ROSA`: TERRA DELL`ASPARAGO
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ROSA`: TERRA DELL`ASPARAGO
ROSA’: TERRA DELL’ASPARAGO 1 ASPARAGO - STORIA L'asparago è presente un po' dovunque, per dissemina naturale; è quindi molto difficile determinarne i luoghi d'origine. Nell'antichità era già coltivato in Egitto,nel Medio Oriente e in Grecia.Lo si ritiene introdotto in Europa durante l'epoca gallo-romana,ma non si hanno prove che vi sia stato coltivato prima del XV secolo. Le piante del genere Asparagus prediligono i terreni sabbiosi;alcune specie crescono spontanee, in Europa. Il germoglio dell'asparago coltivato (turione) si consuma giovane e contiene un gran numero di sostanze:vitamine A,B,B2,C, aminoacidi, numerosi oligoelementi,ecc. ll rizoma sotterraneo,a radici carnose e ad alto tenore zuccherino, contiene una saponina e tracce di olio essenziale;lo sciroppo delle cinque radici è preparato con le radici dell'asparago,oltre che non quelle del sedano selvatico, del pungitopo, del finocchio selvatico e del prezzemolo. L'asparago, diuretico per stimolazione diretta del rene, è sconsigliato ai sofferenti di gotta,di litiasi o di reumatismi;è bene tener presente, inoltre, che, consumato crudo, provoca spesso reazioni allergiche. 2 CARTA D’IDENTITA’ NOME: asparago COGNOME: liliaceo PROVENIENZA: Rosa’ COLORE: bianco SEGNI PARTICOLARI: D.O.C. 3 RACCONTO DEL MIO PAPÀ LUCIANO ASPARAGO BIANCO DI BASSANO L’asparago bianco di Bassano nasce (vedi leggenda) molti anni fa nel ‘500. La sua varietà originaria si chiama “argentello”. L’argentello, vecchia selezione fatta anni fa, è stata via via tramutata incrociando svariate altre selezioni in modo tale che non si perdesse quello che era il ceppo madre e cercando di avere anche una maggiore produttività su queste selezioni diverse. Il territorio di Bassano e zone limitrofe si prestano per le caratteristiche del terreno, principale qualità, alla coltivazione dell’asparago bianco. Il seme dell’asparago è una pallina rotondeggiante di circa 2-3 mm di diametro. Il seme si ricava dal turione maschio e femmina adulto che vive una stagione: dalla primavera, quando germoglia bianco e imbandisce i nostri tavoli di piatti prelibati, a fine ottobre, quando le prime brine incominciano ad essiccare l’alta pianta verde, di circa due metri, sviluppatasi nella stagione.Per la riproduzione di 4 queste piante ci vogliono il maschio e la femmina, distinguibili fra loro da esperti del settore tramite il fiore. Queste piante, lasciate maturare, crescono rigogliose e circa a metà giugno fioriscono con fiori a forma di piccola campanula di colore bianco burro, dal fiore fecondato comincia a formarsi una pallina, dapprima verde come la vegetazione, poi ad agosto di un colore rosso intenso con un diametro di 5-6 mm. Al raggiungimento dello stato di maturazione, internamente alle palline rosse vi sono 4-5 semi, altre palline nere rotondeggianti, che andranno a formare, quando piantate, la “ZAMPA” di asparago, per la costruzione delle file di asparago da produzione dei nuovi impianti. I semi raccolti dalle piante- maschio e piantefemmina sono piantati pio in terreni ricchi di azoto, all’interno di vivai, a file e distanti 5-7 cm fra loro nel periodo da aprile a maggio. Nella primavera successiva questi semi avranno formato la “zampa” che andrà trapiantata nel filare per formare l’asparagiaia. Per fare il nuovo impianto occorre che sia stato preparato il terreno: ciò consiste nell’aprire un solco di una profondità di 40-50 cm e larghezza di 80 cm. Dopo aver abbondantemente concimato il terreno, vengono messe a dimora le zampe, distanti 25-30 cm l’una dall’altra in file dritte. 5 Da questo momento in poi, per cogliere i primi ambiti turioni passano altri due anni. Dalla pallina nera al primo anno di raccolta passano non meno di tre anni. Al quarto anno l’asparagiaia sarà completa e avrà una durata produttiva di 6-8 anni. La preparazione dell’asparagiaia da produzione avviene tra gennaio e febbraio quando, dopo aver tagliato le stoppie secche (turioni), sarà “aperta” con degli appositi aratri fino alle radici (zampe). La terra viene concimata abbondantemente e subito richiusa con il terriccio soffice vicino, fino a formare i cumuli che vediamo sotto i teli neri di nylon. La terra sopra descritta negli anni viene riportata sopra la radice con delle apposite macchine (passaterra) che la dividono dai sassi: un tempo questo lavoro era effettuato a mano con delle reti. Anche il nylon nero un tempo non esisteva e la raccolta avveniva due volte al giorno poiché la punta del turione non diventasse rosa-violetto a contatto con la luce del sole. I teli neri, oltre a salvaguardare le punte dei turioni mantenendoli bianchi, proteggono il terreno dell’asparagiaia dagli acquazzoni che arrivano di solito fra aprile e maggio (periodo di raccolta) e mantengono una temperatura più mite nell’ impianto facilitando la crescita veloce dei turioni. Il turione, durante 6 il periodo di clima più favorevole, sviluppa circa 6-7 cm al giorno sulla lunghezza. Grazie alla tecnologia che ha portato il nylon nero, ora è possibile effettuare la raccolta una volta al giorno anziché due come un tempo; con il vantaggio di raccogliere gli apici bianchi anche se emergono dalla terra. Dopo la preparazione delle file con terra, dalla fine di febbraio ai primi di marzo, viene steso il telo di nylon e da quel momento si attende di vedere i primi germogli: questi sono le primizie che, portate al mercato, danno le migliori soddisfazioni di carattere economico. Inizia la stagione di raccolta che va da fine marzo a fine maggio a seconda della temperatura esterna, perché questo prodotto è suscettibile alle variazioni climatiche. Ogni mattina all’alba si toglie il nylon dal cumulo e si tagliano i turioni che spuntano o che sono leggermente sotto terra con un arnese chiamato “ferro d’asparasi”. Effettuata la raccolta giornaliera, si richiude col nylon l’asparagiaia. Gli asparagi appena raccolti vengono lavati e immersi in acqua. Poi, con un lavoro paziente, avviene la pulitura e la selezione per lunghezza e diametro, per finire poi in mani esperte che li confezionano a mazzi da 1-1,5 kg, legati manualmente con una “stroppa” o succhione di salice vulgaris. 7 Ad ogni mazzo infine viene posto il marchio che ha come suo principale scopo quello di identificare e salvaguardare un prodotto tipico, unico nelle sue qualità di questa zona, da mercati concorrenti. Il giorno stesso ogni coltivatore di asparagi consegna il suo prodotto fresco alla cooperativa dell’asparago e l’addetto incaricato provvede alla vendita presso il mercato. 8 FILASTROCCA 9 L’ASPARAGO NEL TERRITORIO DI ROSA’ C’E’ L’ASPARAGO DI QUALITA’, SI COLTIVA DA TANTI DECENNI IN QUESTI ACIDI TERRENI IL CLIMA, I SASSI, LA TERRA REGALANO UNA PRODUZIONE VERA. SI MANGIA LESSATO E AL FORNO ED E’ UN OTTIMO CONTORNO, AI PIATTI DI RISO DA’ UN GUSTO SPECIALE A MAGGIO E AD APRILE AL TAVOLO CONVIVIALE SI ACCOMPAGNA CON DELICATI VINI DEI COLLI TREVIGIANI E VICENTINI. CONTIENE LA VITAMINA A B C SIA NEI TURIONI CHE NEGLI APICI, IL RACCOLTO LEGATO A MAZZI SUL MERCATO TROVA I SUOI SPAZI, SI ACQUISTA PER LA SUA BONTA’ PERCHÉ COLTIVATO CON PROFESSIONALITA’. QUANDO IL MARCHIO D.O.P. SARA’ CONCESSO, L’ASPARAGO AVRA’ ANCOR PIÙ SUCCESSO, SODDISFAZIONI AVRANNO I ROSATESI CHE AGGIUNGERANNO PREMI A QUELLI PRESI. Classe 5D 10 INTERVISTE - nonno Antonio Gasparotto - giovane coltivatore - nonna Virginia Nichele 11 INTERVISTA AL NONNO ANTONIO GASPAROTTO L’asparago bianco vanta oltre un secolo di produzione e i paesi che lo producono sono pochi: Rosa', San Zeno, Santa Croce di Bassano del Grappa, Cassola e il circondario. L'asparago del bassanese è cosi' ricercato perché oltre ad essere un piatto prelibato si distingue per la sua bonta', la sua purezza e il suo candore. Migliaia di anni fa in questa zona scorreva il fiume brenta; perciò sotto questi strati di terra c'è ghiaia. Quando piove, l'acqua penetra nel terreno e poi scorre via in fretta e questo è molto importante per la coltura dell'asparago, per coltivarlo ci vuole passione ed esperienza. In ottobre si raccolgono le sementi dalla pianta madre e poi a primavera si mettono a dimora. Nasceranno delle pianticelle che svilupperanno le radici che si ingrosseranno sempre di più; ogni radice si chiama "zampa" ed è il rizoma. Nei mesi di febbraio o di marzo si prepara un solco profondo circa 50 centimetri;si cosparge il "letame" che è il concime organico; si copre con un leggero strato di terra e sopra di esso si dispongono i rizomi a una distanza di 30-40 centimetri l'uno dall' altro. Infine si copre il tutto con altra terra. Dopo circa 40 giorni spuntano i primi asparagi: sono pianticelle fini e piccole 12 che vanno seguite liberandole dalle erbacce, smuovendo periodicamente la terra e irrigandole. Il taglio verrà fatto per un solo mese per non indebolire la giovane pianta la raccolta completa comincia al quarto anno. Dal momento in cui si inizia il taglio dell'asparago, bisogna comporre una piramide di terra alta circa 50 centimetri perché l'asparago si sviluppi e il turione raggiunga la lunghezza di 18-25 centimetri e soprattutto perché diventi bianco. La piramide di terra viene ricoperta con un nylon nero che impedirà alla luce di entrare,e di far cambiare colore all'asparago che sarebbe meno pregiato. Una volta raccolti, gli asparagi verranno suddivisi a seconda del diametro e della lunghezza e poi si formano i mazzi legati con le "strope" cioè con il salice e il cui peso varia da 1 kg a 3,5kg. Ogni mazzo avrà il suo marchio che ne garantisce la qualità. Gli asparagi di seconda scelta sono quelli curvi o con l'apice colorato; questi di solito il produttore li tiene per sé, sono ugualmente buoni e gustosi. Questi ortaggi costano abbastanza, certe persone pensano che il produttore guadagni molto, in realtà il processo di coltivazione è lungo,laborioso e faticoso. I contadini che coltivano l'asparago ci mettono anche tanto amore e tanta pazienza. Per fortuna che si ricevono anche molte soddisfazioni! 13 14 INTERVISTA AD UN GIOVANE COLTIVATORE D. Che cosa l’ha spinto a coltivare l’asparago? R. Il tipo di terreno: l’acidità’ della terra e i sassi sono elementi favorevoli alla crescita dell’asparago. D. Come si coltiva? R. Prima con l’aratro si fa un solco e si depone il rizoma che assomiglia ad un ragno perché ha lunghe radici unite. Intorno alla pianta madre poi viene ricoperto dalla terra e la produzione iniziera’ dopo due anni. D. Quale tecnica usate per raccoglierlo? R. La tecnica per estrarlo è manuale: ogni mattina qua e la’ lungo l’asparagiaia spunta un bianco apice che viene tagliato con uno speciale attrezzo a forma di cucchiaio D. Quali sono le difficolta’? R. Le difficolta’ sono sia fisiche che climatiche: fisiche per la postura china che e’ imposta dall’impianto fino alla raccolta. Una cura particolare e molto tempo sono richiesti nella pulizia, nel taglio di calibratura e nella confezione del mazzo destinato alla vendita. Per legare i mazzi si usano dei rametti di salice; è un’arte antica che necessita di esperienza e bravura. D. Quali sono le soddisfazioni? R. Le soddisfazioni stanno nell’ottenere un ortaggio pregiato, di qualita’ e molto apprezzato nel mondo. 15 D. A chi vendete il raccolto? R. Il raccolto viene venduto alla cooperativa ortofrutticola del paese di Rosa’ D. Quando avviene la raccolta dell’asparago? R. La stagione dell’asparago parte da meta’ marzo fino ai primi dieci giorni di giugno. D. Per coltivare l’asparago la terra deve essere trattata in un modo specifico? R. Si’, per assicurare la crescita dell’asparago servono una buona concimazione, delle antimuffe l’ anticocciniglia e antiparassitari in genere. 16 INTERVISTA ALLA SIG.RA NICHELE VIRGINIA, ANNI 90 D. Signora, ha coltivato gli asparagi? R. Si’, tenevo una piantagione di 4 campi. D. Come si svolgeva la raccolta? R. Avveniva in 3 turni: alla mattina, a mezzogiorno e alla sera. D. Come cuoceva lei gli asparagi? R. Riempivo una pentola d’acqua e quando bolliva immergevo gli asparagi con l’apice in alto. D. Ci spiega le fasi della coltivazione? R. Il terreno deve essere sabbioso e pianeggiante. Le sementi vengono seminate e ricoperte con poca terra. Ci vogliono 3 anni prima di trapiantare le “sparasine”.nel primo anno si raccoglie solo per meta’ stagione per dare più forza alla pianta. L’anno successivo si raccoglie per tutti 3 i mesi. Si usa un ferro apposta per far “saltare” l’asparago senza rompere la pianta. Quindi per lavarli si usava una “mastea” (grande bacinella di legno), si risciacquavano dopo averli lasciati in ammollo. Si posavano gli asparagi su un attrezzo chiamato stampo. Si legavano non troppo stretti in un bel mazzo tenuto insieme con la “stropa”, cioe’ con un rametto di salice che e’ un legno flessibile. 17 18 POESIA L’ASPARAGO È stagionale, puntuale e speciale. Si mangia solo cotto, ci si può fare anche il risotto! Non è assolutamente tondo, ma si mangia in tutto il mondo. Che bello l’avete capito, è l’asparago assai squisito! 19 LA FESTA DELL’ASPARAGO L’asparago di Rosà è un ortaggio che si raccoglie nei mesi d’aprile e maggio. È considerato uno dei migliori asparagi d’Italia e del mondo perché cresce in un terreno sabbioso e con la giusta acidità. Ogni anno a Rosà si tiene la festa dell’asparago proprio all’inizio del mese di maggio. A sostenere questa festa ci sono tante iniziative: la banda, i musicanti e il gruppo dei ruspanti di Rosa’. La festa si svolge nella piazza del duomo, accanto alla chiesa. La premiazione dei migliori mazzi di asparagi avviene su un palco; qui, sui tavoli, sono allineati i mazzi di asparagi. La giuria premia i mazzi in base allo stato sanitario, all’aspetto generale del mazzo, all’uniformita’, alla calibratura e alla conformazione degli apici. Sul palco sono sistemati qua e la’ dei cesti contenenti, insieme agli asparagi, vino, olio e riso che sono prodotti i dei paesi vicini: Breganze, Pove, Grumolo. Gli espositori sono sia produttori hobbisti, sia professionisti. I rosatesi sono tanto fieri dell’asparago e di questa festa; sono anche fiduciosi che in breve tempo sara’ riconosciuto il marchio europeo D.O.P. a tutela del loro prodotto. 20 STORIE INVENTATE - Il tesoro perduto - La banda dei tre a.v.o - L’asparago 21 IL TESORO PERDUTO C’’era una volta un ragazzo di nome Filippo ed aveva 10 anni. Viveva con la nonna, che custodiva un tesoro di nome asparago. Era una sera del 1500, quella sera non era una sera qualunque: a mezzanotte entrarono nella casa i ladri che rubarono l’asparago. In quel momento si sveglio’ Filippo, che capi’ tutto e penso’ di inseguire i ladri. Attraverso’ un campo e fatalmente i ladri avevano perso lì il prezioso asparago. L’asparago, rimanendo nella terra, mise le radici e l’anno seguente crebbe una pianta mai vista prima. Comincio’ cosi’, per caso, la coltivazione dell’asparago che piaceva tanto anche a Filippo. 22 LA BANDA DEI TRE A.V.O. Un giorno un asparago si allontano’ dal suo mazzo perché voleva scoprire il mondo. Arrivo’ nel paese di Rosa’, vicino a Bassano del Grappa (VI). Qui trovo’ il posto adatto per crescere. A lui si aggiunsero altri fratelli; erano tutti belli, buoni e vitaminosi percio’ andarono a farsi conoscere nei vari ristoranti del luogo. I cuochi, affascinati dal loro aspetto e dalla loro forma, cominciarono a metterli alla prova cucinandoli in vari modi. Il piatto più riuscito fu il risotto con gli asparagi a cui seguirono il pasticcio, i tortelli e molti altri piatti pregiati: con l’uovo lessato, l’asparago è diventato un piatto prelibato. Gli asparagi, contenti di questo, risultato decisero di fare altre esperienze. Arrivarono nella terra dei vini, a Breganze e molte bottiglie di buon vino si aggregarono a loro. Il viaggio proseguì per Pove, localita’ vicino a Bassano del Grappa e terra di olivi. qui furono accolti da un frantoio e, fatta conoscenza, decisero di formare la banda dei tre a.v.o. Questa banda comincio’ a girare il mondo e divenne famosa per la sua bonta’ e unicita’. 23 L’ASPARAGO C’era una volta un bruco di nome rago. La sua vita era infelice perché non riusciva a trovare la sua compagna. Un giorno, mentre strisciava in un campo veneto, trovo’ la bruchina aspa che era ferita; essa si lamentava e chiedeva aiuto. Rago decise di aiutarla, quindi prese una foglia, la fece scivolare sotto la bruchina e la trasporto’ fino ad un ruscello dove le immerse l’antennina ferita. La bruchina ringrazio’ e si lascio’ guidare da rago. Dopo pochi giorni nacque l’amore fra aspa e rago; la loro vita fu felice e da loro nacque un bruchino che chiamarono asparago. Storia inventata da Chiara e da Ariola 24 RICETTE - risotto agli asparagi - asparagi alla bassanese - asparagi lessi all’agro 25 RISOTTO AGLI ASPARAGI DI BASSANO Ingredienti per 4 persone: 1 kg di asparagi bianchi di Bassano 350 g di riso vialone nano 60 g di burro 1 cipolla novella 1 bicchiere di vino bianco secco 4 cucchiai olio extra vergine di oliva di Pove del Grappa brodo salato prezzemolo 40-50 g grana grattugiato sale e pepe bianco Procedimento: Spellate con la massima cura gli asparagi, staccatene le punte eliminate la parte legnosa del gambo e il rimanente tagliatelo a pezzetti. Intanto ponete sul fuoco una casseruola con l'olio e metà burro e soffriggete lo cipolla tritata. Appena appassisce la cipolla, unite i pezzetti d'asparago e lasciate che s'insaporiscano bene, quindi versate il riso, amalgamate e bagnate col vino. Quando questo è evaporato, cominciate a rimestare con brodo caldissimo fino a cottura (15-16 minuti circa). 5 minuti prima di raggiunge la cottura, unite le tenere punte degli asparagi ed un piccolo trito di prezzemolo, rimestate controllando il sapore. Badate che il risotto resti sempre molto morbido e quando è ancora al dente, levatelo dal fuoco, mantecatelo col restante burro e un po’ di grana grattugiato. Servitelo in tavola “all’onda” su piatti molto caldi. 26 APARAGI ALLA BASSANESE Ingredienti : 1,2 kg di asparagi di Bassano i tuorli di 4 uova sode olio di oliva extravergine aceto o limone sale e pepe Procedimento: Tagliate al parte terrosa agli asparagi, raschiateli versi il fondo, lavateli, legateli a mazzi in modo che le punte siano tutte della stessa altezza e tagliate ancora i gambi, pareggiandoli. Cuoceteli a vapore o tuffateli in acqua bollente salata, lasciando fuori le punte per circa tre dita. Copriteli e bolliteli, secondo la grossezza, dai 15 ai 20 minuti. Scolateli, slegateli e lasciateli intiepidire. Nel frattempo schiacciate in una scodella con una forchetta i tuorli d’uovo sodi, e versate l’olio a poco a poco, sempre rimescolando, quindi l’aceto. Salate e pepate: dovrà risultare una salsetta cremosa. Disponete gli asparagi su un piatto da portata o su piatti individuali, con le punte che convergono verso il centro distribuite la salsa sulla parte commestibile e servite. 27 ASPARAGI LESSI ALL’AGRO Ingredienti : 1,2 kg di asparagi bianchi di Bassano 50 g di olio di oliva extravergine 2 limoni e sale Procedimento: Pulite gli asparagi eliminando la parte dura del gambo, sistemateli in una pentola con le punte rivolte verso l’alto e aggiungete acqua fino a metà altezza e il sale. Lessateli al dente, scolateli e disponeteli su un piatto ovale. Spremete i limoni ed emulsionate il succo e l’olio d’oliva con un pizzico di sale, versate sopra gli asparagi e servite. 28 Racconto del presidente della cooperativa, Mario Cuccarolo La Cooperativa di Rosà, punto di raccolta e vendita, è nata nel 1963 per iniziativa del Monsignore Don Mario Ciffo, prendendosi così cura delle problematiche dei coltivatori. Questi hanno da sempre convogliato il loro prodotto in questo centro di raccolta, dove un loro incaricato immetteva nel mercato l’asparago ad un prezzo conveniente e uguale per tutti i produttori. Con l’affermarsi di questo ortaggio nel bassanese, sorsero altre cooperative e purtroppo anche le imitazioni e la relativa concorrenza. Per tutelare l’asparago bassanese, i produttori delle cooperative si unirono fra loro formando un unico consorzio. Nel 1980 nacque il “Consorzio dell’asparago bianco di Bassano” e fu così coniato il marchio D.O.C. (denominazione d’origine controllata). Il marchio applicato su ogni mazzo d’asparagi permise di tutelarsi dalle imitazioni e dalle 29 invasioni di altri mercati. Recentemente, per rilanciare il prodotto e proteggerlo ulteriormente, un gruppo di 37 associati delle cooperative decisero assieme alla “Coldiretti” di dare un valore aggiunto di riconoscimento al prodotto prestigioso e unico, iniziando l’Iter per il riconoscimento del marchio D.O.P. (denominazione di origine protetta). Il marchio è ora al vaglio della commissione di Bruxelles, mentre i nostri tenaci produttori si augurano che per la stagione 2006 venga approvato il marchio D.O.P. che darà maggiore sicurezza sia ai produttori che al consumatore. 30 UN GIOCO 31 LO STAFF DELLA 5^D BATTISTON MARCO BIZZOTTO GLORIA DOBRA ARIOLA GASPAROTTO SARA GUIDOLIN CHIARA HOJSDA PAUL KABASHI BURIM MANCIN ALBERTO MARTINELLO MICHELE MARTINELLO NANCY NERVO MICHAEL NICOLLI KEVIN NONNI SALIF OMIZZOLO DAVIDE PIAZZA ANDREA PIOTTO GLORIA SINA PAMELA SIMIONI JESSICA SORDO VALENTINA TRIESHI SERXHIO ZANNONI GIORGIA ZANNONI MATTEO ZEN FEDERICA ZULIAN ANGELICA Insegnante Carolina Cecconello 32