parte 1 - GEOPod

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parte 1 - GEOPod
Il Petrolio nella storia
prima parte
Premessa: Cos’è il Petrolio
La sua formazione deriva dalla decomposizione di organismi animali e vegetali in
ambiente privo di ossigeno (anaerobico) che si sono depositati sul fondo di bacini poco profondi, come lagune, estuari, paludi costiere.
Il petrolio, una volta formato, si accumula in rocce serbatoio che contengono stratificati acque salmastre in
basso, petrolio e gas metano in alto.All'interno di queste rocce la pressione può raggiungere le 900 Atmosfere e la temperatura i 150°C. Circa il 60% del petrolio scoperto si è formato tra 120 e 80 milioni di anni fa.
L’intuizione di George Bissel
Rockefeller avviò alcune piccole industrie di raffinazione di petrolio lungo la ferrovia di Cleveland.
La crescita urbana e demografica nelle principali città europee e americane
rendevano necessarie una quantità
sempre maggiore di lampade o lampioni e il tradizionale grasso animale
o vegetale o gli oli estratti dal carbone non erano più sufficienti a soddisfare la domanda per l'illuminazione urbana. Bissell propose di utilizzare il petrolio come materia
prima a basso costo per illuminare le strade e le
fabbriche. Era il 27 agosto 1859. Inizia l'epoca del
petrolio
Nel settore della raffinazione operavano diverse
società in forte concorrenza tra loro e Rockefeller
ambiva apertamente al controllo monopolistico dell'intero mercato.
L'entusiasmo nella corsa al petrolio portò rapidamente ad una situazione di sovraproduzione petrolifera e il prezzo del petrolio si dimezzò causando
perdite economiche.
Il tipico panico che segue una fase di grande entusiasmo portò molti investitori a svendere le proprie
industrie. Rockefeller comprese l'importanza del
momento, un'occasione unica per acquistare le industrie di raffinazione concorrenti.
Nel 1870 fondò la società per azioni Standard Oil
Company.
Nel pieno della depressione Rockefeller ebbe il coraggio di andare contro tendenza realizzando una
serie di grandi fusioni industriali allo scopo di raggiungere la leadership nella raffinazione del petrolio
L’ascesa di John D. Rockefeller
Il suo nome è diventato il
simbolo storico del capitalismo di fine ottocento e dell'animal spirit che spingeva i
self-made man all'investimento e all'imprenditoria nel
grande sconfinato territorio
americano. Il boom del petrolio del 1859 li coinvolse
nel mercato nascente.
La "guerra del petrolio" del 1872
la Standard Oil di Rockefeller aveva spazzato via
gran parte della concorrenza nel settore della raffi1
nazione del petrolio in molti Stati dell'Unione americana.
Ciò nonostante nel suo impero nascente restava l'anello debole della produzione di greggio. Rockefeller non aveva possedimenti nel settore estrattivo primario, il settore era composto da una miriade di piccoli produttori di greggio mal organizzati e
spesso rissosi.
Il suo scopo invece mirava ad una pura strategia di
monopolio.
La "guerra del petrolio" dei piccoli produttori per
non finire assorbiti in un “operatore unico” giunse
fino alla serrata prolungata della produzione di
greggio lasciando letteralmente a secco le raffinerie
di Rockefeller.
Restava un'altra carta da giocare, l'integrazione verticale del settore estrattivo. In breve Rockefeller
decise di estendere il business della Standard Oil
anche nella produzione di greggio acquistando i
principali giacimenti petroliferi americani. Al termine del 1870 l'impero del petrolio di Rockefeller
copriva quasi completamente il mercato americano
ed il suo "gioco" mirato a cancellare la concorrenza
era ormai chiaro a tutti e non poteva più essere nascosto.
ma non venne comunque intaccato. Rockefeller
iniziò a guardare oltre i confini americani per
espandersi anche nella vecchia Europa.
Il petrolio russo dell'ottocento
Nella Russa zarista dell'ottocento erano stati localizzati grandi giacimenti petroliferi nella zona di
Baku fin dagli inizi del secolo. Il processo di estrazione antiquato non ha però mai consentito un decollo commerciale della produzione di greggio russo fino all'arrivo dei Nobel e dei Rothschild. I fratelli svedesi Nobel furono i primi a trasformare il
potenziale russo in business mondiale applicando
processi e programmazioni di stampo industriale
Nel 1876 il petrolio russo della Nobel Brothers,
iniziò a rifornire il mercato interno dell'illuminazione nelle fredde città russe. Per colmare le
grandi distanze del continente russo utilizzarono le
prime petroliere.
Il clima invernale rigido nel mar Baltico impedivano ogni forma di trasporto durante le stagioni
fredde limitando le mire espansionistiche sui mercati esteri. Per superare questa barriera naturale
la Russia autorizzò la costruzione di una ferrovia
da Baku verso i porti del mar Nero.
La realizzazione dell'opera richiese forti finanziamenti dall'estero e fu completata dalla ricca famiglia ebrea dei Rothschild che fece in questo modo
la sua comparsa sui mercati russi tramite la fondazione della Caspian and Black Sea Petroleum
Il trust di Rockefeller
In quegli anni, però, le politiche monopolistiche
erano duramente represse come una violazione dei
principi base della concorrenza di mercato.
La Standard Oil non era proprietaria delle quote delle società controllate, erano gli azionisti
della Standard Oil a detenerle. Peraltro, i titoli
delle azioni delle società controllate erano posseduti in amministrazione fiduciaria da persone
"presta-nome"
vicine agli azionisti della
Standard Oil.
Nessuno poteva
quindi dimostrare la relazione
tra la Standard
Oil e le società "concorrenti".
Nel 1890 il governo degli Stati Uniti emanò una
legislazione anti-trust con lo Sherman Act in cui
dichiarava illegale qualsiasi accordo collusivo tra
imprese.
La Standard Oil fu costretta a ufficializzare i rapporti assumendo il nome di "Standard Oil of New
Jersey". Il suo potere era ormai alla luce del giorno
Il mercato mondiale del greggio
alla fine dell'ottocento
Per contrastare la nascente concorrenza russa la
Standard Oil tentò inutilmente la strada dell'accordo consociativo con le nascenti società russe per
realizzare un trust mondiale. Tutte le proposte nascondevano però la strategia di "scalare" le società.
Una strategia intuita dai concorrenti russi.
Il terreno di scontro tra la Standard, i Nobel ed i
Rothschild fu la Gran Bretagna. Il potere finanziario della Standard Oil era però troppo forte per essere contrastato a lungo e le imprese russe iniziarono a guardare verso i mercati orientali.
L'apertura del Canale di Suez alle petroliere inglesi
La politica di dumping nei prezzi sottocosto della
Standard Oil sui mercati europei costrinse i concorrenti russi a ricercare altre fonti di entrata per af2
frontare una concorrenza che oggi definiremmo
sleale.
Marcus Samuel, un abile
commerciante londinese
che da decenni aveva instaurato fiorenti rapporti
commerciali con l'estremo
oriente grazie all'apertura
del Canale di Suez. L'uso
del Canale era stato però
proibito alle petroliere per
ragioni di sicurezza e il
transito era stato già negato anche alla stessa Standard Oil. L'accordo tra
Samuel e i Rothschild riuscì ad aprire le porte del
canale alle sole petroliere inglesi.
Nel 1892 le petroliere di Samuel solcarono il canale per commerciare il petrolio russo nei lontani
mercati dell'estremo oriente. (Una curiosità, tutte le
petroliere di Samuel portavano il nome di una conchiglia in onore al padre di Samuel che seppe sfruttare la rotta commerciale con l'oriente per importare prodotti esotici e conchiglie rivendute a prezzi
elevati sui mercati occidentali.)
Il trasporto del petrolio
americano era realizzato
ancora tramite i barili,
un sistema di trasporto
diventato del tutto obsoleto rispetto alla grande distribuzione organizzata da Marcus Samuel.
mica per poter affrontare la feroce concorrenza della Standard Oil sui mercati europei. La Standard
Oil si ritrovò impreparata ad affrontare l'apertura
del Canale di Suez alle sole petroliere inglesi.
La Standard Oil cercò di acquisire la società Royal
Dutch una società olandese operante nell'estrazione
del petrolio nelle Indie orientali olandesi dove esistevano interessanti riserve di greggio nel territorio
di Sumatra; essa godeva del pieno appoggio del
governo olandese ed era malvista una sua conquista
da parte degli americani, La vicinanza dei pozzi
petroliferi ai mercati di sbocco avrebbe permesso
una dura concorrenza alle compagnie russe anche
sui mercati orientali.
Il nascente mercato delle automobili e dell'elettricità
Alla fine dell'ottocento la spinta dell'innovazione
tecnologica mutò gli equilibri petroliferi mondiali. L’avvento dell’elettricità e la nascente rete
elettrica si presentò come uno spettro del fallimento
per molte compagnie petrolifere. Nello stesso periodo storico si diffusero rapidamente le automobili. Il motore a combustione interna delle automobili impiegava come carburante la benzina, un sottoprodotto della lavorazione del petrolio fino allora
di importanza secondaria. Il mercato delle automobili nacque contemporaneamente in Europa e
negli Stati Uniti ma furono soltanto questi ultimi ad
assistere a una rapida crescita del mercato.Due leggende americane si incontrano. Henry Ford, proprietario fondatore dell'omonima casa automobilistica americana, inaugurò il ciclo di produzione
su scala dell'automobile. A beneficiarne, indirettamente, furono le compagnie petrolifere americane, tra cui l’ormai celebre Standard Oil di Rockefeller, principale produttore e distributore dei
prodotti di raffineria negli Stati Uniti d'America. In Europa l'introduzione della catena di montaggio tardò per parecchi anni e il mercato dell'au-
Il ruolo chiave dei mercati orientali
Il porto russo di Batum, mediante l'uso del Canale
di Suez, distava da Singapore ben 5.000 chilometri
in meno rispetto al porto americano di Filadelfia. I
mercati asiatici, pur essendo marginali rispetto a
quelli europei o americani, garantivano alle compagnie russe un'importante fonte di entrata econo3
tomobile restò appannaggio soltanto per le élite e
per i consumatori benestanti. Il mercato dei carburanti non si limitò soltanto alle automobili. Dopo
oltre cento anni il motore a vapore delle navi,
dei treni e delle caldaie fu sostituito con il motore a gasolio contribuendo a dare un'ulteriore spinta
alla domanda mondiale dei carburanti.
cinese dell'olio illuminante dove la Royal Dutch/
Shell riuscì a battere sul tempo la Standard Oil.
La rivoluzione russa
Nei primi anni del novecento l'impero zarista era
ormai sull'orlo del definitivo crollo. Durante le
agitazioni di protesta che portarono alla rivoluzione
furono distrutti gran parte dei pozzi petroliferi, divenuti simbolo delle cattive condizioni di vita dei
lavoratori russi. Tra i fomentatori rivoluzionari che
contribuirono alle lunghe manifestazioni e scioperi
degli operai dell'industria petrolifera russa si annovera anche il nome del giovane Stalin.
Nel 1912 la famiglia dei Rothschild fu costretta
dalla crisi a vendere tutti gli stabilimenti russi alla
Royal Dutch/Shell.
La produzione petrolifera russa continuò comunque
a calare. Lo scoppio della prima guerra mondiale
segnò il definitivo declino dell'industria petrolifera
negli stabilimenti russi di Baku.
La fine della Standard Oil per
antitrust
La Standard Oil, non ha mai goduto della simpatia
dei cittadini e della stampa americana.
La politica commerciale aggressiva e senza scrupoli della Standard Oil non era poi così diversa da
altri trust nel settore industriale. Per questi motivi
l’antitrust divenne un obiettivo particolarmente
sentito dalla classe politica americana. Nel 1906 il
presidente Roosevelt denunciò la Standard Oil
per cospirazione contro il libero commercio americano e nel 1909 la corte federale sentenziò lo
smembramento obbligatorio della compagnia di
Rockefeller. Lo spettro della Standard Oil di Rockefeller sopravvisse nei dirigenti delle nuove compagnie che continuarono a sentirsi “cugini” piuttosto che concorrenti. Il valore azionario delle compagnie raddoppiò immediatamente.
Alla fine prevalse la logica di Rockefeller. Di fatto,
lo smembramento della Standard Oil ebbe come
risultato un rapido e ulteriore arricchimento patrimoniale degli azionisti di maggioranza.
Il Medio Oriente
Lo studio di alcuni geologi indicava nelle vaste
aree della Persia un grande potenziale petrolifero.
Le riserve petrolifere nel Medio Oriente erano comunque note fin dall'antichità, quelle in superficie
erano utilizzate per attività edili o medicinali. Il
governo inglese sostenne l'acquisto e la negoziazione della concessione con lo scià persiano Muzaffar al-Din.
Le continue proteste popolari provocarono la caduta dello Scià e le grandi potenze si accordarono per
una pacifica divisione della Persia in sfere d'influenza geopolitica.
Nel 1908 venne scoperto il primo grande giacimento petrolifero sul territorio persiano, si trovava a
Masjid-i-Suleiman.
Il consorzio della Burmah Oil si trasformò in Ango-Persian Oil Company (APOC) che si aprì all'azionariato pubblico riscuotendo grande successo e ottenne la protezione ufficiale del governo
britannico. La
APOC si trasformò nel lungo braccio del
governo britannico sulle ricche riserve petrolifere del
Medio Oriente.
Il mercato del greggio in Europa
Alla fine dell'ottocento il mercato del petrolio in
Europa accusò lo shock della diffusione della
rete elettrica per l'illuminazione delle strade.
L'invenzione di Edison mise lentamente fuori mercato il cherosene e l'illuminazione tramite gas o
prodotti petroliferi. La Shell e la Royal Dutch controllavano gran parte del petrolio russo e asiatico.
La concorrenza tra le due compagnie non favoriva
nessuno. I vertici delle due compagnie si accorsero
del problema. Nel 1902 nacque la Shell Transport
Royal Dutch, conosciuta come British Dutch.
L'americana Standard Oil iniziò a praticare prezzi
più bassi sui mercati europei per ridurre il margine
di profitto della Royal Dutch/Shell.
La Royal Dutch/Shell rispose acquisendo stabilimenti petroliferi sul territorio americano dove la
Standard Oil continuava a praticare prezzi di vendita più alti. Lo scontro si spostò anche sul mercato
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Il petrolio come affare di Stato
L'importanza del petrolio nella
prima guerra mondiale
Nei primi anni del novecento il petrolio iniziò a diventare una materia strategica. Dalle disponibilità
di petrolio di un paese derivava la capacità militare
di un Paese in caso di guerra. Qualsiasi flotta militare e commerciale sarebbe stata inutilizzabile senza
carburante. Da business privato il petrolio divenne
un affare di Stato da proteggere o conquistare anche
con l'intervento militare se necessario.
Il primo Stato a conferire importanza strategicomilitare al petrolio fu la Gran Bretagna nel 1912.
La vera ragione strategica del mutamento deriva
dalla situazione di esaurimento delle riserve di carbone in Inghilterra, diventate insufficienti per rifor-
La decisione inglese di ammodernare la flotta inglese dotandola di motori nafta fu vincente. La Royal
Navy ottenne un grande vantaggio in velocità di
spostamento. La presenza militare inglese in Medio
oriente garantiva un flusso continuo nell'approvvigionamento di petrolio. Il Regno Unito poteva contare sul protettorato britannico del Kuwait.
Nel novembre del 1914 le forze militari britanniche
stanziate in Kuwait invasero i territorio meridionali
dell'Iraq ottomano. In pochi giorni conquistarono
Bassora. La conquista inglese dei territori mesopotamici occupati dai turchi
ottomani era ostacolata
dalla resistenza delle popolazioni arabe e curde a
nord e di quelle sciite a
sud. Nel 1916 le forze aeronavali inglesi favorirono
la rivolta araba alla Mecca e a Taif contro l'occupazione turca. La rivolta
araba aprì la strada alle
truppe inglesi lungo le piste del deserto che si sarebbero presentate come
proibitive per qualsiasi
esercito regolare. Nel 1919
la conquista inglese si
completò con l'ingresso
delle truppe inglesi a Damasco. Allo stesso modo la
Germania cercò di conquistare le aree petrolifere
mediorientali stringendo l'alleanza in guerra con la
Turchia. Le armate tedesche posero gli impianti di
Baku tra i primi obiettivi strategici da occupare o
distruggere. Col prolungarsi del conflitto le vie di
comunicazioni del petrolio furono la vera prima
guerra mondiale.
nire la flotta di sua Maestà in caso di conflitti bellici
prolungati.
L'Inghilterra era costretta a ricercare una nuova
materia prima energetica all'esterno dei propri
confini geografici.
La via del petrolio era quella più sicura grazie alla
presenza inglese in molti paesi mediorientali e asiatici. Il governo inglese acquistò il 51% delle azioni
della società petrolifera Anglo Persian Oil Company APOC diventando l'azionista di maggioranza assoluta. In questo modo il governo britannico si assicurò l'approvvigionamento petrolifero senza sottostare alle leggi di mercato e agli interessi puramente
capitalistici degli investitori americani.
Nel 1917 la guerra tedesca alle rotte commerciali
petrolifere provocò ufficialmente l'ingresso degli
Stati Uniti nel conflitto. Il petrolio ebbe un ruolo
decisivo sull'esito del conflitto mondiale.
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