L`equilibrio concorrenziale tra mercati del lavoro

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L`equilibrio concorrenziale tra mercati del lavoro
Economia del Lavoro
2010
Capitolo 4
L’equilibrio del mercato del lavoro
- L’equilibrio concorrenziale tra mercati del lavoro
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L’equilibrio del mercato del lavoro –
L’equilibrio concorrenziale tra mercati del lavoro
Abbiamo visto le conseguenze dell’equilibrio in un
unico mercato del lavoro concorrenziale (es.
efficienza).
• Ma una economia si compone di molti mercati del
lavoro, anche per i lavoratori che hanno competenze
simili, che potrebbero essere diversi per regioni
(mercato del lavoro del Nord Est e mercato del lavoro
del Sud) o per industria (mercato del lavoro per la
produzione di automobili o per la produzione di
acciaio).
•
•
Come interagiscono tra loro?
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L’equilibrio del mercato del lavoro –
L’equilibrio concorrenziale tra mercati del lavoro
•Hip.: economia composta di 2 mercati regionali del
lavoro, il Nord e il Sud, che occupano lavoratori con
competenze simili (individui che lavorano nel Nord
perfetti sostituti di quelli che lavorano al Sud).
•Fig. 4.14: curve di offerta e di domanda di lavoro in
ognuno dei due mercati (SN e DN per il Nord e SS e DS
per il Sud); curve di offerta verticali (offerta
perfettamente inelastica all’interno di ogni regione).
•Equilibrio: in questo caso (come nella realtà) wN > wS
Questo differenziale salariale può rimanere?
Rappresenta un vero equilibrio competitivo?

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L’equilibrio del mercato del lavoro –
L’equilibrio concorrenziale tra mercati del lavoro
No! Non è un equilibrio permanente (stabile)
•I
lavoratori del Sud vedono quelli del Nord che
guadagnano di più e sono incoraggiati a trasferirsi al
Nord per raggiungere un livello di utilità maggiore.
•Le
imprese del Nord vedono il differenziale salariale e
realizzano che starebbero meglio se si trasferissero al
Sud (se i lavoratori hanno competenze uguali possono
guadagnare di più assumendo lavoro meno caro).
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L’equilibrio del mercato del lavoro –
L’equilibrio concorrenziale tra mercati del lavoro
Se
i lavoratori si possono trasferire liberamente tra le
regioni:
il flusso migratorio sposta le curve di offerta in entrambe le
regioni: SS a sinistra (in S’S) e  wS ; SN a destra (in S’N) e  wN
… finché wS = wN : economia nazionale ha un unico salario: w*.
Se
le imprese possono entrare ed uscire liberamente nei
mercati del lavoro:
Il trasferimento delle imprese sposta le curve di domanda: DN a
sinistra e  wN ; DS a destra e  wS … finchè incentivi al
trasferimento svaniscono: wS = wN = w*.
Quindi,
l’economia competitiva sarà caratterizzata da un
unico salario.
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L’equilibrio del mercato del lavoro –
Fig. 4.14-L’equilibrio
concorrenziale tra mercati del lavoro
Fig. 4.14 L’effetto della MOBILITA’ DEI LAVORATORI
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L’equilibrio del mercato del lavoro –
L’equilibrio concorrenziale tra mercati del lavoro
Efficienza rivista: la proprietà del “salario unico”
w* = VMPE
di un equilibrio competitivo ha implicazioni importanti
per l’efficienza economica:
la mobilità elimina i differenziali salariali: i lavoratori
con date competenze hanno lo stesso VMPE e lo stesso
w* su tutti i mercati
•
•
la mobilità porta ad un’efficiente allocazione delle
risorse di lavoro
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L’equilibrio del mercato del lavoro –
L’equilibrio concorrenziale tra mercati del lavoro
• hip. un ‘benevolo’ dittatore prenda il controllo ed abbia il potere di inviare i
lavoratori nelle varie regioni con OBT. allocativo (mandare i lavoratori nei posti in cui
sono più produttivi).
il dittatore affronta la situazione iniziale della Fig. 4.14: wN > wS
ovvero VMPE(Nord) > VMPE(Sud)
• prende a caso un lavoratore del Sud e (visto che vuole
collocarlo dove è più produttivo) lo invia al Nord
•
...continuerà a  lavoratori nel Nord finché VMPE(Nord) >
VMPE(Sud), ma per legge dei rendimenti decrescenti:
•
 lavoratori al Nord VMPE(Nord) e VMPE(Sud)
• il dittatore smetterà di spostare lavoratori quando:
o la forza lavoro si compone solo di persone il cui VMPE > valore del
tempo fuori dal mercato del lavoro (salario di riserva)
o
VMPE(Nord) = VMPE(Sud)
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L’equilibrio del mercato del lavoro –
L’equilibrio concorrenziale tra mercati del lavoro
La
migrazione porta ad un’allocazione efficiente delle
risorse anche calcolando i guadagni dello scambio sul
mercato del lavoro (vedi ancora fig. 4.14):
•Valore del prodotto tot. (guadagni tot. dello scambio
tra imprese e lavoratori) = area sotto domanda fino a
occupazione di equilibrio.
•migrazione dei lavoratori dal Sud:  guadagni totali
nel Sud (dell’ area colorata) <  guadagni totali nel
Nord ( “ ) => differenza positiva pari al triangolo ABC
i guadagni totali dello scambio aumentano per effetto
della migrazione dei lavoratori.
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L’equilibrio del mercato del lavoro –
Fig. 4.14-L’equilibrio
+
concorrenziale tra mercati del lavoro
-
Fig. 4.14 L’effetto della MOBILITA’ DEI LAVORATORI: i guadagni di EFFICIENZA: ABC
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L’equilibrio del mercato del lavoro –
L’equilibrio concorrenziale tra mercati del lavoro
Implicazione sorprendente (?) della nostra analisi:
attraverso una “mano invisibile” i lavoratori e le
imprese che cercano egoisticamente le opportunità
migliori raggiungono un obiettivo che nessuno
nell’economia aveva in mente: un’allocazione efficiente
delle risorse. Funziona?
Evidenza empirica: suggerisce convergenza dei
differenziali salariali in US (ed altri paesi).
Fig. 4.15 mostra tasso annuale di crescita del salario
dell’industria manifatturiera in ogni stato USA tra il
1950 e il 1990 rispetto al livello iniziale del 1950.
•
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L’equilibrio del mercato del lavoro –
Fig. 4.15 L’equilibrio
concorrenziale tra mercati del lavoro
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L’equilibrio del mercato del lavoro –
L’equilibrio concorrenziale tra mercati del lavoro
negli USA la forza lavoro è tradizionalmente molto
mobile. La fig. 4.15 dimostra la convergenza nei salari:
gli Stati con salari più bassi nel 1950 sono quelli in cui i
salari sono aumentati di più tra il 1950 e il 1990
(convergenza β)
•Però:
•
•Convergenza
anche in paesi con forza lavoro meno
mobile, e.g. Giappone: differenziali salariali tra
prefetture scompaiono a circa lo stesso tasso dei
differenziali salariali tra stati americani (metà delle
differenze regionali svaniscono in una generazione).
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L’equilibrio del mercato del lavoro –
L’equilibrio concorrenziale tra mercati del lavoro
•Confronto
tra diversi paesi: perché persiste il divario del
reddito tra paesi ricchi e poveri?
• Per paesi con dotazioni di K umano simili (e.g. grado di
istruzione della popolazione): il divario si dimezza da una
generazione
alla
successiva
=>convergenza
“condizionale” (al fatto che KU sia simile), ma non è
solo migrazione
=> divario salariale tra paesi ricchi e poveri può
persistere perché livelli molto bassi di K umano dei paesi
poveri non gli permettono comunque di stare sul sentiero
di crescita dei paesi più ricchi (e più istruiti).
•Caso
‘Italia’?
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L’equilibrio del mercato del lavoro –
L’equilibrio concorrenziale tra mercati del lavoro
•Tasso
di convergenza dei livelli di reddito tra i paesi è
importante per policy. Aumentare o no la mobilità del
lavoro?
• e.g. effetti di lungo periodo dell’Accordo Nord Americano di
Libero Scambio (NAFTA) che, quando sarà esecutivo,
permetterà trasporto senza ostacoli di beni (non persone) tra i
confini internazionali attraverso la maggior parte del continente
Nord Americano (Canada, USA e Messico).
•Nel 2000, il PIL pro capite degli Stati Uniti era tre volte di più di
quello del Messico
=> NAFTA dovrebbe ridurre l’enorme differenziale di reddito
tra USA e Messico (?)
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L’equilibrio concorrenziale tra mercati del lavoro
•Imprese
americane si trasferiranno in Messico; curva di domanda di lavoro
messicana si alzerà; il differenziale salariale tra i due paesi si ridurrà.
Lavoratori americani, più sostituibili con i messicani: riduzione di salario
per effetto di aumento dello scambio (diminuisce la loro domanda di lavoro).
•
•Consumatori
americani: guadagnano da maggiore disponibilità di beni più
convenienti.
•NAFTA
creerà gruppi ben distinti di vincitori e perdenti
nell’economia americana: influenzerà la distribuzione del
reddito tra i tre paesi
ma il reddito totale dei paesi in questa zona di libero scambio
viene massimizzato, quando le opportunità economiche sono
uguali tra i paesi: l’uguaglianza dei salari tra i tre firmatari  la
dimensione della torta economica disponibile nell’intera regione
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=> redistribuzione tra i 3 paesi per rendere tutti più ricchi
•
L’equilibrio del mercato del lavoro –
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•E
l’Unione Europea?
•L’EU,
a differenza della NAFTA permette la libera
circolazione non solo di merci, ma anche di persone
(effetti amplificati!)
L’EU, forse, ci ha reso tutti più ricchi….
• ma ha ridotto l’enorme differenziale di reddito tra e.g.
•
la Germania e la Grecia?
•Gli
imprenditori tedeschi vengono in Italia perché il
lavoro costa meno?
•Perché gli imprenditori americani dovrebbero andare
in Messico?
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