27 giugno 2009 - Il Giornale dell`Altopiano

Transcript

27 giugno 2009 - Il Giornale dell`Altopiano
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI
8 Comuni
l’Altopiano
La voce degli
www.giornalealtopiano.it
ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO
“IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO”
N. 297 - ANNO XI - EURO 1,50
Sospeso l’appalto
per i lavori a Busa Fonda
SABATO 27 GIUGNO 2009
Pag. 11
Gallio
Pag. 12
Sella entra in giunta:
sarà assessore allo sport
Pag. 3
Asiago
I SAPORI
DELLA
TRADIZIONE
Roana
Veleni nel primo
consiglio comunale
Napolitano non sa dove si trova Asiago
L’invito al Presidente: “Venga a trovarci”
Il Capo dello Stato, dopo averci collocati in Trentino, ha definito Mario Rigoni Stern “figlio della terra bellunese”
Rotzo
Sanità
Pagina 15
Pagina 7
Proposte Turistiche
Cinque studenti progettano
la “Pista ciclabile dei 7 Comuni”
Pag. 5
Pagina 4
Astronomia
Osservare il cielo e conoscere
il lavoro dei ricercatori
L’estate all’Osservatorio
Pagina 8
Grafica Altopiano
Lo sviluppo
turistico e la
tutela ambientale
vanno a
braccetto.
Un progetto per
Campomulo
Grafica Altopiano
Il centro
dialisi
dell’ospedale
compie
20 anni
ed entra
nella rete
provinciale
Con la
rievocazione
storica
s’inaugura
il Forte di
Campolongo
Ad Asiago
anche i
vincitori di
“Amici”!
Roberto
Rigoni
anticipa
gli eventi clou
della stagione
estiva
Energie
rinnovabili
Pag. 13
SPORT
INLINE
CALCIO
A luglio
Il Mantova
sarà in ritiro
ad Asiago
Varotto lascia
i Vipers “Un bel
gruppo ma difficile
da gestire”
Pag. 23
pagina 6
pag. 3
Pag. 20
8
Sabato 27 giugno 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
2
Il Presidente della Repubblica Napolitano ha definito Rigoni Stern “figlio della terra bellunese”
ATTUALITA’
“Scusi Presidente, dove ha
detto che si trova Asiago?”
o ancora “Ma lo sa dov’è
nato Mario Rigoni Stern,
uno dei più illustri scrittori
contemporanei, del quale ricorre in questi giorni il primo anniversario della morte?”. Sono più o meno queste le domande che gli
asiaghesi rivolgerebbero
volentieri niente meno che
a Giorgio Napolitano, sicuri che, su questi quesiti, il
capo dello Stato avrebbe
per lo meno qualche incertezza e necessiterebbe di
un corso accelerato di geografia e di letteratura contemporanea. Lo si deduce
bene dalle gaffe continue
che il Presidente avrebbe
fatto, con varie dichiarazioni sui giornali, in merito al
capoluogo altopianese, prima collocandolo in Trentino
e poi, giusto qualche giorno
fa, in occasione dell’apertura della mostra che il
Museo Murer di Falcade
dedicata a Mario Rigoni
Stern, definendo il cantore
dell’Altopiano “un figlio
della terra bellunese”.
Una volta passi, ma la seconda comincia già a provocare in Altopiano un certo fastidio. “Possiamo anche
ipotizzare
che
Napolitano possa essersi
solo confuso, può succedere a tutti – afferma il vice
presidente della Comunità
Montana Lucio Spagnolo –
ma è chiaro che queste dichiarazioni ci fanno comunque riflettere ancora una
volta sulla scarsa attenzione che a vari livelli istituzionali, si ha verso la montagna veneta e vicentina in
particolare. Non può certo
starci bene che ad uno
scrittore che ha rappresentato lo spirito stesso, l’anima della nostra terra, vengano attribuite altre origini.
Dispiace che quando si parla dei valori, che Rigoni
Stern ha così ben interpretato e descritto nelle sue
opere vengano sempre attribuiti ad altra montagna,
L’invito della comunità altopianese
“Venga a vedere la nostra terra”
certo rispettabilissima, ma
pur sempre in altra provincia o in altra regione. Le
dichiarazioni del Presidente ci danno ancora una volta l’occasione di rivendicare la nostra montanità e il
diritto che quanto solitamente viene riconosciuto
alle altre zone montane, in
termine di attenzione, di tutela e di aiuto economico,
venga dato anche a noi.
Perché per ottenere qualcosa, l’Altopiano deve
sempre fare la voce grossa e minacciare la
secessione?”
“Questa è una riprova –
dice Francesco Valerio
Rodeghiero, coordinatore
del Comitato altopianese
Pro Trento – che i nostri
politici non conosco affatto
il territorio che devono amministrare. Non sanno neanche dove si trova Asiago,
figuriamoci se possono operare e legiferare con cognizione di causa e secondo le
vere esigenze del nostro
territorio e della montagna.
A questo proposito mi fanno venire in mente quei comandanti che durante la
Prima Guerra Mondiale, da
Roma ordinarono una contro offensiva dall’Ortigara
il 10 di novembre, senza sospettare minimamente che
in quel periodo su quella
montagna posta a oltre
2000 metri potesse già esserci qualche metro di
neve. Se l’Altopiano se ne
vuole andare dal Veneto, se
in vari modo chiede attenzione, che non viene assolutamente data, è proprio per
questa lontananza dal nostro
territorio che viene dimostrata da chi ci governa”.
Se poi si pensa che il presidente della Repubblica ogni
anno concede il suo Alto Patronato per il Premio Asiago
d’Arte Filatelica e che ha donato anche la targa d’argento
alla Comunità Montana per
l’opera di tutela dei beni della
Grande guerra portata avanti
negli ultimi anni e per le
rievocazioni storiche di varie
battaglie organizzate in
Altopiano in collaborazione
con l’associazione “Non dimenticare”, questi suoi qui pro
quo stupiscono ancor di più.
“Rinnoviamo l’invito a
Napolitano e ad altri rappresentanti dello Stato – conclude Spagnolo – a partecipare
alle manifestazioni che si terranno il 4 e 5 luglio a
Campolongo di Rotzo per
l’inaugurazione del forte dopo
i lavori di restauro. Saremo lieti
una volta tanto di averlo nostro ospite e di mostrargli la
nostra montagna che vanta
una forte identità storica e
culturale”.
Vista la pronta reazione da
parte dell’Altopiano e del
vicentino al refuso presidenziale, con l’intervento sulla
stampa anche dell’assessore
provinciale Dino Secco, il
Quirinale ha prontamente
chiesto scusa tramite fax in-
viato alla Provincia. La nota
spiega che «un errore materiale nella redazione e
nella trascrizione del mes-
saggio presidenziale ha condotto
ad attribuire il luogo di nascita dello
scrittore alla terra
bellunese. Rammaricandomi
per
l’equivoco colgo
l’occasione per
confermarle, anche a nome del pres i d e n t e
Napolitano, tutto
l’apprezzamento
per l’opera dello
scrittore e dell’uomo di cultura e per
il prestigio che
questa ha saputo portare
alla sua terra d’origine».
Scuse che sono state accolte in Altopiano, senza toglie-
re però l’amarezza che si è
accentuata alla dichiarazione,
senz’altro fuori luogo e un
po’ troppo saccente del governatore del veneto
Giancarlo Galan che ha detto: «Nient’altro che intellettuali dell’anagrafe sono coloro che si sono sentiti offesi
dalle “sviste bellunesi” del
Presidente. Rigoni Stern è
cittadino del mondo e c’è
soltanto da scusarsi con
Napolitano per quelle alzate
di scudi vicentini». Forse
qualche obiezione altrettanto sferzante dovrebbe essere indirizzata, da parte degli
altopinesi, al presidente della
Regione.
Stefania Longhini
Regaliamo un Tom-Tom a Napolitano,
prima che Stern si rivolti nella tomba
Ma a dire che Napolitano
non sa la geografia si incorre nel reato di vilipendio al
Presidente della Repubblica?
Non lo si dice certo in maniera dispregiativa, s’intende
solo segnalare una carenza
conoscitiva dimostrata più
volte dal nostro Capo dello
Stato. E’ comunque probabile che quando 75 anni fa il
maestro raccontava ai compagni di classe di Giorgio la
geografia delle regioni con le
province e i fiumi, il futuro
Capo dello Stato era assente
dalla classe. Si, perché definire l’Altopiano terra trentina
o bellunese è un errore abbastanza grave, soprattutto se
l’esternazione è firmata dalla
più alta carica istituzionale italiana. Non è nuovo Napolitano
a questo genere di gaffe, da
maliziosi potremmo pensare
che la sua perseveranza sia
diabolica, più realisticamente
concludiamo che quando non
si sa, o ci si informa, o si tace.
Il disappunto, poi, è alimentato dal fatto che il canuto ospite del Quirinale (autore tra
l’altro nel 1988 di un libro
titolato “Oltre i vecchi confi-
ni”) sembra avere tanti consiglieri poco idonei all’incarico.
A cosa servono segretari particolari, sottosegretari,
portaborse e responsabili dell’ufficio stampa presidenziale,
se alla fine nessuno
dell’entourage è in grado di
dimostrare competenze idonee all’incarico ricoperto e
profumatamente retribuito?
Mistero buffo, tipico del nostro
Bel Paese. Se ne deduce che
nessuno di quegli impiegati
“d’alto livello professionale”
proviene dal nostro territorio,
da quella regione posta a
nord del fiume Po’, limitata
a ovest dalla Lombardia, a
est dal Friuli. Evidentemente i concorsi statali per chi
lavora a fianco del Presidente sono aggiotaggio di altri
italiani, di sicuro non veneti.
Nel calderone delle
rimostranze per l’errore geografico ci si può buttare di
tutto, compresa la riforma
scolastica del ministro
Gelmini, là dove si legge che
gli studenti italiani, pur istruiti da dieci insegnanti ogni 100
alunni, risultano tra i più
impreparati del mondo industrializzato. Ma và sottolineato, ce lo dimostra
Napolitano, che il gap culturale non era migliore quando
c’era il maestro unico e sopra la lavagna stavano le foto
di duce e re. Forse allora si
badava più ai confini delle
colonie africane, che non a
quelli bagnati dal sangue di
Alpini e Fanti. E pensare che
in molti affermavano quanto
al Presidente stesse a cuore
la storia Patria. Evidentemente tali ben “informati” si
riferivano agli eventi di fre-
sca memoria, legati all’8 settembre, alla campagna di
Russia e ai soldati italiani
“giustamente internati nei
lager sovietici, dato che eseguivano ordini di un Governo non democratico”.
Tornando al “confuso” territorio di Rigoni Stern, quello
che a tutt’oggi risulta governato dalla provincia
vicentina, posto tra le valli e
i pascoli degli 8 Comuni, non
sarebbe cattiva idea l’invio al
Quirinale di una gigantografia topografica del Veneto. In
via subordinata potrebbe bastare un navigatore satellitare
modello “Tom-Tom”. La raccomandazione è che l’aggeggio possa scaricare automaticamente gli aggiornamenti dal web, nell’evenienza
che l’On. Segni proponga un
referendum per il passaggio
dell’Altopiano alla “sconfinata” Regione Autonoma. Il rimedio potrebbe scongiurare
reiterati errori dei futuri Capi
dello Stato. Vien da pensare
che il refuso del senatore a
vita Giorgio abbia fatto rivoltare nella tomba il defunto
sergente Mario, vissuto, morto e sepolto nel Veneto in provincia di Vicenza, dove ogni
anno si svolge una gara di
Orienteering. Secondo i calcoli inconfutabili del vincitore nella passata competizione, alla quale sarebbe cosa
buona e giusta iscrivere gratuitamente il presidente errante, Asiago nel 2008 si trovava ancora lì, a 45°532
Nord, 11°302 Estÿþ, emisfero boreale. A nord dell’Equatore, per intenderci.
Giovanni Dalle Fusine
8
Sabato 27 giugno 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
3
“Merito a tutto il gruppo per la bontà del lavoro svolto”
ASIAGO
Gios: “Con circa 1100 voti di lista decretato il successo di tutta la squadra”.
Sabato si tiene consiglio comunale ad Asiago con la nomina degli assessori. La new entry in giunta è Franco Sella
“Referendum? chi, dove, quando?”
Abrogare le leggi elettorali non interessa agli altopianesi.
Percentuali bassissime di votanti sugli 8 Comuni
Affluenza negativa da record
nel vicentino, ancor più inferiore è quella registrata
nell’Altopiano dei 7 Comuni. E si che il comitato
referendario questa volta
poteva contare su un fine
settimana per nulla all’insegna del bel tempo, quindi
niente scusanti per una dissertazione totale degli italiani alle urne, escursioni e gite
fuori porta non sono responsabili del flop, i numeri parlano chiaro. La media nazionale spiega una affluenza
attorno al 23% degli aventi
diritto al voto, nel Veneto è
andata un po’ meglio con il
25%, ma Vicenza città non
supera il 19%. Ad Asiago e
presso i Comuni contermini
si sono recati ai seggi solo
14 residenti su cento, con
punte minime a Foza
(11,41%) e massime a Rotzo
(19,43%). La fascia tra paesi berici per la maggior
astensione spetta ad
Albettone e Altissimo, rispet-
tivamente con 9,96 e 9,82%.
Fuorvianti i risultati di
Bassano, Valdagno, Schio e
Montecchio Maggiore, solo
qui si è riusciti ad avvicinare
e addirittura a superare il quorum, ma la variante era imposta dal ballottaggio per l’elezione dei sindaci, quindi gli elettori erano spinti alle urne con
maggiori motivazioni. Conti
alla mano, unico dato certo è
che i tre referendum abrogativi della legge elettorale sono
falliti e una riflessione immediata dovrebbe essere affrontata circa il futuro dell’istituto. Il quorum, cioè il 50 per
cento più uno degli elettori che
esprimono un Sì o un No, non
solo non è stato raggiunto ma
neanche un quarto degli aventi diritto al voto si è sentito chiamato in causa ed è andato al
seggio. Una iniziativa costata
carissima: c’è chi dice 300 e
chi 400 milioni di euro. L’articolo 75 della Costituzione riserva l’iniziativa referendaria
al popolo (500.000 elettori) e
alle Regioni (5 Consigli regionali), numeri che non sembrano più sufficienti a smuovere
il suffragio popolare, qualcosa
si deve per forza cambiare.
Il dibattito, per ora, torna sui
banchi dei parlamentari, il luogo più naturalmente preposto
a legiferare.
G.D.F.
Sabato 27 giugno, quindi dopo
l’uscita del nostro giornale, il
sindaco di Asiago Andrea
Gios nominerà la nuova Giunta che guiderà la Città per i
prossimi 5 anni e, gentilmente, ci ha grosso modo anticipato quanto sarà disposto a
partire dalle 17 nel palazzo
municipale. In teoria cambierà poco, rispetto alla passata
legislatura, nell’assetto: i candidati con assessorato negli
scorsi cinque anni, sono infatti tutti rientrati nel consiglio comunale, tranne Gianni
Rigoni Stern, ex assessore al
Patrimonio, che ha lasciato
dunque un posto vacante. Un
posto che con ogni probabilità sarà occupata da Guido
Carli che lascerà l’assessorato allo Sport alla “new
entry” Franco Sella dopo la
sua ottima performance alle
elezioni. Al sindaco quindi rimarranno urbanistica e edilizia mentre al vice sindaco
Roberto Rigoni vengono
nuovamente attribuiti gli assessorati Turismo e Cultura,
e Commercio e Attivita’
Ricettive. A Giampaolo
Rigoni andranno nuovamente i Lavori Pubblici, Servizi
Tecnici Sul Territorio, Protezione Civile e Vigilanza così
come ad Ivan Baù resteran-
no i compiti del Bilancio e
Finanze, Informatizzazione e
la Frazione Sasso. I Servizi
Sociali, Pubblica Istruzione e
Attivita’ Produttive saranno
ancora coordinati da Diego
Rigoni. “Abbiamo ottenuto
un risultato straordinario e
per qualcuno insperabile. Siamo riusciti a migliorare l’ottimo risultato del 2004 sia in
relazione al numero di voti
raccolti che per percentuale
dei votanti che ci hanno dato
fiducia sfiorando il 70 per
cento dei consensi – commenta Gios - Ritengo che
questo risultato premi il lavoro di squadra svolto nei cin-
que anni precedenti e, soprattutto, le scelte assunte in
materia urbanistica e nella
gestione del territorio e dell’ambiente in generale. Abbiamo raccolto quasi 300 voti
più della volta precedente e
la gente ha attribuito quasi
1.100 voti di lista, senza assegnare preferenza: questo,
a mio avviso, è un risultato
importantissimo che premia
tutta la lista. Questo risultato
evidenzia la forza del nostro
gruppo e premia il “gioco” di
squadra che abbiamo svolto
sin qui”.
Gerardo Rigoni
Augusto Brugnaro, Franco Sella, Giancarlo Bortoli, Ivan Baù, Santo Rossi (Santino), Andrea Gios, Diego Rigoni, Roberto Rigoni,
Andrea Benetti, Giampaolo Rigoni (Camplan), Maurizio Rossetto, Guido Carli.
Sapor d’acqua natìa
Uno scatto li ha immortalati
e resi celebri la sera del Giovedì Santo: fino a custodirne
i lineamenti tra le pieghe e le
piaghe del Vangelo, pronti a
sfidare il ritmo del mondo e
le mode del tempo pur di non
cedere la Bellezza del Maestro. Ad ognuno di loro
Leonardo da Vinci ha riservato uno sprazzo d’arte e di
follia cosicchè, nel convento
di san Marco a Milano, sembrano sfilare davanti agli occhi di chi s’accosta loro:
Simone, Giacomo di
Zebedeo, Giovanni, Andrea,
Filippo, Bartolomeo, Matteo,
Tommaso, Giacomo di Alfeo,
Taddeo, Simone il Cananeo
e Giuda Iscariota. Sono i primi sacerdoti dell’umanità,
consacrati direttamente da
Chi ne dipinse la traiettoria,
ne fissò i lineamenti, ne trasformò l’esistenza. Ignoti
pescatori, esattori garibaldini,
anonime esistenze pizzicate
da un raggio di divina Bellezza: uomini non più uomini,
uomini trasformati in sacerdoti, i primi sacerdoti dell’umanità. Giuda, il primo dei
“Una vita fuori moda. Ma griffata d’Eterno”
cattivi preti. Primi, di un’innumerevole famiglia: per tutti
i secoli dei secoli. Amen.
“Tra l’argine e il bosco – scriveva don Primo Mazzolari,
parroco di Bozzolo – una povera chiesa e un piccolo campanile”. Semplici coordinate
per individuare la biografia del
prete, di quel vecchio uomo
di Dio che ancor oggi - dopo
millenni di sfide accettate e
di battaglie ingaggiate - al
canto del gallo ogni primo
mattino s’alza, s’ammanta
dei suoi neri abiti e s’infila
silenzioso tra le navate ancora buie per colloquiare col
suo Dio e pianificare assieme la giornata lavorativa.
Una vita che ai più pare solitaria e fuori moda, all’antica
e retrograda, troppo difficile
per poter divenire felice: la
castità, la solitudine, più spesso l’odio, lo scherno e, soprattutto, l’indifferenza di una
società che sembra non aver
più posto per lui. Eppure non
s’arrende: dal bollettino parrocchiale al viatico per i moribondi, dal comprarsi il pane
al celebrare le esequie, dal
camposcuola ai primi venerdì del mese: e poi le bollette
da pagare, i sacramenti da
amministrare, la quotidianità
da gestire. Le telefonate sotto “campagna elettorale” cui
rispondere con umano garbo
e gentilissima neutralità. Dovrebbe saperne di economia
e di escatologia, di teologia e
di botanica, di azioni e di
contemplazioni: di terra e di
cielo. A guardare quel vecchio curato chino sul suo
breviario un po’ ci s’incanta:
semplice come il suo sguardo, sorridente come il Dio di
cui parla, indaffarato come le
mani sempre sporche. Non
tiene velleità di carriera, nel
microcosmo di quel borgo
sperduto ci vede il mondo, in
quella corona fodera paure e
gioie, tristezze e umiliazioni,
pane, sogni e poesie. Tra la
pieve e il fiume ci sta un
uomo di Dio. Con il cuore
troppo robusto per cedere al
martirio di chi lo deride, di chi
insinua strani discorsi, di chi
lo vorrebbe diverso solo per
poi ri-volerlo all’opposto. Persino l’onorevole Peppone vivace sindaco della bassa
padana - andava orgoglioso del suo parroco. Lo insultava, ne apriva la battaglia, lo minacciava: ma di
notte, all’oscuro dei suoi
elettori e lacerato dai dubbi, navigava a tutta birra
nella nebbia per cercare il
suo Camillo.
Anche per l’ultimo parroco
anonimo Benedetto XVI ha
dato inizio giorni fa all’Anno sacerdotale. Sulle orme
del Santo Curato d’Ars,
patrono dei parroci: sulla
cui tavola in canonica certe sere rimaneva solo qualche patata ammuffita per
cena, quanto bastava per
affrontare il diavolo in piena notte. E riuscire nel tentativo d’agganciare i cuori
all’eternità del Cielo. La
sera in cui arrivò ad Ars,
370 anime, fu un pastorello,
Antoine Givre, ad indicargli la strada. E la risposta
del curato ancor oggi commuove: “Ebbene, amico
mio! Tu mi hai indicato la
strada per Ars, e io ti indicherò quella per il cielo”.
Un anno intero dedicato ai
sacerdoti: capolavoro complesso e indecifrabile uscito dalle mani dell’Altissimo.
L’unico uomo al quale bastano due parole perchè un
pugno di pane e qualche
goccia di vino diventino il
Corpo e il Sangue del suo
Signore.
Mistero dell’Alto. Mistero
del Basso. Mistero di un
uomo che parla di Dio senza dimenticare la terra. O,
almeno, ci ri-prova al sorgere di ogni aurora.
don Marco Pozza
ROMA Congratulazioni vivissime a don Marco Pozza per
il conseguimento della Licenza in Teologia Fondamentale
presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma con la
discussione della tesi dal titolo: “Come barche ormeggiate. Immaginazione ferita e dis-affezione giovanile”;
relatore il gesuita irlandese padre Michael Paul Gallagher.
La prestigiosa «Rivista del Clero Italiano», diretta dal
biblista Bruno Maggioni, ha dato ampio spazio al contributo teologico della “penna giovane” del sacerdote originario di Calvene (VI) nei numeri di maggio e giugno.
8
Sabato 27 giugno 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
4
Intervista a Roberto Rigoni, riconfermato vice sindaco di Asiago
ASIAGO
“Premiato per il lavoro svolto in cinque anni
e per aver sempre dialogato con tutti”
Per lui ha votato un asiaghese su otto, un risultato inebriante che dà nuova carica e nuovi stimoli
Sarà ancora vicesindaco e gli
sarà nuovamente affidato un
assessorato, quello al turismo, che è sicuramente molto impegnativo. Roberto
Rigoni, come è nel suo stile
si è già buttato a capofitto nel
suo incarico comunale, spinto da una grande carica derivante anche dal grande successo ottenuto alle elezioni.
Con 509 preferenze, è stato
in assoluto il più votato, non
solo in Altopiano, ma anche
in tutta la provincia.
Un grande successo personale, se lo aspettava?
“Innanzitutto voglio ringraziare quanti mi hanno
permesso di continuare in
questa entusiasmante esperienza. Mi ero reso conto
che molte persone manifestavano il loro apprezzamento per il lavoro svolto
negli anni, ma non credevo che tale consenso si traducesse in un così elevato
numero di preferenze. Ero
preoccupato poiché con
l’attuale sistema elettorale
molti non sanno che a fianco al nome del candidato
Sindaco si può esprimere il
voto di preferenza per il
candidato consigliere comunale. Prova ne sia che
su 2.922 elettori che hanno votato per la nostra lista, ben 1.098 hanno semplicemente barrato il nome
del Sindaco senza votare
un candidato consigliere”.
A cosa pensa sia dovuta,
questa sua popolarità e
questa fiducia nei suoi confronti?
“Penso sia dovuta alla
sensibilità che ho dimostrato nei confronti delle esigenze di tutti i cittadini; in
questi dieci anni di amministrazione ho dialogato
sempre con tutti senza alcuna distinzione assumendo un atteggiamento
costruttivo ed impegnandomi costantemente nella
risoluzione dei problemi
dei cittadini più deboli o
semplicemente in difficoltà.
Penso sia stato premiato
anche l’enorme lavoro
svolto nell’ambito del turismo, della cultura e delle
politiche giovanili, un
grande contributo di idee
sostenuto da un metodo
innovativo di fare politica
basato sul coinvolgimento
di tutti nella crescita della
nostra Città. E’ stato un
lavoro estenuante ma ricco di soddisfazioni e questo risultato mi convince di
quanto bello e gratificante sia porsi in modo disinteressato al servizio dei
propri cittadini, un’esperienza che auguro di vivere ai nostri giovani”.
Un po’ di pentimento per
non essersi candidato sindaco?
“E’ una domanda che in
molti mi hanno fatto, a tutti ho risposto sottolineando come in questo delicato
momento in cui si discute
di pianificazione urbanistica e di nuovi assetti da
fornire al territorio,
Asiago abbia più che mai
bisogno di grande coesione nella propria classe dirigente e non di divisioni o
di lotte intestine in seno al
Consiglio
Comunale.
Anteporre una velleità personale al più generale interesse della Città non è
stato il mio obiettivo né fa
parte della mia indole. Nutro grande rispetto e stima nei confronti del Sindaco
Gios e dei miei colleghi, cui mi lega un
lungo rapporto di
amicizia; non avrebbe avuto senso dividere la maggioranza
per collocarmi in una
lista
di
contrapposizione”.
In provincia e in regione risultato è balzato agli occhi di tutti. Quali i commenti,
anche dal suo partito?
“Sapere che un asiaghese
su otto ha scritto il mio
nome e cognome sulla
scheda elettorale mi gratifica molto. Mi gratifica
ancor di più pensare che il
risultato si presenta omogeneo in tutte le sezioni,
segno di un consenso diffuso e non circoscritto in
determinate zone. Mi hanno riferito che il mio risultato è unico su scala regionale e ciò dimostra che gli
asiaghesi sanno criticare
ma sanno pure premiare.
Quanto al mio partito, posso dire di aver ricevuto
molti messaggi di congratulazioni ma voglio sottolineare che larga parte dei
509 concittadini che mi
hanno votato appartiene
ad idee politiche differenti
dalla mia. In ciò sta la mia
soddisfazione: l’aver acquisito la stima e la fiducia
della mia gente per quello
che sono, che ho saputo
fare ed esprimere e non
soltanto per le mie idee
politiche”.
Ci sono ora motivazioni
ancora più grandi per dare
il massimo nei prossimi
cinque anni, ci saranno
novità?
“Sento il calore di molti
concittadini e la grande
responsabilità di portare
avanti assieme al Sindaco
ed ai miei colleghi un percorso importante attivato
nel campo del turismo e, più
in generale, in tutti i settori dell’amministrazione.
Questo risultato stimola la
nuova amministrazione a
perseguire quegli obiettivi
di sviluppo e di rilancio della nostra terra già pianificati ed individuati nel programma elettorale. Le novità saranno molte e tutti i cittadini saranno i protagonisti delle nostre scelte”.
Quali sono i progetti e i
programmi che intende
portare avanti. Abbiamo
già l’estate alle porte, cosa
ci proporranno le vacanze
ad
Asiago?
“L’estate alle porte sarà
ancora una volta entusiasmante e con grandi momenti di intrattenimento per
tutte le età. Gli eventi di maggiore coinvolgimento di
pubblico si avranno, la sera
del 16 agosto, al termine
della festa del Prunno e dello spettacolo pirotecnico,
quando sul palco in
Piazza Carli, saliranno gli
artisti del momento più amati
dai giovani: i protagonisti e
vincitori della nota trasmissione televisiva ”Amici”,
Alessandra
Amoroso e
Valerio Scanu, nonché, direttamente
da
“XFACTOR”,
Yuri, The
Bastard Sons of Dionisio e
Matteo Beccucci. Sempre
per i giovani, la sera del 14
agosto terremo la prima edizione del “Water party,
music on the water”,
la grande festa inaugurale
del Museo dell’Acqua che
terremo al Kaberlaba dove
allestiremo una vera e propria discoteca all’aperto;
voglio ricordare, inoltre, il
tradizionale spettacolo di
pattinaggio artistico “Stars
on Ice” che terremo la sera
del 15 agosto presso lo stadio del ghiaccio nonché la
terza edizione della “Notte
Nera” nel corso della quale celebreremo l’anno internazionale dell’astronomia
con grandi novità nelle
piazzette e nelle principali
vie del centro, quali l’allestimento di una sezione dedicata ai bambini, l’esibizione degli artisti di strada,
sputafuoco, fachiri e
trampolieri il tutto creando
un vero e proprio “teatro
della notte” con effetti di
forte impatto e grande
suggestione capaci
di stupire tutti coloro che vi
assisteranno. Inutile poi ricordare le rappresentazioni
teatrali e gli eventi musicali
che terremo al Palazzo del
Turismo Millepini, i concerti
di musica classica nell’ambito dell’’”Asiago festival”,
la personale dell’artista
asiaghese Scalco presso il
Museo delle ex Carceri oltre
alle moltissime escursioni
che guideranno i nostri ospiti
a
conoscere
la
straordinarietà del nostro
ambiente.
Insomma
un’estate che non finirà di
stupire”.
Stefania Longhini
AsiagoCard: la nuova
carta servizi di Asiago
In futuro potrebbe diventare ricaricabile per pagare trasporti, ticket, mense scolastiche.
Una carta per avere sconti in
oltre 65 esercizi commerciali di
Asiago, per pagare meno l’accesso agli impianti sportivi, per
godere di condizioni favorevoli
presso ristoranti e pizzeria. In
futuro una carta che potrebbe
diventare una sorta di bancomat
ricaricabile per pagare la mensa scolastica, la scuolabus, persino il ticket sanitario. E’
l’AsiagoCard, un progetto inteso come sostegno alla cittadinanza e rivolto alle famiglie con
almeno tre figli. L’iniziativa è stato poi esteso anche alle famiglie
con un solo genitore o con un
ultrasessantacinquenne con un
reddito ISEE sotto le 18 mila
euro. L’AsiagoCard nasce tempo fa quando gli uffici asiaghesi
dell’assessorato ai Servizi Sociali
cercavano un modo per andare
incontro alle famiglie numerosi e quelle più vulnerabili residenti nel Comune, una necessità diventata più impellente con
l’attuale crisi economica. Con
la collaborazione del Ascom
locale, oltre 65 esercizi hanno
già aderito all’iniziativa, ai possessori della tessera saranno
riservato sconti particolari ed
altre agevolazioni. E’ poi la versatilità del progetto che lo rende innovativo portando la
fruizione dei servizi comunali
destinati alla persona a portata di mano. Dal pagamento
della mensa scolastica e della
scuolabus al servizio di pasti a
domicilio fino al prestito bibliotecario. Saranno poi firmati
delle convenzioni con esercizio
commerciali dove poter
“ricaricare” la carta. La tessera
sarà anche destinato ai turisti che
potranno usufruire di sconti e
agevolazioni a loro riservati diventando una carta servizi
multifunzione tutto tondo ma soprattutto destinato ad essere di
aiuto alle famiglie e agli anziani
residenti.
G.R.
8
Sabato 27 giugno 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
5
I vent’anni del centro dialisi di Asiago
ASIAGO
Vent’anni e non sentirli.
Vent’anni al servizio dei pazienti con malattie renali che
richiedono l’emodialisi periodica. Vent’anni di partecipazione umana e professionale da parte del personale
sanitario del centro di
emodialisi semiassistita del
terzo piano dell’ospedale di
Asiago. Tutto questo e ancora di più, è stato celebrato sabato mattina al centro,
con la presenza prestigiosa
di buona parte dalle
nefrologie vicentine, non-
Celebrato l’importante traguardo per questo servizio ora inserito nella rete provinciale
ché i direttori generali
dell’Ulss 3 di Bassano,
Valerio Alberti, e dell’Ulss
6, Antonio Alessandri.
L’occasione del ventennale
è stata anche il pretesto per
sottolineare un altro traguardo: l’inserimento del
centro nella rete provinciale per assicurare ai vicentini
in dialisi le stesse cure ed il
medesimo livello di prestazione in tutte le Ulss di
Vicenza.
“Questo centro, nato
vent’anni fa, è frutto della
determinazione di un gruppo di persone, in particolare dell’ex sindaco di Asiago
Lorenzo Pinaroli, che mi ha
coinvolto, da “kinder
sleghe”, nel progetto con
una lunga disquisizione fatta al Lazzaretto durante la
Rogazione. Il progetto poi
fu portato avanti dall’allora
primario Aldo Fabris che ha
dato la possibilità agli
altopianesi di fare la dialisi
qui senza dover scendere a
Bassano – ha spiegato
Claudio Ronco, primario a
Vicenza e direttore del dipartimento Interaziendale
Nefrologia, Dialisi e Trapianto Renale – Oggi, a distanza di 20 anni, il centro
entra nella rete di servizi
nefrologici partecipando
alle forti sinergie operative
che questa rete d’eccellenza può fornire”.
Altre novità sono state rivelate dal direttore generale Alberti che ha anticipato
il deposito in Regione del
progetto preliminare del
nuovo ospedale che vedrà
la collocazione del centro di
emodialisi dove ora è situato il pronto soccorso.
Infine, come ciliegina sulla
torta, anche il nuovo primario di nefrologia a Bassano,
dott. Roberto Dell’Aquila
ha dato delle buone notizie
ai numerosi pazienti presenti. “Il nuovo centro sarà
più agevole e più confortevole – ha illustrato Dell’Aquila - Inoltre sono previsti aggiornamenti tecnologici tra cui nuove stazioni di
ultima generazione ed il collegamento via cavo tra il
reparto a Bassano ed il centro asiaghese per controllare lo stato di salute dei pazienti, in particolare quelli
con la peritoneale”.
Gerardo Rigoni
contributo di dieci euro a
visita. Il medico della Lilt
consegna una risposta per
il medico di base del paziente, e, qualora ne ravvisasse
la necessità, instaura un filo
diretto con quest’ultimo”.
“Vorrei anche rendere notoconclude la professoressa
Ceoloni - che stiamo valutando la possibilità, viste al-
cune richieste, di organizzare anche ad Asiago un incontro, sulla scia di quelli
che si tengono regolarmente a Vicenza, per le signore
operate al seno. Chiunque
fosse interessata mi può contattare allo stesso numero telefonico utile per prenotare
le visite”.
Silvana Bortoli
Aperto l’ambulatorio medico della Lilt
Viene effettuato il controllo dei nei e vi possono accedere, previo appuntamento telefonico, tutte le persone interessate
La Lilt, Lega Italiana per la correnza ma in collaborazioLotta contro i Tumori, offre ne con l’Ulls. L’ambulatorio
prestazioni sia di carattere ha trovato posto in un locale
informativo che ambulatoria- del Distretto Sanitario di Via
le, prevalentemente con at- Monte Sisemol ad Asiago, e
tività che riguardano la pre- nei vari interventi durante la
venzione primaria intesa breve cerimonia di inauguracome lotta alla cancerosi ali- zione (presenti tra l’altro il
mentare, professionale, am- presidente della Lilt di
bientale, e al fumo da tabac- Vicenza generale Domenico
co,
con
corsi
di Innecco, il direttore sanitario
disassuefazione al fumo, con- dott. Roberto Sposetti, la dotferenze, colloqui informativi; toressa Cristina Beltramello
la prevenzione secondaria responsabile dei Distretti
che si sviluppa mediante at- dell’Asl 3 Bassano) è stato
tività volte alla diagnosi pre- auspicato che possa essere il
coce dei tumori della mam- primo di tanti passi da fare
mella, della cervice uterina, insieme, Ulss e Lilt, anche
del colon retto, della prostata nella nostra zona. Dopo la
e del melanoma maligno; l’attività di sostegno
Il momento del
taglio del nastro
psico – fisico alle donne
operate al seno. Da
molti anni la Lilt è presente con una delegazione anche sull’Altopiano,
la cui responsabile è la
professoressa Gianna
Maria Ceoloni, che pochi giorni fa ha visto realizzarsi un progetto a
cui teneva molto: l’apertura di un ambulatorio
medico per il servizio di
dermatologia volto al
controllo dei nei, iniziativa che fa parte delle
azioni d’intervento che
la Lega per la lotta contro i tumori attua in aggiunta e ausilio delle
strutture sanitarie pubbliche, quindi non in con-
campagna di prevenzione per
la ricerca di sangue occulto
nelle feci fatta ancora negli
anni ’80, e l’adesione per più
anni all’iniziativa “Una pianta per la vita”, questo nuovo
progetto della Lilt altopianese
ha preso il via dopo aver rilevato le numerose richieste
giunte nei giorni in cui lo scorso anno è stato presente ad
Asiago il camper per il controllo gratuito dei nei. “Da
quando abbiamo pensato di
aprire l’ambulatorio – commenta la professoressa
Ceoloni – ci è voluto un anno
di tempo a causa di problemi burocratici, ma ora l’ambulatorio c’è e sono
contenta
perché
sono già giunte parecchie richieste, tanto che abbiamo completato le prenotazioni per le prime
due giornate, e abbiamo pensato di
aggiungerne una
terza già ad agosto.
La presenza del medico dermatologo è
prevista una volta al
mese, ma in base alle
richieste vedremo, se
necessario, di raddoppiare”. Chi può
usufruire di questo
servizio, e cosa è
necessario fare?
“Tutte le persone interessate possono richiedere una visita
per il controllo dei nei,
previo appuntamento da richiedere telefonando al 340
0648487 dalle ore 11.30
alle 13.30 nei giorni di martedì e sabato. Vorrei precisare che non serve l’impegnativa del medico, come in
molti mi chiedono, ma l’iscrizione all’Associazione, da
parte delle persone adulte,
valida anche per i figli. Il
costo annuale è di 10 euro
e ci si può associare al momento della visita in ambulatorio; chiediamo inoltre un
8
l’Altopiano
Sabato 27 giugno 2009
ASIAGO
«Sono 19 mesi che un incendio ha seriamente danneggiato il Consorzio fra i Caseifici
dell’Altopiano di Asiago e a
tutt’oggi non e’ stato ancora
liquidato il danno per colpa di
periti assicurativi che stanno
mettendo in gravissima
difficolta’ la vita di un’azienda con forti ripercussioni
economiche sui gli stessi la-
voratori e le loro famiglie».
E’ quanto si legge in una interrogazione urgente a risposta orale inviata al ministro
dello Sviluppo Economico da
parte del senatore della Lega
Nord, Piergiorgio Stiffoni,
sull’incendio che ha colpito il
Consorzio il 17 novembre
2007 con un danno complessivo di 17 milioni di euro.
«Due giorni dopo - è la ricostruzione di Stiffoni - il perito
nominato in polizza della compagnia di assicurazione ha
inizia la perizia raccogliendo
tutti i dati, documenti e testimonianze
necessari
all’espletamento della perizia
stessa, disponendo immediatamente per il tentativo di
salvataggio del prodotto dan-
sta estate è la mensa per i
ragazzi del Grest di
Asiago, richiesta dai genitori, soprattutto quelli che
lavorano e che avevano
constatato come gli orari
del Grest non combaciassero con i loro. In collaborazione con la casa di riposo di Roana, da dove
proverrà il pranzo, ci sarà
dunque, per chi vuole,
questa possibilità”.
Come sempre il programma
del Grest prevede un’intensa attività con laboratori
vari, giochi, uscite ed
escursioni, cinema, piscina,
pattinaggio e Agility Forest.
“Per i ragazzi delle medie –
spiega Adriana Carli – che
non si iscrivono più al Grest
perché lo considerano
“cosa da piccoli”, abbiamo
provato a pensare a qualche alternativa. Per il momento proponiamo due uscite settimanali sul territorio
accompagnati ovviamente
dagli animatori”.
Queste le date e gli orari dei
vari gruppi: a Sasso è già
in corso e si concluderà il 3
luglio; ad Asiago si terrà in
patronato dal 6 al 31 luglio
e dal 3 al 23 agosto; a Rotzo
dal 3 luglio al 28 agosto; a
Gallio ci sarà l’Happy
sitting per le elementari e
anche il Baby sitting per i
bambini delle scuole materne dal 1 luglio al 30 agosto;
nelle frazioni del Comune di
Roana dal 13 luglio al 14
agosto. Per tutte le informazioni e per le iscrizioni (possibili anche per singole settimane) ci si può rivolgere
alla Cooperativa Il Faggio
al mattino dalle 10 alle 12,
oppure nelle giornate di
apertura del Grest.
Il 23 luglio, al Prunno, si terrà il grande raduno del
Grest al quale parteciperanno tutti gli iscritti di
tutti i Comuni. Nelle due
settimane che precedono
la scuola, gli animatori
della cooperativa “Il
Faggio” saranno disponibili per aiutare i ragazzi nei compiti per le vacanze.
S.L.
Con l’Adid alla scoperta del rhum
Successo per la serata sui distillati organizzata da Mirko Rigoni
Grande successo per la serata sui distillati organizzata
dalla Delegazione Adid
(Asosciazione degustatori italiani distillati) di Asiago 7 comuni presso l’enoteca Ombra de Vin di Asiago.
Il presidente Mirko Rigoni,
non nascondendo una certa
difficoltà, con la disponibilità
del patron di casa Christian
Fracaro, consigliere dell’Associazione, è riuscito a organizzare sull’Altopiano una
serata a tema sui distillati di
Linfa, in particolar modo sui
vari Rhum, Cachaca e
Tequila. Relatore della serata un big del settore, Franco
Gasparri, responsabile di una
nota azienda importatrice di
rhum. Presente all’evento
anche il Presidente Nazionale
Adid Antenore Toscani che
ha presentato ai vari partecipanti prima l’Associazione
e poi il Docente.
Oltre ai soci ADID la serata
6
Consorzio fra i Caseifici, dopo l’incendio
ancora nessun risarcimento
Con il Grest, un’estate senza noia
Una valida alternativa alla
noia, un modo per trascorrere le giornate estive in
compagnia svolgendo attività ludiche, una bella opportunità di crescita e di
aggregazione. Il Grest,
gruppo estivo per i ragazzi, rappresenta tutto questo, oltre che una sicurezza per i genitori certi di
lasciare i propri figli in mani
sicure e attente. “E’ un servizio che diamo alle nostre
comunità – dice Adriana
Carli della Coopertiva Il
Faggio – che è rivolto in
modo particolare ai ragazzi
delle elementari. Lo proponiamo, in collaborazione
con i Comuni, le Pro Loco e
le Parrocchie, ad Asiago, a
Sasso, a Gallio, a Roana
(nelle frazioni di Roana/
Mezzselva, Treschè Conca,
Canove e Camporovere) e a
Rotzo. Ogni anno si cerca,
con la fantasia degli animatori e in base alle necessità, di escogitare qualcosa di nuovo.
La grande novità di que-
www.giornalealtopiano.it
era aperta a tutti ed infatti si
è vista qualche faccia nuova
entusiasta e ricca di curiosità. Storia, materia prima e
geografia dei Caraibi, sono
stati i primi argomenti introdotti da Gasparri, spiegando
le varie tipologie di rhum sia
per quanto rigurada la materia prima, sia per il sistema
di produzione ed affinamento.
Poi si è passati alla “pratica”.
Per cominciare, un Rhum
Agricole della Martinica: le
espressioni dei vari partecipanti fanno subito capire che
il livello dei prodotti proposti
è di un certo spessore.
Quindi con Rhum Papero
Anejo 10 anni del Venezuela
e si discute sulle varie differenze riscontrate con il precedente. E poi (qui comincia
il divertimento) un Rhum
Zapata 23 anni sistema
Solera del Guatemala. Il silenzio è perentorio e le di-
scussioni che emergono sono
ricche di emozioni.
Unanime il verdetto: semplicemente eccellente! Infine,
per chiudere con il massimo
della verticale, un Rhum
Zapata 23 anni Tinto
negro,ovvero la linea superiore
del
rhum
precedente…e qui non ci
sono parole..bisognava esserci…
Il tutto abbinato con 3 tipi
di Cioccolato di Modica alla
cannella, vaniglia e agli
agrumi.
E’ poi il turno della
Cachaca, tipico rhum del
Brasile ed alla Tequila Azul
100%: una piacevole ed interessante scoperta. La lezione termina verso le 23 e
dopo i convenevoli ci si saluta ricordando i prossimi
impegni sperando che i partecipanti nuovi e futuri diventino
Soci Adid per un bere di qualità e responsabile.
neggiato e parzialmente danneggiato.
Ma poi questo perito
è stato sostituito da
un altro, mentre successivamente è stato nominato un terzo
perito».
Secondo l’interrogazione del senatore tra
mille pretesti e ritardi, la perizia ha cominciato a rallentare.
«L’atteggiamento
ostruzionistico, pretestuoso e strumentale teso a dilatare i
tempi della perizia si
è reso ancora più evidente
quando le compagnie di assicurazione hanno rifiutato la
rimozione dei residui ormai
marcescenti dal luogo del sinistro, in riferimento alla quale il Perito terzo aveva
espresso il suo nulla osta. Nel
frattempo è venuta a crearsi
una vera e propria emergenza di carattere igienico-sanitario, per la quale si è reso
necessario l’intervento del
sindaco di Asiago e dell’ASL
competente». «A Genova il
5 febbraio scorso - prosegue
nella sua ricostruzione l’on.
Stiffoni - il Collegio Peritale
ha quantificato il danno a
13.922.200 euro al netto delle franchigie di polizza, lasciando a data da definire la
convocazione per la
quantificazione del danno indiretto. Ma anche questa volta il perito delle compagnie
assicurative si è rifiutato di
sottoscrivere l’atto di liquidazione. A tutt’oggi il Consorzio è ancora in attesa di co-
noscere la data della nuova
convocazione». Al ministro
Scajola il senatore della Lega
fa presente «come il comportamento delle assicurazioni è grave perchè nasconde
e agevola condotte che integrano veri e propri illeciti penali e se lo stesso ministro
non intenda promuovere opportune iniziative al fine di
verificare la diffusione di questo fenomeno che danneggia
l’occupazione e la produttività industriale».
S.L.
Dove va l’acqua del Ghelpack?
A un mese e mezzo dall’esperimento del Gruppo Speleologico non c’è stato nessun rilevamento
Che fine hanno fatto i 20 kg
di Tinopal CBS-X (uno
sbiancante ottico assolutamente innocuo per la salute, approvato dalla Regione Veneto e già testato in
Lessinia) immessi nel
Ghelpack il 12 maggio scorso? L’intento dell’operazione era quello di poter comporre una sorta di puzzle
ipogeo per comprendere le
modalità di circolazione delle
acque
profonde
dall’altopiano alla pianura.
Nei periodi di piena, in un
tratto di circa 100 metri, le
acque del torrente sono totalmente inghiottite dal
sottosuolo e le acque contaminate dal tracciante seguono percorsi diversificati, ma alla loro uscita nelle
sorgenti della pianura vengono rilevate da captori,
semplici garze sterili che
come una pellicola fotografica registrano il transito delle acque meteoriche
dell’altopiano. Almeno questo era ciò che si aspettavano al Gruppo Grotte Sette
Comuni di Asiago, che ha
effettuato l’esperimento nell’ambito del progetto di studio e ricerca sulle acque
carsiche che vede impegnati
anche l’assessorato alle Risorse Idriche della Provincia, il Club speleologico
Proteo di Vicenza, Arpav ed
il Servizio acque interne del-
l’area tecnico-scientifica, il
Gruppo grotte Giara
Modon di Valstagna, Etra,
l’Asl di Bassano, con il patrocinio della Fsv. Ebbene,
a un mese e mezzo di distanza, nessuna traccia è stata
rilevata di passaggio delle
acque nell’Oliero che raccoglie la più parte delle acque
meteoriche
dell’altopiano di Asiago; ma
a destare ancor più dubbi è
il fatto che neppure i captori
dislocati vicino alle altre sorgenti lungo la vallata del
Brenta e della Valdastico
hanno dato alcun esito sul
transito delle acque contenenti il tracciante.
L’esperimento
di
tracciamento condotto nel
1985, in quell’occasione
con la flourescina, un colorante verde intenso aveva
confermato come le acque
dell’altipiano vadano per la
più parte ad arricchire la
sorgente dell’ Oliero. Gli interrogativi dei ricercatori
sono anche dati dal fatto
che in linea d’ aria il vecchio tracciamento era stato
fatto a circa 1 km di distanza e che in poco più di 24
ore aveva dato gli effetti sperati colorando l’acqua di
Oliero di un verde brillante.
Ad oltre un mese dal
tracciamento, invece, ancora buio pesto sul passaggio
delle acque con l’indicatore eppure, quando è stata
fatta l’operazione, il
Ghelpack riversava nel
sottosuolo circa 15 litri al
secondo. Dove è andata tutta quell’acqua?
Daniel Finco
8
Sabato 27 giugno 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
7
Le energie rinnovabili, scommessa vincente per
lo sviluppo economico e turistico dell’Altopiano
Claudio Savelli, energy manager, ha tracciato delle linee guida per un progetto di valorizzazione turistica
“ecosostenibile” della Valle di Campomulo “Un’idea applicabile a tutto l’Altopiano che potrebbe essere
conosciuto in tutto il mondo per il meraviglioso patrimonio naturalistico e per l’alta sensibilità nel proteggerlo”
“Nell’Italia che non possiede una politica ambientale seria e si vuole affidare al nucleare per rientrare nei limiti di emissioni
climalteranti previsti dall’accordo denominato 2020-20 c’è almeno una buona notizia: il conto energia sta funzionando e il
nostro paese è diventato il
quinto al mondo per il solare fotovoltaico installato.
Sono più di 30 mila gli impianti installati in Italia
soprattutto in provincia di
Bolzano, in Lombardia e in
Emilia Romagna”. E’ una
recente dichiarazione fatta
ad un quotidiano locale da
Gaetano Callegaro di
Legambiente. Un trend in
ascesa dunque per le nuove
tecnologie volte al risparmio
energetico e alla tutela dell’ambiente: sfruttando fonti
naturali quali, ad esempio, il
sole e il vento si può produr-
re energia a basso costo e
senza inquinamento.
In Altopiano qualcuno ci ha
già pensato, ma si tratta di
mosche bianche che hanno
comunque aperto una strada
sulla quale, si spera, molti si
indirizzeranno. “Anche le
amministrazioni e gli enti locali dovrebbero marciare in
questa direzione: sai quanti
soldi pubblici si risparmierebbero che poi potrebbero essere investi in altri progetti?
E sai quanto bene ciò farebbe ad una zona di enorme
pregio ambientale qual è
l’Altopiano? L’impiego delle
“energie rinnovabili” potrebbe avere grande valore per
lo sviluppo delle aree
sciistiche. Con progetti mirati
e ben studiati si potrebbe creare qui un esempio di tutela
ecosostenibile che verrebbe
imitato da tante altre zone,
che come il nostro territorio,
hanno nell’ambiente la loro
prima risorsa e nel turismo
ambientale una delle principali fonti economiche”. Claudio Savelli, energy manager,
uno che, come spesso capita, arrivando da fuori, si è
innamorato del nostro
Altopiano (vedi profilo nel
box a fianco) tanto da volere vivere e lavorare qui, ci
crede profondamente e,
come primo esempio, ha
pure elaborato alcune “linee
guida” per rendere la valle
di Campomulo un’area a tutela ambientale e a sviluppo
ecosostenibile.
“Si tratterebbe – spiega
Savelli - di creare anzitutto
un sistema che incrementi
sensibilmente il grado di
attenzione nei confronti
dell’ambiente da parte degli ospiti che in combinazione con attività mirate
per la salvaguardia dell’ambiente, renderebbe
quest’area conosciuta per
il meraviglioso patrimonio
naturalistico e per l’alta
sensibilità nel proteggerlo.
L’idea potrebbe essere quella di prevedere una tassa,
ovviamente non per i residenti, di ingresso nella valle
in base al tipo di mezzo di trasporto che il turista utilizza
per raggiungere le varie attività (per esempio: una
Toyota Prius, elettrica, non
paga l’accesso; un Nissan
Terrano Diesel paga 10•,
che diventa un buono di consumo valido per l’acquisto di
beni o servizi in una delle attività commerciale della valle a discrezione del turista).
Prevedendo un maggior numero di visitatori, bisogna
quindi pensare di aumentare
l’offerta, visto che è cresciuta la domanda. Per aumentare l’offerta di beni e servizi è necessario quindi immaginare un maggior consumo
di energia per le strutture di
ristorazione, di produzione
casearia, per gli impianti
sportivi e questo è un problema scottante. Esiste un progetto per consegnare alle
utenze della valle di 3 kW di
corrente (energia che si assegna normalmente per uso
domestico), con grandissimo
dispendio di capitali. Potrebbe sicuramente essere una
soluzione positiva che potrà
aiutare lo sviluppo della domanda, ma esistono tecnologie molto meno care e che
possono garantire maggiore
quantità di energia (quindi
ottima per un uso “industriale”). Queste tecnologie sono
Chi è Claudio Savelli - Nato nell’agosto del 1970 a Como,
da padre comasco e madre di Arsiero. Maturità classica e
studi di ingegneria gestionale presso il Politecnico di Milano e di Comunicazione e Marketing presso l’università di
Reggio Emilia. Corsi di specializzazione in Finanza,
marketing strategico ed Energy management.
Quadro dirigente presso società del comparto chimico tessile comasco con funzioni commerciali e marketing, con
lunghi periodi di permanenza in Cina, Australia, Brasile,
Argentina, India, Francia, UK per l’implementazione di reti
commerciali e la costruzione di filiali operative. Responsabile della divisione alluminio sottile per il mercato italiano
di Alcoa, dal 2007 libero professionista in qualità di consulente di marketing strategico.
Nell’ultimo anno maggior approfondimento delle nuove
tecnologie di risparmio energetico e in specializzazione per
la funzione di consulente di marketing ambientale.
Fondatore e finanziatore di un progetto di sviluppo sanitario e didattico eco solidale con la costruzione di un ospedale da 20 posti letto e di 3 scuole elementari per 450 alunni,
alimentati a pannelli solari. Appassionato di fotografia,
trekking e viaggi. Surfista e snowboardista.
eolico montano, fotovoltaico
e solare termico, biomassa,
geotermia, idrogeno, isolamento e ventilazione”.
Nello specifico, esistono cinque importanti attività commerciali ben localizzate nella
valle (Melette 2000, Busa
Fonda, Rifugio Campomulo e
Rifugio Campomuletto, ed
alcune baite leggermente più
a monte, che potrebbero essere dotate ciascuna di diversi tipi di energie rinnovabili.
“E questo è solo un esempio – spiega con grande entusiasmo Claudio Savelli ma le possibilità di sviluppo di progetti simili sono
molteplici e l’utilizzo delle
energie rinnovabili è conveniente per un sacco di
ragioni: rientra nella visione generale che si vuol
dare al mercato turistico
italiano
ed
europeo
dell’Altopiano dove il rispetto dell’ambiente diventa una connotazione di valore e caratterizzante; ciò
significa anche avere accesso a ingenti fondi per lo
sviluppo e per la ricerca,
regionali, nazionali ed europei e attraverso l’emis-
sioni di certificati verdi
diventa anche una risorsa
finanziaria per poter sostenere progetti di carattere
sociale (casa di riposo per
gli anziani e centro di accoglienza per diversamente abili ) e culturali (Festival
dell’Ambiente); significa
anche creare solo la quantità di energia necessaria, attraverso una diagnosi
energetica di ciascuna attività”.
Quando utilità e convenienza
vanno d’accordo, cos’altro ci
vuole? “Forse la giusta sensibilità da parte di amministratori e cittadini (anche i privati
possono fare molto per l’ambiente), per fare progetti e investimenti che possono diventare un vero fiore all’occhiello
per il nostro territorio”.
Dal prossimo numero del nostro giornale, Claudio Savelli
(lo ringraziamo fin d’ora per il
suo prezioso apporto) proporrà ai nostri lettori un’interessante rubrica dedicata alle
energie rinnovabili per aiutare
a capire la valenza del loro
impiego a tutti i livelli, da quello familiare a quello pubblico e
turistico. Stefania Longhini
8
Sabato 27 giugno 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
8
“Una notte da astronomo”
Tanti gli eventi proposti da INAF Osservatorio Astronomico di Padova
nella sede di Asiago. Gli incontri rientrano nel calendario di
manifestazioni per l’Anno Internazionale dell’Astronomia
Capire il lavoro svolto dagli
astronomi, le operazioni relative ad una notte di osservazioni al cielo stellato attraverso un uso professionale
del telescopio: sono queste le
proposte offerte al pubblico
durante l’estate da INAF
Osservatorio Astronomico di
Padova nella sede di Asiago.
L’iniziativa, che prende il via
nell’Anno Internazionale dell’Astronomia, comprende incontri ed esplorazioni del cielo nella sede del Pennar, giochi astronomici per i bambi-
ni, visite guidate alla struttura di Cima Ekar che ospita il
telescopio Copernico.
La grande novità dell’estate
2009 risulta la proposta “Una
notte da astronomo” che si
divide in tre cicli di serate in
programma a Cima Ekar:
sabato 25 e domenica 26 luglio, l’8 e 9 agosto, sabato
29 e Domenica 30 agosto,
sempre alle ore 21, in cui si
avrà la possibilità di affiancare un ricercatore mentre
lavora al telescopio da 1.82
centimetri, il più grande in
Italia. La prenotazione è
obbligatoria e si effettua
presso gli uffici turistici di
Asiago.
Da segnalare le visite guidate nei mesi di luglio, agosto e prima settimana di settembre, nei giorni di martedì e giovedì sera , con inizio
alle ore 21:00; venerdì, incontro dedicato al Sole, con
inizio alle ore 10:30. Mercoledì pomeriggio dedicato
ai bambini (fino a 12 anni),
con inizio alle ore 16:00. seguiranno, tempo permetten-
do, l’osservazione del cielo
con telescopi amatoriali e il
riconoscimento delle costellazioni. Sono inoltre in programma altri incontri per il
pubblico presso la Sala
Multimediale dell’osservatorio in Asiago, questi si svolgeranno ogni primo sabato
del mese alle ore 21. Ogni
giovedì mattina, alle 10.30,
sono programmate visite guidate
al
telescopio
Copernico.Anche per questi
eventi la prenotazione è obbligatoria.
G.D.F.
L’Anno Internazionale dell’Astronomia rappresenta
un’ottima opportunità per dare visibilità e ritorno di immagine all’Italia, che ha svolto un ruolo determinante in
tutte le sedi internazionali e che è inoltre, la patria di
Galileo Galilei che nel 1609, giusto 400 anni fa, a Padova alzò per la prima volta al cielo il suo cannocchiale. Per l’Italia il referente, a livello globale, per il coordinamento delle iniziative di IYA2009 è INAF, incaricato
formalmente ad “agire per conto del Ministero dell’Università e Ricerca in questo specifico ambito, continuando a rappresentare l’Italia presso la comunità astrofisica
internazionale e svolgendo un ruolo di coordinamento
nei confronti di quella nazionale”. “IYA2009”, a cui partecipano più di 100 Paesi, riveste grande importanza
sul piano culturale e si pone, con i progetti di eventi e
manifestazioni per il pubblico, degli obiettivi “alti” che
toccano, tra gli altri, temi come il ruolo della scienza e il
suo contributo alla società e alla cultura, la crescita dei
Paesi in via di sviluppo, l’avvicinamento dei giovani
all’Astronomia, ed alla scienza in generale, la
riscoperta del cielo come eredità universale dell’uomo, lo sviluppo sostenibile. Attraverso l’osservazione
del cielo, si invitano i cittadini di tutto il mondo, e soprattutto i giovani, a riscoprire il proprio posto nell’Universo, il senso profondo dello stupore e della scoperta, le ricadute e l’importanza della scienza sulla vita
quotidiana e sugli equilibri globali della società.
8
Sabato 27 giugno 2009
l’Altopiano
Un Altopiano che non avevamo mai visto
Grande successo della mostra allestita dai ragazzi delle scuole dell’Altopiano per ricordare
Mario Rigoni Stern e Patrizio Rigoni. Oltre duemila persone hanno visitato la mostra
L’attacchino temporeggia e
i manifesti di “Maestra montagna- Gli occhi dei ragazzi
raccontano” ci sorridono, ci
ammiccano ancora dalle tante pareti cui erano stati affissi, in occasione della mostra omonima che ha raccolto i lavori degli alunni della
Scuola elementare, media e
superiore dell’Altipiano,
esposti dal 29 maggio al 9
giugno nella palestra della
ragioneria e liceo.
Non stinge l’allegra brigata di
bambini, radiosa di ricordi e
aspettative, incamminata su
uno dei nove sentieri di cui
sono appena diventati piccole
guide. I loro occhi guardano
fiduciosi a un futuro in cui possono credere: il Progetto “Maestra montagna”.
Rimane anche l’eco delle tan-
te persone, oltre duemila, che
hanno visitato la mostra e lasciato le loro impressioni nel
quaderno delle presenze. Più
di qualcuno è tornato tre- quattro volte per vedere e leggere
e gustarsi le cose esposte, frutto del lavoro di 42 bimbi della
scuola d’infanzia, di 696 alunni della scuola elementare, 229
delle medie e una sessantina
delle superiori.
E che dire dei ragazzi che hanno accompagnato i genitori in
questo luogo non luogo: non più
palestra, ma sentiero, bosco,
evocazione di immagini, scoperte, parole scritte e pronunciate sulle tracce di Mario
Rigoni Stern e di Patrizio
Rigoni… e soprattutto evocazione dell’esperienza vissuta
a scuola e nell’ambiente con
compagni di classe e insegnan-
ti.
Chi potrà dimenticare il cuore
segreto della mostra, la nicchia
celata alla confluenza degli itinerari percorribili? Raccolte
all’ascolto di una loro visione
stavano le immagini, colte di
spalle, di Patrizio e Mario, in
un sottobosco sospeso nel
tempo. A ricordarci che ogni
particolare è evocativo, che
nulla è vano o trascurabile.
I ragazzi il messaggio l’hanno colto e i loro lavori lo testimoniano.
Il progetto ora continua, con
l’intenzione di diventare
curricolo, ovvero percorso
didattico trasversale alle diverse discipline scolastiche,
sino a farsi quotidianità nell’apprendimento di ogni studente dei tre ordini di Scuola.
UniversitàAdulti/Anziani, la relazione
dell’anno scolastico 2008/2009
Nell’anno scolastico 2008-2009,
iniziato il 1° ottobre e conclusosi
il 27 aprile con un totale di 215
ore complessive, gli iscritti all’Università Adulti/Anziani di
Asiago sono stati 146 (10 in più
dell’anno precedente). Fra questi, 135 sono le donne, ovvero il
92% abbondante, e 11 gli uomini. I nuovi iscritti sono stati 20, 5
i ritorni. Dando uno sguardo all’età, la media è vicina ai 70anni,
precisamente di 67,87. La
scolarità è risultata essere del
17,80% elementare, 28,77%
media, 12,33% trienni professionali, 34,25% diploma, 6,85% laurea. Per quanto riguarda la provenienza, 94 sono di Asiago, 29
di Roana, 13 di Rotzo e 10 di
Gallio. Da quanto emerso dagli
appositi questionari distribuiti
agli iscritti, sommando soltanto le valutazioni “molto” e
“moltissimo”, il clima di entusiasmo è del 54,43%. L’organizzazione è ritenuta buona per
l’80,77%, i docenti sono stati
graditi per il 65,38%, l’amicizia tra i corsisti è del 29,49% e
il 57,33% di essi affermano
che le lezioni vengono discusse anche fuori dall’aula. Dai
dati raccolti è migliorato il giudizio sull’Università rispetto
allo scorso anno. Questa la
graduatoria dei corsi, secondo i
giudizi espressi: Cultura e civiltà
della Romania (89,61%), Leggiamo il nostro tempo (75%), Corso monografico “Psicologia dell’amicizia” (73,61%), Corso
monografico “Dal Romanticismo al Realismo in arte
(71,43%), Romanzo e cinema
(68,83%), Vivaldi (62,66%),
Storia (60,26%), Corso
monografico “Pirandello”
(59,72%), Carducci e Pascoli
(50,65%), Corso monografico
“Cristianesimo” (49,34%). I
seminari hanno riguardato: Pittura, Territorio, Manualità,
Redazione giornalistica, Lettura espressiva, Il mito della letteratura, Ricerca “Medicine e
cure nel tempo”.
IN BOCCA AL LUPO ALLA 5^F LICEO
Con la prova di
italiano hanno
preso il via giovedì 25 giugno
gli esami di maturità.
A tutta la 5^F del
Liceo di Asiago
un grossissimo in
bocca al lupo per
questo importante traguardo da
Maristella
Panozzo.
Sì, perché per la prima volta
maestri della Scuola Primaria, professori delle Medie e
Superiori pensano a tracciare percorsi, cooperano in
una sinergia di intenti che fa
del territorio locale, delle sue
cicatrici storiche, delle sue
testimonianze e della sua
Natura, materia di formazione. Formazione per gli alunni, certo, ma formazione anche (e forse soprattutto) per
gli insegnanti, che valutano
l’efficacia del percorso svolto in questo primo anno scolastico e già pianificano il
prossimo.
Questa positiva esperienza ha
indicato una via chiara da percorrere: portare ogni anno i
bambini, i ragazzi delle nostre
scuole lungo i sentieri
dell’Altopiano affinchè possano scoprire le bellezze, i tesori
che essi racchiudono. La scuola li aiuterà a non leggere in
modo superficiale la realtà
che li circonda, ma a scoprire
quanto un territorio come il
nostro può offrire.
Due visitatori della mostra
hanno lasciato questo pensiero sul libro delle firme: “
L’amore per l’Altopiano è nei
nostri cuori anche grazie a voi.
Siamo orgogliosi di poter affidare i nostri futuri figli a chi
percorre i sentieri tracciati dal
maestro Patrizio”.
È il miglior “grazie” che gli insegnanti potessero ricevere.
www.giornalealtopiano.it
9
8
Sabato 27 giugno 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
10
L’integrazione inizia dalla
conoscenza della lingua
Anche sull’altopiano corsi di italiano per cittadini stranieri
Tra gli stranieri che arrivano in Italia in cerca di una
nuova vita, sono in particolare le donne a far fatica ad
integrarsi, non tanto quelle
che arrivano per lavorare,
quasi sempre lasciando la
famiglia nel paese di origine,
ma coloro che si trasferiscono qui con la famiglia, magari raggiungendo il marito
che ha trovato una buona sistemazione, un lavoro. Spesso queste donne non si occupano neppure delle cose
più banali, come fare la spesa, delle quali invece si interessano i figli o il marito, che
frequentando la scuola o il
posto di lavoro imparano a districarsi con l’italiano. Favorire l’integrazione socio culturale degli stranieri in Italia,
questo lo scopo del progetto
“Dinamiche interculturali”
approvato dalla Conferenza
dei Sindaci tra le cui iniziative, finanziate dalla Regione
Veneto, c’è anche l’organizzazione di corsi di lingua italiana per cittadini stranieri.
Sull’Altopiano è stato il Comune di Roana a farsi promotore per l’organizzazione
di tali corsi, impegnandosi a
trovare la sede e l’insegnan-
te, gli altri comuni si sono resi
ognuno disponibile per la raccolta delle iscrizioni da passare poi al Comune di
Bassano, capofila della Conferenza dei Sindaci. Mediante un volantino giallo distribuito sul territorio, con la
scritta “Corso gratuito di italiano per donne straniere” riportata in sette lingue diverse, si è fatta conoscere l’iniziativa, che poi è stata estesa, visto le richieste, anche
ad alcuni maschi. Dopo un
primo mese di prova, verso
la fine del 2008, lo scorso
marzo sono iniziate le lezio-
Un’occasione di confronto tra culture diverse
Ventitre iscritti, divisi in due
gruppi, 7 nel corso base, 16
in quello rivolto a coloro che
già masticano un po’ d’italiano: provengono dal
Kosovo, da Romania,
Serbia, Moldavia, Lettonia,
Ucraina, Russia, Marocco
ed Egitto gli stranieri che
hanno frequentato i corsi per
immigrati appena conclusisi.
Ad aiutarli ad avvicinarsi alla
nostra lingua, favorendone l’
integrazione, è stata Francesca Chiesa, giovane insegnante di lettere che ha preso molto a cuore questo non
facile impegno. “Tra gli
iscritti c’erano persone
arrivate in Italia da poco
– spiega - altre che pur
essendo qui da anni hanno interagito poco con la
società, e qualcuno che
invece riusciva già a spiegarsi abbastanza bene, ma
esprimendosi con molti termini dialettali. Un primo
traguardo è stato il fatto
che comunque abbiano
frequentato i corsi, senza
perdersi d’animo”. Ma
come si riesce ad insegnare
la lingua a un gruppo di persone di origini così diverse?
“Non è stato facile – ammette Francesca – sono
partita
dall’alfabeto,
Francesca Chiesa con
due signore immigrate,
Paraschiva e Katia,
durante la lezione di
italiano
come si fa, in un certo
modo, con i bambini; ho
cercato di parlare lentamente, quando è servito ho
fatto anche dei disegni per
farmi capire. Le lezioni
sono state molto varie: orali
e scritte, di pura grammatica, di comprensione e di
comunicazione fra i vari
componenti del gruppo,
che alla fine hanno instaurato un bel rapporto tra
loro, diventando amici e incontrandosi anche fuori.
Ho cercato poi di creare
momenti di confronto, di
scambio culturale, facendoli descrivere e confrontare abitudini, tradizioni,
storia dei loro paesi, raccontando ad esempio come
si svolgono le cerimonie di
nozze o parlando dei piatti
tipici. La maggioranza delle signore che hanno frequentato i corsi sono molto timide, spesso stanno zitte per paura di sbagliare,
ho dovuto incoraggiarle,
spronarle a parlare, ma alla
fine ho visto enormi progressi. Ho dato loro degli
esercizi da fare a casa, consigliato di ascoltare il telegiornale, di leggere il giornale. Per me è stata
un’esperienza meraviglio-
sa, che mi ha fatto conoscere persone splendide
con storie diverse, mi auguro che continuino ad
avere voglia di imparare la
nostra lingua e di conoscere meglio il nostro paese,
pur rimanendo fiere delle
loro origini. Quando riusciranno ad avere più padronanza nell’esprimersi
potranno sentirsi sicure di
affrontare le varie situazioni quotidiane, ed avere una
normale vita sociale anche
qui da noi”. Dal canto loro,
le signore che hanno frequentato i corsi hanno commentato di averli trovati molto validi e sperano di poter
frequentarne altri, perché oltre all’utilità di imparare la lingua, è stato un modo per svagarsi, divertirsi, di conoscere
nuove persone e di confrontarsi con loro. “Mi auguro
che questa esperienza possa ripetersi– conclude Francesca Chiesa – magari con
la cooperazione di tutti i
comuni, in modo di dare a
più persone la possibilità di
frequentare i corsi, organizzando anche il trasporto, problema che ha impedito ad alcuni la partecipazione”.
Silvana Bortoli
ni, dividendo gli iscritti in due
gruppi a seconda delle loro
conoscenze della lingua. I
corsi, tenutesi a Canove,
dapprima presso il Centro
Anziani e poi in una sala del
Municipio di Roana, e in
un’aula delle scuole elementari di Asiago, si sono appena conclusi, e, oltre all’insegnamento dell’italiano, hanno compreso quattro ore finali con la presenza di una
mediatrice culturale che ha
svolto attività di segreteria
sociale, relazionando con i
partecipanti e aiutandoli a
conoscere meglio il mondo
scolastico, quello del lavoro,
il sistema pensionistico e
quant’altro utile a un miglior inserimento. “L’ENAC
– Ente Nazionale Assistenza al Cittadino – spiega Dana Carli, responsabile dell’Ufficio Servizi So-
ciali del Comune di Roana
– ha già messo a punto un
altro progetto denominato “Rete Opportunità”
con numerose iniziative di
supporto ai cittadini, sia
italiani che stranieri, per
aiutare a districarsi nel
mondo attuale, con opportunità di formazione e
di lavoro. Tra le attività
concrete da attuare ci sono
anche nuovi corsi di italiano per stranieri e corsi di
informatica di base”. Per
avere maggiori informazioni
ci si può rivolgere presso i
comuni di residenza.
Silvana Bortoli
EMOZIONI VINCENTI PER IL
TURISMO VENETO CON I
CAMPIONI DEI GIOCHI OLIMPICI
I campioni sportivi del Veneto
promuovono in Italia e nel
mondo l’ospitalità, la cultura e
l’enogastronomia della loro
regione, prima in Italia nell’economia dell’accoglienza,
meta preferita da oltre 14 milioni di turisti, il 60 per cento
dei quali stranieri, che generano oltre 60 milioni di pernottamenti. La nuova campagna
di promozione regionale, realizzata d’intesa con il CONI,
si chiama “Emozioni Vincenti” e ha come testimonial d’eccezione Federica Pellegrini
(nuoto), Alberto Cisolla
(pallavolo), Enrico Fabris (pattinaggio sul ghiaccio), Rossano
Galtarossa (canottaggio), Pietro Piller Cottrer (sci da fondo) e Matteo Tagliariol (spada). L’iniziativa è stata presentata nei giorni scorsi a Palazzo Labia di Venezia dal
vicepresidente della Giunta
regionale Franco Manzato,
affiancato dal presidente del
CONI veneto Gianfranco
Bardelle, da Cisolla e da
Galtarossa. Quest’ultimo, nell’occasione, ha garantito ai
giornalisti che gliela chiedevano la sua disponibilità ad
essere portabandiera dell’Italia alle Olimpiadi di Londra del
2012. La promozione accompagnata dagli olimpionici comincia ovviamente dalle
spiagge, dal momento che si
sta entrando in una stagione
estiva cruciale per il turismo
(ma toccherà anche la mon-
tagna, la cultura e le città d’arte, i prodotti enogastronomici
di qualità): 60 cartelloni di vario formato, compresi i “giganti” 6 per 3 metri e oltre vedranno i campioni dello sport proporre alcuni scorci del Veneto,
evidenziando anche la straordinaria nuova realtà del Passante di Venezia, autostrada di
libertà per raggiungere le più
frequentate e attrezzate località balneari del Veneto, e dunque d’Italia, e gli altri luoghi dell’ospitalità della regione più comodamente e senza code alle
vecchie barriere né lungo la
tangenziale di Mestre. “La
campagna fa parte di quella
politica di “aggressione” del
mercato che abbiamo concordato con il sistema turistico
veneto per affrontare in maniera vincente la crisi – ha sottolineato Manzato – e avere
con noi i veneti più vincenti del
mondo nello sport è di ottimo
auspicio rispetto ad un’offerta completa e di altissima qualità. La promozione prevede
anche 180 redazionali sulla
stampa e la trasmissione sulle
reti televisive nazionali di un
complesso di 3600 spot”. La
disponibilità dei campioni
veneti è stata spiegata da
Bardelle: “Il Veneto è la prima regione sportiva d’Italia e
8 medaglie alle olimpiadi di
Pechino, più dell’Olanda e del
Belgio, lo dimostrano; ci mettiamo dunque a disposizione
del territorio, che è splendido,
per promuoverlo ma anche per
richiamare l’attenzione sulle
tante iniziative che il Veneto
promuove e ospita nel campo
delle più diverse discipline
sportive”. “Tutti i nostri
testimonial – ha scherzato
Manzato – hanno peraltro garantito nuove medaglie in occasione delle prossime Olimpiadi”. Quanto al Passante
“non tutti gli automobilisti, soprattutto quelli che non risiedono nel Veneto, sono informati di questa nuova autostrada. Né lo sa il mondo se,
come scriveva un quotidiano locale tre giorni fa, lo
stesso sito web Google
Maps lo ignora. E speriamo
che a questa carenza venga posto rimedio al più presto. I nostri campioni – ha
concluso Manzato – indicheranno a tutti la nuova
strada”.
8
Sabato 27 giugno 2009
ROANA
Un consiglio al vetriolo quello che si è tenuto mercoledì
sera nella sala consiliare del
comune di Roana. Tutti i presenti che erano intervenuti
per attendere giunta e deleghe,
che non ci sono state, si sono
trovati ad assistere ad un primo confronto-scontro tra
maggioranza e opposizione.
Per la prima volta, dopo le elezioni che hanno decretato sindaco Valentino Frigo con due
voti di scarto, una maggioranza si è vista: nella sala
consiliare gremita di gente
erano presenti numerosi sostenitori della lista “Insieme”
l’Altopiano
“Ci sono molte cose da chiarire – dice Davide Bolzon - Con il ricorso depositato al Tar
e con l’esposto collaterale alla procura della Repubblica contestiamo le procedure”
di Davide Bolzon. I toni si accendono subito, presagio di
un clima poco sereno. Dopo
i saluti di rito ed il giuramento del primo cittadino alla costituzione italiana, il segretario comunale Augusto
Paccanaro legge un comunicato in cui si notifica che è
pervenuto la mattina stessa in
comune un fax sulla risoluzione di una causa civile pendente tra il comune di Roana
e il sindaco. La minoranza
chiede subito la parola.
«Iniziamo male signor segre-
tario – esordisce Antonella
Cocco della lista “Insieme” –
poiché la minoranza non è stata avvisata dell’arrivo di questo fax. Chiediamo che anche
da parte sua ci sia un rigoroso
rispetto del protocollo e che
siano notificati gli atti entro i
termini di legge». Ma qual è la
questione? Il contenzioso riguarda una causa civile promossa anni fa da Valentino
Frigo inerente al taglio di alcune piante nel giardino della
propria abitazione. All’epoca il
Corpo forestale dello Stato in-
gramma la sfilata dei
Schellatragar e l’esibizione
folkloristica dei Grützigar; alle
18,30 si celebrerà la messa cantata in cimbro, infine a Rotzo alle
19.30 si terrà una serata culturale al Bostel con musica, racconti e cucina cimbra. Tra gli appuntamenti principali delle giornate successive ricordiamo sabato 11 la Ganzega del Tanzerloch
a Camporovere con musica, spettacolo alla voragine delle danze
a cura dei Rispaar; domenica 12
a Canove alle 17,00 l’inaugurazione della mostra pittorica dell’artista e alpinista lecchese Luisa Rota Sperti presso la sala
consiliare del municipio e alle ore
21,00 lo spettacolo teatrale “La
Ghertelina” presso la Schaff
Kùgela in località Bisele, a cura
dei Theama. Nei giorni successivi in tutte le frazioni si terranno escursioni, visite guidate e appuntamenti culturali
con conferenze, proiezioni, let-
ture e concerti, in particolare
mercoledì 15 si terrà la visita
guidata a Giazza e alla comunità cimbra della Lessinia (VR)
con partenza da tutte le frazioni, per iscrizioni rivolgersi alle
Pro Loco. Particolarmente ricco il programma dell’ultimo
giorno, domenica 19 luglio,
che si snoderà tra Canove e
Roana, concludendosi con “In
Fabula”, grande spettacolo
musicale e teatrale in notturna
al laghetto Lonaba allestito con
fiaccole e torce a cura della
Compagnia dei Folli di Ascoli
Piceno. Avremo modo nella
prossima edizione del giornale
di illustrare altri appuntamenti
della manifestazione, il cui programma completo è riportato
negli opuscoli dedicati all’evento già in distribuzione su tutto il
territorio, programma che si può
anche visionare sul sito ufficiale
www.hogazait.it.
Silvana Bortoli
I Fanti a Cesuna nel ricordo
del presidente Mantovani
“Siamo qui a ricordare il
sacrificio di tante giovani
vite, che tra queste rocce si
sono immolate per dare onore alle proprie bandiere” –
ha esordito così al Raduno
dei Fanti il presidente di Sezione Marco Ambrosini. “Ci
siamo presi l’impegno di
non lasciare soli i caduti –
ha continuato - di consegnare alle generazioni future i simboli del loro passaggio su questo territorio”. Le
parole sono riecheggiate nella conca di Val Magnaboschi
durante il 16° Raduno
Interregionale dell’arma re-
11
Roana, primo consiglio al vetriolo
e la minoranza abbandona l’aula
Al via il 9 luglio la quarta edizione di Hoga
Zait, il Festival Cimbro del Comune di Roana
Saranno i Trombini di S.
Bartolomeo, la sera di giovedì 9 luglio a sparare da Canove
il colpo che darà il segnale di
inizio dell’Hoga Zait, il
Festival Cimbro promosso dall’Assessorato alla Cultura e al
Turismo del Comune di Roana
e organizzato dall’ Ufficio Turismo con la collaborazione
delle Pro Loco, che si svilupperà con tantissimi appuntamenti
nei dieci giorni successivi, fino a
domenica 19 luglio. Nelle sei frazioni del Comune di Roana ci si
ritroverà nelle piazze, dove con
l’accompagnamento di musiche
celtiche e cimbre e al suono
della Schella, i presenti si raduneranno per dare poi vita
ai falò propiziatori.
L’apertura ufficiale della
manifestazione, giunta alla
quarta edizione, si terrà il giorno successivo, alle 17 a
Mezzaselva, alla presenza dei
Sindaci dell’Altopiano e dei Rappresentanti delle Comunità
Cimbre della Lessinia, di
Luserna e del Cansiglio. Con
l’occasione saranno aperti al
pubblico la camera-museo dedicata ad Umberto Martaalar e la
Vetrina Cimbra con esposizione
di attrezzi dell’antica civiltà rurale cimbra. Alle 17.30 in pro-
www.giornalealtopiano.it
gina di tutte le battaglie: la
Fanteria. Centinaia di fazzoletti con i colori dell’Associazione e decine di labari
sezionali hanno animato le
abetaie a ridosso dei 2 cimiteri militari posti all’ombra
dei monti Paù e Zovetto, portando a compimento questa
celebrazione secondo uno
schema ben consolidatosi nel
tempo.
Durante la cerimonia è stata ricordata la figura di Marcello
Mantovani, scomparso quattro
mesi fa, Presidente Nazionale
onorario e principale promotore
della “Zona Sacra del fante” a
Cesuna. Tra i presenti numerose delegazioni nazionali e
straniere, tra cui, novità di
questa edizione, una rappresentanza ungherese degli
ussari in alta uniforme.
G.D.F.
tervenne ed il comune sanzionò Frigo il quale, fatto ricorso, se lo vide respinto dal giudice Davide Montini Trotti.
Gli strascichi giudiziari si protrassero sino all’appello e alla
Cassazione la quale diede ragione a Frigo che tuttavia,
per non incappare nella condizione di incompatibilità, la
mattina del consiglio ha fatto pervenire in comune un
fax in cui notificava di rinunciare alla causa. Davide
Bolzon, forte del sostegno di
un pubblico che sovente interrompeva per applausi o
incitazioni, ha poi informato
il consiglio sul ricorso.
«Con il ricorso depositato al
Tar e con l’esposto
collaterale alla procura della
Repubblica – ha dichiarato
Bolzon - non abbiamo disconosciuto la sconfitta, ma abbiamo contestato le procedure. Partiamo dal fatto che
alcuni dipendenti comunali,
per legge, non potevano redigere i verbali elettorali. Ci
riferiamo ai presidenti dei
seggi 1 e 2, Canove e Roana,
in cui erano presidenti Sante Mosele e Silvano
Panozzo, entrambi dipendenti comunali. Altra questione,
si scopre che il 16 maggio i
presidenti avevano rinuncia-
to alle nomine e stranamente il 5 giugno si viene a sapere della rinuncia rimasta
nascosta in chissà quale cassetto per 15 giorni. Chi viene nominato con artifizi non
può garantire quella trasparenza di eletto super partes.
Viene poi da pensare male
quando, nel seggio di
Canove, 5 voti della nostra
lista vengono erroneamente
attribuiti alla lista concorrente. Ci sono state nette violazioni delle procedure elettorali e vogliamo che tutto sia
chiarito. Chiediamo lumi sulle schede già votate e presentate da alcune persone
prima di entrare nella cabina
e formalizzeremo una richiesta per un’indagine interna
affinché siano presi provvedimenti disciplinari contro i
dipendenti comunali che hanno agito in mala fede». «Attenderemo il ricorso del Tar
per dare le nostre motivazioni» ha dichiarato con poche
parole il sindaco Frigo ha poi
comunicato i membri della
giunta (Dario Frigo, Luigi
Martello, Ezio Angius, Elvio
Schivo, Marisa Zotti) senza
comunicare le deleghe tranne
per Carlo Stefani che sarà
vicesindaco. La minoranza a
questo punto ha abbandonato
l’aula tra gli applausi del pubblico presente. Al consiglio erano presenti anche i sindaci
Andrea Gios, Pino Rossi e
Matteo Dal Pozzo rispettivamente di Asiago, Gallio e
Rotzo per chiedere «un atteggiamento di collaborazione congiunta ed un lavoro di
cooperazione tra comuni
specialmente in periodo di
crisi». I momenti di tensione si sono susseguiti anche
al termine del consiglio con
il sindaco Frigo bollato da un
presente con un epiteto particolarmente duro e gli elettori delle fazioni opposte che
si sono “confrontati” senza
tanti giri di parole.
Luigi Frigo Bettinado
Il primo meeting dei Panozzo
A Treschè Conca la grande festa
Centinaia di Panozzo a raduno per il primo “meeting” delle
famiglie Panozzo tenutasi a
Tresché Conca nel fine settimana scorsa. Un occasione
per rivedere vecchi amici e
conoscenti, per scoprire le
contrade d’origine e per conoscere più in dettaglia la storia dell’emigrazione dei
Panozzo fino dall’800. Una
storia raccolta e raccontata nel
volume “La grande marcia dei
Panozzo di Tresché Conca”
scritto da Virgilio Panozzo residente in Australia e presente
alla festa. Il libro è stato anche
tradotto in inglese con il titolo
“From Tresché Conca on foot,
by rail and by boat”, libro realizzato in poche copie donate
da Virgilio alla parrocchia di
Tresché Conca, alla biblioteca
Bertoliana, ai Vicentini nel Mondo, uno all’Archivio di Stato ed
infine una copia alla figlia che
abita in Italia. Delle traduzioni
in inglese sono state consegnate invece ai musei dell’emigrazione delle città di Sydney,
Adelaide, Melbourne, Chicago
e Detroit.
“Le persone raccolte e raccontate nei miei libri sono persone
che conosce meglio di chiunque altro, so dei loro matrimoni, dei loro figli, delle loro difficoltà e dei loro successi – commenta Virgilio – Fanno parte
della mia vita come lo fanno i
miei famigliari e amici.”
Virgilio sottolinea anche che
aveva già partecipato ad un raduno di Panozzo in Australia il
7 marzo, in quella occasione
c’erano 80 famiglie di Panozzo
rappresentate.
Infatti dai dati raccolti da Virgilio da vari fonti, tra cui testimonianze personali, la Fondazione
Agnelli ed i registri di Ellis
Island, l’emigrazione verso
l’Australia è iniziata nel 1922 e
ripresa anche nel secondo dopo
guerra. Una storia a tappe
come le tre fasi dell’emigrazione verso la pianura che ha
allontanato ben 320 Panozzo
dalla loro terra d’origine, la
prima alla fine del 1700, la
seconda alla fine dell’800 e la
terza dal 1960 ad oggi. La
“marcia” verso l’estero invece è iniziato nel 1850 verso la
Westfalia
e
l’impero
Austroungarico, nel 1886 in
Argentina, in 1891 in Brasile,
nel 1884 negli Stati Uniti portandosi via 798 Panozzo per
un totale di 1118 Panozzo emigrati da Tresché Conca in 150
anni. Da considerare che
Tresché Conca non raggiunge i 600 abitanti oggigiorno tra
tutti i ceppi famigliari.
“E’ interessante scoprire che
nelle zone “colonizzati” dai
Panozzo c’è un legame
famigliare che li lega – conclude Virgilio – In questo
modo si riesce anche a risalire al ceppo”.
Gerardo Rigoni
8
Sabato 27 giugno 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
12
Gallio, porte aperte in Municipio
Il sindaco sarà presente tutti i giorni dalle 12 alle 13.30. Nominata la nuova giunta composta
da Natale Pompele, Giogio Dalla Bona, Mariano Baù e Patrizia Lunardi. Già avviati i
contatti per la costituzione di una “Consulta generale” nel segno della democrazia partecipativa
GALLIO
L’attenzione per Gallio, ma
anche per tutto l’Altopiano,
attraverso una fattiva collaborazione con gli altri Comuni. E’
la volontà espressa in occasione
del suo insediamento da Pino
Rossi, una volontà condivisa da
Asiago e Roana, testimoniata
dalla presenza di Andrea Gios e
di Valentino Frigo al primo consiglio comunale della nuova am-
Errata Corrige
Nel numero precedente del
nostro giornale, riportando i
voti lista per lista e nome per
nome, siamo incorsi in un
errore per cui, nella lista “Noi
di Gallio e le sue contrade”
non compariva il nome del
candidato consigliere Nicola
Pertile. Riportiamo dunque la
lista completa e ci scusiamo.
Pino Rossi
Giorgio Dalla Bona
Ermenegildo Sambugaro
Fabrizio Stella
Fiorello Baù
Emilio Dalla Bona
Giorgio Tagliaro
Mariano Baù
Massimo Sambugaro
Natale Pompele
Nicola Pertile
Patrizia Lunardi
Thomas Baù
65
18
26
44
13
71
43
25
45
57
34
32
ministrazione galliese.
Una seduta che ha avuto una
folta partecipazione da parte dei
cittadini nel quale sono state adottate le linee guida del programma da portare avanti e realizzare nei prossimi cinque anni. “Il
programma elettorale è la nostra
regola – ha detto Pino Rossi – e
l’abbiamo già consegnato a tutti
gli uffici comunali, perché possano averne debita conoscenza”. Pur avendoli già ampiamente propagandati durante la campagna elettorale, il neo sindaco
ci tiene a sottolineare quali sono
i punti principali di questo programma: “Per quanto riguarda
sociale e urbanistica – spiega –
seguiamo quanto fatto dalla precedente amministrazione. Condividiamo pienamente le linee
guida del Pat, coscienti che il
nostro territorio deve essere
maggiormente tutelato dal punto di vista ambientale.
Questo sarà fatto anche tramite
l’incentivazione dell’uso delle
energie alternative per il risparmio energetico. Ribadiamo, anche se sappiamo che non sarà
facile, la nostra intenzione di tro-
vare la strada per uscire da Etra
e di occuparci direttamente della gestione dei rifiuti: ritenendo la
raccolta differenziata con
cassonetti sparsi sul territorio
universalmente fallimentare, attiveremo una raccolta porta a
porta. In primo piano anche la
questione sicurezza per la quale proporremo una tassa facoltativa ai cittadini per aumentare la sorveglianza sul territorio”. Sul programma presentato dalla maggioranza, c’è stato il voto favorevole di
Domenico Tura e l’astensione dei rappresentati delle altre
liste: Augusto Paccanaro,
Arone Schivo e Danillo Finco.
“Abbiamo accolto con grande
piacere il voto favorevole di
Domenico Tura. Tradotto in
numeri, viste le percentuali raccolte alle elezioni, significa che
è condiviso dal 51% del paese. La nostra intenzione è comunque quella di collaborare
con tutti”.
Sono stati anche indicati i nuovi assessori, anche se il sindaco si riserva ancora qualche
giorno per l’assegnazione del-
le deleghe. Natale Pompele
(probabile vice sindaco),
Mariano Baù, al quale potrebbe andare l’urbanistica, insieme a Giorgio Dalla Bona, e
Patrizia Lunardi, che potrebbe prendere in mano l’assessorato al sociale, sono i componenti della nuova giunta di
Gallio. “Persone scelte in base
alle competenze – spiega Pino
Rossi – ma tutti i componenti
della lista, anche i non eletti,
verranno in qualche modo
coinvolti, sono uno che tende
molto a delegare”.
Presumibile comunque che il
sindaco riservi qualche incarico per sé. E’ intanto già in fase
di costituzione la consulta degli anziani ed è stata avviata
quella della consulta dei giovani. Ci saranno poi i referenti
per ogni categoria economica.
I rappresentanti di tutte queste realtà, insieme a tutta la lista “Noi di Gallio e le sue
contrade” costituiranno una
“Consulta generale” attraverso la quale monitorare le esigenze del paese e raccogliere
idee per gestirlo al meglio. “Il
tutto sempre nell’ottica della
democrazia partecipativa che
sta alla base del nostro agire”
afferma il sindaco, che ricorda: “Le porte del municipio sono aperte a tutti
e cittadini possono
trovarmi lì ogni giorno dalle 12 alle
13.30”.
Per lunedì 29 giugno è intanto convocato un consiglio informale. Si discuterà
sui lavori a Busa Fonda Vecia per i quali il
neo eletto primo cittadino ha momentaneamente sospeso la
gara d’appalto e
s u l l a
ristrutturazione di
malga Ongara
davanti. “Ci
preoccupano
gli importi di
spesa. – dice
Rossi – Per
Busa Fonda,
a fronte di un
investimento
di 795 mila euro, c’è un contributo di 370 mila euro, con
425 mila euro a carico del Comune, mentre per la malga, su
una spesa totale di 210 mila
euro, il contributo è di
90 mila euro, il resto deve mettercelo il Comune. In
merito volgiamo
dunque sentire il
parere di tutti”.
Stefania
Longhini
Le minoranze disposte a collaborare
Nella prima seduta del nuovo consiglio comunale di
Gallio venerdì scorso, Pino
Rossi, dopo aver illustrato il
programma di governo, ha
voluto sollecitare cittadinanza e minoranze alla collaborazione e alla cooperazione.
“Sono fermamente convinto
che per il bene di Gallio e per
quello dell’Altopiano bisogna
lavorare per creare delle solide basi di collaborazione, di
scambio di idee e di cooperazione,” è stato il concetto
espresso da Rossi. Una
mano tesa colta in misura similare da tutte le minoranza.
“Ringraziando i candidati della lista Vivere Gallio ed i cittadini che ci hanno onorato
con il loro voto riteniamo questa profferta di collaborazione decisamente costruttiva –
ha detto Augusto Paccanaro
- Il programma della maggioranza coincide in molti punti
con il nostro e quindi già qui
il sindaco sa di poter trovare
la nostra partecipazione.
Non faremmo alcun tipo di
ostruzione, non cercheremmo di ostacolare il lavoro di
questa maggioranza perché
sono atteggiamenti che non
ci appartengono in quanto
“persone del fare”. Ci preme solamente di indicare al
sindaco e alla Giunta di lavorare tenendo costantemente in mente il bene della
gente di Gallio.”
“Raccogliamo l’invito del sindaco a collaborare per il
rilancio di Gallio – è poi intervenuto Domenico Tura del
gruppo “Gallio Rinasce” - Ci
impegneremo a far sì che la
famiglia, i rapporti umani, le
esigenze vengano prima di
ogni altra scelta. Faremmo la
nostra parte democraticamente indicando soluzioni ed
alternative
senza
ostruzionismi. Saremo però
sempre vigili sull’operato del
sindaco e degli assessori, attenti alla trasparenza negli
atti amministrativi, negli incarichi professionali, negli ap-
palti, nei procedimenti. Ci auguriamo inoltre che la nuova
amministrazione porti avanti
le opere già finanziate da
quella uscente e non vada
vanificata tutto il lavoro di
ristrutturazione degli uffici
comunali.”
Disponibilità al dialogo e allo
scambio costruttivo è arrivato anche da Danillo Finco
della lista “Gallio Insieme”
che ha auspicato “che il sindaco deliberi per la comunità senza rivalse e senza
personalismi per unire il paese e non incrementare il frazionamento della comunità
galliese”.
“Auguriamo che non si presentino più situazioni che dividano il paese o un operato
che porti alla disunione. L’obbiettivo di qualsiasi decisione dovrà essere di beneficio
per tutta la comunità e così
facendo si potrà dare atto ad
una riconciliazione necessaria”.
Gerardo Rigoni
8
Sabato 27 giugno 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
13
Il Lions Club di Thiene premia il progetto
per una “Pista ciclabile dei 7 Comuni”
Una pista ciclabile lungo l’ex
tracciato della ferrovia, da
Campiello ad Asiago, con
l’aggiunta di percorsi ad
anello nei vari paesi, fino ad
arrivare a Gallio: è il progetto realizzato da cinque studenti altopianesi frequentanti
la quinta classe dell’Istituto
Tecnico Commerciale per
geometri “Aulo Ceccato” di
Thiene, nel partecipare al
concorso indetto dal Lions
Club di Thiene che proponeva, partendo dall’esistente, di
fare una mappa delle varie
piste ciclabili dei comuni
adiacenti a Thiene, progettando inoltre di delineare una
serie di tragitti a
completamento di quelli già
in essere. Quando nell’ottobre dello scorso anno il concorso è stato presentato agli
studenti, i ragazzi altopianesi
hanno chiesto di potervi partecipare occupandosi però
dell’ambito altopianese, vista
la scarsa o nulla conoscenza delle zone interessate,
ovvero il territorio dei comuni
di Thiene, Malo, Marano,
Zanè, Sarcedo, Carrè,
Zugliano,
Villaverla,
Montecchio Precalcino e
Calvene. Ci è voluta una
buona dose di tenacia e insistenza per essere accontentati, ma alla fine è stato permesso ai cinque studenti di
mettersi in gruppo per portare avanti un progetto da
sviluppare nel territorio dei
loro paesi. Fabio Bernar di
Canove, Mauro Corà e Marco Frigo di Cesuna, Mirco
Pace di Gallio e Luca Rela
di Asiago ce l’hanno messa
tutta per ricambiare il “favo-
re” ricevuto, e alla fine la
“Pista ciclabile dei 7 Comuni
– Nei comuni di Roana,
Asiago e Gallio” è risultato il
progetto vincitore tra la dozzina di lavori presentati, meritandosi un punteggio di gran
lunga superiore agli altri. La
presentazione dei progetti
delle nuove piste ciclabili si è
tenuta alla presenza del presidente del Lions Club di
Thiene Battista Busin, dei
sindaci dei comuni interessati
ai progetti e di varie autorità,
tra cui il presidente del Consiglio Regionale Marino
Finozzi. Peccato che mancassero proprio i rappresentanti delle istituzioni
altopianesi. Ma come nasce
un progetto come quello che
è valso il primo premio ai cinque maturandi geometri
altopianesi? “Abbiamo iniziato consultando le cartine topografiche – raccontano – poi ci è
venuta l’idea di
usare un’immagine presa dal
satellite
di
Google Earth,
modificandola,
inserendo i vari
tracciati con colori
diversi.
Dopo una prima
analisi sulla
cartina, per focalizzare dove
prevedere
i
tracciati (anche
a fianco delle strade esistenti o in alcuni punti allargando il marciapiede)
abbiamo percorso varie
strade in auto, individuando gli interventi necessari
per la sistemazione dei tratti
già esistenti e la loro messa in sicurezza. I percorsi
previsti sono di diverso
tipo, alcuni molto facili,
comodissimi da prendere,
Segnalateci le vostre idee per
una rete di percorsi pedonali
Contribuire alla realizzazione di una serie di percorsi
pedonali facili, chiaramente
segnalati, le cui indicazioni
partano dal centro dei paesi,
che permettano anche il collegamento tra un paese e
l’altro: è da un po’ che ci pen-
siamo, che ne parliamo. Ed
ora, con l’intento di raccogliere materiale utile a
tale scopo, chiediamo la
collaborazione di tutti coloro che volessero contribuire, proponendo idee al
riguardo, segnalando per-
corsi già esistenti e dotati
di segnaletica, o tracciati
meno conosciuti che si potrebbero rendere fruibili
mediante tabellazione.
Raccoglieremo inoltre le
segnalazioni di problemi
riscontrati, anche a livello
informativo, di esempi di
tracciati messi a punto in
altre zone. Insomma tutte
quelle informazioni che, messe insieme, possono costituire un punto di partenza per
dare il via al progetto. Per
aderire a questa nostra iniziativa le segnalazioni possono
essere inviate all’indirizzo di
posta
elettronica
[email protected],
o via posta tradizionale a
L’Altopiano – Via Monte
Sisemol 9 – 36012 ASIAGO
(VI).
ideali anche da fare a
piedi e per gente di tutte le età. Una adeguata segnalazione con
appropriate tabelle, il
posizionamento di alcune panchine, il
completamento con informazioni, a seconda
dei luoghi, di vario genere, su flora, fauna,
testimonianze storiche: lo
sviluppo dei percorsi potrebbe avere molte interessanti possibilità. Durante la presentazione del
lavoro abbiamo percepito l’interesse dei presenti, soprattutto nell’ammirare i luoghi dove si sviluppa il nostro progetto:
le immagini di certe zone
hanno attirato parecchio,
la gente ha apprezzato
molto le fotografie che abbiamo proposto a volte
presentando prima quelle
vecchie in dissolvenza
con le attuali. Ci viene
spontaneo chiederci se,
visto l’interesse suscitato,
non varrebbe la pena di
realizzare veramente il
nostro progetto, che potrebbe essere una nuova
forma di attrazione turistica. Dal canto nostro, lavorare a questa idea ci è
servito anche per osservare meglio il nostro territorio, che abbiamo visto
con occhi diversi, sco-
prendo delle bellezze che
a volte sfuggono.” E allora perché non presentare la
“Pista ciclabile dei 7 Comuni” a qualche ente con l’auspicio che possa venire presa in considerazione la sua
realizzazione? “Chi vuoi che
ci ascolti ….?!” rispondono
con tono disilluso i cinque
compagni. Noi ci auguriamo almeno che qualcuno
voglia dare loro la possibilità
di presentare qui, in casa
propria, questo progetto con
il quale Fabio, Mauro, Marco, Mirko e Luca si sono ben
distinti a scuola e tra il pubblico presente alla conclusione dell’iniziativa dei Lions di
Thiene.
Silvana Bortoli
8
Sabato 27 giugno 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
14
11 - 12 luglio: Pellegrinaggio Nazionale sul M. Ortigara
Al Calvario degli Alpini, alle radici dell’A.N.A.
Nel 90° di fondazione dell’Associazione, l’appuntamento assume particolare rilevanza
In questa edizione 2009 il
Pellegrinaggio Nazionale
sul Monte Ortigara assume
particolare rilevanza in
quanto ricorre anche il 90°
di fondazione dell’Associazione Nazionale Alpini. Per
l’occasione , il presidente
nazionale Corrado Perona
ha perorato con forza la
presenza del maggior numero possibile di Vessilli
delle sezioni italiane, e dalle adesioni sino ad ora
giunte sembra che la manifestazione si presenti
sotto i migliori auspici.
Era la primavera del 1919,
con le profonde ferite della Grande Guerra ancora
ben evidenti sulle nostre
terre di confine, quando
una pattuglia di Alpini reduci fondava a Milano
l’Associazione delle Penne Nere. Da allora ad oggi
l’ente si è rafforzato con
struttura ed organici ben
definiti e sparsi dalla Sicilia alle Alpi, arrivando a
contare circa 400 mila
soci iscritti, “una compagine omogenea, svincolata da partiti politici, che
offre un contributo prezio-
si alla collettività”.
La ricorrenza in corrispondenza col Pellegrinaggio, dunque, assume
più ampio spessore
rievocativo, poiché proprio sull’Ortigara, non a
caso definito “Calvario
degli Alpini”, si immolarono migliaia di soldati inquadrati nelle gloriose
truppa da montagna.
Gli organizzatori del raduno tengono ad informare
che per portarsi con gli
automezzi sulla zona alta
dell’Altopiano è stato istituito un senso unico di
marcia fino alle ore 12.30
Piazza
Saline-Passo
Stretto-Campo Magro, poi
dopo tale ora il senso unico viene invertito. Varrà
altresì una deroga al divieto di attendamento da
venerdì 10 fino a domenica 12. Da giovedì 9 a domenica 12 divieto di transito e sosta per i camper
ed autocaravan da Piazzale delle Saline a Piazzale di Passo Stretto. Il parcheggio di Piazzale di
Passo Stretto è da considerarsi riservato a pull-
Treschè Conca
Il Gruppo Alpini
compie 75 anni
man, pulmini ed autorizzati; gli altri veicoli possono
parcheggiare sulle strade
vicinali e dove possibile.
Programma di sabato
11 luglio: ore 11,00 Zona
Ortigara esercitazione di
una compagnia del 7° Alpini,
ore
16,00
Ammassamento presso il
Municipio di Asiago (Loggia dei Caduti) e formazione di un corteo con il
Labaro Nazionale, Vessilli
e Gagliardetti con destinazione il Sacrario del
Leiten. Ore 16,30 Santa
Messa celebrata da S.E. il
Vescovo di Padova. Ore
18,00 presentazione del libro sui 90 anni dell’A.N.A.
presso il Teatro Millepini di
Asiago.
Domenica 12 luglio: ore
06,00 ritrovo Labaro Nazionale e Vessilli in piazza ad
Asiago.
Ore
08.00
S.Messa e deposizione co-
rona al Cippo Italiano (q.
2.105); a seguire deposizione corona al Cippo Austriaco, ore 11,00 Inaugurazione lavori ripristino manufatti bellici, ore 11.30 Cerimonia a M. Lozze (adiacenze
della Chiesetta). A seguire:
-Alzabandiera - Onori al
Labaro
Nazionale
dell’A.N.A. - Onori ai Caduti (deposizione corona) Orazione ufficiale - S. Messa - Onori finali
G.D.F.
Nella ricorrenza del 75°
dalla fondazione, il
Gruppo Alpini Treschè
Conca, organizza domenica 5 luglio il 27° raduno della sezione Monte Ortigara. Questo il
programma: alle 16.30
ammassamento presso il
sagrato della chiesa parrocchiale; alle 16.45
alzabandiera e deposizione corona monumento
ai Caduti; alle 17 la S.
Messa celebrata da don
Stefano Margola, parroco di Treschè Conca; alle
17.45 sfilata fino alla
Sede del Gruppo Alpini
Treschè Conca; alle 18
Orazioni ufficiali. A seguire rinfresco per tutti i
partecipanti. La cerimonia sarà accompagnata
dalla Banda Musicale
Monte
Lemerle
di
Cesuna. Dalle ore 20,30
la serata continuerà
presso il palatenda di
Contrà Fondi.
8
l’Altopiano
Sabato 27 giugno 2009
www.giornalealtopiano.it
15
Domenica 5 luglio
ROTZO
Il Comune di Rotzo, in collaborazione con la Comunità
Montana 7 Comuni, organizza nella giornata di domenica 5 luglio una importante rievocazione storica presso il
forte Campolongo. “1915
verso il Centenario 2015”
è il tema della manifestazione che verrà posta in essere. Il programma prevede:
ore 9:30 apertura della rievocazione con vita di trincea
e azioni militari dell’epoca,
13:00 Rancio in gavetta,
15:00 Rievocazione della
Battaglia sulla Piana di
Campolongo 17:00 Conclusione della giornata con gli
Onori ai Caduti.
La manifestazione è a cura
dell’Associazione “Per non
dimenticare”, l’ente è composto da un gruppo di appassionati della Prima Guerra
Mondiale con a capo il dott.
Valerio Burattin, tutti i soci
Rievocazione storica e presentazione
del libro sul forte Campolongo
La manifestazione celebra i fatti d’arme degli eserciti contrapposti ed è occasione ottimale per
ammirare le opere di restauro al forte. In sala consigliare si presenta il libro di Malatesta sul Campolongo
sono animati dal desiderio di
ricordare la storia e onorare
l’impegno di “non dimenticare” i tragici eventi e i sacrifici legati a quelle epiche battaglie. L’evento è il giusto
contorno rivolto a esibire i
lavori di restauro cui è sottoposto il forte italiano.
Interventi che rientrano nel progetto della legge 78 del 2001,
sul Patrimonio della
grande guerra, di cui
tra i promotori si annovera la Comunità
Montana di Asiago.
L’obiettivo che il progetto “Eco Museo
della grande guerra nelle Prealpi
Vicentine” si è prefisso, è meritorio e
molto importante: valorizzare uno dei mag-
giori teatri della 1ª guerra
mondiale: l’altipiano di Asiago
e più in generale il fronte
vicentino.
Precedentemente alla manifestazione, nella giornata di
sabato 4 luglio, si svolgerà la
cerimonia di inaugurazione
con visita guidata al forte.
Inoltre verrà presentato al
pubblico presso la sala consigliare di Rotzo (ore 20.30) il
nuovo libro di Leonardo
Malatesta
sul
forte
Campolongo che sviluppa una
approfondita ricerca su questa fortificazione italiana. “Il
libro reca il titolo: “Il Forte di Cima Campolongo” –
afferma l’autore - si propone di colmare alcune lacune storiografiche. Inizia
dall’analisi dei piani di
guerra contro l’Austria Ungheria e di quelli di
La rappresentazione storica
Parteciperanno in equipaggiamento e uniformi storiche i seguenti gruppi: Kameraden Viribus
Unitis 1914 – 1918 III Regiment Landeschuetzen “Innichen”; Grs 2 II
Gebirgsschuetzenregiment; II Kaiserschuetzen Verband Regiment Bozen – Bataillon
Unterland, Innsbrueck; Fronte Orientale del Rgt. JR 97; G.S. Trentino I Rgt. Trient
Kaiserschuetzen e Standschuetzen e il 6° Rgt. Battaglione Alpini Sette Comuni 145 cp; 75
cp del 7° Rgt Alpini Btg Pieve di Cadore; 13 Batteria del 2° Rgt Artiglieria da Montagna
con cannone da 75; 12 ° cp del 55 Fanteria Brigata Marche.
Al Millepini “Col nostro canto andiam”
Torna sabato 11 luglio, l’apprezzato e atteso appuntamento con la rassegna di canto
popolare “Col nostro canto andiam” organizzata dal Coro Asiago. L’evento si terrà al
rinnovato Millepini (alle 21). Parteciperanno, oltre allo stesso Coro Asiago, il coro Esperienze Vocali di Galliera Veneta e il prestigioso Coro Gioventù in Cantata di Marostica.
Per gli appassionati del canto popolare un appuntamento da non perdere.
fortificazione da fine ‘900
allo scoppio del conflitto,
passando agli studi
architettonici utilizzati nella costruzione dei forti ed
ai lavori costruttivi ed allo
spionaggio nemico. La
parte centrale dell’opera è
il capitolo delle operazioni belliche, dove il forte
ebbe la prova del fuoco.
Nel finale, oltre alle conclusioni, c’è una rassegna
storiografica sui volumi
della materia e sulle fonti
storiche utilizzate. La domanda che mi sono posto
all’inizio di questa ricerca
è stata: il Campolongo, fu
efficiente nella prova
bellica? La risposta si troverà leggendo il libro.
L’opera è dedicata alla
memoria dei 4 militari che
persero la vita all’interno
del forte. L’opportunità della pubblicazione di una
monografia
sul
Campolongo è avvenuta
grazie alla conoscenza del
sindaco di Rotzo, Matteo
Dal Pozzo, entusiasta della mia proposta e che ha
creduto in questa operazione editoriale rivolta pure
ad una i valorizzazione turistica del territorio. Si spera che questo sia solo l’inizio di una proficua collaborazione che possa portare alla nascita di un Centro Studi sulle fortificazioni
a livello europeo, struttura
che nel nostro paese manca”.
G. Dalle Fusine
8
Sabato 27 giugno 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
16
In via Piazza non c’è più la segheria
LUSIANA
Se ne va un pezzo di storia economica del paese, conservato per ricordo il primo telaio.
Dal dopoguerra qui si lavorava il marmo e trovavano lavoro ben 40 dipendenti
Le attività estive dell’associazione
“Lusaàn ar Spilar Natura”
L’associazione “Lusaàn ar
Spilar Natura” ha stilato il
programma di appuntamenti estivi che vede l’attività
concentrata nei siti del museo al Palazzon, sul
Cornion, nella Valle dei
mulini e al Monte Corno. Il
5 luglio, domenica, alle
9,30, a Valle di Sotto, inizia un’escursione guidata
lungo la valle dei Mulini
con accesso agli edifici
dove sono tornati a funzionare magli e pestarini. Lunedì pomeriggio al Monte
Corno, sarà realizzato un
laboratorio per bambini
che diventeranno botanici
al giardino alpino e sarà
visitata la vicina malga
Monte Corno. Il pomeriggio
di martedì 14 al Palazzon
di Lusiana si reciterà in inglese con fiabe celtiche per
bambini dagli 8 ai 14 anni.
Mercoledì 15, sempre al
Palazzon andrà in scena il
“
pomeriggio
della
manualità” con laboratori
per bambini attrezzati di
telaio. Giovedì 16 si reciteranno
ancora
fiabe
celtiche. Sabato 18, alle
17, alla palestra comunale
sarà inaugurata la mostra
sulle illusioni ottiche
“Quel che par no xe”. Domenica 19 si torna a Valle
di Sotto per visitare i mulini e lunedì 20 si svolgerà
“Il giardino dei sensi”, laboratorio per bambini al
giardino alpino di Monte
Corno. Mercoledì 22 al
Palazzon si svolgerà “Il
pomeriggio
della
manualità con la manipolazione dell’argilla. Mercoledì 29 si svolgeranno un
appuntamento con la lavorazione al telaio al pomeriggio e alla sera una serata culturale al Palazzon.
Venerdì 31, dalle 9,30 , nella sala consiliare del
Palazzon si svolgerà un
convegno su “Le illusioni
ottiche nello studio della
percezione visiva”. Intensa
anche l’attività del mese di
agosto.
E.Z.
Una segheria di marmo è stata definitivamente cancellata. La segheria era di proprietà della ditta “Industria marmi colorati” e aveva
sede in via Piazza. Il sodalizio era stato fondato da tre soci e aveva
40 dipendenti. Lavorava il marmo dell’Altopiano dal dopoguerra e
aveva una sua cava a Cima Fonte di Lusiana.. Era conglobata nel
centro abitato della frazione ed era uno dei motori trainanti dell’economia del dopoguerra. Con l’andare degli anni ha via via ridotto il personale e l’attività, rimanendo poi solo un ricordo. Recentemente l’area ha trovato una soluzione residenziale e quel che era
rimasto della vecchia struttura, muri e un po’ di attrezzatura, è stato
quasi tutto smantellato, salvo il primo telaio che faceva funzionare
la segheria ad acqua e soldame, che è stato tenuto per ricordo
dell’opificio. E.Z. Nella foto, l’escavatore che sbriciola con la
tenaglia idraulica la vecchia struttura della segheria. Egidio Zampese
Il block bau trova posto a Monte Corno
Il block bau, realizzato dagli
artigiani Flavio Broglio e
Ivano Passuello per il Comune di Lusiana, è stato montato all’entrata del giardino
botanico alpino di Monte
Corno. La struttura, realizzata senza l’uso di chiodi e ricoperta di scandole come le
vecchie casare e gli stalloni
delle malghe montane, servirà anche come biglietteria per
il giardino alpino che a 1350
metri sul livello del mare racchiude 350 specie erbacee,
arbustive e arboree appartenenti alla flora alpina e montana, un sito di interesse co-
Il Block bau
realizzato all’entrata
del giardino botanico
alpino di Monte
Corno.
munitario di livello europeo
che si può visitare la domenica e i giorni festivi di lu-
glio e agosto con orari e visite guidate sia al mattino
che al pomeriggio.
E.Z.
Apre il rifugio Tre Fontane
Domenica 5 luglio si svolgerà la cerimonia di apertura della stagione escursionistica nella zona Monumentale dell’Ortigara con al
centro il rifugio “Tre Fontane” in gestione al gruppo alpini “Matteo
Bonato” di Santa Caterina di Lusiana. Al mattino alle 11 sarà inaugurata la nuova mulattiera, realizzata dalle penne nere per raggiungere la costruzione che dista un centinaio di metri dalla strada
bianca che collega la zona di Galmarara all’Ortigara. Dopo la messa
celebrata da don Giovanni Crivellaro parroco di Santa Caterina
sarà tagliato il nastro inaugurale, si svolgeranno i discorsi delle
autorità e andrà in scena il pranzo alla moda dei ranci alpini con
seguito di cante e musica scarpona.
E.Z.
Salta il raduno
delle macchine
americane ma fra
un po’ arriva il
“Motogiro”
Il brutto tempo ha spinto gli organizzatori ad annullare il “2°
raduno di macchine americane”
che doveva svolgersi nel pomeriggio di domenica 21 luglio in
piazza a Lusiana. L’anno scorso
sono state una sessantina le
vetture di marche americane che
hanno preso parte al raduno che
ha messo in vetrina auto di lusso e fuori strada costruite in
America negli ultimi decenni e
tirate a lucido come autentiche
vetture testimoni di un’epoca e
di una nazione. Trattandosi in
gran parte di macchine decappottabili, la pioggia avrebbe
sconsigliato parecchi proprietari
di vetture a non prendere parte
al raduno che è stato rinviato,
probabilmente, alla fine dell’estate o addirittura all’anno
prossimo. La “Pasticceria Sette
Stelle”, perno dell’organizzazione, ha ora in programma altri due
appuntamenti. Per domenica 3
luglio è in calendario il “Primo
motogiro” di Lusiana. Il ritrovo
è previsto per le 9,30 in piazza IV
Novembre. Alle 10 sarà impartita la benedizione delle moto e
alle 10,30 sarà dato il via al
motogiro che vedrà i motociclisti compiere un giro per
l’Altopiano di Asiago. Alle 12,30
è previsto il rientro a Lusiana
con un buffet per tutti i partecipanti. Sabato 8 agosto è in programma il ritrovo delle “500” alle
14 e alle 16 le utilitarie si tufferanno in un giro che toccherà i
centri
più
importanti
dell’Altopiano. Alle 18,30 rientro con buffet per tutti i partecipanti e alla sera karaoke con
Roberto Rosa.
E.Z.
A Foza vincono i Rigoni di Asiago
Al bar “Belvedere” di Lazzaretti di
Foza, si è svolto l’annuale torneo di
settino che ha visto in scena giocatori
provenienti da tutto l’Altopiano. L’ha
spuntata la coppia formata da Fortunato Rigoni e Gilberto Rigoni di
Asiago. Al secondo posto l’accoppiata
formata dall’asiaghese Mariano
Mosele e dal lusianese Giorgio
Zannoni. In terza fila il duo di Gallio
Piero Segafredo e Carlo Schivo. Quarta posizione per l’accoppiata
lusianese Sergio Pesavento-Fabio
Maino.
E.Z.
Nella foto, le prime 4 coppie classificate al
torneo di settino al “Belvedere” di Foza.
8
Sabato 27 giugno 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
17
Il Nordic fa bene e diverte,
peccato che il corso sia finito
ENEGO
Concluso il ciclo di dieci lezioni gratuite organizzato dal Comune di Enego.
Ampiamente soddisfatti i numerosi partecipanti che hanno potuto
constatare i benefici dei “4 passi di…benessere”
Eccoci all’ultima puntata, il
corso gratuito di Nordic
Walking, organizzato dal Comune di Enego è giunto al
termine, dieci appuntamenti
che sono veramente volati,
lasciando in tutti una sensazione bellissima, quella di
aver compiuto, come diceva
l’accattivante
e
azzeccatissimo slogan delle
locandine pubblicitarie, “4
passi di ….benessere”.
Un corso per migliorare la
salute fisica, ma non è azzardato dire anche per la salute
mentale; che ha permesso
non solo di scoprire ed
approcciare una disciplina
piacevolissima e alla portata
di tutti, ma anche di
approcciare con i compaesani in modo diverso, un’occasione per conoscere il lato
più ludico di ognuno.
Tutti hanno ottenuto il giusto
“imprinting”, ovvero hanno
imparato a camminare con le
racchette, hanno trovato più
gusto che fatica nel praticare il nordic walking, tanto
che spontaneamente è nato
il bisogno di continuare ad
incontrarsi per camminare
insieme!
Un pretesto più che valido
per conoscere inoltre tante
passeggiate, tanti sentieri,
che altrimenti non ci capiterebbe mai di scoprire e gu-
stare. Adesso che bisogna
far da soli, sul banco vengono messe le conoscenze dell’uno dell’altro, le curiosità, il
sentito dire, i ricordi d’infanzia, e tutti insieme alla fine si
tracciano i percorsi, si propongono e si decidono le
uscite.
Ogni percorso con gli istruttori, è stato una sorpresa,
ogni sentiero è stato affrontato con entusiasmo, che si è
auto alimentato di volta in
volta.
E’ stato bello vedere che tutti
alla fine hanno portato al termine la missione; in ogni itinerario, è stato bello sentire
le signore commentare:
“…Però, alla mia età, non
l’avrei mai detto…!” Questa
è una grande scommessa vinta, perché anche i più sedentari, coloro che mai si erano
cimentati seriamente in una
disciplina sportiva, tanto più se
nuova, che non avevano proprio l’idea che facendo fatica
ci si potesse anche divertire,
alla fine si sono convinti e soprattutto hanno scoperto la
grande soddisfazione che proviene da una sana e studiata
attività fisica. Dieci appuntamenti, dieci uscite portate a
termine, malgrado il tempo
molto variabile delle ultime
settimane, spesso ci abbia minacciati; ma alla fine anche gli
Bungee Jumping in Valgadena,
un’altra delle attività sportive
attive in Altopiano
Domenica scorsa, un folto
gruppo di curiosi ha paralizzato il traffico sul viadotto
Enego-Foza
della
Valgadena, dove un pugno di
appassionati di questo sport
estremo stava effettuando
lanci da una piattaforma posizionata sopra il punto più
alto dell’abisso, ben 187 metri! Il viadotto della
Valgadena, è infatti il più elevato in Italia e il terzo in Europa e comunque il più alto,
da cui si effetuino lanci con
corda elastico (Bungee o
Bungy Jumping). La disciplina, nata anticamente sull’iso-
la di Pentecoste (Nuove
Ebridi – Oceano Pacifico),
quale rito di iniziazione, iniziò
a diffondersi nel 1993, anno
in cui fu testata la prima corda elastica, via via perfezionata e resa oggi sicura, con
l’utilizzo dei materiali da arrampicata. “Nessun pericolo”, dicono gli esperti: il rischio sta nel non effettuare
tutte le procedure e i controlli
di sicurezza. E dev’essere
così, dato che oggi, tale sport
viene praticato da oltre un
milione di appassionati alla
ricerca dell’adrenalina, scossa che viene comunicata anche allo spettatore. La cautela, il
tempismo, il controllo di tutte le
operazioni effettuate, fan pensare a chi guarda,
che chi si lancia,
non è poi così
pazzo... BRS
dei del cielo sono stati clementi.
L’ilarità che ci ha accompagnato durante tutto il corso, non
ci ha tuttavia abbandonato
nemmeno nell’ultima giornata,
quella dei saluti, dove è di rito
dispiacersi perché il gioco sta
per finire!
Ultimo giorno, giorno del test
finale, ne avevamo fatto uno
anche all’inizio, adesso però
bisognava vedere, nero su
bianco, i progressi fatti: se
l’impegno messo in campo era
stato sufficiente, se c’erano
stati progressi tecnici, ma anche fisici! Quando la prima
volta ci fecero salire sulla bilancia, le donne in particolare
sbuffarono, cercarono di eludere, senza per altro riuscirci,
il dovere, …. Tutti silenziosi poi
ci si avviava alla prova atleti-
ca. Questa volta invece, fin dai
primi rilevamenti peso, era
chiara una cosa, che tutti, chi
più chi meno, erano calati!
Dopo la prova dei due chilometri inoltre , tutti si sono resi
conto di avere migliorato la
prestazione, e a quel punto
l’euforia ha raggiunto il massimo, al pari dei ragazzi che si
affollano attorno alle
bacheche di scuola per vedere i voti di fine anno, così tutti
noi, nuovi adepti del nordic
walking, ci siamo affollati intorno agli istruttori, per sentire
i risultati, le percentuali di miglioramento e dulcis in fundo,
confrontarci sul peso, e scoprire che si…. ha funzionato,
tutti abbiamo buttato giù qualcosa in termine di chili!
Non esiste più privacy, e va
bene così, è tutto un chiedere
per confrontare, sulla punta
delle dita si calcolano i chili
persi, è l’apoteosi … diavolo
di uno sport, abbiamo fatto un
sacco di strada, di qua di là, in
su in giù, non abbiamo conosciuto stanchezza, ma solo soddisfazione e adesso ci accorgiamo che strada facendo abbiamo abbandonato anche le
nostre “zavorre”…. si può
chiedere di più?
La prova più difficile era tuttavia quella di convincere, che
veramente questo sport fa
bene, tutti noi che lo pratichiamo lo sentiamo, ma lo scoglio
più duro è la scienza, come dire
e convincere il medico che
veramente questa disciplina è
benessere, se poi il dottore non
è “sportivissimo”, la faccenda
si complica ulteriormente!
Bene, offrire alla scienza qualche ml di sangue è bastato. I
classici esami del sangue ci
sono stati di supporto e la verità ha trionfato! L’abbattimento dei valori è stato
drastico, colesterolo totale,
LdL, trigliceridi, per fare i nomi
più infausti, hanno conosciuto
un abbassamento che neanche la cura più spinta permette, soprattutto in un arco di tempo così breve!
Se l’ attività fisica deve: far
bene , divertire, motivare;
bene, allora il corso di Nordic
ha centrato tutti questi obiettivi in pieno, e ha lasciato in tutti
i nuovi seguaci, la voglia di
perseverare in questo percorso.
Stefania Simi
L’esercitazione di Protezione Civile in Trentino
per Enego un addestramento importante
Lo scorso 14 giugno, il Gruppo Comunale di Protezione
Civile di Enego ha partecipato
ad
un’esercitazione
intercomunale antincendio in
località Ospedaletto di Trento.
L’esercitazione è stata denominata “Manovra Ponte dell’Orco 2009" , un’ esercitazione importante dati i numeri,
sono stati infatti coinvolti più
di 100 vigili del fuoco, oltre ai
35 volontari Eneghesi.
Nella “manoivra”, sono stati
coivolti i Comuni di:
Ospedaletto, Villa Agendo,
Ivano Fracena, Samone,
Scurelle, Strigno, Spera,
Grigno e Tezze.
Una giornata memorabile,
come vuole sottolineare il sindaco di Enego e presidente
della Protezione Civile
Rodeghiero, - l’importanza
strategica di un addestramento continuo per una sempre
maggiore professionalità nel
settore, inoltre per la prima
volta in assoluto il Comune di
Enego (Veneto), ha partecipa-
to ad un’attività importante e
socialmente utile, con i Comuni
Contermini della Provincia di
Trento, a sottolineare non solo
il buon rapporto con i nostri
vicini trentini, ma anche un
cambiamento radicale e di
apertura verso delle logiche di
sviluppo e di collaborazione di
enorme importanza per il nostro territorio e per la nostra
gente -. Il neonato gruppo di
Protezione Civile di Enego, costituitosi nel novembre scorso,
ha già una cinquantina di vo-
lontari iscritti che si usano per
collaborare con l’amministrazione comunale, ma soprattutto
per aiutare il paese e la sua
gente. Da quando il gruppo si
è costituito, ha partecipato a
corsi per il primo soccorso, per
il soccorso in acqua, contro gli
incendi, e nel quotidiano sono
i volontari della Protezione Civile ad eseguire il servizio
domiciliare, portando gli anziani o chi ne ha bisogno da casa
agli ambulatori del Ulss.
S.S.
8
Sabato 27 giugno 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
18
Roberto, Loris, Franco e Luciano, gli specialisti del dietro le quinte
Si definiscono il “Gruppo
Ombra” dei Rispaar, perché vestono di scuro, lavorano dietro le quinte e non
amano molto presentarsi sul
palco neppure alla fine degli spettacoli. Luciano Gios,
Franco Paganin , Roberto
Pesavento e Loris Dalla
Costa che nella vita sono
rispettivamente odontotecnico, agente di viaggi, agente di polizia locale e finanziere, nei Rispaar svolgono
invece la stessa “attività”,
ovvero seguono l’aspetto
tecnico del “dietro la scena”. L’affiatamento raggiunto è ottimo, si capiscono al volo, hanno ormai acquisito i giusti automatismi per far
filare via liscio ogni spettacolo, cambiando velocemente le
scene, anche quando ci sono
pesanti strumenti da togliere,
o pezzi di arredamento da sistemare. E’ Loris, arrivato nel
gruppo in un momento in cui
c’era
bisogno
di
“manovalanza”, che ha in
particolare il controllo delle
varie situazioni, quello che riesce a imprimere nella mente
ogni scena, e dare le giuste
direttive ai suoi compagni, facendo superare qualsiasi momento di titubanza. “Anche se
non sembra – dicono i quattro amici – il nostro è un compito che oltre alla velocità
richiede molta concentrazione”. Un compito che con
l’ultimo spettacolo, debuttan-
CULTURA
Una ricostruzione fatta con
metodo, basata sulla ricerca
di testimonianze e documenti originali, di immagini inedite e rarissime su cui 90 e più
anni fa vennero impresse le
distruzioni procurate dall’artiglieria austriaca. Il tutto è
do nel nuovissimo
Millepini, ha subito notevoli cambiamenti, diventando molto meno
artigianale, più
tecnologico, in un
certo senso più
facile, ma allo
stesso momento
meno creativo.
“Nella sala teatro di Canove
– commentano divertiti – ci
siamo allungati le braccia di
qualche centimetro a forza
di tirare su il sipario a mano!
Anche l’allestimento delle
scene di sfondo è completamente diverso, ora si usano
pannelli stampati o si proiettano immagini, mentre prima gli sfondi erano tutti colorati a mano”. Ce li ricordiamo i capolavori di Luciano,
artista e scenografo del gruppo, che con l’aiuto dei suoi collaboratori spesso ha allestito
delle scenografie bellissime.
Nel nuovo teatro i quattro
amici hanno dovuto trovare
nuove soluzioni e nuova collocazione anche per uno degli
aspetti più festaioli della situazione: l’angolo spuntini (e
spuntoni!) che li vede specializzati nell’ affettare pane,
sopressa, formaggio e quan-
t’altro serve da sostentamento a tutto il gruppo durante gli show! E
tra le varie tradizioni che
si portano avanti, anche
quella di fare degli
scherzi a chi entra in
scena. “Nel Gritesstizzracconta Roberto - è
toccato a Moreno, al
quale abbiamo sabotato il leggio, ma lui se
l’è cavata benissimo,
come era successo in
passato ad altri: anche dal
saper districarsi senza
troppo scomporsi si vede
la bravura dei
Rispaar!” A
proposito di sapersela cavare
bene in ogni situazione, nell’ultimo spettacolo c’è stato
anche l’exploit
di Franco nel
ruolo di ballerino. “Non avevo mai ballato, neppure in
discoteca – dice – ma stavolta, a causa di una serie di
infortunati, serviva un ballerino per il country. Visto
che ai tempi in cui io e i miei
fratelli avevamo il maneggio
sono stato un po’ cow – boy,
ho pensato che il ruolo poteva anche fare per me, e
devo dire che mi sono divertito tantissimo”. Ecco, lo ab-
biamo detto e ripetuto, è questo uno dei punti di forza dei
Rispaar: adattarsi a fare anche cose impensabili, e divertirsi nel farle. “Ritrovarci per
preparare gli spettacoli è un
bel modo di stare insieme -
concludono – ci si sente bene,
ma anche se è un momento di
divertimento lo viviamo come
un impegno serio, di fronte al
quale non c’è niente che tenga, quando c’è da fare… si
fa!”
Silvana Bortoli
Il premio Manzoni a Ermanno Olmi
Ermanno Olmi è il vincitore
del Premio alla Carriera 2009
designato all’unanimità dalla
Giuria del Premio Letterario
Internazionale Alessandro
Manzoni - Città di Lecco, organizzato dal Comune di Lecco e dall’Associazione Nazionale 50&Più Fenacom, in
collaborazione con il Centro
Nazionale
di
Studi
Manzoniani, con il Patrocinio
del Ministero per i Beni e le
Attività Culturali, della Regione Lombardia - Assessorato
alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, della Provincia di Lecco, della
Camera di Commercio di
Lecco, Confcommercio e
Confcommercio Lecco
Unione Commercianti
Lecchesi. L’annuncio è stato dato in occasione della
presentazione della Quinta
edizione del Premio Letterario Internazionale Alessandro
Manzoni - Città di Lecco
(2005-2009),
Nel rendere noto il nome del
vincitore del Premio alla Carriera 2009, Matteo Collura,
Presidente della Giuria del
Premio, ha dichiarato che
Ermanno Olmi è “Un regista
che, non dimentico delle sue
origini contadine e povere,
ha sempre volto l’attenzione
alle persone semplici, ai sentimenti più umani, alla natura. Dal suo magnifico esordio, «Il posto» (1961), fino a
«Centochiodi» (2007), ultima
sua opera d’invenzione, Olmi
si è sempre mosso nel solco
del rispetto umano e del mondo in cui agli esseri umani è
dato vivere, seguendo un ideale culturale ed etico che
come pochi altri registi cinematografici lo avvicina a
Manzoni”.
Stefania Longhini
cia delle truppe imperiali
nell’imminente preparazione dell’attacco contro le linee italiane. Rilevanti furono pure i danni alle abitazioni altopianesi, tant’è che
Asiago e Gallio, fino ad allora considerate difficilmente raggiungibili dal nemico, furono colpite dalle
grosse granate sparate da
oltre 20 chilometri di distanza. Per la popolazione iniziava l’esodo di massa e il
periodo del triste profugato.
Il libro di Luca Girotto (medico ospedaliero, vive e la-
vora a Borgo Valsugana)
porta nuove informazioni
sulla Prima Guerra Mondiale consumatasi sull’arco alpino, ma soprattutto consegna ai posteri una esaustiva
raccolta iconografica (170
foto) e storiografica degli
eventi, offrendo una visione oggettiva del “cannone
navale da montagna”, permettendo una volta per tutte il distinguo tra mito e realtà. Stampato per il Comune di Calceranica al Lago
presso Litodelta-Scurelle
(Tn)
G. Dalle Fusine
La storia del grande cannone
che durante la “Spedizione
Punitiva” bombardò
l’Altopiano dei 7 Comuni
rivolto a ricostruire la storia
del “Lungo Giorgio”. È questo, in sintesi, il nuovo volume di Luca Girottto, pubblicato con il contributo del
Comune di Calceranica al
Lago e Cassa Rurale di
Caldonazzo. Il dettagliato
approfondimento affronta
la creazione, l’uso al fronte
e il declino finale di una leggenda della Grande Guer-
ra, un cannone possente in
calibro 35 centimetri, a
molti noto come “der Lange
Georg”. Il poderoso pezzo
di artiglieria, originariamente creato per la marina
imperial-regia dalle industrie Skoda, finì in dotazione
all’esercito.
“Langrohkanone 35 cm
L45”, questa la sua classificazione tecnica, concorse
alla distruzione dei paesi
dell’Altopiano di Asiago
nella primavera del 1916.
Durante l’offensiva, meglio
nota come Spedizione Punitiva, il Lungo Giorgio condivise gli obiettivi con altre
importanti bocche da fuoco asburgiche. I pesanti
cannoni, aldilà della loro importanza strategica, contribuirono notevolmente ad
elevare il morale e la fidu-
8
Sabato 27 giugno 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
19
L’avvocato risponde – Domande, curiosità, approfondimenti di carattere legale
RUBRICHE
Può capitare di giungere sul
luogo di vacanza e scoprire
che i depliant informativi od i
cataloghi, sulla base dei quali
si era effettuata la propria
scelta, si sono rivelati ingannevoli. Può capitare, inoltre, di
vedersi rovinata la vacanza da
un trattamento di qualità deludente, da ritardi, dallo smarrimento di bagagli, da
intossicazioni alimentari o da
variazioni nei programmi di
viaggio.
Che fare in questi casi?
Il nostro ordinamento prevede una tutela per il consumatore che non abbia potuto godere a pieno della vacanza a
causa di disservizi, sia che questi siano imputabili all’organizzatore del viaggio (il c.d. tour
operator) sia che essi siano
imputabili al venditore del viaggio (l’agenzia di viaggi). Con il
D.Lgs. n. 111/1995, infatti,
l’Italia ha dato applicazione alla
direttiva CEE n° 90/314 concernente i viaggi, le vacanze
ed i circuiti “tutto compreso”,
ovvero i pacchetti nei quali risultino combinati almeno due
tra i seguenti elementi: trasporto, alloggio e servizi turistici
non accessori al trasporto o
all’alloggio. In seguito all’abro-
Il danno da vacanza rovinata
gazione del predetto
decreto la materia è
adesso confluita nel
Codice del Consumo
(e, più nello specifico,
negli articoli che vanno dal numero 82 al
100).
Innanzitutto andrebbe
ricordato che il contratto di vendita dei pacchetti turistici deve essere redatto in forma scritta
in termini chiari e precisi ed al
consumatore deve essere rilasciata una copia del contratto
stipulato, sottoscritto o timbrato
dal tour operator o dall’agenzia di viaggi. Prima dell’ inizio
del viaggio, inoltre, il tour
operator o l’agenzia di viaggi
dovranno comunicare al consumatore per iscritto tutte le
informazioni necessarie circa
il pacchetto che andrà ad acquistare. Tutte le informazioni
che verranno riportate nei cataloghi ed opuscoli informativi
saranno pienamente vincolanti
per il tour operator, ragion per
cui il consumatore potrà denunciare eventuali difformità
come veri e propri
inadempimenti contrattuali.
In caso di mancato o inesatto
adempimento delle obbligazioni assunte con la vendita del
pacchetto turistico, l’organiz-
zatore ed il venditore saranno,
pertanto, tenuti al risarcimento del danno secondo le rispettive responsabilità, se non provano che il mancato o inesatto
adempimento è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da una causa a loro non imputabile.
Esemplificando potrebbe essere causa di esclusione della responsabilità l’inadempimento
dovuto a fenomeno atmosferico imprevedibile ovvero se la
specifica meta di viaggio
prescelta dal viaggiatore
avrebbe dovuto, in relazione al
grado di sviluppo turistico della zona, far prevedere la possibilità di eventuali disservizi
non imputabili alla negligenza
del tour operator.
Il risarcimento del danno comprenderà sia il danno
patrimoniale (rimborso dei costi sostenuti per i servizi non
resi o non fruiti), sia il danno
morale, ovvero il cosiddetto
“danno da vacanza rovinata”. Tale danno consiste nello
stress e patimento dovuti al
fatto di non aver potuto godere della tranquillità che sarebbe stato lecito attendersi da
una vacanza (specialmente in
relazione a particolari circostanze, quali il viaggio di nozze
e l’unico periodo di vacanze
annuale). Oltre che dalla giurisprudenza di merito e legittimità del nostro paese, il riconoscimento del diritto al risarcimento del danno non
patrimoniale da “vacanza rovinata” è stato confermato
anche dalla giurisprudenza
della Corte di Giustizia CE
(sent. 12.03.2002), chiamata a
pronunciarsi
in
via
pregiudiziale sull’interpretazione delle disposizioni di cui alla
direttiva 90/314/CEE.
Va detto che il consumatore dovrà contestare già sul luogo di
villeggiatura ogni mancanza nell’esecuzione
del contratto senza ritardo affinché l’organizzatore, il suo rappresentante locale o l’
accompagnatore vi
possano porre tempestivamente rimedio,
predisponendo adeguate soluzioni alternative. Al rientro
dalla vacanza nella località di
partenza, poi, il consumatore
potrà sporgere reclamo all’organizzatore o al venditore e
chiedere il rimborso per le spese effettuate e non dovute, per
la mancata prestazione di
servizi e per i giorni di vacanza non usufruiti. La contestazione con richiesta di
rimborso dovrà essere effettuata entro 10 giorni lavorativi dalla data del rientro ed
essere indirizzata, mediante
l’invio di una raccomandata
con ricevuta di ritorno, al tour
operator od all’agenzia di
viaggi allegando tutta la documentazione utile: il
depliant illustrativo, la copia
del contratto, foto o filmati del
luogo, le ricevute di pagamenti extra, eventuali denunce per
furti o danneggiamenti, certi-
Avvocato Serena Baù
I lettori che vogliano
sottoporre domande su
qualsiasi questione di
carattere legale al nostro
avvocato possono inviare
una mail all’indirizzo
[email protected]
o scrivere a “L’avvocato
risponde – Giornale
Altopiano, Via Monte
Sisemol, 9 36012
Asiago (Vi)”
ficati medici, dichiarazioni
scritte, testimonianze ecc. In
caso di risposta negativa del
tour operator si potrà, quindi, ricorrere all’autorità
giudiziaria. Il mancato esercizio del succitato potere di
reclamo, comunque, non impedisce al consumatore di
rivolgersi direttamente al giudice per il risarcimento. L’importante è che l’azione
risarcitoria venga esperita
entro e non oltre un anno dal
rientro del consumatore nel
luogo della partenza; altrimenti, una volta decorso
tale termine, non sarà più
possibile ricorrere al giudice (tranne nel caso in cui il
consumatore abbia riportato un danno alla persona, in
questo caso, infatti, il termine di prescrizione sarà di
3 anni).
LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA
La natura umana e la libertà: come
cercare di essere “un po’ più felici”
In questo articolo vi parlerò di
libertà, perché credo essa sia
fortemente complice del benessere delle persone, in senso lato. Forse non c’è disciplina umanistica, da quando l’uomo è uomo, che non abbia
dedicato tempo ed energie per
capire cosa significasse essere liberi o per conquistarne i
privilegi. Stando a Kant, forse
non è nemmeno possibile capirlo fino in fondo utilizzando
l’intelletto; al massimo alla libertà possiamo credere, con
un atto di fede, o perseguirla,
con un atto morale. D’ogni
modo, ogni disciplina ha sentito l’intimo bisogno di sviscerarne il significato, per poi analizzare i comportamenti umani
in funzione del suo campo di
applicazione. Ad esempio, gli
storici e i politologi considerano la libertà uno “status” da
raggiungere (o da mantenere),
visto come diritto del singolo
in rapporto con il prossimo e
la società. Del resto lo dice
anche l’aforisma (Luther
King): “la mia libertà finisce
dove comincia la vostra”; il che
è un paradosso, se si pensa
che la “nostra” libertà rimane
comunque relativa in quanto
circoscritta dai confini che gli
altri impongono. Diversi autori, soprattutto in filosofia, sostengono invece che la libertà
è davvero una condizione
esente da limiti, riconoscendo
alla natura umana la possibilità di espandersi senza vincoli
come atto volontario di
autodeterminazione. Fatto sta
che da che mondo è mondo
l’uomo lotta per la libertà.
Sembra un anelito connaturato
nell’uomo, un istinto innato
verso il proprio sviluppo e la
ricerca di oltrepassare i confini del sè. Da un punto di vista psicologico, essere liberi
vuol dire soprattutto “sentirsi
liberi”, ovvero avere la percezione soggettiva di non essere dipendenti, influenzati, limitati, danneggiati da qualcosa o da qualcuno. Le persone
soffrono perché non si sentono libere. Nella mia esperienza clinica e umana, non ho conosciuto individui che non
avessero problemi di “prigionia”. Chi soffre per i comportamenti del partner, chi si sente oppresso dall’ambiente lavorativo o dai ritmi di vita, chi
per la famiglia, chi per le proprie nevrosi, le proprie dipendenze, i propri impulsi. Il lavoro in terapia è pertanto, e da
sempre,
un
percorso
liberatorio. Già il medico tedesco Mesmer (inizi del 1800),
convinto che l’universo fosse
permeato di un magnetismo
animale, (un fluido energetico
di cui l’uomo è immerso), liberava dalla malattia attraverso
la radiazione magnetica sulle
parti dolenti. In quel caso, era
l’assenza di energia a creare
il morbo; nel caso del
neurologo Freud invece, si trattava di liberare l’energia imprigionata in un conflitto interiore attraverso una “catarsi”
(purificazione, liberazione)
ottenibile grazie alla psicanalisi.
Nell’arte, emanciparsi dalla
sofferenza, dalle emozioni
dirompenti che incatenano
l’uomo e le sue pulsioni, è il
principale motore creativo.
Numerosissimi artisti delle più
varie discipline sono stati affetti da disturbi sia psichici sia
fisici. Il bisogno impellente di
liberarsi da un’angoscia primordiale ha quasi sempre trovato nell’atto creativo la valvola di sfogo e la possibilità di
plasmare in materia inestimabili opere senza tempo e spazio.
Nella religione cattolica, la li-
bertà è senz’altro un argomento delicato. Nell’enciclica Spe
salvi (Benedetto XVI, 2007)
il Papa afferma: “…la libertà dell’uomo è sempre nuova e deve sempre nuovamente prendere le sue decisioni.
Non sono mai semplicemente già prese per noi da altri
– in tal caso, infatti, non
saremmo più liberi. La libertà presuppone che nelle decisioni fondamentali ogni
uomo, ogni generazione sia
un nuovo inizio”. In altri testi rivoluzionari del passato
(Dignitatis Humanae – Concilio Vaticano, 1965) si legge:
“A motivo della loro dignità, tutti gli esseri umani, in
quanto sono persone, dotate cioè di ragione e di libera volontà e perciò investiti
di personale responsabilità,
sono dalla loro stessa natura e per obbligo morale tenuti a cercare la verità, in
primo luogo quella concernente la religione”. Più in là
il ragionamento però a me appare meno “libero”: “L’uomo
coglie e riconosce gli imperativi della legge divina attraverso la sua coscienza,
che è tenuto a seguire fedelmente in ogni sua attività per
raggiungere il suo fine che
è Dio. Non si deve quindi
costringerlo ad agire contro
la sua coscienza”. Di contro,
dice Einstein con il suo consueto genio: “Quello che davvero mi interessa è se Dio,
quando creò il mondo, aveva scelta”.
Insomma, il concetto di libertà
sembra sempre in relazione
con quello di diritto (tutela della
natura umana e della sua dignità contro le oppressioni) e
con il concetto di scelta, di
decisione.
Qualunque cosa si pensi riguardo alla libertà, a me pare
che per essere felici sia fondamentale ripercorrere un
sentiero già percorso quando eravamo bambini. A differenza di Cartesio, io credo che la natura umana sia
simile a quella animale e
che la ragione (la res
cogitans) non sempre sia
nostra amica nella ricerca
della libertà, perché non la
usiamo bene.
Credo che la libertà sia
quella dell’essere vivente
(animale o umano) che persegue obiettivi secondo criteri di semplicità e desiderio
di essere felici. Essere limitati dall’ambiente circostante, dagli altri, dagli ostacoli
della vita, non è da considerarsi un’offesa alla libertà ma
il confine proprio della nostra
condizione naturale, che va
esteso passo dopo passo secondo il principio della scelta e della ricerca del diritto
personale. È quello che fa il
bambino, in un motto di sano
egoismo che lo porta a conoscere il mondo e a perseguire il benessere accettando, per prove ed errori, le
regole del gioco (leggi vita).
Fatti adulti, dimentichiamo
queste regole, violiamo la
nostra natura e forziamo la
mano all’esistenza imprigionandoci da soli con l’avidità, la ricerca del potere, il
confronto invidioso, la paura, il morbo. Psicologicamente, dovremmo invece
scegliere il nostro percorso
con gli occhi del bambino,
credendo nella possibilità di
crescita
e
di
autorealizzazione, con umiltà e con fiducia dato che
l’unica libertà è, forse, cercare di essere più felici.
Stefano Rigoni, Psicologo
Psicoterapeuta Cognitivo
Comportamentale
Tel. 338.2919597 – E-mail:
[email protected]
8
Sabato 27 giugno 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
20
INLINE
La festa per il sesto scudetto
consecutivo degli Asiago
Vipers, questa volta “griffati”
Rigoni di Asiago, era appena
iniziata, ma per qualcuno era
praticamente già finita.
Roberto Varotto, il tecnico
altoatesino che in autunno aveva raccolto l’eredità di Cristian
Rela, ha detto basta proprio a
poche ore dalla conquista del titolo. « E’ stata un’esperienza
estremamente positiva – ha dichiarato nel dopo gara quattro
della finale playoff – ma per nulla semplice nella gestione. In
tanti anni non mi è mai capitata
una squadra così. Un gruppo
bellissimo, ma che in certi momenti pretende troppo e, forse, è
anche una cosa normale quando hai a che fare con giocatori
che hanno vinto così tanto. Forse, però, chi sa guardarsi dentro ha la possibilità di avere un
rapporto più facile con l’allenatore. In ogni caso, il merito di
questa vittoria è loro, difficili da
maneggiare, ma meravigliosi e
sempre “affamati” ».
Insomma, per il presidente Fabio
Forte nemmeno il tempo di rilassarsi un attimo ed assaporarsi lo
scudetto. « L’ho appreso dai
giornali. Non ho ancora avuto
modo di parlare con lui, ma conto di farlo presto. Certamente è
stata una stagione difficile per
Coach Varotto lascia gli Asiago Vipers
Roberto, che si è dimostrato una
grande persona, soprattutto sotto l’aspetto umano e caratteriale. Si è trovato in una situazione più complicata di quello che
poteva aspettarsi, soprattutto
per quanto riguarda la gestione del gruppo, che in certi casi
ed attraverso alcune persone è
andato un po’ sopra le righe. So
perfettamente quanto sia difficile
guidare questa squadra. Detto
questo, spero di incontrarmi a
breve con lui per cercare di capire le ragioni che lo hanno
portato a prendere questa decisione e per fare un consuntivo
di questa stagione (con Varotto
c’era un accordo di un anno)
ed eventualmente della prossima, anche se dopo l’uscita a
caldo del post gara quattro non
credo ci siano le premesse per
dare seguito al rapporto di collaborazione con i Vipers. Se così
fosse, allora, dovrò anticipare i
tempi per scegliere il successore, visto che la prossima stagione inizierà in anticipo ».
Ma Roberto Varotto non è l’unico allenatore che ha deciso di
chiudere la sua esperienza con
gli Asiago Vipers. A distanza di
pochi giorni dal tecnico della prima squadra, infatti, anche
Riccardo Marobin, che nelle ultime due stagioni ha guidato il
“farm team” dei Vipers di Serie
A2 ad altrettanti promozioni, ha
deciso di sposare un nuovo progetto: quello dei Ghosts Padova,
che gli hanno affidato le “chiavi” del settore giovanile e della
compagine di A2.
« Avevo bisogno di nuovi stimoli – ha motivato il “Maro” – qui
con i giocatori ormai c’era troppa confidenza. La bontà del progetto presentatomi e la voglia
di allenare i giovani, ossatura
portante anche della formazione di A2, mi hanno convinto ad
accettare (accordo di un anno,
con opzione). Ad Asiago ho accumulato esperienza e vissuto
momenti importanti. E per tutto
questo desidero ringraziare i
Vipers ».
« Un fulmine a ciel sereno – la
replica di Fabio Forte – arrivato
anche in questo caso a mezzo
stampa. Un comportamento che
ritengo scorretto e poco elegante da parte di Marobin, soprattutto in considerazione di quanto è stato fatto per lui. E’ altret-
tanto innegabile che anche lui
abbia fatto molto per i Vipers,
prendendosi responsabilità, ma
godendo anche di carta bianca. Ecco perché mi aspettavo
quantomeno una comunicazione diretta della sua necessità o
voglia di cambiare, senza doverlo apprendere dai giornali. Una
scorrettezza da parte sua ed anche del Padova ».
L’uscita di scena di Marobin può
mettere a rischio il “farm team”
iscritto alla Serie A2?
« Verosimilmente sì, anche se in
fin dei conti Marobin era un elemento del progetto. Dovessimo
avere i “numeri” utili per proseguire con questa formazione allora una soluzione alternativa si
troverebbe ».
C’è, dunque, il rischio di veder
ridimensionata la “famiglia”
Vipers nella prossima stagione?
« A priori no – afferma Forte –
nessun ridimensionamento, nessun “taglio”, ma faremo attente
valutazioni sulle risorse umane
a disposizione, sia per quanto
concerne la società che per i
giocatori stessi. Nei prossimi
giorni, inoltre, inizierò a far visita ai nostri partner, per verifi-
care la disponibilità a proseguire la collaborazione con noi. La
crisi, in questo senso, non agevola nessuno. In ogni caso la
prima squadra sarà come sempre competitiva, per affrontare
al meglio i quattro impegni della prossima annata: Champions,
Campionato, Coppa Italia e
Supercoppa. Tra qualche settimana, inoltre, inizierò i colloqui con i singoli giocatori per
definire l’organico che prenderà parte alla prossima annata
sportiva ».
In mezzo anche la vetrina dei
Mondiali di Varese (si gioca al
PalaAlbani), che inizieranno domenica 28 giugno con le rassegne Junior e Donne; mentre dal 6
all’11 luglio sarà il turno dei
Senior.
Come sempre nutrita la rappresentanza altopianese: Filippo
Rigoni ed Alessandro Tura tra gli
azzurrini, Monica Pesavento tra
le donne, Luca Rigoni, Gianluca
Stella, Luca Roffo e Giacomo
Petrone per la senior. A questi si
aggiungono anche altre “vipere”
ormai di casa sull’Altopiano
come Gianluca Tomasello, Andrea
Comencini, Enrico Dorigatti, Sil-
via Toffano, Agnese Tartaglione
e Linda De Rocco.
Questi i calendari dei Mondiali
di Varese:
Junior: domenica 28 giugno (ore
20) Italia-Colombia; lunedì 29 giugno (ore 19.30) Repubblica CecaItalia; martedì 30 giugno (ore
20.40) Svizzera-Italia; mercoledì 1
luglio (ore 19.30) Italia-Canada.
Giovedì 2 luglio i quarti di finale;
venerdì 3 luglio le semifinali; sabato 4 luglio le finali.
Donne: lunedì 29 giugno (ore
18.10) Italia-Spagna; martedì 30
giugno (ore 16.20) Repubblica
Ceca-Italia; mercoledì 1 luglio (ore
16.50) Italia-Francia. Giovedì 2
luglio i quarti di finale; venerdì 3
luglio le semifinali; sabato 4 luglio le finali.
Senior: lunedì 6 luglio (ore 20 –
differita su Rai Sport Più dalle ore
21.30) Svizzera-Italia; martedì 7
luglio (ore 19.30 – differita su Rai
Sport Più dalle ore 21.30) Usa-Italia; mercoledì 8 luglio (ore 19.30
– diretta su Rai Sport Più) ItaliaGran Bretagna. Giovedì 9 luglio
i quarti di finale; venerdì 10 luglio le semifinali; sabato 11 luglio le finali.
Stefano Angonese
si può arrivare in alto, che tutte
possiamo migliorarci ancora ed
ottenere ottimi risultati. Non ci
saranno altri “acquisti”; l’intenzione è quella di rimanere con il
trio Toffano-Tartaglione-De
Rocco e di inserire qualche
giovane ragazza, che possa
portare entusiasmo e garantire un futuro per la squadra.
Dato il risultato di quest’anno, l’obiettivo, molto ambizioso, per la prossima stagione
non può essere che quello di
vincere, con queste ragazze,
lo scudetto: sarà sicuramente
difficile, ma dobbiamo crederci e lavorare sodo ».
Stagione finita, ma non per
tutte, visto che da lunedì 29
giugno per quattro rosanero,
tra cui proprio l’altopianese
Monica Pesavento, si apre il
capitolo Mondiali di Varese.
Per la prima volta l’Italia
schiererà una nazionale rosa.
Una sfida inedita che inizia
con un girone davvero complicato: Repubblica Ceca,
Francia e Spagna.
« Sono stata molto contenta
- conclude Pesavento - e da
un lato sorpresa dalla mia
convocazione per il Mondiale. Su 13 giocatrici siamo
solo in tre inliners pure (le
altre ragazze giocano da diversi anni nei campionati di
hockey su ghiaccio). Ringrazio i tecnici per la fiducia che
spero
di
ricambiare.
Sono orgogliosa di portare,
insieme a Silvia Toffano,
Agnese Tartaglione e Linda
De Rocco, un po’ di “Pink” a
questo Mondiale e spero lo siano anche le mie compagne.
Sarà un’esperienza nuova ed
interessante, dalla quale spero di trarre insegnamenti, an-
che dalle squadre estere, per
la crescita sia delle Pink che
del movimento dell’hockey
inline in Italia ».
Ma il futuro delle Pink potrebbe
anche aprirsi a nuovi orizzonti.
Non solo pattini con otto ruote
in linea, ma anche lame, pronte
a solcare il ghiaccio. Proprio
così, perché negli ultimi giorni
sembra stia prendendo forma un
nuovo progetto che prevede la
creazione di una formazione
femminile di hockey su ghiaccio ad Asiago, imperniata proprio sul nucleo rosanero cresciuto nell’inline, coadiuvato, però,
da qualche elemento di maggior
esperienza proveniente da fuori. Insomma, se una volta i giocatori di hockey su ghiaccio
“migravano” nell’inline, adesso
potrebbe avvenire il contrario. I
tempi cambiano? Vedremo…
Stefano Angonese
RAGAZZE D’ARGENTO
Le Assicura Asiago Pink Vipers hanno chiuso il campionato al secondo posto.
Il futuro? Per qualcuna azzurro e per molte, forse, anche un po’ più freddo
Nel precedente numero la conquista del sesto scudetto da
parte della Rigoni di Asiago
Vipers ha giocoforza avuto il
sopravvento su di un altro risultato di assoluto prestigio per
l’hockey inline del nostro
Altopiano. Un risultato tanto
prestigioso, quanto inatteso
nelle dimensioni, ma meritato
premio per il lavoro, la passione
e la costanza di chi ormai tre anni
fa ha creduto in questa avventura. Stiamo parlando delle Assicura Asiago Pink Vipers, il lato
rosa dell’inline asiaghese, e del
loro scintillante argento nel
campionato femminile, quest’anno finalmente più strutturato e stimolante per le protagoniste. Vice campionesse
d’Italia. Se te lo avessero detto
ad inizio stagione cosa avresti
risposto?
« Avrei risposto con un bel
“magari!” – attacca Monica
Pesavento, capitano delle
rosanero – visto che questa è
stata solo la nostra terza stagione. L’obiettivo ad inizio
campionato era quello di arrivare alla “Final Four”. Non
solo lo abbiamo centrato, disputando una buona regular
season (4 vittorie, un pari ed
una sola sconfitta contro le
campionesse d’Italia del Torino), ma siamo andate oltre, arrivando a giocarci la finale
scudetto. E questo dopo essere riuscite in semifinale a dimostrare carattere e nervi saldi, ribaltando una partita (32), contro la squadra di casa
(l’Empoli), in cui eravamo sotto di due goal a 12’ dalla fine.
In finale poi, contro la squadra che da anni domina
nell’inline (il Torino), abbiamo fatto il massimo, provando
fino all’ultimo a dare del filo
da torcere alle avversarie, comunque più forti ed attrezzate
(4-0) ».
Un obiettivo era la “Final Four”.
L’altro, grazie ad alcuni ritocchi
mirati, crescere come squadra.
C’è stato veramente il salto di
qualità auspicato alla vigilia?
« La squadra è sicuramente cresciuta molto, sia nella tecnica
che nel gioco, e non solo grazie
ai tre nuovi innesti provenienti
dal ghiaccio, che sono stati uno
stimolo per tutte. Ritengo comunque che un nostro punto
di forza sia il poterci allenare assieme tutto l’anno, anche se
questo sarà sempre più difficile, soprattutto se si continuerà
a giocare solamente in una parte della stagione, ma i risultati
di questo sforzo si sono visti.
Nulla abbiamo potuto solo contro la squadra che individualmente era ben al di sopra di noi
». Una stagione da ricordare.
Quale è stato il momento più
bello? « Ce ne sono stati almeno due. La prima vittoria in una
partita amichevole contro dei
ragazzi e l’esordio vittorioso (40) in campionato in casa contro
il Torino, che ci ha dato grande
carica e fiducia per affrontare le
altre partite, anche perché quello era stato un risultato di squadra, avendo potuto giocare tutte a differenza di altre partite, in
cui non è stato possibile. E infine la soddisfazione per la vittoria in semifinale contro Empoli
».
E quello più brutto?
« In un certo senso direi proprio i giorni della “Final Four”
di Empoli, quando la gioia per
la vittoria e per la conquista
della finale è stata attenuata dal
fatto che non eravamo al completo. In questa situazione
sono poi emersi una serie di
problemi interni, sui quali ci si
dovrà soffermare per capire
quali sono stati gli errori e superarli individuando insieme le
giuste soluzioni ».
Come vedi il futuro delle Pink?
Da dove ripartono?
« Abbiamo lavorato molto in
questi anni, sia in campo che
fuori per la crescita del movimento. Questo gruppo può, se
lo vorrà, crescere ancora ed arrivare a risultati importanti. Si
riparte da questo secondo posto e dalla consapevolezza che
8
Sabato 27 giugno 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
21
Volley Asiago Altopiano
SPORT
Anche se il campionato si
e’ concluso da alcune settimane con la conquista del
titolo di vice-campionesse
provinciali, le soddisfazioni
per il Volley Asiago
Altopiano non sono ancora
finite. Domenica 14 Giugno, infatti, le due atlete
Ilenia Basso (a destra nella foto) e Veronica Galante (a sinistra) del Volley
Asiago, vestendo l’ambitissima maglia della rappresentativa provinciale di
Vicenza, hanno conquistato il titolo di Campionesse
Regionali 2009 U16 AICS
vincendo a Valdagno il
triangolare contro le pari
categoria del Chioggia e
del Recoaro. Tutto e’ iniziato all’indomani della
finale provinciale contro il
Recoaro quando alcune
ragazze Under 16 del
Volley Asiago Altopiano si
sono presentate a Sant’Orso per il primo dei
provini per la selezione
della rappresentativa provinciale AICS. Un po’ per
sfida contro se stesse, un
po’ per divertimento e spirito di gruppo, l’esperienza si è protratta anche
per i successivi tre allenamenti e alla fine di questa selezione, che coinvolgeva complessivamente
16 ragazze tra i 14 e i 16
anni, ne sono state scelte
9, tra cui Ilenia e
Ilenia e Veronica campionesse regionali
Le due atlete altopianesi hanno vinto il titolo a Valdagno con la rappresentativa provinciale
Ve r o n i c a . G i à q u e s t o
avrebbe avuto di che far
festeggiare, ma l’avventura non e’ finita qui. Infatti, dopo essere state
selezionate, Ilenia e
Veronica hanno svolto alcuni allenamenti sotto
l’attenta guida di allenatori professionisti che vantano numerose esperienze a livello nazionale
(Marco e Marta). Sono
state poi convocate per
un’amichevole di preparazione alla finale (vittoria
per 4 a 0 contro una selezione mista dello Sporting
Alto Vicentino) e infine,
ciliegina sulla torta, convocazione alla finalissima regionale di Valdagno. Quest’ultima si e’ svolta seguendo un girone all’italiana a tre squadre: la rappresentativa della provincia di
Vicenza (PALLAVOLO
AICS VICENZA) con
Ilenia in banda e Veronica
centrale, il Real Recoaro in
quanto vincitore del campionato Under 16 AICS e
la rappresentativa per la
provincia di Venezia
PALLAVOLO
AICS
CHIOGGIA. Gara 1 ha visto la vittoria del Vicenza
sul Recoaro per 3 a 0, in
gara 2 il Chioggia ha sconfitto nuovamente il
Recoaro con lo stesso punteggio (3 a 0), e infine, la
terza e ultima gara ha visto
trionfare il Vicenza per 2 a
0 contro la rappresentativa
di Chioggia e portarsi a
casa il titolo regionale.
Grande motivo di soddisfazione per le due atlete del
Volley Asiago Altopiano ma,
naturalmente, grande gioia
anche per la stessa società
che nell’arco di una sola stagione (e l’unica sino ad ora
disputata in quanto si tratta
di una società nata appena
l’estate scorsa) ha portato
a casa il titolo di vice campione provinciale Under 16
e ora, con Ilenia e
Ve r o n i c a , h a m e s s o l e
mani anche sul titolo di
Danza sportiva
Luigi e Laura vicecampioni Italiani
Luigi Frigo, di Canove, e la
sua ballerina e fidanzata,
Laura Cignacco di Torri di
Quartesolo hanno disputato
i campionati italiani di danze standard e di liscio unificato.
I campionati Italiani si sono
svolti a Rimini dal 18 al 28
giugno. Il 19 giugno hanno
ottenuto la finale
nelle discipline
standard (valzer
inglese, tango, valzer viennese, slow
fox trot e quick
step), ballando
quattro turni e battendo i 55 atleti
che avevano avuto accesso ai campionati italiani,
ottenendo la quinta posizione.
Il 20 giugno hanno disputato la
gara di liscio unificato (mazzurka,
valzer viennese,
polka) conquistando la medaglia
d’argento ed il titolo
di
vicecampioni italiani.
«Quest’anno è stata dura –
hanno raccontato Luigi e
Laura – perché le coppie da
battere erano tecnicamente
molto preparate.
Specialmente nelle danze
standard gli atleti del centro
e del nord sono agguerriti e
molto determinati, oltre che
preparati. Fortunatamente i
nostri maestri Paolo Santin e
Kiara Nardotto hanno lavorato un anno intero offrendoci la migliore preparazione
possibile per affrontare questa importante competizione e
i risultati si sono visti».
Luigi e Laura a marzo si erano aggiudicati la medaglia
d’argento nelle danze standard e quella
d’oro nel liscio unificato ai campionati
regionali.
Luigi e Laura danzano insieme da sette
anni e fanno parte
del Team Diablo
P&K.
È prevista anche una
manifestazione in
altopiano quando la
scuola Team Diablo
P&K si esibirà a
Cesuna presso il
campo
di
schettinaggio del
piazzale del mercato
domenica 9 agosto
alle 21.
Daniel Finco
Campione Regionale. Evidente la gioia anche nelle
parole di una delle due atlete del Volley Asiago
Altopiano, Ilenia Basso,
che commenta così questa
sua incredibile esperienza:
“E’ stata per noi una
esperienza veramente bella e formativa, sia sul piano della soddisfazione
personale che sul piano
prettamente tecnico-agonistico. Infatti, potersi allenare insieme alle migliori ragazze della provincia e guidati da allenatori molto preparati
non capita di certo tutti i
giorni. La serietà regna
sovrana e l’impegno da
parte di tutte noi e’ stato
veramente estremo. Anche
soltanto guardare e cercare di copiare alcune
delle nostre compagne,
diciamo le più anziane
del gruppo, ci faceva
guadagnare moltissimo
sul piano del gesto tecnico. Già essere state selezionate per noi sembrava
quasi un sogno dal quale
prima o poi ci saremmo
svegliate, invece così
non è stato: gli allenamenti successivi e l’amichevole
contro
lo
Sporting ci ha fatto realmente capire che tutto
questo era vero. Aver vinto poi il titolo regionale
e’ stata veramente una
gioia indescrivibile dalla
quale dobbiamo ancora
riaverci. Vorrei cogliere
questa occasione per ringraziare anche la nostra
società, il Volley Asiago
Altopiano per averci sostenuto e per l’attività
svolta durante quest’ultima stagione in cui siamo arrivate ad un passo
dalla vittoria del campionato per la nostra
c a t e g o r i a . C re d o c h e
questo risultato al quale siamo arrivate io e
Veronica sia anche merito dell’impegno profuso
durante gli allenamenti
con la nostra squadra
dell’Altopiano.”
Gli impegni di Ilenia e
Veronica con la rappresentativa di Vicenza tuttavia non sono ancora finiti.
Infatti hanno già ricevuto
la convocazione per le finali nazionali di categoria
Under 16 AICS che si
svolgeranno dal 10 al 13
Settembre 2009 a Cervia.
Non ci resta altro che augurare un bell’in bocca al
lupo a Ilenia e Veronica
perché possano portare in
alto i colori di Vicenza, dell’
Altopiano e del Volley
Asiago.
FRECCETTE
Bene gli altopianesi nel Campionato Provinciale
Si è svolto a Castelgomberto a fine maggio il Campionato Provinciali di freccette, nel
quale si sono molto ben distinti i giocatori delle squadre altopianesi. Nella serie Master la
squadra Penny White si è aggiudicata un ottimo secondo posto, buona anche la quinta
posizione della squadra Gulliver Show nella serie Amatori nella quale hanno concorso oltre
venti squadre. Nessun team altopianese ha partecipato invece alla serie Elite, mentre un
piazzamento di rilievo è stato raggiunto da Mattia Spiller di Cesuna, secondo (categoria
Amatori) nelle gare riservate ai singoli. Soddisfazione per i risultati raggiunti è stata espressa
da tutto il gruppo altopianese di appassionati di questo sport, che si è poi ritrovato il 14
giugno in occasione del Torneo singolo organizzato dal Gulliver Pub di Gallio, locale al
quale fanno capo tutte le varie squadre altopianesi e al quale va il merito di tenere viva la
passione per questo genere di competizioni. Qui, con gara combattute e di buon livello, ad
aggiudicarsi il primo posto è stato Luigi Crudo, seguito da Massimo Dal Santo.
S.B.
Il gruppo del Penny White (2° posto serie Master): Luigi Vivian, Paolo D’Urso, Enrico De Guio,
Massimo Dal Santo, Maurizio Magnabosco
La squadra Gulliver Show (5° posto serie Amatori): Marco Gloder, Mattia Spiller (2° posto
singolo Amatori), Ugo Stefani, Giambattista D’Urso, Riccardo Girardini
8
Sabato 27 giugno 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
22
Sci Nordico
SPORT
Trentacinque volte al traguardo della Marcialonga di
Fiemme e Fassa su trentasei
edizioni della gara, quindici
Vasaloppet concluse: totale
cinquanta.
Se per Pietro Ronzani questo non è un record nazionale a livello di fondisti
amatoriali poco ci manca
perché si possono contare
forse sulle dita di una mano
suoi “colleghi” in grado di
vantare un risultato personale di altrettanto prestigio in
tanti inverni trascorsi a spingere sui bastoncini, a
sciolinare, talvolta anche a
tribolare sulle piste di tutto il
mondo. Nel caso di Pietro
Ronzani non si tratta soltanto di un modo di dire visto
che, nel giro di sette lustri, le
maggiori granfondo del pianeta se le è sciroppate tutte:
dalla Kangaroppet australiana alla Transjurassienne
francese, dalla versione canadese della Marcialonga,
alla Konigludwiglauf della
Baviera solo per citarne alcune. Grazie a tutto questo
girovagare fra i continenti si
è perciò guadagnato il cosiddetto
“Passaporto
Worldloppet” ovvero una sorta di investitura ufficiale a
fondista degno di essere incluso in una specifica
graduatoria mondiale riservata soltanto ai più fedeli interpreti del’essenza stessa
dello sci nordico. Di fronte a
tanta….. abbondanza ed altrettanto onore non poteva
quindi mancare per lui una
serata speciale voluta dal
Gsa Asiago e dal Gruppo Alpini di Canove realtà associative altopianesi alle quali
è legato ormai da tempo.
Classe 1938, sposato, due figli, originario di contrà
Le cinquanta granfondo di Ronzani
35 volte al traguardo nella Marcialonga e 15 nella Vasaloppet: un bel record personale
per il quale l’atleta lusianese ha ricevuto un premio dal Gruppo Sportivo Alpini
Pietro Ronzani con
Alessandro Rigoni
Marziele in quel di Lusiana,
poi trasferitosi con la famiglia a Treschè Conca quindi
per lavoro a Santorso Pietro
Ronzani è tuttavia rimasto
molto legato al suo altopiano
dove passa lunghi periodi in
quel di Canove. Soprattutto
da quando ha spento i motori delle sue macchine operatrici utilizzate per tanto tempo in sistemazione ed
asfaltature di strade, parcheggi e simili. “Devo ringraziare mio cognato Mario
Magnabosco “Magni” – sottolinea il buon Piero – per
avermi avvicinato allo sci di
fondo sport che partecipando alle gare mi ha consentito
di conoscere e farmi amici
un po’ in tutto il mondo. La
soddisfazione per questa
esperienza è sicuramente
grande e ti fa passare in secondo luogo i momenti difficili che pure s’incontrano al
momento d’infilarsi un
perttorale”.
L’annedottica che Pietro
Ronzani può mettere in cam-
po è pressoché infinita perché in oltre trent’anni di carriera e centinaia di gare
concluse, talune con ottimi risultati tecnici, di episodi curiosi, divertenti o segnati da tanta
fatica ne ha da raccontare
sempre. Oltre che con i compagni di squadra del Gsa
Asiago un particolare feeling
lo ha tuttavia stabilito con l’indimenticabile “grillo del
Cadore” Maurilio De Zolt il
campione olimpico di
Lillehammer 1994 col quale i
contatti sono frequenti ed è riuscito a trasmettere la passione per il fondo anche ai
famigliari. Si è inoltre sempre
rivelato disponibile a lavorare
per la “causa” dello sci nordi-
co tanto da divenire popolarissimo quanto apprezzato nell’ambiente altopianese degli sci stretti.
Ad majora, caro Piero e con tanti
complimenti anche dai nostri
affezionati lettori.
Renato Angonse
La commissione “master” in visita ad Asiago
La commissione internazionale incaricata di vagliare
la candidatura di Asiago e
dell’altopiano ad ospitare i
Campionati
Mondiali
“master” del 2013 ha soggiornato per due giorni nel
capoluogo ospite del Comitato Organizzatore Locale.
Durante la permanenza i
commissari, guidati dal tedesco Thomas Haekmann,
hanno visionato le piste, la
logistica, l’offerta alberghiera e due
siti,
PalaOdegar ed il rinnovato
MIllepini strutture direttamente coinvolte nel “progetto-master”
che
sull’altopiano si sta portando avanti con la convinzione e l’energia indispensabili.
A presentare un primo “ritratto”
della realtà
altopianese ha provveduto
il riconfermato sindaco Andrea Gios nella sua veste di
presidente del Comitato
“Masters World Cup 2013Asiago Ski” del quale fanno parte Unione Sportiva
Asiago Sci, Gruppo Sportivo Alpini Asiago e Consorzio Turistico Asiago Sette
Comuni mentre Alessandro
Rigoni ne è il segretario generale.
In caso di attribuzione dei
“mondiali-master”, l’opera
più importante in programma è il nuovo stadio del fondo da ricavarsi nell’area
della Golf Arena, opera che
necessariamente porterà al
coinvolgimento di Provincia di Vicenza, Regione
Veneto e Comunità Montana oltre agli sponsor ed ad
altri soggetti da individuarsi strada facendo.
“In caso di assegnazione,
nostro obiettivo irrinunciabile – sottolinea Sergio
Vellar, presidente dell’Us
Asiago Sci – è lo stadio del
fondo. Sono ormai troppi
anni che in occasione di
eventi quali la Coppa del
Mondo siamo costretti a
mettere sotto pressione i nostri impagabili volontari per
montare e smontare le strutture necessarie per gare del
genere. Lo stesso accade
anche per manifestazioni
giovanili o di portata nazionale.
I “mondiali master” del
2013 devono dunque “regalarci” questo nuovo sta-
dio. Solo così potremo proseguire senza patemi l’ indispensabile attività sportiva
rivolta i nostri giovani offrendo, in contemporanea,
anche un nuovo qualificante impianto destinato ad
arricchire in maniera significativa l’offerta turistica
diretta alla pratica dello sci
nordico”.
Prossima tappa della candidatura: la consegna, entro
il 31 agosto, alla World
Master Association (WMA)
dell’intero pacchetto-candidatura.
Il prossimo febbraio a
Falun, in Svezia, sarà invece la volta della sua presentazione ufficiale. Nell’autunno 2010 in Germania, ad
Oberwiesental, la scelta definitiva. Chiamate a farla le
nazioni affiliate alla WMA.
Renato Angonese
8
Sabato 27 giugno 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
23
CALCIO
CALCIO
Novità in casa giallorossa
Nuovo presidente, presto nuovo allenatore ed il calcio che conta torna allo “Zotti”
Aria nuova sull’Altopiano,
sponda Asiago Calcio. Dopo
quasi sette anni (era il novembre del 2002), infatti,
Santo Rossi lascia la carica
di presidente della società
per i sopraggiunti impegni
politici, che già più di un
mese fa lo avevano indotto
a rassegnare le dimissioni,
accettate nella recente e
straordinaria riunione del
consiglio direttivo. « Resterò sempre il primo tifoso di
questa squadra – dice l’ormai ex numero uno –. So di
lasciare una società sana
e con un organico
invidiabile
per dirigenti, atleti e collaboratori. Una società, inoltre, che può
vantare un
settore giovanile completo. Sono sicuro
che questo gruppo
possa proseguire sulla strada intrapresa insieme ormai da tempo, puntando come è giusto che
sia a migliorarsi sempre ».
Al timone della società arriva ora Federico Longhini,
fino a poco tempo fa il “vice”
(insieme a Luca Compagno)
ed il direttore sportivo. Una
scelta, dunque, all’insegna
della continuità.
« E’ un incarico impegnativo – esordisce il nuovo presidente – e per questo ringrazio tutti i dirigenti per
la fiducia che mi hanno
accordato. Non è facile
subentrare ad una persona come Santo Rossi, che
negli anni ha lavorato davvero bene, con grande passione ed a cui sono legato
da una forte amicizia. I
programmi futuri? Dare
continuità ai progetti avviati, anche a quelli attraverso le collaborazioni
con altre
r e a l t à
( I n t e r,
Bassano,
L u s i a n a
Conco). Siamo
aperti e disponibili anche ad altre
sinergie, a patto che ci
siano chiarezza e volontà
».
L’Asiago riparte con un nuovo presidente e pure con un
nuovo allenatore. A guidare
la squadra che nella prossima stagione prenderà parte
al campionato di terza categoria dopo la retrocessione di
quest’anno, infatti, non ci
sarà più Rudy Baù.
« Una sua scelta, condivisa dalla società – spiega
Longhini -. A Rudy, comunque, vanno i nostri ringraziamenti per il lavoro e la
passione messi in questi
anni ».
Al momento di andare in
stampa non si conosce ancora il nome del successore,
anche se la trattativa sembra
essere ormai in dirittura d’arrivo: « Siamo in contatto
con due, tre allenatori –
racconta il neopresidente –
e tra questi figurano anche
dei candidati della pianura. A breve dovremmo chiudere. Per quanto riguarda
la squadra, invece, posso
dire
che
non
ci
discosteremo da quanto
fatto finora. Organico composto da elementi locali,
con spazio ai giovani del
nostro vivaio, alcuni già
inseriti nell’ultimo campionato, altri pronti a debuttare. In ogni caso avremo
una
formazione
competitiva e di buona
qualità ».
Attenzione per i giovani, dunque, più che mai risorsa per
presente e futuro del club
A Gallio la 5^ Edizione del Torneo
“Ekkele”, da lunedì si aprono le iscrizioni
Si aprono lunedì 29 giugno le
iscrizioni (termine massimo il
17 luglio) per il 5° Torneo di
calcio a cinque “Ekkele”, ormai tradizionale appuntamento estivo che si disputerà sull’erba sintetica del campo del
Centro Parrocchiale dal 22
luglio all’8 agosto. Numero di
iscrizioni “chiuso” a quota
quindici per un programma
che prevede una fase preliminare articolata in 3 gironi
da 5 squadre che si giocherà
dal 22 luglio al 4 agosto dal
lunedì al venerdì (in ogni serata previste tre partite alle
ore 20, 21 e 22); eventuali
recuperi di gare rinviate per il maltempo
si effettueranno il sabato successivo o al
Palazzetto dello
Sport.
Seguirà una seconda
fase a cui accederanno le prime due classificate di ogni girone più le due migliori
terze e che vedrà la
disputa dei quarti di
finale il 5 e 6 agosto,
delle semifinali venerdì 7 agosto e delle
finali sabato 8 agosto,
cui seguiranno premiazioni,
grigliata e serata musicale.
Durante l’intera durata della
manifestazione funzionerà
uno stand di birra.
Il costo di iscrizione è di •
180,00 a squadra (composta da un massimo di 12 giocatori) da versare all’atto
dell’iscrizione, con l’elenco
dei giocatori, al Bar del
Centro Parrocchiale di
Gallio (info Enrico
349.1982853).
I premi: alla 1^ classificata
coppa + cena all’Hotel
“Valbella” + Trofeo; alla 2^
classificata coppa + cena
all’Hotel “Concordia”; alla
3^ classificata coppa + cena
al Rifugio “Campomuletto”.
Ci saranno inoltre coppe al
capocannoniere ed al miglior portiere del torneo, oltre alla coppa “Fair-play”
alla squadra che meglio
avrà interpretato lo spirito
della correttezza e della
sportività.
Cesare Pivotto
ALBO D’ORO
2005 “Calzature Munari” - Gallio
2006 “Vipers” - Asiago
2007 “All Stars Team” - Rotzo
2008 “Vipers” - Asiago
giallorosso.
« Abbiamo già rinnovato la
collaborazione con il
Lusiana Conco per dare
continuità al progetto
“Junior Altopiano” (formazioni allievi e giovanissimi) – fa sapere Enrico
D’Errico, responsabile del
settore giovanile -. In questo periodo, poi, siamo impegnati anche sul fronte
Inter Campus, a cui i nostri bambini partecipano
gratuitamente, avendo la
possibilità di essere seguiti da uno staff di prim’ordine che annovera tra gli
altri Salvatore Cerrone,
fresco dello scudetto giovanissimi
nazionali,
Calcaterra, Aggio ed
il preparatore
dei portieri
Bosaglia ».
Ma tra le novità di questo
giugno c’è anche quella del
gradito ritorno ad Asiago dei
ritiri estivi di formazioni di un
certo “peso”. Dal 18 luglio
all’8 agosto, infatti, lo stadio
“Zotti” accoglierà il raduno del
Mantova, compagine che milita in Serie B, ed alcuni incontri amichevoli, ancora de defi-
nire.
« E’ un passo importante –
conclude Federico Longhini –
per riportare il calcio che
conta ad Asiago dopo qualche anno di assenza. Questa operazione è stata possibile grazie al nostro impegno, ma anche a quello dell’amministrazione comunale che si è adoperata, e
speriamo possa farlo ancora nei prossimi anni, per
migliorare la struttura ».
Stefano Angonese
Calcio - Junior Altopiano
Primo posto nel Campionato
provinciale esordienti
La nuova società di calcio
A.S.D. Junior Altopiano, nata
un anno fa dal settore giovanile dell’ A.C. Lusiana Conco
con l’obiettivo di allargare la
cooperazione con l’intero
Altopiano raggiunge un primo risultato importante; la
propria squadra che milita
nella categoria esordienti
(nati negli anni 1996-1997)
vince il proprio girone del
campionato provinciale.
I ragazzi allenati da Benedetto Ruzzante e Mattia Maino
hanno subito una sola sconfitta e vinto tutte le restanti
9 partite del girone. Ruzzante
e Maino sono molto soddi-
sfatti, sia per il gioco corale
espresso dalla squadra, sia
per l’impegno e la buona volontà dimostrata da tutti i ragazzi. Sono convinti che il
gruppo che si è creato, oltre
agli aspetti tecnici, ha ben assimilato anche i valori umani
trasmessi vale a dire amore
per lo sport, rispetto per gli
altri, autostima, determinazione ed educazione a lavorare per il bene comune: la
squadra.
Obiettivo della società a detta dei dirigenti (Ronzani
Nereo Presidente, Pozza
Danilo Vicepresidente e
Cantele Renato Segretario)
è quello di creare un unico
polo per l’intero settore giovanile dell’altopiano, unendo
le sinergie di tutte le società
che operano nel nostro
altopiano non si potrà altro
che migliorare dando un servizio tecnico, organizzativo
e logistico che non avrà nulla da invidiare alle migliori
società della pianura. A tale
scopo continuerà anche per
il prossimo anno la collaborazione per le categorie giovanissimi ed allievi con
l’Asiago Calcio Altopiano,
società con cui si è trovato
sin da subito unione di intenti.
8
Sabato 27 giugno 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
24
Rifiuti: osservazioni e proposte per rendere più efficiente la differenziata
Spettabile Redazione,
al fine di condividere con altri cittadini le
mie preoccupazioni riguardo la gestione
dei rifiuti nel nostro territorio, invio alcune osservazioni sul sistema di raccolta
differenziata indirizzate al Comune di
Asiago. Propongo di dare informazioni
più complete e dettagliate su ciò che va
o NON va conferito nelle campane dei
materiali da riciclare, non solo negli opuscoli informativi, ma anche nei punti di
raccolta, con scritte ben visibili ed
evidenziate, per scoraggiare i comportamenti errati da parte
nostra e per informare i turisti di passaggio (infatti in alcune
zone di pianura i sistemi di raccolta e riciclaggio sono diversi
da qui, perciò senza precise indicazioni le persone non possono
conferire correttamente). Ad esempio, specificare che i tetrapak
vanno messi nella carta, che gli oggetti e le stoviglie di plastica
vanno messi nel residuo secco non riciclabile (nei libretti è specificato nella pagina del secco non riciclabile, ma bisogna scrivere anche nella pagina della plastica e sulla relativa campana
cosa NON buttarci dentro!). Nel centro riciclo di Vedelago (Tv),
gestito dalla Sig.ra Poli, si ricicla molto di più perché il residuo
secco viene ulteriormente differenziato ed una buona parte viene macinata a freddo (quindi senza emissioni di fumi) per produrre sabbia sintetica molto richiesta, quindi la raccolta diventa
più vantaggiosa economicamente e soprattutto per l’ambiente.
Visto che rispetto ad altre zone del Triveneto quassù siamo partiti molto in ritardo, perché non cerchiamo di recuperare il tempo perduto utilizzando le tecnologie più avanzate e non ci proponiamo di divenire un comune virtuoso? A tal fine si dovrebbe
attuare anche una politica per ridurre il più possibile la quantità
di rifiuti prodotta, educando noi cittadini a scegliere i prodotti
con minori imballaggi e a riutilizzare il più possibile gli stessi
contenitori; incentivando i rivenditori che intendano fornirsi di
distributori per alimenti e detersivi sfusi (cosiddetti “alla spina”),
magari proponendo a più negozianti di gestire collettivamente
punti vendita di questo tipo, per non penalizzare i piccoli negozi
rispetto ai supermercati. Anche i rifiuti riciclabili per il loro asporto
e trasformazione richiedono energia e provocano inquinamento; dunque sono anch’essi da ridurre il più possibile! Questo è
L’ inizio risale al 1946. E’ la
prima estate di pace dopo cinque anni di guerra. Compio
dieci anni e la mamma ha deciso di portarci per un mese in
montagna. Io in particolare
sono piccola, magra e terribilmente pallida tanto che a volte mi pizzica le guance per farle arrossare un po’, Un mese
di vita all’aperto, aria fresca,
pulita e tanto verde farà bene
a tutti, dice entusiasta. Viene
scelto un paesino sconosciuto, non lontano da casa, sui
monti del varesotto. Si arriva
in treno fino a Bisuschio, in
autobus fino a Viggiù e quindi
tre chilometri a piedi. Quattro
case, stradine acciottolate linde e pulite, qualche anziana
donna con la gerla carica di
erba, quiete, silenzio e intorno
prati verdi e boschi, prati verdi
e boschi, prati verdi e boschi.
E qualcosa nel mio cuore
esplode. Sono nata e cresciuta in una cittadina industriale
e mai avrei immaginato che
“montagna” significasse questo paradiso. Il sole limpido
mi avvolge e mi accarezza
coccolandomi per darmi il benvenuto e l’aria fresca e
frizzantina mi pizzica le guance arrossandole come fa la
mamma. Perchè mi sento così
bene? Posso uscire da sola e
osservare la moltitudine di fiori che non conosco, scopro gli
alberi di noci i cui frutti, se
mangiati non ancora maturi,
allappano la bocca con un brivido di repulsione e di piacere. Mi inebrio al profumo intenso delle fragoline selvatiche
che scovo come in una caccia al tesoro e, in assoluta immobilità rimango ad ascoltare
i trilli, i gorgheggi, i richiami
degli uccelli che mi mettono
un’allegria e una gioia contagiosa che, forse a causa della
guerra, non conoscevo. Mi
sento invisibile in tanta gran-
rassi o 5 pneumatici, oppure di 2-3 mobili o
elettrodomestici ingombranti e pesanti: sarebbe utile essere preventivamente informati
se questo aspetto è considerato. Credo sia
urgente istituire un punto di raccolta dove i
cittadini possano conferire i rifiuti ingombranti quando non si ravvisa l’opportunità di
chiamare il servizio a domicilio. Sembra ridicolo ad es. non potersi arrangiare per conferire uno stendibiancheria, uno specchio
rotto o qualche scatolone ingombrante che
non si può far entrare nella campana della
solo un esempio, ma mille e mille altre cose si potrebbero fare,
senza grandi costi, se credessimo veramente nella salvaguardia
di questo meraviglioso Altopiano e dell’ambiente in generale.
Se siete disponibili ad ascoltare i cittadini e coinvolgerli nelle
scelte, ci sono tante altre proposte che potreste considerare,
che in questo foglio non trovano spazio. Dobbiamo educarci a
non sprecare le materie prime, pensando che con tutto quello
che gettiamo via c’è gente che potrebbe sopravvivere: in questo mondo globalizzato, chi vive cercando nelle discariche non è
lontano da noi.
Per i RIFIUTI INGOMBRANTI sul libretto non è stato specificato che l’asporto a domicilio è gratuito fino a 4 colli, quindi
stiamo assistendo ad abbandoni sconsiderati (nei punti di raccolta differenziata –particolarmente in contrada Podestà- e persino elettrodomestici gettati nei cassonetti!) alcuni dei quali forse si potrebbero evitare. Poi si sa che purtroppo i comportamenti incivili di certe persone sono difficili da modificare. A tal
fine si auspica una sorveglianza e l’applicazione di sanzioni SEVERE. Propongo che nei punti di raccolta vengano posti dei
cartelli informativi a tal proposito, specificando il n° di telefono e
la gratuità fino a 4 colli, nonché l’informazione che il costo di
asporto di ciò che viene impropriamente abbandonato è alto e
va ripartito su tutte le nostre bollette, così magari noi cittadini
saremmo motivati a vigilare di più per prevenire comportamenti inappropriati. Inoltre sarebbe utile sapere se è gratuito l’asporto
fino a 4 colli per ogni chiamata senza limiti per il numero
delle chiamate, o se è previsto un numero di chiamate in un
certo lasso di tempo, per es. una volta al mese o una volta
all’anno. E ancora: è diverso chiedere l’asporto di 5 mate-
INNAMORATA
dezza e in tanta bellezza. L’
enormità dei monti, l’altezza
smisurata degli alberi, la vastità
dei prati mi mettono perfino un
po’ in soggezione ma soprattutto provo un immenso rispetto per un mondo che non ha
bisogno dell’uomo per essere
così “selvaggiamente” bello.
A causa di varie vicissitudini
per molti anni, troppi, non sono
più tornata in montagna e
quando ciò si è verificato di
nuovo, l’emozione è stata così
grande da arrivare alle lacrime: senza parole, lo sguardo
ad abbracciare l’immenso,
lucciconi silenziosi liberavano
la mia gioia, Ero in Dolomiti e
stavo scoprendo un altro lato
del paradiso. Picchi, guglie,
torri, dirupi, nevai, vedute
mozzafiato; e mughi, rododendri, stelle alpine, rifugi, bivacchi, vie ferrate,e ogni tanto incontri con persone affascinate come me. Così è cominciato, sia pure un po’ tardi, il
mio “ carosello” fra le più
belle cime delle nostre Alpi:
dalla
Marmolada
all’Adamello al Monte Rosa,
come una droga da cui non
riuscivo a staccarmi, tutti i
week end e le vacanze estive erano il mio inno alla
montagna.
E finalmente, un po’ di anni
fa, eccomi definitivamente
trasferita sull’Altopiano di
Asiago. Meraviglia delle
meraviglie! Sono nel mio elemento per sempre.
Primavera: le ultime chiazze
di neve gareggiano con i
crocus nell’imbiancare i prati. Spio lo sbocciare delle
primule, delle orchidee selvatiche, delle genzianelle, delle
rose di natale, dei bucaneve,
carta!
Inoltre: dove sono i cassoni per verde e ramaglie che dovevano essere allestiti da maggio ad ottobre? Nelle contrade si
assiste a roghi di ramaglie ancora verdi con produzione di
fastidiosi fumi (così accogliamo bene i villeggianti che arrivano per respirare aria pura) oppure i cassonetti del secco vengono ingombrati da questo tipo di rifiuti riciclabili , oppure sacchi di plastica pieni di segatura vengono abbandonati all’esterno. Immagino che anche i costi di smaltimento siano ben superiori, se questo peso e notevole ingombro viene a far parte del
residuo secco non riciclabile! Altro interrogativo che alcuni cittadini si pongono: perché non è stata portata avanti la raccolta
differenziata a livello di Comunità Montana, coinvolgendo tutti i
Comuni dell’Altopiano? Dove sono finite le campane (quelle
ancora in buono stato) che si utilizzavano prima? Le modalità
attuali di raccolta sono veramente convenienti dal punto di vista
economico, ma SOPRATTUTTO PER LA SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE? Ho l’impressione che stiamo scivolando verso una privatizzazione di servizi che invece dovrebbero rimanere pubblici, e questo come cittadina mi preoccupa.
Credo che la chiave per far funzionare bene i Servizi sia un’informazione puntuale, una maggiore educazione alla coscienza
civica e alla partecipazione attiva dei cittadini, iniziando dalle scuole.
Al di là delle critiche fin qui esposte, vorrei riconoscere ed evidenziare
la disponibilità all’ascolto, cortesia e sollecitudine dimostrata dalle
operatrici presenti allo sportello della raccolta differenziata presso la
sede ETRA. Spero di poter riscontrare la stessa sollecitudine a livello di chi, “più in alto” nel Comune e nell’Azienda, dirige e decide il da
farsi.
Sofia Battisti
dei garofani selvatici, dei
narcisi e dell’ erbetta tenera
che , fra la mia casa e il bosco, è il boccone preferito
dei caprioli silenziosi e furtivi. Maggiociondolo ovunque,
sembrano allegre campanelle
tintinnanti al vento. Il cuculo
non smette il suo richiamo e
il tarassaco con prepotenza
tinge i prati di un giallo così
intenso da diventare abbagliante. Anche il picchio si dà
da fare mentre la lepre fugge impaurita dall’abbaiare
del mio cane. A volte una
cincia o un ciuffolotto sbattono contro il vetro della mia
veranda e devo rianimarli
prima di far loro riprendere
il volo. *Estate: inizio le mie escursioni sulle cime qui intorno.
Dall’Ortigara al Portule, da
Cima Dodici ai Castelloni di
San Marco, Dal Monte
Cengio alla Caldiera , al
Verena, alla Cima Larici,
ogni anno torno a far loro
visita arricchendo la mia raccolta fotografica di fiori:
genziane, nigritelle, gigli
martagoni, soldanelle e altri
ancora di cui non conosco il
nome .
Autunno: dal giallo, al rosso,
al ruggine, i boschi si vestono
a festa. E’ un tripudio di colori
in gradazione, dai faggi agli
aceri ai larici che nessun pittore potrebbe mai uguagliare.
E nel sottobosco un pullulare
di funghi, che non raccolgo
perchè non li mangio, ma che
non finiscono mai di stupirmi
per la loro perfezione e infinita varietà. Inverno: macchie
scure di abeti e poi tutto bianco. Sotto la coltre soffice
scompare ogni cosa, regnano
il silenzio e il bagliore. Nelle
mie passeggiate scopro sui
manti immacolati le tracce dei
caprioli, delle volpi, delle lepri,
delle cornacchie e vorrei poter volare per non lasciare le
mie impronte.
Da casa, che io chiamo “il mio
nido d’aquila” spazio dal campanile di Cesuna a quelli di
Mezzaselva, Roana, Canove
e Camporovere, all’Ossario di
Asiago , al villaggio di Sisemol
a Gallio, all’areoporto. Ed è
sempre affascinante.
Agli amici che mi chiedono
perchè mai mi sono trasferita
qui, rispondo. “ Perchè sono
ancora perdutamente innamorata della montagna”.
Pina Callea
Cesuna 7 giugno 2009
8
l’Altopiano
Sabato 27 giugno 2009
Caro Mario Rigoni Stern,
non si tratta di un ricordo nel
tempo ma, di un’elaborazione della memoria attiva quanto più fedele possibile.
Ripercorrendo i mesi che ci
hanno accompagnati fino al
16 giugno del nuovo anno, ci
sono state molte e molte testimonianze ovunque sulla
Sua persona ; un pochino
meno in seguito. Venne l’inverno.
L’inverno sull’Altopiano fu
lungo e rigido ; anche se, rileggendo la Sua opera, non
era così insolito per voi un
clima del genere nella Sua
infanzia quando spinto dalla
fame facevate ritorno a casa
interrompendo momenti di
gioco innocente. In guerra fu
tutt’altra cosa : sempre dell’inverno si trattava ma po-
www.giornalealtopiano.it
« I miei passi
sulle orme di
Rigoni Stern »
chi di voi, coloro che avrebbero fatto ritorno avrebbero
trovato il vero motivo per
vivere.
Per noi questa scansione
temporale scorre grazie anche ai Suoi libri, alcuni passi
rappresentano dei punti cardine, dei riferimenti preziosi ;
una riletta di costoro quando
sorgono alcuni dubbi d’ordine cronologico ; i vostri libri
sul mio comodino, altri anco-
ra sulla mia scrivania mentre preparavo il progetto di
gemellaggio : « Incontrando
Mario Rigoni Stern » Come
prima....
Un episodio che la mente
aveva scordato, un sentiero
che stavo rintracciando nella montagna così già
silenziosa...Notizie che giungevano anche dall’Altopiano
comunicate dalle mie colleghe e amici di Asiago o tra-
mite la sua tradutrice.Tutti
sapevano quanto aspettavo
informazioni e puntualmente
ero al corrente.
Salirò in luglio fino a quel piccolo cimitero dove vi siete
assopito ed anche in Val
Giardini per rendervi omaggio ,poiché i riti sono necessari all’uomo. Senza punti di
riferimento, noi poveri mortali, siamo dei « playmobils »
senza anima.
Mi piace pensare che il gesto spontaneo ed avventato
che si compie in ogni approccio rispettoso trasforma quest’ultimo in legame e fonte di
scambio ; parlare di lei con
Marie-Hélène, dare in prestito a qualcuno i vostri libri, rivedere il « Sergente » di
Paolini o il video di
Mazzacurati, rivolgere lo
sguardo, nella mia aula alle
foto scattate con voi e gli
alunni di Asiago e Cabriès
durante il gemellaggio , sono
tutti piccoli frammenti che
assomigliano ai sassolini depositati vicino a voi qualche
mese fa.
Costoro delineano un cammino spazio-tempo che ci
sfugge ma che ci immerge
in una sensazione forte e dolce per qualche istante e ci
25
fa sentire responsabile di
fronte a coloro che abbiamo
conosciuto ed amato.
« I sentieri percorsi non offrono richezza, gli altri ne offrono tanta.(citazione di Jean
Giono)
E su queste scie che m’incammino
oggi
per
incontrarLa un’altra volta,
Mario Rigoni Stern, e che
compio i miei passi sulle Sue
orme. Ecco che cammino sul
Portule, come l’anno scorso,
sullo Zebio e, l’anno precedente sull’Ortigara.
Ecco che lo scambio, mediante la guida che siete stata, è avvenuto e ne ha favorito l’arricchimento reciproco.
Bouc Bel Air, 16 Juin 2009.
Élisabeth Groelly
insegnante. Cabriès-France.
Patrizio Rigoni: un piccolo, ma grande maestro
Giorgia, mia figlia, frequenta
la 5° Elementare nella Scuola di Stoccareddo
Tempo fa, ritornata da scuola piena di entusiasmo mi disse: “Mamma ad Asiago stanno organizzando un’iniziativa
in ricordo del Maestro
Patrizio, potresti scrivere anche tu qualcosa visto che è
stato anche il tuo maestro?’”.
Eccomi quindi qui a viaggiare nel passato mentre nella
mia mente si susseguono ricordi ovviamente molto belli
ma anche un po’ dolorosi vista l’assenza di una persona
così speciale qual’era il mio
Maestro Patrizio, anzi il nostro maestro Patrizio nel senso che a Stoccareddo tutti lo
chiamiamo così ancora oggi.
Anch’io quando avevo l’età
di mia figlia andavo a scuola
nella stessa scuola di
Stoccareddo e in 4° e 5° elementare avevo il Maestro
Patrizio.
Arrivò da noi, nella nostra
scuola nel periodo compreso
dal 1975 al 1979, insegnò a
diversi ragazzi del nostro paese e precisamente a quelli
nati negli anni 1966 – 1968 –
1969.
Quando insegnò a me, la nostra classe si componeva di
13 alunni, 6 femmine e 7
maschi.
Fin da subito si capì che non
era il “solito” maestro, operava con schemi certamente
non tradizionali e si sentiva
che per lui insegnare era passione, era amore per il proprio lavoro, sentimenti ed
emozioni che noi ragazzi percepivamo continuamente e
che avremmo portato dentro
di noi per il resto della nostra
vita. All’inizio molte furono
anche le perplessità dei nostri genitori. A scuola si andava per imparare a scrivere, per imparare i numeri e
le loro formule, per studiare
la storia e la geografia mentre a noi veniva anche insegnato a distinguere una
cinciallegra da un cardellino,
assistevamo a come si
faceva imbalsamare un
ghiro o un uccello passo dopo passo, si cercava continuamente il
contatto con la natura
e con l’ambiente che ci
circondavano, scoprendo tesori di cui nemmeno sapevamo l’esistenza.
Sicuramente ci ha insegnato a scrivere, a ten
di conto, a sapere quali
sono i capoluoghi di provincia e le regioni d’Italia, molte nozioni imparate se ne sono andate,
la memoria dimentica,
ma quelle emozioni,
quelle sensazioni vissute con lui rimangono
sempre , ho gli occhi lucidi anche adesso che
sto scrivendo.
Tra le cose più belle e più positive che permane nei miei ricordi di bambina di quel periodo é il nostro Giornalino della
scuola.
Usciva con due edizioni, una
veniva pubblicata nel periodo
antecedente il Natale e un’altra verso la fine dell’anno scolastico. Avevamo una vera e
propria redazione e dai nostri
pensieri, dai racconti, dai disegni scaturivano tutti i nostri
articoli e così noi diventavamo giornalisti e come tali protagonisti. La stanza della nostra redazione era quella che
ora voi usate come deposito.
Il maestro Patrizio ci aveva
messo a disposizione la sua
macchina da scrivere dove a
turno scrivevamo e disegnavamo sui fogli da ciclostile i
nostri racconti, precedentemente scelti dai ragazzi di ogni
classe. I fogli da ciclostile scritti, venivano poi trasferiti sul
ciclostile, (una sorte di fotocopiatrice manuale), imbevuti
con un rullino di inchiostro nero
e da quel momento iniziava la
stampa dei fogli in più copie
che poi venivano rilegati insieme ed inseriti all’interno di una
copertina colorata e a quel
punto si esclamava a gran
voce. “Ecco il nostro
Giornalino della Scuola è completato!”.
Ogni bambino con grande orgoglio ne portava a casa una
copia e conseguentemente tutte le famiglie leggevano questi racconti scritti da noi bambini. Si può immaginare quanti
complimenti, quanta sorpresa
e quanti sorrisi ne derivavano,
erano così belli, semplici e soprattutto erano nostri.
La complicità che il maestro
riusciva poi a creare soprattutto con i ragazzi “maschi”
era sbalorditiva e arrivava a
spingerli addirittura ad andare, nel pomeriggio quando non
c’era lezione, nei boschi e alla
ricerca di “rocoli” per scoprire nidi od altro che meritasse
l’attenzione di una fotografia
del Maestro Patrizio. Tutto ciò
li faceva sentire estremamente importanti. Il Maestro
Patrizio sapeva tirar fuori da
ognuno di noi il meglio, riusciva ad attirare la nostra attenzione soffermandosi sulle cose
che maggiormente ci interessavano, valorizzandole e rendendo ognuno di noi protagonista, soprattutto per quelli il
cui rendimento o comportamento lasciava desiderare. La
sua grande passione ed il suo
grande amore per la nostra
terra rimangono anche ai tempi odierni dopo tanto tempo trascorso ancora valori presenti
ed inalterati, ogni ragazzo, ogni
genitore, ogni abitante di
Stoccareddo li porta dentro al
suo cuore e con essi porta dentro il ricordo del nostro grande
“Maestro”. A tutti ci piace ricordarlo, con la sua camicia a
quadri e il suo sorriso sempre
positivo e gioioso verso la vita,
rimarrà sempre un esempio di
una persona che viveva con
semplicità e con grande dignità e che sapeva trasmettere
passione ed amore per la natura e soprattutto per le persone cercando sempre di coglierne il lato positivo.
Mio papà dice sempre che la
sua vera dote era quella di
cogliere gli aspetti positivi che
si trovano nella diversità di
pensiero delle persone che incontrava.
Penso che noi ragazzini ad
aver incontrato un maestro
così nel nostro cammino di vita
sia stata proprio una grande
fortuna che sicuramente ha
cambiato in positivo il corso
della vita di ognuno, rendendoci persone migliori in quanto più sicure e consapevoli
delle nostre capacità che lui
riusciva sempre a scoprire e a
mettere in risalto facendoci
sentire persone importanti.
Grazie Maestro Patrizio.
1/6/2009
Una tua alunna Gloria Baù
Al nostro allenatore Paolo
In un secondo tutta la mia
vita sportiva come i ricordi insieme alla squadra del sei
campanili, i podi, le sconfitte, le risate e le avventure,
velocemente mi sono passati davanti per poi frantumarsi come un bicchiere che
cade. È stata la sera quando
ci hai detto che non saresti
più stato il nostro allenatore,
il nostro coach. La sensazione dentro di sentirsi abbandonati, col rimorso di aver
sbagliato in qualcosa senza
rendersene conto. Il nodo in
gola con la voglia solo di piangere e di correre…senza più
fermarsi: così mi sono sentita, e in quello stesso istante
sono sicura che per la prima
volta veramente ti ho odiato.
Tu per noi sei sempre stato
un secondo papà e una persona su cui contare. Nella
notte tutto quell’odio dentro
si è trasformato in ammirazione per essertene andato a
testa alta, senza una vera
sconfitta sulle spalle, lasciandoci tutti stupiti e senza fiato
per risponderti. L’unica cosa
che veramente meriti è un
enorme GRAZIE da parte di
tutti. Grazie perché ci hai fatto da allenatore, ruolo non
tanto facile in questo caso.
Grazie perché ci hai insegnato a sciare: a fare le discese,
le salite e infine riuscire a
metterci in competizione.
Grazie anche per i consigli
dati per imparare le tecniche
del fondo, grazie per averci
insegnato a vincere e cosa
ancora più importante per
averci insegnato a perdere.
Grazie soprattutto per aver
tenuto duro fino ad ora e anche nei momenti più critici ti
sei sforzato di tenere alto il
valore della squadra e il tuo.
Grazie per aver perso tempo, ore di sonno ed esserti
sporcato le mani al posto nostro sciolinando gli sci cer-
cando di renderli perfetti a
ogni cm del percorso.
Grazie per essere sempre
venuto a prenderci e a
riaccompagnarci a casa
come se avessi avuto paura
di perderci. Grazie anche per
le serate passate a casa tua
mangiando la pizza.
Grazie per tutto quello che
hai fatto e che senza te non
saremmo riusciti a fare.
Non so se tutte queste cose
sarei riuscita a dirtele in faccia senza avere la voce tremante e gli occhi gonfi di lacrime e non so neanche se
sarei riuscita a trovare le parole giuste. In queste poche
righe ho racchiuso tutte le
emozioni che ho sentito in
questi otto anni passati assieme, ma che solo adesso riesco a vedere come un forte
legame che ci terrà uniti lo
stesso e per sempre.
Ti vogliamo bene Paolo.
I tuoi atleti
8
Sabato 27 giugno 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
26
NOZZE D’ARGENTO
Una nuvola
assomiglia a qualcosa
solo se la guardi
In un campo di crocus
dovunque vai
ne calpesti qualcuno
Un bambino biondo
corre affianco al treno
poi si ferma e agita la mano
I NEOLAUREATI DELL’ALTOPIANO
Manuela Dall’Oglio e Mario Rossi,
il 26 maggio, hanno festeggiato venticinque
anni di matrimonio. Hanno avuto vicine, in
occasione delle loro nozze d’argento, le loro
famiglie che vogliono congratularsi per l’importante traguardo da loro raggiunto.
A CANOVE DI ROANA,
IN VIA ROMA, CERCASI
GESTORE PER DISTRIBUTORE
DI CARBURANTI STRADALI
PER INFORMAZIONI
TELEFONARE AL 0437/359896
O AL 340/2975023 ALTRIMENTI
MANDATE UN FAX AL 0437/930406
Affittasi a Conco appartamento
arredato: cucina, soggiorno con
stube, 3 camere, bagno, sgabuzzino,
posto auto. Telefonare per
informazioni al 334 8415249
Lo scorso 18 giugno
Valentina Polato si è
laureata all’Università
degli Studi di Bologna in
“Medicina e Chirurgia”
con il voto di 110 e lode.
Titolo della tesi:
“Outcome neonatale
nella partoanalgesia.”
A Valentina vanno i migliori auguri per il suo
futuro e le congratulazioni da parte di tutti gli amici e i
familiari, in particolare mamma Nadia, papà Mario e fratello Andrea.
Bar birreria cerca bariste
cameriere per la stagione estiva
e/o per tutto l'anno.
Telefonare al 338 3258535
AFFITTASI MONOLOCALE ANCHE AD
USO UFFICIO PIANOTERRA AD ASIAGO.
PER INFORMAZIONI TELEFONARE AL
NUMERO: 328.46.29.577
l’Altopiano
Sabato 27 giugno 2009
L’Altopiano srl - Società unipersonale
Via Monte Sisemol ,9 - 36012 Asiago (Vi)
Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002
presso il tribunale di Bassano del Grappa
Telefono servizio lettori: 348 - 3138606
Telefono servizio abbonati 338 -1460517
Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517
E-mail: [email protected]
[email protected]
Direttore responsabile: Stefania Longhini
Segretaria di redazione: Silvana Bortoli
In redazione:
Cesare Pivotto, Luigi Frigo Bettinado, Egidio Zampese,
Martina Rossi, Gerardo Rigoni, Stefano Angonese,
Stefania Simi, Giovanni Rattini,
Beppa Rigoni Scit, Giovanni Dalle Fusine
Hanno collaborato: don Marco Pozza, Daniel Finco,
Giulia Panozzo, Virginia Gianello, Aurora Carli,
Renato Angonese, Alessandro Slaviero, Serena Baù,
Stefano Rigoni, Mirco Rigoni
Responsabile grafico e impaginazione: Fabrizio Favaro
Impaginazione: Davide Degiampietro - Grafica Altopiano
Foto: Foto Bergamaschi - Archivio Giornale
Stampa: Centro Stampa delle Venezie
Via Austria, 19/b - 35217 Padova
Dalle ore 8.45 di sabato 27 giugno
alle ore 8.45 di sabato 4 luglio
ASIAGO: Farmacia Chimica Bortoli sas del dr.
Vittorino Ballini Molini – Piazza II° Risorgimento
Dalle ore 8.45 di sabato 4
alle ore 8.45 di sabato 11 luglio
LUSIANA: Farmacia del
dr. Mario Balduzzo- Viale Europa, 27
ROANA: Farmacia della dr.ssa Maria Leda
Pizzolato – Piazza S. Giustina 23
ARIETE Non dimenticate che Urano, il grande innovatore, potrebbe spingervi verso nuove esperienze. Intanto potete incominciare ad affrontare quelle piccole cose di tutti i giorni che
avete trascurato e che alla lunga potrebbero rappresentare un
ostacolo. Nel lavoro, però, prima di accettare una nuova proposta informatevi a dovere.
TORO Siate aperti alle novità, senza però sollecitarle, perché il
destino sta per offrirvi qualcosa di imprevisto, che potrà farvi
cambiare idea su alcune decisioni recenti. Nell’amore guardatevi
attorno con ottimismo, specie se volete una boccata d’aria fresca, che anzitutto vi porti un po’ di svago e poi, forse, possa
farvi balenare nuove prospettive.
GEMIELLI Plutone vi rende riflessivi e capaci di approfondire
questioni che avete finora trascurato, spingendovi a impegnarvi
per ottenere quello che desiderate. Nell’amore non vi sono ostacoli, se non quelli che avete voi stessi posto sulla strada di una
miglior intesa con il partner. Riconoscendolo, potrete superarli
con un semplice gesto.
CANCRO Puntate sulla benevolenza di Marte e di Venere, che
vi spianano la strada per superare qualche problema pratico.
Nell’amore, se volete rinsaldare il rapporto, cercate di stare più
attenti ai bisogni del partner, offrendogli generosamente il vostro sostegno. Se siete single potete invece aprirvi con fiducia a
qualche piacevole novità.
LEONE Analizzate a fondo i cambiamenti recenti, cercando di
cogliere alcuni particolari che potrebbero farvi cambiare atteggiamento in amore e sul lavoro. Se avete qualche dubbio sulla
sincerità del partner, guardatevi dal mettere in crisi il rapporto
con i vostri sospetti, prima di avere certezze. Nelle finanze potete
largheggiare, ma con selettività.
VERGINE Il vostro buon gusto e la vostra capacità di dialogare,
anche con chi non la pensa come voi, avranno la meglio. Potrete
anche mettere a frutto le novità offerte da Giove e Nettuno, che
proteggono sia l’amore, sia le finanze, mentre vi converrà tenere
sotto controllo possibili momenti di incertezza, a causa di Marte
e Venere in aspetto troppo eccitante.
BILANCIA La vostra serenità non deve essere turbata da critiche mosse da persone che non stimate ma che rischiano comunque di farvi innervosire, spingendovi ad atteggiamenti dannosi.
L’amore continua come al solito, con momenti di saturnina
ipercritica da parte vostra: ascoltate con più attenzione quello
che il partner vuole dirvi.
SCORPIONE Potete contare su Venere, che vi spinge dolcemente verso nuove intese, specie in amore e per gli acquisti di
lusso che tanto vi piacciono. Anche Marte vi è favorevole, permettetevi quindi un gesto generoso, che faccia sentire il partner
a proprio agio. Nel lavoro e nelle amicizie invece è il momento di
mettere da parte quello che sentite superato.
SAGITTARIO Avete la sensazione che le cose stiano cambiando, ma ancora non vedete con chiarezza in quale direzione. Per
non trovarvi disorientati, farete bene a prendere tempo, e a prepararvi ad affrontare le cose, con la calma e la serenità necessarie. L’amore vi darà positivi riscontri, soprattutto se saprete tacere al momento giusto.
CAPRICORNO Cercate di valorizzare un rapporto che si sta
evolvendo, riuscirete così ad adottare l’atteggiamento giusto
per favorire il destino, senza compromettere gli equilibri negli
affetti o nel lavoro. In amore, se il partner non è all’altezza delle
vostre attese, evitate di fare richieste inopportune, accettando
quello che avete e rinviando ogni confronto.
ACQUARIO I dubbi non vi mancano, specie se siete alle prese
con problemi d’amore o finanziari, e ancora non avete elementi
per elaborare un’azione coerente. Evitate ogni iniziativa che non
sia basata sui fatti, e tenete conto dei saggi consigli di qualcuno
che stimate. Così il vostro buongusto e il vostro senso della
realtà avranno la meglio sugli imprevisti.
PESCI Siete alle prese con una serie di problemi, e solo un’analisi attenta potrà aiutarvi a risolverli, superando le difficoltà una
alla volta. I nati nella prima decade hanno bisogno non solo del
coraggio, che di sicuro possiedono, ma anche di una riflessione
per valutare bene la realtà, evitando così sprechi di energia e di
denaro. Poi il gioco è fatto.
Il Giornale pubblica le Vostre lettere!
Domenica 28 giugno
GALLIO: OMV – Via Kemplen 2
Domenica 5 luglio
SASSO DI ASIAGO: TOTAL, Via Chiesa
TRESCHE’ CONCA: AGIP, Via Campiello
Inviatele a: Giornale dell’Altopiano
e-mail: [email protected]
Per favorire il lavoro della redazione sarebbe preferibile
riceverle via posta elettronica. E’ comunque possibile
inviarle all’indirizzo: Piazzetta delle Poste n.3 36012 Asiago
Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere devono
riportare sempre firma e indirizzo e numero di telefono del
mittente. La redazione si riserva anche eventualmente di ridurre,
modificare o non accettare eventuali testi di cattivo gusto.
Almanacco
per
Sabato 27 giugno
2009 15 giorni
8
l’Altopiano
di Giovanni Dalle Fusine
Da sabato 27 giugno a venerdì 10 luglio 2009
Il 26 giugno è il 178° giorno del Calendario Gregoriano, mancano 187 giorni alla fine del 2009
Sabato 27 giugno Sabato
S. Cirillo
13 giugno S. Antonio
Domenica 28 S.Domenica
Ireneo 14 Corpus Domini
Lunedì 29 S. Pietro e Lunedì
Paolo 15 S. Germana
Martedì 16 S. Aureliano
Martedì 30 S. Marziale
Mercoledì 17 S. Ranieri
Mercoledì 1 agosto P. Sangue
di Gesù
Giovedì
18 S. Gregorio
Giovedì 2 S. Ottone
Venerdì 19 S. Romualdo
Sabato 20 S. Ettore
Venerdì 3 S. Tommaso
Domenica 21 S. Luigi
Sabato 4 S. Elisabetta
Lunedì 22 S. Paolino
Domenica 5 S. Antonio
Martedì 23 S. Lanfranco
Lunedì 6 S. Maria
Mercoledì 24 Nat. Giovanni
Battista
Martedì 7 S. Claudio
Giovedì 25 S. Guglielmo
Mercoledì 8 S. Priscilla
Venerdì 26 B. Longhin
Giovedì 9 S. Veronica
Venerdì 10 S. Rufina
Un santo per volta: San Tommaso: È una figura particolare, che
esprime un certo pessimismo quando Gesù intraprende l’ultimo
viaggio verso Gerusalemme (nel Vangelo secondo Giovanni si ricordano le sue parole: Andiamo anche noi a morire con lui) e che
rimane incredulo alla notizia della Resurrezione nel giorno di Pasqua (salvo poi ricredersi una settimana dopo e professare la sua
fede con la frase Mio Signore e mio Dio). Dopo la morte di Cristo si
perdono le sue tracce, ma tutt’ora esiste in India meridionale una
comunità di cristiani di San Tommaso, che si dice si sia convertita
grazie all’apostolo. Secondo un’antica tradizione, il santosi recò
ad evangelizzare prima la Siria e la Persia (come raccontato da
Eusebio di Cesarea nella sua Storia ecclesiastica, che riferisce notizie tratte da Origene), e poi si spinse fino all’India occidentale
(come raccontano gli Atti di Tommaso). Secondo questa tradizione, Tommaso fu martirizzato su una collina nei pressi dell’attuale
Chennai, nel Tamil Nadu, nell’anno 72. Sul luogo, i Portoghesi
eressero nel Cinquecento una basilica dedicato al santo, oggi meta
di pellegrinaggio per i cattolici dell’India. Nel 1258 le sue ossa,
provenienti dall’Isola di Chio, nell’Egeo, furono portate ad Ortona.
Queste ossa si trovano nella basilica omonima. Nel libro The Jesus
Family Tomb è stata avanzata l’ipotesi che alcune delle ossa trovate nella Tomba di Talpiot, vicino Gerusalemme, appartengano a
Tommaso. Il Vangelo di Tommaso è un vangelo, considerato
apocrifo dagli ortodossi, attribuito a Tommaso.
Eventi a breve scadenza: sabato 4 luglio, grande festa negli U.S.A..
Per gli Americani è forse la festa più importante dell’anno. Celebrata con rigore, secondo alcuni schemi tradizionali: parate, patriottiLUXfuochi artificiali e pic-nic. si può dire che il 4 luglio si celebra
smo,
la festa dell’indipendenza (Independence Day) delle colonie americane, ottenuta dall’Inghilterra nel 1776. Questa è la data che, per un
americano, segna la nascita della democrazia nel suo paese, la vera
nascita degli Stati Uniti d’America e, poiché gli Americani si sentono
profondamente attaccati alla loro patria, tanto da identificarsi interamente con essa, si può dire che il 4 luglio è la festa anche degli Americani stessi. Per celebrare questo giorno ci sono alcune “formule”
ricorrenti: barbecue, pic-nic o pranzi di famiglia. Durante il 4 luglio è
rigorosamente vietato stare da soli: la regola è riunirsi con la famiglia
(anche se dall’altra parte della costa) o con gli amici più stretti. Ci si
Romeo è un gatto maschio
(sterilizzato), rosso tigrato
di tre anni, affettuosissimo,
coccolone, buono con tutti tanto che, se accarezzato e grattato, si
sdraia a pancia all'aria.
Si è allontanato da
casa e non è più tornato; continuiamo a
cercarlo e confidiamo
che ritorni, noi abitiamo al Col del sole di
Asiago. Se qualcuno
lo ha visto e ha sue
notizie può chiamare al
cell. 335-5931419 (offriamo ricompensa) Famiglia
Pretto-Rosa (Rita, Massimo e Giacomo).
ritrova in tarda mattinata (a seconda di cosa si è organizzato: barbecue,
pic-nic o pranzo a casa), nel pomeriggio, molti si portano in strada o in
un villaggio vicino per assistere alla tradizionale parata in costume a
stelle e strisce e a festeggiare fino a sera, quando non mancherà lo
spettacolo pirotecnico con fuochi d’artificio.
Successe il: 4 luglio 1807, nasceva Giuseppe Garibaldi.
Fu uno dei principali artefici
dell’unità d’Italia e uno dei
personaggi più popolari del
Risorgimento italiano. Nacque da Domenico, di Chiavari,
e Rosa Raimondi, di Loano. Il
padre, capitano della marina
mercantile sarda, avrebbe voluto che diventasse medico o
che seguisse la carriera ecclesiastica, ma Giuseppe amava
poco gli studi e preferiva la
vita sul mare e i viaggi. A quindici anni iniziò la sua carriera
marittima come mozzo. Durante uno dei suoi viaggi, nel
1833, a Marsiglia, incontrò
Giuseppe Mazzini e da quel
momento la causa patriottica
fu al centro della sua vita. Condannato a morte dopo il fallimento dei
moti rivoluzionari del 1834 in Piemonte, si rifugiò in America Latina
dove combatté per l’indipendenza del Rio Grande dal Brasile e
dell’Uruguay dall’Argentina. Qui avvenne l’incontro con Anita (Ana
Maria de Jesus Ribeiro) che lasciò il marito per seguire Garibaldi con
cui si sposò nel 1842. Anita e Giuseppe ebbero tre figli: Menotti,
Teresita e Ricciotti. Nel 1841 formò la Legione Italiana e nacquero le
leggendarie “camicie rosse”. Garibaldi tornò come un eroe in Italia nel
1848, prese parte alla prima guerra d’indipendenza e alla difesa della
Repubblica Romana dopo essere stato nominato generale comandante delle truppe della città. Dopo le prime vittorie sui francesi nel
luglio del 1849, circondato dai nemici, fu costretto nuovamente ad
espatriare. Nel 1854 Garibaldi tornò definitivamente in Italia e aderì
alla Società Nazionale, filosabauda, assumendone la vicepresidenza.
Allo scoppio della seconda guerra d’indipendenza, nel 1859, ottenne
il comando di una divisione dell’esercito piemontese. Nell’aprile del
1860 organizzò la spedizione dei Mille finalizzata alla liberazione del
Regno delle Due Sicilie dai Borboni. Risalita la penisola, entrò vittoriosamente a Napoli il 7 settembre 1860. Si ritirò quindi nell’isola di
Caprera dove meditò la conquista di Roma, ma la liberazione della
città, nel 1870, non vide la partecipazione delle camicie rosse. Nel
1880, dopo l’annullamento del matrimonio con la marchesina Giuseppina Raimondi, sposò Francesca Armosino dalla quale aveva avuto
tre figli. Si spense il 2 giugno 1882 a Caprera dove si trova la sua
tomba.
La Ricetta del mese: “Frittelline di fagioli e scarola”: 800 g di fagioli
freschi (circa 300 g
sgranati) 4 foglie di
salvia, 700 g di scarola,
2
carote,
olio
extravergine di oliva, 2
scalogni, sale, 1
mazzetto
di
finocchietto fresco, 80
g di pangrattato, più
altro per impanare, fa-
pagine 19
www.giornalealtopiano.it
27
rina, olio di semi di arachide per friggere. PREPARAZIONE: Sgranare
i fagioli e metterli in una pentola con 1 litro d’acqua e le foglie di salvia
ben sciacquate. Portare a bollore e far cuocere a fiamma bassa per 1
ora. Nel frattempo lavare la scarola, selezionarne le foglie e tagliarle in
2/3 pezzi. Tenere da parte le foglie centrali, bianche e tenere. Lavare le
carote, spellarle con un pelapatate ed affettarle. Disporle in un piatto
da portata assieme alle foglie di scarola. Condire con un filo d’olio. In
una capace pentola mettere 2 cucchiai d’olio e tritarvi gli scalogni
finemente. Far dorare a fiamma vivace, quindi unire la scarola, senza
ulteriore acqua che quella che resta sulle foglie dopo il lavaggio.
Coprire e cuocere per 10 minuti a fiamma alta con il coperchio. Girare
di tanto in tanto e salare a metà cottura. Trascorsi i 10 minuti scoperchiare
e proseguire la cottura per altri 5 minuti, girando piuttosto spesso. Prelevare la scarola, metterla in un colino e pestarla con un cucchiaio in modo da
strizzarla e levare i residui d’acqua. Lavare il finocchietto e scartare i gambi
più duri e coriacei. Quando i fagioli sono cotti scolarli, metterli in una
ciotola e salarli. Eliminare le foglie di salvia. Mettere nel mixer la scarola, i
fagioli, il finocchietto ed il pangrattato. Azionare l’apparecchio per ottenere un composto omogeneo. Prelevare il composto a cucchiaiate,
appallottolarle per formare delle polpette, quindi schiacciarle per formare
delle frittelline. Passarle nel pangrattato, quindi accuratamente nella farina.
Friggere le frittelline nell’olio molto caldo fino a che non saranno ben
dorate. Far molta attenzione in questo passaggio, poiché le frittelline sono
molto delicate e si rompono con facilità. Ritirarle su un piatto foderato di
carta da cucina ed asciugarle accuratamente. Disporle nel piatto con
l’insalata e servire.
Proverbi di luglio:
- Quando luglio è ardente,
miete lesto.
- Se piove tra luglio e agosto,
piove miele, olio e mosto.
- A San Bonaventura (15 luglio)
s’è finito di mietere in pianura.
- Per Santa Maddalena (22 luglio)
la noce -e la nocciola- è piena.
- Per Santa Maddalena (22 luglio)
si taglia l’avena.
- Per Santa Cristina (24 luglio)
la sementa della saggina.
- San Giacomo (25 luglio)
dei meloni.
- San Giacomo (25 luglio)
con i tetti bagnati, del vin siamo privati.
- La pioggia di Sant’ Anna (26 Luglio)
è una manna.
- Per San Giacomo e Sant’Anna
entra l’anima nella castagna.
- Quando luglio è molto caldo,
bevi molto e tienti saldo.
- In Luglio è ricca la terra,
ma povero il mare.
- Se piove con solleone
le castagne son tutte guscioni.
- Per Santa Maddalena
se il grappolo è serrato,
il vino è assicurato.
- A Luglio gran calura,
a Gennaio gran freddura.
- Se piove a San Piero
farina nel calièro
8
Sabato 27 giugno 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
28