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2 2009 SSERVATORI O & O COMUNICAZIONE CULTURA Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali Circ.ne Aurelia, 50 • 00165 Roma • Tel. 06.66398.209 • Fax 06.66398.239 - http://www.chiesacattolica.it • E-mail: [email protected] Servizio nazionale per il progetto culturale Circ.ne Aurelia, 50 • 00165 Roma • Tel. 06.66398.288 • Fax 06.66398.272 - http://www.progettoculturale.it • E-mail: [email protected] 1 Editoriale 2 Approfondimenti Emergenza educativa e futuro della società Francesco Bonini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 2 Chiesa in rete 2.0 Vincenzo Grienti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3 In buona salute Andrea Manto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 4 Etica nell’informazione, etica dell’informazione Gianni Santamaria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 5 3 Terza pagina 4 Laboratorio cultura • Roma • 18 febbraio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. • Aquino • 7 marzo • Rimini • 9 marzo-6 aprile 5 Comunicazioni sociali • Intermirifica.net: il nuovo portale del Pontificio consiglio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. • La diocesi di Brindisi-Ostuni si arricchisce di due nuovi siti web 6 Beni culturali • Sicilia: nuove chiese e riforma liturgica . . . . . . . . . . pag. • Bergamo: incontri al Museo Bernareggi • Trapani: rinnovata la biblioteca diocesana 10 7 Infomedi@ • Su Sat2000 la vicenda di Eluana Englaro . . . . . . . . . pag. • Su Sat2000 “Mosaico-Speciale” sul convegno di Napoli “Chiesa del Sud, chiese nel sud” 11 8 Economia dei media • Musica: Filippo Sugar nuovo presidente FEM . . . . . . pag. • Tv: commissione UE, passaggio a digitale possibile nel 2012 • Pubblicità: in calo gli investimenti nel 2008 12 9 Segnalazioni multimediali • “Partire dal Mediterraneo per una cultura di pace e di cooperazione” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. • “Sulla via della persona. La riflessione sull’uomo: storia, epistemologia, figure e percorsi” • Navigando nella rete. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. • Notizie dalla rete. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. • Musica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 7 9 13 14 15 16 1. EDITORIALE Ee futuromergenzadella società educativa FRANCESCO BONINI* ino ad alcuni decenni fa l’educazione era una realtà ovvia, secondo parametri largamente condivisi, anche se sottoposti ad uno strutturale movimento di contestazione. Oggi per molti aspetti sta diventando soprattutto una sfida. È la sfida sul tessuto connettivo e dunque sul futuro della nostra società, nel fluire delle generazioni e contemporaneamente è la sfida sulla costruzione dell’identità della persona. Il Papa Benedetto XVI, nella sua veste proprio di Vescovo di Roma ha parlato quasi due anni fa, nel giugno 2007, di “emergenza educativa”. Incalzanti fatti di cronaca hanno dimostrato, anche in modo drammatico, che la parola “emergenza” non è retorica. È quindi necessario mettersi all’opera: la Chiesa e più largamente il mondo cattolico italiano intende fare la sua parte. Alla prossima assemblea della CEI si sceglierà il tema per gli orientamenti pastorali del nuovo decennio, proprio sull’educazione. In questa direzione si F 2 svilupperanno anche varie iniziative nell’ambito del progetto culturale, che continua così a giocare un ruolo di “utilità di sistema” nell’azione pastorale e nella interlocuzione pubblica nella società italiana. Verteranno sul tema dell’educazione il forum del 27-28 marzo e un rapporto-proposta, che è in corso di elaborazione e sarà presentato a settembre, come forma di dialogo a tutto campo con l’opinione pubblica. Sotto il titolo dell’emergenza educativa il forum del progetto culturale, una assemblea di un centinaio di personalità giunto ormai alla nona edizione, propone quattro parole: persona, intelligenza, libertà, amore. Sono i poli di un circuito sviluppato da papa Benedetto XVI nel suo discorso al convegno ecclesiale di Verona. È attraverso questo circuito che si può “contrastare efficacemente quel rischio per le sorti della famiglia umana che è costituito dallo squilibrio tra la crescita tanto rapida del nostro potere tecnico e la crescita ben più faticosa delle nostre risorse morali”. Questa forbice rischia di allargarsi e non solo a proposito della cosiddetta “biopolitica”: cosa c’è al fondo della crisi finanziaria globale che stiamo attraversando se non questa divaricazione tra una tecnica sempre più raffinata ed autoreferenziale e l’assenza o l’aggiramento della responsabilità morale? Il forum articolerà il dibattito su tre ambiti. Il primo è relativo alle scienze: si tratta di raccogliere la sfida della tecnoscienza, non per appiattire, ma per allargare gli orizzonti della razionalità, ai fini di recuperare un orizzonte umanistico nel senso ampio e complessivo del termine. Il secondo ambito è quello del maschile e del femminile, in ordine al rapporto tra educazione e costruzione della persona. Il terzo ambito è la comunicazione, anche qui nel senso ampio e sostanziale, che rinvia ad un altro tema strutturale, quello della tradizione. Inizia un percorso, che, ritornando ai fondamenti, può disegnare persuasivi ambiti di dialogo con tutti e dunque di investimento per il bene comune. *Coordinatore scientifico Servizio Nazionale per il progetto culturale C.E.I. 2. APPROFONDIMENTI C hiesa in rete 2.0 VINCENZO GRIENTI* ta”. “Noi non siamo – secondo la nota metafora di Marc Prensky – dei digital native, come tutti i bambini che sono nati dopo la diffusione di Internet, in pratica i nostri teenagers – ha sottolineato don Domenico Pompili, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei –. Noi siamo probabilmente le ultime generazioni dell’era Gutemberg, appunto degli ‘immigranti digitali’, perché non siamo nati in una società multischermo e non siamo cresciuti, alimentandoci a questa nuova modalità di ‘fare esperienza’, che plasma l’intelligenza ed orienta la stessa dinamica affettivo-relazionale”. Nell’era del web 2.0, la Chiesa non può rinunciare ad annunciare il messaggio evangelico anche attraverso i così detti “new media”, così come emerge dalle relazioni e dalle interviste pubblicate nel sito internet www.chiesainrete.org. eb 2.0, una sigla apparentemente insignificante, ma che da qualche anno sta facendo discutere esperti di Internet, mass mediologi e non solo. Il fenomeno del web 2.0, locuzione che indica l’ulteriore evoluzione della Rete grazie allo sviluppo di applicazioni e software che permettono una maggiore partecipazione, relazione e interazione, è un fenomeno che interessa anche istituzioni come la Cei che il 19 e 20 gennaio 2009 attraverso l’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali e il Servizio informatico ha promosso un convegno nazionale a Roma dal titolo “Chiesa in rete 2.0” (www.chiesacattolica.it/comunicazione). W “Comprendere e conoscere”, “educare e accompagnare” sono stati i “due compiti” che il vescovo Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, ha affidato agli oltre 200 partecipanti al convegno nazionale. Il mondo di Internet negli ultimi quindici anni ha avuto non pochi cambiamenti “che sono tuttora in atto. Ciò – ha detto Crociata – conferma il contesto accelerato in cui siamo chiamati a operare”. Nonostante tale evoluzione, però, “siamo in presenza ancora di un’oscillazione tra esaltazione e diffidenza rispetto a Internet, tra paura e idolatria, tra senso di minaccia e adesione MONS. MARIANO CROCIATA ingenua e indiscrimina- È importante, però, comprendere quali siano i rischi e le opportunità offerte da Internet. Al di là dell'atteggiamento in un senso o nell'altro, ciò che sta avvenendo è una presa di coscienza: questo mondo “ha sempre di più il carattere del linguaggio di un ambiente e meno quello di uno strumento”. Da un’indagine effettuata su questo argomento dal Centro Interdisciplinare di ricerche e di servizi sulla Comunicazione dell’Università di Pisa (C.I.CO.) diretto da Adriano Fabris, docente di filosofia morale presso l’ateneo pisano, che è intervenuto al convegno su “Chiesa in rete 2.0” – è emerso che sono tre, sostanzialmente, i modelli di presenza delle esperienze religiose sul web sperimentati soprattutto fino ad oggi. Il primo è quello che possiamo chiamare il “modello della vetrina”: l’uso di Internet per rendere note le proprie iniziative. Il secondo è il “modello del contatto”: l’uso della Rete per tenere in collegamento gli aderenti a una comunità religiosa, soprattutto laddove un tale collegamento, per vari motivi, non può realizzarsi nelle forme della relazione interpersonale. Il terzo – ha aggiunto – è il modello della “sacralizzazione del Web”: quello adottato da una serie di comunità e di sette marginali che fanno della Rete l’occasione per fondare nuovi culti, per lo più costruiti a immagine e somiglianza delle religioni storiche. *giornalista 3 2. APPROFONDIMENTI I n buona salute ANDREA MANTO* a definizione di salute come “stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non solo assenza di malattia” fu data dall’ONU il 22 luglio 1946, nella Costituzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS/WHO). L Tale definizione potrebbe sembrare ad un primo approccio accettabile o addirittura lodevole, in quanto sottolinea la necessità non solo di curare le malattie, ma anche di promuovere il valore “salute” in tutta la sua ampiezza. Essa è in realtà molto equivoca e oggi viene da più parti criticata, perché considerata utopistica e, in definitiva, ingannevole per la stessa pratica medica. Definendo così la salute, infatti, il ruolo della medicina diventerebbe praticamente quello di risolvere ogni problema dell'uomo e di realizzarne il desiderio di benessere. Se stare bene diventa sinonimo di benessere, tutte le situazioni transitorie di disagio, di stress, di tristezza andrebbero trattate come mancanze di salute. La concezione di salute come completo benessere porta ad un aumento del potere della medicina sull’uomo, la cosiddetta medicalizzazione dell’esistenza, che finisce per trattare come malattie anche situazioni di disagio normali nell’esistenza umana: l’insoddisfazione dell’adolescenza e la mancanza di energie della vecchiaia. Attualmente la medicina non è più soltanto finalizzata come in passato ad alleviare le sofferenze, quanto piuttosto all’ottimizzazione. La promessa di ottimizzare indefinitamente la qualità e la durata della vita spinge la medicina a trasformare i desideri in bisogni e a proporsi dei traguardi, che hanno il sapore dell’utopia. A partire da tale 4 concezione della medicina si è diffusa una fiducia acritica e spesso ingenua nelle “magnifiche sorti e progressive” della scienza medica. Non è difficile immaginarne le profonde ricadute culturali e mediatiche: il corpo a misura del mio desiderio, l’eliminazione di ogni sofferenza, l’illusione di una cura risolutiva per ogni malattia (sempre prossima ad essere scoperta), l’aumento della conflittualità verso il medico che non è in grado di offrirmi tutto questo. Si genera così una sofferenza supplementare e totalmente indotta: la sofferenza di essere normali e dunque mortali, soggetti all’invecchiamento e alla decadenza. In quest’ottica persino la morte, da evento naturale e irrimediabile, si è trasformata in colpa da addebitarsi a qualcuno, in incidente che era comunque possibile evitare oppure in un effetto che si potrà scongiurare in futuro, contando su maggiori mezzi e su una più adeguata preparazione. Se poi si soffre perché si è normali, tanto più sono intollerabili la malattia e la fragilità. La figura di Paolo di Tarso, il grande comunicatore della fede, rivela anche in questo una sorprendente attualità. Da fariseo, Paolo si riteneva auto-sufficiente e quasi-perfetto. Da cristiano, riconosce e accetta la propria fragilità, lasciando che la grazia manifesti in lui la sua potenza: “perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte” (2Cor 12,10). Venire alla fede implica, sul piano storico, affermare la forza della vita nella sofferenza e la dignità della persona; significa smascherare tutte le ambiguità dello sterile e meschino dibattito su ciò che è vita e ciò che non lo è. I temi antropologici della salute, della malattia, della cura e le loro ricadute nella comunicazione del nostro tempo saranno al centro del convegno per l’anno paolino “Quando sono debole è allora che sono forte. Comunicare il Vangelo nel mondo della salute e della fragilità” che si terrà a Roma il prossimo 19 e 20 marzo. Ci lasceremo guidare dall’esperienza straordinaria di Paolo, sublime annunciatore del Cristo crocifisso e del Dio della gloria. * Direttore Ufficio Nazionale per la pastorale della sanità della C.E.I. 1. EDITORIALE Enell’informazione, tica etica dell’informazione GIANNI SANTAMARIA* La democrazia si nutre di corretta informazione, vuole un’opinione pubblica attenta e critica, ma allo stesso tempo questa si forma se vengono garantite voci pluralistiche. Senza timore di dire ciascuno la sua verità, secondo quella che il cardinale Carlo Maria Martini chiamava l’etica del punto di vista. E senza il timore di dire che c’è anche una verità delle cose. L A dare un colpo alla visione del mondo basata, se non sulle certezze, almeno sull’idea che la comunicazione, il giornalismo, i mass media in generale cercassero – e dicessero – la verità, oggi è quella che si chiama blogosfera. Ne è convinto il direttore del Tg1 Gianni Riotta, che ha tenuto il 13 gennaio all’auditorium Parco della musica di Roma una Lezione di giornalismo sul tema dell’informazione nell’era di internet. Secondo Riotta, come riferisce il Corriere della sera del 19 gennaio, si sta avverando la “profezia” di filosofi postmoderni come Richard Rorty: la verità deriva dal consenso, è contrattualistica. E internet – con i suoi siti, blog, social network alla facebook – la disperde, la frantuma in una serie di specchi infranti che rimandano una caleidoscopio di immagini, deformate, aggiunge il giornalista palermitano, “dagli specialisti della propaganda”. Cosa ne sarà della verità, quando, azzarda Riotta, sulla terra ci saranno 6 miliardi di blog e ognuno scriverà e leggerà il suo? Cosa ne sarà della democrazia, dell’opinione pubblica, quando spariranno i media così come li conosciamo. Il diretto- TERZA PAGINA re del principale telegiornale nazionale si fa guidare nella descrizione degli scenari futuri da due versetti del Vangelo di Giovanni: “Voi conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” e “Gli uomini preferirono le tenebre alla luce”. Nientemeno. Troppa grazia san Giovanni? No. Seppure la teologia sembri in questo discorso un sapere incompetente (letteralmente), Riotta ha azzeccato nell’accostamento. Se ci si allontanerà dall’idea di verità liberante che la prima sentenza ci propone, allora si cadrà in uno scenario “che ci annichilisce”, quello della seconda. Ci sarà il “paradosso di Arlecchino” per cui “in futuro la neve sarà bianca se e solo se Noi e i Nostri amici decideremo così. Se lo decidono i nostri nemici, la neve è di qualunque altro colore”. Ecco, dunque, che senza verità non c’è comunicazione e ognuno se ne sta rintanato nella sua sfera, in cui “vede quel che vuol già vedere”. Quale opinione critica è possibile così? Nessuna. Riotta non si iscrive, comunque, nonostante san Giovanni, al partito degli apocalittici. Per lui non è la tecnologia ad avere ucciso l’opinione pubblica, ma la presunzione che esistesse una società illuminata e tollerante. “Non so come sarà la comunicazione del futuro – conclude –, lo sapessi sarei ricco. So che se da giornali, tv e Rete nascerà una guerra santa on-line, dove l’approccio equanime è sopraffatto dal tutti contro tutti, allora impererà la seconda profezia di Giovanni”. Che intorno alla comunicazione si giochino le sorti del sapere della cultura e della storia è l’assunto da cui parte il libro Filosofia della comunicazione, scritto da Rocco Ronchi per Bollati Boringhieri e recensito il 31 gennaio da Alessandro Carrera sul Libero. Ronchi, scrive il recensore, parte da un’idea “forte”: che alla verità ci si possa avvicinare con gli strumenti della sola ragione. E “se il vero non può essere comunicato non ci resta nessun ‘luogo comune’ in cui raccoglierci e conversare. La politica cade in mano ai dogmatici e l’universo si riduce a un cumulo di resti disertati dal senso”. A condurre il gioco della comunicazione, che l’autore del libro analizza nella sua metafisica, nella sua fisica (la parola) e nella sua pragmatica. Infatti, essa non è un fatto, ma un atto. Ed è sempre “aperta all’inesauribilità conversante del suo senso”. Essa è dunque parola che stabilisce una conversazione, come lo spirito che soffia. E senza questa dimensione spirituale, essa si ridurrebbe a scienza quantificabile e soggetta a sperimentazione e parcellizzazione. Ma “se si perde la fiducia che la verità possa essere comunicata la società e la politica cadono preda nel migliore dei casi di uno gnosticismo nobile e disperato o, nel peggiore, nella pura demagogia”. 5 TERZA PAGINA Insomma nel mondo che la comunicazione sta modellando sembra non ci si più spazio per idee, o meglio atteggiamenti, come la tolleranza, la responsabilità, la libertà. Idee discusse in tre articoli distinti da tre pensatori laici a tutto tondo. In tema di tolleranza, lo spagnolo Carlos Thiebaut (intervistato da Bia Sarasini su Il Secolo XIX del 21 gennaio) ritiene che i conflitti di cui è disseminato il pianeta speso non abbiano il sottofondo religioso che gli si imputa. E concede, anche se non fa sconti all’episcopato del suo Paese, che la religione debba avere la sua voce nello spazio pubblico. Il collega Giacomo Marramao (La Stampa) torna sulla distinzione weberiana tra etica della convinzione ed etica della responsabilità. E fa pendere la bilancia su quest’ultima davanti alla globalizzazione e alle “sfide rappresentate dal progresso tecnico-scientifico e da un crescente conflitto di valori che investe decisioni tragiche sul terreno ecologico come su quello bioetico”. Infine la Repubblica dell’8 gennaio ha riproposto un articolo di Norberto Bobbio del 1958, in cui invitava alla vigilanza sulle libertà civi- 6 li, politiche e sociali. “La differenza tra la mia generazione e quella dei nostri padri è che loro erano democratici ottimisti. Noi dobbiamo essere democratici sempre in allarme”. E se Bobbio è uno dei principali maitre a penser della sinistra socialista e riformista, Benedetto Croce lo è di quella liberale. Oggi, però che dirsi liberali è di moda, molti storcono il naso di fronte a posizioni come quella di Marcello Pera, definite, con un americanismo, teocon. Lo storico Francesco Perfetti, allievo di Renzo De Felice, ne prende le difese su Libero del 23 gennaio. Al di là delle critiche di chi accusa Pera e quelli come lui di atteggiarsi a privilegiati rappresentati dei valori cattolici, scrive Perfetti, “a ben vedere la sua posizione è piuttosto quella di un liberale classico, che, di fronte a una indiscutibile ‘crisi di civiltà’ si pone da un’ottica laica e liberale, l’obiettivo di rileggere i padri del liberalismo, da Locke a Tocqueville, per cercare le ‘ragioni della speranza’, i motivi di un incontro che dovrebbe spiegare ‘perché dobbiamo dirci cristiani’”. * Giornalista 4. LABORATORIO CULTURA Capertoantiere no. L’intervento sarà seguito da un dibattito al quale sarà invitata una piccola rappresentanza musulmana. Oltre al patrocinio del Servizio nazionale per il progetto culturale, l’evento vede la partecipazione del Pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica. All’incontro, inoltre, sarà presente S.E. Mons. Sanchez Sorondo, Segretario della Pontificia Accademia di San Tommaso d’Aquino, che presiederà la celebrazione eucaristica che seguirà l’evento. Rimini • 9 marzo-6 aprile Roma • 18 febbraio Riprendono gli incontri del “Viam Scire”, il percorso di riflessione nato nell’ambito del progetto culturale della diocesi di Roma, che mercoledì 18 febbraio vara un nuovo anno di appuntamenti con una conferenza sul tema “Incontri di civiltà nella città solidale”. A presiederla, il Cardinale Agostino Vallini. L’iniziativa, nella consueta cornice dell’Aula della Conciliazione del Palazzo Lateranense, vede affrontare problematiche riguardanti “L'esperienza della medicina solidale nella periferia romana” e “La narrazione in medicina. I racconti dell’attesa”. Interverranno, tra gli altri, Lucia Ercoli, responsabile del Servizio di medicina solidale e delle migrazioni, e Mons. Andrea Celli, direttore dell’Ufficio giuridico del Vicariato di Roma. A seguire, una tavola rotonda con il sindaco della capitale Gianni Alemanno, Giovanni Rocchi – ordinario di Medicina interna all’Università Tor Vergata – e con l’antropologo Domenico Volpini. L’incontro è arricchito da alcune video-testimonianze e da un intermezzo musicale. Aquino (FR) • 7 marzo Il Circolo San Tommaso organizza l’incontro-conferenza sul tema “Tommaso d’Aquino e il dialogo con l’Islam” nel contesto delle celebrazioni diocesane dell’aquinate. La conferenza è tenuta da P. Joseph Ellul, di Malta, esperto di tomismo e pensiero arabo-musulma- “Ma voi chi dite che io sia? Contemplare il Suo Volto per mostrarlo a tutti” è il tema scelto dalla diocesi di Rimini per un itinerario quaresimale di ricerca, meditazione e contemplazione. Una domanda semplice e nel contempo radicale che rompe gli argini della storia e giunge fino al nostro presente, interpellando ogni persona disposta all’ascolto. Cinque gli ambiti di riferimento – biblico, teologico, storico, spirituale, ecclesiale – per altrettanti appuntamenti che vedono impegnati come relatori: Don Rinaldo Fabris, biblista e docente di Esegesi biblica alla Facoltà Teologica del Triveneto, su “Il tuo volto io cerco. Alla ricerca di Gesù di Nazaret, Dio della storia”; Mons. Piero Coda, teologo, su “Il volto del Figlio e la profondità del suo mistero”; Giuseppe Savagnone, filosofo e docente di Storia della Filosofia a Palermo, su “Cristo, segno di contraddizione nella storia. Lo scandalo del Vangelo di fronte al mondo”; P. Enzo Bianchi, priore della Comunità Monastica di Bose, su “La vita nuova in Cristo”; S.E. Mons. Francesco Lambiasi su “Ripartire da Cristo, pane della vita e luce del mondo”. Milano • marzo-novembre 2009 “Imago Veritas” è un evento patrocinato dal Servizio nazionale per il progetto culturale, con lo scopo di valorizzare il patrimonio artistico italiano e come espressione delle istanze più profonde dell’uomo, tramite mostre e percorsi iconografici, visite guidate, mostre del libro, convegni, lezioni magistrali, conferenze con immagini, laboratori artistici per le scuole, letture, teatro, cinema, musica, pubblicazioni a stampa e in CD. La finalità è di far rivivere lo spettacolo dell’arte come esperienza che coinvolge tutti gli aspetti dell’avventura umana: l’estetica, la filosofia, la teologia, la storia, ecc. senza separare l’approccio all’arte come storia dello stile, dall’uso a cui l’arte era finalizzata. In particolare, si vuole recuperare quella lettura spirituale dell’arte in genere e delle opere d’arte sacra 7 4. LABORATORIO CULTURA di cui spesso si è persa memoria, ma che costituiva il vero fine per cui esse erano state commissionate e prodotte. La prima realizzazione si è svolta nella città e nel Sacro Monte di Varallo Sesia nei giorni 13-15 giugno 2008. In questo secondo evento, la serie di incontri previsti punta alla valorizzazione di elementi caratterizzanti del rapporto tra arte e storia religiosa nella città di Milano attraverso la figura di San Carlo Borromeo. Un legame testimoniato, tra le altre, da opere d’arte quali il Cenacolo di Leonardo e alcuni dipinti delle chiese milanesi che illustrano il racconto evangelico della vita di Cristo. Gli incontri – sei in tutto da marzo a novembre 2009 – si collegano alla nuova traduzione Cei della Bibbia. I primi due sono inseriti nei “Dialoghi di quaresima 2009” promossi dal Duomo di Milano, mentre l’ultimo è collocato nelle celebrazioni per il quarto centenario della santificazione di San Carlo Borromeo. Una mostra del libro d’arte accompagna gli incontri che si svolgeranno secondo il seguente calendario: lunedì 16 marzo, ore 21.00, Chiesa di San Simpliciano, “L’attesa dell’alba”, introduzione artistica di Paolo Biscottini e lettura del Vangelo di Chicca Olivetti; lunedì 30 marzo, ore 21.00, Chiesa di Santa Maria delle Grazie, “L’Ultima Cena”, lettura del Vangelo di Ermanno Paccagnini e a seguire “Lectio magistralis” di Timothy Verdon; lunedì 20 Aprile, ore 21.00, Certosa di Garegnano, “Silenzio e preghiera” introduzione artistica di Nadia Righi e lettura del Vangelo di Vittorio Feltri; lunedì 27 aprile, ore 21.00, S. Maria Annunciata in Chiesa rossa, “Il Vangelo della luce”, introduzione artistica di Pierluigi Lia e lettura del Vangelo di Cristiana Dobner; lunedì 4 o 11 maggio, ore 21.00, Chiesa del Santo Sepolcro, “Resurrezione”, introduzione artistica di Domenico Sguaitamatti e lettura del Vangelo di Francesco Micheli. Infine a novembre, la data e l’orario sono ancora da definire, nel Duono di Milano è in programma l’incontro “San Carlo Borromeo, Parola incarnata. Vangeli, immagini e vita nei quadroni del Duomo” con una lectio magistralis di Timothy Verdon e la lettura del Vangelo da parte di Roberto Mussapi. La direzione culturale di tutti gli eventi è affidata a Timothy Verdon, Lucetta Scaraffia, Andrea Gianni. Sempre a Milano, dal 25 marzo al 20 maggio, presso la Galleria San Fedele dell’omonima Fondazione culturale, è in programma la mostra “E si prese cura di lui – elogio dell’accoglienza”. L’evento, curato da Gigliola Foschi e Andrea Dall’Asta S.I., raccoglie opere di alcuni detenuti della Casa Circondariale di San Vittore – che hanno potuto esprimere, attraverso il linguaggio fotografico alcuni simboli dell’accogliere partendo dalla realtà carceraria – così come contributi di alcuni artisti contemporanei tra i quali Letizia Battaglia, Silvio Wolf, Paola Di Bello, Paola De Pietri, Marina Ballo Charmet, Esther Mathis, Mirco Marchelli, Giovanni Chiaromonte, Marcello Mondazzi, David Simpson. Fanno da contrappunto a questi lavori le opere di alcuni grandi del passato come Rembrandt, Rouault, centrate sempre sul medesimo concetto. Per la mostra, inoltre, il pianista jazz Gaetano Liguori comporrà un brano musicale sul tema. w w w . p r o g e t t o c u l t u r a l e . i t Per tutte le news del Servizio nazionale per il progetto culturale in tempo reale consulta la pagina “Cantiere Aperto” su www.progettoculturale.it w w w . p r o g e t t o c u l t u r a l e . i t 8 Csocialiomunicazioni Intermirifica.net: il nuovo portale del Pontificio consiglio “Un direttorio di tutte le opere cattoliche di comunicazione, che può essere aggiornato costantemente dagli utenti”. Così don Justo Ariel Beramendi, del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, presenta www.intermirifica.net. Sarà, dice Beramendi, “il nuovo portale dei mass media cattolici di tutto il mondo”. L’iniziativa, promossa dal Pontificio Consiglio insieme al Celam (Consiglio episcopale latinoamericano) e ad organismi internazionali di comunicazione (Signis e Cameco), attualmente è in fase di sperimentazione ed è on line solo in spagnolo, “perché stiamo iniziando in America Latina e Spagna”, precisa Beramendi, che si sta occupando dell’intero progetto. Appena sarà conclusa questa fase, il sito sarà anche in inglese e in francese. Il portale ispirato al Web 2.0, spiega ancora Beramendi, è strutturato sul modello “wiki”: “Si potrà accedere come utente anonimo o come editore. Il primo può solo consultare tutte le informazioni pubblicate; il secondo, invece, può inviare aggiornamenti o segnalazioni. Per fare ciò occorre registrarsi. Tutti i dati inviati da un editore saranno filtrati da un moderatore”. Al momento sono tre le categorie che consentono di inserire i dati: radio, tv, produttori audiovisivi. In una seconda fase verranno attivate altre categorie, tra cui agenzie stampa, giornali cattolici, scuole di comunicazioni. La diocesi di Brindisi-Ostuni si arricchisce di due nuovi siti web A poche settimane dalla pubblicazione del messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali che ha per tema internet e le nuove tecnologie, la diocesi di Brindisi-Ostuni si arricchisce di due nuovi siti web: il sito della Pastorale giovanile (www.giovanibrindisiostuni.it) e quello del seminario Arcivescovile “Benedetto XVI”: www.seminariobrindisi.it). Artefici del progetto web per la Pastorale giovanile, don Dino Scalera, responsabile dell’ufficio e due giovani, Cecilia Farina e Danilo Di Leo. L’aspetto grafico del sito www.giovanibrindisiostuni.it è pensato per far sentire subito a proprio agio i giovani a cui è destinato. Le tinte sgargianti, le macchie di colore, i caratteri tondeggianti e “informali”, ricordano le pagine dei diari e dei blog dei ragazzi, ricche di schizzi e pensieri. Parte integrante della testata è il logo della Pastorale giovanile, rivisitato proprio in occasione della pubblicazione del sito. Il sito web offre numerosi servizi ed è dotato di importanti funzionalità; oltre alle “tradizionali” informazioni sulle attività della pastorale giovanile il sito permette ai visitatori di creare un proprio profilo, contattare altri giovani, inserire messaggi nelle bacheche, creare gallerie fotografiche e commentare articoli e foto. Tutto questo per singola vicaria o addirittura per singola parrocchia della diocesi. Particolarmente interessante è il servizio di ricezione SMS: al momento dell’iscrizione sul sito i giovani che lo vorranno potranno indicare il proprio numero di cellulare per poter ricevere, gratuitamente, SMS informativi sulle iniziative promosse dalla Pastorale giovanile. Anche il Seminario Arcivescovile “Benedetto XVI” da qualche giorno ha il suo portale: www.seminariobrindisi.it. Fortemente voluto dagli educatori e dai ragazzi, il sito ha lo scopo di far conoscere la vita e le iniziative che si svolgono in Seminario, ma soprattutto di condividere con il popolo del web l’esperienza affascinante della sequela di Gesù. I due siti sono stati realizzati nell’ambito del progetto diocesano “Un sito web per ogni parrocchia”, nato quattro anni fa come risposta alle sollecitazioni pastorali dell’Arcivescovo e a quelle del Direttorio sulle comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana. Il progetto, curato dall’Ufficio diocesano per le Comunicazioni Sociali, ha lo scopo di sensibilizzare le parrocchie e le realtà ecclesiali all’utilizzo dei nuovi mezzi di comunicazione, creando all’interno della comunità cristiana la consapevolezza che il “fare comunicazione” sia un potente strumento di evangelizzazione. Nel corso di questi anni sono stati realizzati 30 siti web di parrocchie, uffici diocesani, associazioni ed enti ecclesiali e tra tanti anche quello del monastero di clausura delle Carmelitane di Ostuni (www.carmelitaneostuni.it). Nelle prossime settimane verranno pubblicati altri siti ai quali si sta lavorando da mesi, mentre è in fase di progettazione anche il restyling grafico del sito istituzionale della diocesi www.diocesibrindisiotuni.it. Marzo: incontro mondiale con i vescovi responsabili della comunicazione nelle diocesi Il Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, in vista anche della 43ª Giornata mondiale che la Chiesa celebrerà il 24 maggio, sul tema “Nuove tecnologie, nuove relazioni. Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia”, ha organizzato, a marzo, un incontro dei vescovi responsabili delle comunicazioni sociali. 9 B eni culturali stimenti di paramenti e tessuti. L’apertura sarà preceduta da una conversazione pubblica con la storica dell’arte, Maria Teresa Binagli Olivari e con lo storico della liturgia, Enrico Mazza, sul tema “Le vesti delle celebrazioni liturgiche: uno straordinario deposito di storie”. Sicilia: nuove chiese e riforma liturgica Ha riaperto le porte al pubblico la Biblioteca diocesana di Trapani intitolata a Giovanni Biagio Amico. La struttura, inaugurata il 7 febbraio, si presenta con un nuovo allestimento ed una sezione, tutta nuova, dedicata ai bambini e ragazzi. La biblioteca, che può contare su un patrimonio di 25 mila volumi moderni ed un discreto numero di testi antichi tra cui alcune edizioni del XVI secolo, offre una sala lettura, due postazioni internet ed un’emeroteca; è aperta al pubblico sei giorni su sette. La novità è costituita proprio dalla sezione dedicata ai più piccoli con spazi per il gioco e l’animazione, per i laboratori di lettura e l’attività creativa. Per l’inaugurazione è previsto un mese intero di appuntamenti: momenti musicali e letterari, cineforum, dibattiti, approfondimenti e la dimostrazione, dal vivo, di alcune fasi del restauro di un libro. La Conferenza Episcopale siciliana ha organizzato, lo scorso 30 gennaio, un convegno dedicato ai “Criteri per la progettazione di nuove chiese e l’adeguamento di quelle esistenti alla riforma liturgica”. L’incontro, realizzato con la collaborazione degli Uffici liturgico, per i beni culturali e per l’edilizia di culto, si è articolato su due relazioni principali “La committenza di una nuova chiesa: criteri e problematiche” e “La nota pastorale della C.E.I. sull’adeguamento delle chiese” – alle quali sono seguiti esempi concreti di progettazione di nuove chiese e di adeguamento di chiese esistenti. Sono intervenuti i direttori degli uffici interessati e i membri delle commissioni diocesane liturgiche e arte sacra. Bergamo: incontri al Museo Bernareggi In occasione della riapertura della cattedrale di Bergamo, a quattro anni dall’inizio dei lavori di scavo archeologici e di restauro, il Museo Adriano Bernareggi e la diocesi propongono un ciclo di incontri e concerti intitolato “Le stagioni della cattedrale”. Il nutrito programma, articolato secondo i principali momenti storici della cattedrale, è stato inaugurato il 26 febbraio e si concluderà il 30 maggio; ogni serie di conferenze dedicate agli approfondimenti di carattere storico, iconografico ed agiografico si conclude con un concerto di musica del periodo storico precedentemente esaminato. Sempre a Bergamo, presso il Museo Bernareggi, saranno inaugurati il prossimo 22 marzo i nuovi alle- 10 Trapani: rinnovata la biblioteca diocesana L’ultimo incontro, il 22 febbraio, è dedicato alla presentazione del Progetto Biblioteche Ecclesiastiche (PBE) della Conferenza episcopale italiana a cura di Paul Gabriele Weston, professore di Biblioteconomia dell’Università di Pavia e responsabile scientifico del PBE. Lombardia: omaggio a San Paolo Il Museo d’arte e cultura sacra ha inaugurato, il 27 febbraio, un percorso espositivo itinerante dedicato a San Paolo. La mostra, intitolata “Sulla via di Damasco. L’inizio di una vita nuova”, è allestita presso la basilica di San Deferente a Romano di Lombardia (Bergamo) e sarà aperta fino al 22 marzo. 7. INFOMEDI@ Infomedi@ Su Sat2000 la vicenda di Eluana Englaro Costante, generoso, appassionato, serio. È stato il lavoro della redazione giornalistica di Sat2000, coordinata da Amerigo Vecchiarelli, dedicato alla storia che anche i media cattolici – Avvenire, Sat2000 e Radio inBlu – hanno raccontato: quella degli ultimi mesi di vita di Eluana Englaro, la donna di 38 anni, da 17 in stato vegetativo persistente, spentasi lunedì 9 febbraio, alle 19.35, alla clinica “la Quiete” di Udine, dopo che le era stata sospesa l’alimentazione e l’idratazione che l’avevano tenuta in vita fino ad allora. Dall’agosto scorso, mese che segna l’inizio dell’ultima fase della vicenda e cioè dalla sentenza della Corte d’appello di Milano, Sat2000 non smette mai di schierarsi a favore della vita di Eluana. Lo fa con servizi, interviste, approfondimenti, sia su di lei che sulle vicende giudiziarie che, pezzo dopo pezzo, realizzano quel “puzzle” di cui l’ultima tessera s’inserisce improvvisamente lunedì 9 febbraio. Ogni contributo è accompagnato sempre con storie analoghe, ma dai risvolti e contorni opposti. E più la situazione si fa drammatica, più si arricchisce di nuovi ed importanti elementi, più Sat2000 adotta strategie adeguate. Subito realizza uno primo “speciale”. Trenta minuti con servizi e interviste a medici, giuristi e semplici cittadini, attraverso “parole chiave” come stato vegetativo, hospice, alimentazione, idratazione, legge sul fine vita. La vicenda di Eluana viene ripercorsa in maniera dettagliata, esauriente, equilibrata. L’impegno nei telegiornali a difesa della vita della donna scatta martedì 4 febbraio, il giorno successivo al suo trasferimento a Udine, dalla casa di cura “Beato Luigi Telamoni” di Lecco, dove la giovane è stata accudita dalle Suore “Misericordine” per 15 anni. Dalla città friulana Marco Bergamaschi, della redazione giornalistica, racconta passo dopo passo con articoli, interviste e pezzi di approfondimento tutto quello che ora dopo ora succede. Il suo lavoro fa i conti con i divieti, i dinieghi, le difficoltà che, del resto, molti giornalisti incontrano. Il servizio informativo comprende almeno quattro servizi in ogni edizione di telegiornale, un grande spazio nel notiziario, talvolta più della metà: corrispondenze da Udine a volte affiancate a quelle da Roma che registrano quanto si muove nelle “stanze del potere”. Ci si ferma solo la domenica; si giunge il 9 febbraio, giorno in cui Eluana muore. La notizia coglie tutti di sorpresa, la redazione giornalistica decide immediatamente di dedicare la puntata di TGTG al tragico fatto e realizzare un secondo “speciale”. Gennaro Ferrara, il conduttore, intervista persone coinvolte nella vicenda a cominciare dal giornalista di Sat2000 a Udine che al telefono gli passa medici come il neurologo Gianluigi Gigli, giuristi come il preside della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Udine Danilo Castellano, rappresentanti di associazioni come Francesco Comelli, presidente del “Coordinamento Friulano per Eluana e per tutti noi”; da Roma interviene anche Adriano Pessina, del Centro di Bioetica della Università Cattolica, Fabio De Nigris, dell’Associazione “Amici di Luca” e Francesco Napolitano, Presidente dell’Associazione “Risveglio” che chiede di intervenire in diretta. Il terzo e ultimo speciale è organizzato la sera del giorno dopo, dopo TGTG. Gli ospiti sono Maria Luisa di Pietro, portavoce dell’Associazione “Scienza e Vita” e il Professor Alberto Gambino, Docente di Diritto Privato all’Università Europea di Roma. È un approfondimento sotto l’aspetto medico, giuridico, etico, sociale. Trenta minuti di servizi e dichiarazioni di personaggi qualificati come Cesare Mirabelli presidente emerito della Corte Costituzionale e Franco Cuccurullo, rettore dell’Università di Chieti e presidente del Consiglio superiore di sanità. Il caso di Eluana Englaro è stato trattato, tra l’altro, anche mercoledì 11 febbraio da Mapperò, il talk show di Sat2000 condotto da Monica Mondo: si sono confrontati Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo del Pdl al Senato, e il suo omologo del Pd, Nicola Latorre: al centro del dibattito in particolare la legge sul fine vita. Su Sat2000 “Mosaico-Speciale” sul convegno di Napoli “Chiesa del Sud, chiese nel sud” In diretta da Napoli giovedì 12 febbraio è stato trasmesso lo speciale di “Mosaico” dedicato al convegno “Chiesa del Sud. Chiese nel Sud” in programma nel capoluogo partenopeo il 12 e 13 febbraio, a vent'anni dal documento della Cei del 1989 ”Chiesa Italiana e Mezzogiorno”. Una importante occasione per riflettere sul Mezzogiorno e aprire nuove prospettive di futuro per il Paese, in ascolto del Vangelo e in spirito di servizio. Tra gli ospiti il “padrone di casa” S.Em.za il Card. Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli, mons. Agostino Superbo, Presidente della Conferenza Episcopale di Basilicata, mons. Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo, mons. Francesco Cacucci, presidente della Conferenza episcopale pugliese e mons. Vittorio Luigi Mondello, arcivescovo di Calabria-Bova. 11 Nielsen Media, precisando che la variazione dicembre 2008 su dicembre 2007 è del –10,0%.; mentre nel confronto mensile il calo interessa, con diversa intensità, tutti i mezzi ad eccezione di Internet che cresce del +0,9% sul dicembre 2007. Considerando i primi dieci settori, nel 2008 si registra un trend positivo per Telecomunicazioni (+1,9%), Abbigliamento (+0,8%), Abitazione (+1,2%) e Toiletries (+4,3%); negativo per Alimentari (–2,2%), Automobile (–4,7%), Media/Editoria (–4,4%), Bevande/Alcoolici (–9,8%), Finanza/Assicurazioni (–5,9%) e Cura Persona (–5,5%). I Top Spender del 2008 sono, nell’ordine: Ferrero, Vodafone, Wind, Unilever, Tim, P&G, Barilla, Volkswagen, L’Oreal e Fiat Div. Fiat Auto. L’analisi per mezzo evidenzia nell’anno un calo del –1,2% della Televisione e del –7,1% della Stampa. In particolare, i Quotidiani a pagamento registrano il –7,0% con la Commerciale Nazionale a –10,7%, la Locale a –0,8% e la Rubricata/Di Servizio a –4,9%. Sui Quotidiani sono in forte diminuzione gli investimenti di Auto (–21,5%), Finanza/Assicurazioni (–18,4%) e Distribuzione (–11,3%). È positivo, ma in rallentamento, l’Abbigliamento (+6,9%). I Periodici sono in flessione del –7,3%. Tra i settori, è positivo l’Abbigliamento (+1,5%), ma diminuiscono Abitazione (–7,5%), Cura Persona (–12,6%), Alimentari (–11,0%), Oggetti personali (–17,1%) ed Automobili (–15,5%). La Radio mette a segno una crescita del +2,3% superando i 487 milioni di raccolta. Ad eccezione di Internet che cresce del +13,9% superando i 321 milioni, gli altri mezzi nel 2008 sono in sofferenza: l’Outdoor registra il –2,8%, il Cinema il –16,4% e le Cards il –10,6%. Si aggiungono al mercato fin qui analizzato gli investimenti pubblicitari sui Quotidiani Free/Pay Press e sulle Tv satellitari. Per City, Leggo, Metro, 24 Minuti ed EPolis il fatturato complessivo nell’anno è di 140,2 milioni. Per i canali Sky Sport 1, Sky Cinema 1, Sky Cinema 3, Sky Tg 24, Fox, Fox Life, Fox Crime e National Geographic è di 91,2 milioni. E conomia dei media Musica: Filippo Sugar nuovo presidente FEM Filippo Sugar, presidente di Sugar Music Spa, è stato eletto, all’unanimità, nuovo presidente della FEM, la Federazione degli editori musicali. L’assemblea ha inoltre nominato vicepresidenti Claudio Buja, Managing Director della Universal Music Publishing Ricordi, e Roberto Razzini, Managing Director Warner Chappell Music Italiana S.r.l. Della FEM fanno parte oltre 60 società di editori musicali tra cui le multinazionali (gruppi Emi, Universal, Warner, Sony) e i più importanti editori italiani indipendenti come Sugar, Curci e Sonzogno. Tv: Commissione UE, passaggio a digitale possibile nel 2012 Procede a passo spedito, in Europa, il passaggio dalla televisione analogica a quella digitale. La Commissione europea indica il 2012 come anno del trasferimento definitivo di tutte le trasmissioni europee. In Italia il passaggio sarà completato proprio nel 2012. Le trasmissioni della Tv terrestre digitale sono già state introdotte in 21 Stati membri: Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Estonia, Grecia, Spagna, Francia, Ungheria, Italia, Lituania, Lussemburgo, Lettonia, Malta, Paesi Bassi, Finlandia, Svezia, Slovenia, Regno Unito, e coprono parti del territorio nazionale. Altri 5 Stati membri: Cipro, Irlanda, Polonia, Portogallo e Slovacchia, hanno annunciato che l’offerta di servizi digitali avrà luogo entro il 2010. La Romania non ha ancora definito i propri piani. Nel mondo, invece, gli Usa hanno rinviato al 12 giugno 2009 l’abbandono della Tv terrestre analogica, il Giappone si è prefisso la scadenza del luglio 2011, la Corea del Sud la fine del 2012, l’Australia il 2013, l’India e la Russia il 2015. Pubblicità: in calo gli investimenti nel 2008 Gli investimenti pubblicitari nel totale anno 2008 ammontano a 8.587 milioni con una flessione del 2,8% sull’anno precedente. Lo rivela la consueta ricerca 12 Internet: accordo tra 17 siti per la protezione dei minori Diciassette siti web di socializzazione, tra i quali Facebook e Myspace, hanno firmato un accordo per garantire una maggiore protezione per i minori. Lo ha annunciato la Commissione Ue. I rischi che si vogliono evitare riguardano soprattutto la possibilità di essere molestati in rete, la divulgazione involontaria di informazioni personali ma anche sollecitazioni di adulti a scopi sessuali. Questi i siti che hanno aderito all’iniziativa: Dailymotion, Facebook, Google/YouTube, Microsoft Europe, MySpace, Yahoo! Europe, Netlog, Arto, Bebo, Giovani.it, Hyves, Nasza-klaza.pl, One.it, Skyrock, StudiVZ, Sulake/Habbo Hotel e Zap.lu. Smultimediali egnalazioni “Partire dal Mediterraneo per una cultura di pace e di cooperazione” a cura di Pietro Lacorte e Giovanni Scarafile, Editrice AVE, pp. 208, euro 16,50 “Il Cristianesimo ha esaurito la sua funzione storica?” si domandava don Primo Mazzolari già nei primi anni Quaranta. Una domanda che torna ad echeggiare dentro e fuori della Chiesa in particolar modo oggi, di fronte alle paure per il futuro, al multiculturalismo, all’esodo del Mediterraneo. In questo volume, che raccoglie gli interventi dell’omonimo Convegno del MEIC svoltosi nel settembre del 2006, alcuni esperti si interrogano e si confrontano per una cultura di pace e di collaborazione a partire dal Mediterraneo, lanciando l’idea di un Osservatorio permanente che gli intellettuali del MEIC propongono a tutti per ripensare in prospettiva europea il bacino del “mare nostrum”. Per riformulare i concetti e i progetti di pace e di solidarietà entro lo scenario incerto, dissonante, plurale di una cultura alla ricerca di contaminazioni che non riducano con la violenza l’irrinunciabile ricchezza delle diversità. Per questo i temi di volta in volta affrontati dai vari interventi riflettendo su economia, cultura, ricerca, politica e diritto appaiono in ogni modo finalizzati alla promozione del bene comune. Per chi poi ha in mano il Vangelo, la via della pace e della solidarietà diventa progetto universale. In particolare il “Discorso della montagna” – citato nell’introduzione del volume – appare come l’esempio più alto d’etica della coscienza pura in grado di connettersi con l’etica della responsabilità, che interroga tutti sull’ammissibilità di genocidio, sofferenze generalizzate, dolore innocente, devastazione della bellezza. “Sulla via della persona. La riflessione sull’uomo: storia, epistemologia, figure e percorsi” di Nunzio Galantino, Edizioni San Paolo, pp. 328, euro 27,00 Riconoscere la centralità dell’antropologia all’interno della cultura contemporanea vuol dire anche vederla come luogo d’incontro e/o di tensioni, di nuovi orientamenti e di recuperate sensibilità. Ciò obbliga in qualche modo chi si occupa d’antropologia nel terzo millennio, ad integrare la propria riflessione con temi e sensibilità emergenti, quali la secolarizzazione, il nichilismo, il passaggio dalla modernità alla post-modernità, il neopaganesimo, la globalizzazione. Il riconoscimento dello status antropologico quale “cerniera” del dibattito culturale e umanistico odierno, insieme all’ “attualizzazione” degli orizzonti di ricerca che sono propri di questa disciplina, è quanto si ritrova come cardine e metodo del volume di Nunzio Galantino. Un libro per evitare di spendersi sul terreno delle “piccole domande” e, soprattutto, del “piccolo mascherato da grande”. La “pretesa”, che è anche l’obiettivo del libro, è infatti quella di rispondere alla domanda “chi è l’uomo?”, senza ignorare i numerosi tentativi di decostruzione del soggetto messi in atto all’interno della cultura contemporanea. Ne scaturisce un’opera che si attesta su tre livelli differenti: il primo, storico-epistemologico, mette a disposizione del lettore alcuni elementi indispensabili per rispondere, oggi, al desueto interrogativo sull’essenza dell’umano. Il secondo, storico-teorico, in cui viene proposto il rapporto relazione/reciprocità e le sue ulteriori determinazioni come struttura di pensiero in grado di superare le categorie “classiche” del pensiero antropologico. Infine, il terzo livello propone alcune figure e temi che hanno animato più di altri la questione antropologica negli ultimi decenni. Ne scaturisce un’opera che nell’insieme si propone come un punto di riferimento importante sia per chi si accosta alla materia per la prima volta, sia per coloro che sono in cerca di un approfondimento rigoroso e originale sulle molte questioni antropologicamente rilevanti della nostra epoca. 13 9. SEGNALAZIONI MULTIMEDIALI Navigando nella rete Chiesa di Castellaneta www.diocesicastellaneta.net Diocesicastellaneta.net è il nuovo sito della Chiesa di Castellaneta, in Puglia. Un portale che vuol essere anche un contributo della comunità ecclesiale lucana per la conoscenza e l’uso critico dei mezzi della comunicazione sociale, e per la promozione della comunione e del coordinamento nella diocesi e nel territorio. Il sito si presenta con una grafica dinamica e intuitiva. Una parte centrale per la lettura e due colonne laterali con i comandi e il menu, costituiscono le pagine web in cui è possibile trovare: la storia della diocesi, la cronotassi – con i vescovi che si sono succeduti dal 1071 ad oggi –, le statistiche, i dati e le news dalle parrocchie, il clero e gli uffici diocesani. «Anche il nostro sito, con la collaborazione di parrocchie, associazioni, famiglie, – ha detto monsignor Pietro Maria Fragnelli, vescovo di Castellaneta, presentando il sito – contribuirà al giusto controllo sociale dei media per tenere alta la centralità della persona umana. I media non devono diventare il megafono del materialismo economico e del relativismo etico, vere piaghe del nostro tempo. Essi possono e devono, invece, contribuire a far conoscere la verità sull’uomo, difendendola davanti a coloro che tendono a negarla o a distruggerla». Da sempre studioso e operatore dei media, il presule è stato l’artefice del portale. Servendosi dell’Ufficio Comunicazioni sociali, affidato a don Franco Conte, il vescovo ha così dato vita al progetto che segna l’inizio di una nuova stagione dei mezzi di comunicazione sociale nella diocesi. Dopo il sito, infatti, vi è l’idea di organizzare un corso di formazione per animatori della comunità che faccia rinascere anche nelle parrocchie l’attenzione ai nuovi media che promuovano l’evangelizzazione. Paoline www.paoline.org Con l’apertura dell’Anno Paolino, le Figlie di San Paolo hanno reimmesso on line il sito istituzionale – www.paoline.org – completamente rinnovato. Tra le novità troviamo una Banca Dati, fatta di testi e strumenti, schede bibliografiche e audiovisive, foto storiche, ecc., e un glossario digitale paolino che può 14 essere arricchito dagli stessi utenti. Nuova anche la Mediateca, che documenta la storia, la vita e l’attività delle Figlie di San Paolo nei diversi continenti. In progetto, poi, l’E-learning, per ora in via di costruzione, che permetterà di realizzare un’attività formativa a distanza. Le Paoline, chiamate a portare il Vangelo nel cuore del mondo con tutti gli strumenti e i linguaggi della comunicazione, sono conosciute e apprezzate per lo stile del servizio apostolico, fatto di dialogo, di relazione, di condivisione, di comunicazione. “Ci auguriamo – affermano le responsabili del sito – che il sito rinnovato nella veste e nei contenuti, possa concorrere ad ampliare la comunicazione con molti". Durante l’Anno Paolino una sezione presenta il Progetto di animazione 2008-2009 su San Paolo, dal titolo “Paolo splendore di luce”, che comprende otto schede con l’obiettivo di aiutare ad entrare nel cuore e nella mente del grande apostolo e così sintonizzarsi più profondamente con il suo ideale di vita e di missione. Segnala il materiale elaborato dalle FSP di tutto il mondo su san Paolo (bibliografie, libri, videoclip, audio, pagine web, ecc.) e informa sulle molteplici iniziative che vengono realizzate in ogni parte del mondo in collaborazione con la Chiesa locale. Missioni Don Bosco in Nigeria www.donbosconigeria.org Il sito “Donbosconigeria.org” presenta la Missione Salesiana di Onitsha (Nigeria), fondata nel 1989 dai Salesiani di Don Bosco dell’Ispettoria Adriatica. Fa parte della Provincia Salesiana Anglofona dell’Africa Ovest (AFW) che comprende Nigeria, Ghana, Liberia e Sierra. Un sito molto semplice nel quale è possibile trovare la storia della Missione, i progetti e le attività. In particolare viene mostrato il Progetto Onitsha Ube e della costruzione della nuova Scuola secondaria Don Bosco che sta sorgendo in località Ibolo-Obosi alla periferia della città commerciale di Onitsha che conta ormai più di due milioni di abitanti. Alla fine del progetto, ogni anno seicento studenti potranno usufruire delle strutture educative e ricevere formazione umana, fisica, intellettuale, morale e spirituale. Nel sito è presente anche un blog dove don Nicola Ciarapica, direttore della missione, comunica con tutti i conoscenti e amici, informandoli sulla vita della missione e sui lavori per la costruzione della scuola. E si rivolge a tutti coloro che hanno a cuore la missione: amici, donatori, salesiani. Ma anche ad aziende, enti associazioni così che la missione sia sempre di più conosciuta. 9. SEGNALAZIONI MULTIMEDIALI Lo scopo di questa presenza nel web è quello di far conoscere la missione attraverso la parola di chi è impegnato direttamente sul campo. Per questo tramite il blog si raggiunge lo scopo di tenere in contatto Onitsha con i benefattori e gli amici. A loro viene proposta la sezione “come aiutarci”, uno strumento in più per poter raccogliere fondi per la realizzazione del progetto scuola. Notizie dalla rete Copercom: laboratorio di formazione on-line Chiuso l’anno è tempo di conti ma per il Copercom, i risultati del progetto di formazione ondine, sono più che positivi. Nel 2008 sono stati proposti, infatti, 32 incontri in diretta web con preziosi relatori a distanza, durante i quali i partecipanti, collegati attraverso internet, hanno potuto così intervenire in diretta, via chat, proponendo quesiti o commenti sull’argomento affrontato. L’appuntamento, in tanti lo conoscono bene, il mercoledì dalle 19.30 alle 20.15, per riflettere sui temi più cari a chi opera nel vasto mondo dei media con l’opportunità per tanti giovani di incontrare e confrontarsi con veri protagonisti della comunicazione e dell’informazione. Ma il lavoro per gli animatori della comunicazione – e non solo – collegati online, è proseguito anche sul territorio con numerosi “microprogetti” proposti proprio in occasione della giornata delle comunicazioni sociali. Fondamentale, infatti, è la ricaduta sul territorio. Ai membri del laboratorio è stato chiesto, infatti, di coinvolgere un gruppo ampio di persone nella loro realtà associativa e territoriale per una serata che prevedeva tre quarti d’ora di diretta on line e un successivo dibattito, calando nello specifico tutte le sollecitazioni emerse. Un’attività intensa, dunque, svolta in sintonia con i responsabili ecclesiali locali, dislocati in una decina di regioni su tutto il territorio nazionale. Tutte le puntate sono pubblicate online sul sito del Copercom. LINK www.copercom.it La mafia su facebook “Totò sei il mio mito”, “Baciamo le mani”, “Lui si che è un vero uomo d’onore”. A osannare Totò Riina non è un gruppo di fedelissimi picciotti, ma tanti giovanissimi, iscritti al fans club virtuale dedicato al superboss della mafia. Accade anche questo nel- l’autogestito mondo del web. E i fan hanno superato quota 2.500. Il gruppo è apparso su Facebook, il portale mondiale che, nel nostro paese, tiene in contatto una rete di oltre 5 milioni di persone. Qualcuno si sarà unito anche con leggerezza, ma è un clic che lascia il segno nelle ferite, profonde, dei parenti delle vittime della mafia. Non solo Riina anche Bernardo Provenzano conta appena – si fa per dire – 600 assurdi fan. Nulla in confronto ai 150.000 tutti per Roberto Saviano. Per il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, qui dietro si nasconderebbe una regia. “Perchè – si domanda Grasso – i mafiosi si muovono nel mondo globale a grande velocità e sono sempre i più svelti ad adattarsi alle novità”. Non un gioco innocente, dunque, ma un’operazione di immagine per Cosa Nostra. Della stessa opinione le associazioni dei familiari delle vittime della mafia che denunciano: in troppi scrivono “pronti a servirla, anche con le armi” e conoscono troppo bene gli esiti processuali di alcuni dibattimenti, c’è una mente che sta utilizzando Facebook per trasmettere i propri messaggi. Ma, forse, gli assurdi fan non hanno fatto i conti con il mondo del web che non è, certo, rimasto a guardare e che ha rovesciato, nella Rete, tutta la propria forza. E così, se la matematica non è un’opinione, in una settimana sono arrivati a ben 87.000 gli iscritti a “Fuori la mafia da Facebook”, e altre migliaia per “Amazzateci tutti”, la prima class action internazionale degli utenti di Facebook contro tutte le cosche. E se, nel frattempo, il gruppo per Provenzano è stato chiuso dallo stesso sconsiderato autore, alla fine, riappare sul web anche un messaggio del fondatore del gruppo che si scusa e dice: “Questa pagina è stata creata con totale ingenuità ed è puramente casuale”. Uno scherzo insomma. Ma risulta davvero difficile credergli fino in fondo. LINK www.facebook.com Pirateria al via il comitato del governo Dal Governo italiano, l’istituzione di un Comitato tecnico contro la pirateria informatica. Arriva anche nel nostro Paese, un gruppo di lavoro ad hoc insediato per contrastare un business, una moda diffusa – praticata magari con leggerezza – ma capace di danni incalcolabili. A dire il vero, le conseguenze sono state quantificate e precisamente in ben cinque miliardi di euro l'anno, due dei quali solo per la violazione del diritto d'autore. Per affrontare il problema e cercare soluzioni che non debbono necessariamente essere legislative si è insediato a Palazzo Chigi il 14 gennaio scorso il Comitato tecnico contro la pirateria digitale e multimediale, nato da una richiesta esplicita del Mini- 15 9. SEGNALAZIONI MULTIMEDIALI stero per i Beni culturali. Tra i compiti del Comitato sono previsti il coordinamento delle azioni per il contrasto del fenomeno, lo studio e la predisposizione di proposte normative e l’analisi e l’individuazione di iniziative non normative comprendenti anche la stipula di appositi codici di condotta e di autoregolamentazione. A presiederlo sarà Mauro Masi che ha annunciato che avvierà, nel giro di tre mesi, un giro di consultazioni con tutti i rappresentanti del settore, compreso il mondo di Internet. Le linee guida del lavoro – secondo quanto annunciato – procederanno lungo due direttrici: da una parte l’avvio di una campagna di sensibilizzazione, forte anche delle esperienze di successo realizzate in altri paesi, e dall’altra non la linea della forza, ma la strada della collaborazione tra tutti i soggetti interessati. Fabio Bolzetta Musica Bruce Springsteen: “Working on a dream” (Sony-Bmg) Springsteen è tornato. Ultimamente il Boss del New Jersey si riaffaccia sui mercati molto spesso, perfin troppo, secondo molti. Non è chiaro che cosa sottintenda questa urgenza, certo è che quando i tempi sono stretti, le nuove idee non han modo di sedimentarsi e maturare, e dunque raramente il risultato è all’altezza delle aspettative; soprattutto con artisti come il nostro, che hanno abituato il proprio pubblico a prodotti sempre di primissima qualità. Intendiamoci: Working on a dream non è un brutto album (uno del suo talento riesce sempre a rendersi interessante anche quando viaggia a scartamento ridotto), ma certamente non è all’altezza delle sue prove migliori. Innanzi tutto proprio perché ha le sembianze di un prodotto più che di un’opera d’arte o d’artigianato. Dentro, i fan ci han comunque trovato tutto il campionario espressivo di Bruce: il rock sudato dei primi album e le estroversioni del pop d’autore di Born in the Usa, il folk rigoroso di The Ghost of Tom Joad e il sapido rhythm’n’blues urbano dei suoi album migliori. Ma il tutto appare centrifugato senza troppa logica, nonostante qua e là risplendano canzoni di spessore. Epperò anche in questo album Springsteen riesce a cogliere gli umori dei suoi connazionali: aggrappati alle nuove promesse di Obama, ma sempre più timorosi di veder svaporare definitivamente gli american dreams della propria giovinezza. Così vien da pensare che l’ottimismo che trasuda da molti brani trovi la sua ragion d’essere più in uno sforzo di volontà che nella realtà dei fatti... E così ha da essere, probabilmente. 16 Joe Barbieri: “Maison Maravihla” (Ird) Che bella sorpresa! Il nuovo lavoro solista del cantautore partenopeo è un piccolo gioiello, tanto raffinato nella forma quanto appassionato nei contenuti. Sostenute da un’elegante orchestra d’archi, le 11 nuove canzoni sprigionano il calore soffuso ed ammaliante di una notte davanti a un caminetto, ma anche il sapore cosmopolita di sonorità in grado di conquistare i mercati esteri (l’album sta per essere pubblicato in altri 12 paesi). A rendere ancor più gustoso il menù la presenza di un’istituzione come la cubana Omara Portuondo in un fado strappacore che sembra già possedere le stimmate del classico. Niccolò Fabi: “Violenza 124” (Ovest) A volte nella carriera di un cantautore di successo arriva il momento di evadere dai cliché e dalle convenzioni del proprio lavoro per tornare all’essenzialità della propria vocazione d’artista. Al buon Fabi è accaduto di recente, e il risultato è questo originale progetto (autofinanziato...) dove il nostro è riuscito a coinvolgere un manipolo di colleghi appartenenti alle più diverse scuole espressive. A loro Fabi ha affidato una piccola cellula compositiva (poco più di un giro d’accordi in re minore a 124 bpm) chiedendo d’esprimere in piena libertà i propri sentimenti sul tema della violenza. Di fatto ne è scaturita una specie di suite in sette movimenti, dove sotto la “regia” del cantautore romano s’incrociano gli estremismi rockettari dei Mokadelic e l’intimismo di Roberto Angelini, gli sperimentalismi post-rock di Boosta dei Subsonica e i guizzi etnici dell’Artale Afro Percussion Band, le raffinate architetture dello Gnu Quartet e i voli lirici di Olivia Salvadori. Un bel modo – e certo più efficace di mille discorsi – per ribadire quanto la musica possa contribuire ad avvicinare gli esseri umani facendo di ogni reciproca diversità un tesoro da scoprire. Oumou Sangarè: “Seya” (World Circuit) Ambasciatrice Unicef, da anni impegnata a portare nel mondo la voce e i drammi della propria gente, la cantante del Mali è una delle stelle più luminose della world-music africana. In questo suo recentissimo quinto album miscela sonorità antiche, direttamente riconducibili alle danze tribali della sua terra, con ritmiche e arrangiamenti moderni e dunque perfettamente in grado d’intrigare le abuliche orecchie d’Occidente. Franz Coriasco