RICORDIAMO CAMILLO BERNERl

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RICORDIAMO CAMILLO BERNERl
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LA MORTE DEL NAZIONALISMO
E LE BASI DELL' INTERNAZIONALE
Mazzini, che lotto per fare l'Italia, sogno
va gli Stati Uniti d'Europa Con la guerra del
quattordici, "guerra contro i! militarismo e
per la liberta", l'Europa divento jn labirinto
di frontiere e il sogno di Mazzini rimase un
sogno, ma un sogno ammalato d'ipocrisia bu
locratica nell'atmosfera pesante e fumoso di
Ginevra, Un pullulare di diversi ed ambiziosi
naz.onalismi vecchi e nuovi sembrava dimo­
strare l'impotenza ossolufa delle aspirazioni
mternazionaliste Le lotte per l'indipendenza
e l'un.ta nazionale, che nel secolo scorso ave
vano avuto un sapore rivoluzionario in senso
liberale e, almeno nei desideri, erano suscer
tibili di superazione, esaltando, nel Cittadine,
l'uomo, avevano subito, attn. verso la penuft;
ma querro, un processo descsperazicnc retro
grada La Polonia di Kosciutsko non avrebbe
riconosciuta la Polonia di P.lsudskv, rie l'Un
ghena di K ssuth quella di Horty, ma la Santo
Alleanza non si sarebbe trovata del tutto male
a Versailles
uu bontà Alleanza combatteva contro le
tivendicaz eni nazionali per proteggere il prvilegio politico, ncarnato nel veech o assoluti
smo, contro lo rivoluzione liberale GU uomini
di Versadles hen favorito la moltiplicazione
delle frontiere geografiche e spirituali per
mettere ostacoli all Internazionale «.pere.a c
cui tendeva il nuovo impulso che part va da
basso e per combattere, deviandola nelle me­
schine passioni campjniliste e Sui locandolo
frammento per frammento, quella nv J u : erv
socialista che già ardeva m p.u lu o g h i, p rò
pagata delle favule del gran incend o russo
Tonto la Santa Alleanza, quanto Versailles
sono sfate, ciascuna nel loro tempo lo stru
mento del nicndo vecchia nella sua Utta cen
tro il mondo nuovo, strumento tacile a dote
rio arsi, come s e visto nel secolo scorso e m
questo
Però malgrado la sua occulta trag Ufo, p>cr
ve m principio onnipotente L'Intenvaziooole.
che ero, agli occhi dei socialisti di fine e pnn
cipio di secolo, a qualsiasi scuola opporten.es
sera, il "sole deli avvenire", c sfata facilmente
vcontitta Moriva un tentativo umidissimo O
federazione governativa a Ginevra, mentre
morivano nc-iìa burocrazia e nella mancanzo
di spirito nvoluzionano le internazionali ope­
raie Si credette 'e solo pochi videro che era
pura apparenza* cl trionfo schiacciante del
n zionalismo L'obolizicne delle frontiere s e m
bró p,ù che moi un'utcpio, specialmente dc-po
i.r,e la RusiiO, rinunciando alla rivoluzione
mondiale, si fu rassegnata ad essere uno stato
fra gli altri stati e la sua politica si fu tin ­
gendo anch'essa sempre più di nazionalismo
Ld ecco che quelle frontiere, che sembra­
vano barriere granitiche, seno crollate ai primi
colpi dello forza bruta L Europa s'e unificata
<n due anni, ma unificata nella schiavitù,
nella miseria, nel grigiore uniforme in cui non
si vede sant Lare il pensiero E I mternazior. ale c a la fame, del tifo e dell'inerzia sotto
fa sp.anatrice suola prussiana Perche** E poss. bde spiegare quest improvviso mutamento di
scena c^n le statistiche ccmporcfe cello po
t . nza mil tare tedesco e di quella degù altri
stati e ridurre tutta a un problema d .ntensita
di pruduz ene od al numera magg.ore o m nere a aerecplani o d autoblindate*
Tutti sentono che la differenza di terza
»va ter ¡afe e iiisuthcente a sciogliere l'enigma,
l tutti parlar e di qu nta colonna" L'espres
- ;ne rad oteìefcn ca di Que po del Llono ha
avuta n agg or fu .'torva Ci quanta meritasse e
l u: a e I causo, che s'e fatto di quelle due po
u le s u bocche ha Unito per toglier loro c-gn.
v tei.fa L dea m se c- g usta casi cerne Frcnc rrcrcicndo su Maar.d con l'esercito diviso.
<n quuttra cNonne, taceva assegnamento su
una qu.nta, fcrrr.cto dai sud partigiani, no
se. ti nella c tta e che avrebbero cg tc al me
iv ii’i opportuna, Hitler, cdo scoppia della
guerra, mentre preparava febbr.'mente le cr
n -, riponeva — e non a torto— le Sue mi­
gliori sperenzo ne* S u d part g cm dèi poesi
cen-ceratici e negli errori e paure de. Suo
avversar Dulia quota celcnna" ha periato
Que.po del Llcna, di questa fondata speranza
dui naz.smo l a pereto fi.tler stesso net Me.n
Kcmpf e m altri documenti posteriori Q\ue
sta c . rrispcndema 'tanto ev dente egli occhi
di tutt da ter no scere ccd'r.rtura un luogo
cere, lise, (..no n a se fatta, do cui c derivato
perf.no un aggettivo quintccoloomsta' * fra
io g.erra spegno a e chiesta seconda guerra
mondiale e sintomo d un'identità più profon
do. S'é detto: anche la guerra spagnola, sotto
colore d'essere una guerra civile, é stata una
guerra europea tra nazioni Ma é stato detto
dai miopi L'identità non sta li Bisoana rove
sciare il paragone e dire: questa guerra mon
diale é — come il suo prologo, la guerra di
Spagna— , una vera e propria guerre civile
Durante lo svolgimento della tragedia iberica
l'abbiamo ripetuto su tutti i toni (ma le pa
role son foglie al vento e devon tornare molte
volte perché il ricordo le fissi) : Mussolini ha
mandato divisioni in Spagna assai piu contro
il popolo italiano che contro il popolo spa
gnolo.
E' innegabile che, con il concetto di "quinta
colonna", s'é fatto un passo avanti nella com­
prensione del vero problema. Ma la tendenza
a semplificare, a ridurre a schemi fatti ed idee può giocarci un brutto tiro Nei paesi
democratici che si trovano in guerra con l'as­
se, l'indignazione popolare — a cui in genere
le misure governative tendono a dare una
certa soddisfazione— designa con le parole
"quinta colonna", prima di tutto i cittadini
dei paesi nemici, quando non siano antifasci­
sti noti <e già c'e da essere soddisfatti quando
la nazionalità non genera confusione), poi le
spie al servizio del nemico, poi i fascisti lo­
cali . . . Più in la non si va. Si considerano
solo gli uomini e non le cose, ne le istituzioni
L'alta banca, la gron industria, la rete d'in­
teressi capitalistici sono o tendono ad essere
per forza di cose un fattore di non resistenza
gì fronte all'impulso totalitario. Tutto ciò che,
in nome del "governo forte", s'oppone olla
libera manifestazione dell'iniziativa materiale
e spirituale del popolo, contribuisce ad aprire
la strada al nemico. Non basta quindi ridurre
all'impotenza i germanofili, non basta difenaere "la sovranità nazionale minacciata dal­
l'invadente imperialismo h it le ri sta". Non si
combatte contro il fascismo difendendo ciò
che in altri paesi é caduto come un muro di
cartapesta. Bisogna difendere la libertà, si,
ma la vera, perché quella che abbiamo non e
che un surrogato. E la liberta vera, quella
che non si concilia con il privilegio politico
né con il privilegio economico, non l'abbiamo
e bisogna crearla
E non si combatte contro il fascismo difen­
dendo ciò che é morto: la liberta di commer­
cio, per esempio, o "la nazione" nel senso
tradizionale della parola La libertà di com
mercio sarebbe morta anche senza il fascismo
(in questo campo il totalitarismo non é una
causa, ma una conseguenza). Il regime tota­
litario di monopolio statale é la conseguenza
logica (una specie di castigo storico) del non
aver saputo organizzare una distribuzione
razionale ed una produzione coordinata dal
basso, in un mondo che andavo rapidamente
creando condizioni favorevoli in questo senso
E difendere "la nazione", nel significato
che da alla parola la propaganda antinazista
della grande stampa, é assurdo, perché, come
dice il titolo di quest'articolo, il nazionalismo
é morto.
Propio cosi. Hitler ha trovato poca resister!
za, perché i suoi avversari han basato la lotto
su una liberta di cartapesta e sul nazionali
smo, che é morto
Il fascismo, al suo nascere, sembrò il prò
dotto d'una passeggera esasperazione del seri
timsnto nazionalista E non era vero Era in
vece uno dei sintomi profondi del superamento
dello Stato nazionale (non dico delle diffe
renze nazionali, che sarebbe tutt'altra cosa)
e d'una diversa impostazione della lotta Qual
cono di noi diceva queste cose nel 1933, men
tre Hitler saliva al potere, e pochi ci badarono
L>i quei pocni ricordo uno, dall acuto ingegno
e dalla visione ampia. Libero Batfistelli, che
in una lettera privata diceva d'aver trovata o
prima vista paradossale la negazione del co
ratiere nazionalista del fascismo, ma d'esser
sene poi, con la riflessione, pienamente con
vinto. La dimostrazione, dopo, l'han dota i
fatti II fascismo italiano non ha cessato d'es­
sere fascismo per il fatto d'aver consegnata
la patria al "nemico secolare", i partiti fasci­
sti (che pur si chiamano nazionalisti) dei
paesi in lotta contro l'Italia, la Germania, il
u.uppone, son o.ventati, agli occhi del popolo,
che non si sbaglia, "la quinta colonna contro
la nazione", senza cambiare per questo la
loro natura Segno che il patriottismo esaltato
formava parte della demagogia del fascismo
e non della sua sostanza
L'uomo avanzava a grandi passi verso lo
sua emancipazione A tentoni, dandosi spesso
il martello sulle mani c la zappa sui piedi,
stava conquistandosi, col lavoro e con l'intel­
ligenza, lo strumento della sua emancipazio­
ne. Nel perioda felice dell'illuminismo sc<en
tifico sembrò che la scienza e la tecnica sa
rebbero bastate a liberare le grandi masse
d uomini dalla schiavitù del salariato, che si
traduce n;ha miseria del corpo e in quello
delio spirito Sarebbe bastato scrollarsi dalle
spalle la pesante ma tarlata impalcatura del
sistema capitalista della produzione e dello
scambio: una rivoluzione si, ma una rivolu­
zione semplice e chiara, tanto sembravano
n;tte le grandi linee del problema II produt
ture che lavora per sé e per tutti, uguale fra
uguali, nel pieno godimento dei suoi diritti
d essere umano, appariva come il tipo dell'uornc dell'avvenire, cosciente d;l suo legittimo
potere — ne minore, ne maggiore di quello
degli altri— , geloso della sua liberta Cera
si, la questione dello Stato. Marx l'ammetteva
com3 necessita transitoria, destinata ad elimi­
narsi sola té il punto debole del marxismo,
il tallone d'Achille che può produrre, che ha
già prodotto, la motte di tutto il sistemai; la
maggior parte dei marxisti l'accettava e l'e­
saltava come l'agente naturale della trasfor­
mazione, sia attraverso una evoluzione de­
mocratica, sia per mezzo d'una rivoluzione
dittatoriale. Altri socialisti — gli anarchici—
negavano 'come negano orai allo Stato ogni
funzione benefico e concepivano lo nvoluzio-
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ne come la presa di possesso dei mezzi di
produzione da parte dei produttori, contem
poranea all eliminazione d'ogni potere poli­
tico. Ma, prima dell'altra guerra, il dilemma
btoto, non - Stato, non appariva ancora come
ii problema centrale, per lo meno agli occhi
dello maggioranza Si lottava contro il "pa
dione", lo sfruttatore, il capitalista, e contro
il governo in quanto sosteneva, con la sua
forza armata, i padroni, gli sfruttatori, i capi­
talisti Intanto la contraddizione interna del
sisterfia capitalista s'aggravava La guerra del
I9M-I8 accollerò il ritmo della crisi Secondo
le previsioni socialiste, il capitalismo si sentiva
morire e cominciò a cercare disperatamente
un mezzo di salvezza, difficile da trovare,
fra le passioni contradditorie scatenate dalla
guerra, con ia rivoluzione che bussava alle
forte Fu il panico del 19-20, panico che si
comincio a calmare, quando si vide che lo
Stato dittatoriale dei bolscevichi addomesticcva a poco a poco la rivoluzione russa, to­
gliendole il suo carattere veramente sovietico
Icioé decentralizzato c potenzialmente fede­
rale) e il suo impulso d'espansione interna
rionale
Allora, senza che i piò se n'accorgessero,
lo storia cure pea e mondiale comincio a po
lanzzarsi intorno al problema dello Stato Si
r.atiermava una volta di piu la stretta ailean:a fra il potere politico e il potere economico
La democrazia borghese fu presa tra due fuo­
chi, troppo legata agli interessi capitalistici
c elle ambizioni di dominio politico dei partiti
per lasciar avanzare pacificamente il sociali
srr.o, non poteva d'altra porte opporsi alla cre­
scerne mareo rivoluzionane, rie trovare un
r.medio olla progressiva scarsezza dei mer
coti, paratie-!.) c una crescente disoccupazione,
che minacciava 'per quanto ancora di Icn
tcnoi il sistema dall'interno Allora d capita
li$mo fece io suo rivoluzione, buttando via lo
strumento Democratico — ormai mutile— di
dominio, e creando lo "Stato forte" Tutto que
Sio successe Onoro m Italia ed ebbe un ca
rettere ncz cnalista, pero le radei del tono
meno erano internazionali lo si vide dopo
Lo ' Stato torte ' fascista, che e diventato poi
lo "Sfato torte" nazista e minaccia totalità
riamente il mondo, non e riuscito a salvare d
Sistema ccp.taLsta, fatalmente condannata <e
qui Marx aveva ragione) dal suo stesso svi
leppo Ma tuttavia ha adempiuto, agli cechi
o una parte delle classi dirigenti, la sua tun
none, m quanto il capitalismo di Sfato, a cui
fendono i reg mi totalitari, non e cifro che d
predominio politico - economico dei funziona­
ri; e i capitalisti ed i tecnici, trasformati m
funzionari, non perdono affatto la loro posi
z.one di privilegio come membri della buro­
crazia dominante Solo perdono l'antica, indi­
vidualista liberta d azione (che la progressiva
interdipendenza economica e I estendersi de«
trust avevano loro tolta del resto eriche nei
paesi a regime democratico1, accrescendo m
ccmbio la loro potenza come corpo, g acche,
m fondo, e la burocrazia politico - economico.
S O C IA L I
:4
quella che (come un tempo le grandi banche
e l'industria pesante) ha nelle sue mani lo
Stato
Mei totalitarismo fascista, la classe domi
nanfe non ha cambiati i suoi quadri che in
parte molti pesci piccoli sono stati mangia'
dai pesci grossi e, in compenso, parecchi a r­
rivisti han preso posto nelle poltrone della
burocrazia piò propriamente politica, mentre
lo categoria dei tecnici é stata accolta, in par­
te, tra i dirigenti dell'economia
In Russia, dove la dittatura bolscevica, e,
dopo, la dittatura stalinista, han portato ugualmente 'ma molto piò direttamente) al
capitalismo di Stato, la burocrazia dirigente
non ha in genere mente a che fare con la
vecchia elesse dominante Questo cambio di
guardia, e le origini popolari e rivoluzionarie
del nuovo regime, origini che, malgrado tutto,
agitano ancora le coscienze, sono le principali
differenze fra il totalitarismo rosso e il totali­
tarismo nero, che si disputano il dominio del
mondo, complicando i termini di questa lotta
universale con la loro inevitabile rivalila
In tutto questo concatenamento, molto piu
logico di quanto sembri, di fatti, la passione
nazionale non entra se non come strumento
d una realta che la supera
Il fascismo può essere definito come l esa
sperazione e l'irrigidimento dell'autorità sta
tale m un sistema chiuso, in cui una casto
'che tende ora a adottare il nome pseudoscientifico di razza, ma che sarebbe l'erede
delia vecchia cìavse capitalista» gedrebbe in ­
sieme ael privilegio politico e di quello eco
nemico, dominando su grondi masse militar zzate e private d'ogni liberta, da quella
classica di riunione, ai perciò e di stampa
alla liberta di scegliere il lavoro e il domicilio,
dalia i berta Ci coscienza e quello Oi m atri­
monio Il fenomeno m se non e del tutto
nuovo nello star.a, ma si é nuovo su scolo
mondiale
Lo volontà di dominio, molla che opero
nei a st er-,a m n o d o b en p.u potente che i in
(d e s s e e co n o m ico 'c h e cel resto non e se rvon
u n a dei tan ti a sp e tti di q u e lla » , re a g isc e m
forma g g a n te s co di fro n te p una m m o c c io
u g u a lm e n te g g o n te s ca
II s a la r ia to non ero
se o un m ez zo ai sfruttamento economico, era
a n ch e uno stru m e n to di c o n tro llo e dt Gemin ozio n e p o litic a L uom o, l'u o m o del campo
* e della fa b b rico , a e l l.bro e del rmcrosccp.o,
de.la p e n n a e del Compasso, m m o c o c v a di
sgu sciar v ia d a l casellario, d'utilizzore lo
iinjtCMirvG per cessare a essere e g li stesso una
m a c c h in a 11 p e n c o lo era g ra n d e e non a v e v o
I m iti g e o g ra fic i
Per q u esta il totcl.tansmo moderno s'e d*m e n tic c to della nazione e pensa m termini
u n iv e rsa li
L possibile resistergli su un pieno ncz.Oivjle. quando la suo forzo sto appunto nellaver superoto lo nazione 5 In tondo tutti
sentono che, di per se, questa guerre non e
ne una guerra tra nozioni, ne uno guerra «mper.olistu Se lo tosse non assisteremmo a!
fatto nuovo nella storia delle guerre non in
testine, che in ogni paese belligerante una
forte percentuale delle popolazioni (non esclusa né quella inglese, né quella tedesca)
parteggi in cuor suo piu o meno cosciente­
mente per il nemico.
Il grandioso fenomeno a cui assistiamo é
in reaita una gigantesca guerra civile (sta ai
popoli il tiastormarla in rivoluzionaria) di cui
la guerra, diremo, regolare fra l'asse Roma,
Tokio, Berlino e gli alleati non é che un epi
sodio.
Eppure gli antifascisti insistono sul tema
''difesa dell'indipendenza nazionale". Sorge
allora il problema: se il mondo ha superata
la tose della divisione in innumerevoli Stati,
quest'espressione ha solo il valore d'una vuota
formula o tuffai più d'uno strumento d'agi­
tazione popolare? Oppure risponde a un'esi­
genza permanente dell anima umana? In altre
parole: ora clic il nazionalismo é morto, vale
la pena difendere la nazione?
vuie la p.na.
Si può aire che solo ora vale lo peno; ora,
che nessuno combatte e nessuno muore piu
"per la patria", ma per difendere dei prmci
pi e degli interessi universali; ora che fasci­
smo e nazismo parlano d'impero, di "nuovo
ordine" europeo o mondiale e non più — o
solo in sotfordine— di nazione, ora che fu
nico internazionalismo operaio che — male—
si mantiene in piedi, non c che una diversa
forma d'imperialismo politico: il russo, e, con
le "consegne" di tipo unico, imposte mon
dialmente, tende a distruggere, in fovore
d una militarizzazione totalitaria delle masse,
tutte le caratteristiche locali, ora, é neces
sano che gli internazionalisti libertari dicano
la loro parola e spieghino confessi concepì
scono l'internazionale.
Li troviamo di fronte a due correnti: la to
folitaria, che tende al livellamento universale,
alia cultura (se cultura si può chiamare! di
tipo unico, all'abolizione delle lingue secon
carie (vedere la linea d'azione tedesca in
Polonia e Cecoslovacchia, italiana nella Ve
nezia Giulia e, in altro campo, non linguistico,
ma. . . stilistico, il tono e le formule dei ma
mfesti e proclami occasionali dei vari organi
smi che, tra i due poli, si trovano sotto l'in­
fluenza comunista); e la "democratica" che
si appoggia senza convinzione sulle vecchie
formule nazionaliste, pur sentendo che il na­
zionalismo é morto. Lo sentiva Chamberlam,
che facsva la politica di Hitler, lo sentono
i capitalisti nordamericani che sabottcno la
produzione di guerra; lo sentivano gli ufficia­
li dell'esercito francese, membri coscienti o
incoscienti dell'Internazionale fascista, lo sen­
tivano i soldati dell'esercito francese, che era
no poco disposti a morire per la vecchia patria
di Daladier e di Stavinsky e che non capivano
(ora lo capiscono*, che non si trattava of
fatto di quello. Lo stesso Churchili parla mol­
to di giustizia, di decenza, ecc e poco di
patria
S'intuisce che allo forza d'espansione del
totalitarismo non si può opporre la tradizio­
nale Marsigliese o il più tradizionale ancoro
"Dio salvi il-re". Di qui le incertezze e le
contraddizioni, fra un timido rimpianto dello
ben morta Società delle Nazioni e qualche
accenno alla solidarietà internazionale do un
lato e l'esaltazione delle rivendicazioni nono
noli (polacche, iugoslave, greche, ecc.), dal
l'altro.
bisogna dir subito che l'Internazionale to
(alitarla é mostruosa, ma possibile e rispen
dente alle condizioni dell ora attuale, le
vacillazioni democratiche, o, piuttosto, pluto­
cratiche, indicano mancanza di vitalità, e
sono il prodotto d'un'artificiale sopravvivenzo
del passato
La maggiore minaccia, il pencolo totale
(pencolo di morte), per la liberta e la primo
delle due tendenze: quella che cerca d'an­
nullare le caratteristiche e l'iniziativa dell’in­
dividuo in una collettività uniformata, le ca­
ratteristiche regionali, nazionali (e forse —
p,u tarai— continentali! in un immenso or
gamsmo accentrato, gerarchico, livellatore
A questa torma d Internazionale (a cui i
nostri padri del I Sò-I non avevano pensato,
ma che e una delle possibili soluzioni ai nuovi
problemi posti alla vita dal rapido progresso
tecnico) noi — e dicendo noi, vogliamo dire
noi uomini— dobbiamo resistere con tutte le
nostre forze Dobbiamo trovare in noi stessi
non solo la forza meccanica della d tesa, m;
anche e seprctutto la forza, ancora più spiri
tuale che materiale, dell'attacco, ooé deha
creazione
Oggi non si può più pensare se non in ter
mini mondiali, chi, come noi, s'e sempre ccn
Siderato cittadino del mondo, nari ha bisogne
di tare nessuno sforzo in questo senso Na
sappiamo che la liberta corre pericolo morto
le, sappiamo che non la si può salvare in un
solo paese, sappiamo che solo la libera soli
dartela delle "persone" di tutte le lahtudtn>
può distruggere il mostro che tenta d'annui
lare la posano M a personalità vuol dire dif­
ferenza, vuol dire varietà e molteplicità I
gruppi umani comprendono individui diversi
le nazioni gruppi diversi, e i continenti no
z ani diverse Contro il totalitarismo noi dob
biamo difendere queste differenze, debbiamo
cnendere il diritto alla differenza, se voglia­
mo che la liberta sopravviva e si sviluppi
Il nazionalismo nelle sue vecchie forme
statali e coercitive, s'é disciolto in concetti
statali e coercitivi piu ampi L'ansia di liberta
(cioè il desiderio d'essere se stessi, come in­
dividui e come membri delle oggruppazioni
naturali formate da una comune cultura e da
una lingua comune, da simili condizioni geo
grafiche o da una stessa capacita produttivo1
é ben viva ed é, per l'immenso esercito anti­
fascista, il solo stimolo efficace all'azione
E' un errore gravissimo credere che questo
diversità, questa possibilità di autonomo e va­
no sviluppo, si difenda con le frontiere, che
tendono invece a imprigionare ciò che e di­
namico, a solidificare in forme morte o c che
é vivo e cresce, decade, si trasforma, dando e
ricevendo, fondendosi o dividendosi, secondo
il libero qioco della necessità e della volontà,
del oensiero e del caso, della fantasia e del
¡'interesse
Di fronte all'esiqenza pratica dell'unione
s'é trovata la strada dell'autorità, si sta an
coro cercando la strada della libertà Epoure,
se i vecchi interessi plutocratici non conti
nuassero ad esercitare tanta porte della loro
iptnra;ca influenza, questa strada non sarebbe
diff'de da trovare
Banana cominciare col distruaqere il preaiurf'Z'o che la molteplicità escluda la rcordinez'on° e che il livellomento un’forme s;a
poronz'o d'un:one, cosi come h-sopno d'struq
pere il lunno comune che identifica o^d ne con
euforia S' é troooo confuso, nel campo del
lozione antifascista e in nuello dei oroaetti
di futura ricostruzione dell'Fumoa e d °l mon
do. l'unione con l'uniformità Si è tronoo cor
cnto il mimmo comun denominatore d ’ ile
idee nel primo coso e il comando politico
unico nel secondo (nella pratica il primo coso
si riconduce al secondo* E questo ad opera
di ouel settore totalitario che si trova ora nel
cnmno antdascista perche un buon perno a
H'tler sembrò conveniente d attaccare la Rus
razione statolatra e antiliberale delle lotte per
le nazionalità
Lo mnscp doll'Furooa schiava, che non sono
state protette dalle loro frontiere, né dai loro
uomini di Stato e che, pur comprendendo che
tutto ciò é definitivamente morto, sentono ri­
svegliarsi sempre più acuto in loro il desiderio
delle autonomie nazionali, ora violentemente
compresse, non hanno altra via di liberazione
che un internazionalismo diametralmente op­
posto a quello dei loro oppressori Una volta
ancora il risveqlo delle nazionalità è strettamente unito, come nel secolo scorso, aH'cnsia
della liberoz one dell'individuo contro l'ossolut smo statale M a i problemi sono posti oggi
nei loro termini estremi II vecchio liberali­
smo, che era m fondo un compromesso e che
ha fallito cl suo comodo, é tramontato senza
r remanti Lo Stato finisce sempre nell'assoluf-smo e lo sfruttamento economico conduce
seniore oH'oppress'One Non possiamo perm tferci il lusso di ripetere l'errore che ha
♦otto 'br'-care in uno tragedia il magnifico
•. pulso dei popoli rei secolo scorso
N o n c 'e riso rg im en to possib ile oggi senzo
•localism o c- senza lib e rtà
LUCE FABBRI.
S.Q
All'Internazionale fascista non debbiamo
opporre un nozionahsmo caduco, ma una nuo
vo e P'ù vitale forma d'internazionahsmo che
permetta, no, che favorisca le varietà nane
noli
Federalismo, dunque Tipo S>-c.efo delle Na
zion,;> No Sarebbe una creazione art *c o le
destinata ad una seconda morte G a nei vachi
proaetti, piu c meno diplomatici, che sono
stati messi m circolazione con questo camt
tere, si sente la n o a dell'inutilità e dell i
nprz'n I governi non possono far? l'unione,
emendo non vo quella tctobfnrio Scio la fe ­
derazione dei por-ioli e vitale in questo m
mento La I Kertà e l'arma nr nopole, l'orma
uiTca, per d fendere la liberto
Una roon-f mozione di proch Lb-’ n, senza
OuHIe frcnt »me che m unc parte del m mao
scn c a cadute e altrove non sono a ft’ tt.
«cl de senza ouellim oakatura governativa e
dnlomotTo ebe e stufa ponte al Iosa smo,
ssnza ouello sfruttamento econonvco che e o l­
la radice della presente catastrofe ecco la
meta
E auonto O'u si taccia ut questo senso, tonto
Cui nmhohile soro la vittoria nella lotta con
tra 'I fascisn
lutto esterno ed interna cd un
tempo
Se la nostio malattia non e mortale <e cer
eheremo di tare che non lo smi, Questa te
deroz'rne di popoli, molto p>u elastica e com
pot'h'le fon le autonome livroli d» p e l che
ron siano le vecchie federazioni di Sfati, rap­
presenta per noi l'avvenire, come ai tempi di
Mazzini, poma di questa tra c c o esperienza,
,'jfevano rappresentare I avvenire qli Stati U
aiti d Europa uccisi m germe dado degene
'( i t w ì f
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j r iiliif u ii»
Considerazioni inattuali sui problemi
costruttivi della rivoluzione
il vioggiotore ch i entro per lo primo volta o New
vammo un sentimento d'angustia e di panico diffir.1»
York, specialmente se arrivo da un'Europa impoverita,
da descriver?, un'angustia e un panico che non ovevon,
prova una stupefacente sensazione di sovrabbondanza;
sembro che ci sia di tutto, in quantità inesauribile e di
sentito quando ci trovavamo nel momento piu diffic1.1
della lotta, quando tvevom o davanti a noi la possibile
qualità perfetta. Eppure chi non giudica dalle apparenze
che si stabilisse il contatto fra le caserme nemiche c ic
sa che nella città gigantesca le esistenze di generi d:
città
consumo, se non arrivassero rifornimenti giornalieri con
sconfitta e la fine ■'tono imminenti
rimanesse divisa
in vane
zone,
eoe quondo le
tutti i mezzi di trasporto, basterebbero appena — rigo
che non c éra abbondanza
(Osamente razionati— per sessanta giorni Le sue enormi
che gli amici abbiano ascoltato le nostre avvertenze rat
Quando vedevam;
neanche d ocqua, può dani
senzo
incredulità, e può anche darsi che essi abbiano secon­
contare la mancanza istantaneo di certi articoli, come
dati i nostri sforzi per m etter fine allo se opero gere-
riserve sparirebbero
in sei od otto settimane,
il latte, le uova, le frutto, la come fresca
che a fflu i­
rale e riprendere
il lavoro dopo le giornate di lugi<
pu. per la fiducio t elle nostr? parole e per il pc'.fi-
scono all'immenso mercato tutti i giorni.
Abbiamo sotto gli occhi quolche cifra sul consumo
smo delle nostre raccomandazioni, che per uno con<n.
di Buenos Aires nel 1940 e su alcune sue necessito b a­
zione ragionata sui tatti che in noi suscitavano tcnt;
siche, come, per esempio, il trasporto.
I rivoluzioni i
devono meditare su questi riassunti statistici, che pon­
inquietudine.
Barcellona non avrebbe potuto sostenevi
quindici giorni se la suo vita economica ed i suoi scofb.
gono seri problemi permanenti, qualunque sia il regime
fossero rimasti interrotti
politico o sociale imperante. Buenos Aires ha bisogno
che nel luglio del 1936 i depositi erano pieni, nel gm
E bisogna tener con'o del fat e
onnuolmente, come minimo, di 303 milioni di litri di la t­
noia del 1939 tutto ero esaurito ed eran trascorsi i-;
te, 463 milioni di chili di verduro, 413 milioni di chili
anni di fame permanente E a questa circostanza seg
giungeva la mancanza di cim i, di munizioni e di m:
di frutta, 300 milioni di chili di potate, 200 milioni di
chili di fanno, 28 milioni di chili di pesce, 34 milioni
tene prime per fab b rcarle
di dozzine d'uovo, 7 milioni di chili di pollame,
dessimo lo città da un assedio, senza speranza d’ciu'a5
10
milioni di pezzi di ghiaccio, 70 milioni di metri cubi'i
di gas, 817 milioni di kilowotts, 349 milioni di litri di
benzina, 500 litri d'acqua per abitante, ecc., ecc.
Si poteva e s g :re che difen­
Però non vogliamo parlare dello stomaco di Ne» Y;*c
0 di Buenos Aires,
né della difesa
di
B ircel'ono né
1939, vogliamo portare di qualcosa di piu semplce: de
La rivoluzione non diminuirà, ma aumenterà probabil­
mente il consumo, e non dopo anni, ma a partir: doll'indomoni stesso dell'eventuale cambiamento di regime
Si vede lo complessità del problema e la quantità o
sistema dei trasporti che a
col nome di collettivi.
Buenos Aires si conosce**
Nella gron capitale argentino
jn p>u di 5 3 .0 0 0 ,
le
automobili privati
i tassime-tri più di 4 .1 0 0 , piu é
difficoltà che devono sorgere per forza con qualunque
22 000 gli outocorn, più di
trasformazione dell'ordine economico e politico attuai?'5
1 . 7CO gli omnibus, 2 534 i tromw, 270 i vagoni set­
Hanno i rivoluzionari un'ideo approssimativa di ocche devon fare per affrontare le situazioni che si pre­
senteranno loro?
Da New York e do Buenos Aires l'immaginazione ci
trasporto alla
nostra Barcellona di cosi densi
ricordi
Molto prima della rivoluzione del luglio 1936 insiste­
vamo nel richiamare
3 .0 0 0 i collettivi, p-u a
ter ranci, I 1 000 i carri o trazione animale
Gh omnibus trasportano 390 milioni di passeggeri 0 :I an ni; seguono i collettivi con 366 milioni, i tro-r,
con 365 milioni, i treni sotterranei con 120 rmboni
Le ferrovie suburlnane trasportano maitre 2 3 meiin­
di pus eggeri annualmente.
su questo tema l'attenzione dei
I veicoli chianvati collettivi occupano, comt sé vntu
nostri compagni, che propendevano o risolver? tutti i
il secondo posto tra i mezzi di trasporto di passeggeri
problemi semplificanaoli nella loro immaginazione, per­
n Buenos Aires. Non cbbiom forse il diritto di d re qual­
ché nella reoltà non si possono semplificare a capriccio
che (.Minio di questa mezzo di
Sostenevano, per esempio, eh; se, come prescrive l'i­
perfino il n me si deve o noi5 Son passati parecchi cnr>
giene, ogni abitante cella città si proponesse di prende.-?
c J é possibili-simo che siano ormai pochi coloro che c?
un bagno tutti i gicmi nel proprio domicilio, sarcmrr :
nascono l’origine di questo mezzo di trasporto, che «
il piu popolare, il più simpatico e coro alla popolazione
'portegna".
rimasti senz'acqua, giacché l'attrezzam:-nto per formr?
ocqua potabile a Barcellona aveva una capacità relativa
A maggior rogione si doveva temere la scarsità dei ge
neri alimentari
Quando, come risultato della bottogii;
Dal
1925 al
comunicas.one di cu-
1927 c era una crisi spavznt so tra i
c-riduttori di tassametro
Durante molti onni questa ;a-
avi 19 luglio, la città rimas? nelle nostre moni, e l'cu
tegona aveva goduto d un certo privilegio e il predomi­
torio del trionfo si volle festeggiare con grandi ban­
chetti popolari, quando vedemmo come ogni partita
nio dei
politico e ogni organizzazione operoia ovevano insta1-
stovo rovinando tutto e scoraggiavo i più animosi. Non
lato ompli refettori per i loro affiliati, dove si m an­
trovavamo uno via d uscita
giava a discrezione, e, dopo tre o quattro giorni, non
nello nostro stampso una compagna diretto o sveg'-oil
notammo
l'interesse dei libertari d ell'A rg m tm a intorno od un —
alcuna
intenzione di tornare al
lovoro per
cercare di ricostituire le riserve che si esourivono
p r i­
nostri compagni
ed ornici
nell'organizzoztcn«
faceva si che non la perdessimo di visto
sperimento, su sosta scalo
Paio lo arsi
In quel momento facevamo
di comunità ogr.cole ed -n-
dustrioli,
bosote
sullo
possibilità
di
com prare
terre
o
quassate. ma di omrvbus piccoli e veloci, in cui en tran o
buone condizioni di pogom ento e d'assicurare lo smercio
tredici persone
della produzione
nelle
c quoranto o cin q u an ta m ilo persone o Buenos A ire s;
molti crepacci
prevedevam o
e
c ittà
V e d e va m o
uno
intorno
crisi
a
' ’ il
m ondiale
di
m 'ossicurono
Queste Enee di trasporto danno il pane
c h i,
du rante
la
guerro
spagnolo,
questo
a certo modo uno specie di ritorno
personale ho doto m rlhssim o donoro per oiu torci ed hg
ol coside'to socialismo utopico, utopico secondo la d e fi­
t « i-to sempre sim patia per lo nostra couso. C oloro che
nizione di M arx e di Engels.
N o n possiomo riassumere
o rnvono per lo prim a
argom enti
vigEono dello v e 'o o tó di questo m ezzo di locom ozione
lungo durata. Era
in poche linee
tutti
i
nostri
d'olloro
Basti
volta
a
Buenos A ire s
si mero-
soluzioni che
e dalla perizio dei conduttori; s'é detto, e con ragione,
in auel momento proponevam o, e che l'esperienzo dell»
che oli chauffeurs dm c o lle ttivi di Buenos A ire s sono tro
colletrivita in Snogna, dal
i rrvalion autom obilisti del mondo. E noi che conosciam o
dire che oggi ci conserviam o
fedeli a lle
1936 al
1939, ho rinforzai j
la nostra posizione
vori paesi, crediam o che Sio vero
I collettivi costituiscono una creozione pooo'ore di c a ­
Tra i comnaoni più entusiasti delle com unità o o r o .
rie, c'era lo chauffeur Ju a n López, che scriveva qualche
rattere unico
breve artico'o con
Aires senza di loro
d pseudonim o di " S a lu t o " .
compagno pieno di cbnego zione
tivo, un vecchia m ilita n te
e di
operoio,
Ero
un
soirito d'inizio-
non si concepisce più lo vito di
Sono possati m o'ti an n i
Buenos
N o i se n ­
tiam o ooai, come auel nrimo aiorno che uscirono i tosm etri con
re fra tta rio od ogni
i loro carte lli
•dea di basare su a u e ll'in iz ia fiv o una gronde imoreso di
le
strade
poco bottute
Cf
il
disoiocere
il trasporto
todi ed a
per
h*so
per
donmatismo, disposto sempre a sp erim entare nuovi m e ­
cam m inare
a percorso
im n ro w is c ti
f o ’i't* 'v o
che
la
nostra
Saluto fu il nostro piu fedele e solido collaboratore n e l­
tino sm dccole non s o st-to preso in cons'deroz cne ol
lo prorogando
momento o cccrtu n o
in
favore
di
q u elle
com unità
c o r c a le
C rediam o che ccn imprese di nue-
che i comnaoni d e ll'A rg e n tin a non considerarono d eo re
s»a Im o
d'essere sperim ento!», noi fum m o I prim i entusiasti por-
dello Costruz*onv de'lo Svezia, serto cd onero di d isoc­
tiaiom d'uno
cupar, e convert,tcs. PO' in uno f'CCO im preca COStr-uf-
seduzione a
cui
egli
o veva
penscto
per
tr re
OPenu-re lo er si della categ o ria degli e h ru ffru rs
L'ideo er o lo seguente
Pc,
lo G-'da
m n p e rJ e m j o m d c o n n l’ ideo della trasform azione
ercmnm.ro delle sor.e'n
C e r a n o p.u di 4 . 0 0 0 tcs.
metri rvnroEzzoti, in condizioni ogni giorno peaO'On
fra Cui o vo'fe ohbicrrvo a n n o v e ra lo
o crrh é
cifre e li OS' Curcre un
E v » "o di vito spnncrtabue a chi vi lavora, m ettano ol'm -
prendere un ters metro it passeggero deve p acore I importo
d .v d u l
totale del viaggio,
ec-rv-m CO servono d. scu d o ed ev.tono che SI cedo nel
lo prendono
ebbene,
vari,
aunnto un v
d
s*
invece
d 'u n
p assegg eri
v eggio
può
tram»*
per far s» che c>& fos ;
n-i o m
costare
tan*o
psx o
possibile si stabi'ire bero I nee fisse, perm anenti
u t iliz a r e
l ’outc-rrvobile per trosfer r v
serrnEriurso
E
c ;n
i problem a
do v r
luono oll'oltro de'ta Città col rr.ossim j risporrwo d tempo
Il soooer mi r to ti sembrò eccedente e ren p o o g gm-
il
c gl p c
di
lo pr ma c o 'ie 't » <à di
lavoro
fu*ti
I no* tri
il
rro q *t*i
però
E *a
temuti
ero
n u m e ra i.ss m a
tener conto de!'a p .o p o ifo
vidui ovevcr
casi com e
non
sccrs ss mi
Con febee ir*
fece
sca sa
Io a ve va m o
tras'XJ'to chi* pr m o n e va
« desiderovcn
else
Ca'e e prenda-.-«?
l'cp p cg g O del
iin iz io t iv a
carpio
m
o v rs s e
,ndi
<
u n '.rr.p reso
n n !(i il tossim etro
V
d
avu to v e ' ce ss.
te g o la te
t
trj
f r vgm
d o 'C u n i
od O vere
c h O u H c u fS ,
V e ttu ra
corso,
jx ^ h i
so rg e n z z aro n o
in
dopo Quolchr » r i m e n o
Città
di
II pubi
lodo pet
m .g l.a iO
a c c o ls e
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C ttu C to n *
un
m d< ovo
g .o rn ,
v c r .e
d o u ts e n c fc iE
ccenu n ,co z o n i
viogg ore
ne
teg a 5"
e n tu s ia s m o
fo p n ic m e a te
ed
a
Enee
e
m o rte n e
•! n u o vo
le
me
buon
m e rc a to ,
com prce u t r • » a m e n te c h e si t t o t t a v o J u r v o
c »za : -on;
n Erv—c n a nel 1931
r»o
ccn
q u el m e z z o — c o m e
366 m i ani di p a s s e g g e ri tu tti g E a n n .
d un m ilione a! g e m o
vetture di P i OZZO
Non
v
tr o tto
p .u
d e "e
d-cevaeoe
w *rf
m
m
r em
le
r*e!
m.ant, ,-te' o
trovò *e*re
n r» *vc a a
CVr-ndc
Ci SC* SSe Sul SuO e '.ne * 1da
un
metodo che rcc*,-*e nel ter 'a r v d u z
C ***V5 c l
i *a a e f *o r e i lu d o 1936
cl-
d a r : n o a C ercar c
tu tti i g em p e r v io
SCOp-
le ceo o p no ò' Sa-u'o s ere
un p CCC'c p o *se
fi tx»Z .n e fiS-rc’e
re
idc > C rcCvtgnze
cl
mero, r e
d 'c q n ,
con.
le sua »nf'uenzo c r v ij» 0 a i / r / r t - rvVz
I rem-c, d b c Sco g n o o n ­
d strussero il VuO e * o e ' m e n te d
i<cii ro tro i
cc -
í ¿ rct »eros ' »jevccva essercene evochi ce-
rtsai che sa pc a rv
chi s-a s'a to quest uceno c Cui sene
J* b feri del iv.'**e
Per r»a< rven e rrverto e d If>Clím ente
d m enf c ts *re n o la perfetta corrprens orse " S i I j O else he
un fo i rvastr
w*grs, attraverso g 'i cnni
Abb«onvo cercata
re !
1932. di t sc'vere la erss» òef-a
s'esso mehxSo n o ega*o a
L y c a te g o ria d e g li c h o u fte u rs supero La cri
tra sp o n e v o ogg
ut
|P pro*."< ritó
ex-tossimetn
S>
Sc-
d m e s tfo n * », s<m—re c n r»v3*o <dc *o s*rsso f e d • nel
c a ’ e-gor.o de.
ito-
f
nel* a
n -«.i <o o
pope-are e dette lo •u c p r e t e r e n z a e lo s~«a * due.g c g
si
dei
n p e-di
1i r v v ii* d. So uto e stato d m e n t ia t e , cred*cm o che
psr
a ttra v e rs o
C O 'le 'tv o
T u r ’ è lib ero e I u ccisero cerne un c e n e
c a rte
il
tresnorto
-n En.-an^-
tr-o , cantad n, ae. c - r e m i
Sullo parte C 'r r iù f e efebo
vono una rere
», s »t- 'ó
ca n »e »1.»0 in
E d vOCObc’-U e f.m este
di S o ’u to c c m n fiO
per in iz u t co
i.Ke>>
rner-t' c**e pic.-vred »0
r
nel lessico " ¡x it e g n o "
Lo prò-'
a n d orano o v»*cto
0*en«e o Pon teved ra*
re 'o m suro p*'m evso
smdo
di
rr-c» nc c ne* u
- * -r——.
Ap-sEccmmo lo (>arùlo a ll'id e a di p r e r
sporto CO'let’ .
» edendo
a, n,.-»e e'- n r e-ze e and-
s ndùCO” :
c a r a tte r e
r-'i
s a
Che il m e n o
Soluto o v r e N x
n -.* f i
» - ’,*
le nostre cc e ’
intravisto
U n-
P e m n-n v a 'e d:*m 'e Si*-’’ c''ar¡- crde-o dal d m : d»no
Ir - stemmo perche 5 facesse I esver c " :
e Tesneriznz 3 si
dtn r o l l f "
mg
i reso in cons decozione
t.v tà agrore
A » •*•
ti p . j c a im o ii do <p r,io di letta e p
L 'o v e m t 'eo
c e n e rc 'e
tva nc>d. t i r e - '” men*e d. c re s ta Suo v i " C ' a . c.*n<
un'ossemh'eo deE U m ane
Buenos
dei
fs-. u-v-ff, r e i rrez-c dei tcs* m etf, r "-o<e
m i'*.e :^ c<, r o i l ’ *t,v i#à c a r —r e
di
S*c*o
zare
ct-V-'-mo
C h a u ffe u rs
d "*r eSiS, enxa
infecondo
S n 'i', o > C c n
mo Sslu*0 s fc i'S lo presentò, d i'tfO nostro con* gl o. r
urvg dei sird .
v vi
buru. rro - r'o re i m em ento m Cui StOvamo per C 'Q 'n Z-
tutti potrebbero cos*. o l ‘0 smessa prezzo
v*r*e direzioni
del tram»»
in J
m contatto
p.u
vecch-.tf
di Cui d c u n » e«Ono obbOS»CnXJ SCOa-
ccnduttaei
d.
tc s s m e tn
ressi caenfe nqt, d e i-a Ccepceoz-ar-*
I im ped.rarv
a n e s ta 'v io
una
M isto
Q u ara n tin a
else cve- cn u <r z-jto í espenm ento
im po rtarlo
a
6 ue-sa-s A >es
Rcscr-a
c c '!a
Pe*à ql in te ­
del T re spente
di
ChCul'euTS
Petó questo non ha
C rte-esscvo occennc'e c ,lo parte che oò-
POSI ZI ONI
Raziocinio e sentimento —
La pauro di sbagliarsi
" E dopo poco tempo avremo
saremo intontiti dai co lp i1"
La nostra posizione libertaria si baso su due aspetti
fondamentoli
dell'essere umano: uno,
CHI ARE
"E
la sua capacita
cinquanta
perché non pensare all'alternativa contrario, u-
guolmente possibile, cioè che, di primo acchito, trovici?
la strada del buon destino? Sei un libertario5
di giudizio, che fa si che, per mezzo deM'intelligenza
I uomo aspiri a spiegarsi le cose materiali deH'universo
Si, per la meno penso e sento di esserlo "
e lo sviluppo generale e spirituale dell umanità; l'altro,
Allora, già rat ciò che vuol
la sua capacita di sentire, commuoversi, volere. Cosi, in
funzione della suo notur
bitorzoli t
Non si tratta desssrt
uno stupido che butti la vita sullo ruletto del caso, nt
psichica, I essere umano an a­
una pecora che cammino dietro qualsiosi dirigente diso­
lizzo, dubita, critica, nega, distrugge falsi veli morali,
pregiudizi leggendari o novissimi, divinità da bazar, e,
nesto. Va, giovane1 Anche lo vita insegno, e s'impor:
crn le mani e con i piedi, altrettanto che con lo visto
e con l'udito" 1I *
per mezzo della ragione, scopre usurpazioni economiche,
despotismi statali, ignominie sociali, etc., nel campo a f ­
fettivo e volitivo respinge ciò ch'é ingiusto, ama ciò eh V
Opportunismo m eonjntcnt«
nobile, afferma la liberta come condizione dello sua vita
perenne, del progresso e della felicità collettiva
Avere il senso dellopporturuta
'alm eno per nod non
L'alto valore teorico dell'anarchismo risiede nel la­
voro ragionativo, critico, dai suoi precursori, pensatori e
portunitó clu su porsi rettamente nel luogo < nel temp.
militanti; il suo gran valor pratico si basa sulla pa -
piu appropriate
sione, sulla volontà, sui sentimenti, sul coraggio c sullo
lece quando e preferibile il silenzio,
c lo stesso eh; essere opportunisti
Ho il terno dell’oc-
parla quando e efficace lo sua parole
opportunista jt
fermezza dei suoi uomini. Sarebbe facile consigliare un
racchiando
equilibrio fra i due aspetti, che non si respingono
popolare, é chi n ;n ha principi o li abbandono per c-
ul
la definizione
accadem ica
e adottando 'a
contrario, che si completano. Non c questo il muo pro­
gire cercando di trar vantaggio dalle circostanze, è Qu<
posito, in quanto penso che la malattia midollare che
che si chiama un umorale
attacca oggi il movimento libertario e il ’
pi dittatore.
vizio
ragio­
nativo", il desiderio, che diventa morbos' , di rivedere
un uomo senza coerenza, •jr
Il silenzio, I indeterminatezza dei concetti, i equilibr­
finché non rimanga più mente nelle mani, di suddivi
ino dottrinale che sona stati la carattenstica del per­
dere le questioni fino al centimillcsimo, di girare e girare
nel circolo delle parole, le frasi, le virgo!; e i p u n t i e
oro libertario di fronte allo guerra negli ultimi due
airi', r . n dover,; ottr.buirsi od un'attitudine cosciente
virgolo, cercando d'esaurire quanto possa dirsi o pen­
od ui j preoccupazione d opportunità, Pensa eh* qui-
sarsi intorno a un tema. Questo
vizio
di ragionale
i non ture previene molto dal non sopere concreti
urite die cc-.u fare, da quel paradossale t more J
conduce alla paralisi delle altre parti dell'organi-mo e
quindi olla decomposizione; chiude, immobilizzo, quan­
*,cigliarsi
dei coraggiosi
anarchici
— cosi
provati da
do più bisognerebbe essere aperti in un morde che sta
- latrasti- -, timore eh? conduce o lle
nell'ora dello piena azione, del movimento.
np-stoz,oni ai sistemi di quesiti, o lle interpretai x
ai chiarimenti, ecc , impedendoci d'ondare semplice­
Rimproveravo recentemente o un giovane compagno
la suo mancanza d'attività popolare, il suo mantenersi
lontono doi luoghi frequentati da altri giovani, e mi r i­
mente
sottigliezze, od
coi r ostri occhi, m lin e o re tto e con vigore tir;
die viscere stesse- delle cose
spose :
La stesso cosa — ed ore ved iam o d donno che p<c.
"Si, lo so che bisogna andare avanti e per questo
ci stiamo preparando; non vogliamo andare alla ventura,
fa ;r o ta spegnalo
dare uno sfogo infantile alle nostre ansie giovanili senza
st - c quelle
conoscere
prmcipo'e
bene
la
strada;
non vogliamo sbagliarci
•?
schiacciarci contro una parete."
se
verifica lo
il
verso
la
fine
tale
o il tal
o
i
e c r'.creta,
test,
guerra ont
non
la
Qui
a lt r o m a
non
rottura
patta toc,ti
J obi io de.'.tiralo od evita re lo lotto
"Ebbene, se vi sbaglierete, vi curerete la protuberan­
dello
molti lom enti, m olti discorsi su
del
lo coso
intest.no, per d*r*
che coso c e stato di mol fott 5 Come
za cousata dal colpo, ed avanzerete per un'altra strado,
lovit-nio c o la r c i
demoni,
dove non ci sia pericolo di trovarsi di fronte una pa­
cnt c v
tro n cato risposto alle
rete."
troh di Ier, e di dom ani
biamo avuta nella noscito del mezzi; di comunicazione
fillio sforzo d iteli a sostituire la proprio iniziativa a
I in n o t ilo i. n i" co delle classi fin an zia rie , industria d
pai popolare e Simpatico della gran otto di Buenos A i­
re;, iniziativa che si presta a profonde riflessioni di
nctura economica e sociale
Per ornvore a questo non
avevam bisogno di dilungarci tonto
p eu v-l.vomo d i­
mostrare che quel che han fatte gli chauffeurs di Buenrs
n ctu 5 Lo
tenendo presente
-gebm etto di
il passata
domande ce"
OHO- e d -r
c com m ercienti, | oriendo dolio convinzio ne c h e
non v
Se non Ciò che Si sostituisce Gchauffeurs di Buenos A res han dim ostrato o m p , omenti
che nel lir a cam po d a ttiv ità , possono sostituire lo di
Intrugge
reotmer le
Ames possono farlo le oltre categorie operaie m qualun­
lezione
u rb an a
Senso voterL'
que industria
han costrutto u tu riti pilastri del futuro
E' colpa lom
E se
i! movimento operaio ho una ragion d essert
capitalista
del
traspòrto
se sono soli-5
permanente oggi, essa non consiste nello difesa dei sa­
lari
e nella vigilcnzo
delle condizioni di
lavoro
ma
DIEGO
ABAD
DE S A N T Ill A N
sieme" o violento egem onio lib e rta rio ? C onsiglio Unico
m ilio n i
Nozionale S in d a c a li, C o m ita to popolare. Pa rla m e n to d e ­
ad im m o c o .o to c h e , c o m e g elo se v e s ta li, o b b ro m c o n s e r­
mocratico?
v a ta
quest'eludere
per evitare
piccoli
m oli,
o
non
porta
sfiorar
o lla
le
questioni
form azione
d'uno
d 'u o m in i
m o n to ra
sco n so lato
e
ci
a lla c c io
A vrem o risposto a t u t t i le dom ande, se ri-
sponderemo concretam ente e ch ia ra m e n te o q u esta: Per
10 liberazione dello Spag na,
l'a ttiv ità lib e rta ria rispetto
ol luturo spagnaio, deve essere diretto e sclu siva m cn t j o
fini prepti, o deve svolgersi insiem e o quella d 'a ltri set­
tori, e, in questo ceso,
senso
im pegni
pos.cuori
o in
vulu d accordi, accordi con solide goionzie d'essere os­
servati, o accordi tug oci?
E.udire i problemi sostanziali in om aggio a ll'a rm o n io
interna può essere lo norm a d un capop artito , a cut solo
del
gregge.
Una
c ne
é
fare
-quilib no e,
s.milc
quindi,
lu n e
e
ed
che
rvon s e
Ovolo
log*C i',
i "r a g .-
Quando m ai il prcpolo ci a v e v a visti
m questo
d'ubiquità,
in
r.re
e
quest atte g g ia m en to
vedere cc ri c o n jr e n
E J è epe
“ conv.cne
aspe M a r e ',
per
ie cose dom ani o dopooom -n.?
cn ara
n o s tro ".
" B a h ',
lo
m io
La
poSiZn>ne C
b e n questa non cbtncrrvo n e n ie
ved.re, e caso tura,
v e ir à
il n o stro gì a m a e c
a e re
No,
guerra Vengano a paMarCi
'" > c
lusane. Q uc.f
in vOssO-O d arg en ta
lo
s_
modo, m an ifesto O im plicito, di C d rviu is.
* corvd_nnc.
, e d un n e g a tiv a
smo. nascali de insincerità
, ino co
testo per eia
cerco
ed im puro o p p o rtu n i­
in chi non pud r spandere a!
mccpvuC'ta
od
g u s titi core
di
t
un
comodo p r e ­
lo propr a
pdrc. s
i puerile e su.odo, C-me coprirsi lo testa coi CùppoCCtù
v.d m e
i j tem pesto Ove Ci de •e spezzar v .j. ed
Le masse U '- ju st >
0 1 0 . fa stur.o m m o r o o. non ta/u
. nde ' d o m a n i'" .
grada tutte
c ftro n fa re
)o » t u a : in *
o) p e i c ccs> dev'essere, b 1 pcrcfse rvxv o
lùsce-
rcrvx) cg-cttdre, p.-rthe quAirsdo, fin. lo b) guerra. Oliifronte e dei'a
chi ¿urente
pensata d- d c v ir
loro so’u l .u n i",
retroguord-o
'o g uerra
fore
fucendo c >0
p ro p ria
il
lo
p rim o ,
e
m o m e n to
p o s iz io n e ,
com e
se
p re te s a
c h e c b tu o m o — n o i,
u n u m o m io
una
c o o p u s ta
m.-
di
se*
<jucn o
e
h
. E Chi p r e t e n d i essere c u l ­
m nitarisiTso,
s p e o a m e n te
ioni ‘ to n n o ne a g u e r r a
d are
po-
crie r.to Z iO n i
c n ore.
qu-ndo
c n e l m n n a r i-
te rm e ,
C o n cre te ,
e
S ud an o un po , c n t iTh ito ris ti n o id a m e n c o n i, c h i oso
h ie
agi
t d ir e s ti
, - C o s'ics
g
<- tu
t
Le
pc/Che
S
n .n
it o a n o
h fd n c s c o
che
:a c . r . t u .
d.
st>Cmo ne
c o n tro
e rg a
che
Con
m a rn a i
lo s C iro
in
CcrsCpiC.ni
g .i
u n i,
r.e
cne
non
g e tt -va
*1 W tlC m e r ivo in
e tu e o rm i c e n tro
e,
non
de.i crrivrO d i
d ee c i
oh
di p r o t e n d ila
-i-,
•’
di
0 C M 3 n e ii .m m .n e n i a
Con
v i* ;a ,
et
h c e v e v e t cric
so
ut rr.e c ca n .co , e n i incruC i -e C r c e ­
c-.vtru
re
Ce»e-Cp a n i
c h e c o n so n i
m a ssa-
Le
ifu
i quob
n-.u*'
S
c h ._ re
P e n a r.
«..ere ’
to te
non
a p i_ t.tt.riO
e,
.r,
i g n i * .ar-no c o m e
q u e s ti
Ce O S lu - z - o n i p e r
lu ssi
ed
o tto p u n te
i t i .n-s) e n i
o tn
o p p o s ito ri,
cne
c'*e
t - i - 'v . '
«c
ch<
t.
r.e c e
a s .ri
I co-
C-miPcduè
orso .a d 't t d t u r o n e l toro p _ u s e
o n t.p e tiC-sta d-ce O i ir o .c o m u :e
Cu to c '.a ud o p era a c h e e t e n e e o g g i V e s t a
v . vi a
p e r fid i
tuC. C re
cr.e
S ed a m a
d. p-umore
n_n
chi
s_
si to-ccia
dee
c^m «
ucc c e ie
ci* a r t g c
;
ie ri
per
un
_ rv t.iv . se
cere-cpsano di Co t s ì x ; r a a m e n -
SU'» r1 *n a i *a
’ >. i
va -<e
Se t . ' c
_
(.cr
n.:> te
h e ra
rv n
-_ g a a -• -a e per
v
.<
ai
i _ne
ed
rvei.e
c re d o c h e
de
r.vcùuiion*ar»e
t rva
O
e
eruvsm o
c# s a
c a se. un z a
a l t tu d .n i
a s s u iù e
e
e coCi
to h
co>o> V n i> c m a . ctse C u s a ? A l ­
o n e u tro
c m ùe
f- e
ccra-gg Ose
c-v's g are
£ a. e re . ch e
. . . * s/'O
-* .
* s-co
a tt.tu d ni
C sm a
tà ,
<Jeu in-p>arzvolito. Oc*
te--»»C0.
< I- sa.
p ro t- rv lo -
-u teiso. eppcrturs sta. n e g a t iv a e s - c da
L
j
t- m .d u b . *
per n v
uo
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u
J
I rveo C OZ cese
sed o ( « t t r ^ o
s_ ute e in v a
' £ ve la
tu
sa v e z z o
i n c M 't u d ni c t f c im o t .v e , ©tt
vSa Chi
sta ro
sta
*n is> ,
vvj
d i CvXnfect» mevv'O.
co m .n ce'crvvo cof non
vo ’e-v
r. n c v n r p u g n a n ti sp ecu lo z-an i i n t i m o o l a p o c e e cl-
d ritto O portane per
vrrof-Ci
O dire 0 rw g '.a .e
<1-
a ugr a
v-oie O C
riatO
og • o p p re S U Oe. m o rvaa
p. svdmva
non o vro n
grass-McIti t
c_se
1 si
»51 a
11 fatto d' m.n over p a rla to p rin yj. i Quo'i non (V fta n - o
presenta'-.
e
in
fa vo -
impomato O *Ofe
So n n o
e
storenrva
i com battenti
attorno co'oru c he non Kon sofferto c lottato n e lla loro
gesso m.suro,
to v o n ri
non
p - r ii
"n o n
o in d iv id u i, esige quO.COSO di p .u c/se
C c .u
sO'O
C- tb .a m o o tfron tore lo s tuOZ'u/se’ Deve esser
vesserò i tt r,ci can ' ¡e
del
¡o
il p. -
n e re chi I anso e lo serve le-oim.-me
con lui di-n.ani. se I tva visto
CCs
lo
le d u e
per
lo
so rg o n o
c j u i l c t j i stesso
_
per trame t _ : ac> deduzioni (3 t
oggi là !
rr , cin
sn.a.
di Cadaveri e Con o m tiili s u tte 'tn z e a Mu
polo SO in a i
per non
tro s tu rm o re
se rr .. o n
e m arcim e tc r pugnante, pc'O ve s gin t'CO tare I g oca- eri
cosa o chi i
una
p e rc n e
s a lv a re
Lo
di
q u ii
. . g li u cm .m del d-Pu
Caia sogmtu, s gn.t co nutrire una g atto e r O CO o i l ­
Con mdion
La d ro ,
c o n tro
t-e re n is i q T u«. o i n a s tri tro te ti in c c t e n e i
Aspettare seduti ctse dom ani
per rem
essere
seno c r r . n d o
c o n tro
due. . .
di
c m .c i!
r'- 'u ' i o
r a a-.eoe
era
e via d. cerna.
che tuie
tro tto
suo
le p a g in e di b ro n z o G ena sto rio stessero o s p e tta rva o q u e l
I n dui p r . m j gnom o n u n sto rie c u s g r u n i, r-c
Cun gli c t r ,
n ie n te
c o n tro
e
Com odo
col
p ronunC 'O rsi c o n tro
tu r
tu tte
m o ra
sCiCrro che i due c a n i si Sp ran IVO fr a loro, Cupo sa ra n n o
I ara
d c g re d i Ir a n .e
erte C iascu no di noi st.o p e r s c riv e rv i.
d ottc/c.
- cosi un o p p o rtu n is m o m a s c h e ra ta
slm ili e sarà
non
I e lio ,
conno
quan g.oculari cauti al t a v o a da g ioco? Q uando m ai Ci
avevo seni ,t, rispondere che
n o stro
Quel che é, sia
ruo to
s z s a . di ticr.Tc QuO storio
tentazione
p o zio n e
o s p e d a le
le lic e r c i. a n i,
cu rvin tio
livi
Co.i si s_n trovati o loro ag io i
il g r a g g e
o lio
a ttitu d in e
una chiara e termo posizione pubblico, di lotta e d e
natoti '
cui
se te
la m a n ie r o p r o t ic a
o p p o rtu n is ta
guc-rro
In q u anto al o guerra, non
i stata con.. .ttu a fondo lo polem ica interna, si e a vu ta
la preteso di
in
suo
oh e c irc o s ta n z e , a i cosi p o rtic o .o ri. P e r q u e sto d c e v o r r o
e
(2 ).
non e un sintomo di salute
la
D a u n 'id e a , do uno p o siz io n e g e n e ra le , d o b b ia m o tor
d e riv a r.' le n o rm e,
so o si
interesso lo oocilnó
c o im o re
c r is ta llin o
a l­
l'avvenire, giocché le lim e di condotta d erivan o le une
¿alle altre
a
Le tose chiorc —
(si ricordi il com itato di
an g lo - franco-russo)
v e r it à
d a r g e n to per il g .o rn o
venisse
Il problema spagnolo non é un tèm a isolato: spiego
non-intervento
la
io n ie di s a p ie n z a !"
mentalità che si ripete di fronte a llo guerra
con il suo passato il presente
disperotr : " E c c o v i
Che
f o r m a i im e d e l
ve rg e ra n ro
eSoila
m c r y jo
d .s p z rc i- o n e
e a h a n - q ti e te r ra * .n o t i
<7( .
c«-c te-, e r e
fe-si *>a n e c r c 'c g c o ,
' f'*
d
o v a tta n o
tc rja
il
ru a v o .
di
m
e
orti
N o n c V x b a m o e-ssere g ì
(t rv x .!e-a demvc
ed
e n tu s - c s ia
no
che
y
,o
ne* -
l'orrido frogor? del temporole indichi il commino e fac­
za
cio la luce.
d u ra tu ra , d e v 'e sse re
di
Quel che le cose sono e quel che vogliamo che siano
Questo
che ogni ideale sia, per chi lo sostiene, per lo meno
uguale o superiore alla realtà. Bisognerebbe anche sup
porre che per riformare o trasformare questa reoltà, ton
bisogni andare dall'ideale verso di lei, mo da lei verso
per essere au ten tica, effettivo,
autolibcroiione.
seim ila m ilio n i d 'in d iv id u i
In s is to : siomo più
u m a n i, c h e dobbiam o ou.
tollerarci.
Su
E' il tema dello realtà e dell'Ideale. Si presuppone
liberazione,
questi
a t t u a li:
se im ila
tira n n ia ,
a d a tta m e n to
di
m ilio n i
di
solo g r a v ita n o fattori
ig n o ra n z a , corruzione e
b u ro c ra ti
e
in g e n e r e ) , mo a n c h e
(classe m ed ia
sto ric i:
non
m ilio n i
d e g ra d a z io n e ,
a d a tta m e n to
a ll'a m b ie n t e ,
p icc o li
borghesi
fo tlo r i biologici e
leg g e
del
minimo
sforzo, in c a p a c ità di lo tto , m a n c o n z a di volo n tà, nlos-
l'ideale. E' cosa vecchia e perenne: i piedi sulla terra
som ento o rg a n ic o p e ' im p o v e rim e n to , is tin ti egoisti vin­
e lo sguordo all infinito.
c o la ti
La prima reoltà, quella che ci ferisce piu esterior­
mente, e ben oscura ed amara per chi anela una vita
liare, c a ra tte r is tic h e
di libertà, di bontà, d'amore. E' questa lo realtà, tutto
la realtà? No, certamente: Kropotkin ha soputo mo­
ad
un
im m e d ia to
in te re ss e
in d iv id u a le
re g io n a li, c u lti,
e fami­
tra d iz io n e , patriot­
tism i, ecc
Più ancoro: benché nello
scoprire gli elem enti
oggi
di
loro
libertà
com e oggi,
in tim ità
sia possibili
e co m u n iSm o a Cui ci
quei
seim ila
milioni sono
strarci come do secoli e nel presente esistano sviluppate
rife riva m o ,
capacità di mutuo oppoggio e basi d'un fattibile comu­
niSmo economico; Bakunm ha saputo mostrarci come da
nostri avversari
secoli e nel presente esistano nell'uomo e nelle collet­
che molti e molti potessero, p a rz ia lm e n te o nell insieme,
tività straordinarie correnti di passione e coscienza dello
accettarle,
libertà. La società capitalista ed autoritario non ha u c ­
ciso ancora totalmente l'uomo solidale e libero. Agli elementi insiti nella natura umana s'unisce ciò che l'e ­
meno
sperienza e la coscienza sono andate accumulando Nelle
viscere dei popoli, il comuniSmo e la libertà esistono
lotenti e premono. Allora l'avvenire é nostro
. se sa­
premo conquistarlo!
Come? Scoprendo, svegliando, incitando, sviluppando,
sitori
coscienti
N on tonto a vv e rsari intellettuali, oppo­
olle
nostre
teorie,
anche
nella d iscussone o nello
vero
ch'essi
lorm an
porte
generolm ente gregario, che, n ella
ammettendo
pratico,
non resto
d 'u n 'e n o .m e
re a ltà ,
mossa,
nei fatti, sto
contro i liberatori sociali.
Essi servono, direttom ente
o ind irettam ente,
l'enor­
me potere m aterial? d e ll'a lta borghesia e del'o Stato
capitalista. Ci rovescian contro non tanto idee, opposi­
zioni, linee di condotta, quanto outob lm d ate aereopiani, corazzate
aggruppando ed unendo come infoino a una calam ita,
Per questo, se e proposito nobilissim o, degno, eroico,
con crien toiion e, tutta codesta realtà di libertà e co­
tal? do giustificare l'olocausto di m olte vite il trasfor­
muniSmo (81 esistente nell'intimità degli uomini e delle
mare questa società d'usurpazio ne e massi ero, non bi-
collettività.
Questo proposito indica implicitomsnte il metodo on­
dare dal di dentro al di fuori, senza cercor di collocare
segna dimenticare, se si vuol c e rc a r di riuscire, eh l'attuazion? di questo proposito, se ridotta o un breve pe­
riodo d'anni, è formidabile, t r . m enda, propr.o dello più
etichette, senza portare uno stampo o una misura per
valutare gli altri e lespingere ciò che non si adegui ot
capacita di migliaio c m ig lia ia d 'u om in i ben dotati
straordinaria delle epopee, superiore, a prim a visto, olio
nostro modello o ideole.
Lo rogiono e lo fo n o
Andare dal di dentro al di fuori, vuol dire stor d.ntro. Niente ridicole scomuniche e celestiali torri d'avorio,
niente orzigogolature teoriche e razioc ni astrusi. Bi.ogna situarsi fra gli uomini — operai, soldati, inte lettuali,
C e ancora da discutere se non sia a ltra che un so­
impiegati, ecc.— considerarli nella loro realtà, cosi come
oggi sono e partire da questa realtà per superarla e
gno l'idillica visione d una società c a p ita lis ta che crollo
ir. virtù dello sua propria putredine 0 ol suona di bibli­
che trombe5 Possiamo ancor pensare che la duh.ora­
trasformarla.
zione e l'attuozione
Ecco la strada, il metodo, la meta: dopertutto, come
fermento e com 2 avanguardia d'un movimento sociale li­
beratore, non limitato ad alcuni pochi, mo di tutti, in
tutti, per tutti.
dello
sciopero
paralizzi
g enerale
tutto il potere coattivo e repressivo dello Stato, o che
" la fratermzzozione delle due p a r t i" , m etta t.ne olla
guerra, e, uniti, 1 disertori e i p o o h s tt delle nazioni
•n lotta arrivino a veder spuntare, com e in u n j carto­
lino postale,
il nuovo sol* ra g g ia n te ?
M ogon
potesse
esser cosi! Però cosi non può essere l9 i
Tutti e lo storio
M olto ha fatto e potrà fore nel corso della stona, lo
In generale tutte le storie che conosciamo si riferi­
persuasione,
la
propagando,
l'a ttitu d in e
scono al lato esterno ed apparente, alla vita di pochi,
tanto nel campo economico-militore, quanto nel campo
sempio, la convinzione m orole, lo
politico-culturale.
st'aspetto
Non
dobbiomo lasciarci
trasportare,
l'oz.one del popolo
del
N on
nostra
dobbiom o
lavoro
cristiana,
l'e­
resistenza passivo e
vociole
abb an donare que­
Ma
il
ritmo
del
attraverso la loro lettura, dall'ingannevole tendenza a
mondo attu ale è occelleratissim o ed estrem om ent? v.o-
credere che un'autentico trasformozione libertaria di
tutti gli ospetti della vita sociale possa essere opero di
poche persone. Sarebbe un'attitudine mentale aristocro-
lento:
tico, se non confinante con la pazzia
oligarchie e dei trust, é enorm em ente mostruoso
Quest'attitudine aristocratico la troviomo nello stali­
nismo e nel trotskismo e conduce allo tironma, ogendo
mente brutale e san g u in ario—
1 preti
Iclisto, d?i
1 cannoni,
possono benedire
può interporsi tra
le polle
mo Cristo non
II potere dello Stato-capi-
nazisti, degli im p erialisti, dei tiranni, del>
O ltre agli o ltn
tattori, contro lo forca — tremenda
dal di fuori ol di dentro, dall'alto al basso. Una mino­
bisogna usare la torca
E non la semplice forzo m uscolare — t clossici m ilioni di
ranza può, si, esercitare uno funzione straordinaria: dare
broccia dei discorsi— , m a lo forza d e lle bombe di m ide
incitamento ed impulso olio liberazione della maggioran­
chili, quello delle co ra zza te
a e re e
di cento tonnello:«.
quello dei com plicati m eccanism i
dei sottom arini e dei
bisogna an n u n cia re
lo
costituzione dzl
nostro esercito,
cannoni ontiaerei.
però bisogna fare che esisto, che ogni soldato, o vio to re,
Bisogno addestrare ed equipaggiare l'esercito infcrnasionolc della libertà, o rg a n iz z a to p o liticam ente e te c ­
tonchisto, m arinaio, sappia che a p p artie n e
n e l'o s te s s i
tempo ol suo reggim ento n a z io n ale in cui serva g l'i n t e ­
nicamente, moventesi con ritm o sincronico sui fronti di
ressi del " s u o " governo e del " s u o " c a p ita lis m o
battaglio e nella
e od un altro, n azion ale ed in tern azio n a le , in cu i serve
retroguardia.
Per una
tra g ica
ironia,
con le parole di frate rn ità , g iu stizia , am ore nel piu pro­
(IO ),
se sfosso, lo libertà, lo fra te rn ità dei popoli.
fondo della nostro co m e , le labbro d icono: " A r m i, o r­
ganizzazione,
a r m i1"
O
a c ce ttia m o
quest'orrib ile
im ­
Bisogno fare lo guerra ontifososfo
perativo di vincere con la forza la forzo, o rim om om o,
sterilmente piangendo,
su ll’orlo
delle
strade
dietro cut
l'umonità muore e rmosce
A tutti coloro che ogiscono in uno degli asp etti deilo
letto
sociale
— il
m ovim ento
operaio—
sembro
m olto
noturole che scoppi un co n flitto o si d ich ia ri uno s c in ­
Cerne organizzare il nostro esercito?
gere
contro un d eterm in ato
rorrso d e ll'in d u stria , contro
un p arziale szffore 1< padroni. N o n vien e loro m m ente
Per rispondere o questo, bisogno dire prim o chi for
che bisogni lottare sim ultaneam ente contro tu tte le im ­
mera quest'esercito e con che scopo
Quest'esercito dev'esser
dui umani -— uomini
e
form olo
donne—
prese e tutti i cap italisti, e neppure pongono c o n d ii oni
do
tutti
che
gli
in d iv i­
sentono
e com ­
che rappresentino un program m o in te g ra i? d em one p o ­
zione operoio
t ilt .
Po rto ti sul terreno del fascism o e
prendano lo necessità d 'e s s e rj frate rn am e n te liberi, senza
dello gucrro, d iventano assoluti e p ro clam an o : tu tti gl-
classificazione, teorica o per e tichette, di questo sentire
Stati sono ugualm ente c a ttiv i,
o pensare, senza una v a lu ta z io n e d zìi'in tensità, del g r a ­
tutte le parti in co nflitto, non possiam o d a n n e g g ie rò g li
do, della forza propulsiva di qu est'onsio e di quest ideo,
uni g e gli a ltri no. se questi aggi non si dicono fa s c i­
senza designai.one previo
sti, domom lo saranno, ecc
dordine devesszrc
q u in d i:
d e ll'u ltim a
m eto
La
parola
A n d ia m o
verso
lo libertà,
croveremo lm dove vorrem o o fin dove potrem o
vita o per lo morte
Per la
A v c n z o re . a v a n z o r sempre, con tu tu
coloro che Circondino
lo
nostra
bondiero.
contro
tutti
d cb b icm o
Ie tta re c o n t r i
A b b iam o sostenuto che, nelle circo stan ze a ttu a li, d o ­
vevam o dir.gerc lo z io n e . co n cen trare il fuoco e, s ; pos
sibilo, fa r concen trare quello degb oltri, contro il n em . co
im m cd a to m e n re
pù
pericoloso
A
q u is fa
n em ico eve-
coloro che o foglino il c a m m in o ' L a b a n d ir ò dev'esser
vem o d ic h ia ra ta lo guerro m olto prim o che lo fccessera
lo nostra,
C ham berio m e Roosevelt
i po rtaband iera
noi,
g>ocché
quest'esercito
serve se stesso ed ubbidisce a se stesso'
C ontro questo re m co cfcb c m
lottato in Spagna quando Sta lin , B lu m e Ed en fo rm cro n o
Potrà non avere, m o ten o lm en te, b a n d ir e proprie, ne
il "C o m ita to
di
co
non-m fe rv z n to ", contro questo nem
proprie caserme, m a starà dove tiom m egg, una band iera
caddero m ig liaio dei rvcstn per le strade d 'A n c o n a , di
0 Si concentrino forze che fiosso no servire al Suo propo­
V ie n n a , di M.on. co, di M a d rid
sito Che proposito, con
sc.smo, e l o vcnguord io p>u a u d ace, p.ù tecn.co, d e m a ­
proposito è
che f >n;? Il suo fine e il suo
attraverso lo moggior liberto possibile, verso
la liberto lotole. E starebbe a n ch e tra le M e de! nem ica,
per sabottare le su? arm i, o n n .ch ila re • su d capi
con
quistore e sollevare i suoi servitori
tro tutti I nem CI della
lib erta
g a g o a e sang uinario del ca p italism o
e dello
frate rn ità .
- 'Jl -
I*insieme o parzialm ente secondo le circostanze, tenenza
(1 2 ).
N o n si fratto di p n r'a re del n e i.- te s e , smo in a stra tto
Oggi fascism o co o cretcm zn te
m _n a.
Contro chi dirigerà i Suoi o ttocchi quest esercito> C o n ­
Q uesto n e m e o é il fo-
d e ll'Ita lia ,
ie l
seno gl« S ta ti d e " a G e i -
G-cppone
e
dei
loro
sa te lliti,
•
loro com andi polii.Ci, econom ici, m ilita ri ed i loro m .di
boni
servitori,
volontari esd in v o ’onfori
t 1 3 >. N e l O
d'struz one del trem endo potere di quosti nem ci ris-evde
presente ch.> p u m a deve codere il nem ,co p u o cco n i'o
la p e si bi .fa, l ’unico possibilità, p u o m eno im m e d iata,
« piu potente
di r.rw tv s rr e n lo O t r a s f o r m a i One SOC >ae
Con toli p rop ositi d o b b ia m o o rg a n iz z a re q u e s ta f e r ia
liberatrice
discutere
N e a b b ia m o in m ano i m e n d
c H c r m a iiO n i
lo
scm p t.C iste
No
forzo
E
in u tile
m a te r ia j
t,nuore
la
ro 'cgrorci
nostra
d .i
guerra
fot'O
che
di
sempre
c tri
che
EXbsb om o con -
contro
ieri
li
loro,
e
C iu ta v a n o
di
o
scervdevcna c cn loro a poti., oggi I. c o m b a tta n o benché
di Cui dispongono g li in d iv id u i, i g ru p p i ed i p c p c 'i else
ccn propas ti d versi o c i nostri e benché Ci s-a lo posu-
1 elona concretcm enlc la loro e m o nc p o i -cne e m in m a
bi ‘io ctve dom ani li im .t.no
Bisognavo Sin cere Fronco Ceso le o rm i
b.sogno v.nccre
H itle r
ed
o itn
coni« c-n le erm i
a ltri
che
oggi
gli
B >vgnq e m nere
che
uno
confuS cn e
gronde
Che
<0
v
mo ti Ci m.sconoscano e ctve noi stessi Ci p c r a iil-
sona ve rn i o ch e possono C v v .C in e rg lis i J c m c m . O e h ?,
z amo
senza esser g ì
—- ¡o sua contrae «a'uz one p r e v e n iv a , h a inseg nato Foo-
V ie n i,
p osson o
im p ie g a re
tutto
lo
lora
forzo contro i popoli
0
aspett am o c h e
b ri—
la
fo rz o
n a z is t a
e im p e r .c L s ta
;
il io u n m o e un p recotto de la c 'c v s ? c a p ito
ed essere re a m e n te c n t. fascisti
e n tc o p .lo isti
sta
vuol d re ess-ve
( I 2 ‘ . ¡a d e m o c ro n a i u n ’evO'uX o n ? pn>-
sconquassi, else " i l p u trid o e d i h o o del c a p ita lis m o croi-
gress va
li", che uno coscienza nuovo illu m in i g li uom ini, a *i
sempre ha
prepariamo a c o n q u sta re con I» erosi lo htserta, contro
m onarch a, I ar st-vroz a, lo d itta tu ra , l o! g a 'c h .a . tende
chi con le o rm i l in c a te n o
o *ar v che ■! popc-c s-a il d rettone, rc m m in .s trc tO 'e ,
Atsb.am d e tto c h e lo p< m j
strodo è ster e, n e g a tiv o , illuvor.o
in q w o n to cs>oro e h ?
fanno lo g u e rra Si p re o c c u p a n o d " o r g a n iz z a r e lo po-.t.
guerra''
concia
Non p o ssia m o p e rd e r te m p o
lo stra d o e lo se •
A lle orm ,' Pero non a b b ia m o o r m i'
Ottenerle, c o n q u is ta rle ,
B . sogno
Il nostro e scre to non è un esercito e sto in tutti gli
eserciti
A srà
ormi a llo ra , tecn < i
e «dee m otrici
N >n
verso
sostenuto
una
mogg-oe I b e rta
Studi Soc>Oii"— . che
•— co m e
co n tro
il goverrvator* dei suo« propri interessi e d estini
c->
le cose
proe'om a m e d
a p e rta m e n te
yti
lo
S ’ ando
« « t r a i ci
• a iilo tc ìtii. y li a v t c a lK i dem ocratici u à lavo a w , i lib e r ­
tari
ilb
Non
d o m in a rle '
dei pcpoii
tasc-cmo in m oni fa 's a r.« b c n d ere che tocco r»
no. svento’are
non p retend iam o e h ? c ifr i c tta e c h .n o eh»
dobbiam o c tt acca>e r-o» e
sopì a tutto, non fo ccio m o ch e
il popolo marci per errore dietro falsi dirigenti e salva­
operai di Leningrado e di Mosca,
tori, perché noi ci occupiamo di teorie, mentre si lotta
ma che impararono con M akno a organizzare le guer­
i contadini d'Ucro-
contro il fascismo e per la libertà. Ora o mai è il mo­
riglie e che già una volta spazzarono via i tedeschi m
mento di prendere posizione per la guerra antifoscislo,
marcia verso Mosca. Non per i piccoli tiranni ed usur.
di spingerla ed orientarla, di cadere nelle trincee od es­
potori stalinisti, ma per i milioni di vittime del fascismo,
sere domani i primi ad arrivare alla testa delle colonne
di soldati che libereranno la Germania, la Spagna, l'Ita-
per la rivoluzione, alle ormi ! E l'esercito popolare com­
lio, il Giappone, la Francia, la Grecia, ecc. (1 5 ).
La parola dello pace la diranno coloro che han fatto
la guerra
(1 6 ). Guodognamoci il nostro diritto a par­
lare. E prepariamoci anche a continuare la guerra, quan
do i falsi democratici ed i falsi antifascisti vorranno
pensa la sconfitta dell'esercito rosso, migliaia di guem.
gl ieri scrivono con il loro sangue l'epopea liberatrice
che non si potè scrivere in Spogna perché Negrin * il
tuo comando stalim.-to si opposero accan tornente elio
guerriglia chz sconfisse Napoleone nel
Ko.tchok e Denikin in Ucrania nel
18Ü8, die vin,j
1917-19, che libe­
paralizzarla e scendere a patti con coloro che sono i
rerà I Europa. Già fin d'oro si puà dire che i guerngl.cn
loro avversari nella guerra ed i loro alleati nella ditejO
asfuriani ed andalusi, serbi $ greci, russi e cinesi inno
ael capitalismo.
gli unici che hanno avute
Dentro l'esercito, prepariamo il nostro esercito.
la noitre
guerra contro il fascismo.
Viva i contadini, i marmai, gli operai russi, il popolo
Guerra e rivoluzione
russo antifascista !
Lo compresero chiaramente gli eroici combattenti spo
gnoii: i due processi dovevano ess.re correlativi; il gior­
no che uno s arrestasse, morirebbe l'altro e cosi tu realmenie.
vittorie popolari in questo
guerra interim perialsta che dovrebbe essere
E dire viva, vuol dire che anche noi lotteremo con'rj
i tedeschi, i finlandesi, gli ungheresi e tutti coloro 'he
rinsaldano le loro e le nostre catene
Per paradosso, si può dire che il pencolo di
Contro il piano plutocratico
perdere la guerra sta nel pensor moito alla pace. Pricio
e Kegnn pariavano tioppo di "prepararsi per la p ace'
ossia pensavano: "prepariamoci perché nessun'oltro che
noi comandi dopo la guerra".
La plutocrazia si prepara per il dopoguerra
Mentii-
I comanai borghesi di
noi discutiamo ancora se dobbiamo aiutare le dimocn-
qu.sta guerra cne, lo vognano o no, é una guerra anti-
zie, esse cercano a tutti i costi d aliontanarci dalle loro
fascisia, s occupano troppo dei loro programmi di pacz
Ine, giacche temono le nostre idee. La loro democrazie
( i /).
e tai.ace. vogliono .a monarchia costituzionale m Itol-o,
La
yu crio
p e n c o ia :
il popolo a c r e
p re n u e in e
il
comando.
in Spagna, nel Belgio, e non autentici regimi popolari
Non possono condurre
la guerra
ne i discepoli di
Chamberiam, ne gii elementi della plutocrazia poiacca,
Purché rispondano a- loro interessi, puntellano i tiro"
natii americani fo n d a rlo viveri olio Grecia, lasciano il
olandese o belga. La Francia non deve avere il suo sim­
libero trans to al 90 co della marma mercantile fren
bolo in De Gaulle, ne l'Abissima nel satrapo belass.e,
cese. Seimila tonnel'nte di cotone delle Indie O andesi e
ne la Cecoslovacchia in Benes, né l'Albania, la Jugo
-n.gliaia di tonnellate di grano argentino vanno m G*r
mama. . . vio Spugno Non bisogna dedurre da tuttj
slavio e la Grecia nei loro re e ministri oggi in vacanze
a Londra. Difesa popolare antitascista, consigli locali,
comitati d'aiuto e di lotta, miglioia d organismi popo­
questo conclusioni negative
lari, di centri politici
lotta, prendano posizioni, reclamino diritti, cerchino di
r'.iomo che ci si la'ci entrare e che si appoggino e
milizie d italiani, francesi, spcgnoli, argentini, persiani
controllore ed oltrepcssare lo direzione capitalista della
liben. I popoli <j America appoggeranno la guerra on:i-
ed operai, che, appoggiando lo
guerra ontitascisto.
fasCista, cominciando col liquidare il propri governi ca-
Che durante la guerra agiscano i dug poteri: lo sti
Iole-militare ed
vogliamo il blocco toto-'e c
'a tattica di fare il deserto di tronte al nemico, vo-
il popolare,
che attraverso di
p.toiaton, incoscientemente sostenuti do W a ll Str.et
lei si
organizzi un nuovo ed unico autentico potere antdaso
sta e democratico: quello del popolo
Contro la reosione nazionale
t l t ì) .
Li sta lo nostra strada ed il nostro posto con ci*:
Non voghomo morire per Vorgas, Castillo, Proda, U-
che siano esempi e con orientazioni precise: "N on vo­
bico1 Radicali e socialisti,
gliamo che tornino i fiacchi ed i rinunciatari di prim a1
lasciar tutto m omaggio olio potrio in pencolo, gli stu
Tribunali popolari pei i traditori ed i fascisti! Terra per
Imisti esaltano l'unione nazionale sotto il g.nerole Just-t
in Argentino, ci dicono di
i contcdmi che l'han bagnata col loro sangue! Toglier
(2 0 ).
l'oro e le proprietà olle duecento famiglie che ci hanno
del Guatemala é oppresso dittatorialmente do chi rende
consegnati ad Hitler' (19) e cosi crescendo.
omaggio o Rooseveit - Churchill, fo lo commcndia de
Il popolo ontitoscisto
dell Argentina,
del Peu.
mocrotica e ci consegnerà ol fascismo se non organi!
ziomo, parallelamente olla guerra antifascista, la letto
Russia
Il tema é lungo. Si udivono le stesse parole d ordm;
che m Spagna, neppure un passo indietro! Non retro­
cedere! Non passeronno per un polmo delle nostre I >r
re!
E
la
mocchina
nazista
avanzava,
mentre
Stolm
ordinava fucilare operai libertari, autentici soviettisti e
contro lo reazione nazionale, se non norgjnizz.am o m
tutti i paesi i quadri di S I A , per l'a iu to e per la
lotta, dal bosso m olto, organicamente e su base ‘cderalf.
Nel dubbio, meglio egire col rischio di sbagliarsi, che
u*nre in mezzo a disquisizioni teoriche
rivoluzionori, trotskisti, ecc , come colpevoli dello rot
tura delle linee e del disastro militare
JO SE
Però all'ultim 'ara
Si ritrovano i marmai di Kronstadt e del M ar Nero, gli
Argentino
M A R IA
LUN
L'orticolo del compagno Lun pone il problema che
do temr o turba prolondomente il nostro campo e il
campo di tutti i nvo'unonori, nei suoi termini più chiari
ed inesorabili Nelle Im e; generali lo suo posizione è
la nostro e risponde a quell'esigenza di 'soc o b lia r e la
puerro contro il fascismo", più volte espressa do Studi
Socioli". Ci sono le inevitabili differenze di tono e di
sfumatura, specialmente nel'n porti polemiche Ci sono
poi alcune divergenze nei particolari, che e t sembroto
Messorio rilevare m queste note, giocché l'argomento
è di Quelli che bisogno esaurire e su cui è necessario
intendersi il più ch'oromente possedè
11)
L'em iro Lu n reagisce contro il b z a n tim sm o
rooion-tvo e forse non ha tu tti i forti M a non biso­
gno dimenticar; che la m a n ia di spaccare i Peli in
cucftro non ha n ente o che fore con q u e 1"o ttifu d r»e
' rai'Ona'e" di fronte olio v ita e o l'o 'c f ’ o. »ag i p.u che
mai necessair e m m ezzo c 'Iu r t o feroce deg'i inferissi
e deg'i istinti Non d .rre n tic h ic m o che il fascismo ho
folto suo il m lo d e T irra Z 'C n a liim o rom antica ed ho d'vn.zzcto il " f a t t o " , d isp re iz a n d o I' 'id e o ", ha esaltato
il mero istinto vitale -ridondo " m u c o I m t?tl g e n ia "
Seppe ma che r ntenz>one di Lu n non e q u e "o di so­
pravalutare I e emento irraziOno!»
mo sem plicem ente
guelfo di ricondurre i te o re i o l’o coro« e al sangue d i o
rea'tó Però e bene che non sussistano dubbi a ques'o
proposito
121
A que ti e s m b quesiti i s*ve cic'm e n te per quel
cHe rguarda le m b i m ie ito iic n o ' s e 0'6 cerecto d. i spendere da queste eo onne
•31
Osn Io g e n e ra li n o i one e in g .u s 'a
A h b rm o
lette e senti'e c n c h e no« tros< di Q u es'o g e n e r i P e ro a
mpgg or porte dei c o m p o o n i n c s 'r i e ro s o n e C’ 'a g u e rra
non l’cttesa mo a r v o 'u l Cn e e il d v e r o d e ero 5 u "c
f-ttiCO. Sul m e d i s u " a v o l u t a c e n e d e 1 tm o m e n o fase s'o. Sulle re lc r an i tra g u e rro e m o ' u : o - e V o i d noi
d offra porte h r n preso de< s e m e n te p o n i e r e e non
hanno effe tto rifu g g ito li proti t t Q
'•fi
Ncn e prec sem ente per o v e 'e il fa-ere p.
lare che Si de »e prendere pos i erse N ei I 9 I -t - ! p
cero 0, che ncn avevo v o ’ufo lo S u f r o
r mese CCn cn
contro io guerra c»c » o II. ttc 'o V-o dal! a ltro cent ogrq.
zoo; 0 Questo u ro coso fondom en to > e Cem*; ofO n ;n
pù eo'on.e e m erccti sano m gioco mo o nastra ro s 'o
'cmbe se i c i n; pali g oca t >■ non vcvg' orsa.'
o
terto In F for v a lo pus • orse p c c .f sto e>o p y - r c r
eppure i nastri com pagni che I f v t v y i a d o ttata s. s. -vs
sbagliati Durante fe ltr o g u erra I alto industria e l edo
banco C'ano QuC" ù fc 'v lo ie
n Questo guerra favOriSÌ ano
in genere il m n co lo *o h tc ric , cernì» om ento eh e s ri­
torno d una p r _ 'ondo d iffe re n z a O uesto c» terra e non
0utl!0 d i :'e pre'erznze che a vrò li p o p o o dom ani de«e
guidarci
•5 1
Attenti con g'i m segnom ent. de a guem o' Sa-no
quasi sempre
o u tu r.ta tra m e n te
m j » ,d u a lis ti
e
tn a ira -
nari
«6 1 Le d erl'Orve rvo m a uno s x c n j j » ivo 'u I«rn e
soc 0' sto e e r i sto' n.sta, <n Russ o se rap domante » t.
I otiO-O e rc n pacifista, sarebbe certam en te un tep o re
di vittor o II problem a irs R u s s o e Questo
Oue I eroco contod no v» so rebò; fa tto artsm ozrare p m o per
il b nemio H t rr - Sto Ln ve Siol-rs g et c ve v .e cansar •
do*o’ Se o rm ia m o o u'vo »'»posto rse-got va tutte ¡e spe­
ranze tono permesse
l ' 1 Ne la cr t.c a Ol (Vie ih s m o
Qui C e un erro re
lift fendo e Qu*Ho stevvo »d e v o to p>u SOprO1 I ryoc .f i­
sti efferm eno c ’>e l j g u e rro n o n c re o e non ' b e ’ o e eh*
so'o lo lotto contro lo ouerra, cioè <per quanto i p a c i­
fisti non rivoluzionari lo neghmol lo rivoluzione, può
dnrei un mondo rinnovato Oro la storia ci ho portati
od una situazione parodos'ole. Lo lotto contro lo guerro
^ in»»n conf-o il fascnmo Lo rivoluzione — lo nostro—
e lotto contro il fascismo Come castigo di non over
saouto fa r; lo nvo'uzione antifososta (cioè socialista),
ohhiomo lo "auerro ontifoscisto". Ricondurre il più pos­
sibile la querra sterile olla rivoluzione che creo, ecco il
nostro compito
(8 )
Non sorebbe meglio adooerare il termine piu
orn-rale di "sooolism o" loiocché si può essere a n a r­
chici senza essere com unisti!, per non mettere limiti
non imprescindibili ogli sviluppi futuri?
191
B a s a re lo p ro o n o o i'O n e su u n a sim ile s p e ra n z e
sareb b e c e rto u to p ia Pe rò g li episodi di reso in m osso
ch e Si sono v e r if ic a t i fro le tru p p e ito h c n e p ro v a n o c h e
m o lto si può fa re in Questo senso S c io c h e si p u ò fare
in It a lia o in U n g h e ria , o in B u lg a r ia , m o non sto n d o
Oui
II co m p ito nostro è un c lt r o
E, do per tu tto , la
n v o 'u z io n e , ? non lo reso o lo d s e r i c n e , c o ó riso lve re
il p ro b le m a S g ' o un s a b c ffc g g io n v o lu z o n o rio c o n tro la
g u e rra r e i paesi fa sc is ti, e u n a tra s fo rm a z io n e d e llo
g u e rra in senso a 't r e tt a n to r iv o lu z io n a n o n e g li c if r i p-uó
o o rte re o q u e l'a f r o f e m n o z i o n e che. se si p"-nsa c
l’ u e n 'o d o n tifo s c 's m o resto ancora e cre sc e in E u ro p a
e tu * ' n 'fr o ch e im p rc b o b i'e in COSO c h e I h it 'e r Sm o S'O
‘ C o n fi'to e fo r ‘ e on -h e pr m a E v id e n te m e n te l'u c m o e
debo'e di fro n te e g li c rm - m e n ti m o d e rn i ed a! g ra n d e
o p c o r a '0 ch e li c re a P e rò c u e s to g u e rra h a d im o s tra to
■I c o n t r a r i o di o o ch e s e m b ra v a c v ; r d rn o streto f e l ­
tro il g ra n s a b r e de l e 'e m e n to u m a n o I e 'e m e n to ch e
m a n c a t o o M u s so b n i e c h e H ber e n p e ro poss ede Se
m E rg n c io lo p p e » 1 1iene o d a g u e rra in v e c e d essere beIc n t f e rir- u n ric tar 13 fosse s fa ta c tt va r . v o 'u i c n e r a e
v e ra m e n te ont fasc fa
c ic é n c n p c c d s ta — si s a re b b e
r o 'u t o es'en-dere o io E r c n c o lo n v c 'u z io o e socg r-c’a e
hf *1er s c r . t b e stato o ffr e n ta to in O tre c o n d ii o r i e Su
c tra t e s e
B sogno .r i sfere su* fetta cne
vincere a
fondo questo guerra ncn e neg'i interessi d> nessun
capitalismo II c cp to' smo tenete o prevenire i pencoli
de a v ttorra c c n tj compromesso Toccherà c pcpob
andare n fonde setto perso d over combctfutc per n ente
E ve'o cn.ii "i'e m c rsc .p c iic re in tegree d e"a
c css - cperq.o f pisce co! d ve-fa re neg am b e n ti in dace • un luc-ao camene e cc! perdere 'o sua farsa d>
t ne m : •■re E n c r e Ques'a a causa de a pcc a e-erg a r . ~i cn.cr a gei s ndaca ;.m.a5 Sceg ere <
1 rem co.
s ne a 'offa s ndaca e e re a r va'ui>are ma senza
cr e il f ne u t mo e t-t- e cessi d or er*are e cacrd naie
■ p a rt c s a i i
m e m e n ti de
a i are
<12
Sarebbe t'-ppo iu-go r ■peter;
f serve Su e tsp'és: ì. u^fase sma. a-ang
r u
n.H
n>t1-■
» •fT*. ^
P !a
e arst •-v:
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che han se-gu.to ■ :Ù».f0 d.
Studi S-C a • <
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•! 3 i
1 fase •o n cerva re*a. ebbra :c z Ufi
vasto P e ta n IV.
u n tasd if a
asti etto
Puf t guianaa fra • cagc- eros
faceva pcrte ce c
Stuta V a g g a re ( >a-cese Q‘uar-»i Peta n r< .menda a n ­
cata dcm.acraf ; a ?
p u
1 •i»
a s» u p p c cg co de e prem e sse
C ■Z^Ztcfr c
V a e uno s » uppo io 5 CO co-/•f f a c „
a p uTvX* ' C I -0 (Tc n to fasQ s 'a c h e pseurdoJ . 'T*
J L0
Ct IX. Z J*
c c n tu tte
e sa* ta n e
»r
£ Vi'vr'0?v> uO f e r r e r ò n C u i t S-Cg
Con r r . lo cc vile 0 O - e • s * iù f eserc ti c h e •n CCSJ d '
> t ’c r.o e per
sem p ee fa tto c e b o scen* tta de nem co. pvxteron»so a r v o u i c - r ; c o n tro il fase s n o n el
lerr tor.o de- pvaesi m i
s a ra - n o c d a p e 'a f i carn e s t r u ­
¿<rt\ ù*Cf et
Cc
p r lj
m ento di rep rrss mse C ontro g I S p o n ta n e i n v » .m e n ti d a l
b-sso d a p c te ,ie. g o v e rn i » . iV 't c r . che — e C J '3 ‘ n
d o ra — di r ». u i o r * rvan v-a»g orva s a p e m ;
E p e r lo
i v c 'u l orse b vagrva a v o rc re
rvan sa a a e v e n .
in teri 'a i o ccrsQu stato . i t e t a 'o c h e per e r a e ’-a pe e
d* » rsa’
m a a 'v h e j d e t t a
L a n d r a N e » 'far», « c .
ncc
eec ' e s . c » _ ' **o n • ’ eserc fa stesse, co so naes
•mpcss b e peretse
a scen t tt a >era d e ' fase sm o rvan
si rvjó av e re c»ve a Quei p re z z o
C e Q v M i p e s ta per
f .,f’
5». .
e u.. * a <ag c e L _ n — t seg na «»»ero
L'importonte é non forsi prendere dall'Ingranaggio c
saper bene dove si vuole arrivare; non mettersi sul ter­
reno (in fondo rinunciatario) del pseudo-antifascismo
borghese, mo trascinare disperatamente il carro in ovanti
— o spingerlo, ch'é lo stesso. E' questo il momento
delle audacie e degli imprevisti (imprevisti logici e —
quosi direi— fatali. Hitler insegni).
La Sicilia dopo il 1860
ii
LA Q U E S T IO N E SO C IA L E
(16)
Aver fotta la guerro non vuol dire conqui­
stare il diritto alla parola. Parlerò chi avrà lo f o n o di
conquistarsi questo diritto. Per ora, nel Nord Americo,
ItiiKk'l, niKKl. o S i c i l i a ! . . . lu m in ila
ha più diritto di parlare Pope, fascisto fino a ieri (cioè
razza «lei V erre, «U-rnii Idra Insaziabili,
che non ha fatta la guerra, quella lunga che dura dal
rlili «Ir |><»' f »rii tuoi sfru tta ti e Mjual.dl
1922, o, meglio, l'ha fatto, ma nel campo nemico)
« Uhi di piom bo Italico.
che quelli che han dedicato tutti i loro anni migliori
CORI
olla lotta contro il fascismo, anche se sono in tutto e
per tutto con Roosevelt. E Borghi, rifugiato antifascista,
A ll'in d o m an i dello riv o lu z io n i del '6 0 , il contodo d
é relegato a Ellis Island, proprio per il fatto d'essere un
trovò
con l'unico co n q u ista. . . che dovevo allo conces­
rifugiato, cioè di mancare, come lo maggior porte dei
sione del ' 12 , lotto doi boroni; concessione giuridico eh*
rifugiati, di regolare permesso di soggiorno. C'é di più;
tra i membri della commissione incaricato di giudicarlo
per nullo era venuta o sollevare la sorte del "donnztg*,
e decidere se possa esser messo in liberto senza peridoto che, esteso il possesso dello borghesia^ il contadino
co'o per la democrazia, c'é un nco-democratico dal co­
passava od essere schiavo solorioto di questo, in condì,
gnome italico, fino a poco fa fervente propagandista
zioni peggiori. G a rib ald i st era lim itato, durante il suo
del verbo mussolmiono. Per poter parlare dopo la guer­
ro, non basterò overla fatto, bisognerà ovario fatta a
potere dittatoriale, o provvedere con a lc u n i decreti per
modo nostro, cioè over aiutato a trasformarla in rivo­
sollevare un po' lo sorte del "d a n n a t o " . Ero il meno
luzione.
che si potevo fare
(17)
E' vero. Ai governi alleati, e speciolmente a
quello inglese, la paura dello pace, o m;glio, della v it­
toria, toglie le energie necessarie per condurre o fondo
la guerra. Però il popolo deve pensare alla pace, o
come costruire la pace, se vuol cvere entusiasmo per
combattere. E quel che l'entusiasma e ciò che fa paura
ci governi s che noi dobbiamo agitare come una ban­
diera e preparare con la serietà di chi levare per la
salvezza in un momento di pericolo mortole.
(18)
Qui la parola "potere" è presa evidentemente
in senso specialissimo. Pera bisogna stare attenti a non
lasciar colare tutto il possalo (il peso morto che ci p a­
ralizza) attraverso lo spiraglio di questo paralo poco
chiara.
(19)
E' la rivoluzione in otto. D'accordo. Ma a l­
lora, perché fermarsi o metà5 Perché reclamare l espropriozione delle 200 famiglie — secondo il cliché che
l'insuccesso francese ha roito-—- e non parlar chiaro di
socialismo5 Sarebbe finita la collaborazione5 E' proba­
bile. Ma bisogna convincersene: su qu.sto strada fare
un passo o farne dicci comporta gli stessi pericoli e la
collaborazione si rompe alla primo reclamaz.one di que­
sto genere. E' problema di forza. E la forza non sto
solo n.lle outoblindote, ma, in questo tempo più che
in altri, nel fascino delle idee che si lanciano, nodo
loro vitalità, nella loro rispondenza al memento stanco
ed oi bisogni disperatamente urgenti.
(20)
Non é provoto che Churchill s>a più an tdjscista di Justo.
1 decreti
M o poi, donato il regno a l gron r? V ittorio,
di Garibaldi furono possati al m acero, ed i tircnnclli *bbero ragione sulle vittim e del loro sfruttam ento.
Come governano i tir o n n ?lli? Lo d m ostreremo con do­
cumenti
Il prof
Basile ne " I
cotosti d 'Ita lia ", rderen.
dosi olla Sicilia, testualm ente scrive
", .
.1
s gnon, che
sono ricchi perché esigono a ffit ti dal territorio di mezza
provincia; e che stim ano uno v illa n ia pensare a colti­
vare le terre, che non intendono im p a zzire a for con.
teggi con gotici castaid i; che neppure cono-cono 'a fermo
e l'estensione dei loro latifo n d i, o fh d a ti
01
capricci d»
procuratori; che sciupona tu tte le loro e n trate negli al­
berghi di Parigi, di Lond ra, d ella S viz z era , o oi go:hi
d ozzordo di Viesboden" nutrono un n a tu ra le d sprezzo
per il lavoratore dello terra, com e per un essere da na­
tura condannato ol servaggio.
I procuratori poi Si cfhd cno ol gobcllotto, e in quanto
a questi, I Alonzi scrive: ' L 'o p e ra io e il contod.no sona,
secondo il gobellotto,
specie di ornmcli
inferiori,
spesso trottati peggio del suo co vo llo do coscio
Egli ren
uno
può capire, per es.mp.o, perché i fu n zio n ari di oggi deb­
bano occuparsi delle violenze g ra vi, che un go'antwo««
lo od un servo
. Tonto meno poi ro se e o comprendere
che anche un miserabile ha d iritto a giustizio, o goder*
del porto d ormi, e od a ltri p rivileg i, un tempio risenob
solo oi g a la n tu o m in i".
In genere, in tutto l'orticolo, si tiene troppo poco
conto del popolo tedesco, italiano, francese, ecc , che,
se i loro governi saranno sconfitti, staranno (ra i prin­
cipali costruttori dell'Europa di domani. Se gli lu g o J a v i
e i russi fanno, in territorio occupato, la guerra di guer­
riglia, gli italiani hcn fatto lo sciopero m ilitar: E mo te
cose sembrano morte in Germanio, che sono sem p.ce­
ni ~n*p m le'orco Dare olla lotta cntifcsasto un senso
mondiale, impregnarla di spirita di fraternità per i po­
pò i che sono oppr.ssi come domani noi potremmo es­
serlo, é l'unico modo d'evitare un altro Versailles e un
altro fascismo. Lun è in questo, come in quasi tutto,
d’accordo con noi. Lo differenza sto nel fatto che noi
illumineremmo di luce un po' piu forte certi osp.lti
del complicatissimo problema. M a in complesso ci sem­
bro che quest'articolo metto sul tappeto in te.m.ni chiari
lo questione in questo momento più urgente e che s>o
bene che i compogni lo leggono con attenzione e lo
discutano con serenità, come noi, in queste note, abbiom cercato di fare.
Certo oggi m gran porte il co n tad in o è po' diverso,
ma non perché il governo a b b ia provveduto m quzeiss
cosa, mo perché egli ho provveduto do se Cm : J rj r\io o
facendo emigrare il figlio; fuori p a tria il contcJ.no no
lavorato con, un so'o scopo: ra cim o la re qualche dollaro
per innario e lla famiglio per com prore uno coseno <J
un pezzo di terreno In tote nuovo condizione, col re­
spiro eccncm.co, sollevo la suo condizione
occresce il pubblico benessere
Vi
sono dei risoluti non disposti a
n role ed
lasciare
lo terrò
n ativa a costo di farsi b a n d iti, te rrò » m o n d o i latifon­
disti. E ci sono gli elem enti m eno raccom andabili. che
si mettono ol servizio dei latifo n d isti p>er proteggerli dall'a u d a cia dei risoluti
E l'ig n o ro n z o < dol c a n ta suo, CV\-
tnbuisce molto a ll'a b b ru tim e n to di quei disgraziati.
A
proposito
di
questa
poga.
v rr.v«
il
Colofoni
. . .d eplorai che si spendesse poco e m ole per l istru-
La redattone
zione popolare,
deplorai d ie
si spendesse poco e ma’*
per tutti gli
istituti
pii,
che
servono
pei
poveri
e gli
essi 2 fratelli del sindaco,
inabili ol lovoro; deplorai che si rubasse nello spendere
poti,
t si qualificassero com e opere p u b b lic h i quelle che sono
un consigliere comunqle,
sessori, ecc., ecc.
di semplice interesse priva to ; deplorai infine che il d o ­
no - consumo,
il focatico e la
stituissero la principale
tossa
risorsa
sugli an im a li c o ­
econom ico
dei Com uni;
17 cugini, 2 cognati, 2 ni­
I am m inistratore fratello del sindaco, 1 frofello di
6
consiglieri com unali,
3
as­
Comunque, al giorno d'oggi, dopo ce n t'a n n i di leggi
a b o litiv i e di
discussioni
laboriosissime,
di
terreni
de­
e d:ploroi che la tutelo esercitato dal G overno riuscisse
m aniali non sistemoti v 'é oncoro nel m ezzogiorno d 'I ­
impotente od impedire il m ole, e finisse invece per og-
ta lia circa mezzo m ilione di ettori
grovorlo, per servire ol cap riccio, ol comodo dei b e n ia ­
cordano il Rinaldi, il C o p s e il Lcn g o
mini, dei protetti, dei grondi elettori, dei d e p u ta ti".
(in questa cifro c o n ­
. 1"
Questo sotto i Savoio.
im pieghi,
Diversi secoli addietro sotto R u g g u ro le cose ondavorvo
esenzioni di tosse e protezioni d'ogn i portato agli ode-
in quest'oltro m odo; "T e n e re o freno i grondi, a p p o g ­
renti e si fo l'opposto per gli a v v e rs a ri, contro i quali :
giandosi a lla
persecuzione continuo, evid en te,
dipendenza del regno d a ll'a n o e i reoli diritti d e il'o tro.
l'Alonzi aggiunge
"S i
profondono
favori,
spesso sfacciato e fe ­
Chic-so ed al poptolo: di qui lo ncm in a le
roce, fino ol delitto. E si pretende che i funzionari del
li suolo continuo od essere nozionote, e il sovrano in-
Governo seguano questo indirizzo. T ra n n e poche e lode­
feudendo
voli eccezioni
pubblico u tile; esse restono pubbliche, perché del re in
nei com uni
dom m ono
l'incom p etenza
e
le terre, non può concederne che
il d im onio
lo prepotenza piu g offe e sfrenate che per contrcccolpo
quento tale e non patrim oniali. Do tutto Ciò van ivo
vi producono
piu notevole caratte ristica dello proprietà im m obiliare nel
lo pouro,
lo
sofferenza,
i rancori
sordi
lo
mezzogiorno d 'Ita lia ol principio d ell'ero m oderno; o c ­
celle masse.
"L'u fficio di Sindaco,
nei piccoli com uni, é sfuggito
ooi buoni, perché ard uo e pericoloso, è ricercato o v ,d o ­
mante dai tristi cui o ffre
risorse illecite,
m a sfuggenti
conto oi beni privati, persisto«-«) quelli feu d ali, mo rite ­
nuti sempre come concessi ol borone in usufrutto, con
riserva sottinteso di dom inio per lo u n iv e rs ità ".
Lo stesso sorto i Borboni, nel
ol Codice Penale; é vo lu ttà di com ando e di prepotenzo
c o!o.
thè fonrvo rivivere don Rodrigo senso il b o s o n e ".
Con tali sistemi ero possibile
Teresa >n Lom bardia
lo van d ea
Toscana
Roberto Poim arocchi, m un opuscolo de Lo voce, p o r­
tando dei demani p arecch i c n n i orso no scrivevo
"M a se nello legge del
ravorvo oboi ih gii usi
6
definitiva dei dem oni,
I S C 6 si draho-
settem bre
cessione
esempi
d a ti
da
M ano
<17 7 2 1, e e da P etro Leopoldo di
«1776 - 78 ‘ , ordinavo
enfiteut co
1 7 6 5: Il viceré C o rcc-
poco prim o
delle
terre
lo d iv is o n e e lo c o n ­
cp p o rten en ti
o lle
uni-
v lrsitó . Poco dopo Ferd ncndo IV , collo p ram m a tico de
e si ordinavo lo ripartizione
c iv ic i
seguendo gli
A d m iim tio tio n e u n iv ersito tu m
le
prom iscuità,
conservati
« 1 7 9 2 », d ic h ia ra v o sciolte
i diritti
dei co 'c m
perpetui,
lo scopo rvon ero di disciplinare
doti i dem ani o censo, con p referenza dei nullo tenenti.
lo proprietà disputato, rvon ero di O um entare lo produ­
M e tali 'eggi per un supremo sforzo dei bcroni r.m a sero
zione, si speravo di spezzare il lotitondo e si prevedevo
In te ro morto
thè sulle sue rovine sarebbe sorto lo te n to sesp reto p ic ­
Sotto i Savoia a chi parlò in difeso dei co m o d in i toccò
colo proprietà. Questo sp eranza e questo previsione f a l­
¡o sorte dei Pcnep.nto, dei Verro, degl« A cozi, dei R u ­
lirono c o m p ita m e n te
mori, c a d u ti per meno di s c o r i protetti d ei fu n z o n o n .
Q uanto
ui
fu n z io n a t i
in c a r ic a t i
d ille
liq u id a z io n i,
bre
1607-20
a g o s to
1610),
i
p o te ri
Ed o proposito del latifondo il Bru cco 'eri scrive:
<1 I n o v e m ­
Passcrvoo a ' tristi fenom eni ecowrm ci che seno sta ­
g u r is d iio n a .i
ti, d a tutti ed m ogni tempo, rile va ti com e c o ra tte n s t c«
OOpo che fu sc io lta lo c o m m is s io n e f iu d o le
passarono n elle m o n i d e i tr ib u n a li o rd in a ri e u n d e c re to
de^a S c ilio . m essi non s« trevo che uno conseg uenza
oel I b l l
logica e necessario d illo
c t t id à
le
(u n z io n i
dei C crryn Issa rI o g li
In ten-
I inum ane
oenti celle piOv uvee.
Il governa d it la t O f io lj d el
»■Zione,
istitu en d o
Subito dupu
i
Ib ó l
n u o v a m e n te
m .m s tfi
primitivo e re s titu iro n o
re v o co q u esto Jisp-O-
s p e c ia li
p ie m o n te s i
Oi p re f e tt i
cegii Intendenti^ tr a s fe re n d o tu tte
in c a r ic a t i,
ric a d d e ro
le
o n t< h e
Easiiiccto e CO'ObfrO, !
donno esser
v e n u to
d a i m .n.-
S u ll o z i u e » » a i­
to Coi p re fe tti in u n c in q u a n t e n n io s a io
il giudiX.u delio re c e n te
rrvons oni
le p ra tic h e
Stero deli iritcrrsu a q u e llo di o g n e o - tu ro
b e n e 0 »u g-re
In c h ie s to P a r la m e n t a t i
III, p
d o li o p e ro
(¡V i
dei
ma
nel e ir c r i
iV a i
civc o tt e im o
fu n z io n a r i
V
m ino«
boitsoniCi
Che rvon do q u e llo d ei p r e t c t t i d i i reg no , e Cito m p ro ­
posito un cp .so d io o e i
p iu
c o r o n e « n i ci
‘ Dinanzi ol p rete tto Com m issario ripartitore di B a s i­
licata
tritensCO tcslu o m entc | Ci.*npu'*e ,n uno g'tìvi»-
s-mo causa CcmoniQi« o po tiuC inoie g ii m tu c s s i di giondi proprietari,
il presidente d eila C om ero dei D eputati
Oro di que-l illustre
personaggio
i g iornali o n n m u io is j
la nomino im m inente O m inistro dell intenso,
e di lo tti
»gii tu ministro deb interno a ll ind am ene erse •! p rete lla ,
regra commissario, em ettevo gravissim o sentenza
Lo stesso inchiesto
riferisce
il
coso
sintom atico
63
‘ L cc c e n tra m e n to , in fa tti, m po ch e man« p r .v ie g - a te
fa s c h i il p ro p rie ta rio poco s« curi c h e lo suo te rrò
p ro d u co di p u e rn-eg ,o di q u a n to p ro d u ce Q u c n d o il
red d ito ccer.piiss.v o che egli ricev o d ai soc« te r ., é Io le
do co n ced erg li rvon so ’o lo le tiz io d e ll'e s is te n z a . m a
cn c h e il lusso, t o s o to il p u sm o d ato , p erc h e OCr. re b ò i
eg i, la m t ccarsj il cervello, darsi lo no-o di te n ta r e
nuove espe« en ze. so ttra rre cl fe s ta e cl div-ert m e n to
n d e n a ro n x e s so r» o o q u ei te o tc tl* • , P e rc h é losc»cre
gli oxc delio c itta p er ccnf.rvars« in u n o d e s e rta c a m p a ­
gna’
Perche p r a c u fc rv le c o s e del buono o ca ft v-o ro c­
co-io Q uando C e ur 50 bell otto else Sj oddesso ogni ( | .
sch>o e porta,
Citta
0
gl« m a ro o
o n t.c p c ta m e n te
qwddf.m estr* per QuOdrimestre,
<*«v) ol o
I im porto de T c f -
f.tto >
Il (« b e lle tte , cos«, d ive n ta I m !erm ed*orio Qucsi n e ­
cessario oi o produzione dello terrò. P o rte d< essa, p ro ­
do l< mente
testerebbe u v e to senza lui. perche il gronde
lotifcno sto PC iiiona poco si curerebbe d« rvcovcfe Q u a l­
che m giiO iO di lu e di piu oll'o«vv>. pur di non obbon-
dei
comune di f c «ru 11 a no m p ro vin cia di Reg-g o C a ;obno,
dove di un bosco d em cn .o ie crono
causo orig in a rio e princ p o le :
squilibrio ne o d»str,buzicne delle rvccfsezze
usuipetori, e di
oono«e lo tro nq uiilitò delio suo e vs te n z o
Continuo I
N IN O
N A P O L IT A N O
RICORDIAMO CAMILLO BERNERl
In questo periodo lo macchino triturodoro del tempo
lovoro o un ritmo rapidissimo e i fotti di ogai, niu ter­
ribili di quelli di ieri, n-> ossorbono il ricordo E le morti
d'uomini e di cose, di Stati e di orqonismi, d'idee e di
tradizioni sono cosi frequenti e fantasmagoriche, che le
piu recenti fanno dimenticare quelle che immediatomente precedono. Perdura il ricordo solo di ciò che —
violentemente soopresso daqli uomini o dal destino pri­
mo del suo termine naturale— aveva in sé tanta v ita ­
lità da adeguarsi olla realtà presente, ciò che ancor
erigi, malgrado la scomoorsa'materiale, riesce a vincere
con la sua eredità spirituale i mostri proteiformi che
vogliono asservire l'uomo.
Per questo il ricordo di Camillo Berneri non s'é a n ­
nullato nel gorgo, con quello di tanti altri, pur grandi
Carissimo,
avrei risposto subito olla tua, se non mi
forsi compiaciuto oll'idea di una letterona che
colmasse un po' del vuoto dHla nostra ormai
lunga lontananza. Ma una letterona richiede
terrDO e, oncor più, della calma: ed io sono
semore p:ù dmamico ed indolente, e da un
Se rileggiamo ciò che scrisse nel momento spognolo
I l'ultimo I della sua vita, s’ n'iom o che quelle porole
pronunciate o scritte nell'atmosfera ordente della rivo­
luzione, ro*rehhero essere pronunciate o scritte om-hi
o n nell'atmosfera fosco della fluerro, e la rischiarerei
bero.
Non riproduciamo — corri? pure ne abbiamo avuto lo
tentazione— nessuno scritto suo di auel periodo, perché
essi sono foci'men'e reperibili Preferiam o trascrivere uno
sua letf'ra Inedita, che, senza aggiungere nulla o ció
che conosciamo del suo pensiero, contribuisce o dorci
un'idea piu esotto della sua personalità Questo Ietterò
é stata scritta —-probabilmente verso la f in ' del 1931 —
ad un amico suo e nostro, esiliato qui nell'Uruguoy
buffo, o il traaico (secondo i momenti», é che
p«r ric0lvarlo bisognerebbe che avessi la cal­
ma morale che é necessaria oer avere tutto
il domino su noi. Invece io ho tante onirre
in querra tra loro. Sono libresco, forforoso,
romantico, volitivo: viva di "momenti", corre
tutti i nervosi. Mi soffonderei nella cultura
come una taloa nelle sue noller;e, se potessi
costruirmi una torre imbottita d'eqcsmo In
vece, questa benedetta coscienza ( c h e é Do),
mi dò delle manate sulle soalle, delle gemi
fate nei fianchi, e mi manda ovanti.
Quando puoi, vieni in Eurona Dove siete,
mi parete in un esilio concentrato.
Qui c'é molto da fare Presto commceremo
a dar colpi duri cl fascismo. Tutto sto ad o
vere le ali E abbiamo buone speranze Lo
pastoia é sempre l'eterna mancanza di bezzi
tuffo nella corrispondenza passo a nuotare
per mesi fra articoloni e articohni. Fiaurati
che sono in arretrato perfino con Souchy di
tre mesi: il che vale essere caduto intera
mente nella sua stima. Che peccato non po­
terci vedere' Con una ch:acchieratcna di quel­
le che facevo sotto il coperchio di houle (a h i1
la mia testa se ne ricorda) tutto sarebbe fatto
|AI!us:one alla casa, dal basso «-affitto, ahi
tata dal destinatario di questa lettera durante
gli anni che passò a Parigi —- N d R ]. Ti
papperesti gli ultimi cinque o sei capitoli di
"vita di Camillo", e ce ne sono alcuni che, se
li avesse vissuti Panait Istrati sarebbe una
Abbiti un abbraccio affettuoso dal tuo
fortuna: ne avrebbe fatto un libro.
A proposito di libri. Mi sono dimenticato
Camillo
di dire a Gigi che ne ho scritto uno. Spero di
CO N SIG LIO [Il foglietto ccn queste note
mondarvelo presto.
può appartenere alla lettera precedente o cd
Mi accenni alla rivista. E' un sogno, un
un'altra di poco posteriore. — N d R ]
amore romantico; quindi sccppa via, come
una silfide. Per realizzare il progetto, biso­
1
Vorrei creare un gruppo editoriale che
gnerebbe uccidessi il mostro dalle sette teste
pubblicasse, mensilmente, un opuscolo.
che é l'espulsione, che mi dondola sul capo
2." Per cominciare, ecco i primi opuscoli,
come la proverbiale spada di Damocle, poi
a)
L. Fabbri dovrebbe riordinare e con­
che pescassi il pesciolino d'oro, ccn, nel buz­
densare
gli articoli sulla lotta ontizo, l'anello fatato. Tutte cose, nel 1931, un
fascista
pubblicati
su L U e su S S
pc' difficili, e nel 1932 ancor piu: che il m i­
e
farne
un
opuscolo
con questo ti
nistero scricchiolo e finirò per cadere E a l­
telo
II
nostro
antifascismo,
lora, se qualche santo protettore non si mette
b»
Luce dovrebbe adattare ad opuscolo
di mezzo, dovrò rifar fagotto. Via non vado,
gli
articoli sul Crisi e sul Cattolicima dovrò vivere fuori di casa. E questo mi
smo,
con titolo a suo piacimento.
rovina. Senza casa, io sono come uno torta
Cl
lo pubblicherei uno scritto ' Bruto C
ruga senza guscio.
Spartaco": cioè sull'azione indivi­
Farebbe un bel temporale una rivista a mo­
duale e quello collettivo
do mio. Se orriveró, sarò quando avrò risolto
di
Fabbri dovrebbe scrivere un opusco
un problema morale che mi sta a cuore. Il
e)
lo su: E. Malatcsta e il fascismo.
lo pubblicherei una raccolta di "D if
fide" contro La propananda atei­
sta la propaganda anticlericale alla
Podrecca; contro Nietzsche; contro
Haeckel; contro Buchner; contro
Lombroso, ecc ., che servirebbe per
i piu giovani
fi
Sene di inchieste su problemi della
rivoluzione, con vari esposti, delle
varie correnti.
Serie di inchieste sui problemi ta t­
tici e organizzativi dell'anarchismo
ano reo-sindacalismo; organizzazio­
ne, illegalismo; ecc
gl
Tra le riviste e i giornali
lo guerra
Nel cornilo rivo lu zio n an o il corot*ere vecchio e nuo
vo insieme di questa guerra, in cui lin te r e s s ? dei popoli
è cosi simi'e m a p p aren z a o quello di certi governi,
mentre un chissà m re a ltà li separo, continuo o susci­
tare polemiche s u ll'a lt g o io m e n to do prendere, o. meo’io, sull'ette g ’ ic m e n 'o che qh u n i e gli o ltn h a n 5 0
preso Corn r . c n v ) dal m ovim ento c n c r c h c o
T ro gli
ita'ipni — o g ud core olm eno do Quel che si scrive—
non c'è gran d itte re m o d o o m o n i
E *0 stesso d e v ;
succedere <o‘m ?no se »■ deve m te rp re'a re m questo
reno in ve' ’
r mprcsvero di M o rC 'C u P i v t r 'i tro l'emiorer cne tedesco Tedeschi ed ito h cn i v e le n o essai
men'o de^'i •‘*n l'e s 'e n z o m c e r o n - r a d'uo'ev entocle
sconfitto d
. t p U d co'i cs'tn sen 'cn n il va re d
pi *l peno di !d e rto c h >
se "do r e v r '. . tt- o ro c h e
0 f'- 'rt n
,
r m o sto teO ri d e ll'in t e r n o f a ­
rem S' p i * d .fe n d e re se rv;-n
(4- 0 v* ' 1 il r c »O ‘ ' n ■♦1-
vono. tu tte le d d t'C o lto e tu tte le p zrsecu ZiO n i, l'o d ie r ­
no risv e g lio c h e sch iero c o n tro lo c o a liz io n e b e s tia 'e d el
fa scism o internazionale o tre 1 q u a ttro q u in ti Gel g e n e re
urna no' '
E il 10 genna.o. parlondo delle cupidigie d e"e c la s s i
dirigenti deMe n o i oni che s>ono in guerra coll'Asse c
dei 'oro gretti colcoli sulle conseguenze del conflitto,
scrive
' he lo guerra non oves^e do o w e c'tro cedono c!
I in fo ,ri di Questo. 1 frcncest che rifiutarono d> eombetf (*fi?
c gm e vi s ' r i f u itono g li ita lia n i- — ov rebbe ro dirr-O ! roto d i p o s s e d e r e l> |s e n z a stesso d- l'o s a g g e z z a
" 'u d e
S j o -j * <? C m,» r , ; f l'o c u e ì h a p re ce d 1 fa
••r . ■v\ V s 'in o ta d . ^ o to n to sp arg m e n to rii ^O'c^e :; d»
* c ^ ' CTC r* j _
O tC 'V - ir V r e 1*CS ' C 'u* is m 0 de.
\ f 0'
»'»’>c ! c r
t C ’ 0 r tsad -e nei p o p o 'i le cz* e^v? e • Cs*r r*
i e.''h ù t j senza r ve ro
« • 2 . <• P u le
r - " g n erra C l t v l ’t
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B v y rvo ft ■di i r v 11 01f s p r i di sOP-eitf
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& < cru o re s.# - 1 .nev tc b e deb'-to essere <
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SvSC' t.c 0 di 'u t •1 c'è r i'o fc r.f
1A'iO r r G . _ f. 0, r v ! l ' A h (Q ? »X-: . A ir •Ci •«. »! Iv f »^3
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e ne!’ Eurùryj -,•r * sO. cjn .«sp ero «noer.lo f
grordi Ic d n e» a fin a * ■za c o p ta h s fo
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ritto di tu tti g v^t ih
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> re m l.( r 't a • c u n b le p u « cnver t 3f . »V ♦^ vr v'c •0
5 us*ri'3 per . • m d e re le C en g u »te c * ’1 lO v .3t t Ci
ftjt in retcv; . u doi n u vtri p o d ti in t e g r a r v i. •c cj u 'v : p il
cmp‘Q l'b e il j
,t.co , d u 'V O p> u c-OoO i v i ' i g
m co. rf un p .u c it o ¡iv e ’ ;o d< priugresso scvcia'e
C ia n o ,
E r'venj.ccmdo il scscr.t.c.o d> COc*« Che »Va v-nt'cnn.
lottano cenno il fascismo tro le peivecuioni tvlaì tar c
t Quei;e iVn-,»; fot.ctve iche rvam v n a ottono cessate.
Comi dimostro ,| coso Borghi', d'C e <n u n o tro C<t.COO
d> fondo "Que •• che hot vernare comixjituto il fasci­
smo" (27 d 1cmbre 1 ' L unvon.tó deve 01 cotogg osi
ih» Sonno s-p-utu off untore fungo •* ventennale co!
m eg 0
in
l- p a g n a h a n n o per cos. d re. im p o sto O'
d p ren ' -e > C f'7-U é ¿ 1 ‘
t rn ...
e . ' '
H t' e r c-ve
L ' . n i " . “ r ZI O
1 ■ d , ! " f r * J -a 0 r.-r* ' s’a
• > cvs tose >to de f e o n ; - r n a- .^zrr, *r c :* v 3,
de; c *
r ” o d ' 1 r c rp ><
•se n tc n *
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t< r 'a .-v; v.d u o 'c E 1 p u a c ’i uc! E u ro p a cal( r , u ' j d a i g .g a ' c s sto in t fr s .V n a ben». in so rg e re cant'O ’o M a n n u i m e ' o r . J i c h e li a * fa m a e i< d .Saevg-oQ,
«•va n on per I •vpera h i ta n n .c o e n s o r v h e per ! egerrsan a d V .o
S t ic e t
m a per lg p»op 3 em a.-v pvaz o se
d_ a jti^ tto m e- sto e do!
>>ne O .ngoed. p o d r e u
d - W i - 'c i O str-an eri
Q uote g a r o n j .3 •— c h e rvm sia d i p o rp le—
d o n n o 1«
h»o: o»v u n t i 0 c c te s ti pepe l . 5 N e s s u n a , t n a « a
r c s .o n o O o rre uno su o
Q u ello d eh esem p io
Dall'esempio rinascerà la fede e scaturiranno gli en­
tusiasmi e la vittoria."
Abbiamo lorgomente citato, per far risanare la somi­
glianza fra la posizione di "Studi Sociali" e quella
dell'"A dunata'' di fronte al problema centrole dell'ora
presente.
né borghese, né capitalista nel vecchio senso di queste
parole.
Non entriamo in merito olle allusioni, né agli attac­
chi personali, a cui queste discuss oni — pur (unto ne­
cessari;— han dato luogo, perché essi esulano com­
pletamente dall'indole di "Stu d i So ciali"
Il compo dell'emigrazione spagnola é p ù diviso; ben
più cocente è fra gli sooanoli la bruciatu a de 'a con­
dotta rinunciataria e traditrice dei governi inglese, fran­
cese e russo durante la guerra g.oriosa del IV36-39,
che fu ciò che questa deve diventare, se vogliamo avere prok^u'ilità di vitto-ia sui totoli’ari. Per Fusebio
Corbó ("Sforzandoci di gettare le bosi d'un'etico di
nuovo conio (.u lru ia proi.rono, 29 novembre 19 -l I I ,
nel linguaggio di coloro che (come Santillón, nell'ortico'o del numero 16 di "Studi Sociali", d ie ha suscitato
tcn*e ro t'm iche), 'ostennono ohe non si rv ó essere neu­
trali, "rivive lo spirito del Manifesto dei Sedici. M a si
va anche piu in la. Persino lo lettera e piu accentuata.
E bisogna notare che nel 1914 non si parlava del f a ­
scémo nome denominazione, però ne esistevano i pro­
cedimenti . . .
Oh, che non esistevo veramente prima d'oro questa
nuova modalità, che sarebbe venuto a cambiare le cose
piu fondamintoli-’ Porole, posole e parole E l'eco di
tutto quel che si disse a proposito della guerra mon­
diale numero uno, senz'altro ddferenzo che di parole
Allora si parlava ad ogni pioposito del knout t . desco,
equivalenza matematica, n:l suo contenuto fondomen­
tale, del fascismo.
Ci si dimostri che questo nuovo modalità — contem­
poraneo d'ogru forma di dominio— ha cambiato in un
modo qualsiasi il senso dei problemi che l'anarchismo,
sorretto dalle moltitudini, lotta per risolvere, e noi ci
inclineremo in fretto, rivedendo, ora che le revisioni
sono di moda, il nostro punto di visto Mo abbiamo il
fondato sospetto che nessuno io tenterà n mmeno."
In Argentina, la rivista Hombrc de Am erico nel suo
numero del marzo ultimo, pubblica, invitand o a discu­
terlo, una " D chiarazione di fronte o lla guerra in Am erico", in cui, dopo a ve r co n stato lo che I entrato del­
l'A m erica in guerra é un fatto con cui bisogno fare i
conti e che non potevo essere e vitato, m a che rappre­
senta lo scioglimento di tutto il processo d illo crisi del
regime attuale, sostiene che tu tti gli sforzi devono esser
fotti perché il totolitonsm o sia sconfitto,
Per Corbó. gli avversari della suo pcsiz one non fan ­
no che scegliere " il male minore" fra il tifo democra­
tico e il vaio.o fascista. Quest'ultimo off irmazione, a n ­
che se fosse esatta, non codituùebbe un'accusa, qiocché
da questo punto di vista si tratterebbe di preterire uno
stato di malattia, cioè uno stato di lotto per lo vita
e lo sviluppo, olla morte. Ma combattere contro il fa ­
scismo non è combattere per un mole minore Bisogna
lottare su tutti i terreni c non solo su quel'o scelto dai
reazionari governi della coalizione pseudo-d.mocrotico
E bisogna lottare per la vittoria dei popoli — che non
e il male minore— e non per quello dei con ervoton
inglesi, che, d'altra parte, sul solo loro terreno, non
vinceranno mai. Deprezzeremo il contributo che porta
alla lotta antifascista tonto 'angue conolcre sparso sui
campi di battaglia, so'o peiché i soliti corvi c Tetteranno
di trarne profitto-5 E noi cercheremo (('impedirlo e sarà
quillo domani led é questo ogqil il nostro compio.
Compito certamente rivo’uzionano, perché r.voluz.ono­
ro é m rc stessa la lotta antifascista Combattere con­
tro i governi delle nazioni in guerro contro l'Asse-*
Certamente, nella misura in cui sia utile olla g uitta
cnt,fascista, cioè arrivando dove lo loro mtercs oto in o­
pia non arrivo, oltrepossondo'i ncH'on piezza dello lotto,
aprendo alla verità gli occhi dei popoli per prepararli
a prendere l'iniziativa d'un combattimento ch e il loia
(com'é dimo-trato dal folto che, nelle Nazioni unite,
il sobottaqmo olla guc-rrj vien dall'alto e rell Eur p i
fascista dol basso).
In quanto o lia i formazione che il fascismo e solo
ccc h u c che n . una porclo nuovo per un fenomerV3 V■
suno tenterà neppure di dimostrare* il iconti r i •a, essa non
può provenire che da n in r e m o rf tri'') rmj z■nine Lo c ni­
pilatrice di questo rubrica ho cr ‘Huto va le f e Ij [ -M 1
di scrivere un libro per dimostrare CIO che* a Corba lem .
bra assurdo. E tutto quanto è stoto sci itto- ne! campa
no.tro o questo proposito negli ulf imi f4'j indici crini,
oer lo meno nel settore italiana 1e t u . ina pure cmm.ttere che noi debbiarti conosce fc «1 fenOrreno meglio
degli o ltril, tenne a mettere m 1uce le d it'lercnze nun
di grado ma di e. m io . Ira lo vi Ciduo r< j-.one b i riv e
Po- 1 t n
- i 1’ i
"A h b io m o una fede assoluto, specialm ente m quisto
porte del mondo, negli sforzi che può fare il popolo,
con le sue organizzazioni d 'a v a n g u a rd ia , con i suoi uo­
mini liberi, per im prim ere o lla ricostruzione totale chi
dovrà effettuarsi, le m-on ou ca ra tte ris tic h e di libertà
e di giustizia sociale T en d iam o verso l'organi nazione
di nuove fo rm i di sfruttam ento delle m aterie prime;
vcr-o la socializzazione dello terra; verso lo coordina­
zione economico, nuzialm ente per regioni e dopo su
scola piu vasto, verso l'in trod u zion e di nuovi me'odi
per lo scambio e la giusto d istrib u z io n i dei prodotti,
v e n a la scomparsa delle tri-mende co n trad d ir orti pro­
vocate dalla coesistenza della superproduzione con lo
fonie e la m iseria; verso l'm d ip in d e n z a dei nostri popo'i do forze im perialiste; ver-o l'oboliZion- delle bar­
riere doganali e d'ogni ostacolo che im pedisca l'unità
totale ilei popoli rm e n c o n i
P o rs ' snrehbe bene eh o n r» — n n rh e in una «emn'ice
dichiarazione— lo po rtata dei "n u o v i metodi di giusto
(lis'ribuZiO ’>-- e sper ticare n-mb dovrebbero essere oli
organi adotti allo scopo (p rob lem a che involucro l'esii,i,nza dedo Stato) , ma. an^he cosi com 'é, gu ato sche­
ma [a (gram m atico segna lo v ia g iu sta per l'Am erica e.
se (os e >eguiM, avrebbe certa m en te un rra q o r d omismo pronulsore che le so’it • f rm ule d m orrai chi
Non siomo invece interam ente d'acco rd o su uno d il­
le frasi che seguano. "C o m a » end om o peri-Par- ente thè
ni nte di tutto questo «O fà poss bde se il t to nr.sr-o
n o sarà v.nto estirpato previam ente" tsott 'meato di
me
Lux) Se r mersd orno tutto o difvo l i g uerra, Hit­
ler V i n c e r à , p e rc h é
di fronte c l dinam ism o del Sto
f<n me e v o lu ta . ancor g iovane, e che h i c h i' »; barn Cre doganali, che ho fo tta l'u n ità d 'u n continente e
che ha mougur to nuovi m etodi di distr b c m * nm
troverà che dettoli vecchium i
II program m a d-t noeta
ria gue'-tQ dichiarazione, per q u anto incompleto, t g>0v ne e d n imico L a sua re ab zzazio n - e una d-d'e ormi
della vittoria La 1 a d o r one d 'u n o co op erativa che eco
cado n I riformismo e rifu g g a dai c u t in c zpito'nt c>.
nc-Mg lotta contro il nazism o, g u an to Li t bhfifO2.one d'un eeri oalana da b o m bard am ento E l'unità f i ­
d e rà 'e d A ri‘i.rt a sarebbe c erta m en te di per -.tes-o un
rr, z io di d i sa II p n g ro m m o fipetiorrsa e h «oni prt
vu previam ente allo vitto ria Per dom ani n .n c> p 'V
■ cmo c itrit-r d ed'unitó c o n tin in ta 'e H it r
lui, <vn
•i c a n i m ia
f.
i.
d- I F u i ip a. q u c rv to
<<« '>'t « rfVfV <*l
so g n a
QfV>?!
la
v d ' n3
^i d)
del bosso oppetdo di (dominio, sia d illo
ressato tome di giustizio
E ‘I
Si *fVtl
nostra disinte­
1. di L
li.,; 0H( prò -eq u e d e e n d a rtie b
ano ip
i i «.!' ir if. to ni
g n e a «*ei p a e s i d e ll’A m e ric o ce'
5 , f ti. : ; » iM k .' i m '.to rm e n te p -r essere
h. ' C>uto
v ii
re l ì a ! Ma a r m a to , c che b iso g n o r u r c e Cond u rre
n i. i i.n ; ( . m p a y n i c o n tro le COrr
. t )»-Osev 11 r>! t
-n .i e j t rido il b'cCCO d u fc-*d. J - ì ’A i* .
,||
-i, , , o ol Suo c m m eiC iO Is tu b d e n d
u !i L te
iv i
ii.
■ ,i |. u h d e dal'«- A m b a s c io * * irsgh
e rsàrdl'.nii'r t ' j i i i 1, lo v ig d u n z o delle coste e l'internam ento 6
rtu -.vo’ge u n ’o r n i K v o re v o 'e a> ta to ila r i , > un kto
•t
: I.t 1 - I c a t: a ltr o O p e rta m e n te o d
t-nvt u a ,1 i Im i t a l e te 1,b e ilo p o p o la ri col p re te •.to dei'a
d e lla ( l ' i ;< | Q I‘Q O de'do V g e n i o d e i'a ■'OtO (,'■
■1*c
,
-,Ut f I N»
A. i
,
1
* ver v a re
( tic
tu v, ■
•
uni
bose piu popo’ore olio lotto Esigere dot governo l'in .
temomenio di deferminote persone non è molto efficace
c può essere p r it o V o , speciclm en'e se l'ontif ascismo
d'un determinoto governo non é stoto chiaramente stobiljto (e veramente non si può stobilire con sicurezza
I cnlifoscismo di nessun governo!
Qui a Montevid o
c'era l'onno scorso un giornale nazisto che sfacciata­
mente s'mtitolova "L ib e rta d " Ci fu contro aues’o gior­
nale un forte movimento Gli studenti fecero sciopero
per parecchi g orni reclamandone dal governo la sop­
pressone Il governo non lo soppresse le fece b enel,
ma i giornalai rifiutavano di vender'o ed il nuhhhco,
unanimemente, di comprarlo E i pochi che lo compro­
vano non osavano I ggc-rlo fuori di casa
II o ornale
mori ing’onosamente dopo pochi numeri, per non più
risorgere Se fos'e sfoto chiuso con lo fo-za pubblico,
ovrebfce avuto dalla sua porte l'energia che sempre
sprigiono il martino, e sorebb; risorto sotto altro nome
o sot‘o altra veste Ora, più che mai, e contro il fasci­
smo pù che contro quolunaue oltro ow ersono l'ermo
efficoce é l'o n o re diretto Se fo«se stota imoiegato o
fondo nell'aiuto olla Spagna, quando in Spagna s- com­
battevo ancoro I ; cose sarebbero forse andate d versa rrrnte Più preciso é m questo senso un ortico'o, "A rons integrale" di J Prince, pure m "H o m b re de A m e­
deo".
NeMo stesso numero dello stesso rivista, il cubano
Gerardo GoHegos. in uno scritto con cui non siamo in­
teramente d'cccordo, arrivo o uno conclusione eh? sottO'oriviomo ' Le democrazie per sussistete, hen b so­
pro di uno rivo'uzione po-itivo che faccio fronte a lo
mo'uzone negativa dello forzo bestiale”
Noftvolissimo, pure nella stesso rivista, un c it co'o
di Jucn L a ic f e ‘ Sovran.*ó nazionali ed un iò c Am e­
r ò ” , che screi Le do riprodurre tu'to se avessimo spo­
so, per lo ferzo con Cui dimostra che le se v ra n ta nozonali hennu qui un carattere artificiale e che I Arre» co
lande oll'un.tó per m e z z o della fe d e re z on*. led ere: ne
non di stati, m j di regioni, comuni d stretti sindacati,
tee Anche o p rò - o s ilo di que-to leverò di L a s c i l e c o ­
vremmo fere o l e : one ol v e z z o di contrarre-'re ! Amer co oll'Euccpo *conve cltrove lo So-cgna c Europa*,
fere có che qui e c r tif.C 'O ’e e manco di r e d o p-opolari t in Eurcpo naturo’e e spontaneo*
Per l'unito u n i n e n 'c 'e scrive p-ure. p >u o m e n e ne a
stesso senso, c ’ o J-stanza di poche fo g ne. J M o g u d
le idee fondamentali del suo libro, riaffermando la po­
sizione rivo'uzionana "contro il fascismo controrivoluzionorio e I imperialismo sfruttatore". Però, né nel libro,
né nell’ortico'o, si vede ben chiara lo linea l'azione
pratico ch’egli con iglio. In Eurooa, tutti d'accordo- l'u ­
nico, la vzra strado, é lo rivoluzione, contro Hitler e
contro le classi dirigenti, che, per non perdere i loro
privilegi, o Hitler hanno aperte le porte E nei paesi
che servo in guerra contro il fascismo* Fviden»;m 'i n, e
anche m essi s'impone una tattico rivoluzionario Se lo
Franco si fo*se sbarazzato dei suoi generali e delle
sue classi dirigenti, non sorebba s*ota consuonata ol
nemico <che non é solo il nim ico retorico (Jcl'o lette­
ratura gornalistico
di guerra, ma é
on-rhe — questo
vo'ta—- il nemico vero! con le mani legate A/o quole
rivoluzione* Contro
lo guerra, o per portare alte sue
u'fime cons-eguenze
la lotto contro
ilfascismo, racco­
gli ndo dalle moni infide che oro le manzqg ano le
poderose armi dello guerra moderna* Ricord omo lo Sp a­
nna, in cui I o rivoluzione fu soffocato dol fascismo
ito'o - tedesco, con
lo connivenza del'e dossi pnvileQiote del mondo' E lo nvo'uxione in Italia 0 in G er­
men a diff cilmente può scoppiar; in un'otrrosfero di
villano militare Qui m Americo bisogna creocrcre lo
difeso contro il fascismo E non sarà possib le prepararlo
seriamente senio profondi nvo'g menti eh ’ facocn o il
pcoo'o padrone del proprio destino Se in Eurooa 'I saboftegg-o elle industrie di guerra forma porte de lo totte a rivcluziorsorio, é lo stesso negli Stati Un.ti* Questo
— che rvon é il rsoccio'o dello Questione, ma che é il
prob'emo prctico di quisto momento— dovrebbe c h ia ­
me Riverì
Da! V ess-co Ci vien e p u re il pr-mo n u m e ro d 'u n o n19 de Ju lio , ded ceto p.ù speciolm ente
3 i,li,;ZiCne spcgno'o Secondo I compdoton di que•ta r V .-.'a r . n c e steto in S - o g n a c it r o <0'Z0 v e r c r n in t e
i ... u» c n ; r a che io IV I r ’e rrv a iiO n a 'e Ce n e p e r t u t t i:
•i-.ta tratshisto,
;iv a r r h c
' co"
c ce iì P 0 U M
r.v e ri
f r<
d P c rt.ro
SOC 3 Sh
V -3 l c a n n o n i
spogn' a il paci ta f-cnces« di
ind pendent; in g 'e s e ed of-
L c b u r sto
un m.cn-tes*a del ' Frc n *e C c e rc o ric '-tra 'a guerra'" c1: « * cs 'o cp^u-ta m
A n a ’iz z c n d a
noi
o
Un e n e o ci pa*.va la m isto <tve hanno cornine-ato o
Pubò’icore
ni'. V.ess.co e <r> spoon.'io
h'-aiceou Pivert icopo de1 Partito S oc>
q I sta Operaio c Cantaci,iva
francese!. Ju on Cnórl n «che dopo i erres'o di W c u 'in
Óa porte dei ticnch itti e l'ossosvn.o di Andre» N n da
port; dei cemi.n s!t, r.mane a rappresem ele il P 0 Q M
spognc'ol e \-etor Serge comunista d »udente la cui
esper enzo recente S u lla s-tuOS-cne russa la tv a mettere
in condii Cn« di portare u n contributo m'er •ssjnte al o
l’udio di m t prcb’emi La m i o ptorta <1 t ta o d Am Iisii in
I, genrvo-a
e con te n e u n orticola di
Velar Setge
II futuro i V I LI R S S " , ctve me*te in
luce il penco'o che rappresentano per .1 centralismo » t j.
linaio e ¡e (accovoni ctve offrono per un r sorg menta
dell iniziativa popolore m o lu i onor.o, la d-ff*cofto de e
comunicoz ani, la cn»i dei trasporti, la d 's o ig a n iizoz orse
del'o rete burocratico om m .n.jtrolivo t u f i; conseguenze
dell mvos e re tedesca Nello stessa numero P.,ert r peto
s»c I n-Sti,
e c a n tra I q te n d e n z a eh essi def iniscono " c e n t r is m o po-
v
Pesscndo ad o I n s e f O 'i d -l m o v im e n to c r t f o s c s t a ,
ved-cmo che, dupo lo p a r e n te s i p ro d o tta d a l o c lo ò d ­
io fr a n c a , o i
a o p a c o le c t t . ro », r - p e v . i v c o
Questa parte ce A t 'c n t . c o
G li . t e l o n i e g ■ s v :.,
i
r fug-cli m f i r-.c-o sona riu s c .ti .n fsorte 0 p as sare l'cCfC'va <ad eccez o-se - •b is o g n o d-r-o— d i rv.stn cc-mp-nni. eh» v -vi s " t
c u t- e n n a ti g.o c l fo-c-sr-o o c : irena rsch io d esser lo I
S i fo rm o p ei — fe n o m e n o r.uOvo
rse o nostro g a lu n g a c a r r ie r a d esi .at>— - I em groz>on«
po’ te a frenec-e E tu li. s< g u a r d a n o ind f t o ; n a iv .r v j
de'o guerra C c u'va nv-sto de o C u 'tu ra e u ro p e a i *ug d a m A ltr i C O m a n o n e t b-C 'tv; o n c c r j p e d u l i p r o ­
curartelo P u occess b ili e p iu A le t ta m e n te in te re ss a n ti
fer noi sono I» p u b b lic a i ioni dei v o ti settu-ri r.v- uZ Onon
c-.mun .*
Ol g r.r- o co' bro seno p u n ta ti c o n tro i C tm u n Sti u ffiC vch
c.-*e~-r a
pc' t co'
G
'.'u n s
( ' V nrrjsm o
de'
c e n tris m o
ser ve ebe certe cffermozroni ebe vi seno ccn -
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' V carne sbocco s’ - ' co c>b et? vd
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v G a n • — enn r d c '* r h re c ’ 1
’ a ' ■ta c'-e
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r ' - ' f ' V cc-< f a . n o scontro d m p e r.a ' scm r vo li. sen z a
V - -.t n ; n cHe fa P vert ‘ e cKe no. non c a n d v d a m o
di-' re t.
f r ; .i cop-'aì-vm o in d ^ s in a ’e f a ‘c s*a e il
f T tc, -mv f n - n ; or a C » ' fase sto e sono i i l r e per lo
*r--a .'<■
U R S S
che can» n ^ - ^ o c j c ^ p ^ r r e o ~ li sta ti
mn-r a t
Gem -m a
In g h te rrò
e re ' c.*n-e se lo
F-.vs a f ss» e n c a ro q-e a de! 1 9 ! '
L c s s e cs c-ne d e 'I n . e ; o vmo m a tó S u r e r a t a o rm a i e p a ro la d eed ne
c is i c - e ioa .1 ta n a o fu tra io r vista
i4* V
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n' ■ i^,* - • > c .. ! r ;
r>f I •<*•' ; *^ se:, • c m• ' f * f
c-r'
La cosa p u .nteressan'e m essa < un brev» crt.co 'o
' fo t
. r- .i- .lij ! 3
, «n cui
t o e pL-po'cre de 1 un ca gro nd e v f a
dt hc-.to. epe-a de ' a so ev a i . one
c it a demo la rst ra ta de esercito
c . n a c n ia c c n c o che d e e nel s u i
s ns s'e su! c a r a f ­
f a russo d r CupverO
d l o v - a e a 'o r i d e la
rossa Q u e st c rtip o 'o
I n ' Ana' S S
V ed<
saprò • \ ctor S e'g c concorda con c ó e he d e e n q u i ­
sto numero di ‘ S»ud. Sac a i * Jc v é \Aar a Lu n t "Que!
ctve p-erdc 1 esercito rosso lo »-conquista il g u e r i^ b e ro ” »
Italia
d Buenas A res ho pubbl coto *n pnnuna ser e d articoli di AAarvCni. setto il
t ta d comune di Esame di c c v enza d 'u n d e m o c ra t^ a ".
n cu t'-v-am o m a te ver ta ut li in q u esta m om ento a
Libre
C p o d ii! cen o
d —; „ r A n<-.(-ou'’r$i. Pii'i che utili, nerorc-rie. M n1*'-* rii
quelle frasi sulla caducità e la profonda corruzione
delle otturili democrazie c sulla accessi*« d'un mnovam°n*o in‘ 'mo che permetta loro di vivere e di vincere,
n*v i-, a .^
dn t"^ ‘ issimo trrnro. Ma c h«''o
su "Ita lia Libre", Non su tutto, naturalmente, siamo
d'~ccorr'o. Non firmeremmo resaltaz:One della Ig a lita
ddin terza punfota, ne le seauenti parole della quinta:
ni'o'u'o doll'iimcn:*à dovr-pl-he essT einl'o
di raggiungere il tipo unico, fisioloqicamente, e la lin­
gua unica" ( Italia Libre" - 7 febbraio 19-12). Non
si può negare che una simile affermozion-- sia abbajr-o-d to*alifcri-. P ronnrro della rivinta, a aup'*o Pro­
posito, sta neH'orticolo di fondo di questo numero.
L 'Ita lia
Nuove pubblicazioni in italiano e dedicate allo studio
dei problemi italiani sono sorte in questi ultimi tempi:
L'Azione, dei repubbliconi, ch'e un giornale quindicinale,
N azioni Unite settimanale della "M ozz ni soc ety e Q u a ­
derni italiani, grossa rivisto, opera d'un nucleo che si
riallaccio — come l'indica il ritratto di Rosselli nelle
prime pagine e la presenza di Magrini nella redazione
— allo tradizione (ma non — dice— al programma po­
litico! dei Quaderni di Giustizia e Libertà.
In questo primo numero dei Quaderni itoliani (Boston,
aennoio 1942), negli ultimi usciti del Mondo di N ew
York e di Italia Libre di Buenos Aires troviamo molto
materiale interessante sullo spirito della nuova genera­
zione in Itolia, "la generazione dei vent anni -—dice
Bruno Zevi, presentando i Quaderni italiani — , que'lo
che a cinque era balilla, a dieci foscista, e che a sedici
avrebbe dovuto essere "fosostissima , e o sedici co­
minciava invece a dubitare; a diciassette oveva deciso
per l'opposizione e si accingeva allo lotta rivo’uzionaria
(p. 5 ). Generazione che parte da zero ed ha bisogno
di rifarsi l'anima senza poter basarsi, maaari per ne­
garlo, sul patrimonio spirituale della generazione prece­
derne. Ciò ho i suoi vantaggi e i suoi inconvenienti
Ho l'inconveniente deHa faticosa e apparentemente vena
conquisto di ciò che altrove è da lungo ferrino acquisito
e magari superato; ho il vantaggio dello libertà spiri­
tuale di fronte a tanta zavorra di passato, che imo?disce olle forze dei paesi non fascisti una rap.do m arca
verso l'avvenire
Questo contrasto e messo in luce dolio 'tesso b. z. in
Ascetti del nuovo ontifascisino in Italia". Dice b. x.:
Benché in ogni paese d Eurooa ci Siano vasti gruppi
internazionalisti, mi pare che la guerra presente abbia
risuscitato, in oleune nazioni occurate dai nazisti, idea­
lità nazionaliste. In Francia, in Polonia, ecc , l'aspira­
zione a una restaurazione, a uno "Stato quo onte" é,
m molti cosi, evidenti, e, sotto molti aspetti, naturale.
In Italia invece, il "p rim a " della guerra significa il fa ­
scismo. Per questo l'aspirazione innovatrice e interna­
zionalista vi é più v iva" (pp. 24 - 25 ).
La stessa rivista pubblico parecchi documenti dongme italiana, a cominciare da un lungo scritto, che c ir­
cola in Italia a partire dal 1937, e che sarebbe come
il manifesto d'un movimento diffuso socialista liberale,
che ebbe come precursore Rosselli, ma che si sviluppa
ora sotto lo pressione degli avvenimenti, come mondestazione naturale dello spirito di libertà lungamente re­
presso. Nell'atmosfera chiusa d'Italia, dove ogni pensiero
libero costa un sacrificio ed ogni atto che risponda ad
un pensiero libero può costare la prigione o la morte,
dove lo minaccia ha qenerato l'ipocrisia e lo scetticismo
ironico, é logico che il principale problema, do cui tutti
gli altri dipendono, sia un problema morale. In questa
specie di professione di fede il problema della ricostru­
zione della "persona" morale, in tutta la suo libertà,
demmo tutti gli altri II socialismo stesso é inteso in
funzione di quest'esigenza fondamentale, in quonto — e
questo é interessante— la società é concepita non come
una limitazione, ma come un'ampliazione della perso­
nalità, lo quale ultima tende ad acquistare, nella dedi­
zione oqli altri, un valore universale. "Tutto ciò che
eleva gli altri e risolve i loro problemi é un aumento
della nostra libertà. Il rinnovamento del mondo econo­
mico attraverso la sociolizzanone dei mezzi di produ­
zione tende a far si che l'uomo non veda nell'altro uomo
un m r v o , una merce, uno cosa" In 14) Secondo l'outom, il movimen»o operaio tende a prendere n»lle sue
rrmni In nronriptó e l'iniziativa del lavoro- tende cioè
ol!'nntodisciplma, nella sfera politico - economica, paro|lf4n a uno sviluppo sempre più amnlio dNla cultura
nelle co'cbnze L'ideale è l'autogoverno. " E ' da ouspirpre e do studierà, od e'em eio. come le aziende agri­
cole e le industrie socializzate possano reggersi Sui
"consigli" di tutti i partecipanti, pur distinti corrv> non
rug non avvenire secondo le sinopie comnetcnze" lo
151. La cultura "d i tu tti" non deve trascurare la tec­
nica "O nai si tende a for coincidere cogitale e lavoro,
ma ciò non può avvenire nel mondo moderno, se il la­
voro non si sodava od essere coscienza e capacità teen rn e non il ro ” 0 lavoro idoleggiato re r reamre all'in'e'lmenza . . . Si ruó dif ferenziore la ba>e atomistico
demo'rotica so'o moltiohcan-'o i setti che tutti sono por­
toti a dare, 'e'On M le molteHici a "o c ia z io n i e relax oni
in cui vengono a trovorsi. E' questo un criterio di un
dcccn'ramento collettivistico. In questo carneo di d*antrem ento si comprende come sia m eglo possibile
mantenere l'esigenza liberale" (p 161. Continuo l'au­
tore auspicando la federazione collettivistico europea,
come un i garanzia contro l'im perialismo e come uno
d feca (ed e auesto un sintomo corafferistico di auel
eh" duo e-'ere la mentalità italian a) contro capitalismi
extra - europei.
L'aspetto a prima vista più strano di questo docu­
mento e il rifiuto dei mezzi vio'enfi per l'oZ'One- "Possore cor la cruna deM'accettazione della non - violenzo
cerne mezzo d'educazione al rinnovamento, opera lo
scesone con lo neutralità aenerale, costituisce il fatto
nuovo antagonista degli e-tremismi attuali, pone uno sfo­
c o m cui le idee del rinnovamento, non potute oftuore
per insufficcnzo di mezzi, vengono a maturare e a vi­
vere come asoirazioni maturantesi nell'infim o" <p 19)
Tutto il documento <a cui si può rimproverare uno
'oiri'o perieo'oximenfe aristocratico, per quanto le affermaziom finali sulla nuova aristocrazia vadano prese
cvidentemen'e con un buon grano di sole) ha lo stesso
f-r'-tt'-re osso’uto, che gli fa rifiutare Oua'unnue ccmnromes'O con la nrot-co con il "m a le m inore" Lo li­
bertà c " 'o ,uta co ncide noturolmente con In non - vioir-n-n F bi'cvnrj dire* che in Italia dove esiste la nonlibertà as-ohifa, un simile ‘ tato d am m a si «mega p'meno
m uno minoranza Può essere si un o 'tic o 'o o l1azione
in certi momenti ma non auon'o le ambizioni autoritàr e e i programmi preparati in esiho e da appi care
oMg lettera, di tendenze apparentemente ben piu rivolu­
zionarie
Quando usciamo dalla sfera dell assoluto e scendiamo
alle aoplicaziom pratiche le cose ccm biano parecchio
A rogma 93 e segg degli stessi Quaderni trovicmo un
firm e — che viene pur* doli b a lia — - del mcv men‘o
Liberal - socialista nel 1941
E' diretto doi p u alti
rappresentanti del'a cultura italiana conta aggi a'cune
migliaia d'cderenfi e si sta orqomzzando m partito po­
litico di lotta". Il Liberal - socialismo, secondo 4 sv-o
ultimo man-festa Qui esem ng'o, vuol o o ran t.r' la libertà
ce!ln maggioranza, reprimendo tutto C'ó che attenti —
onche nel czmno intellettuale— contro Questa hbetto
i reprimendo cioè la libertà dello m inoranza) e pr'vede
pere n la creazione d un nuovo potere che con w te in
una Corte suprema
Vuo'e nel Compo internai anale
una Società delle Naz om che disponga di forzo propria
per garantire lo liberta dei popoh, e nel campa interno,
respropnaiicne dei fascisti e poi, gradualmente, e prev a l approvaiione della maggioranza, le a ltr; riforme
sociali.
Di fronte o questo Liberal - socialismo "u tfio o le
(abbastanza poco avanzato e poco nuovo, come si ved e), ci sono i Liberal - socialisti " p u r i" , che, o quonto
dice questa lettera, pur colloborondo c o ll'a ltro movimen­
to, esigono l'o p p licoiion> di misure ra d ica li nel campo
economico in senso socialista, a ll'a tto stesso dello c a ­
duta del fascismo
Un cltro corrispondente parlo del liberal - socialismo
degli intellettuali antifascisti ita lia n i di oggi, com e d uno
reazione, in senso positivo e concreto, ol libzrohsmo ero­
dono, troppo intellettuale, degli an tifascisti d illa gene­
razione precedente.
Di tutti questi documenti il piu vivo i cirto m e n te il
mojistrolmtnte in te ip u to io do Poul M o rii e L u . sq P g i rti lincornondo quest ultim a il suo personaggio, di v>.
jjrosfl fibra femminile, con perfetto co m p ren d o n e dello
^irito Cinese, senio trascurare
cttibilil e "V ig n e d’ ir a " ,
t particolari piò imper
u n 'a ltra produzione di Qrcn
valor* di John Ford, adattazione del ro m anzo omonimo
6
John SteinbecV
Del
volum inoso
libro
dello
scrittore
n.vdameticono si elusero atgune parti d iftid li do p<estfltore senio codere sotto le vigilanti forbici d.*i censori
jffiooli, però quel ch e rimasto bosto perché si posso
In
spagnolo
Retof.o'' ( " G e r m o g lio ' l . E
u n o dei
f.im frcncesi a r r iv a ti a M o n t e v id e o dopo l'o c c u pGZ*cre tedesco di Pongi L h a d u e tto M .orcel P o g n o .,
c-tcìe di 'M a r . u s " e di ' T cp ace", p re n d e n d o l'c r g o r' ' ■'o da un romanzo di Jean Gemo, scnttcr? d a lla
■ 'c-a perscna'ito, persegu tato d e governi Daladier e
n e ,n c i,'1 per lo suo opposizione allo g u e rr a . "G e r m o y' 0 " c un p c c o ’o p.c-m a c in e m c t o g r c f 1C0, d u n a de ! •c . N u o t i e m c u t e paiti d u n a rude e d e r e n z a a llo
tu ra ea egli ist r ii che »«.-ngon dalla te rrò in c e rte
o he Un >d li o semplicissimo - con lo pixdond ta HuQgestiva d e ''e cose s e m p lic i — p svolge su llo sfo n d o d e llo
len a cbbcrvicncto per tonto tempo a l suo le f c r g o e
C e vi sveg' a petente s c t'o Ic rc tro E l'idiho e solo u n o
PCM; di questo 1 «eg . Il vero protcgonisto del film e
v o g jo c i.b e r -.nato e «n rovino, a p p a r e n te m e n te
rreuere questo film tra quelli che hanno affrontato c
problema dello terrò con coraggiosa serznitò
Attrovervo
il suo crudo realismo, s< profilo nel'a pone finale
bozzato nello figura
avvenir* migliore
dello
madre
lo
p im i
fiducia
sm
m
u<
Henry Fonda ed un insieme omoge-
r» dottori dettero to rio ai rispettivi personaggi
iieni aspetti * puie da ricordare
Sottu
Guadagnerai il pc
1 , con ICoren Morlay come protagonista fe m m in 1* e
jietto do King Vidot
n ;r* a
Il C'isemotogralt e a r m a t o
:mcez>one eh* s e o v a to sempre m t «resse c d e tc rm a re
ter la suo essenze
sia
I ctvsrch.smD
ne» tornente
Lo
Ne
C(*ra teotroie d< H ;n r y
um ano
te U c ^ o
eJ
jncto il suo
1* sarveggio
E
ce •
s, vano » sp etta te L
P e m v te .n
‘‘urnetote romei t.cK e c o n Cui il d ra m m a tu rg o
ha
0 se
Ic n o rc h 0
eh*
ve ro
'I p'ctogcn sta con
sra g io n o « *
s c o n c e rta n ti
Cuzone, con Ctvar es &o>er e G a b y
O u c s ta
M orio»
¡m
-
prc
setta
a
i'tZ'Onedi M a u r i Herber é state I u r e a — <'ed ome­
tri« ebfcio i m p i o t a
n
senso
rv b .1 *
>o p c r c 'o
enei
c*«co"
CiedKSmo C'i.vClO li m omento di m*i!e<e pvinlc ’ l’ O e
a questo lo voto
noce 0 « Q u s'aie
dota
I estcns-ors* o 'io «m orte
A bbiam o
eh*
omessa e erte m e n t.
I ori cuteniic-mer^re eccellenti
come
"■
p-odu-
q u t e dei c'•e
iratagiclo lusso il*' buoni tempx che segnalerò 'O !•*.IvZiOne, che
erte
aprirono
lum.nosr
¿0
sett ma
*1 c o n ti .f-ut J
imp*T-r.
Orizzonti
Non d m eni chiom a r v p p u 'e
tante de'lo schcimo tedesco, pero
1 1 m.t.
o
d e "o
'■servatoci m queste colonne c sp itc'i ungono
tre era so'.- quel'o di l'v c n d .c o ij
<1
sp>o:
II r v i t n
C'ivem ctogroh
e
vluorlo ol pv-sto d OvanguO'd-o che ha ccrvju stato tc
peoetroi* ne a le a ltà soc*oi* e iittc tte t'o
C e do Supporre ct>e nell* c icoston;« cadt-ch? ctve
Cttioverso il m ondo, il c nemjt-vgiaho sotti.»a cneh evx
lestr.zioni rv e s p r e s s o n e de! penserò cane succe-oe
gd in oltr; ctt.v .10
Però. 0 Ousiontase. o m . dado suo nosc.tc
non ce
re dubbiamo -.spettai* >a morte, perch e l o>te «san muo1e E il C ire m - ta g ia to < OMe
•en« a d.ie c.
suo.
sim ili
gust e e ¡e sue speranze
rvguugg t
• suo t
• 0 »t< e tt ic v e r v a Cui I uom o
le
d e lla
F re n o .0
m e n d io -
a a. frutto E Ci parlavo d un
g o v a n ch e SI e ra n o d o ti c lc : o ».to uno d> q u e sti v ii*
stesso v:gs-,o di J e c n G*ono,
: st »va sa g re ce. p e 's c n c g g i a< Questo film di Po -
5*0elioni fi'csct e h * che venno p u in lo 0 u n o semp co
i'gomenti stupidi e p u e r ilità
v e le g g i
r t a e u te ic r z n. messi
r e C uim. n ( p. r.r.e
cg. cc t^ rc r v-.se tondo
ago c s de nt
p-es da!'c
ha
iureoio, ma ofmeno m q u e sto film, m ogrodo «' C sego,
canvenzionolj, non si fo
c ’in
a c,.*-'i. n cui cessa a m j i g r « di g u a d a g n o c c p to 'Sto
- e 1 g u c d c g n q c r^ r< n e C ire tta m ^ n te tr u tto del loC‘j ;
c na «a un cm.cc e» scr>ve»o di q u e s ta
de
a i '•e ch< p in : e »a 1! posto di te n to v e rd e e d '
o n t.c o p 'to i
o d o t t o z -.ne
ta r i,
m mezzo c . <vj terra tcr’ i'e condannata c l'o ste| ta da un assurdo s stzm o e c o n o m ico , c h e a rre s to la
p ' ■! z n« r.zn z< m iti d M 'o n e c e ssità di c o n su m o , m o
in c o n ta tto con
anche
c-m e
r-->
su ? p a s v o n i, !« sue c n
per m ezzo dell «toQue-nza de
Sem ; rovo un r tern o o>!o ree tó vero . ÓiX>
0 O ve r
o c t s0 e e Sue m a c c h in e , lo v ita n o ttu r n o e
m a.;,
ege
lo c scxcupvaz.one osvu rd a in u n m o n d o
c « tar.rc da t e e cs-coro pr m a d o r n v c r e o ll'c b i. * * ': * ; ;
e e cose do. m o t i p ia n . S e m b r a v o un n; n; c
a i t e ta
i d .re un segno V e d e r« Q uesto d *!.■ ■ n-- p-<ma t u r - c o
dono la tro n e d 'O t r a n c e se e
: : • 0 p e s c n e e sp e rie n z a di teso sen e c h e a b b ia m o So d e
r e eh* c ta c e v a p re v - d e re do c n n i il d ivo stro , ci
su.
c n r r . m j r i , a, questi u lt.m i te m p i in Frc n e »o
- • f m ff-1 a . g u t ino eh« in s a n a SJ c e rc h e re b b e ro
e 0 gran.-« stam p o a r :g'* sc ritti di c a r a t t e r e puromr r i «
pi- f e o V e d e n d o
G e r m o g lio ', c o m p re n d ia m o
— r-g' c*
0 v e t o <: sp r.tc p u p c c it.s ta c h e n v o tu z 'O *
* ■
> -• te n ti c -■ni'pagni rsc-stn tran ces-. lo n ta n i le m ille
r ; a SO s
i r : ta
del a g u e rra , co m e 1 p e rs o n o g g i
. f . ' g t ’rr*. cts • d iO r c is a per il tu tu r o *n u n 'c t m c l ' t ' C d p o rr I d : ci; im b en ch é troppo lu n g h i d e l p u n to
- » •■•J < nem.-t ..gset CO sena p e n i di fo rz o . d> POeSiO.
, -u « j -• , r- u *-atcre A p p u n to per Q ueste n o n sono
■ 1 h a - M,
a m e n o in spoenùte—
c h e «n m .n .m a
t 'f
« r r a m i ' r p u n< «on t.c o n te cercnrvAq c n * h «
■ a->rs* fra m m e n ti d, fa 's o ie lo s p irito d e ll’o r*g m o le
-1 m 2 p c ite a g u ard o c a m p e s tre s te n r o d e g li ce•r super cr, s ta n c a di d o v e r im pu ig n are S»_g • u m ili
h vSt-n e di c o m a n d e , v u c l r torsi c o n ta d in o . « v e s tito
•a *e . n • -*.-« (Oa. t< »tc n . d o ra ti eh evie o 't etn eo
F a - t u ' e d la sc ia rg li fo ie un solco
p er p r e v c r *
V*o
a p p e n a la m a n o s u " o st v a deU c ro tr o s 'c r *
r s 'a un -t'r>*r r e r le v a rv i I inrom cvda g-occo
Eh Q-O
g ì seri d e P o n tu fie —
1 v e s titi c h e servo n o p e r ub*
b -* i r
n an seiv-/vo per la v o ra re
& o t t u t ; cosi ce n e
m te
r<ri>uie uivo e tr o d e tta n e lle d .d e s c o '.« '
e o
*<-n «atto cervvzi« a S c n e e a Quei e h « p c tre b b e ess e r*
P a n * * Vino
Sullo scherm o
P a n « « v .rvo
ho to
stesse se” so prct-vvdo d e a r e a ltà p « r m a n « n t* d e h a te tro
c ,*e 0
l'e rra . v s N t b « eh e ne ; uom o
m a ha
.
a consone ve' ez za de 1 e ra p re s e n te e h « O lii m a n ­
c a Ed e ap p un to Questo m o n c o n z a eh « da a
Regem ‘
'• n.
-v.lv. un 5 g " ♦ca*o tro g CO Ch e*a Cemp ia«n-
DAVANTI ALLO SCHERMO
IL CINEMATOGRAFO E
I FENOMENI SOCIALI
Quando nel
1895 i fratelli Lumière iniettarono nello
rigidità dello fotografia l'elemento destinato od essere
la sostanza primordiale del cinematografo, il movimento,
non previdero forse l'importanza che quest'arte chz Ini­
"Studi Sociali" inaugura con questo nu­
mero una rubrica cinematografica, in cui si
pubblicheranno brevi scritti di carattere ge­
nerale su questo tema e resoconti di qualche
film particolarmente interessante dal nostro
punto di vista. Oggi il cinematografo é uno dei
fattori — forse il principale e quasi sempre in
senso negativo— della cultura delle grandi
masse. Accanto al libro e alla rivista, bisogna
quindi esaminare anche il film. Naturalmente
questa rubrica — dato il carattere di "Studi So­
ciali"— avrà un carattere piuttosto "inattua­
le , cioè non si preoccuperà atfatto di parlare
delle "novità", anche perché le stesse produ­
zioni si proiettano a volte nei diversi paesi
con notevoli differenze di tempo. Si dedicherà
invece ad esaminare film che abbiano un si­
gnificato sociale e che possano essere oggetto
d'utili discussioni
ziavano avrebbe avuto col trascorrere degli onm Le im­
magini di quel primitivo film proiettato per lo primo
volta in via Rennes 44 furono l'avanguordio del grond'esercito di piccole figure che, affacciandosi all'opporafo proiettore, s'ingrondiscono sullo schermo imitando
la vita. Il magico occhio di cristallo, piu tordi indaga­
tore di strati profondi, posova il suo sguardo, timidomente, ingenuamente, sull epidermide delle cose Non
era logico, d'oltra parte, chiedere ad un neonato atti­
tudini
sproporzionate olla
sua
età
Nel
nuovo secolo
duravano ancora i bagliori del vecchio, ed il cinemato­
grafo non poteva rompere, da solo, gli specchi in cui
si profilava un passato rzstio a morire
Se aveva l'ener­
gia sufficente, il suo naturale sviluppo gli permetterebbe
percorrere la strado o cui era destinato senza bisogno
di forzare il passo. E cosi fu
Siccome il cmematogrofo
non poteva rassegnarsi ad essere una semplice esposi­
zione di fotografie che si rincorrono senza scopo, ottenula la mobilito che gli dava
lo vito, dovette presto
cercare nella vita stessa il senso reale di questo monm;nto. Nel moto avevo lo base primordiale della suo
esistenza; per continuare a vivere doveva non rimanere
stagnante. Nel seno della camera, attraverso il fascio di
luce cho attuava una nuovo dimensione, si gesravono
infinita
fatto (una volta c'era chi concepiva la rivoluzione so­
cialista come una distribuzione al popolo dei beni di
Torlonia), acconto all'invocazione d una "democrazia
virile", non meglio definita, troviamo il concetto giusto
che le borriere fro una nazione e l'altra che lo forza
brutale sta distruggendo attraverso lo guerra, non po­
tranno risorgere e che oggi si combotte per l’"unificazione del mondo". L'augurio, espresso da quzsta dichia­
razione, che l'unità si rogqiunqa per le vie dello libertà
e non attraverso la violento supremazia d'un popolo lo
del suo governo) sugli altri, coincide anche con i nostri
voti.
*
•
Nel Mondo di febbraio, un orticolo storico di Egidio
Reale, "Nazione e nazionalismo nel pensiero di M a z ­
zini", di straordinaria attualità. Vi si ricorda come, per
Mazzini, nazionalismo e cosmopolitismo fossero concet­
ti, non opposti, ma complementari. "P e r riuscire. . . M a z ­
zini doveva porre lo questione nazionale su di un piano
internazionale, tendere gli sforzi a dislocare dall'interno
le forze del grande Impero d'Austria. . . Gli era dunque
necessario, porlondo in nome d'un'idea e d'un principio
comuni a tutte le popolazioni dell'Impero, esortare il
combattimento su un terreno comune, trasformare lo
lotta per l'unità d'Italia in una lotta delle nazionalità
vie oli impulso
speculativo
dell'uomo
E'
vero
contro i loro oppressori, dei popoli contro I principi, in
una lotta, infin;, che ignorova le frontiere" lp 2 1 ).
In Afirmacion di Montevideo (n 5 di gennaio - feb­
braio), che dirige la personalità più notevole del Partito
Socialista deli Uruguay, Emil.o Frugoni, molte cose ci sa­
rebbero da citare e da discutere, se queste note non
ovessero ormai preso un'estensione quosi scanda'osa Ci
limiteremo a citare, omettendo tutti gli spunti di pos­
sibili discussioni, una caldo protesta del direttore contro
lo politica dellj "piorte chiuse" che impedisce l'entrata
nell'Uruguay di tanti perseguitati che sono altrettante
forze di lavoro, e un orticolo "G io rn i oscuri p>er il so­
cialismo europeo" di J Coftmet, che mette in luce la
decadenza che la degenerazione statolatra dello società
borghese ha prodotto in s;no ol socialismo, il qujle ha
perso, almeno provvisoriamente, lo partita per il tatto
d'essere rimasto legato olla tecnica produttiva ed am­
ministrativa del capitalismo " I l m anovale dzll'officino
s é cunv-r'i'o nel manovale del partito o del Sindacato
e, in realtà, non prarteopa ormai alla direzione di questi
uitimi piu di quanto porteapi alla direzione ci ?! lo pu­
ma Di qui che le orqanizzozioni democratiche si tono
trovate dirette do militanti che, loro malgrado trascinati
doll'evoluzione Generale, pensavano evi agivano come •
tecnici dello produzione ed i funzionari dello Stato'
(p 81.
LUX
che quest'ultimo — com e sempre succede-— cercovo n e l­
conto d^gli o m b ien ti econom ici e p o litic i
lo rivoluzionaria invenzione delle possibilità di guodo-
vuto e deve svilupparsi, l'a ltro p ia tto dello b ila n c ia s'in-
gno Però é anche vero ch e un sim ile fine non sor.Lbe
c lm e rà
bastato do sé o
n u an ti per gli errori com m essi. N o n bisogno d im e n tic a re
soddisfare
q u elle
aspirazioni,
se non
quel
ta n to
che
in cu i ho do­
o fo r c o n ced ere le a t t e ­
b asta
ovesse contato con la co llab o ro ziu n e di m enti creatrici
neppure eh;- ogni te n ta tiv o d e le v o re
che, col loro contributo rinnovatore, dovano ol c in e m a ­
dei popoli, q u alu n q u e sia il m ezzo im p ieg o to ,
tografo dignità a rtistico
sem pre in ostocoli che lo fu o rv ia v a n o o llo n to n a n d o 'o d al
V ic in o allo
m acchino do eol-
co'ore, troviomo lo fan to sia c h j scovo le v e sotterranee
sue
devosione per a rrivare o lla vito nei suoi diversi aspetti
n an te
fine, qu en d o sfio ra va
toh
•
Il cm e m o ta g ro fo
i p riv ile g i d ello
tonto
m eno
m cio m p ó
classe d o m i­
p o te v a
so ttrarsi
o
m q u an to possiede, par arrivare alto
in co n ven ien ti,
m e n ta lità
il liv e llo sp iritu o 'e
dello gente, vie d ire tte
che
non h a n n o
né
il
l.bro, né il g ornale. L 'im m a g in e é u n a fo rm a d 'e s p re s ­
sione
d indubb ia
e ffic a c ia ,
p en etro a ttra v e rs o
g li
o cch i
non per
e, com e lo goccio d 'a c q u a che foro n ello suo ins sten zo
mostrarlo cosi com 'ero, m a m ascherand olo d 'in g o n n evo ’e
10 durezza del granito, a rriv o n e ll'in t im it à d e llo s p e t ta ­
ottimismo. D. tarm avo le cose v e s fe n d o e di carta eoo-
tore m modo diverso do q u ello d e lla p a r d o
roto, m aterializzavo i sogni co lle ttivi, un hcandoli sol a
Nctuiolmente lo reazione oscillerà secondo il g ra d o d*
Però il cinem atografo
schermo, i cui I m iti
penetrò nello
erano o lla rg o ti
realtà,
dalle
facoltà
meginotive dello spettatore,
se questi n ero capace
ogni modo, q u est'ultim o
frovovo
vi
il
suo
sogno,
s ta m p a ta
im-
reietta.tà individuale, però é in n e g o b il; ch e le fa c o ltà
In
emotive del più ottuso vibreranno co n m c g g ic r ra p id ità
davanti a un fi m che durante la le ttu ra d un rom on zo ,
che
volavo quosi sempre terrò terra, però che gh prccuro>a
per
esem pio
gli p resen to
Q -icst'uit.m o
lo vito
<n un
urvj fugo m om entaneo d a l duro fron - Ira n q u el diana
c i m a d stante e h ; obbligo il lettore a tu tto un processo
ig n i piccoli ed egoisti di pversane che si sentivano spo­
mcnto'e p«r situare i personaggi n elle d iverse fasi de lo
state in seno od un sistem o so o o le b asata sullo sfru tta ­
loro v-ta. Su io schermo li vede o g ire co m e se fesse e g li
mento. E questo sistemo di co n v iv e n z a non potevo m o­
st.vso. perche le ambre si muovano co n il vig o re neces-
strare olle sue proprie
scr a per dare uno sensazione di reoltà sen z a t o t u r a r e
vera Struttura
Vittim e
bisognavo
gl ingranag gi
for
d im en tica re
d e la
agli
Sua
ucm ni
con gustezzo
'*Fobbr>co di sogni
I os Ehrem b urg ,
de* ne«vJa
il
si
se ti mq erte, ben cr entato, po treb b e s v b g e r e u n op ero
c.n err.o t.-
fecondo
S.- interessi a lui estra n e i b e n
grafo do questo punto di vista
A p x o o paco
tementi :d
da
d verse p arti
il c n em otug refo
peni di premesse
»1
intervennero ru _ » .
V ile d n a n z ■ C z Z - 'ti
II suo nervo motore e»o il me < m erto,
e il movinventu
e
di
Iit v ir m o
v <tO,
li
C ne-r _t^ g r_to
rcn potevo pres-, n d e re d a l profondo s gn f iu t a Oi q.-eSt u't.mo e g'i a w . n m e n t i
lui
a
!
t -
s* ¡ore
un
e c e d a e c p t a 'c fioncese p.‘ <se'c d
c o
taro rpercuss eve
g-re ctve I
frate b
goma m e m c c i
del m ondo
ttté ra
in
D a q u e l m cvrscn'o. le ge-.ULu m .ere
C vcvorvj
fe tta
possa di b u ratt o., p e re ti« I u o m o c n <¿>0 o ' C r . motografa co n esce|e p ensante,
spinta
da » c tc 'n a
’U t , « c-
tezza del Su > spinto
nuovo
e sp /e s.cve
ùe .a rte
Una
Ce>C3»o di pren.'.ef C ontatto Con l'elem en to
mezzo d un
umane
sor
Se e vere et e I .»»trad u zion e del C n e m cK -g /u to s - iu ro
ir v o p c rc n 'a e c l i e n t i O w d'l-*i O q u e s ta m e z z o a c o ics-
vane, iccdori !o Sua c o rc lte r.s ! Co evsenz a'e, e p p c t d m
musco
CUe-.’ o.
di
in v e ir e
s tra o e d .n c io
Q'’-i3
p*o>o’u
.mpoe.unzu
C ‘ .m rrogn< .
eJ
toemona oggi .( m u n g o o do Cui iiic d - c ro
Salito per
¡0
m crav.givoso
m ag a
ij
.nt n te pus -
d e v ia to il
suo corso e
C't-o’ o un atm o s fe ra c r tific ic s o n e 'e sue re p p r e se n ta z .o n i
e t' p e n e re m o soc a e, e logico supporre che. q u a n d o il
c-nematO'gr-fo si spog asse di tu tti gli e e m e n ti fa 's i. Io
sua m ss one
te n
,n un
a verso do
ri st'
m ondo
a ttu a le
m e g lio
o rg a n iz z a to
s a re b b e
A q u esto prep os to v e r n o
O .ti­
Q v c n c c s‘ d sperdero il te m p a rq ie ch e O 'o uv-onzo
do d iffe re n ti lo M u d .r.i e so'O ne r m a rra il r.C0.d a c o m e
j un
ne ubo terr .bi é , il c.n zm otog rofo saro d e s i n a t o
m e re
Oc
per i u i r c r t s m o ch e
p c!
im p re g n a
la
g , t (ir.,- rl
iv o
per
q u esta
r COstfu 't
segna di
ansio so
ìa rZ<
3IO sh g urafO
speranzoso
♦due a
nel
fu tu ro
de' c n.-mot;.gra<a c e rc h e re m o di p as sare b re v e m e n te
I
f. m
p r . C r —•i
r<
0 'i-
che,
*-o< a
p-er | !OrO
sedendo'.!
v a 'o ri,
1 interesse
co ett »a
Non
saro
un c d ne c re n a a g o
. d-C-m .r-ti
sona
han
in
p e n e tr a to
sotto un a s p e tta
da un p ^no oi I b e rlo o d a!
• e j u 'e
cd
SuO O rte. u n o
a ltra » erse Cui I uom o a n d rò C c e rc o re
r _ sS g r ò
.nguagg.O tfO d ctta in irvsmag n
Campo un Cervi ri b u io
elio spet­
case
f amarezza latente d ogni m inuto, offrend o I c o una groétvO'e sonna'enza p .r m ezzo del mondo u rea e che
mcveva davanti ai ¡oro occhi
trippa il pensiero Ci riferiamo — s 'in te n d e —
tatore medio (preso su uno base n u m e ric o e l j v c t a l , o - é
c qui o di Cultura c nemetogrof c a co m u n e, m cui lo
od un
p»_nio di » s ta del-
p c s s b le,
g acche
n a t u r e m e n te ,
ce
ne
m e r c e r ia
n _ n e* resto Che fru g a re tro i f ‘Cardi p e r ­
r a v v iv a ti
da
secchi
p ro g ra m m i
c .nem votograf <1
e -La a'C u n i r to g 'i fr e s a ti per coso
del < inem otvgrctu
In q u es’ o rasse-gna cerch e-em o di m e n z io n a re il rve .
me
del
d rettore
e d e g li
.m e rp r e ti
pe.nc pel*
CiV-tveraz ovn< o eil un a e de-g'i o lt n , m o ti f m
11 » a ¡ c e
l.»e
Gettando
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s g u a rd o
Cef Cinem atografo
mando di Quote
mervto co lle ttivo
f.n
va
rfs t» va s p e tt.v o
d o ll'.n .z .o ,
it o l o
ci
s u ll'e s c lu i.o n *
v* p re s e n ta
de!
toro a rg o m e n to ,
non
sa re b b e ro
S-’t z a
¡a
m.0 g ra d o
a r r is a t i et
o e h ; han r o g g .u n t j r e i m a n d o cosi c c m p ’e-sso del
i «sema lo g ra to
lq d a ­
il suo c o n trib u to c ! rn.gi.oex:-
S 'tu o ra i in
u n o p o v a - o n e di r»g da
>n-
frans-genza id e o 'o g < o vu o i d u e nspsondere o p ».on n e g a ­
tivamente
we
g a c c h e , n e lla schuscc -onte m o g g . O ronzo d i e
m c n ,fe s te » .u n ,
modo c H o r m c t e
Pf-:
se
il
c m e m o la g n a lo
i p ro b le m i c h e p v « e
r
Iva
st g anato
<n
lo »evado v .\ a e
r '
Tro i film la Cui int.m a e s s ;n ; o e u i c n s q di l.bero»
Ii-ine
de o sp r to cenano,
bitqsgno r e m n ere
in p i r-va
duzione che rimarrà negli annali della cinematografia
per il suo contenuto rivoluzionario contro la società bor­
ghese. Con caustica mordacità, mostrava la somiglianza
di quest'ultimo con la carcere, da cui provenivano due
dei suoi protagonisti, con sogni di vagabondaggio l'uno
con la smania di trionfare l'altro, in seno a questo si­
stemo di convenzionalismi in cui lo sfruttamento acqui­
sta carattere legale. In sostanza, il film esprime quell aspirazione allo libertà, ch'é intimo sentimento della
la sua caratteristica si riflette con insistenza in diversi
film. "All'ovest nulla di nuovo" del direttore Lewis Milistonc non deformò il testo origmole del libro di Rernarque di cui trasporta sullo schermo il crudo verismo
"Rimorso", con Lionel Barrimore, N ancy Gotroll e Phil­
lips Hoimes, sotto la direzione di Ernest Lubistch, i un
film che mise in luce, con coraggio e fervoie umano,
l'assurdità della guerra attraverso una coscienza tortu­
rata. " lo accuso" del direttore francese Abel Ganci, in
maggior parte degli esseri, per quonto contrastanti siano
cui il vigoroso attor« Victor Froncen realizzo uno ma.
le loro opinioni, aspirazione sinteticamente simbolizzata
nel vento impetuoso che spazza via danaro, documenti
gmfico creazione, ha anch esso doti difficili da superore
e carie bancarie, sostegni d'una società in decomposi­
tale un protagonista appartenente alla classe militare,
zione, mentre i due compogni, liberi alfine dalla pesante
ciò che do olia suo parola a c c u s a t ic i sfumature pro-
disegna dire che questo film ebbe l'audacia di presen­
cctena d'un destino talsoto, s'allontanano con lo soddi­
(onuamente emotive. "Sen z a tl ruggito del cannone" lu
sfazione di sentire lo ferro amplia sotto i loro piedi
Le stesso carattere hanno "Orizzonti perduti ", di Frank
aneli esso una buona produzione. D .m to do Borzoge ed
Capra, con Ronald Co.man e Jane W yatt; "Diritti uma­
vevo corno scopo p rin cip ali tl mettere in luce come i
bambini, incoscentemeni# si capisce, irridono gii uom.m
ni",
di Frank Borzage, con Spencer Tracy e Loretta
interpretato quasi comp.eiomente da onori intornili, o-
Young; "Altezza 32UU" di Benoit Levy, con Jean Louis
rune loro attitudini piu perico.ose,
Barrault e Bianchetto Brunoy; "Ciò che verro", diretta
Queiro, totio per gioco, senza veie ormi, ma che porto
in questo coso la
da W illiam Comeron Menzies, e "Tempi moderni", d i­
lostesso do.orose conseguenze per uno dei protagonisti
retta dal suo personaggio principale, Charles Choplin,
Nei s«-o s nuo.isino questo tnm tonuevo od un lOacvoe
accompagnato da Pouiette Goddard.
tme pacifista.
•
Tra i film che costituiscono una vigorosa requisitoria
L a cornerò h a esp lo ro to in p ro fo n d ilo , in diverse dite
contro le ingiustizie commesse dai roppresentonti a una
ziorn,
società i cui verdetti si basano sulla freddo lettera dei
se.Luca to rm e n ta ta , o t ie n .n u o n c o » lr u z io n ., di gran va­
cod.ci, e da citare una produzione che non e stata ec.issata finora: "Sono un fuggitivo'. In essa Paul Munì
che, perduto irre m is s ib ilm e n te
il o ra m m o
lore p-.u-u.L-g
Oca in d iv id u o
ed
lo
a r tis tic o ,
o l j .j
pu si che l n on Cu H u j I . o ol b iv .o .
. i mi.u
il
. , l n e,
S itu a z io n e
li d c lo lo re
di b.orgio bums con le quasi inevitabili deformazioni,
u.n ar.o
in .g i.L ie . n t i i p i i lo z io n e U eu o
suo c u m c i o
amaro nell animo oeiio spettatore.
1 c j,
do
"Sotto il ponte" e
e
o> J u iin
un altro rilm della stesso indole, di quelli che oigmfi-
L l o ìj
i.s p c n s o b .iito ,
Diretta da Aitrcd
Santt-M,
ha
ovulo in Burges Meredith un efficace protogonista, nella
si.u,
b jr r o u .t
l
con
I. poi.torvo , o .re tro
ccno
il cmematograto.
ro rd ,
ne,
c
P ie rre
j)
ie
J- lt
F ic s n o y
costitu iscoivo
v iiIu h i
V .C iO r
n e lle
esp re ssio n i
iliifiio g .n i,
Sua CO
u «m
uomo
atmosfera,
ir iu .p t r ig t r i.. m c iiie
permettendo in cambio che il film lasciasse un sedimento
n.m
oh o
uno b u .o
in
ha creata una figura maimenncabile, ed il suo direttore,
l
Ir o n ie
d e .io
Mervyn Le Koy ebbe il coraggio ai non falsare il l.bio
io
Or
o .y . i ini, .0 sttcor-
M c - L u j cn nci.J
Cin„inoiogro-
M u s s i', c-fl Jean
p o rti
di nc,gg.i<
d um ana
U s ^ 'V i u ii u
e rg a ­
il m e 0
personificazione del ragazzo che, in un clima di trege-
c< .. a i t i
Oiu, ceica il muso di rivenoicare lo memoria del paure,
'- re ir.o'.L.isei o uni or » lotte#ty, p ru d u llO I u'H l Oc“ rivOu-
conaannato a morte dopo un processo iniquo, tu toc.le
slr.a
identificare nel tema di questo tnm l'attore senioz.anale
C in o ,
del
l i
I yz7 negli Stati Uniti, che condusse olia moite di
due anarchici sulla sedia elettrica. "Sotto il ponte ' ri­
ni
tu tti
D u b u iii,
fletteva questa mostruosità giudiziaria — non c interessa
tufi
e
I ne
eh.r.ei.o
d.s.mpsegrso
su uppo
il
g ,o rn o
di Marcel Coinè, in cu. J e a n
ture p iu iu n - c
rivi state
il p tr X iv s o
del-O
,
nu.dumcn-
I a m b ie n te
U n vb cd u c
uno
0« « e m in e n ti
di p io s c n ie n z o
bpuntq
sica e dai
stenne davonti agli spettatori sospesi I innocenza dello
in
d e g li
e ininterrotto forzo drammatico, accentucta dallo mu­
aia.aghi vibranti di protunda umenna, so­
I u itru
e due p r e d o m in a v a
AbSOsi r.ur'
in
m d u e n b ri de 0 seni-
c u ii r i i j l u g r o l >C0 Irurvcesc,
i r p o rtan te
che si ri ferisse a Socco o a Vbnzctti—
e con intenso
Is p ira ti f is p e t liv u m .n t e
in g - t x ,
p iO d u Z ia n e
ncbwnSsJ
lunZiOne
ii_,.'prcscn.
H o Irodita
quest ult.mo
G o p in in c o rn o culi siuma-
m e n ta le
del
suii p c ; suriugg<s,
u tK h esse CreoziOnr n o te v o li n el
loro genere
narchico assassinato e mise a nudo la brutalità d un
delitto che, a suo tempo, ebbe unomplia npercussiune
•
intemazionale. "Viviam o uno volta solo" diretto da F u tz
Lcng, brache non abbia il valore che rende luminoso il
ricordo dei due film già citali, non deve essere dunenCu. o ip c tti so ciali del p ro b le m a ag rO nO tvjnrvo ottetto
t.coto. Henry Fondo e Silvio Sidney infondono nei loro
rispettivi personaggi il colore umono necessario o s»:-
ai
ahore verso di loro una coraToie simpatia
1'. ! tei u J . I
c in e m a ! a g ia to
d .v tis .
un
e c c e lle n te
d ip in g e re ,
a m b ie n ti
cam po
m q u ad ri
g e o y r o l.c i,
di
il
d o t t .v .t o ,
sco rn o
O ra m m o
pet-
e m a c il o
de . j
<
terre
u dui p unto di u s t a d e llo d iso c cu p o In a n e, s.o ilo q u i 0
•
di i uom o ai lotto c o n gli e le m e n ti p er e s t r o n e d ai Comp»
•
■ (rutti nciessofi olio suo so ssistcn io
v ii
Lo letteratura del dopo guerro dette obbondonzo d or mf* r. * i n 1 r m e r 'o f . .q rr f 0
Lo
sp irito
Qnt iticll i.'O et.»
I.
m questo
Com po,
per
p lu ro h tO
I film p a nate
d ei
¡O'O vjlo n
V n ‘ -1-1' ’l'uuLb.Qm ente
La buona terra . t .evo dot
' ' '1 t il
riircrt
i.i y , i | i f l I
« 1- r
nostralmente mferprstoio do Poul M u n ì e Lui»o Roirtr Imcornondo quest'ultimo il suo persorvogg.o, d,
jjrcso libro femminile, con perfetto comprensione dello
spirito Cinese, senio troscurore I porticolon piu imper
Cittibilil e "Vigne d iro ",
un'oltro produzione di gran
iGlore di John Ford, odo tton on e del romanzo omonimo
¿1 John Stembech
Del voluminoso libro dello scrittore
nxdomencono si elusero algune porti diffici li do p re­
sentare senio cadere sotto le vigilonti forbici d .i censcr.
jfteioli, però quel ch'é rimosto tosto
perché si posso
mettere questo film irò quelli che hanno affrontato .
poblemo dello terrò con coraggioso scrin ilo
A ttrQ .eoo
ii tuo crudo reai ismo, si profilo nel'o porte firso'e
belinolo nello figuro
avvenire migliore
dello
modre.
lo
fiducia
*,mm u>
Henry Fondo ed un insieme omoge-
fio dottori dettero torio ot rispetti*! personaggi
:<>eni aspetti e pure do ncordore
Sott j
In spagnolo
Rctono" l "G erm o g lio "I
E uno d e
primi film francesi orrivoti o Montevideo dopo loccup c i cr,e tedesco di Pongi L ho diretto Marcel Pagnol,
u . ’ .-e di V e r us" e di ' Tcpace ", prendendo l'crgorr.r-'.’o da un ru T cn io di Jean Gono, scriffcra dolio
>.g 'ssa perscnoi.to, p e rs e g u ito dai governi Dalodier e
Re.ncud per la suo opposizione olla guerra "Germo*
•j ù" e un p c c c 'j paemo cinerrctogrcfiCO, d'uno deli*
C - f e llo
Guodogneroi il pc
ne , con Koren Morloy tem e protogomsfo femm.rv'e t
0netto do King Vidor
eo
0 tre
Un
terra
cbfcorvd..n c t a p er
di q u e sto r «.eg
v
oggo
n O'*o
:cncei>0ne che s'e avuto sempre int «resse c d e te rio re
pe» lo suo esse' ia nettamente umano ed c r t cop-taì
sfa l'anarchismo
Ne
Lo
teUc-to
odotto:
acero teatrale d> H ;nry Bem ste.n
ne Ce -
». sono ».spettate 'c
«Nrvctcre ramar f.c h c con Cui >1 drammaturgo ho d se
joctc il »uo p<-<s a g g io
E
»ero
ctve l onore h o
ha
c .m e
.n m - eu o C
'
ta
do
un
a
O 'u. pa
rrvo'grodo I1 0 se-*na
c ’tri
o
r. u- *" r
s sram o
*
o .r .n e
d e llo
F r c n c ia
e
m e rid iO ste-
che a rresto
e c o n o m ic o ,
g evan.
i Suscter- do
pre-,.
Sem -rrcvo
m-a.;.
o
i ' t i onedi Marcel Herber e »tote l u r c a — <red amp­
ere ebbio impongalo n senso n.t>.'- <o perc a
onci
ch<o”
v n lc g g i
rr .ti dal o n e c e s s itò d ' C o n su m o
e lio
d :"c
un
o c tro t
setto
e te r g o
te rrò f e n d e c c n d c r .n o t o c " o
che
» ‘to
lo
mso
stesso
s< e r a n o d o ti c l-
una
so g n o
di
di
q u e s ti
t,,*n«
c
Sue
C lo
re c to
G>ono.
f ilm
d i Po -
m a c c h .n e ,
lo
v e ro .
v .to
i j c s c c c u p a i >one c s s u rp o
age
ÒOPO C v i r
n o tt u r n o
e
m un m ondo
C t ta n to u-1 *C 'e C r*COro pr m a d c r n v c r e o ! 1 c b *
- a a e e c^ e d e i rrva », p .o n i S e m b r a v o u n fic o
.
r JcrrvO
v ii -
Je o n
: «t :S‘..j sc«grr; c t ‘ p e rs o n a g g i di q u e s to
Oucsfc p rc
M e r la »
suo
::
srag.cr*c»e il prorogo«* sto con
e Goby
cl
E l id 'liO e so lo u n o
■
Cureoia, ma almeno in questo film
euaone. con O or cs Bcyer
te m p o
C‘-sc che c< no fa u n cm c c ci s c riv e v o di q u e s to
'f
else prer ;t«a *1 pesto di tento v e r d e ? d>
•a r t * c u t e r c r r
a. " n i o di fr u tto E Ci p a r lo v o d u n
.
de
•g ■ eoden»
sco«vcertcnti
to n to
1 c ..«■ 'ii n cu i cesso ii m .org.ne d ' g u o d o g n o c o p ta isfo
' < 1 g u a d a g n o ch^ n o n e d ire tto m ^ n re fr u tto d e l lo *
z~ ■(' t ..f c
a-gomenti slup.J. e puerilità
suo-
- Il vero p r c to g o n is t o d e l f ilm e
e ,n ro v in o , a p p a re n te m e n te
'0
cssu rp o
ne n o n
SroeiiCni fi'esc* che che vanno p u in lo d uno se-mp ,cc
cor*er«iiono!i, n o n »i f a
ter.*,
r
!
la p r o ( o n d l a
c i b a r - *-.natg
r
P'
— ccn
si sv e lg e s u llo s fo n d o d ello
s. e g o p e te n te sotto • c r c t r o
p-crt
c.nemotogrofu e orri*oto anche in confetto cc«*
id ll.o s e r rp h c s s im o
g e s tiv o d e " e c c s e s e m p lic i —
che
Il
t r.e in c rie porti d u ro rude c d e r e n io o lio
cg i ist r t , che «t-ngon d a lla terra m c erte
fe rro
o-
ir a t a
( j
¡-ve "no
-, re un sogno
tjf.
co.
dano
!o
V e d e re
t r o a e d ia
q u e sto d e lifr a n c e s e
e
a : « a * * » e r r e e s p e n e n z o di fa s c is m o e r e cbb>om o s u 'le
e e ch e c f a c e v i p re v e d e re d a c n n . il d is a s tro . Ci
Su,
c « v e n .m ( r ., £, q ^ » » , j l f . m i te m p i m F r a n c o
•r-c- •• r f f rr-i
e a
» ' 0 (
Crediamo c u . «CIO li m o m e n to di m < t« e 'e p v m lc
a questo lovoro, doto te»ters»»o*\e c'iormome ch< m
nocc a cequ s'uir A b b « a m o omesso certcm enf. prcsj„.
l o r i c u te n t.c si-nenie
e c c e lle n t i
m,;togrcto russo .Sei b u o n i
¡UZiOr*.
arte
ph<
hen
a p riro n o
lu m .r » » *
d m e n i.e h .o m o
tinte de'lo
siUcifTso
te d e s c o .
q u e ste
c o lo n n e
tre
q u e l'o
di
ero
SO'u
penetror* n r
¡0
rv
c
c'• e
'a
»•».-
seti m e
.m p c r.
« t m .t,
c s p .t c 'i
s o o o ie
de*
o »0
f.v c n d .C O r j
C t òa s-.ppvrre che
Cttroverso il nv_ndo,
lestr.Z-cn.
pe«a
e
•! C O n ti.tv.ro
<jeMo s p c :
u 'g c rv c
li
n o s tri
<1 C i's e m c fAgro*.,
d O» arvgutìrd O Che
a r e a lt à
que
se g a ro n o
P u n e n ti
rv e p p u 'e
riservatoci m
Vtuorlo al pv-s!u
com e
Ir m p . c h e
ha
Ca n g u s t i l a
e
cc
r . f ic t t e r 'a
nelle incostanze coct-th? che
<! c i n e m i l o g r o h )
e v p re ss .c n e
del
s C t tr .ia
pens-eno
c n h n *.
c c * "«
su cced e
«n o lir ; o ft.v itò
Però, o
Q u a rc n ta s e .
arvn.
¿ a lio
re dubbiamo ^ s p e tta re to m o rie
re E li C .n e'vvjlC a ro to
t
« e re
S im ili
0 dire
C.
gusl e e ¡e sue
linguaggio
Suoi
O lle
s p e ra n z e
suo
n c s c .ro
p e rc h e t e rte
iv a
n on
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m uo­
I O 'te C ttiC v e tv .' Cu! I u i f l v
le
Sui
pass-crii.
1
« Sue tìrs
p er • » 'e lio d e ll e J. o o - e ''. 0 j *
* suole
J
v a
IQ U II
IS C
a l a n t i
g i a r -f
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p- tea
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* *
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c
j
g ud »io
« te m p o
J
che
r a g l.
\ fA n .a
in v a n o
s c r.ftì
di
Germc-gvi ",
». c e rc h e re b b e ro
C O ro ttere
P u ro -
comprendiamo
- »*ato a sp r.tc
p u p o i if 'S t a c h e r.v-olui'O tanti c .rv-u. gn. n a s tri tronces«. lo n to n i ¡e m ille
; o so i
rea to
d e i'a g u e rra , c a n e • p e rs o n a g g i
f i )
f m c l.'
a*O ra n o p er il fu ’ u ro m u n 'c t m c -
•'c i
o
.nate
• . '.'i c -et
» gr i f i ;
■ i
•f
t ia -’ t.
e rn i
I a : ugn. fre n a re t r a c c o
lu n g h i d e ! p u n to
f.-grot co sano p eni d> forzo, d> poesja.
i r-nav-at e e
A p e u n to per questo non seno
a m e n o .n sp«oerv.h>—
n *M e p u in* e»n.f. c o n te
c h e *n m n m a
c e rr"n - * o C r*"h e
• quest ffam.m.enti d. falsare lo sp in to d e ll'o r ^ n o'e
u • m j porte a guard a camevestte stanco d eg li ce‘e supe* ^», s tin c o di dover im p ugn are Svug . um .li
f v - ’ -'-e d » can,a*v>i vuoi r farsi co«vted>r>o e vestito
•o ,*e , r .« ,.m e do- t c t v n . do rati eh ede e il'o m < o
h a - t u r e d lis c a r g t . fo ie un sotee [>*r provo re
Mo
; c*a ep-c-e'Vi la m ono sudo st.vo cSe;i eto tro s'er.f
un • t'n 'e re r V v a r v I .rvo m cvia g^XCO
Eh. g -0
g . ser» o e C ontarle—
i vzst.ti che servono per ubh a <e r v n se's-no per la v o ra r e " 6-aftu»; cas» ce n e
m 'f
"eppu re u<*a e tro O atia ne-'e d d e s c o 1' « 1. e c>
*.-n tatto r m v ' i f o S one e a qu«et ch e potrebbe essere
P a n * e »ino
tuHa schermo
' P a n e e v.no
ho lo
stessi senso prohorvdo de» 0 re c ita p erm an en te de ho te rra
e ce o
b erta .no »t/u t b e eh e ne ì ucm c
ma ha
i'vrt>- ’a canss-vev. ezza de- era presente che ou. m a n ­
ca Ed e eppunto questa mone o r n a che da o
Regam '
«• nm v- eveah. un s g n tvca*o tra g <0 eh era cerna lant-.no da e nterzan,
Pognc<
JACQUES
ME S N I L
N e ll' u lt im o n u m e r o ilalla N - ' t i r ili
S t u d i S u ' i . d i " a b h i a m p a r l a t o «IrUa
p a r tii di o ne sta f l e u r a ^rrii**r -a d
di N tu d io i» d . u t l s f . i • ))«• ?*a|u'vu lns<lar*il
onnipo d II»*su«» e<<m i e n t ^ \ 11.* l u t r l« i t tjall, |K*r l n t r r \ m l r « *
• ••i»la mju
puroi
a rd e n t e n e l ' a lotta ioe'al»» tutt* I* \ " ' t .
.h
a l l a - un m n t a l f.i |it<»f< nda .* un po’
M’ d t l ' a s nibrn va ?»»• »• n t 1"
r i " i n « t »‘ \am«» in » i n f i l a r t i «do di pubbli* nr> qualeh*' r e s a di
lui. non ko ' op i " m u ' i v la M ia in* m o r i a , m a a n
I h - t*r r'm**lt-re i
ronìpatrn! In ronfaff»» culi mir-*t » l" 1 nal t.'i \U*<<ii*Na * h r intlit*» m
i nostro rimpo
nel etml a n n i p io f e ’ l 1. pii a n n i d« M » H " i
P ' e r a da m n ’t o t c m ' ' " t r a '• • , , r '
S * n d l S**< ' . i • * y n ita*- «dn »> f "' o .1*
Int •n n 'c*n * • » ,p.j
■t *fn ' ,•«*•« t ** • r •»i f r • •»
‘u n i i i I '*"*•» i
v y A »■■«*'»ai* ,
a r r i v a r e a s t a b i l i r e *«• ala iHimpl«*'aiin-nte
liudit«» o
»la
«h «t » pubbl icato »Adir,
a »«n | fa In o u »I ht* r ’v i v' t a f i a t i • *
I . »!p 1 !• a ld*rl iloti ' t»a r•' 4‘ <r l
\ m r*-r M
Il f o r m a t o r i d o t t o di ’‘. s t u d i S«* l a l i " ii 'M hi io* s t a v a a l l a p u l d d l .»i‘ot i e di ’avuti
di r p p t *e**e t ì i r i i i ,"*,U<i *-1 • I •» " ' '
f
* m •* ' y t • | . ?• ' \ ' ~t » d i v •*'« t h t»> • ifd».
u n mi t ft i ' nr *' ♦* l ' t t l s m - im*' ì ,»
» d vii m V ' i i i ' - n t i l ' u h h ! * hi . ' i m* *|U'n«1l fjii-**'ir*
t i t o l o di Me s ni l , r b e , p e r II s u » « a » a tt#»«- p o r m l a», m*n h a n - ' Mi n i «*r»*lr*a d
lino s t u d i o p r o f o n d o »* « otnnl* t " V. u n a p t o t » n » a «* u n a r i w i o l i - r
d**llo «Dfìtw
f r a n c e s c a n o . < h e fi lo M‘lrlt*> e« i n ’-l'. .
« n i d i a b * d | p o p d o d* :i l ' a l t a • rnfra!*
c o n t r o le bol hc e ar b i t r a r i * * c o m m « m o t a i m n l u f f l d a l l
La
redaiofl«
San Francesco d' Assisi e il p o p o lo italiano
Mo
Il settimo cenfenano della morte di San Francesco
perché
m a r a v ig lia r s e n e 5
trati
|
nrrn comnoe-
d'Assisi il pacifico, commemorato ufficiolmente dal go­
sono forse a rin n e g a re
lo s n ir.io di S
Fr encesco quan­
verno fascista, fondo'o sulla violenta e mantenuto dal
do <iu ti era o n c o ro m v i t a 5 N e l su
ir do mento eg\
terrore, é Droorio uno di quegli spettocoli odiosi e grot­
li
teschi fa »ti per sollevare l'indmnaz'One, —
c m v e n 'i o ch'e«e, di
e che lo
e rc o u n u o v a
di
n on
e o ‘ *r»i.re
‘ . m nre re-’ re qucggiu c o m e
simo diventati insensibili al gro'tesco e all'odioso
furé-ui loro lo v it a
tesa d'interrre,,ore meql'O di tutti
il suo pen«'e' 0
e
rrnprzzolo
ih
n s o 'c v o n o
d e n tro
pr n r ip a 'e
R..
' u c c n 'e n 'a v g r > J una tun-ce
b r o d i«
e '
stro n eri e peregrini
d ti p rim i compagni elee Ovevanc
ru n o - 'e ol suo r,n r f ’,o
grafo fMoloto di Son Francesco, l'uomo che ha lo pre­
in àyx
a r r e tr a r e
n o n dim enticare ch'essi dovevone
so"everebbero certomen'e, se, dono lo querra, non fos
N ? obbiomo viste ben d'oltre: Pao'o Sabotier, il bio­
o
e
di
fu o ri,
o vere
di
cordo e ài
dune
p iu "
Cosciente mQ<-
r.tila
r e ie 'a .
passo oui per il rinnovatore degli studi francescani, non
t'e d e l
ha forse pubblicato una "edizione di auerra" d Ma sua
la s'inierr re» va secprvfo lo s p irito — il per co'o di con­
o|;a
per r o 'o
celebre biografia, e non ha forse in.-Mrizzo'o nel 1916
durre
ol professor Mariano Falcinelli, presidente della società
lavoravo con le n v e
m ti* o
t 'nnudoogme
intemazionale d ’ oli studi <ranreccani in Assisi, tre let­
|l‘ r i n r m v i ,e
tere in cui esalto la a'ono dell'Italia, che entrò con lo
eh» cur'
ch e
egh
m oni
tvitti
e
ristabilire nel mondo la pace francescana
tutte le doleez’ e di ruesta
£ *09-0
frateM i
non
'avor rva
ga
t
spini, de
di r r r ve re il p r e z z o d e l loro lavora, mo ( «
c e v 'e 'O
erenip.o e per re s p in g e r e I o l i o "
Noi ossororiomo oaqi
' Ed e
lavorar?
im p o r no
Fronda nella lotta sanauinoso, il cui scolto c anello d>
( v e '5
conni' w a
vogho
cifri
g li
rvon so n n o
che
s? me
'21
Fra c r ” 1■n a morto che ri pepo lo
n z i- v a e s
ct
poca, ma io credo veromen*e che so'o il Sabat.er sa­
n e*>e.a l a
rebbe capace di definirla anrora francescana, in omag­
I frati c m no a fono t>en presto o v vere da poroist
gio al suo pronrio errore, che ci rive'a tanto la pene­
trazione profetica del suo snirito, auan'o lo sua com­
prensione del pensiero ? dell'opera di S Francesco.
Si
offcrmore senza paura di sboaMorsi, che
può
in
tutta la pioggia di porole, in tutta lo auantità di scruti
diffusi in occasione di ouest'onnive'sano, non e passato
un so'o soffio dello sniri'o di S Francesco' questi onori
ufficigli,
Questa pubblicità,
tutto quest’esnosizion - d'
vanità mondane sono in opposizione assoluta con que­
Ouel che si può due di ouesto letteratura da q'ubileo si po'eva applicare aià alla maggior porte della
del
M eno d u t seco'o duo.'.
vasta
e n r - 'o
d Asvv
D nte po’evo -ri .ere
con
Irunfanj.> c a c h ’ero stufo fa tto ecn Iji.el <d e 5 Frcn
ce ro o d u
vo'uto. che era com e
D u ’ : • *e
i*1
sn cnm j
'o c
* : 'n a
i secoh
una
d e '!e
e
X IV
l: n n ul'one,
In
novelle,
d'.en*o
"r w - n .u
m e n j.c a n fe
sue
p re tto I n o
a v e s s e ro
gaudente,
il
Sacchetti
c p p a rte n u ’ o
per una re' qu a e ttic a c e
donne
!q n rtc e il gomj
XV,
trvf*3'
uvette e
ni rv:?e cfve fa piovsore de e mutarvi*
un f r a v
c h 'e g 'i
SCO
sto spirito.
p'-mo f .etrg
h, .-.u;: o S-. eu-'teno
♦rance' 'ani v i d ù i i r i j
tu tte
te
c
per If r d c ir
dite
S
F'a<ve
fe-;anàe '■
*
chia<en'cs'r
eh«
prescrijioeu de* s«rc!iC0
letteratura francescana fiorito a partire dolio fine del
P jrvJ.K e .ie "ur ; re ed crono vanitosi, ov di J . donar;
secolo scorso. Nulla di piu stonoto, se si pensa a ciò
d u u t b .d 't o t i
che voleva S
Che i t u e . !
'F io re tti"!
Francesco, di quelle edizioni di lusso dei
Nulla di più ripugnante di quei pellegri­
e lussur usi.
da padri in stile, mentre i poveri sono accolti con modi
sericard'0
Se
P 'u
n .t rit e
v ve v a r e !
C a rb . ne dehiora
perché Gesù Cristo »va tu te « sfcl'e
naggi francescani fatti da snobs affabilmente ricevuti
bruschi e si merconfeggio loro una magra ospitalità
L V ovco
a nutiO, d o p o Over vissuto d is v . 'u'amen’t
si fac.-vcr•_/ frati
«■ eccetto tu tte le c a r o g n e
Ho raccontato un tempo come si é trattati in questi
e
de tu
g r a ie o'Ia s u a infin ito m •
s p ir ilo
di
S
F ra n c e sco
suo o r d in e c e n t e n n i d o p o la
sepre«-
s u a m a r'« . *
sontuori francescani quando vi si arriso lo sera come
I SUOI q r r m ro to ri e C d o ro f o n d o g g i n o n pv v. r j r v : p u
viondonti, "sul cavallo di 5
nt-v.uiva
Francesco" e quali sfu­
d e lle
Sue
v u tu .
mature sanno mettere quei buoni frati nel loro rice­
c o m p le ta m e n te m o rto , c h e
vimento secondo lo dosse soctole o cui opportengono i
loro visitatori * 1'
p o rta to
*
stato
ctie
fru tti
b is o g rv a
e f f im e r i
segu to5 Soret-be
lo
suo
e
che
un
c o n c lu d e r e
c h 'e g 1' *
p re d ic o * v n e non h j
il
St*o ese'zvp>o rvn
protendo
e " 0 -e • ' io*«
lo
co’oro che vedono
v ito
o » tro v e r* o
i
lib ri
p o iv c n o
le tte
Le virtù froncescone
vivono
vivere in seno ol p c o o 'o
cppetifi, lo sua
che
vr,ni»ó
si
ipocrite,
non
e
ifoliorvo
vicino ol trote porosità,
pcr'nze
ed
hcn
suo
e co
mg
n
b ra ­
rimasto ce'efc'e soprctuf’o
suo corpo
r .
piu
di
'o
de*o*i, ah ipc<r t
lo von tó delle d s.'usS'Om
sermone p-ervo d. s r .r ito
e
cpvere
vero manifesto:
-e d e " a
re corre truffe
e
pctKitfmn,
te
¡0
gecte
Lo si vede
sen "re
rea'>ó c ll 'o t w r
v irtù ,
te o 'n n ch e
». ded u ce
mn
>1 fe n d a
«e 1 a c n e
vero
del c u b o
nen- c
second o le p a r c ' a
a .„ta
i deb«ch,
♦ m-ca li for
r e m e * no
Ci
usare cffl’e fo r r e
c ’
h e n e»o b r-c
• n
e
se4e tà
ma
d
c s p e 'i'
co c V 'o p» me
i r a <te
pe» suo p r r w a is'p »a:
tre ,o r. I<j ¡ora
;
a
ne!
fre -p u e rto re
i p ",ti
t
, <Se*'-e>*i
l;ro'C*o 'o se e>-:a <Se> l.b*<
te
e<a Q u c
robusta
rvc--
con c m o
<1 S
ano * o te to
-, c >a
'
se
Franar
Sc'ebbe
0 *9 0 3 ' s
c a ra tte re
che
c'era ital-Cn- un ;a'o fresie di S
p ..
h e ' .
c c n .e n . a
-
'- „ ’ e
•<
tm
F »a nf *v a
del pev-cno
*<
m eccansso:
r.d e tto
• e d e i’o ctv evo
K;rv ( r (a
di
tevg'.ere
s e C»vScfO
c«j ' m
r;r
t.--e
do'
il p jp c O
d.*i culto
s e r r p ì.C i
'e
a
uno
n e g li
seno ancoro v.ve,
ha
Cui
>n Itc '.o
u m !i
fu o ri
m .g '.O fi
b*r<tve S- 0
con vervo fu
t .1 s.*o sur» so
1<
o<ch.
e
rie
Qu0d< -
una
abb O ma io
s c r p r e < v s e ' v t e '. s e n t ? e h o<.
ievad o Santo
rve-SsCrv'e
e .ture occi 4 M :> cni de !-o temo e rte o casa
prod goto
s e n io
tesai
c o n to ti,
0 se stesso, non schernente 0«
eh esso tvo potuto e .u to ie
h a lu 'O
ho
el
Lungo tutto uno v t o . OCCufSCtO d a l tOvO/t)
de e u*vs
sco
trarvescare
a ltro
seno
»
f>CCO
SU O .
s e n io
m a.
pensere
m a O tutt. castoro
e soccorrere
0 *tfv\J
do
è osane
il
h vpgrso
va,
ced e e
sorridendo con
co n fo rto
s ? n :o
a
c o ’oro
c s p e 'tc r e
d e 'h
Le 'e :z o
e
natura
o scu ra m e n te
il fase *~o
dei
e
l'h o
ben
a .rc b b e
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il
ch e
ri-
che
io
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m odo
con
i
un
sud
p ù p itto re sch i
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cdo<perafi
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> a a- m,o e v e n a
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b fte -
rr rr :
c ^ 'e m m a
c^^oto
so
: gno e
o f c 'e 't o ,
in
in'-mo
si renj-> con*o
ler.t men«o del'o naturo
perché
di
c l i ’A l v e t S ’O,
mo>do do t r t r e r e
ri
p ù che
in Son
c 'fr o v e
eoli
n s*cto d. g-o: a per co m u e c e r i co n il suo
d v g rc : o rvel’o
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v to
vecrh.C ’O
(-¿r r-j • >r d un » ( - « : '
r
vuO
I V t evo
r,o*j 'e c . e . a r z ' e mc!»e preoccuocK-ni ; ero
c .r- .a
mo
cnn.
ddn-
ero
g o
fcbbr-conte d co -
cv-cn p u dei»coti e d -f f .wo
successore
II
g O vcn*
¡a p-nespett-vo d un fcr. e n te o w e -
soessc
suo
ve-cch c o
m adre
iW c f
e
(e
s e r io
ta rd e 1!, m a f e r .;’! *m ro o
p re m e tte vo
d*
procrpcunaz ont,
p^scr.ti,
lei
fi-
.a 'e sue d c i s t r o j e e . d 'c *fe tto , 'ose-oivóc -sj cuf-
re da j
suo te n < *e ::o
sc^rvarvdb con <ui O ue 1 sogna
;reno
L ro
m ot! no c h - a m ara ro
m »an o >(
rogano od.v»mentoto
Aiutavam o lo Caso v-Cirva un riyrvuie insc’ito. Stra­
no e c ori fusa ci we-j d fu pr ma r e ' domo,, e-g‘ «a
cern e
il r r n * o a u n
semente
C .c a re
taurvavts
c he
vi c r ' m a s s e
.rnCKOvv.-
pò, un .rsc'avc arsi d, «uon. .narv c c 'o f.
tra stormo torvo a p w c a poco
ch e v
o rr Sota Che la case e n r a
.n gem t. o uso saffacote
gu>v» ma e
^>:sso a d.st.n-
nel p< n o m om ento, te m c n .fe s ia z o n . d e l­
io g a «3 do <jue > del do'cve
Vo
kX vO
i
né
s e n 'ita
paesop eo ,
ir. l e " - r i
e c 'r ’ P 'c c c c
’. v u c c
v rfu
veccfv 0
P « i di i)u a 'u 'v)u <
POS'O
b' r-
Sugna t9- uva
.n
Suo
* ; o p c
r
re
*ì n a v i n « n c
su'!« ce'l.rve .Se. iji't c ìn . <i. F . i e r j f
c c r r u d rvo
sa lte r io
e
r
rr- u rv a
a SuO
ut* c .o 'e
lo conav-o
povera
s.<><o**'*e
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wno g rjr,
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fran ce vca n o
con
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ritm p o ,
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trOrifcrrvvo c c' su e g e S u - t'sm o
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che de! ger-e-e ' - .e e r'cre
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co llm o
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9 c. e i che
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• se--' sse
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I mn
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v a od
va
passi;
p a 't c 'e
e a p- i ' 9 9o c*
i p 'r e iu
a lim e n ­
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c s 'c r o r o
f»e
f •. - -e •r v
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del V a n g e > r
c^e>a d
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I-- g è *?
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li p o rta v a n o
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do p er tu t’ o,
nr^rrp.orob >
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ver-
CV-es»a b. ,n-
d fe n d e
p e s e '. ,
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‘
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s m - r t f .-c
e«*a onv*«Ore d* v «a r " e
r ,e>''v ci ero'- • c*-e ’o n- V u ' c
te rm o ',
e ''o
al-
ho
m a lto
di m a'-*ar aro, e " a
rr
(<>.pr
V''* r r , f
c " r
m a d ri
fossero
lovoro,
dc-"e poss-bildó
sa 'to
sarr so
e
r,-- y ri 'e
(Sa e ra , : e
ch e
i cu»;
'ni-9«
( '•
cm e
>e c p e « c : o r i
fed e
prete» re
sempbce di Si | to
torli e il rv n
v, m
e ffe *t »o
c o r.fó
c i'e p r e t e s e
fcire«
conc ia
di
'e
c-r.--.<-rfo e rv-<i ir a
bel
Q'*; V ro
ìa j
dei
C-n-r"e' so r é r r c r - . / f r z :
o
incon cvc b ' i
cose
«o«r.!«::e
i io la
fe» m eno di c u
v u l'e
c h 'e o ’i fo
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ffren o
d i b c -n *0 «*
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in co n trad e 4 *0 » 0
reei'rio nM'e F .c ' • h e
mostro
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si
si può d u e
tentano,
1 rr
r a 'a ’cno
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ornavo le nctu»? cperte e tronche
rpecenova su t ■te *e c c 'e
le loco
sio ch e
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rene c off aro
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tutto c ò­
rr z 'fa
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iderare — cesi come lo tem endo, riu tto < *o eh» da «de­
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tu tti
0 !,0 t t 0 rc-
’ »e
c c"
lio ce lo tramar ‘ a—- come uno dei m g 1or. d vtrp: i
it
cd
r
perle sue foce: e ma che si può re n io porcdovo r m .
che è sincero e w- o c . evo <n ed j i co1li »or«,
sia ch e
pe« occunorsi di q u a lc h e
ta to
n
lotte,
'i o lto tta vo ,
Quando
cam pogno.
pappo,
o tb o s fe rro
(ei ed e 'ia
no
d e 1,e o ^ e re b u o n e
di S Francesco re-1 seco'o X V
lo
m
r e g g o d, ch-'ocretn, 'e p a rto rie n ti: la ch-am cn o di g io r ­
mescolavo
TciV tu il " P i ‘ van o A r 'o t t o " , li Curc’ O di $nn C»r*e
a Mocinoli, presso Firenze,
avessero
lo o to n o fe
c
sotto cp-
r e lig.oso
del
lo son*itq,
gl po*o'o e fn re v a v e r a m e n te
di
> suoi gh otti
egoismo
bpo
il
c a v a to
In pieno te c o ’o X V ,
novconde
il
trovo
viamo che non recitavo
tecooo
so vrab b o n d o n za
b a m b in i rt 'orricvon
commetterlo
j
in
rvo
e ra n o
vporgeervmo d o " o
p r c p f ‘0
* - e »t ' 0
gem ,rt
p .Cn ,,
e g r ^ .0
n
"Alberto é morto" ci grido una delle ragazze oon
virtù piu attiva: la costanza,
la costanza che fo che
si persista nella fede e ette si provi persino dalla gioia
Il viso bagnato di lagrime.
Scendemmo. Egli giocevo nel suo letto, colmissime,
senza tracce di lotta o di sofferenza sul suo viso
si
a soffrire per lei.
Ricordate le pagine,
tra le piu belle dei
Fioretti',
sentivo ch'era scivolato incoscientemente dal sonno olio
in cui si racconta come S. Francesco insegnasse a frate
morte. Intorno a lui, quello scatenamento di dolore che
non avevo visto tino allora che nei bassorilievi antichi
Leone in che cosa risieda lo gioia perfetta5 Si pubbli
o nelle "Lamentazioni, sulla morte di Cristo":
numero del giornale socialista
tutta
corono un giorno in pieno
"Fioretti
guerra
sulla
testata d'un
A v a n ti1"
E in nessuna
quella violenza di gesti, quel dolore dimostrativo, quel
edizione dei
parossismo nello disperazione, che mi parevano esage­
solto con tonta evidenza
il loro significato profondo ri­
rati in certe opere di Donatello, erano la sotto i miei
ra imperialista, i socialisti erano perseguitoti accanito-
soli a lottare contro lo guer­
occhi, tali e quali, in un ambiente di gente semplice,
mente;
che non aveva mai visto quelle espressioni rese doi-
mente mutilate, ma essi restavano tanto piu fermi nella
le loro pubblicazioni erari soppresse o odiosa­
loro fed? e sopportavano lo prova con allegria
l'orte.
Nostro figlio, oncora molto piccolo, che era sceso
dietro di noi, non capiva niente di quella scena, non
cavano i consigli di S
Appli-
Francesco a frate Leone
poco
importavo che il contenuta della fede fossi- diverso
evendo mai visto la morte e non potendo immaginarselo
sotto quest'aspetto. Rimaneva allegro e diceva a questo
madre in lagrime
"M a perche piangi5 Non vedi che
dorme?" Per paura d'occrescere la sua sofferenza con
Non commetto infatti
il contrasto, noi volevamo allontanare il bambino. Ella
I errore
ih
tare U' Froncescc
un socialista o un precursore d.-l • c -olismo il
cs l'impedi: ' Lasciatelo, non mi fa mole, al contrario,
u A
e un angelo". Sembravo che la sua presenzo la ricon­
socialismo quote noi l'm ten jia m o e il risultato durVe-
fortasse: forse vedeva nella bellezza radiosa del bom­
voluzione economica e sociale che non taceva che co­
s s is i
bino, nella suo gioia innocente, un'immagine dello vita
minciare a quell’epoca,
celeste, a cui suo figlio sarebbe stato chiamato a par­
pulsato
tecipare
ver 1
Iella non ne dubitova1 A una vicina devota
che aveva avuto la malaugurato
idea d'esprimere
m
presenza sua il dispiacere per il fatto che Alberto, mor
piuttosto eh?
e
Francesco era un uomo oe
dell'avvenire,
guardavo irvjietrle prime Cémun.tj cris 1ione e v . te ■1 ricondurre
olla vita -.empilice di queste il mondo m nurCiQ virv
una ver Ij
i1 capitalismo Avevo f iTrov 0* a nei Vonge
to improvvisamente, non avesse potuto confessarsi ed
ps.colog.ca eremo . il poter i
ottenere il perdono dei suoi peccoti, rispose senza esi­
non yjio *ugli
tare
possiedi*
"Che importo! Ero senza peccato1 Non volevo e
non faceva che il bene' Andrà dritto in Paradiso'
venta l'o ve.o colpito hrvo al ponto a
Q u e s to
fargli odorare
Quell'umile donna ignorava la casistica, ma avevo
corruttore del! a r.cchezzc
ma anche e soprotuti a «u eh ¡a
altri,
lo provetta come
la
p r.no
.'e'e virtù
proprio perché aveva constatati gh effetti corruttori i r ­
la certezza che da lo fide, s'attenevo, m fotta di re­
la ricchezza attorno a lui ed m lui
ligione, più al fondo che olla forma, piu olio spirito
Apparteneva ir tot*' 0 uno Classe di p«.-.,e«tO C'e
sceme suo p ad re r 'O U» 0 di q u e i Cu-n-.n erocrt, 0
e anche m questo era sorello di $0 '
che alla lettera
Francesco.
stolte che in quii a u m e n t o t o . i v e r o f .r'u i
La giornata fu uno delle piu pure e delle piu u
rene della primavera
m e io o
Intrecciarono una magnifico gh.r
lo
interna ; .a n a le
prora
jU r Jr
G C C unVu'aiiO n«
landa di fiori dal profumo intenso intorno al morto,
dalle g u e r r e
e, secondo l'uso, lo portarono in chiesa verso sera, tutto
tatti olio stessa tem pj b O 'V iF e li
ovvolto in quello splendore e in quella fragranza
del
mten
sificata da un tramonto meraviglioso. In mezzo a quel­
secolo
con- deruna
una
!e Cuce* h i ioni
la pompa festivo, malgrodo il dolore intenso di coloro
do'e : presfevena ad
che avevo lasciati, 'embrovu partire m gloria verso u«
b e'lg ercrti
mondo migliore
reclutcvara mercenari
E la vita continuo per lei con le sue mnumere.ch
accar f,
f;v?<t
to'.or ■ che t e W
r?l cc<s.
S arn cch
rapidità
strc-n' i or a
cCueumichc
interesse
r.
ita
>u C«C«f
Cùp t -
i grandi c o m m e r c ia n ti
'*,111 con
r ?! Cim
que l' epvC-CO C -'” r*-c
A
de
usura
turo sfo rz o
■ danaro e
versa
to rri.van a orm i
se
trp-XO
Le
a »Mera
u'-go L f ’S
tra gli imperatori di G e rm a n io e I popi tu '-re po'’
toccende quotidiane, il suo lavoro senza tregua ne r i­
eo'ormer.ie p' òp'Z J
posa, ed oro il fardello di questo dolore in piu
sto Oe' lussa, la prixhgohto. il desiderio d o stento Itane
P^ ■
In
tulli
questi n ^ v , r . eh.
il 3~-
vennero l'età, la molatila, gli acciacchi, alle disgrazie
Crescevano C-n i profitti r spesso p.u top Jum inte £**<
personali soggiunsero quell? pubbliche
fascismo. .
chiari come un tempo e la stesso ¿onta sorridente ne
i pr fati stessi
Frgr : è •: j f.g i- del mercante Pietro Berna fjc>»se 1>Cve i ti t s se re l f ‘ I «« tuo eh questo primo ubt i acoturo <h
danaro . t. r'e f C -enti egli stesso lo ver! g vc Seppe
Sjftrorvisi t volle •-c ingioiate il p-et.colo socio c
traspariva.
piica.a
L'ho rivista dopo quest'or,m di provo
lo guerra,
il
aveva soppor­
tato tutto con pazienza ed i suoi occhi crono rimasti
prc, Ite an. 1 la nnunciq ai t>c<ii m ato oli f.rvy*
Od assoluta rv<-1 (roti, relativo rvel Terzo O li ; r e « Cw
membri non pronurwctovono
e re^fovo^vo rve '0
Ic-Cular? rr a Ve-JuivOf'O uryj reselo le (Ut prc- cr.;rO<v* *
■Cludcvcno i-gni lu iv j cvj OQfU p*OCc»c vie *
"Pozienzo1 '
dicono
i Tosconi
come
esclomozione
quando succede loro una disgrazia, od anche quando
qualcuno li urto per la strada
Virtù francescano
virtù
passivo, si dirà.
Senza
dubbio!
In molti punti r i t o r t o orvoog tf tro le
tee di ^
3•
Francesco e quei ic Jt ToSfu* •! clur njr\ h « !io <
«trono,
g ia c c h e
V o ng e i e
Ma
questa
virtù
e
occompagnato
spesso, e tro i primi froncesconi costontemente do uno
tuo
tu tti
volevarvu
c
due
C e rc a v a n o
ov**Cirsu»si
Ol
lo
verità
nt
C ristian esim o
I membri del Terza Ordine, come i tolstoiani, t**?
d o v tvo n o
poetare
o rm i
orv<h est.
r d iu t d v o n c
d' fot*
s T r n i
iirviiio militare
c- di
prestare
giuramento
ed entra­
15).
L orncchimento rapido degli uni dovevo implicare ne
Marccou Pivcrt: ¿A DONDE VA FRAN­
cessariomente lo miseria e lo sfruttamento degli altri
C IA ?
Fronctsco lo previde forse ed é m porte per questo che
vivere c d’essere alim entati e che consiglio loro di re
clamore l'elemosino, quond
non fossero retribuiti per
interessante che lo stadio delie
bosi sociali dello predico di Francesco <1 Ass-si e del suo
successo, mente sarebbe piu interessante eh.* cercare <
legami che lo un vono ol popolo del tuo tempo e v e ­
dere in quale m.-uro egli ne esprimesse t sentimenti
Ma, per lo maggior prone <i:> sud b og ro h moderni,
egli sembro esser disceso del c<e'o
(a suo vita ornare
una specie di leggenda miracoloso
Che re i seco'o X III
i suoi discepJ' I abbiano visto covi. e lo cosa p u n a ­
turale, che i bo’ cnd.sti raccolgono ed cccett no come
veritiere queste p-e le-ggende e ■! taro rre-.t-ere ma
che i nostri I0 1 C1 fccciono • bimb creduli, eotaIagh.no
mirocoli e scr vano v.tc di S Francesco ssn;o cono­
scere li SuO cmb ente ed li suo tempo n*n e Ctvc com
Bisogno Cu n j, prcfer.re IO lettura de ' c .nger'ue
g
jerde orig ma’- impregnate doli ofmester o de epoca
rofrasd'e i vecchi testi
che non tonrv. che pvc
o ter ondo ne
l sopoe con t &g
5 unta d' so1 se ! bresche
Se Si v u - 1 Conoscere
, Im ecm er!
Precisare
v've
il
sono
f a m e t"> e
p ro p ri
s g n .b e o ta
di
re a 'e J e
strutturo
di
Si può cc*g tre
te m p o
se
s -grvera
d.'i'e corre- t
il c a r a tte r e
di
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Q uesto
Q ue-ta
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Gorkm Publicactones
p 252 S 3,00 'm o­
N e g li u ltim i sei m esi sono usciti v a ri lib ri su lla scon­
t a t a d e lla F ro n c ia
L a m a g g io r p a rte di q u este opxtre.
scritte da le tte ra ti o g io rn a lis ti in tim a m e n te legati olio
p u tr .d in e d e m o c ra tic a fr a rc e s e , a p p a rtie n e al genere
d e lla picco lo stor.a a n e d d o tic o , ed il le tte re ch e s'olim e n ta e s c lu s iv a m e n te di toh p ro d o tti d ’em igroz>one f i ­
nisce col c red ere che il cro llo del sist:-ma im p e r ia lis ta
fran cese si d evo a lle u b ria c a tu r e di D o la d ie r a llo P
Ct di F la r d m o e lle a v v e n tu re se n tim e n ta li di R e y n o u d
L ’u n ico m .n t o di Sim ili lib ri
s to ric i'' e quel'-o d. dorè
a n au se a al lette re d eb o 'e di sto m aco e ris p a rm ia rg li
Ic c r.r re Sul triste d estin o d uo reg im e c h e n on c o n s e r­
v a v a tra c ce d eìlo R iv o lu z io n e fra n c e se a ltro c h j nei m u ­
sei e nei m o n u m en ti
Il l bra di F / c ic e c u R iv e r ì, c c p c del P c rt.to Sociohsto
O p e io O e C a n tu d rvp fran cese, c r r iv o O tempo per im .
m . it c ìe
un f/j
d a r ia puro n eii e tm o s te ro pestilente
de a terza R epubbi-ca Apreniio >
t trbro si opre una frn e s tra
rnied'0
a quello de e b. agrafie riCent
Prefazione di J
P a n a m e n c a n a s M e x ic o
neto m essican a !
offermo cosi energicamente per r sud froti il diritto d-
il loro lavOro>
Niente sarebbe piu
¿9
BIBLIOGRAFIA
vano per quedo causa in conflitto con le autorità c i­
vili
s o c ia l i
Il la ve rò di P n e r t e I c-pe'a d un m ilita n te d un tronso d> p o r t it i S ccomve Si tro tta d un m iiitc n te ri»o 'u I - rvar,0 d un u .v r .j d' JXSrte g e n u in a m e n te VX. QliSta.
c h f r>_n ho n f tc da t a c i t e P vert c h *c m a le cose col
aro r ,,T < e tu tta io pr m q p a rte de! lit r o ci C escfive
Quel cne *u lo po t ca eccm cm co s o c ic 'e ed im.per.ovta dei p ad ro n i de a Fra n e a a p a r tire p a i P a t t a t o d>
V ;r> u es t no c a tu a ♦ ne il a vostro m ilita re , r t esso
n< c ù ” po ce-« a g u è " o dei d isa s tri e c cn c m n c i e dei dis_s tn nc a gest .n< de
im pero L C a le re m e tte o ruxio
.1 P e c c a r* sm.0 de a tru **0 dertx<raf>ca d iitr C li S-stemo
« ie tta re e e g o . c m c t .0 c m eg o mang>o ondo Questo
s stem o. OC uni gruf>pi d' f. n a n z e ri e in d u s tria i Che
o r g-.no prot ca m f nte il paese c r i z r i a n c la p o litic o estero ed ut zz a n o ne! g uCC Oemvc< r ot «CO ■ p e ri t ■ tu tti
p a r titi
I p u n to debole di Q uesta p n m o p»;rte Ci sem itro es*e»e i urta 'Si dei m o v im e n ta fo s c h lo e h ; I C u fo te CSCm na m u to se*verna tcern en te
C red-am a c n e u n a g ra n
. a r t e de. ni>c e. c K c n - t . *asc st. tovm.assero p*arte <n
•c-a ta
d e 1 s sterna c e m o c r o t c o p ? r eoe- p o e
C ra c
a iu x v
del cc
-c de R: Rc*gue v e t o l m f u e n z o
di U i J
non c v - c e g r c i j m reo ta a ltr a m,ss-c n e c n e
due j d. s p a v e n ta re « dep u tai- rad colA tri g 'u p p
' _ c t -e s .m c v a n o *o v e c c h o rea z one c ass-ca fro n ce v e
A centra*-O r<! sen>a dei pvO't ti O ftvov m en t dem ocrut e
te n C e '-ze C-me Que e dene-c-voc a is t- . de- v n o a c a st- e- Bc n
de
nuc e
te c 'v x r a t- c
rc p p 'e s e n tc - - o .
o -o stata p u p-u'o. u n per ca o d> c a re tte * *
uute'-t s e m e n te fase sta c ce c r t < c p tc sto ed c n t.s c C-
-tu ud un tcrryp-0
L a sec-rvio p a n .' de
tra
ded-cata o 1 c - c ’ a . o e * e
a a-.., v x a i e de c cnp esp'ess-on.i p c -t cn e descr >e
p-art.ee a m g g .c ta m e f- te e ma *o b e n e lo gnavg -a f -a voc oe trarvaes. pe*o h a o n c h essa -l c- tetto d iv o r a r e troppoi
. pva I t t i Che ; -ai tee p a n o a i s s l i n o denrvocraf CO. Se n z a
r.tra tte - a n d e r t e
senza d e f . n r * I -mpevgnva lo c .to , »1
• •««e o cu. pa*te< p»ava * in v n m e p c K s , n an n c uva
*a m._,gg c r a n i o de. v e tta n n v c u io n o r L a d e m o c ra z ia fra n c e s e fcemvavQ u n nS-em-e c h i finda«a da.
g ang ste*»
di V a r s g c o 'i Et ve-c o d e . l i ­
t e . t „ r . Ci >dj-ca
0 da- v n d o c a sii
rfVd.p e rvi m t.
c!
m a g n a te de e ettr c-ta E rn e s ta V e rc - e * D sg raz-cto c h i
c e r c o .a d> sfugg i r o ‘ a nc.m sa g e n e ra 'e e r*on »-spet­
t a v o •! P Q 'to E t vCcyva i r< c h e gii is tt e m >». d- d e stre
det.Q
C-gx e
tu fu rv i m e n a ccnrpd-Ci e m e n o V .'t.m e
dev-»3 p u tre u ne d e m v x ra t CO Che gl* est re m . $1- d i v n , st'O
T u t*a
fiarves?
s.
p a?a
ed
ogg-
•!
m cv-m em .a
te sue veveat'’-cz-onu e lo
r.v a 'u z * d rv a ro
tu c ‘e
pwga
su*a v e n
s*e«e fx t*vhe p a r ia v e o t a r - evi w tlc - o li
b-sa.gn«o P*art re do re - c P . e 't ne <J te r z a p c c te de»
sue ¡ t r a
do.e evsm na -e pcsvfc’’ ta nvo*'ui ono* -e. c*
PQ>e m . tc et» •»- s’ a
E
ame pno»a C- v *c *s * <i 5 ^ -
v:ntù, ma ci sembra anche indizio di una tranquillità
di spirito poco consono con la realtà sinistra che ci si
presenta, in Francia e nel mondo. Spesso l'autore parla
del risorgimento necessario, ineluttabile del movimento
rivoluzionorio, del Terzo Campo, di fronte alle demo­
crazie in decadenza ed ai sistemi totalitari.
Se continuassimo a credere all'ineluttabilità d'una so­
cietà socialista, ereditiera del capitalismo moribondo,
potremmo forse compartire quest'ottimismo. Pero se, co­
me crediomo, bisogna ricostruire integralmente un mo­
vimento, solo con materiali dispersi, volontà e sforzi,
allora bisogna spaventarsi del gigantesco lavoro che ci
aspetto. Due fattori ci sono indispensabili: lo lucidità
(di fronte 0 1 fatti come di fronte ai nostri propri mo­
vimenti! e l'onestà nell'azione.
E' vero che rimangono in Fronda elementi rivoluzio­
nari sani, e son loro che possono trovare la strada pra­
tica della lotta in condizioni nuove, scegliere le nuove
forme d aggrupparsi, le direttive odeguate. A chi sta
in esilio rimane il lavoro d'analisi dei fenomeni sociali
nuovi e lo studio dei problemi che ha messi in pubblica
"luce il crollo francese.
I n ambedue i terreni possiamo — giacché nullo ci ri­
mane— iu>oiare insieme a militanti come F n e u , n cui
libro dimostra che se uno quantità di dirigenti operai
attualmente si onentono verso Berlino o verso Londra,
ce ne sono altri che sono sempre piu (eden all ideale
d un socialismo libertario ed internazionalista ed ol.a
lorta per arrivarvi. Abbiamo notato, nelle ultime pubbncazioni del Fronte Operaio Internaziona.e e a d Fonilo
Socialista Operaio e Contadino francese una tendenza
verso posizioni piu semplici e piu sane di Ironie ai pro­
blemi miei nazionali, hon liquidato, per esempio, le illus.oni che restavano su I u . h b b , sul,a democrozio
bo.gnese, sugn imperialismi democratici. L esperienza
iberica s francese sono stote utili. Rimangono, c,o non
o .tenie, tracce ael,a veccma posizione socialista di si­
nistra ", mo,to pronunciate ne! I. L. F. trortno Laburi­
sta tndipenaenre) ing,ese, la cui rappresentanza porlamenrare impedisce una ladiconzzaziune piu effettiva
Le letiere di Fivert al General De Gouile possono es­
sere un documento d alto politica, ma a semorano p,u
cne am o un gioco di uampini .a un gioco pencoiuso.
In ogni muco, vedere una ttndenza upeiuia accen­
tuare la sua linea nvoiuzionaria e incoraggiante. Un
m a .invento iiDertar,o lucido ed attivo avreuue su que.to
seuor.; un int.uenza benenca. Fero in quecio sen^o le
aenommaz.om antiche hon perso ogni significalo e noi
ancne acuiamo i nostri anarchici pari ig.uni ai Ghurcnnl I I I .
RlDEL.
(li
N o n s a p p i a m o « Ih - et s i a n o a l i a r li a i p a l i . e ..ni <J. i
e u . i . e i s .i ,oi c e r r a i a d ì . FV ir. in uro l ' i p e u r t * i p n , a i itti
u . v t f . i i n o iit-.ie liLn».' u n artis-uu» ui j »». »* ,i*ai Li i.»i.(l «¿I,.Ul­
ti *> t|lit'dii, r«*cl cliiloM »il c o l l ! p a r t i i i iic* 11v'ii ai j ■ . i - a*#
col i l e . i n , p a r »a a i
l a i 11 u a v o l i t i ’ n i a i r»
inu.
. -•
Nu l i ìsi p i u r c D u r r o lu&» . a r eia p a r i e 1* < l a hvi u*. vii.- m i g a l a l i t i le i u t e e ITuìmoi I n a i l o a a i t o u . - m o i i * — li» • u l .
— i n « m i n i * p o . e i n i a ? m U i S i u t e l.i
p > . i . *. il.
r . v u . u z i u i i . i r i aniiiUSvi»sti <11 i r o n i e a la g u t - n a , j» - ' u •un
el l e u . p c i i u e a a l t o l l e r i l o i l i o »1 ¿•. ama l a » U a»., l a - .Miiu,
li .1 c * c» li/. «n i v. <i . v »i va ... i . . . t i - i . ; • . f. . , . a > ti » .i
K i K r r a s i e s t a . Lo a c c u s e , le a l l u s i o n i
n n j •>i ò i i n clic i n t o r b i d a r e ci ò c h e •! d ó b b i a m o M o r i . i r di h . i -
rue.
La
Tedinone.
attraverso un superamento rivoluzionorio della crisi ca­
pitalista. GL organizzatori si rivolgono a lla stam pa nostra
ed ottm c e sopratutto ai sindacati, che sono i naturali
organi di studio per tutto ciò che si riferisce alla pro­
duzione.
Onesto lovoro di studio, dice l'autore, form a porte del­
la difesa preventiva della riv o lu iio n e , giacché questa
non potrà essere vitale, se non porterà la distribuzione
al livello tecnico della produzione; se non taglierà il
nodo gordiano, costituito dallo relaxione di dominio (che
definisce lo società a ttu a le ) fra l'im preso politico e le
attività produttive; se non obolirà attraverso l'organnzozion? libera e s o d d is fo dello v ita collettivo , il primo
dei due termini dello relazione, cioè lo Sfato E non
potrà fore tutto questo se non si baserà su uno cultura
rivoluzionaria, che studi i princip ali problem i della vita
del proletorioto : alim entazione, vestito, alloggio, tino,
libertà, salute, sviluppo in tellettu ale. Si può sconfiggere
le controrivoluzione solo dim ostrando, com e s'é dimo­
strato nei primi tempi in Russio e recentem ente m Spa­
gna, che il mondo è in condizioni di poter vivere fuori
dello disciplina stotale, a u to rita ria e cap italista .
La crisi d ecisivo può essere p iù p ro ssim a di quanto
non si creda, ed esso d eve tr o v a r e i s in d a c a ti ed i nuclei
operai in co n d izio n i to li do p o te r o rd in a re lo produzione
ed im prim ere un im pulso al p ro g re s 'o tecn ico , oro in.
fu n z io n alm en te ostruito, v e r if ic a n d o d o e u m e n to ’mcnte il
m agg ior ren d im en to che p o tre b b e ro d a r e l'a g n c o ltu ro C
l'in d u stria o rg a n iz z a te su bosi s o c ia lis te fp. 15 - 16•
U n lavoro ben o rie n ta to di c o p a c it o n o n e tecnico dei
prù d u 'tori porrebbe se rvire a n c h e d a c o n fra p r'e ‘ 0 e do
com pen o ali eccessivo ed a b b ru te n te speciolizzoziorve,
slie e là c a ra tte ris tic o d e lle g r a n d i fa b b ric h e moderne
I la vo rato ri, per il loro q u o h c ficn o e d ire tto contatto
con la recitò, sono i piu a d o tti o c o n c e p ire e ad e1'’ Lo rare una società in cu i re g n i l'o rd in e spontaneo. " I l
riL iro , lo squadra, il live lo. g li s tru m e n ti di precisone,
In relazione con la terra, co n la n a tu ro , co n lo materia,
f m ilia ri ad o p era lo com e il suo p o n e ed i suoi figli,
q i p a rlan o d ella p ro tic a v iv o d e lla ro g io n *, d ella m i­
gro, del sensato eq u ilib rio , e di q u e ll'u n it à um ,rva che
■m pre e de tra tto da ogni o u t o n t à .
In Q tc to sen­
so, il con fron to tra le e s p e rie n z e p o litic h e J . p o r r e e
d itta tu ra e le e sp erien ze a c c u m u la te d u ra n te lo sviluppo
di noti fotti rivoluz on o ri, e o lt e m e n t e is tru ttiv o ' tp 21 L
Le stesse sfere c o p ita L s te p iù in te llig e n ti tendono ol
cap italis m o di S ta to , q u esto e I e s p e rie n z a russa Ci d ino trono che n- n basto l o b o liz io n e d e lla fo rm a privata
di produzione p erch é sp a risco il d o m in io s o c ia ’c di mi­
n oranze d irig en ti
£ per a r r iv a r e o d a gest o n ; d u tt'o
de la p rod uzione da p a rte dei p ro d u tto ri, e necessaria
una p r e p a ra i orse C u ltu ra le per Cui I a u to re prop -e tu’10
i.n prog rom m a di studio, di Cui il fu tu ro Lo! et! no, c
cui " S tu d i S r o a l i ' a u g u r a u n a r a p id a n a s c ita *d una
v t j prospera, d o vreb b e essere l'o r g a n o
Q u e s t i studio
si riferisce n a tu ra m e n te so p ro tu tto a h A rg e n t e a il re­
g a le di p rcp r.e'Ò d e lla te rra , le v a r i ; m dustr c ne! ter«
q r ..- j di r e d i.o n e con l'o tt.v t j b a s ic a
<n.r el de!
p a e s i, le m ate r.e p rim e c d o lt r e r ic c h e z z e , re a li e pcti.nzic.li di ' a r ig in e , i costi di p ro d u z io n e
e riserie
Il m e'ran.-.m o d . i c a m b i, » u n i o n e a t tu a t e de! danaro t
» ; it nze p ro b a b ili d e llo Sua a b o liz io n e ;
tursi .One
rie,'.’ atriC e" de C-rO re n d ita dei c a p it o li, p r . t r t i de'!«
im prese: n o i ani a m m in is tr a tiv e , o u fo - re g o 'a z r . s<rvdo.
Col e e . -:e ce la p ro d u z io n e , ecc
Ip 23 - 2» ‘
r
P e r a t t u a r e questo p r o g r a m m a d i s t u d ’O. i t a t a r i com ­
N. N.: PUNTOS DE VISTA Y BASES PARA
I N TRABAJO DE INTERES COLECTIVO. Bue
nos Aires. 1941.
E' il titolo modesto d'un opuscolo di 32 pogme Se
ci fosse orrivoto in tempo ne avremmo porloto volentieri
nel numero anteriore, mettendolo in relaz or,e con tutto
auon’o vi si diceva sullo stesso v,to'e argomen’a P ic ­
colo conforto, nella catostrofica ora presente, questa coin­
cidenza di sforzi, di onentamenti, d intenzioni, questo
accordo spontaneo sullo lm:o da seguire.
Il lovoro d'interesse collettivo di cui par'o l'opuscolo
é lo creazione d'un "Bollettino d'Eccnomia sociale", che
studi la produzione e la distribuzione nella società a t­
tuale e le Icro passibilità di trasformonone e svi'uppo
pì . t i r i
de!
rid c z c n ,
fa
u
rttrs o
,nt r-, n d a c o li
tra
Cit i o 'c r e
in e h e i t e
I r .
U
gg.o.
t
ai vo g .u e
f C l an, di g e o g r a fia
•.a,! e
s
se m t i t i C h j
p e rte
s u lle
d o r è in _ .s o e t
le p e r s o n e e i g n u - p i, far
p ro p o n g o n o
e
C in to
c o n d iz io n i
d e llo
d i ■ - è dia' M re d ig o n o
V ita ,
e
n
(in
li
cj
e ia
ni
di
la ,
vu g
r i n c v . ,riQ
C .r u t 'e r e
ano
la v o r o
di
sc a fi, 0p . d u i cne
e c o n o m ic a
e n e t,: e
(>et t e n o n e m e n t i
re la z io n i
s u ll'o s s e r v a iie n e p e r s o n a le —
i.
t
di
S is te m i
teCnO'
e m em o re
fvsvte
Su d iv e r s i a s p e t t i d t 'l o v to
in o t r e
che
v u v c u lc 1 .o n e
e c o n o m ico ,
di
.1 tOuc-tt ivo
tu tte
te c rv e o .
le
co--
C g a n .z z a ­
v a c .a 1-
ideo'o-
>g
c tue in g ie n n u m e ro Si s» d u p ro rso v e n ia tu tte
c .•’ fila r e ccn-e •. rvfac ti, c o o p e r a t i v e , o s io c ia z on.
re e * 11ere, a r g o n -.mi t r e n Ci e p r o f Z SSiO n o l^ sC u c e t rvuC ci
di
stu-aO.
b it
o tr c fv e
p u b b l ic a z i o n i
td Ci di c c ro rte re vo'oritoriO t
e
C e n tri
sC'en-
lib e r o "
Que.to lavoro « g a com in ciato
o n ch * prono eh* *•
Appunti per una vita di Luigi Fabbri
(C ontinuinone, vedi numero precedente)
"Il Pensiero"
suo contributo
cuonto esso
non p a g ò
se non in piccola pnorte il
o questa
avevo
ovevo superato
m entalità,
più
di
superficiale
l'ubriocatura
dandare a domicilio coatto,
testo, e la moggror p o rte
lo
p er
scientifica
meno
in
Luigi
Fabbri
ancor
puma
sotto l'influenza di Mola-
dei collaboratori, impregnati
chi più chi meno di spinto positivisto, ov.vano il senso
il repubblicano Arcangelo Ghisleri, e intervennero tonti
e tanti altri non certom enf» in odore di santità presso
le alte sfere romane
io poroia
do
Becquerel e i cun.ugi Cune cbbeio il pre­
Quando
mo Noael, apparve sul "P e n sie ro " un e ri.eo o sul rod o
m cui si riconosceva che modi pnrsopi scientifici, a n ­
che di quelli eh cren
m voga,
fiOsOfiChe
serviti
di
bove ci-c costruzioni
ergrso destinoti
o
Sub.re
retti)
tro
r c ’d e v a
p u
dsjnsotismo u ¡v o s e
£
e t t .c c c e
guorsoo
Forno un C a n g i« ..SO d e l L u c ia
ietta da L
le leggi ant.Qnorchiche
r o u L ri
eppoggo
pur cercando di c c m ts o tic re
si
la tta
p or 6
di
Pe n se rò ,
Questa
c o iu ro s a / ru n te
d el
g orrso»
od
vomen.e C e.O
c n t.c e r.c o e
ed
a
Per
rven
0nci .e
fuori di homo
f
scopo
r<' te.
conferenze
dente
C ■
l .n z u i.»o
s an­
ts c .u u gì
A
CM.CÓ-O
d pertee p ale
C
sp»e-gdnOC
o deCis.ufve
Cur.grcssO
p reso
0« Cumg>ogn.
dol
fip ù ft o r v ìo
in
Fens-ero
p o r.
tem p o
r o - d i va prore i K r t o r . o - — v o t a ta o a a
lora.n; dei g
Scorse cei L ‘i c ' 0
Fe-ns-ero di
Fum a
a llo t t o
o< a
sua
cosi.toz orse
tenne il Congresso
: -rs. de.
liste-
coesser.atc^.
sene Puromcr >e ersi -Cit i .Cu' e r»un
9
CO
in
-barava
col gu«trrsa re . r.uruh-Cu>
CO'Sli,
re p u ti n a n i
E
lo
¡affarsi
tres*-rn so
rappresentanti a » ' c a'.
me 3 N-euvver •
S
di
<n
ma »sta
arVàtcts^Ci
urs
testifico C'I L'n »ers IO
¿mostrando e h .
r<C*i ve n ia
s.
Fam a
p o i.
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C>. c i 'c
p re s e rv o
par O di
fn r n j
di
t . s. I O
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rcp .fo t_
v e r a m e n te
p-ar .
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v-u -
cist i f-
■anno p< m o
s l a ' J d ra m a ta
r , i c , „»sa C r-
I
U
.n i c - e
de
a
ij
S .# 0
Se n t a t i
, n
d o .e u n
*d avessero u '» „ t u e ‘V i OCCO-j
gemere
<cfs<
pero
eSuv t e t > i e • a
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V C reda’ . V* s . ' r t C e
rr»0» m e n '3
.!
rn u fa ta
t
- e - te
c-
Fa.
.
a e
pr-uOuZ . n e 1
c r .'.r ’ a v ' j ' v e
.m p \ i l i e
a
.5
spe- a " e n * e
dui
COn»d I .cr'<
m vsm ersto d
‘
a cu uro
. --'e V :
Jù t v v i'v b z
m c rvd
p u» .in .
OC e i a O Cfve
m
Cocce 'd
v p ra tu tto
a v e r o d i c r e a i -'-e
eoe ; COt-perdt.3 .
K v e ::o
coev-sc.-re
n fe< esvd -vj d e 'a
c--*'! f ' f
l >tft t X a*, .» u n r t t f e
una
scappata
rsel Pin steto e p u b b CO P«U t o r d i
o
st- g u cn !..
1
F ù n e r i,
£»0
a.
V o ce n o ta
d r-.c'f,"
to rn a re
0
stem yo »a
n Que
m
fra
iu n t v
s't
una
r ur- a-n< e
scr.v.va
per
¡0
f in
Cui
QuOS.
r ».sta de 'a stom .
pe» i scr z.cr-e
di Corner no po*
fiii^r.g
» u 'e
pressa
o
I
• • Sfa e per C tr.
Bora d>
II P c a v e re
fra u n a c c n t c c r z a
rut.ervsa
A
.•» Q u c.'w
d fa
amm. n. stra i One
l a tra
CCm-
e
a l­
fe rv o
g -rno.i
ai
r-»a
c-rrsc lo Questione S o o o te d. Pofersdn O Cui COriO-
t- 'd » o teg-c a » ~ < r .f
e aavo .
p a g - r v la aste« -, c a sta d e
d e e : an,
r e ff.
pr me
tc-rgsa
».u g g e e n<g . c t-ergh-
t ro .
cnch _.
a vuoto—
pu
ttve s - r v e a r o - . j C'-ùfe de
Pen sie ro "
due pse-udcnim, a, Ca-
m e or. c ondo S.
e le pc_t.ct»e — c rv lo 'e
1«
Ponte ego-
I! tutto C 'e r r a to con fiuti crii fra co m ­
p cle m e n te de a b«b .cgrcf.o e de
pa*
O C orrerà, poi.
Bortosso,
M o n tO v O ,
iche
parecchi
In te n ta
S X C u p e tJ
a
suo ccntr Cute
fe'»e»a
Rum a
d e 1 la v o r a
n que
I c — co e
m n u la
d.'
0 0
p-ù-
0
g --m., v .g
ccn.-pag-'O C-aJ
r » stj
tC c-t - u t)
a . de
ap u s cc 'd
LUCE
a v re m m o
c Cune
FABBRI
e s s e r»az-on.
da
A p c . 'e q u e .f r s’ u^vo’ u 'e
Su Cu. n e 'to d siu SS - m e
n -v sa.eC C e d *• 0 e m « r f c r v d coccarda. I aderse C O C‘
l e ' i r j disu t u ù V
e m g . a«, c i s t a : .1 tfivaro fu'-nO
c ree a re d « e t t o
f«e s
dopo
<J •* » ‘ »e. s p < r « W s s e » d
C - : j .n ;
i , « a . d o e s fu
cb-be in .t e r c s v c n t e
Uno se<orv»
teatro,
p-uese
p>cr t c o c 'e g g e t e su a r a r .
r<_* r ,c cp.< o d e 1 ra -- U
. ■» ! i e e«
e fv - ia c u ri sps.
de -
feroi 0 stud.us
locale
ture Su p-r-r. secunvdat- L o sf ?. 0 vo te eff-coc t s t » .
e n geniere tr o c s v trumdosc con donno d e " a eh o 'e z z a .
c . r v e f o de a m .. .n e del prò e ter-afa c^ p ere supe* ■a d o g '. ù . . t " m e n ti e c c v pv-e i a lt r a d :f re s 'd comti.d d e fo
n c f t p c rt. de o stessa ia>a-ra. de a S 'o t a
c . ' s d e ro 'a c-.—e
m e svrhero d. p ru a
de o rg e n : : a : .n e cop ta sta d e " o p r ù d - i une p en ».a*n a c F e v- deb: o c ;n- d ta re "uOm.0 n o n SC O C-.-"e prt>dut*cee
mj
a n c h e c .m e cu < -i„m u t.vt « v a p rc fu fro . c a n e v e r v e
irsch e s t - .
0« siuu o c i n
t ina e d
In te rv e n n e
t SOOri de e d »erse c a fe g
df. C-VS3 V. .!■«
n;-l
v . »a - s i - o
sm.
SCO li p r.rrc r .n ero d el lx> e l i 'W
£
infetti pertCC*.. r r r j , fa fr a < ¡Ove' d t . r .
COO'C • msetw .■ i - n
di
e : e tu
Cung-essc
e ssere
r.»u u l u-nar
A'>ge -CO fc- ut-ursu-ff
il
P c n x trt.
d.
iv it
e .- e 'e
SO -
ccrrs.cgiso
portò
pagni, li lo » Cv0 d i c o n f i Q I .One d e !
c .tt a
m ar testa­
MoeLei, Sergi e I . _r>dcse Du -
.rvq u g u r rceso
Tre o, c : lui-. '_ t ->e Ce
rsf l u i
un
set »evo col suo n a m • e con
unj
ferie iivOu:-.' -i c e rse a cesi arsa « m r . ^ i .
e- fu e
g.crni
Vent-vO
tu t ta
in contatto co! P re si­
R a i . analista,
riy iv ii’ I i ' , par o >1 IO O’ r Ardenzo, I I I
erse óo»evo es­
dei
messosi
erse
per un g.ro di
cH Ar-
1!
e . ; Ln. .ers.ta
In settembre s
tere n.nle
Livorno,
porti
p o r .0
tduro. Ferto ra
Fiotti p u l s ò . u n
in ottobre
c c r 'io per vedere Sercnton. e Ledo Rofone.ii Poili
L u 5«
tiùncesi il pere! e d r
vittoria
A Pisa
< stesso le r iy .
a. r u l
la coordi-
questa
d. questa ist.tuz one d o v o rti a una solo p ena
nei
n c v r t iy t
di
Lo rivista, anche per il vuo co
Fabbri
1 A sscocz
ce
Ne
U n g i
frutti
£, rrvj.grocdo lo sua salute non fosse molto
Lo gì
espelli soc.au e fi*. I*Ci d e. prob.c-ru do d*s£utere
Lei
e ne permise
1
perdere
t sa-gnavo non lasciarla dim enticare e portarne gli echi
o
tro v - u fa rc
fu dovuta m porte aH 'o perj
•e non so o uberi pensatori)
rsz io n e .
n o n .ri
C<Cu;.u>».
contro le c ru ­
bel ' Pensiero " che chiame, o raccolto gii spinti liberi
il
ie n e g a
morale
V itto rio
c o n tro
r.r ita
la
>0 tervdenzo
nunciavo n*.l C 'd .n e
.'.tu
la
m Francia,
deltà dello zansmo
CO
Questa rtsoncoi za di d o g m a tis m o s c .e n t .f s t o r<cn u r •
anzi
loro proteste
ratiere d> ergono d eioboraz.one d idre, non era adatta
coloni roaicah
peJi.o,
paesi presero
contro le persecuzioni d.-llo polizia internazionale, co r
cello misura delie piopne forze ed evitavano d dogm a­
tismo c a r a ti.nst'CO d 0 'tr e puLbbcoz.uni di quei perio­
1
A n archici di tutti
e il Congresso si associò olle
d
-a» o tu
i ra t
d u - tr 'd
r n y .- n - f- tj
n ' suver-s-^-
del
e
d<
}<■< « c u e i 1' t v
■- r
• e• e 1
C u ti te P a g -e p er-• e'fono d. p re v e d e re N e e u-’te n *
p-5 * v ì dutu/e n» ta g> inderessati a rrsrf«env >n co n f u ’ fd C-n g
>n 1 ato r. s<r ven d a c) se g u e n te irvi r .zzo
p-
" de E c c n - m o v a c g !
Bw ^vi A
—
A,
£m »j C astro 579Q
Bilancio Amministrativo
di
Stu di
S o c ia li
numero 1 della III serie
(dolio fondazione: n. 571
Ionia, a mezzo Gionformagglo, doli
2 6 . 22, ol c a m b io ...................................
47.20
York. — Contribuzione di compagni
presenti nel locale del Circolo Volontà
il 21 dicembre 1941, o mezzo Condosto, doli. 7 .2 0 , al cambio ...............
Montevideo, Uruguay. — Evoristo (sottoNew
scrizione)
•3 04
..............................................
2.00
Revere Mass. —
Jony Santi, doli. 2, per
vaglia postale, al cambio ..................
Needhom Moss. — I Bettolo, doli 4, J
Rullo, doli. 4; Solemme, doli 0 .5 0 ;
Portoluri, doli. 0 .5 0 ; Rossetti, doli.
31 ottobre 1941
ENTRATE
Needham Mass. — Porte ricovoto picnic
30 maggio, dollari 10, ol combio . .
Chicogo III. —
giugno, doli.
Germontown Po.
22 giugno, o
doli.
S
Porte ricavato picnic 22
5, al cambio .............
— Porte ricavato picnic
mezzo Tony Margarite,
17.50, ol combio
......................
22 70
11.35
"
39.70
Needhom Moss. — Fra compagni, o mez­
zo Mario Bettolo, doli. 23.25, ol combio
Torrington Conn. — Emilio Neri, doli. 2,
al cambio
........................................... .
52.64
/1
3.9 0
0 . 50, totole, doli. 9 .5 0 , per chèque
bancario, ol cambio ..............................
Rimanenza
in cosso
numero precedente
130.29
Buenos Aires
ste l
—
Olivieri, doli
postole, al cambio
s
"
4 0 S.05
Brooklyn
s
533.34
Philadtlphia Po. —
—
J
USCITE
Composizione, corto e stampa del numero
1 dello III serie ................................
Spedizione, compreso l'offroncoturo
Spese varie
..
Spese di corrispondenza
.....................
Totale uscite
191 .OC*
16.20
4.5 0
6 .5 0
s
Il 20
1.50
10, per voglio
.......................
Jcn u SO , doli.
...
20 80
3, p er vo g lio
.......................
Porte ricavato
4 8C
festa
data dal circolo d Emoncipozione SoCiole doli 15, per chèque, ol combi*
Detroit Mich
Foromtlli
C
3 40
— C F (pagam ento rivi­
..............................................
postale, ol combio
Totale entrote
16 15
Youngstown, Ohio. — A De Toffol, doli.
2, per cheque, al cambio ....................
Needhom Mass. — Mario Bettolo, ricavato
vendilo rivisto, doli. 3; S. Vitali, doli
2, S Rossetti, doli. 1, M Rossetti, doli
1, totale, doli 7, a mezzo Bettolo, per
voglia postole, al cambio ...................
Gory Ind
Totale
3 20
218.20
27 8’
— I Refrattari, doli 35, R
'pagamento
riviste1, doli
i 25, totale, doli
3 6 .2 5 , o mezzo
Faromelli, per voglio prostole, ol comb >
Detroit Mich.
—
A
M artin,
doli
3 J
Zen.er, doli
2 T Bruno
doti
2, T
Banoim, à-j Il
I, J Leoni,
doli
2. V
C fu J , dall
massi, doli
6
A'bcrani
2
58 OC
T Crudo, doli 2; Voi
1, S Volantini, doli.
2
doli
2.
N
Z ih ali,
doli
2, G 60-attmi, doli
3, P Duronia, doli
1. E Lotiru, doli I. totole. doli 26 o
mezzo Boattini per cheque ol cambio
Rimanenze in casso $ 320.14
Totale
Rim cnenja
,n cosso
numero
49 15
S
precedente
291.16
320 H
numero 2 della III serie
Totote entrate
(dalla fondazione: n 5 8 1
S
611 3.
30 oprile 1942
U S C IT I
ENTRATE
Com posizioni
bio)
......................................................
Springfield
cambio
III. — L, Borgo, doll. 1/ ol
.........................................
Philadelphia Po. — Parte ricavato do uno
scampagnata fra compogm, doli, io,
per cheque boncorio, al cambio .
Chile. —
R.
(abbonamento)
Salto, Uruguay. —
toscrizione
Brooklyn. —
vembre,
...........
cono
organizzato
dol
Circolo
Vo-
stam p a
del
n
2
i9i £
20 a*
Spedizione,
S
3 90
Spese u< cc
1
Spese varie
Pag gm e n t o
194 1 ol rw .e m b r e
Mance u> C
7 50
oereoi
95
20. (X*
2 00
Abbonamento e sol-
...................................
Parte ricovoto festa 9 no­
e
de'lo III
Nework. — Joseph Ajello, doli. 2 'a b ­
bonamento), per vaglia postale, ol com­
4 20
12 OC
1 94 2
7 00
T otale uscite
5.0 0
R im a n e m
im
$ 169 60
$
241.70