primo piano - MedWellness

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www.medwellness.it
modella: Milena Ratti - ph: Gabriele Ardemagni
Iscrizione al Roc n°23381 aprile 2013 - Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, C/PE/16/2013 del 30.04.2013
ANNO 1 - NUMERO 01 / 2013
Il gene spazzino
che ripulisce le cellule
Le 8 regole per
l’autocontrollo alimentare
La chirurgia plastica
va in tribunale
La ricetta per
l’eterna giovinezza
Vaccinazioni in età pediatrica
Profiloplastica
proporzioni e armonia
del viso
Bio
salute & benessere
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SOMMARIO
16
La dieta
può essere
un’arma
Caffè:
i potenziali effetti
benefici
50
Profiloplastica:
le giuste proporzioni
di un viso in armonia
w 6 News e Curiosità
rubriche
21
Narcisismo:
identikit di uno
dei disturbi di
personalità più diffusi
22
4
14
Artrosi:
una signora
intrattabile?
w 12 Primo piano
• Il gene spazzino
• L’artrosi
• L’autocontrollo alimentare
w 18Prevenzione
• Le micosi cutanee
w 20Approfondimenti
• Quando la chirurgia d
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dai workshop nazionali
Ironman 70.3
Sana
SIDeMaST
Sime
plastica va in tribunale
• Narcisismo:uno dei
disturbi dipersonalità
più diffusi
•
•
•
•
w 22 Nuove frontiere
• L’eterna giovinezza
• Caffè: effetti benefici
w 36 Estetica e Salute
• Needle Shaping
• MDM storia di un w 24 Dai Workshop nazionali
• Pianeta Nutrizione
• Sasme
successo annunciato
• Chetogenesi e chetosi
• Profiloplastica
24
w 62 Universo Bimbi
• Vaccinazioni in età pediatrica
• Postura corretta
w 68 Spa & Resort
• I luoghi più esclusivi del pianeta
w 72 Perle di Benessere
• Vetrina prodotti
w 78 Tra le Righe
• Consigli per la lettura
Medicina Estetica Benesserein Rivista
Anno 1 - numero 1 - ottobre-novembre-dicembre 2013
Trimestrale di medicina estetica, salute e benessere
Costo Abbonamento € 18,00
Iscrizione al R.O.C. numero23381 del 02/04/2013
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marchio depositato presso la CCIAA di
Pescara. Tutti i diritti riservati.
Cristina Zecca - Pescara - Italia.
________________
È espressamente vietata la riproduzione
anche parziale di testi, grafica, immagini
e materiale pubblicitario contenuti in
questo numero. Tutti i diritti riservati.
Foto di copertina: Milena Ratti di Gabriele Ardemagni
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Hanno collaborato a questo numero
Lisa D’Emidio, Raffaella Quieti
Fotografi
Gabriele Ardemagni, archivio stock
Medici ed esperti
Andrea Ballabio, Lauretana Di Marino,
Marco Gasparotti, Sandra Lorenzi, Giovanni
Minisola, Paolo Mezzana, Carmine Settembre,
Luca Siliprandi, Alessandra Tavani
Collaborazioni esterne
Concetto Paolo Agnusdei, Dvora Ancona,
Annalisa Beatini, Magda Belmontesi, Sergio
Bernasconi, Laura Bertagnini, Maurizio Cantore,
Aurelio Maria Cardaci, Michele Carruba, Sara
Carella, Alessandro Casadei, Leonardo Celleno,
Hellas Cena, Antonietta D’Antuono, Maria
Rosaria De Giorgio, Maria Gabriella Di Russo,
Luigi Di Vito Francesco, Milena Di Vito Francesco,
Giorgio Fattorini, Giorgio Fippi, M. Alessandra
Gammone, Antonio Garcovich, Ilaria Ghersetich,
Paolo Gisondi, Federica Grandi, Maria Teresa
Guagnano, Francesco Saverio Intrieri, Donatella
Lallo, Florindo Lanzaro, Stefano Lello, Andrea
Lenzi, Barbara Lorenzin, Claudio Maffeis,
Andrea Mambrini, Andrea Marliani, Roberto
Maugeri, Giovanni Montagna, Enzo Nisoli, Luana
Ochner, Maria Giuseppina Onesti, Paola Pacetti,
Paolo Piazza, Patrizia Piersini, Andrea Poli,
Domenico Riitano, Francesco Romanelli, Maria
Concetta Romano, A. Romanzi, Niccolò Scuderi,
Giuseppe Sito, Teresa Sisto, Valentina Sorvillo,
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Tartarini, Gilles F. Terracoll, Carlo Tosti Croce,
Laura Tripo, Pierluca Venturino, Francesco Zini
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news dal
mondo
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OCST: UN MICROCHIP
ORGANICO STUDIA I NEURONI
Una ricerca del Cnr pubblicata su Nature Materials apre
la strada a nuove prospettive per lo studio delle
reti neuronali: strumenti più efficaci per la
conoscenza del funzionamento del cervello e
la ‘riparazione’ dei neuroni mal funzionanti
in Parkinson ed epilessia. La ricerca,
condotta da due istituti del Consiglio
nazionale delle ricerche di Bologna,
l’Istituto per lo studio dei materiali
nanostrutturati (Ismn-Cnr) e l’Istituto
per la sintesi organica e la fotoreattività
(Isof-Cnr), in collaborazione con l’Istituto
italiano di tecnologia (Iit) e con Etc, spin
off del Cnr e start up del Gruppo Saes, ha dimostrato che si può
stimolare l’attività neuronale, ‘manipolarla’ e leggerla attraverso
uno strumento biocompatibile: Ocst, organic cell stimulating and
sensing transistor. L’applicazione di questo strumento fornisce
numerosi vantaggi. “Il suo sviluppo permetterà di studiare
anche altri tipi di neuroni e di cellule, dando la
possibilità di compiere significativi passi avanti
nella determinazione del funzionamento del
cervello umano”, prosegue Muccini. “In futuro
la capacità di interazione tra cellule nervose
e dispositivo potrebbe trovare applicazioni
per la rigenerazione del tessuto nervoso
periferico
compromesso
da
incidenti
traumatici, da malattie neurodegenerative
come il Parkinson o nella diagnosi precoce di
eventi epilettici”.
UN TEST SUL SANGUE RIVELA ANOMALIE CROMOSOMICHE DEL FETO
Il Centro Diagnostico Italiano di Milano rende disponibile un test unico in Italia che, con un semplice prelievo di
sangue della madre, consente di individuare eventuali anomalie di numero dei cromosomi
nel feto, come sindrome di Down o sindromi legate ai cromosomi sessuali.
Si tratta del primo esame efficace su più di due gemelli e ciò lo rende particolarmente indicato in caso
di fecondazione assistita, trattamento caratterizzato dalla presenza di più gemelli e in cui l’utilizzo
di metodi tradizionali e invasivi come l’amniocentesi e la villocentesi può risultare rischioso. Il test
è approvato dall’American College of Obstetricians and Gynecologists Committee on Genetics e
dalla Society for Maternal-Fetal Medicine Publications Committee. Inoltre il laboratorio in cui viene
eseguito il test (presso la Sequenom Inc. di San Diego - USA) è certificato dal Clinical Laboratory
Improvement Amendments (CLIA) che garantisce la qualità e la validità dell’analisi. L’esame si
effettua nella decima settimana di gravidanza e consente di avere i risultati in dieci giorni.
DIABETE:
TERAPIA
PERSONALIZZATA SU IPHONE
Da AMD - Associazione Medici Diabetologi e
SIMG - Società Italiana di Medicina Generale una
App per aiutare il medico nella cura del diabete tipo
2 secondo un modello di la terapia personalizzata. Oggi
questo algoritmo terapeutico è diventato una App a disposizione dei
medici di medicina generale e dei diabetologi. “Questa App è per
noi uno strumento di estrema utilità perchè permette di identificare
la terapia più appropriata per ciascuna persona, evitando scelte
terapeutiche inopportune. Inoltre, consente di identificare con
precisione quelle persone con diabete che necessitano di un
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consulto specialistico per la prescrizione di quei
farmaci purtroppo ancora oggi soggetti a piano
terapeutico. La sfida ora sarà di trovare la modalità
per renderla sfruttabile dal maggior numero
possibile di medici di medicina generale, integrandola
negli strumenti professionali già in nostro uso”
aggiunge Gerardo Medea, Coordinatore Area Metabolica
della SIMG. L’App contiene inoltre utili strumenti per la pratica
clinica quotidiana, come il calcolatore dell’indice di massa corporea
(BMI), il calcolatore del GFR per valutare la funzionalità renale, il
convertitore unità di misura per il valore di emoglobina glicata, da
valori % a valori in mmol/mol e viceversa, e altro ancora.
UN’IMPALCATURA PER
RIGENERARE I MUSCOLI
Rigenerare i muscoli danneggiati grazie a un’impalcatura molecolare a base di collagene VI: è quanto
suggerisce uno studio finanziato da Telethon e pubblicato su Nature Communications dal gruppo di ricerca coordinato da Paolo Bonaldo, Professore di Biologia Cellulare all’Università di Padova. Oltre a chiarire
un aspetto importante del modo con cui il muscolo si riforma dopo un danno, questo studio propone un nuovo approccio
di terapia cellulare da applicare in malattie muscolari degenerative,
come per esempio le distrofie. Il lavoro di Bonaldo e collaboratori è interessante non soltanto perché aggiunge un nuovo tassello
alle conoscenze sui meccanismi alla base dei difetti ereditari del
collagene VI, ma anche perché suggerisce un nuovo approccio di terapia
cellulare. Questa proteina, infatti, è
prodotta principalmente da cellule
molto note e diffuse, nonché facili
da coltivare in laboratorio: i fibroblasti. Trapiantando un numero relativamente piccolo di queste cellule nei
muscoli dei topi modello della distrofia
di Ullrich i ricercatori padovani sono riusciti a ripristinare una corretta impalcatura
di collagene VI intorno alle fibre muscolari e alle
cellule satelliti, migliorando significativamente il quadro complessivo e le capacità rigenerative dei muscoli.
GIOCO PATOLOGICO: QUESTIONE DI DIPENDENZA
“L’uso di sostanze stupefacenti e il gioco d’azzardo patologico sono strettamente correlati: chi
sviluppa dipendenza dalle droghe può svilupparla anche dal gioco perché la base neuro-fisiologica é la
stessa”. Ad affermarlo Giovanni Serpelloni, Capo del Dipartimento Politiche Antidroga, nel corso della
presentazione dei dati dell’Osservatorio Europeo sulle Droghe e Tossicodipendenze (EMCDDA). I dati
sull’uso di sostanze stupefacenti in Italia, in base alle prime ricerche 2012-2013 - sono stati incrociati,
per la prima volta, con quelli relativi alla frequenza di gioco. “Per chi non ha mai giocato é stato rilevato un
uso di sostanze nel 3% dei casi, per chi gioca tutti i giorni, dunque un giocatore problematico, c’é un uso di
sostanze nel 12% dei casi. Nei giovani - ha aggiunto Serpelloni - abbiamo visto, poi, che la percentuale é ancora più
evidente. Tra chi non gioca l’uso di sostanze é al 17,5%, mentre per il cosiddetto gioco sociale, dunque non pericoloso, si passa al 24,4%.
Nel gioco problematico la percentuale arriva al 34,1 mentre per il gioco patologico si sale, addirittura, al 41,7%”. Da considerare le
dipendenze, droga, alcol, gioco d’azzardo patologico, come un’unica questione da affrontare attraverso un piano unico e complessivo.
IN ARRIVO LA NUOVISSIMA GINNASTICA
PER I CAPELLI
Ginnastica per capelli? Nulla di strano se a proporla è il personal trainer dei vip Andrea Carollo,
sempre all’avanguardia nelle nuove tendenze internazionali del benessere e del fitness.
Come ogni parte del corpo, anche il cuoio capelluto ha bisogno della propria ginnastica per essere in
forma. Oltre agli usuali trattamenti tricologici è fondamentale per la salute del capello integrare le
cure con una specifica attività fisica che possa favorire la microcircolazione stimolando la circolazione
sanguigna. É infatti ormai noto che le persone con problemi di calvizie presentano una diminuzione
della circolazione del sangue del cuoio capelluto di 2,6 volte rispetto alle persone senza problemi di
calvizie. Per mantenere la salute dei capelli e contrastarne la temutissima caduta, Carollo propone
la Tricoginnastica Green Light. Una sorta di connubio tra le più innovative tecniche di massaggi e una
vera e propria attività fisica studiata appositamente dal personal trainer per prevenire questa patologia
che colpisce circa il 60% degli italiani e ben il 40% delle donne. L’allenamento è alla portata di tutti e consiste
prevalentemente in esercizi a testa in giù e in verticale, muovendo in maniera alternata le gambe aumentando così il flusso sanguigno.
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news dal
mondo
L’INFERTILITà MASCHILE
SI CURA CON LE ALGHE
L’infertilità è una patologia
che affligge circa il 15% delle
coppie in età riproduttiva, il
25% dei casi è dovuta a cause
maschili. Uno studio condotto
dall’Università Federico II di
Napoli e dall’Ospedale partenopeo
Santa Maria delle Grazie sulla
tradamixina, ingrediente di un
composto naturale antiossidante,
associata a un antiestrogeno, evidenzia
il 46.1% di gravidanze in più, rispetto al solo
utilizzo dell’antiestrogeno. Miglioramenti significativi
ARIA NUOVA PER LA BCO
Tosse, espettorato e mancanza di respiro. Questi i primi
campanelli d’allarme che devono fare insorgere, in particolare
nei fumatori, il sospetto di BPCO - Broncopneumopatia Cronica
Ostruttiva, che spesso viene diagnosticata in fase avanzata.
Per questo motivo le nuove Linee GOLD internazionali e
nazionali prevedono l’inclusione della spirometria nella visita
al paziente e l’impiego di farmaci appropriati, specificatamente
i broncodilatatori. La nuova soluzione terapeutica per la BPCO
si chiama glicopirronio bromuro, antimuscarinico di nuova
generazione. Si tratta del primo farmaco in monosomministrazione
quotidiana ad elevata selettività recettoriale che agisce entro 5
minuti dall’inalazione ed è capace di indurre una broncodilatazione
di almeno 24 ore, riducendo le riacutizzazioni della patologia. “A
differenza degli altri broncodilatatori anticolinergici, glicopirronio
sono stati accertati anche per quanto riguarda il numero e la
motilità progressiva degli spermatozoi. Lo studio è pubblicato
sulla rivista The Journal of Steroids & Hormonal Science. I
ricercatori hanno studiato, per 6 mesi, l’efficacia di un trattamento
con tradamixina, ingrediente di un integratore alimentare a base
di Alga Eklonia Bicyclis, Tribulus Terrestre e Glucosamina, e
un farmaco antiestrogeno, attestando un netto miglioramento
significativamente l’infertilità idiopatica maschile. “Tradafertil,
oltre a migliorare la capacità di fecondazione dell’uomo, potenzia
la funzionalità sessuale maschile grazie alla tradamixina,
ingrendiente che sta alla base dell’integratore per la fertilità”,
spiega Giovanni Di Lauro, autore dello studio e primario urologo
dell’Ospedale Santa Maria delle Grazie.
bromuro è in grado di
occupare immediatamente
i recettori muscarinici
delle vie aeree, per cui gli
effetti clinico-funzionali
del farmaco si manifestano
in pochissimo tempo dalla
sua assunzione per via
inalatoria. - dichiara Girolamo
Pelaia - Direttore della Scuola
di Specializzazione in Malattie
dell’Apparato Respiratorio, Università
degli Studi Magna Graecia di Catanzaro
- Questo permette di ottenere un rapido miglioramento della
dispnea e della tosse, specialmente subito dopo il risveglio
mattutino, e migliora la tolleranza all’esercizio fisico”.
PARKINSON ED ESTROGENI: STORIE DI SUCCESSI
La malattia di Parkinson è presente in tutto il mondo e in tutti i gruppi etnici. Si riscontra in entrambi
i sessi, ma con una lieve prevalenza in quello maschile. Da anni si discute sulla possibilità che la
causa della ridotta prevalenza della malattia nel sesso femminile sia da imputare al possibile ruolo
“protettivo” degli estrogeni, i principali ormoni sessuali femminili. è stato infatti osservato che
gli estrogeni modulano la trasmissione dopaminergica, promuovendo la presenza di dopamina
tra i neuroni e riducendo così il danno indotto dalla patologia. Le evidenze sperimentali ottenute
in laboratorio sono molto promettenti. “La comprensione delle basi cellulari e molecolari
delle differenze di sesso nella fisiologia del cervello e le risposte agli estrogeni - sostiene il
Professor Ubaldo Bonuccelli, Direttore UOC Neurologia-AOUP del Dipartimento NeuroscienzeUniversità di Pisa e parte del Comitato Limpe e Dismov-Sin, promotore della Giornata
Nazionale – può essere importante per comprendere la natura e le origini della condizione
patologica sesso-specifica che risulta nel Parkinson e per la possibile progettazione di nuovi agenti
terapeutici a base di ormoni che potrebbero avere ottimale efficacia negli uomini e nelle donne”.
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Una notte di fine
estate tra Stelle
e Bellezza...
Nella spettacolare baia di Marina Corta
in Lipari con il Patrocinio del Comune,
alle ore 24,00 del 29 agosto 2013, si alza
la tensione nella Piazza Ugo S. Onofrio.
Dopo varie consultazioni tra i componenti
della Giuria Tecnica e il voto espresso, il
Presidente Noemi De Falco, speaker di radio
Kiss Kiss Italia, il Vice Presidente Dr. Stefano
Cocco e il Presidente del Consiglio Comunale
Adolfo Sabatini, consegnano all’attore
Francesco Di Lorenzo, presentatore delle
serate, le prime schede voto dove 3 ragazze
si guadagnano i titoli di Modella Bellezza &
Benessere Med Wellness, Modella Fotogenia
Rent to Buy, Modella Estate Eolian Bunker. I
titoli vanno a: Jasmine Celay di Bari, Marika
Stellaci di Bari, Andrea D’Auria di Lecco.
Nelle serate precedenti è stato
conferito il titolo Modella Città di
Lipari a Ilenia Caminiti di Milano.
Dopo le sfilate di moda beachwear dello
stilista Narsete, delle magliette con il cuore
della stilista Sara D’Angelo, l’alta moda dello
stilista Forforelli con il marchio Oceano e la
presentazione della nuova collezione sposa
2014 dello stilista Carlo Pignatelli per il Centro
Sposi Prestige di Caprileone, vengono
eliminate dalla Giuria Tecnica 11 finaliste.
Solo tre di loro rimangono in gara a sognare
il Titolo Modella per un ANNO Carmelo
Spina 2013. Le battute e l’intrattenimento
del cabarettista e comico siciliano Carlo
Kaneba fanno aumentare la suspance:
Modella per un ANNO Carmelo Spina 2013 è
Giulia Presciutti di Albano Laziale - Roma.
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ph: Gabriele Ardemagni
14 ragazze e un sogno da realizzare
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La scoperta dei ricercatori dell’Istituto
Tigem di Napoli ha grandi potenzialità
applicative in malattie degenerative
non solo di origine genetica
Ricerca Telethon
Il gene spazzino che ripulisce
le cellule aiuta anche a rimuovere i grassi
di Alessia Addari
Grassi e rifiuti cellulari in eccesso? A
regolarne lo smaltimento ci pensa un unico
gene, TFEB.
In uno studio pubblicato su Nature Cell
Biology, Andrea Ballabio e Carmine
Settembre dell’Istituto Telethon di Genetica
e Medicina (Tigem) di Napoli dimostrano
per la prima volta come all’interno delle
nostre cellule la produzione dell’energia
e lo smaltimento delle sostanze di scarto
siano strettamente collegati: una scoperta
dal grande potenziale applicativo non solo
nel campo delle malattie genetiche rare.
Il gene TFEB è stato descritto per la prima
volta nel 2009, e successivamente nel 2011,
proprio dal team di Ballabio: sulle pagine
di Science, infatti, i ricercatori partenopei
avevano dimostrato come questo preciso
segmento di Dna sovraintendesse alla
produzione e al funzionamento dei
lisosomi, gli organelli cellulari deputati
allo smaltimento delle sostanze di scarto
per evitarne l’accumulo e i conseguenti
effetti tossici. Come spiega il direttore del
Tigem “Grazie a questo processo, chiamato
“autofagia”, la cellula funziona come un
vero e proprio termovalorizzatore, che
degrada le molecole già utilizzate e ormai
inutili per ricavarne energia. Promuovere
questo processo di pulizia potrebbe
risultare molto utile nel caso di svariate
malattie degenerative, molto rare come
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quelle da accumulo lisosomiale o la corea
di Huntington, ma anche decisamente
più diffuse come Parkinson, Alzheimer,
aterosclerosi”.
Ma l’autofagia è anche un sistema che le
cellule possono sfruttare in assenza di
nutrienti: quando ci sono poche risorse
a disposizione, per esempio durante un
digiuno prolungato, l’organismo sfrutta le
proprie riserve endogene di energia, i grassi
appunto. Come spiega Carmine Settembre,
primo autore del lavoro “Abbiamo dimostrato
che TFEB gioca un ruolo da direttore
d’orchestra anche nel metabolismo dei
grassi quando l’energia scarseggia. È in
grado infatti di mettere in moto il processo
con cui la cellula “spezzetta” i lipidi e li
converte dalla loro forma di deposito (che
molti di noi ben conoscono, ahimè!) a
quella immediatamente utilizzabile come
fonte energetica. La controprova è venuta
dagli esperimenti su due tipi di topi di
laboratorio, con obesità indotta da una
dieta molto ricca in grassi e con obesità di
tipo genetico: abbiamo somministrato loro
TFEB attraverso la terapia genica e pur non
variando l’alimentazione di questi animali
abbiamo osservato che non aumentavano
di peso e non sviluppavano diabete, né
aumento del colesterolo e dei trigliceridi
nel sangue, ovvero la ben nota sindrome
metabolica che rappresenta l’anteprima
delle malattie cardiovascolari. Questo
significa che TFEB è riuscito a mimare quel
processo che si verifica in caso di digiuno e
che favorisce l’utilizzo dei grassi, evitandone
l’accumulo”.
“A scanso di equivoci, questo lavoro non
vuole dimostrare che per prevenire l’obesità
dovremo ricorrere alla terapia genica”
commenta Andrea Ballabio ”Questa tecnica,
che in questo momento si sta rivelando
molto promettente per diverse malattie
genetiche altrimenti incurabili non si presta
certamente ad applicazioni di massa.
Piuttosto, abbiamo avuto la conferma di
come stimolare TFEB faccia “star bene”
le cellule e si possa quindi sfruttare per
contrastare la degenerazione progressiva
che si osserva in molte malattie, sia rare
che molto comuni. Per questo siamo al
lavoro per trovare le molecole più adatte a
stimolarne l’azione in maniera controllata:
sono migliaia le sostanze diverse che
stiamo analizzando grazie ai sofisticati
macchinari che abbiamo a disposizione al
Tigem. L’applicazione clinica, insomma, è
ancora lontana, ma questo lavoro conferma
ancora una volta come dalla ricerca sulle
malattie genetiche rare, quelle per cui il
nostro istituto è nato grazie a Telethon,
possano arrivare ricadute importanti anche
per patologie molto più comuni”.
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Artrosi:
una signora intrattabile?
La campagna di sensibilizzazione rivolta a medici e pazienti
Intervista al Professor Giovanni Minisola - Past President della Società Italiana di Reumatologia e Direttore
Divisione di Reumatologia dell’Ospedale di Alta Specializzazione “San Camillo” di Roma.
Pescara, terza tappa della campagna di sensibilizzazione
sull’Artrosi 2013, promossa dalla SIR,
Società Italiana di Reumatologia.
Il format, il cui slogan è “Invito per cittadini e medici: insieme…
parliamone”, si è rivolto a pazienti e cittadini, ma anche a medici
di famiglia e specialisti, tutti insieme per conoscere una patologia
che ad oggi rappresenta un’importante causa di disabilità per
milioni di persone, con un pesante impatto sulla qualità di
vita, sulle possibilità di relazione e sui costi assistenziali, tanto
che secondo l’OMS circa il 25% degli adulti sopra i 25 anni è
affetto da disabilità e dolore collegati a questa malattia.
Di tutto questo abbiamo parlato con il Professor Giovanni
Minisola, Past President della Società Italiana di Reumatologia
e Direttore Divisione di Reumatologia dell’Ospedale
di Alta Specializzazione “San Camillo” di Roma.
Pescara come terza tappa di “Artrosi, una signora intrattabile?”.
Professore , quali gli obiettivi di questa campagna?
L’obiettivo principale è quello di richiamare l’attenzione e
sensibilizzare rispetto a una malattia diffusa ed erroneamente
considerata ineluttabile. L’Artrosi è la più comune malattia
reumatica nel mondo e in Italia. è stato calcolato che
annualmente l’Artrosi interessa 209 milioni di individui negli
Stati Uniti, in Europa e in Giappone, molti dei quali in età
lavorativa e produttiva. In Italia i soggetti colpiti sono circa 5
milioni, con una leggera prevalenza per il sesso femminile.
Oltre all’importanza della malattia in termini di elevato
numero dei soggetti colpiti, ci sono altri fattori che
contribuiscono a fare dell’Artrosi una condizione clinica di
particolare interesse. In molti casi, infatti, l’Artrosi è una
condizione disabilitante; la localizzazione al ginocchio,
ad esempio, è associata a un grado di compromissione
invalidante simile a quello delle malattie cardiovascolari.
L’Artrosi coesiste spesso con altre condizioni cliniche, quali il
diabete e l’iperuricemia, che aggravano la malattia articolare.
Nella maggior parte dei casi i pazienti affetti da Artrosi
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non sono del tutto consapevoli delle caratteristiche
della loro malattia ne sono bene informati circa le
opportunità terapeutiche oggi disponibili.
Una patologia, l’Artrosi, dagli importanti risvolti
sociali ed economici. In che modo poter far fronte alle
conseguenze ed all’avanzare della malattia?
L’Artrosi è stata fino a poco tempo fa considerata un
ineluttabile processo di invecchiamento, in grado
di compromettere inevitabilmente la qualità
di vita e di fronte al quale occorreva
rassegnarsi già in giovane età.
Oggi tale modo di vedere è
da considerare errato e
anacronistico. L’età alla
quale oggi si associa il
concetto di “vecchiaia”
si è spostata di
almeno 20 anni
rispetto alla
prima metà del
secolo scorso
ed è cresciuta
parallelamente
l’attesa di
una vita non
condizionata
da situazioni
o malattie,
come l’Artrosi, che
riducono il grado
di autonomia dell’individuo.
Una longevità attiva, oggi realizzabile,
prevede di invecchiare conservando
il più a lungo possibile condizioni
fisiche e intellettuali ottimali per
ridurre, e se possibile evitare, il
rischio della dipendenza da altri.
Patologie croniche, come l’Artrosi,
rappresentano un’importante potenziale
causa di disabilità per milioni di
persone, con un pesante impatto
sulla qualità di vita, sulle possibilità
di relazione e sui costi assistenziali.
Oggi, tuttavia, questa malattia
reumatica deve essere considerata
una condizione che si può prevenire e
curare mediante interventi di correzione
dei fattori di rischio, diagnosi precoce
e appropriatezza terapeutica. In altre
parole: l’artrosi non è intrattabile.
La prevenzione fonda sulla correzione
degli stili di vita sbagliati sin dall’età
giovanile e sull’informazione corretta.
Cruciale per il raggiungimento degli
obiettivi di prevenzione e cura risulta
il rapporto medico-paziente
e la reciproca
L’acido ialuronico per
le sue caratteristiche
singolari, è in grado
di svolgere non solo
un’attività di controllo
dei sintomi, ma anche
azioni favorevoli
sull’evoluzione
della malattia e
sulle sue modifiche
degenerative.
comunicazione, con l’obiettivo di porre
nella giusta luce un’importante patologia
dagli importanti risvolti sociali ed
economici, di pianificare trattamenti
tempestivi e di organizzare percorsi
gestionali appropriati. Quanto alla
diagnosi, occorre che sia precoce, precisa e
circostanziata. Inoltre, a seconda della
localizzazione, vi sono segni e sintomi
che orientano più precisamente verso la
malattia. I reumatologi hanno la necessaria
competenza per indicare il giusto percorso
di prevenzione e per suggerire i trattamenti
più opportuni ed efficaci nel singolo caso.
Fondamentale, al fine di poter
arginare il più possibile l’Artrosi,
è la realizzazione di un piano di prevenzione efficace e tempestivo. Quali segni
indirizzano verso la diagnosi corretta e quali le novità in campo terapeutico?
L’Artrosi della colonna, nota anche come spondiloartrosi, può coinvolgere,
isolatamente o contemporaneamente, i diversi segmenti del rachide. La
spondiloartrosi è una condizione estremamente frequente e segni radiologici
indicativi di tale patologia cominciano a manifestarsi a partire dai 30 anni.
L’Artrosi del rachide cervicale è classicamente associata a sintomatologia dolorosa e
funzionale. La compromissione delle radici dei nervi spinali determina manifestazioni
algoparestesiche (come formicolii, disturbi della sensibilità) lungo gli arti superiori.
L’Artrosi localizzata alla colonna dorsale è poco vistosa dal punto di vista radiologico
e i sintomi ad essa collegati sono meno importanti rispetto alla localizzazione nei
tratti cervicale e lombare. L’Artrosi della colonna lombare è particolarmente frequente
ed è molto spesso causa di lombalgia; le manifestazioni radicolari associate si
manifestano sotto forma di cruralgia o sciatalgia. Le manifestazioni artrosiche a
carico delle mani devono essere prontamente differenziate da quelle tipiche
delle reumopatie infiammatorie; i segni clinici, laboratoristici e strumentali
consentono una diagnosi differenziale accurata. La localizzazione dell’Artrosi
alle anche (coxartrosi) causa dolore al movimento e limitazione
funzionale, quella in corrispondenza delle ginocchia determina
deformità articolari, difficoltà e compromissione del movimento,
dolore specie in seguito a carico protratto e scendendo le scale.
La terapia prevede l’impiego di farmaci antidolorifici e antiinfiammatori, da usare per brevi periodi, e di protettori della
cartilagine. Di sicura utilità, specie quando la localizzazione
della malattia è limitata a poche articolazioni periferiche
o quando una localizzazione è prevalente, è la terapia
intra-articolare con cortisone e acido ialuronico.
La disponibilità di più formulazioni di acido ialuronico, le più
recenti delle quali prodotte con tecnologia moderna e innovativa,
consente oggi di attuare un trattamento personalizzato, che sia
allo stesso tempo anti-infiammatorio, protettivo della cartilagine
e utile sotto il profilo biomeccanico. L’acido ialuronico, infatti,
per le sue caratteristiche singolari, è in grado di svolgere non
solo un’attività di controllo dei sintomi, ma anche azioni favorevoli
sull’evoluzione della malattia e sulle sue modifiche degenerative. I
risultati dei numerosi studi effettuati dimostrano che gli effetti della
terapia intra-articolare con acido ialuronico sono molto favorevoli e si
caratterizzano per elevata efficacia e alto profilo di sicurezza e tollerabilità.
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primo piano
La dieta può essere
un’arma
le regole per l’autocontrollo alimentare
“Maneggiarla” in modo errato è come usarla contro la propria salute
ADI, Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica, insiste nella campagna
di sensibilizzazione contro l’abuso sempre più frequente di pubblicità ingannevole
nell’ambito nutrizionale e la tendenza diffusa a ricorrere ai consigli di sedicenti
nutrizionisti: troppo spesso vengono prescritte diete “su misura” senza che ne sia
verificato l’effettivo bisogno da un vero specialista. La recente sentenza della corte di
Cassazione (Cassazione Penale - Sez VI; Sent. n. 15006 del 02.04.2013), che conferma
la condanna inflitta in appello nei confronti dei responsabili di un centro estetico di
Frosinone per esercizio abusivo di professione (art. 348 del Cod. Pen), rappresenta un
ulteriore autorevole riscontro alla posizione sostenuta da ADI.
• Con l’attuale normativa porre una diagnosi e
prescrivere una terapia (la dieta è a tutti gli effetti
una terapia) è compito esclusivo del medico
• La prescrizione non può essere generica, ma
deve essere dettagliata specificando le quantità delle
varie componenti, per permettere al professionista non
medico di formulare la dieta in modo corretto
• Non affidarsi a consigli o prescrizioni forniti da personale
non accreditato. L’esercizio abusivo di professione è un
reato: chi propone controlli e diete senza essere a tutti gli
effetti un medico è penalmente perseguibile e mette a rischio
la salute
L’ADI, che come Società Scientifica con più iscritti in ambito
nazionale deve operare perché il cittadino non venga
ingannato e danneggiato, è disposta a vigilare ed
eventualmente denunciare situazioni di pubblicità
ingannevole e abuso di professione medica.
ADI sostiene che le diete “autosomministrate”, o prescritte
da personale non autorizzato a farlo, sono potenzialmente
nocive alla salute dell’individuo: solo quando un medico specialista
accerta disturbi clinici ha senso ricorrere a determinati rimedi. In stato
di buona salute è sufficiente seguire con discreta costanza poche utili
regole: ADI presenta le più comuni regole dell’“Autocontrollo alimentare”,
per sottolineare che è semplice regolarsi in autonomia senza autoimporsi
l’inutile e spesso dannoso giogo di presunte diete.
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Le
8
regole
dell’autocontrollo alimentare
1.
2.
Una regolare e costante idratazione.
Consumare carboidrati (del tipo
cereali, pane, pasta) in maniera regolare
ma in quantità limitate a seconda di ogni
singolo individuo e dall’attività motoria
compiuta nell’arco della giornata.
3.
Consumare regolarmente
frutta e verdura.
4.
Evitare l’eccessivo consumo
di prodotti confezionati contenenti
conservanti e coloranti.
5.
Alternare la tipologia
di proteine assunte:
variare tra carne, pesce, formaggi, uova,
cercando di non consumare nello stesso
pasto diverse tipologie di proteine.
6.
Limitare il consumo di cibi
grassi o di pietanze fritte.
7.
Limitare il più possibile il consumo
di bevande 8.
Limitare il consumo di bevande
alcoliche lontano dai pasti principali.
Distributore ufficiale per l’Italia: SINTEK S.r.l.
Milano - Tel: + 39 02 66800554 - [email protected] / www.intimina.com
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primo piano
prevenzione
micosi
cutanee
Per combattere le
basta una foto
di Alessia Addari
I più comuni strumenti
digitali al fine di rendere
più agevole il compito del
Medico di Medicina Generale nella diagnosi e successivo
trattamento dei pazienti, sensibilizzandoli verso una maggiore attenzione nei confronti
della propria pelle per la prevenzione e l’individuazione precoce
delle micosi cutanee.
Una campagna educazionale per aiutare il Medico di Medicina Generale
nell’attività di sensibilizzazione dei pazienti a tenere sotto controllo pelle ed unghie e a individuare precocemente un’eventuale manifestazione cutanea.
L’iniziativa, “Pelle In-forma”, mette in evidenza l’importanza della collaborazione attiva del
paziente che, attraverso un’opportuna informazione, viene invitato dal proprio medico curante
a inviargli, in caso di dubbio o sospetto, una foto
dell’area cutanea o ungueale interessata (da un cellulare o via email). Il medico, a sua volta, ne valuterà la rilevanza clinica, rispondendo con le istruzioni del caso (ad es. “nulla di
rilevante”, “monitora la situazione” o “urge una visita”).
Si tratta di un momento educazionale attivo nella massima stagionalità delle micosi, ma che potrebbe aiutare anche nella diagnosi
precoce di tutte le varie patologie dermatologiche. L’obiettivo è di
stimolare una maggior attenzione alla pelle da parte della popolazione generale, di agevolare una migliore relazione medico-paziente e di fornire un servizio a supporto del Medico di Medicina
Generale.
Il progetto si inserisce all’interno del programma di informazione dermatologica “Pelle In-forma”, che si avvale di una serie di
strumenti digitali. Sono infatti attivi il sito web pelleinforma.com
e, grazie alla collaborazione della Dottoressa Sandra Lorenzi, un
canale @pelleinfoto su Twitter, uno tra i social media più utilizzati al
mondo. Questi canali innovativi sono volti alla veloce divulgazione
di suggerimenti e informazioni che i medici potranno trasferire ai
pazienti per il miglior controllo delle dermatomicosi.
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La Dottoressa Lorenzi, Specialista in Dermatologia e Venereologia all’Università degli Studi di Bologna e dell’Istituto
Dermatologico Europeo di
Milano, cura interamente i contenuti scientifici
del Programma “Pelle
In-forma”. “Le dermatomicosi sono una
patologia molto frequente e diffusa,
che interessa tutte
le fasce di età.
Twitter è un canale in più, un
metodo moderno
e veloce di comunicare
nell’ambito di un progetto più vasto di informazione e di interazione col
pubblico, sempre mediata dal medico, che all’occorrenza consente anche di visualizzare in foto la patologia” afferma la Dottoressa.
Sul sito pelleinforma.com il medico trova un archivio di immagini
cliniche sulle micosi cutanee organizzate per diagnosi, che costituiscono un riferimento e un modello di comparazione per l’interpretazione delle foto dei pazienti. Attraverso una seconda sezione,
creata ex novo, ogni medico registrato può inserire il proprio album
fotografico digitale con le immagini da lui diagnosticate. Un supporto dunque per l’intera comunità scientifica, che potrà non solo attingere ma anche contribuire a questo canale per il raggiungimento
di un obiettivo comune: una diagnosi appropriata e una terapia mirata per una sempre maggiore attenzione al paziente, per aiutarlo
a prevenire le micosi cutanee o a ottimizzare i risultati della terapia
farmacologica.
Per completare il progetto e rendere ancora più agevole la consultazione clinico-iconografica e farla diventare un reale ausilio alla
diagnosi delle micosi cutanee, è disponibile proprio da settembre
un’applicazione sulle dermatomicosi per iPhone /iPad.
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primo piano
approfondimenti
Quando la chirurgia
plastica va in tribunale
L’aumento del seno l’intervento
più contestato
Per evitare sorprese è importante
rivolgersi sempre a medici specializzati
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La chirurgia plastica è un argomento sempre più dibattuto nella aule di tribunale. Ma
come stabilire se la responsabilità dell’insuccesso di un intervento è da attribuire o
meno al chirurgo?
Spesso per risolvere il contenzioso ci si rivolge a un chirurgo plastico, che è quindi
chiamato a esprimersi sull’operato dei colleghi sia nel corso di procedimenti civili o
penali sia in sede extragiudiziale. Per fare
chiarezza sull’argomento è stato organizzato il corso “Il ruolo del chirurgo plastico
nelle consulenze medico legali”, patrocinato dall’Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe).
“Lo scopo è quello di formare i chirurghi
plastici nel settore delle consulenze, per
supportare i medici legali e per aiutarli a
esprimere in modo professionale un giudizio sull’operato dei colleghi – ha detto Luca
Siliprandi, Chirurgo Plastico organizzatore del corso e membro di Aicpe – Senza
volersi sostituire al medico legale in sede
di consulenza, insomma, l’evento ha avuto
l’obiettivo di offrire le nozioni
fondamentali per svolgere questo difficile compito in
modo corretto e responsabile “.
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L’intervento più contestato risulta ad oggi
l’aumento del seno. Anzi, negli ultimi anni
il numero di ricorsi al tribunale è sensibilmente cresciuto. “La mastoplastica additiva
è l’intervento più praticato in Italia quindi,
statisticamente, è quello più esposto a contestazioni – argomenta Siliprandi – Tuttavia, proprio la grande richiesta ha spinto
anche medici non specializzati a eseguire
questa operazione, con risultati spesso non
soddisfacenti”.
Al secondo posto tra gli interventi più dibattuti si trova la rinoplastica: un’operazione
delicata che riguarda il volto, una delle zone
del corpo più esposte, che può essere stravolto dal bisturi.
Al terzo posto, in modo piuttosto inaspettato, si è imposta negli ultimi anni la mastoplastica ricostruttiva, ossia la ricostruzione
del seno dopo l’asportazione chirurgica in
seguito a un tumore: “Fino al 2000 questo
intervento si trovava al sesto posto – precisa
Siliprandi – Il maggior numero di contestazioni credo si possa ricondurre alla crescita
delle esigenze delle pazienti anche in campo oncologico per l’aspetto estetico, riconosciuto come un diritto alla salute”.
Sono diminuite sensibilmente, invece, le
contestazioni per mastoplastiche riduttive
(per ridimensionare seni troppo abbondan-
ti), e blefaroplastiche (ringiovanimento dello
sguardo).
«Negli ultimi 10 anni questi interventi, meno
richiesti ma anche più complessi sono quindi eseguiti da dottori con una perizia maggiore» spiega Siliprandi.
Anche la lipoaspirazione (liposuzione) dal
terzo posto è crollata all’ottavo, in questo
caso per un miglioramento tecnico che ha
risolto alcune criticità. “Oggi si utilizzano
cannule sempre più sottili e quindi meno
aggressive per i tessuti” spiega Siliprandi.
Di certo, la scarsa perizia dei medici che
si cimentano in chirurgia plastica è spesso
alla base del problema.
Per l’aumento del seno, dal luglio 2012 è
entrata in vigore una legge che prevede
che solo chirurghi con una specializzazione adeguata possano eseguire l’intervento
“Questo mette fine a un vuoto legislativo
che ha lasciato in questi anni campo aperto a molti dottori non specialisti, con conseguenze negative non solo per le pazienti,
ma per tutto il settore – dice il presidente
di Aicpe, Giovanni Botti – Le pazienti devono
quindi rivolgersi solo a chirurghi specializzati, verificando che chi propone l’intervento
abbia i requisiti per farlo”.
Narcisismo
identikit di uno dei disturbi di
personalità più diffusi
a cura della Dottoressa Lauretana Di Marino Psicoterapeuta Cognitivista
Dalle ricerche svolte nella San Diego
University emerge che negli ultimi trent’anni
i narcisisti sono cresciuti del 15% con
maggiore incremento fra i giovani. Definita
anche “Sindrome di Dorian Grey”, è uno
dei disturbi di personalità più diffuso.
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Una delle caratteristiche principali del disturbo consiste nel reagire
in modo difensivo quando ci si sente feriti nel proprio valore.
Come reazione difensiva si adottano comportamenti superbi e di
arroganza che porta a disprezzare gli altri e a ricercare in loro le
cause dei propri problemi. Le persone affette da questo disturbo
ritengono di essere uniche e speciali e aspettandosi di ricevere costantemente approvazioni e lodi rimangono sconcertati quando ciò
non avviene. In virtù del loro essere speciali i narcisisti ritengono di
dover frequentare solo persone a loro degne scelte in ambienti prestigiosi e di potere. Hanno l’aspettativa che a loro tutto sia dovuto e
che debbano avere trattamenti di favore e quando ciò non si verifica
diventano furiosi e sprezzanti. Questo loro bisogno di riconoscimento unito alla mancanza di sensibilità per il riconoscimento dei bisogni altrui li porta allo sfruttamento e alla manipolazione degli altri.
L’altro viene idealizzato finchè soddisfa il loro bisogno di ammirazione e gratificazione per poi essere svalutato nel momento in cui
non soddisfa più tale bisogno (ciclo di idealizzazione-svalutazione
presente anche nel disturbo borderline).
Questo li porta a mostrarsi emotivamente freddi e distaccati, privi
di empatia. Generalmente appaiono invidiosi di chi ha più successo
di loro, ritenendo di meritare più loro i risultati che hanno raggiunto
che gli altri.
La maggior parte dei narcisisti che intraprendono un trattamento
psicoterapeutico sono spinti da una depressione narcisitica che si
manifesta come una normale depressione ma che evidenzia alla
base la percezione di una profonda discrepanza tra le aspettative
idealizzate e la realtà. I fattori scatenanti possono essere rintracciati nel mancato riconoscimento nell’ambito della sfera personale
o professionale, da insoddisfazione per la propria vita, da perdite o
insuccessi che sminuiscono il senso di sè generando sconforto,
sconfitta , umiliazione e vergogna.
Dal punto di vista relazionale reagiscono alle critiche con sdegno,
rabbia e comportamenti aggressivi; a volte la disapprovazione che
potrebbero ricevere, e quindi le emozioni di vergogna e inadeguatezza, li può portare all’evitamento o al ritiro sociale.
La disponibilità che mostrano verso gli altri nasconde la loro tendenza a voler ricevere ammirazione e riconoscimento.
Da un punto di vista lavorativo, sebbene mostrino un’elevata ambizione e la volontà a ricoprire ruoli importanti, l’intolleranza alle critiche e la paura di essere costantemente giudicati inefficienti tende
a compromettere la loro performance. A causa di questa continua
tendenza ad evitare ambiti competitivi dove potrebbero apparire
sconfitti, il loro rendimento professionale, può risultare modesto.
Da un punto di vista affettivo, si mostrano egocentrici e manipolatori. Seduttivi e carismatici. Privi di empatia e centrati solo su se
stessi. Non fanno progetti futuri. In generale l’area delle relazioni
affettive è molto compromessa: le relazioni sono poco piacevoli e
causa di intensa sofferenza per il partner. La psicoterapia cognitivo
comportamentale per il trattamento del disturbo narcisistico di personalità si pone come obiettivo principale quello di ridurre la sofferenza degli individui che presentano tale disturbo, migliorando la
qualità della loro vita.
Condizione necessaria per il raggiungimento di tale obiettivo è la costruzione e regolazione dell’alleanza terapeutica. Con tale concetto
si intende la capacità di creare, tra terapeuta e paziente, un clima
di reciproca fiducia e rispetto, a partire dalla condivisione costante
dei vari aspetti del processo terapeutico (formulazione del problema, scopi stabiliti, strategie perseguite, tecniche utilizzate, compiti
assegnati), al fine di giungere ad un uso degli strumenti terapeutici
che risulti da un lato il più possibile aderente allo specifico paziente,
dall’altro in grado di favorire in lui la comprensione dei contenuti
trattati e la partecipazione attiva alla terapia. Parallelamente a questo, risulta di fondamentale importanza che il terapeuta sia in grado
di evitare di nuocere alla relazione terapeutica, rimanendo coinvolto
nelle dinamiche interpersonali problematiche attivate dal paziente narcisista (distacco, competizione, idealizzazione-svalutazione),
riuscendo piuttosto ad utilizzare la relazione che si struttura come
contesto favorente la presa di coscienza di aspetti disfunzionali del
suo funzionamento, così da rendere possibili esperienze correttive
su di essi.
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nuove piano
frontiere
primo
LA RICETTA PER L’ETERNA GIOVINEZZA
SEX TOYS E SPINACI
“ Le verdure verdi e la produzione di estrogeni fondamentali per l’elasticità della cute”
a cura del Dottor Paolo Mezzana Medico Specializzato in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica
Il successo di Hysteria, film
sulla storia del vibratore, ha
solo ufficializzato la mania.
Alle italiane “il giocattolo” piace ed a riprova di ciò anche
l’ultimo sondaggio della Durex che dichiara un aumento
del 27% di vendite nell’ultimo
anno. Una giornalista inglese,
in una recente intervista, ha
chiesto a Lady Gaga quale fosse il segreto della sua bellezza. Orgasmi (”tanti orgasmi”) e
spinaci ha risposto la celebre
cantante.
“La cantante ha ragione – ha dichiarato il
Dottor Paolo Mezzana, Medico Specializzato in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed
Estetica – Gli spinaci, come molte altre verdure dalle foglie verdi, sono ricchi di un antiossidante chiamato luteina. Non solo favoriscono la salute della vista ma, da recenti
ricerche, gli spinaci si sono dimostrati un
valido aiuto nella prevenzione delle rughe, favorendo l’idratazione e l’elasticità della pelle e prevenendo
i danni causati dai radicali liberi. I benefici degli spinaci non si limitano qui. Le
verdure a foglia verde,
infatti, hanno anche
il potere di ridurre le
occhiaie per gli alti
livelli di vitamine K e
C che contengono.
Per quanto riguarda
gli orgasmi – ha continuato il Dottor Mezzana
– l’aumento della produzione di estrogeni aiuta a proteg-
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gere la matrice che dà sostegno ed elasticità alla nostra cute, come ha anche dimostrato
recentemente un gruppo di scienziati dell’Istituto di Farmacologia dell’Università di Düsseldorf. Il gruppo, capeggiato dal Dottor K.Rock, ha dimostrato inoltre che questi ormoni
proteggono la nostra cute dall’azione nociva dei raggi ultravioletti, il cosiddetto danno da
fotoinvecchiamento”.
In un’altra intervista, sempre Lady Gaga dichiara di essere single e di far uso del vibratore
per raggiungere l’orgasmo, “sono single, sono molto presa dal lavoro e mi sento sola. Ma
sto bene. Io e il mio vibratore siamo molto felici”.
___________________________________
“I vibratori usati sui genitali o internamente, stimolano zone molto innervate regalando
sensazioni estremamente piacevoli che portano all’orgasmo. Il vibratore aiuta le donne a
raggiungere più facilmente, più velocemente o con intensità maggiore l’orgasmo -–dichiara
ancora il Dottor Paolo Mezzana – Inoltre è provato che le donne che usano i toys, imparano
molto riguardo a ciò che può dare loro piacere, e sono in grado di farlo capire al loro partner.
Aumentando il numero di orgasmi, aumenta la produzione di estrogeni quindi e se aggiungiamo il succo di spinaci abbiamo trovato una perfetta ricetta antiage per la pelle delle
nostre pazienti.. Un po’ di tempo fa ho dichiarato che fare l’amore fa bene alla pelle. Oggi
mi sento di dire che se aggiungiamo anche questa tecnologia la terapia antiage diventa alla
portata di tutte le donne, anche quelle che non hanno un partner abituale”.
Caffè
conoscerlo per
apprezzare anche i
potenziali effetti benefici
è spesso citato per le sue proprietà positive o negative.
Ma, del caffè, si conoscono poco le caratteristiche
chimiche che influiscono sulla salute. Invece è
necessario conoscerle, perché solo così la “tazzina”
potrà essere gustata senza temerne effetti negativi.
Nelle persone sane il caffè, a dosi moderate di 3-4 tazzine al
giorno, non fa male alla salute, anzi potrebbe avere alcuni
effetti benefici. Questo viene descritto nell’ultimo booklet
“Caffè e Salute” scritto in collaborazione con l’IRCCS - Istituto
di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano.
Gli effetti benefici del caffè sono molteplici; a volte dipendono
dalla caffeina in esso contenuta, ma probabilmente più spesso
dalle altre sostanze presenti nella bevanda, che sono centinaia e
che includono molti antiossidanti, composti chimici che sembra
prevengano diverse malattie croniche, tra cui i tumori e le malattie
cardiovascolari. Nei Paesi del Nord Europa dove il consumo di
frutta e verdura è scarso e quello di caffè alto, il caffè è l’alimento
che fornisce all’organismo la maggior parte degli antiossidanti;
in Italia, dove frutta e verdura fanno parte della comune dieta, 3-4
tazzine di caffè raddoppiano l’apporto di sostanze antiossidanti.
“Bisogna non fare confusione tra effetti della caffeina e
del caffè” dice Alessandra Tavani, Capo del Laboratorio di
Epidemiologia delle Malattie Croniche presso l’Istituto di
Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” – IRCCS di Milano.
“La caffeina della tazzina di caffè è ritenuta responsabile della
diminuzione del senso di fatica, dell’aumento della vigilanza
e dell’aumento della motilità intestinale. Inoltre la caffeina a
dosi appropriate potenzia gli effetti antidolorifici dell’aspirina,
aumentandone la biodisponibilità. Altri componenti del caffè (fra
cui i polifenoli) potrebbero avere effetti favorevoli prevenendo
l’insorgenza delle malattie cardiovascolari, del tumore del
cavo orale/faringe, del tumore del fegato, della cirrosi epatica,
del tumore dell’endometrio e forse del tumore del colonretto. Dati molto recenti mostrano che il caffè sembra essere
associato a una diminuzione di mortalità totale, anche se
i risultati vanno confermati. In sostanza, consumando 3-4
tazzine di caffè, l’individuo sano può godere del piacere di
bere un buon caffè senza temere per la propria salute”.
Caffeina: capire se si è “sensibili”. Dottoressa
Tavani cosa succede alla caffeina ingerita?
Parlando di persone adulte e sane (escludendo le donne in
gravidanza) la caffeina ingerita entra in circolo in circa 30
minuti, viene assorbita al 99% nel giro di un’ora, non si lega alle
proteine plasmatiche, ha il suo picco massimo di concentrazione
dopo 2 ore dall’assunzione e i suoi livelli plasmatici vengono
dimezzati in 3-4,5 ore. Non tutti gli individui sono uguali: esistono
metabolizzatori lenti e metabolizzatori veloci alla caffeina. Sembra
che questo dipenda dalle caratteristiche genetiche della persona.
Il sistema responsabile del metabolismo e dell’eliminazione
della caffeina nell’uomo può essere presente nelle persone in
due diverse varianti: una elimina la caffeina velocemente, l’altra
la elimina lentamente. Naturalmente chi elimina la caffeina
lentamente risente di più e più a lungo dei suoi effetti. Sono le
persone che sostengono di non dormire se prendono il caffè dopo
le 17, o che riportano altri effetti forti dopo aver bevuto il caffè.
Altre persone riferiscono di avere tachicardia. E’ bene che chi non
tollera la caffeina si astenga dal consumo di caffè oppure utilizzi
caffè decaffeinato che contiene quantità trascurabili di caffeina.
è possibile che la caffeina possa interagire con i farmaci?
Dal punto di vista teorico vi sono numerose interazioni della
caffeina con diversi farmaci, soprattutto quelli attivi sul sistema
nervoso centrale. Tuttavia, per la maggior parte dei farmaci non
vi sono evidenze di rilevanza clinica dell’interazione, eccetto
per consumi molto alti di caffè (oltre 4 tazzine al giorno), che
sono sconsigliabili in ogni caso. L’unica sostanza per la quale
l’interazione con il caffè è pericolosa è l’efedra e i suoi derivati,
efedrina e pseudo-efedrina. L’interazione tra caffeina e i
derivati dell’efedra può provocare, in qualche caso, tachicardia,
ipertensione, aritmia cardiaca
ed emorragie intracraniche,
eventi talvolta gravi se
In base alle conoscenze
non addirittura mortali.
attuali, in una persona sana e
Ciò nonostante, prima di
eliminare la caffeina, conviene
non “sensibile” alla caffeina,
eliminare l’efedrina, anche
dosi moderate di caffè, come
perché, se si assume efedrina,
tazzine al giorno che
3-4
non si deve eliminare solo il
corrispondono per il caffè
caffè, ma anche le bevande
a base di Cola, quelle
espresso e moca a circa 240-300
energetiche (energy drink) e i
milligrammi di caffeina, assunti
farmaci contenenti caffeina.
durante l’arco del giorno,
non nuocciono alla salute, ma
possono apportare benefici
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primo piano
dai workshop nazionali
•
Pianeta Nutrizione
•
Sasme
•
Sana
•
SIDeMaST
•
Sime
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siesnutrizione
pianeta
Tante novità e una connotazione cosmopolita per il IV Forum
Multidisciplinare sulla Sana Nutrizione, una full immersion
tra convegni, dibattiti ed aggiornamenti scientifici.
Tre giorni all’insegna di convegni, aggiornamenti scientifici,
dibattiti e novità per il Quarto Forum Multidisciplinare sulla
Sana e Corretta Nutrizione tenutosi lo scorso maggio a Parma.
Una manifestazione ricca di novità e aspettative con più di 2.500
partecipanti tra medici, farmacisti, nutrizionisti, buyer nazionali
ed internazionali che hanno presenziato ai numerosi incontri e
visitato le oltre 70 aziende espositrici.
Al centro di questa edizione il mondo degli
integratori alimentari che hanno determinato
la nuova definizione dell’evento in “Pianeta
Nutrizione & Integrazione”. Tra le tante novità,
anche la partecipazione di autorevoli specialisti
internazionali che hanno contribuito ad arricchire
sempre più Pianeta Nutrizione & Integrazione e la
presenza di numerose Società Scientifiche come
sempre coadiuvate dal Professor Michele Carruba
(Direttore del Centro di Studio e Ricerca sull’Obesità
del Dipartimento di Farmacologia, Chemioterapia
e Tossicologia Medica, Facoltà di Medicina e
Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano)
e dal Professor Sergio Bernasconi (Direttore
della struttura complessa Clinica pediatrica
- dipartimento Materno-infantile dell’Azienda
Ospedaliero-Universitaria di Parma).
“Il settore degli integratori è in crescita nei diversi
canali di vendita così abbiamo ritenuto opportuno
creare appositi spazi nell’ambito di questo IV Forum
Multidisciplinare sulla Sana e Corretta Nutrizione
oltre a organizzare una serie di incontri mirati
sull’argomento e avvalerci della testimonianza
medica di esponenti internazionali – spiega il
Comitato Scientifico di “Pianeta Nutrizione &
Integrazione” – L’intento è quello di promuovere
ma soprattutto formare ed informare in merito a
un corretto utilizzo di questi prodotti rivolgendoci
a coloro che prescrivono, distribuiscono e/o
consigliano l’utilizzo degli stessi”.
Fondamentale la presenza di Specialisti
Internazionali e numerose Società Scientifiche
(tra le altre SIP – Società Italiana Pediatria; SIO –
Società Italiana Obesità; AIC – Associazione Italiana
Celiachia; Istituto Europeo di Idratazione; SIFIOG
– Società Italiana di Fitoterapia e Integrazione in
Ostetricia e Ginecologia; SINSeB – Società Italiana Nutrizione
Sport e Benessere; Accademia Funzionale di Fitness, Wellness
e Anti Aging) coadiuvate come di routine dal Professor Michele
Carruba e dal Professor Sergio Bernasconi.
Inoltre le oltre 80 ore di aggiornamento continuo tra convegni,
corsi e workshop affiancate da importanti aziende che hanno
esposto le loro novità di prodotto, non hanno che convalidato la
valenza dell’evento, uno tra i principali e più attesi momenti di
aggiornamento e formazione nel campo della corretta nutrizione
e degli integratori.
Alimentazione ed
integrazione funzionale
anti-aging
Il termine anti-aging viene spesso usato per definire interventi
di tipo estetico a volte con scarso fondamento scientifico. In
realtà la medicina anti-aging propone un approccio clinico
specifico finalizzato alla modulazione dei meccanismi biologici
dell’invecchiamento che è oggi supportato da importanti
evidenze scientifiche. Con l’aumentare delle aspettative di vita e
con il parallelo dilagare di numerose malattie cronico-degenerative
è arrivato il momento di passare ad una nuova medicina proattiva che interviene anticipatamente, non tanto per aumentare la
longevità, quanto per assicurare la massima qualità della vita ad
una popolazione che invecchia.
La medicina anti-aging si propone esattamente questo e va oltre
approcci super-specialistici utili nelle condizioni acute ma di difficile applicazione nella prevenzione e nella gestione di condizioni
croniche. Intervenendo infatti su quella rete di processi molecolari
e biochimici che caratterizzano la fisiopatologia più che la malattia
d’organo, la medicina anti-aging da un lato anticipa i tempi d’azione rispetto ad approcci classici e dall’altro allarga lo spettro d’intervento ad una prevenzione sistemica e multi-organo. L’approccio
funzionale della medicina anti-aging si basa soprattutto sull’alimentazione, integrazione alimentare, stress management, attività fisica e modulazione ormonale. Inoltre la medicina funzionale
anti-aging è espressione di un altro passo in avanti fondamentale
nella pratica clinica: quello che va da una medicina standardizzata
ad approcci personalizzati, costruiti in pratica ad hoc sulle esigenze di ciascun paziente.
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primo piano
pianeta
nutrizione
Gli italiani
non bevono
a sufficienza
La corretta idratazione nelle fasce più sensibili della popolazione e
negli sportivi è stata al centro della tavola rotonda nell’ambito del IV
Forum Multidisciplinare sulla Sana Nutrizione e organizzata dallo
European Hydration Institute, istituto scientifico internazionale dedicato allo studio dell’idratazione e al suo legame con la salute e le
prestazioni psicofisiche. Bambini e anziani sono a maggior rischio
di disidratazione ed è quindi necessario incoraggiarli affinché assumano un adeguato apporto di liquidi. Il Professor Andrea Poli,
Direttore Scientifico di Nutrition Foundation of Italy, ha sottolineato
come durante le ondate di calore estive si osservino incrementi significativi della mortalità tra gli anziani, già predisposti a fenomeni di
disidratazione. Anche i bambini, ha evidenziato il Professor Claudio
Maffeis, Professore Associato di Pediatria all’Università di Verona e
Membro del Comitato Scientifico dell’EHI, sono esposti a un rischio
di disidratazione maggiore rispetto agli adulti, per via di diversi fattori tra cui l’immaturità renale e cutanea, l’incapacità di esprimere
la sete, la maggiore suscettibilità a diarrea e vomito. Proprio con l’obiettivo di comprendere meglio il ruolo dell’idratazione nei bambini,
specialmente in relazione al fenomeno dell’obesità infantile, l’EHI
ha annunciato che supporterà uno studio pilota del Professor Claudio Maffeis con un contributo di 40.000 Euro.
Gli esperti italiani ed internazionali intervenuti hanno
infine messo in evidenza come la varietà di liquidi e
alimenti nella dieta possa aiutare l’idratazione:
il 20-30% dell’acqua consumata proviene infatti da
alimenti e il 70-80%
da bevande di tutti i tipi, non solo
l’acqua
naturale. Avere a disposizione una vasta
varietà di bevande è
quindi fondamentale, soprattutto per
anziani e bambini,
soggetti che sentendo meno il bisogno di bere possono raggiungere
un corretto livello
di idratazione spinti
più dal “piacere” edonistico che dai segnali fisiologici.
Il Professor Michele Carruba, Presidente del Comitato Scientifico di Pianeta Nutrizione & Integrazione,
nel corso dell’incontro ha inoltre portato l’attenzione
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sull’importanza di un’idratazione adeguata per tutta la popolazione:
secondo i risultati preliminari di un recente studio condotto da SIMG
(Società Italiana di Medicina Generale), in collaborazione con NFI
(Nutrition Foundation of Italy), la maggior parte degli italiani è consapevole che dovrebbe assumere complessivamente 2 litri di liquidi
al giorno, ma si limita a berne complessivamente meno di un litro,
solo 970 ml al giorno, senza differenze sostanziali tra uomini e donne. Per quanto riguarda le fonti di idratazione, per tutti, l’acqua (circa
650 ml al giorno) è al primo posto. Tra le altre bevande, emergono
poi alcune differenze tra gli uomini e le donne: i primi assumono
liquidi per lo più dal caffè (75 ml), dal latte (57 ml), dai succhi (48
ml), dalle bevande zuccherate (45 ml al giorno), dal cappuccino (44
ml) e da tè e tisane (43ml). Per le donne, tè e tisane occupano invece
il secondo posto dopo l’acqua (78 ml), seguite da caffè (62 ml), latte
(61 ml), succhi di frutta e bevande zuccherate (40 e 42 ml rispettivamente). Infine, il consumo di bevande con edulcoranti ipocalorici
è molto basso sia tra gli uomini che tra le donne (10 e 12 ml/die
rispettivamente).
Si è tenuto, tra gli altri, anche un convegno sui nuovi approcci terapeutici e nutrizionali rivolti alla prevenzione e alla cura delle malattie legate all’invecchiamento dal titolo “Aminoacidi e micronutrienti:
prevenzione e salute” con l’obiettivo di richiamare l’attenzione sui
risultati scientificamente ottenuti con l’utilizzo degli aminoacidi per
la prevenzione e la cura delle malattie sempre più diffuse nelle nostre società.
“Importanti risultati suggeriscono che la supplementazione dietetica
con specifiche miscele aminoacidiche, ben al di là degli effetti sul
trofismo muscolare, sia in grado di favorire il recupero dello stato
di salute in tutte quelle situazioni caratterizzate da carenza energetica. – ha dichiarato il Professor Enzo Nisoli, Presidente della
Sociatà Italiana dell’Obesità e docente di Farmacologia dell’Università degli Studi di Milano – “In questo senso le malattie legate
all’invecchiamento sembrano le più promettenti ma, nonostante i
risultati positivi derivanti da recenti ricerche, emerge che l’utilizzo
degli aminoacidi, o di specifiche miscele degli stessi, non sembra
ancora avere raggiunto quella diffusione che i dati sperimentali stessi sembrano consigliare a supporto delle tradizionali terapie farmacologiche specifiche per le malattie legate all’invecchiamento.” Di
particolare interesse è la dimostrazione che leucina, isoleucina e
valina aumentano la sopravvivenza e sembrano correlate a diverse
malattie metaboliche, come l’obesità e il diabete. A questo riguardo, è stato dimostrato come la leucina riduce il consumo di cibo
agendo sui neuroni ipotalamici coinvolti nella regolazione del comportamento alimentare. Inoltre, le miscele arricchite in aminoacidi
essenziali, si sono dimostrate in grado di attivare la mitocondriogenesi e quindi la produzione di energia delle cellule. I benefici effetti
degli aminoacidi, oltre che sui muscoli, esplicano effetti salutari di
tipo più generalizzato: in particolare, si è dimostrato che la supplemetazione dietetica con miscele arricchite in aminoacidi essenziali
contribuisce a diminuire la suscettibilità a patologie legate all’età,
come l’insulino-resistenza, il diabete di tipo 2, le disfunzioni cardiovascolari e neurodegenerative, e non solo nella fisiologica riduzione
della massa muscolare.
Celiachia
Oltre 135.000 diagnosi con un incremento del 10% all’anno
Studi recenti sulla nuova realtà non celiaca
rappresentata dalla sensibilità al glutine.
Perché le diagnosi di celiachia sono in
grande aumento?
è sufficiente la maggior attenzione verso
questa intolleranza alimentare da parte
della classe medica, unitamente alla
disponibilità di test sempre più validi
per svelarne l’esistenza, per spiegare
questa vera e propria esplosione di casi
di celiachia? Anche se lo sviluppo delle
conoscenze ha favorito in maniera sensibile
l’incremento delle diagnosi, altri fattori
sono sicuramente coinvolti nell’incremento
diagnostico della celiachia, malattia
autoimmune che può essere definita come
un’intolleranza permanente al glutine,
componente proteica di alcuni cereali.
Fra questi il dato che oggi la popolazione
mondiale consuma una maggior quantità
di cereali e che quelli attualmente utilizzati
sono assai più ricchi di glutine di quanto
non fossero quelli del passato.
Questo aumentato carico di glutine
potrebbe spiegare lo sviluppo progressivo
di nuovi casi di intolleranza al glutine che
hanno portato in pochi anni il numero
delle diagnosi a raddoppiarsi arrivando
a 135.000, con un incremento di circa il
10% all’anno negli ultimi 5 anni mentre il
numero teorico di celiaci dovrebbe essere
intorno ai 600.000.
Le prolamine e le glutenine ad alto peso
molecolare contenute nel frumento, nella
segale, nell’orzo, nel farro e nel kamut
sono in grado di innescare nei celiaci una
serie di alterazioni del sistema immunitario
in grado di portare ad un severo danno
dell’intestino tenue con conseguente
perdita dei villi intestinali e comparsa di
quella mucosa piatta che è la caratteristica
istologica di questa patologia. Anche se
l’intestino tenue rimane il principale, ed
in molti casi, unico organo-bersaglio, la
celiachia può assumere, in una discreta
percentuale di celiaci, le caratteristiche di
una malattia sistemica con interessamento
di numerosi altri organi ed apparati, tra
i quali le ghiandole endocrine, il sistema
nervoso centrale e periferico, l’apparato
cardiovascolare, il sistema connettivo e
osteoarticolare, il fegato ed il sistema
emopoietico.
L’elemento scatenante
la celiachia è, quindi, il glutine che per
innescare i meccanismi immunologici
patogenetici, necessita comunque di una
particolare predisposizione genetica che
viene a ricoprire un ruolo di primo piano
nella diagnosi della malattia celiaca.
Un’altra domanda di grande attualità
è se si nasce celiaci, con sviluppo
immediato dell’intolleranza al glutine
nell’infanzia
non
appena
vengono
introdotti nell’alimentazione cereali che
lo contengono, o se invece si diventa
celiaci lungo il decorso della vita a fronte
dell’intervento di fattori ambientali
scatenanti. L’esperienza degli ultimi
decenni ha chiaramente dimostrato che
non si nasce celiaci, ma lo si diventa nel
corso della vita e che qualsiasi età della
nostra esistenza può segnare l’inizio di
questa malattia.
“Anche alcuni fattori ambientali possono
svolgere un ruolo determinante nello
scatenamento della celiachia a cominciare
dalle infezioni come quelle da Rotavirus
o da Adenovirus e altri ceppi virali, così
come gastroenteriti di natura batterica
contratte dopo un viaggio in paesi con
condizioni igieniche non ottimali o infezioni
da parassiti. – spiega il Professor Umberto
Volta,
Responsabile
della
struttura
semplice di malattia celiaca e sindromi
da
malassorbimento
al
Policlinico
S.Orsola-Malpighi di Bologna e Presidente
dei
consulenti
scientifici
nazionali
dell’Associazione italiana celiachia (CsnAic) - Fra gli altri fattori ambientali in grado
di provocare lo sviluppo della celiachia in
soggetti geneticamente predisposti bisogna
ricordare la fase del puerperio dopo una
gravidanza trascorsa in modo del tutto
regolare o stress legati a gravi dispiaceri
(ad esempio lutti familiari) o ad interventi
chirurgici. Di esempi di questo tipo tutti gli
esperti di celiachia sono in grado di citarne
a decine. E’ chiaro che tutto ciò non fa altro
che confermare che per il manifestarsi
della patologia è necessario un habitus
genetico ben definito su cui agiscono fattori
ambientali in grado di far insorgere la
celiachia in qualsiasi età della vita, anche in
quella geriatrica”.
Ma l’ambito della patologia da glutine
si è arricchito negli ultimi tempi di
una nuova realtà rappresentata dalla
sensibilità al glutine non celiaca (SGNC)
la cui definizione, condivisa da un panel
di massimi esperti internazionali in
materia alla 2nd Consensus Conference
on Glute na sindrome
caratterizzata
da molteplici sintomi intestinali e/o
extraintestinali correlati alla assunzione
di glutine, che migliorano o scompaiono
dopo l’eliminazione del glutine e che
recidivano quando il glutine è reintrodotto
nella dieta, in soggetti in cui è stata esclusa
preventivamente la diagnosi di celiachia e
di allergia al grano.
L’attenzione crescente dei ricercatori di
tutto il mondo e dei media per la SGNC
hanno spinto l’Associazione Italiana
Celiachia (AIC) e la Fondazione Celiachia
(FC) a scendere in campo per cercare di
far luce sui vari aspetti ancora oscuri di
questo disordine correlato all’assunzione
di glutine.
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pianeta
nutrizione
primo piano
Fitoterapia e Integratori
in aiuto delle donne
In occasione del IV Forum Multidisciplinare sulla Sana Nutrizione, si è svolto, tra gli altri, il 4° Convegno Nazionale della Società Italiana di Fitoterapia e Integratori in Ostetricia e Ginecologia,
nel quale si è cercato di metter in luce le novità del settore e contemporaneamente dare significato clinico alle ricerche riguardanti
i prodotti disponibili.
Nel corso dell’incontro si è posto l’accento sulla possibilità che
anche gli integratori possano usufruire delle nuove tecnologie per
veicolare le sostanze attive all’interno dell’organismo testimoniati
da significativi risultati.
Come riportato da numerosi dati in letteratura l’impiego delle
terapie alternative, in particolare di integratori e fitoterapici, è in
costante aumento nella popolazione generale e sono soprattutto
le donne caucasiche, nella fascia d’età tra 40-50 anni, laureate,
risultare essere le maggiori utilizzatrici di questi prodotti.
Numerosi dati riportano che le donne utilizzano integratori e
fitoterapici in ogni fase della vita riproduttiva dall’adolescenza
fino alla menopausa, incluso il periodo della gravidanza, sia per
prevenire che per trattare un elevato numero di sintomi e patologie.
Le principali motivazioni che inducono le donne all’impiego di terapie non convenzionali rispetto a quelle convenzionali è che le
prime vengono considerate come prodotti “naturali” e quindi
privi di effetti collaterali. Esistono molte condizioni sia
ostetriche sia ginecologiche in cui l’impiego di integratori e fitoterapici si è dimostrato efficace
sia nella prevenzione che nel trattamento
di numerosi disturbi.
In ambito ostetrico un esempio su
tutti è quello dell’acido folico (vitamina B9) che dovrebbe essere
assunto al dosaggio di 0.4mg da
tutte le donne che programmano una gravidanza dal periodo
preconcezionale fino al termine
della 12° settimana di gestazione. L’assunzione di questo integratore è infatti fondamentale
per la prevenzione di alcuni difetti congeniti dello sviluppo del
sistema nervoso centrale fetale.
Dai dati dell’Istituto Superiore di
Sanità, nel 2004 la percentuale delle donne che assumevano corretta-
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mente acido folico raggiungeva appena il 4%, nel 2011 dopo un’adeguata campagna informativa si è arrivati al 20-30%, con marcate differenze tra le diverse Regioni italiane e tra donne italiane
e straniere. Questi dati, seppur mostrino un netto miglioramento
rispetto a quelli di alcuni anni fa, vanno comunque migliorati ed è
infatti necessario sensibilizzare non solo le donne ma soprattutto
i ginecologi sulla necessità di prescrivere l’assunzione di questo
integratore alle donne che programmano una gravidanza.
Un’altra integrazione altrettanto valida e supportata dalla letteratura è quella riguardante il trattamento dell’anemia indotta dalla
gravidanza con integratori a base di ferro.
Una valida alternativa all’assunzione di ferro, che spesso è associata a numerosi effetti collaterali, quali dolori gastrici e dissenteria, è l’utilizzo della lattoferrina, una molecola che di recente è
stata introdotta nella pratica clinica per il trattamento dell’anemia
correlata alla gravidanza.
L’azione di questa molecola non è attribuita solo alla quantità di
ferro apportato, peraltro molto inferiore a quella somministrata
con altri integratori, ma ad un più complesso meccanismo che
coinvolge i fattori chiave dell’omeostasi sistemica del ferro, che
in sostanza permettono il legame tra questa molecola ed il ferro
stesso impedendone l’aumentato consumo.
Novità assoluta è quella che riguarda l’impiego del myo-inositolo
non solo in campo ginecologico, ma anche ostetrico: in particolare
sarà l’associazione mio e d-chiro inositolo ad essere discussa.
Nell’ultimo decennio numerosi studi hanno dimostrato l’efficacia di questi integratori nel trattamento della sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), patologia molto complessa caratterizzata
da alterazioni endocrinologiche e metaboliche. In queste pazienti
l’assunzione di 4g al giorno di myo-inositolo associate a 400µg di
acido folico ha indotto una riduzione dei disturbi del metabolismo
come l’insulino resistenza e l’iperinsulinemia, un miglioramento
dell’assetto ormonale e una riduzione di alcuni sintomi fisici come
l’irsutismo.
Inoltre, tra le donne che si sono rivolte a centri di procreazione
medicalmente assistita, sia sane che affette da PCOS, l’assunzione di myo e d-chiro-inositolo è stata associata ad un miglioramento della qualità ovocitaria.
Sulla base di questi risultati incoraggianti negli ultimi anni l’attenzione si è spostata anche in ambito ostetrico. I risultati dei primi studi condotti in donne gravide ad elevato rischio di sviluppare
diabete gestazionale, dimostrano che l’assunzione dei 2 isomeri
dell’inositolo, migliora la tolleranza glucidica, riduce in modo si-
gnificativo l’aumento ponderale materno e
quindi riduce significativamente il rischio
di sviluppare diabete gestazionale.
Sempre riguardo ad entrambe le discipline, attualmente sono in corso numerosi
studi che hanno l’obiettivo di confermare
i dati incoraggianti riguardo all’utilizzo di
probiotici somministrati per via orale nelle
donne con vaginosi batterica, un disturbo
molto diffuso sia al di fuori che durante la
gravidanza. La somministrazione di questi
preparati, in particolare contenenti i ceppi
di Lactobacillus acidophilus Lactobacillus
rhamnosus L. acidophilus e Bifidobacterium lactis, agisce a livello vaginale migliorando le difese locali e favorendo l’instaurarsi di un ambiente sfavorevole alla
proliferazione di agenti patogeni.
Attualmente i dati disponibili suggeriscono l’efficacia dell’utilizzo di alcuni ceppi di
probiotici nella terapia e successiva prevenzione dei casi di vaginosi batterica. In
particolare, come emerge da un recentissimo studio, in ambito ostetrico la prevenzione e riduzione della vaginosi batterica
sembra essere associata anche alla riduzione del numero di parti pretermine.
Un capitolo molto ampio riguarda l’impiego dei fitoestrogeni soprattutto nel trattamento dei sintomi correlati alla menopausa.
I fitoestrogeni sono sostanze naturali ad
attività simil-estrogenica che grazie alla
loro struttura chimica,
sono in grado di legarsi ai recettori
degli estrogeni ed
espletare, attività
biologiche di tipo
estrogenico od antiestrogenico. La diversificazione di questo effetto dipende dalla loro
concentrazione, da quella degli estrogeni
prodotti dall’organismo e da caratteristiche
individuali.
Per quanto riguarda l’ambito ginecologico,
il ruolo terapeutico dei fitoestrogeni è stato
inizialmente indagato sulla base di semplici
osservazioni epidemiologiche sulle popolazioni asiatiche, la cui alimentazione è particolarmente ricca di soia. Dall’esame di questi dati, e dal loro confronto con i corrispettivi
occidentali, è emersa una minore incidenza
dei disturbi associati alla menopausa.
Da qui, in ambito ginecologico, la proposta
di utilizzare un’integrazione alimentare di
fitoestrogeni nella prevenzione e cura dei
sintomi climaterici quali vampate di calore
e secchezza dei genitali. Il ruolo protettivo
dei fitoestrogeni nella comparsa dell’osteoporosi è in attesa di conferme cliniche, ma
gode già di ottimi presupposti epidemiologici
e sperimentali.
Riguardo all’impiego di prodotti fitoterapici in ostetricia, doveroso sottolineare che
attualmente sono numerose le ricerche in
corso che hanno il duplice obiettivo di dimostrare sia l’efficacia dei prodotti sul sintomo materno che la sicurezza sul benessere
fetale.
A questo proposito sono pochissimi gli studi
randomizzati sull’uso di fitoterapici in gravidanza che descrivono entrambi questi parametri. In particolare l’impiego di fitoterapici
molto spesso non avviene sotto il controllo
medico e la donna assume tali prodotti in
piena autonomia e senza consultare lo specialista.
Un recente studio epidemiologico ha dimostrato che l’assunzione di alcuni fitoterapici
in gravidanza è associata ad un maggior rischio di parto pretermine e di basso peso
alla nascita inferiore a 2500gr. Questi dati
preliminari vanno assolutamente confermati da nuove indagini ma offrono sicuramente uno spunto di riflessione.
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pianeta
nutrizione
Nutrizione, Nutraceutica ed attività
fisica per le persone attive
over 40
La popolazione del mondo occidentale fortunatamente vive mediamente sino all’ottava decade di vita, la prevenzione contro le malattie degenerative è diventato un imperativo scientifico/culturale a
cui le società evolute non possono, ma soprattutto non devono
sottrarsi. La prevenzione passa attraverso anche tre aspetti fondamentali delle vita sociale: alimentazione corretta,
integrazione nutraceutica opportuna, costante e benefico esercizio fisico. Tuttavia spesso larghi strati della
popolazione dopo una gioventù attiva smette di svolgere una costante attività fisica, per riprendere ad una
età intorno se non superiore ai 40anni, mentre molte altre persone “condizionate” dai media iniziano
a svolgere una regolare, e spesso troppo intensa
attività fisica dopo i 40anni. Il convegno ha proposto in modo originale e scientificamente approfondito di discutere gli aspetti fisici, nutrizionali e
dell’uso di integratori nutraceutici, a supporto di
attività fisiche di una certa intensità, in soggetti
over 40 che vogliono svolgere uno sport semiagonistico.
Il convegno ha approfondito gli aspetti caratteristici e distintivi della composizione corporea
nei soggetti over 40 anche in correlazione alle
variazioni ormonali che in questa età iniziamo
a modulare non perfettamente molti aspetti
biochimici collegati con l’attività fisica e con l’alimentazione. Inoltre si evidenzieranno come programmi atletici specifici si possono applicare per
mantenere un buon stato di forma in soggetti che
hanno svolto regolarmente l’attività sportiva con un
certa costanza ed intensità. Si è parlato di come l’organismo “sportivamente anziano” possa trovare giovamento dall’assunzione di alcuni supplementi dietetici
e di nutraceutici, in ragione dell’attività fisica svolta, ma
soprattutto in ragione di mantenere la massa muscolare
efficiente, contrastando le fisiologiche perdite di massa e di
forza muscolare che iniziano proprio a 40anni.
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primo piano
Stevia:
le straordinarie
proprietà di
una pianta
rivoluzionaria.
a cura del Dottor Giovanni Montagna Dietista Docente SaNIS
Scuola di Nutrizione e Integrazione nello Sport
La Stevia rebaudiana Bertoni è un piccolo arbusto originario
della parte nord-orientale del Paraguay, della famiglia delle
asteracee (compositae), assimilabile quindi ad erbe, vegetali
e fiori come la camomilla, il dragoncello, l’indivia, la lattuga,
le margherite, il girasole e il crisantemo. Grazie al suo gusto
dolce, alla Stevia sono state assegnate molte denominazioni,
come foglia di miele, foglia dolce del Paraguay, foglia dolce,
erba dolce, foglia confetto ed erba miele. Questo perché le sue
foglie sono ricche di composti dolci detti ‘glicosidi steviolici’.
La Stevia è stata scoperta per la prima volta dalle popolazioni
indigene che utilizzavano le sue foglie per edulcorare le loro
bevande. Nell’ottocento, il consumo della Stevia si era
esteso a tutto il Sud America, incluso il Brasile e l’Argentina.
La sua diffusione al di fuori del Sud America avvenne a seguito
della sua “scoperta”, avvenuta nel 1887, da parte del botanico
M.S. Bertoni. Nel 1931, due chimici francesi, M. Bridel ed R.
Lavielle, hanno isolato i principali componenti che conferiscono
alla Stevia il suo gusto gradevole: i glicosidi steviolici.
Già utilizzata per le proprietà medicali oltre che
dolcificanti,molte delle componenti della Stevia sono
state studiate a fondo negli anni, sia allo scopo di fugare
ogni dubbio sulla sicurezza, sia per individuarne tutte le
potenzialità benefiche e quindi le possibili applicazioni.
Dal 1970, i giapponesi hanno condotto approfondite
ricerche sulla stevia e hanno riscontrato come
il suo utilizzo sia completamente sicuro.
Anche enti internazionali sulla sicurezza alimentare come il
Comitato congiunto di esperti FAO e OMS (rispettivamente
l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione
e l’Agricoltura e l’Organizzazione Mondiale della Sanità)
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sugli additivi alimentari (JEFCA) a livello internazionale,
l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA)
a livello europeo, come pure agenzie nazionali per la
sicurezza alimentare, hanno redatto “panel” sulla sicurezza
nel consumo della Stevia e dei suoi componentii.
Degli estratti dalla foglia di Stevia, soltanto stevioside
e rebaudioside A sono le componenti di principale
interesse per le loro proprietà dolcificanti.
Infatti, questi costituenti della Stevia tendono a
produrre il gusto dolce meno rapidamente rispetto al
saccarosio, ma per un lasso di tempo maggiore.
Dolcificante acalorico naturale
I glicosidi steviolici sono dolcificanti intensivi estratti dalle
foglie della pianta Stevia (Stevia rebaudiana Bertoni). Il potere
dolcificante di tali sostanze, quali steviosidi e rebaudiosidi, è
40-300 volte superiore a quello del saccarosio. Questa sua
principale caratteristica, per cui è stata conosciuta, la rende
utile in chi segue alimentazioni ipocaloriche atte al controllo
ed alla gestione del peso o comunque a chi vuole edulcorare
bevande, infusi, tisane, ecc, senza utilizzare zuccheri calorici (es.:
saccarosio e fruttosio) e/o edulcoranti di derivazione chimica.
Non solo per dolcificare
Una recente revisione della letteratura scientifica finora
disponibile, ha messo in evidenza una serie di qualità benefiche
derivanti da determinate componenti della pianta di Stevia. Oltre
all’elevato potere dolcificante, possiede proprietà antitumorali,
attività anti-ipertensiva, attività anti-iperglicemica, attività
anti-diarroica, anti cariogena, anti virale, anti microbica,
immunostimolante, insulinotrofica.
Perché non sfruttare quindi queste
sue qualità vedendola come un vero
e proprio nutraceutico e non solo
come una “bustina di dolcificante”.
Per chi deve controllare l’intake
alimentare, oltre ad utilizzarla come
edulcorante può beneficiare dell’azione
antifame della Stevia. L’assunzione di uno
snack di 290 kcal con aggiunta di Stevia
prima di un pasto ha un potere saziante
come 490 kcal addizionate invece di
saccarosio (in soggetti magri e/o obesi).
La glicemia e l’insulinemia post
prandiale (nel pasto successivo
al «carico» di stevia o saccarosio)
è inferiore dopo l’assunzione
di Stevia rispetto a saccarosio.
Ottima notizia non solo per chi
deve perdere peso ma anche
per un’alimentazione “salutare”,
visto che gli eccessi di glucosio
nel sangue e di insulina sono
proossidanti e proinfiammatori.
Pressione sanguinea
Uno studio per valutare la
tollerabilità di 1500 mg di
stevioside (assunzione di 500 mg
tre volte al giorno) ha riscontrato
che l’utilizzo di stevioside per 2 è
stato associato ad una diminuzione
sia della pressione sistolica
che diastolica di 6,7% e 6,4%,
rispettivamente senza inoltre avere
effetti collaterali sulla tollerabilità.
Questo studio ha anche
osservato che il il gruppo
Stevia aveva un tasso ridotto di
ipertrofia ventricolare sinistra
con un valore deel’11,5% per la stevia
rispetto al 34,0% del placebo.
In Ipertesi l’assunzione di 250mg di
stevioside tre volte al giorno (totale
750 mg) ha provocato una diminuzione
della pressione sanguigna (8,1%
sistolica e 13,8% diastolica) rispetto
al placebo al terzo mese di utilizzo e
mantenuta nei successivi nove mesi.
La cosa interessante è che chi era
normoteso (pressione nella norma)
non ha subito variazioni pressorie.
Metabolismo del glucosio
I benefici dell’assunzione di stevia sono
stati studiati anche su diabetici di tipo 2. Una singola assunzione
di stevioside (1.000 mg) in un pasto misto, è stato in grado di
ridurre l’AUC (area sotto la curva) di glucosio postprandiale (dopo
il pasto) del 18% rispetto al controllo (1 g di amido di mais).
In soggetti con diabete di tipo 2, può possedere anche
effetto insulinotrofico (migliora la produzione di insulina da
parte delle cellule beta del pancreas ed il suo rilascio) e di
inibizione sulla produzione di glucagone che spesso causa
iperglicemia da neoglucogenesi (detto molto semplicemente,
il glucagone fa produrre glucosio da altri substrati).
In ratti alimentati per 4 mesi con un’alimentazione alta in
grassi, l’assunzione di steviosidi ha ridotto l’insulino resistenza
(quindi una migliore gestione dei carboidrati) rispetto al
controllo che assumeva placebo.
Oltre all’elevato potere
dolcificante, la Stevia
possiede proprietà anti
tumorali, anti virali ed
anti microbiche, oltre
a dimostrarsi sostanza
immunostimolante
ed insulinotrofica,
rappresentando
un un valido aiuto
contro iperglicemia
ed ipertensione.
Infiammazione e sistema immunitario
Nei topi, l’assunzione orale di 12.5-50mg/
kg di stevioside un’ora prima di iniezione di
lipopolisaccaride (LPS) è stata in grado di
attenuare l’aumento della conta delle cellule
immunitarie (neutrofili e macrofagi) nel
polmone. Si pensa l’effetto sia secondario
all’inibizione e/o interferenza dell’attivazione
delle vie dell’ NF-kB (nuclear factor K-B)
e MAPK in risposta a LPS, inibendo il
rilascio di citochine infiammatorie.
Lo Stevioside sembra possedere
proprietà anti-infiammatorie nei
ratti dopo l’ingestione orale di dosi
piuttosto tollerabili anche nell’uomo.
Questo studio è molto interessante
(anche se ancora in vitro e non in
vivo) perchè è il primo che riporta un
meccanismo dello stevioside sull’attività
antitumorale (tumore al seno) .
Certe altre sostanze chimiche vegetali,
come sulforafano nelle verdure crocifere
e allicina trovati nell’aglio, hanno effetti
simili. Alcuni dei cibi più studiati per
questa proprietà di attivazione dei sistemi di detossificazione
(di conseguenza antiossidanti, antinfiammatori, ecc) sono
quelli ricchi di polifenoli come il tè (tè verde in particolare),
mirtilli, olio extra vergine di oliva, vino rosso, agrumi, tè di
ibisco, soia, cioccolato fondente, caffè, curcuma e altre erbe
e spezie, e un certo numero di erbe medicinali tradizionali.
Muscolatura scheletrica
Si è osservato che stevioside è stata associata ad un aumento
dei tassi di rigenerazione muscolare attraverso l’aumento del
reclutamento di cellule satellite e aumenta la capacità funzionale
del muscolo danneggiato 7 giorni successivi alle lesioni.
Nell’esperimento erano stati dati 10mg/kg di stevioside
giornaliera in ratti (per via orale) per una settimana prima di
indurre tossicità al muscolo scheletrico (via cardiotossina).
Questa proprietà “rigenerativa” è probabilmente secondaria
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35
primo piano
pianeta
nutrizione
alla sua azione anti-infiammatoria
(l’inibizione di nF-kB, che è risaputo
avere effetto positivo sull’ipertrofia
muscolare in animali).
Effetti allergizzanti/tossici
del dolcificante naturale
Secondo un report sottoposto alla FDA
per il riconoscimento della rebaudioside
A come sostanza GRAS (Generally
Recognised As Safe), gli studi effettuati
non hanno evidenziato dubbi sulla
possibile allergenicità o tossicità dei
prodotti di degradazione o dei glicosidi
steviolici presenti nel prodotto. Secondo
la completezza dei dati disponibili, si
è concluso, pertanto, che nessuna
evidenza scientifica ha supportato
l’ipotesi che i glicosidi steviolici, inclusa
la rebaudioside A, possano avere un
potenziale tossico o allergizzante.
Nota: Per eventuali approfondimenti
è possibile consultare la bibliografia
completa sul sito www.medwellness.it
___________________________________
Dott. Giovanni Montagna
Dietista
Docente SaNIS
Scuola di Nutrizione e
Integrazione nello Sport
Sa.N.I.S.: High Tech della
e Integrazione sportiva
36
d
in ambito sportivo.
per ogni tipo di attività sportiva.
In un contesto spesso poco strutturato,
Il corpo docente è composto da Profes-
A partire da Ottobre Akesios Group – So-
Sa.N.I.S. rappresenta l’unico percorso
sori Universitari supportati da esperti per
cietà di consolidata esperienza nell’or-
formativo di nutrizione sportiva in grado
una perfetta miscelazione fra accademia
ganizzazione di congressi, workshop,
di conciliare tradizione nutrizionale e l’hi-
e competenze da “campo”. Le città in cui
scuole e corsi in ambito medico-scien-
gh tech dell’integrazione sportiva.
Sa.N.I.S. è presente sono: Bari, Bologna,
tifco – in collaborazione con il Prof. Ful-
La scuola si articola in 2 Anni Acca-
Cagliari, Firenze, Padova, Palermo, Pavia,
vio Marzatico (Responsabile Laboratorio
demici: il primo basato su informazioni
Roma, San Benedetto del Tronto e Torino.
di Farmacobiochimica Nutrizione e Nu-
nutrizionali di base affrontate e appro-
La Scuola è aperta a Medici, Odontoiatri,
triceutica del Benessere – Università di
fondite attraverso una visione innova-
Biologi, Dietisti, e Farmacisti per i quali
Pavia) organizzano per il terzo anno con-
tiva, il secondo orientato ad una for-
sono previsti 100 crediti ECM nei due anni
secutivo Sa.N.I.S., la prima scuola di
mazione ‘professionalizzante’ dove nutri-
e più in generale agli operatori del mondo
alta formazione specializzata nella nu-
zione e attività fisica vengono esplorate
della nutrizione, sport e benessere.
trizione e supplementazione alimentare
a 360°, elaborando strategie nutrizionali
www.sanis.it
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wellness
nutrizione
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37
primo piano
Il Needle Shaping è una tecnica non invasiva che rientra in quel grande capitolo
della Chirurgia non Ablativa messa a punto dal Professor Giorgio Fippi.
Grazie a questa tecnica, oltre ad aumentare le volumetrie carenti con la ricostruzione volumetrica autologa, si possono
sollevare per trazione quelle parti somatiche che, sottoposte alla trazione esercitata dalla forza di gravità o alle sollecitazioni meccaniche posturali, hanno ceduto
assottigliando il derma.
L’aumento volumetrico autologo consiste
essenzialmente in un microscopico auto
trapianto (senza espianto) di tessuto per
trazione, anche se forse sarebbe meglio
parlare di auto impianto.
L’intervento si esegue mediante un sottile ago da agopuntura nel quale si fa
scorrere una corrente programmabile
nei parametri fondamentali (Pulse Width
e Pulse Repetition Rate) miscelata con
una galvanica ad alta tensione e limitata
in corrente. Queste correnti miscelate,
potenziate dalla loro azione sinergica,
sono regolate a un’intensità tale da non
essere percepite dal paziente anche se, in
certi punti particolarmente sensibili e in
pazienti agofobici, possono risultare leggermente fastidiose.
Comunque, già dalla seconda infissione
dell’ago, sotto la spinta emozionale per il
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bel risultato ottenuto, il paziente agofobico tollera meglio il trattamento che anzi vorrebbe in più punti.
La tecnica del
Needle Shaping
Twist & Wrap si
applica sia per
ottenere un lifting
con aumento di
volume (tecnica
pinch)sia per
liftare la cute in
vari distretti.
Queste correnti miscelate, potenziate, hanno la funzione
di disidratare leggermente le fibre elastiche del derma
permettendo di agganciare all’ago fibrina elastina e collagene. Una volta agganciati, i componenti del derma, si
avvolgono con estrema delicatezza fino a ottenere una
sorta di fuso di materiale autologo che è visibile al movimento dell’ago.
L’ago deve essere ruotato sia in senso orario sia in senso
opposto fino a percepire la resistenza offerta dal derma
alle nostre manovre.
La trazione esercitata deve essere tale da ottenere il volume desiderato di fibre, assottigliandole, ma senza mai
strapparle.
I liquidi devono essere eliminati osmoticamente per deprivazione salina mediata dalle correnti, per evitare lo
srotolamento delle fibre elastiche e del collagene.
La corrente elettrica deve avere caratteristiche idonee a
far migrare parte dei sali interstiziali che,
se presenti, altererebbero la durata nel
tempo dei risultati ottenuti.
Diversamente da altre tecniche di autotrapianto, che espiantano una parte di tessuto
per poi impiantarle nelle zone carenti, con
il Needle Shaping ci si limita ad assottigliare la parte donatrice che riprenderà i
volumi iniziali nei ventotto giorni successivi
al trattamento, mentre la parte ricostruita, raggiunge volume definitivo dopo circa
sette giorni per mantenerlo a lungo.Tre
sono le tecniche utilizzate con il Needle
Shaping.
Arrotolamento: si infigge I’ago perpendicolarmente al solco, si ruota di 180’ e dopo una breve erogazione di corrente, si solleva la
parte e dopo alcuni secondi si ruota di qualche grado in senso antiorario, quindi si sfila. La manovra va ripetuta in più punti in base
alle necessità del caso.
Mediante questa tecnica si ottiene un risultato estremamente naturale.
Per estroflettere la mucosa del labbro ruotandola verso I’esterno
si deve premere delicatamente con un puntale a sfera in più punti
il labbro fino a trovare quello che aumenta la convessità della mucosa.
Quindi si infigge esattamente il punto trovato per creare il fuso.
Altra tecnica è quella della treccia: si utilizzano due aghi, si infigge il
primo a quarantacinque gradi rispetto all’asse della ruga da trattare e dopo aver erogato le correnti miscelate, si arrotola il primo fuso
senza aver sfilato il primo ago, si infigge il secondo esattamente al
centro del fuso appena formato con il primo ago e si eroga corrente
per poi arrotolare il secondo fuso intrecciando le fibre del primo.
Ora si sfila il primo ago per reinserirlo nel secondo fuso e cos’ì via.
Con questi fusi perpendicolari tra loro si ottiene una treccia nel
derma che permette di sollevare il fondo della depressione con un
risultato duraturo nel tempo.
Ultima tecnica il piercing, l’ago va infisso sotto la parte da sollevare per poi
fuoriuscire come un piercing.
A questo punto l’operatore ruota l’ago,
dopo aver erogato corrente per alcuni
istanti, fino a ottenere una specie di fuso
nel derma, quindi ruota di alcuni gradi
in senso opposto per sfilare l’ago sganciandolo dal fuso.
La tecnica piercing si utilizza per le
volumetrie di labbra e zigomi.
In molti casi si deve operare una sorta
di trama e ordito per evitare che il paziente, appena terminato il trattamento, con la mimica del viso, sorridendo o
ammiccando, possa far srotolare il fuso
appena formato rendendo inefficace il
trattamento.
Il volume che dura nel tempo è quello
che si osserva appena sfilato l’ago dai
tessuti, poi nei minuti successivi inizia
una reazione infiammatoria dovuta al
trauma dell’ago. Questi volumi un po’
arrossati sono la fisiologica reazione
dei tessuti che scompare in poche ore,
mentre il volume visto appena sfilato
l’ago rimarrà per mesi o anni a seconda
della mimica del soggetto.
Una seconda tecnica di utilizzo del
Needle Shaping, permette di intrecciare
le fibre elastiche del derma ottenendo
dei fili di sospensione dermica con risultati strepitosi e duraturi.
Il Needle Shaping Twist & Wrap é una delle tecniche combinate
per ottenere fili di trazione nel derma realizzati a partire dal derma
stesso sfruttando l’intreccio e l’aggancio delle fini strutture dermiche realizzate grazie al nostro ago d’agopuntura e dalle correnti
potenziate in sinergia.
Con questo impiego professionale del Needle Shaping eviteremo
tutte le manovre che si fanno per inserire i classici fili di sospensione sia riassorbibili sia permanenti con tutte le difficoltà e i rischi
connessi a questi materiali.
Eviteremo di incidere il cuoio capelluto, di inserire la cannula pilota e principalmente di lasciare nel derma corpi estranei riassorbibili e non.
La tecnica del Needle Shaping Twist & Wrap si applica sia per
ottenere un lifting con aumento di volume (tecnica pinch)sia per
liftare la cute in vari distretti.
I risultati ottenuti si mantengono per molto tempo tranne nei casi
di parti soggette a sollecitazioni continue e ripetute.
Per questo i pazienti devono essere educati a evitare quegli atteggiamenti posturali e quelle abitudini che inficerebbero la durata
dei risultati ottenuti.
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primo piano
Mdm Storia di un
successo annunciato
Un Gruppo leader a livello nazionale nei servizi in ambito estetico
e medico-estetico, non solo attraverso apparati elettromedicali e
consulenza diretta e capillare ai propri affiliati, ma anche e soprattutto
per una filosofia aziendale basata sulla formazione continua, vero
cavallo di battaglia dell’Azienda. Molteplici le certificazioni ed i
riconoscimenti dal mondo sanitario, che fanno di MDM Group l’unica
realtà in grado di poter conferire un servizio completo nei propri
_______________
Dottor Massimo delle Grazie
Direttore Generale
MDM Group
mercati di riferimento grazie anche
ad un comitato scientifico (medici e
biologi) ed un comitato ingegneristico
(ingegneri) che studiano accuratamente i prodotti da marchio. Dei
grandi risultati degli ultimi anni e del futuro dell’azienda abbiamo
parlato con l’Amministratore Delegato, Massimo delle Grazie.
di Alessia Addari
Una giovane
azienda che in
pochi anni ha
conquistato
grande
popolarità
nel settore
medicofarmaceutico.
Quali Dottor
delle Grazie le
strategie che hanno portato MDM
ad un successo così immediato?
Non parlerei di strategie quanto di approccio al business. Innanzitutto siamo partiti
dallo sviluppo di competenze e know how,
grazie al nostro comitato scientifico, che ci
ha permesso di offrire da subito tecnologie
all’avanguardia, estremamente efficaci nel
trattamento degli inestetismi corporei e sicure. In aggiunta a questo, ci siamo sempre
riproposti di non fermarci alla mera offerta
di un prodotto, ma di un servizio completo,
finalizzato alla soddisfazione del cliente.
Da questo presupposto per esempio è nata,
all’interno di MDM Group, Training School:
un istituto di formazione del quale ci avvaliamo per offrire costantemente a partner e
operatori, la nostra interfaccia con il cliente, corsi di formazione e di aggiornamento
(tra cui corsi di marketing, comunicazione,
fidelizzazione del cliente, etc..).
volti a
garantire ai clienti l’efficienza dei servizi e
delle prestazioni MDM Group.
“Per il medico e con il paziente” il vostro
motto, secondo il quale siete riusciti ad
ottenere prodotti di buona qualità dall'indiscussa efficacia a costi molto contenuti.
In che settori spazia ad oggi il vostro know
how?
MDM Group è tutt’ora in piena evoluzione:
abbiamo iniziato la nostra attività come
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produttori di tecnologie estetico medicali,
inizialmente dedicati al canale estetico o
a studi medici specializzati, mentre di recente siamo entrati nel canale farmacia
con il percorso di rieducazione alimentare
LIFE COMPLEX. Ad ossi possiamo definirci
promotori del Bellessere. E’ ormai riconosciuta la correlazione tra lo stare bene con
il proprio corpo e lo sviluppo dell’autostima,
nonché l’influenza che uno stato di malessere psicofisico può avere sui rapporti interpersonali. Noi oggi possiamo fornire una
consulenza a 360° e offrire, a chi ne senta
la necessità, gli strumenti per migliorarsi
ed acquisire sicurezza.
L’alimentazione è in assoluto uno dei campi di maggior interesse nel campo medico-estetico, in cui MDM opera attraverso
la commercializzazione di prodotti ad hoc.
Uno di questi è Life Complex, un rivoluzionario programma alimentare addirittura
basato sull’analisi del DNA. Come nasce
questo ritrovato?
Life Complex deriva dagli studi effettuati nel
campo della Nutrigenetica, una nuova disciplina che unisce la Genetica alla Scienza
dell’Alimentazione. L’uso dell’ informazione
genetica è utile come guida nelle scelte alimentari per individuare il tipo di metabolismo. Conoscere come il cibo lavora insieme
all’organismo permette di educare ad una
corretta alimentazione sulla base genetica,
al fine di ottenere e mantenere la bellezza
e l’armonia del proprio corpo, guadagnando
in salute e benessere psicofisico. Da questa
scoperta è nato Life Complex.
In che modo Life Complex è in grado si
agire sul sovrappeso e secondo quali criteri?
LIFE COMPLEX è un programma di rieducazione alimentare elaborato in considera-
zione della peculiarità del metabolismo di
ognuno: effettuando il test del DNA siamo
infatti in grado di individuare quali categorie
di alimenti sono meglio assimilati da ogni
organismo, e di elaborare un regime personalizzato in considerazione di questi. La peculiarità di Life Complex è che prevede, la
prima settimana di ogni mese, l’assunzione
dei pasti iperproteici e ipocalorici contenuti
nel QB Box acquistabile in farmacia; mentre le tre successive settimane di ogni mese
occorre seguire le indicazioni nutrizionali
suggerite dalla dietista Life Complex, studiate in base ai risultati emersi dal test genetico. Inoltre, in questo progetto mettiamo
a disposizione tutta la nostra competenza in
campo estetico. Proponiamo integratori alimentari dimagranti, antiage, e trattamenti
rimodellanti (SPRAY SKIN WEAR SHAPE
by Dermal Institute) e tonificanti (TONE UP
CREAM by B|Beautiful). Il percorso si completa infine con le TECNOLOGIE LIFE COMPLEX di Radiofrequenza e Ossigeno Terapia, da effettuare direttamente in farmacia
o presso un centro estetico convenzionato
con essa. Si tratta di un programma di remise en forme molto strutturato, che segue
il cliente sia dal punto di vista nutrizionale,
sia estetico, offrendo un supporto anche in
termini di trattamenti per perfezionare i risultati raggiunti grazie alla perdita di peso.
Lo scorso anno si è concluso con un trend
assolutamente positivo per il suo gruppo.
Quali gli obiettivi imminenti per i prossimi
mesi del 2013?
Relativamente a Life Complex, al momento
siamo presenti in 86 farmacie, distribuite
su tutto il territorio italiano. Il nostro obiettivo è quello di raggiungere n.300 farmacie
affiliate entro la fine del 2013, e n.1000 farmacie affiliate entro la fine del 2014.
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primo piano
Molti dei lettori di questo articolo avranno già sentito
parlare di chetogenesi e chetosi, senza però, spesso,
ricevere delle definizioni coerenti e precise che spieghino
il significato vero di queste parole e dei meccanismi
biochimici che ci sono alla base. Sono termini che spesso
vengono associati alle diete iperproteiche, generando
confusione, poiché partono da principi sbagliati.
La chetogenesi, tecnicamente, è la via metabolica che porta alla
produzione di corpi chetonici a partire da una molecola, presente
nel nostro organismo, che prende il nome di AcetilCoA. I corpi
chetonici si producono quando la molecola di AcetilCoA viene a
sua volta prodotta dalla beta-ossidazione degli acidi grassi. Così
la molecola di AcetilCoA può entrare nel cosiddetto Ciclo di Krebs
e consentire alla cellula di produrre energia, a lei essenziale
per svolgere tutte le sue funzioni. In pratica, la chetogenesi,
consente di bruciare grassi a scopo energetico, che è il principale
fine di tutte le cellule del nostro
corpo, per rimanere in vita.
Dunque, la chetosi è legata
specificatamente al
metabolismo dei grassi
e, non delle proteine.
Per attuare una dieta
chetogenica non occorre
che ci siano tantissime
proteine, ma servono
invece tanti grassi
(quelli del tessuto
adiposo di un soggetto
obeso) e soprattutto
pochissimi carboidrati.
Dal metabolismo
proteico, infatti,
possiamo ricavare
energia dalla
gluconeogenesi,
cioè quel
meccanismo
che permette
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wellness
di produrre glucosio a partire da precursori non saccaridici
come il piruvato, il lattato, il glicerolo e, per l’appunto, gli
amminoacidi di derivazione proteica. Il glucosio è così disponibile
per quelle cellule che non sono in grado di utilizzare i corpi
chetonici come fonte di energia (ad es. i globuli rossi).
Perciò, queste diete sono veramente così pericolose come molti
affermano? Oppure, tutto sommato, hanno una logica metabolica
che le rende interessanti e, perlomeno, gestibili nella fase
più delicata di un alimentazione volta al dimagrimento?
è utile ricordare che, in tale filosofia alimentare, la scelta
di zero carboidrati è da associare solo al primo periodo (da
un minimo di 10 giorni ad un massimo di 21 giorni) perché
poi subentra un graduale reinserimento di questi ultimi.
Infatti, piuttosto che parlare di dieta, è più corretto
riferirsi ad un insieme di metodi, che sono dei trattamenti
alimentari, poiché sono pensati per essere intrapresi
e poi abbandonati, ripetibili come dei cicli di cura.
La sicurezza dei tre metodi di LIPOSUZIONE ALIMENTARE è,
pertanto, assicurata da processi biochimici ben conosciuti,
regolati da fattori ormonali (prevalentemente l’insulina) e
mantenuti per breve tempo.
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primo
S
asme piano
28° Aggiornamento Di Dermocosmetologia Medica E Chirurgica
Un workshop completamente dedicato
all’Aggiornamento di Cosmetologia
Medica e Chirurgica quello del SASME,
il cui programma evidenzia interessanti
novità che spaziano dalla riabilitazione
cardiovascolare alla tricologia, dalla
cosmetologia pediatrica alla nutrizione.
Ne abbiamo parlato con il Professor Florindo
Lanzaro, Responsabile Scientifico dell’evento
Professor Lanzaro quale ad oggi il panorama della cosmetologia
e quali gli ultimi traguardi raggiunti?
Partita nei primi anni Ottanta in Abruzzo con gli INCONTRI di MEDICINA ESTETICA presso l’Ospedale G. Bernabeo di Ortona, l’iniziativa che presentiamo si è avvalsa dei contributi scientifici di un omogeneo gruppo di clinici, docenti e ricercatori che nei circa trent’anni
trascorsi ha mantenuto una serie di appuntamenti ed una fitta rete
di collaborazioni nell’ambito del benessere individuale e collettivo,
della salute nonché del ripristino e della correzione
di malformazioni o patologie cutanee. Le branche
specialistiche più direttamente coinvolte sono da
sempre la dermatologia, la medicina termale, la
chirurgia plastica, la flebolinfologia, la riabilitazione, la medicina legale, la medicina interna per
gli aspetti nutrizionali-dismetabolici, la geriatria.
Coagulatosi nel progetto internazionale SASME
dopo le esperienze dei Corsi annuali con le Università “G. d’Annunzio” di Pescara/Chieti, l’Ateneo Aquilano e la Società Italiana di Medicina
Estetica, ha avuto nel Master di MEDICINA
TERMALE AD INDIRIZZO ESTETICO il suo primo compiuto ciclo universitario, che si intende ora allargare al mondo medico tramite un
corso di approfondimento sulla Dermocosmetologia Medica, Chirurgica e Riabilitativa che conferirà 60 CFU agli iscritti.
La dermocosmetologia costituisce un settore della scienza medica in continua evoluzione per la molteplicità delle soluzioni
che di volta in volta vengono proposte al
trattamento degli inestetismi e di alcune affezioni cutanee.
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Importanti argomenti accompagnati da un rilevante parterre di
relatori. Ci aggiorni riguardo il focus di novità emerse in ambito
del workshop.
L’evento dello scorso 12 – 13 giugno presso La Maison des Arts
in Pescara ha illustrato quadri clinici di importanti affezioni come
la psoriasi, le lesioni pigmentarie, la dermatite atopica, le microangiopatie, il linfedema nonché le relative soluzioni diagnostiche e
terapeutiche.
Ha interessato, oltre i cultori delle materie specialistiche di confine,
i medici-chirurghi tutti per l’implementazione dei percorsi volti al
recupero delle avversità dell’apparato tegumentario.
Paradigmatico a questo fine è la caduta dei capelli che da sempre
affligge una percentuale rilevante della popolazione maschile e non
solo. La Tricologia, scienza che studia i fenomeni della fisiologia e
della patologia del capello (e del pelo), negli ultimi anni supportata
da tecniche di indagine specifiche come tricoscopia e microscopia e
da un armamentario terapeutico più completo ed efficace, ha cambiato le non brillanti prospettive del passato. E’ stata in tal modo offerta al medico ed al dermatologo la giusta risposta per le patologie
dei capelli e del cuoio capelluto che, pur non determinando sofferenza fisica, sono fonte di disagio per il paziente. Importantissime
sono state poi le sedute sulla riabilitazione vascolare, sui relativi
protocolli EBM, sulla fotoprotezione pediatrica, sui peelings, sugli
aspetti nutrizionali dell’invecchiamento cutaneo, sulle smagliature,
la biodermogenesi, sui trattamenti laser e fototerapici.
_________________
Per il futuro sono previste sinergie con analoghi progetti di Università, Società ed Associazioni scientifiche allo scopo di offrire alle
Aziende del settore cosmetico, farmaceutico e di strumentazioni
possibilità di collaborazioni educazionali.
Peeling combinati e sequenziali
Florindo Lanzaro
Indicazioni al peeling sono generalmente: Crono e foto
invecchiamento, ringiovanimento pelli sensibili; melasma e
iper-pigmentazioni (post infiammatorie, macchie senili ecc.);
rosacea teleangectasica, trattamento pre/post laser - non
ablativo, in abbinamento a trattamenti biorivitalizzanti/fillers.
Si basano spesso sul concetto di utilizzare basse concentrazioni
dei caustici impiegati, per una maggiore permanenza nei tessuti
potenziando gli effetti batteriostatici (dell’acido mandelico
nell’acne, ad esempio) con una minore aggressività degli altri
acidi carrier. L’acido mandelico infatti permette di raggiungere
una buona capacità esfoliante, utile nei danni cutanei da
invecchiamento, ottenendo buoni risultati a livello di riparazione
e riattivazione cutanea, senza procurare né bruciore, né dolore
né eritemi. Non è fotosensibilizzante ed è quindi applicabile
durante tutto l’anno, comprese primavera ed estate.
L’acido lattobionico rappresenta l’ultima generazione degli
alfa-idrossiacidi derivati dall’acido glicolico ed è costituito
dall’acido gluconico, presente nelle cellule e da uno
zucchero, il galattosio, componente naturale dei GAG
che costituiscono la sostanza fondamentale del derma.
Possiede un forte potere igroscopico, quindi è altamente
idratante rendendo la pelle turgida e compatta.
Ha notevole attivita’ riparativa, propria del galattosio
nella sintesi e aggregazione del collagene e, contenendo
al suo interno una molecola di poli-idrossiacido,
favorisce l’esfoliazione e il rinnovamento cellulare,
modulando il processo di cheratinizzazione.
Tai i fattori che alterano la permeabilità endoteliale,
soprattutto sul versante venulare–venoso, si ha per
diapedesi eritrocitaria la deposizione di ferro nel derma, e
spesso anche nell’ipoderma, sottoforma di emosiderina.
Il Ferro (Fe +++) induce uno stress ossidativo e nitroossidativo
evidente, ed una risposta melanocitica con iperpigmentazione
dell’epidermide. Anche lo stravaso ematico indotto da terapie
come la sclerosi clinica, il laser, la dermoabrasione possono
condurre ad iperpigmentazione e fibrosi cutanea. La possibilità
di ritardare l’accumulo progressivo del ferro emosiderinico
a livello cutaneo mediante peeling è quindi un presidio
utile a prevenire sia l’iperpigmentazione che la fibrosi.
Per queste indicazioni, si può ricorrere a formulazioni
a base di Acido tioglicolico, che è un chelante
solubilizzante dell’emosiderina o di Acido azelaico.
Infine, a proposito di peeling superficiali nel trattamento
delle ipercromie, dell’acne lieve o papulopustolosa, del
fotoaging va ricordata l’antica soluzione alcoolica di
Kligman a base di ac. Salicilico al 25% e le numerose altre
veicolazioni di questo acido, ritornato prepotentemente
all’attenzione della dermocosmetologia.
Le controindicazioni sono costituite come sempre dalle
patologie connettivali, dalla tendenza alla formazione di
lesioni viziate ipertrofiche o cheloidee, da infezioni in atto
di ogni genere sia virali che micotiche o batteriche.
Sindrome metabolica e psoriasi
Maria Teresa Guagnano
Alterazioni metaboliche multiple e disordini emodinamici
(ridotta tolleranza glucidica o diabete tipo 2, resistenza
insulinica, alterazioni del metabolismo lipidico, ipertensione
arteriosa) sono stati raggruppati in un’unica sindrome
denominata sindrome metabolica. Minimo comune
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asme piano
primo
28° Aggiornamento Di Dermocosmetologia Medica E Chirurgica
denominatore sembrerebbe essere un’aumentata produzione
di insulina con conseguente iperinsulinemia ed insulinoresistenza. La sindrome metabolica riconosce una patologia
multifattoriale: 1) Fattori genetici (in gran parte ignorati);
2) Fattori ambientali: bilancio energetico positivo
per sedentarietà e abbondanza di cibi grassi; 3)
Fattore età; 4) Fattore sesso; 5)Fattore etnico.
Alla base di tutti i fattori favorenti i vari dismetabolismi
sembra esserci anche un aumentato stress ossidativo,
dovuto ad un’iperproduzione di radicali liberi, molecole
altamente instabili e reattive. I radicali liberi, attraverso
la perossidazione degli acidi grassi polinsaturi, provocano
una ridotta fluidità di membrana e quindi, in ultima analisi,
favoriscono tuti i processi di invecchiamento cellulare.
La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica, ricorrente
e debilitante che colpisce la cute, il cuoio capelluto e le
articolazioni. L’esatta patogenesi della psoriasi è ancora in
parte sconosciuta; ciò nonostante, evidenze fisiopatologiche
suggeriscono che una iperproduzione di citochine proinfiammatorie sia alla base della malattia. Le molecole
principalmente responsabili dell’induzione di uno stato di
insulino- resistenza sono il Tumor Necrosis Factor-Alpha
(TNF-) e l’interleuchina 6(IL-6). La prevalenza della sindrome
metabolica è maggiore nei pazienti psoriasici rispetto alla
popolazione generale. In particolare, da studi epidemiologici,
si evince che l’associazione fra sindrome metabolica e
psoriasi sembra essere più pronunciata nei pazienti: di sesso
maschile;con età superiore ai 50 anni; con Body Mass Index
> 25; con malattia di grado moderato-grave; con malattia di
lungo corso; con esordio della malattia in età giovanile.
Psoriasi ed artropatia
visti dal dermatologo
Concetto Paolo Agnusdei
Nella relazione saranno discusse le più importanti modalità
di approccio al paziente psoriasico che presenti un
sospetto coinvolgimento artropatico, soprattutto quelle di
comprovata utilità nell’aiutare il dermatologo ad elaborare
questa diagnosi in un contesto routinario quotidiano.
Dopo una breve disamina dei caratteri distintivi basilari
delle artriti, si passerà a discutere delle forme più
importanti e della loro diagnosi differenziale, fornendo
, in sequenza , quadri sinottici inerenti la patogenesi,
l’instaurazione e la progressione del danno articolare.
È noto , infatti , quanto sia importante , attuale e
necessario, per un approccio integrato e completo al
paziente, la diagnosi precoce di artrite psoriasica.
Infatti, solo migliorando la capacità diagnostica del
dermatologo nei confronti di questa patologia si potrà, nei
tempi brevi, recuperare un gap storico che ha provocato
sicuramente, in passato, la migrazione di pazienti
verso altre figure e competenze professionali.
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Tutto ciò nel più ampio rispetto della corretta e necessaria
collaborazione ed interdisciplinarità che caratterizzano un
approccio adeguato, efficace e responsabile al paziente
psoriasico affetto da comorbilità funzionali e fisiche
importanti e psicologicamente molto impattanti.
Introduzione e novità in tricologia
Andrea Marliani
Dapprima ci chiediamo quale è il perché dell’interesse umano
per i capelli e perché il medico deve interessarsi i capelli.
Il ciclo del capello è necessario per impedire che i capelli
ed i peli crescano indefinitamente. Cioè per impedire che un
individuo di 50 anni abbia i capelli lunghi 6 - 7 metri.
In natura il taglio dei capelli non è previsto.
La durata della fase anagen del capello è
controllata dalla disponibilità di energia.
Per mantenere l’anagen e le sintesi
proteiche il follicolo ha bisogno
di energia sotto forma di ATP
questa energia è fornita dal
metabolismo del glucosio:
con la glicolisi e con la via
alternativa (shunt) degli
esosomonofostati
che poi continuano
nel ciclo di
Krebs. Nella glicolisi si ha produzione di ATP nella via (shunt)
degli esosomonofostati si produce NADPH. Il metabolismo del
glucosio ha un interruttore: l’enzima adenilciclasi. Bloccando
l’adenilciclasi si ferma la glicolisi, si ferma la via degli
esosomonofosfati ed il ciclo di Kebs. Fermare il metabolismo
del glucosio è chiudere l’energia e spengere l’anagen.
Il ciclo è controllato da ormoni steroidi sessuali. ma
non da ormoni circolati, piuttosto da ormoni prodotti
in loco dal follicolo stesso. Il diidrotestosterone riduce
l’attività della adenilciclasi. L’estrone incrementa
l’attività della adenilciclasi. Il follicolo in anagen “cerca”
fisiologicamente di arrivare al catagen (e poi al telogen).
Perché il follicolo arrivi al catagen (e poi al telogen) è necessaria
la 5 alfa riduzione. La 5 alfa riduzione consuma NADPH (prodotto
nella via degli esosomonofosfati), cioè è NADPH dipendente.
Il NADPH per la 5 alfa riduttasi (cioè per trasformare il
testosterone in diidrotestosterone) si produce nella via degli
esosomonofosfati. Dalla fine dell’anagen la glicolisi è bloccata e
lo shunt esosomonofosfatico è bloccato. Dalla fine dell’anagen
il NADPH non è più prodotto, la 5 alfa reduttasi è bloccata e
tutte le vie metaboliche sono deviate verso l’aromatizzazione.
L’estrone abbondantemente prodotto dopo la fine dell’anagen
attiva l’adenilciclasi, la glicolisi riparte ed il ciclo riparte.
Perchè l’anagen della donna è più lungo di quello del
maschio? Nel maschio la via metabolica più facile è quella
che da testosterone porta a diidrotestosterone. Nella
donna la via metabolica più facile porta ad estrone. Così
l’anagen del maschio dura 3 anni e quello della donna 6
anni. Nel maschio l’anagen è breve ed il ciclo è veloce,
nella donna l’anagen è lungo ed il ciclo è lento.
Ma anagen più corto significa ciclo più veloce, non
significa involuzione del follicolo né miniaturizzazione del
capello. Anagen più corto non significa calvizie. E’ ormai
comunemente accettato che l’alopecia androgenetica
maschile sia associata ad un incremento dell’attività
della 5-alfa riduttasi che porta, su base genetica, ad un
incremento locale della produzione di diidrotestosterone.
Quando è carente la produzione di estrone
per un difetto di aromatasi si ha invece
una “ipotrichia” a capelli sottili che noi
chiamiamo “estrone carenziale”
Dal’inizio dell’anagen il capello metabolizza
attivamente estrone ed idrocortisone.
L’estrone incrementa l’attività
della adenilciclasi
mantenendo così le mitosi
della matrice, la durata
dell’anagen ed attiva
le cellule staminali
dalla fine del
catagen all’inizio
dell’anagen
stesso.
L’idrocortisone
permette
l’utilizzo del glicogeno e del glucosio.
Si può così teorizzare una alopecia
androgenetica vera, frequente nel
maschio e rara nella donna, da
conversione del testosterone
in diidrotestosterone ed una
alopecia carenziale da deficit di
azione dell’estrone, frequente
nella donna e più rara ma
possibile anche nel maschio.
Peculiarità
cosmetiche in
dermatologia
pediatrica
Leonardo Celleno - Teresa Sisto
L’offerta di prodotti detergenti, idratanti, protettivi
e di complemento terapeutico per la cura della cute è
aumentata enormemente e oggi dermatologi e pediatri hanno
a disposizione centinaia di cosmetici: orientarsi correttamente
nella scelta di uno rispetto all’altro non è così semplice. I
cosmetici sono “preparati destinati a essere applicati sulla
superficie esterna del corpo o sui denti o sulle mucose della
bocca, allo scopo, esclusivo o prevalente, di pulirli, profumarli,
proteggerli e mantenerli in buono stato, modificarne l’aspetto,
correggere gli odori corporei. I prodotti cosmetici non hanno
finalità terapeutica e non possono vantare attività terapeutiche”.
I cosmetici, nel bambino sano, hanno un ruolo importante per
l’igiene corporea, l’idratazione cutanea e la fotoprotezione,
mentre nel bambino con patologie dermatologiche sono di utile
ausilio per attenuare la dermopatia o mascherarla in attesa di
un trattamento non ancora effettuabile, come nel caso della
laserterapia. Ad esempio l’uso costante degli emollienti nella
dermatite atopica si è dimostrato capace non solo di ridurre la
quantità di antinfiammatori necessaria a controllare la malattia
ma anche di prevenire, almeno in parte, le manifestazioni
infiammatorie. Data l’evoluzione della pediatria moderna e le
possibili richieste da parte dei genitori, bisogna essere in grado
di fornire chiarimenti e consigli sui cosmetici più adatti alle
caratteristiche cutanee dei pazienti più piccoli. Bisogna infatti
sapere cosa succede quando si prescrivono prodotti per la
detersione cutanea in pediatria, il meccanismo d’azione dei vari
detergenti solidi e liquidi, naturali e sintetici, ma anche ciò che
significa consigliare a una mamma un emolliente funzionale
, un protettore solare, o uno shampoo per bambini. E, vista
la crescente precocità dei piccoli di oggi, anche quali sono i
rischi che si corrono con i prodotti per make-up o profumi!
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Nutrizione e invecchiamento
cellulare
M. Alessandra Gammone
Lo stress ossidativo risulta implicato oltre all’invecchiamento,
in molteplici situazioni patologiche age-related, quali ad
esempio i disordini metabolici, l’aterosclerosi, i tumori e le
patologie neurodegenerative, verosimilmente causate da un
tenue grado di flogosi indotto dai radicali liberi, con aumento
delle citochine pro infiammatorie (IL-1, IL-6 e TNF-alfa,
codificati da geni attivati dal fattore trascrizionale NF-kB). È
noto che l’invecchiamento è un complesso fenomeno biologico
derivante dall’interazione tra fattori genetici ed ambientali.
è un fenomeno plastico e, diversamente dalla longevità, non
è rigidamente geneticamente determinato bensì riconducibile
proprio agli aumentati livelli di tali radicali liberi (Harman et
al.1956) ed alla presenza ed efficacia di sistemi di riparazione ed
antiossidanti. Pur non essendo in sé una patologia, esso rende
dunque l’organismo vulnerabile a molte malattie. Gli antiossidanti
sono sostanze in grado di detossificare i radicali liberi in acqua ed
ossigeno contrastando la perossidazione lipidica, prevenendo il
danno cellulare. Indipendentemente dal meccanismo causale che
determina la formazione dei radicali liberi, le nostre cellule hanno
sviluppato dei sistemi di difesa in grado di ripristinare l’omeostasi
cellulare, pertanto essenziali per la sopravvivenza della cellula.
Alcuni di questi sono endogeni (Glutatione o GSH,
Superossido dismutasi o SOD, Coenzima q10 o ubichinone
o vitamina Q, Eme-ossigenasi-1), altri sono rappresentati
da antiossidanti introdotti nell’organismo con la dieta.
Molti cibi, soprattutto quelli di origine vegetale, contengono
centinaia di sostanze con attività antiossidante più o meno
marcata, in grado di neutralizzare i radicali liberi e proteggere
l’organismo dalla loro azione negativa. Esistono i cosiddetti
“chain breakers”, sostanze in grado di interrompere
l’evoluzione della reazione a catena radicalica (alfa-tocoferolo
o vitamina E, acido ascorbico o vitamina C, carotenoidi);
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i cosiddetti “scavengers”, sostanze in grado di inattivare
direttamente i ROS (come ad esempio il coenzima Q , che
tuttavia agisce anche “rigenerando” la vitamina E ossidata
rendendola così nuovamente attiva come “chain breaker”).
Accanto a ciò è opportuno ricordare che altri agenti antiossidanti
sono i cosiddetti “flavonoidi”, polifenoli ampiamente
presenti nei vegetali. Le difese antiossidanti contro lo stress
ossidativo includono dunque varie categorie di alimenti: frutta
e verdura (principali fonti di vitamine), spezie (contenenti
polifenoli) e pesce (principale fonte di Omega 3).
L’ adeguata assunzione di antiossidanti risulta in un minor
danno ossidativo perché sussiste una più efficiente riparazione
del DNA, un miglior accoppiamento della respirazione
mitocondriale, un’ aumento delle difese endogene. A tal
proposito, il mondo marino rappresenta una riserva in gran
parte inutilizzata di ingredienti bioattivi, ed esiste la possibilità
di sfruttamento di questi composti bioattivi come ingredienti
alimentari funzionali. Sostanze come omega tre, carotenoidi
marini e peptidi d’origine algale forniscono una miriade di
benefici per la salute, attività antitumorali e anti-infiammatorie,
compresa la riduzione delle malattie cardiovascolari. Nuovi
composti marini bioattivi, in particolare i carotenoidi marini
Astaxantina e Fucoxantina, hanno recentemente guadagnato
l’attenzione, in quanto potrebbero essere utili nella lotta
contro le malattie infiammatorie croniche degenerative.
Essi hanno mostrato una forte attività antiossidante e scavenging
dei radicali liberi. L’astaxantina, che è il principale pigmento
presente nelle alghe (l’alga Haematococcus pluvialis sembra
accumulare la maggior quantità di astaxantina in natura) e negli
animali acquatici (salmone, gamberetti, aragoste e uova di pesce),
contiene due ulteriori gruppi ossigenati su ogni struttura ad
anello rispetto ad altri carotenoidi, con conseguente più potente
attività antiossidante. Le proprietà antiossidanti di tali composti
sono state dimostrate in diversi studi: in alcuni casi, è emersa
un’attività scavenging ancora più forte di vitamina E-carotene.
Inoltre, essi proteggono dagli effetti dei raggi UV e promuove
la risposta immunitaria a livello di fegato, rene, cuore, occhi e
articolazioni. Promuovono la salute della prostata, proteggono
fosfolipidi di membrana e altri lipidi dalla perossidazione,
determinano cambiamenti nella risposta infiammatoria.
Studi clinici hanno dimostrato una riduzione dei marcatori di
rischio cardiovascolare di stress ossidativo e infiammazione.
Grazie a queste proprietà antiossidanti e di conservazione della
membrana, i carotenoidi marini hanno un potenziale notevole
nella prevenzione e nel trattamento di vari disturbi infiammatori
cronici, quali tumori, artrite, sindrome metabolica, diabete,
nefropatia diabetica, disturbi epatici e gastrointestinali e
neurodegenerativi, e potrebbero fornire benefici non solo per il
sistema cardiovascolare, ma anche
in altre malattie infiammatorie.
Pertanto, il consumo giornaliero
di essi potrebbe rivelarsi una
strategia pratica e utile nella
gestione della salute umana.
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ph: Emanuela Gresolindo
ph: Daniele Francavillese
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IRONMAN
70.3 ITALY
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ph: Danie
ph: D
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ph: E
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l’epilogo di un
grande evento
sportivo
Tutto molto bello. Parlare di perfezione sarebbe esagerato, ma
bello sì, questa è la dimensione giusta per definire IRONMAN 70.3
ITALY a Pescara, terza edizione consecutiva.
Tre anni fa, quando è partita questa fantastica avventura, pochi
ne conoscevano il potenziale in termini di ritorno sul territorio.
Oggi si può con più sicurezza affermare che IRONMAN è l’evento, non solo tra quelli sportivi, più grande nella nostra regione.
Più grande per numero di atleti partecipanti, per numero di accompagnatori, per numero di stanze di albergo occupate nel
raggio di 20 km, per numero di nazioni del mondo presenti.
Ne beneficia economicamente l’intero territorio coinvolto. Ne beneficia l’immagine della nostra regione.
È uno spot pubblicitario a livello mondiale con costi molto contenuti per le casse pubbliche.
In gara le cose sono andate bene, sia dal punto di vista sportivo
sia da quello organizzativo, senza contare lo splendido pubblico
(circa 38.000 spettatori) che ha accompagnato i 1.562 atleti provenienti da 53 paesi del mondo, dal primo all’ultimo
metro del triathlon.
Quando vuole, Pescara sa essere imbattibile, se ne sono accorti
anche i vertici del circuito mondiale del triathlon IRONMAN, presenti in città proprio per visionare che tutto procedesse al top.
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E in effetti sono rimasti piacevolmente colpiti da una città che, forse, non è così conosciuta nel globo come potrebbe, ma che anche
grazie a IRONMAN 70.3 ITALY potrebbe scalare le classifiche di
gradimento.
Il traffico? I divieti? I parcheggi? Certo, qualche disagio c’è stato e ci sarà, ma vogliamo mettere sul piatto della bilancia questi
aspetti contro i vantaggi/benefici che un evento del genere porta
ogni anno?
Questione di cultura: l’impressione è che ora Pescara abbia accettato in toto gli aspetti positivi (tanti) e quelli negativi (pochi) di
IRONMAN 70.3.
La gara, poi, è stata appassionante, bella da seguire anche per chi
non era esperto di sport di endurance e di triathlon in particolare.
Wecan Sport Events ha già annunciato che anche nel 2014 la tappa
italiana di IRONMAN 70.3 tornerà nella città di Pescara, a conferma dell’amore che ormai si è cementificato tra l’intero Abruzzo e il
coloratissimo mondo del triathlon.
Sport di alto livello, contorno di pubblico indescrivibile, si può ragionevolmente affermare che Pescara per qualche giorno è stata
l’ombelico del mondo del triathlon e non solo.
Tutte le novità di
Sana 2013
che festeggia i suoi primi 25 anni di attività
Sono venticinque le candeline sulla “torta di
compleanno” spente quest’anno da SANA
2013, il Salone Internazionale del Biologico e del Naturale, l’unica manifestazione
fieristica nel nostro paese dedicata esclusivamente al biologico certificato, che si è
tenuta a Bologna dal 7 al 10 settembre.
“Costruire un rapporto forte tra Sana e
l’EXPO 2015”. Questo l’impegno lanciato
da Maurizio Martina, sottosegretario alle
Politiche agricole con la delega all’Expo
milanese, in apertura della 25ma edizione
del Salone Internazionale del Biologico e
del Naturale. La manifestazione alla Fiera
di Bologna è stata contrassegnata dalla
presenza di Vandana Shiva, scienziata ed
ecologista indiana, capofila di nuovi modi
di produrre e consumare in un rapporto
di rispetto con la natura e l’ambiente.
“Il nostro obiettivo – ha detto il presidente
di BolognaFiere, Duccio Campagnoli – è
essere il vettore che porterà il biologico
nel cuore dell’EXPO 2015, che ha un tema
importante: “Feeding the planet: energy
for life” a cui l’industria del Biologico può
contribuire in modo importante. Siamo
convinti che da qui al 2015 potremo essere
con SANA e con altre nostre manifestazioni come EIMA, il grande Salone delle
Macchine agricole, e in collaborazione
con le associazioni di categoria, la piattaforma per la promozione di quanto l’Italia dovrà dire al mondo nel campo della
eco-agricoltura e della crescita ulteriore
del comparto come una delle parti più
interessanti di una nuova economia”.
E Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio: “Insieme a BolognaFiere parte il percorso affinché SANA, che già rappresenta e
promuove le eccellenze del biologico italiano, diventi anche la piattaforma per portare
all’EXPO 2015 le esperienze internazionali
del bio”. “Siamo a un anno e mezzo dal
grande appuntamento dell’EXPO 2015 che
non sarà una semplice fiera – ha risposto
il sottosegretario Martina – Abbiamo per le
mani la più importante piattaforma di discussione globale attorno ai temi del nuovo
modello di sviluppo da qui ai prossimi 30
anni. Il biologico è una chiave
di volta del settore e quindi
dell’Expo. Abbiamo la necessità
di costruire un rapporto forte
tra Sana e l’EXPO 2015, ovvero
tra quello che voi avete fatto qui
per 25 anni e quello che si farà
a Milano, dove sorgerà anche un
parco della biodiversità. Sul grande tema della sfida alimentare e
dello sviluppo sostenibile l’Italia
ha da dire delle cose. EXPO 2015 è
anche uno dei pochi grandi appuntamenti europei che l’Europa ha in
casa propria con cui può dimostrare
che un’altra Europa è possibile. La
sfida della partecipazione all’EXPO
con i 132 Paesi aderenti è stata vinta. Adesso bisogna vincere quella
per farne una grande piattaforma di
discussione a cui tramite Sana e l’impegno di BolognaFiere l’agricoltura
biologica italiana può dare tanto”.
Cerimonia di apertura,
madrine di eccezione,
Vandana Shiva e
Serena Dandini
“è una grande opportunità per Italia e
l’Europa, – ha commentato Paolo De
Castro, presidente della Commissione
Agricoltura del Parlamento europeo
– con il cambiamento delle diete alimentari e l’aumento della disponibilità
di risorse economiche e dei consumatori,
che comportano maggiori consumi di
acqua e di carne. La sostenibilità è un
obbligo. A Milano abbiamo la possibilità di
avere tutto il mondo che si interroga sui
grandi temi dello spreco e dell’alimentazione sana contro gli squilibri alimentari”.
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Profilo - plastica
Le giuste proporzioni di un viso in armonia
è tra le tecniche di chirurgia estetica combinata più richieste, il cui obiettivo è di correggere i punti-chiave del profilo (naso, bocca e mento), mettendoli armoniosamente in relazione tra loro.
Che requisiti dovrebbe avere un bel viso?
La regolarità dei lineamenti non è in realtà una risposta completa. Quel
che più conta é invece la giusta proporzione ed armonia tra i tre piani
che lo compongono: fronte-occhi, naso-guance, bocca-mento. Dunque
l’obiettivo della profiloplastica - spiega il Professor Marco Gasparotti,
Docente di Chirurgia Estetica in alcune delle più prestigiose Università
italiane- non é solo quello di renadere esteticamente più gradevole il
complesso naso-bocca-mento, ma soprattutto di dare al profilo un aspetto
naturale che tenga conto di diversi fattori come le caratteristiche del viso,
il sesso, l’età e anche la personalità del paziente”. L’intervento viene
realizzato oggi con procedure che consentono tempi chirurgici minimi,
il ritorno a casa in giornata ed un ritorno al sociale entro pochi giorni.
Tra gli interventi di profiloplastica più frequenti c’è la mentoplastica,
che corregge la sproporzione in eccesso o in difetto del mento. Il
prognatismo, ovvero la mandibola inferiore sporgente, o la condizione
contraria del mento sfuggente, vengono risolti praticando
un’incisione a livello della mucosa interna del labbro
inferiore attraverso la quale procedere alla riduzione
ossea o all’inserimento di una protesi.
Altro intervento riguarda il rimodellamento
delle labbra: se sono troppo carnose si
ricorre alla cheiloplastica; se sono
invece troppo sottili e si desidera
aumentarne lo spessore, si
provvede ad infiltrazioni di
fillers biocompatibili
e riassorbibili.
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L’intervento di correzione del profilo più richiesto resta comunque la rinoplastica, oggi
realizzata senza rivoluzionare troppo la struttura del naso. “Si interviene solo sulle
irregolarità, riportando se necessario le giuste proporzioni”, sostiene il Professor
Gasparotti “il risultato estetico non dà l’idea di artificiosità come avveniva un tempo: al
contrario il profilo acquista un’immagine di naturalità e di complessiva armonia”.
i risultati
La correzione combinata del profilo ha un’elevata resa estetica sotto tutti i punti di
vista. Intervendo a livello delle mucose interne, l’intervento di profiloplastica non dà
luogo a cicatrici visibili. è tuttavia molto importante una attenta valutazione preoperatoria, insieme al paziente ,del risultato che si desidera ottenere, al fine di
‘rimodellare’il volto in un profilo armonico, senza però “stravolgere” in alcun modo alcune
caratteristiche che sono spesso anche legate alla personalità di chi si rivolge a noi.
l’intervento chirurgico
A seconda dei casi l’intervento si esegue in day hospital o con un giorno di
degenza in Clinica. Si interviene in anestesia locale con sedazione profonda,
per un maggiore comfort del paziente, oppure in anestesia generale. Se la nostra (od il nostro, vista la notevole percentuale di pazienti di sesso maschile
che si rivolgono a noi per questo tipo di intervento), paziente desidera rimodellare
l’intero profilo del viso (naso, bocca e mento), si comincia in questo caso con il
rimodellamento del naso, realizzato dall’interno delle narici attraverso delle piccoli
incisioni. Viene quindi adeguatamente modificata la cartilagine alare e triangolare
e l’osso proprio del naso. L’intervento di rinoplastica termina con l’applicazione
di alcuni punti di sutura e la collocazione di tamponi nasali (da rimuoversi dopo
48-72 ore ore) e di un piccolo gesso da tenere per circa una settimana.
Si procede dunque alla correzione del mento, correggendone la sproporzione in
eccesso o in difetto. Anche in questo caso si interviene all’interno della mucosa, a
livello endo-orale (all’interno della bocca), praticando una minuscola incisione.
A questo punto due sono le vie da percorrere: aumentare il volume del mento (attraverso
l’inserimento di una protesi in silicone), o diminuirlo con la riduzione ossea. Le
medicazioni dopo l’intervento di mentoplastica sono minime: alcuni minuscoli punti
di sutura, ed una fasciatura compressiva da portare per qualche qualche giorno. Al fine di un rimodellamento ottimale del profilo, viene preso infine
in considerazione lo spessore delle labbra. Se sono troppo sottili
o asimmetriche, si provvede ad ottenerne le dimensioni ideali
praticando delle micro-infiltrazioni con fillers riassorbibili.
Professor Marco Gasparotti
Docente di Chirurgia Estetica
Università di Siena
Clinica Ars Medica
- Roma
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SIDeMaST
88° Congresso della Società Italiana di dermatologia medica, chirurgica,
estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse
Svoltosi nella prestigiosa cornice del Palazzo del Casinò del Lido di Venezia, l’88° Congresso
Nazionale della SIDeMaST si è articolato in un ricco programma di lavori, tra corsi teoricopratici, meeting pre-congressuali e simposi.
Molti i temi specifici approfonditi nel corso dei quattro giorni dell’evento, alcuni di essi molto interessanti per la loro
attualità come gli aspetti nutrizionali in dermatologia e i progressi della terapia medica delle più frequenti neoplasie cutanee come cheratosi solari, carcinoma basocellulare e melanoma. Altri hanno riguardato patologie di
grande rilevanza clinica ed epidemiologica come l’apparentemente semplice gestione clinica del paziente psoriasico
paucisintomatico o quella del paziente con artropatia psoriasica.
Di particolare significato, inoltre, la tavola rotonda sulle prospettive future dell’insegnamento e dell’organizzazione
assistenziale nella disciplina in questione, soprattutto in considerazione dell’attuale situazione economica e organizzativa dell’Università e del Sistema Sanitario Nazionale in Italia.
Il coronamento dell’intero programma, poi, un tema di grande richiamo con la tradizionale sessione “Cosa c’è di nuovo” nei diversi ambiti ultraspecialistici della ricerca e degli aspetti clinico-terapeutici in Dermatologia, accompagnata
dalla consueta premiazione dei lavori più significativi.
I disturbi del comportamento alimentare e il dermatologo
Renata Strumia
Dermatologa, Ferrara
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) comprendono l’anoressia nervosa (AN),
la bulimia nervosa (BN) e i DCA non altrimenti specificati. Sono patologie psichiatriche con gravi complicazioni mediche. I principali fattori di rischio per
l’insorgenza di AN e BN comprendono una predisposizione familiare e
peculiari caratteristiche di personalità fra cui l’insoddisfazione per
l’aspetto fisico e un incontrollabile desiderio di essere magro. Le manifestazioni cutanee sono la conseguenza del
digiuno, del vomito, dell’abuso di farmaci come lassativi
e diuretici assunti per ridurre il peso e della comorbilità psichiatrica. Comprendono xerosi, lanugo-like body
hair, telogen effluvium, carotenodermia, acne, iperpigmentazione, dermatite seborroica, acrocianosi,
perniosi, petecchie, livedo reticularis, intertrigo
interdigitale, paronichia, striae distensae.
Il segno più caratteristico del vomito autoindotto è il segno di Russell (callosità del dorso
delle mani). I sintomi da uso-abuso di lassativi
e diuretici comprendono eventuali reazioni avverse. I sintomi legati alla patologia psichiatrica
concomitante sono rappresentati da artefatti conseguenti a lesioni autoinflitte. Il ruolo del dermatologo in questo campo consiste nel sospettare precocemente la presenza di un disturbo alimentare in pazienti
che tendono a nascondere la loro patologia.
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Le vitamine in dermatologia
Paolo Gisondi
Dipartimento di Medicina, Sezione di
Dermatologia, Università di Verona.
Le vitamine sono un gruppo eterogeneo
di sostanze chimiche necessarie per
i fabbisogni dell’organismo, nel quale
regolano una serie di reazioni metaboliche,
spesso funzionando come coenzimi. La
carenza di vitamine, che è solitamente
definita ipovitaminosi, ha sintomi
specifici a seconda del tipo di vitamina.
L’ipovitaminosi può dipendere da una
insufficiente assunzione di vitamina con
gli alimenti, da un aumentato fabbisogno,
come avviene ad esempio in gravidanza,
o dalla presenza di alterazioni intestinali
che ne impediscono l’assorbimento,
come nel caso di alcune patologie o di
alcolismo cronico. Considerando la loro
solubilità si distinguono e classificano
in vitamine liposolubili, cioè solubili nei
grassi (vitamina A, D, E, K, F) e vitamine
idrosolubili, cioè solubili in acqua (C, B1,
alcuni tumori (mammella, colon, prostata, ovaio e alcuni linfomi), per le patologie
cardiovascolari e per alcune malattie immunomediate, incluse alcune malattie della cute
quali la psoriasi, la dermatite atopica e la vitiligine. La correzione del deficit di vitamina
D riduce significativamente il rischio di cadute e di fratture. Il trattamento topico con
derivati della vitamina D è efficace nella psoriasi. Non è noto se la supplementazione
orale di vitamina D possa avere un ruolo nel trattamento delle malattie della cute.
Epidemiologia e
fattori di rischio
B2, B5, B6, PP, B12, H). Recentemente
molte attenzioni ha ottenuto la vitamina
D. La vitamina D include un gruppo di
pro-ormoni liposolubili costituito da 5
diverse vitamine: vitamina D1, D2, D3,
D4 e D5. Le due forme principali sono la
vitamina D2 (ergocalciferolo) e la vitamina
D3 (colecalciferolo). Queste vengono
idrossilate nella forma biologicamente
attiva, il calcitriolo. La sorgente alimentare
di vitamina D è assai scarsa. Pochi cibi
infatti contengono vitamina D e in quantità
limitate, tanto da provvedere al 10 % del
fabbisogno. I cibi con presenza di vitamina
D sono il pesce grasso (salmone e pesce
azzurro); quantità molto più basse si
trovano nei derivati del latte intero e nelle
uova. A causa dello scarso contenuto di
vitamina D nei cibi, negli Stati Uniti e in
nord Europa il latte e i suoi derivati sono
addizionati di vitamina D. La maggior
parte della vitamina D circolante deriva
dall’esposizione cutanea alla luce solare.
La mancanza di esposizione alla luce
solare è il fattore più rilevante di una
sempre più diffusa carenza di vitamina D.
Dati recenti indicano che il 70-80% della
popolazione italiana di età superiore ai
69 anni sia carenti di vitamina D. Il ruolo
principale comunemente attribuito alla
vitamina D è quello di fattore regolatorio
del metabolismo osseo e dell’omeostasi
di calcio e fosforo, in stretta relazione
con l’ormone paratiroideo. Tuttavia,
le funzioni extrascheletriche della
vitamina D sono altrettanto importanti.
Il deficit di vitamina D nel bambino
causa rachitismo e nell’adulto si
associa ad un’aumentata incidenza di
caduta e di fratture ossee. Il deficit di
vitamina D è un fattore di rischio per
Antonietta D’Antuono
Centro MTS – Dermatologia –
Università di Bologna
L’infezione genitale da HPV rappresenta una
delle più comuni infezioni sessualmente
trasmesse ed ha la caratteristica di essere
“transitoria” nella maggioranza dei casi.
I dati di incidenza sono difficili da raccogliere,
trattandosi di un’infezione virale, mentre i
dati di prevalenza mostrano significative differenze, condizionate dal sesso, dall’età, dalle
metodiche di laboratorio utilizzate e dalla
tipologia di popolazione esaminate. Una stima
precisa dei casi non è quindi possibile, poiché
le forme asintomatiche e subcliniche prevalgono su quelle clinicamente evidenti; le infezioni da HPV, inoltre, non compaiono tra quelle notificabili. In generale, si stima che oltre
il 70% degli adulti sessualmente attivi sia
venuto a contatto con almeno un tipo di HPV e
almeno una volta nella vita. Nella popolazione
femminile la prevalenza va dal 2% al 44%; tali
differenze dipendono da un lato dalle metodiche diagnostiche utilizzate, dall’altro dalle
fasce di età considerate. Le infezioni da HPV
sono infatti maggiormente prevalenti nelle
donne giovani. Nell’uomo, l’epidemiologia
è meno nota; dai pochi dati disponibili, non
esistendo studi estesi e specifici, emerge
che si tratta di un’infezione comunemente
diffusa, il più delle volte asintomatica o inapparente. La prevalenza è inferiore rispetto a
quella femminile nelle stesse fasce di età,
probabilmente per la minore incidenza, o
per la più breve durata dell’infezione. Recenti
dati confermano la rilevanza epidemiologica
dell’infezione da HPV tra gli uomini omosessuali (MSM), tra cui prevale l’HPV 16, che può
associarsi allo sviluppo del carcinoma anale.
Esiste inoltre una variabilità geografica nella
distribuzione dei diversi tipi di HPV. Tra i fat-
tori di rischio associati all’infezione da HPV
appaiono rilevanti: la giovane età, l’esordio
precoce dell’attività sessuale, il numero
dei partner sessuali (recenti e nella vita),
la promiscuità dei partner, la presenza
di condilomi nei partner, la presenza di
altre MTS, il fumo, l’immunodepressione. Meno definiti sono i fattori protettivi,
che comprendono soprattutto l’uso del
condom e la circoncisione maschile.
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primo piano
SIME
Xxxiv Congresso Nazionale Della Società Italiana Di Medicina Estetica
Viii Congresso Nazionale Dell’accademia Italiana Di Medicina Anti-Aging (Aimaa)
Pillow face: rimodellamento
tridimensionale del volto
Barbara Lorenzin. Scuola
Internazionale di Medicina Estetica
della Fondazione Internazionale
Fatebenefratelli, FIF, Roma
È un trattamento medico che porta ad
avere zigomi leggermente prominenti
ma non eccessivi, l’area sotto agli occhi
(rappresentata dalle occhiaie) liscia stirata
e priva di borse, ed una fronte, non solo liscia,
ma anche curva e imbottita. Un altro aspetto
importante dell’invecchiamento è la perdita di volume e
pienezza sotto la pelle. Con l’età perdiamo grasso vitale sul viso, prima sparisce quello
intorno agli occhi, poi quello sugli zigomi, quindi intorno alla bocca e sotto le linee nasogeniene e, infine, sulla fronte e sui lati del viso. Abbiamo poi anche un riassorbimento
della matrice ossea, con una conseguente diminuzione dei volumi importanti e delle
rotondità che si apprezzano in un viso giovane. Tutti possiamo riguardare le foto di
quando eravamo ragazzini ed accorgerci di quanto è diminuito il volume del nostro viso
con l’avanzare dell’età, ma sicuramente oggi possiamo immaginare di ripristinare con
notevole soddisfazione il perduto aspetto giovanile. La proporzione ideale di un volto
femminile giovane è un triangolo rovesciato, con guance piene e fronte polposa, che
Rinofiller: l’innovazione
portata dalla rinoplastica
non chirurgica
Luigi Di Vito Francesco, Milena Di Vito
Francesco. Firenze
Gli Autori presentano la loro casistica
di dieci anni di rinoplastica non
chirurgica con metodica denominata
rinofiller che consiste nel rimodellamento
estetico del naso con l’uso di un filler.
Materiali e metodi: Dopo aver preso in
considerazione i vari filler, la loro scelta è andata su un
filler non riassorbibile: la polialchilimmide che, oltre
ad un’ottima tollerabilità, ha la peculiarità di evocare
la formazione di una sottilissima capsula da parte
dell’organismo ospite che ne impedisce la migrazione e
consente, in caso di necessità, i poter rimuovere il filler
iniettato, anche a distanza di anni, penetrando con un
ago da siringa nel sito di impianto. La metodica offredegli
indubbi vantaggi rispetto all’intervento chirurgico
tradizionale: si tratta di una tecnica ambulatoriale,
non traumatica, di veloce attuazione, con la possibilità
di ritorno immediato del paziente alla vita sociale. I
candidati a questa tecnica non chirurgica sono i nasi
non voluminosi e con una gibbosità e una punta non
grosse, oltre alle correzioni post-chirurgiche.
Risultati e conclusioni: I risultati oltre che estetici sono di
grande naturalezza e si mantengono inalterati nel tempo.
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culmina in un viso a forma di cuore.
Quando invecchiamo, accade il
contrario: perdiamo le nostre
guance polpose e accumuliamo
volume intorno al men to e
al collo e in un viso giovane
la pienezza è negli zigomi,
mentre invecchiando si
concentra sul mento. La
perdita di questo grasso può
iniziare già verso la fine dei 20
anni, dipende dallo stile di vita. Ma è
dai 30 che lo svuotamento delle guance
inizia a farsi evidente, specialmente
nel le persone che fanno molte diete e
troppo sport.Questi trattamenti riescono a
regalare l’illusione dell’eterna giovinezza
modellando guance, arrotondandole e
riempiendo solchi e rughe. Non solo:
con il trattamento gonfia-zigomi la pelle
sul mento si rialza automaticamente
e le linee naso-bocca diminuiscono.
Aumento delle labbra con nuova
protesi in silicone
Domenico Riitano, Pierluca Venturino,
Aurelio Maria Cardaci. Ospedale Israelitico
Roma, Domimedica Roma - Catania
L’uso delle protesi in silicone per rimodellare
il viso è da molto tempo un pilastro della
chirurgia plastica. Gli impianti hanno avuto
un’evoluzione nel corso degli ultimi anni,
permettendo la creazione di protesi sempre più biocompatibili, morbide e dalla superficie liscia che riduce al
minimo le reazioni capsulari. Scopo della relazione è mostrare
il ruolo delle protesi nella che loplastica d’aumento.
Materiali e metodi: Introduciamo l’utilizzo di una nuova
protesi in silicone dalle caratteristiche ideali per effettuare
cheiloplastiche d’aumento sia in pazienti giovani che a causa
di una ipotrofia vogliono aumentare il volume delle proprie
labbra, sia in pazienti che per fenomeni di aging face vedono
le proprie labbra assottigliarsi e perdere in tono. Abbiamo
sviluppato degli strumenti appositi per questo intervento,
che realizzato in anestesia locale, si è dimostrato sicuro e
con ottimi tassi di soddisfazione da parte dei pazienti.
Risultati: Queste protesi dimostrano un’ottima stabilità nel tempo,
con tassi d’infezione e di contrattura capsulare inferiori all’1%.
Conclusioni: In un’epoca in cui i filler riassorbibili a base di
acido ialuronico sono i più comuni device per rimodellare
le labbra l’utilizzo della protesi in silicone trova, talvolta in
associazione con filler, un ruolo importante per realizzare
delle cheiloplastiche d’aumento stabili e durature nel tempo.
Nuova tecnologia e
trattamento per le
lassità cutanee
Dvora Ancona. Docente Università degli
Studi di Pavia, Direttore Centro Medico
Juva, Milano - New York
Tiroide ed invecchiamento
Francesco Romanelli, Maria Rosaria
De Giorgio, Giorgio Fattorini, Donatella
Lallo, Francesco Saverio Intrieri, Carlo
Tosti Croce, Andrea Lenzi. Sapienza
Università di Roma, Dipartimento
di Medicina Sperimentale, Sezione
di Fisiopatologia Medica, Scienza
dell’Alimentazione ed Endocrinologia
L’aumento dell’età media ha determinato
l’espansione di quella componente della
popolazione indicata come «terza età» ed
ha reso particolarmente urgenti le problematiche sociosanitarie concernenti
l’anziano, del quale una moderna medicina, conforme agli aggiornati dettami
dell’OMS, dovrebbe preservare (il più a
lungo possibile) il benessere psico-fisico.
L’invecchiamento si associa alla graduale
riduzione funzionale di vari organi, tra
cui alcune ghiandole endocrine, quali la
tiroide. Le condizioni cliniche derivanti da
tali modificazioni lentamente progressive
possono risultare difficili da inquadrare,
per la frequente presentazione di segni e
sintomi sfumati, non univoci, il più delle
volte interpretati come parte del fisiologico
processo di invecchiamento e la cui decifrazione può essere minata dalla coesistenza
di fattori confondenti, quali malattie acute
o croniche e farmaci. Un esempio potrebbe
essere rappresentato dagli aspetti clinici
in corso di ipotiroidismo subclinico, in cui
l’aumento ponderale e la fragilità delle
strutture pilifere potrebbero essere erroneamente imputati ai processi fisiologici
che caratterizzano l’avanzamento dell’età.
Le patologie tiroidee sono altamente
prevalenti nella popolazione anziana e
presentano delle peculiarità; nello specifico meritano particolare attenzione le
disfunzioni tiroidee subcliniche, i cui criteri
diagnostici, basati soprattutto sulla determinazione dei livelli ormonali circolanti,
ma soprattutto terapeutici sono tuttora
oggetto di discussione nella comunità
scientifica. Le patologie neoplastiche della
tiroide, in particolare il carcinoma differenziato della tiroide nelle sue varianti
più comuni papillare e follicolare, sono
estremamente diffuse nella popolazione
anziana e rappresentano la neoplasia endocrina più comune in tale fascia di età.
Il trattamento delle lassità cutanee è oggetto di numerose proposte terapeutiche
che possono essere o troppo aggressive e
necessitano di un lungo periodo di recupero, o troppo «soft», per cui richiedono molte
sedute prima di poter ottenere un risultato.
In entrambi i casi con pochi o scarsi risultati, comunque non durevoli nel tempo. Il
trattamento «Golden Lift» utilizza una nuo
va tecnologia, basata su un sistema a radiofrequenza frazionata, che crea microfori
nell’epidermide tramite l’applicazione di
uno speciale manipolo, posto sulla cute da
trattare. Si ottiene così un effetto di tensione e compattizzazione della parte trattata,
senza potenziali rischi termici. I risultati
sono nettamente superiori alle tecnologie
di precedente generazione.
• A cosa serve il Golden Lift?
Per trattare tutte quelle aree di lassità cutanea dove oggettivamente sono presenti
delle difficoltà caratteristiche della cute e
sensibilità dell’area.
• Come si svolge il trattamento?
Il paziente viene preparato, applicando uno
strato di crema anestetica nella zona interessata, dopodiché viene posizionata la
speciale punta del manipolo direttamente
sulla pelle.
• Quante sedute sono necessarie? Da 3/4
sedute con un intervallo di 3/4 settimane.
• Quali sono i tempi di recupero? Immediatamente c’è un rossore che permane circa
12-24 ore e possibili ematomi, la pelle in
superficie sarà legge mente ruvida al tatto
per circa una settimana.
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SIME
Xxxiv Congresso Nazionale Della Società Italiana Di Medicina Estetica
Viii Congresso Nazionale Dell’accademia Italiana di Medicina Anti-Aging (Aimaa)
La valutazione del benessere psicofisico nella cura del tumore
Paola Pacetti, Laura Bertagnini, Annalisa Beatini, Roberta Tartarini, Andrea Mambrini, Maurizio Cantore. ASL1 di Massa Carrara
Sono documentati, nei pazienti oncologici, effettivi benefici terapeutici
per chi trascorre tempo in mezzo al verde. Gli Healing Gardens nascono
negli USA, dove sono centinaia gli ospedali con giardino. In Italia
esistono solo recenti esempi di giardino-terapia: Carrara (Dipartimento
Oncologico), Milano (Ospedale Niguarda), Roma (Istituto Regina Elena).
A differenza dei giardini citati sopra, in cui i pazienti si rilassano
dopo la terapia, il nostrom studio valuta l’influenza del giardino
sul benessere del paziente durante la chemioterapia.
Materiali e metodi: Da agosto ad ottobre 2012, presso il Day Hospital
Oncologico di Fivizzano, due gruppi di 50 pazienti hanno ricevuto
chemioterapia, uno all’interno della struttura e in giardino; l’altro
solo all’interno. A ciascuno è stato consegnato un questionario di
autovalutazione (A.De.Ss.O Test) di alcune variabili psicologiche.
Congiuntamente, sono stati misurati parametri fisici: frequenza cardiaca, pressione arteriosa, saturazione dell’ossigeno.
Risultati: Ansia e frequenza cardiaca diminuiscono in entrambi i gruppi di pazienti, maggiormente in chi fa
chemioterapia fuori; depressione, sintomi somatici e saturazione dell’ossigeno restano costanti. La pressione
arteriosa aumenta quando i pazienti sono all’interno e diminuisce quando sono all’esterno.
Conclusioni: I risultati, se confermati, fanno pensare ad un’influenza del giardino sulle dimensioni psicologiche e somatiche dei pazienti.
L’inquinamento e la pelle
Maria Concetta Romano. Vicepresidente Skineco, Associazione
Internazionale di Ecodermatologia, Docente di Terapie Speciali
Dermatologiche, Università degli Studi di Roma «Tor Vergata»
Per la sua qualità di barriera esterna del corpo, la pelle è
direttamente esposta agli inquinanti atmosferici, ai quali offre
una superficie media di due metri quadrati, superiore a quella di
qualsiasi altro nostro organo. Anche nella sua integrità funzionale,
la barriera costituita dalla pelle non è impenetrabile. Pur senza
considerare lesioni o microlesioni, i bulbi piliferi distribuiti su
tutta la sua superficie rappresentano delle soluzioni di continuità
della b arriera, punti di penetrazione per le sostanze cui la pelle
è esposta, e dai quali queste sostanze possono poi diffondersi e
raggiungere l’organismo intero. Non a caso, la cute viene anche
utilizzata per veicolare farmaci vari, strutturati, per esempio,
sotto forma di «cerotti» (ormoni, cardioprotettori, analgesici).
La maggior parte degli studi sugli inquinanti ambientali è
concentrata sull’effetto che possono avere a carico dell’apparato
respiratorio e digestivo, utilizzando modelli animali e composti
singoli isolati dal complesso degli IPA. Studi epidemiologici che
correlano la presenza di inquinanti atmosferici con l’insorgenza
di patologie cutanee sono disponibili nella letteratura scientifica,
purtroppo in quantità limitata e con obiettivi molto specifici. Già
ne risulta comunque che la quasi totalità di questi inquinanti
provoca danni alla pelle: dall’invecchiamento a risposte di tipo
allergicoinfiammatorio, a disturbi del ricambio cellulare, fino allo
sviluppo di tumori. Poco o nulla si sa sui meccanismi cellulari,
molecolari e biochimici attraverso i quali gli inquinanti atmosferici
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inducono danni alla pelle, compresa
l’eventualità di effetti di accumulo o
sinergici dei singoli inquinanti tra
loro. Il particolato atmosferico,
per esempio, è costituito da una
miscela di composti liquidi e
solidi di dimensioni microscopiche
originati da sorgenti sia naturali sia
legate a modificazioni ambientali.
Funge da veicolo nel nostro organismo
dei contaminanti aerodispersi. Numerosi
composti, tra i quali gli Idrocarburi
Policiclici Aromatici «IPA» possiedono, infatti,
una riconosciuta capacità genotossica e cancerogena.Ma anche
la presenza di sostanze altamente tossiche e dannose, sempre
più viene segnalata nei tessuti o nelle scarpe che indossiamo
(compresi i bambini). Sappiamo bene che molte aziende, brand
di altissimo livello, svolgono la loro produzione in Paesi con
scarso o nullo controllo sui materiali utilizzati (Cina, Malesia,
Filippine), pur di avere una mano d’opera a prezzi straccia
È con questo intento che Skineco, Associazione
Scientifica di Ecodermatologia, promuove due
studi scientifici di altissimo livello e rigore:
- la valutazione del danno ambientale sulla cute;
- la valutazione della tossicità cutanea da tessuti
inquinati. Entrambi gli argomenti, a tutt’oggi, hanno scarsissime
testimonianze scientifiche con lavori e pubblicazioni dedicate.
I partner di ricerca individuati sono: CNR di Roma, Università di
Bari, Facoltà di Chimica,Centrocot di Busto Arsizio (Varese).
Sindrome dell’ovaio policistico:
terapia ormonale
Stefano Lello, Paolo Piazza.
Ist. Dermopatico dell’immacolata-IRCCS
La sindrome dell’ovaio policistico rappresenta l’endocrinopatia
più frequente nel campo della ginecologia endocrinologica,
ed è una delle cause di discomfort più importanti dal
punto di vista dell’impatto sulla qualità della vita.
Dal punto di vista dermatologico, tale condizione, essendo
caratterizzata da uno stato di iperandrogenismo, si associa a
situazioni di seborrea, acne, irsutismo ed alopecia androgenetica.
Dal punto di vista clinico, un trattamento integrato di tipo ormonale e
dermatologico appare essere l’approccio più razionale, sfruttando le
sinergie possibili tra i due tipi di trattamento, al fine di migliorare in
un tempo più breve, rispetto ai trattamenti considerati singolarmente.
In particolare, dal punto di vista ormonale, le strategie terapeutiche si
basano sull’uso di estroprogestinici ad attività antiandrogenica e, nei
casi in cui si associ iperinsulinemia, sull’uso di insulinosensibilizzanti.
Rimodellamento delle adiposità
localizzate con plasma lipo:
è una reale alternativa?
Alessandro Casadei. Mestre (Venezia)
Una nuova apparecchiatura, già impiegata in neurochirurgia, basata su emissione di luce al plasma è stata
applicata su un campione di pazienti per trattare i segni
dell’invecchiamento. Si tratta di un dispositivo che, attraverso una
fibra, effonde un raggio a bassa emissione di Watt che agisce non
a fascio diretto ma a 360°, provocando in pochi decimi di secondo
un riscaldamento massimo di 63-65°, sufficiente a denaturare il
collagene e favorire l’effetto di retrazione della cute. I pazienti, di età
tra i 46 e i 57 anni, presentavano vari gradi di rilassamento cutaneo
con alterazioni di volume della regione addominale, interno cosce,
trocanterica e interno ginocchio, oltre ad altri pazienti considerati per
rilassamenti cutanei facciali. Negavano di sottoporsi a chirurgia tradizionale. Mediante piccole incisioni cutanee, in anestesia locale assistita, è stata inserita nel sottocutaneo superficiale una cannula 18 G
contenente la fibra, per trattamento al plasma a 15 W per un totale di
circa 1500 J per area. Tale passaggio era seguito da aspirazione del
tessuto adiposo e infine da ulteriore trattamento al plasma a 18 W
per un totale di circa 2000 J per area. A tre mesi si osserva un buon
rimodellamento volumetrico del corpo e del volto con un certo grado
di retrazione cutanea e di maggiore definizione. Non complicazioni
gravi qua li lesioni cutanee da calore o necrosi tessutali, né ondulazioni e irregolarità della superficie cutanea. In tutti un certo grado di
edema, senso di tensione, ecchimosi, dolore transitorio e indurimento temporaneo. Queste esperienze permettono di sostenere che la
procedura proposta presenta sicurezza non solo per tutta una serie
di parametri insiti nell’apparecchiatura, ma anche per l’assenza, nel
medio periodo, di complicazioni gravi. Inoltre in base al grado di soddisfazione e al riscontro obiettivo dei risultati ne possiamo sostenere
l’efficacia. Saranno comunque necessari ulteriori studi e controlli più
prolungati nel tempo, per meglio indagare il reale potenziale di tale
tecnologia nel rimodellamento delle adiposità e lassità cutanea.
modella:
Milena Ratti
foto scattate a
Lipari e a Vulcano
(Isole Eolie)
Gabriele Ardemagni: fotografo
professionista. Classe ‘73 dopo Liceo
Artistico e 4 anni di Scuola del Fumetto
coltivo la conoscenza di architettura
ed anatomia umana applicandola nelle
fotografie che scatto, cercando sempre di
fondere l’elemento umano con l’ambiente
e le sue ombre e luci. Fotografo qualsiasi
cosa sia visibile ad occhio umano e mi sono
specializzato negli ultimi anni sul fashion e
sul glamour. Ho uno studio fotografico a
Milano dove realizzo servizi e book, sia per
modelle/i che per ragazze/i alle prime
armi che vogliono presentarsi come si deve
in questo ambiente di moda e spettacolo.
____
New Era World Studio - Milano
[email protected]
www.ardemagnigabriele.wix.com/hard-1
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wellness
Ratti Milena: modella
e indossatrice
professionista, modeling
coach, insegnante
di portamento e
coreografa di sfilate.
Matura la sua
preparazione tecnica
a Milano per poi
dedicarsi a esperienze
internazionali su piazze
importanti come
America, Messico,
Germania, Austria,
Medio Oriente e Spagna.
info:
[email protected]
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SIME piano
Xxxiv Congresso Nazionale Della Società Italiana Di Medicina Estetica
Viii Congresso Nazionale Dell’accademia Italiana di Medicina Anti-Aging (Aimaa)
Atopia
e le dermatiti
del volto
Antonio Garcovich. Centro Europeo Ricerche e
Studi in Dermatologia di Roma
La dermatite atopica è una condizione infiammatoria cutanea
cronica, intensamente pruriginosa, risultante di una complessa
l’interazione tra deficit della barriera cutanea, per una
disregolazione dei geni che codificano le proteine (filaggrina e
loricrina) dello strato corneo (envelope), difetti dell’immunità innata
ed un’esagerata risposta immunologica ad allergeni e antigeni
microbici. Il deficit della barriera cutanea è caratterizzato da
riduzione dei livelli di ceramidi dello strato corneo, aumento degli
enzimi proteolitici endogeni ed aumento della perdita di acqua
trans-cutanea (trans-epidermal water loss - TEWL). A livello del
volto la dermatite atopica si presenta sia in età infantile che adulta
con manifestazioni eritematose-essudative o xerotichelichenificate
alle palpebre, alle labbra, in sede periorale, al collo. L’uso di
saponi, detergenti schi mogeni, riduce l’idratazione dello strato
corneo e il livello di ceramidi, aumenta il pH incrementando
l’attività delle proteasi endogene con conseguente ulteriore danno
della barriera epidermica. La barriera epidermica può essere
danneggiata anche dall’esposizione a proteasi esogene di origine
La ridensificazione
dermica
Patrizia Piersini, Giuseppe
Sito. Torino - Docente
della Scuola Superiore
di Medicina Estetica
dell’Agorà di Milano
Molti sono i fenomeni che
caratterizzano l’invecchiamento cutaneo e tra questi
particolarmente l’alterazione
della trama, la riduzione della fotoluminescenza e la perdita di compattezza. Scopo di questo lavoro è lo studio di un
nuovo preparato in grado di ridonare alla pelle un aspetto
più giovane e di rallentarne i processi di invecchiamento.
Materiali e metodi
Gli Autori prendono in considerazione un nuovo composto iniettabile, con ottime capacità di diffusione, costituito da 15 mg/g
di acido mialuronico non stabilizzato e da un complesso dermoristrutturante a base di aminoacidi, sostanze antiossidanti,
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microbica come acari e Staphylococcus aureus. La disfunzione
della barriera epidermica favorisce sia penetrazione di allergeni
che la colonizzazione microbica. Poiché la via di sensibilizzazione
cutanea, rispetto a quella aerogena, risulta in una più elevata
risposta immuno-allergica, il deficit della barriera epidermica
agisce come sede di sensibilizzazione allergica (Dermatite
Allergica da Contatto-DAC) e predispone allo sviluppo di allergia
respiratoria. Gli allergeni (apteni) coinvolti nelle DAC del volto nei
soggetti atopici provengono da prodotti per l’igiene personale,
cosmetici (creme facciali, rossetti, mascara, ombretti), profumi,
farmaci per uso topico e più raramente aerotrasmessi durante
particolari attività lavorative (areosol). La terapia delle dermatiti
del volto sia atopiche che con sensibilizzazione da contatto
richiede un approccio graduale: ripristino della barrieracutanea,
controllo dell’infiammazione, identificazione e allontanamento
degli al lergeni. Per il ripristino strutturale della barriera cutanea
si utilizzano preparati per uso topico con lipidi fisiologici (ceramidi,
colesterolo, fosfolipidi), umettanti (glicerolo, urea, NMF).
Per il controllo dell’infiammazione sono da escludere l’applicazione
sul volto di steroidi topici a media ed elevata potenza per
l’elevato rischio di sviluppo di dermatite periorale e rosacea
steroidea, si preferisce invece l’impiego degli inibitori topici della
calcineurina (tacrolimo e pimecrolimo). Nei casi resistenti e
cronicizzati la terapia sistemica prevede come farmaco di prima
scelta la ciclosporina per via orale; gli steroidi sistemici sono
stati abbandonati perché presentano il fenomeno del rebound
alla sospensione. L’identificazione degli eventuali allergeni
richiede un’accurata anamnesi personale e merceologica
e l’esecuzione delle prove allergometriche epicutanee
mediante il patch test. Per la prevenzione delle dermatiti del
volto in soggetti atopici è consigliabile l’uso di prodotti
per l’igiene privi di tensioattivi e nichel e l’utilizzo
di cosmetici formulati con lipidi fisiologici.
minerali e vitamine. La combinazione dei diversi principi attivi,
somministrati secondo le tecniche di biostimolazione, consente di contrastare con efficacia il rilassamento della cute e di
migliorarne idratazione e luminosità. Le sostanze attive sono
combinate con lidocaina per rendere più elevata la compliance
dei pazienti al trattamento. Gli Autori hanno trattato 50 pazienti, di età compresa tra i 34 ed i 63 anni. Il protocollo ha pre
visto l’inoculazione intradermica con aghi 30 G 13 mm, aghi
32 G 4 mm o microcannule flessibili a punta smussa 27 Gauge
-25 mm, in un ciclo di 3 sedute da ripetere ogni 3 settimane.
Risultati
Gli Autori, adattando la terapia al grado di aging del paziente, riferiscono la loro esperienza, le particolari tecniche di inoculazione ed il grado di soddisfazione del medico
e dei pazienti nell’utilizzo di questo nuovo preparato.
Conclusioni
La semplicità d’uso, l’assenza di effetti collaterali degni di nota
e l’ottima compliance dei pazienti spingono ad annoverare questa esperienza tra le possibili ed efficaci terapie nel miglioramento del turgore, dell’idratazione e dell’idratazione cutanea.
Il programma dietetico
globale: un metodo
semplice, sicuro ed
efficace nel trattamento
dell’obesità, del sovrappeso
e delle adiposità
localizzate
Roberto Maugeri, Gilles F. Terracoll.
Varese -Genola (Cuneo)
Le diete ipocaloriche classiche il
più delle volte non sono sufficienti a
garantire i risultati desiderati in quanto
nei soggetti obesi o in sovrappeso sono
spesso presenti alterazioni funzionali, a
vario livello, in grado d’interferire con i
meccanismi dell’omeostasi energetica.
Negli ultimi trent’anni la Very Low
Calorie Diet (VLCD) ha acquisito un
ruolo di primo piano nel trattamento dei
pazienti obesi e in sovrappeso, in quanto
si è dimostrata in grado di conciliare
e risolvere buona parte dei problemi
presenti in altri tipi di dieta. Oggigiorno,
attraverso la VLCD, il medico prescrittore ha la possibilità d’utilizzare
un protocollo dietetico a carattere transitorio, con un ampio background
scientifico, efficace e di facile applicazione che ha consentito a molti
medici di sviluppare all’interno della propria attività ambulatoriale un’utile
e proficua possibilità d’intervento per contrastare le patologie
legate all’obesità ed i problemi medico-estetici legati alle
adiposità localizzate. Il programma dietetico globale è
un protocollo medico che consente d’ottenere dei buoni
risultati nel trattamento dell’obesità e del sovrappeso
in assenza di fame e in pieno benessere attraverso una
dieta a contenuto calorico molto basso. L’apporto di
amminoacidi essenziali quali la tirosina ed il triptofano
garantisce il corretto funzionamento degli assi
catecolaminico ed indolaminico, utile
a contrastare gli eventuali disturbi
dell’umore e del comportamento
alimentare. La particolare
attenzione posta all’apporto
proteico, alla complementazione
micronutrizionale ed antiossidante
permette di ottenere un
dimagrimento costante e corretto,
salvaguardando l’integrità strutturale
e funzionale della massa magra,
l’elasticità cutanea ed il tono muscolare.
Aging cutaneo: importanza
dell’alimentazione e
dell’apporto proteico
in preparati
Maria Gabriella Di Russo, Magda
Belmontesi. Formia (Latina)
Per la cura dell’aging cutaneo è importante sostenere il metabolismo e le attività biochimiche della pelle
assicurando un corretto apporto di nutrienti e sostanze ad attività
antiossidante, trofica per permettere un fisiologico rinnovamento
dei suoi diversi componenti e per mantenere la funzionalità dei
differenti enzimi e delle strutture connettive dermiche. La pelle
deve essere aiutata sia per via sistemica che per via topica. La
cute deve poter disporre dei «mattoni» indispensabili per il mantenimento dell’integrità del tessuto connettivale e dei vasi sanguigni
e per poter sostenere la neosintesi collagenica successiva ai vari
trattamenti estetici. Si coniuga così la conoscenza della pelle e
delle sue problematiche con i principi basilari della nutrizione. La
proposta antiaging consiste nella cura completa
della pelle, che deve avvenire con un apporto
adeguato dall’interno. Tutti i nutrienti che troviamo negli alimenti sono utilizzati dall’organismo per garantire il funzionamento del nostro
corpo attraverso una serie di trasformazioni
biochimiche. Un’integrazione alimentare diventa utile quando ciò che mangiamo non è
in grado di soddisfare il fabbisogno di alcuni nutrienti specifici
necessari all’organismo per poter funzionare regolarmente. Le
preparazioni alimentari non sono altro che i normali nutrienti,
comunemente presenti nel cibo che consumiamo, selezionati e
concentrati industrialmente allo scopo di consentire più facilmente la copertura del fabbisogno giornaliero. Abbiamo preso
in considerazione una linea di preparazioni alimentari ad elevato
contenuto proteico, a base di proteine selezionate per il loro alto
valore biologico (contengono tutti gli aminoacidi essenziali) e di
alta qualità nutrizionale stabilita tramite precisi indici chimici,
estratte dal latte, soia non transgenica, piselli e dal bianco d’uovo.
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SIDeMaST
SIME piano
Xxxiv Congresso Nazionale Della Società Italiana Di Medicina Estetica
Viii Congresso Nazionale Dell’accademia Italiana di Medicina Anti-Aging (Aimaa)
Vene reticolari... laser transdermico e fibre
Francesco Zini. Chirurgia Generale e Vascolare Casa di cura Città di Parma
In alternativa alla scleroterapia chimica tradizionale (in liquido o
schiuma) ed in combinazione alla usuale terapia transdermica con
laser 532 o 808 nm abbiamo valutato l’efficacia di un nuovo laser
808 con microfibra ottica per il trattamento endoperivenose di
vene reticolari e teleangectasie di diverso colore: blu, viola e rosse.
La peculiarità del trattamento è legata alle caratteristiche intrinseche della lunghezza d’onda 808 nm che grazie anche alla forma
della punta delle microfibre (di calibro variabile 100, 150 e 200
micron) causano un’efficace fototermocoagulazione della parete
vasale.
Materiali e metodi: A partire da marzo 2009 circa 200 pazienti
(90% donne 10% uomini) affetti da varici reticolari e teleangectasie sono stati trattati con laser 808 nm. Dopo applicazione
di crioanestesia cutanea uno speciale kit composto da fibre
ottiche di 100, 150 o 200 micron fiber to fiber è stato impiegato
per fotocoagulare i vasi ectasici con metodica endoperivenosa
utilizzando contestualmente diversi sistemi criogenici combinati
Complicanze legate all’uso
del silicone liquido
Maria Giuseppina Onesti, Sara Carella,
Valentina Sorvillo, A. Romanzi, Nicolò
Scuderi. Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed
Estetica, Sapienza Università di Roma
Il silicone liquido iniettabile negli anni passati è stato ampiamente
utilizzato per il trattamento estetico del volto e per il rimodellamento corporeo. Anche a distanza di molti anni sono state descri te
complicanze relative al suo utilizzo, quali reazioni da corpo estraneo
(iniziale flogosi e successiva formazione di granuloma), migrazione
per gravità, infiltrazione del materiale nei tessuti sani circostanti e,
infine, compromissione del drenaggio linfovascolare fino, in caso di
infiltrazione massiva, all’exitus del paziente. È stato spesso necessario
intervenire chirurgicamente per rimuovere il corpo estraneo e l’area
flogistica circostante provocando alterazioni cicatriziali permanenti.
L’osservazione dell’incremento del numero dei pazienti affetti da queste patologie ci ha spinto all’apertura, presso il nostro ambulatorio
di Chirurgia Plastica dell’Università Sapienza di Roma, di un centro
di riferimento dedicato al trattamento delle complicanze da filler. Nei
15 anni di attività di questo ambulatorio abbiamo potuto fare alcune
considerazioni. Spesso i pazienti si avvicinano a questi trattamenti
con estrema superficialità, non considerandoli procedure mediche
associate a possibili complicanze. In molti casi, i pazienti non sono
a conoscenza del materiale iniettato e non sono stati in grado di
contattare il professionista che ha eseguito il trattamento. Oltre a
questo in alcune categorie di pazienti hanno riferito di utilizzare materiali e ambienti non idonei fino a ricorrere all’auto-inoculazione.
Vengono riportati alcuni dei casi giunti alla nostra osservazione.
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prima, durante e dopo il trattamento. Si evidenziano due diverse tipologie di procedure:
1. Vene reticolari (da 1 a 3 mm di calibro)
e teleangectasie da 0,5 mm a 1 mm (di colore blu o viola). È stato impiegato per il
trattamento uno speciale introduttore per
aghi 25G (FZR) per inserire agilmente la
microfibra laser all’interno dell’ago. La temperatura cutanea è controllata facilmente
tramite palpazione. La microfibra laser fiber to fiber è spinta
fino all’origine del reflusso grazie all’effetto transilluminante
regolabile del raggio pilota rosso a 635 nm. Una volta raggiunto
il punto di reflusso si procede alla delicata retrazione con velocità variabile a seconda del settaggio laser impostato. L’end
point è la fotocoagulazione del contenuto ematico e della parete
venosa notando un immediato effetto shrinking al contatto tra
la fibra emittente e la parete vasale. Il trattamento di tali vasi
è ben tollerato, e richiede un’elastocompressione dedicata.
2. Teleangectasie di calibro inferiore a 0,5 mm (di colore rosso e porpora). In questo caso è stato utilizzato l’effetto fototermico dell’impatto transcutaneo della microfibra ottica
Acne e nutrizione:
cosa sappiamo?
Lara Tripo, Tommaso Tanini, Ilaria Ghersetich.
Università degli Studi di Firenze, Dermatologia
L’acne è la malattia della pelle più comune. Nei Paesi
occidentali colpisce quasi tutti i soggetti di età compresa
tra gli 11 e i 17 anni. L’esordio tardivo si verifica più
frequentemente nelle donne sopra i 25 anni. È oramai
noto che l’acne sia una malattia dell’unità pilo-sebacea, in
particolare delle ghiandole sebacee associate ai follicoli
piliferi cutanei. È noto altresì che l’acne sia influenzata
dalla predisposizione genetica, ma che l’insorgenza
della malattia sia mediata da fattori ambientali, come gli
ormoni endogeni ed esogeni, la dieta e il fumo. Il rapporto
esistente tra dieta e insorgenza dell’acne è sempre stato
un argomento controverso nel corso degli anni. Tutte le
revisioni precedenti al 2007 infatti non hanno evidenziato
alcuna correlazione significativa tra acne e dieta.
Recentemente è stata riportata in auge la possibile
associazione tra alcuni nutrienti e l’acne. In particolare
risulta interessante il fatto che l’introduzione nella dieta
di alcuni alimenti, come i latticini e prodotti ad alto
indice glicemico, possa esacerbare l’acne. Nonostante
il fatto che siano necessari ulteriori studi prospettici
per risolvere tali incertezze, il dermatologo non può
completamente respingere l’associazione tra acne e dieta.
Consigliare ai pazienti di ridurre l’introduzione di alimenti
ad alto indice glicemico e di prodotti caseari potrebbe
quindi essere di aiuto nella gestione della malattia.
«nuda». L’emissione laser 808 nm ci permette di oltrepassare la cute penetrando la
struttura parietale del vaso causandone un danno fototermico connesso anche ai circostanti vasa vasorum. Il raffreddamento epicutaneo è sempre
consigliato. L’immediato effetto sbiancante del vaso è seguito da
microustioni del calibro di 200/300 micron che guariscono in 14/21 giorni applicando una crema lenitiva.
Non sono registrati casi di cicatrici/depressioni cutanee o pigmentazioni a seguito della procedura.
Conclusioni Il trattamento endoperivenoso con laser 808 nm è efficace nelle vene reticolari e nelle
teleangectasie grazie all’effetto di fototermolisi
selettiva sulle emoglobine intravenose e grazie
al contatto diretto sulla parete creante una
sclerosi ulteriore dei vasa vasorum avventiziali.
Gli e fetti collaterali sono più che accettabili.
A differenza della scleroterapia chimica non sono riportati casi di pigmentazioni
post-trattamento e non vi sono restrizioni
quantitative nel numero di vasi trattabili per
ogni seduta. Il trattamento è «cost effective»
grazie all’economicità delle innovative microfibre «disposable» per uso ambulatoriale.
Disturbi del sonno, stress e stato di nutrizione
Hellas Cena, Federica Grandi, Luana Ochner.
Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Sperimentale
e Forense, Sezione di Scienze dell’Alimentazione
I disturbi del sonno e lo stress sono le maggiori cause di disordini sempre
più comuni nella nostra popolazione. In particolare, soggetti in sovrappeso o obesi riferiscono di dormire meno nell’arco della settimana rispetto ai
soggetti normopeso. Le cause all’origine di questi disturbi sono molteplici e la
patogenesi sembra avere le sue radici nel periodo che intercorre tra l’adolescenza
e l’età adulta. In generale, i fattori che influiscono negativamente sulla durata e sulla
qualità del sonno determinano un’alterazione del ritmo circadiano, inibendo la liberazione di serotonina, un neur trasmettitore che regola il tono dell’umore e dell’appetito.
Quando ai disturbi del sonno si associano disturbi dell’umore e dell’alimentazione si parla di NES (Night Eating Syndrome), caratterizzata da iperfagia serale, spuntini notturni e anoressia mattutina.
È stato inoltre dimostrato che i soggetti che possiedono abitudini alimentari scorrette e svolgono un lavoro con turni giorno/notte o orari di lavoro notturni hanno un
rischio maggiore di incorrere in patologie cardiovascolari, obesità e disordini metabolici. Tutto questo è ampliato da fattori extra alimentari come lo stress psicosociale, il ritmo circadiano interrotto e l’insufficiente tempo per il riposo. Questo
non determina solamente un incremento ponderale, ma può dare luogo anche
a ipoalimentazione con possibile conseguente mal nutrizione calorico–proteica e all’insorgenza di stati di ansia dovuti ad un’inadeguata qualità del sonno.
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universo
bimbi
Le vaccinazioni
in età pediatrica,
uno strumento indispensabile
di prevenzione
di Alessia Addari
Il sostegno alle
vaccinazioni
nei bambini: un
obiettivo che
la Società Italiana
di Pediatria
Preventiva e
Sociale (SIPPS)
intende continuare
a perseguire.
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“Le vaccinazioni rappresentano uno degli interventi più efficaci e
sicuri a disposizione della Sanità Pubblica per la prevenzione delle
malattie infettive - sottolinea il Professor Gianni Bona, Direttore
della Clinica Pediatrica dell’Università del Piemonte Orientale
presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Maggiore della Carità
di Novara e vicepresidente SIPPS – e con l’eccezione della potabilizzazione dell’acqua, nessun trattamento ha permesso una riduzione della mortalità così significativa. Grazie ai vaccini, infatti, si
sono raggiunti risultati fondamentali come la scomparsa del Vaiolo
dal 1980 o l’eradicazione della Poliomielite nella Regione Europea
dell’OMS dal 2002”.
Ceca, il Regno Unito e in
Olanda.
I dati di sorveglianza
hanno mostrato che il
35% dei casi riguardava bambini che non
erano stati vaccinati,
il 34% aveva ricevuto
una dose e il 26% aveva ricevuto almeno due
dosi.
I vaccini hanno certamente cambiato la storia degli ultimi 200 anni
della medicina e si sono affermati sia come strumento fondamentale per l’eradicazione di alcune patologie, sia come fattore di riduzione della mortalità e morbosità di altre, modificandone profondamente l’epidemiologia; tuttavia a livello europeo, ancora oggi,
gravi casi di infezioni prevenibili continuano a manifestarsi.
Ne è un esempio l’epidemia di morbillo verificatasi recentemente
nell’area della città di Swansea, una contea del Galles meridionale,
per la quale le autorità sanitarie inglesi hanno dovuto predisporre
un piano di emergenza. Nel corso del tempo si era ridotta la protezione di massa proprio nelle fasce d’età più a rischio a causa delle
paure, ampiamente diffuse e successivamente dimostrate infondate, circa un presunto legame tra vaccino e rischio di autismo.
“L’impegno per eliminare
il morbillo e la rosolia entro il
2015, non sarà raggiunto se interventi efficaci per aumentare la copertura vaccinale, non vengono raggiunti dai diversi
Stati
membri - afferma la Dottoressa Luciana Nicolosi, Responsabile
Gruppo di Lavoro Vaccini e Vaccinazioni della Società Italiana di
Pediatria Preventiva e Sociale – e non bisogna sottovalutare che le
coperture non ottimali con il vaccino del morbillo, parotite e rosolia
possono portare a tasche di individui suscettibili e successivi focolai
di infezione, tra cui l’infezione da rosolia congenita”.
In generale, è pur vero che la maggior parte delle altre malattie
prevenibili con i vaccini hanno continuato a mostrare una tendenza
in calo come segnalato dall’incidenza dei casi confermati:
Nel 2010, 14 casi di difterite sono stati segnalati in tutta l’UE, con
un tasso di notifica inferiore a 0,01 per 100.000 abitanti. La maggior parte dei casi sono stati segnalati in donne di età superiore
ai 45 anni. La difterite, quasi completamente eradicata in Europa,
rimane prevalente nell’Ucraina e in Russia ma episodi occasionali
appaiono ancora in tutto il mondo.
Dal 1988, il numero di casi di poliomielite è diminuito di oltre il
99%, così come indicato nell’ambito di un’iniziativa mondiale guidata da Oms, Rotary International, Cdc e Unicef. La Regione Europea
dell’OMS è stata dichiarata “polio free” nel 2002 nonostante un
focolaio di poliomielite sia stato registrato in Tagikistan nel 2010.
Sacche persistenti di trasmissione di poliovirus selvaggio e di tipo
vaccinale sono state segnalate in diversi paesi africani e asiatici nel
2011, pertanto i casi di importazione rimangono ancora una minaccia per la popolazione europea non vaccinata.
Il tetano è una malattia rara in tutti i paesi dell’UE, grazie alla vaccinazione universale efficace e a buoni standard di salute e di igiene
pubblica. Il tasso generale rimane molto basso (0,02 per 100.000
abitanti). La maggior parte dei casi sono stati segnalati in donne
anziane (65 anni o più). Ulteriori sforzi dovrebbero essere fatti al
fine di migliorare lo stato di immunizzazione dell’adulto e della popolazione anziana. La contaminazione di ferite con spore di tetano
in persone non immuni può causare la malattia e talvolta la morte.
Il tetano è incluso nel programma di vaccinazione primaria di tutti
Paesi dell’Unione europea, e la vaccinazione periodica in età adulta
è richiesta per mantenere l’immunità a valori efficaci.
Nonostante la disponibilità di vaccini efficaci, alcuni casi di pertosse sono stati osservati in diversi Paesi, in particolare tra gli anziani,
bambini, adolescenti e adulti. Il tasso complessivo di casi confermati nel 2010 è stato di 3,87 per 100 000 abitanti. La pertosse può
“I gravi avvenimenti accaduti in Galles - osserva il Dottor Piercarlo
Salari, Pediatra di Consultorio a Milano e componente della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) - ci inducono ad inevitabili riflessioni: da un lato è necessario informare costantemente i genitori sulle possibili conseguenze e complicazioni
di infezioni come il morbillo, per le quali è inaccettabile oggi dover
assistere ancora a casi gravemente invalidanti se non addirittura
fatali; dall’altro non bisogna sottovalutare l’impatto che informazioni scientificamente non autorevoli e opportunamente strumentalizzate possono avere sui genitori, instillando in loro dubbi, timori
e preconcetti nei confronti delle vaccinazioni e ostacolando il raggiungimento dell’eradicazione degli agenti patogeni, obiettivo finale
a cui guardano le istituzioni sanitarie”.
Nonostante negli ultimi anni, in Europa, siano stati compiuti grandi
progressi verso l’eliminazione di morbillo, parotite e rosolia, diversi sono i Paesi che ancora riportano focolai di queste malattie. Per
esempio, nel 2010 si è verificato un focolaio di morbillo in Bulgaria
e nel 2011 è stato riportato un aumento di casi in generale in diversi
Paesi dell›Unione.
I dati sulla rosolia, inoltre, raccolti in 26 Paesi dell’Ue (Unione Europea) e del SEE (Spazio Economico Europeo), indicano che tra il 1
marzo 2012 e il 28 febbraio 2013, sono stati segnalati 21.549 casi.
Di questi, il 99% è stato rilevato in Romania (11.020 casi, 514,6 casi/
milione di abitanti) e in Polonia (10.326, 270,3 casi/milione).
Anche le epidemie di parotite continuano a essere motivo di preoccupazione per la salute pubblica: nel 2010, il tasso di casi confermati è stato dell’1.98 per 100 000 abitanti. Come negli anni precedenti, la fascia di età più colpita è stata quella tra i soggetti di 15-24
anni di età. I tassi più elevati sono stati riportati nella Repubblica
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bimbi
Non abbassare la guardia sulla
copertura vaccinale e continuare a
sostenere la prevenzione attraverso
un dialogo aperto e costruttivo con i
genitori.
Questo è il monito lanciato dai
pediatri della Società Italiana di
Pediatria Preventiva e Sociale
(SIPPS) per ribadire ancora una
volta l’importanza delle vaccinazioni
in età pediatrica, quale strumento
fondamentale per la prevenzione
primaria delle malattie infettive e
delle loro complicanze.
presentarsi come una malattia lieve ed è
spesso non diagnosticata. I bambini di età
inferiore ai 2 mesi, troppo piccoli per essere vaccinati e nei quali la malattia può assumere un decorso molto severo, possono
essere infettati da fratelli, genitori, nonni e
operatori sanitari che possono non essere
consapevoli di avere la malattia.
Riguardo le malattie invasive da Haemophilus influenzae, infine, i dati 2012 ne confermano il buon controllo, mentre sono ancora
presenti molti casi da pneumococco e meningococco che potrebbero essere evitati
con un uso più esteso della vaccinazione.
“La malattia meningococcica – evidenzia il prof. Bona - è una della infezioni più
gravi, con una letalità del 7-14 % a dispetto
di un appropriato trattamento antibiotico.
I bambini al di sotto dell’anno di vita rappresentano la popolazione a più alto rischio di infezione, con un’incidenza pari a
16,98/100,000, seguita dai bambini di 1-4
anni (7,07/100,000). In Europa, in particola-
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re, il sierogruppo B causa circa l’80% delle
meningiti meningococciche in età pediatrica. La disponibilità di un vaccino meningococcico di gruppo B, approvato in questi
giorni dall’AIFA, rappresenta l’ultima frontiera per la prevenzione della meningite
batterica nell’infanzia”. Dunque, le vaccinazioni comportano benefici, non soltanto
per effetto diretto sui soggetti vaccinati, ma
anche in modo indiretto, poiché inducono
protezione anche ai soggetti non vaccinati: infatti, quando si raggiunge un tasso di
copertura vaccinale superiore all’85-90%
della popolazione (herd immunity) si verifica
il blocco della circolazione degli agenti patogeni.
In Italia, le malattie per le quali sono state
condotte vaccinazioni di massa sono pressoché scomparse (Difterite, Poliomielite) o
ridotte ad un’incidenza molto bassa (Tetano,
Epatite B, Haemophilus influenzae tipo b);
per altre malattie, tipiche dell’infanzia, si è
pervenuti ad una veloce e costante diminu-
zione dell’incidenza, grazie all’aumento della copertura vaccinale (Pertosse, Morbillo,
Rosolia, Parotite). Per altre ancora (infezioni
invasive da Pneumococco o Meningococco)
ci si sta avviando verso campagne diffuse di
immunizzazione.
Tutte queste vaccinazioni sono inserite nei
Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e previste dal piano nazionale vaccini 2012-2014
come offerta attiva gratuita in tutte le Regioni.
“In tale contesto - conclude Bona - spetta
al pediatra, vero consigliere della famiglia,
il compito di una informazione obiettiva nei
confronti dei genitori, affinché il loro consenso, non di rado richiesto per l’esecuzione
di un vaccino raccomandato, sia realmente
e autenticamente informato e quando vi sia
un rifiuto a far vaccinare il bambino, questo
venga espresso per iscritto come dissenso
informato, quale chiara espressione di responsabilità della scelta dei genitori”.
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Postura corretta
fin dai banchi di scuola: ecco come fare
Occorre prevenire il problema e sensibilizzare bambini e adulti all’adozione della giusta
postura sin dai banchi di scuola. Come? Adottando strumenti di prevenzione che inducono
a un portamento eretto, osservando dalla giusta distanza la tv o lo schermo del pc, utilizzando fonti luminose laterali che non affaticano la vista, rilassando gli occhi ogni 10 minuti
spesi davanti al computer, dedicandosi ad attività fisica e mantenendo una sana alimentazione. Tutte pratiche veicolate dall’Associazione P.E.A.S. nella sua campagna per la postura
corretta e la scuola sicura. è un tema sempre più attuale, quello della postura corretta.
Fortunatamente sempre più professionisti legati al mondo della medicina, della formazione e dell’istruzione ne parlano, sensibilizzando l’opinione pubblica all’adozione di posture
corrette già dall’età scolare. Le problematiche legate al prolungarsi di posture incongrue
sono purtroppo molteplici e anche se non si evidenziano subito nell’organismo umano gettano le premesse per patologie vertebrali e visive che peggiorano con l’incedere dell’età.
Mantenere per molte ore al giorno la schiena in una posizione sbagliata fa sì che questa assuma una forma non naturale e non riesca più a svolgere i necessari compiti che
richiede il corpo umano. La capacità di una posizione eretta, il camminare, il piegarsi,
l’esecuzione dei movimenti quotidiani dipendono infatti
dalla schiena e dalla tonicità dei muscoli
della fascia lombare e dorsale.
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I disturbi che possono insorgere a causa di
posture sbagliate, già da bambini (intorno
ai 6-7 anni), sono l’ipercifosi (o dorso curvo, ovvero l’accentuazione della normale
curvatura del rachide, che si presenta nella parte superiore della colonna vertebrale) e l’iperlordosi (eccessivo inarcamento
del tratto inferiore della colonna con conseguente spostamento in avanti dell’addome). Questi disturbi se non riconosciuti e
trattati subito possono anche peggiorare
portando a patologie ben più gravi, oltre a
rappresentare la base per un mal di schiena cronico.
Anche la vista risente di comportamenti
posturali sbagliati: una concentrazione
prolungata allo schermo del computer,
posto a una distanza tra i 35 e gli 80 cm,
con continui salti da un’immagine all’altra,
Si comincia con una leggera
deformazione della colonna vertebrale
(scoliosi) oppure con l’incurvamento
dorsale (ipercifosi) durante l’età
dello sviluppo. C’è anche chi accusa
indebolimento della vista (miopia),
mal di testa e lacrimazione degli
occhi (ipermetropia). I danni da
posture
scorrette
prolungate
nel tempo si manifestano molto
lentamente, quando visibili sono
però già conclamati.
mette a dura prova il sistema visivo che deve
regolare continuamente la messa a fuoco e
spostare gli occhi in modo veloce. Analogo
l’affaticamento visivo prodotto dal prolungarsi delle ore dinanzi alla tv, spesso a distanza
troppo ravvicinata e non supportato da luci
indirette atte a ridurre i riflessi sullo schermo. Miopia, ipermetropia e astigmatismo
sono i principali difetti visivi individuati nei
ragazzi con problemi di postura incongrua,
spesso identificabili da sintomi quali facile
stancabilità, mal di testa frontale, bruciore e
lacrimazione degli occhi.
Molti medici dentisti puntano a loro volta
l’attenzione sull’apparato scheletrico e masticatorio rilevando una correlazione diretta
tra mala postura e malocclusione mandibolare: si sostiene che una distorsione anche
leggera della colonna vertebrale possa intervenire su una non corretta conformazione
della dentatura, con eventuali problemi di
masticazione che possono portare nel tempo
a problematiche digestive, accumulo di peso,
ritenzione idrica e cellulite ecc.
L’obiezione che si pone a questo punto è:
come si fa a mantenere la schiena eretta
se il testo di lettura o il notebook non viene
inclinato e rimane piatto sul banco o sulla
scrivania?
P.E.A.S – Associazione no profit nata nel
2002 – fornisce una guida illustrata di educazione sanitaria per la difesa della colonna
vertebrale e della vista. Nelle sue pagine si
evidenzia l’utilità del leggìo come strumento
atto a ridurre le posture scorrette. Questa
invenzione, seppure millenaria, apporta
tutt’oggi i suoi benefici sui banchi di scuola, sulle scrivanie degli uffici, sulle console
del trucco delle signore, nei momenti di
svago dedicati alla lettura o al videogioco.
Pediatri, fisioterapisti, ortopedici, oculisti,
dentisti e optometristi caldeggiano l’impiego del piano inclinato in quanto capace
di ridurre l’affaticamento della vista e del
collo, e di stimolare un portamento eretto.
Altrettanto utile è alternare la vita sedentaria con pause di movimento, anche brevi,
in cui praticare sport e attività ricreative.
L’attività motoria migliora, infatti, la condizione dei muscoli che governano il movimento della colonna vertebrale, rendendoli più forti ed elastici.
Quando ci si rilassa davanti alla tv è bene
osservarla da una distanza pari a 7 volte
l’ampiezza dello schermo, stando seduti
correttamente e con la stanza ben illuminata da luci indirette, che non provocano
riflessi sullo schermo.
Quando si scrive è bene tenere la penna o
la matita a circa 2 cm dalla punta per poterla vedere e farla scorrere senza inclinare di lato la testa o il busto.
Quando si mantiene una concentrazione
prolungata allo schermo del computer
invece è bene osservare pause di 5 minuti
ogni mezzora di lavoro per permettere al
sistema visivo di rilassarsi e mantenere la
flessibilità.
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spa
& piano
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Heritage
le Telfair
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adulto.
- Double Deluxe King Bed: Camera spaziosa di ca. 40 mq, dal design contemporaneo. Possibilità di aggiungere un letto supplementare per bambino o adulto.
- Double Superior King bed: Camera spaziosa di ca. 35 mq dal design contemporaneo.
Letto supplementare non disponibile.
Altri servizi
- Escursionismo
- Tour in bici
- Tennis - Corsi di cucina
- Degustazione di vini
- Piscina
- Campo da golf Alcanada
- Campo da golf Pollença
Trattamenti
- Massaggi e trattamenti corpo
- Trattamenti e attivtà all’aperto (yoga e vital balance)
- Terapie e trattamenti all’olio extra-vergine d’oliva - Trattamenti viso e programmi olistici Oliveda
- Trattamenti di bellezza
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spa
& piano
resort
primo
MONIKA
The Wellbeing Hotel in the Dolomites
Sulle Dolomiti, un eco-hotel dal design
su misura per ogni ospite
Non solo la cura per il design e per i servizi caratterizza l’hotel Monika di Sesto, in Alta
Pusteria: l’attenzione per l’ambiente è un punto fondamentale della filosofia di questo
hotel situato in mezzo alle Dolomiti, completamente ristrutturato nel 2009 seguendo i
canoni ecologici. Incominciando dall’impianto di riscaldamento: una voce che pesa non
solo nel bilancio degli hotel ma anche, a livello di inquinamento, sull’ambiente. L’hotel
Monika si avvale del teleriscaldamento: la centrale di Sesto, funzionante con i trucioli di
legno, riscalda in modo ecologico case e hotel della zona, mantenendo l’aria del territorio
salubre e priva di sostanze nocive. Anche la spa rispetta la natura (e la pelle degli ospiti):
i prodotti sono naturali, si utilizzano prevalentemente prodotti al pino mugo, privi di
ingredienti chimici. Per i massaggi, olio di sesamo e olio ai fiori di montagna coccolano
gli ospiti. Anche le camere sono state arredate con tessuti naturali e con mobili in legno.
In particolare le camere della tipologia “Pinus” sono arredate con il cirmolo, un legno
dal profumo particolare, che combatte l’insonnia grazie agli effetti rilassanti. Le linee
minimaliste e originali del letto a “baldacchino futuristico” di cirmolo regalano alla stanza
un’atmosfera unica. Gli ospiti possono scegliere tra 14 stili diversi di tipologie di camere;
da quella eccentrica a quella classica, ogni ospite può optare per il suo genere preferito e
trascorrere la vacanza sentendosi “nella camera dei suoi sogni”.
A completare l’offerta: una spa di 800 m² dalla linea essenziale e pulita, una grande sala
ristorante inondata di luce naturale con vetrate a tutt’altezza, una tradizionale ed accogliente
stube con la tipica stufa di maiolica alimentata a legna, una sala con camino, una sala
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lettura con pianoforte a coda, terrazze e
giardini dalle figure geometriche e perfette
nella loro linearità. Ecologia, funzionalità
e design si incrociano negli eleganti
ambienti dell’hotel Monika, rendendolo un
luogo particolare dove riposarsi e fare il
pieno di energia.
Design Wellness Hotel Monika ****s
Famiglia Egarter
Via del Parco 2 39030 Sesto - Alto Adige
www.monika.it
Vacanze
a
i
l
g
i
m
a
f
in
wellness e divertimento
per i più piccoli
Best Wellness Hotels Austria - Innsbruck www.bestwellnesshotels.at
La proposta wellness, beauty & fun dei Best Wellness Hotels Austria è ricca e variegata: parchi acquatici, piste per pattinare sul ghiaccio e
wellness per famiglie. Per soddisfare i piccoli clienti, il team della spa del Best Wellness Andreus di San Leonardo in Passiria, Alto Adige,
ha pensato a golosi massaggi con mousse di cioccolato o olio al cocco, con tanto di relax su lettino sospeso e consulenza make-up per le
signorine. Un 5 stelle che è un autentico paradiso per le famiglie con una spa di 7.000 metri quadrati, l’area sauna di 2.000 metri quadri,
il programma fitness quotidiano, le lezioni di yoga e meditazione, nordic walking, animazione per i bambini tutti i giorni e inoltre corso di
canoying per esplorare i dintorni e possibilità di andare a cavallo nel maneggio all’interno dell’hotel.
Wellness versione
“mignon“ anche
per il Best
Wellness Hotel
Austria Krallerhof
a Leogang, nel
Salisburghese, che
dedica a mamma
e figlia e/o papà e
figlio, due pacchetti
ad hoc per loro:
per la mamma un massaggio al corpo, mentre per la figlia un
trattamento beauty viso, con camera principesca “Fürstenhof
de Luxe” mentre per papà e figlio rispettivamente un massaggio
sportivo e un trattamento specifico per “giovanotti”. Una grande
spa con piscina sia indoor che outdoor e un programma intenso
di attività sportive, rendono la vacanza entusiasmante per tutti.
_____________________________________
Il Best Wellness Hotel
Dilly nell’Alta Austria
mette alla prova il
coraggio dei piccoli
ospiti con uno scivolo
lungo 92 metri, per gli
intrepidi bambini che
non hanno paura della
velocità. Il tema estivo
per vacanze bagnate
come al mare, ma
immersi nel paesaggio
austriaco, è l’acqua: l’hotel infatti ha 2 piscine interne per bambini
e bebé, una piscina esterna per famiglie con whirlpool, sauna
per famiglie, parco giochi acquatico e un laghetto naturale.
Al Best Wellness Hotel Übergossene
Alm, nel Salisburghese, ruscelli,
mulini ad acqua, cascatelle, un
tappeto magico volante, un trampolino
e tante piccole casette, sono il
paradiso dei bambini. In questo
villaggio incantato ci sono minilaboratori dove sperimentare tanti
giochi: qui si può giocare ai piccoli
cuochi, ai falegnami e tanto altro.
__________________________
Un ricco programma di attività
divertenti dedicate ai bambini a
partire dai 4 anni è la proposta
del Best Wellness Hotel Austria
Stock di Finkenberg, in Tirolo:
cinque giorni a settimana sono
dedicati a nuoto, grigliate, rafting,
canyoning, karaoke con discoteca
per bambini, giochi all’aperto,
bricolage, party in piscina con pop
corn, sfilate di moda, pattinaggio
su ghiaccio nella pista all’interno
dell’hotel e riservata agli ospiti. Il reparto benessere dispone
di una sauna per famiglie con piscine per i più piccoli e
pavimenti antiscivolo. Il nuovo parco giochi all’aperto è un regno
incantato in cui le vacanze passano in un batter d’occhio.
Anche i teenagers possono divertirsi durante le vacanze
tra la Players Lounge con biliardo, flipper, Nintendo
64, Sony PlayStation, Xbox, Game Cube e freccette. Un
grande spazio - palestra è a disposizione per i ragazzi che
vogliono fare sport come pallavolo, basket e altri giochi
di squadra. Il Cybar propone due postazioni internet e un
cinema che proietta regolarmente film entusiasmanti.
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vetrina
prodotti
Urgo Afte distribuito in Italia da Qualifarma
srl è un cerotto liquido pronto all’uso con
tecnologia Filmogel per il trattamento delle afte
e delle piccole ferite della bocca. Con la sua
applicazione si avrà un film protettivo sottile ed
elastico che protegge isolando da cibo e saliva,
allevia il dolore e favorisce la cicatrizzazione.
In vendita in farmacia a Euro 12,90
www.urgoafte.it
Bioscalin con Sincrobiogenina di
Giuliani spa è il nuovo integratore
alimentare adatto a uomini e donne di
ogni età consigliato nel caso di capelli
deboli e fragili con tendenza a cadere.
Grazie alla tecnologia R-plus tutti gli
attivi arrivano intatti nell’intestino dove
vengono rilasciati gradualmente così da
favorirne un ottimale assorbimento. Confezione da 30 compresse.
Euro 26,30, venduta in farmacia. www.bioscalin.it
Saugella You Fresh
La linea di detergenti Saugella si arricchisce di una
nuova referenza dedicata a tutte le donne in età fertile ed
in particolare alle più giovani: Saugella You Fresh, che
associa ad una azione rinfrescante delicata e protratta
nel tempo, una protezione efficace grazie all’attività
del Thymus vulgaris, una detersione emolliente ed
idratante per la presenza dell’estratto di Calendula
officinalis e di tensioattivi delicati con proprietà
seborestitutive. Flacone da 200 ml Prezzo al pubblico:
Euro 6,90. In vendita in farmacia. www.saugella.it
Biolù Casa è l’unica linea di detersivi eco-biologici certificati venduta in
Italia solo alla spina. Il miglior modo per eliminare i rifiuti
è non generarli, l’acquisto sfuso da vita a al circolo virtuoso
del riutilizzo del flacone che riduce a zero i rifiuti di plastica
e diminuisce del 44% il CO2 emesso rispetto ai detersivi
confezionati. La linea Biolù Casa è prodotta solo con
materie prime naturali e vegetali da agricoltura biologica
dall’efficacia garantita e completamente reintegrabili nei
cicli biologici naturali. Tutti i prodotti sono certificati ECO BIO
da AIAB e VEGAN OK. I prodotti sono dermatologicamente
testati, privi di: derivati animali, derivati petrolchimici, peg,
parabeni, laureth, sles, edta, fosfati, ogm, coloranti, siliconi, profumi sintetici
e sostanze che si accumulano nell’organismo e sono causa di allergie e
dermatiti. biolù è prodotta da nivel srl, azienda toscana che formula, nei
propri laboratori, eco detergenza e bio cosmesi certificata. www.biolu.it
Detersivi Ipoallergenici USE
amici del pulito ma anche della pelle.
Gli Ipoallergenici USE sono il risultato di un meticoloso lavoro nella
ricerca di materie prime particolari e nel monitoraggio dei formulati
finali, al fine di salvaguardare la salute della pelle. Certificati
(dall’I.S.P.E.) “Ipoallergenici”, “Non irritanti” e “Nickel tested”,
questi amici del
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Glimpse® Luminescence
Collection
Luminescence Repair
(color oro) e
Luminescence Brighten
(colore rosso), Glimpse®
Luminescence
Collection è un prezioso
fluido di bellezza che
sprigiona la forza vitale
e le proprietà antiossidanti
del mangostano in
un’essenza altamente
concentrata. Ricco di xantoni gialli molto
attivi, il siero Repair (Olio di Pericarpo di
Mangostano) rende la pelle più tonica,
più luminosa, più sana. Il siero Brighten
presenta la più alta concentrazione di
antiossidanti color rubino del mangostano.
Come suggerisce il suo nome, questa ricca
essenza aiuta a dare luminosità alla pelle e e a
uniformarne la texture, riducendo in maniera
significativa la presenza di macchie di età,
pigmentazione e discromie. www.xango.it
pulito, ma anche della pelle, permettono una gestione sicura delle
normali operazioni di igiene della casa e del bucato. La linea
comprende detersivi e ammorbidenti per lavatrice, ma anche
prodotti da utilizzare a mani nude, senza il rischio di incorrere
in fastidiose reazioni allergiche, per lavare piatti, fare il bucato
a mano, o detergere mobili di legno, divani di pelle, superfici
metalliche o in ceramica. Gli Ipoallergenici USE sono consigliati dai
migliori dermatologi italiani, soprattutto alle persone che tendono
a sviluppare, a causa dei lavori domestici, reazioni irritative o
allergiche, soprattutto alle mani. www.use.it
Linea Naturalia, una linea di stampo
spagnolo e completamente al naturale,
con prodotti a base di ingredienti naturali
come l’Aloe Vera, le foglie di olivo e
gli acidi della frutta.SHOP ONLINE:
www.hmscare.it T: 0332732068
Dermafresh Silver
Crema deodorante con argento colloidale
Dermafresh silver assicura un’azione deodorante efficace
grazie all’attività antimicrobica ad ampio spettro dell’argento
colloidale. Controlla l’alcalinizzazione del pH della pelle,
causa del cattivo odore, grazie alla pectina (polisaccaride
derivato dalla scorza di agrumi). Garantisce un’azione a
lunga durata grazie alla presenza di un polimero resistente
all’acqua ma non occlusivo. Senza alluminio cloridrato
Pelli sensibili. Confezione: ml 40. Prezzo al pubblico: Euro
8,00. Cosmetico venduto in farmacia. www.dermafresh.it
Galderma presenta Kelo-cote®,
una gamma di
dispositivi medici,
tra cui un gel a
base di siliconi con
fattore di protezione 30, volti alla
prevenzione e al
trattamento delle
cicatrici ipertrofiche o cheloidee.
Kelo-cote® UV: Il gel con fattore di protezione solare SPF 30 è
stato appositamente studiato per
proteggere le cicatrici recenti e di
vecchia data dagli effetti nocivi del
sole. L’elevata protezione solare
e la tecnologia a base siliconica
brevettata garantiscono un ottimo
trattamento preventivo e curativo
delle cicatrici, nonché un risultato
estetico visibile. Il prodotto è ideale
per viso, collo, mani, torace e per
tutte le altre parti del corpo che più
facilmente vengono esposte al sole.
Prezzo consigliato (15gr): Euro 42,00
in farmacia. www.galderma.com
L’Erbolario,
crema per il Viso
all’olio di Baobab
e al burro di
Caffè, assicura
un’epidermide
giovane, fresca,
elastica,
vitale, protetta e molto idratata.
Quattro oli, selezionati fra i più
leggeri – Baobab, Avocado, Oliva,
semi di Girasole biologico – e il
burro di Caffè nutrono, compattano
e prevengono la disidratazione;
la vitamina E dai semi della Soja,
antiage, rafforza la barriera
protettiva epidermica lavorando
sinergicamente con il Complesso
Idratante e Rinfrescante. Il Gamma
Orizanolo, anti UV-A, infine,
contrasta il photoaging. Formato 50
ml - Prezzo al pubblico consigliato
Euro 22,00. www.erbolario.com
La linea di maschere Dermastir Bio-cellulari
Post-operazione presentata recentemente da Alta
Care Laboratoires è prodotta dalla fermentazione
di microrganismi, e non da processi di lavorazione
meccanica. Alta Care Laboratoires utilizza tecniche
biotecnologiche per la produzione di materiale simile
al tessuto cutaneo. Ogni maschera è idrofilica e
diminuisce la TEWL (Transepidermal Water Loss)
ed è in grado di mantenere livelli di idratazione
fino a 100 volte superiori a quelli della nostra
pelle asciutta. La formula è stata creata per inibire
gli enzimi che scompongono l’acido ialuronico, il
collagene e l’elastina della pelle. La sua struttura
reticolare web 3D consente la penetrazione dell’aria,
ma non del liquido; aderisce perfettamente alla pelle
e crea una seconda pelle anche nota come “tessuto
seconda pelle. Tra le maschere Bio-Cellulari
presentate da Alta Care Laboratoires possiamo
trovare anche la maschera Dermastir Bio-Cellulare
ad effetto sbiancante: un dispositivo medico che al
suo interno contiene acido ellagico, un ingrediente
sbiancante che riduce la pigmentazione scura sulla
cute donando alla pelle un aspetto più luminoso
e radioso. La combinazione di acido ellagico e
glicirizzina nella maschera è molto efficace per
combattere la pigmentazione cutanea. La maschera
Dermastir Bio-Cellulare con azione sbiancante
è consigliata per tutte le forme di pigmentazione
della pelle e melasma. Per idratare la pelle nel
post-operazione, Alta Care Laboratoires consiglia
la maschera Ristrutturante del tessuto cutaneo e
la maschera invisibile Dermastir Post-Operazione
con acido ialuronico, un dispositivo medico usato da
dermatologi e chirurghi estetici dopo le operazioni
come botox, filler, blefaroplastica, peeling, needling
e laser. La sua formula unica produce una barriera
protettiva e stimola la produzione di collagene.
Alta Care Laboratoires
Piazza di Spagna, 6 - 00187 Roma
Tel: 0039 0669380852 -email: [email protected]
www.altacare.com
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vetrina
prodotti - baby
Alce Nero baby.
Generazione Bio
La nuova linea di babyfood
biologica, 100% italiana.
Frutto di oltre un anno
di lavoro su materie
prime, ricette e packaging
comprende: omogeneizzati
di frutta, carne, pesce e
verdura senza glutine,
creme di farro e di
riso Baldo, pastine di
grano Senatore Cappelli
e di farro, biscotti di
farro, olio extra vergine d’oliva fruttato leggero e camomilla
setacciata, tutti con ingredienti rigorosamente italiani,
senza OGM, aromi, coloranti e conservanti aggiunti. Prodotti
presentati in anteprima al SANA 2013, in distribuzione presso
i migliori negozi di alimentazione biologica come NaturaSì,
CuoreBio e negozi indipendenti e prossimamente nei grandi
supermercati e ipermercati della grande distribuzione.
www.alcenerobaby.com
Tau Marin Dentifricio gel Baby
Smile, per educare all’igiene
orale quotidiana divertendosi...
ad un prezzo speciale! 50 ml,
coloratissimo e simpaticissimo, è il dentifricio in gel per
l’igiene e la cura dei denti dei
più piccoli, che con la giusta
dose di fluoro (500 ppm) aiuta
la rimineralizzazione dello
smalto dei denti contribuendo
a proteggerli e rafforzarli. Baby smile,
inoltre, garantisce un effetto rinfrescante e lenitivo delle gengive irritate
nella fase di dentizione. In farmacia,
Spazzolino+Dentifricio Tau Marin al
prezzo speciale di Euro 4,50. www.
taumarin.it
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NARHINEL aspiratore nasale soft.
Per il nasino chiuso del tuo
bambino prova il metodo Narhinel
delicato come una carezza:
usato in combinazione con la
soluzione fisiologica consente di
aspirare il muco in eccesso.
Il Metodo Narhinel facilita
una buona respirazione
favorendo il momento della
pappa e consentendo un sonno tranquillo.
www.bimbinsalute.it
Isomar Spray allergie
Previene e combatte i
sintomi di raffreddore
e allergie.
Congestione nasale,
starnuti continui, attacchi
asmatici e difficoltà
respiratorie, sono solo
alcuni dei sintomi di raffreddori e
allergie stagionali. Isomar Spray
Allergie possiede proprietà lenitive
ed idratanti, agisce grazie all’azione
sinergica dei suoi componenti: l’acqua
Biorepair junior 0-13 anni
L’unico dentifricio con microRepair
che rafforza e remineralizza i denti dei
bambini. Da oggi l’innovativa tecnologia
di Biorepair è anche per i più piccoli!
Il dentifricio Biorepair Junior 0-13 anni è l’unico dentifricio
per bambini a base di microRepair per denti sani e forti!
La speciale formulazione di Biorepair Junior lo rende il dentifricio
ideale per proteggere i denti dalla carie grazie alla presenza
e all’azione di microRepair e all’assenza di Fluoro. Punto di
forza della formulazione di Biorepair Junior è la presenza
di microRepair: micro particelle biomimetiche composte
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Mister Zzz Un aiuto efficace contro punture o
reazioni allergiche arriva dai Cerotti anti zanzara
Mister Zzz, adatti anche ai più piccoli perché non si
applicano direttamente sul corpo, ma sulla carrozzina, i vestitini, o lo zainetto, diventando quindi un
compagno ideale lungo tutto l’arco della giornata.
I cerotti anti-zanzara sono a base di ingredienti
naturali quali le essenze di citronella, eucalipto
e geranio - piante anticamente note per essere
sgradite alle zanzare. Confezione da 40 cerotti Euro 6,90.
www.livingbaby.it
di mare purificata del Parco Marino
delle Cinque Terre, e resa isotonica
(0,9% in sodio cloruro), idrata e
deterge le fosse nasali; il succo di
Aloe Vera e le mucillaggini di Malva,
prevengono il contatto di allergeni
e batteri con la mucosa creando un
sottile film protettivo; il Betaglucano,
una sostanza naturalmente
emolliente, contrasta la secchezza
e l’arrossamento caratteristici
degli stati allergici. Euro 8,90.
30 ml. www.euritaliapharma.it
da Idrossiapatite, la stessa sostanza di
cui sono fatti i denti, che fissandosi alla
superficie dello smalto lo remineralizzano e
contrastano la formazione della placca. La
loro funzione è quella di penetrare nei più
piccoli spazi tra i denti e raggiungere il bordo gengivale dove
il rischio di deposito di placca è più alto. La formula innovativa
e delicata di Biorepair Junior contiene il principio attivo in
quantità pari a quella presente nei dentifrici per adulti ma,
solo per i bambini, è disponibile al piacevole gusto di fragola
contiene la stessa quantità di principio attivo (15%).
Tubo da 50ml. Prezzo: Euro 3,00. www.biorepair.i
Vivia Bio - Prodotti
da forno biologici
e biodinamici.
ViviaBio è
un marchio
della Ditta Falco Srl di Alife (CE ),
produttrice di prodotti sostituitivi del pane, biologici e
biodinamici. I prodotti ViviaBio sono tutti senza sale,
senza lievito e soprattutto ricchi in fibre e proteine
vegetali. Sono disponibili in diversi gusti e realizzati
con diversi tipi di farine: Pane Azimo di Farro e Pane
azimo di Kamut; Petali con farina Senatore Cappelli;
Focaccette al Farro e Focaccette al Farro e farina di
Lupini ; Gallette croccanti Farro e Avena; Crackers
Frumento e Spinaci, Frumento e Carote, Frumento
e Barbabietole. Molto attenta all’ambiente, la Falco
utilizza confezioni realizzate con materiale interamente
riciclato e riciclabile, stampato con inchiostri vegetali.
Canali Distributivi: GDO e Specializzati. www.falcofoods.it
Super Arancia®
favorisce
le naturali
difese con
la fragranza di arance fresche spremute al
momento. Ideale per tutte le persone che vogliono
affrontare ogni stagione con le difese giuste,
prevenendo le malattie da raffreddamento;
è arricchito con Vitamina C da fonti naturali,
Zinco e TR3chinacea (3 varietà di Echinacea).
Super Acqua di Cocco® reintegra il Potassio
e il Magnesio come una noce di cocco appena
aperta, arricchita con Creatina. Ideale per tutte
le persone che praticano attività fisica, affaticate
dagli impegni di ogni giorno (al lavoro e nel tempo
libero), che soffrono disagi dovuti al caldo e alla
sudorazione, anziani che si trovano in uno stato
di disidratazione frequente o temporanea.I primi
integratori alimentari della Linea functional food
www.zuccari.com
Pasta di riso intergrale Felicia Bio
Il gluten free per l’intestino pigro.
Il riso aiuta a risolvere i problemi
legati alla stipsi. La pasta
biologica Felicia con riso integrale
esclusivamente di alta qualità, è una
grande fonte di fibre. Ottima per chi vuole migliorare la
forma fisica, beneficiando delle proprietà dell’integrale.
Per chi ama mangiare con gusto e integrale. Migliora la
forma fisica. Altamente digeribile grazie alla leggerezza
del riso integrale. www.molinoandriani.com
Le tre diverse
selezioni di
Olio Flaminio
della Società
Agricola Trevi
“Il Frantoio” DOP
Umbria, fruttato
e delicato sono
ora disponibili
anche nel
piccolo formato da 250 ml.
Un originale e gustoso regalo o
un utile e pratico alleato perché
facilmente trasportabile durante
grigliate e pic-nic all’aria aperta. In
vendita nelle migliori drogherie, winebar e gastronomie specializzate DOP a
€ 5,80 fruttato e delicato a Euro 4,80.
www.olioflaminio.it
Wafer alla nocciola Senza
Glutine CÉRÉAL
Per tutti quei momenti della
giornata in cui si ha voglia di fare
una pausa o di regalarsi un piccolo piacere, CÉRÉAL
propone i Wafer alla nocciola Senza Glutine CÉRÉAL,
perfetti per un break all’insegna della dolcezza, adatti
ad ogni momento della giornata, friabili e fragranti,
irresistibili ma allo stesso tempo leggeri, sono pensati
anche per chi soffre di intolleranza al glutine. Per la
prima colazione, per accompagnare un tè nel pomeriggio,
per uno spuntino, farciti con crema alla nocciola, Wafer
alla nocciola Senza Glutine CÉRÉAL sono una vera
tentazione alla quale tutti possono lasciarsi andare,
perché privi di glutine e molto delicati. confezione da 45 g. Euro 1,00 www.prodotticereal.it
Menta Fabbri nella nuovissima variante Bio. Menta Bio, non
solo agricoltura biologica (nessun OGM, concime o pesticida
di origine chimica) ma anche minore impatto ambientale: la
bottiglia in PET anziché in vetro, come per tutti gli sciroppi
Fabbri, è meno pesante (il consumo di CO2 per il trasporto è
tre volte inferiore), è completamente recuperabile e richiede
imballi di protezione ridotti (il PET è infrangibile).
Il gusto, poi, resta quello inimitabile di Menta Fabbri. E in più
Menta Bio è gluten free. Gli utilizzi? Non solo in acqua (liscia o gassata).
Menta Bio rende irresistibile un bicchiere di latte ben freddo, aromatizza
yogurt e semifreddi, e scatena la fantasia nella preparazione dei cocktail
più diversi. Provate ad aggiungerla a rhum, magari biologico, con
ghiaccio a cubi (2 cl di sciroppo ogni 5 cl di rhum): all’ora dell’aperitivo
saranno scintille di gusto. Euro 5,25 www.fabbriperlambiente.com
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primo piano
vetrina
prodotti - PARFUM
Bond No. 9 Perfumista Avenue è stato creato per donne di tutto il
mondo che mostrano uno stato mentale
tipico di New York. Modernizza la rosa, ultra
femminile e incredibilmente fresca
(la rosa è il fiore ufficiale dello
Stato di New York). Qui, la
rosa è immediatamente percepita
come punto di partenza,
accompagnata da prugna gustosa e succulenta.
Questi sentori fanno spazio a una serie
di note animali apertamente
seducenti: miele e muschio, con
ambra muschiata e terroso
patchouli. L’effetto complessivo è intossicazione
di alta qualità. www.bondno9.com
Andrea Maack “Coal”
Produce profumi di nicchia
islandesi. Il concetto base
dell’azienda è preso dall’arte
visiva di Andrea Maack ed
è un’estensione delle
sue esposizioni d’arte.
“Coal, come il nome
suggerisce, si basa sui
miei disegni a carboncino. All’inizio,
Coal rimanda molto al carboncino e
aumenta d’intensità non appena
incontra la nota di carta. La base
è un misto di tipi di legno e cuoio
che ne aumenta l’intensità e le
conferisce quella forza puramente
minerale che stavo cercando”.
www.andreamaack.com
Eight&BoB Vegetable Wax Candle 190 g
È pura e concentrata l’essenza di questa
vegetable wax candle Eight&Bob, il profumo
tanto amato da John Fitzgerald Kennedy e
dal suo entourage di celebrità. Nell’elegante
bicchiere la fiamma arde serena e intrigante,
vestendo l’atmosfera con classe e discrezione.
190 g di buone letture, amicizie colte e brillanti
conversazioni. www.eightandbob.com
Nasomatto - PARDON
Questa bottiglia di profumo fa
parte del progetto Nasomatto.
La fragranza mira ad evocare
l’aura suadente del fascino
e dell’eleganza maschile.
Anche Extrait de
Parfum 30ml
Nasomatto
- BLACK
AFGANO è parte
del progetto Nasomatto.
La fragranza mira ad e
vocare la migliore
qualità di Hashish.
è il risultato di un processo
di ricerca per suscitare
un effetto di
beatitudine temporale.
www.nasomatto.com
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Acqua di Stresa, con le sue fragranze,
propone una nuova Dolce Vita, legata a
tradizioni di eleganza e raffinatezza. Acqua
di Stresa Verbena Absoluta è una fragranza
unisex, fiorita ed agrumata, estremamente
fresca ed elegante, con finale musk e
legnoso. Adatta alla stagione primaverile
e estiva, si ispira a sensazioni di prati
verdi e roridi di rugiade. A fresche brezze
serali. A fruscii tra le foglie. Una vertigine
in verde. Scorze di agrumi e note fiorite
completano il bouquet lasciando spazio in
chiusura ad accordi muschiati e legnosi.
La linea Acqua di Stresa è disponibile anche per
profumare l’ambiente. www.acqua-di-stresa.com
Eight&Bob Travel Case Box
vapo cylinder + due 20 ml refill
phials. L’essenza dello stile
Eight&Bob ci accompagna
anche in viaggio.
Il Box Travel Case è un sobrio
cofanetto che cela al suo
interno un raffinato astuccio
cilindrico rivestito in ecopelle,
impreziosito da una fascia
argentea logata e due fiale di
essenza da 20 ml per avere
sempre con sé il profumo di JFK, la cui ricetta era andata
perduta e che Celso Fadelli ha restituito ai
viaggi... nella storia. Un regalo originale da fare a
un amico un po’ dandy, o a se stessi. www.eightandbob.com
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wellness
ehGIRelart ehGIRelart
psicoalimentazione
Come fare per dimagrire in maniera naturale
senza l’ossessione della bilancia, né
delle calorie?
Si tratta di recuperare una
dimensione alimentare ormai dimenticata
che ci porterà in modo semplice verso il
raggiungimento del peso forma. Il problema
del sovrappeso, nella nostra civiltà
occidentale, sta raggiungendo dimensioni
notevoli e di questo ce ne rendiamo conto
ogni giorno. Quante volte, guardandoci allo
specchio diciamo: “Ora basta, da domani
mi metterò a dieta!”. La buona volontà però
spesso non basta, bisogna imparare a
cambiare le abitudini e a stare bene dentro
al cambiamento.
Il programma proposto
da questo volume prevede un “corso” di
7 settimane (suddivise in giorni), durante
le quali si scivolerà senza fatica verso il
proprio peso forma. In ogni settimana si
dovranno mettere in pratica nuove idee più,
naturalmente, quelle dei periodi precedenti.
Editore: Tecniche Nuove
Prezzo: 12,90 euro
L’autore:
Marilù Mengoni
ehGIRelart
La presenza di un animale da
compagnia all’interno delle nostre
case ha raggiunto ultimamente
livelli prima inimmaginabili.
L’ animale è in grado spesso di
supplire ai vuoti interiori e alle
esigenze di contatto emotivo e
affettivo intimo, sempre più
difficili nel mondo di oggi.
Diversi studi hanno dimostrato
che basta la sola presenza di
un animale in una stanza, che si
presenti tranquillo e rilassato,
magari intento a sonnecchiare o a
lisciarsi il pelo, per innescare
nelle persone una molteplicità
di reazioni fisiologiche.
Nell’ambito delle terapie assistite
si può lavorare con diversi
animali: cani, gatti, cavalli, piccoli
roditori, conigli, uccelli da
voliera, pesci e perfino rettili,
stando attenti però a scegliere
l’animale giusto in funzione degli
obiettivi che ci si prefigge.
Sovera Edizioni
Prezzo: 9,00 euro
L’autore:
Salvatore La Fata
Dimagrisci con la
traleRIGhe
d
traleRIGhe
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Le terapie
assistite
dall’animale
domestico
traleRIGhe
L’autore:
Jean Michel Lecerf – Bernadette Reagot
PET - THERAPY
traleRIGhe
Conciliare piacere, educazione e salute
Come evitare l’obesità dei bambini?
Come accorgersi delle allergie alimentari?
Come diversificare l’alimentazione
dei più piccoli? Quale alimentazione
adeguata ai bambini riesce anche ad
associare piacere e salute? Questa guida
risponde alle numerose domande che si
pongono i genitori e gli educatori riguardo
alla nutrizione dei bambini: gli Autori
propongono, partendo da argomenti
scientifici, un’alimentazione equilibrata
che assicuri la salute dei bambini e il loro
benessere. Leggendo questo volume, il
lettore troverà idee e suggerimenti per
apprendere l’educazione alimentare
ed essere in grado di realizzare pasti
adatti ai più piccoli, oltre a consigli
attraverso cui adattare l’alimentazione
al gusto e alle specificità del bambino.
Armando editore
Prezzo: 19.00 euro
ehGIRelart ehGIRelart
Come migliorare
l’alimentazione
di mio figlio
ehGIRelart
primo piano
traleRIGhe
L’autore:
Silvia Pastore
traleRIGhe
Cosa ci si aspetta da un personaggio
famoso quando gli si chiede di aderire a
una campagna che ha come scopo una
raccolta fondi? Che presti il suo volto, il
suo sorriso, la sua voce al servizio di una
buona causa. Questo progetto chiederà
ad alcuni di loro qualcosa di più e di
diverso. Li renderà protagonisti in un
modo nuovo, li inviterà a esporsi in un’altra
accezione del termine. Calciatori, atleti,
scrittori o attrici abituati a stare dall’altra
parte dell’obiettivo, a posare, dovranno
per una volta cambiare il proprio punto di
vista. Non saranno semplici testimonial,
ma parte attiva del progetto, protagonisti
di un’avventura creativa che vedrà come
mezzo di espressione la fotografia. A
ogni celebrità è stato chiesto di fornire
una personale interpretazione del
concetto di gravità scelto attraverso uno
scatto, un’immagine unica. A guidarli la
professionalità e il talento di una fotografa
come Silvia Pastore che aggiungerà i suoi
scatti a quelli di coloro che hanno aderito
al progetto. Il libro verrà accompagnato
da una mostra itinerante. Il libro esce in
collaborazione con la Fondazione Vialli e
Mauro per la Ricerca e lo Sport onlus che
nasce a Torino per volontà di Gianluca
Vialli, Massimo Mauro e Cristina Grande
Stevens, soci fondatori. Dal 2004 la fondazione porta avanti la sua attività di raccolta fondi, attraverso l’organizzazione di
eventie iniziative benefiche, mantenendo
salda la sinergia con realtà che rappresentano l’eccellenza nel campo della ricerca
scientifica sul Cancro e sulla SclerosiLaterale Amiotrofica.
AddEditore
A cura di Silvia Pastore
Prezzo 28 euro
ehGIRelart ehGIRelart
gravità
ehGIRelart
In assenza di
traleRIGhe
SUPER CIBI
PER LA MENTE
Lacrime di
fragola
Lacrime di fragola è la storia di
Chiara, un’allegra bambina che però
ha il difetto di piangere... lacrime di
fragola, scatenando la fantasia dei suoi
compagni che non vedono l’ora di farle
piangere quel nettare dolcissimo.
Chiara è disperata, tra scherzi e dispetti
ce l’hanno tutti con lei finché una notte
la Fatina delle lacrime facili compie
la magia. Dal giorno dopo le lacrime
di Chiara non saranno più al sapore
di fragola ma a quello di... pupù.
Non ci vorrà molto a cambiare le
abitudini dei suoi dipettosi amici che
capiranno che non è bello far piangere
le bambine come Chiara. Quando a
Chiara le lacrime torneranno normali, la
Fatina delle lacrime facili avrà compiuto
la sua missione e nessuno finalmente
vorrà più veder piangere Chiara.
Una favola per i bambini dai 4 anni in
su, scritta da Nicola Savino per aiutare
l’Airett, l’associazione che si occupa
di sovvenzionare la ricerca contro la
sindrome di Rett, www.airett.it.
Un libro per sorridere e per
dare un aiuto concreto.
AddEditore
Prezzo: 12,90 euro
L’autore:
Nicola Savino - Marta Monelli
Edizione italiana a cura di Luciana Baroni
Uno dei più autorevoli medici
americani propone
un programma innovativo, efficace
e semplice da mettere in pratica,
che rinforzala memoria
e protegge il cervello; ideale per ogni età
e per chi è attento alla propria salute
e all’ambiente, e che vuole prendersi cura
insieme di corpo e mente.
«Il dottor Barnard ha scritto un libro
fondamentale su una problematica
di forte interesse pubblico»
Colin Campbell, coautore di The China
Study. Una corretta alimentazione favorisce
la salute generale, ma è importante
sapere che alcuni cibi - i super cibi possono proteggere il cervello e farlo
funzionare al meglio fino a età avanzata.
Il dottor Barnard, ricercatore impegnato
nel campo della medicina preventiva,
ha raccolto qui i risultati degli studi
più recenti e ideato un programma
rivoluzionario in 3 passi che può rafforzare
la memoria e proteggere il cervello dalle
malattie che possono colpirlo. L’autore
insegna quali cibi privilegiare nella
dieta e quali invece eliminare; descrive
esercizi, fisici e mentali, e altre semplici
scelte che rinforzano la memoria.
Leggendo questo libro, non solo è possibile
imparare come migliorare il funzionamento
del proprio cervello e garantire una
memoria d’acciaio, ma anche come
mantenerlo in salute, riducendo il rischio
di diventare una delle molte vittime della
demenza di Alzheimer, dell’ictus cerebrale
e di altre condizioni che possono interferire
con la vita di relazione.
Edizioni Sonda
Prezzo 18,00 euro
L’autore:
Neal D. Barnard
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Roma, Palazzo dei Congressi 24 - 25 - 26 gennaio 2014
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