27 giugno 2009 - Il Giornale dell`Altopiano
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27 giugno 2009 - Il Giornale dell`Altopiano
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI 8 Comuni l’Altopiano La voce degli www.giornalealtopiano.it ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” N. 297 - ANNO XI - EURO 1,50 Sospeso l’appalto per i lavori a Busa Fonda SABATO 27 GIUGNO 2009 Pag. 11 Gallio Pag. 12 Sella entra in giunta: sarà assessore allo sport Pag. 3 Asiago I SAPORI DELLA TRADIZIONE Roana Veleni nel primo consiglio comunale Napolitano non sa dove si trova Asiago L’invito al Presidente: “Venga a trovarci” Il Capo dello Stato, dopo averci collocati in Trentino, ha definito Mario Rigoni Stern “figlio della terra bellunese” Rotzo Sanità Pagina 15 Pagina 7 Proposte Turistiche Cinque studenti progettano la “Pista ciclabile dei 7 Comuni” Pag. 5 Pagina 4 Astronomia Osservare il cielo e conoscere il lavoro dei ricercatori L’estate all’Osservatorio Pagina 8 Grafica Altopiano Lo sviluppo turistico e la tutela ambientale vanno a braccetto. Un progetto per Campomulo Grafica Altopiano Il centro dialisi dell’ospedale compie 20 anni ed entra nella rete provinciale Con la rievocazione storica s’inaugura il Forte di Campolongo Ad Asiago anche i vincitori di “Amici”! Roberto Rigoni anticipa gli eventi clou della stagione estiva Energie rinnovabili Pag. 13 SPORT INLINE CALCIO A luglio Il Mantova sarà in ritiro ad Asiago Varotto lascia i Vipers “Un bel gruppo ma difficile da gestire” Pag. 23 pagina 6 pag. 3 Pag. 20 8 Sabato 27 giugno 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 2 Il Presidente della Repubblica Napolitano ha definito Rigoni Stern “figlio della terra bellunese” ATTUALITA’ “Scusi Presidente, dove ha detto che si trova Asiago?” o ancora “Ma lo sa dov’è nato Mario Rigoni Stern, uno dei più illustri scrittori contemporanei, del quale ricorre in questi giorni il primo anniversario della morte?”. Sono più o meno queste le domande che gli asiaghesi rivolgerebbero volentieri niente meno che a Giorgio Napolitano, sicuri che, su questi quesiti, il capo dello Stato avrebbe per lo meno qualche incertezza e necessiterebbe di un corso accelerato di geografia e di letteratura contemporanea. Lo si deduce bene dalle gaffe continue che il Presidente avrebbe fatto, con varie dichiarazioni sui giornali, in merito al capoluogo altopianese, prima collocandolo in Trentino e poi, giusto qualche giorno fa, in occasione dell’apertura della mostra che il Museo Murer di Falcade dedicata a Mario Rigoni Stern, definendo il cantore dell’Altopiano “un figlio della terra bellunese”. Una volta passi, ma la seconda comincia già a provocare in Altopiano un certo fastidio. “Possiamo anche ipotizzare che Napolitano possa essersi solo confuso, può succedere a tutti – afferma il vice presidente della Comunità Montana Lucio Spagnolo – ma è chiaro che queste dichiarazioni ci fanno comunque riflettere ancora una volta sulla scarsa attenzione che a vari livelli istituzionali, si ha verso la montagna veneta e vicentina in particolare. Non può certo starci bene che ad uno scrittore che ha rappresentato lo spirito stesso, l’anima della nostra terra, vengano attribuite altre origini. Dispiace che quando si parla dei valori, che Rigoni Stern ha così ben interpretato e descritto nelle sue opere vengano sempre attribuiti ad altra montagna, L’invito della comunità altopianese “Venga a vedere la nostra terra” certo rispettabilissima, ma pur sempre in altra provincia o in altra regione. Le dichiarazioni del Presidente ci danno ancora una volta l’occasione di rivendicare la nostra montanità e il diritto che quanto solitamente viene riconosciuto alle altre zone montane, in termine di attenzione, di tutela e di aiuto economico, venga dato anche a noi. Perché per ottenere qualcosa, l’Altopiano deve sempre fare la voce grossa e minacciare la secessione?” “Questa è una riprova – dice Francesco Valerio Rodeghiero, coordinatore del Comitato altopianese Pro Trento – che i nostri politici non conosco affatto il territorio che devono amministrare. Non sanno neanche dove si trova Asiago, figuriamoci se possono operare e legiferare con cognizione di causa e secondo le vere esigenze del nostro territorio e della montagna. A questo proposito mi fanno venire in mente quei comandanti che durante la Prima Guerra Mondiale, da Roma ordinarono una contro offensiva dall’Ortigara il 10 di novembre, senza sospettare minimamente che in quel periodo su quella montagna posta a oltre 2000 metri potesse già esserci qualche metro di neve. Se l’Altopiano se ne vuole andare dal Veneto, se in vari modo chiede attenzione, che non viene assolutamente data, è proprio per questa lontananza dal nostro territorio che viene dimostrata da chi ci governa”. Se poi si pensa che il presidente della Repubblica ogni anno concede il suo Alto Patronato per il Premio Asiago d’Arte Filatelica e che ha donato anche la targa d’argento alla Comunità Montana per l’opera di tutela dei beni della Grande guerra portata avanti negli ultimi anni e per le rievocazioni storiche di varie battaglie organizzate in Altopiano in collaborazione con l’associazione “Non dimenticare”, questi suoi qui pro quo stupiscono ancor di più. “Rinnoviamo l’invito a Napolitano e ad altri rappresentanti dello Stato – conclude Spagnolo – a partecipare alle manifestazioni che si terranno il 4 e 5 luglio a Campolongo di Rotzo per l’inaugurazione del forte dopo i lavori di restauro. Saremo lieti una volta tanto di averlo nostro ospite e di mostrargli la nostra montagna che vanta una forte identità storica e culturale”. Vista la pronta reazione da parte dell’Altopiano e del vicentino al refuso presidenziale, con l’intervento sulla stampa anche dell’assessore provinciale Dino Secco, il Quirinale ha prontamente chiesto scusa tramite fax in- viato alla Provincia. La nota spiega che «un errore materiale nella redazione e nella trascrizione del mes- saggio presidenziale ha condotto ad attribuire il luogo di nascita dello scrittore alla terra bellunese. Rammaricandomi per l’equivoco colgo l’occasione per confermarle, anche a nome del pres i d e n t e Napolitano, tutto l’apprezzamento per l’opera dello scrittore e dell’uomo di cultura e per il prestigio che questa ha saputo portare alla sua terra d’origine». Scuse che sono state accolte in Altopiano, senza toglie- re però l’amarezza che si è accentuata alla dichiarazione, senz’altro fuori luogo e un po’ troppo saccente del governatore del veneto Giancarlo Galan che ha detto: «Nient’altro che intellettuali dell’anagrafe sono coloro che si sono sentiti offesi dalle “sviste bellunesi” del Presidente. Rigoni Stern è cittadino del mondo e c’è soltanto da scusarsi con Napolitano per quelle alzate di scudi vicentini». Forse qualche obiezione altrettanto sferzante dovrebbe essere indirizzata, da parte degli altopinesi, al presidente della Regione. Stefania Longhini Regaliamo un Tom-Tom a Napolitano, prima che Stern si rivolti nella tomba Ma a dire che Napolitano non sa la geografia si incorre nel reato di vilipendio al Presidente della Repubblica? Non lo si dice certo in maniera dispregiativa, s’intende solo segnalare una carenza conoscitiva dimostrata più volte dal nostro Capo dello Stato. E’ comunque probabile che quando 75 anni fa il maestro raccontava ai compagni di classe di Giorgio la geografia delle regioni con le province e i fiumi, il futuro Capo dello Stato era assente dalla classe. Si, perché definire l’Altopiano terra trentina o bellunese è un errore abbastanza grave, soprattutto se l’esternazione è firmata dalla più alta carica istituzionale italiana. Non è nuovo Napolitano a questo genere di gaffe, da maliziosi potremmo pensare che la sua perseveranza sia diabolica, più realisticamente concludiamo che quando non si sa, o ci si informa, o si tace. Il disappunto, poi, è alimentato dal fatto che il canuto ospite del Quirinale (autore tra l’altro nel 1988 di un libro titolato “Oltre i vecchi confi- ni”) sembra avere tanti consiglieri poco idonei all’incarico. A cosa servono segretari particolari, sottosegretari, portaborse e responsabili dell’ufficio stampa presidenziale, se alla fine nessuno dell’entourage è in grado di dimostrare competenze idonee all’incarico ricoperto e profumatamente retribuito? Mistero buffo, tipico del nostro Bel Paese. Se ne deduce che nessuno di quegli impiegati “d’alto livello professionale” proviene dal nostro territorio, da quella regione posta a nord del fiume Po’, limitata a ovest dalla Lombardia, a est dal Friuli. Evidentemente i concorsi statali per chi lavora a fianco del Presidente sono aggiotaggio di altri italiani, di sicuro non veneti. Nel calderone delle rimostranze per l’errore geografico ci si può buttare di tutto, compresa la riforma scolastica del ministro Gelmini, là dove si legge che gli studenti italiani, pur istruiti da dieci insegnanti ogni 100 alunni, risultano tra i più impreparati del mondo industrializzato. Ma và sottolineato, ce lo dimostra Napolitano, che il gap culturale non era migliore quando c’era il maestro unico e sopra la lavagna stavano le foto di duce e re. Forse allora si badava più ai confini delle colonie africane, che non a quelli bagnati dal sangue di Alpini e Fanti. E pensare che in molti affermavano quanto al Presidente stesse a cuore la storia Patria. Evidentemente tali ben “informati” si riferivano agli eventi di fre- sca memoria, legati all’8 settembre, alla campagna di Russia e ai soldati italiani “giustamente internati nei lager sovietici, dato che eseguivano ordini di un Governo non democratico”. Tornando al “confuso” territorio di Rigoni Stern, quello che a tutt’oggi risulta governato dalla provincia vicentina, posto tra le valli e i pascoli degli 8 Comuni, non sarebbe cattiva idea l’invio al Quirinale di una gigantografia topografica del Veneto. In via subordinata potrebbe bastare un navigatore satellitare modello “Tom-Tom”. La raccomandazione è che l’aggeggio possa scaricare automaticamente gli aggiornamenti dal web, nell’evenienza che l’On. Segni proponga un referendum per il passaggio dell’Altopiano alla “sconfinata” Regione Autonoma. Il rimedio potrebbe scongiurare reiterati errori dei futuri Capi dello Stato. Vien da pensare che il refuso del senatore a vita Giorgio abbia fatto rivoltare nella tomba il defunto sergente Mario, vissuto, morto e sepolto nel Veneto in provincia di Vicenza, dove ogni anno si svolge una gara di Orienteering. Secondo i calcoli inconfutabili del vincitore nella passata competizione, alla quale sarebbe cosa buona e giusta iscrivere gratuitamente il presidente errante, Asiago nel 2008 si trovava ancora lì, a 45°532 Nord, 11°302 Estÿþ, emisfero boreale. A nord dell’Equatore, per intenderci. Giovanni Dalle Fusine 8 Sabato 27 giugno 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 3 “Merito a tutto il gruppo per la bontà del lavoro svolto” ASIAGO Gios: “Con circa 1100 voti di lista decretato il successo di tutta la squadra”. Sabato si tiene consiglio comunale ad Asiago con la nomina degli assessori. La new entry in giunta è Franco Sella “Referendum? chi, dove, quando?” Abrogare le leggi elettorali non interessa agli altopianesi. Percentuali bassissime di votanti sugli 8 Comuni Affluenza negativa da record nel vicentino, ancor più inferiore è quella registrata nell’Altopiano dei 7 Comuni. E si che il comitato referendario questa volta poteva contare su un fine settimana per nulla all’insegna del bel tempo, quindi niente scusanti per una dissertazione totale degli italiani alle urne, escursioni e gite fuori porta non sono responsabili del flop, i numeri parlano chiaro. La media nazionale spiega una affluenza attorno al 23% degli aventi diritto al voto, nel Veneto è andata un po’ meglio con il 25%, ma Vicenza città non supera il 19%. Ad Asiago e presso i Comuni contermini si sono recati ai seggi solo 14 residenti su cento, con punte minime a Foza (11,41%) e massime a Rotzo (19,43%). La fascia tra paesi berici per la maggior astensione spetta ad Albettone e Altissimo, rispet- tivamente con 9,96 e 9,82%. Fuorvianti i risultati di Bassano, Valdagno, Schio e Montecchio Maggiore, solo qui si è riusciti ad avvicinare e addirittura a superare il quorum, ma la variante era imposta dal ballottaggio per l’elezione dei sindaci, quindi gli elettori erano spinti alle urne con maggiori motivazioni. Conti alla mano, unico dato certo è che i tre referendum abrogativi della legge elettorale sono falliti e una riflessione immediata dovrebbe essere affrontata circa il futuro dell’istituto. Il quorum, cioè il 50 per cento più uno degli elettori che esprimono un Sì o un No, non solo non è stato raggiunto ma neanche un quarto degli aventi diritto al voto si è sentito chiamato in causa ed è andato al seggio. Una iniziativa costata carissima: c’è chi dice 300 e chi 400 milioni di euro. L’articolo 75 della Costituzione riserva l’iniziativa referendaria al popolo (500.000 elettori) e alle Regioni (5 Consigli regionali), numeri che non sembrano più sufficienti a smuovere il suffragio popolare, qualcosa si deve per forza cambiare. Il dibattito, per ora, torna sui banchi dei parlamentari, il luogo più naturalmente preposto a legiferare. G.D.F. Sabato 27 giugno, quindi dopo l’uscita del nostro giornale, il sindaco di Asiago Andrea Gios nominerà la nuova Giunta che guiderà la Città per i prossimi 5 anni e, gentilmente, ci ha grosso modo anticipato quanto sarà disposto a partire dalle 17 nel palazzo municipale. In teoria cambierà poco, rispetto alla passata legislatura, nell’assetto: i candidati con assessorato negli scorsi cinque anni, sono infatti tutti rientrati nel consiglio comunale, tranne Gianni Rigoni Stern, ex assessore al Patrimonio, che ha lasciato dunque un posto vacante. Un posto che con ogni probabilità sarà occupata da Guido Carli che lascerà l’assessorato allo Sport alla “new entry” Franco Sella dopo la sua ottima performance alle elezioni. Al sindaco quindi rimarranno urbanistica e edilizia mentre al vice sindaco Roberto Rigoni vengono nuovamente attribuiti gli assessorati Turismo e Cultura, e Commercio e Attivita’ Ricettive. A Giampaolo Rigoni andranno nuovamente i Lavori Pubblici, Servizi Tecnici Sul Territorio, Protezione Civile e Vigilanza così come ad Ivan Baù resteran- no i compiti del Bilancio e Finanze, Informatizzazione e la Frazione Sasso. I Servizi Sociali, Pubblica Istruzione e Attivita’ Produttive saranno ancora coordinati da Diego Rigoni. “Abbiamo ottenuto un risultato straordinario e per qualcuno insperabile. Siamo riusciti a migliorare l’ottimo risultato del 2004 sia in relazione al numero di voti raccolti che per percentuale dei votanti che ci hanno dato fiducia sfiorando il 70 per cento dei consensi – commenta Gios - Ritengo che questo risultato premi il lavoro di squadra svolto nei cin- que anni precedenti e, soprattutto, le scelte assunte in materia urbanistica e nella gestione del territorio e dell’ambiente in generale. Abbiamo raccolto quasi 300 voti più della volta precedente e la gente ha attribuito quasi 1.100 voti di lista, senza assegnare preferenza: questo, a mio avviso, è un risultato importantissimo che premia tutta la lista. Questo risultato evidenzia la forza del nostro gruppo e premia il “gioco” di squadra che abbiamo svolto sin qui”. Gerardo Rigoni Augusto Brugnaro, Franco Sella, Giancarlo Bortoli, Ivan Baù, Santo Rossi (Santino), Andrea Gios, Diego Rigoni, Roberto Rigoni, Andrea Benetti, Giampaolo Rigoni (Camplan), Maurizio Rossetto, Guido Carli. Sapor d’acqua natìa Uno scatto li ha immortalati e resi celebri la sera del Giovedì Santo: fino a custodirne i lineamenti tra le pieghe e le piaghe del Vangelo, pronti a sfidare il ritmo del mondo e le mode del tempo pur di non cedere la Bellezza del Maestro. Ad ognuno di loro Leonardo da Vinci ha riservato uno sprazzo d’arte e di follia cosicchè, nel convento di san Marco a Milano, sembrano sfilare davanti agli occhi di chi s’accosta loro: Simone, Giacomo di Zebedeo, Giovanni, Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota. Sono i primi sacerdoti dell’umanità, consacrati direttamente da Chi ne dipinse la traiettoria, ne fissò i lineamenti, ne trasformò l’esistenza. Ignoti pescatori, esattori garibaldini, anonime esistenze pizzicate da un raggio di divina Bellezza: uomini non più uomini, uomini trasformati in sacerdoti, i primi sacerdoti dell’umanità. Giuda, il primo dei “Una vita fuori moda. Ma griffata d’Eterno” cattivi preti. Primi, di un’innumerevole famiglia: per tutti i secoli dei secoli. Amen. “Tra l’argine e il bosco – scriveva don Primo Mazzolari, parroco di Bozzolo – una povera chiesa e un piccolo campanile”. Semplici coordinate per individuare la biografia del prete, di quel vecchio uomo di Dio che ancor oggi - dopo millenni di sfide accettate e di battaglie ingaggiate - al canto del gallo ogni primo mattino s’alza, s’ammanta dei suoi neri abiti e s’infila silenzioso tra le navate ancora buie per colloquiare col suo Dio e pianificare assieme la giornata lavorativa. Una vita che ai più pare solitaria e fuori moda, all’antica e retrograda, troppo difficile per poter divenire felice: la castità, la solitudine, più spesso l’odio, lo scherno e, soprattutto, l’indifferenza di una società che sembra non aver più posto per lui. Eppure non s’arrende: dal bollettino parrocchiale al viatico per i moribondi, dal comprarsi il pane al celebrare le esequie, dal camposcuola ai primi venerdì del mese: e poi le bollette da pagare, i sacramenti da amministrare, la quotidianità da gestire. Le telefonate sotto “campagna elettorale” cui rispondere con umano garbo e gentilissima neutralità. Dovrebbe saperne di economia e di escatologia, di teologia e di botanica, di azioni e di contemplazioni: di terra e di cielo. A guardare quel vecchio curato chino sul suo breviario un po’ ci s’incanta: semplice come il suo sguardo, sorridente come il Dio di cui parla, indaffarato come le mani sempre sporche. Non tiene velleità di carriera, nel microcosmo di quel borgo sperduto ci vede il mondo, in quella corona fodera paure e gioie, tristezze e umiliazioni, pane, sogni e poesie. Tra la pieve e il fiume ci sta un uomo di Dio. Con il cuore troppo robusto per cedere al martirio di chi lo deride, di chi insinua strani discorsi, di chi lo vorrebbe diverso solo per poi ri-volerlo all’opposto. Persino l’onorevole Peppone vivace sindaco della bassa padana - andava orgoglioso del suo parroco. Lo insultava, ne apriva la battaglia, lo minacciava: ma di notte, all’oscuro dei suoi elettori e lacerato dai dubbi, navigava a tutta birra nella nebbia per cercare il suo Camillo. Anche per l’ultimo parroco anonimo Benedetto XVI ha dato inizio giorni fa all’Anno sacerdotale. Sulle orme del Santo Curato d’Ars, patrono dei parroci: sulla cui tavola in canonica certe sere rimaneva solo qualche patata ammuffita per cena, quanto bastava per affrontare il diavolo in piena notte. E riuscire nel tentativo d’agganciare i cuori all’eternità del Cielo. La sera in cui arrivò ad Ars, 370 anime, fu un pastorello, Antoine Givre, ad indicargli la strada. E la risposta del curato ancor oggi commuove: “Ebbene, amico mio! Tu mi hai indicato la strada per Ars, e io ti indicherò quella per il cielo”. Un anno intero dedicato ai sacerdoti: capolavoro complesso e indecifrabile uscito dalle mani dell’Altissimo. L’unico uomo al quale bastano due parole perchè un pugno di pane e qualche goccia di vino diventino il Corpo e il Sangue del suo Signore. Mistero dell’Alto. Mistero del Basso. Mistero di un uomo che parla di Dio senza dimenticare la terra. O, almeno, ci ri-prova al sorgere di ogni aurora. don Marco Pozza ROMA Congratulazioni vivissime a don Marco Pozza per il conseguimento della Licenza in Teologia Fondamentale presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma con la discussione della tesi dal titolo: “Come barche ormeggiate. Immaginazione ferita e dis-affezione giovanile”; relatore il gesuita irlandese padre Michael Paul Gallagher. La prestigiosa «Rivista del Clero Italiano», diretta dal biblista Bruno Maggioni, ha dato ampio spazio al contributo teologico della “penna giovane” del sacerdote originario di Calvene (VI) nei numeri di maggio e giugno. 8 Sabato 27 giugno 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 4 Intervista a Roberto Rigoni, riconfermato vice sindaco di Asiago ASIAGO “Premiato per il lavoro svolto in cinque anni e per aver sempre dialogato con tutti” Per lui ha votato un asiaghese su otto, un risultato inebriante che dà nuova carica e nuovi stimoli Sarà ancora vicesindaco e gli sarà nuovamente affidato un assessorato, quello al turismo, che è sicuramente molto impegnativo. Roberto Rigoni, come è nel suo stile si è già buttato a capofitto nel suo incarico comunale, spinto da una grande carica derivante anche dal grande successo ottenuto alle elezioni. Con 509 preferenze, è stato in assoluto il più votato, non solo in Altopiano, ma anche in tutta la provincia. Un grande successo personale, se lo aspettava? “Innanzitutto voglio ringraziare quanti mi hanno permesso di continuare in questa entusiasmante esperienza. Mi ero reso conto che molte persone manifestavano il loro apprezzamento per il lavoro svolto negli anni, ma non credevo che tale consenso si traducesse in un così elevato numero di preferenze. Ero preoccupato poiché con l’attuale sistema elettorale molti non sanno che a fianco al nome del candidato Sindaco si può esprimere il voto di preferenza per il candidato consigliere comunale. Prova ne sia che su 2.922 elettori che hanno votato per la nostra lista, ben 1.098 hanno semplicemente barrato il nome del Sindaco senza votare un candidato consigliere”. A cosa pensa sia dovuta, questa sua popolarità e questa fiducia nei suoi confronti? “Penso sia dovuta alla sensibilità che ho dimostrato nei confronti delle esigenze di tutti i cittadini; in questi dieci anni di amministrazione ho dialogato sempre con tutti senza alcuna distinzione assumendo un atteggiamento costruttivo ed impegnandomi costantemente nella risoluzione dei problemi dei cittadini più deboli o semplicemente in difficoltà. Penso sia stato premiato anche l’enorme lavoro svolto nell’ambito del turismo, della cultura e delle politiche giovanili, un grande contributo di idee sostenuto da un metodo innovativo di fare politica basato sul coinvolgimento di tutti nella crescita della nostra Città. E’ stato un lavoro estenuante ma ricco di soddisfazioni e questo risultato mi convince di quanto bello e gratificante sia porsi in modo disinteressato al servizio dei propri cittadini, un’esperienza che auguro di vivere ai nostri giovani”. Un po’ di pentimento per non essersi candidato sindaco? “E’ una domanda che in molti mi hanno fatto, a tutti ho risposto sottolineando come in questo delicato momento in cui si discute di pianificazione urbanistica e di nuovi assetti da fornire al territorio, Asiago abbia più che mai bisogno di grande coesione nella propria classe dirigente e non di divisioni o di lotte intestine in seno al Consiglio Comunale. Anteporre una velleità personale al più generale interesse della Città non è stato il mio obiettivo né fa parte della mia indole. Nutro grande rispetto e stima nei confronti del Sindaco Gios e dei miei colleghi, cui mi lega un lungo rapporto di amicizia; non avrebbe avuto senso dividere la maggioranza per collocarmi in una lista di contrapposizione”. In provincia e in regione risultato è balzato agli occhi di tutti. Quali i commenti, anche dal suo partito? “Sapere che un asiaghese su otto ha scritto il mio nome e cognome sulla scheda elettorale mi gratifica molto. Mi gratifica ancor di più pensare che il risultato si presenta omogeneo in tutte le sezioni, segno di un consenso diffuso e non circoscritto in determinate zone. Mi hanno riferito che il mio risultato è unico su scala regionale e ciò dimostra che gli asiaghesi sanno criticare ma sanno pure premiare. Quanto al mio partito, posso dire di aver ricevuto molti messaggi di congratulazioni ma voglio sottolineare che larga parte dei 509 concittadini che mi hanno votato appartiene ad idee politiche differenti dalla mia. In ciò sta la mia soddisfazione: l’aver acquisito la stima e la fiducia della mia gente per quello che sono, che ho saputo fare ed esprimere e non soltanto per le mie idee politiche”. Ci sono ora motivazioni ancora più grandi per dare il massimo nei prossimi cinque anni, ci saranno novità? “Sento il calore di molti concittadini e la grande responsabilità di portare avanti assieme al Sindaco ed ai miei colleghi un percorso importante attivato nel campo del turismo e, più in generale, in tutti i settori dell’amministrazione. Questo risultato stimola la nuova amministrazione a perseguire quegli obiettivi di sviluppo e di rilancio della nostra terra già pianificati ed individuati nel programma elettorale. Le novità saranno molte e tutti i cittadini saranno i protagonisti delle nostre scelte”. Quali sono i progetti e i programmi che intende portare avanti. Abbiamo già l’estate alle porte, cosa ci proporranno le vacanze ad Asiago? “L’estate alle porte sarà ancora una volta entusiasmante e con grandi momenti di intrattenimento per tutte le età. Gli eventi di maggiore coinvolgimento di pubblico si avranno, la sera del 16 agosto, al termine della festa del Prunno e dello spettacolo pirotecnico, quando sul palco in Piazza Carli, saliranno gli artisti del momento più amati dai giovani: i protagonisti e vincitori della nota trasmissione televisiva ”Amici”, Alessandra Amoroso e Valerio Scanu, nonché, direttamente da “XFACTOR”, Yuri, The Bastard Sons of Dionisio e Matteo Beccucci. Sempre per i giovani, la sera del 14 agosto terremo la prima edizione del “Water party, music on the water”, la grande festa inaugurale del Museo dell’Acqua che terremo al Kaberlaba dove allestiremo una vera e propria discoteca all’aperto; voglio ricordare, inoltre, il tradizionale spettacolo di pattinaggio artistico “Stars on Ice” che terremo la sera del 15 agosto presso lo stadio del ghiaccio nonché la terza edizione della “Notte Nera” nel corso della quale celebreremo l’anno internazionale dell’astronomia con grandi novità nelle piazzette e nelle principali vie del centro, quali l’allestimento di una sezione dedicata ai bambini, l’esibizione degli artisti di strada, sputafuoco, fachiri e trampolieri il tutto creando un vero e proprio “teatro della notte” con effetti di forte impatto e grande suggestione capaci di stupire tutti coloro che vi assisteranno. Inutile poi ricordare le rappresentazioni teatrali e gli eventi musicali che terremo al Palazzo del Turismo Millepini, i concerti di musica classica nell’ambito dell’’”Asiago festival”, la personale dell’artista asiaghese Scalco presso il Museo delle ex Carceri oltre alle moltissime escursioni che guideranno i nostri ospiti a conoscere la straordinarietà del nostro ambiente. Insomma un’estate che non finirà di stupire”. Stefania Longhini AsiagoCard: la nuova carta servizi di Asiago In futuro potrebbe diventare ricaricabile per pagare trasporti, ticket, mense scolastiche. Una carta per avere sconti in oltre 65 esercizi commerciali di Asiago, per pagare meno l’accesso agli impianti sportivi, per godere di condizioni favorevoli presso ristoranti e pizzeria. In futuro una carta che potrebbe diventare una sorta di bancomat ricaricabile per pagare la mensa scolastica, la scuolabus, persino il ticket sanitario. E’ l’AsiagoCard, un progetto inteso come sostegno alla cittadinanza e rivolto alle famiglie con almeno tre figli. L’iniziativa è stato poi esteso anche alle famiglie con un solo genitore o con un ultrasessantacinquenne con un reddito ISEE sotto le 18 mila euro. L’AsiagoCard nasce tempo fa quando gli uffici asiaghesi dell’assessorato ai Servizi Sociali cercavano un modo per andare incontro alle famiglie numerosi e quelle più vulnerabili residenti nel Comune, una necessità diventata più impellente con l’attuale crisi economica. Con la collaborazione del Ascom locale, oltre 65 esercizi hanno già aderito all’iniziativa, ai possessori della tessera saranno riservato sconti particolari ed altre agevolazioni. E’ poi la versatilità del progetto che lo rende innovativo portando la fruizione dei servizi comunali destinati alla persona a portata di mano. Dal pagamento della mensa scolastica e della scuolabus al servizio di pasti a domicilio fino al prestito bibliotecario. Saranno poi firmati delle convenzioni con esercizio commerciali dove poter “ricaricare” la carta. La tessera sarà anche destinato ai turisti che potranno usufruire di sconti e agevolazioni a loro riservati diventando una carta servizi multifunzione tutto tondo ma soprattutto destinato ad essere di aiuto alle famiglie e agli anziani residenti. G.R. 8 Sabato 27 giugno 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 5 I vent’anni del centro dialisi di Asiago ASIAGO Vent’anni e non sentirli. Vent’anni al servizio dei pazienti con malattie renali che richiedono l’emodialisi periodica. Vent’anni di partecipazione umana e professionale da parte del personale sanitario del centro di emodialisi semiassistita del terzo piano dell’ospedale di Asiago. Tutto questo e ancora di più, è stato celebrato sabato mattina al centro, con la presenza prestigiosa di buona parte dalle nefrologie vicentine, non- Celebrato l’importante traguardo per questo servizio ora inserito nella rete provinciale ché i direttori generali dell’Ulss 3 di Bassano, Valerio Alberti, e dell’Ulss 6, Antonio Alessandri. L’occasione del ventennale è stata anche il pretesto per sottolineare un altro traguardo: l’inserimento del centro nella rete provinciale per assicurare ai vicentini in dialisi le stesse cure ed il medesimo livello di prestazione in tutte le Ulss di Vicenza. “Questo centro, nato vent’anni fa, è frutto della determinazione di un gruppo di persone, in particolare dell’ex sindaco di Asiago Lorenzo Pinaroli, che mi ha coinvolto, da “kinder sleghe”, nel progetto con una lunga disquisizione fatta al Lazzaretto durante la Rogazione. Il progetto poi fu portato avanti dall’allora primario Aldo Fabris che ha dato la possibilità agli altopianesi di fare la dialisi qui senza dover scendere a Bassano – ha spiegato Claudio Ronco, primario a Vicenza e direttore del dipartimento Interaziendale Nefrologia, Dialisi e Trapianto Renale – Oggi, a distanza di 20 anni, il centro entra nella rete di servizi nefrologici partecipando alle forti sinergie operative che questa rete d’eccellenza può fornire”. Altre novità sono state rivelate dal direttore generale Alberti che ha anticipato il deposito in Regione del progetto preliminare del nuovo ospedale che vedrà la collocazione del centro di emodialisi dove ora è situato il pronto soccorso. Infine, come ciliegina sulla torta, anche il nuovo primario di nefrologia a Bassano, dott. Roberto Dell’Aquila ha dato delle buone notizie ai numerosi pazienti presenti. “Il nuovo centro sarà più agevole e più confortevole – ha illustrato Dell’Aquila - Inoltre sono previsti aggiornamenti tecnologici tra cui nuove stazioni di ultima generazione ed il collegamento via cavo tra il reparto a Bassano ed il centro asiaghese per controllare lo stato di salute dei pazienti, in particolare quelli con la peritoneale”. Gerardo Rigoni contributo di dieci euro a visita. Il medico della Lilt consegna una risposta per il medico di base del paziente, e, qualora ne ravvisasse la necessità, instaura un filo diretto con quest’ultimo”. “Vorrei anche rendere notoconclude la professoressa Ceoloni - che stiamo valutando la possibilità, viste al- cune richieste, di organizzare anche ad Asiago un incontro, sulla scia di quelli che si tengono regolarmente a Vicenza, per le signore operate al seno. Chiunque fosse interessata mi può contattare allo stesso numero telefonico utile per prenotare le visite”. Silvana Bortoli Aperto l’ambulatorio medico della Lilt Viene effettuato il controllo dei nei e vi possono accedere, previo appuntamento telefonico, tutte le persone interessate La Lilt, Lega Italiana per la correnza ma in collaborazioLotta contro i Tumori, offre ne con l’Ulls. L’ambulatorio prestazioni sia di carattere ha trovato posto in un locale informativo che ambulatoria- del Distretto Sanitario di Via le, prevalentemente con at- Monte Sisemol ad Asiago, e tività che riguardano la pre- nei vari interventi durante la venzione primaria intesa breve cerimonia di inauguracome lotta alla cancerosi ali- zione (presenti tra l’altro il mentare, professionale, am- presidente della Lilt di bientale, e al fumo da tabac- Vicenza generale Domenico co, con corsi di Innecco, il direttore sanitario disassuefazione al fumo, con- dott. Roberto Sposetti, la dotferenze, colloqui informativi; toressa Cristina Beltramello la prevenzione secondaria responsabile dei Distretti che si sviluppa mediante at- dell’Asl 3 Bassano) è stato tività volte alla diagnosi pre- auspicato che possa essere il coce dei tumori della mam- primo di tanti passi da fare mella, della cervice uterina, insieme, Ulss e Lilt, anche del colon retto, della prostata nella nostra zona. Dopo la e del melanoma maligno; l’attività di sostegno Il momento del taglio del nastro psico – fisico alle donne operate al seno. Da molti anni la Lilt è presente con una delegazione anche sull’Altopiano, la cui responsabile è la professoressa Gianna Maria Ceoloni, che pochi giorni fa ha visto realizzarsi un progetto a cui teneva molto: l’apertura di un ambulatorio medico per il servizio di dermatologia volto al controllo dei nei, iniziativa che fa parte delle azioni d’intervento che la Lega per la lotta contro i tumori attua in aggiunta e ausilio delle strutture sanitarie pubbliche, quindi non in con- campagna di prevenzione per la ricerca di sangue occulto nelle feci fatta ancora negli anni ’80, e l’adesione per più anni all’iniziativa “Una pianta per la vita”, questo nuovo progetto della Lilt altopianese ha preso il via dopo aver rilevato le numerose richieste giunte nei giorni in cui lo scorso anno è stato presente ad Asiago il camper per il controllo gratuito dei nei. “Da quando abbiamo pensato di aprire l’ambulatorio – commenta la professoressa Ceoloni – ci è voluto un anno di tempo a causa di problemi burocratici, ma ora l’ambulatorio c’è e sono contenta perché sono già giunte parecchie richieste, tanto che abbiamo completato le prenotazioni per le prime due giornate, e abbiamo pensato di aggiungerne una terza già ad agosto. La presenza del medico dermatologo è prevista una volta al mese, ma in base alle richieste vedremo, se necessario, di raddoppiare”. Chi può usufruire di questo servizio, e cosa è necessario fare? “Tutte le persone interessate possono richiedere una visita per il controllo dei nei, previo appuntamento da richiedere telefonando al 340 0648487 dalle ore 11.30 alle 13.30 nei giorni di martedì e sabato. Vorrei precisare che non serve l’impegnativa del medico, come in molti mi chiedono, ma l’iscrizione all’Associazione, da parte delle persone adulte, valida anche per i figli. Il costo annuale è di 10 euro e ci si può associare al momento della visita in ambulatorio; chiediamo inoltre un 8 l’Altopiano Sabato 27 giugno 2009 ASIAGO «Sono 19 mesi che un incendio ha seriamente danneggiato il Consorzio fra i Caseifici dell’Altopiano di Asiago e a tutt’oggi non e’ stato ancora liquidato il danno per colpa di periti assicurativi che stanno mettendo in gravissima difficolta’ la vita di un’azienda con forti ripercussioni economiche sui gli stessi la- voratori e le loro famiglie». E’ quanto si legge in una interrogazione urgente a risposta orale inviata al ministro dello Sviluppo Economico da parte del senatore della Lega Nord, Piergiorgio Stiffoni, sull’incendio che ha colpito il Consorzio il 17 novembre 2007 con un danno complessivo di 17 milioni di euro. «Due giorni dopo - è la ricostruzione di Stiffoni - il perito nominato in polizza della compagnia di assicurazione ha inizia la perizia raccogliendo tutti i dati, documenti e testimonianze necessari all’espletamento della perizia stessa, disponendo immediatamente per il tentativo di salvataggio del prodotto dan- sta estate è la mensa per i ragazzi del Grest di Asiago, richiesta dai genitori, soprattutto quelli che lavorano e che avevano constatato come gli orari del Grest non combaciassero con i loro. In collaborazione con la casa di riposo di Roana, da dove proverrà il pranzo, ci sarà dunque, per chi vuole, questa possibilità”. Come sempre il programma del Grest prevede un’intensa attività con laboratori vari, giochi, uscite ed escursioni, cinema, piscina, pattinaggio e Agility Forest. “Per i ragazzi delle medie – spiega Adriana Carli – che non si iscrivono più al Grest perché lo considerano “cosa da piccoli”, abbiamo provato a pensare a qualche alternativa. Per il momento proponiamo due uscite settimanali sul territorio accompagnati ovviamente dagli animatori”. Queste le date e gli orari dei vari gruppi: a Sasso è già in corso e si concluderà il 3 luglio; ad Asiago si terrà in patronato dal 6 al 31 luglio e dal 3 al 23 agosto; a Rotzo dal 3 luglio al 28 agosto; a Gallio ci sarà l’Happy sitting per le elementari e anche il Baby sitting per i bambini delle scuole materne dal 1 luglio al 30 agosto; nelle frazioni del Comune di Roana dal 13 luglio al 14 agosto. Per tutte le informazioni e per le iscrizioni (possibili anche per singole settimane) ci si può rivolgere alla Cooperativa Il Faggio al mattino dalle 10 alle 12, oppure nelle giornate di apertura del Grest. Il 23 luglio, al Prunno, si terrà il grande raduno del Grest al quale parteciperanno tutti gli iscritti di tutti i Comuni. Nelle due settimane che precedono la scuola, gli animatori della cooperativa “Il Faggio” saranno disponibili per aiutare i ragazzi nei compiti per le vacanze. S.L. Con l’Adid alla scoperta del rhum Successo per la serata sui distillati organizzata da Mirko Rigoni Grande successo per la serata sui distillati organizzata dalla Delegazione Adid (Asosciazione degustatori italiani distillati) di Asiago 7 comuni presso l’enoteca Ombra de Vin di Asiago. Il presidente Mirko Rigoni, non nascondendo una certa difficoltà, con la disponibilità del patron di casa Christian Fracaro, consigliere dell’Associazione, è riuscito a organizzare sull’Altopiano una serata a tema sui distillati di Linfa, in particolar modo sui vari Rhum, Cachaca e Tequila. Relatore della serata un big del settore, Franco Gasparri, responsabile di una nota azienda importatrice di rhum. Presente all’evento anche il Presidente Nazionale Adid Antenore Toscani che ha presentato ai vari partecipanti prima l’Associazione e poi il Docente. Oltre ai soci ADID la serata 6 Consorzio fra i Caseifici, dopo l’incendio ancora nessun risarcimento Con il Grest, un’estate senza noia Una valida alternativa alla noia, un modo per trascorrere le giornate estive in compagnia svolgendo attività ludiche, una bella opportunità di crescita e di aggregazione. Il Grest, gruppo estivo per i ragazzi, rappresenta tutto questo, oltre che una sicurezza per i genitori certi di lasciare i propri figli in mani sicure e attente. “E’ un servizio che diamo alle nostre comunità – dice Adriana Carli della Coopertiva Il Faggio – che è rivolto in modo particolare ai ragazzi delle elementari. Lo proponiamo, in collaborazione con i Comuni, le Pro Loco e le Parrocchie, ad Asiago, a Sasso, a Gallio, a Roana (nelle frazioni di Roana/ Mezzselva, Treschè Conca, Canove e Camporovere) e a Rotzo. Ogni anno si cerca, con la fantasia degli animatori e in base alle necessità, di escogitare qualcosa di nuovo. La grande novità di que- www.giornalealtopiano.it era aperta a tutti ed infatti si è vista qualche faccia nuova entusiasta e ricca di curiosità. Storia, materia prima e geografia dei Caraibi, sono stati i primi argomenti introdotti da Gasparri, spiegando le varie tipologie di rhum sia per quanto rigurada la materia prima, sia per il sistema di produzione ed affinamento. Poi si è passati alla “pratica”. Per cominciare, un Rhum Agricole della Martinica: le espressioni dei vari partecipanti fanno subito capire che il livello dei prodotti proposti è di un certo spessore. Quindi con Rhum Papero Anejo 10 anni del Venezuela e si discute sulle varie differenze riscontrate con il precedente. E poi (qui comincia il divertimento) un Rhum Zapata 23 anni sistema Solera del Guatemala. Il silenzio è perentorio e le di- scussioni che emergono sono ricche di emozioni. Unanime il verdetto: semplicemente eccellente! Infine, per chiudere con il massimo della verticale, un Rhum Zapata 23 anni Tinto negro,ovvero la linea superiore del rhum precedente…e qui non ci sono parole..bisognava esserci… Il tutto abbinato con 3 tipi di Cioccolato di Modica alla cannella, vaniglia e agli agrumi. E’ poi il turno della Cachaca, tipico rhum del Brasile ed alla Tequila Azul 100%: una piacevole ed interessante scoperta. La lezione termina verso le 23 e dopo i convenevoli ci si saluta ricordando i prossimi impegni sperando che i partecipanti nuovi e futuri diventino Soci Adid per un bere di qualità e responsabile. neggiato e parzialmente danneggiato. Ma poi questo perito è stato sostituito da un altro, mentre successivamente è stato nominato un terzo perito». Secondo l’interrogazione del senatore tra mille pretesti e ritardi, la perizia ha cominciato a rallentare. «L’atteggiamento ostruzionistico, pretestuoso e strumentale teso a dilatare i tempi della perizia si è reso ancora più evidente quando le compagnie di assicurazione hanno rifiutato la rimozione dei residui ormai marcescenti dal luogo del sinistro, in riferimento alla quale il Perito terzo aveva espresso il suo nulla osta. Nel frattempo è venuta a crearsi una vera e propria emergenza di carattere igienico-sanitario, per la quale si è reso necessario l’intervento del sindaco di Asiago e dell’ASL competente». «A Genova il 5 febbraio scorso - prosegue nella sua ricostruzione l’on. Stiffoni - il Collegio Peritale ha quantificato il danno a 13.922.200 euro al netto delle franchigie di polizza, lasciando a data da definire la convocazione per la quantificazione del danno indiretto. Ma anche questa volta il perito delle compagnie assicurative si è rifiutato di sottoscrivere l’atto di liquidazione. A tutt’oggi il Consorzio è ancora in attesa di co- noscere la data della nuova convocazione». Al ministro Scajola il senatore della Lega fa presente «come il comportamento delle assicurazioni è grave perchè nasconde e agevola condotte che integrano veri e propri illeciti penali e se lo stesso ministro non intenda promuovere opportune iniziative al fine di verificare la diffusione di questo fenomeno che danneggia l’occupazione e la produttività industriale». S.L. Dove va l’acqua del Ghelpack? A un mese e mezzo dall’esperimento del Gruppo Speleologico non c’è stato nessun rilevamento Che fine hanno fatto i 20 kg di Tinopal CBS-X (uno sbiancante ottico assolutamente innocuo per la salute, approvato dalla Regione Veneto e già testato in Lessinia) immessi nel Ghelpack il 12 maggio scorso? L’intento dell’operazione era quello di poter comporre una sorta di puzzle ipogeo per comprendere le modalità di circolazione delle acque profonde dall’altopiano alla pianura. Nei periodi di piena, in un tratto di circa 100 metri, le acque del torrente sono totalmente inghiottite dal sottosuolo e le acque contaminate dal tracciante seguono percorsi diversificati, ma alla loro uscita nelle sorgenti della pianura vengono rilevate da captori, semplici garze sterili che come una pellicola fotografica registrano il transito delle acque meteoriche dell’altopiano. Almeno questo era ciò che si aspettavano al Gruppo Grotte Sette Comuni di Asiago, che ha effettuato l’esperimento nell’ambito del progetto di studio e ricerca sulle acque carsiche che vede impegnati anche l’assessorato alle Risorse Idriche della Provincia, il Club speleologico Proteo di Vicenza, Arpav ed il Servizio acque interne del- l’area tecnico-scientifica, il Gruppo grotte Giara Modon di Valstagna, Etra, l’Asl di Bassano, con il patrocinio della Fsv. Ebbene, a un mese e mezzo di distanza, nessuna traccia è stata rilevata di passaggio delle acque nell’Oliero che raccoglie la più parte delle acque meteoriche dell’altopiano di Asiago; ma a destare ancor più dubbi è il fatto che neppure i captori dislocati vicino alle altre sorgenti lungo la vallata del Brenta e della Valdastico hanno dato alcun esito sul transito delle acque contenenti il tracciante. L’esperimento di tracciamento condotto nel 1985, in quell’occasione con la flourescina, un colorante verde intenso aveva confermato come le acque dell’altipiano vadano per la più parte ad arricchire la sorgente dell’ Oliero. Gli interrogativi dei ricercatori sono anche dati dal fatto che in linea d’ aria il vecchio tracciamento era stato fatto a circa 1 km di distanza e che in poco più di 24 ore aveva dato gli effetti sperati colorando l’acqua di Oliero di un verde brillante. Ad oltre un mese dal tracciamento, invece, ancora buio pesto sul passaggio delle acque con l’indicatore eppure, quando è stata fatta l’operazione, il Ghelpack riversava nel sottosuolo circa 15 litri al secondo. Dove è andata tutta quell’acqua? Daniel Finco 8 Sabato 27 giugno 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 7 Le energie rinnovabili, scommessa vincente per lo sviluppo economico e turistico dell’Altopiano Claudio Savelli, energy manager, ha tracciato delle linee guida per un progetto di valorizzazione turistica “ecosostenibile” della Valle di Campomulo “Un’idea applicabile a tutto l’Altopiano che potrebbe essere conosciuto in tutto il mondo per il meraviglioso patrimonio naturalistico e per l’alta sensibilità nel proteggerlo” “Nell’Italia che non possiede una politica ambientale seria e si vuole affidare al nucleare per rientrare nei limiti di emissioni climalteranti previsti dall’accordo denominato 2020-20 c’è almeno una buona notizia: il conto energia sta funzionando e il nostro paese è diventato il quinto al mondo per il solare fotovoltaico installato. Sono più di 30 mila gli impianti installati in Italia soprattutto in provincia di Bolzano, in Lombardia e in Emilia Romagna”. E’ una recente dichiarazione fatta ad un quotidiano locale da Gaetano Callegaro di Legambiente. Un trend in ascesa dunque per le nuove tecnologie volte al risparmio energetico e alla tutela dell’ambiente: sfruttando fonti naturali quali, ad esempio, il sole e il vento si può produr- re energia a basso costo e senza inquinamento. In Altopiano qualcuno ci ha già pensato, ma si tratta di mosche bianche che hanno comunque aperto una strada sulla quale, si spera, molti si indirizzeranno. “Anche le amministrazioni e gli enti locali dovrebbero marciare in questa direzione: sai quanti soldi pubblici si risparmierebbero che poi potrebbero essere investi in altri progetti? E sai quanto bene ciò farebbe ad una zona di enorme pregio ambientale qual è l’Altopiano? L’impiego delle “energie rinnovabili” potrebbe avere grande valore per lo sviluppo delle aree sciistiche. Con progetti mirati e ben studiati si potrebbe creare qui un esempio di tutela ecosostenibile che verrebbe imitato da tante altre zone, che come il nostro territorio, hanno nell’ambiente la loro prima risorsa e nel turismo ambientale una delle principali fonti economiche”. Claudio Savelli, energy manager, uno che, come spesso capita, arrivando da fuori, si è innamorato del nostro Altopiano (vedi profilo nel box a fianco) tanto da volere vivere e lavorare qui, ci crede profondamente e, come primo esempio, ha pure elaborato alcune “linee guida” per rendere la valle di Campomulo un’area a tutela ambientale e a sviluppo ecosostenibile. “Si tratterebbe – spiega Savelli - di creare anzitutto un sistema che incrementi sensibilmente il grado di attenzione nei confronti dell’ambiente da parte degli ospiti che in combinazione con attività mirate per la salvaguardia dell’ambiente, renderebbe quest’area conosciuta per il meraviglioso patrimonio naturalistico e per l’alta sensibilità nel proteggerlo. L’idea potrebbe essere quella di prevedere una tassa, ovviamente non per i residenti, di ingresso nella valle in base al tipo di mezzo di trasporto che il turista utilizza per raggiungere le varie attività (per esempio: una Toyota Prius, elettrica, non paga l’accesso; un Nissan Terrano Diesel paga 10•, che diventa un buono di consumo valido per l’acquisto di beni o servizi in una delle attività commerciale della valle a discrezione del turista). Prevedendo un maggior numero di visitatori, bisogna quindi pensare di aumentare l’offerta, visto che è cresciuta la domanda. Per aumentare l’offerta di beni e servizi è necessario quindi immaginare un maggior consumo di energia per le strutture di ristorazione, di produzione casearia, per gli impianti sportivi e questo è un problema scottante. Esiste un progetto per consegnare alle utenze della valle di 3 kW di corrente (energia che si assegna normalmente per uso domestico), con grandissimo dispendio di capitali. Potrebbe sicuramente essere una soluzione positiva che potrà aiutare lo sviluppo della domanda, ma esistono tecnologie molto meno care e che possono garantire maggiore quantità di energia (quindi ottima per un uso “industriale”). Queste tecnologie sono Chi è Claudio Savelli - Nato nell’agosto del 1970 a Como, da padre comasco e madre di Arsiero. Maturità classica e studi di ingegneria gestionale presso il Politecnico di Milano e di Comunicazione e Marketing presso l’università di Reggio Emilia. Corsi di specializzazione in Finanza, marketing strategico ed Energy management. Quadro dirigente presso società del comparto chimico tessile comasco con funzioni commerciali e marketing, con lunghi periodi di permanenza in Cina, Australia, Brasile, Argentina, India, Francia, UK per l’implementazione di reti commerciali e la costruzione di filiali operative. Responsabile della divisione alluminio sottile per il mercato italiano di Alcoa, dal 2007 libero professionista in qualità di consulente di marketing strategico. Nell’ultimo anno maggior approfondimento delle nuove tecnologie di risparmio energetico e in specializzazione per la funzione di consulente di marketing ambientale. Fondatore e finanziatore di un progetto di sviluppo sanitario e didattico eco solidale con la costruzione di un ospedale da 20 posti letto e di 3 scuole elementari per 450 alunni, alimentati a pannelli solari. Appassionato di fotografia, trekking e viaggi. Surfista e snowboardista. eolico montano, fotovoltaico e solare termico, biomassa, geotermia, idrogeno, isolamento e ventilazione”. Nello specifico, esistono cinque importanti attività commerciali ben localizzate nella valle (Melette 2000, Busa Fonda, Rifugio Campomulo e Rifugio Campomuletto, ed alcune baite leggermente più a monte, che potrebbero essere dotate ciascuna di diversi tipi di energie rinnovabili. “E questo è solo un esempio – spiega con grande entusiasmo Claudio Savelli ma le possibilità di sviluppo di progetti simili sono molteplici e l’utilizzo delle energie rinnovabili è conveniente per un sacco di ragioni: rientra nella visione generale che si vuol dare al mercato turistico italiano ed europeo dell’Altopiano dove il rispetto dell’ambiente diventa una connotazione di valore e caratterizzante; ciò significa anche avere accesso a ingenti fondi per lo sviluppo e per la ricerca, regionali, nazionali ed europei e attraverso l’emis- sioni di certificati verdi diventa anche una risorsa finanziaria per poter sostenere progetti di carattere sociale (casa di riposo per gli anziani e centro di accoglienza per diversamente abili ) e culturali (Festival dell’Ambiente); significa anche creare solo la quantità di energia necessaria, attraverso una diagnosi energetica di ciascuna attività”. Quando utilità e convenienza vanno d’accordo, cos’altro ci vuole? “Forse la giusta sensibilità da parte di amministratori e cittadini (anche i privati possono fare molto per l’ambiente), per fare progetti e investimenti che possono diventare un vero fiore all’occhiello per il nostro territorio”. Dal prossimo numero del nostro giornale, Claudio Savelli (lo ringraziamo fin d’ora per il suo prezioso apporto) proporrà ai nostri lettori un’interessante rubrica dedicata alle energie rinnovabili per aiutare a capire la valenza del loro impiego a tutti i livelli, da quello familiare a quello pubblico e turistico. Stefania Longhini 8 Sabato 27 giugno 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 8 “Una notte da astronomo” Tanti gli eventi proposti da INAF Osservatorio Astronomico di Padova nella sede di Asiago. Gli incontri rientrano nel calendario di manifestazioni per l’Anno Internazionale dell’Astronomia Capire il lavoro svolto dagli astronomi, le operazioni relative ad una notte di osservazioni al cielo stellato attraverso un uso professionale del telescopio: sono queste le proposte offerte al pubblico durante l’estate da INAF Osservatorio Astronomico di Padova nella sede di Asiago. L’iniziativa, che prende il via nell’Anno Internazionale dell’Astronomia, comprende incontri ed esplorazioni del cielo nella sede del Pennar, giochi astronomici per i bambi- ni, visite guidate alla struttura di Cima Ekar che ospita il telescopio Copernico. La grande novità dell’estate 2009 risulta la proposta “Una notte da astronomo” che si divide in tre cicli di serate in programma a Cima Ekar: sabato 25 e domenica 26 luglio, l’8 e 9 agosto, sabato 29 e Domenica 30 agosto, sempre alle ore 21, in cui si avrà la possibilità di affiancare un ricercatore mentre lavora al telescopio da 1.82 centimetri, il più grande in Italia. La prenotazione è obbligatoria e si effettua presso gli uffici turistici di Asiago. Da segnalare le visite guidate nei mesi di luglio, agosto e prima settimana di settembre, nei giorni di martedì e giovedì sera , con inizio alle ore 21:00; venerdì, incontro dedicato al Sole, con inizio alle ore 10:30. Mercoledì pomeriggio dedicato ai bambini (fino a 12 anni), con inizio alle ore 16:00. seguiranno, tempo permetten- do, l’osservazione del cielo con telescopi amatoriali e il riconoscimento delle costellazioni. Sono inoltre in programma altri incontri per il pubblico presso la Sala Multimediale dell’osservatorio in Asiago, questi si svolgeranno ogni primo sabato del mese alle ore 21. Ogni giovedì mattina, alle 10.30, sono programmate visite guidate al telescopio Copernico.Anche per questi eventi la prenotazione è obbligatoria. G.D.F. L’Anno Internazionale dell’Astronomia rappresenta un’ottima opportunità per dare visibilità e ritorno di immagine all’Italia, che ha svolto un ruolo determinante in tutte le sedi internazionali e che è inoltre, la patria di Galileo Galilei che nel 1609, giusto 400 anni fa, a Padova alzò per la prima volta al cielo il suo cannocchiale. Per l’Italia il referente, a livello globale, per il coordinamento delle iniziative di IYA2009 è INAF, incaricato formalmente ad “agire per conto del Ministero dell’Università e Ricerca in questo specifico ambito, continuando a rappresentare l’Italia presso la comunità astrofisica internazionale e svolgendo un ruolo di coordinamento nei confronti di quella nazionale”. “IYA2009”, a cui partecipano più di 100 Paesi, riveste grande importanza sul piano culturale e si pone, con i progetti di eventi e manifestazioni per il pubblico, degli obiettivi “alti” che toccano, tra gli altri, temi come il ruolo della scienza e il suo contributo alla società e alla cultura, la crescita dei Paesi in via di sviluppo, l’avvicinamento dei giovani all’Astronomia, ed alla scienza in generale, la riscoperta del cielo come eredità universale dell’uomo, lo sviluppo sostenibile. Attraverso l’osservazione del cielo, si invitano i cittadini di tutto il mondo, e soprattutto i giovani, a riscoprire il proprio posto nell’Universo, il senso profondo dello stupore e della scoperta, le ricadute e l’importanza della scienza sulla vita quotidiana e sugli equilibri globali della società. 8 Sabato 27 giugno 2009 l’Altopiano Un Altopiano che non avevamo mai visto Grande successo della mostra allestita dai ragazzi delle scuole dell’Altopiano per ricordare Mario Rigoni Stern e Patrizio Rigoni. Oltre duemila persone hanno visitato la mostra L’attacchino temporeggia e i manifesti di “Maestra montagna- Gli occhi dei ragazzi raccontano” ci sorridono, ci ammiccano ancora dalle tante pareti cui erano stati affissi, in occasione della mostra omonima che ha raccolto i lavori degli alunni della Scuola elementare, media e superiore dell’Altipiano, esposti dal 29 maggio al 9 giugno nella palestra della ragioneria e liceo. Non stinge l’allegra brigata di bambini, radiosa di ricordi e aspettative, incamminata su uno dei nove sentieri di cui sono appena diventati piccole guide. I loro occhi guardano fiduciosi a un futuro in cui possono credere: il Progetto “Maestra montagna”. Rimane anche l’eco delle tan- te persone, oltre duemila, che hanno visitato la mostra e lasciato le loro impressioni nel quaderno delle presenze. Più di qualcuno è tornato tre- quattro volte per vedere e leggere e gustarsi le cose esposte, frutto del lavoro di 42 bimbi della scuola d’infanzia, di 696 alunni della scuola elementare, 229 delle medie e una sessantina delle superiori. E che dire dei ragazzi che hanno accompagnato i genitori in questo luogo non luogo: non più palestra, ma sentiero, bosco, evocazione di immagini, scoperte, parole scritte e pronunciate sulle tracce di Mario Rigoni Stern e di Patrizio Rigoni… e soprattutto evocazione dell’esperienza vissuta a scuola e nell’ambiente con compagni di classe e insegnan- ti. Chi potrà dimenticare il cuore segreto della mostra, la nicchia celata alla confluenza degli itinerari percorribili? Raccolte all’ascolto di una loro visione stavano le immagini, colte di spalle, di Patrizio e Mario, in un sottobosco sospeso nel tempo. A ricordarci che ogni particolare è evocativo, che nulla è vano o trascurabile. I ragazzi il messaggio l’hanno colto e i loro lavori lo testimoniano. Il progetto ora continua, con l’intenzione di diventare curricolo, ovvero percorso didattico trasversale alle diverse discipline scolastiche, sino a farsi quotidianità nell’apprendimento di ogni studente dei tre ordini di Scuola. UniversitàAdulti/Anziani, la relazione dell’anno scolastico 2008/2009 Nell’anno scolastico 2008-2009, iniziato il 1° ottobre e conclusosi il 27 aprile con un totale di 215 ore complessive, gli iscritti all’Università Adulti/Anziani di Asiago sono stati 146 (10 in più dell’anno precedente). Fra questi, 135 sono le donne, ovvero il 92% abbondante, e 11 gli uomini. I nuovi iscritti sono stati 20, 5 i ritorni. Dando uno sguardo all’età, la media è vicina ai 70anni, precisamente di 67,87. La scolarità è risultata essere del 17,80% elementare, 28,77% media, 12,33% trienni professionali, 34,25% diploma, 6,85% laurea. Per quanto riguarda la provenienza, 94 sono di Asiago, 29 di Roana, 13 di Rotzo e 10 di Gallio. Da quanto emerso dagli appositi questionari distribuiti agli iscritti, sommando soltanto le valutazioni “molto” e “moltissimo”, il clima di entusiasmo è del 54,43%. L’organizzazione è ritenuta buona per l’80,77%, i docenti sono stati graditi per il 65,38%, l’amicizia tra i corsisti è del 29,49% e il 57,33% di essi affermano che le lezioni vengono discusse anche fuori dall’aula. Dai dati raccolti è migliorato il giudizio sull’Università rispetto allo scorso anno. Questa la graduatoria dei corsi, secondo i giudizi espressi: Cultura e civiltà della Romania (89,61%), Leggiamo il nostro tempo (75%), Corso monografico “Psicologia dell’amicizia” (73,61%), Corso monografico “Dal Romanticismo al Realismo in arte (71,43%), Romanzo e cinema (68,83%), Vivaldi (62,66%), Storia (60,26%), Corso monografico “Pirandello” (59,72%), Carducci e Pascoli (50,65%), Corso monografico “Cristianesimo” (49,34%). I seminari hanno riguardato: Pittura, Territorio, Manualità, Redazione giornalistica, Lettura espressiva, Il mito della letteratura, Ricerca “Medicine e cure nel tempo”. IN BOCCA AL LUPO ALLA 5^F LICEO Con la prova di italiano hanno preso il via giovedì 25 giugno gli esami di maturità. A tutta la 5^F del Liceo di Asiago un grossissimo in bocca al lupo per questo importante traguardo da Maristella Panozzo. Sì, perché per la prima volta maestri della Scuola Primaria, professori delle Medie e Superiori pensano a tracciare percorsi, cooperano in una sinergia di intenti che fa del territorio locale, delle sue cicatrici storiche, delle sue testimonianze e della sua Natura, materia di formazione. Formazione per gli alunni, certo, ma formazione anche (e forse soprattutto) per gli insegnanti, che valutano l’efficacia del percorso svolto in questo primo anno scolastico e già pianificano il prossimo. Questa positiva esperienza ha indicato una via chiara da percorrere: portare ogni anno i bambini, i ragazzi delle nostre scuole lungo i sentieri dell’Altopiano affinchè possano scoprire le bellezze, i tesori che essi racchiudono. La scuola li aiuterà a non leggere in modo superficiale la realtà che li circonda, ma a scoprire quanto un territorio come il nostro può offrire. Due visitatori della mostra hanno lasciato questo pensiero sul libro delle firme: “ L’amore per l’Altopiano è nei nostri cuori anche grazie a voi. Siamo orgogliosi di poter affidare i nostri futuri figli a chi percorre i sentieri tracciati dal maestro Patrizio”. È il miglior “grazie” che gli insegnanti potessero ricevere. www.giornalealtopiano.it 9 8 Sabato 27 giugno 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 10 L’integrazione inizia dalla conoscenza della lingua Anche sull’altopiano corsi di italiano per cittadini stranieri Tra gli stranieri che arrivano in Italia in cerca di una nuova vita, sono in particolare le donne a far fatica ad integrarsi, non tanto quelle che arrivano per lavorare, quasi sempre lasciando la famiglia nel paese di origine, ma coloro che si trasferiscono qui con la famiglia, magari raggiungendo il marito che ha trovato una buona sistemazione, un lavoro. Spesso queste donne non si occupano neppure delle cose più banali, come fare la spesa, delle quali invece si interessano i figli o il marito, che frequentando la scuola o il posto di lavoro imparano a districarsi con l’italiano. Favorire l’integrazione socio culturale degli stranieri in Italia, questo lo scopo del progetto “Dinamiche interculturali” approvato dalla Conferenza dei Sindaci tra le cui iniziative, finanziate dalla Regione Veneto, c’è anche l’organizzazione di corsi di lingua italiana per cittadini stranieri. Sull’Altopiano è stato il Comune di Roana a farsi promotore per l’organizzazione di tali corsi, impegnandosi a trovare la sede e l’insegnan- te, gli altri comuni si sono resi ognuno disponibile per la raccolta delle iscrizioni da passare poi al Comune di Bassano, capofila della Conferenza dei Sindaci. Mediante un volantino giallo distribuito sul territorio, con la scritta “Corso gratuito di italiano per donne straniere” riportata in sette lingue diverse, si è fatta conoscere l’iniziativa, che poi è stata estesa, visto le richieste, anche ad alcuni maschi. Dopo un primo mese di prova, verso la fine del 2008, lo scorso marzo sono iniziate le lezio- Un’occasione di confronto tra culture diverse Ventitre iscritti, divisi in due gruppi, 7 nel corso base, 16 in quello rivolto a coloro che già masticano un po’ d’italiano: provengono dal Kosovo, da Romania, Serbia, Moldavia, Lettonia, Ucraina, Russia, Marocco ed Egitto gli stranieri che hanno frequentato i corsi per immigrati appena conclusisi. Ad aiutarli ad avvicinarsi alla nostra lingua, favorendone l’ integrazione, è stata Francesca Chiesa, giovane insegnante di lettere che ha preso molto a cuore questo non facile impegno. “Tra gli iscritti c’erano persone arrivate in Italia da poco – spiega - altre che pur essendo qui da anni hanno interagito poco con la società, e qualcuno che invece riusciva già a spiegarsi abbastanza bene, ma esprimendosi con molti termini dialettali. Un primo traguardo è stato il fatto che comunque abbiano frequentato i corsi, senza perdersi d’animo”. Ma come si riesce ad insegnare la lingua a un gruppo di persone di origini così diverse? “Non è stato facile – ammette Francesca – sono partita dall’alfabeto, Francesca Chiesa con due signore immigrate, Paraschiva e Katia, durante la lezione di italiano come si fa, in un certo modo, con i bambini; ho cercato di parlare lentamente, quando è servito ho fatto anche dei disegni per farmi capire. Le lezioni sono state molto varie: orali e scritte, di pura grammatica, di comprensione e di comunicazione fra i vari componenti del gruppo, che alla fine hanno instaurato un bel rapporto tra loro, diventando amici e incontrandosi anche fuori. Ho cercato poi di creare momenti di confronto, di scambio culturale, facendoli descrivere e confrontare abitudini, tradizioni, storia dei loro paesi, raccontando ad esempio come si svolgono le cerimonie di nozze o parlando dei piatti tipici. La maggioranza delle signore che hanno frequentato i corsi sono molto timide, spesso stanno zitte per paura di sbagliare, ho dovuto incoraggiarle, spronarle a parlare, ma alla fine ho visto enormi progressi. Ho dato loro degli esercizi da fare a casa, consigliato di ascoltare il telegiornale, di leggere il giornale. Per me è stata un’esperienza meraviglio- sa, che mi ha fatto conoscere persone splendide con storie diverse, mi auguro che continuino ad avere voglia di imparare la nostra lingua e di conoscere meglio il nostro paese, pur rimanendo fiere delle loro origini. Quando riusciranno ad avere più padronanza nell’esprimersi potranno sentirsi sicure di affrontare le varie situazioni quotidiane, ed avere una normale vita sociale anche qui da noi”. Dal canto loro, le signore che hanno frequentato i corsi hanno commentato di averli trovati molto validi e sperano di poter frequentarne altri, perché oltre all’utilità di imparare la lingua, è stato un modo per svagarsi, divertirsi, di conoscere nuove persone e di confrontarsi con loro. “Mi auguro che questa esperienza possa ripetersi– conclude Francesca Chiesa – magari con la cooperazione di tutti i comuni, in modo di dare a più persone la possibilità di frequentare i corsi, organizzando anche il trasporto, problema che ha impedito ad alcuni la partecipazione”. Silvana Bortoli ni, dividendo gli iscritti in due gruppi a seconda delle loro conoscenze della lingua. I corsi, tenutesi a Canove, dapprima presso il Centro Anziani e poi in una sala del Municipio di Roana, e in un’aula delle scuole elementari di Asiago, si sono appena conclusi, e, oltre all’insegnamento dell’italiano, hanno compreso quattro ore finali con la presenza di una mediatrice culturale che ha svolto attività di segreteria sociale, relazionando con i partecipanti e aiutandoli a conoscere meglio il mondo scolastico, quello del lavoro, il sistema pensionistico e quant’altro utile a un miglior inserimento. “L’ENAC – Ente Nazionale Assistenza al Cittadino – spiega Dana Carli, responsabile dell’Ufficio Servizi So- ciali del Comune di Roana – ha già messo a punto un altro progetto denominato “Rete Opportunità” con numerose iniziative di supporto ai cittadini, sia italiani che stranieri, per aiutare a districarsi nel mondo attuale, con opportunità di formazione e di lavoro. Tra le attività concrete da attuare ci sono anche nuovi corsi di italiano per stranieri e corsi di informatica di base”. Per avere maggiori informazioni ci si può rivolgere presso i comuni di residenza. Silvana Bortoli EMOZIONI VINCENTI PER IL TURISMO VENETO CON I CAMPIONI DEI GIOCHI OLIMPICI I campioni sportivi del Veneto promuovono in Italia e nel mondo l’ospitalità, la cultura e l’enogastronomia della loro regione, prima in Italia nell’economia dell’accoglienza, meta preferita da oltre 14 milioni di turisti, il 60 per cento dei quali stranieri, che generano oltre 60 milioni di pernottamenti. La nuova campagna di promozione regionale, realizzata d’intesa con il CONI, si chiama “Emozioni Vincenti” e ha come testimonial d’eccezione Federica Pellegrini (nuoto), Alberto Cisolla (pallavolo), Enrico Fabris (pattinaggio sul ghiaccio), Rossano Galtarossa (canottaggio), Pietro Piller Cottrer (sci da fondo) e Matteo Tagliariol (spada). L’iniziativa è stata presentata nei giorni scorsi a Palazzo Labia di Venezia dal vicepresidente della Giunta regionale Franco Manzato, affiancato dal presidente del CONI veneto Gianfranco Bardelle, da Cisolla e da Galtarossa. Quest’ultimo, nell’occasione, ha garantito ai giornalisti che gliela chiedevano la sua disponibilità ad essere portabandiera dell’Italia alle Olimpiadi di Londra del 2012. La promozione accompagnata dagli olimpionici comincia ovviamente dalle spiagge, dal momento che si sta entrando in una stagione estiva cruciale per il turismo (ma toccherà anche la mon- tagna, la cultura e le città d’arte, i prodotti enogastronomici di qualità): 60 cartelloni di vario formato, compresi i “giganti” 6 per 3 metri e oltre vedranno i campioni dello sport proporre alcuni scorci del Veneto, evidenziando anche la straordinaria nuova realtà del Passante di Venezia, autostrada di libertà per raggiungere le più frequentate e attrezzate località balneari del Veneto, e dunque d’Italia, e gli altri luoghi dell’ospitalità della regione più comodamente e senza code alle vecchie barriere né lungo la tangenziale di Mestre. “La campagna fa parte di quella politica di “aggressione” del mercato che abbiamo concordato con il sistema turistico veneto per affrontare in maniera vincente la crisi – ha sottolineato Manzato – e avere con noi i veneti più vincenti del mondo nello sport è di ottimo auspicio rispetto ad un’offerta completa e di altissima qualità. La promozione prevede anche 180 redazionali sulla stampa e la trasmissione sulle reti televisive nazionali di un complesso di 3600 spot”. La disponibilità dei campioni veneti è stata spiegata da Bardelle: “Il Veneto è la prima regione sportiva d’Italia e 8 medaglie alle olimpiadi di Pechino, più dell’Olanda e del Belgio, lo dimostrano; ci mettiamo dunque a disposizione del territorio, che è splendido, per promuoverlo ma anche per richiamare l’attenzione sulle tante iniziative che il Veneto promuove e ospita nel campo delle più diverse discipline sportive”. “Tutti i nostri testimonial – ha scherzato Manzato – hanno peraltro garantito nuove medaglie in occasione delle prossime Olimpiadi”. Quanto al Passante “non tutti gli automobilisti, soprattutto quelli che non risiedono nel Veneto, sono informati di questa nuova autostrada. Né lo sa il mondo se, come scriveva un quotidiano locale tre giorni fa, lo stesso sito web Google Maps lo ignora. E speriamo che a questa carenza venga posto rimedio al più presto. I nostri campioni – ha concluso Manzato – indicheranno a tutti la nuova strada”. 8 Sabato 27 giugno 2009 ROANA Un consiglio al vetriolo quello che si è tenuto mercoledì sera nella sala consiliare del comune di Roana. Tutti i presenti che erano intervenuti per attendere giunta e deleghe, che non ci sono state, si sono trovati ad assistere ad un primo confronto-scontro tra maggioranza e opposizione. Per la prima volta, dopo le elezioni che hanno decretato sindaco Valentino Frigo con due voti di scarto, una maggioranza si è vista: nella sala consiliare gremita di gente erano presenti numerosi sostenitori della lista “Insieme” l’Altopiano “Ci sono molte cose da chiarire – dice Davide Bolzon - Con il ricorso depositato al Tar e con l’esposto collaterale alla procura della Repubblica contestiamo le procedure” di Davide Bolzon. I toni si accendono subito, presagio di un clima poco sereno. Dopo i saluti di rito ed il giuramento del primo cittadino alla costituzione italiana, il segretario comunale Augusto Paccanaro legge un comunicato in cui si notifica che è pervenuto la mattina stessa in comune un fax sulla risoluzione di una causa civile pendente tra il comune di Roana e il sindaco. La minoranza chiede subito la parola. «Iniziamo male signor segre- tario – esordisce Antonella Cocco della lista “Insieme” – poiché la minoranza non è stata avvisata dell’arrivo di questo fax. Chiediamo che anche da parte sua ci sia un rigoroso rispetto del protocollo e che siano notificati gli atti entro i termini di legge». Ma qual è la questione? Il contenzioso riguarda una causa civile promossa anni fa da Valentino Frigo inerente al taglio di alcune piante nel giardino della propria abitazione. All’epoca il Corpo forestale dello Stato in- gramma la sfilata dei Schellatragar e l’esibizione folkloristica dei Grützigar; alle 18,30 si celebrerà la messa cantata in cimbro, infine a Rotzo alle 19.30 si terrà una serata culturale al Bostel con musica, racconti e cucina cimbra. Tra gli appuntamenti principali delle giornate successive ricordiamo sabato 11 la Ganzega del Tanzerloch a Camporovere con musica, spettacolo alla voragine delle danze a cura dei Rispaar; domenica 12 a Canove alle 17,00 l’inaugurazione della mostra pittorica dell’artista e alpinista lecchese Luisa Rota Sperti presso la sala consiliare del municipio e alle ore 21,00 lo spettacolo teatrale “La Ghertelina” presso la Schaff Kùgela in località Bisele, a cura dei Theama. Nei giorni successivi in tutte le frazioni si terranno escursioni, visite guidate e appuntamenti culturali con conferenze, proiezioni, let- ture e concerti, in particolare mercoledì 15 si terrà la visita guidata a Giazza e alla comunità cimbra della Lessinia (VR) con partenza da tutte le frazioni, per iscrizioni rivolgersi alle Pro Loco. Particolarmente ricco il programma dell’ultimo giorno, domenica 19 luglio, che si snoderà tra Canove e Roana, concludendosi con “In Fabula”, grande spettacolo musicale e teatrale in notturna al laghetto Lonaba allestito con fiaccole e torce a cura della Compagnia dei Folli di Ascoli Piceno. Avremo modo nella prossima edizione del giornale di illustrare altri appuntamenti della manifestazione, il cui programma completo è riportato negli opuscoli dedicati all’evento già in distribuzione su tutto il territorio, programma che si può anche visionare sul sito ufficiale www.hogazait.it. Silvana Bortoli I Fanti a Cesuna nel ricordo del presidente Mantovani “Siamo qui a ricordare il sacrificio di tante giovani vite, che tra queste rocce si sono immolate per dare onore alle proprie bandiere” – ha esordito così al Raduno dei Fanti il presidente di Sezione Marco Ambrosini. “Ci siamo presi l’impegno di non lasciare soli i caduti – ha continuato - di consegnare alle generazioni future i simboli del loro passaggio su questo territorio”. Le parole sono riecheggiate nella conca di Val Magnaboschi durante il 16° Raduno Interregionale dell’arma re- 11 Roana, primo consiglio al vetriolo e la minoranza abbandona l’aula Al via il 9 luglio la quarta edizione di Hoga Zait, il Festival Cimbro del Comune di Roana Saranno i Trombini di S. Bartolomeo, la sera di giovedì 9 luglio a sparare da Canove il colpo che darà il segnale di inizio dell’Hoga Zait, il Festival Cimbro promosso dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Roana e organizzato dall’ Ufficio Turismo con la collaborazione delle Pro Loco, che si svilupperà con tantissimi appuntamenti nei dieci giorni successivi, fino a domenica 19 luglio. Nelle sei frazioni del Comune di Roana ci si ritroverà nelle piazze, dove con l’accompagnamento di musiche celtiche e cimbre e al suono della Schella, i presenti si raduneranno per dare poi vita ai falò propiziatori. L’apertura ufficiale della manifestazione, giunta alla quarta edizione, si terrà il giorno successivo, alle 17 a Mezzaselva, alla presenza dei Sindaci dell’Altopiano e dei Rappresentanti delle Comunità Cimbre della Lessinia, di Luserna e del Cansiglio. Con l’occasione saranno aperti al pubblico la camera-museo dedicata ad Umberto Martaalar e la Vetrina Cimbra con esposizione di attrezzi dell’antica civiltà rurale cimbra. Alle 17.30 in pro- www.giornalealtopiano.it gina di tutte le battaglie: la Fanteria. Centinaia di fazzoletti con i colori dell’Associazione e decine di labari sezionali hanno animato le abetaie a ridosso dei 2 cimiteri militari posti all’ombra dei monti Paù e Zovetto, portando a compimento questa celebrazione secondo uno schema ben consolidatosi nel tempo. Durante la cerimonia è stata ricordata la figura di Marcello Mantovani, scomparso quattro mesi fa, Presidente Nazionale onorario e principale promotore della “Zona Sacra del fante” a Cesuna. Tra i presenti numerose delegazioni nazionali e straniere, tra cui, novità di questa edizione, una rappresentanza ungherese degli ussari in alta uniforme. G.D.F. tervenne ed il comune sanzionò Frigo il quale, fatto ricorso, se lo vide respinto dal giudice Davide Montini Trotti. Gli strascichi giudiziari si protrassero sino all’appello e alla Cassazione la quale diede ragione a Frigo che tuttavia, per non incappare nella condizione di incompatibilità, la mattina del consiglio ha fatto pervenire in comune un fax in cui notificava di rinunciare alla causa. Davide Bolzon, forte del sostegno di un pubblico che sovente interrompeva per applausi o incitazioni, ha poi informato il consiglio sul ricorso. «Con il ricorso depositato al Tar e con l’esposto collaterale alla procura della Repubblica – ha dichiarato Bolzon - non abbiamo disconosciuto la sconfitta, ma abbiamo contestato le procedure. Partiamo dal fatto che alcuni dipendenti comunali, per legge, non potevano redigere i verbali elettorali. Ci riferiamo ai presidenti dei seggi 1 e 2, Canove e Roana, in cui erano presidenti Sante Mosele e Silvano Panozzo, entrambi dipendenti comunali. Altra questione, si scopre che il 16 maggio i presidenti avevano rinuncia- to alle nomine e stranamente il 5 giugno si viene a sapere della rinuncia rimasta nascosta in chissà quale cassetto per 15 giorni. Chi viene nominato con artifizi non può garantire quella trasparenza di eletto super partes. Viene poi da pensare male quando, nel seggio di Canove, 5 voti della nostra lista vengono erroneamente attribuiti alla lista concorrente. Ci sono state nette violazioni delle procedure elettorali e vogliamo che tutto sia chiarito. Chiediamo lumi sulle schede già votate e presentate da alcune persone prima di entrare nella cabina e formalizzeremo una richiesta per un’indagine interna affinché siano presi provvedimenti disciplinari contro i dipendenti comunali che hanno agito in mala fede». «Attenderemo il ricorso del Tar per dare le nostre motivazioni» ha dichiarato con poche parole il sindaco Frigo ha poi comunicato i membri della giunta (Dario Frigo, Luigi Martello, Ezio Angius, Elvio Schivo, Marisa Zotti) senza comunicare le deleghe tranne per Carlo Stefani che sarà vicesindaco. La minoranza a questo punto ha abbandonato l’aula tra gli applausi del pubblico presente. Al consiglio erano presenti anche i sindaci Andrea Gios, Pino Rossi e Matteo Dal Pozzo rispettivamente di Asiago, Gallio e Rotzo per chiedere «un atteggiamento di collaborazione congiunta ed un lavoro di cooperazione tra comuni specialmente in periodo di crisi». I momenti di tensione si sono susseguiti anche al termine del consiglio con il sindaco Frigo bollato da un presente con un epiteto particolarmente duro e gli elettori delle fazioni opposte che si sono “confrontati” senza tanti giri di parole. Luigi Frigo Bettinado Il primo meeting dei Panozzo A Treschè Conca la grande festa Centinaia di Panozzo a raduno per il primo “meeting” delle famiglie Panozzo tenutasi a Tresché Conca nel fine settimana scorsa. Un occasione per rivedere vecchi amici e conoscenti, per scoprire le contrade d’origine e per conoscere più in dettaglia la storia dell’emigrazione dei Panozzo fino dall’800. Una storia raccolta e raccontata nel volume “La grande marcia dei Panozzo di Tresché Conca” scritto da Virgilio Panozzo residente in Australia e presente alla festa. Il libro è stato anche tradotto in inglese con il titolo “From Tresché Conca on foot, by rail and by boat”, libro realizzato in poche copie donate da Virgilio alla parrocchia di Tresché Conca, alla biblioteca Bertoliana, ai Vicentini nel Mondo, uno all’Archivio di Stato ed infine una copia alla figlia che abita in Italia. Delle traduzioni in inglese sono state consegnate invece ai musei dell’emigrazione delle città di Sydney, Adelaide, Melbourne, Chicago e Detroit. “Le persone raccolte e raccontate nei miei libri sono persone che conosce meglio di chiunque altro, so dei loro matrimoni, dei loro figli, delle loro difficoltà e dei loro successi – commenta Virgilio – Fanno parte della mia vita come lo fanno i miei famigliari e amici.” Virgilio sottolinea anche che aveva già partecipato ad un raduno di Panozzo in Australia il 7 marzo, in quella occasione c’erano 80 famiglie di Panozzo rappresentate. Infatti dai dati raccolti da Virgilio da vari fonti, tra cui testimonianze personali, la Fondazione Agnelli ed i registri di Ellis Island, l’emigrazione verso l’Australia è iniziata nel 1922 e ripresa anche nel secondo dopo guerra. Una storia a tappe come le tre fasi dell’emigrazione verso la pianura che ha allontanato ben 320 Panozzo dalla loro terra d’origine, la prima alla fine del 1700, la seconda alla fine dell’800 e la terza dal 1960 ad oggi. La “marcia” verso l’estero invece è iniziato nel 1850 verso la Westfalia e l’impero Austroungarico, nel 1886 in Argentina, in 1891 in Brasile, nel 1884 negli Stati Uniti portandosi via 798 Panozzo per un totale di 1118 Panozzo emigrati da Tresché Conca in 150 anni. Da considerare che Tresché Conca non raggiunge i 600 abitanti oggigiorno tra tutti i ceppi famigliari. “E’ interessante scoprire che nelle zone “colonizzati” dai Panozzo c’è un legame famigliare che li lega – conclude Virgilio – In questo modo si riesce anche a risalire al ceppo”. Gerardo Rigoni 8 Sabato 27 giugno 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 12 Gallio, porte aperte in Municipio Il sindaco sarà presente tutti i giorni dalle 12 alle 13.30. Nominata la nuova giunta composta da Natale Pompele, Giogio Dalla Bona, Mariano Baù e Patrizia Lunardi. Già avviati i contatti per la costituzione di una “Consulta generale” nel segno della democrazia partecipativa GALLIO L’attenzione per Gallio, ma anche per tutto l’Altopiano, attraverso una fattiva collaborazione con gli altri Comuni. E’ la volontà espressa in occasione del suo insediamento da Pino Rossi, una volontà condivisa da Asiago e Roana, testimoniata dalla presenza di Andrea Gios e di Valentino Frigo al primo consiglio comunale della nuova am- Errata Corrige Nel numero precedente del nostro giornale, riportando i voti lista per lista e nome per nome, siamo incorsi in un errore per cui, nella lista “Noi di Gallio e le sue contrade” non compariva il nome del candidato consigliere Nicola Pertile. Riportiamo dunque la lista completa e ci scusiamo. Pino Rossi Giorgio Dalla Bona Ermenegildo Sambugaro Fabrizio Stella Fiorello Baù Emilio Dalla Bona Giorgio Tagliaro Mariano Baù Massimo Sambugaro Natale Pompele Nicola Pertile Patrizia Lunardi Thomas Baù 65 18 26 44 13 71 43 25 45 57 34 32 ministrazione galliese. Una seduta che ha avuto una folta partecipazione da parte dei cittadini nel quale sono state adottate le linee guida del programma da portare avanti e realizzare nei prossimi cinque anni. “Il programma elettorale è la nostra regola – ha detto Pino Rossi – e l’abbiamo già consegnato a tutti gli uffici comunali, perché possano averne debita conoscenza”. Pur avendoli già ampiamente propagandati durante la campagna elettorale, il neo sindaco ci tiene a sottolineare quali sono i punti principali di questo programma: “Per quanto riguarda sociale e urbanistica – spiega – seguiamo quanto fatto dalla precedente amministrazione. Condividiamo pienamente le linee guida del Pat, coscienti che il nostro territorio deve essere maggiormente tutelato dal punto di vista ambientale. Questo sarà fatto anche tramite l’incentivazione dell’uso delle energie alternative per il risparmio energetico. Ribadiamo, anche se sappiamo che non sarà facile, la nostra intenzione di tro- vare la strada per uscire da Etra e di occuparci direttamente della gestione dei rifiuti: ritenendo la raccolta differenziata con cassonetti sparsi sul territorio universalmente fallimentare, attiveremo una raccolta porta a porta. In primo piano anche la questione sicurezza per la quale proporremo una tassa facoltativa ai cittadini per aumentare la sorveglianza sul territorio”. Sul programma presentato dalla maggioranza, c’è stato il voto favorevole di Domenico Tura e l’astensione dei rappresentati delle altre liste: Augusto Paccanaro, Arone Schivo e Danillo Finco. “Abbiamo accolto con grande piacere il voto favorevole di Domenico Tura. Tradotto in numeri, viste le percentuali raccolte alle elezioni, significa che è condiviso dal 51% del paese. La nostra intenzione è comunque quella di collaborare con tutti”. Sono stati anche indicati i nuovi assessori, anche se il sindaco si riserva ancora qualche giorno per l’assegnazione del- le deleghe. Natale Pompele (probabile vice sindaco), Mariano Baù, al quale potrebbe andare l’urbanistica, insieme a Giorgio Dalla Bona, e Patrizia Lunardi, che potrebbe prendere in mano l’assessorato al sociale, sono i componenti della nuova giunta di Gallio. “Persone scelte in base alle competenze – spiega Pino Rossi – ma tutti i componenti della lista, anche i non eletti, verranno in qualche modo coinvolti, sono uno che tende molto a delegare”. Presumibile comunque che il sindaco riservi qualche incarico per sé. E’ intanto già in fase di costituzione la consulta degli anziani ed è stata avviata quella della consulta dei giovani. Ci saranno poi i referenti per ogni categoria economica. I rappresentanti di tutte queste realtà, insieme a tutta la lista “Noi di Gallio e le sue contrade” costituiranno una “Consulta generale” attraverso la quale monitorare le esigenze del paese e raccogliere idee per gestirlo al meglio. “Il tutto sempre nell’ottica della democrazia partecipativa che sta alla base del nostro agire” afferma il sindaco, che ricorda: “Le porte del municipio sono aperte a tutti e cittadini possono trovarmi lì ogni giorno dalle 12 alle 13.30”. Per lunedì 29 giugno è intanto convocato un consiglio informale. Si discuterà sui lavori a Busa Fonda Vecia per i quali il neo eletto primo cittadino ha momentaneamente sospeso la gara d’appalto e s u l l a ristrutturazione di malga Ongara davanti. “Ci preoccupano gli importi di spesa. – dice Rossi – Per Busa Fonda, a fronte di un investimento di 795 mila euro, c’è un contributo di 370 mila euro, con 425 mila euro a carico del Comune, mentre per la malga, su una spesa totale di 210 mila euro, il contributo è di 90 mila euro, il resto deve mettercelo il Comune. In merito volgiamo dunque sentire il parere di tutti”. Stefania Longhini Le minoranze disposte a collaborare Nella prima seduta del nuovo consiglio comunale di Gallio venerdì scorso, Pino Rossi, dopo aver illustrato il programma di governo, ha voluto sollecitare cittadinanza e minoranze alla collaborazione e alla cooperazione. “Sono fermamente convinto che per il bene di Gallio e per quello dell’Altopiano bisogna lavorare per creare delle solide basi di collaborazione, di scambio di idee e di cooperazione,” è stato il concetto espresso da Rossi. Una mano tesa colta in misura similare da tutte le minoranza. “Ringraziando i candidati della lista Vivere Gallio ed i cittadini che ci hanno onorato con il loro voto riteniamo questa profferta di collaborazione decisamente costruttiva – ha detto Augusto Paccanaro - Il programma della maggioranza coincide in molti punti con il nostro e quindi già qui il sindaco sa di poter trovare la nostra partecipazione. Non faremmo alcun tipo di ostruzione, non cercheremmo di ostacolare il lavoro di questa maggioranza perché sono atteggiamenti che non ci appartengono in quanto “persone del fare”. Ci preme solamente di indicare al sindaco e alla Giunta di lavorare tenendo costantemente in mente il bene della gente di Gallio.” “Raccogliamo l’invito del sindaco a collaborare per il rilancio di Gallio – è poi intervenuto Domenico Tura del gruppo “Gallio Rinasce” - Ci impegneremo a far sì che la famiglia, i rapporti umani, le esigenze vengano prima di ogni altra scelta. Faremmo la nostra parte democraticamente indicando soluzioni ed alternative senza ostruzionismi. Saremo però sempre vigili sull’operato del sindaco e degli assessori, attenti alla trasparenza negli atti amministrativi, negli incarichi professionali, negli ap- palti, nei procedimenti. Ci auguriamo inoltre che la nuova amministrazione porti avanti le opere già finanziate da quella uscente e non vada vanificata tutto il lavoro di ristrutturazione degli uffici comunali.” Disponibilità al dialogo e allo scambio costruttivo è arrivato anche da Danillo Finco della lista “Gallio Insieme” che ha auspicato “che il sindaco deliberi per la comunità senza rivalse e senza personalismi per unire il paese e non incrementare il frazionamento della comunità galliese”. “Auguriamo che non si presentino più situazioni che dividano il paese o un operato che porti alla disunione. L’obbiettivo di qualsiasi decisione dovrà essere di beneficio per tutta la comunità e così facendo si potrà dare atto ad una riconciliazione necessaria”. Gerardo Rigoni 8 Sabato 27 giugno 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 13 Il Lions Club di Thiene premia il progetto per una “Pista ciclabile dei 7 Comuni” Una pista ciclabile lungo l’ex tracciato della ferrovia, da Campiello ad Asiago, con l’aggiunta di percorsi ad anello nei vari paesi, fino ad arrivare a Gallio: è il progetto realizzato da cinque studenti altopianesi frequentanti la quinta classe dell’Istituto Tecnico Commerciale per geometri “Aulo Ceccato” di Thiene, nel partecipare al concorso indetto dal Lions Club di Thiene che proponeva, partendo dall’esistente, di fare una mappa delle varie piste ciclabili dei comuni adiacenti a Thiene, progettando inoltre di delineare una serie di tragitti a completamento di quelli già in essere. Quando nell’ottobre dello scorso anno il concorso è stato presentato agli studenti, i ragazzi altopianesi hanno chiesto di potervi partecipare occupandosi però dell’ambito altopianese, vista la scarsa o nulla conoscenza delle zone interessate, ovvero il territorio dei comuni di Thiene, Malo, Marano, Zanè, Sarcedo, Carrè, Zugliano, Villaverla, Montecchio Precalcino e Calvene. Ci è voluta una buona dose di tenacia e insistenza per essere accontentati, ma alla fine è stato permesso ai cinque studenti di mettersi in gruppo per portare avanti un progetto da sviluppare nel territorio dei loro paesi. Fabio Bernar di Canove, Mauro Corà e Marco Frigo di Cesuna, Mirco Pace di Gallio e Luca Rela di Asiago ce l’hanno messa tutta per ricambiare il “favo- re” ricevuto, e alla fine la “Pista ciclabile dei 7 Comuni – Nei comuni di Roana, Asiago e Gallio” è risultato il progetto vincitore tra la dozzina di lavori presentati, meritandosi un punteggio di gran lunga superiore agli altri. La presentazione dei progetti delle nuove piste ciclabili si è tenuta alla presenza del presidente del Lions Club di Thiene Battista Busin, dei sindaci dei comuni interessati ai progetti e di varie autorità, tra cui il presidente del Consiglio Regionale Marino Finozzi. Peccato che mancassero proprio i rappresentanti delle istituzioni altopianesi. Ma come nasce un progetto come quello che è valso il primo premio ai cinque maturandi geometri altopianesi? “Abbiamo iniziato consultando le cartine topografiche – raccontano – poi ci è venuta l’idea di usare un’immagine presa dal satellite di Google Earth, modificandola, inserendo i vari tracciati con colori diversi. Dopo una prima analisi sulla cartina, per focalizzare dove prevedere i tracciati (anche a fianco delle strade esistenti o in alcuni punti allargando il marciapiede) abbiamo percorso varie strade in auto, individuando gli interventi necessari per la sistemazione dei tratti già esistenti e la loro messa in sicurezza. I percorsi previsti sono di diverso tipo, alcuni molto facili, comodissimi da prendere, Segnalateci le vostre idee per una rete di percorsi pedonali Contribuire alla realizzazione di una serie di percorsi pedonali facili, chiaramente segnalati, le cui indicazioni partano dal centro dei paesi, che permettano anche il collegamento tra un paese e l’altro: è da un po’ che ci pen- siamo, che ne parliamo. Ed ora, con l’intento di raccogliere materiale utile a tale scopo, chiediamo la collaborazione di tutti coloro che volessero contribuire, proponendo idee al riguardo, segnalando per- corsi già esistenti e dotati di segnaletica, o tracciati meno conosciuti che si potrebbero rendere fruibili mediante tabellazione. Raccoglieremo inoltre le segnalazioni di problemi riscontrati, anche a livello informativo, di esempi di tracciati messi a punto in altre zone. Insomma tutte quelle informazioni che, messe insieme, possono costituire un punto di partenza per dare il via al progetto. Per aderire a questa nostra iniziativa le segnalazioni possono essere inviate all’indirizzo di posta elettronica [email protected], o via posta tradizionale a L’Altopiano – Via Monte Sisemol 9 – 36012 ASIAGO (VI). ideali anche da fare a piedi e per gente di tutte le età. Una adeguata segnalazione con appropriate tabelle, il posizionamento di alcune panchine, il completamento con informazioni, a seconda dei luoghi, di vario genere, su flora, fauna, testimonianze storiche: lo sviluppo dei percorsi potrebbe avere molte interessanti possibilità. Durante la presentazione del lavoro abbiamo percepito l’interesse dei presenti, soprattutto nell’ammirare i luoghi dove si sviluppa il nostro progetto: le immagini di certe zone hanno attirato parecchio, la gente ha apprezzato molto le fotografie che abbiamo proposto a volte presentando prima quelle vecchie in dissolvenza con le attuali. Ci viene spontaneo chiederci se, visto l’interesse suscitato, non varrebbe la pena di realizzare veramente il nostro progetto, che potrebbe essere una nuova forma di attrazione turistica. Dal canto nostro, lavorare a questa idea ci è servito anche per osservare meglio il nostro territorio, che abbiamo visto con occhi diversi, sco- prendo delle bellezze che a volte sfuggono.” E allora perché non presentare la “Pista ciclabile dei 7 Comuni” a qualche ente con l’auspicio che possa venire presa in considerazione la sua realizzazione? “Chi vuoi che ci ascolti ….?!” rispondono con tono disilluso i cinque compagni. Noi ci auguriamo almeno che qualcuno voglia dare loro la possibilità di presentare qui, in casa propria, questo progetto con il quale Fabio, Mauro, Marco, Mirko e Luca si sono ben distinti a scuola e tra il pubblico presente alla conclusione dell’iniziativa dei Lions di Thiene. Silvana Bortoli 8 Sabato 27 giugno 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 14 11 - 12 luglio: Pellegrinaggio Nazionale sul M. Ortigara Al Calvario degli Alpini, alle radici dell’A.N.A. Nel 90° di fondazione dell’Associazione, l’appuntamento assume particolare rilevanza In questa edizione 2009 il Pellegrinaggio Nazionale sul Monte Ortigara assume particolare rilevanza in quanto ricorre anche il 90° di fondazione dell’Associazione Nazionale Alpini. Per l’occasione , il presidente nazionale Corrado Perona ha perorato con forza la presenza del maggior numero possibile di Vessilli delle sezioni italiane, e dalle adesioni sino ad ora giunte sembra che la manifestazione si presenti sotto i migliori auspici. Era la primavera del 1919, con le profonde ferite della Grande Guerra ancora ben evidenti sulle nostre terre di confine, quando una pattuglia di Alpini reduci fondava a Milano l’Associazione delle Penne Nere. Da allora ad oggi l’ente si è rafforzato con struttura ed organici ben definiti e sparsi dalla Sicilia alle Alpi, arrivando a contare circa 400 mila soci iscritti, “una compagine omogenea, svincolata da partiti politici, che offre un contributo prezio- si alla collettività”. La ricorrenza in corrispondenza col Pellegrinaggio, dunque, assume più ampio spessore rievocativo, poiché proprio sull’Ortigara, non a caso definito “Calvario degli Alpini”, si immolarono migliaia di soldati inquadrati nelle gloriose truppa da montagna. Gli organizzatori del raduno tengono ad informare che per portarsi con gli automezzi sulla zona alta dell’Altopiano è stato istituito un senso unico di marcia fino alle ore 12.30 Piazza Saline-Passo Stretto-Campo Magro, poi dopo tale ora il senso unico viene invertito. Varrà altresì una deroga al divieto di attendamento da venerdì 10 fino a domenica 12. Da giovedì 9 a domenica 12 divieto di transito e sosta per i camper ed autocaravan da Piazzale delle Saline a Piazzale di Passo Stretto. Il parcheggio di Piazzale di Passo Stretto è da considerarsi riservato a pull- Treschè Conca Il Gruppo Alpini compie 75 anni man, pulmini ed autorizzati; gli altri veicoli possono parcheggiare sulle strade vicinali e dove possibile. Programma di sabato 11 luglio: ore 11,00 Zona Ortigara esercitazione di una compagnia del 7° Alpini, ore 16,00 Ammassamento presso il Municipio di Asiago (Loggia dei Caduti) e formazione di un corteo con il Labaro Nazionale, Vessilli e Gagliardetti con destinazione il Sacrario del Leiten. Ore 16,30 Santa Messa celebrata da S.E. il Vescovo di Padova. Ore 18,00 presentazione del libro sui 90 anni dell’A.N.A. presso il Teatro Millepini di Asiago. Domenica 12 luglio: ore 06,00 ritrovo Labaro Nazionale e Vessilli in piazza ad Asiago. Ore 08.00 S.Messa e deposizione co- rona al Cippo Italiano (q. 2.105); a seguire deposizione corona al Cippo Austriaco, ore 11,00 Inaugurazione lavori ripristino manufatti bellici, ore 11.30 Cerimonia a M. Lozze (adiacenze della Chiesetta). A seguire: -Alzabandiera - Onori al Labaro Nazionale dell’A.N.A. - Onori ai Caduti (deposizione corona) Orazione ufficiale - S. Messa - Onori finali G.D.F. Nella ricorrenza del 75° dalla fondazione, il Gruppo Alpini Treschè Conca, organizza domenica 5 luglio il 27° raduno della sezione Monte Ortigara. Questo il programma: alle 16.30 ammassamento presso il sagrato della chiesa parrocchiale; alle 16.45 alzabandiera e deposizione corona monumento ai Caduti; alle 17 la S. Messa celebrata da don Stefano Margola, parroco di Treschè Conca; alle 17.45 sfilata fino alla Sede del Gruppo Alpini Treschè Conca; alle 18 Orazioni ufficiali. A seguire rinfresco per tutti i partecipanti. La cerimonia sarà accompagnata dalla Banda Musicale Monte Lemerle di Cesuna. Dalle ore 20,30 la serata continuerà presso il palatenda di Contrà Fondi. 8 l’Altopiano Sabato 27 giugno 2009 www.giornalealtopiano.it 15 Domenica 5 luglio ROTZO Il Comune di Rotzo, in collaborazione con la Comunità Montana 7 Comuni, organizza nella giornata di domenica 5 luglio una importante rievocazione storica presso il forte Campolongo. “1915 verso il Centenario 2015” è il tema della manifestazione che verrà posta in essere. Il programma prevede: ore 9:30 apertura della rievocazione con vita di trincea e azioni militari dell’epoca, 13:00 Rancio in gavetta, 15:00 Rievocazione della Battaglia sulla Piana di Campolongo 17:00 Conclusione della giornata con gli Onori ai Caduti. La manifestazione è a cura dell’Associazione “Per non dimenticare”, l’ente è composto da un gruppo di appassionati della Prima Guerra Mondiale con a capo il dott. Valerio Burattin, tutti i soci Rievocazione storica e presentazione del libro sul forte Campolongo La manifestazione celebra i fatti d’arme degli eserciti contrapposti ed è occasione ottimale per ammirare le opere di restauro al forte. In sala consigliare si presenta il libro di Malatesta sul Campolongo sono animati dal desiderio di ricordare la storia e onorare l’impegno di “non dimenticare” i tragici eventi e i sacrifici legati a quelle epiche battaglie. L’evento è il giusto contorno rivolto a esibire i lavori di restauro cui è sottoposto il forte italiano. Interventi che rientrano nel progetto della legge 78 del 2001, sul Patrimonio della grande guerra, di cui tra i promotori si annovera la Comunità Montana di Asiago. L’obiettivo che il progetto “Eco Museo della grande guerra nelle Prealpi Vicentine” si è prefisso, è meritorio e molto importante: valorizzare uno dei mag- giori teatri della 1ª guerra mondiale: l’altipiano di Asiago e più in generale il fronte vicentino. Precedentemente alla manifestazione, nella giornata di sabato 4 luglio, si svolgerà la cerimonia di inaugurazione con visita guidata al forte. Inoltre verrà presentato al pubblico presso la sala consigliare di Rotzo (ore 20.30) il nuovo libro di Leonardo Malatesta sul forte Campolongo che sviluppa una approfondita ricerca su questa fortificazione italiana. “Il libro reca il titolo: “Il Forte di Cima Campolongo” – afferma l’autore - si propone di colmare alcune lacune storiografiche. Inizia dall’analisi dei piani di guerra contro l’Austria Ungheria e di quelli di La rappresentazione storica Parteciperanno in equipaggiamento e uniformi storiche i seguenti gruppi: Kameraden Viribus Unitis 1914 – 1918 III Regiment Landeschuetzen “Innichen”; Grs 2 II Gebirgsschuetzenregiment; II Kaiserschuetzen Verband Regiment Bozen – Bataillon Unterland, Innsbrueck; Fronte Orientale del Rgt. JR 97; G.S. Trentino I Rgt. Trient Kaiserschuetzen e Standschuetzen e il 6° Rgt. Battaglione Alpini Sette Comuni 145 cp; 75 cp del 7° Rgt Alpini Btg Pieve di Cadore; 13 Batteria del 2° Rgt Artiglieria da Montagna con cannone da 75; 12 ° cp del 55 Fanteria Brigata Marche. Al Millepini “Col nostro canto andiam” Torna sabato 11 luglio, l’apprezzato e atteso appuntamento con la rassegna di canto popolare “Col nostro canto andiam” organizzata dal Coro Asiago. L’evento si terrà al rinnovato Millepini (alle 21). Parteciperanno, oltre allo stesso Coro Asiago, il coro Esperienze Vocali di Galliera Veneta e il prestigioso Coro Gioventù in Cantata di Marostica. Per gli appassionati del canto popolare un appuntamento da non perdere. fortificazione da fine ‘900 allo scoppio del conflitto, passando agli studi architettonici utilizzati nella costruzione dei forti ed ai lavori costruttivi ed allo spionaggio nemico. La parte centrale dell’opera è il capitolo delle operazioni belliche, dove il forte ebbe la prova del fuoco. Nel finale, oltre alle conclusioni, c’è una rassegna storiografica sui volumi della materia e sulle fonti storiche utilizzate. La domanda che mi sono posto all’inizio di questa ricerca è stata: il Campolongo, fu efficiente nella prova bellica? La risposta si troverà leggendo il libro. L’opera è dedicata alla memoria dei 4 militari che persero la vita all’interno del forte. L’opportunità della pubblicazione di una monografia sul Campolongo è avvenuta grazie alla conoscenza del sindaco di Rotzo, Matteo Dal Pozzo, entusiasta della mia proposta e che ha creduto in questa operazione editoriale rivolta pure ad una i valorizzazione turistica del territorio. Si spera che questo sia solo l’inizio di una proficua collaborazione che possa portare alla nascita di un Centro Studi sulle fortificazioni a livello europeo, struttura che nel nostro paese manca”. G. Dalle Fusine 8 Sabato 27 giugno 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 16 In via Piazza non c’è più la segheria LUSIANA Se ne va un pezzo di storia economica del paese, conservato per ricordo il primo telaio. Dal dopoguerra qui si lavorava il marmo e trovavano lavoro ben 40 dipendenti Le attività estive dell’associazione “Lusaàn ar Spilar Natura” L’associazione “Lusaàn ar Spilar Natura” ha stilato il programma di appuntamenti estivi che vede l’attività concentrata nei siti del museo al Palazzon, sul Cornion, nella Valle dei mulini e al Monte Corno. Il 5 luglio, domenica, alle 9,30, a Valle di Sotto, inizia un’escursione guidata lungo la valle dei Mulini con accesso agli edifici dove sono tornati a funzionare magli e pestarini. Lunedì pomeriggio al Monte Corno, sarà realizzato un laboratorio per bambini che diventeranno botanici al giardino alpino e sarà visitata la vicina malga Monte Corno. Il pomeriggio di martedì 14 al Palazzon di Lusiana si reciterà in inglese con fiabe celtiche per bambini dagli 8 ai 14 anni. Mercoledì 15, sempre al Palazzon andrà in scena il “ pomeriggio della manualità” con laboratori per bambini attrezzati di telaio. Giovedì 16 si reciteranno ancora fiabe celtiche. Sabato 18, alle 17, alla palestra comunale sarà inaugurata la mostra sulle illusioni ottiche “Quel che par no xe”. Domenica 19 si torna a Valle di Sotto per visitare i mulini e lunedì 20 si svolgerà “Il giardino dei sensi”, laboratorio per bambini al giardino alpino di Monte Corno. Mercoledì 22 al Palazzon si svolgerà “Il pomeriggio della manualità con la manipolazione dell’argilla. Mercoledì 29 si svolgeranno un appuntamento con la lavorazione al telaio al pomeriggio e alla sera una serata culturale al Palazzon. Venerdì 31, dalle 9,30 , nella sala consiliare del Palazzon si svolgerà un convegno su “Le illusioni ottiche nello studio della percezione visiva”. Intensa anche l’attività del mese di agosto. E.Z. Una segheria di marmo è stata definitivamente cancellata. La segheria era di proprietà della ditta “Industria marmi colorati” e aveva sede in via Piazza. Il sodalizio era stato fondato da tre soci e aveva 40 dipendenti. Lavorava il marmo dell’Altopiano dal dopoguerra e aveva una sua cava a Cima Fonte di Lusiana.. Era conglobata nel centro abitato della frazione ed era uno dei motori trainanti dell’economia del dopoguerra. Con l’andare degli anni ha via via ridotto il personale e l’attività, rimanendo poi solo un ricordo. Recentemente l’area ha trovato una soluzione residenziale e quel che era rimasto della vecchia struttura, muri e un po’ di attrezzatura, è stato quasi tutto smantellato, salvo il primo telaio che faceva funzionare la segheria ad acqua e soldame, che è stato tenuto per ricordo dell’opificio. E.Z. Nella foto, l’escavatore che sbriciola con la tenaglia idraulica la vecchia struttura della segheria. Egidio Zampese Il block bau trova posto a Monte Corno Il block bau, realizzato dagli artigiani Flavio Broglio e Ivano Passuello per il Comune di Lusiana, è stato montato all’entrata del giardino botanico alpino di Monte Corno. La struttura, realizzata senza l’uso di chiodi e ricoperta di scandole come le vecchie casare e gli stalloni delle malghe montane, servirà anche come biglietteria per il giardino alpino che a 1350 metri sul livello del mare racchiude 350 specie erbacee, arbustive e arboree appartenenti alla flora alpina e montana, un sito di interesse co- Il Block bau realizzato all’entrata del giardino botanico alpino di Monte Corno. munitario di livello europeo che si può visitare la domenica e i giorni festivi di lu- glio e agosto con orari e visite guidate sia al mattino che al pomeriggio. E.Z. Apre il rifugio Tre Fontane Domenica 5 luglio si svolgerà la cerimonia di apertura della stagione escursionistica nella zona Monumentale dell’Ortigara con al centro il rifugio “Tre Fontane” in gestione al gruppo alpini “Matteo Bonato” di Santa Caterina di Lusiana. Al mattino alle 11 sarà inaugurata la nuova mulattiera, realizzata dalle penne nere per raggiungere la costruzione che dista un centinaio di metri dalla strada bianca che collega la zona di Galmarara all’Ortigara. Dopo la messa celebrata da don Giovanni Crivellaro parroco di Santa Caterina sarà tagliato il nastro inaugurale, si svolgeranno i discorsi delle autorità e andrà in scena il pranzo alla moda dei ranci alpini con seguito di cante e musica scarpona. E.Z. Salta il raduno delle macchine americane ma fra un po’ arriva il “Motogiro” Il brutto tempo ha spinto gli organizzatori ad annullare il “2° raduno di macchine americane” che doveva svolgersi nel pomeriggio di domenica 21 luglio in piazza a Lusiana. L’anno scorso sono state una sessantina le vetture di marche americane che hanno preso parte al raduno che ha messo in vetrina auto di lusso e fuori strada costruite in America negli ultimi decenni e tirate a lucido come autentiche vetture testimoni di un’epoca e di una nazione. Trattandosi in gran parte di macchine decappottabili, la pioggia avrebbe sconsigliato parecchi proprietari di vetture a non prendere parte al raduno che è stato rinviato, probabilmente, alla fine dell’estate o addirittura all’anno prossimo. La “Pasticceria Sette Stelle”, perno dell’organizzazione, ha ora in programma altri due appuntamenti. Per domenica 3 luglio è in calendario il “Primo motogiro” di Lusiana. Il ritrovo è previsto per le 9,30 in piazza IV Novembre. Alle 10 sarà impartita la benedizione delle moto e alle 10,30 sarà dato il via al motogiro che vedrà i motociclisti compiere un giro per l’Altopiano di Asiago. Alle 12,30 è previsto il rientro a Lusiana con un buffet per tutti i partecipanti. Sabato 8 agosto è in programma il ritrovo delle “500” alle 14 e alle 16 le utilitarie si tufferanno in un giro che toccherà i centri più importanti dell’Altopiano. Alle 18,30 rientro con buffet per tutti i partecipanti e alla sera karaoke con Roberto Rosa. E.Z. A Foza vincono i Rigoni di Asiago Al bar “Belvedere” di Lazzaretti di Foza, si è svolto l’annuale torneo di settino che ha visto in scena giocatori provenienti da tutto l’Altopiano. L’ha spuntata la coppia formata da Fortunato Rigoni e Gilberto Rigoni di Asiago. Al secondo posto l’accoppiata formata dall’asiaghese Mariano Mosele e dal lusianese Giorgio Zannoni. In terza fila il duo di Gallio Piero Segafredo e Carlo Schivo. Quarta posizione per l’accoppiata lusianese Sergio Pesavento-Fabio Maino. E.Z. Nella foto, le prime 4 coppie classificate al torneo di settino al “Belvedere” di Foza. 8 Sabato 27 giugno 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 17 Il Nordic fa bene e diverte, peccato che il corso sia finito ENEGO Concluso il ciclo di dieci lezioni gratuite organizzato dal Comune di Enego. Ampiamente soddisfatti i numerosi partecipanti che hanno potuto constatare i benefici dei “4 passi di…benessere” Eccoci all’ultima puntata, il corso gratuito di Nordic Walking, organizzato dal Comune di Enego è giunto al termine, dieci appuntamenti che sono veramente volati, lasciando in tutti una sensazione bellissima, quella di aver compiuto, come diceva l’accattivante e azzeccatissimo slogan delle locandine pubblicitarie, “4 passi di ….benessere”. Un corso per migliorare la salute fisica, ma non è azzardato dire anche per la salute mentale; che ha permesso non solo di scoprire ed approcciare una disciplina piacevolissima e alla portata di tutti, ma anche di approcciare con i compaesani in modo diverso, un’occasione per conoscere il lato più ludico di ognuno. Tutti hanno ottenuto il giusto “imprinting”, ovvero hanno imparato a camminare con le racchette, hanno trovato più gusto che fatica nel praticare il nordic walking, tanto che spontaneamente è nato il bisogno di continuare ad incontrarsi per camminare insieme! Un pretesto più che valido per conoscere inoltre tante passeggiate, tanti sentieri, che altrimenti non ci capiterebbe mai di scoprire e gu- stare. Adesso che bisogna far da soli, sul banco vengono messe le conoscenze dell’uno dell’altro, le curiosità, il sentito dire, i ricordi d’infanzia, e tutti insieme alla fine si tracciano i percorsi, si propongono e si decidono le uscite. Ogni percorso con gli istruttori, è stato una sorpresa, ogni sentiero è stato affrontato con entusiasmo, che si è auto alimentato di volta in volta. E’ stato bello vedere che tutti alla fine hanno portato al termine la missione; in ogni itinerario, è stato bello sentire le signore commentare: “…Però, alla mia età, non l’avrei mai detto…!” Questa è una grande scommessa vinta, perché anche i più sedentari, coloro che mai si erano cimentati seriamente in una disciplina sportiva, tanto più se nuova, che non avevano proprio l’idea che facendo fatica ci si potesse anche divertire, alla fine si sono convinti e soprattutto hanno scoperto la grande soddisfazione che proviene da una sana e studiata attività fisica. Dieci appuntamenti, dieci uscite portate a termine, malgrado il tempo molto variabile delle ultime settimane, spesso ci abbia minacciati; ma alla fine anche gli Bungee Jumping in Valgadena, un’altra delle attività sportive attive in Altopiano Domenica scorsa, un folto gruppo di curiosi ha paralizzato il traffico sul viadotto Enego-Foza della Valgadena, dove un pugno di appassionati di questo sport estremo stava effettuando lanci da una piattaforma posizionata sopra il punto più alto dell’abisso, ben 187 metri! Il viadotto della Valgadena, è infatti il più elevato in Italia e il terzo in Europa e comunque il più alto, da cui si effetuino lanci con corda elastico (Bungee o Bungy Jumping). La disciplina, nata anticamente sull’iso- la di Pentecoste (Nuove Ebridi – Oceano Pacifico), quale rito di iniziazione, iniziò a diffondersi nel 1993, anno in cui fu testata la prima corda elastica, via via perfezionata e resa oggi sicura, con l’utilizzo dei materiali da arrampicata. “Nessun pericolo”, dicono gli esperti: il rischio sta nel non effettuare tutte le procedure e i controlli di sicurezza. E dev’essere così, dato che oggi, tale sport viene praticato da oltre un milione di appassionati alla ricerca dell’adrenalina, scossa che viene comunicata anche allo spettatore. La cautela, il tempismo, il controllo di tutte le operazioni effettuate, fan pensare a chi guarda, che chi si lancia, non è poi così pazzo... BRS dei del cielo sono stati clementi. L’ilarità che ci ha accompagnato durante tutto il corso, non ci ha tuttavia abbandonato nemmeno nell’ultima giornata, quella dei saluti, dove è di rito dispiacersi perché il gioco sta per finire! Ultimo giorno, giorno del test finale, ne avevamo fatto uno anche all’inizio, adesso però bisognava vedere, nero su bianco, i progressi fatti: se l’impegno messo in campo era stato sufficiente, se c’erano stati progressi tecnici, ma anche fisici! Quando la prima volta ci fecero salire sulla bilancia, le donne in particolare sbuffarono, cercarono di eludere, senza per altro riuscirci, il dovere, …. Tutti silenziosi poi ci si avviava alla prova atleti- ca. Questa volta invece, fin dai primi rilevamenti peso, era chiara una cosa, che tutti, chi più chi meno, erano calati! Dopo la prova dei due chilometri inoltre , tutti si sono resi conto di avere migliorato la prestazione, e a quel punto l’euforia ha raggiunto il massimo, al pari dei ragazzi che si affollano attorno alle bacheche di scuola per vedere i voti di fine anno, così tutti noi, nuovi adepti del nordic walking, ci siamo affollati intorno agli istruttori, per sentire i risultati, le percentuali di miglioramento e dulcis in fundo, confrontarci sul peso, e scoprire che si…. ha funzionato, tutti abbiamo buttato giù qualcosa in termine di chili! Non esiste più privacy, e va bene così, è tutto un chiedere per confrontare, sulla punta delle dita si calcolano i chili persi, è l’apoteosi … diavolo di uno sport, abbiamo fatto un sacco di strada, di qua di là, in su in giù, non abbiamo conosciuto stanchezza, ma solo soddisfazione e adesso ci accorgiamo che strada facendo abbiamo abbandonato anche le nostre “zavorre”…. si può chiedere di più? La prova più difficile era tuttavia quella di convincere, che veramente questo sport fa bene, tutti noi che lo pratichiamo lo sentiamo, ma lo scoglio più duro è la scienza, come dire e convincere il medico che veramente questa disciplina è benessere, se poi il dottore non è “sportivissimo”, la faccenda si complica ulteriormente! Bene, offrire alla scienza qualche ml di sangue è bastato. I classici esami del sangue ci sono stati di supporto e la verità ha trionfato! L’abbattimento dei valori è stato drastico, colesterolo totale, LdL, trigliceridi, per fare i nomi più infausti, hanno conosciuto un abbassamento che neanche la cura più spinta permette, soprattutto in un arco di tempo così breve! Se l’ attività fisica deve: far bene , divertire, motivare; bene, allora il corso di Nordic ha centrato tutti questi obiettivi in pieno, e ha lasciato in tutti i nuovi seguaci, la voglia di perseverare in questo percorso. Stefania Simi L’esercitazione di Protezione Civile in Trentino per Enego un addestramento importante Lo scorso 14 giugno, il Gruppo Comunale di Protezione Civile di Enego ha partecipato ad un’esercitazione intercomunale antincendio in località Ospedaletto di Trento. L’esercitazione è stata denominata “Manovra Ponte dell’Orco 2009" , un’ esercitazione importante dati i numeri, sono stati infatti coinvolti più di 100 vigili del fuoco, oltre ai 35 volontari Eneghesi. Nella “manoivra”, sono stati coivolti i Comuni di: Ospedaletto, Villa Agendo, Ivano Fracena, Samone, Scurelle, Strigno, Spera, Grigno e Tezze. Una giornata memorabile, come vuole sottolineare il sindaco di Enego e presidente della Protezione Civile Rodeghiero, - l’importanza strategica di un addestramento continuo per una sempre maggiore professionalità nel settore, inoltre per la prima volta in assoluto il Comune di Enego (Veneto), ha partecipa- to ad un’attività importante e socialmente utile, con i Comuni Contermini della Provincia di Trento, a sottolineare non solo il buon rapporto con i nostri vicini trentini, ma anche un cambiamento radicale e di apertura verso delle logiche di sviluppo e di collaborazione di enorme importanza per il nostro territorio e per la nostra gente -. Il neonato gruppo di Protezione Civile di Enego, costituitosi nel novembre scorso, ha già una cinquantina di vo- lontari iscritti che si usano per collaborare con l’amministrazione comunale, ma soprattutto per aiutare il paese e la sua gente. Da quando il gruppo si è costituito, ha partecipato a corsi per il primo soccorso, per il soccorso in acqua, contro gli incendi, e nel quotidiano sono i volontari della Protezione Civile ad eseguire il servizio domiciliare, portando gli anziani o chi ne ha bisogno da casa agli ambulatori del Ulss. S.S. 8 Sabato 27 giugno 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 18 Roberto, Loris, Franco e Luciano, gli specialisti del dietro le quinte Si definiscono il “Gruppo Ombra” dei Rispaar, perché vestono di scuro, lavorano dietro le quinte e non amano molto presentarsi sul palco neppure alla fine degli spettacoli. Luciano Gios, Franco Paganin , Roberto Pesavento e Loris Dalla Costa che nella vita sono rispettivamente odontotecnico, agente di viaggi, agente di polizia locale e finanziere, nei Rispaar svolgono invece la stessa “attività”, ovvero seguono l’aspetto tecnico del “dietro la scena”. L’affiatamento raggiunto è ottimo, si capiscono al volo, hanno ormai acquisito i giusti automatismi per far filare via liscio ogni spettacolo, cambiando velocemente le scene, anche quando ci sono pesanti strumenti da togliere, o pezzi di arredamento da sistemare. E’ Loris, arrivato nel gruppo in un momento in cui c’era bisogno di “manovalanza”, che ha in particolare il controllo delle varie situazioni, quello che riesce a imprimere nella mente ogni scena, e dare le giuste direttive ai suoi compagni, facendo superare qualsiasi momento di titubanza. “Anche se non sembra – dicono i quattro amici – il nostro è un compito che oltre alla velocità richiede molta concentrazione”. Un compito che con l’ultimo spettacolo, debuttan- CULTURA Una ricostruzione fatta con metodo, basata sulla ricerca di testimonianze e documenti originali, di immagini inedite e rarissime su cui 90 e più anni fa vennero impresse le distruzioni procurate dall’artiglieria austriaca. Il tutto è do nel nuovissimo Millepini, ha subito notevoli cambiamenti, diventando molto meno artigianale, più tecnologico, in un certo senso più facile, ma allo stesso momento meno creativo. “Nella sala teatro di Canove – commentano divertiti – ci siamo allungati le braccia di qualche centimetro a forza di tirare su il sipario a mano! Anche l’allestimento delle scene di sfondo è completamente diverso, ora si usano pannelli stampati o si proiettano immagini, mentre prima gli sfondi erano tutti colorati a mano”. Ce li ricordiamo i capolavori di Luciano, artista e scenografo del gruppo, che con l’aiuto dei suoi collaboratori spesso ha allestito delle scenografie bellissime. Nel nuovo teatro i quattro amici hanno dovuto trovare nuove soluzioni e nuova collocazione anche per uno degli aspetti più festaioli della situazione: l’angolo spuntini (e spuntoni!) che li vede specializzati nell’ affettare pane, sopressa, formaggio e quan- t’altro serve da sostentamento a tutto il gruppo durante gli show! E tra le varie tradizioni che si portano avanti, anche quella di fare degli scherzi a chi entra in scena. “Nel Gritesstizzracconta Roberto - è toccato a Moreno, al quale abbiamo sabotato il leggio, ma lui se l’è cavata benissimo, come era successo in passato ad altri: anche dal saper districarsi senza troppo scomporsi si vede la bravura dei Rispaar!” A proposito di sapersela cavare bene in ogni situazione, nell’ultimo spettacolo c’è stato anche l’exploit di Franco nel ruolo di ballerino. “Non avevo mai ballato, neppure in discoteca – dice – ma stavolta, a causa di una serie di infortunati, serviva un ballerino per il country. Visto che ai tempi in cui io e i miei fratelli avevamo il maneggio sono stato un po’ cow – boy, ho pensato che il ruolo poteva anche fare per me, e devo dire che mi sono divertito tantissimo”. Ecco, lo ab- biamo detto e ripetuto, è questo uno dei punti di forza dei Rispaar: adattarsi a fare anche cose impensabili, e divertirsi nel farle. “Ritrovarci per preparare gli spettacoli è un bel modo di stare insieme - concludono – ci si sente bene, ma anche se è un momento di divertimento lo viviamo come un impegno serio, di fronte al quale non c’è niente che tenga, quando c’è da fare… si fa!” Silvana Bortoli Il premio Manzoni a Ermanno Olmi Ermanno Olmi è il vincitore del Premio alla Carriera 2009 designato all’unanimità dalla Giuria del Premio Letterario Internazionale Alessandro Manzoni - Città di Lecco, organizzato dal Comune di Lecco e dall’Associazione Nazionale 50&Più Fenacom, in collaborazione con il Centro Nazionale di Studi Manzoniani, con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lombardia - Assessorato alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, della Provincia di Lecco, della Camera di Commercio di Lecco, Confcommercio e Confcommercio Lecco Unione Commercianti Lecchesi. L’annuncio è stato dato in occasione della presentazione della Quinta edizione del Premio Letterario Internazionale Alessandro Manzoni - Città di Lecco (2005-2009), Nel rendere noto il nome del vincitore del Premio alla Carriera 2009, Matteo Collura, Presidente della Giuria del Premio, ha dichiarato che Ermanno Olmi è “Un regista che, non dimentico delle sue origini contadine e povere, ha sempre volto l’attenzione alle persone semplici, ai sentimenti più umani, alla natura. Dal suo magnifico esordio, «Il posto» (1961), fino a «Centochiodi» (2007), ultima sua opera d’invenzione, Olmi si è sempre mosso nel solco del rispetto umano e del mondo in cui agli esseri umani è dato vivere, seguendo un ideale culturale ed etico che come pochi altri registi cinematografici lo avvicina a Manzoni”. Stefania Longhini cia delle truppe imperiali nell’imminente preparazione dell’attacco contro le linee italiane. Rilevanti furono pure i danni alle abitazioni altopianesi, tant’è che Asiago e Gallio, fino ad allora considerate difficilmente raggiungibili dal nemico, furono colpite dalle grosse granate sparate da oltre 20 chilometri di distanza. Per la popolazione iniziava l’esodo di massa e il periodo del triste profugato. Il libro di Luca Girotto (medico ospedaliero, vive e la- vora a Borgo Valsugana) porta nuove informazioni sulla Prima Guerra Mondiale consumatasi sull’arco alpino, ma soprattutto consegna ai posteri una esaustiva raccolta iconografica (170 foto) e storiografica degli eventi, offrendo una visione oggettiva del “cannone navale da montagna”, permettendo una volta per tutte il distinguo tra mito e realtà. Stampato per il Comune di Calceranica al Lago presso Litodelta-Scurelle (Tn) G. Dalle Fusine La storia del grande cannone che durante la “Spedizione Punitiva” bombardò l’Altopiano dei 7 Comuni rivolto a ricostruire la storia del “Lungo Giorgio”. È questo, in sintesi, il nuovo volume di Luca Girottto, pubblicato con il contributo del Comune di Calceranica al Lago e Cassa Rurale di Caldonazzo. Il dettagliato approfondimento affronta la creazione, l’uso al fronte e il declino finale di una leggenda della Grande Guer- ra, un cannone possente in calibro 35 centimetri, a molti noto come “der Lange Georg”. Il poderoso pezzo di artiglieria, originariamente creato per la marina imperial-regia dalle industrie Skoda, finì in dotazione all’esercito. “Langrohkanone 35 cm L45”, questa la sua classificazione tecnica, concorse alla distruzione dei paesi dell’Altopiano di Asiago nella primavera del 1916. Durante l’offensiva, meglio nota come Spedizione Punitiva, il Lungo Giorgio condivise gli obiettivi con altre importanti bocche da fuoco asburgiche. I pesanti cannoni, aldilà della loro importanza strategica, contribuirono notevolmente ad elevare il morale e la fidu- 8 Sabato 27 giugno 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 19 L’avvocato risponde – Domande, curiosità, approfondimenti di carattere legale RUBRICHE Può capitare di giungere sul luogo di vacanza e scoprire che i depliant informativi od i cataloghi, sulla base dei quali si era effettuata la propria scelta, si sono rivelati ingannevoli. Può capitare, inoltre, di vedersi rovinata la vacanza da un trattamento di qualità deludente, da ritardi, dallo smarrimento di bagagli, da intossicazioni alimentari o da variazioni nei programmi di viaggio. Che fare in questi casi? Il nostro ordinamento prevede una tutela per il consumatore che non abbia potuto godere a pieno della vacanza a causa di disservizi, sia che questi siano imputabili all’organizzatore del viaggio (il c.d. tour operator) sia che essi siano imputabili al venditore del viaggio (l’agenzia di viaggi). Con il D.Lgs. n. 111/1995, infatti, l’Italia ha dato applicazione alla direttiva CEE n° 90/314 concernente i viaggi, le vacanze ed i circuiti “tutto compreso”, ovvero i pacchetti nei quali risultino combinati almeno due tra i seguenti elementi: trasporto, alloggio e servizi turistici non accessori al trasporto o all’alloggio. In seguito all’abro- Il danno da vacanza rovinata gazione del predetto decreto la materia è adesso confluita nel Codice del Consumo (e, più nello specifico, negli articoli che vanno dal numero 82 al 100). Innanzitutto andrebbe ricordato che il contratto di vendita dei pacchetti turistici deve essere redatto in forma scritta in termini chiari e precisi ed al consumatore deve essere rilasciata una copia del contratto stipulato, sottoscritto o timbrato dal tour operator o dall’agenzia di viaggi. Prima dell’ inizio del viaggio, inoltre, il tour operator o l’agenzia di viaggi dovranno comunicare al consumatore per iscritto tutte le informazioni necessarie circa il pacchetto che andrà ad acquistare. Tutte le informazioni che verranno riportate nei cataloghi ed opuscoli informativi saranno pienamente vincolanti per il tour operator, ragion per cui il consumatore potrà denunciare eventuali difformità come veri e propri inadempimenti contrattuali. In caso di mancato o inesatto adempimento delle obbligazioni assunte con la vendita del pacchetto turistico, l’organiz- zatore ed il venditore saranno, pertanto, tenuti al risarcimento del danno secondo le rispettive responsabilità, se non provano che il mancato o inesatto adempimento è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da una causa a loro non imputabile. Esemplificando potrebbe essere causa di esclusione della responsabilità l’inadempimento dovuto a fenomeno atmosferico imprevedibile ovvero se la specifica meta di viaggio prescelta dal viaggiatore avrebbe dovuto, in relazione al grado di sviluppo turistico della zona, far prevedere la possibilità di eventuali disservizi non imputabili alla negligenza del tour operator. Il risarcimento del danno comprenderà sia il danno patrimoniale (rimborso dei costi sostenuti per i servizi non resi o non fruiti), sia il danno morale, ovvero il cosiddetto “danno da vacanza rovinata”. Tale danno consiste nello stress e patimento dovuti al fatto di non aver potuto godere della tranquillità che sarebbe stato lecito attendersi da una vacanza (specialmente in relazione a particolari circostanze, quali il viaggio di nozze e l’unico periodo di vacanze annuale). Oltre che dalla giurisprudenza di merito e legittimità del nostro paese, il riconoscimento del diritto al risarcimento del danno non patrimoniale da “vacanza rovinata” è stato confermato anche dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia CE (sent. 12.03.2002), chiamata a pronunciarsi in via pregiudiziale sull’interpretazione delle disposizioni di cui alla direttiva 90/314/CEE. Va detto che il consumatore dovrà contestare già sul luogo di villeggiatura ogni mancanza nell’esecuzione del contratto senza ritardo affinché l’organizzatore, il suo rappresentante locale o l’ accompagnatore vi possano porre tempestivamente rimedio, predisponendo adeguate soluzioni alternative. Al rientro dalla vacanza nella località di partenza, poi, il consumatore potrà sporgere reclamo all’organizzatore o al venditore e chiedere il rimborso per le spese effettuate e non dovute, per la mancata prestazione di servizi e per i giorni di vacanza non usufruiti. La contestazione con richiesta di rimborso dovrà essere effettuata entro 10 giorni lavorativi dalla data del rientro ed essere indirizzata, mediante l’invio di una raccomandata con ricevuta di ritorno, al tour operator od all’agenzia di viaggi allegando tutta la documentazione utile: il depliant illustrativo, la copia del contratto, foto o filmati del luogo, le ricevute di pagamenti extra, eventuali denunce per furti o danneggiamenti, certi- Avvocato Serena Baù I lettori che vogliano sottoporre domande su qualsiasi questione di carattere legale al nostro avvocato possono inviare una mail all’indirizzo [email protected] o scrivere a “L’avvocato risponde – Giornale Altopiano, Via Monte Sisemol, 9 36012 Asiago (Vi)” ficati medici, dichiarazioni scritte, testimonianze ecc. In caso di risposta negativa del tour operator si potrà, quindi, ricorrere all’autorità giudiziaria. Il mancato esercizio del succitato potere di reclamo, comunque, non impedisce al consumatore di rivolgersi direttamente al giudice per il risarcimento. L’importante è che l’azione risarcitoria venga esperita entro e non oltre un anno dal rientro del consumatore nel luogo della partenza; altrimenti, una volta decorso tale termine, non sarà più possibile ricorrere al giudice (tranne nel caso in cui il consumatore abbia riportato un danno alla persona, in questo caso, infatti, il termine di prescrizione sarà di 3 anni). LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA La natura umana e la libertà: come cercare di essere “un po’ più felici” In questo articolo vi parlerò di libertà, perché credo essa sia fortemente complice del benessere delle persone, in senso lato. Forse non c’è disciplina umanistica, da quando l’uomo è uomo, che non abbia dedicato tempo ed energie per capire cosa significasse essere liberi o per conquistarne i privilegi. Stando a Kant, forse non è nemmeno possibile capirlo fino in fondo utilizzando l’intelletto; al massimo alla libertà possiamo credere, con un atto di fede, o perseguirla, con un atto morale. D’ogni modo, ogni disciplina ha sentito l’intimo bisogno di sviscerarne il significato, per poi analizzare i comportamenti umani in funzione del suo campo di applicazione. Ad esempio, gli storici e i politologi considerano la libertà uno “status” da raggiungere (o da mantenere), visto come diritto del singolo in rapporto con il prossimo e la società. Del resto lo dice anche l’aforisma (Luther King): “la mia libertà finisce dove comincia la vostra”; il che è un paradosso, se si pensa che la “nostra” libertà rimane comunque relativa in quanto circoscritta dai confini che gli altri impongono. Diversi autori, soprattutto in filosofia, sostengono invece che la libertà è davvero una condizione esente da limiti, riconoscendo alla natura umana la possibilità di espandersi senza vincoli come atto volontario di autodeterminazione. Fatto sta che da che mondo è mondo l’uomo lotta per la libertà. Sembra un anelito connaturato nell’uomo, un istinto innato verso il proprio sviluppo e la ricerca di oltrepassare i confini del sè. Da un punto di vista psicologico, essere liberi vuol dire soprattutto “sentirsi liberi”, ovvero avere la percezione soggettiva di non essere dipendenti, influenzati, limitati, danneggiati da qualcosa o da qualcuno. Le persone soffrono perché non si sentono libere. Nella mia esperienza clinica e umana, non ho conosciuto individui che non avessero problemi di “prigionia”. Chi soffre per i comportamenti del partner, chi si sente oppresso dall’ambiente lavorativo o dai ritmi di vita, chi per la famiglia, chi per le proprie nevrosi, le proprie dipendenze, i propri impulsi. Il lavoro in terapia è pertanto, e da sempre, un percorso liberatorio. Già il medico tedesco Mesmer (inizi del 1800), convinto che l’universo fosse permeato di un magnetismo animale, (un fluido energetico di cui l’uomo è immerso), liberava dalla malattia attraverso la radiazione magnetica sulle parti dolenti. In quel caso, era l’assenza di energia a creare il morbo; nel caso del neurologo Freud invece, si trattava di liberare l’energia imprigionata in un conflitto interiore attraverso una “catarsi” (purificazione, liberazione) ottenibile grazie alla psicanalisi. Nell’arte, emanciparsi dalla sofferenza, dalle emozioni dirompenti che incatenano l’uomo e le sue pulsioni, è il principale motore creativo. Numerosissimi artisti delle più varie discipline sono stati affetti da disturbi sia psichici sia fisici. Il bisogno impellente di liberarsi da un’angoscia primordiale ha quasi sempre trovato nell’atto creativo la valvola di sfogo e la possibilità di plasmare in materia inestimabili opere senza tempo e spazio. Nella religione cattolica, la li- bertà è senz’altro un argomento delicato. Nell’enciclica Spe salvi (Benedetto XVI, 2007) il Papa afferma: “…la libertà dell’uomo è sempre nuova e deve sempre nuovamente prendere le sue decisioni. Non sono mai semplicemente già prese per noi da altri – in tal caso, infatti, non saremmo più liberi. La libertà presuppone che nelle decisioni fondamentali ogni uomo, ogni generazione sia un nuovo inizio”. In altri testi rivoluzionari del passato (Dignitatis Humanae – Concilio Vaticano, 1965) si legge: “A motivo della loro dignità, tutti gli esseri umani, in quanto sono persone, dotate cioè di ragione e di libera volontà e perciò investiti di personale responsabilità, sono dalla loro stessa natura e per obbligo morale tenuti a cercare la verità, in primo luogo quella concernente la religione”. Più in là il ragionamento però a me appare meno “libero”: “L’uomo coglie e riconosce gli imperativi della legge divina attraverso la sua coscienza, che è tenuto a seguire fedelmente in ogni sua attività per raggiungere il suo fine che è Dio. Non si deve quindi costringerlo ad agire contro la sua coscienza”. Di contro, dice Einstein con il suo consueto genio: “Quello che davvero mi interessa è se Dio, quando creò il mondo, aveva scelta”. Insomma, il concetto di libertà sembra sempre in relazione con quello di diritto (tutela della natura umana e della sua dignità contro le oppressioni) e con il concetto di scelta, di decisione. Qualunque cosa si pensi riguardo alla libertà, a me pare che per essere felici sia fondamentale ripercorrere un sentiero già percorso quando eravamo bambini. A differenza di Cartesio, io credo che la natura umana sia simile a quella animale e che la ragione (la res cogitans) non sempre sia nostra amica nella ricerca della libertà, perché non la usiamo bene. Credo che la libertà sia quella dell’essere vivente (animale o umano) che persegue obiettivi secondo criteri di semplicità e desiderio di essere felici. Essere limitati dall’ambiente circostante, dagli altri, dagli ostacoli della vita, non è da considerarsi un’offesa alla libertà ma il confine proprio della nostra condizione naturale, che va esteso passo dopo passo secondo il principio della scelta e della ricerca del diritto personale. È quello che fa il bambino, in un motto di sano egoismo che lo porta a conoscere il mondo e a perseguire il benessere accettando, per prove ed errori, le regole del gioco (leggi vita). Fatti adulti, dimentichiamo queste regole, violiamo la nostra natura e forziamo la mano all’esistenza imprigionandoci da soli con l’avidità, la ricerca del potere, il confronto invidioso, la paura, il morbo. Psicologicamente, dovremmo invece scegliere il nostro percorso con gli occhi del bambino, credendo nella possibilità di crescita e di autorealizzazione, con umiltà e con fiducia dato che l’unica libertà è, forse, cercare di essere più felici. Stefano Rigoni, Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale Tel. 338.2919597 – E-mail: [email protected] 8 Sabato 27 giugno 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 20 INLINE La festa per il sesto scudetto consecutivo degli Asiago Vipers, questa volta “griffati” Rigoni di Asiago, era appena iniziata, ma per qualcuno era praticamente già finita. Roberto Varotto, il tecnico altoatesino che in autunno aveva raccolto l’eredità di Cristian Rela, ha detto basta proprio a poche ore dalla conquista del titolo. « E’ stata un’esperienza estremamente positiva – ha dichiarato nel dopo gara quattro della finale playoff – ma per nulla semplice nella gestione. In tanti anni non mi è mai capitata una squadra così. Un gruppo bellissimo, ma che in certi momenti pretende troppo e, forse, è anche una cosa normale quando hai a che fare con giocatori che hanno vinto così tanto. Forse, però, chi sa guardarsi dentro ha la possibilità di avere un rapporto più facile con l’allenatore. In ogni caso, il merito di questa vittoria è loro, difficili da maneggiare, ma meravigliosi e sempre “affamati” ». Insomma, per il presidente Fabio Forte nemmeno il tempo di rilassarsi un attimo ed assaporarsi lo scudetto. « L’ho appreso dai giornali. Non ho ancora avuto modo di parlare con lui, ma conto di farlo presto. Certamente è stata una stagione difficile per Coach Varotto lascia gli Asiago Vipers Roberto, che si è dimostrato una grande persona, soprattutto sotto l’aspetto umano e caratteriale. Si è trovato in una situazione più complicata di quello che poteva aspettarsi, soprattutto per quanto riguarda la gestione del gruppo, che in certi casi ed attraverso alcune persone è andato un po’ sopra le righe. So perfettamente quanto sia difficile guidare questa squadra. Detto questo, spero di incontrarmi a breve con lui per cercare di capire le ragioni che lo hanno portato a prendere questa decisione e per fare un consuntivo di questa stagione (con Varotto c’era un accordo di un anno) ed eventualmente della prossima, anche se dopo l’uscita a caldo del post gara quattro non credo ci siano le premesse per dare seguito al rapporto di collaborazione con i Vipers. Se così fosse, allora, dovrò anticipare i tempi per scegliere il successore, visto che la prossima stagione inizierà in anticipo ». Ma Roberto Varotto non è l’unico allenatore che ha deciso di chiudere la sua esperienza con gli Asiago Vipers. A distanza di pochi giorni dal tecnico della prima squadra, infatti, anche Riccardo Marobin, che nelle ultime due stagioni ha guidato il “farm team” dei Vipers di Serie A2 ad altrettanti promozioni, ha deciso di sposare un nuovo progetto: quello dei Ghosts Padova, che gli hanno affidato le “chiavi” del settore giovanile e della compagine di A2. « Avevo bisogno di nuovi stimoli – ha motivato il “Maro” – qui con i giocatori ormai c’era troppa confidenza. La bontà del progetto presentatomi e la voglia di allenare i giovani, ossatura portante anche della formazione di A2, mi hanno convinto ad accettare (accordo di un anno, con opzione). Ad Asiago ho accumulato esperienza e vissuto momenti importanti. E per tutto questo desidero ringraziare i Vipers ». « Un fulmine a ciel sereno – la replica di Fabio Forte – arrivato anche in questo caso a mezzo stampa. Un comportamento che ritengo scorretto e poco elegante da parte di Marobin, soprattutto in considerazione di quanto è stato fatto per lui. E’ altret- tanto innegabile che anche lui abbia fatto molto per i Vipers, prendendosi responsabilità, ma godendo anche di carta bianca. Ecco perché mi aspettavo quantomeno una comunicazione diretta della sua necessità o voglia di cambiare, senza doverlo apprendere dai giornali. Una scorrettezza da parte sua ed anche del Padova ». L’uscita di scena di Marobin può mettere a rischio il “farm team” iscritto alla Serie A2? « Verosimilmente sì, anche se in fin dei conti Marobin era un elemento del progetto. Dovessimo avere i “numeri” utili per proseguire con questa formazione allora una soluzione alternativa si troverebbe ». C’è, dunque, il rischio di veder ridimensionata la “famiglia” Vipers nella prossima stagione? « A priori no – afferma Forte – nessun ridimensionamento, nessun “taglio”, ma faremo attente valutazioni sulle risorse umane a disposizione, sia per quanto concerne la società che per i giocatori stessi. Nei prossimi giorni, inoltre, inizierò a far visita ai nostri partner, per verifi- care la disponibilità a proseguire la collaborazione con noi. La crisi, in questo senso, non agevola nessuno. In ogni caso la prima squadra sarà come sempre competitiva, per affrontare al meglio i quattro impegni della prossima annata: Champions, Campionato, Coppa Italia e Supercoppa. Tra qualche settimana, inoltre, inizierò i colloqui con i singoli giocatori per definire l’organico che prenderà parte alla prossima annata sportiva ». In mezzo anche la vetrina dei Mondiali di Varese (si gioca al PalaAlbani), che inizieranno domenica 28 giugno con le rassegne Junior e Donne; mentre dal 6 all’11 luglio sarà il turno dei Senior. Come sempre nutrita la rappresentanza altopianese: Filippo Rigoni ed Alessandro Tura tra gli azzurrini, Monica Pesavento tra le donne, Luca Rigoni, Gianluca Stella, Luca Roffo e Giacomo Petrone per la senior. A questi si aggiungono anche altre “vipere” ormai di casa sull’Altopiano come Gianluca Tomasello, Andrea Comencini, Enrico Dorigatti, Sil- via Toffano, Agnese Tartaglione e Linda De Rocco. Questi i calendari dei Mondiali di Varese: Junior: domenica 28 giugno (ore 20) Italia-Colombia; lunedì 29 giugno (ore 19.30) Repubblica CecaItalia; martedì 30 giugno (ore 20.40) Svizzera-Italia; mercoledì 1 luglio (ore 19.30) Italia-Canada. Giovedì 2 luglio i quarti di finale; venerdì 3 luglio le semifinali; sabato 4 luglio le finali. Donne: lunedì 29 giugno (ore 18.10) Italia-Spagna; martedì 30 giugno (ore 16.20) Repubblica Ceca-Italia; mercoledì 1 luglio (ore 16.50) Italia-Francia. Giovedì 2 luglio i quarti di finale; venerdì 3 luglio le semifinali; sabato 4 luglio le finali. Senior: lunedì 6 luglio (ore 20 – differita su Rai Sport Più dalle ore 21.30) Svizzera-Italia; martedì 7 luglio (ore 19.30 – differita su Rai Sport Più dalle ore 21.30) Usa-Italia; mercoledì 8 luglio (ore 19.30 – diretta su Rai Sport Più) ItaliaGran Bretagna. Giovedì 9 luglio i quarti di finale; venerdì 10 luglio le semifinali; sabato 11 luglio le finali. Stefano Angonese si può arrivare in alto, che tutte possiamo migliorarci ancora ed ottenere ottimi risultati. Non ci saranno altri “acquisti”; l’intenzione è quella di rimanere con il trio Toffano-Tartaglione-De Rocco e di inserire qualche giovane ragazza, che possa portare entusiasmo e garantire un futuro per la squadra. Dato il risultato di quest’anno, l’obiettivo, molto ambizioso, per la prossima stagione non può essere che quello di vincere, con queste ragazze, lo scudetto: sarà sicuramente difficile, ma dobbiamo crederci e lavorare sodo ». Stagione finita, ma non per tutte, visto che da lunedì 29 giugno per quattro rosanero, tra cui proprio l’altopianese Monica Pesavento, si apre il capitolo Mondiali di Varese. Per la prima volta l’Italia schiererà una nazionale rosa. Una sfida inedita che inizia con un girone davvero complicato: Repubblica Ceca, Francia e Spagna. « Sono stata molto contenta - conclude Pesavento - e da un lato sorpresa dalla mia convocazione per il Mondiale. Su 13 giocatrici siamo solo in tre inliners pure (le altre ragazze giocano da diversi anni nei campionati di hockey su ghiaccio). Ringrazio i tecnici per la fiducia che spero di ricambiare. Sono orgogliosa di portare, insieme a Silvia Toffano, Agnese Tartaglione e Linda De Rocco, un po’ di “Pink” a questo Mondiale e spero lo siano anche le mie compagne. Sarà un’esperienza nuova ed interessante, dalla quale spero di trarre insegnamenti, an- che dalle squadre estere, per la crescita sia delle Pink che del movimento dell’hockey inline in Italia ». Ma il futuro delle Pink potrebbe anche aprirsi a nuovi orizzonti. Non solo pattini con otto ruote in linea, ma anche lame, pronte a solcare il ghiaccio. Proprio così, perché negli ultimi giorni sembra stia prendendo forma un nuovo progetto che prevede la creazione di una formazione femminile di hockey su ghiaccio ad Asiago, imperniata proprio sul nucleo rosanero cresciuto nell’inline, coadiuvato, però, da qualche elemento di maggior esperienza proveniente da fuori. Insomma, se una volta i giocatori di hockey su ghiaccio “migravano” nell’inline, adesso potrebbe avvenire il contrario. I tempi cambiano? Vedremo… Stefano Angonese RAGAZZE D’ARGENTO Le Assicura Asiago Pink Vipers hanno chiuso il campionato al secondo posto. Il futuro? Per qualcuna azzurro e per molte, forse, anche un po’ più freddo Nel precedente numero la conquista del sesto scudetto da parte della Rigoni di Asiago Vipers ha giocoforza avuto il sopravvento su di un altro risultato di assoluto prestigio per l’hockey inline del nostro Altopiano. Un risultato tanto prestigioso, quanto inatteso nelle dimensioni, ma meritato premio per il lavoro, la passione e la costanza di chi ormai tre anni fa ha creduto in questa avventura. Stiamo parlando delle Assicura Asiago Pink Vipers, il lato rosa dell’inline asiaghese, e del loro scintillante argento nel campionato femminile, quest’anno finalmente più strutturato e stimolante per le protagoniste. Vice campionesse d’Italia. Se te lo avessero detto ad inizio stagione cosa avresti risposto? « Avrei risposto con un bel “magari!” – attacca Monica Pesavento, capitano delle rosanero – visto che questa è stata solo la nostra terza stagione. L’obiettivo ad inizio campionato era quello di arrivare alla “Final Four”. Non solo lo abbiamo centrato, disputando una buona regular season (4 vittorie, un pari ed una sola sconfitta contro le campionesse d’Italia del Torino), ma siamo andate oltre, arrivando a giocarci la finale scudetto. E questo dopo essere riuscite in semifinale a dimostrare carattere e nervi saldi, ribaltando una partita (32), contro la squadra di casa (l’Empoli), in cui eravamo sotto di due goal a 12’ dalla fine. In finale poi, contro la squadra che da anni domina nell’inline (il Torino), abbiamo fatto il massimo, provando fino all’ultimo a dare del filo da torcere alle avversarie, comunque più forti ed attrezzate (4-0) ». Un obiettivo era la “Final Four”. L’altro, grazie ad alcuni ritocchi mirati, crescere come squadra. C’è stato veramente il salto di qualità auspicato alla vigilia? « La squadra è sicuramente cresciuta molto, sia nella tecnica che nel gioco, e non solo grazie ai tre nuovi innesti provenienti dal ghiaccio, che sono stati uno stimolo per tutte. Ritengo comunque che un nostro punto di forza sia il poterci allenare assieme tutto l’anno, anche se questo sarà sempre più difficile, soprattutto se si continuerà a giocare solamente in una parte della stagione, ma i risultati di questo sforzo si sono visti. Nulla abbiamo potuto solo contro la squadra che individualmente era ben al di sopra di noi ». Una stagione da ricordare. Quale è stato il momento più bello? « Ce ne sono stati almeno due. La prima vittoria in una partita amichevole contro dei ragazzi e l’esordio vittorioso (40) in campionato in casa contro il Torino, che ci ha dato grande carica e fiducia per affrontare le altre partite, anche perché quello era stato un risultato di squadra, avendo potuto giocare tutte a differenza di altre partite, in cui non è stato possibile. E infine la soddisfazione per la vittoria in semifinale contro Empoli ». E quello più brutto? « In un certo senso direi proprio i giorni della “Final Four” di Empoli, quando la gioia per la vittoria e per la conquista della finale è stata attenuata dal fatto che non eravamo al completo. In questa situazione sono poi emersi una serie di problemi interni, sui quali ci si dovrà soffermare per capire quali sono stati gli errori e superarli individuando insieme le giuste soluzioni ». Come vedi il futuro delle Pink? Da dove ripartono? « Abbiamo lavorato molto in questi anni, sia in campo che fuori per la crescita del movimento. Questo gruppo può, se lo vorrà, crescere ancora ed arrivare a risultati importanti. Si riparte da questo secondo posto e dalla consapevolezza che 8 Sabato 27 giugno 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 21 Volley Asiago Altopiano SPORT Anche se il campionato si e’ concluso da alcune settimane con la conquista del titolo di vice-campionesse provinciali, le soddisfazioni per il Volley Asiago Altopiano non sono ancora finite. Domenica 14 Giugno, infatti, le due atlete Ilenia Basso (a destra nella foto) e Veronica Galante (a sinistra) del Volley Asiago, vestendo l’ambitissima maglia della rappresentativa provinciale di Vicenza, hanno conquistato il titolo di Campionesse Regionali 2009 U16 AICS vincendo a Valdagno il triangolare contro le pari categoria del Chioggia e del Recoaro. Tutto e’ iniziato all’indomani della finale provinciale contro il Recoaro quando alcune ragazze Under 16 del Volley Asiago Altopiano si sono presentate a Sant’Orso per il primo dei provini per la selezione della rappresentativa provinciale AICS. Un po’ per sfida contro se stesse, un po’ per divertimento e spirito di gruppo, l’esperienza si è protratta anche per i successivi tre allenamenti e alla fine di questa selezione, che coinvolgeva complessivamente 16 ragazze tra i 14 e i 16 anni, ne sono state scelte 9, tra cui Ilenia e Ilenia e Veronica campionesse regionali Le due atlete altopianesi hanno vinto il titolo a Valdagno con la rappresentativa provinciale Ve r o n i c a . G i à q u e s t o avrebbe avuto di che far festeggiare, ma l’avventura non e’ finita qui. Infatti, dopo essere state selezionate, Ilenia e Veronica hanno svolto alcuni allenamenti sotto l’attenta guida di allenatori professionisti che vantano numerose esperienze a livello nazionale (Marco e Marta). Sono state poi convocate per un’amichevole di preparazione alla finale (vittoria per 4 a 0 contro una selezione mista dello Sporting Alto Vicentino) e infine, ciliegina sulla torta, convocazione alla finalissima regionale di Valdagno. Quest’ultima si e’ svolta seguendo un girone all’italiana a tre squadre: la rappresentativa della provincia di Vicenza (PALLAVOLO AICS VICENZA) con Ilenia in banda e Veronica centrale, il Real Recoaro in quanto vincitore del campionato Under 16 AICS e la rappresentativa per la provincia di Venezia PALLAVOLO AICS CHIOGGIA. Gara 1 ha visto la vittoria del Vicenza sul Recoaro per 3 a 0, in gara 2 il Chioggia ha sconfitto nuovamente il Recoaro con lo stesso punteggio (3 a 0), e infine, la terza e ultima gara ha visto trionfare il Vicenza per 2 a 0 contro la rappresentativa di Chioggia e portarsi a casa il titolo regionale. Grande motivo di soddisfazione per le due atlete del Volley Asiago Altopiano ma, naturalmente, grande gioia anche per la stessa società che nell’arco di una sola stagione (e l’unica sino ad ora disputata in quanto si tratta di una società nata appena l’estate scorsa) ha portato a casa il titolo di vice campione provinciale Under 16 e ora, con Ilenia e Ve r o n i c a , h a m e s s o l e mani anche sul titolo di Danza sportiva Luigi e Laura vicecampioni Italiani Luigi Frigo, di Canove, e la sua ballerina e fidanzata, Laura Cignacco di Torri di Quartesolo hanno disputato i campionati italiani di danze standard e di liscio unificato. I campionati Italiani si sono svolti a Rimini dal 18 al 28 giugno. Il 19 giugno hanno ottenuto la finale nelle discipline standard (valzer inglese, tango, valzer viennese, slow fox trot e quick step), ballando quattro turni e battendo i 55 atleti che avevano avuto accesso ai campionati italiani, ottenendo la quinta posizione. Il 20 giugno hanno disputato la gara di liscio unificato (mazzurka, valzer viennese, polka) conquistando la medaglia d’argento ed il titolo di vicecampioni italiani. «Quest’anno è stata dura – hanno raccontato Luigi e Laura – perché le coppie da battere erano tecnicamente molto preparate. Specialmente nelle danze standard gli atleti del centro e del nord sono agguerriti e molto determinati, oltre che preparati. Fortunatamente i nostri maestri Paolo Santin e Kiara Nardotto hanno lavorato un anno intero offrendoci la migliore preparazione possibile per affrontare questa importante competizione e i risultati si sono visti». Luigi e Laura a marzo si erano aggiudicati la medaglia d’argento nelle danze standard e quella d’oro nel liscio unificato ai campionati regionali. Luigi e Laura danzano insieme da sette anni e fanno parte del Team Diablo P&K. È prevista anche una manifestazione in altopiano quando la scuola Team Diablo P&K si esibirà a Cesuna presso il campo di schettinaggio del piazzale del mercato domenica 9 agosto alle 21. Daniel Finco Campione Regionale. Evidente la gioia anche nelle parole di una delle due atlete del Volley Asiago Altopiano, Ilenia Basso, che commenta così questa sua incredibile esperienza: “E’ stata per noi una esperienza veramente bella e formativa, sia sul piano della soddisfazione personale che sul piano prettamente tecnico-agonistico. Infatti, potersi allenare insieme alle migliori ragazze della provincia e guidati da allenatori molto preparati non capita di certo tutti i giorni. La serietà regna sovrana e l’impegno da parte di tutte noi e’ stato veramente estremo. Anche soltanto guardare e cercare di copiare alcune delle nostre compagne, diciamo le più anziane del gruppo, ci faceva guadagnare moltissimo sul piano del gesto tecnico. Già essere state selezionate per noi sembrava quasi un sogno dal quale prima o poi ci saremmo svegliate, invece così non è stato: gli allenamenti successivi e l’amichevole contro lo Sporting ci ha fatto realmente capire che tutto questo era vero. Aver vinto poi il titolo regionale e’ stata veramente una gioia indescrivibile dalla quale dobbiamo ancora riaverci. Vorrei cogliere questa occasione per ringraziare anche la nostra società, il Volley Asiago Altopiano per averci sostenuto e per l’attività svolta durante quest’ultima stagione in cui siamo arrivate ad un passo dalla vittoria del campionato per la nostra c a t e g o r i a . C re d o c h e questo risultato al quale siamo arrivate io e Veronica sia anche merito dell’impegno profuso durante gli allenamenti con la nostra squadra dell’Altopiano.” Gli impegni di Ilenia e Veronica con la rappresentativa di Vicenza tuttavia non sono ancora finiti. Infatti hanno già ricevuto la convocazione per le finali nazionali di categoria Under 16 AICS che si svolgeranno dal 10 al 13 Settembre 2009 a Cervia. Non ci resta altro che augurare un bell’in bocca al lupo a Ilenia e Veronica perché possano portare in alto i colori di Vicenza, dell’ Altopiano e del Volley Asiago. FRECCETTE Bene gli altopianesi nel Campionato Provinciale Si è svolto a Castelgomberto a fine maggio il Campionato Provinciali di freccette, nel quale si sono molto ben distinti i giocatori delle squadre altopianesi. Nella serie Master la squadra Penny White si è aggiudicata un ottimo secondo posto, buona anche la quinta posizione della squadra Gulliver Show nella serie Amatori nella quale hanno concorso oltre venti squadre. Nessun team altopianese ha partecipato invece alla serie Elite, mentre un piazzamento di rilievo è stato raggiunto da Mattia Spiller di Cesuna, secondo (categoria Amatori) nelle gare riservate ai singoli. Soddisfazione per i risultati raggiunti è stata espressa da tutto il gruppo altopianese di appassionati di questo sport, che si è poi ritrovato il 14 giugno in occasione del Torneo singolo organizzato dal Gulliver Pub di Gallio, locale al quale fanno capo tutte le varie squadre altopianesi e al quale va il merito di tenere viva la passione per questo genere di competizioni. Qui, con gara combattute e di buon livello, ad aggiudicarsi il primo posto è stato Luigi Crudo, seguito da Massimo Dal Santo. S.B. Il gruppo del Penny White (2° posto serie Master): Luigi Vivian, Paolo D’Urso, Enrico De Guio, Massimo Dal Santo, Maurizio Magnabosco La squadra Gulliver Show (5° posto serie Amatori): Marco Gloder, Mattia Spiller (2° posto singolo Amatori), Ugo Stefani, Giambattista D’Urso, Riccardo Girardini 8 Sabato 27 giugno 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 22 Sci Nordico SPORT Trentacinque volte al traguardo della Marcialonga di Fiemme e Fassa su trentasei edizioni della gara, quindici Vasaloppet concluse: totale cinquanta. Se per Pietro Ronzani questo non è un record nazionale a livello di fondisti amatoriali poco ci manca perché si possono contare forse sulle dita di una mano suoi “colleghi” in grado di vantare un risultato personale di altrettanto prestigio in tanti inverni trascorsi a spingere sui bastoncini, a sciolinare, talvolta anche a tribolare sulle piste di tutto il mondo. Nel caso di Pietro Ronzani non si tratta soltanto di un modo di dire visto che, nel giro di sette lustri, le maggiori granfondo del pianeta se le è sciroppate tutte: dalla Kangaroppet australiana alla Transjurassienne francese, dalla versione canadese della Marcialonga, alla Konigludwiglauf della Baviera solo per citarne alcune. Grazie a tutto questo girovagare fra i continenti si è perciò guadagnato il cosiddetto “Passaporto Worldloppet” ovvero una sorta di investitura ufficiale a fondista degno di essere incluso in una specifica graduatoria mondiale riservata soltanto ai più fedeli interpreti del’essenza stessa dello sci nordico. Di fronte a tanta….. abbondanza ed altrettanto onore non poteva quindi mancare per lui una serata speciale voluta dal Gsa Asiago e dal Gruppo Alpini di Canove realtà associative altopianesi alle quali è legato ormai da tempo. Classe 1938, sposato, due figli, originario di contrà Le cinquanta granfondo di Ronzani 35 volte al traguardo nella Marcialonga e 15 nella Vasaloppet: un bel record personale per il quale l’atleta lusianese ha ricevuto un premio dal Gruppo Sportivo Alpini Pietro Ronzani con Alessandro Rigoni Marziele in quel di Lusiana, poi trasferitosi con la famiglia a Treschè Conca quindi per lavoro a Santorso Pietro Ronzani è tuttavia rimasto molto legato al suo altopiano dove passa lunghi periodi in quel di Canove. Soprattutto da quando ha spento i motori delle sue macchine operatrici utilizzate per tanto tempo in sistemazione ed asfaltature di strade, parcheggi e simili. “Devo ringraziare mio cognato Mario Magnabosco “Magni” – sottolinea il buon Piero – per avermi avvicinato allo sci di fondo sport che partecipando alle gare mi ha consentito di conoscere e farmi amici un po’ in tutto il mondo. La soddisfazione per questa esperienza è sicuramente grande e ti fa passare in secondo luogo i momenti difficili che pure s’incontrano al momento d’infilarsi un perttorale”. L’annedottica che Pietro Ronzani può mettere in cam- po è pressoché infinita perché in oltre trent’anni di carriera e centinaia di gare concluse, talune con ottimi risultati tecnici, di episodi curiosi, divertenti o segnati da tanta fatica ne ha da raccontare sempre. Oltre che con i compagni di squadra del Gsa Asiago un particolare feeling lo ha tuttavia stabilito con l’indimenticabile “grillo del Cadore” Maurilio De Zolt il campione olimpico di Lillehammer 1994 col quale i contatti sono frequenti ed è riuscito a trasmettere la passione per il fondo anche ai famigliari. Si è inoltre sempre rivelato disponibile a lavorare per la “causa” dello sci nordi- co tanto da divenire popolarissimo quanto apprezzato nell’ambiente altopianese degli sci stretti. Ad majora, caro Piero e con tanti complimenti anche dai nostri affezionati lettori. Renato Angonse La commissione “master” in visita ad Asiago La commissione internazionale incaricata di vagliare la candidatura di Asiago e dell’altopiano ad ospitare i Campionati Mondiali “master” del 2013 ha soggiornato per due giorni nel capoluogo ospite del Comitato Organizzatore Locale. Durante la permanenza i commissari, guidati dal tedesco Thomas Haekmann, hanno visionato le piste, la logistica, l’offerta alberghiera e due siti, PalaOdegar ed il rinnovato MIllepini strutture direttamente coinvolte nel “progetto-master” che sull’altopiano si sta portando avanti con la convinzione e l’energia indispensabili. A presentare un primo “ritratto” della realtà altopianese ha provveduto il riconfermato sindaco Andrea Gios nella sua veste di presidente del Comitato “Masters World Cup 2013Asiago Ski” del quale fanno parte Unione Sportiva Asiago Sci, Gruppo Sportivo Alpini Asiago e Consorzio Turistico Asiago Sette Comuni mentre Alessandro Rigoni ne è il segretario generale. In caso di attribuzione dei “mondiali-master”, l’opera più importante in programma è il nuovo stadio del fondo da ricavarsi nell’area della Golf Arena, opera che necessariamente porterà al coinvolgimento di Provincia di Vicenza, Regione Veneto e Comunità Montana oltre agli sponsor ed ad altri soggetti da individuarsi strada facendo. “In caso di assegnazione, nostro obiettivo irrinunciabile – sottolinea Sergio Vellar, presidente dell’Us Asiago Sci – è lo stadio del fondo. Sono ormai troppi anni che in occasione di eventi quali la Coppa del Mondo siamo costretti a mettere sotto pressione i nostri impagabili volontari per montare e smontare le strutture necessarie per gare del genere. Lo stesso accade anche per manifestazioni giovanili o di portata nazionale. I “mondiali master” del 2013 devono dunque “regalarci” questo nuovo sta- dio. Solo così potremo proseguire senza patemi l’ indispensabile attività sportiva rivolta i nostri giovani offrendo, in contemporanea, anche un nuovo qualificante impianto destinato ad arricchire in maniera significativa l’offerta turistica diretta alla pratica dello sci nordico”. Prossima tappa della candidatura: la consegna, entro il 31 agosto, alla World Master Association (WMA) dell’intero pacchetto-candidatura. Il prossimo febbraio a Falun, in Svezia, sarà invece la volta della sua presentazione ufficiale. Nell’autunno 2010 in Germania, ad Oberwiesental, la scelta definitiva. Chiamate a farla le nazioni affiliate alla WMA. Renato Angonese 8 Sabato 27 giugno 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 23 CALCIO CALCIO Novità in casa giallorossa Nuovo presidente, presto nuovo allenatore ed il calcio che conta torna allo “Zotti” Aria nuova sull’Altopiano, sponda Asiago Calcio. Dopo quasi sette anni (era il novembre del 2002), infatti, Santo Rossi lascia la carica di presidente della società per i sopraggiunti impegni politici, che già più di un mese fa lo avevano indotto a rassegnare le dimissioni, accettate nella recente e straordinaria riunione del consiglio direttivo. « Resterò sempre il primo tifoso di questa squadra – dice l’ormai ex numero uno –. So di lasciare una società sana e con un organico invidiabile per dirigenti, atleti e collaboratori. Una società, inoltre, che può vantare un settore giovanile completo. Sono sicuro che questo gruppo possa proseguire sulla strada intrapresa insieme ormai da tempo, puntando come è giusto che sia a migliorarsi sempre ». Al timone della società arriva ora Federico Longhini, fino a poco tempo fa il “vice” (insieme a Luca Compagno) ed il direttore sportivo. Una scelta, dunque, all’insegna della continuità. « E’ un incarico impegnativo – esordisce il nuovo presidente – e per questo ringrazio tutti i dirigenti per la fiducia che mi hanno accordato. Non è facile subentrare ad una persona come Santo Rossi, che negli anni ha lavorato davvero bene, con grande passione ed a cui sono legato da una forte amicizia. I programmi futuri? Dare continuità ai progetti avviati, anche a quelli attraverso le collaborazioni con altre r e a l t à ( I n t e r, Bassano, L u s i a n a Conco). Siamo aperti e disponibili anche ad altre sinergie, a patto che ci siano chiarezza e volontà ». L’Asiago riparte con un nuovo presidente e pure con un nuovo allenatore. A guidare la squadra che nella prossima stagione prenderà parte al campionato di terza categoria dopo la retrocessione di quest’anno, infatti, non ci sarà più Rudy Baù. « Una sua scelta, condivisa dalla società – spiega Longhini -. A Rudy, comunque, vanno i nostri ringraziamenti per il lavoro e la passione messi in questi anni ». Al momento di andare in stampa non si conosce ancora il nome del successore, anche se la trattativa sembra essere ormai in dirittura d’arrivo: « Siamo in contatto con due, tre allenatori – racconta il neopresidente – e tra questi figurano anche dei candidati della pianura. A breve dovremmo chiudere. Per quanto riguarda la squadra, invece, posso dire che non ci discosteremo da quanto fatto finora. Organico composto da elementi locali, con spazio ai giovani del nostro vivaio, alcuni già inseriti nell’ultimo campionato, altri pronti a debuttare. In ogni caso avremo una formazione competitiva e di buona qualità ». Attenzione per i giovani, dunque, più che mai risorsa per presente e futuro del club A Gallio la 5^ Edizione del Torneo “Ekkele”, da lunedì si aprono le iscrizioni Si aprono lunedì 29 giugno le iscrizioni (termine massimo il 17 luglio) per il 5° Torneo di calcio a cinque “Ekkele”, ormai tradizionale appuntamento estivo che si disputerà sull’erba sintetica del campo del Centro Parrocchiale dal 22 luglio all’8 agosto. Numero di iscrizioni “chiuso” a quota quindici per un programma che prevede una fase preliminare articolata in 3 gironi da 5 squadre che si giocherà dal 22 luglio al 4 agosto dal lunedì al venerdì (in ogni serata previste tre partite alle ore 20, 21 e 22); eventuali recuperi di gare rinviate per il maltempo si effettueranno il sabato successivo o al Palazzetto dello Sport. Seguirà una seconda fase a cui accederanno le prime due classificate di ogni girone più le due migliori terze e che vedrà la disputa dei quarti di finale il 5 e 6 agosto, delle semifinali venerdì 7 agosto e delle finali sabato 8 agosto, cui seguiranno premiazioni, grigliata e serata musicale. Durante l’intera durata della manifestazione funzionerà uno stand di birra. Il costo di iscrizione è di • 180,00 a squadra (composta da un massimo di 12 giocatori) da versare all’atto dell’iscrizione, con l’elenco dei giocatori, al Bar del Centro Parrocchiale di Gallio (info Enrico 349.1982853). I premi: alla 1^ classificata coppa + cena all’Hotel “Valbella” + Trofeo; alla 2^ classificata coppa + cena all’Hotel “Concordia”; alla 3^ classificata coppa + cena al Rifugio “Campomuletto”. Ci saranno inoltre coppe al capocannoniere ed al miglior portiere del torneo, oltre alla coppa “Fair-play” alla squadra che meglio avrà interpretato lo spirito della correttezza e della sportività. Cesare Pivotto ALBO D’ORO 2005 “Calzature Munari” - Gallio 2006 “Vipers” - Asiago 2007 “All Stars Team” - Rotzo 2008 “Vipers” - Asiago giallorosso. « Abbiamo già rinnovato la collaborazione con il Lusiana Conco per dare continuità al progetto “Junior Altopiano” (formazioni allievi e giovanissimi) – fa sapere Enrico D’Errico, responsabile del settore giovanile -. In questo periodo, poi, siamo impegnati anche sul fronte Inter Campus, a cui i nostri bambini partecipano gratuitamente, avendo la possibilità di essere seguiti da uno staff di prim’ordine che annovera tra gli altri Salvatore Cerrone, fresco dello scudetto giovanissimi nazionali, Calcaterra, Aggio ed il preparatore dei portieri Bosaglia ». Ma tra le novità di questo giugno c’è anche quella del gradito ritorno ad Asiago dei ritiri estivi di formazioni di un certo “peso”. Dal 18 luglio all’8 agosto, infatti, lo stadio “Zotti” accoglierà il raduno del Mantova, compagine che milita in Serie B, ed alcuni incontri amichevoli, ancora de defi- nire. « E’ un passo importante – conclude Federico Longhini – per riportare il calcio che conta ad Asiago dopo qualche anno di assenza. Questa operazione è stata possibile grazie al nostro impegno, ma anche a quello dell’amministrazione comunale che si è adoperata, e speriamo possa farlo ancora nei prossimi anni, per migliorare la struttura ». Stefano Angonese Calcio - Junior Altopiano Primo posto nel Campionato provinciale esordienti La nuova società di calcio A.S.D. Junior Altopiano, nata un anno fa dal settore giovanile dell’ A.C. Lusiana Conco con l’obiettivo di allargare la cooperazione con l’intero Altopiano raggiunge un primo risultato importante; la propria squadra che milita nella categoria esordienti (nati negli anni 1996-1997) vince il proprio girone del campionato provinciale. I ragazzi allenati da Benedetto Ruzzante e Mattia Maino hanno subito una sola sconfitta e vinto tutte le restanti 9 partite del girone. Ruzzante e Maino sono molto soddi- sfatti, sia per il gioco corale espresso dalla squadra, sia per l’impegno e la buona volontà dimostrata da tutti i ragazzi. Sono convinti che il gruppo che si è creato, oltre agli aspetti tecnici, ha ben assimilato anche i valori umani trasmessi vale a dire amore per lo sport, rispetto per gli altri, autostima, determinazione ed educazione a lavorare per il bene comune: la squadra. Obiettivo della società a detta dei dirigenti (Ronzani Nereo Presidente, Pozza Danilo Vicepresidente e Cantele Renato Segretario) è quello di creare un unico polo per l’intero settore giovanile dell’altopiano, unendo le sinergie di tutte le società che operano nel nostro altopiano non si potrà altro che migliorare dando un servizio tecnico, organizzativo e logistico che non avrà nulla da invidiare alle migliori società della pianura. A tale scopo continuerà anche per il prossimo anno la collaborazione per le categorie giovanissimi ed allievi con l’Asiago Calcio Altopiano, società con cui si è trovato sin da subito unione di intenti. 8 Sabato 27 giugno 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 24 Rifiuti: osservazioni e proposte per rendere più efficiente la differenziata Spettabile Redazione, al fine di condividere con altri cittadini le mie preoccupazioni riguardo la gestione dei rifiuti nel nostro territorio, invio alcune osservazioni sul sistema di raccolta differenziata indirizzate al Comune di Asiago. Propongo di dare informazioni più complete e dettagliate su ciò che va o NON va conferito nelle campane dei materiali da riciclare, non solo negli opuscoli informativi, ma anche nei punti di raccolta, con scritte ben visibili ed evidenziate, per scoraggiare i comportamenti errati da parte nostra e per informare i turisti di passaggio (infatti in alcune zone di pianura i sistemi di raccolta e riciclaggio sono diversi da qui, perciò senza precise indicazioni le persone non possono conferire correttamente). Ad esempio, specificare che i tetrapak vanno messi nella carta, che gli oggetti e le stoviglie di plastica vanno messi nel residuo secco non riciclabile (nei libretti è specificato nella pagina del secco non riciclabile, ma bisogna scrivere anche nella pagina della plastica e sulla relativa campana cosa NON buttarci dentro!). Nel centro riciclo di Vedelago (Tv), gestito dalla Sig.ra Poli, si ricicla molto di più perché il residuo secco viene ulteriormente differenziato ed una buona parte viene macinata a freddo (quindi senza emissioni di fumi) per produrre sabbia sintetica molto richiesta, quindi la raccolta diventa più vantaggiosa economicamente e soprattutto per l’ambiente. Visto che rispetto ad altre zone del Triveneto quassù siamo partiti molto in ritardo, perché non cerchiamo di recuperare il tempo perduto utilizzando le tecnologie più avanzate e non ci proponiamo di divenire un comune virtuoso? A tal fine si dovrebbe attuare anche una politica per ridurre il più possibile la quantità di rifiuti prodotta, educando noi cittadini a scegliere i prodotti con minori imballaggi e a riutilizzare il più possibile gli stessi contenitori; incentivando i rivenditori che intendano fornirsi di distributori per alimenti e detersivi sfusi (cosiddetti “alla spina”), magari proponendo a più negozianti di gestire collettivamente punti vendita di questo tipo, per non penalizzare i piccoli negozi rispetto ai supermercati. Anche i rifiuti riciclabili per il loro asporto e trasformazione richiedono energia e provocano inquinamento; dunque sono anch’essi da ridurre il più possibile! Questo è L’ inizio risale al 1946. E’ la prima estate di pace dopo cinque anni di guerra. Compio dieci anni e la mamma ha deciso di portarci per un mese in montagna. Io in particolare sono piccola, magra e terribilmente pallida tanto che a volte mi pizzica le guance per farle arrossare un po’, Un mese di vita all’aperto, aria fresca, pulita e tanto verde farà bene a tutti, dice entusiasta. Viene scelto un paesino sconosciuto, non lontano da casa, sui monti del varesotto. Si arriva in treno fino a Bisuschio, in autobus fino a Viggiù e quindi tre chilometri a piedi. Quattro case, stradine acciottolate linde e pulite, qualche anziana donna con la gerla carica di erba, quiete, silenzio e intorno prati verdi e boschi, prati verdi e boschi, prati verdi e boschi. E qualcosa nel mio cuore esplode. Sono nata e cresciuta in una cittadina industriale e mai avrei immaginato che “montagna” significasse questo paradiso. Il sole limpido mi avvolge e mi accarezza coccolandomi per darmi il benvenuto e l’aria fresca e frizzantina mi pizzica le guance arrossandole come fa la mamma. Perchè mi sento così bene? Posso uscire da sola e osservare la moltitudine di fiori che non conosco, scopro gli alberi di noci i cui frutti, se mangiati non ancora maturi, allappano la bocca con un brivido di repulsione e di piacere. Mi inebrio al profumo intenso delle fragoline selvatiche che scovo come in una caccia al tesoro e, in assoluta immobilità rimango ad ascoltare i trilli, i gorgheggi, i richiami degli uccelli che mi mettono un’allegria e una gioia contagiosa che, forse a causa della guerra, non conoscevo. Mi sento invisibile in tanta gran- rassi o 5 pneumatici, oppure di 2-3 mobili o elettrodomestici ingombranti e pesanti: sarebbe utile essere preventivamente informati se questo aspetto è considerato. Credo sia urgente istituire un punto di raccolta dove i cittadini possano conferire i rifiuti ingombranti quando non si ravvisa l’opportunità di chiamare il servizio a domicilio. Sembra ridicolo ad es. non potersi arrangiare per conferire uno stendibiancheria, uno specchio rotto o qualche scatolone ingombrante che non si può far entrare nella campana della solo un esempio, ma mille e mille altre cose si potrebbero fare, senza grandi costi, se credessimo veramente nella salvaguardia di questo meraviglioso Altopiano e dell’ambiente in generale. Se siete disponibili ad ascoltare i cittadini e coinvolgerli nelle scelte, ci sono tante altre proposte che potreste considerare, che in questo foglio non trovano spazio. Dobbiamo educarci a non sprecare le materie prime, pensando che con tutto quello che gettiamo via c’è gente che potrebbe sopravvivere: in questo mondo globalizzato, chi vive cercando nelle discariche non è lontano da noi. Per i RIFIUTI INGOMBRANTI sul libretto non è stato specificato che l’asporto a domicilio è gratuito fino a 4 colli, quindi stiamo assistendo ad abbandoni sconsiderati (nei punti di raccolta differenziata –particolarmente in contrada Podestà- e persino elettrodomestici gettati nei cassonetti!) alcuni dei quali forse si potrebbero evitare. Poi si sa che purtroppo i comportamenti incivili di certe persone sono difficili da modificare. A tal fine si auspica una sorveglianza e l’applicazione di sanzioni SEVERE. Propongo che nei punti di raccolta vengano posti dei cartelli informativi a tal proposito, specificando il n° di telefono e la gratuità fino a 4 colli, nonché l’informazione che il costo di asporto di ciò che viene impropriamente abbandonato è alto e va ripartito su tutte le nostre bollette, così magari noi cittadini saremmo motivati a vigilare di più per prevenire comportamenti inappropriati. Inoltre sarebbe utile sapere se è gratuito l’asporto fino a 4 colli per ogni chiamata senza limiti per il numero delle chiamate, o se è previsto un numero di chiamate in un certo lasso di tempo, per es. una volta al mese o una volta all’anno. E ancora: è diverso chiedere l’asporto di 5 mate- INNAMORATA dezza e in tanta bellezza. L’ enormità dei monti, l’altezza smisurata degli alberi, la vastità dei prati mi mettono perfino un po’ in soggezione ma soprattutto provo un immenso rispetto per un mondo che non ha bisogno dell’uomo per essere così “selvaggiamente” bello. A causa di varie vicissitudini per molti anni, troppi, non sono più tornata in montagna e quando ciò si è verificato di nuovo, l’emozione è stata così grande da arrivare alle lacrime: senza parole, lo sguardo ad abbracciare l’immenso, lucciconi silenziosi liberavano la mia gioia, Ero in Dolomiti e stavo scoprendo un altro lato del paradiso. Picchi, guglie, torri, dirupi, nevai, vedute mozzafiato; e mughi, rododendri, stelle alpine, rifugi, bivacchi, vie ferrate,e ogni tanto incontri con persone affascinate come me. Così è cominciato, sia pure un po’ tardi, il mio “ carosello” fra le più belle cime delle nostre Alpi: dalla Marmolada all’Adamello al Monte Rosa, come una droga da cui non riuscivo a staccarmi, tutti i week end e le vacanze estive erano il mio inno alla montagna. E finalmente, un po’ di anni fa, eccomi definitivamente trasferita sull’Altopiano di Asiago. Meraviglia delle meraviglie! Sono nel mio elemento per sempre. Primavera: le ultime chiazze di neve gareggiano con i crocus nell’imbiancare i prati. Spio lo sbocciare delle primule, delle orchidee selvatiche, delle genzianelle, delle rose di natale, dei bucaneve, carta! Inoltre: dove sono i cassoni per verde e ramaglie che dovevano essere allestiti da maggio ad ottobre? Nelle contrade si assiste a roghi di ramaglie ancora verdi con produzione di fastidiosi fumi (così accogliamo bene i villeggianti che arrivano per respirare aria pura) oppure i cassonetti del secco vengono ingombrati da questo tipo di rifiuti riciclabili , oppure sacchi di plastica pieni di segatura vengono abbandonati all’esterno. Immagino che anche i costi di smaltimento siano ben superiori, se questo peso e notevole ingombro viene a far parte del residuo secco non riciclabile! Altro interrogativo che alcuni cittadini si pongono: perché non è stata portata avanti la raccolta differenziata a livello di Comunità Montana, coinvolgendo tutti i Comuni dell’Altopiano? Dove sono finite le campane (quelle ancora in buono stato) che si utilizzavano prima? Le modalità attuali di raccolta sono veramente convenienti dal punto di vista economico, ma SOPRATTUTTO PER LA SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE? Ho l’impressione che stiamo scivolando verso una privatizzazione di servizi che invece dovrebbero rimanere pubblici, e questo come cittadina mi preoccupa. Credo che la chiave per far funzionare bene i Servizi sia un’informazione puntuale, una maggiore educazione alla coscienza civica e alla partecipazione attiva dei cittadini, iniziando dalle scuole. Al di là delle critiche fin qui esposte, vorrei riconoscere ed evidenziare la disponibilità all’ascolto, cortesia e sollecitudine dimostrata dalle operatrici presenti allo sportello della raccolta differenziata presso la sede ETRA. Spero di poter riscontrare la stessa sollecitudine a livello di chi, “più in alto” nel Comune e nell’Azienda, dirige e decide il da farsi. Sofia Battisti dei garofani selvatici, dei narcisi e dell’ erbetta tenera che , fra la mia casa e il bosco, è il boccone preferito dei caprioli silenziosi e furtivi. Maggiociondolo ovunque, sembrano allegre campanelle tintinnanti al vento. Il cuculo non smette il suo richiamo e il tarassaco con prepotenza tinge i prati di un giallo così intenso da diventare abbagliante. Anche il picchio si dà da fare mentre la lepre fugge impaurita dall’abbaiare del mio cane. A volte una cincia o un ciuffolotto sbattono contro il vetro della mia veranda e devo rianimarli prima di far loro riprendere il volo. *Estate: inizio le mie escursioni sulle cime qui intorno. Dall’Ortigara al Portule, da Cima Dodici ai Castelloni di San Marco, Dal Monte Cengio alla Caldiera , al Verena, alla Cima Larici, ogni anno torno a far loro visita arricchendo la mia raccolta fotografica di fiori: genziane, nigritelle, gigli martagoni, soldanelle e altri ancora di cui non conosco il nome . Autunno: dal giallo, al rosso, al ruggine, i boschi si vestono a festa. E’ un tripudio di colori in gradazione, dai faggi agli aceri ai larici che nessun pittore potrebbe mai uguagliare. E nel sottobosco un pullulare di funghi, che non raccolgo perchè non li mangio, ma che non finiscono mai di stupirmi per la loro perfezione e infinita varietà. Inverno: macchie scure di abeti e poi tutto bianco. Sotto la coltre soffice scompare ogni cosa, regnano il silenzio e il bagliore. Nelle mie passeggiate scopro sui manti immacolati le tracce dei caprioli, delle volpi, delle lepri, delle cornacchie e vorrei poter volare per non lasciare le mie impronte. Da casa, che io chiamo “il mio nido d’aquila” spazio dal campanile di Cesuna a quelli di Mezzaselva, Roana, Canove e Camporovere, all’Ossario di Asiago , al villaggio di Sisemol a Gallio, all’areoporto. Ed è sempre affascinante. Agli amici che mi chiedono perchè mai mi sono trasferita qui, rispondo. “ Perchè sono ancora perdutamente innamorata della montagna”. Pina Callea Cesuna 7 giugno 2009 8 l’Altopiano Sabato 27 giugno 2009 Caro Mario Rigoni Stern, non si tratta di un ricordo nel tempo ma, di un’elaborazione della memoria attiva quanto più fedele possibile. Ripercorrendo i mesi che ci hanno accompagnati fino al 16 giugno del nuovo anno, ci sono state molte e molte testimonianze ovunque sulla Sua persona ; un pochino meno in seguito. Venne l’inverno. L’inverno sull’Altopiano fu lungo e rigido ; anche se, rileggendo la Sua opera, non era così insolito per voi un clima del genere nella Sua infanzia quando spinto dalla fame facevate ritorno a casa interrompendo momenti di gioco innocente. In guerra fu tutt’altra cosa : sempre dell’inverno si trattava ma po- www.giornalealtopiano.it « I miei passi sulle orme di Rigoni Stern » chi di voi, coloro che avrebbero fatto ritorno avrebbero trovato il vero motivo per vivere. Per noi questa scansione temporale scorre grazie anche ai Suoi libri, alcuni passi rappresentano dei punti cardine, dei riferimenti preziosi ; una riletta di costoro quando sorgono alcuni dubbi d’ordine cronologico ; i vostri libri sul mio comodino, altri anco- ra sulla mia scrivania mentre preparavo il progetto di gemellaggio : « Incontrando Mario Rigoni Stern » Come prima.... Un episodio che la mente aveva scordato, un sentiero che stavo rintracciando nella montagna così già silenziosa...Notizie che giungevano anche dall’Altopiano comunicate dalle mie colleghe e amici di Asiago o tra- mite la sua tradutrice.Tutti sapevano quanto aspettavo informazioni e puntualmente ero al corrente. Salirò in luglio fino a quel piccolo cimitero dove vi siete assopito ed anche in Val Giardini per rendervi omaggio ,poiché i riti sono necessari all’uomo. Senza punti di riferimento, noi poveri mortali, siamo dei « playmobils » senza anima. Mi piace pensare che il gesto spontaneo ed avventato che si compie in ogni approccio rispettoso trasforma quest’ultimo in legame e fonte di scambio ; parlare di lei con Marie-Hélène, dare in prestito a qualcuno i vostri libri, rivedere il « Sergente » di Paolini o il video di Mazzacurati, rivolgere lo sguardo, nella mia aula alle foto scattate con voi e gli alunni di Asiago e Cabriès durante il gemellaggio , sono tutti piccoli frammenti che assomigliano ai sassolini depositati vicino a voi qualche mese fa. Costoro delineano un cammino spazio-tempo che ci sfugge ma che ci immerge in una sensazione forte e dolce per qualche istante e ci 25 fa sentire responsabile di fronte a coloro che abbiamo conosciuto ed amato. « I sentieri percorsi non offrono richezza, gli altri ne offrono tanta.(citazione di Jean Giono) E su queste scie che m’incammino oggi per incontrarLa un’altra volta, Mario Rigoni Stern, e che compio i miei passi sulle Sue orme. Ecco che cammino sul Portule, come l’anno scorso, sullo Zebio e, l’anno precedente sull’Ortigara. Ecco che lo scambio, mediante la guida che siete stata, è avvenuto e ne ha favorito l’arricchimento reciproco. Bouc Bel Air, 16 Juin 2009. Élisabeth Groelly insegnante. Cabriès-France. Patrizio Rigoni: un piccolo, ma grande maestro Giorgia, mia figlia, frequenta la 5° Elementare nella Scuola di Stoccareddo Tempo fa, ritornata da scuola piena di entusiasmo mi disse: “Mamma ad Asiago stanno organizzando un’iniziativa in ricordo del Maestro Patrizio, potresti scrivere anche tu qualcosa visto che è stato anche il tuo maestro?’”. Eccomi quindi qui a viaggiare nel passato mentre nella mia mente si susseguono ricordi ovviamente molto belli ma anche un po’ dolorosi vista l’assenza di una persona così speciale qual’era il mio Maestro Patrizio, anzi il nostro maestro Patrizio nel senso che a Stoccareddo tutti lo chiamiamo così ancora oggi. Anch’io quando avevo l’età di mia figlia andavo a scuola nella stessa scuola di Stoccareddo e in 4° e 5° elementare avevo il Maestro Patrizio. Arrivò da noi, nella nostra scuola nel periodo compreso dal 1975 al 1979, insegnò a diversi ragazzi del nostro paese e precisamente a quelli nati negli anni 1966 – 1968 – 1969. Quando insegnò a me, la nostra classe si componeva di 13 alunni, 6 femmine e 7 maschi. Fin da subito si capì che non era il “solito” maestro, operava con schemi certamente non tradizionali e si sentiva che per lui insegnare era passione, era amore per il proprio lavoro, sentimenti ed emozioni che noi ragazzi percepivamo continuamente e che avremmo portato dentro di noi per il resto della nostra vita. All’inizio molte furono anche le perplessità dei nostri genitori. A scuola si andava per imparare a scrivere, per imparare i numeri e le loro formule, per studiare la storia e la geografia mentre a noi veniva anche insegnato a distinguere una cinciallegra da un cardellino, assistevamo a come si faceva imbalsamare un ghiro o un uccello passo dopo passo, si cercava continuamente il contatto con la natura e con l’ambiente che ci circondavano, scoprendo tesori di cui nemmeno sapevamo l’esistenza. Sicuramente ci ha insegnato a scrivere, a ten di conto, a sapere quali sono i capoluoghi di provincia e le regioni d’Italia, molte nozioni imparate se ne sono andate, la memoria dimentica, ma quelle emozioni, quelle sensazioni vissute con lui rimangono sempre , ho gli occhi lucidi anche adesso che sto scrivendo. Tra le cose più belle e più positive che permane nei miei ricordi di bambina di quel periodo é il nostro Giornalino della scuola. Usciva con due edizioni, una veniva pubblicata nel periodo antecedente il Natale e un’altra verso la fine dell’anno scolastico. Avevamo una vera e propria redazione e dai nostri pensieri, dai racconti, dai disegni scaturivano tutti i nostri articoli e così noi diventavamo giornalisti e come tali protagonisti. La stanza della nostra redazione era quella che ora voi usate come deposito. Il maestro Patrizio ci aveva messo a disposizione la sua macchina da scrivere dove a turno scrivevamo e disegnavamo sui fogli da ciclostile i nostri racconti, precedentemente scelti dai ragazzi di ogni classe. I fogli da ciclostile scritti, venivano poi trasferiti sul ciclostile, (una sorte di fotocopiatrice manuale), imbevuti con un rullino di inchiostro nero e da quel momento iniziava la stampa dei fogli in più copie che poi venivano rilegati insieme ed inseriti all’interno di una copertina colorata e a quel punto si esclamava a gran voce. “Ecco il nostro Giornalino della Scuola è completato!”. Ogni bambino con grande orgoglio ne portava a casa una copia e conseguentemente tutte le famiglie leggevano questi racconti scritti da noi bambini. Si può immaginare quanti complimenti, quanta sorpresa e quanti sorrisi ne derivavano, erano così belli, semplici e soprattutto erano nostri. La complicità che il maestro riusciva poi a creare soprattutto con i ragazzi “maschi” era sbalorditiva e arrivava a spingerli addirittura ad andare, nel pomeriggio quando non c’era lezione, nei boschi e alla ricerca di “rocoli” per scoprire nidi od altro che meritasse l’attenzione di una fotografia del Maestro Patrizio. Tutto ciò li faceva sentire estremamente importanti. Il Maestro Patrizio sapeva tirar fuori da ognuno di noi il meglio, riusciva ad attirare la nostra attenzione soffermandosi sulle cose che maggiormente ci interessavano, valorizzandole e rendendo ognuno di noi protagonista, soprattutto per quelli il cui rendimento o comportamento lasciava desiderare. La sua grande passione ed il suo grande amore per la nostra terra rimangono anche ai tempi odierni dopo tanto tempo trascorso ancora valori presenti ed inalterati, ogni ragazzo, ogni genitore, ogni abitante di Stoccareddo li porta dentro al suo cuore e con essi porta dentro il ricordo del nostro grande “Maestro”. A tutti ci piace ricordarlo, con la sua camicia a quadri e il suo sorriso sempre positivo e gioioso verso la vita, rimarrà sempre un esempio di una persona che viveva con semplicità e con grande dignità e che sapeva trasmettere passione ed amore per la natura e soprattutto per le persone cercando sempre di coglierne il lato positivo. Mio papà dice sempre che la sua vera dote era quella di cogliere gli aspetti positivi che si trovano nella diversità di pensiero delle persone che incontrava. Penso che noi ragazzini ad aver incontrato un maestro così nel nostro cammino di vita sia stata proprio una grande fortuna che sicuramente ha cambiato in positivo il corso della vita di ognuno, rendendoci persone migliori in quanto più sicure e consapevoli delle nostre capacità che lui riusciva sempre a scoprire e a mettere in risalto facendoci sentire persone importanti. Grazie Maestro Patrizio. 1/6/2009 Una tua alunna Gloria Baù Al nostro allenatore Paolo In un secondo tutta la mia vita sportiva come i ricordi insieme alla squadra del sei campanili, i podi, le sconfitte, le risate e le avventure, velocemente mi sono passati davanti per poi frantumarsi come un bicchiere che cade. È stata la sera quando ci hai detto che non saresti più stato il nostro allenatore, il nostro coach. La sensazione dentro di sentirsi abbandonati, col rimorso di aver sbagliato in qualcosa senza rendersene conto. Il nodo in gola con la voglia solo di piangere e di correre…senza più fermarsi: così mi sono sentita, e in quello stesso istante sono sicura che per la prima volta veramente ti ho odiato. Tu per noi sei sempre stato un secondo papà e una persona su cui contare. Nella notte tutto quell’odio dentro si è trasformato in ammirazione per essertene andato a testa alta, senza una vera sconfitta sulle spalle, lasciandoci tutti stupiti e senza fiato per risponderti. L’unica cosa che veramente meriti è un enorme GRAZIE da parte di tutti. Grazie perché ci hai fatto da allenatore, ruolo non tanto facile in questo caso. Grazie perché ci hai insegnato a sciare: a fare le discese, le salite e infine riuscire a metterci in competizione. Grazie anche per i consigli dati per imparare le tecniche del fondo, grazie per averci insegnato a vincere e cosa ancora più importante per averci insegnato a perdere. Grazie soprattutto per aver tenuto duro fino ad ora e anche nei momenti più critici ti sei sforzato di tenere alto il valore della squadra e il tuo. Grazie per aver perso tempo, ore di sonno ed esserti sporcato le mani al posto nostro sciolinando gli sci cer- cando di renderli perfetti a ogni cm del percorso. Grazie per essere sempre venuto a prenderci e a riaccompagnarci a casa come se avessi avuto paura di perderci. Grazie anche per le serate passate a casa tua mangiando la pizza. Grazie per tutto quello che hai fatto e che senza te non saremmo riusciti a fare. Non so se tutte queste cose sarei riuscita a dirtele in faccia senza avere la voce tremante e gli occhi gonfi di lacrime e non so neanche se sarei riuscita a trovare le parole giuste. In queste poche righe ho racchiuso tutte le emozioni che ho sentito in questi otto anni passati assieme, ma che solo adesso riesco a vedere come un forte legame che ci terrà uniti lo stesso e per sempre. Ti vogliamo bene Paolo. I tuoi atleti 8 Sabato 27 giugno 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 26 NOZZE D’ARGENTO Una nuvola assomiglia a qualcosa solo se la guardi In un campo di crocus dovunque vai ne calpesti qualcuno Un bambino biondo corre affianco al treno poi si ferma e agita la mano I NEOLAUREATI DELL’ALTOPIANO Manuela Dall’Oglio e Mario Rossi, il 26 maggio, hanno festeggiato venticinque anni di matrimonio. Hanno avuto vicine, in occasione delle loro nozze d’argento, le loro famiglie che vogliono congratularsi per l’importante traguardo da loro raggiunto. A CANOVE DI ROANA, IN VIA ROMA, CERCASI GESTORE PER DISTRIBUTORE DI CARBURANTI STRADALI PER INFORMAZIONI TELEFONARE AL 0437/359896 O AL 340/2975023 ALTRIMENTI MANDATE UN FAX AL 0437/930406 Affittasi a Conco appartamento arredato: cucina, soggiorno con stube, 3 camere, bagno, sgabuzzino, posto auto. Telefonare per informazioni al 334 8415249 Lo scorso 18 giugno Valentina Polato si è laureata all’Università degli Studi di Bologna in “Medicina e Chirurgia” con il voto di 110 e lode. Titolo della tesi: “Outcome neonatale nella partoanalgesia.” A Valentina vanno i migliori auguri per il suo futuro e le congratulazioni da parte di tutti gli amici e i familiari, in particolare mamma Nadia, papà Mario e fratello Andrea. Bar birreria cerca bariste cameriere per la stagione estiva e/o per tutto l'anno. Telefonare al 338 3258535 AFFITTASI MONOLOCALE ANCHE AD USO UFFICIO PIANOTERRA AD ASIAGO. PER INFORMAZIONI TELEFONARE AL NUMERO: 328.46.29.577 l’Altopiano Sabato 27 giugno 2009 L’Altopiano srl - Società unipersonale Via Monte Sisemol ,9 - 36012 Asiago (Vi) Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002 presso il tribunale di Bassano del Grappa Telefono servizio lettori: 348 - 3138606 Telefono servizio abbonati 338 -1460517 Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517 E-mail: [email protected] [email protected] Direttore responsabile: Stefania Longhini Segretaria di redazione: Silvana Bortoli In redazione: Cesare Pivotto, Luigi Frigo Bettinado, Egidio Zampese, Martina Rossi, Gerardo Rigoni, Stefano Angonese, Stefania Simi, Giovanni Rattini, Beppa Rigoni Scit, Giovanni Dalle Fusine Hanno collaborato: don Marco Pozza, Daniel Finco, Giulia Panozzo, Virginia Gianello, Aurora Carli, Renato Angonese, Alessandro Slaviero, Serena Baù, Stefano Rigoni, Mirco Rigoni Responsabile grafico e impaginazione: Fabrizio Favaro Impaginazione: Davide Degiampietro - Grafica Altopiano Foto: Foto Bergamaschi - Archivio Giornale Stampa: Centro Stampa delle Venezie Via Austria, 19/b - 35217 Padova Dalle ore 8.45 di sabato 27 giugno alle ore 8.45 di sabato 4 luglio ASIAGO: Farmacia Chimica Bortoli sas del dr. Vittorino Ballini Molini – Piazza II° Risorgimento Dalle ore 8.45 di sabato 4 alle ore 8.45 di sabato 11 luglio LUSIANA: Farmacia del dr. Mario Balduzzo- Viale Europa, 27 ROANA: Farmacia della dr.ssa Maria Leda Pizzolato – Piazza S. Giustina 23 ARIETE Non dimenticate che Urano, il grande innovatore, potrebbe spingervi verso nuove esperienze. Intanto potete incominciare ad affrontare quelle piccole cose di tutti i giorni che avete trascurato e che alla lunga potrebbero rappresentare un ostacolo. Nel lavoro, però, prima di accettare una nuova proposta informatevi a dovere. TORO Siate aperti alle novità, senza però sollecitarle, perché il destino sta per offrirvi qualcosa di imprevisto, che potrà farvi cambiare idea su alcune decisioni recenti. Nell’amore guardatevi attorno con ottimismo, specie se volete una boccata d’aria fresca, che anzitutto vi porti un po’ di svago e poi, forse, possa farvi balenare nuove prospettive. GEMIELLI Plutone vi rende riflessivi e capaci di approfondire questioni che avete finora trascurato, spingendovi a impegnarvi per ottenere quello che desiderate. Nell’amore non vi sono ostacoli, se non quelli che avete voi stessi posto sulla strada di una miglior intesa con il partner. Riconoscendolo, potrete superarli con un semplice gesto. CANCRO Puntate sulla benevolenza di Marte e di Venere, che vi spianano la strada per superare qualche problema pratico. Nell’amore, se volete rinsaldare il rapporto, cercate di stare più attenti ai bisogni del partner, offrendogli generosamente il vostro sostegno. Se siete single potete invece aprirvi con fiducia a qualche piacevole novità. LEONE Analizzate a fondo i cambiamenti recenti, cercando di cogliere alcuni particolari che potrebbero farvi cambiare atteggiamento in amore e sul lavoro. Se avete qualche dubbio sulla sincerità del partner, guardatevi dal mettere in crisi il rapporto con i vostri sospetti, prima di avere certezze. Nelle finanze potete largheggiare, ma con selettività. VERGINE Il vostro buon gusto e la vostra capacità di dialogare, anche con chi non la pensa come voi, avranno la meglio. Potrete anche mettere a frutto le novità offerte da Giove e Nettuno, che proteggono sia l’amore, sia le finanze, mentre vi converrà tenere sotto controllo possibili momenti di incertezza, a causa di Marte e Venere in aspetto troppo eccitante. BILANCIA La vostra serenità non deve essere turbata da critiche mosse da persone che non stimate ma che rischiano comunque di farvi innervosire, spingendovi ad atteggiamenti dannosi. L’amore continua come al solito, con momenti di saturnina ipercritica da parte vostra: ascoltate con più attenzione quello che il partner vuole dirvi. SCORPIONE Potete contare su Venere, che vi spinge dolcemente verso nuove intese, specie in amore e per gli acquisti di lusso che tanto vi piacciono. Anche Marte vi è favorevole, permettetevi quindi un gesto generoso, che faccia sentire il partner a proprio agio. Nel lavoro e nelle amicizie invece è il momento di mettere da parte quello che sentite superato. SAGITTARIO Avete la sensazione che le cose stiano cambiando, ma ancora non vedete con chiarezza in quale direzione. Per non trovarvi disorientati, farete bene a prendere tempo, e a prepararvi ad affrontare le cose, con la calma e la serenità necessarie. L’amore vi darà positivi riscontri, soprattutto se saprete tacere al momento giusto. CAPRICORNO Cercate di valorizzare un rapporto che si sta evolvendo, riuscirete così ad adottare l’atteggiamento giusto per favorire il destino, senza compromettere gli equilibri negli affetti o nel lavoro. In amore, se il partner non è all’altezza delle vostre attese, evitate di fare richieste inopportune, accettando quello che avete e rinviando ogni confronto. ACQUARIO I dubbi non vi mancano, specie se siete alle prese con problemi d’amore o finanziari, e ancora non avete elementi per elaborare un’azione coerente. Evitate ogni iniziativa che non sia basata sui fatti, e tenete conto dei saggi consigli di qualcuno che stimate. Così il vostro buongusto e il vostro senso della realtà avranno la meglio sugli imprevisti. PESCI Siete alle prese con una serie di problemi, e solo un’analisi attenta potrà aiutarvi a risolverli, superando le difficoltà una alla volta. I nati nella prima decade hanno bisogno non solo del coraggio, che di sicuro possiedono, ma anche di una riflessione per valutare bene la realtà, evitando così sprechi di energia e di denaro. Poi il gioco è fatto. Il Giornale pubblica le Vostre lettere! Domenica 28 giugno GALLIO: OMV – Via Kemplen 2 Domenica 5 luglio SASSO DI ASIAGO: TOTAL, Via Chiesa TRESCHE’ CONCA: AGIP, Via Campiello Inviatele a: Giornale dell’Altopiano e-mail: [email protected] Per favorire il lavoro della redazione sarebbe preferibile riceverle via posta elettronica. E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo: Piazzetta delle Poste n.3 36012 Asiago Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere devono riportare sempre firma e indirizzo e numero di telefono del mittente. La redazione si riserva anche eventualmente di ridurre, modificare o non accettare eventuali testi di cattivo gusto. Almanacco per Sabato 27 giugno 2009 15 giorni 8 l’Altopiano di Giovanni Dalle Fusine Da sabato 27 giugno a venerdì 10 luglio 2009 Il 26 giugno è il 178° giorno del Calendario Gregoriano, mancano 187 giorni alla fine del 2009 Sabato 27 giugno Sabato S. Cirillo 13 giugno S. Antonio Domenica 28 S.Domenica Ireneo 14 Corpus Domini Lunedì 29 S. Pietro e Lunedì Paolo 15 S. Germana Martedì 16 S. Aureliano Martedì 30 S. Marziale Mercoledì 17 S. Ranieri Mercoledì 1 agosto P. Sangue di Gesù Giovedì 18 S. Gregorio Giovedì 2 S. Ottone Venerdì 19 S. Romualdo Sabato 20 S. Ettore Venerdì 3 S. Tommaso Domenica 21 S. Luigi Sabato 4 S. Elisabetta Lunedì 22 S. Paolino Domenica 5 S. Antonio Martedì 23 S. Lanfranco Lunedì 6 S. Maria Mercoledì 24 Nat. Giovanni Battista Martedì 7 S. Claudio Giovedì 25 S. Guglielmo Mercoledì 8 S. Priscilla Venerdì 26 B. Longhin Giovedì 9 S. Veronica Venerdì 10 S. Rufina Un santo per volta: San Tommaso: È una figura particolare, che esprime un certo pessimismo quando Gesù intraprende l’ultimo viaggio verso Gerusalemme (nel Vangelo secondo Giovanni si ricordano le sue parole: Andiamo anche noi a morire con lui) e che rimane incredulo alla notizia della Resurrezione nel giorno di Pasqua (salvo poi ricredersi una settimana dopo e professare la sua fede con la frase Mio Signore e mio Dio). Dopo la morte di Cristo si perdono le sue tracce, ma tutt’ora esiste in India meridionale una comunità di cristiani di San Tommaso, che si dice si sia convertita grazie all’apostolo. Secondo un’antica tradizione, il santosi recò ad evangelizzare prima la Siria e la Persia (come raccontato da Eusebio di Cesarea nella sua Storia ecclesiastica, che riferisce notizie tratte da Origene), e poi si spinse fino all’India occidentale (come raccontano gli Atti di Tommaso). Secondo questa tradizione, Tommaso fu martirizzato su una collina nei pressi dell’attuale Chennai, nel Tamil Nadu, nell’anno 72. Sul luogo, i Portoghesi eressero nel Cinquecento una basilica dedicato al santo, oggi meta di pellegrinaggio per i cattolici dell’India. Nel 1258 le sue ossa, provenienti dall’Isola di Chio, nell’Egeo, furono portate ad Ortona. Queste ossa si trovano nella basilica omonima. Nel libro The Jesus Family Tomb è stata avanzata l’ipotesi che alcune delle ossa trovate nella Tomba di Talpiot, vicino Gerusalemme, appartengano a Tommaso. Il Vangelo di Tommaso è un vangelo, considerato apocrifo dagli ortodossi, attribuito a Tommaso. Eventi a breve scadenza: sabato 4 luglio, grande festa negli U.S.A.. Per gli Americani è forse la festa più importante dell’anno. Celebrata con rigore, secondo alcuni schemi tradizionali: parate, patriottiLUXfuochi artificiali e pic-nic. si può dire che il 4 luglio si celebra smo, la festa dell’indipendenza (Independence Day) delle colonie americane, ottenuta dall’Inghilterra nel 1776. Questa è la data che, per un americano, segna la nascita della democrazia nel suo paese, la vera nascita degli Stati Uniti d’America e, poiché gli Americani si sentono profondamente attaccati alla loro patria, tanto da identificarsi interamente con essa, si può dire che il 4 luglio è la festa anche degli Americani stessi. Per celebrare questo giorno ci sono alcune “formule” ricorrenti: barbecue, pic-nic o pranzi di famiglia. Durante il 4 luglio è rigorosamente vietato stare da soli: la regola è riunirsi con la famiglia (anche se dall’altra parte della costa) o con gli amici più stretti. Ci si Romeo è un gatto maschio (sterilizzato), rosso tigrato di tre anni, affettuosissimo, coccolone, buono con tutti tanto che, se accarezzato e grattato, si sdraia a pancia all'aria. Si è allontanato da casa e non è più tornato; continuiamo a cercarlo e confidiamo che ritorni, noi abitiamo al Col del sole di Asiago. Se qualcuno lo ha visto e ha sue notizie può chiamare al cell. 335-5931419 (offriamo ricompensa) Famiglia Pretto-Rosa (Rita, Massimo e Giacomo). ritrova in tarda mattinata (a seconda di cosa si è organizzato: barbecue, pic-nic o pranzo a casa), nel pomeriggio, molti si portano in strada o in un villaggio vicino per assistere alla tradizionale parata in costume a stelle e strisce e a festeggiare fino a sera, quando non mancherà lo spettacolo pirotecnico con fuochi d’artificio. Successe il: 4 luglio 1807, nasceva Giuseppe Garibaldi. Fu uno dei principali artefici dell’unità d’Italia e uno dei personaggi più popolari del Risorgimento italiano. Nacque da Domenico, di Chiavari, e Rosa Raimondi, di Loano. Il padre, capitano della marina mercantile sarda, avrebbe voluto che diventasse medico o che seguisse la carriera ecclesiastica, ma Giuseppe amava poco gli studi e preferiva la vita sul mare e i viaggi. A quindici anni iniziò la sua carriera marittima come mozzo. Durante uno dei suoi viaggi, nel 1833, a Marsiglia, incontrò Giuseppe Mazzini e da quel momento la causa patriottica fu al centro della sua vita. Condannato a morte dopo il fallimento dei moti rivoluzionari del 1834 in Piemonte, si rifugiò in America Latina dove combatté per l’indipendenza del Rio Grande dal Brasile e dell’Uruguay dall’Argentina. Qui avvenne l’incontro con Anita (Ana Maria de Jesus Ribeiro) che lasciò il marito per seguire Garibaldi con cui si sposò nel 1842. Anita e Giuseppe ebbero tre figli: Menotti, Teresita e Ricciotti. Nel 1841 formò la Legione Italiana e nacquero le leggendarie “camicie rosse”. Garibaldi tornò come un eroe in Italia nel 1848, prese parte alla prima guerra d’indipendenza e alla difesa della Repubblica Romana dopo essere stato nominato generale comandante delle truppe della città. Dopo le prime vittorie sui francesi nel luglio del 1849, circondato dai nemici, fu costretto nuovamente ad espatriare. Nel 1854 Garibaldi tornò definitivamente in Italia e aderì alla Società Nazionale, filosabauda, assumendone la vicepresidenza. Allo scoppio della seconda guerra d’indipendenza, nel 1859, ottenne il comando di una divisione dell’esercito piemontese. Nell’aprile del 1860 organizzò la spedizione dei Mille finalizzata alla liberazione del Regno delle Due Sicilie dai Borboni. Risalita la penisola, entrò vittoriosamente a Napoli il 7 settembre 1860. Si ritirò quindi nell’isola di Caprera dove meditò la conquista di Roma, ma la liberazione della città, nel 1870, non vide la partecipazione delle camicie rosse. Nel 1880, dopo l’annullamento del matrimonio con la marchesina Giuseppina Raimondi, sposò Francesca Armosino dalla quale aveva avuto tre figli. Si spense il 2 giugno 1882 a Caprera dove si trova la sua tomba. La Ricetta del mese: “Frittelline di fagioli e scarola”: 800 g di fagioli freschi (circa 300 g sgranati) 4 foglie di salvia, 700 g di scarola, 2 carote, olio extravergine di oliva, 2 scalogni, sale, 1 mazzetto di finocchietto fresco, 80 g di pangrattato, più altro per impanare, fa- pagine 19 www.giornalealtopiano.it 27 rina, olio di semi di arachide per friggere. PREPARAZIONE: Sgranare i fagioli e metterli in una pentola con 1 litro d’acqua e le foglie di salvia ben sciacquate. Portare a bollore e far cuocere a fiamma bassa per 1 ora. Nel frattempo lavare la scarola, selezionarne le foglie e tagliarle in 2/3 pezzi. Tenere da parte le foglie centrali, bianche e tenere. Lavare le carote, spellarle con un pelapatate ed affettarle. Disporle in un piatto da portata assieme alle foglie di scarola. Condire con un filo d’olio. In una capace pentola mettere 2 cucchiai d’olio e tritarvi gli scalogni finemente. Far dorare a fiamma vivace, quindi unire la scarola, senza ulteriore acqua che quella che resta sulle foglie dopo il lavaggio. Coprire e cuocere per 10 minuti a fiamma alta con il coperchio. Girare di tanto in tanto e salare a metà cottura. Trascorsi i 10 minuti scoperchiare e proseguire la cottura per altri 5 minuti, girando piuttosto spesso. Prelevare la scarola, metterla in un colino e pestarla con un cucchiaio in modo da strizzarla e levare i residui d’acqua. Lavare il finocchietto e scartare i gambi più duri e coriacei. Quando i fagioli sono cotti scolarli, metterli in una ciotola e salarli. Eliminare le foglie di salvia. Mettere nel mixer la scarola, i fagioli, il finocchietto ed il pangrattato. Azionare l’apparecchio per ottenere un composto omogeneo. Prelevare il composto a cucchiaiate, appallottolarle per formare delle polpette, quindi schiacciarle per formare delle frittelline. Passarle nel pangrattato, quindi accuratamente nella farina. Friggere le frittelline nell’olio molto caldo fino a che non saranno ben dorate. Far molta attenzione in questo passaggio, poiché le frittelline sono molto delicate e si rompono con facilità. Ritirarle su un piatto foderato di carta da cucina ed asciugarle accuratamente. Disporle nel piatto con l’insalata e servire. Proverbi di luglio: - Quando luglio è ardente, miete lesto. - Se piove tra luglio e agosto, piove miele, olio e mosto. - A San Bonaventura (15 luglio) s’è finito di mietere in pianura. - Per Santa Maddalena (22 luglio) la noce -e la nocciola- è piena. - Per Santa Maddalena (22 luglio) si taglia l’avena. - Per Santa Cristina (24 luglio) la sementa della saggina. - San Giacomo (25 luglio) dei meloni. - San Giacomo (25 luglio) con i tetti bagnati, del vin siamo privati. - La pioggia di Sant’ Anna (26 Luglio) è una manna. - Per San Giacomo e Sant’Anna entra l’anima nella castagna. - Quando luglio è molto caldo, bevi molto e tienti saldo. - In Luglio è ricca la terra, ma povero il mare. - Se piove con solleone le castagne son tutte guscioni. - Per Santa Maddalena se il grappolo è serrato, il vino è assicurato. - A Luglio gran calura, a Gennaio gran freddura. - Se piove a San Piero farina nel calièro 8 Sabato 27 giugno 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 28