Le nuove alternative della comunicazione: i giovani e gli adulti di
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Le nuove alternative della comunicazione: i giovani e gli adulti di
Le nuove alternative della comunicazione: i giovani e gli adulti di fronte alle tecnologie di comunicazione di massa Dott.ssa Marta Mion Comunicare… secondo il dizionario 1 v.tr., render comune, far partecipi altri di qcs.: c. un’idea; c. la propria gioia, i propri progetti; gli ho comunicato le mie intenzioni | far conoscere, far sapere, confidare: c. una notizia, c. un segreto a qcn. | diffondere, divulgare: c. un avviso 2 v.tr., trasmettere per contagio: c. l’infezione 3 v.tr. OB mettere in comune qcs.; dividere 4 v.tr. TS relig., amministrare il sacramento della comunione: c. i fedeli 5a v.intr. (avere) CO di luoghi, elementi ecc., essere in comunicazione, in collegamento: la sala da pranzo comunica con lo studio; i vasi linfatici comunicano tra loro 5b v.intr. (avere) CO essere in relazione scritta o verbale con qcn.: c. a voce, per telefono, potevano c. solo per lettera | ass., conversare, discorrere: abbiamo poche occasioni di c.; condividere sentimenti, idee con qcn.: riuscire, non riuscire a c.; avere facilità, difficoltà a c.; è un ragazzo incapace di c. http://www.demauroparavia.it COMUNICARE fare in modo che due o più “entità” o “soggetti” acquistino qualcosa in comune …entità fisiche una stufa comunica calore, il terremoto comunica paura… …soggetti esseri umani, animali La comunicazione è solitamente un atto volontario e avviene attraverso l’uso di linguaggi diversi Mimica Lingua parlata Lingua scritta Emissione di suoni/rumori/odori Gestualità Abbigliamento Cibo Oggetti Immagini Comunicare secondo la sociologia …è creare, grazie alla collaborazione degli attori sociali, una serie di significati che possono poi essere decodificati/interpretati sia dai partecipanti al processo (di comunicazione), sia da altri soggetti non direttamente coinvolti ma che possono collocarli in ambiti di significati più ampi. Es.: quando parlo con una persona, l’esito della conversazione può essere modificato dalla risposta del mio interlocutore con gesti, parole, mimica …E chi ne verrà a conoscenza, contribuirà con le sue reazioni, alla creazione del processo di comunicazione. La comunicazione NON subisce interruzioni perché “rimbalza” da una situazione/soggetto all’altra/o L’etimologia di “Comunicazione” Comunicazione deriva dal latino "communicàre" e cioè "render comune". Attraverso la terminazione -atio, indica l'azione nella sua forma astratta e determina la parola "communicatio", che può essere intesa come "messa in comune", "partecipazione". Le influenze del greco antico il termine "koinomia" che designa la comunità, venne assorbito dal latino attraverso la parola "communio", che indicava a sua volta la "comunità", intesa come società. L'aggettivo latino "communis" è a sua volta alla base del verbo "communicare", che quindi risulta composta dalla preposizione "cum" e dall'aggettivo "munis", il cui iniziale significato originario era "condivisione di una carica". Il valore fondamentale che sembra, dunque, aver accompagnato la voce communis sin dall’inizio è rintracciabile in una precisa idea di reciprocità La COMUNICAZIONE - è scoperta e costruzione di significati diversi - è COSTRUZIONE SOCIALE permette di stabilire regole e definire i rapporti tra i diversi attori sociali (individuali o collettivi) - rappresenta la RELAZIONE SOCIALE - è un groviglio di significati e pratiche sociali che esprime la volontà di “mettersi in contatto/in relazione con qualcuno” Le componenti della comunicazione C’è COMUNICAZIONE quando un EMITTENTE trasmette un MESSAGGIO a un RICEVENTE - attraverso un CANALE (aria per la voce, onde elettromagnetiche per la radio, …) che funge da supporto per il trasferimento - e mediante un MEZZO (apparecchio radiofonico/telefonico/apparato fonatorio). COMPONENTI: – EMITTENTE-sorgente d’informazione: chi/cosa trasmette il messaggio – CODIFICA: trasformazione del messaggio in una simbologia che può essere trasmessa – SEGNALE: trasmissione di un messaggio utilizzando un particolare media – DECODIFICA: interpretazione della simbologia del messaggio per capirne il significato – RICEVENTE: l’individuo o l’organizzazione che riceve il messaggio – RUMORE: elemento/i di distorsione del processo di comunicazione – FEEDBACK: risposta del ricevente alla fonte che ha inviato il messaggio Perchè ci sia COMUNICAZIONE ciò che si trasmette deve essere recepito e compreso dal ricevente uso di CODICI / LINGUAGGIO CONDIVISO dalle parti il SIGNIFICATO attribuito dall’emittente deve essere compreso e condiviso PROBLEMATICHE: RUMORI che impediscono la corretta ricezione del messaggio SOLUZIONE RIDONDANZA emissione di più messaggi I tre significati della comunicazione (1/2) 1. Comunicazione come possibilità di INFORMARE e TRASMETTERE NOTIZIE, • AUMENTARE CONOSCENZE su determinati soggetti e problemi. E’ una delle principali funzioni che svolgono i mass media o new media. • L’informazione circola in grande quantità e dunque INFORMARE = mettere a disposizione di tutti CODICI che vanno condivisi per permettere la comprensione dei contenuti dell’informazione stessa. INFORMARE = creare una forma condivisa, un linguaggio comune, UNIFORMARE i modi di espressione di concetti I tre significati della comunicazione (2/2) 2. POTERE DI CONVINCERE della correttezza dell’informazione La comunicazione che convince ha il potere di creare valori comuni, rendendoli omogenei e permettendo a ciascun individuo di ridefinire i propri giudizi e valori attorno a nuove convinzioni e credenze. 3. Comunicazione = processo di andata e ritorno dove alla trasmissione corrisponde una re-azione, risposta (verbale, gestuale, ecc) Il pubblico NON è passivo (come si è creduto per molti anni) ma è un INTERLOCUTORE: gli individui reagiscono reinterpretando i messaggi trasmessi, elaborando giudizi, assumendo posizioni e comportamenti di “accettazione” o “rifiuto”, con conseguenti repliche da parte dell’emittente Lo studio della comunicazione Discipline diverse si occupano dello studio della/sulla comunicazione, tra queste: Sociologia Psicologia Semiotica Linguistica Comunicazione aziendale Nella società moderna con “comunicazione” si fa solitamente riferimento a quelle relazioni comunicative che sono rese possibili dall’utilizzo di un MEZZO che connette emittente e ricevente COMUNICAZIONE MEDIATA Comunicazione mediata Si ha quando vi sono dei mezzi che “mediano” la comunicazione allo scopo di rendere possibile la trasmissione a distanza del messaggio/informazione NON è più necessaria la compresenza dei soggetti il significato di “comunicazione” si indebolisce trasformandosi in ”semplice” possibilità di contatto tra due punti (e non più tra due individui) È tipica della società moderna in cui la connessione tra emittente e ricevente è istantanea Capacità di alimentare COMPORTAMENTI COLLETTIVI Capacità di CREARE CODICI COMUNI che rappresentano una “lingua” condivisa dai soggetti Capacità di DIFFUSIONE di VALORI COMUNI:NON è OMOLOGAZIONE ma DIVERSIFICAZIONE da una base “comune” e “condivisa” si creano le condizioni di differenziazione interna al gruppo e trasformazione sociale AUMENTA la complessità sociale Comunicazione mediata Nuove e molteplici informazioni l’ampliamento dell’orizzonte delle conoscenze spinge al CONFRONTO con altre situazioni/culture,ambiente, ovvero…con ciò che è “diverso” accadimenti e situazioni “lontane” dal nostro quotidiano entrano a far parte della nostra esperienza La società in cui viviamo è * più ampia – più informazioni, più conoscenze in circolazione MA contemporaneamente * più piccola perché ogni luogo,individuo,situazione è raggiungibile Comunicazione telematica Ulteriore sviluppo della comunicazione mediata: è una forma di comunicazione mediata dal computer si ha connessione attraverso strumenti informatici di punti lontani tra loro senza la presenza di rapporti gerarchici (struttura a rete, spazio di relazione tra punti) Tutto è contemporaneo e “presente”, senza alcun limite di “spazio” e “tempo” Si possono conoscere gli eventi mentre accadono, vivendoli “da dentro” manca però il “distacco” e quindi è difficile dare giudizi oggettivi si determina insicurezza Sistema di comunicazione che mette tutto a portata di tutti, in qualsiasi momento Comunicazione telematica Tre categorie: Immenso serbatoio di informazioni (web e banche dati) Spazio immateriale che permette agli individui di “incontrarsi” e instaurare “relazioni” (chat, forum, blog…) Strumento che permette l’invio di messaggi in modo istantaneo (e-mail) Stile comunicativo con forme multimediali computer come mezzo di comunicazione sempre più importante e presente che permette un continuo aggiornamento delle stesse informazioni trasmesse dagli altri media Comunicazione di massa È una forma di comunicazione mediata in cui vi è una sorgente che emette messaggi e molti individui che li ricevono ulteriore indebolimento del significato della comunicazione mancanza di condivisione presenza di asimmetria informativa (emittente più autorevole del ricevente) Comunicazione di massa mezzi di comunicazione di massa = mass media Mass+Media Media è il plurale di medium che significa MEZZO Interpretazione tecnologica Strumento per trasferire informazione Comunicazione uno-molti Interpretazione culturale Meccanismo di mediazione tra uomo ed ambiente Mancanza di capacità di moltiplicazione dello stesso messaggio Mass+Media MASSA Aggregato non stabile, mutevole e ampio di individui anonimi Aggregato che si costituisce grazie alla condivisione di determinate esperienze È priva di identità ma caratterizzata da interessi comuni Massa media: ieri e oggi Cosa sono i mass media? Sono mezzi/strumenti che attivano processi di mediazione simbolica in una comunità che permettono la diffusione della conoscenza a una pluralità di soggetti indistinti, ovvero ad una massa di individui. IERI Il corpo gesti e suoni La pietrail primo medium esterno usato dall’uomo per comunicare (graffiti) La voce la tradizione orale che ha permesso di tramandare conoscenze, credenze usi e costumi di interi popoli e civiltà La scrittura dal papiro ai codici medievali, ai testi stampati, all’ipertesto OGGI Evoluzione e il progresso tecnologico e scientifico diffusione dell’informazione in modo veloce, immediato, senza vincoli di tempo (di trasmissione) e di spazio I mass media…ovvero i mezzi di comunicazione di massa I mass media sono un sistema complesso e variegato classificabile in : Mezzi di stampa (libri, giornali, riviste, ...) Mezzi Elettrici (telefono, cinema, radio, televisione, …) Mezzi Elettronici e telematici (Internet, …) La comunicazione di massa ha usato in maniera trasversale tutti i mass media, seguendo l’evoluzione del tempo: dalla stampa alla radio, dal cinema alla TV, dal telefono ad internet L’evoluzione della comunicazione di massa I primi giornali permettono di mettere in relazione gli individui con parti del mondo lontane dal loro quotidiano, rendendoli partecipi ed informati di fatti e luoghi prima sconosciuti che diventano ora ACCESSIBILI alla massa Limiti: •mancanza di contemporaneità tra “evento” e “informazione” •necessità di supporto fisico (carta) Radio (prima) e TV (dopo) annullamento del tempo richiesto alla trasmissione della notiziamodifica e rottura del binomio spazio-temporale MONDIALIZZAZIONE degli eventi la comunità locale si confronta con l’esterno L’evoluzione della comunicazione di massa Il POTERE delle immagini…la TV permette di viaggiare senza muoversi dalla poltrona! Tempo vissuto come “continuo”, senza interruzioni i ritagli di tempo sono riempiti con masse di informazioni a flusso ininterrotto, costantemente aggiornate Gli eventi diventano parte del “vissuto” quotidiano, sembrano “reali” e tangibili Mix di tempo “personale” e tempo teletrasmesso Tempo e spazio NON sono più vincolanti Il tempo può essere “fermato”, “memorizzato” e “riprodotto” presentificazione perdita di significato di “passato” (continuamente sostituito dal “nuovo” che avanza) e “futuro” (aspetti a lunga scadenza, indefiniti e continuamente anticipati) Spazio senza confini globalizzazione Tempo instabile e flessibile in base alle ns. esigenze: sembrano annullate le caratteristiche di rigidità e irreversibilità L’evoluzione della comunicazione di massa TV …e radio incarnano il bisogno di partecipazione collettiva della massa e la possibilità/necessità di poter essere raggiunti ovunque da qualsiasi informazione (necessaria o superflua) Determinano trasformazioni nei comportamenti dei singoli e della collettività, nelle relazioni di gruppo,nelle relazioni familiari, nelle organizzazioni lavorative indebolimento del carattere comunitario spinta verso l’individualismo società verso la frammentazione apprendimento per immagini “individui spettatori”! Meno coscienze critiche, meno interpretazione e più percezione del mondo Trasformazioni socialimodifica dell’organizzazione degli spazi e degli stili di vita la cultura di riferimento NON è più assoluta, ma diventa “relativa” L’evoluzione della comunicazione di massa L’evoluzione tecnologica con la comunicazione telematica ASPAZIALITA’ e ISTANTANEITA’ di comunicazione e relazioni tempo e spazio sembrano estendibili all’infinito Compressione spazio-temporale (Harvey): tempo NON più misuratore di distanza e non più vincolo; spazio ampio Disaggregazione nel tempo e nello spazio (Giddens): sono “sganciati” e “autonomi” l’uno rispetto all’altro, ricomponibili e/o rielaborabili secondo le necessità degli individui L’evoluzione della comunicazione di massa Internetcollegamenti istantanei a distanza com. “da molti a molti” Accumulo e aggiornamento di informazioni e conoscenze libreria di parole, immagini, suoni in cui posso cercare, comporre e ricomporre “pezzi”, come in un puzzle Circolazione di comunicazione in modo immediato e-mail, sms continuo scambio del ruolo di emittente e ricevente Trasformazione della comunità che diventa “virtuale”, priva di territorio spazio aperto a tutti, creazione di legami “temporanei”, relazioni “aperte” all’esterno possibilità di assumere ruoli, identità diverse possibilità di esprimersi senza vincoli o timori chat, forum, blog rottura dei legami di relazione diretta (comunicazione face to face) ulteriore accentuazione dell’individualismo isolamento degli individui L’evoluzione della comunicazione di massa Gioco a dama con un francese,converso in chat con l’amica che sta studiando in USA e invio una mail alla coppia che ho conosciuto in viaggi di nozze per chiedergli "come va?”, messaggio con mia cugina che dovrei vedere domani sera Aprire e chiudere finestre, passare da una pagina web/chat/mail all’altra…secondo alcuni studiosi determina “distruzione della logica argomentativa e dell’articolazione del discorso secondo le regole della narrazione” Comunicazione di massa e telematica Comunicazione di massa: Comunicazione telematica: “Massa” Pluralità di persone che vive e partecipa alle stesse esperienze proposte a “tutti” dai media Non c’è comunicazione diretta con l’emittente né con gli “altri” soggetti che partecipano alla comunicazione Si determina somiglianza di atteggiamenti e risposte È basata sulla narrazione (di storie, accadimenti, …) Mantiene legame con la vita quotidiana, con l’ambiente e i contesti in cui i soggetti vivono di singoli individui che decidono di comunicare in funzione dei loro bisogni Non c’è più il pubblico ma ci sono tanti “singoli soggetti” che interagiscono con l’emittente utilizzando modalità diverse Si determina somiglianza di atteggiamenti e risposte Libertà tempo da vincoli di spazio e Comunicazione mediata e di massa Capacità di diffusione e ripetizione, in forma standardizzata, a “molti”, “ovunque”, in “qualsiasi momento” Mass media che rispondono all’esigenze della ns. società: individualismo, necessità continua di news/conoscenze non approfondite…i media diventano un supporto fisico per rispondere a queste esigenze rendono visibili e amplificano processi già in atto, locali, ancora sconosciuti ai “molti” che diventano poi e che diventano degni di legittimità e attenzione I mass media, soprattutto i new media, rendono ancora più espliciti i processi di mutamento culturale e sociale Si innesca un “processo a spirale dove elementi di trasformazione sociale acquisirebbero rilevanza, anche quantitativa, grazie alla comunicazione, dando vita a nuove forme che, a loro volta, costituirebbero modelli capaci di influenzare successive trasformazioni” Per poter essere considerati “parte della collettività” il REQUISITO minimo ed essenziale è ESSERE INFORMATI e costantemente AGGIORNATI sul mondo esterno DIPENDENZA DAI MASS MEDIA INSTABILITA’ delle conoscenze e dei temi di interesse ALLARGAMENTO e non approfondimento delle conoscenze Isolamento psicologico Ostacolo alla creazione di aggregazioni sociali (“svuotamento” dei centri dediti all’aggregazione sociale, giovanile…) Perdita delle relazioni comunitarie MA...l’uso dei moderni mass media agevola il mantenimento di molte relazioni con persone conosciute ma non presenti e permette di allargare anche la cerchia dei propri contatti Comunicazione di massa e mass media diventano per bambini, giovani e adulti STRUMENTI di SOCIALIZZAZIONE PRECOCE e FORMAZIONE PERMANENTE che promuovono valori, norme e stili di stili di comportamento ALTERNATIVI, affiancando e sostituendo le tradizionali agenzie incaricate di svolgere tali funzioni (scuola e famiglia) che rinunciano al loro ruolo Ma…la comunicazione di massa è anche memoria storica e i mass media permettono una raccolta “integrata” di scritti, suoni, immagini degli avvenimenti GIOVANI E MEDIA Fotografia dei rapporto dei giovani coi media: il Terzo Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione in Italia (2003) Importante porre l’attenzione agli interessi, alle aspettative, alle posizioni dei giovani anche rispetto al mondo della comunicazione e dei mass media È necessario comprendere i giovani per evitare che la distanza tra le generazioni diventi frattura Le scelte di consumo permettono di definire una mappa della gerarchia dei valori e degli stili di vita dei soggetti, ma anche delle tendenze culturali dei gruppi Giovani e media I consumi, soprattutto mediali, comunicano le coordinate di appartenenza di un individuo e la sua inclusione o esclusione da gruppi e sottogruppi sociali…e la nuova generazione ha imparato ad usare i media come “mezzo” per distinguersi dagli adulti…codici comunicativi riconoscibili (marche, gadget specifici, ..) Consumi culturali=elemento di costruzione dell’identità giovanile Consumi mediali come modello e modalità di appartenenza Consumare per comunicare qualcosa duplice f(x): chiave d’accesso al gruppo Strumenti per definire l’identità adulta Giovani e media Giovani grandi consumatori di media …ma molto diffidenti! Il mondo dei media è molto affollato e i giovani sono critici e selttividieta mediale ricca e articolata Si ha COMUNICAZIONE “quando si entra in contatto con gli altri su di un piano di parità” C’è differenza tra mezzo e mezzo di com. di massa: scambio tra pari condivisione (internet, cellulare) trasmissione di informazioni (radio, TV, giornali) MEZZO DI COMUNICAZIONE Medium come “connessione” “flusso comunicativo” discontinuo, con contenuti non predeterminati ma generati dai soggetti che attivano il processo comunicativo DIALOGO tra pari rapporto diretto tra i soggetti che partecipano alla comunicazione (cellulare) Mezzo di comunicazione di massa strumento che trasmette INFORMAZIONE e conoscenza aspetto utilitaristico dello strumento serve per ottenere qualcosa di utile “flusso comunicativo” continuo e costante contenuti predeterminati rapporto verticale e monodirezionale (dall’emittente che decide cosa comunicare al ricevente che può solo fruire di quel che viene trasmesso senza possibilità di intervenire rapporto impersonale relazione “anonima” tra mezzo e utilizzatore comunicazione interpretata come “volontà di condizionamento” del ricevente Mezzi di comunicazione di massa per i giovani: TV, radio, internet, giornali Media = agenzia informativa a cui i giovani riconoscono il “diritto” di trasferirgli conoscenze e informazioni I giovani apprezzano i mezzi di comunicazione quanto più viene loro permesso di deciderne i contenuti I media appaiono di “breve durata”, ovvero destinati ad essere superati da nuovi media I giovani preferiscono i media in cui domina la dimensione sensoriale esperienza della visione più che analitica e fondata sulla lettura la “tecnologia” permette l’immedesimazione in quel che viene comunicato perché comprime lo spazio e il tempo: tutto è avvicinabile e immediato I giovani vedono i media come i “sostituti” delle tradizionali agenzie di socializzazione (insegnano,fanno compagnia, …) Uso dei media = attivazione di emozioni possibilità di essere protagonisti di ogni evento nel momento in cui si realizza essere “al centro” delle cose possibilità di confronto con situazioni impensabili, con persone e luoghi “diversi” Permettono di fare esperienza senza troppa fatica! E senza rischiare! Mezzi di comunicazione come strumenti di fuga: Dalla realtà: uso dei media per motivi ludici per fuggire dal mondo reale Nella realtà: immersione nelle informazioni, nei problemi sociali o politici che i media veicolano, ma senza troppo coinvolgimento abdicazione dalle proprie responsabilità “…ci portano a conoscere cose che sono fuori da noi, a partecipare e ci portano a conoscenza di nuovi eventi, perché altrimenti vivremmo fuori dal mondo…aprono una finestra sul mondo esterno” (studentessa universitaria, Trevi) tratto da “Terzo rapporto sulla comunicazione in Italia” Giovani e consumo dei media rispetto al mondo adulto Gerarchia di consumo: TV (94,6%), cellulare (93,7%), radio (82,3%) i più usati perché permettono un uso diretto, disimpegnato, personale e interattivo. Seguono i libri e quotidiani (66,1 e 60,6%) internet (58,7%)…senza troppe differenze tra uso abituale e occasionale (Si veda Tab.1– Tab.1– Il rapporto dei giovani coi media (val.%) , tratto da “Terzo rapporto sulla comunicazione in Italia” Italia”) Differenze tra giovani e adulti, non di gerarchia d’uso, ma di intensità di consumo: internet e cellulare molto più usati dai giovani; contrariamente a quanto si pensa, anche nella lettura i giovani superano gli adulti (seppure alla lettura non venga comunque data molta importanza) gli adulti guardano più TV, ma ascoltano anche molto la radio (Si veda Tab.2 –Quote di penetrazione nelle fasce d’ d’età età giovanili e adulte (val. %), tratto da “Terzo rapporto sulla comunicazione In Italia” Italia”) Quali motivazioni per l’uso Ricerca di SVAGO: motivazione forte per l’uso di qualsiasi media Necessitàvale solo per cellulare e internet Passione alla base della lettura dei libri e radio, mentre l’interesse vale per quotidiani e periodici L’abitudine non è ancora una motivazione molto forte (Si veda Tab.6 – Le motivazioni che spingono i giovani a scegliere i media (val. %), tratto da “Terzo rapporto sulla comunicazione in Italia” Italia”) Cellulare: necessità (67,1%) e abitudine, ma anche molto per svago e compagnia è mezzo di comunicazione completo e non solo uno strumento giovani innamorati del cellulare e considerato il media più “vicino”, soprattutto tra i più giovani che lo usano principalmente per motivi ludici e relazionali (sms molto più usati tra i giovanissimi, assieme allo “squillino”) cellulare: per i giovani protesi tecnologica indispensabile, anche se c’è impressione di dipendenza e subordinazione ad esso; per gli adulti è uno strumenti utile Internet è necessario, ma anche divertente (svago) e molto più adatto allo stile di vita dei giovani rispetto alla carta stampata! L’uso di Internet divide i giovani: c’è chi lo ama e chi no! Ma tutti lo apprezzano perché è veloce e interattivo. (usato abitualmente dal 38,7% contro il 20% degli occasionali). Sono le donne ad usarlo meno che navigano per necessità (studio e lavoro), mentre gli uomini ricercano informazioni e…testi, musiche, film da scaricare! Internet è considerato un mezzo di svago, di relazione e di informazione. E’ sinonimo di LIBERTA’. Tv e radio utilizzate soprattutto per svago TV sempre all’apice della piramide dei consumi mediali giovanili anche se è calato un po’ l’interesse nei suoi confronti i giovani non si riconoscono nelle modalità linguistiche usate dalla TV…ci sono alcuni canali in cui i giovani si riconoscono di più e d altri che sono “fuori” dalla loro dieta televisiva Radio sempre radicata nei consumi giovanili perché ha uno stile comunicativo e utilizza linguaggi vicini ai giovanistrumento che ha dimostrato di più di altri capacità di adattamento e trasformazionecrescente convergenza multimediale. La radio inoltre non richiede consumo esclusivo,ma permette LIBERTÀ di azione e movimento! Giovani e media Differenze anche in base all’età dei giovani (14-18 anni, 19-24 anni, 25-30 anni): TV, cellulare, radio, libri = media più usati dai giovanissimi Quotidiani, internet e periodici = media più usati dai 25-30enni (Si veda Tab. 7 La percentuale di prossimità prossimità/tolleranza espressa dai giovani nei confronti dei media (val. %) %) tratto da “Terzo rapporto sulla comunicazione in Italia” Italia” Ricerca di svago e divertimento per i giovanissimi Ricerca di informazione e conoscenza con l’aumentare dell’età, avvicinandosi così ai bisogni degli adulti (Si veda Tab. 20 - Cosa cercano i giovani nei media, per fasce d'età d'età e per genere” genere” tratto da “Terzo rapporto sulla comunicazione in Italia” Italia”) Come dovrebbero essere i media Per il 91,8% dei giovani l’importante è che i media offrano molte opportunità di scelta all’interno delle quali i giovani possano costruire propri percorsi di fruizione personali Nell’86,3% dei casi i media devono lasciare l’opportunità di approfondire le notizie che interessano perchè ai giovani piace essere aggiornati (79,8%) Complessivamente i giovani preferiscono i media che non richiedono attenzione costante (58%), anche se il 60,7% si dichiara disponibile a mantenere una concentrazione prolungata se emotivamente coinvolto Cercano media seri ed autorevoli (72,5%), ma hanno anche bisogno di una guida per destreggiarsi dentro il dedalo della rete, piena di sollecitazioni e proposte tra le quali a volte è difficile orientarsi ( si veda Tab. 30 - Come dovrebbero essere i media secondo i giovani, per fasce d'et d'età e genere tratto da “Terzo rapporto sulla comunicazione in Italia” Italia”) Pubblicità Progresso La Fondazione Pubblicità Progresso è un organismo istituzionale senza fini di lucro. Il suo scopo è di contribuire alla soluzione di problemi morali, civili ed educativi della comunità, ponendo la comunicazione al servizio della collettività. dà vita a campagne di comunicazione di pubblico interesse, stimolando la coscienza civile ad agire per il bene comune facilita il confronto sui temi della comunicazione sociale, promuove la cultura della comunicazione sociale, organizzando eventi nazionali e internazionali, momenti formativi anche in collaborazione con altre Fondazioni, Enti Pubblici e Locali, Università affianca le Organizzazioni Non Profit offrendo il proprio patrocinio alla loro comunicazione si mette a disposizione degli Enti Pubblici per collaborare nella realizzazione delle campagne sociali http://www.pubbliprogresso.it/ Riferimenti bibliografici Roberti Geraldina, Mediamente giovani: percorsi, stili e consumi culturali (prefazione di Mario Morcellini) Roma, Bulzoni, 2005. A cura di Carlo Buzzi, Alessandro Cavalli e Antonio de Lillo Rapporto giovani : sesta indagine dell'Istituto IARD sulla condizione giovanile in Italia. Bologna, Il mulino, 2007. A cura di Carlo Buzzi, Alessandro Cavalli e Antonio de Lillo Giovani del nuovo secolo : quinto rapporto IARD sulla condizione giovanile in Italia. Bologna, Il mulino, 2002. Branzaglia Carlo, Immaginari del consumo giovanile, Genova, Costa e Nolan, 1996. Censis-Ucsi, Terzo Rapporto sulla comunicazione in Italia, Milano, Franco Angeli , 2003. Belloni Maria Carmen, La comunicazione mediata : trasformazioni e problemi, Roma : Carocci, 2002. Purayidathil Thomas,Vivere con i mass media : alcune riflessioni, Roma, LAS, 2000. Marchi Demiro, Giovani e mass-media, Livorno, Editrice Nuova Fortezza, 1994. In famiglia, davanti alla TV / James Lull ; a cura di Michele Sorice. Roma : Meltemi, 2003. Bino Olivi e Bruno Somalvico, La nuova babele elettronica : la TV dalla globalizzazione delle comunicazioni alla società dell'informazione. Bologna : Il mulino, 2003. Buccoliero Elena, Meloni Mara, Tassinari Sabina, Posta prioritaria : giovani, linguaggi e nuovi mezzi di comunicazione, Roma, Carocci, 2003. Villa Marina e Vittadini Nicoletta, Media e adolescenti: un percorso tra ricercae regolamentazione, IKON Forme e processi del comunicare, 50-51, FrancoAngeli, Milani, 2005