RICORDIAMO CAMILLO BERNERl
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RICORDIAMO CAMILLO BERNERl
A B B O N A M E N T I: Per vcnliquottio numeri $ 2.— Per dodici nu meri “ I 25 ★ Allctterò lo ttetto pretto, equivalente in moneta degli Stati U n i ti a due dollari per 24 numeri ed un dolloro e 25 cent per 12 numeri I . ★ Por lo rid an on e I A n im in u t io iio n e volgerti o L U C E riviito e r i F A B B R I , "Studi Son ali Conilo de Correo 14 . M O N T E V I O I O 1Uruguay 1 ★ Redoctor J B Pedro Rctponvoblc G O M EN SO RO f Berrò La merlo d e l n s n c n a lis m o e le basi dell' Inter I 225 ratio n a le • Luce Fabbri M o n t c r i d e o Cont'.doxatiom tr.aiiualt tur prcLlomi c c s ir u m v i dell* rivoluzione i .>■ : A de ù t u . - r . . ★ R I V E N D I T A : P o s i z i o n i c h i o r e - Jose Ma:.a Lun Per ogni copia S 0 10 l Negli oltri poeti le rteivo pretto, cquivoUn.e o C -n t. lO di dolloio — Sconto d’uvo ai rivenditori’ ★ U p n u i i I t T i r n d a I I G U Le S i c i l i a d o p o il 1 8 6 0 - N:r.ò Ri c o r di a mo Ti i le Cami l l o riviste B e i n e n - La tfianc.c«r e i giornali - Lux Davanti allo schermo 11 cinematografo e i ler.cm em scoiali Kegain • 1 ! I A Vàxquer EacalanKt. 1 01 1 San Francesco d 1 Assisi • B i b 1 » o g r a p e p a lo italiano J».x|ues Kioisxui 1 « • * F »ó«i a l 1 A p p u n t i per u n a v .:a d i l u i g i Fabbri - L.oerabbri K AN>0 X III I \ I S T A IM Mo \ m i m o I I II I II O :io viMtil.f. ì o ij t S A M f M III h IH Usila ■ >•'» - ». LA MORTE DEL NAZIONALISMO E LE BASI DELL' INTERNAZIONALE Mazzini, che lotto per fare l'Italia, sogno va gli Stati Uniti d'Europa Con la guerra del quattordici, "guerra contro i! militarismo e per la liberta", l'Europa divento jn labirinto di frontiere e il sogno di Mazzini rimase un sogno, ma un sogno ammalato d'ipocrisia bu locratica nell'atmosfera pesante e fumoso di Ginevra, Un pullulare di diversi ed ambiziosi naz.onalismi vecchi e nuovi sembrava dimo strare l'impotenza ossolufa delle aspirazioni mternazionaliste Le lotte per l'indipendenza e l'un.ta nazionale, che nel secolo scorso ave vano avuto un sapore rivoluzionario in senso liberale e, almeno nei desideri, erano suscer tibili di superazione, esaltando, nel Cittadine, l'uomo, avevano subito, attn. verso la penuft; ma querro, un processo descsperazicnc retro grada La Polonia di Kosciutsko non avrebbe riconosciuta la Polonia di P.lsudskv, rie l'Un ghena di K ssuth quella di Horty, ma la Santo Alleanza non si sarebbe trovata del tutto male a Versailles uu bontà Alleanza combatteva contro le tivendicaz eni nazionali per proteggere il prvilegio politico, ncarnato nel veech o assoluti smo, contro lo rivoluzione liberale GU uomini di Versadles hen favorito la moltiplicazione delle frontiere geografiche e spirituali per mettere ostacoli all Internazionale «.pere.a c cui tendeva il nuovo impulso che part va da basso e per combattere, deviandola nelle me schine passioni campjniliste e Sui locandolo frammento per frammento, quella nv J u : erv socialista che già ardeva m p.u lu o g h i, p rò pagata delle favule del gran incend o russo Tonto la Santa Alleanza, quanto Versailles sono sfate, ciascuna nel loro tempo lo stru mento del nicndo vecchia nella sua Utta cen tro il mondo nuovo, strumento tacile a dote rio arsi, come s e visto nel secolo scorso e m questo Però malgrado la sua occulta trag Ufo, p>cr ve m principio onnipotente L'Intenvaziooole. che ero, agli occhi dei socialisti di fine e pnn cipio di secolo, a qualsiasi scuola opporten.es sera, il "sole deli avvenire", c sfata facilmente vcontitta Moriva un tentativo umidissimo O federazione governativa a Ginevra, mentre morivano nc-iìa burocrazia e nella mancanzo di spirito nvoluzionano le internazionali ope raie Si credette 'e solo pochi videro che era pura apparenza* cl trionfo schiacciante del n zionalismo L'obolizicne delle frontiere s e m bró p,ù che moi un'utcpio, specialmente dc-po i.r,e la RusiiO, rinunciando alla rivoluzione mondiale, si fu rassegnata ad essere uno stato fra gli altri stati e la sua politica si fu tin gendo anch'essa sempre più di nazionalismo Ld ecco che quelle frontiere, che sembra vano barriere granitiche, seno crollate ai primi colpi dello forza bruta L Europa s'e unificata <n due anni, ma unificata nella schiavitù, nella miseria, nel grigiore uniforme in cui non si vede sant Lare il pensiero E I mternazior. ale c a la fame, del tifo e dell'inerzia sotto fa sp.anatrice suola prussiana Perche** E poss. bde spiegare quest improvviso mutamento di scena c^n le statistiche ccmporcfe cello po t . nza mil tare tedesco e di quella degù altri stati e ridurre tutta a un problema d .ntensita di pruduz ene od al numera magg.ore o m nere a aerecplani o d autoblindate* Tutti sentono che la differenza di terza »va ter ¡afe e iiisuthcente a sciogliere l'enigma, l tutti parlar e di qu nta colonna" L'espres - ;ne rad oteìefcn ca di Que po del Llono ha avuta n agg or fu .'torva Ci quanta meritasse e l u: a e I causo, che s'e fatto di quelle due po u le s u bocche ha Unito per toglier loro c-gn. v tei.fa L dea m se c- g usta casi cerne Frcnc rrcrcicndo su Maar.d con l'esercito diviso. <n quuttra cNonne, taceva assegnamento su una qu.nta, fcrrr.cto dai sud partigiani, no se. ti nella c tta e che avrebbero cg tc al me iv ii’i opportuna, Hitler, cdo scoppia della guerra, mentre preparava febbr.'mente le cr n -, riponeva — e non a torto— le Sue mi gliori sperenzo ne* S u d part g cm dèi poesi cen-ceratici e negli errori e paure de. Suo avversar Dulia quota celcnna" ha periato Que.po del Llcna, di questa fondata speranza dui naz.smo l a pereto fi.tler stesso net Me.n Kcmpf e m altri documenti posteriori Q\ue sta c . rrispcndema 'tanto ev dente egli occhi di tutt da ter no scere ccd'r.rtura un luogo cere, lise, (..no n a se fatta, do cui c derivato perf.no un aggettivo quintccoloomsta' * fra io g.erra spegno a e chiesta seconda guerra mondiale e sintomo d un'identità più profon do. S'é detto: anche la guerra spagnola, sotto colore d'essere una guerra civile, é stata una guerra europea tra nazioni Ma é stato detto dai miopi L'identità non sta li Bisoana rove sciare il paragone e dire: questa guerra mon diale é — come il suo prologo, la guerra di Spagna— , una vera e propria guerre civile Durante lo svolgimento della tragedia iberica l'abbiamo ripetuto su tutti i toni (ma le pa role son foglie al vento e devon tornare molte volte perché il ricordo le fissi) : Mussolini ha mandato divisioni in Spagna assai piu contro il popolo italiano che contro il popolo spa gnolo. E' innegabile che, con il concetto di "quinta colonna", s'é fatto un passo avanti nella com prensione del vero problema. Ma la tendenza a semplificare, a ridurre a schemi fatti ed idee può giocarci un brutto tiro Nei paesi democratici che si trovano in guerra con l'as se, l'indignazione popolare — a cui in genere le misure governative tendono a dare una certa soddisfazione— designa con le parole "quinta colonna", prima di tutto i cittadini dei paesi nemici, quando non siano antifasci sti noti <e già c'e da essere soddisfatti quando la nazionalità non genera confusione), poi le spie al servizio del nemico, poi i fascisti lo cali . . . Più in la non si va. Si considerano solo gli uomini e non le cose, ne le istituzioni L'alta banca, la gron industria, la rete d'in teressi capitalistici sono o tendono ad essere per forza di cose un fattore di non resistenza gì fronte all'impulso totalitario. Tutto ciò che, in nome del "governo forte", s'oppone olla libera manifestazione dell'iniziativa materiale e spirituale del popolo, contribuisce ad aprire la strada al nemico. Non basta quindi ridurre all'impotenza i germanofili, non basta difenaere "la sovranità nazionale minacciata dal l'invadente imperialismo h it le ri sta". Non si combatte contro il fascismo difendendo ciò che in altri paesi é caduto come un muro di cartapesta. Bisogna difendere la libertà, si, ma la vera, perché quella che abbiamo non e che un surrogato. E la liberta vera, quella che non si concilia con il privilegio politico né con il privilegio economico, non l'abbiamo e bisogna crearla E non si combatte contro il fascismo difen dendo ciò che é morto: la liberta di commer cio, per esempio, o "la nazione" nel senso tradizionale della parola La libertà di com mercio sarebbe morta anche senza il fascismo (in questo campo il totalitarismo non é una causa, ma una conseguenza). Il regime tota litario di monopolio statale é la conseguenza logica (una specie di castigo storico) del non aver saputo organizzare una distribuzione razionale ed una produzione coordinata dal basso, in un mondo che andavo rapidamente creando condizioni favorevoli in questo senso E difendere "la nazione", nel significato che da alla parola la propaganda antinazista della grande stampa, é assurdo, perché, come dice il titolo di quest'articolo, il nazionalismo é morto. Propio cosi. Hitler ha trovato poca resister! za, perché i suoi avversari han basato la lotto su una liberta di cartapesta e sul nazionali smo, che é morto Il fascismo, al suo nascere, sembrò il prò dotto d'una passeggera esasperazione del seri timsnto nazionalista E non era vero Era in vece uno dei sintomi profondi del superamento dello Stato nazionale (non dico delle diffe renze nazionali, che sarebbe tutt'altra cosa) e d'una diversa impostazione della lotta Qual cono di noi diceva queste cose nel 1933, men tre Hitler saliva al potere, e pochi ci badarono L>i quei pocni ricordo uno, dall acuto ingegno e dalla visione ampia. Libero Batfistelli, che in una lettera privata diceva d'aver trovata o prima vista paradossale la negazione del co ratiere nazionalista del fascismo, ma d'esser sene poi, con la riflessione, pienamente con vinto. La dimostrazione, dopo, l'han dota i fatti II fascismo italiano non ha cessato d'es sere fascismo per il fatto d'aver consegnata la patria al "nemico secolare", i partiti fasci sti (che pur si chiamano nazionalisti) dei paesi in lotta contro l'Italia, la Germania, il u.uppone, son o.ventati, agli occhi del popolo, che non si sbaglia, "la quinta colonna contro la nazione", senza cambiare per questo la loro natura Segno che il patriottismo esaltato formava parte della demagogia del fascismo e non della sua sostanza L'uomo avanzava a grandi passi verso lo sua emancipazione A tentoni, dandosi spesso il martello sulle mani c la zappa sui piedi, stava conquistandosi, col lavoro e con l'intel ligenza, lo strumento della sua emancipazio ne. Nel perioda felice dell'illuminismo sc<en tifico sembrò che la scienza e la tecnica sa rebbero bastate a liberare le grandi masse d uomini dalla schiavitù del salariato, che si traduce n;ha miseria del corpo e in quello delio spirito Sarebbe bastato scrollarsi dalle spalle la pesante ma tarlata impalcatura del sistema capitalista della produzione e dello scambio: una rivoluzione si, ma una rivolu zione semplice e chiara, tanto sembravano n;tte le grandi linee del problema II produt ture che lavora per sé e per tutti, uguale fra uguali, nel pieno godimento dei suoi diritti d essere umano, appariva come il tipo dell'uornc dell'avvenire, cosciente d;l suo legittimo potere — ne minore, ne maggiore di quello degli altri— , geloso della sua liberta Cera si, la questione dello Stato. Marx l'ammetteva com3 necessita transitoria, destinata ad elimi narsi sola té il punto debole del marxismo, il tallone d'Achille che può produrre, che ha già prodotto, la motte di tutto il sistemai; la maggior parte dei marxisti l'accettava e l'e saltava come l'agente naturale della trasfor mazione, sia attraverso una evoluzione de mocratica, sia per mezzo d'una rivoluzione dittatoriale. Altri socialisti — gli anarchici— negavano 'come negano orai allo Stato ogni funzione benefico e concepivano lo nvoluzio- ¿ T l TD l ne come la presa di possesso dei mezzi di produzione da parte dei produttori, contem poranea all eliminazione d'ogni potere poli tico. Ma, prima dell'altra guerra, il dilemma btoto, non - Stato, non appariva ancora come ii problema centrale, per lo meno agli occhi dello maggioranza Si lottava contro il "pa dione", lo sfruttatore, il capitalista, e contro il governo in quanto sosteneva, con la sua forza armata, i padroni, gli sfruttatori, i capi talisti Intanto la contraddizione interna del sisterfia capitalista s'aggravava La guerra del I9M-I8 accollerò il ritmo della crisi Secondo le previsioni socialiste, il capitalismo si sentiva morire e cominciò a cercare disperatamente un mezzo di salvezza, difficile da trovare, fra le passioni contradditorie scatenate dalla guerra, con ia rivoluzione che bussava alle forte Fu il panico del 19-20, panico che si comincio a calmare, quando si vide che lo Stato dittatoriale dei bolscevichi addomesticcva a poco a poco la rivoluzione russa, to gliendole il suo carattere veramente sovietico Icioé decentralizzato c potenzialmente fede rale) e il suo impulso d'espansione interna rionale Allora, senza che i piò se n'accorgessero, lo storia cure pea e mondiale comincio a po lanzzarsi intorno al problema dello Stato Si r.atiermava una volta di piu la stretta ailean:a fra il potere politico e il potere economico La democrazia borghese fu presa tra due fuo chi, troppo legata agli interessi capitalistici c elle ambizioni di dominio politico dei partiti per lasciar avanzare pacificamente il sociali srr.o, non poteva d'altra porte opporsi alla cre scerne mareo rivoluzionane, rie trovare un r.medio olla progressiva scarsezza dei mer coti, paratie-!.) c una crescente disoccupazione, che minacciava 'per quanto ancora di Icn tcnoi il sistema dall'interno Allora d capita li$mo fece io suo rivoluzione, buttando via lo strumento Democratico — ormai mutile— di dominio, e creando lo "Stato forte" Tutto que Sio successe Onoro m Italia ed ebbe un ca rettere ncz cnalista, pero le radei del tono meno erano internazionali lo si vide dopo Lo ' Stato torte ' fascista, che e diventato poi lo "Sfato torte" nazista e minaccia totalità riamente il mondo, non e riuscito a salvare d Sistema ccp.taLsta, fatalmente condannata <e qui Marx aveva ragione) dal suo stesso svi leppo Ma tuttavia ha adempiuto, agli cechi o una parte delle classi dirigenti, la sua tun none, m quanto il capitalismo di Sfato, a cui fendono i reg mi totalitari, non e cifro che d predominio politico - economico dei funziona ri; e i capitalisti ed i tecnici, trasformati m funzionari, non perdono affatto la loro posi z.one di privilegio come membri della buro crazia dominante Solo perdono l'antica, indi vidualista liberta d azione (che la progressiva interdipendenza economica e I estendersi de« trust avevano loro tolta del resto eriche nei paesi a regime democratico1, accrescendo m ccmbio la loro potenza come corpo, g acche, m fondo, e la burocrazia politico - economico. S O C IA L I :4 quella che (come un tempo le grandi banche e l'industria pesante) ha nelle sue mani lo Stato Mei totalitarismo fascista, la classe domi nanfe non ha cambiati i suoi quadri che in parte molti pesci piccoli sono stati mangia' dai pesci grossi e, in compenso, parecchi a r rivisti han preso posto nelle poltrone della burocrazia piò propriamente politica, mentre lo categoria dei tecnici é stata accolta, in par te, tra i dirigenti dell'economia In Russia, dove la dittatura bolscevica, e, dopo, la dittatura stalinista, han portato ugualmente 'ma molto piò direttamente) al capitalismo di Stato, la burocrazia dirigente non ha in genere mente a che fare con la vecchia elesse dominante Questo cambio di guardia, e le origini popolari e rivoluzionarie del nuovo regime, origini che, malgrado tutto, agitano ancora le coscienze, sono le principali differenze fra il totalitarismo rosso e il totali tarismo nero, che si disputano il dominio del mondo, complicando i termini di questa lotta universale con la loro inevitabile rivalila In tutto questo concatenamento, molto piu logico di quanto sembri, di fatti, la passione nazionale non entra se non come strumento d una realta che la supera Il fascismo può essere definito come l esa sperazione e l'irrigidimento dell'autorità sta tale m un sistema chiuso, in cui una casto 'che tende ora a adottare il nome pseudoscientifico di razza, ma che sarebbe l'erede delia vecchia cìavse capitalista» gedrebbe in sieme ael privilegio politico e di quello eco nemico, dominando su grondi masse militar zzate e private d'ogni liberta, da quella classica di riunione, ai perciò e di stampa alla liberta di scegliere il lavoro e il domicilio, dalia i berta Ci coscienza e quello Oi m atri monio Il fenomeno m se non e del tutto nuovo nello star.a, ma si é nuovo su scolo mondiale Lo volontà di dominio, molla che opero nei a st er-,a m n o d o b en p.u potente che i in (d e s s e e co n o m ico 'c h e cel resto non e se rvon u n a dei tan ti a sp e tti di q u e lla » , re a g isc e m forma g g a n te s co di fro n te p una m m o c c io u g u a lm e n te g g o n te s ca II s a la r ia to non ero se o un m ez zo ai sfruttamento economico, era a n ch e uno stru m e n to di c o n tro llo e dt Gemin ozio n e p o litic a L uom o, l'u o m o del campo * e della fa b b rico , a e l l.bro e del rmcrosccp.o, de.la p e n n a e del Compasso, m m o c o c v a di sgu sciar v ia d a l casellario, d'utilizzore lo iinjtCMirvG per cessare a essere e g li stesso una m a c c h in a 11 p e n c o lo era g ra n d e e non a v e v o I m iti g e o g ra fic i Per q u esta il totcl.tansmo moderno s'e d*m e n tic c to della nazione e pensa m termini u n iv e rsa li L possibile resistergli su un pieno ncz.Oivjle. quando la suo forzo sto appunto nellaver superoto lo nazione 5 In tondo tutti sentono che, di per se, questa guerre non e ne una guerra tra nozioni, ne uno guerra «mper.olistu Se lo tosse non assisteremmo a! fatto nuovo nella storia delle guerre non in testine, che in ogni paese belligerante una forte percentuale delle popolazioni (non esclusa né quella inglese, né quella tedesca) parteggi in cuor suo piu o meno cosciente mente per il nemico. Il grandioso fenomeno a cui assistiamo é in reaita una gigantesca guerra civile (sta ai popoli il tiastormarla in rivoluzionaria) di cui la guerra, diremo, regolare fra l'asse Roma, Tokio, Berlino e gli alleati non é che un epi sodio. Eppure gli antifascisti insistono sul tema ''difesa dell'indipendenza nazionale". Sorge allora il problema: se il mondo ha superata la tose della divisione in innumerevoli Stati, quest'espressione ha solo il valore d'una vuota formula o tuffai più d'uno strumento d'agi tazione popolare? Oppure risponde a un'esi genza permanente dell anima umana? In altre parole: ora clic il nazionalismo é morto, vale la pena difendere la nazione? vuie la p.na. Si può aire che solo ora vale lo peno; ora, che nessuno combatte e nessuno muore piu "per la patria", ma per difendere dei prmci pi e degli interessi universali; ora che fasci smo e nazismo parlano d'impero, di "nuovo ordine" europeo o mondiale e non più — o solo in sotfordine— di nazione, ora che fu nico internazionalismo operaio che — male— si mantiene in piedi, non c che una diversa forma d'imperialismo politico: il russo, e, con le "consegne" di tipo unico, imposte mon dialmente, tende a distruggere, in fovore d una militarizzazione totalitaria delle masse, tutte le caratteristiche locali, ora, é neces sano che gli internazionalisti libertari dicano la loro parola e spieghino confessi concepì scono l'internazionale. Li troviamo di fronte a due correnti: la to folitaria, che tende al livellamento universale, alia cultura (se cultura si può chiamare! di tipo unico, all'abolizione delle lingue secon carie (vedere la linea d'azione tedesca in Polonia e Cecoslovacchia, italiana nella Ve nezia Giulia e, in altro campo, non linguistico, ma. . . stilistico, il tono e le formule dei ma mfesti e proclami occasionali dei vari organi smi che, tra i due poli, si trovano sotto l'in fluenza comunista); e la "democratica" che si appoggia senza convinzione sulle vecchie formule nazionaliste, pur sentendo che il na zionalismo é morto. Lo sentiva Chamberlam, che facsva la politica di Hitler, lo sentono i capitalisti nordamericani che sabottcno la produzione di guerra; lo sentivano gli ufficia li dell'esercito francese, membri coscienti o incoscienti dell'Internazionale fascista, lo sen tivano i soldati dell'esercito francese, che era no poco disposti a morire per la vecchia patria di Daladier e di Stavinsky e che non capivano (ora lo capiscono*, che non si trattava of fatto di quello. Lo stesso Churchili parla mol to di giustizia, di decenza, ecc e poco di patria S'intuisce che allo forza d'espansione del totalitarismo non si può opporre la tradizio nale Marsigliese o il più tradizionale ancoro "Dio salvi il-re". Di qui le incertezze e le contraddizioni, fra un timido rimpianto dello ben morta Società delle Nazioni e qualche accenno alla solidarietà internazionale do un lato e l'esaltazione delle rivendicazioni nono noli (polacche, iugoslave, greche, ecc.), dal l'altro. bisogna dir subito che l'Internazionale to (alitarla é mostruosa, ma possibile e rispen dente alle condizioni dell ora attuale, le vacillazioni democratiche, o, piuttosto, pluto cratiche, indicano mancanza di vitalità, e sono il prodotto d'un'artificiale sopravvivenzo del passato La maggiore minaccia, il pencolo totale (pencolo di morte), per la liberta e la primo delle due tendenze: quella che cerca d'an nullare le caratteristiche e l'iniziativa dell’in dividuo in una collettività uniformata, le ca ratteristiche regionali, nazionali (e forse — p,u tarai— continentali! in un immenso or gamsmo accentrato, gerarchico, livellatore A questa torma d Internazionale (a cui i nostri padri del I Sò-I non avevano pensato, ma che e una delle possibili soluzioni ai nuovi problemi posti alla vita dal rapido progresso tecnico) noi — e dicendo noi, vogliamo dire noi uomini— dobbiamo resistere con tutte le nostre forze Dobbiamo trovare in noi stessi non solo la forza meccanica della d tesa, m; anche e seprctutto la forza, ancora più spiri tuale che materiale, dell'attacco, ooé deha creazione Oggi non si può più pensare se non in ter mini mondiali, chi, come noi, s'e sempre ccn Siderato cittadino del mondo, nari ha bisogne di tare nessuno sforzo in questo senso Na sappiamo che la liberta corre pericolo morto le, sappiamo che non la si può salvare in un solo paese, sappiamo che solo la libera soli dartela delle "persone" di tutte le lahtudtn> può distruggere il mostro che tenta d'annui lare la posano M a personalità vuol dire dif ferenza, vuol dire varietà e molteplicità I gruppi umani comprendono individui diversi le nazioni gruppi diversi, e i continenti no z ani diverse Contro il totalitarismo noi dob biamo difendere queste differenze, debbiamo cnendere il diritto alla differenza, se voglia mo che la liberta sopravviva e si sviluppi Il nazionalismo nelle sue vecchie forme statali e coercitive, s'é disciolto in concetti statali e coercitivi piu ampi L'ansia di liberta (cioè il desiderio d'essere se stessi, come in dividui e come membri delle oggruppazioni naturali formate da una comune cultura e da una lingua comune, da simili condizioni geo grafiche o da una stessa capacita produttivo1 é ben viva ed é, per l'immenso esercito anti fascista, il solo stimolo efficace all'azione E' un errore gravissimo credere che questo diversità, questa possibilità di autonomo e va no sviluppo, si difenda con le frontiere, che tendono invece a imprigionare ciò che e di namico, a solidificare in forme morte o c che é vivo e cresce, decade, si trasforma, dando e ricevendo, fondendosi o dividendosi, secondo il libero qioco della necessità e della volontà, del oensiero e del caso, della fantasia e del ¡'interesse Di fronte all'esiqenza pratica dell'unione s'é trovata la strada dell'autorità, si sta an coro cercando la strada della libertà Epoure, se i vecchi interessi plutocratici non conti nuassero ad esercitare tanta porte della loro iptnra;ca influenza, questa strada non sarebbe diff'de da trovare Banana cominciare col distruaqere il preaiurf'Z'o che la molteplicità escluda la rcordinez'on° e che il livellomento un’forme s;a poronz'o d'un:one, cosi come h-sopno d'struq pere il lunno comune che identifica o^d ne con euforia S' é troooo confuso, nel campo del lozione antifascista e in nuello dei oroaetti di futura ricostruzione dell'Fumoa e d °l mon do. l'unione con l'uniformità Si è tronoo cor cnto il mimmo comun denominatore d ’ ile idee nel primo coso e il comando politico unico nel secondo (nella pratica il primo coso si riconduce al secondo* E questo ad opera di ouel settore totalitario che si trova ora nel cnmno antdascista perche un buon perno a H'tler sembrò conveniente d attaccare la Rus razione statolatra e antiliberale delle lotte per le nazionalità Lo mnscp doll'Furooa schiava, che non sono state protette dalle loro frontiere, né dai loro uomini di Stato e che, pur comprendendo che tutto ciò é definitivamente morto, sentono ri svegliarsi sempre più acuto in loro il desiderio delle autonomie nazionali, ora violentemente compresse, non hanno altra via di liberazione che un internazionalismo diametralmente op posto a quello dei loro oppressori Una volta ancora il risveqlo delle nazionalità è strettamente unito, come nel secolo scorso, aH'cnsia della liberoz one dell'individuo contro l'ossolut smo statale M a i problemi sono posti oggi nei loro termini estremi II vecchio liberali smo, che era m fondo un compromesso e che ha fallito cl suo comodo, é tramontato senza r remanti Lo Stato finisce sempre nell'assoluf-smo e lo sfruttamento economico conduce seniore oH'oppress'One Non possiamo perm tferci il lusso di ripetere l'errore che ha ♦otto 'br'-care in uno tragedia il magnifico •. pulso dei popoli rei secolo scorso N o n c 'e riso rg im en to possib ile oggi senzo •localism o c- senza lib e rtà LUCE FABBRI. S.Q All'Internazionale fascista non debbiamo opporre un nozionahsmo caduco, ma una nuo vo e P'ù vitale forma d'internazionahsmo che permetta, no, che favorisca le varietà nane noli Federalismo, dunque Tipo S>-c.efo delle Na zion,;> No Sarebbe una creazione art *c o le destinata ad una seconda morte G a nei vachi proaetti, piu c meno diplomatici, che sono stati messi m circolazione con questo camt tere, si sente la n o a dell'inutilità e dell i nprz'n I governi non possono far? l'unione, emendo non vo quella tctobfnrio Scio la fe derazione dei por-ioli e vitale in questo m mento La I Kertà e l'arma nr nopole, l'orma uiTca, per d fendere la liberto Una roon-f mozione di proch Lb-’ n, senza OuHIe frcnt »me che m unc parte del m mao scn c a cadute e altrove non sono a ft’ tt. «cl de senza ouellim oakatura governativa e dnlomotTo ebe e stufa ponte al Iosa smo, ssnza ouello sfruttamento econonvco che e o l la radice della presente catastrofe ecco la meta E auonto O'u si taccia ut questo senso, tonto Cui nmhohile soro la vittoria nella lotta con tra 'I fascisn lutto esterno ed interna cd un tempo Se la nostio malattia non e mortale <e cer eheremo di tare che non lo smi, Questa te deroz'rne di popoli, molto p>u elastica e com pot'h'le fon le autonome livroli d» p e l che ron siano le vecchie federazioni di Sfati, rap presenta per noi l'avvenire, come ai tempi di Mazzini, poma di questa tra c c o esperienza, ,'jfevano rappresentare I avvenire qli Stati U aiti d Europa uccisi m germe dado degene '( i t w ì f i •! m . ‘ i r e.,»- / r i ; tf n>. t ■(/ •> i ' h •. t . 7 , .tii. r i x j I! », •i i , -,t, » (i .> /t» /I ' ni ». i f <»f ij.b f ; i i,. f •'.» /««-», j fa r. utr »e I/ I'l '! f • i¡ |/|- #* * ¡ - <»< I II t f »er». /i^'i f i» • i t nf'llru- r # *f i t 1 h i I f a n »-(».< < -••> .' r.» i l »!• ¿ i h< « 1-.| li » >r» >/ ■11 •(. i <l . | / i i »H?» >i ’ . i», •»i /. i. M . V r» »d ¡Z l/» n f !■: » ./ 7 II’ • ■<l! •1 < f i I ■ ' ■ . i ■ •, li i j . i f . it II 7 l • »u n i i h r . , ì. / <i». . i i ■: 11 ■) il rv A * i ,'», •1 1. t .1 ‘} f II l< •ii .>i ; i <<i. I r »‘ » h i •ii ' 1 I / >r . .’ i in fru n ft ;.r*m«i*/ijn- t ■[j >ii i■l i u »< /'} ;■ . i <11 i <I i / «1<i >• <-'»I II » / M|«/ » » ! t ». i <. *•■»« •/1"7 «fi > p ii* in i p » .r ' li» f » . » i / a •i, <i». f i ' i 7» i«b ' •'» ic .'/ i« il* i f ii h i — ;■(»». » .; W I ' •».».. ». | ' » i tm 1ifi',) i e <-, I ; ì d .u i f r»'i * ili . ,1. .1 f » . I i »» . i »f,l r ». » l,; fi f»»/» i i / ».li».. i . 'r M r t f r y M m o r i i r t ' i M <1* I m i ’' .« f ' t» 11"» 1 ».,1|». |S.¡ .i r» «»«//• . <» 1 i; i tif > # (li . r»»v.i . ». i > i' » 1 » f» -*»r » » d •» »/" I! r . i ' i if»)/*»>it« r h «fr ■/«//. ! /»l. / i 'f i , » / i »»’ f i i * * i <!’ 1.i-.( in»i»/</|i.r f»»r f- r \ p r < n - l t r< l f /».'riirti !l!.J f * I > ■¡ b f i f l i 'C i r » i n ' » / 1 ' l»' < i f »» III, •/ .)/ |»m 6W»- iiN iiii.flij/il- IH ' f l ’i A Id i I «fi «,r<MM.MO. e »-*m*J!i i»* '/ i %<-»»»ri f * 1 n r « , l»i i * » i - ri/» 7> j r iiliif u ii» Considerazioni inattuali sui problemi costruttivi della rivoluzione il vioggiotore ch i entro per lo primo volta o New vammo un sentimento d'angustia e di panico diffir.1» York, specialmente se arrivo da un'Europa impoverita, da descriver?, un'angustia e un panico che non ovevon, prova una stupefacente sensazione di sovrabbondanza; sembro che ci sia di tutto, in quantità inesauribile e di sentito quando ci trovavamo nel momento piu diffic1.1 della lotta, quando tvevom o davanti a noi la possibile qualità perfetta. Eppure chi non giudica dalle apparenze che si stabilisse il contatto fra le caserme nemiche c ic sa che nella città gigantesca le esistenze di generi d: città consumo, se non arrivassero rifornimenti giornalieri con sconfitta e la fine ■'tono imminenti rimanesse divisa in vane zone, eoe quondo le tutti i mezzi di trasporto, basterebbero appena — rigo che non c éra abbondanza (Osamente razionati— per sessanta giorni Le sue enormi che gli amici abbiano ascoltato le nostre avvertenze rat Quando vedevam; neanche d ocqua, può dani senzo incredulità, e può anche darsi che essi abbiano secon contare la mancanza istantaneo di certi articoli, come dati i nostri sforzi per m etter fine allo se opero gere- riserve sparirebbero in sei od otto settimane, il latte, le uova, le frutto, la come fresca che a fflu i rale e riprendere il lavoro dopo le giornate di lugi< pu. per la fiducio t elle nostr? parole e per il pc'.fi- scono all'immenso mercato tutti i giorni. Abbiamo sotto gli occhi quolche cifra sul consumo smo delle nostre raccomandazioni, che per uno con<n. di Buenos Aires nel 1940 e su alcune sue necessito b a zione ragionata sui tatti che in noi suscitavano tcnt; siche, come, per esempio, il trasporto. I rivoluzioni i devono meditare su questi riassunti statistici, che pon inquietudine. Barcellona non avrebbe potuto sostenevi quindici giorni se la suo vita economica ed i suoi scofb. gono seri problemi permanenti, qualunque sia il regime fossero rimasti interrotti politico o sociale imperante. Buenos Aires ha bisogno che nel luglio del 1936 i depositi erano pieni, nel gm E bisogna tener con'o del fat e onnuolmente, come minimo, di 303 milioni di litri di la t noia del 1939 tutto ero esaurito ed eran trascorsi i-; te, 463 milioni di chili di verduro, 413 milioni di chili anni di fame permanente E a questa circostanza seg giungeva la mancanza di cim i, di munizioni e di m: di frutta, 300 milioni di chili di potate, 200 milioni di chili di fanno, 28 milioni di chili di pesce, 34 milioni tene prime per fab b rcarle di dozzine d'uovo, 7 milioni di chili di pollame, dessimo lo città da un assedio, senza speranza d’ciu'a5 10 milioni di pezzi di ghiaccio, 70 milioni di metri cubi'i di gas, 817 milioni di kilowotts, 349 milioni di litri di benzina, 500 litri d'acqua per abitante, ecc., ecc. Si poteva e s g :re che difen Però non vogliamo parlare dello stomaco di Ne» Y;*c 0 di Buenos Aires, né della difesa di B ircel'ono né 1939, vogliamo portare di qualcosa di piu semplce: de La rivoluzione non diminuirà, ma aumenterà probabil mente il consumo, e non dopo anni, ma a partir: doll'indomoni stesso dell'eventuale cambiamento di regime Si vede lo complessità del problema e la quantità o sistema dei trasporti che a col nome di collettivi. Buenos Aires si conosce** Nella gron capitale argentino jn p>u di 5 3 .0 0 0 , le automobili privati i tassime-tri più di 4 .1 0 0 , piu é difficoltà che devono sorgere per forza con qualunque 22 000 gli outocorn, più di trasformazione dell'ordine economico e politico attuai?'5 1 . 7CO gli omnibus, 2 534 i tromw, 270 i vagoni set Hanno i rivoluzionari un'ideo approssimativa di ocche devon fare per affrontare le situazioni che si pre senteranno loro? Da New York e do Buenos Aires l'immaginazione ci trasporto alla nostra Barcellona di cosi densi ricordi Molto prima della rivoluzione del luglio 1936 insiste vamo nel richiamare 3 .0 0 0 i collettivi, p-u a ter ranci, I 1 000 i carri o trazione animale Gh omnibus trasportano 390 milioni di passeggeri 0 :I an ni; seguono i collettivi con 366 milioni, i tro-r, con 365 milioni, i treni sotterranei con 120 rmboni Le ferrovie suburlnane trasportano maitre 2 3 meiin di pus eggeri annualmente. su questo tema l'attenzione dei I veicoli chianvati collettivi occupano, comt sé vntu nostri compagni, che propendevano o risolver? tutti i il secondo posto tra i mezzi di trasporto di passeggeri problemi semplificanaoli nella loro immaginazione, per n Buenos Aires. Non cbbiom forse il diritto di d re qual ché nella reoltà non si possono semplificare a capriccio che (.Minio di questa mezzo di Sostenevano, per esempio, eh; se, come prescrive l'i perfino il n me si deve o noi5 Son passati parecchi cnr> giene, ogni abitante cella città si proponesse di prende.-? c J é possibili-simo che siano ormai pochi coloro che c? un bagno tutti i gicmi nel proprio domicilio, sarcmrr : nascono l’origine di questo mezzo di trasporto, che « il piu popolare, il più simpatico e coro alla popolazione 'portegna". rimasti senz'acqua, giacché l'attrezzam:-nto per formr? ocqua potabile a Barcellona aveva una capacità relativa A maggior rogione si doveva temere la scarsità dei ge neri alimentari Quando, come risultato della bottogii; Dal 1925 al comunicas.one di cu- 1927 c era una crisi spavznt so tra i c-riduttori di tassametro Durante molti onni questa ;a- avi 19 luglio, la città rimas? nelle nostre moni, e l'cu tegona aveva goduto d un certo privilegio e il predomi torio del trionfo si volle festeggiare con grandi ban chetti popolari, quando vedemmo come ogni partita nio dei politico e ogni organizzazione operoia ovevano insta1- stovo rovinando tutto e scoraggiavo i più animosi. Non lato ompli refettori per i loro affiliati, dove si m an trovavamo uno via d uscita giava a discrezione, e, dopo tre o quattro giorni, non nello nostro stampso una compagna diretto o sveg'-oil notammo l'interesse dei libertari d ell'A rg m tm a intorno od un — alcuna intenzione di tornare al lovoro per cercare di ricostituire le riserve che si esourivono p r i nostri compagni ed ornici nell'organizzoztcn« faceva si che non la perdessimo di visto sperimento, su sosta scalo Paio lo arsi In quel momento facevamo di comunità ogr.cole ed -n- dustrioli, bosote sullo possibilità di com prare terre o quassate. ma di omrvbus piccoli e veloci, in cui en tran o buone condizioni di pogom ento e d'assicurare lo smercio tredici persone della produzione nelle c quoranto o cin q u an ta m ilo persone o Buenos A ire s; molti crepacci prevedevam o e c ittà V e d e va m o uno intorno crisi a ' ’ il m ondiale di m 'ossicurono Queste Enee di trasporto danno il pane c h i, du rante la guerro spagnolo, questo a certo modo uno specie di ritorno personale ho doto m rlhssim o donoro per oiu torci ed hg ol coside'to socialismo utopico, utopico secondo la d e fi t « i-to sempre sim patia per lo nostra couso. C oloro che nizione di M arx e di Engels. N o n possiomo riassumere o rnvono per lo prim a argom enti vigEono dello v e 'o o tó di questo m ezzo di locom ozione lungo durata. Era in poche linee tutti i nostri d'olloro Basti volta a Buenos A ire s si mero- soluzioni che e dalla perizio dei conduttori; s'é detto, e con ragione, in auel momento proponevam o, e che l'esperienzo dell» che oli chauffeurs dm c o lle ttivi di Buenos A ire s sono tro colletrivita in Snogna, dal i rrvalion autom obilisti del mondo. E noi che conosciam o dire che oggi ci conserviam o fedeli a lle 1936 al 1939, ho rinforzai j la nostra posizione vori paesi, crediam o che Sio vero I collettivi costituiscono una creozione pooo'ore di c a Tra i comnaoni più entusiasti delle com unità o o r o . rie, c'era lo chauffeur Ju a n López, che scriveva qualche rattere unico breve artico'o con Aires senza di loro d pseudonim o di " S a lu t o " . compagno pieno di cbnego zione tivo, un vecchia m ilita n te e di operoio, Ero un soirito d'inizio- non si concepisce più lo vito di Sono possati m o'ti an n i Buenos N o i se n tiam o ooai, come auel nrimo aiorno che uscirono i tosm etri con re fra tta rio od ogni i loro carte lli •dea di basare su a u e ll'in iz ia fiv o una gronde imoreso di le strade poco bottute Cf il disoiocere il trasporto todi ed a per h*so per donmatismo, disposto sempre a sp erim entare nuovi m e cam m inare a percorso im n ro w is c ti f o ’i't* 'v o che la nostra Saluto fu il nostro piu fedele e solido collaboratore n e l tino sm dccole non s o st-to preso in cons'deroz cne ol lo prorogando momento o cccrtu n o in favore di q u elle com unità c o r c a le C rediam o che ccn imprese di nue- che i comnaoni d e ll'A rg e n tin a non considerarono d eo re s»a Im o d'essere sperim ento!», noi fum m o I prim i entusiasti por- dello Costruz*onv de'lo Svezia, serto cd onero di d isoc tiaiom d'uno cupar, e convert,tcs. PO' in uno f'CCO im preca COStr-uf- seduzione a cui egli o veva penscto per tr re OPenu-re lo er si della categ o ria degli e h ru ffru rs L'ideo er o lo seguente Pc, lo G-'da m n p e rJ e m j o m d c o n n l’ ideo della trasform azione ercmnm.ro delle sor.e'n C e r a n o p.u di 4 . 0 0 0 tcs. metri rvnroEzzoti, in condizioni ogni giorno peaO'On fra Cui o vo'fe ohbicrrvo a n n o v e ra lo o crrh é cifre e li OS' Curcre un E v » "o di vito spnncrtabue a chi vi lavora, m ettano ol'm - prendere un ters metro it passeggero deve p acore I importo d .v d u l totale del viaggio, ec-rv-m CO servono d. scu d o ed ev.tono che SI cedo nel lo prendono ebbene, vari, aunnto un v d s* invece d 'u n p assegg eri v eggio può tram»* per far s» che c>& fos ; n-i o m costare tan*o psx o possibile si stabi'ire bero I nee fisse, perm anenti u t iliz a r e l ’outc-rrvobile per trosfer r v serrnEriurso E c ;n i problem a do v r luono oll'oltro de'ta Città col rr.ossim j risporrwo d tempo Il soooer mi r to ti sembrò eccedente e ren p o o g gm- il c gl p c di lo pr ma c o 'ie 't » <à di lavoro fu*ti I no* tri il rro q *t*i però E *a temuti ero n u m e ra i.ss m a tener conto de!'a p .o p o ifo vidui ovevcr casi com e non sccrs ss mi Con febee ir* fece sca sa Io a ve va m o tras'XJ'to chi* pr m o n e va « desiderovcn else Ca'e e prenda-.-«? l'cp p cg g O del iin iz io t iv a carpio m o v rs s e ,ndi < u n '.rr.p reso n n !(i il tossim etro V d avu to v e ' ce ss. te g o la te t trj f r vgm d o 'C u n i od O vere c h O u H c u fS , V e ttu ra corso, jx ^ h i so rg e n z z aro n o in dopo Quolchr » r i m e n o Città di II pubi lodo pet m .g l.a iO a c c o ls e con C ttu C to n * un m d< ovo g .o rn , v c r .e d o u ts e n c fc iE ccenu n ,co z o n i viogg ore ne teg a 5" e n tu s ia s m o fo p n ic m e a te ed a Enee e m o rte n e •! n u o vo le me buon m e rc a to , com prce u t r • » a m e n te c h e si t t o t t a v o J u r v o c »za : -on; n Erv—c n a nel 1931 r»o ccn q u el m e z z o — c o m e 366 m i ani di p a s s e g g e ri tu tti g E a n n . d un m ilione a! g e m o vetture di P i OZZO Non v tr o tto p .u d e "e d-cevaeoe w *rf m m r em le r*e! m.ant, ,-te' o trovò *e*re n r» *vc a a CVr-ndc Ci SC* SSe Sul SuO e '.ne * 1da un metodo che rcc*,-*e nel ter 'a r v d u z C ***V5 c l i *a a e f *o r e i lu d o 1936 cl- d a r : n o a C ercar c tu tti i g em p e r v io SCOp- le ceo o p no ò' Sa-u'o s ere un p CCC'c p o *se fi tx»Z .n e fiS-rc’e re idc > C rcCvtgnze cl mero, r e d 'c q n , con. le sua »nf'uenzo c r v ij» 0 a i / r / r t - rvVz I rem-c, d b c Sco g n o o n d strussero il VuO e * o e ' m e n te d i<cii ro tro i cc - í ¿ rct »eros ' »jevccva essercene evochi ce- rtsai che sa pc a rv chi s-a s'a to quest uceno c Cui sene J* b feri del iv.'**e Per r»a< rven e rrverto e d If>Clím ente d m enf c ts *re n o la perfetta corrprens orse " S i I j O else he un fo i rvastr w*grs, attraverso g 'i cnni Abb«onvo cercata re ! 1932. di t sc'vere la erss» òef-a s'esso mehxSo n o ega*o a L y c a te g o ria d e g li c h o u fte u rs supero La cri tra sp o n e v o ogg ut |P pro*."< ritó ex-tossimetn S> Sc- d m e s tfo n * », s<m—re c n r»v3*o <dc *o s*rsso f e d • nel c a ’ e-gor.o de. ito- f nel* a n -«.i <o o pope-are e dette lo •u c p r e t e r e n z a e lo s~«a * due.g c g si dei n p e-di 1i r v v ii* d. So uto e stato d m e n t ia t e , cred*cm o che psr a ttra v e rs o C O 'le 'tv o T u r ’ è lib ero e I u ccisero cerne un c e n e c a rte il tresnorto -n En.-an^- tr-o , cantad n, ae. c - r e m i Sullo parte C 'r r iù f e efebo vono una rere », s »t- 'ó ca n »e »1.»0 in E d vOCObc’-U e f.m este di S o ’u to c c m n fiO per in iz u t co i.Ke>> rner-t' c**e pic.-vred »0 r nel lessico " ¡x it e g n o " Lo prò-' a n d orano o v»*cto 0*en«e o Pon teved ra* re 'o m suro p*'m evso smdo di rr-c» nc c ne* u - * -r——. Ap-sEccmmo lo (>arùlo a ll'id e a di p r e r sporto CO'let’ . » edendo a, n,.-»e e'- n r e-ze e and- s ndùCO” : c a r a tte r e r-'i s a Che il m e n o Soluto o v r e N x n -.* f i » - ’,* le nostre cc e ’ intravisto U n- P e m n-n v a 'e d:*m 'e Si*-’’ c''ar¡- crde-o dal d m : d»no Ir - stemmo perche 5 facesse I esver c " : e Tesneriznz 3 si dtn r o l l f " mg i reso in cons decozione t.v tà agrore A » •*• ti p . j c a im o ii do <p r,io di letta e p L 'o v e m t 'eo c e n e rc 'e tva nc>d. t i r e - '” men*e d. c re s ta Suo v i " C ' a . c.*n< un'ossemh'eo deE U m ane Buenos dei fs-. u-v-ff, r e i rrez-c dei tcs* m etf, r "-o<e m i'*.e :^ c<, r o i l ’ *t,v i#à c a r —r e di S*c*o zare ct-V-'-mo C h a u ffe u rs d "*r eSiS, enxa infecondo S n 'i', o > C c n mo Sslu*0 s fc i'S lo presentò, d i'tfO nostro con* gl o. r urvg dei sird . v vi buru. rro - r'o re i m em ento m Cui StOvamo per C 'Q 'n Z- tutti potrebbero cos*. o l ‘0 smessa prezzo v*r*e direzioni del tram»» in J m contatto p.u vecch-.tf di Cui d c u n » e«Ono obbOS»CnXJ SCOa- ccnduttaei d. tc s s m e tn ressi caenfe nqt, d e i-a Ccepceoz-ar-* I im ped.rarv a n e s ta 'v io una M isto Q u ara n tin a else cve- cn u <r z-jto í espenm ento im po rtarlo a 6 ue-sa-s A >es Rcscr-a c c '!a Pe*à ql in te del T re spente di ChCul'euTS Petó questo non ha C rte-esscvo occennc'e c ,lo parte che oò- POSI ZI ONI Raziocinio e sentimento — La pauro di sbagliarsi " E dopo poco tempo avremo saremo intontiti dai co lp i1" La nostra posizione libertaria si baso su due aspetti fondamentoli dell'essere umano: uno, CHI ARE "E la sua capacita cinquanta perché non pensare all'alternativa contrario, u- guolmente possibile, cioè che, di primo acchito, trovici? la strada del buon destino? Sei un libertario5 di giudizio, che fa si che, per mezzo deM'intelligenza I uomo aspiri a spiegarsi le cose materiali deH'universo Si, per la meno penso e sento di esserlo " e lo sviluppo generale e spirituale dell umanità; l'altro, Allora, già rat ciò che vuol la sua capacita di sentire, commuoversi, volere. Cosi, in funzione della suo notur bitorzoli t Non si tratta desssrt uno stupido che butti la vita sullo ruletto del caso, nt psichica, I essere umano an a una pecora che cammino dietro qualsiosi dirigente diso lizzo, dubita, critica, nega, distrugge falsi veli morali, pregiudizi leggendari o novissimi, divinità da bazar, e, nesto. Va, giovane1 Anche lo vita insegno, e s'impor: crn le mani e con i piedi, altrettanto che con lo visto e con l'udito" 1I * per mezzo della ragione, scopre usurpazioni economiche, despotismi statali, ignominie sociali, etc., nel campo a f fettivo e volitivo respinge ciò ch'é ingiusto, ama ciò eh V Opportunismo m eonjntcnt« nobile, afferma la liberta come condizione dello sua vita perenne, del progresso e della felicità collettiva Avere il senso dellopporturuta 'alm eno per nod non L'alto valore teorico dell'anarchismo risiede nel la voro ragionativo, critico, dai suoi precursori, pensatori e portunitó clu su porsi rettamente nel luogo < nel temp. militanti; il suo gran valor pratico si basa sulla pa - piu appropriate sione, sulla volontà, sui sentimenti, sul coraggio c sullo lece quando e preferibile il silenzio, c lo stesso eh; essere opportunisti Ho il terno dell’oc- parla quando e efficace lo sua parole opportunista jt fermezza dei suoi uomini. Sarebbe facile consigliare un racchiando equilibrio fra i due aspetti, che non si respingono popolare, é chi n ;n ha principi o li abbandono per c- ul la definizione accadem ica e adottando 'a contrario, che si completano. Non c questo il muo pro gire cercando di trar vantaggio dalle circostanze, è Qu< posito, in quanto penso che la malattia midollare che che si chiama un umorale attacca oggi il movimento libertario e il ’ pi dittatore. vizio ragio nativo", il desiderio, che diventa morbos' , di rivedere un uomo senza coerenza, •jr Il silenzio, I indeterminatezza dei concetti, i equilibr finché non rimanga più mente nelle mani, di suddivi ino dottrinale che sona stati la carattenstica del per dere le questioni fino al centimillcsimo, di girare e girare nel circolo delle parole, le frasi, le virgo!; e i p u n t i e oro libertario di fronte allo guerra negli ultimi due airi', r . n dover,; ottr.buirsi od un'attitudine cosciente virgolo, cercando d'esaurire quanto possa dirsi o pen od ui j preoccupazione d opportunità, Pensa eh* qui- sarsi intorno a un tema. Questo vizio di ragionale i non ture previene molto dal non sopere concreti urite die cc-.u fare, da quel paradossale t more J conduce alla paralisi delle altre parti dell'organi-mo e quindi olla decomposizione; chiude, immobilizzo, quan *,cigliarsi dei coraggiosi anarchici — cosi provati da do più bisognerebbe essere aperti in un morde che sta - latrasti- -, timore eh? conduce o lle nell'ora dello piena azione, del movimento. np-stoz,oni ai sistemi di quesiti, o lle interpretai x ai chiarimenti, ecc , impedendoci d'ondare semplice Rimproveravo recentemente o un giovane compagno la suo mancanza d'attività popolare, il suo mantenersi lontono doi luoghi frequentati da altri giovani, e mi r i mente sottigliezze, od coi r ostri occhi, m lin e o re tto e con vigore tir; die viscere stesse- delle cose spose : La stesso cosa — ed ore ved iam o d donno che p<c. "Si, lo so che bisogna andare avanti e per questo ci stiamo preparando; non vogliamo andare alla ventura, fa ;r o ta spegnalo dare uno sfogo infantile alle nostre ansie giovanili senza st - c quelle conoscere prmcipo'e bene la strada; non vogliamo sbagliarci •? schiacciarci contro una parete." se verifica lo il verso la fine tale o il tal o i e c r'.creta, test, guerra ont non la Qui a lt r o m a non rottura patta toc,ti J obi io de.'.tiralo od evita re lo lotto "Ebbene, se vi sbaglierete, vi curerete la protuberan dello molti lom enti, m olti discorsi su del lo coso intest.no, per d*r* che coso c e stato di mol fott 5 Come za cousata dal colpo, ed avanzerete per un'altra strado, lovit-nio c o la r c i demoni, dove non ci sia pericolo di trovarsi di fronte una pa cnt c v tro n cato risposto alle rete." troh di Ier, e di dom ani biamo avuta nella noscito del mezzi; di comunicazione fillio sforzo d iteli a sostituire la proprio iniziativa a I in n o t ilo i. n i" co delle classi fin an zia rie , industria d pai popolare e Simpatico della gran otto di Buenos A i re;, iniziativa che si presta a profonde riflessioni di nctura economica e sociale Per ornvore a questo non avevam bisogno di dilungarci tonto p eu v-l.vomo d i mostrare che quel che han fatte gli chauffeurs di Buenrs n ctu 5 Lo tenendo presente -gebm etto di il passata domande ce" OHO- e d -r c com m ercienti, | oriendo dolio convinzio ne c h e non v Se non Ciò che Si sostituisce Gchauffeurs di Buenos A res han dim ostrato o m p , omenti che nel lir a cam po d a ttiv ità , possono sostituire lo di Intrugge reotmer le Ames possono farlo le oltre categorie operaie m qualun lezione u rb an a Senso voterL' que industria han costrutto u tu riti pilastri del futuro E' colpa lom E se i! movimento operaio ho una ragion d essert capitalista del traspòrto se sono soli-5 permanente oggi, essa non consiste nello difesa dei sa lari e nella vigilcnzo delle condizioni di lavoro ma DIEGO ABAD DE S A N T Ill A N sieme" o violento egem onio lib e rta rio ? C onsiglio Unico m ilio n i Nozionale S in d a c a li, C o m ita to popolare. Pa rla m e n to d e ad im m o c o .o to c h e , c o m e g elo se v e s ta li, o b b ro m c o n s e r mocratico? v a ta quest'eludere per evitare piccoli m oli, o non porta sfiorar o lla le questioni form azione d'uno d 'u o m in i m o n to ra sco n so lato e ci a lla c c io A vrem o risposto a t u t t i le dom ande, se ri- sponderemo concretam ente e ch ia ra m e n te o q u esta: Per 10 liberazione dello Spag na, l'a ttiv ità lib e rta ria rispetto ol luturo spagnaio, deve essere diretto e sclu siva m cn t j o fini prepti, o deve svolgersi insiem e o quella d 'a ltri set tori, e, in questo ceso, senso im pegni pos.cuori o in vulu d accordi, accordi con solide goionzie d'essere os servati, o accordi tug oci? E.udire i problemi sostanziali in om aggio a ll'a rm o n io interna può essere lo norm a d un capop artito , a cut solo del gregge. Una c ne é fare -quilib no e, s.milc quindi, lu n e e ed che rvon s e Ovolo log*C i', i "r a g .- Quando m ai il prcpolo ci a v e v a visti m questo d'ubiquità, in r.re e quest atte g g ia m en to vedere cc ri c o n jr e n E J è epe “ conv.cne aspe M a r e ', per ie cose dom ani o dopooom -n.? cn ara n o s tro ". " B a h ', lo m io La poSiZn>ne C b e n questa non cbtncrrvo n e n ie ved.re, e caso tura, v e ir à il n o stro gì a m a e c a e re No, guerra Vengano a paMarCi '" > c lusane. Q uc.f in vOssO-O d arg en ta lo s_ modo, m an ifesto O im plicito, di C d rviu is. * corvd_nnc. , e d un n e g a tiv a smo. nascali de insincerità , ino co testo per eia cerco ed im puro o p p o rtu n i in chi non pud r spandere a! mccpvuC'ta od g u s titi core di t un comodo p r e lo propr a pdrc. s i puerile e su.odo, C-me coprirsi lo testa coi CùppoCCtù v.d m e i j tem pesto Ove Ci de •e spezzar v .j. ed Le masse U '- ju st > 0 1 0 . fa stur.o m m o r o o. non ta/u . nde ' d o m a n i'" . grada tutte c ftro n fa re )o » t u a : in * o) p e i c ccs> dev'essere, b 1 pcrcfse rvxv o lùsce- rcrvx) cg-cttdre, p.-rthe quAirsdo, fin. lo b) guerra. Oliifronte e dei'a chi ¿urente pensata d- d c v ir loro so’u l .u n i", retroguord-o 'o g uerra fore fucendo c >0 p ro p ria il lo p rim o , e m o m e n to p o s iz io n e , com e se p re te s a c h e c b tu o m o — n o i, u n u m o m io una c o o p u s ta m.- di se* <jucn o e h . E Chi p r e t e n d i essere c u l m nitarisiTso, s p e o a m e n te ioni ‘ to n n o ne a g u e r r a d are po- crie r.to Z iO n i c n ore. qu-ndo c n e l m n n a r i- te rm e , C o n cre te , e S ud an o un po , c n t iTh ito ris ti n o id a m e n c o n i, c h i oso h ie agi t d ir e s ti , - C o s'ics g <- tu t Le pc/Che S n .n it o a n o h fd n c s c o che :a c . r . t u . d. st>Cmo ne c o n tro e rg a che Con m a rn a i lo s C iro in CcrsCpiC.ni g .i u n i, r.e cne non g e tt -va *1 W tlC m e r ivo in e tu e o rm i c e n tro e, non de.i crrivrO d i d ee c i oh di p r o t e n d ila -i-, •’ di 0 C M 3 n e ii .m m .n e n i a Con v i* ;a , et h c e v e v e t cric so ut rr.e c ca n .co , e n i incruC i -e C r c e c-.vtru re Ce»e-Cp a n i c h e c o n so n i m a ssa- Le ifu i quob n-.u*' S c h ._ re P e n a r. «..ere ’ to te non a p i_ t.tt.riO e, .r, i g n i * .ar-no c o m e q u e s ti Ce O S lu - z - o n i p e r lu ssi ed o tto p u n te i t i .n-s) e n i o tn o p p o s ito ri, cne c'*e t - i - 'v . ' «c ch< t. r.e c e a s .ri I co- C-miPcduè orso .a d 't t d t u r o n e l toro p _ u s e o n t.p e tiC-sta d-ce O i ir o .c o m u :e Cu to c '.a ud o p era a c h e e t e n e e o g g i V e s t a v . vi a p e r fid i tuC. C re cr.e S ed a m a d. p-umore n_n chi s_ si to-ccia dee c^m « ucc c e ie ci* a r t g c ; ie ri per un _ rv t.iv . se cere-cpsano di Co t s ì x ; r a a m e n - SU'» r1 *n a i *a ’ >. i va -<e Se t . ' c _ (.cr n.:> te h e ra rv n -_ g a a -• -a e per v .< ai i _ne ed rvei.e c re d o c h e de r.vcùuiion*ar»e t rva O e eruvsm o c# s a c a se. un z a a l t tu d .n i a s s u iù e e e coCi to h co>o> V n i> c m a . ctse C u s a ? A l o n e u tro c m ùe f- e ccra-gg Ose c-v's g are £ a. e re . ch e . . . * s/'O -* . * s-co a tt.tu d ni C sm a tà , <Jeu in-p>arzvolito. Oc* te--»»C0. < I- sa. p ro t- rv lo - -u teiso. eppcrturs sta. n e g a t iv a e s - c da L j t- m .d u b . * per n v uo ij u J I rveo C OZ cese sed o ( « t t r ^ o s_ ute e in v a ' £ ve la tu sa v e z z o i n c M 't u d ni c t f c im o t .v e , ©tt vSa Chi sta ro sta *n is> , vvj d i CvXnfect» mevv'O. co m .n ce'crvvo cof non vo ’e-v r. n c v n r p u g n a n ti sp ecu lo z-an i i n t i m o o l a p o c e e cl- d ritto O portane per vrrof-Ci O dire 0 rw g '.a .e <1- a ugr a v-oie O C riatO og • o p p re S U Oe. m o rvaa p. svdmva non o vro n grass-McIti t c_se 1 si »51 a 11 fatto d' m.n over p a rla to p rin yj. i Quo'i non (V fta n - o presenta'-. e in fa vo - impomato O *Ofe So n n o e storenrva i com battenti attorno co'oru c he non Kon sofferto c lottato n e lla loro gesso m.suro, to v o n ri non p - r ii "n o n o in d iv id u i, esige quO.COSO di p .u c/se C c .u sO'O C- tb .a m o o tfron tore lo s tuOZ'u/se’ Deve esser vesserò i tt r,ci can ' ¡e del ¡o il p. - n e re chi I anso e lo serve le-oim.-me con lui di-n.ani. se I tva visto CCs lo le d u e per lo so rg o n o c j u i l c t j i stesso _ per trame t _ : ac> deduzioni (3 t oggi là ! rr , cin sn.a. di Cadaveri e Con o m tiili s u tte 'tn z e a Mu polo SO in a i per non tro s tu rm o re se rr .. o n e m arcim e tc r pugnante, pc'O ve s gin t'CO tare I g oca- eri cosa o chi i una p e rc n e s a lv a re Lo di q u ii . . g li u cm .m del d-Pu Caia sogmtu, s gn.t co nutrire una g atto e r O CO o i l Con mdion La d ro , c o n tro t-e re n is i q T u«. o i n a s tri tro te ti in c c t e n e i Aspettare seduti ctse dom ani per rem essere seno c r r . n d o c o n tro due. . . di c m .c i! r'- 'u ' i o r a a-.eoe era e via d. cerna. che tuie tro tto suo le p a g in e di b ro n z o G ena sto rio stessero o s p e tta rva o q u e l I n dui p r . m j gnom o n u n sto rie c u s g r u n i, r-c Cun gli c t r , n ie n te c o n tro e Com odo col p ronunC 'O rsi c o n tro tu r tu tte m o ra sCiCrro che i due c a n i si Sp ran IVO fr a loro, Cupo sa ra n n o I ara d c g re d i Ir a n .e erte C iascu no di noi st.o p e r s c riv e rv i. d ottc/c. - cosi un o p p o rtu n is m o m a s c h e ra ta slm ili e sarà non I e lio , conno quan g.oculari cauti al t a v o a da g ioco? Q uando m ai Ci avevo seni ,t, rispondere che n o stro Quel che é, sia ruo to s z s a . di ticr.Tc QuO storio tentazione p o zio n e o s p e d a le le lic e r c i. a n i, cu rvin tio livi Co.i si s_n trovati o loro ag io i il g r a g g e o lio a ttitu d in e una chiara e termo posizione pubblico, di lotta e d e natoti ' cui se te la m a n ie r o p r o t ic a o p p o rtu n is ta guc-rro In q u anto al o guerra, non i stata con.. .ttu a fondo lo polem ica interna, si e a vu ta la preteso di in suo oh e c irc o s ta n z e , a i cosi p o rtic o .o ri. P e r q u e sto d c e v o r r o e (2 ). non e un sintomo di salute la D a u n 'id e a , do uno p o siz io n e g e n e ra le , d o b b ia m o tor d e riv a r.' le n o rm e, so o si interesso lo oocilnó c o im o re c r is ta llin o a l l'avvenire, giocché le lim e di condotta d erivan o le une ¿alle altre a Le tose chiorc — (si ricordi il com itato di an g lo - franco-russo) v e r it à d a r g e n to per il g .o rn o venisse Il problema spagnolo non é un tèm a isolato: spiego non-intervento la io n ie di s a p ie n z a !" mentalità che si ripete di fronte a llo guerra con il suo passato il presente disperotr : " E c c o v i Che f o r m a i im e d e l ve rg e ra n ro eSoila m c r y jo d .s p z rc i- o n e e a h a n - q ti e te r ra * .n o t i <7( . c«-c te-, e r e fe-si *>a n e c r c 'c g c o , ' f'* d o v a tta n o tc rja il ru a v o . di m e orti N o n c V x b a m o e-ssere g ì (t rv x .!e-a demvc ed e n tu s - c s ia no che y ,o ne* - l'orrido frogor? del temporole indichi il commino e fac za cio la luce. d u ra tu ra , d e v 'e sse re di Quel che le cose sono e quel che vogliamo che siano Questo che ogni ideale sia, per chi lo sostiene, per lo meno uguale o superiore alla realtà. Bisognerebbe anche sup porre che per riformare o trasformare questa reoltà, ton bisogni andare dall'ideale verso di lei, mo da lei verso per essere au ten tica, effettivo, autolibcroiione. seim ila m ilio n i d 'in d iv id u i In s is to : siomo più u m a n i, c h e dobbiam o ou. tollerarci. Su E' il tema dello realtà e dell'Ideale. Si presuppone liberazione, questi a t t u a li: se im ila tira n n ia , a d a tta m e n to di m ilio n i di solo g r a v ita n o fattori ig n o ra n z a , corruzione e b u ro c ra ti e in g e n e r e ) , mo a n c h e (classe m ed ia sto ric i: non m ilio n i d e g ra d a z io n e , a d a tta m e n to a ll'a m b ie n t e , p icc o li borghesi fo tlo r i biologici e leg g e del minimo sforzo, in c a p a c ità di lo tto , m a n c o n z a di volo n tà, nlos- l'ideale. E' cosa vecchia e perenne: i piedi sulla terra som ento o rg a n ic o p e ' im p o v e rim e n to , is tin ti egoisti vin e lo sguordo all infinito. c o la ti La prima reoltà, quella che ci ferisce piu esterior mente, e ben oscura ed amara per chi anela una vita liare, c a ra tte r is tic h e di libertà, di bontà, d'amore. E' questa lo realtà, tutto la realtà? No, certamente: Kropotkin ha soputo mo ad un im m e d ia to in te re ss e in d iv id u a le re g io n a li, c u lti, e fami tra d iz io n e , patriot tism i, ecc Più ancoro: benché nello scoprire gli elem enti oggi di loro libertà com e oggi, in tim ità sia possibili e co m u n iSm o a Cui ci quei seim ila milioni sono strarci come do secoli e nel presente esistano sviluppate rife riva m o , capacità di mutuo oppoggio e basi d'un fattibile comu niSmo economico; Bakunm ha saputo mostrarci come da nostri avversari secoli e nel presente esistano nell'uomo e nelle collet che molti e molti potessero, p a rz ia lm e n te o nell insieme, tività straordinarie correnti di passione e coscienza dello accettarle, libertà. La società capitalista ed autoritario non ha u c ciso ancora totalmente l'uomo solidale e libero. Agli elementi insiti nella natura umana s'unisce ciò che l'e meno sperienza e la coscienza sono andate accumulando Nelle viscere dei popoli, il comuniSmo e la libertà esistono lotenti e premono. Allora l'avvenire é nostro . se sa premo conquistarlo! Come? Scoprendo, svegliando, incitando, sviluppando, sitori coscienti N on tonto a vv e rsari intellettuali, oppo olle nostre teorie, anche nella d iscussone o nello vero ch'essi lorm an porte generolm ente gregario, che, n ella ammettendo pratico, non resto d 'u n 'e n o .m e re a ltà , mossa, nei fatti, sto contro i liberatori sociali. Essi servono, direttom ente o ind irettam ente, l'enor me potere m aterial? d e ll'a lta borghesia e del'o Stato capitalista. Ci rovescian contro non tanto idee, opposi zioni, linee di condotta, quanto outob lm d ate aereopiani, corazzate aggruppando ed unendo come infoino a una calam ita, Per questo, se e proposito nobilissim o, degno, eroico, con crien toiion e, tutta codesta realtà di libertà e co tal? do giustificare l'olocausto di m olte vite il trasfor muniSmo (81 esistente nell'intimità degli uomini e delle mare questa società d'usurpazio ne e massi ero, non bi- collettività. Questo proposito indica implicitomsnte il metodo on dare dal di dentro al di fuori, senza cercor di collocare segna dimenticare, se si vuol c e rc a r di riuscire, eh l'attuazion? di questo proposito, se ridotta o un breve pe riodo d'anni, è formidabile, t r . m enda, propr.o dello più etichette, senza portare uno stampo o una misura per valutare gli altri e lespingere ciò che non si adegui ot capacita di migliaio c m ig lia ia d 'u om in i ben dotati straordinaria delle epopee, superiore, a prim a visto, olio nostro modello o ideole. Lo rogiono e lo fo n o Andare dal di dentro al di fuori, vuol dire stor d.ntro. Niente ridicole scomuniche e celestiali torri d'avorio, niente orzigogolature teoriche e razioc ni astrusi. Bi.ogna situarsi fra gli uomini — operai, soldati, inte lettuali, C e ancora da discutere se non sia a ltra che un so impiegati, ecc.— considerarli nella loro realtà, cosi come oggi sono e partire da questa realtà per superarla e gno l'idillica visione d una società c a p ita lis ta che crollo ir. virtù dello sua propria putredine 0 ol suona di bibli che trombe5 Possiamo ancor pensare che la duh.ora trasformarla. zione e l'attuozione Ecco la strada, il metodo, la meta: dopertutto, come fermento e com 2 avanguardia d'un movimento sociale li beratore, non limitato ad alcuni pochi, mo di tutti, in tutti, per tutti. dello sciopero paralizzi g enerale tutto il potere coattivo e repressivo dello Stato, o che " la fratermzzozione delle due p a r t i" , m etta t.ne olla guerra, e, uniti, 1 disertori e i p o o h s tt delle nazioni •n lotta arrivino a veder spuntare, com e in u n j carto lino postale, il nuovo sol* ra g g ia n te ? M ogon potesse esser cosi! Però cosi non può essere l9 i Tutti e lo storio M olto ha fatto e potrà fore nel corso della stona, lo In generale tutte le storie che conosciamo si riferi persuasione, la propagando, l'a ttitu d in e scono al lato esterno ed apparente, alla vita di pochi, tanto nel campo economico-militore, quanto nel campo sempio, la convinzione m orole, lo politico-culturale. st'aspetto Non dobbiomo lasciarci trasportare, l'oz.one del popolo del N on nostra dobbiom o lavoro cristiana, l'e resistenza passivo e vociole abb an donare que Ma il ritmo del attraverso la loro lettura, dall'ingannevole tendenza a mondo attu ale è occelleratissim o ed estrem om ent? v.o- credere che un'autentico trasformozione libertaria di tutti gli ospetti della vita sociale possa essere opero di poche persone. Sarebbe un'attitudine mentale aristocro- lento: tico, se non confinante con la pazzia oligarchie e dei trust, é enorm em ente mostruoso Quest'attitudine aristocratico la troviomo nello stali nismo e nel trotskismo e conduce allo tironma, ogendo mente brutale e san g u in ario— 1 preti Iclisto, d?i 1 cannoni, possono benedire può interporsi tra le polle mo Cristo non II potere dello Stato-capi- nazisti, degli im p erialisti, dei tiranni, del> O ltre agli o ltn tattori, contro lo forca — tremenda dal di fuori ol di dentro, dall'alto al basso. Una mino bisogna usare la torca E non la semplice forzo m uscolare — t clossici m ilioni di ranza può, si, esercitare uno funzione straordinaria: dare broccia dei discorsi— , m a lo forza d e lle bombe di m ide incitamento ed impulso olio liberazione della maggioran chili, quello delle co ra zza te a e re e di cento tonnello:«. quello dei com plicati m eccanism i dei sottom arini e dei bisogna an n u n cia re lo costituzione dzl nostro esercito, cannoni ontiaerei. però bisogna fare che esisto, che ogni soldato, o vio to re, Bisogno addestrare ed equipaggiare l'esercito infcrnasionolc della libertà, o rg a n iz z a to p o liticam ente e te c tonchisto, m arinaio, sappia che a p p artie n e n e l'o s te s s i tempo ol suo reggim ento n a z io n ale in cui serva g l'i n t e nicamente, moventesi con ritm o sincronico sui fronti di ressi del " s u o " governo e del " s u o " c a p ita lis m o battaglio e nella e od un altro, n azion ale ed in tern azio n a le , in cu i serve retroguardia. Per una tra g ica ironia, con le parole di frate rn ità , g iu stizia , am ore nel piu pro (IO ), se sfosso, lo libertà, lo fra te rn ità dei popoli. fondo della nostro co m e , le labbro d icono: " A r m i, o r ganizzazione, a r m i1" O a c ce ttia m o quest'orrib ile im Bisogno fare lo guerra ontifososfo perativo di vincere con la forza la forzo, o rim om om o, sterilmente piangendo, su ll’orlo delle strade dietro cut l'umonità muore e rmosce A tutti coloro che ogiscono in uno degli asp etti deilo letto sociale — il m ovim ento operaio— sembro m olto noturole che scoppi un co n flitto o si d ich ia ri uno s c in Cerne organizzare il nostro esercito? gere contro un d eterm in ato rorrso d e ll'in d u stria , contro un p arziale szffore 1< padroni. N o n vien e loro m m ente Per rispondere o questo, bisogno dire prim o chi for che bisogni lottare sim ultaneam ente contro tu tte le im mera quest'esercito e con che scopo Quest'esercito dev'esser dui umani -— uomini e form olo donne— prese e tutti i cap italisti, e neppure pongono c o n d ii oni do tutti che gli in d iv i sentono e com che rappresentino un program m o in te g ra i? d em one p o zione operoio t ilt . Po rto ti sul terreno del fascism o e prendano lo necessità d 'e s s e rj frate rn am e n te liberi, senza dello gucrro, d iventano assoluti e p ro clam an o : tu tti gl- classificazione, teorica o per e tichette, di questo sentire Stati sono ugualm ente c a ttiv i, o pensare, senza una v a lu ta z io n e d zìi'in tensità, del g r a tutte le parti in co nflitto, non possiam o d a n n e g g ie rò g li do, della forza propulsiva di qu est'onsio e di quest ideo, uni g e gli a ltri no. se questi aggi non si dicono fa s c i senza designai.one previo sti, domom lo saranno, ecc dordine devesszrc q u in d i: d e ll'u ltim a m eto La parola A n d ia m o verso lo libertà, croveremo lm dove vorrem o o fin dove potrem o vita o per lo morte Per la A v c n z o re . a v a n z o r sempre, con tu tu coloro che Circondino lo nostra bondiero. contro tutti d cb b icm o Ie tta re c o n t r i A b b iam o sostenuto che, nelle circo stan ze a ttu a li, d o vevam o dir.gerc lo z io n e . co n cen trare il fuoco e, s ; pos sibilo, fa r concen trare quello degb oltri, contro il n em . co im m cd a to m e n re pù pericoloso A q u is fa n em ico eve- coloro che o foglino il c a m m in o ' L a b a n d ir ò dev'esser vem o d ic h ia ra ta lo guerro m olto prim o che lo fccessera lo nostra, C ham berio m e Roosevelt i po rtaband iera noi, g>ocché quest'esercito serve se stesso ed ubbidisce a se stesso' C ontro questo re m co cfcb c m lottato in Spagna quando Sta lin , B lu m e Ed en fo rm cro n o Potrà non avere, m o ten o lm en te, b a n d ir e proprie, ne il "C o m ita to di co non-m fe rv z n to ", contro questo nem proprie caserme, m a starà dove tiom m egg, una band iera caddero m ig liaio dei rvcstn per le strade d 'A n c o n a , di 0 Si concentrino forze che fiosso no servire al Suo propo V ie n n a , di M.on. co, di M a d rid sito Che proposito, con sc.smo, e l o vcnguord io p>u a u d ace, p.ù tecn.co, d e m a proposito è che f >n;? Il suo fine e il suo attraverso lo moggior liberto possibile, verso la liberto lotole. E starebbe a n ch e tra le M e de! nem ica, per sabottare le su? arm i, o n n .ch ila re • su d capi con quistore e sollevare i suoi servitori tro tutti I nem CI della lib erta g a g o a e sang uinario del ca p italism o e dello frate rn ità . - 'Jl - I*insieme o parzialm ente secondo le circostanze, tenenza (1 2 ). N o n si fratto di p n r'a re del n e i.- te s e , smo in a stra tto Oggi fascism o co o cretcm zn te m _n a. Contro chi dirigerà i Suoi o ttocchi quest esercito> C o n Q uesto n e m e o é il fo- d e ll'Ita lia , ie l seno gl« S ta ti d e " a G e i - G-cppone e dei loro sa te lliti, • loro com andi polii.Ci, econom ici, m ilita ri ed i loro m .di boni servitori, volontari esd in v o ’onfori t 1 3 >. N e l O d'struz one del trem endo potere di quosti nem ci ris-evde presente ch.> p u m a deve codere il nem ,co p u o cco n i'o la p e si bi .fa, l ’unico possibilità, p u o m eno im m e d iata, « piu potente di r.rw tv s rr e n lo O t r a s f o r m a i One SOC >ae Con toli p rop ositi d o b b ia m o o rg a n iz z a re q u e s ta f e r ia liberatrice discutere N e a b b ia m o in m ano i m e n d c H c r m a iiO n i lo scm p t.C iste No forzo E in u tile m a te r ia j t,nuore la ro 'cgrorci nostra d .i guerra fot'O che di sempre c tri che EXbsb om o con - contro ieri li loro, e C iu ta v a n o di o scervdevcna c cn loro a poti., oggi I. c o m b a tta n o benché di Cui dispongono g li in d iv id u i, i g ru p p i ed i p c p c 'i else ccn propas ti d versi o c i nostri e benché Ci s-a lo posu- 1 elona concretcm enlc la loro e m o nc p o i -cne e m in m a bi ‘io ctve dom ani li im .t.no Bisognavo Sin cere Fronco Ceso le o rm i b.sogno v.nccre H itle r ed o itn coni« c-n le erm i a ltri che oggi gli B >vgnq e m nere che uno confuS cn e gronde Che <0 v mo ti Ci m.sconoscano e ctve noi stessi Ci p c r a iil- sona ve rn i o ch e possono C v v .C in e rg lis i J c m c m . O e h ?, z amo senza esser g ì —- ¡o sua contrae «a'uz one p r e v e n iv a , h a inseg nato Foo- V ie n i, p osson o im p ie g a re tutto lo lora forzo contro i popoli 0 aspett am o c h e b ri— la fo rz o n a z is t a e im p e r .c L s ta ; il io u n m o e un p recotto de la c 'c v s ? c a p ito ed essere re a m e n te c n t. fascisti e n tc o p .lo isti sta vuol d re ess-ve ( I 2 ‘ . ¡a d e m o c ro n a i u n ’evO'uX o n ? pn>- sconquassi, else " i l p u trid o e d i h o o del c a p ita lis m o croi- gress va li", che uno coscienza nuovo illu m in i g li uom ini, a *i sempre ha prepariamo a c o n q u sta re con I» erosi lo htserta, contro m onarch a, I ar st-vroz a, lo d itta tu ra , l o! g a 'c h .a . tende chi con le o rm i l in c a te n o o *ar v che ■! popc-c s-a il d rettone, rc m m in .s trc tO 'e , Atsb.am d e tto c h e lo p< m j strodo è ster e, n e g a tiv o , illuvor.o in q w o n to cs>oro e h ? fanno lo g u e rra Si p re o c c u p a n o d " o r g a n iz z a r e lo po-.t. guerra'' concia Non p o ssia m o p e rd e r te m p o lo stra d o e lo se • A lle orm ,' Pero non a b b ia m o o r m i' Ottenerle, c o n q u is ta rle , B . sogno Il nostro e scre to non è un esercito e sto in tutti gli eserciti A srà ormi a llo ra , tecn < i e «dee m otrici N >n verso sostenuto una mogg-oe I b e rta Studi Soc>Oii"— . che •— co m e co n tro il goverrvator* dei suo« propri interessi e d estini c-> le cose proe'om a m e d a p e rta m e n te yti lo S ’ ando « « t r a i ci • a iilo tc ìtii. y li a v t c a lK i dem ocratici u à lavo a w , i lib e r tari ilb Non d o m in a rle ' dei pcpoii tasc-cmo in m oni fa 's a r.« b c n d ere che tocco r» no. svento’are non p retend iam o e h ? c ifr i c tta e c h .n o eh» dobbiam o c tt acca>e r-o» e sopì a tutto, non fo ccio m o ch e il popolo marci per errore dietro falsi dirigenti e salva operai di Leningrado e di Mosca, tori, perché noi ci occupiamo di teorie, mentre si lotta ma che impararono con M akno a organizzare le guer i contadini d'Ucro- contro il fascismo e per la libertà. Ora o mai è il mo riglie e che già una volta spazzarono via i tedeschi m mento di prendere posizione per la guerra antifoscislo, marcia verso Mosca. Non per i piccoli tiranni ed usur. di spingerla ed orientarla, di cadere nelle trincee od es potori stalinisti, ma per i milioni di vittime del fascismo, sere domani i primi ad arrivare alla testa delle colonne di soldati che libereranno la Germania, la Spagna, l'Ita- per la rivoluzione, alle ormi ! E l'esercito popolare com lio, il Giappone, la Francia, la Grecia, ecc. (1 5 ). La parola dello pace la diranno coloro che han fatto la guerra (1 6 ). Guodognamoci il nostro diritto a par lare. E prepariamoci anche a continuare la guerra, quan do i falsi democratici ed i falsi antifascisti vorranno pensa la sconfitta dell'esercito rosso, migliaia di guem. gl ieri scrivono con il loro sangue l'epopea liberatrice che non si potè scrivere in Spogna perché Negrin * il tuo comando stalim.-to si opposero accan tornente elio guerriglia chz sconfisse Napoleone nel Ko.tchok e Denikin in Ucrania nel 18Ü8, die vin,j 1917-19, che libe paralizzarla e scendere a patti con coloro che sono i rerà I Europa. Già fin d'oro si puà dire che i guerngl.cn loro avversari nella guerra ed i loro alleati nella ditejO asfuriani ed andalusi, serbi $ greci, russi e cinesi inno ael capitalismo. gli unici che hanno avute Dentro l'esercito, prepariamo il nostro esercito. la noitre guerra contro il fascismo. Viva i contadini, i marmai, gli operai russi, il popolo Guerra e rivoluzione russo antifascista ! Lo compresero chiaramente gli eroici combattenti spo gnoii: i due processi dovevano ess.re correlativi; il gior no che uno s arrestasse, morirebbe l'altro e cosi tu realmenie. vittorie popolari in questo guerra interim perialsta che dovrebbe essere E dire viva, vuol dire che anche noi lotteremo con'rj i tedeschi, i finlandesi, gli ungheresi e tutti coloro 'he rinsaldano le loro e le nostre catene Per paradosso, si può dire che il pencolo di Contro il piano plutocratico perdere la guerra sta nel pensor moito alla pace. Pricio e Kegnn pariavano tioppo di "prepararsi per la p ace' ossia pensavano: "prepariamoci perché nessun'oltro che noi comandi dopo la guerra". La plutocrazia si prepara per il dopoguerra Mentii- I comanai borghesi di noi discutiamo ancora se dobbiamo aiutare le dimocn- qu.sta guerra cne, lo vognano o no, é una guerra anti- zie, esse cercano a tutti i costi d aliontanarci dalle loro fascisia, s occupano troppo dei loro programmi di pacz Ine, giacche temono le nostre idee. La loro democrazie ( i /). e tai.ace. vogliono .a monarchia costituzionale m Itol-o, La yu crio p e n c o ia : il popolo a c r e p re n u e in e il comando. in Spagna, nel Belgio, e non autentici regimi popolari Non possono condurre la guerra ne i discepoli di Chamberiam, ne gii elementi della plutocrazia poiacca, Purché rispondano a- loro interessi, puntellano i tiro" natii americani fo n d a rlo viveri olio Grecia, lasciano il olandese o belga. La Francia non deve avere il suo sim libero trans to al 90 co della marma mercantile fren bolo in De Gaulle, ne l'Abissima nel satrapo belass.e, cese. Seimila tonnel'nte di cotone delle Indie O andesi e ne la Cecoslovacchia in Benes, né l'Albania, la Jugo -n.gliaia di tonnellate di grano argentino vanno m G*r mama. . . vio Spugno Non bisogna dedurre da tuttj slavio e la Grecia nei loro re e ministri oggi in vacanze a Londra. Difesa popolare antitascista, consigli locali, comitati d'aiuto e di lotta, miglioia d organismi popo questo conclusioni negative lari, di centri politici lotta, prendano posizioni, reclamino diritti, cerchino di r'.iomo che ci si la'ci entrare e che si appoggino e milizie d italiani, francesi, spcgnoli, argentini, persiani controllore ed oltrepcssare lo direzione capitalista della liben. I popoli <j America appoggeranno la guerra on:i- ed operai, che, appoggiando lo guerra ontitascisto. fasCista, cominciando col liquidare il propri governi ca- Che durante la guerra agiscano i dug poteri: lo sti Iole-militare ed vogliamo il blocco toto-'e c 'a tattica di fare il deserto di tronte al nemico, vo- il popolare, che attraverso di p.toiaton, incoscientemente sostenuti do W a ll Str.et lei si organizzi un nuovo ed unico autentico potere antdaso sta e democratico: quello del popolo Contro la reosione nazionale t l t ì) . Li sta lo nostra strada ed il nostro posto con ci*: Non voghomo morire per Vorgas, Castillo, Proda, U- che siano esempi e con orientazioni precise: "N on vo bico1 Radicali e socialisti, gliamo che tornino i fiacchi ed i rinunciatari di prim a1 lasciar tutto m omaggio olio potrio in pencolo, gli stu Tribunali popolari pei i traditori ed i fascisti! Terra per Imisti esaltano l'unione nazionale sotto il g.nerole Just-t in Argentino, ci dicono di i contcdmi che l'han bagnata col loro sangue! Toglier (2 0 ). l'oro e le proprietà olle duecento famiglie che ci hanno del Guatemala é oppresso dittatorialmente do chi rende consegnati ad Hitler' (19) e cosi crescendo. omaggio o Rooseveit - Churchill, fo lo commcndia de Il popolo ontitoscisto dell Argentina, del Peu. mocrotica e ci consegnerà ol fascismo se non organi! ziomo, parallelamente olla guerra antifascista, la letto Russia Il tema é lungo. Si udivono le stesse parole d ordm; che m Spagna, neppure un passo indietro! Non retro cedere! Non passeronno per un polmo delle nostre I >r re! E la mocchina nazista avanzava, mentre Stolm ordinava fucilare operai libertari, autentici soviettisti e contro lo reazione nazionale, se non norgjnizz.am o m tutti i paesi i quadri di S I A , per l'a iu to e per la lotta, dal bosso m olto, organicamente e su base ‘cderalf. Nel dubbio, meglio egire col rischio di sbagliarsi, che u*nre in mezzo a disquisizioni teoriche rivoluzionori, trotskisti, ecc , come colpevoli dello rot tura delle linee e del disastro militare JO SE Però all'ultim 'ara Si ritrovano i marmai di Kronstadt e del M ar Nero, gli Argentino M A R IA LUN L'orticolo del compagno Lun pone il problema che do temr o turba prolondomente il nostro campo e il campo di tutti i nvo'unonori, nei suoi termini più chiari ed inesorabili Nelle Im e; generali lo suo posizione è la nostro e risponde a quell'esigenza di 'soc o b lia r e la puerro contro il fascismo", più volte espressa do Studi Socioli". Ci sono le inevitabili differenze di tono e di sfumatura, specialmente nel'n porti polemiche Ci sono poi alcune divergenze nei particolari, che e t sembroto Messorio rilevare m queste note, giocché l'argomento è di Quelli che bisogno esaurire e su cui è necessario intendersi il più ch'oromente possedè 11) L'em iro Lu n reagisce contro il b z a n tim sm o rooion-tvo e forse non ha tu tti i forti M a non biso gno dimenticar; che la m a n ia di spaccare i Peli in cucftro non ha n ente o che fore con q u e 1"o ttifu d r»e ' rai'Ona'e" di fronte olio v ita e o l'o 'c f ’ o. »ag i p.u che mai necessair e m m ezzo c 'Iu r t o feroce deg'i inferissi e deg'i istinti Non d .rre n tic h ic m o che il fascismo ho folto suo il m lo d e T irra Z 'C n a liim o rom antica ed ho d'vn.zzcto il " f a t t o " , d isp re iz a n d o I' 'id e o ", ha esaltato il mero istinto vitale -ridondo " m u c o I m t?tl g e n ia " Seppe ma che r ntenz>one di Lu n non e q u e "o di so pravalutare I e emento irraziOno!» mo sem plicem ente guelfo di ricondurre i te o re i o l’o coro« e al sangue d i o rea'tó Però e bene che non sussistano dubbi a ques'o proposito 121 A que ti e s m b quesiti i s*ve cic'm e n te per quel cHe rguarda le m b i m ie ito iic n o ' s e 0'6 cerecto d. i spendere da queste eo onne •31 Osn Io g e n e ra li n o i one e in g .u s 'a A h b rm o lette e senti'e c n c h e no« tros< di Q u es'o g e n e r i P e ro a mpgg or porte dei c o m p o o n i n c s 'r i e ro s o n e C’ 'a g u e rra non l’cttesa mo a r v o 'u l Cn e e il d v e r o d e ero 5 u "c f-ttiCO. Sul m e d i s u " a v o l u t a c e n e d e 1 tm o m e n o fase s'o. Sulle re lc r an i tra g u e rro e m o ' u : o - e V o i d noi d offra porte h r n preso de< s e m e n te p o n i e r e e non hanno effe tto rifu g g ito li proti t t Q '•fi Ncn e prec sem ente per o v e 'e il fa-ere p. lare che Si de »e prendere pos i erse N ei I 9 I -t - ! p cero 0, che ncn avevo v o ’ufo lo S u f r o r mese CCn cn contro io guerra c»c » o II. ttc 'o V-o dal! a ltro cent ogrq. zoo; 0 Questo u ro coso fondom en to > e Cem*; ofO n ;n pù eo'on.e e m erccti sano m gioco mo o nastra ro s 'o 'cmbe se i c i n; pali g oca t >■ non vcvg' orsa.' o terto In F for v a lo pus • orse p c c .f sto e>o p y - r c r eppure i nastri com pagni che I f v t v y i a d o ttata s. s. -vs sbagliati Durante fe ltr o g u erra I alto industria e l edo banco C'ano QuC" ù fc 'v lo ie n Questo guerra favOriSÌ ano in genere il m n co lo *o h tc ric , cernì» om ento eh e s ri torno d una p r _ 'ondo d iffe re n z a O uesto c» terra e non 0utl!0 d i :'e pre'erznze che a vrò li p o p o o dom ani de«e guidarci •5 1 Attenti con g'i m segnom ent. de a guem o' Sa-no quasi sempre o u tu r.ta tra m e n te m j » ,d u a lis ti e tn a ira - nari «6 1 Le d erl'Orve rvo m a uno s x c n j j » ivo 'u I«rn e soc 0' sto e e r i sto' n.sta, <n Russ o se rap domante » t. I otiO-O e rc n pacifista, sarebbe certam en te un tep o re di vittor o II problem a irs R u s s o e Questo Oue I eroco contod no v» so rebò; fa tto artsm ozrare p m o per il b nemio H t rr - Sto Ln ve Siol-rs g et c ve v .e cansar • do*o’ Se o rm ia m o o u'vo »'»posto rse-got va tutte ¡e spe ranze tono permesse l ' 1 Ne la cr t.c a Ol (Vie ih s m o Qui C e un erro re lift fendo e Qu*Ho stevvo »d e v o to p>u SOprO1 I ryoc .f i sti efferm eno c ’>e l j g u e rro n o n c re o e non ' b e ’ o e eh* so'o lo lotto contro lo ouerra, cioè <per quanto i p a c i fisti non rivoluzionari lo neghmol lo rivoluzione, può dnrei un mondo rinnovato Oro la storia ci ho portati od una situazione parodos'ole. Lo lotto contro lo guerro ^ in»»n conf-o il fascnmo Lo rivoluzione — lo nostro— e lotto contro il fascismo Come castigo di non over saouto fa r; lo nvo'uzione antifososta (cioè socialista), ohhiomo lo "auerro ontifoscisto". Ricondurre il più pos sibile la querra sterile olla rivoluzione che creo, ecco il nostro compito (8 ) Non sorebbe meglio adooerare il termine piu orn-rale di "sooolism o" loiocché si può essere a n a r chici senza essere com unisti!, per non mettere limiti non imprescindibili ogli sviluppi futuri? 191 B a s a re lo p ro o n o o i'O n e su u n a sim ile s p e ra n z e sareb b e c e rto u to p ia Pe rò g li episodi di reso in m osso ch e Si sono v e r if ic a t i fro le tru p p e ito h c n e p ro v a n o c h e m o lto si può fa re in Questo senso S c io c h e si p u ò fare in It a lia o in U n g h e ria , o in B u lg a r ia , m o non sto n d o Oui II co m p ito nostro è un c lt r o E, do per tu tto , la n v o 'u z io n e , ? non lo reso o lo d s e r i c n e , c o ó riso lve re il p ro b le m a S g ' o un s a b c ffc g g io n v o lu z o n o rio c o n tro la g u e rra r e i paesi fa sc is ti, e u n a tra s fo rm a z io n e d e llo g u e rra in senso a 't r e tt a n to r iv o lu z io n a n o n e g li c if r i p-uó o o rte re o q u e l'a f r o f e m n o z i o n e che. se si p"-nsa c l’ u e n 'o d o n tifo s c 's m o resto ancora e cre sc e in E u ro p a e tu * ' n 'fr o ch e im p rc b o b i'e in COSO c h e I h it 'e r Sm o S'O ‘ C o n fi'to e fo r ‘ e on -h e pr m a E v id e n te m e n te l'u c m o e debo'e di fro n te e g li c rm - m e n ti m o d e rn i ed a! g ra n d e o p c o r a '0 ch e li c re a P e rò c u e s to g u e rra h a d im o s tra to ■I c o n t r a r i o di o o ch e s e m b ra v a c v ; r d rn o streto f e l tro il g ra n s a b r e de l e 'e m e n to u m a n o I e 'e m e n to ch e m a n c a t o o M u s so b n i e c h e H ber e n p e ro poss ede Se m E rg n c io lo p p e » 1 1iene o d a g u e rra in v e c e d essere beIc n t f e rir- u n ric tar 13 fosse s fa ta c tt va r . v o 'u i c n e r a e v e ra m e n te ont fasc fa c ic é n c n p c c d s ta — si s a re b b e r o 'u t o es'en-dere o io E r c n c o lo n v c 'u z io o e socg r-c’a e hf *1er s c r . t b e stato o ffr e n ta to in O tre c o n d ii o r i e Su c tra t e s e B sogno .r i sfere su* fetta cne vincere a fondo questo guerra ncn e neg'i interessi d> nessun capitalismo II c cp to' smo tenete o prevenire i pencoli de a v ttorra c c n tj compromesso Toccherà c pcpob andare n fonde setto perso d over combctfutc per n ente E ve'o cn.ii "i'e m c rsc .p c iic re in tegree d e"a c css - cperq.o f pisce co! d ve-fa re neg am b e n ti in dace • un luc-ao camene e cc! perdere 'o sua farsa d> t ne m : •■re E n c r e Ques'a a causa de a pcc a e-erg a r . ~i cn.cr a gei s ndaca ;.m.a5 Sceg ere < 1 rem co. s ne a 'offa s ndaca e e re a r va'ui>are ma senza cr e il f ne u t mo e t-t- e cessi d or er*are e cacrd naie ■ p a rt c s a i i m e m e n ti de a i are <12 Sarebbe t'-ppo iu-go r ■peter; f serve Su e tsp'és: ì. u^fase sma. a-ang r u n.H n>t1-■ » •fT*. ^ P !a e arst •-v: ■■o a rt v che han se-gu.to ■ :Ù».f0 d. Studi S-C a • < CO 1 •! 3 i 1 fase •o n cerva re*a. ebbra :c z Ufi vasto P e ta n IV. u n tasd if a asti etto Puf t guianaa fra • cagc- eros faceva pcrte ce c Stuta V a g g a re ( >a-cese Q‘uar-»i Peta n r< .menda a n cata dcm.acraf ; a ? p u 1 •i» a s» u p p c cg co de e prem e sse C ■Z^Ztcfr c V a e uno s » uppo io 5 CO co-/•f f a c „ a p uTvX* ' C I -0 (Tc n to fasQ s 'a c h e pseurdoJ . 'T* J L0 Ct IX. Z J* c c n tu tte e sa* ta n e »r £ Vi'vr'0?v> uO f e r r e r ò n C u i t S-Cg Con r r . lo cc vile 0 O - e • s * iù f eserc ti c h e •n CCSJ d ' > t ’c r.o e per sem p ee fa tto c e b o scen* tta de nem co. pvxteron»so a r v o u i c - r ; c o n tro il fase s n o n el lerr tor.o de- pvaesi m i s a ra - n o c d a p e 'a f i carn e s t r u ¿<rt\ ù*Cf et Cc p r lj m ento di rep rrss mse C ontro g I S p o n ta n e i n v » .m e n ti d a l b-sso d a p c te ,ie. g o v e rn i » . iV 't c r . che — e C J '3 ‘ n d o ra — di r ». u i o r * rvan v-a»g orva s a p e m ; E p e r lo i v c 'u l orse b vagrva a v o rc re rvan sa a a e v e n . in teri 'a i o ccrsQu stato . i t e t a 'o c h e per e r a e ’-a pe e d* » rsa’ m a a 'v h e j d e t t a L a n d r a N e » 'far», « c . ncc eec ' e s . c » _ ' **o n • ’ eserc fa stesse, co so naes •mpcss b e peretse a scen t tt a >era d e ' fase sm o rvan si rvjó av e re c»ve a Quei p re z z o C e Q v M i p e s ta per f .,f’ 5». . e u.. * a <ag c e L _ n — t seg na «»»ero L'importonte é non forsi prendere dall'Ingranaggio c saper bene dove si vuole arrivare; non mettersi sul ter reno (in fondo rinunciatario) del pseudo-antifascismo borghese, mo trascinare disperatamente il carro in ovanti — o spingerlo, ch'é lo stesso. E' questo il momento delle audacie e degli imprevisti (imprevisti logici e — quosi direi— fatali. Hitler insegni). La Sicilia dopo il 1860 ii LA Q U E S T IO N E SO C IA L E (16) Aver fotta la guerro non vuol dire conqui stare il diritto alla parola. Parlerò chi avrà lo f o n o di conquistarsi questo diritto. Per ora, nel Nord Americo, ItiiKk'l, niKKl. o S i c i l i a ! . . . lu m in ila ha più diritto di parlare Pope, fascisto fino a ieri (cioè razza «lei V erre, «U-rnii Idra Insaziabili, che non ha fatta la guerra, quella lunga che dura dal rlili «Ir |><»' f »rii tuoi sfru tta ti e Mjual.dl 1922, o, meglio, l'ha fatto, ma nel campo nemico) « Uhi di piom bo Italico. che quelli che han dedicato tutti i loro anni migliori CORI olla lotta contro il fascismo, anche se sono in tutto e per tutto con Roosevelt. E Borghi, rifugiato antifascista, A ll'in d o m an i dello riv o lu z io n i del '6 0 , il contodo d é relegato a Ellis Island, proprio per il fatto d'essere un trovò con l'unico co n q u ista. . . che dovevo allo conces rifugiato, cioè di mancare, come lo maggior porte dei sione del ' 12 , lotto doi boroni; concessione giuridico eh* rifugiati, di regolare permesso di soggiorno. C'é di più; tra i membri della commissione incaricato di giudicarlo per nullo era venuta o sollevare la sorte del "donnztg*, e decidere se possa esser messo in liberto senza peridoto che, esteso il possesso dello borghesia^ il contadino co'o per la democrazia, c'é un nco-democratico dal co passava od essere schiavo solorioto di questo, in condì, gnome italico, fino a poco fa fervente propagandista zioni peggiori. G a rib ald i st era lim itato, durante il suo del verbo mussolmiono. Per poter parlare dopo la guer ro, non basterò overla fatto, bisognerà ovario fatta a potere dittatoriale, o provvedere con a lc u n i decreti per modo nostro, cioè over aiutato a trasformarla in rivo sollevare un po' lo sorte del "d a n n a t o " . Ero il meno luzione. che si potevo fare (17) E' vero. Ai governi alleati, e speciolmente a quello inglese, la paura dello pace, o m;glio, della v it toria, toglie le energie necessarie per condurre o fondo la guerra. Però il popolo deve pensare alla pace, o come costruire la pace, se vuol cvere entusiasmo per combattere. E quel che l'entusiasma e ciò che fa paura ci governi s che noi dobbiamo agitare come una ban diera e preparare con la serietà di chi levare per la salvezza in un momento di pericolo mortole. (18) Qui la parola "potere" è presa evidentemente in senso specialissimo. Pera bisogna stare attenti a non lasciar colare tutto il possalo (il peso morto che ci p a ralizza) attraverso lo spiraglio di questo paralo poco chiara. (19) E' la rivoluzione in otto. D'accordo. Ma a l lora, perché fermarsi o metà5 Perché reclamare l espropriozione delle 200 famiglie — secondo il cliché che l'insuccesso francese ha roito-—- e non parlar chiaro di socialismo5 Sarebbe finita la collaborazione5 E' proba bile. Ma bisogna convincersene: su qu.sto strada fare un passo o farne dicci comporta gli stessi pericoli e la collaborazione si rompe alla primo reclamaz.one di que sto genere. E' problema di forza. E la forza non sto solo n.lle outoblindote, ma, in questo tempo più che in altri, nel fascino delle idee che si lanciano, nodo loro vitalità, nella loro rispondenza al memento stanco ed oi bisogni disperatamente urgenti. (20) Non é provoto che Churchill s>a più an tdjscista di Justo. 1 decreti M o poi, donato il regno a l gron r? V ittorio, di Garibaldi furono possati al m acero, ed i tircnnclli *bbero ragione sulle vittim e del loro sfruttam ento. Come governano i tir o n n ?lli? Lo d m ostreremo con do cumenti Il prof Basile ne " I cotosti d 'Ita lia ", rderen. dosi olla Sicilia, testualm ente scrive ", . .1 s gnon, che sono ricchi perché esigono a ffit ti dal territorio di mezza provincia; e che stim ano uno v illa n ia pensare a colti vare le terre, che non intendono im p a zzire a for con. teggi con gotici castaid i; che neppure cono-cono 'a fermo e l'estensione dei loro latifo n d i, o fh d a ti 01 capricci d» procuratori; che sciupona tu tte le loro e n trate negli al berghi di Parigi, di Lond ra, d ella S viz z era , o oi go:hi d ozzordo di Viesboden" nutrono un n a tu ra le d sprezzo per il lavoratore dello terra, com e per un essere da na tura condannato ol servaggio. I procuratori poi Si cfhd cno ol gobcllotto, e in quanto a questi, I Alonzi scrive: ' L 'o p e ra io e il contod.no sona, secondo il gobellotto, specie di ornmcli inferiori, spesso trottati peggio del suo co vo llo do coscio Egli ren uno può capire, per es.mp.o, perché i fu n zio n ari di oggi deb bano occuparsi delle violenze g ra vi, che un go'antwo«« lo od un servo . Tonto meno poi ro se e o comprendere che anche un miserabile ha d iritto a giustizio, o goder* del porto d ormi, e od a ltri p rivileg i, un tempio risenob solo oi g a la n tu o m in i". In genere, in tutto l'orticolo, si tiene troppo poco conto del popolo tedesco, italiano, francese, ecc , che, se i loro governi saranno sconfitti, staranno (ra i prin cipali costruttori dell'Europa di domani. Se gli lu g o J a v i e i russi fanno, in territorio occupato, la guerra di guer riglia, gli italiani hcn fatto lo sciopero m ilitar: E mo te cose sembrano morte in Germanio, che sono sem p.ce ni ~n*p m le'orco Dare olla lotta cntifcsasto un senso mondiale, impregnarla di spirita di fraternità per i po pò i che sono oppr.ssi come domani noi potremmo es serlo, é l'unico modo d'evitare un altro Versailles e un altro fascismo. Lun è in questo, come in quasi tutto, d’accordo con noi. Lo differenza sto nel fatto che noi illumineremmo di luce un po' piu forte certi osp.lti del complicatissimo problema. M a in complesso ci sem bro che quest'articolo metto sul tappeto in te.m.ni chiari lo questione in questo momento più urgente e che s>o bene che i compogni lo leggono con attenzione e lo discutano con serenità, come noi, in queste note, abbiom cercato di fare. Certo oggi m gran porte il co n tad in o è po' diverso, ma non perché il governo a b b ia provveduto m quzeiss cosa, mo perché egli ho provveduto do se Cm : J rj r\io o facendo emigrare il figlio; fuori p a tria il contcJ.no no lavorato con, un so'o scopo: ra cim o la re qualche dollaro per innario e lla famiglio per com prore uno coseno <J un pezzo di terreno In tote nuovo condizione, col re spiro eccncm.co, sollevo la suo condizione occresce il pubblico benessere Vi sono dei risoluti non disposti a n role ed lasciare lo terrò n ativa a costo di farsi b a n d iti, te rrò » m o n d o i latifon disti. E ci sono gli elem enti m eno raccom andabili. che si mettono ol servizio dei latifo n d isti p>er proteggerli dall'a u d a cia dei risoluti E l'ig n o ro n z o < dol c a n ta suo, CV\- tnbuisce molto a ll'a b b ru tim e n to di quei disgraziati. A proposito di questa poga. v rr.v« il Colofoni . . .d eplorai che si spendesse poco e m ole per l istru- La redattone zione popolare, deplorai d ie si spendesse poco e ma’* per tutti gli istituti pii, che servono pei poveri e gli essi 2 fratelli del sindaco, inabili ol lovoro; deplorai che si rubasse nello spendere poti, t si qualificassero com e opere p u b b lic h i quelle che sono un consigliere comunqle, sessori, ecc., ecc. di semplice interesse priva to ; deplorai infine che il d o no - consumo, il focatico e la stituissero la principale tossa risorsa sugli an im a li c o econom ico dei Com uni; 17 cugini, 2 cognati, 2 ni I am m inistratore fratello del sindaco, 1 frofello di 6 consiglieri com unali, 3 as Comunque, al giorno d'oggi, dopo ce n t'a n n i di leggi a b o litiv i e di discussioni laboriosissime, di terreni de e d:ploroi che la tutelo esercitato dal G overno riuscisse m aniali non sistemoti v 'é oncoro nel m ezzogiorno d 'I impotente od impedire il m ole, e finisse invece per og- ta lia circa mezzo m ilione di ettori grovorlo, per servire ol cap riccio, ol comodo dei b e n ia cordano il Rinaldi, il C o p s e il Lcn g o mini, dei protetti, dei grondi elettori, dei d e p u ta ti". (in questa cifro c o n . 1" Questo sotto i Savoio. im pieghi, Diversi secoli addietro sotto R u g g u ro le cose ondavorvo esenzioni di tosse e protezioni d'ogn i portato agli ode- in quest'oltro m odo; "T e n e re o freno i grondi, a p p o g renti e si fo l'opposto per gli a v v e rs a ri, contro i quali : giandosi a lla persecuzione continuo, evid en te, dipendenza del regno d a ll'a n o e i reoli diritti d e il'o tro. l'Alonzi aggiunge "S i profondono favori, spesso sfacciato e fe Chic-so ed al poptolo: di qui lo ncm in a le roce, fino ol delitto. E si pretende che i funzionari del li suolo continuo od essere nozionote, e il sovrano in- Governo seguano questo indirizzo. T ra n n e poche e lode feudendo voli eccezioni pubblico u tile; esse restono pubbliche, perché del re in nei com uni dom m ono l'incom p etenza e le terre, non può concederne che il d im onio lo prepotenza piu g offe e sfrenate che per contrcccolpo quento tale e non patrim oniali. Do tutto Ciò van ivo vi producono piu notevole caratte ristica dello proprietà im m obiliare nel lo pouro, lo sofferenza, i rancori sordi lo mezzogiorno d 'Ita lia ol principio d ell'ero m oderno; o c celle masse. "L'u fficio di Sindaco, nei piccoli com uni, é sfuggito ooi buoni, perché ard uo e pericoloso, è ricercato o v ,d o mante dai tristi cui o ffre risorse illecite, m a sfuggenti conto oi beni privati, persisto«-«) quelli feu d ali, mo rite nuti sempre come concessi ol borone in usufrutto, con riserva sottinteso di dom inio per lo u n iv e rs ità ". Lo stesso sorto i Borboni, nel ol Codice Penale; é vo lu ttà di com ando e di prepotenzo c o!o. thè fonrvo rivivere don Rodrigo senso il b o s o n e ". Con tali sistemi ero possibile Teresa >n Lom bardia lo van d ea Toscana Roberto Poim arocchi, m un opuscolo de Lo voce, p o r tando dei demani p arecch i c n n i orso no scrivevo "M a se nello legge del ravorvo oboi ih gii usi 6 definitiva dei dem oni, I S C 6 si draho- settem bre cessione esempi d a ti da M ano <17 7 2 1, e e da P etro Leopoldo di «1776 - 78 ‘ , ordinavo enfiteut co 1 7 6 5: Il viceré C o rcc- poco prim o delle terre lo d iv is o n e e lo c o n cp p o rten en ti o lle uni- v lrsitó . Poco dopo Ferd ncndo IV , collo p ram m a tico de e si ordinavo lo ripartizione c iv ic i seguendo gli A d m iim tio tio n e u n iv ersito tu m le prom iscuità, conservati « 1 7 9 2 », d ic h ia ra v o sciolte i diritti dei co 'c m perpetui, lo scopo rvon ero di disciplinare doti i dem ani o censo, con p referenza dei nullo tenenti. lo proprietà disputato, rvon ero di O um entare lo produ M e tali 'eggi per un supremo sforzo dei bcroni r.m a sero zione, si speravo di spezzare il lotitondo e si prevedevo In te ro morto thè sulle sue rovine sarebbe sorto lo te n to sesp reto p ic Sotto i Savoia a chi parlò in difeso dei co m o d in i toccò colo proprietà. Questo sp eranza e questo previsione f a l ¡o sorte dei Pcnep.nto, dei Verro, degl« A cozi, dei R u lirono c o m p ita m e n te mori, c a d u ti per meno di s c o r i protetti d ei fu n z o n o n . Q uanto ui fu n z io n a t i in c a r ic a t i d ille liq u id a z io n i, bre 1607-20 a g o s to 1610), i p o te ri Ed o proposito del latifondo il Bru cco 'eri scrive: <1 I n o v e m Passcrvoo a ' tristi fenom eni ecowrm ci che seno sta g u r is d iio n a .i ti, d a tutti ed m ogni tempo, rile va ti com e c o ra tte n s t c« OOpo che fu sc io lta lo c o m m is s io n e f iu d o le passarono n elle m o n i d e i tr ib u n a li o rd in a ri e u n d e c re to de^a S c ilio . m essi non s« trevo che uno conseg uenza oel I b l l logica e necessario d illo c t t id à le (u n z io n i dei C crryn Issa rI o g li In ten- I inum ane oenti celle piOv uvee. Il governa d it la t O f io lj d el »■Zione, istitu en d o Subito dupu i Ib ó l n u o v a m e n te m .m s tfi primitivo e re s titu iro n o re v o co q u esto Jisp-O- s p e c ia li p ie m o n te s i Oi p re f e tt i cegii Intendenti^ tr a s fe re n d o tu tte in c a r ic a t i, ric a d d e ro le o n t< h e Easiiiccto e CO'ObfrO, ! donno esser v e n u to d a i m .n.- S u ll o z i u e » » a i to Coi p re fe tti in u n c in q u a n t e n n io s a io il giudiX.u delio re c e n te rrvons oni le p ra tic h e Stero deli iritcrrsu a q u e llo di o g n e o - tu ro b e n e 0 »u g-re In c h ie s to P a r la m e n t a t i III, p d o li o p e ro (¡V i dei ma nel e ir c r i iV a i civc o tt e im o fu n z io n a r i V m ino« boitsoniCi Che rvon do q u e llo d ei p r e t c t t i d i i reg no , e Cito m p ro posito un cp .so d io o e i p iu c o r o n e « n i ci ‘ Dinanzi ol p rete tto Com m issario ripartitore di B a s i licata tritensCO tcslu o m entc | Ci.*npu'*e ,n uno g'tìvi»- s-mo causa CcmoniQi« o po tiuC inoie g ii m tu c s s i di giondi proprietari, il presidente d eila C om ero dei D eputati Oro di que-l illustre personaggio i g iornali o n n m u io is j la nomino im m inente O m inistro dell intenso, e di lo tti »gii tu ministro deb interno a ll ind am ene erse •! p rete lla , regra commissario, em ettevo gravissim o sentenza Lo stesso inchiesto riferisce il coso sintom atico 63 ‘ L cc c e n tra m e n to , in fa tti, m po ch e man« p r .v ie g - a te fa s c h i il p ro p rie ta rio poco s« curi c h e lo suo te rrò p ro d u co di p u e rn-eg ,o di q u a n to p ro d u ce Q u c n d o il red d ito ccer.piiss.v o che egli ricev o d ai soc« te r ., é Io le do co n ced erg li rvon so ’o lo le tiz io d e ll'e s is te n z a . m a cn c h e il lusso, t o s o to il p u sm o d ato , p erc h e OCr. re b ò i eg i, la m t ccarsj il cervello, darsi lo no-o di te n ta r e nuove espe« en ze. so ttra rre cl fe s ta e cl div-ert m e n to n d e n a ro n x e s so r» o o q u ei te o tc tl* • , P e rc h é losc»cre gli oxc delio c itta p er ccnf.rvars« in u n o d e s e rta c a m p a gna’ Perche p r a c u fc rv le c o s e del buono o ca ft v-o ro c co-io Q uando C e ur 50 bell otto else Sj oddesso ogni ( | . sch>o e porta, Citta 0 gl« m a ro o o n t.c p c ta m e n te qwddf.m estr* per QuOdrimestre, <*«v) ol o I im porto de T c f - f.tto > Il (« b e lle tte , cos«, d ive n ta I m !erm ed*orio Qucsi n e cessario oi o produzione dello terrò. P o rte d< essa, p ro do l< mente testerebbe u v e to senza lui. perche il gronde lotifcno sto PC iiiona poco si curerebbe d« rvcovcfe Q u a l che m giiO iO di lu e di piu oll'o«vv>. pur di non obbon- dei comune di f c «ru 11 a no m p ro vin cia di Reg-g o C a ;obno, dove di un bosco d em cn .o ie crono causo orig in a rio e princ p o le : squilibrio ne o d»str,buzicne delle rvccfsezze usuipetori, e di oono«e lo tro nq uiilitò delio suo e vs te n z o Continuo I N IN O N A P O L IT A N O RICORDIAMO CAMILLO BERNERl In questo periodo lo macchino triturodoro del tempo lovoro o un ritmo rapidissimo e i fotti di ogai, niu ter ribili di quelli di ieri, n-> ossorbono il ricordo E le morti d'uomini e di cose, di Stati e di orqonismi, d'idee e di tradizioni sono cosi frequenti e fantasmagoriche, che le piu recenti fanno dimenticare quelle che immediatomente precedono. Perdura il ricordo solo di ciò che — violentemente soopresso daqli uomini o dal destino pri mo del suo termine naturale— aveva in sé tanta v ita lità da adeguarsi olla realtà presente, ciò che ancor erigi, malgrado la scomoorsa'materiale, riesce a vincere con la sua eredità spirituale i mostri proteiformi che vogliono asservire l'uomo. Per questo il ricordo di Camillo Berneri non s'é a n nullato nel gorgo, con quello di tanti altri, pur grandi Carissimo, avrei risposto subito olla tua, se non mi forsi compiaciuto oll'idea di una letterona che colmasse un po' del vuoto dHla nostra ormai lunga lontananza. Ma una letterona richiede terrDO e, oncor più, della calma: ed io sono semore p:ù dmamico ed indolente, e da un Se rileggiamo ciò che scrisse nel momento spognolo I l'ultimo I della sua vita, s’ n'iom o che quelle porole pronunciate o scritte nell'atmosfera ordente della rivo luzione, ro*rehhero essere pronunciate o scritte om-hi o n nell'atmosfera fosco della fluerro, e la rischiarerei bero. Non riproduciamo — corri? pure ne abbiamo avuto lo tentazione— nessuno scritto suo di auel periodo, perché essi sono foci'men'e reperibili Preferiam o trascrivere uno sua letf'ra Inedita, che, senza aggiungere nulla o ció che conosciamo del suo pensiero, contribuisce o dorci un'idea piu esotto della sua personalità Questo Ietterò é stata scritta —-probabilmente verso la f in ' del 1931 — ad un amico suo e nostro, esiliato qui nell'Uruguoy buffo, o il traaico (secondo i momenti», é che p«r ric0lvarlo bisognerebbe che avessi la cal ma morale che é necessaria oer avere tutto il domino su noi. Invece io ho tante onirre in querra tra loro. Sono libresco, forforoso, romantico, volitivo: viva di "momenti", corre tutti i nervosi. Mi soffonderei nella cultura come una taloa nelle sue noller;e, se potessi costruirmi una torre imbottita d'eqcsmo In vece, questa benedetta coscienza ( c h e é Do), mi dò delle manate sulle soalle, delle gemi fate nei fianchi, e mi manda ovanti. Quando puoi, vieni in Eurona Dove siete, mi parete in un esilio concentrato. Qui c'é molto da fare Presto commceremo a dar colpi duri cl fascismo. Tutto sto ad o vere le ali E abbiamo buone speranze Lo pastoia é sempre l'eterna mancanza di bezzi tuffo nella corrispondenza passo a nuotare per mesi fra articoloni e articohni. Fiaurati che sono in arretrato perfino con Souchy di tre mesi: il che vale essere caduto intera mente nella sua stima. Che peccato non po terci vedere' Con una ch:acchieratcna di quel le che facevo sotto il coperchio di houle (a h i1 la mia testa se ne ricorda) tutto sarebbe fatto |AI!us:one alla casa, dal basso «-affitto, ahi tata dal destinatario di questa lettera durante gli anni che passò a Parigi —- N d R ]. Ti papperesti gli ultimi cinque o sei capitoli di "vita di Camillo", e ce ne sono alcuni che, se li avesse vissuti Panait Istrati sarebbe una Abbiti un abbraccio affettuoso dal tuo fortuna: ne avrebbe fatto un libro. A proposito di libri. Mi sono dimenticato Camillo di dire a Gigi che ne ho scritto uno. Spero di CO N SIG LIO [Il foglietto ccn queste note mondarvelo presto. può appartenere alla lettera precedente o cd Mi accenni alla rivista. E' un sogno, un un'altra di poco posteriore. — N d R ] amore romantico; quindi sccppa via, come una silfide. Per realizzare il progetto, biso 1 Vorrei creare un gruppo editoriale che gnerebbe uccidessi il mostro dalle sette teste pubblicasse, mensilmente, un opuscolo. che é l'espulsione, che mi dondola sul capo 2." Per cominciare, ecco i primi opuscoli, come la proverbiale spada di Damocle, poi a) L. Fabbri dovrebbe riordinare e con che pescassi il pesciolino d'oro, ccn, nel buz densare gli articoli sulla lotta ontizo, l'anello fatato. Tutte cose, nel 1931, un fascista pubblicati su L U e su S S pc' difficili, e nel 1932 ancor piu: che il m i e farne un opuscolo con questo ti nistero scricchiolo e finirò per cadere E a l telo II nostro antifascismo, lora, se qualche santo protettore non si mette b» Luce dovrebbe adattare ad opuscolo di mezzo, dovrò rifar fagotto. Via non vado, gli articoli sul Crisi e sul Cattolicima dovrò vivere fuori di casa. E questo mi smo, con titolo a suo piacimento. rovina. Senza casa, io sono come uno torta Cl lo pubblicherei uno scritto ' Bruto C ruga senza guscio. Spartaco": cioè sull'azione indivi Farebbe un bel temporale una rivista a mo duale e quello collettivo do mio. Se orriveró, sarò quando avrò risolto di Fabbri dovrebbe scrivere un opusco un problema morale che mi sta a cuore. Il e) lo su: E. Malatcsta e il fascismo. lo pubblicherei una raccolta di "D if fide" contro La propananda atei sta la propaganda anticlericale alla Podrecca; contro Nietzsche; contro Haeckel; contro Buchner; contro Lombroso, ecc ., che servirebbe per i piu giovani fi Sene di inchieste su problemi della rivoluzione, con vari esposti, delle varie correnti. Serie di inchieste sui problemi ta t tici e organizzativi dell'anarchismo ano reo-sindacalismo; organizzazio ne, illegalismo; ecc gl Tra le riviste e i giornali lo guerra Nel cornilo rivo lu zio n an o il corot*ere vecchio e nuo vo insieme di questa guerra, in cui lin te r e s s ? dei popoli è cosi simi'e m a p p aren z a o quello di certi governi, mentre un chissà m re a ltà li separo, continuo o susci tare polemiche s u ll'a lt g o io m e n to do prendere, o. meo’io, sull'ette g ’ ic m e n 'o che qh u n i e gli o ltn h a n 5 0 preso Corn r . c n v ) dal m ovim ento c n c r c h c o T ro gli ita'ipni — o g ud core olm eno do Quel che si scrive— non c'è gran d itte re m o d o o m o n i E *0 stesso d e v ; succedere <o‘m ?no se »■ deve m te rp re'a re m questo reno in ve' ’ r mprcsvero di M o rC 'C u P i v t r 'i tro l'emiorer cne tedesco Tedeschi ed ito h cn i v e le n o essai men'o de^'i •‘*n l'e s 'e n z o m c e r o n - r a d'uo'ev entocle sconfitto d . t p U d co'i cs'tn sen 'cn n il va re d pi *l peno di !d e rto c h > se "do r e v r '. . tt- o ro c h e 0 f'- 'rt n , r m o sto teO ri d e ll'in t e r n o f a rem S' p i * d .fe n d e re se rv;-n (4- 0 v* ' 1 il r c »O ‘ ' n ■♦1- vono. tu tte le d d t'C o lto e tu tte le p zrsecu ZiO n i, l'o d ie r no risv e g lio c h e sch iero c o n tro lo c o a liz io n e b e s tia 'e d el fa scism o internazionale o tre 1 q u a ttro q u in ti Gel g e n e re urna no' ' E il 10 genna.o. parlondo delle cupidigie d e"e c la s s i dirigenti deMe n o i oni che s>ono in guerra coll'Asse c dei 'oro gretti colcoli sulle conseguenze del conflitto, scrive ' he lo guerra non oves^e do o w e c'tro cedono c! I in fo ,ri di Questo. 1 frcncest che rifiutarono d> eombetf (*fi? c gm e vi s ' r i f u itono g li ita lia n i- — ov rebbe ro dirr-O ! roto d i p o s s e d e r e l> |s e n z a stesso d- l'o s a g g e z z a " 'u d e S j o -j * <? C m,» r , ; f l'o c u e ì h a p re ce d 1 fa ••r . ■v\ V s 'in o ta d . ^ o to n to sp arg m e n to rii ^O'c^e :; d» * c ^ ' CTC r* j _ O tC 'V - ir V r e 1*CS ' C 'u* is m 0 de. \ f 0' »'»’>c ! c r t C ’ 0 r tsad -e nei p o p o 'i le cz* e^v? e • Cs*r r* i e.''h ù t j senza r ve ro « • 2 . <• P u le r - " g n erra C l t v l ’t l e :rr0 f0 ' r c «3 n — 1 SI «cno ma 1 r-« c r s - ii c ' a i* 1-*.-• t r iv- ch e h a n n o r ‘ t ’ i J e . r-~ a d e ' O 'i j i>' « -ve |- ‘-a é '/1 " a 1 _! i'v-ss-A —o1 1 m.-r* r e e a1 or. l'e - d - e o d - .n o r l--e' c~e • • •- e m ■ w t di e v *e d i c e n n a V dei p o - o 'i - , . C, r- f- re* - d ->-<> il C " 1 d f " 1 C1-1V 3 f •- . d . r • I. che Tt-rrr'i e r x d ’*Ti l u -u r r * : r •*. n 1 1; n ^ c r r r o ^ o ' o r 1 rtve s • »''fi* 0 « rfn f » tf-rrv^r-r r v C '* f f r r L Adunoto dei It i M»or» ‘ vr li c 'k » r f •a 1 c J c V c l *j sua c : -v i z r-' ,c e • cj’ <* 3 <4 Stud* 5oc»o''1 n <" f « 1 . <f m r»vh -f»c 1**.13 e lo t; u 21 f Q O1 1 l o ìc '■ f V (, _> r\ 0 j r ^ ' 3 Ov't ffO -Cv O S i e o ‘o ^ ^ ! *o 0 ■ ^->1 r ^ t • ■e : 6 t4 (-r p- n*«« V* (rK • r / w-'vr .'’ . ) Cppunl 0 1 ,/v-r lì c K f iÌ r r .. Ch* 1 *.;■*. i * t •• * r * •• *f ( »t* ,* 1* ; f :'»{*■'-0 0 « W •/ ?• '«• « ccf** r»' t o’ . 1 . c* . V>vi Ce „ f ' -f . , ^ " M t V '3 f .- ’ ■* * ! i f f ‘ Ih {3 f il n\: ’ : ; c : n * C h^.p'c^o ii» \r' • t* , ' •* » * M O , f • ^ • '* •»* * •** r r r * 0. rvo *uf*3 l'm 'e •f ' . ' f 0 p.rgt s p i r i si c e n tro 'e p<= I 1c \ |.-r v e puC it c h e . s o m e d e ^ tc lo S - c i r? r.-o e t * - ,fv ris-vg r - i f ( h e ■■z ■ : v' • h l c '0 t r c(u » 1» n*o di v* ‘ > c h e la c u k f e n j lf y . | r i rr no dei rv4, T3f*sti g 0 ;t v* 'C',< Il 1 r popO’o u>mer Curvo Si f r •C' ** vi W'1 , V‘ f ifn\ »' •c • >1 Ar *t •, , r ( •. u C O Iip n i ? o i'e rr n a . C e lù V .o t c -*e n n i u-1 .zr'-dci c'i c W- ' ì « Ho s< c-ve V ' 0 ri n V ■ Vette de. pcvifi o ss ic u ro ro n o « H o n o s tra gen.zrcz ■*< 0 t, wC Ivi B v y rvo ft ■di i r v 11 01f s p r i di sOP-eitf . . t ÌX ittutO & < cru o re s.# - 1 .nev tc b e deb'-to essere < dai nc-.In t . SvSC' t.c 0 di 'u t •1 c'è r i'o fc r.f 1A'iO r r G . _ f. 0, r v ! l ' A h (Q ? »X-: . A ir •Ci •«. »! Iv f »^3 1 rft*C» C c ♦ e ne!’ Eurùryj -,•r * sO. cjn .«sp ero «noer.lo f grordi Ic d n e» a fin a * ■za c o p ta h s fo <x< w( e If>*c- t 1 U ^ ritto di tu tti g v^t ih « r d tendere t a - 'n d ■ > re m l.( r 't a • c u n b le p u « cnver t 3f . »V ♦^ vr v'c •0 5 us*ri'3 per . • m d e re le C en g u »te c * ’1 lO v .3t t Ci ftjt in retcv; . u doi n u vtri p o d ti in t e g r a r v i. •c cj u 'v : p il cmp‘Q l'b e il j ,t.co , d u 'V O p> u c-OoO i v i ' i g m co. rf un p .u c it o ¡iv e ’ ;o d< priugresso scvcia'e C ia n o , E r'venj.ccmdo il scscr.t.c.o d> COc*« Che »Va v-nt'cnn. lottano cenno il fascismo tro le peivecuioni tvlaì tar c t Quei;e iVn-,»; fot.ctve iche rvam v n a ottono cessate. Comi dimostro ,| coso Borghi', d'C e <n u n o tro C<t.COO d> fondo "Que •• che hot vernare comixjituto il fasci smo" (27 d 1cmbre 1 ' L unvon.tó deve 01 cotogg osi ih» Sonno s-p-utu off untore fungo •* ventennale co! m eg 0 in l- p a g n a h a n n o per cos. d re. im p o sto O' d p ren ' -e > C f'7-U é ¿ 1 ‘ t rn ... e . ' ' H t' e r c-ve L ' . n i " . “ r ZI O 1 ■ d , ! " f r * J -a 0 r.-r* ' s’a • > cvs tose >to de f e o n ; - r n a- .^zrr, *r c :* v 3, de; c * r ” o d ' 1 r c rp >< •se n tc n * ut ^ -1 r*- - n•~V’ - Cu* : m q u , •.f n - .- a a $• -n-.: , vi C e re > r h » 1~v e * 1c -, -<•1 V lo v i*tCf G r e o (ter 3 5C.b e t t e n jo > i .. f r a 1 t • . v f - i-, del 7 m arzo: • . . n i •'et m m e n t, p j sa c -r - , de a s’ o - -e rv .. è fi - O tare*’ pve' r ; c c ere n *c*n o - p-rm , o c ' O 1tse re a e de " 3 0 wS' r *3 c; • c» c t C» •'L f \0 ' ' f' *Q C ’3 ♦C' ::o d i ' ^ e fc .'c t 1V t c / fu : cv . * ' c* ? ' ’ t 0 t o r g he -e c h e g 0 *f u * ; • : e vo c .>• < *C u. • C C 3 L O i'C S O 1J -e a c* l o n z i « N O .^n ! » .fi . t ' : : U t ' u f ¿ c m v - e . 0 tose ì f j T. * 'u : > y e d p-egres a v x 3 'e C ft . O C * 4 ^So^o r-’CC ^ • -3 d i 3 ! • ■e c 'e s V 'h a» .»u. O Cttuvgorvj i .» l t ' l ( de O V'Cil'ù c 3c 0 ¿ 'u ì t l - C (e e e r .' n J • e n . -v t c •.-no r j f ,nd gen i d. ( . r* de a E 1 1 m,a<1 a rvan credano cl z premesse ing'es« — ( , . . vd >cm .0 _• t U se G ' nd , n. t r pu.' o r 0. o ppressi 1 .v r .; n . do vo .; e ses- ■ n o n e-C s.*gj- lo . io 1 e tà ; v- tar-to lo 1 b e rta n c z -n a e m a c ...• e a t< r 'a .-v; v.d u o 'c E 1 p u a c ’i uc! E u ro p a cal( r , u ' j d a i g .g a ' c s sto in t fr s .V n a ben». in so rg e re cant'O ’o M a n n u i m e ' o r . J i c h e li a * fa m a e i< d .Saevg-oQ, «•va n on per I •vpera h i ta n n .c o e n s o r v h e per ! egerrsan a d V .o S t ic e t m a per lg p»op 3 em a.-v pvaz o se d_ a jti^ tto m e- sto e do! >>ne O .ngoed. p o d r e u d - W i - 'c i O str-an eri Q uote g a r o n j .3 •— c h e rvm sia d i p o rp le— d o n n o 1« h»o: o»v u n t i 0 c c te s ti pepe l . 5 N e s s u n a , t n a « a r c s .o n o O o rre uno su o Q u ello d eh esem p io Dall'esempio rinascerà la fede e scaturiranno gli en tusiasmi e la vittoria." Abbiamo lorgomente citato, per far risanare la somi glianza fra la posizione di "Studi Sociali" e quella dell'"A dunata'' di fronte al problema centrole dell'ora presente. né borghese, né capitalista nel vecchio senso di queste parole. Non entriamo in merito olle allusioni, né agli attac chi personali, a cui queste discuss oni — pur (unto ne cessari;— han dato luogo, perché essi esulano com pletamente dall'indole di "Stu d i So ciali" Il compo dell'emigrazione spagnola é p ù diviso; ben più cocente è fra gli sooanoli la bruciatu a de 'a con dotta rinunciataria e traditrice dei governi inglese, fran cese e russo durante la guerra g.oriosa del IV36-39, che fu ciò che questa deve diventare, se vogliamo avere prok^u'ilità di vitto-ia sui totoli’ari. Per Fusebio Corbó ("Sforzandoci di gettare le bosi d'un'etico di nuovo conio (.u lru ia proi.rono, 29 novembre 19 -l I I , nel linguaggio di coloro che (come Santillón, nell'ortico'o del numero 16 di "Studi Sociali", d ie ha suscitato tcn*e ro t'm iche), 'ostennono ohe non si rv ó essere neu trali, "rivive lo spirito del Manifesto dei Sedici. M a si va anche piu in la. Persino lo lettera e piu accentuata. E bisogna notare che nel 1914 non si parlava del f a scémo nome denominazione, però ne esistevano i pro cedimenti . . . Oh, che non esistevo veramente prima d'oro questa nuova modalità, che sarebbe venuto a cambiare le cose piu fondamintoli-’ Porole, posole e parole E l'eco di tutto quel che si disse a proposito della guerra mon diale numero uno, senz'altro ddferenzo che di parole Allora si parlava ad ogni pioposito del knout t . desco, equivalenza matematica, n:l suo contenuto fondomen tale, del fascismo. Ci si dimostri che questo nuovo modalità — contem poraneo d'ogru forma di dominio— ha cambiato in un modo qualsiasi il senso dei problemi che l'anarchismo, sorretto dalle moltitudini, lotta per risolvere, e noi ci inclineremo in fretto, rivedendo, ora che le revisioni sono di moda, il nostro punto di visto Mo abbiamo il fondato sospetto che nessuno io tenterà n mmeno." In Argentina, la rivista Hombrc de Am erico nel suo numero del marzo ultimo, pubblica, invitand o a discu terlo, una " D chiarazione di fronte o lla guerra in Am erico", in cui, dopo a ve r co n stato lo che I entrato del l'A m erica in guerra é un fatto con cui bisogno fare i conti e che non potevo essere e vitato, m a che rappre senta lo scioglimento di tutto il processo d illo crisi del regime attuale, sostiene che tu tti gli sforzi devono esser fotti perché il totolitonsm o sia sconfitto, Per Corbó. gli avversari della suo pcsiz one non fan no che scegliere " il male minore" fra il tifo democra tico e il vaio.o fascista. Quest'ultimo off irmazione, a n che se fosse esatta, non codituùebbe un'accusa, qiocché da questo punto di vista si tratterebbe di preterire uno stato di malattia, cioè uno stato di lotto per lo vita e lo sviluppo, olla morte. Ma combattere contro il fa scismo non è combattere per un mole minore Bisogna lottare su tutti i terreni c non solo su quel'o scelto dai reazionari governi della coalizione pseudo-d.mocrotico E bisogna lottare per la vittoria dei popoli — che non e il male minore— e non per quello dei con ervoton inglesi, che, d'altra parte, sul solo loro terreno, non vinceranno mai. Deprezzeremo il contributo che porta alla lotta antifascista tonto 'angue conolcre sparso sui campi di battaglia, so'o peiché i soliti corvi c Tetteranno di trarne profitto-5 E noi cercheremo (('impedirlo e sarà quillo domani led é questo ogqil il nostro compio. Compito certamente rivo’uzionano, perché r.voluz.ono ro é m rc stessa la lotta antifascista Combattere con tro i governi delle nazioni in guerro contro l'Asse-* Certamente, nella misura in cui sia utile olla g uitta cnt,fascista, cioè arrivando dove lo loro mtercs oto in o pia non arrivo, oltrepossondo'i ncH'on piezza dello lotto, aprendo alla verità gli occhi dei popoli per prepararli a prendere l'iniziativa d'un combattimento ch e il loia (com'é dimo-trato dal folto che, nelle Nazioni unite, il sobottaqmo olla guc-rrj vien dall'alto e rell Eur p i fascista dol basso). In quanto o lia i formazione che il fascismo e solo ccc h u c che n . una porclo nuovo per un fenomerV3 V■ suno tenterà neppure di dimostrare* il iconti r i •a, essa non può provenire che da n in r e m o rf tri'') rmj z■nine Lo c ni pilatrice di questo rubrica ho cr ‘Huto va le f e Ij [ -M 1 di scrivere un libro per dimostrare CIO che* a Corba lem . bra assurdo. E tutto quanto è stoto sci itto- ne! campa no.tro o questo proposito negli ulf imi f4'j indici crini, oer lo meno nel settore italiana 1e t u . ina pure cmm.ttere che noi debbiarti conosce fc «1 fenOrreno meglio degli o ltril, tenne a mettere m 1uce le d it'lercnze nun di grado ma di e. m io . Ira lo vi Ciduo r< j-.one b i riv e Po- 1 t n - i 1’ i "A h b io m o una fede assoluto, specialm ente m quisto porte del mondo, negli sforzi che può fare il popolo, con le sue organizzazioni d 'a v a n g u a rd ia , con i suoi uo mini liberi, per im prim ere o lla ricostruzione totale chi dovrà effettuarsi, le m-on ou ca ra tte ris tic h e di libertà e di giustizia sociale T en d iam o verso l'organi nazione di nuove fo rm i di sfruttam ento delle m aterie prime; vcr-o la socializzazione dello terra; verso lo coordina zione economico, nuzialm ente per regioni e dopo su scola piu vasto, verso l'in trod u zion e di nuovi me'odi per lo scambio e la giusto d istrib u z io n i dei prodotti, v e n a la scomparsa delle tri-mende co n trad d ir orti pro vocate dalla coesistenza della superproduzione con lo fonie e la m iseria; verso l'm d ip in d e n z a dei nostri popo'i do forze im perialiste; ver-o l'oboliZion- delle bar riere doganali e d'ogni ostacolo che im pedisca l'unità totale ilei popoli rm e n c o n i P o rs ' snrehbe bene eh o n r» — n n rh e in una «emn'ice dichiarazione— lo po rtata dei "n u o v i metodi di giusto (lis'ribuZiO ’>-- e sper ticare n-mb dovrebbero essere oli organi adotti allo scopo (p rob lem a che involucro l'esii,i,nza dedo Stato) , ma. an^he cosi com 'é, gu ato sche ma [a (gram m atico segna lo v ia g iu sta per l'Am erica e. se (os e >eguiM, avrebbe certa m en te un rra q o r d omismo pronulsore che le so’it • f rm ule d m orrai chi Non siomo invece interam ente d'acco rd o su uno d il le frasi che seguano. "C o m a » end om o peri-Par- ente thè ni nte di tutto questo «O fà poss bde se il t to nr.sr-o n o sarà v.nto estirpato previam ente" tsott 'meato di me Lux) Se r mersd orno tutto o difvo l i g uerra, Hit ler V i n c e r à , p e rc h é di fronte c l dinam ism o del Sto f<n me e v o lu ta . ancor g iovane, e che h i c h i' »; barn Cre doganali, che ho fo tta l'u n ità d 'u n continente e che ha mougur to nuovi m etodi di distr b c m * nm troverà che dettoli vecchium i II program m a d-t noeta ria gue'-tQ dichiarazione, per q u anto incompleto, t g>0v ne e d n imico L a sua re ab zzazio n - e una d-d'e ormi della vittoria La 1 a d o r one d 'u n o co op erativa che eco cado n I riformismo e rifu g g a dai c u t in c zpito'nt c>. nc-Mg lotta contro il nazism o, g u an to Li t bhfifO2.one d'un eeri oalana da b o m bard am ento E l'unità f i d e rà 'e d A ri‘i.rt a sarebbe c erta m en te di per -.tes-o un rr, z io di d i sa II p n g ro m m o fipetiorrsa e h «oni prt vu previam ente allo vitto ria Per dom ani n .n c> p 'V ■ cmo c itrit-r d ed'unitó c o n tin in ta 'e H it r lui, <vn •i c a n i m ia f. i. d- I F u i ip a. q u c rv to <<« '>'t « rfVfV <*l so g n a QfV>?! la v d ' n3 ^i d) del bosso oppetdo di (dominio, sia d illo ressato tome di giustizio E ‘I Si *fVtl nostra disinte 1. di L li.,; 0H( prò -eq u e d e e n d a rtie b ano ip i i «.!' ir if. to ni g n e a «*ei p a e s i d e ll’A m e ric o ce' 5 , f ti. : ; » iM k .' i m '.to rm e n te p -r essere h. ' C>uto v ii re l ì a ! Ma a r m a to , c che b iso g n o r u r c e Cond u rre n i. i i.n ; ( . m p a y n i c o n tro le COrr . t )»-Osev 11 r>! t -n .i e j t rido il b'cCCO d u fc-*d. J - ì ’A i* . ,|| -i, , , o ol Suo c m m eiC iO Is tu b d e n d u !i L te iv i ii. ■ ,i |. u h d e dal'«- A m b a s c io * * irsgh e rsàrdl'.nii'r t ' j i i i 1, lo v ig d u n z o delle coste e l'internam ento 6 rtu -.vo’ge u n ’o r n i K v o re v o 'e a> ta to ila r i , > un kto •t : I.t 1 - I c a t: a ltr o O p e rta m e n te o d t-nvt u a ,1 i Im i t a l e te 1,b e ilo p o p o la ri col p re te •.to dei'a d e lla ( l ' i ;< | Q I‘Q O de'do V g e n i o d e i'a ■'OtO (,'■ ■1*c , -,Ut f I N» A. i , 1 * ver v a re ( tic tu v, ■ • uni bose piu popo’ore olio lotto Esigere dot governo l'in . temomenio di deferminote persone non è molto efficace c può essere p r it o V o , speciclm en'e se l'ontif ascismo d'un determinoto governo non é stoto chiaramente stobiljto (e veramente non si può stobilire con sicurezza I cnlifoscismo di nessun governo! Qui a Montevid o c'era l'onno scorso un giornale nazisto che sfacciata mente s'mtitolova "L ib e rta d " Ci fu contro aues’o gior nale un forte movimento Gli studenti fecero sciopero per parecchi g orni reclamandone dal governo la sop pressone Il governo non lo soppresse le fece b enel, ma i giornalai rifiutavano di vender'o ed il nuhhhco, unanimemente, di comprarlo E i pochi che lo compro vano non osavano I ggc-rlo fuori di casa II o ornale mori ing’onosamente dopo pochi numeri, per non più risorgere Se fos'e sfoto chiuso con lo fo-za pubblico, ovrebfce avuto dalla sua porte l'energia che sempre sprigiono il martino, e sorebb; risorto sotto altro nome o sot‘o altra veste Ora, più che mai, e contro il fasci smo pù che contro quolunaue oltro ow ersono l'ermo efficoce é l'o n o re diretto Se fo«se stota imoiegato o fondo nell'aiuto olla Spagna, quando in Spagna s- com battevo ancoro I ; cose sarebbero forse andate d versa rrrnte Più preciso é m questo senso un ortico'o, "A rons integrale" di J Prince, pure m "H o m b re de A m e deo". NeMo stesso numero dello stesso rivista, il cubano Gerardo GoHegos. in uno scritto con cui non siamo in teramente d'cccordo, arrivo o uno conclusione eh? sottO'oriviomo ' Le democrazie per sussistete, hen b so pro di uno rivo'uzione po-itivo che faccio fronte a lo mo'uzone negativa dello forzo bestiale” Noftvolissimo, pure nella stesso rivista, un c it co'o di Jucn L a ic f e ‘ Sovran.*ó nazionali ed un iò c Am e r ò ” , che screi Le do riprodurre tu'to se avessimo spo so, per lo ferzo con Cui dimostra che le se v ra n ta nozonali hennu qui un carattere artificiale e che I Arre» co lande oll'un.tó per m e z z o della fe d e re z on*. led ere: ne non di stati, m j di regioni, comuni d stretti sindacati, tee Anche o p rò - o s ilo di que-to leverò di L a s c i l e c o vremmo fere o l e : one ol v e z z o di contrarre-'re ! Amer co oll'Euccpo *conve cltrove lo So-cgna c Europa*, fere có che qui e c r tif.C 'O ’e e manco di r e d o p-opolari t in Eurcpo naturo’e e spontaneo* Per l'unito u n i n e n 'c 'e scrive p-ure. p >u o m e n e ne a stesso senso, c ’ o J-stanza di poche fo g ne. J M o g u d le idee fondamentali del suo libro, riaffermando la po sizione rivo'uzionana "contro il fascismo controrivoluzionorio e I imperialismo sfruttatore". Però, né nel libro, né nell’ortico'o, si vede ben chiara lo linea l'azione pratico ch’egli con iglio. In Eurooa, tutti d'accordo- l'u nico, la vzra strado, é lo rivoluzione, contro Hitler e contro le classi dirigenti, che, per non perdere i loro privilegi, o Hitler hanno aperte le porte E nei paesi che servo in guerra contro il fascismo* Fviden»;m 'i n, e anche m essi s'impone una tattico rivoluzionario Se lo Franco si fo*se sbarazzato dei suoi generali e delle sue classi dirigenti, non sorebba s*ota consuonata ol nemico <che non é solo il nim ico retorico (Jcl'o lette ratura gornalistico di guerra, ma é on-rhe — questo vo'ta—- il nemico vero! con le mani legate A/o quole rivoluzione* Contro lo guerra, o per portare alte sue u'fime cons-eguenze la lotto contro ilfascismo, racco gli ndo dalle moni infide che oro le manzqg ano le poderose armi dello guerra moderna* Ricord omo lo Sp a nna, in cui I o rivoluzione fu soffocato dol fascismo ito'o - tedesco, con lo connivenza del'e dossi pnvileQiote del mondo' E lo nvo'uxione in Italia 0 in G er men a diff cilmente può scoppiar; in un'otrrosfero di villano militare Qui m Americo bisogna creocrcre lo difeso contro il fascismo E non sarà possib le prepararlo seriamente senio profondi nvo'g menti eh ’ facocn o il pcoo'o padrone del proprio destino Se in Eurooa 'I saboftegg-o elle industrie di guerra forma porte de lo totte a rivcluziorsorio, é lo stesso negli Stati Un.ti* Questo — che rvon é il rsoccio'o dello Questione, ma che é il prob'emo prctico di quisto momento— dovrebbe c h ia me Riverì Da! V ess-co Ci vien e p u re il pr-mo n u m e ro d 'u n o n19 de Ju lio , ded ceto p.ù speciolm ente 3 i,li,;ZiCne spcgno'o Secondo I compdoton di que•ta r V .-.'a r . n c e steto in S - o g n a c it r o <0'Z0 v e r c r n in t e i ... u» c n ; r a che io IV I r ’e rrv a iiO n a 'e Ce n e p e r t u t t i: •i-.ta tratshisto, ;iv a r r h c ' co" c ce iì P 0 U M r.v e ri f r< d P c rt.ro SOC 3 Sh V -3 l c a n n o n i spogn' a il paci ta f-cnces« di ind pendent; in g 'e s e ed of- L c b u r sto un m.cn-tes*a del ' Frc n *e C c e rc o ric '-tra 'a guerra'" c1: « * cs 'o cp^u-ta m A n a ’iz z c n d a noi o Un e n e o ci pa*.va la m isto <tve hanno cornine-ato o Pubò’icore ni'. V.ess.co e <r> spoon.'io h'-aiceou Pivert icopo de1 Partito S oc> q I sta Operaio c Cantaci,iva francese!. Ju on Cnórl n «che dopo i erres'o di W c u 'in Óa porte dei ticnch itti e l'ossosvn.o di Andre» N n da port; dei cemi.n s!t, r.mane a rappresem ele il P 0 Q M spognc'ol e \-etor Serge comunista d »udente la cui esper enzo recente S u lla s-tuOS-cne russa la tv a mettere in condii Cn« di portare u n contributo m'er •ssjnte al o l’udio di m t prcb’emi La m i o ptorta <1 t ta o d Am Iisii in I, genrvo-a e con te n e u n orticola di Velar Setge II futuro i V I LI R S S " , ctve me*te in luce il penco'o che rappresentano per .1 centralismo » t j. linaio e ¡e (accovoni ctve offrono per un r sorg menta dell iniziativa popolore m o lu i onor.o, la d-ff*cofto de e comunicoz ani, la cn»i dei trasporti, la d 's o ig a n iizoz orse del'o rete burocratico om m .n.jtrolivo t u f i; conseguenze dell mvos e re tedesca Nello stessa numero P.,ert r peto s»c I n-Sti, e c a n tra I q te n d e n z a eh essi def iniscono " c e n t r is m o po- v Pesscndo ad o I n s e f O 'i d -l m o v im e n to c r t f o s c s t a , ved-cmo che, dupo lo p a r e n te s i p ro d o tta d a l o c lo ò d io fr a n c a , o i a o p a c o le c t t . ro », r - p e v . i v c o Questa parte ce A t 'c n t . c o G li . t e l o n i e g ■ s v :., i r fug-cli m f i r-.c-o sona riu s c .ti .n fsorte 0 p as sare l'cCfC'va <ad eccez o-se - •b is o g n o d-r-o— d i rv.stn cc-mp-nni. eh» v -vi s " t c u t- e n n a ti g.o c l fo-c-sr-o o c : irena rsch io d esser lo I S i fo rm o p ei — fe n o m e n o r.uOvo rse o nostro g a lu n g a c a r r ie r a d esi .at>— - I em groz>on« po’ te a frenec-e E tu li. s< g u a r d a n o ind f t o ; n a iv .r v j de'o guerra C c u'va nv-sto de o C u 'tu ra e u ro p e a i *ug d a m A ltr i C O m a n o n e t b-C 'tv; o n c c r j p e d u l i p r o curartelo P u occess b ili e p iu A le t ta m e n te in te re ss a n ti fer noi sono I» p u b b lic a i ioni dei v o ti settu-ri r.v- uZ Onon c-.mun .* Ol g r.r- o co' bro seno p u n ta ti c o n tro i C tm u n Sti u ffiC vch c.-*e~-r a pc' t co' G '.'u n s ( ' V nrrjsm o de' c e n tris m o ser ve ebe certe cffermozroni ebe vi seno ccn - it ’ u V C ' •tere* \ < r o 1 c M3 r w v - r » f-\ * 1 ' V carne sbocco s’ - ' co c>b et? vd li t 'T * » V a s 'a to c tt u z e é c ' e f o n * lì 2 r b c 'u * <i:: * D irr\m;- ^t - 4 ^ e “ 11 tn ft*'c r : ^ e e c o l ? * E twifto é S ; re--• n-^r,0 J.-, c e<r, eboom ♦' rm- ; *O♦| v G a n • — enn r d c '* r h re c ’ 1 ’ a ' ■ta c'-e »o pr »%c r o. n ?l r ' - ' f ' V cc-< f a . n o scontro d m p e r.a ' scm r vo li. sen z a V - -.t n ; n cHe fa P vert ‘ e cKe no. non c a n d v d a m o di-' re t. f r ; .i cop-'aì-vm o in d ^ s in a ’e f a ‘c s*a e il f T tc, -mv f n - n ; or a C » ' fase sto e sono i i l r e per lo *r--a .'<■ U R S S che can» n ^ - ^ o c j c ^ p ^ r r e o ~ li sta ti mn-r a t Gem -m a In g h te rrò e re ' c.*n-e se lo F-.vs a f ss» e n c a ro q-e a de! 1 9 ! ' L c s s e cs c-ne d e 'I n . e ; o vmo m a tó S u r e r a t a o rm a i e p a ro la d eed ne c is i c - e ioa .1 ta n a o fu tra io r vista i4* V vv n' ■ i^,* - • > c .. ! r ; r>f I •<*•' ; *^ se:, • c m• ' f * f c-r' La cosa p u .nteressan'e m essa < un brev» crt.co 'o ' fo t . r- .i- .lij ! 3 , «n cui t o e pL-po'cre de 1 un ca gro nd e v f a dt hc-.to. epe-a de ' a so ev a i . one c it a demo la rst ra ta de esercito c . n a c n ia c c n c o che d e e nel s u i s ns s'e su! c a r a f f a russo d r CupverO d l o v - a e a 'o r i d e la rossa Q u e st c rtip o 'o I n ' Ana' S S V ed< saprò • \ ctor S e'g c concorda con c ó e he d e e n q u i sto numero di ‘ S»ud. Sac a i * Jc v é \Aar a Lu n t "Que! ctve p-erdc 1 esercito rosso lo »-conquista il g u e r i^ b e ro ” » Italia d Buenas A res ho pubbl coto *n pnnuna ser e d articoli di AAarvCni. setto il t ta d comune di Esame di c c v enza d 'u n d e m o c ra t^ a ". n cu t'-v-am o m a te ver ta ut li in q u esta m om ento a Libre C p o d ii! cen o d —; „ r A n<-.(-ou'’r$i. Pii'i che utili, nerorc-rie. M n1*'-* rii quelle frasi sulla caducità e la profonda corruzione delle otturili democrazie c sulla accessi*« d'un mnovam°n*o in‘ 'mo che permetta loro di vivere e di vincere, n*v i-, a .^ dn t"^ ‘ issimo trrnro. Ma c h«''o su "Ita lia Libre", Non su tutto, naturalmente, siamo d'~ccorr'o. Non firmeremmo resaltaz:One della Ig a lita ddin terza punfota, ne le seauenti parole della quinta: ni'o'u'o doll'iimcn:*à dovr-pl-he essT einl'o di raggiungere il tipo unico, fisioloqicamente, e la lin gua unica" ( Italia Libre" - 7 febbraio 19-12). Non si può negare che una simile affermozion-- sia abbajr-o-d to*alifcri-. P ronnrro della rivinta, a aup'*o Pro posito, sta neH'orticolo di fondo di questo numero. L 'Ita lia Nuove pubblicazioni in italiano e dedicate allo studio dei problemi italiani sono sorte in questi ultimi tempi: L'Azione, dei repubbliconi, ch'e un giornale quindicinale, N azioni Unite settimanale della "M ozz ni soc ety e Q u a derni italiani, grossa rivisto, opera d'un nucleo che si riallaccio — come l'indica il ritratto di Rosselli nelle prime pagine e la presenza di Magrini nella redazione — allo tradizione (ma non — dice— al programma po litico! dei Quaderni di Giustizia e Libertà. In questo primo numero dei Quaderni itoliani (Boston, aennoio 1942), negli ultimi usciti del Mondo di N ew York e di Italia Libre di Buenos Aires troviamo molto materiale interessante sullo spirito della nuova genera zione in Itolia, "la generazione dei vent anni -—dice Bruno Zevi, presentando i Quaderni italiani — , que'lo che a cinque era balilla, a dieci foscista, e che a sedici avrebbe dovuto essere "fosostissima , e o sedici co minciava invece a dubitare; a diciassette oveva deciso per l'opposizione e si accingeva allo lotta rivo’uzionaria (p. 5 ). Generazione che parte da zero ed ha bisogno di rifarsi l'anima senza poter basarsi, maaari per ne garlo, sul patrimonio spirituale della generazione prece derne. Ciò ho i suoi vantaggi e i suoi inconvenienti Ho l'inconveniente deHa faticosa e apparentemente vena conquisto di ciò che altrove è da lungo ferrino acquisito e magari superato; ho il vantaggio dello libertà spiri tuale di fronte a tanta zavorra di passato, che imo?disce olle forze dei paesi non fascisti una rap.do m arca verso l'avvenire Questo contrasto e messo in luce dolio 'tesso b. z. in Ascetti del nuovo ontifascisino in Italia". Dice b. x.: Benché in ogni paese d Eurooa ci Siano vasti gruppi internazionalisti, mi pare che la guerra presente abbia risuscitato, in oleune nazioni occurate dai nazisti, idea lità nazionaliste. In Francia, in Polonia, ecc , l'aspira zione a una restaurazione, a uno "Stato quo onte" é, m molti cosi, evidenti, e, sotto molti aspetti, naturale. In Italia invece, il "p rim a " della guerra significa il fa scismo. Per questo l'aspirazione innovatrice e interna zionalista vi é più v iva" (pp. 24 - 25 ). La stessa rivista pubblico parecchi documenti dongme italiana, a cominciare da un lungo scritto, che c ir cola in Italia a partire dal 1937, e che sarebbe come il manifesto d'un movimento diffuso socialista liberale, che ebbe come precursore Rosselli, ma che si sviluppa ora sotto lo pressione degli avvenimenti, come mondestazione naturale dello spirito di libertà lungamente re presso. Nell'atmosfera chiusa d'Italia, dove ogni pensiero libero costa un sacrificio ed ogni atto che risponda ad un pensiero libero può costare la prigione o la morte, dove lo minaccia ha qenerato l'ipocrisia e lo scetticismo ironico, é logico che il principale problema, do cui tutti gli altri dipendono, sia un problema morale. In questa specie di professione di fede il problema della ricostru zione della "persona" morale, in tutta la suo libertà, demmo tutti gli altri II socialismo stesso é inteso in funzione di quest'esigenza fondamentale, in quonto — e questo é interessante— la società é concepita non come una limitazione, ma come un'ampliazione della perso nalità, lo quale ultima tende ad acquistare, nella dedi zione oqli altri, un valore universale. "Tutto ciò che eleva gli altri e risolve i loro problemi é un aumento della nostra libertà. Il rinnovamento del mondo econo mico attraverso la sociolizzanone dei mezzi di produ zione tende a far si che l'uomo non veda nell'altro uomo un m r v o , una merce, uno cosa" In 14) Secondo l'outom, il movimen»o operaio tende a prendere n»lle sue rrmni In nronriptó e l'iniziativa del lavoro- tende cioè ol!'nntodisciplma, nella sfera politico - economica, paro|lf4n a uno sviluppo sempre più amnlio dNla cultura nelle co'cbnze L'ideale è l'autogoverno. " E ' da ouspirpre e do studierà, od e'em eio. come le aziende agri cole e le industrie socializzate possano reggersi Sui "consigli" di tutti i partecipanti, pur distinti corrv> non rug non avvenire secondo le sinopie comnetcnze" lo 151. La cultura "d i tu tti" non deve trascurare la tec nica "O nai si tende a for coincidere cogitale e lavoro, ma ciò non può avvenire nel mondo moderno, se il la voro non si sodava od essere coscienza e capacità teen rn e non il ro ” 0 lavoro idoleggiato re r reamre all'in'e'lmenza . . . Si ruó dif ferenziore la ba>e atomistico demo'rotica so'o moltiohcan-'o i setti che tutti sono por toti a dare, 'e'On M le molteHici a "o c ia z io n i e relax oni in cui vengono a trovorsi. E' questo un criterio di un dcccn'ramento collettivistico. In questo carneo di d*antrem ento si comprende come sia m eglo possibile mantenere l'esigenza liberale" (p 161. Continuo l'au tore auspicando la federazione collettivistico europea, come un i garanzia contro l'im perialismo e come uno d feca (ed e auesto un sintomo corafferistico di auel eh" duo e-'ere la mentalità italian a) contro capitalismi extra - europei. L'aspetto a prima vista più strano di questo docu mento e il rifiuto dei mezzi vio'enfi per l'oZ'One- "Possore cor la cruna deM'accettazione della non - violenzo cerne mezzo d'educazione al rinnovamento, opera lo scesone con lo neutralità aenerale, costituisce il fatto nuovo antagonista degli e-tremismi attuali, pone uno sfo c o m cui le idee del rinnovamento, non potute oftuore per insufficcnzo di mezzi, vengono a maturare e a vi vere come asoirazioni maturantesi nell'infim o" <p 19) Tutto il documento <a cui si può rimproverare uno 'oiri'o perieo'oximenfe aristocratico, per quanto le affermaziom finali sulla nuova aristocrazia vadano prese cvidentemen'e con un buon grano di sole) ha lo stesso f-r'-tt'-re osso’uto, che gli fa rifiutare Oua'unnue ccmnromes'O con la nrot-co con il "m a le m inore" Lo li bertà c " 'o ,uta co ncide noturolmente con In non - vioir-n-n F bi'cvnrj dire* che in Italia dove esiste la nonlibertà as-ohifa, un simile ‘ tato d am m a si «mega p'meno m uno minoranza Può essere si un o 'tic o 'o o l1azione in certi momenti ma non auon'o le ambizioni autoritàr e e i programmi preparati in esiho e da appi care oMg lettera, di tendenze apparentemente ben piu rivolu zionarie Quando usciamo dalla sfera dell assoluto e scendiamo alle aoplicaziom pratiche le cose ccm biano parecchio A rogma 93 e segg degli stessi Quaderni trovicmo un firm e — che viene pur* doli b a lia — - del mcv men‘o Liberal - socialista nel 1941 E' diretto doi p u alti rappresentanti del'a cultura italiana conta aggi a'cune migliaia d'cderenfi e si sta orqomzzando m partito po litico di lotta". Il Liberal - socialismo, secondo 4 sv-o ultimo man-festa Qui esem ng'o, vuol o o ran t.r' la libertà ce!ln maggioranza, reprimendo tutto C'ó che attenti — onche nel czmno intellettuale— contro Questa hbetto i reprimendo cioè la libertà dello m inoranza) e pr'vede pere n la creazione d un nuovo potere che con w te in una Corte suprema Vuo'e nel Compo internai anale una Società delle Naz om che disponga di forzo propria per garantire lo liberta dei popoh, e nel campa interno, respropnaiicne dei fascisti e poi, gradualmente, e prev a l approvaiione della maggioranza, le a ltr; riforme sociali. Di fronte o questo Liberal - socialismo "u tfio o le (abbastanza poco avanzato e poco nuovo, come si ved e), ci sono i Liberal - socialisti " p u r i" , che, o quonto dice questa lettera, pur colloborondo c o ll'a ltro movimen to, esigono l'o p p licoiion> di misure ra d ica li nel campo economico in senso socialista, a ll'a tto stesso dello c a duta del fascismo Un cltro corrispondente parlo del liberal - socialismo degli intellettuali antifascisti ita lia n i di oggi, com e d uno reazione, in senso positivo e concreto, ol libzrohsmo ero dono, troppo intellettuale, degli an tifascisti d illa gene razione precedente. Di tutti questi documenti il piu vivo i cirto m e n te il mojistrolmtnte in te ip u to io do Poul M o rii e L u . sq P g i rti lincornondo quest ultim a il suo personaggio, di v>. jjrosfl fibra femminile, con perfetto co m p ren d o n e dello ^irito Cinese, senio trascurare cttibilil e "V ig n e d’ ir a " , t particolari piò imper u n 'a ltra produzione di Qrcn valor* di John Ford, adattazione del ro m anzo omonimo 6 John SteinbecV Del volum inoso libro dello scrittore n.vdameticono si elusero atgune parti d iftid li do p<estfltore senio codere sotto le vigilanti forbici d.*i censori jffiooli, però quel ch e rimasto bosto perché si posso In spagnolo Retof.o'' ( " G e r m o g lio ' l . E u n o dei f.im frcncesi a r r iv a ti a M o n t e v id e o dopo l'o c c u pGZ*cre tedesco di Pongi L h a d u e tto M .orcel P o g n o ., c-tcìe di 'M a r . u s " e di ' T cp ace", p re n d e n d o l'c r g o r' ' ■'o da un romanzo di Jean Gemo, scnttcr? d a lla ■ 'c-a perscna'ito, persegu tato d e governi Daladier e n e ,n c i,'1 per lo suo opposizione allo g u e rr a . "G e r m o y' 0 " c un p c c o ’o p.c-m a c in e m c t o g r c f 1C0, d u n a de ! •c . N u o t i e m c u t e paiti d u n a rude e d e r e n z a a llo tu ra ea egli ist r ii che »«.-ngon dalla te rrò in c e rte o he Un >d li o semplicissimo - con lo pixdond ta HuQgestiva d e ''e cose s e m p lic i — p svolge su llo sfo n d o d e llo len a cbbcrvicncto per tonto tempo a l suo le f c r g o e C e vi sveg' a petente s c t'o Ic rc tro E l'idiho e solo u n o PCM; di questo 1 «eg . Il vero protcgonisto del film e v o g jo c i.b e r -.nato e «n rovino, a p p a r e n te m e n te rreuere questo film tra quelli che hanno affrontato c problema dello terrò con coraggiosa serznitò Attrovervo il suo crudo realismo, s< profilo nel'a pone finale bozzato nello figura avvenir* migliore dello madre lo p im i fiducia sm m u< Henry Fonda ed un insieme omoge- r» dottori dettero to rio ai rispettivi personaggi iieni aspetti * puie da ricordare Sottu Guadagnerai il pc 1 , con ICoren Morlay come protagonista fe m m in 1* e jietto do King Vidot n ;r* a Il C'isemotogralt e a r m a t o :mcez>one eh* s e o v a to sempre m t «resse c d e tc rm a re ter la suo essenze sia I ctvsrch.smD ne» tornente Lo Ne C(*ra teotroie d< H ;n r y um ano te U c ^ o eJ jncto il suo 1* sarveggio E ce • s, vano » sp etta te L P e m v te .n ‘‘urnetote romei t.cK e c o n Cui il d ra m m a tu rg o ha 0 se Ic n o rc h 0 eh* ve ro 'I p'ctogcn sta con sra g io n o « * s c o n c e rta n ti Cuzone, con Ctvar es &o>er e G a b y O u c s ta M orio» ¡m - prc setta a i'tZ'Onedi M a u r i Herber é state I u r e a — <'ed ome tri« ebfcio i m p i o t a n senso rv b .1 * >o p c r c 'o enei c*«co" CiedKSmo C'i.vClO li m omento di m*i!e<e pvinlc ’ l’ O e a questo lo voto noce 0 « Q u s'aie dota I estcns-ors* o 'io «m orte A bbiam o eh* omessa e erte m e n t. I ori cuteniic-mer^re eccellenti come "■ p-odu- q u t e dei c'•e iratagiclo lusso il*' buoni tempx che segnalerò 'O !•*.IvZiOne, che erte aprirono lum.nosr ¿0 sett ma *1 c o n ti .f-ut J imp*T-r. Orizzonti Non d m eni chiom a r v p p u 'e tante de'lo schcimo tedesco, pero 1 1 m.t. o d e "o '■servatoci m queste colonne c sp itc'i ungono tre era so'.- quel'o di l'v c n d .c o ij <1 sp>o: II r v i t n C'ivem ctogroh e vluorlo ol pv-sto d OvanguO'd-o che ha ccrvju stato tc peoetroi* ne a le a ltà soc*oi* e iittc tte t'o C e do Supporre ct>e nell* c icoston;« cadt-ch? ctve Cttioverso il m ondo, il c nemjt-vgiaho sotti.»a cneh evx lestr.zioni rv e s p r e s s o n e de! penserò cane succe-oe gd in oltr; ctt.v .10 Però. 0 Ousiontase. o m . dado suo nosc.tc non ce re dubbiamo -.spettai* >a morte, perch e l o>te «san muo1e E il C ire m - ta g ia to < OMe •en« a d.ie c. suo. sim ili gust e e ¡e sue speranze rvguugg t • suo t • 0 »t< e tt ic v e r v a Cui I uom o le d e lla F re n o .0 m e n d io - a a. frutto E Ci parlavo d un g o v a n ch e SI e ra n o d o ti c lc : o ».to uno d> q u e sti v ii* stesso v:gs-,o di J e c n G*ono, : st »va sa g re ce. p e 's c n c g g i a< Questo film di Po - 5*0elioni fi'csct e h * che venno p u in lo 0 u n o semp co i'gomenti stupidi e p u e r ilità v e le g g i r t a e u te ic r z n. messi r e C uim. n ( p. r.r.e cg. cc t^ rc r v-.se tondo ago c s de nt p-es da!'c ha iureoio, ma ofmeno m q u e sto film, m ogrodo «' C sego, canvenzionolj, non si fo c ’in a c,.*-'i. n cui cessa a m j i g r « di g u a d a g n o c c p to 'Sto - e 1 g u c d c g n q c r^ r< n e C ire tta m ^ n te tr u tto del loC‘j ; c na «a un cm.cc e» scr>ve»o di q u e s ta de a i '•e ch< p in : e »a 1! posto di te n to v e rd e e d ' o n t.c o p 'to i o d o t t o z -.ne ta r i, m mezzo c . <vj terra tcr’ i'e condannata c l'o ste| ta da un assurdo s stzm o e c o n o m ico , c h e a rre s to la p ' ■! z n« r.zn z< m iti d M 'o n e c e ssità di c o n su m o , m o in c o n ta tto con anche c-m e r--> su ? p a s v o n i, !« sue c n per m ezzo dell «toQue-nza de Sem ; rovo un r tern o o>!o ree tó vero . ÓiX> 0 O ve r o c t s0 e e Sue m a c c h in e , lo v ita n o ttu r n o e m a.;, ege lo c scxcupvaz.one osvu rd a in u n m o n d o c « tar.rc da t e e cs-coro pr m a d o r n v c r e o ll'c b i. * * ': * ; ; e e cose do. m o t i p ia n . S e m b r a v o un n; n; c a i t e ta i d .re un segno V e d e r« Q uesto d *!.■ ■ n-- p-<ma t u r - c o dono la tro n e d 'O t r a n c e se e : : • 0 p e s c n e e sp e rie n z a di teso sen e c h e a b b ia m o So d e r e eh* c ta c e v a p re v - d e re do c n n i il d ivo stro , ci su. c n r r . m j r i , a, questi u lt.m i te m p i in Frc n e »o - • f m ff-1 a . g u t ino eh« in s a n a SJ c e rc h e re b b e ro e 0 gran.-« stam p o a r :g'* sc ritti di c a r a t t e r e puromr r i « pi- f e o V e d e n d o G e r m o g lio ', c o m p re n d ia m o — r-g' c* 0 v e t o <: sp r.tc p u p c c it.s ta c h e n v o tu z 'O * * ■ > -• te n ti c -■ni'pagni rsc-stn tran ces-. lo n ta n i le m ille r ; a SO s i r : ta del a g u e rra , co m e 1 p e rs o n o g g i . f . ' g t ’rr*. cts • d iO r c is a per il tu tu r o *n u n 'c t m c l ' t ' C d p o rr I d : ci; im b en ch é troppo lu n g h i d e l p u n to - » •■•J < nem.-t ..gset CO sena p e n i di fo rz o . d> POeSiO. , -u « j -• , r- u *-atcre A p p u n to per Q ueste n o n sono ■ 1 h a - M, a m e n o in spoenùte— c h e «n m .n .m a t 'f « r r a m i ' r p u n< «on t.c o n te cercnrvAq c n * h « ■ a->rs* fra m m e n ti d, fa 's o ie lo s p irito d e ll’o r*g m o le -1 m 2 p c ite a g u ard o c a m p e s tre s te n r o d e g li ce•r super cr, s ta n c a di d o v e r im pu ig n are S»_g • u m ili h vSt-n e di c o m a n d e , v u c l r torsi c o n ta d in o . « v e s tito •a *e . n • -*.-« (Oa. t< »tc n . d o ra ti eh evie o 't etn eo F a - t u ' e d la sc ia rg li fo ie un solco p er p r e v c r * V*o a p p e n a la m a n o s u " o st v a deU c ro tr o s 'c r * r s 'a un -t'r>*r r e r le v a rv i I inrom cvda g-occo Eh Q-O g ì seri d e P o n tu fie — 1 v e s titi c h e servo n o p e r ub* b -* i r n an seiv-/vo per la v o ra re & o t t u t ; cosi ce n e m te r<ri>uie uivo e tr o d e tta n e lle d .d e s c o '.« ' e o *<-n «atto cervvzi« a S c n e e a Quei e h « p c tre b b e ess e r* P a n * * Vino Sullo scherm o P a n « « v .rvo ho to stesse se” so prct-vvdo d e a r e a ltà p « r m a n « n t* d e h a te tro c ,*e 0 l'e rra . v s N t b « eh e ne ; uom o m a ha . a consone ve' ez za de 1 e ra p re s e n te e h « O lii m a n c a Ed e ap p un to Questo m o n c o n z a eh « da a Regem ‘ '• n. -v.lv. un 5 g " ♦ca*o tro g CO Ch e*a Cemp ia«n- DAVANTI ALLO SCHERMO IL CINEMATOGRAFO E I FENOMENI SOCIALI Quando nel 1895 i fratelli Lumière iniettarono nello rigidità dello fotografia l'elemento destinato od essere la sostanza primordiale del cinematografo, il movimento, non previdero forse l'importanza che quest'arte chz Ini "Studi Sociali" inaugura con questo nu mero una rubrica cinematografica, in cui si pubblicheranno brevi scritti di carattere ge nerale su questo tema e resoconti di qualche film particolarmente interessante dal nostro punto di vista. Oggi il cinematografo é uno dei fattori — forse il principale e quasi sempre in senso negativo— della cultura delle grandi masse. Accanto al libro e alla rivista, bisogna quindi esaminare anche il film. Naturalmente questa rubrica — dato il carattere di "Studi So ciali"— avrà un carattere piuttosto "inattua le , cioè non si preoccuperà atfatto di parlare delle "novità", anche perché le stesse produ zioni si proiettano a volte nei diversi paesi con notevoli differenze di tempo. Si dedicherà invece ad esaminare film che abbiano un si gnificato sociale e che possano essere oggetto d'utili discussioni ziavano avrebbe avuto col trascorrere degli onm Le im magini di quel primitivo film proiettato per lo primo volta in via Rennes 44 furono l'avanguordio del grond'esercito di piccole figure che, affacciandosi all'opporafo proiettore, s'ingrondiscono sullo schermo imitando la vita. Il magico occhio di cristallo, piu tordi indaga tore di strati profondi, posova il suo sguardo, timidomente, ingenuamente, sull epidermide delle cose Non era logico, d'oltra parte, chiedere ad un neonato atti tudini sproporzionate olla sua età Nel nuovo secolo duravano ancora i bagliori del vecchio, ed il cinemato grafo non poteva rompere, da solo, gli specchi in cui si profilava un passato rzstio a morire Se aveva l'ener gia sufficente, il suo naturale sviluppo gli permetterebbe percorrere la strado o cui era destinato senza bisogno di forzare il passo. E cosi fu Siccome il cmematogrofo non poteva rassegnarsi ad essere una semplice esposi zione di fotografie che si rincorrono senza scopo, ottenula la mobilito che gli dava lo vito, dovette presto cercare nella vita stessa il senso reale di questo monm;nto. Nel moto avevo lo base primordiale della suo esistenza; per continuare a vivere doveva non rimanere stagnante. Nel seno della camera, attraverso il fascio di luce cho attuava una nuovo dimensione, si gesravono infinita fatto (una volta c'era chi concepiva la rivoluzione so cialista come una distribuzione al popolo dei beni di Torlonia), acconto all'invocazione d una "democrazia virile", non meglio definita, troviamo il concetto giusto che le borriere fro una nazione e l'altra che lo forza brutale sta distruggendo attraverso lo guerra, non po tranno risorgere e che oggi si combotte per l’"unificazione del mondo". L'augurio, espresso da quzsta dichia razione, che l'unità si rogqiunqa per le vie dello libertà e non attraverso la violento supremazia d'un popolo lo del suo governo) sugli altri, coincide anche con i nostri voti. * • Nel Mondo di febbraio, un orticolo storico di Egidio Reale, "Nazione e nazionalismo nel pensiero di M a z zini", di straordinaria attualità. Vi si ricorda come, per Mazzini, nazionalismo e cosmopolitismo fossero concet ti, non opposti, ma complementari. "P e r riuscire. . . M a z zini doveva porre lo questione nazionale su di un piano internazionale, tendere gli sforzi a dislocare dall'interno le forze del grande Impero d'Austria. . . Gli era dunque necessario, porlondo in nome d'un'idea e d'un principio comuni a tutte le popolazioni dell'Impero, esortare il combattimento su un terreno comune, trasformare lo lotta per l'unità d'Italia in una lotta delle nazionalità vie oli impulso speculativo dell'uomo E' vero contro i loro oppressori, dei popoli contro I principi, in una lotta, infin;, che ignorova le frontiere" lp 2 1 ). In Afirmacion di Montevideo (n 5 di gennaio - feb braio), che dirige la personalità più notevole del Partito Socialista deli Uruguay, Emil.o Frugoni, molte cose ci sa rebbero da citare e da discutere, se queste note non ovessero ormai preso un'estensione quosi scanda'osa Ci limiteremo a citare, omettendo tutti gli spunti di pos sibili discussioni, una caldo protesta del direttore contro lo politica dellj "piorte chiuse" che impedisce l'entrata nell'Uruguay di tanti perseguitati che sono altrettante forze di lavoro, e un orticolo "G io rn i oscuri p>er il so cialismo europeo" di J Coftmet, che mette in luce la decadenza che la degenerazione statolatra dello società borghese ha prodotto in s;no ol socialismo, il qujle ha perso, almeno provvisoriamente, lo partita per il tatto d'essere rimasto legato olla tecnica produttiva ed am ministrativa del capitalismo " I l m anovale dzll'officino s é cunv-r'i'o nel manovale del partito o del Sindacato e, in realtà, non prarteopa ormai alla direzione di questi uitimi piu di quanto porteapi alla direzione ci ?! lo pu ma Di qui che le orqanizzozioni democratiche si tono trovate dirette do militanti che, loro malgrado trascinati doll'evoluzione Generale, pensavano evi agivano come • tecnici dello produzione ed i funzionari dello Stato' (p 81. LUX che quest'ultimo — com e sempre succede-— cercovo n e l conto d^gli o m b ien ti econom ici e p o litic i lo rivoluzionaria invenzione delle possibilità di guodo- vuto e deve svilupparsi, l'a ltro p ia tto dello b ila n c ia s'in- gno Però é anche vero ch e un sim ile fine non sor.Lbe c lm e rà bastato do sé o n u an ti per gli errori com m essi. N o n bisogno d im e n tic a re soddisfare q u elle aspirazioni, se non quel ta n to che in cu i ho do o fo r c o n ced ere le a t t e b asta ovesse contato con la co llab o ro ziu n e di m enti creatrici neppure eh;- ogni te n ta tiv o d e le v o re che, col loro contributo rinnovatore, dovano ol c in e m a dei popoli, q u alu n q u e sia il m ezzo im p ieg o to , tografo dignità a rtistico sem pre in ostocoli che lo fu o rv ia v a n o o llo n to n a n d o 'o d al V ic in o allo m acchino do eol- co'ore, troviomo lo fan to sia c h j scovo le v e sotterranee sue devosione per a rrivare o lla vito nei suoi diversi aspetti n an te fine, qu en d o sfio ra va toh • Il cm e m o ta g ro fo i p riv ile g i d ello tonto m eno m cio m p ó classe d o m i p o te v a so ttrarsi o m q u an to possiede, par arrivare alto in co n ven ien ti, m e n ta lità il liv e llo sp iritu o 'e dello gente, vie d ire tte che non h a n n o né il l.bro, né il g ornale. L 'im m a g in e é u n a fo rm a d 'e s p re s sione d indubb ia e ffic a c ia , p en etro a ttra v e rs o g li o cch i non per e, com e lo goccio d 'a c q u a che foro n ello suo ins sten zo mostrarlo cosi com 'ero, m a m ascherand olo d 'in g o n n evo ’e 10 durezza del granito, a rriv o n e ll'in t im it à d e llo s p e t ta ottimismo. D. tarm avo le cose v e s fe n d o e di carta eoo- tore m modo diverso do q u ello d e lla p a r d o roto, m aterializzavo i sogni co lle ttivi, un hcandoli sol a Nctuiolmente lo reazione oscillerà secondo il g ra d o d* Però il cinem atografo schermo, i cui I m iti penetrò nello erano o lla rg o ti realtà, dalle facoltà meginotive dello spettatore, se questi n ero capace ogni modo, q u est'ultim o frovovo vi il suo sogno, s ta m p a ta im- reietta.tà individuale, però é in n e g o b il; ch e le fa c o ltà In emotive del più ottuso vibreranno co n m c g g ic r ra p id ità davanti a un fi m che durante la le ttu ra d un rom on zo , che volavo quosi sempre terrò terra, però che gh prccuro>a per esem pio gli p resen to Q -icst'uit.m o lo vito <n un urvj fugo m om entaneo d a l duro fron - Ira n q u el diana c i m a d stante e h ; obbligo il lettore a tu tto un processo ig n i piccoli ed egoisti di pversane che si sentivano spo mcnto'e p«r situare i personaggi n elle d iverse fasi de lo state in seno od un sistem o so o o le b asata sullo sfru tta loro v-ta. Su io schermo li vede o g ire co m e se fesse e g li mento. E questo sistemo di co n v iv e n z a non potevo m o st.vso. perche le ambre si muovano co n il vig o re neces- strare olle sue proprie scr a per dare uno sensazione di reoltà sen z a t o t u r a r e vera Struttura Vittim e bisognavo gl ingranag gi for d im en tica re d e la agli Sua ucm ni con gustezzo '*Fobbr>co di sogni I os Ehrem b urg , de* ne«vJa il si se ti mq erte, ben cr entato, po treb b e s v b g e r e u n op ero c.n err.o t.- fecondo S.- interessi a lui estra n e i b e n grafo do questo punto di vista A p x o o paco tementi :d da d verse p arti il c n em otug refo peni di premesse »1 intervennero ru _ » . V ile d n a n z ■ C z Z - 'ti II suo nervo motore e»o il me < m erto, e il movinventu e di Iit v ir m o v <tO, li C ne-r _t^ g r_to rcn potevo pres-, n d e re d a l profondo s gn f iu t a Oi q.-eSt u't.mo e g'i a w . n m e n t i lui a ! t - s* ¡ore un e c e d a e c p t a 'c fioncese p.‘ <se'c d c o taro rpercuss eve g-re ctve I frate b goma m e m c c i del m ondo ttté ra in D a q u e l m cvrscn'o. le ge-.ULu m .ere C vcvorvj fe tta possa di b u ratt o., p e re ti« I u o m o c n <¿>0 o ' C r . motografa co n esce|e p ensante, spinta da » c tc 'n a ’U t , « c- tezza del Su > spinto nuovo e sp /e s.cve ùe .a rte Una Ce>C3»o di pren.'.ef C ontatto Con l'elem en to mezzo d un umane sor Se e vere et e I .»»trad u zion e del C n e m cK -g /u to s - iu ro ir v o p c rc n 'a e c l i e n t i O w d'l-*i O q u e s ta m e z z o a c o ics- vane, iccdori !o Sua c o rc lte r.s ! Co evsenz a'e, e p p c t d m musco CUe-.’ o. di in v e ir e s tra o e d .n c io Q'’-i3 p*o>o’u .mpoe.unzu C ‘ .m rrogn< . eJ toemona oggi .( m u n g o o do Cui iiic d - c ro Salito per ¡0 m crav.givoso m ag a ij .nt n te pus - d e v ia to il suo corso e C't-o’ o un atm o s fe ra c r tific ic s o n e 'e sue re p p r e se n ta z .o n i e t' p e n e re m o soc a e, e logico supporre che. q u a n d o il c-nematO'gr-fo si spog asse di tu tti gli e e m e n ti fa 's i. Io sua m ss one te n ,n un a verso do ri st' m ondo a ttu a le m e g lio o rg a n iz z a to s a re b b e A q u esto prep os to v e r n o O .ti Q v c n c c s‘ d sperdero il te m p a rq ie ch e O 'o uv-onzo do d iffe re n ti lo M u d .r.i e so'O ne r m a rra il r.C0.d a c o m e j un ne ubo terr .bi é , il c.n zm otog rofo saro d e s i n a t o m e re Oc per i u i r c r t s m o ch e p c! im p re g n a la g , t (ir.,- rl iv o per q u esta r COstfu 't segna di ansio so ìa rZ< 3IO sh g urafO speranzoso ♦due a nel fu tu ro de' c n.-mot;.gra<a c e rc h e re m o di p as sare b re v e m e n te I f. m p r . C r —•i r< 0 'i- che, *-o< a p-er | !OrO sedendo'.! v a 'o ri, 1 interesse co ett »a Non saro un c d ne c re n a a g o . d-C-m .r-ti sona han in p e n e tr a to sotto un a s p e tta da un p ^no oi I b e rlo o d a! • e j u 'e cd SuO O rte. u n o a ltra » erse Cui I uom o a n d rò C c e rc o re r _ sS g r ò .nguagg.O tfO d ctta in irvsmag n Campo un Cervi ri b u io elio spet case f amarezza latente d ogni m inuto, offrend o I c o una groétvO'e sonna'enza p .r m ezzo del mondo u rea e che mcveva davanti ai ¡oro occhi trippa il pensiero Ci riferiamo — s 'in te n d e — tatore medio (preso su uno base n u m e ric o e l j v c t a l , o - é c qui o di Cultura c nemetogrof c a co m u n e, m cui lo od un p»_nio di » s ta del- p c s s b le, g acche n a t u r e m e n te , ce ne m e r c e r ia n _ n e* resto Che fru g a re tro i f ‘Cardi p e r r a v v iv a ti da secchi p ro g ra m m i c .nem votograf <1 e -La a'C u n i r to g 'i fr e s a ti per coso del < inem otvgrctu In q u es’ o rasse-gna cerch e-em o di m e n z io n a re il rve . me del d rettore e d e g li .m e rp r e ti pe.nc pel* CiV-tveraz ovn< o eil un a e de-g'i o lt n , m o ti f m 11 » a ¡ c e l.»e Gettando u ro s g u a rd o Cef Cinem atografo mando di Quote mervto co lle ttivo f.n va rfs t» va s p e tt.v o d o ll'.n .z .o , it o l o ci s u ll'e s c lu i.o n * v* p re s e n ta de! toro a rg o m e n to , non sa re b b e ro S-’t z a ¡a m.0 g ra d o a r r is a t i et o e h ; han r o g g .u n t j r e i m a n d o cosi c c m p ’e-sso del i «sema lo g ra to lq d a il suo c o n trib u to c ! rn.gi.oex:- S 'tu o ra i in u n o p o v a - o n e di r»g da >n- frans-genza id e o 'o g < o vu o i d u e nspsondere o p ».on n e g a tivamente we g a c c h e , n e lla schuscc -onte m o g g . O ronzo d i e m c n ,fe s te » .u n , modo c H o r m c t e Pf-: se il c m e m o la g n a lo i p ro b le m i c h e p v « e r Iva st g anato <n lo »evado v .\ a e r ' Tro i film la Cui int.m a e s s ;n ; o e u i c n s q di l.bero» Ii-ine de o sp r to cenano, bitqsgno r e m n ere in p i r-va duzione che rimarrà negli annali della cinematografia per il suo contenuto rivoluzionario contro la società bor ghese. Con caustica mordacità, mostrava la somiglianza di quest'ultimo con la carcere, da cui provenivano due dei suoi protagonisti, con sogni di vagabondaggio l'uno con la smania di trionfare l'altro, in seno a questo si stemo di convenzionalismi in cui lo sfruttamento acqui sta carattere legale. In sostanza, il film esprime quell aspirazione allo libertà, ch'é intimo sentimento della la sua caratteristica si riflette con insistenza in diversi film. "All'ovest nulla di nuovo" del direttore Lewis Milistonc non deformò il testo origmole del libro di Rernarque di cui trasporta sullo schermo il crudo verismo "Rimorso", con Lionel Barrimore, N ancy Gotroll e Phil lips Hoimes, sotto la direzione di Ernest Lubistch, i un film che mise in luce, con coraggio e fervoie umano, l'assurdità della guerra attraverso una coscienza tortu rata. " lo accuso" del direttore francese Abel Ganci, in maggior parte degli esseri, per quonto contrastanti siano cui il vigoroso attor« Victor Froncen realizzo uno ma. le loro opinioni, aspirazione sinteticamente simbolizzata nel vento impetuoso che spazza via danaro, documenti gmfico creazione, ha anch esso doti difficili da superore e carie bancarie, sostegni d'una società in decomposi tale un protagonista appartenente alla classe militare, zione, mentre i due compogni, liberi alfine dalla pesante ciò che do olia suo parola a c c u s a t ic i sfumature pro- disegna dire che questo film ebbe l'audacia di presen cctena d'un destino talsoto, s'allontanano con lo soddi (onuamente emotive. "Sen z a tl ruggito del cannone" lu sfazione di sentire lo ferro amplia sotto i loro piedi Le stesso carattere hanno "Orizzonti perduti ", di Frank aneli esso una buona produzione. D .m to do Borzoge ed Capra, con Ronald Co.man e Jane W yatt; "Diritti uma vevo corno scopo p rin cip ali tl mettere in luce come i bambini, incoscentemeni# si capisce, irridono gii uom.m ni", di Frank Borzage, con Spencer Tracy e Loretta interpretato quasi comp.eiomente da onori intornili, o- Young; "Altezza 32UU" di Benoit Levy, con Jean Louis rune loro attitudini piu perico.ose, Barrault e Bianchetto Brunoy; "Ciò che verro", diretta Queiro, totio per gioco, senza veie ormi, ma che porto in questo coso la da W illiam Comeron Menzies, e "Tempi moderni", d i lostesso do.orose conseguenze per uno dei protagonisti retta dal suo personaggio principale, Charles Choplin, Nei s«-o s nuo.isino questo tnm tonuevo od un lOacvoe accompagnato da Pouiette Goddard. tme pacifista. • Tra i film che costituiscono una vigorosa requisitoria L a cornerò h a esp lo ro to in p ro fo n d ilo , in diverse dite contro le ingiustizie commesse dai roppresentonti a una ziorn, società i cui verdetti si basano sulla freddo lettera dei se.Luca to rm e n ta ta , o t ie n .n u o n c o » lr u z io n ., di gran va cod.ci, e da citare una produzione che non e stata ec.issata finora: "Sono un fuggitivo'. In essa Paul Munì che, perduto irre m is s ib ilm e n te il o ra m m o lore p-.u-u.L-g Oca in d iv id u o ed lo a r tis tic o , o l j .j pu si che l n on Cu H u j I . o ol b iv .o . . i mi.u il . , l n e, S itu a z io n e li d c lo lo re di b.orgio bums con le quasi inevitabili deformazioni, u.n ar.o in .g i.L ie . n t i i p i i lo z io n e U eu o suo c u m c i o amaro nell animo oeiio spettatore. 1 c j, do "Sotto il ponte" e e o> J u iin un altro rilm della stesso indole, di quelli che oigmfi- L l o ìj i.s p c n s o b .iito , Diretta da Aitrcd Santt-M, ha ovulo in Burges Meredith un efficace protogonista, nella si.u, b jr r o u .t l con I. poi.torvo , o .re tro ccno il cmematograto. ro rd , ne, c P ie rre j) ie J- lt F ic s n o y costitu iscoivo v iiIu h i V .C iO r n e lle esp re ssio n i iliifiio g .n i, Sua CO u «m uomo atmosfera, ir iu .p t r ig t r i.. m c iiie permettendo in cambio che il film lasciasse un sedimento n.m oh o uno b u .o in ha creata una figura maimenncabile, ed il suo direttore, l Ir o n ie d e .io Mervyn Le Koy ebbe il coraggio ai non falsare il l.bio io Or o .y . i ini, .0 sttcor- M c - L u j cn nci.J Cin„inoiogro- M u s s i', c-fl Jean p o rti di nc,gg.i< d um ana U s ^ 'V i u ii u e rg a il m e 0 personificazione del ragazzo che, in un clima di trege- c< .. a i t i Oiu, ceica il muso di rivenoicare lo memoria del paure, '- re ir.o'.L.isei o uni or » lotte#ty, p ru d u llO I u'H l Oc“ rivOu- conaannato a morte dopo un processo iniquo, tu toc.le slr.a identificare nel tema di questo tnm l'attore senioz.anale C in o , del l i I yz7 negli Stati Uniti, che condusse olia moite di due anarchici sulla sedia elettrica. "Sotto il ponte ' ri ni tu tti D u b u iii, fletteva questa mostruosità giudiziaria — non c interessa tufi e I ne eh.r.ei.o d.s.mpsegrso su uppo il g ,o rn o di Marcel Coinè, in cu. J e a n ture p iu iu n - c rivi state il p tr X iv s o del-O , nu.dumcn- I a m b ie n te U n vb cd u c uno 0« « e m in e n ti di p io s c n ie n z o bpuntq sica e dai stenne davonti agli spettatori sospesi I innocenza dello in d e g li e ininterrotto forzo drammatico, accentucta dallo mu aia.aghi vibranti di protunda umenna, so I u itru e due p r e d o m in a v a AbSOsi r.ur' in m d u e n b ri de 0 seni- c u ii r i i j l u g r o l >C0 Irurvcesc, i r p o rtan te che si ri ferisse a Socco o a Vbnzctti— e con intenso Is p ira ti f is p e t liv u m .n t e in g - t x , p iO d u Z ia n e ncbwnSsJ lunZiOne ii_,.'prcscn. H o Irodita quest ult.mo G o p in in c o rn o culi siuma- m e n ta le del suii p c ; suriugg<s, u tK h esse CreoziOnr n o te v o li n el loro genere narchico assassinato e mise a nudo la brutalità d un delitto che, a suo tempo, ebbe unomplia npercussiune • intemazionale. "Viviam o uno volta solo" diretto da F u tz Lcng, brache non abbia il valore che rende luminoso il ricordo dei due film già citali, non deve essere dunenCu. o ip c tti so ciali del p ro b le m a ag rO nO tvjnrvo ottetto t.coto. Henry Fondo e Silvio Sidney infondono nei loro rispettivi personaggi il colore umono necessario o s»:- ai ahore verso di loro una coraToie simpatia 1'. ! tei u J . I c in e m a ! a g ia to d .v tis . un e c c e lle n te d ip in g e re , a m b ie n ti cam po m q u ad ri g e o y r o l.c i, di il d o t t .v .t o , sco rn o O ra m m o pet- e m a c il o de . j < terre u dui p unto di u s t a d e llo d iso c cu p o In a n e, s.o ilo q u i 0 • di i uom o ai lotto c o n gli e le m e n ti p er e s t r o n e d ai Comp» • ■ (rutti nciessofi olio suo so ssistcn io v ii Lo letteratura del dopo guerro dette obbondonzo d or mf* r. * i n 1 r m e r 'o f . .q rr f 0 Lo sp irito Qnt iticll i.'O et.» I. m questo Com po, per p lu ro h tO I film p a nate d ei ¡O'O vjlo n V n ‘ -1-1' ’l'uuLb.Qm ente La buona terra . t .evo dot ' ' '1 t il riircrt i.i y , i | i f l I « 1- r nostralmente mferprstoio do Poul M u n ì e Lui»o Roirtr Imcornondo quest'ultimo il suo persorvogg.o, d, jjrcso libro femminile, con perfetto comprensione dello spirito Cinese, senio troscurore I porticolon piu imper Cittibilil e "Vigne d iro ", un'oltro produzione di gran iGlore di John Ford, odo tton on e del romanzo omonimo ¿1 John Stembech Del voluminoso libro dello scrittore nxdomencono si elusero algune porti diffici li do p re sentare senio cadere sotto le vigilonti forbici d .i censcr. jfteioli, però quel ch'é rimosto tosto perché si posso mettere questo film irò quelli che hanno affrontato . poblemo dello terrò con coraggioso scrin ilo A ttrQ .eoo ii tuo crudo reai ismo, si profilo nel'o porte firso'e belinolo nello figuro avvenire migliore dello modre. lo fiducia *,mm u> Henry Fondo ed un insieme omoge- fio dottori dettero torio ot rispetti*! personaggi :<>eni aspetti e pure do ncordore Sott j In spagnolo Rctono" l "G erm o g lio "I E uno d e primi film francesi orrivoti o Montevideo dopo loccup c i cr,e tedesco di Pongi L ho diretto Marcel Pagnol, u . ’ .-e di V e r us" e di ' Tcpace ", prendendo l'crgorr.r-'.’o da un ru T cn io di Jean Gono, scriffcra dolio >.g 'ssa perscnoi.to, p e rs e g u ito dai governi Dalodier e Re.ncud per la suo opposizione olla guerra "Germo* •j ù" e un p c c c 'j paemo cinerrctogrcfiCO, d'uno deli* C - f e llo Guodogneroi il pc ne , con Koren Morloy tem e protogomsfo femm.rv'e t 0netto do King Vidor eo 0 tre Un terra cbfcorvd..n c t a p er di q u e sto r «.eg v oggo n O'*o :cncei>0ne che s'e avuto sempre int «resse c d e te rio re pe» lo suo esse' ia nettamente umano ed c r t cop-taì sfa l'anarchismo Ne Lo teUc-to odotto: acero teatrale d> H ;nry Bem ste.n ne Ce - ». sono ».spettate 'c «Nrvctcre ramar f.c h c con Cui >1 drammaturgo ho d se joctc il »uo p<-<s a g g io E »ero ctve l onore h o ha c .m e .n m - eu o C ' ta do un a O 'u. pa rrvo'grodo I1 0 se-*na c ’tri o r. u- *" r s sram o * o .r .n e d e llo F r c n c ia e m e rid iO ste- che a rresto e c o n o m ic o , g evan. i Suscter- do pre-,. Sem -rrcvo m-a.;. o i ' t i onedi Marcel Herber e »tote l u r c a — <red amp ere ebbio impongalo n senso n.t>.'- <o perc a onci ch<o” v n lc g g i rr .ti dal o n e c e s s itò d ' C o n su m o e lio d :"c un o c tro t setto e te r g o te rrò f e n d e c c n d c r .n o t o c " o che » ‘to lo mso stesso s< e r a n o d o ti c l- una so g n o di di q u e s ti t,,*n« c Sue C lo re c to G>ono. f ilm d i Po - m a c c h .n e , lo v e ro . v .to i j c s c c c u p a i >one c s s u rp o age ÒOPO C v i r n o tt u r n o e m un m ondo C t ta n to u-1 *C 'e C r*COro pr m a d c r n v c r e o ! 1 c b * - a a e e c^ e d e i rrva », p .o n i S e m b r a v o u n fic o . r JcrrvO v ii - Je o n : «t :S‘..j sc«grr; c t ‘ p e rs o n a g g i di q u e s to Oucsfc p rc M e r la » suo :: srag.cr*c»e il prorogo«* sto con e Goby cl E l id 'liO e so lo u n o ■ Cureoia, ma almeno in questo film euaone. con O or cs Bcyer te m p o C‘-sc che c< no fa u n cm c c ci s c riv e v o di q u e s to 'f else prer ;t«a *1 pesto di tento v e r d e ? d> •a r t * c u t e r c r r a. " n i o di fr u tto E Ci p a r lo v o d u n . de •g ■ eoden» sco«vcertcnti to n to 1 c ..«■ 'ii n cu i cesso ii m .org.ne d ' g u o d o g n o c o p ta isfo ' < 1 g u a d a g n o ch^ n o n e d ire tto m ^ n re fr u tto d e l lo * z~ ■(' t ..f c a-gomenti slup.J. e puerilità suo- - Il vero p r c to g o n is t o d e l f ilm e e ,n ro v in o , a p p a re n te m e n te '0 cssu rp o ne n o n SroeiiCni fi'esc* che che vanno p u in lo d uno se-mp ,cc cor*er«iiono!i, n o n »i f a ter.*, r ! la p r o ( o n d l a c i b a r - *-.natg r P' — ccn si sv e lg e s u llo s fo n d o d ello s. e g o p e te n te sotto • c r c t r o p-crt c.nemotogrofu e orri*oto anche in confetto cc«* id ll.o s e r rp h c s s im o g e s tiv o d e " e c c s e s e m p lic i — che Il t r.e in c rie porti d u ro rude c d e r e n io o lio cg i ist r t , che «t-ngon d a lla terra m c erte fe rro o- ir a t a ( j ¡-ve "no -, re un sogno tjf. co. dano !o V e d e re t r o a e d ia q u e sto d e lifr a n c e s e e a : « a * * » e r r e e s p e n e n z o di fa s c is m o e r e cbb>om o s u 'le e e ch e c f a c e v i p re v e d e re d a c n n . il d is a s tro . Ci Su, c « v e n .m ( r ., £, q ^ » » , j l f . m i te m p i m F r a n c o •r-c- •• r f f rr-i e a » ' 0 ( Crediamo c u . «CIO li m o m e n to di m < t« e 'e p v m lc a questo lovoro, doto te»ters»»o*\e c'iormome ch< m nocc a cequ s'uir A b b « a m o omesso certcm enf. prcsj„. l o r i c u te n t.c si-nenie e c c e lle n t i m,;togrcto russo .Sei b u o n i ¡UZiOr*. arte ph< hen a p riro n o lu m .r » » * d m e n i.e h .o m o tinte de'lo siUcifTso te d e s c o . q u e ste c o lo n n e tre q u e l'o di ero SO'u penetror* n r ¡0 rv c c'• e 'a »•».- seti m e .m p c r. « t m .t, c s p .t c 'i s o o o ie de* o »0 f.v c n d .C O r j C t òa s-.ppvrre che Cttroverso il nv_ndo, lestr.Z-cn. pe«a e •! C O n ti.tv.ro <jeMo s p c : u 'g c rv c li n o s tri <1 C i's e m c fAgro*., d O» arvgutìrd O Che a r e a lt à que se g a ro n o P u n e n ti rv e p p u 'e riservatoci m Vtuorlo al pv-s!u com e Ir m p . c h e ha Ca n g u s t i l a e cc r . f ic t t e r 'a nelle incostanze coct-th? che <! c i n e m i l o g r o h ) e v p re ss .c n e del s C t tr .ia pens-eno c n h n *. c c * "« su cced e «n o lir ; o ft.v itò Però, o Q u a rc n ta s e . arvn. ¿ a lio re dubbiamo ^ s p e tta re to m o rie re E li C .n e'vvjlC a ro to t « e re S im ili 0 dire C. gusl e e ¡e sue linguaggio Suoi O lle s p e ra n z e suo n c s c .ro p e rc h e t e rte iv a n on ce m uo I O 'te C ttiC v e tv .' Cu! I u i f l v le Sui pass-crii. 1 « Sue tìrs p er • » 'e lio d e ll e J. o o - e ''. 0 j * * suole J v a IQ U II IS C a l a n t i g i a r -f -f«'"e p- tea * .. - « * * n c j g ud »io « te m p o J che r a g l. \ fA n .a in v a n o s c r.ftì di Germc-gvi ", ». c e rc h e re b b e ro C O ro ttere P u ro - comprendiamo - »*ato a sp r.tc p u p o i if 'S t a c h e r.v-olui'O tanti c .rv-u. gn. n a s tri tronces«. lo n to n i ¡e m ille ; o so i rea to d e i'a g u e rra , c a n e • p e rs o n a g g i f i ) f m c l.' a*O ra n o p er il fu ’ u ro m u n 'c t m c - •'c i o .nate • . '.'i c -et » gr i f i ; ■ i •f t ia -’ t. e rn i I a : ugn. fre n a re t r a c c o lu n g h i d e ! p u n to f.-grot co sano p eni d> forzo, d> poesja. i r-nav-at e e A p e u n to per questo non seno a m e n o .n sp«oerv.h>— n *M e p u in* e»n.f. c o n te c h e *n m n m a c e rr"n - * o C r*"h e • quest ffam.m.enti d. falsare lo sp in to d e ll'o r ^ n o'e u • m j porte a guard a camevestte stanco d eg li ce‘e supe* ^», s tin c o di dover im p ugn are Svug . um .li f v - ’ -'-e d » can,a*v>i vuoi r farsi co«vted>r>o e vestito •o ,*e , r .« ,.m e do- t c t v n . do rati eh ede e il'o m < o h a - t u r e d lis c a r g t . fo ie un sotee [>*r provo re Mo ; c*a ep-c-e'Vi la m ono sudo st.vo cSe;i eto tro s'er.f un • t'n 'e re r V v a r v I .rvo m cvia g^XCO Eh. g -0 g . ser» o e C ontarle— i vzst.ti che servono per ubh a <e r v n se's-no per la v o ra r e " 6-aftu»; cas» ce n e m 'f "eppu re u<*a e tro O atia ne-'e d d e s c o 1' « 1. e c> *.-n tatto r m v ' i f o S one e a qu«et ch e potrebbe essere P a n * e »ino tuHa schermo ' P a n e e v.no ho lo stessi senso prohorvdo de» 0 re c ita p erm an en te de ho te rra e ce o b erta .no »t/u t b e eh e ne ì ucm c ma ha i'vrt>- ’a canss-vev. ezza de- era presente che ou. m a n ca Ed e eppunto questa mone o r n a che da o Regam ' «• nm v- eveah. un s g n tvca*o tra g <0 eh era cerna lant-.no da e nterzan, Pognc< JACQUES ME S N I L N e ll' u lt im o n u m e r o ilalla N - ' t i r ili S t u d i S u ' i . d i " a b h i a m p a r l a t o «IrUa p a r tii di o ne sta f l e u r a ^rrii**r -a d di N tu d io i» d . u t l s f . i • ))«• ?*a|u'vu lns<lar*il onnipo d II»*su«» e<<m i e n t ^ \ 11.* l u t r l« i t tjall, |K*r l n t r r \ m l r « * • ••i»la mju puroi a rd e n t e n e l ' a lotta ioe'al»» tutt* I* \ " ' t . .h a l l a - un m n t a l f.i |it<»f< nda .* un po’ M’ d t l ' a s nibrn va ?»»• »• n t 1" r i " i n « t »‘ \am«» in » i n f i l a r t i «do di pubbli* nr> qualeh*' r e s a di lui. non ko ' op i " m u ' i v la M ia in* m o r i a , m a a n I h - t*r r'm**lt-re i ronìpatrn! In ronfaff»» culi mir-*t » l" 1 nal t.'i \U*<<ii*Na * h r intlit*» m i nostro rimpo nel etml a n n i p io f e ’ l 1. pii a n n i d« M » H " i P ' e r a da m n ’t o t c m ' ' " t r a '• • , , r ' S * n d l S**< ' . i • * y n ita*- «dn »> f "' o .1* Int •n n 'c*n * • » ,p.j ■t *fn ' ,•«*•« t ** • r •»i f r • •» ‘u n i i i I '*"*•» i v y A »■■«*'»ai* , a r r i v a r e a s t a b i l i r e *«• ala iHimpl«*'aiin-nte liudit«» o »la «h «t » pubbl icato »Adir, a »«n | fa In o u »I ht* r ’v i v' t a f i a t i • * I . »!p 1 !• a ld*rl iloti ' t»a r•' 4‘ <r l \ m r*-r M Il f o r m a t o r i d o t t o di ’‘. s t u d i S«* l a l i " ii 'M hi io* s t a v a a l l a p u l d d l .»i‘ot i e di ’avuti di r p p t *e**e t ì i r i i i ,"*,U<i *-1 • I •» " ' ' f * m •* ' y t • | . ?• ' \ ' ~t » d i v •*'« t h t»> • ifd». u n mi t ft i ' nr *' ♦* l ' t t l s m - im*' ì ,» » d vii m V ' i i i ' - n t i l ' u h h ! * hi . ' i m* *|U'n«1l fjii-**'ir* t i t o l o di Me s ni l , r b e , p e r II s u » « a » a tt#»«- p o r m l a», m*n h a n - ' Mi n i «*r»*lr*a d lino s t u d i o p r o f o n d o »* « otnnl* t " V. u n a p t o t » n » a «* u n a r i w i o l i - r d**llo «Dfìtw f r a n c e s c a n o . < h e fi lo M‘lrlt*> e« i n ’-l'. . « n i d i a b * d | p o p d o d* :i l ' a l t a • rnfra!* c o n t r o le bol hc e ar b i t r a r i * * c o m m « m o t a i m n l u f f l d a l l La redaiofl« San Francesco d' Assisi e il p o p o lo italiano Mo Il settimo cenfenano della morte di San Francesco perché m a r a v ig lia r s e n e 5 trati | nrrn comnoe- d'Assisi il pacifico, commemorato ufficiolmente dal go sono forse a rin n e g a re lo s n ir.io di S Fr encesco quan verno fascista, fondo'o sulla violenta e mantenuto dal do <iu ti era o n c o ro m v i t a 5 N e l su ir do mento eg\ terrore, é Droorio uno di quegli spettocoli odiosi e grot li teschi fa »ti per sollevare l'indmnaz'One, — c m v e n 'i o ch'e«e, di e che lo e rc o u n u o v a di n on e o ‘ *r»i.re ‘ . m nre re-’ re qucggiu c o m e simo diventati insensibili al gro'tesco e all'odioso furé-ui loro lo v it a tesa d'interrre,,ore meql'O di tutti il suo pen«'e' 0 e rrnprzzolo ih n s o 'c v o n o d e n tro pr n r ip a 'e R.. ' u c c n 'e n 'a v g r > J una tun-ce b r o d i« e ' stro n eri e peregrini d ti p rim i compagni elee Ovevanc ru n o - 'e ol suo r,n r f ’,o grafo fMoloto di Son Francesco, l'uomo che ha lo pre in àyx a r r e tr a r e n o n dim enticare ch'essi dovevone so"everebbero certomen'e, se, dono lo querra, non fos N ? obbiomo viste ben d'oltre: Pao'o Sabotier, il bio o e di fu o ri, o vere di cordo e ài dune p iu " Cosciente mQ<- r.tila r e ie 'a . passo oui per il rinnovatore degli studi francescani, non t'e d e l ha forse pubblicato una "edizione di auerra" d Ma sua la s'inierr re» va secprvfo lo s p irito — il per co'o di con o|;a per r o 'o celebre biografia, e non ha forse in.-Mrizzo'o nel 1916 durre ol professor Mariano Falcinelli, presidente della società lavoravo con le n v e m ti* o t 'nnudoogme intemazionale d ’ oli studi <ranreccani in Assisi, tre let |l‘ r i n r m v i ,e tere in cui esalto la a'ono dell'Italia, che entrò con lo eh» cur' ch e egh m oni tvitti e ristabilire nel mondo la pace francescana tutte le doleez’ e di ruesta £ *09-0 frateM i non 'avor rva ga t spini, de di r r r ve re il p r e z z o d e l loro lavora, mo ( « c e v 'e 'O erenip.o e per re s p in g e r e I o l i o " Noi ossororiomo oaqi ' Ed e lavorar? im p o r no Fronda nella lotta sanauinoso, il cui scolto c anello d> ( v e '5 conni' w a vogho cifri g li rvon so n n o che s? me '21 Fra c r ” 1■n a morto che ri pepo lo n z i- v a e s ct poca, ma io credo veromen*e che so'o il Sabat.er sa n e*>e.a l a rebbe capace di definirla anrora francescana, in omag I frati c m no a fono t>en presto o v vere da poroist gio al suo pronrio errore, che ci rive'a tanto la pene trazione profetica del suo snirito, auan'o lo sua com prensione del pensiero ? dell'opera di S Francesco. Si offcrmore senza paura di sboaMorsi, che può in tutta la pioggia di porole, in tutta lo auantità di scruti diffusi in occasione di ouest'onnive'sano, non e passato un so'o soffio dello sniri'o di S Francesco' questi onori ufficigli, Questa pubblicità, tutto quest’esnosizion - d' vanità mondane sono in opposizione assoluta con que Ouel che si può due di ouesto letteratura da q'ubileo si po'eva applicare aià alla maggior porte della del M eno d u t seco'o duo.'. vasta e n r - 'o d Asvv D nte po’evo -ri .ere con Irunfanj.> c a c h ’ero stufo fa tto ecn Iji.el <d e 5 Frcn ce ro o d u vo'uto. che era com e D u ’ : • *e i*1 sn cnm j 'o c * : 'n a i secoh una d e '!e e X IV l: n n ul'one, In novelle, d'.en*o "r w - n .u m e n j.c a n fe sue p re tto I n o a v e s s e ro gaudente, il Sacchetti c p p a rte n u ’ o per una re' qu a e ttic a c e donne !q n rtc e il gomj XV, trvf*3' uvette e ni rv:?e cfve fa piovsore de e mutarvi* un f r a v c h 'e g 'i SCO sto spirito. p'-mo f .etrg h, .-.u;: o S-. eu-'teno ♦rance' 'ani v i d ù i i r i j tu tte te c per If r d c ir dite S F'a<ve fe-;anàe '■ * chia<en'cs'r eh« prescrijioeu de* s«rc!iC0 letteratura francescana fiorito a partire dolio fine del P jrvJ.K e .ie "ur ; re ed crono vanitosi, ov di J . donar; secolo scorso. Nulla di piu stonoto, se si pensa a ciò d u u t b .d 't o t i che voleva S Che i t u e . ! 'F io re tti"! Francesco, di quelle edizioni di lusso dei Nulla di più ripugnante di quei pellegri e lussur usi. da padri in stile, mentre i poveri sono accolti con modi sericard'0 Se P 'u n .t rit e v ve v a r e ! C a rb . ne dehiora perché Gesù Cristo »va tu te « sfcl'e naggi francescani fatti da snobs affabilmente ricevuti bruschi e si merconfeggio loro una magra ospitalità L V ovco a nutiO, d o p o Over vissuto d is v . 'u'amen’t si fac.-vcr•_/ frati «■ eccetto tu tte le c a r o g n e Ho raccontato un tempo come si é trattati in questi e de tu g r a ie o'Ia s u a infin ito m • s p ir ilo di S F ra n c e sco suo o r d in e c e n t e n n i d o p o la sepre«- s u a m a r'« . * sontuori francescani quando vi si arriso lo sera come I SUOI q r r m ro to ri e C d o ro f o n d o g g i n o n pv v. r j r v : p u viondonti, "sul cavallo di 5 nt-v.uiva Francesco" e quali sfu d e lle Sue v u tu . mature sanno mettere quei buoni frati nel loro rice c o m p le ta m e n te m o rto , c h e vimento secondo lo dosse soctole o cui opportengono i loro visitatori * 1' p o rta to * stato ctie fru tti b is o g rv a e f f im e r i segu to5 Soret-be lo suo e che un c o n c lu d e r e c h 'e g 1' * p re d ic o * v n e non h j il St*o ese'zvp>o rvn protendo e " 0 -e • ' io*« lo co’oro che vedono v ito o » tro v e r* o i lib ri p o iv c n o le tte Le virtù froncescone vivono vivere in seno ol p c o o 'o cppetifi, lo sua che vr,ni»ó si ipocrite, non e ifoliorvo vicino ol trote porosità, pcr'nze ed hcn suo e co mg n b ra rimasto ce'efc'e soprctuf’o suo corpo r . piu di 'o de*o*i, ah ipc<r t lo von tó delle d s.'usS'Om sermone p-ervo d. s r .r ito e cpvere vero manifesto: -e d e " a re corre truffe e pctKitfmn, te ¡0 gecte Lo si vede sen "re rea'>ó c ll 'o t w r v irtù , te o 'n n ch e ». ded u ce mn >1 fe n d a «e 1 a c n e vero del c u b o nen- c second o le p a r c ' a a .„ta i deb«ch, ♦ m-ca li for r e m e * no Ci usare cffl’e fo r r e c ’ h e n e»o b r-c • n e se4e tà ma d c s p e 'i' co c V 'o p» me i r a <te pe» suo p r r w a is'p »a: tre ,o r. I<j ¡ora ; a ne! fre -p u e rto re i p ",ti t , <Se*'-e>*i l;ro'C*o 'o se e>-:a <Se> l.b*< te e<a Q u c robusta rvc-- con c m o <1 S ano * o te to -, c >a ' se Franar Sc'ebbe 0 *9 0 3 ' s c a ra tte re che c'era ital-Cn- un ;a'o fresie di S p .. h e ' . c c n .e n . a - '- „ ’ e •< tm F »a nf *v a del pev-cno *< m eccansso: r.d e tto • e d e i’o ctv evo K;rv ( r (a di tevg'.ere s e C»vScfO c«j ' m r;r t.--e do' il p jp c O d.*i culto s e r r p ì.C i 'e a uno n e g li seno ancoro v.ve, ha Cui >n Itc '.o u m !i fu o ri m .g '.O fi b*r<tve S- 0 con vervo fu t .1 s.*o sur» so 1< o<ch. e rie Qu0d< - una abb O ma io s c r p r e < v s e ' v t e '. s e n t ? e h o<. ievad o Santo rve-SsCrv'e e .ture occi 4 M :> cni de !-o temo e rte o casa prod goto s e n io tesai c o n to ti, 0 se stesso, non schernente 0« eh esso tvo potuto e .u to ie h a lu 'O ho el Lungo tutto uno v t o . OCCufSCtO d a l tOvO/t) de e u*vs sco trarvescare a ltro seno » f>CCO SU O . s e n io m a. pensere m a O tutt. castoro e soccorrere 0 *tfv\J do è osane il h vpgrso va, ced e e sorridendo con co n fo rto s ? n :o a c o ’oro c s p e 'tc r e d e 'h Le 'e :z o e natura o scu ra m e n te il fase *~o dei e l'h o ben a .rc b b e -e 'o il ch e ri- che io in m odo con i un sud p ù p itto re sch i >1 cdo<perafi 'a > a a- m,o e v e n a eh ,-gue b fte - rr rr : c ^ 'e m m a c^^oto so : gno e o f c 'e 't o , in in'-mo si renj-> con*o ler.t men«o del'o naturo perché di c l i ’A l v e t S ’O, mo>do do t r t r e r e ri p ù che in Son c 'fr o v e eoli n s*cto d. g-o: a per co m u e c e r i co n il suo d v g rc : o rvel’o C e Lr era ;• g s„ a sca' a <v"a lese c 'a s .r.o de Bomfc no oue- de c: W , «a e f w c v r<<’ che ’c r t a e c o 'c : : : . o ce to uno da. un po a ch< fe rz o e 'o di d v e n to la fre g ile a d o c s s e tfe i ,1 fa rri '.So podrone cf* davo ci cucce e*o cresc u«o l ess t e vevo c it CC’are c c u to , : a di e e - te y <t<z a a cu :1 v un s e '.a « c .a - c e r i; r t IO perdvto v to vecrh.C ’O (-¿r r-j • >r d un » ( - « : ' r vuO I V t evo r,o*j 'e c . e . a r z ' e mc!»e preoccuocK-ni ; ero c .r- .a mo cnn. ddn- ero g o fcbbr-conte d co - cv-cn p u dei»coti e d -f f .wo successore II g O vcn* ¡a p-nespett-vo d un fcr. e n te o w e - soessc suo ve-cch c o m adre iW c f e (e s e r io ta rd e 1!, m a f e r .;’! *m ro o p re m e tte vo d* procrpcunaz ont, p^scr.ti, lei fi- .a 'e sue d c i s t r o j e e . d 'c *fe tto , 'ose-oivóc -sj cuf- re da j suo te n < *e ::o sc^rvarvdb con <ui O ue 1 sogna ;reno L ro m ot! no c h - a m ara ro m »an o >( rogano od.v»mentoto Aiutavam o lo Caso v-Cirva un riyrvuie insc’ito. Stra no e c ori fusa ci we-j d fu pr ma r e ' domo,, e-g‘ «a cern e il r r n * o a u n semente C .c a re taurvavts c he vi c r ' m a s s e .rnCKOvv.- pò, un .rsc'avc arsi d, «uon. .narv c c 'o f. tra stormo torvo a p w c a poco ch e v o rr Sota Che la case e n r a .n gem t. o uso saffacote gu>v» ma e ^>:sso a d.st.n- nel p< n o m om ento, te m c n .fe s ia z o n . d e l io g a «3 do <jue > del do'cve Vo kX vO i né s e n 'ita paesop eo , ir. l e " - r i e c 'r ’ P 'c c c c ’. v u c c v rfu veccfv 0 P « i di i)u a 'u 'v)u < POS'O b' r- Sugna t9- uva .n Suo * ; o p c r re *ì n a v i n « n c su'!« ce'l.rve .Se. iji't c ìn . <i. F . i e r j f c c r r u d rvo sa lte r io e r rr- u rv a a SuO ut* c .o 'e lo conav-o povera s.<><o**'*e il wno g rjr, •»■■t fran ce vca n o con elio ritm p o , Et ¡-t c. Lo C jrv *'e pe. Lo sp i 'a nud i, de' «.,. - g o un appo'-atu r e o r f e n .,t o itsct « fe n d o : «t; il Se-CCO X l X di c o 'fiv o z one, L. . c u *t «e a trOrifcrrvvo c c' su e g e S u - t'sm o s erve che ’c c la p ena .rv-posi h e che de! ger-e-e ' - .e e r'cre 5 do r i- r - f ./ r d u tb >0 e A 'i i c- 5« „ • m e t: Ass « d senso fot- p - esperto r a* a a r .e v c n . e . .•»•- • c o - ' e <a ed n r lle pied i l ' o 'r e ’ to -; ’■ ) •, f - ' i i i o ; e i <' • possedeva m a lto , »f»ut d a to ne m a era sep f ma un cm g i m a ’a ' m • • c. <o m o d o seccnSo D acché a iu ta r e o re s- i/vc c e rti ¿3 S Frcnce* n r co llm o lo ferro 9 c. e i che . • se--' sse c < 'a I mn d ello v a od va passi; p a 't c 'e e a p- i ' 9 9o c* i p 'r e iu a lim e n i c s 'c r o r o f»e f •. - -e •r v 'a del V a n g e > r c^e>a d mg r I-- g è *? r -, ' 0 li p o rta v a n o ch e do p er tu t’ o, nr^rrp.orob > « > :• ver- CV-es»a b. ,n- d fe n d e p e s e '. , t fc»m o c Kc-r-n r*■ --e 99 ‘ ¡c < no*-. s m - r t f .-c e«*a onv*«Ore d* v «a r " e r ,e>''v ci ero'- • c*-e ’o n- V u ' c te rm o ', e ''o al- ho m a lto di m a'-*ar aro, e " a rr (<>.pr V''* r r , f c " r m a d ri fossero lovoro, dc-"e poss-bildó sa 'to sarr so e r,-- y ri 'e (Sa e ra , : e ch e i cu»; 'ni-9« ( '• cm e >e c p e « c : o r i fed e prete» re sempbce di Si | to torli e il rv n v, m e ffe *t »o c o r.fó c i'e p r e t e s e fcire« conc ia di 'e c-r.--.<-rfo e rv-<i ir a bel Q'*; V ro ìa j dei C-n-r"e' so r é r r c r - . / f r z : o incon cvc b ' i cose «o«r.!«::e i io la fe» m eno di c u v u l'e c h 'e o ’i fo i b rrb i c a *<0 e 'a ft co e : so t ffren o d i b c -n *0 «* o tti in co n trad e 4 *0 » 0 reei'rio nM'e F .c ' • h e mostro nd si si può d u e tentano, 1 rr r a 'a ’cno • O b rC*v i ornavo le nctu»? cperte e tronche rpecenova su t ■te *e c c 'e le loco sio ch e i p icco li, rene c off aro i rr9 tutto c ò rr z 'fa J .e r ;« cm ova no**e, p-rd *e al iderare — cesi come lo tem endo, riu tto < *o eh» da «de 14 ‘ tu tti 0 !,0 t t 0 rc- ’ »e c c" lio ce lo tramar ‘ a—- come uno dei m g 1or. d vtrp: i it cd r perle sue foce: e ma che si può re n io porcdovo r m . che è sincero e w- o c . evo <n ed j i co1li »or«, sia ch e pe« occunorsi di q u a lc h e ta to n lotte, 'i o lto tta vo , Quando cam pogno. pappo, o tb o s fe rro (ei ed e 'ia no d e 1,e o ^ e re b u o n e di S Francesco re-1 seco'o X V lo m r e g g o d, ch-'ocretn, 'e p a rto rie n ti: la ch-am cn o di g io r mescolavo TciV tu il " P i ‘ van o A r 'o t t o " , li Curc’ O di $nn C»r*e a Mocinoli, presso Firenze, avessero lo o to n o fe c sotto cp- r e lig.oso del lo son*itq, gl po*o'o e fn re v a v e r a m e n te di > suoi gh otti egoismo bpo il c a v a to In pieno te c o ’o X V , novconde il trovo viamo che non recitavo tecooo so vrab b o n d o n za b a m b in i rt 'orricvon commetterlo j in rvo e ra n o vporgeervmo d o " o p r c p f ‘0 * - e »t ' 0 gem ,rt p .Cn ,, e g r ^ .0 n "Alberto é morto" ci grido una delle ragazze oon virtù piu attiva: la costanza, la costanza che fo che si persista nella fede e ette si provi persino dalla gioia Il viso bagnato di lagrime. Scendemmo. Egli giocevo nel suo letto, colmissime, senza tracce di lotta o di sofferenza sul suo viso si a soffrire per lei. Ricordate le pagine, tra le piu belle dei Fioretti', sentivo ch'era scivolato incoscientemente dal sonno olio in cui si racconta come S. Francesco insegnasse a frate morte. Intorno a lui, quello scatenamento di dolore che non avevo visto tino allora che nei bassorilievi antichi Leone in che cosa risieda lo gioia perfetta5 Si pubbli o nelle "Lamentazioni, sulla morte di Cristo": numero del giornale socialista tutta corono un giorno in pieno "Fioretti guerra sulla testata d'un A v a n ti1" E in nessuna quella violenza di gesti, quel dolore dimostrativo, quel edizione dei parossismo nello disperazione, che mi parevano esage solto con tonta evidenza il loro significato profondo ri rati in certe opere di Donatello, erano la sotto i miei ra imperialista, i socialisti erano perseguitoti accanito- soli a lottare contro lo guer occhi, tali e quali, in un ambiente di gente semplice, mente; che non aveva mai visto quelle espressioni rese doi- mente mutilate, ma essi restavano tanto piu fermi nella le loro pubblicazioni erari soppresse o odiosa loro fed? e sopportavano lo prova con allegria l'orte. Nostro figlio, oncora molto piccolo, che era sceso dietro di noi, non capiva niente di quella scena, non cavano i consigli di S Appli- Francesco a frate Leone poco importavo che il contenuta della fede fossi- diverso evendo mai visto la morte e non potendo immaginarselo sotto quest'aspetto. Rimaneva allegro e diceva a questo madre in lagrime "M a perche piangi5 Non vedi che dorme?" Per paura d'occrescere la sua sofferenza con Non commetto infatti il contrasto, noi volevamo allontanare il bambino. Ella I errore ih tare U' Froncescc un socialista o un precursore d.-l • c -olismo il cs l'impedi: ' Lasciatelo, non mi fa mole, al contrario, u A e un angelo". Sembravo che la sua presenzo la ricon socialismo quote noi l'm ten jia m o e il risultato durVe- fortasse: forse vedeva nella bellezza radiosa del bom voluzione economica e sociale che non taceva che co s s is i bino, nella suo gioia innocente, un'immagine dello vita minciare a quell’epoca, celeste, a cui suo figlio sarebbe stato chiamato a par pulsato tecipare ver 1 Iella non ne dubitova1 A una vicina devota che aveva avuto la malaugurato idea d'esprimere m presenza sua il dispiacere per il fatto che Alberto, mor piuttosto eh? e Francesco era un uomo oe dell'avvenire, guardavo irvjietrle prime Cémun.tj cris 1ione e v . te ■1 ricondurre olla vita -.empilice di queste il mondo m nurCiQ virv una ver Ij i1 capitalismo Avevo f iTrov 0* a nei Vonge to improvvisamente, non avesse potuto confessarsi ed ps.colog.ca eremo . il poter i ottenere il perdono dei suoi peccoti, rispose senza esi non yjio *ugli tare possiedi* "Che importo! Ero senza peccato1 Non volevo e non faceva che il bene' Andrà dritto in Paradiso' venta l'o ve.o colpito hrvo al ponto a Q u e s to fargli odorare Quell'umile donna ignorava la casistica, ma avevo corruttore del! a r.cchezzc ma anche e soprotuti a «u eh ¡a altri, lo provetta come la p r.no .'e'e virtù proprio perché aveva constatati gh effetti corruttori i r la certezza che da lo fide, s'attenevo, m fotta di re la ricchezza attorno a lui ed m lui ligione, più al fondo che olla forma, piu olio spirito Apparteneva ir tot*' 0 uno Classe di p«.-.,e«tO C'e sceme suo p ad re r 'O U» 0 di q u e i Cu-n-.n erocrt, 0 e anche m questo era sorello di $0 ' che alla lettera Francesco. stolte che in quii a u m e n t o t o . i v e r o f .r'u i La giornata fu uno delle piu pure e delle piu u rene della primavera m e io o Intrecciarono una magnifico gh.r lo interna ; .a n a le prora jU r Jr G C C unVu'aiiO n« landa di fiori dal profumo intenso intorno al morto, dalle g u e r r e e, secondo l'uso, lo portarono in chiesa verso sera, tutto tatti olio stessa tem pj b O 'V iF e li ovvolto in quello splendore e in quella fragranza del mten sificata da un tramonto meraviglioso. In mezzo a quel secolo con- deruna una !e Cuce* h i ioni la pompa festivo, malgrodo il dolore intenso di coloro do'e : presfevena ad che avevo lasciati, 'embrovu partire m gloria verso u« b e'lg ercrti mondo migliore reclutcvara mercenari E la vita continuo per lei con le sue mnumere.ch accar f, f;v?<t to'.or ■ che t e W r?l cc<s. S arn cch rapidità strc-n' i or a cCueumichc interesse r. ita >u C«C«f Cùp t - i grandi c o m m e r c ia n ti '*,111 con r ?! Cim que l' epvC-CO C -'” r*-c A de usura turo sfo rz o ■ danaro e versa to rri.van a orm i se trp-XO Le a »Mera u'-go L f ’S tra gli imperatori di G e rm a n io e I popi tu '-re po'’ toccende quotidiane, il suo lavoro senza tregua ne r i eo'ormer.ie p' òp'Z J posa, ed oro il fardello di questo dolore in piu sto Oe' lussa, la prixhgohto. il desiderio d o stento Itane P^ ■ In tulli questi n ^ v , r . eh. il 3~- vennero l'età, la molatila, gli acciacchi, alle disgrazie Crescevano C-n i profitti r spesso p.u top Jum inte £**< personali soggiunsero quell? pubbliche fascismo. . chiari come un tempo e la stesso ¿onta sorridente ne i pr fati stessi Frgr : è •: j f.g i- del mercante Pietro Berna fjc>»se 1>Cve i ti t s se re l f ‘ I «« tuo eh questo primo ubt i acoturo <h danaro . t. r'e f C -enti egli stesso lo ver! g vc Seppe Sjftrorvisi t volle •-c ingioiate il p-et.colo socio c traspariva. piica.a L'ho rivista dopo quest'or,m di provo lo guerra, il aveva soppor tato tutto con pazienza ed i suoi occhi crono rimasti prc, Ite an. 1 la nnunciq ai t>c<ii m ato oli f.rvy* Od assoluta rv<-1 (roti, relativo rvel Terzo O li ; r e « Cw membri non pronurwctovono e re^fovo^vo rve '0 Ic-Cular? rr a Ve-JuivOf'O uryj reselo le (Ut prc- cr.;rO<v* * ■Cludcvcno i-gni lu iv j cvj OQfU p*OCc»c vie * "Pozienzo1 ' dicono i Tosconi come esclomozione quando succede loro una disgrazia, od anche quando qualcuno li urto per la strada Virtù francescano virtù passivo, si dirà. Senza dubbio! In molti punti r i t o r t o orvoog tf tro le tee di ^ 3• Francesco e quei ic Jt ToSfu* •! clur njr\ h « !io < «trono, g ia c c h e V o ng e i e Ma questa virtù e occompagnato spesso, e tro i primi froncesconi costontemente do uno tuo tu tti volevarvu c due C e rc a v a n o ov**Cirsu»si Ol lo verità nt C ristian esim o I membri del Terza Ordine, come i tolstoiani, t**? d o v tvo n o poetare o rm i orv<h est. r d iu t d v o n c d' fot* s T r n i iirviiio militare c- di prestare giuramento ed entra 15). L orncchimento rapido degli uni dovevo implicare ne Marccou Pivcrt: ¿A DONDE VA FRAN cessariomente lo miseria e lo sfruttamento degli altri C IA ? Fronctsco lo previde forse ed é m porte per questo che vivere c d’essere alim entati e che consiglio loro di re clamore l'elemosino, quond non fossero retribuiti per interessante che lo stadio delie bosi sociali dello predico di Francesco <1 Ass-si e del suo successo, mente sarebbe piu interessante eh.* cercare < legami che lo un vono ol popolo del tuo tempo e v e dere in quale m.-uro egli ne esprimesse t sentimenti Ma, per lo maggior prone <i:> sud b og ro h moderni, egli sembro esser disceso del c<e'o (a suo vita ornare una specie di leggenda miracoloso Che re i seco'o X III i suoi discepJ' I abbiano visto covi. e lo cosa p u n a turale, che i bo’ cnd.sti raccolgono ed cccett no come veritiere queste p-e le-ggende e ■! taro rre-.t-ere ma che i nostri I0 1 C1 fccciono • bimb creduli, eotaIagh.no mirocoli e scr vano v.tc di S Francesco ssn;o cono scere li SuO cmb ente ed li suo tempo n*n e Ctvc com Bisogno Cu n j, prcfer.re IO lettura de ' c .nger'ue g jerde orig ma’- impregnate doli ofmester o de epoca rofrasd'e i vecchi testi che non tonrv. che pvc o ter ondo ne l sopoe con t &g 5 unta d' so1 se ! bresche Se Si v u - 1 Conoscere , Im ecm er! Precisare v've il sono f a m e t"> e p ro p ri s g n .b e o ta di re a 'e J e strutturo di Si può cc*g tre te m p o se s -grvera d.'i'e corre- t il c a r a tte r e di in fu n j : orse Q uesto Q ue-ta -dee e corre lo p u - v .ttc fontas e le tte ra r.e c d C'Cno cgg de' 1• 1 k S te n to lto u u c s l aspetto-—- ch e use de. le v c e « o t. CJ. * t e d .* r e m e V eli l % Se -V \ li, tet i » , ¡> j I »*' t i.jm , no- i e rg r« successa d' S V l> > t c e 'o f.elrn r*«'» rttt ir U iti» « ', i ».»*;» a ’ •» ! ; a rv < 5 1 La O >v in a M ;» Il <ji f a n t i,. C cn vm ad ia. ft«,. \ .\ !I fa A '« A»* • . S, «Ir. r |\j i • . , r, i i l .1. « ! a 9'. i m * r c t f t c 't 11 < t . -. -■ ven », t M u s i. %c.*i Si - ># l u il c M tcH c i|U t » S ài Ircele I !.r d iJ . ¿ t »4 - c a ^ Or’v’ b. A tu lv c r .o t .a f t j flA ii »» A fll f«t I-a li. « !;o r e r J l '. f b * d» M lS N IL .j r- * r» c * - u » r» ts e w ti Francese-. t » .<■ .t. .f t- tt; cr-< s ¿ A C Q U IS > O suo d' c e n e C insegno b e ' III de S tru ttu ra pe<vonc .ta <v.: epoca Un 1 t r v g r o n d i S* '. a d f ' t ’ Ze J D g .- d v > .'C cene 1 e b sogno v x eto e le tog-cn . ei e reag itan e d A ss s fvanevo s’ ud-OtO se ' 0 quel e-: c-*v. m < a de* r -c m s g '.i, a suo o p ere ricorrere og . C u to ri m o d e rn i c h e mente ¡0 S^< e tà pe» F ra n c e s c o »• «. iT 0 p er- r.r | ir a i* t X- A <3* Ik M A- .Je l A/lotlu # ,_ c . * di «* c .1.1 i à‘ f» L | e ** f4 i t* goj \ \ a a l M lfth '., f\« J C tue V C^ « p à* Q ‘ a | \ f 1« r u f l i l u ¡i de* u M iC h li !.e 4» r. v * --i ■ ’» A t . L f f * f : à d « l p-cf ^v r . l £ g . < j r-i i r » ' * «4-aaài b r i i i r v i h e. « ^ t r ^ « . r e ì j >- ai jK - fm cU e f.o *ÌA.uf O eW ». • h i* «¿w li» V» -r i • * c * ¿A par.Afe a- un >1» 1* m llttfA di «*.**?»! »14n d ! i r : t»t I U f|a<* «J » f» à : » 1. co ?» 1 U . » .S l A/r.o i » i tr * .vttse . S«- ►•■.»?»€%» per I9 l* f f i* r i n>crt.bt : dc; T » itf iu-atn» I iu i'. f iii «:*».« tl*cg j a a l i «*» n i u it» ta« tartf v » t'* r»?‘A (41 II lume llK S ) fra a »» a li. |V l*A\ldA-f.t» U f i 1 1>4 C *e*ef W Jrf» Ge»s AtcM e t- i - f A ! J rd ai rrt.tM 'r r n . M rttri ri (1 rii r i . U ve« pf tSt wA F 4 d vti.cn . > a n i hi ' on (y r ia ?v in U tK h d M t » i t « f . !• r *h * |- a l! e d»l 1! In cui un capMolo »j«- .a .c ^ c\ 9 w r»! %o.uft-e d d F o r^ < ^ M « p • n » «• » ■ » a l i-f# /Vn lo he «a« »V *' l 111 ? F « ? • * '! '/» a u l i t o , r < titd r w / tt iw td i l i p r e t t i - f. r.c<* > tv. • - v ‘ ' Gorkm Publicactones p 252 S 3,00 'm o N e g li u ltim i sei m esi sono usciti v a ri lib ri su lla scon t a t a d e lla F ro n c ia L a m a g g io r p a rte di q u este opxtre. scritte da le tte ra ti o g io rn a lis ti in tim a m e n te legati olio p u tr .d in e d e m o c ra tic a fr a rc e s e , a p p a rtie n e al genere d e lla picco lo stor.a a n e d d o tic o , ed il le tte re ch e s'olim e n ta e s c lu s iv a m e n te di toh p ro d o tti d ’em igroz>one f i nisce col c red ere che il cro llo del sist:-ma im p e r ia lis ta fran cese si d evo a lle u b ria c a tu r e di D o la d ie r a llo P Ct di F la r d m o e lle a v v e n tu re se n tim e n ta li di R e y n o u d L ’u n ico m .n t o di Sim ili lib ri s to ric i'' e quel'-o d. dorè a n au se a al lette re d eb o 'e di sto m aco e ris p a rm ia rg li Ic c r.r re Sul triste d estin o d uo reg im e c h e n on c o n s e r v a v a tra c ce d eìlo R iv o lu z io n e fra n c e se a ltro c h j nei m u sei e nei m o n u m en ti Il l bra di F / c ic e c u R iv e r ì, c c p c del P c rt.to Sociohsto O p e io O e C a n tu d rvp fran cese, c r r iv o O tempo per im . m . it c ìe un f/j d a r ia puro n eii e tm o s te ro pestilente de a terza R epubbi-ca Apreniio > t trbro si opre una frn e s tra rnied'0 a quello de e b. agrafie riCent Prefazione di J P a n a m e n c a n a s M e x ic o neto m essican a ! offermo cosi energicamente per r sud froti il diritto d- il loro lavOro> Niente sarebbe piu ¿9 BIBLIOGRAFIA vano per quedo causa in conflitto con le autorità c i vili s o c ia l i Il la ve rò di P n e r t e I c-pe'a d un m ilita n te d un tronso d> p o r t it i S ccomve Si tro tta d un m iiitc n te ri»o 'u I - rvar,0 d un u .v r .j d' JXSrte g e n u in a m e n te VX. QliSta. c h f r>_n ho n f tc da t a c i t e P vert c h *c m a le cose col aro r ,,T < e tu tta io pr m q p a rte de! lit r o ci C escfive Quel cne *u lo po t ca eccm cm co s o c ic 'e ed im.per.ovta dei p ad ro n i de a Fra n e a a p a r tire p a i P a t t a t o d> V ;r> u es t no c a tu a ♦ ne il a vostro m ilita re , r t esso n< c ù ” po ce-« a g u è " o dei d isa s tri e c cn c m n c i e dei dis_s tn nc a gest .n< de im pero L C a le re m e tte o ruxio .1 P e c c a r* sm.0 de a tru **0 dertx<raf>ca d iitr C li S-stemo « ie tta re e e g o . c m c t .0 c m eg o mang>o ondo Questo s stem o. OC uni gruf>pi d' f. n a n z e ri e in d u s tria i Che o r g-.no prot ca m f nte il paese c r i z r i a n c la p o litic o estero ed ut zz a n o ne! g uCC Oemvc< r ot «CO ■ p e ri t ■ tu tti p a r titi I p u n to debole di Q uesta p n m o p»;rte Ci sem itro es*e»e i urta 'Si dei m o v im e n ta fo s c h lo e h ; I C u fo te CSCm na m u to se*verna tcern en te C red-am a c n e u n a g ra n . a r t e de. ni>c e. c K c n - t . *asc st. tovm.assero p*arte <n •c-a ta d e 1 s sterna c e m o c r o t c o p ? r eoe- p o e C ra c a iu x v del cc -c de R: Rc*gue v e t o l m f u e n z o di U i J non c v - c e g r c i j m reo ta a ltr a m,ss-c n e c n e due j d. s p a v e n ta re « dep u tai- rad colA tri g 'u p p ' _ c t -e s .m c v a n o *o v e c c h o rea z one c ass-ca fro n ce v e A centra*-O r<! sen>a dei pvO't ti O ftvov m en t dem ocrut e te n C e '-ze C-me Que e dene-c-voc a is t- . de- v n o a c a st- e- Bc n de nuc e te c 'v x r a t- c rc p p 'e s e n tc - - o . o -o stata p u p-u'o. u n per ca o d> c a re tte * * uute'-t s e m e n te fase sta c ce c r t < c p tc sto ed c n t.s c C- -tu ud un tcrryp-0 L a sec-rvio p a n .' de tra ded-cata o 1 c - c ’ a . o e * e a a-.., v x a i e de c cnp esp'ess-on.i p c -t cn e descr >e p-art.ee a m g g .c ta m e f- te e ma *o b e n e lo gnavg -a f -a voc oe trarvaes. pe*o h a o n c h essa -l c- tetto d iv o r a r e troppoi . pva I t t i Che ; -ai tee p a n o a i s s l i n o denrvocraf CO. Se n z a r.tra tte - a n d e r t e senza d e f . n r * I -mpevgnva lo c .to , »1 • •««e o cu. pa*te< p»ava * in v n m e p c K s , n an n c uva *a m._,gg c r a n i o de. v e tta n n v c u io n o r L a d e m o c ra z ia fra n c e s e fcemvavQ u n nS-em-e c h i finda«a da. g ang ste*» di V a r s g c o 'i Et ve-c o d e . l i t e . t „ r . Ci >dj-ca 0 da- v n d o c a sii rfVd.p e rvi m t. c! m a g n a te de e ettr c-ta E rn e s ta V e rc - e * D sg raz-cto c h i c e r c o .a d> sfugg i r o ‘ a nc.m sa g e n e ra 'e e r*on »-spet t a v o •! P Q 'to E t vCcyva i r< c h e gii is tt e m >». d- d e stre det.Q C-gx e tu fu rv i m e n a ccnrpd-Ci e m e n o V .'t.m e dev-»3 p u tre u ne d e m v x ra t CO Che gl* est re m . $1- d i v n , st'O T u t*a fiarves? s. p a?a ed ogg- •! m cv-m em .a te sue veveat'’-cz-onu e lo r.v a 'u z * d rv a ro tu c ‘e pwga su*a v e n s*e«e fx t*vhe p a r ia v e o t a r - evi w tlc - o li b-sa.gn«o P*art re do re - c P . e 't ne <J te r z a p c c te de» sue ¡ t r a do.e evsm na -e pcsvfc’’ ta nvo*'ui ono* -e. c* PQ>e m . tc et» •»- s’ a E ame pno»a C- v *c *s * <i 5 ^ - v:ntù, ma ci sembra anche indizio di una tranquillità di spirito poco consono con la realtà sinistra che ci si presenta, in Francia e nel mondo. Spesso l'autore parla del risorgimento necessario, ineluttabile del movimento rivoluzionorio, del Terzo Campo, di fronte alle demo crazie in decadenza ed ai sistemi totalitari. Se continuassimo a credere all'ineluttabilità d'una so cietà socialista, ereditiera del capitalismo moribondo, potremmo forse compartire quest'ottimismo. Pero se, co me crediomo, bisogna ricostruire integralmente un mo vimento, solo con materiali dispersi, volontà e sforzi, allora bisogna spaventarsi del gigantesco lavoro che ci aspetto. Due fattori ci sono indispensabili: lo lucidità (di fronte 0 1 fatti come di fronte ai nostri propri mo vimenti! e l'onestà nell'azione. E' vero che rimangono in Fronda elementi rivoluzio nari sani, e son loro che possono trovare la strada pra tica della lotta in condizioni nuove, scegliere le nuove forme d aggrupparsi, le direttive odeguate. A chi sta in esilio rimane il lavoro d'analisi dei fenomeni sociali nuovi e lo studio dei problemi che ha messi in pubblica "luce il crollo francese. I n ambedue i terreni possiamo — giacché nullo ci ri mane— iu>oiare insieme a militanti come F n e u , n cui libro dimostra che se uno quantità di dirigenti operai attualmente si onentono verso Berlino o verso Londra, ce ne sono altri che sono sempre piu (eden all ideale d un socialismo libertario ed internazionalista ed ol.a lorta per arrivarvi. Abbiamo notato, nelle ultime pubbncazioni del Fronte Operaio Internaziona.e e a d Fonilo Socialista Operaio e Contadino francese una tendenza verso posizioni piu semplici e piu sane di Ironie ai pro blemi miei nazionali, hon liquidato, per esempio, le illus.oni che restavano su I u . h b b , sul,a democrozio bo.gnese, sugn imperialismi democratici. L esperienza iberica s francese sono stote utili. Rimangono, c,o non o .tenie, tracce ael,a veccma posizione socialista di si nistra ", mo,to pronunciate ne! I. L. F. trortno Laburi sta tndipenaenre) ing,ese, la cui rappresentanza porlamenrare impedisce una ladiconzzaziune piu effettiva Le letiere di Fivert al General De Gouile possono es sere un documento d alto politica, ma a semorano p,u cne am o un gioco di uampini .a un gioco pencoiuso. In ogni muco, vedere una ttndenza upeiuia accen tuare la sua linea nvoiuzionaria e incoraggiante. Un m a .invento iiDertar,o lucido ed attivo avreuue su que.to seuor.; un int.uenza benenca. Fero in quecio sen^o le aenommaz.om antiche hon perso ogni significalo e noi ancne acuiamo i nostri anarchici pari ig.uni ai Ghurcnnl I I I . RlDEL. (li N o n s a p p i a m o « Ih - et s i a n o a l i a r li a i p a l i . e ..ni <J. i e u . i . e i s .i ,oi c e r r a i a d ì . FV ir. in uro l ' i p e u r t * i p n , a i itti u . v t f . i i n o iit-.ie liLn».' u n artis-uu» ui j »». »* ,i*ai Li i.»i.(l «¿I,.Ul ti *> t|lit'dii, r«*cl cliiloM »il c o l l ! p a r t i i i iic* 11v'ii ai j ■ . i - a*# col i l e . i n , p a r »a a i l a i 11 u a v o l i t i ’ n i a i r» inu. . -• Nu l i ìsi p i u r c D u r r o lu&» . a r eia p a r i e 1* < l a hvi u*. vii.- m i g a l a l i t i le i u t e e ITuìmoi I n a i l o a a i t o u . - m o i i * — li» • u l . — i n « m i n i * p o . e i n i a ? m U i S i u t e l.i p > . i . *. il. r . v u . u z i u i i . i r i aniiiUSvi»sti <11 i r o n i e a la g u t - n a , j» - ' u •un el l e u . p c i i u e a a l t o l l e r i l o i l i o »1 ¿•. ama l a » U a»., l a - .Miiu, li .1 c * c» li/. «n i v. <i . v »i va ... i . . . t i - i . ; • . f. . , . a > ti » .i K i K r r a s i e s t a . Lo a c c u s e , le a l l u s i o n i n n j •>i ò i i n clic i n t o r b i d a r e ci ò c h e •! d ó b b i a m o M o r i . i r di h . i - rue. La Tedinone. attraverso un superamento rivoluzionorio della crisi ca pitalista. GL organizzatori si rivolgono a lla stam pa nostra ed ottm c e sopratutto ai sindacati, che sono i naturali organi di studio per tutto ciò che si riferisce alla pro duzione. Onesto lovoro di studio, dice l'autore, form a porte del la difesa preventiva della riv o lu iio n e , giacché questa non potrà essere vitale, se non porterà la distribuzione al livello tecnico della produzione; se non taglierà il nodo gordiano, costituito dallo relaxione di dominio (che definisce lo società a ttu a le ) fra l'im preso politico e le attività produttive; se non obolirà attraverso l'organnzozion? libera e s o d d is fo dello v ita collettivo , il primo dei due termini dello relazione, cioè lo Sfato E non potrà fore tutto questo se non si baserà su uno cultura rivoluzionaria, che studi i princip ali problem i della vita del proletorioto : alim entazione, vestito, alloggio, tino, libertà, salute, sviluppo in tellettu ale. Si può sconfiggere le controrivoluzione solo dim ostrando, com e s'é dimo strato nei primi tempi in Russio e recentem ente m Spa gna, che il mondo è in condizioni di poter vivere fuori dello disciplina stotale, a u to rita ria e cap italista . La crisi d ecisivo può essere p iù p ro ssim a di quanto non si creda, ed esso d eve tr o v a r e i s in d a c a ti ed i nuclei operai in co n d izio n i to li do p o te r o rd in a re lo produzione ed im prim ere un im pulso al p ro g re s 'o tecn ico , oro in. fu n z io n alm en te ostruito, v e r if ic a n d o d o e u m e n to ’mcnte il m agg ior ren d im en to che p o tre b b e ro d a r e l'a g n c o ltu ro C l'in d u stria o rg a n iz z a te su bosi s o c ia lis te fp. 15 - 16• U n lavoro ben o rie n ta to di c o p a c it o n o n e tecnico dei prù d u 'tori porrebbe se rvire a n c h e d a c o n fra p r'e ‘ 0 e do com pen o ali eccessivo ed a b b ru te n te speciolizzoziorve, slie e là c a ra tte ris tic o d e lle g r a n d i fa b b ric h e moderne I la vo rato ri, per il loro q u o h c ficn o e d ire tto contatto con la recitò, sono i piu a d o tti o c o n c e p ire e ad e1'’ Lo rare una società in cu i re g n i l'o rd in e spontaneo. " I l riL iro , lo squadra, il live lo. g li s tru m e n ti di precisone, In relazione con la terra, co n la n a tu ro , co n lo materia, f m ilia ri ad o p era lo com e il suo p o n e ed i suoi figli, q i p a rlan o d ella p ro tic a v iv o d e lla ro g io n *, d ella m i gro, del sensato eq u ilib rio , e di q u e ll'u n it à um ,rva che ■m pre e de tra tto da ogni o u t o n t à . In Q tc to sen so, il con fron to tra le e s p e rie n z e p o litic h e J . p o r r e e d itta tu ra e le e sp erien ze a c c u m u la te d u ra n te lo sviluppo di noti fotti rivoluz on o ri, e o lt e m e n t e is tru ttiv o ' tp 21 L Le stesse sfere c o p ita L s te p iù in te llig e n ti tendono ol cap italis m o di S ta to , q u esto e I e s p e rie n z a russa Ci d ino trono che n- n basto l o b o liz io n e d e lla fo rm a privata di produzione p erch é sp a risco il d o m in io s o c ia ’c di mi n oranze d irig en ti £ per a r r iv a r e o d a gest o n ; d u tt'o de la p rod uzione da p a rte dei p ro d u tto ri, e necessaria una p r e p a ra i orse C u ltu ra le per Cui I a u to re prop -e tu’10 i.n prog rom m a di studio, di Cui il fu tu ro Lo! et! no, c cui " S tu d i S r o a l i ' a u g u r a u n a r a p id a n a s c ita *d una v t j prospera, d o vreb b e essere l'o r g a n o Q u e s t i studio si riferisce n a tu ra m e n te so p ro tu tto a h A rg e n t e a il re g a le di p rcp r.e'Ò d e lla te rra , le v a r i ; m dustr c ne! ter« q r ..- j di r e d i.o n e con l'o tt.v t j b a s ic a <n.r el de! p a e s i, le m ate r.e p rim e c d o lt r e r ic c h e z z e , re a li e pcti.nzic.li di ' a r ig in e , i costi di p ro d u z io n e e riserie Il m e'ran.-.m o d . i c a m b i, » u n i o n e a t tu a t e de! danaro t » ; it nze p ro b a b ili d e llo Sua a b o liz io n e ; tursi .One rie,'.’ atriC e" de C-rO re n d ita dei c a p it o li, p r . t r t i de'!« im prese: n o i ani a m m in is tr a tiv e , o u fo - re g o 'a z r . s<rvdo. Col e e . -:e ce la p ro d u z io n e , ecc Ip 23 - 2» ‘ r P e r a t t u a r e questo p r o g r a m m a d i s t u d ’O. i t a t a r i com N. N.: PUNTOS DE VISTA Y BASES PARA I N TRABAJO DE INTERES COLECTIVO. Bue nos Aires. 1941. E' il titolo modesto d'un opuscolo di 32 pogme Se ci fosse orrivoto in tempo ne avremmo porloto volentieri nel numero anteriore, mettendolo in relaz or,e con tutto auon’o vi si diceva sullo stesso v,to'e argomen’a P ic colo conforto, nella catostrofica ora presente, questa coin cidenza di sforzi, di onentamenti, d intenzioni, questo accordo spontaneo sullo lm:o da seguire. Il lovoro d'interesse collettivo di cui par'o l'opuscolo é lo creazione d'un "Bollettino d'Eccnomia sociale", che studi la produzione e la distribuzione nella società a t tuale e le Icro passibilità di trasformonone e svi'uppo pì . t i r i de! rid c z c n , fa u rttrs o ,nt r-, n d a c o li tra Cit i o 'c r e in e h e i t e I r . U gg.o. t ai vo g .u e f C l an, di g e o g r a fia •.a,! e s se m t i t i C h j p e rte s u lle d o r è in _ .s o e t le p e r s o n e e i g n u - p i, far p ro p o n g o n o e C in to c o n d iz io n i d e llo d i ■ - è dia' M re d ig o n o V ita , e n (in li cj e ia ni di la , vu g r i n c v . ,riQ C .r u t 'e r e ano la v o r o di sc a fi, 0p . d u i cne e c o n o m ic a e n e t,: e (>et t e n o n e m e n t i re la z io n i s u ll'o s s e r v a iie n e p e r s o n a le — i. t di S is te m i teCnO' e m em o re fvsvte Su d iv e r s i a s p e t t i d t 'l o v to in o t r e che v u v c u lc 1 .o n e e c o n o m ico , di .1 tOuc-tt ivo tu tte te c rv e o . le co-- C g a n .z z a v a c .a 1- ideo'o- >g c tue in g ie n n u m e ro Si s» d u p ro rso v e n ia tu tte c .•’ fila r e ccn-e •. rvfac ti, c o o p e r a t i v e , o s io c ia z on. re e * 11ere, a r g o n -.mi t r e n Ci e p r o f Z SSiO n o l^ sC u c e t rvuC ci di stu-aO. b it o tr c fv e p u b b l ic a z i o n i td Ci di c c ro rte re vo'oritoriO t e C e n tri sC'en- lib e r o " Que.to lavoro « g a com in ciato o n ch * prono eh* *• Appunti per una vita di Luigi Fabbri (C ontinuinone, vedi numero precedente) "Il Pensiero" suo contributo cuonto esso non p a g ò se non in piccola pnorte il o questa avevo ovevo superato m entalità, più di superficiale l'ubriocatura dandare a domicilio coatto, testo, e la moggror p o rte lo p er scientifica meno in Luigi Fabbri ancor puma sotto l'influenza di Mola- dei collaboratori, impregnati chi più chi meno di spinto positivisto, ov.vano il senso il repubblicano Arcangelo Ghisleri, e intervennero tonti e tanti altri non certom enf» in odore di santità presso le alte sfere romane io poroia do Becquerel e i cun.ugi Cune cbbeio il pre Quando mo Noael, apparve sul "P e n sie ro " un e ri.eo o sul rod o m cui si riconosceva che modi pnrsopi scientifici, a n che di quelli eh cren m voga, fiOsOfiChe serviti di bove ci-c costruzioni ergrso destinoti o Sub.re retti) tro r c ’d e v a p u dsjnsotismo u ¡v o s e £ e t t .c c c e guorsoo Forno un C a n g i« ..SO d e l L u c ia ietta da L le leggi ant.Qnorchiche r o u L ri eppoggo pur cercando di c c m ts o tic re si la tta p or 6 di Pe n se rò , Questa c o iu ro s a / ru n te d el g orrso» od vomen.e C e.O c n t.c e r.c o e ed a Per rven 0nci .e fuori di homo f scopo r<' te. conferenze dente C ■ l .n z u i.»o s an ts c .u u gì A CM.CÓ-O d pertee p ale C sp»e-gdnOC o deCis.ufve Cur.grcssO p reso 0« Cumg>ogn. dol fip ù ft o r v ìo in Fens-ero p o r. tem p o r o - d i va prore i K r t o r . o - — v o t a ta o a a lora.n; dei g Scorse cei L ‘i c ' 0 Fe-ns-ero di Fum a a llo t t o o< a sua cosi.toz orse tenne il Congresso : -rs. de. liste- coesser.atc^. sene Puromcr >e ersi -Cit i .Cu' e r»un 9 CO in -barava col gu«trrsa re . r.uruh-Cu> CO'Sli, re p u ti n a n i E lo ¡affarsi tres*-rn so rappresentanti a » ' c a'. me 3 N-euvver • S di <n ma »sta arVàtcts^Ci urs testifico C'I L'n »ers IO ¿mostrando e h . r<C*i ve n ia s. Fam a p o i. r C>. c i 'c p re s e rv o par O di fn r n j di t . s. I O o«’ rcp .fo t_ v e r a m e n te p-ar . .a v-u - cist i f- ■anno p< m o s l a ' J d ra m a ta r , i c , „»sa C r- I U .n i c - e de a ij S .# 0 Se n t a t i , n d o .e u n *d avessero u '» „ t u e ‘V i OCCO-j gemere <cfs< pero eSuv t e t > i e • a ossei V C reda’ . V* s . ' r t C e rr»0» m e n '3 .! rn u fa ta t - e - te c- Fa. . a e pr-uOuZ . n e 1 c r .'.r ’ a v ' j ' v e .m p \ i l i e a .5 spe- a " e n * e dui COn»d I .cr'< m vsm ersto d ‘ a cu uro . --'e V : Jù t v v i'v b z m c rvd p u» .in . OC e i a O Cfve m Cocce 'd v p ra tu tto a v e r o d i c r e a i -'-e eoe ; COt-perdt.3 . K v e ::o coev-sc.-re n fe< esvd -vj d e 'a c--*'! f ' f l >tft t X a*, .» u n r t t f e una scappata rsel Pin steto e p u b b CO P«U t o r d i o st- g u cn !.. 1 F ù n e r i, £»0 a. V o ce n o ta d r-.c'f," to rn a re 0 stem yo »a n Que m fra iu n t v s't una r ur- a-n< e scr.v.va per ¡0 f in Cui QuOS. r ».sta de 'a stom . pe» i scr z.cr-e di Corner no po* fiii^r.g » u 'e pressa o I • • Sfa e per C tr. Bora d> II P c a v e re fra u n a c c n t c c r z a rut.ervsa A .•» Q u c.'w d fa amm. n. stra i One l a tra CCm- e a l fe rv o g -rno.i ai r-»a c-rrsc lo Questione S o o o te d. Pofersdn O Cui COriO- t- 'd » o teg-c a » ~ < r .f e aavo . p a g - r v la aste« -, c a sta d e d e e : an, r e ff. pr me tc-rgsa ».u g g e e n<g . c t-ergh- t ro . cnch _. a vuoto— pu ttve s - r v e a r o - . j C'-ùfe de Pen sie ro " due pse-udcnim, a, Ca- m e or. c ondo S. e le pc_t.ct»e — c rv lo 'e 1« Ponte ego- I! tutto C 'e r r a to con fiuti crii fra co m p cle m e n te de a b«b .cgrcf.o e de pa* O C orrerà, poi. Bortosso, M o n tO v O , iche parecchi In te n ta S X C u p e tJ a suo ccntr Cute fe'»e»a Rum a d e 1 la v o r a n que I c — co e m n u la d.' 0 0 p-ù- 0 g --m., v .g ccn.-pag-'O C-aJ r » stj tC c-t - u t) a . de ap u s cc 'd LUCE a v re m m o c Cune FABBRI e s s e r»az-on. da A p c . 'e q u e .f r s’ u^vo’ u 'e Su Cu. n e 'to d siu SS - m e n -v sa.eC C e d *• 0 e m « r f c r v d coccarda. I aderse C O C‘ l e ' i r j disu t u ù V e m g . a«, c i s t a : .1 tfivaro fu'-nO c ree a re d « e t t o f«e s dopo <J •* » ‘ »e. s p < r « W s s e » d C - : j .n ; i , « a . d o e s fu cb-be in .t e r c s v c n t e Uno se<orv» teatro, p-uese p>cr t c o c 'e g g e t e su a r a r . r<_* r ,c cp.< o d e 1 ra -- U . ■» ! i e e« e fv - ia c u ri sps. de - feroi 0 stud.us locale ture Su p-r-r. secunvdat- L o sf ?. 0 vo te eff-coc t s t » . e n geniere tr o c s v trumdosc con donno d e " a eh o 'e z z a . c . r v e f o de a m .. .n e del prò e ter-afa c^ p ere supe* ■a d o g '. ù . . t " m e n ti e c c v pv-e i a lt r a d :f re s 'd comti.d d e fo n c f t p c rt. de o stessa ia>a-ra. de a S 'o t a c . ' s d e ro 'a c-.—e m e svrhero d. p ru a de o rg e n : : a : .n e cop ta sta d e " o p r ù d - i une p en ».a*n a c F e v- deb: o c ;n- d ta re "uOm.0 n o n SC O C-.-"e prt>dut*cee mj a n c h e c .m e cu < -i„m u t.vt « v a p rc fu fro . c a n e v e r v e irsch e s t - . 0« siuu o c i n t ina e d In te rv e n n e t SOOri de e d »erse c a fe g df. C-VS3 V. .!■« n;-l v . »a - s i - o sm. SCO li p r.rrc r .n ero d el lx> e l i 'W £ infetti pertCC*.. r r r j , fa fr a < ¡Ove' d t . r . COO'C • msetw .■ i - n di e : e tu Cung-essc e ssere r.»u u l u-nar A'>ge -CO fc- ut-ursu-ff il P c n x trt. d. iv it e .- e 'e SO - ccrrs.cgiso portò pagni, li lo » Cv0 d i c o n f i Q I .One d e ! c .tt a m ar testa MoeLei, Sergi e I . _r>dcse Du - .rvq u g u r rceso Tre o, c : lui-. '_ t ->e Ce rsf l u i un set »evo col suo n a m • e con unj ferie iivOu:-.' -i c e rse a cesi arsa « m r . ^ i . e- fu e g.crni Vent-vO tu t ta in contatto co! P re si R a i . analista, riy iv ii’ I i ' , par o >1 IO O’ r Ardenzo, I I I erse óo»evo es dei messosi erse per un g.ro di cH Ar- 1! e . ; Ln. .ers.ta In settembre s tere n.nle Livorno, porti p o r .0 tduro. Ferto ra Fiotti p u l s ò . u n in ottobre c c r 'io per vedere Sercnton. e Ledo Rofone.ii Poili L u 5« tiùncesi il pere! e d r vittoria A Pisa < stesso le r iy . a. r u l la coordi- questa d. questa ist.tuz one d o v o rti a una solo p ena nei n c v r t iy t di Lo rivista, anche per il vuo co Fabbri 1 A sscocz ce Ne U n g i frutti £, rrvj.grocdo lo sua salute non fosse molto Lo gì espelli soc.au e fi*. I*Ci d e. prob.c-ru do d*s£utere Lei e ne permise 1 perdere t sa-gnavo non lasciarla dim enticare e portarne gli echi o tro v - u fa rc fu dovuta m porte aH 'o perj •e non so o uberi pensatori) rsz io n e . n o n .ri C<Cu;.u>». contro le c ru bel ' Pensiero " che chiame, o raccolto gii spinti liberi il ie n e g a morale V itto rio c o n tro r.r ita la >0 tervdenzo nunciavo n*.l C 'd .n e .'.tu la m Francia, deltà dello zansmo CO Questa rtsoncoi za di d o g m a tis m o s c .e n t .f s t o r<cn u r • anzi loro proteste ratiere d> ergono d eioboraz.one d idre, non era adatta coloni roaicah peJi.o, paesi presero contro le persecuzioni d.-llo polizia internazionale, co r cello misura delie piopne forze ed evitavano d dogm a tismo c a r a ti.nst'CO d 0 'tr e puLbbcoz.uni di quei perio 1 A n archici di tutti e il Congresso si associò olle d -a» o tu i ra t d u - tr 'd r n y .- n - f- tj n ' suver-s-^- del e d< }<■< « c u e i 1' t v ■- r • e• e 1 C u ti te P a g -e p er-• e'fono d. p re v e d e re N e e u-’te n * p-5 * v ì dutu/e n» ta g> inderessati a rrsrf«env >n co n f u ’ fd C-n g >n 1 ato r. s<r ven d a c) se g u e n te irvi r .zzo p- " de E c c n - m o v a c g ! Bw ^vi A — A, £m »j C astro 579Q Bilancio Amministrativo di Stu di S o c ia li numero 1 della III serie (dolio fondazione: n. 571 Ionia, a mezzo Gionformagglo, doli 2 6 . 22, ol c a m b io ................................... 47.20 York. — Contribuzione di compagni presenti nel locale del Circolo Volontà il 21 dicembre 1941, o mezzo Condosto, doli. 7 .2 0 , al cambio ............... Montevideo, Uruguay. — Evoristo (sottoNew scrizione) •3 04 .............................................. 2.00 Revere Mass. — Jony Santi, doli. 2, per vaglia postale, al cambio .................. Needhom Moss. — I Bettolo, doli 4, J Rullo, doli. 4; Solemme, doli 0 .5 0 ; Portoluri, doli. 0 .5 0 ; Rossetti, doli. 31 ottobre 1941 ENTRATE Needham Mass. — Porte ricovoto picnic 30 maggio, dollari 10, ol combio . . Chicogo III. — giugno, doli. Germontown Po. 22 giugno, o doli. S Porte ricavato picnic 22 5, al cambio ............. — Porte ricavato picnic mezzo Tony Margarite, 17.50, ol combio ...................... 22 70 11.35 " 39.70 Needhom Moss. — Fra compagni, o mez zo Mario Bettolo, doli. 23.25, ol combio Torrington Conn. — Emilio Neri, doli. 2, al cambio ........................................... . 52.64 /1 3.9 0 0 . 50, totole, doli. 9 .5 0 , per chèque bancario, ol cambio .............................. Rimanenza in cosso numero precedente 130.29 Buenos Aires ste l — Olivieri, doli postole, al cambio s " 4 0 S.05 Brooklyn s 533.34 Philadtlphia Po. — — J USCITE Composizione, corto e stampa del numero 1 dello III serie ................................ Spedizione, compreso l'offroncoturo Spese varie .. Spese di corrispondenza ..................... Totale uscite 191 .OC* 16.20 4.5 0 6 .5 0 s Il 20 1.50 10, per voglio ....................... Jcn u SO , doli. ... 20 80 3, p er vo g lio ....................... Porte ricavato 4 8C festa data dal circolo d Emoncipozione SoCiole doli 15, per chèque, ol combi* Detroit Mich Foromtlli C 3 40 — C F (pagam ento rivi .............................................. postale, ol combio Totale entrote 16 15 Youngstown, Ohio. — A De Toffol, doli. 2, per cheque, al cambio .................... Needhom Mass. — Mario Bettolo, ricavato vendilo rivisto, doli. 3; S. Vitali, doli 2, S Rossetti, doli. 1, M Rossetti, doli 1, totale, doli 7, a mezzo Bettolo, per voglia postole, al cambio ................... Gory Ind Totale 3 20 218.20 27 8’ — I Refrattari, doli 35, R 'pagamento riviste1, doli i 25, totale, doli 3 6 .2 5 , o mezzo Faromelli, per voglio prostole, ol comb > Detroit Mich. — A M artin, doli 3 J Zen.er, doli 2 T Bruno doti 2, T Banoim, à-j Il I, J Leoni, doli 2. V C fu J , dall massi, doli 6 A'bcrani 2 58 OC T Crudo, doli 2; Voi 1, S Volantini, doli. 2 doli 2. N Z ih ali, doli 2, G 60-attmi, doli 3, P Duronia, doli 1. E Lotiru, doli I. totole. doli 26 o mezzo Boattini per cheque ol cambio Rimanenze in casso $ 320.14 Totale Rim cnenja ,n cosso numero 49 15 S precedente 291.16 320 H numero 2 della III serie Totote entrate (dalla fondazione: n 5 8 1 S 611 3. 30 oprile 1942 U S C IT I ENTRATE Com posizioni bio) ...................................................... Springfield cambio III. — L, Borgo, doll. 1/ ol ......................................... Philadelphia Po. — Parte ricavato do uno scampagnata fra compogm, doli, io, per cheque boncorio, al cambio . Chile. — R. (abbonamento) Salto, Uruguay. — toscrizione Brooklyn. — vembre, ........... cono organizzato dol Circolo Vo- stam p a del n 2 i9i £ 20 a* Spedizione, S 3 90 Spese u< cc 1 Spese varie Pag gm e n t o 194 1 ol rw .e m b r e Mance u> C 7 50 oereoi 95 20. (X* 2 00 Abbonamento e sol- ................................... Parte ricovoto festa 9 no e de'lo III Nework. — Joseph Ajello, doli. 2 'a b bonamento), per vaglia postale, ol com 4 20 12 OC 1 94 2 7 00 T otale uscite 5.0 0 R im a n e m im $ 169 60 $ 241.70