Il Baobab dall`etnobotanica alla nutraceutica

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Il Baobab dall`etnobotanica alla nutraceutica
Il Baobab dall’etnobotanica alla nutraceutica
F. Mazzanti, L. De Gara
Scienze degli Alimenti e della Nutrizione, Università Campus Bio-Medico di Roma,
Via Alvaro del Portillo 21, I-00128 Roma
Università Campus Bio-Medico di Roma
Autore corrispondente
Francesca Mazzanti
e-mail [email protected]
Riassunto
L’interesse verso il baobab (Adansonia digitata L.), pianta tropicale dell’Africa centrale dove cresce
spontaneamente, è scaturito dalla scoperta dei suoi numerosi benefici impieghi tramandati dalla tradizione popolare. Nel lavoro sono state evidenziate le peculiarità e gli utilizzi in campo alimentare
e farmaceutico. Il baobab è infatti conosciuto come “albero farmacista”, “albero della vita” o “albero
magico” grazie alle molteplici proprietà contenute a partire dal frutto fino alla radice. Tutte le parti
del baobab, possono essere considerate una riserva notevole di macro e micronutrienti ad elevato
apporto energetico. Molte parti edibili del baobab contengono inoltre sostanze di interesse nutrizionale come l’acido ascorbico e le fibre alimentari. È da sottolineare la presenza di proprietà antiossidanti, emollienti, leviganti ed elasticizzanti. Il crescente interesse da parte di compagnie alimentari
e cosmetiche ha portato a classificare il baobab come “Novel Food”. L’aumento della richiesta dei
prodotti derivati dal baobab, rappresenta un aiuto per i piccoli villaggi Africani assicurando loro una
fonte di reddito.
In sintesi il baobab è considerato un rimedio a numerose patologie e un alimento ottimale utilizzato
dalle popolazioni locali ed ultimamente anche dalla popolazione occidentale.
Parole chiave: Adansonia digitata L., baobab, EU novel food, acido ascorbico
Abstract
The interest in the baobab arises from the wide traditional usage of this plant in the African local culture. Baobab (Adansonia Digitata L.) is a tropical plant typical of central Africa, where it grows spontaneously. The name instead comes from the Arab word “buhibab” which means “fruit having several
kinds of seeds”. Names such as “pharmacist tree”, “tree of life” or “magic tree” have been assigned in
the history to this tree due to its numerous positive properties, from the roots to the fruits. Every part of
baobab can be considered as a valid reserve of highly energetic macro and micro-nutrients. Moreover,
other substances of nutritional interest among which ascorbic acid and fibers are present in several edible part of the plant. Its properties for as antioxidants, emollient, smoothing and firming have also to be
highlighted. The growing interest of many nutritional and cosmetic companies led to the classification
of baobab as a “Novel Food”. The increasing demand of products derived from this tree also represents
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a way of helping small African rural villages, assuring them a source of income.
Concluding baobab tree is considered a solution to many diseases, and an optimal food used by
local and rural population and that it recently becoming an interesting food supplement for western
Countries.
Keywords: Adansonia digitata L., baobab, EU novel food, ascorbic acid
Figura 1 – Pianta di baobab della periferia
di Dodoma-Tanzania, fotografata nell’agosto 2014.
(Foto: Francesca Mazzanti)
Introduzione
L’albero del baobab (Fig. 1) (Adansonia digitata L.), il cui significato deriva dall’arabo “‫وب‬
‫بابح‬ būħibāb” ovvero “Frutto dai molteplici
semi”, rappresenta un elemento di notevole importanza per le popolazioni africane, sia per l’elevato valore nutrizionale sia per le sue proprietà
farmacologiche. Tutte le sue parti con apprezzabili proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e
antimicrobiche possono essere utilizzate a scopo
alimentare (Kaboré, 2011; Gebauer, 2002).
La pianta del baobab è una delle piante africane più conosciute del mondo, probabilmente
per le dimensioni maestose della sua pianta e
per il rilievo che essa ha nelle culture popolari africane. La sua notorietà si dimostra con la
presenza in molte lingue di nomi volgari per
questa pianta (Tab. 1).
I prodotti alimentari ottenuti dal baobab possono essere classificati come prodotti biologici
grazie alla crescita spontanea e al limitato intervento dell’uomo che si riduce alla raccolta
e alla trasformazione. La letteratura scientifica
Tabella 1 – Nomi comuni utilizzati per Adansonia digitata in vari Paesi e lingue
Fonte: Sidibe, 2002
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sull’Adansonia digitata, ci ha fornito informazioni
circa la descrizione botanica, gli usi alimentari e
farmacologici, i valori nutrizionali e l’importanza economica per le famiglie rurali. L’analisi dei
derivati dal baobab non ha rivelato tracce di glutine e pertanto la pianta può essere considerata
una fonte di prodotti alimentari adatti ai celiaci.
La storia e la diffusione geografica
Il frutto del baobab viene citato dai viaggiatori
negli scritti intorno al XIV e XV secolo. La prima menzione è di Scaliger, poeta e naturalista
tedesco del 1500, mentre la prima illustrazione
viene attribuita a Prospero Alpini, medico e botanico italiano, nel suo “De plantis Aegypti liber
“ del 1592.
Nel 1759 Linneo attribuì il nome di Adansonia
digitata al baobab in rispetto del botanico francese Michel Adanson, il quale diede per primo una
descrizione botanica dell’albero, dei fiori, dei
frutti e delle foglie dalla particolare forma simile
ad una mano dalle mille dita.
Per le conoscenze attuali sul baobab ha avuto
un ruolo particolare David Baum attualmente
professore del Dipartimento di Botanica all’ University of Wisconsin Madison, per il suo lavoro
sulla tassonomia dell’Adansonia supportato da
studi sulla citologia, impollinazione, evoluzione
e fitogeografia.
Il baobab cresce spontaneamente in Africa tropicale, in Australia e in Madagascar, ha la capacità di resistere al caldo, a periodi di siccità e all’azione di venti violenti. La tipologia di terreno in
cui si sviluppa è sabbioso e calcareo.
Un’antica leggenda africana narra di quando
tutti i baobab della savana si unirono in coro per
protestare contro la pioggia e il vento, tipici dei
periodi invernali, che rovinavano la loro splendida chioma e disturbavano il loro sonno. I baobab attesero il responso del Dio Supremo che li
punì con una condanna divina: “Il vostro egoismo vi ha reso ciechi, sarete ciechi per volontà
divina. Poiché le foglie sono gli occhi degli alberi
da oggi in poi tutti i baobab del mondo nasceranno e vivranno con le radici al posto dei rami
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e non vedranno più le bellezze del Mio Mondo”.
La durata della vita dei baobab è straordinaria, in media vivono 500 anni, ma ad oggi sono
presenti in Africa alcuni alberi di circa 5000 anni.
Caratteristiche botaniche
L’Adansonia digitata L., appartiene alla famiglia
delle Malvaceae. Sono otto le specie diffuse, A.
digitata si trova in Africa, A. gregorii si trova in
Australia, e le altre sei ( A. gradidieri, A. madagascariensis, A. perrieri, A. rubrostipa, A. suarezenisis, A. za) in Madagascar (Chadare, 2009; Vertuani, 2002).
Il baobab si presenta con un grandissimo tronco
dalla forma conica, il suo diametro può arrivare
fino a 10 m e può crescere fino a 25 m di altezza,
i suoi rami somigliano a delle radici e durante la
stagione secca si presentano spogli. La corteccia è
liscia dal colore bruno rossastro o grigio. Le foglie
composte palmate di colore verde scuro sono larghe 3-8 cm e lunghe fino a 15 cm ed i fiori possono
raggiungere fino a 20 cm di diametro, hanno un
colore bianco e dopo 24 ore dalla fioritura appassiscono assumendo un colore bruno. Il frutto, la
cui raccolta avviene intorno ad aprile e maggio,
ha una forma ovoidale ed è lungo da 20 a 30 cm
con un diametro fino a 10 cm, i frutti sono costituiti da un epicarpo legnoso e coriaceo a forma
di capsula e da un endocarpo carnoso suddiviso
in filamenti fibrosi che costituisce la polpa dove
sono contenuti i semi. I semi sono rivestiti da un
tegumento legnoso, presentano un colore bruno
Figura 2 – Semi di baobab
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nerastro, hanno una forma reniforme schiacciata, una lunghezza di circa 1 cm ed una larghezza di circa 0.8 cm (Vertuani, 2002; Chadare, 2009;
Nnam, 2003; Amarteifio, 2006) ( Fig. 2 ).
Uso alimentare ed altri usi
I semi sono utilizzati come addensanti nelle zuppe, privati del tegumento esterno possono essere
consumati freschi o tostati o macinati e dall’estrazione si ottiene un olio ricco di acidi grassi essenziali (oleico, linoleico e linolenico), le popolazioni
africane lo utilizzano come analgesico per rinnovare l’epitelio e per la cura delle gengive infiammate (Gebauer, 2002; Kaboré, 2011; Sidibe, 2002).
Dalla tostatura dei semi si ottiene la farina che
viene utilizzata come agente aromatizzante per la
preparazione di porridge e zuppe (Nnam, 2003).
In periodi di carestia vengono utilizzate come
alimento anche le radici bollite. Le radici vengono anche asciugate al sole e frantumate per essere adoperate come crema per la cute dei pazienti
affetti da malaria o utilizzate come colorante rosso per la tintura dei tessuti (Sidibe, 2002).
Nei villaggi rurali africani, il tronco viene utilizzato, data la sua grandezza, come stalla, magazzino e serbatoio d’acqua, con una capacità di
stoccaggio che va da 1000 a 9000 litri per albero
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(Kaboré, 2011). Le fibre della corteccia vengono
adoperate per la creazione di funi, reti da pesca,
corde per strumenti musicali e fibre per tessuti. Dall’incisione della corteccia si ottiene una
gomma inodore ed insapore dalla consistenza
semifluida impiegata per la cura delle piaghe.
Molteplici studi evidenziano la presenza nella
corteccia di alcaloidi, in particolare l’adansonina. In Africa viene consigliato l’utilizzo della
corteccia nella cura della febbre malarica (Kaborè, 2011). In Tanzania il legno viene utilizzato
anche come combustibile.
Il guscio del frutto è formato da fibre che, se
mangiate, possono regolare il ciclo mestruale
avendo un effetto emmenagogo. La cenere ottenuta dalla bruciatura del legno è ricca di potassio ed una volta bollita e mescolata con l’olio
viene utilizzata come sapone.
La maturazione del frutto rende la polpa disidrata, dalla polpa polverizzata si ricava una polvere dal colore bianco avorio acidula caratterizzata dalla presenza di acido ascorbico e tartarico.
Dal punto di vista nutrizionale oltre ad elevati
livelli di vitamina C, è notevole la presenza di
calcio e di fibre solubili ed insolubili. La polvere
del frutto del baobab contiene circa 30 g di fibra
solubile e 30 g di fibra insolubile per 100 g di
estratto. Come per tutti gli alimenti ricchi di fibra
Tabella 2 – Usi medicinali delle parti del baobab
Fonte: Buchmann, 2010
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solubile, anche i derivati della polpa del frutto si
sono dimostrati utili per ridurre la risposta glicemica. Inoltre è stato dimostrato che il consumo
del frutto riduce l’appetito e favorisce il senso di
sazietà (Coe, 2013).
Le proprietà antinfiammatorie, analgesiche e
antipiretiche vengono attribuite alla presenza
di steroli, saponine e triterpeni (Kaboré, 2011;
Gebauer, 2002). La polpa può prevenire la crescita di batteri patogeni come la Salmonella sp,
lo Streptococcus sp, e il Bacillus sp, ed inoltre è
dimostrato che il consumo di polvere del frutto
di baobab porta ad un aumento della popolazione intestinale dei batteri lattici.
La polpa una volta essiccata viene aggiunta al
latte o all’acqua per la preparazione di bevande
rinfrescanti (Amarteifio, 2006; Buchmann, 2010).
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Le foglie sono una componente importante nella
dieta della popolazione africana, forniscono una
discreta quantità di proteine e minerali, in particolare calcio e ferro e sono un’ottima fonte di magnesio e potassio, contengono un quantitativo di
provitamina A e vengono adoperate come verdura
nelle zuppe o nella preparazione delle salse (Vertuani, 2002; De caluwè, 2009).
Tramite l’essicazione si può ottenere una polvere dalle proprietà antisettiche ed antimicotiche.
Nella medicina popolare le foglie vengono
utilizzate come antipiretico o febbrifugo, inoltre
possono essere impiegate per il trattamento delle punture di insetti e nel trattamento di malattie
delle vie urinarie ed infine utilizzate come mangime per animali (Tab. 2).
Tabella 3 – Composizione chimica delle componenti del baobab.
Nella tabella sono riportati i valori massimi e minimi riscontrati in letteratura
nd = non determinato
Fonti: Chadare, 2009; Lockett, 2000; Osman, 2004; Mgaia, 2013; Nnam, 2003;
Sena, 1998;Vertuani, 2002; Murray, 2001; Kaborè, 2011; Saka, 1994
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Composizione chimica e proprietà
nutrizionali
La ricerca effettuata sulle proprietà del baobab
descritte nelle letteratura scientifica ha messo in
luce una non-omogeneità nell’attribuzione dei
valori nutrizionali dovuta probabilmente sia
alla diversa qualità e provenienza dei campioni
analizzati, sia alla diversità dei metodi analitici
impiegati. Nella tabella 3 sono riportati i valori
minimi e massimi dei macronutrienti e dei principali micronutrienti presenti nelle varie parti
della pianta di baobab.
Segnaliamo in particolare:
Le foglie hanno come componente dominante
i carboidrati che variano da 40 a 69 g/100g di
peso secco (ps), in media 56,4 g/100g ps. Anche
il contenuto di proteine è discreto con un valore
medio di 12,8 g/100g ps, basso è il contenuto di
lipidi che si aggira intorno ad un valore medio di
4,9 g/100g ps. Buono il contenuto di fibre con un
valore medio di 19,2 g/100g ps (Lockett, 2000;
Chadare, 2009).
Le foglie sono particolarmente ricche di calcio,
le variazioni sono però elevatissime da 307 a 2640
mg/100g ps, in parte dovute ad analisi effettuate
su piante originarie di differenti parti dell’Africa, come il Niger ed il Burkina Faso, (Sena, 1998;
Glew, 1997; Chadare, 2009). Il contenuto medio
di potassio è di 531 mg/100g ps, il contenuto di
ferro è in media di 65,3 mg/100g ps ( Sena, 1998;
Lockett, 2000; Chadare, 2009). È stata rilevata la
presenza della provitamina A con valori compresi tra 9 mg/kg e 27 mg/kg a seconda del metodo
di essiccazione delle foglie (Vertuani, 2002) e vitamine del gruppo B, B1, B2, PP (1,85 mg/100gr
di prodotto). Per quanto riguarda gli amminoacidi il valore più elevato è stato riportato per l’acido aspartico (10,6 g/100g di proteine), l’acido
glutammico (10,5 g/100g di proteine), la leucina
(8,3 g/100g di proteine) e l’arginina (7,7 g/100g
di proteine) (Chadare, 2009 ).
La polpa del frutto del baobab ha un sapore
acidulo ed una consistenza farinosa, presenta
un basso contenuto di grassi che variano da 0,2
g/100g a 15,5 g/100g ps con una media di 3,6
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g/100g ps, è presente un contenuto di carboidrati che varia da 46,6 g/100g a 88 g/100 g ps
con un valore medio di 74,9 g/100g ps (Murray,
2001; Chadare, 2009 ), il contenuto in proteine
varia da 2,5 g/100g a 3,6 g/100g ps ( Lockett,
2000; Osman, 2004).
I valori di fibra variano da 6,0 g/100g a 45,1
g/100g ps, in media 13,7 g/100g ps ( Lockett,
2000; Osman, 2004; Murray, 2001). Studi più dettagliati che analizzano le componenti solubili e
insolubili della fibra, indicano la presenza nel
frutto di baobab di un quantitativo notevole di
fibre alimentari solubili (22.54% ps) ed insolubili
(22.04% ps) (Kaboré, 2011; Magaia, 2013). Questo
dato è particolarmente significativo in quanto è
stato calcolato che il consumo di 20 gr di polpa di
frutto di baobab può fornire il 42-52% della dose
giornaliera di fibra raccomandata per i bambini
in età evolutiva (Magaia, 2013), considerando
che la dose raccomandata per l’età evolutiva è di
8,4 g/1000 Kcal (LARN, 2014).
L’elevato contenuto di fibra del frutto del baobab rende questa matrice alimentare particolarmente interessante anche per i Paesi occidentali, in cui diabete, dislipidemia ed obesità sono
emergenze sanitarie verso le quali c’è una crescente sensibilità. È noto infatti che un consumo
regolare di circa 5 gr al giorno di fibra favorisce la
regolarizzazione dell’intestino, rallenta e previene l’innalzamento del picco glicemico e migliora i livelli di colesterolo ematico. L’uso di polpa
di baobab aumenta inoltre il senso di sazietà e
potrebbe rappresentare un buon integratore per
l’alimentazione di soggetti in sovrappeso o nelle
diete ipocaloriche oltre ad essere utile anche per
la cura della stitichezza (Magaia, 2013).
Per quanto riguarda i micronutrienti di particolare interesse sono il calcio, il ferro e la vitamina C. I valori riportati per il contenuto di calcio
sono compresi tra 3,0 mg/100g e 700 mg/100 g
ps, in media 302 mg/10g ps (Chadare, 2009), il
calcio è un fattore molto importante per la salute
delle ossa ed un elevato apporto è raccomandato
durante la gravidanza e l’infanzia, il livello raccomandato di assunzione giornaliera di calcio
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Tabella 4 – Contenuto di Acido ascorbico nel frutto di baobab paragonato ad altri frutti
Fonte: Vertuani, 2002; INRAN, 2009
per i bambini da 1 a 3 anni è di 700 mg mentre
per le donne in gravidanza è di 1200 mg (Magaia, 2013; LARN, 2014). Il contenuto di ferro varia
da 1,1 mg/100g 10,4 mg/100 g ps, in media 4,3
mg/100g (Osman, 2004; Chadare, 2009), il livello
raccomandato di assunzione giornaliera di ferro
(valori su base giornaliera) per i bambini dai 4 ai
13 anni è di 10 mg mentre per le donne in gravidanza è di 27 mg (LARN, 2014) ( Tab. 3).
La polpa contiene elevate quantità di vitamina
C da 150 mg/100g a 500 mg/100g di prodotto,
circa sei volte quella contenuta in un’arancia (circa 46 mg/100 g di prodotto) (Kaboré, 2011; Amarteifio, 2006; Vertuani, 2002; Nnam, 2003; Wiehle,
2014). La vitamina C è un potente antiossidante
ed è anche coenzima necessario in diverse vie metaboliche ( sintesi del collagene, sintesi di catecolammine, sintesi di ormoni peptidici, sintesi della
carnitina, metabolismo della tirosina, reazione di
idrossilazione dipendenti dal citocromo P 450).
Un suo corretto apporto nell’ alimentazione è anche correlato alla riduzione della pressione sanguigna e ad una minore incidenza di malattie coronariche (Kaborè, 2011). Anche se il tema è stato
molto dibattuto e il valore della dose giornaliera
raccomandata per gli adulti sani è stato più volte
modificato dagli organismi competenti, se consideriamo il fabbisogno giornaliero medio raccomandato per gli adulti sani di 60-70 mg, questa
dose è raggiunta con l’utilizzo di 23 g di polvere
di frutto di baobab (Kaborè, 2011; LARN, 2014).
L’elevato contenuto di vitamina C e antiossidanti
è inoltre molto interessante in quanto può avere
un ruolo nel miglioramento della shelf life dei
prodotti a base di baobab e nel campo dell’industria alimentare (Tab 4.).
Semi interi (con tegumento): Il contenuto di
proteine è significativo e varia da 14,4 a 36,7
g/100g ps, in media 21,4 g/100g ps (Chadare,
2009; Lockett, 2000; Osman, 2004). I valori del
contenuto di carboidrati e dei lipidi risultano essere estremamente variabili, rispettivamente da
5,2 a 56,8 g/100g ps e da 11,6 a 33,3 g/100g ps,
tale variabilità è stata attribuita ai diversi metodi
di analisi utilizzati (Chadare, 2009; Glew, 1997).
Anche il contenuto di fibra è elevato con una
variazione tra 16,9 e 49,7 g/100g ps con un valore medio di 28,3 g/100 g ps (Lockett, 2000;
Osman, 2004).
Tra i micronutrienti segnaliamo un elevato
livello di magnesio che varia da 270 mg/100g
a 693 mg/100g ps con un valore medio di 402
mg/100g ps (Osman, 2004; Lockett, 2000; Chadare, 2009). Il valore medio osservato per il
potassio è di 908 mg/100g ps (Chadare, 2009;
Osman, 2004). Il contenuto medio di calcio è di
252 mg/100g ps (Lockett, 2000; Osman, 2004;
Chadare, 2009). Il valore medio del ferro è di 5,1
mg/100g ps (Magaia, 2013; Nnam, 2003). Confrontando i valori dei micronutrienti tra il seme
intero ed il seme privato del tegumento esterno è
evidente come il seme intero sia più ricco di mi-
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nerali, in particolare Ca, P, Mg, mentre il contenuto in macronutrienti risulta essere molto simile (Tab. 3). I semi privati del tegumento esterno
sono inoltre ricchi in acido oleico (26.1-58.2%) e
linoleico (23.2-39.4%) (Chadare, 2009).
Bisogna sottolineare che l’alimentazione della
popolazione africana soprattutto quella dei bambini è caratterizzata da una dieta a base di farinacei e vegetali, ipocalorica e ipoproteica e povera
di fonti di calcio. Questo può condurre a forme
di rachitismo e disfunzioni organiche come la
diarrea. L’insorgenza di tali condizioni può essere ridotta dall’utilizzo di prodotti alimentari
derivati dal baobab per il loro apporto proteico e
la ricchezza di calcio (Kaboré, 2011).
Diffusione e commercio
L’interesse dei Paesi occidentali ed Europei per
il baobab è maturato grazie all’approvazione da
parte del Parlamento europeo e del Consiglio
dell’Unione Europea della Polpa del frutto del
baobab, come ingrediente alimentare. Una nota
pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 27/06/08
consente infatti la vendita della polpa disidratata
del frutto di baobab come Novel Food a norma
del regolamento CE n. 258/08 (Buchmann, 2010).
In Europa si sta sviluppando il commercio del
baobab come alimento o ingrediente contenuto
in succhi di frutta, caramelle, barrette e biscotti. Si pensa inoltre di ricavare dal residuo della
spremitura dei semi, dei mangimi ad uso zootecnico con un elevato contenuto proteico.
Infine l’assenza di processi chimici per il trattamento e per la conservazione, la naturale disidratazione del frutto una volta giunto a maturazione e la mancanza di trattamenti termici per la
trasformazione, rendono inalterate le proprietà
nutritive del prodotto, permettendone la certificazione di prodotto biologico.
Conclusioni
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità
l’80% della popolazione mondiale utilizza piante medicinali per il trattamento delle malattie ed
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in Africa tale percentuale è significativamente
più alta. L’OMS incoraggia lo sviluppo di politiche nazionali per regolamentare le pratiche di
medicina tradizionale, la creazione di una base
scientifica solida di conoscenze sulla sicurezza,
sull’efficacia e sulla qualità dei prodotti tradizionali. L’Adansonia digitata, il baobab, è ampiamente utilizzato per scopi medicinali ed alimentari in
molte parti dell’Africa grazie alle sue molteplici
proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, analgesiche e antidiarroiche. È stato dimostrato come
la polpa del frutto di baobab possa contribuire a
raggiungere l’assunzione della dose giornaliera raccomandata di ferro e calcio per bambini e
donne in gravidanza, sottolineando come una
fonte endemica economica e tipica delle tradizioni alimentari di molte aree dell’Africa sia ricca
di sostanze nutritive necessarie per migliorare lo
stato di salute e nutrizionale della popolazione
rurale. È di conseguenza importante aiutare le
popolazioni di queste aree a conservare o potenziare l’uso alimentare di derivati del baobab,
trovando nuove formulazioni più idonee al consumo anche nelle aree urbane.
Sebbene l’approvazione della polpa di Baobab
come nuovo prodotto alimentare sul mercato
Europeo sia una grande opportunità per l’Europa e per il continente africano, bisogna porre
attenzione affinché la commercializzazione sia
svolta nel pieno rispetto della sostenibilità per
il territorio Africano produttore e per il bene
economico, ambientale e sociale delle comunità
africane, che non possono vedersi private di una
fonte alimentare importante, per dinamiche di
mercato che non sempre permettono un miglioramento socio economico reale dei produttori
del bene che viene commercializzato.
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