Societa del Gres linee guida

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Societa del Gres linee guida
Copertina
17-04-2009
10:33
Pagina 2
Linee guida per la progettazione
e la realizzazione di fognature
in gres ceramico
Linee guida per la progettazione e la
realizzazione di fognature in gres ceramico
Premessa
pag. 4
1. Le condotte in gres ceramico
1.1 Processo di produzione delle condotte in gres ceramico
1.2 Campo di impiego delle condotte in gres ceramico
1.3 Gamma di produzione dei tubi e pezzi speciali
1.4 Classificazione delle condotte
1.5 Le caratteristiche tecniche delle condotte in gres ceramico
1.6 Sistema di giunzione
1.7 Proprietà chimico-fisiche del materiale
5
5
7
7
7
8
9
12
2. Le voci di capitolato e il disciplinare
2.1 Voce di capitolato per la fornitura e posa in opera di tubazioni
e pezzi speciali di gres ceramico con sistema di giunzione tipo “C”
2.2 Voce di capitolato per la fornitura e posa in opera di tubazioni
e pezzi speciali di gres ceramico con sistema di giunzione tipo “F”
2.3 Voce di capitolato per la fornitura di condotte in gres ceramico
per la posa con la tecnica del microtunnelling
2.4 Disciplinare d’appalto per l’impiego di condotte in gres ceramico
13
3. Suggerimenti per la progettazione
3.1 Dimensionamento idraulico
3.2 Dimensionamento statico
3.3 Controllo delle deformazioni del sistema - aspetti geotecnici
3.4 Le sezioni di posa tipo
22
22
28
37
39
4. La posa delle condotte con la tecnologia microtunnelling
4.1 Introduzione
4.2 Descrizione del sistema
4.3 Vantaggi del microtunnelling rispetto ai metodi di posa tradizionali
4.4 Caratteristiche tecniche delle condotte in gres per microtunnelling
41
41
42
42
42
2
13
14
16
18
Indice
5. Suggerimenti per la posa in opera di condotte in gres
5.1 Movimentazione del materiale
5.2 Movimentazione del tubo
5.3 Realizzazione della trincea di posa
5.4 Formazione del letto di appoggio
5.5 Posa delle condotte
5.6 Rinfianco delle condotte
5.7 Riempimento della trincea
45
46
48
49
52
57
61
61
6. Operazioni complementari
6.1 Posa in opera dei pozzetti
6.2 Esecuzione di allacci alle utenze private
62
62
68
7. Esecuzione del collaudo per la verifica della tenuta delle condotte
7.1 Modalità di esecuzione del collaudo idraulico
7.2 Modalità di esecuzione del collaudo ad aria
7.3 Valori di riferimento delle prove
82
83
85
85
8. Riferimenti normativi
86
9. Tubazioni ed elementi complementari gamma di produzione
87
10. Abachi per calcolo idraulico
98
3
5. Suggerimenti per la posa in opera di condotte in gres
5.1 Movimentazione del materiale
5.2 Movimentazione del tubo
5.3 Realizzazione della trincea di posa
5.4 Formazione del letto di appoggio
5.5 Posa delle condotte
5.6 Rinfianco delle condotte
5.7 Riempimento della trincea
45
46
48
49
52
57
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61
6. Operazioni complementari
6.1 Posa in opera dei pozzetti
6.2 Esecuzione di allacci alle utenze private
62
62
68
7. Esecuzione del collaudo per la verifica della tenuta delle condotte
7.1 Modalità di esecuzione del collaudo idraulico
7.2 Modalità di esecuzione del collaudo ad aria
7.3 Valori di riferimento delle prove
82
83
85
85
8. Riferimenti normativi
86
9. Tubazioni ed elementi complementari gamma di produzione
87
10. Abachi per calcolo idraulico
98
4
1. Le condotte in gres ceramico
Nella realizzazione del complesso delle strutture destinate alla raccolta ed al convogliamento delle acque
reflue urbane, le condotte rappresentano una voce importante sia dal punto di vista tecnico che economico.
Ne consegue, quindi, che il materiale da impiegare debba soddisfare criteri di qualità, durabilità ed economicità
nel tempo allineati con le previsioni progettuali e le attese gestionali.
Le condotte in gres ceramico rappresentano una delle soluzioni tecnologicamente più complete e durevoli
per la realizzazione dei collettori fognari. Le caratteristiche intrinseche del materiale conferiscono alla
condotta una elevata resistenza alla aggressione chimica e alla abrasione; a questo si aggiunge una
prestazione meccanica di assoluto valore che permette di assicurare la stabilità del manufatto nel tempo
garantendo così la durata negli anni dell’opera realizzata. Una descrizione qualitativa delle caratteristiche del
tubo in gres porta ad evidenziare:
• L’elevata inerzia chimica;
• L’ottima resistenza all'abrasione;
• La bassa scabrezza;
• La durata nel tempo pressoché illimitata;
• I bassi costi di gestione e manutenzione;
• L’aspetto assolutamente ecologico e privo di sofisticazioni.
1.1 Processo di produzione delle condotte in gres ceramico
Le condotte in gres ceramico sono realizzate con un impasto di argilla, acqua e materiale ceramico già cotto
finemente macinato. Per ottenere le elevate prestazioni meccaniche desiderate, per la produzione di
manufatti in gres si utilizzano diverse tipologie di argille.
Queste, in parte prelevate da cave italiane e in parte provenienti da cave estere, vengono miscelate in
proporzioni predeterminate e vengono inviate al reparto di impasto ove subiscono un processo di duplice
molazzatura e successiva doppia laminazione. L'argilla viene quindi addizionata di “chamotte”, materiale
ceramico già cotto finemente macinato, componente fondamentale per le successive fasi di lavorazione.
L'impasto così ottenuto viene introdotto in mescolatori ad elica che ne determineranno la corretta
omogeneità. In questa fase l'umidità della materia prima viene portata ad un tenore pari al 17%, valore che
determina la giusta plasticità per la successiva operazione di estrusione. L'impasto giunge successivamente
ai reparti di estrusione dove i tubi ed i vari manufatti di gres vengono formati. Una volta estrusi, i prodotti
vengono marchiati in modo indelebile, con tutte le indicazioni previste dalla normativa. I tubi vengono così
caricati in “piattine”, appositi carrelli, ed introdotti in essiccatoi a tunnel, per un periodo variabile a seconda
del diametro da 50 a 150 ore.
Questa operazione abbassa il tenore di umidità dal 17% a circa l’1%. Una volta essiccati, i tubi vengono
verniciati internamente ed esternamente; essi vengono calati in grosse vasche contenenti un engobbio
costituito da argille fini, coloranti e componenti chimici che favoriscono la vetrificazione. Lo smalto applicato
conferirà al prodotto finale il classico aspetto del gres ceramico, e ne migliorerà ulteriormente le
caratteristiche idrauliche.
Le tubazioni, sempre caricate su carrelli, vengono introdotte in speciali forni a tunnel per circa 45 ore. La
massima temperatura raggiunta,1100 ÷ 1150°, comporta la greificazione del materiale, con la parziale
fusione delle argille, che chiude le porosità ed aumenta la coesione del materiale, rendendo il manufatto
totalmente impermeabile. Questo processo conferisce al materiale le elevate caratteristiche di durezza,
resistenza meccanica ed inerzia chimica propria del gres ceramico.
Una volta cotti i tubi subiscono un processo di controllo dimensionale che ne certifica la corrispondenza alla
norma UNI EN 295. Successivamente, mediante campionatura, sono scelte le tubazioni che verranno
sottoposte a prove di tenuta idraulica e di resistenza meccanica. I pezzi che superano tutti i controlli di
qualità vengono quindi dotati di guarnizioni in poliuretano (dal diametro 150 al diametro 800 mm) o ad
anello elastomerico (dal diametro 100 al diametro 200 mm). Dopodiché i tubi vengono pallettizzati ed
immagazzinati, pronti per essere commercializzati.
5
Le condotte in gres ceramico
06
6
Marcatura
Incisione
anello
Essiccamento
Trafilazione
tubo
Mischer
1.1.1 Ciclo di produzione delle condotte in gres ceramico
Le condotte in gres ceramico
1.2 Campo di impiego delle condotte in gres ceramico
L’impiego elettivo delle condotte in gres ceramico è nelle reti di fognatura per reflui civili ed industriali.
Grazie alla gamma completa le tubazioni in gres possono essere impiegate sia nei collettori sia nelle
diramazioni secondarie fino ad arrivare agli allacciamenti con l’utenza privata.
1.3 Gamma di produzione dei tubi e pezzi speciali
Tubi:
Da ø 100 mm a ø 1.000 mm. Lunghezza 1.000 ÷ 2.500 mm
Pezzi speciali:
Curve 15° - 30° - 45° - 90° da ø 100 mm fino ø 1.000 mm
Giunti fino ø 600 mm (a richiesta sino a ø 1.000 mm)
Sifoni fino ø 300 mm
A completamento: tubi finestrati;
raccordi al pozzetto;
tronchetti;
mattonelle, mattoni e fondi fogna;
manicotti adattatori e di accoppiamento.
Tubazioni per microtunnelling: a partire dal ø 150 mm sino a ø 1.200 mm
1.4 Classificazione delle condotte
Le condotte vengono prodotte secondo le classi di resistenza previste dalle norme. La classe di resistenza è
identificata dal carico di rottura che i tubi appartenenti a quella classe devono raggiungere. Essa è espressa
in kN/m e rappresenta la forza applicata lungo una generatrice della condotta, necessaria per romperla; se
espressa in kN/m2, rappresenta la pressione applicata ad un piano tangente alla superficie esterna della
condotta, necessaria per portarla a rottura.
Tra la classe espressa in kN/m e quella espressa in kN/m2 vale la relazione:
kN/m = kN/m2 · ø
dove:
ø = diametro della condotta.
1.4.1 Normativa di riferimento:
Le condotte in gres ceramico sono conformi alla normativa europea di prodotto Uni EN 295 e alla direttiva
comunitaria 89/106 per la marcatura CE sui materiali da costruzione.
1.4.2 Classi di resistenza previste dalla norma UNI EN 295
Classi previste dalla Norma [kN/m2]
L (60 kN/m) - 95 - 120 - 160 - 200 - 240
Classi di normale reperibilità [kN/m2]
L (60 kN/m); 95 - 120 - 160 - 200 - 240
7
07
Caratteristiche tecniche
1.5 Le caratteristiche tecniche delle condotte in gres ceramico
1.5.1 Comportamento idraulico delle condotte
Il parametro caratteristico che definisce il comportamento idraulico è la scabrezza. Essa può essere definita
in diverse maniere. Per i tubi in gres, oltre alla scabrezza assoluta, si usa riportare quella definita da Bazin.
ε = 0,3÷3 mm (**)
Scabrezza equivalente di sistema (reale)
**secondo:
g = 0,14÷0,16 (Bazin)
- Ass. Americana test sui Materiali ASTM
- Water Pollution Control Fed. WPCF
- Mongiardini
- Manuale ASCE; Manuale WEF
1.5.2 Resistenza alla abrasione
Il trasporto solido nelle condotte fognarie genera sovente una azione meccanica di abrasione che danneggia
le superfici interne dei tubi. Per opporsi a questo fenomeno, è importante che la tubazione sia costruita con
un materiale duro e che la parete del tubo non sia particolarmente sottile.
Durezza del gres ceramico
Valore 7 della scala di Mohs
Resistenza all'abrasione
(misurata con la prova di Darmstadt)
Abrasione a 100.000 cicli: 0,2 ÷ 0,5 mm
(la prova è prescritta dalla UNI EN 295-3, p.to 12)
Resistenza all'abrasione
(Canal Jet)
Il materiale non risente della pulizia
con getti ad alta pressione
1.5.3 Resistenza alla corrosione
Le condotte in gres ceramico hanno una elevatissima inerzia chimica che le rende inattaccabili dalla
maggioranza dei reagenti chimici, molti dei quali non sono normalmente presenti in fognatura.
Classi di reagenti
Acidi deboli
Assoluta
Acidi forti
Ottima*
Alcali deboli
Ottima
Alcali forti
Ottima
Solventi organici
Ottima
* Unica eccezione: acido fluoridrico a forte concentrazione.
Reagenti specifici
8
Idrogeno solforato
Assoluta
Acido solforico (forte concentrazione)
Ottima
Acido fluoridrico (forte concentrazione)
Medio - bassa
Soluzione alcalina (forte concentrazione)
Assoluta
Oli minerali
Assoluta
Solventi (trieline, benzene, etc.)
Assoluta
Caratteristiche tecniche e Sistema di giunzione
1.5.4 Sofisticabilità del materiale in fase di costruzione del tubo
Nulla. A differenza di altri materiali non vi è la possibilità e neppure la convenienza di sostituire l’argilla con
materiali succedanei.
1.5.5 Sostenibilità ambientale
Visto l’impiego di materie prime assolutamente naturali, acqua e argille, le condotte in gres hanno un
bassissimo impatto ambientale. Anche in fase di smaltimento il gres, essendo un materiale stabile e
assolutamente atossico, opportunamente frantumato, può essere impiegato come inerte.
1.5.6 Durata della condotta
Tubo > 100 anni (storicamente testato).
1.5.7 Decadimento prestazionale nel tempo
Nullo: la qualità del materiale resta costante negli anni. Infatti durante l’intero ciclo di vita del prodotto le
principali caratteristiche delle tubazioni, quali la resistenza meccanica, chimica, all’abrasione, che
determinano in modo fondamentale la durabilità dell’opera, rimangono invariate.
1.6 Sistema di giunzione
Le condotte in gres hanno un sistema di giunzione a bicchiere ed anello di tenuta. La Normativa di
riferimento UNI EN 295 per le condotte in gres ceramico prevede diversi tipi di giunto, tutti con
caratteristiche di tenuta idraulica equivalenti. Di fatto sul mercato europeo, i sistemi di giunzioni presenti
sulla quasi totalità delle tubazioni in gres sono solo due. Utilizzando la denominazione della norma
UNI EN 295, essi sono:
Condotte per posa a cielo aperto:
Giunzione Tipo C (bicchiere + PLU);
Giunzione Tipo F (bicchiere + gomma);
Condotte per posa microtunnelling:
Giunzione a manicotto senza risalti esterni.
1.6.1 Sistema C
Il sistema di giunzione "C" prevede due elementi di tenuta, fabbricati in stabilimento colando resina
poliuretanica liquida attorno alla punta e all'interno del bicchiere dei tubi e dei pezzi speciali di gres.
Il sistema di fabbricazione del "Sistema C" garantisce assolutamente le tolleranze dimensionali di
accoppiamento del giunto, rettificando le eventuali imperfezioni di circolarità della punta o del bicchiere,
riscontrabili dopo il processo di cottura dei tubi. La giunzione in poliuretano rappresenta la soluzione
tecnologicamente più avanzata e moderna per il corretto collegamento delle condotte in gres.
d4
Per il sistema di giunzione tipo “C” la quota d4 è stabilita dalla norma UNI EN 295
Fig. 1
9
Sistema di giunzione
1.6.2 Caratteristiche tecniche del sistema di giunzione C (secondo UNI EN 295)
Tenuta idraulica
0,5 bar (= 5 m colonna d’acqua)
Deviazione angolare sul giunto
(a tenuta idraulica garantita)
Ø < 200 = 80 mm/m
250 < Ø < 500 = 30 mm/m
600 < Ø < 800 = 20 mm/m
Ø > 800 = 10 mm/m
Taglio massimo sulla giunzione
(a tenuta idraulica garantita)
25 N per mm di diametro
(minimo di norma UNI EN 295)
1.6.3 Caratteristiche principali del poliuretano
I materiali di tenuta in poliuretano, sottoposti alle prove di cui alla norma UNI EN 295/3 pto 15, soddisfano
i limiti riportati nella seguente tabella:
Prova
Unità
Limite
Prova UNI EN 295/3,
punto
Resistenza alla trazione
N/mm2
≥2
15.2
Allungamento a rottura
%
≥90
15.2
Durezza
Shore A o IRHD
67±5
15.3
Deformazione residua rimanente dopo 24 h a 70 °C %
%
<20
15.5
Deformazione residua rimanente dopo 70 h a 23 °C %
%
<5
15.5
Resistenza all’invecchiamento della durezza
Shore A o IRHD
67±5
15.6
Rilassamento dopo tensione ∆ σ 1:4
%
≤14
15.4
Rilassamento dopo tensione ∆ σ 1:5
%
≤15
15.4
Comportamento a bassa temperatura
Shore A o IRHD
≤80
15.7
10
Sistema di giunzione
1.6.4 Sistema F
La giunzione si ottiene mediante incollaggio di un anello di gomma appositamente sagomato sulla
superficie interna del bicchiere preventivamente trattata con un "primer". Questo particolare tipo di giunto
non prevede alcun elemento di tenuta sulla punta del tubo: ciò permette il taglio della condotta e l'innesto
della stessa nel bicchiere senza alcuna difficoltà. Tale caratteristica conferisce alla condotta con il sistema di
giunzione F una particolare versatilità, molto utile, ad esempio, nella costruzione degli allacciamenti delle
caditoie o dalle utenze. Come per il sistema prima descritto, anche il sistema "F" risponde a tutti i requisiti
previsti dalla normativa UNI EN 295. Inoltre, le caratteristiche dell'anello in gomma sono conformi a quanto
richiesto dalla norma UNI EN 681.
d3
Per il sistema di giunzione tipo “F” la quota d3 è stabilita dalla norma UNI EN 295
Fig. 2
1.6.5 Caratteristiche tecniche del sistema di giunzione F (secondo UNI EN 295)
Tenuta idraulica
0.5 bar (= 5 m colonna d’acqua)
Deviazione angolare sul giunto
(a tenuta idraulica garantita)
Ø < 200 = 80 mm/m
Taglio massimo sulla giunzione
(a tenuta idraulica garantita)
25 N per mm di diametro
(minimo di norma UNI EN 295)
11
Sistema di giunzione
1.6.6 Caratteristiche principali dell’anello di gomma
I materiali di tenuta in elastomero, sottoposti alle prove di cui alla norma UNI EN 681, soddisfano i limiti
riportati nella seguente tabella:
Prova
Unità
Limite
Prova
UNI EN 681 4.2
Tolleranza ammessa sulla durezza nominale
IRHD
±5
4.2.3
Resistenza alla trazione, min.
MPa
9
4.2.4
Deformazione residua dopo compressione, max
Da 72 h a 23 °C
Da 24 h a 70 °C
Da 74 h a 10 °C
%
%
%
12
40
40
4.2.5.2
4.2.5.2
4.2.5.2
Invecchiamento, 7 d a 70 °C
Variazione di durezza, max
Variazione della resistenza alla trazione, max
Variazione di allungamento, max
IRHD
%
%
+8/-5
-20
+10/-30
Rilassamento della forza, max 7 d 23 °C
100 d a 23 °C
Rilassamento della forza per decade logoritmica, max
%
%
%
14
20
5,5
4.2.7
Variazione di volume in acqua, max 7 d a 23 °C
%
+8/-1
4.2.8
Resitenza all’ozono
-
*
4.2.9
4.2.6
* nessuna screpolatura visibile ad occhio nudo.
1.7 Proprietà fisiche del materiale
Il gres ceramico è un materiale omogeneo di tipo lapideo che sollecitato a compressione reagisce in fase
elastica senza scorrimenti viscosi apprezzabili. Per questo motivo il comportamento a rottura dei provini è
definito di tipo “fragile”. Unitamente alla notevole resistenza a compressione, nel gres si rilevano una buona
resistenza a flesso-trazione, considerando la natura lapidea, e una durezza elevata.
Peso specifico
22 [kN/m3]
Carico di rottura a flessione
15÷40 [N/mm2]
Carico di rottura a compressione
100÷200 [N/mm2]
Carico di rottura a trazione
10÷20 [N/mm2]
Coefficiente dilatazione termica
5·10-6K-1
Conducibilità termica
1,2 [W/(m·k)]
Modulo elastico
50.000 [MPa]
Durezza
7 [Mohs]
Gradiente termico
45÷50 [°C/h]
1.7.1 Comportamento meccanico
12
Comportamento del materiale
Interamente reagente in fase elastica senza scorrimenti viscosi
Tensione di rottura
Di tipo fragile per superamento della tensione limite
Deformazione della rottura
Praticamente nulla
Comportamento nel tempo
Nessuna variazione della resistenza meccanica
Voci di capitolato
2. Le voci di capitolato e il disciplinare
Al momento di affidare l’esecuzione delle opere di costruzione di una fognatura, la voce di capitolato
consente di definire esattamente il tipo di tubo e le relative prestazioni che si desidera utilizzare. Unitamente
alla voce di capitolato nel contratto sarà presente anche il disciplinare che descriverà in maniera più estesa la
prestazione del materiale e le tecniche di utilizzo e posa in opera.
2.1 Voce di capitolato per la fornitura e posa in opera di tubazioni
e pezzi speciali di gres ceramico con sistema di giunzione tipo “ C “
Parte Prima
Fornitura e posa in opera di tubazioni e pezzi speciali in Gres ceramico, ottenuti da impasto omogeneo,
verniciati internamente ed esternamente con giunto a bicchiere - sistema C in conformità alle norme
UNI EN 295 parti 1 - 2 - 3 e dotati di marcatura CE in base al rispetto dei requisiti essenziali di prestazione
contenuti nella norma europea EN 295-10 / 2005. Nella fornitura saranno comprese altresì le operazioni di
carico e scarico, sfilamento lungo gli scavi, calo nella trincea, formazione dei letti di posa, esclusa la fornitura
degli inerti compensati a parte secondo l’apposita voce, infilaggio eseguito a mano o con l'ausilio di un
sussidio meccanico, taglio e innesto ai pozzetti. Compresi altresì tutti gli oneri per il collaudo e tutto quanto
necessario per dare l'opera finita.
La giunzione, di tipo C, sarà composta da elementi di tenuta in poliuretano applicati sulla punta ed
all'interno del bicchiere che, sottoposti alle prove di cui alla UNI EN 295/3 punto 15, dovranno soddisfare i
limiti riportati nel prospetto VII della UNI EN 295/1 punto 3.1.2 e garantire gli aspetti di tenuta idraulica
indicati dalla norma UNI EN 295/1 punto 3.2.
Resistenza allo schiacciamento
Classe …........ KN/m2 equivalente a ………………. KN/m.
Per tubi di diametro ………………... (mm)
………………………… Euro/m
Parte seconda
Sistema di giunzione
Le tubazioni devono essere munite, sia sul bicchiere che sulla punta, di guarnizioni elastiche prefabbricate in
poliuretano fissate in stabilimento. Dette guarnizioni dovranno avere le seguenti caratteristiche:
Prova
Unità
Limite
Prova UNI EN 295-3, punto
Resistenza alla trazione
N/mm2
≥2
15.2
Allungamento a rottura
%
≥90
15.2
Durezza
Shore A o IRHD
67±5
15.3
Deformazione residua rimanente dopo
24 h a 70 °C %
%
<20
15.5
Deformazione residua rimanente dopo
70 h a 23 °C %
%
<5
15.5
Resistenza all’invecchiamento della durezza
Shore A o IRHD
67±5
15.6
Rilassamento dopo tensione ∆ σ 1:4
%
≤14
15.4
Rilassamento dopo tensione ∆ σ 1:5
%
≤15
15.4
Comportamento a bassa temperatura
Shore A o IRHD
≤80
15.7
13
Voci di capitolato
Tenuta idraulica
Le giunzioni in poliuretano, testate in conformità ai metodi di prova indicati dalla normativa UNI EN 295
parte 3 punto 18, dovranno assicurare una tenuta idraulica, dall'interno verso l'esterno e dall'esterno verso
l'interno, fino ad una pressione pari a 0,5 bar, equivalente ad un battente idraulico di 5 m di colonna
d'acqua.
Il sistema di giunzione elastico prefabbricato in poliuretano dovrà assicurare, senza compromettere la tenuta
idraulica, una resistenza alla sollecitazione di taglio fino ad un limite massimo di 25 N per millimetro di
diametro e disassamenti angolari delle condotte pari a:
Dimensioni nominali [DN - mm]
Deviazioni di lunghezza del tubo in esame [mm/m]
ø < 200
80
ø 250 < ø < 500
30
ø 600 < ø < 800
20
ø > 800
10
Misurate in conformità ai metodi di prova previsti dalla norma UNI EN 295/3 punto 18.
Certificato di collaudo
Come previsto dal "Decreto del Ministero dei lavori Pubblici del 12 dicembre 1985 Norme tecniche relative
alle tubazioni" le singole forniture dovranno essere accompagnate da una dichiarazione di conformità.
La dichiarazione potrà essere redatta secondo quanto previsto dalla norma UNI CEI EN 45014 Aprile 1999
e rilasciata dal fabbricante all'impresa esecutrice.
Il documento attesterà la conformità della fornitura alla normativa UNI EN 295.
2.2 Voce di capitolato per la fornitura e posa in opera di tubazioni
e pezzi speciali di gres ceramico con sistema di giunzione tipo “ F“
Parte Prima
Fornitura e posa in opera di tubazioni e pezzi speciali in Gres ceramico, ottenuti da impasto omogeneo,
verniciati internamente ed esternamente con giunto a bicchiere - sistema F in conformità alle norme
UNI EN 295 parti 1 - 2 - 3 e dotati di marcatura CE in base al rispetto dei requisiti essenziali di prestazione
contenuti nella norma europea EN 295-10 / 2005. Nella fornitura saranno comprese altresì le operazioni di
carico e scarico, sfilamento lungo gli scavi, calo nella trincea, formazione dei letti di posa, esclusa la fornitura
degli inerti compensati a parte secondo l’apposita voce, infilaggio eseguito a mano o con l'ausilio di un
sussidio meccanico, taglio e innesto ai pozzetti. Compresi altresì tutti gli oneri per il collaudo e tutto quanto
necessario per dare l'opera finita.
La giunzione, di tipo F sarà composta dall’elemento di tenuta in gomma applicato all'interno del bicchiere
che, sottoposto alle prove di cui alla UNI EN 295/3 punto 15, dovrà soddisfare i limiti riportati nel prospetto
VII della UNI EN 295/1 punto 3.1.2 e garantire gli aspetti di tenuta idraulica indicati dalla norma
UNI EN 295/1 punto 3.2.
Per tubi con resistenza allo schiacciamento
Classe …........ KN/m2 equivalente a ………………. KN/m.
Per tubi di diametro ………………... (mm)
………………………… Euro/m
I testi relativi alle voci di capitolato sono copiabili in formato Word
dal sito www.gres.it, nella sezione prodotti - gres.
14
Voci di capitolato
Parte seconda
Sistema di giunzione
Le tubazioni devono essere munite sulla punta di guarnizioni elastica prefabbricata in gomma fissate in
stabilimento. Detta guarnizione dovrà avere le seguenti caratteristiche:
Prova
Unità
Limite
Prova UNI EN 681 4.2
Tolleranza ammessa sulla durezza nominale
IRHD
±5
4.2.3
Resistenza alla trazione, min.
MPa
9
4.2.4
Allungamento a rottura, min.
%
375
4.2.4
%
%
%
12
20
40
4.2.5.2
4.2.5.2
4.2.5.2
Deformazione residua dopo compressione, max
Da 72 h a 23 °C
Da 24 h a 70 °C
Da 74 h a 10 °C
Invecchiamento, 7 d a 70 °C
Variazione di durezza, max
Variazione della resistenza alla trazione, max
Variazione di allungamento, max
IRHD
%
%
Rilassamento della forza, max 7 d 23 °C
100 d a 23 °C
Rilassamento della forza per decade logaritmica, max
%
%
%
14
20
5,5
4.2.7
Variazione di volume in acqua, max 7d a 23 °C
%
+8/-1
4.2.8
Resistenza all’ozono
-
*
4.2.9
+8/-5
-20
+10/-30
4.2.5.6
* Nessuna screpolatura visibile ad occhio nudo.
Tenuta idraulica
Le giunzioni in gomma, testate in conformità ai metodi di prova indicati dalla normativa UNI EN 295
parte 3 punto 18, dovranno assicurare una tenuta idraulica, dall'interno verso l'esterno e dall'esterno verso
l'interno, fino ad una pressione pari a 0,5 bar, equivalente ad un battente idraulico di 5 m di colonna
d'acqua.
Il sistema di giunzione elastico prefabbricato in gomma dovrà assicurare, senza compromettere la tenuta
idraulica, una resistenza alla sollecitazione di taglio fino ad un limite massimo di 25 N per millimetro di
diametro e disassamenti angolari delle condotte pari a:
Dimensioni nominali [DN - mm]
Deviazioni di lunghezza del tubo in esame [mm/m]
Ø < 200
80
Misurate in conformità ai metodi di prova previsti dalla norma UNI EN 295/3 punto 18.
Certificato di collaudo
Come previsto dal "Decreto del Ministero dei lavori Pubblici del 12 dicembre 1985 Norme tecniche relative
alle tubazioni" le singole forniture dovranno essere accompagnate da una dichiarazione di conformità.
La dichiarazione potrà essere redatta secondo quanto previsto dalla norma UNI CEI EN 45014 Aprile 1999
e rilasciata dal fabbricante all'impresa esecutrice.
Il documento attesterà la conformità della fornitura alla normativa UNI EN 295.
I testi relativi alle voci di capitolato sono copiabili in formato Word
dal sito www.gres.it, nella sezione prodotti - gres.
15
Voce di capitolato Microtunnelling
2.3 Voce di capitolato per la fornitura di condotte in gres ceramico
per la posa con microtunnelling
Fornitura a piè d'opera di tubazioni di gres ceramico verniciato per posa a spinta con la tecnologia del
sistema di microtunnelling, impiegati nella costruzione d'impianti di raccolta e smaltimento dei liquami.
I tubi devono essere realizzati con argille adatte, verniciati internamente ed esternamente e sottoposti a
cottura fino a vetrificazione. Le argille devono essere di qualità ed omogeneità tali per cui il prodotto finale
sia conforme alla norma UNI EN 295 parte 7:1999. I tubi devono essere sani ed esenti da difetti in grado di
compromettere il funzionamento, quando in servizio. Difetti visibili, come per esempio punti opachi nella
vernice, asperità della superficie, sono accettabili a condizione che non pregiudichino i requisiti per la posa a
spinta, e le caratteristiche idrauliche.
I tubi verniciati internamente ed esternamente dovranno essere conformi alla norma UNI EN 295 parte 7 con
DN/di espresso in mm, lunghezza della tubazione espressa in metri, secondo i valori tecnici indicati nel
prospetto di seguito, dove i simboli FN1 ed FN2 hanno il seguente significato:
FN1 carico massimo di sicurezza per regolazione manuale, coefficiente di sicurezza 2,0 e 2,0
(dimensionamento standard).
FN2 carico massimo di sicurezza per regolazioni automatiche, coefficiente di sicurezza 2,0 e 1,6.
Il carico di spinta di progetto è un valore espresso in kN, dichiarato dal produttore in base alla resistenza alla
spinta, progettazione specifica della giunzione e dell'anello di gomma.
Caratteristiche dimensionali e di resistenza
DN/di
Caricamento di spinta
di progetto (rottura)
F [kN]
Carico di spinta di
lavoro (sicurezza)
FN1
[kN]
FN2
Resistenza allo
schiacciamento
FN [kN/m]
Tipo di
giunzione
Lunghezza effettiva
[m]
[kN]
150
672
168
210
60
v4A tipo 1
0,50 / 1,00
200
1120
280
350
80
V4A tipo 1
1,00
250
2816
704
880
100
V4A tipo 1
1,00 / 2,00
300
3200
800
1000
108
V4A tipo 1
1,00 / 2,00
400
7040
1760
2200
132
V4A tipo 1
2,00
500
8320
2080
2600
120
V4A tipo 1
2,00
600
9600
2400
3000
96
V4A tipo 2
2,00
700
9600
2400
3000
84
V4A tipo 2
2,00
800
9600
2400
3000
96
V4A tipo 2
2,00
1000
9600
2400
3000
95
V4A tipo 2
2,00
Sistemi di giunzione
Il sistema di giunzione è del tipo a manicotto senza risalto esterno sul mantello delle condotte. Il manicotto
può essere realizzato in gomma elastomerica ed acciaio (giunzione V4A tipo1) o oppure, manicotto
d'acciaio inossidabile al molibdeno (giunzione V4A tipo 2) ed anelli di tenuta incorporati sul tubo.
Il sistema di giunzione deve assicurare una tenuta idraulica pari a 0,5 bar.
16
Voce di capitolato Microtunnelling
Certificati di collaudo
Le singole forniture, suddivise in lotti, dovranno essere accompagnate da un certificato di collaudo che deve
essere richiesto al Fabbricante dall'Impresa esecutrice. Il documento deve attestare la conformità della
fornitura alla normativa di prodotto UNI EN 295.
Se il capitolato d'appalto richiede l'esecuzione del collaudo in stabilimento, le prove previste dalle norme
UNI EN 295 devono essere eseguite presso i laboratori dello stabilimento di produzione alla presenza della
Direzione Lavori, della Committente o da persone delegate.
Nel caso in cui il collaudo avvenga senza la presenza della Direzione Lavori o della Committente, le prove
devono avvenire sotto la responsabilità del Fabbricante, il quale provvederà ad eseguire i test ed a compilare
il certificato richiesto.
Fig. 3
17
Disciplinare d’appalto
2.4 Disciplinare d’appalto per l’impiego di condotte in gres ceramico
2.4.1 Caratteristiche
I tubi in gres dovranno essere conformi alla normativa Europea UNI EN 295 parte 1/2/3 dell'Ottobre 1992 ed
ai successivi aggiornamenti UNI EN 295/’96; ‘97; ‘99; ‘02; ‘03; ‘05.
I materiali di gres (tubi, pezzi speciali, mattoni, piastrelle, fondi fogna) dovranno essere d’impasto omogeneo.
Le superfici interne ed esterne dei tubi, ad eccezione di parte del bicchiere di giunzione, dovranno essere
verniciate con apposito engobbio che, a cottura avvenuta, conferirà al manufatto aspetto vetrificato.
Piccoli difetti visivi, quali punti d’asperità sulla superficie, non precludono l'idoneità del manufatto.
Il sistema di giunzione (tipo C o F) adottato dovrà essere prefabbricato, e installato in stabilimento, solidale
con la tubazione; esso dovrà essere conforme alle prescrizioni della Normativa UNI EN 295 – 1: Pti. 3.1.1;
3.1.2; 3.2; 3.3; 3.4; 3.5; 3.6 e realizzato con poliuretano o in gomma, in perfetta rispondenza alle
prescrizioni indicate nel prospetto VII della normativa citata. Il sistema di giunzione in oggetto, sottoposto alle
prove di cui alla norma UNI EN 295-3 Pto. 18, garantirà la perfetta tenuta idraulica sino ad una pressione
di 0,5 bar.
Le caratteristiche geometriche e meccaniche delle condotte, nonché tutte le restanti caratteristiche dei materiali, i
metodi di campionamento, i metodi di prova sono definiti dalla menzionata normativa dalla quale si richiamano
i capitoli più significativi.
2.4.2 Norma UNI EN 295/92
Parte 1° (aggiornamento maggio 2002) - Specificazioni
• Generalità
• Tubi ed elementi complementari
• Sistemi di giunzione
• Campionamento
• Designazione
• Marcatura
• Assicurazione della Qualità
Capitolo
Capitolo
Capitolo
Capitolo
Capitolo
Capitolo
Capitolo
1°
2°
3°
4°
5°
6°
7°
Parte 2° (aggiornamento maggio 2003) - Controllo della qualità e campionamento
• Generalità
Capitolo 1°
• Documentazioni
Capitolo 2°
• Prove previste dal sistema qualità UNI EN 29002
Capitolo 3°
• Modalità d’ispezione
Capitolo 4°
• Distribuzione
Capitolo 5°
Parte 3° (aggiornamento maggio 2003) - Metodi di prova
• Generalità
• Prove di omogeneità della punta
• Prove di rettilineità
• Prove di resistenza allo schiacciamento
• Prove di tenuta all’acqua dei tubi
• Prove su poliuretani
• Prove meccaniche per sistemi di giunzione
• Prove di resistenza dei sistemi di giunzione agli agenti chimici
18
Capitolo
Capitolo
Capitolo
Capitolo
Capitolo
Capitolo
Capitolo
Capitolo
1°
2°
3°
4°
9°
15°
18°
20°
Disciplinare d’appalto
2.4.3 Classi di resistenza
Le tubazioni dovranno avere dimensioni, classi di resistenza, carico di rottura, indicati nei prospetti X e XI
contenuti nel foglio di aggiornamento UNI EN 295 – 1: 1992/A2 (giugno 2002).
Tubazioni aventi dimensioni, classi di resistenza, carichi di rottura non indicati nella norma menzionata non
possono essere ritenute conformi alla normativa vigente UNI EN 295.
2.4.4 Modalità di posa
Le operazioni di movimentazione, carico e scarico, di posa ed installazione, di ricopertura devono avvenire
nel rispetto della normativa per la prevenzione degli infortuni e secondo le prescrizioni del P.O.S di cantiere.
Indicazioni sulla posa, sulla geometria delle trincee di installazione, sui materiali per il letto e per il rinfianco
possono essere riscontrate nella norma UNI EN 1610 sulla “Costruzione e collaudo dei collettori di
fognatura”.
2.4.5 Trasporto e scarico
Durante il trasporto, normalmente, i tubi vengono legati in pacchi o "pallets" i quali verranno disposti
sull’autotreno in modo tale da evitare il contatto reciproco tra le punte e i bicchieri dei tubi. Durante le
operazioni di scarico i tubi non devono essere buttati a terra né fatti strisciare sulle sponde degli automezzi.
Essi dovranno essere imbracati, sollevati e appoggiati a terra in modo opportuno. Le imbracature devono
essere fatte con cinghie di nylon o canapa o con cavi di acciaio con protezione in gomma; devono essere
evitate le catene. Nel caso di imballaggi tipo pallets, questi possono essere sollevati con adeguati mezzi
dotati di forche elevatrici. In ogni caso, i pacchi o i pallets devono essere appoggiati stabilmente su un
terreno pianeggiante, privo di sterpi, ceppaie e asperità fuoriuscenti dal terreno.
Eventuali immagazzinamenti su piazzale non richiedono cure particolari, se non quelle atte ad evitare urti
accidentali o azioni di sfregamento sulle guarnizioni di tenuta.
2.4.6 Posizionamento lungo lo scavo
Dopo la formazione dello scavo e prima della posa i tubi, singolarmente o ancora imballati, verranno
disposti lungo lo scavo ad opportuna distanza reciproca e preparati per la posa in opera. Durante queste
operazioni nella movimentazione in cantiere si deve evitare il trascinamento dei tubi sul terreno.
Vanno evitati anche gli urti forti che possano creare rotture palesi o cricche o lesioni occulte che
comprometterebbero la resistenza meccanica della condotta
2.4.7 Letto di posa
Il letto di posa deve essere realizzato con il materiale previsto nel progetto. Qualora mancasse una
prescrizione in tal verso, il letto di posa deve essere realizzato, facendo riferimento a normali condizioni di
posa, con materiale incoerente privo di parte organica e plastica: sabbia, misto di cava o preferibilmente
ghiaietto. La scelta del materiale va segnalata alla direzione lavori e da questa approvata. Dopo aver
sagomato il fondo dello scavo di posa con la dovuta pendenza, su di esso verrà steso il materiale per la
formazione del letto di posa. Questo sottofondo, dello spessore di circa 10 cm + 1/10 DN, dovrà avere, alle
opportune distanze, le nicchie per l'alloggiamento dei bicchieri di giunzione; nella formazione del letto si
deve garantire che il tubo appoggi per tutta la sua lunghezza, evitando la formazione di vuoti. Si eviterà
altresì la presenza di elementi di grosse dimensioni nel materiale di allettamento, in quanto questo
potrebbero causare sollecitazioni puntuali sul tubo.
19
Disciplinare d’appalto
2.4.8 Posa del tubo
Prima di procedere alla posa in opera, i tubi devono essere controllati per verificarne la completa integrità.
Le guarnizioni di tenuta devono essere pulite; inoltre la guarnizione alloggiata nel bicchiere deve essere
lubrificata impiegando l’apposito lubrificante o in alternativa sapone liquido; non deve essere utilizzato olio
minerale. Successivamente le condotte vanno calate nello scavo, dopo averle legate con una cinghia o
agganciate con l’apposita pinza, e poste in opera infilando la punta nel bicchiere spingendo il tubo sino a
battuta. La spinta potrà avvenire con l’aiuto di una leva o di appositi strumenti meccanici, eventualmente
anche con la benna di un escavatore. In ogni caso tra l’ausilio meccanico e il bicchiere dovrà essere
interposto un travetto di legno che protegga il tubo. Terminato l’infilaggio si deve controllare la
pendenza della tubazione.
2.4.9 Riempimento dello scavo
A tubazione posata, le nicchie per l'alloggiamento dei bicchieri devono essere riempite con lo stesso materiale
costituente il letto, quindi si procederà al riempimento della trincea con il materiale scelto per il rinfianco.
Il rinfianco deve essere realizzato, avendo cura di riempire tutti i vuoti, con materiale privo di parte organica
e plastica e con una pezzatura non più grande di 25 mm.
2.4.10 Prova idraulica della condotta
Le tubazioni in gres ceramico installate nella trincea di posa devono risultare impermeabili secondo quanto
previsto dalla norma UNI EN 1610, UNI EN 295 e DL 12.12.1985 sulle tubazioni impiegate in fognatura.
Le prove idrauliche possono essere eseguite a campione su tratti di condotta compresi tra due pozzetti. Il
collaudo in opera si esegue, normalmente, tra due camerette di ispezione successive: le due estremità della
condotta devono essere chiuse con tamponi pneumatici. Il collaudo può essere eseguito riempiendo la condotta
di acqua o di aria.
2.4.11 Prova ad acqua
Il collaudo si intende superato se le aggiunte di acqua nel periodo di osservazione risultano inferiori a quelle
indicate nella seguente tabella:
Tempo di condizionamento
Tempo di prova
Pressione di prova
Ricarico d’acqua ammesso
1 ora
15 min
0,5 bar
*0,07 I per m2
1 ora
30 min
0,5 bar
*0,15 I per m2
* aggiunta di acqua ammessa per m2 di superficie di condotta collaudata.
2.4.12 Superficie di condotta per metro di sviluppo lineare
20
Diametro
mm
Superficie
m2
Diametro
mm
Superficie
m2
200
0,031
500
0,196
250
0,049
600
0,280
300
0,070
700
0,384
350
0,096
800
0,500
300
0,125
Disciplinare d’appalto
2.4.13 Prova ad aria
Il collaudo si intende superato se le variazioni di pressione nel periodo di osservazione risultano inferiori a
quelle indicate nella seguente tabella:
*Tipo di
prova
Pressione di
Variazione di
prova
pressione ammessa
Tempo di prova in minuti
mbar
D mbar
ø 200
ø 300
ø 400
ø 600
ø 800
ø 1000
LA
10
2.5
5
7
10
14
19
24
LB
50
10
4
6
7
11
15
19
LC
100
15
3
4
5
8
11
14
l
200
15
1.5
2
2.5
4
5
7
* il tipo di prova dovrà essere scelto ed indicato sul verbale di collaudo.
2.4.14 Marchiatura
Ai sensi della normativa UNI EN 295-1 6.1, su ogni tubazione ed elemento complementare dovrà essere
apposto, in modo indelebile, prima della cottura, un marchio di identificazione.
Tale marchio di identificazione conterrà le seguenti indicazioni:
• UNI EN 295/1
• Simbolo di identificazione dell’ente certificatore;
• Simbolo di identificazione del fabbricante;
• Data di produzione;
• Diametro nominale (DN…);
• Sistema dimensionale di giunzione;
• Resistenza allo schiacciamento, in KN/m.
Ai sensi della direttiva europea sui materiali da costruzione e della norma EN 295/10 le condotte devono
riportare il marchio CE completo nella sua identificazione.
2.4.15 Certificato di collaudo
Come previsto dal "Decreto del Ministero dei lavori Pubblici del 12 dicembre 1985 Norme tecniche relative
alle tubazioni" le singole forniture dovranno essere accompagnate da una dichiarazione di conformità.
La dichiarazione potrà essere redatta secondo quanto previsto dalla norma UNI CEI EN 45014 Aprile 1999
e rilasciata dal fabbricante all'impresa esecutrice. Il documento attesterà la conformità della fornitura alla
normativa UNI EN 295.Le prove, se richiesto dalla Direzione Lavori, devono essere eseguite nel laboratorio
del fabbricante alla presenza della stessa Direzione lavori, della Committenza o da persona da essi delegata.
Nel caso in cui il collaudo avvenga senza la presenza della Direzione Lavori o della Committenza le prove devono
avvenire sotto la responsabilità del fabbricante, il quale provvederà ad eseguire i test ed a compilare il certificato.
2.4.16 Accettazione dei prodotti
Il materiale fornito dovrà essere sottoposto ad accettazione da parte della Direzione Lavori o del Responsabile
degli acquisti. Perché il lotto di materiale possa essere accettato deve sottostare ai seguenti requisiti:
a) essere prodotto e fornito da una Ditta che possieda un Sistema Qualità aziendale conforme alla norma
UNI EN ISO 9001:2000, approvato da un Organismo terzo di certificazione accreditato secondo la norma
UNI CEI EN 45012;
b) riportare impresso indelebilmente su ogni elemento costituente il lotto:
• Nome del fabbricante o il suo codice di riferimento
• Diametro nominale
• Classe di riferimento
• Data di produzione
• Norma di riferimento
• Simbolo di identificazione dell’Ente di certificazione, attestante la conformità alla norma UNI EN 295;
• Organismo indipendente deve essere accreditato in conformità alle norme UNI CEI EN 45011 e 45004;
c) essere sia corredato del certificato di collaudo del fabbricante con i relativi risultati dei test di fabbrica.
d) che sia dotato del marchio CE per la libera commercializzazione delle merci nel territorio della Comunità
Europea. Il marchio deve essere riportato su ogni elemento del lotto.
21
Dimensionamento idraulico
3 Suggerimenti per la progettazione
In questo paragrafo sono riportati i procedimenti per il dimensionamento idraulico e statico delle condotte
in gres ceramico. Le procedure indicate sono quelle tipiche per la progettazione delle reti fognarie e vengono
usate anche per altri materiali. Naturalmente, visto lo scopo di questo “manuale”, i parametri caratteristici
utilizzati nelle formule fanno esclusivo riferimento ai tubi in gres ceramico.
3.1 Dimensionamento idraulico
Il dimensionamento idraulico tende alla determinazione della sezione idraulica della condotta, necessaria al
convogliamento dei liquami, stabilendone la pendenza utile a garantire la velocità di scorrimento più opportuna.
Nella caso in esame la sezione idraulica di riferimento è circolare, come nella grande maggioranza dei casi in
cui vengono impiegati condotte prefabbricate. Il flusso idraulico nelle condotte, salvo situazioni particolari,
avviene sotto la spinta della gravità e “a pelo libero”, cioè con il tubo non completamente riempito.
In questa condizione, comune alla maggior parte delle applicazioni progettuali, per il dimensionamento dei
collettori è accettabile la schematizzazione di “moto uniforme”. In alcuni casi, particolari condizioni di flusso
idraulico richiedono verifiche in condizioni di “moto permanente” (fenomeni di rigurgito) o in “moto vario”
(esame della propagazione del flusso nella rete); per questi casi si rimanda a trattazioni specifiche.
Le considerazioni sullo stato del moto nei collettori e sulle condizioni di verifica valgono pienamente anche
nel caso di impiego di tubazioni in gres ceramico.
Pertanto, per il corretto dimensionamento idraulico è necessario:
1 Determinare le portate affluenti nella sezione di studio;
2 Fissare la geometria dei collettori (pendenze e diametri);
3 Verificare il grado di riempimento della condotta (tirante idrico);
4 Verificare le velocità di scorrimento minime e massime.
3.1.1 Determinazione delle portate affluenti.
a. Caso della fognatura separata (solo per liquami di scarico)
Si determinano solo le portate di scarico Qn (acque nere).
Per tale scopo occorre:
• Fissare il numero di Abitanti Equivalenti Nab insistenti sulla sezione di verifica;
• Fissare la dotazione idrica giornaliera Dotg assegnata ad ogni abitante eq;
• Fissare il coefficiente di dispersione in rete C1;
[n]
[l/giorno]
[n]
(indicativo del rapporto tra le portate idriche fornite e quelle che arrivano allo scarico. Valori usuali 0,8÷1)
• Fissare il coefficiente il coefficiente di distribuzione giornaliera C2;
[n]
(indicativo della portata di punta nell’arco dell’anno. Valori usuali 1.2÷1.5)
• Fissare il coefficiente il coefficiente di distribuzione oraria C3;
[n]
(indicativo della portata di punta nell’arco della giornata. Valori usuali 1.2÷1.5)
La portata nera di massima Qn vale:
Nab · Dotg · C1
Qn =
[l/s]
86400
La portata nera media Qn vale:
[l/s]
Nab · Dotg · C1 ·C2 · C3
Qn =
86400
22
Dimensionamento idraulico
b. Caso della fognatura mista (per acque meteoriche e liquami di scarico).
Si determinano le portate di scarico e le portate meteoriche.
b.1 Portate di scarico Qn (acque nere):
Vedere il punto precedente
b.2 Portate meteoriche Qw
Le portate meteoriche sono da correlarsi agli eventi di pioggia critici, alla forma della rete e alla natura del
territorio. Per la loro quantificazione occorre:
• Determinare l’area S del bacino insistente sulla sezione di verifica
[m2]
• Calcolare il coefficiente udometrico U
[l/s,m2]
• Fissare il coefficiente di deflusso ϕ in relazione alle caratteristiche del territorio
[n]
(indicativo del rapporto di acqua precipitata e quella raccolta effettivamente dai collettori. Valori usuali 0.2÷0.95)
La portata bianca di massima Qw vale:
Qw = S · U · ϕ
[l/s]
La determinazione delle portate meteoriche Qw è fortemente influenzata dalle condizioni al contorno
(tipo di pioggia, forma della rete etc.) Per un calcolo esaustivo si rimanda a trattazioni specifiche.
3.1.2 Individuazione della geometria del collettore (diametro e pendenza)
• Per ogni tratto di collettore si stabiliscono le pendenze di posa compatibili con la pendenza naturale del
terreno. In via preventiva, dato che la pendenza del collettore influenza fortemente la velocità di scorrimento
dei liquami, si consiglia di mantenere il valore della pendenza i negli intervalli sotto indicati.
Valori di pendenza i consigliati per una
prima stima:
diam. 200÷300
diam. 350÷500
diam. 600÷800
Pelo libero del
refluo convogliato A
0,1< i < 5
0,1< i < 3,5
0,1< i < 2,5
• Per ogni tratto di collettore si assegna
un diametro scelto tra quelli disponibili
nella gamma delle condotte in gres
(200 ÷ 800 mm), fissando inoltre il grado
di riempimento massimo della condotta (gr)
(espresso come rapporto tra il tirante idrico
h ed il diametro interno della condotta
D = 2r . Valori usuali 0,6÷0,7 – fig. 4).
Contorno
bagnato P
h
Fig. 4
3.1.3 Determinazione della velocità di scorrimento e del grado di riempimento
Con le portate determinate Qtot = Qn + Qw e con la geometria del collettore scelta si procede alla verifica della
triplice condizione:
• Tirante idrico reale hr < del tirante idrico fissato h;
• Velocità massima di scorrimento V < Vmax ammissibile;
• Velocità minima di scorrimento V > Vmin ammissibile.
La verifica viene effettuata con le equazioni tipiche del moto uniforme a pelo libero che legano le velocità di
scorrimento alla sezione idraulica e alla pendenza.
23
Dimensionamento idraulico
3.1.4 Calcolo della velocità di scorrimento e del grado di riempimento:
Metodo tradizionale
La relazione fondamentale del moto uniforme è data dalla equazione di Chezy
V = k · √Ri
valendo sempre la relazione
Q=V·A
dove (con rif. alla fig. 4)
P = r · π · arcos (1 - h A = 1 r 2 ·
r
2
90
R= A
P
π · arcos (1- h ) - sen 2arcos (1- h )
90
r
r
Il coefficiente K è legato alla scabrezza della parete del tubo. Esso può essere determinato con diverse
formule. Per le condotte in gres ceramico le relazioni di normale impiego sono:
87
Bazin
K=
(1 +
con γ = 0.14; 0.16
y
)
√R
Gaukler-Strickler K = Ks · R1/6
con Ks = 75÷80
dove:
A = area della sezione bagnata (fig. 4)
Q = portata della condotta
h = tirante idrico
R = raggio idraulico
i
[‰]
DN 200
DN 250
DN 300
P = perimetro del contorno bagnato
V = velocità di scorrimento
r = raggio della condotta
i = pendenza del condotto
DN 350
DN 400
DN 500
DN 600
DN 700
DN 800
Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena
0,6
1,0
58,70
0,47 105,97
0,54 171,40
0,61 257,06
0,67 364,84
0,73
35,24
0,50
53,15
0,55
75,78
0,60 136,81
0,70 221,28
0,78 331,86
0,86 471,00
0,94
1,5
14,56
0,46
26,51
0,54
43,16
0,61
65,09
0,68
92,81
0,74 167,56
0,85 271,01
0,96 406,44
1,06 576,86
1,15
2,0
16,81
0,54
30,61
0,62
49,84
0,71
75,16
0,78 107,17
0,85 193,48
0,99 312,94
1,11 469,32
1,22 666,10
1,33
2,5
18,80
0,60
34,22
0,70
55,72
0,79
84,03
0,87 119,82
0,95 216,32
1,10 349,88
1,24 524,71
1,36 744,72
1,48
3,0
20,59
0,66
37,49
0,76
61,04
0,86
92,05
0,96 131,25
1,04 236,97
1,21 383,27
1,36 574,80
1,49 815,80
1,62
4,0
23,77
0,76
43,28
0,88
70,48
1,00 106,29
1,10 151,56
1,21 273,63
1,39 442,57
1,57 663,72
1,72 942,01
1,87
5,0
26,58
0,85
48,39
0,99
78,80
1,11 118,84
1,24 169,45
1,35 305,92
1,56 494,80
1,75 742,06
1,93 1053,20
2,10
6,0
29,11
0,93
53,01
1,08
86,32
1,22 130,18
1,35 185,62
1,48 335,12
1,71 542,03
1,92 812,88
2,11 1153,72
2,30
7,0
31,45
1,00
57,26
1,17
93,24
1,32 140,61
1,46 200,49
1,60 361,97
1,84 585,46
2,07 878,02
2,28 1246,16
2,48
8,0
33,62
1,07
61,21
1,25
99,68
1,41 150,32
1,56 214,34
1,71 386,96
1,97 625,88
2,21 938,64
2,44 1332,20
2,65
9,0
35,66
1,13
64,93
1,32 105,73
1,50 159,44
1,66 227,34
1,81 410,44
2,09 663,85
2,35 995,58
2,59 1413,01
2,81
10,0
37,58
1,20
68,44
1,39 111,44
1,58 168,06
1,75 239,63
1,91 432,64
2,20 699,76
2,47 1049,43
2,73 1489,44
2,96
12,0
41,17
1,31
74,97
1,53 122,08
1,73 184,10
1,91 262,51
2,09 473,93
2,41 766,55
2,71 1149,52
2,99 1631,47
3,25
14,0
44,47
1,42
80,98
1,65 131,86
1,87 198,85
2,07 283,54
2,26 511,91
2,61 827,96
2,93 1241,63
3,23 1762,19
3,51
16,0
47,55
1,51
86,58
1,76 140,98
2,00 212,59
2,21 303,13
2,41 547,25
2,79 885,10
3,13 1327,35
3,45
18,0
50,43
1,61
91,83
1,87 149,53
2,12 225,49
2,34 321,52
2,56 580,45
2,96 938,79
3,32
20,0
53,15
1,69
96,79
1,97 157,61
2,23 237,67
2,47 338,89
2,70 611,84
3,12 989,57
3,50
23,0
57,01
1,82 103,81
2,12 169,03
2,39 254,89
2,65 363,44
2,89 656,13
3,34
25,0
59,44
1,89 108,23
2,21 176,23
2,49 265,74
2,76 378,91
3,02 684,06
3,49
27,0
61,77
1,97 112,47
2,29 183,14
2,59 276,17
2,87 393,77
3,14
30,0
65,11
2,07 118,56
2,42 193,05
2,73 291,11
3,03 415,07
3,30
35,0
70,33
2,24 128,06
2,61 208,51
2,95 314,43
3,27
40,0
75,18
2,39 136,90
2,79 222,91
3,16
45,0
79,74
2,54 145,20
2,96 236,43
3,35
50,0
84,06
2,68 153,06
3,12
60,0
92,08
2,93 167,66
3,42
70,0
99,46
3,17
80,0
106,30
3,38
Tabella 1 - Valori di portata (l/s) e velocità (m/s) calcolati mediante l’applicazione della formula di Bazin.
24
Dimensionamento idraulico
Con l’aiuto della Tabella 1 e delle Scale di deflusso si possono individuare la velocità e la portata in un
collettore senza dover procedere ai calcoli.
100
Q/Qp
V/Vp
% riempimento
80
60
40
20
0
0,0
0,1 0,2 0,3 0,4
0,5
0,6 0,7 0,8 0,9
1,0
Grafico 1 - Scala di deflusso - Formula di Bazin.
1,1 1,2
Grado di
riempimento [%]
Q/Qpiena
V/Vpiena
1
0,0001
0,0573
2
0,0005
0,1044
3
0,0013
0,1464
4
0,0025
0,1849
5
0,0041
0,2207
6
0,0062
0,2543
7
0,0088
0,2860
8
0,0119
0,3162
9
0,0154
0,3450
10
0,0194
0,3726
12
0,0289
0,4245
14
0,0402
0,4728
16
0,0535
0,5178
18
0,0686
0,5601
20
0,0855
0,5999
22
0,1040
0,6375
24
0,1243
0,6731
26
0,1461
0,7068
28
0,1694
0,7388
30
0,1942
0,7692
32
0,2203
0,7980
34
0,2476
0,8255
36
0,2761
0,8515
38
0,3057
0,8763
40
0,3363
0,8998
45
0,4163
0,9534
50
0,5003
1,0000
55
0,5864
1,0400
60
0,6729
1,0735
65
0,7577
1,1006
70
0,8388
1,1213
75
0,9136
1,1350
80
0,9793
1,1413
85
1,0324
1,1390
90
1,0678
1,1258
95
1,0763
1,0963
100
1,0000
1,0000
Tabella 2 - Coefficienti adimensionali della scala
di deflusso. Formula di Bazin.
Q/Qp
V/Vp
Dove:
Qp = portata della condotta a sezione piena
Vp = velocità di scorrimento a sezione piena
Q = portata della condotta parzialmente riempita
V = velocità di scorrimento a sezione parzialmente riempita
25
Dimensionamento idraulico
3.1.5 Calcolo della velocità di scorrimento e del grado di riempimento:
Metodo basato sulla formula di Colebrook
In alternativa alla equazione di Chezy può essere impiegata anche la relazione
V = 1 √ 2gDJ
√λ
normalmente usata nel caso di condotte in pressione. In condizione di moto uniforme si pone J= i, con
questa relazione è possibile determinare la velocità della condotta completamente piena. Il valore di l viene
calcolato con la relazione
1 = - 2 log10 ( 2.51v + ε
)
3.71D
D √ 2gDi
√λ
dove:
A
g
V
e
= area della sezione bagnata (fig. 4)
= accelerazione di gravità
= velocità di scorrimento
= scabrezza equivalente (per il gres 0.25÷0.30 mm)
i = pendenza del condotto
Q = portata della condotta
D = diametro della condotta
v = viscosità cinematica del liquame (1.31 10-6 m2/s)
Valendo sempre la relazione
Q=V·A
Il passaggio dai valori di V e Q a sezione piena a quelli a sezione parzializzata può essere fatto con l’aiuto
dell’abaco allegato e della scala di deflusso riportata
Nota: il calcolo numerico con l’applicazione della formula di Colebrook risulta più raffinato e determina valori di portata e velocità leggermente
superiori a quelli trovati con la formula di Bazin. Il valore tipico di riferimento per la determinazione della rugosità idraulica è indicato nella norma UNI
EN 295/3 punto 11.
26
Dimensionamento idraulico
3.1.6 Scala di deflusso
Nel caso di riempimenti parziali, fissato il grado di riempimento gr, la velocità e la relativa portata in termini
adimensionali possono essere ricavate dal grafico 2 o dalla tabella 3.
100
Q/Qp
V/Vp
% riempimento
80
60
40
20
0
0,0
0,1 0,2 0,3 0,4
0,5
0,6 0,7 0,8 0,9
Grafico 2 - Scala di deflusso grafica - Formula di Colebrook.
1,0
1,1 1,2
Grado di
riempimento [%]
Q/Qpiena
V/Vpiena
1
0,0001
0,0681
2
0,0006
0,1232
3
0,0015
0,1694
4
0,0028
0,2103
5
0,0046
0,2474
6
0,0069
0,2816
7
0,0097
0,3136
8
0,0129
0,3437
9
0,0166
0,3722
10
0,0208
0,3993
12
0,0306
0,4500
14
0,0423
0,4967
16
0,0558
0,5402
18
0,0711
0,5808
20
0,0881
0,6189
22
0,1068
0,6549
24
0,1271
0,6888
26
0,1490
0,7210
28
0,1722
0,7514
30
0,1969
0,7804
32
0,2229
0,8078
34
0,2500
0,8339
36
0,2783
0,8587
38
0,3076
0,8823
40
0,3379
0,9046
45
0,4171
0,9556
50
0,5000
1,0000
55
0,5850
1,0381
60
0,6703
1,0700
65
0,7541
1,0959
70
0,8341
1,1156
75
0,9080
1,1287
80
0,9731
1,1347
85
1,0260
1,1325
90
1,0616
1,1199
95
1,0713
1,0917
100
1,0000
1,0000
Tabella 3 - Coefficienti adimensionali della scala
di deflusso. Formula di Colebrook.
Q/Qp
V/Vp
3.1.7 Velocità massime e minime
La velocità di scorrimento del liquame nelle condotte deve essere mediamente compresa in un
intervallo che va 0,5 < v < 4 m/s (valori medi). Se per le velocità massime si può accettare una deroga
limitatamente a brevi tratti, altrettanto non si dovrebbe fare per la velocità minima. Di fatto l’energia cinetica
del flusso dovrebbe essere tale da assicurare il trasporto dei solidi sospesi, garantendo così la pulizia
della condotta.
E’ per questo motivo che la velocità minima non dovrebbe scendere mai sotto il limite citato.
La circolare Min. LL.PP. 11633 gen. 1974, che da le linee guida per la progettazione degli impianti fognari,
fissa chiaramente i limiti citati.
(NB. Più approfonditamente, la velocità critica di sedimentazione comunque può essere determinata
analiticamente).
27
Dimensionamento statico
3.2 Dimensionamento statico
La condotta interrata ed il suolo in cui essa è immersa costituiscono una struttura che, sotto l’azione dei
carichi e dei sovraccarichi, deve risultare stabile nel tempo. Per tale motivo si deve procedere alla verifica
statica della condotta nella sua condizione di esercizio, protratta negli anni secondo un orizzonte temporale
congruente con la durata ipotizzata per l’impianto. Il concetto della stabilità nel tempo è di particolare
importanza ed è strettamente correlato alla tipologia di tubo impiegato. Infatti, alcuni materiali, come le
resine plastiche, subiscono negli anni una modificazione delle caratteristiche meccaniche che influenza la
stabilità dell’insieme tubo-terreno. Le caratteristiche meccaniche del gres ceramico rimangono inalterate nel
tempo; pertanto la verifica di stabilità può essere fatta prescindendo dal fattore temporale. La costanza nel
tempo delle caratteristiche meccaniche della condotta in gres è un requisito storicamente testato.
3.2.1 Verifica statica delle condotte in gres ceramico.
Il tubo in gres ha un comportamento rigido, con
una rigidezza strutturale notevolmente maggiore
di quella del terreno in cui è immerso (1÷2 ordini
di grandezza). Sotto la sollecitazione dei carichi la
condotta ceramica non subisce praticamente
deformazioni fino al limite della rottura, che
avviene in campo elastico senza scorrimenti viscosi.
La verifica statica, pertanto, deve essere eseguita
allo stato limite di rottura e la condizione di
stabilità è garantita ogni qual volta il sistema di
forze sollecitante non superi la resistenza della
condotta. Questa metodologia, resa possibile dalla
natura intrinseca del materiale, rende la verifica
statica più facile e sicura rispetto a
quella “allo stato limite di deformazione”,
eseguita sulle condotte deformabili, dove la
schematizzazione della interazione tra tubo e
terreno è più laboriosa ed incerta.
Per il corretto dimensionamento statico del tubo
in gres è necessario:
1 Definire la sezione di posa;
2 Acquisire le informazioni geotecniche;
3 Stabilire le condizioni di carico;
4 Eseguire la verifica di stabilità.
Fig. 5
3.2.2 Definizione della sezione di posa
La condotta di diametro assegnato D è solitamente posata in una trincea la cui geometria deve essere
definita, poiché la dimensione e la forma della trincea possono influenzare la resistenza statica delle
tubazioni interrate.
I parametri geometrici della trincea di posa da definire sono:
• Larghezza base scavo B (normalmente pari a 2xD; con B comunque > 60 cm);
• Altezza di rinterro Hr. Essa deriva dalla profondità di scorrimento Hs a cui si detrae il diametro
medio Dm della condotta (Hs è definita dai profili longitudinali di posa);
• Angolo d’inclinazione delle pareti di scavo.
28
Dimensionamento statico
Per assicurare una buona risposta statica delle condotte interrate, la trincea deve essere “stretta”.
Tale condizione si verifica quando:
B ≤ 2D
se
1.5 · B < Hr < 3.5 · B
2D≤ B ≤ 3D
se
Hr > 3.5 · B
Nella pratica costruttiva le profondità di posa più comuni sono: 1,50 < Hr < 3,0 m, mentre per le larghezze
di base scavo B rimane valida la relazione B = 2D > 0,60m.
Accogliendo le direttive dalla norma UNI EN 1610 la larghezza minima della trincea può essere fissata:
Larghezza minima della trincea (DN+x)
m
DN
Trincea non supportata
ß > 60°
ß ≤ 60°
Trincea supportata
≤ 200
DN + 0,40
da > 250 a ≤ 350
DN + 0,50
DN + 0,50
DN + 0,40
da > 350 a ≤ 700
DN + 0,70
DN + 0,70
DN + 0,40
da > 700 a ≤ 1200
DN + 0,85
DN + 0,85
DN + 0,40
DN + 0,40
Nei valori DN + x, x/2 equivale allo spazio di lavoro fra il tubo e la parete o il supporto della trincea dove:
ß è l’angolo della parete della trincea senza casseratura misurato rispetto all’orizzontale.
3.2.3 Definizione dei parametri geotecnici.
La conoscenza della natura del terreno di posa è fondamentale per il corretto calcolo statico delle condotte.
In particolar modo è importante conoscere:
• La classificazione del terreno secondo lo schema allegato
• L’angolo di attrito interno del terreno in sito
• Il modulo di deformabilità del terreno [e4]
• La presenza della falda
Facendo riferimento alla metodologia di calcolo appresso riportata, la classificazione del terreno può essere
espressa secondo le seguenti tabelle:
Legenda dei gruppi di terre e delle condizioni di installazione
Tipo di terreno
Descrizione gruppo
G
Angolo att.
ϕ
Peso spec.
γ
GRUPPO 1
Terreni non coesivi
1
33÷40
19÷21
GRUPPO 2
Terreni debolmente legati
2
30÷35
18÷20
GRUPPO 3
Terreni leganti misti, sabbia legante mista a
ghiaia, brecce e pietre debolmente legate
3
25÷30
18÷20
GRUPPO 4
Argille, limi, terreni misti leganti
4
20÷25
18÷20
Tabella indicativa dei moduli di deformabilità e1 ed e2 [N/mmq]
Tipo di terreno
Gruppo
Densità
Scarsa
Media
Buona
Ghiaioso sabbioso
G1
6
16
23
Ghiaioso sabbioso con fraz. limo-argilloso. < 15%
G2
3
8
11
Ghiaioso sabbioso con fraz. limo-argilloso. tra 15% e 35%
G3
2
3
5
Limo, argilla
G4
1,5
2
29
11
Dimensionamento statico
3.2.4 Definizione delle condizioni di carico e determinazione dei carichi
Sul sistema tubo-terreno insisteranno due tipi di carico:
Carichi statici:
1 Carico derivante dal peso proprio della condotta e del liquido trasportato;
2 Carico derivante dal terreno di ricoprimento;
3 Carico derivante da strutture o sovraccarichi posti sul piano campagna.
Carichi dinamici:
1 Carico derivante da traffico stradale;
2 Carico derivante da traffico ferroviario.
La combinazione delle sollecitazioni descritte determina la condizione di carico più onerosa. Normalmente
essa coincide con la presenza contemporanea dei carichi statici e dei carichi dinamici
3.2.5 Determinazione dei carichi statici
Carico peso proprio pp
Nella seguente tabella sono riportati i pesi delle condotte per metro lineare
Classe della condotta: standard
Diametro
250
300
350
400
500
600
700
800
kg al metro
51
65
101
108
173
220
290
361
Carico da liquido trasportato pw
P = γw · π
( D2 (
2
γw = 10 kN/m3
Carico da rinterro pe
Il carico dovuto al peso del terreno è calcolato in base alla Teoria del Silo (Terzaghi). Tale teoria tiene conto
della riduzione del carico verticale dovuta all’azione di sostentamento esercitata dall’attrito del terreno
riportato contro le pareti della trincea. La pressione sull'estradosso del tubo è data dalla seguente formula:
pe = χ · γb · h
(1)
(per pareti di scavo verticali)
con
1-e
χ=
dove:
γB
h
b
K1
δ
30
2·
h
· K1 tan δ
b
2 · h · K1 tan δ
b
= peso specifico del terreno
= distanza fra la superficie stradale e l'estradosso del tubo
= larghezza dello scavo in corrispondenza dell'estradosso del tubo
= rapporto tra la pressione orizzontale verticale del terreno (vedi tabella seguente)
= angolo d'attrito fra terreno di rinterro e le pareti della trincea (vedi tabella seguente)
Dimensionamento statico
Tabella valori K1 e ϕ
Scarsa
Media
Buona
K1
ϕ
K1
ϕ
K1
ϕ
0÷0,5
0÷1/3 ϕ∗
0,5
2/3 ϕ∗
0,5
2/3 ϕ∗
ϕ∗ : minore fra l'angolo d'attrito interno del terreno scavato e quello del terreno di riporto
Variazione di χ nel caso di pareti di scavo non verticali
χ=1-
β
90
+χ·
β
90
dove:
β
= angolo base scavo
Sovraccarichi statici sul piano campagna ps
I sovraccarichi sul piano campagna sono determinati mediante la relazione:
ps = χ0 · p0
(per pareti di scavo verticali)
con
χ0 = 2 ·
h
· K1 tan δ
b
dove:
p0
h
b
K1
δ
= sovraccarico sul piano campagna
= distanza fra la superficie stradale e l'estradosso del tubo
= larghezza dello scavo in corrispondenza dell'estradosso del tubo
= rapporto tra la pressione orizzontale e la pressione verticale del terreno (vedi tabella)
= angolo d'attrito fra terreno di rinterro e le pareti della trincea (vedi tabella)
L’influenza delle pareti inclinate viene valutata come riportato al punto precedente
3.2.6 Determinazione dei carichi dinamici
In questa sede si valuta solo l’azione del carico stradale, rimandando a trattazioni specifiche la
determinazione del sovraccarico da traffico ferroviario o aeroportuale.
La pressione "pt" esercitata sul condotto dal carico stradale è calcolata in base alla teoria di Boussinesq
(diffusione di un carico circolare in un semispazio omogeneo e isotropo ed elastico) ed è fornita dalla
seguente equazione:
pt= aF · pF · φ
dove:
PF =
1
FA · 1 rA2 · π
1 + rA
h
aF = 1 -
3/
2
2
+
3 x Fe ·
1
2
2 · h · π 1 + rE
h
5
/2
2
0,9
2
6
4
0,9 + · h + h2
/
1.1 · dm 3
31
Dimensionamento statico
I simboli precedentemente visualizzati hanno i seguenti significati:
dm = diametro medio del tubo
FA = carico sulla superficie considerata
h = distanza fra la superficie stradale e l'estradosso del tubo
FE = carico sulle superfici circostanti a quella considerata
rE = distanza del baricentro della superficie considerata dal baricentro dei carichi circostanti
rA = raggio medio equivalente della superficie con carico FA
L'equazione è valida per:
h ≥ 0,5 m
Veicoli
q1C
q1D
dm ≤ 5 m
FA
FE
rA
rE
[KN]
180
60
[KN]
370
250
[KN]
0,153
0,132
[m]
1,670
1,185
Nell’equazione φ rappresenta il coefficiente di incremento dinamico e vale:
φ = 1,2
per veicoli tipo q1C e φ = 1,4 per il tipo q1D.
3.2.7 Verifica delle condotte
Le tubazioni rigide, come le condotte in gres ceramico, hanno normalmente una rigidezza strutturale molto
più alta del terreno in cui esse vengono posate. Cosicché, analizzando il sistema tubo-terreno sottoposto
ad un complesso di carichi sollecitanti, si riscontrano sui tubi sollecitazioni maggiori di quelle presenti nel
terreno immediatamente circostante.
E’ per questo motivo che per la verifica delle condizioni di stabilità delle condotte, è necessario conoscere
come le forze sollecitanti derivanti dai sovraccarichi si ripartisccano tra gli elementi a rigidezza diversa (tubi
e terreno). A tal fine si definisce fattore di concentrazione "lambda" il rapporto fra la pressione verticale
agente sulla tubazione e la pressione verticale totale media calcolata.
Il valore di λ è influenzato dai moduli di deformazione dei terreni attorno al tubo e dalla "sporgenza relativa
efficace" (funzione a sua volta delle modalità di appoggio del condotto).
3.2.8 Modulo di deformazione del terreno
I valori dei moduli di deformazione e1 ed e2 sono riportati nella tabella di cui al paragrafo 3.2.3.b.
Per quanto riguarda il modulo di deformazione del terreno esistente sotto lo scavo e4, in mancanza di
valutazioni attendibili, si assume e4 = 10 · e1.
Il valore di "e2" è a sua volta influenzato della larghezza della trincea "b" e della eventuale presenza di
falda; pertanto il valore efficace e’2 vale:
e’2 = f · αB · e2
dove:
f varia da 0,75 a 0,9 in presenza di falda e per indice di compattazione variabile da scarso a medio;
αBi = 1 - ( 4 - b/da) · ( 1- αBi ) / 3
αBi = 0 per compattazione molto scarsa
αBi = 2/3 per compattazione media
In ogni caso αB deve essere compreso fra 0 e 1
32
αBi = 1/3 per compattazione scarsa
αBi = 1 per compattazione buona
da = diametro esterno tubazione
Dimensionamento statico
3.2.9 Sporgenza relativa efficace
Si definisce sporgenza efficace il prodotto del diametro esterno da del tubo per un coefficiente "a" funzione
delle modalità di allettamento (appoggio) del tubo. In linea di massima si possono comunque specificare i
casi seguenti:
Posa su massetto di cls poco piu’ largo del tubo:
a · da = da + lo spessore del massetto misurato a partire dall'intradosso del tubo (a > 1).
Posa su massetto di cls molto più largo del tubo:
a · da = da - l'altezza della porzione di tubo avvolta dal cls:
Angolo
avvolgimento
2α
a
90
0,85
120
0,75
180
0,50
Posa in sabbia:
a = 1 ( cioè sporgenza relativa pari al diametro esterno da )
Per tenere conto della deformabilità del terreno, il valore di "a" viene corretto con la seguente formula:
a' = a · e1/e2 > = 0,25
3.2.10 Determinazione del fattore di concentrazione
Il massimo valore del fattore di concentrazione λmax è dato dalla seguente formula:
a' · h/da
λmax = 1 +
4 + 2,4 · e1/e4 +(0,55 + 1,8 · e1/e4) · h/da
Il valore del massimo coefficiente di concentrazione λmax è valido nel caso di tubazione in rilevato; più in
generale si utilizza nei calcoli un fattore λRG dato dalle seguenti relazioni:
- per b/da > 4:
λRG = λmax
- per 1 < b/da < 4:
λRG =
· b/da +
3
- per b/da = 1 :
4-λ
λmax - 1
3
λRG = 1
33
Dimensionamento statico
3.2.11 Verifica a rottura
In base a quanto esposto nei capitoli precedenti, la pressione complessiva qv agente sul tubo, è data dalla
seguente espressione:
qv = λRG · ( χ · γB · h) + pv
dove il coefficiente λRG e χ sono quelli definiti in precedenza.
Il carico totale per unità di lunghezza di tubo vale:
Ftot = qv · da
Ftot è la forza sollecitante la condotta immersa nel terreno e sottoposta ai carichi sopra descritti. Detta forza
va confrontata con la resistenza caratteristica del tubo espressa solitamente attraverso il suo carico di rottura
FN , determinato in laboratorio e fornito dalle aziende produttrici. Nelle reali condizioni d’impiego, tubo
posato in trincea e rinfiancato, il limite di resistenza della condotta aumenta per effetto delle azioni di
supporto del terreno; pertanto la resistenza definitiva della condotta posata nello scavo si ottiene
moltiplicando il carico di rottura FN, determinato sperimentalmente con modalità di carico e vincolo
standard, per un coefficiente di posa Ez, funzione
delle modalità di allettamento del condotto.
I valori di Ez sono riportati nella seguente tabella:
SEZIONE DI POSA TIPO
Materiale di
allettamento
Angolo di contatto
2α
Coeff. di
installazione
Ez
Sabbia
60
1,59
Sabbia
90
1,70
Sabbia
180
1,80
Calcestruzzo
90
1,80
Calcestruzzo
120
2,20
Calcestruzzo
180
2,80
Tabella dei coefficienti di installazione Ez.
Il condotto è staticamente verificato se risulta:
FN · Ez
η=
≥ 1.5
Ftot
Una valutazione delle condizioni statica della condotta
è possibile farla attraverso le tabelle riportate di seguito
dove, in funzione dell’altezza di ricopertura e per varie
condizioni di sovraccarico stradale, viene consigliata la
sezione di posa che assicuri la stabilità del tubo.
Per la progettazione completa di una fognatura in gres ceramico (verifica statica e idraulica,
computi e disegni dei profili in formato dxf) è disponibile il software ProGres.
Per richiedere: Tel. 035 57 91 11 - [email protected]
34
Dimensionamento statico
3.2.12 Diagrammi per il calcolo statico di tubazione in gres
Sovraccarico: q1D Strade di medio traffico
Legenda
Solo sottofondo in sabbia
o ghiaietto EZ= 1,59
Sottofondo Rinfianco e ricoprimento in sabbia
o ghiaietto EZ = 1,8
Sottofondo in sabbia o ghiaietto e rinfianco
in calcestruzzo EZ = 2,8
Totale annegamento
in calcestruzzo EZ = 3,69
32
40
48
42
48
60
57
60
60
ø nominale (mm)
200 250 300 400 500 600 700
Carico di Rottura (kN/m) 48
0
0,50
60
72
64
80
72
84
Condizioni di installazione
sabbia o
ghiaietto
1
1,50
2
Altezza del reinterro H (m)
200 250 300 350 400 500 600 700 800
sabbia o
ghiaietto
2,50
3
3,50
sabbia o ghiaietto
e calcestruzzo
4
4,50
5
calcestruzzo
5,50
6
35
Dimensionamento statico
Sovraccarico: q1C Strade di grande traffico
Legenda
Solo sottofondo in sabbia
o ghiaietto EZ= 1,59
Sottofondo Rinfianco e ricoprimento in sabbia
o ghiaietto EZ = 1,8
Sottofondo in sabbia o ghiaietto e rinfianco
in calcestruzzo EZ = 2,8
Totale annegamento
in calcestruzzo EZ = 3,69
200 250 300 350 400 500 600 700 800
32
40
48
42
48
60
57
60
60
ø nominale (mm)
200 250 300 400 500 600 700
Carico di Rottura (kN/m) 48
0
0,50
60
72
64
80
72
84
Condizioni di installazione
sabbia o
ghiaietto
1
1,50
Altezza del reinterro H (m)
2
sabbia o
ghiaietto
2,50
3
3,50
sabbia o ghiaietto
e calcestruzzo
4
4,50
5
calcestruzzo
5,50
6
36
Gestire la falda
3.3 Controllo delle deformazioni del sistema - aspetti geotecnici
Il complesso delle condotte e dei manufatti (i pozzetti) installati nel sottosuolo, può subire nel tempo una
deformazione dovuta essenzialmente a cedimenti o assestamenti del terreno in cui la struttura si trova. Sulla
scorta di queste considerazioni, diventa necessario controllare la stabilità del terreno, in cui si posano tubi e
camerette, ed eventualmente intervenire per migliorarne la risposta meccanica e limitarne i cedimenti.
Il problema della stabilità del terreno di posa, comune a tutti i tipi di condotte, è essenzialmente legato alla
sua natura ed alla presenza in esso dell’acqua di falda. Ovviamente in relazione alla caratteristica della
tubazione potranno essere adottati degli interventi appropriati.
3.3.1 Presenza della falda nel terreno
La presenza della falda nel terreno comporta:
• Una variazione dei parametri geotecnici;
• L’insorgenza di sollecitazioni aggiuntive sul tubo.
Effetto della variazione dei
parametri geotecnici
Azioni per limitarne gli effetti
Diminuzione della capacità
portante del terreno
Riduzione delle tensioni massime sotto il tubo
Stabilizzazione del terreno di posa
Scarico su strati a portanza maggiore
Aumento dei cedimenti
Abbassamento delle pressioni interstiziali
Scelta di condotte compatibili con cedimenti
Diminuzione della costipazione
degli inerti
Aumento dell’energia meccanica fornita
Uso della baulettatura in geotessuto
Uso di inerti a granulometria assortita e a spigoli vivi
Impiego di condotte non deformabili
Sollecitazioni aggiuntive
sul tubo
Azioni per contrastare le sollecitazioni
indotte dalla falda
Spinta di galleggiamento
Altezza di copertura adeguata
Condotte più pesanti
Impiego del ripartitore di spinta
Curare la sistemazione del rinterro
Sollecitazione radiale
(buckling)
Condotte ad elevata rigidezza anulare
Condotte ad elevato spessore
37
Gestire la falda
3.3.2 Metodologia di valutazione delle condizioni di posa ed ipotesi di
intervento in presenza di falda
Nelle tabelle seguenti sono descritti i comportamenti e le azioni da intraprendere in relazione ai vari tipi di
terreno, nelle diverse fasi di lavorazione comprese nella posa in opera delle condotte. E’ una discretizzazione
che deve essere integrata con la propria esperienza e completata con maggiori informazioni sulle condizioni
di lavoro presenti nello specifico cantiere.
Descrizione
Comportamento
Tipo di terreno
Ghiaia
Sabbia
Limo
Argilla
Dimensione (mm)
70÷2
2÷0.02
0.02÷0.002
<0.002
Protezione scavo
No/Si
Si
Si
Si
Tipo di protezione
Blindo
Palanc./Blindo
Palanc./Blindo
Palanc./Blindo
Tipo drenaggio
Nessuno gravità
Pozzo/wellpoint
Wellpoint
Nessuno
Stabilità scavo
Si
Scorrimento
Sottoscorrimento
Sottoscorrimento/
Sifonamento
Sottoscorrimento/
Sifonamento
Cedimenti
No
No a T0=alti
Si a T∞=alti
Si a T0=alti
Si a T∞=alti
Si a T0=bassi
Si a T∞=alti
Al piano di posa
• Sabbia Grossa
Al piano di posa
• Sabbia Fine
20, 30 cm sotto il
piano di posa
50 cm sotto il
piano di posa
Al piano di posa
(eliminazione
acqua da orizzonti
permeabili)
A scavo asciutto
• Sabbia Grossa
A scavo asciutto
• Sabbia Fine
Attende re discesa
acqua interstiziale
Attendere discesa
acqua interstiziale
A scavo asciutto
A scavo chiuso
• Sabbia Grossa
A scavo asciutto
• Sabbia Fine
Graduale
Ritardato se
Ritardato se
bonificato il piano bonificato il piano
di posa con leganti di posa con leganti
Livello da
raggiungere con
la falda drenata
Interventi sulla falda
Inizio posa
Momento per far
risalire il livello di
falda
Tipo di terreno
Ghiaia
Sabbia
Limo
Argilla
Dim.
70÷2
2÷0.02
0.02÷0.002
<0.002
38
• Geotex+ghiaietto
• Geocomp+ghiaia
+ghiaietto
• Geocomp+ghiaia
+bauletto geotex e
ghiaietto
• Geocomp+griglia
+ghiaia+bauletto geotex
e ghiaietto
Letto di posa
Sabbia
ghiaietto
• Sabbia Grossa
Ghiaietto
• Sabbia Fine
geotex+ghiaietto
Geocomp + ghiaietto
Rinfianco
Sabbia
ghiaietto
Sabbia
ghiaietto
• Geotex+ghiaietto
• Geocomp+ghiaietto
• Sabbia/ghiaietto
• Geotex+ghiaietto
Tubo rigido
Nicchia per
bicchiere
Nicchia/bicchiere
Nicchia/bicchiere
Nicchia/bicchiere
Tubo
deformabile
Sn elevato
a t∞
Sn elevato a t∞
Sn elevato a t∞
Rigidezza long. costante
Sn elevato a t∞
Giunto comp. con le
rotazioni
Pozzetti
Guarnizioni
Guarnizioni di tenuta
tenuta.
Tronchetti di Tronchetti di coll.
coll.
Interventi sul terreno
Prescrizioni sul sistema
• Geotex+ghiaietto
• Geocomp+ghiaietto
• Geocomp+ghiaietto
+bauletto geotex
• Geocomp+griglia
+ghiaietto+bauletto
geotex e ghiaietto
Guarnizioni di tenuta
Giunzione a rotazione
Tronchetti di coll.
Guarnizioni di tenuta
Giunto a rotazione
Tronchetti di coll.
Sezioni di posa
3.4 Le sezioni di posa tipo
Letto di appoggio in ghiaietto
EZ=1,59
Binder 8 cm
Tappetino
Fondazione stradale
Rinterro
con risulta
Variabile
Letto di appoggio in ghiaietto + rinfianco
EZ=1,8
Binder 8 cm
Tappetino
Fondazione stradale
Rinterro
con risulta
Variabile
15
Tubo in gres
UNI EN 295
Tubo in gres
UNI EN 295
Letto di appoggio
in ghiaietto
10+ 1 DN
10
Letto/rinfianco
in ghiaietto
10+ 1 DN
10
2 DN
2 DN
Letto di appoggio in calcestruzzo
EZ=2,20
Binder 8 cm
Tappetino
Fondazione stradale
Rinterro
con risulta
Variabile
Letto/colmata in calcestruzzo
EZ=2,80
Binder 8 cm
Tappetino
Fondazione stradale
Rinterro
con risulta
Variabile
15
Rinflanco
in ghiaietto
Rinfianco
in calcestruzzo
Tubo in gres
UNI EN 295
Letto di appoggio
calcestruzzo
10+ 1 DN
10
2 DN
Tubo in gres
UNI EN 295
Letto di appoggio
in ghiaietto
10+ 1 DN
10
2 DN
39
Sezioni di posa
Posa con casseforme autoaffondanti
CASSEFORME METALLICHE
Variabile
Letto di posa
in sabbia o ghiaietto
2 DN
40
Microtunnelling
4. La posa delle condotte con la tecnologia microtunnelling
Il metodo per la posa in opera di condotte fognarie con microtunnelling consiste nel fare avanzare a spinta
tubazioni rigide di qualsiasi diametro dentro una microgalleria realizzata nel sottosuolo da una particolare
testa di avanzamento, a ruota fresante, teleguidata.
Lo stato di avanzamento della tubazione ed i vari parametri di spinta sono costantemente tenuti sotto
controllo da un sistema computerizzato, garantendo cosí la massima precisione in qualsiasi terreno si operi.
4.1 Introduzione
Le sempre maggiori difficoltà di posa in opera dei collettori fognari, soprattutto in ambito urbano, hanno
fatto si che da molti anni, in Europa e nel resto del mondo, si utilizzi sempre più la tecnica del
microtunnelling in alternativa alla tradizionale tecnica della trincea aperta.
La metodologia, ormai consolidata, deriva direttamente dalla tecnologia utilizzata per la realizzazione delle
gallerie. Attualmente la Germania è il paese europeo che detiene il primato di condotte posate senza scavo:
dal 1997 sono stati posati circa 800.000 m di tubo in gres. La prima realizzazione è stata fatta nel 1981,
nell'ambito del programma microtunnelling per la città di Amburgo.
La crescente importanza del metodo di posa microtunelling è confermata dal fatto che in Italia,
recentemente, è stata creata una categoria specifica inerente la costruzione e la manutenzione di qualsiasi
opera interrata mediante l'utilizzo di tecnologie di scavo non invasive (Categoria OS 35).
Recupero
materiale
Container
di controllo
Livello di falda
Pozzetto
di spinta
Tubi a spinta
Laser
Testa di perforazione
Pozzetto
d’arrivo
Macchina
di spinta
Massima distanza con un’unica spinta
Principali lavori svolti in Italia: www.gres.it - sezione microtunnelling.
41
Microtunnelling
4.2 Descrizione del sistema
La realizzazione di condotte fognarie con il sistema microtunnelling prevede la costruzione di due pozzi,
chiamati di spinta o di partenza e di arrivo o di ricevimento. Dal pozzo di partenza comincia la fase di
perforazione a sezione piena mediante una testa fresante cilindrica detta scudo o microtunneller.
Lo scudo cilindrico fresante ha frontalmente degli scalpelli ruotanti, rulli o dischi, la cui dimensione è scelta
in base al diametro del tubo ed alla morfologia del terreno. Subito dietro la testa fresante, che ha un
diametro pari a quello della condotta, vengono posti direttamente i tubi di gres, montati in successione con
l’avanzamento della perforazione.
La spinta di avanzamento è fornita mediante l'azione di martinetti idraulici montati su un telaio meccanico
e viene applicata sull’ultimo tubo; da questo, a risalire, la spinta arriva alla testa fresante.
La direzione di avanzamento è costantemente monitorata e teleguidata a distanza da un sistema laser
che consente di evidenziare tempestivamente eventuali deviazioni.
Nel caso si rilevi uno scostamento è possibile correggere la traiettoria, agendo sulla inclinazione della testa
fresante e sulla spinta dei martinetti idraulici azionabili singolarmente. Il sistema di avanzamento richiede
notevoli forze di spinta ed è per questo motivo che i tubi impiegati nel microtunnelling devono essere rigidi
e dotati di notevoli prestazioni meccaniche.
Tutti i sistemi di controllo e comando si trovano fuori del pozzo di spinta e solitamente sono installati in un
container posto in prossimità della cameretta di partenza.
4.3 Vantaggi del microtunnelling rispetto ai metodi di posa tradizionali
Rispetto alla posa in opera, il microtunnelling offre notevoli vantaggi operativi e di sicurezza di esecuzione
che spesso giustificano ampiamente il maggior costo della realizzazione di questa tecnica di posa.
Un elenco sommario evidenzia:
• Nessuna rottura del manto stradale, nessun ripristino necessario;
• Nessun spostamento o intervento su sottoservizi esistenti;
• Nessun danno, durante la lavorazione, alle strutture vicine;
• Possibile riduzione del numero delle stazioni di sollevamento;
• Nessuna interferenza con l’acqua di falda;
• Non necessita l'attenzione prestata per la posa di tubazioni a cielo aperto
(impiego di inerti, ripristino, palancole);
• Limitazione della pericolosità del cantiere (riduzione degli oneri derivanti da legge 626, 494, etc);
• Drastica riduzione del materiale di scavo, limitando quindi il problema dello smaltimento;
• Possibilità di lavorare in qualsiasi condizione climatica;
• Nessuna alterazione della compattazione originaria del terreno;
• Non disturba attività commerciali e sociali vicino al cantiere;
• Non si interrompe il traffico veicolare.
4.4 Caratteristiche tecniche delle condotte in gres per microtunnelling
4.4.1 Dimensione dei pozzi
Le dimensioni dei pozzi di spinta e di arrivo variano in relazione al diametro delle condotte. I pozzi, realizzati
spesso con elementi auto-affondanti, possono avere una pianta circolare o rettangolare e raggiungono le
misure citate nello schema seguente:
42
Diametro condotte
Pozzo di spinta
Pozzo di arrivo
< 300 mm
Diametro 2,00
Diametro 2,00
> 300
Diametro 3,20
Diametro 2,50
Microtunnelling
4.4.2 Lunghezza di spinta
La lunghezza della tratta di spinta è sensibilmente variabile e dipende dalla natura dei terreni e dal diametro
della condotta. Nella tabella seguente sono indicate le lunghezze di spinta in funzione delle quali il sistema
microtunnelling diventa economico.
Diametro condotte
[mm]
Lunghezza di spinta
[m]
Lunghezza massima realizzata
[m]
DN 250
60 - 80
120
DN 300
60 - 90
120
DN 400
70 - 100
150
DN 500
80 - 120
150
DN 600
80 - 120
150
DN 700
80 - 120
160
DN 800
80 - 120
170
DN 1000
80 - 120
250
Tra il pozzo di spinta e quello di arrivo a volte si può interporre un pozzo ausiliario che permette di allungare
la spinta utile.
4.4.3 Condotte
Le condotte in gres per microtunnelling differiscono da quelle per la posa tradizionale nello spessore,
decisamente maggiore per sopportare la spinta di avanzamento, e per l’assenza del bicchiere di giunzione.
Di fatto le condotte per microtunnelling hanno un giunto a manicotto senza risalto esterno sul mantello del
tubo per rendere possibile la posa a spinta. Il manicotto può essere realizzato in elastomero e polipropilene
(diametri piccoli) e in acciaio inossidabile per i diametri maggiori.
Di seguito viene allegata la scheda tecnica delle caratteristiche delle condotte in gres ceramico da impiegare
nella posa con il metodo microtunnelling.
43
Microtunnelling
Tubi a spinta DN 150
e
bK
d1
Dimensioni dei tubi
d1
150
150±2
dM
Direzione
di spinta
dK
l1
Dimensioni in mm
DN
mm
d3
d3
Manicotto
dM
186±2 213 +0/-4
Lunghezza nominale Estremità fresata Spinta massima ammissibile Peso
l1
e
Kg/m
F1(1) kN
F2(2) kN
dK
bK
207±1
103±1
997±2
50 +3/-1
170
210
36
(1) F1 resistenza alla spinta in caso di registrazione manuale, valori di sicurezza 2 e 2.
(2) F2 resistenza alla spinta in caso di registrazione e controllo automatico, valore di sicurezza 2 e 1,6.
Tubi a spinta da DN 200 a DN 500 con giunto tipo 1
e
bK
d1
d3
Direzione
di spinta
Dz
dK
Sk
Dimensioni dei tubi
d1
dM
l1
Dimensioni in mm
DN
mm
d3
Manicotto
Sk±0,2
Dz±1
276+0/-6 50+3/-1 267,8
103
1,5
4
996±2
250 250±3 322+0/-1 360+0/-6 50+3/-0 342,8
106
1,5
5
300 300±5 374+0/-1 406+0/-10 50+3/-0 395,8
106
2,0
5
244±2
e
dk±1
Lunghezza nominale Spinta massima ammissibile Peso
l1±1
F2(1) kN
Kg/m
bk±1,5
200 200±3
dM
400 400±6 517+0/-1 556+0/-12 50+3/-0 538,0 111±2
500 500±7,5 620+0/-1 661+0/-15 55+3/-0 639,5 127±2
350
60
995 - 1.995
810
105
995 - 1.995
1.000
125
2,0
10(2)
990 - 1.990
2.200
240
2,5
16(2)
984 - 1.984
2.700
295
(1) F2 forza di spinta massima con controllo e registrazione automatica, valori di sicurezza 2 e 1,6. (2) Anello intercalare in legno.
Tubi a spinta da DN 600 a DN 1200 con giunto tipo 2 con anello di precompressione
e
bK
d1
d3
dM
Direzione
di spinta
dK
l1
Dimensioni in mm
Dimensioni dei tubi
Bicchiere
Anello intercalare in legno Lunghezza Spinta massima
Peso
nominale
ammissibile
Kg/m
dz±1
dza±1 dzi±1
(1)
l1±1
F2 kN
d1
d3+0/-1
dM
Estremità
fresata
e ±2
600
600±9
723
766+0/-18
70
731
3
143
19
713
615
1.981
3.100
350
700
700±12
827
870+0/-24
70
837
4
143
19
816
715
1.981
3.300
434
800
800±12
911
823
DN
mm
dK±1 SK±0,2 bK±1
921
970+0/-24
70
931
4
143
19
1.981
3.700
507
1.000 1.056±15
1.218
1.275+0/-30
70
1.230
5
143
19
1.208 1.077
1.981
5.700
855
1.200 1.253±18
1.408
1.475+0/-36
70
1.422
6
143
19
1.397 1.277
1.981
6.400
990
(1) F2 forza di spinta massima con controllo e registrazione automatica, valori di sicurezza 2 e 1,6.
44
Suggerimenti per la posa
5. Suggerimenti per la posa in opera di condotte in gres
Effettuate le scelte preliminari e conclusa la fase di progettazione, si passa alla fase realizzativa dell’opera,
nella quale le operazioni di cantiere assumono un’importanza decisiva per la qualità dell’opera costruita.
Per completare questa seconda parte del manuale, dedicata al cantiere, abbiamo fatto tesoro della nostra
esperienza acquisita sul campo.
Da più di 15 anni, infatti, Società del Gres dispone di un Servizio di Assistenza Tecnica in Cantiere (STAC),
che supporta le aziende posatrici nelle fasi di posa in opera e collaudo.
Analizzando 10 anni di rapporti effettuati dal Servizio Assistenza Tecnica in Cantiere dopo ogni visita,
abbiamo avuto modo di individuare sia le “best practice”, ossia le migliori modalità di gestione del materiale
in cantiere, sia alcune “cattive abitudini”.
Per ogni fase della lavorazione, con l’ausilio di fotografie* scattate in diversi cantieri, abbiamo raccolto le
principali indicazioni seguendo le quali è possibile ottimizzare le fasi di posa delle tubazioni in gres e degli
elementi complementari (pozzetti), assicurando, al contempo, rapidità di esecuzione, sicurezza e qualità
dell’opera consegnata.
Le fasi fondamentali di posa in opera delle condotte sono state descritte seguendone la normale
successione:
• La movimentazione del materiale
• La realizzazione della trincea di posa
• La formazione del letto di appoggio
• La posa dei tubi
• Il rinfianco dei tubi
• Il rinterro dei tubi
Per ogni fase analizzata sono elencate le principali operazioni da eseguire e una serie di consigli pratici.
Quanto appresso suggerito tende alla realizzazione dell’opera a perfetta regola d’arte garantendo le
condizioni di sicurezza per le maestranze impiegate.
Come nei precedenti capitoli, si ricorda che l’intenzione di questo manuale è quella di mettere a
disposizione del lettore le competenze tecniche di Società del Gres, acquisite in anni di esperienza, fornendo
così informazioni complementari a quelle che il realizzatore dell’opera ha già nel suo bagaglio culturale.
* Le fotografie presenti nelle successive pagine non sono state scattate da professionisti in studi attrezzati, bensì sono
state scattate direttamente in cantiere dai tecnici di Società del Gres.
Per questo motivo alcune immagini hanno qualità e definizione compatibili con le reali situazioni dei cantieri.
45
Scarico e movimentazione
5.1 Movimentazione del materiale
5.1.1 Scarico del materiale
Per lo scarico e la movimentazione è possibile utilizzare un escavatore con cinghie; in alternativa può essere
utilizzato un elevatore telescopico (carro con forche). In ogni caso impiegare un mezzo idoneo al peso del
pallet (vedi tabella 4).
Cinghie
Scarico con forche
Consigli: Per questo tipo di movimentazione, per motivi di sicurezza, si sconsiglia di impiegare le catene.
Imballaggio
Ø
mm
Classe
kN/m2
Lunghezza
m
Numero tubi
per pallet
Peso in kg
per pallet
Lunghezza complessiva
per pallet
100
125
150
150
200
200
200
250
250
250
300
300
350
400
400
400
500
500
600
600
700
800
1000
34
40
160
160
240
160
160
240
160
240
160
120
160
200
120
160
95
95
L
L
120
1,00
1,00
1,50
1,50
1,50
2,00
2,00
1,50
2,00
2,00
2,00
2,00
2,00
2,00
2,50
2,00
2,50
2,50
2,00
2,50
2,50
2,50
2,00
49
36
25
25
16
16
12/16
9/12/16
9/12/16
9
9
4/6/9
4/6/9
4/6
4
4
3
3
3
3
2
2
-
900
830
950
1.130
950
1.200
1.150
750/1.000/1.300
1.000/1.350/1.800
1.400
1.200
850/1.250/1.900
2.000
870/1.300
1.380
1.250
1.300
1.730
1.350
1.650
1.470
1.800
-
49
36
37,5
37,5
24
32
24/32
13,5/18/24
18/24/32
18
18
8/12/18
8/12/18
8/12
10
8
7,5
7,5
6
7,5
5
5
-
Tabella 4
46
Scarico e movimentazione
5.1.2 Lo sfilamento lungo lo scavo
Con lo sfilamento si dispongono i pallet e/o le condotte lungo la trincea di posa per la preparazione al
successivo calo nella trincea.
Operazione da eseguire: Depositare i pallets su di un’area possibilmente piana, pulita e che non sia di
intralcio per le successive operazioni di cantiere.
Sfilamento pallets
Sfilamento pallets
Consigli: Evitare di stoccare i pallets vicino alla sponda di una trincea aperta non protetta per prevenire
possibili cedimenti della parete della trincea e caduta delle tubazioni nello scavo. Al fine di ottimizzare le
successive fasi, se possibile, sfilare i vari pallets ad una distanza reciproca pari allo sviluppo in metri lineari delle
tubazioni in essi contenuti. (Vedi tabella precedente e disegno seguente).
Posizione ottimale pallet
Inizio
Posa
Sviluppo lineare pallet [m]
Sviluppo lineare pallet [m]
Sviluppo lineare pallet [m]
Se per esigenze di cantiere non fosse possibile sfilare i pallets lungo lo scavo e fosse necessario appoggiare
le tubazioni per terra, prima di ciò, sollevarne le guarnizioni della punta mediante un supporto di legno.
Corretto appoggio
su travetto
47
Movimentazione
5.2 Movimentazione del tubo
E’ l’operazione che consente di prelevare il tubo per spostarlo, sfilarlo lungo a trincea o calarlo nello scavo.
Operazione da eseguire: Per la movimentazione, è possibile utilizzare una cinghia omologata con nodo
scorsoio (cinghia a strozzo), in alternativa una forca in ferro opportunatamente rivestita in gomma oppure
una pinza meccanica.
Corretta
posizione della
cinghia
Consigli: In caso di uso di cinghia, posizionarla nel punto mediano del tubo.
Forca in ferro
Consigli: Prevedere delle protezioni in gomma sulle forche.
Pinza
meccanica
Consigli: In ogni caso, qualunque attrezzatura si utilizzi, eseguire la movimentazione a velocità moderata,
evitando eccessive oscillazioni.
48
Trincea di posa
5.3 Realizzazione della trincea di posa
Nella maggioranza dei casi le condotte vengono posate in uno scavo praticato nel terreno. Il fondo della
trincea raggiunge una quota di scavo data dalla quota del fondo del tubo più lo spessore del letto di posa.
Le pareti della trincea possono avere una inclinazione diversa da quella verticale.
5.3.1 Esecuzione dello scavo
E’ l’operazione che consente la realizzazione della trincea di posa.
Operazione da eseguire: Procedere allo scavo della trincea preferibilmente con benna senza denti.
Consigli: In ogni caso, assicurare un fondo scavo regolare e con terreno fermo.
5.3.2 Armatura dello scavo
In relazione alla stabilità del terreno e in funzione della profondità di posa, proteggere le pareti dello scavo
con armature idonee.
• Protezione a mezzo di blindo-scavo
Operazione da eseguire: Inserire il blindo-scavo prima della
discesa dell’uomo in trincea.
Calare il blindo-scavo sino al fondo della trincea.
Per le successive movimentazioni:
• Sollevarlo sempre sopra l’estradosso del tubo;
• Traslarlo nello scavo;
• Calarlo nella nuova posizione.
Blindo-scavo
Consigli: Utilizzare una larghezza di scavo appropriata che tenga
conto dello spessore delle armature Blindo-scavo.
(Larghezze minime a pag. 29)
49
Trincea di posa
Sollevamento
del blindo-scavo
Consigli: Evitare di trascinare il blindo nella trincea senza averlo prima sollevato al di sopra della
quota del tubo.
• Protezione a mezzo di palancole ad infissione (tipo larsen).
In alternativa o per problemi specifici (vedi la falda) lo scavo può essere protetto con palancole tipo “Larsen”.
Traccia prescavo
Infissione delle palancole
Palancole “Larsen”
Operazione da eseguire:
• Tracciare il pre-scavo;
• Infiggere le palancole a mezzo maglio battente;
• Terminata l’infissione della doppia fila, procedere
allo scavo.
Consigli: Per profondità di scavo molto elevata
prevedere eventuali controventature.
50
Abbassamento falda
5.3.3 Abbassamento della falda
In presenza di acqua di falda, l’operatività della posa viene compromessa se non si provvede ad abbassarne il
livello al disotto del fondo dello scavo (con riferimento alla specifica sezione dei suggerimenti per la
progettazione).
Operazione da eseguire:
Procedere all’aggottamento dell’acqua con pozzi drenanti o aghi infissi (Well Point).
In caso di Well Point in funzione dell’altezza di falda e della stratigrafia del terreno, individuare:
• La modalità di infissione degli aghi (trivellazione meccanica vedi foto) o mediante inversione
funzionamento aghi;
• La distanza dallo scavo delle file di aghi;
• Il passo di infissione delle punte drenanti.
Consigli:
1 Evitare di aprire trincea di lunghezza eccessiva, per diminuire il flusso di acqua drenato;
2 Procedere nello scavo e nella posa da valle a monte. In caso di posa da monte a valle si rischia
di avere la zona di posa costantemente allagata.
3 Predisporre un sistema di scarico del pozzetto a valle.
5.3.4 Scelta del Well Point
Scegliere la punta del Well Point in funzione del tipo di terreno da drenare
Aghi per sabbia o per ghiaia
Operazione da eseguire:
Nell’uso dei Well Point individuare il
tipo di punta adatta al terreno da
drenare.
Filtro per ghiaia
Filtro per sabbia
Consigli: Se il terreno è molto fine
predisporre un filtro in ghiaia attorno
alla punta Well Point.
Trivella per infissione
51
Letto di posa
5.4 Formazione del letto di appoggio
Tutte le condotte hanno bisogno di un “letto” di posa uniforme e in grado di assicurare un appoggio
continuo. Questa condizione si può realizzare con l’impiego di inerti appropriati e opportunamente livellati
sul fondo dello scavo.
5.4.1 Letto di posa in assenza di falda
Con riferimento alla specifica sezione delle linee guida per la progettazione
• Realizzazione letto di posa in ghiaietto o sabbione
Operazioni da eseguire: Stendere il letto di posa formato da uno strato di inerte a granulometria
appropriata (ghiaietto /sabbione) di altezza opportuna (normalmente 10 cm + 1/10 DN) e livellarlo secondo
la pendenza dovuta. Non usare materiale misto con presenza di terreni plastici o organici.
Letto in ghiaietto
Consigli: Evitare l’impiego di:
• Inerti a granulometria troppo grande poiché sono difficilmente sagomabili e rischiano di provocare carichi puntuali.
• Inerti troppo fini e/o polveri di lavorazione, poiché potrebbero disperdersi e non supportare il tubo.
• Realizzazione letto di posa in calcestruzzo
Operazione da eseguire: Nel caso di impiego del letto in cls, usare un impasto con la consistenza a terra
umida (poca acqua).
Letto e rinfianco
in calcestruzzo umido
Letto in calcestruzzo
Consigli: Evitare l’impiego di calcestruzzo troppo liquido che non sorreggerebbe adeguatamente le tubazioni.
52
Letto di posa
Posa su massetto indurito:
pericolo carichi concentrati
Letto in ghiaia su
massetto in calcestruzzo
Consigli: Nel caso di impiego del letto in calcestruzzo evitare l’appoggio diretto sul massetto indurito.
In tal caso, formare un letto di posa in ghiaietto di spessore sufficiente a formare la tasca sotto il bicchiere.
5.4.2 Letto di posa in presenza di falda
Le operazioni appresso descritte devono essere poste in atto successivamente alle indicazioni relative
all’abbassamento del livello della falda (vedi paragrafo 5.3.3). In linea generale in caso di posa in
falda è necessario:
• Verificare le caratteristiche e la consistenza del naturale piano di appoggio (fondo dello scavo).
• Seguire le prescrizioni progettuali per l’eventuale bonifica del piano di appoggio.
Letto in ghiaia con
geotessuto
Consigli: Per ottimizzare la posa si consiglia di evitare di:
• Posare le condotte su fondo scavo allagato senza aver creato un letto drenante (vedi foto);
• Usare inerti di piccole dimensioni in quanto potrebber essere successivamente dilavati;
• Usare mattoni o travetti da mettere sotto le tubazioni per sollevarle dall’acqua presente nel fondo scavo.
53
Letto con falda
• Formazione del letto di posa in falda in caso di terreno stabile
(terreno ghiaioso di grossa granulometria)
Operazione da eseguire: Bonificare il piano di posa con un fondo in ghiaia (15÷40 mm; spessore s = 15 cm)
quindi realizzare il letto di posa in ghiaino (3÷15 mm; spessore s = 10 cm).
Consigli: Valutare l’opportunità dell’impiego del geotessuto/geogriglia.
• Formazione del letto di posa in falda in caso di terreno stabile (compatto e coesivo)
Operazione da eseguire: Realizzare il letto di posa con ghiaia/ghiaino (10÷25 mm; spessore s = 15 cm).
Prima della bonifica
Consigli: Valutare l’impiego di geotessuto.
54
Dopo la bonifica con ghiaino
Letto con falda
• Formazione del letto di posa in falda in caso di terreno limoso
Operazione da eseguire: Realizzare il letto di posa con strato di ghiaia/breccia (25÷50 mm; spessore s = 15 cm)
piú strato ghiaino (5÷15 mm; spessore s =15 cm) con riferimento alla specifica sezione delle linee guida per
la progettazione.
Ghiaino
Breccia
Consigli: Valutare l’opportunità dell’impiego del geotessuto/geogriglia.
• Formazione del letto di posa in caso di limi “liquidi”
Operazione da eseguire: In aggiunta a quanto visto nel punto precedente, rivestire il fondo e le pareti
dello scavo nella zona del tubo con foglio di geogriglia o geotessuto.
55
Letto con falda
• Formazione del letto di posa in falda in caso di terreno non portante (Es. Torba)
Operazione da eseguire: Realizzare il letto di posa con una strato di ghiaia/breccia (20÷50 mm; spessore s = 15 cm),
piú soletta di allettamento in calcestruzzo (spessore s = 15 cm), piú letto di posa in ghiaino ( 3÷15 mm; spessore s = 15
cm). Oppure: stendere un telo di geotessuto, piú strato di ghiaia (15÷40 mm; spessore s = 10 cm), piú geocomposto
triplo strato, piú letto e rinfianco in ghiaino (3÷15 mm) e chiusura a bauletto del geotessuto (vedi disegno seguente).
Geocomposto a triplo strato
Ghiaino
(3÷15 mm)
Ghiaia (15÷40 mm - spessore 10 cm)
Consigli: Nel caso sia impiegata la soletta in calcestruzzo, attendere il tempo di presa del calcestruzzo (ca 3÷4 h).
5.4.3 Controllo della livelletta del letto di posa
Prima della posa della condotta il letto di posa deve essere allineato secondo la pendenza assegnata dal progetto.
Questa operazione può essere eseguita con:
• Controllo livelletta mediante laser;
• Controllo livelletta mediante staggia.
• Controllo livelletta mediante laser
Operazione da eseguire: Impostare la pendenza della sorgente laser e verificare che il raggio colpisca il bersaglio.
Bersaglio
Consigli: Eseguire la verifica frequentemente, tenendo in considerazione l’assestamento del letto di
appoggio sotto il peso del tubo.
56
Posa delle condotte
• Controllo livelletta mediante staggia
Operazione da eseguire: Mettere le “reggette” a pendenza e tirare il piano con la staggia.
Staggia
5.5 Posa delle condotte
Con la “posa delle tubazioni” si identificano tutte le operazioni necessarie all’assemblaggio dei tubi,
secondo la pendenza assegnata, al collegamento ai pozzetti e a tutti gli altri manufatti.
5.5.1 Calo del tubo in trincea
Operazione da eseguire:
• Realizzare la nicchia per l’alloggiamento del bicchiere nel letto di posa.
• Prelevare la tubazione dal pallet o dalla zona di stoccaggio nel momento in cui si comincia l’effettiva posa.
• Calare la tubazione nello scavo.
• Pulire le guarnizioni con uno straccio e lubrificare il giunto in PLU del bicchiere del tubo già posato con
lubrificante specifico (vedi tabella seguente).
Pulizia giunto
Pulizia e
lubrificazione
giunto bicchiere
Consigli: La posa deve essere assistita da un uomo nello scavo. Evitare urti o trascinamenti durante il calo
nello scavo. Se per eccezzionali esigenze di cantiere fosse necessario procedere alla posa da monte a valle,
montare i tubi con il bicchiere verso valle.
57
Posa delle condotte
Specifiche tecniche del lubrificante
Sapone naturale con 30% di potassio e senza solventi a base di petrolio.
È fornito in soluzione emulsionata a base d’acqua.
Eccellente lubrificante completamente solubile in acqua e biodegradabile,
la cui azione non risulta aggredibile dalle acque reflue di passaggio nelle
giunzioni, in quanto conserva le sue proprietà caratteristiche per un periodo
di lunga durata.
Il lubrificante è confezionato in barattoli di 1 kg.
Quantità di tubi trattati per Kg di lubrificante
DN
300
400
500
600
700
800
1000
N°
25
18
14
11
10
8
6
5.5.2 Innesto del tubo per diametri piccoli
Operazione da eseguire:
• Avvicinare la punta del tubo al bicchiere.
• Pre-inserire la punta del tubo nel bicchiere
curandone la centratura.
• Innestare il tubo e mandare a fondo battuta
mediante una leva.
Leva per infilaggio manuale
sino a DN 300
Innesto tramite
leva manuale
Max ø 300 mm
58
Travetto per
ripartire lo sforzo
Posa delle condotte
5.5.3 Innesto del tubo per diametri superiori a DN 250 mm
Operazione da eseguire: L’innesto del tubo può essere eseguito con diverse attrezzature e metodologie.
• Innesto con l’uso della benna dell’escavatore.
Innesto
tramite
benna
Consigli: Al fine di distribuire uniformemente lo sforzo, interporre sempre una tavola in legno fra benna e tubo.
• Innesto con l’uso di cinghia
Innesto
tramite
cinghia
• Innesto con l’uso di pinza da movimentazione
Innesto
tramite
pinza
Consigli: Indipendentemente dal mezzo impiegato, dopo l’innesto verificare il corretto inserimento della punta nel
bicchiere, nonché la completa penetrazione.
59
Verifica pendenza
5.5.4 Verifica della pendenza del tubo
Dopo l’accoppiamento delle condotte; è necessario effettuare, su ogni singolo tubo posato, la verifica della
pendenza di scorrimento ed effettuare le eventuali correzioni.
La verifica della pendenza di scorrimento può essere fatta con diverse metodologie.
• Verifica effettuata con livellata
Uso del livello con
“tacchetto a spessore”
Consigli: Calibrare lo spessore del tacchetto in funzione della pendenza da assegnare alla condotta e
verificare che il tubo sia “in bolla”.
• Verifica effettuata con il laser
Sorgente laser posta nel
pozzetto
Bersaglio da centrare con il
raggio dalla sorgente
Consigli: Con il laser, ricordarsi di impostare la pendenza del raggio sulla sorgente.
60
Rinfianco
5.6 Rinfianco delle condotte
E’ l’operazione che serve per riempire la zona della trincea attorno al tubo fino all’estradosso dello stesso.
Il rinfianco è importante al fine della stabilità del tubo.
5.6.1 Riempimento dello scavo nella zona attorno al tubo
Operazione da eseguire: Rinfiancare con materiale previsto da progetto, preferibilmente con ghaietto
(10÷25 mm). In caso di riutilizzo del materiale di risulta dello scavo, eliminare i trovanti di maggiori
dimensioni. Sistemare il materiale di rinfianco, riempiendo tutti i vuoti sotto ed intorno al tubo.
Rinfianco
in ghiaietto
Letto e rinfianco
in ghiaietto
Consigli:
• Verificare se il materiale di risulta dallo scavo contenga terreno organico e/o plastico non adatto ai rinterri;
• Durante le fasi di riempimento, al fine di mantenere pulito l’interno del tubo posato, si consiglia di chiudere
temporaneamente il bicchiere mediante un pannello in legno (vedi immagine).
• Rinfianco in calcestruzzo
Nei casi estremi ove è necessario l’impiego di calcestruzzo, dare il tempo a questo di raggiungere la
resistenza desiderata.
Rete elettrosaldata
Rinfianco in
calcestruzzo
Consigli: In caso di presenza di falda, se si usa il bauletto di calcestruzzo, lasciare il tempo a questo di fare presa
(4÷5 h), prima di fare risalire la falda.
5.7 Riempimento della trincea
Riempire lo scavo con materiale previsto dal progetto, opportunamente costipato per evitare le deformazioni
eccessive del piano stradale. In caso di rinfianco in calcestruzzo non indurito evitare di sovraccaricare
direttamente la traccia della trincea (utilizzare delle piastre metalliche).
61
Posa del pozzetto
6. Operazioni complementari
6.1 Posa in opera dei pozzetti
La posa in opera dei pozzetti costituisce, dopo la posa delle condotte, la fase più importante nella
costruzione di un impianto fognario. Porre la massima attenzione alla scelta e alla installazione delle
condotte trascurando la perfetta esecuzione del montaggio dei pozzetti produce comunque un impianto di
qualità incerta e che potrebbe andare incontro a grossi problemi funzionali e di manutenzione.
In maniera del tutto simile a quella delle tubazioni, la posa in opera dei pozzetti prevede:
• La movimentazione del materiale;
• La realizzazione della scavo di posa;
• La formazione del letto di appoggio;
• La posa del pozzetto;
• Il rinfianco ed il rinterro del pozzetto.
Quanto riportato nelle schede seguenti, fa riferimento alla installazione di pozzetti prefabbricati in
calcestruzzo; ovviamente la validità dei suggerimenti può essere facilmente estesa a manufatti prefabbricati
costruiti con altri materiali. Nel caso dei pozzetti gettati in opera l’operatività cambia radicalmente e deve
essere affrontata con l’esperienza per la costruzione di manufatti in calcestruzzo armato; in questa sede tale
procedura non viene considerata.
6.1.1 Movimentazione del materiale
• Scarico del materiale
Per lo scarico e la movimentazione è possibile utilizzare un escavatore con cinghie o funi. In alternativa il
pozzetto può essere sollevato con il braccio della gru da autocarro.
Operazione da eseguire: Controllare il peso degli elementi e usare un dispositivo di sollevamento
adeguato al carico. Agganciare l’elemento di base con golfari o ganci “certificati” collegati a cinghie o funi.
Movimentare l’elemento di rialzo mediante barra di sollevamento da alloggiare nelle apposite sedi.
Movimentazione elemento
di base tramite golfari
Movimentazione elemento
di rialzo mediante barra di
sollevamento
Consigli: Verificare l’idoneità del dispositivo di aggancio all’entità del carico da sollevare.
62
Posa del pozzetto
• Sfilamento lungo lo scavo
Con lo sfilamento si dispongono gli elementi lungo la trincea di posa per la preparazione al successivo calo
nello scavo. Generalmente questa operazione si esegue dopo le operazioni di scavo.
Operazione da eseguire: Depositare i pozzetti lungo la trincea; depositare la base o il rialzo su di un’area
possibilmente piana, pulita e che non sia di intralcio per le successive operazioni di cantiere.
Consigli: Evitare il deposito vicino alla sponda di una trincea aperta non protetta per prevenire possibili
franamenti della parete della trincea. Posizionare il pozzetto in prossimità del punto di installazione.
6.1.2 Realizzazione dello scavo per la posa di pozzetti
Nella maggioranza dei casi i pozzetti vengono posati nello stesso scavo fatto per la posa dei tubi; pertanto
valgono le stesse considerazioni svolte in precedenza. L’unica accortezza è quella di allargare
opportunamente la base dello scavo per consentire la giusta operatività durante la posa del pozzetto.
La quota del fondo dello scavo va fissata tenendo conto dello spessore del fondo del pozzetto e del letto
di posa.
• Abbassamento della falda
Come per le condotte, in presenza di acqua di falda,
l’operatività della posa viene ridotta e pertanto è
necessario abbassare il livello dell’acqua al disotto
del fondo dello scavo (con riferimento alla specifica
sezione dei suggerimenti per la progettazione).
Allargamento dello scavo,
infissione Well Point e posa
del geotessuto
63
Posa del pozzetto
6.1.3 Formazione del letto di appoggio
La base del pozzetto deve poggiare su una superficie regolare e livellata che risulti stabile nel tempo.
Per questo occorre procedere alla realizzazione di un letto di appoggio, in analogia a quanto fatto per le
condotte; in questa occasione però il letto non avrà influenza sulla resistenza del pozzetto ma ne
determinerà la stabilità ai cedimenti evitando abbassamenti/rotazioni eccessive del corpo del pozzetto.
Per i materiali da impiegarsi per la formazione del letto di appoggio fare riferimento alla relativa sezione
delle linee guida per la progettazione.
Operazione da eseguire: Stendere il letto di posa formato da uno strato di inerte a granulometria
appropriata (ghiaietto /sabbione 5÷20 mm; spessore s = 10÷15 cm). Non usare materiale misto con
presenza di terreni plastici o organici.
Letto in ghiaietto
Formazione letto
in CLS
Consigli:
• Evitare l’impiego di inerti a granulometria troppo grande poiché difficilmente lavorabili;
• Evitare l’impiego di inerti troppo fini come polveri di lavorazione, poiché potrebbero disperdersi e non
supportare il pozzetto;
• Nel caso di impiego di calcestruzzo, usare una consistenza a terra umida;
• Se si posa il pozzetto su un piano di csl indurito, interporre uno strato di sabbione che aiuterà a
“mettere in bolla” il manufatto;
• In presenza di falda aumentare la dimensione degli inerti e comunque verificare la consistenza del piano di
appoggio; se necessario procedere alla bonifica del terreno sotto la base del pozzetto;
• Per gli interventi di stabilizzazione vedere la relativa sezione nel capitolo dedicato alle condotte;
• Nel caso di terreni a bassa portanza, armare il getto con una rete elettrosaldata.
64
Posa del pozzetto
6.1.4 Installazione del pozzetto
Le operazioni di posa in opera prevedono il montaggio nello scavo dei vari elementi costituenti il pozzetto e
la connessione del manufatto alle condotte.
É consigliabile inserire tra la linea di tubi e il pozzetto un tronchetto di lunghezza 50÷75 cm. Questi elementi
risultano determinanti in caso di assestamenti diversi tra pozzetto e tubazione (effetto “biella”).
• Montaggio del 1° tronchetto di innesto maschio-maschio
Operazione da eseguire: Accoppiare il tronchetto maschio-maschio seguendo le indicazioni di posa valide
per le condotte (paragrafo 5.5).
Innesto tronchetto
maschio - maschio
• Calo della base del pozzetto nello scavo
Operazione da eseguire:
• Prelevare l’elemento di base come descritto in precedenza;
• Pulire le guarnizioni con uno straccio e lubrificare;
• Calare l’elemento di base nello scavo.
Pulizia della
sede di innesto
Lubrificazione
della guarnizione
di tenuta
Consigli: La posa deve essere assistita da un uomo nello scavo. Evitare urti o trascinamenti durante il calo
nello scavo. Assicurarsi di aver predisposto il tronchetto di innesto connesso con la tubazione già in opera.
65
Posa del pozzetto
• Innesto dell’elemento di base alle condotte in opera
Operazione da eseguire: Avvicinare
la sede di innesto al tronchetto in opera
e spingere il pozzetto con una leva o
con la benna dell’escavatore.
Consigli: Evitare spinte troppo forti
sulla base che potrebbero scaricarsi
sulle condotte già in opera.
Verificare l’esatto accoppiamento fra
l’elemento di base e il tronchetto di
innesto.
• Messa a livello della base.
Consigli: Generalmente la pendenza di scorrimento è
già prevista nel fondo del pozzetto, per cui il pozzetto
deve essere “livellato in bolla”.
• Calo ed innesto dell’elemento di rialzo sulla base
Operazioni da eseguire: Rimuovere eventuali protezioni sulle guarnizioni di tenuta degli elementi del
corpo del pozzetto. Levare l'eventuale anello di protezione in polistirolo dal bicchiere tirando la linguetta di
nastro adesivo e prima di infilare il monolite lubrificare il profilo di gomma. Lubrificare l'estremità maschio
degli elementi di rialzo per tutta la circonferenza. Innestare il rialzo e fare scendere fino a fondo battuta.
Prestare particolare attenzione al rispetto della verticalità del rialzo durante l’innesto.
Rimuovere
eventuali
protezioni della
guarnizione
66
Posa del pozzetto
• Montaggio dell’elemento raggiungi quota e controllo del pozzetto assemblato
Operazione da eseguire: Innestare l’elemento raggiungi quota sull’elemento di rialzo (se previsto).
Controllare la verticalità del pozzetto.
Pulizia della sede di innesto
Consigli: Mantenere la quota finale del bordo del
pozzetto più bassa del piano stradale finito di qualche
cm considerando anche lo spessore del chiusino. La
quota definitiva sarà allineata solo dopo la chiusura degli
scavi e la formazione del livelletta stradale, mediante le
apposite malte per livellamento.
• Prosecuzione della condotta e rinfianco del pozzetto
Operazioni da eseguire: Inserire, in uscita dal pozzetto, il tronchetto maschio-femmina di lunghezza
50÷75 cm e successivamente proseguire con l’innesto delle tubazioni. Rinfiancare il pozzetto con materiale
sciolto riempiendo tutti i vuoti.
Consigli: Sistemare bene il materiale attorno al corpo del pozzetto al fine di evitare possibili abbassamenti
del piano stradale.
6.1.5 Riempimento della trincea
Riempire lo scavo con materiale previsto dal progetto,
opportunamente costipato per evitare le deformazioni
eccessive del piano stradale.
67
6.2 Esecuzione di allacci alle utenze private
L’allaccio è l’elemento della rete che serve a collegare la linea di adduzione del reflui con i punti di
“alimentazione” della rete, costituiti dalle utenze civili (private e pubbliche) o industriali.
L’esperienza nel settore specifico delle fognature ha evidenziato come spesso l’allacciamento costituisca un
punto critico per diverse ragioni:
• Viene eseguito in tempi diversi dalla costruzione delle rete;
• Viene realizzato spesso da privati che tendono ad “ottimizzare” i costi;
• La costruzione raramente segue dei criteri progettuali ed esecutivi standardizzati;
• Nell’allaccio si concentrano liquami a bassa velocità di scorrimento con presenza
di materiale ostruente a fronte di sezioni idrauliche necessariamente ridotte;
• Subisce cedimenti diversi, spesso incompatibili, rispetto a quelle presenti sulle condotte.
Per i motivi esposti è necessario che la connessione condotta principale tubo utenza sia realizzata con la
massima cura e, soprattutto, impiegando materiali e dispositivi idonei.
Di seguito verranno descritte le operazioni da eseguire per realizzare correttamente un innesto su una
condotta in gres ceramico anche nel caso di collegamento a materiali diversi dallo stesso gres.
Nella caso dell’innesto tra condotte in gres, l’allaccio della condotta minore sulla condotta principale può
essere realizzato nelle seguenti maniere:
1 Innesto dell’allacciamento in gres direttamente sulla condotta mediante l’ausilio di pezzo speciale;
2 Innesto dell’allacciamento direttamente sulla condotta mediante l’ausilio di una sella a staffa;
3 Innesto dell’allacciamento in gres direttamente su condotta mediante giunto semplice in gres;
4 Innesto dell’allacciamento in gres al pozzetto.
68
Allacci sulla condotta
6.2.1 Innesto dell’allacciamento direttamente su condotta mediante
pezzo speciale in gres DN 150 - DN 200 mm
• Foratura condotta
Operazione da eseguire: Praticare sul collettore principale un foro circolare mediante una carotatrice
(o in alternativa una fresa a tazza). I bordi del foro dovranno essere regolari e privi di sbavature.
Dimensione del foro:
• Per allacciamenti DN 150 il foro avrà diametro mm 200 (su condotta DN min 250 mm - Classe extra).
• Per allacciamenti DN 200 il foro avrà diametro mm 260 (su condotta DN min 300 mm).
Carotatrice
per allacci
• Innesto guarnizione
Operazione da eseguire: Nel foro così praticato inserire l’anello di gomma a labbro; tale elemento
garantirà la tenuta idraulica tra il collettore ed il tronchetto di raccordo in gres.
Anello in gomma
Inserimento anello in gomma
69
Allacci sulla condotta
• Lubrificazione guarnizione
Operazione da eseguire: Prima di inserire il tronchetto in gres lubrificare la parte interna dell’anello in
gomma al fine di facilitare l’operazione di introduzione.
Lubrificazione anello in gomma
• Introduzione tronchetto.
Operazione da eseguire: Introdurre il tronchetto in gres, assicurandosi che la sua posizione sia corretta
(il tronchetto è opportunamente sagomato sull’estremità da introdurre, affinché l’innesto non modifichi o
ostruisca la sezione circolare all’interno del condotto - vedi foto). Completare l’allacciamento collegando il
condotto proveniente dall’utenza privata al tronchetto in gres.
Inserimento
tronchetto
Diametro foro
Mantenimento della sezione idraulica
70
Allacci con sella
6.2.2 Innesto dell’allacciamento in gres direttamente sulla condotta mediante l’ausilio di
sella a staffa
Questo secondo caso differisce dal primo esclusivamente per il fatto che, una volta effettuato il foro sulla
tubazione in gres, il collegamento della derivazione al collettore principale viene realizzato mediante l’ausilio
di un innesto a sella con staffa in polipropilene.
Operazione da eseguire: Praticare il foro con la carotatrice (vedi punto precedente). Montare l’innesto a
staffa e serrare i bulloni posizionando la curva d’innesto nella direzione voluta. Lubrificare la guarnizione
dell’innesto e collegare il tubo proveniente dall’utenza.
Sella in PP
Schema di montaggio allaccio alla fogna in gres ceramico da Ø 150 mm
0,60 m
Curva chiusa in
gres ceramico da
Ø 150 mm
Sifone in gres
ceramico tipo
“Firenze” da Ø 150 mm
0,90 m
Tubo in gres ceramico
da Ø 150x500 mm
Tubi in gres ceramico
da Ø 150
0,70 m
Innesto
Ø 200x150 mm
0,40 m
Chiusino in ghisa
sferoidale da
600x400 mm
0,60 m
Lo schema proposto prevede l’impiego di tubazioni e pezzi speciali in gres ceramico del DN 150 mm.
Nel dettaglio si ha:
• Un sifone a 2 ispezioni (tipo Firenze) in gres, al piede della proprietà privata, posto in un apposito pozzetto in cls;
• Tubazioni in gres ceramico con giunto elastico DN 150 mm, perpendicolarmente all’asse stradale;
• Una o due curve a 45° o chiuse a 90° per regolare la pendenza dell’allaccio;
• Un eventuale tratto di raccordo verticale;
• Il manufatto di innesto (innesto a sella in polipropilene o giunto a squadra in gres) montato sulla condotta pubblica.
71
Allacci con giunto (45° o 90°)
6.2.3 Innesto dell’allacciamento in gres direttamente sulla condotta mediante
l’inserimento di un giunto semplice (45° o 90°) di collegamento
• Taglio della condotta
Il taglio di una condotta in gres può essere eseguito mediante:
• Catena tagliatubi: per DN ≤ 200 mm;
• Mola con disco da taglio per pietra: per DN > 200 mm.
Operazione da eseguire: Praticare due tagli sul collettore principale, mediante apposita attrezzatura (tagliatubi
sino al DN 200, mola con disco da taglio per pietra per diametri superiori), in corrispondenza della tubazione di
allacciamento all’utenza al fine di creare lo spazio per l’inserimento del giunto semplice con derivazione a 45° o 90°
(misurare preventivamente la lunghezza del pezzo in gres che si deve sostituire).
• Taglio mediante catena tagliatubi
• Taglio mediante mola
Operazione da eseguire:
• Avvolgere la catena attorno alle tubazioni;
• Agganciarla agli appositi perni;
• Regolare la maniglia di bloccaggio;
• Effettuare il taglio spingendo sulla leva.
Operazione da eseguire:
• Indossare gli opportuni dispositivi di sicurezza;
• Appoggiare le tubazioni in modo stabile e
procedere al taglio.
• Inserimento manicotti di accoppiamento
Alloggiamento manicotti di accoppiamento
Operazione da eseguire: Prima di inserire il giunto
semplice in gres, infilare sulla condotta principale sezionata i
due manicotti di accoppiamento in acciaio e gomma che
verranno utilizzati per effettuare il collegamento a tenuta
idraulica tra la condotta ed il nuovo giunto in gres.
72
Allacci con giunto (45° o 90°)
• Inserimento giunto in gres
Operazione da eseguire: Nel tratto sezionato inserire il giunto con derivazione a 45° o 90° ed orientarlo
opportunamente verso le tubazioni di allacciamento.
Inserimento giunto a 45° o 90° in gres senza bicchieri
• Posizionamento e serraggio manicotti di accoppiamento
Operazione da eseguire: Posizionare i due manicotti di accoppiamento in corrispondenza
dell’accoppiamento tra le tubazioni e il giunto semplice in gres e procedere al serraggio meccanico delle viti.
Controllare che a serraggio avvenuto, il supporto in gomma del manicotto di accoppiamento aderisca
perfettamente sia alla condotta sia al giunto con derivazione a 45° o 90° in gres appena inserito.
Serraggio fasce manicotti di accoppiamento
• Collegamento.
Operazione da eseguire: Collegare, infine, la tubazione proveniente dall’utenza privata al giunto semplice
in gres utilizzando di volta in volta il pezzo speciale in gres (curve, tronchetti, o altro) che necessita.
Materiali per realizzare un allacciamento:
n. 1 attrezzatura per realizzare il taglio (mola con disco da taglio per pietra o catena taglia tubi)
n. 2 manicotto di accoppiamento in acciaio e gomma
n. 1 giunto semplice (con derivazione a 45° o 90°) privo di bicchiere e giunto in PLU, con derivazione uguale
o ridotta.
n. 1 pezzo speciale o raccordo per il collegamento del tubo di allaccio proveniente da caditoia o
utenza privata se diverso da gres.
73
Allacciamento al pozzetto di ispezione
6.2.4 Innesto dell’allacciamento al pozzetto di ispezione
Operazione da eseguire:
• Praticare il foro di innesto direttamente sulla parete del pozzetto, mediante una carotatrice o una fresa a
tazza ad asse orizzontale;
• Montare l’innesto per pozzetto;
• Fissare mediante sigillante plastico (mastice epossidico);
• Successivamente innestare la condotta.
Esecuzione foro di innesto al pozzetto
Allaccio in gres a pozzetto
Consigli: Visto il particolare regime idraulico nel tubo di allaccio, assicurare la massima pendenza possibile
al fine di garantire il deflusso ottimale dei liquami.
74
Montaggio anello adattatore
6.2.5 Innesto di una condotta tagliata in un bicchiere con giunzioni in poliuretano
(sistema C)
Operazione da eseguire: Verificare che l’estremità della condotta tagliata sia regolare e con i bordi privi di
spigoli taglienti. Innestare sull’estremità tagliata un anello adattatore di gomma di diametro relativo all’innesto.
Procedere alla lubrificazione del giunto PLU. Innestare la punta nel bicchiere.
Anello adattatore
Anelli adattatori
Ø
mm
Classe
kN/m2
150
-
200
160
200
240
250
160
250
240
300
160
300
240
400
120
400
160
500
120
600
95
1 - Corretto esempio di
tubazione tagliata
2 - Calzare l’anello adattatore per innesti
in bicchieri con guarnizione PLU
3 - Lubrificare il giunto PLU
4 - Innestare
75
Chiusura giunti
6.2.6 Chiusura di provvisoria giunti per allacciamenti mediante i tappi e i serratappi
I giunti per gli allacciamenti potranno essere lasciati in attesa di ricevere la condotta di allaccio; in tal caso è
necessario predisporre una chiusura provvisoria che sarà rimossa in seguito al momento del collegamento
dell’utenza.
• Chiusura di un giunto con sistema C mediante Tappo in gres piano.
Operazione da eseguire: Alloggiare la guarnizione del tappo nel bicchiere. Alloggiare il tappo in gres.
Montaggio e serraggio del serratappo.
Serratappo
Tappo
Guarnizione
1 - Alloggiare la guarnizione nel bicchiere
3 - Serrare il tappo mediante il serratappo
76
2 - Montare il tappo in gres
Chiusura giunti
• Chiusura di un giunto con sistema F mediante Tappo in gres a scodella.
Operazione da eseguire: Lubrificare la guarnizione. Inserire il tappo gres, montare ed avvitare il serratappo.
Serratappo
Tappo
1 - Dopo aver lubrificato la giunzione,
inserire il tappo in gres.
2 - Applicare il serratappo.
3 - Serrare i serratappi
77
Sostituzione tratto condotta
6.2.7 Sostituzione di un tratto di condotta
Operazione da eseguire: Tagliare la condotta dove si deve effettuare l’inserimento, in corrispondenza della
tubazione di allacciamento all’utenza al fine di creare lo spazio (misurare preventivamente la lunghezza del pezzo
in gres si deve sostituire). Inserire i manicotti di accoppiamento sui due monconi di condotta ancora in opera.
Effettuare l’inserimento del tronchetto. Serrare le fascette di tenuta.
1 - Tagliare le tubazioni
2 - Inserire i due manicotti di accoppiamento
3 - Innestare il tronchetto
4 - Serrare le viti dei due manicotti
78
Sostituzione tratto condotta
• Realizzazione di una connessione con manicotto adattatore
Operazione da eseguire: Tagliare la canna del tubo dove è necessario effettuare la connessione.
Predisporre l’accoppiamento del manicotto adattatore. Serrare le due fascette a vite con un cacciavite a
croce o a taglio. Ripristinare lo scavo e ricoprire la condotta con materiale idoneo.
1 - Inserire il manicotto adattatore
2 - Serrare la fascetta
3 - Collegare al manicotto adattatore
l’estremità della seconda tubazione
4 - Serrare la seconda fascetta
79
Raccordo gres - PVC
6.2.8 Raccordi tra fognatura in Gres ed allacci in PVC
• Raccordo tra tubazioni di allaccio in PVC e braga in gres con sistema F (guarnizione in gomma)
Operazione da eseguire:
Braga in gres
con sistema F
(guarnizione in
gomma)
Raccordo di
collegamento
PVC - Gres
Poliuretano
1 - Calzare la guarnizione di collegamento
nell’estremità delle tubazioni in PVC
3 - Innestare la tubazione in PVC dotata di
guarnizione nella braga in gres
80
2 - Lubrificare la guarnizione in gomma
del Bicchiere
Raccordo gres - PVC
• Raccordo tra tubazioni di allaccio in PVC e braga in gres con diramazione con sistema C
(giunzione in PLU).
Questa tipologia di accoppiamento, prevede l’impiego di un raccordo in PVC (disponibile su richiesta) sul
quale viene colato un anello di PLU morbido sulla parte esterna che andrà raccordarsi con il giunto
poliuretanico presente all’interno del bicchiere della diramazione della braga.
Braga in gres
con sistema C
(guarnizione in PLU)
Raccordo di
collegamento
PVC - Gres
Poliuretano
1 - Lubrificare il giunto PLU del bicchiere
2 - Innestare il tronchetto di raccordo
81
7. Esecuzione del collaudo per la verifica della tenuta
delle condotte.
La fognatura, intesa come insieme di condotte, pozzetti e pezzi speciali, deve risultare impermeabile.
Questo concetto è stato più volte sottolineato, specialmente in occasione della descrizione delle
caratteristiche del sistema di giunzione delle condotte. E’ necessario pertanto la tenuta idraulica
dell’impianto, richiesta sia dalla norma UNI EN 1610 sia dal D.L. 12.12.1985, venga verificata tramite un
collaudo idraulico sulle condotte installate. La prova consiste nel riempimento del tratto di fognatura da
collaudare con acqua o aria, portando la pressione interna a valori prefissati; durante tale riempimento si
hanno dei cali di pressione dovuti all’assorbimento di acqua da parte delle condotte (nel collaudo ad acqua)
o alla stabilizzazione della temperatura dell’aria (nel collaudo ad aria).
Il collaudo si intende superato quando i valori di pressione imposti a fine riempimento si mantengono entro
un determinato intervallo di valori per un periodo di tempo assegnato.
82
Collaudo ad acqua
7.1 Modalità di esecuzione del collaudo idraulico
Di seguito viene riportata la corretta modalità di esecuzione del collaudo idraulico.
Fase 1
• Pulire l'imbocco del tubo a valle (pozzetto B) quindi inserire il cuscino di tenuta gonfiandolo sino alla
pressione di 1,5 bar;
• Pulire l'imbocco del tubo a monte (pozzetto A) quindi inserire il cuscino di prova gonfiandolo sino alla
pressione di 1,5 bar.
S C O R R I M E N TO
Fase 2
• Predisporre, sui cuscini di tenuta, un opportuno sistema di contrasto della spinta idraulica (Vedi tabella Fase 4);
• Collegare il tubo piezometrico alla testata di prova.
S C O R R I M E N TO
83
Collaudo ad acqua
Fase 3
• Procedere al riempimento della tratta sino a superare di qualche centimetro il colmo della condotta;
• Riempire la colonna piezometrica fino ad un'altezza di 5 m. (0,5 bar).
S C O R R I M E N TO
L'altezza di riempimento da raggiungere nella colonna piezometrica deve tenere in considerazione la
lunghezza e la pendenza del tratto in esame. (Esempio: per una condotta lunga 50 m con pendenza 1%, al
fine di assicurare una pressione di prova non superiore a 0,5 bar, il livello da raggiungere nella colonna
piezometrica dovrà essere di 4,5 m anziché 5 m.
Fase 4
• Attendere circa un'ora per la stabilizzazione dell’assorbimento; effettuare il controllo dell'assorbimento
effettuando 2 letture del livello dell'acqua nel tubo piezometrico a distanza di 15 minuti.
S C O R R I M E N TO
Nella sottostante tabella si specifica, per ogni diametro, il contenuto di acqua espresso il l/m e la spinta
idraulica agente sui cuscinetti di tenuta.
84
Diametro [mm]
100
125
150
200
250
300
350
400
450
500
600
700
800
Contenuto [l/m]
8
12
18
31
49
71
96
126
159
196
283
385
503
Spinta idraulica [Kg]
39
61
88
157
245
353
481
629
795
981
1413 1923 2512
Collaudo ad acqua e aria
7.2 Modalità di esecuzione del collaudo ad aria
La fase di riempimento segue le stesse fasi del collaudo ad acqua, sostituendo questo con l’aria in pressione.
Naturalmente, vista la diversità del fluido saranno diversi i tempi di riempimento e di stabilizzazione della
pressione. Vale la pena ricordare che in presenza di grandi diametri, le procedure di messa in carico vanno
eseguite con maggior cautela per ragioni di sicurezza. Il riempimento sarà effettuato con un compressore a
turbina a bassa pressione, e la piezometrica ad acqua sarà sostituita ovviamente con un manometro per
facilitare le operazioni di misura.
7.3 Valori di riferimento delle prove
La Norma UNI EN 1610, norma di riferimento per il collaudo delle condotte fognarie, fissa i valori di
riferimento delle prove idrauliche indicando i tempi di osservazione e gli intervalli di pressione. Tali valori
sono riportati nelle tabella seguenti.
Prova ad acqua
Il collaudo si intende superato se le aggiunte di acqua nel periodo di osservazione risultano inferiori a quelle
indicate in tabella.
Tempo di
condizionamento
Tempo
di prova
Pressione
di prova
Ricarico d’acqua ammesso
1 ora
15 min.
0,5 bar
*0,07 l per m2
1 ora
30 min.
0,5 bar
*0,15 l per m2
* aggiunta di acqua ammessa per m2 di superficie di condotta collaudata.
Superficie di condotta per metro di sviluppo lineare
Diametro
mm
Superficie
m2
Diametro
mm
Superficie
m2
200
0,031
500
0,196
250
0,049
600
0,280
300
0,070
700
0,384
350
0,096
800
0,500
400
0,125
-
-
Prova ad aria
Il collaudo si intende superato se le variazioni di pressione nel periodo di osservazione risultano inferiori a
quelle indicate in tabella.
*Tipo di prova
LA
Pressione
di prova
Var. di pressione
ammessa
mbar
D mbar
ø 200
ø 300
ø 400
ø 600
ø 800
ø 1000
10
2,5
5
7
10
14
19
24
Tempo di prova in minuti
LB
50
10
4
6
7
11
15
19
LC
100
15
3
4
5
8
11
14
LD
200
15
1,5
2
2,5
4
5
7
* Il tipo di prova dovrà essere scelto ed indicato sul verbale di collaudo.
85
Risultati collaudo
8. Riferimenti normativi
Come accade nel campo di tutte le costruzioni edili, dal punto di vista normativo, la realizzazione di una rete
fognaria si presenta con un duplice aspetto: il primo, di carattere generale, che riguarda aspetti
amministrativi, di sicurezza e salubrità nella conduzione dei lavori; il secondo, più dettagliato, riguarda
segnatamente ogni campo del costruire (materiali, metodologie di posa, collaudi etc.), ognuno dei quali è
regolamentato da leggi e norme specifiche.
Di seguito vengono riportate le norme di interesse indirizzate alla costruzione della fognatura e al materiale
gres ceramico.
• Istruzioni per la progettazione delle fognature e degli impianti di trattamento delle acque di rifiuto
(Circolare Ministero dei Lavori Pubblici n. 116337 del 7/1/1974)
• Normativa Tecnica per le tubazioni
(Decreto dei Lavori Pubblici del 12/12/1985)
• Istruzioni relative alla Normativa Tecnica per le tubazioni (D. LL.PP. del 12/12/1985)
(Circolare Ministero dei Lavori Pubblici n. 27291 del 20/3/1986)
• Norme Tecniche per gli attraversamenti di condotte e canali … con ferrovie ed altre linee
di trasporto.
(Decreto Ministero dei Trasporti del 23.02.1971 aggiornato 10.8.2004)
• Norma UNI EN 295 /92 ( e aggiornamenti successivi)
(Tubi ed elementi complementari di gres e relativi sistemi di giunzione…..)
• Norma UNI EN 1610/99 ( e aggiornamenti successivi)
(Costruzione e collaudo di connessioni di scarico e collettori di fognatura…..)
• Direttiva Europea 106/89 sui materiali da costruzione
(Indicazioni sull’obbligo del marchio CE)
• ISO 9002 (modificata Vision 2000)
(Normativa sulla certificazione di qualità)
86
Gamma produzione
9. Tubazioni ed elementi complementari
gamma di produzione
Tubazioni secondo
norme UNI-EN 295
m1
d8
d4
d3
Diametro Diametro
di
Classe
Carico di Peso Sistema
nominale minimo UNI
giunzione
EN
295
rottura
FN
DN
d1
EN
[kN/m2]
[kN/m] [kg/m] UNI
[mm]
[mm]
295
100
125
150
150
200
200*
200
250
250
300
300
350
400
400
400
500
500
600
700
800
100
125
147
148
198
200
200
248
250
299
298
349
400
400
400
500
496
600
687
785
160
200
240
160
240
160
240
160
120
160
200
120
160
95
L
L
34
34
34
40
32
40
48
40
60
48
72
56
48
64
80
60
80
57
60
60
L
14
19
24
30
37
38
46
51
65
65
103
101
108
138
154
173
230
220
290
361
F
F
F
C
F/C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
d3
[mm]
130
159
186
191
242
242
255
300
324
353
380
412
464
480
494
585
610
697
799
900
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
Lunghezza
nominale L
[mm]
2 1000-1250
2 1000-1250
2 1000-1250-1500
2 1000-1500
3 1000-1500-2000
3 1500-2000
4
2000
4
2000
4
2000
4
2000
4
2000
4
2000
4
2000
4
2500
4
2000
4 2000-2500
4
2500
4
2500
5
2500
5
2500
d1
d4 ± 0,5
[mm]
208,0
260,0
269,0
275,0
317,5
341,5
371,5
398,5
433,5
483,5
507,5
515,5
605,0
637,5
720,0
826,5
932,0
m1 d8 max**
[mm] [mm]
65
65
65
70
70
70
70
75
75
75
75
75
75
75
75
75
80
90
90
90
200
230
260
275
340
330
350
390
430
460
500
520
570
610
625
720
785
850
985
1090
d7
d7 ± 0,5
[mm]
210,5
263,0
278,6
320,7
346,2
375,2
401,8
436,3
487,0
511,4
519,3
608,9
641,0
724,0
829,5
935,9
* Produzione speciale a richiesta. ** Dimensione soggetta a variazione. DN 600 - DN 700 - DN 800 classe extra e DN 1000 a richiesta.
87
Gamma produzione
L
Quarti - lunghezza utile 0,25 m - GE
d8
Diametro
nominale
DN
[mm]
Diametro
minimo
d1
[mm]
150
150
200
200
250
250
300
300
350
400
400
400
500
500
600
700
800
147
148
198
200
248
250
299
298
349
400
400
400
500
496
600
687
785
Serratappo
88
Classe
Carico di
di
pezzo Sistema
UNI EN 295 rottura FN Peso[kg]
giunzione
2
[kN/m ]
[kN/m]
UNI EN 295
160
240
160
240
160
240
160
120
160
200
120
160
95
L
L
Tappo
34
40
32
48
40
60
48
72
56
48
64
80
60
80
57
60
60
9
11
17
26
22
38
28
53
40
43
55
66
50
70
70
97
120
Guarnizione
F
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
d1
d4
d3
[mm]
186
191
242
255
300
324
353
380
412
464
480
494
585
610
697
799
900
Serratappo
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
2
2
3
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
5
5
d3
Lunghezza
L
[mm]
d4 ± 0,5
[mm]
d8 max
[mm]
250
250
250
250
250
250
250
250
250
250
250
250
250
250
250
250
250
208,0
260,0
275,0
317,5
341,5
371,5
398,5
433,5
483,5
507,5
515,5
605,0
637,5
720,0
826,5
932,0
260
275
340
350
390
430
460
500
520
570
610
625
720
785
850
985
1090
Tappo
Ø
mm
Classe
kN/m2
Ø
mm
Classe
kN/m2
100
125
150
200
250
300
160
160
160
150
200
200
250
300
-
160
160
160
160
-
Gamma produzione
L
Raccordi per pozzetto maschio/femmina
lunghezza utile 0,50 o 0,75 m - GZ
d8
Diametro
nominale
DN
[mm]
Diametro
minimo
d1
[mm]
150
150
200
200
250
250
300
300
350
400
400
400
500
500
600
700
800
147
148
198
200
248
250
299
298
349
400
400
400
500
496
600
687
785
Classe
Carico di Peso pezzo Sistema di
UNI EN 295 rottura FN
[kg]
giunzione
2
[kN/m ]
[kN/m]
500 - 750 UNI EN 295
160
240
160
240
160
240
160
120
160
200
120
160
95
L
L
34
40
32
48
40
60
48
72
56
48
64
80
60
80
57
60
60
15 - 19
18 - 25
27 - 32
30 - 50
33 - 41
36 - 57
45 - 60
50 - 87
61 - 80
67 - 91
70 - 104
84 - 125
90 - 135
155
90 - 200
148 - 250
189 - 300
Anelli in gomma per immissione
Ø
mm
F
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
d3
d4
d3
[mm]
186
191
242
255
300
324
353
380
412
464
480
494
585
610
697
799
900
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
2
2
3
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
5
5
d1
Lunghezza
L
[mm]
d4 ± 0,5
[mm]
d8 max
[mm]
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
208,0
260,0
275,0
317,5
341,5
371,5
398,5
433,5
483,5
507,5
515,5
605,0
637,5
720,0
826,5
932,0
260
275
340
350
390
430
460
500
520
570
610
625
720
785
850
985
1090
Anelli adattatori
Classe
kN/m2
150
-
200
160
Innesti in gres per immissione
Diametro foro
Ø
mm
Classe
kN/m2
150
-
200
160
200
240
250
160
250
240
300
160
300
240
Ø
mm
Classe
kN/m2
Diametro foro
mm
400
120
400
160
150
-
200
500
120
200
160
260
600
95
89
Gamma produzione
Curve aperte a 15°
e
Diametro
nominale
DN
[mm]
Angolo
al centro
α ± 3°
[°]
Classe
UNI EN 295
[kN/m2]
Carico di
rottura FN
[kN/m]
Peso
[kg/pezzo]
Sistema di
giunzione
UNI EN 295
e
[mm]
100
125
150
200
200
200
250
250
300
300
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
160
160
240
160
240
160
240
34
34
34
32
32
48
40
60
48
72
5
8
9
16
16
24
27
36
35
45
F
F
F
F
C
C
C
C
C
C
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
Curve aperte a 30°
e
90
Diametro
nominale
DN
[mm]
Angolo
al centro
α ± 3°
[°]
Classe
UNI EN 295
[kN/m2]
Carico di
rottura FN
[kN/m]
Peso
[kg/pezzo]
Sistema di
giunzione
UNI EN 295
e
[mm]
100
125
150
200
200
250
250
300
300
30
30
30
30
30
30
30
30
30
160
240
160
240
160
240
34
34
34
32
48
40
60
48
72
5
10
12
17
24
33
36
36
45
F
F
F
F/C
C
C
C
C
C
70
70
70
70
70
70
70
70
70
Gamma produzione
Curve aperte a 45°
e
Diametro
nominale
DN
[mm]
Angolo
al centro
α ± 3°
[°]
Classe
UNI EN 295
[kN/m2]
Carico di
rottura FN
[kN/m]
Peso
[kg/pezzo]
Sistema di
giunzione
UNI EN 295
e
[mm]
100
125
150
150
200
200
250
250
300
300
350
400
400
400
500
45
45
45
45
45
45
45
45
45
45
45
45
45
45
45
160
240
160
240
160
240
160
120
160
200
120
34
34
34
40
32
48
40
60
48
72
56
48
64
80
60
5
10
12
12
19
24
33
36
38
45
55
72
90
115
F
F
F
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
Curve chiuse o a squadra a 90°
e
Diametro
nominale
DN
[mm]
Angolo
al centro
α ± 3°
[°]
Classe
UNI EN 295
[kN/m2]
Carico di
rottura FN
[kN/m]
Peso
[kg/pezzo]
Sistema di
giunzione
UNI EN 295
e
[mm]
100
125
150
150
200
200
250
250
300
300
350
400
400
400
90
90
90
90
90
90
90
90
90
90
90
90
90
90
160
240
160
240
160
240
160
120
160
200
34
34
34
40
32
48
40
60
48
72
56
48
64
80
7
11
15
15
23
28
41
45
47
60
80
91
100
120
F
F
F
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
91
Gamma produzione
Giunti
semplici a 45°
a squadra 90°
45
°±3
°
DN1
°
DN
2
L1
DN2
L2
e
Diametro
nominale
DN1 - DN2
[mm]
100
125
125
150
150
150
150
150
150
150
200
200
200
200
200
200
200
200
200
200
250
250
250
250
250
250
250
250
250
250
300
300
300
300
300
300
92
-
100
100
125
100
125
150
100
125
150
150
100
100
125
125
150
150
150
150
200
200
125
125
150
150
150
150
200
200
250
250
125
125
150
150
150
150
3
°±
90
DN1
e
Giunto semplice a 45°
Giunto a squadra a 90°
Classe
UNI EN 295
[kN/m2]
Carico di
rottura FN
[kN/m]
Sistema di
giunzione
UNI EN 295
e
[mm]
Lunghezza
L1
[mm]
Peso
[kg/pezzo]
Lunghezza
L2
[mm]
Peso
[kg/pezzo]
160/160/160/160/160/160/240/240/160/160
240/240
160/240/160/160/240/240/160/160
240/240
160/160
240/240
160/240/160/160/240/240/-
34/34
34/34
34/34
34/34
34/34
34/34
40/34
40/34
40/34
40/40
32/34
32/34
32/34
32/34
32/34
32/40
48/34
48/40
32/32
48/48
40/34
60/34
40/34
40/40
60/34
60/40
40/32
60/48
40/40
60/60
48/34
72/34
48/34
48/40
72/34
72/40
F/F
F/F
F/F
F/F
F/F
F/F
C/F
C/F
C/F
C/C
F/F
C/F
F/F
C/F
C/F
C/C
C/F
C/C
C/C
C/C
C/F
C/F
C/F
C/C
C/F
C/C
C/C
C/C
C/C
C/C
C/F
C/F
C/F
C/C
C/F
C/C
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
750
750
750
750
750
500
500
750
750
750
750
750
750
750
750
500
750
750
750
10
14
18
17
21
22
22
22
22
22
26
26
28
28
32
32
46
46
40
50
45
66
36
38
70
70
48
78
60
70
60
90
52
55
96
96
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
500
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
8
12
15
14
17
19
19
19
19
19
24
24
26
26
28
28
44
44
32
42
43
61
34
35
61
61
45
70
48
55
57
88
44
44
94
94
Gamma produzione
Giunti
semplici a 45°
a squadra 90°
45
°±3
°
DN1
°
3
°±
90
DN1
2
DN
L1
DN2
L2
e
Diametro
nominale
DN1 - DN2
[mm]
300
300
300
300
300
300
350
350
350
350
350
400
400
400
400
400
400
400
400
400
400
400
500
500
500
500
500
500
600
600
600
600
600
-
200
200
250
250
300
300
150
150
200
250
300
150
150
150
150
200
200
200
250
250
300
300
150
150
150
200
250
300
150
150
200
250
300
e
Giunto semplice a 45°
Giunto a squadra a 90°
Classe
UNI EN 295
[kN/m2]
Carico di
rottura FN
[kN/m]
Sistema di
giunzione
UNI EN 295
[mm]
e
Lunghezza
L1
[mm]
Peso
[kg/pezzo]
Lunghezza
L2
[mm]
Peso
[kg/pezzo]
160/160
240/240
160/160
240/240
160/160
240/240
160/160/160/240
160/240
160/240
120/120/160/160/120/160
160/160
200/120/160
160/160
120/160
160/240
120/120/160/120/160
120/160
120/160
95/95/95/160
95/160
95/160
48/32
72/48
48/40
72/60
48/48
72/72
56/34
56/40
56/48
56/60
56/72
48/34
48/40
64/34
64/40
48/32
64/32
80/32
48/40
64/40
48/48
64/72
60/34
60/40
80/34
60/32
60/40
60/48
57/34
57/40
57/32
57/40
57/48
C/C
C/C
C/C
C/C
C/C
C/C
C/F
C/C
C/C
C/C
C/C
C/F
C/C
C/F
C/C
C/C
C/C
C/F
C/C
C/C
C/C
C/C
C/F
C/C
C/F
C/C
C/C
C/C
C/F
C/C
C/C
C/C
C/C
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
65
102
68
115
85
156
92
92
100
105
110
91
95
120
124
108
126
150
112
135
120
140
150
152
170
153
164
167
160
160
165
185
200
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
750
63
100
64
105
78
137
90
90
90
100
105
88
90
115
120
103
124
145
106
130
115
135
145
147
165
150
155
161
143
143
160
170
175
93
Gamma produzione
L
Raccordi per pozzetto maschio/maschio
lunghezza utile 0,50 o 0,75 m - GA
d3
Diametro
nominale
DN
[mm]
Diametro
minimo
d1
[mm]
Classe
UNI EN 295
[kN/m2]
Carico di
rottura FN
[kN/m]
Peso pezzo
[kg]
500 - 750
[mm]
Sistema di
giunzione
UNI EN 295
150
150
200
200
250
250
300
300
350
400
400
400
500
500
600
700
800
147
148
198
200
248
250
299
298
349
400
400
400
500
496
600
687
785
160
240
160
240
160
240
160
120
160
200
120
160
95
L
L
34
40
32
48
40
60
48
72
56
48
64
80
60
80
57
60
60
11 - 16
11 - 17
20 - 30
29 - 44
25 - 37
35 - 53
35 - 52
45 - 68
41 - 62
51 - 76
59 - 89
67 - 100
60 - 90
120
57 - 85
123 - 185
160 - 240
F
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
186
191
242
255
300
324
353
380
412
464
480
494
585
610
697
799
900
m1
200
200
250
250
300
300
350
400
400
400
500
600
700
800
198
200
248
250
299
298
349
400
400
400
500
600
687
785
32
48
40
60
48
72
56
48
64
80
60
57
60
60
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
d1
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
d3
[mm]
242
255
300
324
353
380
412
464
480
494
585
697
799
900
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
3
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
5
5
Lunghezza nominale
L
[mm]
Finestra
L1 ± 50
[mm]
α ± 6°
[°]
1500 - 2000
2000
2000
2000
2000
2000
2000
2000
2500
2000
2000 - 2500
2500
2500
2500
1000
1000
1000
1000
1000
1000
1000
1000
1000
1000
1000
1000
1000
1000
120
120
120
120
120
120
120
120
120
120
120
120
120
120
In funzione delle dimensioni del pozzetto, su richiesta siamo in grado di completare il servizio con altre misure della finestra L1.
94
2
2
3
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
5
5
L
Classe
Carico di Sistema di
UNI EN 295 rottura FN giunzione
[kN/m2]
[kN/m]
UNI EN 295
160
240
160
240
160
240
160
120
160
200
120
95
L
L
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
±
α
d3
Diametro
minimo
DN - d1
[mm]
Lunghezza
L
[mm]
d3
[mm]
L1
Tubi con finestra
Diametro
nominale
DN
[mm]
d1
Gamma produzione
45
Allacciamenti
Giunti
semplici a 45°
a squadra 90°
°±
3°
L1
L2
DN2
Giunto semplice a 45°
Classe
UNI EN 295
[kN/m2]
Carico di
rottura FN
[kN/m]
Sistema di
giunzione
UNI EN 295
160/240/160/240/160/-
34/34
32/34
48/34
40/34
60/34
48/34
F/F
F/F
F
F
F
F
150
150
150
150
150
150
90
-
DN1
2
150
200
200
250
250
300
°
DN
Diametro
nominale
DN1 - DN2
[mm]
°±3
DN1
Giunto a squadra a 90°
Lunghezza
L1
[mm]
Peso
[kg/pezzo]
Lunghezza
L2
[mm]
Peso
[kg/pezzo]
750
750
750
750
750
750
22
42
52
47
60
62
750
750
750
750
750
750
20
40
50
45
58
60
Conici diritti
L
d8
d1
d1’
Diametro
nominale
DN
[mm]
Diametro
minimo
d1 / d1’
[mm]
Classe
UNI EN 295
[kN/m2]
Carico di
rottura FN
[kN/m]
Peso
[kg/pezzo]
Sistema di
giunzione
UNI EN 295
d8
[mm]
L
Lunghezza
[mm]
100/125
100/150
125/150
150/200
200/250
250/300
100/125
100/147
125/147
147/197
197/250
250/298
-/-/-/-/160
160/160
160/160
-/-/-/-/32
32/40
40/48
6
8
10
15
23
32
F/F
F/F
F/F
F/F - C/F
C/C - C/F
C/C
200
200
230
260
340
390
320
310
320
320
330
300
Innesti in gres
per immissione
L
d
Diametro
nominale
DN
[mm]
Classe
UNI EN 295
[kN/m2]
Carico di
rottura FN
[kN/m]
Peso
[kg/pezzo]
Sistema di
giunzione
UNI EN 295
Diametro foro
d
[mm]
L
Lunghezza
[mm]
150
200
200
160
160
34
32
32
6
10
10
F
C
F
200
260
260
40
40
40
95
Gamma produzione
Ispezioni per sifoni orizzontali
H
d3
DN1
DN2
L
Diametro
nominale
DN1
[mm]
Diametro
nominale
ispezione
DN2 [mm]
Classe
UNI EN 295
[kN/m2]
Carico di
rottura FN
[kN/m]
Peso
[kg/pezzo]
Sistema di
giunzione
UNI EN 295
d3
[mm]
Larghezza
L
[mm]
Altezza
H
[mm]
125
150
150
200
250
300
125
125
125
150
150
150
160
160
160
34
34
40
32
40
48
15
17
19
28
34
44
F
F
C
C
C
C
159 ± 2
186 ± 2
191 ± 2
242 ± 3
300 ±4
353 ±4
500
500
500
750
750
750
440
445
445
470
470
470
In funzione delle dimensioni del sifone scelto, sia a valle sia a monte dello stesso, è opportuno completare la posa con questi pezzi speciali ispezionabili.
L
Innesti per pozzetto GM
d1
d8
96
Diametro
nominale
DN
[mm]
Diametro
minimo
d1
[mm]
Classe
UNI EN 295
[kN/m2]
Carico di
rottura FN
[kN/m]
Peso
[kg/pezzo]
Sistema di
giunzione
UNI EN 295
d8 max
[mm]
Lunghezza
L
[mm]
150
150
200
200
250
250
300
300
350
400
400
400
500
600
700
800
147
148
198
200
248
250
299
298
349
400
400
400
500
600
687
785
160
240
160
240
160
240
160
120
160
200
120
95
L
L
34
40
32
48
40
60
48
72
56
48
64
80
60
57
60
60
4,0
4,0
7,6
9,0
8,0
9,0
10,0
12,0
13,0
18,0
22,0
24,0
30,0
40,0
46,0
65,0
F
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
260
275
340
350
390
430
460
500
520
570
610
625
720
850
985
1090
100
100
100
100
100
100
100
100
100
120
120
120
120
180
180
180
Gamma produzione
d8
Sifoni orizzontali Firenze
d8
d8
d4
d3
d1
B
DN
m1
Diametro Diametro Carico di
Sistema di
nominale minimo rottura
Peso
FN [kg/pezzo]
giunzione
passante
DN
[kN/m]
UNI
EN 295
d1 [mm]
[mm]
125
150
150
200
250
300
125
147
148
198
248
299
34
34
40
32
40
48
22
45
45
76
120
155
Larghezza Dimensione Altezza
massima massima massima
A
m1
B
[mm]
[mm]
[mm]
d3
[mm]
F
F
C
C
C
C
162
186
193
245
295
351
±
±
±
±
±
±
A
2
2
2
5
6
7
430
690
690
840
1100
1150
70
75
70
70
70
70
d4 ± 0,5
[mm]
d8
[mm]
206
260
317
371
230
260
275
340
390
460
340
540
540
660
800
900
In funzione delle dimensioni del sifone scelto, siamo in grado di completare il servizio con qualsiasi pezzo speciale per allacciare altri tipi di tubazioni.
C
Mattonelle
A
Mattoni
A
B
B
C
A
[mm]
B
[mm]
C
[mm]
Peso
[kg/pezzo]
A
[mm]
B
[mm]
C
[mm]
Peso
[kg/pezzo]
240
240
120
120
13
17
0,675
0,850
250
250
75
75
65
35
2,100
1,160
DN
Fondi fogna
180°
120°
1/3 di circonferenza = 120°
Sviluppo
[mm]
200
250
300
350
400
450
500
600
700
209
261
314
366
418
471
523
628
733
L
L
s
Diametro
nominale
DN1
[mm]
DN
s
Spessore
s
[mm]
22
22
25
26
27
28
31
38
41
±
±
±
±
±
±
±
±
±
3
3
4
4
4
5
5
6
7
1/2 di circonferenza = 180°
Peso
[kg/m]
Lunghezza
L
[mm]
Sviluppo
[mm]
12
16
18
23
32
34
43
51
67
500
500
500
500
500
500
500
500
500
314
329
471
550
628
707
785
942
-
Spessore
s
[mm]
22
22
25
26
27
28
31
38
±
±
±
±
±
±
±
±
-
3
3
4
4
4
5
5
6
Peso
[kg/m]
18
22
28
36
47
50
64
77
-
Lunghezza
L
[mm]
500
500
500
500
500
500
500
500
- 1000
- 1000
- 1000
- 1000
- 1000
- 1000
- 1000
- 1000
-
Su richiesta, siamo in grado di fornire altre lunghezze. A completamento della gamma sono disponibili anche sifoni Mortara, tappi e tubi a canale.
97
Appendice - A
10. Abachi per calcolo idraulico
Metodo tradizionale secondo Bazin
i
[‰]
DN 200
DN 250
DN 300
DN 350
DN 400
DN 500
DN 600
DN 700
DN 800
Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena
0,6
1,0
58,70
0,47 105,97
0,54 171,40
0,61 257,06
0,67 364,84
0,73
35,24
0,50
53,15
0,55
75,78
0,60 136,81
0,70 221,28
0,78 331,86
0,86 471,00
0,94
1,5
14,56
0,46
26,51
0,54
43,16
0,61
65,09
0,68
92,81
0,74 167,56
0,85 271,01
0,96 406,44
1,06 576,86
1,15
2,0
16,81
0,54
30,61
0,62
49,84
0,71
75,16
0,78 107,17
0,85 193,48
0,99 312,94
1,11 469,32
1,22 666,10
1,33
2,5
18,80
0,60
34,22
0,70
55,72
0,79
84,03
0,87 119,82
0,95 216,32
1,10 349,88
1,24 524,71
1,36 744,72
1,48
3,0
20,59
0,66
37,49
0,76
61,04
0,86
92,05
0,96 131,25
1,04 236,97
1,21 383,27
1,36 574,80
1,49 815,80
1,62
4,0
23,77
0,76
43,28
0,88
70,48
1,00 106,29
1,10 151,56
1,21 273,63
1,39 442,57
1,57 663,72
1,72 942,01
1,87
5,0
26,58
0,85
48,39
0,99
78,80
1,11 118,84
1,24 169,45
1,35 305,92
1,56 494,80
1,75 742,06
1,93 1053,20
2,10
6,0
29,11
0,93
53,01
1,08
86,32
1,22 130,18
1,35 185,62
1,48 335,12
1,71 542,03
1,92 812,88
2,11 1153,72
2,30
7,0
31,45
1,00
57,26
1,17
93,24
1,32 140,61
1,46 200,49
1,60 361,97
1,84 585,46
2,07 878,02
2,28 1246,16
2,48
8,0
33,62
1,07
61,21
1,25
99,68
1,41 150,32
1,56 214,34
1,71 386,96
1,97 625,88
2,21 938,64
2,44 1332,20
2,65
9,0
35,66
1,13
64,93
1,32 105,73
1,50 159,44
1,66 227,34
1,81 410,44
2,09 663,85
2,35 995,58
2,59 1413,01
2,81
10,0
37,58
1,20
68,44
1,39 111,44
1,58 168,06
1,75 239,63
1,91 432,64
2,20 699,76
2,47 1049,43
2,73 1489,44
2,96
12,0
41,17
1,31
74,97
1,53 122,08
1,73 184,10
1,91 262,51
2,09 473,93
2,41 766,55
2,71 1149,52
2,99 1631,47
3,25
14,0
44,47
1,42
80,98
1,65 131,86
1,87 198,85
2,07 283,54
2,26 511,91
2,61 827,96
2,93 1241,63
3,23 1762,19
3,51
16,0
47,55
1,51
86,58
1,76 140,98
2,00 212,59
2,21 303,13
2,41 547,25
2,79 885,10
3,13 1327,35
3,45
18,0
50,43
1,61
91,83
1,87 149,53
2,12 225,49
2,34 321,52
2,56 580,45
2,96 938,79
3,32
20,0
53,15
1,69
96,79
1,97 157,61
2,23 237,67
2,47 338,89
2,70 611,84
3,12 989,57
3,50
23,0
57,01
1,82 103,81
2,12 169,03
2,39 254,89
2,65 363,44
2,89 656,13
3,34
25,0
59,44
1,89 108,23
2,21 176,23
2,49 265,74
2,76 378,91
3,02 684,06
3,49
27,0
61,77
1,97 112,47
2,29 183,14
2,59 276,17
2,87 393,77
3,14
30,0
65,11
2,07 118,56
2,42 193,05
2,73 291,11
3,03 415,07
3,30
35,0
70,33
2,24 128,06
2,61 208,51
2,95 314,43
3,27
40,0
75,18
2,39 136,90
2,79 222,91
3,16
45,0
79,74
2,54 145,20
2,96 236,43
3,35
50,0
84,06
2,68 153,06
3,12
60,0
92,08
2,93 167,66
3,42
70,0
99,46
3,17
80,0
106,30
3,38
Tabella 1 - Valori di portata (l/s) e velocità (m/s) calcolati mediante l’applicazione della formula di Bazin.
98
Appendice - A
Scala di deflusso
Nel caso di riempimenti parziali, fissato il grado di
riempimento GR, la velocità e la relativa portata (in
termini adimensionali) possono essere ricavate dal
grafico 1 o dalla tabella 2.
100
Q/Qp
V/Vp
% riempimento
80
60
40
20
0
0,0
0,1 0,2 0,3 0,4
0,5
0,6 0,7 0,8 0,9
Grafico 1 - Scala di deflusso grafica - Formula di Bazin.
Qp
Q
Vp
V
1,0
1,1 1,2
Grado di
riempimento [%]
Q/Qpiena
V/Vpiena
1
0,0001
0,0573
2
0,0005
0,1044
3
0,0013
0,1464
4
0,0025
0,1849
5
0,0041
0,2207
6
0,0062
0,2543
7
0,0088
0,2860
8
0,0119
0,3162
9
0,0154
0,3450
10
0,0194
0,3726
12
0,0289
0,4245
14
0,0402
0,4728
16
0,0535
0,5178
18
0,0686
0,5601
20
0,0855
0,5999
22
0,1040
0,6375
24
0,1243
0,6731
26
0,1461
0,7068
28
0,1694
0,7388
30
0,1942
0,7692
32
0,2203
0,7980
34
0,2476
0,8255
36
0,2761
0,8515
38
0,3057
0,8763
40
0,3363
0,8998
45
0,4163
0,9534
50
0,5003
1,0000
55
0,5864
1,0400
60
0,6729
1,0735
65
0,7577
1,1006
70
0,8388
1,1213
75
0,9136
1,1350
80
0,9793
1,1413
85
1,0324
1,1390
90
1,0678
1,1258
95
1,0763
1,0963
100
1,0000
1,0000
Tabella 2 - Coefficienti adimensionali della scala
di deflusso. Formula di Bazin.
Q/Qp
V/Vp
= portata della condotta a sezione piena
= portata della condotta parzialmente riempita
= velocità di scorrimento a sezione piena
= velocità di scorrimento a sezione parzialmente riempita
99
Appendice - A
Metodo secondo Colebrook
Nota: il calcolo numerico con l’applicazione della formula di Colebrook risulta più raffinato e determina valori di portata e velocità leggermente
superiori a quelli trovati con la formula di Bazin. Il valore tipico di riferimento per la determinazione della rugosità idraulica è indicato nella norma
UNI EN 295/3 punto 11.
100
Appendice - A
Scala di deflusso
Nel caso di riempimenti parziali, fissato il grado di
riempimento GR, la velocità e la relativa portata in
termini adimensionali possono essere ricavate dal
grafico 2 o dalla tabella 4.
100
Q/Qp
V/Vp
% riempimento
80
60
40
20
0
0,0
0,1 0,2 0,3 0,4
0,5
0,6 0,7 0,8 0,9
Grafico 2 - Scala di deflusso grafica - Formula di Colebrook.
1,0
1,1 1,2
Grado di
riempimento [%]
Q/Qpiena
V/Vpiena
1
0,0001
0,0681
2
0,0006
0,1232
3
0,0015
0,1694
4
0,0028
0,2103
5
0,0046
0,2474
6
0,0069
0,2816
7
0,0097
0,3136
8
0,0129
0,3437
9
0,0166
0,3722
10
0,0208
0,3993
12
0,0306
0,4500
14
0,0423
0,4967
16
0,0558
0,5402
18
0,0711
0,5808
20
0,0881
0,6189
22
0,1068
0,6549
24
0,1271
0,6888
26
0,1490
0,7210
28
0,1722
0,7514
30
0,1969
0,7804
32
0,2229
0,8078
34
0,2500
0,8339
36
0,2783
0,8587
38
0,3076
0,8823
40
0,3379
0,9046
45
0,4171
0,9556
50
0,5000
1,0000
55
0,5850
1,0381
60
0,6703
1,0700
65
0,7541
1,0959
70
0,8341
1,1156
75
0,9080
1,1287
80
0,9731
1,1347
85
1,0260
1,1325
90
1,0616
1,1199
95
1,0713
1,0917
100
1,0000
1,0000
Tabella 4 - Coefficienti adimensionali della scala
di deflusso. Formula di Colebrook.
Q/Qp
V/Vp
101
Appendice - B
Diagrammi per il calcolo statico di tubazione in gres
Sovraccarico: q1D Strade di medio traffico
Legenda
Solo sottofondo in sabbia
o ghiaietto EZ= 1,59
Sottofondo Rinfianco e ricoprimento in sabbia
o ghiaietto EZ = 1,8
Sottofondo in sabbia o ghiaietto e rinfianco
in calcestruzzo EZ = 2,8
Totale annegamento
in calcestruzzo EZ = 3,69
200 250 300 350 400 500 600 700 800
32
40
48
42
48
60
57
60
60
ø nominale (mm)
200 250 300 400 500 600 700
Carico di Rottura (kN/m) 48
0
0,50
60
72
64
80
72
84
Condizioni di installazione
sabbia o
ghiaietto
1
1,50
Altezza del reinterro H (m)
2
sabbia o
ghiaietto
2,50
3
3,50
sabbia o ghiaietto
e calcestruzzo
4
4,50
5
calcestruzzo
5,50
6
102
Appendice - B
Sovraccarico: q1C Strade di grande traffico
Legenda
Solo sottofondo in sabbia
o ghiaietto EZ= 1,59
Sottofondo Rinfianco e ricoprimento in sabbia
o ghiaietto EZ = 1,8
Sottofondo in sabbia o ghiaietto e rinfianco
in calcestruzzo EZ = 2,8
Totale annegamento
in calcestruzzo EZ = 3,69
32
40
48
42
48
60
57
60
60
ø nominale (mm)
200 250 300 400 500 600 700
Carico di Rottura (kN/m) 48
0
0,50
60
72
64
80
72
84
Condizioni di installazione
sabbia o
ghiaietto
1
1,50
2
Altezza del reinterro H (m)
200 250 300 350 400 500 600 700 800
sabbia o
ghiaietto
2,50
3
3,50
sabbia o ghiaietto
e calcestruzzo
4
4,50
5
calcestruzzo
5,50
6
103
Copertina
17-04-2009
10:33
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