Il Manifesto dei 10, Maggio 2016

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Il Manifesto dei 10, Maggio 2016
SPECIALE NARDO’
IL BENE COMUNE
I TESORI DI NARDO’ : SITI DEL PALEOLITICO UNICI AL MONDO
LA PALUDE DEL CAPITANO,
BENE RARO
LA COLONNA DELL’IMMACOLATA POTREBBE SGRETOLARSI
PIAZZA SALANDRA IN PIENO
DEGRADO, RACCOLTE 101 FIRME
AMBIENTE E SALUTE
- LE BOMBE ECOLOGICHE ABITANO A NARD0’
POLITICA
- LETTERA DI PERICLE AGLI ATENIESI, NOI AD ATENE FACCIAMO COSI’, A NARDO’ COME SI FA?
- SUDDITI O CITTADINI?
- INTERVISTE A TOTUCCIO CALABRESE, CRISTIAN CASILI
E PIPPI MELLONE
- MEZZO ETTARO DI TERRA PAGATO 2MILIARDI E 700MILIONI DELLE VECCHIE LIRE
- VAGLIO E RISI VANNO AL PASSO DEI GAMBERONI, MASSIMO DE MARCO E PIPPI MELLONE VOLANO
- RIFIUTI, GLI ALTRI DIVENTANO RICCHI, A NARDO’ POVERI, PARAGONE NARDO-FUMANE (VERONA)
Foto di Andrea Rizzo
I tesori di Nardò
Intervista alla professoressa Filomena Ranaldo dell’Università di Siena, esperta del Paleolitico
La città può diventare ricca con i suoi “tesori”
IsitidelPaleoliticodiNardòsonounicialmondo
Ineretinipossiedonounpatrimonioarchitettonico,naturalistico,carsico,archeologicoestoricoculturale
immenso. È un concentrato unico in Europa, conosciuto dagli esperti di tutto il mondo. Da sfruttare
per creare occupazione col turismo culturale. Presentato il museo della Preistoria al chiostro di S.Antonio. Il Gruppo speleologico corona un sogno. I “dentini” sono la più antica euro-testimonianza
di Niccolò Marras
I cittadini di Nardò non si
rend ono conto della ricchezza che hanno a disposizione sul loro territorio e
per questo motivo, forse,
non la curano e la proteggono male. Le decisioni
del
l e amministrazioni politiche non hanno fatto altro
che peggiorare la situazione. È fondamentale che
questa ricchezza non capiti
nelle mani di politici ignoranti, incapaci e senza
scrup oli.
Nardò, col suo patrimonio,
potrebbe creare migliaia di
post i di lavoro e non avere
alcun disoccupato.
Questo patrimonio si suddivide in patrimonio architettonico (basta pensare a
Piazza Salandra), patrimonio naturalistico (Porto
Selv aggio, la Palude del
Cap itano), patrimonio carsic o (le grotte), patrimonio
archeologico (le grotte e i
villaggi neolitici) e il patrimonio storico culturale.
Per capire meglio l’importanza di tutto questo abbiamo intervistato la prof essoressa Filomena Ran aldo dell’Università di
Siena che sta facendo a
Nardò una campagna di
scavi.
Possiamo chiamare questo
patrimonio di Nardò “I tesori di Nardo”?
Assolutamente sì, sono dei
veri e propri tesori, mi trovo
a Nardò da qualche anno
perché ho cominciato a studiare dei manufatti della
Grott a del Cavallo e ho comin ciato a studiare questo
post o. Non c’era solo la
Grott a del Cavallo, non c’è
solo un sito interessante ma
è un complesso di siti.
dell’Uluzziano
di Grotta del
Cavallo, ormai
fam osissimo.
Il famoso dentino rientra in
questo?
I dentini. Sì,
so
n o loro. Quei
due dentini sono la più antica
testimonianza
della presenza
dell ’Homo sapiens in Europa,
Questa cosa la
sappiamo dal
Filomena Ranaldo spiega i fossili di 73 milioni di anni fa ai boy scout di Nardò 2011, dopo che
i due dentini
All’interno del parco di Por- p iens che è il nostro diretto sono stati ristudiati. Erano
to Selvaggio c’è una serie di antenato in Europa.
stati trovati negli anni ‘60 dal
grotte quasi tutte frequentate Parliamo di 30mila anni professor Palma di Cesnola.
dall ’uomo del Paleolitico e, fa?
In un primo momento erano
sebbene frequentate dal Pa- Stiamo parlando di 45mila stati attribuiti a Neandertal
leolitico ce ne siano in tanti anni fa.
anche se il professore in un
posti, tante e tutte così ravvi- L’Homo sapiens si era evo- art icolo espresse delle risercin ate e poi frequentate in al- luto in Africa circa 200mila ve sull’attribuzione a questo
cune fasi specifiche del Pa- ann i fa. Inizia grosso modo periodo. Nel 2011 sono stati
l eolitico non è così frequente intorno a 100mila anni fa a rist udiati da Stefano Benazzi
in cordata con numerosi dipart imenti tra i quali il mio
che studia l’Uluzziano di
Grott a del Cavallo. I dentini
son o stati così attribuiti all’Homo sapiens (43mila anni
fa), c’è stata quindi una rettifica. Ma la cosa importante a
Nardò, dal punto di vista dello studio, è che molte altre
grott e vicine tra loro e vicine
all a Grotta del Cavallo conLa baia di Uluzzo e sullo sfondo la Grotta del Cavallo
teng ono degli strati con manuf atti e testimonianze di
trovarne così numerose. Se a migrare in Medio Oriente; alt ri elementi dell’Uluzziano
questo aggiungiamo che 45mila anni fa arriva nel o in evoluzione con l’Uluzquest e frequentazioni in cont inente Euroasiatico.
ziano di Grotta del Cavallo.
molt i casi testimoniano le Al momento la testimo- Scav o dal 2011 Grotta Serra
più antiche frequentazioni nianza più antica di questo Cic ora A e ho deciso di ridell ’uomo, tra le più antiche arr ivo nel continente Euroa- prend ere in mano quello scain Salento e soprattutto, testi- siatico si trova proprio qua a vo proprio perché uno degli
mon iano la più antica fre- Nard ò, con dei resti antro- strat i paleolitici ritenuti in
quent azione dell’Homo sa- pici legati che sono quelli
segue a pag. 4
3
I tesori di Nardò
È un ambiente naturale che è oggetto di studi di tanti ambientalisti, è un sito protetto
La Palude del Capitano, bene raro
Raffaele Onorato, speleosub
Invece di renderla meta di visite turistiche organizzate così come Castro fa con la
Zinzulusa, il sindaco Risi voleva sbancarla perfar passare la condotta fognaria con
i reflui di Porto Cesareo. Qui vive un pesce rarissimo, una sorta di fossile vivente
di Raffaele Onorato
Qualunque comune avesse avuto la fortuna di avere una tale gemma nel suo territorio, non solo l’avrebbe protetta come
un autentico tesoro, ma l’avrebbe messa
a frutto, rendendola meta di visite turistiche organizzate, così come il Comune di
Castro fa con la Grotta Zinzulusa.
Nardò, invece, stenta a comprendere il
valore della Palude del Capitano, che
resta sempre esposta agli attacchi di vandali e speculatori. In passato c’erano
l’abusivismo edilizio (di cui restano ancora ben visibili gli indelebili sfregi), pescatori e cacciatori di frodo. Oggi ci sono
i gitanti della domenica, con i loro
“avanzi” di plastica, ed Enti, sempre a
caccia di lauti appalti, che sventrerebbero
volentieri il delicatissimo territorio della
Palude per farci passare dentro una condotta fognaria, come quella per portare i
reflui di Porto Cesareo!
La Palude del Capitano (nella foto aerea)
è un bene raro che resta in vita solo grazie
all’incessante attività di salvaguardia
delle associazioni ambientaliste. È inconcepibile che le Amministrazioni comunali che si sono succedute in questi ultimi
decenni abbiamo limitato il loro intervento a sporadiche e discontinue opere di
“tutela” e “valorizzazione” senza riuscire
a far uscire il sito dallo stato di abbandono nel quale, praticamente, langue.
La Palude del Capitano è un ambiente
naturale che, per le sue caratteristiche del
tutto particolari, è stato oggetto di studio
per molti naturalisti. Il professore Parenzan (1983), nella sua ciclopica opera "Puglia Marittima", fornisce una serie di
informazioni riguardo al sistema carsico
che ha originato la cavità allagata in questione. Il sito attualmente, oltre ad essere
tutelato dalla normativa comunitaria
(S.I.C.), è prospiciente alla zona “A”
dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo ed è inserito nel Catasto delle Grotte
e delle Aree Carsiche della Regione Puglia.
Un recente studio, condotto dall’Università del Salento e dal Centro di Speleologia Sottomarina Apogon, di Nardò, ha
consentito di appurare che l’ecosistema
acquatico della Palude del Capitano è ben
più vario di quanto era finora noto. Esso
si basa su delicati equilibri biologici.
solo nelle due isole maggiori, Sicilia e
Sardegna.
Lo specchio d’acqua salmastra, inoltre,
attira la sosta di diverse specie di uccelli
migratori.
Associando tutti questi aspetti biologici
e carsici, e l’interesse per le innumerevoli
e rare specie vegetali, acquatiche e di superficie, il sito della Palude del Capitano
può essere tranquillamente definito più
unico che raro.
Questi, tuttavia, sono sottoposti a continui disturbi, principalmente di natura antropica, che ne mettono a dura prova la
capacità di resistenza e recupero. La popolazione acquatica della laguna salmastra gode di condizioni ambientali
pressoché costanti nell'intero arco dell'anno ed in tali situazioni ogni variazione
di origine alloctona può minarne seriamente la stabilità.
Senza citare la grande varietà di forme di
vita, menzioneremo, per le forme animali, l’Aphanius fasciatus, un rarissimo
pesciolino d’acqua salmastra che, secondo alcuni studiosi, rappresenta uno
dei pochi sopravvissuti alla crisi del Messiniano. Un fossile vivente, insomma.
Fra le specie di maggior interesse fitogeografico c’è il Sarcopoterium spinosum, rarissima pianta che risultava
assente dalla penisola italiana e segnalata
La Palude del Capitano è un rilevante
fenomeno carsico costituito da varie risorgive a forma di dolina colme di
acqua salmastra, localmente dette
“spunnulate”, che presentano una vegetazione caratteristica. La Palude fa
parte del parco di Porto Selvaggio.
La leggenda narra di un vecchio lupo di
mare (un capitano che aveva base a Taranto) che, in cerca di un posto in cui riposare dopo una vita di vagabondaggi
tra un porto e l’altro, alla fine scelse questo tratto di costa per costruirvi la propria casa.
I ruderi della Casa del Capitano sono
ancora sulla laguna. La palude è popolata da pesci (si pescavano i cefali), uccelli e rare specie vegetali. Le
“spunnulate” sono cavità generate dal
crollo della volta di grotte sotterranee.
Periodico mensile indipendente a
tutela della libertà dei cittadini, del
lavoro, della salute, dello sviluppo
E-mail:
[email protected] sostenibile, della meritocrazia, dei
diritti dei cittadini e della legalità.
ilmanifestodei10
Editore: Associazione culturale I guardiani del faro.
Via Anime, 10 - 73048 - Nardò (Lecce)
N.0 Maggio Direttore responsabile: Massimo Vaglio
Condirettore: Niccolò Marras
2016
Perché 10?
Il 10 indica nel calcio genialità e fantasia e nella scuola indica la meritocrazia, così come la perfezione e la condotta
di vita esemplare è indicata nei Dieci Comandamenti.
Il manifesto dei 10 è una pubblicazione che nasce dalla
nuova associazione culturale senza scopo di lucro denominata I guardiani del faro, guardiani del corretto vivere
civile, nel rispetto degli altri e della legalità. Il Faro rappresenta i principi ideali (da proteggere) a cui i cittadini si
devono ispirare.
I tesori di Nardò
di Niccolò Marras
segue da pag. 2
sono andata a Siena perché a
Siena c’era una importante
scuola del Paleolitico.
questa grotta contiene le testi- Cosa ha trovato a Nardò?
monianze della fase più evo- Ho trovato un tesoro.
luta dell’Uluzziano che manca Cosa c’è nel museo?
anche a Grotta del Cavallo, C’è una storia geologica che
quindi è un momento di pas- parte dal cretaceo, e nello spesaggio molto interessante e cifico dal Maastrichtiano, con
molto importante, passaggio i pesci fossili che risalgono a
dall’Uluzziano all’Aurigna- 73milioni di anni fa, e la storia
ziano, come viene definito da- archelogica con l’avvento delgli studiosi. Altre testimo- l’uomo di Neandertal con le
nianze Aurignaziane (modo di sue culture e, a seguire, l’uomo
produrre strumenti su pietra) in anatomicamente moderno
Salento non ce ne sono.
(Sapens sapiens) fino ai vilNardò quindi rappresenta laggi neolitici di 7mila anni fa.
un unico in Europa per que- Cosa fa a Taranto?
sta concentrazione?
Mentre scavavo grotta BernarIl Paleolitico che si trova a dini, nella scorsa campagna di
Nardò ha sicuramente delle scavo, il Comune di Nardò
forti peculiarità, da tutto il che aveva rimesso a posto quemondo ci sono studiosi che si sta struttura di Sant’Antonio e
interessano ai ritrovamenti pa- aveva già tentato un progetto
leolitici neretini.
...in tutto il di allestimento, che
L’anno scorso abbianon era stato appromo riaperto un altro mondo ci sono vato dalla soprintenscavo del professor studiosi che si denza perché manBorzatti (1966) che è interessano ai cavano delle cose,
grotta Mario Bernar- ritrovamenti Mino Natalizio è vedini perché anche lì la paleolitici nuto a parlarmi dicensequenza in parte ridomi che da tem- po
percorre la sequenza neretini... stavano tentando di
di Grotta del Cavallo.
Sarà molto interessante riuscire
a mettere insieme i dati perché
la domanda è cambiata molto
negli anni.
All’epoca quando il professor
Borzatti e il professor Palma
di Cesnola scavavano il Paleolitico neretino, Palma di Cesnola ha definito l’Uluzziano,
la domanda principale era capire in qualche maniera la cronologia in questi strati e, se c’è
una continuità o meno con lo
strato sottostante e con quello
sovrastante. Ora grazie a queste ricerche passate abbiamo
già acquisito quei dati e ci possiamo permettere di fare delle
domande nuove: come ad ogni
livello vivevano; ci facciamo
più domande su come utilizzavano il territorio, organizzavano il territorio.
Da dove viene?
Vengo dall’Università di Siena, dal Dipartimento di Scienze ambientali.
È nata a Siena?
No sono nata in Puglia, sono
della provincia di Taranto e
mettere in piedi questa cosa
perché c’era un finanziamento
vecchio. “La struttura, mi diceva, siamo riusciti a portarla
a termine e il progetto di allestimento al momento non è andato bene, dacci qualche
consiglio e vediamo di fare
qualcosa”.
Sono partita da lì. Prima ho
fatto la conoscenza col materiale archeologico conservato
per tanti decenni dal Gruppo
speleologico e su quello abbiamo fatto un primo progetto
di allestimento, ma è con la soprintendenza che lo stiamo sviluppando, soprintendenza di
Taranto ancora oggi. Sono loro che ci stanno seguendo e
che ci stanno dando una mano
per completare questo allestimento con i materiali che per
tanti anni sono stati scavati qua
a Nardò.
Si può sviluppare un turismo
culturale?
Questo io lo sto già toccando
con mano grazie a questo museo così come lo abbiamo progettato insieme al Gruppo
4
rità di rappresentare una finestra su questo parco e siccome
questo posto, dal punto di vista
archeologico, ha delle specificità sue proprie, va bene
così. È un
museo del
ter ritorio,
speciale perché è molto
speciale per
il Paleolitico
che c’è qui,
Filomena Ranaldo, protagonista dell’allestinon
è una comento museale e del progetto integrato fra il
locale,
museo e il Paleolitico di Porto Selvaggio, il- sa
lustra i reperti all’Ing. Gianni Carluccio, re- quindi
la
sponsabile dell’archivio Tito Schipa di Lecce scommessa è
Il successo viene dal fatto che che si possa lavorare su questa
ho presentato un progetto un strada. Le premesse ci sono
po’ fuori dai canoni; non avevo tutte, io mi sento di garantirlo.
del materiale di scavo e il so- Questo progetto potrebbe
printendente ha detto “prova a far arrivare studiosi e turisti
fare questa cosa, a sensibiliz- da tutto il mondo?
zare sull’importanza e la con- Assolutamente sì. Non ci sono
servazione del contesto e in solo i reperti archeologici, c’è
qualche maniera a far funzio- una collezione di fossili meranare questa struttura che è nel vigliosa che il professor Belcentro di Nardò e a ricollegarla monte ha in
al parco di Porto Selvaggio”. parte fatto stuPer me e per tutti noi che ci ab- diare. Ora anbiamo lavorato non è un posto cora mancano
chiuso dove uno viene a vede- tante informare delle cose. Questa è una fi- zioni, ma sono
nestra sul parco.
tanti gli studiosi
Organizzare quindi delle coinvolti per l’allestimento di
escursioni mettendo insieme questo museo.
parco e museo e creare un Per tutta la parte dei fossili sto
movimento turistico cultu- avendo il supporto del profesrale destagionalizzato?
sor Belmonte e per altri aspetti
Questo progetto ha tutto il po- sto avendo il supporto del protenziale perché funzioni in fessor Sansò. L’allestimento di
questa maniera, perché lo stia- questo museo, data la rilevanza
mo costruendo per
di questo territorio, mi
...Sarei
questo, ovviamente se veramente ha obbligata a concontinua la linea che
frontarmi con disciplitutti insieme abbiamo onorata di ne che io mastico medato e che la prossima diventare no, non sarebbe stato
amministrazione con- cittadina corretto non farlo. È
tinui questo tipo di la- onoraria, amo bello quindi mettere
voro.
molto questo insieme tutti questi
La città dovrebbe
studiosi di più disciposto...
farla cittadina onopline intorno a un uniraria!
co progetto.
Ne sarei veramente onorata, a- Auspichiamo quindi l’arrivo
doro questo posto, amo molto di turisti di qualità!
questo posto. È un posto con Arrivano, arrivano, noi stiamo
un grande potenziale.
avendo già un riscontro da
Con la soprintendenza abbia- quando abbiamo presentato
mo deciso di non raccontare questo progetto di allestitutta l’archeologia, ci sono già mento. I turisti che vengono
tanti musei molto importanti qui ora sono stupefatti, è un
che lavorano molto bene nel progetto bello è un racconto
Salento, questo ha la peculia- che mette in valore Nardò.
speleologico, insieme all’amministrazione e insieme alla
soprintendenza che in questo
senso è stata molto sensibile.
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AMBIENTE E SALUTE
I veleni che respiriamo e che ingeriamo sono definiti “distruttori endocrini”
Le bombe ecologiche abitano a Nardò
Massimo Vaglio
di Massimo Vaglio
La discariche di Castellino, di amianto Rei e la Vora delle Colucce sono le più pericolose per la salute dei cittadini neretini. Tonnellate di polietilene sono bruciate sui
campi producendo diossina. Pesticidi, erbicidi e concimi di sintesi ci contaminano.
Respiriamo e mangiamo veleni, la tiroide è la più colpita. Il cancro ci sta distruggendo
delle più grandi discariche
d’amianto d’Europa, senza
ardò, pur non essendo neppure avviare, come logiuna città industrializ- ca avrebbe imposto, una
zata accusa le proble- contestuale campagna per
matiche ambientali di bonificare la città che rimane
distretti più industrializzati. tuttora pesantemente asseSenza voler giustificare o diata da manufatti di eternit
monetizzare il danno, nei in fase di disgregazione.
luoghi industrializzati i citta- Altra bomba ecologica è la
dini pagano sì lo scotto in “Vora delle Colucce” che ritermini sanitari e ambientali, ceve i reflui, non sempre ama allo stesso tempo ne rice- deguatamente depurati di 27
vono anche dei benefici eco- comuni, e come se non banomici.
stasse, il sindaco uscente e il
Al contrario, Nardò, grazie suo predecessore hanno firall’insipienza di chi l’ha mato dei protocolli per ricegovernata si è conquistata in vere nelle nostre acque
questo ultimo ventennio il anche i reflui fognari di
ruolo di ricettacolo di ...Nardò è un Porto Cesareo, favoattività pesantemente ricettacolo di rendo di fatto un aginquinanti senza che
guerrito competitor
attività
la popolazione, oltre pesantemente turistico e mettendo a
ai pesantissimi disagi, inquinanti rischio il mare e conottenesse un minimo
seguentemente l’ecosenza
di ristoro economico guadagnarci nomia turistica della
o, come è avvenuto in
nostra
nulla...
altri contesti della
città.
stessa provincia, la realizza- Ma le problezione di opere di com- matiche ampensazione ambientale e di bientali sono
opere pubbliche a fini sociali tante, troppe,
culturali e ricreativi. Non che risulta
solo, con colpevole inerzia persino diffigli stessi amministratori cile elencarle
hanno permesso che la so- e anche le atcietà che ha fatto strame di tività agricole ne sono causa.
legalità nella gestione della Ettari ed ettari di terreno
contestatissima discarica di ricoperti di plastica, quasi inCastellino abbandonasse di cartati a doppio involto, uno
fatto il sito senza procedere bianco e uno nero. Certaalla sua messa in sicurezza. mente un aspetto della città
La discarica, ricordiamo, ol- che lavora, che produce, ma
tre ad ammorbare la città con non è tutto oro quello che
i suoi miasmi mefitici ha ri- luccica, queste colture intencevuto rifiuti anche di dubbia sive, stanno portando procaratterizzazione da ogni gressivamente alla completa
d’Europa.
salinizzazione della falda,
Non pago di ciò, il nostro nostra unica risorsa idrica, e
sindaco uscente, senza con- pesticidi, erbicidi e concimi
sultare alcun organo cittadi- di sintesi stanno contamino statutariamente preposto, nando seriamente l’ambienha firmato l’autorizzazione te, per non parlare delle
per l’apertura nelle sue im- tonnellate di polietilene molmediate vicinanze di una te delle quali vengono tutto-
N
ra smaltite a mezzo combustione direttamente nei
campi spandendo diossina
ed altri composti letali.
Diversi studi scientifici han-
un’enorme casistica di disfunzioni della tiroide tanto
che ormai da anni, il farmaco
più venduto non è l’aspirina
bensì l’eutirox, ovvero la tiroxina (ormoni tiroidei) e si
affacciano
sempre
più casi di
infertilità
maschile,
no evidenziato come alcuni sofferenza fetale e tipi di tuprodotti chimici, tra cui i mori correlati all’esposizione
pesticidi e i fumi che si spri- ai distruttori endocrini.
gionano dalla combustione La zona più pesantemente
delle sostanze plastiche, pos- contaminata è quella porsono interferire con il nor- zione a Nord del territorio,
male funzionamento del comunale, tra C/da Rò de
sistema endocrino grazie, si Galeta e C/da Pittuini, che
fa per dire, alla loro capacità essendo caratterizzata daldi mimare l’effetto degli or- l’ultradecennale presenza di
moni sull’organismo. Tutte un elevato numero di serre
queste sostanze sono state condotte in massima parte da
definite nella terminologia coltivatori di Leverano, prescientifica senta le matrici: acqua di fal“distruttori da, terreno e aria pesanendocrini”.
temente inquinate. Non sta
Questi rap- a me trarre conclusioni sulpresentano l’insulsaggine e l’inefficacia
una classe di chi ci ha amministrati in
molto etero- questi anni, anche perché
genea di mo- tutti sappiamo fare due più
lecole che due, non mi risulta cohanno effetti munque, che a fronte di quenocivi anche in bas- ...il farmaco sti dati più che
sissime concentra- più venduto è all’armanti sia stata
zioni poiché, en- l’eutirox, avviata alcuna indatrando nell’organi- gli ormoni gine epidemiologica
smo mimano l’azione tiroidei... specifica o siano stati
degli ormoni naturali.
adottati seri provvediUn distruttore endocrino tec- menti nonostante le decennicamente è un “agente eso- nali segnalazioni di asgeno in grado di interferire sociazioni ambientaliste,
con la produzione, il rilascio, Rangers d’Italia in primis,
il trasporto, il metabolismo, segnalazioni regolarmente
il legame, l’azione e l’elimi- riportate anche mezzo stamnazione degli ormoni natu- pa e che alcuni anni addietro
rali responsabili del man- sortirono anche l’avvio di
tenimento dell’omeostasi un’indagine ministeriale, che
nell’organismo e della rego- confermò l’emergenza senza
lazione dei processi di svi- però affrontarne minimaluppo”. Per quanto ci mente le cause.
riguarda, Nardò possiede I cittadini devono muoversi!
I tesori di Nardò
6
Il parere di Giovanni Giangreco sulle vibrazioni sonore
Storico dell’arte, ex funzionario della soprintendenza di Lecce, Brindisi e Taranto
Giovanni Giangreco ha
restaurato la Colonna dell’Immacolata nel 1989
La colonna dell’Immacolata
potrebbe sgretolarsi
Ad altissimo rischio le statue e le pensiline. Già una statua è
stata decapitata col pallone. La legge che tutela
le aree monumentali, a Nardò non è applicata.
Grave il menefreghismo della giunta Risi.
L’assessore Maurizio Leuzzi non è ascoltato
L’intervista
La musica sparata ad altissimo volume in Piazza
Salandra a Nardò fa bene ai monumenti quali la
Colonna dell’Immacolata?
La tolleranza dell’uomo ai suoni è bassissima, l’orecchio umano non tollera gli alti volumi. La stessa cosa
vale per gli animali.
Le pietre e i conci messi uno sull’altro risentono moltissimo delle vibrazioni sonore, infatti a Roma a
Piazza San Giovanni c’è l’ordine preciso di fare il
concerto in una certa maniera. È tutto fatto in modo
da contenere queste vibrazioni.
Le alte vibrazioni possono sgretolare la
Colonna dell’Immacolata di Nardò?
Quella Colonna è del 1769 e la conosco benissimo
perché l’ho restaurata io nel 1989, stava in condizioni
critiche, proprio malmessa, abbiamo dovuto usare un
sacco di precauzioni per restaurarla. Le vibrazioni arrecano danno principalmente alle cose che non hanno
base come per esempio le pensiline in particolare
quelle lesionate che sono tre, quattro volte più sensibili e più a rischio rispetto a quelle che hanno una
base solida.
Anche tutte le statue che stanno sulla colonna o
sopra il Sedile possono subire danni dalle
vibrazioni?
Si, si, sono a grande rischio e potrebbero crollare.
Ecco perché nei centri storici e, a maggior ragione in
una piazza così delicata come Piazza Salandra, si possono fare solo concerti di musica classica dove non si
usano gli alti volumi. All’estero fanno usare anche
delle casse speciali proprio perché non creano queste
alte vibrazioni.
Il Liceo artistico di
Nardò, sabato 28
maggio ha trasformato la piazza
in un bel centro di
creatività.
Il “salotto buono”,
ammirato da turisti e cineasti, non
merita che vi pascolino le pecore.
Piazza Salandra è in pieno degrado
Raccolte 101 firme per un esposto alla
Procura e alla Prefettura.
È un pessimo biglietto da visita
I mali che affliggono “il salotto buono” di Nardò, oltre ai decibel sparati al massimo, vanno dallo spaccio e consumo di
droga, ai furti, agli atti di vandalismo e bullismo, ai cassonetti
incendiati, alle prepotenze di moto e auto che non rispettano
l’isola pedonale, all’illegalità diffusa e a coloro che usano i
portoni come orinatoi. Abitanti e turisti vivono male. Il peggio avviene dopo le 23 quando la piazza è terra di nessuno.
I 101 hanno chiesto un presidio di polizia e vigili fino alle 3
di notte. La piazza è abbandonata, spesso diventa un campo
di pallone rompere i lampioni. E poi, fili pendenti e bagni
chiusi, bidoni della spazzatura a ridosso del Sedile per deturpare l’immagine di un luogo un tempo definito “bello”. N.M.
7
Politica ed elezioni amministrative 2016
Pericle nel suo “Discorso agli ateniesi”. nel 431 a.c., 2.445 anni fa, spiega cos’è la democrazia.
“Noi ad Atene facciamo così”!
A Nardò come si fa?
È un discorso che non ha bisogno di commenti. Mette in evidenza la libertà, la giustizia, i
meriti, la legge uguale per tutti, la meritocrazia, il rifiuto delle raccomandazioni, non si usa
il pubblico per i propri affari privati, ci si aiuta, si rispettano le leggi. La democrazia favorisce
i molti, non i pochi. Chi non si interessa allo Stato non è considerato innocuo ma inutile.
di Pericle, morto 2.445 anni fa
che ricevono offesa. E ci è stato anche
insegnato di rispettare quelle leggi non
Il discorso agli Ateniesi, Pericle lo ha scritte che risiedono nell’universale
tenuto nel 431 a.c. ed è ancora attualis- sentimento di ciò che è giusto e di ciò
simo, anzi potremmo definirlo all’a- che è buon senso.
vanguardia visti i mali italiani.
Qui ad Atene noi facciamo così.
“Qui il nostro governo favorisce i molti Un uomo che non si interessa allo Stato
invece dei pochi: e per questo viene noi non lo consideriamo innocuo, ma
chiamato democrainutile; e benché in
zia. Qui ad Atene
pochi siano in grado
noi facciamo così.
di dare vita ad una
Le leggi qui assicupolitica, beh tutti
rano una giustizia
qui ad Atene siamo
eguale per tutti nelle
in grado di giudiloro dispute private,
carla. Noi non conma noi non ignosideriamo la disriamo mai i meriti
cussione come un
dell’eccellenza.
ostacolo sulla via
Quando un cittadella democrazia.
dino si distingue, alNoi crediamo che la
lora esso sarà, a
felicità sia il frutto
preferenza di altri,
della libertà, ma la
chiamato a servire
libertà sia solo il
lo Stato, ma non cofrutto del valore. Inme un atto di privisomma, io proclalegio, come una rimo che Atene è la
compensa al merito,
scuola dell’Ellade e
e la povertà non coche ogni ateniese
Pericle
stituisce un impecresce sviluppando
dimento.
in sé una felice versatilità, la fiducia in
Qui ad Atene noi facciamo così.
sé stesso, la prontezza a fronteggiare
La libertà di cui godiamo si estende qualsiasi situazione ed è per questo che
anche alla vita quotidiana; noi non la nostra città è aperta al mondo e noi
siamo sospettosi l’uno dell’altro e non non cacciamo mai uno straniero.
infastidiamo mai il nostro prossimo se Qui ad Atene noi facciamo così”.
al nostro prossimo piace vivere a modo
suo. Noi siamo liberi, liberi di vivere Pericle, è stato un politico, oratore e
proprio come ci piace e tuttavia siamo militare ateniese attivo durante il pesempre pronti a fronteggiare qualsiasi riodo d’oro della città, tra le Guerre
pericolo. Un cittadino ateniese non tra- persiane e la Guerra del Peloponneso.
scura i pubblici affari quando attende Ha governato
alle proprie faccende private, ma so- Pericle si trovò solo a guidare a un
prattutto non si occupa dei pubblici af- tempo il suo partito e la politica atefari per risolvere le sue questioni pri- niese, ciò che fece per oltre trent'anni
vate.
(461-429) fondando il proprio potere
Qui ad Atene noi facciamo così.
sulla annuale, libera rielezione nel conCi è stato insegnato di rispettare i ma- siglio degli strateghi. Nel 431fece il
gistrati, e ci è stato insegnato anche di suo famoso discorso agli ateniesi.
rispettare le leggi e di non dimenticare Nacque a Colargo nel 495 a.C. circa e
mai che dobbiamo proteggere coloro morì ad Atene nel 429 a.C.
Il popolo meridionale dorme
Sudditi o cittadini?
di Niccolò Marras
Il “Discorso” di Pericle, fatto oltre due
millenni fa, cozza con la mentalità di
buona parte degli individui del Sud.
Un tipo, parlando ad alta voce con un
amico diceva a Nardò: “Un onesto non
può fare politica”. Ma oggi c’è proprio bisogno degli onesti per tentare di mettere
un argine alla corruzione morale, sociale,
politica ed economica. La società è malata, non solo di cancro, ma nella testa.
Questo modo di pensare sull’onestà è
piuttosto diffuso nella società meridionale.
Al Sud la gente è schiava di una mentalità
che crede che rubando o raccomandandosi possa andare avanti. A partire dal
1860, da quando i piemontesi hanno conquistato il ricco Regno di Napoli le cose
sono peggiorate. I meridionali, per sopravvivere al dominio dell’invasore che li
aveva schiavizzati, sono andati ad elemosinare ciò che li spettava di diritto o a rubare. Con l’avvento della democrazia
(non quella di Pericle), la gente ha capito
che aveva dei diritti in quanto cittadini. Al
Sud, invece, si è rimasti sudditi, schiavi;
la gente non crede che qualcosa li spetti di
diritto, come una concessione edilizia se
non è contro legge, o i servizi di fogna ed
acqua, o l’assistenza sanitaria, o la scuola,
o addirittura un certificato.
Al Nord, al contrario, i cittadini si battono
per i loro diritti ed ottengono ciò non
hanno i meridionali. Succede poi che i
meridionali vadano alle università del
Nord per studiare o negli ospedali del
Nord per curarsi, lasciando lì tanti soldi.
È da questo atteggiamento remissivo che
si è generata una classe politica perversa
e ladrona, dove la promessa non mantenuta è normale. Si creano solo illusioni.
Qui la gente vende il voto e insieme ad
esso la propria libertà. Al Sud i politici in
genere non fanno quasi mai gli interessi
di tutti, ma solo quelli dei ladroni.
La meraviglia è quando si vota Salvini
che, quando era consigliere comunale, voleva vietare a Milano i mezzi pubblici ai
negri e ai meridionali. Più schiavi di così!
Politica ed elezioni amministrative 2016
nardò, le opposizioni denunCiano il MarCio poliTiCo Che dissangua la CiTTà
8
Mezzo ettaro di terra pagato
2miliardi e 700milioni di vecchie lire
la feroce battaglia elettorale si è basata anche sugli sperperi e i danni economici ai cittadini da
parte delle amministrazioni di risi e di Vaglio negli ultimi 22 anni. si calcolano maggiori esborsi
pagati da tutti, di circa 7milioni di euro, 14 miliardi di lire. denunce di Totuccio Calabrese, uscito
dalla maggioranza, di Cristian Casili (M5s) e di pippi Mellone (alleanza per il cambiamento).
di niccolò Marras
“A pensar male si fa peccato ma ci si indovina”, è il
vecchio detto di Andreotti
che è sempre attuale. Ebbene, dopo una vicenda
che si è trascinata per 20
anni, il Comune partendo
da un’offerta al proprietario del terreno di 20 milioni, rifiutati, è costretto
oggi a pagare, con una sentenza definitiva, la strabiliante somma di 1milione e
360mila euro, equivalenti a
circa 2 miliardi e 700 milioni delle vecchie lire.
Perché a pensar male?
È probabile che qualcuno
abbia suggerito al proprietario, oggi gli eredi, di non
accettare e di andare a sentenza, tanto il Comune avrebbe pagato. C’è un manovratore, chi è?
Su questo argomento e
sulla tasse interviene Totuccio Calabrese.
ToTuCCio
Calabrese
Il consigliere comunale uscente,
sull’aumento ingiustificato delle
tasse è un
fiume in piena.
Denuncia la mala amministrazione per i danni causati e, quando non ne ha
potuto più è uscito dalla
maggioranza.
Racconta come si è arrivati
a tale somma: “Gli altri a
cui erano stati espropriati i
terreni avevano accettato.
Questo signore perché non
ha accettato? Non gli sono
mai stati offerti 30-40mi-
lioni per chiudere!
Dopo dieci anni arrivò la
prima sentenza in cui il
Comune fu condannato a
pagare 190mila euro ma si
fece opposizione e dopo 20
anni si è arrivati a questa
cifra assurda”.
il sindaco risi si è vantato di aver trovato una
soluzione, o no?
Totuccio Calabrese incalza: “Ha concordato tre
rate da 400mila euro e una
subito da 160mila euro”.
Beh, se questo è un affare...
Come mai si è arrivato a
tanto?
“Già con le 190mila euro
da pagare, che erano somme enormi, all’appello i legali non si sono presentati,
non si sono costituiti. Non
si sapeva chi era quello che
doveva dare all’ufficio legale il compito di costituirsi, alla fine è stata fatta la
commissione d’inchiesta
che ha individuato chi fossero gli eventuali responsabili”.
Chi sono?
Stanno lì scritti e ce l’ha il
sindaco in attesa che si
pronunci la Procura della
Corte dei Conti, ma questo
è avvenuto due anni fa; la
Procura neanche su questo
è ancora intervenuta per
capire e chiudere questa vicenda.
Il sindaco ci ha chiamati
per informarci di questa
sentenza quando non c’era
più tempo per fare appello
al Consiglio di Stato, era
l’ultima possibilità per rivolgersi a qualcuno. Gli
avvocati hanno notificato
al Comune il centodiciannovesimo giorno, su 120
disponibili, l’ultimo giorno
Tasse e debiTi
fuori bilanCio
previsto dalla legge per ricorrere”.
L’ultimo giorno ci chiamano per affrontare questo
“Questi debiti sono il frutto
di fatture non pagate,
spiega Calabrese, si tratta
di lavori assegnati per urgenze senza aver fatto una
convenzione, senza aver
stabilito il costo dell’opera.
tasse
solo
tasse
Se in Italia gli italiani pagano almeno 907 euro sopra la media Ue
(fonte Cgia), a Nardò, i neretini sono i più tartassati del Salento
problema, e come si poteva Al contrario si riceveva poi
fare?”.
la fattura e non si poteva
I debiti fuori bilancio e dire niente, perché non era
l’aumento stratosferico stato pattuito alcunché e il
delle tasse sono stretta- Comune non ha pagato. I
mente correlate.
creditori poi hanno chiesto
I debiti ammontavano ini- di essere saldati e non azialmente a oltre 5milioni vendo ricevuto una rispodi euro, oggi si è giunti, in- sta si sono rivolti agli avcludendo il milione e vocati e così sono aumen360mila euro del
tati i costi e si è arterreno e i 700mila ... il Comune rivati ai 6milioni e
euro dati alla Parsec faceva fare i 360mila
euro”.
per la gestione dei lavori senza “Abbiamo
dato
tributi, a circa 7 mi- pattuire il mandato al sindaco
lioni
(14miliardi
Risi di individuare i
costo...
delle vecchie lire).
responsabili
dei
La giunta Risi per pagare i maggiori costi e presentare
debiti ha spremuto i citta- il conto a chi li aveva dedini.
terminati, ma non ne sapIl problema è che questi piamo nulla”.
debiti, negli anni, li hanno Il tutto è stato denunciato
causati gli amministratori alla Corte dei Conti ma andel Palazzo di Città per la cora dopo tanto tempo non
loro incapacità a gover- si ha alcuna risposta. Pernare, denuncia il consi- ché la Corte non è intervegliere Calabrese.
nuta?
segue a pag. 10
Politica ed elezioni amministrative 2016
L’usato, il vecchio, nemmeno tanto garantito, si scontra con le nuove generazioni e un modo nuovo di fare politica
9
Vaglio e Risi vanno al “passo dei gamberoni”
Massimo De Marco e Pippi Mellone volano
L’opposizione ha fatto capire ai cittadini come è stata gestito male la macchina comunale negli ultimi
decenni. Il Pd ha fatto ricorso alla politica degli annunci, di scuola renziana, piena di promesse elettorali.
Vaglio, alleato di quel Fitto, che ha chiuso l’ospedale di Nardò, cerca i voti dei neretini per costruire il suo
ospedale a Scorrano, vicino Maglie. Le precedenti amministrazioni hanno speso male i fondi europei
di Niccolò Marras
Perché dei “gamberoni”? Beh, si dice andare al passo del gambero, cioè due passi
indietro e uno avanti. A Nardò, l’ex sindaco Vaglio e il sindaco uscente Risi,
hanno ridotto la città in uno stato così pietoso, così arretrato rispetto a tante altre
città, che si può affermare che sono andati
“quattro passi indietro ed uno avanti”,
come dei grandi gamberi.
Se prima di questa campagna elettorale la
gente non sapeva come stavano le cose,
ora lo sanno. L’opposizione del Movimento5Stelle e di Andare Oltre con le liste
Da sin. Massimo De Marco e
Cristian Casili
di Alleanza per il cambiamento non solo
hanno denunciato gli sprechi, la cattiva gestione, la povertà culturale e i privilegi per
pochi, le tasse enormi, ma, soprattutto,
hanno messo in evidenza una grave carenza amministrativa che ha fatto precipitare la città in un baratro. Molto indietro
rispetto anche ad altre città della provincia
di Lecce, abissale poi la distanza col capoluogo salentino.
Dal punto di vista della comunicazione, è
sembrato che nessuno dei due ex si rendesse conto della gravità della situazione
ed hanno anche sottovalutato l’opposizione facendo una campagna elettorale
vecchia, datata. Ma l’opposizione è il
nuovo. Sono quei cittadini stufi di tanto
malgoverno e che vogliono cambiare le
cose, per il bene di tutti e sono rappresentati dal Movimento5Stelle e da Andare
oltre e Alleanza per il cambiamento
Vaglio e Risi hanno dimostrato anche una
carenza di spiritualità e di quei valori evangelici che guidano i popoli e le genera-
zioni, i deboli, gli infermi.
Cosa hanno fatto per l’ospedale, cosa
hanno fatto contro la ludopatia, la dipendenza dal gioco che massacra tanta gente?
Cosa hanno fatto per l’ambiente e per
combattere i tumori? Non hanno mai presentato un progetto di nessun genere per
progredire.
La spiegazione forse è da cercare nelle dichiarazioni di Papa Francesco il 31 dicembre del 2015 che aveva detto che “nei
progetti degli uomini c’è una insaziabile
sete di potere”.
È per questo motivo che Vaglio si è ricandidato? È per questo che l’avvocato Marcello Risi non torna a fare il suo mestiere?
Perché questi non hanno lavorato per il
bene di tutti?
I fatti, in questa campagna elettorale, li
hanno raccontati Massimo De Marco
(candidato sindaco) e Cristian Casili,
consigliere regionale del Movimento
5Stelle e Pippi Mellone (candidato sindaco) con Graziano De Tuglie e i loro
collaboratori.
L’opposizione non solo ha fatto denunce,
ma ha anche indicato come risanare il Comune e fatto delle proposte concrete per
far sviluppare la città.
Il Movimento5Stelle, forte dei suoi parlamentari a Roma, Bruxelles e gli otto consiglieri a Bari, ha indicato come sfruttare i
fondi europei da utilizzare nei vari settori,
dall’agricoltura al turismo e così via.
Come creare occupazione, risparmiando
sulle spese comunali e investendo.
Cristian Casili ha smentito l’ex sindaco
Vaglio sulla discarica di Castellino che ha
sostenuto di averla chiusa: “ Per chiudere
la discarica si deve passare tecnicamente
da una fase di post gestione e di messa in
sicurezza, precisa il consigliere regionale,
cosa che non è stata fatta né col governo
Vaglio né col governo Risi. Dal 2007
quella discarica ha continuato a sputare
veleni e in quella discarica abbiamo scoperto insieme ad Arpa che in falda c’è
l’arsenico uno degli elementi più tossici in
natura, fuori dai limiti di legge, e nei mesi
precedenti è stato trovato anche il nichel.
Quella discarica dal punto di vista del
danno alla salute pubblica è attivissima”.
“Per chiuderla - dice Cristian Casili - co-
sterà 5milioni di euro che avrebbe dovuto
pagare il gestore ma che pagherà il cittadino con dei fondi regionali”.
Pippi Mellone, oltre a denunciare l’inettitudine di una classe politica che ha fatto
chiudere l’ospedale, il pronto soccorso, il
tribunale, la discarica mai messa in sicurezza, parla dello scandalo dei “lumini” al
cimitero dove la ditta Borgia fa pagare 24
euro all’anno contro la metà negli altri
paesi. Oltre a questo, denuncia anche l’affare di 13 milioni di euro che Risi voleva
concludere con Aqp per lo scarico a mare
dei reflui di Porto Cesareo.
A queste denunce, Pippi Mellone aggiun-
Da sin. Pippi Mellone e
Graziano De Tuglie
ge gli sprechi e le spese folli come i
400mila euro più 250mila di premi di produzione ai dirigenti, la fidejussione di
Torre Inserraglio di 915mila euro non incassata, la banca dati per la riscossione dei
tributi sparita e le spese del sindaco di
4,600 euro per il telefonino. E non finisce
qui.
Massimo De Marco, parla dell’accordo
con la società Parsec quale supporto per la
riscossione dei tributi. Alla Parsec, dove
lavora la figlia di un consigliere, andranno
700mila euro in tre anni. La Parsec sta
mandando cartelle a tutti e chi ha già pagato, se non dimostra di averlo fatto, ripaga. È il disastro della riscossione tributi.
Il candidato sindaco dei 5Stelle, dirigente
comunale a Casarano, Neviano, Ugento,
Botrugno , Santa Cesarea Terme e Supersano sottolinea come si può creare occupazione risparmiando ad esempio facendo
rinascere la scuola di Agraria e trasformarla in scuola dei mestieri.
Politica ed elezioni amministrative 2016
PArAgONe FrA LA rACCOLTA DIFFereNzIATA A FumANe (VerONA) e A NArDò
10
rifiuti, gli altri diventano ricchi, a Nardò poveri
Il piccolo paese vicino Verona raggiunge una differenziata del 79,76 per cento. È definito il “comune riciclone”.
Il successo è legato all’educazione ambientale dei cittadini e alla convenienza a riciclare. Le bollette in questo
modo si riducono drasticamente. Se la ditta Bianco non fosse “un postificio” si risparmierebbero 700mila euro
di Niccolò Marras
R
ifiuti! È una parola magica, che fa
arricchire nel Veneto e in mezza
europa, ma è anche una sorta di
bestemmia a Nardò. La popolazione fa
la raccolta differenziata ma non riceve
alcun compenso, al contrario di come avviene in un paesino del Veneto sotto i
10mila abitanti: Fumane.
Dai dati di Legambiente 2014-2015, il
Veneto nel 2015 si è classificato al primo
posto fra le regioni italiane per la raccolta
differenziata, 67 per cento, la Puglia, su
20 regioni, è quartultima con l’1,9%.
Fumane, questo paesino, è chiamato il
“paese riciclone”, nel 2010 si è classificato primo per la raccolta, mentre, nel
2015 secondo. Le percentuali di raccolta
differenziata che fa Fumane sono impressionanti: il 79,76 per cento.
un consigliere comunale ci dice che il
successo del “paese riciclone” è dovuto
a quattro fattori: 1) all’educazione ambientale dei cittadini, ad opera del Comune, per la riduzione delle discariche;
2) alla gestione oculata dei rifiuti; 3) all’utile che si genera riciclando, utile che
è distribuito ai cittadini.
4) merito dei cittadini.
A Fumane, un negozio di abbigliamento
di 150 mq. dovrebbe pagare 240 euro ma
ne paga solo 100 euro di Tari. Vedremo
poi perché.
A Nardò, un negozio di abbigliamento di
140 mq. paga 515 euro, a Fumane pagherebbe 224 euro. un parrucchere con
52 mq. a Fumane pagherebbe 116,48,
segue da pag. 8
Mezzo ettaro...
Da questi debiti fuori bilancio, ora pagati, è scaturito un aumento delle tasse
portate alle massime aliquote ma Totuccio Calabrese denuncia: “Ora io
dico, caro sindaco sei stato
costretto a portare le aliquote delle tasse al massimo per pagare questi
debiti, ora che i debiti sono
stati pagati, perché non hai
ridotto le aliquote per far
mentre, a Nardò ne paga 240.
un bar, caffé con 84 mq. a Nardò paga
1.200 euro, ma a Fumane pagherebbe
402,20 euro. una pizzeria, con 150 mq.,
a Fumane paga 901,50 euro ma a Nardò
ne paga 1.500.
Come si può notare c’è un abisso fra le
tariffe di Fumane e quelle della ditta
Chiesa parrocchiale di Fumane
Bianco di Nardò.
ma si diceva del negozio di abbigliamento di Fumane di 150 mq. che paga
solo 100 euro. Come mai?
La risposta è nascosta nell’impegno del
cittadino a portare i cartoni in discarica e
ricevere quindi un compenso. Ha così un
risparmio di altri 140 euro.
La domanda è: gli esercenti commerciali
di Nardò vorrebbero risparmiare somme
così notevoli? La risposta che tutti hanno
dato è: ovviamente!
Quindi, non è l’esercente o il cittadino,
per le abitazioni private, che non vuole
risparmiare, bensì è il Comune e la ditta
Bianco che non lo mettono in condizione
di risparmiare.
Dice la signora Antonella di Nardò: “Sei
pagare meno tasse ai cittadini? Che democrazia è se
non si rispettano i regolamenti?”.
Contro l’aumento delle tasse avvenuto nel Consiglio
comunale del 28 aprile tutta l’opposizione è uscita
dall’aula, Totuccio Calabrese è uscito dalla maggioranza ed è passato all’opposizione. La conferma dell’aumento è stato
approvato da 13 consiglieri
col solo voto contrario di
Calabrese.
La stessa procedura, di non
o sette anni fa, quando la ditta Bianco cominciò a fare la differenziata per la plastica e il vetro, passavano da casa e ci
davano i sacchetti con i codici a barre,
gratis. Col lettore li misuravano e a fine
anno avevamo uno sconto in bolletta di
20-30 euro. Poi, dopo due anni non se ne
è fatto più nulla. Passavano per la plastica
ogni settimana, mentre, per il vetro ogni
15 giorni”.
Perché non si è fatto più e si è arrivati a
queste bollette che, rispetto a Fumane,
sono stratosferiche e fanno imbestialire i
neretini?
La risposta sembra averla data Pippi
Mellone candidato sindaco di Andare
Oltre e Alleanza per il cambiamento in
un suo comizio: “La ditta Bianco è un
postificio a disposizione del Comune”.
Sono posti per poco tempo che creano
solo precarietà e servitù. In questo modo
nessuno è in grado di formare una famiglia, comprare una casa o avere un domani la pensione. È il ricatto della
vecchia politica, che l’opposizione vorrebbe spazzare via.
Massimo De Marco, candidato sindaco
per il Movimento5Stelle sostiene che portando la differenziata attuale da poco più
del 19 per cento al 50- 60 per cento (36%
in media nella provincia di Lecce) si potrebbero risparmiare almeno 700mila
euro all’anno, sarebbero utili per creare
posti di lavoro e infrastrutture sportive.
ecco perché la vecchia politica ha fatto
fare a Nardò quattro passi indietro e uno
in avanti mentre gli altri, come Fumane,
hanno fatto passi da gigante.
fare i preventivi e mettersi
d’accordo prima sembra
che avvenga anche con la
ditta Bianco.
“Il piano finanziario della
ditta Bianco è sempre arrivato sei mesi dopo di lavoro, pertanto non è stato
mai possibile determinare
prima il totale da pagare,
ma la ditta ci ha sempre
messi davanti al fatto compiuto dicendoci a quanto
ammontavano le rate da
pagare. Non è mai stato
possibile discutere nemmeno per migliorare il servizio né per vedere se la
ditta Bianco rispettava il
capitolato d’appalto”.
Come mai le tariffe sono
così alte a Nardò?
Non è mai fatto un controllo. Il 28 aprile, l’assessore all’Ambiente, Francesca De Pace ci informa
di aver fatto diversi incontri con la ditta Bianco e le
ho chiesto: “Di questi incontri il Consiglio comunale quando è stato informato? Che cosa avete convenuto?”.
Non c’è risposta, i cittadini
non devono sapere cosa
avviene nel “Palazzo”.