Sodoma - Chiaia Magazine

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Sodoma - Chiaia Magazine
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Anno III - n.6 giugno 2008
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CHIAIA
S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ
il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo
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DALLA CITTÀ DI NAPOLI
SODOMA
FESTIVAL DELLO SPRECO
a luglio arriva
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GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE
Come migliorare la Municipalità 1? Scrivi a:
AI NOSTRI LETTORI
Invitiamo i nostri lettori
a indicarci cosa non va
nel quartiere e a proporci
soluzioni per rendere
più vivibile la città.
Contiamo su di voi.
Le lettere, firmate con nome
e cognome, vanno inviate
a Chiaia Magazine
Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli
oppure alla e-mail
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Comm. S. Ferdinando (Riv. di Chiaia 185)
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IL PUNTO. CAOS TRAFFICO, A CHIAIA SERVONO I PARCHEGGI
di NINO DE NICOLA
C’è poco da fare: senza parcheggi Chiaia è destinata a soffrire perennemente il traffico. Con gran parte delle vie occupate dai cantieri, poi, il caos è raddoppiato. La riqualificata via Filangieri - restyling che ha comportato l’allargamento dei marciapiedi e il restringimento della carreggiata, - è diventata un’area di sosta incontrollata. E la stessa cosa si teme
accadrà, a cantieri chiusi, anche nella nuova via dei Mille. Insomma, servono i parcheggi pertinenziali e di interscambio, chiesti a gran voce dal
popolo di Chiaia. Il Comune di Napoli, però, di parcheggi al centro non
Un giorno di ordinaria
raccolta differenziata
Da alcuni mesi il nostro ufficio
ha aderito al «Progetto Cartaufficio», promosso dall’Asìa e
destinato agli studi professionali che intendono adoperarsi per
la raccolta differenziata della
carta e del cartone. L'entusiasmo iniziale per il progetto,
tuttavia, si è subito raffreddato.
L'amministratore del condominio ha vietato di collocare il
bidoncino nell'atrio del palazzo
che, quindi, è stato posizionato
in strada. Inoltre, poiché la
raccolta differenziata si svolge il
giovedì, ogni mercoledì dobbiamo trasportare a braccia (e per
le scale, poiché non entra nell'ascensore) il contenitore che, da
pieno, è estremamente pesante
(l'Asia, infatti, non ha fornito il
bidone per uso ufficio ma quello
condominiale) e collocarlo in
strada. Come se non bastasse,
l'Asia non ha mai provveduto a
svuotare il bidoncino (nonostante continui solleciti), per cui
siamo costretti a risalirlo in
ufficio ogni volta. A ciò si
aggiunge la totale indifferenza
dei condomini e dei responsabili
del condominio i quali, anzi, ci
hanno più volte sollecitati a
«lasciar perdere». Pertanto,
chiediamo all'amministrazione
comunale: perché a Napoli la
raccolta differenziata non è
obbligatoria e dobbiamo essere
ostacolati dagli amministratori
di condominio semplicemente
perché vogliamo una città
pulita e civile? Perché l'Asia non
svuota il bidoncino il giovedì
mattina come dovrebbe?
Lo staff della Riformed
ne vuole sapere. Eppure il sindaco Iervolino, tempo fa, dimostrò un’apertura sull’argomento, dovuta anche al fatto che aveva ottenuto quei tanto
declamati poteri speciali in materia di traffico e viabilità che le avrebbero consentito decisioni più rapide. Niente. I poteri speciali scadono il 31
dicembre di quest’anno e sul fronte parcheggi tutto è fermo. Sono anni e
anni che combattiamo questa battaglia perché desideriamo che Chiaia migliori e soprattutto diventi più vivibile. Anni e anni di proteste di piazza
(vedi la manifestazione di alcuni mesi fa per la vergognosa vicenda del
garage Morelli) e di incontri con le istituzioni (l’ultimo dei quali con il citymanager Luigi Massa), brave a promettere e bravissime a rimandare. Siamo stanchi di aspettare. Non stanchi, però, di combattere.
La vignetta di Malatesta
conclusione (vedi Bagnoli!) e i
lavori si sarebbero fermati
indefinitamente. Il presidente
Usa Theodore Roosevelt, volendo
realizzare rapidamente il canale
di Panama, suscitò una rivoluzione in loco preferendo (son
parole sue!) avere prima il canale
e poi dieci anni di discussioni,
piuttosto che dieci anni di
discussioni e poi, forse, il canale.
Sono perfettamente cosciente
delle accuse che potrò prendermi
di reazionario, antidemocratico,
autoritario, ma penso che l’eccesso di discussione paralizzi il
paese. Post scriptum: sospetto che
le varie istituzioni fossero d’accordo con l’Ansaldo nel condurre
la faccenda nel modo in cui è
stata condotta. Un «bravo» anche
a loro.
Elio De Simone
Via Posillipo: strisce blu
occupate abusivamente
S.Maria degli Angeli: mi
congratulo con l’Ansaldo
Sono un vecchio ingegnere
costruttore (una volta si diceva
speculatore edile), pratico di
questioni legate all’edilizia e
non posso che congratularmi
con la dirigenza Ansaldo per il
modo con il quale ha affrontato
il problema dell’inizio dei lavori
della stazione della Linea 6 a
Montedidio. Prima si è procurati tutti i permessi senza destare
allarmi; poi, appena avuta la
consegna dei lavori, ha subitaneamente abbattuto gli alberi.
Mi chiedo che cosa sarebbe
accaduto se, prima di abbattere
gli alberi, avesse avvisato il
pubblico instaurando un dibattito per convincerlo della necessità
ed opportunità dell’abbattimento. Sarebbero sorti d’incanto i
vari soloni, ambientalisti, «professori», centri sociali. architetti
etc., i quali avrebbero discusso
per anni senza arrivare a una
Voglio segnalare la situazione
paradossale a cui ho assistito di
recente in via Posillipo: verso le
17 di un mercoledì un gruppo di
vigili urbani stava giustamente
multando e mettendo le ganasce
alle auto che sostavano sul
marciapiede lato mare. Solo che
le strisce blu, destinate al posteggio, erano occupate abusivamente da contenitori, tavolini,
fioriere, sedili e perfino da vecchi
motorini che gli esercenti mettono davanti ai negozi per impedire alle auto di posteggiare! Ho
più volte segnalato questo
problema in Municipalità, al
comando dei vigili, ma senza
risultati visibili. E se mettiamo le
ganasce agli esercenti?
Maria Cristina Caria
m a ga z i n e
CHIAIA
SA P E R V I V E R E L A C I T TÀ
Anno III n. 6 - giugno 2008
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Quelli di Chiaia Magazine
Beppe Airoldi, Leo Aruta, Antonio Biancospino,
Aurora Cacopardo, Antonella Carlo, Paolo D’Angelo,
Giada De Francesco, Antonella Esposito, Rossella Galletti,
Rita Giuseppone, Francesco Iodice, Massimo Lo Iacono,
Malatesta, Annalicia Mozzillo, Renato Rocco,
Francesco Ruggieri, Nadia Russo, Nicola Sellitti,
Fabio Tempesta, Massimiliano Tomasetta, Tommy Totaro
Stampa
Arti grafiche Litho 2
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Reg. Tribunale di Napoli n. 93 del 27 dicembre 2005
2
IL MORSO DELLA TARANTA
di PAOLO D’ANGELO
GUERRA E PACE
o sconcerto, l’insofferenza repressa per quello che siamo
Ldendo
destinati a vivere ed a subire ogni giorno, ci stanno renla vita arida e senza prospettive di miglioramento.
Non riusciamo più a capire il nostro tempo: vi faccio un
esempio. Avete mai chiesto ad un anziano che cosa ha
significato per lui vivere in tempo di guerra? Provate a farlo.
Vi risponderà che la guerra è un’esperienza di vita da non
augurare a nessuno anche se, in fondo in fondo, nei suoi
racconti riesce sempre ad affiorare una vena di positività,
motivata dalla speranza di una generazione che aspettava,
pur combattendola, la fine della guerra per poi riconquistare una vita “normale”. Di sicuro, comunque, vi dirà che in
quel periodo c’era la guerra! Oggi nelle nostre strade, invase
di centri commerciali e supermercati, trovi di tutto come il
traffico del sabato sera dove tanta gente chiusa nelle auto si
lascia coccolare da sediolini come divani, musica ed aria
condizionata di serie. Auto dove con comodità si raggiungono località di montagna o spiagge piene di gente incremata
come neonati dalla mamma, sotto un cielo e un mare che
sempre più ci appaiono come una corsia preferenziale
zeppa di aerei e barche di ogni genere, dove tutti corrono
per andare e tornare da qualche parte o spesso senza meta.
Tutto questo sembrerebbe provare che si vive in un momento di pace. Dovrebbe essere chiaro che il nostro è un tempo
di pace. Provate, però, a farvi questa domanda, se siamo in
tempo di guerra o di pace, dopo aver visto solo un telegiornale. Provate a fare questa domanda ai familiari dei tanti
nostri eroi morti ammazzati per mafia o investiti da un’auto pirata o uccisi in una rapina. Provate, ad esempio, a
domandarlo soprattutto ai familiari del giornalista Siani,
dei magistrati Falcone, Borsellino, dell'imprenditore di
Casal di Principe Orsi o del tenente dei Carabinieri Pittoni
se questo è un periodo di guerra o di pace. Provate a chiederlo a quegli imprenditori che continuano a pagare il pizzo o
a chi domani sarà scippato, rapinato. Provate a chiederlo a
quelle famiglie destinate a convivere con l'immondizia sotto
casa, a causa di istituzioni che hanno saputo solo sperperare il denaro pubblico per produrre solo altra immondizia,
anche morale. Proviamo a chiederlo allo Stato se siamo in
guerra o in pace . Provate a chiederlo a quello Stato che
cerca la pace ma che da troppi anni chiede ai suoi cittadini,
che al massimo hanno fatto un anno da militare, di combattere questa guerra sommersa completamente da soli. Provate a fermare un rapinatore o un camorrista solo con le mani
anche se sei un carabiniere! Il nostro è un tempo che produce eroi di una guerra che in tempo di pace nessuno vuole.
Avremmo tanto voluto vedere lo Stato con il nostro esercito
a presidiare le zone di guerra e non le discariche, ma si sa il
nostro è un tempo di “guerra e pace”.
PRIMO PIANO
GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE
3
Comune, il flagello dei piccoli sprechi
IL CASO. Palazzo San Giacomo: lo sperpero delle risorse pubbliche non è fatto
solamente di esempi eclatanti. Cinque mesi di microspese senza pubblica utilità
Alvaro Mirabelli
i numeri del bilancio
preventivo 2008 del Comune di Napoli le opposizioni non hanno risparmiato
un'impietosa autopsia. Quel
pareggio di conti, messo su dall'assessore al Bilancio Enrico
Cardillo, sfodera cifre imponenti: quest'anno, infatti, l'importo della Finanziaria di Palazzo San Giacomo (nel dettaglio: 3 miliardi e 38 milioni di
euro di entrate e 3 miliardi e
38 milioni di euro di uscite) è
il doppio, più o meno, di quello del 2007. Ma la manovra, secondo le critiche, maschera un
vero e proprio crac finanziario: lo dice il taglio da 175 milioni di euro inflitto alla spesa
corrente.
Il balletto dei numeri. I detrattori contestano la scarsa attendibilità delle entrate e ribadiscono che il documento di
previsione si regge su fragili
artifici contabili, come quello
di calcolare tra gli incassi le
entrate derivanti da ICI, Tarsu
e Condono, voci che a Napoli
registrano picchi di evasione
stellare, e quelle prodotte da
multe e sanzioni in una città
dove il meccanismo della riscossione è allo sfascio. In due
parole: proventi incertissimi.
Di sicuro, intanto, nel Bilancio
2008 colpisce il taglio all'Asìa,
società deputata alla raccolta
rifiuti: il baraccone a partecipazione comunale si è ingoiato nel 2007 173 milioni di euro coi brillanti risultati che tutti conoscono. Adesso invece,
nel 2008, all'Asìa sono stati destinati 140 milioni di euro: la
sforbiciata è di 30 milioni di
euro. Con questi chiari di luna,
allora, il minimo a breve termine è un'azienda ambientale
sull'orlo del suicidio. E vengono i brividi solo a immaginare
le ricadute sull'efficienza del
servizio, già ai suoi minimi storici.
Assenze record. Interrogarsi
però sul crac gestionale del
Municipio partenopeo, serve a
A
poco se non si parte da un dato: ogni mese 2000 assenti per
malattia su un organico di
12.505 unità. Un delirio tutto
napoletano: uno smacco senza appello per l'amministrazione comunale che il fenomeno ora lo prende finalmente sul serio visto che nel Bilancio 2008 Cardillo ha tuonato
di fannulloni da licenziare, di
sprechi da arginare, di controlli severi. L'andazzo, però,
andava avanti da anni: e adesso chi ripaga i contribuenti napoletani dei danni finanziari e
amministrativi, prodotti dall'assenteismo a tutto gas elevato a sistema da tempo immemorabile? E anche l'inedito giro di vite è una magra consolazione. Francamente tardivo.
E francamente fa solo incazzare. La pratica indegna del «mal
d'ufficio», con le sue dimensioni eclatanti, esisteva anche
prima, ma uno straccio di provvedimento contro i furbastri
non è mai arrivato. Probabilmente una questione tabù per
i politici di casa nostra.
Le briciole dello spreco. La
sprecopoli comunale però non
è solo grandi numeri. C'è il capitolo delle briciole, spese con
la delicatezza di un intramuscolo “indolor”. Centinaia di
piccoli contributi, microfinanziamenti a malapena av-
vertibili: cifre che non navigano in superficie, ma che restano sotto la soglia di visibilità,
a meno che uno non vada a far
pelo e contropelo, ad esempio,
alle delibere della giunta Iervolino da gennaio ad oggi. Dal
mucchio imponente delle decisioni di giunta, infatti, fanno sistematicamente capolino
tante spesucce a diverso titolo
che hanno un solo difetto: non
convincono sul piano della
pubblica utilità.
Spendi e spandi. Vediamo. 24
gennaio: la giunta delibera un
finanziamento di 7.500 euro ai
promoter del concerto di Antonio Onorato e Toninho Horta. Con tutto il rispetto, era proprio indispensabile? 15 febbraio: la giunta finanzia la
«Conferenza Europea della Società dell'Informazione» con
20mila euro. Qualcuno ne ha
saputo qualcosa? 20 marzo: la
giunta offre un contributo di
10mila euro agli organizzatori
della II edizione di «Innamorarsi a Napoli». Non ci sono parole. 23 aprile: la giunta concede un contributo di 47mila
euro al «Servizio Gestione Eventi Pubblici» da spendere in tappezzeria per palchi e addobbi.
Retaggi di grandeur borbonica o cos'altro? 17 aprile: la giunta finanzia con 114.500 euro la
partecipazione del Comune di
Napoli, con un suo stand, al
«Forum della Pubblica Amministrazione» (Roma, 12-15 maggio). Praticamente una trasferta imperiale: di questi tempi,
però, potevano risparmiarsela. 22 maggio: la giunta, su richiesta dell'assessore al Turismo Valeria Valente, stanzia
109.500 euro per iniziative collegate al 59esimo «Gran Premio Lotteria» e, sempre su richiesta della Valente, delibera
una spesa di 836mila euro per
iniziative turistiche. Spesi bene? Spesi male? Boh! Ma la cifra lascia di stucco. 29 maggio:
la giunta, su proposta dell'assessore Valente, eroga 20mila
euro a MTV per la 2° edizione
di «TRL Music Awards 2008».
Più che Music Awards è il festival delle mani bucate.
Austerità. Il disagio, allora, rimane intatto: spese che non
persuadono, spese magari minime ma che con la logica fanno a cazzotti, finanziamenti
modesti ma corrosivi che vengono concessi un mese dopo
l'altro, 12 mesi su 12, come sa
chi è abituato a frugare nell'archivio delibere del Comune di Napoli (vedi il sito
www.comune.napoli.it). Il punto, allora, è quello della manica larga, dei criteri affrettati e
scarsamente virtuosi che governano alcuni impegni di spesa, soprattutto alla luce della
disastrata situazione di cassa
del Municipio partenopeo e alla luce di quello che la stessa
sindaca va ripetendo a destra e
a manca da sempre con una
formuletta che è ormai proverbiale: «Non c'è un centesimo». Che non è una novità per
i contribuenti napoletani, abituati a stringere la cinghia, ma
che una cosa adesso la vogliono: austerità, partendo dall'alto. A Napoli, infatti, con gente
che per campare si arrangia
con un assegno mensile di 350
euro (il contributo comunale
per le famiglie sotto la soglia di
povertà), il problema si pone.
Questione di priorità. Questione morale.
IL CORSIVO
di MASSIMILIANO DE FRANCESCO
LA GARA DELL’OSCENITÀ
l cinema danno Gomorra, in città danno
A
Sodoma. Mentre l’estate tarda a scoppiare, eventi recenti hanno dato il via a una delle
più sbalorditive gare dell’oscenità. Due i
punti-chiave del regolamento: vince il peggiore; escluso dalla competizione il governatore
Bassolino perché avrebbe vinto facile. I bookmaker, mai come in queste ore, danno per
favorita la squadra di Palazzo San Giacomo,
capitanata da un’elettrica Iervolino. La quota
della sindaca, secondo gli scommettitori, è
destinata a scendere ancora. Il motivo? A
breve dovrà decidere dove piazzare (o non
piazzare) il termovalorizzatore a Napoli.
Intanto, mentre la Iervolino pensa, il suo team
sbraca. Sul personale più caro d’Italia salasso annuo che si aggira sui 473milioni di
euro - veniamo a sapere che una sua scalpitante rappresentativa invece di lavorare
amava smanettare su internet, tra scommesse
sportive e supercoiti online. Se la videosorveglianza non parte in città poco importa: ciò
che conta è che le webcam dei siti hard siano
in funzione. La libidine dei cellulari, poi, è tra
le priorità dei consiglieri comunali: 600mila
euro all’anno è la somma che il Comune di
Napoli sgancia per la telefonia mobile. La
Finanza indaga e i 60 esponenti politici
dell’assemblea municipale, chi più e chi meno,
con lo scandalo delle bollette d’oro, di oscenità
in oscenità hanno recuperato terreno nei
confronti degli (h)arditi dipendenti. Un’altra
perversione, però, zitta zitta, guadagna
posizioni nella corsa all’osceno: i preparativi
per il Forum delle culture. L’evento che si terrà
nel 2013 in una Napoli, si spera, senza più
monnezza e con un inceneritore all’avanguardia, si preannuncia come il fuoriclasse degli
sprechi. I compagni di pizzetto Nicola Oddati
(assessore comunale al Forum) e Corrado
Gabriele (assessore regionale al Lavoro) a
maggio hanno già inaugurato il primo corso
di formazione professionale legato all’evento.
Per cinque anni, 160 docenti insegneranno ai
giovani i 5 temi della miracolosa kermesse: la
pace, lo sviluppo sostenibile, la conoscenza, la
diversità culturale e la memoria del futuro.
Costo della prima fase del progetto: un
milione e 200mila euro (soldi regionali girati
al Comune). I corsi sulla pace hanno convinto
gli allibratori a rivedere le quote. Occhio al
Forum, quindi. E vinca il peggiore.
PRIMO PIANO
L’INTERVENTO
Città immobilizzata dai
vegetariani dell’edilizia
Antonio Guizzi negli ultimi anni. Insomma direi che l'urbanistica è la grande
Quindici anni di incompiuta e la città altro che
regime bassoli- capitale di cultura e dell'arte coniano hanno pro- me sbandierava Bassolino, piutdotto il disastro tosto è la capitale del caos.
economico che non è stato però Bisogna dar ragione ad Ermanavvertito dai più se non quando no Rea che parla del «nodo Nal'emergenza rifiuti ha trovato poli, un garbuglio dove tante
spazio sulla stampa internazio- questioni vanno a intrecciarsi;
nale e sulle televisioni di mezzo lavoro, criminalità, urbanistica,
mondo. La spiegazione è sem- gruppi di potere». Ma bisogna teplice: giornalisti cortigiani non ner conto delle continue insihanno avuto il coraggio di pro- die che vengono anche da quei
cedere ad una analisi delle dis- nichilisti che vedono ogni cosa
economie sempre crescenti e ad in negativo. Sul Corriere del Mezuna critica severa delle respon- zogiorno nello scorso aprile si
sabilità dei governanti cittadi- sono scatenati Guido Donatoni. La deindustrializzazione non ne, presidente di Italia Nostra
ha riguardato soltanto i grandi (dietro il vessillo niente) e l'arcomplessi, come l'Italsider o chitetto Luigi De Falco plaul'Ansaldo, ma anche le piccole dendo alla bocciatura, da parte
fabbriche. Abbiamo perduto della Sopraintendenza, del procentri decisionali come la S.M.E. getto di un maxi parcheggio sotfinanziaria, la Cirio, il Banco di to piazza del Plebiscito. Essi atNapoli e la GS e finanche La Ri- tribuivano alla Municipalità
nascente. Ma la situazione eco- Chiaia la redazione di questo
nomica è stata esasperata prin- progetto, ignorando che la mucipalmente dai vegetariani del- nicipalità aveva presentato alla
l'edilizia: Bassolino, Iervolino, pubblica opinione e non alla Sogli esponenti dei Verdi e di Ri- praintendenza o al Comune un
fondazione comunista che han- semplice progetto-idea per la
no determinato una gravissima realizzazione di 5000 posti aucrisi economica e di conse- to nel tratto che va dal largo
guenza anche sociale, giacché Sermoneta a Piazza Vittoria e
per Napoli l'edilizia era l'attivi- nulla sotto Piazza del Plebiscito.
tà primaria che incideva per il Secca la smentita della municiventi per cento nell'economia palità: il progetto idea è stato
cittadina, contro il dieci per reso noto nel febbraio 2008
cento di Roma e di Milano. Que- mentre la bocciatura della Sosto blocco ha provocato la chiu- praintendenza di un progetto
sura dei cantieri, la disoccupa- di cui ignoriamo l'esistenza è
zione operaia e professionale, datata 2007. Nel finale della lolo stallo degli investimenti da ro lettera De Falco e Donatone
parte di operatori economici e mettono in guardia il Sindaco
di imprese, lo stop ai restauri e dall'esercitare quei poteri spealla ristrutturazione edilizia; ciali di cui è stato dotato un aninsomma si è verificato il crollo no fa in materia di mobilità e
di un intero comparto e del suo parcheggi, evitando in particoindotto. Eppure si sarebbe po- lare ogni deroga. Monito inutituto mettere in moto la mac- le, giacché la Iervolino nulla ha
china dell'edilizia per la riqua- deciso nell'anno che è già tralificazione delle squallide peri- scorso e dei sei mesi che restano
ferie, per il risanamento del tes- alla scadenza del suo mandato
suto edilizio pre e postnovecen- commissariale senza tener contesco, per la realizzazione di par- to d’agosto che esiste solo sul cacheggi di interscambio e di po- lendario, il sindaco potrà vesti auto per i residenti per libe- dersi bocciato a dicembre anrare le strade dalle macchine. E che come commissario con poinvece non è stato fatto niente teri speciali mai esercitati.
GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE
4
OPERE
IN ATTESA
SOGNI&CANTIERI. Dalla Casina del Boschetto
al Monte Echia: apriamo il libro dei propositi
del Comune di Napoli. I progetti di recupero
già approvati, ma senza copertura finanziaria
Massimiliano De Francesco
ul sito del Comune di Napoli, se si digita «Casina del
Boschetto» nello spazio
«cerca», si arriva a una scheda
sull’immobile in cui leggiamo
che il restauro dell’ex Circolo
della Stampa è «in corso di realizzazione e sarà ultimato in 10
mesi». Favole. Siamo nel capitolo «Iniziative in corso nella città di Napoli», sezione «il miglioramento dell’offerta di servizi e spazi pubblici e della qualità residenziale». Siamo nel libro dei sogni, una carrellata di
opere in attesa di restyling tra
progetti, costi complessivi e coperture (poche) finanziarie.
Se ci limitiamo al solo territorio
della prima Municipalità, i sogni sono rimasti tali. La realtà,
infatti, toglie ogni dubbio. Vedi
la Casina del Boschetto, opera
razionalista di Luigi Cosenza nel
cuore della Villa Comunale: il
cantiere è fermo da oltre un anno. Il restauro e la rifunzionalizzazione dell’ex Circolo della
Stampa - l’operazione maquillage della struttura, cofinanziata
dall’Unione Europea, rientra
nel cosiddetto «Progetto Integrato Napoli Grande Attrattore
culturale» con un costo totale
di 2.065.8oo euro - doveva terminare in un primo momento
nell’ottobre 2005, poi, stando al
cartello «modificato» dei lavori,
la consegna doveva avvenire nell’autunno 2007. A giugno 2008
S
la Casina è ancora un cantiere
abbandonato. La Giunta comunale, intanto, con la delibera
286 del 15 febbraio scorso, ha
approvato «la perizia di variante tecnica con aumento di spesa rispetto al progetto principale concernente i lavori di restauro della Casina del Boschetto (...). Approvazione del
nuovo quadro economico - si
legge nell’oggetto della delibera
- relativo ai suindicati lavori, della maggior spesa di 172.829.66
euro del maggior importo netto per lavori di 115.000,19 oltre
IVA, nonché dell’Elenco Nuovi
Prezzi e del Verbale di concordamento nuovi prezzi». L’ultimo aumento di spesa risaliva al
25 maggio 2006 ed era di quasi
298mila euro. Sulla destinazione finale dell’immobile, poi, c’è
confusione. Secondo il PI Grande Attrattore Napoli la struttura è destinata a sede di convegni
ed esposizioni temporanee; il vicesindaco Tino Santangelo, invece, in una lettera inviata a Fabio Chiosi, presidente della prima Municipalità, specifica che
«nulla è stato stabilito».
Da una Casina a un’altra: quella Pompeiana, sempre in Villa
Comunale, edificio di fine Ottocento, finora location di mostre ed eventi culturali, il cui
progetto di restauro, come si
evince dal sito del Comume
,«prevede la realizzazione di un
centro di documentazione per
la musica contemporanea».
Tempi di realizzazione: 24 mesi, stando al libro dei sogni dell’amministrazione comunale. Il
2 agosto del 2007 la Giunta ha
deliberato l’approvazione del
progetto esecutivo dell’intervento di restauro della Casina
Pompeiana dall’importo complessivo di 597.962,48 euro. L’immobile, futuro Museo della musica, è già cantierato.
Sulla collina di Posillipo c’è
un’opera che merita di essere
recuperata: il mausoleo Schilizzi. Progettato a fine Ottocento dall’architetto Alfonso Guerra in memoria dei familiani del
banchiere Matteo Schilizzi, l’edificio fu acquistato dal Comune di Napoli nel 1921che decise
di adattarlo a Mausoleo per i caduti della città. La struttura monumentale, costruita in stile
neo-egizio, rientra nel grande
libro dei propositi dell’amministrazione comunale, ma
mancano i fondi. Il progetto di
restyling, ci fa sapere la scheda
scaricabile dal sito comunale, è
stato affidato a Marco Dezzi Bardeschi, «esperto di chiara fama
nel mondo degli interventi di
restauro» e approvato nel 2005
dalla Giunta comunale con una
delibera in linea tecnica. Insomma, c’è il progetto, ma non
c’è la copertura. Un intervento
che, sulla carta, ha un costo
complessivo di 2.974.400 euro.
Da Posillipo a Santa Lucia: cambiano le opere, ma l’attesa è
sempre la stessa. Anzi, qui è in-
PRIMO PIANO
finita. Mentre in alcuni tratti
del Pallonetto l’impianto d’illuminazione va sistemato ex novo e in altri va revisionato perché fatiscente, è notte fonda, invece, per il recupero del Monte
Echia. Il celebre contrafforte che
spaventa il Chiatamone con i
suoi 80 metri d’altezza, è il simbolo della sindrome da bradipo
che attanaglia l’amminstrazione comunale. La spesa complessiva per l’«Operazione Monte Echia è, allo stato attuale, di
17.663.370 euro. I fondi disponibili sono, però, 5.147.550 euro. Operazione che, si legge sul
sito del Comune, comprende 4
progetti definitivi: restauro del
costone tufaceo (importo di
1.773.000 euro, senza copertura
finanziaria); riqualificazione
del Belvedere e realizzazione
dell’ascensore (importo di
4.800.000 euro, copertura parziale con un mutuo di 1,807.000
euro; restauro di Villa Ebe (importo di 5.840.000 euro, copertura parziale con 3.340.000 euro, garantiti dalla Regione con
fondi POR 2000/2008); recupero
Rampe di Pizzofalcone (importo di 5.250.000, niente copertura). Dodici milioni e rotti mancano all’appello per il sogno
Monte Echia. Sogno che poteva
essere realizzato prima se a Palazzo San Giacomo non avessero perso 11 milioni di finanziamenti europei per un errore di
superficialità amministrativa.
Per incassare il flusso benedet-
GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE
to, infatti, al Comune dovevano
indire il bando di gara per affidare i lavori entro il 31 dicembre 2006. Ma nessuno ebbe l’accortezza di farlo. Fondi a perdere e territorio ancora una volta offeso.
In conclusione, una breve parentesi sulle vie di Chiaia che
attendono il restyling. Questione Gradoni di Chiaia: servono
900mila euro. 600mila già sono disponibili grazie all’intervento della Fondazione San Paolo. Il Comune deve solo inoltrare la richiesta ufficiale all’Istituto torinese, altrimenti i fondi
si perdono come quelli del Monte Echia. Per gli altri 300mila
l’auspicio è che la giunta Iervolino deliberi lo stanziamento.
Da una speranza a un’altra: approvata la delibera in linea tecnica per la riqualificazione della parte bassa di via Palizzi. Costo dell’operazione: 300mila euro. Aspettano la riqualificazione, infine, Via Alabardieri, vicoletto Belledonne, via San Pasquale, via Bisignano, via Cappella Vecchia. Elisabetta Gambardella, ex assessore all’Arredo
e Decoro urbano, aveva promesso, pubblicamente, di interessarsi a queste vie che erano
state «tagliate» dal restyling in
corso a Chiaia. Dopo la defenestrazione della Gambardella, vedremo se il neoassessore Luigi
Imperlino prenderà a cuore
queste vie o le chiuderà in un altro libro dei sogni.
5
SCUOLA DE AMICIS
Lavori fermi. Il mistero delle travi
Da sinistra: l’ingresso della palestra del III Circolo Didattico De
Amicis e gli interni in corso di
ristrutturazione
Come nel gioco dell'Oca, un passo avanti e due
indietro, i lavori di ristrutturazione della palestra
del III circolo Didattico De Amicis si trascinano
stancamente da mesi. Un andamento lento che fa
temere il peggio: diventa infatti davvero a rischio
la consegna della struttura ultimata che sulla
carta è fissata per il prossimo 31 agosto. L'ennesimo stop è avvenuto il 6 giugno e la ragione è la
stessa che fermò il cantiere il 21 marzo, ovvero,
l'eterna attesa dell'arrivo delle due nuove travi
perimetrali del solaio di copertura. Il ritardo di
consegna dei due elementi portanti, secondo le
informazioni provenienti dall'architetto Antonella Pane, portavoce delle mamme dell'Istituto
scolastico, sarebbe dovuto a due fattori. Innanzitutto, i concomitanti lavoriper la riqualificazione
di via Bausan, su cui si affaccia l'ingresso secondario della De Amicis che permette l'accesso alla
palestra. Un problema che adesso risulta superato
dalla conclusione del recupero della strada. L'altra
questione, per la quale si bloccarono i lavori
anche lo scorso marzo, riguardava il trasporto
delle due travi, ciascuna di 13,30 metri di lunghezza, all'interno della palestra: operazione che
inizialmente pareva proibitiva, data l'impossibilità di utilizzare autoarticolati nella strettissima via
Bausan. Un nodo che pare sia stato sciolto da
poco, optando per un sistema misto: arrivare fino
all'ingresso di via Bausan con l'autoarticolato e
poi effettuare il resto del trasporto «a braccia» fino
alla palestra. Una soluzione che lascia quantomeno perplessi, non solo per il peso consistente delle
due travi ma anche perchè, nel frattempo, sono
stati inaugurati i cantieri della linea 6 della
metropolitana, su Largo Pignatelli. Circostanza
che elimina ogni possibilità di far sostare l'autoarticolato all'ingresso di via Bausan. La matassa,
insomma, invece di sciogliersi, si ingarbuglia
ulteriormente. Ma non basta. Lo scenario, secondo
l'architetto Pane, presenta altri rischi. Visto e
considerato che attualmente la palestra è priva di
tetto, e che le nervature di ferro del cemento
armato sono a cielo aperto, le piogge preannunciate dai metereologi per questa estate potrebbero
indebolire la già compromessa struttura. Al punto
da rendere necessaria una demolizione, più che
una ristrutturazione.
Laura Cocozza
QUARTIERISSIME
GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE
6
Mobilità, l’assessore: «Ascolterò tutti»
EMERGENZA TRAFFICO. Agostino Nuzzolo si misura con i cantieri della Riviera
di Chiaia. Intanto promette di consultare la società civile sui futuri provvedimenti
Oscar Medina
iabilità napoletana: materia
che scotta. Chi, a palazzo San
Giacomo, si è avvicendato alla gestione del traffico negli ultimi
40 anni ci ha spesso rimesso il sonno e la reputazione. Ora, sulla poltrona dell'assessorato alla Mobilità, ci siede da qualche mese Agostino Nuzzolo. E sembra che non
si accontenti del ruolo di outsider:
l'esordio del professore sull'asfalto
rovente della città si inaugura con
un nuovo piano del traffico con
epicentro in una Riviera di Chiaia,
cantierata al delirio. Al di là dei
contenuti, però, il timore è che altre future iniziative ricalchino vecchi metodi, che insomma i nuovi
ritocchi alla viabilità cittadina, ma-
V
gari nel salotto buono di Chiaia, calino dall’alto senza concertazione
col territorio. Un'impressione che
lo stesso Nuzzolo ci tiene a smentire: «Il piano traffico non è materia rigida. Ho in programma una
serie di incontri con le realtà civiche e produttive che insistono sul
territorio interessato alle novità:
tutti i contributi saranno valutati
con grande rispetto». Una disponibilità che è ovviamente attesa alla controprova dei fatti, ma che
tradisce in ogni caso volontà di
apertura. Non è, però, solo una
questione di stile. L’altro dubbio è
di carattere tecnico: residenti e
commercianti di Chiaia, scottati
dal passato, si augurano che non
riaffiori il solito vizio di rimpastare alla cieca i sensi di marcia per
L’INIZIATIVA
Arriva «La famiglia Lindi»
la edufiction dei Cannavale
Tv e dintorni. E' stata presentata, lo scorso 16 giugno, al
cinema Filangieri la nuova
«edufiction» dal titolo «La
Famiglia Lindi», ideata da
Alessandro Cannavale (autore
e regista insieme a Francesco
Prisco) e prodotta dalla Run
Comunicazione di Andrea
Cannavale. Tra i protagonisti
Justine Mattera (nella foto),
Tonino Taiuti, Adele Pandolfi
e Giancarlo Cosentino.
La nuova situation comedy in
salsa partenopea andrà in onda
dalla fine di giugno sulla nota
emittente campana Canale 9. Il
plot narrativo riecheggia l'attualità: in una Napoli ancora in
balia dell'emergenza rifiuti si
alternano, infatti, le vicende di
due famiglie, i Lindi e i Porcaro, che tra situazioni paradossali e gag divertenti cercano di
dispensare consigli utili per
ridurre la produzione di immondizia. Diffondere, infatti, i
princìpi ecologici attraverso un
«medium» così popolare come
la televisione è proprio uno
degli obiettivi alla base del
progetto «La Famiglia Lindi»: lo
conferma il fatto che la education comedy dei fratelli Cannavale, nel pieno rispetto dell'ambiente e ancor prima di essere
trasmessa, ha aderito a «Clean
Planet», un sistema volontario
di compensazione e contenimento dell'anidride carbonica,
gestito da Asja, azienda internazionale di energia pulita, e
sostenuto dai partner Enel,
Climax e Fratelli La Bufala.
il gusto di fare e disfare senza benefici reali. L’allusione è alla paventata inversione del senso di
marcia sull’asse via Morelli-via Filangieri-via dei Mille: idea che l’ex
titolare al Traffico Gennaro Mola,
2 anni fa, riuscì anche a mettere in
pratica per poi rimangiarsi il provvedimento nel giro di qualche mese. La rivoluzione, infatti, non funzionò: e fu bocciatura a furor di popolo. Nuzzolo, però, non sembra
intenzionato a irrigidirsi e avverte
che «qualunque provvedimento
nella zona di Chiaia decollerà solo dopo la definitiva chiusura di
tutti i cantieri». Tempi lunghi allora visto che la riqualificazione
dell'asse Filangieri-dei Mille durerà fino a gennaio 2009. Nino De
Nicola, presidente delle «Nuove
Botteghe dei Mille», non transige
su un punto: «L'assessore dovrà
ascoltarci, ma le sue dichiarazioni
di apertura sono una buona partenza. A lui gireremo l'idea dell'isola pedonale di sabato sulla tratta Filangieri-dei Mille. Sappia, inoltre, da subito che quella dei parcheggi, da quelli interrati al mistero del garage Morelli, è vertenza per noi ineludibile». Incoraggiante la replica di Nuzzolo: «Col
manager Luigi Massa, soggetto attuatore dei parcheggi interrati, garantisco il massimo interessamento a verificarne la fattibilità
in zona Chiaia. Su Garage Morelli
ho disposto indagini e verifiche
con i tecnici e il concessionario.
Poi trarrò le conseguenze dovute».
Solo un dettaglio: Massa rischia di
far le valigie. Le opposizioni vogliono le sue dimissioni.
NUOVE BOTTEGHE
DEI MILLE news
• INTESA CON BANCA
DELLA CAMPANIA
Si informano gli iscritti
alle «Nuove Botteghe dei
Mille» che di recente Nino
De Nicola, presidente
dell'Associazione, ha
concluso con la Banca
della Campania un'intesa,
riservata appunto ai soli
soci e relativa a condizioni di tenuta di conto
corrente (tassi, spese,
valuta etc.) che si presentano decisamente interessanti. L'accordo contempla anche una nuova linea
di accesso agevolato al
prestito o al mutuo con
possibilità di un comodo
rimborso. Ulteriori informazioni e chiarimenti
sono disponibili presso il
personale dell'Agenzia 1
della Banca delle Campania alla Riviera di Chiaia
286 (tel. 081.2451338).
• PARTONO I
SALDI ESTIVI
Il 2 luglio inizia la stagione
dei saldi estivi, la cui
durata è di tre mesi.
L’ORA LEGALE
di ANTONELLA ESPOSITO GAGLIARDI
QUESTIONI DI CONDOMINIO
opo vari contrasti giurisprudenziali, la Cassazione a
D
Sezioni Unite con la sentenza n. 9148 dell'8.4.2008, ha
precisato in materia condominiale che «…la responsabilità
dei condòmini per le obbligazioni assunte dal condominio
verso terzi, non ha natura solidale. Ciascuno risponde
dell'impegno preso collettivamente solo in proporzione
delle rispettive quote millesimali». Questo principio pone
fine anche a frequenti e furibonde liti condominiali determinate dal forzoso adempimento da parte di un condomino dei debiti contratti - e non pagati - dall'Ente Condominio
per le obbligazioni contratte verso terzi. Il caso esaminato
dalla Suprema Corte, nella sentenza appena citata, riguarda il mancato pagamento da parte di un Condominio delle
obbligazioni assunte con un contratto di appalto. Fino allo
scorso mese di aprile, secondo la giurisprudenza dominante, l'appaltatore poteva chiedere il pagamento del corrispettivo dovutogli, a volte anche rilevantissimo, ad un solo
condomino che, solo successivamente ed a seguito dell'adempimento dell'intero impegno, poteva poi recuperarlo
dagli altri condòmini. Secondo questa sentenza, invece, la
responsabilità dei condòmini è retta dal criterio della
«parziarietà» che trova il suo fondamento nell'art.1123 c.c.
(quello che regola la ripartizione tra i condòmini delle
spese condominiali): di conseguenza, anche rispetto al
terzo (in questo caso l'appaltatore), ognuno risponde per la
singola quota di appartenenza e non per il «tutto». Va anche
detto che questo principio, se da una parte elimina tante ed
annose liti condominiali ed i conseguenti piccoli dispetti
tra condòmini (rottura di piante del vicino, graffi alla
macchina, «casuale» caduta di acqua dal balcone al passaggio del vicino), di fatto non avvantaggerà il creditore che,
sin dalla sottoscrizione del contratto o comunque dal
sorgere del credito, avrà necessità della specifica collaborazione dell'amministratore per conoscere preventivamente
le quote di spettanza di ciascuno condomino e, in caso di
mancato pagamento del corrispettivo, dovrà recuperarlo
pro quota da ciascuno dei singoli partecipanti con inevitabile aggravio di spese e ulteriore….proliferazione di giudizi.
QUARTIERISSIME
GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE
7
Viale Gramsci, le foto dello scandalo
ESCLUSIVA. Le palme infestate dal punteruolo rosso dovevano essere distrutte
mesi fa, ma non è stato così. Preoccupanti omissioni nella procedura del taglio
Alvaro Mirabelli
unteruolo rosso: una brutta
rogna lasciata a
marcire nel dimenticatoio. Del parassita
la cui larva divora le
palme e le uccide,
Chiaia Magazine si è
già occupata nel mese
di marzo: e il quadro
emerso sulla sfida tra
istituzioni locali e coleottero killer non è stato
incoraggiante. A Napoli,
infatti, il temibile insetto
sembra aver messo davvero in ginocchio le Autorità competenti. Questione
di finanze alla canna del
gas. Vecchia storia. Perché
la forza d'urto del punteruolo è ad altissimo impatto epidemico e su un'efficace azione di contrasto
occorrerebbe investire cifre stellari che il Comune
non ha. Le cifre ufficiali,
intanto, riferiscono, nel
solo 2008, di 28 palme abbattute e di 54 sottoposte
Incappucciate e abbandonate
P
Come risulta dalla foto, 4 mesi fa le palme di viale
Gramsci, infestate dal parassita killer, furono decapitate e incappucciate. Lo imponeva la profilassi fitosanitaria. Ma il protocollo imponeva, ed impone, anche
in tempi strettissimi l'asportazione e la distruzione
delle piante malate. E’ estate ormai piena: i monconi
sono ancora lì. Va, intanto, ribadito che i privati (o
titolari di ditte e vivai) che riscontrino la presenza del
micidiale coleottero nei propri giardini hanno l'obbligo di avvertire il Servizio Fitosanitario Regionale (tel.
081.7967208-081.7967206-081.7967214). Il mancato
rispetto dell'obbligo comporta sanzioni amministrative previste dall'art. 54 del decr. Leg. 214/2005
a prof ilassi
preventiva: ma è come
svuotare il mare col cucchiaino visto che il flagello dilaga a macchia d'olio
nell'intera area urbana.
Che l'allarme sia rosso lo
conferma il decreto del 9
novembre 2007 con cui il
Ministero dell'Agricoltura
ha imposto come obbligatoria la lotta all'insetto,
aggiungendo che può persino «rappresentare un
grave pericolo - recita la
disposizione - per l'incolumità dei cittadini». Messaggio rivolto soprattutto
alle pubbliche amministrazioni cui il decreto ministeriale ricorda anche
che l'omissione dell'intervento non innesca solo i
rigori dell'art. 500 del codice penale ma anche le
sanzioni amministrative
dal decreto legislativo
n.214 del 2005. Norme severe, insomma, che a Na-
poli, tuttavia, sono finite
sul solito binario morto,
quello dei conti in rosso.
Lo sanno bene al servizio
Giardini che dipende dall'assessorato comunale all'Ambiente. A marzo i responsabili del Servizio, cui
tocca la competenza delle
bonifiche, dichiararono a
Chiaia Magazine: «E' da dicembre che bussiamo a
denari: ma la Giunta non
ha le disponibilità economiche necessarie per pro-
teggere le 2400 palme di
Napoli». La città, però, se
ne era già accorta. A
Chiaia soprattutto: in molti ci segnalarono, ad esempio, che proprio a viale
Gramsci il trattamento
delle 5 palme infette individuate, effettuato a febbraio, si era risolto in realtà in uno sgangherato bricolage di misure-tampone.
Girammo i dubbi al Servizio Giardini che replicò:
«Come da prassi, i tronchi
sono stati tagliati, asportando le parti superiori infestate che sono state distrutte e gli apici dei monconi sono stati incappucciati e sigillati con un telone di plastica per impedire il contagio». All'obiezione che la profilassi prevede, però, anche la distruzione immediata dei
tronchi superstiti, il Servizio rispose: «Provvederemo al più presto». Sono
passati 4 mesi: i tronchi
sono ancora lì. Secondo i
residenti, però, ci sarebbe
stato di peggio: al momento del taglio, infatti,
la ditta non avrebbe coperto con un telone di plastica l'area sottostante le
palme (misura che, come
prevede la legge, serve per
raccogliere i residui infetti e impedirne la dispersione) col risultato che, dopo l'intervento, viale
Gramsci era un tappeto di
bozzoli e larve. La replica
del Servizio Giardini fu notarile: «La ditta ci ha assicurato di aver usato i teloni protettivi alla base delle piante trattate, di aver
raccolto con le dovute cautele i residui infetti e di
averli poi eliminati». Ebbene, forse non è andata
così. Qualcuno quel giorno ha fotografato la situazione: e sono scatti (vedi foto in alto) che adesso raccontano di precauzioni
beffate e di larve in libera
uscita, capaci di divorarsi
anche le verità ufficiali.
QUARTIERISSIME
GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE
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S.Anna di Palazzo, mercatino in agonia
L’IDEA. Dalla scuola del gusto alla proposta di un asilo nido: sulla struttura, ormai
abbandonata, convergono progetti e speranze di recupero. Ma servono fondi
ta lì, nelle viscere dei quartieri spagnoli, tumore di
cemento nel cuore del
quartiere San Ferdinando, casermone senza arte né parte,
trapianto infelice di architettura modernista nel presepe
popolare di Chiaia, spaccato
esemplare della pubblica negligenza, crocevia di traffici sospetti e strafottenze assortite.
Inaugurato nel 2001, il mercato di Sant'Anna di Palazzo è la
fotografia imbarazzante di una
fregatura da manuale: appena
nato, insomma, il difetto di fabbrica ce lo aveva già dentro.
Doveva ospitare con i suoi 26
ministand rivendite alimentari, artigiane, commerciali, sistemando anche gli ambulanti
di zona: doveva far da volano al
commercio, doveva ripulire gli
scorci plebei e terzomondisti di
un'area turbolenta e caotica,
S
La struttura del mercatino di Sant’Anna di Palazzo
facendo giustizia del pittoresco
ciarpame da cartolina cui i
Quartieri Spagnoli sono inchiodati da secoli.
La verità invece è uscita fuori
subito dopo il taglio inaugura-
le del nastro. Quei box, appunto, erano fuorilegge: cubature
campate in aria, aperture anguste, spazi al di fuori di ogni
normativa prevista, praticamente inservibili. 5 miliardi
delle vecchie lire buttati. Insomma un bidone infame, nato sbagliato e proseguito peggio visto che, persa la funzione
cui era stato destinato, nessuna
amministrazione ha poi abbozzato in seguito uno straccio
di recupero per la struttura. La
prima Municipalità di recente
ha ripulito e palettato lo slargo
antistante. Ma a far rabbia è l'inerzia colpevole degli amministratori comunali: marciscono, infatti, nella scrivania dell'assessorato al Commercio le
proposte di farne una scuola
del gusto, di insediarci un centro di accoglienza per ragazzi
difficili, di crearci un doposcuola. Nulla da fare: pratiche
sconfitte in partenza perché la
replica di Palazzo San Giacomo
è quella di rito: mancano i fondi. E mancano pure i controlli
visto che all'interno succede di
VIA NISCO: QUEL TABELLONE
PUBBLICITARIO DA ABBATTERE
VASARI RESTAURATO: A OTTOBRE
MOSTRA AL MASCHIO ANGIOINO
Continuano ad arrivare in redazione segnalazioni di tabelloni pubblicitari collocati in posti assurdi. A via Nisco - stradina già invasa
da auto e motorini - c’è un’installazione pubblicitaria che è diventata un autentico problema per i pedoni. E’ posizionata, infatti, vicino a una pianta (vedi foto), alla fine del marciapiede, creando una barriera che ostacola
decisamente il passaggio.
L'associazione Atlantide Ritrovata, con sede a
Mergellina, presieduta da Clara Tucci, dopo aver
provveduto al restauro del ciclo sacro di 16 dipinti, firmati da Giorgio Vasari, annuncia orgogliosa che le 16 gemme pittoriche saranno le
protagoniste di una mostra organizzata, a partire dal 3 ottobre, nella Sala Palatina del Maschio Angioino. I 16 capolavori saranno poi trasferiti al Museo di Capodimonte.
CONCERTO DI FINE ANNO SCOLASTICO
nissimi musicisti, c’erano la preside,
professoressa Giovanna Esposito, e
tutto il corpo docente della scuola.
Particolare commozione ha destato
l’esecuzione dell’inno nazionale
italiano, con cui i piccoli orchestrali
hanno aperto il concerto (proseguito
poi con musiche di Offenbach, Ciaikowskij, etc.), riscuotendo calorosi
applausi. Tra i solisti, che si sono
esibiti nel corso del secondo tempo,
bravissimi i violinisti Roberto Colli e
Riccardo Zamuner, le chitarriste
Sara Raia e Claudia Campese, i flautisti Monica Angeloni e Adriano
Pappalardo, le pianiste Giordana
Perrotta e Domitilla Gaeta.
Tito Livio, l’orchestra delle meraviglie
Nello storico cortile della scuola si è
svolto il sorprendente concerto di
fine anno scolastico dell’orchestra
della Scuola Media «Tito Livio» (nella
foto). Un attento pubblico ha seguito
l’evento degli alunni dell’istituto di
Chiaia che, nel rispetto della tradizione musicale che ha sempre contraddistinto la Tito Livio, si sono
esibiti con entusiasmo, competenza
e tanta emozione.
In prima fila ad applaudire i giova-
tutto. Chi mastica più bile di
tutti, però, è Fabio Chiosi, presidente del governo di Chiaia,
che adesso ha perso la pazienza e chiede a Mario Raffa,
neoassessore comunale al
Commercio, di darsi una mossa e di chiudere la struttura definitivamente in attesa di un
progetto decente, sfrattando
una volta per tutte anche l'unico esercente, un commerciante di casalinghi, che è riuscito abusivamente ad insediarsi all'interno.
Sul recupero del casermone a
beneficio dei residenti non ha
nessuna intenzione di mollare
neanche Alessandra Lancellotti, presidente della Commissione Ambiente del parlamentino di Chiaia: il suo progetto è quello di riconvertire
l'edificio in asilo nido per i bimbi di San Ferdinando.
Lodevoli i contributi di altri allievi
come, ad esempio, Lorenza Saviano,
Marcella Guida, Federica Trotta,
Antonio Isaia, Francesca Russo,
Lorenza Strano, Valeria Duraccio,
Cristina Rocca.
Tra un marcia e una fotografia, a
ricevere carovane di baci, abbracci e
complimenti sono stati quei docenti
che, con grande professionalità ed
entusiasmo, hanno preparato gli
alunni per questa spettacolare esibizione: Stefano Albano (pianoforte),
Clara Campese (chitarra), Rossana de
Rogatis (flauto), Antonio Palazzo
(violino). Una squadra vincente, decisamente in sintonia.
QUARTIERISSIME
GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE
9
La Tito Lucrezio Caro riscopre i miti flegrei
BUONE NOTIZIE. Presentato a piazza dei Martiri, nella sede dell’Acen, un libro
di storia e archeologia curato dagli studenti del liceo scientifico di via Manzoni
Rita Giuseppone
n tempo la storia antica si
poteva studiare solo sui libri di scuola. Qualche visita guidata a Cuma o a Pompei
contribuivano a fissare il ricordo
di pitture, resti, testimonianze
di culture lontanissime che rappresentavano un piacevole intermezzo tra la merenda e la partitella a pallone sul prato. Oggi,
in tempi di Programma Operativo Nazionale, la scuola può trasformare i propri studenti in tanti giovani Indiana Jones, com'è
avvenuto con gli alunni del Liceo Scientifico Tito Lucrezio Caro di via Manzoni, risvegliando
in loro l'interesse per la storia, la
cultura, le tradizioni, le usanze
e le vestigia dell'antica Puteoli e
dei Campi Flegrei.
Il progetto, coordinato dal Dirigente Scolastico Carmela Liana
Nunziata e dalla docente Angela Palmentieri, ha portato, grazie anche al contributo dell'Associazione Costruttori Edili di
Napoli, al patrocinio dell'Unione Europea, del Ministero della
Pubblica Istruzione e del Comune di Napoli, alla pubblicazione
di un volumetto «Alla scoperta
dei Campi Flegrei»: in esso vengono descritte, con l'ausilio di tavole dell'epoca ed un'accuratissima bibliografia, le ricchezze
storiche e culturali del territorio
percorso dall'antica via che da
Neapolis giungeva fino a Puteoli, porto della Roma imperiale,
passando per l'Arco Felice, scavato nel monte Grillo lungo l'an-
LA SEGNALAZIONE
U
di MASSIMO GALLOTTA
LA DISCARICA
DI PIAZZA
S. PASQUALE
iqualificata non molto
R
tempo fa, teatro di scontri
tra baby gang, piazza San
Pasquale, purtroppo, è diventata, in breve tempo, una
tica via Domitiana per permettere un più rapido accesso alla
città di Cuma, uno dei primi insediamenti magnogreci. Il tutto
arricchito da cenni archeologici, curiosità antropologiche e
brani dei maggiori storici romani. Il lavoro è stato presentato all'ACEN di piazza dei Martiri dove la Dirigente d'Istituto, fiera e
un po' emozionata ha commentato: «L'aspetto più importante
di questo progetto è stato quello
di far riavvicinare i ragazzi al loro territorio, seguendo il fil rouge che da sempre lega Napoli e
Pozzuoli, riscoprendo la sua importantissima funzione di porto e, quindi, di scambio non solo commerciale ma anche culturale con la Roma imperiale».
Tutto ciò ha impegnato gli alunni della Tito Lucrezio Caro non
soltanto sui libri di storia e su internet, ma soprattutto in numerose ricerche sul campo. Spiega
Angela Palmentieri, coordina-
trice del progetto: «Il laboratorio, durato 50 ore, ha visto i ragazzi protagonisti di numerose
uscite, visite a scavi archeologici,
rilievi di monumenti, stratigrafie e altro». La presentazione del
lavoro, inoltre, è stata anche la
sede di importanti anticipazioni
svelate da Paola Miniero, della
Soprintendenza speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, sul nuovo museo archeologico dei Campi Flegrei, in fase di
allestimento nel Castello di Baia,
che dovrebbe aprire al pubblico
entro la fine dell'anno con sale
tematiche contenenti reperti
inediti provenienti da Pozzuoli,
Cuma, Literno e il Rione Terra.
Tra i relatori della manifestazione c’erano anche Rossana Valenti, Matteo D’Acunto, Ivan
Varriale, Alessia Siniscalchi e
Alberto Bottino, Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Provinciale, il quale ha posto l'accento sull'importanza della ri-
qualificazione del territorio: «In
questi scenari di immondizia e
criminalità - ha dichiarato Bottino - è importante affrontare la
tematica della scoperta del territorio, magari proponendola anche l'anno venturo, invitando le
scuole del Nord Italia a visitare le
nostre ricchezze». Intervenuti all’incontro anche il direttore della Municipalità I Angelo Sacco e
il presidente Fabio Chiosi, il quale ha definito l'iniziativa «didatticamente importante in quanto
la genesi degli spazi è fondamentale, bisogna conoscere il nostro passato per guardare al futuro e il coinvolgimento dell'ACEN in questo tipo d'iniziative è
il segnale di un'unione tra imprenditoria napoletana e cultura che dev'essere senza dubbio
incoraggiata».
In alto, foto a sin: il tavolo dei
relatori; foto a destra: il Dirigente
Scolastico Carmela Liana Nunziata.
discarica. Certo, in questi
tempi di emergenza ambientale, dove Napoli e la provincia sono ancora invase da
ogni tipo di monnezza,
sembra, ma non lo è, un
piccolo problema quello dei
rifiuti che riempiono le
aiuole (nella foto) della rinnovata e già disastrata piazza.
Non è un piccolo problema
perché è dai dettagli che si
capisce se una città funziona.
E i dettagli napoletani sono
un vero vero disastro.
QUARTIERISSIME
GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE
10
Municipalità 1, avanti con il fotovoltaico
L’ACCORDO. Patto di collaborazione tra il governo di Chiaia e l’Anea per sostenere
le energie rinnovabili. Decolla una campagna di promozione rivolta ai condomini
etrolio agli sgoccioli, debito energetico, effetto serra: l'Italia ci ripensa e riscopre l'atomo. Proprio quello
che fa quadrare i conti e non
sporca l'ambiente, ma che patisce un'incognita: dove smaltire le scorie delle centrali? Di
sicuro, però, la tecnologia atomica di terza generazione, con
i suoi ampi margini di sicurezza, si è decisamente sdoganata
dalla sindrome Chernobyl. Oggi, tuttavia, incassano grosse
aperture di credito da parte della gente comune anche le energie rinnovabili: non più ipotecate dall'ambientalismo ultrà,
infatti, le fonti alternative ormai piacciono a tutti. E, soprattutto al Sud, sono a portata di mano: alle nostre latitudini, ad esempio, il sole appare
davvero la più radicale e definitiva delle opzioni energetiche. Lo sa bene l'Agenzia Napoletana Energia e Ambiente
che, sulle tecnologie che utilizzano l'energia solare, è all'avanguardia e che proprio con
la Municipalità1 ha siglato un
patto all'insegna dell'energia
pulita. Così, dal feeling sbocciato tra Francesca de Sanctis,
presidente della Commissione
Ambiente del parlamentino di
Chiaia, affiancata dal consigliere Flavio Lojodice, e l'ANEA
nasce una campagna di sensibilizzazione, rivolta ai privati,
sull'adozione di impianti alternativi nei condominii, a cominciare dai pannelli fotovoltaici. Ed ecco perché, lo scorso
29 maggio, al confronto intito-
P
BREVI
PARCO GRIFEO: COMITATO CIVICO IN CAMPO
lato «Impianti ad energia alternativa: davvero possibile in
città?», tenutosi nella sede della Municipalità1, l'ANEA e il governo di quartiere hanno cercato un'intesa con i diretti interessati, vale a dire i rappresentanti dell'ANACI (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali). Obiettivo:
convertire i padroni di casa,
laddove è possibile, al «solare
fotovoltaico», quello cioè che,
con l'installazione di pannelli
sui tetti degli edifici, è in grado di produrre elettricità ecosostenibile. Tutti d'accordo gli
intervenuti che il fotovoltaico è
il futuro, malgrado le attuali
controindicazioni. Quali? I costi ancora alti e le difficoltà di
installazione degli impianti in
quartieri come quello di Chiaia
dove gran parte degli edifici è
severamente blindata da vincoli architettonici e paesaggistici. «Ostacoli seri, ma non
proibitivi - ha sostenuto Francesca de Sanctis -, ma a patto
che privati, Comune e Sovrintendenze formulino in futuro
regole comuni».
Sul piano operativo, intanto,
ANEA e ANACI produrranno un
vademecum di consigli tecnico-giuridici, compresa una lista di ditte specializzate in grado di assicurare i dovuti parametri di garanzia. L'altro nervo
scoperto della scelta fotovoltaica è il costo elevato degli impianti: in 8/10 anni, tuttavia, la
spesa potrebbe essere ammortizzata, e da quel momento, visto che non esistono costi di
manutenzione, tutta la fornitura elettrica sarebbe praticamente gratuita. (a.b.)
Parco Grifeo: condòmini sul piede di guerra. L'elegante enclave residenziale sconta una paradossale situazione amministrativa: fino al numero civico 38, infatti, il suolo è pubblico, ma
dal 38 in poi, fino alla fine del parco, la via diventa privata.
Un'identità double face con conseguenze sgradevoli per i
residenti che adesso scendono in campo con la costituzione di
un comitato di autodifesa. Sotto accusa, per i cittadini di
Parco Grifeo, è l'amministrazione comunale, responsabile di
inerzia colpevole e insopportabile opportunismo. Spiega il
consigliere municipale Francesco Salerno, che, nelle prime
battute della polemica, si è incaricato di svolgere il ruolo di
portavoce del Parco presso la prima Municipalità: «Da qualunque prospettiva la si consideri, la vicenda va puntualmente a
svantaggio dei condòmini. Se il tratto fino al civico 38 è pubblico, non si capisce perché le spese di illuminazione stradale
siano caricate nelle bollette condominiali. I responsabili
comunali non si sono mai sbilanciati in una risposta. Ma non
basta. Se il tratto che va dal civico 38 in su, fino alla fine del
Parco, è privato, è incomprensibile l'iniziativa di vigili e vigilini che puntualmente martellano di multe le auto parcheggiate lungo la carreggiata: se questa è privata, le multe sono
illegittime». Insomma, comprensibile la rabbia della gente del
posto che alla pubblica amministrazione contesta anche il
comportamento omissivo tenuto a proposito del costone
tufaceo che insiste nel Parco: la parete è a rischio smottamenti. «Ma nemmeno l'esigenza della pubblica incolumità - dice
l'avvocato Salvatore Meo, amministratore del civico 6 - ha
convinto il Comune ad eseguire i dovuti controlli statici».
TITO LIVIO: APPROVATO IL PROGETTO DI RECUPERO
Edilizia scolastica a Chiaia. Buone notizie per la Scuola
Media Statale Tito Livio in largo Ferrandina a Chiaia 2. Il 29
maggio scorso la giunta Iervolino ha approvato, con una
delibera, il progetto esecutivo di recupero dell'Istituto e i
relativi lavori di manutenzione straordinaria dell'edificio
scolastico che è di proprietà comunale. Il progetto è stato
redatto dal Servizio Tecnico della prima Municipalità. Nel
provvedimento di giunta viene, inoltre, disposta la copertura economica dell'operazione: l'importo complessivo previsto
ammonta a 182mila euro.
CIAO AFRICA
di BEPPE AIROLDI
QUEL FAVOLOSO MONDO DEL CAFFÈ (CIMMINO)
iva la rivoluzione! Quella francese, naturalmente; non fosse altro perché ha
V
inventato i ristoranti e i caffè. La cosa è
andata così: i rappresentanti della nuova
classe emergente (la borghesia) avevano
bisogno di incontrare altre persone (spesso
per la prima volta) per intessere affari,
perciò abbisognavano di luoghi atti allo
scopo. Così facendo rivoluzionarono il
concetto nobiliare di ospitalità, perché i
signori ricevevano solo propri pari a casa
loro o, al massimo, in circoli esclusivi (dove
cioè potevano entrare solo i nobili). I ristoranti e i caffè sono invece aperti a tutti:
égalité! A Napoli non ci sono né ristoranti
né caffè (vedi la Guida Michelin) perché la
nobiltà è resistita più a lungo (al referendum del '48 vinse la monarchia) e non c'è
mai stata la borghesia (i palazzinari non
sono imprenditori).
Parentesi sociale: nei luoghi sopracitati si
impara a rispettare il prossimo, proprio
perché non esistono privilegi. Parentesi
culturale: sempre là si va anche per mangiare e bere, ma soprattutto per starci: per
leggere e scrivere (Sartre a Deux-Magots),
parlare di calcio (Gianni Brera al Jamaica),
progettare (Adolf Loos al Cafè Central) o
cercare di studiare il prossimo, osservando-
lo (Beppe Airoldi da Cimmino). Ebbene sì: se
si vuole capire alcunché dei napoletani di
oggi, basta sedersi ad un tavolino di via
Filangieri (attenti ai piccioni!). Colà staziona
una campionatura della popolazione partenopea statisticamente significativa. Ma la
vera attrattiva è rappresentata dal personale: da Luciano, il direttore, (che è quasi
meglio di Ernesto, il suo predecessore) a
tutti quelli che lavorano dentro. Bravi,
gentili e spiritosi; insomma non sono dei
barristi. E poi fuori c'è Gerardo, il giovane
Clark Gable dei poveri (molto considerato
dalle adolescenti, vestite come le loro mamme e cioè da…) e Pippo, che deve servire con
il permesso di soggiorno in tasca perché
sembra un bielorusso; ma soprattutto Franco, che ha un unico limite: era troppo giovane per recitare nel film La Cage aux Folles
insieme a Tognazzi e Michel Serrault.
Chiudo con una nostalgia, un augurio ed
un addio. La prima è per Raffaella, cassiera
della Caffettiera, che purtroppo non c'è più.
Il secondo è per Ciro (il grande) barman del
neonato Mexico di via Chiaia. Ed il terzo è
per me, novello Hemingway: il mio amico
Felice Piccinino, grande epatologo, mi ha
ordinato di non bere più. Perciò addio alle…
no: agli Armagnac. Diciamo arrivederci.
c h i a i a m a ga z i n e
SAPERVIVERE
SOCIETÀ • COSTUME • RELAX • MOVIDA • EVENTI • CURIOSITÀ
Ecologia, ispirazione contemporanea
ITINERARI. Dal Trip alla Not Gallery: l’arte tra impegno ambientale, nichilismo
e malizia. Inaugurato il laboratorio «Entropyart in progress» con la mostra di Forest
Laura Cocozza
apertura di nuovi
spazi espositivi e un
calendario fitto di
eventi artistici confermano
Chiaia come luogo d'elezione dell'arte contemporanea. Trattandosi di arte del
presente, non stupisce che
alcune gallerie abbiano
scelto le performance di artisti che traggono ispirazione dalla drammatica “questione rifiuti”. È il caso, ad
esempio, della Entropyart/in/progress, centro
espositivo recentemente
inaugurato in via San Pasquale, 48, sulle scale che
conducono al Parco Margherita. Il nuovo laboratorio artistico interattivo,
ideato e realizzato da Mauro Paparo Filomarino e da
Giuseppe Napolitano, ha
debuttato ospitando l'opera multimediale di Fred Forest, artista che da più di 40
anni opera nel sociale e che,
provocatoriamente, invita i
napoletani a trasformarsi
in avatar e a sbarazzarsi dei
rifiuti su Second life, gettandoli in un «disintegratore mistico» installato sulla
Promenade des Anglais a
Nizza. Sullo stesso filone il
Trip in via Martucci 64 che,
dopo la mostra fotografica
«Il sole sopra i rifiuti», mercoledì 2 luglio proporrà le
«Differenziazioni» di Federica Rispoli. Durante l'incontro, nell'ambito della
campagna «Torna a casa
PET», i lavori artistici, composti di materiale da riciclare, dopo essere stati “consumati dallo sguardo”, saranno smontati e depositati in appositi contenitori, assieme al materiale plastico
portato dagli invitati.
È invece il Mediterraneo il
principio ispiratore del ciclo di acquerelli che Christian Flamm espone fino al
25 luglio alla galleria Fonti,
in via Chiaia 229, col titolo
«Per un motivo». L'artista,
all'inizio dell'anno ha chiesto al gallerista di raccogliere per lui un barattolo
di acqua di mare del Mediterraneo, che poi gli è stata
spedita a Londra dove abita,
e utilizzata come spunto
creativo. Ed è sempre all'insegna del british style, la
collettiva proposta da Changing Role di via Chiatamone 26 fino al 12 settembre.
Sono 13, infatti, i creativi
inglesi coinvolti nella mostra intitolata «The past is
history-part 2», concepita in
collaborazione con Zavier
ASSOCIAZIONE ALUMNI IPE 2008
L’
Un premio a Siciliano
A sin.: «Le foglie» di Federica Rispoli. A destra: Sarah McGinity «Teenager with Plaits»
Ellis e Samuel Rumley, curatori indipendenti. Nelle
opere si riscontra il riflesso
di un’esistenza sviluppata
sotto l'influenza di culture
fantasy-horror, gothic, elettronica neopunk e sicuramente nichilista. E se in
questo caso, il passato è cosa conclusa, per Gian Marco Montesano è invece materia ancora da esplorare.
Con «La Canzone del maleHistorikerstreit», ovvero 12
coppie di tavole esposte nello spazio Umberto Di Marino in via Alabardieri fino al
15 settembre, l'artista ripropone, in un affascinante viaggio tra estetica ed iconografia, altrettanti manifesti provenienti dalla Germania e dalla Russia tra gli
anni '30 e '40, rielaborati
sulla scorta degli originali.
Sarebbe invece di sicuro interesse per le eroine di Sex
and the city, la mostra di 4
artiste, curata da Francesca
Referza fino al 16 luglio alla NOTgallery in piazza
Trieste e Trento 48, dall’ironico titolo «LetMeDrawIt4U». Il titolo tradotto
suona più o meno «Lascia
che te lo disegni». Un modo
per dire che certi aspetti
dell'immaginario delle donne contemporanee sono incomprensibili all'uomo e,
piuttosto che spiegarli, sarebbe bene disegnarli.
Si è svolta lo scorso 6 giugno, nell'Aula Magna dell'IPE (Istituto per ricerche e attività educative), la
tradizionale cerimonia di consegna del «Premio
Associazione Alumni», ormai approdato alla sua
terza edizione. Anche quest'anno, infatti, l'«Associazione Alumni IPE», sodalizio che promuove e rinsalda i rapporti tra studenti e docenti che abbiano
frequentato nel tempo le varie edizioni dei Master
dell'IPE, ha inteso premiare una personalità distintasi nell'impegno a favore dello sviluppo culturale ed
economico del Sud e nella valorizzazione dei giovani talenti. Stavolta il riconoscimento è stato attribuito al giovane ingegnere napoletano Bruno Siciliano,
ordinario di Automatica alla Federico II, presidente
dell'«Institute of Electrical
and Electronics Engineers» ed autore di autorevoli pubblicazioni in
materia. Nell'occasione
Gaetano Vecchione,
presidente del sodalizio
degli ex allievi diplomati
ai master targati IPE, ha
tenuto una relazione dal
titolo «Robot: dalle fabbriche alle nostre case».
L'«Associazione Alumni» vanta al suo attivo un'intensa attività convegnistica e culturale che ben riflette
l'intento statutario di animare un'ideale arena di
confronto tra le esperienze professionali vissute in
Italia o all'estero dagli ex alunni dell'IPE. Il fulcro
didattico dell'Istituto, con sede alla Riviera di Chiaia,
è costituito dal Master in Finanza Avanzata (alla 6°
edizione) e dal Master in Bilancio (alla 2° edizione),
corsi ad altissimo tasso di placement.
NUOVO ALBUM DI FRANCO NICO
Da Amalfi con amore
Il sodalizio artistico tra il cantautore Franco Nico e la
vocalist Pina Cipriani ha sempre prodotto frutti
sontuosi, contaminando la naturale vena compositiva
con gli accenti di un Sud sognante, direttamente
collegato al magistero antico della canzone meridionale. E se al genio di un binomio così prolifico, ormai
consegnato alla ribalta più blasonata del canzoniere
partenopeo, si intreccia l'estro
lirico dialettale di Peppino Liuccio,
l'approdo creativo non potrà che
essere vincente È questa la magica
alchimia che sovrintende a «Le
canzoni di Amalfi», l'album nuovo
di zecca sfornato da Franco Nico.
Un miracolo semplice in cui le
partiture del musicista carezzano
rispettose le elegie dell'autore
cilentano e la vocalità colta della
Cipriani. 10 i brani in cui è decisivo
l'apporto di un set strumentale di
alto profilo, quello formato da
Paolo Raffone (piano), Egidio
Mastrominico (violino), Marco
Gesualdi (chitarra), Riccardo Veno (Sax), Giosi Cincotti (fisarmonica), Paolo Cimmino (batteria), Mauro
Squillante (mandolino), Giacomo Pedicini (basso) e
Marco De Tilla (contrabbasso). Spiega Nico: «Il nuovo
cd completa il ciclo delle mie canzoni «turistiche»,
quelle che dagli anni '60 ho dedicato a Ischia, Capri,
Sorrento, Positano e Massalubrense». Intanto il pezzo
«A’ regata», inserito nel cd, è stato di recente eseguito
ad Amalfi in occasione della celebre regata storica.
SOCIETÀ&COSTUME
GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE
12
I 50 anni di Lucarelli tra jazz e cocktail
Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti
della Campania, ha festeggiato i cinquant’anni con un
megaparty da Farinella, in via Alabardieri. All’evento
hanno partecipato oltre 400 invitati tra giornalisti, politici,
imprenditori ed esperti di comunicazione. Ricco buffet di
sfizi partenopei, musica jazz, cocktail a volontà preparati
dai barman della struttura e taglio della t0rta,
volutamente senza candeline, con bacio finale tra il
presidente e la compagna Fabiana Di Lauro. Niente
«coperture» per una sera, nè riunioni di redazione, ma solo
chiacchiere piacevoli, baci, strette di mano e balli fino a
notte fonda. Ad inizio serata la sindaca, Rosa Russo
Iervolino, è passata per un affettuoso abbraccio al
festeggiato. Tra i regali più particolari e graditi a Lucarelli,
la maglietta dell’Inter con il proprio nome e il numero 50,
e una riproduzione in cornice del suo primo articolo
apparso su «Il giornale di Napoli».
BUON COMPLEANNO ATHENAE
Traguardo importante per la palestra Athenae: 25
anni d’attività nel segno dell’energia e della
professionalità. Il suo fondatore Achille Gentiletti,
antesignano dei personal trainers e maestro di body
building, ha festeggiato l’anniversario con una
esibizione in Villa comunale di tutte le discipline
sportive insegnate nella sua scuola di benessere in
via dei Mille, e con una torta tagliata insieme al suo
team: Giovanni Carrillo, Imma Di Palma, Antonio
Rapillo, Diego Gullotta, Giovanni Orabona,
Luciano Pizza, Emiliano Cassano, Michele Marino,
Roberto Esposito, Raffaele Di Manna, Lucia
Romano, Adriana Sepe, Marina Cacciapaglia,
Patrizia, Chiara, Roberta e Mario Gentiletti.
AL SÌ CLUB I 30 ANNI DI VIVIANA
6 giugno: night-party al «Sì Club» per i 30 anni di
Viviana di Gennaro. Con lei il marito, Francesco
Salerno. Balli, brindisi e supertorta insieme ad
Alfonso Brancaccio, Ugo Chirico, Giuseppe e
Annalisa Fusco, Mariella e Stefano Tropè-Couvin,
Antonio e Fabrizia Tafuri, Alessandro e Grazia
Cavallaro, Rossella Frendo, Dario e Lalla Del
Giudice, Alessandro e Lorenza Iermano, Fabio e
Amalia Mariottino, Clara e Peppe Cortese, Nicola e
Betty Simeone, Alberto e Giuliana Pisciotta,
Francesco Mastrangelo, Antonio Leccisi, Gaetano
Gambardella, Antonio Stozzetti, Mariangela Vaino,
Marco Pane, Marco Di Capua, Maria Teresa Stile,
Gigi Gallo, Alessandra Andreotti, Marco Coppola,
Giorgio Saggiomo e Andrea Salerno con Rosaria.
SABINA ALBANO, QUANDO
L’ARTE PRENDE... PIEDE
Saper dosare glamour e raffinatezza, moda e
creatività, in una miscela ad alto impatto seduttivo,
è il talento di Sabina Albano. Da sempre. Già,
perché è da sempre che le riesce di conciliare garbo
e provocazione: un po' come mettere assieme il
diavolo e l'acqua santa. Il suo
universo creativo, pendolare tra
moda e arte, è tutto compresso
negli ambienti della
«Sabinalbano Modart Gallery»
in vico Vasto a Chiaia 52, factory
che le sue attitudini le sfodera
subito a cominciare dal nome.
Sarà il genius loci visto che a
pochi passi, due secoli fa, teneva
bottega con tavolozza e pennelli
Anton Pitloo, sarà che lei il
gusto del bello lo ha coltivato
con cura, ma una cosa è sicura:
qui, all'angolo tra il Vasto e vico
Vetriera, gli esercizi di stile non
si limitano all'abbigliamento. A
scandire il tempo c'è anche
l'arte contemporanea che nella
gallery di Sabina ha inanellato ciclicamente una
rispettabile serie di eventi e kermesse, firmati da
creativi veterani o emergenti. A giugno è stata la
volta dell'arte di Lucia Gangheri con la mostra dal
titolo «Dalla Testa ai Piedi». (nella foto da sin: Lucia
Gangheri e Sabina Albano)
Scatti dalla notte. Da sinistra: l’art director e mattatore della movida Ambrogio
Ferrillo in compagnia di Barbara; alla console, l’estro e la professionalità del dj
Bruno Barra; le magie musicali di Maurizio Filisdeo e il sorriso entusiasmante
di Ferrillo. Il pianoshow di Filisdeo andrà in scena nelle prossime domeniche
nell’incantevole struttura del Sohal Beach Club.
Come sono cult le domeniche al Sohal
Sono diventate il vero «cult» della movida in riva al mare: stiamo parlando delle formidabili domeniche al
Sohal Beach Club al Fusaro (via Spiaggia Romana 15). Domeniche nel segno della musica e dell’aperitivo,
delle band vintage e della console esplosiva del dj Bruno Barra. Mattatore e art director di queste notti
incredibili, è il vulcanico Ambrogio Ferrillo che, coadiuvato da un gruppo affiatato di pierre, ogni volta
riesce ad architettare serate vincenti. Grazie al suo intuito, quest’anno, non ha sbagliato un colpo. La
programmazione delle domeniche del Sohal, finora è stata trionfante. Il 25 maggio, ad esempio,
nell’incantevole struttura del Fusaro corteggiata dal mare, si è esibito Umberto Smaila con la sua scatenata
band. Balli, revival, champagne e una platea che ha danzato senza sosta per tutta la notte. Un altro «gatto
del vicolo miracoli» il 12 giugno è stato l’ospite d’onore della serata: l’intramontabile Jerry Calà. Band
micidiale, canzoni vintage, tormentoni sempreverdi - «capito!», «libidine, doppia libidine, libidine con i
fiocchi» - sapore di mare e sapore di sale: un Calà straordinario ha entusiasmato l’adunata ballerina dei figli
delle stelle. Baci e abbracci, per i successi domenicali, nello staff di Ambrogio, formato da campioni della
movida come Pippo Giordano, Marco Monizio, Enrico Di Paola, Niki Palma, Sasà Finizio, Massimo
Nocchetti, Carmine Frongillo, Ernesto Raiola, la bella e bionda Wanda, Antonio Iodice, Marcello D. e
Francesco B.. Nel corso delle serate molti i vip visti al Sohal tra le ragazze Armada Nueva di Lello Fusco, la
squadra della soap «Un posto al sole» e gli attori di «Gomorra». Ma le sorprese non finiscono qui. Il carnet
delle domeniche al Sohal prevede altre attrazioni come, ad esempio, le magie musicali di Maurizio Filisdeo.
Brooksfield, sfila la donna glamour
Cocktail di inaugurazione per il nuovo negozio Brooksfield linea donna in via Chiaia 130. Per l’occasione da
Torino è giunta anche Marina Margherita Galloni, responsabile delle linee donna e junior del marchio prodotto dalla Mistral, che ha fatto gli onori di casa assieme a Nino De Nicola e Michele Giglio, proprietari del
punto vendita. 70 metri quadri, distribuiti su due piani, dal design essenziale che punta ad essere un nuovo riferimento per donne alla ricerca di una eleganza
sussurrata e nello stesso tempo glamour.
Da Sinistra in senso orario: l’interno del negozio di via Chiaia 130;
Nino De Nicola e Michele Giglio con Marina Galloni, responsabile
linee donna e junior del marchio; staff e amici in posa per uno scatto
ricordo; De Nicola e Lisa Regina durante l’inaugurazione.
IL MITO DEL «NIVOLA»
RIVIVE DA REGINAUTO
Incredibile evento di cultura nella
concessionaria Reginauto di via Campana.
L’officina dello show room, per una sera, si è
trasformata in un teatro con tanto di
palcoscenico, luci e platea, per la pièce «Il
Nivola», ideata e interpretata da un formidabile
Claudio Di Palma. L’autore-attore, con una
narrazione teatrale tragicomica composta da
letture, musica, e dialoghi immaginari, ha
ripercorso la leggenda di Tazio Nuvolari, «il
mantovano volante», che per 30 anni dominò il
mondo delle corse, sia delle due che delle
quattro ruote. Un mito, quello del «Nivola» che
iniziò quando il corridore tagliò per primo il
traguardo del Gran Premio di Monza legato alla
moto, per via delle ingessature alle gambe
fratturate. Emozionante la ricostruzione del
rapporto Alfa-Nuvolari, ricco di grandi imprese
e di avvincenti vittorie. Un rapporto in cui
entrarono a far parte anche altri eroi del
mondo motoristico, come Enzo Ferrari e Achille
Varzi, e grandi marche avversarie, quando i
piloti si avviavano al traguardo a bordo di
un’auto in fiamme o vi giungevano su veicoli
sprovvisti di volante. Accompagnamento
musicale di Luca Urciuolo e scene curate da
Roberto Crea. (foto di Mario Valente)
SOCIETÀ&COSTUME
GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE
14
FESTA PER
CHIAIA TOUR
10 luglio: megaparty
al Green Park Tennis
• IL PROGRAMMA DELLA SERATA
Torneo Pes «Napolandia»
Un podio con sorprese
L’EVENTO
All’Ostello della
Gioventù si sono
sfidati i campioni
del videogioco di
calcio più famoso
per playstation
Pino Fermento
attaglie vere, sfide mozzafiatfo tra gol a cucchiaio e contropiedi micidiali. Il 18 maggio scorso, l’Ostello della Gioventù
di Mergellina si è trasformato in
un’arena sportiva che ha visto come
protagonisti i campioni del Pes
2008 (Pro Evolution Soccer), il videogame di calcio per playstation
che ha conquistato le console di
mezzo mondo. A riunire i migliori
players napoletani (e non solo) è stato lo staff di Chiaia Magazine/Dedacom, che ha ideato il Primo Tor-
B
neo Pes 2008 di «Napolandia». Infatti, è stata l’azienda partenopea,
specializzata nella creazione di oggettistica nel segno della fantasia e
del made in Naples, a dare il titolo
al torneo (e a puntare anche sul
prossimo che si terrà in autunno)e a mettere a disposizione per tutti
i partecipanti una serie di divertenti
gadget tra cui, ricordiamo, le pergamene «sfottò» in salsa napoletana
e le cartoline-parodia sull’emergenza rifiuti. Lo staff di Chiaia Magazine ha affidato l’organizzazio-
ne del torneo a un fuoriclasse della
playstation, Fabrizio Tavassi (a sin.
nella foto), campione internazionale
di Tekken e uno dei maggiori esperti italiani del mondo dei videogames. L’evento ha vissuto anche un
break, molto gradito dai giocatori,
che è consistito in un ricco buffet
servito su uno dei terrazzi della
struttura dell’ostello. Dopo essersi
ricaricati con gustosi tramezzini e
panini, i campioni di Pes 2008 sono
tornati a sfidarsi per le partite finali. A vincere, dopo una cavalcata
formidabile è stato, a sopresa, Fabio
Caruso che ha battuto nella finalissima il combattivo Dario Vaccaro. Medaglia di bronzo a Duccio
Ferraro, mentre le posizioni quattro e cinque se le sono aggiudicate
rispettivamente il bravo Angelo
Centrella e il forte Nicola Lillo che,
recentemente, ha vinto il primo
premio di 1200 euro al Torneo di
Pes alla Mostra D’Oltremare. In autunno, quindi, la febbre del Pes non
si placherà. Fabrizio Tavassi, infatti, già è alle prese con l’organizzazione del secondo torneo Napolandia. Chiunque fosse interessato a
partecipare può già iscriversi al numero 347.2918471.
Il 10 luglio nella suggestiva struttura del
Green Park Tennis (viale Virgilio 12), si terrà
la consueta festa estiva di Chiaia Magazine.
Ancora in via di definizione il programma
della serata. Certamente nel corso del
megaparty verrà presentato Chiaiatour, il
supplemento di Chiaia Magazine dedicato al
saper vivere. In più, prima dell’inizio delle
danze, verrà estratto a sorte un viaggio, con
destinazione top secret, offerto dallo Studio
A.F.I (Agenzia Finanziaria Immobiliare),
uno degli sponsor della serata. Infine, non
mancheranno la musica vintage e la cena
buffet.
• LA «PRIMA» DI CHIAIATOUR
Chiaia Magazine, il free press mensile della
Napoli che conta, lancia un nuovo prodotto
editoriale: Chiaiatour, pubblicazione
patinata interamente dedicata ai percorsi
dell'arte, dell'eleganza, dell'enogastronomia,
del lifestyle. Moda, motori, design,
creatività, turismo, cultura: tutto in un
magazine che avrà come mission il rilancio
del made in Naples. Un «tour», quindi, tra le
bellezze e le ricchezze della città alla ricerca
di curiosità artistiche poco conosciute, di
sfizi da comprare, di trattorie e ristoranti da
scoprire e di luoghi incantevoli dove
dormire. Un nuovo modo di vivere i piaceri
di Napoli e della Campania. Chiaiatour avrà
una cadenza trimestrale, sarà distribuito
gratuitamente in oltre 300 punti cool di
Napoli (e non solo) e la versione cartacea
sarà affiancata da quella online consultabile
sul sito www.chiaiamagazine.it
• AVVISO AGLI SPONSOR
Chi è interessato a partecipare come sponsor
al megaparty del 10 luglio può contattare la
redazione di Chiaia Magazine (081.19361500)
o inviare una mail a [email protected].
SOCIETÀ&COSTUME
GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE
15
Bougainvilla e gli sposi promessi
LA FESTA. Nella villa di Posillipo prove tecniche di matrimonio per
Massimo Festa e Rosaria Saturno. Ricevimento a tema «total white»
na promessa di matrimonio in grande stile per
Massimo Festa, commercialista e storico organizzatore
di locali, e Rosaria Saturno,
futuri sposi il 10 luglio, che
hanno festeggiato con i più cari
amici da Bougainvilla con un
party a tema “total white“.
La location di Posillipo è stata
addobbata per l'occasione dalla
direttrice Silvia Donadio, con
fiaccole e candele che hanno
U
reso l'ambiente particolarmente
suggestivo, esaltando il gusto e
l'eleganza degli spazi arredati
con divani e sedute ricercate. Le
composizioni e gli allestimenti
riprendevano i colori degli abiti
dei promessi sposi (gli unici
vestiti in lilla) e degli invitati (il
bianco) con un tocco di verde,
simbolo della promessa.
L'evento organizzato da Francesco Sangiovanni è partito con
l'aperitivo al tramonto, seguito
da una splendida cena con
gustose e scenografiche pietanze in parte servite a finger food,
coinvolgendo baristi acrobatici
che hanno dispensato Mohito e
Caipiriña fino a tarda notte.
Fabrizio Cervo per Dolce Convivium ha curato i golosi dolci al
cucchiaio, la piccola pasticceria
e la torta a 2 piani bianca e lilla,
sormontata da due simpatici
“cake topper”. Gli unici vestiti
in nero erano i futuri testimoni,
Peter Bevilacqua e Gigi Balsamo, e il compare di anello,
Alberto Forni, in segno di
“lutto” per la perdita dell'amico
single (il primo dei 4 a sposarsi).
Eleganti le future testimoni
della sposa: la sorella gemella
Amelia Saturno, con il compagno Valerio Maione, ed Eva
Ponzo. Ad animare la serata
anche Valerio Tremiterra che
ha regalato cappelli di paglia
bianchi, in stile Panama, agli
ospiti del dancefloor.
Alla consolle Jimmy Balsamo
con una miniperformance di
Marco Piccolo e Dario Guida.
Gli unici parenti ammessi, i
genitori della sposa, Luciana e
Nando Saturno, nonna Amalia,
Silvio Festa e Paola, Carlo
Saturno con Rita. Tra gli invitati: Alessio Matrone e Tiziana,
Tony Breglia, Federica Marchetti, Silvio D'ascia, Angelo
Lancillotti, Valentina Garaffa,
la squadra di calcio dei dottori
commercialisti di Napoli al
completo, capitanata dal presidente Fabrizio Galantuomo. Le
telecamere e le interviste di
Rosario Schibeci hanno catturato le testimonianze più simpatiche dei tanti amici accorsi.
RIFLETTORI
NASCE NERÒ SULLE SPONDE DI NISIDA
Il locale si chiama "Nerò", nome che riecheggia Nereo, dio marino greco col potere della metamorfosi. Ed è al mare e alle
mutazioni che il club si è ispirato, cambiando attitudine nel
corso della giornata. Aperto dalle 8 fino alle 2 di notte, Nerò,
in via Nuova Nisida 40, nei pressi del molo, la mattina funziona come punto di ristoro per i naviganti, offrendo anche
un servizio take away di baguette assortite. Nel tardo pomeriggio (tra le18 e le 21) diventa lounge bar per un aperitivo in
tutto relax. Infine, dalle 21 in poi, si trasforma in ristorante
di specialità marinare. Gli ambienti rievocano l'atmosfera
greca, con tinte mediterranee ed una cupola stile "Santorini".
I creatori di Nerò sono Pietro De Maio (nella foto con Olimpia
Di Matteo e Mariassunta Greco), Stefano e Gianluca De Crescenzo, Arturo De Matteo, Luca Iannuzzi e Nino Riccardi.
Da Sinistra: foto 1: i promessi sposi
Rosaria Saturno e Massimo Festa;
foto 2: Amalia Saturno, con tre
amiche; foto 3: Valerio Tremiterra &
gruppo Panama; foto 4: Silvia
Donadio e Francesco Sangiovanni;
foto 5: i futuri sposi con i testimoni.
VENTRELLA LANCIA LE EVANESCENZE DI BETTY BEE
Dall'incontro di moda, arte e scultura è nata la nuova avventura artistica di Betty Bee: Evanescenze. Ovvero 4 gioielli d'arte, realizzati in oro, argento e pietre preziose, lavorati uno ad uno, a mano, in
tiratura limitata e numerata, dagli orafi della storica gioielleria
Ventrella, in via Carlo Poerio 11, che ne ha ospitato l'esposizione e
ne continua ora la vendita. Su ciascun pezzo Betty Bee ha riproposto in forma simbolica le opere realizzate negli anni, icone del suo
percorso artistico: il Cristo Nero, Iuppeppì, la Sirena, Lick and go,
assumono la forma di talismani d'arte da indossare al collo, al ventre, alla caviglia, ai polsi. Gioielli scultura che sono stati esposti su
calchi di corpo di donna - creati dall'artista utilizzando il proprio corpo -, realizzati in bronzo, alluminio, garza, plexiglas. All’affollatissimo vernissage sono intervenuti tra gli altri: Francesco Paolantoni, Benedetto Gravagnuolo, Gerry e Fiammetta Sacco, Giordana De
Cesare, Maria Tedeschi, Maria e Toni Di Pace, Stefano e Antonella
Benincasa, Roberta Corvino, Mitzi Di Salvo, Marina Vitelli, Maria
Chiara De Luca, Alessio Visone, Mauro Paparo Filomarino, Andrea
e Paola Attena, Stefano e Antonella Cotronei, Cristina Donadio,
Alessandra Barbaro, Paola e Anna Bice Rosa Rosa, Florinda Dotoli.
NOZZE SOTTO LA PIOGGIA PER VALENTINA
C’era un ospite inatteso il 13 maggio al matrimonio tra Valentina Quaranta (figlia di Gennaro Quaranta, dirigente della Barclays Bank che aprirà a giorni una filiale in via Vittoria
Colonna) e Giuseppe Maddaloni: Giove Pluvio. Così, la pioggia non ha permesso agli invitati al ricevimento nuziale di godere pienamente dello splendido panorama che si gode dalla
terrazza dell'Hotel San Francesco al Monte. Ma ciò non ha impedito a tutti di divertirsi egualmente. E poi, come si dice: sposa bagnata, sposa fortunata. Tra gli ospiti gli amici di sempre:
Francesco Paolantoni, Mario Porfito, Patrizio Rispo, Marzio
Honorato, Gigio Morra, Paola Cannatello, Sergio Friscia,
Stefano Sarcinelli, Nina Soldano, il maestro Antonio Annona e la spendida band di Fabrizio Fierro. Fuochi di artificio
finali, mega torta e viaggio di nozze in Giamaica.
SOCIETÀ&COSTUME
OMBRELLONI ED EUROPEI. Alla Tabaccheria Postiglione di
Largo Ferrandina a Chiaia, si cercano le combinazioni giuste
per mettere qualche soldino da parte sotto l’ombrellone.
Calcio, santi ed esami di maturità: di questo si parla mentre
si consulta la Smorfia e si tenta la fortuna. Alberto Postiglione, tra una chiacchiera e un gratta e vinci, ha le idee
chiare come il cielo di Mergellina: «Almeno per 9 estrazioni
&
terni favole
GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE
bisogna puntare sul terno 60 (la scuola) - 27 (gli studenti) - 8
(gli esami), da giocare sulle ruote di Napoli, Roma e Milano.
In più - continua Postiglione - il terno del momento è quello
sugli Europei di calcio, ovvero 1 (l’Italia) - 22 (i giocatori) - 29
(il giorno della finale). Questa combinazione va giocata per
6 estrazioni su tutte le ruote». Giugno, il mese dove esplode
l’estate, ospita anche due tra i santi pià «gettonati» a Napoli:
S. Antonio (da giocare 13 - 37 -50) e San Luigi (puntare sull’ambo 21 - 6). Infine, Postiglione ci regala l’ultima scommessa: «Per tutta l’estate, ovviamente sempre con moderazione, giocate il terno delle vacanze 22 - 72 - 10». Non resta
che giocare e incrociare le dita tra un goal e una granita.
16
Non nutro
più speranze:
erano indigeste.
I vestiti vanno
in vacanza
su un’asola deserta.
Renato Rocco
SALUTE&BENESSERE
SFIZI&NOTE
di MASSIMO LO IACONO
Mode alimentari, il «sacrificio» del pane
IL TESORO DI ITALIA CANESSA
Annalicia Mozzillo*
a Chiaia, Cappella Vecchia, ad Avellino, al Conservatorio
D
«Cimarosa»: questo il piccolo grande viaggio della collezione di nastri (Live e dalla radio e filodiffusione), dischi (LP),
programmi di sala (preziosi cimeli musicologici) e libri raccolti
per anni ed anni da Italia Canessa e donati oggi, ad un decennio dalla sua scomparsa, dal marito e dai figli alla scuola
dove Susanna Canessa è amata ed entusiasta docente. L'augurio
implicito nel dono è che siano gli studenti ed i docenti, e forse magari anche appassionati di Avellino ed oltre, a godere di
questo tesoro. La raccolta è il vitale esito del grande amore di
Italia per la musica, a pieno realizzato accanto al marito Francesco Canessa, critico musicale, amato soprintendente al San
Carlo per quasi vent'anni, seguendo anche le passioni artistiche dei figli, musicali tutte, pure se in modo diverso, poiché
Susanna insegna ad Avellino, Riccardo lavora come regista d'opera di successo, e Brunello affianca alla sua professione, abilità sopraffine di maestro cantore e chitarrista. E’ una delle poche grandi raccolte musicali di Napoli, frutto del puro piacere di sapere e condividere questo sfizio con un buon numero
di compagni d'avventura. Tra registrazioni fatte in teatro fortunosamente, registrazioni raccolte per il gusto del confronto
tra artisti, c'è da ripercorrere decenni di tradizione musicale
nel suo farsi, con spunti di grande diletto, in cui c'è la verve
della squisita appassionata, mai saccente, mai fanatica, ma sagace e divertita e divertente per di più. Posta nella singolare
sala discografica nella torre della scuola musica di Avellino,
questa è una raccolta di meraviglie, in cui è dato trovare anche traccia degli entusiasmi di amici ed appassionati, e qualcuno purtroppo non c'è più, con cui si facevano ricerche e scambi con slanci oggi inimmaginabili, poiché oggi registrano proprio in molti, soprattutto i teatri per archivio e tante case discografiche: tutti per il mercato. Sono quelle di Italia Canessa
invece spesso registrazioni di pirati, coltissimi ed arguti, e pionieri frementi le cui voci, pure se di rado, si riconoscono nei
nastri tra applausi e grida di bis. Ed è una emozione in più.
La Confederazione Italiana
Agricoltori ha condotto un
confronto tra i consumi del
2007 e del 2006, rilevando una
diminuzione negli acquisti di
tutti i prodotti simbolo dell'Alimentazione Mediterranea:
frutta (-2,5%), pasta (- 2,6%),
verdura (-4,2%) e perfino l'amatissimo pane (-6,2%). Cresce,
invece, il consumo di alimenti
come uova, pollo, carne e
salumi. Le motivazioni del
cambiamento delle abitudini
italiane si possono addurre sia
al rincaro del prezzo di questi
prodotti sia al dilagare di
mode alimentari, dove il
diktat principale è l’eliminazione di tutti gli alimenti che
apportano alla dieta una
buona dose di carboidrati
complessi. Ma vediamo di
conoscere più a fondo uno
degli imputati.
Con il termine «pane» si indica
in genere un prodotto ottenuto dalla cottura di una pasta
lievitata, preparata con farina
di grano, acqua e lievito (di
solito di birra), con o senza
l'aggiunta di sale.
Durante la lievitazione parte
dell’amido viene trasformato
in destrine e parte dello zuc-
chero semplice viene convertito in etanolo e anidride carbonica, che, espandendosi nella
massa, la rendono porosa e
morbida. Anche il pane è
soggetto a frodi: quella più
comune riguarda l’eccessivo
contenuto di acqua, oppure
l'aggiunta all'impasto di glicole-etilenico, per evitare che
diventi presto raffermo.
I costituenti del pane variano
a seconda degli ingredienti (in
commercio possiamo trovare
tantissimi tipi diversi): mediamente contiene il 55% di
carboidrati , il 29% di acqua e
il 9% di proteine, e solo l'1% di
LIBRIDINE
Un saggio di Arcella risveglia il mito di Julius Evola
Aurora Cacopardo
Stefano Arcella, profondo studioso dei culti gentilizi nella Roma arcaica e del pensiero tradizionalista del '900, ha sempre
evidenziato carattere di riservatezza, che
non gli ha impedito, tuttavia, di verificare
nella posatezza della riflessione i risultati
del suo lavoro.
Credo che nella storia del pensiero di Julius
Evola, pittore e filosofo (1898-1974), la posizione di Arcella sia tra le più singolari e
originali perchè partecipa al tempo stesso,
all’agonismo, alla ricreazione e alla reinvenzione nella mescolanza di antico e moderno, sapientemente intrecciati e con-
temperati. Prima di quest’ultimo lavoro Julius Evola - La via della realizzazione di Sé secondo i Misteri di Mitra (Ed. Controcorrente,
14 euro), terza edizione a trent'anni dalla
prima, l’autore ha curato per la Fondazione Evola di Roma la pubblicazione delle Lettere di Julius Evola a Bendetto Croce (1925-1933)
e Lettere di Julius Evola a Giovanni Gentile
(1927-1929). Le opere sono precedute da
saggi introduttivi del curatore in cui si
evince che Evola si avvicinò al Futurismo,
aderì poi al Dadaismo per dedicarsi, poi,
agli studi filosofici approdando ad una
concezione di critica radicale del mondo
moderno. Complessi, inoltre, i suoi rapporti con il fascismo. Arcella propone tre
grassi. Modesto è il contenuto
di vitamine, sali minerali e
fibre, fatta eccezione per il
pane integrale molto ricco di
questi alimenti. Cento grammi
di pane comune corrispondono a 279 calorie; 100 grammi,
invece, di pane integrale
contengono 243 calorie.
Per apprezzare, quindi, tutti i
giorni il gusto del pane sarà
importante imparare non ad
eliminarlo, bensì ad assumerne la giusta dose evitando di
esagerare .
*Dietista. Per domande e consigli:
[email protected]
motivi per cui quest’ultimo saggio risulta
interessante. Il primo è che ogni nuova
edizione delle opere evoliane mette in evidenza l'impegno critico sia a livello culturale, in generale, che storico in particolare. Il secondo rende omaggio alla cultura
di Evola e al gruppo di Ur. Il terzo sottolinea il progetto esoterico-politico del gruppo di Ur come Arcella lo chiama avendo il
Nostro lavorato a lungo e con competenza
con vari testi.
La via della realizzazione di Sé secondo i Misteri di Mitra appare opera compatta e lineare, esprime l'emozione e l’ammirazione
dell’autore nel presentarci l’allegria, la solarità nella sensualità amorosa propria del
mondo egizio e del mondo greco che, sì conosce le pene d'amore ma senza le complicazioni introspettive della cultura romantica.
SOCIETÀ&CULTURA
GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE
17
Manzi, la stellata illusione della poesia
LA NOVITÀ. Il vicedirettore del «Roma» ha pubblicato per Giulio Perrone Editore
il libro di poesie «(d)[email protected]». Merini e Campana i suoi lirici di riferimento
Massimiliano De Francesco
on sono canzonette né
desiderano abbandonarsi alla libidine dell'immediatezza; per niente asserviti alle leggi della banalità,
ma ostici e resistenti perché
lontani dalla logica dello
spettacolo: i quaranta capitoli
del micropoema «d(io)@parole.com» di Andrea Manzi,
giornalista e poeta (o poeta e
giornalista?) non portano
borracce alla superficialità,
ma preferiscono abbeverarsi
alla fonte, poco frequentata in
questi tempi televisivi, dello
sperimentalismo realistico.
L'autore sceglie di non ingabbiare la creatività in un'architettura lirica chiusa, e decide
di raccontare il suo viaggiopassaggio nell'abisso con tutto
l'arsenale poetico possibile.
Manzi scende nelle tenebre
come quel poeta di heideggeriana memoria in cerca degli
dèi fuggiti dal mondo: al suo
ritorno, se v'è un ritorno,
mostra un pugno di fosforescenze, schegge e frammenti
di luce a testimonianza di non
aver trovato gli dèi, ma almeno di averne intravisto le vesti
mentre sfuggono. Quella
visione diviene musica. Quel
senso di irraggiungibilità
scoppia in poesia. Poeta fino
N
La foto di copertina del libro «(d)[email protected]» firmata da Beatrice Lencioni
all'osso, Manzi, nel suo ultimo
reportage dagli abissi, racconta la sfrenata corsa verso una
risolutiva divinità, dando
sempre l'impressione che, una
volta ritornato, pur consolato
dalle fantasie dell'amore e
rapito dai misteri della natura, non smetta mai di pedinare Dio. Un pedinamento che
spossa («stanco di dio»), un
desiderio che esplode («c'è sete
di un dio netto come colpo
inferto»), una richiesta che
lacera («perciò libera il tuo
silenzio/comprometti il tuo
splendore): l'autore ha talmente «voglia di dio» che ne accetterebbe anche un'apparizione
«in groppa a una mail», basta
che si mostri, si faccia sentire,
si mischi a noi. E se «dio tira a
campare», il giornalismo, la
famiglia, il mare riempiono e
scuotono la vita del poeta
salernitano che «pensa e
scrive angosce», sorride al
«vento di tragedia» e non
dimentica mai di «sniffare
sole» e di sognare «colonne di
parole aree».
Non v’è mai un break in questo
flusso poetico, siamo in presenza di una scrittura automatica (punteggiatura inesistente, assenza di maiuscole),
retaggio surrealista che si
mescola con ritmi tipici della
SGUARDI LONTANI
di FRANCESCO IODICE
MERGELLINA E IL DIAVOLO RITROVATO
postavanguardia e con folgorazioni che ricordano la
lingua orfica di Dino Campana («venere di memorie amare
amare/ e d’argonauti esangui),
uno dei poeti più amati dall’autore. Nei quaranta capitoli
dell’ansiosa e rabbiosa mail
che Manzi invia a «dio» e, per
conoscenza all’«io», balza
fuori il tormento del poeta, il
suo incurabile supplizio, la
sua inquietudine che raramente si placa, costretta
com’è ad archiviare il dolore,
a registrare le traiettorie di
sangue. Un poeta che, seduto
tra eros e thanatos, non può
che sentirsi «una colomba
pugnalata in volo»; un poeta
che s’attacca alla parola che
non è quasi mai apertura, ma
rifugio; un poeta che s’agguanta a bardi tutelari, come
Sanguineti, Whitman, Alda
Merini, per nutrirsi di stellate
illusioni. Da qui nasce la
solitudine del lirico che proprio la Merini, «miracolessa
d’ardore», descrive superbamente in «I poeti»: «Siamo osti
senza domande/riceviamo
tutti/solo che abbiamo un
cuore (...) siamo una fede
senza profeti/ma siamo poeti./
Soli come bestie/buttati per
ogni fango/senza una casa
libera/né un sasso per sentimento».
U
UNA VITA PER IL
GIORNALISMO
Andrea Manzi è vicedirettore del quotidiano «Roma». Ha fondato nel 1996 e
diretto per sette anni «La
Città», quotdiano del Gruppo L’Espresso. E’ stato
caporedattore del «Mattino» di Napoli, caporedattore de «L’Informazione» di
Roma e direttore dell’emittente satellitare Telecolore.
Docente di Giornalismo
presso l’Università di Salerno (2001-2007), è autore,
con Giuseppe Rescigno, di
«Arte nel sociale - documenti di comunicazione
estetica» (Editori Riuniti). A
metà degli anni Ottanta,
ha scritto «Giovani senza
dei» e «Dino Campana
poeta», testi rappresentati
nei maggiori teatri italiani.
Quest’anno ha pubblicato
il libro di poesie «(d)[email protected]», Giulio Perrone
Editore (70 pagine, 10
euro). La copertina del
volumetto è corredata
dalla suggestiva fotografia
«Dove cammina il mio
destino» di Beatrice Lencioni.
GIUSEPPINA DE RIENZO FINALISTA AL PREMIO STREGA
I misteri di «Vico del fico al Purgatorio»
Rossella Galletti
na gentile lettrice ci ha informato che il quadro San Michele
Arcangelo che atterra il demonio, di cui avevamo narrato la
genesi aneddotica in una nostra precedente nota, si trova nella
chiesa di Santa Maria del Parto a Mergellina. Le siamo grati, sia per
aver colmato una nostra imperdonabile lacuna, sia perché ci ha
indotto ad anticipare la già programmata visita al bellissimo
tempio voluto dal sommo poeta Jacopo Sannazaro che ebbe in
regalo dal re Federico d'Aragona una villa sul declivio di Posillipo
e, in segno di riconoscenza, volle costruire sulla collinetta accanto
alla villa una chiesa da dedicare alla Vergine del Parto - in memoria del suo poema De partu Virginis - e a san Nazario - il santo
della sua gente. A quello che è uno dei luoghi più spiritualmente
elevati finora incontrato e posto in una straordinaria posizione
panoramica, si accede da una scala e poi da un'ampia terrazza.
Nell'ingresso, sulla destra, si può ammirare il bellissimo presepe di
Giovanni da Nola del XVI secolo, composto da cinque statue di
legno - La Vergine, san Giuseppe e altre tre - restaurate e salvate da
una grotticella naturale, dove giacevano assieme a scheletri e
ossame, prima che sorgesse il Camposanto nuovo. Entrati nella
chiesa, sul primo altare a destra, ecco il dipinto “scomparso” di
Leonardo da Pistoia, raffigurante il diavolo di Mergellina con il
volto della donna che aveva fatto sanguinare il cuore del nobile
don Diomede Carafa; come già riferito in precedenza, per la delusione abbracciò la carriera cardinalizia e commissionò il quadro al
pittore. Ma, osservando con attenzione, si nota che il diavolo ha un
bel volto di giovane donna che appare calma, quasi sorridente, con
le braccia e le mani piegate in atto voluttuoso e sembra non accorgersi affatto della lancia che l'angelo le sta ficcando nel collo.
Insomma, riesce difficile attribuire quel viso ad una cattiva divoratrice di uomini, tanto che la fantasia del popolino non fu per
niente colpita dall'atrocità del castigo inflitto, ma, al contrario, fu
sedotta dalla serenità di quel viso che fu indicato, più che in segno
di disprezzo, come paragone di elogio. Si diceva infatti: «Sei bella
come il diavolo di Mergellina!» Per mancanza di spazio, nulla
diciamo sulla solenne mole marmorea della tomba di Sannazaro,
che si trova dietro l'altare. Lo faremo una prossima volta.
L’AUTORE
Napoli, Vico del fico al Purgatorio. Domenico Sepe detto
Mimmo è stato ammazzato il
primo gennaio: un paio di forbici da sarto gli hanno trafitto il cuore penetrando in profondità di nove centimetri. Arrestata per il delitto è la moglie Maria Cuomo, detta Mariuccia. Il movente per l'accusa: gelosia. Giulia, avvocato
d'ufficio, ha l'incarico di difendere Maria e si reca là dove non batte il sole, là dove i
vicoli incrociano in un vortice senza uscita: tra panni al
vento che attraversano le
stradine in tutte le direzioni,
incontra la persona più vicina
alla donna: Saverio Derosa
detto Eva, lo zio sarto, settantenne e femminiello, dell'imputata. È l'inferno dei “quartieri” della città. È «Vico del fico al Purgatorio» (Manni editore, 2008; pag. 196, 17 euro ) l'ultimo romanzo della napoletana Giuseppina De Rienzo,
finalista alla 62° edizione del
Premio Strega al quale quest'anno sono candidati altri
tre autori partenopei: Ermanno Rea con «Napoli ferrovia»; Ruggero Cappuccio
con «La notte dei due silenzi»;
Diego De Silva con «Non avevo capito niente». Il vincitore
sarà proclamato il 3 luglio al
Ninfeo di Villa Giulia di Roma. La forza creativa della
scrittrice trova in Napoli un
terreno fertile. Non solo il paesaggio: dal Golfo alla scacchiera dei quartieri una volta
dormitorio delle truppe spagnole, dal Vesuvio ai decumani, all'isolotto di Megaride; ma anche la vis tragicomica della città: il culto delle
capuzzelle, le anime in pena
del Purgatorio, che abbatte i
confini tra la vita e la morte;
i femminielli, figure importanti per la loro essenza doppia,
grazie alla quale hanno capacità comunicative superio-
ri, come i bambini, esseri neutri, non ancora definiti sessualmente. Non importa che
tu sia femminiello, drogato o
assassina. Siamo a Napoli,
anima doppia, dove tutto è
sia bianco che nero. Dove non
esistono stereotipi se non
quello del caleidoscopio, dei
mille colori che si intrecciano
e si scontrano. In ognuno di
noi c'è l'altro da sé, il nostro
doppio se ne sta nascosto dietro una cortina di apparenza
ingannevole. Così capita che
chi sembra la più spietata delle assassine è anche lo spirito
più docile; chi veste donna e
ha movenze femminili, rivela
un vigore maschile; chi sbatte in faccia al mondo il suo
sesso trascende nell'infantilismo; e chi sta per morire di
cancro, inizia a vivere e a percepire per la prima volta il
suo corpo. In una Napoli che
demolisce tutte le certezze è
impresa impossibile scoprire
la verità: chi ha ucciso Domenico Sepe?
Una città contaminata dal virus della dualità che infetta
tutti i suoi abitanti e la stessa
De Rienzo: che sa essere sensuale e sentimentale e, d'improvviso, oggettiva come un
referto giudiziario.
EVENTI&CURIOSITÀ
PAUSA BLOG
di LEO ARUTA
LIBRERIA FELTRINELLI
http://leoaruta.simplicissimus.it
SEDE DI PIAZZA DEI MARTIRI
Infotel 081.402395
I SOCIAL NETWORK
carnet di giugno/luglio
n questo numero parliamo di social
network. Ossia di quei siti internet (social
media) basati sulle persone. In pratica ci si
iscrive per socializzare, per creare relazioni
che possono essere di amicizia, sentimentali
o di business. Le relazioni sono facilitate
dallo spirito di questi network, grazie al
quale le persone tendono a creare collegamenti tra loro. E’ come frequentare un
circolo, prima o poi ci si conosce (quasi) tutti.
Ciò che rende immediate le relazioni è
l’iscrizione ai numerosi gruppi presenti nei
social media che restringe enormemente il
numero degli affiliati. Diventa normale, una
volta che si è nel gruppo, chiedere agli altri
membri di essere aggiunti ai loro contatti. I
social network sono numerosissimi, tra i più
noti: MySpace, Facebook, Linkedin, Xing,
Viadeo, Mybloglog, Myblogcatalog. A questi
si aggiungono i vari Youtube, Flickr, Anobii,
LastFm, Slideshare. Nati per raccogliere
contenuti creati dagli utenti (video, foto,
libri, musica, presentazioni di powerpoint),
in realtà offrono anche gli strumenti di social
networking. I social network, con il tempo, si
sono specializzati. Ecco alcuni esempi.
MySpace, più di cento milioni di iscritti, sta
diventando il media preferito dei gruppi
musicali emergenti per il lancio della loro
musica. Facebook, fondato da un ragazzino
per le relazioni tra gli studenti di Harward,
consente interazioni generaliste. Linkedin è
nato per permettere relazioni di tipo business, ed è possibile cercare lavoro o fare
affari («ebay» recluta il 70% del personale su
internet). A quest'ultimo si sono aggiunti
Xing, Viadeo ed altri. Lo spirito che, invece,
caratterizza siti come Anobii o LastFm è
basato sulla condivisioni di gusti letterari per
il primo, musicali per il secondo. In pratica,
chi si iscrive, cerca utenti che abbiano gusti
simili ai propri con cui, quindi, creare legami. Lo stesso succede per Slideshare: ci si
iscrive, si caricano le slide fatte con Powerpoint (o altri) e si cercano iscritti che si
occupano della stessa nostra materia.
I
GIUGNO 2008 - CHIAIA MAGAZINE
23. Falcone e Borsellino, 15 anni dopo. Un protagonista
di quegli anni di piombo, insanguinati dalla mafia, ripercorre la parabola storica su cui si snodò la lotta tra Stato e antistato in Sicilia: in «Chi ha paura muore ogni giorno. I miei anni con Falcone e Borsellino» (Mondadori) l'ex
pm Giuseppe Ayala espone le sue verità. Ore 18
24. «F.-à Léo» è il titolo del progetto musicale (e relativo
cd), ideato dal pianista Roberto Cipelli. Al centro c'è la figura di Léo Ferré, mostro sacro della canzone francese, e
la rilettura in chiave jazz della sua produzione. In for-
18
mazione con Cipelli il trombettista Paolo Fresu e Gianmaria Testa (voce, chitarra). Il terzetto dal vivo. Ore 17
30. Dopo «Il senso del dolore», Maurizio De Giovanni insiste sulle piste del noir vesuviano con «La condanna del
sangue» (Fandango), una nuova avventura del commissario Ricciardi alle prese con un misterioso omicidio nel
cuore della Sanità. Se ne parla con l'autore. Ore 18
1 luglio. E' bastato un album, «XD», per decretarne il successo: ora i Lost, nuovi idoli dei teenagers nostrani, ci riprovano col nuovo singolo (e video) intitolato «Standby».
La band in un assaggio dal vivo. Ore 18
4 luglio. Si intitola «Il sole in un attimo» il nuovo album
di Ada Montellanico, vocalist tra le più credibili del panorama jazz nazionale. Testi in italiano, fraseggio intenso: originale e godibile. Ada si esibisce dal vivo.
25 AL 29 GIUGNO: TROFEO BANCA ALETTI
VERSI DI VINCENZO DE SIMONE
Savoia, arrivano le vele d’epoca
‘O Calascione
Dal 25 al 29 giugno, per tutti gli
amanti del mare, appuntamento
al Circolo Savoia per l’evento «Le vele d’epoca», ovvero la grande sfida
tra imbarcazioni «sempreverdi».
La manifestazione a Napoli resiste
ancora oggi grazie soprattutto a
Pippo Dalla Vecchia che di questo
evento ha fatto uno dei vanti del
circolo che presiede dal 1991.
La quinta edizione del Trofeo Banca Aletti avrà quest'anno un numero di iscritti incrementato rispetto allo scorso anno. I tenaci
sforzi organizzativi ed il richiamo
del Golfo porteranno nel porticciolo di Santa Lucia e sul lungomare cittadino le barche più seducenti tra quelle col marchio di «vela d'epoca». Nel corso della conferenza di presentazione, tenutasi
nella sala biblioteca del Circolo Savoia, Pippo Dalla Vecchia ha dichiarato: «Ho sempre diretto il mio
lavoro di presidente verso la promozione della città in cui sono nato e del circolo che presiedo. E proprio adesso che Napoli vive giorni
così difficili, l'idea di portar qui
armatori che giungono da tutta Eu-
Nce sta na stratulella ô Monteddio
ca scenne nfacci’ ô ttufo, dritt’a mmare.
Penzanno a chesta strata... ch’arrecrìo,
t’assommano ‘int’ ô core ‘e ccose care
Me pare n’angulillo ‘e Paraviso
addò scennenno, ‘o core mio guaglione
faceva a tutte quante ‘o pizzo a rriso.
Quanta ricorde... ‘a strata ô Calascione!.
E mme veco pe ‘sti scale, piccerillo,
cu mamma mia ca mm purtava ô bagno;
scennevo cu na chiorma ‘ cumpagnielle
jenchènno ‘e strille chesta via sulagna.
N’addore ‘e rose rosse e ‘e ggiesummine
metteva dint’ ô core l’alleria;
piantate tutt’attuorno, a ppretusino,
pareva nu ciardino, chesta via.
‘Sta stratulella t’accurciava ‘a via
e pe nu nniente t’allargava ‘o core;
ô sole, na lacerta che fa ‘a spia
e, dint’a ll’aria... già n’addore ‘e mare...
Cchiù gruosso, nn’àggio fatto cammenate
cu ammore mio d’allora, sott’ô braccio,
nn’àggio passate sere ‘int’a ll’estate,
vasanno vocca a vvocca, faccia a ffaccia!
Nce sta na strattullella ô Monteddio
ca scenne nfacci’ô ttufo, dritt’a mmare;
scennenno chesti scale... c’arrecrìo,
pare ca torna arrèto, ‘o calannario!
(Versi tratti dal libro di poesie «Vierze antiche e
nuove» di Vincenzo De Simone)
ropa, tutti facoltosi naviganti abituati a solcare i mari delle località
più prestigiose e rinomate del
mondo, mi fa sperare che abbiamo
allestito una occasione di riscatto
per l'immagine della città. E’ un
modo per sottolineare - ha continuato il presidente - la nostra ospitalità, e per farla prevalere su quelle offerte da altri. Far regatare qui
queste meraviglie del mare è un
modo per offrire uno spettacolo di
livello altissimo ai napoletani che
vorranno ammirarle, ed è anche
un contributo alla voglia di far rivivere Napoli».
m a ga z i n e
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UN GIORNALE PER IL RILANCIO DEL MADE IN NAPLES
Arriva «Chiaiatour», tutto sul saper vivere
Novità editoriale per l’estate 2008: la
Iuppiter Group raddoppia e, dopo
Chiaia Magazine, lancia «Chiaiatour»
il patinato sul saper vivere. Missione
del nuovo giornale (previste, per il momento 4 uscite all’anno) è il rilancio del
Made in Naples. Grande spazio verrà
dato alla moda, all’arte, alle passioni,
agli eventi, ai percorsi enogastronomici e al lifestyle. Il giornale sarà diretto
da Laura Cocozza. Presentazione con
megafesta prevista per luglio.
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