Lepore: «Chi si candida non deve guardare solo ai partiti». Le

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Lepore: «Chi si candida non deve guardare solo ai partiti». Le
• Sabato 1 Agosto, 2015
• CORRIERE DI BOLOGNA - BOLOGNA
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I piani di Merola: «Coalizione civica Ma la vera priorità è la sicurezza»
Lepore: «Chi si candida non deve guardare solo ai partiti». Le condizioni di
Sel per l’alleanza
Centodieci giorni sull’altalena del consenso. È il tempo che il sindaco Virginio Merola
ha trascorso in balia degli umori del Pd bolognese, esposto alla minaccia dei potenziali
sfidanti incoraggiati dalla fatidica intervista con cui — lo scorso 10 aprile — il deputato
del Pd Andrea De Maria invocò un «salto di qualità» aprendo alle primarie.
Non si è fatto logorare, il sindaco. E ora che il via libera al mandato bis è arrivato con
l’applauso liberatorio dell’assemblea cittadina di due giorni fa, per i fedelissimi del
sindaco è già tempo di rimboccarsi le maniche.
A parlare, nel day after del plebiscito, è l’assessore comunale al Marketing Territoriale
Matteo Lepore. «Chi fa politica si deve aspettare di essere criticato ma l’esito finale non
era scontato — dice Lepore — E non era scontato neanche che un sindaco al primo
mandato si sottoponesse al dibattito sulla riconferma. Va dato atto a Merola e al
segretario del pd Critelli di avere fatto un buon lavoro. In tempi di leaderismi, abbiamo
dimostrato di sapere confrontarci. La vera sfida inizia adesso». E infatti è già tempo di
definire l’agenda in vista del 2016: «La cosa più importante — prosegue Lepore — è dar
vita a una coalizione di centrosinistra. Con Sel? Chi si candida a governare la città deve
guardare non solo ai partiti ma anche alle forze civiche». Sul versante amministrativo,
conclude Lepore, bisognerà invece insistere sulle emergenze che lo stesso Pd ha definito
tali: «Sicurezza e degrado sono le priorità numero uno».
Insiste sulla necessità di un’alleanza a sinistra anche il segretario provinciale del Pd
Francesco Critelli, che definisce il pronunciamento dell’assemblea su Merola una «prova
di maturità e coesione» da parte del Pd. «L’unità del Pd — aggiunge Critelli — è
condizione indispensabile ma non sufficiente per affrontare al meglio le sfide. Ora
dobbiamo costruire una coalizione di centrosinistra parlando a quelle forze politiche oggi
dubbiose». Se la posizione finale di Sel sarà quella espressa ieri della capogruppo in
Comune Cathy La Torre, l’alleanza può già dirsi siglata. «Mi compiaccio con Merola.
Dovremo però confrontarsi sui temi dell’istruzione pubblica», dice La Torre,
consapevole che tra i vendoliani il giudizio su Merola è articolato e controverso.
Comunque vada, non sarà più della partita il Psi che per bocca del segretario bolognese
Marco Strada ufficializza la rottura dei rapporti con il Pd: «La nostra strada comune si
interrompe». Mentre l’Idv fa sapere che avrebbe preferito le primarie. Per il segretario
regionale del Pd Paolo Calvano la strada da fare da qui alle elezioni resta comunque
lunga e le difficoltà da non sottovalutare: «Ventre a terra e al lavoro, tutti insieme.
Dobbiamo parlare alla città».
Nel Pd non per tutti è arrivato il momento di sotterrare i malumori. Il sindaco di
Castenaso Stefano Sermenghi, renziano della prima ora, l’unico uscito allo scoperto per
sfidare Merola, ha ritirato ieri la propria disponibilità alle primarie, non senza amarezza:
«Sarebbe oltraggioso da parte mia andare avanti. A Merola assicuro lealtà e franchezza.
Ma al Pd è mancato il coraggio. Ho scritto un sms a Renzi per dire che si è perso lo
spirito originario delle primarie». E restano intatte alcune riserve del renziano Giuseppe
Paruolo: «Avevamo espresso perplessità e richieste di cambio di rotta su alcuni temi.
Sono giunte alcune risposte positive, ora speriamo che alle parole seguano fatti
concreti».
Pierpaolo Velonà
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