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Sistema economia APPROFONDIMENTO MENTO UDA 8 Breve storia dei tassi di cambio L’esigenza di determinare il rapporto di cambio tra le monete dei vari Stati sovrani nasce con il commercio internazionale. internazionale Nei secoli passati, tuttavia, la conversione tra valute non presentava particolari difficoltà perché le monete erano generalmente coniate in metallo prezioso, oro o argento, ed era proprio il metallo a costituire il mezzo per esprimere il loro rapporto di cambio. Così, per esempio, nella seconda metà del XIII secolo, poiché una lira di Milano coniata conia in oro fino pesava 7 grammi, mentre un fiorino d’oro ne pesava 3,5, una lira valeva due fiorini. Il contenuto aureo delle monete costituì la base per la determinazione dei loro rapporti di cambio anche quando al posto dell’oro iniziò a circolare la cart cartamoneta. . Gli istituti di emissione, nati nel corso del XVII e XVIII secolo, garantivano la piena convertibilità dei biglietti in metallo, secondo un rapporto stabile che ne definiva anche il rapporto con le altre valute. Tale sistema, detto Gold standard perché erché utilizzava l’oro come unità di misura del valore della moneta, garantiva che i tassi di cambio fossero fissi, ossia stabili nel tempo. In quell’epoca i pagamenti internazionali erano regolati in oro. Se per esempio la Francia esportava prodotti in Gran Gran Bretagna, l’importatore inglese, per pagare i beni acquistati, si rivolgeva alla Banca d’Inghilterra chiedendo di cambiare le sterline con la moneta francese. La Banca a sua volta, per procurarsi i franchi necessari a realizzare l’operazione di cambio, si rivolgeva alla Banca di Francia, la quale li cedeva solo in cambio di oro. Così il deficit della bilancia dei pagamenti inglese si traduceva in una riduzione delle riserve ufficiali della Banca d’Inghilterra e, poiché il sistema garantiva la piena convertibilità convertibilità delle monete in oro, quest’ultima era costretta a ridurre la circolazione di moneta per un ammontare equivalente all’oro uscito dal Paese. D’altro canto la Francia, le cui riserve auree erano aumentate grazie alle esportazioni, avrebbe accresciut la propria circolazione di moneta. accresciuto La variazione della circolazione monetaria interna nei due Paesi, però, avrebbe portato con sé una variazione dei prezzi, che sarebbero diminuiti in Gran Bretagna, dove la moneta in circolazione era calata, e aumentati in Francia, dove la circolazione monetaria era cresciuta. A sua volta la variazione dei prezzi avrebbe dovuto invertire il senso degli scambi commerciali, trasformando la Francia da Paese esportatore in importatore e la Gran Bretagna da Paese importatore in i esportatore, per riequilibrare la bilancia dei pagamenti. Il sistema di Gold standard rimase in vigore fino al periodo compreso tra le due guerre mondiali, quando, in seguito a ragioni di ordine storico, ma soprattutto economico, dato che la produzione mondiale m di oro non riusciva più a tenere il passo con le necessità degli scambi internazionali, entrò definitivamente in crisi, lasciando il posto ai sistemi monetari a corso forzoso, laddove cioè le monete non avevano più nessun riferimento a una merce (l’oro, (l’oro, in particolare) che ne potesse definire il valore. Senza più alcun legame con l’oro, i tassi di cambio da fissi divennero flessibili, ossia variabili in relazione all’andamento della domanda e dell’offerta che si determinava sui mercati per ciascuna valuta. Tutti i diritti riservati © Pearson Italia S.p.A.