Ali Baba carta virtuale
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Il valore dell’informazione economica e anagrafica al servizio del portafoglio RC-Auto ISSN 1972 7216 Fintech Outlook CeTIF - ANNO 2016 1 Il valore dell’informazione economica e anagrafica al servizio del porta Strategia, innovazione e finanza. Questi i tre elementi fondanti le attività del CeTIF e promuove ricerche sulle dinamiche di cambiamento strategico e organizzativo nei settori finanziario, bancario e assicurativo. Ogni anno CeTIF attiva più di 15 strutture di ricerca, quali Competence Centre e Osservatori, cui possono partecipare gli oltre 20.000 professionisti che sono parte del network e organizza oltre 10 workshop dedicati a banche assicurazioni e aziende non finanziarie con l’obiettivo di favorire fra i partecipanti lo scambio di esperienze e l’adozione di pratiche innovative. Le attività di ricerca si focalizzano principalmente sugli effetti dello sviluppo di nuove strategie, sull’innovazione normativa, sull’approfondimento di prassi organizzative e di processo e sugli effetti dell’introduzione dell’innovazione tecnologica. Tra i partner istituzionali di CeTIF figurano: Banca d’Italia, IVASS, ABI, ANBP, ANIA, AIPB e CONSOB. In seno a CeTIF è stato costituito il CEFIRS - Centre for European Financial Regulations Studies - un Osservatorio Permanente sulla regolamentazione nel settore finanziario, bancario e assicurativo. Inoltre è presente la struttura CeTIF Academy, scuola di Alta Formazione Universitaria, che si pone l'obiettivo di trasferire ai top e middle manager le conoscenze sviluppate in oltre vent’anni di ricerca. Il CeTIF è, inoltre, socio fondatore del FIT: l’Associazione europea dei centri di ricerca sulla finanza e l’Information Technology. CeTIF - Università Cattolica Via San Vittore, 18 - 20123 Milano Tel. +39 02 7234.2590 Fax +39 02 7234.8340 E-mail: [email protected] www.cetif.it Fintech Outlook - CeTIF ANNO 2016 Fintech Outlook AUTORI: Federico Rajola Chiara Frigerio Paolo Gatelli Francesco Simone Farina Francesco Piobbici Pubblicato nel mese di Novembre 2016 Copyright © CeTIF. Tutti i diritti riservati. Ogni utilizzo o riproduzione anche parziale del presente documento non è consentita senza previa autorizzazione di CeTIF. DISCLAIMER: CeTIF assicura che il presente documento è stato realizzato con la massima cura e con tutta la professionalità acquisita nel corso della sua lunga attività. Tuttavia, stante la pluralità delle fonti d’informazione e nonostante il meticoloso impegno da parte di CeTIF affinché le informazioni contenute siano esatte al momento della pubblicazione, né CeTIF né i suoi collaboratori possono promettere o garantire (anche nei confronti di terzi) esplicitamente o implicitamente l'esattezza, l'affidabilità o la completezza di tali informazioni. CeTIF, pertanto, declina qualsiasi responsabilità per eventuali danni, di qualsiasi tipo, che possano derivare dall'uso delle informazioni contenute nel presente rapporto. Si evidenzia, inoltre, che il presente rapporto potrebbe contenere proiezioni future o altre dichiarazioni in chiave prospettica, circostanza che comporta rischi e incertezze. Si avvisano pertanto i lettori che tali affermazioni sono solamente previsioni e potrebbero quindi discostarsi in modo considerevole dagli effettivi riscontri ed eventi futuri. CeTIF declina fin d’ora qualsiasi responsabilità e garanzia in relazione a tali proiezioni. 3 INDICE DEI CONTENUTI 1. INTRODUZIONE .................................................................................. 5 1.1 IL CONTESTO 5 1.2 I NUMERI DEL FINTECH 6 1.3 GLI ELEMENTI TECNOLOGICI ALLA BASE DEL FINTECH 8 2. ANALISI DI SCENARIO .................................................................... 10 2.1 PAYMENTS & BLOCKCHAIN 10 2.2 PERSONAL FINANCE, TRADING E CREDITO 15 2.3 IOT & CONNECTED DEVICE 22 2.4 USER EXPERIENCE & CUSTOMER VALUE 26 3. SETTORE FINANZIARIO E FINTECH, FRA SINERGIE E COMPETIZIONE ................................................................................ 32 3.1 IL SETTORE BANCARIO 32 3.2 IL SETTORE ASSICURATIVO 34 3.3 MODELLI DI COLLABORAZIONE 36 4. BIBLIOGRAFIA................................................................................... 37 4 Rapporto di Ricerca • Copyright © CeTIF 2016. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione anche parziale del presente documento Fintech Outlook - CeTIF 1. INTRODUZIONE 1.1 IL CONTESTO La “rivoluzione” lanciata dalle startup preannuncia un forte rimodellamento dell’ecosistema finanziario. Da quando i clienti hanno acquisito maggiore capacità e confidenza nell’uso quotidiano di supporti digitali, grazie ai servizi offerti da società come Google, Amazon o Apple, hanno anche iniziato ad aspettarsi una analoga customer experience da parte delle istituzioni finanziarie1. I servizi di pagamento via mobile, le piattaforme per i prestiti tra privati (p2p lending), i robo-advisor e le valute virtuali come i Bitcoin sono perciò in sempre più rapida crescita, forti del loro design user friendly, della loro semplicità ed economicità e del loro approccio focalizzato sulla customer centricity. Dall’altro lato, a causa dei numerosi vincoli normativi e alla necessità di infrastrutture fisiche, quali sportelli automatici e filiali, per molto tempo le banche sono state al riparo dalle evoluzioni tecnologiche che hanno rimodellato gli altri settori. Senza gravi minacce all’orizzonte, la maggior parte delle istituzioni finanziarie si sono concentrate sul consolidamento e sulla riduzione dei costi, non considerando i bisogni del cliente come centrali. Tutto questo sta cambiando, il cliente di oggi risulta essere sempre più esigente e critico. La convenienza non è più avere tutto in one stop shop, bensì avere accesso diretto ai servizi desiderati in qualsiasi momento, abbattendo le distanze fisiche e le complicazioni della burocrazia. Le banche continuano a dominare lo scenario dei servizi finanziari, esercitando le funzioni di deposito e di credito, ma ad oggi non sono più gli unici player nel mercato. Il settore fintech sta guadagnando la fiducia di consumatori e di imprese, che vedono nelle nuove soluzioni tecnologiche offerte una valida, e spesso preferibile, alternativa ai servizi offerti dalle banche. Le implicazioni per il settore bancario sono immense. Gli sviluppi nel settore fintech hanno il potenziale di erodere il valore di mercato dei player tradizionali, rendendo sempre più difficile per le istituzioni mantenere la fedeltà dei propri clienti. Questo macro-trend è anche confermato dalle analisi di mercato, che mettono in evidenza che ben l’83% delle imprese dell’industria dei servizi finanziari tradizionali teme che parte del business possa finire in mano alle nuove imprese tecnologiche2. Le fintech hanno saputo quindi interpretare sin da subito le nuove e crescenti esigenze del mercato attraverso l’offerta di soluzioni che permettono una migliore accessibilità ai più svariati servizi finanziari. In questo contesto, la ricerca di una sempre migliore customer centricity è diventata la principale priorità per soddisfare i nuovi clienti “digitali” e loro esigenze. 1 The FinTech Revolution, a Wave of Startups is changing finance – for the Better, The Economist, 9 Maggio 2015. 2 Global fintech report, PwC, Marzo 2016. 5 Questo processo ha già iniziato ad incidere anche profondamente sul settore finanziario, tanto che diversi settori tradizionali, quali quello dei prestiti commerciali e al consumo o come quello dei pagamenti, sono ormai invasi dall’emergere di piattaforme digitali che permettono agli individui di prestare o ricevere denaro, disintermediando di fatto gli istituti di credito (si veda figura 1). Anche le piattaforme di lending costituiscono un metodo alternativo di credito che sfrutta conoscenze e analisi quantitative di una vasta mole di dati fino ad oggi inutilizzati, che permettono oltre ad una più affidabile analisi del rischio anche una forte riduzione dei costi operativi. Altri settori stanno solo ora iniziando a subire la concorrenza delle fintech, come quelli della consulenza finanziaria, che si trovano di fronte ad innovativi robo-advisor, o gli intermediari assicurativi, per i quali l’esplosione del mondo insurtech non può che richiedere una forte attenzione. Figura 1 – I business finanziari che verranno disintermediati dalle fintech nei prossimi 5 anni Fonte: CeTIF – Rielaborazione PwC Global FinTech Survey - 2016 1.2 I NUMERI DEL FINTECH L’attività delle fintech a livello globale è cresciuta sensibilmente negli ultimi anni, tanto che Goldman Sachs prevede che nei prossimi anni quasi 660 miliardi di dollari in investimenti potrebbero migrare dai tradizionali servizi alle nuove proposte di servizi finanziari operati attraverso piattaforme digitali innovative 3. Ad oggi, le startup fintech nel mondo sono oltre 1300, distribuite in 54 paesi e dal 2010 al 2015 nel settore sono stati investiti oltre 40 miliardi di dollari. New York, Londra, Singapore e Tel Aviv sono gli hub più importanti al mondo ma la nazione leader sono gli Stati Uniti in cui fino ad ora sono stati investiti ben 32,3 miliardi di dollari (figura 2). A seguire si trovano il Regno Unito con oltre 5,4 miliardi di dollari investiti e l’Europa con 4,5. Seguono poi la Cina (3,5) e l’India (2,2). Vi sono anche piccole e piccolissime nazioni come Israele o Singapore che rispettivamente investono 453 e 160 milioni di dollari nel settore. 3 The Future of Finance Part 3: the Socialization of finance, Goldman Sachs Global Investment Research, 13 Marzo 2015. 6 Rapporto di Ricerca • Copyright © CeTIF 2016. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione anche parziale del presente documento Fintech Outlook - CeTIF Negli Stati Uniti inoltre hanno sede alcuni tra gli incubatori più importanti a livello mondiale quali 500starups e Y Combinator. Ovviamente anche lo stesso settore finanziario si è mosso in tal senso; infatti tra gli acceleratori più importanti compaiono molte tra le più grandi banche a livello mondiale, come CityGroup, Wells Fargo o Banco Santander. Il Regno Unito (ed in particolare Londra) detiene il primato di nazione con il governo più attento alla crescita dell’ecosistema favorevole alle startup grazie ad una alta propensione agli investimenti e soprattutto alla elevata attenzione alla formazione. Il settore genera nel paese revenue per circa 20 miliardi di dollari l’anno4. Fino ai primi sei mesi del 2015, gli investimenti nel settore sono stati 5,4 miliardi, più di quanto sia riuscito a mettere insieme il resto d’Europa, fermo a 4,5 miliardi. Evidenziando le percentuali, dal 2008 a oggi la Gran Bretagna ha aumentato gli investimenti del 74% l’anno, laddove la media mondiale si ferma al 27% e la Silicon Valley al 13% per cento. Figura 2 – Gli investimenti nel fintech 2010-2015 – $ mld 0,9 0,33 0,14 Nord America 6,67 Europa Asia 9,90 32,36 Medio-oriente Africa Sud America Fonte: William Garrity Associates - 2015 Anche in Italia è possibile rilevare un trend crescente di investimenti, seppur in misura decisamente inferiore5. Lo scorso anno infatti sono stati investiti circa 33 milioni di euro, cifra ovviamente meno impressionante di quella mondiale, ma è opportuno ricordare che gli investimenti totali nel nostro Paese sono quadruplicati rispetto al 2014. In Italia sono presenti 36 investitori istituzionali, 100 incubatori con 38 parchi scientifici. Interessanti sono i dati relativi alla distribuzione geografica: delle 115 startup attive in Italia nel mondo fintech il 77% si concentra nel Nord soprattutto in Lombardia (42), seguita dall’Emilia Romagna (13) e dal Piemonte (7). Segue il Sud, con il 12% delle startup principalmente in Campania (7). Chiude il Centro, con l’11% delle startup, prevalentemente nel Lazio (12). 4 Landscaping UK Fintech – commissioned by UK Trade & Investment, EY. 5 StartupItalia – maggio 2016 7 Più in generale le startup innovative in Italia dimostrano grande dinamismo. A settembre 2016, infatti, il numero di quelle iscritte al registro delle imprese ha fatto segnare un +7,07% attestandosi a quota 6.363. Anche in questo caso la Lombardia si conferma la regione più popolosa con 1.382 startup innovative, pari al 21,7% del totale nazionale. Seguono l’EmiliaRomagna con 782 (12,3%), il Lazio con 625 (9,8%), il Veneto con 492 (7,7%) e la Campania, con 404 startup innovative (6,35%)6. Sempre in Italia, il background delle persone che decidono di costituire startup è omogeneo se si guarda la provenienza accademica: ben il 92% è laureato e due su tre hanno una formazione manageriale, mente l’altro terzo dispone di un background tecnico. Vi è invece assoluta disomogeneità e un po’ di sorpresa se si guarda l’età: al contrario di quanto si potrebbe pensare, il 43% di chi costituisce startup è over 40, uno su quattro ha meno di trent’anni mentre il 31% ha fra i 30 e i 40 anni. Questo dimostra che chi fa startup in Italia è un professionista con anni di esperienza alle spalle, spesso un ex dipendente che vuole mettere a frutto le proprie conoscenze, e non risponde allo standard del giovane con conoscenze tecnologiche avanzate 7. 1.3 GLI ELEMENTI TECNOLOGICI ALLA BASE DEL FINTECH L’innovazione alla base della digitalizzazione dei servizi finanziari sviluppata dalle fintech di tutto il mondo si basa su tecnologie ormai consolidate, che hanno consentito, consentono e consentiranno di cambiare le regole del mercato. Di seguito, una lista delle tecnologie e delle piattaforme grazie alle quali le fintech operano nel mercato e dispongono di un vantaggio competitivo. Blockchain: una base di dati distribuita, alla base di sistemi di pagamento come Bitcoin. Essa mantiene in modo continuo una lista crescente di record, i quali fanno riferimento a record precedenti presenti nella lista stessa ed è resistente a manomissioni. Il nome deriva dalla sua natura distribuita: ogni nodo del network svolge un ruolo nella verifica delle informazioni, inviandole al successivo in una catena composta da blocchi. La prima e più conosciuta applicazione della tecnologia blockchain è la visione pubblica delle transazioni per i Bitcoin, che è stata ispirazione per altre criptovalute e progetti di database distribuiti. Cloud: con Cloud si indica un paradigma di erogazione di risorse informatiche, come l'archiviazione, l'elaborazione o la trasmissione di dati, caratterizzato dalla disponibilità on-demand a partire da un insieme di risorse preesistenti e configurabili («Software as a Service», «Infrastructure as a Service», «Platform as a Service»). Cognitive Computing: con Cognitive Computing si intende l’applicazione pratica dell’Intelligenza Artificiale in cui il computer non si limita a rispondere a quello che sa o a ciò per cui è stato programmato, ma introduce un fattore non prevedibile di risposta derivato dall’autoapprendimento del sistema. L'obiettivo del Cognitive Computing è quello di simulare processi di pensiero umani in un modello computerizzato, 6 Rapporto trimestrale delle startup innovative, Ministero dello Sviluppo Economico-InfoCamereUnionCamere, ottobre 2016 7 The Italian Startup Ecosystem: Who’s Who, Italia startup 2015 8 Rapporto di Ricerca • Copyright © CeTIF 2016. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione anche parziale del presente documento Fintech Outlook - CeTIF permettendo alla macchina di interagire direttamente con l’essere umano e rispondere alle sue domande. IoT - Internet of things: con IoT (Internet delle Cose) si può indicare un insieme di tecnologie che permettono di collegare a Internet qualunque tipo di device. L’interconnessione di apparati di varia natura (wearable, beacon, black-box…) permette loro di raccogliere e/o comunicare dati, tramite software e sensori, per poi svolgere azioni conseguenti. Machine-learning: una area di studio nell’ambito dell’intelligenza artificiale che si occupa di programmare macchine che “imparino” a riconoscere automaticamente modelli complessi e prendere decisioni intelligenti basate su dati. Nel campo finanziario possono essere utilizzati per la previsione del credito dei clienti, per la costruzione di modelli di rischio di credito, nel customer service… Marketplace: piattaforma che viene utilizzata nel settore di commercio per sfruttare in modo più efficace i siti internet al fine di intermediare la compravendita di un bene o un servizio. Sono di fatto mercati online in cui sono raggruppati i prodotti di molteplici venditori o diversi siti web. L'esempio più noto di marketplace è eBay. Peer-to-peer (P2P): è una tecnologia che indica un modello di architettura logica di rete informatica in cui i nodi sono gerarchizzati sotto forma di nodi paritari (in inglese peer) che possono quindi fungere sia da cliente che da servente verso gli altri nodi terminali (host) della rete, senza che vi sia un’unità di controllo specifica come server. Essa dunque è un caso particolare dell'architettura logica di rete client-server. Robo-advisor: è una soluzione tecnologica che permette, tramite la strutturazione di algoritmi automatici come Modern Portfolio Theory, di fornire consulenza finanziaria o portfolio management online con un minimo intervento umano, minimizzando i costi legati alla consulenza finanziaria tradizionale, lasciando interagire i clienti con un bot opportunamente predisposto. Social Network: i Social Network sono sempre più utilizzati come piattaforma tecnologica non solo per promuovere le idee più innovative, ma anche per raccogliere investimenti (Crowdfunding, social lendings), effettuare pagamenti e usufruire di altri servizi tipicamente bancari. 9 2. ANALISI DI SCENARIO La rivoluzione digitale che sta trasformando ovunque il modo di fare business sta colpendo anche l’industria dei servizi finanziari. Le nuove fintech trasformano le modalità attraverso le quali i clienti accedono ai prodotti e servizi finanziari, rimodellando lo status-quo del settore. Il fenomeno sta accelerando il ritmo dei cambiamenti portando ad una costante penetrazione delle applicazioni basate sulla tecnologia in quasi ogni segmento dei Financial Services. All’interno della ricerca, sono state tratteggiate 4 diverse macro-categorie di fintech considerate decisive nell’ecosistema odierno, ovvero Payments & Blockchain; Personal Finance, Trading & Credito; IoT & Connected Device; User Experience. Benché in ogni caso è rilevabile come le innovazioni colpiscano in modo trasversale i quattro settori, generando una presenza massiccia di fintech “ibride” che possono soddisfare al meglio le esigenze dei clienti, in questa sezione abbiamo analizzato i principali trend dello scenario italiano e mondiale su questi ambiti. 2.1 PAYMENTS & BLOCKCHAIN Nell’ambito dei pagamenti è stato raggiunto il punto di non ritorno: la loro gestione non è più solo monopolio delle banche, che si trovano anzi a concorrere con un sottobosco di fintech operante con mezzi sempre più innovativi e sempre meno con bancomat e conti correnti. Già ad oggi, scambiare denaro tramite applicazioni e piattaforme online, senza passare dalla banca, sta diventando sempre più semplice, tanto che si stima che il volume totale annuo dei mobile payment supererà i mille miliardi di dollari entro il 2019 (figura 3). Figura 3 – Volume totale dei mobile payments in miliardi di dollari + 16% 1200 + 19% + 26% 1000 + 38% 800 1080 930 780 620 600 450 400 200 0 2015 2016 2017 2018 2019 Fonte: TrendForce – febbraio 2016 10 Rapporto di Ricerca • Copyright © CeTIF 2016. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione anche parziale del presente documento Fintech Outlook - CeTIF A livello mondiale USA e Cina dominano il settore payments del fintech e generano già centinaia di miliardi di dollari all'anno. Negli Stati Uniti i fondi stanziati per le società fintech ammontavano nel 2015 a 7,39 miliardi di dollari con 351 trattazioni, mentre l’Europa ha raccolto 1,48 miliardi di dollari in 125 trattazioni. In Cina Alipay, il sistema di pagamenti del gruppo Alibaba simile a PayPal, nel 2015 è riuscito a processare un volume di pagamenti pari a tre volte il volume processato da PayPal, con un valore stimato pari a 900 miliardi di dollari8. Questo forza del settore dal lato pagamenti risulta confermata dalla classifica delle 100 fintech più innovative del 2016 a livello mondiale 9 H2 Ventures e KPMG, nella quale figurano fintech provenienti da 22 Paesi del mondo (nessuna dall’Italia) e specializzate in diversi ambiti. Di queste, ben 18 sono dedicate al settore Payments (tra le quali Ant Financial, Klarna, Square, Adyen, Nubank, IZettle, Stripe) e 5 operano nell’area delle Digital Currencies (Bluzelle, ConsenSys, Digital Asset Holdings, I/O Digital, Identitii). L'uso della tecnologia distribuita e decentrata di blockchain migliora le operazioni di pagamento, di compensazione e di regolamento, di revisione o gestione dei dati di ogni attività. Vi è anche la possibilità di creare un cosiddetto smart contract con tecnologia blockchain, ovvero un contratto che si traduce in un programma per elaboratore e, come tale, ha la capacità di essere auto-eseguito (es: Xapo). L’Europa, con l’esclusione del Regno Unito, sono in una fase di sviluppo più embrionale, in questo ambito fintech. Differentemente dalla grande enfasi che questo settore ha all’estero, in Italia il settore pagamenti attira solo il 12% degli investimenti complessivi (figura 4). Nonostante l'Italia risulti molto indietro nello sviluppo della finanza alternativa, e anzi proprio per questo, il potenziale di crescita è enorme. Allo stato attuale, la più nota fintech italiana dell’ambito payments, è probabilmente Satispay, che nel primo anno di vita ha ottenuto finanziamenti per 8,5 milioni di euro, compreso l’investimento del Figura 4 – Percentuale degli investimenti per settore in Italia Fonte: StartupItalia – maggio 2016 8 9 Digital Disruption Report – Citibank, marzo 2016 Fintech100 - H2 Ventures & KPMG, ottobre 2016 11 Satispay FONDATORI Dario Brignone Alberto Dalmasso Samuele Pinta SETTORE Payments App mobile per pagamenti MODELLO DI BUSINESS Satispay è una App per smartphone che permette di collegare un conto bancario al proprio account personale, per poi utilizzare unicamente i numeri di telefono presenti nella propria rubrica per ricevere e inviare denaro ed effettuare pagamenti C2B e B2B. Il sistema è interamente gratuito per i privati ed ha commissioni molto basse per i business. Solo SETTORE FONDATORI Francesco Arnone Orlando TM Merone Edoardo Raimondi Roberto Ungaro Payments POS virtuale MODELLO DI BUSINESS Solo è un POS virtuale che consente di accettare pagamenti con carte di credito e di debito senza dover adoperare la carta con un sopporto fisico. Per procedere alla transazione, è sufficiente comporre e condividere con i clienti un link che rimanda al proprio profilo verificato. 12 Rapporto di Ricerca • Copyright © CeTIF 2016. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione anche parziale del presente documento Fintech Outlook - CeTIF Get Your Bill SETTORE FONDATORI Nicolas Ancot Daniele Fanzutto Alvise Abù-Khalil, Rosario Lombardo Payments Sistema per la fatturazione delle spese MODELLO DI BUSINESS Get Your Bill è un sistema innovativo per la fatturazione delle spese aziendali deducibili. Attraverso il terminale POS di Moneynet qualsiasi acquisto effettuato dai titolari di Partita IVA e dagli addetti delle aziende è registrabile senza errori. Get Your Bill permette inoltre di fatturare rapidamente importi di qualsiasi entità anche presso negozi e locali dove i dati aziendali non siano già memorizzati. Oraclize SETTORE FONDATORI Thomas Bertani Blockchain Smart Contract MODELLO DI BUSINESS Oraclize è una piattaforma per la creazione ed esecuzione di smart contracts sfruttando i Bitcoin. Si quindi di un software che ha la struttura di un contratto, in grado di leggere il linguaggio naturale e quindi di capire se determinate condizioni si sono verificate oppure no e di conseguenza prendere delle decisioni in base a quello che è successo.. L'utente utilizza una procedura guidata, con l’ausilio di "oracoli": sono contratti intelligenti perché formalizzati da un software, che quindi si concludono automaticamente al verificarsi delle condizioni predisposte. 13 Bernstein SETTORE FONDATORI Blockchain Marco Barulli Smart Patent MODELLO DI BUSINESS Bernstein è una piattaforma basata sul paradigma blockchain, negli ambiti della certificazione della proprietà intellettuale e dei contratti smart. Essa permette di autenticare invenzioni e brevetti attraverso la tecnologia blockchain in maniera riservata senza passare dai tradizionali e più costosi uffici istituzionali. Trakti SETTORE FONDATORI Nevio Boscariol Jason Finnegan Mahfuzul Islam Luigi Telasca Blockchain Piattaforma di negoziazione, Smart Contract MODELLO DI BUSINESS Spin-off di eXrade, Trakti è una piattaforma di contrattazione e negoziazione basata sul paradigma blockchain. Con essa è possibile creare una trattativa e promuoverla, aumentandone la visibilità attraverso condivisioni sui social network. Fornisce diversi modelli di negoziazione quali aste, bandi di gara, accordi bilaterali, contrattazioni multilaterali e proposte congiunte. A conclusione del processo, viene generato un contratto online, così che tutte le parti possano condividerlo e firmarlo. 14 Rapporto di Ricerca • Copyright © CeTIF 2016. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione anche parziale del presente documento Fintech Outlook - CeTIF 2.2 PERSONAL FINANCE, TRADING E CREDITO Personal Finance, Trading e Credito è un ambito estremamente vivace dell’ecosistema fintech. Il successo è guidato dalla possibilità di utilizzare le nuove tecnologie per migliorare l'esperienza del cliente, soddisfacendo le sue mutate esigenze e intercettando, grazie a semplicità, immediatezza e bassi costi operativi, fasce di clientela tradizionalmente più lontane da questi servizi, come i millennials. Fra i trend principali rientrano i prestiti P2P ed il crowdfunding grazie alle tecnologie moderne che hanno facilitato e ampliato le concessioni di prestiti e finanziamenti senza intermediari (ad es. Spotcap, Welab, Lending Club). Il crowdfunding sta mantenendo livelli di crescita altissimi a livello mondiale, tanto che nel 2015 è arrivato a toccare quota 34 miliardi di dollari di fundraising complessivo, crescendo di oltre il 100% rispetto all’anno precedente, con il segmento del marketplace lending/P2P che ha da solo raggiunto la cifra di 25 miliardi di dollari di finanziamento10. La creazione di luoghi di scambi virtuali rappresenta ormai una valida alternativa agli strumenti tradizionali bancari. L’efficienza e l’efficacia di queste piattaforme permettono innanzitutto una importante riduzione dei costi sia in termini monetari (il lender consegue rendimenti più alti dovuti al minor impiego risorse, il cliente utilizzando la piattaforma digitale ottiene una riduzione dei tassi d’interesse) che di tempo necessario per l’adempimento delle pratiche sottostanti alla contrattazione. Di rilievo è anche la valorizzazione, nel processo decisionale della concessione del credito, dell’analisi di dati destrutturati e più granulari, tramite software di elaborazione evoluti, che consentono alle istituzioni finanziarie di attuare un processo di valutazione più rapido ed accurato del rischio di credito (ad es. Lendingkart, Kreditech). Nell’ultimo periodo stanno anche emergendo strumenti in grado di aumentare l'autonomia del cliente nello svolgimento di ogni servizio, diminuendo l’interazione umana e dunque tagliando radicalmente i costi, in modo da fungere da aiuto nella gestione delle finanze personali (es:, Sofi, credit-karma). Nell’ambito Trading, le fintech stanno manifestando tutta la loro portata disruptive, tramite gli ormai noti robo-advisor. Sotto questo nome ricadono diverse tipologie di piattaforme online che, sulla base di algoritmi come Management Portfolio Theory, offrono ai risparmiatori soluzioni di investimento più o meno personalizzate secondo le loro personali esigenze, che possono essere acquistate direttamente online. Il robo-advisor è dunque una sorta di consulente finanziario virtuale che offre servizi di consulenza finanziaria a un costo estremamente competitivo grazie alla sua totale (o quasi) automazione, puntando sulla semplicità e sulla qualità della customer experience. I bassi costi consentono ai clienti di investire quantità di denaro accessibili anche a giovani alle prime esperienze – tanto che alcune fintech, come Betterment, non hanno alcuna soglia minima di investimento – andando così a catturare fasce di clientela prima completamente tralasciate dal mercato. Anche se oggi i volumi gestiti dai robo-advisor sono solo una piccolissima frazione 10 Crowdfunding Industry Report, Massolution 2015 15 di quelli gestiti dai canali tradizionali, il valore del mercato dovrebbe crescere esponenzialmente nel breve periodo, superando i 2.000 miliardi di dollari nel 2020 (figura 5). Figura 5 – Volume totale atteso gestito dai robo-advisor (migliaia di miliardi di dollari) Fonte: A.T. Kearney –2016 Nel contesto Italiano, le prospettive risultano essere incoraggianti, in virtù di un aumento delle risorse globali intorno alle fintech operanti in questi settori dovute ad un maggior interesse anche da parte di fondi di investimento internazionali come Santander Inno Ventures e SBT Capital. Svariate sono le fintech con un potenziale di sviluppo anche internazionale, ed un esempio è Moneyfarm, che rientra proprio nell’ambito robo-advisor. Moneyfarm, visti i forti investimenti anche internazionali (ha ottenuto ben 16 milioni di euro da Cabot Square Capital, nel 2015) rappresenta senza dubbio la startup italiana di maggior successo, e certamente ben descrive il trend positivo nella gestione patrimoniale digitale che sta ormai cambiando il mercato del risparmio gestito. In Italia si contano attualmente 82 piattaforme di crowdfunding. Sebbene al di sotto della media di altri Paesi sviluppati, il mercato nazionale sta vivendo un buon momento di crescita, con il proliferare di piattaforme e un rinnovato interesse di grandi aziende e istituzioni. Facendo riferimento alla figura 4 (pagina 11), possiamo notare quanto forte sia in percentuale (45%) il flusso di investimenti in questo settore. Il valore complessivo dei progetti finanziati attraverso le piattaforme pari a quasi 56,8 milioni di euro, con un aumento dell’85% rispetto ai 30,6 milioni di euro rilevati a maggio 2014. Nonostante questo, le campagne di natura imprenditoriale si fermano al 20% del totale11. 11 16 Crowfunding report, Università Cattolica del Sacro Cuore 2015 Rapporto di Ricerca • Copyright © CeTIF 2016. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione anche parziale del presente documento Fintech Outlook - CeTIF Moneyfarm SETTORE FONDATORI Giovanni Daprà Paolo Galvani Trading Robo-advisor MODELLO DI BUSINESS Moneyfarm è una fintech attiva nell’ambito del robo-advisory, che dopo aver delineato un profilo del cliente tramite un questionario struttura un piano di investimento con possibilità di personalizzazione combinando diverse tipologie di investimento e su diverse aree geografiche, per massimizzare la diversificazione del portafoglio e garantire un’esposizione globale conforme al proprio risk appetite, il tutto tramite algoritmi di investimento che prescindono da qualsiasi interazione umana. WeAreStarting SETTORE FONDATORI Carlo Allevi Marketplace Simonetta Mangilli Equity Crowdfunding MODELLO DI BUSINESS Una piattaforma di equity crowdfunding che permette di investire in start-up e PMI innovative italiane. La fintech seleziona, fra le iscritte alla sezione del Registro delle Imprese dedicato alle startup ed imprese innovative, quelle che considera le migliori proponendole agli utenti che finanziandole ne diventano soci. La possibilità di investire e diventare soci delle imprese proposte è destinata a tutti, dagli investitori professionali ai piccoli risparmiatori. 17 S-peek SETTORE FONDATORI Mattia Ciprian Finance Valentino Pediroda Analisi di informazioni finanziarie di società MODELLO DI BUSINESS S-peek è l’App del gruppo modeFinance. Essa permette di conoscere istantaneamente il rating, il credit score e altre informazioni finanziarie di tutte le società di capitale d'Europa. Il servizio prevede una tariffa diversificata a seconda delle informazioni richieste. Il database contiene informazioni di oltre 20 milioni imprese, valutate tramite una metodologia proprietaria, il Multi Objective Rating Evaluation (MORE). 18 Rapporto di Ricerca • Copyright © CeTIF 2016. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione anche parziale del presente documento Fintech Outlook - CeTIF Sardex SETTORE FONDATORI Gabriele Littera Giuseppe Littera Carlo Mancuso Piero Sanna Credito Circuito di credito commerciale, moneta virtuale complementare MODELLO DI BUSINESS Sardex.net è un circuito di credito commerciale che si basa su una moneta complementare locale. Chi si associa ha la possibilità di scambiarsi prodotti con pagamenti che vengono effettuati in crediti sardex. Questo permette di ottimizzare la capacità produttiva, di liberare liquidità e di usufruire di uno strumento di finanziamento e di marketing a basso costo. Oval Money SETTORE FONDATORI Benedetta Arese Lucini Claudio Bedino Edoardo Benedetto Personal Finance Organizzazione del risparmio MODELLO DI BUSINESS Oval Money è un’App che, collegata a un conto corrente bancario e a una carta di credito, è in grado di fornire aggiornamenti e statistiche in tempo reale sulle abitudini di spesa, consigliando come risparmiare e comportandosi come una sorta di salvadanaio virtuale. Gli utenti poi possono chiedere dei piccoli prestiti peer-to-peer ad altri utenti Oval Money per emergenze, donazioni, regali o altre necessità e restituire la somma con micropagamenti giornalieri. 19 WolfWay SETTORE FONDATORI Davide La Spina Trading Piattaforma di supporto al trading MODELLO DI BUSINESS WolfWay è una piattaforma online che fornisce una visione del mercato attraverso gli occhi dei trader, analizzando il loro comportamento, i loro obiettivi e i loro risultati come se fossero una singola “intelligenza finanziaria collettiva”. Così facendo, la piattaforma consente agli investitori di conoscere in tempo reale come stanno operando migliaia di trader professionisti in tutto il mondo e migliorare i propri rendimenti. CashMe SETTORE FONDATORI Marcello Scalmati Credito Piattaforma per la cessione di crediti commerciali MODELLO DI BUSINESS CashMe consente di cedere i propri crediti commerciali pendenti e non scaduti ad investitori disposti ad acquistarli attraverso un processo di asta competitiva elettronica. Si tratta di una piattaforma online concepita come strumento al servizio di piccole e medie imprese per monetizzare immediatamente le fatture commerciali senza ricorrere al sistema bancario. 20 Rapporto di Ricerca • Copyright © CeTIF 2016. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione anche parziale del presente documento Fintech Outlook - CeTIF eKuota FONDATORI SETTORE Finance Alessandro Berbenni Piattaforma per la gestione della finanza Pietro Carta d’impresa Fabio Liberali Fabio Marras Laura Oliva Luigi Zanderighi Raffaele Zenti MODELLO DI BUSINESS EKuota è una piattaforma online per la gestione della finanza d’impresa. Gli algoritmi proprietari di eKuota consentono di determinare l’esposizione al rischio associata alla singola specifica azienda, valutare le strategie di copertura e monitorarne l’efficacia nel tempo. La piattaforma fornisce quotazioni e prezzi dai mercati internazionali relativi a valute, tassi di interesse e materie prime; produce calcoli interattivi per determinare i costi delle coperture finanziare; e infine offre un servizio di alert personalizzato per avere aggiornamenti costanti sui trend di mercato. 21 2.3 IOT & CONNECTED DEVICE L’Internet of Things è in una fase di fortissima espansione, tanto che alcuni parlano di una vera e propria "terza rivoluzione industriale". Questa paventata rivoluzione solitamente viene associata a scenari di grandi sconvolgimenti per le industrie della vendita al dettaglio, della produzione, del trasporto e dell’energia, mentre i servizi finanziari non sempre vengono considerati. Tuttavia, dal momento che il valore sottostante le tecnologie IoT è il trasferimento dei dati, e il settore finanziario si basa fortemente sulla raccolta e sull’analisi dei dati, è impensabile immaginare che l’IoT non intacchi anche questo settore. Le istituzioni finanziarie hanno investito e stanno investendo a livello mondiale una quantità crescente di risorse per sviluppare sia la loro infrastruttura interna sia la le modalità con cui i clienti si interfacciano con la tecnologia, e a tal proposito, l’industria dei servizi finanziari è una delle prime dieci per investimenti in sensori per potenziali innovazioni. Pagare con i wearable o con altri device connessi è una realtà che i retailer, le fintech e le banche più innovative stanno già portando sul mercato. Sensori Beacon che riconoscono il cliente e offerte contestuali abbinate ad una continua geo-localizzazione sono solo alcuni esempi di una trasformazione che vede l'Internet of Things accreditarsi come una vera e propria nuova porta di accesso ai servizi bancari, capace di rinnovare le customer experience dalle fondamenta. Tuttavia, nell’attuale panorama italiano, le tecnologie IoT rimangono perlopiù concentrate nel settore dell’Health Care e dell’Insurance. In Italia nell’ambito assicurativo l’IoT, in primo luogo tramite black box e in seguito con white box, smart home, e wearable, è entrato da tempo nell’operatività delle Compagnie, anche da prima dell’esplosione dell’insurtech, tanto che proprio per numero di installazioni di black box, introdotte nel nostro paese per la prima volta nel 2004, l’Italia è primatista mondiale12. Oggi, modalità di analisi predittiva basate sui Big Data e oggetti smart interconnessi stanno trovando possibilità di crescita nell’ambito della sicurezza, dal singolo utente all’intera area urbana (Smart City) e nell’ambito della salute personale. Esiste inoltre qualche sperimentazione di grande interesse nell’ambito del proximity marketing, che fa ampio uso dei sensori Beacon. 12 22 Dossier Scatole Nere – ANIA, 2014 Rapporto di Ricerca • Copyright © CeTIF 2016. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione anche parziale del presente documento Fintech Outlook - CeTIF Smart-I SETTORE FONDATORI Mauro di Giamberardino Gabriele Randelli IoT & Connected Devices Smart City MODELLO DI BUSINESS Smart-I sviluppa prodotti ad alta tecnologia che consentono l'analisi automatica degli scenari urbani per le Smart City, grazie ai quali ottenere una significativa riduzione dei consumi energetici e dell'inquinamento, migliorare la mobilità urbana, ed aumentare la sicurezza dei cittadini. Un esempio è il dispositivo SmartEye Sense che, grazie ai suoi algoritmi di intelligenza artificiale, è in grado di rilevare un’ampia gamma di eventi legati alla sicurezza e segnalare pericoli derivanti da incendi, comportamenti sospetti, oggetti incustoditi. Atooma SETTORE FONDATORI Francesca Romano IoT & Connected Devices Gioia Pistola Piattaforma IA MODELLO DI BUSINESS Piattaforma di intelligenza artificiale che permette ad aziende operanti nel campo della Smart Home, Mobile, Wearable e Automotive di integrare a bordo dei loro dispositivi e dei loro servizi un'intelligenza artificiale capace di predire e anticipare i bisogni degli utenti e suggerire azioni in automatico di varia natura, dalla gestione della batteria del dispositivo mobile a suggerimenti su quando uscire di casa e che strada fare per uscire a cena. 23 Sysdev SETTORE FONDATORI Marco Bonvino IoT & Connected Devices Monitoraggio strutturale MODELLO DI BUSINESS Sysdev offre soluzioni per il monitoraggio strutturale e ambientale di edifici e infrastrutture, basate sul paradigma IoT, con lo scopo di migliorare il controllo (virtualizzato sul Cloud) del territorio e la sua resilienza a fronte di eventi catastrofici. I sensori percepiscono movimenti e vibrazioni delle strutture a cui sono applicati e trasmettono in rel-time eventuali anomalie, garantendo un controllo capillare e costante. Memio SETTORE FONDATORI Manuel De Iuliis Lorenzo Del Zozzo Roberta Musarò IoT & Connected Devices Portapillole Smart MODELLO DI BUSINESS MEMIO è un portapillole intelligente che eroga le compresse esattamente nel momento in cui vanno assunte, aiutando il paziente a non dimenticarsene. Funziona tramite un’applicazione attraverso la quale il medico curante, un tutore o lo stesso paziente possono pianificare la terapia fino a 10 giorni. Un dispositivo indossabile, suonando e vibrando, si occuperà di ricordare qual è il momento giusto per prenderla e recarsi al dispenser. Quando la pillola viene erogata l’utente riceve la conferma sul suo smartphone, ed arriva una notifica anche in caso di mancata assunzione. 24 Rapporto di Ricerca • Copyright © CeTIF 2016. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione anche parziale del presente documento Fintech Outlook - CeTIF NearIT SETTORE FONDATORI Michel Capitanio IoT & Connected Devices Luca Locatelli Proximity Marketing MODELLO DI BUSINESS NearIT è una piattaforma per la creazione di campagne di marketing basate sulla geolocalizzazione. Permette di scegliere quali contenuti inviare, tramite notifiche push alla App dei clienti, e quando inviarle, sfruttando i Beacon in prossimità di luoghi e oggetti predefiniti. Filo SETTORE FONDATORI Roberta Alessandrini Lapo Ceccherelli Stefania de Roberto Giorgio Sadolfo IoT & Connected Devices Portachiavi Smart MODELLO DI BUSINESS Filo è una società che fornisce dispositivi per la geo-localizzazione di qualsiasi oggetto portatile. Tramite questi dispositivi (utilizzabili come portachiavi, inseribili in un portafoglio, in uno zaino…) è possibile sapere l’esatta posizione di ciascuno oggetto e visualizzarla tramite la App mobile abbinata. 25 2.4 USER EXPERIENCE & CUSTOMER VALUE Nel mondo innovativo delle startup in molti casi la customer centricity non rappresenta unicamente un approccio alla produzione di un servizio, ma il cuore del servizio stesso. Una user experience immersiva ed innovativa pone il cliente non solo nella condizione di avere un servizio migliore ma anche di godere di una nuova centralità nella catena di produzione del valore. Proprio in questa ottica, oltre al contributo delle fintech propriamente dette, il business delle istituzioni finanziare può anche essere innovato sfruttando nuove tecnologie portate da startup che operano in ambiti differenti da quello strettamente finanziario. Modalità di engagement innovative, provenienti da App che sfruttano per esempio tecniche di gamification, possono aiutare banche e assicurazioni ad attrarre nuovi clienti o ad entrare in possesso di nuovi dati su quelli esistenti. Per queste startup, che generano sinergie con le fintech più propriamente dette, è stato coniato l’apposito termine di finergic. In questo segmento sono state anche inserite le Fintech attive nell’ambito del marketplace. Il modello di business dell’online marketplace, prevede che la piattaforma fornisca gestisca le transazioni ed eventualmente altri servizi accessori (come la consegna), mentre i prodotti e servizi fondamentali vengono forniti da terze parti. Normalmente, questo consente di proporre ai clienti una selezione di prodotti più vasta ad un costo più contenuto rispetto agli store online dedicati a fasce di prodotti specifici. I marketplace godono ormai di una fama globale, con Amazon ed eBay che insieme hanno gestito complessivamente circa 200 miliardi di dollari di beni scambiati e il gigante cinese Alibaba che da solo ne ha gestiti quasi 500 miliardi. Le transazioni e gli acquisti sul marketplace danno la possibilità, ai gestori delle piattaforme di entrare in possesso di una mole di informazioni sui comportamenti e le preferenze dei clienti, che possono essere di grande valore nella profilazione e segmentazione della clientela finalizzata alla strutturazione di proposte commerciali evolute. Il marketplace bancario in Italia ha preso avvio grazie al “progetto i-Faber” di UniCredit, con la collaborazione e l’impegno di alcune grandi aziende. Questo progetto ha consentito di sfruttare economie di prezzo e di processo e ha reso più trasparenti i processi di negoziazione e di integrazione della propria base fornitori. E’ da questa iniziativa e dalla sempre più stringente esigenza della realtà italiana di coprire le aree di inefficienza del proprio sistema che il mondo bancario ha rivolto la propria attenzione al settore delle imprese fintech per la creazione di nuovi mercati digitali di scambio dei prodotti bancari e di bancassurance. Nell’ambito di servizi a valore aggiunto che si focalizzano sulla user experience, così come nel merito del finergic appena descritto, è difficile dare valutazioni quantitative di contesto. Quello che è possibile affermare è che il vivace panorama internazionale si ripropone, con le dovute proporzioni, anche nel nostro paese, come rappresentato dalle startup di varia natura che sono state analizzate. 26 Rapporto di Ricerca • Copyright © CeTIF 2016. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione anche parziale del presente documento Fintech Outlook - CeTIF SpazioDati SETTORE FONDATORI Gabriele Antonelli Michele Barbera Andrea Di Benedetto Luca Pieraccini Giovanni Tummarello User Experence Text Analytics e Lead Generation MODELLO DI BUSINESS Combina le tecnologie Big Data, Machine Learning e Semantic Web. Da un lato, con Dandelion API, SpazioDati estrae dati strutturati da documenti non strutturati (un tweet, una pagina web, un commento Facebook, un testo, un bilancio d’azienda) offrendo algoritmi intelligenti che aiutano a sottolineare i punti chiave. Dall’altro, con Atoka, SpazioDati offre un database comprensivo di 6 milioni di aziende italiane da cui è possibile estrarre indirizzi email, dati economici, posizioni geografiche e una serie di altri dati riconosciuti automaticamente. eXrade SETTORE FONDATORI Nevio Boscariol Jason Finnegan Mahfuzul Islam Luigi Telasca Marketplace & User Experience Tecnologie di negoziazione MODELLO DI BUSINESS eXtrade è una start-up che opera nel mercato del software. Il focus tecnologico di base della società è lo sviluppo di strumenti cloud based di produttività per l'impresa e mercato mobile. Si tratta di una startup multiservizio con lo scopo ultimo di creare valore per le imprese tramite l'automazione del business, facilitandone contatti e collaborazioni. eXtrade funziona tramite un motore di negoziazione in grado di supportare diversi protocolli di transazione, così da coprire i diversi modelli di business e soddisfarne le rispettive esigenze. Lo scopo è facilitare lo sviluppo di applicazioni aziendali creando un nuovo modo di gestire le transazioni su internet. 27 RiskApp SETTORE FONDATORI Federico Carturan User Experience Pierpaolo Toniolo Valutazione dei rischi di Business Interruption IL MODELLO DI BUSINESS RiskApp raccoglie, elabora e rappresenta informazioni di rischio per l’industria assicurativa. Lo strumento, attraverso un algoritmo proprietario, è capace di stimare il valore del rischio nella catena dei rifornimenti e nei sistemi produttivi e stimare le perdite economiche derivanti da tali rischi. 28 Rapporto di Ricerca • Copyright © CeTIF 2016. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione anche parziale del presente documento Fintech Outlook - CeTIF KPI6 SETTORE FONDATORI Luca Castagnetti Alberto Nasciuti Marco Pederzini Andrea Ruggeri User Experience Text Analytics e Lead Generation MODELLO DI BUSINESS KPI6 è una piattaforma che consente, attraverso un algoritmo di machine learning, di analizzare le conversazioni spontanee generate sui Social Network mediante l’utilizzo di query, riproponendole attraverso visualizzazioni e infografiche intuitive. Gli utenti possono monitorare le interazioni in tempo reale ed esplorare i dati storici per identificare le tendenze che hanno un impatto sulle imprese specifiche, al fine di effettuare un’analisi esplorativa e predittiva che consenta la valutazione dei competitor, l’acquisizione di potenziali clienti e l’assunzione di decisioni manageriali strategiche. Wadex SETTORE FONDATORI Massimiliano Grassi Giorgio Linguanti Alan Parisini Marketplace Marketplace di commodity secondarie IL MODELLO DI BUSINESS Wadex è una borsa telematica di commodity secondarie per le industrie del riciclo. È una piattaforma di matchmaking che, attraverso un sistema innovativo di negoziazione automatica, permette alle industrie del riciclo di evitare le aste al rialzo ed allo stesso tempo di tutelarsi dalle oscillazioni del prezzo delle MP2. È un marketplace dove domanda e offerta di MP2 raggiungono immediatamente un accordo sul range di prezzo entro il quale effettuare lo scambio. 29 Insurance Arena SETTORE FONDATORI Carlo Francesco Dettori Marketplace Marketplace di intermediazione assicurativa IL MODELLO DI BUSINESS Un marketplace online dedicato a tutti gli Intermediari Assicurativi. Ogni Intermediario non solo potrà pubblicare richieste di quotazione o prendere in carico quelle pubblicate da altri, ma avrà l’occasione di incontrare, conoscere e avviare collaborazioni con professionisti specializzati in rami assicurativi diversi stabilendo relazioni importanti. Prevede la possibilità monitorare l’affidabilità degli operatori tramite un sistema di rating, ranking e feedback che permettono agli iscritti di contribuire e concorrere a generare valore e qualità, commentando l’operato dei colleghi a seguito di ogni trattativa. Tickete SETTORE FONDATORI Luca Gisi User Experience App per promozioni e sconti MODELLO DI BUSINESS App che permette di fotografare gli scontrini e associarli ad un wallet. Secondo una logica di gamification, lo storico delle spese permette di ottenere premi quali: scontistica, accesso ad eventi (es. concerti), buoni acquisto con partner commerciali. Tickete è poi nella posizione di cedere i dati degli acquisti degli utenti, utilizzabili per campagne di marketing mirate. 30 Rapporto di Ricerca • Copyright © CeTIF 2016. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione anche parziale del presente documento Fintech Outlook - CeTIF 18tickets SETTORE FONDATORI Alvise Biffi Stefano Zanero User Experience App Cloud Based di ticketing MODELLO DI BUSINESS 18tickets è un'applicazione completa che integra eTicketing, Cassa Bar ed e-commerce. Dalla stessa applicazione sono raggiungibili tutti i servizi erogati dall'esercente. La piattaforma di amministrazione, allo stesso tempo, mette a disposizione dei singoli gestori un sito web, una piattaforma e-commerce e una cassa elettronica per la vendita dei biglietti, gadget e prodotti del bar, un gestionale per l’automatizzazione di tutte le attività e un POS virtuale personalizzabile per i pagamenti con tutte le carte di credito. 31 3. SETTORE FINANZIARIO E FINTECH, FRA SINERGIE E COMPETIZIONE 3.1 IL SETTORE BANCARIO Come già si ha avuto modo di evidenziare, l’avvento delle fintech sta avendo una portata del tutto disruptive nel mondo delle istituzioni finanziare. Di fronte a queste innovazioni, potenzialmente in grado anche di disintermediare business da loro tradizionalmente presidiati, la reazione delle banche è in bilico fra il timore per un nuovo pericoloso competitor e la volontà di sfruttare le sinergie per rinnovarsi. A tal proposito, Roberto Ferrari, Direttore Generale di “Che Banca!”, ha spiegato: “Le banche italiane erano terrorizzate dalle fintech, ora c’è un approccio diverso. Il primo impatto era ovviamente di paura, però, o si affronta la situazione che evolve e la si riesce a portare a proprio vantaggio o si muore. A lungo termine il fintech potrebbe dare una mano alle banche piccole più che a quelle grandi. La concorrenza si evolve, quindi devi evolverti anche tu”. Da un lato dunque, le istituzioni, e in modo particolare le banche, percepiscono le nuove venute come pericolose competitor, da parte dalle quali rischiano di essere disintermediate, tanto più che i settori maggiormente a rischio di disintermediazione entro il 2020, come già mostrato in figura 1 (pagina 6), sono il retail banking ed il settore dei pagamenti. È indubbio che le fintech rappresentino una grossa sfida, considerando come si stiano specializzando su specifici “pezzi” della catena del valore delle banche, con la promessa di essere più semplici, economiche e trasparenti per i clienti, rispetto a singoli prodotti e servizi. Tutto ciò, ovviamente, rappresenta una grande fonte di attrazione per il cliente, il quale potrebbe migrare verso le fintech per ottenere prodotti e servizi a valore aggiunto. Questi timori sono confermati dai numeri: il 95% degli operanti nel settore bancario pensa che parte del proprio business rischi di andare perso, e quasi un terzo pensa che le fintech andranno a conquistare il mercato in termini di market share posseduta13. Dall’altro lato, le banche percepiscono anche che una partnership o una collaborazione con le fintech – il business model della quale deve essere oggetto di attente valutazioni – potrebbe essere una strategia molto conveniente e procurare vantaggi rilevanti. Infatti, c’è chi vede nella simbiosi e nelle sinergie con le fintech, in una cosiddetta Fintegration, una soluzione eccellente tanto per rispondere ad uno stimolo esterno quanto per innovare il proprio business. Affinché questo scenario possa compiersi, la simbiosi deve generare vantaggi per entrambe le parti, secondo una logica win-win: le banche possono diventare più adatte all’ecosistema digitale odierno, più innovative e più focalizzate sui bisogni della clientela, mentre le fintech possono avere accesso alla grande mole di dati sui clienti custodita nei database delle banche. 13 32 “The Disruption of Banking” – The Economist-Intelligence Unit – report 2015 Rapporto di Ricerca • Copyright © CeTIF 2016. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione anche parziale del presente documento Fintech Outlook - CeTIF In questo scenario di coopetition tra fintech e istituzioni, è assolutamente impossibile evitare lo scontro e trincerarsi dietro le proprie peculiarità. Per le banche le fintech possono rappresentare un modello da emulare per semplificare e razionalizzare prodotti, servizi e processi in modo smart e soprattutto per incidere sulla cultura aziendale-finanziaria. Venire a contatto con una fintech potrebbe inoltre rilanciare l’innovazione, ad esempio apprendendo nuovi modelli di business, nuove modalità di lavoro e nuove skills, che saranno cruciali per operare in modo ottimale nel settore finanziario del futuro e che magari non sono reperibili internamente all’istituzione. Ciò che potrebbe rendere complessa una reale collaborazione tra le banche e le fintech risiede in quello che oggi rappresenta la maggiore fragilità delle banche tradizionali. Esse sono appesantite dagli enormi costi di gestione tipici di un modello di business che oggi rischia di sembrare antiquato: hanno migliaia di dipendenti e presentano modalità di gestione ancora vincolate a lunghe pratiche burocratiche. Le nuove startup sono al contrario prive di tutti quei costi fissi che caratterizzano le banche e sono in grado di offrire maggiore rapidità nell’esecuzione dei servizi offerti. Il modello di servizio delle fintech è dunque estremamente più snello, agile ed economico, caratterizzato da una versatilità perfetta per adattarsi ai cambiamenti repentini del mercato e da un approccio focalizzato fortemente sulla customer centricity e quindi sulla comprensione dei bisogni e delle aspettative del cliente. In ogni caso, le fintech hanno molto da imparare e molto da attingere dalle banche. Oltre all’ampia customer base già citata, importanti differenze a favore di quest’ultime sono la loro reputazione consolidata, la loro esperienza rispetto al complesso sistema di normative, le competenze tecniche in materia di Risk Management e l’ampia disponibilità di capitali e di considerevoli asset. Dunque, come si può facilmente desumere, entrambe le parti hanno svariati benefici dalla cooperazione, per condividere i propri punti di forza, in modo da creare valore aggiunto per il cliente e quindi una migliore e più soddisfacente customer experience. Il vero punto critico della sfida della Fintegration consiste, allora, nel fatto che occorre preservare l’agilità e l’innovazione della fintech acquisita, ma allo stesso tempo cercare di integrarla in quello che è il mondo della banca. Solo in questo modo sarà possibile andare verso un rapporto di collaborazione proficuo per entrambe le parti, facendo così in modo che la disruption digitale non comporti l’estinzione delle istituzioni finanziarie, ma la loro prosperità. La banca del futuro potrebbe essere un posto per depositare non solo il proprio denaro, ma altre informazioni di grande valore, come per esempio, la propria cartella clinica, o i dati biometrici utilizzati per accendere l’auto. 33 3.2 IL SETTORE ASSICURATIVO Anche se l’arrivo delle fintech sembra investire in primo luogo il settore delle Banche, anche il settore assicurativo non potrà che esserne coinvolto. In questo contesto le Compagnie di assicurazione sono impegnate in un ripensamento della sostenibilità del proprio modello di business: se da una parte i cambiamenti tecnologici stanno determinando una revisione dei propri canali distributivi, dall’altro la portata disruptive delle fintech/insurtech può rappresentare una spinta per garantire maggiore efficienza e, allo stesso tempo, maggior convenienza per il cliente. Le innovazioni dell’ambito insurtech, inoltre, potranno in futuro cambiare il concetto stesso di assicurazione, trasformando radicalmente il business delle Compagnie. Se ad oggi l’attività principale delle Compagnie assicurative consiste nel risarcire il cliente in seguito ad un danno subito o al verificarsi di determinate condizioni, le innovazioni delle insurtech permetteranno alle assicurazioni di fornire servizi in grado di prevenire il verificarsi dell’evento. Fino ad oggi infatti, il ruolo di una Compagnia è quello, una volta verificatosi un determinato evento, di risarcire l’assicurato pecuniariamente. La prospettiva futura è invece quella di una Compagnia che, grazie a specifici sensori per la casa o per l’automobile, è in grado di prevenire l’evento stesso, per esempio avvisando in anticipo di una condizione di usura di una componente dell’automobile. È indubbio che lo scenario appena descritto rappresenti un grande salto in avanti per il business assicurativo nel suo complesso. Prevedere con certezza quali cambiamenti porterà l’innovazione nel settore assicurativo non è semplice; tuttavia, già ad oggi sono presenti delle applicazioni rilevanti delle tecnologie digitali. Possiamo trovare, ad esempio, forme di relazione online con la clientela, dispositivi mobile che raccolgono informazioni sugli assicurati grazie all’Internet of Things, come black e white box, o rilevatori di attività fisica che aiutano le Compagnie a profilare meglio i clienti migliorando la tariffazione e anche a disegnare coperture più attraenti per determinati clienti. Altra fondamentale applicazione delle nuove tecnologie, strettamente connessa con la diffusione del sopracitato IoT, deriva dall’utilizzo dei Big Data, poiché l’analisi di una enorme mole di informazioni rappresenta una fonte di valore per coloro che sono in grado di accedervi e riuscire in questo modo ad intercettare i bisogni e le tendenze del pubblico. In questo caso, diventa necessario dotarsi di competenze e strumenti di analisi che possano far fruttare i Big Data, e anche in questo senso le skill necessarie potrebbero venire proprio da un mondo giovane ed estremamente knowledge intensive come quello delle fintech, che già lavorano da tempo a questo tipo di soluzioni. Anche l’Autorità di Vigilanza sta presidiando con attenzione il fenomeno fintech. Nel 2014 il presidente IVASS Salvatore Rossi, alla domanda se le Assicurazioni, così come le Banche, si trovassero su un terreno accidentato rispondeva in questo modo 14: “Anche nel mondo assicurativo, come in quello bancario, il nuovo ecosistema digitale in cui siamo tutti immersi mette a rischio i modi tradizionali, ad alta intensità di lavoro, di svolgere il core business, assimilandolo a una commodity la cui produzione andrebbe automatizzata perché sia efficiente e redditizia. Il punto chiave, per le assicurazioni come per le banche, è la conoscenza del cliente; quella conoscenza che il mondo digitale, popolato di 14 34 Relazione sull’attività svolta dall’Istituto (IVASS) nell’anno 2014, Salvatore Rossi, 2015 Rapporto di Ricerca • Copyright © CeTIF 2016. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione anche parziale del presente documento Fintech Outlook - CeTIF social media, rende secondo alcuni meglio acquisibile con procedure automatiche che attraverso la relazione umana funzionario-cliente.” In seguito, nel 2015 ha confermato tale previsione fatta in precedenza15: “Accennavo nelle mie considerazioni dello scorso anno ad analisi e discussioni crescenti intorno alle opportunità, ma anche ai rischi, che l’intera industria finanziaria si attende dalle tecnologie più recenti e dall’utilizzo dei big data, la cosiddetta Fintech. Il fenomeno sembra ora estendersi anche alle imprese di assicurazione, per il cui caso specifico è stata coniata la sigla Instech.”. Da quanto emerge da queste dichiarazioni, è evidente che la prospettiva di una evoluzione del mercato secondo la strada delineata non troverà impreparata l’Autorità di Vigilanza, e che è lecito attendersi un avanzamento della normativa di pari passo con la tecnologia. Possiamo dunque essere certi che anche il settore assicurativo è consapevole dell’imminente disruption del modello fino ad ora utilizzato e della necessità di un cambiamento per poter ottenere un rilancio dell’intero settore. Anche se in prima istanza può sembrare che la relazione fra fintech e Compagnie assicurative debba portare ad una competizione diretta, come per il settore bancario è possibile anche trovare un punto di incontro e di collaborazione fra queste due realtà, ricreando lo stesso rapporto di coopetition precedentemente descritto. Si può infatti ragionevolmente suppore che le Compagnie assicurative cercheranno di instaurare un rapporto collaborativo con le nuove realtà, al fine di poter usufruire agevolmente delle nuove tecnologie disponibili e migliorare il proprio modello di servizio. Investire nelle start-up può consentire agli assicuratori di tenersi al passo con i cambiamenti tecnologici in maniera efficiente e può rappresentare un acceleratore della strategia di trasformazione digitale. Questo può trovare conferma nel fatto che lo scorso anno il 60% dei manager delle Compagnie Assicurative ha dichiarato l’intenzione di acquisire startup assicurative digitali al fine di migliorare il proprio positioning nel mondo digital16. In conclusione, non dissimilmente da quanto già detto per il mondo bancario, preservare le caratteristiche strutturali e le tecnologie innovative che rendono le fintech una forza disruptive è il vero punto chiave per una Fintegration che rilanci le Compagnie, anch’esse troppo legate a modelli di business che a volte non riescono a dare il giusto rilievo alle caratteristiche della clientela moderna. Le Compagnie necessitano dunque di non fermarsi ad un modello di business cristallizzato nelle sue componenti attuali, e capire l'importanza della customer centricity abbracciando al loro interno l'innovazione, tanto tecnologica quanto a livello di mindset, tipica delle fintech. 15 16 Relazione sull’attività svolta dall’Istituto (IVASS) nell’anno 2015,Salvatore Rossi, 2016 “Digital Innovation Survey” – Accenture - 2015 35 3.3 MODELLI DI COLLABORAZIONE Tipologia di collaborazione Acquisizione/Partnership con Fintech affermata Sviluppo interno della tecnologia Fintech inserita in incubatore/acceleratore 36 X Innovazione catturata all’apice dello sviluppo Possibile divergenza con obiettivi aziendali, calo della portata innovativa post acquisizione Progetto perfettamente allineato ed integrato con obiettivi aziendali Carica innovativa potenzialmente limitata Fintech intercettata prima dell’esplosione (costi inferiori), indirizzata verso le proprie necessità Esempio Necessaria la capacità di individuare in anticipo quali sviluppi saranno innovativi, costi di gestione (personale, competenze, investimenti) di incubatori, hackathon… Rapporto di Ricerca • Copyright © CeTIF 2016. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione anche parziale del presente documento Fintech Outlook - CeTIF 4. BIBLIOGRAFIA Accenture, Generation D Europe Investor Survey Accenture, The Future of Fintech and Banking Accenture, Trade Finance – the future are changing, are you? Bain & Company, Customer loality in retail banking Università Cattolica del Sacro Cuore, il crowdfunding in Italia CBInsight, Overview of the fintech landscape CBInsights, F services giants into bitcoin and blockchain startups Che banca!, Digital Banking Index Citi GPS, Disruptive innovations III Citi GPS, Digital disruption, how fintech is forcing banking to a tipping point Dealinex, Democrazing finance research Deloitte, 10 disruptive trends in wealth management Efma, Innovation in retail banking E&Y, Digital disruption and the game changing role of technology in global wealth management E&Y, University of Cambridge: moving mainstream: the european alternative finance banking report Goldman Sachs, Equity report: what if I told you? IMF Staff discussion note, virtual currencies and beyond: initial considerations Kpmg, H2 Ventures, Fintech100. Leading global fintech innovators Kpmg, The pulse of fintech Oliver Wyman, Blockchain in capital markets, the prize and the journey Pwc, asset management: brave new world Pwc, Blurred lines: how fintech is shaping financial services Santander Innoventures, The fintech 2,2 paper: rebooting the financial services Satoshi Nakamoto, Bitcoin: a peer to peer electronic cash system SDA Bocconi, CRIF, peer to peer lending, mito o realtà? The Economist Intelligence Unit, The disruption of banking World Economic Forum, Alternative investments 2020 World Economic Forum, The future of financial services, how disruptive innovation are reshaping the way finacial services are structured, provisioned and consumed World Economic Forum, The future of fintech, a paradigm shift in small business finance 37 38 Rapporto di Ricerca • Copyright © CeTIF 2016. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione anche parziale del presente documento Fintech Outlook - CeTIF 39