A Candelara la pittura di Eva Fischer

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A Candelara la pittura di Eva Fischer
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•
il
nuovo
amico
4 marzo 2012
Teatro
Sport
“Il racconto d’inverno”
di Shakespeare
in un allestimento di
Bruni e De Capitani
di arte cultura sport
pagina
21
22
Carlton Myers
scende in campo
con San
Patrignano
23
pagina
IN MOSTRA FINO AL 25 MARZO
“LA DONNA EROINA DELLA SOCIETà”
A Candelara
la pittura
di Eva Fischer
di Lorenzo Fattori
I significati dell’evento
P
er la prima mostra internazionale collettiva di Candelara dal titolo “La donna eroina della società”, sono state selezionate diciotto
pittrici. Ad ogni artista è stato richiesto di realizzare per l’occasione
un’opera su carta, mentre libera è stata la scelta della tecnica di realizzazione (acquarello, tempera, olio o stampa). La donna, nonostante i secoli
trascorsi siano stati caratterizzati da una società maschilista e misogina,
ha trovato comunque il modo per realizzare ed affermarsi. Dietro ogni
famiglia, il ruolo della donna risulta fondamentale ma solo poche fortunate sono riuscite ad affermarsi e scrivere il loro nome nella grande storia mentre la maggior parte sono rimaste nell’oblio: questa mostra vuole
celebrare entrambe.
All’evento espositivo hanno aderito non solo artiste nazionali ed internazionali (Islanda e Russia). Ogni mercoledì di marzo, presso l’ex-residenza Muncipale di Candelara, saranno ospitate le conversazioni del ciclo “I
Mercoledì di Mercurio” tenute da giovani laureate e professoresse, che
andranno ad esplorare i temi protagonisti della mostra. Maggiori informazioni sul sito: www.candelara.com.
A sinistra: Una delle tele della
Fischer che si potranno ammirare a
Candelara fino al 25 marzo.
“L
a donna eroina della so- che, della Provincia di Pesaro e
cietà”. È questo il titolo Urbino, del Comune di Pesaro
della prima mostra col- e dell’Associazione “Quartiere
lettiva internazionale n. 3 delle colline e dei castelli”. È
allestita a Candelara in occasio- la prima mostra del cartellone
ne della festa della donna 2012. “CandelarArte 2012” e sarà visiL’evento è organizzato dalla Pro tabile presso la Sala del CapitaLoco di Candelara in collabora- no di Candelara fino a domenica
zione con l’Associazione “Nautar- 25 marzo. Ospite d’onore della
tis” di Gubbio, l’Associazione “Il manifestazione è la pittrice Eva
Megafono delle donne” di Ancona Fischer. Nella sala dell’orologio
e l’“Art Gallery Santa Teresa” di verrà allestita una sua piccola
Fano. L’iniziativa ha ottenuto il mostra monografica con sei tele e
patrocinio della Regione Mar- alcune litografie.
Eva Fischer nel suo studio di Roma con il figlio Alan e il curatore della
mostra Lorenzo Fattori
A destra: In bianco e nero Eva
Fischer con Salvador Dalì
Eva Fischer nasce a Daruvar (ex
Jugoslavia) il 19 novembre 1920 ed
oggi vive a Roma. In un’intervista
afferma: “ho sempre e solo fatto la
pittrice. D’altra parte non saprei
fare alcun mestiere”. Negli anni
precedenti
la seconda guerra
mondiale,
Eva
Fischer si
diplomò
a l l ’A c c a demia di
Belle Arti
di Lione. Venne poi internata nel
campo di Vallegrande (Isola di
Curzola) sotto il controllo degli
italiani, che non conobbe - Eva è
lieta di dirlo - ferocia pari di quella dei nazisti. Da lì riuscì ad uscire per accudire la madre e, sotto
falso nome, si rifugiò nella città di
Bologna dove collaborò con i partigiani (è socia onoraria dell’Anpi).
Nella guerra perse più di trenta
famigliari, tra cui il padre, Leopoldo, rabbino capo ed eccellente
talmudista. Fu questo un fatto che
la segnò profondamente e di cui
non proferì parola per molti anni,
limitandosi a dipingere molti quadri che costituiscono un suo diario segreto della “shoah”, nascosto
agli stessi famigliari fino al 1989.
La vita della Fischer è fatta di brevi migrazioni ovunque il suo estro
l’abbia chiamata: Parigi, Madrid,
Gerusalemme, Hebron, fino agli
USA.
Nominata Artista della Comunità
Europea nei primi anni ‘80, le sue
opere fanno parte di collezioni
private e
pubbliche
di tutto
il mondo.
E’
stata
la prima
donna ad
esporre al
Museo di
Belle Arti
di Osaka (Giappone) e gli Istituti
Italiani di Cultura hanno organizzato alcune sue mostre presso lo
Yad Vashem di Gerusalemme, ad
Atene e ad Amsterdam. Ha inoltre rappresentato la cultura della
Comunità Ebraica all’incontro
privato successivo alla visita di
Giovanni Paolo II alla sinagoga
di Roma. Ha avuto scambi artistici e di amicizia con Giorgio De
Chirico, Marc Chagall, Salvador
Dalì, Corrado Cagli, Emilio Greco,
Giacomo Manzù, Sandro Pertini,
Giuseppe Saragat, Cesare Zavattini, Franco Ferrarotti, Amerigo
Tot, Carlo Levi e tanti altri.
La carriera artistica di Eva si è
caratterizzata da alcuni periodi:
quello dei mercati, delle biciclette,
delle scuole di ballo, delle vedute
di città di mare. Ognuno di que-
Ha avuto scambi artistici e di
amicizia con De Chirico, Chagall,
Dalì, Cagli, Greco, Manzù,
Pertini, Saragat, Zavattini,
Ferrarotti, Tot, Carlo Levi
sti periodi durava circa quattro
anni ad esclusione dei quadri dedicati alla “shoah” che sono stati
una costante. Infine, va ricordato
il sodalizio con il musicista Ennio
Morricone che le ha dedicato il
cd “A Eva Fischer pittore”, con 13
brani ispirati alla sua arte. Eva ricorda come il giovane Morricone,
trasferitosi nel suo palazzo, acquistò a rate alcuni dei suoi quadri.
Nei giorni scorsi la Fischer, che
dipinge ancora a novantadue anni,
con grande semplicità mi ha accolto nella sua casa dove, tra un
caffè e alcune zeppole, mi ha raccontato con lucidità e meticolosità di particolari la sua vita, le sue
esperienze e le amicizie. Con lei
anche il marito Alberto Baumann
(giornalista, scultore e pittore) ed
al figlio Alan.
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