Gli impatti del gas non convenzionale attuali ed attesi sul mercato
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Gli impatti del gas non convenzionale attuali ed attesi sul mercato
Gli impatti del gas non convenzionale attuali ed attesi sul mercato mondiale ed europeo 2 marzo 2011 Edgardo Curcio Presidente AIEE Overview Introduzione Parte I: La situazione attuale del mercato del gas non convenzionale: implicazioni sull’offerta e sui prezzi del gas naturale Parte II: Le possibili implicazioni future dello sviluppo del gas non convenzionale Conclusioni 2 Introduzione Per comprendere appieno cosa significherà l’allargamento dell’offerta di gas naturale occorre conoscere la situazione di partenza, ossia i consumi mondiali di questa fonte energetica Fonte BP, “Statistical Review 2010” 3 Il peso del gas naturale è cresciuto dal 2000 ad oggi di circa 22%, passando da un consumo di 2175 Mtep del 2000 ad un consumo di 2653 Mtep nel 2009, conservando la propria partecipazione al fabbisogno mondiale. Consumi energetici mondiali per fonti. Anno 2000 e 2009 Fonte Elaborazione su dati BP 4 Il consumo di gas naturale è cresciuto, prima in sostituzione del petrolio nei diversi settori (residenziale, industria, ecc.), poi trainato dal suo utilizzo nei CCG dove porta l’efficienza delle centrali al 60% circa nella generazione elettrica. Mix della generazione elettrica mondiale Fonte: elaborazione su dati IEA 5 La situazione attuale La sempre crescente domanda di gas naturale per la generazione elettrica, legata ai più elevati rendimenti ed ad alla sua migliore compatibilità ambientale ha spinto diversi Paesi a rivalutare la possibilità di utilizzare le grandi riserve di gas non convenzionale (bed methane, shale methane, ecc.) che negli USA potrebbero fornire un terzo del futuro fabbisogno di gas. Si tratta di riserve finora non utilizzate, ma con notevoli potenzialità di sviluppo, grazie alle nuove tecnologie, messe a punto. Solo negli USA le risorse stimate sono cresciute del 35% nei soli ultimi due anni! 6 Fonte: elaborazione su dati REF 7 Le tecniche di sfruttamento del gas non convenzionale, come shale gas, coal bed methane, ecc., non sono nuove, ma gli sviluppi e gli investimenti tecnologici negli Stati Uniti hanno reso più efficiente e relativamente più economici tali tecnologie. Nel 2007, una piccola società texana specializzata in trivellazioni petrolifere sviluppa una nuova tecnologia per l’estrazione del gas non convenzionale molto più economica di quelle fino ad allora utilizzate ed anche meno inquinante ed invasiva. Si tratta di una nuova tecnica che usa la perforazione orizzontale, un sistema di fratturazione della roccia più mirato e l’utilizzo di nuove miscele per l’iniezione di acqua/sabbia/solventi. 8 Caratteristiche geologiche delle risorse di gas naturale 9 10 I costi di estrazione del gas non convenzionale scendono così al di sotto della soglia di 13c€/mc (pari a circa 5 $/MBtu) rendendo questo gas competitivo sia con il gas naturale sia con il GNL. La corsa all’acquisizione della nuova tecnologia dalla maggior parte delle compagnie petrolifere impegnate nel settore del gas ha fatto crescere la produzione di gas non convenzionale in USA a 1,7 Gmc/g, mentre la stima ora delle nuove riserve di gas negli Usa consente di triplicare i numeri esistenti e prevedere una quasi totale copertura del fabbisogno di gas del Paese nei prossimi 20-30 anni. 11 Rapporto Riserve/produzione 12 A livello mondiale lo sfruttamento delle grandi riserve di gas non convenzionale in tutte le varie parti del mondo (America, Europa, Asia, ecc.) porta a considerare che le nuove riserve di gas saranno sufficienti, ai livelli attuali di produzione, per far fronte alla domanda mondiale per circa 120 anni e cioè il doppio di quanto finora previsto (60 anni). Questa grande rivoluzione negli Usa ha avuto subito una serie di conseguenze verificatesi nel corso degli ultimi due anni. La prima conseguenza è stata l’annullamento negli USA di una serie di rigassificatori progettati per importare GNL dal Medio Oriente e dal Nord Africa. 13 La seconda conseguenza è stata un surplus di GNL e di gas naturale (anche per effetto della bassa domanda nel 2009) sui mercati internazionali, che ha determinato una contrazione dei prezzi del gas sui mercati spot, tanto da toccare minimi di 9 €cent/mc all’Henry Hub degli Stati Uniti ed a 20 c€/mc al NBP del Regno Unito. 14 Confronto dell’andamento dei prezzi del gas: Henry Hub vs NBP 15 La terza conseguenza è stata, per la bassa domanda e la forte offerta, un decremento delle quotazioni del gas prima negli Usa e Canada e successivamente in Europa. Anche la politica energetica americana sta cambiando, per questo nuovo potenziale di gas; si assiste, infatti, ad una ripresa degli investimenti per centrali di tipo CCG in sostituzione di vecchie centrali a carbone che andranno dismesse per vetustà, ed un nuovo “deal” del Governo per spingere a consumare più gas e meno petrolio in tutti gli usi finali, incluso il settore dei trasporti dove vi sono anche forti problemi ambientali da risolvere nelle grandi città. 16 La crescita della produzione interna americana ha determinato la diminuzione delle importazioni di GNL, che nel breve periodo sono passate da 21,8 BCM del 2007 a 9,9 BCM del 2008 ed a quasi zero nel 2009. Inoltre, si è verificata – come già detto – la cancellazione di numerosi progetti per impianti di rigassificazione che prevedevano l’arrivo di gas liquefatto negli USA da diverse provenienze. 17 Anche la Cina ha lanciato un bando di gara per lo sfruttamento di un giacimento di coal bed methane a Jincheng nella provincia dello Shanxi. In Europa, si assiste invece ad una acquisizione di aree ed all’inizio di un loro sfruttamento per cercare con le nuove tecnologie gas non convenzionale. Altri progetti allo studio sono in atto in Norvegia, Francia, Polonia, Austria, Spagna, Germania, dove sono già presenti molti major, incluso l’ENI. 18 Le più immediate implicazioni di questo nuovo assetto del mercato del gas naturale sono le seguenti: 1. 2. Il mercato del gas non è più un mercato regionale ma diventa un mercato globale; Il gas naturale (compreso quello non convenzionale) fin’ora caro e costoso per le sue caratteristiche intrinseche (maggior potere calorifico, basso contenuto di inquinanti e di CO2, alto numero di ottani, ecc.), diventa una fonte economica e più a buon mercato destinata a sostituire rapidamente il petrolio (ed in parte il carbone) nella maggior parte degli usi. 19 3. I prezzi spot sui mercati hub del gas sono scesi ed ora viaggiano intorno ai 9-10 $/MMBtu. Resistono invece le quotazioni Take or Pay contrattualizzate dai grandi Paesi esportatori di gas (Russia, Algeria, Norvegia, Qatar, ecc.) anche se, recentemente, alcuni di questi Paesi hanno dovuto rinegoziare i loro contratti, ancorché non scaduti, per tener conto del nuovo assetto dei prezzi del gas sui mercati internazionali. Altre negoziazioni ed arbitrati sono in corso, sicchè si può prevedere che i prezzi del gas, ancora ancorati in questi contratti al prezzo del petrolio (in fase di forte risalita) non dovrebbero aumentare o solo leggermente lievitare. 20 Le implicazioni future Molto importanti sono le implicazioni e le attese future sul mercato del gas e in altri mercati concorrenti, dallo sviluppo del gas non convenzionale. Innanzitutto, vediamo cosa dovrebbe succedere negli USA. Secondo i dati dell’Energy International Agency la composizione dell’offerta di gas negli USA dovrebbe cambiare 21 Composizione offerta gas USA, storico e proiezioni (Gmc) Fonte REF 22 Per l’Asia ci sono già previsioni di un forte contributo del gas non convenzionale in Cina, che si appresta ad utilizzare più gas in sostituzione del carbone, soprattutto per ragioni ambientali, ma anche per diversificare, le fonti utilizzando le nuove riserve di gas non convenzionale. Per l’Europa le difficoltà per l’estrazione del gas non convenzionale nelle varie aree sono maggiori che in altre parti del mondo, sia per le minori riserve e sia per le maggiori difficoltà ad avere le concessioni dei vari Stati/Regioni/Land, sia per problemi ambientali connessi al loro sfruttamento. Tipica di questa situazione è quanto sta avvenendo in Francia. 23 Il gas ed il formaggio in Francia VS 24 Proprio nel sud della Francia è scoppiato in questi giorni una battaglia tra le ragioni degli ambientalisti e gli argomenti del colosso energetico TOTAL. Quest’ultima, infatti, sta cercando partner per sfruttare il permesso di esplorazione concesso quasi un anno fa nella vasta zona da Valence a Montepellier, ed a tale attività vi si contrappongono gli ambientalisti che vogliono salvaguardare le terre incontaminate o quasi, che danno alla Francia ottimi prodotti tra i quali il famoso formaggio Roquefort, produzione che verrebbe distrutta dallo sfruttamento degli scisti, così come sta accadendo in alcune aree degli USA dove i prodotti agricoli lasciano il posto al gas. 25 I rischi ambientali maggiori dallo sfruttamento dei giacimenti di gas non convenzionali sono, infatti, legati alle infiltrazioni di gas nelle falde acquifere, con conseguente rischio di inquinamento dell’acqua potabile. Guardando, invece, le quotazioni del gas sui mercati europei ed internazionali dobbiamo innanzitutto rilevare un fenomeno estremamente importante che si sta verificando, e cioè il cosiddetto “disaccoppiamento” fra prezzo del petrolio e prezzo del gas, che, storicamente erano molto legati, essendo la quasi totalità dei contratti di fornitura del gas (ToP ed altri) indicizzati al prezzo del barile di petrolio ed ad alcuni altri prodotti petroliferi concorrenti al gas (gasolio, olio combustibile, ecc.). 26 Anche la tariffa gas in Italia predisposta dall’AEEG per i clienti tutelati faceva fino allo scorso anno riferimento ad un paniere di prezzi del greggio e di altri prodotti petroliferi mentre ora ha messo nel paniere il prezzo del gas spot. Ora come si vede da questa figura il prezzo del petrolio sale (attualmente sfiora i 90 $/b) e quello del gas rimane abbastanza costante. 27 Competitività prezzo del petrolio e del gas naturale in Europa ($/barile) Fonte: Osservatorio sull’energia AIEE 28 Questo “disaccoppiamento” indica chiaramente che il mercato spot alimentato dai prezzi del gas non convenzionale sta prevalendo sul mercato a lungo termine alimentato dai contratti ToP, i quali a loro volta subiscono l’influenza delle quotazioni spot. È destinata a durare questa situazione e per quanto tempo? Secondo alcuni analisti ed alcune imprese questa situazione tenderà a rimanere per alcuni anni, dopodichè si vedrà se avranno più forza i produttori di gas o il mercato. Naturalmente parliamo del mercato europeo, perché in USA il mercato resterà per moltissimo tempo ancorato ai prezzi spot, mentre ciò che avverrà in Asia è difficile prevederlo. 29 Ma il disaccoppiamento fra prezzo del petrolio e prezzo del gas ed un mercato “autonomo” di questa ultima fonte creerà sicuramente una serie di importanti conseguenze nei prossimi anni. Secondo l’ultimo rapporto IEA sul WEO 2010, il gas naturale dovrebbe penetrare sempre maggiormente nei settori residenziali, industriali e soprattutto nella generazione elettrica, dove potrebbe coprire, in molte aree del mondo (USA, Asia, Europa) una parte della attuale quota di carbone utilizzata nel settore termoelettrico. 30 Ma se il gas fosse molto conveniente e dipendesse meno da fornitori esteri politicamente instabili e più da risorse interne, potrebbe forse sostituire il futuro nucleare? La risposta non è semplice, ma sulla base di alcuni conti fatti dalla nostra Associazione, se il gas arrivasse ad un livello di 20 – 25 c€/mc, il nucleare sarebbe battuto da un impianto CCGT a gas naturale anche considerando un prezzo della CO2 di 30 €/ton. Quindi la “rivoluzione gas non convenzionale” potrebbe modificare molti equilibri esistenti e molte decisioni in corso da parte di imprese e Governi così come dimostra l’esperienza americana. 31 Un altro importantissimo settore che si potrebbe aprire per il gas, in relazione alle maggiori disponibilità e minori costi, è quello del trasporto su strada dove finora in Europa e soprattutto in Italia il metano è stato sempre relegato ad una “nicchia” di mercato nel settore auto. Ora le prospettive in Europa per le nuove direttive in materia di mobilità sostenibile e di auto ecologica e il recente decreto che in Italia favorisce l’uso del metano nel settore auto, potrebbero cambiare orizzonti a questo combustibile che diventerebbe uno dei carburanti del futuro insieme ai biocarburanti e più in là anche alla trazione elettrica. 32 Quindi l’allargamento degli usi del gas per la sua maggiore disponibilità e per il suo miglior rapporto prezzo/qualità/efficienza energetica, potrebbe favorirlo in molti nuovi impieghi, espandendo il suo mercato anche nei settori tradizionalmente legati al petrolio ed ai suoi derivati cambiando così molti assetti industriali, commerciali e geopolitici. Conclusioni La crescita del gas non convenzionale sarà rapida: da pochi miliardi di mc a 340 miliardi di mc nel 2025 e 400 nel 2030. Nel 2030, il 57% della produzione di gas perverrà da giacimenti di gas non convenzionale. Gli USA diventeranno esportatori di gas. In Cina la produzione di gas sarà per il 40% di shale gas. 34 I contratti di gas saranno sempre più ancorati al mercato spot e i contratti ToP saranno allineati a nuovi panieri di prodotti. In ogni caso, i contratti ToP rimarranno per garantire lo sfruttamento di grandi giacimenti di gas in Europa ed in Africa ed il loro trasporto su lunghe distanze (investimenti molto elevati). Il gas sarà sempre più usato in questo scorcio di secolo che diventerà, a mio parere, il secolo del gas. 35 Grazie per l’attenzione