Per chi piange il papà

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Per chi piange il papà
Gentilissima Signorina,
mi giunge notizia che la via del cielo si è spalancata per il suo caro papà.
La via del cielo: è la via che, per primo, Gesù ha percorso per prepararci il “posto” al cospetto del
Padre ed è a questo cospetto che bisogna contemplarlo.
E’ vero che il dolore non può essere annullato da questa nostra fede, ma certamente viene lenito da
questa certezza!
Personalmente e i dirigenti della sede nazionale ci uniamo a lei nel suffragio e nel dolore, ci senta e
ci veda vicini al suo cuore e al cuore dei suoi familiari a cui porgiamo il nostro cordoglio.
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Gentilissima e carissima Signora,
come non essere a fianco al suo dolore nel momento in cui piange la morte del carissimo papà?
Sono stato profondamente turbato nell’apprendere la notizia che mi è stata annunciata da …..,
poche ore dopo che avevo avuto la gioia d’incontrarla ai piedi del Sacro Cuore, quel Sacro cuore
che, unitamente alla Madonna delle Grazie, è stato ed è la consolazione di suo papà.
Durante la mia omelia, alla Messa a cui lei era presente, ho sottolineato che la ricetta della felicità si
trova nel vangelo delle beatitudini, beatitudini che, suo papà, certamente, ha cercato di vivere -.
come a lui era possibile – sulla terra.
Ha vissuto la beatitudine della mitezza tutte le volte che è stato a fianco a lei per consolarla nella
sua malattia, ha vissuto la beatitudine della povertà inchinando il capo innanzi agli imprescrutabili
disegni del Signore che limitano il suo incedere e la sua indipendenza, ha vissuto la beatitudine
della pace nei momenti in cui, la guerra imperversava in Europa …
Sia generosa nella preghiera di suffragio, cosa che ho fatto e farò anch’io, affinché quel poco di
pena del senso che gli è rimasta da scontare sia presto condonata e lo splendore della Santissima
Trinità brilli agli occhi del suo babbo.
Le sono vicino con il mio cordoglio, così come sono vicino alla sua mamma e a tutti suoi parenti
che piangono al dipartita di papà.
Il Signore la benedica e la consoli.
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Carissimo Don,
anche per te è arrivato il momento di dire “arrivederci in Paradiso”, il papà che ti aveva preceduto
sulla terra adesso ti ha preceduto in cielo e, con lo stesso affetto e amore con cui ti accolse bambino
ti accoglierà neonato nel Regno del Padre.
La nostra fede infatti ci aiuta ad asciugare le lacrime che – da uomini – necessariamente, sgorgano
dagli occhi e opprimono il cuore; la fede che tuo papà ha vissuto e che tu vivi nel Cristo morto e
risorto come primizia dei risorti; la fede che nutrì tuo papà con l’Eucaristia e che ti fa ministro del
Pane divino, quel pane che è carne per la vita eterna.
Ti sono vicino con l’affetto fraterno e con la preghiera per te e per tuo papà; sono vicino anche a
tutti i tuoi familiari.
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Gentilissima Signora,
ho saputo che le porte del Paradiso si sono aperte per suo papà; certamente quest’apertura, per lui
felice, in lei e nei suoi familiari, ha aperto una ferita che necessità tanta fede e del tempo perché si
ricomponga e non dia motivo di sofferenza.
La fede ci continua a ripetere che dopo la morte non c’è la morte, ma la vita, dopo il pianto non c’è
il pianto ma la gioia ed io le auguro questa gioia fondata sulle parole di Gesù: “Oggi sarai con me in
Paradiso”.
Alzi gli occhi al cielo per scorgere suo papà nel seno d’Abramo è in questo seno che le lacrime
vengono asciugate e ogni sofferenza si trasforma in gaudio.
Suo Papà certamente, continuerà a benedirla dal cielo in attesa di stringerla nuovamente il giorno in
cui anche lei verrà chiamata a vivere la vita dell’eternità, eternità che, anche questo dolore offerto
all’amore di Cristo, contribuirà ad ottenerle.
Nel sentirmi vicino, imploro il suffragio per il defunto e la consolazione per quelli che sono rimasti.