Vincenzo D`Agostino, un paroliere “doc”

Transcript

Vincenzo D`Agostino, un paroliere “doc”
domenica 22 aprile 2012
L’INTERVISTA
25
SPETTACOLI
TRA I PIÙ AFFERMATI AUTORI DI CANZONI, È TORNATO AD AFFIANCARE L’ARTISTA GIGI D’ALESSIO
Vincenzo D’Agostino, un paroliere “doc”
di Mimmo Sica
NAPOLI. Vincenzo D’Agostino è
tra i più affermati autori di testi di
canzoni dei nostri tempi. Ha iniziato giovanissimo ed ha scritto
per gran parte degli artisti partenopei fino a diventare il paroliere
di Gigi D’Alessio.
Quando nasce il binomio
D’Agostino-D’Alessio?
«Nel 1990, ma prima, e per otto anni, ho scritto testi per Gigi Finizio,
con il quale ho realizzato sette album, per Carmelo Zappulla, Mauro Nardi e altri ancora. In quel periodo a Napoli, in particolare, il genere neomelodico era molto seguito ed avevo la necessità di trovare un pianista che mi consentisse di confrontarmi con i miei testi. Scelsi Gigi D’Alessio, che aveva un piccolo gruppo e che da poco si era diplomato in pianoforte
al Conservatorio di San Pietro a
Majella, perchè vedevo in lui un
grandissimo talento e i fatti mi
hanno dato ragione. Cominciammo la nostra avventura componendo canzoni per tutti i neomelodici di quegli anni. Gigi faceva
gli arrangiamenti e io scrivevo i testi. Avevamo anche una nostra etichetta, la “Gds”. Nel 1992 Gigi
venne scritturato da Mario Merola come pianista. In quell’occasione ci venne l’idea di fare un pezzo
che Mario e Gigi potessero cantare insieme: nacque “Cient’anne”.
Questa canzone è l’ultima inserita
nell’ “Enciclopedia della canzone
napoletana”, dopo “Carmela” di
Sergio Bruni, e ha segnato il debutto di Gigi come cantante. Da
quel momento producemmo una
serie di canzoni che culminarono
con l’album “Lasciatemi cantare”.
È stato il primo di nove album di
canzoni napoletane scritte da me
e musicate e cantate da D’Alessio. Nel 1999, con il singolo “Quel
che resta del mio amore”, Gigi entrò nel panorama internazionale:
fu scritturato dalla “Bmg-Sony”,
una delle più grandi case discografiche».
Le sue esperienze al festival
di Sanremo?
«Ho partecipato a sette Festival di
Sanremo. La prima volta è stata
nel 2000 e Gigi D’Alessio cantò
“Non dirgli mai”. L’anno dopo Gigi, interpretò il brano “Tu che ne
sai”, che fa parte dell’album “Il
cammino dell’età”. Nel 2005, oltre
a Gigi che presentò “L’amore che
non c’è”, ci fu il debutto di Anna
Tatangelo con la nostra canzone
“Ragazza di periferia”. Quell’anno
segnò una interruzione della mia
collaborazione con D’Alessio e
l’inizio di un’esperienza con Sal Da
Vinci. Con lui partecipai al Sanremo 2009 con “Non riesco a farti innamorare”. Nel 2011 ripresi con
Gigi e composi con lui il brano
L’EVENTO
Vincenzo DʼAgostino è lo storico paroliere di Gigi DʼAlessio ma anche di numerosi altri artisti
“Bastardo” che Anna Tatangelo
cantò a Sanremo. A febbraio scorso è uscito il nostro ultimo cd
“Chiaro” che comprende “Respirare” che Gigi e Loredana Bertè
hanno interpretato al festival sanremese. L’album comprende 14
brani tutti scritti da me tranne
“Lettera da Pietro” che è di Gigi
che l’ha dedicata al suo compian-
to fratello».
Quale è la sua opinione sulla
musica neomelodica?
«La canzone neomelodica è una
realtà, ma non va confusa con la
canzone napoletana che è tutt’altra cosa: siamo su due livelli differenti. Questo genere, che ha in
Mario Merola il precursore e in Nino D’Angelo il padre, nacque per
cantare gli amori e i sentimenti
che si vivono nella quotidianità.
Poi i testi hanno trattato anche differenti argomenti del “sociale”, come il carcere, il potere in tutte le
sue declinazioni e altro ancora. Il
neomelodico di oggi è molto diverso rispetto a quello degli anni
‘80 che era, vicino alla canzone napoletana. Gli autori contemporanei devono trovare nuove idee e
nuovi spunti, evitando di rubacchiare qua e là e di adottare sempre le stesse soluzioni armoniche.
Kekko D’Alessio lo fa e con successo. Produce Rosario Miraggio,
che è il neomelodico di oggi che
fa la differenza. Altrettanto validi
sono Franco Ricciardi e Alessio».
Progetti futuri?
«Continuare a collaborare con Gigi D’Alessio. Abbiamo parecchie
idee in cantiere. Nell’immediato
stiamo prestando molta attenzione alla risposta che il pubblico darà agli altri singoli contenuti nell’album “Chiaro”. Sono particolarmente orgoglioso che di recente è
andato in scena il musical di
Eduardo Tartaglia “Quanti amori”
nel quale sono proposte moltissime canzoni mie e di Gigi».
LO SPETTACOLO IN SCENA AL TEATRO TIN
Con “Cafone!” Gea Martire
punta i fari sul brigantaggio
NAPOLI. “Lo Stato ita-
liano è stato una dittatura feroce che ha
messo a ferro e fuoco
l’Italia meridionale e le
isole, squartando, fucilando, seppellendo
vivi i contadini poveri
che scrittori salariati
tentarono d’infamare
col marchio di briganti”. È proprio partendo
da quel che scrisse
Antonio Gramsci sul suo settimanale “L’Ordine Nuovo” nel 1920, che
si può provare ad analizzare il passionale monologo di Gea Martire
(nella foto) portato in scena in prima nazionale al Tin con il titolo “Cafone!”. Uno spettacolo che si trasforma subito in una denuncia,
quello della coinvolgente attrice procidana di nascita, capace, grazie al
testo di Antonella Cilento, imperniato sulla figura della brigantessa
Filomena Pennacchio, di tracciare
GLI EVENTI DELL’OTTAVA EDIZIONE DEL PREMIO INTITOLATO AL CANTANTE NATIVO DI VILLARICCA
Tante iniziative legate a Sergio Bruni
di Giuseppe Fenderico
NAPOLI. C’erano tutti alla confe-
renza stampa nella sala conferenze del consiglio regionale della
Campania. Padrone di casa Luciano Schifone delegato allo Spettacolo del èresidente Stefano Caldoro, il sindaco di Villaricca Francesco Gaudieri, il vicesindaco e
assessore alla Cultura del comune
di Villaricca Giovanni Granata, l’ex
sindaco di Villaricca e consigliere
regionale, Raffaele Topo, il poeta
Salvatore Palomba, il professore
Bruno Palmieri in rappresentanza
della Direzione scolastica regionale della Campania, il musicista Antonio Landolfi con i due gemelli
Antonio e Domenico Frate, vincitori della sesta edizione del premio, Mimmo Angrisano discepolo del maestro di Villaricca autore
dell’album “Speranzella le canzoni di Sergio Bruni”, Adriana Bruni, figlia dell’artista, il presidente
della Pro loco di Napoli Massimo
Montisano ed il presidente della
Pro loco di Villaricca Armando De
Rosa. Sono 900 le scuole delle 5
province campane coinvolte nell’ottava edizione del “Premio Villaricca-Sergio Bruni. La Canzone
napoletana nelle scuole” che abbraccia Napoli, Avellino, Benevento, Caserta e Salerno. Le scuo-
le medie e le elementari hanno ricevuto il regolamento, una lettera
del Comune e della Pro Loco e la
circolare del Miur, che invita le
scolaresche, attraverso i loro dirigenti e docenti, a prendere parte
al “Premio Villaricca-Sergio Bruni”, che coinvolge il mondo della
scuola ed “ha l’obiettivo di incentivare i nostri studenti ad un maggiore interesse per la lingua, la
poesia e la canzone napoletana, affinché i giovani possano riscoprire le radici ed i valori primari della loro cultura”. La Direzione generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania anche
quest’anno sostiene la Pro loco ed
il Comune di Villaricca, promotori
dell’ottava edizione del premio istituito nel 2003 ed intitolato a Sergio Bruni (nella foto), riconosciuto
depositario della tradizione artistica della canzone napoletana.
Entro il 15 maggio occorrerà inviare i lavori prodotti. Il premio prevede 4 sezioni: tema, poesia, grafico/pittorica ed esecuzione di un
brano della canzone napoletana. I
primi tre classificati di ogni sezione si divideranno un montepremi
di circa 4mila euro. Un premio oramai consolidato, grazie all’impegno di tanti volontari e che quest’anno fa il salto di qualità ampliando la platea dei giovani coinvolti. Oltre alle scuole medie delle
cinque province campane, infatti,
vi è il coinvolgimento dei giovani
alunni di quinta elementare, proprio in quell’età in cui iniziano a
sbocciare le passioni. «Riteniamo
che il “Premio Villaricca-Sergio
Bruni. La canzone napoletana nelle scuole”, oltre a costituire un viatico di riscatto per il nostro territorio, possa educare i giovani a coniugare passione, studio e tenacia
- afferma il presidente della Pro loco Armando De Rosa - nelle edizioni passate del Premio sono
emersi tanti giovani con ottime inclinazioni artistiche sia nel campo
della prosa e della poesia, che nel
campo dell’arte pittorica e musi-
cale. La Pro loco, insieme al Comune, cerca di offrire ai giovani,
quel supporto necessario per concorrere a farli raggiungere i loro sogni». Il premio in questi giorni sta
mettendo a punto “la macchina organizzativa” dell’evento, che presso i più giovani, coniuga valorizzazione delle proprie radici, tradizione, cultura e futuro. Il premio,
infatti, non punta ad essere una
mera operazione nostalgica del
glorioso passato canoro napoletano, ma alla riscoperta dei sentimenti più veri declinati con passione e dedizione dai giovani talenti, che vengono scoperti ad ogni
edizione. Mentre Napoli sembra
aver dimenticato completamente
la sua “voce”, Villaricca che ha dato i natali al maestro, ha voluto intitolare l’iniziativa al suo concittadino Sergio Bruni. Intorno a questo grande artista, la Pro loco ha
intessuto una rete di iniziative ed
interessi che nel corso dell’anno
danno vita ad approfondimenti ed
a momenti di condivisione da parte della comunità, che concorrono
a tenere sempre viva la figura del
maestro Bruni, grazie anche al prezioso supporto del suo paroliere
preferito, il poeta Salvatore Palomba, anima del premio, di cui
presiede la giuria di valutazione
dei lavori dei giovani partecipanti.
un nuovo ed introspettivo spaccato sociale ed umano visto
con occhi di donna
sul quel fenomeno
passato alla storia come brigantaggio postunitario. E così, offrendo alla sua passionale maniera un
corpo, un’anima ed
un cuore palpitante a
colei che tra fascino,
freddezza, omicidi e relazioni amorose, dapprima con il capo di tutte
le bande Carmine Crocco e poi con
il suo subalterno Giuseppe Schiavone, seppe incarnare la figura di
una combattente senza scrupoli in
grado di ribellarsi alla ferocia ed all’oltraggio piemontese, l’interprete
Gea Martire, ad oltre un secolo e
mezzo dall’assassinio del Sud, sembra gridare con la voce di chi per lo
stesso Sud seppe lottare e morire,
contro coloro, che nel nome di falsi
ideali, tra soprusi e violenze, riuscirono a trasformare uno dei Regni
più potenti d’Europa in una terra da
umiliare e depredare. Sensuale, affabulante, trasgressiva e violenta,
al Tin, nello storicizzato spazio di
Michele Del Grosso, volteggiando
con lo spirito e con il fisico tre le secolari pietre di tufo di un luogo dalla magica essenza, l’attrice Martire, evoca e rievoca, la grande “Fuchera” irpina nata in San Sossio di
Baronia in provincia di Avellino il 6
novembre 1841, facendo rivivere le
fasi del processo svoltosi ad Avellino dinanzi al tribunale di guerra che
vide la donna dapprima condannata “magnanimamente” a venti anni di lavori forzati ridotti a nove e
poi consegnata al mistero ed all’anonimato essendosene dal quel
momento perse per sempre le tracce. Donando forza e colore al testo
della Cilento teso alla descrizione
delle condizioni del meridione dinanzi al vile strapotere savoiardo,
Gea Martire, attraverso il personaggio storico della brigantessa
Pennacchio ed attraverso la memoria di tutte le altre sue compagne di
lotta capaci di morire per difendere
la propria libertà insieme alla dignità di un popolo annullato e massacrato, riesce ancora a rendere vivi i flebili fremiti di speranza di quella gente condannata oltre che da
una congiura chiamata “Unità”, dai
frettolosi e falsi libri di storia. Per
tutti, con “Cafone!” un emozionante e trascinante spaccato su di un
buio e sanguinoso periodo e su quei
martiri che ancora oggi chiedono
giustizia nel nome di una verità negata.
Giuseppe Giorgio
OGGI AL PALAPARTENOPE IL GRANDE CONCERTO PER LA “FESTA DELLA TERRA”
Anggun e tante star sul palco dell’“Earth Day”
NAPOLI. Anggun insieme a
Francesco Sarcina, Elena Di
Cioccio, Enrico Ruggeri, Sud
Sound System, Roy Paci e gli
artisti del progetto Rezophonic
e molti altri ancora in diretta
streaming: la loro musica per
un messaggio al mondo. Ogni
anno, da 42 anni, in tutto il
mondo il 22 aprile è la “Festa
della Terra”, e l’Italia anche
nel 2012 partecipa con un
grande concerto e numerose
iniziative a favore
dell’ambiente. Nel mondo sono
oltre 500 milioni le persone che
celebrano questo straordinario
momento di festa, in oltre 175
Paesi, grazie all’impegno dei
22mila partner dell’“Earth Day
Network”. Per l’edizione 2012,
“Earth Day Italia”, assieme a
Serena Dadini e agli artisti che
daranno voce al messaggio di
sostegno per l’ambiente - ha
deciso di portare il cuore del
proprio impegno a Napoli con
un grande concerto che si terrà
al Palapartenope. Questa scelta
rispecchia la volontà di
condividere i valori di “Earth
Day” in una città che sta
lavorando per un attuare un
forte cambiamento
organizzativo, sociale e
ambientale. Il concerto cambia
e abbandona la veste
tradizionale appropriandosi dei
canoni di comunicazione oggi
più diffusi e capillari, in grado
di raggiungere chiunque e
ovunque senza necessità di
generare spostamenti e quindi
emissioni. La diretta in
streaming è realizzata con la
cooperazione di repubblica.it e
Vodafone Italia sulle proprie
piattaforme web. Lo spettacolo
potrà essere rivisto il giorno
successivo su Sky Uno, alle 23
di domani. Sul palco, l’ospite
internazionale di quest’anno
sarà Anggun, la cantante di
origine indonesiana ha deciso
di offrire il proprio sostegno
alla Fao come Ambasciatrice di
Buona Volontà nella lotta alla
fame nel mondo. Nel 2011,
anno internazionale delle
foreste, Anggun si è
impegnata in progetti di
rimboschimento nelle zone
costiere colpite dal disastro
dello tsunami in Indonesia.
Anggun - la prima artista
asiatica ad affermarsi in campo
musicale a livello
internazionale con l’album
“Snow on the Sahara” dichiara: «Ho deciso di offrire il
mio sostegno e il mio impegno
alla campagna mondiale contro
la fame della Fao affinché tutte
le persone che vivono al limite
della povertà estrema possano
risolvere il problema della
fame alla radice, con le proprie
mani». Sul palco di “Earth Day
Italia” 2012 saliranno anche gli
artisti di Rezophonic, un
progetto musicale e sociale
nato nel 2006 da Mario Riso,
per la realizzazione di dischi e
concerti di artisti italiani di
talento, i cui ricavati, devoluti
all’African Medical and
Research Foundation Amref,
vengono utilizzati per la
realizzazione di pozzi d’acqua
nella regione del Kajiado tra
Kenya e Tanzania. Gli artisti
presenti ci saranno Enrico
Ruggeri, Sud Sound System,
Francesco Sarcina (Le
Vibrazioni), Roy Paci, Elena Di
Cioccio (Le Iene), Olly
(Shandon-The Fire), Marco
Cocci, Pier Ferrantini (Velvet),
Piotta, Ringo (Virgin Radio),
Andy (Fluon), Stef Burns, Pino
Scotto, Livio
Magnini
(Bluvertigo), Eva
(Prozac+), Emiliano
(Linea 77), Kg Man
(Quartiere coffee),
Marco “Garrincha”
Castellani (Le
Vibrazioni-Octopus),
Max Zanotti
(Deasonika), Sasha
Torrisi, Alteria (Rock
tv-NoMoreSpeech),
Ketty Passa,
Gianluca Battaglion
(Movida), Filippo
La cantante Anggun
Dallinferno (The
Fire). “Earth Day”
perché a Km Zero. L’“Earth
aderisce al progetto Impatto
Day” 2012 è una iniziativa
Zero di LifeGate. Le emissioni
patrocinata da Unesco, Fao,
di Co2 prodotte dal concerto
Earth Day Network, Ministero
sono compensate mediante
dell’Ambiente, Enea. Tra i
nuove piantumazioni e
partner anche il periodico
Lifegate certificherà il concerto
“Terra”.
che è già a bassissimo impatto