Le renne a Gallio... meglio di Lele Mora!

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Le renne a Gallio... meglio di Lele Mora!
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI
l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
www.giornalealtopiano.it
ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO
N. 336 - ANNO XIII - EURO 1,50
“IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO”
GALLIO
Pag. 10
Arriva il
Bus navetta
per cittadini
e turisti
ROANA
Sparo contro
una casa
c’è un
denunciato
che si difende
“Non sono
stato io”
SABATO 25 DICEMBRE 2010
ASIAGO
Pag. 4
ROTZO
ASIAGO
L’ultimo
consiglio
del 2010 si
preannuncia
rovente
Elena
Donazzan
in visita alla
scuola
“Tranquilli, non
si chiuderà”
Pagina 3
Le renne a Gallio...
meglio di Lele Mora!
Il grande
furto
di Gerardo Rigoni
Pagina 12
Sci nordico
Alla Golf
Arena
i Cittadini
Master
Pagina 8
Le vere star del Natale
SOLIDARIETA’
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Pag. 11
CONCO
Pagina 5
Il premio 2010 agli Amici di
Antonio Pertile e Sonia Sartori
Pagina 17
Tradizionale fiaccolata per
festeggiare il nuovo anno
Volontariato
Salto
Pagina 23
Gara
Internazionale
femminile
al Pakstall
Grafica Altopiano
I SAPORI
DELLA
TRADIZIONE
Da Asiago a Nyandiwa:
il lungo viaggio degli scout
Pag. 7
Emo Philips è un comico americano di Chicago molto conosciuto nei locali della sua
città e tra gli estimatori degli
“stand up comics”, tipica forma di comicità a stelle e strisce poi resa popolare anche
in Italia da programmi come
Zelig. Tra le sue battute più
famose: “Quando ero un
bambino pregavo intensamente Dio di regalarmi una
bicicletta. Poi scoprii che il
Padreterno non lavorava in
quel modo. Così ho rubato
una bici e poi pregai intensamente che mi perdonasse”.
Tornando a Emo Philips, pensavo fosse sconosciuto agli
italiani, scopro invece che i
nostri politici lo conoscono …
o almeno conoscono la battuta. Perché con la legge finanziaria approvata si sono
comportati nello stesso modo.
Per poi chiedere scusa....
Continua a pagina 19
ALPINI
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Sabato 25 dicembre 2010
l’Altopiano
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Aree disagiate, tagli ai finanziamenti
ATTUALITA’
La legge li stanzia, ma lo Stato, e di riflesso le Regioni, devono ancora elargire
i soldi per la normale amministrazione gestionale delle Comunità montane
L’albero della Reggenza
Nei pressi della sede della Comunità Montana c’è un albero un po’ particolare, voluto dall’assessorato al turismo dell’ente i cui addobbi sono stati realizzati dalle classi elementari di tutto
l’Altopiano. “Abbiamo consegnato - spiega l’assessore Andrea Benetti- una pallina ad ogni
classe e abbiamo chiesto ai bambini e ai loro insegnanti di colorarle seguendo un
tema attinente al proprio paese, agli usi, costumi e tradizioni della nostra
terra.”
Il risultato è a dir
poco magnifico: nelle palline possiamo
osservare scene di
vita
comune
dell’Altopiano, scorci dei nostri monti,
gonfaloni dei Comuni, meravigliosi paesaggi della nostra
terra. L’ iniziativa è stata voluta anche per festeggiare il 700° anniversario della fondazione dell’Antica
Federazione dei 7 Comuni, nota con
il nome di Spettabile Reggenza dei
7 Comuni. “Abbiamo cercato – continua Benetti – di far rappresentare, attraverso i disegni nelle palline,
tutti gli 8 Comuni dell’Altopiano anche per sottolineare i 700 anni dalla
nascita di quella straordinaria forma di repubblica federale che i nostri avi vollero costituire. Ringraziamo tutti i bambini e gli insegnanti per
lo splendido lavoro svolto”. S.L.
Boccata d’ossigeno per la
Spettabile Reggenza con
l’arrivo di una parte consistente dei 607.164,93 euro
destinati dallo Stato alle Regioni
a
sostegno
dell’associazionismo per le
Comunità Montane. Un’elargizione imposta dalla Corte
Costituzionale con la sentenza che indicava come
anticostituzionale il taglio alle
Comunità montane previsto
dalla legge finanziaria. Fa ridere che lo Stato, e di riflesso le
Regioni, debbano ancora stanziare i soldi per la normale amministrazione gestionale delle
comunità montane. In pratica lo
Stato riconosce che le Montane hanno un loro perché – ovvero l’associare funzioni tra i
comuni – ma non li finanzia.
Perché quanto stanziato dopo
la sentenza dell’alta Corte è legato ad effettivi progetti di collaborazione tra Comuni delegati alla Comunità Montane. Nel
caso dell’altopiano per esempio
le deleghe comunali per i lavori
di mantenimento delle malghe,
della gestione dei pascoli, delle
sistemazioni delle strade silvo
pastorali. Deleghe che potreb-
bero, anzi dovrebbero, estendersi
ad altre realtà come il sociale,
l’istruzione, polizia locale, l’agricoltura, lo sport. Per poi allargarsi alla pianificazione territoriale, all’urbanistica, al patrimonio. Della serie con una mano ti
do e con l’altra ti tolgo, lo Stato
ha deciso di tagliare del 70% i
contributi erogati al Fondo di solidarietà per le aree disagiate e
depresse. (appunto: l’altopiano è
considerato area disagiata). Per
i comuni che confinano con le
Province autonome (come
l’altopiano) si tratta di un colpo
durissimo che si assocerà agli altri
tagli previsti visto che il Veneto è
stata una delle realtà più penalizzate dalle ristrettezze della manovra finanziaria. Cornuti e
mazziati, verrebbe da dire. “I
consumi e i depositi bancari delle famiglie dei territori a statuto
AUGURI DI BUON NATALE E FELICE 2011 ALLE NOSTRE COMUNITA’
speciale del nord sono ben al di
sopra della media nazionale ma
ancora oggi queste realtà ricevono trasferimenti dallo Stato che
mediamente sono attorno
all’83,4% del totale delle entrate
tributarie regionali o provinciali
– commenta il consigliere regionale Giuseppe Bortolussi - Il resto dell’Italia: 53,7%. Altri dati
da far riflettere: il pil pro capite
delle Regioni a statuto ordinario
è pari a 25 mila 949, quello di
Trento è di 30 mila 919 euro. La
spesa pubblica per investimenti
nelle Regioni ordinarie ha una
media pro capite di 568 euro, a
Trento sono 2.120 euro, mentre
a Bolzano sono 1.941 euro”.
Nessuno vuole criticare l’erba
del vicino più verde però in
momenti di grande ristrettezza forse, dico forse, tutti dovrebbero fare uno sforzo, e
sottolineo tutti.
Gerardo Rigoni
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Sabato 25 dicembre 2010
l’Altopiano
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Martedì 28 dicembre l’ultima seduta dell’anno del consiglio comunale
A bocca cucita verso il 2011
ASIAGO
Per martedì 28 dicembre si
preannuncia un appuntamento importantissimo per la politica asiaghese. E’ infatti
convocato per quella sera
l’ultima seduta del 2010 del
consiglio comunale per pronunciarsi sul bilancio di previsione d’esercizio 2011 e
sulla
relazione
programmatica pluriennale
Si preannuncia un appuntamento importante per la politica asiaghese. Come voteranno
i consiglieri “ribelli” sul bilancio di previsione e sulle linee programmatiche triennali?
2011 – 2013. Molti motivi di
interesse per il documento,
ma spicca in particolare la
domanda su come voteranno i consiglieri Ivan Baù e
Maurizio Rossetto che, nonostante appartengano alla lista
di maggioranza, nell’ultima
riunione consiliare hanno votato contro una delibera presentata dagli assessori al tu-
rismo e alle attività produttive. Il bilancio di previsione,
e ancora di più la relazione
programmatica triennale,
sono tra i documenti più importanti che un’amministrazione comunale affronta. In
essi sono predisposti il finanziamento delle opere, delle
iniziative e delle politiche che
l’amministrazione intende
Capodanno al Palaghiaccio:
alla festa si va col bus navetta
Testimonial dell’ iniziativa Mauro Marin vincitore GF10 che il
31 dicembre sarà in consolle con la bellissima Nicky Martinez dj del
Billionaire Beach, altri ospiti e gli show in esclusiva da Ibiza
portare avanti. In più il programma triennale segnerà, di
fatto, l’impronta che questa
seconda amministrazione
Gios lascerà sulla città in eredità alla prossima amministrazione che uscirà vincente dalle elezioni comunali del
2014. Nessuna anticipazione né dalla minoranza né dai
consiglieri “ribelli” e tanto
meno sulle misure considerate dal sindaco Andrea Gios
nel caso che il suo ex assessore al bilancio e il suo attuale capogruppo dovessero
votare contro la delibera.
“E’ da sei mesi che chiedo al
sindaco un incontro di maggioranza per chiarire la mia
posizione e un riallineamento
con il gruppo, ma nessuna
decisione è stata più
ridiscussa nemmeno a riguardo della politica amministrativa
–
commenta
laconicamente Ivan Baù –
Non vorrei che il dibattito si
soffermasse su questioni
marginali deviando l’attenzione della popolazione da questioni più importanti. Serve un
reale confronto sereno su
temi di ampia portata. Il cittadino deve capire come funzionano realmente le cose ad
Asiago per dare il giusto valore a quanto si sta decidendo in questo periodo; assicuro che la posta in gioco è alta
e riguarda il futuro del nostro
territorio”. “Il mio voto nella
scorsa seduta è stato dettato
da una convinzione mia di
equità – spiega invece Rossetto – Nessun attacco al
Novità nel bando di assegnazione
Le malghe ai cives
Una percentuale del latte trasformato dovrà essere
riservato alla produzione dell’Asiago dop
“prodotto di montagna” seguendo quindi il rigoroso
disciplinare previsto per questo prodotto
Il momento della presentazione dell’evento
“Alla festa di Capodanno
indoor più grande del Veneto
ci vado di sicuro in bus. E la
festa sarà ancora più grande”: è lo slogan lanciato per
“The Social Countdown Party” che si terrà al
Palaghiaccio di Asiago il 31
dicembre. Due Punti Eventi,
organizzatore dell’evento, ha
promosso l’iniziativa assieme
alla Provincia di Vicenza, al
Comune di Asiago e all’Associazione Familiari e Vittime della Strada, mettendo
l’accento sull’importante
aspetto della sicurezza stradale. Testimonial dell’iniziativa il vincitore del Grande
Fratello 10 Mauro Marin, che
il 31 dicembre condividerà la
consolle con la bellissima
Nicky Martinez, deejay del
Billionarie Beach, insieme a
molti altri ospiti e a una serie
di show ‘importati’ direttamente da Ibiza, in esclusiva.
“Si tratta di una possibilità che riteniamo molto importante: mettendo a disposizione i bus navetta,
servizio incluso nel biglietto per la festa, riteniamo di
facilitare l’accesso ad
Asiago sia dai paesi limitrofi che dalla pianura
vicentina, lanciando l’ invito a tutti i ragazzi che
verranno all’evento di Capodanno di lasciare a casa
l’auto e prendere il bus”
commenta Enrica Crivellaro
di Due Punti Eventi. “Nello
specifico - spiega l’organizzazione - sono previste partenze dalla stazione dei
pullman di Schio, Thiene e
Bassano del Grappa alle
ore 19.30, 21.30 e 22.30,
giusto in tempo per essere
al Palaghiaccio per il primo brindisi del 2011". A disposizione anche un bus navetta sull’Altopiano, con partenza da Treschè Conca (Località Fondi) e fermate a
Canove (Park Piscina ),
Gallio (Piazza Italia) per e da
Asiago (Stadio del Ghiaccio).
“Un Capodanno pensato
quindi per garantire la sicurezza sulle strade anche
nella notte più affollata
dell’anno” conclude l’esponente di Due Punti. A partire
dalle ore 21 le porte del
Palaghiaccio di Asiago si apriranno per accogliere il pubblico in una serata spettacolare:
oltre alle già citate superstar
Niky Martinez e Mauro Marin,
supporter dell’evento saranno
Radio Piterpan con Fedro (anche lui ex Gieffino), Marco
Baxo, Aldo Fontana e il
resident Pierre Luis. Scatenato il live che sarà tenuto da una
band ancora top secret, e poi
durante la notte gli interventispettacolo degli “EX3MA
GROUP IBIZA” da la ‘Isla
Blanca’ con le loro sorprendenti performance. Il servizio
di cocktail bar della serata sarà
un vero e proprio spettacolo
curato dai ragazzi COCKTAIL
BAR ZOO IBIZA PUERTO,
situato nel cuore della night life
del porto di Ibiza, primario punto di incontro di vip del pre-discoteca, che si trasferisce per
l’occasione, in esclusiva, ad
Asiago. Il ‘Social Countdown
Party’ si preannuncia perciò
come il conto alla rovescia più
eccentrico del 2010. I biglietti,
che includono la prima consumazione e il servizio di bus
navetta, sono in prevendita al
costo di
25,00 euro presso: Circuito
Boxoffice (tel. 041 2719090 )
e on- line su www.boxol.it; ad
Asiago all’ Ufficio del Turismo
(tel. 0424 464081) e allo I.A.T.
(tel. 0424 462221); a Gallio da
Tato & Tata in Piazza Italia,
10 (tel. 0424 445069); a
Bassano del Grappa:
Dischiponte - via Angarano, 9
(tel. 0424 503834); a Thiene a
Il Discolo - via Trieste, 31 (tel.
0445 366866); a Schio da
Discovery - via Btg. Val
Leogra, 75 (tel. 0445 528933);
a Vicenza da Saxophone - V.le
Roma, 22 (tel. 0444 546776).
Il 31 dicembre i biglietti si potranno acquistare al botteghino del Palaghiaccio, al costo
di 30 euro. Infoline: Due Punti Eventi - tel. 0445 360516 –
www.due-punti.com
[email protected].
Silvana Bortoli
Novità sul fronte dell’assegnazione delle malghe
asiaghesi. Con il recente bando indetto per Dosso di Sotto e Porta Manazzo per il
quinquennio 2011 – 2016, il
Comune di Asiago apre a
delle novità importanti. Novità che la Coldiretti locale
spera possano far scuola per
l’assegnazione di tutte e 76
delle malghe dell’altopiano.
La prima novità è l’applicazione in toto della disciplinare tecnica della Comunità
Montana che riserva inizialmente il diritto di prelazione
ai cives, ovvero ai residenti
che godono dell’uso civico.
Quindi riservato agli
allevatori altopianesi. Qualora nessuno partecipasse al
bando di una o entrambe le
malghe allora partirebbe il secondo bando aperto a tutti gli
allevatori. Questo fermo restando il diritto di prelazione
di chi già conduce la malga.
Seconda novità è che gli
assegnatari delle malghe dovranno riservare un minimo
del 40% del latte trasforma-
to alla produzione dell’Asiago
dop “prodotto di montagna”
seguendo quindi il rigoroso
disciplinare previsto per questo prodotto. “Vogliamo favorire l’agricoltura locale e non
puntare alla massima
monetizzazione delle nostre
malghe - spiega l’assessore
al Patrimonio Guido Carli –
Credo sia importante sostenere i nostri allevatori, non
solo in quanto asse di una
promozione territoriale attraverso il formaggio che ha
portato il nome di Asiago nelle case degli italiani, ma anche per il ruolo fondamentale da loro svolto nella cura e
conservazione del territorio”.
“Con la seconda novità vogliamo semplicemente sorreggere un prodotto caseario
di eccellenza incrementandone i produttori – interviene
l’assessore alle attività agricole Diego Rigoni – Per il
marchio è richiesta l’iscrizione al Consorzio tutela e la
registrazione quale produttore di Asiago di montagna,
scelte che comportano il ri-
comparto turistico o commerciale ma piuttosto una convinzione che ogni azione amministrativa debba interessare il bene comune di tutti. Invece la disposizione sul Cosap
favoriva solamente una parte
di quel tessuto economico turistico commerciale difeso dagli assessori proponenti e dallo stesso sindaco. Quindi di fatto iniqua; ecco quindi spiegato
il mio voto contrario”.
Gerardo Rigoni
spetto di disciplinari rigorosi.
Per andare incontro ai produttori le spese iniziali di iscrizione saranno pagate per la
metà dal Consorzio tutela e
l’altra metà dal Comune di
Asiago”. L’iniziativa del Comune, pianificata in collaborazione con la Coldiretti, è
volta anche a tutelare le stesse malghe; nel senso che tutti
i proventi di queste strutture
vengono riutilizzati sul patrimonio delle malghe e dei loro
pascoli. Quindi, a fronte di un
introito magari minore adesso, a lungo termine, con una
politica d’alpeggio mirata, il
Comune potrà beneficiare di
maggiori entrate perché gli
stessi malghesi locali percepiscono maggiori guadagni.
Prossima battaglia dei produttori locali: il far riconosce prodotto di montagna anche il
formaggio fatto con latte di
malga
poi
lavorato
separatamente in caseifici,
questo perché Asiago ha
molte malghe facilmente
raggiungibili e quindi gli
allevatori sono portati, anche
magari per mancanza di maestria casearia o semplicemente per comodità, a portare il latte ai caseifici venendo così esclusi dalle possibilità offerte dal marchio prodotto di montagna.
Gerardo Rigoni
8
l’Altopiano
Sabato 25 dicembre 2010
4
“Nessun passaggio segreto al Trentino”
ASIAGO
Nessun passaggio segreto al
Trentino e tanto meno invasione trentina dell’altopiano.
Lo assicura Omar Zampese
titolare della Zampese Viaggi
con sede in località Coda ad
Asiago. O almeno per quanto
Ma Omar Zampese spiega: “La gente vuole piste importanti, impianti di risalita adeguati
e alberghi sulle piste. Il turista chiede servizi, informazioni e professionalità”
lo riguarda. Zampese si è sentito chiamato in causa dall’articolo “Siamo passati al
Trentino” uscito sullo scorso
numero perché la foto che
accompagnava l’articolo riproduceva uno stand promo-
zionale allestito dalla Zampese
che promuoveva Lavarone
dove però compariva anche il
nome Asiago. Una scelta che
Omar difende proprio con la
libertà d’impresa e sottolineando che non ha mai
Apparecchi televisivi
dismessi, ecco come smaltirli
Per ingombranti, elettrodomestici e computer l’8 gennaio
torna ad Asiago il centro di raccolta temporaneo
Il passaggio dalla televisione
analogica a quella digitale, recentemente avvenuto anche
sull’Altopiano, può aver spinto
molti all’acquisto di nuovi apparecchi, decidendo di sbarazzarsi di quelli vecchi. Verranno
smaltiti correttamente? Etra ricorda che per quanto riguarda i
grandi elettrodomestici, categoria cui appartengono gli apparecchi televisivi, vale la regola
‘uno contro uno’, cioè il negoziante che ha venduto un nuovo
apparecchio televisivo deve assicurare il ritiro gratuito di quello
vecchio. I televisori dismessi
possono comunque essere fatti
ritirare tramite il servizio di asporto a domicilio degli ingombranti,
prenotando il ritiro al numero
verde 800 247842. «Gli apparecchi televisivi contengono materiali molto inquinanti e quindi
bisogna porre attenzione al loro
smaltimento. - spiega il presidente di Etra, Stefano Svegliado Etra offre a tutti gli utenti la possibilità di conferirli al servizio pubblico, che provvederà a riciclare
i materiali riutilizzabili e a rendere innocui quelli pericolosi».
«Produrre meno rifiuti è sempre meglio che trovarsi a doverli
smaltire – aggiunge Svegliado la maggior parte degli apparecchi televisivi sono compatibili con
la nuova tecnologia a condizio-
ne che si acquisti il decoder, che
costa intorno ai 25-30 euro. Una
cifra certo inferiore a quella che
bisogna spendere per l’acquisto
di un nuovo apparecchio». Ad
Asiago per lo smaltimento di
apparecchi televisivi dismessi,
ma anche di altri materiale che
rientrano nella tipologia degli
elettrodomestici, computer e
ingombranti (mobili vecchi,
materassi, divani, oggetti in
metallo di grandi dimensioni,
arredi da giardino, ecc..) sarà
attivo sabato 8 gennaio dalle
ore 8.00 alle 11.15 il Centro
temporaneo di raccolta rifiuti
in Via Ceresara (parcheggio
del cimitero) destinato esclusivamente alle utenze domestiche iscritte al servizio rifiuti
del Comune di Asiago. Presentandosi muniti di eco card personale o con la copia dell’ultima bolletta, si potranno conferire gratuitamente fino a un
totale di quattro pezzi di ingombranti e altrettanti fra elettrodomestici e computer. In caso
di maltempo sarà sufficiente,
per avere conferma dello svolgimento o meno del servizio,
chiamare il numero verde sopra riportato.
S.B.
Dopo lo switch-off sono stati numerosi
gli apparecchi televisivi abbandonati
nei pressi di campane per altri materiali
volutamente confuso le due
località competitors tra loro.
“Partiamo dall’inizio – espone Omar – La mia azienda
si è avvicinata al
comprensorio di Lavarone
spinta da due fattori: il primo dalla scarsa possibilità
di lavoro che l’altopiano offre e secondo perché nell’inverno 2006/07 mi sono
trovato con settimane bianche prenotate e senza impianti di risalita a disposizione. Precisamente il 2 gennaio
2007, gli impianti sciistici che
fanno base per le settimane
bianche da me organizzate
hanno chiuso per controversie
in cui non voglio entrare. Io
cosa dovevo fare? Gli impianti di Rivetta mi hanno offerto
ospitalità e da lì è iniziata una
collaborazione che ammetto è
proficua sia sotto il profilo economico sia sotto quello professionale”. “Preciso inoltre che
io non ho mai utilizzato fondi
del Consorzio turistico
Asiago7Comuni per l’allestimento di eventi promozionali
per Lavarone, questi sono fatti
con il sostegno degli operatori
turistici del luogo – prosegue
– Per quest’anno, proprio per
evitare confusioni, non ho richiesto alcun contributo al
Consorzio turistico anche se
promuovo anche l’altopiano;
anzi a lamentarsi dovrebbero
essere i trentini visto chi mi
aiutano a sostenere i costi”.
Sono numerosi gli ostacoli
che Zampese individua sulla
promozione turistica
dell’altopiano. “La gente
vuole piste importanti, impianti di risalita adeguati e
alberghi sulle piste. Il turista chiede servizi, informazioni e professionalità. Sono
caratteristiche presenti anche sull’altopiano, sia chiaro,
ma forse in maniera più
frazionata”. “La mia scelta quindi è stata dettata da una necessità nei confronti dei miei clienti
e proseguito nel diritto e dovere
nei confronti della mia azienda e
degli alberghi con cui collaboro
– conclude – Perché invece di
vederlo come una minaccia non
lo si usa come spunto per chiedersi perché capitali e aziende
altopianesi stanno guardando
oltre confine? Questo per il
bene dell’altopiano che credo
tutti vogliamo”.
Gerardo Rigoni
Sapor d’acqua natìa
La lingerie e lo stile dell’educazione
Chissà cosa direbbe il grande Mario Rigoni Stern - che
ha cantato l’armonia delle
nevi, il canto dell’urogallo
e la magia dei larici - se
s’imbattesse nella proposta
del sindaco di Gallio di ospitare e finanziare il
carrozzone di Lele Mora il
prossimo inverno. Forse rimarrebbe signore, perchè
quassù vige la certezza del
formaggio Asiago: “signori si
nasce, non si diventa”. Prenderebbe carta e penna e farebbe parlare un suo personaggio, magari di quelli che albergano laddove la voce dell’uomo e le sirene delle muse non
arrivano, sul limitare di quei
boschi dove abita ancora il mondo di Tonle Bintarn e di Giacomo. Stavolta se ne potrebbe uscire mettendo sulla loro bocca un
vecchio proverbio: “mèio paròni
de ‘na sèssola che servitori de
‘na nave”. Punto e a capo,
perchè ai giganti della letteratura basta una riga per decretare
le baggianate di un certo modo
di fare politica. Cortina La Grande l’ha capito e s’è messa subito al riparo. Asiago La Magnifica s’è subito accodata per bocca del suo buon sindaco. Anche
la Tim sta capendo che non basta un lato B, quattro perizomi e
due tatuaggi per raddoppiare il
fatturato. Peccato ci sia caduto
il sindaco di Gallio, Pino Rossi,
che forse non s’è accorto ch’è
lo stile a fare la differenza. La
sua proposta offende chi tiene
nel cuore la passione dell’educazione e per essa s’arrabatta
d’ingegno e di costanza. Educare è additare un esempio, forgiare un pensiero, colorare una
speranza: i giovani non hanno
bisogno di panem et circenses,
ma chiedono ideali forti e coraggiosi per imparare a spendere la
loro vita. Chi educa s’affanna
per mostrare loro che la vera bellezza non sta nel 90-60-90 e nemmeno in un lato B sodo e
godereccio, ma alberga dentro
un modus vivendi che permetta
loro di non sentirsi schiavi di nessuno e padroni della loro immaginazione. Oggi la vera sfida
educativa non è quella di abbassare gli ideali solo perchè la maggior parte dell’umanità non li accetta più, ma è quella di continuare ad additare la mèta ideale
per far sì che il giovane, sfidando se stesso e la mentalità del
secolo presente, s’alleni a sopportare il clima mediocre che
gli si vorrebbe imporre. Triste
il giorno in cui per riempire una
piazza o animare un paese si
debba ricorrere ad un
carrozzone firmato da chi nella vita non fa altro che abbassare le vette solo perchè qualcuno non c’arriva più a contemplarle. Il sex appeal della
montagna per tanti oggi è ancora nascosto nel silenzio della terra, nella meraviglia di una
serata silenziosa e stellata, in
una passeggiata al chiaror di
luna. In una settimana in cui
poter ricomporre famiglie tre-
mendamente veloci nel
comporsi e distruggersi.
E questa proposta indigna
una terra martoriata da
un’alluvione. Il sindaco ha
messo sul piatto un weekend per farsi un’idea del
paese: “soggiorno al
Gaarten Hotel, pranzo
all’agriturismo Spill, gita in
motoslitta con spuntino al
rifugio Campomuletto,
cena alla baita Malga Molina.
Poi nuovamente giù in paese,
giro turistico a bordo di una
slitta trainata dalle renne e poi
per finire al Macrillo dove trascorrere le ore notturne”.
Qualcuno riesce a spiegare al
primo cittadino che nella
Vicenza alluvionata la gente non
cerca le tette ma un tetto sotto il
quale rifugiarsi? Risparmi i soldi
di quel week-end inutile e offensivo, li metta in una busta e li
devolva a chi in questi giorni non
ha di che vivere e cerca disperatamente ragioni di speranza. Il
lavoro e la miseria sono stati la
palestra dei nostri antenati e da
quelle profondità sono partiti per
rendere bella la montagna spendendo vita e sangue: nessuno osi
offendere le tradizioni e lo stile
che hanno scritto con la vita. E’
una bestemmia che la storia
ritorce contro. L’Altopiano è una
terra meravigliosa e superba,
millenaria e moderna,
contemplativa e sagace. Nulla
contro di lei hanno potuto le guerre e le emigrazioni, le tempeste
e i terremoti, le frane e i cannoni. Una terra solenne e fragile. Così fragile che le basta
una stupidità per mettersi a
piangere.
Don Marco Pozza
8
Sabato 25 dicembre 2010
l’Altopiano
5
Il Premio della Solidarietà 2010 è andato
agli “Amici di Antonio Pertile e Sonia Sartori”
Il Premio della solidarietà,
sostenuto da tutti i comuni
dell’Altopiano e dalla Comunità Montana, con il prezioso apporto della Banca Popolare di Vicenza, consegnato sabato 18 dicembre
nella chiesa di Foza, è andato quest’anno all’associazione “Amici di Antonio
Pertile e Sonia Sartori”.
La serata, organizzata dal
comune e di Foza, condotta dal direttore del giornale
“L’Altopiano” Stefania
Longhini, come sempre
succede con questa manifestazione, si è rivelata,
molto bella e toccante. Una
serata in cui, secondo lo
spirito che fin dall’inizio
caratterizza questa iniziativa, è stato protagonista il
bene, quell’operare in favore degli altri che spesso
si fa senza tanti clamori,
ma che fa crescere e rende migliori le nostre comunità. In questo caso si tratta di un operare soprattut-
to, ma non solo, in
favore della crescita culturale del
territorio. Dopo il
ricordo delle due
persone speciali
alla quale è dedicata l’associazione, il presidente
Roberto Sartori e
colei che è stata
definita dallo
stesso Sartori “il
vero motore della onlus” Silvana
Forte, hanno illustrato le finalità
con cui operano
“Gli Amici di Antonio Pertile e
Sonia Sartori” e
le varie attività
svolte. Molto simpatica la parentesi dedicata
alla festa del “Primo maggio di solidarietà” che si
svolge ormai da cinque anni
nel centro di Asiago, un momento di divertimento e di
aggregazione pensato per
raccogliere fondi a favore
dell’associazione nel quale,
Lorenzo Longhini, ideatore
e principale organizzatore
della festa, ha saputo coinvolgere un sacco di amici,
molti dei quali arrivano ap-
Antonio e Sonia,
due persone speciali
Antonio Pertile, di Gallio, ingegnere informatico, ma anche animatore in parrocchia,
assessore comunale dal 94 al
99, nell’amministrazione Bruno, candidato sindaco a Gallio
nelle amministrative del 99 e
poi consigliere d’opposizione.
Antonio ha perso la vita nel
marzo 2001 in un incidente
stradale sulla strada che da
Monte Corno scende verso
Lusiana.
Nel giornale dell’Altopiano
uscito qualche giorno dopo il
tragico evento, Antonio viene
descritto in sintesi così: “Persona di notevole spessore, sia
come sensibilità che come
preparazione e competenza.
Un giovane, aveva 31 anni,
impegnato, deciso a portare
avanti le proprie convinzioni
senza però concedere spazio
alcuno all’arroganza e alla
presunzione, sempre disponibile al confronto e al dialogo.
Un giovane che ha saputo offrire a tutti una grande testimonianza di vita”. Sonia
Sartori, di Asiago, odontoiatra,
una professionista molto conosciuta e stimata, non solo in
Altopiano. Una giovane molto attiva, piena di interessi e di
entusiasmo. Appassionata di
cultura e di sport. In gioventù
si era distinta conseguendo risultati a livello nazionale nello
sci da fondo con l’U.S. Asiago
sci. E’ stata anche presidente
degli Asiago Vipers inline.
Sonia è morta in seguito a
malattia nel febbraio 2008, all’età di 44 anni.
Antonio e Sonia: due persone
speciali, legate fra loro da un
rapporto d’amore profondo.
Dopo la morte di Antonio un
gruppo di amici insieme a Sonia
decide di fondare un’associazione per ricordarlo. Ed è nel
novembre del 2001, dopo appena qualche mese, che nasce
l’associazione “Amici di Antonio Pertile”.
Scrivevano gli stessi amici su
“L’Altopiano”: “Ci siamo
chiesti quale fosse il modo
migliore per ricordarlo essergli riconoscenti e sentirlo presente in mezzo a noi.
Non è stato difficile pensare
ad una Associazione che
portasse il suo nome e che
consentisse di realizzare quegli stessi ideali di solidarietà sociale che hanno rappresentato una prerogativa essenziale della vita di Antonio”.
Sonia è stata il primo e instancabile presidente di questa
onlus. Ideatrice di ogni attività,
costante punto di riferimento.
Scrivono sempre gli amici sul
giornale ricordando Sonia: “La
vita come tu la intendevi doveva tendere alla solidarietà in ogni sua forma, doveva tendere alla promozione
e al sostegno dell’istruzione
con l’istituzione di borse di
studio, corsi, manifestazioni
culturali. La vita era per te
sviluppo e diffusione di una
cultura della solidarietà finalizzata alla prevenzione e
al disagio sia giovanile che
della terza età, per giungere all’organizzazione di attività ricreative, culturali e
sportive volte a creare momenti di aggregazione. Tutto questo perché sapevi che
quando si sta insieme si superano meglio le tragedie e
si assaporano di più le gioie”.
In questo modo di intendere la
vita dunque stanno anche le
finalità principali di quella che
dopo la scomparsa anche di
Sonia è diventata “L’Associazione Amici di Antonio Pertile
e Sonia Sartori” alla quale è
stato consegnato il Premio della solidarietà.
positamente con i loro
stand e i loro prodotti anche da fuori Altopiano, da
Vicenza per esempio, ma
anche da Milano. Questa
onlus è stata costituita nel
2001 per ricordare l’amico
Antonio tragicamente e
prematuramente scomparso in un incidente stradale.
La volontà degli amici è
sempre stata quella di ri-
cordarlo attraverso la promozione di eventi
culturali e sportivi, attività in
cui egli stesso
credeva
e
scommetteva,
impegnandosi
per questo anche a livello politico. Fra le prime iniziative cui
l’Associazione
ha dato vita, ricordiamo l’organizzazione di
rassegne e spettacoli teatrali e
manifestazioni
sportive che
contribuiscono a
rendere più ricco il palinsesto culturale offerto ai residenti e ai turisti.
Con il crescere dei soci, il
cui numero ora è di circa
350, il comitato di gestione
ha pensato di coniugare le
istanze culturali con quelle
della solidarietà cercando di
soddisfare le richieste di aiuto che progressivamente
arrivavano sia dal mondo
della scuola che da altre realtà che operano nel nostro
territorio e che non sempre
riescono a sopperire ai molteplici bisogni. Inoltre da qualche
anno è stato avviato il “progetto Chernobyl” che prevede
l’ospitalità di numerosi bambini bielorussi presso alcune famiglie altopianesi. Per essere
sempre più efficaci nelle azioni di solidarietà, dal 2005 si è
dato vita alla già citata “Festa
del primo maggio ad Asiago”,
il cui successo consente di arricchire di anno in anno la disponibilità dei fondi provenienti
da sottoscrizioni e donazioni
dei soci. Nel 2008, in seguito
alla scomparsa del presidente,
la dottoressa Sonia Sartori,
l’Associazione ha modificato
il nome e, nonostante il momento di crisi vissuta in seguito al doloroso evento, è poi ripartita con grande convinzione, più che mai impegnata nel
proseguire con passione ed impegno la sua attività. Per avere informazioni, per diventare
soci, per partecipare in qualsiasi modo all’attività dell’Associazione, si può scrivere all’indirizzo:
[email protected].
8
Sabato 25 dicembre 2010
l’Altopiano
6
Organizzato dall’Avis Altopiano
Giovani “In volo” ricordando Alessandro
ATTUALITA’
Da spaccare il cuore. La
prima parte dell’incontro
“In volo … 2010”, tenutosi lunedì 20 dicembre nel
palazzo della Cultura
Millepini di Asiago, è stata
dedicata al ricordo di Alessandro Colella, il giovane
galliese vittima di
una
tragedia
famigliare il 17 dicembre scorso.
Il progetto, organizzato da don Marco
Pozza, alias don
Spritz, e dall’Avis
Altopiano con il sostegno economico
del Centro servizi di
Vicenza, è stato voluto per portare la
testimonianza di quattro persone “diverse in tutto, con
percorsi e radici differenti,
legati forse solamente dal
fatto di essere nati in un raggio di 30 km, ma che con il
loro impegno sono un esempio per i giovani”, come ha
riassunto il moderatore, lo
psicologo Stefano Rigoni.
Sul palco l’assessore regionale Elena Donazzan, la medaglia olimpica e campionessa mondiale di ciclismo 2009
Un bell’incontro al Millepini. Presenti l’assessore regionale Donazzan, la campionessa di
ciclismo Tatiana Guderzo, don Marco Pozza e il ricercatore asiaghese Gabriele Rodeghiero
Il messaggio ai ragazzi
SOGNATE IN GRANDE!
Invito forte dei quattro “relatori”
Tatiana
Guderzo,
l’evangelizzatore don Marco
Pozza e lo studente
asiaghese ricercatore per
l’Agenzia Spaziale Europea
Gabriele Rodeghiero. In platea, rappresentanti delle categorie, del mondo della scuola, dell’Avis, del Centro servizi e l’assessore provinciale
Morena Martini.
“Quattro persone che, ognuno a suo modo, ha superato
difficoltà ed ostacoli, come
nella miglior tradizione
veneta, per eccellere in ciò
in cui si sono impegnati –
ha illustrato il sindaco Andrea Gios nei suoi saluti –
Persone che devono essere d’esempio ai nostri
giovani perché non hanno seguito la luce più forte o ascoltato chi ha gridato di più ma hanno ragionato con la propria testa,
ponendo tra le loro priorità
il valore dell’impegno personale”. Ma prima il ricordo di Alessandro. Quei giovani a cui si era rivolto il
sindaco hanno ricordato il
loro amico leggendo messaggi scritti appena successa la tragedia e ad un anno
di distanza. Il patronato, la
scuola, gli amici: memorie
che hanno dato uno spac-
cato di una comunità sana,
di giovani integri, di un
mondo che Alessandro rappresentava con la sua bontà e sensibilità. Quei giovani cui l’incontro programmato intendeva dare dei
modelli positivi hanno dato
esempio della loro forza.
Attraverso la loro necessità di comunicare hanno
dato forza “ai grandi”. Con
le loro parole, loro protagonisti involontari di una tragedia spaventosa, hanno
mostrato la strada per continuare a vivere nonostante quanto sia successo; non
dimenticando, anzi tenendo
sempre presenti, i ricordi
più belli del loro amico per
riaffermare la preziosità
della vita.
Gerardo Rigoni
Stage di un giorno in Altopiano per studenti
della Facoltà di Tecnologie Forestali di Padova
Il giorno 15 dicembre, 17 studenti dell’ultimo anno del Corso di
Laurea triennale in Tecnologie Forestali ed Ambientali (fra cui
2 altopianesi: Nicolò Moresco e Federico Pozzan), accompagnati dal prof. Maurizio Ramanzin (Docente di Zootecnia in
ambiente montano), hanno effettuato una visita conoscitiva
alla struttura produttiva del Caseificio Pennar, cui è seguito un
incontro informativo nella Sala delle Maschere, tenuto dal dott.
Giuseppe Fincati, effettuando infine, una visita all’Azienda agricola
“Pozza Luigino”, a S.Caterina di Lusiana. Il 15 dicembre, per i
ragazzi, era tra l’altro l’ultimo di lezione del primo semestre: a
gennaio gli esami! L’intermezzo in aula ha suscitato vivo interesse negli studenti, che, in quanto tali, hanno davvero tanto
da imparare su ciò che un ente, come una Comunità Montana,
effettivamente svolge. Una veloce carrellata di immagini di
malghe com’erano e come sono oggi, di bovini in alpeggio, pascoli, lavori effettuati sugli stessi compresi quelli di ripulitura
dagli infestanti (come: deschampia, veratro, senecio) richiesti ai
malgari ma messi in opera pure dagli addetti della Comunità
Montana; di pozze di alpeggio - loro sistemazione e loro valore
ambientale - assieme all’elenco di normative sui contratti di locazione malghiva, sono state l’oggetto della relazione. 76 le malghe
in attività sul territorio, il più alto numero dell’arco alpino! Molto severi i termini per la concessione in locazione, messi in atto dai rispettivi
comuni di appartenenza e affidate in gestione all’ente Comunitario
del territorio: “Ogni sei anni viene effettuata un’asta, e l’assegnazione, conseguente all’offerta più alta in litri di latte per malga al Comune proprietario (che comprende un “tot” di carico bovino stabilito, onde non incorrere nell’eccesso o nel difetto del numero di
capi monticati). Sottolineato qui il rischio rappresentato dall’eccessiva integrazione con mangimi: le vacche diventano pigre - letteralmente - a discapito della qualità del latte e dei suoi derivati! Quindi
andrebbe implementato proprio l’alpeggio. (In alcuni casi, come la
gestazione, l’integrazione alimentare è però d’obbligo). Tra gli altri
temi presi in considerazione: la cura ai pascoli, alle pozze di abbeverata, l’ammodernamento delle strutture e le condizioni igieniche degli
spazi produttivi: tutti fattori, che determinano il plus-valore delle malghe
insistenti sul nostro territorio. Poiché i contratti sono annuali e i
controlli severi, la decadenza al rinnovo è consequenziale e sono
privilegiati ovviamente, i produttori lattieri in confronto agli
allevatori di bestie da carne,
tenendo conto anche, delle poche greggi che pascolano liberamente in altura”. In successione, le immagini di come si
rifà il fondo di una pozza, che,
pur se con mezzi moderni ricalca esattamente le tecniche
tradizionali e così pure quelle
riferite alla pulizia dagli infestanti. A chiudere, le immagini della filiera casearia di produzione del nostro prodotto principe: l’Asiago.
Beppa Rigoni Scit
Una mattinata che ha saputo coinvolgere ed emozionare. Sì, emozionare; erano emozionati i ragazzi, coinvolti
emotivamente dal ricordo del compagno scomparso
un anno prima, partecipi ed attenti per l’intera durata della manifestazione. Erano emozionati gli adulti,
primo fra tutti il Sindaco di Asiago Gios al momento
del suo intervento. Ero emozionato anch’io.
Quattro personaggi tanto diversi, quelli sul palcoscenico del Milepini, così come sono diverse le loro storie, eppure tutti accattivanti, accomunati dall’eccellenza raggiunta nei rispettivi campi, esempi che piacciono, esempi che hanno portato con la loro presenza e
con le loro testimonianze una ventata di fresca e stimolante positività.
Inutile dire che sono stati il carisma, l’effervescenza, la
verve dialettica, la lunghezza d’onda (la stessa dei ragazzi) delle parole di don Marco, con la sua capacità di
essere innovativo e spregiudicato (a volte fin troppo), a
creare i maggiori entusiasmi fra i 300 studenti in sala.
Parole che sono corse veloci a destinazione per portare
un messaggio di stimolo e di fiducia, un invito ai ragazzi
a guardare la vita con atteggiamento a volte diverso,
conservando i valori veri ed importanti.
E’ piaciuto quando, ad esempio, ha ricordato una frase
che invitava a non prendersela perchè la rosa ha le spine ma al contrario a ringraziare la spina perché sopra di
lei ha la rosa; metafora che, nel ricordo di Alessandro,
ha poi spiegato con “non prendiamocela perché Ale
non è più fra noi ma ringraziamo e siamo felici di
averlo avuto vicino a noi per una parte del nostro
cammino”.
Oppure quando aveva solleticato l’orgoglio e la motivazione dei ragazzi con una provocatoria “Il mondo è già
pieno di tanti operai: noi dobbiamo, voi dovete essere degli artisti”; nulla contro gli operai, ben inteso,
ma con la chiara intenzione di pungolare la voglia di dare
e di fare di più, di non accontentarsi, di aggiungere un
qualcosa in più alla pur buona quotidianità.
Concetto poi ripreso da Elena Donazzan citando una
frase di S. Francesco d’Assisi che sembra coniata per
quest’occasione: « Chi lavora con le mani è un operaio, chi lavora con le mani e la testa è un artigiano, chi lavora con le mani, la testa ed il cuore è un
artista ».
“Mettete il cuore, oltre ad impegno e fatica, in quello
che fate – è stato detto ai ragazzi – e sarete degli artisti, capaci di compiere grandi cose e di raggiungere grandi traguardi”.
Così come Tatiana e Gabriele (che all’indomani in un
servizio televisivo è stato definito “un genio di Asiago”)
hanno reso quasi ordinarie due eccellenze, le loro splendide avventure, una di atleta ai massimi livelli e l’altro di
giovane scienziato dello spazio.
Un chiaro invito a volare alto, ad avere grandi traguardi ed obiettivi importanti e ad essere disposti a
lavorare duro, senza compromessi, per arrivare a
renderli realtà.
“Sognate in grande, sappiate sacrificarvi ed impegnarvi per raggiungere il vostro sogno. E’ possibile, i sogni si possono realizzare ma bisogna
crederci fino in fondo” è stato il messaggio finale
con cui si è conclusa la mattinata. Cesare Pivotto
8
Sabato 25 dicembre 2010
l’Altopiano
7
Gabriele invitato a Palazzo Balbi
ATTUALITA’
Il giovane ricercatore asiaghese, “studente straordinario, modello positivo per i coetanei”,
è stato presentato da Elena Donazzan alla giunta regionale e alla stampa
“La Giunta regionale si è
Elena Donazzan,
Gabriele Rodeghiero
impegnata a sostenere il
ed il governatore
diritto
allo
Luca Zaia
studio universitario come
intervento strategico, pur
in questa fase in cui dobbiamo fare sacrifici su
tutto il tema delle risorse.
Nel Veneto abbiamo studenti e ricercatori straordinari che sono riconosciuti anche a livello internazionale. Uno di questi è Gabriele Rodeghiero, pre- stampa a Palazzo Balbi, il nomiato dall’Agenzia Spaziale stro Gabriele Rodeghiero (di
Europea che oggi ho voluto Asiago, 24 anni) giovane ricerinvitare a Palazzo Balbi in se- catore che assieme a un team
gno di ringraziamento per il di altri 7 ricercatori veneti (3
positivo modello di giovane che veneziani, 1 bellunese, 2
trevigiani, 1 padovano, 1
rappresenta”.
Lo ha detto Elena Donazzan, vicentino) è stato premiato per
assessore regionale all’istruzio- una progettualità presentata alne, alla formazione e al lavoro, l’Agenzia Spaziale Europea
martedì 21 dicembre, presen- inaugura.
tando alla giunta regionale e alla “Iniziamo con Gabriele, - ha
detto Donazzan - un ragazzo
d’oro dalla straordinaria intelligenza, e proseguiremo per tutto il 2011 portando nella buona
vetrina del Balbi, una volta al
mese, una giovane personalità
d’eccellenza, in termini di meriti e talenti. Parliamo troppo
spesso di piazze studentesche
che di studentesco hanno molto poco, vedi i timori di queste
ore; è ora di parlare e di valo-
Morto il comandante Vescovi “Leo”
Nativo di Asiago, condivise con i suoi partigiani la lotta di liberazione
dall’oppressione nazi-fascista. Decorato con la medaglia d’argento
e tre croci di guerra fu autore di autorevoli saggi storici
È un pezzo di storia patria quello che scompare con la
dipartita di Giulio Vescovi, autorevole comandante partigiano che sull’Altipiano di Asiago
seppe condurre alla vittoria i
suoi uomini contro le forze
nazi-fasciste, dando prova di
dirittura morale e senso del
dovere per raggiungere le
agognate libertà e democrazia.
Vescovi, morto a Vicenza all’età
di 89 anni era nato ad Asiago
nel 1921, ebbe modo di mostrare le sue capacità militari
prima nel battaglione alpino Val
Fella e poi Gemona; con l’Armistizio del 1943, il disfacimento dell’Esercito Italiano e la
caduta del fascismo, passò tra
le fila partigiane meritandosi a
fine conflitto ben tre croci di
guerra e la medaglia d’argento
al valor militare. Fu membro
attivo dell’Associazione Volontari della Libertà, corporazione
di reduci molto legata al mondo cattolico e con ideali
dichiaratamente
in
controtendenza con quelli dei
compagni dell’ANPI. Presso
l’AV.L. ricoprì fino all’ultimo la
carica di presidente provinciale, svolse mansioni dirigenziali
anche in seno alla Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra
e all’Istituto per la Storia della
Resistenza e dell’Età Contemporanea di Vicenza “Ettore Gal-
lo”. Molto gli deve la letteratura storica legata al nostro territorio, tra le sue opere spicca uno
studio sulla divisione alpina
“Monte Ortigara e il saggio del
2005 La notte dei fuochi, una
raccolta di racconti sulla Resistenza di fatti e azioni svoltisi
prevalentemente sull’Altopiano
di Asiago, vicende vissute in
prima persona dall’autore o dai
suoi compagni o amici, patrocinato dall’A.V.L. nel
sessantesimo anniversario della conclusione del conflitto.
Giovanni Dalle Fusine
Così il capitano capo missione alleata “Freccia” (Capt. J.E.H.
Orr-Ewing, alias “Dardo”), giudicava il comandante Vescovi
in un rapporto steso nel 1945: “Comandante Fiamme verdi”
(Div. Ortigara), altezza media, longilineo, capelli chiari con
baffi. Età 24 anni. Ex studente di storia all’Università di
Torino. Ufficiale alpino. Persona capace e molto adatta.
Molto buon capo, non definite le tendenze politiche”
(“...capable fellow ...and very fit...good leader”).
La cena di fine anno dell’ADID
Martedì 14 dicembre presso il
Ristorante la Tana di Asiago si
è tenuta la cena degli auguri di
fine anno e la consegna dei diplomi di primo livello per i
corsisti che hanno svolto con
successo l’esame finale due settimane prima. All’evento era
presente anche il presidente
Nazionale ADID Antenore Toscani, dove ha illustrato le prossime manifestazione di carattere nazionale, il futuro associativo e nonché la consegna
dei diplomi sottolineando a tutti i partecipanti la continua formazione e la continua
valorizzazione dei distillati.
Dopo i convenevoli e la consegna degli attestati, il patron
di casa Alessandro Dal Degan
ha entusiasmato i suoi ospiti
con un menù dedicato all’associazione: insalatina di lardo e
pera, con miele di bosco, pane
nero ed essenza di distillato di
pera; risotto mantecato al formaggio asiago e polvere di
speck; filetto di maialino da latte ripieno di prugna secca, crosta di fave di cacao al rum; mela
glassata al calvados con mousse
di ricotta e nocciola; l tutto
sapientemente abbinato da un
ottimo sauvignon Friulano ed a
seguire un Chianti Classico. Il
servizio è stato impeccabile ed
è stato curato dai 2 soci Attivi
dell’ADID altopiano 7 comuni
Enrico Maglio e Rodolfo
“Dodo” Alberti che hanno
sapientemente illustrato ogni
preparazione e si sono
“sacrificati”piacevolmente per
l’evento visto che lavorano entrambi alla “Tana”. Dopo il
dessert come di consuetudine
di passa alla degustazione dei
vari Distillati. La Delegazione
ADID augura a tutto lo Staff
del giornale Altopiano,a tutti i
soci e simpatizzanti ed alla gente
dei 7 comuni buone feste.
rizzare giovani come
questi che sono tanti e
vanno fatti conoscere”.
“Per me è un grande
onore essere qui - ha
detto Gabriele - anche
in rappresentanza del
mio team con cui abbiamo
condiviso
l’esperienza straordinaria della progettualità
all’Agenzia Spaziale
Europea”. Rodeghiero ha vo-
luto rivolgere un appello a tutti
gli studenti veneti delle scuole
secondarie superiori e delle università per un aiuto diretto alla
popolazione alluvionata.
“Da studente a studente, chiedo a voi - ha detto - di essere
generosi e di mandare uno dei
cento sms che generalmente noi
giovani, anche abusando del
cellulare, ci scambiamo e di
mandarne uno per la buona causa degli alluvionati del Veneto,
al numero 45501; un sms che
costerà solo 2 euro e che, se
tutti voi aderirete, potrebbe diventare un fondo di 591 mila
euro. Vengo dall’altopiano di
Asiago che è stato teatro della
prima guerra mondiale, provocando lo sfollamento di molta
popolazione dalla montagna alla
pianura veneta. Per me personalmente, questo è un modo di
ricambiare il favore che allora
ci fu fatto e di mostrare la solidarietà a nome di tutta la popolazione dell’altopiano”.
Da Asiago a Nyandiwa:
il lungo viaggio degli scout
Il gruppo scout di Asiago ha
intrapreso un nuovo sentiero
che lo condurrà a una crescita
personale, ma anche di gruppo: quello che li porterà, nel
luglio 2011, a Nyandiwa, nella
regione del Gwassi, una delle
più povere del Kenya.
A marzo, infatti, il gruppo si è
proposto di affrontare nuove
esperienze a fini solidali, ma
anche come input di crescita
personale e di gruppo. Dopo
aver valutato diverse possibilità, il gruppo si è orientato verso un’associazione nata a
Gallarate nel 1961 per iniziativa di alcuni volontari scout,
con l’intento di promuovere
progetti educativi a favore dei
giovani, ispirandosi ai principi
dello scoutismo: Brownsea.
A livello nazionale, l’Associazione promuove lo scautismo
soprattutto a livello locale, mentre a livello internazionale essa
propone essenzialmente quattro
progetti di cooperazione allo sviluppo che si ispirino proprio ai
principi dello scoutismo. Si tratta
di progetti che prendono il nome
di “Harambee”, che, come ci
hanno spiegato gli scuot asiaghesi,
in lingua swahili significa “lavorare insieme”, spirito che promuove la condivisione di esigenze e di progettualità, stabilendo legami di fraternità e di
amicizia, diffondendo una mentalità pacifica e priva di ogni pregiudizio. “La finalità
prioritaria dei progetti è quella di promuovere l’auto sviluppo comunitario attraverso azioni educative ed iniziative di crescita, nel rispetto della dignità
della persona e dell’esperienza
della popolazione locale – ci ha
spiegato Marco Rigoni – Gli interventi promossi non sono di carattere assistenziale, bensì mirano al coinvolgimento della comunità locale, con l’intento di
prepararla a gestire in autonomia le attività realizzate”. Ma
che impegno comporterà questo progetto per i giovani scout
asiaghesi? Dopo la castagnata
nel centro cittadino (12 dicembre) e il Gran Galà in Patronato
(14 dicembre), i ragazzi si stanno preparando alla partenza. Per
chi volesse contribuire, presso
il bar Lux ad Asiago, sono in
vendita dei calendari con dodici meravigliosi scatti del nostro
Altopiano, accompagnati da
aforismi tratti da Baden Powell,
fondatore dello scoutismo. Naturalmente questo è solo l’inizio
del loro lungo viaggio. “Se volete
seguire il nostro progetto e le iniziative di autofinanziamento ci
trovate anche su Facebook, in
questo gruppo: Gruppo Scout
Asiago1 - da Asiago a
Nyandiwa...il nostro lungo
viaggio – ha concluso Marco
Rigoni del gruppo Scout di
Asiago – Vi ringraziamo
anticipatamente per l’aiuto
che ci darete!”.
M. R.
8
l’Altopiano
Sabato 25 dicembre 2010
8
Lo sparo contro la casa di Aldo Vellar: concluse le indagini?
ROANA
Sergio Mosele respinge le accuse:
“Non sono stato io a sparare”
TRESCHE’ CONCA
Alla ricerca dei presepi
Anche quest’anno per tutta
la durata delle feste natalizie
Treschè Conca si trasformerà nel “paese dei presepi”.
La parrocchia ha infatti dato
il via alla seconda edizione di
“Presepi da scoprire e ammirare”, un’iniziativa nata
l’anno scorso dal Consiglio
Pastorale e da don Stefano
Margola. Avendo riscontrato un grande successo durante la prima edizione grazie alle numerose adesioni dei
parrocchiani e all’entusiasmo
del pubblico, la comunità ha
voluto riproporre l’esperienza.
“Presepi da scoprire e ammirare” non solo rappresenta un’attrazione turistica per
il paese, ma soprattutto cerca di comunicare e ricordare l’importanza del presepe
come segno predominante
del Natale, un simbolo antico e sacro che rischia di essere trascurato e sopraffatto dalle immagini del mercato contemporaneo. Anche
quest’anno la proposta del
Consiglio Pastorale ha ottenuto un vasto consenso e
quindi a partire dalla notte di
Natale saranno resi pubblici
e illuminati più di venti presepi, allestiti nelle varie zone
del paese per l’intera durata
delle feste. Partendo dalla
Chiesa, dove si potrà ammirare il primo presepe, tutti gli
altri presepi saranno numerati e insieme costituiranno un
preciso itinerario per le vie e
le contrade di Treschè Conca. Con questa iniziativa si
propone quindi una sorta di
“pellegrinaggio”
per
riscoprire il vero simbolo del
Natale visitando l’intero paese con curiosità, sorpresa e
ammirazione. I presepi saranno esposti dalla notte di
Natale al 16 gennaio, potranno essere cercati e ammirati
tutti i giorni e la sera saranno
illuminati dalle 17 alle 22. I
visitatori avranno la possibilità di seguire l’itinerario numerato servendosi di una
piantina del paese (a disposizione all’interno della Chiesa parrocchiale) che li guiderà ai vari presepi passando
per i posti più caratteristici di
Treschè Conca. Inoltre, per
chi volesse scoprire i presepi in compagnia, la Pro Loco
organizzerà anche quest’anno una visita notturna di
gruppo.
Rimanendo in tema con l’iniziativa, dal 25 dicembre al 6
gennaio il centro parrocchiale ospiterà una mostra di numerosi esemplari del simbolo natalizio, alcuni provenienti
da collezioni private, altri re-
alizzati a mano dai bambini
del paese.
Con questa attenzione per il
presepe, la comunità di
Treschè Conca cerca di trasmettere l’importanza della
Natività come affermazione
della fede cristiana all’interno della propria cultura. Il
Presepe, spiega don Stefano,
non è solo la rappresentazione di quello che è accaduto
quando nacque Gesù, ma è
la manifestazione del fatto
che la fede cristiana nasce
all’interno delle nostre famiglie ed è stata integrata con
le nostre tradizioni e la nostra
cultura. Se il presepe fosse
semplice rappresentazione,
non ci dovrebbero essere né
neve né muschio, ma sabbia
e palme. Il fatto che la Natività sia stata “trasportata” nel
nostro ambiente dimostra che
la fede cristiana si è incarnata nella nostra cultura. Allestire il presepe, quindi, significa accogliere Gesù nelle
nostre case.
Ilaria Panozzo
L’albero che non c’è
Dando un’occhiata al calendario delle manifestazioni per le prossime festività
natalizie, si legge che a
Canove come negli anni
scorsi e come in tanti altri
paesi, dopo la messa natalizia di mezzanotte ci si ritroverà sotto l’albero per
scambiarsi gli auguri, gustando una fetta di panettone e “brindando” con bevande calde. Ma sotto quale albero ci si fermerà, visto che quest’anno dell’albero di Natale in centro
non c’è traccia? In piazza
si nota la mancanza di questo segno, che con le sue
semplici decorazioni e l’illuminazione notturna accoglieva paesani e gente di
passaggio. A fornirlo era il
comune di Roana e ad abbellirlo ci pensavano i vo-
lontari della Pro Loco, che
ci spiegano che anche per
questo Natale avevano fatto regolare richiesta all’ufficio competente per avere un
abete da collocare in centro.
“Ci è stato risposto – dicono i
responsabili della Pro Canove
– di andare a sceglierci personalmente l’albero e segnalarlo
poi agli addetti comunali. Ma
con quale criterio, e dove? Ci
è sembrata un’ulteriore complicazione, mentre sarebbe ba-
stato che avessero provveduto i guardaboschi del comune,
come sempre”. E così Canove
è rimasto senza albero in centro. Intanto nei giorni scorsi la
Pro Loco si è data da fare per
allestire il presepe, posizionando la capanna in piazza
S. Marco, regalando al paese una bella rappresentazione della natività: ecco, nei suoi
pressi ci si potrà ritrovare la
notte di Natale per farsi gli
auguri!
S.B.
Dopo oltre due mesi di ricerche, sembra giunta alla conclusione l’indagine, condotta
dai Carabinieri di Canove e
dalla Polizia Provinciale, per
individuare il presunto responsabile del colpo di fucile
da caccia che, dopo aver attraversato il vetro del
portoncino d’ingresso, è andato a conficcarsi nella parete della cucina della famiglia di Aldo Vellar, in via
Parnoli a Roana. Secondo
quanto ricostruito dagli
inquirenti, quattro cacciatori, tutti residenti a Roana, stavano cacciando dei caprioli
nella zona dei Parnoli dove
c’è appunto la casa dei
Vellar. Uno di loro, indicato
in Sergio Mosele, avrebbe
sparato ad un capriolo che si
inoltrava nel bosco. Il suo
colpo calibro 12 è stato, a
quanto sembra, deviato, finendo nella cucina della casa
dove stava studiando la figlia
16enne di Aldo Vellar, sfiorata dal colpo. Appena i
quattro si sono resi conto dell’accaduto, si sono immediatamente dileguati. Ancora al
vaglio degli inquirenti una
quinta persona. Ora spetta al
magistrato formalizzare i capi
d’accusa che andranno
eventualmente ad aggiungersi
alle sanzioni amministrative
per violazione della legge sulla
caccia. Sergio Mosele però
non ci sta e respinge vigorosamente le accuse a suo carico.
“Sono stato accusato di una
cosa che no ho fatto – sottolinea - il mio nome è stato
associato ad un fatto
increscioso che però non mi
riguarda; sono stato, assieme
a miei amici, diffamato per
colpa di un altro. Lo dico una
volta per tutte, io non ho sparato alla casa di Aldo Vellar;
sono innocente è lo dimostrano i fatti”. Una difesa che
Mosele sostiene non solo con
le parole ma con fatti documentati dagli stessi inquirenti.
“Io quel giorno non ero a caccia; tra l’altro io non caccio
con fucile a canna liscia. Sono
un cacciatore di selezione
quindi con impiego di carabina. E le due cose non sono
compatibili
per
il
comprensorio alpino di caccia di Roana – illustra – I miei
fucili non sparano da anni tanto che le canne sono ossidate come hanno constatato gli
stessi carabinieri dopo averle preventivamente sequestrate”. “In tutta la stagione
venatoria – continua - ho
sparato un solo colpo, di carabina, ad un cervo ed in tutt’altra zona. Anche la cartuccia sequestrata nella mia jeep
non è calibro 12 come hanno
scritto gli inquirenti bensì calibro 22 come poi hanno dovuto ammettere dopo l’esame balistico”.
Mosele ci tiene a sottolineare la sua estraneità ai fatti
proprio perché nell’era tecnologica la notizia è stata
sbalzata ovunque. Così come
gli altri cacciatori sentiti dagli inquirenti. Tutti, assieme
alla famiglia Vellar, vittime
inconsapevoli di un cacciatore irresponsabile.
“Ma forse nemmeno chi ha
sparato sa di essere il responsabile di tutto questo putiferio – aggiunge uno dei cacciatori – Ci tengo a precisare che non è vero che nessuno si è preoccupato di informarsi di quanto successo;
noi lo abbiamo fatto e lì erano presenti anche altre persone. Comunque speriamo
che il vero responsabile venga individuato; anche perché
poi ci sarà qualcuno che dovrà scusarsi con noi, anzi più
di qualcuno”.
Gerardo Rigoni
Riaperto con nuova gestione il Bar edicola
Lena’s di Canove
Ha riaperto nei giorni scorsi, con nuova gestione, il Bar Edicola Lena’s di Canove.
Dopo i lavori di ristrutturazione del locale,
Chiara, Stefano e Filosanna sono pronti ad
accogliere la clientela non solo con il servizio bar, ma anche con i giochi del biliardo,
calcetto balilla e le slot machine, oltre che con
quotidiani e riviste, tra cui il nostro quindicinale
che d’ora in poi troverete di nuovo puntuale
anche nel punto vendita in centro a Canove.
Consegnate le borse di studio
Sabato 18 dicembre, presso la sala consiliare del municipio a Canove, , ha avuto luogo
l’assegnazione delle borse di studio del Comune di Roana per l’a.s. 2009-2010. Alla
premiazione, iniziata con il saluto del Sindaco del Comune di Roana, Valentino Frigo, e
condotta dal consigliere delegato alla Cultura, Dario Rebeschini, erano presenti Nadia Tagliaro
per Poste Italiane S.p.A., e Roberto Sartori, presidente dell’Associazione Antonio Pertile
e Sonia Sartori Onlus. L’Associazione ha fornito, infatti, un gadget particolare per i ragazzi premiati, ovvero il libro di fiabe natalizie scritto ed illustrato proprio dai bambini delle
scuole primarie altopianesi. Come ha spiegato il presidente, “I bambini raccontano il
Natale”, ideato e promosso dall’Associazione per le imminenti festività, è un’iniziativa
culturale il cui ricavato sarà interamente devoluto in beneficenza. Successivamente, nel
suo breve ma significativo intervento, Riccardo Rambaldi ha voluto sottolineare l’importanza della dedizione allo studio quale requisito fondamentale per la propria realizzazione nell’ambito professionale ed umano. Sono stati letti alcuni pensieri tratti dal testamento dei
Coniugi Sandri, che hanno offerto lo spunto ai molti bambini e ragazzi per una riflessione sul
ruolo fondamentale delle istituzioni scolastiche, rappresentate in sala da numerosi insegnanti e Direttori Didattici. I premi sono stati distribuiti ai vincitori dagli ospiti, dagli insegnanti e dalle autorità.
I vincitori
Per le scuole primarie, l’attuale Classe II della scuola primaria di Canove “Beata Giovanna
Maria Bonomo”; l’attuale Pluriclasse II e III della scuola primaria di Roana “Don G. Rebeschini”;
per le scuole secondarie di 1° grado, Giulia Panozzo (sede di Asiago), Marta Bonato (sede di
Mezzaselva); Michele Stefanelli (sede di Cesuna); infine per le scuole secondarie 2° grado, Anna
Frigo (Liceo), Gianmaria Rebeschin (Istituto professionale); Gentjana Vehapi (Istituto Tecnico)
8
Sabato 25 dicembre 2010
ROANA
Si è svolta anche quest’anno
la tradizionale festa della Parrocchia cesunese. La giornata conviviale comprendeva la
Messa a cui è seguito il pranzo sociale per celebrare degnamente due importanti realtà della frazione roanese:
l’AVIS e la Banda Musicale
Monte Lémerle. Riguardo a
quest’ultimo sodalizio da segnalare la nuova entrata di alcuni giovani musicisti, sei allievi che hanno ricevuto le
borsette dalle mani dei soci
veterani Bruno Valente e Giacomo Magnabosco “Caki”, un
vero e proprio passaggio del
testimone dai “veci” alle leve
della nuova generazione.
L’importanza di rimpinguare il
gruppo musicale con i giovani
è stata sottolineata durante
l’incontro, poiché tra gli obiettivi della banda c’è quello di
ottenere un settore bassi e
accompagnamenti al completo, con un contrabbasso, un
Preghiera
a Gesù
Bambino
Scoprendo la splendida scultura di Diolmo, il bambinello da
lui scolpito nel durissimo legno di olmo, posta ai piedi della Hütte in block bau, in centro
a Cesuna davanti al bar
Lemerle, con molti gradi sotto
zero ma con la consolazione di
un caldierone di vin brulè e alla
presenza di numerosi amici
autoctoni e foresti, Giorgio
Spiller ha letto la sua personale preghiera a Gesù Bambino
B.R.S.
l’Altopiano
Nuovi musicisti per la
Banda Monte Lémerle
Durante la celebrazione parrocchiale dedicata alla comunità
si sono festeggiati i soci dell’AVIS locale e i componenti della
Banda Musicale Monte Lèmerle con ben 6 nuovi allievi
basso, tre flicorni, tre tromboni
e 2 corni, con il fine di un
ottimale sviluppo armonico.
Perciò oltre alle recenti
acquisizioni delle trombe di Giacomo Spagnolo e Matteo
Panozzo, la Monte Lémerle
potrà in futuro avvalersi della
contributo dato da Oscar
Magnabosco,
Thomas
Ambrosini, Giacomo Valente,
Moreno Corà, Denis Rigoni e
Manuel Frigo, seguiti dai tutor
Antonio Facco e Mauro Loro.
“Se all’interno della Banda
si riesce a sviluppare un vivaio così ricco e attivo - ha
sottolineato Loro – possiamo
dire di aver intrapreso la
strada giusta per i valori
umano e sociale che riusciamo a trasmettere alle nuove
generazioni. Il nostro non è
solo un insieme di musicisti,
Caro Gesù bambino, ti prometto che non sarò buono con
Quelli che il fine settimana lasciano le morose, le mogli e i
figli, chiudono il cervello dentro un casco...usano il Costo
come fosse il velodromo del Mugello...e riducono noi pendolari
come birilli.
Quelli che fanno uso improprio di sostanze cementifere,
distruggendo il territorio......provino a disintossicarsi con il
legno.
Quelli che hanno venduto pascoli, orti, stalle...ed ora, grazie a
loro le immobiliari al posto delle vacche mungono i villeggianti,
senza dargli nulla in cambio.
Quelli che costruiscono bellissimi centri culturali e teatri...ma
non li usano, non li sanno usare, non li vogliono usare, li fanno
solo costruire e chiudere, come le seconde case…
Quelli che lasciano deperire scuole chiuse ed antichi edifici...
invece di farne piccoli musei del territorio...o luoghi di
incontro...
Basterebbero due stanze per fare una biblioteca, un primo
nucleo di aggregazione per giovani disorientati, donne ed
anziani isolati, bambini privati di fantasia dalla televisione.
Quelli che hanno portato la Barbagia a Cesuna... certi
cacciatori...scortecciando abeti...tagliando sorbi...bruciando
capanni e roccoli.
Quelli che sparano... a due passi dalle abitazioni...con
pessima mira... dentro le case di famiglie inermi...e non
chiedono nemmeno scusa.
Quelli che si stanno impegnando per commemorare il
centenario del 1° conflitto mondiale...ed hanno permesso che
la Valle dei Magnaboschi, ecomuseo e terra sacra, fosse
svenduta agli interessi delle immobiliari.
Quelli che hanno permesso di far dipingere l’antica cappella
dei Mosele, appena restaurata, con stridenti colori da
pasticceria...colori mai visti che stanno dilagando in tutto
l’Altopiano.
Quelli che non curano il bosco...e non ne fanno conoscere i
monumenti arborei secolari...
Quelli che vogliono i turisti, ma non segnalano gli antichi
sentieri con tabelle e toponomastica storica, non li collegano
tra loro, non li riaprono togliendo i cespugli per renderli
percorribili, facendo così conoscere il nostro meraviglioso
territorio.
Per esempio l’antica strada che dai Mosele sale alla Gaiga,
percorso medioevale tra Asiago e Canove sepolto nell’erba dei
prati.
Quelli che non proteggono le laste, capolavori di tecnica e
sudore altopianese.
Quelli che la guerra del 15-18 non è mai finita e tirano
reticolati dappertutto e non sanno più costruire una luka
(passatoia)...,aspettando solo che arrivi la lottizzazione
amica...i villeggianti, poi, dove li faremo camminare? O ci
accontentiamo di sole case vuote?
Quelli che lasciano al degrado le pozze di
abbeveraggio...tanto no ghe xe pi le vache.……e le rane, le
likastrazze (le salamandre), le libellule, flora e fauna del
l’ambiente naturale tipico altopianese,…. la nostra economia
sostenuta per secoli da ovini e bovini?
E le nostre rare, preziose sorgenti e fontane?...cosa
aspettiamo a salvare i Pozzi di Cesuna, senza mire
speculative? E la sorgente del Kaltaprunno, agli Holla di
Canove minacciata da una strada diga abusiva sul letto del
Ghelpach? E quella della Rendola a Canove di Sotto? Invece
di costruire tristi fontane moderne?
Quelli che tanto ormai è troppo tardi ed è tutto perduto...bella
scusa per completare l’opera di distruzione e finire di fare man
bassa del territorio.
Seneca ha lasciato detto: “Sa indignarsi solo chi è capace di
speranza.”
ma soprattutto un gruppo
affiatato di amici. Vero è che
la vita bandistica non si limita al servizio o all’ora e
mezza di prove, ma si persegue anche il piacere di
stare in comunità, mossi dalla grande passione per la
musica. All’interno della banda, più che altrove, diventa
chiaro il valore del gruppo
per realizzare grandi progetti. Noi – conclude Loro – siamo gli uni necessari agli altri,
come è assodato che “da solo
emetto un suono, l’insieme diventa un accordo”.
Giovanni Dalle Fusine
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Alla fine
del tunnel,
il presepe
Merita certo una visita il presepe proposto da quattro giovani di Cesuna. 5 settimane
di lavoro si sono concretizzate
in una rappresentazione molto originale del santo Natale;
i promotori dell’opera sono
Giacomo Valente, Thomas
Ambrosini, Loris Frigo e
Denis Rigoni. Presso quella
che don Gianni ha ribattezzato
“Piazzeta Bress”, un lungo
tunnel realizzato con rami di
abete introduce i visitatori alla
sala del presepe. Luci e musica creano la giusta atmosfera alla riproduzione della
natività, con l’acqua del ruscello a scorrere lungo il breve rivo, ed una buona dose di antigelo rivolta ad evitarne il
congelamento. Un plauso ai 4 ragazzi giunge da tutta la comunità cesunese per l’impegno e la creatività.
G.D.F.
Serata cimbra il 5 gennaio a Mezzaselva con cena,
racconti e musiche della tradizione popolare
La prima delle tre “serate cimbre” che ogni anno vengono proposte al K2 di Mezzaselva è in
programma come sempre la sera del 5 gennaio alle ore 20. La cena sarà a base di alcuni
piatti che Giampaolo Slaviero, titolare del ristorante e discendente da una famiglia di ristoratori, si è visto tramandare dalla tradizione familiare di nonni e genitori, fra cui il gapratèt
(alimenti di vario tipo grigliati), il frick (misto di
Pierangelo Tamiozzo
formaggi fusi), il pfeffaroth (salame molto pepato
passato nella farina e scaloppato in padella con
pan grattato e acqua, cottura che serviva, quando nelle case anche le fette di salame scarseggiavano, a rendere più abbondante e saziante il
piatto). Un tuffo dunque nella tradizione popolare
altopianese, grazie anche alla collaborazione di
Sergio Bonato, presidente dell’Istituto di Cultura
Cimbra di Roana per la parte culturale e di
Pierangelo Tamiozzo con le sue musiche e canti
in cimbro.
Silvana Bortoli
8
l’Altopiano
Sabato 25 dicembre 2010
10
E’ in arrivo il Gallio Bus Service
Il Comune ha acquistato un pulmino per il trasporto di turisti e residenti. Dovrebbe
arrivare nell’ultima settimana dell’anno, presterà servizio sperimentale fino a marzo
Consegnate ai neo maggiorenni
le chiavi simboliche del paese
Mercoledì 8 dicembre si è svolta
presso Piazza Italia la consegna
simbolica delle
chiavi del paese ai
maggiorenni di
Gallio. Il Sindaco e
tutta l’amministrazione comunale ha
voluto dare un solenne omaggio a
questi 25 ragazzi nati nel 1992,
i quali potranno migliorare, non
solo la propria, ma anche la vita
del proprio paese con le scelte che saranno chiamati a
prendere. Diventare maggiorenni, infatti, è uno dei momenti più difficili della nostra vita:
poniamo una grande speranza in questo magico numero
che sembra la porta di passaggio verso l’agognata libertà che
si aspetta da anni, forse perché si pensa che essere maggiorenne significhi fare ciò che
si vuole, guidare la macchina,
votare, viaggiare da soli, insomma essere indipendenti. In
realtà essere maggiorenni significa ben altro, come ha voluto sottolineare il Sindaco
Rossi con il suo importante discorso circa le responsabilità
che ogni ragazzo ora è chiamato a prendere.
La manifestazione è iniziata
con i bambini delle Scuole elementari di Gallio e
Stoccareddo che hanno
magistralmente deliziato il numeroso pubblico presente con
delle canzoni di Natale. Poi, in
un mescolarsi di colori e luci, i
bambini dello Sci Club e del
Calcio hanno accompagnato,
assieme all’Amministrazione,
i maggiorenni in una sfilata dal
Palazzo Municipale fino a
Piazza Italia. Qui il Sindaco
ha accolto uno ad uno i nuovi maggiorenni sottolineando
l’importante ruolo che hanno nella società e il fondamentale servizio che ognuno
di loro può offrire e offre alla
comunità, donando loro una
copia della costituzione italiana e una chiave simbolica
del paese. I ragazzi premiati
sono stati: Alessandro
Mosele, Martina Pesavento,
Nicole Costa, Matteo
Segafredo, Andrea Finco,
Serena Valente, Martina
Grigiante, Simone Stella,
Vanessa Paterno, Matteo
Plebs, Stefania Carli, Davide
Plebs,
Edoardo
Mantovani, Carlo Benetti,
Valentina Stella, Denise Rossi, Michele Lunardi, Bruno
Carli, Arianna Baù, Michele
Alberti, Matteo Baù, Michael
Lunardi, Vanna Dalla Palma,
Alice Plebs e Martina Schivo. Un pensiero particolare
è andato a Michele Alberti
che è stato vittima di un incidente stradale lo scorso agosto e che sta guarendo con
molta tenacia e determinazione. Ed infine, a conclusione dell’emozionante serata,
sul coro delle dolci vocine dei
bambini presenti, il Sindaco
ha concluso la serata con
l’accensione dell’albero di
Natale.
Sotto l’albero, per tutti i turisti, ma non solo, a Gallio si
troverà un pulmino nuovo di
zecca acquistato dall’amministrazione comunale, attraverso il COL, che avrà diverse utilità.
“Trasportare i turisti che verranno prelevati dagli alberghi
e portati ai punti di partenza
dello ski bus per le piste da
sci, per quanti, specie possessori di seconde case, che
dalla varie zone residenziali
turistiche del paese avranno
un mezzo che porta comodamente in piazza e ritorno; infine, su chiamata, per quanti, anziani e residenti in generale, vivono nelle
contrade e hanno bisogno
di un mezzo di trasporto
per recarsi in centro”. E’
la spiegazione che viene
data direttamente dal sindaco Pino Rossi. Un’iniziativa in via sperimentale che
dovrebbe intanto essere atti-
va fino a marzo, poi si vedrà
come aggiustare il tiro.
Il pulmino, denominato
“Gallio Bus Service” bardato
con il nuovo stemma raffigu-
“La neve, la Guerra, l’Altopiano”
Mostra fotografica in collaborazione con l’Archivio Storico Dal Molin
Il Comune di Gallio, proseguendo una tradizione che
vanta da diversi anni, ospiterà
per il periodo natalizio una nuova mostra fotografica e storica sulla Grande Guerra.
Da venerdì 24 dicembre 2010
a domenica 9 gennaio 2011,
presso la Sala Verde del Municipio del Comune di Gallio si
terrà la Mostra Fotografica
“La neve, la Guerra,
l’Altopiano” con immagini
provenienti dall’Archivio Storico Dal Molin. La rassegna è
dedicata ad un aspetto poco
Il mito del Minotauro
Sabato 8 gennaio 2011 alle
ore
20.45
presso
l’Auditorium di Gallio, la
Compagnia Teatrale Din
Don Down presenterà lo
spettacolo teatrale M.
“L’esperienza del teatro nasce quasi per caso”, afferma
il responsabile della Compagnia Simone Sonda “quando,
durante un campeggio estivo
del gruppo di volontariato
L’abbraccio uno dei partecipanti propose una piccola rappresentazione di qualche minuto, nella quale i ragazzi
disabili potevano improvvisare con assoluta libertà, a tempo di musica, movimenti con
tutto il corpo. Il risultato
fu sorprendente: i ragazzi dimostrarono straordinarie potenzialità d’interpretazione
e
personalizzazione”. Da
lì l’idea di intraprendere
l’avventura di un laboratorio teatrale composto,
dunque, da ragazzi
disabili dove il vero
discrimine sta nella loro
eccezionale bravura e
non nel fatto di essere disabili
o meno, come opportunità di
approfondimento di linguaggi
differenti, di un diverso modo
di stare insieme, di rapportarsi
con l’altro, di esprimersi. E dal
laboratorio nasceva, cammin
facendo, il primo cimento con
il palcoscenico: La creazione del mondo, 1996, che già
allora richiamò grande interesse e un ottimo riscontro
da parte del pubblico. Da allora, molte cose si sono
evolute e molti i premi aggiudicati! E così il laboratorio è
divenuto una vera e propria
compagnia teatrale con diverse messinscena, tra cui Tutto
Beckett in una sera nel 2006
e nel 2008 M, (presentato anche su Striscia la notizia lo
scorso novembre), lo spettacolo che andrà in scena anche nell’Auditorium di Gallio.
Il mito del Minotauro, di
Arianna e del Labirinto. Letto da un punto di vista diverso da quello classico.
Arianna è innamorata del
fratello ed ecco il suo stratagemma: il filo. Un conflitto
tra la razionalità e la regolarità del quotidiano, e l’irruzione dell’inconcepibile, della
diversità e dell’irrazionale.
Così Creta diventa tutte le città, popolate dalle Arianne, dai
Minosse, dai
Minotauro e dai
Teseo, vicini a quel
labirinto che ci accompagna nel tortuoso cammino
verso il senso e la
libertà. Ma esso è
anche luogo dove
si annida un lato
oscuro nascosto in
ogni cuore d’uomo.
rante un gallo cedrone e che
porterà pure la scritta Gallio
Sporting Resort (ulteriore
passo, dopo le bandiere, verso un sistema turistico comunale dai progetti ambiziosi?)
, dovrebbe entrare in funzione in queste festività natalizie, dopo il weekend di Natale, e potrà nel tempo avere
anche altri impieghi, come
quello per esempio del bus
navetta del sabato sera per
i giovani. Per le informazioni sugli orari del Gallio
Bus Service, rivolgersi all’Ufficio Informazioni turistiche del
Comune.
conosciuto della Grande Guerra: la vita in trincea durante i
lunghi mesi invernali, dove al
nemico austroungarico si affiancava l’avversità del clima.
Diverse le immagini inedite
che saranno presentate, affascinanti non solo per gli storici, ma anche per un pubblico
di appassionati che da anni frequenta il nostro Altopiano per
lo studio della Grande Guerra
combattuta sui nostri monti e che
ha lasciato un segno indelebile,
non solo sulla terra, ma anche e
soprattutto negli animi delle persone. “La neve, la Guerra,
l’Altopiano” dal 24 dicembre al
9 gennaio, dalle 16.00 alle 19.00,
con ingresso libero.
I Melodema all’Auditorium
Domenica 26 dicembre, alle
ore
20.45,
presso
l’Auditorium di Gallio, il gruppo Melodema presenta: Serata Gospel. Formato da una
trentina di persone unite da
una comune passione per la
musica e da una profonda
amicizia, i Melodema si sono
costituiti in Associazione dal
1993, anno in cui la direzione
è stata assunta da Lorella
Miotello. Ha avuto allora inizio un’intensa ricerca sul piano vocale, interpretativo e
scenico, che ha condotto il
gruppo alla definizione di una
propria precisa identità artistica, anche con l’intervento
di importanti maestri. Tra tutti ricordiamo, per il basilare
apporto offerto alla crescita
umana ed artistica del gruppo, il maestro Piergiorgio
Righele. Il repertorio, pur toccando diversi aspetti della letteratura corale, vede il suo
fulcro nei generi spiritual,
gospel e jazz, con cui il coro
ha ottenuto importanti riconoscimenti in Concorsi Nazionali ed Internazionali. Ingresso Libero.
Per maggiori info contattare l’Ufficio Turistico del
Comune di Gallio, tel. 0424/447919,
mail:[email protected]
GALLIO
l’Altopiano
8
Sabato 25 dicembre 2010
Andarle a vedere ai giardini
di Gallio, accanto ai mercatini
di Natale, ormai, soprattutto
per tanti bambini, è diventato un appuntamento
imperdibile. Le renne, animali inevitabilmente associati alla figura di Babbo
Natale, e che al Circolo polare Artico, nel vero paese
di Santa Klaus, vivono ancora liberi, stanno diventando sempre più le star del
Natale in Altopiano. Il poterle vedere da vicino e
magari fare un giro sulla
slitta di Babbo Natale da
loro trainata, non è cosa così
usuale, anzi è una grande
emozione. Gallio offre un piccolo angolo di fiaba che certamente aiuta bimbi e anche
grandi a sognare. Ma come
sono finite qui? Caio, Angiola
e Brunella, questi i nomi dei
primi tre esemplari arrivati in
Altopiano, sono nati proprio in
Lapponia e sono giunti a Gallio
per volere dell’amministrazione Stella, su idea dell’allora
assessore al turismo Loretta
Munari. Avevano appena sei
mesi quando hanno posato gli
zoccoli in contrada Rochi di
sotto, nella fattoria di Severino
Alberti, imprenditore edile in
pensione , da allora diventato
il loro custode. “Mi venne
chiesto di poterle accudire –
racconta - e io ho accettato.
Il custode delle renne
Con il Comune abbiamo fatto
una convenzione: io mi prendo
cura degli animali e loro mi forniscono il mangime”.
Luogo migliore non potevano
trovare. Contrada Ronchi è un
posto tranquillo, immerso nella
natura e la fattoria di Severino,
da queste parti chiamato da tutti
Bruno “Canevelo” (per via della bionda e stopposa capigliatura che aveva da giovane) è un
angolo da favola.
Da quando sono arrivate le renne, all’imboccatura del viottolo
che scende verso la casa di
Severino e Adriana, la sua gentilissima moglie di origine
bolzanina, c’è un’insegna in legno che recita: “Parco di Caio,
Angiola, Brunella e Adry”.
Scendi e mano a mano che si
apre il cancello automatico ti corrono davanti alla macchina tre
cani, qualche oca e alcuni pavoni dalle meravigliose code; butti
l’occhio più in là e vedi quattro
asinelli, una muletta e un pony
mentre in un ampio recinto sulla
destra, al richiamo di Severino,
vedi correre verso il secchio del
fioccato tre renne.
Ne manca una.Angiola infatti non c’è più, morta lo
scorso 9 dicembre a causa di un’enterocolite.
Una notizia che ha gettato
un velo di tristezza su questo Natale. Subito, con una
indignazione che aveva già
travalicato i confini
altopianesi, si era temuto
l’avvelenamento, visto che
qualche sera prima una
macchina si era fermata
nei pressi del recinto, messa
in fuga da un colpo a salve sparato da Severino con la pistola.
“Era verso mezzanotte – racconta – e guardavo la tv, quando ho visto l’auto fermarsi. A
causa del buio non sono riuscito
a vedere di che auto si trattasse.
In casa ho installato il monitor di
una telecamera perennemente
puntata sul recinto, in modo da
11
poter sorvegliare le renne in ogni
momento. Ci fosse almeno un
lampione esterno, cosa che chiedo da anni al Comune, avrei potuto vedere…” . Fatto sta che
da quella seraAngiola ha cominciato a mostrare un malessere
al quale non si è riusciti a porre
rimedio. “Le analisi svolte dall’Istituto Zooprofilattico di
Vicenza – dice Severino – hanno rilevato che appunto si è trattato di affezione intestinale, non
si è trattato quindi di avvelenamento, ma sicuramente qualcosa da mangiare che non andava
bene Angiola lo ha preso”. Le
renne in piazza sono comunque
tre come l’anno scorso. Angiola
ha lasciato al suo posto la sua
piccola Adry, chiamata così in
onore della signoraAdriana, nata
sei mesi fa, in questo momento
la più coccolata da Severino che
ogni giorno arriva con i secchi
con il fioccato, carrube e qualche mela. E visto che non si può
lasciare che a Babbo Natale
manchi una renna, presto dalla
Lapponia ne arriverà un’altra,
dono personale dell’imprenditore galliese Camillo Rossi. E chissà che con la nuova renna non
arrivi anche la tanto attesa illuminazione notturna in contrada
Ronchi di sotto.
Stefania Longhini
Ai mercatini c’è il Renna Party
Il Natale è il momento dedicato alla famiglia, agli amici e alle
feste, ed è in questo clima che il Comune di Gallio ha ideato
il Renna Party! Un simpatico modo per celebrare la vigilia
dell’ultimo dell’anno in compagnia, ma anche per dare il benvenuto alla nuova arrivata, la piccola renna, Adry!! L’animale simbolo del Natale, infatti, sarà “festeggiato” perché ognuno
possa portare con sé il ricordo di una serata di divertimento
da condividere con amici e famiglia. Giovedì 30 dicembre
alle ore 17 presso i mercatini di Natale di Gallio ci sarà una
grande festa sia per piccoli sia per grandi: Dj, musica, cioccolata calda e Renna Drink con simpatici gadgets per tutti i
partecipanti, riscalderanno un pomeriggio interamente dedicato a questi meravigliosi animali: Caio, Brunella e Adry!!!
Qualche ora in allegria nel Mercatino di Natale di Gallio, vicini alle renne per ammirare e conoscere meglio questi maestosi esemplari, ma anche per passare insieme qualche ora
nel segno del brio con fantastiche sorprese.
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Sabato 25 dicembre 2010
l’Altopiano
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“La scuola di Rotzo non si chiude”
Le rassicurazioni di Elena Donazzan
ROTZO
L’assessore regionale ha visitato l’edificio e incontrato amministratori, genitori e alunni
Una delega per tutte le
scuole di montagna, anche le più piccole, che
consenta a questi centri
di formazione e aggregazione, nuclei vitali per i
piccoli paesi montani, di
continuare a vivere. E’
questa la rassicurazione
arrivata direttamente dall’assessore regionale all’istruzione
Elena
Donazzan che, presente
in Altopiano lunedì 20 dicembre per l’incontro
con i giovani delle scuole
superiori al Millepini, ha
colto l’occasione per visitare la scuola di Rotzo
e incontrare amministratori, insegnanti, alunni e
genitori.
Un incontro che fa seguito a
quello avuto lo scorso 6 dicembre con alcuni amministratori di Rotzo scesi in pianura per illustrarle tutti gli ultimi avvenimenti sulla questione “scuole della Riviera”
e soprattutto presentarle que-
sto plesso che, tra la scuola
dell’infanzia e quella primaria, accoglie quest’anno 69
alunni. Guidata dal sindaco
Matteo Dal Pozzo e dal dirigente scolastico Francesco
Tognon, l’assessore regionale ha visitato l’intera struttura: dalla palestra, che “sarà
ristrutturata – ha sottolineato il primo cittadino - grazie
ad un contributo di 90 mila
euro derivante dalla legge
regionale 30 per le aree di
montagna disagiate”, alle
aule, fino ai locali, compresa
la cucina, della scuola per
l’infanzia.
Nel rassicurare
amministratori e
popolazione sul fatto che la scuola
“non può essere
chiusa se non per
esplicita richiesta e
decisione dell’Amministrazione comunale”, Elena
Donazzan ha anche
sottolineato come
“i comitati dei genitori abbiano responsabilmente
cercato di formulare una proposta,
volta a migliorare la
qualità dell’offerta
formativa, ovviando al problema delle pluriclassi”. Cosa che incoraggia i comitati a proseguire con ancora maggiore
entusiasmo nella loro attività
al chiaro scopo di rendere le
scuole dei paesi della Riviera sempre più funzionali e
appetibili, anche dal punto di
vista didattico.
L’Associazione Genitori
Rotzo in particolare, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, si sta concretamente impegnando per
il futuro del plesso scolastico
ed ha riunito, anche recentemente, tutti i genitori per raccogliere proposte e idee per
la riqualificazione dell’offerta formativa.
Stefania Longhini
Un libro per l’infanzia:
laboratorio per bambini
Il 27 dicembre, alle ore 15.30, presso il salone della scuola dell’infanzia di Rotzo, si terrà un incontro pubblico, rivolto a bambini in età scolare e pre-scolare, con i genitori, in cui saranno
presenti Valeria Tassinari e Sara Zanella, rispettivamente scrittrice ed illustratrice del libro “Giada e Francesco”; le due giovani autrici presenteranno il loro primo libro e in questa occasione
svolgeranno delle attività di laboratorio per i bambini sulla creazione di un libro per l’infanzia e sulle illustrazioni. L’appuntamento, organizzato dall’amministrazione comunale in collaborazione con la Direzione Didattica di Asiago, è inserito in un
ciclo di quattro incontri, promossi dalla biblioteca comunale di
Rotzo, spazio di lettura 0-6 anni, finalizzati alla valorizzazione
della lettura per la prima infanzia, attraverso un approccio piacevole e ludico, veicolato dall’adulto, generalmente un genitore,
che da un lato infonda nel bambino un istintivo amore verso il
libro, e dall’altro favorisca la relazione affettiva e comunicativa
con la persona che dedica al bambino stesso un momento intenso e di qualità nella condivisione della lettura. Le date dei prossimi incontri verranno comunicate prossimamente.
Nella chiesetta di Santa Margherita 100 racconti della Natività
Nel calendario delle manifestazioni natalizie dell’Altopiano
dei 7 comuni è ormai diventato un appuntamento fisso la “
Mostra dei 100 Presepi di Rotzo” , quest’anno giunta alla
dodicesima edizione, ed ospitata presso la chiesetta di S. Margherita, la più antica dell’altopiano . Ogni anno la rassegna
ha riscosso, tanto successo ed unanimi consensi in tutti i visitatori che hanno potuto ammirare le opere esposte, tutti
sorpresi e soddisfatti per un viaggio nel mondo dei presepi
probabilmente inaspettato per qualità e quantità. Il numero
dei presepi esposti si è sempre più ingrandito tanto che le
SPAZIO CINEGHEL
LA BANDA DEI BABBI NATALE
Venerdì 24 dicembre
ore 16 – 18
Sabato 25 dicembre
ore 16 – 18 – 20 – 22
Domenica 26 dicembre
ore 16 – 18 – 20 – 22
Lunedì 3 gennaio
ore 16 – 18 – 20 - 22
Giovedì 6 gennaio
ore 16 – 18 – 20 - 22
NATALE IN SUD AFRICA
Lunedì 27 dicembre
ore 16 – 18 – 20 – 22
Mercoledì 29 dicembre
ore 16 – 18 – 20 – 22
Martedì 4 gennaio
ore 20 – 22
THE TOURIST
Martedì 28 dicembre
Mercoledì 5 gennaio
ore 16 – 18 – 20 – 22
ore 16 – 18 – 20 - 22
LE AVVENTURE DI SAMMY
Giovedì 30 dicembre
ore 16 – 18
Venerdì 31 dicembre
ore 16 – 18
LA BELLEZZA DEL SOMARO
Giovedì 30 dicembre
ore 20 – 22
Sabato 1° gennaio
ore 20 – 22
MEGAMIND
Sabato 1° gennaio
Martedì 4 gennaio
ore 16 – 18
ore 16 – 18
LE CRONACHE DI NARNIA - IL VIAGGIO DEL VELIERO
Domenica 2 gennaio
ore 16 – 18 – 20 - 22
Venerdì 7 gennaio
ore 20.30
RAPUNZEL
Sabato 8 gennaio
Domenica 9 gennaio
ore 16 – 18
ore 16 – 18
INCONTRERAI L’UOMO DEI TUOI SOGNI
Sabato 8 gennaio
ore 20 – 22
Domenica 9 gennaio
ore 20 – 22
ultime edizioni hanno visto
la realizzazione di oltre 100
presepi, realizzati quasi
esclusivamente da Rotzesi,
con le più disparate concezioni, tecniche e materiali.
Si sono viste così natività dipinte o scolpite su legno o
articolate lungo un ramo
d’albero, altre realizzate
con pasta,
con spezie, con stagnola, con polistirolo, con
cotone, con rame, perle , corda o tela di sacco,
calze di nylon, mattoncini lego, biscotti, sassi …
qualcuno tornito in legno, altri realizzati dentro
un vecchio televisore o in una lampadina, dentro un acquario con pesci veri o in una miniera.
All’interno della mostra, inoltre, è stato allestito
un presepio animato con scenografie di notte ,
giorno e statuine in movimento rappresentante
alcuni luoghi caratteristici del nostro paese in
miniatura. Insomma una fantasia senza limiti e
confini che non manca di sbalordire ed entusiasmare il visitatore per questa rassegna che probabilmente è una delle più vaste raccolte ed
esposizioni della provincia di Vicenza. La Mostra sarà aperta da domenica 25 dicembre
e resterà aperta fino al 09 gennaio 2011 e
le domeniche 16 e 23 gennaio dalle ore
14.30 alle ore 18.30 ed offre senz’altro al
visitatore, lo stupore per la visione di presepi,
costruiti con sapienza e maestria, nell’utilizzo
delle più semplici risorse che la natura ci offre,
come pure nell’originalità di costruzione di opere che faranno apprezzare veramente l’abilità
artistica nella realizzazione di personali rappresentazioni del presepio.
Di contorno alla mostra sono da ricordare la
rassegna dei “ Presepi all’aperto” una iniziativa nata precedentemente alla Mostra, con la
quale le famiglie o gruppi di famiglie, nelle corti
o in altri luoghi caratteristici (come le vecchie
fontane), preparano dei presepi, di dimensioni e
forme tra le più varie.
Presso la Mostra o in chiesa parrocchiale (negli
scaffali) si potranno gratuitamente ritirare le apposite
cartine topografiche, indicanti l’itinerario.
Questo darà al turista anche la possibilità di visitare
il paese, uno tra quelli
dell’Altopiano, che forse ha
conservato meglio l’impronta tradizionale. Dopo una
giornata trascorsa sulle magnifiche montagne dell’altopiano o sulle piste da sci, la Mostra
Presepi di Rotzo, offre la possibilità di gustare la sapienza artistica e l’incantevole suggestione di un piccolo angolo di questa
antica terra cimbra. Il succedersi di rappresentazioni curate con
cura e attenzione, sapranno inoltre donare all’animo, quella serenità e pace che faranno gustare in maniera più completa e
profonda l’atmosfera e il significato del S. Natale.
Gli altri appuntamenti a Rotzo
Il giorno 30 dicembre alle ore 20.30 presso la Chiesa Parrocchiale si terrà il recital – concerto “ La Stalla di Natale”. Il 2
gennaio 2011 sempre presso la Chiesa Parrocchiale alle ore 20.30 “
Concerto dell’Epifania” Concerto di fisarmonica ( e non chitarra
classica come erroneamente indicato nei manifesti) con Michele
Lunardi. Il 6 gennaio 2011 alle ore 15.30 presso il sito archeologico
del Bostel un pomeriggio di “ Musiche e Fiabe cimbre” per grandi e
piccini con vin brulè e cioccolata
Al Ristorante con il l’Altopiano
Caseificio Pennar Asiago
8
Sabato 25 dicembre 2010
Buone Feste dalla famiglia Mosele
dell’Hotel Europa Residence
In questo nostro girare alla
scoperta delle ricette a base
di formaggio dei Pennar proposte dai locali altopianesi,
stavolta ci siamo fermati in
centro ad Asiago, in uno dei
locali fra i più rinomati e
prestigiosi della zona, lo storico Hotel Europa. Fondato
agli inizi del 1.900 da
Marcantonio Mosele Poslen,
nonno degli attuali proprietari, il locale è stato gestito negli
anni da diversi
familiari, venendo via via ampliato e ristrutturato. Una crescita dell’offerta adeguata ai
tempi e all’evolversi delle richieste della
clientela, fino a
farne una struttura ricettiva
completa, che offre quanto
di meglio a livello di comfort
e servizi si possa chiedere a
un hotel prestigioso. La raffinatezza degli arredi, l’eleganza dei particolari, lo stile
montano dai dettagli esclusivi, assieme all’apertura
qualche anno fa del centro
benessere ed estetico
“Beauty & Wellness” a disposizione oltre che degli
ospiti dell’albergo anche della clientela esterna, ne fanno una location accogliente
13
Thomas e
Milena con il
piatto proposto
LA RICETTA
e di classe, in cui fermarsi per
gustare le numerose specialità della cucina. A disposizione il ristorante Saint
Hubertus, aperto tutto l’anno, e la più informale Osteria, aperta stagionalmente,
ideale per pranzi più veloci,
con la sua atmosfera rustica
ma ricercata. C’è poi la
“Saletta del cacciatore”, arredata in un elegante e sobrio stile montano, che ben
si presta per l’abbinamento
di momenti conviviali con esi-
genze di discrezione, come
possono essere
cene in cui si
deve discutere
di lavoro o altro.
Il locale è gestito dai fratelli
Marcantonio e
Vito Mosele assieme ai famigliari, lo chèf è il
padovano Pasquale Bisson,
coadiuvato dal commis di cu-
cina Thomas Lazzaretti di
Foza, che ha iniziato a lavorare all’Europa non appena
terminata la scuola alberghiera. Preziosa poi è la
“supervisione” per quanto riguarda l’attività dei ristoranti di Milena, che ci ha accolto in cucina assieme a
Thomas per proporci la ricetta da suggerirvi, e accennare alle varie specialità del locale.
I nostri formaggi e le altre eccellenze del vicentino
Nella preparazione di piatti di cucina internazionale e locale, spesso reinterpretati con qualche tocco personale ideato dalla
fantasia degli chef, all’ Europa si prediligono i prodotti considerati l’eccellenza del territorio altopianese e vicentino. Fra
questi i formaggi del Pennar, alcuni in particolare come la tosela e il mezzano, ideali sia per la bontà del loro gusto che per la
versatilità con cui si possono usare e presentare, sicuri della qualità che si porta in tavola. Belli, buoni e genuini, per dirla in
tre parole! A seconda della stagionalità, vengono proposti menù
anche a tema, mentre su richiesta vengono cucinati anche
piatti diversi da quelli usuali, come accade per le cene di pesce. Il Pennarone con il bacon, la crema di porcini, il cervo in
salmì con polenta gratinata, la faraona glassata al miele di
bosco Rigoni di Asiago, il carrello di formaggi abbinato a miele e marmellate sempre della Rigoni, e tanti sfiziosi abbinamenti
di prodotti buonissimi, come si può leggere nella lavagnetta
del menù esposta all’esterno del locale: all’Europa si possono
gustare dai sapori più semplici a quelli più ricercati, come nel
caso dell’antipasto che vi insegnamo a preparare.
GRANA PADANO D.O.P. e GRAN PENNAR DI MONTAGNA
il Caseificio Pennar Asiago riesce a proporre questi formaggi con una stagionatura importante superiore ai
30 mesi. Grazie alla eccezionale qualità del latte,
vengono prodotti senza
l’ausilio di conservanti o
antifermentativi. Per questo
e per l’estrema dolcezza
nel sapore numerosi esperti considerano il formaggio
Grana del Caseificio
Pennar Asiago una vera
delizia, anche perché ottenuto con solo latte
scremato di montagna.
SERVIZIO REDAZIONALE
Vellutata di Asiago saporito dei Pennar
con purè di patate di Rotzo, uovo di
quaglia in camicia e scaglie di tartufo.
Per servire questo antipasto, si prepara un normale purè
di patate di Rotzo, e una vellutata di formaggio Asiago
saporito dei Pennar (quello con la scorza rossa), fatto
sciogliere a bagnomaria con un po’ di latte. Nel frattempo si fa cuocere in camicia un
uovo di quaglia, sgusciato e fatto bollire per
28 secondi
in acqua leggermente
salata
e
acidulata, rimestando in modo che l’albume si arrotoli sul tuorlo. Nel piatto si mette la vellutata, facendo un bel disco di base, poi si fa scendere il purè a
cerchio da una tasca da cucina con bocchetta rigata,
in mezzo ci va
l’uovo di quaglia
in camicia, sopra
un po’ di tartufo
grattugiato al momento, infine si
decora con una
bella cialda di
Gran
Pennar
grattugiato, fatto
fondere velocemente in forno o
in padella e subito raffreddato.
8
l’Altopiano
Sabato 25 dicembre 2010
ENEGO
Marta Doro, neo maresciallo
della Guardia di Finanza
La giovane eneghese nel luglio 2009, venne scelta dall’organizzazione del G8 a l’Aquila,
per accompagnare le first lady che erano al seguito dei più importanti capi di stato
Un’altopianese che si sta distinguendo e che si è già distinta, sicuramente per la sua
bravura di studentessa, ma soprattutto per la sua tenacia.
Marta Doro, classe 1989, mercoledì scorso 23 dicembre, a
L’Aquila, ha conseguito un
importante obiettivo, il primo,
della sua carriera nell’ambito
del corpo della Guardia di Finanza: ha ricevuto il grado di
Maresciallo. Dopo aver brillantemente raggiunto la maturità
presso il liceo classico
“Brochi” di Bassano del Grappa, ed aver sostenuto un paio
di esami presso la facoltà di
lettere e Filosofia di Padova,
nell’estate del 2008, Marta decide di partecipare ad un concorso per accedere alla scuola
Ispettori della Guardia di Finanza. Un tentativo, i partecipanti
sono una marea: 30.000, i posti
disponibili 400. Senza quasi
crederci, l’eneghese supera una
dopo l’altra le 5 prove, e in quella
di lingua italiana , ottiene uno
dei punteggi più alti. Ma le prove iniziavano proprio allora, all’apertura, nella primavera 2009,
delle porte della caserma di
Coppito, presso L’Aquila, dove
si svolge il corso per allievo
Maresciallo.
In caserma si studia, ma soprattutto si diventa soldati, con tutto ciò che comporta: ore ed ore
di marcia e l’uso delle armi, una
quotidianità di caserma molto
dura, disciplina ferrea ed obbedienza assoluta. Per una ragazza tranquilla, esile, per una civile fino a quel momento abituata
a tutt’altro, si apre un mondo
non certo facile da accettare e
al quale abituarsi. Ci sono stati
momenti di sconforto, difficoltà di vario tipo, non ultima purtroppo quella di vivere in diretta ed in prima persona il dramma del terremoto che ha colpito
L’Aquila e provincia nell’aprile
2009, ha toccato con mano la
disperazione di quella gente,
culminata nella cerimonia funebre che si
è svolta proprio nella
caserma di Coppito,
dove aveva inoltre
sede il Quartier Generale della Protezione
Civile. Ma proprio in
quelle occasioni è
emerso il vero carattere, la ragazza si è dimostrata esile solo in
apparenza, in realtà
dietro a questo aspetto così delicato si cela
un carattere di ferro
ed una determinazione che hanno avuto
la meglio e che hanno
portato
questa
eneghese,
unica
altopianese e fra le
poche venete, 3, a tener duro, a
superare ogni ostacolo, fino a
raggiungere il meritato grado di
Maresciallo. Nec Recisa
Recedit, neanche recisa retrocede, il motto della Guardia di
Finanza è ormai anche il suo!
Tra le note più leggere, una soddisfazione, quella di essere scelta nel luglio 2009, dall’organizzazione del G8, per accompagnare le First Lady che erano al seguito dei più importanti capi di
stato . Come si diceva, questo
grado rappresenta solo il primo
passo, tra due anni Marta Doro
Conseguirà la Laurea in Econo-
Premiati gli “inni” alla mamma
Nel palazzo della Cultura e del Turismo, sabato scorso, 18 dicembre, si è svolta la terza edizione del premio
letterario “la Montagna Incantata”, premio istituito dalla Associazione Culturale “Dalla Brenta all’Ortigara”.
Il tema di quest’anno, dopo il Natale e l’amicizia, è stato : la mamma. Un tema sentito, sentito sinceramente
ed i componimenti hanno emozionato particolarmente il pubblico, che raccoglieva appunto tante mamme.
L’amore della mamma come essenza di vita, ha sottolineato il parroco don Andrea Stevanin, il ruolo
fondamentale svolto dalla madre per la formazione del carattere del figlio, per insegnargli a prendere con
coraggio ed indipendenza la sua strada. I ragazzi delle primarie e secondarie di Enego e Foza, hanno dato
vita a bellissimi componimenti che gli stessi premiati hanno recitato o letto. Nella giuria quest’anno anche
un insegnante di lettere della scuola secondaria, il professoressa Agata Vasta, che con il giusto criterio,
semplicità e passione ha interpretato ed analizzato ogni componimento, motivando inoltre la scelta della
giuria. Molto apprezzato è stato il racconto breve, composto da Giada Contri della classe seconda sella
secondaria di Foza, molto
elogiata anche dal preside
Boscardin, che si è detto emozionato e piacevolmente stupito dalla profondità del lavoro. A termine della serata è
stato annunciato dal presidente dell’Ass. Culturale,
Egidio Fontana, il tema su cui
lavorare per il prossimo anno:
“L’incontro del bosco”.
Stefania Simi
Acconciatura e trucco
da sposa e da sera
Trattamenti
tricologici mirati
Check-up della cute e
del capello
Extension
Manicure
Accessori moda
Bigiotteria
Via J.SCAJARO
ASIAGO
Telefono:
0424 463694
mia, in quanto parallelamente
agli studi militari segue quelli
universitari, e quindi terminerà
la scuola per Ispettori della
Guardia di Finanza. Brava
Marta, congratulazioni ed un
grande in bocca al lupo!
Stefania Simi
Natale a Godeluna
Nel suo piccolo sembra veramente uno di quei film sul Natale, semplice rassicurante e soprattutto a lieto fine. Un film dove
i desideri sono modesti, ma rappresentano qualcosa di grande,
perché di tanto atteso. Di cosa si
sta parlando? Di una piccola, ma
grande magia di Natale, d’altra
parte, per un luogo che sembra
estrapolato da una fiaba come
Godeluna, non poteva succedere altrimenti. Bando comunque
alle fiabe ed alle magie, perché
ciò che di semplice, ma bello è
successo in questi giorni a
Godeluna, è dovuto solo ad un
po’ di buona volontà da parte
degli uomini che, se vogliono,
con passione ed impegno riescono anche a superarle le magie!
Il Natale di Godeluna quest’anno è luminoso e brillante, un bellissimo albero con tante lucette
ha trovato infatti posto nella
piazzetta della piccola contrada,
che da alcuni anni ormai è nota
per la sua rinascita. “Non mi sembra vero, ma Godeluna ha finalmente un albero questo Natale,
ed è anche illuminato”. Sono le
parole di Gildo Frison, uno dei
più tenaci promotori della rinascita della piccola contrada vicino a Stoner, sembra un bimbo, la
mattina di Natale, che scopre i
doni, doni che attendeva da tanto, ma che non riusciva mai ad
avere! Ed infatti, la richiesta di
questo albero veniva da anni rivolta all’amministrazione comunale di Enego e questa volta la
preghiera è stata raccolta, con
grande felicità di chi, vuole rivedere Godeluna riprendere vita.
Prima delle grandi nevicate inoltre con determinazione sono stati portati a termine i lavori della
lunga scalinata che conduce alla
deliziosa chiesetta di S.
Valentino, una scalinata in
verdello di Asiago, con tanto di
corrimano.
Buon Natale Godeluna!
Stefania Simi
14
Babbo Natale,
portami un po’
di cattiveria
Sarà una letterina di Natale decisamente diversa, saranno richieste magari non canoniche, ma si arriva al punto di considerarle lecite,
necessarie, più che vitali per sopravvivere e non perdere la lucidità.
Vorrei chiedere a Babbo Natale un carico di cattiveria, per poter
finalmente rispondere con il loro stesso verbo, ai prepotenti, ai cattivi, a coloro che vivono per creare problemi e far vivere male il
prossimo. Se io riuscissi ad avere questo dono, risponderei per le
rime, senza farmi scrupoli di nessun tipo, e senza perdere tutto quel
tempo utile, che i malandrini riescono ancora una volta ad utilizzare
a loro vantaggio, per dare la stoccata “mortale”. Sono stufa di essere
educata, di essere rispettosa, di non essere prepotente, perché sembrano ormai valori desueti, di fronte a questa gente mi sento impotente e assolutamente calpestata! Tempo fa in una trasmissione
radiofonica sentivo citare un articolo apparso su Civiltà Cattolica,
giornale gestito dai Gesuiti , dove si sosteneva che ad un certo
punto è lecito odiare, provare ed esprimere ira, in quanto può essere
tradotta come una richiesta passionale di giustizia. Così detta, non
suona neanche male, ma lì per lì, sono comunque rimasta raggelata.
Pur non essendo credente, ritengo che l’odio sia un sentimento
tremendo, umanamente non accettabile. Sono ritornata però a riflettere su quell’affermazione, perché l’ingiustizia e la strafottenza che
dominano, ti portano a questo. Non sarà curativo, non sarà ansiolitico
come sentimento, ma è un po’ come urlare: ci si sfoga. La vergogna
comunque mi tormenta, sono una non violenta, rispetto il mio prossimo ad oltranza, ma quando è troppo è troppo e quando la giustizia
non arriva la demoralizzazione è profonda, uno sfogo ci vuole! E’
lecito odiare, si odia e si vuol essere cattivi, perché diventa una
difesa, subire sempre, fa male, frustra. In un mondo in cui prepotenza, ingordigia, maleducazione dilagano, chi è rispettoso, si accontenta e vive rispettando, alla fine subisce ed è devastato, annientato; ci vuole un appiglio, servirà o no, ma odiare diventa necessario!
Ho letto in questi giorni un bell’articolo che parla de: “Il ritorno della
buona educazione”. Il sottotitolo recita, parole che dovrebbero
rincuorarmi: “La buona educazione torna ad essere un valore vincente. E il movimento mondiale per la cortesia si allarga dall’Asia
fino all’Europa e gli USA”. Si sostiene che “Disprezzare la gentilezza
è pericoloso, che bisogna credere di più al suo valore, tanto più che
essere gentili fa bene alla salute”. Qui personalmente avanzerei i
dubbi di cui sopra, perché sarà vero, ma se ti circonda un mondo in
cui questo valore è praticamente sconosciuto, o sei Gandhi, Siddharta,
S. Francesco o la depressione è dietro la porta! Una cosa che rincuora:
sembra che nel mondo negli ultimi tempi abbondino saggi che
elogiano il valore della gentilezza, ed è un dato che vanno a ruba,
esistono e si stanno diffondendo ricette per diventare gentili. Per
aiutare Babbo Natale a compiere il miracolo, potrei fornirgli alcuni
indirizzi utili allora, dove far recapitare libri e ricette! “In un mondo
che tende alla disumanizzazione, abbiamo tutti bisogno di dolcezza
e cortesia, essere gentili è una forma di intelligenza e di forza … la
gente(per bene) è stanca di vivere in uno stato di guerra permanente…. Essere gentili è contagioso”. Mah!! La gente invece, anche
sempre più spesso in ambito familiare, non sa più parlarsi, non sa più
affrontare con calma e modestia le questioni che possono sorgere,
non sa più trovare saggi compromessi, la parola data vale meno del
2 di picche, non esiste più la dignità del mantener fede ad un impegno, chi ha avuto a che fare ad esempio con maestranze di vario tipo
lo sa purtroppo molto bene questo. Oggi, per assurdo, nella possibilità che abbiamo di comunicare usufruendo di mille mezzi, con la
scolarità sicuramente più alta che in passato, che ci dovrebbe permettere di esprimerci e capirci con più facilità, bene, con tutto ciò
siamo incapaci di comunicare veramente al bisogno, di riflettere, di
trovare ragionevoli compromessi; è il fallimento dei rapporti umani!
E dire che se certa gente risparmiasse in avvocati e contese, una
piccola ricchezza l’avrebbe già in tasca e più onestamente guadagnata! Ed il tutto perché, sempre per i soliti vecchi, meschini motivi:
smania di potere, avidità di soldi, anche se poi può voler dire anche
solo prevaricare su un povero diavolo, sul vicino di casa, sul
compagno di lavoro, su un fratello. Ogni minimo contenzioso oramai, sfocia, in un appello ad un avvocato, e questo secondo me,
soprattutto a causa della prepotenza che domina, della smania di
“fregare” il prossimo soprattutto se umanamente corretto, dell’insana
idea che il più furbo ha e deve avere la meglio. Mi vengono in mente
le dispute che venivano sanate con la buona pace di tutti, alle corti
dei rabbini, nei racconti del grandissimo scrittore yiddish e nobel per
la letteratura Isaac B. Singer. Con tanta abilità, volontà, passione,
saggezza del buon vecchio padre di famiglia, senza mai perdere l’importanza della centralità del vivere comune, dell’essere umano, del
comunicare, anche le situazioni più intricate venivano sistemate,
con il giusto compromesso, ognuno ci guadagnava e ci perdeva un
po’, ma il bene della dignità e del rispetto era salvo sopra tutto.
Quando veniamo toccati, sfiorati dalla morte, ci diciamo, riempiendoci la bocca di ovvietà: “Dovremmo essere tutti più buoni e non
scannarci per ogni sciocchezza, perché siamo nulla a questo mondo,
in un attimo può finire tutto. Ma questa ovvietà che dovrebbe rendere l’uomo saggio e rispettoso verso se stesso, gli altri ed il
mondo in cui vive, ai giorni nostri si trasforma in presunzione,
prepotenza, menefreghismo, maleducazione, furbizia. Allora caro
Babbo Natale, o fai un enorme miracolo e folgori, illumini (ognuno lo interpreti come crede) i briganti ed i furbi di ogni tipo, o
senza vergogna ti chiedo di portarmi la giusta dose difensiva di
cattiveria! Grazie.
Stefania Simi
8
Sabato 25 dicembre 2010
l’Altopiano
15
Inaugurato lo
Studio di Progettazione
“Eco Kasa Asiago”
Sabato 18 è stata inaugurata ufficialmente la sede dello Studio Eco Kasa Asiago, di cui fan parte due architetti, Caterina
Zancanaro e Valeria Lobbia e Ivan Baù, geometra, laureato
in Economia. Caterina Zancanaro (laurea al Politecnico di
Milano), si occupa principalmente di progettazione di interni
residenziali e commerciali, mentre Valeria Lobbia (laurea
La sede in via Matteotti n.68 ad Asiago
all’Università di Venezia), predilige la progettazione di edifici e la loro ristrutturazione, ma
si dedica anche alla progettazione di interni di arredi e
allestimenti. Si sta attualmente specializzando nella progettazione e realizzazione di edifici “a basso consumo energetico”, prediligendo le strutture a secco in legno. Ivan Baù si occupa di
analisi finanziaria e avvicinatosi da tempo al settore dello sviluppo sostenibile, del risparmio energetico e delle energie alternative, sta analizzando il mercato delle case ecosostenibili prefabbricate sotto il profilo della convenienza economica, opportunità
di incentivi e contributi compresi. Peculiarità dello Studio, è la
capacità di fornire un sistema di servizi integrati che va dalla
progettazione al finanziamento fino alla Certificazione Energetica.
Eco Kasa Asiago, fa inoltre da rappresentante di zona di alcune note ditte operanti nel settore delle costruzioni
ecocompatibili e si avvale di volta in volta della collaborazione di esperti in domotica, isolamento acustico ed atmosferi-
co,
risparmio
energetico e utilizzo di
energie alternative.
Garantisce inoltre un
risparmio netto del
20% in confronto ad
una costruzione di pari
caratteristiche, ma in
muratura. Eco Kasa
Asiago attiverà nei
prossimi mesi un lavoro di sensibilizzazione rispetto ai temi
della sostenibilità e del risparmio energetico mediante incontri informativi, con la partecipazione di esperti per settore.
Info: www.ecokasasiago 340/4103813 - 338/6070813
Servizio redazionale
Alla scoperta delle proposte di Antique Shop, Un magico
mondo di golosità
nuovo negozio sulla strada Asiago-Gallio
Un lavoro che nasce soprattutto dalla passione, che ha
portato Isabella e il figlio Nicola ad occuparsi di arredo e
oggettistica, iniziando a esporre
ai mercatini d’antiquariato. Inizialmente hanno proposto oggetti vecchi appartenuti alla
famiglia che avevano trovato
in casa, poi è iniziata una ricerca e una selezione di prodotti sia da privati che da raccoglitori e collezionisti, acquisendo una conoscenza importante e espandendo l’attività
fino all’apertura di un negozio
a Jesolo e di un negozio online
su eBay. Ed ora Nicola, dopo
l’esperienza al mare, ha pensato di venire in montagna,
precisamente a Gallio, dove
ha aperto a fine novembre l’Antique
Shop, lungo la strada
Asiago- Gallio (ex
Punto
Sport).
Un’esposizione
molto ampia, su due piani, dove è possibile trovare un’infinità di proposte: oggettistica, mobili
sia antichi restaurati che
in stile antico, ma anche
tirolesi, e poi complementi d’arredo di tutti i
generi. Soprattutto in
questo periodo una visita all’Antique Shop può
far trovare la soluzione
per qualsiasi necessità di
fare un regalo, anche
originale e spiritoso, con
prezzi per tutte le tasche
e oggetti adatti a qualsiasi età. Carillon, sedie e
poltroncine, mobiletti e comodini, lampade in resina, porcellane in stile inglese, Sheffield
inglese, modellini in lamina di
ferro, grandi quadri in tela con
soggetto città famose o dedicati a Marylin Monroe, tabelle
e insegne, separé, oggettistica
in legno, lampade, lampadari,
orologi, bottiglie in vetro soffiato
dell’800. E ancora articoli natalizi, presepi e natività, sedie,
tavoli e gazebo da giardino in
ferro battuto, fontane in marmo e in bronzo, e un’infinità di
altre cose che si possono scoprire senza impegno nella sede
di Antique Shop, servita da un
ampio parcheggio, o in internet,
digitando “ilrigattiereonline”.
Visionate personalmente mobili e oggetti antichi e moderni,
troverete sicuramente qualco-
sa di accattivante per
personalizzare un angolo o
una stanza della vostra
casa: dai 5 euro in su, potrete acquistare articoli
per tutti i gusti, e fino al
28 febbraio godere della
promozione che offre lo
sconto del 20% su spese
superiori ai 250 euro. Se
vi trovate a percorre la
strada AsiagoGallio prendetevi un po’ di
tempo per fare
una
sosta
all’Antique
Shop, e ricordate che una
visita all’interno, assolutamente non impegnativa, vi può far scoprire molte più cose da quanto
non sembri guardando da
fuori!
Servizio redazionale
Uno spunto per fare una tappa
alla Casa della Bomboniera di
Asiago si trova sempre, e in
questo periodo Nerea e Maria
Giovanna,dopo averci consigliato nell’acquisto di doni natalizi, sono pronte per illustrarci le squisitezze che propongono nel loro negozio che si trova in Piazza II° Risorgimento,
all’angolo con via Dalla
Zuanna. Durante le feste natalizie è bello tenere in casa
qualche golosità da offrire agli
ospiti o da gustare in famiglia,
assaporando tutta la bontà di
prodotti di qualità, come quelli
che si trovano alla Casa della
Bomboniera di Asiago. Il buon profumo di caffè che ci accoglie entrando in negozio si mescola agli aromi del cioccolato, di torroni e torroncini, di caramelle e bombon, mentre gli
occhi si posano su tante delizie, dai biscotti alle marmellate,
alla grande varietà di cioccolato, fino ai liquori in raffinate
confezioni. Qui la Befana ha modo di sbizzarrirsi per le sue
calze, sicura di riempirle con dolciumi buonissimi! Ma entrando alla Casa della Bomboniera in qualsiasi periodo dell’anno si possono scoprire veramente tante cose belle e buone: oggetti in vetro artistico, argento, ceramica, legno e tessuto, decorazioni e complementi d’arredo da scegliere per
se stessi o per fare un regalo in qualsiasi occasione, sia un
ricorrenza che un invito a pranzo o a cena. Vi si trovano idee
per grandi e piccoli, e senza dover spendere grandi cifre,
anche grazie alle offerte promozionali che puntualmente vengono proposte. Fermatevi a prendere un caffè, e approfittatene per dare un’occhiata alla grande
varietà di articoli proposti. Nerea Maria
Giovanna vi aspettano
alla Casa della
Bomboniera diAsiago,
anche per farvi i loro
auguri per il nuovo
anno.
Servizio redazionale
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Sabato 25 dicembre 2010
l’Altopiano
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Le opere pubbliche in
corso nel Comune di Foza
FOZA
Un piccolo comune molto attivo da quel che si può rilevare: investiti 620.454,56 euro!
La priorità assoluta era
l’adeguamento alle normative
di prevenzione incendi e di sicurezza sul lavoro, della Scuola Elementare e Media. Il lavoro (partito già nel maggio
2009 e affidato alla Ditta “Mac
srl” di Resana - TV), è in fase
finale: già ultimati i
controsoffitti fonoassorbenti
e consolidati gli intonaci e
messe a norma le ringhiere;
gli impianti di illuminazione
adeguati e potenziati; gli impianti igienici rifatti ex-novo
e dotati degli elementi atti al
superamento delle barriere
architettoniche. La struttura
sarà inoltre dotata di una piattaforma elevatrice, a servire
tutti i piani dell’edificio. Importo dell’opera: 340.000
euro (290 da contributo regionale – il restante da fondi propri di bilancio). L’altra priorità era rappresentata dalla
“messa in sicurezza e rifacimento stradale”: 80.000 euro
(90% da contributo regionale
/10% fondi propri). I fodati,
molto orgogliosi del loro Museo, han voluto dedicare il
secondo piano dello stabile a
ricordo della Grande Guerra,
dotandolo di pannelli e impianti
audio/video/multimediali.
L’importo dell’opera, pari a
Comune (che utilizzerà l’avanzo di esercizio 2009) ed è stato
commissionato alla Comunità
Montana. Va qui sottolineato,
che il Comune di Foza ha ottenuto lo scorso maggio 2010,
a soli 8 mesi dalla richiesta, la
Certificazione PEFC, per la
sostenibilità ambientale ed
economica della gestione di
boschi ed habitat.
Beppa Rigoni Scit
169.000 euro è suddiviso fra
Comunità Montana, Regione,
BIM e fondi comunali. E’ inoltre in atto la riqualificazione del
Parco in cui è inserito il Monumento ai Caduti, in località
Pubel. L’onere di 31.054,56
euro, è totalmente a carico del
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Un nuovo arredamento
per la scuola materna
E’ stato inaugurato lunedì 20 dicembre il nuovo arredamento della scuola materna di Foza,
acquistato con il contributo
del Comune, dei genitori, di
alcune banche e dell’AVIS.
L’ambiente ha assunto una
veste nuova, vivace e colorata, decisamente adatta ai
piccoli che lo frequentano.
In questa scuola ci sono 24
bambini, in un’unica sezione con due insegnanti e una
collaboratrice. All’inaugurazione erano presenti autorità comunali e scolastiche,
genitori e bambini. Il sindaco Giovanni Alessio Oro ha
aperto l’incontro ringraziando i genitori che hanno collaborato, le
insegnanti e il falegname Francesco Oro, affermando che l’amministrazione ha fatto in modo che l’arredamento corrispondesse
alle esigenze dei bambini. Ha informato inoltre che alcuni lavori
verranno completati al più presto e che è stato stanziato un finanziamento per la parte inferiore dello stabile dove verranno eseguiti
interventi di risanamento. Roberta Marcolongo, vicesindaco, ha
sottolineato che c’è una grande sensibilità da parte degli amministratori verso la scuola e che si vuole fare in modo che vengano il
più possibile accontentate le esigenze dei genitori e dei bambini. Il
preside dell’Istituto comprensivo di Enego, Ivo Boscardin, quale rappresentate della scuola, ha fatto i suoi elogi alla scuola materna di Foza
affermando che è un vero gioiello. Si è poi complimentato con Francesco Oro il quale con pazienza ha creato i mobili in legno massiccio,
studiati proprio a misura di bambino e secondo le norme di sicurezza;
la mano della moglie del falegname ha provveduto poi a renderli allegri
con dei dipinti adatti al mondo infantile. Cristiano Munari, insegnante
della scuola media e rappresentate della sicurezza dei lavoratori ha
fatto notare che c’è collaborazione fra scuole, comune e associazioni
locali e questo è segno di dialogo e di accrescimento. Paola Cappellari
Consegnate le borse di studio
Con uno stanziamento di 1.400 euro, il Comune di Foza ha istituito
una borsa di studio. Lunedì 20 dicembre, sono stati consegnati i
premi agli studenti meritevoli del primo e secondo grado di istruzione
così suddivisi: 2 assegni di 200 euro a studenti delle medie; 1 da 400
euro a studenti del liceo con media del 9 e due da 100 euro ciascuno,
per studenti con media dell’ 8; infine uno da 400 euro ad uno studente
delle scuole professionali. Il sindaco Giovanni Alessio Oro ha aperto
l’incontro sottolineando che questa è una novità per Foza che dimostra quanto gli amministratori credano nella cultura: con questa iniziativa vengono date ai giovani del paese maggiori opportunità e stimoli
per proseguire gli studi. Il dirigente scolastico Ivo Boscardin ha sottolineato come molti ragazzi di Foza si siano distinti nelle classi superiori, risultando tra i migliori. “Questo è sicuramente un gran merito – ha
detto – che arricchisce l’immagine del paese e quindi dobbiamo dir
grazie a loro”. Il vicesindaco Roberta Marcolongo ha poi illustrato il
bando del concorso, prima di procedere alla premiazione.
Questi i vincitori: scuole medie, Ruben Marcolongo e Alessandro
Contri; licei,
Melissa
Alberti, Cristiana Contri,
Luca Stona;
scuola professionale, Angelica Cappellari.
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Sabato 25 dicembre 2010
l’Altopiano
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Conco: si festeggia l’arrivo del nuovo
anno con una bella tradizione
CONCO
Saranno 91 le fiaccole che
giungeranno nella Piazza San
Marco di Conco la sera del
1° gennaio. Arriveranno da
tutte le contrade e le vie del
paese e l’ultima, la
novantunesima, sarà portata
da un emigrante che rappresenterà le migliaia di nostri
concittadini sparsi per il mondo. Fiaccole che rappresentano la comunità, il lavoro, la
solidarietà e la tradizione, ma
che vogliono idealmente abbracciare anche tutto il mondo. Quel mondo che i nostri
paesani hanno percorso in
lungo e in largo durante un
secolo di emigrazioni che, iniziato negli ultimi decenni del
1800, si è protratto fino agli
anni ’60 del 1900.
La bella iniziativa dei
festeggiamenti che a Conco
si tengono la sera del primo
giorno dell’anno, è iniziata
nel 2000. Allora si trattava
di attraversare il traguardo
del terzo millennio e di iniziare in bellezza il grande
Giubileo indetto dalla Chiesa che, lo ricordiamo, dedica ogni primo giorno dell’anno alla pace.
Questo dodicesimo appuntamento vede protagonista
la Corale di Conco le cui origini risalgono al luttuoso
evento dell’eroica morte di
don Italo Girardi avvenuto
nel 1970, ma che ha ricevuto l’attuale fisionomia nel
1981 dal Maestro Giordano
Dalle Nogare che l’ha voluta per sostenere ed impreziosire principalmente le cerimonie religiose. Con un
La corale di Conco
Quarant’anni fa moriva annegato in un laghetto di
montagna don Italo Girardi.
Salito fin lassù con un gruppo di ragazzi della parrocchia, il giovane Cappellano
di Borso del Grappa, originario di Conco, non aveva
esitato a lanciarsi in soccorso di uno di loro che imprudentemente era entrato
nelle gelide acque di quel
piccolo catino che raccoglieva lo sciogliersi delle
nevi. Non sapeva nuotare,
ma riuscì a riportare in salvo il ragazzo. Lui, invece,
rimase in quel catino dal
fondo limaccioso. Le sue
vesti appesantite dall’assorbimento dell’acqua lo
trascinarono giù di quei pochi metri che lo separavano dalla vita. Ai suoi funerali celebrati nella chiesa di
Conco, il coro di Borso che
don Italo dirigeva, cantò
“Dio del cielo, Signore delle cime”, parole e musica
che Bepi de Marzi aveva
composto poco tempo prima.
Non erano mai risuonate
quelle note a Conco e la
commozione fu grande!
Come un piccolo germe
gettato nella terra, fu quello l’avvenimento che vide
nascere a Conco un coro di
ragazzi che, amanti del canto, volevano quanto meno
imparare quella preghiera.
Claudio Xillo, che di musica s’intendeva, diresse i
primi cantori mentre il Toni
Tonai li accompagnava all’organo (o, meglio, alla
spinetta). Dopo qualche
anno, per motivi di lavoro,
il maestro lasciò il paese e
la Corale, dopo un periodo
di vacanza forzata, trovò un
nuovo direttore in Giordano
Dalle Nogare che da allora
ne è il mentore.
Alla tastiera si sono
succeduti Giancarlo Girardi
(il figlio del Toni Tonai) e
poi Andrea Girardi ed infine Francesco Munari, mentre alla Presidenza dopo
Ursula Cortese, vi è oggi
Maurizia Passuello.
La Corale, che è titolata al
prof. Francesco Girardi,
svolge attività di sostegno
alle funzioni religiose e non
ha quindi le caratteristiche
di un coro di montagna. E’
composta da una quarantina di cantori (con prevalenza femminile) e, in qualche
occasione, partecipa a concerti, come quello che si
svolgerà il primo gennaio
prossimo quando a Conco
si svolgerà l’annuale festa
di inizio anno con l’arrivo
delle fiaccole da tutte le
contrade del paese.
Bruno Pezzin
repertorio di tutto rispetto nel
quale non mancherà
l’Alleluja di Handel (imparato
dalla Corale proprio per la
prima festa del 2000), e composto da una dozzina di brani, si inizierà una serata che
vedrà poi l’arrivo delle fiaccole con la contemporanea
proiezione sulla facciata della
chiesa di diapositive di vecchie foto del paese, la distribuzione di vin brulé, thé e
panettone e l’ormai tradizionale vendita delle tazze con
la quale si sostiene, in parte,
le spese organizzative.
Il gran finale prevede fuochi
d’artificio con la “cascata”
dal campanile ed il suono a
festa delle campane in ricordo degli emigranti.
Quest’anno è previsto anche
un servizio di trasporto a
casa delle persone giunte a
piedi dalle varie contrade per
accompagnare le fiaccole.
Dopo una dozzina di edizioni, la festa del primo giorno
dell’anno a Conco è ormai
divenuta una importante e
bella tradizione che ci auguriamo resista nel tempo
anche perché, finora, nonostante il freddo, ovviamente sempre presente, la serata è sempre stata caratterizzata dalla presenza di
numeroso pubblico che partecipa con entusiasmo. E’
doveroso sottolineare che
l’avvenimento rappresenta
anche un bell’esempio di collaborazione tra le varie realtà associative presenti in paese e così, oltre al Comune
e alla Parrocchia che danno il loro beneplacito, si vedono all’opera Pro Loco e
Corale, Commercianti e
Artigiani, Alpini e Donatori. A tutti i volontari, a tutti i
presenti e a tutti gli emigranti, la Corale non mancherà di dedicare loro
“Buon Anno, Buona Fortuna”.
B.P.
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l’Altopiano
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LUSIANA
Lusiana: stanziati 870 mila euro
per i primi interventi post alluvione
L’amministrazione comunale
augura a tutti buone feste
Il Commissario Straordinario per
l’emergenza, Dottor Luca Zaia,
Governatore del Veneto, ha
stanziato i primi acconti per i
comuni danneggiati dagli eccezionali eventi alluvionali verificatesi nel mese di novembre
2010. Tra i primi 25 comuni della
regione maggiormente colpiti
dalla calamità, ai quali è andato
un anticipo pari al 30% dei danni segnalati dai comuni stessi,
su un elenco di oltre 180 si legge al 20° posto il Comune di
Lusiana. L’Amministrazione
Lusianese, che ha inviato una
richiesta di danni per poco più
di 2.900.000 euro, ha infatti ottenuto un primo contributo pari
a poco più di 870.000 euro, importo che dovrà essere speso
per l’emergenza secondo un
elenco di priorità che sarà stilato dall’Amministrazione Comu-
La fine dell’anno rappresenta
un momento nel quale si fanno i bilanci e si tirano le somme dell’anno appena trascorso, dei traguardi raggiunti e
delle attività in cantiere. Per
l’attuale Amministrazione è
stato un 2010 di intenso lavoro a conclusione di 1 anno e
mezzo di attività amministrativa. I primi progetti sono stati
portati a termine, dal rifacimento del tetto delle scuole
con l’installazione dei pannelli
solari al completamento di
Piazzetta Marchi. La diminuzione delle entrate derivanti dallo sfruttamento delle cave e dei trasferimenti di Stato e Regione non permetterà di fare molte opere pubbliche né di aggiungere servizi rivolti ai cittadini anzi, anche per effetto
della manovra finanziaria della scorsa estate del governo, sarà necessario tagliare molti capitoli fino ad un 30% dei costi per ogni assessorato. Nonostante questo per quanto riguarda le opere pubbliche partiranno con l’inizio del nuovo anno i lavori di ristrutturazione della
“Casa del Segretario” e il progetto “Fontanella Bike Resort” spostato
nella località Val Fontana. Per i servizi ai cittadini invece si cercherà di
garantire appoggio e sostegno alle famiglie che si trovano in situazione di difficoltà, partirà da febbraio il servizio “pasti caldi a domicilio”
che si inserisce tra gli interventi domiciliari a carico dall’amministrazione volti a favorire la permanenza a casa dei nostri anziani che
vivono soli senza una rete familiare di supporto. Nel 2011 si proseguirà inoltre nell’azione di supporto alle attività economiche del paese,
iniziata nell’anno scorso e che trova un punto di forza nell’istituzione
del fondo rotativo a favore delle imprese attive a Lusiana. L’emergenza frane che ha colpito duramente il paese nell’ultima parte dell’anno
ha richiesto un impiego massiccio di forze ed energie per poter affrontare la situazione. Fortunatamente è arrivata una prima tranche di
fondi che permetterà la messa in sicurezza delle zone calamitate in
particolare le strade di accesso alle frazioni e contrade con la speranza
che fenomeni di questo genere non si verifichino più. L’Amministrazione Comunale coglie l’occasione per augurare a tutti i Lusianesi
un felice Natale e un felice anno nuovo e per ringraziare tutte le
persone che a vario titolo hanno collaborato attivamente alla
vita del paese e che, con il loro piccolo o grande contributo,
hanno permesso di far crescere la comunità di Lusiana come
una comunità che sa mettere in campo risorse ed energie per
perseguire il bene comune.
Egidio Zampese
nale stessa. È stato infatti previsto che siano i Sindaci, in piena autonomia, a stabilire in che
modo utilizzare le cifre stanziate
per l’emergenza che dovranno
però essere successivamente
rendicontate al Commissario
Straordinario e rispettare i criteri previsti dall’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri che fissa i criteri per
l’ammissibilità delle spese e limiti per i rimborsi.
Secondo quanto riferito dal Sindaco del Comune di Lusiana,
Antonella Corradin, l’elenco
delle priorità per quanto riguarda i privati dovrebbe vedere liquidati i primi acconti per quelle opere strettamente necessarie a mettere in sicurezza gli edifici residenziali colpiti dalle ordinanze di sgombero. In misura
diversa, continua il Sindaco,
Gli Alpini per la scuola
Alcuni volontari del gruppo alpini “Gabriele Cantele” di Lusiana
hanno lavorato per alcuni giorni per dar vita ad una iniziativa del
sodalizio: rivestire con il marmo una parte della scalinata che porta
alla sede di Lusiana dell’Istituto comprensivo “Padre Mario Pozza”.
Il materiale è stato messo a disposizione delle Penne nere dall’amministrazione comunale. Al completamento dell’opera manca solo un
cordolo che delimita il marciapiede che porta all’ingresso della scalinata
della scuola. Sul muro è stata sistemata anche una targa, offerta dalla
ditta “Artigiana marmi” di Cobbaro, che ricorda l’iniziativa. E.Z.
Nelle foto, i volontari artefici del rivestimento del muro della scuola.
verranno liquidati gli acconti per
le sistemazioni di quelle strade
che, ancorché private, sono
l’unica via di accesso transitabile alle contrade del territorio
comunale e per i danni a beni
immobili e mobili segnalati dalle
famiglie o attività commerciali/
produttive e rientranti nelle
casistiche previste.
Il grosso dell’importo, riferisce
l’Assessore Ronny Villanova,
sarà invece utilizzato per risolvere le situazioni più pericolose
e per la messa in sicurezza della
viabilità comunale con una serie di interventi che terranno
conto di quei lavori che sono
già stati avviati dalla Provincia
di Vicenza sul nostro territorio
grazie anche all’interessamento
dell’Assessore Provinciale Forte e dell’Ing. Stevan.
“Anche su indicazione degli
uffici provinciali”, continua
l’Assessore Villanova, “alla
data attuale dobbiamo gestire
queste cifre non tanto come acconti, ma come se fossero gli
stanziamenti definitivi. Il numero dei Comuni colpiti e i danni
stimati, entrambi in continua
crescita, non consentono infatti di prevedere se vi saranno altri stanziamenti per il nostro territorio e, soprattutto, l’entità
degli stessi. Pertanto”, conclude l’Assessore, “non ci resta
che gestire e razionalizzare al
meglio la cifra messa a disposizione del nostro Ente privilegiando, una volta risolte ovviamente le situazioni più pericolose anche per i privati, la sistemazioni e messa in sicurezza di
infrastrutture a servizio di tutta
la cittadinanza”.
Egidio Zampese
La riunione annuale dei fratelli Pozza
La loro mamma aveva lasciato come testamento che i fratelli Pozza si
ritrovassero assieme una volta all’anno. E così da un ventennio i
fratelli Matteo, Felicita, Guido, Bruno e Valerio Pozza, della dinastia
dei Maneschi, si riuniscono con le famiglie per rinverdire ricordi di
famiglia e di vita. Anche recentemente, dopo la messa a Lusiana in
ricordo dei parenti defunti, una cinquantina di persone con legame
stretto di parentela, originari della contrada Tedetta, si sono ritrovati
al ristorante “Alla Rosa” di Velo per tener fede alle aspettative della
mamma passata a miglior vita. E’ anche questa una delle feste che si
ripetono con scadenza annuale come i raduni degli omonimi o le
feste delle contrade. E.Z. Nella foto, i fratelli Pozza riunitisi con le famiglie
Una Comunità unita per il “bene comune”
“Voglio donare i miei occhi ad una persona che ne ha
bisogno, le altre parti del mio corpo non possono essere donate…
un saluto e una preghiera dal posto più bello del mondo, il paradiso”
Così scriveva nel suo diario Margherita Soster di Lusiana, morta di tumore nel 2002 all’ospedale di Asiago, quando aveva
soli 29 anni. Una volontà espressa in più occasioni, ma un desiderio rimasto tale, per onorare il quale il gruppo Aido di
Lusiana ha voluto ora la pubblicazione di un libro con le fiabe scritte dalla giovane durante la sua lunga malattia
Non ha potuto donare i suoi organi, la sua
una particolare gioia per mamma
Margherita con la nipotina
malattia e le cure per alleviarne i dolori treEleonora e per le sorelle Ornella ed Irene
mendi non glielo hanno permesso. Marghe(il papà Antonio è morto nel 2001) nel
rita Soster, che desiderava tanto lasciare una
ricordare Margherita: la pubblicazione in
parte di sé a chi ne aveva bisogno, è riuscita
un libro delle fiabe che la ragazza scriveperò a trasmettere un dono altrettanto immenva quando il male le impediva di dormiso e importante: i suoi sentimenti, la grande
re. “Costretta a letto, Margherita riusciforza nell’affrontare la malattia, la sua dediziova ad evadere dalla sua condizione –
ne verso gli altri a cui non ha mai smesso di
spiega la signora Eleonora –immedesipensare, nemmeno quando il male si faceva
mandosi in diverse situazioni, facendo
sentire in modo acuto, insopportabile. Un
correre la sua fantasia inventava un
dono che ora, grazie alla pubblicazione di un
mondo fantastico, trascritto in alcune fialibro con cinque fiabe da lei scritte, si espanbe, alle quali ora si è interessato il presiderà a più persone, non solo a chi l’aveva
dente dell’Aido di Lusiana, decidendo
conosciuta attingendone direttamente il suo
di pubblicarle. “Venendo a conoscenza
esempio di generosità. Margherita Soster, che
dalla mamma delle fiabe scritte da Marabitava a Lusiana, è stata vinta dal cancro
gherita – dice il presidente del gruppo
nell’ottobre del 2002, dopo 15 anni di battaAido di Lusiana Massimiliano Pozza –
glie dure ed estenuanti per lei e per i suoi famiabbiamo pensato che questo potesse
liari: la malattia, un tumore osseo della peggior
essere un modo per portare avanti la
specie, si era manifestata quando aveva solgrande testimonianza d’amore della ratanto 13 anni. “Sono passati otto anni da quando Margherita se n’è gazza, che nonostante i suoi immensi problemi non rinunciava a
andata – dice la mamma Eleonora Rossi, originaria di Asiago – ma per pensare al prossimo, alla gente sfortunata, scrivendo tra l’altro nel
me è come fosse morta ieri mattina, non posso dimenticare mia figlia, i suo diario <Se dovessi mancare voglio che i miei organi siano
dolori e i momenti terribili che ha vissuto, la sua grinta, e il coraggio donati a qualcuno che ne ha bisogno e che potrà vivere senza
che nonostante ciò è riuscita a trasmettermi”. In questo Natale c’è dolori, con tanta serenità>”. Grazie alla collaborazione del Comu-
ne di Lusiana, al contributo della Banca di Romano e S. Caterina, e
il coinvolgimento degli alunni delle scuole del territorio per le illustrazioni, l’Aido di Lusiana ha fatto stampare il libro “Le fantastiche fiabe” di Margherita Soster, che verrà ufficialmente presentato, con entrata libera, mercoledì 29 dicembre alle ore 20.30 presso la sala del cinema comunale. Parteciperanno tra gli altri lo
scrittore e giornalista Giandomenico Cortese e il presidente provinciale Aido Bruno Zamberlan; alla presentazione seguirà poi
la rappresentazione teatrale di “Jera meio
quando che la jera
pedo” a cura della compagnia “La Canaola” di
S. Caterina. Intanto nei
giorni scorsi il libro di
Margherita Soster, del
quale sono state stampate un migliaio di copie, è stato donato ai
bambini di 4^ e 5^ elementare di Lusiana e di
S. Caterina e a quelli di
1^ e 2^ media dell’Istituto Comprensivo di
Lusiana.
Silvana Bortoli
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Sabato 25 dicembre 2010
l’Altopiano
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L’antico buon governo
per il futuro del sistema
turismo altopiano
A soli 30 minuti d’auto da Asiago ci sono marche che il mondo ci invidia. Sono nate in un garage, senza contributi pubblici. Gente che ha lottato, saputo fare squadra, essere se stessa, fino ad arrivare a vendere jeans o tute da moto, o scarponi da trekking, ad americani e giapponesi, battendoli con l’originalità di un mix prodotto/comunicazione coerente nel tempo. Il prodotto turistico altopiano parte da vantaggi incredibili, risorse naturali, prossimità: competere, non dico nell’eccellenza, ma nel basico non è certo impossibile. Il turismo in
Italia è il 12% del PIL, il Veneto è al primo posto. Per meglio
favorire l’offerta del prodotto turistico locale, negli ultimi anni
si sono avviati processi di aggregazione territoriale (Sistema
Turismo Locale) basati su governance ascendenti, il buon
governo attraverso la decisionalità dal basso. Si tratta di un
passaggio obbligato per competere. Ma è un modello che
l’altopiano non ha seguito. Si sta pagando ora con
l’emarginazione, l’identità culturale del territorio è ridotta al
minimo storico, un po’ i “poerle delle Alpi”, diremo per capirci bene. Di una nazione con 500 anni di autonomia, di una
straordinaria cultura giuridica alle spalle, di 700 anni dalla
nascita della federazione di 7 Comuni, ti guardi intorno e non
c’è traccia. Oggi la Commissione europea incentiva la partecipazione dal basso, promuove la consapevolezza di essere territorio, incoraggia il cooperativismo, lo premia con
corridoi d’accesso ai fondi strutturali. Nessuna novità. Per
chi conosce la nostra storia è un ritorno al passato, a valori
fondativi (cfr. opere Giancarlo Bortoli). Una forma antica
oggi facilmente modulabile, con modalità adeguate, al governo territoriale di un’economia del turismo tra “sistemi”, non
più quindi tra “località”. L’attitudine aggregativa si scontra
però con la realtà amministrativa altopianese e in particolare
con un certo “slegocentrismo”. Lo dico subito, tanto di cappello per l’impegno personale di assessori, vicesindaci, presidenti di consorzi turismo, pro loco e associazioni. Ma questa filiera decisionale è radicata “dentro” una visione in antitesi con il modello di governance richiesto, è frutto, inevitabilmente, fatalmente, dell’isolamento, della non-cultura di
prodotto degli amministratori locali. L’alibi “Trentino = schèi
facili” rimane abnorme. E’ lo stesso presidente del GAL
Continua da pagina 1
Mi spiego meglio. Con la
recente legge finanziaria il
Governo, ma anche altri formazioni politiche che hanno votato a favore, hanno
“tagliato del 75% le risorse
destinate al 5 per mille”.
Prima frottola …Ma come
tagliato? Sono fondi che 16
milioni di contribuenti nella
loro dichiarazione dei redditi hanno destinato intenzionalmente ad associazioni di beneficenza e di
volontariato. In poche parole il Governo si è appropriato indebitamente (termine fumoso, ma il termine
furto
può
essere
querelabile) dei soldi dei
volontari, delle associazioni del territorio, delle scuole materne e degli asili. E
non sono cifre da poco …
si tratta di ben 500 milioni
di euro intascati da coloro
che troppe volte fanno
vergognare gli italiani a discapito di quelli che spesso
vengono definiti “l’Italia
migliore”. Di quella Italia
che nel tempo libero, togliendo spazi e tempo ai figli, alla famiglia, al sonno si
dedica agli altri. Quelli che
nel momento del bisogno ci
sono. Quelli che non voglio-
no sentirsi dire “grazie” ma
piuttosto “come posso aiutare”. Quelli che spesso
sopperiscono
alle mancanze
dello Stato –
vedi alluvione,
terremoti, asili
nido, sostegno
ai disabili e anziani – salvando la faccia a
quell’apparato
che si chiama
Stato e che
dovrebbe appunto provvedere ai bisogni
dei suoi cittadini.
Ed
invece
quell’apparato
chiamato Stato
pensa a tutelare solamente i suoi, anzi
solamente ai suoi decisori
perché i “servitori della Patria” – leggesi forze dell’ordine, insegnanti, sanitari, soldati, ecc. – non navigano certo in acque migliori
con mezzi vetusti, indennità che faticano ad arrivare, turni inammissibili.
Pensiamo solo alla recente
bocciatura della proposta
del deputato dell’Italia dei
Valori, Antonio Borghesi,
(Gruppo Azione Locale)
Agostino Bonomo a ridimensionare: «Serve maggiore coesione tra i Comuni. Il campanilismo allontana le soluzioni. Quando andiamo a Venezia con progetti unitari troviamo risposte e la porta aperta
ai contributi UE e ai
finanziamenti regionali. Per la
promozione, la ricetta è obbligata: un vero coordinamento
per dare all’Altopiano la vetrina che merita». Chiaro, ogni marca, se davvero tale, si
chiede, ogni giorno, «quali valori mi rende unica e
competitiva?». Il designer francese P. Stark risponde «là fuori
(in pianura, nda) c’è una tribù che aspetta il prodotto giusto,
al prezzo giusto, dalle persone giuste». E’ quanto si sta facendo in altopiano nel turismo? Gli studi universitari indicano un
turismo dove il «prodotto domandato si configura sempre più
come esperienza». Saper rispondere a questa tendenza, decisamente stabilizzata, è una grande sfida e opportunità. Si tratta,
prima di tutto, di saper mettere in rete questi nostri valori, sedersi attorno ad un tavolo di lavoro come da linee guida regionali (in
realtà UE), costruire un nuovo prodotto turistico a partire da
quelli a investimento minimo e massima unicità, comunicare sotto
un unico marchio ombrello “sistema altopiano”. La parola d’ordine diventa “avviare connessioni”. Torno quindi, ancora una
volta, alla valenza strategica, e propedeutica, di un progetto per
un’estesa rete perdonale. E’ il primo, facile, concreto, responsabile, originale, sostenibile, passo per rifondare e rendere fruibile un patrimonio di identità, ambientale, storico e toponomastico
insuperabile, già documentato da una buona bibliografia, una
risorsa spendibile in competitività nel nuovo turismo della cultura locale, del camminare per scoprire, Slow Walking, Slow Food.
Per il turista sarebbe normale aspettarsi percorsi segnalati,
elementarmente mappati, in analogico e in digitale, semplici itinerari anulari che, estate e inverno, con partenza dai centri, circondino gli abitati, li connettano alle rispettive contrade,
Il grande furto
riguardante l’abolizione del
vitalizio di oltre 3.000 euro
mensili che spetta di diritto
ai parlamentari dopo una
sola legislatura, considerato iniquo rispetto al trattamento riservato ai lavoratori costretti a versare 40
anni di contributi per poter
usufruire della meritata
pensione. Una bocciatura
bipartisan con 498 voti negativi e 5 astenuti (totale
503) su 525 votanti.
Pensiamo a quante legislature ci sono state in questa
benedetta Italia e facciamo
qualche conto di aritmetica.
Pensiamo ai privilegi di cui
i politici godono: uno stipendio che supera i 10 mila
euro mensili più cellulare,
tessera cinema, tessera teatro, tessera autobus-metropolitana, francobolli,
viaggi aerei nazionali, circolazione autostradale, piscine e palestre, treni, aereo
agriturismo, B&B, al Golf Arena, musei dell’Acqua, Latte, Legno, Grande Guerra, a tutto l’altopiano (8 comuni), con estensione intercomunale, più lontani e protetti possibile dalle auto.
Non è vero che lo si sta facendo. La dorsale ciclopedonale da
Folgaria è un’altra cosa, risponde ad altre aspettattive, c’è anche a Jesolo... Sono le carrarecce secolari delineate da stoan
platten a rappresentare la nostra unicità, sono già esistenti, in
gran parte abbandonate, dimenticate dagli stessi abitanti. Richiedono solo di essere rese “fruibili”, connesse e dotate di un
sistema visivo coordinato, minima manutenzione. E’ la visione
di un Museo Etnico Diffuso dell’Altopiano dei 7 Comuni,
parte integrante, fisica, di una forte, estesa, identità che dobbiamo recuperare per noi stessi. E’ una matrice di attrattività per
un prodotto turistico di massima unicità, una rete di valori che
viene ad accoglierti davanti all’albergo, appartamento, B&B,
piazza, parcheggio, scuola... Per definizione (non certo mia),
questo progetto richiede un tavolo multidisciplinare permanente
a cui siedono talenti in architettura del paesaggio, toponomastica,
microstoria e tradizioni locali, comunicazione, informatica, cultura cimbra. Ovvero, obbliga a fare squadra, a connettere risorse umane, a invitarle per meritocrazia: la carica amministrativa
qui è un optional. Sembra apparentemente un obiettivo astruso,
in realtà è l’avvio di una prima esperienza di processo di
decisionalità per obiettivi comuni condivisi dentro logiche comuni, sotto un marchio comune, dal 1310, Hòoga Vüüronghe dar
Siban Komàüne.
Andrea Cunico Jegary
di stato, cliniche, accesso
alle ambasciate, assicurazione infortuni e assicurazione morte tutto GRATIS! Ai
ministri, ai capi
di partito, ai presidenti di Camera e Senato (per
sempre) auto
blu con scorta
GRATIS. Indennità di carica dai 350 a
6.455 euro, il
rimborso spese
d’affitto pari a
2.900 euro mensili, l’immancabile portaborse
alla modica cifra
di 4.030 euro al
mese. Per forza
che la sola Camera dei Deputati costa ai
cittadini 2.215,00 euro al
minuto!
Ovvero con quanto non
verrà elargito (o elargito
chissà quando) alle associazioni (tra i firmatari della protesta – tanto per fare
dei nomi - Emergency,
Greenpeace, Save the
Children, Medici senza
Frontiere, Wwf, Amnesty,
Unicef, Mani Tese, Lega
lotta contro i tumori) la Ca-
mera dei Deputati si pagherà i prossimi 156 giorni di
privilegi.
Il coordinamento del
volontariato ha sentenziato:
“La conseguenza di questi pesantissimi tagli sarà
la probabile paralisi del
sistema sanitario pubblico, perché quelle richieste
di sostegno di malati e
anziani, che fino ad ora
venivano assolte dalle associazioni di volontariato,
ricadranno proprio lì. Non
possiamo più parlare di 5
per mille, ma di 1,25 per
mille. Era un sostegno
risicato, ora è un’elemosina.”
Con questo non intendo
sparare contro i partiti attualmente al potere, la storia purtroppo non cambia
da tanto. Così come non
certo intendo invitare la
gente a cambiare il proprio voto. Ecco suggerisco magari che la prossima volta in cui il vostro
politico di fiducia busserà
alla vostra porta o verrà
a stringervi la mano di ricordarglielo. Così, tanto
per non passare sempre
per i soliti “mone”.
Buon Natale.
Gerardo Rigoni
Daniele Zovi
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l’Altopiano
Sabato 25 dicembre 2010
20
La “Storia di Dino e di altri orsi”
raccontata da Daniele Zovi
«Avevo voglia di raccontare. Di mettere ordine. Di
parlare di un animale che
è il re delle nostre valli.
E del quale ci dovremo
abituare perchè gli orsi
torneranno. C’era bisogno di chiarezza dopo
quanto accaduto quest’estate. Ho vestito i panni del ricercatore che ha
sopportato cadute e ferite, ma che, comunque, è
rimasto in piedi inseguendo la verità. Come gli uomini di montagna sanno
fare: slacciando il cuore. E
io sono un altopianese».
Così Daniele Zovi, 58
anni, comandante del Corpo Forestale dello Stato di
Vicenza spiega cosa lo ha
spinto a scrivere un libro
dedicato all’orso Dino.
“Storia di Dino e altri
orsi”, edito da Terra Fer-
“Cornone – Estrema difesa”
il libro di Paola Cappellari
ma, è già nelle librerie e
verrà presentato mercoledì 29 dicembre alle 17.30
al teatro Millepini di
Asiago. La presentazione,
coordinata da Stefania
Longhini, vedrà la presenza dell’autore e sarà introdotta da uno spezzone
di un documentario sugli
orsi realizzato da Francesco Petretti. E poi il racconto che riguarda Dino,
apparso per la prima volta
in Italia nel 2009. Arrivava
dalla Slovenia, forse per
sfuggire all’affollamento
dei suoi simili. In un piccolo fazzoletto di terra, ai confini tra Gorizia e Trieste ce
ne sono circa 400. Il 15 ottobre del 2009 e stato catturato a Trento, dotato di un
radiocollare che trasmetteva sia segnali satellitati
(Gps) sia terrestri in (Vhf)
e liberato. Nella primavera
di quest’anno è apparso in
Veneto, tra la pedemontana
e l’Altopiano aggredì 14
asini. E poi la notizia, nell’agosto scorso della sua uccisione a Gallio. “Non ci ho
mai creduto – dice Zovi - E
avevo ragione. Dino è stato fotografato lo scorso 12 novembre da una fototrappola in
Slovenia, quindi è tornato nelle sue terre”.
Presentato il libro di Bortoli
Mercoledì 5 gennaio nella sala della Comunità Montana “Spettabile Reggenza dei 7 Comuni” verrà presentato il libro di Paola Cappellari “Cornone (Sasso Rosso) 1917 – 1918 –
Estrema difesa”. Si tratta di un volumetto di 80 pagine corredato di diverse fotografie e cartine
che raccoglie le notizie storiche relative ad una zona di Foza che fu di fondamentale importanza
durante la Prima guerra mondiale. Il Cornone è stato appunto difeso strenuamente dai soldati
italiani, evitando che gli austroungarici scendessero in pianura. Interverranno alla presentazione del volume il professor Giuliano Lenci, presidente dell’Istituto veneto per la storia della
Resistenza e dell’età contemporanea e il ricercatore storico Domenico Alberti.
Artemusica Roana,
i concerti di Natale
In occasione delle imminenti
Festività Natalizie, l’Associazione Artemusica di Roana
propone agli appassionati una
serie di appuntamenti decisamente interessanti che coinvolgeranno arte, letteratura,
musica e danza. Si comincia
con un unico appuntamento
legato alla fortunata serie dei
“Martedì dell’arte”: il prof.
Davide Apolloni ci guiderà alla
scoperta del capolavoro di
Giotto: “La cappella degli
Scrovegni” di Padova. Pur
essendo uno de cicli pittorici
più noti al mondo, la Cappella
degli Scrovegni riserva numerose sorprese legate ad aspetti
artistici, simbolici e interpretativi che non deluderanno quanti
vorranno partecipare alla serata che si terrà il 28 dicembre, alle ore 21, presso la Chiesa Parrocchiale di Roana.
Come di consueto, all’arte si
accompagnerà la musica, che
in questa occasione avrà
come interpreti il Coro
Giovanile Parrocchiale,
guidato da Eva Fabris e
Remo Azzolini, e il Coro
“Voci della Spelonca”,
gruppo vocale maschile
diretto da Gianfranco
Muraro.
Dalle arti pittoriche si
passerà poi alla letteratura: lunedì 3 gennaio,
alle 17.30, presso la Sala
Santa Giustina di Roana
verrà riproposta la “Piccola
merenda letteraria”, un’occasione per “assaggiare” i libri
che saranno raccontati, letti e
condivisi dagli appassionati che
interverranno liberamente, il
tutto in un clima amichevole e
conviviale. Martedì 4 gennaio, infine, sarà la volta della musica e della danza, in un concerto che sarà proposto alle 21
presso la Sala Consigliare del
Municipio di Canove. Durante la serata ci sarà l’occasione di apprezzare tre giovani
talenti: il pianista Francesco
Pulga, il compositore Nicola
Munari e la danzatrice Giulia
Colombo. Nel corso della serata Francesco Pulga,
diplomato in pianoforte presso il Conservatorio di Vicenza
e attualmente impegnato nella
frequenza del biennio superiore di perfezionamento presso
il Conservatorio Reale di Bruxelles, eseguirà alcuni brani
Ristorante
Foto di Pierluca Grotto
composti da Nicola Munari
accanto a musiche di Bach e
Schubert. Il giovane compositore valdagnese sarà presente alla serata e presenterà il
suo cd “Piccoli echi” al quale,
in fase di incisione, ha partecipato lo stesso Pulga come pianista solista. Il cd, presentato
nell’aprile 2010 nell’ambito del
circuito di Veneto Jazz, comprende brani per piano, soprano e strumenti vari. Decisamente suggestive, le musiche
di Munari si prestano particolarmente ad accompagnare la
danza, e proprio in questa circostanza si esibirà Giulia Colombo, giovane danzatrice padovana che il pubblico di
“Artemusica” ha già
avuto modo di apprezzare durante lo spettacolo “Parole dipinte: le
donne, i cavalier, l’arme
e gli amori” ispirato alle
vicende dell’”Orlando
Furioso”. Dopo il concerto, seguirà un piccolo
rinfresco. Come di consueto, gli appuntamenti di
“Artemusica” sono ad
ingresso gratuito.
Nicoletta Manfrin
La sera del 18 dicembre scorso, il “Millepini” è stato teatro
di un evento arricchito da ospiti a sorpresa, come il sindaco
di Asiago, Gios e il presidente
della Comunità Montana,
Lucio Spagnolo e di “coup de
theatre”, come l’accensione
rituale del candelabro e l’apparizione di una “Margareta”
in
costume
d’epoca.
Margareta, alla domanda di
Bortoli circa chi ella fosse, risponde in cimbro: “Ich pin
Margareta” e attraversa la
scena con incedere sognante,
quasi levitasse. (Scopriamo
poi che l’interprete è proprio di Rotzo e abita a 2
passi dalla chiesetta di S.
Margarita...) Relatori della
serata, gli stessi che da 15 anni
- da quando è nata la strenna
di Natale - siedono a fianco
dell’autore: Luigi Menegatti,
Sergio Bonato e Alberico
Rigoni a ricoprire il posto del
padre Mario. Il tutto, condito
e allietato dalle voci dei Cori
“Asiago” e “S. Matteo”, in
un’ambientazione bucolica,
qual è quella del romanzo.
Romanzo storico per l’esattezza, un lavoro che ha richiesto all’autore, scopriamo solo
ora, quasi 17 anni in ricerca,
stesura, revisione. I due protagonisti
trecenteschi:
Margareta e Dolcino, sono
figure realmente esistite e,
“udite udite”, risultano transitate per davvero al tempo nel
nostro territorio! Margareta
era una pastorella, di rara bellezza e fine intelligenza, che divideva la sua esistenza fra
Rotz ed Arco, dove la sorella
maggiore era andata in isposa.
Scendendo in pianura col
gregge della sua famiglia per
il “pensionatico”, aveva imparato il volgare e il cimbro natio
le facilitava l’approccio con i
trentini, ma dal patrigno, che
possedeva ben 3 libri, aveva
appreso anche il latino. Frà
Dolcino, un omone possente
e di bell’aspetto, era un eretico perseguitato per motivi religiosi: apparteneva al gruppo
degli Apostolici (il cui ideale:
il ritorno alla semplicità degli Apostoli era lo stesso di
S. Francesco d’Assisi), fondato da Gerardo Segarelli,
messo al rogo dall’Inquisizione. Sorte, che sarebbe toccata anche a Dolcino se egli non
avesse avuto la bell’idea di abbandonare Bologna, dove risiedeva, e scappare verso
Nord. Ecco com’è giunto
quassù, un’area dove la Chiesa cattolica era poco presente, quindi ritenuta sicura. La
loro sorte, raccontano studiosi
dulciniani e un nutrito stuolo
di storici fra cui l’Abate
Agostino Dal Pozzo (ma lo cita
anche Dante nel XXVII canto dell’Inferno per bocca di
Maometto), però è segnata.
Ma queste prime 200 pagine
del romanzo ancora non lo
svelano, solo permeate di spiritualità, di umanità, di storia,
leggenda e antiche tradizioni e
credenze. (Sarà nella seconda parte del romanzo - in fieri
- che verranno riferite le eroiche gesta dei due protagonisti, una volta lasciato
l’Altopiano). Questa prima
parte è in realtà un contenitore, opportunamente utilizzato
dall’autore per trasmettere
concetti fondanti della nostra
tradizione socio-culturale:
l’affratellamento, le vicinie, la
lingua e la religione dei celti e
le leggende legate alle saghe
dei paesi nordici, tuttora parte
della nostra tradizioni, basti
pensare alle Zeelighe Bailblen,
al Sanguinello, alle Anguane, ai
folletti. I Relatori hanno saputo
spiegare ampiamente il contesto,
arricchito di aneddoti riferiti all’autore e alle sue opere letterarie. Un’intensa interpretazione di
“Adeste Fideles” ha aperto e
chiuso l’evento: prima il coro
Asiago, infine il S. Matteo. E un
benvenuto, meno spirituale ma
pieno di “spirito”, vin Brulè (ricetta Bortoli!) accompagnato
dalla Kuagasanga (torta del
1700, in ricetta originale, il cui
nome significa: inno alla vacca),
ha concluso la rituale dedica del
libro da parte dell’autore ai presenti, mentre la cera delle tre
candele sciogliendosi, andava
a formare una M come Margherita, in gotico...
Beppa Rigoni Scit
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Loc.Kaberlaba Asiago
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Sabato 25 dicembre 2010
l’Altopiano
21
LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA
Psicologia delle feste natalizie, alcune
riflessioni per il benessere psicofisico
Natale con i tuoi…Pasqua
con chi vuoi. Come a dire che
ci tocca stare insieme per le
feste natalizie. Dico “ci tocca”, perché le ricerche affermano che davvero il periodo non è dei migliori per la
salute psichica. Gli studi dicono che a ridosso delle festività le persone soffrono di
più perché costrette a ritmi
frenetici imposti dai numerosi doveri sociali che la convenzione celebrativa richiede ad ogni famiglia che si rispetti. Bisogna fare l’albero,
il presepe, pensare a regali e
agli addobbi. Partecipiamo
nostro malgrado ai numerosi
raduni con parenti, ai pranzi
e alle cene, frequentiamo “la
piazza” e dobbiamo fermarci e comunicare ad ogni incrocio di sguardi anche con
chi magari vediamo una volta l’anno, senza che ce ne
importi più di tanto. Una vera
scocciatura. Per rincarare la
dose, il clima festivo e i messaggi massmediatici ci costringono a stamparci un sorriso sulle labbra e mostrarci
allegri anche quando non lo
siamo, pena l’esclusione sociale e il pregiudizio.
(“Guarda quello che musone guastafeste!”).
Visto così, il Natale è la fiera delle vanità; è il mercato
della compravendita emotiva, della
coartazione e della
forzata socialità.
Qualcuno potrebbe
pensare che sto
esagerando e sono
inutilmente drammatico. Può darsi,
ma i sondaggi, le ricerche e la psicologia sociale non
depongono a favore delle festività.
Nel periodo compreso tra Natale e
l’Epifania è statistico trovarsi di fronte all’aumento della gravità
degli stati d’ansia e della depressione. Inoltre, le persone percepiscono, paradossalmente, una maggior solitudine e un senso di
estraniamento. D’altra parte, la felicità a comando non
esiste. È sempre frutto della
spontaneità, del libero fluire
dell’esistenza che sa sorprenderci e regalarci meravigliosi attimi di stupore. Purtroppo, il Natale “commerciale” ha ben poco di inaspettato e magico. Non vorrei
nemmeno però dare l’idea di
voler comporre qui l’elegia
dell’anticonsumismo. Credo
che la frenesia del quotidiano sempre più spesso ci to-
glie il gusto di pensare agli
altri dedicando del tempo all’atto del donare. Paradossalmente, il Natale costringe a
pensare agli altri, riservando,
magari in fretta e furia, del
tempo per cercare di incontrare i gusti del nostro caro e
sperare di poter dare gioia
attraverso un piccolo o grande cadeau che, guarda caso,
è detto anche “pensierino”.
In questo dedicarsi agli altri,
possiamo riscoprire quello
che c’è di buono del Natale,
sia esso religioso o laico. È
nella qualità dell’atto infatti
che ritroviamo il valore umano delle festività. Quando ci
diamo del tempo, dello spazio, della “vacanza” (vuoto)
per dedicarlo, poi, agli altri,
stiamo umanizzando il Natale. Ben vengano quindi i momenti di riunione sociale in cui
ognuno ha avuto, in solitudine, un momento in cui ha pensato ai propri cari. Donare è
regalare parte della nostra
esistenza. È riservare nostro
spazio agli altri, mettendosi
momentaneamente in disparte; è dedicare tempo nel quale ascoltare le altrui istanze
riconoscendone il valore intrinseco. Allontanandoci dall’etica, parliamo dello stress
che i cambi forzati di ritmo
creano nelle persone. Sempre più spesso, la gente lavora durante le festività ed è
quindi costretta a interporre
momenti di giovialità
alla routine lavorativa.
Niente di più difficile.
È come se nel bel mezzo di una vacanza da
sogno ai caraibi dovreste prepararvi e affrontare una riunione di
lavoro da cui dipende
la vostra reputazione
professionale.
Un consiglio, per chi
non può (o non vuole)
usufruire di un periodo
prolungato di ferie durante il Natale, è di non
cambiare i ritmi consueti. Sonno-veglia, alimentazione, attività fisica, dovrebbero rimanere i soliti.
Vedo con piacere che sempre più spesso le persone in
vacanza mantengono i loro
programmi di attività fisica e
le loro abitudini. Mi sembra
un buon punto di partenza per
non dover pretendere, irrazionalmente, di “staccare la
spina” all’improvviso e riuscire a rilassarsi nel nuovo ambiente vacanziero. Ciò è impossibile e non auspicabile.
Rimane un’ultima riflessione
che mi sento di proporvi. Attiene alla sfera intimista. Il
Natale, di là dalle tradizioni e
dalle forzature sociali, appare, anche per ovvi motivi
cronologici, un momento di
Stefano Rigoni,
Psicologo
Psicoterapeuta Cognitivo
Comportamentale
Tel. 338.2919597 – E-mail:
[email protected]
bilanci e di riflessioni. Mi pare
perciò un’occasione d’oro
per rivolgersi a noi stessi e,
pacatamente, rivedere passo
passo com’è stato l’anno che
giunge al termine. È un momento introspettivo, un angolo
prospettico non facile da accettare ed accogliere. Eppure, è un atto di coscienza
estremamente utile al
rilanciare la nostra esistenza
in una progettualità fertile e
viva, pena l’inaridimento della coazione a ripetere e la
nevrosi. Siamo vivi, vegeti e
spirituali. Perché non fruttare al meglio il bilancio d’annata per rilanciarsi umanamente e psicologicamente?
In fondo, cerchiamo di fare il
meglio che possiamo, umilmente e con grande fatica. Di
questo dovremmo essere orgogliosi e felici. Lasciamoci quindi un’occasione per
stare con noi stessi, godere
del nostro vissuto, per ripartire con slancio e positività.
Buone feste a tutti i lettori,
di cuore.
L’AVVOCATO RISPONDE
LA RESPONSABILITA’ CIVILE DEGLI INSEGNANTI
Sul tema della responsabilità
civile degli insegnanti pare
opportuno, innanzitutto, delineare lo specifico quadro
normativo di riferimento che
è di natura sia legislativa (art.
2048 del Codice Civile relativo alla responsabilità dei
precettori; art.61 della L. 11
luglio 1980 n. 312 concernente la disciplina della responsabilità patrimoniale del personale direttivo, docente
educativo e non docente ) che
contrattuale ( art. 42, 5°
comma del CCNL del
14.8.95). Occorre poi chiarire cosa si intenda per responsabilità civile. La responsabilità civile è un particolare obbligo al quale sono tenuti i soggetti a seguito dell’inosservanza di determinate regole giuridiche da cui sia derivato un
ingiusto danno. Essa, in campo privatistico, è ritenuta una
speciale sanzione civile collegata ad un comportamento
non corretto, che può originare o da inadempimento contrattuale (art. 1218 cod. civ.),
oppure dalla violazione del
principio del neminem laedere
(art. 2043 e segg. del codice
civile), ovvero del non provocare un danno ingiusto ad altri
con il proprio comportamento.
Quanto ai fatti illeciti che possono verificarsi a scuola (un
esempio per tutti, i recenti atti
di bullismo), dopo un periodo
di contrasti dottrinali e
giurisprudenziali tra le opposte
tesi, oggi è pacificamente ritenuto che la responsabilità
civile che ne deriva, sia per
danni causati dagli alunni sia
per quelli da essi subiti, sia riconducibile all’illecito
extracontrattuale di cui agli
art. 2043 e ss. c.c..
In particolare, l’art. 2048
c.c. investe gli insegnanti
di un dovere di vigilanza e prevede una responsabilità “aggravata” (in quanto basata su di una colpa
presunta) a carico
dei docenti stessi,
ossia sulla presunzione di una “culpa in
vigilando”, di un negligente adempimento dell’obbligo di sorveglianza sugli allievi,
vincibile solo con la prova
liberatoria di non aver potuto
impedire il fatto. E’ necessario, cioè, che venga provato da
parte dell’insegnante il caso
fortuito, ossia un evento straordinario non prevedibile o non
superabile con la diligenza dovuta in relazione al caso concreto (età, grado di
maturazione degli allievi, condizioni ambientali etc.). La prova liberatoria è stata, inoltre,
caricata dalla giurisprudenza di un
contenuto nel
tempo sempre
più gravoso.
I “precettori”, infatti,
non si liberano
dalla
responsabilità se non dimostrano in “positivo” di aver adottato in via preventiva le misure idonee ad evitare la situazione di pericolo favorevole alla
commissione del fatto dannoso. Con l’entrata in vigore
dell’art. 61 della Legge 11
Luglio 1980 n. 312, nell’ipotesi di responsabilità per culpa
in vigilando gli insegnanti statali non rispondono più personalmente verso terzi, rispetto
ai quali risponde invece direttamente l’Amministrazione su
cui viene a gravare la responsabilità civile nelle azioni
risarcitorie, salvo rivalsa dello
Stato nei confronti dell’insegnante in caso di dolo o colpa
grave. L’istituzione scolastica,
pertanto, è chiamata a rispondere direttamente sia per danni subiti dagli alunni durante
la loro permanenza a scuola, sia per danni da essi
cagionati a terzi, salvo
rivalsa. Ciò significa
che le parti processuali
legittimate ad agire e a contraddire in un giudizio promosso
per danni subiti a scuola da
alunni, sono rispettivamente il
danneggiato, o chi lo rappre-
senta nel caso di minorenne
(attore), ed il legale rappresentante dell’amministrazione
scolastica (convenuto). In altri termini, i docenti, per i fatti
dannosi subiti o causati da
alunni a scuola, rimangono
estranei nel rapporto
processuale, ovvero non possono essere chiamati in giudizio per difetto di legittimazione
passiva. Tuttavia essi possono successivamente essere
chiamati a rispondere in “rivalsa” dalla amministrazione scolastica, dinanzi alla Corte dei
Conti. ex art. 61 della legge
n.312/ 1980. La rivalsa della
scuola, però, per quanto dalla
medesima risarcito agli alunni
rimasti vittime di fatti illeciti,
opererà unicamente qualora si
ravvisi il dolo o la colpa grave
del docente nell’esercizio del
proprio obbligo di vigilanza. Ciò
significa che l’insegnate dovrà
rimborsare alla scuola quanto
essa abbia dovuto pagare a titolo di risarcimento dei danni,
limitatamente alle gravi ipotesi di culpa in vigilando.
La diretta responsabilità della
scuola, tuttavia, non esclude
che i docenti siano esenti an-
che da procedimento e sanzioni
disciplinari, secondo la gravità
dei fatti accaduti e del grado di
colpevolezza, seppur concorrente, degli insegnanti stessi. E
tale procedimento potrà avviarsi e concludersi con una
sanzione a carico del docente
indipendentemente sia dell’esito dell’azione civile intentata
dal danneggiato contro la scuola, sia dall’eventuale rinuncia
da parte del danneggiato al risarcimento del danno.
Avvocato Serena Baù
I lettori che vogliano
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qualsiasi questione di
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Asiago (Vi)”
8
Sabato 25 dicembre 2010
l’Altopiano
22
La Rigoni di Asiago Vipers ritrova il sorriso,
ma la strada per risalire è ancora lunga
In Serie B gli “amatori” festeggiano la Coppa di Lega, l’unico trofeo che ancora mancava nella bacheca
Si torna a sorridere
Gli “amatori”
sull’Altopiano ad otto ruote. Dopo più di un mese e
dopo sette sconfitte di fila
(mai era accaduto prima)
tra
campionato
e
Champions, la Rigoni di
Asiago Vipers ha
riassaporato il gusto della
vittoria: un 7-4 al Monleale
che fino a qualche mese fa
sarebbe passato inosservato, nella più banale “normalità”, ma quest’anno, come
più volte rimarcato, è tutto
diverso. Perché nella stagione più difficile della storia del club di inline più
titolato d’Italia successi così
valgono moltissimo ed al- Foto: Ana Santiago Villar
lontanano avversari e pure
qualche fantasma, visto che ora rità era vincere e staccare il
il vantaggio sulla zona playoff è Monleale e così è stato. Ora
salito a cinque lunghezze. Punti c’è la sosta, si riprenderà l’8
pesanti, punti parzialmente sof- gennaio a Cittadella contro gli
ferti, visto che Sartori e compa- ex Luca Tessari, Paolo Basso
gni non sono riusciti ad esprimer- e Mirko Ceschini. Una di quelsi con continuità nel corso della le partite da portare a casa a
gara, giocata bene solo a spraz- tutti i costi, per tenere a debita
zi, con qualche pausa di troppo distanza chi insegue e per non
che poteva costare cara. Ma per perdere ulteriore terreno da
adesso va bene così. La prio- chi sta davanti. Ed in più è in
trasferta, dove finora Asiago
ha raccolto solo 3 punti (ad
Arezzo). Fin dall’inizio era
chiaro che i Vipers avrebbero
giocoforza cambiato pelle (anche per esigenze extra sportive) dalla versione casalinga a
quella “export”, ma resta il fatto che certe sfide bisogna provare a vincerle comunque, in
qualsiasi condizione. Il primo
appuntamento del nuovo anno
coincide con l’ultimo turno del
girone di andata, che ha fin qui
confermato alcune previsioni,
ma anche aperto qualche interrogativo sulle protagoniste
più o meno annunciate. In vetta c’è l’Edera Trieste, che aveva iniziato il campionato con
una sconfitta, prima di
inanellare otto successi consecutivi, grazie soprattutto al parco stranieri. Tre punti più sotto c’è il Milano 24, che ospite-
rà i giuliani proprio al
rientro in gennaio e che
sembra una delle formazioni più equilibrate
per la regular season,
ma per il salto di qualità
serve qualche rinforzo.
Terzo gradino del podio
per i “fantastici quattro”
di Padova, partiti ai mille all’ora, ma progressivamente (e logicamente) calati un po’ alla distanza. L’ex prima linea
dei Vipers quasi monopolizza la classifica
marcatori della A1 (70
reti sulle 76 totali dei
patavini!), ha indiscusse
qualità, ma oggettivamente non può bastare
per andare fino in fondo. All’ombra del Santo si accontenteranno così o torneranno sul
mercato (scadenza 8 gennaio)? Anche i Pirati
Civitavecchia (già a segno in
Coppa Italia), che comunque
dispongono di una seconda linea decisamente più
competitiva dei patavini, hanno un po’ lo stesso problema.
Alle spalle, dopo un avvio
stentato, sta crescendo il
Ferrara di Ciprian e potrebbe,
proprio come un anno fa, essere la mina vagante della post
season. Arezzo ha i mezzi per
fare strada, ma per ora, francamente, ha un po’ deluso.
Non da sottovalutare Vicenza,
che, nonostante le difficoltà
economiche, alla fine ha perso solo Stevanoni ed è formazione capace di metterla giù
dura a tutti, soprattutto in casa.
E la pista amica potrebbe essere l’arma in più anche per il
Monleale, che proverà fino
alla fine a soffiare l’ultimo posto per i playoff. E’ una compagine che lavora in prospettiva, con qualche giovane interessante. Ha già fatto un
figurone quest’anno, arrivando alla “Final Eight” di
Confederation Cup. Stagione
positiva, ma sicuramente
Antinori e soci non molleranno
un centimetro da qui al termine
della regular season. Infine
Cittadella e Polet Trieste, con i
primi che hanno per ora un leggero vantaggio in ottica salvezza, anche se Fajdiga e compagni non meritano assolutamente
lo zero in classifica. Già decisivo
lo scontro-salvezza alla prima
giornata di ritorno (15 gennaio).
Stefano Angonese
Classifica Serie A1 (dopo la 10a giornata). Edera Trieste punti 24; Milano 21, Padova 19;
Civitavecchia 18; Ferrara 15; Arezzo 14; Vicenza 13; Rigoni di Asiago Vipers 12; Monleale 7;
Cittadella 4; Polet Trieste * 0. (* una partita in più)
SERIE B – COPPA DI LEGA. Scudetto, ce l’ho, Coppa Italia ce l’ho, Supercoppa ce l’ho,
Champions ce l’ho, Coppa di Lega B, manca. Anzi, mancava, perché adesso Asiago ce l’ha. A
dir il vero una Coppa di Lega (quella di A2) era già nella bacheca arancionera, ma quella della
Serie B era sempre sfuggita, rimanendo una sorta di tabù fino a domenica scorsa. Dopo una
qualificazione che aveva lasciato dietro di sé qualche veleno di troppo per via del derbyssimo “sopra le
righe”, capitan Rigoni e compagni hanno sfruttato al meglio la pista di casa per dare l’assalto alla
Coppa in una “Final Four” in cui tutto è andato via liscio. Nella semifinale con Piacenza equilibrio fino
a pochi minuti dal termine, quando è arrivata la spallata decisiva (5-2). Nel primo tempo, chiuso sul 22, in gol Maurizio Schivo (preso “a gettone” dalla A1) e Fracaro; poi il break vincente firmato da Gios
(Francesco), ancora Schivo e Magnabosco. In finale la sfida al Novi (5-0 al Sacile nell’altra semifinale). Gara combattuta, ma quando Asiago schiera i due blocchi “pesanti” riesce a fare il vuoto (5-2, a
segno Francesco Rigoni, due volte Andrea Rigoni, il solito Schivo e Magnabosco). Il Novi, però, non
demorde e chiude il primo tempo in parità (5-5). Nella seconda frazione nuovo scatto asiaghese (a
bersaglio Rodeghiero e ancora Schivo) e stavolta gli avversari riescono solo ad accorciare (7-6).
Festa, ce l’ho.
Durante le feste natalizie
APERTO TUTTI I GIORNI
8
l’Altopiano
Sabato 25 dicembre 2010
23
I Campionati Italiani Cittadini-Master
e la Coppa Italia di sci nordico
SPORT
PATTINAGGIO SU GHIACCIO
Fabris ottavo tricolore
Ottavo titolo italiano “all-round”
consecutivo per Enrico Fabris.
Questo il responso della pista
di Collalbo al termine della duegiorni cui erano abbinate anche
altre gare-senior e giovanili. La
sua striscia tricolore si allunga,
ma al record di scudetti, lo detiene Roberto Sighel, ne mancano ancora parecchi. Senza
nulla togliere agli altri
pattinantori in pista il roanese
correva soprattutto contro se
stesso. Certo avesse trovato
una maggior resistenza, soprattutto in Luca Stefani e Marco
Cignini, entrambi “Fiamme
oro” come lui, i tempi sarebbero risultati più significativi
anche rispetto a quelli già fatti
segnare dallo stesso atleta sul
medesimo anello. La constatazione deriva dal fatto che nella
contemporanea riunione internazionale giovanile, molti primati personali sono caduti segno che il ghiaccio altoatesino
stava in buone condizioni di
scorrevolezza. Non per nulla,
fra le piste all’aperto, l’Arena
Ritten è ritenuta la più veloce
al mondo. Al termine delle
quattro distanze previste 500,
5mila, 1500 e 10 mila, il roanese
totalizza 153.764 punti. Luca
Stefani risponde con 160.246.
Marco Cignini, trentino, medaglia di bronzo, supera
l’asiaghese sui 5mila e quasi lo
agguanta sui 10mila, dove batte il suo limite, insidiandone la
posizione finale con 160.522.
L’attesa, in ogni caso, era per
un campionato di maggior contenuto complessivo. Invece
molto probabilmente ad influire sulle loro prestazioni potrebbe essere stato lo specifico lavoro che gli azzurri, guidati da
Gianni Romme, stavano conducendo nel ritiro convocato
nella stessa località in vista dell’ormai imminente sfida per il
titolo continentale. Importante
comunque che le strategie del
tecnico olandese vadano a buon
fine dal 9 all’ 11 gennaio quando, sempre sulla stessa pista,
sarà tempo di “Europei”.
I campionati del vecchio continente faranno anche da “boa”
per trarre un primo bilancio del
“nuovo corso” che sta vivendo la squadra nazionale grazie
al nuovo organigramma tecnico scelto dalla Federghiaccio
una volta conclusasi l’era
Marchetto. In pista, per lei appuntamento preparato da mesi,
anche la ventenne Tea Ravnic.
Su questi “all-round” puntava
dritto, proprio per misurarsi soprattutto sulle distanze medio
lunghe, la sua specialità. Nella
sostanziale sfida a due la laziale
Francesca Lollobrigida, sua
compagna di squadra nel Cp
Pinè-Pulinet, riesce sempre a
precederla. L’ atleta di Canove
di Roana, pur dando il massimo, è sempre rimasta alle spalle della romana. Conferma comunque la sua propensione alle
gare lunghe visto che le migliori performance nei confronti
dell’avversaria le ottiene proprio
su 3 mila e 5mila distanza, quest’ultima, affrontata per la prima volta. Tea Ravnic chiude
questi suoi “assoluti” con l’argento. Per lei dovrebbe essere
soltanto l’inizio. Strada davanti ne
ha parecchia, ma è disposta a percorrerla con la gradualità che
s’impone cui sta affiancando un
impegno a tutto tondo.
Renato Angonese
Il Gruppo Sportivo Alpini Asiago, ben noto anche fuori-altopiano, ha
già avviato da tempo la
sua collaudata macchina
organizzativa in vista di
domenica 9 gennaio
2011 quando, alla Golf
Arena saranno di scena
oltre
quattrocento
fondisti provenienti da
tutta la penisola. Un evento di notevole importanza agonistica e promozionale torna dunque sulle nostre
piste anch’esse ben note a largo raggio. Questa grossa concentrazione di “sci stretti”,
paragonabile alla consistenza di
una media granfondo nazionale,
si metterà in gioco perché la società del presidente Fabrizio Dalle
Ave organizza, in un’unica giornata, sia il Campionato Italiano
Cittadini-Master che la quinta
tappa del circuito di Coppa Italia
2010-11. Per i “tricolori” cittadini-master sono previste queste
distanze: 10 km junior, 15 km
donne, 30 km uomini tutte con
partenza in linea ed in tecnica
classica. La Coppa Italia include invece una “10” femminile
e una “15” maschile, sempre
in “alternato”.
A prendere il via, alle 9,30, sempre con formula “mass-start”
saranno atleti ed atlete impegnate in “coppa” Italia. Un’ora
dopo lo starter metterà in moto
cittadini e master. Quest’ultima
prova fa parte del Circuito
Master-Tour 2010-11. I tracciati della Golf Arena rappresentano, da sempre, una garanzia
in termini di qualità tecnica sottolineata più volte in anni passati quando, ad esempio nel
2003, a far tappa fu la Coppa
del Mondo con due gare sulla
distanza mentre nelle altre precedenti come successive edizioni della stessa si gareggiò
sempre nelle “sprint”.
L’innevamento sul campo di
gara vicentino non manca, il
volontariato è pronto a fornire
il suo prezioso apporto, l’esperienza dei responsabili
biancoverdi è tale da poter garantire la riuscita a questa prima giornata “tricolore” del 2011
rendendo, nel contempo, omaggio ai tanti amatori altopianesi e
vicentini impegnati nella pratica dello sci di fondo agonistico
Ladies Cup, 28-29 dicembre 2010
Ristorante
A Gallio, Trampolini del Pakstall,
Gara Internazionale di Salto Femminile
Nel paese di Gallio, già prima della Seconda Guerra Mondiale (così raccontano testimoni e protagonisti di allora),
esisteva un piccolo trampolino per il
salto con gli sci. Nel 1946 la decisione
di costruire un trampolino vero e proprio. Nacque così il trampolino K60,
che nel 1947 venne ufficialmente inaugurato. In quegli anni non mancarono
appuntamenti agonistici importanti, anche di rilievo internazionale, basti ricordare il Trofeo Kongsberg disputato nel
1954, gara internazionale assimilabile per
importanza all’odierna Coppa del Mondo. Nel 1986 si costruì il trampolino
“Pakstall K 90” e l’anno seguente si ottenne l’assegnazione del Campionato
Mondiale Juniores di Fondo, Salto e
Combinata Nordica e nel 1988 venne
disputata anche una Gara di Coppa del
Mondo. I trampolini, da allora e fino ai
giorni nostri, sono sempre stati considerati come un monumento, un simbolo, una sorta di emblema che ha accompagnato ed
accompagna il nome di Gallio in Italia e in tutto il mondo. A tale
proposito l’assessore allo sport, Giorgio Tagliaro, sottolinea che:
“Il Centro del Salto “Pakstall” ha svolto e continua a svolgere
nella storia dell’intero Altopiano non solo una valenza molto rilevante e consistente dal punto di vista turistico-sportivo, ma anche sociale e in termini di occupazione lavorativa, per i nostri
ragazzi e per le nostre famiglie. Grazie alla formidabile collaborazione con lo Sci Club Gallio, abbiamo avviato un progetto di rilancio
del centro, sia in termini dell’attività organizzativa di eventi sportivi, volti a riprendere un importante ruolo e un’adeguata immagine all’interno del mondo sportivo e turistico nazionale ed internazionale, sia in termini di reclutamento di nuovi potenziali atleti, in
sinergia con l’Assessore allo Sport di Asiago che ci sta fornendo
un aiuto in quest’ ambito. Per questo stiamo lavorando per di-
anche quando gli anni
crescono.
“Metteremo in palio il
Trofeo Allianz-Ras per
entrambe le manifestazioni - sottolinea il presidente Fabrizio Dalle Ave
– però stanno dalla nostra parte anche altri preziosi sponsor quali Rode,
Punto Sport, Slegar-Ski,
Guzzi Sport, Rigoni di
Asiago, Consorzio Turistico Asiago 7 Comuni.
Con noi anche l’Us Asiago Sci,
la Sezione Ana Monte Ortigara,
le Penne nere altopianesi, la Protezione Civile. Contiamo quindi
di offrire agli atleti, ai loro
famigliari, ai tecnici e agli appassionati di sci stretti una grande domenica di sci nordico nel
cuore del nostro altopiano e, proprio per questo, sarà predisposto un senso unico per meglio accedere alla Golf Arena. Quanto ai
nostri atleti sono attesi in particolare Marco Crestani, Francesco
Benetti e il veterano Roberto
Martini”. Il “tricolore” e la Coppa
Italia serviranno inoltre a mantenere “in forma” l’organizzazione
nel suo complesso in vista della
maxi- prova cui Gsa Asiago, Usa
Asiago e tutte le altre componenti
coinvolte saranno chiamate a sostenere in occasione del “mondiali-master” assegnati ad Asiago
ed all’altopiano per il febbraio
2013.
R.A.
sporre di strutture sicure e adeguate
allo scopo, anche perché uniche in
Veneto, in modo da poter garantire le
massime condizioni di efficienza e sicurezza alle famiglie che mandano i
propri figli a praticare questo affascinante sport. Nel Centro del salto, vi
sono persone che dedicano e hanno
dedicato anima e corpo a sostegno dell’attività, ed è solo grazie e loro che
riusciamo a mantenere vivo questo
sport unico nel suo genere”.
Su tale linea lo Sci Club Gallio in collaborazione con l’Amministrazione Comunale ospiterà una nuova serie di gare
giovanili femminili di salto con gli sci:
una piattaforma competitiva internazionale per ragazze a partire dall’età di 12
anni.
A Gallio, dunque, unica tappa in Italia
e che vedrà tra i luoghi ospitanti anche
Slovenia, Austria e Germania, nei giorni del 27, 28 e 29 dicembre
2010 si potrà assistere alla competizione denominata Ladies Cup
Ski Jumping 2010/2011, in cui parteciperanno tre diverse categorie: Allievi, Juniores e Seniores. Nella stessa occasione verrà anche disputata una gara dei Campionati Italiani cat. Aspiranti composta dagli atleti dei Comitati Veneto, Trentino, Alto Adige e Friuli,
dove parteciperanno anche Andrew Lunardi e Thomas Tagliaro,
giovani atleti di Gallio. Questo il programma: lunedì 27 dicembre
alle ore 14 allenamento libero, martedì 28 ore 9.30-11.30 allenamento ufficiale, ore 13.30 salto di prova e gara a seguire, ore 18
premiazioni presso la Sala Consiliare Municipale, mercoledì 29
ore 9.00-10.30 salto di prova e gara dei Campionati Italiani cat.
Aspiranti, ore 10.45 -13.00 salto di prova e gara Ladies Cup. A
seguire premiazioni sul campo di gara. S’informa che lo svolgimento della manifestazione potrebbe essere a rischio di annullamento se le condizioni della neve non fossero idonee.
CASA
ROSSA
località Kaberlaba - Asiago
info 0424-462017
BIRRERIA
PIZZERIA
Sono aperte le prenotazioni
per il Cenone di fine anno
Lo staff augura
Buone Feste
Musica dal Vivo
Lunedì 27 : LE RECLUTE
Venerdì 31: GLI EXIT
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Sabato 25 dicembre 2010
l’Altopiano
Grande successo per la festa di Natale del
Calcio Canove settore giovanile, ritrovatosi al
Kubelek assieme al Calcio Gallio
Le allegre risate dei ragazzini del settore giovanile del
Canove
Calcio
Polisportiva Comune di
Roana, uniti a quelli del
Gallio, sono nuovamente risuonate nell’ampio salone
del Kubelek, dove come
ogni anno si sono ritrovati
assieme a famigliari, allenatori, dirigenti e responsabili delle società calcistiche
per scambiarsi gli auguri di Natale. Una grande partecipazione che ha visto la presenza di
ben centottanta persone, numeri che testimoniano ancora una volta la valenza dell’attività
svolta a favore dello sport, ma soprattutto dell’aggregazione dei ragazzini, che provengono da vari paesi dell’altopiano. Particolarmente sentito è stato quest’anno il ringraziamento e l’apprezzamento da parte dei genitori per tecnici e dirigenti che con grande
dedizione si impegnano nel portare avanti le varie squadre giovanili del calcio. “Desideriamo rivolgere un grazie sentito ai vari sponsor – dicono i responsabili del settore giovanile del Canove Calcio - e in questa occasione in particolare a Paolo Pesavento della
Nuova Same che ha fornito ai ragazzini le tute da allenamento”. Dopo la tuta ricevuta in
dono un po’ di tempo fa, durante la festa natalizia al Kubelek a tutti i piccoli atleti è stato
regalato un orologio.
“Attraverso il giornale – aggiungono i responsabili - vorremmo a nostra volta
estendere gli auguri
a tutto il mondo dello sport giovanile,
auspicando possano
nascere nuove proficue collaborazioni, soprattutto nell’interesse
dei nostri ragazzi”.
S.B.
24
CALCIO: Terza categoria
Asiago avanti tutta; Glc frena
E’ ancora il meteo il protagonista indiscusso di questa
fase della stagione. Una
giornata disputata, una giornata annullata (stavolta
causa neve e ghiaccio).
Questa l’andatura, purtroppo regolare, che ha accompagnato le formazioni di
terza categoria in queste
ultime settimane.
Nonostante i disagi, nel girone B, l’Asiago Calcio
Altopiano sta sorprendendo
un po’ tutti: nell’ultima gara
giocata, infatti, è arrivata
un’altra preziosa vittoria (12) sul campo dell’Union
Pedemontana. Un successo “griffato” Pertile, con il
gol-partita arrivato proprio
sui titoli di coda. Altri tre
punti che rafforzano la quinta posizione in classifica dei
giallorossi, in piena zona
playoff. Per Mosele e compagni adesso sarà importante mantenere il passo
nelle prossime settimane,
caratterizzate anche dai
recuperi: si inizia il 6 gennaio (ore 14.30) con il New
Team SS. Trinità, che proprio nell’ultimo turno è andato a violare il campo della capolista Cogollo. Il 9
gennaio, invece, sarà la volta del recupero dell’11a
giornata. Frena nuovamente, invece, il Glc, sconfitto
prima dal Fellette (2-1) e
quindi, nel recupero del 6°
turno, anche dal Facca al
termine di un rocambolesco
incontro in cui gli uomini di
Maino erano avanti di due
reti, ma alla fine si sono fatti
rimontare, subendo il definitivo e beffardo sorpasso
a ridosso del 90’ (4-3). Anche il Glc tornerà in campo
il 6 gennaio, non per il campionato, bensì per la semifinale di andata della Coppa Bassano: avversario il
Transvector, leader ancora
senza sconfitte nel girone di
Bassano. Insomma, un
rientro da brividi.
Stefano Angonese
Classifica Terza Categoria girone B (dopo la 15a giornata):
Galvanauto Motta ***** e Cogollo ***** punti 23; Arsiero **** e Monte di
Malo **** 21; Asiago **** 20; Novoledo Villaverla **** e New Team SS.
Trinità **** 17; Zanè ****** 16; Union Pedemontana ***** 15; Montecchio
Precalcino ***** e Valli ***** 12; S. Quirico **** 11; Azzurra Agno ******
9; Rozzampia ***** 7; S. Tomio **** 6; Giavenale **** 4. (* le partite in
meno) Prossimo turno (6 gennaio – ore 14.30 – sede da stabilire):
Asiago – New Team SS. Trinità
Classifica Terza Categoria girone Bassano (dopo la 13a
giornata): Transvector *** punti 26; S. Pietro Rosà ** 23; Fellette *** 19;
Junior Monticello **** 17; Aurora S. Giuseppe *** 16; Villaggio S.
Lazzaro ***** 13; Facca ***** e S. Vito Bassano **** 11; Glc *** 10;
Arsenal Cusinati ****, Real Stroppari **** e Tezze *** 6; Ospedaletto
**** 1. (* partite in meno) – Glc e Junior Monticello un punto di
penalizzazione.
Prossimo turno (6 gennaio – ore 14.30 – sede da stabilire): Glc –
Transvector (semifinale di andata Coppa Bassano)
L’A.S.D. Karate-Do Sette Comuni ancora protagonista a Lignano
Sabbiadoro: risultati eccellenti nei due intensi giorni di gare
Dopo la pioggia di medaglie portata via negli appuntamenti d’ottobre, sabato 18 e domenica 19 dicembre ancora Lignano Sabbiadoro ha ospitato presso gli impianti turistici della GEtur le ultime gare di karate della Libertas
del 2010, ed ancora una volta gli atleti dell’A.S.D. FujiYama Karate-Do Sette Comuni hanno riscosso consensi
e successi. Sabato mattina nella competizione a squadre
Open il team formato da Nicola Rossi, Davide Bedin e Claudio Pozza, dopo tiratissimi incontri, si è aggiudicato un’eccellente medaglia d’argento,
ottimo risultato ma che ha lasciato l’amaro in bocca nei
portagonisti per essersi visti
sfuggire d’un soffio l’ambito
premio messo a disposizione
dalla GEtur per la squadra
vincitrice, e cioè un viaggio di
una settimana a Parigi. Peccato
per loro ma bravissimi per il risultato! Nel pomeriggio sono
scesi sui quadrati di gara, per
le prove individuali, gli atleti
delle classi dagli Esordienti ai
Seniores e per i colori
dell’altopiano ancora incetta di
podi: nella classe Esordienti oro
per Lara Pozza nei meno 53
kg e per Massimiliano Apolloni nei meno 45 kg.
Nella classe Cadetti bronzo per Sharon Apolloni e Andrea Bedin nei meno 53 kg., Nella classe Juniores
Mirko Passuello è oro nei meno 65 kg; nella stessa
classe oro per Sara Porro e bronzo per Clarissa
Ardani nei meno 58 kg. Nella classe Seniores argento
per Davide Bedin nei meno 65 kg; ottimo anche il
terzo posto ex equo di Nicola Rossi e Claudio Pozza nei meno 83 kg. La domenica mattina ha visto protagonisti i più piccoli (nati dal 2005 al 2000) ed anche
hanno fatto valere le loro qualità a suon di medaglie.
Nella classe Fanciulli Helga Apolloni è oro ed Alice
Pangrazio bronzo nella prova tecnica del palloncino,
mentre Giovanni Pertile è argento nella prova del
percorso ad ostacoli; nella classe
Ragazzi Luca Bonato si aggiudica
un altro argento. Bene anche gli
altri, tutti classificati nei primi 10.
Nel pomeriggio è stata la volta degli Esordienti; fra i maschi la
finalissima nei meno 45 kg è una
“questione
privata”
fra
Massimiliano Apolloni e Andrea
Frigo, rispettivamente oro e argento, mentre in campo femminile
Lara Pozza domina letteralmente e
si porta a casa l’ennesimo oro.
Grande la soddisfazione di tutto lo
staff del sodalizio altopianese, ed in
primis del responsabile Maestro
Marino Rossi, per aver chiuso un
2010 ricco di successi a livello regionale nazionale ed anche internazionale.
Cesare Pivotto
8
l’Altopiano
Sabato 25 dicembre 2010
I RACCONTI DEI LETTORI
Un dono di
Natale inaspettato
Millenovecentosessantacinque: vigilia di Natale, siamo seduti a
tavola come vuole la tradizione per il cenone della veglia, io, mio marito, i figli e gli anziani suoceri; in un angolo, il presepe attende di essere completato, mancano solo poche ore all’arrivo del
Bambin Gesù. Fuori nevica sempre più fitto: piccole farfalle bianche danzano alla luce fioca dei
lampioni, la strada deserta è ormai imbiancata.
Come il solito, Marco, il maggiore dei miei figli
non riesce a stare fermo, si alza di continuo, va
da una finestra all’altra, chissà forse spera che il
cielo torni limpido e di vedere la stella cometa
che guida i Re Magi a Betlemme! «Mamma,
mamma» mi chiama all’improvviso tutto agitato
«c’è una signora in strada con due bambini, sta
bussando a tutte le case, ma nessuno le apre sta
venendo verso la nostra!» Nemmeno il tempo di
rispondergli che già ha aperto mezza porta e di nuovo: «Mamma,
mamma la signora si sta facendo la pipì addosso!» Un’occhiata
mi basta per capire che la situazione è seria: mi trovo di fronte una
donna incinta cui si son rotte le acque prossima al parto. Non c’è
tempo da perdere, le dico di entrare, metto una coperta sul divano
e la faccio distendere; chiedo a Marco di portare i bambini in
cucina e di dar loro qualcosa da mangiare e a mio marito di telefonare svelto al nostro dottore. «Come» mi dice un po’ impaurita
l’anziana suocera «ti tiri in casa una sconosciuta, una zingara,
sarà anche piena di pidocchi!». «In questo momento vedo solo
una persona che ha bisogno d’aiuto» rispondo pronta «non ha
forse Giuseppe portato Maria a partorire in una misera grotta
perché nessuno dava loro ricovero? Lei non ha neppure un uomo
Dunque, quanti anni sono passati dalla improvvisa scomparsa del Piero? Quasi quaranta.
E’ ben vero che la “Fornaria”
continuò anche successivamente , però i Keple non c’erano più. Ma come sempre è
bene cominciare dall’inizio.
Sono nato e vissuto fino agli
anni “70” nel palazzo dove – al
piano terra – c’era – come c’è
adesso, una banca. Gli anni:
“40/60”. I luoghi , fatti salvi i
buchi nella memoria, eccoli
qua: nell’angolo dunque una
banca, poi proseguendo verso
quella che ora è Via Verdi,
c’erano nell’ordine: il negozio
di elettricità del Gino e
dell’Ubaldo Nappa, poi il
“Tanasio” che fabbricava e vendeva scarpe, (ma suonava anche il flauto), poi l’orologeria
del Bugada, quindi i “Folo”
combinati in due gemelli, meccanici di biciclette e piloti di una
antidiluviana motocicletta Bianchi, poi ancora i Girardini falegnami – casa e bottega dove
che la aiuti come posso lasciarla in strada?» Nel frattempo è arrivato il dottore, vuole chiamare un’ambulanza, ma una rapida visita gli fa capire che non ce ne il tempo; in fretta comincia a dare
ordini:«Portate dei panni puliti e preparate acqua calda, tu Maria
vieni qui avrò bisogno del tuo aiuto». Una strana atmosfera è
scesa sulla casa, anche i bambini stanno zitti: il silenzio è rotto
solo da qualche lamento o da un ordine preciso e in silenzio aiuto
il dottore, alla fin fine con tre figli un po’ di
esperienza l’ ho! È da poco passata la mezzanotte, da lontano giunge ancora il suono delle
campane quando un pianto acuto, forte arriva
a rompere quel silenzio: nelle mani del medico
una piccola bimba rosea ha annunciato al mondo
di esser nata! Una lacrima di gioia sfugge dagli
occhi della sconosciuta, una lacrima di commozione sfugge dai miei occhi: che gran cosa la vita!
Dopo aver lavato e sistemato la neonata tra le braccia
della madre chiamo tutti, Marco furbetto arriva
per ultimo, è andato a completare il presepe: ora in
bella vista c’è la culla col Bambin Gesù! «C’è ancora il panettone da tagliare e lo spumante da stappare» mi ricorda mio marito «stanotte abbiamo un
motivo in più per festeggiare». Baci, abbracci, auguri, la festa ricomincia da dove era stata interrotta. «Grazie» mi dice
Karina, questo il suo nome, in un italiano incerto « ha salvato la mia
famiglia e questo piccolo tesoro che voglio chiamare Maria come lei e
come la Madonna». «Grazie a te» le rispondo «per il regalo che ci hai
fatto: hai portato il Natale in casa nostra, non immagini la gioia che ci
hai dato; il dottore ha detto che cercherà un posto per te e i tuoi bimbi,
intanto starete qui con noi». Non è una favola ma una storia vera, di
quelle che possono capitare ogni tanto quando meno te lo aspetti, ma
come nelle favole c’è stato il lieto fine; la piccola famiglia di zingari ha
trovato casa in un istituto di suore, Maria è cresciuta, non l’ho più
vista, ma ogni tanto mi scrive e le sue lettere cominciano sempre
così: “Cara nonna…”
Testo raccolto e scritto da Francesca Rigoni Nappa
Storie di... pane
l’ingegnoso Ino costruiva bob
da 100 all’ora. Poi ancora,
dopo il passaggio per la favolosa baracca dell’Ilario Nappa, l’officina, l’autorimessa e
relativa tribù Chiesa. Dalla parte opposta, il Giovanni e
l’Antonietta, l’Alfredo e la
Fulvia, la Jiolanda, la
Flora, Il Giorgio,
il Bruno e
l’Ilario regnanti
la Fornaria
Nappa e annessi Generi
Alimentari. Al di
là ancora, sulla via
ora Trento Trieste,
La Moralella , un minuscolo negozio di generi alimentari,
con cucina retrostante (della
mitica Moralella bisognerebbe
fare un ritratto), poi d’angolo,
la Fornaria Keple che confinava alla fine con la bottega di
Frutta e Verdura dei Pezzin.
Dalla parte opposta – su quella
che ora è Via Scajaro, l’officina Minchio, due distributori di
benzina dei Rigoni Rendola e –
dove ora c’è l’Acli – un magnifico parco di ippocastani,
giardino con annessa autorimessa dell’Albergo Venezia della famiglia Cunico. Fossimo stati circondati dai
barbari, saremmo
sopravvissuti per
anni perché
avevamo tutto! Al centro,
quella che ora
è Piazzetta
Odegar , il terreno di giochi e
scorribande delle tribù di bambini della contrada, dai
Guglielmi, ai Bonomo, dai
Girardini, ai Nappa , dai Chiesa
ai Cunico, dai Lorenzi ai
Munari ai Rigoni e tanti altri.
Sovrani il Piero e la Clelia –
ma della casata Bonomo Keple
facevano parte la mamma
Giovannina, il papà Agostino
oltre ad Andreino e Rachele,
unica ancora al mondo. Durante la guerra, il pane era
“nero”, di crusca e non so cos’altro. Poi arrivarono gli Americani con la farina “Manitoba”
che evocava gli Indiani d’America, e il pane divenne bianco
come il gesso da presa. A quei
tempi il pane si misurava in
“ciope” e “ciopete” e i formati
in “Spaccate”, “Mantovane”,
“Rosette” e basta o forse c’era
il pane in cassetta. Il negozio in
legno laccato bianco. I sacchetti
rigorosamente di carta marron.
E adesso? Attenti ragazzi perché
ora trovate, in bella mostra su arredo super 2000 – senti senti…
le Mantovane, le Spaccate e le
Spaccatine, le Chiocciole, le Tartarughe, gli Sfilatini, gli Zoccoli,
gli Zoccolini, le Ferraresi, i Carciofi bolognesi e…molto altro
ancora. Bentornati Keple. Ciao
Piero, era ora ! E a continuare la
tua opera c’è ancora un Agostino
e dintorni.
Paolo Lorenzi
Un ladrocinio ai danni del volontariato
Questo scritto, nato sempre da riflessioni all’interno del progetto “Zattera blu” vuole essere una specie di grido di allarme e di indignazione per
ciò che è avvenuto riguardo il 5x1000. Questa volta la stanno combinando proprio sporca. Entrano, senza bussare, nella stanza del volontariato,
rompono il salvadanaio e si portano via tre quarti di ciò che c’è dentro. E’ andata proprio così; le associazioni di volontariato di tutta Italia, hanno
raccolto con pazienza e costanza firma su firma (si calcola circa quindici milioni di adesioni) per avere quella particella così piccola da sembrare
moneta da salvadanaio sulle tasse del cittadino. La firma del cittadino “era” il risultato della credibilità che le associazioni si sono guadagnate
giorno dopo giorno lavorando con serietà per il proprio territorio. Quella piccola somma racimolata per la quasi totalità delle associazioni
significava la garanzia per un altro anno di attività e pur piccola faceva da volano a tante altre iniziative. Sono arrivati i politici, che anche loro
affermano di avere il mandato del cittadino e hanno rubato il 75% di quello che la volontà-firma del cittadino stesso aveva assegnato alle
associazioni. Ci sembra che il solo pensiero di tagliare il fondo destinato alle associazioni non profit sia grave in se stesso in quanto va a sminuire
il loro riconoscimento. Scelta poi in aperta contraddizione con la continua enfatizzazione del volontariato stesso. Ancora increduli non sappiamo
cosa dire. Per ora pensiamo di informare tutti perché il danno lo hanno provocato si alle associazioni ma la mancanza di rispetto più grave è stata
nei confronti di quei cittadini che dentro le regole civili e democratiche avevano espresso un loro parere reso nullo da un gesto arrogante e
autoritario. Il tutto in nome di una crisi che a noi sembra anche mal governata. In futuro, per noi che crediamo alla legalità, non vogliamo dire
al cittadino di “raggirare” le tasse e finanziare direttamente le associazioni di volontariato del loro territorio perché i governanti non sono affidabili
e sempre pronti a mettere le mani nelle tasche di tutti. Chiediamo a tutti di fare ogni cosa che è nella loro possibile per fare arrivare la voce di
protesta riguardo questa scelta inaccettabile.
Don Beppe Gobbo, Calvene
25
Enego e la splendida
piana di Marcesina
Contro la mercificazione della natura
Domenica con fatica mi allaccio gli scarponi nuovi e m’
incammino verso il passo della Forcellona, i piedi a metà
strada cominciano a farmi leggermente male, ma è il prezzo che devo pagare a questi preziosi compagni di viaggio
che probabilmente mi porteranno sull’Ortigara, sul Monte
Fior, sul Portule, in Cima d’Asta, ecc...Salendo, il vento
tocca il bosco e fa cadere della neve, la traccia di una
volpe spacca a metà il sentiero, sento lo zaino che mi scalda la schiena e le guance mi pungono. Arrivo al Cippo
della Forcellona, segnato da numeri arabi. Questo cippo,
che ricorda una vecchia confinazione fra due imperi (la
Serenissima e gli Asburgo), è testimone di una storia centenaria che ha visto contrabbandieri passare per scendere lungo il sentiero della Pertica per arrivare in Valsugana, delle
corvée dei nostri alpini coi muli che rifornivano le prime
linee nella Grande Guerra in Ortigara e ancora prima ha
visto passare un pittore, Jacopo da Ponte, che, di ritorno
dalla chiesa parrocchiale di Enego, dopo averla affrescata,
andava verso il paese dei suoi avi, a Gallio. Tutti, anche
chi ci passa decine di volte, hanno avuto un sussulto guardando da qui la Piana di Marcesina. Queste cose hanno un
prezzo? Possiamo mercificare la natura e l’ospitalità?
L’associazione Commercianti di Enego
l’Altopiano
Sabato 25 dicembre 2010
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8
Sabato 25 dicembre 2010
l’Altopiano
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Hockey Inline
a cura di Giovanni Dalle Fusine
Da sabato 25 dicembre 2010 a venerdì 7 gennaio 2011
Il 25 dicembre è il 359° giorno del Calendario Gregoriano, mancano 6 giorni alla fine del 2010
Sabato 25 S. Natale
Domenica 26 S. Stefano
Lunedì 27 S. Giovanni apostolo
Martedì 28 SS. Innoc. Martiri
Mercoledì 29 S. Tommaso
Giovedì 30 S. Eugenio
Venerdì 31 S. Silvestro
Sabato 1 Maria madre di Dio
Domenica 2 SS. Basilio e Gregorio
Lunedì 3 S. Genoveffa
Martedì 4 S. Elisabetta A. B.
Mercoledì 5 S. Amelia
Giovedì 6 Epifania
Venerdì 7 S. Raimondo
Storie di santi: san Silvestro (Papa dal 31/01/314 al 31/12/335).
Silvestro è il primo Papa di una Chiesa non più minacciata dalle terribili persecuzioni dei primi secoli. Nell’anno 313, infatti, gli imperatori
Costantino e Licinio hanno dato piena libertà di culto ai cristiani,
essendo papa l’africano Milziade, che è morto l’anno dopo. Gli succede il prete romano Silvestro. A lui Costantino dona come residenza il
palazzo del Laterano, affiancato più tardi dalla basilica di San Giovanni, e costruisce la prima basilica di San Pietro. Il lungo pontificato di Silvestro (21 anni)
è però lacerato dalle controversie disciplinari e teologiche, e l’autorità della Chiesa di
Roma su tutte le altre Chiese, diffuse ormai
intorno all’intero Mediterraneo, non è ancora affermata. Nel Concilio di Arles (314) e di
Nicea (325) papa Silvestro non ha alcun
modo di intervenire: gli vengono solo comunicate, con solennità e rispetto, le decisioni prese. Fu il primo a ricevere il titolo di
«Confessore della fede». Silvestro è un Papa
anche sfortunato con la storia, e senza sua
colpa: per alcuni secoli, infatti, è stato creduto autentico un documento, detto “donazione costantiniana”,con cui l’imperatore
donava a Silvestro e ai suoi successori la
città di Roma e alcune province italiane;un
documento già dubbio nel X secolo e riconosciuto del tutto falso nel
XV. Un anno dopo la sua morte, a papa Silvestro era già dedicata una
festa al 31dicembre; mentre in Oriente lo si ricorda il 2 gennaio. Etimologia: Silvestro = abitatore delle selve, uomo dei boschi, selvaggio,
dal latino.
Consigli: gli animali domestici e i botti di Capodanno: La cattiva
abitudine dei botti di Capodanno, pratica discutibile e molto diffusa,
per molti cani rappresenta un vero e proprio incubo che, se non preparato e controllato può causare gravi conseguenze psichiche. I possessori di cani dovrebbero prendere tutte le precauzioni necessarie
perché l’evento, anziché una festa, diventi un evento angosciante
per i loro amici e compagni. Come sappiamo, i cani sono dotati di un
udito estremamente sviluppato e sensibile perciò, il rumore dei botti
può provocare in loro una grave condizione di disorientamento: non
riuscendo ad individuare la fonte sonora, non sono in grado di stabilire la direzione da prendere per allontanarsi dallo stimolo negativo. Il
riflesso provocato può essere diverso in base al carattere ed alle
esperienze di ogni soggetto. Ecco alcuni accorgimenti per questa
scadenza: sistemiamo il nostro amico in un locale chiuso, conosciuto
e sicuro mettendogli a disposizione il suo giaciglio e alcuni oggetti a
lui familiari, ad esempio i suoi giochi preferiti, le ciotole e qualcosa da
rosicchiare. L’animale non deve restare legato; ricordarsi che un cane
legato, se terrorizzato, potrebbe ferirsi gravemente. Se vive in un box
esterno, verificare che sia sufficientemente sicuro e che gli fornisca la
giusta protezione, altrimenti sistematelo per qualche ora all’interno
della casa. Durante i botti, se possibile, cerchiamo di fargli sentire la
nostra presenza, eventualmente facendolo giocare; un cane spaventato non mangerebbe mai, ma la presenza del cibo potrebbe rendere
più famigliare l’ambiente facendolo sentire, se mai fosse possibile,
meno isolato.
Indossare qualcosa di rosso a Capodanno…. magari aiuta. Non si
può non rispettare la tradizione del rosso a Capodanno, indossando
un abito, un intimo, o una spilla da poter applicare sulla spallina di un
vestito o sulla scollatura; portandosi, ovunque si va, una borsa o
calzando delle scarpe, l’importante è che siano rosse! La tradizione
italiana prevede una serie di rituali scaramantici per l’ultima festa dell’anno: come quello di gettare via oggetti vecchi, rotti o inservibili per
simboleggiare il desiderio di scacciare le negatività, così come quello
di sparare colpi d’arma da fuoco o fuochi d’artificio servirebbe a fare
chiasso per allontanare gli spiriti maligni. L’usanza di appendere del
vischio sulla porta di casa, invece, servirebbe a garantire pace e serenità all’interno della propria dimora, e risale ad antiche tradizioni
celtiche. Ogni usanza ha le sue origini, le radici
di questo vecchio costume provengono addirittura dagli antichi cinesi che prevedevano
striscioni augurali appesi su tutte le porte di casa
rigorosamente rossi. È anche il colore del matrimonio, della gioia e della felicità. Secondo un’antica leggenda della Cina antica, da sempre gli
uomini hanno utilizzato a Capodanno forti rumori, fuochi “d’artificio” e il colore rosso per
spaventare il Nián, la bestia che mangia gli uomini. Segnando il passaggio di Nián (Guò nián)
dall’anno vecchio al nuovo. Allontanare gli spiriti maligni con riti di purificazione, rinnovamento dei cicli e il colore rosso come portafortuna, di
fatto sono i grandi temi comuni a tutti i Capodanni
delle civiltà sparse nel mondo. Ma qualcosa si
ricava anche dai tempi di Ottaviano Augusto
nel 31 secolo ac. L’usanza, infatti, risale ai tempi
dell’Impero Romano, quando durante il Capodanno Romano era usanza
delle donne e degli uomini indossare appunto qualcosa di colore
rosso, tinta che rappresentava il potere, il cuore, la salute, la fertilità.
Da allora questa usanza resiste ancora.
Cominciamo l’anno con un bacio… sotto al vischio. Per quanto riguarda il bacio sotto il vischio a mezzanotte di Capodanno, bisogna
risalire alla tradizione celtica. Esso è un semi-parassita, cresce sui
tronchi e si riteneva brillasse nel buio in prossimità di giacimenti d’oro.
Le sue bacche si sviluppano in nove mesi e si raggruppano in numero
di tre, numero sacro per tantissime culture. Pianta potente grazie ai
suoi poteri medicamentosi, ma pure fatale in caso di uso scorretto, i
Celti lo raccoglievano solo in caso di necessità con una piccola falce
d’oro, usata da mani pure, a digiuno, vestiti di bianco e a piedi nudi,
offrendo in cambio alla foresta una libazione di pane e vino. La leggenda racconta che, proprio quando il vischio fu strappato dalla quercia
per la prima volta, il buon dio Balder morì. I Druidi ritenevano il vischio in grado di guarire ogni malattia e anch’essi si servivano di una
falcetta d’oro poiché, essendo una pianta lunare, recidendola con un
metallo legato alla divinità solare, si riunivano le opposte energie e
quindi i due principi del cosmo, quello femminile e quello maschile.
Il Giornale
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ARIETE
Non lasciatevi trascinare dall’apparenza che spesso nasconde
una realtà diversa. Cercate di scoprirla se volete agire con successo, sfruttando la presenza di Giove e Urano nel vostro segno,
che favoriscono l’innovazione anche nell’amore specie se negli
ultimi tempi avete avuto qualche dubbio. Non fatevi condizionare nella scelta di un progetto natalizio coraggioso.
TORO
Potete dedicarvi alle feste, evitando di cadere nelle banalità e
organizzando qualcosa di davvero originale, che valorizzi la vostra originalità e il vostro anticonformismo, come Nettuno vi suggerisce. Escludete a priori ogni inutile sacrificio di cui nessuno vi
ringrazierebbe. Nell’amore è concesso un momento di follia.
GEMELLI
Plutone nel vostro segno vi rende operativi e capaci di andare a
fondo di un problema che finora non avete saputo ne voluto
affrontare. Nell’amore potrebbero verificarsi novità da prendere
in serio esame, perché contengono un segno del destino che
non è il caso di ignorare. Anche nei rapporti di lavoro occorre
prendere atto della realtà.
CANCRO
Di fronte a una critica ingiusta avete soltanto due opzioni: accettarla e adeguarvi, oppure confutarla. In tutti e due i casi il risultato
è lo stesso: si tratta di modificare un rapporto in crisi, che finalmente siete in grado di gestire con elegante disinvoltura. Nell’amore non precipitate una decisione affrettata, ma concedetevi
una pausa di riflessione.
LEONE
Non è il caso di esitare in una richiesta coraggiosa a chi è in grado
di soddisfarla con grande piacere: fatevi quindi coraggio e buttatevi, specie se si tratta di un nuovo amore non ancora sbocciato.
Con il favore di Mercurio e di Venere dovete solo coglierlo al
volo: il successo è a portata di mano, basta un po’ di fantasia e
molto ottimismo.
VERGINE
Saturno nel vostro segno non favorisce certo l’amore, mi dispiace! Ma potrebbe favorire tante altre cose utilissime, come una
verifica della situazione finanziaria, l’inizio di un nuovo interesse
di studio o di lavoro, una migliore organizzazione domestica. Non
avete che da scegliere, basandovi sulla realtà, senza farvi condizionare dalle moine di chi non vi merita.
BILANCIA
I buoni propositi sono sempre utili, ma spesso sono un modo di
evadere dalla realtà. Se ve ne rendete conto, potete evitare sprechi di tempo e di denaro in fantasie prive di prospettive, che con
Giove e Urano all’opposizione del vostro segno potrebbero essere in agguato. Specie se cercate novità fine a se stesse soltanto
per sentirvi in gamba.
SCORPIONE
Il destino vi concede un piacevole momento di relax, da utilizzare
per il riposo, per recuperare smalto fisico e intellettuale, con un
occhio alle dolcezze dell’amore, se per caso le avete un po’ trascurate. Nei progetti per le feste evitate di sopravalutare persone
che non conoscete a fondo e puntate al sicuro, specialmente
negli acquisti.
SAGITTARIO
La prudenza e la lungimiranza sono le qualità che servono per
mettere in cantiere un progetto natalizio, ambizioso e costoso,
che vi darà la gioia che desiderate se saprete organizzarvi per
tempo. L’opposizione di Plutone sconsiglia gli sprechi di tempo e
di denaro. Evitate ogni sacrificio eccessivo per chi in fondo non
vi merita troppo.
CAPRICORNO
Potete misurarvi facendo dei confronti con chi vi sembra avere
più successo di voi: guardando bene vi accorgerete che non è
così. Marte opposto al vostro segno potrebbe causarvi qualche
imprevista sicurezza, che siete perfettamente in grado di superare
con un’analisi spregiudicata e oggettiva dei fatti, senza troppi
riguardi per i sentimenti.
ACQUARIO
La vostra prudenza e la vostra scrupolosità sono più valorizzate
del solito. Con Sole, Mercurio e Venere all’opposizione del vostro segno, è giunto il momento di affrontare con realismo un
problema pratico. Troverete la soluzione più adatta ascoltando
un consiglio prezioso, specie se proviene da qualcuno che già in
passato vi è stato di aiuto.
PESCI
Il freddo di questa stagione comincia a farsi sentire anche negli
affetti. Saturno sconsiglia qualsiasi iniziativa spericolata, specialmente con persone che ancora non vi hanno dato nessun
segnale positivo. Potete approfittarne per mettere a punto il progetto impegnativo che avete in mente da qualche tempo: è proprio arrivato il momento giusto.
Citazioni Francescane
a cura della fraternità dell’Ordine Francescano Secolare di Roana
“ L’umanità è una grande e
immensa famiglia...
troviamo la
dimostrazione di ciò da
quello che ci sentiamo nei
nosri cuori a Natale”
Papa Giovanni XXIII
(francescano secolare)
Seconda classificata
Terza classificata
Sabato 25 dicembre 2010
Prima classificata
8
l’Altopiano
27
Premiati i vincitori del concorso fotografico
“Gli angoli nascosti dell’Altopiano: le contrade”
In occasione dell’inaugurazione della mostra
dei fotografi amatoriali
Roberto Costa, Roberto
Rossi e Diego Lunardi,
dal titolo “Naturalmente
Altopiano”, aperta fino a
fine febbraio nella sala
consiliare del Municipio
di Canove, si è tenuta la
premiazione del
concorso fotografico
“Gli
angoli nascosti
dell’Altopiano:
le contrade”.
L’iniziativa è
stata proposta
dal nostro giornale durante
l’estate, organizzata in collaborazione con il
Club Fotografico Altopiano 7
Comuni. Sono
stati premiati gli
autori delle prime tre foto classificate che ri-
marranno esposte insieme
alle bellissime immagini
dei tre fotografi succitati.
“I partecipanti al concorso – ha detto il direttore
del nostro giornale Stefania Longhini – non sono
stati tantissimi. D’altra
parte, fin dall’ideazione
del concorso, eravamo
consapevoli che andavamo a proporre un compito non facile, perché presupponeva un’apposita
ricerca di quanto di bello
e significativo ci fosse da
raccontare attraverso
una fotografia sulle innumerevoli contrade del nostro altopiano, sulla loro
vita e la loro storia. Per
questo motivo sono state
anche molte le foto, fuori
tema, non ammesse. Quindi complimenti davvero a
chi ha vinto”.
I vincitori, premiati con
l’ultimo libro di Giorgio
Rigoni Candida “Storie
di vita” che racconta
molto della vita in
contrada e con un abbonamento annuale al nostro giornale sono: terzo
classificato, Valentina
Polato (a ritirare il premio c’era il fratello Andrea) con la foto “Lavatoio” di contrada Mosele
di Asiago; secondo classificato (Primo Junior),
Federico Vescovi, 11
anni, con la foto “Giardino” di contrada Val
Longhini di Asiago; primo classificato Antonio
Visentin con “Case in
contrà Sventa” - Treschè
Conca.Un grazie particolare va a tutti i fotografi
amatoriali che hanno
partecipato, al Club Fotografico Altopiano 7
Comuni, al fotografo professionista
Andrea
Bergamaschi e al Comune di Roana per l’ospitalità.
Dalle ore 8.45 di sabato 25 dicembre
alle ore 8.45 di sabato 1 gennaio
ASIAGO: Farmacia Rossi sas
del dr. Adelchi Zuccato , Viale Matteotti
I NEOLAUREATI DELL’ALTOPIANO
Il 15 dicembre 2010 Alessia Rebeschin, di
Roana, è diventata dottoressa in Mediazione
Linguistica e Culturale all’Università di
Padova con il voto di 107/110. Si congratulano
con lei la famiglia, i parenti e tutti gli amici.
Cerco lavoro come baby sitter
o commessa.Rivolgersi
al n. 346-36.67.654
Dalle ore 8.45 di sabato 1
alle ore 8.45 di sabato 8 gennaio
CANOVE: Farmacia del dr. Leonardo Bosio,
Via Roma, 33/a
CONCO: Farmacia della dr.ssa Monica
Federici, Piazza S. Marco 23
In periodo di alta stagione i distributori possono derogare dall’obbligo di chiusura festiva. Riportiamo comunque i nominativi dei distributori in turno di apertura.
Il giorno 27
dicembre
festeggia il suo
novantesimo
compleanno
nonna Marietta.
A ricordarla e a
farle tanti
auguri sono i
suoi nipoti, i
figli e la nuora.
Con la complicità di mamma Anna, i tre gemellini
Matteo, Greta ed Andrea Fontana vogliono fare una
sorpresa al loro super-papà Luca per questo Natale
speciale!!! E augurano buone feste ai nonni, a zia
Marta e Nicola, a zio Gabriele e a tutte le persone
che a loro vogliono tanto bene!!!!
In occasione
del mio
primo Natale,
voglio fare
TANTI
AUGURI
ai miei
nonni, zii e
cuginetti!
Sarah
Sabato 25 dicembre GALLIO: OMV, via Camona
Domenica 26 dicembre GALLIO: OMV, via Kemplen
Sabato 1 gennaio 2011 SASSO: TOTAL – Via Chiesa
TRESCHE’ CONCA: AGIP – Via Campiello
Domenica 2 gennaio CANOVE: OIL – Via Roma
8
Sabato 25 dicembre 2010
l’Altopiano
28