il mio vicino totoro

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il mio vicino totoro
IL MIO VICINO TOTORO
di Hayao Miyazaki
SCHEDA DI LETTURA
Per gli insegnanti
Sinossi:
Le sorelline Satsuke e Mei (11 anni la prima, 4 la seconda) si trasferiscono insieme al padre in una
nuova casa, in campagna, in attesa che la madre venga dimessa dal vicino ospedale. Per le due
bambine inizia un viaggio alla scoperta di un nuovo mondo, abitato da creature fantastiche: dai
nerini del buio, spiritelli della fuliggine che occupano le vecchie case abbandonate, visibili solo agli
occhi dei bambini, a buffi esseri di pelo di varie dimensioni, tra cui Totoro, una creatura grigia e
morbida dall'aspetto un po’ pittoresco, una sorta di incrocio tra un orso e un grosso gatto. Totoro
è uno spirito buono della foresta, colui che porta il vento, la pioggia, la crescita. Vederlo è un
privilegio! Insieme a lui, Satsuke e la piccola Mei vivranno avventure straordinarie.
1. Il mio vicino Totoro è un film autobiografico
Totoro resta un personaggio di fantasia, uno spirito che si rivela solo alle due piccole protagoniste,
ma Hayao Miyazaki, quando scrisse e lavorò su questo film, si lasciò ispirare dalla sua vita e, in
particolar modo, dalla sua infanzia, quando sua madre si ammalò di tubercolosi (come succede alla
madre di Satsuke e Mei) e per anni – fino al 1980, quando morì – passò molto tempo con lei in
ospedale.
2. Il volo, la natura, l’infanzia
Ne Il mio vicino Totoro tornano tre delle tematiche più care ad Hayao Miyazaki: il volo (Totoro, a
un certo punto, trasporta Satsuke e Mei librandosi nell’aria); la natura (il trasferimento dalla città
alla campagna delle due piccole protagoniste); e l’infanzia (come succede anche in altri film, anche
in questo il ruolo centrale è affidato a due personaggi piccoli, forti della loro ingenuità e, allo
stesso tempo, di una visione più appassionata del mondo e della vita).
3. Il rapimento dei bambini
È un tema che ritornerà con La città incantata, film che farà vincere ad Hayao Miyazaki il premio
Oscar per l’animazione. Ma già ne Il mio vicino Totoro, con la scomparsa della piccola Mei, il
regista giapponese prova ad avvicinare il pubblico – con il suo inconfondibile stile – a uno dei
problemi più diffusi nel Giappone dello scorso secolo: il rapimento dei bambini e la loro
scomparsa.
4. La critica divisa, incassi bassissimi
Quando uscì per la prima volta al cinema, Il mio vicino Totoro non andò così bene. Nel mondo
incassò poco più di 1 milione di dollari (di cui almeno 300mila solo in Italia). E la critica – ancora
non così legata a Miyazaki e allo Studio Ghibli – si divise a metà: tra chi tacciavano il film di
eccessivo buonismo, chi di troppa fantasia e chi, semplicemente, di inconcludenza.
5. Tra bene e male
Questo è uno dei pochi film in cui la distinzione tra bene e male si fa netta. E le protagoniste non si
abbandonano mai – come invece succede ai personaggi de Il castello errante di Howl o di Porco
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Rosso – ai loro istinti e alle loro paure. È una celebrazione dell’innocenza e della bontà
disinteressata.
Totoro diventa il simbolo dello Studio Ghibli
Non fu così immediato come passaggio. Ci volle
ancora qualche anno prima che
Toto diventasse – merito di un artigiano
giapponese – un pupazzo, uno dei più venduti
in Giappone. I soldi che lo Studio Ghibli
guadagnò gli permisero di rientrare di alcune
perdite: e per questo, riconoscenti, i soci
fondatori decisero di far diventare il troll il logo
ufficiale dell’azienda.
La tradizione tra misticismo e racconti
Ne Il mio vicino Totoro ci sono spiriti e spiritelli; lo stesso Totoro è un essere immaginario, un troll:
un incrocio tra una talpa, un orso e un procione. Miyazaki – come poi rifarà spesso, ne La città
incantata e ne Il castello di Howl per esempio – inserisce elementi della tradizione giapponese nei
suoi film, rendendoli parte integrante (come i “nerini del buio“) del suo universo narrativo.
8. La casa di Satsuke e Mei diventa realtà
In occasione dell’Expo 2005, Goro Miyazaki, figlio di Hayao, ha progettato e fatto costruire nei
minimi dettagli la casa in cui le due piccole protagoniste vanno ad abitare quando, insieme al
padre, si trasferiscono dalla città alla campagna.
9. All’inizio c’era solo una protagonista
Nella sua idea iniziale del film, Miyazaki aveva pensato ad una sola protagonista. Solo a produzione
avviata decise di dare vita a due sorelle, Mei e Satsuke, due nomi che, in giapponese, si ricollegano
entrambi al mese di maggio. Sono due personaggi speculari: la più piccola rappresenta la purezza
e l’innocenza dell’infanzia; l’altra, la più grande, il candore e l’intelligenza viva di quando si è
bambini.
10. La colonna sonora di Joe Hisaishi e la canzone di Miyazaki
https://www.youtube.com/watch?v=BdNksb9Rtic
La colonna sonora del film è composta da Joe Hisaishi oltre ad essere una delle sue composizioni
più famose. I titoli di testa sono accompagnati dalla canzone Sampo, scritta da Reiko Nakagawa.
Mentre la canzone Tonari no Totoro è stata composta dallo stesso Miyazaki ed è divenuta
talmente celebre in Giappone, da essere insegnata addirittura nelle scuole.
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Le versioni italiane delle canzoni delle sigle iniziale e finale, "Passeggiata" e "Il mio vicino Totoro"
sono interpretate da Roberta Frighi su testi di Gualtiero Cannarsi (Shito sul web), adattatore dei
dialoghi e direttore del doppiaggio italiano.
Passeggiata
Camminiam, camminiam... io sto benone, sì!
Mi piace tanto camminar... di buon passo andiam!
Strade in collina... gallerie... distese d'erba...
Ghiaia sul sentier... e poi per ponte un tronco c'è!
Si riscende da un sentier... sotto alle ra-gna-tel!
*****
Camminiam, camminiam... io sto benone, sì!
Mi piace tanto camminar... di buon passo andiam!
Volpi anche voi, e tanuki voi... fatevi veder!
Esploriamo, dai... giù fino in fondo al bosco, sì!
Tanti amici ci saran, che feli-ci-tà!
Tanti amici ci saran, che feli-ci-tà!
Il mio vicino Totoro
Totoro, Totoro... Totoro, Totoro...
Chi mai sarà... che va a piantar...
Di nascosto semi sul sentiero?
Se gemme poi... ne spunteran...
Un codice segreto sarà,
L'accesso al bosco consentirà,
Che fantastica avventura comincerà!
Il vicino Totoro, Totoro... Totoro, Totoro...
Nel bosco abita,
Ci vive fin dall'antichità!
Il vicino Totoro, Totoro... Totoro, Totoro...
Solo al tempo dell'infanzia, tu
Potresti incontrarlo e poi non più
E ti meraviglierai!
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Aspetti il bus... che pioggia c'è...!
Se un fantasma tutto zuppo è lì con te,
L'ombrello tuo, offrigli dai!
Lui ti ringrazierà,
L'accesso al bosco consentirà,
Un portale magico si schiuderà!
Il vicino Totoro, Totoro... Totoro, Totoro...
Nei pleniluni, lui
L'ocarina suona lassù!
Il vicino Totoro, Totoro... Totoro, Totoro...
Se mai tu lo incontrassi
Che splendida gioia ti verrà!
Lui a te la porterà!
Il mio vicino Totoro: personaggi
Satsuki Kusakabe (草壁 さつき)
undici anni, è la sorellina maggiore. In assenza della madre, accudisce la piccola Mei e aiuta il papà
nella gestione della casa.
Mei Kusakabe (草壁 めい)
quattro anni, è la più piccola della famiglia. E’ la prima ad incontrare le creature straordinarie che
popolano la foresta. Ed è lei che, sbagliando il nome del personaggio di una fiaba, inventa il nome
di Totoro.
Tatsuo Kusakabe (草壁 たつお) - Il padre
Il papà di Satsuke e Mei è uno studioso. Ha un ottimo rapporto con le bambine ed è sempre
pronto a dar loro delle spiegazioni rassicuranti su tutto quello che di strano accade nella nuova
casa.
Yasuko Kusakabe (草壁 靖子) La madre
La mamma di Satsuke e Mei è in ospedale. E’ per stare vicino a lei che le piccole si sono trasferite
con il papà nella nuova casa.
Totoro (トトロ)
Totoro è il singolare personaggio che stringe amicizia con Satsuki e Mei. Il suo aspetto è quello di
un grosso e simpatico incrocio tra una talpa, un orso e un procione. È un essere calmo e bonario,
ama dormire, e può rendersi invisibile a tutti, mostrandosi solo a chi effettivamente desidera.
Sembra essere il custode e protettore della foresta, alla stregua degli spiriti kami della natura.
…
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«Non è uno spirito: è semplicemente un animale. Credo viva sulle ghiande. Presumibilmente è il
custode della foresta, ma è solo un'idea raffazzonata, una vaga approssimazione»
Hayao Miyazaki
Gattobus (ネコバス - Nekobasu)
Bakeneko è una nekomata metà gatto e metà autobus. Nel film viene usato come mezzo di
trasporto, dal momento che grazie alle sue numerose zampe riesce a spostarsi a grande velocità e
può rendersi invisibile ai “babbani” (cioè i non maghi, così come nel film di Miyazaki solo i bambini
possono vedere il Gattobus).
Nonnina (おばあちゃん - Obaachan)
Anziana signora e nonna di Kanta. Abita nei pressi della casa dei Kusakabe, e le due sorelle si
affezionano molto a lei.
Kanta Ōgaki (大垣 寛太 - Ōgaki Kanta)
Vicino di casa della famiglia Kusakabe, della stessa età di Satsuki. A causa della sua timidezza non
riesce subito ad instaurare un buon rapporto con la ragazza, ma la sua curiosità e attrazione nei
suoi confronti lo portano spesso nei pressi della casa dei vicini.
CURIOSITA’
Tra analogie e riferimenti, la simbologia della primavera e la sua espressione sintomatica delle
forze della Natura, ricorre anche nel nome di Satsuki che in giapponese significa "maggio", così
come "maggio" in inglese è pronunciato Mei, avviene nel mese di maggio anche il trasloco della
famiglia, mentre la primavera risveglia gli spiriti kami della natura come Totoro.
La casa delle bambine e l’albero di canfora dove dimora Totoro rappresentano un “jinja”, un
santuario scintoista costituito da un’area naturale e da una serie di edifici dove si recano i fedeli
per venerare i Kami.
CITAZIONI
“Per mamma.”
Gli alberi si scansano!
Anche se era un sogno… - non è stato un sogno!!
Si è mostrato papà, è apparso, è apparso! – Un gatto! Un autobus gatto!
Guarda guarda guarda: mmmmhhh, mi sa che sono apparsi i “corri-fuliggine”.
Mei non ha paura!
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Ma è fantastico! Vivere in una casa dei fantasmi è stato il sogno di papà sin da quando era
bambino!
Entrando all’improvviso da un posto luminoso in un posto buio, gli occhi si accecano e vengono
fuori i “nerini del buio”.
Ehiii, la tua casa è una casa dei fantasmi!
Non è che lo si possa incontrare sempre. – Lo vedremo ancora? Voglio incontrarlo anch’io! –
Magari sì, se avremo fortuna… Che albero magnifico. Deve di certo trovarsi qui da un lungo,
lunghissimo tempo passato. In tempi passati, alberi e uomini erano buoni amici. E’ vedendo
quest’albero che il papà si è proprio convinto per quella casa. Piacerà sicuramente anche alla
mamma, sapete? Su, ringraziamo e torniamo a casa.
Ti siamo grati della cura che hai avuto di Mei, te ne preghiamo anche per il futuro. – Te ne
preghiamo!
L’ho preso, sorellona!
TEMI CHIAVE:
LA FAVOLA
L’AMICIZIA
L’AVVENTURA
Nella realtà del regista nipponico il mondo vive (o dovrebbe farlo) a contatto con la natura: in questo caso essa non è
una frontiera da salvaguardare o purificare ma un contenitore florido, magico e misterioso, habitat di creature
fantastiche e di avventure da sognare a occhi aperti.
"Il mio vicino Totoro" rappresenta con la semplicità di un istant-classic l'incontro col meraviglioso, che in Miyazaki,
non trovandosi in una realtà parallela, si muove e agisce sotto i nostri occhi, basta saperlo cogliere. E' così che si
sviluppano alcune delle sequenze più intense e magiche dell'opera, come la scoperta del Totoro dopo il tunnel di
alberi, Totoro che fa crescere una sequoia in pochi attimi, la corsa sul Nekobus (un gatto-bus).
Seguendo le linee di un racconto di formazione, "Tonari no Totoro" è un libro delle fiabe le cui illustrazioni prendono
vita e compaiono con naturalezza nel mondo (infatti Mei riconosce i makkurokurosuke, i neri folletti della fuliggine, e
Totoro, il guardiano della foresta, perché li ha visti nelle illustrazioni di un libro).
Non si tratta di visioni oniriche né di fantasticherie infantili: gli esseri "fantastici" esistono tanto quanto gli altri
personaggi e vivono grazie allo sguardo puro dei bambini, poiché loro, oltre ad avere la possibilità di vederli, vogliono
vederli.
"Era solo un sogno...ma non era un sogno!", esclameranno Sutzuki e Mei, scoprendo, appena sveglie, che della
sequoia cresciuta di notte grazie a Totoro erano rimasti solo i tanto desiderati germogli. Esiste ciò che si vuole vedere:
ecco il teorema.
La straripante immaginazione miyazakiana è sia meraviglia che concreto aiuto per superare le difficoltà: saranno
infatti Totoro e il Nekobus a permettere il ritrovamento di Mei e di arrivare rapidamente all'ospedale della madre. La
conoscenza del nuovo e prezioso mondo è l'anticamera di una crescita che non ci interessa poi seguire...preferiamo
immaginarla.
Graziella Bosco, 3 aprile 2016
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Fonti:
www.cineblog.it
www.comingsoon.it/film/il-mio-vicino-totoro/47103/scheda/
www.wired.it/play/cinema/2015/12/11/10-cose-mio-vicino-totoro/
www.mymovies.it/film/1988/ilmiovicinototoro/
www.ondacinema.it/film/recensione/mio_vicino_totoro.html
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