Varianze di genere

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Varianze di genere
CORSO DI FORMAZIONE
“VARIANZE DI GENERE E DINTORNI”
Il genere sessuale rappresenta una dimensione complessa dell’individuo che si situa a cavallo tra la
biologia, la psicologia, l’antropologia e la sociologia. Il genere è una costruzione socio-culturale
molto differente dal sesso, dimensione invece prettamente biologica e che ha a che fare con i
caratteri sessuali primari e secondari di un individuo. L’orientamento sessuale, invece, costituisce la
direzione del proprio desiderio affettivo e sessuale verso persone dell’altro sesso (eterosessualità),
del proprio sesso (omosessualità) o di entrambi (bisessualità). Queste tre dimensioni, insieme,
contribuiscono a formare l’identità sessuale di un individuo. Tuttavia, il processo di formazione
dell’identità sessuale non è lineare e normativo, ma può seguire dei percorsi differenti. Ad esempio,
ci sono persone che vivono una discordanza tra il sesso biologico ed il genere a cui sentono di
appartenere oppure altre che presentano i caratteri sessuali primari o secondari di entrambi i sessi.
Queste condizioni mostrano la semplificazione che i dispositivi socio-culturali del sessismo,
dell’eterosessismo e del genderismo operano rispetto a ciascuna di queste dimensioni,
normativizzando le differenze in sole due possibilità identitarie: maschi o femmine, eterosessuali o
omosessuali. Se la psichiatria utilizza il termine disforia di genere per riferirsi a tutte quelle
condizioni caratterizzate da una discordanza tra il genere assegnato alla nascita ed il genere
percepito, da un punto di vista psico-sociale, più libero dalle categorie nosografiche che spesso
finiscono per patologizzare identità in apparenza non conformi, si utilizza la dicitura varianza di
genere. Quest’ultima indica il valore socio-culturale del genere e la possibilità che esso sia
“variante” rispetto alle categorie socialmente imposte di mascolinità e femminilità.
Tutti i professionisti della salute e della relazione d’aiuto possono entrare in contatto con persone
percepite al di fuori dei canoni relativi al genere sessuale prestabiliti dal contesto socio-culturale.
Come orientare il proprio agire professionale? Come stare all’interno della relazione astenendosi da
giudizi e pregiudizi? La formazione curriculare sempre più specialistica risulta spesso carente
nell’alfabetizzazione relativa ai temi del genere, dell’orientamento sessuale e dell’intersessualità.
Non offre strumenti efficaci di prevenzione, cura e sostegno, né fornisce un’adeguata conoscenza
delle buone prassi dell’intervento clinico.
Il percorso formativo proposto intende fornire le basi per modulare la pratica professionale
psicologica e medica nei casi in cui ci si trova ad affrontare le complesse questioni che pongono in
essere le persone gender variant, integrando tali conoscenze con il vissuto emotivo e le
rappresentazioni mentali soggettive che, inevitabilmente, orientano il saper fare.
Gli obiettivi principali sono: a) Favorire il processo di apprendimento delle complesse dimensioni
dell’identità sessuale; b) Favorire una corretta conoscenza delle varianze di genere dal punto di vista
medico, psicologico e legale; c) Favorire la riflessione sui comportamenti orientati al
benessere bio-psico-sociale delle gender minorities; d) Promuovere una cultura che sappia
problematizzare e valorizzare le differenze; e) Promuovere la conoscenza sulla diffusione del
fenomeno dello stigma sessuale e di genere; f) Promuovere e sostenere la de-costruzione degli
stereotipi e delle modalità relazionali disfunzionali legate alla sfera sessuale e di genere; g)
Facilitare l’acquisizione di competenze specifiche che si rendono necessarie nel lavoro con le
gender minorities.
La formazione erogata seguirà un doppio canale metodologico che integrerà momenti teorici e
pratici. Nello specifico, sarà fornita una conoscenza teorica sulle questioni sessuali e di genere con
lo scopo di “alfabetizzare” i destinatari sulle seguenti dimensioni: a) Identità sessuale: sesso
biologico, identità di genere, orientamento sessuale e ruolo di genere; b) Transessualismi,
transgenderismi, varianze di genere e disforia di genere (dal punto di vista medico, psicologico e
legale); c) Intersessualità; d) Minority stress ed intersezionalità; e) Transfobia sociale ed
interiorizzata; f) Fattori di rischio e di protezione; g) Varianza di genere e differenti fasi evolutive:
infanzia, adolescenza ed età adulta; h) Buone prassi di intervento.
Le nuove conoscenze acquisite saranno, successivamente, integrate con dimensioni più pratiche e
legate al saper fare professionale, tramite l’utilizzo di: a) Testimonianze (metodologia che consente
lo sviluppo di empatia nei confronti di un rappresentante del soggetto formativo, consentendo di
integrare con maggiore facilità le conoscenze teoricamente acquisite); b) Application group (nato
all’interno del Group Relations Training Programme (GRTP) del Tavistock Institute for Human
Relations (TIHR), è uno strumento utilizzato nella formazione che consente ai partecipanti di
riflettere sulle modalità corrette di trasposizione della prassi appresa nei propri contesti di lavoro.
Lo scopo è quello di facilitare l’apprendimento delle buone prassi e la loro trasferibilità all’esterno);
c) Visione di film e documentari (lo stimolo visivo rappresenta senza dubbio uno tra gli strumenti
maggiormente in grado di creare un impatto emotivo ed una vicinanza empatica con tematiche
specifiche).
Dalla presente formazione, ci si aspetta di attendere i seguenti risultati: a) Acquisizione di una
conoscenza adeguata e corretta sulle varianze di genere e le disforie di genere; b) Acquisizione di
buone prassi di intervento da applicare nei rispettivi contesti lavorativi ai fini di evitare processi di
vittimizzazione secondaria; c) Sviluppo di empatia nei confronti delle gender minorities; d)
Acquisizione di un linguaggio gender-sensitive appropriato e non stigmatizzante.
PROGRAMMA
CORSO DI FORMAZIONE “VARIANZE DI GENERE E DINTORNI”
1° GIORNATA (19 Marzo)
MODULO INTRODUTTIVO: APPROCCIO INTERDISCIPLINARE AL TEMA
9.00 – 9.30
Saluti e presentazione dei formatori
9.30 – 11.00
Lectio Magistralis, Prof. Paolo Valerio
(Psicologo, Psicoterapeuta, Professore ordinario presso l’Università degli Studi di
Napoli Federico II, ONIG)
L’ABC dei generi e degli orientamenti sessuali
11.00 – 11.15
Coffee break
11.15 – 12.00
Dott. Piero Cantafio
(Medico psichiatra, ASL TO1 Regione Piemonte)
Il principio di autodeterminazione
varianze/disforie di genere
12.00 – 12.45
e
il
ruolo
dello
psichiatra
nelle
Dott.ssa Adriana Godano
(Specialista in Endocrinologia ed Andrologia, ASL TO1 Regione Piemonte,
ONIG)
Gli aspetti endocrinologici legati alla disforia di genere
12.45 – 13.45
Pausa pranzo
13.45 – 14.30
Dott. Massimiliano Timpano
(Specialista in UROLOGIA, Andrologo, Dirigente Medico Divisione Universitaria
di Urologia, A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino - Molinette)
Gli aspetti medico-chirurgici legati alla disforia di genere
14.30 – 15.15
Dott. Alexander Schuster
(Avvocato, Dottore di ricerca)
Gli aspetti legali relativi alle varianze/disforie di genere: uno sguardo europeo
15.15 – 16.15
Visione di un documentario
16.15 – 17.00
Discussione di gruppo – Facilitatore: Prof. Paolo Valerio
2° GIORNATA (20 Marzo)
MODULO PSICOLOGICO-CLINICO
9.00 – 9.45
Prof. Paolo Valerio
(Psicologo, Psicoterapeuta, Professore ordinario presso l’Università degli Studi di
Napoli Federico II, ONIG)
Le buone prassi medico/psicologiche nel lavoro con persone transgender.
L’importanza della circolarità
9.45 – 10.30
Dott.ssa Fabiana Santamaria
(Psicologa, Psicoterapeuta, Dottore di ricerca)
Presa in carico di bambini e adolescenti con varianze/disforie di genere
10.30 – 10.45
Coffee break
10.45 – 11.45
Visione di Valentjin di Hetty Niesch (2007)
11.45 – 12.45
Discussione di gruppo – Facilitatore: Prof. Paolo Valerio
12.45 – 13.45
Pausa pranzo
13.45 – 14.15
Dott. Paolo Fazzari
(Psicologo, Psicoterapeuta, Dottorando di ricerca)
Il lavoro con persone con varianze/disforie di genere in uno sportello di ascolto a
bassa soglia
14.15 – 15.00
Dott. Paolo Fazzari
(Psicologo, Psicoterapeuta, Dottorando di ricerca)
I Disordini/Diversità dello Sviluppo Sessuale e le Intersessualità: aspetti
psicologico-clinici e psicosociali
15.00 – 16.30
Visione di XXY di Lucía Puenzo (2007)
16.30 – 17.00
Discussione di gruppo – Facilitatore: Prof. Paolo Valerio
3° GIORNATA (9 Aprile)
MODULO PSICO-SOCIALE
9.00 – 10.30
Dott.ssa Porpora Marcasciano
(Sociologa, Attivista per i diritti trans, Presidente MIT – Movimento Identità
Transessuale)
La storia del movimento dell’attivismo transgender
10.30 – 11.00
Discussione di gruppo – Facilitatore: Dott.ssa Porpora Marcasciano
11.00 – 11.15
Coffee break
11.15 – 12.00
Dott. Antonio Prunas
(Psicologo, Psicoterapeuta, Ricercatore in psicologia clinica presso l’Università
degli Studi di Milano-Bicocca)
Le attuali linee di ricerca scientifica nel campo delle varianze/disforie di genere
12.00 – 12.45
Dott. Cristiano Scandurra
(Psicologo, Dottore di ricerca)
Paradigmi psico-sociali di lettura della violenza anti-transgender
12.45 – 13.45
Pausa pranzo
13.45 – 14.45
Dott.ssa Anna Lisa Amodeo
(Psicologa, Psicoterapeuta, Ricercatore in psicologia clinica presso l’Università
degli Studi di Napoli Federico II)
Il bullismo omo/trans-fobico e le strategie di prevenzione e contrasto nei contesti
educativi
14.45 – 15.45
Dott. Claudio Cappotto
(Psicologo, Psicoterapeuta, Dottore di ricerca)
Interventi di prevenzione nelle scuole dell’infanzia e primarie. Il lavoro con i
bambini
15.45 – 16.15
Visione dei prodotti di alcune scuole di Napoli e provincia coinvolte in
programmi di prevenzione dello stigma di genere
16.15 – 17.00
Discussione di gruppo – Facilitatori: Dott.ssa Anna Lisa Amodeo e Dott.
Claudio Cappotto
3° GIORNATA (10 Aprile)
APPRENDERE DALL’ESPERIENZA
9.00 – 13.00
Dott.ssa Anna Lisa Amodeo, Dott. Claudio Cappotto, Dott. Cristiano
Scandurra, Prof. Paolo Valerio
Trasferire buone prassi nei rispettivi contesti di intervento: L’Application Group.
13.00 – 14.00
Pausa pranzo
14.00 – 16.00
Dott.ssa Anna Lisa Amodeo, Dott. Claudio Cappotto, Dott. Cristiano
Scandurra, Prof. Paolo Valerio
Entrare in contatto con i propri pregiudizi: la Roulette delle identità.
16.00 – 17.00
Discussione finale