le perle di ritorno odissea di un vetraio africano

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le perle di ritorno odissea di un vetraio africano
LE PERLE
DI RITORNO
ODISSEA DI
UN VETRAIO
AFRICANO
IL FILM
SCRITTO E DIRETTO DA
PRODUTTORE
CON
FRANCO BASAGLIA
NICOLA ROSADA
MOULAYE NIANG PINO SIGNORETTO
DAVIDE SALVADORE E DAOUDA GUEYE
FOTOGRAFIA
GIOVANNI ANDREOTTA
MONTAGGIO
ELEONORA CAO
MUSICHE
FRANCESCO NOVARA
SUONO
ENRICO LENARDUZZI
SET
GENERE
FORMATO / MIN
RATIO
VENEZIA - ITALIA
DAKAR - SENEGAL
DOCUMENTARIO
HD, 62 MIN
1:1.77
UNA PRODUZIONE
CON IL CONTRIBUTO DI
MINISTERO DEI BENI CULTURALI
COMMISSIONE CINEMA
REGIONE VENETO
FONDAZIONE DI VENEZIA
SINOSSI
La storia di Moulaye, il primo immigrato senegalese diventato perliere a Venezia.
Arrivato come turista, innamorato dell’arte del vetro, Moulaye affronta uno
degli ambienti più chiusi d’Italia, i Maestri di Murano, l’isola del fuoco.
Un nuovo viaggio alla scoperta del dramma di un luogo e di un’arte che rischiano
di scomparire, intrapreso con gli occhi di chi sa di non poter tornare a casa.
Perché a casa si torna solo con qualcosa in mano. In un paese in
cui se sei nero sei clandestino e se sei clandestino sei destinato a
vendere borse per la strada, cosa succede quando spezzi il cerchio?
NOTE DI REGIA
La prima volta che ho incontrato Moulaye nel suo negozio mi ha chiesto se volessi imparare a
fare il suo lavoro. Avendo parenti Muranesi che lavorano il vetro, abituato fin da piccolo alla leggendaria discrezione che circonda l’isola, ho sorriso: era la prima volta che mi veniva offerta la
possibilità di imparare. Da un nuovo perlaio, straniero, che lavora come nessun’altro, mescolando
le tradizionali tecniche muranesi al design africano.
Le storie tragiche d’immigrazione sono tante. Descrivono in mille modi i drammi del percorso
attraverso le nostre frontiere.
Poche raccontano del viaggio che inizia dopo che sei arrivato: la battaglia per ottenere il lavoro
che ti sei scelto, la passione necessaria ad impararlo, il sogno di portarlo con te in patria, se e
quando ritorni.
Seguire Moulaye tra le calli e i canali di Venezia regala una prospettiva unica sull’incontro con i
grandi Maestri di Murano, con la loro arte che è insieme la loro passione e il loro modo di vivere,
con la storia di un’isola destinata a morire, schiacciata tra la paura centenaria di condividere il
proprio sapere e l’impossibile competizione con i prodotti asiatici.
Le Perle di ritorno è un film sull’ importanza di imparare, sulla responsabilità di offrirne l’opportunità, sulla forza e determinazione necessaria ad afferrarla, e sulle conseguenze drammatiche
che lasciarla scappare comporta.
IL REGISTA
Nato e crsciuto a Venezia, Franco Basaglia ha lavorato come aiuto-regista di autori come Spike
Lee (Miracle at St.Anna), Marc Forster (007: Quantum of Solace), Chris Weitz (Twilight: Eclipse) ,
Lasse Hallstrom (Casanova), Tony Gilroy (Duplicity), Sofia Coppola (Somewhere), e registi italiani
tra i quali Giacomo Battiato, Gianluca Tavarelli, Guido Chiesa.
Ha acquisito esperienza internazionale su set cinematografici e pubblicitari in USA, Inghilterra,
Francia, Spagna, Sud Africa, Marocco.
Nel 2006 vive a New York, dove studia a NYU Tish School of the Arts e collabora con il regista
Tom McCarthy al suo “The Visitor - L’ospite inatteso”.
Nel 2011 produce il cortometraggio “A Chjana”, vincitore come miglior corto alla Mostra del
Cinema di Venezia nello stesso anno e attualmente in competizione al SXSW e ai Nastri d’Argento.
Le Perle di ritorno è il suo primo documentario.
PERSONAGGI
MOULAYE
Moulaye è arrivato a Venezia dieci anni fa, dopo aver vissuto a Parigi con i suoi fratelli. In visita
per il Carnevale, decide di rimanere dopo aver visto lavorare il vetro da dietro una vetrina.
Per due anni cerca senza successo di trovare chi gli possa insegnare il mestiere, due anni da
portiere, lavapiatti, cameriere, con la speranza di approdare a Murano.
La porta si apre con Perla, incontrata sull’isola, che lo invita a casa dalla madre: il sogno di
Moulaye è tutto dentro un armadio, canne di vetro, lume e canne per soffiare. “Se le vuoi” gli dice
la madre “sono tue”.
Batterista e pittore amatoriale Moulaye unisce i colori e design africano alle tecniche tradizionali
muranesi, iniziando presto a vendere i suoi pezzi ai più importanti commercianti di Venezia e a
clienti internazionali.
Oggi il negozio di Moulaye è la meta preferita dei bimbi del quartiere che spesso si infilano tra i
turisti per rubare qualche perla.
A Moulaye fanno tenerezza: “A loro lasceremo tutto quello che sappiamo”. Trasmettere il sapere,
come fanno i griot, i cantastorie depositari della cultura orale wolof, è fondamentale.
“E il prezzo per imparare è la promessa di insegnare a tua volta “.
Moulaye ha già trovato il suo primo allievo, senegalese come lui: Daouda.
DAOUDA
“Come sei arrivato a Venezia?” Daouda si ferma, allontana il vetro dalla fiamma, guarda in
macchina e abbassa gli occhiali protettivi: “Ho preso un aereo”.
Nessun viaggio tragico su barche di fortuna, nè abusi nei centri di detenzione. “Quello capita a
chi va a vendere le borse” dice lui col sorriso: anche lui ha venduto borse per un anno andando a
Napoli a comprare la merce all’ingrosso (ma se sei fortunato te le portano direttamente i cinesi a
Mestre) e stendendo ogni giorno il proprio lenzuolo sui masegni di S.Marco.
Parlando cinque lingue viene assunto da un negoziante di vetro per attirare clienti, finendo presto
a lavorare nelle famose “Sale” di Murano.
Ma Daouda non è arrivato in cerca di ispirazione artistica: cresciuto con un padre karateka, si
allena come kick-boxer patecipando ai campionati italiani e diventando campione dei pesi lightcontact.
Quando incontra Moulaye non gli sembra vero che qualcuno gli proponga di imparare un lavoro,
di smettere di vendere le cose d’altri e iniziare a vendere le proprie. Ora ha il suo negozio dove
espone le sue perle diverse per forme e colori da quelle di Moulaye.
Tre volte a settimana il lume si spegne prima. Daouda si mette in spalla sacca e guantoni e va
ad insegnare ai ragazzi veneziani a non avere paura dell’uomo nero. Lo sport e la disciplina che
insegna sono parti fondamentali della vita di Daouda: “Il razzismo esiste, ci devi convivere. La
disciplina sportiva ti insegna ad essere paziente. Dopotutto non puoi piacere a tutti, no?”
PERSONAGGI
PINO
Pino Signoretto nasce a Murano nel 1944. Inizia a lavorare il vetro a 10 anni sotto l’ala di uno dei
più importanti maestri dell’isola, Alfredo Barbini. A soli 16 anni ottiene il titolo di Maestro Vetraio,
continuando a lavorare per Barbini e fondando in seguito il proprio studio.
In 60 anni di carriera Pino lavora con grandi artisti e designer tra i quali Dale Chihuly, Damien
Hirst, Martin Bradley e Lino Tagliapietra.
Riconosciuto oggi come uno dei più importanti maestri di Murano, insuperabile nelle tecniche di
scultura del vetro pieno, Pino continua a vivere sulla sua isola nonostante i viaggi continui per
insegnare nelle scuole di tutto il mondo.
“Mi chiamano Maestro, ma continuo a sapere quanto devo ancora imparare. Rimane l’orgoglio di
essere un vetraio, titolo che secoli fa la Serenissima Repubblica considerava equivalente a quello
aristocratico. Nobiltà d’arte invece che di sangue. Un’arte in cui non si torna indietro, in cui la
precisione del gesto è tutto e al maestro vetraio non è permesso alcun margine di correzione. In
questa ricerca di perfezione ho trovato la mia ragion di vita.“
DAVIDE
“Non basta lavorare il vetro. Bisogna viverlo”.
Davide Salvadore viene da una famiglia di vetrai. E’ nato, cresciuto e ha sempre vissuto a Murano.
Un ragazzino difficile, venne obbligato a frequentare le fornaci dalla famiglia convinta che la
disciplina del lavoro ne avrebbe stemperato il carattere ribelle.
Lavorando con i grandi maestri delle fornaci di Venini, Barovier, Toso, Davide si appassiona al
mestiere. Per anni lavora anche le perle al lume collaborando con importanti nomi della moda tra i
quali Roberta di Camerino, Yves Saint Laurent, Christian Dior e Swatch.
Nella sua fornace in cui ha costruito i suoi stessi strumenti di lavoro, Davide cerca continuamente
di combinare le vecchie tecniche a nuove idee: “I miei pezzi prendono ispirazione dalla cultura, dai
paesaggi, e dalle genti che popolano il continente africano. Mi ha sempre affascinato l’idea della
figura femminile nei suoi gesti quotidiani come la raccolta dell’acqua, con le vesti coloratissime
che si confondono ai toni dei paesaggi”.
I suoi pezzi venduti in tutto il mondo continuano a fruttare a Davide collaborazioni con i migliori
studi e artisti del vetro in tutto il mondo.
CONTACT INFO
DIRECTOR
PRODUCER
FRANCO BASAGLIA
+39 347 0436886
[email protected]
NICOLA ROSADA
+39 348 7277160
[email protected]
GIUDECCA 212, 30133
VENICE, ITALY
TEL: +39 041.2446967
FAX: +39 041.2446925
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