3.2 Le infrastrutture per la mobilità
Transcript
3.2 Le infrastrutture per la mobilità
L E I N F R A S T R U T T U R E 3.2 LE INFRASTRUTTURE PER LA MOBILITÀ1 Nonostante alcuni elementi di debolezza, riscontrabili prevalentemente a livello urbano, il territorio piemontese è servito da un sistema di infrastrutture per la mobilità piuttosto articolato e capillare (fig. 1). Il telaio infrastrutturale esistente è robusto ed esteso. A meno di alcuni anelli mancanti, le dotaIl Piemonte è situato a cavallo zioni sono gedi due assi forti di livello contineralmente nentale in corso di potenziabuone sia in mento, il Corridoio 5 sull’asse campo stradale sia in campo est-ovest e il Corridoio 24 sulferroviario. Fa l’asse nord-sud eccezione il sistema aeroportuale, le cui carenze non vanno però ascritte alle strutture esistenti, che sono state di recente oggetto di notevoli interventi di potenziamento, quanto piuttosto ad aspetti organizzativi e di gestione dell’offerta. La rete delle infrastrutture rappresenta un supporto efficace per l’assetto del sistema logistico regionale, oggi sostenuto sostanzialmente da tre elementi chiave: l’interporto di Orbassano (Sito), il centro intermodale di Novara (CIM), il polo di Alessandria e del basso Alessandrino. Le infrastrutture per la comunicazione materiale e immateriale di cui il Piemonte è dotato svolgono un ruolo strategico nel quadro della competizione continentale e rendono la piattaforma nord-occidentale una delle principali zone di integrazione economica in grado di competere con le altre aree forti europee, in particolare con l’area centrale dove hanno sede le principali funzioni di comando politico ed economico dell’Unione. Il livello di dotazione infrastrutturale, specie se con1 150 Il paragrafo è a cura di Flavia Scisciot ed Elisabetta Vitale. frontato con quello del recente passato, è da ritenersi soddisfacente, anche in virtù della quantità di interventi, di diversa entità, che hanno interessato il Piemonte nel corso degli ultimi anni, segnando un periodo di investimenti e realizzazione di interventi senza precedenti. Basti pensare all’ammontare degli investimenti in corso e programmati per opere stradali, ferroviarie e più in generale legate alla mobilità di passeggeri e merci, pari a circa 35 miliardi di euro; un evento epocale che può rappresentare un elemento di forza e di supporto alle politiche territoriali regionali, offrendo al Piemonte una grande opportunità di integrazione con il contesto nazionale e internazionale. La possibilità di cogliere questa opportunità è legata alla capacità della pianificazione di integrare gli interventi infrastrutturali con le trasformazioni urbanistiche in atto. Ciò vale in particolare per contesti urbani collocati in posizioni strategiche e toccati dai grandi interventi infrastrutturali, quali ad esempio i nodi urbani di Torino e Novara. Ad accelerare il processo di importanti trasformazioni che hanno recentemente interessato il territorio piemontese ha sicuramente contribuito l’evento olimpico del 2006. Oltre alle infrastrutture inserite nel Programma Olimpico, anche la realizzazione di numerose opere ad esse collegate è stata accelerata, essendo la loro ultimazione funzionale all’efficienza del sistema dei trasporti nel suo complesso. La maggior parte delle opere olimpiche è stata ultimata entro la fine del 2005, in tempo per l’inizio dei Giochi di Torino 2006. L’articolata attività di preparazione dei Giochi ha fornito di fatto l’opportunità per dare avvio a una significativa opera di reinfrastrutturazione del territorio piemontese. Diverse infrastrutture strategiche sono ancora in corso di programmazione o di realizzazione, quali ad esempio la linea AV/AC Lione-Torino-Milano, l’autostrada Asti-Cuneo, il nodo di Novara, il passante di Torino, il Terzo valico dei Giovi. Gli interventi programmati e in corso contribuiranno a rendere il grado di 3.2 Fig. 1 L E I N F R A S T R U T T U R E P E R L A M O B I L I T À RETE STRADALE E FERROVIARIA IN PIEMONTE Aree urbanizzate Ferrovie Autostrade e superstrade Strade statali ed ex-statali Strade provinciali 151 L E I N F R A S T R U T T U R E infrastrutturazione del territorio piemontese competitivo e diffuso. Tratteggiando alcuni aspetti della recente dinamica realizzativa, che pone le premesse per futuri scenari infrastrutturali regionali, è possibile restituire un’immagine sintetica dello stato di attuazione delle opere programmate sul territorio regionale. L’analisi dei documenti di programmazione, dal livello europeo a quelli sub-regionali, anche alla luce dello stato di avanzamento del programma regionale e del relativo impegno economico-finanziario che esso Tab. 1 SISTEMI comporta, consente di prefigurare possibili scenari di medio termine. LA PROGRAMMAZIONE DELLE INFRASTRUTTURE DI MOBILITÀ Come è noto, il Piemonte è situato a cavallo di due assi forti di livello continentale in corso di potenziamento, facenti parte della rete TEN-T (Trans European Networks): il Corridoio 5 sull’asse est-ovest e il PRIORITÀ INFRASTRUTTURALI IN PIEMONTE STRADALI E AUTOSTRADALI 1. Galleria di sicurezza autostradale del Frejus 2. Pedemontana piemontese • Tratta Rolino-Masserano-Romagnano Sesia • Tratta Biella – Autostrada A4 Torino-Milano • Raccordo autostradale Strevi-Predosa e nuovo casello di Predosa 3. Tunnel Colle del Tenda 4. Tangenziale di Torino (Ativa): realizzazione della quarta corsia 5. Nodo di Ivrea 6. Tangenziale di Novara 7. Autostrada A4 Torino-Milano: interventi di adeguamento Novara-Milano (tronco 2°) 8. Autostrada Asti-Cuneo • Tronco 1: A6 (Massimini) - Cuneo, dallo svincolo di Massimini sulla A6 Torino-Savona fino a Cuneo; • Tronco 2: A21 (Asti) - A6, dal casello di Asti est sulla A21 Torino-Piacenza al casello di Marene sulla A6 Torino-Savona SISTEMI FERROVIARI 9. Quadruplicamento Torino P. Susa-Stura e F.V. Torino Porta Susa 10. Rete AV/AC Torino-Milano 11. Linea AV/AC Torino-Lione • Nuova linea Torino-Bussoleno; • Tratta Bruzolo/Confine di Stato (sezione internazionale). 12. Corridoio Genova-Rotterdam: tratta AV/AC Milano-Genova, terzo valico dei Giovi 13. Nodo ferroviario di Novara: scavalco linee Novara-Mortara e Novara-Milano 14. Nodo ferroviario di Torino: collegamento della Torino-Ceres a Rebaudengo 15. Raddoppio linea Fossano-Cuneo 16. Potenziamento Chivasso-Ivrea 17. Potenziamento Torino-Pinerolo RETI METROPOLITANE 18. Metropolitana di Torino • Tratta 3 Collegno (Deposito) - Cascine Vica (prolungamento ovest linea 1) • Tratta 4 prolungamento Sud Lingotto-Bengasi HUB INTERPORTUALI 19. Interporto di Novara Fonte: Ministero delle Infrastrutture, novembre 2006 152 3.2 Fig. 2 L E I N F R A S T R U T T U R E P E R L A M O B I L I T À INFRASTRUTTURE PRIORITARIE IN PIEMONTE Trafori Nodi ferroviari Metropolitana Ferrovie Strade e autostrade 153 L E I N F R A S T R U T T U R E Corridoio 24 sull’asse nord-sud, che si intersecano in corrispondenza del maggiore polo urbano del sistema orientale. La grande entità degli interventi infrastrutturali in corso di attuazione e in programma è tale da aprire una prospettiva nuova per il Piemonte quale elemento della cosiddetta “piattaforma nord-occidentale”, che si estende dal confine itaInquadrato nello scenario di svilo-francese alla luppo infrastrutturale e logistico conurbazione milanese. Il dell’Europa delle regioni, il Piemonte poPiemonte assume i connotati di trebbe dunque euroterritorio, operatore di coesvolgere una sione territoriale tra grandi aree funzione di componente di sviluppo a scala transnazionale centrale. Inquadrato nello scenario di sviluppo infrastrutturale e logistico dell’Europa delle regioni, il Piemonte assume i connotati di euroterritorio, operatore di coesione territoriale tra grandi aree di sviluppo a scala transnazionale. La programmazione regionale per le infrastrutture di mobilità fa sostanzialmente riferimento a indicazioni di livello nazionale, a loro volta legate a indirizzi europei. Numerosi documenti di programmazione nazionale riguardanti le infrastrutture strategiche e prioritarie si sono succeduti a partire dal 2000. Tra questi il Piano generale dei trasporti e della logistica (realizzato durante la seconda metà degli anni novanta e pubblicato nel 2001), la Legge obiettivo (2001), il Primo programma delle infrastrutture strategiche del CIPE (2001), l’Intesa generale quadro tra Stato e Regione (2003). Il più recente documento di programmazione nazionale di riferimento è quello pubblicato nel novembre 2006 dal Ministero delle Infrastrutture, dal titolo “Le infrastrutture prioritarie”, in cui vengono indicate le priorità attuative per ciascuna regione. In alcune regioni, tra le quali il Piemonte, il numero di infrastrutture ritenute prioritarie è stato ridotto rispetto ai documenti precedenti. Le 154 priorità infrastrutturali individuate per il territorio piemontese sono riportate nella tabella 1. Gli scenari infrastrutturali sono inoltre individuabili nei seguenti strumenti programmatici di livello regionale e locale: • Legge regionale per la promozione del sistema aeroportuale del Piemonte (2000); • Piano regionale degli investimenti e interventi sulla rete stradale trasferita ai sensi dell’art. 101 della l.r. n. 44 del 2000; • III Piano regionale dei trasporti e delle comunicazioni (2004); • Accordi di programma quadro fra enti locali; • Piani di coordinamento territoriale provinciale; • Piani regolatori generali e Piani del traffico e della mobilità. Sono inoltre in corso di elaborazione importanti strumenti di pianificazione e programmazione a scala regionale, fra i quali il IV Piano regionale dei trasporti, il Piano regionale della logistica e il Piano territoriale regionale, quest’ultimo ormai in avanzata fase di elaborazione, con l’approvazione del documento programmatico “Per un nuovo Piano territoriale regionale” e con il Quadro di riferimento strutturale. Tra i principali interventi programmati a livello regionale va senz’altro menzionato il progetto MOVIcentro, finalizzato alla riorganizzazione e al rilancio del trasporto pubblico locale e fondato sul riconoscimento dei nodi di interscambio quali elementi cruciali per l’efficienza e l’immagine del sistema dei trasporti, nonché occasioni di riqualificazione urbana. Lo stato di avanzamento delle infrastrutture prioritarie indicate dal ministero e delle opere inserite nel progetto MOVIcentro è riportato sotto. IL RECENTE GRANDE SFORZO REALIZZATIVO Come accennato, l’evento olimpico ha costituito un importante fattore per lo sviluppo del sistema delle infra- 3.2 L E strutture per la mobilità in Piemonte. La fase di preparazione dell’evento olimpico può quindi essere considerata come una sorta di “spartiacque” tra passato e futuro, avendo impresso una forte accelerazione a uno sforzo infrastrutturale non più rinviabile (in particolare considerando la precedente lunga fase di stasi). Il 2006 può quindi essere esaminato per fotografare lo stato del sistema delle infrastrutture di mobilità. I principali interventi che hanno fatto parte del pacchetto di opere olimpiche per la mobilità sono: • Infrastrutture aeroportuali: opere per l’ampliamento e l’adeguamento dell’aeroporto internazionale di Torino-Caselle. I N F R A S T R U T T U R E P E R L A M O B I L I T À • Infrastrutture ferroviarie: opere sulla linea TorinoPinerolo. • Infrastrutture per il trasporto collettivo: realizzazione dei nodi di interscambio di Oulx, Pinerolo e Cesana. • Infrastrutture del sistema autostradale: opere sull’autostrada Torino-Bardonecchia, nuova diramazione autostradale Orbassano-Pinerolo, adeguamento della tangenziale di Torino. • Infrastrutture del sistema stradale: interventi di ammodernamento e messa in sicurezza delle strade statali e provinciali delle valli olimpiche. IL MONITORAGGIO DELLO SVILUPPO DELLE OPERE: L’OSSERVATORIO DI MOBILITÀ REGIONALE DELLE INFRASTRUTTURE L’imponente sforzo realizzativo registrato nell’arco degli ultimi anni ha contribuito a spingere l’amministrazione regionale a dotarsi di uno strumento di monitoraggio dell’andamento della programmazione e dell’attuazione delle infrastrutture di mobilità appartenenti ai diversi quadri programmatici che si stanno realizzando nel territorio regionale. A questo fine, nell’ambito dell’iniziativa dei Nuclei di Valutazione, è stato così costituito tra la fine del 2003 e il 2004 l’Osservatorio Regionale delle Infrastrutture di Mobilità, pensato per seguire lo stato di avanzamento delle opere ritenute strategiche per lo sviluppo regionale. Il progetto di Osservatorio è stato condotto dalla Direzione Trasporti con il supporto della Direzione Programmazione e Statistica della Regione Piemonte, in collaborazione con il Dipartimento Interateneo Territorio del Politecnico e Università di Torino. I dati raccolti e forniti dall’Osservatorio consentono valutazioni sui costi, sulla copertura finanziaria, sui tempi di realizzazione delle infrastrutture di mobilità e sulla loro distribuzione nel territorio, oltre a fornire indicazioni qualitative e quantitative per la programmazione strategica regionale. I COSTI 2 Dei cospicui investimenti destinati allo sviluppo del sistema delle infrastrutture di mobilità, la quota maggiore (circa il 75%) è stata destinata alle opere ferroviarie, in particolare per le opere previste per investimenti di corridoio (AV/AC Torino-Lione e 2 AV/AC Torino-Milano) e per la costruzione del Terzo valico dei Giovi del Corridoio 24, mentre alle opere stradali è stato destinato circa il 13% del totale e ai restanti settori (trafori e valichi, trasporto collettivo, logistica, aeroporti) percentuali sensibilmente più basse. I dati, grafici e tabelle di questo paragrafo sono riferiti alle opere monitorate dall’Osservatorio Regionale per le Infrastrutture di Mobilità nell’anno 2006. 155 L E I N F R A S T R U T T U R E Fig. 3 RIPARTIZIONE DEI COSTI PREVISTI DELLE OPERE PER SETTORI INFRASTRUTTURALI VALORI % Logistica 0,8 Trafori e valichi 6,5 Ferrovie 75,1 Trasporto collettivo 4,5 Viabilità 12,9 Aeroporti 0,2 Fonte: Osservatorio Regionale per le Infrastrutture di Mobilità 2006 Tab. 2 COSTI PREVISTI DELLE OPERE APPARTENENTI AI DIVERSI SETTORI INFRASTRUTTURALI SETTORE INFRASTRUTTURALE Aeroporti Ferrovie Logistica Trafori e valichi Trasporto collettivo Viabilità Totale COSTI (EURO) 58.788.437 25.996.998.409 290.359.547 2.268.280.000 1.547.763.066 4.473.257.089 34.635.446.548 % SU TOTALE 0,2 75,1 0,8 6,5 4,5 12,9 100,0 Fonte: Osservatorio Regionale per le Infrastrutture di Mobilità 2006 Benché le opere siano ben distribuite sul territorio, le province di Torino, Alessandria e Novara fanno registrare una maggiore concentrazione di spesa, riconducibile prevalentemente alle opere ferroviarie programmate e in corso di realizzazione nei rispettivi territori. Se si associano invece le previsioni di spesa alla popolazione, sono le province di Vercelli, Novara e Alessandria a far registrare i valori più alti, superando il valore di riferimento regionale pro capite pari a circa 8.000 euro. Va tuttavia considerato che in queste province la densità abitativa è piuttosto bassa. Per le opere in fase di realizzazione nel 2006 si è assistito a un sensibile aumento delle previsioni di spe156 sa; la variazione media è risultata pari a circa il 21% tra il 2004 e il 2006. Questo dato può ritenersi rappresentativo di un fenomeno ricorrente, ossia la tendenza a sottostimare, nelle fasi di programmazione, i costi necessari per la realizzazione delle grandi opere infrastrutturali. La variazione media è infatti rappresentativa del comportamento di poche opere il cui costo stimato ha subito nel giro di un triennio grandi oscillazioni, mentre nella maggioranza dei casi le previsioni di spesa sono risultate attendibili. L’aumento dei costi, pari a oltre un miliardo di euro, registrato tra il 2005 e il 2006, va infatti attribuito alle grandi opere strategiche ferroviarie e autostradali. 3.2 Fig. 4 L E I N F R A S T R U T T U R E P E R L A M O B I L I T À COSTI DELLE OPERE PER TERRITORIO PROVINCIALE VALORI IN MILIONI DI EURO V.C.O. BI AT VC CN NO AL TO 0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000 12.000 14.000 16.000 18.000 Fonte: Osservatorio Regionale per le Infrastrutture di Mobilità 2006 Tab. 3 PREVISIONE DI SPESA PRO CAPITE, PER PROVINCIA VALORI IN EURO PROVINCIA IMPORTO Vercelli 16.758,44 Novara 13.839,11 Alessandria 12.182,65 Torino 7.626,90 Cuneo 5.424,59 Asti 5.022,00 Biella 1.238,77 V.C.O. 520,76 Fonte: Osservatorio Regionale per le Infrastrutture di Mobilità 2006 157 L I E I N F R A S T R U T T U R E TEMPI Analizzando lo stato di avanzamento delle opere si possono individuare tre categorie significative di opere: • In fase di ideazione: opere non ancora inserite in nessun quadro programmatico e che non presentano ancora una copertura finanziaria. • In fase di programmazione: opere inserite in strumenti di programmazione, dotate almeno di uno studio di fattibilità e di un piano economico-finanziario. • In fase di realizzazione: opere i cui lavori o sono stati già avviati o sono oggetto di gare di appalto in corso di svolgimento. Tab. 4 Come accennato sopra, fatta eccezione per le opere in fase di ideazione, tutte le restanti sono inserite in quadri programmatici e strumenti di pianificazione, siano essi di scala nazionale, regionale o locale. Tra le opere prioritarie indicate dal Ministero delle Infrastrutture, solo poche sono in fase di realizzazione, di cui la maggioranza appartenenti al settore ferroviario (quadruplicamento Torino Porta Susa, rete AV/AC Torino-Milano, potenziamento Chivasso-Ivrea e potenziamento Torino-Pinerolo). Gran parte delle opere è invece in fase di programmazione, e alcune, come la tangenziale di Novara e gran parte della pedemontana piemontese, sono ferme alla fase di idea. STATO DI AVANZAMENTO DELLE STRUTTURE PRIORITARIE IDEA INFRASTRUTTURE PRIORITARIE Tunnel di sicurezza autostradale del Frejus Pedemontana piemontese: tratta Rolino-Masserano Pedemontana piemontese: tratta Biella-A4 Raccordo Stremi-Predosa Tunnel Colle di Tenda Tangenziale di Torino (Ativa): realizzazione quarta corsia Nodo di Ivrea Tangenziale di Novara Autostrada A4 Torino-Milano: tratta Novara-Milano Autostrada Asti-Cuneo (Massimini; Asti) Quadruplicamento Torino P. Susa-Stura e F.V. Torino Porta Susa Rete AV/AC Torino-Milano Linea AV/AC Torino-Lione Corridoio Genova-Rotterdam Nodo ferroviario di Novara Nodo ferroviario di Torino: collegamento della To-Cea Rebaudengo Raddoppio linea Fossano-Cuneo Potenziamento Chivasso-Ivrea: elettrificazione Potenziamento Chivasso-Ivrea: lunetta di Chivasso e raddoppio Potenziamento Torino-Pinerolo: sottopassi Potenziamento Torino-Pinerolo: raddoppio linea Metropolitana di Torino Interporto di Novara 158 PROGRAMMAZIONE REALIZZAZIONE STUDIO DI PROGETTO PROGETTO PROGETTO AVVIO LAVORI IDEA FATTIBILITÀ PRELIMINARE DEFINITIVO ESECUTIVO LAVORI IN CORSO COLLAUDO √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ 3.2 Fig. 5 L E I N F R A S T R U T T U R E P E R L A M O B I L I T À MOVICENTRO IN PIEMONTE Realizzati Lavori in corso In progetto Sospesi 159 L E I N F R A S T R U T T U R E Quanto alle opere facenti parte del progetto MOVIcentro, che comporta complessivamente 28 centri di interscambio, 12 sono stati collaudati, 12 sono in fase di realizzazione, uno è in fase di programmazione e tre sono stati sospesi (fig. 6). Oltre all’aumento dei costi di cui si è detto sopra, gran parte delle opere ha fatto registrare uno slittamento, più o meno marcato, dei tempi previsti per l’ultimazione dei lavori. Fanno eccezione gli interventi legati al programma olimpico, che possono essere considerati quali esempi di buona pratica. Nella maggioranza dei casi, tali interventi hanno infatti rispettato i tempi di realizzazione previsti, evitando così incrementi di costi. D’altro canto, sono numerosi gli esempi negativi, in cui si è assistito a sensibili slittamenti nei tempi di realizzazione. Il caso della Torino-Lione (vedi approfondimento) è solo uno tra i tanti, tra cui ad esempio la linea AV/AC Torino-Milano, in cui l’inizio dei lavori sul- LINEA AV/AC TORINO-LIONE: OSSERVATORIO la seconda tratta (Novara-Milano), previsto per il 2004, è stato a lungo rimandato, con conseguente slittamento della previsione di termine dei lavori dal 2008 al 2009. Strettamente collegati alla realizzazione della linea AV/AC sono i lavori di ammodernamento dell’autostrada A4 Torino-Milano, che risentono dei rallentamenti dei lavori sulla linea ferroviaria. Anche in questo caso l’ultimazione dei lavori, che nel 2004 era prevista per il 2009, è slittata di due anni. Un altro esempio è quello del Terzo valico (dei Giovi), facente parte del Corridoio 24; a causa di problemi finanziari, l’avanzamento del progetto è stato sensibilmente rallentato, facendo slittare la previsione di messa in esercizio a dopo il 2015. Questi esempi rispecchiano una situazione piuttosto diffusa e comune a gran parte delle opere, che necessita di essere meglio riconosciuta e gestita al fine di evitare ulteriori incrementi di risorse e conflitti. TECNICO, TAVOLO POLITICO, CONFERENZA DEI SERVIZI Le note vicende del progetto di connessione transalpino Torino-Lione e i relativi ritardi realizzativi dovuti a controversie sia sull’opportunità di esecuzione di tale opera sia sulle diverse alternative di tracciato hanno reso opportuna e necessaria l’istituzione di un osservatorio dedicato. L’Osservatorio della Val Susa, costituito ufficialmente il 10 dicembre 2005 e composto da rappresentanti dei Ministeri dell’Ambiente, della Salute, dei Trasporti, delle Infrastrutture, del Commercio internazionale, dalla Regione Piemonte e da Provincia e Comune di Torino, nasce al fine di affrontare la difficile situazione generatasi in relazione al progetto AV/AC. Obiettivo principale dell’Osservatorio è pertanto quello di fornire dati e valutazioni alle istituzioni, al fine di agevolarne le decisioni, fornendo inoltre risposta alle preoccupazioni degli abitanti della valle. I quattro principali obiettivi dell’Osservatorio sono rivolti allo studio di: • potenzialità e criticità della linea storica; • traffico merci sull’intero arco alpino; • nodo di Torino e caratteristiche della relativa piattaforma logistica; • possibili alternative di tracciato. I risultati delle indagini vengono sintetizzati e resi pubblici nei quattro rispettivi dossier, di cui tre sono già stati pubblicati. Il Tavolo politico, istituito nell’agosto 2006 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, è la sede politica responsabile delle scelte definitive, nonché luogo di confronto tra le parti istituzionali coinvolte. 160 3.2 L E I N F R A S T R U T T U R E P E R L A M O B I L I T À Con l’uscita del progetto della linea AC/AV Torino-Lione dalla legge obiettivo, l’opera è stata ricondotta alla procedura ordinaria, che prevede una maggiore partecipazione delle comunità locali all’iter autorizzativo. Per questo motivo si è aperta, nel 2006, la Conferenza dei servizi, cui sono invitati a partecipare tutti i soggetti coinvolti, a vario titolo, dal progetto della nuova linea. Autonoma rispetto all’Osservatorio tecnico e al Tavolo politico, la Conferenza è il luogo deputato a far conoscere a tutti gli interessati lo stato della progettazione. La procedura ordinaria prevede che la Conferenza dei servizi si esprima su progetti definitivi relativi a opere di interesse statale. In conclusione la dotazione di infrastrutture per la mobilità di persone e merci che servono il territorio piemontese è oggi più che soddisfacente, superiore alla media nazionale, in particolare per il settore autostradale. Il grande sforzo realizzativo degli ultimi anni ha contribuito a colmare parte delle carenze infrastrutturali che hanno contraddistinto il territorio piemontese nell’ambito delle infrastrutture di trasporto. Ciononostante, l’assetto del sistema delle infrastrutture per la mobilità in Piemonte è ancora sensibilmente inferiore a quello che caratterizza le regioni europee attualmente trainanti lo sviluppo socioeconomico, quali ad esempio la Gran Bretagna, la Germania, la Francia, la Spagna. La realizzazione delle opere strategiche (tra cui quelle individuate dal Ministero delle Infrastrutture), potrebbe rappresentare una delle chiavi per aumentare la competitività del Piemonte a livello europeo. Come lo stato di attuazione effettivo di alcune opere dimostra (si pensi ad esempio alla rete AC/AV Torino-Lione o all’asse Genova-Sempione), il ritmo di sviluppo degli interventi è spesso più lento rispetto alle aspettative iniziali. Solo una parte delle opere programmate ha ragionevoli probabilità di attuazione nei tempi previsti e ciò rafforza la necessità di investimenti orientati a privilegiare, a parità di stock esistente, gli aspetti organizzativi. Sulla base dello stato di avanzamento delle opere in corso e dei tempi realistici di avvio di opere in progetto, è possibile configurare uno scenario di medio termine al 2015, in cui: • sia completato il potenziamento del fascio infra- strutturale ferroviario e stradale del Corridoio 5, compresi alcuni degli interventi di miglioramento dei due nodi di Torino e Novara, nonché la connessione dei due aeroporti (Caselle e Malpensa) alla linea ferroviaria AV/AC; • sia completata la nuova autostrada Asti-Cuneo; • possano essere avviate le opere relative ad alcune tratte della pedemontana piemontese (collegamento di Biella con A26 e A4). Al quadro di medio termine La dotazione di infrastrutture per si arriverà pasla mobilità di persone e merci che sando attraverso fasi inservono il territorio piemontese è termedie, che oggi più che soddisfacente, anche devono essere se il sistema è ancora sensibilaffrontate con mente inferiore a quello delle accor tezza e lungimiranza, regioni europee trainanti in particolare in relazione ai tempi di attuazione e ai relativi ritardi; spesso invece i tempi lunghi di attuazione di grandi opere appartenenti a quadri programmatici strategici non vengono consapevolmente considerati e gestiti. Le fasi transitorie, caratteristiche del processo realizzativo di opere strategiche e complesse, costituiscono un tema di grande importanza, che andrebbe affrontato durante la progettazione degli interventi. È quindi necessario che lo sviluppo del programma in investimenti fissi sia accompagnato da uno sforzo or161 L E I N F R A S T R U T T U R E ganizzativo orientato a supplire ai ritardi realizzativi e ai mancati completamenti di stock, capace di considerare e gestire la permanenza di deficit infrastrutturali nel campo della mobilità per tempi più lunghi di quelli programmati. Ciò implica la necessità di mettere in gioco risorse di carattere prevalentemente immateriale. Possono a questo proposito contribuire politiche di accompagnamento di carattere organizzativo, basate sui concetti quali l’integrazione territoriale3, l’interconnessione, la governance territoriale applicata alle reti, ossia di un insieme di componenti che costituiscono la sostanza di politiche organizzative. La mancata realizzazione di tutte le opere entro i tempi previsti è dunque un fenomeno della cui portata va necessariamente tenuto conto. Un’importante causa di questo fenomeno risiede, oltre che nella carenza di risorse finanziaria, nella scarsa integrazione fra investimenti settoriali e politiche territoriali, defini- 3 bile come mancanza di integrazione territoriale, anch’essa ascrivibile ad azioni di carattere organizzativo. Per supplire alla ritardata (o mancata) ultimazione di anelli essenziali del sistema infrastrutturale è necessario uno sforzo organizzativo notevole. Il valore aggiunto prodotto dalla capacità organizzativa e di governo nell’attuazione e nella gestione delle grandi opere territoriali non va quindi trascurato, così come la capacità di affrontare tanto la dimensione regionale e trans-regionale quanto l’opportunità di fruire a livello locale di investimenti in grado di integrarsi con le politiche d’area in atto o di indurne di nuove. In un territorio quale il Piemonte, in cui l’assetto infrastrutturale è consolidato e gli investimenti programmati e in corso sono tali da esaurire per un periodo non breve le capacità di produzione di nuova offerta, l’obiettivo è quello di perseguire una gestione integrata di infrastrutture materiali, servizi immateriali e trasformazioni urbanistiche. Con cui si vuole qui intendere un modo di essere, informato e consapevole, del rapporto tra iniziative verticali di intervento e necessità di governo orizzontale dei fenomeni di trasformazione ai diversi livelli territoriali. 162