Societa del Gres linee guida
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Societa del Gres linee guida
Copertina 17-04-2009 10:33 Pagina 2 Linee guida per la progettazione e la realizzazione di fognature in gres ceramico Linee guida per la progettazione e la realizzazione di fognature in gres ceramico Premessa pag. 4 1. Le condotte in gres ceramico 1.1 Processo di produzione delle condotte in gres ceramico 1.2 Campo di impiego delle condotte in gres ceramico 1.3 Gamma di produzione dei tubi e pezzi speciali 1.4 Classificazione delle condotte 1.5 Le caratteristiche tecniche delle condotte in gres ceramico 1.6 Sistema di giunzione 1.7 Proprietà chimico-fisiche del materiale 5 5 7 7 7 8 9 12 2. Le voci di capitolato e il disciplinare 2.1 Voce di capitolato per la fornitura e posa in opera di tubazioni e pezzi speciali di gres ceramico con sistema di giunzione tipo “C” 2.2 Voce di capitolato per la fornitura e posa in opera di tubazioni e pezzi speciali di gres ceramico con sistema di giunzione tipo “F” 2.3 Voce di capitolato per la fornitura di condotte in gres ceramico per la posa con la tecnica del microtunnelling 2.4 Disciplinare d’appalto per l’impiego di condotte in gres ceramico 13 3. Suggerimenti per la progettazione 3.1 Dimensionamento idraulico 3.2 Dimensionamento statico 3.3 Controllo delle deformazioni del sistema - aspetti geotecnici 3.4 Le sezioni di posa tipo 22 22 28 37 39 4. La posa delle condotte con la tecnologia microtunnelling 4.1 Introduzione 4.2 Descrizione del sistema 4.3 Vantaggi del microtunnelling rispetto ai metodi di posa tradizionali 4.4 Caratteristiche tecniche delle condotte in gres per microtunnelling 41 41 42 42 42 2 13 14 16 18 Indice 5. Suggerimenti per la posa in opera di condotte in gres 5.1 Movimentazione del materiale 5.2 Movimentazione del tubo 5.3 Realizzazione della trincea di posa 5.4 Formazione del letto di appoggio 5.5 Posa delle condotte 5.6 Rinfianco delle condotte 5.7 Riempimento della trincea 45 46 48 49 52 57 61 61 6. Operazioni complementari 6.1 Posa in opera dei pozzetti 6.2 Esecuzione di allacci alle utenze private 62 62 68 7. Esecuzione del collaudo per la verifica della tenuta delle condotte 7.1 Modalità di esecuzione del collaudo idraulico 7.2 Modalità di esecuzione del collaudo ad aria 7.3 Valori di riferimento delle prove 82 83 85 85 8. Riferimenti normativi 86 9. Tubazioni ed elementi complementari gamma di produzione 87 10. Abachi per calcolo idraulico 98 3 5. Suggerimenti per la posa in opera di condotte in gres 5.1 Movimentazione del materiale 5.2 Movimentazione del tubo 5.3 Realizzazione della trincea di posa 5.4 Formazione del letto di appoggio 5.5 Posa delle condotte 5.6 Rinfianco delle condotte 5.7 Riempimento della trincea 45 46 48 49 52 57 61 61 6. Operazioni complementari 6.1 Posa in opera dei pozzetti 6.2 Esecuzione di allacci alle utenze private 62 62 68 7. Esecuzione del collaudo per la verifica della tenuta delle condotte 7.1 Modalità di esecuzione del collaudo idraulico 7.2 Modalità di esecuzione del collaudo ad aria 7.3 Valori di riferimento delle prove 82 83 85 85 8. Riferimenti normativi 86 9. Tubazioni ed elementi complementari gamma di produzione 87 10. Abachi per calcolo idraulico 98 4 1. Le condotte in gres ceramico Nella realizzazione del complesso delle strutture destinate alla raccolta ed al convogliamento delle acque reflue urbane, le condotte rappresentano una voce importante sia dal punto di vista tecnico che economico. Ne consegue, quindi, che il materiale da impiegare debba soddisfare criteri di qualità, durabilità ed economicità nel tempo allineati con le previsioni progettuali e le attese gestionali. Le condotte in gres ceramico rappresentano una delle soluzioni tecnologicamente più complete e durevoli per la realizzazione dei collettori fognari. Le caratteristiche intrinseche del materiale conferiscono alla condotta una elevata resistenza alla aggressione chimica e alla abrasione; a questo si aggiunge una prestazione meccanica di assoluto valore che permette di assicurare la stabilità del manufatto nel tempo garantendo così la durata negli anni dell’opera realizzata. Una descrizione qualitativa delle caratteristiche del tubo in gres porta ad evidenziare: • L’elevata inerzia chimica; • L’ottima resistenza all'abrasione; • La bassa scabrezza; • La durata nel tempo pressoché illimitata; • I bassi costi di gestione e manutenzione; • L’aspetto assolutamente ecologico e privo di sofisticazioni. 1.1 Processo di produzione delle condotte in gres ceramico Le condotte in gres ceramico sono realizzate con un impasto di argilla, acqua e materiale ceramico già cotto finemente macinato. Per ottenere le elevate prestazioni meccaniche desiderate, per la produzione di manufatti in gres si utilizzano diverse tipologie di argille. Queste, in parte prelevate da cave italiane e in parte provenienti da cave estere, vengono miscelate in proporzioni predeterminate e vengono inviate al reparto di impasto ove subiscono un processo di duplice molazzatura e successiva doppia laminazione. L'argilla viene quindi addizionata di “chamotte”, materiale ceramico già cotto finemente macinato, componente fondamentale per le successive fasi di lavorazione. L'impasto così ottenuto viene introdotto in mescolatori ad elica che ne determineranno la corretta omogeneità. In questa fase l'umidità della materia prima viene portata ad un tenore pari al 17%, valore che determina la giusta plasticità per la successiva operazione di estrusione. L'impasto giunge successivamente ai reparti di estrusione dove i tubi ed i vari manufatti di gres vengono formati. Una volta estrusi, i prodotti vengono marchiati in modo indelebile, con tutte le indicazioni previste dalla normativa. I tubi vengono così caricati in “piattine”, appositi carrelli, ed introdotti in essiccatoi a tunnel, per un periodo variabile a seconda del diametro da 50 a 150 ore. Questa operazione abbassa il tenore di umidità dal 17% a circa l’1%. Una volta essiccati, i tubi vengono verniciati internamente ed esternamente; essi vengono calati in grosse vasche contenenti un engobbio costituito da argille fini, coloranti e componenti chimici che favoriscono la vetrificazione. Lo smalto applicato conferirà al prodotto finale il classico aspetto del gres ceramico, e ne migliorerà ulteriormente le caratteristiche idrauliche. Le tubazioni, sempre caricate su carrelli, vengono introdotte in speciali forni a tunnel per circa 45 ore. La massima temperatura raggiunta,1100 ÷ 1150°, comporta la greificazione del materiale, con la parziale fusione delle argille, che chiude le porosità ed aumenta la coesione del materiale, rendendo il manufatto totalmente impermeabile. Questo processo conferisce al materiale le elevate caratteristiche di durezza, resistenza meccanica ed inerzia chimica propria del gres ceramico. Una volta cotti i tubi subiscono un processo di controllo dimensionale che ne certifica la corrispondenza alla norma UNI EN 295. Successivamente, mediante campionatura, sono scelte le tubazioni che verranno sottoposte a prove di tenuta idraulica e di resistenza meccanica. I pezzi che superano tutti i controlli di qualità vengono quindi dotati di guarnizioni in poliuretano (dal diametro 150 al diametro 800 mm) o ad anello elastomerico (dal diametro 100 al diametro 200 mm). Dopodiché i tubi vengono pallettizzati ed immagazzinati, pronti per essere commercializzati. 5 Le condotte in gres ceramico 06 6 Marcatura Incisione anello Essiccamento Trafilazione tubo Mischer 1.1.1 Ciclo di produzione delle condotte in gres ceramico Le condotte in gres ceramico 1.2 Campo di impiego delle condotte in gres ceramico L’impiego elettivo delle condotte in gres ceramico è nelle reti di fognatura per reflui civili ed industriali. Grazie alla gamma completa le tubazioni in gres possono essere impiegate sia nei collettori sia nelle diramazioni secondarie fino ad arrivare agli allacciamenti con l’utenza privata. 1.3 Gamma di produzione dei tubi e pezzi speciali Tubi: Da ø 100 mm a ø 1.000 mm. Lunghezza 1.000 ÷ 2.500 mm Pezzi speciali: Curve 15° - 30° - 45° - 90° da ø 100 mm fino ø 1.000 mm Giunti fino ø 600 mm (a richiesta sino a ø 1.000 mm) Sifoni fino ø 300 mm A completamento: tubi finestrati; raccordi al pozzetto; tronchetti; mattonelle, mattoni e fondi fogna; manicotti adattatori e di accoppiamento. Tubazioni per microtunnelling: a partire dal ø 150 mm sino a ø 1.200 mm 1.4 Classificazione delle condotte Le condotte vengono prodotte secondo le classi di resistenza previste dalle norme. La classe di resistenza è identificata dal carico di rottura che i tubi appartenenti a quella classe devono raggiungere. Essa è espressa in kN/m e rappresenta la forza applicata lungo una generatrice della condotta, necessaria per romperla; se espressa in kN/m2, rappresenta la pressione applicata ad un piano tangente alla superficie esterna della condotta, necessaria per portarla a rottura. Tra la classe espressa in kN/m e quella espressa in kN/m2 vale la relazione: kN/m = kN/m2 · ø dove: ø = diametro della condotta. 1.4.1 Normativa di riferimento: Le condotte in gres ceramico sono conformi alla normativa europea di prodotto Uni EN 295 e alla direttiva comunitaria 89/106 per la marcatura CE sui materiali da costruzione. 1.4.2 Classi di resistenza previste dalla norma UNI EN 295 Classi previste dalla Norma [kN/m2] L (60 kN/m) - 95 - 120 - 160 - 200 - 240 Classi di normale reperibilità [kN/m2] L (60 kN/m); 95 - 120 - 160 - 200 - 240 7 07 Caratteristiche tecniche 1.5 Le caratteristiche tecniche delle condotte in gres ceramico 1.5.1 Comportamento idraulico delle condotte Il parametro caratteristico che definisce il comportamento idraulico è la scabrezza. Essa può essere definita in diverse maniere. Per i tubi in gres, oltre alla scabrezza assoluta, si usa riportare quella definita da Bazin. ε = 0,3÷3 mm (**) Scabrezza equivalente di sistema (reale) **secondo: g = 0,14÷0,16 (Bazin) - Ass. Americana test sui Materiali ASTM - Water Pollution Control Fed. WPCF - Mongiardini - Manuale ASCE; Manuale WEF 1.5.2 Resistenza alla abrasione Il trasporto solido nelle condotte fognarie genera sovente una azione meccanica di abrasione che danneggia le superfici interne dei tubi. Per opporsi a questo fenomeno, è importante che la tubazione sia costruita con un materiale duro e che la parete del tubo non sia particolarmente sottile. Durezza del gres ceramico Valore 7 della scala di Mohs Resistenza all'abrasione (misurata con la prova di Darmstadt) Abrasione a 100.000 cicli: 0,2 ÷ 0,5 mm (la prova è prescritta dalla UNI EN 295-3, p.to 12) Resistenza all'abrasione (Canal Jet) Il materiale non risente della pulizia con getti ad alta pressione 1.5.3 Resistenza alla corrosione Le condotte in gres ceramico hanno una elevatissima inerzia chimica che le rende inattaccabili dalla maggioranza dei reagenti chimici, molti dei quali non sono normalmente presenti in fognatura. Classi di reagenti Acidi deboli Assoluta Acidi forti Ottima* Alcali deboli Ottima Alcali forti Ottima Solventi organici Ottima * Unica eccezione: acido fluoridrico a forte concentrazione. Reagenti specifici 8 Idrogeno solforato Assoluta Acido solforico (forte concentrazione) Ottima Acido fluoridrico (forte concentrazione) Medio - bassa Soluzione alcalina (forte concentrazione) Assoluta Oli minerali Assoluta Solventi (trieline, benzene, etc.) Assoluta Caratteristiche tecniche e Sistema di giunzione 1.5.4 Sofisticabilità del materiale in fase di costruzione del tubo Nulla. A differenza di altri materiali non vi è la possibilità e neppure la convenienza di sostituire l’argilla con materiali succedanei. 1.5.5 Sostenibilità ambientale Visto l’impiego di materie prime assolutamente naturali, acqua e argille, le condotte in gres hanno un bassissimo impatto ambientale. Anche in fase di smaltimento il gres, essendo un materiale stabile e assolutamente atossico, opportunamente frantumato, può essere impiegato come inerte. 1.5.6 Durata della condotta Tubo > 100 anni (storicamente testato). 1.5.7 Decadimento prestazionale nel tempo Nullo: la qualità del materiale resta costante negli anni. Infatti durante l’intero ciclo di vita del prodotto le principali caratteristiche delle tubazioni, quali la resistenza meccanica, chimica, all’abrasione, che determinano in modo fondamentale la durabilità dell’opera, rimangono invariate. 1.6 Sistema di giunzione Le condotte in gres hanno un sistema di giunzione a bicchiere ed anello di tenuta. La Normativa di riferimento UNI EN 295 per le condotte in gres ceramico prevede diversi tipi di giunto, tutti con caratteristiche di tenuta idraulica equivalenti. Di fatto sul mercato europeo, i sistemi di giunzioni presenti sulla quasi totalità delle tubazioni in gres sono solo due. Utilizzando la denominazione della norma UNI EN 295, essi sono: Condotte per posa a cielo aperto: Giunzione Tipo C (bicchiere + PLU); Giunzione Tipo F (bicchiere + gomma); Condotte per posa microtunnelling: Giunzione a manicotto senza risalti esterni. 1.6.1 Sistema C Il sistema di giunzione "C" prevede due elementi di tenuta, fabbricati in stabilimento colando resina poliuretanica liquida attorno alla punta e all'interno del bicchiere dei tubi e dei pezzi speciali di gres. Il sistema di fabbricazione del "Sistema C" garantisce assolutamente le tolleranze dimensionali di accoppiamento del giunto, rettificando le eventuali imperfezioni di circolarità della punta o del bicchiere, riscontrabili dopo il processo di cottura dei tubi. La giunzione in poliuretano rappresenta la soluzione tecnologicamente più avanzata e moderna per il corretto collegamento delle condotte in gres. d4 Per il sistema di giunzione tipo “C” la quota d4 è stabilita dalla norma UNI EN 295 Fig. 1 9 Sistema di giunzione 1.6.2 Caratteristiche tecniche del sistema di giunzione C (secondo UNI EN 295) Tenuta idraulica 0,5 bar (= 5 m colonna d’acqua) Deviazione angolare sul giunto (a tenuta idraulica garantita) Ø < 200 = 80 mm/m 250 < Ø < 500 = 30 mm/m 600 < Ø < 800 = 20 mm/m Ø > 800 = 10 mm/m Taglio massimo sulla giunzione (a tenuta idraulica garantita) 25 N per mm di diametro (minimo di norma UNI EN 295) 1.6.3 Caratteristiche principali del poliuretano I materiali di tenuta in poliuretano, sottoposti alle prove di cui alla norma UNI EN 295/3 pto 15, soddisfano i limiti riportati nella seguente tabella: Prova Unità Limite Prova UNI EN 295/3, punto Resistenza alla trazione N/mm2 ≥2 15.2 Allungamento a rottura % ≥90 15.2 Durezza Shore A o IRHD 67±5 15.3 Deformazione residua rimanente dopo 24 h a 70 °C % % <20 15.5 Deformazione residua rimanente dopo 70 h a 23 °C % % <5 15.5 Resistenza all’invecchiamento della durezza Shore A o IRHD 67±5 15.6 Rilassamento dopo tensione ∆ σ 1:4 % ≤14 15.4 Rilassamento dopo tensione ∆ σ 1:5 % ≤15 15.4 Comportamento a bassa temperatura Shore A o IRHD ≤80 15.7 10 Sistema di giunzione 1.6.4 Sistema F La giunzione si ottiene mediante incollaggio di un anello di gomma appositamente sagomato sulla superficie interna del bicchiere preventivamente trattata con un "primer". Questo particolare tipo di giunto non prevede alcun elemento di tenuta sulla punta del tubo: ciò permette il taglio della condotta e l'innesto della stessa nel bicchiere senza alcuna difficoltà. Tale caratteristica conferisce alla condotta con il sistema di giunzione F una particolare versatilità, molto utile, ad esempio, nella costruzione degli allacciamenti delle caditoie o dalle utenze. Come per il sistema prima descritto, anche il sistema "F" risponde a tutti i requisiti previsti dalla normativa UNI EN 295. Inoltre, le caratteristiche dell'anello in gomma sono conformi a quanto richiesto dalla norma UNI EN 681. d3 Per il sistema di giunzione tipo “F” la quota d3 è stabilita dalla norma UNI EN 295 Fig. 2 1.6.5 Caratteristiche tecniche del sistema di giunzione F (secondo UNI EN 295) Tenuta idraulica 0.5 bar (= 5 m colonna d’acqua) Deviazione angolare sul giunto (a tenuta idraulica garantita) Ø < 200 = 80 mm/m Taglio massimo sulla giunzione (a tenuta idraulica garantita) 25 N per mm di diametro (minimo di norma UNI EN 295) 11 Sistema di giunzione 1.6.6 Caratteristiche principali dell’anello di gomma I materiali di tenuta in elastomero, sottoposti alle prove di cui alla norma UNI EN 681, soddisfano i limiti riportati nella seguente tabella: Prova Unità Limite Prova UNI EN 681 4.2 Tolleranza ammessa sulla durezza nominale IRHD ±5 4.2.3 Resistenza alla trazione, min. MPa 9 4.2.4 Deformazione residua dopo compressione, max Da 72 h a 23 °C Da 24 h a 70 °C Da 74 h a 10 °C % % % 12 40 40 4.2.5.2 4.2.5.2 4.2.5.2 Invecchiamento, 7 d a 70 °C Variazione di durezza, max Variazione della resistenza alla trazione, max Variazione di allungamento, max IRHD % % +8/-5 -20 +10/-30 Rilassamento della forza, max 7 d 23 °C 100 d a 23 °C Rilassamento della forza per decade logoritmica, max % % % 14 20 5,5 4.2.7 Variazione di volume in acqua, max 7 d a 23 °C % +8/-1 4.2.8 Resitenza all’ozono - * 4.2.9 4.2.6 * nessuna screpolatura visibile ad occhio nudo. 1.7 Proprietà fisiche del materiale Il gres ceramico è un materiale omogeneo di tipo lapideo che sollecitato a compressione reagisce in fase elastica senza scorrimenti viscosi apprezzabili. Per questo motivo il comportamento a rottura dei provini è definito di tipo “fragile”. Unitamente alla notevole resistenza a compressione, nel gres si rilevano una buona resistenza a flesso-trazione, considerando la natura lapidea, e una durezza elevata. Peso specifico 22 [kN/m3] Carico di rottura a flessione 15÷40 [N/mm2] Carico di rottura a compressione 100÷200 [N/mm2] Carico di rottura a trazione 10÷20 [N/mm2] Coefficiente dilatazione termica 5·10-6K-1 Conducibilità termica 1,2 [W/(m·k)] Modulo elastico 50.000 [MPa] Durezza 7 [Mohs] Gradiente termico 45÷50 [°C/h] 1.7.1 Comportamento meccanico 12 Comportamento del materiale Interamente reagente in fase elastica senza scorrimenti viscosi Tensione di rottura Di tipo fragile per superamento della tensione limite Deformazione della rottura Praticamente nulla Comportamento nel tempo Nessuna variazione della resistenza meccanica Voci di capitolato 2. Le voci di capitolato e il disciplinare Al momento di affidare l’esecuzione delle opere di costruzione di una fognatura, la voce di capitolato consente di definire esattamente il tipo di tubo e le relative prestazioni che si desidera utilizzare. Unitamente alla voce di capitolato nel contratto sarà presente anche il disciplinare che descriverà in maniera più estesa la prestazione del materiale e le tecniche di utilizzo e posa in opera. 2.1 Voce di capitolato per la fornitura e posa in opera di tubazioni e pezzi speciali di gres ceramico con sistema di giunzione tipo “ C “ Parte Prima Fornitura e posa in opera di tubazioni e pezzi speciali in Gres ceramico, ottenuti da impasto omogeneo, verniciati internamente ed esternamente con giunto a bicchiere - sistema C in conformità alle norme UNI EN 295 parti 1 - 2 - 3 e dotati di marcatura CE in base al rispetto dei requisiti essenziali di prestazione contenuti nella norma europea EN 295-10 / 2005. Nella fornitura saranno comprese altresì le operazioni di carico e scarico, sfilamento lungo gli scavi, calo nella trincea, formazione dei letti di posa, esclusa la fornitura degli inerti compensati a parte secondo l’apposita voce, infilaggio eseguito a mano o con l'ausilio di un sussidio meccanico, taglio e innesto ai pozzetti. Compresi altresì tutti gli oneri per il collaudo e tutto quanto necessario per dare l'opera finita. La giunzione, di tipo C, sarà composta da elementi di tenuta in poliuretano applicati sulla punta ed all'interno del bicchiere che, sottoposti alle prove di cui alla UNI EN 295/3 punto 15, dovranno soddisfare i limiti riportati nel prospetto VII della UNI EN 295/1 punto 3.1.2 e garantire gli aspetti di tenuta idraulica indicati dalla norma UNI EN 295/1 punto 3.2. Resistenza allo schiacciamento Classe …........ KN/m2 equivalente a ………………. KN/m. Per tubi di diametro ………………... (mm) ………………………… Euro/m Parte seconda Sistema di giunzione Le tubazioni devono essere munite, sia sul bicchiere che sulla punta, di guarnizioni elastiche prefabbricate in poliuretano fissate in stabilimento. Dette guarnizioni dovranno avere le seguenti caratteristiche: Prova Unità Limite Prova UNI EN 295-3, punto Resistenza alla trazione N/mm2 ≥2 15.2 Allungamento a rottura % ≥90 15.2 Durezza Shore A o IRHD 67±5 15.3 Deformazione residua rimanente dopo 24 h a 70 °C % % <20 15.5 Deformazione residua rimanente dopo 70 h a 23 °C % % <5 15.5 Resistenza all’invecchiamento della durezza Shore A o IRHD 67±5 15.6 Rilassamento dopo tensione ∆ σ 1:4 % ≤14 15.4 Rilassamento dopo tensione ∆ σ 1:5 % ≤15 15.4 Comportamento a bassa temperatura Shore A o IRHD ≤80 15.7 13 Voci di capitolato Tenuta idraulica Le giunzioni in poliuretano, testate in conformità ai metodi di prova indicati dalla normativa UNI EN 295 parte 3 punto 18, dovranno assicurare una tenuta idraulica, dall'interno verso l'esterno e dall'esterno verso l'interno, fino ad una pressione pari a 0,5 bar, equivalente ad un battente idraulico di 5 m di colonna d'acqua. Il sistema di giunzione elastico prefabbricato in poliuretano dovrà assicurare, senza compromettere la tenuta idraulica, una resistenza alla sollecitazione di taglio fino ad un limite massimo di 25 N per millimetro di diametro e disassamenti angolari delle condotte pari a: Dimensioni nominali [DN - mm] Deviazioni di lunghezza del tubo in esame [mm/m] ø < 200 80 ø 250 < ø < 500 30 ø 600 < ø < 800 20 ø > 800 10 Misurate in conformità ai metodi di prova previsti dalla norma UNI EN 295/3 punto 18. Certificato di collaudo Come previsto dal "Decreto del Ministero dei lavori Pubblici del 12 dicembre 1985 Norme tecniche relative alle tubazioni" le singole forniture dovranno essere accompagnate da una dichiarazione di conformità. La dichiarazione potrà essere redatta secondo quanto previsto dalla norma UNI CEI EN 45014 Aprile 1999 e rilasciata dal fabbricante all'impresa esecutrice. Il documento attesterà la conformità della fornitura alla normativa UNI EN 295. 2.2 Voce di capitolato per la fornitura e posa in opera di tubazioni e pezzi speciali di gres ceramico con sistema di giunzione tipo “ F“ Parte Prima Fornitura e posa in opera di tubazioni e pezzi speciali in Gres ceramico, ottenuti da impasto omogeneo, verniciati internamente ed esternamente con giunto a bicchiere - sistema F in conformità alle norme UNI EN 295 parti 1 - 2 - 3 e dotati di marcatura CE in base al rispetto dei requisiti essenziali di prestazione contenuti nella norma europea EN 295-10 / 2005. Nella fornitura saranno comprese altresì le operazioni di carico e scarico, sfilamento lungo gli scavi, calo nella trincea, formazione dei letti di posa, esclusa la fornitura degli inerti compensati a parte secondo l’apposita voce, infilaggio eseguito a mano o con l'ausilio di un sussidio meccanico, taglio e innesto ai pozzetti. Compresi altresì tutti gli oneri per il collaudo e tutto quanto necessario per dare l'opera finita. La giunzione, di tipo F sarà composta dall’elemento di tenuta in gomma applicato all'interno del bicchiere che, sottoposto alle prove di cui alla UNI EN 295/3 punto 15, dovrà soddisfare i limiti riportati nel prospetto VII della UNI EN 295/1 punto 3.1.2 e garantire gli aspetti di tenuta idraulica indicati dalla norma UNI EN 295/1 punto 3.2. Per tubi con resistenza allo schiacciamento Classe …........ KN/m2 equivalente a ………………. KN/m. Per tubi di diametro ………………... (mm) ………………………… Euro/m I testi relativi alle voci di capitolato sono copiabili in formato Word dal sito www.gres.it, nella sezione prodotti - gres. 14 Voci di capitolato Parte seconda Sistema di giunzione Le tubazioni devono essere munite sulla punta di guarnizioni elastica prefabbricata in gomma fissate in stabilimento. Detta guarnizione dovrà avere le seguenti caratteristiche: Prova Unità Limite Prova UNI EN 681 4.2 Tolleranza ammessa sulla durezza nominale IRHD ±5 4.2.3 Resistenza alla trazione, min. MPa 9 4.2.4 Allungamento a rottura, min. % 375 4.2.4 % % % 12 20 40 4.2.5.2 4.2.5.2 4.2.5.2 Deformazione residua dopo compressione, max Da 72 h a 23 °C Da 24 h a 70 °C Da 74 h a 10 °C Invecchiamento, 7 d a 70 °C Variazione di durezza, max Variazione della resistenza alla trazione, max Variazione di allungamento, max IRHD % % Rilassamento della forza, max 7 d 23 °C 100 d a 23 °C Rilassamento della forza per decade logaritmica, max % % % 14 20 5,5 4.2.7 Variazione di volume in acqua, max 7d a 23 °C % +8/-1 4.2.8 Resistenza all’ozono - * 4.2.9 +8/-5 -20 +10/-30 4.2.5.6 * Nessuna screpolatura visibile ad occhio nudo. Tenuta idraulica Le giunzioni in gomma, testate in conformità ai metodi di prova indicati dalla normativa UNI EN 295 parte 3 punto 18, dovranno assicurare una tenuta idraulica, dall'interno verso l'esterno e dall'esterno verso l'interno, fino ad una pressione pari a 0,5 bar, equivalente ad un battente idraulico di 5 m di colonna d'acqua. Il sistema di giunzione elastico prefabbricato in gomma dovrà assicurare, senza compromettere la tenuta idraulica, una resistenza alla sollecitazione di taglio fino ad un limite massimo di 25 N per millimetro di diametro e disassamenti angolari delle condotte pari a: Dimensioni nominali [DN - mm] Deviazioni di lunghezza del tubo in esame [mm/m] Ø < 200 80 Misurate in conformità ai metodi di prova previsti dalla norma UNI EN 295/3 punto 18. Certificato di collaudo Come previsto dal "Decreto del Ministero dei lavori Pubblici del 12 dicembre 1985 Norme tecniche relative alle tubazioni" le singole forniture dovranno essere accompagnate da una dichiarazione di conformità. La dichiarazione potrà essere redatta secondo quanto previsto dalla norma UNI CEI EN 45014 Aprile 1999 e rilasciata dal fabbricante all'impresa esecutrice. Il documento attesterà la conformità della fornitura alla normativa UNI EN 295. I testi relativi alle voci di capitolato sono copiabili in formato Word dal sito www.gres.it, nella sezione prodotti - gres. 15 Voce di capitolato Microtunnelling 2.3 Voce di capitolato per la fornitura di condotte in gres ceramico per la posa con microtunnelling Fornitura a piè d'opera di tubazioni di gres ceramico verniciato per posa a spinta con la tecnologia del sistema di microtunnelling, impiegati nella costruzione d'impianti di raccolta e smaltimento dei liquami. I tubi devono essere realizzati con argille adatte, verniciati internamente ed esternamente e sottoposti a cottura fino a vetrificazione. Le argille devono essere di qualità ed omogeneità tali per cui il prodotto finale sia conforme alla norma UNI EN 295 parte 7:1999. I tubi devono essere sani ed esenti da difetti in grado di compromettere il funzionamento, quando in servizio. Difetti visibili, come per esempio punti opachi nella vernice, asperità della superficie, sono accettabili a condizione che non pregiudichino i requisiti per la posa a spinta, e le caratteristiche idrauliche. I tubi verniciati internamente ed esternamente dovranno essere conformi alla norma UNI EN 295 parte 7 con DN/di espresso in mm, lunghezza della tubazione espressa in metri, secondo i valori tecnici indicati nel prospetto di seguito, dove i simboli FN1 ed FN2 hanno il seguente significato: FN1 carico massimo di sicurezza per regolazione manuale, coefficiente di sicurezza 2,0 e 2,0 (dimensionamento standard). FN2 carico massimo di sicurezza per regolazioni automatiche, coefficiente di sicurezza 2,0 e 1,6. Il carico di spinta di progetto è un valore espresso in kN, dichiarato dal produttore in base alla resistenza alla spinta, progettazione specifica della giunzione e dell'anello di gomma. Caratteristiche dimensionali e di resistenza DN/di Caricamento di spinta di progetto (rottura) F [kN] Carico di spinta di lavoro (sicurezza) FN1 [kN] FN2 Resistenza allo schiacciamento FN [kN/m] Tipo di giunzione Lunghezza effettiva [m] [kN] 150 672 168 210 60 v4A tipo 1 0,50 / 1,00 200 1120 280 350 80 V4A tipo 1 1,00 250 2816 704 880 100 V4A tipo 1 1,00 / 2,00 300 3200 800 1000 108 V4A tipo 1 1,00 / 2,00 400 7040 1760 2200 132 V4A tipo 1 2,00 500 8320 2080 2600 120 V4A tipo 1 2,00 600 9600 2400 3000 96 V4A tipo 2 2,00 700 9600 2400 3000 84 V4A tipo 2 2,00 800 9600 2400 3000 96 V4A tipo 2 2,00 1000 9600 2400 3000 95 V4A tipo 2 2,00 Sistemi di giunzione Il sistema di giunzione è del tipo a manicotto senza risalto esterno sul mantello delle condotte. Il manicotto può essere realizzato in gomma elastomerica ed acciaio (giunzione V4A tipo1) o oppure, manicotto d'acciaio inossidabile al molibdeno (giunzione V4A tipo 2) ed anelli di tenuta incorporati sul tubo. Il sistema di giunzione deve assicurare una tenuta idraulica pari a 0,5 bar. 16 Voce di capitolato Microtunnelling Certificati di collaudo Le singole forniture, suddivise in lotti, dovranno essere accompagnate da un certificato di collaudo che deve essere richiesto al Fabbricante dall'Impresa esecutrice. Il documento deve attestare la conformità della fornitura alla normativa di prodotto UNI EN 295. Se il capitolato d'appalto richiede l'esecuzione del collaudo in stabilimento, le prove previste dalle norme UNI EN 295 devono essere eseguite presso i laboratori dello stabilimento di produzione alla presenza della Direzione Lavori, della Committente o da persone delegate. Nel caso in cui il collaudo avvenga senza la presenza della Direzione Lavori o della Committente, le prove devono avvenire sotto la responsabilità del Fabbricante, il quale provvederà ad eseguire i test ed a compilare il certificato richiesto. Fig. 3 17 Disciplinare d’appalto 2.4 Disciplinare d’appalto per l’impiego di condotte in gres ceramico 2.4.1 Caratteristiche I tubi in gres dovranno essere conformi alla normativa Europea UNI EN 295 parte 1/2/3 dell'Ottobre 1992 ed ai successivi aggiornamenti UNI EN 295/’96; ‘97; ‘99; ‘02; ‘03; ‘05. I materiali di gres (tubi, pezzi speciali, mattoni, piastrelle, fondi fogna) dovranno essere d’impasto omogeneo. Le superfici interne ed esterne dei tubi, ad eccezione di parte del bicchiere di giunzione, dovranno essere verniciate con apposito engobbio che, a cottura avvenuta, conferirà al manufatto aspetto vetrificato. Piccoli difetti visivi, quali punti d’asperità sulla superficie, non precludono l'idoneità del manufatto. Il sistema di giunzione (tipo C o F) adottato dovrà essere prefabbricato, e installato in stabilimento, solidale con la tubazione; esso dovrà essere conforme alle prescrizioni della Normativa UNI EN 295 – 1: Pti. 3.1.1; 3.1.2; 3.2; 3.3; 3.4; 3.5; 3.6 e realizzato con poliuretano o in gomma, in perfetta rispondenza alle prescrizioni indicate nel prospetto VII della normativa citata. Il sistema di giunzione in oggetto, sottoposto alle prove di cui alla norma UNI EN 295-3 Pto. 18, garantirà la perfetta tenuta idraulica sino ad una pressione di 0,5 bar. Le caratteristiche geometriche e meccaniche delle condotte, nonché tutte le restanti caratteristiche dei materiali, i metodi di campionamento, i metodi di prova sono definiti dalla menzionata normativa dalla quale si richiamano i capitoli più significativi. 2.4.2 Norma UNI EN 295/92 Parte 1° (aggiornamento maggio 2002) - Specificazioni • Generalità • Tubi ed elementi complementari • Sistemi di giunzione • Campionamento • Designazione • Marcatura • Assicurazione della Qualità Capitolo Capitolo Capitolo Capitolo Capitolo Capitolo Capitolo 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° Parte 2° (aggiornamento maggio 2003) - Controllo della qualità e campionamento • Generalità Capitolo 1° • Documentazioni Capitolo 2° • Prove previste dal sistema qualità UNI EN 29002 Capitolo 3° • Modalità d’ispezione Capitolo 4° • Distribuzione Capitolo 5° Parte 3° (aggiornamento maggio 2003) - Metodi di prova • Generalità • Prove di omogeneità della punta • Prove di rettilineità • Prove di resistenza allo schiacciamento • Prove di tenuta all’acqua dei tubi • Prove su poliuretani • Prove meccaniche per sistemi di giunzione • Prove di resistenza dei sistemi di giunzione agli agenti chimici 18 Capitolo Capitolo Capitolo Capitolo Capitolo Capitolo Capitolo Capitolo 1° 2° 3° 4° 9° 15° 18° 20° Disciplinare d’appalto 2.4.3 Classi di resistenza Le tubazioni dovranno avere dimensioni, classi di resistenza, carico di rottura, indicati nei prospetti X e XI contenuti nel foglio di aggiornamento UNI EN 295 – 1: 1992/A2 (giugno 2002). Tubazioni aventi dimensioni, classi di resistenza, carichi di rottura non indicati nella norma menzionata non possono essere ritenute conformi alla normativa vigente UNI EN 295. 2.4.4 Modalità di posa Le operazioni di movimentazione, carico e scarico, di posa ed installazione, di ricopertura devono avvenire nel rispetto della normativa per la prevenzione degli infortuni e secondo le prescrizioni del P.O.S di cantiere. Indicazioni sulla posa, sulla geometria delle trincee di installazione, sui materiali per il letto e per il rinfianco possono essere riscontrate nella norma UNI EN 1610 sulla “Costruzione e collaudo dei collettori di fognatura”. 2.4.5 Trasporto e scarico Durante il trasporto, normalmente, i tubi vengono legati in pacchi o "pallets" i quali verranno disposti sull’autotreno in modo tale da evitare il contatto reciproco tra le punte e i bicchieri dei tubi. Durante le operazioni di scarico i tubi non devono essere buttati a terra né fatti strisciare sulle sponde degli automezzi. Essi dovranno essere imbracati, sollevati e appoggiati a terra in modo opportuno. Le imbracature devono essere fatte con cinghie di nylon o canapa o con cavi di acciaio con protezione in gomma; devono essere evitate le catene. Nel caso di imballaggi tipo pallets, questi possono essere sollevati con adeguati mezzi dotati di forche elevatrici. In ogni caso, i pacchi o i pallets devono essere appoggiati stabilmente su un terreno pianeggiante, privo di sterpi, ceppaie e asperità fuoriuscenti dal terreno. Eventuali immagazzinamenti su piazzale non richiedono cure particolari, se non quelle atte ad evitare urti accidentali o azioni di sfregamento sulle guarnizioni di tenuta. 2.4.6 Posizionamento lungo lo scavo Dopo la formazione dello scavo e prima della posa i tubi, singolarmente o ancora imballati, verranno disposti lungo lo scavo ad opportuna distanza reciproca e preparati per la posa in opera. Durante queste operazioni nella movimentazione in cantiere si deve evitare il trascinamento dei tubi sul terreno. Vanno evitati anche gli urti forti che possano creare rotture palesi o cricche o lesioni occulte che comprometterebbero la resistenza meccanica della condotta 2.4.7 Letto di posa Il letto di posa deve essere realizzato con il materiale previsto nel progetto. Qualora mancasse una prescrizione in tal verso, il letto di posa deve essere realizzato, facendo riferimento a normali condizioni di posa, con materiale incoerente privo di parte organica e plastica: sabbia, misto di cava o preferibilmente ghiaietto. La scelta del materiale va segnalata alla direzione lavori e da questa approvata. Dopo aver sagomato il fondo dello scavo di posa con la dovuta pendenza, su di esso verrà steso il materiale per la formazione del letto di posa. Questo sottofondo, dello spessore di circa 10 cm + 1/10 DN, dovrà avere, alle opportune distanze, le nicchie per l'alloggiamento dei bicchieri di giunzione; nella formazione del letto si deve garantire che il tubo appoggi per tutta la sua lunghezza, evitando la formazione di vuoti. Si eviterà altresì la presenza di elementi di grosse dimensioni nel materiale di allettamento, in quanto questo potrebbero causare sollecitazioni puntuali sul tubo. 19 Disciplinare d’appalto 2.4.8 Posa del tubo Prima di procedere alla posa in opera, i tubi devono essere controllati per verificarne la completa integrità. Le guarnizioni di tenuta devono essere pulite; inoltre la guarnizione alloggiata nel bicchiere deve essere lubrificata impiegando l’apposito lubrificante o in alternativa sapone liquido; non deve essere utilizzato olio minerale. Successivamente le condotte vanno calate nello scavo, dopo averle legate con una cinghia o agganciate con l’apposita pinza, e poste in opera infilando la punta nel bicchiere spingendo il tubo sino a battuta. La spinta potrà avvenire con l’aiuto di una leva o di appositi strumenti meccanici, eventualmente anche con la benna di un escavatore. In ogni caso tra l’ausilio meccanico e il bicchiere dovrà essere interposto un travetto di legno che protegga il tubo. Terminato l’infilaggio si deve controllare la pendenza della tubazione. 2.4.9 Riempimento dello scavo A tubazione posata, le nicchie per l'alloggiamento dei bicchieri devono essere riempite con lo stesso materiale costituente il letto, quindi si procederà al riempimento della trincea con il materiale scelto per il rinfianco. Il rinfianco deve essere realizzato, avendo cura di riempire tutti i vuoti, con materiale privo di parte organica e plastica e con una pezzatura non più grande di 25 mm. 2.4.10 Prova idraulica della condotta Le tubazioni in gres ceramico installate nella trincea di posa devono risultare impermeabili secondo quanto previsto dalla norma UNI EN 1610, UNI EN 295 e DL 12.12.1985 sulle tubazioni impiegate in fognatura. Le prove idrauliche possono essere eseguite a campione su tratti di condotta compresi tra due pozzetti. Il collaudo in opera si esegue, normalmente, tra due camerette di ispezione successive: le due estremità della condotta devono essere chiuse con tamponi pneumatici. Il collaudo può essere eseguito riempiendo la condotta di acqua o di aria. 2.4.11 Prova ad acqua Il collaudo si intende superato se le aggiunte di acqua nel periodo di osservazione risultano inferiori a quelle indicate nella seguente tabella: Tempo di condizionamento Tempo di prova Pressione di prova Ricarico d’acqua ammesso 1 ora 15 min 0,5 bar *0,07 I per m2 1 ora 30 min 0,5 bar *0,15 I per m2 * aggiunta di acqua ammessa per m2 di superficie di condotta collaudata. 2.4.12 Superficie di condotta per metro di sviluppo lineare 20 Diametro mm Superficie m2 Diametro mm Superficie m2 200 0,031 500 0,196 250 0,049 600 0,280 300 0,070 700 0,384 350 0,096 800 0,500 300 0,125 Disciplinare d’appalto 2.4.13 Prova ad aria Il collaudo si intende superato se le variazioni di pressione nel periodo di osservazione risultano inferiori a quelle indicate nella seguente tabella: *Tipo di prova Pressione di Variazione di prova pressione ammessa Tempo di prova in minuti mbar D mbar ø 200 ø 300 ø 400 ø 600 ø 800 ø 1000 LA 10 2.5 5 7 10 14 19 24 LB 50 10 4 6 7 11 15 19 LC 100 15 3 4 5 8 11 14 l 200 15 1.5 2 2.5 4 5 7 * il tipo di prova dovrà essere scelto ed indicato sul verbale di collaudo. 2.4.14 Marchiatura Ai sensi della normativa UNI EN 295-1 6.1, su ogni tubazione ed elemento complementare dovrà essere apposto, in modo indelebile, prima della cottura, un marchio di identificazione. Tale marchio di identificazione conterrà le seguenti indicazioni: • UNI EN 295/1 • Simbolo di identificazione dell’ente certificatore; • Simbolo di identificazione del fabbricante; • Data di produzione; • Diametro nominale (DN…); • Sistema dimensionale di giunzione; • Resistenza allo schiacciamento, in KN/m. Ai sensi della direttiva europea sui materiali da costruzione e della norma EN 295/10 le condotte devono riportare il marchio CE completo nella sua identificazione. 2.4.15 Certificato di collaudo Come previsto dal "Decreto del Ministero dei lavori Pubblici del 12 dicembre 1985 Norme tecniche relative alle tubazioni" le singole forniture dovranno essere accompagnate da una dichiarazione di conformità. La dichiarazione potrà essere redatta secondo quanto previsto dalla norma UNI CEI EN 45014 Aprile 1999 e rilasciata dal fabbricante all'impresa esecutrice. Il documento attesterà la conformità della fornitura alla normativa UNI EN 295.Le prove, se richiesto dalla Direzione Lavori, devono essere eseguite nel laboratorio del fabbricante alla presenza della stessa Direzione lavori, della Committenza o da persona da essi delegata. Nel caso in cui il collaudo avvenga senza la presenza della Direzione Lavori o della Committenza le prove devono avvenire sotto la responsabilità del fabbricante, il quale provvederà ad eseguire i test ed a compilare il certificato. 2.4.16 Accettazione dei prodotti Il materiale fornito dovrà essere sottoposto ad accettazione da parte della Direzione Lavori o del Responsabile degli acquisti. Perché il lotto di materiale possa essere accettato deve sottostare ai seguenti requisiti: a) essere prodotto e fornito da una Ditta che possieda un Sistema Qualità aziendale conforme alla norma UNI EN ISO 9001:2000, approvato da un Organismo terzo di certificazione accreditato secondo la norma UNI CEI EN 45012; b) riportare impresso indelebilmente su ogni elemento costituente il lotto: • Nome del fabbricante o il suo codice di riferimento • Diametro nominale • Classe di riferimento • Data di produzione • Norma di riferimento • Simbolo di identificazione dell’Ente di certificazione, attestante la conformità alla norma UNI EN 295; • Organismo indipendente deve essere accreditato in conformità alle norme UNI CEI EN 45011 e 45004; c) essere sia corredato del certificato di collaudo del fabbricante con i relativi risultati dei test di fabbrica. d) che sia dotato del marchio CE per la libera commercializzazione delle merci nel territorio della Comunità Europea. Il marchio deve essere riportato su ogni elemento del lotto. 21 Dimensionamento idraulico 3 Suggerimenti per la progettazione In questo paragrafo sono riportati i procedimenti per il dimensionamento idraulico e statico delle condotte in gres ceramico. Le procedure indicate sono quelle tipiche per la progettazione delle reti fognarie e vengono usate anche per altri materiali. Naturalmente, visto lo scopo di questo “manuale”, i parametri caratteristici utilizzati nelle formule fanno esclusivo riferimento ai tubi in gres ceramico. 3.1 Dimensionamento idraulico Il dimensionamento idraulico tende alla determinazione della sezione idraulica della condotta, necessaria al convogliamento dei liquami, stabilendone la pendenza utile a garantire la velocità di scorrimento più opportuna. Nella caso in esame la sezione idraulica di riferimento è circolare, come nella grande maggioranza dei casi in cui vengono impiegati condotte prefabbricate. Il flusso idraulico nelle condotte, salvo situazioni particolari, avviene sotto la spinta della gravità e “a pelo libero”, cioè con il tubo non completamente riempito. In questa condizione, comune alla maggior parte delle applicazioni progettuali, per il dimensionamento dei collettori è accettabile la schematizzazione di “moto uniforme”. In alcuni casi, particolari condizioni di flusso idraulico richiedono verifiche in condizioni di “moto permanente” (fenomeni di rigurgito) o in “moto vario” (esame della propagazione del flusso nella rete); per questi casi si rimanda a trattazioni specifiche. Le considerazioni sullo stato del moto nei collettori e sulle condizioni di verifica valgono pienamente anche nel caso di impiego di tubazioni in gres ceramico. Pertanto, per il corretto dimensionamento idraulico è necessario: 1 Determinare le portate affluenti nella sezione di studio; 2 Fissare la geometria dei collettori (pendenze e diametri); 3 Verificare il grado di riempimento della condotta (tirante idrico); 4 Verificare le velocità di scorrimento minime e massime. 3.1.1 Determinazione delle portate affluenti. a. Caso della fognatura separata (solo per liquami di scarico) Si determinano solo le portate di scarico Qn (acque nere). Per tale scopo occorre: • Fissare il numero di Abitanti Equivalenti Nab insistenti sulla sezione di verifica; • Fissare la dotazione idrica giornaliera Dotg assegnata ad ogni abitante eq; • Fissare il coefficiente di dispersione in rete C1; [n] [l/giorno] [n] (indicativo del rapporto tra le portate idriche fornite e quelle che arrivano allo scarico. Valori usuali 0,8÷1) • Fissare il coefficiente il coefficiente di distribuzione giornaliera C2; [n] (indicativo della portata di punta nell’arco dell’anno. Valori usuali 1.2÷1.5) • Fissare il coefficiente il coefficiente di distribuzione oraria C3; [n] (indicativo della portata di punta nell’arco della giornata. Valori usuali 1.2÷1.5) La portata nera di massima Qn vale: Nab · Dotg · C1 Qn = [l/s] 86400 La portata nera media Qn vale: [l/s] Nab · Dotg · C1 ·C2 · C3 Qn = 86400 22 Dimensionamento idraulico b. Caso della fognatura mista (per acque meteoriche e liquami di scarico). Si determinano le portate di scarico e le portate meteoriche. b.1 Portate di scarico Qn (acque nere): Vedere il punto precedente b.2 Portate meteoriche Qw Le portate meteoriche sono da correlarsi agli eventi di pioggia critici, alla forma della rete e alla natura del territorio. Per la loro quantificazione occorre: • Determinare l’area S del bacino insistente sulla sezione di verifica [m2] • Calcolare il coefficiente udometrico U [l/s,m2] • Fissare il coefficiente di deflusso ϕ in relazione alle caratteristiche del territorio [n] (indicativo del rapporto di acqua precipitata e quella raccolta effettivamente dai collettori. Valori usuali 0.2÷0.95) La portata bianca di massima Qw vale: Qw = S · U · ϕ [l/s] La determinazione delle portate meteoriche Qw è fortemente influenzata dalle condizioni al contorno (tipo di pioggia, forma della rete etc.) Per un calcolo esaustivo si rimanda a trattazioni specifiche. 3.1.2 Individuazione della geometria del collettore (diametro e pendenza) • Per ogni tratto di collettore si stabiliscono le pendenze di posa compatibili con la pendenza naturale del terreno. In via preventiva, dato che la pendenza del collettore influenza fortemente la velocità di scorrimento dei liquami, si consiglia di mantenere il valore della pendenza i negli intervalli sotto indicati. Valori di pendenza i consigliati per una prima stima: diam. 200÷300 diam. 350÷500 diam. 600÷800 Pelo libero del refluo convogliato A 0,1< i < 5 0,1< i < 3,5 0,1< i < 2,5 • Per ogni tratto di collettore si assegna un diametro scelto tra quelli disponibili nella gamma delle condotte in gres (200 ÷ 800 mm), fissando inoltre il grado di riempimento massimo della condotta (gr) (espresso come rapporto tra il tirante idrico h ed il diametro interno della condotta D = 2r . Valori usuali 0,6÷0,7 – fig. 4). Contorno bagnato P h Fig. 4 3.1.3 Determinazione della velocità di scorrimento e del grado di riempimento Con le portate determinate Qtot = Qn + Qw e con la geometria del collettore scelta si procede alla verifica della triplice condizione: • Tirante idrico reale hr < del tirante idrico fissato h; • Velocità massima di scorrimento V < Vmax ammissibile; • Velocità minima di scorrimento V > Vmin ammissibile. La verifica viene effettuata con le equazioni tipiche del moto uniforme a pelo libero che legano le velocità di scorrimento alla sezione idraulica e alla pendenza. 23 Dimensionamento idraulico 3.1.4 Calcolo della velocità di scorrimento e del grado di riempimento: Metodo tradizionale La relazione fondamentale del moto uniforme è data dalla equazione di Chezy V = k · √Ri valendo sempre la relazione Q=V·A dove (con rif. alla fig. 4) P = r · π · arcos (1 - h A = 1 r 2 · r 2 90 R= A P π · arcos (1- h ) - sen 2arcos (1- h ) 90 r r Il coefficiente K è legato alla scabrezza della parete del tubo. Esso può essere determinato con diverse formule. Per le condotte in gres ceramico le relazioni di normale impiego sono: 87 Bazin K= (1 + con γ = 0.14; 0.16 y ) √R Gaukler-Strickler K = Ks · R1/6 con Ks = 75÷80 dove: A = area della sezione bagnata (fig. 4) Q = portata della condotta h = tirante idrico R = raggio idraulico i [‰] DN 200 DN 250 DN 300 P = perimetro del contorno bagnato V = velocità di scorrimento r = raggio della condotta i = pendenza del condotto DN 350 DN 400 DN 500 DN 600 DN 700 DN 800 Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena 0,6 1,0 58,70 0,47 105,97 0,54 171,40 0,61 257,06 0,67 364,84 0,73 35,24 0,50 53,15 0,55 75,78 0,60 136,81 0,70 221,28 0,78 331,86 0,86 471,00 0,94 1,5 14,56 0,46 26,51 0,54 43,16 0,61 65,09 0,68 92,81 0,74 167,56 0,85 271,01 0,96 406,44 1,06 576,86 1,15 2,0 16,81 0,54 30,61 0,62 49,84 0,71 75,16 0,78 107,17 0,85 193,48 0,99 312,94 1,11 469,32 1,22 666,10 1,33 2,5 18,80 0,60 34,22 0,70 55,72 0,79 84,03 0,87 119,82 0,95 216,32 1,10 349,88 1,24 524,71 1,36 744,72 1,48 3,0 20,59 0,66 37,49 0,76 61,04 0,86 92,05 0,96 131,25 1,04 236,97 1,21 383,27 1,36 574,80 1,49 815,80 1,62 4,0 23,77 0,76 43,28 0,88 70,48 1,00 106,29 1,10 151,56 1,21 273,63 1,39 442,57 1,57 663,72 1,72 942,01 1,87 5,0 26,58 0,85 48,39 0,99 78,80 1,11 118,84 1,24 169,45 1,35 305,92 1,56 494,80 1,75 742,06 1,93 1053,20 2,10 6,0 29,11 0,93 53,01 1,08 86,32 1,22 130,18 1,35 185,62 1,48 335,12 1,71 542,03 1,92 812,88 2,11 1153,72 2,30 7,0 31,45 1,00 57,26 1,17 93,24 1,32 140,61 1,46 200,49 1,60 361,97 1,84 585,46 2,07 878,02 2,28 1246,16 2,48 8,0 33,62 1,07 61,21 1,25 99,68 1,41 150,32 1,56 214,34 1,71 386,96 1,97 625,88 2,21 938,64 2,44 1332,20 2,65 9,0 35,66 1,13 64,93 1,32 105,73 1,50 159,44 1,66 227,34 1,81 410,44 2,09 663,85 2,35 995,58 2,59 1413,01 2,81 10,0 37,58 1,20 68,44 1,39 111,44 1,58 168,06 1,75 239,63 1,91 432,64 2,20 699,76 2,47 1049,43 2,73 1489,44 2,96 12,0 41,17 1,31 74,97 1,53 122,08 1,73 184,10 1,91 262,51 2,09 473,93 2,41 766,55 2,71 1149,52 2,99 1631,47 3,25 14,0 44,47 1,42 80,98 1,65 131,86 1,87 198,85 2,07 283,54 2,26 511,91 2,61 827,96 2,93 1241,63 3,23 1762,19 3,51 16,0 47,55 1,51 86,58 1,76 140,98 2,00 212,59 2,21 303,13 2,41 547,25 2,79 885,10 3,13 1327,35 3,45 18,0 50,43 1,61 91,83 1,87 149,53 2,12 225,49 2,34 321,52 2,56 580,45 2,96 938,79 3,32 20,0 53,15 1,69 96,79 1,97 157,61 2,23 237,67 2,47 338,89 2,70 611,84 3,12 989,57 3,50 23,0 57,01 1,82 103,81 2,12 169,03 2,39 254,89 2,65 363,44 2,89 656,13 3,34 25,0 59,44 1,89 108,23 2,21 176,23 2,49 265,74 2,76 378,91 3,02 684,06 3,49 27,0 61,77 1,97 112,47 2,29 183,14 2,59 276,17 2,87 393,77 3,14 30,0 65,11 2,07 118,56 2,42 193,05 2,73 291,11 3,03 415,07 3,30 35,0 70,33 2,24 128,06 2,61 208,51 2,95 314,43 3,27 40,0 75,18 2,39 136,90 2,79 222,91 3,16 45,0 79,74 2,54 145,20 2,96 236,43 3,35 50,0 84,06 2,68 153,06 3,12 60,0 92,08 2,93 167,66 3,42 70,0 99,46 3,17 80,0 106,30 3,38 Tabella 1 - Valori di portata (l/s) e velocità (m/s) calcolati mediante l’applicazione della formula di Bazin. 24 Dimensionamento idraulico Con l’aiuto della Tabella 1 e delle Scale di deflusso si possono individuare la velocità e la portata in un collettore senza dover procedere ai calcoli. 100 Q/Qp V/Vp % riempimento 80 60 40 20 0 0,0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1,0 Grafico 1 - Scala di deflusso - Formula di Bazin. 1,1 1,2 Grado di riempimento [%] Q/Qpiena V/Vpiena 1 0,0001 0,0573 2 0,0005 0,1044 3 0,0013 0,1464 4 0,0025 0,1849 5 0,0041 0,2207 6 0,0062 0,2543 7 0,0088 0,2860 8 0,0119 0,3162 9 0,0154 0,3450 10 0,0194 0,3726 12 0,0289 0,4245 14 0,0402 0,4728 16 0,0535 0,5178 18 0,0686 0,5601 20 0,0855 0,5999 22 0,1040 0,6375 24 0,1243 0,6731 26 0,1461 0,7068 28 0,1694 0,7388 30 0,1942 0,7692 32 0,2203 0,7980 34 0,2476 0,8255 36 0,2761 0,8515 38 0,3057 0,8763 40 0,3363 0,8998 45 0,4163 0,9534 50 0,5003 1,0000 55 0,5864 1,0400 60 0,6729 1,0735 65 0,7577 1,1006 70 0,8388 1,1213 75 0,9136 1,1350 80 0,9793 1,1413 85 1,0324 1,1390 90 1,0678 1,1258 95 1,0763 1,0963 100 1,0000 1,0000 Tabella 2 - Coefficienti adimensionali della scala di deflusso. Formula di Bazin. Q/Qp V/Vp Dove: Qp = portata della condotta a sezione piena Vp = velocità di scorrimento a sezione piena Q = portata della condotta parzialmente riempita V = velocità di scorrimento a sezione parzialmente riempita 25 Dimensionamento idraulico 3.1.5 Calcolo della velocità di scorrimento e del grado di riempimento: Metodo basato sulla formula di Colebrook In alternativa alla equazione di Chezy può essere impiegata anche la relazione V = 1 √ 2gDJ √λ normalmente usata nel caso di condotte in pressione. In condizione di moto uniforme si pone J= i, con questa relazione è possibile determinare la velocità della condotta completamente piena. Il valore di l viene calcolato con la relazione 1 = - 2 log10 ( 2.51v + ε ) 3.71D D √ 2gDi √λ dove: A g V e = area della sezione bagnata (fig. 4) = accelerazione di gravità = velocità di scorrimento = scabrezza equivalente (per il gres 0.25÷0.30 mm) i = pendenza del condotto Q = portata della condotta D = diametro della condotta v = viscosità cinematica del liquame (1.31 10-6 m2/s) Valendo sempre la relazione Q=V·A Il passaggio dai valori di V e Q a sezione piena a quelli a sezione parzializzata può essere fatto con l’aiuto dell’abaco allegato e della scala di deflusso riportata Nota: il calcolo numerico con l’applicazione della formula di Colebrook risulta più raffinato e determina valori di portata e velocità leggermente superiori a quelli trovati con la formula di Bazin. Il valore tipico di riferimento per la determinazione della rugosità idraulica è indicato nella norma UNI EN 295/3 punto 11. 26 Dimensionamento idraulico 3.1.6 Scala di deflusso Nel caso di riempimenti parziali, fissato il grado di riempimento gr, la velocità e la relativa portata in termini adimensionali possono essere ricavate dal grafico 2 o dalla tabella 3. 100 Q/Qp V/Vp % riempimento 80 60 40 20 0 0,0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 Grafico 2 - Scala di deflusso grafica - Formula di Colebrook. 1,0 1,1 1,2 Grado di riempimento [%] Q/Qpiena V/Vpiena 1 0,0001 0,0681 2 0,0006 0,1232 3 0,0015 0,1694 4 0,0028 0,2103 5 0,0046 0,2474 6 0,0069 0,2816 7 0,0097 0,3136 8 0,0129 0,3437 9 0,0166 0,3722 10 0,0208 0,3993 12 0,0306 0,4500 14 0,0423 0,4967 16 0,0558 0,5402 18 0,0711 0,5808 20 0,0881 0,6189 22 0,1068 0,6549 24 0,1271 0,6888 26 0,1490 0,7210 28 0,1722 0,7514 30 0,1969 0,7804 32 0,2229 0,8078 34 0,2500 0,8339 36 0,2783 0,8587 38 0,3076 0,8823 40 0,3379 0,9046 45 0,4171 0,9556 50 0,5000 1,0000 55 0,5850 1,0381 60 0,6703 1,0700 65 0,7541 1,0959 70 0,8341 1,1156 75 0,9080 1,1287 80 0,9731 1,1347 85 1,0260 1,1325 90 1,0616 1,1199 95 1,0713 1,0917 100 1,0000 1,0000 Tabella 3 - Coefficienti adimensionali della scala di deflusso. Formula di Colebrook. Q/Qp V/Vp 3.1.7 Velocità massime e minime La velocità di scorrimento del liquame nelle condotte deve essere mediamente compresa in un intervallo che va 0,5 < v < 4 m/s (valori medi). Se per le velocità massime si può accettare una deroga limitatamente a brevi tratti, altrettanto non si dovrebbe fare per la velocità minima. Di fatto l’energia cinetica del flusso dovrebbe essere tale da assicurare il trasporto dei solidi sospesi, garantendo così la pulizia della condotta. E’ per questo motivo che la velocità minima non dovrebbe scendere mai sotto il limite citato. La circolare Min. LL.PP. 11633 gen. 1974, che da le linee guida per la progettazione degli impianti fognari, fissa chiaramente i limiti citati. (NB. Più approfonditamente, la velocità critica di sedimentazione comunque può essere determinata analiticamente). 27 Dimensionamento statico 3.2 Dimensionamento statico La condotta interrata ed il suolo in cui essa è immersa costituiscono una struttura che, sotto l’azione dei carichi e dei sovraccarichi, deve risultare stabile nel tempo. Per tale motivo si deve procedere alla verifica statica della condotta nella sua condizione di esercizio, protratta negli anni secondo un orizzonte temporale congruente con la durata ipotizzata per l’impianto. Il concetto della stabilità nel tempo è di particolare importanza ed è strettamente correlato alla tipologia di tubo impiegato. Infatti, alcuni materiali, come le resine plastiche, subiscono negli anni una modificazione delle caratteristiche meccaniche che influenza la stabilità dell’insieme tubo-terreno. Le caratteristiche meccaniche del gres ceramico rimangono inalterate nel tempo; pertanto la verifica di stabilità può essere fatta prescindendo dal fattore temporale. La costanza nel tempo delle caratteristiche meccaniche della condotta in gres è un requisito storicamente testato. 3.2.1 Verifica statica delle condotte in gres ceramico. Il tubo in gres ha un comportamento rigido, con una rigidezza strutturale notevolmente maggiore di quella del terreno in cui è immerso (1÷2 ordini di grandezza). Sotto la sollecitazione dei carichi la condotta ceramica non subisce praticamente deformazioni fino al limite della rottura, che avviene in campo elastico senza scorrimenti viscosi. La verifica statica, pertanto, deve essere eseguita allo stato limite di rottura e la condizione di stabilità è garantita ogni qual volta il sistema di forze sollecitante non superi la resistenza della condotta. Questa metodologia, resa possibile dalla natura intrinseca del materiale, rende la verifica statica più facile e sicura rispetto a quella “allo stato limite di deformazione”, eseguita sulle condotte deformabili, dove la schematizzazione della interazione tra tubo e terreno è più laboriosa ed incerta. Per il corretto dimensionamento statico del tubo in gres è necessario: 1 Definire la sezione di posa; 2 Acquisire le informazioni geotecniche; 3 Stabilire le condizioni di carico; 4 Eseguire la verifica di stabilità. Fig. 5 3.2.2 Definizione della sezione di posa La condotta di diametro assegnato D è solitamente posata in una trincea la cui geometria deve essere definita, poiché la dimensione e la forma della trincea possono influenzare la resistenza statica delle tubazioni interrate. I parametri geometrici della trincea di posa da definire sono: • Larghezza base scavo B (normalmente pari a 2xD; con B comunque > 60 cm); • Altezza di rinterro Hr. Essa deriva dalla profondità di scorrimento Hs a cui si detrae il diametro medio Dm della condotta (Hs è definita dai profili longitudinali di posa); • Angolo d’inclinazione delle pareti di scavo. 28 Dimensionamento statico Per assicurare una buona risposta statica delle condotte interrate, la trincea deve essere “stretta”. Tale condizione si verifica quando: B ≤ 2D se 1.5 · B < Hr < 3.5 · B 2D≤ B ≤ 3D se Hr > 3.5 · B Nella pratica costruttiva le profondità di posa più comuni sono: 1,50 < Hr < 3,0 m, mentre per le larghezze di base scavo B rimane valida la relazione B = 2D > 0,60m. Accogliendo le direttive dalla norma UNI EN 1610 la larghezza minima della trincea può essere fissata: Larghezza minima della trincea (DN+x) m DN Trincea non supportata ß > 60° ß ≤ 60° Trincea supportata ≤ 200 DN + 0,40 da > 250 a ≤ 350 DN + 0,50 DN + 0,50 DN + 0,40 da > 350 a ≤ 700 DN + 0,70 DN + 0,70 DN + 0,40 da > 700 a ≤ 1200 DN + 0,85 DN + 0,85 DN + 0,40 DN + 0,40 Nei valori DN + x, x/2 equivale allo spazio di lavoro fra il tubo e la parete o il supporto della trincea dove: ß è l’angolo della parete della trincea senza casseratura misurato rispetto all’orizzontale. 3.2.3 Definizione dei parametri geotecnici. La conoscenza della natura del terreno di posa è fondamentale per il corretto calcolo statico delle condotte. In particolar modo è importante conoscere: • La classificazione del terreno secondo lo schema allegato • L’angolo di attrito interno del terreno in sito • Il modulo di deformabilità del terreno [e4] • La presenza della falda Facendo riferimento alla metodologia di calcolo appresso riportata, la classificazione del terreno può essere espressa secondo le seguenti tabelle: Legenda dei gruppi di terre e delle condizioni di installazione Tipo di terreno Descrizione gruppo G Angolo att. ϕ Peso spec. γ GRUPPO 1 Terreni non coesivi 1 33÷40 19÷21 GRUPPO 2 Terreni debolmente legati 2 30÷35 18÷20 GRUPPO 3 Terreni leganti misti, sabbia legante mista a ghiaia, brecce e pietre debolmente legate 3 25÷30 18÷20 GRUPPO 4 Argille, limi, terreni misti leganti 4 20÷25 18÷20 Tabella indicativa dei moduli di deformabilità e1 ed e2 [N/mmq] Tipo di terreno Gruppo Densità Scarsa Media Buona Ghiaioso sabbioso G1 6 16 23 Ghiaioso sabbioso con fraz. limo-argilloso. < 15% G2 3 8 11 Ghiaioso sabbioso con fraz. limo-argilloso. tra 15% e 35% G3 2 3 5 Limo, argilla G4 1,5 2 29 11 Dimensionamento statico 3.2.4 Definizione delle condizioni di carico e determinazione dei carichi Sul sistema tubo-terreno insisteranno due tipi di carico: Carichi statici: 1 Carico derivante dal peso proprio della condotta e del liquido trasportato; 2 Carico derivante dal terreno di ricoprimento; 3 Carico derivante da strutture o sovraccarichi posti sul piano campagna. Carichi dinamici: 1 Carico derivante da traffico stradale; 2 Carico derivante da traffico ferroviario. La combinazione delle sollecitazioni descritte determina la condizione di carico più onerosa. Normalmente essa coincide con la presenza contemporanea dei carichi statici e dei carichi dinamici 3.2.5 Determinazione dei carichi statici Carico peso proprio pp Nella seguente tabella sono riportati i pesi delle condotte per metro lineare Classe della condotta: standard Diametro 250 300 350 400 500 600 700 800 kg al metro 51 65 101 108 173 220 290 361 Carico da liquido trasportato pw P = γw · π ( D2 ( 2 γw = 10 kN/m3 Carico da rinterro pe Il carico dovuto al peso del terreno è calcolato in base alla Teoria del Silo (Terzaghi). Tale teoria tiene conto della riduzione del carico verticale dovuta all’azione di sostentamento esercitata dall’attrito del terreno riportato contro le pareti della trincea. La pressione sull'estradosso del tubo è data dalla seguente formula: pe = χ · γb · h (1) (per pareti di scavo verticali) con 1-e χ= dove: γB h b K1 δ 30 2· h · K1 tan δ b 2 · h · K1 tan δ b = peso specifico del terreno = distanza fra la superficie stradale e l'estradosso del tubo = larghezza dello scavo in corrispondenza dell'estradosso del tubo = rapporto tra la pressione orizzontale verticale del terreno (vedi tabella seguente) = angolo d'attrito fra terreno di rinterro e le pareti della trincea (vedi tabella seguente) Dimensionamento statico Tabella valori K1 e ϕ Scarsa Media Buona K1 ϕ K1 ϕ K1 ϕ 0÷0,5 0÷1/3 ϕ∗ 0,5 2/3 ϕ∗ 0,5 2/3 ϕ∗ ϕ∗ : minore fra l'angolo d'attrito interno del terreno scavato e quello del terreno di riporto Variazione di χ nel caso di pareti di scavo non verticali χ=1- β 90 +χ· β 90 dove: β = angolo base scavo Sovraccarichi statici sul piano campagna ps I sovraccarichi sul piano campagna sono determinati mediante la relazione: ps = χ0 · p0 (per pareti di scavo verticali) con χ0 = 2 · h · K1 tan δ b dove: p0 h b K1 δ = sovraccarico sul piano campagna = distanza fra la superficie stradale e l'estradosso del tubo = larghezza dello scavo in corrispondenza dell'estradosso del tubo = rapporto tra la pressione orizzontale e la pressione verticale del terreno (vedi tabella) = angolo d'attrito fra terreno di rinterro e le pareti della trincea (vedi tabella) L’influenza delle pareti inclinate viene valutata come riportato al punto precedente 3.2.6 Determinazione dei carichi dinamici In questa sede si valuta solo l’azione del carico stradale, rimandando a trattazioni specifiche la determinazione del sovraccarico da traffico ferroviario o aeroportuale. La pressione "pt" esercitata sul condotto dal carico stradale è calcolata in base alla teoria di Boussinesq (diffusione di un carico circolare in un semispazio omogeneo e isotropo ed elastico) ed è fornita dalla seguente equazione: pt= aF · pF · φ dove: PF = 1 FA · 1 rA2 · π 1 + rA h aF = 1 - 3/ 2 2 + 3 x Fe · 1 2 2 · h · π 1 + rE h 5 /2 2 0,9 2 6 4 0,9 + · h + h2 / 1.1 · dm 3 31 Dimensionamento statico I simboli precedentemente visualizzati hanno i seguenti significati: dm = diametro medio del tubo FA = carico sulla superficie considerata h = distanza fra la superficie stradale e l'estradosso del tubo FE = carico sulle superfici circostanti a quella considerata rE = distanza del baricentro della superficie considerata dal baricentro dei carichi circostanti rA = raggio medio equivalente della superficie con carico FA L'equazione è valida per: h ≥ 0,5 m Veicoli q1C q1D dm ≤ 5 m FA FE rA rE [KN] 180 60 [KN] 370 250 [KN] 0,153 0,132 [m] 1,670 1,185 Nell’equazione φ rappresenta il coefficiente di incremento dinamico e vale: φ = 1,2 per veicoli tipo q1C e φ = 1,4 per il tipo q1D. 3.2.7 Verifica delle condotte Le tubazioni rigide, come le condotte in gres ceramico, hanno normalmente una rigidezza strutturale molto più alta del terreno in cui esse vengono posate. Cosicché, analizzando il sistema tubo-terreno sottoposto ad un complesso di carichi sollecitanti, si riscontrano sui tubi sollecitazioni maggiori di quelle presenti nel terreno immediatamente circostante. E’ per questo motivo che per la verifica delle condizioni di stabilità delle condotte, è necessario conoscere come le forze sollecitanti derivanti dai sovraccarichi si ripartisccano tra gli elementi a rigidezza diversa (tubi e terreno). A tal fine si definisce fattore di concentrazione "lambda" il rapporto fra la pressione verticale agente sulla tubazione e la pressione verticale totale media calcolata. Il valore di λ è influenzato dai moduli di deformazione dei terreni attorno al tubo e dalla "sporgenza relativa efficace" (funzione a sua volta delle modalità di appoggio del condotto). 3.2.8 Modulo di deformazione del terreno I valori dei moduli di deformazione e1 ed e2 sono riportati nella tabella di cui al paragrafo 3.2.3.b. Per quanto riguarda il modulo di deformazione del terreno esistente sotto lo scavo e4, in mancanza di valutazioni attendibili, si assume e4 = 10 · e1. Il valore di "e2" è a sua volta influenzato della larghezza della trincea "b" e della eventuale presenza di falda; pertanto il valore efficace e’2 vale: e’2 = f · αB · e2 dove: f varia da 0,75 a 0,9 in presenza di falda e per indice di compattazione variabile da scarso a medio; αBi = 1 - ( 4 - b/da) · ( 1- αBi ) / 3 αBi = 0 per compattazione molto scarsa αBi = 2/3 per compattazione media In ogni caso αB deve essere compreso fra 0 e 1 32 αBi = 1/3 per compattazione scarsa αBi = 1 per compattazione buona da = diametro esterno tubazione Dimensionamento statico 3.2.9 Sporgenza relativa efficace Si definisce sporgenza efficace il prodotto del diametro esterno da del tubo per un coefficiente "a" funzione delle modalità di allettamento (appoggio) del tubo. In linea di massima si possono comunque specificare i casi seguenti: Posa su massetto di cls poco piu’ largo del tubo: a · da = da + lo spessore del massetto misurato a partire dall'intradosso del tubo (a > 1). Posa su massetto di cls molto più largo del tubo: a · da = da - l'altezza della porzione di tubo avvolta dal cls: Angolo avvolgimento 2α a 90 0,85 120 0,75 180 0,50 Posa in sabbia: a = 1 ( cioè sporgenza relativa pari al diametro esterno da ) Per tenere conto della deformabilità del terreno, il valore di "a" viene corretto con la seguente formula: a' = a · e1/e2 > = 0,25 3.2.10 Determinazione del fattore di concentrazione Il massimo valore del fattore di concentrazione λmax è dato dalla seguente formula: a' · h/da λmax = 1 + 4 + 2,4 · e1/e4 +(0,55 + 1,8 · e1/e4) · h/da Il valore del massimo coefficiente di concentrazione λmax è valido nel caso di tubazione in rilevato; più in generale si utilizza nei calcoli un fattore λRG dato dalle seguenti relazioni: - per b/da > 4: λRG = λmax - per 1 < b/da < 4: λRG = · b/da + 3 - per b/da = 1 : 4-λ λmax - 1 3 λRG = 1 33 Dimensionamento statico 3.2.11 Verifica a rottura In base a quanto esposto nei capitoli precedenti, la pressione complessiva qv agente sul tubo, è data dalla seguente espressione: qv = λRG · ( χ · γB · h) + pv dove il coefficiente λRG e χ sono quelli definiti in precedenza. Il carico totale per unità di lunghezza di tubo vale: Ftot = qv · da Ftot è la forza sollecitante la condotta immersa nel terreno e sottoposta ai carichi sopra descritti. Detta forza va confrontata con la resistenza caratteristica del tubo espressa solitamente attraverso il suo carico di rottura FN , determinato in laboratorio e fornito dalle aziende produttrici. Nelle reali condizioni d’impiego, tubo posato in trincea e rinfiancato, il limite di resistenza della condotta aumenta per effetto delle azioni di supporto del terreno; pertanto la resistenza definitiva della condotta posata nello scavo si ottiene moltiplicando il carico di rottura FN, determinato sperimentalmente con modalità di carico e vincolo standard, per un coefficiente di posa Ez, funzione delle modalità di allettamento del condotto. I valori di Ez sono riportati nella seguente tabella: SEZIONE DI POSA TIPO Materiale di allettamento Angolo di contatto 2α Coeff. di installazione Ez Sabbia 60 1,59 Sabbia 90 1,70 Sabbia 180 1,80 Calcestruzzo 90 1,80 Calcestruzzo 120 2,20 Calcestruzzo 180 2,80 Tabella dei coefficienti di installazione Ez. Il condotto è staticamente verificato se risulta: FN · Ez η= ≥ 1.5 Ftot Una valutazione delle condizioni statica della condotta è possibile farla attraverso le tabelle riportate di seguito dove, in funzione dell’altezza di ricopertura e per varie condizioni di sovraccarico stradale, viene consigliata la sezione di posa che assicuri la stabilità del tubo. Per la progettazione completa di una fognatura in gres ceramico (verifica statica e idraulica, computi e disegni dei profili in formato dxf) è disponibile il software ProGres. Per richiedere: Tel. 035 57 91 11 - [email protected] 34 Dimensionamento statico 3.2.12 Diagrammi per il calcolo statico di tubazione in gres Sovraccarico: q1D Strade di medio traffico Legenda Solo sottofondo in sabbia o ghiaietto EZ= 1,59 Sottofondo Rinfianco e ricoprimento in sabbia o ghiaietto EZ = 1,8 Sottofondo in sabbia o ghiaietto e rinfianco in calcestruzzo EZ = 2,8 Totale annegamento in calcestruzzo EZ = 3,69 32 40 48 42 48 60 57 60 60 ø nominale (mm) 200 250 300 400 500 600 700 Carico di Rottura (kN/m) 48 0 0,50 60 72 64 80 72 84 Condizioni di installazione sabbia o ghiaietto 1 1,50 2 Altezza del reinterro H (m) 200 250 300 350 400 500 600 700 800 sabbia o ghiaietto 2,50 3 3,50 sabbia o ghiaietto e calcestruzzo 4 4,50 5 calcestruzzo 5,50 6 35 Dimensionamento statico Sovraccarico: q1C Strade di grande traffico Legenda Solo sottofondo in sabbia o ghiaietto EZ= 1,59 Sottofondo Rinfianco e ricoprimento in sabbia o ghiaietto EZ = 1,8 Sottofondo in sabbia o ghiaietto e rinfianco in calcestruzzo EZ = 2,8 Totale annegamento in calcestruzzo EZ = 3,69 200 250 300 350 400 500 600 700 800 32 40 48 42 48 60 57 60 60 ø nominale (mm) 200 250 300 400 500 600 700 Carico di Rottura (kN/m) 48 0 0,50 60 72 64 80 72 84 Condizioni di installazione sabbia o ghiaietto 1 1,50 Altezza del reinterro H (m) 2 sabbia o ghiaietto 2,50 3 3,50 sabbia o ghiaietto e calcestruzzo 4 4,50 5 calcestruzzo 5,50 6 36 Gestire la falda 3.3 Controllo delle deformazioni del sistema - aspetti geotecnici Il complesso delle condotte e dei manufatti (i pozzetti) installati nel sottosuolo, può subire nel tempo una deformazione dovuta essenzialmente a cedimenti o assestamenti del terreno in cui la struttura si trova. Sulla scorta di queste considerazioni, diventa necessario controllare la stabilità del terreno, in cui si posano tubi e camerette, ed eventualmente intervenire per migliorarne la risposta meccanica e limitarne i cedimenti. Il problema della stabilità del terreno di posa, comune a tutti i tipi di condotte, è essenzialmente legato alla sua natura ed alla presenza in esso dell’acqua di falda. Ovviamente in relazione alla caratteristica della tubazione potranno essere adottati degli interventi appropriati. 3.3.1 Presenza della falda nel terreno La presenza della falda nel terreno comporta: • Una variazione dei parametri geotecnici; • L’insorgenza di sollecitazioni aggiuntive sul tubo. Effetto della variazione dei parametri geotecnici Azioni per limitarne gli effetti Diminuzione della capacità portante del terreno Riduzione delle tensioni massime sotto il tubo Stabilizzazione del terreno di posa Scarico su strati a portanza maggiore Aumento dei cedimenti Abbassamento delle pressioni interstiziali Scelta di condotte compatibili con cedimenti Diminuzione della costipazione degli inerti Aumento dell’energia meccanica fornita Uso della baulettatura in geotessuto Uso di inerti a granulometria assortita e a spigoli vivi Impiego di condotte non deformabili Sollecitazioni aggiuntive sul tubo Azioni per contrastare le sollecitazioni indotte dalla falda Spinta di galleggiamento Altezza di copertura adeguata Condotte più pesanti Impiego del ripartitore di spinta Curare la sistemazione del rinterro Sollecitazione radiale (buckling) Condotte ad elevata rigidezza anulare Condotte ad elevato spessore 37 Gestire la falda 3.3.2 Metodologia di valutazione delle condizioni di posa ed ipotesi di intervento in presenza di falda Nelle tabelle seguenti sono descritti i comportamenti e le azioni da intraprendere in relazione ai vari tipi di terreno, nelle diverse fasi di lavorazione comprese nella posa in opera delle condotte. E’ una discretizzazione che deve essere integrata con la propria esperienza e completata con maggiori informazioni sulle condizioni di lavoro presenti nello specifico cantiere. Descrizione Comportamento Tipo di terreno Ghiaia Sabbia Limo Argilla Dimensione (mm) 70÷2 2÷0.02 0.02÷0.002 <0.002 Protezione scavo No/Si Si Si Si Tipo di protezione Blindo Palanc./Blindo Palanc./Blindo Palanc./Blindo Tipo drenaggio Nessuno gravità Pozzo/wellpoint Wellpoint Nessuno Stabilità scavo Si Scorrimento Sottoscorrimento Sottoscorrimento/ Sifonamento Sottoscorrimento/ Sifonamento Cedimenti No No a T0=alti Si a T∞=alti Si a T0=alti Si a T∞=alti Si a T0=bassi Si a T∞=alti Al piano di posa • Sabbia Grossa Al piano di posa • Sabbia Fine 20, 30 cm sotto il piano di posa 50 cm sotto il piano di posa Al piano di posa (eliminazione acqua da orizzonti permeabili) A scavo asciutto • Sabbia Grossa A scavo asciutto • Sabbia Fine Attende re discesa acqua interstiziale Attendere discesa acqua interstiziale A scavo asciutto A scavo chiuso • Sabbia Grossa A scavo asciutto • Sabbia Fine Graduale Ritardato se Ritardato se bonificato il piano bonificato il piano di posa con leganti di posa con leganti Livello da raggiungere con la falda drenata Interventi sulla falda Inizio posa Momento per far risalire il livello di falda Tipo di terreno Ghiaia Sabbia Limo Argilla Dim. 70÷2 2÷0.02 0.02÷0.002 <0.002 38 • Geotex+ghiaietto • Geocomp+ghiaia +ghiaietto • Geocomp+ghiaia +bauletto geotex e ghiaietto • Geocomp+griglia +ghiaia+bauletto geotex e ghiaietto Letto di posa Sabbia ghiaietto • Sabbia Grossa Ghiaietto • Sabbia Fine geotex+ghiaietto Geocomp + ghiaietto Rinfianco Sabbia ghiaietto Sabbia ghiaietto • Geotex+ghiaietto • Geocomp+ghiaietto • Sabbia/ghiaietto • Geotex+ghiaietto Tubo rigido Nicchia per bicchiere Nicchia/bicchiere Nicchia/bicchiere Nicchia/bicchiere Tubo deformabile Sn elevato a t∞ Sn elevato a t∞ Sn elevato a t∞ Rigidezza long. costante Sn elevato a t∞ Giunto comp. con le rotazioni Pozzetti Guarnizioni Guarnizioni di tenuta tenuta. Tronchetti di Tronchetti di coll. coll. Interventi sul terreno Prescrizioni sul sistema • Geotex+ghiaietto • Geocomp+ghiaietto • Geocomp+ghiaietto +bauletto geotex • Geocomp+griglia +ghiaietto+bauletto geotex e ghiaietto Guarnizioni di tenuta Giunzione a rotazione Tronchetti di coll. Guarnizioni di tenuta Giunto a rotazione Tronchetti di coll. Sezioni di posa 3.4 Le sezioni di posa tipo Letto di appoggio in ghiaietto EZ=1,59 Binder 8 cm Tappetino Fondazione stradale Rinterro con risulta Variabile Letto di appoggio in ghiaietto + rinfianco EZ=1,8 Binder 8 cm Tappetino Fondazione stradale Rinterro con risulta Variabile 15 Tubo in gres UNI EN 295 Tubo in gres UNI EN 295 Letto di appoggio in ghiaietto 10+ 1 DN 10 Letto/rinfianco in ghiaietto 10+ 1 DN 10 2 DN 2 DN Letto di appoggio in calcestruzzo EZ=2,20 Binder 8 cm Tappetino Fondazione stradale Rinterro con risulta Variabile Letto/colmata in calcestruzzo EZ=2,80 Binder 8 cm Tappetino Fondazione stradale Rinterro con risulta Variabile 15 Rinflanco in ghiaietto Rinfianco in calcestruzzo Tubo in gres UNI EN 295 Letto di appoggio calcestruzzo 10+ 1 DN 10 2 DN Tubo in gres UNI EN 295 Letto di appoggio in ghiaietto 10+ 1 DN 10 2 DN 39 Sezioni di posa Posa con casseforme autoaffondanti CASSEFORME METALLICHE Variabile Letto di posa in sabbia o ghiaietto 2 DN 40 Microtunnelling 4. La posa delle condotte con la tecnologia microtunnelling Il metodo per la posa in opera di condotte fognarie con microtunnelling consiste nel fare avanzare a spinta tubazioni rigide di qualsiasi diametro dentro una microgalleria realizzata nel sottosuolo da una particolare testa di avanzamento, a ruota fresante, teleguidata. Lo stato di avanzamento della tubazione ed i vari parametri di spinta sono costantemente tenuti sotto controllo da un sistema computerizzato, garantendo cosí la massima precisione in qualsiasi terreno si operi. 4.1 Introduzione Le sempre maggiori difficoltà di posa in opera dei collettori fognari, soprattutto in ambito urbano, hanno fatto si che da molti anni, in Europa e nel resto del mondo, si utilizzi sempre più la tecnica del microtunnelling in alternativa alla tradizionale tecnica della trincea aperta. La metodologia, ormai consolidata, deriva direttamente dalla tecnologia utilizzata per la realizzazione delle gallerie. Attualmente la Germania è il paese europeo che detiene il primato di condotte posate senza scavo: dal 1997 sono stati posati circa 800.000 m di tubo in gres. La prima realizzazione è stata fatta nel 1981, nell'ambito del programma microtunnelling per la città di Amburgo. La crescente importanza del metodo di posa microtunelling è confermata dal fatto che in Italia, recentemente, è stata creata una categoria specifica inerente la costruzione e la manutenzione di qualsiasi opera interrata mediante l'utilizzo di tecnologie di scavo non invasive (Categoria OS 35). Recupero materiale Container di controllo Livello di falda Pozzetto di spinta Tubi a spinta Laser Testa di perforazione Pozzetto d’arrivo Macchina di spinta Massima distanza con un’unica spinta Principali lavori svolti in Italia: www.gres.it - sezione microtunnelling. 41 Microtunnelling 4.2 Descrizione del sistema La realizzazione di condotte fognarie con il sistema microtunnelling prevede la costruzione di due pozzi, chiamati di spinta o di partenza e di arrivo o di ricevimento. Dal pozzo di partenza comincia la fase di perforazione a sezione piena mediante una testa fresante cilindrica detta scudo o microtunneller. Lo scudo cilindrico fresante ha frontalmente degli scalpelli ruotanti, rulli o dischi, la cui dimensione è scelta in base al diametro del tubo ed alla morfologia del terreno. Subito dietro la testa fresante, che ha un diametro pari a quello della condotta, vengono posti direttamente i tubi di gres, montati in successione con l’avanzamento della perforazione. La spinta di avanzamento è fornita mediante l'azione di martinetti idraulici montati su un telaio meccanico e viene applicata sull’ultimo tubo; da questo, a risalire, la spinta arriva alla testa fresante. La direzione di avanzamento è costantemente monitorata e teleguidata a distanza da un sistema laser che consente di evidenziare tempestivamente eventuali deviazioni. Nel caso si rilevi uno scostamento è possibile correggere la traiettoria, agendo sulla inclinazione della testa fresante e sulla spinta dei martinetti idraulici azionabili singolarmente. Il sistema di avanzamento richiede notevoli forze di spinta ed è per questo motivo che i tubi impiegati nel microtunnelling devono essere rigidi e dotati di notevoli prestazioni meccaniche. Tutti i sistemi di controllo e comando si trovano fuori del pozzo di spinta e solitamente sono installati in un container posto in prossimità della cameretta di partenza. 4.3 Vantaggi del microtunnelling rispetto ai metodi di posa tradizionali Rispetto alla posa in opera, il microtunnelling offre notevoli vantaggi operativi e di sicurezza di esecuzione che spesso giustificano ampiamente il maggior costo della realizzazione di questa tecnica di posa. Un elenco sommario evidenzia: • Nessuna rottura del manto stradale, nessun ripristino necessario; • Nessun spostamento o intervento su sottoservizi esistenti; • Nessun danno, durante la lavorazione, alle strutture vicine; • Possibile riduzione del numero delle stazioni di sollevamento; • Nessuna interferenza con l’acqua di falda; • Non necessita l'attenzione prestata per la posa di tubazioni a cielo aperto (impiego di inerti, ripristino, palancole); • Limitazione della pericolosità del cantiere (riduzione degli oneri derivanti da legge 626, 494, etc); • Drastica riduzione del materiale di scavo, limitando quindi il problema dello smaltimento; • Possibilità di lavorare in qualsiasi condizione climatica; • Nessuna alterazione della compattazione originaria del terreno; • Non disturba attività commerciali e sociali vicino al cantiere; • Non si interrompe il traffico veicolare. 4.4 Caratteristiche tecniche delle condotte in gres per microtunnelling 4.4.1 Dimensione dei pozzi Le dimensioni dei pozzi di spinta e di arrivo variano in relazione al diametro delle condotte. I pozzi, realizzati spesso con elementi auto-affondanti, possono avere una pianta circolare o rettangolare e raggiungono le misure citate nello schema seguente: 42 Diametro condotte Pozzo di spinta Pozzo di arrivo < 300 mm Diametro 2,00 Diametro 2,00 > 300 Diametro 3,20 Diametro 2,50 Microtunnelling 4.4.2 Lunghezza di spinta La lunghezza della tratta di spinta è sensibilmente variabile e dipende dalla natura dei terreni e dal diametro della condotta. Nella tabella seguente sono indicate le lunghezze di spinta in funzione delle quali il sistema microtunnelling diventa economico. Diametro condotte [mm] Lunghezza di spinta [m] Lunghezza massima realizzata [m] DN 250 60 - 80 120 DN 300 60 - 90 120 DN 400 70 - 100 150 DN 500 80 - 120 150 DN 600 80 - 120 150 DN 700 80 - 120 160 DN 800 80 - 120 170 DN 1000 80 - 120 250 Tra il pozzo di spinta e quello di arrivo a volte si può interporre un pozzo ausiliario che permette di allungare la spinta utile. 4.4.3 Condotte Le condotte in gres per microtunnelling differiscono da quelle per la posa tradizionale nello spessore, decisamente maggiore per sopportare la spinta di avanzamento, e per l’assenza del bicchiere di giunzione. Di fatto le condotte per microtunnelling hanno un giunto a manicotto senza risalto esterno sul mantello del tubo per rendere possibile la posa a spinta. Il manicotto può essere realizzato in elastomero e polipropilene (diametri piccoli) e in acciaio inossidabile per i diametri maggiori. Di seguito viene allegata la scheda tecnica delle caratteristiche delle condotte in gres ceramico da impiegare nella posa con il metodo microtunnelling. 43 Microtunnelling Tubi a spinta DN 150 e bK d1 Dimensioni dei tubi d1 150 150±2 dM Direzione di spinta dK l1 Dimensioni in mm DN mm d3 d3 Manicotto dM 186±2 213 +0/-4 Lunghezza nominale Estremità fresata Spinta massima ammissibile Peso l1 e Kg/m F1(1) kN F2(2) kN dK bK 207±1 103±1 997±2 50 +3/-1 170 210 36 (1) F1 resistenza alla spinta in caso di registrazione manuale, valori di sicurezza 2 e 2. (2) F2 resistenza alla spinta in caso di registrazione e controllo automatico, valore di sicurezza 2 e 1,6. Tubi a spinta da DN 200 a DN 500 con giunto tipo 1 e bK d1 d3 Direzione di spinta Dz dK Sk Dimensioni dei tubi d1 dM l1 Dimensioni in mm DN mm d3 Manicotto Sk±0,2 Dz±1 276+0/-6 50+3/-1 267,8 103 1,5 4 996±2 250 250±3 322+0/-1 360+0/-6 50+3/-0 342,8 106 1,5 5 300 300±5 374+0/-1 406+0/-10 50+3/-0 395,8 106 2,0 5 244±2 e dk±1 Lunghezza nominale Spinta massima ammissibile Peso l1±1 F2(1) kN Kg/m bk±1,5 200 200±3 dM 400 400±6 517+0/-1 556+0/-12 50+3/-0 538,0 111±2 500 500±7,5 620+0/-1 661+0/-15 55+3/-0 639,5 127±2 350 60 995 - 1.995 810 105 995 - 1.995 1.000 125 2,0 10(2) 990 - 1.990 2.200 240 2,5 16(2) 984 - 1.984 2.700 295 (1) F2 forza di spinta massima con controllo e registrazione automatica, valori di sicurezza 2 e 1,6. (2) Anello intercalare in legno. Tubi a spinta da DN 600 a DN 1200 con giunto tipo 2 con anello di precompressione e bK d1 d3 dM Direzione di spinta dK l1 Dimensioni in mm Dimensioni dei tubi Bicchiere Anello intercalare in legno Lunghezza Spinta massima Peso nominale ammissibile Kg/m dz±1 dza±1 dzi±1 (1) l1±1 F2 kN d1 d3+0/-1 dM Estremità fresata e ±2 600 600±9 723 766+0/-18 70 731 3 143 19 713 615 1.981 3.100 350 700 700±12 827 870+0/-24 70 837 4 143 19 816 715 1.981 3.300 434 800 800±12 911 823 DN mm dK±1 SK±0,2 bK±1 921 970+0/-24 70 931 4 143 19 1.981 3.700 507 1.000 1.056±15 1.218 1.275+0/-30 70 1.230 5 143 19 1.208 1.077 1.981 5.700 855 1.200 1.253±18 1.408 1.475+0/-36 70 1.422 6 143 19 1.397 1.277 1.981 6.400 990 (1) F2 forza di spinta massima con controllo e registrazione automatica, valori di sicurezza 2 e 1,6. 44 Suggerimenti per la posa 5. Suggerimenti per la posa in opera di condotte in gres Effettuate le scelte preliminari e conclusa la fase di progettazione, si passa alla fase realizzativa dell’opera, nella quale le operazioni di cantiere assumono un’importanza decisiva per la qualità dell’opera costruita. Per completare questa seconda parte del manuale, dedicata al cantiere, abbiamo fatto tesoro della nostra esperienza acquisita sul campo. Da più di 15 anni, infatti, Società del Gres dispone di un Servizio di Assistenza Tecnica in Cantiere (STAC), che supporta le aziende posatrici nelle fasi di posa in opera e collaudo. Analizzando 10 anni di rapporti effettuati dal Servizio Assistenza Tecnica in Cantiere dopo ogni visita, abbiamo avuto modo di individuare sia le “best practice”, ossia le migliori modalità di gestione del materiale in cantiere, sia alcune “cattive abitudini”. Per ogni fase della lavorazione, con l’ausilio di fotografie* scattate in diversi cantieri, abbiamo raccolto le principali indicazioni seguendo le quali è possibile ottimizzare le fasi di posa delle tubazioni in gres e degli elementi complementari (pozzetti), assicurando, al contempo, rapidità di esecuzione, sicurezza e qualità dell’opera consegnata. Le fasi fondamentali di posa in opera delle condotte sono state descritte seguendone la normale successione: • La movimentazione del materiale • La realizzazione della trincea di posa • La formazione del letto di appoggio • La posa dei tubi • Il rinfianco dei tubi • Il rinterro dei tubi Per ogni fase analizzata sono elencate le principali operazioni da eseguire e una serie di consigli pratici. Quanto appresso suggerito tende alla realizzazione dell’opera a perfetta regola d’arte garantendo le condizioni di sicurezza per le maestranze impiegate. Come nei precedenti capitoli, si ricorda che l’intenzione di questo manuale è quella di mettere a disposizione del lettore le competenze tecniche di Società del Gres, acquisite in anni di esperienza, fornendo così informazioni complementari a quelle che il realizzatore dell’opera ha già nel suo bagaglio culturale. * Le fotografie presenti nelle successive pagine non sono state scattate da professionisti in studi attrezzati, bensì sono state scattate direttamente in cantiere dai tecnici di Società del Gres. Per questo motivo alcune immagini hanno qualità e definizione compatibili con le reali situazioni dei cantieri. 45 Scarico e movimentazione 5.1 Movimentazione del materiale 5.1.1 Scarico del materiale Per lo scarico e la movimentazione è possibile utilizzare un escavatore con cinghie; in alternativa può essere utilizzato un elevatore telescopico (carro con forche). In ogni caso impiegare un mezzo idoneo al peso del pallet (vedi tabella 4). Cinghie Scarico con forche Consigli: Per questo tipo di movimentazione, per motivi di sicurezza, si sconsiglia di impiegare le catene. Imballaggio Ø mm Classe kN/m2 Lunghezza m Numero tubi per pallet Peso in kg per pallet Lunghezza complessiva per pallet 100 125 150 150 200 200 200 250 250 250 300 300 350 400 400 400 500 500 600 600 700 800 1000 34 40 160 160 240 160 160 240 160 240 160 120 160 200 120 160 95 95 L L 120 1,00 1,00 1,50 1,50 1,50 2,00 2,00 1,50 2,00 2,00 2,00 2,00 2,00 2,00 2,50 2,00 2,50 2,50 2,00 2,50 2,50 2,50 2,00 49 36 25 25 16 16 12/16 9/12/16 9/12/16 9 9 4/6/9 4/6/9 4/6 4 4 3 3 3 3 2 2 - 900 830 950 1.130 950 1.200 1.150 750/1.000/1.300 1.000/1.350/1.800 1.400 1.200 850/1.250/1.900 2.000 870/1.300 1.380 1.250 1.300 1.730 1.350 1.650 1.470 1.800 - 49 36 37,5 37,5 24 32 24/32 13,5/18/24 18/24/32 18 18 8/12/18 8/12/18 8/12 10 8 7,5 7,5 6 7,5 5 5 - Tabella 4 46 Scarico e movimentazione 5.1.2 Lo sfilamento lungo lo scavo Con lo sfilamento si dispongono i pallet e/o le condotte lungo la trincea di posa per la preparazione al successivo calo nella trincea. Operazione da eseguire: Depositare i pallets su di un’area possibilmente piana, pulita e che non sia di intralcio per le successive operazioni di cantiere. Sfilamento pallets Sfilamento pallets Consigli: Evitare di stoccare i pallets vicino alla sponda di una trincea aperta non protetta per prevenire possibili cedimenti della parete della trincea e caduta delle tubazioni nello scavo. Al fine di ottimizzare le successive fasi, se possibile, sfilare i vari pallets ad una distanza reciproca pari allo sviluppo in metri lineari delle tubazioni in essi contenuti. (Vedi tabella precedente e disegno seguente). Posizione ottimale pallet Inizio Posa Sviluppo lineare pallet [m] Sviluppo lineare pallet [m] Sviluppo lineare pallet [m] Se per esigenze di cantiere non fosse possibile sfilare i pallets lungo lo scavo e fosse necessario appoggiare le tubazioni per terra, prima di ciò, sollevarne le guarnizioni della punta mediante un supporto di legno. Corretto appoggio su travetto 47 Movimentazione 5.2 Movimentazione del tubo E’ l’operazione che consente di prelevare il tubo per spostarlo, sfilarlo lungo a trincea o calarlo nello scavo. Operazione da eseguire: Per la movimentazione, è possibile utilizzare una cinghia omologata con nodo scorsoio (cinghia a strozzo), in alternativa una forca in ferro opportunatamente rivestita in gomma oppure una pinza meccanica. Corretta posizione della cinghia Consigli: In caso di uso di cinghia, posizionarla nel punto mediano del tubo. Forca in ferro Consigli: Prevedere delle protezioni in gomma sulle forche. Pinza meccanica Consigli: In ogni caso, qualunque attrezzatura si utilizzi, eseguire la movimentazione a velocità moderata, evitando eccessive oscillazioni. 48 Trincea di posa 5.3 Realizzazione della trincea di posa Nella maggioranza dei casi le condotte vengono posate in uno scavo praticato nel terreno. Il fondo della trincea raggiunge una quota di scavo data dalla quota del fondo del tubo più lo spessore del letto di posa. Le pareti della trincea possono avere una inclinazione diversa da quella verticale. 5.3.1 Esecuzione dello scavo E’ l’operazione che consente la realizzazione della trincea di posa. Operazione da eseguire: Procedere allo scavo della trincea preferibilmente con benna senza denti. Consigli: In ogni caso, assicurare un fondo scavo regolare e con terreno fermo. 5.3.2 Armatura dello scavo In relazione alla stabilità del terreno e in funzione della profondità di posa, proteggere le pareti dello scavo con armature idonee. • Protezione a mezzo di blindo-scavo Operazione da eseguire: Inserire il blindo-scavo prima della discesa dell’uomo in trincea. Calare il blindo-scavo sino al fondo della trincea. Per le successive movimentazioni: • Sollevarlo sempre sopra l’estradosso del tubo; • Traslarlo nello scavo; • Calarlo nella nuova posizione. Blindo-scavo Consigli: Utilizzare una larghezza di scavo appropriata che tenga conto dello spessore delle armature Blindo-scavo. (Larghezze minime a pag. 29) 49 Trincea di posa Sollevamento del blindo-scavo Consigli: Evitare di trascinare il blindo nella trincea senza averlo prima sollevato al di sopra della quota del tubo. • Protezione a mezzo di palancole ad infissione (tipo larsen). In alternativa o per problemi specifici (vedi la falda) lo scavo può essere protetto con palancole tipo “Larsen”. Traccia prescavo Infissione delle palancole Palancole “Larsen” Operazione da eseguire: • Tracciare il pre-scavo; • Infiggere le palancole a mezzo maglio battente; • Terminata l’infissione della doppia fila, procedere allo scavo. Consigli: Per profondità di scavo molto elevata prevedere eventuali controventature. 50 Abbassamento falda 5.3.3 Abbassamento della falda In presenza di acqua di falda, l’operatività della posa viene compromessa se non si provvede ad abbassarne il livello al disotto del fondo dello scavo (con riferimento alla specifica sezione dei suggerimenti per la progettazione). Operazione da eseguire: Procedere all’aggottamento dell’acqua con pozzi drenanti o aghi infissi (Well Point). In caso di Well Point in funzione dell’altezza di falda e della stratigrafia del terreno, individuare: • La modalità di infissione degli aghi (trivellazione meccanica vedi foto) o mediante inversione funzionamento aghi; • La distanza dallo scavo delle file di aghi; • Il passo di infissione delle punte drenanti. Consigli: 1 Evitare di aprire trincea di lunghezza eccessiva, per diminuire il flusso di acqua drenato; 2 Procedere nello scavo e nella posa da valle a monte. In caso di posa da monte a valle si rischia di avere la zona di posa costantemente allagata. 3 Predisporre un sistema di scarico del pozzetto a valle. 5.3.4 Scelta del Well Point Scegliere la punta del Well Point in funzione del tipo di terreno da drenare Aghi per sabbia o per ghiaia Operazione da eseguire: Nell’uso dei Well Point individuare il tipo di punta adatta al terreno da drenare. Filtro per ghiaia Filtro per sabbia Consigli: Se il terreno è molto fine predisporre un filtro in ghiaia attorno alla punta Well Point. Trivella per infissione 51 Letto di posa 5.4 Formazione del letto di appoggio Tutte le condotte hanno bisogno di un “letto” di posa uniforme e in grado di assicurare un appoggio continuo. Questa condizione si può realizzare con l’impiego di inerti appropriati e opportunamente livellati sul fondo dello scavo. 5.4.1 Letto di posa in assenza di falda Con riferimento alla specifica sezione delle linee guida per la progettazione • Realizzazione letto di posa in ghiaietto o sabbione Operazioni da eseguire: Stendere il letto di posa formato da uno strato di inerte a granulometria appropriata (ghiaietto /sabbione) di altezza opportuna (normalmente 10 cm + 1/10 DN) e livellarlo secondo la pendenza dovuta. Non usare materiale misto con presenza di terreni plastici o organici. Letto in ghiaietto Consigli: Evitare l’impiego di: • Inerti a granulometria troppo grande poiché sono difficilmente sagomabili e rischiano di provocare carichi puntuali. • Inerti troppo fini e/o polveri di lavorazione, poiché potrebbero disperdersi e non supportare il tubo. • Realizzazione letto di posa in calcestruzzo Operazione da eseguire: Nel caso di impiego del letto in cls, usare un impasto con la consistenza a terra umida (poca acqua). Letto e rinfianco in calcestruzzo umido Letto in calcestruzzo Consigli: Evitare l’impiego di calcestruzzo troppo liquido che non sorreggerebbe adeguatamente le tubazioni. 52 Letto di posa Posa su massetto indurito: pericolo carichi concentrati Letto in ghiaia su massetto in calcestruzzo Consigli: Nel caso di impiego del letto in calcestruzzo evitare l’appoggio diretto sul massetto indurito. In tal caso, formare un letto di posa in ghiaietto di spessore sufficiente a formare la tasca sotto il bicchiere. 5.4.2 Letto di posa in presenza di falda Le operazioni appresso descritte devono essere poste in atto successivamente alle indicazioni relative all’abbassamento del livello della falda (vedi paragrafo 5.3.3). In linea generale in caso di posa in falda è necessario: • Verificare le caratteristiche e la consistenza del naturale piano di appoggio (fondo dello scavo). • Seguire le prescrizioni progettuali per l’eventuale bonifica del piano di appoggio. Letto in ghiaia con geotessuto Consigli: Per ottimizzare la posa si consiglia di evitare di: • Posare le condotte su fondo scavo allagato senza aver creato un letto drenante (vedi foto); • Usare inerti di piccole dimensioni in quanto potrebber essere successivamente dilavati; • Usare mattoni o travetti da mettere sotto le tubazioni per sollevarle dall’acqua presente nel fondo scavo. 53 Letto con falda • Formazione del letto di posa in falda in caso di terreno stabile (terreno ghiaioso di grossa granulometria) Operazione da eseguire: Bonificare il piano di posa con un fondo in ghiaia (15÷40 mm; spessore s = 15 cm) quindi realizzare il letto di posa in ghiaino (3÷15 mm; spessore s = 10 cm). Consigli: Valutare l’opportunità dell’impiego del geotessuto/geogriglia. • Formazione del letto di posa in falda in caso di terreno stabile (compatto e coesivo) Operazione da eseguire: Realizzare il letto di posa con ghiaia/ghiaino (10÷25 mm; spessore s = 15 cm). Prima della bonifica Consigli: Valutare l’impiego di geotessuto. 54 Dopo la bonifica con ghiaino Letto con falda • Formazione del letto di posa in falda in caso di terreno limoso Operazione da eseguire: Realizzare il letto di posa con strato di ghiaia/breccia (25÷50 mm; spessore s = 15 cm) piú strato ghiaino (5÷15 mm; spessore s =15 cm) con riferimento alla specifica sezione delle linee guida per la progettazione. Ghiaino Breccia Consigli: Valutare l’opportunità dell’impiego del geotessuto/geogriglia. • Formazione del letto di posa in caso di limi “liquidi” Operazione da eseguire: In aggiunta a quanto visto nel punto precedente, rivestire il fondo e le pareti dello scavo nella zona del tubo con foglio di geogriglia o geotessuto. 55 Letto con falda • Formazione del letto di posa in falda in caso di terreno non portante (Es. Torba) Operazione da eseguire: Realizzare il letto di posa con una strato di ghiaia/breccia (20÷50 mm; spessore s = 15 cm), piú soletta di allettamento in calcestruzzo (spessore s = 15 cm), piú letto di posa in ghiaino ( 3÷15 mm; spessore s = 15 cm). Oppure: stendere un telo di geotessuto, piú strato di ghiaia (15÷40 mm; spessore s = 10 cm), piú geocomposto triplo strato, piú letto e rinfianco in ghiaino (3÷15 mm) e chiusura a bauletto del geotessuto (vedi disegno seguente). Geocomposto a triplo strato Ghiaino (3÷15 mm) Ghiaia (15÷40 mm - spessore 10 cm) Consigli: Nel caso sia impiegata la soletta in calcestruzzo, attendere il tempo di presa del calcestruzzo (ca 3÷4 h). 5.4.3 Controllo della livelletta del letto di posa Prima della posa della condotta il letto di posa deve essere allineato secondo la pendenza assegnata dal progetto. Questa operazione può essere eseguita con: • Controllo livelletta mediante laser; • Controllo livelletta mediante staggia. • Controllo livelletta mediante laser Operazione da eseguire: Impostare la pendenza della sorgente laser e verificare che il raggio colpisca il bersaglio. Bersaglio Consigli: Eseguire la verifica frequentemente, tenendo in considerazione l’assestamento del letto di appoggio sotto il peso del tubo. 56 Posa delle condotte • Controllo livelletta mediante staggia Operazione da eseguire: Mettere le “reggette” a pendenza e tirare il piano con la staggia. Staggia 5.5 Posa delle condotte Con la “posa delle tubazioni” si identificano tutte le operazioni necessarie all’assemblaggio dei tubi, secondo la pendenza assegnata, al collegamento ai pozzetti e a tutti gli altri manufatti. 5.5.1 Calo del tubo in trincea Operazione da eseguire: • Realizzare la nicchia per l’alloggiamento del bicchiere nel letto di posa. • Prelevare la tubazione dal pallet o dalla zona di stoccaggio nel momento in cui si comincia l’effettiva posa. • Calare la tubazione nello scavo. • Pulire le guarnizioni con uno straccio e lubrificare il giunto in PLU del bicchiere del tubo già posato con lubrificante specifico (vedi tabella seguente). Pulizia giunto Pulizia e lubrificazione giunto bicchiere Consigli: La posa deve essere assistita da un uomo nello scavo. Evitare urti o trascinamenti durante il calo nello scavo. Se per eccezzionali esigenze di cantiere fosse necessario procedere alla posa da monte a valle, montare i tubi con il bicchiere verso valle. 57 Posa delle condotte Specifiche tecniche del lubrificante Sapone naturale con 30% di potassio e senza solventi a base di petrolio. È fornito in soluzione emulsionata a base d’acqua. Eccellente lubrificante completamente solubile in acqua e biodegradabile, la cui azione non risulta aggredibile dalle acque reflue di passaggio nelle giunzioni, in quanto conserva le sue proprietà caratteristiche per un periodo di lunga durata. Il lubrificante è confezionato in barattoli di 1 kg. Quantità di tubi trattati per Kg di lubrificante DN 300 400 500 600 700 800 1000 N° 25 18 14 11 10 8 6 5.5.2 Innesto del tubo per diametri piccoli Operazione da eseguire: • Avvicinare la punta del tubo al bicchiere. • Pre-inserire la punta del tubo nel bicchiere curandone la centratura. • Innestare il tubo e mandare a fondo battuta mediante una leva. Leva per infilaggio manuale sino a DN 300 Innesto tramite leva manuale Max ø 300 mm 58 Travetto per ripartire lo sforzo Posa delle condotte 5.5.3 Innesto del tubo per diametri superiori a DN 250 mm Operazione da eseguire: L’innesto del tubo può essere eseguito con diverse attrezzature e metodologie. • Innesto con l’uso della benna dell’escavatore. Innesto tramite benna Consigli: Al fine di distribuire uniformemente lo sforzo, interporre sempre una tavola in legno fra benna e tubo. • Innesto con l’uso di cinghia Innesto tramite cinghia • Innesto con l’uso di pinza da movimentazione Innesto tramite pinza Consigli: Indipendentemente dal mezzo impiegato, dopo l’innesto verificare il corretto inserimento della punta nel bicchiere, nonché la completa penetrazione. 59 Verifica pendenza 5.5.4 Verifica della pendenza del tubo Dopo l’accoppiamento delle condotte; è necessario effettuare, su ogni singolo tubo posato, la verifica della pendenza di scorrimento ed effettuare le eventuali correzioni. La verifica della pendenza di scorrimento può essere fatta con diverse metodologie. • Verifica effettuata con livellata Uso del livello con “tacchetto a spessore” Consigli: Calibrare lo spessore del tacchetto in funzione della pendenza da assegnare alla condotta e verificare che il tubo sia “in bolla”. • Verifica effettuata con il laser Sorgente laser posta nel pozzetto Bersaglio da centrare con il raggio dalla sorgente Consigli: Con il laser, ricordarsi di impostare la pendenza del raggio sulla sorgente. 60 Rinfianco 5.6 Rinfianco delle condotte E’ l’operazione che serve per riempire la zona della trincea attorno al tubo fino all’estradosso dello stesso. Il rinfianco è importante al fine della stabilità del tubo. 5.6.1 Riempimento dello scavo nella zona attorno al tubo Operazione da eseguire: Rinfiancare con materiale previsto da progetto, preferibilmente con ghaietto (10÷25 mm). In caso di riutilizzo del materiale di risulta dello scavo, eliminare i trovanti di maggiori dimensioni. Sistemare il materiale di rinfianco, riempiendo tutti i vuoti sotto ed intorno al tubo. Rinfianco in ghiaietto Letto e rinfianco in ghiaietto Consigli: • Verificare se il materiale di risulta dallo scavo contenga terreno organico e/o plastico non adatto ai rinterri; • Durante le fasi di riempimento, al fine di mantenere pulito l’interno del tubo posato, si consiglia di chiudere temporaneamente il bicchiere mediante un pannello in legno (vedi immagine). • Rinfianco in calcestruzzo Nei casi estremi ove è necessario l’impiego di calcestruzzo, dare il tempo a questo di raggiungere la resistenza desiderata. Rete elettrosaldata Rinfianco in calcestruzzo Consigli: In caso di presenza di falda, se si usa il bauletto di calcestruzzo, lasciare il tempo a questo di fare presa (4÷5 h), prima di fare risalire la falda. 5.7 Riempimento della trincea Riempire lo scavo con materiale previsto dal progetto, opportunamente costipato per evitare le deformazioni eccessive del piano stradale. In caso di rinfianco in calcestruzzo non indurito evitare di sovraccaricare direttamente la traccia della trincea (utilizzare delle piastre metalliche). 61 Posa del pozzetto 6. Operazioni complementari 6.1 Posa in opera dei pozzetti La posa in opera dei pozzetti costituisce, dopo la posa delle condotte, la fase più importante nella costruzione di un impianto fognario. Porre la massima attenzione alla scelta e alla installazione delle condotte trascurando la perfetta esecuzione del montaggio dei pozzetti produce comunque un impianto di qualità incerta e che potrebbe andare incontro a grossi problemi funzionali e di manutenzione. In maniera del tutto simile a quella delle tubazioni, la posa in opera dei pozzetti prevede: • La movimentazione del materiale; • La realizzazione della scavo di posa; • La formazione del letto di appoggio; • La posa del pozzetto; • Il rinfianco ed il rinterro del pozzetto. Quanto riportato nelle schede seguenti, fa riferimento alla installazione di pozzetti prefabbricati in calcestruzzo; ovviamente la validità dei suggerimenti può essere facilmente estesa a manufatti prefabbricati costruiti con altri materiali. Nel caso dei pozzetti gettati in opera l’operatività cambia radicalmente e deve essere affrontata con l’esperienza per la costruzione di manufatti in calcestruzzo armato; in questa sede tale procedura non viene considerata. 6.1.1 Movimentazione del materiale • Scarico del materiale Per lo scarico e la movimentazione è possibile utilizzare un escavatore con cinghie o funi. In alternativa il pozzetto può essere sollevato con il braccio della gru da autocarro. Operazione da eseguire: Controllare il peso degli elementi e usare un dispositivo di sollevamento adeguato al carico. Agganciare l’elemento di base con golfari o ganci “certificati” collegati a cinghie o funi. Movimentare l’elemento di rialzo mediante barra di sollevamento da alloggiare nelle apposite sedi. Movimentazione elemento di base tramite golfari Movimentazione elemento di rialzo mediante barra di sollevamento Consigli: Verificare l’idoneità del dispositivo di aggancio all’entità del carico da sollevare. 62 Posa del pozzetto • Sfilamento lungo lo scavo Con lo sfilamento si dispongono gli elementi lungo la trincea di posa per la preparazione al successivo calo nello scavo. Generalmente questa operazione si esegue dopo le operazioni di scavo. Operazione da eseguire: Depositare i pozzetti lungo la trincea; depositare la base o il rialzo su di un’area possibilmente piana, pulita e che non sia di intralcio per le successive operazioni di cantiere. Consigli: Evitare il deposito vicino alla sponda di una trincea aperta non protetta per prevenire possibili franamenti della parete della trincea. Posizionare il pozzetto in prossimità del punto di installazione. 6.1.2 Realizzazione dello scavo per la posa di pozzetti Nella maggioranza dei casi i pozzetti vengono posati nello stesso scavo fatto per la posa dei tubi; pertanto valgono le stesse considerazioni svolte in precedenza. L’unica accortezza è quella di allargare opportunamente la base dello scavo per consentire la giusta operatività durante la posa del pozzetto. La quota del fondo dello scavo va fissata tenendo conto dello spessore del fondo del pozzetto e del letto di posa. • Abbassamento della falda Come per le condotte, in presenza di acqua di falda, l’operatività della posa viene ridotta e pertanto è necessario abbassare il livello dell’acqua al disotto del fondo dello scavo (con riferimento alla specifica sezione dei suggerimenti per la progettazione). Allargamento dello scavo, infissione Well Point e posa del geotessuto 63 Posa del pozzetto 6.1.3 Formazione del letto di appoggio La base del pozzetto deve poggiare su una superficie regolare e livellata che risulti stabile nel tempo. Per questo occorre procedere alla realizzazione di un letto di appoggio, in analogia a quanto fatto per le condotte; in questa occasione però il letto non avrà influenza sulla resistenza del pozzetto ma ne determinerà la stabilità ai cedimenti evitando abbassamenti/rotazioni eccessive del corpo del pozzetto. Per i materiali da impiegarsi per la formazione del letto di appoggio fare riferimento alla relativa sezione delle linee guida per la progettazione. Operazione da eseguire: Stendere il letto di posa formato da uno strato di inerte a granulometria appropriata (ghiaietto /sabbione 5÷20 mm; spessore s = 10÷15 cm). Non usare materiale misto con presenza di terreni plastici o organici. Letto in ghiaietto Formazione letto in CLS Consigli: • Evitare l’impiego di inerti a granulometria troppo grande poiché difficilmente lavorabili; • Evitare l’impiego di inerti troppo fini come polveri di lavorazione, poiché potrebbero disperdersi e non supportare il pozzetto; • Nel caso di impiego di calcestruzzo, usare una consistenza a terra umida; • Se si posa il pozzetto su un piano di csl indurito, interporre uno strato di sabbione che aiuterà a “mettere in bolla” il manufatto; • In presenza di falda aumentare la dimensione degli inerti e comunque verificare la consistenza del piano di appoggio; se necessario procedere alla bonifica del terreno sotto la base del pozzetto; • Per gli interventi di stabilizzazione vedere la relativa sezione nel capitolo dedicato alle condotte; • Nel caso di terreni a bassa portanza, armare il getto con una rete elettrosaldata. 64 Posa del pozzetto 6.1.4 Installazione del pozzetto Le operazioni di posa in opera prevedono il montaggio nello scavo dei vari elementi costituenti il pozzetto e la connessione del manufatto alle condotte. É consigliabile inserire tra la linea di tubi e il pozzetto un tronchetto di lunghezza 50÷75 cm. Questi elementi risultano determinanti in caso di assestamenti diversi tra pozzetto e tubazione (effetto “biella”). • Montaggio del 1° tronchetto di innesto maschio-maschio Operazione da eseguire: Accoppiare il tronchetto maschio-maschio seguendo le indicazioni di posa valide per le condotte (paragrafo 5.5). Innesto tronchetto maschio - maschio • Calo della base del pozzetto nello scavo Operazione da eseguire: • Prelevare l’elemento di base come descritto in precedenza; • Pulire le guarnizioni con uno straccio e lubrificare; • Calare l’elemento di base nello scavo. Pulizia della sede di innesto Lubrificazione della guarnizione di tenuta Consigli: La posa deve essere assistita da un uomo nello scavo. Evitare urti o trascinamenti durante il calo nello scavo. Assicurarsi di aver predisposto il tronchetto di innesto connesso con la tubazione già in opera. 65 Posa del pozzetto • Innesto dell’elemento di base alle condotte in opera Operazione da eseguire: Avvicinare la sede di innesto al tronchetto in opera e spingere il pozzetto con una leva o con la benna dell’escavatore. Consigli: Evitare spinte troppo forti sulla base che potrebbero scaricarsi sulle condotte già in opera. Verificare l’esatto accoppiamento fra l’elemento di base e il tronchetto di innesto. • Messa a livello della base. Consigli: Generalmente la pendenza di scorrimento è già prevista nel fondo del pozzetto, per cui il pozzetto deve essere “livellato in bolla”. • Calo ed innesto dell’elemento di rialzo sulla base Operazioni da eseguire: Rimuovere eventuali protezioni sulle guarnizioni di tenuta degli elementi del corpo del pozzetto. Levare l'eventuale anello di protezione in polistirolo dal bicchiere tirando la linguetta di nastro adesivo e prima di infilare il monolite lubrificare il profilo di gomma. Lubrificare l'estremità maschio degli elementi di rialzo per tutta la circonferenza. Innestare il rialzo e fare scendere fino a fondo battuta. Prestare particolare attenzione al rispetto della verticalità del rialzo durante l’innesto. Rimuovere eventuali protezioni della guarnizione 66 Posa del pozzetto • Montaggio dell’elemento raggiungi quota e controllo del pozzetto assemblato Operazione da eseguire: Innestare l’elemento raggiungi quota sull’elemento di rialzo (se previsto). Controllare la verticalità del pozzetto. Pulizia della sede di innesto Consigli: Mantenere la quota finale del bordo del pozzetto più bassa del piano stradale finito di qualche cm considerando anche lo spessore del chiusino. La quota definitiva sarà allineata solo dopo la chiusura degli scavi e la formazione del livelletta stradale, mediante le apposite malte per livellamento. • Prosecuzione della condotta e rinfianco del pozzetto Operazioni da eseguire: Inserire, in uscita dal pozzetto, il tronchetto maschio-femmina di lunghezza 50÷75 cm e successivamente proseguire con l’innesto delle tubazioni. Rinfiancare il pozzetto con materiale sciolto riempiendo tutti i vuoti. Consigli: Sistemare bene il materiale attorno al corpo del pozzetto al fine di evitare possibili abbassamenti del piano stradale. 6.1.5 Riempimento della trincea Riempire lo scavo con materiale previsto dal progetto, opportunamente costipato per evitare le deformazioni eccessive del piano stradale. 67 6.2 Esecuzione di allacci alle utenze private L’allaccio è l’elemento della rete che serve a collegare la linea di adduzione del reflui con i punti di “alimentazione” della rete, costituiti dalle utenze civili (private e pubbliche) o industriali. L’esperienza nel settore specifico delle fognature ha evidenziato come spesso l’allacciamento costituisca un punto critico per diverse ragioni: • Viene eseguito in tempi diversi dalla costruzione delle rete; • Viene realizzato spesso da privati che tendono ad “ottimizzare” i costi; • La costruzione raramente segue dei criteri progettuali ed esecutivi standardizzati; • Nell’allaccio si concentrano liquami a bassa velocità di scorrimento con presenza di materiale ostruente a fronte di sezioni idrauliche necessariamente ridotte; • Subisce cedimenti diversi, spesso incompatibili, rispetto a quelle presenti sulle condotte. Per i motivi esposti è necessario che la connessione condotta principale tubo utenza sia realizzata con la massima cura e, soprattutto, impiegando materiali e dispositivi idonei. Di seguito verranno descritte le operazioni da eseguire per realizzare correttamente un innesto su una condotta in gres ceramico anche nel caso di collegamento a materiali diversi dallo stesso gres. Nella caso dell’innesto tra condotte in gres, l’allaccio della condotta minore sulla condotta principale può essere realizzato nelle seguenti maniere: 1 Innesto dell’allacciamento in gres direttamente sulla condotta mediante l’ausilio di pezzo speciale; 2 Innesto dell’allacciamento direttamente sulla condotta mediante l’ausilio di una sella a staffa; 3 Innesto dell’allacciamento in gres direttamente su condotta mediante giunto semplice in gres; 4 Innesto dell’allacciamento in gres al pozzetto. 68 Allacci sulla condotta 6.2.1 Innesto dell’allacciamento direttamente su condotta mediante pezzo speciale in gres DN 150 - DN 200 mm • Foratura condotta Operazione da eseguire: Praticare sul collettore principale un foro circolare mediante una carotatrice (o in alternativa una fresa a tazza). I bordi del foro dovranno essere regolari e privi di sbavature. Dimensione del foro: • Per allacciamenti DN 150 il foro avrà diametro mm 200 (su condotta DN min 250 mm - Classe extra). • Per allacciamenti DN 200 il foro avrà diametro mm 260 (su condotta DN min 300 mm). Carotatrice per allacci • Innesto guarnizione Operazione da eseguire: Nel foro così praticato inserire l’anello di gomma a labbro; tale elemento garantirà la tenuta idraulica tra il collettore ed il tronchetto di raccordo in gres. Anello in gomma Inserimento anello in gomma 69 Allacci sulla condotta • Lubrificazione guarnizione Operazione da eseguire: Prima di inserire il tronchetto in gres lubrificare la parte interna dell’anello in gomma al fine di facilitare l’operazione di introduzione. Lubrificazione anello in gomma • Introduzione tronchetto. Operazione da eseguire: Introdurre il tronchetto in gres, assicurandosi che la sua posizione sia corretta (il tronchetto è opportunamente sagomato sull’estremità da introdurre, affinché l’innesto non modifichi o ostruisca la sezione circolare all’interno del condotto - vedi foto). Completare l’allacciamento collegando il condotto proveniente dall’utenza privata al tronchetto in gres. Inserimento tronchetto Diametro foro Mantenimento della sezione idraulica 70 Allacci con sella 6.2.2 Innesto dell’allacciamento in gres direttamente sulla condotta mediante l’ausilio di sella a staffa Questo secondo caso differisce dal primo esclusivamente per il fatto che, una volta effettuato il foro sulla tubazione in gres, il collegamento della derivazione al collettore principale viene realizzato mediante l’ausilio di un innesto a sella con staffa in polipropilene. Operazione da eseguire: Praticare il foro con la carotatrice (vedi punto precedente). Montare l’innesto a staffa e serrare i bulloni posizionando la curva d’innesto nella direzione voluta. Lubrificare la guarnizione dell’innesto e collegare il tubo proveniente dall’utenza. Sella in PP Schema di montaggio allaccio alla fogna in gres ceramico da Ø 150 mm 0,60 m Curva chiusa in gres ceramico da Ø 150 mm Sifone in gres ceramico tipo “Firenze” da Ø 150 mm 0,90 m Tubo in gres ceramico da Ø 150x500 mm Tubi in gres ceramico da Ø 150 0,70 m Innesto Ø 200x150 mm 0,40 m Chiusino in ghisa sferoidale da 600x400 mm 0,60 m Lo schema proposto prevede l’impiego di tubazioni e pezzi speciali in gres ceramico del DN 150 mm. Nel dettaglio si ha: • Un sifone a 2 ispezioni (tipo Firenze) in gres, al piede della proprietà privata, posto in un apposito pozzetto in cls; • Tubazioni in gres ceramico con giunto elastico DN 150 mm, perpendicolarmente all’asse stradale; • Una o due curve a 45° o chiuse a 90° per regolare la pendenza dell’allaccio; • Un eventuale tratto di raccordo verticale; • Il manufatto di innesto (innesto a sella in polipropilene o giunto a squadra in gres) montato sulla condotta pubblica. 71 Allacci con giunto (45° o 90°) 6.2.3 Innesto dell’allacciamento in gres direttamente sulla condotta mediante l’inserimento di un giunto semplice (45° o 90°) di collegamento • Taglio della condotta Il taglio di una condotta in gres può essere eseguito mediante: • Catena tagliatubi: per DN ≤ 200 mm; • Mola con disco da taglio per pietra: per DN > 200 mm. Operazione da eseguire: Praticare due tagli sul collettore principale, mediante apposita attrezzatura (tagliatubi sino al DN 200, mola con disco da taglio per pietra per diametri superiori), in corrispondenza della tubazione di allacciamento all’utenza al fine di creare lo spazio per l’inserimento del giunto semplice con derivazione a 45° o 90° (misurare preventivamente la lunghezza del pezzo in gres che si deve sostituire). • Taglio mediante catena tagliatubi • Taglio mediante mola Operazione da eseguire: • Avvolgere la catena attorno alle tubazioni; • Agganciarla agli appositi perni; • Regolare la maniglia di bloccaggio; • Effettuare il taglio spingendo sulla leva. Operazione da eseguire: • Indossare gli opportuni dispositivi di sicurezza; • Appoggiare le tubazioni in modo stabile e procedere al taglio. • Inserimento manicotti di accoppiamento Alloggiamento manicotti di accoppiamento Operazione da eseguire: Prima di inserire il giunto semplice in gres, infilare sulla condotta principale sezionata i due manicotti di accoppiamento in acciaio e gomma che verranno utilizzati per effettuare il collegamento a tenuta idraulica tra la condotta ed il nuovo giunto in gres. 72 Allacci con giunto (45° o 90°) • Inserimento giunto in gres Operazione da eseguire: Nel tratto sezionato inserire il giunto con derivazione a 45° o 90° ed orientarlo opportunamente verso le tubazioni di allacciamento. Inserimento giunto a 45° o 90° in gres senza bicchieri • Posizionamento e serraggio manicotti di accoppiamento Operazione da eseguire: Posizionare i due manicotti di accoppiamento in corrispondenza dell’accoppiamento tra le tubazioni e il giunto semplice in gres e procedere al serraggio meccanico delle viti. Controllare che a serraggio avvenuto, il supporto in gomma del manicotto di accoppiamento aderisca perfettamente sia alla condotta sia al giunto con derivazione a 45° o 90° in gres appena inserito. Serraggio fasce manicotti di accoppiamento • Collegamento. Operazione da eseguire: Collegare, infine, la tubazione proveniente dall’utenza privata al giunto semplice in gres utilizzando di volta in volta il pezzo speciale in gres (curve, tronchetti, o altro) che necessita. Materiali per realizzare un allacciamento: n. 1 attrezzatura per realizzare il taglio (mola con disco da taglio per pietra o catena taglia tubi) n. 2 manicotto di accoppiamento in acciaio e gomma n. 1 giunto semplice (con derivazione a 45° o 90°) privo di bicchiere e giunto in PLU, con derivazione uguale o ridotta. n. 1 pezzo speciale o raccordo per il collegamento del tubo di allaccio proveniente da caditoia o utenza privata se diverso da gres. 73 Allacciamento al pozzetto di ispezione 6.2.4 Innesto dell’allacciamento al pozzetto di ispezione Operazione da eseguire: • Praticare il foro di innesto direttamente sulla parete del pozzetto, mediante una carotatrice o una fresa a tazza ad asse orizzontale; • Montare l’innesto per pozzetto; • Fissare mediante sigillante plastico (mastice epossidico); • Successivamente innestare la condotta. Esecuzione foro di innesto al pozzetto Allaccio in gres a pozzetto Consigli: Visto il particolare regime idraulico nel tubo di allaccio, assicurare la massima pendenza possibile al fine di garantire il deflusso ottimale dei liquami. 74 Montaggio anello adattatore 6.2.5 Innesto di una condotta tagliata in un bicchiere con giunzioni in poliuretano (sistema C) Operazione da eseguire: Verificare che l’estremità della condotta tagliata sia regolare e con i bordi privi di spigoli taglienti. Innestare sull’estremità tagliata un anello adattatore di gomma di diametro relativo all’innesto. Procedere alla lubrificazione del giunto PLU. Innestare la punta nel bicchiere. Anello adattatore Anelli adattatori Ø mm Classe kN/m2 150 - 200 160 200 240 250 160 250 240 300 160 300 240 400 120 400 160 500 120 600 95 1 - Corretto esempio di tubazione tagliata 2 - Calzare l’anello adattatore per innesti in bicchieri con guarnizione PLU 3 - Lubrificare il giunto PLU 4 - Innestare 75 Chiusura giunti 6.2.6 Chiusura di provvisoria giunti per allacciamenti mediante i tappi e i serratappi I giunti per gli allacciamenti potranno essere lasciati in attesa di ricevere la condotta di allaccio; in tal caso è necessario predisporre una chiusura provvisoria che sarà rimossa in seguito al momento del collegamento dell’utenza. • Chiusura di un giunto con sistema C mediante Tappo in gres piano. Operazione da eseguire: Alloggiare la guarnizione del tappo nel bicchiere. Alloggiare il tappo in gres. Montaggio e serraggio del serratappo. Serratappo Tappo Guarnizione 1 - Alloggiare la guarnizione nel bicchiere 3 - Serrare il tappo mediante il serratappo 76 2 - Montare il tappo in gres Chiusura giunti • Chiusura di un giunto con sistema F mediante Tappo in gres a scodella. Operazione da eseguire: Lubrificare la guarnizione. Inserire il tappo gres, montare ed avvitare il serratappo. Serratappo Tappo 1 - Dopo aver lubrificato la giunzione, inserire il tappo in gres. 2 - Applicare il serratappo. 3 - Serrare i serratappi 77 Sostituzione tratto condotta 6.2.7 Sostituzione di un tratto di condotta Operazione da eseguire: Tagliare la condotta dove si deve effettuare l’inserimento, in corrispondenza della tubazione di allacciamento all’utenza al fine di creare lo spazio (misurare preventivamente la lunghezza del pezzo in gres si deve sostituire). Inserire i manicotti di accoppiamento sui due monconi di condotta ancora in opera. Effettuare l’inserimento del tronchetto. Serrare le fascette di tenuta. 1 - Tagliare le tubazioni 2 - Inserire i due manicotti di accoppiamento 3 - Innestare il tronchetto 4 - Serrare le viti dei due manicotti 78 Sostituzione tratto condotta • Realizzazione di una connessione con manicotto adattatore Operazione da eseguire: Tagliare la canna del tubo dove è necessario effettuare la connessione. Predisporre l’accoppiamento del manicotto adattatore. Serrare le due fascette a vite con un cacciavite a croce o a taglio. Ripristinare lo scavo e ricoprire la condotta con materiale idoneo. 1 - Inserire il manicotto adattatore 2 - Serrare la fascetta 3 - Collegare al manicotto adattatore l’estremità della seconda tubazione 4 - Serrare la seconda fascetta 79 Raccordo gres - PVC 6.2.8 Raccordi tra fognatura in Gres ed allacci in PVC • Raccordo tra tubazioni di allaccio in PVC e braga in gres con sistema F (guarnizione in gomma) Operazione da eseguire: Braga in gres con sistema F (guarnizione in gomma) Raccordo di collegamento PVC - Gres Poliuretano 1 - Calzare la guarnizione di collegamento nell’estremità delle tubazioni in PVC 3 - Innestare la tubazione in PVC dotata di guarnizione nella braga in gres 80 2 - Lubrificare la guarnizione in gomma del Bicchiere Raccordo gres - PVC • Raccordo tra tubazioni di allaccio in PVC e braga in gres con diramazione con sistema C (giunzione in PLU). Questa tipologia di accoppiamento, prevede l’impiego di un raccordo in PVC (disponibile su richiesta) sul quale viene colato un anello di PLU morbido sulla parte esterna che andrà raccordarsi con il giunto poliuretanico presente all’interno del bicchiere della diramazione della braga. Braga in gres con sistema C (guarnizione in PLU) Raccordo di collegamento PVC - Gres Poliuretano 1 - Lubrificare il giunto PLU del bicchiere 2 - Innestare il tronchetto di raccordo 81 7. Esecuzione del collaudo per la verifica della tenuta delle condotte. La fognatura, intesa come insieme di condotte, pozzetti e pezzi speciali, deve risultare impermeabile. Questo concetto è stato più volte sottolineato, specialmente in occasione della descrizione delle caratteristiche del sistema di giunzione delle condotte. E’ necessario pertanto la tenuta idraulica dell’impianto, richiesta sia dalla norma UNI EN 1610 sia dal D.L. 12.12.1985, venga verificata tramite un collaudo idraulico sulle condotte installate. La prova consiste nel riempimento del tratto di fognatura da collaudare con acqua o aria, portando la pressione interna a valori prefissati; durante tale riempimento si hanno dei cali di pressione dovuti all’assorbimento di acqua da parte delle condotte (nel collaudo ad acqua) o alla stabilizzazione della temperatura dell’aria (nel collaudo ad aria). Il collaudo si intende superato quando i valori di pressione imposti a fine riempimento si mantengono entro un determinato intervallo di valori per un periodo di tempo assegnato. 82 Collaudo ad acqua 7.1 Modalità di esecuzione del collaudo idraulico Di seguito viene riportata la corretta modalità di esecuzione del collaudo idraulico. Fase 1 • Pulire l'imbocco del tubo a valle (pozzetto B) quindi inserire il cuscino di tenuta gonfiandolo sino alla pressione di 1,5 bar; • Pulire l'imbocco del tubo a monte (pozzetto A) quindi inserire il cuscino di prova gonfiandolo sino alla pressione di 1,5 bar. S C O R R I M E N TO Fase 2 • Predisporre, sui cuscini di tenuta, un opportuno sistema di contrasto della spinta idraulica (Vedi tabella Fase 4); • Collegare il tubo piezometrico alla testata di prova. S C O R R I M E N TO 83 Collaudo ad acqua Fase 3 • Procedere al riempimento della tratta sino a superare di qualche centimetro il colmo della condotta; • Riempire la colonna piezometrica fino ad un'altezza di 5 m. (0,5 bar). S C O R R I M E N TO L'altezza di riempimento da raggiungere nella colonna piezometrica deve tenere in considerazione la lunghezza e la pendenza del tratto in esame. (Esempio: per una condotta lunga 50 m con pendenza 1%, al fine di assicurare una pressione di prova non superiore a 0,5 bar, il livello da raggiungere nella colonna piezometrica dovrà essere di 4,5 m anziché 5 m. Fase 4 • Attendere circa un'ora per la stabilizzazione dell’assorbimento; effettuare il controllo dell'assorbimento effettuando 2 letture del livello dell'acqua nel tubo piezometrico a distanza di 15 minuti. S C O R R I M E N TO Nella sottostante tabella si specifica, per ogni diametro, il contenuto di acqua espresso il l/m e la spinta idraulica agente sui cuscinetti di tenuta. 84 Diametro [mm] 100 125 150 200 250 300 350 400 450 500 600 700 800 Contenuto [l/m] 8 12 18 31 49 71 96 126 159 196 283 385 503 Spinta idraulica [Kg] 39 61 88 157 245 353 481 629 795 981 1413 1923 2512 Collaudo ad acqua e aria 7.2 Modalità di esecuzione del collaudo ad aria La fase di riempimento segue le stesse fasi del collaudo ad acqua, sostituendo questo con l’aria in pressione. Naturalmente, vista la diversità del fluido saranno diversi i tempi di riempimento e di stabilizzazione della pressione. Vale la pena ricordare che in presenza di grandi diametri, le procedure di messa in carico vanno eseguite con maggior cautela per ragioni di sicurezza. Il riempimento sarà effettuato con un compressore a turbina a bassa pressione, e la piezometrica ad acqua sarà sostituita ovviamente con un manometro per facilitare le operazioni di misura. 7.3 Valori di riferimento delle prove La Norma UNI EN 1610, norma di riferimento per il collaudo delle condotte fognarie, fissa i valori di riferimento delle prove idrauliche indicando i tempi di osservazione e gli intervalli di pressione. Tali valori sono riportati nelle tabella seguenti. Prova ad acqua Il collaudo si intende superato se le aggiunte di acqua nel periodo di osservazione risultano inferiori a quelle indicate in tabella. Tempo di condizionamento Tempo di prova Pressione di prova Ricarico d’acqua ammesso 1 ora 15 min. 0,5 bar *0,07 l per m2 1 ora 30 min. 0,5 bar *0,15 l per m2 * aggiunta di acqua ammessa per m2 di superficie di condotta collaudata. Superficie di condotta per metro di sviluppo lineare Diametro mm Superficie m2 Diametro mm Superficie m2 200 0,031 500 0,196 250 0,049 600 0,280 300 0,070 700 0,384 350 0,096 800 0,500 400 0,125 - - Prova ad aria Il collaudo si intende superato se le variazioni di pressione nel periodo di osservazione risultano inferiori a quelle indicate in tabella. *Tipo di prova LA Pressione di prova Var. di pressione ammessa mbar D mbar ø 200 ø 300 ø 400 ø 600 ø 800 ø 1000 10 2,5 5 7 10 14 19 24 Tempo di prova in minuti LB 50 10 4 6 7 11 15 19 LC 100 15 3 4 5 8 11 14 LD 200 15 1,5 2 2,5 4 5 7 * Il tipo di prova dovrà essere scelto ed indicato sul verbale di collaudo. 85 Risultati collaudo 8. Riferimenti normativi Come accade nel campo di tutte le costruzioni edili, dal punto di vista normativo, la realizzazione di una rete fognaria si presenta con un duplice aspetto: il primo, di carattere generale, che riguarda aspetti amministrativi, di sicurezza e salubrità nella conduzione dei lavori; il secondo, più dettagliato, riguarda segnatamente ogni campo del costruire (materiali, metodologie di posa, collaudi etc.), ognuno dei quali è regolamentato da leggi e norme specifiche. Di seguito vengono riportate le norme di interesse indirizzate alla costruzione della fognatura e al materiale gres ceramico. • Istruzioni per la progettazione delle fognature e degli impianti di trattamento delle acque di rifiuto (Circolare Ministero dei Lavori Pubblici n. 116337 del 7/1/1974) • Normativa Tecnica per le tubazioni (Decreto dei Lavori Pubblici del 12/12/1985) • Istruzioni relative alla Normativa Tecnica per le tubazioni (D. LL.PP. del 12/12/1985) (Circolare Ministero dei Lavori Pubblici n. 27291 del 20/3/1986) • Norme Tecniche per gli attraversamenti di condotte e canali … con ferrovie ed altre linee di trasporto. (Decreto Ministero dei Trasporti del 23.02.1971 aggiornato 10.8.2004) • Norma UNI EN 295 /92 ( e aggiornamenti successivi) (Tubi ed elementi complementari di gres e relativi sistemi di giunzione…..) • Norma UNI EN 1610/99 ( e aggiornamenti successivi) (Costruzione e collaudo di connessioni di scarico e collettori di fognatura…..) • Direttiva Europea 106/89 sui materiali da costruzione (Indicazioni sull’obbligo del marchio CE) • ISO 9002 (modificata Vision 2000) (Normativa sulla certificazione di qualità) 86 Gamma produzione 9. Tubazioni ed elementi complementari gamma di produzione Tubazioni secondo norme UNI-EN 295 m1 d8 d4 d3 Diametro Diametro di Classe Carico di Peso Sistema nominale minimo UNI giunzione EN 295 rottura FN DN d1 EN [kN/m2] [kN/m] [kg/m] UNI [mm] [mm] 295 100 125 150 150 200 200* 200 250 250 300 300 350 400 400 400 500 500 600 700 800 100 125 147 148 198 200 200 248 250 299 298 349 400 400 400 500 496 600 687 785 160 200 240 160 240 160 240 160 120 160 200 120 160 95 L L 34 34 34 40 32 40 48 40 60 48 72 56 48 64 80 60 80 57 60 60 L 14 19 24 30 37 38 46 51 65 65 103 101 108 138 154 173 230 220 290 361 F F F C F/C C C C C C C C C C C C C C C C d3 [mm] 130 159 186 191 242 242 255 300 324 353 380 412 464 480 494 585 610 697 799 900 ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± Lunghezza nominale L [mm] 2 1000-1250 2 1000-1250 2 1000-1250-1500 2 1000-1500 3 1000-1500-2000 3 1500-2000 4 2000 4 2000 4 2000 4 2000 4 2000 4 2000 4 2000 4 2500 4 2000 4 2000-2500 4 2500 4 2500 5 2500 5 2500 d1 d4 ± 0,5 [mm] 208,0 260,0 269,0 275,0 317,5 341,5 371,5 398,5 433,5 483,5 507,5 515,5 605,0 637,5 720,0 826,5 932,0 m1 d8 max** [mm] [mm] 65 65 65 70 70 70 70 75 75 75 75 75 75 75 75 75 80 90 90 90 200 230 260 275 340 330 350 390 430 460 500 520 570 610 625 720 785 850 985 1090 d7 d7 ± 0,5 [mm] 210,5 263,0 278,6 320,7 346,2 375,2 401,8 436,3 487,0 511,4 519,3 608,9 641,0 724,0 829,5 935,9 * Produzione speciale a richiesta. ** Dimensione soggetta a variazione. DN 600 - DN 700 - DN 800 classe extra e DN 1000 a richiesta. 87 Gamma produzione L Quarti - lunghezza utile 0,25 m - GE d8 Diametro nominale DN [mm] Diametro minimo d1 [mm] 150 150 200 200 250 250 300 300 350 400 400 400 500 500 600 700 800 147 148 198 200 248 250 299 298 349 400 400 400 500 496 600 687 785 Serratappo 88 Classe Carico di di pezzo Sistema UNI EN 295 rottura FN Peso[kg] giunzione 2 [kN/m ] [kN/m] UNI EN 295 160 240 160 240 160 240 160 120 160 200 120 160 95 L L Tappo 34 40 32 48 40 60 48 72 56 48 64 80 60 80 57 60 60 9 11 17 26 22 38 28 53 40 43 55 66 50 70 70 97 120 Guarnizione F C C C C C C C C C C C C C C C C d1 d4 d3 [mm] 186 191 242 255 300 324 353 380 412 464 480 494 585 610 697 799 900 Serratappo ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± 2 2 3 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 5 5 d3 Lunghezza L [mm] d4 ± 0,5 [mm] d8 max [mm] 250 250 250 250 250 250 250 250 250 250 250 250 250 250 250 250 250 208,0 260,0 275,0 317,5 341,5 371,5 398,5 433,5 483,5 507,5 515,5 605,0 637,5 720,0 826,5 932,0 260 275 340 350 390 430 460 500 520 570 610 625 720 785 850 985 1090 Tappo Ø mm Classe kN/m2 Ø mm Classe kN/m2 100 125 150 200 250 300 160 160 160 150 200 200 250 300 - 160 160 160 160 - Gamma produzione L Raccordi per pozzetto maschio/femmina lunghezza utile 0,50 o 0,75 m - GZ d8 Diametro nominale DN [mm] Diametro minimo d1 [mm] 150 150 200 200 250 250 300 300 350 400 400 400 500 500 600 700 800 147 148 198 200 248 250 299 298 349 400 400 400 500 496 600 687 785 Classe Carico di Peso pezzo Sistema di UNI EN 295 rottura FN [kg] giunzione 2 [kN/m ] [kN/m] 500 - 750 UNI EN 295 160 240 160 240 160 240 160 120 160 200 120 160 95 L L 34 40 32 48 40 60 48 72 56 48 64 80 60 80 57 60 60 15 - 19 18 - 25 27 - 32 30 - 50 33 - 41 36 - 57 45 - 60 50 - 87 61 - 80 67 - 91 70 - 104 84 - 125 90 - 135 155 90 - 200 148 - 250 189 - 300 Anelli in gomma per immissione Ø mm F C C C C C C C C C C C C C C C C d3 d4 d3 [mm] 186 191 242 255 300 324 353 380 412 464 480 494 585 610 697 799 900 ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± 2 2 3 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 5 5 d1 Lunghezza L [mm] d4 ± 0,5 [mm] d8 max [mm] 500 - 750 500 - 750 500 - 750 500 - 750 500 - 750 500 - 750 500 - 750 500 - 750 500 - 750 500 - 750 500 - 750 500 - 750 500 - 750 750 500 - 750 500 - 750 500 - 750 208,0 260,0 275,0 317,5 341,5 371,5 398,5 433,5 483,5 507,5 515,5 605,0 637,5 720,0 826,5 932,0 260 275 340 350 390 430 460 500 520 570 610 625 720 785 850 985 1090 Anelli adattatori Classe kN/m2 150 - 200 160 Innesti in gres per immissione Diametro foro Ø mm Classe kN/m2 150 - 200 160 200 240 250 160 250 240 300 160 300 240 Ø mm Classe kN/m2 Diametro foro mm 400 120 400 160 150 - 200 500 120 200 160 260 600 95 89 Gamma produzione Curve aperte a 15° e Diametro nominale DN [mm] Angolo al centro α ± 3° [°] Classe UNI EN 295 [kN/m2] Carico di rottura FN [kN/m] Peso [kg/pezzo] Sistema di giunzione UNI EN 295 e [mm] 100 125 150 200 200 200 250 250 300 300 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 160 160 240 160 240 160 240 34 34 34 32 32 48 40 60 48 72 5 8 9 16 16 24 27 36 35 45 F F F F C C C C C C 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 Curve aperte a 30° e 90 Diametro nominale DN [mm] Angolo al centro α ± 3° [°] Classe UNI EN 295 [kN/m2] Carico di rottura FN [kN/m] Peso [kg/pezzo] Sistema di giunzione UNI EN 295 e [mm] 100 125 150 200 200 250 250 300 300 30 30 30 30 30 30 30 30 30 160 240 160 240 160 240 34 34 34 32 48 40 60 48 72 5 10 12 17 24 33 36 36 45 F F F F/C C C C C C 70 70 70 70 70 70 70 70 70 Gamma produzione Curve aperte a 45° e Diametro nominale DN [mm] Angolo al centro α ± 3° [°] Classe UNI EN 295 [kN/m2] Carico di rottura FN [kN/m] Peso [kg/pezzo] Sistema di giunzione UNI EN 295 e [mm] 100 125 150 150 200 200 250 250 300 300 350 400 400 400 500 45 45 45 45 45 45 45 45 45 45 45 45 45 45 45 160 240 160 240 160 240 160 120 160 200 120 34 34 34 40 32 48 40 60 48 72 56 48 64 80 60 5 10 12 12 19 24 33 36 38 45 55 72 90 115 F F F C C C C C C C C C C C C 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 Curve chiuse o a squadra a 90° e Diametro nominale DN [mm] Angolo al centro α ± 3° [°] Classe UNI EN 295 [kN/m2] Carico di rottura FN [kN/m] Peso [kg/pezzo] Sistema di giunzione UNI EN 295 e [mm] 100 125 150 150 200 200 250 250 300 300 350 400 400 400 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 160 240 160 240 160 240 160 120 160 200 34 34 34 40 32 48 40 60 48 72 56 48 64 80 7 11 15 15 23 28 41 45 47 60 80 91 100 120 F F F C C C C C C C C C C C 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 91 Gamma produzione Giunti semplici a 45° a squadra 90° 45 °±3 ° DN1 ° DN 2 L1 DN2 L2 e Diametro nominale DN1 - DN2 [mm] 100 125 125 150 150 150 150 150 150 150 200 200 200 200 200 200 200 200 200 200 250 250 250 250 250 250 250 250 250 250 300 300 300 300 300 300 92 - 100 100 125 100 125 150 100 125 150 150 100 100 125 125 150 150 150 150 200 200 125 125 150 150 150 150 200 200 250 250 125 125 150 150 150 150 3 °± 90 DN1 e Giunto semplice a 45° Giunto a squadra a 90° Classe UNI EN 295 [kN/m2] Carico di rottura FN [kN/m] Sistema di giunzione UNI EN 295 e [mm] Lunghezza L1 [mm] Peso [kg/pezzo] Lunghezza L2 [mm] Peso [kg/pezzo] 160/160/160/160/160/160/240/240/160/160 240/240 160/240/160/160/240/240/160/160 240/240 160/160 240/240 160/240/160/160/240/240/- 34/34 34/34 34/34 34/34 34/34 34/34 40/34 40/34 40/34 40/40 32/34 32/34 32/34 32/34 32/34 32/40 48/34 48/40 32/32 48/48 40/34 60/34 40/34 40/40 60/34 60/40 40/32 60/48 40/40 60/60 48/34 72/34 48/34 48/40 72/34 72/40 F/F F/F F/F F/F F/F F/F C/F C/F C/F C/C F/F C/F F/F C/F C/F C/C C/F C/C C/C C/C C/F C/F C/F C/C C/F C/C C/C C/C C/C C/C C/F C/F C/F C/C C/F C/C 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 500 500 500 500 500 500 500 500 500 500 500 500 500 500 500 500 500 750 750 750 750 750 500 500 750 750 750 750 750 750 750 750 500 750 750 750 10 14 18 17 21 22 22 22 22 22 26 26 28 28 32 32 46 46 40 50 45 66 36 38 70 70 48 78 60 70 60 90 52 55 96 96 500 500 500 500 500 500 500 500 500 500 500 500 500 500 500 500 500 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 8 12 15 14 17 19 19 19 19 19 24 24 26 26 28 28 44 44 32 42 43 61 34 35 61 61 45 70 48 55 57 88 44 44 94 94 Gamma produzione Giunti semplici a 45° a squadra 90° 45 °±3 ° DN1 ° 3 °± 90 DN1 2 DN L1 DN2 L2 e Diametro nominale DN1 - DN2 [mm] 300 300 300 300 300 300 350 350 350 350 350 400 400 400 400 400 400 400 400 400 400 400 500 500 500 500 500 500 600 600 600 600 600 - 200 200 250 250 300 300 150 150 200 250 300 150 150 150 150 200 200 200 250 250 300 300 150 150 150 200 250 300 150 150 200 250 300 e Giunto semplice a 45° Giunto a squadra a 90° Classe UNI EN 295 [kN/m2] Carico di rottura FN [kN/m] Sistema di giunzione UNI EN 295 [mm] e Lunghezza L1 [mm] Peso [kg/pezzo] Lunghezza L2 [mm] Peso [kg/pezzo] 160/160 240/240 160/160 240/240 160/160 240/240 160/160/160/240 160/240 160/240 120/120/160/160/120/160 160/160 200/120/160 160/160 120/160 160/240 120/120/160/120/160 120/160 120/160 95/95/95/160 95/160 95/160 48/32 72/48 48/40 72/60 48/48 72/72 56/34 56/40 56/48 56/60 56/72 48/34 48/40 64/34 64/40 48/32 64/32 80/32 48/40 64/40 48/48 64/72 60/34 60/40 80/34 60/32 60/40 60/48 57/34 57/40 57/32 57/40 57/48 C/C C/C C/C C/C C/C C/C C/F C/C C/C C/C C/C C/F C/C C/F C/C C/C C/C C/F C/C C/C C/C C/C C/F C/C C/F C/C C/C C/C C/F C/C C/C C/C C/C 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 65 102 68 115 85 156 92 92 100 105 110 91 95 120 124 108 126 150 112 135 120 140 150 152 170 153 164 167 160 160 165 185 200 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 750 63 100 64 105 78 137 90 90 90 100 105 88 90 115 120 103 124 145 106 130 115 135 145 147 165 150 155 161 143 143 160 170 175 93 Gamma produzione L Raccordi per pozzetto maschio/maschio lunghezza utile 0,50 o 0,75 m - GA d3 Diametro nominale DN [mm] Diametro minimo d1 [mm] Classe UNI EN 295 [kN/m2] Carico di rottura FN [kN/m] Peso pezzo [kg] 500 - 750 [mm] Sistema di giunzione UNI EN 295 150 150 200 200 250 250 300 300 350 400 400 400 500 500 600 700 800 147 148 198 200 248 250 299 298 349 400 400 400 500 496 600 687 785 160 240 160 240 160 240 160 120 160 200 120 160 95 L L 34 40 32 48 40 60 48 72 56 48 64 80 60 80 57 60 60 11 - 16 11 - 17 20 - 30 29 - 44 25 - 37 35 - 53 35 - 52 45 - 68 41 - 62 51 - 76 59 - 89 67 - 100 60 - 90 120 57 - 85 123 - 185 160 - 240 F C C C C C C C C C C C C C C C C 186 191 242 255 300 324 353 380 412 464 480 494 585 610 697 799 900 m1 200 200 250 250 300 300 350 400 400 400 500 600 700 800 198 200 248 250 299 298 349 400 400 400 500 600 687 785 32 48 40 60 48 72 56 48 64 80 60 57 60 60 500 - 750 500 - 750 500 - 750 500 - 750 500 - 750 500 - 750 500 - 750 500 - 750 500 - 750 500 - 750 500 - 750 500 - 750 500 - 750 750 500 - 750 500 - 750 500 - 750 d1 C C C C C C C C C C C C C C d3 [mm] 242 255 300 324 353 380 412 464 480 494 585 697 799 900 ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± 3 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 5 5 Lunghezza nominale L [mm] Finestra L1 ± 50 [mm] α ± 6° [°] 1500 - 2000 2000 2000 2000 2000 2000 2000 2000 2500 2000 2000 - 2500 2500 2500 2500 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 120 120 120 120 120 120 120 120 120 120 120 120 120 120 In funzione delle dimensioni del pozzetto, su richiesta siamo in grado di completare il servizio con altre misure della finestra L1. 94 2 2 3 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 5 5 L Classe Carico di Sistema di UNI EN 295 rottura FN giunzione [kN/m2] [kN/m] UNI EN 295 160 240 160 240 160 240 160 120 160 200 120 95 L L ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± α d3 Diametro minimo DN - d1 [mm] Lunghezza L [mm] d3 [mm] L1 Tubi con finestra Diametro nominale DN [mm] d1 Gamma produzione 45 Allacciamenti Giunti semplici a 45° a squadra 90° °± 3° L1 L2 DN2 Giunto semplice a 45° Classe UNI EN 295 [kN/m2] Carico di rottura FN [kN/m] Sistema di giunzione UNI EN 295 160/240/160/240/160/- 34/34 32/34 48/34 40/34 60/34 48/34 F/F F/F F F F F 150 150 150 150 150 150 90 - DN1 2 150 200 200 250 250 300 ° DN Diametro nominale DN1 - DN2 [mm] °±3 DN1 Giunto a squadra a 90° Lunghezza L1 [mm] Peso [kg/pezzo] Lunghezza L2 [mm] Peso [kg/pezzo] 750 750 750 750 750 750 22 42 52 47 60 62 750 750 750 750 750 750 20 40 50 45 58 60 Conici diritti L d8 d1 d1’ Diametro nominale DN [mm] Diametro minimo d1 / d1’ [mm] Classe UNI EN 295 [kN/m2] Carico di rottura FN [kN/m] Peso [kg/pezzo] Sistema di giunzione UNI EN 295 d8 [mm] L Lunghezza [mm] 100/125 100/150 125/150 150/200 200/250 250/300 100/125 100/147 125/147 147/197 197/250 250/298 -/-/-/-/160 160/160 160/160 -/-/-/-/32 32/40 40/48 6 8 10 15 23 32 F/F F/F F/F F/F - C/F C/C - C/F C/C 200 200 230 260 340 390 320 310 320 320 330 300 Innesti in gres per immissione L d Diametro nominale DN [mm] Classe UNI EN 295 [kN/m2] Carico di rottura FN [kN/m] Peso [kg/pezzo] Sistema di giunzione UNI EN 295 Diametro foro d [mm] L Lunghezza [mm] 150 200 200 160 160 34 32 32 6 10 10 F C F 200 260 260 40 40 40 95 Gamma produzione Ispezioni per sifoni orizzontali H d3 DN1 DN2 L Diametro nominale DN1 [mm] Diametro nominale ispezione DN2 [mm] Classe UNI EN 295 [kN/m2] Carico di rottura FN [kN/m] Peso [kg/pezzo] Sistema di giunzione UNI EN 295 d3 [mm] Larghezza L [mm] Altezza H [mm] 125 150 150 200 250 300 125 125 125 150 150 150 160 160 160 34 34 40 32 40 48 15 17 19 28 34 44 F F C C C C 159 ± 2 186 ± 2 191 ± 2 242 ± 3 300 ±4 353 ±4 500 500 500 750 750 750 440 445 445 470 470 470 In funzione delle dimensioni del sifone scelto, sia a valle sia a monte dello stesso, è opportuno completare la posa con questi pezzi speciali ispezionabili. L Innesti per pozzetto GM d1 d8 96 Diametro nominale DN [mm] Diametro minimo d1 [mm] Classe UNI EN 295 [kN/m2] Carico di rottura FN [kN/m] Peso [kg/pezzo] Sistema di giunzione UNI EN 295 d8 max [mm] Lunghezza L [mm] 150 150 200 200 250 250 300 300 350 400 400 400 500 600 700 800 147 148 198 200 248 250 299 298 349 400 400 400 500 600 687 785 160 240 160 240 160 240 160 120 160 200 120 95 L L 34 40 32 48 40 60 48 72 56 48 64 80 60 57 60 60 4,0 4,0 7,6 9,0 8,0 9,0 10,0 12,0 13,0 18,0 22,0 24,0 30,0 40,0 46,0 65,0 F C C C C C C C C C C C C C C C 260 275 340 350 390 430 460 500 520 570 610 625 720 850 985 1090 100 100 100 100 100 100 100 100 100 120 120 120 120 180 180 180 Gamma produzione d8 Sifoni orizzontali Firenze d8 d8 d4 d3 d1 B DN m1 Diametro Diametro Carico di Sistema di nominale minimo rottura Peso FN [kg/pezzo] giunzione passante DN [kN/m] UNI EN 295 d1 [mm] [mm] 125 150 150 200 250 300 125 147 148 198 248 299 34 34 40 32 40 48 22 45 45 76 120 155 Larghezza Dimensione Altezza massima massima massima A m1 B [mm] [mm] [mm] d3 [mm] F F C C C C 162 186 193 245 295 351 ± ± ± ± ± ± A 2 2 2 5 6 7 430 690 690 840 1100 1150 70 75 70 70 70 70 d4 ± 0,5 [mm] d8 [mm] 206 260 317 371 230 260 275 340 390 460 340 540 540 660 800 900 In funzione delle dimensioni del sifone scelto, siamo in grado di completare il servizio con qualsiasi pezzo speciale per allacciare altri tipi di tubazioni. C Mattonelle A Mattoni A B B C A [mm] B [mm] C [mm] Peso [kg/pezzo] A [mm] B [mm] C [mm] Peso [kg/pezzo] 240 240 120 120 13 17 0,675 0,850 250 250 75 75 65 35 2,100 1,160 DN Fondi fogna 180° 120° 1/3 di circonferenza = 120° Sviluppo [mm] 200 250 300 350 400 450 500 600 700 209 261 314 366 418 471 523 628 733 L L s Diametro nominale DN1 [mm] DN s Spessore s [mm] 22 22 25 26 27 28 31 38 41 ± ± ± ± ± ± ± ± ± 3 3 4 4 4 5 5 6 7 1/2 di circonferenza = 180° Peso [kg/m] Lunghezza L [mm] Sviluppo [mm] 12 16 18 23 32 34 43 51 67 500 500 500 500 500 500 500 500 500 314 329 471 550 628 707 785 942 - Spessore s [mm] 22 22 25 26 27 28 31 38 ± ± ± ± ± ± ± ± - 3 3 4 4 4 5 5 6 Peso [kg/m] 18 22 28 36 47 50 64 77 - Lunghezza L [mm] 500 500 500 500 500 500 500 500 - 1000 - 1000 - 1000 - 1000 - 1000 - 1000 - 1000 - 1000 - Su richiesta, siamo in grado di fornire altre lunghezze. A completamento della gamma sono disponibili anche sifoni Mortara, tappi e tubi a canale. 97 Appendice - A 10. Abachi per calcolo idraulico Metodo tradizionale secondo Bazin i [‰] DN 200 DN 250 DN 300 DN 350 DN 400 DN 500 DN 600 DN 700 DN 800 Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena 0,6 1,0 58,70 0,47 105,97 0,54 171,40 0,61 257,06 0,67 364,84 0,73 35,24 0,50 53,15 0,55 75,78 0,60 136,81 0,70 221,28 0,78 331,86 0,86 471,00 0,94 1,5 14,56 0,46 26,51 0,54 43,16 0,61 65,09 0,68 92,81 0,74 167,56 0,85 271,01 0,96 406,44 1,06 576,86 1,15 2,0 16,81 0,54 30,61 0,62 49,84 0,71 75,16 0,78 107,17 0,85 193,48 0,99 312,94 1,11 469,32 1,22 666,10 1,33 2,5 18,80 0,60 34,22 0,70 55,72 0,79 84,03 0,87 119,82 0,95 216,32 1,10 349,88 1,24 524,71 1,36 744,72 1,48 3,0 20,59 0,66 37,49 0,76 61,04 0,86 92,05 0,96 131,25 1,04 236,97 1,21 383,27 1,36 574,80 1,49 815,80 1,62 4,0 23,77 0,76 43,28 0,88 70,48 1,00 106,29 1,10 151,56 1,21 273,63 1,39 442,57 1,57 663,72 1,72 942,01 1,87 5,0 26,58 0,85 48,39 0,99 78,80 1,11 118,84 1,24 169,45 1,35 305,92 1,56 494,80 1,75 742,06 1,93 1053,20 2,10 6,0 29,11 0,93 53,01 1,08 86,32 1,22 130,18 1,35 185,62 1,48 335,12 1,71 542,03 1,92 812,88 2,11 1153,72 2,30 7,0 31,45 1,00 57,26 1,17 93,24 1,32 140,61 1,46 200,49 1,60 361,97 1,84 585,46 2,07 878,02 2,28 1246,16 2,48 8,0 33,62 1,07 61,21 1,25 99,68 1,41 150,32 1,56 214,34 1,71 386,96 1,97 625,88 2,21 938,64 2,44 1332,20 2,65 9,0 35,66 1,13 64,93 1,32 105,73 1,50 159,44 1,66 227,34 1,81 410,44 2,09 663,85 2,35 995,58 2,59 1413,01 2,81 10,0 37,58 1,20 68,44 1,39 111,44 1,58 168,06 1,75 239,63 1,91 432,64 2,20 699,76 2,47 1049,43 2,73 1489,44 2,96 12,0 41,17 1,31 74,97 1,53 122,08 1,73 184,10 1,91 262,51 2,09 473,93 2,41 766,55 2,71 1149,52 2,99 1631,47 3,25 14,0 44,47 1,42 80,98 1,65 131,86 1,87 198,85 2,07 283,54 2,26 511,91 2,61 827,96 2,93 1241,63 3,23 1762,19 3,51 16,0 47,55 1,51 86,58 1,76 140,98 2,00 212,59 2,21 303,13 2,41 547,25 2,79 885,10 3,13 1327,35 3,45 18,0 50,43 1,61 91,83 1,87 149,53 2,12 225,49 2,34 321,52 2,56 580,45 2,96 938,79 3,32 20,0 53,15 1,69 96,79 1,97 157,61 2,23 237,67 2,47 338,89 2,70 611,84 3,12 989,57 3,50 23,0 57,01 1,82 103,81 2,12 169,03 2,39 254,89 2,65 363,44 2,89 656,13 3,34 25,0 59,44 1,89 108,23 2,21 176,23 2,49 265,74 2,76 378,91 3,02 684,06 3,49 27,0 61,77 1,97 112,47 2,29 183,14 2,59 276,17 2,87 393,77 3,14 30,0 65,11 2,07 118,56 2,42 193,05 2,73 291,11 3,03 415,07 3,30 35,0 70,33 2,24 128,06 2,61 208,51 2,95 314,43 3,27 40,0 75,18 2,39 136,90 2,79 222,91 3,16 45,0 79,74 2,54 145,20 2,96 236,43 3,35 50,0 84,06 2,68 153,06 3,12 60,0 92,08 2,93 167,66 3,42 70,0 99,46 3,17 80,0 106,30 3,38 Tabella 1 - Valori di portata (l/s) e velocità (m/s) calcolati mediante l’applicazione della formula di Bazin. 98 Appendice - A Scala di deflusso Nel caso di riempimenti parziali, fissato il grado di riempimento GR, la velocità e la relativa portata (in termini adimensionali) possono essere ricavate dal grafico 1 o dalla tabella 2. 100 Q/Qp V/Vp % riempimento 80 60 40 20 0 0,0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 Grafico 1 - Scala di deflusso grafica - Formula di Bazin. Qp Q Vp V 1,0 1,1 1,2 Grado di riempimento [%] Q/Qpiena V/Vpiena 1 0,0001 0,0573 2 0,0005 0,1044 3 0,0013 0,1464 4 0,0025 0,1849 5 0,0041 0,2207 6 0,0062 0,2543 7 0,0088 0,2860 8 0,0119 0,3162 9 0,0154 0,3450 10 0,0194 0,3726 12 0,0289 0,4245 14 0,0402 0,4728 16 0,0535 0,5178 18 0,0686 0,5601 20 0,0855 0,5999 22 0,1040 0,6375 24 0,1243 0,6731 26 0,1461 0,7068 28 0,1694 0,7388 30 0,1942 0,7692 32 0,2203 0,7980 34 0,2476 0,8255 36 0,2761 0,8515 38 0,3057 0,8763 40 0,3363 0,8998 45 0,4163 0,9534 50 0,5003 1,0000 55 0,5864 1,0400 60 0,6729 1,0735 65 0,7577 1,1006 70 0,8388 1,1213 75 0,9136 1,1350 80 0,9793 1,1413 85 1,0324 1,1390 90 1,0678 1,1258 95 1,0763 1,0963 100 1,0000 1,0000 Tabella 2 - Coefficienti adimensionali della scala di deflusso. Formula di Bazin. Q/Qp V/Vp = portata della condotta a sezione piena = portata della condotta parzialmente riempita = velocità di scorrimento a sezione piena = velocità di scorrimento a sezione parzialmente riempita 99 Appendice - A Metodo secondo Colebrook Nota: il calcolo numerico con l’applicazione della formula di Colebrook risulta più raffinato e determina valori di portata e velocità leggermente superiori a quelli trovati con la formula di Bazin. Il valore tipico di riferimento per la determinazione della rugosità idraulica è indicato nella norma UNI EN 295/3 punto 11. 100 Appendice - A Scala di deflusso Nel caso di riempimenti parziali, fissato il grado di riempimento GR, la velocità e la relativa portata in termini adimensionali possono essere ricavate dal grafico 2 o dalla tabella 4. 100 Q/Qp V/Vp % riempimento 80 60 40 20 0 0,0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 Grafico 2 - Scala di deflusso grafica - Formula di Colebrook. 1,0 1,1 1,2 Grado di riempimento [%] Q/Qpiena V/Vpiena 1 0,0001 0,0681 2 0,0006 0,1232 3 0,0015 0,1694 4 0,0028 0,2103 5 0,0046 0,2474 6 0,0069 0,2816 7 0,0097 0,3136 8 0,0129 0,3437 9 0,0166 0,3722 10 0,0208 0,3993 12 0,0306 0,4500 14 0,0423 0,4967 16 0,0558 0,5402 18 0,0711 0,5808 20 0,0881 0,6189 22 0,1068 0,6549 24 0,1271 0,6888 26 0,1490 0,7210 28 0,1722 0,7514 30 0,1969 0,7804 32 0,2229 0,8078 34 0,2500 0,8339 36 0,2783 0,8587 38 0,3076 0,8823 40 0,3379 0,9046 45 0,4171 0,9556 50 0,5000 1,0000 55 0,5850 1,0381 60 0,6703 1,0700 65 0,7541 1,0959 70 0,8341 1,1156 75 0,9080 1,1287 80 0,9731 1,1347 85 1,0260 1,1325 90 1,0616 1,1199 95 1,0713 1,0917 100 1,0000 1,0000 Tabella 4 - Coefficienti adimensionali della scala di deflusso. Formula di Colebrook. Q/Qp V/Vp 101 Appendice - B Diagrammi per il calcolo statico di tubazione in gres Sovraccarico: q1D Strade di medio traffico Legenda Solo sottofondo in sabbia o ghiaietto EZ= 1,59 Sottofondo Rinfianco e ricoprimento in sabbia o ghiaietto EZ = 1,8 Sottofondo in sabbia o ghiaietto e rinfianco in calcestruzzo EZ = 2,8 Totale annegamento in calcestruzzo EZ = 3,69 200 250 300 350 400 500 600 700 800 32 40 48 42 48 60 57 60 60 ø nominale (mm) 200 250 300 400 500 600 700 Carico di Rottura (kN/m) 48 0 0,50 60 72 64 80 72 84 Condizioni di installazione sabbia o ghiaietto 1 1,50 Altezza del reinterro H (m) 2 sabbia o ghiaietto 2,50 3 3,50 sabbia o ghiaietto e calcestruzzo 4 4,50 5 calcestruzzo 5,50 6 102 Appendice - B Sovraccarico: q1C Strade di grande traffico Legenda Solo sottofondo in sabbia o ghiaietto EZ= 1,59 Sottofondo Rinfianco e ricoprimento in sabbia o ghiaietto EZ = 1,8 Sottofondo in sabbia o ghiaietto e rinfianco in calcestruzzo EZ = 2,8 Totale annegamento in calcestruzzo EZ = 3,69 32 40 48 42 48 60 57 60 60 ø nominale (mm) 200 250 300 400 500 600 700 Carico di Rottura (kN/m) 48 0 0,50 60 72 64 80 72 84 Condizioni di installazione sabbia o ghiaietto 1 1,50 2 Altezza del reinterro H (m) 200 250 300 350 400 500 600 700 800 sabbia o ghiaietto 2,50 3 3,50 sabbia o ghiaietto e calcestruzzo 4 4,50 5 calcestruzzo 5,50 6 103 Copertina 17-04-2009 10:33 Pagina 1 Via G. Marconi, 1 24010 Sorisole (Bg) Italia Tel. +39 035 579 111 Fax +39 035 579 384 www.gres.it [email protected] Aprile 2009 Società del Gres S.p.A.