Premio speciale edificio di servizio
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Premio speciale edificio di servizio
Editoriale Cara lettrice, caro lettore el terzo anno di ARTEC, l’industria edilizia si è sviluppata in modo molto dinamico e positivo nella maggior parte dei settori. L’anno 2015 probabilmente porterà un indebolimento della crescita: da un lato a causa della riduzione prevedibile nel settore delle ristrutturazioni e del risanamento, da un altro è probabile che anche l’edilizia abitativa subirà un leggero rallentamento. Per contro, in particolare nell’edilizia pubblica e nel settore sanitario, esiste un grande bisogno di recuperare terreno. Da questo punto di vista possiamo affrontare il futuro con un certo ottimismo e attendere con suspence quali saranno i progetti che faranno furore. N Note redazionali Tiratura: 17 400 copie Pubblicazione: 1 volta l’anno Prossimo numero: Fine 2015 Editori: Saint-Gobain Weber SA Saint-Gobain ISOVER SA Rigips SA GLASSOLUTIONS® Vetrotech Saint-Gobain (International) AG Redazione: Franco Luccarini, Saint-Gobain Weber SA Daniel Schild, Saint-Gobain ISOVER SA Marcel Koller, Rigips SA Realizzazione grafica: coray com ag, Ennetbaden Prezzo d’ordine: CHF 10.– Il presente opuscolo mostra nuovamente una vasta rassegna del paesaggio dell’architettura della Svizzera. Presentiamo prevalentemente opere pubbliche che documentano la forza creativa e la curiosità dei rispettivi architetti. Con un sano gusto della sperimentazione – sempre al sicuro grazie alle conoscenze del materiale e alla competenza – vanno sicuri per la loro strada. Nonostante la velocità di sviluppo nell’industria dei materiali da costruzione sia comparativamente bassa, materiali ed applicazioni si sono evoluti notevolmente e consentono soluzioni fresche ed innovative. Naturalmente ciò presuppone l’apertura mentale delle progettiste e dei progettisti e la loro disponibilità ad impiegare questi sistemi nelle loro opere – con soluzioni convenzionali fino a soluzioni d’avanguardia. In questo opuscolo potete, tra l’altro, visitare con noi uno splendido deposito di autobus, il secondo miracolo di Berna, le terrazze di Schönenfurt, il Richti-Areal, il diamante di Losanna ed un decatleta a Parigi. Si tratta in tutti i casi di progetti nati da una collaborazione proficua tra l’architettura e l’industria. Restiamo dunque in attesa di un vostro feedback a: [email protected] Cordiali saluti Marcel Koller Direttore Vendite & Comunicazione, Rigips SA artec architecture I art I technology I eco 3 Toni-Areal, Zurigo Sommario Editoriale architecture Miracolo della trasformazione 6 – 11 Brillante efficienza energetica 12 – 17 Richti-Areal, Wallisellen 18 – 19 «Una scultura con potenziale di identificazione» 20 – 23 art Il secondo miracolo di Berna Sei terrazze per Schönenfurt Richti-Areal, Wallisellen 4 artec architecture I art I technology I eco technology 3 Coesistenza armoniosa nell’edificio scolastico Mörschwil 40 – 45 La Praille stabilisce nuovi parametri nella costruzione di cinema 46 – 49 Modellazione di intonaci di finitura su facciate 50 – 53 Compattare era ieri, dividere è oggi 54 – 59 eco Complesso edilizio ospitante due scuole materne Haspelweg, Berna 60 – 61 Sempre di nuovo … 62 – 63 Edificio amministrativo a surplus energetico a Flums 64 – 69 Novità sui prodotti 70 – 71 Panorama degli eventi 72 – 73 24 – 27 28 – 33 Rigips Trophy: Dove si trova la migliore costruzione a secco? 34 – 37 Toni-Areal, Zurigo 38 – 39 Complesso edilizio ospitante due scuole materne Haspelweg, Berna artec architecture I art I technology I eco 5 I 300 m 2 di celle fotovoltaiche colorate sulla facciata occidentale sono un’invenzione del professore dell’EPFL Michael Grätzel, che ebbe il suo inizio nel 1991 e che qui ha trovato per la prima volta un’applicazione architettonica esterna quale prototipo Miracolo della trasformazione Abbiamo già parlato di un diamante. A seconda del punto di vista potrebbe anche trattarsi di un futuristico oggetto volante o di un oggetto sottomarino e sono possibili anche altre associazioni. Indipendentemente da cosa il singolo pensa di riconoscere nella forma del tetto, il centro congressi sul Campus dell’EPFL lascia una forte impressione ed offre una modulabilità innovativa e spettacolare dell’ambiente interno. S © Les Cordes Lumineuses – artista Catherine Bolle ono addirittura due le tecnologie sviluppate nel Politecnico di Losanna sono state adottate nel Convention Center e quindi «sulla soglia di casa». L’edificio posa su 200 pali di cui cinque sono pali di prova termici e non fungono solo da supporti ma anche da scambiatori di calore. Un circuito idraulico assicura calore o raffreddamento a seconda della stagione. Questa è una prosecuzione di un progetto di ricerca dell’Istituto EPFL per la meccanica del suolo, durato 11 anni. 6 artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco Composizione delle facciate con celle fotovoltaiche I pali inoltre accumulano una parte dell’energia prodotta dai 300 m2 di celle fotovoltaiche sulla facciata occidentale. Anche questa è un’invenzione proveniente dalle proprie file, che ebbe inizio nel 1991 e che qui ha trovato per la prima volta un’applicazione architettonica esterna quale prototipo. Ciò potrebbe rappresentare il punto di partenza per la carriera industriale delle celle Grätzel denominate in onore del loro scopritore. La suggestiva composizione dei colori è stata sviluppata in collaborazione con l’artista svizzera Catherine Bolle. La Mecca delle scienze Questo per quanto riguarda la tecnologia energetica. Ma qual è stato il fattore determinante, nel 2006, per la progettazione e artec architecture I art I technology I eco 7 a Il Convention Center è uno dei pochissimi edifici congressuali in tutto il mondo che si trovano direttamente su un campus universitario; serve da «laboratorio di prova» per le tecnologie più recenti. Kenneth Ross © Piano: Richter Dahl Rocha & Associés architectes SA Ignacio Dahl Rocha Christian Leibbrandt Planimetria del «Quartier Nord» con il Swiss Tech Convention Center (STCC) ed il complesso adiacente con alloggi per gli studenti, aree per alberghi, negozi, ristoranti e aree di servizio. 8 artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco Jacques Richter I quattro partner di Richter Dahl Rocha architectes SA a Losanna. costruzione del Swiss Tech Convention Center? Come elemento centrale del progetto di estensione «Quartiere nord» del Politecnico Federale di Losanna, la modernissima sede con un massimo di 3000 posti soddisfa un desiderio a lungo accarezzato dalle ricercatrici e dai ricercatori. Grandi congressi scientifici e conferenze, fiere e simposi internazionali fanno arrivare all’EPFL persone di spicco da tutto il mondo. Dall’inaugurazione nell’aprile 2014 hanno ad esempio ospitato il Convegno internazionale sul fotovoltaico (700 persone), la Conferenza internazionale della cattedra UNESCO per la tecnologia di sviluppo (350) e il Convegno annuale della International Society for Electrochemistry (1300). I locali sono inoltre prenotati in anticipo per almeno un anno. Modulazione spettacolare degli ambienti e dei posti a sedere Il Convention Center è uno dei pochissimi edifici congressuali in tutto il mondo che si trovano direttamente su un campus universitario; allo stesso tempo serve da «laboratorio di prova» per le tecnologie più recenti. L’edificio è un nuovo simbolo sull’area dell’EPFL ed anche un punto di orientamento. Il tetto obliquo con i suoi spigoli taglienti come la lama di un rasoio è composto di alluminio anodizzato; è volutamente in forte contrasto con l’elegante architettura interna in legno naturale. Non meno impressionante è l’infrastruttura dell’edificio congressuale unica in tutta Europa. L’anfiteatro può essere trasformato in modo completamente automatico in diverse grandezze e varianti di sala con un’offerta tra 330 e 3000 posti a sedere. Il sistema GALA proveniente dal Canada lo rende possibile: con pareti spostabili e a scomparsa nonché file di sedili rotabili di 180 ° e a scomparsa a livello della platea che sono collegate insieme a gruppi attraverso un tiranterie motorizzate. artec architecture I art I technology I eco 9 a Il foro viene nuovamente intonacato A Auditorio anteriore 1660 m2 / 1757 posti a sedere B Auditorio posteriore 465 m2 / 357 posti a sedere C Balcone 710 m2 / 456 posti a sedere © de Richter Dahl Rocha & Associés architectes SA Varianti configurative Sezione trasversale soffitto settore D A + B + C Grande auditorio 2800 m2 / 3000 posti a sedere D Atrio balcone 500 m2 / 480 posti in piedi E Atrio principale 1660 m2 / 2200 posti in piedi F Centro commerciale / sale di esposizione seminterrato 1498 – 3780 m2 / 1400 – 2200 posti in piedi o a sedere Lastra Rigips 2 x 20 mm Isoresist Piano 120 mm Lastra Rigips 2 x 20 mm IPE 500 Simpson KNAGGE 125 Profilo a cappello Mégastil Profilo a soffitto Mégastil 170 Profilo a soffitto Mégastil 140 Simpson SPF 370 Le file di sedili ruotabili di 180 ° e a scomparsa a livello della platea sono collegate insieme a gruppi attraverso un sistema di tiranterie motorizzate. Una delle molte possibili configurazioni nell’STCC. La costruzione in cartongesso favorisce la funzionalità Anche una delle enormi pareti divisorie della sala con una larghezza di oltre 30 m, una superficie di 220 m2 e ben 30 tonnellate di peso è a scomparsa nel pavimento. La costruzione di acciaio è stata completamente rivestita con lastre di gesso che offrono una superficie lisca per la finitura e svolgono allo stesso tempo una funzione di protezione antincendio. Sopra il palco principale nel grande auditorio era necessario proteggere dal fuoco anche la cortina tagliafuoco arrotolata in metallo, larga oltre 20 m e con un peso di 7 tonnellate, con un bordo protettivo a forma di U costituito da lastre di gesso. Una parete e le sue molteplici funzioni La terza area realizzata con lavori in cartongesso nell’STCC è l’intradosso del balcone betonato, supportato da longheroni d’acciaio nell’anfiteatro. Per ragioni di ventilazione ed acustiche, non era possibile tendere il soffitto tra i singoli longheroni d’acciaio, ma doveva essere montato sul lato inferiore dei longheroni con l’ausilio di profili Mégastil per ampie campate e di ferramenti usati nelle costruzioni in legno. Si tratta in verità di tre pareti di gesso in una: un controsoffitto ignifugo, un controsoffitto fonoassorbente ed un controsoffitto acustico. La sottostruttura era molto più esigente poiché i controsoffitti, insieme al materiale isolante ed ai profilati speciali, sono costituiti di pannelli di gesso ignifughi 4 x 20 mm e, con la loro superficie di circa 320 m2, hanno un peso ragguardevole. L’infrastruttura congressuale unica in tutta Europa impressiona allo stesso modo i profani ed i professionisti. 10 artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco Oggetto Swiss Tech Convention Center STCC, 1015 Ecublens / Losanna Utilizzo Centro congressi Dimensioni L / P / A 115 x 65 x 30 m, superficie utile: ca. 14 200 m2, volume dell’edificio: ca. 158 000 m3 Importo dell’investimento CHF 126 mln. Scadenze Bando PPP 2006, colpo di vanga 2011, completamento 2014 Committente«MEG Ecublens CCR»: CS Real Estate Fund Hospitality e CS Real Estate Fund / LivingPlus, due fondi immobiliari della Credit Suisse AG Rappresentante del proprietario / padrone di casa EPFL Dipartimento di Real Estate e delle Infrastrutture ArchitettiRichter Dahl Rocha & Associés architectes SA, Losanna Costruzione in cartongesso Léonardo Buzzurro SA, Givisiez Prodotti Pannelli in cartongesso RB / RF 12,5 / 15 / 18 + 20 mm = 10 000 m2 Pannello in fibra di gesso Rigidur = 800 m2 Profili, vari: 12 000 m Lastre di gesso massiccio Alba®: 400 m2 Autore Fotografie Andreas Stettler Fernando Guerra artec architecture I art I technology I eco 11 a Brillante efficienza energetica Con il suo sorprendente linguaggio architettonico, il nuovo deposito di autobus «Grüzefeld» a Winterthur è un faro luminoso tra le costruzioni industriali sostenibili. Sulla sofisticata costruzione del tetto con isolamento di Saint-Gobain ISOVER SA, un potente impianto fotovoltaico produce corrente per sessanta famiglie. W interthur è una metropoli per gli autobus con un passato di tram. Così per molto tempo, prima della copertura capillare con autobus, un «Rössli-Tram» con carrozza a due cavalli ed i suoi successori su binari contraddistinguevano le strade della città. Con il graduale abbandono del servizio tranviario, la «Stadtbus Winterthur» oggi offre una rete di soli autobus con 23 linee e 80 veicoli. Questi, su un percorso di circa cinque milioni di chilometri, trasportano oltre 26 milioni di passeggeri all’anno. Crescente fabbisogno di spazio Lo sviluppo di questa offerta era sempre accompagnato da aumenti della flotta di filobus nonché di autobus normali ed articolati, finché nei capannoni di deposito, nelle officine e negli edifici adibiti a uffici della «Stadtbus Winterthur» non c’era più spazio. Nel corso di un’ulteriore aumento della flotta, la città infine decise si creare ulteriore spazio e di ottimizzare allo tesso tempo i processi operativi. A tale scopo le sedi obsolete «Deutweg» e «Tösstalstrasse» vennero riunite nella brillante nuova costruzione «Grüzefeld» e nel capannone adiacente dell’anno 1967. Pertanto la «Stadtbus Winterthur» dall’estate 2014 gode di ulteriori 1000 m2 di spazio adibito a uffici e di circa 6000 m2 di spazio utile con officine e posti di deposito. 12 artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco 13 a Committenza esigente Oltre al maggiore spazio disponibile, la città già in fase di bando richiese che la nuova costruzione dovesse accentuare l’aspetto architettonico, offrire la massima efficienza energetica possibile e garantire il montaggio di un impianto fotovoltaico. «Proprio la realizzazione di questo impianto è un passo importante verso l’adempimento del nostro incarico di promuovere l’energia rinnovabile», spiega Christian Maurer, collaboratore alla comunicazione presso la Stadtwerk Winterthur. Il risultato è convincente: «Con un’area di 1500 m2 ed una potenza di 250 kWp, l’impianto fotovoltaico fornisce corrente per circa 60 famiglie medie – oppure per il percorso di circa 100 000 chilometri dei filobus», continua Maurer. Qualità in tutti i settori «Oltre agli aspetti ecologici ed economici, anche la qualità del posto di lavoro era ai primi posto nel catalogo di requisiti», continua Rolf Wagner, responsabile di progetto fabbricazione di prodotti in legno presso l’imprenditrice generale Baltensperger AG responsabile per l’attuazione. Pertanto, nonostante l’efficiente modalità costruttiva di capannone industriale, il deposito convince con un clima interno ottimale. «L’edificio amministrativo soddisfa lo standard Minergie-Eco e, grazie ad un efficiente isolamento termico, la temperatura ambiente nel capannone non riscaldato non scende mai sotto i dieci gradi Celsius», spiega l’esperto. Presupposti che la Saint-Gobain ISOVER SA ha potuto soddisfare al meglio con i propri prodotti. I suoi prodotti isolanti in lana minerale soddisfano da molto i requisiti per costruzioni secondo lo standard Minergie e gli isolanti di nuova generazione soddisfano anche lo standard Minergie-Eco. Questo tiene conto di fattori come l’origine e la disponibilità delle materie prime o la realizzazione dei materiali da costruzione e dell’energia necessaria a tale scopo. 14 artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco Costruzione intelligente Un’ispezione nel nuovo capannone dimostra quanto scrupolosamente sia stato tenuto conto di tutte queste sfide nel concetto progettuale e statico dell’ufficio responsabile di Winterthur BDE Architekten e con quale cura siano state realizzate dalle imprese coinvolte. Un sistema portante in acciaio dall’aspetto leggero, che copre il capannone per l’intera larghezza e lunghezza, forma un’ossatura sotto forma di un tradizionale tetto a denti di sega. «Su di esso sono collocati gli elementi in legno prefabbricati dai nostri esperti e dotati di lana minerale ISOVER UNIROLL 035 spessa 240 millimetri», prosegue Rolf Wagner, rimandando ai dettagli non visibili per i profani. Gli isolanti ISOVER in lana minerale si sono rivelati particolarmente adatti poiché raggiungono le prestazioni di coibentazione richieste pur avendo un peso ed uno spessore ridotto. Sul sistema portante in acciaio, dall’aspetto leggero, sono stati montati elementi in legno isolati. Gli isolanti ISOVER particolarmente leggeri sono perfettamente adatti allo scopo. artec architecture I art I technology I eco 15 a La facciata rivestita di elementi lucidissimi in lamiera di acciaio cromato cattura l’attenzione risplendendo sull’ambiente circostante. 16 artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco Progettazione ed esecuzione minuziosa «Perché potessimo costruire queste immense superfici del tetto in tempi di montaggio possibilmente brevi e con influssi atmosferici possibilmente ridotti, era necessario calcolare tutti gli elementi in modo da assicurare l’accoppiamento esatto, tener conto di ogni angolo e studiare minuziosamente ogni fase di lavoro», sottolinea Wagner. «Il fatto che tutti gli elementi erano pronti alla data prevista è dovuto anche all’eccellente collaborazione con la SaintGobain ISOVER SA. Il produttore di isolanti ha fatto fronte ad un volume di fornitura straordinariamente grande di circa nove tonnellate – dove richiesto addirittura tagliato su misura», sottolinea il responsabile di progetto. gli si capisce che durante l’intero processo di costruzione tutti gli ingranaggi abbiano ingranato in modo ideale. La Saint-Gobain ISOVER SA ha svolto perfettamente la sua parte al fine di assicurare la riuscita», prosegue Rolf Wagner, concludendo il giro di ispezione sul piazzale antistante e lo spazioso accesso al capannone. Cento anni dopo il «Rössli-Tram», Winterthur ha quindi una nuova attrazione nei trasporti pubblici che, in modo attraente e sostenibile, non consuma energia, ma la forbisce. La facciata vanta un’elevata efficienza energetica Anche nella facciata rivestita con elementi lucidissimi in lamiera di acciaio cromato è stato lavorato UNIROLL 035 di Saint-Gobain ISOVER SA. Come elemento che attira l’attenzione, non solo risplende nelle immediate vicinanze, ma convince anche per i suoi valori interni. Come quelli per la costruzione del tetto, anche gli elementi modulari per la facciata vengono prefabbricati nei capannoni di produzione Baltensperger di Seuzach. Ed anche qui il legno rappresenta il materiale da costruzione ideale perché soddisfa tutti i criteri ecologici ed economici della committenza. «Non da ultimo, il legno, in interazione con l’acciaio ed il calcestruzzo, assicura un clima interno gradevole», spiega Baltensperger. Contemporaneamente da notare come i singoli elementi siano stati appesi direttamente alla costruzione in acciaio che assicura la sicurezza statica della costruzione. Una procedura concettuale che consentì un montaggio molto efficiente e che pertanto ha contribuito in modo fondamentale all’inaugurazione puntuale. «Da questi detta- CommittenzaCittà di Winterthur, Dipartimento costruzioni, 8402 Winterthur www.bau.winterthur.ch Gestore impianto fotovoltaicoStadtwerk Winterthur, 8402 Winterthur www.stadtwerk.winterthur.ch ArchitettiBDE Architekten GmbH, 8400 Winterthur www.bde.ch Imprenditore generale Baltensperger AG, 8472 Seuzach www.baltenspergerbau.ch Prodotti isolanti Saint-Gobain ISOVER SA, 1522 Lucens www.isover.ch AutoriPhilipp Grünenfelder / cR Kommunikation AG / Ralph Dettinger, Saint-Gobain ISOVER SA Fotografia BDE Architekten GmbH artec architecture I art I technology I eco 17 a arc Progetto principale 1 Richti-Areal, Wallisellen Sul terreno tra la stazione ferroviaria di Wallisellen ed il centro commerciale Glatt, che fino al 1989 era stato utilizzato per fini industriali e che da allora è inutilizzato, Allreal sta realizzando un quartiere ad uso misto: abitazioni, servizi e attività commerciali / vendita. Il terreno ha una superficie di 72 000 metri quadri, di cui 65 000 metri quadri sono edificabili. Il Richti-Areal è perfettamente raggiungibile per i mezzi di trasporti pubblici come la ferrovia urbana, autobus e la rete urbana della Glatttal, nonché anche per il traffico motorizzato individuale. Dopo che erano fallite presto numerose idee di utilizzo e di progetto proposte da vari iniziatori per il terreno inutilizzato, nell’estate del 2007 venne effettuata una pianificazione di prova con quattro rinomati uffici di architettura. Parco interno accessibile al pubblico Sviluppo e pianificazione accurati A l termine del 2007, la giuria composta di rappresentanti del comune, proprietari terrieri ed esperti del settore optò per il concetto proposto dall’ufficio di pianificazione milanese Studio di Archittetura. Il progetto di massima risultante era parte integrante del piano indicativo privato. Questo creò il presupposto per fa sì che sull’area non si potesse solo lavorare ma anche abitare. Sette cantieri riempiono il vuoto tra la stazione ferroviaria di Wallisellen ed il centro commerciale Glatt Il progetto di massima definisce la suddivisione dell’area in sette cantieri di varia grandezza con una superficie edificabile di 64 500 metri quadri complessivi ed una superficie utile di circa 125 000 metri quadri. 18 artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco Tutti gli attici dispongono di aree esterne coperte sizione centrale e sfruttabile in vari modi nonché parcheggi per visitatori e parcheggi di breve durata contribuiscono a ravvivare lo spazio pubblico e all’attrattività, soprattutto delle utenze commerciali nei pianterreni. La tecnica di modellazione Questo tipo di applicazione non è paragonabile alle tecniche note come intonaco rustico o intonaco strutturale rustico. Al fine di ottenere la struttura superficiale desiderata, la tecnica di modellazione si serve di stagge lavorate meccanicamente o tramite laser (foto). Queste sono più o meno paragonabili alle dime per tracciare i profili di gesso. Possono anche essere usati frattazzi dentellati convenzionali con denti isosceli o quadrati di varia grandezza. Una variante tra la fine striatura, diventata di moda negli ultimi anni, e un intonaco per modellazione, è una modellazione dell’intonaco di finitura con lunghe spazzole, le cui setole sono di diversa lunghezza. Azioni al posto di parole Lo sviluppo e la pianificazione del nuovo quartiere sono avvenuti sulla base della sostenibilità e quindi con particolare riguardo verso gli aspetti ecologici. Richti è la prima edificazione di un terreno in tutta la Svizzera che soddisfa i requisiti della visione della Società a 2000 Watt. Il Konradhof Vittorio Magnago Lampugnani ed i suoi dipendenti lavorarono sul grande cantiere 2 che è riservato quasi esclusivamente alle abitazioni residenziali. Solo dove l’isolato confina con la diagonale alberata con le sue arcate sono stati realizzati negozi. Nei pianterreni sono stati previsti alcuni studi che presentano un pianoterra rialzato rivolto verso il giardino che assicura la sfera privata anche nel pianterreno. Il lato rivolto verso il vicolo e quella rivolta verso il cortile vengono distinte chiaramente: Una facciata forata con ampie vetrate verticali rivolte verso il vicolo ed un loggiato continuo rivolto verso il cortile. Le abitazioni sono moderne, vale a dire che sfruttano al meglio la grande profondità dell’edificio. Una delle possibilità è uno spazio abitativo continuo con un loggiato sul lato del cortile ed un giardino d’inverno sul lato del vicolo, affiancato da due camere con bagno e corridoio interno. Questa soluzione permette la flessibilità richiesta dal mercato. Il risultato sono abitazioni senz’altro convenzionali che soddisfano i fabbisogni. Maggiori informazioni sulla tecnica di modellazione sono riportati nell’articolo alle pagine 50 – 53 I tipi di utilizzo principali sono le abitazioni (circa il 40 %), i servizi (circa il 50 %) nonché commercio e vendita (circa il 10 %). Della superficie edificabile viene sfruttato solo il 43 %; il 30 % decade su spazi verdi, la percentuale di strade e piazze pubbliche è del 27 %. Sei di sette cantieri sono previsti per isolati rettangolari concepiti in modo generoso, alti circa 20 metri, con cinque piani ed un attico. Un quartiere attraente con un’eccellente qualità abitativa, lavorativa e di permanenza Il modello di edificazione consentì l’attuazione di parchi interni protetti dai rumori e di regola accessibili al pubblico. Inoltre il concetto prevede un’elaborazione convincente dal punto di vista urba- nistico dello spazio pubblico con piazze, arcate, strade residenziali e cortili interni. Oltre agli isolati rettangolari, il progetto di massima comprende un edificio adibito ad uso ufficio alto circa 70 metri nel centro commerciale di Glatt. L’area è ottimamente accessibile per il traffico motorizzato nonché per il traffico lento. Una circonvallazione riduce il traffico motorizzato nel quartiere al minimo necessario. Per circa 1200 abitanti nonché per oltre 3000 impiegati sono disponibili circa 1200 parcheggi in vari garage sotterranei. Questi sono raggiungibili esclusivamente attraverso il Richtiring e la strada industriale e quindi senza alcun disturbo per il quartiere. Per il traffico lento e per pedoni è disponibile una rete stradale e pedonale di alto livello qualitativo e quantitativo. Una piazza in po- artec architecture I art I technology I eco 19 artec architecture I art I technology I eco Richti è la prima edificazione di un terreno in tutta la Svizzera che soddisfa i requisiti della visione della Società a 2000 Watt. Dati di base Konradhof Investitore Gruppo Allreal Sviluppo del progetto Allreal Generalunternehmung AG Progetto di massima Prof. Vittorio M. Lampugnani Area del terreno 19 373 m2 Superficie utile 21 270 m2 Volume totale dell’edificio 139 000 m3 Utilizzo Casa di abitazione con 177 appartamenti di proprietà in condominio Spazi commerciale nel pianterreno Garage sotterraneo con 172 parcheggi Sistema MARMORAN, Marmopor PLUS 031, strato di finitura MARMORAN Carrara Realizzazionea cura di Colaku AG, Bachwiesenstr. 110, 8047 Zurigo Autore Fotografie Allreal Generalunternehmung AG Allreal Generalunternehmung AG Saint-Gobain Weber SA «Una scultura con potenziale di identificazione» Così matti ragaz hitz architekten, nei loro principi progettuali del 2010, descrivono il carattere del Wright Place nel Glattpark (Opfikon) appena ultimato. Il risultato costruito tiene fede a questi principi. N el Glattal, sulla linea Oerlikon-Opfikon-Kloten, si costruisce a più non posso. Case a uso commerciale, parchi residenziali, centri commerciali ed alberghi spuntano dal terreno per soddisfare l’enorme richiesta nell’area metropolitana di Zurigo. Glattpark (Opfikon), dal 2005 riconosciuta ufficialmente come comune, al momento è considerata la più grande area di sviluppo o il più grande cantiere della Svizzera. Il terreno al centro di Opfikon era inutilizzato per 40 anni, quando alla fine degli anni 80 si fecero le scelte politiche e si iniziò con la pianificazione della zona. L’inizio visibile lo fece il Glatttalsee nonché i primi edifici residenziali nel 2006. Nel frattempo su tutti i cantieri dell’area grande 175 000 m2 vengono innalzate nuove costruzioni o sono già state ultimate ed assegnate alla loro destinazione. In uno dei punti migliori del Glattpark si trova il Wright Place. Il cantiere continuo è nato da precedenti tre parcelle singole con diritto di costruire a distanza inferiore alla norma – una fortuna per gli architetti. Il tipo di edificazione perimetrale diventa una struttura filigrana e dinamica. 20 artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco L’edificazione perimetrale diventerà qualcosa di molto speciale «Lungo la Thurgauerstrasse ed il Boulevard Lilienthal non vogliamo scostarci dal principio di edificazione perimetrale (costruzione sulla linea di edificazione; occupazione degli angoli e dei bordi) e deve essere realizzata un’altezza unitaria dell’edificio (altezza dell’edificio massima).» Così sta scritto nei Requisiti di design dell’ufficio tecnico comunale di Opfikon. Con queste dimensioni, questa compattazione, con tante strutture edili enormi realizzate da ditte diverse e con utilizzo diverso, tali linee guida sono indispensabili. Tanto più difficile è trovare un linguaggio architettonico proprio e quindi un’autonomia che consenta agli utenti di identificarsi con il loro edificio. A matti ragaz hitz architekten questo è riuscito con il progetto Wright Place. Hanno sì pianificato l’edificio residenziale e commerciale con aree adibite a ufficio, negozi al dettaglio e aree di deposito come classica costruzione chiusa, ma hanno continuato a modificarlo sempre di più con una sorta di procedura di sottrazione e di addizione. Inoltre lavorano con diverse e profondità dell’edificio, con costruzioni nel cortile interno, interrompono il blocco con grandi aperture, alte fino a due piani, che gli architetti definiscono «finestre paesaggistiche». 0Infine con la praticabilità del cortile nonché delle aree terrazzate e dei tetti creano anche il corrispondente spazio esterno. Con questi interventi, il tipo di costruzione perimetrale l’altrimenti piuttosto monotono diventa una struttura filigrana, incastrata l’una nell’altra, e pertanto vive dell’alternanza tra interno ed esterno, aggetti e rientranze. Di conseguenza, questo dinamismo si riflette anche nella varietà di utilizzo degli ambienti: l’ufficio subito accanto all’abitazione, il centro di fitness direttamente di fronte, magari con un ristorante al di sotto. artec architecture I art I technology I eco 21 a 1h 1h 1h 1h 1h 1h 1h 1h Pianta 2. Piano superiore Tre tipi di caratteri Anche l’impiego di diversi tipi di facciata sottolinea questa varietà. Indipendentemente dall’utilizzo previsto all’interno l’aspetto del quadrilatero viene determinato da tre facciate diverse: due facciate rivolte verso la strada ed una rivolta verso il cortile. Il lato del complesso che dà sulla strada è costituito di elementi Cemfor di rivestimento ventilati che sottolineano il carattere scultoreo del Wright Place. Queste superfici chiare vengono puntualmente interrotte da vetrate più scure, leggermente arretrate, supportate da una costruzione con montanti e traverse, che sottolineano il corpo principale e uniscono visivamente i singoli volumi. Il terzo tipo è un’innovativa facciata compatta che definisce il cortile interno. Profilo di chiusura Trim-L Giunto con mastice 2 x Duraline 12,5 mm V-CW 50 Interstizio 5 mm Freno vapore Isoresist Piano 40 mm La facciata che dà sul cortile interno è costituita da una costruzione a secco ancora poco diffusa. Angolare di collegamento 80/350/100 Megastil 100 mm Isoresist Piano 100 mm Rigidur 15 mm EPS Profilo a muro ad 100 mm Filzstreifen FS75 Profilo a muro ad U 50 mm Striscia di feltro FS50 22 artec Place, Zürich.pln; 01 Wright Place_mit Beschriftun; 03.11.2014 17:34 architecture I art I technology I eco Una facciata costruita in cartongesso? Originariamente progettata in mattone laterizio con facciata compatta intonacata, la committenza ed i progettisti optarono, per ragioni di tempo e di costi, per una costruzione leggera ancora poco diffusa che riduce allo stesso tempo il peso. Lo scheletro di calcestruzzo è stato chiuso con l’orditura speciale «Mégastil» concepita per grandi campate; è rivestita su entrambi i lato con pannelli in fibra di gesso ovvero pannelli antincendio ed offre uno strato isolante inizialmente non previsto, ma bene accetto. Le aperture per le finestre ed i balconi sporgenti sono state realizzate con appositi scambi. Una facciata compatta intonacata delimita l’edificio verso il cortile interno. Negli ambienti interni, un involucro esterno supplementare costituito di pannelli in cartongesso come piano di installazione e di fissaggio per mobili sospesi più leggeri e decorazioni interne. In questo modo i giunti esigenti in corrispondenza delle finestre e dei balconi poterono essere realizzati più facilmente di quanto non sarebbe stato possibile con una muratura. artec architecture I art I technology I eco Pareti divisorie degli appartamenti e delle stanze Anche tutte le pareti non portanti sono realizzate con varie costruzioni a montanti in cartongesso. Con spessori superiori ai 15 cm e valori di protezione acustica fino a 63 dB, soddisfano gli elevati requisiti che vigono per le abitazioni ed gli ambienti di lavoro nel Wright Place. I profili a soffitto in blocchi di gesso tengono conto della flessione di vari centimetri del soffitto di calcestruzzo. Oggetto Wright Place, Glattpark / Opfikon ZH UtilizzoEdificio residenziale e commerciale con appartamenti in affitto, aree adibite a ufficio, negozi al dettaglio e aree di deposito, gastronomia, Fitness Park DimensioniSuperficie del terreno: 12 295 m2, superficie per piano: 50 016 m2 ScadenzeContratto d’opera intellettuale 2009, pianificazione 2010 – 2011, tempo di costruzione dal 2012 – 2014 CommittenteTurintra AG, rappresentata dall’UBS Fund Management (Switzerland) AG, Basilea Architetti matti ragaz hitz architekten ag, Liebefeld / BE Promotore del progetto dal contratto d’opera intellettuale fino alla concessione edilizia Nüesch Development AG, Zurigo Promotore del progetto / Imprenditore principale Mettler2Invest AG, San Gallo Imprenditore generale Halter AG, Gesamtleistungen, Zurigo Costruzione in cartongesso Pisanelli AG, Au / ZH Prodotti Pannelli in cartongesso Rigips RB / RBI / RF / RFI: 40 000 m2, Rigips Duraline: 14 000 m2 Pannelli in fibra di gesso Rigidur: 5200 m2 Profili Mégastil: 8000 m, Profili vari: 67 400 m Autore Fotografia Andreas Stettler Roger Frei, Zurigo artec architecture I art I technology I eco 23 a Il secondo miracolo di Berna Con la Casa della religioni nel centro multifunzionale Europaplatz, gli aleviti, i buddisti, i cristiani, gli indù ed i musulmani ricevono un luogo comune di dialogo. Anche Saint-Gobain ISOVER SA era coinvolta nella realizzazione di questo progetto unico al mondo. Una visita al cantiere in vista dell’inaugurazione. N ella città federale si parlò di un secondo miracolo di Berna quando nel 2011 venne assicurato il finanziamento del progetto unico al mondo della Casa delle religioni. Allora molti non credevano più alla realizzazione dell’idea nata circa 15 anni prima di un centro interreligioso di preghiera, di formazione e di cultura. «La caparbietà dei responsabili, il supporto di molti singoli donatori ed un dono milionario insperato ci hanno alla fine aiutato a dar vita al progetto», si ricorda l’amministratore David Leutwyler. «Finalmente eravamo stati ripagati per la pazienza nonché per il lavoro di organizzazione e di costituzione di reti durato anni.» Seguirono altre assicurazioni finanziarie ed un progetto complessivo redditizio ed avveniristico dello sviluppatore immobiliare Halter AG, la cui realizzazione poté essere iniziata nel 2012. «Ora attendiamo con trepidazione l’ingresso e l’inaugurazione ufficiale», si rallegra Leutwyler. Molteplicità invece di semplicità Oltre a un’area di dialogo per la quale è responsabile Leutwyler con il suo team, nei due piani nella Casa delle religioni sono presenti, uno accanto all’altro, locali di culto di aleviti, buddisti, cristiani, indù e musulmani. Ma anche la comunità Baha’i, gli ebrei e gli sikh saranno egregiamente rappresentati. «Dipende da tutti noi riempire la casa di vita», continua Leutwyler, ricordando questo impegno per se stesso e per tutti gli altri soggetti coinvolti. La Casa delle c 24 artec y I eco architecture I art I technology I eco religioni è il cuore architettonico e culturale del centro Europaplatz sull’omonimo punto di snodo del traffico. Per contro, occuperà solo una parte della superficie di piano totale di circa 30 000 m2. Il complesso progettato dagli architetti bernesi Bauart e dallo studio Urbanoffice di Amsterdam ospita anche negozi al dettaglio, ristoranti e uffici nonché 88 appartamenti in affitto. «A favore della cosiddetta destinazione generica non parlavano solo argomenti economici, ma anche il fatto che in questo modo ci troviamo immersi in un ambiente pieno di vita.» Leutwyler con questa frase rimanda ad una richiesta di uno studio di immagine per Berna Bümpliz, che l’ufficio di pianificazione urbana di Berna presentò nel 1998. «Allora l’autore Christian Jaquet consigliò che le comunità religiose degli immigrati abbandonassero i loro luoghi sacri improvvisati nei cortili interni e si incontrassero in una casa delle culture e delle religioni al fine di rivalutare questo rione cittadino.» Non da ultimo per questo motivo Jaquet divenne uno dei promotori per la Casa delle religioni e della sua funzione sociale ed integrativa. Adattandosi alla lungimiranza dei fautori, anche nella pianificazione la committenza puntò sulla sostenibilità. artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco 25 La trasformazione dei locali utilizzati individualmente è responsabilità delle comunità religiose stesse. viene incontro ad esigenze ecologiche ed economiche», dice Kesselring rimandando alla concezione dell’involucro dell’edificio. Requisiti ecologici Adattandosi alla lungimiranza delle fautrici e dei fautori, anche nella pianificazione la committenza puntò sulla sostenibilità. Così per esempio per quanto riguarda i requisiti energetici dell’involucro dell’edificio nel rispetto nella norma Minergie. «Questi requisiti sono stati soddisfatti, tra l’altro, scegliendo una facciata ventilata efficace», spiega Stefan Kesselring, direttore di progetto aggiunto presso la Ediltecnica AG, responsabile della coordinazione complessiva dell’involucro dell’edificio. Inoltre, per ridurre al minimo le perdite di calore, nei punti con una quantità particolarmente elevata di punti di contatto sono state impiegate mensole prive di ponti termici. Ed anche i materiali isolanti ad alta efficacia ISOVER PBF032 e ISOVER Isolene P032, con il loro elevato effetto isolante ed il ridotto spessore del materiale, danno un contributo determinante alla costruzione complessiva possibilmente snella. «Inoltre la costruzione scelta consente una demolizione controllata che c 26 artec y I eco architecture I art I technology I eco Pianificazione complessa A tale scopo il team di Ediltecnica ha dovuto percorrere strade insolite, perché l’uso degli elementi in eternit previsti per l’involucro era sicuro dall’inizio e l’intero processo di pianificazione dovette essere adattato alla loro forma ed alle loro proprietà. «La struttura a fori, che al tempo era ancora prevista per ragioni estetiche, provocò quasi un’inversione delle fasi di pianificazione», spiega Kesselring, «perché i profili per il montaggio poterono essere posizionati accanto ai fori solo in punti precisamente definiti». Ciò, a sua volta, influì direttamente sulla posa della sottostruttura nonché, infine, sulla strutturazione della struttura portante di elementi in calcestruzzo avvitati. «Il risultato fu che le nostre pianificazioni dettagliate per la costruzione della facciata definirono addirittura la posizione delle aperture delle finestre», continua Kesselring, non celando l’orgoglio professionale. Logistica esigente È appariscente la strutturazione degli elementi in eternit che, da un lato, presentano misure diverse e formano uno schema apparentemente irregolare. Dall’altro lato saltano all’occhio per la loro qualità superficiale: «Certi elementi della facciata presentano una struttura a finitura tessile. È la prima volta che Eternit li ha prodotti in queste quantità», fa notare Kesselring. È molto soddisfatto dell’intera attuazione. È effettivamente sorpreso con quale precisione millimetrica si sia riusciti a realizzare la struttura per dieci piani nonostante la procedura insolita. E ciò anche per quanto riguarda il montaggio degli elementi e delle porte in vetro, pesanti alcune tonnellate, nella Casa delle religioni. Anche la consegna dei materiali da costruzione rappresentò un nodo da sciogliere. «A causa dello spazio ridotto tra la strada, l’autostrada e la linea ferroviaria, anche la consegna del materiale ISOVER per un totale di 1083 m3 rappresentò una sfida dal punto di vista logistico», prosegue il direttore di progetto aggiunto, il quale dovette ogni volta prenotare l’utilizzo della zona di transito, la gru ed il montacarichi precocemente e senza intervallo di tempo. «Naturalmente ciò presupponeva una consegna puntuale da parte di Saint-Gobain ISOVER SA. Poiché questa ha funzionato senza problemi, non siamo mai stati in difficoltà da questo punto di vista», prosegue, facendo i complimenti alla ditta. Prestazioni proprie di varia natura Una lavorazione su misura era richiesta anche dalle artigiane e dagli artigiani nelle rifiniture interne. Mentre negli appartamenti venivano montate le ultime maniglie delle porte, installati gli ultimi impianti elettrici e singole unità erano già state ripulite dalla polvere di cantiere da parte del personale addetto alla pulizia, nella Casa delle religioni si continuava a lavorare alacremente anche dopo aver terminato il turno di lavoro. «La trasformazione dei locali utilizzati individualmente è responsabilità delle comunità religiose stesse. Nel tempio indù, da tre mesi dieci costruttori di templi lavorano sugli elaborati scrigni», spiega David Leutwyler durante il giro d’ispezione nell’ampia struttura. «Ci si rende conto che questo è un cantiere particolare parlando con gli operai e gli artigiani. Un giovane non voleva quasi credere che qui si creano, fianco a fianco, dei locali di preghiera per musulmani e cristiani». Leutwyler sorride mentre racconta l’aneddoto. «Un altro era visibilmente orgoglioso quando venne a sapere che stava lavorando ad una parete per una moschea.» Possono essere orgogliose anche tutte quelle persone che per anni hanno lottato e lavorato per la realizzazione di questa visione. La Casa delle religioni è una realtà costruita e non più un miracolo. IniziatoreAssociazione Casa delle religioni – Dialogo delle culture, 3006 Berna www.haus-der-religionen.ch Committenza Halter AG | Entwicklungen, 8005 Zurigo www.halter.ch/entwicklungen Proprietario del terreno Comune politico della città di Berna www.bern.ch Impresa generale Halter AG | Gesamtleistungen, 3014 Berna www.halter.ch/gesamtleistungen Costruzione delle facciate EDILTECNICA AG, 3322 Schönbühl www.ediltecnica.ch Architetti pianificazione Bauart Architekten und Planer AG, 3008 Berna, www.bauart.ch Urbanoffice, 1074 VJ Amsterdam www.urbanoffice.eu Architetti realizzazioneArchitekten Schwaar & Partner AG, 3006 Berna, www.schwaar-ag.ch Autori Fotografia hilipp Grünenfelder / cR Kommunikation AG / P Guido Emmenegger, Saint-Gobain ISOVER SA Philippe Weissbrodt artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco 27 Sei terrazze per Schönenfurt Le due case a terrazza sull lago di Ageri sono state un piccolo choc culturale. Nessuno aveva mai costruito in modo così lineare e così urbano in questo paesaggio da cartolina così tranquillo. Però nel frattempo lo scetticismo iniziale nel vicinato è scomparso – non da ultimo a causa della materializzazione coerente. I l contadino Maurus Meier ha effettuato un’abile mossa a scacchi. Come «assicurazione sulla vita» per i suoi due discendenti lasciò ad ognuno una parcella del terreno in questione per la costruzione della propria casa di abitazione. Per il resto fece sviluppare ed autorizzare un progetto ed in seguito cercò un investitore. In questo modo poté assicurare che venisse realizzato un immobile di alto valore e adatto al sito. Un consorzio Baar condivise questa esigenza ed entrò nel progetto. L’immobile rispecchia la sua posizione «Il terreno ripido rese inevitabile un’architettura a terrazza», spiega l’architetto Fritz Kälin. Soprattutto perché ciò consentì di raggiungere al meglio l’obiettivo principale della sovrastruttura: il massimo orientamento verso il lago e la natura grazie all’abitazione su un solo livello e con il massimo spazio esterno possibile per unità. «La posizione esclusiva richiese anche uno standard costruttivo esclusivo», aggiunge l’architetto. La soluzione scelta consentì di soddisfare anche le norme edilizie locali nonché le raccomandazioni della sovrintendenza alle belle arti. Gli intradossi delle terrazze sporgenti per ben tre metri sono dotati di un soffitto fonoassorbente e i parapetti di vetro non solo offrono una vista libera sul lago ad ovest e sulle montagne a sud, ma proteggono allo stesso tempo anche dai rumori del traffico. 28 artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco 29 Scegliendo il legno e la pietra naturale, gli architetti reagiscono alle case di contadini ed alle case unifamiliari confinanti e uniscono in questo modo il quartiere. Adattarsi all’ambiente Il modo accorto in cui i progettisti hanno affrontato il loro compito è evidente nella suddivisione in due edifici nonché nella materializzazione. Una strada di campagna esistente che tagliava a metà il cantiere venne preservata come strada di accesso e portò alla decisione di costruire due edifici invece che uno solo. Ciò contribuisce a far sì che la sovrastruttura abbia un aspetto meno massiccio nell’insieme ed offra agli abitanti una maggiore sfera privata. Scegliendo il legno e la pietra naturale, Kälin reagisce inoltre alle case di contadini ed alle case unifamiliari confinanti e unisce in questo modo il quartiere. A ciò contribuiscono anche i tetti piani con un esteso manto verde. Orizzontale e verticale Grazie allla limitazione a un solo piano degli appartamenti di 4 ½ fino a 6 ½ locali, i locali d’abitazione e le stanze da letto affiancati sfruttano tutti la vista. Queste facciate sono composte di vetro e di 20 30 artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco 31 2.5% 2.5% 8.5' 8.)67 2.5% 2.5% [ 8.5' 5$) 5$ ) HO HO 5$)HO *UHQ]H 5$) 5$ ) HO HO 5$)HO 8.)67 [ [ [ 2.)%5 IHVW *UHQ]H 8.)67 IHVW IHVW IHVW 2.)%5 2.5% 2.)%5 IHVW P0 6WUDVVH 2.5% 8.5' 8.5' 5$)HO 5$)HO 8.)67 2.5% 6FKZHQNDUP0DUNLVH 8.5' 5$)HO 5$) HO 5$)HO 5$) HO 5$)HO 5$) HO 5$)HO 5$) HO 5$)HO 8.)67 [ [ [ [ [ IHVW IHVW [ IHVW 5$)HO 8.)67 [ [ IHVW [ [ [ [ 2.6&+ 2.5% P0 2.5% 8.5' 6FKZHQNDUP0DUNLVH 8.5' 5$) HO 5$)HO 5$) HO 5$)HO 5$) HO 5$)HO 5$) HO 5$)HO 5$)HO 8.)67 5$)HO )URVWULHJHOJHPlVV$QJDEH,QJ IHVW IHVW [ [ [ [ IHVW [ [ IHVW [ [ [ [ 8.)67 8.)67 IHVW 8.5' 5$)HO 5$)HO 2.6&+ 2.6&+ 2.5% [ [ 2.6&+ 2.6&+ 2.6&+ 2.5% P0 2.5% 2.5% 6FKZHQNDUP0DUNLVH 8.5% 5$) HO 5$)HO 5$) HO 5$)HO 5$) HO 5$)HO 5$) HO 5$)HO 5$)HO 8.)67 IHVW 5$)HO 5$)HO [ [ 2.6&+ [ IHVW [ [ )URVWULHJHOJHPlVV$QJDEH,QJ $XVKXEVRKOH [ [ IHVW [ [ 2.6&+ 2.5% UDLQ 7HU JHZ 0DXHU EHJUQW 8.5% 8.5% 5$)HO 8.)67 [ [ IHVW [ 8.5' 8.)67 2.6&+ HUUDLQ QHXHV7 P0 $XVKXEVRKOH EHVW5HVHUYRLU )URVWULHJHOJHPlVV$QJDEH,QJ )URVWULHJHOJHPlVV$QJDEH,QJ )URVWULHJHOJHPlVV$QJDEH,QJ *UHQ]H )URVWULHJHOJHPlVV$QJDEH,QJ +DXSWVHHVWUDVVH Casa 1: facciata ovest pannelli di legno disposti orizzontalmente con giunti nascosti. La parte posteriore dell’edificio, ancorata nel pendio, contrappone le sue linee verticali all’orizzontale pronunciata delle terrazze. La facciata in pietra naturale sottolinea il suo ruolo portante e stabilisce una correlazione con l’architettura paesaggistica e dei chalet. Si tratta in questo caso di un sistema di facciata unico per la Svizzera. Pietra naturale, la disciplina regina Il sistema «MARMORAN ROBUSTO» della Saint-Gobain Weber SA qui ha potuto risolvere un compito che altri offerenti non si sarebbero sentiti di affrontare. Sulla facciata, che in certi punti ha un’altezza di quasi 10 m, è stata incollata, direttamente sull’isolamento termico esterno, una pietra naturale spessa 35 mm, con una grandezza dei pannelli 150 x 600 mm e con un peso di 48 kg / m2 (sono possibili fino a 70 kg / m2), e ciò richiede un notevole know-how. ROBUSTO è l’unica pellicola protettiva a spessore nella Svizzera ed è composta da un’armatura di acciaio, 2 cm di intonaco di fondo a base di calce e cemento nonché di un impregnamento supplementare del tessuto-fibra. Le pietre naturali di rivestimento vengono applicate con il weber masterflex – una colla bicomponente estremamente potente. In questo modo sono possibili anche applicazioni di pietra naturale su grandi aree e su più piani. L’eleganza dell’ardesia In questo caso si tratta di ardesia, un materiale da costruzione con proprietà perfette per tetti e facciate. Si contraddistingue per la sua ottima fendibilità che permette di avere smolleri di rivestimento facilmente lavorabili. La lucentezza setosa dell’ardesia viene sfruttata soprattutto per l’architettura esclusiva. architecture I art I technology I eco Casa 1: facciata sud Rivestire la facciata, che in certi punti ha un’altezza di quasi 10 m, con pannelli di pietra naturale dal peso di 48 kg / m2, richiede un know-how notevole. c 32 artec y I eco Architekten-Team-Kälin AG: Fritz e Theo Kälin OggettoCase a terrazza «Schönenfurt», Morgarten / Oberägeri Utilizzo6 appartamenti di proprietà in condominio da 4 ½ a 6 ½ locali, da 167 a 245 m2; aree terrazzate / di giardino, da 107 a 252 m2; con parcheggi sotterranei per automobili Dimensioni Superficie del terreno: 1876 m2, volume dell’edificio secondo SIA 116: casa 1 = 4252 m3, casa 2 = 3878 m3 ScadenzeTempo di costruzione giugno 2012 – settembre 2014 Committenza Consorzio edile «Schönenfurt», Baar ArchitettoArchitekten-Team-Kälin AG, Bennau Costruzione delle facciatesaa ag, Farbe und Struktur am Bau, Talbachmatte 1, 6147 Altbüron Prodotto MARMORAN CERAMO-ROBUSTO Autore Fotografie Andreas Stettler André Huber, Wettingen artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco 33 Rigips Trophy: Dove si trova la migliore costruzione a secco? La foto dei vincitori del Trophy 2014: da sinistra Marcel Koller (Direttore Vendita e Comunicazione, Rigips SA), Patrik Lang (Consulente tecnico, Rigips SA), Kurt Goger e Herbert Gmeiner (Goger-Swiss AG), Thomas Breu (CEO Rigips SA), Laudator e membro della giuria Christian Zimmermann (Zimmermann Architekten Aarau AG ), Pierre-Joseph Filippini (Direttore vendita Svizzera occidentale, Rigips SA) Il Toni-Areal a Zurigo, progettato da EM2N e realizzato dall’impresa di gessatura Goger Swiss, è il vincitore del trofeo d’oro Rigips 2014. Tuttavia svela le sue qualità di costruzione a secco solo guardando sotto la superficie in gesso. Nonostante il fatto che la costruzione a secco sia ovunque, oppure proprio per questo motivo, non la si vede. Tuttavia svolge un ruolo centrale per il funzionamento dell’intero fabbricato in termini di struttura spaziale, protezione acustica e protezione antincendio nonché acustica. L a giuria, composta da architetti e maestri gessatori dice: «Questo grande progetto è stato sottoposto ad una completa riconversione, la quale è stata resa possibile soltanto grazie all’impiego costante di sistemi di costruzione a secco.» Nel caso di una costruzione funzionale come il Toni-Areal, in passato il più grande stabilimento di trasformazione del latte d’Europa ed oggi la nuova sede della Scuola Superiore delle Belle Arti di Zurigo, ciò che impressiona sono le enormi dimensioni e la varietà delle applicazioni con gesso. Ma la quantità da sola non basta. La giuria continua: «Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi, il costruttore a secco ha anche sperimentato nuovi modi di elaborare soluzioni costruttive complesse e le ha messe in atto in modo artigianalmente perfetto.» Squadre composte da architetto ed imprenditore La storia di successo del trofeo Rigips continua ad indicare costantemente come e in che direzione si sviluppano i lavori in cartongesso. Ogni due anni la giuria premia i migliori progetti di costruzioni a secco che sono state realizzati con prodotti Rigips. Questi vengono presentati in stretta collaborazione tra il progettista ed il costruttore a secco, i quali sono entrambi interessati allo stesso modo all’impiego specifico per l’oggetto, professionale e non da ultimo coerente di sistemi di costruzione a secco. 34 artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco Precedenti vincitori del premio Ciò che viene presentato alla giuria, agli specialisti ed agli ospiti invitati al «Trophy Gala», sono lavori in cartongesso estremamente innovativi – in parte soluzioni di nuovo sviluppo – e spinti fino ai limiti del possibile dal punto di vista artigianale. In prima linea viene valutato l’utilizzo ingegnoso di materiale rispetto agli altri sistemi come ad esempio il mattone laterizio. La Svizzera vanta un alto livello in merito: L’Arsenale Cantonale classificato come di interesse storico a Zugo, l’immobile vincitore nazionale dell’anno 2012, allora vinse anche il Grand Prix della Saint-Gobain Gypsum International Trophy. Precedenti vincitori del trofeo avrebbero senz’altro avuto il potenziale di vincerlo anch’essi: Centro commerciale e per il tempo libero Westside, Berna-Brünnen (2010, Daniel Libeskind); Tschuggen Grand Hotel, Arosa (2007, Mario Botta), Jelmoli, Zurigo (2005, Tilla Theus); Museo d’Arte di Argovia (2003, Herzog & de Meuron), AVA Argovia (2001, Zimmermann Architekten). Rappresentazione cfr. Artec 2012, pag. 25. L’evento culmine della rispettiva aggiudicazione è la Trophy Gala svizzera, alla quale l’organizzatrice invita tutti i partecipanti, gli accompagnatori e gli ospiti, pernottamento incluso. Questa comprende anche un’esposizione di progetti, una cena festiva ed uno spettacolo sul palco nonché l’incontro con colleghe e colleghi professionisti. Momento cruciale del «Saint-Gobain Gypsum International Trophy» Il fatto che i vincitori delle eliminatorie nazionali da circa 30 paesi possano ogni due anni anche competere l’uno contro l’altro è un fatto unico nel mondo delle costruzioni a secco. Architetti, imprenditori, rappresentanti dei media ed accompagnatori dalla Svizzera e da tutto il mondo sperimentano le diverse culture costruttive e le soluzioni connesse al materiale da costruzione naturale gesso. artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco 35 Precedenti vincitori del Gold-Trophy Trofeo d’oro 2012 Prestazione complessiva in termini di progettazione e configurazione Oggetto Costruzione a secco Architettura Foto Toni-Areal, Zurigo Goger-Swiss AG, Dietlikon EM2N I Mathias Müller I Daniel Niggli Architekten AG, Zurigo © Thomas Entzeroth Trofeo d’argento Prestazione complessiva in termini di progettazione e configurazione Oggetto Collège de Gambach, Friburgo Costruzione a secco M. Riedo & Fils SA, Villars-sur-Glâne Architettura Aeby Aumann Emery architectes Sàrl / Lateltin & Monnerat architectes SA, Bulle Foto © Rainer Sohlbank Trofeo di bronzo Prestazione complessiva in termini di progettazione e configurazione Oggetto Costruzione a secco Architettura Foto Banca Raiffeisen Sciaffusa, Sciaffusa Premio speciale edificio di servizio W. Schlatter-Diethelm AG, Sciaffusa NAU Architecture / Drexler Guinand Jauslin Architekten, Zurigo © Roger Frei Ottimizzazione del processo di progettazione e di costruzione della logistica del cantiere e l’impiego sistematico di semifabbricati Oggetto Costruzione a secco Architettura Foto Hotel Intercontinental, Davos Rheintal Gips + Fassade AG, Au Oikios GmbH, Monaco di Baviera / Baulink AG, Davos © Beni Basler Premio speciale edilizia abitativa Corrispondenza della struttura dell’edificio con la varietà delle possibilità d’impiego, per la massima libertà nel processo di progettazione, la possibilità di riconversione e la sicurezza degli investimenti Oggetto Costruzione a secco Architettura Foto Südpark, Basilea Premio speciale innovazione ARGE Südpark Gipser: G. Canonica AG / Rodoni AG, Basilea ARGE GP Südpark: Herzog & de Meuron / Proplaning AG, Basilea © Beni Basler Grado di innovazione dell’applicazione in termini di impiego e comodità / processo edilizio e scadenze / qualità ed ottimizzazione del processo Oggetto Costruzione a secco Architettura Foto c 36 artec y I eco I vincitori 2014 architecture I art I technology I eco Hotel Alpina, Gstaad Mösching Gipser und Maler AG / Werren AG, Gstaad Jaggi & Partner AG, Gstaad / Chaletbau Matti Architecture, Saanen © Beni Basler Oggetto Costruzione a secco Architettura Foto Altes Zeughaus (Obergericht / Studienbibliothek), Zugo Dämmtech. Nottwil GmbH, Staffelbach Graf Stampfli Jenni Architekten AG, Soletta © Guido Baselgia, Baar 2010 Oggetto Costruzione a secco Architettura Foto Westside Freizeit- und Einkaufscenter, Berna R&R Gipser und Malerei GmbH, Kehrsatz Daniel Libeskind AG / Burckhardt & Partner AG, Berna © Rigips SA 2007 Oggetto Costruzione a secco Architettura Foto Tschuggen Grand Hotel, Arosa Spirig AG Leichtbausysteme, Engelburg Mario Botta, Lugano © Tschuggen Hotel Group 2005 Oggetto Costruzione a secco Architettura Foto Warenhaus Jelmoli, Zurigo Marti AG, Zurigo Tilla Theus und Partner AG, Zurigo © Heinrich Helfenstein, © Tilla Theus & Partner AG 2003 Oggetto Costruzione a secco Architettura Foto Aargauer Kunsthaus, Aarau Akon AG, Hergiswil / Bircher AG, Suhr Herzog & de Meuron, Basilea © Heinrich Helfenstein 2001 Oggetto Costruzione a secco Architettura Foto La giuria 2014 Christian ZimmermannArchitetto ETH / SIA / BSA, Zimmermann Architekten Aarau AG, Argovia / docente istituto superiore di qualificazione professionale Lucerna Martin Schneider Architetto ETH / SIA, Stoffel Schneider Architekten, Zurigo René CorrevonPresidente onorario FREPP (Fédération suisse romande des entreprises plâtrerie-peinture), Gimel André Buache Presidente FREPP, Corcelles-près-Payerne Jürgen BumannMaestro gessatore e pittore dipl. fed. Gipsergeschäft Jürgen Bumann, Saas Fee Marcel Koller Direttore Vendita e Comunicazione, Rigips SA, Mägenwil Aargauer Versicherungsanstalt AVA, Aarau Estermann AG, Zofingen Zimmermann Architekten Aarau AG, Aarau © Heinrich Helfenstein, © Rigips SA Trofeo Rigips 2016 Gli oggetti possono essere presentati da subito fino al settembre 2015. L’aggiudicazione ed il Trophy Gala avranno luogo nell’inverno 2016. Contatto ed ulteriori informazioni Rigips SA, Marcel Koller, Direttore Vendita & Comunicazione, Gewerbepark, 5506 Mägenwil, 062 887 44 44, [email protected] artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco 37 Toni-Areal, Zurigo Il Toni-Areal a Zurigo – un edificio grande quanto un quadrilatero. È naturale che i progettisti non dovettero solo affrontare una sfida dal punto di vista architettonico, ma anche da quello urbanistico e programmatico. Perché nella trasformazione di quello che era la più grande azienda di lavorazione del late d’Europa in un complesso didattico, culturale e residenziale si manifestano due sviluppi attuali. Foto: Simon Menges Progetto principale 2 Foto: Roger Frei Dal latte all’arte D a un lato nel paesaggio dei politecnici svizzeri, che negli ultimi anni ha subito grandi modifiche, si è creata una nuova opzione educativa. Dall’altro lato nel distretto 5 esterno è in corso da più tempo un processo di trasformazione urbanistico da un quartiere industriale ad un quartiere misto che modifica e incide sul carattere dell’intera città. Di conseguenza, gli architetti di EM2N hanno trattato l’edificio lungo 170 m e largo 90 m come una città nella città. Foto: Roger Frei Quando la centralizzazione crea dinamismo L’area industriale costruita nel 1977. in passato la più grande azienda di trasformazione del latte della Svizzera, dopo il periodo di ristrutturazione durato cinque anni ospita la Scuola Superiore delle Belle Arti di Zurigo, il Museo di design, il «Schaudepot», la Scuola Superiore per scienze applicate di Zurigo, sale di cultura e auditori, ristoranti nonché 100 appartamenti in affitto nella parte superiore del grattacielo nella Pfingstweidstrasse. Immaginatevi: Una scuola che per decenni è distribuita su 39 siti in tutta la città. E con un colpo oltre 5000 studenti e docenti di tutte le discipline artistiche si incontrano sotto lo stesso tetto. È solo possibile immaginare quanta energia creativa, ispirazione reciproca e forza creativa possano essere sviluppate qui. A causa delle sue dimensioni, la riconversione del Toni-Areal è stata soprattutto una sfida urbanistica. artec 38 artec architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco Livello 6 + 7 20 50 100 N Foto: Roger Frei 20 50 100 Sezione longitudinale 1 1: 2000 0 0 1: 2000 La pareti delle sale di musica, da concerto e da balletto alte quasi nove metri e mezzo, sono costituite di una combinazione di orditura Mégastil e involucro esterno (spessore: 400 – 600 mm) e raggiungono valori di protezione acustica fino a 77 dB. Finalmente ultimato – e già si vuole modificarlo? «Il Toni-Areal deve essere un edificio da toccare, che può gestire in modo pragmatico la costante pressione verso il cambiamento al quale un campus universitario vitale sottopone i suoi locali. Appropriazione, cambiamento e scambi sono espressamente voluti», argomentano gli architetti. «Per creare varietà e diversione, l’architettura lavora con gradi di raffinazione localmente diversi: spesso grezzi, ogni tanto raffinati, a volte sovradeterminati e spesso sottodeterminati. È presente una vasta offerta di locali estremamente diversi – 1400 in tutto – da padiglioni pubblici utilizzabili e spazi di collegamento alle sale concerto ed alle camere di prova accoglienti, dall’officina multifunzionale fino alla sala di registrazione altamente specializzata», afferma EM2N. Impensabile senza lavori in cartongesso Nel caso di una costruzione utilitaria quale il Toni-Areal, impressionano le enormi dimensioni e la varietà delle applicazioni con gesso. Nonostante il fatto che la costruzione a secco sia ovunque, oppure proprio per questo motivo, non la si vede. Le sue prestazioni in termini di tempo di costruzione, struttura spaziale, protezione acustica e protezione antincendio nonché acustica sono tuttavia essenziali per il funzionamento dell’intero edificio. In occasione della Rigips Trophy, in cui il Toni-Areal vinse il primo premio (cfr. a pag. 34 – 37), la giuria era dell’opinione: «Questo grande progetto è stato sottoposto ad una completa riconversione, la quale è stata resa possibile unicamente grazie all’impiego coerente di sistemi di costruzione a secco.» Una causa essenziale per questa valutazione positiva è il peso ridotto del gesso rispetto a tutti gli altri materiali da costruzione in seguito all’installazione di doppi fondi supplementari i cui longheroni di acciaio sono rivestiti con ben 1000 paratie rigide antincendio. Piani di pubblicazione: © EM2N Muri alti, elevata protezione acustica Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi, il costruttore a secco ha anche percorso nuove strade e messo in atto soluzioni costruttive complesse. Le sale di musica, da concerto e da balletto alte quasi nove metri e mezzo, sono realizzate con costruzioni Mégastil che raggiungono valori di protezione acustica fino a 77 dB. I requisiti erano talmente elevati che fu scelta una combinazione di orditura e involucro esterno, entrambi realizzato con il sistema di profili Mégastil, con uno spessore complessivo da 400 a 600 mm. Al posto della consueta griglia da 120 cm, nelle orditure i profili distano solo 90 cm, e negli involucri esterni addirittura solo 60 cm l’uno dall’altro, disposti dorso a dorso. Ciò ha anche a che fare con gli elevati carichi degli aggetti fino a 45 kg / m2 che i vari elementi acustici in legno e lamiera delle pareti sporgenti, ma anche i tracciati dei cavi, esercitano con fino a 100 kg / m2. EM2N: Daniel Niggli & Mathias Müller (da sinistra) «Questo grande progetto è stato reso possibile unicamente grazie all’impiego coerente di sistemi di costruzione a secco.» artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco La protezione antincendio ha un grande peso Anche i complessi controsoffitti con sistemi di costruzione in cartongesso, in particolare nei lunghi corridoi, con una sospensione indipendente e specialmente rinforzata, offrono un’elevata protezione antincendio. A tale scopo l’intercapedine del solaio è stata riempita con granulato Flumroc con un sovraccarico di 80 kg / m2 sul soffitto in cartongesso. Come protezione antincendio sono stati posati anche 2800 metri lineari di canali Bettermann nei quali sono condotti i mezzi domotici e di comunicazione. 39 Oggetto Toni-Areal, 8005 Zurigo UtilizzoScuola Superiore delle Belle Arti di Zurigo, Museo di design, Schaudepot, Scuola Superiore per scienze applicate di Zurigo, sale di cultura e auditori, ristoranti, appartamenti in affitto DimensioniSuperficie del terreno: ca. 24 400 m2, superficie lorda per piano: ca. 125 000 m2, volume dell’edificio: ca. 493 400 m3 Importo dell’investimento: 775 mln. di CHF (Allreal e Cantone) ScadenzeContratto d’opera intellettuale 2005 Pianificazione 2005 – 2011 Tempo di costruzione dal 2008 – 2014 Committente Allreal Toni AG, Zurigo ArchitettiEM2N | Mathias Müller | Daniel Niggli Architekten AG | ETH | SIA | BSA Pianificazione generaleAllreal Generalunternehmung AG, Zurigo Costruzione in cartongessoGoger Swiss AG, Dietlikon / Estermann AG, Zofingen / ARGE Gipser Toni-Areal, Basilea, c/o G. Canonica AG / Rodoni AG, Basilea ProdottiVarie lastre di gesso / pannelli in fibra di gesso: 180 000 m2, pareti fonoisolanti Mégastil: 1800 m2, profili: 220 000 m, paratie rigide: 1200 pezzi, particolari stampati per canali Bettermann: 2600 m Autori EM2N / Andreas Stettler Fotografie Roger Frei, Zurigo / Simon Menges, Berlino Associazione dei consorzi di caseifici e latterie della Svizzera nord-orientale Die Toni-Molkerei Zürich. Zurigo, Cicero Verlag, 1978 In ogni piano della casa è previsto un altro utilizzo. Coesistenza armoniosa nell’edificio scolastico Mörschwil Nel nuovo edificio scolastico di Mörschwil, l’insegnamento e l’apprendimento sono motivo di gioia. Tuttavia, le varie funzioni diverse rappresentarono una sfida particolare per i progettisti, soprattutto per quanto riguarda la protezione acustica. Grazie a ISOVER LURO 814 è stato possibile realizzare con poca spesa delle aule completamente disaccoppiate. L a scuola oggigiorno non è più quella che gli adulti conoscono dai tempi della loro infanzia: la gamma degli argomenti trattati si è allargata allo stesso modo di quella delle forme di insegnamento. In molti casi le capacità e le esigenze dei singoli bambini si differenziano molto di più rispetto a qualche decennio fa. Più insegnanti a tempo parziale e vari professionisti assistono il gruppo di bambini – anche al di fuori degli orari scolastici. E non da ultimo è aumentato il numero di bambini che esercita uno sport ed è capace di suonare uno strumento. Tutte queste modifiche non si ripercuotono solo sulle lezioni, ma anche sui fabbisogni di spazio delle scuole: hanno bisogno di più spazio e di più locali per utilizzi speciali. La nuova costruzione si trova tra i due edifici più vecchi e crea dei collegamenti spaziali. c 40 artec y I eco architecture I art I technology I eco La scuola elementare ha bisogno di aule speciali Lo stesso problema lo aveva anche il comune di Mörschwil presso San Gallo. Lo scuola elementare già sfrutta due edifici scolastici. Uno è un classico edificio scolastico del 1907, l’altro una costruzione postmoderna del 1987. Mörschwil non aveva in primo luogo bisogno di aule scolastiche, ma necessitava di più aule speciali: le aule insegnanti erano troppo piccole o, come gli uffici amministrativi, si trovavano sotto il tetto del vecchio edificio scolastico. Le stanze di musica si trovavano nel vecchio municipio ed erano inadatte alle lezioni, la biblioteca si trovava sull’altro lato della strada e l’asilo era collocato in un edificio che necessitava di una ristrutturazione. La comunità scolastica voleva riunire tutte le unità e creare spazio sufficiente per utilizzi particolari. A tale scopo indisse un concorso di progetti per una nuova costruzione. Doveva essere realizzata tra i due edifici scolastici esistenti e sostituire la palestra singola costruita nel 1963 posizionata al centro. Erano stati invitati dieci studi ed il progetto di hug architekten si aggiudicò il primo premio. Collegare il vecchio ed il nuovo Dalla primavera del 2014, tra i due edifici più vecchi si trova la nuova scuola elementare. Hanspeter Hug, che ha già costruito diversi edifici scolastici, dice: «Ci siamo candidati quasi con lo stesso progetto che ora vediamo realizzato qui.» Erano necessarie correzioni solo per quanto riguarda le grandi facciate vetrate previste che sarebbero arrivate dal pavimento al soffitto. «Volevamo semplicemente sfruttare la bella vista sulla campagna e sul Lago di Costanza e creare un edificio scolastico trasparente», spiega architecture I e artfunzionali I technology I eco l’architetto. Tuttavia, le condizioni fisico-costruttive ci costrinsero in seguito di ridurre la superficie delle finestre di circa artec artec architecture I art I technology I eco a 41 a Un edificio scolastico trasparente era uno degli obiettivi degli architetti. In ogni piano è previsto un altro utilizzo. I bambini possono comprendere bene forme chiare e materiali semplici. Isolamento anticalpestio con lana di vetro Tre domande a Martin Bohnenblust, direttore tecnica edile presso Saint-Gobain ISOVER SA Artec: Quali sono i prodotti offerti da Saint-Gobain ISOVER SA per l’isolamento anticalpestio? Martin Bohnenblust: La piastra isolante PS 81 si afferma da decenni in innumerevoli edifici con i più svariati utilizzi e requisiti. Grazie alla sua rigidità dinamica ottimale da 6 a 16 mN / m3 (in funzione dello spessore) è uno dei prodotti più efficienti per l’isolamento anticalpestio tra i massetti galleggianti. Valori simili li presenta ISOCALOR; questa piastra isolante è inoltre rivestita di una carta da pacchi armata. Pertanto è particolarmente adatta per fissarvi sopra i tubi del riscaldamento a pannelli radianti. PS 81 è disponibile negli spessori 12-30mm e ISOCALOR negli spessori da 22 a 43 mm e viene impiegato per installazioni a pavimento con i massimi requisiti di protezione acustica. LURO 814 infine, oltre alle proprietà statiche e dinamiche favorevoli, presenta un basso coefficiente di conducibilità termica. Il prodotto è disponibile con spessori fino a 80 mm e può essere posato a più strati. In questo modo è possibile collegare in modo ottimale isolamento acustico e termico. Perché LURO 814 presenta delle caratteristiche così eccezionali? La combinazione di tutte le proprietà di LURO 814 rende questo pannello anticalpestio così interessante: Con una rigidità dinamica di s’ < 9 [MN / m3] non è solo estremamente fonoassorbente ma, grazie ad un basso valore Lambda di 0,035 [W / (m K)] anche molto termoisolante, ad esempio sopra stanze non riscaldate o il suolo. Grazie all’elevata portata, LURO 814 è adatto per tutte le c 42 artec y I eco architecture I art I technology I eco categorie di sollecitazione A-D secondo SIA 251. Il pannello anticalpestio può pertanto essere utilizzato per massetti galleggianti negli interni con elevati carichi puntuali e per unità di superficie, ad esempio per grandi magazzini o aree espositive. Poiché il materiale non è combustibile, viene spesso impiegato nella costruzione di grattacieli. E, non da ultimo, il pannello isolante è composto per l’80% di vetro riciclato e, come l’intera gamma di prodotti di ISOVER in Lucens (VD), viene prodotto servendosi di corrente rinnovabile da energia idraulica locale. Come può essere impiegato LURO 814? LURO 814 può essere impiegato ad uno strato o a più strati in combinazione con PS81 o ISOCALOR. Sui soffitti grezzi vengono spesso posati tubi d’installazione, ma secondo SIA 251 questi non devono trovarsi allo stesso livello dell’isolamento anticalpestio. Pertanto sotto i massetti galleggianti vengono di regola posti due strati di isolante. LURO 814 può essere tagliato agevolmente con una lama per minerale isolante di uso commerciale. Per questo motivo il pannello anticalpestio viene volentieri usato per il primo strato, in cui a causa dei tubi posati è necessario effettuare molti tagli. Su questo primo strato è quindi possibile impiegare PS 81 come isolante anticalpestio oppure ISOCALOR nel caso di massetti con riscaldamento a pannelli radianti. Lo spessore minimo e la classe di rigidità che il massetto deve avere dipende dalla categoria di sollecitazione, ma anche dalle proprietà dei prodotti isolanti. Se i pannelli anticalpestio ISOVER devono essere posati a più strati, le nostre schede tecniche sui componenti danno indicazioni sul dimensionamento del massetto. Siamo a vostra disposizione per eventuali domande. un terzo. Inoltre il committente desiderava poter sfruttare i davanzali delle finestre come sedili, superfici di deposito e di lavoro. La costruzione in calcestruzzo a vista di hug architekten non è inferiore ai suoi edifici adiacenti e, cosciente del proprio valore, si esprime con un linguaggio formale proprio: «Volevamo un edificio che, in termini di volumetria, fosse equivalente e non subordinato», dice l’architetto. Non è mai stato il nostro obiettivo collegare le tre costruzioni dal punto di vista stilistico. Volevamo però creare dei collegamenti spaziali. «Uno dei nostri obiettivi principali era collegare il livello superiore ed inferiore dello spazio esterno.» La nuova costruzione sul pendio crea un collegamento coperto, così come le scale su entrambi i lati dell’edificio. «È siamo riusciti a collegare insieme tutti i tre edifici scolastici con un corridoio nel primo seminterrato.» Chiaro e adatto alle esigenze dei bambini Per gli architetti era importante creare un edificio che corrisponda alla percezione infantile: «Nella scuola elementare i bambini hanno una percezione semplice e fanno delle esperienze basilari.» Pertanto le forme e la costruzione devono essere quanto più sincere e semplici possibile. «Per il volume abbiamo preso come base un cubo», spiega Hanspeter Hug. Ogni piano ha un nucleo ed un muro che separa due unità abitative simmetriche a sinistra ed a destra. Questo nucleo e quattro puntelli quadrati ben visibili negli angoli dell’edificio formano gli elementi portanti – «come nel caso di un tavolo». Anche la materializzazione dell’edificio scolastico doveva essere semplice. L’architetto dice: «Il calcestruzzo a vista è sempre stato ciò che volevamo, e siamo riusciti a convincere anche la committenza: le cose pesanti sono realizzate in calcestruzzo, le cose leggere in legno di quercia.» Anche i pavimenti sono realizzati in parquet di quercia e, nell’area di ingresso, in pietra calcarea. «Ciò crea un’atmosfera calda e accogliente.» Ogni piano un mondo a sé stante La più grande sfida per gli architetti era l’utilizzo misto. La costruzione ibrida con due seminterrati e tre piani superiori contiene, nel piano più basso, cinque stanze di musica con zona di attesa, al di sopra di questo due asili, nel pianterreno i locali amministrativi e l’aula insegnanti, al primo piano due aule scolastiche e, nell’ultimo piano dell’edificio, un ambiente d’apprendimento e la biblioteca. Nel nucleo di ogni piano si trovano aule di gruppo e, in cima, un piccolo cortile interno vetrato. «Non avevamo una grande quantità di aule uguali, ma dovevamo creare qualcosa di nuovo dal punto architettonico e fisico-costruttivo su ogni piano», dice l’architetto. A tale scopo si doveva ogni volta trattare con un nuovo gruppo di utenti. Ma il concetto forte e chiaro di hug architekten era convincente. «Abbiamo proposto un approccio solido in termini di statica, spazio e materiale che consente anche alcune modifiche.» Non si deve sentire nulla I vari utilizzi imponevano requisiti elevati non solo agli architetti, ma anche ai fisici in acustica dello studio di ingegneria Gerevini di San Gallo. L’isolamento acustico tra le aule scolastiche non poneva alcun problema, afferma Jörg Ackermann, poiché lì i valori richiesti erano addirittura meno severi rispetto all’edilizia abitativa. «Davvero esigente era l’isolamento acustico tra le stanze di musica nel seminterrato e nelle aule degli altri piani, in particolare negli uffici amministrativi nel pianterreno», dice l’ingegnere, «dove siamo pararchitecture I art I technologyimperativa I eco architecture I art Inulla’.» technology Ma I eco titi dalla premessa ’Non vogliamo sentire con frequenze basse ciò non sarebbe quasi possibile. Per conci- artec artec artec artec architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco a 00 43 a Nella nuova costruzione esistono due aule con un guardaroba integrato. liare le attese ed i risultati, non è sufficiente fidarsi della norma SIA 181 / 2006 «La protezione dal rumore nelle costruzioni edilizie». «Abbiamo fatto l’esperienza che è utile prendere degli accordi più precisi con la committenza», spiega l’ingegnere. Pertanto lo sforzo è stato notevole e molto edifici scolastici sono stati visionati o piuttosto sottoposti ad un test acustico insieme agli utilizzatori. Jörg Ackermann prosegue: «Bisogna dimostrare al committente cosa significano i valori di isolamento acustico per la sensibilità al rumore soggettiva. In seguito possono essere definiti dei valori obiettivo.» Stanze completamente disaccoppiate Se le aspettative in termini di protezione acustica sono state registrate, bisogna anche rispettarle. Soprattutto nel caso di due stanze di musica, nelle quali viene insegnata la batteria ed il basso elettrico, era necessaria una particolare attenzione. Le stanze sono completamente disaccoppiate: sulla struttura portante è stato applicato un doppio strato isolante di pannelli di lana di vetro ISOVER. Su questi pannelli LURO 814 è stata colata una lastra in cemento disaccoppiata con elementi di costruzione termoattivi (ECTA) per il riscaldamento a pannelli radianti. Questa sostiene il sistema di spazio interno, portante, che è stato realizzato con pannelli di cartongesso e legno. «Per questa costruzione sono determinanti le caratteristiche di rigidità dello strato di lana minerale», spiega Jörg Ackermann. Se lo strato isolante è troppo morbido, la deformazione statica della massa in calcestruzzo è troppo elevata. D’altro canto, se lo strato isolante è troppo rigido, trasmette il suono. LURO 814 presenta una rigidità dinamica ottimale per questa applicazione e soddisfa allo stesso tempo i requisiti di isolamento termico e di protezione antincendio. «Abbiamo ricevuto anche offerte per disaccoppiamenti del pavimento con strati di elastomero, c 44 artec y I eco architecture I art I technology I eco L’isolamento acustico delle stanze di musica per la batteria ed il basso elettrico era particolarmente esigente. ma questi sarebbero stati molto più costosi della lana di vetro», dice l’ingegnere, che con questa soluzione ha già accumulato molte esperienze. Gli utenti del nuovo edificio scolastico sono in ogni caso soddisfatti: Nella costruzione, realizzata ad un prezzo al metro cubo medio, ogni stanza può essere sfruttata individualmente senza che i vicini debbano sentire nulla. Committenza Comunità scolastica Mörschwil, 9402 Mörschwil, www.schulemoerschwil.ch Architettihug architekten, 9000 San Gallo, www.hugarchitekten.ch direzione dei lavoriSchertenleib Baumanagement, 9000 San Gallo, www.schertenleib.net Acustica / fisica Gerevini Ingenieurbüro AG, 9000 San Gallo, www.gerevini.ch IsolantiSaint-Gobain ISOVER SA, 1522 Lucens www.isover.ch artec a AutoriBenjamin Gygax / cR Kommunikation AG / architecture I art ISOVER I technology SA I eco Martin Bohnenblust, Saint-Gobain Fotografiehug architekten artec architecture I art I technology I eco 45 a La Praille stabilisce nuovi parametri nella costruzione di cinema Sul tetto del centro commerciale e ricreativo La Praille a Grand-Lancy presso Ginevra troneggia quello che al momento è il cinema multisala più moderno della Svizzera e forse di tutto il mondo. Sistemi di costruzione a secco con valori di punta dal punto di vista del suono svolgono una funzione fondamentale a tale proposito. D opo un tempo di costruzione di soli 21 mesi, il grande complesso cinematografico, con le sue nove sale di varie dimensioni ed oltre 1500 posti a sedere, poté essere messo in servizio l’estate scorsa da parte della ditta Arena Cinemas. Pertanto La Praille è diventato il tempio del divertimento e dell’intrattenimento più completo per la Svizzera occidentale e per la Francia confinante. Il grande complesso cinematografico completa la già vasta offerta del centro inaugurato nel 2002: 65 negozi al dettaglio, bowling con 26 piste, palestre e spazi wellness, piscina, albergo con 150 camere, Food Court e giardino d’infanzia. Arena Cinemas gestisce 29 sale cinematografiche a Zurigo, Friburgo e Ginevra. artec artec artec artec architecture I art I technology I eco 46 architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco Dal 2002 La Praille offre 65 negozi al dettaglio, bowling con 26 piste, palestre e spazi wellness, piscina, albergo con 150 camere, Food Court e giardino d’infanzia. Alta tecnologia per cineasti Per quanto riguarda l’infrastruttura tecnica, gli appassionati del cinema a La Praille possono godere di una qualità delle immagini e del suono che stabilisce nuovi parametri nel settore. Lo schermo a volta, che con i suoi 23 metri di larghezza è il più grande della Svizzera e un impianto audio 3D unico al mondo assicurano un’esperienza di cinema completamente nuova. Ma le nuove sale sono in grado di offrire ancora di più: sono tutte dotate di un’infrastruttura congressuale completa e di un palco, pertanto sono adatte I technology I eco anche per conferenze, seminari, esposizioniarchitecture nonchéI art diversi eventi aziendali e privati. Questo utilizzo intenso, soprattutto sotto il pun- artec artec architecture I art I technology I eco a 47 a 400 HEB HEB 300 Lastra antincendio Rigips 15 + 18 mm Profilo a C per soffitti Collegamento rapido a croce Squadretta di fissaggio Barra asolata Nastro di tenuta in PE IPE 550 HEB 300 Lastra antincendio Rigips 15 + 18 mm Lastra antincendio Rigips 15 + 18 mm Isoresist Piano 75 mm Profilo a C per soffitti Profilo a muro ad 75 Collegamento rapido a croce Sospensione diretta Barra asolata Profilo di chiusura Trim-L Trave di legno 80/140 mm (distanza degli assi 60 cm) HEB 300 Tutte e nove le sale cinematografiche sono dotata di una completa infrastruttura congressuale e di un palco. Contrastare la forte deformazione Anche i rivestimenti dei soffitti sono realizzati con il sistema Mégastil (Vedi sezione trasversale) che qui può far valere i suoi punti di forza statici e acustici. Le sale del cinema che si riempiono e si svuotano provocano forti oscillazioni del carico sui longheroni di acciaio e quindi un alto coefficiente di deformazione. La costruzione del soffitto deve compensare questo fenomeno e riveste inoltre un’importante funzione antincendio. Le grandi folle e la pressione acustica rappresentavano una sfida statica ed acustica. to di vista della sollecitazione sonora, nonché il fatto che si tratta di una sopraelevazione di due piani, fa entrare in gioco il sistema di costruzione leggera Mégastil. artec artec artec artec architecture I art I technology I eco 48 I sistemi di costruzione a secco facilitano la logistica Poiché nel caso del cinema multisala si tratta di un ampliamento di un centro commerciale normalmente in servizio, già la semplice logistica dei materiali rappresentava una sfida. A causa della lunghezza dei profili era necessario portare precedentemente l’intero materiale nell’edificio e deporlo nei punti adeguati. Trasporti successivi nell’edificio non erano più possibili o lo erano solo con grandi sforzi perché l’involucro dell’edificio venne chiuso precedentemente e la manovrabilità venne limitata sempre più con ogni nuova suddivisione degli ambienti. Mentre sistemi di costruzione convenzionali nell’ambito della sopraelevazione sarebbero stati troppo pesanti dal punto di vista statico, le costruzioni a montanti con lavori in cartongesso consentirono le altezze e gli spessori della parete necessari. Devono sopportare elevati carichi statici architecture I art I technology I ecoderivanti dall’assembramento di masse di gente e la pressione acustica. architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco Dopo un tempo di costruzione di soli 21 mesi, il grande complesso cinematografico, con le sue nove sale di varie dimensioni ed oltre 1500 posti a sedere, poté essere messo in servizio l’estate scorsa. Stabilità ed isolamento acustico Mégastil è un sistema a pareti divisorie coibentato che consente grandi altezze e campate. Negli Arena Cinemas sono stati usati quattro tipi di costruzioni diversi che, a seconda delle esigenze, sono costituiti di montanti semplici o doppi, e che sono completati da un involucro esterno supplementare con fissaggio puntuale. La semplicità e sistematicità del prodotto consentì ai responsabili di ampliare a breve termine determinati involucri esterni da una a due altezze del piano e quindi a circa 12 metri, creando il minor numero di punti di giunzione con la struttura principale e riducendo così il suono vibrazionale. I valori di isolamento acustico, in questo caso un criterio assolutamente centrale, sono molto superiori a 70 dB Rw. E questo con spessori della parete fino a 675 mm con triplice rivestimento su ogni lato. Oggetto Arena Cinemas La Praille, 1212 Grand-Lancy Utilizzo 9 sale cinematografiche DimensioniSuperficie affittabile ca. 3000 m2 (centro commerciale complessivo 33 500 m2) Importo dell’investimento 22 mln. di CHF ScadenzePianificazione 2004 – 2012, tempo di costruzione 2012 – 2014 (21 mesi) Committente Swiss Prime Site, Olten Architetto Philippe Weber, Chêne-Bougeries Impresa generale HRS Real Estate SA, Ginevra Costruzione in cartongesso Entreprise Belloni SA, Carouge ProdottiPannelli in cartongesso 12,5 / 15 / 18 mm: 37 000 m2, profili vari: 30 000 m, profili Mégastil: 7300 m, elementi prefabbricati: 1100 m, prodotti in polvere: 5 t Autore Fotografie artec a architecture I art I technology I eco Andreas Stettler Studio Fabrice Piraud / Wincasa artec architecture I art I technology I eco 49 a Modellazione di intonaci di finitura su facciate È nuovamente in crescita la richiesta di una tecnica quasi dimenticata, l’applicazione di intonaci di finitura mediante tecnica di modellazione, che mette alla prova le capacità artigianali delle aziende all’opera. D a decenni è impensabile fare a meno di intonaci di finitura nella composizione delle facciate. Originariamente dovevano proteggere la facciata da sollecitazioni esterne, ridurre il carico termico e proteggere la struttura. Ma oggi stanno diventando sempre più determinanti per la presa in considerazione dell’aspetto. Oltre alla varietà di configurazioni con diverse granulazioni, strutture e varianti di colore, sempre più immobili vengono realizzati con la tecnica di modellazione. artec artec artec artec architecture I art I technology I eco 50 architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco Al fine di ottenere la struttura superficiale desiderata, la tecnica di modellazione si serve di stagge lavorate meccanicamente o tramite laser. artec a architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco 51 a Immagine 1 Immagine 2 In caso di esecuzione riuscita ci si può rallegrare di un opera artigianale unica.* * p. es. Konradhof, Richti-Areal Immagine 3 artec artec artec artec architecture I art I technology I eco 52 La tecnica di modellazione Questo tipo di applicazione non è paragonabile alle tecniche note come intonaco rustico o intonaco strutturale rustico. Gli intonaci rustici vengono realizzati con intonaci di copertura più o meno fini delle serie MARMORAN CARRARA, silicone o SILCANOVA oppure con gli intonaci antichi MARMORAN armati con fibra. Come attrezzi vengono usati prevalentemente una spatola sottile ed una cazzuola in acciaio. Dopo che l’intonaco di finitura si è già un po’ asciugato, la struttura viene ripassata secondo i desideri con una spazzola o una spugna. architecture I art I technology I eco Al fine di ottenere la struttura superficiale desiderata, la tecnica di modellazione si serve di stagge lavorate meccanicamente o tramite laser. Queste sono più o meno paragonabili alle dime per trac- architecture I art I technology I eco Immagine 4 architecture I art I technology I eco ciare i profili di gesso. Possono anche essere usati frattazzi dentellati convenzionali con denti isosceli o quadrati di varia grandezza. Una variante tra la fine striatura, sempre più richiesta negli ultimi anni, e l’intonaco per modellazione, è la modellazione dello strato di copertura con lunghe spazzole dotate di setole di diversa lunghezza. Materiali dal programma di intonaco di copertura MARMORAN: MARMOPlan H414 e gli intonaci antichi fibrosi. Possibilità e sfida per l’artigianato Questi nuovi tipi di applicazione rappresentano una grande sfida per le aziende. Quando le linee, le strutture o il tessuto sono molto formali (immagine 1), la scelta del materiale e la procedura devono essere pianificate in modo molto preciso. È consigliabile realizzare anche campioni di grande formato. Tra le singole fasi di lavoro possono senz’altro esservi tempi di attesa (immagine 2). In caso di esecuzione riuscita ci si può rallegrare di un opera artigianale unica (grande immagine). Un po’ più semplici sono ornamenti e strutture che hanno un effetto più «organico» (immagine 3). L’allineamento delle parallele non è più in un angolo esatto, ma piuttosto arbitrario. In questo caso la grande sfida è la creazione di un’immagine unitaria su una grande superficie. A cosa bisogna badare? Architetto / Progettista: Il riuscito progetto di facciata, nel quale viene impiegata la tecnica di modellazione, inizia già in fase di progettazione, quindi già al momento della scelta o produzione degli attrezzi desiderati (gli attrezzi vengono ad es. applicati con un’angolazione approssimativa del 45 ° – vale a dire che la forma sull’attrezzo di lisciatura deve avere le dimensioni doppie). È necessario pianificare la scelta dei materiali, una campionatura di dimensioni sufficientemente grandi nonché prevedere un tempo sufficiente per l’esecuzione. Imprenditore: È consigliabile richiamare l’attenzione sulla distanza dell’impalcatura, sul passaggio dell’impalcatura e sugli ancoraggi per ponteggi già al momento dell’assegnazione dei lavori. Prima dell’esecuzione è necessario osservare la corretta distanza dell’impalcatura. Se possibile, l’impalcatura dovrebbe essere supportata esternamente per poter fare a meno del maggior numero possibile di ancoraggi per ponteggi. La realizzazione delle superfici campione dovrebbe essere effettuata con la squadra che in seguito sarà incaricata con i lavori alla facciata. Nonostante le possibilità innovative che consentono di rendere unica una facciata, permane un piccolo svantaggio: le riparazioni ed i punti di ancoraggio del ponteggio rimarranno quasi sempre visibili. I raccordi e bordi con altri componenti nonché gli angoli sono grandi sfide artigianali che devono essere superate. Ciononostante, o forse proprio per tale motivo, tali facciate sono preferibili e non supportano da ultimo le aziende che accolgono la sfida. Il nostro servizio di consulenza sarà lieto di darle ulteriori informazioni. Autore Fotografia artec a architecture I art I technology I eco Franco Luccarini Saint-Gobain Weber SA artec architecture I art I technology I eco 00 53 a Zona di collegamento space + come impianto di climatizzazione naturale: la griglia soffitto aperta offre la superficie per il pannello in cartongesso contenente PCM come mezzo di accumulo termico. Compattare era ieri, dividere è oggi Per la prima volta un team svizzero ha partecipato al Solar Decathlon Europe ed ha ottenuto subito il quinto posto complessivo. In cinque di dieci categorie di valutazione, your+ ha addirittura raggiunto il podio. Il progetto era intitolato «share!». Per il team di studenti della Scuola superiore di Lucerna, il prototipo costruito per la finale a Versailles è «solo» la visualizzazione di una visione che va oltre. R ende più felice il dare che il ricevere. La divisione è più sociale, ecologica ed economica dello sfruttamento individuale. Il dividere viene addirittura definito una megatendenza che inizia su facebook e non termina con il Car Sharing. Quando usiamo locali e oggetti in comune, utilizziamo meno superficie, meno energia e mezzi di produzione e produciamo meno rifiuti. Il team di studenti e docenti della Scuola superiore di Lucerna, dipartimento architettura e tecnica, ha portato all’estremo questo pensiero antichissimo del dividere. Il dividere viene addirittura definito una megatendenza, che inizia su facebook e non termina con il Car Sharing. c 54 artec y I eco architecture I art I technology I eco Marcel Wyss, laureando in architettura e Student Team Leader Il concetto di spazio modulare Esistono già alcune case modulari pensate e costruite, avvincenti costruzioni in cooperativa ed altre forme nuove del convivere. Spesso si tratta però di unità chiuse in sé stesse, utilizzate singolarmente o da una parte. Qui a your+ riesce un piccolo colpo: i locali vengono tipologizzati secondo il loro utilizzo ed il loro grado di sfera privata con l’intenzione di dividerli con altri. Una stanza di musica, ad esempio, viene usata da un dipendente di ufficio piuttosto di sera, mentre lo studente forse la utilizzerebbe di mattina. Sono a disposizione i seguenti quattro tipi: my room our room your room space+ artec a ambiente privato, ad es. camera da letto / bagno ambiente condiviso, ad es. cucina / tinello / soggiorno architecture I art I technology I eco ambiente sociale, ad es. atelier / palestra / musica Ambiente di collegamento artec architecture I art I technology I eco 55 a Con il progetto your +, che esamina il concetto del dividere, un team di studenti interdisciplinari della Scuola superiore di Lucerna ha partecipato al Solar Decathlon 2014 a Versailles. A seconda delle esigenze, della grandezza della famiglia o del gruppo, ma anche a seconda della durata dell’utilizzo, ora si definisce quali siano i tipi di ambienti desiderati e quanti degli stessi. Disposti e collegati adeguatamente tramite space+, si crea in questo modo un intero edificio in cui abitare e lavorare. A seconda dell’intensità di utilizzo può inoltre essere variato lo standard di esecuzione. L’occupazione dei singoli ambienti viene concordata tra gli inquilini e può addirittura essere prenotata in anticipo tramite un’app, così come l’automobile e la bicicletta. Il «cantiere» esiste già La cosa impressionante di your+ è che hanno pensato al di là del decathlon. «Per la realizzazione urbanistica abbiamo scelto, a titolo di esempio, un quartiere eterogeneo a Lucerna con un’infrastruttura ottimale. La nostra sovrastruttura prevede quattro edifici diversi che sono collegati in rete tra di loro, ma che entrano in contatto anche con i vicini», spiega Marcel Wyss, Student Team Leader. Sono effettivamente già presenti visualizzazioni che non fanno dubitare minimamente della serietà di questo spunto di riflessione. Tuttavia your+ vuole, per il momento, rimanere tale. po diventa un edificio di ricerca che produce il 40% di corrente in più di quanto ne consuma. Questo, nota bene, viene condiviso tramite Smart Grid con altre utenze, vale a dire altri edifici. Accumulatore di calore latente nello space+ Il locale di collegamento non viene riscaldato o raffreddato attivamente. In funzione della stagione regola la temperatura ambiente con l’ausilio di misure passive e della resa di luce diurna. Grazie alla ventilazione naturale d’estate ed il riscaldamento tramite lucernari d’inverno, lo space+ può essere utilizzato per tutto l’anno. Ma proprio la moderna costruzione di legno e leggera orientata al ridotto impiego di materiali raggiunge appena la massa critica. Qui entra in gioco la combinazione di materiale convenzionale ed il materiale a cambiamento di fase supplementare (Phase Change Material = PCM). In questo modo è possibile accumulare temporaneamente una grande parte della quantità di calore presente nella giornata in modo resistente alle variazioni di temperatura. È stata Fabienne Maritz del team di architetti ad introdurre questa idea. «Ho fatto delle ricerche sul mercato ed ho scoperto Alba®balance», ella spiega. «Abbiamo sviluppato una griglia soffitto verticale alla quale abbiamo potuto montare lateralmente le lastre di gesso massiccio spessi 25 mm, contenenti PCM, al fine di ottenere una superficie e quindi una massa possibilmente grande.» Un soffitto chiuso, interamente rivestito di pannelli era fuori discussione, poiché il sovrastante tetto piano in vetro fornisce la luce ed il calore richiesto allo space+. Senza la tecnica è tutto inutile Una casa del futuro come your+ non è pensabile senza una tecnologia edilizia complessa. «La nostra casa va fino ai limiti del possibile […]: tecnologia ultramoderna, sensori precisi, unità di comando precisissime», dice Claudia Bless, laureanda in tecnologie per l’edilizia e responsabile per questo settore nel decathlon. 312 punti dati, 90 motori elettrici, impianto fotovoltaico, pannelli I technology I eco art I technology solariarchitecture termici,I art circuito dell’acqua piovana e dellearchitecture acque I grigie, ter- I eco mometri ed igrometri, sensori luce, sensori di presenza. Il prototi- 56 artec artec artec artec artec artec artec artec architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco 57 Capacità termica dinamica, riferita allo spessore dello strato [kj / (m2K)] 0 1000 2000 3000 4000 5000 Calcestruzzo Arenaria calcarea Mattone Costruzione leggera Legno «Una casa del futuro come your + non è pensabile senza una tecnologia edilizia complessa.» Lana di vetro Alba®balance Recupero di spazio grazie all’accumulo di calore delle lastre di gesso massiccio Alba®balance rispetto alle pareti in materiali edili tradizionali. Temperatura T Cambiamento di fase sensibile Tm sensibile latente sensibile Lastre a secco classiche (GK) artec artec artec artec architecture I art I technology I eco 58 architecture I art I technology I eco Lastre di gesso massiccio con PCM Calore Q I classici pannelli a secco (cartongesso) si riscaldano proporzionalmente all’apporto termico in caso di forte irraggiamento solare. Con le lastre di gesso massiccio Alba®balance il calore viene invece assorbito dalle microcapsule in PCM. architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco PCM e gesso consentono di fare a meno dell’impianto di climatizzazione Nel caso delle innovative lastre di gesso massiccio Alba®balance, delle microcapsule in PCM sviluppate appositamente sono integrate nella matrice di gesso. Sono in grado di assorbire grandi quantità di energia termica e di accumularla per lungo tempo con poche perdite. Ciò è reso possibile da modifiche termiche dello stato di aggregazione di paraffine pregiate che passano dallo stato solido a quello liquido: non appena si sciolgono al raggiungimento di una determinata temperatura, assorbono la quantità di calore che si crea (calore di fusione), mentre la cedono in fase di solidificazione. Questo cambiamento di fase può essere ripetuto a piacere. Il posizionamento di your + Comodità Comunicazione Idoneità all’uso Edilizia sociale (architettura) Progetto di illuminazione (innovazione) 1 ° posto 2 ° posto 2 ° posto 2 ° posto 3 ° posto Solar Decathlon: La competizione Come espresso da «decathlon» nel nome Solar Decathlon, la competizione consiste di dieci discipline. Nelle competizioni delle dieci discipline possono essere raggiunti tra gli 80 e 120 punti, sono possibili al massimo 1000 punti. I criteri come la comunicazione e l’architettura vengono valutati dalla giuria di esperti, mentre altri vengono rilevati tramite misurazioni. Oggettoyour +, progetto svizzero alla Solar Decathlon Europe 2014 Sede attuale: Scuola superiore Lucerna, dipartimento Architettura e tecnica, Horw Utilizzo Oggetto di studio / Prototipo DimensioniCantiere 20 x 20 m, superficie dell’edificio 130 m2 ScadenzeIscrizione al concorso 2012, eliminatorie 2013, finale a Versailles giugno 2014 Committente Scuola superiore Lucerna Architetti Team your + Costruzione in cartongesso Team your + ProdottiAlba®balance con Phase Change Material (PCM) I 10 criteri: comodità, bilancio energetico, idoneità all’uso, comunicazione, tecnica, innovazione, sostenibilità, architettura, efficienza energetica, urbanistica. AutoreAndreas Stettler Fotografia Scuola superiore Lucerna architecture I artquaderno I technology I eco Fonti Lucerna / www.solardecathlon.ch, tematico «Hochparterre» giugno 2014 Un esempio indipendentemente da your+: Una parete di montanti in cartongesso rivestita su entrambi i lati con 2,5 cm di Alba® (+ 5 cm di isolante) è in grado di accumulare lo stesso valore come una parete in mattone laterizio spessa 20 cm. artec artec architecture I art I technology I eco a arc 59 a arc Progetto principale 3 Complesso edilizio ospitante due scuole materne Haspelweg, Berna A causa della cattiva qualità dell’aria, la città di Berna ha dovuto chiudere un asilo e realizzarne uno nuovo in tempi brevissimi. Dopo un concorso ha incaricato la Holzbau Partner AG e Kast Kaeppeli Architekten con la nuova costruzione sostitutiva. È stato realizzato un padiglione in legno comodo, elegante e adatto ai bambini secondo lo standard Minergie P Eco. È stato possibile soddisfare le severe norme dello standard anche grazie all’isolamento della Saint-Gobain ISOVER SA. Come un mobile nel parco N ella periferia di Berna, nelle immediate vicinanze del caratteristico centro Paul Klee, si lavora alacremente: Nella grande zona di Schönberg Ost al momento vengono realizzate case plurifamiliari con un totale di 400 abitazioni da affittare e da acquistare per le esigenze più elevate. Pertanto è prevedibile che presto l’edificio scolastico adiacente Schlosshalde dovrà ospitare molti bambini in più. Tuttavia la necessità di sostituire il circa sessantennale padiglione dell’asilo Haspelweg non aveva nulla a che fare con il fatto che fosse diventato troppo piccolo. Misurazioni nell’aria all’interno del padiglione avevano dimostrato che il massetto conteneva naftalina. Questa sostanza simile al catrame venne impiegato nella costruzione negli anni 50. Oggi però si sa che questa sostanza si diffonde nell’aria e quindi nuoce alla salute. L’asilo venne subito spostato in una struttura provvisoria e si decise di sostituire il vecchio padiglione con un complesso edilizio ospitante due scuole materne. artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco artec 60 artec architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco Esigenze elevate Per il nuovo complesso edilizio ospitante due scuole materne, la città di Berna nella primavera del 2012 ha bandito un concorso, vinto dal team Holzbau Partner AG con Kast Kaeppeli Architekten. Il nuovo asilo Haspelweg è il primo edificio scolastico della città di Berna, che soddisfa lo standard Minergie-P-Eco. Valgono le più severe norme Minergie-P relative al consumo energetico, inoltre l’edificio deve soddisfare i criteri ecologici per una casa sana. Nell’anno 2010 la città di Berna ottenne il marchio Città dell’energia Gold e persegue obiettivi ambiziosi nell’ambito della Società a 2000 Watt. Adelmo Pizzoferrato: «Il complesso edilizio ospitante due scuole materne ha ricevuto il marchio Minergie-P-Eco e raggiunge gli obiettivi connessi in modo particolare. Con questo edificio non vengono solo ridotte i costi operativi, ma creiamo anche un buon clima interno per i bambini. Gli utenti attuali confermano che ci siamo riusciti. Le suddivisioni verticali creano una nicchia guardaroba per due bambini alla volta, porte di vetro e lucernari assicurano la necessaria luminosità e la trasparenza con gli spazi esterni. Il nuovo asilo Haspelweg è il primo edificio scolastico della città di Berna, che soddisfa lo standard Minergie-P-Eco. L’edificio offre un clima interno sano per i bambini, come confermano gli utenti attuali. Grazie alle larghe vetrate, la sala di gruppo libera su tre lati lo sguardo verso l’ambiente circostante verde. La larghezza delle finestre è stata scelta in modo da far sì che i bambini possano facilmente aprirle da soli. L’isolamento è determinante Un gradevole clima interno d’inverno e d’estate è inoltre assicurato da una ventilazione controllata, da tende in tessuto situate all’esterno nonché da particolari battenti della finestra che possono rimanere aperti anche di notte per la ventilazione trasversale. Poiché in un edificio a un piano il rapporto tra superficie e area utile riscaldata non è molto vantaggioso, era necessario un isolamento più spesso. Così gli architetti e progettisti sono riusciti a soddisfare i severi requisiti energetici di Minergie-P-Eco. Gli elementi della facciata sono stati prefabbricati con lastre a tre strati. Sono realizzati nel tipo costruttivo a telaio e isolati con lana minerale ISOVER che viene realizzata con un legante naturale, esente da formaldeide e pertanto sod- Con il carattere di un mobile La bordatura del tetto è strutturata in modo verticale con listelli coprigiunto ad intervalli regolari. Questo ritmo viene ripetuto dalla larghezza della finestra nella facciata. Adrian Kast spiega: «Le finestre devono essere una parte integrante della struttura verticale della facciata.» Inoltre la larghezza della finestra è stata scelta in modo da far sì che i bambini possano aprire facilmente le finestre da soli. La facciata delle stanze adiacenti mostra un altro schema. Tutti gli elementi della facciata sono trattati con una velatura grigia. Il colore assomiglia a quello dei tronchi degli alberi e rende il padiglione tutt’uno con il paesaggio. La colorazione e la forma chiara tuttavia servivano anche per un altro scopo: «Dovevano assicurare che l’edificio avesse un carattere di mobile», dice Adrian Kast. In questo modo gli architetti volevano distinguere l’edificio da quei padiglioni di legno degli anni 1990 che avevo l’aspetto di un provvisorio. Per realizzare la loro idea, gli architetti si erano anche adoperati per assicurare che fossero fabbricati in legno addirittura i davanzali e le soglie della porta. disfa l’elevato standard ecologico di Minergie. «Gli isolanti di ISOVER sono comparativamente leggeri, il che ha un effetto positivo sul bilancio energetico per il marchio Minergie», dice Theo Schmid, «ed un ulteriore vantaggio per noi è che abbiamo potuto acquistare merce già tagliata su misura.» I componenti prefabbricati sono stati assemblati sul posto, fasciati e verniciati con vernice trasparente. Il tetto piano ampiamente ricoperto d’erba rappresentava una sfida. Theo Schmid spiega: «La costruzione del tetto non è ventilata. Pertanto abbiamo bisogno di un freno vapore a diffusione variabile e di un partner che possa garantire che questo mantenga effettivamente ciò che promette. Per questo motivo sono stati impiegato prodotti Vario di Saint-Gobain ISOVER SA. Due volumi introdotti l’uno nell’altro Secondo gli architetti era una sfida sistemare il complesso edilizio ospitante due scuole materne sul lotto ad angolo obliquo. Il terreno si rastrema in direzione della strada e sul lato posteriore è necessario mantenere una distanza di 20 metri dal piccolo bosco. «Sul lato meridionale ed orientale, l’edificio è a filo del confine di parcella», spiega Thomas Kaeppeli, «mentre i due angoli posteriori si trovano sul bordo del bosco.» Un edificio rettangolare non avrebbe avuto posto sulla parcella, pertanto gli architetti progettarono due volumi collegati l’uno all’altro. Adrian Kast: «In questo modo i due gruppi di asilo sono riconoscibili anche dall’esterno.» Le due forme di base rettangoli sono incastrati l’uno nell’altro a forma di L; in questo modo sul lato anteriore e posteriore si sono create due aree esterne che sono entrambe protette da una tettoia. Le tettoie non dovevano essere elementi annessi, ma parte integrante della facciata. «Per far sì che I art I technology I eco di tre metri, necessita architecture I art determinata I technology I eco ilarchitecture tetto potesse sporgere di una altezza», spiega Thomas Kaeppeli. Questa necessità tecnica dette vita alla pronunciata bordatura del tetto. artec artec architecture I art I technology I eco Pronto per il livello di base La forma di base del padiglione è evidente anche al suo interno: nell’intersezione dei due corpi si trova il locale guardaroba grande 50 metri quadri per i due gruppi. Originariamente erano richiesti due guardaroba separati, «ma noi pensavano che fosse un arricchimento dar la possibilità ai bambini di scambiarsi in un stesso luogo», dice Thomas Kaeppeli. «Inoltre il grande guardaroba può essere sfruttato come spazio di movimento.» I posti guardaroba per due bambini alla volta sono suddivisi in modo verticale, facendo sì che si creino molte piccole nicchie che offrono ai bambini un po’ di protezione dalle distrazioni e che vengono apprezzate dai bambini come comodo rifugio. «Per noi inoltre era importante che queste artec artec architecture I art I technology I eco 61 nicchie fossero una parte integrante della casa e che creassero un tipo di strato architettonico», l’architetto. Intorno al guardaroba centrale sono disposti gli ambienti dei due gruppi. «Abbiamo una situazione quasi speculare», dice Adrian Kast. «Esiste una grande stanza e un’aula di gruppo adiacente che sono orientate su tre lati.» In parallelo ad queste si trovano i ripostigli per materiali, aule insegnanti e gabinetti. È stata richiesta ogni volta un’aula di gruppo per assicurare che la scuola materna sia pronta per l’introduzione del livello di base. Questo consentirebbe un passaggio più personalizzato dalla scuola materna alla scuola. Committenza Hochbau Stadt Bern, 3000 Berna www.bern.ch Architetti Kast Kaeppeli Architekten GmbH, 3011 Berna www.kastkaeppeli.ch Imprenditore generale Holzbau Partner AG, 3066 Stettlen www.holzbau-partner.ch Ingegnere edile Indermühle Bauingenieure GmbH, 3600 Thun, www.i-b.ch Tecnica domotica Grize Haustechnik AG, 3074 Muri www.grize.ch Fisico delle costruzioni E plus U Energie- und Umweltberatung GmbH, 3011 Berna www.eplusu.ch IsolantiSaint-Gobain ISOVER SA, 1522 Lucens www.isover.ch AutoriBenjamin Gygax / cR Kommunikation AG / Martin Bohnenblust, Saint-Gobain ISOVER SA Fotografie Philippe Weissbrodt c y I eco Nel suo stabilimento di produzione di Granges VS, Rigips nel 2011 inaugurò appositamente uno stabilimento di RiCycling ®. Sempre di nuovo … … all’infinito. Grazie alle sue proprietà chimiche, la rielaborazione ed il riutilizzo di questo materiale da costruzione naturale possono avvenire un numero infinito di volte. Da te anni, con Rigips RiCycling ® è in funzione un circuito chiuso del ciclo di vita del gesso, dalla produzione all’utilizzazione, dalla demolizione controllata fino ai nuovi prodotti. Un bilancio. N ell’odierno parco immobiliare della Svizzera è stato impiegato un volume stimato a quattro milioni di tonnellate di gesso; secondo le previsioni, questo volume aumenterà di ulteriori 250 000 tonnellate all’anno. Responsabile di ciò è la flessibilità, l’economicità e la libertà di progettazione dei sistemi di costruzione con gesso stimate dagli investitori, i committenti ed i progettisti. La vendita viene ulteriormente favorita da requisiti di protezione antincendio e di protezione acustica nonché di isolamento termico in continua crescita. Con il tempo ciò comporta anche un aumento dei residui di gesso dalla produzione, lavorazione e, sempre più spesso, dalle demolizioni controllate. Primo stabilimento di riciclaggio del gesso della Svizzera A Granges VS, la Rigips SA ha costruito uno stabilimento di RiCycling® apposito. Lì dal 2011 gli scarti di gesso vengono separati a regola d’arte nelle componenti principali gesso e carta. Il gesso recuperato viene in seguito riutilizzato al 100 % per la produzione di nuove lastre di gesso massiccio Alba®. In questo modo vengono sgravate le discariche e sensibilmente ridotta l’estrazione nelle cave svizzere. artec architecture I art I technology I eco Nessuna necessità di ulteriori viaggi Oltre alla rigenerazione, il concetto RiCycling® si basa su una ca- c 62 artec y I eco Nella macchina speciale, gli scarti di gesso vengono separati a regola d’arte nelle componenti principali gesso e carta. Il gesso recuperato viene in seguito riutilizzato al 100 % per la produzione di nuove lastre di gesso pieno Alba ®. architecture I art I technology I eco tena logistica per tutta la Svizzera con ditte specializzate. Su ordinazione, Rigips fornisce i contenitori di raccolta (BigBag) di polipropilene riciclabile direttamente sui cantieri. In essi gli artigiani raccolgono gli scarti di lastre di gesso come pure gli intonaci di fondo in gesso di qualsiasi produttore. In seguito i sacchi pieni vengono consegnati a un partner RiCycling® oppure ritirati da questo lungo il suo normale percorso di trasporto. In questo modo possono essere evitati ulteriori percorsi di viaggio. Il coordinamento del servizio di ritiro spetta al centro di assistenza clienti. Nel caso di maggiori quantità di residui di gesso, ad es. nelle demolizioni controllate di vecchi edifici, questi vengono ritirati dal cantiere dalle ditte partner RiCycling con i consueti container per i residui, preselezionati secondo criteri definiti e in seguito portati allo stabilimento di riciclaggio della Rigips SA e trasformati in nuove pregiate lastre in gesso massiccio Alba®. Su ordinazione, Rigips fornisce i contenitori di raccolta (BigBag) di polipropilene riciclabile direttamente sui cantieri. In essi gli artigiani raccolgono gli scarti di lastre di gesso come pure gli intonaci di fondo in gesso di qualsiasi produttore. Autore Fotografia Andreas Stettler Rigips SA ra possibile. La rinaturalizzazione è una cosa ovvia da decenni. Inoltre è appena terminato un periodo di misurazione settennale per la riduzione del CO2 nella produzione ed una quinquennale è appena iniziata. Grazie ai nostri sforzi nella produzione e nella logistica abbiamo notevolmente superato l’obiettivo di riduzione depositato presso la federazione. Quale eco avete avuto allora, quale oggi? Come sempre, quando si inizia qualcosa di nuovo, abbiamo sentito opinioni diverse. Ma la maggioranza già nel 2011 era favorevole e queste voci sono aumentate notevolmente. Al contrario: A causa della domanda potremmo aumentare le quantità senza problemi ed integrare ulteriori partner di riciclaggio. Però in questo settore vogliamo crescere lentamente e raccogliere ulteriori esperienze. I primi 1000 giorni di RiCyling ® Colloquio con Thomas Breu, CEO Rigips SA Thomas Breu, cos’ha motivato la Rigips SA tre anni fa ad iniziare con il riciclaggio del gesso? Per prima cosa il fascino del gesso stesso: Non conosco alcun altro materiale da costruzione naturale che può essere praticamente riutilizzato all’infinito. Considero la possibilità di compiere un passo evolutivo dal punto di vista tecnico ed ecologico la una sfida appassionante. Poiché il settore edile è un notevole consumatore di risorse, si aggiunge l’obbligo di impiegare tali risorse in modo molto accorto. Nel caso del gesso ogni metro cubo di materiale riciclato equivale ad un metro cubo di estrazione in meno nella cava e un minor carico del volume delle discariche. Qual è il ruolo svolto dalle autorità in questo caso? I Cantoni sono molto interessati al nostro concetto. Sono contenti per ogni tonnellata di gesso che non finisce nelle loro discariche perché manca lo spazio ed anche qui le condizioni diventano sempre più severe. Avete raggiunto gli obiettivi originari? Per quanto riguarda la copertura geografica, posso rispondere con un chiaro sì. Raggiungiamo ogni cliente finale in tutta la Svizzera. La domanda e quindi le quantità possono essere ancora aumentate. artec artec artec artec Quali sono le altre misure di protezione ambientale da voi adottate? La estrazione del gesso menzionata avviene sotto stretta sorveglianza da parte delle autorità e delle associazioni, cosa che noi accogliamo con soddisfazione e supportiamo nella massima misu- Come prevede la situazione nei prossimi tre anni? Vogliamo evolverci dal punto di vista tecnologico ed investire nei architecture I art I technology I eco architecture I art I technology processi. Bisogna considerare: Abbiamo fatto un primo passoI eco e ne faremo molti altri. architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco 63 Flumroc dà l’esempio: la sede centrale completamente rinnovata dell’azienda con la caratteristica facciata. Edificio amministrativo a surplus energetico a Flums Flumroc sta rinnovando la propria sede centrale. Ora il palazzo per uffici è più bello di prima e più ecologico. Un’ottima coibentazione termica e numerosi moduli fotovoltaici hanno reso possibile l’edificio a surplus energetico. N elle loro direttive, i direttori cantonali dell’energia scrivono: «A partire dal 2020 i nuovi edifici dovrebbero essere il più possibile autosufficienti sul piano energetico». Flumroc prende in parola le richieste dei Consiglieri di Stato e decide di intervenire sul proprio edificio amministrativo costruito più di 30 anni prima. Grazie al rinnovamento totale sono soddisfatti tre importanti criteri dell’edilizia sostenibile: in primo luogo, l’impiego di energia grigia per gli interventi edilizi è modesto perché la struttura primaria dell’edificio è stata interamente conservata. In secondo luogo, l’edificio normalmente adibito a uffici si qualifica come edificio a surplus energetico e, terzo, il rinnovamento rende il palazzo a prova di futuro, ossia utilizzabile per decenni con le qualità di un edificio di nuova costruzione. c y I eco c y I eco artec artec artec artec artec artec architecture I art I technology I eco 64 L’impiego di energia grigia per le opere edilizie è ridotto perché la struttura primaria dell’edificio è completamente mantenuta. architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco 65 c y I eco Atrio con mensa aziendale e cucina (a sinistra) nonché con la sala espositiva per i clienti (a destra): pianta del piano terra. Sono quattro gli obiettivi principali Gli interventi di ristrutturazione sono stati incentrati su un maggiore comfort di lavoro per il personale e su postazioni di lavoro a basso impatto ambientale. Ecco i quattro principali obiettivi: § Modello: l’edificio ristrutturato è in sintonia con gli obiettivi della Strategia energetica 2050, ha un effetto moltiplicatore ed è un esempio da seguire. § Piano di realizzazione: ottima coibentazione termica, produzione di energia elettrica mediante sistemi fotovoltaici e impiantistica moderna. § Architettura: integrazione esteticamente accattivante delle celle fotovoltaiche nell’involucro edilizio. § Comfort per gli utenti: condizioni di lavoro migliori (aerazione dei locali, luce diurna, pianta dell’edificio e dei locali), creazione di una nuova zona di ricezione dei clienti. Tutti e quattro gli obiettivi sono raggiungibili con un rinnovamento integrale dell’edificio. In altre parole: comfort, salute, ecologia e funzione di modello sono riuniti in un pacchetto. Quanto coibentare? Gli spessori isolanti danno sempre spazio a discussioni. Ma se l’obiettivo è realizzare un «edificio a surplus energetico», i conti sono presto fatti. Infatti, in un edificio amministrativo della forma e delle dimensioni della sede della Flumroc, con tanto di mensa aziendale, le superfici disponibili non bastano per installare tante cellule fotovoltaiche quante ne occorrerebbero per soddisfare il fabbisogno di architecture I artedificio I technology I eco elettricità di un scarsamente coibentato. Secondo il metodo di calcolo SIA 380 / 1, le perdite per trasmissione sono pari a 42,2 kWh / m2, gli apporti termici interni e solari sono rispettiva- artec c 66 artec y I eco architecture I art I technology I eco mente di 51,9 e 37,2 kWh / m2 (lordi / netti, cioè con o senza il grado di sfruttamento degli apporti termici). 0,81 / 1,13 è il rapporto di tali grandezze. Se tale rapporto è nettamente superiore è difficile, se non impossibile, raggiungere l’obiettivo del surplus energetico. Coibentare bene un edificio ha senso non solo quando c’è di fianco una fabbrica di materiali isolanti, ma in tutti i progetti in cui si mira a ottenere un equilibrio economico fra la riduzione delle perdite termiche e la produzione di energia. Su questo sono tutti d’accordo. Ma come la mettiamo con l’energia grigia? A questo riguardo, lo spessore isolante è meno problematico di eventuali sottostrutture in metallo e delle celle fotovoltaiche. Il materiale isolante è infatti riciclabile (in questo caso in un impianto a un tiro di schioppo), la sospensione dei moduli è stata fortemente ottimizzata al fine di ridurre le perdite; inoltre i moduli fotovoltaici vantano, come comprovato varie volte, tempi di ritorno energetico molto brevi. Lezione di buona pratica La sede centrale della Flumroc offre una ricca lezione di buona pratica ad architetti e progettisti di facciate. L’involucro dell’edificio è infatti incappottato con cinque diversi sistemi ad alta coibentazione termica. Le facciate sud-est, sud-ovest e nord-est sono ventilate. La coibentazione termica è realizzata con pannelli Flumroc DUO da 30 cm. I moduli fotovoltaici appesi davanti alle facciate sono fissati a innovative sottostrutture in due versioni. La facciata nord-ovest presenta una struttura compatta con un isolamento termico provvisto di intonaco. La grande stabilità di forma della lana di roccia impiegata ha reso possibili questi colori scuri. Struttura: muratura in laterizi da 15 cm; coibentazione termica con pannelli Flumroc COMPACT da 32 cm; intonaco esterno da 0,7 cm o 1,5 cm. La casa rinnovata è conferme alla strategia energetica 2050, è riproducibile e quindi ha un carattere esemplificativo. Rinnovamento dell’edificio amministrativo della Flumroc: dati relativi all’energia e all’edificio Edificio Superficie di riferimento energetico 2995 m Fattore dell’involucro 1,23 Superficie dell’involucro edilizio 3676 m Di cui finestre 651 m2 Grado di sfruttamento degli apporti termici 0,72 kWh / m2 Coefficienti U Facciata compatta 0,10 W / m2 K Facciata ventilata 0,11 W / m2 K Tetto piano 0,09 W / m2 K Terrazza agibile 0,09 W / m2 K Solaio della cantina, pavimento del piano terra 0,12 W / m2 K Pavimento del piano interrato 0,38 W / m2 K 2 2 Finestre Vetratura struttura triplo vetro isolante Vetratura coefficiente U 0,5 W / m2 K Coefficiente U delle finestre in formato unificato 0,80 W / m2 K Fabbisogno termico per il riscaldamento Valore di progetto Qh 27,2 kWh / m2 Valore limite Qh,li 60,3 kWh / m2 Bilancio energetico Perdite termiche per trasmissione 42,2 kWh / m2 Perdite termiche per ventilazione 22,2 kWh / m2 Apporti termici interni 26,4 kWh / m2 Apporti termici solari 25,6 kWh / m2 Valore g 0,47 Ricambio dell’aria Portata volumetrica dell’aria esterna pertinente a livello termico 0,50 m3 / m2 h Portata volumetrica dell’aria 7820 m3 / h artec Copertura del fabbisognodell’aria Quota parte del teleriscaldamento architecture I art I technology I eco Resa degli impianti fotovoltaici artec architecture I art I technology I eco artec 23 kWh / m architecture I art I technology2I eco 34,7 kWh / m2 artec architecture I art I technology I eco 67 c y I eco Impianti fotovoltaici: dati tecnici Ubicazione Tetto dell’edificio amministrativo Facciata dell’edificio amministrativo Tipo di modulo LG; LG290N1C-G3 Solar Frontier SF-170-S Potenza installata (DC) 71,3 kWp 57,3 kWp 128,6 kWp Potenza nominale (AC) 68 kVA 51,0 kVA 119 kVA Angolo d’inclinazione 15 ° 90 ° – Numero di moduli 246 337 582 Potenza a modulo 290 Wp 170 Wp – Superficie installata 403,4 m2 413,9 m2 817,3 m2 Resa prevista 63 500 kWh 40 500 kWh 104 000 kWh Costo del rinnovamento completo Involucro edilizio, di cui una gran parte riguarda manutenzione e riparazione 52 % Rinnovamento degli ambienti interni: zona di ricezione dei clienti, uffici, installazioni elettriche e informatiche 19 % Trasformazione in edificio a surplus energetico ovvero conforme agli standard Minergie-A e Minergie-P: involucro edilizio, impiantistica (ad es. impianto di ventilazione), moduli fotovoltaici 17 % Manutenzione necessaria dopo 30 anni: reception, impianti sanitari, risanamento dall’amianto, ambiente circostante 12 % Totale 100 % L’involucro dell’edificio è infatti incappottato con cinque diversi sistemi ad alta coibentazione termica. artec Fa risparmiare energia architecture I art I technology I eco la facciata compatta coibentata con lana di roccia c 68 artec y I eco Entrambi gli impianti insieme architecture I art I technology I eco Le terrazze agibili sono isolate con lana di roccia Flumroc e una coibentazione sotto vuoto. Struttura: solaio in calcestruzzo da 34 cm; coibentazione termica con pannelli Flumroc FBD 550 da 14 cm; coibentazione sotto vuoto da 2 x 2,5 cm; coibentazione termica con pannelli Flumroc MEGA 2 con compluvio da 2 cm a 10 cm; impermeabilizzazione in due strati di membrane in bitume polimero da 1 cm; tessuto non tessuto di separazione da 0,5 cm; riempimento a graniglia con compensazione di altezza da 3 cm a 5 cm; lastre in calcestruzzo da 4 cm. Tetto piano: il bordo del tetto è stato rialzato per poter montare moduli fotovoltaici con il medesimo passo sulla parte frontale del tetto; questa soluzione raffinata crea spazio per il montaggio di una coibentazione termica aggiuntiva. Struttura: solaio in calcestruzzo da 22 cm; coibentazione termica con pannelli Flumroc BD 550 da 36 cm; coibentazione termica con pannelli Flumroc MEGA da 6 cm (cuneo isolante lungo il bordo del tetto, Flumroc MEGA da 8 cm a 6 cm); impermeabilizzazione in due strati di membrane in bitume polimero da 1 cm; elemento drenante da 2 cm e substrato vegetale da 8 cm per l’inverdimento del tetto o materassino in truciolato di gomma da 1 cm e ghiaia da 6 cm per il fissaggio del sistema di montaggio dei moduli fotovoltaici. Coibentazione del solaio della cantina con pannelli Flumroc TOPA da 20 cm Sottostruttura Nelle strutture delle pareti esterne ad alta coibentazione termica le perdite in corrispondenza di ponti termici risultano percentualmente maggiori rispetto a quelle nelle pareti scarsamente coibentate. In una facciata ventilata con una sottostruttura in alluminio con thermostop il 40 % delle perdite è ascrivibile agli elementi di fissaggio (spessore isolante di 30 cm). Con uno spessore isolante di 14 cm sono solo del 25 %. Il che è ancora tanto, visto che con sistemi come ad esempio GFT Thermico della Gasser Fassadentechnik o con il sistema RSD della Rogger Fasteners sono solo qualche per cento. E quanto fotovoltaico? Negli edifici a più piani di solito la superficie del tetto è troppo piccola per soddisfare l’intero fabbisogno di energia con il solo impianto fotovoltaico. Anche nell’edificio Flumroc solo il 61% dell’elettricità proviene dai moduli fotovoltaici installati sul tetto. Le facciate dovrebbero contribuire alla produzione di elettricità in funzione della loro esposizione solare. Così è stato fatto a Flums (tabella). Più difficile è la loro integrazione visiva nelle facciate. Per evitare di sovrapporre semplicemente i moduli fotovoltaici alle pareti già bell’e pronte, come purtroppo accade troppo spesso, i moduli devono essere parte integrante dell’architettura. Ciò è possibile solo se le cellule fotovoltaiche riprendono il vocabolario architettonico dell’edificio e della facciata. Il progetto delle facciate dello studio di architettura Viridén + Partner enfatizza questo effetto facendo diventare più chiari verso l’alto i colori degli infissi delle finestre. All’occhio dell’osservatore si presentano quindi fasce vetrate scure interrotte da fasce di colore grigio pietra. Un bellissimo esempio di integrazione del fotovoltaico da scoprire in una visita a Flums. E, come se non bastasse… I risanamenti generali sono sempre l’occasione per adeguare l’edificio, in particolare la sua pianta, ai nuovi processi e alle nuove modalità di lavoro. Questa chance è stata sfruttata. Il pianterreno ospita la mensa aziendale e alla nuova e ampia zona reception è stato annesso anche uno spazio espositivo. Hanno subito modifiche anche i due piani adibiti a uffici: molte persone lavorano in «piccoli uffici open space», che facilitano il lavoro d’équipe. La nuova disposizione dei locali si dimostra valida ed è apprezzata da chi vi lavora tutti i giorni. Ciò vale anche per i nuovi impianti sanitari e l’estesa infrastruttura di comunicazione. Anche nella sede centrale della Flumroc il trasferimento dei dati è infatti un fattore di base indispensabile per un lavoro efficiente. Investore Flumroc AG, Flums Sviluppo del progetto Viridén + Partner AG, Zurigo Utilizzo Locali adibiti a ufficio, mensa del personale con cucina e deposito, locale d’esposizione, sale di formazione e di riunione, 1 appartamento in affitto per il bidello Superficie utile Superficie di riferimento energetico: 2995 m2 Isolamento termico MARMORAN MW-1 (½ quota), Spessore isolamento 320 mm, Strato di finitura SILCANOVA 3 mm, AQUABALANCE e THERMOBALANCE artec artec artec artec architecture I art I technology I eco Autore Flumroc AG Fotografie Flumroc AG architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco 69 Novità sui prodotti Rigiton®elegance: Resa acustica senza fori visibili l soffitto acustico intonacato Rigiton®elegance è un sistema completo con componenti adattati l’uno all’altro per la sottostruttura, il rivestimento e gli strati di finitura. Le lastre forate in modo assolutamente preciso possono essere collegate senza giunti e sono dotate sul dorso di un foglio acustico speciale. I tre strati di intonaco fine spruzzato a cura in cantiere, creano una superficie liscia, a prova di luce radente priva di fori a vista che garantisce la piena efficacia acustica fino a αw = 0,95. I La scelte delle lastre acustiche da intonacare adatte dipende dal tipo delle superfici, dal volume e dall’utilizzo del rispettivo locale. Per misure atte alla riduzione del rumore, sono necessari gradi di assorbimento differenti rispetto a quanto richiesto per una sala concerti o un’aula scolastica. Il sistema Rigiton®elegance offre lastre con differenti classi di assorbimento da A a C, nonché lastre per superfici fonoriflettenti. A seconda delle esigenze possono essere dotate di isolante retrostante in modo da aumentare ulteriormente il coefficiente di fonoassorbimento. MARMORAN – SILCANOVA topdry con tecnologia AQUABALANCE: Non inquinante grazie all’intelligente ricetta senza biocidi lavabili! Il principio topdry di aquabalance MARMORAN SILCANOVA topdry è a basso impatto ambientale e garantisce una valorizzazione a lungo termine. Inoltre i prodotti SILCANOVA topdry a basso contento di pH offrono una gamma di colori pressoché illimitata e possono – nel caso in cui si desiderano tonalità intense e scure – essere combinati con la tecnica a pigmenti «Thermobalance» che impedisce un surriscaldamento dei rivestimenti di copertura. Dati trasparenti Informazioni dettagliate sulla qualità ecologica di lana di vetro ISOVER vengono fornite dalle dichiarazioni ambientali di prodotto e la lista KBOB «Dati di bilancio ecologico nel settore edilizio». L’attuale edizione mostra il grande miglioramento: Rispetto all’elenco precedente, il valore di energia grigia della lana di vetro ISOVER è stato ridotto del 62 %, mentre i punti di impatto ambientale PIA sono scesi del 42 %. Pertanto i prodotti ISOVER occupano i primi posti tra i prodotti isolanti ecologici. Consigliato per costruzioni ECO Esente da formaldeide e dati di bilancio ecologico favorevoli – due criteri centrali per edifici sani ed ecologici che vengono soddisfatti appieno dagli isolanti ISOVER. L’associazione eco-bau valuta i prodotti ISOVER leggeri con la massima classificazione come «Molto adatti per Minergie-Eco, 1a priorità ECO-BKP». Grazie all’originale composizione la tensione superficiale dell’acqua lentamente si interrompe e le gocce d’acqua si sciolgono come con una carta assorbente. Fidatevi della sicurezza del sistema Rigips. MARMORAN SILCANOVA topdry è disponibile con granulazioni e strutture consuete e come pittura SILCANOVA topdry. Diverse migliaia di piccolissimi capillari sulla superficie dell’intonaco assorbono l’umidità e la ricedono in modo uniforme non appena l’aria dell’ambiente è nuovamente secca. In questo modo non rimangono zone umide. Poiché SILCANOVA topdry sfrutta un principio della fisica, la regolazione dell’umidità rimane attiva in modo duraturo e la facciata rimane bella per molto tempo. L Sulle lastre viene posato un tessuto in cantiere, quale supporto portaintonaco che viene successivamente spruzzato a più riprese con un intonaco acustico superfine. In questo modo si ottiene una superficie assolutamente liscia e senza giunti. L’intonaco acustico, organico o minerale, è ottenibile in quasi tutti i colori NCS e RAL. Lastra superacustica 12 / 25R DLV (αw = 0,95) Lastra superacustica 12/25R DLV (αw = 0,95) Dorso rivestito con foglio acustico e 1,2 Grado di fonoassorbimento αw materiale isolante RIS green 30 mm Grado di fonoassorbimento ponderato αw = 0,95 (H) Classe di fonoassorbimento A Valutazione singola secondo ASTM C 423: SAA = 0,91 Classificazione secondo ASTM E 1264: NRC = 0,90 Distanza dell’aria 200 mm 1,0 0,8 0,4 0,2 63 125 250 500 1000 2000 4000 Frequenza [Hz] Frequenza della banda d’ottava [Hz] 125 250 500 1000 2000 4000 Grado di fonoassorbimento αs 0,41 0,81 0,94 0,90 1,00 0,99 25.09.14 17:18 Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito: www.rigips.ch 70 artec architecture I art I technology I eco I nuovi rivestimenti di copertura MARMORAN SILCANOVA topdry rappresentano una scelta innovativa. Se servono della fisica invece che della chimica. MARMORAN SILCANOVA topdry fa a meno di conservanti biocidi, ma assicura comunque la stessa eccellente protezione della facciate degli intonaci di finitura MARMORAN affermati da decenni. 0,6 0,0 Grafik_Akustik_it_print.indd 1 a tecnologia AquaBalance nei nuovi rivestimenti di copertura MARMORAN SILCANOVA topdry combatte alghe e funghi con un principio fisico di elevata efficacia che è allo stesso tempo molto vantaggioso dal punto di vista ecologico. La superficie idrofila protegge le facciate in modo molto naturale dalla vegetazione. Gli intonaci di finitura MARMORAN SILCANOVA con la tecnologia AQUABALANCE assicurano la stessa eccellente protezione delle facciate degli intonaci di finitura MARMORAN affermati da decenni. Il primo passo fu effettuato nel 2009 passando dagli intonaci di finitura al silicato MARMORAN ai rivestimenti di copertura SILCANOVA. Questi sono stato sviluppati ulteriormente per ottenere la linea di prodotti SILCANOVA topdry con tecnologia Aquabalance. La tecnologia topdry di Weber International è stata premiata nel 2010 dalla città di Vienna con il premio ambientale ed è la prima tecnologia che nel 2012 ha ottenuto il marchio ambientale «DER BLAUE ENGEL» («Angelo Blu»). Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito: www.weber-marmoran.ch Gli isolanti ISOVER sono all’avanguardia sotto l’aspetto ecologico e della salute li isolanti ISOVER si contraddistinguono per dati di bilancio ecologico estremamente favorevoli Da molti anni danno buoni risultati in edifici con un elevato requisito ecologico e sanitario – ad esempio in costruzioni Minergie-Eco. G Esente da formaldeide Saint-Gobain ISOVER SA è l’unico produttore svizzero di isolanti in lana minerale ad aver sviluppato un legante esente da formaldeide sulla base di materie prime vegetali. Gli isolanti di color naturale prodotti con questo legante soddisfano i severi criteri del marchio di qualità in termini di emissioni del prodotto – il certificato Eurofins «Indoor Air Comfort GOLD». Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito: www.isover.ch Impatto ambientale minimo Gli isolanti ISOVER si contraddistinguono per un bilancio ecologico estremamente favorevole. La ragioni sono molteplici: Saint-Gobain ISOVER SA in 10 anni è riuscita a ridurre del 10 percento il consumo energetico e dal 2013 acquista esclusivamente corrente rinnovabile da centrali idroelettrica ad acqua fluente. In occasione del risanamento di due edifici, l’azienda, in cooperazione con Romande Energie, ha puntato su impianti fotovoltaici integrati nel tetto. Anche il nuovo legante a base vegetale riduce l’influsso sull’ambiente. artec architecture I art I technology I eco 71 Panorama degli eventi 2015 GENNAIO 04.01 – 06.01.2015 TrendSet Fiera internazionale specialistica per l'ambiente abitativo, la cultura a tavola e la cultura del vivere Germania, Monaco di Baviera 27.02 – 01.03.2015 inhaus Fiera per l'edilizia abitativa Am Marktplatz, al centro di Weinfelden (TG) Svizzera, Weinfelden (TG) 10.03 – 14.03.2015 ISH Frankfurt 2015 Fiera leader a livello mondiale per i settori bagno, tecnologie per l'edilizia, tecnologia energetica, condizionamento dell'aria, energie rinnovabili. Fiera Francoforte Germania, Francoforte MARZO 17.01 – 20.01.2015 contractworld Congresso ed esposizione per architetti e l'arredamento Fiera Hannover Germania, Hannover 17.01 – 20.01.2015 HOMI Fiera Milano Rho Italia, Milano 19.01 – 24.01.2015 BAU 2015 Fiera specialistica per architettura e i materiali da costruzione Germania, Monaco di Baviera 29.01 – 1.02.2015 artbygenève Fiera dell'arte contemporanea Svizzera, Ginevra 05.03 – 08.03.2015 WOHGA Messe Zug Fiera dedicata ai settori residenziale, casa e giardino Zona fieristica Stierenmarktareal Zugo Svizzera, Zugo 05.03 – 08.03.2015 WOHGA Winterthur Fiera dedicata ai settori residenziale, casa e giardino Eulachhallen Winterthur Svizzera, Winterthur 05.03 – 08.03.2015 Eigenheim Bern 2015 Svizzera, Berna 07.03 – 15.03.2015 Wohnen & Interieur Fiera per ambienti abitativi, design ed accessori Austria, Vienna FEBBRAIO 04.02 – 06.02.2015 appli-tech Fiera specialistica dedicata al settore dei pittori e dei gessatori, costruzione a secco e isolamento Fiera Lucerna, Lucerna Svizzera, Lucerna 22.02 – 22.02.2015 Com:bau Fiera Dornbirn Austria, Dornbirn 26.02 – 01.03.2015 EIGENHEIM.2015 Fiera relativa alle abitazioni di proprietà CIS-Sportcenter Soletta Svizzera, Soletta 72 artec architecture I art I technology I eco 07.03 – 15.03.2015 Habitat Jardin Case intelligenti, rinnovamento di giardini ed i genere tutto ciò che ha a che fare con il settore edilizio EXPO BEAULIEU Losanna Svizzera, Losanna 09.03.2015 Seminario tecnico sui pavimenti Pavidensa Casinò Berna, Svizzera, Berna 10.03.2015 Seminario tecnico sui pavimenti Pavidensa Zentrum Tägerhard, Svizzera, Wettingen 11.03 – 15.03.2015 Giardina Fiera interattiva per il giardinaggio Svizzera, Zurigo 20.03 – 22.03.2015 Immo Messe Schweiz Fiera immobiliare per proprietà, ambiente, energia, edilizia e rinnovo Olma Messen San Gallo Svizzera, San Gallo APRILE 14.04 – 19.04.2015 Salone Internazionale del Mobile Fiera del mobile Italia, Milano 16.04 – 19.04.2015 Bauen + Wohnen Aargau Fiera dedicata ai settori edilizio, residenziale e giardino Tägerhard Wettingen Svizzera, Wettingen 07.05.2015 Seminari per architetti ed aziende della Saint-Gobain Weber (con interpretazione simultanea in francese) Casinò Berna, Svizzera, Berna 08.05 – 10.05.2015 Fiera del design Fiera Zurigo Svizzera, Zurigo 20.05.2015 Seminari per architetti ed aziende della Saint-Gobain Weber KKL-Luzern Svizzera, Lucerna GIUGNO 02.06 – 04.06.2015 CapUrba Chassieu La fiera di pianificazione urbana e urbanistica Eurexpo Lione Francia, Lione 18.06 – 21.06.2015 Art Fiera per arte moderna e contemporanea Svizzera, Basilea SETTEMBRE 24.04 e 25.04.2015 Bautage Giardino, legno e Minergie Stilhaus Svizzera, Rothrist 04.09 – 07.09.2015 Bauen & Modernisieren Fiera svizzera dell'edilizia dedicata ai settori edilizio e residenziale, risparmio energetico nella propria casa Svizzera, Zurigo-Oerlikon MAGGIO 06.05 e 07.05.2015 Architect@Work Switzerland Fiera Zurigo Svizzera, Zurigo 04.09 – 07.09.2015 Eigenheim Messe Schweiz Svizzera, Zurigo OTTOBRE 01.10 – 04.10.2015 Bauen + Wohnen Luzern Fiera dedicata ai settori edilizio, residenziale e giardino Svizzera, Lucerna 14.10 e 15.10.2015 Architect@Work France Le Parc Chanot Francia, Marsiglia NOVEMBRE 26.11 – 29.11.2015 BERNEXPO Bauen+Wohnen Bern Svizzera, Berna DICEMBRE 03.12 e 04.12.2015 Architect@Work Germany Fiera Stoccarda Germania, Stoccarda La CPI. la piattaforma di aggiornamento per fare isolamenti sostenibili della ditta Saint-Gobain ISOVER SA. Crediamo che sia nostro compito trasmettere know-how sui sistemi di isolamento in modo oggettivo agli interessati e organizzare seminari su temi che affrontiamo nel nostro lavoro quotidiano. La CPI offre inoltre una piattaforma per uno scambio di conoscenze ed esperienze con tecnici che operano nel campo della ricerca e dello sviluppo, nella produzione, nella programmazione e nella lavorazione. In base al pubblico target e al tema del corso, organizziamo le manifestazioni in collaborazione con esperti o specialisti esterni indipendenti per conto delle autorità. Gli innumerevoli feedback dei partecipanti che applicano poi queste nuove conoscenze nel loro lavoro quotidiano dimostrano come questa piattaforma di aggiornamento sia una vera esigenza. PROSSIMI CORSI DEL PROGRAMMA 04.03.2015 Expertentag für Architekten: Umsetzung der Energiewende am Gebäude Aarau: BSA Berufsschule 11.03.2015 Corso sul risanamento energetico dell’involucro dell’edificio Manno (TI): SUPSI 25.03.2015 Colloque pour architectes: nouvelle édition de la norme SIA 180 Pully (VD): Centre Général Guisan www.cpisover.ch artec architecture I art I technology I eco 73 artec architecture I art I technology I eco Saint-Gobain Weber SA Täfernstrasse 11b 5405 Dättwil Tel. + 41 (0)56 484 24 24 Fax + 41 (0)56 484 24 00 www.weber-marmoran.ch artec architectureISOVER I art I technology I eco Saint-Gobain SA Route de Payerne 1 1522 Lucens Tel. + 41 (0)21 906 01 11 Fax + 41 (0)21 906 02 05 www.isover.ch Rigips SA Gewerbepark casella postale 5506 Mägenwil Tel. + 41 (0)62 887 44 44 Fax + 41 (0)62 887 44 45 www.rigips.ch GLASSOLUTIONS® Vetrotech Saint-Gobain (International) AG Zweigniederlassung Kreuzlingen Sonnenwiesenstrasse 15 8280 Kreuzlingen Tel. + 41 (0)71 686 92 92 Fax + 41 (0)71 686 92 93 www.glassolutions.ch artec architecture I art I technolog artec architecture I art I technolog