25 Novembre 2016 Le norme europee e italiane prevedono che

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25 Novembre 2016 Le norme europee e italiane prevedono che
25 Novembre 2016
Le norme europee e italiane prevedono che ogni comune debba obbligatoriamente farsi carico
dell’accoglienza di un determinato numero di migranti e in questi giorni diverse decine di persone
vengono alloggiate da cooperative in locali sfitti o dismessi anche nel territorio di BOVOLONE.
L’Amministrazione di Bovolone però manifesta palesi dubbi su alcune questioni che rendono di dubbia utilità
ogni intervento: “Abbiamo grandi perplessità rispetto a questo metodo di procedere. In primo luogo siamo
esterrefatti di come privati cittadini mettano a disposizione locali ad affittuari di cui non hanno notizie e
generalità letteralmente infischiandosene della zona dove le stesse sono ubicate, fregandosene
altamente dei bovolonesi e manifestando un senso civico che possiamo definire nullo. La cosa che più
infastidisce sono le motivazioni economiche che spingono questi dubbi personaggi a lasciare i propri locali a
ignoti e la domanda che a questo punto viene spontanea è se chi si arricchisce su questo tristissimo
fenomeno non sia piuttosto uno sciacallo. A queste persone lanciamo l’invito di ritirare la loro avventata
disponibilità finchè sono in tempo se hanno a cuore il loro paese. A meno che realmente loro siano
interessati solo al denaro e se ne infischino di Bovolone, un territorio che ha dato loro tanto, a questo punto
troppo, benessere.
Allo stesso tempo come non palesare manifesti dubbi anche rispetto l’utilizzo di cooperative che in questi
giorni stanno spuntando come funghi, tanto che sembrano nate dal nulla. Nel migliore dei casi sono
animate da intenzioni di accoglienza ma in altri sembrano attratte più dall’arrivo del contributo quotidiano
per ogni profugo ospitato che dal desiderio di accogliere queste persone sfortunate. Pertanto appartamenti
che prima ospitavano una famiglia normale ora alloggiano decine di persone. Peggio ancora, capannoni
dismessi e fatiscenti che ormai risultano inutilizzati da anni dopo qualche piccolo ritocco rischiano di
diventare alloggi per parecchie decine di malcapitati arrivati da chissà dove che ricordiamo necessitano non
solo di vitto e alloggio ma anche di servizi adeguati, condizioni dignitose e altre particolari attenzioni. E tutto
questo dove? In aperta periferia? In qualche zona dispersa nelle campagne? In un posto insomma dove sia
più semplice dare dignità ad almeno una parvenza di accoglienza? Niente di tutto questo. Le ultime notizie
ci parlano di un insediamento in un quartiere tra i più popolosi di Bovolone e a non più di cento metri da un
centro culturale di matrice religiosa e viene spontaneo domandarsi chi sia tanto irresponsabile o incosciente
o molto più probabilmente accecato da soldi facili per permettere tutto questo. Qualcuno forse si riconosce
in questa descrizione? O qualcuno la riconosce? O qualcuno ha il coraggio di difendere questi palazzinari
della disgrazia e queste cooperative di profittatori senza scrupoli?
Qui invitiamo i colleghi delle minoranze a fare vero fronte comune. L’amministrazione sta dalla parte della
salvaguardia dei cittadini di Bovolone e siamo convinti che quanto sta accadendo sia completamente privo
di buon senso.
Tornando alle cooperative, sarebbe interessante sapere dove erano e sono queste cooperative quando gli
stessi bisogni vengono dai cittadini italiani in condizioni di indigenza. In realtà una semplice domanda da cui
partire potrebbe anche essere se una o l’altra cooperativa esistevano già prima di questa eccezionale
esigenza o sono state create ad hoc. A nostro avviso a questi dubbi soggetti andrebbero almeno richieste
adeguate garanzie. Tutele che si dovrebbero richiedere anche a chi fino a ieri non si era mai occupato di
accoglienza. La solidarietà, e qui ci sono tante persone di Bovolone che la fanno quotidianamente e
silenziosamente, è un mestiere molto difficile e serve grande esperienza e una sensibilità fuori
dall’ordinario. Soprattutto non la si fa per soldi. P e r t a n t o non ci sembra possibile che da un giorno
all’altro tutti questi cooperanti siano diventati esperti alloggianti. L’impressione è che le motivazioni
economiche difficilmente possano andare d’accordo con il fenomeno dei profughi. Sembra invece che
tra dubbi personaggi improvvisatisi palazzinari o peggio e cooperative diventate di punto in bianco solidali il
risultato sia che all’incubo dei profughi si aggiunga il forte malessere delle popolazioni locali che non sono
intolleranti o inospitali come certo buonismo vuole far credere, bensì chiedono risposte serie e concrete.
Queste non possono essere l’arricchimento di personaggi o associazioni dalla dubbia moralità. Noi siamo
dalla parte dei cittadini civili di Bovolone che amano il loro territorio, non dei vili profittatori.
Non vogliamo farne un discorso propagandistico ma semplicemente mettere in guardia chi di dovere
riguardo un business veramente orribile che si sta diffondendo e invitare le istituzioni statali a darci degli
strumenti concreti per governare il fenomeno. Non vedere che ogni intervento in materia aggiunge
problemi ai problemi sarebbe come nascondere la polvere sotto al tappeto, quindi non possiamo
permettere che l’avidità di pochi dubbi personaggi si sazi degli incubi dei profughi e allo stesso tempo
complichi ulteriormente la vita di cittadini onesti e sicuramente sensibili a questi problemi.
Quello che si sta profilando è un meccanismo che offende e umilia le amministrazioni, le comunità e i
territori. Il nostro vuole essere un invito per tutti. Un invito alla responsabilità: fermiamo il business della
falsa ospitalità. Fermiamo il business di un’accoglienza che fa rima con sfruttamento.”
CAPO GRUPPO “LISTA CIVICA MIRANDOLA”
Vladimir Castellini