AGENDA 21 LOCALE ED IL TURISMO SOSTENIBILE: i criteri per

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AGENDA 21 LOCALE ED IL TURISMO SOSTENIBILE: i criteri per
AGENDA 21 LOCALE ED IL
TURISMO SOSTENIBILE:
i criteri per costruire il Piano d’Azione
Locale
COMUNE DI LIGNANO
1
Rapporto Brundtland:
Il Nostro Futuro Comune
Nel 1987 Gro Harlem Brundtland, Presidente della
Commissione Mondiale su Ambiente e Sviluppo, presenta,
su incarico delle Nazioni Unite, il proprio rapporto e
formula una efficace definizione di sviluppo sostenibile,
cioè
"lo sviluppo che è in grado di soddisfare i bisogni
della generazione presente, senza compromettere
la possibilità che le generazioni future riescano a
soddisfare i propri“
III parte “… La protezione ambientale e lo sviluppo
sostenibile devono diventare parte integrante dei mandati
di tutti gli enti governativi, organizzazioni internazionali e
grandi istituzioni del settore privato; a essi va attribuita la
responsabilità di garantire che le loro politiche,
programmi e bilanci favoriscano e sostengano attività
economicamente ed ecologicamente accettabili a breve e
a lungo termine …"
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Che cosa è l'Agenda 21
• Agenda 21 è un documento di intenti ed obiettivi
programmatici su ambiente, economia e società
sottoscritto da oltre 170 paesi di tutto il mondo,
durante la Conferenza su Ambiente e Sviluppo
delle Nazioni Unite (UNCED) svoltasi a Rio de
Janeiro nel giugno 1992.
• Dal 1992 moltissimi paesi hanno promosso
Agenda 21 con esiti molto incoraggianti sulle
politiche e soprattutto sul miglioramento del
benessere economico, sociale ed ambientale.
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Agenda 21 Locale
In particolare, il Capitolo 28 “Iniziative delle amministrazioni
locali di supporto all'Agenda 21” riconosce un ruolo
decisivo alle comunità locali nell'attuare le politiche di
sviluppo sostenibile, tenuto conto che oltre il 45% della
popolazione mondiale vive in contesti urbani.
Nel capitolo 28 si legge: "Ogni amministrazione locale
dovrebbe dialogare con i cittadini, le organizzazioni locali e
le imprese private e adottare una propria Agenda 21
locale.
Attraverso la consultazione e la costruzione del consenso, le
amministrazioni locali dovrebbero apprendere e acquisire
dalla comunità locale e dal settore industriale, le
informazioni necessarie per formulare le migliori
strategie".
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TURISMO SOSTENIBILE
La presa di coscienza a livello globale di tutte le parti
coinvolte nel turismo, in merito ai dannosi effetti
provocati dal turismo di massa e da altre forme
insostenibili, ha favorito la nascita e il rapido sviluppo
di modelli di sviluppo turistico più rispettosi
dell’ambiente e delle culture locali.
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Impatti economici
positivi
Il turismo è emerso in questi anni come uno dei
settori maggiormente in grado di offrire un
contributo significativo alla crescita economica del
territorio, svolgendo anche una funzione trainante
per lo sviluppo di imprese ed attività ad esso
correlate.
Il turismo contribuisce in maniera rilevante alle
entrate dell’erario nella forma di contributi diretti
(tasse sulle imprese e sui lavoratori del settore e
imposte dirette sui turisti, come le tasse d’imbarco)
e indiretti (derivanti dalle imposte sui beni e i
servizi forniti ai turisti).
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Impatti economici
negativi
Il processo di globalizzazione dell’industria
turistica ha tuttavia prodotto anche effetti
collaterali negativi , specialmente per quanto
riguarda le economie dei Paesi in via di sviluppo.
Il fenomeno più evidente al riguardo è dato dai
cosiddetti "leakages” (perdite), ossia dalla
percentuale dei proventi derivanti dal turismo
che non resta in loco.
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Perdita da importazione
Si verifica quando i turisti richiedono standards
di strutture, cibo ed altri prodotti che la
destinazione turistica non può offrire.
Specialmente nei paesi meno sviluppati, il cibo
e le bevande devono esser spesso importate,
poiché i prodotti locali non sono adeguati agli
standards degli alberghi (e dei turisti) o
addirittura non esistono industrie che
producono certi beni. Di conseguenza, una
significativa quota dei proventi turistici lascia
nuovamente il paese per pagare queste
importazioni
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Perdita da esportazione
Spesso, specialmente nei Paesi in via di
sviluppo, le multinazionali del turismo
sono le uniche in possesso dei capitali
necessari da investire nella costruzione di
infrastrutture e servizi turistici. In
conseguenza di ciò, il leakage da
esportazione si verifica quando gli
imprenditori stranieri che finanziano i
villaggi turistici e gli alberghi, riportano i
loro profitti nel loro paese di origine
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IMPATTI SOCIO-CULTURALI
Il turismo determina importanti impatti socioculturali sulle destinazioni.
Tra i benefici al tessuto sociale delle comunità
ospitanti si possono menzionare la creazione di
posti di lavoro, lo sviluppo delle piccole e medie
imprese, l’ammodernamento delle strutture di
pubblica amministrazione e il rafforzamento delle
partnerships tra il settore pubblico e quello
privato.
Lo sviluppo turistico di una destinazione, inoltre, si
accompagna inevitabilmente ad interventi di
miglioria delle infrastrutture (aeroporti, strade,
elettricità, reti telefoniche, ecc.) che
contribuiscono ad aumentare la qualità della vita
per le popolazioni locali.
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IMPATTI SOCIO-CULTURALI
Il turismo può anche provocare mutamenti
o addirittura la perdita dell’identità e dei
valori locali, e questo accade quando i riti
e le tradizioni locali vengono mercificati e
ridotti a puro prodotto per il divertimento
dei turisti, dando luogo a quella che è
stata definita l’ "etnicità ricostruita" o
"autenticità messa in scena".
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IMPATTI SOCIO-CULTURALI
Causa di conflittualità è la grande sperequazione economica
presente, in particolare nei Paesi in via di sviluppo, tra i
visitatori e la popolazione locale. Molti turisti provengono da
società con diversi modelli di consumo e stili di vita di quelli
presenti nella destinazione, spendendo grandi somme di
denaro e talvolta comportandosi secondo canoni che essi
stessi non accetterebbero a casa loro. Un tipico effetto è che
la popolazione locale che entra in contatto con questi turisti,
specialmente quella giovanile, potrebbe essere portata a
sviluppare un atteggiamento imitativo, cercando di vestirsi,
mangiare e comportarsi nello stesso modo determinando,
oltre all’abbandono degli usi e degli stili di vita tradizionali, un
senso di frustrazione tra i locali, costretti ad un tenore di vita
di gran lunga meno agiato dei turisti.
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IMPATTI AMBIENTALI
• Il turismo può dare un contributo positivo alla
•
conservazione e alla protezione dell’ambiente
naturale, fornendo gli incentivi e le entrate
economiche necessarie per restaurare e proteggere i
monumenti storici e a creare o mantenere parchi
nazionali o altre aree protette.
Il turismo può anche favorire lo sviluppo delle
infrastrutture che, a loro volta, possono migliorare la
qualità ambientale di un’area. La costruzione di
impianti di trattamento delle acque di scarico
nell’isola di Cipro costituisce un esempio di come gli
introiti turistici possano essere utilizzati per ridurre
l’inquinamento marino e fornire acqua per
l’agricoltura.
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IMPATTI AMBIENTALI
• Gli impatti negativi sugli ecosistemi
sono di gran lunga maggiori dei benefici
apportati, poiché il turismo prospera
sullo sfruttamento delle risorse naturali
e culturali, tanto che gli obiettivi di
sostenibilità ambientale sono rivolti in
particolare a limitare gli impatti negativi
determinati da quest’attività.
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TURISMO SOSTENIBILE
il concetto
Il concetto di turismo sostenibile ha cominciato a
farsi strada alla fine degli anni ’80, venendo
definito dall’ Organizzazione Mondiale del
Turismo come "una forma di sviluppo che
soddisfa le attuali esigenze dei turisti e delle
comunità ospitanti, proteggendo allo stesso
tempo le risorse e creando opportunità per il
futuro. Il turismo sostenibile implica una
gestione di tutte le risorse tale da soddisfare le
esigenze economiche, sociali ed estetiche,
preservando contemporaneamente l’integrità
culturale, i processi ecologici essenziali, la
diversità biologica ed i sistemi di supporto alla
vita".
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AGENDA 21 LOCALE
CONOSCENZA
PARTECIPAZIONE
CONDIVISIONE
AZIONE
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La sequenza temporale del processo di Agenda 21
(1/3)
PREANIMAZIONE
Sensibilizzazione dei Decisori Sociali Locali.
Formazione dei Dirigenti e Funzionari dell'Ente
Locale.
Locale.
Adesione formale alla Carta di Åalborg ed ai principi di
sostenibilità
sostenibilità dello sviluppo.
sviluppo.
INDIVIDUAZIONE E
COINVOLGIMENTO
DEL PUBBLICO E DEI PARTNER
- STAKEHOLDER -
Comunicazione e informazione dei cittadini su Agenda
21 Locale.
Locale.
Incontri con vari portatori di interesse locale: imprese,
associazioni di categoria, associazioni "no profit“
profit“,
scuole, università
università, ordini professionali, organizzazioni
sindacali, ASL, enti e agenzie pubbliche, ecc.
ATTIVAZIONE DEL PROCESSO
RAPPORTO SULLO STATO
DELL’
DELL’AMBIENTE
Indicatori di stato e di pressione e politiche di risposta.
Individuazione delle criticità
criticità.
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La sequenza temporale del processo di Agenda 21
(2/3)
COSTITUZIONE DEL FORUM
Formazione e gestione del Forum.
Forum.
Consultazione organizzata e permanente di tutti i
portatori di interessi legittimi a livello locale.
Consente il confronto su bisogni, risorse e
obiettivi di sviluppo sostenibile mediando i
potenziali conflitti tra interessi diversi.
diversi.
LE TAPPE DEL FORUM
Scenari
Immagini e slogan
Crititcità
Crititcità
Obiettivi di breve, medio e lungo periodo
Indicatori di sintesi
Azioni
Definizione compiti e responsabilità
responsabilità
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La sequenza temporale del processo di Agenda 21 (3/3)
COSTRUZIONE DEL
PIANO D'AZIONE AMBIENTALE
ADOZIONE DEL
PIANO D'AZIONE AMBIENTALE
IMPLEMENTAZIONE,
MONITORAGGIO,
VALUTAZIONE E
FEEDFEED-BACK DEL PIANO
D'AZIONE
Elaborazione degli obiettivi generali di sostenibilità
sostenibilità locale a
medio e lungo termine.
termine.
Articolazione delle priorità
priorità di perseguimento degli obiettivi
Creazione Parco Progetti.
Definizione dei compiti e delle responsabilità
responsabilità delle azioni
da intraprendere.
Pubblicazione della "Proposta di Piano d'Azione
Ambientale”
Ambientale”.
Consultazione allargata alle forze politiche, sociali,
economiche e culturali locali.
locali.
Adozione formale del Piano da parte della
Amministrazione Locale.
Locale.
Attivazione del Piano
Individuazione delle risorse umane e finanziarie.
finanziarie.
Monitoraggio e valutazione del Piano.
Piano.
Modifiche del piano in funzione degli obiettivi.
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COMPETITIVITÀ SOCIALE
È la capacità dei soggetti di intervenire insieme,
efficacemente, in base ad una stessa concezione
del progetto, incoraggiata da una concertazione
fra i vari livelli istituzionali.
La competitività sociale è un modo di pensare, una
vera e propria “cultura”, che si basa sulla fiducia
reciproca, nonché sulla volontà di riconoscere,
esprimere e strutturare assieme interessi
individuali e collettivi.
Essa riguarda l’organizzazione degli operatori locali,
i rapporti tra le persone, quelli tra gli operatori e
le istituzioni e tra le istituzioni stesse.
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COMPETITIVITÀ AMBIENTALE
È la capacità dei soggetti di valorizzare l’ambiente in
quanto elemento “distintivo” del loro territorio,
garantendo al contempo la tutela e il rinnovamento
delle risorse naturali e del patrimonio.
La competitività ambientale di un territorio presuppone
che si tenga conto dei vari livelli del rapporto
operatori-ambiente, per comprendere come questi
interagiscano, partendo dagli aspetti più tangibili per
giungere alle questioni più profonde e di lungo
periodo.
Incrementare la competitività ambientale del territorio
significa perciò, dotarsi di strumenti per la
pianificazione delle risorse, tenendo conto dei loro
cicli di vita e di valorizzazione.
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COMPETITIVITÀ ECONOMICA
È la capacità dei soggetti di produrre e mantenere
all’interno del territorio il massimo del valore
aggiunto, consolidando i punti di contatto tra i vari
settori e combinando efficacemente le risorse, al
fine di valorizzare la specificità dei prodotti e dei
servizi locali.
La competitività economica delle imprese di un
territorio è una base essenziale per la competitività
economica della zona in questione, ma non è
sufficiente in sé.
Infatti il livello di competitività a cui mirare è quello di
sistema, che si può interpretare tramite una
organizzazione distrettuale e/o di filiera.
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Posizionamento del territorio (1/2)
È
la capacità dei soggetti di trovare una propria
collocazione rispetto agli altri territori e al mondo
esterno in generale, in modo da realizzare appieno il
loro progetto territoriale e garantirne la fattibilità nel
quadro
delle
interrelazioni
sovraregionali
e
sovranazionali.
Il posizionamento del territorio scaturisce da:
• Confronto per diversità: identificazione degli
elementi distintivi rispetto al modello di sviluppo locale
perseguito; riconoscibilità sul mercato dell’identità
territoriale ed economico-sociale; immagine.
• Confronto per similitudine: prodotti, offerte,
patrimonio
storico-culturale-ambientale,
struttura
economica-sociale.
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Posizionamento del territorio (2/2)
• I risultati di questi confronti indicheranno quali
elementi valorizzare, attraverso le tecniche del
“marketing territoriale”.
• Questo da un lato ha il compito di avvicinare
l’offerta territoriale alla domanda territoriale,
dall’altro contribuisce allo sviluppo equilibrato
dell’area considerata in riferimento al contesto
socio-economico.
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L’Idea-Forza : Lignano Città Balneare
Glocale
- Città Agorà: centralità dell’uomo;
coesione sociale-culturale delle parti
sociali
- Città Sostenibile: sviluppo delle
generazioni attuali senza
pregiudicare quello delle generazioni
future
- Città Glocale (Globale-Locale):
equilibrio fra i processi di
globalizzazione e la capacità di
riqualificare le risorse disponibili
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LE FASI DEL PROGETTO
1. Preparazione del quadro di riferimento
conoscitivo e Relazione sullo Stato
dell’Ambiente
2. Attuazione percorso Agenda 21 Locale
istituzionale ed elaborazione del Piano
Direttore
3. Implementazione del processo attuativo
4. Sperimentazione operativa
5. Coordinamento Tecnico/Operativo
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Si ringrazia :
Dott. Giovanni Giannandrea
Dott. Andrea Grigoletto
Alessandro Trapani
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