pe majâ na figgia - Teatro Stabile di Genova
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pe majâ na figgia - Teatro Stabile di Genova
Corte | dal 27 dicembre al 5 gennaio Ipemanezzi majâ na figgia I maneggi per maritare una figliola di Niccolò Bacigalupo omaggio a Gilberto Govi regia Jurij Ferrini Nuovo sguardo per la rivisitazione, in occasione del 50° anniversario della morte, di uno dei maggiori successi del teatro di Gilberto Govi (e di sua moglie Rina), che racconta i bisticci di due non più giovani coniugi, alle prese con la ricerca di un buon partito per la loro unica figlia. Approfondimenti ASCOLTARE VEDERE LEGGERE Ma se ghe penso (1925) Mario Cappello Pranzo di nozze (1956) Richard Brooks Lui, Govi (1981) Petrucci, Viazzi, Leoni Crêuza de mä (1984) Fabrizio De André Che tempi Che tempi! (1948) Giorgio Bianchi Il teatro di Govi S. Bassano Chi guarda Genova (1988) Ivano Fossati Come sposare una figlia (1958) Vincente Minnelli La maschera e il volto. Il teatro in italia Francesco Bruni Il testo La commedia originale fu scritta dal poeta e drammaturgo genovese Niccolò Bacigalupo, ma venne poi “riadattata” con molta libertà da Gilberto Govi, il quale la portò al successo già negli anni Venti del Novecento. Il protagonista è il signor Steva (diminutivo genovese di Stefano), un maturo sensale, vessato dalla moglie volitiva ed autoritaria e con una figlia da maritare, per la quale sembra esserci lo spasimante ideale nel Signor Riccardo, figlio di un senatore, che si ritrova in concorrenza con Cesarino, altro pretendente che però non pare abbia le carte in regola per giungere trionfante al traguardo. Per maritare la ragazza si fanno carte false, i pretendenti vanno e vengono in una girandola di situazioni da risata. La signora Giggia (moglie del protagonista), concentrato di perfidia e di malignità, si prefigge a tutti i costi di accasarla con il benestante signor Riccardo. Oltre che alla celebre interpretazione di Govi, il grande successo di questa pièce deve molto anche a sua moglie Rina Govi – moglie nella vita come, in questo caso, sul palcoscenico – nel ruolo di “la Giggia”, la padrona di casa, tiranna e maneggiona, che vessa di continuo il povero marito per ottenere i suoi scopi e in particolare lanciare la scalata sociale della famiglia tramite un matrimonio d’interesse per la loro unica figlia. La trama è molto semplice, ma quando la commedia fu scritta, a cavallo tra ‘800 e ‘900, aveva in più, rispetto ad oggi, il valore di raccontare in modo nuovo, non solo il divertente archetipo della moglie autoritaria e dittatoriale dentro le mura domestiche, ma anche la forza dirompente di un personaggio femminile capace di mettere in discussione una società ancora fortemente patriarcale. produzione Teatro Stabile di Genova Progetto U.R.T. in collaborazione con Festival Teatrale di Borgio Verezzi interpreti Jurij Ferrini Orietta Notari Matteo Alì Claudia Benzi Fabrizio Careddu Arianna Comes Stefano Moretti Rebecca Rossetti Angelo Tronca scene e costumi Laura Benzi luci Marco Giorcelli Lo spettacolo Come ricorda il regista e interprete Jurij Ferrini, questo nuovo allestimento di I manezzi pe majâ na figgia (I maneggi per maritare una figliola) nasce in occasione del 50° anniversario della scomparsa del grande attore genovese, Gilberto Govi, avvenuta nel 1966. E poi aggiunge: «Riproporre il teatro di Gilberto Govi non era impresa semplice due anni fa quando misi in scena Colpi di timone, come non lo è oggi. Ma il successo conseguito mi spinge a portare avanti questo coraggioso progetto. Perché coraggioso? Perché il passaggio è davvero molto stretto; infatti se da un lato non esiste una tradizione da “tradire”, dall’altra parte il talento di questo grande primo attore caratterista, costituisce giocoforza un confronto tanto inevitabile quanto da evitare. Insomma è proprio una specie di trappola. Ma ogni limite che sembra insuperabile affascina e sprona alla sfida». L’autore Niccolò Bacigalupo, nato a Genova nel 1837, a diciotto anni entrò alle dipendenze del Comune di Genova, di cui divenne tesoriere nel 1878. Appassionato cultore di lingue classiche con una profonda conoscenza delle maggiori opere greche e latine, nonchè attore filodrammatico, organizzatore di riviste e animatore di salotti letterari, fu una delle figure più note della società letteraria di fine Ottocento. Le sue commedie vennero portate al successo da Gilberto Govi e Rina Gaioni. Morì a Genova il 7 giugno 1904. SOCI ISTITUZIONALI COMUNE DI GENOVA si ringrazia Liguria REGIONE LIGURIA