attivita - Comune di Bovolone

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attivita - Comune di Bovolone
Comune di Bovolone
Il progetto educativo: cos’è e perché viene attuato
Finalità educative
Il nido è uno spazio strutturato, pensato e organizzato nel quale il bambino
ha la possibilità di crescere, condividere e fare attività, sperimentando
contesti relazionali diversificati.
Gli adulti che si prendono cura del benessere del bambino e della sua
crescita individuale lo fanno attraverso un lavoro di presa in carico, in un
contesto programmato di responsabilità e di attività, atte a stimolare
conoscenze, competenze e autonomie, proprie di ogni fase dello sviluppo
del bambino stesso.
Il progetto educativo-pedagogico è quindi quell’insieme di interventi
pensati per il bambino dai 6 ai 36 mesi, che manifesta bisogni relazionali,
di contenimento affettivo forti e persistenti, bisogni cognitivi e
psicomotori, ai quali l’educatore cerca di rispondere attraverso momenti di
cura (nel senso più ampio del termine), per far sentire il bambino speciale
e unico. L’adulto attuerà gesti caratterizzati da costanza e continuità, per
consentire l’instaurarsi di relazioni e legami stabili di fiducia, protezione e
sicurezza, che permetteranno al singolo di avventurarsi con serenità
nell’importante processo di individuazione.
Questa scelta diverrà il filo conduttore del percorso educativo per cui ogni
educatrice sarà il riferimento del gruppo di bambini che prenderà in carico
e dei loro genitori, fino al raggiungimento del momento del passaggio alla
scuola dell’infanzia.
Programmare significa quindi che ogni educatore effettuerà scelte,
individuerà strategie e organizzerà il lavoro educativo-didattico attraverso
fasi che rispondano ai bisogni dei bambini.
La progettazione annuale è dunque il contenitore dell’intenzionalità
professionale dell’adulto, coerente con le finalità del servizio e del metodo
applicato e condiviso da ogni educatore e si esprime attraverso:
 Strutturazione ambientale
 Progettazioni
 Verifiche pedagogico-didattiche
 Formazione degli educatori
Dal progetto educativo emerge il progetto di lavoro dell’équipe educativa
che si sviluppa in:
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Conoscenza delle fasi evolutive
Atteggiamento osservativo
Scelte di punti di riferimento teorici
Scelte metodologiche
Percorsi didattici
Modalità di comunicazione fra operatori
Modalità di incontro coi genitori
Rapporti con il territorio
Programmazione e verifica
Il progetto pedagogico si attua all’interno di un ambiente educativo che
nella sua organizzazione è legata a persone, tempi, spazi, modalità e
strategie; contribuendo al benessere emotivo e allo sviluppo cognitivo del
bambino.
“Chi vuol fare del bene ad un’altra persona deve farlo fin nei minimi particolari.”
William Blake, 1804
PREMESSA INTRODUTTIVA
Il nido d’Infanzia “Il Sole” nasce nel 1985 da una cooperativa di Bovolone
come centro per l’infanzia, per soddisfare le esigenze delle famiglie del
paese. Nel 1989 il servizio diventa comunale occupando la sede data dallo
stesso, in via Roma. Nel 2005 l’asilo nido si trasferisce nell’attuale sede di
via Lino Turrini, sede costruita appositamente dal comune vista la forte
richiesta del servizio da parte della cittadinanza.
Il servizio è gestito in convenzione con il comune di Bovolone tramite
appositi bandi di gara della durata di tre o cinque anni; dalla sua
fondazione ad Agosto 2010 è stato gestito dalla cooperativa sociale “Il
Giardino”, mentre da settembre 2010 è gestito dalla cooperativa “Codess
sociale” che è responsabile dell’attività educativa del servizio.
Codess sociale, la cui sede legale e amministrativa è situata a Padova in
via Boccaccio 96; è una cooperativa sociale di tipo A nata a Venezia nel
1979 che opera in tutto il territorio nazionale nel settore socioassistenziale, socio-sanitario e socio-educativo. Essa è certificata UNI EN
ISO 9001 per la progettazione e gestione di servizi rivolti a bambini,
giovani, disabili, anziani e persone in trattamento psichiatrico e secondo la
norma SA8000 per la responsabilità sociale e d’impresa.
CARATTERISTICHE AMBIENTALI
Il nido comunale “Il Sole” è sito a Bovolone in via Lino Turrini 92.
Numero di tel.: 045-7103713
Indirizzo e-mail: [email protected]
La struttura priva di barriere architettoniche è composta da un edificio
esagonale tutto a piano terra con cucina interna, lavanderia e circondato da
un giardino attrezzato.
E’ un servizio socio-educativo che accoglie bambini dai 3 mesi ai 3 anni e
la sua ricezione è di 60 bambini fino ad arrivare a un massimo di 72
bambini .
L’organico attualmente in servizio al nido è composto da 14 persone così
distribuite:
n. 10 educatrici di cui una con la funzione di coordinatrice
n. 2 ausiliarie
n. 1 cuoca
n.1 responsabile pedagogica.
COMPETENZE DEL PERSONALE
La coordinatrice:
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Coordina gli aspetti organizzativi generali del servizio in
collaborazione con la responsabile pedagogica;
Coordina gli educatori nell’elaborazione del progetto educativo e
nella verifica della sua attuazione, nella piena valorizzazione delle
risorse umane e professionali disponibili, nonché le attività sociopedagogiche e ludiche che si realizzano al nido;
Mantiene i rapporti coi genitori, con il comune, con il comitato di
gestione e con la cooperativa Codess sociale, per ogni eventuale
problema di rispettiva competenza connesso al buon andamento del
nido;
Tiene colloqui informativi coi genitori;
Si accerta sull’esito degli inserimenti e delle condizioni di salute dei
bambini frequentanti;
Cura i rapporti con le altre istituzioni per l’infanzia presenti sul
territorio;
Controlla la preparazione e la qualità degli alimenti, la pulizia e
l’igiene del nido;
Promuove e convoca incontri con tutto il personale del nido al fine di
realizzare occasioni costruttive
per determinare una maggiore
funzionalità del servizio;

Vigila sul corretto espletamento delle attività del personale
promuovendo e garantendo il rispetto delle decisioni organizzative
assunte.
Le educatrici:
sono operatrici che nel nido rispondono agli obiettivi di armonico
sviluppo psico-fisico, di socializzazione del bambino, nonché di
integrazione dell’azione educativa della famiglia.
Alle educatrici competono:
 le operazione di igiene e pulizia del bambino
 la somministrazione dei pasti
 la messa in atto della progettazione valutando passo per passo
l’idoneità della stessa in riferimento alle tappe evolutive dei
bambini di cui hanno la presa in carico.
Inoltre devono saper restituire ai bambini il significato delle loro
attività, delle loro produzioni personali e di quanto vivono
emotivamente.
Le ausiliarie:
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Si prendono cura della pulizia e dell’igiene del nido, compresi i
giochi con i quali i piccoli ospiti sono sempre a contatto, contribuendo
così a rendere accogliente e confortevole l’ambiente.

Contribuiscono alla realizzazione dei progetti educativi del nido,
lavorando in stretta collaborazione con il personale educativo.
La cuoca:
Prepara i pasti per tutti i bambini frequentanti, con particolare riguardo per
le diete speciali e per i lattanti;
 Controlla la merce che arriva verificando le temperature secondo le
indicazioni del manuale HACCP;
 Effettua gli ordini delle derrate alimentari;
 Collabora con il personale educativo nella realizzazione dei progetti
inerenti gli alimenti.
SETTING EDUCATIVO-PEDAGOGICO
Il progetto pedagogico si attua all’interno di un ambiente educativo che,
nella sua organizzazione è legata a spazi, tempi, modalità e strategie;
contribuisce al benessere emotivo e allo sviluppo cognitivo del bambino.
STRATEGIE E MODALITA’ ORGANIZZATIVE
FORMAZIONE GRUPPI:
I bambini attualmente iscritti per questo anno educativo sono 64 suddivisi
in 8 gruppi di età omogenea così distinti:
 2 sezioni lattanti
 2 sezioni di semidivezzi
 4 sezioni di divezzi
Le educatrici prendono in carico i bambini dal momento del loro
inserimento e fanno loro da riferimento per tutto il percorso al nido fino al
raggiungimento del terzo anno di età.
Il tema pedagogico di quest’anno è “Alla ri-scoperta della natura” e quindi
i nomi delle sezioni sono stati scelti in base a elementi facenti parte della
natura, in riferimento a dei progetti specifici che verranno attuati durante
l’anno.
Alla data di stesura del progetto, le sezioni sono così composte:
Sezione Piccoli:
- Goccioline: 7 bambini
- Ondine: 7 bambini
Sezione Medi:
- Nuvolette: 8 bambini
- Venticelli: 9 bambini
Sezione Grandi:
- Semini: 8 bambini
- Boccioli: 8 bambini
- Fiammelle: 10 bambini
- Raggi di Sole: 7 bambini
FINALITA’ E OBIETTIVI
Le finalità che questo Progetto Educativo si prefigge si possono così
riassumere:
• Realizzare in modo chiaro e trasparente un piano di offerta formativa,
rivolto a tutte le persone che usufruiscono del servizio;
• Garantire pari opportunità di crescita a tutti i bambini;
• Favorire al meglio il pieno sviluppo delle potenzialità di ciascuno.
La nostra azione educativa quindi promuove e sostiene:
* La crescita dei bambini attraverso esperienze che li aiutino ad
esprimere le proprie potenzialità, all’interno di un contesto quotidiano
in cui ogni bambino è riconosciuto soggetto attivo e competente;
* L’idea di bambino portatore di diritti, persona da ascoltare e
rispettare, grande osservatore, capace di cogliere gli stimoli; attivo,
dinamico e aperto alla relazione;
* Il confronto con la famiglia e il territorio, poiché viviamo il nostro
servizio come interlocutore privilegiato dell’agire educativo;
* La ricerca di lavoro costante del gruppo per promuovere e attivare
nuovi percorsi e modalità di formazione in base alle necessità
contingenti al servizio stesso.
Tra gli obiettivi del nostro lavoro, il metodo da noi applicato riconosce
come fondamentale il favorire e il promuovere l’autonomia del bambino,
attraverso un armonico sviluppo psico-fisico e sociale.
Le finalità diventano più specifiche negli obiettivi, che si concretizzano in
azioni, che fanno parte del bagaglio storico del servizio e in azioni sempre
nuove ed elaborate in un pensiero di ricerca pedagogica in continuo
divenire.
Gli obiettivi del nido si possono così suddividere in:
 Obiettivi generali: - conquista dell’autonomia personale;
- socializzazione fra pari e non.
- Obiettivi specifici: - favorire le capacità psico-motorie;
- favorire lo sviluppo affettivo e sociale;
- favorire lo sviluppo cognitivo;
- favorire la comunicazione verbale e il linguaggio.
NIDO COME SOGGETTO-RISORSA DEL
TERRITORIO
Il nostro servizio è inserito in un contesto di rete, all’interno della quale
riconosciamo la presenza e l’importanza di altri interlocutori, pertanto il
nostro nido promuove:
* Raccordo con l’amministrazione comunale e il comitato di gestione;
* Collaborazione con il comune per scelte amministrative e finanziarie;
* Collaborazione con l’azienda ASL di Legnago per alcuni inserimenti
lavorativi protetti;
* Partecipazione a corsi di aggiornamento organizzati dalla cooperativa
Codess e dal territorio;
* Raccordo con gli altri nidi del territorio gestiti dalla cooperativa
Codess sociale;
* Collaborazione con le Scuole dell’Infanzia del territorio;
* Accoglimento di stagisti e tirocinanti di scuole secondarie e di
università.
NIDO COME SOGGETTO-RISORSA DELLE
FAMIGLIE
Il nido valorizza il ruolo delle famiglie come soggetti attivi, garantendo
loro l’informazione sulla gestione del servizio e la più ampia
partecipazione: quale strumento di condivisione delle scelte educative e di
verifica delle attività. Il nostro atteggiamento nei confronti delle famiglie
si esplicita promuovendo:
* Colloquio: di ambientamento, post-ambientamento, di ripresa in
carico a richiesta e di fine anno educativo;
* Riunione di presentazione del servizio;
* Presentazione della progettazione;
* Riunione di sezione in itinere e finale;
* Laboratori con i genitori;
* Nido a porte aperte;
* Uscita didattica;
* Feste a tema.
La comunicazione e la collaborazione fra adulti serve a garantire una
conoscenza reciproca di modalità attuate dalle parti nei confronti dei
bambini stessi, situati nei vari contesti.
Il bambino molto piccolo dipende completamente dalle persone del suo
ambiente e le sue prime esperienze, i suoi primi approcci con la realtà sono
mediati e resi possibili dai genitori. Quanto più essi contribuiscono alla
realizzazione di esperienze positive tanto più il bambino desidererà entrare
in contatto con le persone e l’ambiente che lo circonda.
I bambini sono per noi educatori, il nucleo centrale dell’impegno al nido,
ma per arrivare a loro in modo significativo ed efficace è necessario
coltivare costantemente questa comunicazione con le famiglie.
I colloqui, le riunioni e i laboratori sono tutte occasioni per valorizzare al
massimo il rapporto nido/famiglia e per conoscere in modo approfondito la
storia personale di ogni bambino.
NIDO COME SOGGETTO- RISORSA DEI BAMBINI
Il nostro nido promuove l’idea di bambino, da ascoltare e rispettare,
riconosciuto nella sua individualità, pertanto l’intervento educativo pedagogico che attuiamo in questa struttura sostiene:

Dimensione dello spazio: il nostro gruppo di lavoro promuove una
ricerca permanente sull’idea di spazio educativo, rispettando
l’immagine di bambino competente, attivatore di strategie, di
esplorazione, di scoperte e di conoscenze. Quindi gli spazi pensati
all’interno della nostra struttura facilitano l’esperienza di ciascun
bambino, in una dimensione poli sensoriale, attraverso l’angolo
motorio, l’angolo della manipolazione e gli angoli fissi o proposti
quotidianamente;

Dimensione del tempo: nel considerare il bambino come persona da
ascoltare e rispettare, il nostro agito educativo è sempre predisposto e
strutturato verso la scoperta e la conoscenza di ciascuna individualità; di
conseguenza siamo sempre disponibili a offrire tempo di ascolto, di
approccio relazionale, rispettando le necessità e le disponibilità del
bambino stesso (quotidianità – pasto – sonno - cambio).

Dimensione dell’apprendimento: all’interno di un contesto educativo,
l’agito del bambino è promotore di autonomia, esperienze ed
esplorazioni e non può che essere riletto da noi educatori come rilancio
della nostra azione educativa, cercando di porre sempre attenzione
all’uso dell’osservazione, dell’ascolto e dell’esperienza;

Dimensione della relazione: intesa come dinamica centrale che porta
il bambino e gli adulti a sentirsi riconosciuti, pensati e ascoltati in uno
spazio educativo e sociale. Il personale educativo promuove una
relazione cognitiva che, da parte dell’adulto contiene il principio del
prendersi in carico problemi, soluzioni e questioni del bambino,
facendolo diventare protagonista del proprio essere. I bambini saranno
pronti ad acquisire la capacità e la sensibilità per il superamento della
visione egocentrica della realtà;

Dimensione del gioco: attraverso il gioco come scoperta, il bambino
è stimolato nella sua intelligenza creativa, esplorativa, motoria e
relazionale. L’esperienza quotidiana al nido offre infatti l’opportunità di
sperimentare, attraverso tutti i sensi, il gioco di esplorazione per
scoprire di che cosa è fatto il mondo. Inoltre la dimensione polisensoriale, intrinseca alla vita del nido, consente al bambino di
sperimentare con materiali naturali, giochi strutturati e didattici,
musicali, ecc….
SPAZI
Il nido è esperienza in uno spazio. Lo spazio è un contesto dalle
caratteristiche peculiari e uniche, preparato e predisposto nel particolare
per la costruzione dell’identità del bambino. Come personale del nido,
proprio in ragione del fatto che si accolgono bambini anche piccolissimi,
vogliamo dimostrare, allestendo i nostri ambienti, le ragioni di un
intervento strutturale e di contenuti intimamente connessi e in stretta
relazione tra loro per favorire lo sviluppo e il diversificarsi dell’identità di
ogni bambino. La costruzione dell’esperienza di sé, di sé in mezzo agli
altri, diviene quindi uno dei principi guida nel lavoro di definizione e
realizzazione delle caratteristiche dello spazio al nido per consentire
scambio, relazione, curiosità, privacy, scoperta, riflessione, evoluzione,
piacere, cambiamento e trasformazione.
Nelle sezioni gli spazi sono suddivisi in angoli, pensati in base all’età dei
bambini e così denominati:
- angolo morbido
- angolo lettura
- angolo attività
- angolo cucina
- angolo travestimenti
- angolo gioco
- angolo motorio
Vi sono poi il salone, luogo di incontro e di gioco comune, quattro bagni
strutturati a misura di bambino dotati di lavabo, waterini e fasciatoi; tre
stanze della nanna: una per i lattanti allestita con culle e due per i medi e
grandi, allestite con lettini.
SEZIONE LATTANTI
Si tratta di due sezioni in cui l’organizzazione degli spazi consente la
possibilità di esplorazione e di movimento, in un clima di intimità e
tranquillità; questo grazie a spazi stabili, riconoscibili e rassicuranti,
composte dai seguenti angoli:
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Angolo morbido: privilegiato, predisposto con tappeti e cuscini,
pensando alle esperienze legate al contenimento e alla polisensorialità
dei piccolissimi.
Angolo dello specchio: in cui il bambino può esplorarsi e
sperimentarsi a livello visivo e motorio.
Mobile primi - passi: attrezzato per dare un aiuto e un sostegno ai
bambini che iniziano a sperimentare la loro capacità deambulatoria.
Angolo del pasto: tranquillo e accogliente pensato e strutturato per il
momento del pasto prima e dopo lo svezzamento.
Cameretta: rilassante e riservata, strutturata per il momento del
riposo.
Bagno: adibito e strutturato per la cura e l’igiene, utilizzato però
anche come luogo di esperienze manipolative legate ai travasi con
l’acqua, acqua colorata, ecc.
SEZIONE SEMIDIVEZZI
Le sezioni adibite ai gruppi semidivezzi hanno una certa stabilità per
quanto riguarda gli angoli, perché in due sezioni è presente una
macrostruttura rigida dotata di scale, pedana e scivolo, mentre nelle altre
due sezioni è presente una struttura fissa per il gioco simbolico, pertanto,
queste rendono difficile il modificarsi degli altri spazi quindi
l’organizzazione degli stessi è più legata alla proposta dei materiali di
gioco e dei momenti di attività. Sono inoltre presenti i seguenti angoli:
*
Angolo motorio: macrostruttura in legno con scale, scivolo, pedana e
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sottopedana, in cui i bambini possono sperimentare il movimento.
Angolo del gioco: in un luogo predisposto con oggetti e materiali il
bambino può spontaneamente e in autonomia scoprire e scoprirsi.
Angolo lettura: con libri adeguati all’età dei bambini, creato per
stimolare la lettura e l’arricchimento del linguaggio.
Angolo del pasto: pensato e strutturato principalmente per il pasto,
ma utilizzato anche per attività a tavolino come disegni, collage e
manipolazione.
Angolo simbolico e dei travestimenti: predisposto e strutturato per
l’identificazione del vissuto quotidiano.
Cameretta: pensata e predisposta per il momento del sonno.
Bagno: adibito e strutturato per la cura e l’igiene,utilizzato però
anche come luogo di esperienze manipolative legate ai travasi con
l’acqua.
SEZIONE DIVEZZI
La disposizione degli spazi di queste stanze ha raggiunto una sua
funzionalità in riferimento ai momenti di routine, alle attività e al gioco.
L’organizzazione di questi spazi deve inoltre tenere conto delle esigenze
dei bambini, del loro diverso modo di aggregarsi ai compagni, delle loro
scelte anche di gioco autonomo. Quindi, pur mantenendo una certa
stabilità funzionale, l’ambiente si adatta e si modifica per e con loro.
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Angolo della lettura: creato per favorire l’approccio all’ascolto
scoprendo il libro in autonomia o con l’intervento narrativo dell’adulto.
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Angolo dei travestimenti: allestito per favorire l’evocazione dei
vissuti quotidiani, sperimentando nel “far finta” azioni e ruoli.
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Angolo della cucinetta: strutturato come una piccola cucina in
miniatura, predisposto per dare la possibilità ai bambini di sperimentare
e sperimentarsi sia attraverso il gioco simbolico, sia attraverso la
manipolazione di materiali poveri (farine, pasta, …).
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Angolo dell’arte: strutturato con pannelli a muro per la pittura o il
disegno in verticale.
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Angolo del pasto: pensato e strutturato principalmente per il pasto,
ma utilizzato anche per attività a tavolino come disegni, collage,
manipolazione, ritaglio.
*
Cameretta: pensata e predisposta per il momento del sonno.
*
Bagno: adibito e strutturato per la cura e l’igiene, utilizzato però
anche come luogo per il gioco con l’acqua.
SPAZI COMUNI
All’interno del nido vi sono poi spazi in comune, usufruibili da tutti i
gruppi del nido, in alcuni momenti della giornata e per attività specifiche
di laboratorio.
Ingresso: zona di accesso per l’entrata e l’uscita dei bambini e dei
loro accompagnatori e spazio informativo per i genitori.
2. Corridoio e salone: zona di transito durante i momenti di
accoglimento/ricongiungimento, utilizzato dai bambini anche come
spazio motorio.
3. Giardino: posto ai lati del nido è accessibile direttamente dalle
sezioni, è suddiviso in tre ampi spazi in base alle età dei bambini e
strutturato con attrezzature ludiche quali: castello, rete, casetta, tricicli,
scivolo, gazebo, inoltre favorisce un primo approccio con la natura e il
suo modificarsi in base alle stagioni.
1.
SPAZI AD USO DEL PERSONALE
Nel fabbricato è collocata anche una zona adibita ai servizi di cucina,
lavanderia, uffici, saletta adulti, spogliatoio e magazzino.
CUCINA: composta da una dispensa e da un locale spazioso e ben
attrezzato, in cui la cuoca quotidianamente prepara i cibi in base all’età dei
bambini, seguendo il menù elaborato dall’ASL 21, tenendo conto delle
esigenze nutrizionali ed energetiche dei bambini in questa fascia d’età e
rispondendo anche alle esigenze dei bambini che devono seguire diete
speciali.
LAVANDERIA: locale attrezzato con lavatrice e asciugatrice per il
lavaggio di ciò che si usa giornalmente (bavaglie, asciugamani, lenzuola) e
per la pulizia dei giochi che utilizzano i bambini.
UFFICI: vengono utilizzati dalla coordinatrice e dalle educatrici per
svolgere il lavoro d’ufficio, sono attrezzati come centro raccolta dati e
vengono inoltre utilizzati come spazi per i colloqui con i genitori.
SALETTA ADULTI: è uno spazio adibito ai momenti di attesa dei genitori
in ambientamento, viene inoltre utilizzato dal personale per incontri
collettivi o con il comitato di gestione.
SPOGLIATOIO: contiene gli armadietti personali di tutti gli operatori
dell’asilo nido.
MAGAZZINO: è una stanza adibita a deposito, sia per i giochi, che per le
scorte dei prodotti di pulizia e igiene.
All’interno della struttura sono presenti tre stanze da bagno per gli adulti di
cui una attrezzata per le persone diversamente abili.
PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA
La programmazione educativa garantisce la qualità del nido. Deve essere
costruita intorno al bambino, inteso come individuo sociale, competente e
protagonista della propria esperienza.
La programmazione consiste nell'elaborazione degli interventi in funzione
delle esigenze di ciascun bambino e nella predisposizione delle condizioni
più idonee ad uno sviluppo armonico di tutte le dimensioni della
personalità, dell'intelligenza all'affettività, dalla socializzazione alla
motricità.
La programmazione non può essere né rigida né schematica, ma
“sperimentale” tenendo costantemente presente il “filo” che lega il
soggetto che apprende con gli oggetti d’apprendimento. Pertanto la
programmazione deve consentire:
 di agire sul piano educativo sulla base di un progetto definito a
monte;
 di proporre al bambino esperienze non solo spontanee e casuali ma
che rientrano all’interno di un quadro coerente;
 di “leggere” i comportamenti cognitivi dei bambini e di collocarli
all’interno di una cornice che li possa spiegare;
 di fornire all’adulto uno strumento utile per analizzare l’influenza
che le circostanze ambientali possono avere nello sviluppo, al fine di
individuare una corretta stimolazione del bambino che varia da
soggetto a soggetto.
Il progetto educativo viene elaborato in tempi diversi da quelli dedicati alle
attività con i bambini e vede coinvolte tutte le figure che interagiscono
all'interno del servizio.
Nel gruppo di lavoro viene garantito e valorizzato sia l'apporto personale
nella costruzione dei percorsi educativi, organizzativi e operativi, sia un
confronto costruttivo tra le singole professionalità nel definire le ipotesi,
nel prospettare le strategie e le procedure educative da attuare, nel
verificare i percorsi realizzati.
Le principali fasi della programmazione sono:
 Osservazione del bambino: che permette di raccogliere le
informazioni utili sui bambini e di determinare i loro bisogni, le loro
aspettative e il modo di relazionarsi al mondo esterno e agli adulti.
Questo permette di individuare percorsi e attività centrati sul singolo
e sul gruppo.
 Definizione degli obiettivi: gli obiettivi esplicitano i percorsi
individuati, che vedono i bambini al centro di quella strada che li
porterà alla conquista delle autonomie personali, alla conoscenza del
proprio corpo, al favorire la coordinazione senso motoria, alla
conoscenza dell'ambiente intorno a sé, alla sensibilizzazione delle
capacità grafiche-manipolative e alla socializzazione.
 Elaborazione delle attività e dei progetti: questa elaborazione aiuta i
bambini a vivere la routine al nido in modo più sereno e consapevole,
perché li aiuta ad acquisire le prima e fondamentali conoscenze
dell'ambiente intorno a sé.
La programmazione si articola in:
 attività o campi d’esperienza
 progetti specifici con valenza sull’anno educativo in cui
vengono proposti
 progetti consolidati, proposti ogni anno.
ATTIVITA’
Il gioco è la principale attività del bambino e riveste un ruolo formativo
determinante per lo sviluppo della sua personalità. Esso nasce da un
bisogno interiore che lo spinge a muoversi, ad agire, a operare sulle cose
che lo circondano e a inventare le cose che vorrebbe possedere. Il gioco è
considerato come il modo più naturale di costruire i propri modelli di
conoscenza e di comportamento. Di conseguenza tutte le attività del nido
sono espresse in forma ludica. Le attività che vengono proposte ai bambini
riguardano:
- attività grafico-pittoriche;
- attività manipolative;
- attività linguistico-cognitive;
- attività motorie;
- attività simboliche.
Tutte queste attività vengono dichiarate all’interno dei “Campi
d’esperienza”.
Si è voluto inserire infatti la terminologia propria dei campi d’esperienza,
già delineati con “Gli orientamenti della Scuola dell’Infanzia” del 1990.
Quindi è possibile, per analogia e con le opportune differenziazioni,
pensare a una classificazione dei campi d’esperienza anche per il nido,
utile all’educatore per avere riferimenti definiti con cui confrontarsi.
“I campi d’esperienza sono luoghi del fare e dell’agire del bambino,
orientati dall’azione consapevole degli insegnanti che introducono ai
sistemi simbolici- culturali. Le scuole, all’interno della loro autonomia
didattica, articoleranno i campi d’esperienza al fine di favorire il percorso
educativo di ogni bambino, aiutandolo a orientarsi nella molteplicità e
nella diversità degli stimoli e delle attività”.
Campi di esperienza
I campi di esperienza all’interno dei quali inseriremo le attività e le
esperienze sono così riassumibili:
LA CORPOREITA'
Per favorire la conoscenza della corporeità in una dimensione ludica,
i
processi
di
attenzione
alle
proprie
caratteristiche,
l’identificazione sessuale, l’espressione di benessere e malessere,
la stima del pericolo, l’attenzione verso gli altri e il processo
di acquisizione dell’autonomia sfinterica e motoria.
Il corpo in movimento è l’ambito di esperienza della corporeità e della
motricità in cui si valorizza il corpo come strumento per comunicare, per
costruire l’identità personale attraverso la percezione di sé.
ESPERIENZE: Giochi a contenuto motorio (liberi e strutturati, simbolici,
imitativi, con attrezzi e materiali o solamente sperimentando il proprio
corpo, giochi individuali o di gruppo), giochi per vivere lo spazio con
movimenti e posture diverse, percorsi, movimenti ritmici, gattonare,
rotolare, saltellare, lanciare.
L’IDENTITA’ E LE RELAZIONI
Per favorire la costruzione della propria identità, la capacità di instaurare
rapporti soddisfacenti con gli altri e di riferirsi a norme di comportamento
e di relazione, sviluppare la capacità di riconoscere ed esprimere emozioni
e sentimenti, sviluppare il sentimento di appartenenza, il controllo e la
canalizzazione dell’aggressività, il rispetto delle regole nei giochi e nella
vita comunitaria, il consolidamento della fiducia in se’ stessi.
Il sé e l'altro è l’ambito d’esperienza che riguarda la maturazione
dell’identità, la conquista dell’autonomia e lo sviluppo delle competenze
per la formazione della personalità del bambino, che si percepisce inserito
nella sfera sociale grazie al suo essere in relazione con gli altri e conosce le
differenze.
ESPERIENZE: Giochi con regole da comprendere e rispettare, attenzione
e valorizzazione delle regole e delle ritualità nei momenti di vita
quotidiana (durante la merenda si sta seduti, durante gli spostamenti si da
la mano ai compagni).
L’AMBIENTE E LE COSE: SENSORIALITA’ E PERCEZIONE
Per esplorare , scoprire e organizzare le prime conoscenze sul mondo ,
stimolando le capacità di osservazione, esplorazione, manipolazione,
l’acquisizione della capacità di formulare ipotesi e di verificarle, il
riconoscimento di problemi e la possibilità di affrontarli e risolverli, la
prima acquisizione della dimensione temporale degli eventi , il rispetto.
La conoscenza del mondo è l’ambito d’esperienza relativo
all’esplorazione, scoperta e prima sistematizzazione delle conoscenze sul
mondo della realtà naturale ed artificiale; rappresenta la prima formazione
di atteggiamenti ed abilità di tipo scientifico. Si rivolge, inoltre, alla
capacità di raggruppamento, ordinamento, quantificazione e misurazione
di fatti e fenomeni della realtà, alle abilità necessarie per interpretarla e per
intervenire
consapevolmente
su
di
essa.
ESPERIENZE: Analisi delle caratteristiche di cose, oggetti , animali
attraverso attività di riconoscimento, esplorazione, formulazione di
ipotesi; acquisizione della dimensione temporale degli eventi e delle
esperienze mediante attività (prima fra tutte l’individuazione della
ripetitività del ciclo giornaliero al nido); osservazione dei fenomeni
naturali ( esperimenti con l’acqua, la partecipazione diretta di esperienze di
cucina con la preparazione di cibi per rilevare i cambiamenti che si
verificano con il lavoro delle mani , lavorazione di materiali diversi).
COMUNICAZIONE E LINGUAGGIO
Per favorire il conseguimento di una reale capacità di comunicazione (uso
corretto delle regole implicite della lingua, ascolto e comprensione dei
discorsi degli altri, capacità di descrivere e raccontare eventi personali e
situazioni).
Discorsi e parole è l’ambito in cui il bambino apprende la capacità di
comunicazione verbale, impara a dialogare e riflettere. Attraverso la
conoscenza della propria lingua il bambino costruisce e consolida la
propria identità personale e culturale aprendosi così ad altre culture.
ESPERIENZE: Conversazioni regolate dall’adulto nel piccolo e nel grande
gruppo, letture di storie e fiabe, filastrocche, canzoni.
MANIPOLAZIONE, ESPRESSIONE
Per favorire l’esplorazione dei diversi mezzi espressivi, lo sviluppo delle
capacità manipolative, percettive, visive; valorizzare le esigenze espressive
di ciascun bambino, rafforzando la fantasia, l’immaginazione, la creatività,
controllo e gestione dei moti affettivi ed emotivi.
… Un bambino nella prima infanzia non impara perché qualcuno gli dice
“la realtà è giusta” e gliela fa conoscere, ma perché può farne
l’esperienza in condizioni fisiche, affettive che lo rendono interessato e
permeabile a quanto gli si presenta. Il bambino non socializza perché sta
con tante persone (grandi e piccole) ma perché realizza degli scambi
soddisfacenti…
Winnicott
I PROGETTI DEL NIDO
… “ALLA RI-SCOPERTA DELLA NATURA” …
Il tema scelto quest'anno per la programmazione didattica è: “Alla
riscoperta della natura...”.
Se il modo migliore per acquisire conoscenze, a tutte le età, è quello di fare
esperienze pratiche, allora proveremo a creare per e con i vostri bambini,
un mondo organizzato sull'arte del fare e sull'uso dei sensi, per portali a
conoscere la natura e tutte le sue componenti, in piena armonia con tutti gli
elementi naturali che possiamo mettere a loro disposizione.
Ci proponiamo di fare attività nelle quali i bambini saranno stimolati ad
utilizzare i sensi per mettersi in contatto con la natura e sviluppare abilità
diverse, attraverso l'esplorazione, l'osservazione e la manipolazione.
L'educazione alla percezione sensoriale e l'osservazione sono normalmente
propedeutiche all'attività manipolativa e alla realizzazione di lavoretti, che
saranno tanto più completi ed elaborati in base all'età e all'acquisizione di
capacità fino e grosso motorie.
Ogni attività che faremo con i vostri bambini darà loro la possibilità di
sperimentarsi in prima persona nella conoscenza degli elementi naturali,
nell'osservazione di gesti legati ad obiettivi per favorire la socializzazione
e la solidarietà del gruppo.
Giocare, osservare e conoscere saranno alcuni dei verbi guida del nostro
progetto educativo; per arrivare ad una sempre più dettagliata conoscenza
della natura, dei suoi ritmi in termini metereologici e stagionali, dei suoi
profumi e odori, dei suoi sapori, dei colori e di tutti gli elementi animali e
vegetali che ne fanno parte.
I bambini hanno bisogno di posti dove fare ed elaborare le proprie
esperienze con i sensi e con i quattro elementi (acqua, aria, terra, fuoco).
Inoltre hanno bisogno delle piante, dei piccoli organismi, dei colori, dei
profumi, della luce e dell’ombra, del calore, del freddo, del vento, del
clima mutevole nelle varie stagioni per compensare il loro equilibrio
psicologico e spirituale.
La natura quindi come luogo d’incontro tra tutti i bambini delle diverse età
e tra gli adulti, esperienze di vita e per la vita, di osservazione, di
sperimentazione, di costruzione per esercitare le loro abilità anche in
termini motori e psicomotori oltre che di affinamento delle abilità
manipolative, ma anche di sviluppo della fiducia in se stessi e nella
conoscenza dei limiti.
Queste esperienze permetteranno ai bambini di:
 percepire l'ambiente attraverso la manipolazione;
 sperimentare la conoscenza di odori, sapori, profumi... attraverso
prodotti reali quali ad esempi cibi (frutta e verdura), spezie
profumate ed erbe aromatiche (cannella, lavanda, rosmarino...),
materiali quali legno, sughero, ma anche stoffe morbide, ruvide,
pelose...;
 usare tutti i sensi (tatto, olfatto, gusto, udito e vista) per approcciarsi
al mondo, per esplorarlo nei suoi particolari ed arrivare così alla
conoscenza dei propri limiti, delle proprie preferenze in merito a ciò
che può piacere e a ciò che non si gradisce sentire, odorare, gustare...
Una “conoscenza naturale” della natura, dove nessun gesto è
obbligato ma voluto dal bambino stesso per la sua curiosità, per la
sua voglia di provare a sperimentarsi al mondo assieme agli altri;
 sensibilizzare ad accorgersi degli altri siano essi bambini, adulti,
cose, piante o animali, apprezzandoli nella loro diversità e avendone
rispetto.
“Non vi è libertà se siamo costretti a rispondere a stimoli obbligati”
E. Fromm
La natura ci propone tantissime opportunità di esperienza se impariamo a
non averne paura, se educhiamo i vostri bambini alla conoscenza dei
materiali che la compongono. Un approccio delicato e costruttivo
all'ambiente “natura” permetterà ai bambini di giocare con essa tramite, gli
innumerevoli materiali che ci offre quotidianamente.
MODALITA' D’ESECUZIONE
Parola chiave della nostra progettazione è “laboratorio”.
Attraverso questa “strategia del fare”, i bambini vengono sollecitati nelle
capacità di scoperta, di apprendimento, di creazione, di composizione, di
relazione, di ascolto...
In quest’ottica i laboratori possono essere definiti come “spazi per il gioco
e gli apprendimenti”, specificatamente strutturati per lo svolgimento di una
serie particolare di attività. I laboratori si prefiggono lo sviluppo dei cinque
sensi, che coinvolge i bambini nell’esplorazione, scoperta e prima
organizzazione delle conoscenze della realtà, alla quale si rivolgono con
curiosità e interesse. I bambini infatti, cercano continuamente relazioni con
le cose che li circondano: vogliono toccare, manipolare e sperimentare
tutto. E’ con le mani, con la bocca, con tutto il corpo e la mente che
elaborano le loro conoscenze e costruiscono gradatamente la loro
personalità.
L’organizzazione delle attività avviene secondo un piano settimanale.
Verranno eseguite con i bambini attività inerenti alla progettazione ma ci
saranno anche momenti per il gioco libero e per fare attività non strutturate
ma non per questo meno importanti. Infatti anche il “non fare” è un
momento molto importante al nido; un momento di “riflessione” personale
del bambino, che gli serve ad elaborare e metabolizzare i contenuti
didattici appresi.
La settimana sarà così programmata:
lunedì
martedì
mercoledì
giovedì
venerdì
Laboratorio di
sezione:
Progetto dei 4 Laboratorio di
Attività
Laboratorio di
intersezione:
elementi
libera
gruppo
naturali (acqua,
Progetto dei
aria, terra e
cesti delle
Per consolidare
Per gruppo
fuoco)
riscoperte
il gruppo, i ritmi
intenso come
e le routine al
l'insieme di
Per sezione
Intersezione
nido dopo il
bambini della
intesa come
intesa come
fine settimana
stessa stanza di l'insieme di tutti
l'incontro di
trascorso in
appartenenza
i bambini
bambini di età
famiglia
Piccoli, di tutti i
diverse
Medi e di Tutti i
Grandi.
Attività
motoria e/o
Attività di
rilassamento
Fatta con
percorsi atti a
sviluppare la
motricità in
alternanza a
momenti
rilassanti.
Laboratorio di Gruppo
Per gruppo intendiamo i bambini della stessa età appartenenti alla stessa
stanza.
I nomi delle stanze come d’abitudine rispecchiano il tema pedagogico
scelto:
o Le Goccioline (lattanti) con educatrice di riferimento Beatrice
o Le Ondine (lattanti) con educatrice di riferimento Jessica
o Le Nuvolette (semi-divezzi) con educatrice di riferimento Ambra
o I Venticelli (semi-divezzi) con educatrice di riferimento Gloria
o I Semini (semi-divezzi) con educatrice di riferimento Angela
o I Boccioli (divezzi) con educatrice di riferimento Eleonora
o Le Fiammelle (divezzi) con educatrice di riferimento Elisa F.
o I Raggi Di Sole (divezzi) con educatrice di riferimento Lara
Ogni educatrice sceglie ad inizio anno l’argomento del proprio
laboratorio in base all’età dei bambini a cui fa riferimento e alle
capacità e predisposizioni tecniche insite in ognuna di loro.
 Beatrice seguirà il rimo delle stagioni considerando i cambiamenti
che fanno parte di ognuna di esse. Attraverso gli elementi
atmosferici, la frutta e la verdura con i loro bellissimi colori e
forme e sapori, farà vivere ai vostri bambini un viaggio alla
scoperta delle bellezze
partendo dall'autunno, all'inverno
passando dalla primavera che fa sbocciare ogni fiore fino ad
arrivare alla calda e luminosa estate.
 Jessica attuerà il progetto della cura del corpo, inteso come la
pratica di custodire e promuovere la possibilità di esistere
cogliendo i propri confini corporei, i propri tratti fisici, alla
scoperta di sé messo in relazione con l'altro.
 Ambra e Elisa F. approfondiranno la conoscenza della natura
attraverso la manipolazione di materiali malleabili favorendo e
soddisfacendo i bisogni istintuali legati alle pulsioni. Ogni attività
richiederà l'uso dei sensi e questo permetterà ai bambini di
addentrarsi e conoscere il mondo con e attraverso piccole parti di
esso.
 Gloria e Lara prepareranno i bambini alla scoperta delle mille
sfumature di colore che ogni giorno la natura ci regala. Il progetto
sui colori è una tappa fondamentale da far vivere ai bambini di
ogni età, perché li aiuta ad approcciarsi al mondo delle immagini
nelle sue dimensioni comunicative ed artistiche più ampie.
 Angela ed Eleonora si occuperanno del laboratorio sul cibo, sul
piacere di manipolarlo per creare qualcosa di magico, per
apprezzarne i sapori ma anche i colori, per scoprire che l'insieme
di più elementi uniti insieme porta a qualcosa di altro non
conosciuto. Cibo inteso come qualcosa che si può mangiare ma
cibo anche come oggetto da manipolare per fare “arte” nel senso
più ampio del termine usando... un po' di fantasia.
 Ilaria affinerà i cinque sensi nei vostri bambini. Il progetto nasce
dal desiderio di accompagnarli alla scoperta dei sensi favorendo
l'acquisizione di capacità percettive e capacità di esprimere
sensazioni ed emozioni. Nasce dall'esigenza di evidenziare,
mediante attività ludiche, le numerose potenzialità che permettono
ai bambini di esprimersi creativamente affinando tatto, vista,
udito, gusto e olfatto.
LABORATORIO DI SEZIONE
Nel giorno preposto a questo laboratorio faremo entrare al nido quattro
elementi che proveremo a rendere più famigliari ai vostri bambini: acqua,
aria, terra e fuoco/calore.
I laboratori inerenti ad ognuno degli elementi durerà all'incirca due mesi, il
tempo necessario per permettere una conoscenza amplia e costruttiva di
ognuno di essi, attraverso l'acquisizione di una sempre più forte
consapevolezza che queste sostanze sono tanto usate e conosciute da tutti
ma allo stesso tempo ci riservano sempre delle bellissime sorprese, dell'uso
che si può farne.
PROGETTO DELL'ACQUA
Motivazione
L'acqua è un elemento molto gradito ai bambini. In una società dove tutto
funziona a ritmi incessanti, il contatto con l'acqua porta al rilassamento, al
piacevole " lasciarsi andare " in un " sentirsi avvolgente ". L'acqua fluisce
sulla pelle, l'accarezza, traccia i confini del corpo e poi si ritrae, come per
lasciare spazio al formarsi dell'idea del nostro essere fisico, e poi ritorna a
lambire e a regalare nuove sensazioni, nuovi modi di percepirci.
Il contatto con l'acqua è un sentire tattile; il processo da cui si origina la
conoscenza del soggetto è un sentire/ascolto. E' il processo che dovrebbe
essere regalato ad ogni bambino perché possa diventare un adulto.
Come dice Wayer "E' proprio con il corpo che il bimbo entra in contatto
con il mondo", è proprio con il corpo, possiamo aggiungere, che si realizza
quella relazione biunivoca che fa riconoscere il soggetto a se stesso.
Vivere una buona relazione con l'acqua produce effetti benefici a livello
psicologico-corporeo. All'interno del progetto, l'educatore svolge un ruolo
determinante: "accompagna" il bambino verso la conoscenza dell'acqua,
diventa partecipe dell'azione educativa, complice di gioco, e dà rinforzi
positivi e calore affettivo ai bambini che ancora manifestano diffidenza.
In tal modo, l'esperienza che sì compie viene associata positivamente
all'acqua e, attraverso di essa, sarà permesso al bambino il controllo e
l'appropriazione di qualsiasi tipo di esperienza legata a questo elemento
naturale, che è parte integrante della nostra vita. Al nido vengono proposti
spesso giochi con l'acqua: con i travasi, immergendovi carta crespa di
colori diversi, mischiandola con la farina e la sabbia e anche quando ci
laviamo le mani o, da soli con il bicchiere quando mangiamo.
Tuttavia, uno dei momenti più significativi di contatto con 1'acqua e
maggiormente totalizzante per il bambino, è l'esperienza dei giochi dentro
le vaschette. L'acquaticità nelle vaschette viene fatta nell'ambiente del nido
più idoneo per questa attività. Generalmente viene proposta ad un piccolo
gruppo di bambini e in estate viene svolta in giardino. Usando delle
vasche in plastica nelle quali viene messa l'acqua tiepida insieme ad alcuni
giocattoli, tazze, contenitori, imbuti, bambole e comunque qualsiasi
oggetto o materiale che possa stimolare situazioni diverse. Questi oggetti
vengono proposti dall'adulto gradualmente in modo che ogni bambino
possa concentrare l'attenzione sulle sensazioni corporee prodotte dal suo
stesso gioco e vivere queste ultime in maniera per lui significativa.
Alcuni bambini entrano subito nelle vaschette, altri rimangono fuori ad
osservare, altri giocano ai bordi ma, a poco a poco, tutti quanti si
immergono nell'acqua, giocano insieme, si schizzano, fanno finta di
lavarsi.
L'acqua diventa così strumento di socializzazione, di scoperta, di
creatività, di conoscenza, di divertimento.
Persone coinvolte: tutti i bambini di tutte le età e le educatrici.
Tempi: periodo Novembre-Dicembre
Spazi: bagnetti, atelier e giardino
Materiali utilizzati:
 oggetti vari per i travasi (bicchieri, cucchiai, cannucce, scatoline,
bottiglie, pentoline, imbuti...);
 spugne;
 sapone e colori;
 disegni inerenti e materiali per il collage;
 suoni, rumori e canzoncine inerenti allo scorrere dell'acqua;
 carta, legno, sughero, plastica;
 farine, zucchero;
 sassi, conchiglie;
 vaschette e secchielli.
Attività ed esperienze proposte per i bambini lattanti:
 toccare l'acqua e sentire la temperatura calda/fredda;
 travasi in diversi recipienti;
 percepire il proprio corpo nell'acqua (piccoli bagnetti);
 coloriamo l'acqua con i colori a dita;
 ascoltiamo la pioggia;
 facciamo dei disegni.
Attività ed esperienze proposte per i bambini semi-divezzi e divezzi:
 creiamo le bottiglie colorate;
 laviamo le pentoline come i grandi;
 facciamo il bagnetto alle bambole;
 sperimentiamo e osserviamo i materiali che galleggiano e quelli che
affondano;
 facciamo le bolle con il sapone e le cannucce;
 assaggiamo l'acqua con e senza le bolle, l'acqua che ha sapore salato
e dolce;
 ascoltiamo la pioggia;
 facciamo dei disegni.
PROGETTO DELL'ARIA
Motivazione
L’aria è un elemento naturale molto importante e indispensabile essendo
vitale per la nostra esistenza. Con questa consapevolezza cercheremo di
creare tutte quelle condizioni possibili di esperienze per farle conoscere e
comprenderne la realtà in tutte le sue molteplici funzioni.
Non si vede, ma si respira, si percepisce con profumi gradevoli e non, ma
si rende visiva con gli effetti che produce, per esempio lo sbattere
improvviso di una porta, le foglie spazzate via bruscamente, il rumore
particolare delle fronde degli alberi, delle siepi.. in una giornata ventosa.
L’aria si respira, favorisce il movimento, asciuga, scompiglia, alimenta,
spegne piccole fiammelle, e se contenuta gonfia ad esempio i palloncini.
Gli obiettivi generali di questo progetto si possono così riassumere:
 promuovere attraverso i sensi, il corpo e la mente il contatto con
l'ambiente naturale circostante e potenziare quei tratti come la
curiosità, la spinta ad esplorare e capire, il gusto della scoperta, la
motivazione a mettersi alla prova;
 promuovere tramite l'osservazione, la manipolazione, la costruzione,
promuovere esperienze che favoriscano lo sviluppo dell'autonomia e
lo sviluppo delle competenze relative alle conoscenze degli elementi
naturali.
Persone coinvolte: tutti i bambini di tutte le età e le educatrici.
Tempi: periodo Gennaio-Febbraio.
Spazi: stanze, atelier e giardino.
Attività ed esperienze proposte per la sezione lattanti:
Per questo progetto le attività sono suddivise in base alla conoscenza che si
vuole fare di questo elemento vitale.
Percepire l’aria
In ogni momento della nostra vita siamo circondati dall’aria, eccetto
quando ci immergiamo sott’acqua. Tuttavia percepiamo l’aria in modo
particolare quando siamo in movimento. Quando c’è vento l’aria si muove
verso di noi, ne percepiamo il soffio sulla pelle. Se c’è forte vento
dobbiamo tenere ben stretto il cappello sulla testa, altrimenti vola via
Attività:
 fare le bolle di sapone;
 gonfiare e sgonfiare palloncini;
 soffiare.
Annusare l’aria
Senz’aria non saremmo in grado di percepire alcun odore.
Attività:
 annusare il profumo attraverso il cesto delle spezie;
 annusare diversi profumi spruzzati nell’aria.
Sentire l’aria
L’aria non porta con sé soltanto odori, ma anche suoni e rumori. Sentiamo
le voci e la musica, i clacson delle automobili o l’abbaiare del cane.
Tutti i rumori arrivano alle nostre orecchie tramite l’aria. Ma l’aria stessa
produce molti rumori, quando ad esempio c’è una forte corrente e il vento
sferza gli oggetti.
Attività:
 ascoltare il suono del soffio;
 ascoltare l’aria che esce dal palloncino.
Vedere l’aria
L’aria in se è invisibile e incolore in quanto trasparente. Ma è possibile
vedere l’aria in rapporto agli oggetti.
Attività:
 far girare una girandola e posizionarla all’esterno;
 fare aria con un ventaglio e cogliere l’effetto del movimento in
rapporto al materiale leggero (capelli, coriandoli, piume…);
 gettare all’aria dei coriandoli ed osservare come si muovono.
Attività ed esperienze proposte per le sezioni semi-divezzi e divezzi:
Percepire l’aria
Attività:







battere le mani vicino al proprio viso o del compagno;
sentire l’aria che il nostro corpo produce;
fare le bolle di sapone;
produrre l’aria calda con l’uso del phon;
produrre aria fredda azionando il ventilatore;
gonfiare e sgonfiare palloncini;
uscire dalla stanza e percepire il vento.
Annusare l’aria
Attività:
 annusare il profumo dell’aria;
 annusare diversi profumi spruzzati nell’aria;
 annusare i profumi dei diversi fiori.
Sentire l’aria
Attività
 prestare orecchio al proprio respiro e al suono del soffio;
 ascoltare l’aria che esce dal palloncino;
 ascoltare tutti i vari rumori che arrivano alle nostre orecchie;
 ascoltare la lettura di libri sulla funzione dell’aria.
Vedere l’aria
Attività
 far girare una girandola e posizionarla all’esterno;
 fare aria con un ventaglio e cogliere l’effetto del movimento in
rapporto al materiale leggero (capelli, coriandoli, piume…);
 gettare all’aria dei coriandoli ed osservare come si muovono;
 uso degli strumenti a fiato;
 costruzione di barchetta a vela e messa a bagno in un recipiente
d’acqua, causarne il movimento facendo aria con ventagli,
ventilatori...;
 con delle cannucce soffiare dentro l’acqua (o tempere) per creare
delle bolle.
PROGETTO DELLA TERRA
La terra è la madre di tutte le cose ed è quindi il primo fondamentale
elemento naturale.
L'ambiente che ci circonda è un campo d'esperienza che coinvolge i
bambini nella scoperta e nelle prime organizzazioni delle conoscenze sul
mondo naturale.
La conoscenza è intesa come scoperta autonoma di ciò che ci circonda,
utilizzando tutto quello che la natura fornisce gratuitamente.
Il nostro obiettivo è quello di promuovere esperienze e programmare
attività che forniscano lo sviluppo dell'autonomia nella scoperta e
permettano ai bambini di muoversi nell'ambiente, nel rispetto della sua
natura, e di conoscerlo e utilizzarlo per poter avanzare e fare scoperte utili
alla crescita individuale.
Ai bambini saranno quindi proposte attività inerenti soprattutto alla
manipolazione, ma anche di sperimentazione. Saranno comunque
entrambe esperienze sensoriali.
Persone coinvolte: tutti i bambini di tutte le età e le educatrici e la
collaborazione del personale ausiliario.
Tempi: periodo Marzo-Aprile
Spazi: stanze, atelier e giardino.
Materiali utilizzati:
 sabbia
 torba
 terriccio, erba, fiorellini del giardino del nido
 corteccia
 legnetti
 sassi
 bulbi
 contenitori di vario genere
 annaffiatoi
 palette
 rastrelli
 secchielli
 formine
 frutta e verdure utilizzate dalla cuoca
Prima esperienza: "ESPLORARE E MANIPOLARE LA TERRA"
Attività ed esperienze proposte per i bambini lattanti:
 toccare l'erba con le proprie manine e piedini
 sedersi, gattonare, camminare scalzi sul prato del giardino del nido
 camminare sulle foglie secche e manipolarle con le proprie mani
 manipolare diversi tipi di terra: sabbia, torba, argilla, pezzi di
corteccia e pietre
 mescolare la terra con l'acqua per sperimentare la diversa
consistenza.
Attività ed esperienze proposte per i bambini semi-divezzi e divezzi:
 tutte le attività proposte alla sezione piccoli
 manipolazione dei vari elementi naturali con l'utilizzo di strumenti
(palette, setacci, contenitori) e utilizzo della vasca della
manipolazione
 scoprire la diversa consistenza tra la terra secca e la terra umida con
l'utilizzo autonomo dell'acqua attraverso gli annaffiatoi
 osservare immagini sulla terra
 leggere insieme libri sulla terra e sulle sue funzioni
 utilizzare gli elementi naturali durante le attività didattiche (collage,
tempera, pasta sale...)
Seconda esperienza: "CREARE CON LA TERRA" (mese di Aprile)
Attività ed esperienze proposte per i bambini lattanti:
 formine con la terra umida
 manipolare i bulbi e il terriccio che piantumeranno poi la sezione dei
gruppi medi e grandi , e osservare l'educatrice e il personale
ausiliario che si prenderanno cura della piantina che nascerà
Attività ed esperienze proposte per i bambini semi-divezzi e divezzi:
 osservare le immagini disegnate sulla terra umida
 formine e secchielli con l'acqua e la terra
 svasamento e interramento di bulbi con il compito di accudire
(innaffiando loro stessi) la piantina che nascerà.
Terza esperienza: "SCOPRIRE I PRODOTTI DELLA TERRA”
Attività ed esperienze proposte per i bambini lattanti, semi-divezzi e
divezzi:
 manipolare frutta e verdura di stagione e assaggiare questi prodotti
 raccogliere i fiorellini del giardino e annusarli
PROGETTO DEL FUOCO/CALORE
Motivazione
Essendo il fuoco uno dei quattro elementi naturali, abbiamo pensato di
proporlo ai bambini attraverso esperienze legate sia alla percezione del
fuoco in sé, sia al fuoco pensato come fonte di calore. Il calore di un fuoco
può essere molto gradevole, ma è anche pericoloso perché ci si può
scottare e bruciare. Il calore mette quindi in guardia dall'avvicinarsi troppo
ad una fiamma o dal toccare un oggetto rovente.
Talvolta possiamo percepire il calore del fuoco anche quando questo non
arde più (ad esempio il cibo caldo nel piatto...).
Ai bambini saranno perciò proposte attività legate sia all' esperienza
percettiva del fuoco, che all' esperienza visiva del fuoco (realmente come
elemento o mediante immagini e colori).
Persone coinvolte: tutti i bambini di tutte le età, le educatrice e la cuoca.
Tempi: periodo Maggio-Giugno.
Spazi: stanze di riferimento di ogni gruppo, atelier, piazzetta, giardino e
cucina.
Materiali utilizzati:
 lana rossa, arancio, gialla
 riviste con foto e immagini del fuoco
 cannucce
 torce
 phon
 borse per l'acqua calda
 fiammiferi
 candeline
 travestimenti
 fogli e colori di vario genere
 contenitori di vario genere
Prima esperienza: "PERCEPIRE IL CALORE"
Attività per la sezione lattanti:
 Percepire il calore del corpo ponendo le mani sul viso
 Battere forte le manine
 Provare a sentire il calore del phon sui capelli e sul corpo
 Assaggiare una bibita calda
 Assaggiare il pane tostato
 Sentire le borse dell'acqua calda
 Sentire la diversità tra acqua calda e fredda nei diversi contenitori
Attività sezioni semi-divezzi e divezzi:
 Percepire il calore del corpo ponendo le mani sul viso
 Battere forte le manine
 Provare a sentire il calore del phon sui capelli e sul corpo
 Assaggiare una bibita calda
 Assaggiare il pane tostato
 Sentire le borse dell'acqua calda
 Sentire la diversità tra acqua calda e fredda nei diversi contenitori
 Strofinare le mani finché non diventano calde
 Vestirsi con indumenti pesanti e poi svestirsi per sentire la diversità
di calore
 Accendere una candelina e provare ad avvicinare le manine
 Accendere un fiammifero e provare ad avvicinare le manine
 Provare a sentire quando il piatto del pasto è caldo e quando è freddo
Seconda esperienza: "VEDERE IL FUOCO"
Attività sezione lattanti:
 Fare luce nel buio con le torce, una candela o un fiammifero
 Osservare le fiamme che si muovono soffiando
Attività sezioni semi-divezzi e divezzi:
 Fare luce nel buio con le torce, una candela o un fiammifero
 Osservare le fiamme che si muovono soffiando
 Visitare la cucina per vedere la cuoca che cuoce il pranzo e le pentole
sul fuoco
 Osservare immagini e foto del fuoco
Terza esperienza: "USIAMO IL COLORE PER CREARE IL FUOCO"
Attività sezione lattanti:
 Sperimentare l'utilizzo dei colori del fuoco (rosso, giallo, arancione)
con diverse tecniche
 manipolare la lana rossa, gialla e arancione
 manipolare la carta crespa rossa, gialla e arancione
 manipolare i materiali del colore del fuoco (farina gialla, pan
grattato, pasta pane colorata ecc.)
Attività sezioni semi-divezzi e divezzi:
 Sperimentare l'utilizzo dei colori del fuoco (rosso, giallo, arancione)
con diverse tecniche
 manipolare la lana rossa, gialla e arancione
 manipolare la carta crespa rossa, gialla e arancione
 manipolare i materiali del colore del fuoco (farina gialla, pan
grattato, pasta pane colorata ecc.)
 fare le fiamme con la cannuccia, l'acqua e il colore
 fare il collage con lana colorata
 fare il collage con la carta crespa
LABORATORIO DI INTERSEZIONE
Con questo laboratorio noi educatrici vorremmo creare un filo conduttore
tra le diverse età dei bambini che frequentano l'asilo nido. Stare con gli
altri e sperimentarsi nelle varie attività con chi è più piccolo o più grande,
con chi è semplicemente diverso e poco conosciuto, permetterà ai bambini
di sperimentare l'altro senza averne timore.
L'intersezione avverrà attraverso i “cesti delle riscoperte” che noi abbiamo
condensato in quattro tipologie. Questi contenitori avranno al loro interno
dei materiali naturali mensilmente controllati e aggiornati, che forniranno
ai bambini degli spunti di gioco e una conoscenza ravvicinata degli
elementi che li compongono.
Ecco che il bambino piccolo incanterà il grande per lo stupore nel vedere e
toccare qualcosa di nuovo e il bambino grande insegnerà al medio come
utilizzarlo e come giocare con quell'elemento che non è un giocattolo vero
e proprio.
Piccoli frammenti di realtà saranno messi a disposizione dei bambini e noi
educatrici assisteremo all'incredibile fantasia che loro useranno per
carpirne i segreti e diventare piccoli esploratori del “non conosciuto”.
Utilizzeremo quattro cesti:
1. “Il cesto degli odori e delle spezie”: fornito di barattolini e/o
sacchettini contenenti vari odori e profumi da annusare. Questi
materiali rispecchieranno in gran parte il ciclo delle stagioni, per
permettere a chi dovrà utilizzarlo di fare conoscenza sempre con
qualcosa di fresco e nuovo.
2. “Il cesto degli elementi naturali”: composto da materiali che la
natura ci dà e che spesso durante l'anno educativo utilizzeremo per
“fare arte” e per creare dei lavoretti. Questo cesto sarà composto ad
esempio da legnetti di varie dimensioni e colori, tappi e oggetti di
sughero, cose che usiamo quotidianamente che sono fatte di legno
come mestoli, anelli per le tende, mollette...
3. “Il cesto delle stagioni”: sarà composto da frutta e verdura fresca
che troviamo solo in quel particolare momento dell'anno. In autunno
ci saranno più castagne, pannocchie, zucche, mele, pere e uva
rispetto all'inverno dove il cesto porterà noci, arance, mandarini,
melograni, lenticchie, ceci, fagioli... La primavera porterà fagiolini,
fragole, pomodori... e l'estate limoni, meloni, zucchine...
4. “Il cesto delle stoffe”: ricco di tantissime varietà di stoffe morbide,
ruvide, pelose, crespe, setose, lanose, lisce, rugose... che faranno
vivere ai vostri bambini piacevoli sensazioni di morbidezza e
conoscenza dei vari materiali venendo a contatto con le parti del
corpo più sensibili quali viso, mani e piedi.
Il ruolo dell’educatrice è quello di facilitare il gioco senza dare
suggerimenti o lodi ai bambini sull’uso del materiale. Quando il gioco sarà
finito l’educatrice coinvolgerà i bambini nella raccolta degli oggetti,
perché rimettere in ordine fa parte del gioco ed è un’ importante abitudine
da acquisire.
Il giorno prescelto per fare questo laboratorio è come anticipato prima
nella griglia il giovedì di ogni settimana e verranno utilizzate le stanze di
riferimento e al bisogno anche l'atelier.
Gli obiettivi generali possono essere così riassunti:
 Favorire situazioni di comunicazione
 Esprimere emozioni, sentimenti
 Sollecitare la partecipazione a nuove esperienze
 Stimolare la curiosità
 Sperimentare esperienze nel piccolo e grande gruppo
 Aumentare progressivamente la capacità di attenzione
 Superare ansie e paure
 Condividere emozioni ed esperienze con gli altri
 Assumere ruoli diversi
 Usare gesti in modo espressivo e intenzionale
 Promuovere il riconoscimento e la denominazione delle emozioni
 Favorire l’espressione di sensazioni e sentimenti
 Favorire la conoscenza della corporeità in una dimensione ludica
 Sostenere il processo di acquisizione dell’autonomia motoria nel
piccolo e nel grande ambiente
 Adottare comportamenti adeguati alla situazione e all’ambiente:
camminare, correre, saltare, fermarsi, ecc
 Favorire il coordinamento oculo-motorio
 Interpretare ruoli diversi con i linguaggi del corpo
 Comunicare con i gesti delle mani
 Accettare semplici travestimenti
 Favorire le prime esperienze di rappresentazione
 Favorire situazioni di espressione
 Manipolare materiali diversi
 Attribuire il significato alla produzione grafica prodotta
 Imparare a conoscere le caratteristiche di materiali differenti
 Usare la voce modulando i suoni
 Esprimere con parole le sensazioni provate per arricchire il linguaggio
 Esplorare con interesse l’ambiente esterno
 Distinguere materiali in base alle caratteristiche
 Stimolare la formulazione di domande.
Schema dei momenti di intersezione
Giorno di
intersezione
Intersezione tra:
Intersezione tra:
Intersezione tra:
Intersezione tra:
1° GIOVEDI
venticelliboccioli
seminifiammelle
ondine-raggi di
sole
nuvolettegoccioline
2° GIOVEDI
boccioli-semini
venticellifiammelle
3° GIOVEDI
boccioli-ondine
fiammellegoccioline
venticelli-raggi
di sole
semini-nuvolette
4° GIOVEDI
boccioligoccioline
fiammelleondine
venticellinuvolette
semini-raggi di
sole
5° GIOVEDI
venticelli-ondine
seminigoccioline
bocciolifiammelle
raggi di solenuvolette
6° GIOVEDI
venticelligoccioline
semini-ondine
boccioli-raggi di
sole
fiammellenuvolette
ondine-nuvolette goccioline-raggi
di sole
PROGETTO CONTINUITA' NIDO-SCUOLA
DELL'INFANZIA
Motivazione del gruppo
Il progetto nasce per facilitare il passaggio dei bambini divezzi alla scuola
dell'infanzia. Le esperienze dei bambini sono costellate da numerosi
passaggi e il modo in cui avvengono e vengono vissuti lasciano
sicuramente un segno.
I cambiamenti insiti in ogni fase di crescita e in ogni “passaggio”,
dovrebbero essere accompagnati da situazioni che “supportino” il bambino
permettendogli quindi di vivere le varie esperienze senza situazioni di
disagio e di disorientamento.
Si prevede pertanto un percorso che attraverso proposte di attività e l'uso di
strumenti idonei, offrano al singolo bambino e al gruppo, l'opportunità di
elaborare attivamente e coscientemente processi di integrazione tra le
esperienze del nido e quelle della scuola dell'infanzia.
Il percorso parte dall'area emotivo-sociale-relazionale e attraverso attività
mirate arriva a quella cognitiva; i bambini saranno cosi' più sereni e
tranquilli a lasciare il “conosciuto” per andare verso una realtà
completamente nuova e diversa qual'è appunto la scuola dell'infanzia.
Questo progetto di continuità è sostenuto dalla “presa in carico del
bambino” da parte degli adulti (educatrice di riferimento-genitorieducatrici della scuola) che si esprime attraverso un lavoro metodologico
che prevede la condivisione tra il nido e la scuola dell'infanzia che avviene
tra la coordinatrice del primo e la referente didattica delle scuole
dell'infanzia.
Negli incontri fatti tra Febbraio e Marzo si fisseranno le date delle visite
dei bambini e le attività da fare in vista dell'incontro tra i bambini delle
diverse età.
Fasi del Progetto
“Conosciamo nuovi amici...”
Attraverso l'intensificazione delle attività di intersezione durante il pasto, il
gioco e i momenti relazionali, invitiamo i bambini a rapportarsi anche con
le altre educatrici e i bambini (coetanei e non), cercando di aiutarli a
relazioni con un numero di coinvolti più ampio del solito.
“Prepariamo un regalo...”
I bambini assieme alle loro educatrici di riferimento prepareranno un
pensiero da portare agli amici della scuola dell'infanzia.
Il lavoro sarà inerente al tema precedentemente stabilito nell'incontro tra le
coordinatrici dei servizi.
“Dove andiamo oggi?...”
I bambini nel giorno stabilito saranno accompagnati dai genitori alla futura
scuola dell'infanzia.
All'entrata troveranno le educatrici del nido ad aspettarli per trascorrere
un'oretta in compagnia dei nuovi amici e per conoscere anticipatamente
alcuni degli spazi che l'anno prossimo frequenteranno.
Ruolo dell'educatrice
Le educatrici coinvolte in questa fase di passaggio avranno diversi ruoli da
considerare ma il primo e fondamentale atteggiamento vertirà sul
benessere del bambino. L'educatrice farà in modo che questa fase di
passaggio possa avvenire nel modo più sereno possibile in un clima di
fiducia e rispetto dei bisogni dei bambini stessi.
Inoltre dovrà:
. contenere per rassicurare e sostenere i bambini nelle situazioni nuove che
si verranno a creare;
. rispettare le risposte dei bambini e dei tempi di adeguamento al
passaggio;
. predisporre contesti e materiali adatti alle diverse situazioni e al tema di
riferimento concordato durante l'anno educativo tra le responsabili dei
servizi;
. facilitare le fasi di conoscenza delle nuove figure adulte di riferimento;
. mediare le paure e le difficoltà dei bambini che potrebbero insorgere in
questo periodo di forti cambiamenti;
. osservare le espressioni dei bambini e le loro prime reazioni per cogliere
e anticipare quando possibile, situazioni di disagio e di paura.
Spazi
 Stanze e ambienti di riferimento all'asilo dove i bambini
prepareranno un piccolo pensiero da portare agli amici della
scuola dell'infanzia;
 Stanze e/o giardino delle diverse scuole dell'infanzia che si
andranno a visitare.
Tempi
. Febbraio-Marzo: primi contatti tra la coordinatrice dell'asilo nido e la
responsabile didattica delle scuole dell'infanzia, responsabili del progetto
continuità, per delineare la tematica del passaggio, le possibili date degli
incontri e le modalità da attuare;
. A iniziare da Marzo verranno aumentati i momenti di
incontro/intersezione tra i bambini grandi dei diversi gruppi della Sezione
Divezzi e verranno cambiate le stanze di questi momenti di condivisione
per integrare i bambini in gruppi più numerosi;
. Aprile-Maggio: applicazione e realizzazione del progetto, svolgimento
delle attività di preparazione al passaggio previste dal progetto;
. Maggio: spostamenti nelle diverse scuole dell'infanzia in base alle prime
scelte fatte dai genitori, in merito alla scuola dove porteranno i loro
bambini.
Svolgimento dell'incontro
Nel giorno concordato saranno i genitori ad accompagnare i propri
bambini all'entrata della scuola dell'infanzia e li verranno poi a riprendere
per riaccompagnarli all'asilo nido.
Le educatrici di riferimento saranno là ad aspettarli ed tutti insieme si
entrerà nella nuova scuola.
Saremo accolti in una stanza adibita all'accoglienza e qui si faranno le
presentazioni di benvenuto.
Seguirà il momento dello scambio del regalo, di solito accompagnato da
alcune canzoncine in sottofondo.
I bambini assieme alle educatrici faranno una breve visita della scuola e
poi una merenda tutti insieme.
L'incontro, della durata di un'ora circa, terminerà in giardino (tempo
permettendo) con il ricongiungimento ai genitori.
I bambini uscenti ritorneranno al nido per pranzare assieme ai loro
compagni.
VALUTAZIONE
Lavorando con la prima infanzia, non si può ridurre l’oggetto della
valutazione a una singola capacità, ma è necessario analizzare il processo
complessivo di trasformazione che suppone obbligatoriamente che si valuti
la combinazione dinamica delle componenti in gioco nel processo di
crescita. Ciò che è dunque più importante è il processo di crescita che è poi
il punto focale su cui si incentra ogni intervento educativo. La valutazione
al nido deve sempre avere un carattere sistematico, che non consiste nella
ricerca delle cause che hanno prodotto un certo effetto, ma nell’analisi
delle relazioni significative che hanno fatto migliorare, crescere, avanzare i
singoli o ne hanno bloccato lo sviluppo. E’ un momento imprescindibile
dall’azione educativa perché permette agli educatori di rivedere il proprio
lavoro. Educare significa riflettere, fare opera di metacognizione ed è per
questo che neppure al nido possiamo rinunciare alla fase della valutazione.
Uno strumento importante è la “Storia del Bambino” che raccoglie e
registra le azioni svolte da ciascuna educatrice per garantire la qualità del
servizio. Ogni mese gli educatori incontreranno la pedagogista di
riferimento, con la quale discuteranno della situazione di ogni bambino,
valuteranno insieme le tecniche e le strategie educative necessarie ed
opportune e cercheranno insieme di risolvere situazioni di particolari
difficoltà.
CALENDARIO DELLE FESTE E DELLE ATTIVITA'
Festa dei Nonni: Lunedì 01 Ottobre 2012 (merenda al nido con i
nonni)
Festa d'Autunno: Lunedì 12 Novembre 2012
Due laboratori con i Genitori: uno previsto a fine Novembre e uno in
Aprile
Festa di S. Lucia: Giovedì 13 Dicembre 2012 (la santa porterà
qualche dolcetto)
Festa di Natale: Mercoledì 19 e 20 Dicembre 2012 (con la
partecipazione delle famiglie al nido per vivere insieme un piccolo
momento di festa)
Festa di Carnevale ( di cui verrà comunicata la data)
Festa del Papà: Martedì 19 Marzo 2013
Festa di Primavera: Giovedì 21 Marzo 2013
Festa della Mamma: Mercoledì 08 Maggio 2013
Uscita didattica: prevista in Maggio (data da concordare)
Festa di fine Anno Educativo: Venerdì 28 Giugno (con la
partecipazione delle famiglie, consegna del diplomino e un piccolo
momento conviviale insieme)