OSSIMONOI dicembre 2010

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OSSIMONOI dicembre 2010
O SSIMON
SSIMO N OI
periodico edito nella Biblioteca civica di Ossimo
fondato l’8 maggio 2007 da Salvatore Gianmaria ITALIA - anno IV - (dicembre 2010)
“La Cultura, la risorsa di cui l’Italia è più ricca”
(Giorgio Napolitano)
IL GIORNO DELLA MEMORIA
La Biblioteca civica di Ossimo sta per mettere la firma su un altro importante
evento della vita del nostro paese: la mostra della Shoah dal titolo
“1938-1945 La persecuzione degli ebrei in Italia;
Documenti per una storia”.
Si tratta di 38 pannelli prodotti dalla Fondazione CDEC che, con dettagliate
didascalie, riproducono documenti e fotografie di quegli anni.
“Sono consapevole che non c’è luogo più idoneo della scuola per trasmettere
alle nuove generazioni l’importanza della memoria”, aveva affermato il
ministro Mariastella Gelmini, nel celebrare il 27 gennaio 2009 la Giornata
della Memoria.
In sintonia con questa ispirazione la maestra Antonella Zerla ha già proposto
di ospitare la mostra nei locali della scuola primaria di Ossimo Superiore
durante la pausa natalizia.
Apprezziamo questa disponibilità e definiremo, di conseguenza, i tempi.
Successivamente la mostra sarà trasferita nelle due sale della Biblioteca
civica, a Ossimo Inferiore.
Cosa e Perché?
La scelta della data ricorda il 27 gennaio 1945
quando le truppe sovietiche dell'Armata Rossa
arrivarono presso la città polacca di Oświęcim
(nota con il nome tedesco di Auschwitz),
scoprendo il suo tristemente famoso campo di
concentramento dove trovarono i pochi
superstiti. Il 27 gennaio il ricordo della Shoah,
cioè lo sterminio del popolo ebreo, è celebrato
anche da molte altre nazioni, così come
dall'ONU. In Italia il Giorno della Memoria
è stato istituito con la legge n. 211 del 20
luglio 2000 dal Parlamento che ha in tal modo
aderito alla proposta internazionale di
dichiarare il 27 gennaio come giornata in
commemorazione delle vittime del
nazionalsocialismo e del fascismo,
dell'Olocausto e in onore di coloro che, a
rischio della propria vita, hanno protetto i
perseguitati.
(fonte: www.binario21.org)
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GLI ALPINI PER SANTA BARBARA
Gli alpini di Ossimo Inferiore si
confermano patrocinatori delle
tradizioni e sabato 4 dicembre
commemoreranno questa Santa
così vicina al cuore e al ricordo
della nostra gente. E’ infatti patrona
dei minatori, oltre che degli
artiglieri, dei genieri, dei marinai e
dei vigili del fuoco. Insomma,
diciamo che è piuttosto impegnata,

ma dovrebbe riuscire ad avere un
pensiero per tutti loro.
Alle 17 si celebrerà la messa
solenne con coro, a cui farà seguito
la processione per le vie del paese.
Gli alpini hanno poi predisposto la
cena presso la propria sede in via
Chiesa: fra i piatti la tradizionale
“barberina”.
LIBRI DA REGALARE PER NATALE (o per Santa Lucia)
Le grandi leggi: Murphy, Parkinson, Cipolla e Peter

Carlo M. Cipolla. Professore emerito di Storia economica all’università di Berkeley. La
legge di Cipolla è composta, in realtà, da cinque leggi; ecco la prima: “Sempre e
inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero degli individui stupidi in circolazione”.
Cominciamo bene, per cui vi risparmio le altre quattro, ma non prima di avervi ricordato la
sua essenza: "Una persona stupida è più pericolosa di un bandito".
Murphy. Se ci sono due o più modi di fare una cosa, e uno di questi modi può condurre
a guasto o errore, allora prima o poi esso si verificherà. Ritengo quindi che questa legge
abbia ispirato gli strateghi dell’IKEA, nel descrivere in modo così estremamente
dettagliato le istruzioni al montaggio dei loro mobili.
Parkinson. Risale al 1958 spiega come un’organizzazione cresca indipendentemente
dalla quantità di lavoro che deve svolgere.
Peter. Nel 1969 Laurence J. Peter pubblicò il saggio "The Peter principle". Il testo è
imperniato su un enunciato che prende appunto il nome di "principio di Peter" altrimenti
detto principio di incompetenza: “In una gerarchia ogni membro tende a raggiungere il
proprio livello di incompetenza.” Un’analisi, ricca di esempi, che merita di essere letta.
E, se non bastassero, ecco un’altra idea regalo: un dizionario della lingua italiana.
Prima di consegnarlo, però, cercate la parola RICONOSCENZA ed evidenziatela. Sembra
che sia ormai largamente in disuso.
MARIO MONICELLI, sei mesi fa, disse agli studenti dell’Istituto di cinema e tv “Roberto
Rossellini”: «L’Italia è conosciuta all’estero solo per la sua cultura. Non siamo un Paese che ha
avuto grandi generali, grandi personaggi storici, ma solo una forte collocazione culturale. Ed
è proprio questa, l’unica cosa che ci viene da tutti riconosciuta all’estero, che si vuole oggi
combattere. Il cinema vuol dire tutto. Per il resto c’è la cultura dell’arraffare, di arricchirsi».
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GRAZIE MARIO
Ricordo professionale ed affettuoso di Mario Monicelli
"Se n'è andato con un’ ultima manifestazione della sua forte personalità, un estremo scatto
di volontà che bisogna rispettare" (Giorgio Napolitano)
Ci ha lasciato così Mario Monicelli: all’
di Venezia e la sua prima nomination
all’Oscar.
Dalla malinconia al tragicomico dell’
“Armata Brancaleone”, nuovamente con
Gassman, Monicelli raggiunge gli Anni
Settanta, dove firma altri due pilastri del
nostro cinema: “Amici miei” (1975, con il
grande Ugo Tognazzi) e “Un borghese
piccolo piccolo” (1977) dove ritrova Sordi e
lo guida in un ritratto profondamente
drammatico degli anni di piombo.
Gli Anni Ottanta iniziano con “Il marchese
del Grillo”(1981, nuovamente con Sordi), da
cui poi virerà verso una visione più
femminista con “Speriamo che sia
femmina”(1986).
Il suo ultimo lungometraggio è “Le rose del
deserto”, realizzato nel 2006, nuovamente ne
è sia regista sia sceneggiatore e ancora una
volta dipinge la guerra, in questo caso la
Campagna del Nord Africa del 1940.
E’ curioso come della maggior parte delle sue
migliori pellicole Monicelli sia stato anche
sceneggiatore, come a sottolineare il legame
indissolubile tra idea e realizzazione, vitale
nel cinema.
Del suo attore di riferimento, Alberto Sordi,
ha dichiarato in occasione della sua morte “È
stato l'attore più grande ma è soprattutto
stato uno straordinario autore, l'artefice del
suo personaggio con cui ha attraversato più
di 50 anni di storia italiana. Da regista dico
che era straordinariamente facile lavorare
con Sordi proprio perché era un grandissimo;
bastavano poche occhiate e ci si capiva sul
tono da dare alla sua interpretazione e quindi
al film. È stato un comico capace di
contraddire tutte le regole del comico.”, un
meraviglioso e toccante ritratto di
(artisticamente parlando) un padre verso un
figlio, per la quale sicuramente il grande
interprete adesso potrà dirgli “Grazie Mario”.
Sì, grazie Mario,
Donatella Italia*
improvviso e velocemente. E veloce deve
essere anche stato quel volo, quel suo terribile
volo, la sera del 29 novembre dal quinto piano
dell’ospedale San Giovanni di Roma.
Mi sforzo, ma faccio fatica ad immaginare un
anziano signore di 95 anni saltare fuori da una
finestra, eppure lui l’ha fatto.
Si fa fatica anche a contare i lavori che ha
firmato come regista: ben 68 tra film,
documentari e cortometraggi, realizzati tra il
1935 (“I Ragazzi della via Paal”, di cui fu
anche sceneggiatore) e quest’anno (il
cortometraggio “La nuova armata
Brancaleone”).
Monicelli ha lavorato con i nostri migliori
attori di sempre: Alberto Sordi, Totò, Aldo
Fabrizi, Vittorio De Sica, Sophia Loren,
Amedeo Nazzari, Marcello Mastroianni,
Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Adolfo
Celi, Walter Chiari, Elsa Martinelli, Anna
Magnani, Nino Manfredi, Paolo Villaggio,
Monica Vitti, Enrico Montesano, Gigi
Proietti, Gastone Moschin, Giancarlo
Giannini, Giuliano Gemma, Stefania
Sandrelli, Ornella Muti, Ivo Garrani e Gian
Maria Volonté.
Con “I soliti ignoti” (1958) riunisce
Gassman, Mastroianni, Totò e la bellissima
Claudia Cardinale in un ritratto dal riso
malinconico dell’Italia del dopoguerra che si
arrabatta per vivere, creando così il genere
della commedia all’italiana che durerà fino
agli anni Settanta.
L’anno successivo firma come regista e
sceneggiatore il suo capolavoro: “La grande
Guerra”. Questo film, un ritratto corale,
ironico e struggente della vita di trincea
durante la Prima guerra mondiale lontano
dagli stereotipi, reso immortale dalle ottime
interpretazioni di due altri grandi della
Settima arte, “il mattatore” Vittorio Gassman
affiancato da un Alberto Sordi alle prese con
il suo primo personaggio drammatico, gli
valse il Leone d’Oro alla Mostra del cinema
*Laureata in Linguaggi dei media – curriculum Cinema.
Media planner di professione e sceneggiatrice per passione
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Immancabile dalle ore 15,30 del 6 novembre 1974
La prima radio privata italiana è nata a Ossimo
Se alle 9 del mattino, o alle 12,30, c’è
una radio accesa in Valle Camonica,
state certi che, almeno nell’ottanta per
cento dei casi, si sta ascoltando la voce
di Mauro: è inconfondibile. Così come il
tono dei suoi editoriali che, condivisibili o
no, hanno il pregio di rappresentare un
chiaro, esplicito punto di vista nell’
informazione. Spazia su tutto, dalla frana
sulla provinciale al comportamento di
questo o quel politico, dall’illuminazione in
galleria alle proteste dei precari piuttosto
che un curioso fatto di costume.
Basta uno spunto e ce n’è per tutti.
E’ l’essenza del giornalismo.
Chi lo ascolta assiduamente si accorge
che non si parla mai addosso; Mauro non
vuole imporre un’idea, ma induce a
riflettere, pur nella diversità delle opinioni.
E, in una informazione sempre più
lontana dal suo scopo originario, si può
solo esprimere dell’ammirazione
professionale per questo vero e proprio
vessillifero della comunicazione.
Nel suo linguaggio troviamo di tutto,
fuorché l’ipocrisia. E, si faccia attenzione,
non ci si lasci ingannare dalla sua
fraseologia diretta, senza fronzoli letterali:
cela della cultura da vendere.
Ma veniamo alla sua storia.
“Pochissimi sanno, anche in Valle
Camonica, che le prime onde radio pirata
partivano da una casetta prefabbricata
posta poco fuori dall’abitato di Ossimo
Superiore”, ricorda Mauro Fiora nel sito
ufficiale di Radio Valle Camonica; e quel
pomeriggio di novembre, da un vecchio
trasmettitore ex militare da 10 watt,
vennero mandate in onda tre canzoni;
erano, nell’ordine: L’Inghilterra, La storia
di Marinella, Le colline sono in fiore.....
Ad annunciarle la voce dell’allora
venticinquenne Mauro Fiora: bornese di
nascita, ma che ha vissuto tutta l’infanzia
a Ossimo Superiore.
Radio Valle Camonica è dunque una
duplice risorsa per il nostro territorio: sia
per il suo ruolo giornalistico che per la
testimonianza di un’avventura in cui
Mauro Fiora ha creduto e, rischiando
sempre in prima persona, ha tenuto viva.
Un plauso!
Il mese scorso Radio Valle ha compiuto
36 anni: quasi due generazioni.
Certamente alcune delle giovani speaker
che ascoltiamo adesso sono nate dopo
quel novembre 1974; chissà se hanno
mai pensato che quella radio era già
l’abituale compagnia dei loro genitori?
Un’emozione da pelle d’oca.
La consuetudine voleva che ne
parlassimo nelle edizioni novembrine di
OssimoNoi, ma non avremmo riservato lo
spazio che meritava. Lo facciamo
volentieri oggi con i nostri rallegramenti
confidando di ascoltare ancora, per tanti
anni, quel convinto “e… ci risentiamo”.
2011 - L’ITALIA UNITA COMPIE 150 ANNI
Mercoledì 1° dicembre, presso la sala stampa di Pal azzo Chigi, è stato
presentato il programma ufficiale delle celebrazioni per il 15° anniversario
dell’Unità d’Italia. Fra le varie iniziative e manifestazioni ricordiamo:
il 7 gennaio, a Reggio Emilia, la Festa del Tricolore; il 17 marzo sarà festa
nazionale e quel giorno Roma, Firenze, Milano e Torino ospiteranno vari
eventi. In marzo, a New York, l’Italian Cultural Institute, organizzerà due
convegni. Il 21 aprile si celebrerà il Natale di Roma. In maggio, a Genova
Quarto e a Marsala, si commemorerà la spedizione dei Mille.
Le celebrazioni si concluderanno il 4 novembre 2011.
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Speciale emigrazione (a cura di Sabrah)
UBI BENE IBI PATRIA
Ci è stato chiesto di precisare il significato della frase in latino “Ubi bene ibi patria”: dove ti
senti bene lì è la tua patria. Ed è appunto la scelta, spesso forzata, che migliaia di nostri
connazionali hanno dovuto fare: trovare all’estero quello che non avevano nella loro terra.
Per compiutezza di ragionamento aggiungiamo anche la tesi di chi, comunque, preferisce
restare: “meglio il sale in patria che il marzapane all’estero”.
CERVELLI IN FUGA DALL’ITALIA
Impressionante il danno economico per la perdita di ricercatori
A
cura della Fondazione Migrantes è
appena stato diffuso il Rapporto Italiani
nel Mondo 2010. Nelle sue 510 pagine
leggiamo che i nostri connazionali
all’estero sono 4.028.370, cioè il 6.7% dei
residenti in Italia, Sono aumentati di
113mila unità rispetto al 2009 e di quasi 1
milione rispetto al 2006.
“Nel complesso, lo afferma il Rapporto,
l’emigrazione italiana è stata ammirevole
perché, pur partendo da condizioni
veramente sfavorevoli, è riuscita a
realizzare un soddisfacente grado di
integrazione”.
In questo quadro di numeri emerge un
altro dato: il 67,2% ha un grado di
istruzione medio-alta; se da una parte ci
qualifica, dall’altro mette il dito sulla realtà
della “fuga di cervelli” già espressa nella
scorsa edizione di OssimoNoi.
Il 30 novembre, mentre alla Camera dei
deputati si votava il ddl Gelmini sulla
riforma universitaria,
al Senato la
Fondazione Lilly presentava i risultati di
una ricerca effettuata dal l'ICom (Istituto
per la Competitività).
Questo lavoro mette in evidenza che
l’emigrazione dei nostri “cervelli” sta
rappresentando, oltre che alla perdita di
risorse umane di qualità, anche quella
finanziaria. Si stima infatti in miliardi di
euro il valore di tutti i brevetti realizzati dai
nostri ricercatori nei vari laboratori in giro
per il mondo.
Secondo i dati presentati, la regione
italiana che ha ceduto più talenti e' la
Lombardia, che si e' lasciata sfuggire 704
milioni di euro, come valore attuale dei
suoi brevetti, e circa 1,7 miliardi di euro
dal 1989 ad oggi.
Estendendo l’analisi a tutti i 301 brevetti
presentati dai 20 top scientist “il valore
cumulato stimato dei flussi di cassa è
pari a 3,9 miliari di eur”. Secondo la
ricerca ICom la fuga appare inarrestabile:
il 35% dei migliori 500 ricercatori italiani
abbandona il Paese. Una migrazione che
potrebbe quindi costarci ancora più cara
in futuro.
Il professor Andrea Lenzi, presidente del
Consiglio Universitario Nazionale,
ha
recentemente
affermato:
“I
nostri
ricercatori possiedono un indice di
produttività individuale eccellente con il
2,28% di pubblicazioni scientifiche. La
ricerca scientifica italiana risulta così
essere superiore alla media dei principali
Paesi europei, nonostante il più basso
numero di ricercatori”.
Un “grazie mille” da Zurigo e da Frankfurth am
am Main
L’associazione Alumni Bocconi è capillarmente diffusa all’estero; dalle
sedi di Zurigo (Chiara) e di Frankfurth (Egon*), dove hanno letto lo
scorso numero di OssimoNoi, ci è giunto un cordialissimo
ringraziamento. Ricambiamo con un ideale abbraccio: ci fate onor
nore!
* Egon ci informa che, da bambino, era anche stato in gita scolastica a Ossimo!!!
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DICEMBRE CI RICORDA
di Sabrah
9 dicembre: compie 90 il presidente emerito della Repubblica C. Azeglio CIAMPI
27 dicembre 1947: viene promulgata la Costituzione della Repubblica Italiana.
31 dicembre 1855: nasce Giovanni PASCOLI
12 dicembre 1969: la bomba nella Banca Nazionale dell’Agricoltura, in piazza
Fontana, a Milano: erano le 16.37. L'attentato causerà sedici morti, di cui quattordici
sul colpo, e ottantotto feriti. Uno di questi, con una gamba lacerata, fu soccorso e
trasportato al Policlinico, in via Francesco Sforza, dall’allora ventiduenne Salvatore
Italia che, in auto, stava tornando in ufficio.
dalla BIBLIOTECA
DA NON PERDERE
La programmazione ha in calendario due punti molto importanti che richiedono un’ampia
partecipazione, non solo quella ammirevole delle scuole: Scopriamossimo – la ricerca di
angoli e ricordi del nostro territorio (Laboratorio Culturale 4) e la mostra sulla Shoah.
RESTITUZIONE LIBRI
La nostra Biblioteca segnala che risultano ancora fuori alcuni libri presi in prestito da oltre
due mesi. Buona parte furono ritirati da alunni che dalla scuola primaria sono passati alla
secondaria, altri sono (probabilmente) dimenticati su qualche comodino o su scaffali di
casa. Si invita a verificare e restituire negli orari di apertura della biblioteca (mercoledì e
venerdì dalle 15 alle 16). Grazie.
Troppe le insidie che minacciano i minori
SIAMO DALLA PARTE DEI BAMBINI
Aurelio è uno dei nostri più assidui e attenti lettori.
Nei giorni scorsi ci ha espresso una sua proposta, quella di vedere tutti i
bimbi schierati davanti all’asilo S. Giuseppe mentre esclamano:
“Noi, che siamo belli, bravi e buoni, per tutti i bambini del mondo,
chiediamo a voi grandi: LASCIATECI STARE !!! ”.
Chissà se lo faranno, noi intanto raccogliamo l’idea e la divulghiamo.
 A VOI TUTTI I NOSTRI MIGLIORI AUGURI E A DANIELA
ANCHE UN IMMENSO “IN BOCCA AL LUPO!!!”  OSSIMONOI - direttore responsabile: Salvatore Gianmaria Italia (tessera n° 2763)
- collaborazione di Marilena Baffelli, Donato Corazza, Daniela Italia e Angela Maggiori segretaria di redazione: Claudia Andreoli - impaginazione e consulenza di Donatella Lorenza Italia
© proprietà riservata - editore: Donatella Lorenza Italia - distribuzione gratuita
ediz. Dicembre 2010 - stampato in proprio - n° 0 i n attesa di registrazione – [email protected]
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