«La numismatica? Investimento alternativo ma attenti ai falsi»

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«La numismatica? Investimento alternativo ma attenti ai falsi»
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Sabato 31 gennaio 2015
INVESTIMENTI
IL METALLO GIALLO IN RIPRESA
«Le cause del mini rally? Lo sganciamento «Il 65 per cento della gioielleria
tra franco svizzero ed euro e l’avversione prodotta dal 1945 al 2000 è ancora
al rischio nei mercati azionari»
detenuta da famiglie e società»
Ragno: l’oro resta un bene rifugio
«La crescita delle quotazioni del metallo prezioso si rivela positiva»
l GIAMBATTISTA PEPI
Dopo avere perso circa il 2%
del valore nel 2014, l’oro sta
recuperando il terreno perduto. Il metallo giallo si era riportato sopra quota 1.300
dollari giovedì 22 gennaio dopo l'annuncio del quantitative
easing della Bce. Poi ha accusato una flessione riportandosi intorno a 1.274 dollari.
Ma resta in un’area interessante. E’ un trend che vi aspettavate o è in parte una sorpresa? Lo chiediamo a Nunzio
Ragno, Presidente dell’Associazione nazionale tutela «Il
comparto dell’oro».
NUNZIO RAGNO Il presidente dell’Associazione nazionale «Tutela il
comparto dell’oro»
«Non è una cosa che il settore
si aspettava. Ha vissuto più di
un anno con delle quotazioni
fluttuanti nell’ordine di uno –
due euro per grammo in base
alle quotazioni del fixing di
Londra. La ripresa più rapida
delle quotazioni tra dollaro e
oncia non si vedevano dal maggio 2013. L’instabilità dei mer-
cati finanziari mondiali e le
aspettative di crescita gravate
da rischi al ribasso hanno sicuramente fatto da innesco alla
rivalutazione delle quotazioni,
anche se ci sono diverse cause».
Gli analisti mettono in relazione i rialzi con la tempesta
valutaria scatenata dalla decisione della Banca centrale
svizzera di sganciare il Franco
dall’Euro e dall’accentuata
avversione al rischio che sta
aumentando la volatilità nei
mercati azionari e dal debutto
deludente della stagione dei
risultati societari negli Stati
Uniti.
«Oltre queste cause, va aggiunta l’esigenza di parificazione a livello mondiale tra l’oro
fisico e l’oro finanziario, mi riferisco a Etf, warrant, commodity”.
In che senso?
«Si è preso atto che c’è un
disallineamento nei quantita-
LORENZO LAMORTE, RESPONSABILE NUMISMATICA DI BOLAFFI
«La numismatica?
Investimento alternativo
ma attenti ai falsi»
Il collezionismo numismatico ha tutt’ora un grande fascino. Perché? Lo abbiamo chiesto a Lorenzo
Lamorte, responsabile divisione numismatica di
Bolaffi.
«Perché è una grande tradizione che racconta la storia
dell’uomo. Si collezionano monete da oltre duemila anni:
la nascita della moneta risale al 600 a.C. circa e solo
qualche secolo dopo il grande Giulio Cesare collezionava
monete. Nel Rinascimento esplode l’interesse per le monete del periodo greco e romano, e la numismatica diventa
un cult nelle grandi famiglie dell’aristocrazia europea».
Già le monete dell’epoca greca e romana sono molto ricercate.Qual è il trend di questo segmento?
«È un trend in crescita costante grazie alla rarità e al
grande fascino che queste monete sanno esercitare. Si
tratta di un collezionismo internazionale ma particolarmente vicino alla storia del nostro Paese. Fanno parte
di quest’epoca monete realizzate nel nostro Sud Italia,
dove si è sviluppata la civiltà della Magna Grecia, ed è qui
che si annoverano grandi coniazioni: si pensi, ad esempio, alle importanti zecche di Taranto e di Siracusa.
Monete che racchiudono allo stesso tempo storia e bellezza artistica, in linea con i canoni estetici dell’epoca. Si
pensi allo Statere di Zeus, moneta d’oro coniata dopo la
battaglia di Pirro contro l’esercito romano per pagare i
debiti di guerra della Lega Italiota. Ma anche alla storia
racchiusa nelle monete coniate dai grandi imperatori
romani come Cesare, Nerone, Adriano, Traiano, Costantino».
E’ un azzardo considerare il collezionismo numismatico una forma di investimento alternativo?
«No, non è un azzardo. La numismatica è stata e sarà
sempre un solido bene-rifugio, come dimostra la grande
attenzione di collezionisti e operatori del settore a livello
tivi di oro fisico sottoscritti e
l’oro fisico disponibile e al centro delle trattative nel mercato
finanziario. Questa è una delle
concause che si aggiungono a
quelle elencate, che vanno a rafforzare il trend al rialzo del
metallo giallo, che onestamente nessuno del settore si aspettava. C’è, inoltre, da aggiungere
che le politiche monetarie condotte dalle Banche centrali negli Stati Uniti, come in Inghilterra e in Giappone e, a breve,
anche nell’Area dell’euro dalla
Bce, sia pure con tempi e modalità differenti, aveva ed ha
come obiettivo reale stimolare
la crescita dell’economia. Ma,
come vediamo, la ripresa
dell’economia nel mondo non è
accompagnata da una crescita
dei salari e degli stipendi. Allora c’è gente che fa ricorso
maggiormente al credito e
quindi la domanda tiene bassi
gli interessi, per converso gli
investitori che non vedono in-
BOLAFFI
Lorenzo
Lamorte
responsabile
divisione
Numismatica
.
mondiale.Si tratta di oggetti unici e irripetibili, il cui
valore, anche in seguito alla crescente domanda proveniente da nuovi mercati, ad esempio l’estremo oriente,
fino a pochi anni fa poco sensibili a questo tipo di coniazioni, è destinato ad aumentare nel tempo. E si deve
inoltre considerare che un ulteriore incremento può derivare dalla rarità e dall’alta conservazione degli oggetti.
Naturalmente occorre molta prudenza, bisogna evitare i
falsi. Bisogna sempre fare attenzione perché si tratta di
monete che risalgono a 2000 - 2.500 anni fa e occorre che
chi si avvicina a questo mondo tenga conto dei crismi di
autenticità. È quindi necessario, per acquistare in tutta
sicurezza e tranquillità, affidarsi ad operatori del settore
affidabili, con un’esperienza consolidata e richiedere una
certificazione completa delle monete poste in vendita,
come fa Bolaffi,avvalendosi delle consulenza di periti
numismatici di assoluta competenza».
nalzarsi i tassi di interesse non
sono invogliati ad acquistare
titoli e quindi fanno ricorso
all’oro».
Il metallo giallo vede confermato, se ancora ce ne fosse
bisogno, la reputazione di bene rifugio per antonomasia. E’
cosi?
«Sì. In particolar modo nel
momento in cui i mercati finanziari sono instabili e cresce
l’avversione al rischio o quando c’è inflazione o in caso di
crisi economica. E’ in questi
casi che l’oro diventa un rifugio
contro le incertezze e, quindi, la
crescita della domanda porta
ad una correlativa crescita delle quotazioni».
Il rialzo delle quotazioni si
traduce in un vantaggio per
gli operatori, non solo per i
detentori di oro fisico, oppure,
dati i tempi, può essere un
inconveniente, perché comporta un maggiore investimento per chi entra adesso
nel mercato?
«Sì. Quanto più il metallo
cresce come quotazioni, tanto
più aumenta la predisposizione
dei detentori degli oggetti a dismetterli e quindi a realizzare
il corrispettivo in denaro. Tuttavia, sulla base dei dati elaborati dalla nostra Associazione il 65% della gioielleria prodotta dal 1945 fino al 2000, al
netto delle cessioni effettuate
nell’ultimo decennio a favore
delle attività dei Compro oro, è
ancora detenuta da società o
famiglie o singole persone che
non hanno necessariamente bisogno di dismetterli per ragioni
economiche. Se facciamo una
stima di ciò che è stata la nostra
gioielleria, un tempo eravamo
forti produttori ed esportatori a
livello mondiale di oreficeria e
gioielleria, oggi questa attitudine e pratica commerciale sono venute meno per via di tanti
aspetti: fenomeni sociologici su
cui investire o acquistare ai fini
di un dono o un’eventuale ricorrenza. Oggi se si deve portare un dono in occasione di
una festa per una ricorrenza si
tende sempre più spesso a regalare un prodotto elettronico,
piuttosto che un oggetto in metallo prezioso».