Lacoste in mano all`elvetica Maus dopo

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Lacoste in mano all`elvetica Maus dopo
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Lacoste in mano all'elvetica Maus dopo continue liti tra familiari
Mous vicina a rilevare la maggioranza di Lacoste, con l'attuale proprietà frammentata dai continui litigi tra i figli.
Sophie e Michel avrebbero infatti già un accordo per sbarazzarsi dell'attuale pacchetto azionario.
Novità clamorosa in casa Lacoste, una delle più note firme al mondo all’interno del settore abbigliamento. Un tira
e molla all’interno della famiglia ha generato l’insorgere di alcuni gruppi di azionisti intenzionati a rilevare il
controllo della società.
Il rapporto tra padri e famigli pare ormai degenerato dopo le ultime litigate, e la società pare ormai vicina ad esser
rilevata da Maus, gruppo svizzero già attivo nel settore per esser proprietaria di marchi noti ma non abbastanza
quanto il gruppo del coccodrillo. Al gruppo Maus appartengono entità quali Manor, Parashop, Aigle, Gant.
In effetti per il gruppo elvetico sarebbe un gran colpo. Per ora la posizione di Maus è di minoranza in Lacoste,
anche se i corteggiamenti per rilevarla non sono recenti. Ma ora è realtà, visto che il gruppo ha firmato un accordo
con uno dei maggiori azionisti, Michel Lacoste, per acquistare il 30,3% del capitale della società.
Considerando la quota del 35% già sotto il proprio controllo, l’ufficializzazione dell’acquisto del pacchetto
azionario porterebbe Maus in assoluta maggioranza all’interno della compagine.
Stando a quanto riportano da alcune autorevoli agenzie di stampa, il gruppo elvetico si sarebbe mossa anche per
acquistare un altro pacchetto azionario, del 28,3% attualmente in mano alla figlia Sophie Lacoste.
Tra i fratelli Sophie e Michel non corre buon sangue, cosi come Philippe che prima era stato designato come
l’erede ufficiale dell’azienda ma poi è uscito improvvisamente di scesa. Insomma una famiglia a dir poco
irrequieta, per cui l’idea di vendere definitivamente non è più cosi remota, soprattutto ora che c’è un partner
industriale pronto a valorizzare il tutto.
Nell’inverno scorso un clamoroso colpo di scena: il padre leggendario fondatore del marchio, l’ex tennista Renè
Lacoste, è stato estromesso dal Cda della società, con l’aiuto proprio di Maus, a cui qualche mese dopo Sophie
ha promesso la vendita della propria partecipazione azionaria.
Si tratta di acquisti piuttosto onerosi considerando che la valutazione della società che edita il coccodrillo più
famoso del mondo, è tra 1 e 1,25 miliardi di euro.
La storia di Lacoste è molto particolare. La società oggi non fa produzione ma si limita ad autorizzate la stampa
del noto coccodrillo sulle magliette, incassando le royalties. Un business insomma molto remunerativo e poco
faticoso, forse anche troppo visto che la famiglia anziché concentrarsi sul lavoro non fa altro che litigare.
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