juve senza paura

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juve senza paura
www.gazzetta.it martedì 12 febbraio 2013 1,20 €
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 ­ TEL. 0262821 ­ REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 ­ TEL. 06688281
POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. ­ D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
anno 117 ­ Numero
numero 36
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Prima della sottoscrizione leggere
il Fascicolo Informativo.
UNIQA Previdenza SpA - Milano - Aut. D.M. 17656 del
23/04/1988 (G.U. 117 del 20/05/1988)
ANNUNCIO SHOCK
JUVE SENZA PAURA
3 Il fulmine sulla
basilica di San Pietro
Con il Celtic, la prima di Conte
Il tecnico esordisce in Champions: «Non ci poniamo limiti». Matri­Vucinic coppia
d’attacco nell’andata dei quarti. SU ET: DEL BOSQUE PARLA DELLA COPPA
BIANCHI, BOLDRINI, DI FEO, GARLANDO, GRAZIANO, OLIVERO, SACCHI, MANNHEIMER ALLE PAG. 6­8­9­10­19
IL PAPA
SE NE VA
E RISCRIVE
LA STORIA
MERCATO MORATTI HA INDIVIDUATO
IL FUTURO ANTI­BALOTELLI
L’INTER
SCEGLIE
ICARDI
«Le mie forze non sono più adatte», ha detto
Benedetto XVI. Solo sette i casi di rinuncia
CONTICELLO, DELL’ARTI, ESPOSITO ALLE PAGINE 34­35
9 771120 506000
DALLA VITE, DI FEO, ELEFANTE PAG. 2­3
3 Mauro Icardi, 20 anni il 19 febbraio, argentino BARONCINI
L’EDITORE DELLA GAZZETTA
MILAN MENTRE GALLIANI BLOCCA ALLEGRI
IL CASO IL VINCITORE DI 2 GIRI IN DIFFICOLTÀ
IL ROMPI PALLONE
Gruppo Rcs: 800 esuberi
Il Comunicato sindacale
El Shaarawy: «Io e Balo
non siamo incompatibili»
Basso al processo Fuentes
Imbarazzo e nuove carte
DI GENE GNOCCHI
BOCCI, DELLA VALLE, PASOTTO ALLE PAGINE 12­13
RICCI A PAGINA 24
A PAGINA 19
30 2 1 2>
L’attaccante della Samp ha detto
sì ai nerazzurri: in dirittura di
arrivo anche l’accordo fra i club.
Milito, che ha un contratto fino al
2014, potrebbe fargli da chioccia
w
Il Papa si dimette: «Al mercato
di gennaio non sono arrivati i rinforzi
che avevo chiesto».
LA GAZZETTA DELLO SPORT
2
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
PRIMO PIANO MERCATO
Inter-Icardi rispost
Ha scelto i nerazzurri
L’accordo con la Samp
è in dirittura d’arrivo
Per l’argentino, contratto fino al 2017. Costo dell’operazione
15 milioni più premi: da stabilire solo le modalità di pagamento
L’Inter ha in mano Icardi. Luglio non è domani ma è
già vicinissimo, perché il club
di Massimo Moratti si è mosso in maniera decisa e decisiva sul talento più brillante del campionato, l’argentino ex Barça e amico di
Leo Messi, il sampdoriano
più quotato del momento, il
centravanti che il Napoli ha
tentato di strappare nell’ultimo giorno di gennaio e che l’Inter avrà per la prossima stagione. L’operazione si farà per
una cifra attorno ai 15-16 mi-
Decisiva la forte
volontà del
giocatore
sul quale si era
fiondato il Napoli
lioni di euro più premi: e questo non significa affatto che Milito saluterà. Anzi.
Faccia da Progetto Dopo aver
assestato il colpo-Kovacic, e
ben sapendo che Rocchi è una
soluzione per l’immediato, l’Inter ha deciso di dare muscoli e
talento al proprio reparto offensivo con qualcuno che sia il
presente e di prospettiva: Icardi sta esplodendo adesso con
colpi già sicuri ma pur sempre
da perfezionare, il costo del
suo cartellino si aggirerà attorno ai 15 milioni di euro, spesa
ponderata e sensata perché il
suo valore (tecnico e sul mercato) sarebbe destinato a impennarsi. Come quello di Kova-
4
I NUMERI
9
Le reti messe
a segno da
Icardi con la
maglia della
Sampdoria (20
le gare, 2 in B).
Una nello
scorso
campionato di
B, le altre 8 in
questa stagione
3
I gol realizzati
da Icardi con
l’Argentina.
L’attaccante ha
disputato 5
gare con l’Under
20: esordio il 14
agosto 2012
contro la
Germania,
mentre sono
Giappone e
Turchia
(doppietta) le
sue «vittime»
cic, tassello che ha un chiaro
profilo d’investimento. Il progetto voluto da Moratti e guidato da Andrea Stramaccioni,
Marco Branca e Piero Ausilio è
perfettamente inquadrabile
anche con lui, Mauro Icardi,
vent’anni fra una settimana,
centravanti dinamico. Vero
è che il Napoli non avrebbe
totalmente mollato l’idea di
poterlo avere, ma oltre all’assalto fallito a fine gennaio (aveva offerto 10 milioni)
ha ancora il dubbio legato a
Cavani (resta o va?) e il cruccio legato alla volontà (pesantissima) del giocatore.
Voglio l’Inter E la volontà di
Icardi (il cui idolo è Batistuta)
è l’Inter: perché è cresciuto nel
mito della colonia argentina,
perché stare con Milito equivale a svegliarsi (e ovviamente allenarsi) con un’enciclopedia
del calcio, perché il suo profilo
è perfettamente aderente alla
nuova faccia che via via l’Inter
si sta dando. Insomma: se a fine gennaio non è stato fatto
niente con il Napoli è anche
perché il ragazzo (che fu convinto da Leo Messi a firmare
per il Barcellona) ha in mente
l’Inter. E l’Inter, capito questo,
ha sgommato verso la chiusura dell’affare anticipando la
concorrenza anche europea.
15-16 milioni... Inter che, a fari
spentissimi, ha già pianificato
l’affare che come ultimo ostacolo avrebbe solo la modalità
di pagamento: in linea di massimo andrebbero 8 milioni
cash alla Samp più una contropartita tecnica. Tutti gli indizi
portano a Silvestre, che già nella sessione di gennaio era stato cercato (con secco rifiuto)
dai blucerchiati. Poi è chiaro
che la lista dei baby targati-Inter è lunga e valida, e in quella
lista potrebbe anche esserci
un giocatore da prestito o comproprietà per limare ulteriormente le distanze fra i due
club. Il valore totale di Icardi,
insomma, si attesterebbe attorno ai 15-16 milioni più premi,
un affare da prospettiva e da
attualità per il famoso rapporto qualità-prezzo, profilo che
un pur top player come Edin
Dzeko (per costi, richieste e
una Champions che chissà se
arriverà) non avrebbe offerto.
L’ipotesi di contratto per Icardi è fino al 2017 a un milione
di euro a salire (ora ne guadagna 150.000 lordi l’anno): l’argentino ha rifiutato il rinnovo
v
identiKit
& CARRIERA
MATTEO DALLA VITE
GIULIO DI FEO
MILANO
Guadagnerà un
milione di euro
(a salire). Con lui
ecco Campagnaro
e forse Peruzzi
dell’attuale accordo fino al
2015 con la Sampdoria, scatenando di fatto Juventus (solo
un sondaggio), Napoli e, in
maniera decisiva, l’Inter.
Campagnaro, Peruzzi e... Inter
che però non si ferma qui: fatta per Hugo Campagnaro in regime di svincolo con il Napoli,
ma resta sempre viva l’ipotesi
legata ad un altro argentino,
Gino Peruzzi, terzino classe
’92 del Velez che è considerato
l’erede di Zanetti. Per chiudere, occhi su Vladimir Weiss,
esterno offensivo slovacco del
Pescara. Mettiamola così: l’Inter si è messa avanti col lavoro. Il rinnovamento continua.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL CASO DOPO I FATTI DI INTER-CHIEVO
Cori razzisti contro Mario: multa. Moratti: «Mi spiace»
Gli insulti a Balo
costano 15.000
euro alla società.
«Ma che non
capiti nel derby»
MILANO
I cori contro Mario Balotelli costano all’Inter una multa. Il
giudice sportivo di Serie A,
Gianpaolo Tosel, ha inflitto
un’ammenda di 15 mila euro alla
società nerazzurra per «avere i
suoi sostenitori, al 41’ del primo
tempo e al 42’ del secondo tempo, indirizzato a un calciatore di
altra Società cori insultanti e co-
stituenti espressione di discriminazione razziale». I cori erano
stati «Balotelli figlio di p...»,
«Non ci sono negri italiani» entrambi seguiti da «uh uh».
Gente che sa come fare Il nume-
Che non si ripeta Detto che la san-
zione è stata attenuata «per avere la Società concretamente operato con le forze dell’ordine a fini preventivi e di vigilanza», ecco Massimo Moratti che si dissocia. «Me li hanno riferiti — dice
il numero uno dell’Inter — perché non capivo bene cosa dicessero. Mi dispiace tantissimo». Il
24 febbraio (tra due domeniche) sarà tempo di derby. «Ripeto — continua Moratti —: mi dispiace molto e spero che non succeda nel derby, assolutamente».
Deki e modulo La vittoria contro il
cava dal 2 maggio. Per lui, standing ovation da parte di San Siro.
E una carezza da Moratti: «Il suo
rientro ha tantissima importanza
per il gruppo, si è visto anche dalla risposta del pubblico. Questo
perché è un giocatore e un uomo
che ha dato tantissimo all’Inter e
quindi gli siamo tutti molto affezionati. Al di là di questo, poi, è
uno che sa giocare, e quindi è utilissimo». Contro il Chievo, Strama ha rimesso in pista Tridentone e difesa a 4. «Se il cambio di
modulo sarà duraturo? Questo lo
vedremo: penso che il tecnico abbia intenzione di farlo durare, poi
farà quello che è necessario a seconda delle partite, di ciò che capiterà e a seconda degli uomini».
Chievo ha visto il ritorno in campo di Dejan Stankovic che non gio-
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ro uno interista ha risposto alla
curva sullo striscione "Avanti con
il progetto... ma non mancateci di
rispetto": «Non so dove ho mancato di rispetto e quindi non ho capito bene. Avanti con il progetto mi
va bene». Poi, ecco una disamina
sulla vittoria. «La vittoria me
l’aspettavo — continua Moratti
—, perché vedevo sia l’allenatore
sia i giocatori con la voglia di
esprimersi così. Hanno fatto bene
tatticamente per la partita che è
stata. Poi, il ritorno di Milito, la
partita di Cambiasso, insomma
tutta gente che al momento giusto sa come fare».
Mario Balotelli e Massimo Moratti in una immagine del 2010 ANSA
m.d.v.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
d
a a Balo
GLI ALTRI
OBIETTIVI
Tre nazionali per lui
Il mondo di Mauro
Vuole l’Argentina
ma Italia e Spagna...
ALESSIO DA RONCH
GENOVA
E’ forte, giovane e porta
fortuna. Tutti all’inseguimento
di Mauro Icardi, il ragazzo
d’oro della Sampdoria, l’attaccante che ha messo a segno
quattro gol in una partita a soli
19 anni, che ha fatto sette reti
in poco più di un mese in questo 2013 appena cominciato, il
centravanti che alla sua prima
stagione nel calcio italiano è
già a quota 8 centri in 1232 minuti giocati, l’attaccante che significa vittoria, ogni volta che
ha battuto un portiere avversario, contro Genoa, Juventus,
Pescara e Roma, la Samp ha
conquistato i 3 punti.
Spiraglio azzurro Per questo oltre a tanti club si è scatenata la
sfida tra nazionali e per questo
Alejandro Sabella domenica, il selezionatore
dell’Argentina, era a
Genova per osservarlo da vicino, per conoscerlo, per scoprirlo più a fondo,
ma anche e soprattutto per fargli capire che non sarebbe il caso di cedere
alla corte di Prandelli. Lui, Maurito,
con la maglia dell’Argentina ha già giocato anche se
solo per impegni amichevoli,
non l’ha fatto a gennaio nell’Under 20 solo perché la Samp gli
ha impedito di rispondere alla
convocazione ai campionati sudamericani. Stop imposto per i
problemi fisici che tormentavano Pozzi e Maxi Lopez, stop al
quale ha cercato di opporsi fortissimamente, ma che si è tramutato in una vetrina straordinaria e nella sua grande fortuna. Icardi è nato in Argentina,
a Rosario, è tifoso del Newell’s,
idolatra Messi e ha in Batistuta
un esempio. Lui insomma, si
sente argentino, ma potrebbe
giocare sia per la Spagna che
per l’Italia. In passato ci ha provato la prima, ma si è vista opporre un rifiuto netto. Ai complimenti di Prandelli, invece,
Mauro ha lasciato aperto uno
spiraglio: «Nel calcio — ha ricordato con un sorriso — non
si può mai sapere».
S
Hugo
Campagnaro
A luglio il
32enne uscirà
dal Napoli a
parametro zero
per abbracciare
l’Inter degli
argentini: e il
rinforzo in
difesa è servito
Da un argentino all’altro
IL BOMBER RITROVATO
E Milito cosa farà?
Se vuole c’è un assist
almeno fino al 2014
Massima libertà per il Principe, intrigato dall’idea di restare
ancora un anno: in coppia con Icardi e per farne un erede
ANDREA ELEFANTE
MILANO
S
Vladimir
Weiss
Slovacco,
classe ’89, del
Pescara: è nel
mirino dei
nerazzurri per
luglio. Con lui,
Gino Peruzzi,
baby del Velez
Sarsfield
Cuore biancoceleste Quel che
Sabella ha verificato, però, è il
colore del cuore di Icardi, tutto
bianco e celeste. A marzo l’Argentina giocherà contro il Venezuela, il 22, e la Bolivia, il
26. La presenza del c.t. della seleccion a Marassi è stata una rassicurazione più grande di tutte
le parole spese dopo. Un posticino per lui è pronto, e con quello anche qualche minuto di gioco, visto che se scendesse in
campo ufficialmente non potrebbe più far parte di altre nazionali.
IN EUROPA LEAGUE
Paradossalmente il futuro
di Icardi è legato a quello di Milito più di quanto quello del Principe lo sia all’arrivo dell’attaccante della Samp. Il fatto di trovare
all’Inter un modello come Milito, per il giovane Mauro sarebbe
solo un incentivo in più, una garanzia di crescita. Il fatto di dover/poter accogliere Icardi nello
spogliatoio nerazzurro non sarà
per Milito una discriminante decisiva ai fini della sua permanenza all’Inter: il Principe ha già fatto capire che il pensiero di fare
coppia in campo con lui ma anche di accompagnare la crescita
di un erede, tanto più se giovane
e argentino, può essere preponderante sul fattore concorrenza,
fermo restando un suo ruolo che
non sia marginale a prescindere.
Dice Moratti E proprio questo è il
punto: la massima libertà che
l’Inter lascerà a Milito di decidere il suo futuro non è slegata da
una precisa valutazione della
sua centralità. L’argentino non
ha una posizione contrattuale
vissuta dall’Inter come un problema o una situazione da forzare e soprattutto non viene considerato ormai solo un giocatore
dal grande passato, ma un centravanti che può avere ancora
un presente, come sottolineato
ieri anche da Moratti: «Il fatto
che Milito segni significa che
non c’era bisogno di un suo sostituto: finché va bene Milito, e spero che duri ancora per tanto,
non serve».
Tutto bianco Mauro affronta il
tutto come ha vissuto l’impatto con la notorietà e la A: sereno, disinvolto, per nulla colpito dalla pressione mediatica.
Più del futuro in nazionale ieri
ha preferito raccontare agli
amici e ai fans la sua gioia per
essersi svegliato in un ambiente spettacolare. La neve, infatti, aveva imbiancato tutto. Lui
non ci ha pensato su due volte,
ha preso Lucky, il suo cane, gli
ha piazzato una protezione
verde e via a giocare. Felice e
sorridente, come appare ogni
volta sul campo, al cinema o al
bowling. La scelta tra Argentina e Italia di sicuro non lo opprime. C’è il cuore che indica
la strada.
Le tre ipotesi Moratti avrebbe
potuto aggiungere «nell’immediato», perché l’arrivo a luglio di
Icardi rientra nelle strategie del
club. Ma prima di allora Inter e
Milito torneranno a sedersi attorno a un tavolo per valutare le
© RIPRODUZIONE RISERVATA
3
Recupero Kovacic
contro il Cluj:
domani la risposta
APPIANO GENTILE
Domani Stramaccioni saprà
se il debutto a San Siro di
Mateo Kovacic è stato solo
rinviato a Inter-Cluj di giovedì,
o se sarà inevitabile riparlarne
per il derby del 24 febbraio. Il
croato ha saltato Inter-Chievo
per una distorsione alla
caviglia: infortunio che sabato
non era sembrato così grave,
tanto che il giocatore aveva
concluso l’allenamento, ma la
cui evoluzione (l’articolazione
si è gonfiata in modo
imprevisto nelle ore
successive) ha consigliato di
non rischiarlo l’altro ieri sera.
Scelta prudenziale replicata
ieri — Kovacic non si è allenato
sul campo — e che
probabilmente lo sarà anche
oggi, con un lavoro ancora
parziale. Il tutto per provare a
forzare domani: un test
stabilirà se il tecnico potrà
averlo a disposizione per la
gara di Europa League, nella
quale dovrebbero rivedersi
Pereira, Guarin e forse Chivu
e dovrebbe avere spazio da
titolare Alvarez.
Diego Milito, 33 anni ANSA
ipotesi di futuro: ancora un anno insieme, dunque fino alla naturale conclusione del contratto
che scade nel 2014; un addio immediato, nel caso che il Principe
preferisca anticipare il rientro
in Argentina o comunque esaminare altre ipotesi professionali;
addirittura un accordo «uno più
uno» da studiare, con una permanenza in nerazzurro fino al
2015, con ovvia conseguente
spalmatura dell’attuale contratto, superiore ai 5 milioni annui.
Il Principe presente Nel frattempo, dopo un mese e mezzo senza un centravanti «vero» (e forse 4-5 punti in meno, per questo), Stramaccioni si gode il Milito presente: quello che consente a Cassano e Palacio di avere
meno «attenzioni» dei difensori
e più spazi e garantisce ai centrocampisti uno sbocco dell’azione, un terminale a cui dare la palla mettendo in banca
un pallone protetto per far salire la squadra, una sponda, o un
fallo subìto. Quello che fa gol
belli e importanti come il 3-1 di
domenica sera, ma fa anche giocare meglio la squadra. Hai detto niente.
Mateo Kovacic, 18 anni FORNASARI
LOTTOMATICA SCOMMESSE S.R.L. - CONC. AAMS N. 4032 del 28/03/2007
CELTIC - JUVENTUS
1
4.25
X
3.55
2
1.80
Gol squadra casa
SI
1.57
TUTTI I NUMERI
PER GIOCARE IN ATTACCO.
NO
2.20
GOL NO GOL
1.83
1.83
Gol squadra ospite
SI
1.17
NO
4.25
PARI
1.80
DISPARI
1.90
Under/Over 2.5
UNDER
1.70
OVER
2.00
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le quote potrebbero subire variazioni
CHAMPIONS LEAGUE Martedì 12 febbraio ore 20.45
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
5
PRIMO PIANO MERCATO
Napoli, mani su Nainggolan
E parte l’assalto a Damiao
Radja Nainggolan,
24 anni, al Cagliari
dal 2010
De Laurentiis ha già bloccato il centrocampista del Cagliari
e il laziale Diakite. Ma la partita più importante è il dopo Cavani
MIMMO MALFITANO
NAPOLI
Perdono sostanza le certezze del Napoli. Il mercato
chiede decisione, vuole risposte immediate. Ma da queste
parti, le trattative sono troppo
laboriose, durano periodi più
o meno lunghi e le possibilità
che le operazioni vadano in
porto si riducono di parecchio.
Le indiscrezioni che arrivano
dall’ambiente interista, per
esempio, danno per fatto il trasferimento di Mauro Icardi, il
ventenne attaccante della Sampdoria, che a luglio diverrà un
giocatore dell’Inter: il Napoli
l’ha trattato nell’ormai chiuso
mercato invernale. La notizia è
arrivata nello stesso momento
in cui il club ha definito l’ingaggio di Mobido Diakite, 25 anni,
difensore della Lazio, che a luglio arriverà a parametro zero,
essendo in regime di svincolo.
Un’operazione che non è stata
gradita da Lotito e Tare, i dirigenti biancocelesti, che col giocatore stavano trattando il rinnovo del contratto. Diakite, ovviamente, arriverà a fine stagione.
Le strategie Gli investimenti di
Aurelio De Laurentiis sono già
stati previsti, a prescindere dal
risultato finale, cioè dalla conquista dello scudetto o dalla
qualificazione alla prossima
Champions League. Il presidente vuole una squadra che sia
competitiva in ogni manifestazione, per il futuro. Ma certe
trattative hanno bisogno di
maggiore determinazione. Nei
giorni scorsi s’è parlato di un
forte interessamento per Marco Verratti, il giovane talento in
forza al Psg. Contemporaneamente, però, da Parigi è arrivata la smentita del giocatore che
ha escluso un suo ritorno in Italia. Ma la Juventus di certo non
mollerà la presa, resta la favorita, considerato pure la volontà
dell’ex centrocampista del Pescara, che non ha mai nascosto
le sue simpatie per la capolista.
Vista Nainggolan Sarebbe potu-
to arrivare a gennaio, Radja
Nainggolan, se Cellino non
avesse preteso 15 milioni di euro, mentre l’offerta di De Laurentiis era stata di 5 milioni subito e 7 da versare in estate. Insieme col centrocampista era
stato seguito anche Davide
Astori per rinforzare la difesa.
Nessuna della due trattive è andata in porto, ma c’è da giurare
che i due giocatori del Cagliari
saranno i primi acquisti del Napoli per la prossima stagione.
Col presidente cagliaritano l’ac-
L’OBIETTIVO E LA CERTEZZA
1
cordo è già stato trovato, a luglio dovranno essere definiti gli
ultimi dettagli.
Senza Cavani E’ un’ipotesi da te-
nere in considerazione, soprattutto se non dovesse arrivare lo
scudetto. Il Real Madrid continua a non nascondere il proprio interesse per il capocannoniere della serie A, mentre dall’Inghilterra hanno cominciato
a muoversi Arsenal e Manchester City. Insomma, il Napoli ha
la necessità di parare l’eventuale colpo dell’addio di Cavani. E
allora, è stato sondato il merca-
1 Leandro
Damiao, 23
anni,
attaccante
2 Mobido
Diakite,
25 anni,
difensore;
a destra, Radja
Nainggolan,
26, centrocampista
EPA /EIDON
TERRUSO
2
to brasiliano e si sta valutando
l’eventualità di trattare Leandro Damiao, dell’Internacional
di Porto Alegre. A gennaio, alcuni emissari del presidente napoletano sono stati in Sudamerica
e hanno sondato le intenzioni
del giocatore che avrebbe dato
il suo assenso. Con il proprio
club, l’attaccante ha sommato
131 presenze e 75 reti, un rendimento importante, che avrebbe convinto il Napoli a intavolare la trattativa che, in ogni modo, dovrebbe essere definita a
fine campionato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
GIOVEDÌ IL VIKTORIA
IN LIBRERIA
In Europa
League
con Rolando
all’esordio
C’è l’annuario
del calcio
mondiale
GIANLUCA MONTI
NAPOLI
Partitella con gli Allievi ieri per il Napoli. Mazzarri pensa
a un robusto turn over in vista
del match d’andata dei sedicesimi di Europa League con il Viktoria Plzen. Giovedì al San Paolo ci sarà, con ogni probabilità,
l’esordio di Rolando (schierato
al centro della difesa nel test di
ieri, finito 2-0 con reti di El Kaddouri ed Insigne). Alla destra
del portoghese potrebbe giocare Grava che con Britos sulla sinistra completerebbe un terzetto difensivo inedito.
Rientra Maggio A centrocampo
è ballottaggio a destra tra Maggio, che ieri ha compiuto 31 anni, e Mesto. Al momento è favorito il primo, per il quale l’Europa League potrebbe servire come allenamento in vista del match di domenica contro la
«sua» Sampdoria, mentre a sinistra toccherà di nuovo a Zuniga perché Armero in Europa League ha già giocato con l’Udinese. Dzemaili e Donadel, tutti e
due in crescita nell’ultimo periodo, formeranno la coppia di
mediani visto che non è il caso
di rischiare Inler considerando
anche l’infortunio di Behrami.
Davanti, spazio ad El Kaddouri
sulla trequarti con Insigne al
fianco di Cavani (se Mazzarri
asseconderà il desiderio di quest’ultimo di giocare) o Calaiò.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
(v.c. ) Le tv hanno
allargato i confini e
nessuno di noi si limita a
seguire il campionato
nazionale, ognuno ha un
secondo amore, ispirato
da passioni personali,
curiosità, a volte semplici
mode. Siti, quotidiani
specializzati e cronache
fanno il resto, così siamo
convinti di sapere tutto.
Invece, un libro come
l’«Annuario del calcio
internazionale» (Soccer
world 2012 1013) di
Lorenzo Gravela ci
convince dell’esatto
contrario, perchè non è il
solito elenco di club,
calendari e giocatori. Per
le squadre di ogni nazione,
dall’Austria al Giappone,
dalla Norvegia al Messico,
sono indicati calciatori,
ruoli, scadenza di
contratto e per ogni club
gli schemi, l’ultima
campagna acquisti, il
palmares. Uno strumento
di facilissima
consultazione, che vellica
anche gli appassionati più
esigenti. C’è tutto persino
della Championship
inglese. Non spendiamo
altre parole, chi è davvero
appassionato di queste
cose può
capirci. E
dividere
con noi
l’insuperabile piacere
di tornare a
sfogliare la
carta...
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
CHAMPIONS ANDATA OTTAVI
Juve, scala l’Europa!
COSÌ IN CAMPO AL CELTIC PARK ALLE 20.45
(DIRETTA SU PREMIUM CALCIO; SKY SPORT 1HD, SKY CALCIO 1HD)
GDS
Il genio di Pirlo e Vucinic
contro la bolgia scozzese
Il Celtic, imbattuto in casa, ha fermato anche il Barcellona
Ma i bianconeri hanno gli uomini che possono fare male
DAL NOSTRO INVIATO
LUIGI GARLANDO
GLASGOW (Scozia)
Meglio dipingerlo brutto
il diavolo, così, quando si presenta, uno è preparato e fa meno paura. Allora sforziamoci
per ingigantire il Celtic in tutti
i modi. A cominciare dalla sua
tana, il tremendo Celtic Park.
La prima cosa che ha detto ieri
Neil Lennon, tecnico degli
scozzesi: «Conto molto sulla
spinta del nostro pubblico»; la
prima domanda fatta da un
giornalista scozzese a Buffon:
«Come pensate di cavarvela in
un ambiente simile?». Stanotte 60.000 apostoli scatenati
pretenderanno il miracolo a
squarciagola, quelli dei primi
seggiolini aliteranno sul collo
di chi batte la rimessa laterale.
Consentire a questa bolgia di
prendere la carica con una partenza pigra o, peggio, beccando un gol, sarebbe poco igienico.
Cielo pericoloso Nella tana del
Celtic Park ci ha lasciato le pen-
ne anche il Barcellona mondiale. È accaduto il 7 novembre
scorso. Il club voleva regalarsi
qualcosa di speciale per la festa d’anniversario ed ecco il
2-1 a Messi. Molti apostoli
biancoverdi si commossero fino alle lacrime. Chiosa di Antonio Conte: «E non dimentichiamo che al Camp Nou il Celtic si
arrese solo al 94’. Battere il
Barcellona in casa e resistergli
90 minuti fuori non è da tutti».
Il primo gol al Barcellona, al
Celtic Park, lo segnò Wanyama, l’energico fratellino di
Mariga, su azione d’angolo. Il
Celtic segna il 40% dei suoi
gol di testa e punta forte sui
calci da fermo. Pressa, corre,
assalta le fasce e va a caccia di
cross e angoli per far fruttare
la notevole altezza media dei
suoi. Il primo rischio da evitare, specie nell’impeto iniziale,
sarà quello di ritrovarsi troppo
bassi e nella necessità di concedere falli o corner.
Occhio a Hooper Oltre al Barcellona, il Celtic ha messo sotto a
Glasgow lo Spartak Mosca e
LA SITUAZIONE AL VIA LA FASE A ELIMINAZIONE DIRETTA
GDS
ha impattato col Benfica senza
prendere gol. Nessun passo falso nella sua tana. Al di là dell’impronta rigorosamente british (corsa, cuore e collettivo),
il Celtic può contare su buone
individualità, dal portiere Frazer Foster, un ’88 di belle prospettive, alla punta inglese
Gary Hooper: 13 gol in campionato, 2 in Champions e 2
pure nei preliminari. Conte lo
ha descritto con una certa golosità: «Veloce, buoni piedi, sa
attaccare gli spazi: farebbe bene anche in Italia». Riassumiamo: il Celtic è quella squadra
scozzese che in campionato ha
18 punti di vantaggio sulla seconda, che quest’anno ha già
sconfitto il Barcellona, forte di
buone individualità, di motivazioni feroci («La partita della
vita», Lennon) e di un pubblico rovente che inquieta e trascina.
Limiti Celtic Bene. Ora che, con
l’aiuto di Conte, abbiamo dipinto un gran brutto diavolo e
reso il Celtic più spaventoso
del mostro di Loch Ness, guardiamolo in faccia per esorcizzarlo con onestà e buon senso.
Il Celtic è la squadra che ha fatto meno passaggi tra tutte
quelle che hanno partecipato
ai gironi di Champions e, a parte il Cluj, è quella che ne ha
sbagliati di più. La Juve: 73%
di appoggi esatti, il Celtic
55%. Tra le approdate agli ottavi, gli scozzesi sono ultimi
per possesso (38%, Juve 49%)
e tiri in porta (30, Juve 56). Significa che al di là dell’impeto
e dei calci da fermo, il Celtic
ha notevoli lacune tecniche e
fatica parecchio a creare. Cal-
cia e lancia più di quanto giochi. Alla prima partita di questa Champions, Lennon mise
in campo dieci esordienti su
undici nella manifestazione,
mentre Conte fa giocare Buffon, Barzagli e Pirlo: campioni
del mondo. La Juve poi, rodata da un campionato altamente allenante, ha appena dimostrato con la Fiorentina di aver
recuperato la sua faccia migliore, mentre il Celtic, che passeggia in un campionato senza
storia e che ha dimenticato il
girone di Champions, praticamente ritrova solo stasera una
partita «vera».
Se Pirlo Tirare le somme ora è
fin troppo facile. Riconosciuto
il fattore ambientale e un certo valore del Celtic, alla Juve
basterà fare la Juve per venirne fuori e ipotecare i quarti. Se
Pirlo, accolto in Scozia (giustamente) come un luminare,
uscirà tre volte in dribbling
dal pressing con la sua arte, i
volonterosi scozzesi si sentiranno nudi con tutti i loro limiti e la bolgia del Celtic Park
miagolerà d’ammirazione. Il
genio di Vucinic e le incursioni
di Marchisio e Vidal possono
fare tanto male a un difesa poco elastica. L’importante è alzare la voce subito e aiutare
l’euro-debuttante Peluso (sostituto di Asamoah) ad attraversare i primi minuti emozionati. Il vero mostro l’ha allevato Conte: una squadra dalle
motivazioni feroci, dal ritmo
sfrenato e dal gioco aggressivo. È il momento di scatenarlo
in Europa. Può arrivare fino in
fondo.
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MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
7
8
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
CHAMPIONS ANDATA OTTAVI
4
I NUMERI
2
precedenti
tra Celtic e
Juventus a
Glasgow, con
due vittorie per
gli scozzesi: 1-0
nella Coppa
Campioni
1981-82 e 4-3
nella fase a
gironi della
Champions
2001-02. Il
Celtic non ha
mai perso nelle
ultime 8 partite
casalinghe
contro squadre
italiane
I «DEB» NELLA ELIMINAZIONE DIRETTA
Barzagli
Bonucci
Caceres
Lichtsteiner
Peluso
Matri
Vidal
31 ANNI
Difensore
Finora 5
presenze e 0 gol
25 ANNI
Difensore
Finora 6
presenze e 1 gol
25 ANNI
Difensore
Finora 1 presenza
e 0 gol
29 ANNI
Laterale
Finora 4
presenze e 0 gol
29 ANNI
Difensore
Finora 0
presenze e 0 gol
28 ANNI
Attaccante
Finora 5
presenze e 0 gol
25 ANNI
Centrocampista
Finora 6
presenze e 3 gol
Urlo Conte
«È la mia Coppa,
non
faccio
calcoli
16
Juve, all’assalto!»
partite
senza sconfitte
in Europa per la
Juventus, che
non perde nelle
coppe
continentali dal
18 marzo 2010
(4-1 in casa del
Fulham). Da lì
una striscia di 7
vittorie e 9
pareggi
310
minuti
di imbattibilità
della porta
bianconera:
l’ultimo gol
incassato risale
alla partita in
Danimarca
contro il
Nordsjaelland,
segnato su
punizione da
Beckmann al 5’
del secondo
tempo
Il tecnico alla prima panchina in Champions: «Rispetto
il Celtic, ma voglio imporre ovunque il nostro gioco»
DAL NOSTRO INVIATO
MIRKO GRAZIANO
GLASGOW
Sorrideva Conte alla partenza da Caselle, piuttosto sereno pure ieri in conferenza. Certo, il +5 in campionato contribuisce al benessere generale,
ma forse si sta gustando ora dopo ora l’avvicinamento all’esordio da tecnico in Champions.
«Me la sono guadagnata sul
campo questa coppa, e ora mi
tocca vederla dalla tribuna», diceva amaro durante la squalifica mai digerita, mai accettata,
ancora oggi inspiegabile ai suoi
occhi. Soffriva realmente, anche nelle varie vigilie, quando
al suo posto si presentavano
Carrera e Alessio. La sua «creatura» dava spettacolo a
Stamford Bridge, quindi balbettava in casa con lo Shakhtar e
con il Nordsjaelland, poi però
chiudeva in maniere trionfale:
9 punti su 9 nel gironcino di ritorno, primo posto, calcio spettacolo e un’attenzione mediati-
ca degna dei colossi del momen- Antonio
to. Il tutto vissuto da lontano, Conte,
non pienamente, da dietro le 43 anni
quinte. Ieri invece no. Ieri i ri- AFP
flettori erano solo su di lui (quasi ignorata, dai giornalisti, la
presenza di Buffon). Entrare al
Celtic Park e raggiungere la sala conferenze deve essere stata
una goduria per il Mou italiano, che in testa, conoscendolo,
ha già ben chiaro il modo in cui
lasciare un segno del suo passaggio: vincere dove la Juve
non è mai riuscita.
messo nelle condizioni di lavorare ancora meglio». E allora,
alla conquista di Glasgow, «ma
attraverso il gioco — continua
—. La nostra mentalità è un marchio ormai, ci lavoro da quando sono arrivato: abbiamo schemi e organizzazione precisi, non ci
snaturiamo di fronte a
nessuno. Il rispetto per
il Celtic è grande, allo steso
tempo non veniamo però
qui per difenderci, noi facciamo sempre la partita».
«Le nostre armi...» Ricorda e di-
ce: «Durante la fase a gironi
non c’ero fisicamente, ma di fatto ci sono sempre stato. Proverò le stesse emozioni anche qui.
Nella nostra vita ci sono situazioni spiacevoli, che a volte si
verificano senza che se ne conosca il perché. In questi momenti si devono trovare gli aspetti
positivi. Quelli che ho trovato
io sono una squadra di personalità, uno staff affidabilissimo e una società che mi ha
Senza limiti Ha studiato tutto
del Celtic, «Lennon è un grande tecnico, sono forti fisicamente e hanno un’alta percentuale realizzativa sui calci
piazzati. Brown è cuore e anima della squadra, Hooper è
un giocatore che potrebbe fare bene anche in Italia, Samaras lo conosciamo, mentre dietro Wilson mi piace molto. C’è
poi Forster, portiere dal grande
avvenire. Antenne ben dritte,
l’ho detto ai ragazzi: in due gare, contro il Barcellona, questi
hanno vinto a Glasgow e perso
al 94’ al Camp Nou». Ma «siamo
qui per vincere — spiega Conte
—. Il nostro obiettivo principale è riconfermarci in Italia, però
la Champions è un sogno da accarezzare. Non siamo fra i favoriti, siamo outsider. La mia Juve attacca, sempre e comunque. E se proprio devo perdere,
voglio farlo aggredendo».
Gli altri «esordienti» Avanti con
«esordienti» a livello di ottavi
di Champions. Dei potenziali titolari, infatti, i vari Barzagli, Bonucci, Caceres, Lichtsteiner, Vidal, Peluso e Matri non hanno
mai giocato da febbraio in poi
nella massima competizione
per club. Caceres vinse la coppa
nel 2009 con il Barcellona, ma
le sue 3 presenze furono accumulate nella fase a gironi. Fra
le riserve, infine, solo Anelka
ha «nobili» trascorsi: campione
d’Europa nel 2000, da protagonista, con il Real Madrid.
coraggio, nonostante i tanti
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NOVITA’ SULLA SINISTRA
QUI CELTIC IL GRECO È IN FORSE
di, dovrebbe giocare Federico
Peluso, al suo esordio nelle
coppe europee. Conte è sicuro
che la risposta di Peluso sarà
confortante. Tra l’altro Federico è bravo nel gioco aereo e il
suo stacco sarà prezioso contro una squadra che ha segnato molti gol di testa. Oggi, comunque, l’allenatore prenderà la decisione definitiva. Dopo l’infortunio di De Ceglie, le
uniche alternative per il ruolo
di esterno sinistro sono rappresentate da Giaccherini e Padoin, mentre Isla è reduce dall’influenza.
C’è Peluso per Asamoah
Matri è in pole su Giovinco
Il ghanese inizia
dalla panchina
Conte: «Da pazzi
impiegarlo dopo
un mese fuori»
DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO
GLASGOW
La business class è comoda, si può dormire, mangiare e
vedere qualche film. Riposare,
però, è un’altra cosa, soprattutto se il viaggio lo fa un atleta
che ha appena finito una competizione durata quasi un mese e vorrebbe recuperare almeno un po’ di energie per giocare una partita decisiva con una
temperatura di una trentina di
gradi più bassa rispetto a quella cui era abituato. Kwadwo
Asamoah è arrivato ieri mattina a Glasgow: il trasferimento
dal Sudafrica via Londra gli ha
consentito di prendere parte
all’allenamento pomeridiano
di rifinitura al Celtic Park, ma
non a quello della mattina che
Conte ha fatto svolgere nel
centro sportivo dei Rangers
(l’altro storico club di Glasgow, che è fallito e gioca adesso in Quarta Divisione, aveva
ufficialmente invitato i bianconeri). Durante la conferenza
stampa Conte è stato molto
chiaro: «È da escludere la presenza di Asamoah contro il Celtic: sarebbe da pazzi buttarlo
in campo dopo un’assenza di
oltre un mese. In Coppa d’Africa in pratica ha solo giocato
senza allenarsi». Potrebbe anche essere pretattica, ma in realtà l’impressione è che davvero Conte preferisca puntare su
chi si è allenato bene in questo
periodo anche per dare un segnale al gruppo: tutti utili, nessuno indispensabile.
Il debutto Sulla sinistra, quin-
IL CONFRONTO
L’attacco Per quanto riguarda
il resto della formazione, tutto
sembra deciso. In difesa Chiellini (squalificato oltre che infortunato) sarà sostituito da
Caceres che si aggiungerà a
Barzagli e Bonucci davanti a
Buffon. A centrocampo sulla
destra giocherà Lichtsteiner e
in mezzo i tre intoccabili Vidal, Pirlo e Marchisio, mentre
in attacco Vucinic è sicuro del
posto e Matri quasi: Alessandro è in ottime condizioni ed è
in netto vantaggio su Giovinco
anche perché la sua maggiore
fisicità potrà esse molto utile
contro il Celtic.
D’ARCO
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Scozzesi con il dubbio:
4-4-2 oppure 4-5-1
Dipenderà da Samaras
GLASGOW La sua Champions il Celtic l’ha
già vinta. Grazie anche alla qualificazione agli
ottavi, ha messo in tasca quasi 15 milioni di
sterline dalla seconda metà del 2012. Un utile
senza imposte che in pratica ha permesso al club
di azzerare i debiti con le banche. Che ora sono
solo di 130 mila sterline, contro i 7 milioni dei 12
mesi precedenti. Mica male. Ovvio che Ian
Bankier, presidente dei Bhoys, nickname del
Celtic, gongoli: «I successi in Champions League
hanno migliorato la reputazione internazionale
del club e hanno avuto un impatto importante
sulla gestione finanziaria».
Dubbio Samaras Il tecnico Neil Lennon, of
course, è concentrato più sulla squadra che sul
bilancio. Il dubbio tra il classico 4-4-2 o il 4-5-1
con Samaras che arretra per infoltire il centro e
stare largo a destra. Se gioca, però, perché
il gigante greco è in dubbio. «Decideremo
all’ultimo — dice Lennon —. Giorgios sta lavorando
intensamente per esserci. Mentre Izaguirre ha
recuperato». L’altro dubbio del Celtic è se far
giocare il nigeriano «Eze» Ambrose, che a
differenza di Asamoah, da finalista di Coppa
d’Africa, torna soltanto stamattina a Glasgow.
Se sta bene, giocherà. ma in panchina
ci va di sicuro.
fa.bi.
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MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
Buffon senza paura
«Pubblico caldo,ma
i tifosi non segnano»
Il portiere: «Evitiamo che prendano entusiasmo,
non subire gol sarebbe un buon punto di partenza»
DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO
GLASGOW (Scozia)
Stasera si divertirà perché Gigi Buffon è nato per serate come questa. Uno stadio pieno, il calore di un popolo, la
rumorosa rappresentanza di
un altro, la passione dello
sport, l’emozione del grande
appuntamento, il piacere di
provare a essere, ancora una
volta, il numero uno. Poi, naturalmente, Gigi si divertirà di
più se la Juve batterà il Celtic,
ma la legittima aspirazione di
un risultato positivo è cosa diversa dall’approccio felice e allo stesso tempo concentrato a
un match di grande fascino.
Buffon ama il confronto ad alti
livelli, si esalta negli stadi che
hanno fatto la storia del calcio, si ciba di emozioni come
succede ai fuoriclasse. La pressione è uno stimolo, la tensione non esiste.
Sebastian Giovinco, 26 anni,
partirà dalla panchina ma
è carico per la sfida LAPRESSE
Il pubblico non segna Secondo
gli scozzesi quello di Celtic
Park è l’ambiente più caldo
d’Europa. Buffon è pronto ad
Gigi Buffon,
35 anni,
ha vinto
la Coppa Uefa
nel 1998-99
col Parma,
unico trofeo
internazionale
di club REUTERS
affrontarlo: «Ho già giocato
qui con il Parma e la Juve, anche se in realtà con la maglia
bianconera ero in panchina
perché avevamo già matematicamente vinto il girone. È il
classico ambiente british, sappiamo cosa ci aspetta. Ma io
non ho mai visto uno spettato-
re fare gol: il pubblico può aiutare, incitare, magari incidere,
ma fino a un certo punto». La
Juve sa bene quello che deve
fare, da un anno e mezzo Conte lavora sulla mentalità del
gruppo ed è normale aspettarsi una squadra propositiva anche in un ambiente come quel-
LA GAZZETTA DELLO SPORT
lo di Glasgow. Però Buffon
(che ha commentato le dimissioni del Papa: «Se la motivazione è una mancanza di energia si tratta di un atto di responsabilità e di coraggio da
parte sua») lancia ugualmente
un messaggio ai suoi compagni: «In passato ho giocato su
altri campi caldi: penso agli
stadi turchi di Galatasaray e
Fenerbahce e restando a Glasgow anche a quello dei Rangers. Noi dovremo evitare che
i tifosi scozzesi prendano troppo entusiasmo». Che vuol dire: loro faranno casino, noi faremo la partita.
Viva le pressioni Juventus e Celtic arrivano all’andata degli ottavi di Champions da leader
dei rispettivi campionati. C’è
però una differenza sostanziale: mentre gli scozzesi sono imprendibili (anche perché gli
storici rivali, i Rangers, sono
retrocessi in quarta serie), i
bianconeri devono stare molto attenti al Napoli contro il
quale giocheranno lo scontro
diretto pochi giorni prima del
ritorno di Coppa. «Non so se
sia un vantaggio non avere avversari in casa — spiega Buffon —, è molto soggettivo. Noi
siamo sempre sotto pressione
e appena stacchiamo la spina
fatichiamo a riprendere l’atteggiamento giusto. Ricordo che
nel 2003 vincemmo lo scudetto, ci rilassammo per qualche
giorno e lo pagammo nella finale di Champions. Può darsi
che a qualcuno del Celtic abbia giovato l’assenza di pressioni, a me non sarebbe piaciuto. Adesso vediamo cosa accadrà in campo. Se non prendiamo gol, come minimo si pareggia e sarebbe un buon punto di
partenza. Ma conta solo la qualificazione». E anche vivere
certe emozioni in un ambiente
sicuramente speciale.
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9
4
GIGI
IN COPPA
Per Buffon 10
partecipazioni
alla Champions
League con 73
partite giocate
(69 i gol subiti)
1997-98
Parma 8 gare
(6 gol subiti)
eliminato girone
1999-00
Parma
2 gare (2)
eliminato
preliminari
2001-02
Juventus
10 gare (12)
eliminato 2a
fase a gironi
2002-03
Juventus
15 gare (16)
sconfitto
in finale
2003-04
Juventus
6 gare (6)
eliminato ottavi
2004-05
Juventus
11 gare (6)
eliminato quarti
2005-06
Juventus
4 gare (6)
eliminato quarti
2008-09
Juventus
5 gare (4)
eliminato ottavi
2009-10
Juventus
6 gare (7)
eliminato girone
2012-13
Juventus
6 gare (4)
10
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
CHAMPIONS ANDATA OTTAVI
la Storia
DEL CLUB
L’atto di fede del Celtic: D
un’altra notte magica
come con Inter e Barça
I RIVALI DEI BIANCONERI
Religione, politica e tifo si intrecciano nella parte cattolica
di Glasgow. Che spera di ripetere due successi speciali
Neil Lennon, 41 anni, allenatore del Celtic REUTERS
Fiducia Lennon
«In due gare può
accadere di tutto»
Il tecnico è stato allievo
di Ferguson: «Ci sentiamo,
mi dà consigli preziosi»
DAL NOSTRO INVIATO
FABIO BIANCHI
twitter @fabiowhites
GLASGOW
In alto, i tifosi biancoverdi al Celtic Park, la casa del Celtic dal 1892 e lo stadio più capiente di Scozia (60.832 posti a sedere). A sinistra, un’immagine
della finale di Coppa dei Campioni 1967, vinta 2-1 dal Celtic sull’Inter a Lisbona. A destra, il gol di Tony Watt nel 2-1 al Barcellona REUTERS/AP/REUTERS
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI
LONDRA
More than a club. Il motto
del Barcellona vale bene per il
Celtic: più di un club. La squadra scozzese è molto più di una
semplice società di calcio: è un
simbolo, religioso e sociale,
che tiene unito un popolo di 9
milioni di tifosi, un decimo dei
quali sparsi nel mondo, soprattutto Stati Uniti e Canada. Anche in Italia il Celtic è un culto,
con tanto di club, Italian Celts,
fondato il 5 settembre 2007,
nell’anniversario dalla morte
di un giovane giocatore, John
Thomson, deceduto dopo uno
scontro di gioco in uno dei 399
Old Firm, uno dei derby più cattivi del mondo: 159 successi
Rangers, 144 Celtic e 96 pareggi il bilancio complessivo.
La culla Il Celtic nacque il 6 novembre 1887, su iniziativa di
Andrew Kerins, al secolo fratello Walfrid, un pastore irlandese approdato in Scozia nel
1870. Il Celtic, fondato nella
St. Mary’s Church Hall, la seconda chiesa più antica di Glasgow, fu creato con il preciso
scopo di fare, attraverso il calcio, solidarietà, ispirandosi al
modello Hibernian di Edimburgo. Il Celtic vide la luce a Cal-
ton, quartiere Est di Glasgow,
zona estremamente depressa
126 anni fa. La situazione non
è cambiata: secondo un report
del 2007, a Calton l’aspettativa
di vita è inferiore a quella della
Striscia di Gaza. Droga, alcol,
malnutrizione e criminalità sono problemi endemici.
Religione e politica La prima ga-
ra si giocò il 28 maggio 1888:
5-2 ai Rangers, protestanti e nemici. La firma del primo gol fu
quella di Neil McCallum, mentre la maglia iniziale fu bianca
con colletto verde: solo nel
1905 furono adottati i colori attuali. La connotazione religiosa e sociale fu subito fortissima: un club di profonda fede
cattolica e legato ai movimenti
repubblicani irlandesi. I tifosi
più estremisti sono sostenitori
dell’Ira, l’Irish Republican Army. I cori cantati in occasione
di una gara di Europa League
contro il Rennes, il 3 novembre
2011, sono stati puniti con una
multa di 15 mila euro.
I Lisbon Lions Il Celtic ha vinto
43 campionati, 35 Coppe di
Scozia e 14 coppe di Lega, ma è
stato soprattutto il primo club
britannico a conquistare la Coppa dei Campioni, il 25 maggio
1967, nella finale di Lisbona
contro l’Inter: 2-1. L’allenatore
era Jock Stein, morto d’infarto
in panchina nel 1985. Stein è
ricordato, insieme con fratello
Walfrid, con una statua di bronzo all’esterno del Celtic Park, lo
stadio dei sogni, ristrutturato
nel 1994 e con 60.832 posti a
sedere. Quando i 60 mila si alzano in piedi, mostrano le sciarpe ed intonano «You’ll Never
Walk Alone», vengono i brivi-
ilRicordo
La sceneggiata
di Dida nel 2007
Celtic-Milan 2-1 del 3
ottobre 2007 è ricordata non
per il gol di McDonald all’89’,
ma per la sceneggiata di Dida
dopo il gol subito. Un tifoso
entrò in campo, lo sfiorò per
deriderlo e lui si accasciò
a terra, uscendo in barella
di. Il 1967 è l’anno di gloria del
Celtic. Vinse tutto: Coppa dei
Campioni, campionato, Coppa
di Scozia, coppa di Lega e Glasgow Cup. Il Quintuple. Nacque la leggenda dei «Lisbon Lions»: Jimmy Jonhstone, Bobby
Lennox, Bobby Murdoch, il capitano Billy McNeill.
Lo vedi nelle strade grigie e piene di fascino di Glasgow. Te ne accorgi dagli occhi degli
scozzesi che incrociano gli sguardi dei tifosi della Juve in allegro passeggio. Nel tempo recente
notavi solo rispetto e un po’ d’invidia. Ora c’è
baldanza. Non si battono Barcellona e Spartak
Mosca per poi avere paura della Juve. Ci credono tutti. Il Celtic Park sarà un calderone infuocato. E poi c’è quella storia dello sbarco nel campo protestante e nemico dei Rangers che mette
la miccia. Capitan Brown dice che «non mi interessa dove s’è allenata la Juventus». Chissà se è
vero. Neil Lennon guarda oltre. E lo senti anche
dalle sue parole che le passeggiate sono altre. Il
Celtic ha vinto 21 delle 23 gare in casa e il tecnico parte da lì. «Nel nostro stadio c’è l’atmosfera
più bella d’Europa, dobbiamo riportare il tuono al Celtic Park. Stiamo bene, siamo motivati
e contenti di giocare contro i bianconeri. È una
grande emozione. Forse sarà uno svantaggio
fare l’andata qui, ma speriamo di essere ancora
in corsa dopo la gara».
Hooper e Samaras Gli eredi, gli
uomini che stasera affronteranno la Juve, sono ben diversi dai
Lisbon Lions. Anche il Celtic si
è piegato alla modernità. Il greco Giorgos Samaras è il leader.
Il keniano Victor Wanyama è
un talento da tempo nel radar
del Manchester United. Gli altri stranieri sono onesti combattenti della vita: il difensore nigeriano Efe Ambrose — fresco
vincitore della Coppa d’Africa
— l’esterno mancino argentino
Emilio Izaguirre, il terzino svedese Mikael Lustig, il jolly norvegese Thomas Rogne. Il ragazzo che ha però fatto impazzire
il Celtic Park il 7 novembre
2012, firmando il 2-1 sul Barcellona, è lo scozzese Tony
Watt, 19 anni: è costato 100 mila euro. L’uomo del momento è
il centravanti inglese Gary Hooper, 25 anni, cresciuto nel vivaio del Tottenham e pagato 3 milioni di euro nel 2010. Ha segnato già 23 gol in 34 partite.
Non è un fenomeno, ma può
far male alla Juve.
Parola di capitano Scott Brown vorrebbe che fosse già stasera: «Non vediamo l’ora di scendere
in campo, siamo pronti. Possiamo vincere, soprattutto in casa. Questo stadio è inespugnabile quando i tifosi ci danno una mano». E poi
detta la linea: «Pirlo è uno dei grandi, anche se
sta invecchiando. La Juve farà possesso palla,
creerà occasioni. Ma non è più forte del Barcellona. Dobbiamo difendere bene, andare veloci
in contropiede ed essere coraggiosi. Vincerà
chi ci crede di più. E noi ci crediamo». Già, si
era capito.
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Ferguson e studio Lennon ha un confidente di
prestigio, del quale è stato allievo: sir Alex Ferguson. «Si è complimentato con me per le recenti vittorie, soprattutto quella sul Barcellona. Sì, ogni tanto ci sentiamo, mi dà consigli
preziosi». Lui li gira alla squadra: «I miei giocatori sono carichi, per molti è la sfida più importante della loro carriera. La Juve è favorita, in
attacco è forte, mi ha impressionato Matri. E a
centrocampo c’è molta classe. Ma sarebbe un
errore sottovalutare le nostre possibilità. Ci crediamo, daremo tutto e vediamo cosa accadrà.
La Juve gioca in modo diverso dal Barça, è forte
in difesa ed è ben organizzata. L’abbiamo studiata molto, come avevamo studiato gli spagnoli».
IL MILANESE IN SCOZIA MANUEL PASCALI, CAPITANO DEL KILMARNOCK, CONOSCE BENE IL CELTIC: «OCCHIO A HOOPER, UNO ALLA INZAGHI»
«Ma stasera fare gli italiani tocca a loro»
GIULIO DI FEO
Cambiando l’ordine dei
fattori, il prodotto cambia eccome. Perché «stavolta sono loro
a partire sfavoriti, a differenza
di quanto capita in campionato
dove vincono anche se magari
non sono al top». Loro sono il
Celtic, quello che parla li ha affrontati spesso di recente, e pure battuti. Manuel Pascali da
San Donato Milanese, capitano
del Kilmarnock, a ottobre è usci-
to dal Celtic Park vincendo 2-0
mentre a marzo era in tribuna
all’Hampden, infortunato, mentre i suoi ragazzi ribattevano i
verdi e vincevano la Coppa di
Lega. Uno che allo stadio stasera ci sarà («Difficilissimo trovare i biglietti, ma ce l’ho fatta»),
e che sa cosa la Juve si troverà
di fronte: «Il Celtic non ha centrocampisti di qualità, alla Pirlo, e quindi è una squadra che
se deve fare la partita può incontrare delle difficoltà. Ecco
perché contro la Juve la gara al-
l’italiana la faranno loro. Sono
molto forti fisicamente, temibili sui calci piazzati, si chiuderanno per poi puntare alla ripartenza immediata. Facile che puntino allo 0-0 per poi giocarsi tutto al ritorno. E hanno uomini
che sanno far male».
Fattore campo Chi sono? «Innanzitutto Hooper, un uomo d’area
alla Inzaghi. Non lo vedi molto
in partita quando c’è da giocare, ma se gli capita mezza palla
in area è temibile, "sente" sem-
pre la porta. Poi Wanyama a
centrocampo, lo vuole Ferguson e non è un caso. E in caso di
punizioni occhio al sinistro di
Mulgrew». E c’è un altro fattore
da non sottovalutare, il Celtic
Park. «Mi ricordo di un’intervista a Del Piero — continua Pascali — in cui diceva che è tra
gli stadi più caldi in cui abbia
giocato, e Ale è uno che non ne
ha visti pochi. È un posto in cui
ti vengono i brividi, contro il
Barcellona era impressionante.
E poi loro conoscono l’impor-
Manuel Pascali, 31 anni
tanza della partita, sanno che
sono passati in un girone in cui
tutti li davano per spacciati e
ora possono scrivere un pezzo
di storia del club». Anche perché per mille motivi il calcio
scozzese vive un momento di ribasso a livello internazionale, e
la Juve capita a proposito: «A
dire il vero, gli scozzesi un po’
ci snobbano. Anche dopo il sorteggio, tutti dicevano "Poteva
andare peggio". Qui tira molto
il calcio inglese, spagnolo, tedesco. La gente non conosce molto la Juve, non sa che ha potenzialità enormi anche per la
Champions. Magari stasera se
ne accorgeranno...».
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MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
11
CHAMPIONS ANDATA OTTAVI
COSI’ IN CAMPO TRA OGGI E DOMANI. LE SFIDE DI RITORNO IL 19 E 20 FEBBRAIO
Ancelotti il precario
«Non so se resto al Psg»
CELTIC (4-4-2)
JUVENTUS (3-5-2)
VALENCIA (4-3-3)
PSG (4-4-2)
OGGI ORE 20.45
1
4,00
OGGI ORE 20.45
X
3,50
2
1,85
1
2,35
X
3,30
2
2,90
L’allenatore in trasferta a Valencia: «La società si aspetta
certi risultati». E coccola Verratti: «La Juve? Qui sta bene»
DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA CECERE
VALENCIA (Spa)
Con la consueta aria paciosa e il sopracciglio un po’ sollevato Carlo Ancelotti confessa per la prima volta di sentirsi
un parigino precario: «Si sa
che il destino di ogni allenatore è legato ai risultati. Il mio
contratto scade a fine giugno,
la società ha un’opzione di rinnovo che finora non ha esercitato per un motivo molto semplice: attende di vedere cosa
vinciamo o dove arriviamo».
Non c’è trucco né inganno, a
sentire il tecnico italiano i patti
erano chiari fin dall’inizio della stagione. «La missione affidatami è quella di tenere questo club in Champions, il che
significa centrare uno dei primi tre posti in campionato. Al
momento ci siamo. Adesso affrontiamo questa seconda fase
della coppa con l’obbiettivo di
arrivare il più in alto possibile.
Quindi siamo concentrati sul
Valencia, un ostacolo duro ma
non proibitivo. Abbiamo le
stesse chance degli spagnoli, è
un confronto equilibrato come
tanti di questi ottavi».
ARBITRO Undiano Mallenco (Spagna)
TV Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD, Premium Calcio.
ARBITRO Tagliavento (Italia)
TV Sky Sport 3 HD e Sky Calcio 2 HD,
Premium Calcio 1.
CELTIC
Panchina 24 Zaluska, 4 Ambrose, 25 Rogne, 15 Commons, 33 Kayal, 32 Watt, 49
Forrest. Allenatore Lennon.
Squalificati nessuno.
Diffidati nessuno.
Indisponibili nessuno.
JUVENTUS
Panchina 30 Storari, 13 Peluso, 6 Pogba, 39 Marrone, 12 Giovinco, 27 Quagliarella, 18 Anelka. Allenatore Conte.
Squalificati Chiellini.
Diffidati Vidal.
Indisponibili Pepe, Bendtner, Chiellini,
De Ceglie.
VALENCIA
Panchina 1 Diego Alves, 18 Ruiz, 29 Quintanilla, 21 Parejo, 15 Viera, 16 Nelson Valdez, 11 Piatti. Allenatore Valverde.
Squalificati Barragan.
Diffidati Guaita, Tino Costa.
Indisponibili Mathieu, Cissokho.
PARIS SAINT GERMAIN
Panchina 1 Douchez, 6 Camara, 22 Armand, 23 Van der Wiel, 20 Chantome, 7
Menez, 19 Gameiro. Allenatore Ancelotti.
Squalificati nessuno.
Diffidati Matuidi, Verratti, Silva.
Indisponibili Motta, Silva.
REAL M. (4-2-3-1)
MAN UTD (4-2-3-1)
SHAKHTAR (4-2-3-1)
BORUSSIA D. (4-2-3-1)
DOMANI ORE 20.45
1
1,60
DOMANI ORE 20.45
X
4,00
2
5,00
1
2,55
X
3,30
2
2,65
Rimontona Il Psg sta viaggian-
do fortissimo. Con 11 vittorie
negli ultimi 12 incontri di campionato, si è portato in testa
guadagnando sei lunghezze
sul Lione e nove sul Marsiglia,
squadre che hanno a lungo preceduto i parigini. Abbandonando nel ritiro natalizio il 4-3-3
per un pratico 4-4-2, Ancelotti
ha ottenuto un rendimento finalmente soddisfacente anche
dai difensori, sebbene stia rinunciando da tempo a Thiago
Silva, infortunato. «Mamadou
Sakho è diventato papà in mattinata» annuncia Carletto.
«Una bambina intelligente questa Aida, perché nascendo un
po’ prima permette a suo padre di non saltare questa sfida.
Lo stiamo aspettando, ha promesso che arriverà in tempo».
Altro ospite annunciato David
Beckham. «Nemmeno le bufere americane lo hanno fermato, è sbarcato a Parigi e sarà in
tribuna per vederci all’opera
dal vivo. Una sorpresa molto
gradita», chiosa l’allenatore.
Marco Verratti, 20 anni, e Carlo Ancelotti, 53, emigranti di lusso al Paris Saint Germain degli sceicchi AFP
I francesi hanno
trovato la quadra
col 4-4-2. E oggi
in tribuna c’è
anche Beckham
Verratti Nel suo nuovo schema
ha faticato un po’ a trovare un
ruolo stabile il nostro Verratti,
che però stasera dovrebbe
scendere in campo dall’inizio,
ricaricato dal gol in Nazionale
dopo una fase grigia. Carletto,
che di recente in qualche circostanza lo aveva bacchettato
causa eccessi di confidenza in
zone calde del campo (quei
dribbling a ridosso della propria area), in queste ore lo ha
difeso dal polemico assalto dei
media transalpini, lesti a interpretare in termini ultimativi
un’espressione cerimoniosa
che i giocatori, a richiesta, usano spesso: «La Juve? A chi non
piacerebbe farne parte?». Putiferio. Ma Ancelotti versa acqua gelata: «Marco si riferiva
al futuro, non al presente. Lui
è felicissimo di giocare nella Ligue 1 e a Parigi si trova benissimo. Come me, del resto. Ne abbiamo parlato e mi ha spiegato
che un ritorno in Italia lo considera sempre con piacere ma
che non c’è nulla di imminente
o di stabilito. Anche io non posso escludere che un domani
torni ad allenare nel mio Paese, per il momento però sono
proteso a ottenere il meglio
dal Psg e a farmi allungare il
contratto». Occhio al Valencia,
allora: in casa contro le francesi ha vinto otto confronti su otto.
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QUI VALENCIA
Per Valverde
rebus Cissokho
«Caviglia k.o.»
In casa Valencia il
tecnico Valverde ammette che
«per Cissokho nutro
pochissime speranze: ha una
caviglia gonfia. Però anche il
Psg deve rinunciare a Thiago
Silva e Thiago Motta, due
pedine fondamentali. Terremo
d’occhio Ibrahimovic,
naturalmente. Sto pensando a
come sfruttare eventualmente
il buon momento di Victor Ruiz,
in campionato mi è piaciuto da
centrocampista. Avrei preferito
un giorno di riposo in più ma
giocheremo le nostre carte».
ARBITRO
TV Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD, Italia 1 HD, Premium Calcio HD, Video Mediaset e Premium Play.
REAL MADRID
Panchina 13 Adan, 2 Varane, 18 Albiol,
15 Essien, 19 Modric, 8 Kakà, 20 Higuain.
Allenatore Mourinho.
Squalificati nessuno.
Diffidati Sergio Ramos, Xabi Alonso.
Indisponibili Casillas.
MANCHESTER UNITED
Panchina 40 Amos, 5 Ferdinand, 12
Smalling, 8 Anderson, 17 Nani, 11 Giggs,
14 Hernandez. Allenatore Ferguson.
Squalificati nessuno.
Diffidati nessuno.
Indisponibili Fletcher, Young.
ARBITRO Webb (Inghilterra)
TV Sky Sport 3 HD e Sky Calcio 2 HD,
Premium Calcio 1.
SHAKHTAR DONETSK
Panchina 32 Kanibolotskiy,
23 Ishchenko, 13 Shevchuk, 3
Hubschmann, 20 Douglas Costa, 18 Devic,
11 Eduardo. Allenatore Lucescu.
Squalificati Kucher.
Diffidati Hubschmann, Luiz Adriano.
Indisponibili Ilsinho.
BORUSSIA DORTMUND
Panchina 20 Langerak, 27 Santana,
21 Kirch, 6 S. Bender, 7 Leitner, 18 Sahin,
23 Schieber. Allenatore Klopp.
Squalificati nessuno.
Diffidati nessuno.
Indisponibili Owomoyela, Grosskreutz.
12
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
SERIE A
Allegri che fa?
La scelta
Lanciare un ciclo
è l’idea di Max
ma a un patto...
Galliani
lo blocca
«Avanti
con il tris»
ALESSANDRA BOCCI
MILANO
Il fastidio questa volta è stato più intenso.
Dissimulato come sempre, ma intenso. Pensava di aver visto e sentito tutto Massimiliano Allegri, che con il presidente Berlusconi ha un rapporto bilateralmente definito "cordiale". Nella
categoria delle cordialità presidenziali rientrano evidentemente anche la presa di distanza
continua, il conclamato corteggiamento a
Guardiola, i rilievi tattici sul numero di attaccanti (devono essere tre, e fra l’altro Allegri già
li schiera) e certe battute che scappano perché,
si sa, i comizi elettorali sono stressanti.
«Resterà con i tre assi.
E abbiamo depositato il
marchio Creste rossonere»
MARCO PASOTTO
MILANO
Tutto e il contrario di tutto. Ovvero l’arte del ricucire.
Dello sfumare. Negli ultimi
tempi Silvio Berlusconi ci si sta
dedicando frequentemente. La
ritrattazione più celebre è quella della mela marcia assegnata
a Balotelli, ma ora nei rapidi
cambi di opinione c’è incappato — non che sia la prima volta
— anche Allegri. Quel «no el capisse un casso» indirizzato al
suo allenatore tre giorni fa, è
poi stato seguito da una spiegazione privata. Il Cavaliere ha telefonato all’allenatore (e poi
anche a Galliani) per chiarire il
contenuto ironico delle sue parole, e ieri ha ribadito il concetto pubblicamente: «Stavo
scherzando con una persona vicina, che diceva una frase in veneto a proposito di tutti i personaggi che venivano nominati
— ha detto a "Uno Mattina" —.
Poi abbiamo parlato di Allegri,
io stavo andando a velocità sostenuta e ho ripetuto meccanicamente la stessa frase».
Max, rilancia Domenica pome-
riggio, al termine di Cagliari-Milan, il tecnico rossonero
dietro l’ufficialità del «no comment» ha sottolineato con un
certo vigore il proprio operato
degli ultimi tre mesi. Rimarcando la crescita del gruppo e l’attualità di un obiettivo ritenuto
impensabile fino a poco tempo
fa. Un’autodifesa comprensibile, al di là dell’ironia presidenziale. E ieri Galliani, a margine
dell’evento «iZiplay Poker» nel-
la sala dei trofei di via Turati,
ha voluto fare per l’ennesima
volta chiarezza sulla posizione
dell’allenatore. Il poker ha servito infatti la domanda giusta:
è meglio che Allegri passi o rilanci? L’a.d. rossonero sorride
e non ha dubbi: «Deve assolutamente continuare a giocare,
perché ha in mano delle belle
carte. Come minimo un tris
d’assi (il riferimento è a Balotelli, El Shaarawy e Niang, ndr).
Anzi, una scala reale...». Il messaggio è chiaro, ma se ci fossero dei dubbi viene recapitato
più seriamente: «Allegri ha ancora un anno di contratto e sarà il nostro allenatore anche la
prossima stagione. Contano i
fatti: vi giuro che quando gli ho
rinnovato il contratto, Berlusconi lo avevo avvisato... Il problema è che se il presidente
starnutisce, diventa un uragano».
Top class Anche Galliani co-
munque sottolinea l’ottimo
cammino del Milan: «Stiamo facendo benissimo. Nelle ultime
16 gare abbiamo conquistato
un punto più della Juve. In Italia il Milan è ultracompetitivo.
E’ chiaro che all’inizio ci sono
stati dei problemi. L’anno prossimo la squadra sarà la stessa, e
quindi non succederà più». I benefici portati da Balotelli sono
evidenti: «In due partite ha già
fatto tre gol. O quattro... — sorride riferendosi all’inutile acrobazia di Cagliari —. Mario è tecnicamente un top class, e poi ha
una presenza carismatica e scenica straordinaria. Come Ibra.
E’ qualcosa che hai o non hai. E’
stato un grande acquisto, che
«
Dire ad Allegri
come giocare
contro il Barça?
"No el capisse
un casso..."
SILVIO BERLUSCONI
SABATO 9 FEBBRAIO
«
Ho telefonato al
tecnico per
spiegare che era
una frase detta
meccanicamente
SILVIO BERLUSCONI
IERI A «UNO MATTINA»
POKER ONLINE
San Siro diventa
un tavolo verde
Un torneo di poker
online sugli spalti di San Siro.
Nel giorno di una partita
(Milan-Catania del 28 aprile).
Ecco il «1˚ Gran Gala del
poker», organizzato da «iZiplay
Poker», premium sponsor
rossonero. Si sfideranno in
200, ricavato a Fondazione
Milan e Francesca Rava.
ho pensato in un momento in
cui ho capito la necessità di
mettere ottani nel motore. Anche grazie a lui l’attenzione mediatica è tornata a livelli altissimi. Il nostro brand è nettamente il più famoso al mondo fra le
squadre italiane».
Su le creste E a proposito di
marchio e di Balotelli, ecco un
esempio concreto. «Abbiamo
depositato con l’ufficio marketing il nome "Creste rossonere", che utilizzeremo in ambito
commerciale». E se qualcuno
pensa che Berlusconi — fino all’altro giorno dichiaratamente
anti-pettinature estrose —
avrà un sobbalzo, si sbaglia. Anche in questo caso il Cav ha
cambiato idea: «Non solo mi
piace la cresta di Balotelli, ma
la invidio tantissimo — ha detto a "Un giorno da pecora" —.
Se me la farei? Ho paura che
non ci sia la materia...».
Silvio
Berlusconi,
76 anni,
insieme a
Massimiliano
Allegri, 45.
Il presidente
punzecchia
spesso il suo
allenatore BUZZI
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Mediaset, che svista: un kartodromo
invece che Is Arenas. Scuse immediate
MILANO
Sono arrivate le scuse ufficiali di Mediaset dopo l’involontario errore che ha portato
domenica pomeriggio alla messa in onda durante Serie A Live
di immagini sbagliate di Is Are-
nicato di scuse di Mediaset:
«Questo genere di errori, per
quanto dovuti alla volontà di
essere tempestivi e per quanto
immediatamente rettificati, sono inaccettabili in primo luogo
da chi ha avuto la sfortuna di
commetterli». Mediaset infine
ha presentato le scuse al Cagliari «a cui va dato atto di aver voluto realizzare un moderno impianto sportivo di proprietà, alla Lega calcio che ha supportato l’iniziativa del club, al Comune di Quartu Sant’Elena e a tutti i telespettatori Premium».
m.b.
Le immagini del kartodromo
PROSSIMO TURNO
Classifica
SQUADRE
nas. Durante il contenitore pomeridiano, intorno alle 19, sono state trasmesse immagini di
un altro impianto sportivo sardo (relative a un servizio di Striscia La Notizia su un kartodromo in disuso) invece che quelle
dello stadio registrate qualche
ora prima. Un errore involontario, dovuto allo scambio di supporti video. Immediata la rettifica di Mediaset, ma anche la
replica del Cagliari con un comunicato: «Un incredibile
esempio di disinformazione».
Alle 23 di domenica sono state
mandate in onda le immagini
corrette e ieri è arrivato il comu-
Ricerca difficile Un divorzio anticipato creerebbe qualche problema anche al Milan: Galliani
non si è ancora dedicato all’idea di trovare un
successore per Allegri e Berlusconi coltiva sogni e progetti al momento irrealizzabili, come
Guardiola. Nella testa del presidente girano forse i nomi degli olandesi che lo hanno portato al
top: Van Basten, Rijkaard, Gullit. Sfortunatamente per Berlusconi, il palmares di Gullit e
Van Basten da allenatori non è paragonabile ai
successi ottenuti da giocatori, e il talento nemmeno. Quanto a Rijkaard, guadagna molto e
negli ultimi anni la sua ispirazione sembra essere evaporata. Con Inzaghi ancora acerbo, il Milan senza Allegri si troverebbe a cercare alternative per il momento poco concrete anche per
Berlusconi, che però ha parole e pensieri nuovi
tutti i giorni. Peccato che non siano pensieri
sempre entusiasmanti per un allenatore che finora ha dimostrato notevoli doti da fachiro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA GAFFE IL CAGLIARI AVEVA REPLICATO: «INCREDIBILE ESEMPIO DI DISINFORMAZIONE»
Domenica in onda
le immagini di
«Striscia La
Notizia» al posto di
quelle dello stadio
Legami Resta il fatto che Allegri ha ricevuto la
telefonata di Berlusconi, che c’è stato un chiarimento sulla famosa frase pronunciata sabato
dal presidente (no el capisse un casso), ma che
la pazza idea di mollare tutto a fine stagione
spesso riaffiora, anche se il Milan è considerato
dal tecnico la migliore delle opzioni per il futuro immediato. Allegri accarezza ogni tanto
l’idea di un’esperienza all’estero. Sa che cambieranno le panchine di Roma e Napoli, ma continuare il lavoro al Milan resta la priorità, a certe condizioni. Il problema non è economico, è
di garanzie: Allegri vorrebbe restare per portare avanti il progetto che ha impostato fino alla
scadenza naturale del contratto, ma piacendo
a tutti, e senza stare sempre seduto sui chiodi.
Nel 2014 poi potrebbe già essere pronto Inzaghi, o si potrebbe profilare il ritorno di Ancelotti. La chiave di volta è Galliani: Allegri è molto
legato all’amministratore delegato, al quale
non vuole porre problemi da risolvere in un momento clou della stagione. Se Allegri avesse altre proposte e Galliani si rifiutasse di liberarlo,
il tecnico difficilmente insisterebbe. Ma Galliani è troppo esperto per non sapere che è impossibile trattenere un allenatore scontento. Quindi sarà importante mantenere la concordia e
avere anche la garanzia della totale fiducia del
presidente. Allegri vorrebbe restare senza se e
senza ma. Altrimenti, sarebbe forse meglio per
tutti cercare una nuova destinazione.
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PT
PARTITE
G
V
N
RETI
P
F
S
JUVENTUS
55 24 17 4 3 50 16
NAPOLI
50 24 15 5 4 46 21
LAZIO
44 24 13 5 6 35 26
INTER
43 24 13 4 7 39 29
MILAN
41 24 12 5 7 42 30
FIORENTINA 39 24 11 6 7 41 29
UDINESE
36 24 9 9 6 35 33
CATANIA
36 24 10 6 8 31 30
ROMA
34 24 10 4 10 50 45
PARMA
32 24 8 8 8 30 31
SAMPDORIA (-1) 28 24 8 5 11 31 30
TORINO (-1) 28 24 6 11 7 27 27
CHIEVO
28 24 8 4 12 25 39
ATALANTA (-2) 27 24 8 5 11 21 33
BOLOGNA
26 24 7 5 12 33 34
CAGLIARI
25 24 6 7 11 26 41
GENOA
22 24 5 7 12 25 37
PESCARA
21 24 6 3 15 20 49
SIENA (-6)
18 24 6 6 12 24 34
PALERMO
18 24 3 9 12 21 38
■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS
■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE
La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti;
2) a parità di partite giocate, differenza reti; 3) gol segnati
Venerdì 15 febbraio, ore 20.45
MILAN-PARMA
Sabato 16 febbraio
CHIEVO-PALERMO ore 18
ROMA-JUVENTUS ore 20.45
Domenica 17 febbraio, ore 15
CATANIA-BOLOGNA
GENOA-UDINESE
NAPOLI-SAMPDORIA
PESCARA-CAGLIARI
TORINO-ATALANTA
FIORENTINA-INTER ore 20.45
Lunedì 18 febbraio, ore 20.45
SIENA-LAZIO
(1-1)
(1-4)
(1-4)
(0-0)
(0-0)
(1-0)
(2-1)
(5-1)
(1-2)
(1-2)
MARCATORI
18 RETI Cavani (3) (Napoli)
15 RETI El Shaarawy (Milan)
14 RETI Di Natale (4) (Udinese)
11 RETI Lamela e Osvaldo (2) (Roma)
10 RETI Gilardino (Bologna); Klose (Lazio);
Pazzini (3) (Milan)
9 RETI Jovetic (1) (Fiorentina); Milito (3)
(Inter); Hamsik (Napoli)
8 RETI Denis (2) (Atalanta); Sau (Cagliari);
Hernanes (1) (Lazio); Totti (1) (Roma); Icardi
(Sampdoria)
7 RETI Bergessio (Catania); Paloschi (2)
(Chievo); Toni (Fiorentina); Borriello (1)
(Genoa); Cassano e Palacio (Inter);
Quagliarella (Juventus); Belfodil (Parma);
Bianchi (2) (Torino)
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
El Shaarawy senza gol
«Ma non è colpa di Balo»
Stephan non ha ancora segnato in coppia con Balotelli: «Non siamo
incompatibili». Ginocchio sotto controllo, col Parma potrebbe riposare
FABIANA DELLA VALLE
MILANO
Avrebbe dovuto trascorrere il pomeriggio a Viareggio,
dove era atteso per pronunciare il giuramento del torneo
che «da ragazzo» ha giocato
due volte con la Primavera del
Genoa, invece è rimasto a Milanello a curarsi il ginocchio.
Colpa del maltempo che l’ha
costretto a disdire l’impegno.
Stephan El Shaarawy ha perso
il gol ma non il sorriso. Due
partite con Balotelli uguale
180 minuti d’astinenza: quanto basta per cominciare a pensare che il crestato per eccellenza soffra il mal di Balo. Se
segna uno non ci riesce l’altro,
e Balotelli, forse ansioso di recuperare il tempo perduto a
Manchester, da quando è arrivato si è preso tutta la scena.
El Shaarawy però non ha crisi
di gelosia. Ha sempre caldeggiato l’arrivo del compagno
d’azzurro e adesso che ce l’ha
come vicino di banco a Milanello e come partner nel tridente rossonero non ha cambiato idea.
Io e Mario tutto ok Altro che in-
compatibilità: il feeling c’è
sempre stato, l’affiatamento
in mezzo al campo migliorerà
con il tempo. «Io accetto tutto
quello che si dice e si scrive —
ha detto l’attaccante a Milan
Channel —, però le critiche mi
sembrano un po’ eccessive. Io
e Mario abbiamo giocato insieme soltanto due partite, c’è bisogno di tempo per trovare
schemi e idee, ma non credo
che ci sia incompatibilità. Nella partita contro l’Udinese ci
siamo scambiati gli assist, in allenamento ci troviamo molto
bene».
Stakanovista Il concetto è chiaro: 180 minuti sono troppo pochi per giudicare. Il fatto che
El Shaarawy non abbia segnato nelle ultime due partite è solo una casualità. D’altronde è
difficile criticare un ragazzo di
vent’anni che finora ha tenuto
a galla il Milan, soprattutto
nell’avvio di stagione shock
dei rossoneri. El Shaarawy ha
segnato 15 gol in campionato,
meglio finora ha fatto solo Cavani. Logico che dopo 24 partite di fila (tutte giocate da titolare) Stephan cominci ad accusare un po’ di stanchezza. Chi
lo conosce bene giura che El
Shaarawy è sereno: il gol non
è una malattia per lui, l’importante sono i risultati. E con Mario s’intende a meraviglia.
«Contro il Parma feci gol all’andata — ha raccontato —, sa-
LA GAZZETTA DELLO SPORT
13
4 story
I NUMERI
5
le partite
di campionato
in cui El
Shaarawy non
ha segnato e il
Milan non ha
vinto: il bilancio
è di due pareggi
e di due
sconfitte
15
i gol
realizzati
in 24 partite
giocate, tutte
da titolare
Faraone a secco
nelle ultime tre
partite giocate
con SuperMario
3 febbraio 2013
Milan-Udinese 2-1: voto 6,5
Doppietta di Balotelli all’esordio ANSA
6,4
Stephan
El Shaarawy,
20 anni,
attaccante
del Milan.
Ha segnato
finora 15 gol
in campionato
BOZZANI
rebbe bello riuscire a ripetermi, anche se in questo momento conta più fare punti».
Ginocchio dispettoso Con il Par-
ma però non è così scontato
che Stephan parta titolare: a
Cagliari è stato sostituito, il fastidio al ginocchio non preoccupa ma Allegri potrebbe anche decidere di tenerlo a riposo per precauzione, visto che
tra una settimana si giocherà
in Champions con il Barcellona (dove Balotelli non potrà essere convocato perché ha già
giocato in Europa con il City) e
subito dopo ci sarà il derby.
«Ho un problema al ginocchio
— ha spiegato — che mi porto
dietro da 2-3 anni ma con lo
staff del Milan finora siamo
riusciti a gestirlo. A volte però
ho ancora qualche piccolo fastidio, la scelta di sostituirmi
contro il Cagliari è stata giusta. La lotta per il terzo posto
con l’Inter sarà lunga e andrà
oltre il derby. Ci sono ancora
tanti punti in ballo e può succedere di tutto».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
la
media-voto
del Faraone, il
migliore dei
rossoneri fatta
eccezione per
Balotelli (che
però ha giocato
solo due partite)
6 febbraio 2013
Olanda-Italia 1-1: voto 5,5
I milanisti tutti e due a secco REUTERS
1989
i minuti
giocati
da Stephan:
è il giocatore
più utilizzato
da Allegri
10 febbraio 2013
Cagliari-Milan 1-1: voto 5
Balotelli segna ancora su rigore AFP
14
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
SERIE A
Patto tra Petkovic e Lazio v Prolunga
anche Onazi
«Noi insieme oltre il 2014»
Resta il nodo
di Hernanes
L’offerta del rinnovo al tecnico per altri 2 anni è vicinissima. Lotito contro
l’agente di Cavanda: «Mercenario». Fair play: Klose premiato in Spagna
DAVIDE STOPPINI
ROMA
Vladimir
Petkovic,
49 anni,
è bosniaco,
ma ha anche
il passaporto
croato
e quello
svizzero ANSA
Un patto, una delle sue
proverbiali strette di mano:
Vladimir Petkovic e la Lazio sono pronti a legarsi oltre il
2014. La strategia è chiara, tutto è pianificato. Presto l’offerta
del rinnovo sarà ufficiale, ma i
discorsi tra allenatore e società
per prolungare l’attuale contratto sono già partiti. Lotito
non vuole lasciare nulla al caso. Perché sa che il lavoro di
Petkovic non è passato inosservato: il Borussia Dortmund lo
tiene d’occhio, ma anche in Italia gli estimatori non mancano.
E prima che questi diventino
corteggiatori, la Lazio ha in testa l’idea di blindare il suo allenatore.
Anche manager Non è solo un
discorso economico. Certo, il
rinnovo che Lotito proporrà a
Petkovic prevede un prolungamento di altri due anni e un sostanzioso adeguamento econo-
Il belga che non
firma è sempre
più un caso: ieri
non si è allenato
con i compagni
mico rispetto ai 600 mila euro
netti che guadagna attualmente. Ma il ragionamento va oltre. Il tecnico ha stregato la Lazio, il legame tra società e tecnico è fortissimo. Gli ultimi esempi arrivano dalla gestione di
Diakite, Cavanda e Zarate, tre
casi «societari», a proposito dei
quali il tecnico ha sposato al
100% la linea della proprietà.
Un po’ allenatore, un po’ dirigente: Petkovic è tutto. E anche per questo la Lazio gli pro-
RAID CONTRO I TIFOSI DEL TOTTENHAM
Torna in libertà il romeno
Il legale: «Scambio di persona»
È stato scarcerato Nicolae Rotariu, il
romeno di 34 anni arrestato il 6 febbraio per
l’assalto al pub di Campo de Fiori del novembre
scorso. Per il gip Antonella Capri non ci sono
indizi a carico dell’indagato. L’avvocato di Rotariu,
Massimo Moccaldi, ha dichiarato: «È stato uno
scambio di persona, ora chiederemo i danni».
porrà di continuare a Formello
con un ruolo all’inglese, con
compiti anche da manager. E
gli darà carta bianca anche nell’integrazione dello staff tecnico, oppure nella scelta degli osservatori. «Siamo orgogliosi di
averlo con noi — ha detto il
d.s. Igli Tare a Lazio style radio
—. Sappiamo molto bene cosa
dobbiamo fare, come e con chi.
La Lazio sta vivendo un momento molto importante. E
quando abbiamo scelto Petko-
identiKit
& CARRIERA
CON LULIC E GONZALEZ
ROMA
vic sapevamo benissimo chi fosse, eravamo consapevoli della
sua qualità. Anche gli acquisti
del futuro (Perea e presto anche Felipe Anderson, ndr) fanno parte di un percorso fatto insieme all’allenatore».
I rinnovi erano pronti da
tempo, l’ufficialità l’ha data il
d.s. Igli Tare: «Abbiamo rinnovato il contratto di Lulic e Gonzalez fino al 2017, Onazi fino
al 2016 e Dias fino al 2014».
Detto che l’accordo relativo al
brasiliano è di un anno fa e
quelli di Lulic e Gonzalez (900
mila per il primo, 1 milione
per il secondo) erano stati già
raggiunti a Natale, la vera notizia è legata al prolungamento
del giovane centrocampista nigeriano, fresco vincitore della
Coppa d’Africa e rivelazione
della competizione. Onazi guadagnava 1.800 euro al mese,
adesso è passato a un contratto da 200 mila euro a stagione.
Caso Cavanda Percorso di cui al
momento ha deciso di non far
parte Luis Cavanda, che ieri
non si è allenato con il resto dei
compagni. Il belga ha rifiutato
il rinnovo e ora Petkovic, d’accordo con la società, non lo convoca. «Il giocatore sta prendendo la strada sbagliata», ha detto ieri Tare. Lotito invece è stato ancora più pesante: «Il suo
procuratore (Savini, ndr) segue logiche da mercenario, va
contro i valori dello sport. Certe persone andrebbero ghettizzate». Impensabile che il caso
rientri a breve, più facile pensare che il giocatore chieda di essere ceduto nella prossima sessione di mercato.
Hernanes stand by Presto la La-
zio ratificherà anche il prolungamento di Biava: l’accordo
del difensore è in scadenza a
giugno, ma sarà prolungato di
un’altra stagione. Tutto fermo
invece per quanto riguarda
Hernanes, in scadenza nel
2015. «Abbiamo incontrato
tempo fa il suo agente — ancora Tare — e gli abbiamo prospettato la nostra voglia di prolungare». Il Profeta per il momento ha detto no. Anche perché sulla vicenda pesa il malumore dell’agente del brasiliano, a causa di alcune pendenze economiche con la società
di Lotito.
Sorpresa Ederson Problemi della Lazio che verrà. Quella attuale ieri ha cominciato a preparare la trasferta di Europa League in Germania. Viaggio al
quale potrebbe prendere parte
anche Ederson: il brasiliano è
assente da oltre due mesi per
una lesione agli adduttori, da
qualche giorno è tornato ad allenarsi con i compagni e ieri ha
svolto anche la partitella di fine seduta. La candidatura è lanciata: se anche oggi risponderà
presente, Petkovic potrebbe
convocarlo per Mönchengladbach. Chi resterà a casa, come
previsto, è Mauri, fermo per
una distorsione alla caviglia destra. Fuori causa ovviamente
anche Klose, che ieri è stato premiato a Barcellona con il trofeo
Kalise, riconoscimento per il gesto di fair play di Napoli, quando il tedesco fece annullare un
suo gol segnato con la mano.
Schiarita Zarate Un malumore
da ieri un po’ attenuato è quello di Zarate. «Ho incontrato
Ruzzi, ci siamo abbracciati»,
ha svelato Tare. È una schiarita, dopo il gelo per la mancata
chiusura dell’operazione con
la Dinamo Kiev a fine gennaio.
Il mercato ucraino è ancora
aperto, ma ora sembra improbabile che il discorso si possa
riaprire.
stop
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TORNEO DI VIAREGGIO
ney, quartiere di Torino, dove
giocava esterno: «In realtà solo da quest’anno faccio la punta, così vuole mister Baroni».
Ottima intuizione, anche Ronaldo in fondo nasce esterno...
Juve, Lanini tris
E’ un Ronaldo
in miniatura
DAL NOSTRO INVIATO
VINCENZO D’ANGELO
VIAREGGIO
La fabbrica del talento è
sempre aperta. E lavora che è
una meraviglia. E mentre il
meteo si divertiva a far saltare
i programmi dell’organizzazione, nel diluvio di Viareggio è
spuntato un meraviglioso raggio di sole: Eric Lanini s’è preso la scena con una tripletta
che ha steso il Maribor e ricordato alla concorrenza che per
vincere bisogna sempre fare i
conti con la Juve. La sliding door di Lanini arriva al 19’: Padovan - centravanti titolare anche dell’Under 19 - lascia per
infortunio. Eric entra a freddo
e alla prima palla toccata gira
in rete di testa. Sono passati
appena 5’ dal suo ingresso, e
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JUVENTUS-MARIBOR
| 4-2
dopo altri 3’ ecco il raddoppio
con una volée mancina. Il terzo gol, ancora di testa, arriva
al 41’. Ventiquattro minuti indimenticabili, che Lanini sintetizza così: «E’ una gioia incredibile, che voglio condividere
con mia mamma Raffaella, la
persona più importante della
mia vita».
MARCATORI Lanini (J) al 24’ e 28’, Vuklisevic (M) al 31’, Lanini (J) al 40’, Beltrame (J) al 45’ p.t.; Vuklisevic (M) al 34’
s.t.
Che storia Lanini studia «da Vu-
MARIBOR (4-4-2) Lovrec; Zivko, Vuklisevic (dal 43’ s.t. Javornik), Dautovic,
Filipovic (dal 42’ s.t. Javor); Dodlek
(dal 1’ s.t. Lazar), Vujicic, Hotic, Stojanovic; Sauperl (dal 28’ s.t. Rozman),
Zahovic (dal 1’ s.t. Peterka). PANCHINA Vidic, Ladinek, Dzemailji, Zver. All.
Breber.
cinic, ma da sempre amo Cristiano Ronaldo». In effetti è potente nello spazio e tecnico nel
breve, ma per arrivare a certi
livelli bisogna lavorare sodo:
«Devo crescere in tante cose,
specie sulla concentrazione in
fase di non possesso. Però mi
rendo conto che quando riesco a puntare la porta, posso
fare davvero male». La Juve lo
ha pescato sei anni fa nella
squadra dell’oratorio di Vian-
JUVENTUS (3-5-2) Branescu; Penna
(dal 1’ s.t. Untersee), Rugani, Laursen;
Ruggiero (dal 30’ s.t. Mattiello), Kabashi, Schiavone (dal 13’ s.t. Cavion),
Gerbaudo, Ceria; Padovan (dal 19’ p.t.
Lanini), Beltrame (dal 13’ s.t. Bonatini).
PANCHINA Citti, Garcia Tena, Tavanti,
Magnusson. All. Baroni.
ARBITRO Fabbri di Ravenna.
AMMONITI Untersee (J), Bonatini (J),
Vuklisevic (M) e Filipovic (M) per gioco
scorretto.
Eric Lanini, classe 1994, attaccante della Juve FREE
NOTE Spettatori 500 circa. Recuperi:
p.t. 1’, s.t. 4’.
la guida
Inter sì, in gol pure Mbaye
Toro a valanga: subito Menga
Oggi la Roma con lo Spartak
(v.d’a.) Alla fine né Stephan El Shaarawy né Andrea Stramaccioni sono riusciti ad arrivare a Viareggio, causa maltempo.
Ieri il giuramento è stato letto da Gianluca Pessotto, vice
responsabile del settore giovanile della Juventus.
I RISULTATI DI IERI
AVELLINO–A.p.i.a. Leichhardt 2-2: Taneski (AP) al 33’, Micevski (AP) al 44’ p.t.; Amedoro (Av) al 9’ e 40’ s.t.
INTER–Nogoom El Mostakbal 3-0: Bocar al 5’ p.t.; Mbaye al
22’, Gabbianelli al 44’ s.t.
ENTELLA–Melbourne Phoenix 4-0: Rubino (E) al 1’ e al 32’ p.t.;
Rubino su rigore al 25’ Amorfini al 45’ s.t.
TORINO–Honefoss 8-0: Diop al 2’, Menga all’8’, Coccolo al 24’,
Kabasele al 38’ e Diarra al 42’ p.t.; Kabasele al 7’ e al 44’,
Fumana all’11’ p.t.
CITTÀ DI MARINO–Deportes Concepcion 1-0: Indelicato al 31’
s.t.
SAMP–Recreativo Huelva 1-0: Austoni al 41’ s.t.
VARESE–All Boys 1-1: Qaqi (V) all’8’ p.t.; Fernandez (A) al 5’ s.t.
GENOA–Rijeka 1-3: Solomon (R) al 24’, Polic (R) su rigore al
30’; Jara Martinez (G) al 12’, Marcius (R) al 28’ s.t.
PARMA–Santos Laguna 2-1: Tavano (S) al 21’ p.t.; Campagna
(P) al 27’, Cerri (P) su rigore al 34’ s.t.
RAPPR. SERIE D–Anderlecht 0-1: Heylen su rigore al 45’ p.t.
REGGINA–Norte America 1-0: Catanese al 28’ p.t.
LE GARE DI OGGI
Ore 14.45: ROMA-Spartak Mosca (diretta Raisport)
Ore 15: ATALANTA-Belasica Strumica, SIENA-Bruges, FIORENTINA-B 93 Copenaghen, PADOVA-Club Nacional, EMPOLI-Congo U. 17, NAPOLI-Honved, LECCE-Liac New York, SPEZIA-Long Island, JUVE STABIA-Mutual
Ore 17: MILAN-Newcastle
Ore 18: LAZIO-Stella Rossa
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
15
SERIE A
Bufera Roma
giudizio
del Tombo
DI DANIELE TOMBOLINI
La penitenza di Osvaldo
«Chiedo scusa a Totti»
Mazzoleni e Orsato okay
Errori di Massa e Banti
Si spiega dopo il rigore scippato e la contestazione dei tifosi
«Che amarezza, mi manca la fiducia». In estate sarà divorzio
22ª
MASSIMO CECCHINI
ROMA
Il paradosso è servito:
ghiacciato (come questo inverno che morde) e agitato (come
la tensione che si respira in città). Mentre la sterzata societaria si respira chiaramente sul
fronte del marketing e delle iniziative collaterali, quello che
doveva essere il settore trainante del nuovo prodotto Roma,
cioè la parte strettamente sportiva — su cui finora sono stati
investiti circa 70 milioni netti,
appesantendo conti peraltro
già poco felici — rappresenta
la vera delusione non solo sul
fronte della tifoseria, ma anche
nell’ottica del calcio nazionale.
Oggi il gruppo
andrà a rapporto
da Andreazzoli. E
Sabatini parlerà
con l’italoargentino
I numeri del fallimento, a oggi,
fanno impazzire gli statistici
che, per ritrovare delle similitudini, stanno andando indietro
nel tempo. Un dato su tutti: la
squadra (con 2 punti in 6 gare)
è ultima nella classifica dell’anno nuovo. Ovvero, mai così male nell’era dei 3 punti ed eguagliati i record negativi del 1968
e 1973.
Critiche a Totti La cosa più malinconica, però, è che la Roma
trova lo stesso il modo di finire
in vetrina, ma per episodi negativi, come il caso Osvaldo, che
ha scippato il rigore a capitan
Totti (a 2 reti da Nordahl) per
poi sbagliare miseramente.
L’attaccante è nella bufera (ma
non sarà multato), tant’è che
domenica notte, mentre tornava a casa, gli sono state tirate
sull’auto un paio di uova. E allora sono arrivate le scuse scritte.
«Sono molto amareggiato, vorrei chiedere scusa a tutti i tifosi, non volevo assolutamente
mancare di rispetto a Francesco. Ma semplicemente me la
sentivo di tirare, magari con un
gol tante volte torna la fiducia
in te stesso, quella che al momento mi manca. Nessuno più
di me può sapere come mi sento ora, però troverò insieme ai
miei compagni la forza per
guardare avanti e uscire da questa situazione. Siamo forti e torneremo a vincere. Chiedo scusa ancora una volta. Io a questa
maglia ci tengo tanto».
Andreazzoli & Sabatini Tutta colpa sua? Pur condannandolo,
nelle stanze di Trigoria qualcuno ne dubita. Non a caso c’è chi
dice che Totti, da capitano, doveva prendere d’imperio il pallone e battere anche perché, se
avesse sbagliato, nessuno se la
sarebbe presa con lui. Senno di
poi, ovvio. Immaginate che cosa sarebbe successo se una
eventuale litigata fra i due giallorossi fosse andata in mondovisione. Oggi comunque Andreazzoli (che ieri ha rivisto la partita con Sabatini) parlerà alla
squadra invitandola al rispetto
Sbaglia anche Celi: non doveva essere annullato
il gol del romanista Lamela contro la Sampdoria
GIORNATA
PARTITA
ARBITRO
JUVENTUS-FIORENTINA
MAZZOLENI
BONUS ERRORI
3
-
PUNTI
3
LAZIO-NAPOLI
ORSATO
3
-
3
PARMA-GENOA
PERUZZO
1
-
1
ATALANTA-CATANIA
MASSA
1
-2
-1
BOLOGNA-SIENA
GIACOMELLI
2
-
2
CAGLIARI-MILAN
GIANNOCCARO
2
-
2
PALERMO-PESCARA
IRRATI
2
-
2
SAMPDORIA-ROMA
CELI
2
-3
-1
UDINESE-TORINO
BANTI
1
-2
-1
INTER-CHIEVO
GUIDA
1
-
1
LEGENDA Bonus gara facile 0; gara insidiosa 1; gara difficile 2; gara difficilissima 3.
Errori su un gol -3; su un rigore -2; su un’espulsione -1
Uno dei momenti chiave di Samp-Roma: Pablo Osvaldo sul dischetto davanti a Francesco Totti PEGASO
RIENTRA BALZARETTI
Castan fuori
per un mese
Si ritornerà
alla difesa a 4
Leandro Castan, 26 anni ANSA
«Mi dovrei essere fatto
male al collaterale mediale».
Con questo messaggio scritto
su Instagram all’amico Thiago
Silva, lo sfortunato Castan ha
fatto capire che il suo stop
non sarà breve. Oggi saranno
effettuati gli esami strumentali
al ginocchio sinistro, ma si
parla già di una lesione
legamentosa, che comunque
non necessiterà di un
intervento chirurgico. Le
prime ipotesi parlano, infatti,
di uno stop di 3-4 settimane.
Detto che invece Balzaretti è
pronto a rientrare già sabato
contro la Juventus, c’è da dire
che — a causa del lungo stop
di Castan — l’esperimento della
difesa a tre sembra da
mettere momentaneamente in
archivio. Al momento, infatti,
non sembra convincere lo
staff tecnico la soluzione
dell’arretramento di De Rossi
sulla linea dei difensori,
mentre l’ipotesi di lanciare il
baby Romagnoli sembra
prematura. Contro la
capolista, quindi, tornerà ad
essere schierata la
retroguardia a quattro, con
Piris e Torosidis pronti a
tornare protagonisti.
ma. cec.
di regole e gerarchie (anche rigoristiche). Certo, accantonato l’alibi Zeman, nel mirino della contestazione resta la dirigenza che — incassando la delusione del presidente Pallotta
per gli ultimi risultati — lamenta (un concetto che l’a.d. Fenucci ha educatamente espresso
anche nel colloquio con i tifosi
arrabbiati domenica con Osvaldo) come i media non diano risalto ai torti arbitrali ai danni
della Roma, come accadeva in
passato. Senza entrare nel merito della filosofia del giornalismo (che in genere ai padroni
del calcio interessa solo quando vogliono avere ragione), pare difficile ergere questa tesi a
linea del Piave per arginare le
responsabilità.
Taccuino
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CLASSIFICA GENERALE
ARBITRO
ORSATO
ROCCHI
RIZZOLI
GIANNOCCARO
TAGLIAVENTO
DAMATO
MAZZOLENI
VALERI
DE MARCO
BANTI
BERGONZI
MASSA
CALVARESE
GERVASONI
RUSSO
PERUZZO
CELI
ROMEO
GIACOMELLI
DI BELLO
IRRATI
DOVERI
MARIANI
TOMMASI
OSTINELLI
PINZANI
GUIDA
GARE
PUNTI
12
11
11
12
10
11
11
11
11
12
11
10
10
11
10
10
11
11
10
3
3
11
1
3
2
1
11
21
19
18
18
16
14
14
13
12
11
11
10
9
8
8
7
6
6
6
3
3
2
2
1
1
1
1
Gazzetta.it
Gazza
CALCIO DONNE
Under 17 in campo
contro la Finlandia
(f.sal.) Oggi la nazionale Under 17 guidata da Enrico Sbardella
affronta la Finlandia al S. Marcellino
di Firenze (inizio della gara alle ore
15), prima amichevole per preparare la seconda fase di qualificazione
all’Europeo di categoria, in programma ad aprile in Repubblica Ceca.
Tvf
IN TV
Osvaldo & Allegri Problemi vor-
rebbe evitarne anche Osvaldo
che, rispetto a quello che nello
spogliatoio di Genova sfoggiava la sottomaglia con la scritta
sulla schiena: «Las chicas mas
finas preguntan solo el rock ’n’
roll» (le ragazze più belle chiedono solo il rock and roll), sembra avere il morale sotto i tacchetti. L’ultimo paradosso è
che il capocannoniere della
squadra (con Lamela) — tra
l’altro saldamente nel gruppo
della Nazionale di Prandelli —
a fine stagione andrà sicuramente via, per la gioia delle casse societarie. D’altronde, non è
un caso che in carriera non sia
mai rimasto più di due stagioni
in una stessa squadra e adesso,
alla luce delle reti segnate, ha
la possibilità di monetizzare bene, magari in Premier League,
in cui potrebbe approdare. Ovvio, però, che deciderà anche il
prossimo allenatore della Roma, e su questo fronte — a dispetto delle smentite milaniste
— restano forti a Trigoria le voci che vogliono Max Allegri in
prima fila per ereditare quella
panchina che, negli ultimi trenta mesi, ha avuto ben sei proprietari. Quanto basta per avere qualche timore. A prescindere da chi calcerà i rigori.
La squadra di Braschi mette
l’antigelo fornendo
complessivamente buone
prestazioni; i più in palla
sono Mazzoleni e Orsato.
Quest’ultimo dirige alla
grande Lazio-Napoli e
raggiunge solitario la testa
della classifica. A Bergamo
Massa sbaglia a non
fischiare il rigore (-2) per la
stoppata con il braccio di
Marchese sul tiro di Giorgi e
Banti a Udine sorvola
sull’intervento da rigore (-2)
di Allan su Santana. Fa
discutere il gol annullato (-3)
alla Roma contro la Samp: a
inizio azione c’era un
fuorigioco di Totti, ma non
essendo stato rilevato, la
successiva segnalazione di
fuorigioco di Lamela, in
posizione regolare, è errata.
Le città di Champions
in un viaggio su Sky
Prende il via domani su Sky
Sport 1 e Sky Sport 3, «Le città dei
Campioni», pillole di calcio in onda
prima delle partite di Champions League. Un viaggio turistico-calcistico delle 16 città protagoniste della
fase finale di Champions. Si inizia
con lo Shakhtar e le miniere di Donetsk da cui nasce il tifo attraverso i
luoghi della città legati a momenti
che hanno segnato la storia della
squadra di calcio. Si proseguirà con
il Real Madrid, il Celtic e il Valencia.
PRIMA VOLTA
Rizzoli il 23 arbitra
big match in India
Pablo Osvaldo, 27 anni, gioca
nella Roma dall’estate
2011: in questo campionato
ha realizzato 11 gol,
2 su rigore PEGASO
L'arbitro Nicola Rizzoli di Bologna dirigerà sabato 23 febbraio il
big match del campionato indiano,
la Premier division, tra East Bengal
e Mohun Bagan. L'accordo è stato
raggiunto dopo alcuni giorni di trattativa tra l'Associazione italiana arbitri e l'Indian football association. Il
bolognese raggiungerà Calcutta
due giorni prima della partita entrerà nella storia del calcio per essere
il primo arbitro a fischiare nel campionato indiano. Soddisfatto Nicchi,
presidente dell’AIa: «Vogliamo portare la cultura calcistica il più lontano possibile».
Conte con Buffon REUTERS
CHAMPIONS LEAGUE:
TUTTE LE VOCI PRIMA
E DOPO CELTIC-JUVE
Le conferenze stampa
della vigilia con Conte
e Buffon, le immagini
degli allenamenti delle
due squadre, dell’ambiente
prepartita e stasera
i commenti a caldo
dalla zona mista al
termine della partita
LE RUBRICHE IN ROSA:
GUARDA GAZZA
OFFSIDE ED EXTRATIME
Il settimanale di
Antonino Morici sul
campionato di serie A con
gli interventi Alberto Cerruti
e Marco Materazzi.
Le immagini più belle
e le curiosità del weekend
internazionale raccontate
da Stefano Cantalupi
16
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
SERIE A
Dito medio ai romanisti
Due giornate a Rossi
«Giusta anche la multa»
Il tecnico della Sampdoria punito dal giudice e dalla società
«Sono dispiaciuto». Verserà una somma all’ospedale Gaslini
FILIPPO GRIMALDI
GENOVA
Due turni di squalifica.
Più pesante l’eco avuto dal fattaccio del Ferraris a livello morale, insomma, che i numeri effettivi della sanzione. Nessuna
stangata. Due turni di squalifica per Delio Rossi (che non potrà andare in panchina domenica a Napoli e in casa contro il
Chievo) «per avere, al 48’ del
secondo tempo, con plateale
gestualità, assunto un atteggiamento ingiurioso e provocatorio nei confronti di un calciatore avversario; infrazione rilevata da un assistente». Questo recita il verdetto del giudice sportivo. La pena (per così dire) morale, questo è certo, è stata ben
più pesante, anche perché l’attenzione di tutti è tornata subito al fattaccio-Ljajic che gli era
costato la panchina a Firenze,
precedente domicilio calcistico
del tecnico blucerchiato, prima
della chiamata ricevuta due
mesi dalla famiglia Garrone.
Le scuse ufficiali Sull’episodio,
LE ALTRE DECISIONI
Cori razzisti e laser
Multa di 15 mila euro
per Juve e Napoli
Il gestaccio di Delio Rossi, 53 anni, nel finale di Sampdoria-Roma ANSA
che per la Sampdoria è ufficialmente chiuso, lo stesso Rossi
ha fornito ieri un commento a
sua firma diffuso attraverso la
società: «Sono rammaricato —
si legge — per il gesto nel finale della partita di ieri (domenica, ndr) perché, l’ho detto e lo
ripeto, ho sempre dato rispetto
e pretendo rispetto. Non tollero gli insulti senza motivo. Per
il ruolo che ricopro accetto di
buon grado la multa della società che insieme abbiamo deciso
di devolvere in beneficenza all’ospedale pediatrico Giannina
Gaslini». La Roma ha però precisato con un comunicato che
«nessun suo calciatore o tesserato ha insultato l'allenatore
della Sampdoria, il cui deprecabile gesto non è pertanto ascrivibile ad un comportamento di
calciatori della As Roma».
Il giudice sportivo ha
squalificato per 2 giornate
Colombo, il portiere di riserva
dal Napoli, per aver insultato
l’arbitro dalla panchina.
Una giornata, invece, per
Ambrosini (Milan), Biondini,
Bonaventura (Atalanta),
Astori, Conti, Dessena
(Cagliari), D'Ambrosio (Torino),
Ledesma (Lazio), Marchisio,
Peluso (Juventus), Rigoni
(Chievo). Capitolo allenatori:
ammonizione con diffida e
ammenda di 2 mila euro a
Ventura (Torino), per avere
contestato platealmente una
decisione arbitrale. Multe alle
società: 15 mila euro alla
Juventus per cori razzisti
contro i tifosi napoletani
e al Napoli per l’uso di laser
durante l’incontro di sabato
all’Olimpico contro la Lazio.
Multa e perdono Per la Samp è
stato un incidente, e tale dovrà
rimanere. Il club di Corte Lambruschini, pur censurando l’episodio, non ha alcuna intenzione di mettere la croce addosso
all’allenatore, anche perché —
questa, almeno, è la tesi che
sembra prevalere in società —
Rossi può invocare perlomeno
le attenuanti, poiché il fattaccio è stato scatenato da una provocazione verbale di Burdisso.
Di sicuro, quanto successo domenica non peserà assolutamente sulle possibilità (ad oggi
decisamente elevate) da parte
di Rossi di rinnovare il contratto, dopo il buon lavoro fatto sin
qui per rimediare agli errori
del recente passato.
Altra storia Insomma, nulla da
poter mettere in confronto (negativo) con quanto accaduto
esattamente tredici mesi fa al
Mugnaini e che vide sfortunato
protagonista l’ex tecnico sampdoriano Iachini, ripreso di nascosto con uno smartphone
mentre parlava (male) dei cugini genoani con un tifoso. Una
semplice battuta, che costrinse
Edoardo Garrone (che a breve
verrà formalmente nominato
presidente) a presentare le scuse ufficiali ai rossoblù. Stavolta
no, è stata un’espulsione come
un’altra. E, secondo quanto prevede il codice etico della società, Rossi è stato multato nella
stessa misura di Maxi Lopez,
quando nel girone di andata fu
sanzionato con due turni di
squalifica per una reazione fuori misura al termine di Sampdoria-Torino. Del resto lo stile-Samp non esclude affatto di
accettare le scuse di un tesserato che ha commesso un errore.
A patto che, ovviamente, l’interessato non perseveri nello sbaglio.
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clic
IL PRECEDENTE VIOLA:
DOPO I PUGNI A LJAJIC
ARRIVA L’ESONERO
Delio Rossi non è
nuovo a intemperanze
durante una partita:
il 2 maggio 2012, durante
Fiorentina-Novara 2-2
(nella foto Sky), l’allora
tecnico viola aggredì un suo
giocatore, il serbo Adem
Ljajic. La scintilla era stata
la sostituzione del giocatore
che mentre si avviava in
panchina aveva applaudito
polemicamente Rossi:
allo scambio di insulti c’era
stata la rabbiosa reazione
del tecnico a suon di pugni
e strattoni verso Ljajic.
A fine gara, poi, l’esonero
dell’allenatore viola.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
SERIE A
LETTERE
Il 2013 annus horribilis
La Fiorentina si è persa
Solo 4 punti in sei partite e l’eliminazione dalla Coppa Italia
ma la classifica è buona e gli obiettivi ancora raggiungibili
GIOVANNI SARDELLI
FIRENZE
Molteplici fattori, considerazione unica. La Fiorentina
si è arenata sul più bello. Avvinghiandosi su se stessa alla ricerca di un qualcosa che non trova. O almeno non trova più. Un
2013 orribile, sintetizzabile in
quattro punti su sei apparizioni in campionato. Oltre all’eliminazione dalla Coppa Italia
ad opera della Roma, dopo i
tempi supplementari.
Anno condito da tre gare consecutive perse in trasferta (Udinese, Catania e Juventus), pochi
gol fatti, decisamente di più
quelli incassati. In sostanza
molti cali individuali che compongono un malessere d’insieme complicato da spiegare.
Tutto da buttare quindi? Neanche per sogno. Perché il percorso intrapreso è lodevole, la classifica buona, gli obiettivi raggiungibili. Ma dopo la non competitiva di Torino, qualche riflessione si rende obbligatoria.
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A CURA DI ALBERTO CERRUTI
Fax: 0262827917. Email: [email protected]
Ma El Shaarawy soffre
l’arrivo di Balotelli?
Caro Cerruti, per il Milan urgono 2 giocatori veri in difesa e
uno a centrocampo, più un portiere. La prego, martellate da
qui a giugno per questi 4 acquisti e ci leggeranno il numero di
targa per altri 20 anni. Ho però il sospetto che con l'arrivo di
Balotelli, El Shaarawy si sia seduto un po' a livello psicologico, non sentendo più tutto il peso della squadra sulle sue
spalle. Sbaglio?
Il cosiddetto mercato di riparazione di gennaio è chiuso e
quindi il Milan deve aspettare la prossima estate per rinforzare,
come avrebbe già dovuto fare, la difesa e il centrocampo. In
attesa di sapere se lo farà, l'ultimo arrivato Balotelli da solo potrebbe non bastare per arrivare al terzo posto con vista-Champions League, perché domenica a Cagliari si è avuta la conferma che Zapata e Mexes non danno garanzie. El Shaarawy, inoltre, sta accusando un comprensibile calo di forma, dopo aver
risolto da solo il problema del gol, ma ciò non significa che si sia
seduto, come insinua lei. Caso mai, il problema è un altro: come
un anno fa, quando nel Milan c'era il capocannoniere del campionato Ibrahimovic, il ventenne El Shaarawy rischia di pagare, a
livello tattico e psicologico, la presenza di Balotelli al centro dell'
area, al di là dei loro ottimi rapporti, finendo ingiustamente ai
margini della squadra, in campo e fuori.
Bentornato
Stankovic
Vincenzo Montella, 38 anni, esce a testa basso dallo Juve Stadium dopo la sconfitta con la Juventus ANSA
IL GIOCO
Jovetic ha perso brillantezza
e gioca troppo lontano dalla porta
Cuadrado stanco da viaggi e botte
tic (nella foto LaPresse)gioca
troppo lontano dalla porta a dispetto dei dettami di Montella
e risulta sempre poco brillante
nell’uno contro uno. Nonostante i test atletici lo classifichino
in super forma, il campo non lo
dimostra. Qualche tifoso vorrebbe addirittura vedere l’asso
montenegrino in panchina perché poco coinvolto nel
progetto viola ideato dalla società. Anche se non
sembra quella la problematica reale. E il talento
è innegabile. A conti fatti comunque, se il top non è al
top, il guaio c’è. Contro l’Inter, comunque, il suo posto
non sembra in discussione.
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PORTIERI E BOMBER
L’alternanza tra Viviano e Neto
non ha portato risultati positivi
E il problema del gol non è risolto
Non certo intesi come societari. Quanto piuttosto riferiti alla disposizione in campo.
Ovvero portiere e bomber. La
prima questione la Fiorentina
se la porta dietro da un bel po’.
Su Viviano (foto La Presse) è
stato detto e scritto già tutto.
Lasciando perdere le solite storie sul portiere tifoso, rimane
un’alternanza data più dagli
errori che dalla voglia di
credere in entrambi. Prima Viviano, dopo Roma (8 dicembre) Neto.
Per il brasiliano qualche guizzo, altrettanti errori (Udinese e Catania su
tutti),ora nuovamente Viviano. Che però difficilmente
verrà riscattato a quelle cifre
(7,5 milioni)a fine stagione.
TempiSupplementari
Luca Ronchi
Bergamo
IL CALO DEI TITOLARI
Analisi che parte da un assunto. Quando le prestazioni
di buona parte dello scheletro
di squadra calano contemporaneamente, i risultati ne risentono in maniera pesante. Partendo dal reparto difensivo, Gonzalo Rodriguez e Facundo Roncaglia sono i fratelli involuti
di quelli visti negli ottimi primi mesi, Pizarro è stato a
lungo infortunato, Cuadrado è stanco da botte,
viaggi, sprint senza sosta, Aquilani non è decisivo come qualche settimana
fa. Su tutti, però, comanda il
fattore JoJo. Tre reti in tre
mesi (doppietta a Palermo e
gol col Parma), tanto impegno, pochi guizzi. Stevan Jove-
17
In attacco l’ombra lunga di Berbatov scurisce ancora l’umore
fiorentino. Toni ha fatto molto: sette reti e grande impegno.
Ma il «puntero» vero arriverà
in estate. Gli altri attaccanti
hanno combinato poco. El
Hamdaoui ha stoffa. Tre reti,
tutte partendo dalla panca, numeri in faretra, e quell’impressione che qualcosa possa
sempre far accadere. Ma
anche una difficoltà
cronica a calarsi nel
ritmo della Serie A.
L’esplosione di Ljajic è
ancora rimandata (1 gol
in campionato), Seferovic ha lasciato (in prestito), Larrondo si ferma
a «buon rincalzo»
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
Il sistema adottato da Montella
comporta dei rischi, modificare
qualcosa non è un peccato
La seconda questione da
affrontare porta verso colui
che la squadra guida. Montella
è una sorpresa positiva e così
rimane anche dopo il calo, fisiologico, della sua Viola. La cultura del gioco è un marchio indelebile sul rinascimento calcistico della Fiorentina. Il fatto
che il suo modello comporti dei rischi è un qualcosa
di calcolato. Ed accettato a priori. Cambiare alle prime problematiche
sarebbe sbagliato nella
foto La Presse) Rodriguez . Modificarne alcuni
aspetti, forse, no. Allo Juventus Stadium si è vista una squadra che per la prima volta è
sembrata a tratti presuntuosa.
Dribbling nella propria area, ricerca ossessiva del palleggio,
palloni persi sanguinosi che
hanno mandato gli avversari in
porta. E’ la prima gara toppata
di brutto dall’inizio della stagione e sarebbe stato illogico non
fosse mai accaduto. Ma giusto
trarne insegnamenti. Il concetto «concretezza» va aggiunto al vocabolario di
questa viola. E magari
qualche variante maggiore
a gara in corso. Montella è
giovane, bravo ed estremamente intelligente. Saprà
trovare i correttivi rimanendo all’interno della
strada (la ricerca del gioco) intrapresa. E mai ripudiata.
Giorgio Bonfanti
Milano
Mi unisco al meritato applauso dei tifosi nerazzurri a
Stankovic, grande campione
e grande professionista, che
ha dato tanto all'Inter, anche
prima e dopo il famoso "triplete". E' vero che la squadra dipende ancora molto dai suoi
senatori e per questo siamo
tutti curiosi di vedere il nuovo
gioiellino Kovacic, dopo la delusione per le promesse non
mantenute da Coutinho e Alvarez.
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La riconoscenza
di Cassano
IL MERCATO
A gennaio soprattutto acquisti
a lunga scadenza, ma da Sissoko
ci si aspetta qualcosa subito
Una sessione di mercato
intelligente e dispendiosa, quella di gennaio, proiettata, però,
sul lungo termine. Dopo i 18 acquisti estivi, ne sono arrivati altri 6. Tre dei quali, ha
detto Montella, saranno utili al 100% solo
dalla prossima stagione (Wolski, Vecino, e
Rossi). Tra quelli pronti, Sissoko sarà a Firenze solo oggi. Per Larrondo qualche minuto, ma ha un fastidio
al ginocchio da tempo. Compper non ha
esordito. E trovare un affare ‘simil Toni’ (nella foto) era
impresa a gennaio semi impossibile. In somma: i viola stringono i denti in attesa di un futuro
Bentornato grande Stankovic, noi dell’Inter sentivamo
la tua mancanza. L'altra faccia della medaglia del successo sul Chievo è però rappresentata dal fatto che l'Inter dipende ancora troppo dal carisma dei suoi senatori, i vari
Zanetti, Cambiasso, Milito.
Se mancano loro sono guai,
per avere la meglio su squadre anche, potenzialmente
inferiori alla formazione di
Stramaccioni, perché nessuno ha il loro carisma, a cominciare dall’indecifrabile Alvarez.
migliore, provando ad attingere dalla rosa già a disposizione.
Non tutti però hanno dato molto. Mati Fernandez è un rebus:
zero gol, un ruolo che non si
sposa con l’idea del 3-5-2, un infortunio patito un mese fa
che lo ha estromesso sul
più bello. Migliaccio e
Romulo non sono Pizarro ed Aquilani: le
assenze pesano eccome. E gli esterni,
Cuadrado e Pasqual, non
hanno sostituti all’altezza.
Llama non ha convinto ed i
suoi minuti sono rarissimi,
Cassani è stato ceduto. In
poche parole, gli insostituibili sono troppi. Tendenza
che verrà limata in estate.
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A proposito delle dichiarazioni di Antonio Cassano sulle
persone false delle piccole e
grandi squadre, vorrei ricordargli che quando il Milan lo
prese dalla Sampdoria, nessuna squadra lo voleva nel
proprio organico. Inoltre se
gioca ancora, lo deve certamente al dottor Tavana che
gli ha salvato la vita quando
ha avuto seri problemi di salute. Invece di "leccare" il presidente Moratti, dovrebbe
ringraziare invece l’amministratore delegato del Milan,
Galliani che gli ha dato fiducia quando l'unico campo dove poteva giocare era quello
dell’'oratorio.
Lamberto Gori
Viareggio (Lucca)
Ha perfettamente ragione, perché Cassano non sa
nemmeno lontanamente che
cosa sia la riconoscenza. Nessuno più di lui dovrebbe ringra-
ziare per tutta la vita il Milan,
che lo ha salvato come giocatore e come uomo, permettendogli tra l'altro di partecipare
all'ultimo Europeo e di passare poi alla sua amatissima Inter.
Napoli e Chievo
e i rigori contro
Dopo 24 giornate di campionato, Napoli e Chievo non
hanno ancora avuto rigori
contro. Trattasi di semplice
casualità, oppure gli allenatori delle due formazioni Mazzarri e Corini danno precise
indicazioni perché in area i
difensori non commettano
falli, evitando così le conseguenti ammonizioni, espulsioni e squalifiche?
Riccardo Giustiniani
Selvazzano (Padova)
Semplice casualità, avvalorata dal fatto che il Napoli
lotta per lo scudetto, mentre il
Chievo punta alla salvezza.
Tutti gli allenatori invitano i loro difensori a non commettere
falli in area, ma gli inviti non bastano. Se fosse questa la spiegazione, Guidolin sarebbe da
mandare via subito, visto che
l'Udinese è la squadra che ha
subito più rigori (8) e invece
Guidolin è un ottimo allenatore, non a caso l'ultimo a resistere per una stagione intera
nel Palermo di Zamparini....
In ricordo
di Scirea
Quest'anno ricorre il sessantesimo anniversario della nascita del grande Gaetano Scirea, bandiera della Juventus
e della Nazionale azzurra.
Un campione di una classe infinita, un esempio di correttezza in campo e fuori, che
aveva "sposato" la maglia
bianconera, un vero simbolo
del calcio, un esempio per
tutti!
Fabio Giacomo Cobianchi
Pieve Porto Morone (Pavia)
Lo sappiamo e il 25 maggio, data in cui avrebbe compiuto 60 anni, lo ricorderanno
in tanti, anche se l'esempio di
stile di Scirea, sempre educato e rispettoso degli avversari, andrebbe seguito ogni giorno.
18
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
GENOA
Ballardini,
il Genoa e
la storia di
un amore
ritrovato
FILIPPO GRIMALDI
GENOVA
Chievo
GIANCARLO TAVAN
VERONA
Rigoni no, Guana ni
Emergenza in regia
Squalificato il primo, acciaccato
il secondo: Cofie e Seymour pronti
«Il nostro campionato ricomincia dal Palermo». Lo ha detto Luca Rigoni, migliore dei
gialloblù nella sfida con l’Inter. Ma proprio il
neo capitano del Chievo non sarà della gara per
il cartellino giallo rimediato a Milano. Il suo sostituto naturale sarebbe Roberto Guana ma il
centrocampista, che sabato non è stato convocato per un riacutizzarsi del problema al tallone che lo aveva costretto a uscire a Bologna,
rischia anche lui di saltare questa sfida. Il giocatore verrà sottoposto ad accertamenti ulteriori.
Lo staff medico guidato dal dottor De Vita cercherà di renderlo disponibile. Molto dipenderà
da come reagirà quando riproverà ad allenarsi.
Cofie ha giocato in passato in quella posizione
centrale e anche Seymour è in grado di ricoprire quel ruolo. La squadra, del resto, ha mostrato di poter giocare con diversi moduli, proprio
per fronteggiare queste situazioni. E l’allenatore Eugenio Corini è sicuro: «Chi giocherà darà
il suo contributo, come è sempre avvenuto perché tutti sono molto disponibili. L’importante è
mostrare lo spirito Chievo, la giusta mentalità
contro chiunque».
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A (ri)pensarci bene, si erano
piaciuti a prima vista,
Ballardini e il Genoa. I
risultati avevano fatto il
resto, complice la ciliegina
dei due derby vinti. E lui,
antipersonaggio nell’anima,
sempre lì a giocare in difesa:
la frutta non matura in un
giorno, disse una volta a chi
voleva esaltarne i meriti.
Chissà cosa pensa adesso,
riacceso un legame interrotto
troppo in fretta. I genoani
avevano nostalgia di
quest’uomo normale, che ha
detto sì a Preziosi senza
indugio, e poche ore dopo
Zamparini sbotta:
«Tifosi, meritatemi»
Pescara
ORLANDO D’ANGELO
PESCARA
Contro il Cagliari
biglietti agevolati
Oggi dovrebbe arrivare l’ok per
un contratto di 4 mesi a Kroldrup
Il Pescara è vivo. Nella domenica dei pareggi, anche Bergodi a Palermo impatta per la
prima volta. Pari che corrisponde al suo decimo punto, uno in meno di Stroppa (in 14 giornate). Alla Favorita gli abruzzesi ottengono anche il primo risultato utile del girone di ritorno:
l’ultimo movimento in classifica risaliva al 6
gennaio a Firenze. D’Agostino e compagni tengono a 3 punti di distanza proprio i rosanero
(con cui hanno il vantaggio degli scontri diretti) e il Siena, restando sulla scia del Genoa,
quart’ultimo con un punto di vantaggio. Nel mirino c’è il Cagliari, quint’ultimo e ospite dell’Adriatico domenica prossima. L’ultima gioia
del Delfino nel suo stadio è del 21 dicembre,
contro il Catania: è il momento di riprendere il
ritmo salvezza. La società ci crede e ha lanciato
una promozione sui biglietti per riempire lo stadio. Non solo: oggi il d.s. Delli Carri dovrebbe
ricevere l’ok di Per Kroldrup, contratto di 4 mesi (rinnovo automatico in caso di salvezza), un
uomo d’esperienza anche se è fermo da quasi
un anno per la rottura del tendine d’Achille.
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nuova linfa a Kucka e Ballardini
restituendo antichi
stimoli a senatori
come Moretti. Sabato
scorso s’è dedicato a lungo
ad Immobile. Presto tornerà
a vivere la città, perchè la
salvezza passa anche da qui:
i caruggi del centro storico, il
Carlo Felice, gli spettacoli al
Teatro della Tosse e una
visita a Palazzo Ducale, dove
due anni fa s’era innamorato
degli Impressionisti. Com’era
la storiella della frutta? Caro
Ballardini, forse è davvero
l’ora di iniziare il raccolto.
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Bologna
ANDREA TOSI
BOLOGNA
Nuovo aumento
di capitale: però
La lettera del patron: «Non devo dimostrarvi
Guaraldi è solo
nulla, così farete scappare i soldi degli arabi»
Palermo
FRANCESCO CARUSO
Giorni tormentati, per il Palermo. Non solo la classifica e le prestazioni deludenti, a prescindere dagli allenatori, dai giocatori e dai moduli utilizzati. C’è anche la crisi del rapporto fra
Zamparini e la tifoseria a complicare la situazione. Anche questo un segno tangibile della delicata situazione. Nel decennio zampariniano,
mai si era verificata una situazione simile. L’ultimo posto in classifica — che nessuno avrebbe
nemmeno osato immaginare a inizio stagione
— e i recenti ribaltoni dirigenziali hanno inasprito gli animi ed esasperato l’appassionato pubblico rosanero. Che martedì scorso
ha pesantemente contestato Zamparini
fuori dai cancelli di Boccadifalco (dove il Palermo si allena) e al culmine
degli insulti sono arrivati anche
sputi e calci sulla sua auto mentre lascia la struttura del Tenente Onorato.
Arabi e salvezza Domenica du-
Roberto Guana, 32, già al Chievo nel 2010-11 LAPRESSE
era già al capezzale di un
Grifone moribondo. Se la
prima volta si era presentato
mettendo insieme dieci punti
in cinque gare, qui ne ha
portati a casa cinque in tre
sfide. Contro Juve, Lazio e
Parma: se vi sembra poco.
Lui è lo stesso di due anni fa.
Nessuna rivoluzione, zero
proclami. Semplicemente, i
giocatori giusti al posto (e al
momento) giusto. Prima ha
ascoltato (tanto) gli umori di
tutti, giocatori e non. Poi ha
parlato (molto). Li ha
confessati uno per uno.
Vecchi e nuovi. Ridando
rante la partita pareggiata con il Pescara, ancora insulti contro Zamparini invitato (si fa per dire) ad andare
via da Palermo. Eventualità che
presupporrebbe un acquirente, al
momento inesistente. Ieri, puntuale, è arrivata la risposta dell’imprenditore con un comunicato pubblicato
sul sito della società. «Leggo attonito il
fantacalcio Palermo-Zamparini — attacca il numero uno di Viale del Fante
— dopo 10 anni di amore per questa
città pensavo di essere conosciuto. Non
ho mai fatto il calcio per interesse. È vero che è facile salire sul carro dei vincitori
e tirare sassi ai perdenti: ma io non sono
un perdente». Zamparini nella sua lettera ai tifosi ha escluso un ritorno di Lo Mo-
Atalanta
GUIDO MACONI
BERGAMO
Toh, la difesa
non prende più gol
Prima volta senza subire reti dopo
13 gare. Merito dei colpi di mercato
Da Halloween a Carnevale, le maschere fanno bene alla porta bergamasca.
Domenica l’Atalanta con il Catania è riuscita a non prendere gol dopo tredici partite.
L’ultima volta che la porta di Consigli è
rimasta inviolata è stato alla 10a giornata, il 31 ottobre nella gara vinta
1-0 sul Napoli. Era la notte delle
streghe e prima di allora l’Atalanta non aveva subito gol in altre tre partite. Poi però è emerso qualche problema nei meccanismi difensivi e così la retroguardia si è dovuta rimettere
la maschera per ritrovare l’imbattibilità.
Del Grosso
naco e ha ripreso un vecchio discorso: «Il fondo
arabo che già da un anno ha contatti con me mi
ha confermato la volontà di ingresso in società», ma a 2 condizioni: «che il Palermo resti in A
— ed esistono 80 probabilità su 100 di riuscirci
— e che Zamparini sia il loro riferimento. Questi sono fatti, che tanti di Voi non meritano». A
chi pensa che queste siano invenzioni, il presidente rosanero risponde con un’esortazione:
«Io non sono un’invenzione. Ho 72 anni: onestà, serietà, trasparenza e amore sono i miei valori: vedete di meritarli».
Complotto e pomodori Zamparini nelle sue righe
non ha escluso però l’ipotesi peggiore: «Se il
Palermo non si salvasse risalirebbe in fretta.
Voi (tifosi, n.d.r.) non aiutate la squadra a
restare in A con il Vostro atteggiamento
negativo. La squadra ha bisogno di amore e qualcuno semina odio. Questo può
portare alla B». Successivamente ai microfoni di Tgs ha spiegato ciò che intendeva con l’espressione «fantacalcio»: «Mi riferisco alle voci di un
complotto Zamparini-Lo Monaco
per scendere in B e vendere la società. Questo è assurdo». E a chi
lo accusa di aver smantellato la
squadra dopo la finale di Coppa
Italia di 2 anni fa ha risposto di
aver cambiato anche prima «solo
che vincevo e nessuno diceva niente. Poi tanti giocatori volevano andare via e quindi non potevo fare
diversamente. Ma io non vi devo dimostrare nulla. La vita è fatta di
esaltazioni e momenti più bassi. Di
complimenti e di lanci di pomodori».
Voi mi avete lanciato troppi pomodori.
Le ultime decisioni le ho prese per dare
una scossa, non ho il piacere di cacciare
gli allenatori. Stimavo Gasperini, ma lo
vedevo in confusione. È un campionato
disgraziato il nostro, con troppi episodi a
sfavore». E comunque senza Zamparini
oggi il Palermo chissà dove languirebbe.
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Difesa nuova La mezza rivoluzione di gennaio
ha infatti portato una difesa nuova di zecca:
domenica titolari erano Scaloni, Canini e Del
Grosso. L’unico “superstite” era Stendardo. La
nuova formula ha subito portato i suoi frutti:
vittoria a Palermo e porta inviolata con il Catania. Non sembra un caso che la svolta sia coincisa con il nuovo corso. Scaloni ha portato esperienza, Canini solidità, Del Grosso grinta.
L’Atalanta ora subisce meno e concede il minimo: domenica solo un tiro dalla distanza di Gomez e un cross velenoso. Le partenze di Manfredini, Matheu e Peluso sono state meno traumatiche grazie all’inserimento fulmineo dei
nuovi. E non si è ancora visto Contini.
Solidità Il mercato di gennaio dunque ha
portato benefici. L’Atalanta ha ripreso a
marciare e ha ritrovato solidità proprio nel momento cruciale del campionato. Le prossime quattro partite con ben tre scontri diretti (Torino e Siena fuori, Roma e Pescara
in casa), offrono la possibilità di
fare un salto di qualità. E con la
rinnovata sicurezza difensiva
blindare la salvezza in anticipo
non sembra uno scherzo di Carnevale.
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Il presidente Albano Guaraldi con Gianni Morandi ANSA
Per il 18 febbraio servono altri soldi:
i 4 soci «forti» non vogliono investire
Fuori dal campo, il Bologna giocherà una
partita importante il 18 febbraio. Per quella data
è previsto l’aumento di capitale sociale fino a sei
milioni deliberato dal CdA rossoblù in dicembre,
denaro fresco nelle casse sempre anemiche del
club per garantire solvibilità nella gestione corrente. Il presidente Albano Guaraldi, azionista di
maggioranza assoluta col 51% delle quote, deve
però fronteggiare il disimpegno di 4 soci minori
a lui più vicini che hanno comunicato di non volere rinnovare il loro impegno pro quota. Il presidente onorario Gianni Morandi, il vicepresidente Pavignani, lo sponsor Romani e il socio Ferrari
hanno deciso di non aderire all’aumento, negando l’apporto sul quale Guaraldi contava a occhi
chiusi. Il presidente e i suoi alleati avrebbero immesso una cifra vicina ai 4,5 milioni, ora è rimasto solo il socio Rimondi a fiancheggiare Guaraldi anche per motivi di affari: i due sono legati nel
progetto per la costruzione del nuovo centro tecnico del Bologna a Quarto Inferiore.
Missione esaurita Il passo indietro dei soci più ab-
bienti ha spiazzato il geometra di Casteldebole
che ieri non ha voluto commentare questa vicenda anche se risulta sia rimasto molto contrariato
e infastidito per le voci di tensioni finanziarie.
«Non stiamo scappando dal Bologna ma riteniamo che la nostra missione per il salvataggio del
club sia esaurita — argomenta il vicepresidente
Pavignani — Ora la società ha un padrone, toccano a Guaraldi gli onori e gli oneri della gestione.
Il presidente ha le spalle larghe per operare questo aumento e garantire liquidità per il prosieguo della stagione. E’ doveroso sottolineare che
finora la sua proprietà ha onorato tutti gli adempimenti nei tempi corretti». Ma intanto i big rossoblù si guardano attorno per la prossima stagione: Perez prende tempo per il rinnovo mentre il
manager di Diamanti, che pure ha contratto fino
al 2017, ha dichiarato che a giugno valuterà ipotesi all’estero. Lo Zenit di Spalletti è molto caldo
sul fantasista toscano.
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MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
su Gazzetta.it
x
«Matri-Vucinic
è la coppia giusta»
«A Glasgow va bene
anche il pareggio»
di JACOPO GERNA
Sopra
la panca
ilSondaggione
di ARRIGO SACCHI
di LUDOVICO MANNHEIMER
Se la Juve è veloce
farà male al Celtic
a Juventus sta tornando al top. Si è visto
sabato scorso contro la Fiorentina. E i tifoL
si bianconeri su Gazzetta.it ritrovano fiducia
in vista dell’abbordabile ottavo di Champions
contro il Celtic Glasgow.
Concentrazione Juventino_86 «Se pensiamo
di vincere solo perché abbiamo più qualità ci
fanno vedere i sorci verdi. Dobbiamo giocare come se loro fossero il Real. Se poi vincessimo con 2
gol di scarto potremmo giocarci il ritorno più tranquilli».
Foster88 «Se il Celtic è agli ottavi di Champions un motivo c’è. In Scozia un pareggio sarebbe già un buon risultato, non si deve andar
lì con la presunzione di vincere facile».
Xoyo «Il Celtic giocherà col sangue agli occhi
come fa sempre in casa, quindi serve giocare
con intensità e classe. Obiettivo: annichilirli!»
Peter 1980 «Il Celtic è una squadra di tutto
LA GAZZETTA DELLO SPORT
19
rispetto, l’unica a mettere in difficoltà il Barcellona quest’anno e poi il loro stadio è una
bolgia. Spero che ai bianconeri sia rimasta la
mentalità delle ultime tre partite del girone di
Champions e della super vittoria contro la Fiorentina! Forza Juve!».
Juventus1970 «Matri-Vucinic mi sembra al momento la coppia d’attacco migliore. Ora non
critichiamoli se non segnano a Glasgow. Quagliarella dovrebbe dare
eventualmente il cambio a Vucinic
(foto LaPresse), mentre Giovinco con
il gioco fisico del Celtic a Glasgow
non lo vorrei proprio vedere».
Vecchiagobba «Grazie ad Andrea Agnelli e Conte per aver riportato dopo anni ridicoli la nostra amata Juve ai livelli che si
merita, indipendentemente da
come andrà».
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Ogni settimana l’opinione dei lettori
sui temi e i protagonisti dello sport
Conte nei quarti all’85%
a Juve inaugura gli ottavi di Champions giocanL
do contro il poderoso Celtic. Li sfiderà nel mitico stadio scozzese dove i biancoverdi hanno vinto
a Juve, battendo la Fiorentina, ha allungato il
L
suo vantaggio sul Napoli. Secondo i lettori della Gazzetta i bianconeri non hanno però ancora ri-
tutte le partite di qualificazione sconfiggendo anche
il Barça. Non sarà semplice: i giocatori del Celtic,
sospinti dal pubblico, daranno tutto per continuare
a sognare. Il ritmo, la velocità e l’aggressività saranno al top in questo stadio magico dove i tifosi formano un’unica entità con la squadra in una simbiosi
perfetta che solo chi l’ha vissuta personalmente può
comprendere e temere. I bianconeri, pur nel rispetto del forte avversario, si dovranno concentrare
sul gioco: che è il vero moltiplicatore delle qualità.
La mente umana può pensare intensamente una
cosa sola alla volta, quindi se la loro attenzione
sarà totalmente impegnata ad interpretare le direttive del «maestro» Conte non avranno tempo per
farsi condizionare dall’ambiente (rumoroso ma
corretto) e tanto meno intimorire dalla fisicità e
determinazione dei rivali.
Antonio sicuramente avrà studiato il Celtic e avrà
constatato che oltre alle capacità dei vari Hooper e
Samaras, la pericolosità nei corner e punizioni, la
squadra scozzese non ha un organizzazione difensiva esente da errori. I giocatori faticano ad essere
ben collegati e collocati in fase difensiva. In fase
offensiva si affidano principalmente alle qualità individuali e ad una resistenza e velocità che a volte
ne nasconde i limiti di gioco e tattici. Gli juventini
non dovranno lasciare campo ed iniziativa agli avversari che se ne avvantaggerebbero per esaltarsi.
Attenzione però alle loro ripartenze: bisogna sempre mantenere un giocatore a fare filtro.
I bianconeri avranno la meglio in fase difensiva e
faranno valere la propria intelligenza tattica che però non potrà prescindere da una squadra compatta,
con le tre linee vicine che gli consentiranno marcature strette, pressing, raddoppi e ripartenze. In spazi stretti un’organizzazione efficiente avrà la meglio sulla forza, così come la rapidità aiuterà i nostri
giocatori. Bisogna evitare le palle alte e dare priorità alle azioni rasoterra, rapide e veloci, sfruttando i
movimenti collettivi di smarcamento (un attaccante va e uno viene o gli incroci o i tagli). Gli scozzesi
non sono in grado di muovere la squadra come un
sol uomo mentre gli juventini sì e questo farà la
differenza. La Juve rischierà se sarà attendista e prudente: ma non sarebbe in linea con gli insegnamenti di Conte. In bocca al lupo.
trovato la forma migliore, che arriverà nelle prossime settimane in occasione della Champions e delle
partite decisive in campionato. Nonostante i 5 punti di vantaggio, infatti, il discorso scudetto è tutt’altro che chiuso: gli uomini di Conte devono guardarsi alle spalle e non possono permettersi di pensare
che il titolo sia già vinto.
Dirà molto sull’esito della Serie A Napoli-Juve del
prossimo 1 marzo. Secondo la maggioranza degli
intervistati per rientrare in lotta per il titolo i partenopei devono assolutamente vincere lo scontro diretto.
Prima, però, c’è la Champions. Stasera la Juve sarà
impegnata contro il Celtic, in quella che si annuncia
una sfida complicata ma alla portata. I risultati più
pronosticati sono infatti la vittoria bianconera o, al
massimo, il pareggio, mentre sembra difficile un
successo della squadra di Glasgow. La Vecchia Signora pare avere il passaggio del turno a portata di
mano: è l’85% a pensare che non avrà difficoltà ad
approdare ai quarti.
Si è invece fermato il Milan, bloccato sull’1-1 a Cagliari anche a causa della prova opaca di Balotelli
ed El Shaarawy, la seconda dopo le difficoltà in Nazionale. Secondo gli intervistati non c’è però da preoccuparsi per la compatibilità dei due giovani attaccanti: il Faraone e Super Mario possono tranquillamente coesistere, e le attuali difficoltà passeranno
presto. Sono più di tre quarti, infatti, quanti pensano che non sarà certo il pareggio in Sardegna a compromettere la rincorsa al terzo posto dei rossoneri.
Nel posticipo l’Inter è tornata alla vittoria. Nonostante la bella serata, i nerazzurri hanno ancora diversi problemi da risolvere: per gli intervistati
avranno molte difficoltà a qualificarsi in Champions e, più probabilmente, dovranno accontentarsi di un posto in Europa League.
Oltre alle 10 domande sintetizzate nel grafico accanto, ai lettori Gazzetta ne abbiamo fatte altre
due. Una sul terzo posto che vale la Champions dove, nonostante il pareggio di Cagliari, resta favorito
il Milan (37%) su Lazio e Inter (30%) con la Fiorentina lontanissima (3%). L’altra invece sulla zona retrocessione: dopo questa giornata il Palermo sembra destinato alla B insieme a Siena e Pescara, che
già da gennaio i nostri lettori vedono condannate.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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L’EDITORE DELLA GAZZETTA
Gruppo Rcs: l’azienda
annuncia 800 esuberi
Trasloco da via Solferino
MILANO - Rcs MediaGroup ha comunicato ai
rappresentanti sindacali 800 esuberi, 640 in Italia e
i restanti in Spagna, la messa in vendita di dieci
periodici e il trasferimento del Corriere della Sera e
della Gazzetta dello Sport dalla sede storica di via
Solferino alla più periferica via Rizzoli, a Milano.
Il gruppo Rcs è da tempo impegnato a definire un
piano di rilancio e riduzione del pesante debito, con
l'attesa di un aumento di capitale che dovrebbe
essere nell'ordine dei 400 milioni di euro. Oggi si
riunirà un consiglio di amministrazione di
aggiornamento. I vertici Rcs, il presidente
Provasoli, l'amministratore delegato Scott Jovane,
e i loro collaboratori diretti hanno annunciato di
essersi ridotti i compensi del 10%.
Ieri assemblea dei giornalisti della Gazzetta e del
Corriere: ai due Cdr le rispettive assemblee hanno
assegnato un pacchetto di dieci giorni di sciopero.
I giornalisti dei Periodici hanno invece proclamato
quattro giorni di sciopero da martedì 12 febbraio
fino a venerdì 15.
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IL COMUNICATO SINDACALE DEL CDR GAZZETTA
opo una lunga gestazione il management
di Rcs Mediagroup ha comunicato ieri —
D
senza peraltro entrare troppo in dettagli — le
linee guida del piano triennale 2013-2015. La
ricetta si compone della vendita o chiusura di
10 testate, di un numero enorme di esuberi in
tutto il gruppo e di proprietà immobiliari di cui
privarsi. In sostanza tagli e cessione dei gioielli
di famiglia, unica strada conosciuta da anni. Ovviamente a spese dei lavoratori: secondo i manager 800 persone dovranno lasciare l’azienda
( 640 in Italia e 160 in Spagna). Mentre non c’è
traccia di un adeguato aumento di capitale, non
ancora definito come importi e modalità. Ma
assolutamente necessario per ripianare le perdite causate dalla svalutazione delle partecipazioni in Unidad Editorial, società editrice spagnola
controllata da Rcs. E fondamentale per affrontare il delicato momento che attraversa il settore,
con investimenti indispensabili sul multimediale e un rafforzamento dei prodotti già esistenti
e ampiamente redditizi.
Gli azionisti di Rcs Mediagroup, negli esercizi
tra 2007 e 2011 (dunque in piena e lampante
crisi economica), si sono spartiti dividendi per
oltre 100 milioni di euro contro aumenti di capitale pari a zero. Mentre amministratori e sindaci, tra 2007 e 2010, hanno intascato compensi
per 22,6 milioni, premiandosi con grande generosità. Non si capisce con quale criterio, viste le
scelte fallimentari del periodo. Antonello Perricone, amministratore delegato sostituito nel luglio scorso, ha ottenuto una buonuscita di 3,4
milioni di euro. Dopo aver incassato 5,2 milioni
tra 2007 e 2010, anche durante lo stato di crisi
che richiedeva a giornalisti e poligrafici prepensionamenti e sacrifici.
zione di acquisizione del gruppo editoriale spagnolo Recoletos nel 2007, valutato una cifra
iperbolica rispetto al fatturato dell’anno precedente, con protagonisti di parte spagnola che
compaiono in una recente inchiesta che riguarda una primaria banca italiana. E con la presenza di advisor, aggiunti di corsa a quelli già in
casa, in odore di conflitto di interessi.
I tagli si sommano a quelli già attuati negli anni
scorsi, con un grave danno per la qualità dei
prodotti. In più, per evitare di mettere mano al
portafoglio come ci si dovrebbe aspettare da imprenditori lungimiranti, si pensa di svendere
dieci testate storiche della Divisione Periodici e
di sacrificare il palazzo di via Solferino a Milano. Rinunciando a ciò che è proprio da sempre
per trasferirsi e pagare un lauto affitto, guarda
caso a un azionista presente nel Patto di sindacato.
Nel frattempo la redazione della Gazzetta dello
Sport, che ha appena concluso un accordo per
l’adozione di un nuovo sistema editoriale, continua a fare come sempre la propria parte. A breve partiranno nuove iniziative, incentrate sulla
multimedialità, che si aggiungono alle realtà
già presenti oggi. Iniziative che richiedono ulteriori carichi di lavoro e un organico adeguato e
in vista delle quali si respinge con fermezza
ogni tentativo di ridurre il corpo redazionale.
Per tutti questi motivi l’assemblea dei giornalisti della Gazzetta dello Sport, convocata ieri, ha
approvato un pacchetto di 10 giorni di sciopero
per rispondere con decisione agli annunci e alle
scelte deleterie dell’azienda.
Il tutto al netto delle zone d’ombra dell’opera-
Il cdr della Gazzetta dello Sport
20
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
SERIE B IL POSTICIPO DELLA 25a GIORNATA
Empoli, vittoria da 4 punti
Il Livorno k.o. nel derby
Il Tnas cancella anche il -1 e la squadra di Sarri ora è quinta
Gol di Schiattarella, poi vanno a segno l’ex Tavano e Pratali
EMPOLI
LIVORNO
ma non il secondo. In avvio di ripresa Nicola ha dovuto fare il terzo cambio forzato, quando si è
fatto male Bernardini: dentro
Gentsoglou, reduce dallo spavento di qualche giorno fa sull’aereo andato fuoripista a Fiumicino, e vicino al gol di testa poco
prima della rete di Pratali e poco
dopo una terrificante botta di
Duncan deviata da Pelagotti.
2
1
PRIMO TEMPO 1-1
MARCATORI Schiattarella (L) al 17’, Tavano
(E) al 35’ p.t.; Pratali (E) al 42’ s.t.
EMPOLI (4-3-1-2) Pelagotti 7; Laurini 6
(dal 44’ s.t. Tonelli s.v.), Pratali 7, Regini 6,5,
Hysaj 5,5; Moro 6, Valdifiori 7, Signorelli 7
(dal 29’ s.t. Pucciarelli 6); Croce 5 (dal 29’
s.t. Casoli 6,5); Maccarone 6,5, Tavano 7.
PANCHINA Dossena, Shekiladze, Tonelli, Bationo, Accardi. ALLENATORE Sarri 7.
La gara Lo stadio di Empoli resta vietato al Livorno, che in 19
partite ha vinto qui solo nel
1961 in C. La squadra di Nicola
in trasferta non vince dal 23 novembre (a Novara) e non perdeva dal 22 settembre (a Mode-
LIVORNO (3-4-1-2) Fiorillo 5,5 (dal 40’
p.t. Mazzoni 6,5); Bernardini 7 (dal 6’ s.t. Gentsoglou 6), Emerson 6,5, Lambrughi 7;
Schiattarella 6 (dal 29’ p.t. Ceccherini 6), Luci 6, Duncan 7,5, Gemiti 7; Belingheri 6, 5;
Siligardi 6,5, Paulinho 6. PANCHINA Decarli,
Dionisi, Dell’Agnello, Bigazzi. ALLENATORE Nicola 6,5.
ARBITRO Tommasi di Bassano 7.
GUARDALINEE Schenone 6,5 - Iori 6,5.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Valdifiori (E), Croce (E) e Maccarone (E) per gioco scorretto.
NOTE paganti 2.193, incasso di 10.817 euro;
abbonati 1.409, quota di 6.209,13 euro. Tiri
in porta 4-7. Tiri fuori 2-1. In fuorigioco 3-1.
Angoli 9-3. Recuperi: p.t. 4’, s.t. 3’.
DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA BINDA
EMPOLI (Firenze)
Una vittoria da quattro
punti per l’Empoli. Nel pomeriggio il Tnas ha tolto la penalizzazione, in serata è arrivata la vittoria nel derby toscano contro il Livorno, deciso nel finale da una
testata di Pratali. Che balzo per
la squadra di Sarri, adesso isolata al quinto posto e ben salda in
zona playoff. Per l’Empoli anche
l’applauso del Verona, che così
tiene a tiro il Livorno e gli impedisce lo scatto. La vittoria è arrivata dopo un bel derby, apprezzato
dal pubblico che ha visto una bella partita e non ha sofferto più di
CLASSIFICA
SQUADRE
PT
SASSUOLO
LIVORNO
VERONA
VARESE (-1)
EMPOLI
PADOVA
BRESCIA
JUVE STABIA
MODENA (-2)
ASCOLI (-1)
SPEZIA
CITTADELLA
CESENA
TERNANA
CROTONE (-2)
LANCIANO
NOVARA (-4)
REGGINA (-2)
BARI (-7)
VICENZA
PRO VERCELLI
GROSSETO (-6)
55
51
47
42
38
35
34
34
33
32
32
31
30
29
29
29
28
26
25
22
16
15
PANCHINE
PARTITE
G V N P
25 17 4 4
25 15 6 4
25 13 8 4
25 12 7 6
25 10 8 7
25 8 11 6
25 7 13 5
25 9 7 9
25 9 8 8
25 9 6 10
25 8 8 9
25 8 7 10
25 7 9 9
25 7 8 10
25 8 7 10
25 6 11 8
25 9 5 11
25 6 10 9
25 8 8 9
25 4 10 11
25 4 4 17
25 4 9 12
RETI
F S
51 19
48 31
37 20
34 27
41 39
29 28
33 26
38 37
32 29
34 35
34 35
31 37
28 41
25 28
25 33
25 34
34 29
22 29
32 29
28 37
20 45
26 39
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSI
PROSSIMO TURNO
Sabato 16, ore 15 ASCOLI-PRO VERCELLI (1-3), BARI-CROTONE (0-0), BRESCIA-VICENZA (2-2), CITTADELLA-CESENA (0-1),
GROSSETO-LANCIANO (1-1), REGGINA-PADOVA (2-3), SASSUOLO-SPEZIA (2-0), TERNANA-EMPOLI (2-0), VARESE-JUVE STABIA (2-1)
ore 18 LIVORNO-MODENA (0-1)
Domenica 17, ore 12.30 NOVARA-VERONA (1-1)
GIUSTIZIA SPORTIVA
h
7,5
il migliore
DUNCAN (Livorno)
Dalla Primavera (dell’Inter)
alla B: un sinistro micidiale,
Sembra un veterano.
Il gol del pari segnato da Ciccio Tavano, 33, alla sua ex squadra PAOLUCCI
tanto per il freddo. Un pubblico
che vedeva schierato anche Vincenzo Montella, arrivato insieme a Nicola Caccia, due amatissimi ex azzurri ora insieme alla Fiorentina. Per la cronaca: quando
Siligardi faceva qualche numero, i due ammiccavano...
vorno dominava: Signorelli ha
rubato palla e servito l’esperto
compagno, che ha bruciato Fiorillo sul primo palo. Poi nel finale, dopo un secondo tempo giocato meglio all’Empoli, è arrivata la testata vincente di Pratali.
Tre crac Livorno Sul gol di Tava-
Grazie Tnas Il Tnas ha tolto il -1
che la Disciplinare aveva inflitto
all’Empoli per responsabilità presunta nella chiacchierata partita
col Grosseto del 30 maggio
2010. Gli altri tre punti sono arrivati dal campo. Grazie a Ciccio
Tavano, atteso ex: dopo 48 gol
nei 4 anni a Livorno, in questa
stagione a Empoli è arrivato a 11
firmando l’1-1. Era il 35’ e il Li-
no si è infortunato Fiorillo ed è
stato sostituito da Mazzoni, bravissimo a dire no a Signorelli al
47’. Poco prima era uscito per infortunio anche Schiattarella, autore del vantaggio dopo
un’esemplare azione (7’) con girata di Belingheri respinta di piede da Pelagotti, ripresa da
Schiattarella che si è visto respingere il primo tentativo di testa
na). L’Empoli ha sofferto tremendamente in avvio (Paulinho ha fatto gridare al gol al
13’, Siligardi ha creato il panico
un paio di volte) ma è riuscito a
riprendersi sfiorando il pari al
23’, quando Signorelli ha rubato palla in area a Schiattarella,
ma il tiro è stato respinto di testa a Bernardini. Pur senza Saponara, la squadra di Sarri nel secondo tempo ha invocato un rigore al 14’, quando Lambrughi
da dietro è stato bravissimo a togliere il pallone a Maccarone:
bravo Tommasi (centesima presenza in B) a far correre. Poi il
gol di Pratali e il derby che s’è
tinto d’azzurro.
Sconto del Tnas
a Catinali: 5 mesi
Novara deferito
Ieri il Tnas ha accolto
l’istanza presentata
dall’avvocato Eduardo
Chiacchio contro la
squalifica a 3 anni e 6 mesi
per Edoardo Catinali,
derubricando l’accusa da
illecito a omessa denuncia
per Siena-Piacenza: stop
ridotto a cinque mesi.
NOVARA Su segnalazione
della Covisoc, la Procura
federale ha deferito il Novara
e i suoi legali rappresentanti
Carlo Accornero e Massimo
De Salvo per non aver
documentato nei termini
l’avvenuto pagamento
dell’Irpef relativa agli stipendi
di settembre e ottobre 2012.
Deferito anche il Milazzo (D).
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A Padova
è già crisi
tra società
e Colomba
CALDARELLI-MORETTO
Non c’è solo la bufera di
neve al campo di allenamento
del Padova. Risuonano anche
le parole del presidente, Marcello Cestaro, che già dopo la
partita contro il Brescia aveva
chiesto alla squadra di «darsi
una mossa, perché non sono
mica uno che riesce a portare
pazienza troppo» e che poi in
un’intervista al Mattino di Padova ha chiesto all’allenatore
Colomba di cambiare marcia,
facendo così pensare a un clamoroso ritorno di Pea che potrebbe materializzarsi in caso
non arrivi la vittoria. Colomba
non ha replicato, ma aspetta
già nelle prossime ore di incontrare Cestaro per un faccia a
faccia chiarificatore.
Ufficiale Moriero Intanto a Grosseto primo allenamento agli ordini di Francesco Moriero, che
ha preso ufficialmente il posto
di Leonardo Menichini, esonerato all’ora di pranzo dalla società toscana dopo appena sei
giornate, con un bilancio di 1
vittoria, 1 pareggio e 4 sconfitte . Moriero, che è stato il primo allenatore dei maremmani
in questa tribolata stagione (7
punti in 7 giornate), avrà come vice Andrea Chiappini, allenatore della Primavera. Confermati invece il preparatore
atletico Matarangolo e quello
dei portieri Negretti. «La situazione — dice Moriero — non è
per niente facile, ma abbiamo
l’obbligo di provarci. Rivedrete il Moriero offensivista che farà il possibile per salvare il
Grosseto». E’ il quinto tecnico
dopo quattro esoneri (Moriero, Somma, la coppia Magrini-Consonni e Menichini).
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PRIMA DIVISIONE IL POSTICIPO DEL GIRONE B
Ciofani usa bene la testa
Il Perugia vola al 4˚ posto
Undicesimo gol dell’attaccante: Pisa k.o. e terza vittoria di fila per Camplone
PISA-PERUGIA
GIRONE B
SQUADRE
PT
PARTITE
G V N P
RETI
F S
LATINA (-1)
40 19 12 5
2 26 16
AVELLINO
38 20 11 5
4 31 18
NOCERINA
36 20 10 6
4 33 23
PERUGIA (-1)
33 20 10 4
6 30 22
FROSINONE (-1)
31 20 8
8
4 26 18
PISA
30 20 8
6
6 27 22
BENEVENTO
29 20 8
5
7 28 21
PRATO
26 20 7
5
8 24 22
VIAREGGIO
26 20 6
8
6 28 29
PAGANESE
25 19 6
7
6 23 20
CATANZARO
25 20 7
4
9 27 34
GUBBIO
25 20 7
4
9 18 26
ANDRIA (-2)
21 20 5
8
7 16 19
SORRENTO
15 20 3
6 11 13 30
BARLETTA
14 20 3
5 12 17 33
CARRARESE
13 20 3
4 13 21 35
U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA
PROSSIMO TURNO
DOMENICA 17 FEBBRAIO ore 14.30
AVELLINO-FROSINONE (1-2); BENEVENTO-GUBBIO (0-1); CARRARESE-PISA
1-3); CATANZARO-VIAREGGIO (1-3); LATINA-BARLETTA (3-1); PAGANESE-PRATO (1-2); PERUGIA-NOCERINA (0-2);
SORRENTO-ANDRIA (0-1)
0-1
MARCATORE Ciofani all’8’ p.t.
PISA (4-3-1-2) Sepe 6; Sbraga 5 (dal 9’
s.t. Gatto 6), Carini 6, Sabato 5,
Pedrelli 6; Buscè 6, Fondi 5,5 (dal 32’
s.t. Favasuli s.v.), Benedetti 6;
Barberis 6; Perez 6, Tulli 5 (dal 22’ s.t.
Scappini 6). (Pugliesi, Rozzio,
Colombini, Lucarelli). All. Pane 5.
PERUGIA (4-3-3) Koprivec 6,5; Cangi
6, Massoni 6 (dal 19’ s.t. Russo 6),
Cacioli 6, Liviero 6,5; Nicco 6,
Esposito 7, Moscati 6 (dal 24’ s.t.
Dettori 6); Politano 6, Ciofani 7,
Fabinho 7 (dal 34’ s.t Rantier s.v.).
(Giordano, Giani, Moneti, Tozzi
Borsoi). All. Camplone 7.
ARBITRO Minelli di Varese 6.
NOTE paganti 1.403, abbonati 1.732,
incasso non comunicato. Ammoniti
Sbraga, Liviero, Cacioli, Dettori,
Barberis. Angoli 7-3.
DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMILIANO ANCONA
PISA
Una quaterna sulla ruota
di Perugia. Undici come i gol di
Ciofani. Ventuno come i punti
ottenuti nelle ultime otto gare.
Tre come le vittorie di fila. E
quattro, il numero del posto in
classifica. Il Perugia vince a Pisa grazie a un’incornata di Cio-
L’attaccante Daniel Ciofani, 27 anni, finora 11 gol con il Perugia ASARO
fani dopo otto minuti. Scavalca il Frosinone in piena zona
playoff e si mette alle spalle di
Latina, Avellino e Nocerina,
che riceverà al Curi nelle prossime tre gare interne. Il Pisa perde male. L’attenuante delle assenze conta in modo relativo
per una squadra che negli ultimi tre mesi fa della discontinuità la caratteristica più evidente. La panchina di Alessandro
Pane traballa. Il derby di Carrara potrebbe deciderne la sorte.
La chiave Senza Mingazzini (in-
fortunato) con Favasuli recuperato, ma in panchina, il tecnico
pisano Alessandro Pane sceglie
Sabato in difesa e Tulli in avanti. Dall’altra parte, Andrea
Camplone può contare su Esposito, oltre che su Cacioli. Mentre Fabinho vince il ballottag-
gio con Rantier e completa il
trio d’attacco con Ciofani e Politano. Il 4-3-3 degli umbri per
venti minuti schianta l’iniziale
4-3-1-2 avversario. Fabinho fa
impazzire Sbraga a sinistra e
Ciofani tocca tutti i palloni alti,
compreso quello che indirizza
alle spalle di Sepe dopo 8’ su
cross di Fabinho, staccando di
una spanna Sabato. Lo 0-1 è legittimato dalla parate dello
stesso Sepe su Massoni (16’) e
Moscati (18’). La mediana del
Pisa è sovente in inferiorità numerica, così Pane intorno al 22’
ripiega sul 4-4-2, arretrando
Barberis, che fa coppia con Fondi in mezzo, con Buscè e Benedetti sulle fasce. Il Pisa si scuote e due volte con Perez va vicino al pareggio negato da Koprivec, che in precedenza deve
guardarsi anche dal compagno
Cacioli, il cui tocco sfiora l’autogol.
Ripresa Il Perugia ricomincia facendo scorrere la palla, impedendo al Pisa di prendere l’iniziativa. Pane cerca rimedio con
l’offensivo Gatto (fuori Sbraga,
nella cui posizione arretra Buscè). Ma più di un tiro debole
di Perez su iniziativa del neo
entrato Gatto non ottiene. Il Perugia è più ordinato e va al tiro
da fuori con Liviero ed Esposito pur senza impensierire Sepe. Pane si gioca la carta Favasuli. Ma il risultato non cambia. E domenica ci sarà un succulento Perugia-Nocerina.
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CON IL TREVISO
A Portogruaro
il derby
del fair play
PORTOGRUARO (a.fr.) In
occasione del match casalingo
contro il Treviso, il Portogruaro
organizza il «Derby del fair play»:
le due società inviteranno gli
studenti delle scuole delle
rispettive città e i settori giovanili
aa assistere alla partita, in tribuna
coperta, gratuitamente e tutti
assieme.
LA SITUAZIONE Così nel girone A
dopo la 22a giornata: Lecce p. 40;
Trapani 39; Alto Adige* 36; Entella
e San Marino 34; Lumezzane 32;
Carpi 31; Pavia 29; Feralpi Salò*
27; Cremonese (-1) 25; Como* (-1)
e Cuneo 24; AlbinoLeffe (-6) 23;
Portogruaro* (-1) 21; Reggiana 19;
Treviso (-1) 11; Tritium 9*. (* ha già
riposato). Così domenica, ore
14.30: AlbinoLeffe-Carpi (1-2); Alto
Adige-San Marino (1-2);
Cremonese-Cuneo (1-1); Feralpi
Salò-Lumezzane (0-2); LecceComo (2-2; lunedì 18, ore 20.45);
Pavia-Tritium (0-0); PortogruaroTreviso (0-0); Reggiana-Entella
(0-3). Riposa Trapani.
SECONDA DIVISIONE Il
Santarcangelo (girone A) ha
esonerato il tecnico Filippo
Masolini e l’ha sostituito con
Agatino Cuttone, la scorsa
stagione al Modena. La Vigor
Lamezia (girone B) ha tesserato
invece il portiere Matteo Cerreti,
ex Campobasso.
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
21
MAGIC +3 CAMPIONATO
COSI DOPO 24 TURNI
I MIGLIORI DI GIORNATA BENE ANCHE LAMELA E PEREYRA
La forza di Sansone: in 45’ regala 12 punti!
MARCO GUIDI
Gianluca
Sansone,
25 anni
LAPRESSE
Otto gol, un rigore parato e quattro assist. Più sei punti di modificatore della difesa.
La Top 11 di questa settimana
è un concentrato di bonus, che
fa schizzare il Magic punteggio a quota 111. Si comincia
proprio dal portiere, Romero
della Sampdoria, capace di ipnotizzare dal dischetto il romanista Osvaldo, regalandoci subito un bel +3. La difesa a
quattro è composta da due goleador improvvisati (Ranocchia e Campagnaro), mentre i
terzini sono Konko (grande assist per Floccari) e Lichtsteiner, impeccabile come sempre
sulla fascia. In mediana un terzetto guidato dal giallorosso
Lamela, migliore marcatore
del listone tra i centrocampisti
con ben 11 reti. Due outsider
sono invece Bjarnason del Pescara e Pereyra dell’Udinese, a
segno rispettivamente contro
Palermo e Torino.
Attacco tutto italiano Una bella
notizia per i colori azzurri e
per Cesare Prandelli arriva dal
reparto avanzato, dove per
una volta brillano le punte nostrane e i bomber stranieri la-
sciano il passo. Ecco dunque
Gianluca Sansone, all’esordio
nella Sampdoria, che in 45 minuti confeziona un gol e ben
due assist contro la Roma, conquistando il punteggio più alto della giornata (12). Al suo
fianco riecco un tonico Cassano (rete e assist nel 3-1 dell’Inter contro il Chievo) e «cenerentolo» Matri, a segno senza
scarpino nell’anticipo di sabato alle 18 contro la Fiorentina.
State tranquilli, l’ha subito ritrovato e stasera in Champions League lo indosserà di
nuovo per il gran galà del Celtic Park.
GDS
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Se gioca nel suo fortino
scegliete l’Udinese
Al Friuli la squadra di Guidolin ha vinto 5 delle ultime 6 partite
tornando in zona Europa League: Magic manager avvertiti...
MASSIMO MEROI
UDINE
4
GLI
ASSIST
Questi gli
uomini assist
della 24ª
giornata di
campionato.
S
Roberto Pereyra, 22 anni, argentino, esulta dopo aver segnato il gol decisivo contro il Torino AP
campionati fa. Anche all’ora
l’Udinese faticò nella prima parte del torneo (addirittura zero
punti nelle prime 4 gare) per
poi cambiare passo nel girone
di ritorno. Pensare che i friulani possano lottare per un posto
in Champions è francamente
impossibile, più credibile l’ipoteso Europa League, anche se il
sesto posto, attualmente distante tre lunghezze e occupato dal-
la Fiorentina, non garantisce al
momento la qualificazione alle
Coppe. Sicuramente il fatto di
non avere più impegni infrasettimanali ha agevolato il lavoro
di Guidolin che ha potuto provare nuove soluzioni tattiche:
la difesa a quattro con il Milan,
il doppio trequartista con il Toro.
Effetto Friuli Ma alla base di tut-
to rimane il rendimento casalingo. Lo scorso anno sui 64 punti
che la portarono al quarto posto l’Udinese ne conquistò ben
43 al Friuli (13, vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte con Milan e
Inter). Quest’anno sotto l’arco
dei Rizzi è passata alla seconda
giornata solo la Juventus e,
guarda caso, il prossimo cliente
del Friuli sarà il Napoli.
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l’interrogatorio
DI LUCA BIANCHIN
Meggiorini granata
«Mai gli juventini»
S Meggiorini segna solo all’Inter? Sì, infatti
2 assist
G. Sansone
(Sampdoria)
1 assist
El Kaddouri
(Napoli),
Diamanti
(Bologna),
D’Agostino
(Pescara),
Conti
(Cagliari);
Cambiasso
e Cassano
(Inter);
Munoz
(Palermo);
Konko
(Lazio);
Jokic
(Chievo);
Vidal
(Juventus);
Sestu
(Siena).
Chiamatelo «Fortino Friuli». L’Udinese che nell’arco di
quattro mesi è riuscita a risalire
dal quint’ultimo al settimo posto l’ha fatto grazie soprattutto
al suo rendimento casalingo
che ha avuto una decisa impennata nelle ultime sei partite: 5
vittorie, con Cagliari (4-1), Inter (3-0), Fiorentina, (3-1), Siena (1-0) e Torino (1-0) e un pareggio con il Palermo (1-1).
Scalata Alla sosta di ottobre
l’Udinese era quint’ultima, con
6 punti al pari di Parma e Chievo. Sotto aveva solo Palermo,
Cagliari, Atalanta e Siena, il Milan stava appena una tacca sopra. Se è da applausi la rimonta
della squadra di Allegri, non lo
è da meno quella della banda
Guidolin che da allora ha conquistato 4 punti in meno del
Diavolo (ma perdendo lo scontro diretto per un errore arbitrale nei minuti di recupero). Una
scalata di quelle che piacciono
tanto al «ciclista» Guidolin che
domenica per la prima volta si
è sbilanciato non parlando solo
di salvezza: «Per il terzo anno
consecutivo siamo in lotta per
un posto in Europa», ha detto
con un pizzico di orgoglio.
LA TOP 11 DA 105 PUNTI (+ 6 DI MODIFICATORE DIFESA)
alla Magic non è tra i più comprati. Però è
tra i più appassionati (e simpatici) calciatori
che giocano o hanno giocato al fantacalcio.
1. Fantacalcio: quando e con chi?
«Non partecipo più da qualche anno ma il
gioco mi appassiona sempre. È aggregante».
2. Racconto: qual è il torneo da ricordare?
«Difficile dirlo. Non ho mai vinto, ma sono
sempre rimasto in corsa fino all’ultimo».
3. Autostima: Meggiorini s’è mai comprato?
«La mia regola è questa: non acquistare
Meggiorini. Non riuscirei a lasciarmi fuori
dall’11 iniziale. E poi è meglio puntare sui
bomber sicuri, da doppia cifra...».
4. Passato: chi sono il giocatore-bandiera e
la fregatura storica?
«Totti nella mia squadra non è mai mancato.
Devo dire che quest’anno avrei puntato su
Pato e Snejider, più El Shaarawy come
riserva. Uno su tre...».
5. Presente: qual è il top 11 per il 2012-13?
«Padelli; Ranocchia, Astori, Rodriguez,
Cannavaro; Hamsik, Diamanti, Lamela; Totti,
Cavani, Jovetic. E Rubin sicuro in panchina».
6. Futuro: quale giocatore non entrerà mai
nella squadra di Meggiorini?
«Da quando sono a Torino ho capito che
cos’è il derby. Non comprerei mai nessuno
della Juve: come potrei tifare per lui?».
7. Dinamiche di asta: se tra i rivali c’è un
amico, ci si allea o no?
«No».
8. Scelte di vita: attacco con un fenomeno
(Cavani-Ibarbo-Eder), equilibrato
(Robinho-Belfodil-Bergessio) o rischiatutto
(Niang-Muriel-Icardi)?
«Pochi rischi, solo certezze là davanti. Non
si può rinunciare a un fenomeno».
9. Vendetta: che voto meritano i
giornalisti?
«Con gli amici usavamo la media dei tre
quotidiani sportivi. A volte pareva che i tre
inviati avessero visto partite diverse...».
Rendimento L’Udinese a inizio
stagione ha pagato caro dal
punto di vista psicologico l’eliminazione dalla Champions.
Se a questo fattore ci aggiungiamo il fatto di dover ridare un
equilibrio a una squadra che ha
perso tre pezzi da novanta
(Handanovic, Isla e Asamoah)
il quadro è completo. Il tempo,
però, ha dato ancora una volta
ragione alle scelte della società
che sa sempre pescare giovani
interessanti e di prospettiva e
al tecnico che riesce sempre a
trovare la quadratura del cerchio. I numeri lo confermano:
nelle prime sette giornate Di
Natale e compagni hanno conquistato 6 punti (0,85 la media); dall’8ª alla 18ª 18 (media
1,63), nelle ultime sei 12 (media 2 punti a partita).
Confronto Il cammino di questa
stagione ricorda quello di due
Taccuino
IL VINCITORE DI GIORNATA
Giuseppe, che grande affare vendere Osvaldo...
(ma.gu.) Italiani e greci:
una faccia, una razza. Il famoso
detto deve esser passato nella
mente di Giuseppe Russo di
Caltanissetta, prima di puntare
su Panagiotis Kone per la sua
Tex Del Laf Serie D, la Magic
squadra vincitrice di giornata.
«Volevo un nuovo
centrocampista ed ero orientato
su Diamanti - spiega Giuseppe -.
Poi però mi sono accorto che nel
Bologna il greco sta facendo
benissimo e a intuito ho scelto
lui». Un’intuizione felice. Più
prevedibili invece le scelte di
Lamela, Balotelli o Vucinic. E
Cavani? «Costa troppo»,
risposta secca.
Mercato di riparazione «A
inizio settimana - continua
Russo -, ho deciso di vendere
Osvaldo per puntare su Diego
Milito. Da cuore nerazzurro
sentivo che il suo ritorno
sarebbe stato festeggiato con
un gol e mi è andata bene».
Giuseppe è un esperto Magic
manager. «Faccio il fantacalcio
da sempre e ho già portato a
casa diversi titoli, tra cui
un’edizione della Magic
Champions nel 2008. La cosa
curiosa è che sono in lotta per la
classifica generale con altre
squadre, mentre la mia Tex Del
Laf Serie D è nata in corsa,
appena 4 settimane fa». Il nome
non è scelto a caso. «Laf sta per
Lega amici del forum, siamo una
sessantina di utenti di Gazzetta.it
che si sono conosciuti sul sito
della Rosea, facendo amicizia e
sfidandosi, oltre che nel Magic
campionato della Gazzetta,
anche in una lega privata tutta
nostra».
Che cos’è il baricentro?
La nuova stagione ha portato qualche modifica al tabellino che riassume i dati di una partita di Serie A per
la Gazzetta dello Sport. La più evidente è l’aggiunta del
baricentro. Che cosa significa? Durante ogni partita
viene registrata ogni azione, tocco di palla, giocata
(contrasto, passaggio, conclusione, fallo) di ogni atleta. Quindi ogni azione attiva determina la posizione di
un giocatore in quel momento della partita. Al 90’ la
somma di queste registrazioni dà corpo alla posizione
media del giocatore e dei compagni e al baricentro,
che può essere molto basso, basso, medio, alto e molto alto. Ieri potevate vederlo e studiarlo nei tabellini di
Inter-Chievo e Cagliari-Milan: in questi casi, formazioni e campetti riportano i numeri di maglia dei giocatori,
in modo da poterne riconoscere la posizione.
A che cosa serve?
Il dato va inserito nel contesto e può aiutare a leggere i
movimenti e il gioco di una squadra. E conoscere il
baricentro può servire anche a Magic+3.
22
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
MAGIC +3 CAMPIONATO
TUTTI I NUMERI: punti conquistati, media e quotazione aggiornata, poi partite giocate, voto in pagella, gol segnati, rigori parati, media voto, assist e cartellini
Portieri
CODICE
MAGIC
GIOCATORE
PUNTI
101 ABBIATI (MIL)
5
102 AGAZZI (CAG)
5.5
103 AGLIARDI (BOL)
0
104 AMELIA (MIL)
0
106 ANDUJAR (CAT)
6
164 ANEDDA (CAG)
0
107 AVRAMOV (CAG)
0
108 BAJZA (PAR)
0
109 BELEC (INT)
0
110 BENUSSI (PAL)
0
167 BERNI (SAM)
0
112 BIZZARRI (LAZ)
0
165 BRICHETTO (PAL)
0
113 BRKIC (UDI)
0
114 BUFFON (JUV)
6.5
116 CARRIZO (INT)
0
117 CASTELLAZZI (INT)
0
119 COLOMBO (NAP)
0
120 CONSIGLI (ATA)
6
173 COPPOLA F. (TOR)
0
121 CURCI (BOL)
4.5
122 DA COSTA (SAM)
0
123 DE SANCTIS (NAP)
5.5
172 DONNARUMMA (GEN) 0
124 FARELLI (SIE)
0
126 FREY S. (GEN)
6.5
127 FREZZOLINI (ATA)
0
128 FRISON (CAT)
0
129 GABRIEL (MIL)
0
130 GILLET (TOR)
5
171 GOICOECHEA (ROM)
0
131 GOMIS A. (TOR)
0
133 HANDANOVIC (INT)
5
135 LOBONT (ROM)
0
136 LUPATELLI (FIO)
0
137 MARCHETTI (LAZ)
6
138 MIRANTE (PAR)
0
139 NETO (FIO)
0
168 PADELLI (UDI)
6
140 PAVARINI (PAR)
6.5
141 PAWLOWSKI (UDI)
0
142 PEGOLO (SIE)
5.5
170 PELIZZOLI (PES)
0
143 PERIN (PES)
5.5
144 POLITO (ATA)
0
145 PUGGIONI (CHI)
3
147 ROMERO (SAM)
9
149 ROSATI (NAP)
0
169 RUBINHO (JUV)
0
163 SAVELLONI (PES)
0
150 SORRENTINO (PAL)
5.5
151 SQUIZZI (CHI)
0
152 STEKELENBURG (ROM) 2.5
166 STILLO (GEN)
0
153 STOJANOVIC (BOL)
0
154 STORARI (JUV)
0
155 SVEDKAUSKAS (ROM) 0
156 TERRACCIANO (CAT)
0
157 TZORVAS (GEN)
0
158 UJKANI (CHI)
0
160 VIVIANO (FIO)
3.5
MEDIA QUOT.
4.7
13
4.75
14
4.52
12
4.17
3
4.83
14
6
1
4.5
1
0
1
0
1
4.5
1
4.5
1
4.5
3
0
1
5.05
15
5.3
20
0
1
4.75
1
0
1
4.96
16
0
2
5.12
5
4
1
5.04
18
0
1
0
1
4.65
15
0
1
0
4
0
1
5.08
18
3.97
1
0
1
5.07
18
6
1
0
1
5.58
19
5.32
17
4
2
4.5
6
5.4
6
0
1
5.06
17
8.75
1
4.15
8
5.25
1
4.5
4
4.98
17
0
1
0
1
0
1
4.57
15
0
1
3.77
3
0
1
0
1
6.25
1
6
1
0
1
0
1
4.26
10
5.11
13
CAMPIONATO MEDIA
P.
V. G. VOTO
15
6
-16 5.83
21
6,5 -32 6.18
22
-31 5.95
9
-14 5.78
24
6
-30 6.08
0
0
0
3
-6
6
0
0
0
0
0
0
3
-4 5.83
3
-5 6.17
5
-10 5.9
0
0
0
19
-21
6
22
6,5 -16 6.02
0
0
0
2
-3 6.25
0
0
0
23
6
-31 6.11
0
0
0
4
5,5 -3 5.88
1
-2
6
24
6,5 -21 5.98
0
0
0
0
0
0
24
6,5 -37 6.19
0
0
0
0
0
0
0
0
0
24
6
-27 6.25
14
-24 5.71
0
0
0
22
6
-26 6.32
0
0
0
0
0
0
19
7
-16 6.45
20
-28 6.4
6
-9 5.58
7
6
-12 6.21
5
6,5 -3
6.1
0
0
0
24
6,5 -34 6.3
2
0
7.25
23
6,5 -49 6.2
2
-2 6.25
4
6
-6
6
21
7
-23 6.03
0
0
0
0
0
0
0
0
0
23
6,5 -37 6.22
0
0
0
10
5,5 -21 5.7
0
0
0
0
0
0
2
0
6.25
0
0
0
0
0
0
0
0
0
19
-30 5.89
18
6
-20 6.09
R.
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
2
0
0
0
0
2
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
3
0
0
0
0
2
1
1
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
ESPAMM
0/2
1/2
0/1
0/1
0/0
0/0
0/0
0/0
0/0
0/0
0/0
0/0
0/0
1/0
0/0
0/0
0/0
0/0
0/3
0/0
0/0
0/0
0/3
0/0
0/0
0/0
0/0
0/0
0/0
0/1
0/1
0/0
0/3
0/0
0/0
0/1
0/5
0/1
0/0
0/1
0/0
0/3
0/0
1/0
0/0
0/0
1/2
0/0
0/0
0/0
0/2
0/0
0/1
0/0
0/0
0/0
0/0
0/0
0/0
1/0
0/1
Difensori
CODICE
MAGIC
GIOCATORE
PUNTI MEDIA QUOT.
201 ABATE (MIL)
6
6
9
202 ABERO (BOL)
0
6
4
203 ACERBI (CHI)
6
5.69
5
207 ALVAREZ P.S. (CAT)
5
5.56
6
208 ANDREOLLI (CHI)
5.5
6.09
8
404 ANGELLA (UDI)
6.5
6.94
7
209 ANTONELLI (GEN)
6
5.82
7
210 ANTONINI (MIL)
0
5.33
4
211 ANTONSSON (BOL)
6
5.62
6
212 ARIAUDO (CAG)
6
5.42
4
213 ARONICA (PAL)
5.5
5.5
4
214 ASHONG (FIO)
0
0
1
215 ASTORI (CAG)
4
5.36
7
216 AUGUSTYN (CAT)
0
0
1
217 AVELAR (CAG)
0
5.94
8
219 BALZANO (PES)
0
5.56
5
220 BALZARETTI (ROM)
0
5.65
9
221 BARZAGLI (JUV)
7
6.13
15
222 BASTA (UDI)
6.5
6.47
16
223 BELLINI (ATA)
0
5.75
4
224 BELLUSCI (CAT)
6
5.72
6
225 BELMONTE (SIE)
6
5.75
1
394 BENALOUANE (PAR)
5
5.4
3
226 BENATIA (UDI)
6
6.06
4
227 BERARDI G. (SAM)
0
5.6
4
CAMPIONATO
P.
V. G.
15
6
0
7
0
0
8
6
0
18
5,5
0
16
5,5
2
9
6,5
3
20
6,5
0
6
0
0
21
6
0
11
6
0
10
5,5
0
0
0
0
20
5
0
0
0
0
15
0
0
18
0
0
19
0
0
23
7
0
16
6,5
1
8
0
0
16
6
0
4
6
0
11
5,5
0
8
6
0
15
0
0
MEDIA
VOTO
5.93
5.83
5.69
5.75
5.81
6.11
5.8
5.42
5.69
5.41
5.72
0
5.65
0
5.93
5.65
5.66
6.15
6.22
5.75
5.94
5.88
5.75
6
5.7
A.
2
1
0
0
0
0
3
0
0
0
0
0
0
0
2
0
1
1
2
0
0
0
0
1
0
ESPAMM
0/2
0/1
0/0
1/5
1/1
0/3
0/5
0/1
0/3
0/1
0/4
0/0
2/5
0/0
0/4
0/4
0/3
0/3
0/2
0/0
0/7
0/1
1/5
0/1
1/1
CODICE
MAGIC
GIOCATORE
PUNTI
407 BIANCHI ARCE (PES)
6
228 BIAVA (LAZ)
6.5
229 BOCCHETTI (PES)
6
230 BONERA (MIL)
0
231 BONUCCI (JUV)
0
232 BOVO (GEN)
0
233 BRITOS (NAP)
0
234 BRIVIO (ATA)
0
236 BURDISSO (ROM)
5
383 CACERES (TOR)
0
237 CACERES M. (JUV)
6
238 CAMPAGNARO (NAP) 9.5
239 CAMPORESE (FIO)
0
240 CANINI (ATA)
6
241 CANNAVARO (NAP)
5.5
242 CAPELLI (ATA)
0
243 CAPUANO C. (CAT)
6
244 CAPUANO M. (PES)
0
245 CARVALHO (BOL)
0
246 CASSANI (GEN)
0
247 CASTAN (ROM)
5.5
248 CASTELLINI (SAM)
0
249 CAVANDA (LAZ)
0
250 CESAR (CHI)
0
252 CHERUBIN (BOL)
5
253 CHIELLINI (JUV)
0
254 CHIVU (INT)
0
401 CIANI (LAZ)
0
255 CODA (PAR)
5.5
409 COMPPER (FIO)
0
256 CONTINI (ATA)
0
257 COSIC (PES)
6
258 COSTA (SAM)
6.5
260 DAINELLI (CHI)
5
259 D'AMBROSIO (TOR)
5
261 DANILO (UDI)
0
262 DARMIAN (TOR)
0
263 DE CEGLIE (JUV)
6
264 DE SCIGLIO (MIL)
6
265 DE SILVESTRI (SAM)
5.5
406 DEL FABRO (CAG)
0
266 DEL GROSSO (ATA)
6
268 DI CESARE (TOR)
0
269 DIAKITE' (LAZ)
0
270 DIAS (LAZ)
5.5
271 DIDAC VILA (MIL)
0
272 DODO' (ROM)
5.5
273 DOMIZZI (UDI)
6
274 DRAME' (CHI)
0
277 FARAONI (UDI)
0
278 FARKAS (CHI)
0
279 FELIPE (SIE)
6.5
281 FERRI (ATA)
0
282 FERRONETTI (GEN)
0
284 FREY N. (CHI)
0
285 GABRIEL DA SILVA (UDI) 0
286 GAMBERINI (NAP)
6
393 GARCIA (PAL)
0
287 GARICS (BOL)
0
289 GASTALDELLO (SAM)
6
290 GLIK (TOR)
6
291 GRANQVIST (GEN)
6
292 GRAVA (NAP)
0
414 GRILLO (SIE)
0
293 HEGAZY (FIO)
0
295 HERTAUX (UDI)
0
296 JOKIC (CHI)
7.5
297 JONATHAN (INT)
0
299 JUAN (INT)
6
300 KONKO (LAZ)
7.5
405 KRAJNC (GEN)
0
303 LEGROTTAGLIE (CAT)
0
304 LICHTSTEINER (JUV)
7
305 LUCARELLI (PAR)
6
306 LUCCHINI (ATA)
0
379 MACEACHEN (PAR)
0
309 MANFREDINI (GEN)
6.5
310 MANTOVANI (PAL)
0
311 MARCHESE (CAT)
6
396 MARQUINHOS (ROM)
6
313 MASIELLO A. (ATA)
0
314 MASIELLO S. (TOR)
5
315 MATHEU (SIE)
0
316 MBAYE (INT)
0
317 MESBAH (PAR)
6
318 MESTO (NAP)
5
319 MEXES (MIL)
5
323 MORETTI E. (GEN)
0
324 MORGANELLA (PAL)
0
325 MORLEO (BOL)
6
326 MOTTA (BOL)
5.5
327 MUNOZ (PAL)
7
397 MURRU (CAG)
5
328 MUSTAFI (SAM)
0
329 NAGATOMO (INT)
6.5
MEDIA QUOT.
5.5
3
6.16
11
5.4
4
5.55
4
6
12
5.06
2
6.05
6
5.12
3
5.71
7
6
4
5.92
8
6.32
12
0
2
5.47
5
6.18
10
0
2
5.33
4
5.09
4
5.75
3
5.57
5
5.8
8
5.75
3
5.5
2
5.5
4
5.95
8
5.92
10
5.8
5
5.77
7
5.62
4
0
5
5.7
5
5.45
4
5.79
7
5.72
7
6.38
10
5.92
11
5.44
4
5.41
5
6.27
8
5.71
6
5
1
5.65
6
5.4
3
0
4
5.66
7
0
4
5.21
4
5.85
9
5.75
5
5.71
4
5.5
2
5.52
5
5.67
3
5.75
3
5.5
4
5.5
2
6.08
10
5.45
4
5.68
6
5.93
11
5.88
8
6.19
13
4.5
1
0
5
6
3
5.64
5
5.64
6
5.5
4
5.76
7
6.24
12
5.25
1
6.25
15
6.64
17
5.75
8
5.6
4
0
1
5.88
8
5.7
4
6.32
12
5.95
8
0
1
5.58
4
4.67
2
0
2
5.25
3
6.27
8
5.27
5
5.71
6
5.66
6
5.61
6
5.5
4
5.62
7
5.1
2
5.4
2
5.75
9
CAMPIONATO
P.
V. G.
3
6
0
22
6,5
1
16
6
0
10
0
0
20
0
0
8
0
0
11
0
0
13
0
0
13
5,5
1
1
0
0
13
6
1
20
7
1
0
0
0
19
6
0
19
5,5
1
0
0
0
10
6
0
16
0
0
4
0
0
9
0
0
19
5,5
1
4
0
0
14
0
0
13
0
0
21
5
1
13
0
0
5
0
1
12
0
0
13
5,5
0
0
0
0
10
0
0
10
6
0
21
6,5
1
23
5
0
18
5,5
2
20
0
2
18
0
0
12
6
0
16
6
0
12
6
0
2
0
0
18
6,5
0
5
0
0
0
0
0
17
6
0
0
0
0
6
5,5
0
18
6
1
12
0
0
10
0
0
3
0
0
22
6,5
0
7
0
0
3
0
0
9
0
0
6
0
0
20
6
1
20
0
0
16
0
0
21
6
1
21
6
1
24
6
1
1
0
0
0
0
0
1
0
0
12
0
0
15
6,5
0
3
0
0
19
6
0
19
6,5
1
3
0
0
20
0
2
18
7
3
20
6
1
10
0
0
0
0
0
20
6,5
0
5
0
0
19
6
1
18
6
0
0
0
0
14
5
0
4
0
0
0
0
0
2
6
0
13
5,5
1
15
5,5
0
19
0
0
19
0
0
19
6
0
14
5,5
0
21
6
0
4
5,5
0
6
0
0
20
6,5
0
MEDIA
VOTO
5.5
6.07
5.5
5.8
6.2
5.56
6.14
5.46
5.69
6
5.71
6.25
0
5.71
6.21
0
5.58
5.22
5.75
5.71
5.76
5.75
5.73
5.69
5.83
6.04
5.6
5.42
5.75
0
5.8
5.5
5.79
5.8
6.06
5.88
5.67
5.55
6.23
5.83
5
5.74
5.6
0
5.81
0
5.08
5.82
5.88
5.71
5.5
5.7
5.67
5.75
5.61
5.75
6
5.65
5.64
6.02
5.88
6.08
5
0
6
5.82
5.68
5.5
5.95
6.11
5.25
6.15
6.17
5.82
5.75
0
6.02
5.9
6.16
6
0
5.69
4.83
0
5.25
5.95
5.63
5.91
5.71
5.75
5.61
5.69
5.25
5.6
5.78
A.
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
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0
1
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1
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1
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1
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0
1
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0
0
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0
1
0
0
0
1
0
0
1
1
0
1
0
0
1
ESPAMM
0/0
0/4
1/1
0/5
0/8
0/4
0/2
1/2
0/6
0/0
0/1
0/5
0/0
0/5
0/5
0/0
1/1
1/2
0/0
0/2
0/5
0/0
0/5
0/5
0/3
0/3
1/2
0/3
0/3
0/0
0/2
0/1
1/4
0/4
0/4
2/6
0/8
0/3
0/1
0/3
0/0
0/3
0/2
0/0
0/5
0/0
0/0
0/7
0/3
0/1
0/0
1/6
0/0
0/0
0/2
0/1
0/3
0/4
0/3
1/8
1/4
0/3
0/1
0/0
0/0
1/2
0/3
0/0
1/5
0/3
0/0
0/8
0/3
0/9
0/3
0/0
1/4
0/2
1/2
1/0
0/0
0/5
0/1
0/0
0/0
0/1
0/7
1/5
1/2
1/5
0/3
0/5
0/3
1/0
1/1
CODICE
MAGIC
GIOCATORE
PUNTI
412 NALDO (BOL)
0
331 NATALI (BOL)
0
410 NELSON (PAL)
6.5
333 OGBONNA (TOR)
0
334 PACI (SIE)
0
335 PALETTA (PAR)
5.5
336 PAPP (CHI)
0
337 PASQUAL (FIO)
5
338 PASQUALE (UDI)
5
339 PELUSO (JUV)
5.5
399 PEREIRA (INT)
0
340 PERICO (CAG)
0
382 PIRIS (ROM)
0
343 PISANO E. (GEN)
6
342 PISANO F. (CAG)
6
345 PORTANOVA (GEN)
6
346 POTENZA (CAT)
0
400 POULSEN (SAM)
0
347 RADU (LAZ)
6
348 RAIMONDI (ATA)
0
349 RANOCCHIA (INT)
9.5
385 RINAUDO (NAP)
0
380 RODRIGUEZ GON. (FIO) 4.5
384 RODRIGUEZ GUI. (TOR) 4.5
413 ROLANDO (NAP)
0
398 ROLIN (CAT)
0
351 ROMAGNOLI A. (ROM) 0
352 ROMULO (FIO)
5.5
353 RONCAGLIA (FIO)
4.5
354 ROSI (PAR)
0
355 ROSSETTINI (CAG)
6
356 ROSSINI (SAM)
6.5
357 RUBIN (SIE)
6
416 SALAMON (MIL)
0
358 SAMUEL (INT)
0
359 SANTACROCE (PAR)
0
360 SARDO (CHI)
0
402 SAVIC (FIO)
5
361 SCALONI (ATA)
5
362 SILVESTRE (INT)
0
363 SORENSEN (BOL)
5
364 SPOLLI (CAT)
6.5
411 SPYROPOULOS (CHI)
6
365 STANKEVICIUS (LAZ)
0
366 STENDARDO (ATA)
6
415 TEIXEIRA (SIE)
5.5
388 TERLIZZI (SIE)
6
368 TERZI (SIE)
0
369 TOMOVIC (FIO)
5.5
408 TOROSIDIS (ROM)
0
403 UVINI (SIE)
0
371 VITIELLO (SIE)
0
373 VON BERGEN (PAL)
6
374 YEPES (MIL)
0
375 ZACCARDO (MIL)
0
376 ZANON (PES)
6
389 ZAPATA (MIL)
5
377 ZAURI (PES)
5.5
MEDIA QUOT.
0
3
5.38
4
7.75
8
6.09
6
6.04
6
5.96
12
5
4
6.36
13
6.13
8
5.47
7
5.77
10
5.94
4
5.64
6
5.85
7
5.85
9
6.5
7
6
3
5
4
6.08
8
6
7
6.48
14
0
2
6.52
14
5.79
6
0
10
5.8
4
6
1
6.23
5
6.12
12
6.17
7
5.71
7
5.66
5
5.95
7
0
6
6.35
10
5.8
3
5.32
4
6.38
10
5.88
3
5.62
7
5.88
7
6.17
10
6
4
0
3
6.13
9
5.5
4
5.83
6
0
4
5.73
6
6
6
0
4
0
4
5.62
6
5.8
4
5.93
10
5.33
4
5.77
8
5.5
1
CAMPIONATO
P.
V. G.
0
0
0
4
0
0
2
6,5
1
11
0
0
15
0
2
23
5,5
0
4
0
0
22
5
1
15
5
1
15
6
1
16
0
1
8
0
0
20
0
0
15
6
1
22
6
1
7
6
1
1
0
0
5
0
0
13
6,5
0
18
0
1
21
7
2
0
0
0
22
4,5
5
14
5
0
0
0
0
5
0
0
1
0
0
12
5,5
1
20
4,5
3
15
0
2
16
6
0
19
6,5
0
12
6
0
0
0
0
13
0
1
5
0
0
17
0
0
16
5
2
6
5,5
0
6
0
0
14
5,5
1
18
6,5
1
1
6
0
0
0
0
19
6
1
1
5,5
0
12
6
2
0
0
0
16
5,5
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
21
6
0
10
0
0
15
0
1
15
6
0
11
5
0
1
5,5
0
MEDIA
VOTO
0
5.62
6.25
6.18
5.82
6.04
5.17
6.09
5.9
5.6
5.67
5.93
5.6
5.77
5.84
6.14
6
3.33
6.15
5.91
6.29
0
6.02
5.89
0
6
0
5.86
5.88
5.93
5.78
5.68
6
0
6.31
5.8
5.56
6.06
6.12
5.62
5.88
6.17
6
0
6.05
5.5
5.5
0
5.83
6
0
0
5.76
6.1
5.77
5.57
5.86
5.5
A.
0
0
0
0
0
1
0
4
1
1
0
0
2
0
0
0
0
0
0
1
1
0
2
0
0
0
0
1
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0
0
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1
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1
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0
1
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0
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0
0
0
0
0
0
1
1
0
0
ESPAMM
0/0
0/2
0/0
0/2
1/4
0/6
0/1
0/2
0/1
2/8
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0/0
0/3
0/4
0/6
0/1
0/0
0/0
0/2
0/5
0/6
0/0
1/6
0/3
0/0
0/2
0/0
0/0
0/8
1/3
1/1
0/1
0/3
0/0
0/5
0/2
0/4
0/2
0/2
0/0
0/6
0/6
0/0
0/0
0/5
0/0
1/2
0/0
0/3
0/0
0/0
0/0
1/4
0/6
0/3
1/7
1/0
0/0
A.
0
2
0
1
1
0
3
0
2
0
2
0
0
0
2
0
0
0
0
3
1
0
0
3
0
0
1
0
0
7
0
ESPAMM
0/0
0/6
0/4
0/0
0/8
0/0
0/4
0/2
1/2
0/2
0/1
0/1
0/0
1/5
1/3
0/2
0/8
0/1
0/0
0/4
0/5
0/3
0/4
0/2
0/1
0/7
2/2
0/2
0/4
0/3
0/3
Centrocampisti
CODICE
MAGIC
GIOCATORE
PUNTI MEDIA QUOT.
747 AGRA (SIE)
5.5
5.5
3
503 ALLAN (UDI)
6
5.95
10
504 ALMIRON (CAT)
0
6.32
12
505 ALVAREZ R. (INT)
6
5.55
7
506 AMBROSINI (MIL)
5.5
5.81
7
756 AMPUERO (PAR)
0
0
3
507 ANGELO (SIE)
5.5
5.78
6
508 ANSELMO (PAL)
0
5.43
3
717 AQUILANI (FIO)
0
6.68
12
509 ARMERO (NAP)
0
5.3
7
510 ASAMOAH (JUV)
0
6.58
12
511 BADU (UDI)
0
5.79
5
738 BAKIC (TOR)
0
0
1
512 BARRETO E. (PAL)
5.5
5.9
10
513 BARRIENTOS (CAT)
6
6.45
17
514 BASHA (TOR)
0
6.14
6
516 BEHRAMI (NAP)
6
5.9
11
723 BENASSI (INT)
0
6.5
1
517 BENTIVOGLIO (CHI)
0
0
2
518 BERTOLACCI (GEN)
7
6.5
13
520 BIABIANY (PAR)
6.5
6.25
15
521 BIAGIANTI (CAT)
0
5.82
5
522 BIONDINI (ATA)
5
5.68
6
523 BIRSA (TOR)
0
6.93
9
524 BJARNASON (PES)
9.5
6.29
10
719 BLASI (PES)
5
5
3
525 BOATENG (MIL)
6.5
5.47
11
526 BOLZONI (SIE)
0
5.68
6
527 BONAVENTURA (ATA) 5.5
6.61
17
708 BORJA VALERO (FIO)
6
6.81
19
528 BRADLEY (ROM)
5
5.97
9
CAMPIONATO
P.
V. G.
1
5,5
0
22
6
0
20
0
2
11
6
0
14
6
0
0
0
0
18
5,5
0
9
0
0
15
0
4
12
0
0
18
0
2
12
0
0
0
0
0
21
6
0
22
6
4
13
0
1
21
6
0
1
0
0
0
0
0
17
7
3
20
6,5
1
15
0
0
12
5,5
0
11
0
1
15
6,5
2
8
5,5
0
19
6,5
1
16
0
0
23
6
4
24
6
1
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MEDIA
VOTO
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4
I NUMERI
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8
gli assist
di Francesco
Totti.
Il capitano
della Roma
guida questa
classifica dopo
24 giornate.
Seguono a
quota 7
Cassano (Inter),
Borja Valero
(Fiorentina) e
Hamsik (Napoli).
Poi a 6 ci sono
Gomez (Catania)
e Cerci (Torino).
CODICE
MAGIC
GIOCATORE
PUNTI
529 BRIENZA (ATA)
5.5
530 BRIGHI (TOR)
5.5
531 BROCCHI (LAZ)
0
757 CABRERA (CAG)
0
749 CALELLO (SIE)
0
533 CAMBIASSO (INT)
7.5
534 CANA (LAZ)
5.5
535 CANDREVA (LAZ)
6.5
536 CARMONA (ATA)
5.5
537 CASARINI (CAG)
0
538 CASCIONE (PES)
0
539 CASTRO (CAT)
5
540 CAZZOLA (ATA)
6
542 CERCI (TOR)
7
748 CEVALLOS (JUV)
0
543 CHIARETTI (PES)
0
760 CHRISTODOULOPOULOS (BOL) 0
545 CIGARINI (ATA)
0
546 COFIE (CHI)
5.5
548 CONSTANT (MIL)
0
549 CONTI (CAG)
7
551 COSSU (CAG)
6
553 CRUZADO (CHI)
0
554 CUADRADO (FIO)
5.5
555 D'AGOSTINO (PES)
7
729 DE JONG (MIL)
0
557 DE ROSSI (ROM)
4
558 DELLA ROCCA (SIE)
5
559 DESSENA (CAG)
5.5
561 DIAMANTI (BOL)
7
562 DONADEL (NAP)
0
563 DONATI (PAL)
5
564 DOSSENA (PAL)
5.5
565 DZEMAILI (NAP)
0
566 EDERSON (LAZ)
0
567 EKDAL (CAG)
6
727 EL KADDOURI (NAP)
7
569 ERIKSSON (CAG)
0
718 ESTIGARRIBIA (SAM) 9.5
758 FAURLIN (PAL)
0
707 FERNANDEZ M. (FIO)
0
571 FLAMINI (MIL)
6
572 FLORENZI (ROM)
6.5
715 FOGGIA (LAZ)
0
744 FORMICA (PAL)
0
573 GALLOPPA (PAR)
0
574 GARGANO (INT)
6.5
743 GAVAZZI (SAM)
0
575 GAZZI (TOR)
6.5
577 GIACCHERINI (JUV)
0
732 GIORGI (ATA)
5.5
578 GOBBI (PAR)
6
579 GOMEZ (CAT)
5.5
580 GONZALEZ (LAZ)
6
583 GUANA (CHI)
0
584 GUARENTE (BOL)
0
585 GUARIN (INT)
0
586 HAMSIK (NAP)
6.5
587 HERNANES (LAZ)
5.5
588 HETEMAJ (CHI)
6
589 ILICIC (PAL)
0
590 INLER (NAP)
6.5
591 ISLA (JUV)
0
592 IZCO (CAT)
6
593 JANKOVIC (GEN)
0
594 JORQUERA (GEN)
0
731 KONE P. (BOL)
9
750 KOVACIC (INT)
0
596 KRHIN (BOL)
0
598 KRSTICIC (SAM)
5.5
599 KUCKA (GEN)
6
600 KURTIC (PAL)
6
751 KUZMANOVIC (INT)
6
601 LAMELA (ROM)
10
604 LAZZARI (UDI)
0
605 LEDESMA (LAZ)
6
606 LJAJIC (FIO)
6
607 LLAMA (FIO)
0
608 LODI (CAT)
6
725 LUCCA (ROM)
0
610 LUCIANO (CHI)
5.5
611 LULIC (LAZ)
5.5
613 MAGGIO (NAP)
0
614 MAICOSUEL (UDI)
6
615 MANNINI (SIE)
0
739 MARCHIONNI (PAR)
0
617 MARCHISIO (JUV)
5.5
733 MARESCA (SAM)
0
722 MARIGA (PAR)
0
618 MARQUINHO (ROM)
6
619 MARRONE (JUV)
6
620 MATUZALEM (GEN)
6
621 MAURI (LAZ)
6
622 MERKEL (UDI)
0
623 MIGLIACCIO (FIO)
0
625 MODESTO (PES)
0
626 MONTOLIVO (MIL)
0
627 MORALEZ (ATA)
0
629 MORRONE (PAR)
0
630 MUDINGAYI (INT)
0
631 MUNARI (SAM)
0
632 MUNTARI (MIL)
6
742 NADAREVIC (GEN)
0
634 NAINGGOLAN (CAG)
0
635 NINIS (PAR)
6.5
636 NOCERINO (MIL)
0
637 OBI (INT)
0
638 OBIANG (SAM)
6.5
639 OLIVERA (GEN)
0
640 ONAZI (LAZ)
0
641 PADOIN (JUV)
0
643 PALLADINO (PAR)
0
714 PALOMBO (SAM)
0
644 PAROLO (PAR)
5.5
646 PASQUATO (BOL)
0
713 PAZIENZA (BOL)
0
647 PEPE (JUV)
0
752 PEREIRINHA (LAZ)
0
648 PEREYRA (UDI)
10
649 PEREZ (BOL)
6
650 PERROTTA S. (ROM)
0
651 PINZI (UDI)
6.5
652 PIRLO (JUV)
7.5
653 PIZARRO (FIO)
4.5
654 PJANIC (ROM)
5.5
655 POGBA (JUV)
6
656 POLI (SAM)
7
657 PULZETTI (BOL)
0
658 QUINTERO (PES)
0
754 RADOSEVIC (NAP)
0
659 RADOVANOVIC (ATA)
6
661 RENAN (SAM)
0
662 RICCHIUTI (CAT)
0
664 RIGONI L. (CHI)
8.5
663 RIGONI M. (GEN)
6
665 RIOS (PAL)
5.5
666 RIVEROLA (BOL)
0
745 RIZZO (PES)
5.5
761 RODRIGUEZ D.M. (UDI) 0
753 RODRIGUEZ M. (SAM) 0
730 ROSINA (SIE)
6.5
667 ROSSI (GEN)
0
MEDIA QUOT.
5.94
11
6.43
10
5.6
4
0
4
0
5
6.66
17
5.72
6
6.75
16
6.05
7
6.38
4
5.75
8
6.69
15
5.67
6
6.84
20
0
4
0
2
0
4
6.28
12
5.92
6
6.06
9
5.9
10
6
12
6.5
4
6.45
14
6.14
9
6.12
7
5.5
9
6
5
5.88
9
7.07
24
6
1
5.65
8
6
7
6
11
6.25
4
6.02
10
6.5
5
5.5
1
5.92
10
6
9
5.68
7
5.56
4
6.57
13
0
4
6
9
6.43
4
5.8
8
0
1
6.24
13
6.6
9
5.96
6
5.87
9
7.14
20
6.21
11
6.03
8
5.96
5
6.84
19
7.9
32
7.2
22
5.82
8
6.52
16
6.7
19
5.8
7
6.25
12
6.5
9
5.33
4
6.83
15
6
10
5.86
6
5.95
8
6.43
13
5.74
6
5.75
12
7.78
26
6.08
10
6.2
13
6.04
8
5.5
2
6.81
19
6
1
6.12
7
5.81
12
6.62
16
6.14
9
5.2
4
6.3
10
6.92
20
6.62
10
6
2
6.1
10
6
5
6
6
6.54
14
5.92
5
6.25
10
5.19
3
6.17
13
5.98
13
5.5
4
5.6
4
6.13
9
6
3
5
4
6.32
14
5.93
4
5.78
12
6
4
6.28
12
5.5
5
6
1
5.86
5
7.33
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6.8
7
6.13
12
6.38
6
5.45
4
6
4
6
5
6.39
13
5.9
8
6.42
5
6.14
9
6.92
21
6.44
11
6.54
13
7.17
13
6.36
12
5.5
3
6.25
5
0
2
5.5
3
5
4
5.67
4
5.93
11
6.45
13
5.87
8
5.5
3
5.83
4
0
3
0
7
6.06
11
5.86
7
CAMPIONATO
P.
V. G.
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5,5
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16
5,5
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0
0
0
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0
22
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4
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5,5
2
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7
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14
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4,5
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2
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5,5
5
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16
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20
0
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9
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19
6
5
1
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0
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6
1
23
6
2
18
6
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2
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19
7
11
18
0
1
23
6,5
1
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6
1
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0
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0
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5,5
1
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5,5
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2
6
0
0
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0
1
19
6
4
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0
3
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0
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2
7
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1
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6,5
2
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7,5
5
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5
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5,5
2
16
6
4
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7
2
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0
0
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0
1
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0
0
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2
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0
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0
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12
6
2
15
5,5
2
1
0
0
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0
0
0
0
0
0
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6,5
2
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0
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VOTO
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6.1
5.6
0
0
6.14
5.94
6.14
5.82
5.67
5.72
6.14
5.83
6.23
0
0
0
6.05
5.79
6.03
6.16
5.96
5.8
6.3
5.77
6.04
5.5
6.1
5.76
6.27
6
5.79
5.89
5.88
5.5
6
6
5
5.65
6
5.93
5.62
6.14
0
5.75
6.07
5.85
0
6.09
6.1
5.64
5.87
6.27
6.02
6.06
5.75
6.18
6.52
6.18
5.92
5.82
6.24
5.7
6.15
5.96
5.75
6.14
6
5.91
5.84
6.22
5.79
5.75
6.16
5.92
6.28
5.89
5.5
6.1
0
5.96
5.88
5.92
5.59
5.4
6.17
6.36
6.04
6
5.79
6
6.25
6.07
5.5
6.08
5.31
5.93
5.85
5.5
5.8
5.9
6
5
6.19
5.79
5.47
6
6.08
5.79
6
5.93
6.33
6.8
5.91
5.62
5.64
6
6
6.02
6.07
5.9
5.96
6.38
6.53
6.04
6.4
6.11
5.75
6.07
0
5.64
5
5.67
5.93
5.72
5.5
5.5
6
0
0
5.92
5.86
A.
2
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0
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1/4
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1/0
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0/4
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0/0
0/3
1/2
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0/4
0/4
0/4
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0/0
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0/0
0/3
0/0
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
CODICE
GIOCATORE
669 SALIFU (CAT)
670 SAMPIRISI (CHI)
671 SANTANA (TOR)
672 SCHELOTTO (INT)
673 SCIACCA (CAT)
759 SCULLI (PES)
675 SESTU (SIE)
676 SEYMOUR (CHI)
755 SISSOKO (FIO)
679 SORIANO (SAM)
680 STANKOVIC (INT)
681 STEVANOVIC (TOR)
682 STOIAN (CHI)
683 STRASSER (PAR)
685 TACHTSIDIS (ROM)
686 TADDEI (ROM)
687 TAIDER (BOL)
689 TOGNI (PES)
690 TOZSER (GEN)
691 TRAORE (MIL)
726 TROISI (ATA)
692 VACEK (CHI)
693 VALDES (PAR)
694 VALIANI (SIE)
695 VARGAS J. (GEN)
698 VERGASSOLA (SIE)
699 VERRE (SIE)
700 VIDAL (JUV)
701 VIOLA (PAL)
702 VIVES (TOR)
716 WEISS (PES)
746 WOLSKI (FIO)
705 ZANETTI (INT)
741 ZIELINSKI (UDI)
706 ZUNIGA (NAP)
MAGIC
PUNTI
0
0
5
0
0
0
7.5
5.5
0
5.5
5.5
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0
0
0
0
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0
0
0
5
0
5
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0
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0
6.5
0
0
6.5
0
6
MEDIA QUOT.
6.17
5
5.21
3
6.32
13
5.71
8
0
2
0
8
6.38
11
5.47
5
0
8
5.56
4
5.5
4
5.95
4
6.5
6
0
1
5.71
7
5.25
4
5.62
6
6.36
6
5.64
5
5
4
5.67
3
5.21
3
6.19
12
6.59
12
6.1
8
6.2
12
5.33
1
6.75
19
5.5
3
5.62
5
6.58
15
0
5
5.96
11
0
1
5.75
9
CAMPIONATO
P.
V. G.
6
0
0
17
0
0
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5,5
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18
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0
2
0
0
0
0
0
20
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18
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0
0
0
21
5,5
0
1
6
0
12
0
1
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0
2
0
0
0
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0
21
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0
0
4
0
0
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0
0
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0
0
18
5,5
3
17
0
2
10
5
0
23
6
2
5
0
0
20
7
5
3
0
0
14
6,5
0
19
0
4
0
0
0
23
6,5
0
1
0
0
20
6
0
MEDIA
VOTO
6.17
5.32
5.94
5.65
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0
6.1
5.65
0
5.62
6
5.59
5.83
0
5.66
5.33
5.62
6.07
5.64
5
5.67
5.5
6.08
6
6.15
6
5.33
6.22
5.5
5.79
5.95
0
5.93
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5.75
A.
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0
1
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1
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1
ESPAMM
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0/1
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0/4
1/6
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0/1
0/0
0/2
MEDIA
VOTO
5.67
5.94
0
7.25
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6
6
5.75
6.12
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6.08
6.09
5.75
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0
5.81
5.25
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6.55
5.71
5.67
5.79
5.68
6.21
0
6.12
5.69
6.18
5.96
6.42
6.33
5.79
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6
6
6
4
0
5.25
0
6.11
6.03
5.62
6.11
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0
0
6.25
5.17
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5.5
6
5.25
0
6.09
5.83
5.79
0
6.19
5.95
5.25
6.11
5.81
6.3
6
6.06
6
6
5.74
5.6
5.5
5.17
6.08
5.66
5.88
5.38
5.89
5.62
5.17
5.88
5.42
0
0
0
5.5
5.38
6.5
6.1
5.96
6.26
5.5
0
6.02
5.76
6.08
6.64
6.15
5.28
5
5.44
A.
0
0
0
0
1
3
0
0
4
1
0
1
1
0
0
2
0
0
0
0
7
1
0
0
3
1
2
0
0
0
3
0
2
0
1
0
0
1
0
5
0
0
0
0
1
0
2
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2
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
0
2
3
0
2
3
1
0
2
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3
0
0
0
1
0
0
0
1
0
1
1
0
0
0
0
0
0
0
2
1
1
0
0
2
1
1
8
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0
0
0
ESPAMM
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0/0
0/0
0/0
0/0
1/0
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0/0
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0/1
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0/0
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0/3
0/3
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0/0
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0/0
0/0
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0/0
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1/0
0/0
0/1
0/0
0/0
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0/0
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0/2
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0/2
0/0
1/3
0/3
0/1
0/3
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0/0
1/0
0/5
0/1
0/5
0/1
0/0
0/1
0/1
0/0
0/1
0/0
0/0
0/0
0/0
1/0
0/0
1/1
0/3
0/2
0/1
0/0
0/2
0/2
0/2
0/3
0/4
0/1
0/0
0/4
Attaccanti
CODICE
MAGIC
GIOCATORE
PUNTI
801 ABBRUSCATO (PES)
0
805 AMAURI (PAR)
5.5
935 ANELKA (JUV)
0
937 BALOTELLI (MIL)
9.5
807 BARRETO D.S. (TOR)
5
808 BELFODIL (PAR)
5.5
933 BELTRAME (JUV)
0
917 BENDTNER (JUV)
0
809 BERGESSIO (CAT)
5.5
810 BIANCHI (TOR)
0
812 BOGDANI (SIE)
0
813 BOJAN (MIL)
6.5
903 BORRIELLO (GEN)
6
936 BOSELLI (PAL)
5.5
814 BUDAN (ATA)
0
815 CALAIO' (NAP)
0
916 CAMPOS TORO (UDI)
6
932 CANI (CAT)
0
816 CAPRARI (PES)
5.5
930 CARAGLIO (PES)
5.5
817 CASSANO (INT)
11
819 CAVANI (NAP)
6.5
820 CELIK (PES)
6
914 DE LUCA (ATA)
0
824 DENIS (ATA)
5.5
825 DESTRO (ROM)
0
827 DI NATALE (UDI)
6.5
828 DIOP (TOR)
0
829 DOUKARA (CAT)
0
830 DYBALA (PAL)
5
831 EDER (SAM)
0
832 EL HAMDAOUI (FIO)
5.5
833 EL SHAARAWY (MIL)
5
931 EMEGHARA (SIE)
9
834 FABBRINI (PAL)
9.5
835 FLOCCARI (LAZ)
10
928 FLORO FLORES (GEN) 0
836 GABBIADINI (BOL)
4.5
837 GILARDINO (BOL)
5.5
839 GIOVINCO (JUV)
6
926 HALLENIUS (GEN)
0
941 HAUCHE (CHI)
0
840 HERNANDEZ (PAL)
0
904 IAQUINTA (JUV)
0
841 IBARBO (CAG)
10
842 ICARDI (SAM)
9.5
843 IMMOBILE (GEN)
0
844 INSIGNE (NAP)
6.5
902 JONATHAS (TOR)
6
845 JOVETIC (FIO)
5
940 KABASELE (TOR)
0
846 KEKO (CAT)
0
847 KLOSE (LAZ)
0
848 KOZAK (LAZ)
0
850 LARRONDO (FIO)
0
906 LIVAJA (ATA)
0
942 MALELE (PAL)
0
853 MARILUNGO (ATA)
0
908 MARTINEZ JARA (GEN) 0
854 MATRI (JUV)
10
855 MAXI LOPEZ (SAM)
0
856 MEGGIORINI (TOR)
5.5
934 MENGA (TOR)
0
858 MICCOLI (PAL)
0
859 MILITO (INT)
10
861 MOSCARDELLI (BOL)
0
862 MURIEL (UDI)
0
863 NENE' (CAG)
0
912 NIANG (MIL)
5.5
905 NICO LOPEZ (ROM)
0
865 OSVALDO (ROM)
1.5
867 PALACIO (INT)
5.5
868 PALOSCHI (CHI)
5.5
869 PANDEV (NAP)
5.5
870 PAOLUCCI (SIE)
0
871 PAPONI (BOL)
0
872 PARRA (ATA)
0
874 PAZZINI (MIL)
0
876 PELLISSIER (CHI)
0
877 PINILLA (CAG)
5.5
879 POZZI (SIE)
0
880 QUAGLIARELLA (JUV)
0
921 RANEGIE (UDI)
0
925 REGINALDO (SIE)
0
882 ROBINHO (MIL)
0
883 ROCCHI (INT)
0
929 ROSSI G. (FIO)
0
885 ROZZI (LAZ)
0
943 SAHA (LAZ)
0
927 SAID (GEN)
0
920 SAMASSA (CHI)
0
918 SANSEVERINO (PAL)
0
887 SANSONE G. (SAM)
12
886 SANSONE N. (PAR)
0
888 SAU (CAG)
6
939 SFORZINI (PES)
0
938 SPERDUTI (PAL)
0
891 THEREAU (CHI)
5.5
892 THIAGO (CAG)
5.5
919 TONI (FIO)
5
894 TOTTI (ROM)
5.5
896 VUCINIC (JUV)
9.5
913 VUKUSIC (PES)
0
898 ZARATE (LAZ)
0
899 ZE EDUARDO (SIE)
0
MEDIA QUOT.
5.9
12
6.78
19
0
16
11.75
32
5.88
6
6.95
19
6
2
5.75
8
7.1
22
6.69
19
6.25
7
6.81
17
7.03
18
5.75
13
6.67
9
6.11
12
6
4
0
7
6
11
5.25
12
7.55
25
8.95
43
6.33
8
5.79
9
6.88
25
6.4
19
8.26
38
0
2
6
4
6.22
13
6.74
19
6.61
14
8.31
31
8.17
11
6.36
8
7.35
16
5
11
6.79
18
7.3
25
6.98
22
4
2
0
13
5.25
3
0
3
6.32
17
7.47
15
6.38
17
6.75
20
5.25
9
7.45
24
0
4
0
2
7.62
28
5
5
5
4
5.5
2
6
2
5.25
4
0
1
7.64
22
6.8
9
6.08
13
0
6
7.09
22
7.53
29
5
4
7.56
12
6.57
12
6.3
6
7
2
7.61
26
7.18
24
7.86
16
6.13
14
6.8
7
5.5
4
5
5
7.58
24
6.38
15
5.93
15
5.25
4
7.46
20
5.94
8
6.5
10
6.46
16
5.33
4
0
12
0
1
0
11
7
4
5.12
4
6.5
4
6.75
17
6.85
8
7.45
25
5
13
0
10
6.59
19
6.11
14
7.18
18
7.8
33
7.2
25
5.25
8
5
4
5.56
4
CAMPIONATO
P.
V. G.
19
0
2
19
5,5
5
0
0
0
2
6,5
3
8
5
0
22
5,5
7
1
0
0
8
0
0
20
6
7
21
0
7
10
0
2
16
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17
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2
5,5
0
7
0
1
19
0
4
2
6
0
0
0
0
15
5,5
1
2
5,5
0
21
7
7
21
6,5 18
13
6
3
14
0
1
24
5,5
8
16
0
4
21
6,5 14
2
0
0
9
0
0
18
5
3
19
0
3
14
5,5
3
24
5
15
3
6,5
2
9
6,5
1
12
7
4
4
0
0
19
5
5
23
5,5 10
22
6
6
1
0
0
0
0
0
7
0
0
0
0
0
20
7
1
18
6,5
8
22
0
5
24
7
4
14
6
1
19
5
9
0
0
0
0
0
0
20
0
10
10
0
0
4
0
0
7
0
0
1
0
0
2
0
0
0
0
0
13
7
6
10
0
3
20
5,5
2
0
0
0
17
0
5
20
7
9
9
0
0
9
0
4
15
0
3
8
6
0
3
0
1
18
4,5 11
19
5,5
7
12
5,5
7
19
5,5
2
7
0
2
3
0
0
9
0
0
20
0
10
17
0
4
13
5,5
2
6
0
1
16
0
7
14
0
1
13
0
3
15
0
2
7
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
3
0
1
6
0
0
1
0
0
15
7
2
16
0
4
20
6
8
1
0
0
0
0
0
23
5,5
4
20
5,5
2
20
5
7
22
5,5
8
20
6,5
6
16
0
1
1
0
0
8
0
1
4
I NUMERI
7,41
La Magic
media della
Sampdoria, la
squadra che ha
portato più
punti nella 24ª
giornata davanti
a Inter (7,03) e
Juventus (6,89).
1
Rigore
segnato
in questo turno
di campionato.
Lo ha realizzato
Balotelli in
Cagliari-Milan
1-1. Il romanista
Osvaldo invece
ha fallito dagli 11
metri contro la
Sampdoria.
7
I punti persi
da Daniele Conti
per i cartellini
in questa
stagione.
Il capitano del
Cagliari è stato
ammonito
anche nell’ultima
gara contro il
Milan anche se
c’è da dire che
ha servito
l’assist a
Ibarbo.
CLASSIFICA GENERALE
23
CLASSIFICA DI GIORNATA
Pos.
1
Magic Manager
Andrea Bartolucci
Città
Monte S.Maria Tiberina (PG)
Team
3S
Punti
1782,5
2
Marco Serena
Piacenza
Sereal Campeon 6 1774,5
3
Ermete Labbadia
Lenola (LT)
L'Uomo Dei Sogni 1773
4
Francesco Di Comite
Bari
5
Davide Collareta
Magic Manager
Giuseppe Russo
Città
Caltanissetta
Team
Tex Del Laf SerieD
Punti
92
2
Fabrizio Nardi
Parma
Paffy 5
90
3
Cristiana Izzo
Ancona
Eyesofice (411)
90
Piwi Team Laf G59 1773
4
Daniele Mazzoni
Nembro (BG)
Sfu @ Laf 162
90
Genova
Arbeloa21
5
Paolo Bedini
Sarzana (SP)
As Lokomotiv Guvano 90
6
7
Marco Lo Medico
Davide Vallelonga
Bagheria (PA)
Riace (RC)
Les Merengues 81 1767,5
Cu59
1767,5
6
7
Vincenzo Ferrante
Stefano Colombo
Milano
Boissano (SV)
Conte Mr.30 E Lode!!
Sperimentale
8
Tiziano Dante
Seregno (MI)
El-tex G63
1767,5
8
Daniele Mazzoni
Nembro (BG)
Sfu @ Laf 227
89,5
9
10
Federico Gianni
Giancarlo Coppa
Viareggio (LU)
Ardenno (SO)
4-3-3
Cielo Stellato 86
1767,5
1766,5
9
10
Marco Riminucci
Ratcliff Bachi
Tavullia (PU)
Livorno
Real Apsella
L16
89
89
11
12
Antonio Vallelonga
Andrea Balduini
Riace (RC)
Pietrasanta (LU)
Un Capitano! 134 1766
Balduino415
1766
11
12
Stefano Martinotti
Fabio Giannettoni
San Benigno Canavese (TO) Larecchiuteam
Cervia (RA)
Ben 191 3
89
89
13
Mauro Zarrelli
Ruviano (CE)
Andtea Team 9
1765
13
Lello Vargiu
Sassari
Nathan Laf Never
89
14
15
16
Ettore Toscano
Giancarlo Coppa
Antonino Sampugnaro
Rho (MI)
Ardenno (SO)
Lentini (SR)
Dancinel Iv
Cielo Stellato 58
Tony E Seby 49
1763,5
1763
1762,5
14
15
16
Gaetano Cucciniello
Roberto Ruscelli
Davide Fusani
Cimitile (NA)
Meldola (FC)
Gambolò (PV)
Behrami 85!!!
Tieni Duro Giovanna
Fushion81
89
89
88,5
17
Claudia Giunta
Roma
Go3
1762,5
17
Giordano Vergani
Villasanta (MI)
Elisir85
88,5
18
Alessandro De Rensis
Campobasso
GeneraleStewieA13 1762
18
Emanuele Rizzo
Giarre (CT)
I Criminali
88,5
19
20
Domenico La Ferla
Francesco Pratici
Roma
Mulazzo (MS)
Me12
Stef1
19
20
Gabriele Giovanni Bianchi
Marco Favo
Parma
Nonsisamai
Romano Di Lombardia (BG) Sharapova2006
1771
1761
1760,5
Pos.
1
89,5
89,5
88,5
88,5
Emeghara e gli altri «nuovi»
Quando cambiare fa bene
Il talento del Siena è costato solo 11 fantamilioni e ha ripagato chi ha creduto in lui
Ma il mercato di gennaio ha giovato anche a Balotelli, Sansone e Fabbrini
MARCO GUIDI
Dopo l’exploit con l’Inter,
il presidente del Siena Massimo Mezzaroma era stato chiaro. «Crediamo in Emeghara,
non compriamo gente a caso».
Forse l’hanno ascoltato quei coraggiosi 65 Magic manager che
hanno investito 11 milioncini
sul semi-sconosciuto attaccante nigeriano. Emeghara, però,
di nome fa Innocent e deve essere giocoforza onesto. Per questo non ha voluto essere in debito e ha ripagato subito la fiducia dei fantallenatori con un altro gol, stavolta al Bologna.
Benedetta Italia Ma da dove arriva questo talentino classe
’89? I bene informati lo sapranno già. Il cartellino di Emeghara è ancora di proprietà del Lorient. Nel club francese era arrivato nel 2011, dopo che in Svizzera, poco più che 20enne, era
stato capace di realizzare 26
gol in due campionati. Cinque
reti alla stagione d'esordio, poi
Innocent scompare. Finisce in
seconda squadra, nel Championnat de France amateur,
praticamente tra i semi-professionisti. Lì lo pescano a gennaio gli uomini di Mezzaroma.
Quando cambiare fa bene Emeghara non è però l’unica nota
positiva tra i nuovi innesti del
listone. Scontato citare Balotelli. Meno prevedibile l'impatto
di Gianluca Sansone a Marassi:
l'attaccante triste di Torino si è
trasformato in appena 45 minu-
Pure D’Agostino
adesso sembra
rinato: un gol
e un assist
in tre partite
ti in un tornado. Gol e due assist contro la Samp. Il cambio
di maglia ha giovato anche a
D'Agostino, passato al Pescara
dal Siena: in tre partite, un gol
e un assist. Prima rete a Palermo, invece, per Fabbrini che si
è già messo alle spalle il passato da riserva all'Udinese. A volte per rinascere non è necessario aspettare la primavera. Basta il mercato di gennaio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Innocent Emeghara, 23 anni, sfugge ai difensori del Bologna LAPRESSE
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24
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
CICLISMO OPERACION PUERTO A MADRID
L’IRIDATO 2002 DOPO LE RIVELAZIONI DELLA GAZZETTA SULLA COLLABORAZIONE CON IL DOTTOR FUENTES DAL 2001 AL 2004
Cipollini e l’inchiesta spagnola
Si muovono Procura Coni e Uci
Il magistrato
antidoping Torri
apre un fascicolo
e tra pochi giorni
chiamerà Re Leone
Sui rapporti tra Mario Cipollini e il medico Fuentes si
muovono sia la Procura antidoping Coni sia l’Uci, la federciclo
mondiale. Ieri l’Ufficio di Ettore Torri ha aperto un fascicolo
sul campione del mondo 2002
dopo le notizie pubblicate dalla
Gazzetta dello Sport sulla collaborazione dal 2001 al 2004 con
il medico dell’Operacion Puerto. Ricevute le carte, la Procura
chiamerà il velocista che, in
quanto non tesserato, può non
presentarsi. Dal lato penale, Cipollini non rischia nulla, gli
eventuali reati sono già prescritti. Diverso è l’aspetto sportivo:
tocca alla Procura valutare se i
nuovi elementi possano comportare un procedimento disciplinare (porterebbe all’inibizione). Sulla vicenda parla Pat McQuaid, presidente Uci: «Abbia-
mo preso atto delle rivelazioni
della Gazzetta, e i nostri legali
si sono attivati alla ricerca di
eventuali riscontri corrispondenti ai nomi in codice “Maria”
e “CP”. Eventuali sviluppi sono
legati alle iniziative dell’autorità antidoping italiana che, sulla
base di quanto avvenuto negli
USA in relazione al caso Armstrong, potrebbe valutare l’opportunità di aprire un’inchiesta
basata su informazioni scaturite dalle investigazioni in Spagna». Solo l’Uci può revocare il
titolo iridato di Cipollini.
Basso, le nuove carte
«Con Fuentes
solo dal 2005»
Ma spuntano
sacche del 2003
Processo Testimonianza imbarazzata
sotto giuramento: «70 mila euro per
un sogno». Trasfusioni anche nel 2004
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI
MADRID
C’è un cane che parla più
del suo padrone. Si chiama Birillo e da anni è uno dei protagonisti dell’Operacion Puerto. Sempre in fuga, insieme a quel manipolo di quadrupedi che lo accompagnano tra la carte bollate: come Piti, il cane di Alejandro Valverde, e Bella, quello di
Jörg Jaksche.
Il giuramento Il padrone di Birillo è Ivan Basso. Intervenuto ieri
come testimone nel processo all’Operacion Puerto, lo ha confermato lui stesso davanti al giudice. Basso parlava dalle Canarie,
dove si sta allenando, assistito
da una pessima traduttrice, richiamata più volte perché, tra
l’altro, rispondeva per lui (!).
Basso ha cominciato a deporre
alle 15.16 giurando di dire la verità. Perché se — come ricordava Fuentes — gli imputati hanno diritto a mentire, i testimoni
no. E possono essere accusati di
spergiuro.
Il sogno Basso ha giurato, ma
nella romantica ricostruzione
del suo sogno d’infanzia si è dimenticato tante cose. «Io sin da
bambino sognavo di diventare il
corridore più forte del mondo, e
parlando con Fuentes capii che
con la trasfusione e il congelamento del sangue potevo avere
la quasi certezza di riuscire a coronare il mio sogno, vincere il
Tour de France. Per questo accettai il trattamento». Fin qui,
tutto bene: già di fronte al Coni,
nel 2007, Basso aveva ammesso
il rapporto con Fuentes, l’estrazione delle sacche di sangue, il
pagamento del dottore. «Cosa
che mi ha portato a
una doppia condanna, sportiva e penale. In tutta que-
4
NEL 2007
CONFESSÒ
«Birillo sono io,
il sangue nelle
sacche è mio,
volevo usarlo per
il Tour». Con
queste parole
Ivan Basso
ammette le sue
colpe alla
Procura del Coni
il 7 maggio
2007.
Dopo un’iniziale
archiviazione con
riserva del suo
coinvolgimento
nell’Operacion
Puerto, il caso
viene riaperto
dopo il
ritrovamento di 7
sacche di sangue
identificate con
lo pseudonimo
Birillo. Il 15
giugno 2007 la
Disciplinare
squalifica Basso
per due anni, tre
mesi in più di
quanto chiesto
dalla Procura
FOTO BETTINI
sta storia penso di essere l’unico
ad aver subito due sanzioni». Vero, così come non potrà mai essere giudicato due volte per lo stesso reato.
La ricostruzione «Conobbi brevemente Fuentes nell’inverno
2001-2002 alle Canarie, dov’ero ad allenarmi — ha raccontato Basso — . Poi nessun contatto fino al 2005, quando ci sentimmo perché sia io sia lui avevamo avuto problemi di cancro
che riguardavano nostri famigliari. Nell’autunno 2005, quando mi disse che aveva comprato
una macchina nuova capace di
congelare il sangue a temperature bassissime che ne allungavano la vita per anni, accettai di fare il trattamento: prima avevo
sempre rifiutato. Quando decidemmo d’iniziare, scherzando
venne fuori la storia di Birillo, il
mio cane. Volevo massima discrezione, sapevo di fare una cosa proibita, e quello divenne il
mio nome in codice. Mi disse
che il trattamento per il 2006 sarebbe costato 70.000 euro: in
tre tranche gli portai, in contanti, 15.000 euro di acconto. Mi fecero 3 estrazioni, ma nessuna
reinfusione, così come da loro
non presi altri medicinali. Mi dissero che per l’estrazione non
c’erano rischi, era come una donazione all’Avis. I rischi della
reinfusione? Non ne feci, quindi
non se ne parlò mai. Il sangue
mi doveva servire per coronare
il sogno di vincere il Tour, nel
2006. Poi Eufemiano e Merino
furono arrestati e tutto finì. Non
pagai nemmeno il resto di quanto pattuito». Benissimo.
Il fax di Birillo Le domande dell’accusa scorrono via senza sussulti, così come quelle della difesa. Fino a quando tocca all’avvocato di Manolo
Saiz (d.s. della Liberty, anche lui arre-
promettente. Il magistrato passa la palla a Basso che, in difficoltà, si difende come può: «Non riconosco questo documento. Sono passati tanti anni, non posso
ricordare ora». La seduta si chiude, dopo 76’.
Rischi sportivi e penali Birillo pe-
stato con Fuentes nel 2006),
che chiede alla giudice di mostrare a Basso un foglio manoscritto sequestrato a Fuentes e
datato 27 aprile 2005 (mesi prima della data nella quale, secondo Basso, iniziò la sua collaborazione con Fuentes usando lo
pseudonimo Birillo) nel quale
non solo appare il nome del cane ma si legge: «Bisogna portargli 2 sacche di plasma, 3 unità di
ormoni, 10 cerotti di testosterone e il numero del conto della
banca svizzera». Basso trasalisce, inizia a sudare, perde sorriso e colore. «Ha ricevuto questo
fax?». «No» la risposta secca.
L’avvocato dell’accusa (Wada)
chiede alla giudice di fare luce
per suo conto su quel foglio com-
rò a quel punto è in fuga. Il suo
nome appare in molti altri fogli
degli atti processuali e ci racconta tante cose diverse: Ivan già
nel 2003 non solo lavorava con
Fuentes, ma dallo stesso e da
Merino Batres si faceva estrarre
e reiniettare sangue; il 28 maggio due estrazioni e due reinfusioni, forse per il Tour. Nel maggio e giugno 2004 in uno dei frigoriferi (Arcon, 1˚ livello, il migliore: con lui Jan, cioè Ullrich,
e Sansone) c’erano già 4 sacche
di sangue sue.
Le carte processuali dicono
un’altra verità. Vediamo cosa dirà la Procura antidoping Coni
per l’aspetto sportivo (1˚ al Giro
2006, 2˚ al Tour 2005 e 3˚ nel
2004): sicuramente aprirà un fascicolo. E come giudicherà la
magistratura spagnola il mancato allineamento tra dichiarazioni giurate e carte.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I 4 fogli chiave di Birillo
In alto, ecco i documenti della Guardia Civil che riguardano
Ivan Basso-Birillo. In senso orario: il calendario del maggio
2003, con due prelievi (E) e due reinfusioni (R) di sangue al
giorno 28; il 4 maggio 2004 nel «Nivel 1» (livello 1) del
frigorifero (Arcon) ci sono 4 sacche; il 26 giugno 2004
ancora 4 sacche; il 27 aprile 2005 l’indicazione di quanto
portare a Birillo (2 sacche di plasma, 3 unità di ormoni, 10
cerotti al testosterone, il conto svizzero di Fuentes)
GLI ALTRI TEMI CALDI
Fuentes cambia avvocato
Jaksche inguaia Vinokourov
E Contador il 22 sarà in aula
Dense nubi su Aleksandre Vinokourov
dopo l’interrogatorio di ieri di Jorg Jaksche, che
ha ricordato quando Manolo Saiz prese il kazako
alla Liberty Seguros e voleva che il futuro oro
olimpico fosse seguito da Fuentes. Il quale ieri,
dopo 7 anni, ha ricusato l’avvocato Julian Perez
Templado (che ha detto: «Divergenze personali»)
e si è affidato a Tomas Valdibielso. Intanto su
richiesta della difesa di Saiz, suo ex d.s., Alberto
Contador sarà sentito il 22 febbraio, «dal vivo» e
non in videoconferenza come richiesto: Pinto, la
sua città, è a soli 20 km da Madrid. «Penso agli
allenamenti, alle gare, al Tour de France. Andare
a testimoniare non mi crea problemi, non mi
toglie il sonno» ha detto ieri dal Tour di Oman.
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
25
FORMULA 1 LA TECNICA
Segreti svelati
Ferrari sfida la Red Bull
sui profili e i flussi d’aria
McLaren a muso alto
Nei test di Jerez il team di Maranello ha sorpreso con soluzioni ardite
La Sauber è più stretta di tutte. Lotus e Mercedes usano il Drs passivo
GIORGIO PIOLA
Ferrari
Tutte in pista meno la Williams. In attesa di scoprire l’ultima nata di Grove, i primi test di
Jerez ci hanno mostrato, seppur camuffate, le monoposto
che tra un mese si daranno battaglia a Melbourne. Ma nonostante il 2013 sia considerato
stagione di stabilità dal punto
di vista regolamentare, il test
spagnolo ha regalato parecchie sorprese. Vediamole.
MAXI-CARENATURA SUL SEMIASSE POSTERIORE
E NUOVO FONDO CHE INTERAGISCE COL DIFFUSORE
Ferrari La F138 ha mostrato di-
verse nuove soluzioni, alcune
mostrate a sorpresa già alla presentazione, altre dalla seconda
giornata e poi mantenute, segno di riscontro positivo. Come l’inedito alettone posteriore e soprattutto il grande profilo alare che ricopre la parte inferiore della sospensioni, inglobando il semiasse. Una soluzione ancor più larga rispetto a
L’unica incognita
della F138
sono state
le temperature
di esercizio
LA GUIDA
AI DISEGNI PROVA LA 458
S Kobayashi sale
FERRARI
A Jerez la
Ferrari ha
introdotto un
nuovo fondo che
completa le
novità viste alla
presentazione.
La sospensione
posteriore ha il
semiasse
carenato da un
profilo alare (1)
più largo di
quello dei rivali,
evidenziato
anche dalla
freccia gialla nel
disegno grande,
e tre deviatori di
flusso verticali
(2) di scuola
Red Bull. Inedita
la presa dei freni
(3). Il nuovo
fondo, montato
nel 2˚ giorno di
test, ha una
sorta di vasca
scavata ai lati
della carenatura
del cambio (4),
per accelerare il
flusso ed
indirizzarlo verso
la zona centrale
del diffusore e
verso il bordo di
uscita del profilo
estrattore, in
risposta alla
canalizzazione
interna delle Red
Bull.
S
Red Bull
Sauber
RESTANO SCALINO SUL MUSO
E BUCO PER IL SOFFIAGGIO
HA I FIANCHI QUASI 20 CENTIMETRI
PIÙ AFFUSOLATI DELLE AVVERSARIE
La MP4-28 è la
sola a seguire il
Cavallino con la
sospensione
anteriore pull rod
RED BULL
Newey ha
adottato sulla
RB9 il buco nella
parte anteriore
del telaio con
funzione
«soffiante»,
come la Sauber.
Entrambe le
squadre non
hanno eliminato
lo scalino.
su una rossa
Ma nella serie Gt
Kamui Kobayashi, scaricato
dalla Sauber di F.1, potrebbe avere
un futuro con la Ferrari, ma sulle
vetture a ruote coperte. Il
giapponese ha guidato una 458 Gte
della Af Corse nei test che si
svolgono ad Aragon (Spagna) in
vista del Mondiale Endurance Fia.
Per lo stesso sedile sono in lizza
Chandhok, Filippi, Rigon e Maisano.
SVILUPPO GOMME
Pirelli sul mercato
vuole Kovalainen
collaudatore
Confermati Lucas di Grassi e
Jaime Alguersuari anche per il
2013, la Pirelli potrebbe aumentare
i collaudatori. Per il quotidiano
finlandese Turun Sanomat, il
gommista milanese penserebbe a
Heikki Kovalainen, scaricato dalla
Caterham. «Heikki sarebbe un
candidato eccellente» ha ammesso
il d.t. Pirelli Paul Hembery.
LA SAUBER È STRETTA
«Hulk» ha i piedi
troppo grandi
Gli tagliano i tacchi
Mamma che piede! Nel
caso di Nico Hülkenberg non è
un’allusione alle sue prestazioni,
ma alle misure fisiche. Proprio i
piedi, che toccavano in abitacolo,
gli hanno infatti creato problemi al
debutto sulla Sauber a Jerez. I
tecnici per ora hanno ovviato
tagliando i tacchi delle scarpe del
tedesco, alto 184 centimetri.
S
quella della Red Bull. I tecnici
Ferrari hanno raggiunto il risultato aumentando la sezione
del profilo, ottenendo una corda maggiore (per regolamento
può arrivare a 3,5 volte lo spessore del profilo). Inedito anche
il fondo scalinato con un mini
flap introdotto il secondo giorno. Queste soluzioni verranno
poi integrate dai nuovi scarichi
che vedremo all’ultimo test a
Barcellona. Qualche noia l’hanno data le temperature di esercizio, con i tecnici costretti ad
aprire una feritoia nella parte
terminale del cofano motore.
Mercedes
UN’ALA ADATTA
ALLE GOMME 2013
Red Bull Altro che evoluzione,
la RB9 mostra differenze notevoli dalla monoposto 2012.
Newey si è ispirato alla Sauber
dello scorso anno, sposando la
soluzione del passaggio d’aria
fra la parte inferiore e superiore del muso. Una scelta che,
seppur limitata dal regolamento nella sua collocazione, offre
benefici aerodinamici. Anche
la nuova RB9 ha fiancate più
strette rispetto al massimo consentito (140 cm), anche se non
così estreme come sulla C32.
Ciò ha comportato una diversa
installazione dei pacchi radianti, con il radiatore del cambio e
dell’idraulica messo sopra il
cambio, come su molte altre
1 Appunti
McLaren
DEVIATORI INFERIORI
CON TRIPLO ELEMENTO
monoposto. Impressionano la
rastremazione del posteriore
nell’area a monte degli scarichi
e il passaggio interno d’aria nella zona bassa delle fiancate.
McLaren Le linee eleganti ed arrotondate non traggano in inganno, la McLaren con la
MP4-28 ha voltato pagina. Abbandonata la soluzione del telaio più basso, i tecnici hanno rivisto tutta l’aerodinamica anteriore, modificato la posizione
di guida e adottato la sospensione pull rod, introdotta dalla
Ferrari F2012. Inedita la soluzione dei tre deviatori di flusso
sotto il telaio, molto scavato
nella parte inferiore. A Jerez
non si sono viste le nuove ali
che dovrebbero debuttare nel
primo test di Barcellona.
Sauber Solo esercizio tecnico o
vera sostanza? La Sauber, come già nel 2012, è stata la sorpresa. Controcorrente in tutto,
a partire dallo scalino conservato nel muso per arrivare alle
fiancate ridottissime nelle dimensioni, quasi 20 cm in meno
rispetto alle rivali.
Lotus e Mercedes Questi due team sono stati i primi a schierare il doppio Drs passivo, derivato dalla soluzione già sperimentata a fine 2012. Se la Lotus ha
impressionato anche con soluzioni nuove, come gli scarichi
tipo Red Bull e appendici aerodinamiche interessanti nella
zona dell’abitacolo e sotto il telaio, la Mercedes è apparsa ancora in versione laboratorio. Ci
saranno sorprese?
Toro Rosso A Faenza hanno voltato pagina, abbandonando il
doppio fondo e i freni anteriori
orizzontali, puntando molto
sulla riduzione del baricentro
per battere la Force India, che
ha svelato una semplice evoluzione del 2012.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SAUBER
Osservata
speciale per lo
scalino
«soffiante» ma
soprattutto per
la riduzione in
larghezza delle
fiancate,
evidenziata dalle
frecce gialle nel
disegno.
S
MERCEDES
Ha anticipato
tutti con la
nuova ala
anteriore
studiata per le
nuove Pirelli.
Presenta ben 4
profili (1),
mentre il vecchio
solo due. Nuovo
il mini-flap (2) e
le paratie laterali
prive
di pinna verticale
(3).
Nico Hulkenberg, 25 anni COLOMBO
NELLA MOTOGP
Crutchlow teme
le Honda clienti
di Bautista e Bradl
Cal Crutchlow si prepara a
una stagione combattuta, per
confermarsi al vertice tra i privati
della MotoGP con la Yamaha del
team Tech 3. Il britannico, terzo nel
2012 a Brno, teme i rivali delle due
squadre satellite Honda. «Bautista
e Bradl avranno moto della Casa.
Noi per ora nulla di nuovo. La moto
provata a Sepang era la stessa
dell’ultima gara a Valencia».
MONDIALE X-TRIAL
Bou come Tarres
settima vittoria
S a Barcellona
MCLAREN
Ha introdotto
nuovi deviatori
di flusso sotto il
muso rialzato:
sono composti di
tre elementi
contro i due visti
finora
Toni Bou domina anche la
seconda prova del Mondiale
X-Trial al Palau Sant Jordi di
Barcellona, conquistando la
settima vittoria nella gara catalana
che gli consente di eguagliare il
record stabilito vent’anni fa dal
grande Jordi Tarrés. Ora Bou
(Montesa Honda) ha 19 punti di
vantaggio in classifica su Albert
Cabestany e Jeroni Fajardo.
26
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
BASKET DOPO LE FINAL EIGHT
Hackett re di Coppa
LUCA CHIABOTTI
ti per poter fare una mia scelta, preferisco evitare».
Daniel Hackett,
25, è testimone
della Red Bull
Figlio d’arte.
Daniel Hackett ha vinto.
Doveva passarci prima o poi
per fare il salto di qualità: a 25
anni non è più il tempo delle
promesse. Ma è ancora quello
dei sogni. «Non sono bravo abbastanza per giocare nella
Nba» ha detto dopo la vittoria
della Coppa Italia, la sua prima in una grande manifestazione, che ha dedicato alla gente di Siena. Ma con più calma,
seduto su un divano dice: «La
Nba? Spero che un giorno, continuando a far bene in Europa,
possa accadere che riesca ad
avere un’opportunità. Più che
«Quando ho deciso di scegliere il basket, mio padre mi è stato vicino, si allenava con me.
Non l’ho mai visto giocare, ma
tutti mi raccontano della sua
serietà, della sua grande etica
del lavoro. Da lui penso di
aver preso proprio questo: è
stato anche duro con me, ma
la mia famiglia mi ha sempre
sostenuto quando ho preso
una strada».
«
«
Pregi e difetti?
«Sono un po’ incosciente, mi
lascio trascinare dall’istinto
sia fuori che dentro il campo.
Non ho mai visto
giocare mio
padre ma ho
preso da lui
l’etica del lavoro
una aspirazione è un sogno,
tutti devono inseguirne uno, è
qualcosa che ha a che fare con
la passione». E le radici: il papà
Rudy, americano, gli ha aperto
una porta su due mondi, Daniel ha lasciato l’Italia presto
per giocare all’high school in
California e prepararsi all’università. E’ da quelle parti che
va ogni estate, in vacanza e gioca nelle partitelle che raccolgono giocatori Nba, universitari
e che, come Hackett, gravitano
da quelle parti ma hanno un
contratto in Europa. Dove è tornato, prima a Treviso e Pesaro,
oggi a Siena.
Ha fatto bene a scegliere i
campioni.
«Sono fortunato a giocare alla
Mps, lavoro in un ambiente
che ha creato negli anni grandi campioni, noi abbiamo l’ambizione di proseguire questo
cammino. Chi è rimasto dei
grandi cicli, Carraretto, Ress
oltre allo staff trasmettono a
noi i valori vincenti. C’è la voglia da parte di noi nuovi di
chiudere di nuovo il cerchio».
Ma sono anche generoso».
«Siena trasmette
i valori vincenti»
Passioni?
«Colleziono Air Jordan. Invece la passione per la pesca ha a
che fare con la mia gioventù a
Pesaro, la scala con gli amici al
circolo... Ritrovarmi da solo,
magari su un laghetto, a pescare e pensare soprattutto quando le cose non vanno troppo
bene, mi ha aiutato a superare
i momenti difficili».
«Sono fortunato, la Mps ha creato grandi campioni:
noi nuovi abbiamo voglia di proseguire il cammino»
Siena le ha dato la prima vittoria. Ma anche il debutto in Eurolega.
«E’ il palcoscenico più bello
d’Europa, dove ci sono i giocatori più forti e i palazzi più belli. E’ uno stimolo incredibile
misurarsi col meglio, se non
dai sempre il massimo anche
come attenzione ti trovi 20
punti sotto in 5’».
Da «americano» come vede
l’Italia?
«Quando l’ho lasciata per an-
dare negli Stati Uniti si respirava molta più serenità di oggi, ma ero un ragazzino, avevo 14 anni era il tempo delle
compagnie, dei motorini, dello stare in giro. In America ci
passo ogni estate, l’America è
l’America, più uguale a se
stessa».
E’ anche cittadino statunitense. Ha votato alle presidenziali?
«Non voto nemmeno in Italia:
non credo di aver gli strumen-
La Nazionale? È
competitiva: sta
a noi se perderci
o meno negli
individualismi
Dietro di lei, in Italia, si sta affermando una nuova generazione di giocatori. Siete pronti
a prendere in mano definitivamente la Nazionale.
clic
«Non so se è il momento del
cambio, ma di certo c’è un
gruppo di giocatori italiani
molto competitivi. Qualcuno,
magari io stesso, finirà per
non riuscire a entrare nella
squadra per l’Europeo. Adesso
sta a noi: possiamo scegliere
se perderci negli individualismi o costruire un gruppo in
grado di ottenere qualcosa di
speciale».
IL PADRE RUDY HA GIOCATO
PROFESSIONISTA NELLA ABA
E DAL 1979 AL 1989 IN ITALIA
Rudy Hackett, padre di Daniel,
ala-pivot ha giocato professionista nella
disciolta Aba e, poi, in Italia 254 partite dal
1979 all’89 a Forlì, Livorno, Reggio Emilia,
Porto San Giorgio.
I NUMERI
6
Mvp
Hackett è il 6o
italiano a
vincere il
premio di
miglior
giocatore delle
finali, dopo
Bonora, Myers,
Frosini,
Marconato e
Bulleri, ultimo a
vincerlo nel
2005
14.7
Media punti
Daniel nelle 3
gare di Final
Eight ha chiuso
con 6/18 da
due, 4/10 da 3
e 11 assist totali
63
Bomber
Il miglior
realizzatore
delle Final Eight
è stato Mike
Green di Varese
con 63 punti,
davanti a
Bobby Brown
(Siena) con 55
in tre partite
107
Minuti
Green
Il play della
Cimberio è
stato anche il
giocatore più
utilizzato. Per
Siena, davanti a
Hackett (83),
solo Moss (90)
e Janning (88),
con Brown a
82
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Bravi&cattivi
MERCATO
di CHIABO
Il Panathinaikos
offre un biennale
a Fotsis (Milano)
Le Final Eight piacciono
Che barba i playoff su 7 gare
h8
4
6
Le capolista
Taurino
La grande delusione?
Come sempre Milano.
Cosa si diceva prima
della Coppa? Milano
senza Cook ha
ritrovato il sorriso...
Quello degli avversari
Varese, nella foto
Polonara, e Sassari
prime in campionato
non hanno superato
l’esame con Siena. Le
ambizioni vanno
misurate coi campioni
La gran schiacciata di
Grant tramutata,
mano al regolamento,
da Taurino in tecnico,
dice tutto sul nostro
basket: lo spettacolo
non deve continuare
7
7
Sakota
Dalmonte
Miglior prestazione di
Coppa: 36 punti, 8/14
da tre. Gioca 78’ in 2
gare, 77’ Travis, 74’
Thornton. Meo dice:
«Eravamo spompati
alla fine». Davvero?
I 21 punti in 23’ con
5/7 da tre di Dusan
Sakota restano la
storia più significativa
In Italia ha rischiato la
vita, la Coppa lo ha
rilanciato
Vince la Coppa turca
guidando il
Fenerbahce mentre
Pianigiani è k.o. in
ospedale. Il 50% è
sua, il 100% è dei
tecnici italiani
Milano
Le Final Eight
La Coppa Italia difficilmente
delude in campo ma anche, da
qualche anno, in tribuna
nonostante le difficoltà
intrinseche della formula. I 25
mila paganti di Milano non sono i
fantastici 28 mila e
rotti dell’edizione
2011 a Torino,
città senza basket
di vertice da 15
anni che portò più
di 8 mila persone
per tre sere, ma
supera i 24 mila,
sempre a Torino, del
2012. In una città
delusa e arrabbiata per
l’ennesimo flop della sua
squadra e che non ha
partecipato, se non in
minima parte, alle serate
successive della
manifestazione. E’ qui che il
4
basket deve migliorare, per
riuscire a portare all’evento (che
nonostante le preoccupazioni
della vigilia non ha vissuto
momenti di tensione tra i tifosi)
non solo gli appassionati in
senso stretto. Le occasioni
spettacolari non sono mancate
(nella foto; una schiacciata del
romano Lawal), il fascino della
formula a eliminazione è sempre
vivo e deve addirittura far
riflettere sui playoff. Soprattutto
in tempi di crisi economica e
tecnica, dove le squadre, anche
le più forti, ormai faticano a
mantenere ad alto livello la
qualità del loro gioco per 40’
filati come si è visto in ogni gara
della Coppa a Milano, proporre i
playoff sulle sette partite sarà
una zappa sui piedi. Ecco perché
alla gente le Final Eight
piacciono di più.
D. Diener
5
8
Il Panathinaikos Atene
ha fatto un’offerta ad Antonis
Fotsis, ala greca di Milano. Il
contratto sarebbe per il resto
della stagione in corso e per
altre due. L’Olimpia non è però
stata contattata dai verdi e
smentisce quindi le voci di una
trattativa in corso per la sua
cessione. «Non intendiamo
spendere adesso l’ultimo
tesseramento, ce lo terremo
semmai fino all’inizio dei
playoff» ha spiegato il
presidente Livio Proli.
DATOME K.O. Gigi Datome è
in forte dubbio per la gara di
domenica tra Roma e Milano.
L’azzurro, in seguito a una
caduta e alla conseguente
uscita dal campo nella gara di
Coppa Italia contro Varese,
ieri si è sottoposto a risonanza
magnetica per valutare l'entità
del trauma contusivo al
ginocchio sinistro. Gli esami
hanno evidenziato il formarsi
di un edema conseguente alla
caduta, per cui l’ala resterà in
questi giorni a riposo fino al
completo riassorbimento dello
stesso.
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
BASKET NBA
LA GAZZETTA DELLO SPORT
27
PALLAVOLO LA STORIA
Celtics imbattibili y
Senza Rondo
7 vittorie in fila
BARGNANI
SI FERMA
Gallinari e Denver k.o. dopo 3 supplementari
per mano dei vecchietti Pierce e Garnett
La gioia di Paul Pierce, 35 anni, che abbraccia Kevin Garnett, 36, dopo la vittoria dei Celtics su Denver AFP
MASSIMO ORIANI
Aldo Giordani avrebbe
detto «Vedete com’è il
basket». I Celtics perdono
Rajon Rondo, play titolare e
All Star, il futuro della franchigia, per tutta la stagione con
un crociato rotto, e senza di lui
vincono 7 partite in fila, battendo non solo squadracce ma
Miami, Clippers e, last but not
least, Denver, che domenica si
era presentata al Garden con
una striscia aperta di 9 gare,
caduta al termine di tre supplementari, in quella che molti
hanno giustamente definito la
partita dell’anno.
Vecchietti Un capolavoro di te-
nacia da parte di un paio di
vecchietti come Paul Pierce,
35 anni, 1075 partite sulle
spalle, e Kevin Garnett, 36 anni, vicino ai 50.000 minuti giocati. The Truth ha infilato la tripla del pareggio a 5" dalla fine
del secondo overtime, KG ha
segnato i primi 3 canestri del
terzo supplementare. «Ha 50
anni — scherzava Terry nel dopo gara — non so come faccia». «L’ho detto a Doc (Rivers,
ndr.) — ironizzava l’ex ala dei
Wolves — Non sono tagliato
per queste cose, 47’ in campo,
non so cosa diavolo pensasse». Gallo, a parte un paio di
bei canestri nei prolungamenti, ha stentato, chiudendo con
18 punti ma 7/20 dal campo.
I tifosi biancoverdi ora sono
convinti che i Celtics siano più
forti senza Rondo. I numeri
sembrerebbero dargli ragione, ma la realtà è un’altra. Vero, stanno giocando molto meglio (con il play erano 20-23),
c’è maggiore circolazione di
palla, tutti (Terry e Green in
testa) si sentono più coinvolti
e sanno quando e dove gli arriverà la palla. Ognuno ha capito di dover fare un passo avanti per sopperire all’assenza di
«
É incredibile che
Denver non abbia
All Star con gente
come Lawson
o Gallinari
KEVIN GARNETT
ALA, BOSTON CELTICS
Rajon. Ma quando nei playoff
Boston si troverà ad affrontare
squadre contro cui servirà fantasia per scardinare difese da
postseason, l’assenza del loro
leader si sentirà eccome.
Ecco perché, nonostante le 7
vittorie di fila, i Celtics non
possono essere considerati da
titolo. Altrettanto vero che la
resurrezione post infortunio
ha allontanato le ipotesi di
stars&
stripes
LEBRON, NUMERI
DA FANTASCIENZA
IN 5 GARE 55 SU 87
Nella vittoria di Miami sui Lakers,
LeBron ha segnato 32 punti, 5a
gara in fila oltre i 30, record di
squadra. Più impressionante è la
percentuale al tiro: 71.4% (55/87).
Solo Adrian Dantley (’79) e Moses
Malone (’82) avevano infilato 5
gare oltre i 30 col 60% al tiro.
A RIPOSO
I Thunder hanno dominato
una cessione di Pierce e Garnett per iniziare immediatamente la ricostruzione. Ainge
si era dato tre settimane di
tempo per capire in che direzione la squadra si stava muovendo prima di prendere decisioni. Il 7-0 ha chiarito i legittimi dubbi del gm che piuttosto
di chiudere all’8o posto e uscire al 1o turno con Miami avrebbe puntato ad entrare nella lotteria del draft.
Calendario Ora invece i Celtics
hanno nel mirino Atlanta,
Brooklyn e Chicago, che li precedono in classifica. Anche se
il calendario non li aiuterà. Dopo la sosta per l’All Star Game
saranno ad Ovest per 5 partite, partendo proprio dalla rivincita coi Nuggets del 19 febbraio. Due giorni prima della
chiusura del mercato. E a tal
riguardo, visto come stanno
andando le cose, c’è da credere che i biancoverdi saranno a
caccia di rinforzi, invece di
piazzare un bel cartello «in
vendita» davanti alla sede di
Waltham.
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anche a Phoenix. Per la 4a
partita consecutiva Durant e
Westbrook non hanno messo
piede in campo nel 4o periodo,
visto il largo vantaggio.
SERATACCIA
Il rookie di Portland Damian
Lillard con 1/16 dal campo ha
«permesso» a Orlando di
chiudere a 12 la serie negativa.
LIBERI DI TOCCARSI...
Con il successo a Brooklyn, gli
Spurs sono i primi a toccare le
40 vittorie stagionali. Nelle
ultime 7 stagioni solo i Celtics
nel 2008 hanno vinto il titolo
dopo aver tagliato per primi quel
traguardo.
Altro stop per i
Lakers, che
crollano nel 4o
periodo a Miami.
Bargnani,
influenzato, non
scende in
campo nella
vittoria di
Toronto su New
Orleans
S
RISULTATI
BrooklynSan Antonio
86-111 (Johnson
19; Parker 29);
TorontoNew Orleans
102-89 (Gay
20; Lopez 19);
BostonDenver
118-114 d3ts
(Pierce 27;
Lawson 29);
OrlandoPortland
110-104
(Redick 22;
Aldridge 25);
SacramentoHouston
117-111
(Thomas,
Salmons 23;
Harden 30);
PhoenixOklahoma
City 69-97
(Morris 12;
Westbrook 24);
MemphisMinnesota
105-88 (Prince
18; Ridnour,
Rubio 17);
MiamiLA Lakers
107-97 (James
32; Bryant 28)
S
CLASSIFICA
Est, Atlantic:
New York 32-17;
Brooklyn 29-22;
Boston 27-23;
Philadelphia
22-27; Toronto
19-32; Central:
Indiana 31-20;
Chicago 30-20;
Milwaukee
25-24; Detroit
20-32;
Cleveland 16-35.
Southeast:
Miami 34-14;
Atlanta 27-22;
Orlando 15-36;
Washington
14-35; Charlotte
11-39.
Ovest,
Northwest:
Oklahoma City
39-12; Denver
33-19; Utah
28-24; Portland
25-26;
Minnesota
18-30. Pacific:
Clippers 36-17;
Golden State
30-21; Lakers
24-28;
Sacramento
19-33; Phoenix
17-35.
Southwest:
San Antonio
40-12; Memphis
32-18; Houston
28-25; Dallas
22-28; New
Orleans 17.34.
Alessandra Crozzolin (sinistra) e Raffaella Calloni in una delle cantine della zona GALBIATI
Cin cin Conegliano
Dopo un anno
la vita a bollicine
Sparita e risorta in pochi mesi, oggi festeggia.
Anche per merito delle sommelier Crozzolin e Calloni
GIAN LUCA PASINI
Un anno fa Conegliano non esisteva più. Implosa - a metà della stagione - dopo che un progetto scoppiettante, ma non aderente alla realtà, era saltato. In 12 mesi la vita cambia velocemente e da maglia nera del movimento femminile, Conegliano diventa una
delle regine. Per innovazione, ma anche per risultati. «Meno male non se ne
poteva più di perdere le partite in casa
- spiega Raffaella Calloni, vicina ai 30
di Busto Arsizio, appena rientrata da
una esperienza in Azerbaigian -. Qui si
sta bene. Hanno un bel progetto e adesso che abbiamo anche iniziato a vincere...». L’altro giorno, infatti, l’Imoco ha
azzoppato addirittura Villa Cortese, rilanciando le ambizioni della squadra.
Che in questi mesi è ripartita da capo:
fatto non secondario dovendo anche
trovarsi una nuova casa.
Palasport vuoto Il grande palazzo di Co-
negliano è vuoto da mesi. Pasticci e un
contratto con la vecchia proprietà hanno costretto l’Imoco a una scelta difficile: giocare al Palaverde. La struttura Benetton, orfana delle sue squadre, ha
scoperto che il volley femminile piace
anche a Treviso. A volte anche tanto:
fino a conquistare uno spazio preciso
nella domenica pomeriggio della città.
Che magari non andava a tifare Sisley,
quanto adesso seguono la squadra femminile. Misteri della fede (e del tifo).
Ma per l’Imoco è tutto perfetto. Almeno da quando hanno iniziato a vincere
in casa. Fino a qualche settimana fa, invece al Palaverde, erano arrivate solo
sconfitte. Con le vittorie, invece, si festeggia di più. Ridono Crozzolin e Calloni, le sommelier della squadra: «Sapete per quanto ci hanno preso in giro le
compagne e i tifosi? Da non credere.
Quando abbiamo iniziato il corso, è sta-
clic
CON 3200 PERSONE DI MEDIA
E’ UNA DELLE REGINE
DELLA SERIE A-1 FEMMINILE
(a.a.) Con oltre 3200
spettatori di media al Palavedre di
Villorba per le partite casalinghe,
l’Imoco Conegliano ha una delle
medie-spettatori più alta di tutta la
serie A-1. Da considerare che in
testa alla classifica ci sono le
tricolori di Busto Arsizio, che in
questa stagione (in campionato)
hanno una media di 3940 spettatori.
Il caso Imoco è sorprendente
perché gioca - di fatto - sempre in
trasferta.
to un continuo: "le avvinazzate", "quelle che si ubriacano". Un continuo. Poi le
cose sono rientrate nella normalità.
«Anche perché una delle cose che in pochi sanno - continua Alessandra Crozzolin, trevigiana doc - le donne hanno
un olfatto molto più sviluppato degli
uomini, chiaro quindi che questo ci rende superiori. Anche in materia vino».
Curuiosità Come è iniziata? «Girando
per l’Italia. Da una parte all’altra: mi
sonmo fatta un po’ di domande. Poi ho
cercato le risposte...», racconta Alessandra. «E scopri un mondo meraviglioso che non pensavi esistesse - aggiunge Raffaella —. L’esperienza dei
sensi, ad esempio, è una delle mie preferite. Anche se diventare sommelier è
stato molto più complicato di quel che
possa pensare. «Intanto dobbiamo ringraziare il tecnico (Gaspari) che ha spostato un paio di allenamenti perché potessimo intervenire al corso e agli esami». «Non vi diciamo che cosa è stato
all’inizio, quando quelli che ci conoscevano, associavano questa "passione" al
bere tanto...». Ridono: è stato il volley
a portarvi al vino? «Nooo. Ma a forza
di spostarsi da una parte all’altra d’Italia, ti vengono parecchie curiosità o domande». «Qui abbiamo trovato la maniera di soddisfarle. E poi si imparano
un sacco di cose interessanti». Nella patria del Prosecco. «Da buona milanese
ero portata al rosso. Poi in Veneto la
mia prospettiva è cambiata e il Prosecco oggi mi piace moltissimo». Raffaella
è al primo livello, Alessandra al secondo. In una passione che non sembra finire: anche perché assaggiare non significa bere. «Lo dobbiamo spiegare
bene a coloro che escono con noi. E nel
nostro gruppo non ci sono problemi:
chi guida non beve, uno a settimana si
sacrifica». Invece gli altri festeggiano:
quello che sta facendo Conegliano (a
Villorba) nelle ultime giornate...
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28
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
SCI
MONDIALI DI
SCHLADMING
DOPO IL GRAVE INFORTUNIO IN SUPERG
La Vonn operata con successo in Colorado
«Tutto ok: sarà faticoso ma tornerò»
Lindsey Vonn dopo l’intervento
Vuole tornare più in fretta
possibile e non ha perso tempo:
Lindsey Vonn è stata operata
domenica da Bill Sterett nel centro
chirurgico di Vail, in Colorado.
Secondo il medico che la segue da
quando è bambina ed era in pista
anche martedì scorso a
Schladming quando la Vonn è
caduta nel superG mondiale,
l’intervento è riuscito ed è ottimista
per un completo recupero. La
Vonn nella caduta si era procurata
la rottura del legamento crociato e
del collaterale interno, oltre alla
frattura del piatto tibiale. Sterett,
responsabile medico del team Usa,
ha dichiarato che è troppo presto
per una diagnosi precisa sul
recupero: «Le tecniche chirurgiche
moderne e una riabilitazione
aggressiva aiuteranno Lindsey a
recuperare completamente. Farà
tutto quanto è nelle sue possibilità
per tornare al più presto, per
continuare a vincere». La
Blardone
«Se cado
faccio
causa»
federazione Usa ha ricordato un
precedente portafortuna: Picabo
Street si sottopose a
un’operazione simile e la stagione
successiva vinse l’oro in superG a
Nagano. L’obiettivo della Vonn (ieri
sera ha scritto su twitter: «Tutto
ok, sono a casa mia a Vail. Sarà
una lunga e faticosa strada, ma
tornerò») è essere competitiva a
Sochi 2014. Per farlo vorrebbe
tornare nelle gare di Lake Louise.
il Film
Dall’infortunio terribile
di Lindsey in superG
alle cadute in combinata
Quanti voli mondiali
Il gigantista furibondo perché
non può provare la pista
«Siamo noi a rischiare le gambe»
DAL NOSTRO INVIATO
PIERANGELO MOLINARO
SCHLADMING (Austria)
Max Blardone è ancora
lontano da Schladming ma è
già feroce. Feroce contro l’organizzazione e la Fis che hanno
deciso di cancellare la sciata libera in pista il giorno precedente il gigante in programma venerdì.
Twitta Max: «Per l’ennesima
volta ce la cancellano. Non potremo provare la neve, i dossi,
le difficoltà in generale del luogo dove si assegnerà il titolo. A
questo punto vengano pure
due metri di neve così la cancellano del tutto». Ma è ancora
più duro al telefono: «Parlano
di sicurezza... E’ ora di finirla.
Loro decidono, ma poi le gambe le rischiamo noi che dobbiamo sempre andare al massimo.
Ho visto la discesa della combinata, da paura. Gli sci sbattono
molto. Io mi butterò, ma se cadrò e mi farò male li porterò in
tribunale».
Ignoranza Blardone ha ragione,
ma gli atleti in queste situazioni non prendono mai posizione. Nella storia ci sono solo
due esempi di gare annullate
per la loro volontà. «E’ vero —
ammette Max — in pista ognuno decide solo quello che gli
conviene. Invece penso che noi
atleti dovremmo fare la nostra
parte, ma siamo divisi. Posso
dirlo? Siamo una massa di igno-
ranti». C’è un’associazione atleti, presieduta da Kilian Albrecht che dovrebbe affrontare
questi problemi. «Lasciamo stare. Se gli atleti non sono uniti
non c’è associazione che funzioni. Per ora la nostra associazione fa tanti bla bla, ma poi la Fis
continua a fare quello che vuole». Su Twitter l’azzurro aveva
cinguettato anche dopo l’infortunio della Vonn. «Stigmatizzavo il fatto di una gara che partiva alle 3 del pomeriggio su neve marcia, con la luce che calava e poca visibilità in generale.
Se fossi la Vonn adesso mi divertirei in tribunale...»
L’esperto Non è l’unico a pensarla in questo modo. Luciano
Zanier, tecnico di grandissima
esperienza e voce tecnica della
Rai per le prove femminili, aggiunge: «Sono convinto che gli
atleti debbano cominciare a
cercare seriamente di essere
un po’ più protagonisti sui temi
della sicurezza. Penso che prima dell’inizio della stagione
quelli fra loro più rappresentativi, come i primi 15 al mondo
secondo le classifiche Fis, debbano incontrarsi, fissare delle
regole secondo le quali una gara, che sia di Olimpiadi e Mondiali o Coppa del Mondo, si disputa solo quando i margini di
sicurezza sono ritenuti accettabili. Devono nominare un loro
rappresentante ufficiale che
possa in pista nelle situazioni
dubbie confrontarsi con la giuria della gara ed esprimere il
Massimiliano
Blardone, 32 anni:
il gigante è venerdì
pensiero degli atleti». E in fatto
di sicurezza ieri si è rischiato
anche nella discesa della combinata quando un battipista
era in pista mentre sfrecciava a
oltre 100 all’ora lo svizzero Viletta.
Il presidente Kilian Albrecht, ex
slalomista austriaco che ha concluso la carriera fra le porte sotto la bandiera della Bulgaria, è
laureato in Giurisprudenza e
due anni fa è stato eletto presidente dell’associazione che raccoglie gli atleti. Ha già lottato,
a dir il vero con poca fortuna,
contro le nuove regole per gli
sci entrate in vigore all’inizio
della stagione. «E’ vero, dobbiamo contare di più perché la Fis
fa sempre solo quello che vuole
senza consultarci. Il superG
femminile dei Mondiali è stato
una follia. Sono convinto che
negli infortuni della Vonn e del
norvegese Jansrud abbiamo
una loro parte di responsabilità anche i nuovi sci. Dobbiamo
crescere, decidere di più».
I TEST IN PISTA
Ma il regolamento è vago
In gigante la sciata libera
è decisa solo dalla giuria
Il regolamento della Fis circa la sciata
libera in pista prima della gara è come al solito
molto vago. L’articolo 704 le rende obbligatorie
solo per la discesa, ogni atleta deve effettuare
almeno una discesa in velocità sul percorso per
poter partire in gara. Ma non precisa neppure se
l’atleta la può concludere o ritirarsi sul tracciato.
Per quanto riguarda le altre tre specialità la
sciata libera (senza il percorso tracciato dalle
porte sulla pista), che serve per saggiare la neve,
la luce e le difficoltà della pendenza, è
«consigliabile» per il superG, la specialità in
assoluto più pericolosa perché la velocità
letteralmente la si inventa. Infine per gigante e
slalom, «la giuria ha facoltà di decidere se è il
caso di far effettuare il giorno precedente la gara
possibilmente alla stessa ora la sciata libera».
Normalmente viene annullata in situazioni
precarie di innevamento. Ma a Schladming non è
questo il problema. Visto il ghiaccio delle due
discese non era il casa di permettere di provare
almeno il fondo?
Le cadute di Lindsey Vonn (Usa, in superG),
Kjetil Jansrud (Nor, in superG) e Will
Brandenburg (Usa, discesa della combinata)
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OGGI IN PISTA DUE UOMINI E DUE DONNE PER NAZIONE
Prova a squadre: gara a non partecipare
Nessuno o quasi la
vuole. Azzurri:
rinunciano Deville
e Irene Curtoni
E sono polemiche
SCHLADMING (Austria)
L’hanno infilato in mezzo
al programma perché se l’avessero piazzato l’ultimo giorno
probabilmente il Team Event e
Schladming si sarebbero spopolati ii anticipo. Una gara che
nessuno digerisce, ma che la
Fis porta avanti con forza per
arrivare a introdurre nel pro-
gramma olimpico una gara a
squadre come già avviene per il
salto, lo slittino e il pattinaggio
di figura. Ma è una gara rischiosa, sulla falsariga del parallelo
che in questa stagione in Coppa
s’è disputato a Monaco di Baviera e a Mosca. Una gara che si è
dimostrata pericolosa, con le
porte a circa 10 metri di distanza dove si utilizzano sci da slalom, dove ad esempio l’austriaco Benny Raich due anni fa ai
Mondiali di Garmisch si infortunò gravemente.
ne vince di più. In caso di parità
(2-2) passa il turno la squadra
che nella somma dei tempi vanta gli inferiori. Una prova quindi riservata soprattutto agli slalomisti, ma molti sbuffano, non
vogliono prendere rischi prima
della gara «vera». Comunque,
piaccia o non piaccia, il Team
Event assegna medaglie come
ogni altra prova dei Mondiali e
sono molte le federazioni, a cominciare dall’Austria, che in
questo momento hanno fame.
Polemiche Un po’ in tutte le
Le regole Le nazioni si sfidano a
eliminazione diretta sullo schema di un tabellone tennistico.
Due uomini e due donne per nazione, quattro duelli: passa chi
squadre è la stessa storia, ma in
casa Italia è esplosa la polemica. Ogni squadra schiera tre atleti per sesso, due titolari e una
riserva (chi sarà lo si può deci-
dere pochi minuti prima della
gara). L’Italia schiera Nani,
Marsaglia e Simoncelli; Elena
Curtoni, Costazza e Karbon (sicura riserva). Ma i due responsabili tecnici si sono trovati di
fronte a dei no. Ravetto ha ricevuto quello di Deville, inserito
in squadra proprio per questo
evento, che ha telefonato al d.t.
maschile dicendo che preferiva
rinunciare, vista la deludente
prestazione del parallelo di Mosca. Quello femminile invece si
è visto sbattere la porta in faccia da Irene Curtoni che lamenta mal di schiena e preferisce tenere le energie per gigante e slalom. Planker però si è pure arrabbiato: «Se Deville avesse rinunciato prima avrei potuto
convocare una ragazza in più e
questo mi avrebbe risolto molti
problemi».
pa.m.
I dissidenti azzurri Cristian Deville, 32 anni e Irene Curtoni, 27 REUTERS/EPA
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MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
LA GUIDA
Oggi team event, domani giorno di riposo
Poi via alle prove tecniche: gigante donne
Christof Innerhofer, 28 anni LAPRESSE
SUPERCOMBINATA
MASCHILE:
1. TED LIGETY (Usa) 2’56"96
(2’02"10 + 54"86);
2. IVICA KOSTELIC (Cro) a 1"15;
3. ROMED BAUMANN (Aut)
1"17;
4. Romar (Fin) 1"34; 5. Viletta (Svi)
1"42; 6. Pinturault (Fra) 1"45; 7.
Zurbriggen (Svi) 1"46; 8. Janka
(Svi) 1"69; 9. PARIS 1"92, 10.
Mayer (Aut) 2"41; 11. Bank (Cec)
2"73; 12. Kosi (Slo) 3"97; 13.
Zampa (Slk) 4"28; 14. Esteve
(And) 6"16; 15. Vrablik (Cec) 6"59;
16. Bydlinski (Pol) 6"65; 17.
Chongarov (Bul) 7"81; 18 De La
Cuesta (Spa) 7"96; 19. Danilochkin
(Bie) 8"02; 20. Meiners (Ola) 9"28.
IL PROGRAMMA
Questo il programma delle
prossime gare dei Mondiali di
Schladming.
OGGI
Team Event (ore 17).
DOMANI Riposo.
GIOVEDI’ Gigante donne (ore
10/13.30).
VENERDI’ Gigante uomini (ore
10/13.30).
SABATO Slalom donne
(10/13.30).
DOMENICA Slalom uomini
(10/13.30).
IN TV: Diretta RaiSport 1 ed
Eurosport.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
29
IL MEDAGLIERE
PAESE
1. STATI UNITI
2. FRANCIA
3. SLOVENIA
4. NORVEGIA
4. GERMANIA
6. ITALIA
7. SVIZZERA
7. CROAZIA
9. AUSTRIA
O
2
1
1
1
1
0
0
0
0
A
0
1
1
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0
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1
1
0
B
1
1
0
1
1
0
0
0
2
Tot
2
3
2
2
2
2
1
1
1
Ligety, un’altra magia
Adesso può diventare
l’uomo dei Mondiali
Dopo il superG, è oro in supercombinata: e manca il «suo» gigante
«Ho imparato ad andare veloce, l’obiettivo è la Coppa del Mondo»
DAL NOSTRO INVIATO
MARISA POLI
SCHLADMING (Austria)
Era solo il re del gigante,
ora sta esagerando. Ted Ligety
è ancora d’oro, stavolta in supercombinata, sette anni dopo il titolo olimpico della specialità conquistato sulle piste
del Sestriere, a Torino 2006.
Come allora in notturna: «Perché a me piace sciare di sera».
Di nuovo con una grande prova in velocità, come mercoledì
scorso, quando ha battuto tutti in superG.
Ieri ha chiuso sesto la discesa,
a soli tre centesimi da Dominick Paris, a 72 dal migliore, l’austriaco Baumann. Ammissione: «L’oro olimpico l’ho vinto
in slalom, questa volta ho gettato le basi con la discesa. Questi risultati sorprendono anche me».
COME ALL’OLIMPIADE DI TORINO 2006
Lo statunitense Ted Ligety, 28 anni, ha vinto la supercombinata come
ai Giochi di Torino 2006. E’ il suo terzo oro mondiale EPA/AFP/ANSA
Padrone E’ il terzo oro mondia-
le in tre specialità differenti
per il 28enne dello Utah che
ha la stessa aria spettinata e i
capelli lunghi e biondi degli
esordi.
Nel programma di Schladming 2013 manca ancora il gigante, dove sarà al cancelletto
da favoritissimo: ci arriva con
due ori al collo, risultato che
lo affianca a Bode Miller (doppietta nel 2003 e 2005) e lo
consacra polivalente come ha
sempre sognato. «Finora in slalom non sono riuscito a essere
continuo — diceva ieri —, invece in superG e discesa mi
sento sempre meglio. Nelle ultime settimane mi sono allenato con la squadra di velocità e
in prova sto andando forte.
Non volevo accontentarmi del
gigante, il sogno grande resta
sempre la conquista della Coppa del Mondo generale».
quella esperienza, la discesa
davanti a migliaia di persone,
ha trovato l’ispirazione e la voglia di gareggiare sul serio.
Non è stato un bimbo prodigio, la sua carriera è decollata
dall’argento in slalom ai Mondiali juniores 2004.
che presidente dell’azienda di
caschi e occhiali «Shred», che
è poi anche il soprannome che
gli affibbiò il primo allenatore,
a 10 anni. Non si è montato la
testa: «In slalom sono sceso
tranquillo solo perché avevo
sentito che Raich era uscito».
voce in capitolo in una scelta
che condizionerà anche le generazioni future di sciatori —
diceva ieri —. In realtà quando li ho provati ho capito che
venivano incontro al mio stile,
sono più stretti, girano più facilmente».
Trofei Nella cassaforte dei genitori ha già riposto tre coppe di
gigante e l’oro mondiale di specialità conquistato a Garmisch
2011. Per gli appassionati, oltre che per quel modo unico di
sciare in gigante che gli fa rifilare secondi di distacco, è noto
per le spettacolari sciate in neve fresca finite su youtube.
Nel frattempo è diventato an-
Materiali Ha rinchiuso in un
Il gigante Risultati alla mano:
cassetto tutte le polemiche di
un anno fa, quando sul blog
postava video dei giganti di
Tomba e Stenmark, convinto
che le nuove regole sugli sci
avrebbero cambiato la tecnica. «Ho protestato contro questi nuovi sci perché non mi
sembravano sicuri e perché
noi atleti non abbiamo avuto
ha vinto quattro dei cinque giganti disputati in questa stagione, qualcuno (vedi Alta Badia) con distacchi da paura.
«Sono favorito nel gigante di
venerdì, sarà più facile con
questi due ori già vinti. Ma
questo non vuol dire che vinco
tutto io». O forse sì.
Argento e bronzo a Kostelic e Baumann
Italia opaca: Paris nono, Innerhofer fuori
100 all’ora, si è trovato in pista
un lisciatore, lo statunitense
ha fissato il sesto tempo a
72/100 da Baumann, ma quello che più conta 65/100 davanti a Kostelic. Il francese Pinturault, che avrebbe stabilito il
miglior tempo in slalom
(53"68), si è invece giocato tutto nella prova veloce (+3"35).
Innerhofer si è preso il lusso di
essere il più veloce nella parte
finale, il muro in picchiata
(60/100 al secondo in questo
tratto), ma prima ha commesso diversi errori, quasi fosse a
disagio con gli sci scelti. Paris
(5˚) non ha aggredito la pista
con la stessa precisione di sabato, Klotz si è trovato fuori dopo
37".
come nei giorni migliori. Ligety invece non ha fatto calcoli, non ne è capace. Si è buttato, ha preso tutti i rischi e al
croato ha rifilato ancora mezzo secondo, portando il distacco finale a 1"15. Per il resto
questa supercombinata è stata
una carneficina: sui 53 al via
solo 28 sono in classifica, 13 ritirati in discesa, 12 in slalom.
Nelle retrovie molti sono scesi
solo per sopravvivere, fra chi
cercava il podio molti ci hanno
lasciato le penne, non solo il
nostro Innerhofer, ma anche
Svindal, il francese Theaux,
l’austriaco Raich. «Ci ho provato», dice Innerhofer. «A me invece si è bloccata la schiena durante il riscaldamento dello slalom», confessa Marsaglia. «Per
me questo slalom aveva troppi
angoli», dice Paris.
indiscesa
Papà e mamma Nato e cresciu-
Viletta rischia
lo scontro
Ieri in discesa lo svizzero
Viletta è passato a 2 metri da
un lisciatore per sbaglio in pista
to a Park City, capitale degli
sport invernali dello Utah, Ligety ha portato a lungo stampato sul casco la gratitudine
per i genitori Bill e Cyndy che
gli hanno fatto conoscere gli
sci: sul casco, in attesa di sponsor, fino alla stagione
2005/2006 c’era la scritta
«Mom and dad». Il colpo di fulmine con gli sci a due anni, la
prima gara di Coppa del Mondo a 18. Ai Giochi di Salt Lake
City 2002, a 17 anni, era tra i
volontari e poi apripista dello
slalom maschile. Dice che da
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LA GARA VENTICINQUE RITIRATI
Dominik 5˚ dopo la discesa: «Slalom
con troppi angoli». E Christof esce
SCHLADMING (Austria)
Lo statunitense Ted Ligety si avvia ad entrare nella
storia come l’uomo dei Mondiali di Schladming. Aveva già
al collo l’oro del superG conquistato mercoledì, ieri si è preso
anche quello della supercombinata con una prova magistrale; e venerdì l’attende il gigante, la specialità dove da due anni è leader incontrastato. L’argento è andato al grande favo-
rito, il croato Ivica Kostelic e il
bronzo all’austriaco Romed
Baumann. All’Italia, che due
anni fa aveva conquistato argento e bronzo in questa gara
con Innerhofer e Fill, rimane
solo il nono posto finale di Dominik Paris.
La discesa Proprio in discesa Li-
gety ha gettato le basi del suo
successo. Nella prova in cui
Baumann ha preceduto Svindal e il nostro Innerhofer e dove lo svizzero Viletta, a oltre
Lo slalom Chiaramente, con il
L’altoatesino Dominik Paris, 23 anni, in azione nello slalom di ieri ANSA
ritardo che aveva da Ligety, Kostelic doveva andare all’attacco, ma non è apparso esplosivo
pa.m.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
31
TENNIS DOPO LA VITTORIA IN FED CUP CONTRO GLI USA
4
Finalmente
vince Vinci
«Ho copiato
da Sara»
I NUMERI
18
I doppi giocati
e vinti da
Roberta Vinci in
doppio in
nazionale:
record. La
tarantina non ha
mai perso, e
con 9 partner
differenti: 6
volte con
Errani, 3 con
Schiavone, 2
con Pennetta e
Santangelo, una
con Garbin, Adr.
Serra Zanetti,
Camerin, Casoni
e Pizzichini.
Roberta decisiva ispirandosi
alla Errani: «Nervi, crampi, ma
volevo farcela a tutti i costi»
DAL NOSTRO INVIATO
VINCENZO MARTUCCI
twitter@vincemartucci
RIMINI Stavolta no. Stavolta, Roberta Vinci non ha
avuto paura di farsi male. Lei,
piccolina (1.63), delicata, buona, dolce, ha forzato la sua anima e il suo destino. E ha deciso
Italia-Usa, vincendo gli ultimi
due match e lanciando le semifinali con la Repubblica Ceca
del 20-21 aprile sulla terra, all’aperto, quindi, in Meridione.
Roby, non l’amica e gemella di
doppio, la più famosa e quotata e giovane Sara Errani.
«Succede, nel secondo singolare, Sara non è stata perfetta:
ha pagato la tensione contro
un’avversaria fastidiosa come
Lepchenko. Ma, comunque,
ha vinto la squadra: in Fed
Cup, è sempre così. Hanno vinto anche Knapp e Burnett che
non sono scese in campo».
Ma quanta pressione aveva?
«Io ho sempre dato tutto. Ma
stavolta volevo vincere a tutti i
costi, anche se c’era tanta pressione: in casa, partendo favorite perché non c’erano le Williams e la Stephens, giocavamo sulla terra, e tutti si aspettavano il 3-0. Eppure per me
era una specie di esordio, come titolare di singolare in un
match da vincere, era un test
di stress e pressione....».
Ma perché stavolta vince proprio la Vinci?
«Evidentemente ho imparato
da Sara, standoci a contatto
1
La classifica
di Vinci in
doppio, dal 15
ottobre scorso.
In carriera, ha
vinto 18 titoli di
specialità, tra
cui 3 Slam
(Roland Garros
e US Open
2012, Australian
Open 2013)
tanto tempo, ho copiato lei
che non molla mai».
Dopo il primo singolare sembrava persa, ancora.
«Non m’era mai capitato di
avere crampi così. Sabato, avevo recuperato non so neanch’io come Lepchenko da 1-5 a
5-5, e poi ho pagato all’improvviso lo sforzo e non avevo più
nulla. E’ stato più mentale che
fisico. In Fed Cup è diverso: ho
accusato la tensione, ho avuto
un blocco nervoso, il mio corpo ha avuto una reazione che
non conoscevo».
12
Che cosa è successo nella notte di sabato?
«A fine partita ero morta: ho
fatto massaggi, un bagno caldo, ho bevuto e mangiato tanto. Sono andata a letto solo a
mezzanotte e un quarto, con
l’angoscia: "Come mi sveglierò domattina?"».
Sull’1-2 ha dovuto giocare per
forza: dopo il primo set con la
Hampton, stava per crollare.
L’esultanza di
Roberta Vinci,
29 anni, e
l’abbraccio
con l’amica e
compagna di
doppio Sara
Errani AP
«Ho ricominciato a sentirmi rigida, ho avuto paura di farmi
di nuovo male, di incramparmi tutta e ho avuto un calo violento. Fortuna che l’avversaria
ha sbagliato quei due game ad
inizio set e mi ha lasciato andare nel punteggio».
pre che cosa farà l’altra e anche che cosa dire e non dire al
momento giusto. Sono automatismi collaudati da anni».
gli anni
trascorsi in Fed
Cup dalla Vinci,
prima assoluta
(presente dal
2001 al 2013,
con l’eccezione
del 2008). Ha
superato, a 11,
Sandra Cecchini
e Francesca
Schiavone
(lu.mar.)
«Sì, lo spero. Sono soddisfatta
di me stessa, di come ho affrontato questi due giorni e di
quanto ho lottato. Lunedì compio 30 anni, ma spero di continuare ancora per 3/4 anni».
«M’è venuto: "Sei forte". In
Coppa, ti scatta dentro qualcosa che negli Slam non succede
e fa giocare partite così intense e spettacolari: sarà quella
bandierina sul petto che ci fa
gasare... Perciò dedico la vittoria agli italiani. Vi abbiamo fatto contenti».
«Che doppio ha giocato, Sara,
eh? Siamo state brave: siamo
entrate decise per riprenderci
il match in mano, da numeri
uno del mondo. Ci conosciamo a memoria, l’una sa sem-
Nadal perde felice
«Mi sono divertito»
(ri.cr.) La favola non è stata a lieto fine, ma forse è giusto
così. Perché la sconfitta di Rafa
Nadal in finale a Viña del Mar
lo rende più umano sulla superficie in cui si è sempre comportato da extraterrestre. Non giocava da quasi otto mesi, dalla
sconfitta contro Rosol a Wimbledon, e quindi, come riconosce lui stesso, «il solo fatto di essere arrivato in finale è già un
successo». E non si è nemmeno
consolato in doppio, dove in
coppia con Monaco si è arreso
ai nostri prodi Lorenzi e Starace.
Obiettivi Certo, lo spagnolo non
aveva mai perso contro un mancino sulla terra e Zeballos, che
non ha smesso di piangere dal
momento in cui ha realizzato
l’ultimo punto e fino alla premiazione, è solamente il terzo
ad averlo battuto in finale sul
rosso, insieme ad illustrissimi
compagni come Federer e Djokovic. Insomma, l’argentino a
suo modo ha fatto la storia, però non si può giudicare il rientro del vincitore di 11 Slam solo
per quanto espresso in una settimana. Non è stato il solito ribattitore feroce, gli è mancato un
po’ di killer instinct quando nel
secondo set è stato a due punti
dal match e ha sparato un dritto in tribuna, ha ovviamente
sofferto la distanza, in una partita scollinata ben oltre le due
ore. Però adesso va a San Paolo, seconda tappa della nuova
vita dopo la sindrome di Hoffa
che gli martirizzava il ginocchio sinistro, con altre prospet-
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Rafael Nadal, 26 anni, numero 5 AFP
tive: «Mi sono divertito. Spero
che sia l’inizio di molte settimane in cui continuerò a giocare
contro i migliori al mondo e a
godere di questo sport. Tutto
quello che voglio è procedere
di giorno in giorno. Ho passato
troppo tempo senza giocare, è
stato un buon inizio». Anche se
mantiene un profilo basso sugli
obiettivi ravvicinati: «Per ora
devo solo cercare di continuare
a lavorare, dovranno migliorare molte cose prima di pensare
a tornare numero uno». Intanto, si è rimesso in cammino.
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Finale: Zeballos (Arg) b. Nadal (Spa)
6-7 (2) 7-6 (6) 6-4. Doppio: LORENZI/STARACE b. Monaco/Nadal
(Arg/Spa) 6-2 6-4.
taccuino
A ROTTERDAM
Dopo Rimini, qualcosa è cambiato in Roberta Vinci.
E dopo il doppio che cosa ha
detto alla sua Sara?
E una volta sul 2-2, il 3-2 del
doppio è stato quasi facile.
A VIÑA DEL MAR SCONFITTO IN FINALE DA ZEBALLOS
Viola, 1˚ urrah Atp
batte Granollers!
A Rotterdam (Ola, 1.575.875
e, cem. indoor), dopo aver superato le qualificazioni, Matteo Viola (n.
145 del mondo, 25 anni di Mestre)
batte a sorpresa Granollers (Spa,
34) 5-7 6-3 6-1 e vince la prima partita in carriera in un tabellone Atp.
Altri, 1˚ turno: Hanescu (Rom) b.
Janowicz (Pol) 7-6 (4) 6-3; Klizan
(Slk) b. Mathieu (Fra) 6-4 3-6 7-5;
Simon (Fra) b. Brands (Ger) 7-6 (3)
6-4; Dimitrov (Bul) b. Tomic (Aus)
6-3 3-6 6-3; Sijsling (Ola) b. Tsonga (Fra) 7-6 (3) 4-6 6-4.
DONNE A Doha donne (Qat,
2.369.000 $, cem.). Risultati, 1˚
turno: Rodionova (Aus) b. Zheng
(Cin) 6-2 6-3; Halep (Rom) b. Govor-
tsova (Bie) 6-1 6-0; Ivanovic (Ser)
b. Paszek (Aut) 6-1 6-2; Barthel
(Ger) b. Putintseva (Kaz) 6-4 6-2;
Gavrilova (Rus) b. Medina Garrigues (Spa) 4-6 6-3 6-3; Kuznetsova (Rus) b. Mattek (Usa) 7-6 (1) 6-4.
NUMERI Invariti i primi 10 del mondo: Djokovic, Federer, Murray, Ferrer, Nadal, Berdych, Del Potro,
Tsonga, Tipsarevic e Gasquet; gli
italiani: 18. Seppi; 44. (42) Fognini;
58. (57) Lorenzi; 80. (79) Bolelli; 88.
(87) Volandri; 99. Cipolla; 145. (148)
Viola; 178. (176) Starace. Fra le donne, Wozniacki torna fra le prime 10
dietro Azarenka, Serena Williams,
Sharapova, Radwanska, Li, Kerber, Errani (7), Kvitova, Stosur; le
altre italiane: 16. Vinci; 54. (53)
Schiavone; 56. (60) Pennetta; 76.
(78) Giorgi; 120. (122) Knapp; 152.
(155) Burnett; 162. Brianti.
IPPICA I BILANCI DELL’ENTE CHE GESTISCE IL SETTORE
Debiti per quasi 100 milioni
I premi del 2012 pagati in 3 anni
ENRICO LANDONI
Delusione, rabbia e frustrazione tra gli operatori, che
confidavano in un esito ben diverso dell’incontro svoltosi ieri
al MEF. Speravano, nell’ordine, che i 30 milioni già stanziati a parziale copertura dei corrispettivi 2012 ancora inevasi venissero erogati entro febbraio,
che il loro saldo fosse garantito
per aprile, che l’entità del montepremi 2013 fosse ufficializzata e che la riforma dei giochi venisse quanto meno abbozzata.
Nel pomeriggio invece la doc-
cia gelata, dopo il triste siparietto delle polemiche sulla nuova
governance del settore, tra i delegati seduti al tavolo.
Quasi 100 milioni I rappresentan-
ti del Governo hanno infatti dichiarato che i premi a traguardo e i corrispettivi agli ippodromi relativi al periodo giugno-agosto 2012 non saranno
liquidati prima del 15 marzo e
che per i rimanenti, compresi
in altri 66 milioni di debiti (per
un totale vicino ai 100 milioni),
il credito spettante agli ippici
verrà saldato entro il 2015. Così prevede d’altra parte il famo-
Van con slogan di protesta DE NARDIN
so decreto interministeriale dello scorso 31 gennaio, che ha
spalmato il debito passato da
ASSI a MIPAAF su tre anni, assicurandone l’estinzione attraverso minori spese e la riduzione
del numero di corse, più di 200
solo quest'anno tra trotto e galoppo, ai sensi dell’allegato 4 al
decreto Catania-Grilli. Almeno
per quest’anno l’entità del montepremi dovrebbe essere assicurata, ma dei debiti rimanenti appare impossibile la liquidazione entro fine dicembre. Solo
una piccolissima parte dei 66
milioni mancanti potranno essere erogati, sperando in maggiori entrate dal prelievo effettuate da VLT previsto dalla legge Zaia, ma si tratta di «spiccioli». Quanto poi alla riforma delle scommesse, dovrà essere il
nuovo Esecutivo ad esprimersi.
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ESTERO
Parigi: Messalina e Nuvola quasi ok
Usa: Gary Stevens ha messo il turbo
Ieri a Parigi due vittorie
sfiorate dai nostri. Nel Prix de
Senlis (m 2100), Messalina Om
(Ch. Martens) è finita fortissimo
ma non è riuscita ad agguantare
Source d’Argent (M. Abrivard), a
segno in 1.12.7, conquistando
comunque un ottimo secondo
posto. Stesso piazzamento per la
Varennina Nuvola di Poggio (M.
Barbini) nel Prix Juan-les-Pins (m
2700) vinto da Toscane de
l’Oison (F. Nivard) in 1.14.8.
E intanto a Santa Anita (Los
Angeles) il 49enne leggendario
fantino Gary Stevens conquista
la seconda vittoria (in sole 24
ore) in corsa di gruppo ad un
mese dal suo rientro dopo 7 anni
di inattività. Sabato aveva vinto
le San Marco Stakes (gr. 2) con
Slim Shadey, lunedì è invece
andato a segno con Purim’s
Dancer nelle Wishing Well Stakes
(gr. 2).
IERI QUINTÉ 10-12-8-18-11 A
Tolosa nessun quinté. Quarté: e
2.760,85. Tris: e 1.234,58.
OGGI QUINTÉ A TRIESTE Al
Montebello (inizio convegno alle
18.30) scegliamo Olimbiast (13),
Ivanov Bi (11), Lion by Pass (12),
Nippon Grif (7), Ontheroad Again
(15) e Giorgio Trio (4).
ANCHE Trotto: Aversa (15.05) e
Montegiorgio (15.25).
32
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI
Atletica
Stasera Gibilisco
Cusma e Cattaneo
Olimpiadi OGGI L’ESECUTIVO PRENDE LA DECISIONE A LOSANNA
Il Cio sceglie lo sport da sostituire
Il pentathlon primo in nomination
GIANNI MERLO
LOSANNA (Svi)
Scorrono brividi di tensione nella hall dell’hotel Palace, che ospiterà oggi l’Esecutivo del Cio, perché la sede ufficiale ha ancora problemi dopo
l’inondazione che l’ha colpita
in autunno. All’ordine del giorno c’è la decisione di indicare
quale sport è destinato ad uscire dal programma olimpico.
Una vera e propria nomination, come nei reality. Il candidato al licenziamento sembra
essere il pentathlon moderno,
anche se si era sussurrato che
potessero essere in bilico il
taekwondo e il badminton.
sembra che alla fine le previsioni della vigilia possano essere ribaltate. Certo una sorpresa è sempre possibile, ma è
molto remota.
Incertezza Va anche ricordato
però che la decisione dell’Esecutivo diventerà una raccomandazione per il Congresso,
che deciderà la sorte finale dello sport nominato in settembre a Buenos Aires. In questi
mesi la forte lobby, che sostiene il pentathlon, cercherà di
convincere i membri Cio ad
La difesa Juanito Samaranch,
membro dell’Esecutivo, legato
a questo sport in pericolo, ha
detto chiaramente: «Difenderò il pentatlon con le unghie e
coi denti, non è possibile cancellare la storia». E’ deciso perchè questo sport è stato inventato da Pierre de Coubertin, il
fondatore del Cio. Ha un’origine militaresca, come il pentathlon dell’antica Grecia.
Tiro a segno IN DANIMARCA
Sicurezza Franco Carraro,
chairman della commissione
del programma olimpico, è arrivato ieri sera nonostante l’influenza, perché la sua presenza era necessaria. L’esperto dirigente non crede che alcune
lobby possano cambiare la decisione che verrà presa oggi:
«E’ mai successo nella storia
che la raccomandazione dell’Esecutivo alla Sessione sia
stata respinta? No, quindi...
Non dimentichiamoci anche
che in questo organo sono presenti tre dei candidati alla presidenza...» Carraro come al solito è stato molto pratico e sbrigativo nell’esposizione. Però
qualche turbolenza è sempre
possibile.
Il futuro Intanto si comincia a
parlare di chi entrerà al posto
dello sport uscente nel 2020:
il baseball, che adesso si è sposato al softball dopo tante incertezza, spera di ritrovare lo
spazio perduto nel primo processo di eliminazione, karate e
squash sono in coda da tempo.
Debolezza Il pentathlon ha il
tallone d’Achille per la limitata presenza nel mondo e per i
costi, anche se la federazione
è dinamica e ha modernizzato
le sue regole. La discussione
quindi sarà accesa, ma non
evitare la defenestrazione. Loro faranno leva sul fatto che a
Buenos Aires ci sarà già molta
carne al fuoco: la scelta della
città che ospiterà i Giochi Estivi del 2020 e l’elezione del
nuovo presidente del Cio,
quindi cercheranno di giocare
con i voti.
L’azzurro De Luca ai Giochi
Vela COPPA AMERICA
Niccolò Campriani, 25 anni ANSA
Il 45 piedi di Luna Rossa
(r.ra) A 4 mesi dall’inizio
della Vuitton Cup i 3 sfidanti sono entrati nell’ultima fase di
preparazione. Gli uomini di Luna Rossa in questi giorni si stanno allenando a bordo degli
Ac45 aspettando il 14 febbraio
per poter tornare a navigare
con l’Ac72 (che è stato mandato in cantiere per alcune modifiche al catamarano e all’ala rigida). Il team italiano tornerà ad
allenarsi con Team New Zeland che ha appena varato il
suo secondo Ac2. Il trasferimento dei due team a San Francisco è previsto ad aprile. Nella
baia della città californiana si
stanno già allenando gli svedesi di Artemis (che stanno testando la loro seconda vela rigida) e gli americani di Oracle (è
la prima volta nella storia dell’America’s Cup che Challenger
e Defender si allenano insieme) che la settimana scorsa
hanno rimesso a mare l’Ac 72
riparato e modificato dopo l’incidente di ottobre in attesa di
varare il nuovo multiscafo con
il quale difenderanno la Coppa
America.
Non si spengono le
polemiche sull’elezione in
«quota atleti» in Consiglio Nazionale di Annamaria Marasi.
Ieri Daniele Masala, campione
olimpico e mondiale di pentathlon moderno, ha inviato un
comunicato nel quale informava di aver inviato «a tutte quelle istituzioni ritenute in qualche modo responsabili e garanti della regolarità delle procedure un esposto-denuncia
sulla posizione, ritenuta patentemente non corretta, di un
membro eletto a far parte del
Consiglio Nazionale». Secondo gli organi Coni preposti alla
verifica titoli delle candidature, invece, è tutto in regola. Il
reggente Agabio ha inviato tutta la documentazione al ministro dello sport, Gnudi, che oggi la esaminerà. La Marasi era
stata inserita tra i candidati dopo che la sua federazione aveva certificato la sua partecipazione agli Europei Master del
2009. Il primo dei non eletti Perera Kelum Asanka (unico legittimato a fare ricorso), genero
di Simone Gambino candidato
alla presidenza del Coni, aveva ritenuto non giusto fare ricorso «perché in un ambito
sportivo va rispettato il risultato delle votazioni».
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Ciclismo GIRO DELL’OMAN
Campriani c’è
Luna Rossa
Appollonio è 2˚
Farà gli Europei torna modificata Tappa a Kittel
Come da programma, a sei mesi abbondanti dalle medaglie di
Londra, torna in linea Niccolò
Campriani. L’azzurro che all’Olimpiade ha conquistato
l’oro nella carabina tre posizioni e l’argento nella carabina 10
m, e che da alcuni mesi si è trasferito dall’Università del West
Virginia a quella di Sheffield, in
Inghilterra, rientra all’Europeo
10 m di Odense (Dan) del 2 e 3
marzo. Con lui la c.t. Valentina
Turisini ha confermato il resto
della squadra di carabina che
un anno fa a Vierumaki (Fin)
conquistò il titolo continentale,
quindi De Nicolo e Tressoldi.
Nell’occasione Campriani fu argento e De Nicolo bronzo. Nella pistola ci sarà Luca Tesconi,
argento olimpico a Londra.
[CAMBIOTESTO]CONVOCAT
I Carabina (tecnico Gaby
Buehlmann): uomini Niccolò
Campriani e Marco De Nicolo
(Fiamme Gialle), Simone Tressoldi (Legnano); donne Martina Pica (Marina), Sabrina Sena
(Forestale) , Petra Zublasing
(Carabinieri).
Pistola (tecnico Marco Masetti) uomini Andrea Amore (Polizia), Giuseppe Giordano (Esercito), Luca Tesconi (Carabinieri); donne Giustina Chiaberto
(Susa), Susanna Ricci (Torino).
Quota atleti Coni
C’è il caso Marasi
Ha lasciato la corazzata
Sky per potersi giocare qualche carta in più nella francese
Ag2r e ieri Davide Appollonio è
andato vicino al primo colpo
nella tappa d’apertura del Tour
of Oman, Al Musannah-Sultan
Qabous University. Il 23enne
molisano (ma vive ad Empoli)
è stato battuto solo dal tedesco
Marcel Kittel (Argos). «Mi sento in forma — ha spiegato Appollonio —. Avevo preso la ruota giusta, ma sono riuscito a rimontare solo Bouhanni (il campione di Francia, 3˚). Kittel è
stato più bravo ma io ci sono».
In volata, 5˚ Boonen, al rientro
dopo l’intervento per l’infezione a un gomito; 7˚ Fortin, 9˚
Viviani, 10˚ Guarnieri. Giornata tutto sommato tranquilla
per i tanti big al via (oggi la tappa è più mossa nel finale): Contador, Nibali, Evans, Gilbert,
Froome, Rodriguez. In un certo senso fa eccezione sono Bradley Wiggins, che si è lasciato
sfilare nel finale e poi è stato
anche rallentato da una caduta: il re del Tour 2012 è stato
cronometrato a 1’21".
Davide Appollonio, 23 anni BETTINI
Atletica MASULLO PRESIDENTE
E’ nata a Firenze
«A come atletica»
(si.g.) Oggi nel meeting indoor di Val de
Reuil (Fra) in gara Marco Salami (3000),
Micol Cattaneo (60 hs) ed Elisa Cusma
(800). Nei 60 Clarke (Giam) e Vicaut, nei
200 Lemaitre, Craddock (Usa) nei 60 hs e
Ahoure nei 60 donne. Sempre oggi, alla
Pedro’s Cup di Bydgoszcz (Pol), torna in
gara Beppe Gibilisco. Completamento
weekend. Ad Ancona. Uomini. 1500: Salami 3’46"16; Nava (Ser) 3’46"39; Elaloiani
(Mar) 3’47"30. A Bergamo. Uomini. 60 hs.
Jr (1.00): L. Perini 7"89. Triplo: Aldenghi
(a) 14.72. Donne. 60: Cadetto (a) 7"72. 60
hs: Balduchelli 8"43. Alto: Vitobello 1.78.
Asta: Scarpellini 4.00. A Roma. Donne.
60: Draisci 7"43; Paoletta 7"53. A Nizza
(Fra). Uomini. 50 hs: Nalocca 7"00.
SERIE A (m.l.) Oggi, dopo la sosta per la
Nazionale, con l’8˚ turno della 2ª fase, riprende la serie A. Programma (ore
20.30). Master Round: Bolzano-Renon;
Val Pusteria-Valpellice. Rip. Alleghe. Classifica: Bolzano 49; Renon 47; Val
Pusteria* 45; Alleghe 39; Valpellice* 38
(*una in meno). Relegation Round: Asiago-Pontebba; Milano-Cortina. Rip. Val di
Fassa. Classifica: Milano 38; Asiago* 37;
Cortina 32; Val di Fassa 20; Pontebba* 6
(*una in meno).
SOCHI 2014 Con la conclusione dei tornei di qualificazione, definita la composizione dei gironi dell’Olimpiade maschile di
Sochi 2014. Girone A: Russia, Slovacchia,
Stati Uniti, Slovenia. Girone B: Finlandia,
Canada, Norvegia, Austria. Girone C:
R.Ceca, Svezia, Svizzera, Lettonia.
Baseball
World Classic
azzurro
Nuoto
(m.c.) Scatterà giovedì 21 febbraio la preparazione della nazionale italiana per il
World Baseball Classic (dal 7 al 9 marzo a
Phoenix in Arizona). Gli azzurri lavoreranno al Camel Back Ranch di Glendale, il centro di allenamento dei Dodgers e dei White Sox. Allo spring training azzurro si presenteranno inizialmente 27 giocatori,
compreso Maestri, che si aggregherà il
25. Non prenderanno parte al raduno i nove Major League (tra loro Liddi), che il 3
marzo si uniranno ai ventotto selezionati.
Mazzieri ha convocato per questa prima
fase di allenamento: Panerati, Pugliese,
Da Silva, Cooper, Mariotti, Maestri D'Amico, Richetti, Grifantini, Cicatello, Torra,
Sweeney, Crabbe, Burkar,, Serafini lanciatori; Reginato, Sabbatani ricevitori; Vaglio, Infante, Santora, Granato, Costanzo,
Pantaleoni interni; Avagnina, Desimoni,
Ambrosino, Chiarini esterni. 4 le amichevoli: il 25 e 26 febbraio contro una selezione di prospetti dei Seattle Mariners; l'1 e 2
marzo contro i talenti dei Los Angeles Dodgers.
EX MAJOR A BOLOGNA (m.c.) Colpo del
Bologna: l'esterno californiano Chris Aguila, 33 anni, con 15 stagioni e 1400 incontri
tra i pro di cui 150 in Major tra Florida (3
stagioni, esordio nel 2004) e NY Mets
(2008). A Novara il ventenne ricevitore Alberto Varin (Bologna) e l'esterno Riccardo Suardi (San Marino). A Grosseto, il terza base Nelwin Sforza, che torna in Ibl, ed
il lanciatore Pedro Orta, ex di Modena,
Parma, San Marino e Novara.
BOTHA POSITIVO (r.g.) Il sudafricano
Francois Botha (48-9-3), 44 anni, sconfitto per la cintura Internazionale Wba massimi da Bill Williams (6) a Brisbane (Aus) è
stato trovato positivo all'esame antidoping. Nel 1995, dopo la vittoria su Axel
Schulz pugile tedesco, riscontrarono assunzione di nandrolone a Botha.
Insieme per l’atletica. E’
stata costituita a Firenze l’associazione culturale sportiva «A
come Atletica», ideata e fondata da 17 persone che in diverso
modo hanno rappresentato (in
alcuni casi con grandi risultati)
questo sport e sono accomunati dalla volontà di promuoverlo. L’associazione si propone di
«diffondere in Italia la pratica
dell’atletica nel totale rispetto
della cultura dello sport inteso
come mezzo di confronto leale». Fra le priorità la lotta al doping. Sono allo studio eventi,
attività nella scuola, manifestazioni sportive ma anche azioni
di supporto per tecnici, dirigenti, giudici, atleti ed ex atleti. All’intero del direttivo sono stati
eletti: presidente Marisa Masullo; vicepresidente vicario Danilo Ramirez; vicepresidenti:
Genny Di Napoli e Antonella
Capriotti; segretario generale
Gustavo Pallica. Gli altri soci:
Giuseppina Cirulli, Cecconi,
D’Ottavio, Gellini, Grippo, Debora Locatelli, Moretti, Petrucci, Pezzatini, Raddi, Nicoletta
Tozzi e Ugolini.
Hockey ghiaccio
EPTATHLON OLANDESE (si.g.) Eelco
Sintnicolaas ha siglato ad Apeldoorn (Ola)
la mpm ’13 dell’eptathon con 6341 punti,
97 meno del record europeo di Sebrle. A
Reims (Fra). Uomini. 5000 marcia: Diniz
18’55"65. A Mogilev (Bie). Donne. 60 hs:
Talay 8"01. Peso: Kopets 18.73. Ad Atene
(Gre). Uomini. Triplo: Tsiamis 16.98. A
Vienna (Aut). Donne. 400: Hejnova (R.Ceca) 52"13. A Vaxjo (Sve). Uomini. 200:
Astrand 20"72 (r.n.). Donne. 200: Latvala
(Fin) 23"30. Pentathlon: Linde (’95) 4335.
A Sheffield (Gb). Uomini. 60: Dasaolu
6"58. Triplo: Oke (Nig) 16.87. Donne. 400:
Child 52"13 (b. 52"06). A Samara (Rus).
Uomini. 5000 marcia: Yerokhin 18’28"54
(mpm ’13); Borchin 18’43"33. Donne.
3000 marcia: Kaniskina 11’57"86 (mpm
’13). A Villeurbanne (Fra). Uomini. Asta:
Yang Yangsheng (Cina) 5.70.
Boxe
La Masullo terza sotto da sinistra
Monterey Penisula CC (par 70), il Pebble
Beach GL (par 72) e lo Spyglass Hill GC
(par 72). Il 32enne di Nashville, nel Tennessee, lo scorso anno vincitore dei dieci milioni di dollari della FedEx Cup, ha conquistato il quinto titolo in carriera superando
di due colpi Chris Kirk (269, -17).
MUNNO SECONDO (i.m.) Raffaele Munno
2˚ e Dario Morello 3˚ al 57˚ torneo Debrecen (Ung). 60 Polyansky (Rus) b. Fabio Introvaia wo; 69 Morello b. Abdelghani (Egi)
20-18, p. Nursultanov (Kaz) 26-8; 75 Munno b. Mironchykan (Blr) 11-11 (preferenza), b. Alzhanov (Kaz) 11-11 (pref.), p. Harcsa (Ung) 13-11; 81 Hukkanen (Fin) b. Adriano Sperandio 11-7.
Ghiaccio
Coppa short track
Fontana 5a nei 500
Le classifiche finali di specialità della Coppa del Mondo di short track. Miglior piazzamento azzurro il 5˚ posto di Arianna
Fontana nei 500. Fa ben sperare il 5˚ posto della staffetta femminile, mentre qualla maschile, per il terzo anno consecutivo, non è qualificata ai Mondiali. Uomini.
500: 1. C. Hamelin (Can) 4400; 33. Dotti
182. 1000: 1. Kwak Yoon-Gy (S.Cor) 4023;
44. Confortola 135. 1500: 1. Noh Jinkyu
(S.Cor) 5800; 13. Confortola 1151. Staffetta: 1. Sud Corea 4000; 12. Italia 793. Squadre: 1. Sud Corea 5512; 12. Italia 715. Donne. 500: 1. Wang Meng (Cina) 6000; 5. Fontana 2722. 1000: 1. Christie (Gb) 4552; 32.
Fontana 210. 1500: 1. Shim Suk Hee
(S.Cor) 6000; 17. Fontana 699. Staffetta:
1. Cina 4000; 5. Italia 2100. Squadre: 1.
Sud Corea 5320; 5. Italia 2024.
SPRING CUP (m.l.) Terzo posto per le Hot
Shivers alla Spring Cup di sincro al Palasesto di Sesto San Giovanni (Mi). Sr: 1. Team Surprise (Sve) 172.45; 2. Team Berlin
(Ger) 142.36; 3. Hot Shivers 136.38; 9. Shining Blades 53.84.
Golf
SNEDECKER VINCE Brandt Snedeker ha
vinto con 267 colpi (66 68 68 65, -7)
l'AT&T National Pro Am (PGA Tour) su tre
percorsi a Pebble Beach in California, il
Hockey pista
POSTICIPO (m.nan.) Stasera si gioca il
posticipo della 14ª; ore 21 diretta RaiSport 2 Faizanè Lanaro Breganze – Amatori Sporting Lodi, col debutto sulla panchina dei lodigiani di Pierluigi Bresciani,
che oltretutto è un ex. Classifica: Viareggio, Valdagno 39; Bassano 32; Lodi 31;
Forte dei Marmi 28; Breganze 21; Novara
20; Prato 15; Sarzana, Matera 14; Trissino 12; Follonica 10; Giovinazzo 6; Thiene 1.
RANA INGLESE (al.f.) A Sheffield (Gb, 50
m). Uomini: 200 sl, 100 do Pavoni 1'52”66,
56”99; 100 ra Benson 1'00”98 (28”45);
200 ra Jamieson 2'11”75, Benson 2'14”12;
100-200 fa Roebuck 53”79, 1'58”57; Donne: 200 sl, 200 mx O'Connor 1'59”50,
2'11”27; 100 fa Gray 1'00”30. A Courbevoie (Fra, 50 m). Uomini: 100 do Lacourt
55”86. Donne: 50-200 ra Dobral 33”38,
2'34”62; 200 mx De Ronchi 2'18”81.
BEARD INCINTA (al.f.) L'americana
Amanda Beard, sette medaglie olimpiche
di cui due ori, a luglio diventarà madre per
la seconda volta.
Pallavolo
TROFEO GAZZETTA (c.g.) 19ª giornata:
76: Zaytsev, 73: Celitans, 63: Stokr, 56:
Sokolov, Juantorena, 50: Fei, 49: Petric,
48: Grbic, Kaziyski, Sabbi, 46: Raphael.
Donne, 15a: 54: Bauer, 53: Van Hecke,
50: Diouf, 48: Petrauskaite, 47: Di Iulio,
46: Turlea, Aguero.
COPPE (a.a.) Champions maschile (ritorno quarti): oggi Smirne (Tur)-Kedzierzyn
Kozle (Pol) (and. 2-3). Challanger Cup femminile (ritrono quarti) – oggi 20.30 Rebecchi Piacenza-Le Cannet (Fra) (and. 3-1).
ESONERATO (s.ag.) Casalmaggiore ha
esonerato il tecnico Milano. La conduzione tecnica della squadra affidata per ora
al secondo Bolzoni. Si è parlato di Cuello.
Rugby
Ranking mondiale
L’Italia torna 11a
La sconfitta di Edimburgo costa all’Italia
due posti nel ranking Irb: gli azzurri passano dal 9˚ all’11˚ posto, come prima del successo sulla Francia. Il Galles passa dal
10˚ al 7˚, scavalcando anche Samoa e Argentina. La Scozia sale al 10˚, Tonga scende al 12˚. In vista del raduno di domenica
per la sfida al Galles di sabato 23, oggi il
c.t. Brunel diramerà la lista dei convocati.
Intanto l’Irlanda, oltre a Simon Zebo (frattura a un dito del piede destro), per il prossimo match con la Scozia, rischia di perdere gli acciaccati Jonathan Sexton, Mike
McCarthy, Sean O’Brien e Cian Healy che
domani, a Londra, dovrà comparire davanti alla commissione disciplinare.
Taekwondo
JUNIOR SUPER Straordinari risultati per
gli juniores azzurri all'Open di Trelleborg,
in Svezia. Ben cinque podi complessivi,
con tre primi posti femminili: Licia Martignani nella -59 (in finale 15-3 alle tedesca
Leonhardt), Cristina Graspa nella -63 che
in finale ha piegato la campionessa mondiale di categoria Yanna Schneider (Ger)
e Cristiana Rizzelli nella -68 che in finale
ha battuto Anastasia Didenko (Rus). Terzo posto per Maristella Smiraglia nella
-68 e, nel maschile, secondo posto per
Alessandro De La Rua nella -59 kg, battuto 1-2 in finale da Ilya Levitskiy (Rus).
Tuffi
DALEY VINCE (al.f.) Dopo i clamori per la
sua partecipazione al reality show televisivo «Splash», Tom Daley torna sulla piattaforma: ai campionati britannici di Plymouth, il 18enne si impone dai 10 metri
con 501 punti.
Vela
VENDEE GLOBE (r.ra) E’ stato recuperato dal Team Acciona la barca di Sanso
che lo spagnolo aveva abbandonato dopo il rovesciamento dello scorso 3 febbraio. Nelle operazioni di recupero il relitto è
stato raddrizzato e rimorchiato fino a Ponta Delgada nelle Azzorre. Sono le indagini
per scoprire le cause del distacco della
chiglia. Nel frattempo è giunto a Les Sables d'Olonne anche Bertrand de Broc
che ha chiuso al nono posto. Restano in
gara ancora Tanguy de Lamotte e Alessandro di Benedetto a 2170 miglia dal traguardo.
34
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
ALTRI MONDI
la storia
Dalla vicinanza
a Giovanni Paolo II
fino alla notizia
che spiazza tutti
UNA VITA DI FEDE ASSIEME A WOJTYLA
Il cardinale Joseph Ratzinger con Giovanni Paolo II, suo
predecessore in Vaticano: nel 1981 Wojtyla lo aveva nominato
prefetto della Congregazione per la dottrina della fede EPA
L’ELEZIONE NEL 2005 DA «UMILE OPERAIO»
È il 19 aprile del 2005: al quarto scrutinio Ratzinger è eletto Papa
col nome di Benedetto XVI. Nella loggia delle benedizioni, parlando alla folla, si definì un umile operaio nella vigna del Signore EPA
L’ANNUNCIO SHOCK DAVANTI AI CARDINALI
Sembrava un giorno normale in Vaticano, ma i cardinali riuniti
in Concistoro a metà mattina sono stati disorientati dall’annuncio
shock: il Papa non ha più forze «adeguate» e si dimette ANSA
TRA LA GENTE NELLA GRANDE PIAZZA
Annuncio shock
e quel fulmine
su San Pietro
Tanti applaudono la decisione
per la sua «umiltà e dignità»,
per altri «ci sono delle ombre»
Il fulmine sulla basilica di San Pietro ieri sera ANSA
ELISABETTA ESPOSITO
ROMA
Su piazza San Pietro il cielo è bianco e pesante, fa freddo. I turisti, più o meno fedeli, fanno lo slalom tra telecamere, fotografi e furgoncini delle tv su cui svettano parabole grandi così. I
giornalisti sono tantissimi, ma per il resto sembra una giornata come tante. Anche perché, a
una manciata di ore dallo storico annuncio, in
molti non sanno nulla. Diamo la notizia anche a
padre Anthony Dattilo, pastore della chiesa di
Santa Caterina da Siena di Cincinnati: «Really?
Alcuni lo avevano detto. È una decisione molto
moderna presa da un pontefice molto tradizionalista. E credo che si rivelerà importante per il
futuro, darà a chi è malato o stanco il coraggio di
farsi da parte». L’atmosfera comunque è strana.
«La gente sembra disorientata — commenta Luca Della Bitta, giovane sindaco di Verceia, paesino in provincia di Sondrio — ma se la motivazione è quella che sento credo sia un grande gesto:
riuscire a fare un passo indietro non è facile, speriamo sia d’esempio per tanti nostri politici». Su
un maxischermo trasmettono la conferenza
stampa di padre Lombardi. «Ma è senza audio!
Peccato, avrei voluto capire meglio», si lamenta
Roberta Segna, turista vicentina. Lei sapeva già
tutto e ha una sua versione: «Forse è malato e
non vuole spettacolarizzare il dolore come
Wojtyla». E il marito, Gianni Mazzotta: «Speriamo dietro non ci sia altro». Già, perché c’è pure
chi pensa male. Come Maurizio, barista alla Galleria San Pietro, romano verace: «Chissà che impicci ci sono sotto, soldi, politica, il Corvo, la pedofilia... Troppe ombre». Sulla piazza c’è anche
Diego Bianchi, volto di Rai 3 meglio noto come
Zoro. Con la telecamerina riprende tutto e promuove la candidatura di Papa Waigo: «Ma qua
pare che non gliene freghi niente a nessuno». Ha
ragione. Arriva la sera, il cielo si fa scuro, inizia a
piovere. E sul Cupolone si schianta un violento
fulmine. Non esattamente un bel segnale...
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IL CASO IN POLE ARINZE E TURKSON
Bookmaker scatenati:
«Futuro pontefice nero»
Subito scatenati i bookmaker inglesi su chi
sarà il prossimo Papa. Per tutti il favorito è
l’80enne nigeriano Francis Arinze, seguito dal
ghanese Peter Turkson e dal canadese Marc
Ouellet. I primi due sono neri. Puntate accettate
anche su Angelo Scola e l’honduregno Rodriguez
Maradiaga. A Napoli, intanto, già pronta la cinquina
del pontefice: 32, 11, 2, 28 e 72 (’a meraviglia).
y
Il fatto del giorno
OTTO ANNI
DA GUIDA
SPIRITUALE
DI GIORGIO DELL'ARTI
[email protected]
19 APRILE
2005
Joseph
Ratzinger viene
eletto Papa
nel secondo
giorno del
conclave, al
quarto scrutinio
Il Papa lascia:
«Sono stanco»
Un simile gesto
si poteva
prevedere?
28 APRILE
2005
Benedetto XVI
concede la
dispensa per
l’inizio della
causa di
beatificazione di
Papa Wojtyla
28 MAGGIO
2006
In Polonia visita
il campo di
concentramento
di Auschwitz
A sorpresa Ratzinger si ritira il 28
febbraio e non parteciperà al Conclave.
I cattolici divisi: «Scelta coraggiosa».
«No, dalla croce non si può scendere»
17 MARZO
2009
In Africa parla
di Aids: «Una
tragedia che
non si può
superare con la
distribuzione dei
preservativi che
anzi aumentano
i problemi»
9 MAGGIO
2009
Incontra
in Giordania
Re Hussein
e incoraggia
il dialogo tra
cattolici
e musulmani
25
SETTEMBRE
2011
In un discorso
dice: «Se togli
il diritto, cosa
distingue
lo Stato da una
grossa banda
di briganti?»
14-16
SETTEMBRE
2012
«Pellegrino di
pace» incontra
i capi delle
comunità
musulmane
e chiede che
cessi la violenza
12 DICEMBRE
2012
Il Papa sbarca
su Twitter
e in poche ore
ha milioni
di followers
Assediato dai cronisti, che
ieri hanno dato la caccia a tutti
quelli che avessero un qualche titolo per parlare delle dimissioni
del Papa, l’elettricista Angelo Mosca, che gli andava da 15 anni a
mettere a posto le lampadine in
casa, ha detto questo: «È un uomo stanco, distrutto: i suoi collaboratori mi dicono che va a letto
a mezzanotte e si sveglia alle
quattro. A 86 anni nessuno può
reggere certi ritmi. I suoi collaboratori mi avevano già detto che
era molto stanco, sfinito, provato fisicamente». Angelo ricorda
con le lacrime agli occhi che Ratzinger, Papa da due mesi, lo invitò a sentir messa nel suo appartamento. Era di martedì, ore 7 di
mattina, lui e la moglie Wanda
si ritrovarono soli, in quel piccolo spazio sacro, col Sommo Pontefice.
1Com’è stato il discorso...?
Mi lasci finire. In Borgo Pio, dove abitava il Papa, c’è un ristorante che si chiama Venerina.
La signora Venerina ospitava il
cardinale Ratzinger quando
aveva ospiti. Spesso non aveva
posto (il segretario Georg: «Ma
lei lo sa chi è Ratzinger?», Venerina: «Che posso farci se non ho
posto?»), quando riusciva a sistemare tutti serviva al futuro
pontefice fettuccine con gamberetti, zucchine e zafferano. Sapeva che la mamma di Benedetto faceva la cuoca? Il padre era
poliziotto. Dice Venerina:
«Giorgio, cioè padre Georg, un
mese fa mi ha raccontato che il
Papa stava bene, ma che era
molto, molto stanco. Governare la Chiesa di questi tempi richiede tanta forza. Lui è un uomo intelligente, riservato, timido. Quando ci incontravamo,
mi abbracciava. La decisione di
lasciare deve aver richiesto tanta forza d’animo. Anche tanta
sofferenza». È vero che il Papa
arrossiva con grande facilità, e
che, potendo, preferiva star solo a meditare. La scelta di dimettersi ha provocato un duro giudizio del cardinale di Cracovia,
Stanislaw Dziwisz: «Dalla croce non si scende». Dziwisz era
segretario di Wojtyla, gli restò
vicino fino all’ultimo. Anche Ratzinger vide la lunghissima agonia di Wojtyla, un Papa reso
storto dai mali del corpo. Proprio per aver visto questo, forse, ha deciso di lasciar perdere.
«
Vires meas non
iam aptas esse
ad munus
Petrinum aeque
administrandum
PAPA BENEDETTO XVI
LA SUA FRASE IN LATINO
2
Volevo chiederle del discorso
con cui s’è congedato.
Ieri mattina, alle 11.40, davanti al Concistoro convocato per
decidere su tre beatificazioni,
parlando in latino. Non se
l’aspettava nessuno, a parte,
forse, il cardinale Scola, che poi
l’ha abbracciato. «Carissimi Fratelli, vi ho convocati a questo
Concistoro non solo per le tre
canonizzazioni, ma anche per
comunicarvi una decisione di
grande importanza per la vita
della Chiesa. Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie
forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in
modo adeguato il ministero petrino. Sono ben consapevole
che questo ministero, per la sua
essenza spirituale, deve essere
compiuto non solo con le opere
e con le parole, ma non meno
soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato
da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di San Pietro e
annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che,
negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di
amministrare bene il ministero
a me affidato. Per questo, ben
consapevole della gravità di
questo atto, con piena libertà,
dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il
19 aprile 2005, in modo che,
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
35
I PRECEDENTI SONO SOLAMENTE SETTE I CASI DI RINUNCIA AL RUOLO DI PONTEFICE
Dal «gran rifiuto» di Celestino V a Gregorio XII:
pochi gli «abbandoni» nella storia della Chiesa
Nella «Divina Commedia»
Dante lo bollò come «colui che
fece per viltade il gran rifiuto»: è
di Celestino V, nel 1294, la
rinuncia più celebre alla carica di
Papa, avvenimento clamoroso
che prima di ieri era accaduto
solo sei volte (non c’è accordo
fra gli esperti, alcuni casi sono
controversi). Celestino, oggi
santo, era un eremita che
abbandonò il trono papale dopo
soli quattro mesi per sfuggire alle
manovre della politica. Il primo
Papa ad abdicare fu Clemente I,
nel 97 dopo Cristo, esiliato e poi
_la messa è finita
d Dai pedofili allo Ior
HANNO
DETTO
S
Joseph
Ratzinger
è nato a Marktl,
in Germania,
85 anni fa. È il
265˚ papa della
Chiesa cattolica
S
Giorgio
Napolitano
«Io e Benedetto
XVI avevamo
un’affinità
speciale. Il suo
è stato un gesto
di coraggio
e straordinario
senso di
responsabilità»
ANSA
S
Barack
Obama
«A nome degli
americani, io e
Michelle
pregheremo
per lui. La
Chiesa svolge
un ruolo
fondamentale
negli Stati Uniti»
S
dal 28 febbraio 2013, alle ore
20.00, la sede di Roma, la sede
di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro
a cui compete, il Conclave per
l’elezione del nuovo Sommo
Pontefice. Carissimi Fratelli, vi
ringrazio di vero cuore per tutto l’amore e il lavoro con cui
avete portato con me il peso del
mio ministero, e chiedo perdono per tutti i miei difetti. Ora,
affidiamo la Santa Chiesa alla
cura del suo Sommo Pastore,
Nostro Signore Gesù Cristo, e
imploriamo la sua Santa Madre
Maria, affinché assista con la
sua bontà materna i Padri Cardinali nell’eleggere il nuovo
Sommo Pontefice. Per quanto
mi riguarda, anche in futuro,
vorrò servire di tutto cuore, con
una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio».
3
Dove andrà?
A Castelgandolfo prima, poi
nel monastero di clausura che
sta dentro San Pietro. Non parteciperà al conclave. Un documento anonimo, in lingua tedesca, diffuso dal Brasile un anno
fa annunciava la caduta di Rat-
zinger e faceva il nome del successore che lui stesso aveva prescelto, cioè l’arcivescovo di Milano, cardinale Scola. Ieri giravano i primi nomi dei successori, cardinali africani o canadesi
o francesi o italiani. Per il momento si tratta di esercizi destituiti di ogni fondamento. Nessuno ha avuto il tempo di parlare con nessuno, nemmeno i bookmakers, che stanno comunque già accettando le scommesse sul successore.
4
È il secondo papa che si dimette, no? Dopo Celestino V...
No, è il settimo. Dopo Clemente I, Ponziano, Silverio, Benedetto IX, Celestino V, Gregorio
XII (che lasciò il 4 luglio 1415).
Celestino V è il più famoso per
via di Dante che, senza nominarlo, lo mise all’Inferno, tra i
vili. La Chiesa invece lo ha fatto
santo, e Benedetto XVI, in visita
a Sulmona nel 2010, ne esaltò
la spiritualità. Una delle tante
premonizioni su quello che è
successo ieri. Nel libro La luce
del mondo Ratzinger disse a Peter Seewald: «Quando un Papa
giunge alla chiara consapevo-
lezza di non essere più in grado
fisicamente, mentalmente e spiritualmente di svolgere l’incarico affidatogli, allora ha il diritto e in talune circostanze anche
il dovere di dimettersi».
5
Reazioni?
Quelle che può facilmente immaginare. La Cina non ha neanche dato la notizia. La Bild ha
titolato: «Il nostro Papa Benedetto si dimette». La teologa
Marinella Perroni vede nelle dimissioni del Papa una nuova definizione del pontificato, non
più legato a questo punto alla
durata in vita del Pontefice. Il
teologo Vito Mancuso, che di
questo papa è stato un avversario, ha giudicato la rinuncia un
gesto «schietto, moderno». Flavio Romani, presidente del circolo Arcigay, è contento che sia
uscito di scena: «Benedetto XVI
non ci mancherà: è un Papa nemico dei diritti e dell’uguaglianza, per anni megafono di omofobia e discriminazione. Ha provocato inutili sofferenze a migliaia di gay, lesbiche e trans, e
alle loro famiglie».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Da sinistra in alto, in senso
orario: Clemente I, Benedetto
IX, Celestino V e Gregorio XII
martire. Non voleva lasciare i
fedeli senza guida e rinunciò alla
carica. Come fece Ponziano
deportato in Sardegna nel 235,
mentre Silverio, nel 537, lasciò a
Vigilio in punto di morte. Ma ci
sono vicende meno nobili, come
quella di Benedetto IX, che
vendette il suo titolo a Gregorio VI
pare per oltre 650 chili d’oro. Ma
si riprese il trono. L’ultimo Papa a
lasciare è stato Gregorio XII,
che si dimise nel 1415 per porre
fine al «grande scisma
d’occidente», quando regnavano
allo steso tempo ben tre Papi.
Angela
Merkel
«Quando
ho avuto la
notizia mi sono
emozionata.
È e resterà
uno dei più
significativi
pensatori
religiosi»
S
François
Hollande
«La sua è una
scelta umana,
rispettabile.
Ha fatto enormi
sforzi in favore
della pace.
Il futuro? Non
presenteremo
candidati...»
«I tanti scandali
lo hanno sfibrato»
Ratzinger e un pontificato «difficile» culminato
con Vatileaks. Il teologo Mancuso: «Troppi errori»
FILIPPO CONTICELLO
Sopra ogni cosa finissimo teologo. E poi conservatore, senza se e senza ma. Benedetto XVI ha voluto riaffermare l’identità cattolica tradizionale e per questo è stato accusato da più di un liberale: gli
rimproverano di aver portato
la chiesa indietro nel tempo e
di aver danneggiato il dialogo
con ebrei e musulmani. In un
pontificato lungo 7 anni, 10
mesi e 9 giorni, Joseph Ratzinger ha avuto più di un problema spinoso da maneggiare:
l’affaire Vatileaks e i documenti trafugati in quantità da Paolo Gabriele, ex assistente di camera condannato e poi graziato, è l’ultimo caso e forse non il
più grosso. Per anni è soffiato
come un ciclone lo scandalo pedofilia: la valanga di accuse penali contro sacerdoti e vescovi,
soprattutto irlandesi e statunitensi, colpevoli di abusi ai bambini ha portato a un’inchiesta
ufficiale, anche se le vittime
avevano chiesto un’indagine
della Corte penale internazionale. Nel 2006 un viaggio nella sua Germania creò la primi
crisi interreligiosa: il Papa a Ratisbona citò un imperatore bizantino che definì alcuni insegnamenti di Maometto come
«cattivi e disumani». Messaggio frainteso in parte e inevitabili proteste (anche violente),
almeno fino alla mossa conciliatoria: un viaggio storico di
Benedetto XVI in Turchia e
una preghiera nella Moschea
blu di Istanbul con il gran muftì. Alti e bassi anche nelle relazioni con gli ebrei, non certo
contenti della beatificazione
di Pio XII.
Al passo con gli anni A far crescere i problemi c’è anche lo Ior, la
banca del Vaticano, ciclicamente al centro di irregolarità: nel
2010 le accuse di violazione delle norme antiriciclaggio e il presidente Ettore Gotti Tedeschi,
persona di fiducia del Papa, silurato in un amen. Insomma,
«
Un conservatore
sul dialogo
interreligioso, le
donne e il sesso
VITO MANCUSO
TEOLOGO E SCRITTORE
In alto Benedetto XVI alla Giornata Mondiale della
Gioventù di Madrid del 2011. Sotto con il suo ex
maggiordomo, Paolo Gabriele, graziato per Vatileaks AP
ce n’è abbastanza anche per sfibrare la tempra di Ratzinger:
«Di certo questo lungo elenco
di scandali l’ha indebolito, scoraggiato interiormente — racconta il teologo Vito Mancuso
—: la sua decisione storica è in
parte figlia della delusione nello scoprire che una istituzione
che dovrebbe vivere nell’eticità
spesso ha preso un’altra direzione». Mancano ancora alcuni
giorni per l’addio e l’inizio turbolento del Conclave, ma è già
tempo di bilanci: «Apprezzo
questo Papa dal punto di vista
spirituale e la sua scelta conferma la mia stima, ma giudico assai negativamente il suo pontificato», taglia netto Mancuso.
Per lui mancano scelte coraggiose sui tanti nodi della chiesa moderna: «Dal dialogo interreligioso alle posizioni
sulle donne, dalla morale sessuale alle nomine di cardinali e
vescovi, quasi
niente è al passo
con gli anni».
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RISERVATA
S
Moretti
preveggente
Nanni Moretti lo
aveva anticipato
nell’aprile 2011
con «Habemus
Papam»: il
protagonista del
film, un cardinale interpretato
da Michel
Piccoli (foto
sotto), eletto
Papa, entrava
in crisi e
rifiutava il ruolo
36
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
ALTRI MONDI
LA GUERRA AL TERRORE
Mali, Obama in aiuto:
50 milioni alla Francia
Il presidente americano
Barack Obama sblocca lo
stanziamento di 50 milioni di
dollari a favore della Francia e
La neve c’è stata
ma senza problemi
«Troppo allarme»
Big Snow è arrivata, scuole chiuse e qualche
disagio. La polemica: «Assurdo fermare i Tir»
1
DANIELE VAIRA
E la neve alla fine è arrivata. La perturbazione «Big
Snow» ha portato abbondanti
fiocchi al Nord, ma il «sistema»
organizzativo ha retto. Non sono mancate però le polemiche.
Fin dalle prime ore di ieri mattina, sono state imbiancate Torino, Genova e Milano. Acqua alta a Venezia. In Piemonte sono
caduti fino a 60 centimetri in
montagna, elevando il rischio
di valanghe. Dalle 22 di domenica è stata vietata la circolazione ai Tir in undici regioni,
un provvedimento che ha scatenato le polemiche dei sindacati degli autotrasportatori, di
Confartigianato e di Confindustria: «Un settore è stato penalizzato. La chiusura delle strade non può essere preventiva,
ma solo in caso di gravi allarmi». Non sono mancati però
gli incidenti: ieri una casalinga è morta a Reggio Emilia dopo che la sua auto è uscita di
strada per la neve, scontrandosi proprio con un autocarro.
Una bimba, in provincia di Lucca, è stata invece colpita da un
ramo di un albero mentre era
in strada: è in gravi condizioni. Il freddo ha colpito anche il
Centro e il Sud dell’Italia. Migliaia i volontari che hanno lavorato per pulire le strade e
per aiutare i senzatetto. Inevitabili i disagi. Voli ridotti o ritardati all’aeroporto di Fiumicino, ma la rotta con più tagli è
stata quella verso Milano Linate. Treni in tilt a Trieste.
Prove dopo le elezioni Ritardi ci
sono stati pure all’aeroporto di
Genova. La città è stata colpita
nel pomeriggio da una bufera
di neve, che ha mandato il traffico in tilt. In Liguria, Emilia
Romagna e Toscana molte
2
3
1 La nevicata abbondante a Milano 2 A Venezia c’è stata anche
l’acqua alta 3 A Napoli la pioggia ha fatto cadere un ponteggio ANSA
scuole sono rimaste chiuse.
Rallentamenti si sono verificati sull’A6 Torino-Savona e sull’A1 Bologna-Firenze. Il maltempo ha portato acquazzoni
e temporali al Sud, e temperature polari ovunque con il record dei -13˚ sul Gran Sasso e i
- 7˚ nel Salernitano. A Napoli è
crollato un ponteggio mobile,
a causa della pioggia. Tanta pa-
ura e diversi veicoli danneggiati, ma non ci sono stati feriti.
Le prove scritte del concorso
dei docenti, che dovevano
svolgersi tra ieri e oggi, e che
sono state rinviate per il maltempo, si terranno, intanto, dopo le elezioni. Lo ha confermato ieri il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo.
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del Ciad nell’ambito del conflitto
in Mali. «Esiste una situazione di
urgenza imprevista che richiede
un’assistenza militare nell’ambito
degli sforzi per proteggere il Mali
dai terroristi», dice Obama.
Intanto prosegue l’offensiva
francese a Gao, città in mano ai
jihadisti: lanciati diversi razzi.
VERSO LE ELEZIONI
Berlusconi:
«Lo spread?
Non importa»
Niente può fermare
gli screzi e gli scambi quotidiani tra Silvio Berlusconi
(nella foto Ansa) e Pier Luigi Bersani. Ieri il leader del
Pdl, e aspirante candidato
al ministero dell’Economia,
è intervenuto sullo spread
in maniera colorita: «Gli italiani non devono preoccuparsene. È la differenza tra
quello che deve pagare la
Banca d’Italia sui titoli di prima emissione e quello che
paga la Banca centrale tedesca sui suoi, non ce ne può
importare di meno». Immediata la replica del segretario del Pd: «Certamente,
non gliene può fregare di
meno e abbiamo visto i risultati». E a chi gli faceva notare che il suo avversario politico ha affermato di viaggiare sulla corsia di sorpasso,
ecco la battuta ironica: «Si,
ma guida contromano su
un’autostrada». Un tentativo di smarcamento dal dibattito lo ha fatto, invece,
Antonio Ingroia. «Io non
rincorro le proposte del Cavaliere, ne dice una al giorno. Sono più importanti le
proposte serie, concrete di
Rivoluzione Civile». Nell’arena politica non poteva
mancare il premier Mario
Monti, sempre più a suo
agio nel lanciare frecciatine
ai suoi avversari. Ieri il motivo del contendere è stata la
mancata riforma della legge elettorale: «I due poli
hanno trovato molto conveniente, tacitamente, accordarsi per non fare la riforma
sulla legge elettorale».
UCCISO L’AGGRESSORE
Usa, una sparatoria
in tribunale: 3 morti
Ennesima sparatoria negli
Stati Uniti: sono tre le persone
rimaste uccise, compreso l’uomo
che ha aperto il fuoco, ieri in un
tribunale di Wilmington, in
Delaware. Una persona è
entrata in aula, ha estratto una
pistola ed ha cominciato a
sparare. Tra le vittime anche la
sua ex moglie. L’aggressore è
stato poi ucciso dagli agenti.
L’edificio è stato evacuato e
sono stati controllati tutti i piani.
A notizie
CIANCIMINO
«SALVA»
I NASTRI
Tascabili
Oggi la protesta dei ginecologi
Sciopero in sala parto
Rinviate 1100 nascite
S
Telefonate
Napolitano,
distruzione
spostata
I legali di
Massimo
Ciancimino
(nella foto),
figlio dell’ex
sindaco di
Palermo Vito,
hanno ottenuto
il rinvio della
distruzione dei
nastri delle
intercettazioni
delle telefonate
tra l’ex ministro
dell’Interno
Nicola
Mancino,
indagato nel
procedimento
sulla trattativa
Stato-mafia e il
presidente della
Repubblica,
Giorgio
Napolitano. Gli
avvocati
ritengono che
nelle telefonate
possano esserci
elementi utili
alla difesa del
loro assistito.
La distruzione
dei nastri,
disposta dal gip
di Palermo
Ricciardi, era
prevista ieri
ma non sarebbe
comunque
avvenuta
perché il
tecnico non ha
raggiunto la
Sicilia causa
maltempo
Oggi in tutt’Italia scioperano i ginecologi e le
ostetriche: nasceranno 1.100 bambini in meno
perché i cesarei programmati sono stati rinviati.
Chiusi i consultori familiari. Garantite le emergenze e
le prestazioni non differibili. Due le ragioni della
protesta: la mancata messa in sicurezza dei «punti
nascita», inserita in un piano del 2010 che prevede,
tra l’altro, la guardia ginecologica e pediatrica attiva
24 ore, e nuove norme in campo assicurativo.
Assad ai ribelli: «Non cederemo»
Esplode bomba siriana
oltre il confine turco:
13 vittime e 40 feriti
Un uomo ferito alla testa dopo l’attentato di ieri AP
Infetta la Turchia la guerra civile che
devasta la Siria. Ieri un’autobomba è esplosa al
confine tra i due Paesi, sul lato turco del valico
di Cilvegozu: 13 morti, 5 turchi e 7 siriani, più di
40 i feriti. Damasco accusa da tempo Ankara di
appoggiare i ribelli. Che, intanto, rivendicano la
presa della diga più grande della Siria. Il capo
dell’opposizione ha inviato ieri un «ultimo
messaggio» al regime perché accetti il dialogo.
«Non cederemo», replica il presidente Assad.
Cinque voli low cost al giorno
Milano-Roma: da marzo
EasyJet sfida Alitalia
Finisce il monopolio di Alitalia sulla rotta
Fiumicino-Linate. Dal 25 marzo, EasyJet programmerà
cinque voli quotidiani Roma-Milano nella prima fascia
del mattino e nell’ultima tra pomeriggio e sera con
prezzi low cost, a partire da 29,75 euro. La compagnia
britannica ha ottenuto dall’Enac sette slot (spazi
temporali di atterraggio e decollo) tolti ad Alitalia su
decisione dell’Autorità per la concorrenza. L’obiettivo
è trasportare 350 mila passeggeri nel primo anno.
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
LA GAZZETTA DELLO SPORT
37
ALTRI MONDI
MASSIMO ARCIDIACONO
Si chiama Spotify, si
legge spotifai, è nato a Stoccolma cinque anni fa e promette di rivoluzionare il modo di ascoltare la musica.
Preceduto da mille indiscrezioni (il segreto peggio nascosto degli ultimi mesi), da
oggi il servizio è disponibile
anche in Italia e il verbo "promettere", visto quanto accaduto nei 17 paesi dove è già
presente, appare solo prudenziale. Spotify è un servizio di musica on demand in
streaming. Cioè? Un catalogo discografico sterminato,
oltre 20 milioni di brani, al
quale è possibile accedere in
maniera istantanea dal proprio computer, ma anche in
mobilità, da un tablet o da
uno smartphone. Basta ave-
LA NOVITÀ DA OGGI ANCHE IN ITALIA IL SERVIZIO IN STREAMING: 20 MILIONI DI BRANI DISPONIBILI, BASTA AVERE INTERNET E ACCETTARE GLI SPOT
Si legge «Spotifai» e cambierà
la maniera di ascoltare la musica
re una connessione internet e,
naturalmente, essersi registrati al servizio. Niente più
download, chiavette usb, per
non parlare dei cd: roba preistorica. Bensì, la possibilità di
creare fino a 9.999 playlist o di
"immagazzinare" offline fino a
10mila canzoni da poter riascoltare quando si vuole. Basta
connettersi, utilizzare la funzione "discovery" e ricercare
un artista, un album, un brano.
Oppure visionare le novità su
quella "what’s new" o ancora
connettersi ad applicazioni de-
dicate (quella della bibbia della musica Billboard, per esempio o delle smart tv, degli operatori telefonici, delle radio
pronte ad entrare in Spotify).
Social Decisivo appare lo svi-
luppo "social" dei servizi in streaming: su Spotify è possibile
condividere brani e playlist su
Facebook, Twitter o su un
blog, seguire le scelte degli amici o quelle delle star (cliccatissime le selezioni di gente come
Shakira o Wayne Rooney. In
Italia Spotify arriva, non a ca-
La videata per l’iPod di Spotify
so, in contemporanea al Festival di Sanremo (e nello stesso
giorno di Polonia e Portogallo)
e renderà disponibili dopo 48
ore gli album di gran parte dei
cantanti in gara. La forza di servizi simili ha spinto la major ormai da tempo a stringere accordi e, ad oggi, il marchio svedese ha già distribuito 500 milioni di dollari di diritti, diventando la
seconda fonte di
ricavi per le case
discografiche in
Europa.
È il Festival dello sport A
C’è chi tifa e chi ricorda
I costi Gli utenti possono scegliere tra tre tipi di account:
il primo è gratuito, ma con
l’impegno di tre minuti di pubblicità ogni ora di ascolto, gli
altri costano 4,99 euro o 9,99
al mese, a seconda del numero di dispositivi attivabili. Lo
sbarco di Spotify in Italia
apre ufficialmente la battaglia per lo streaming, prima
degli svedesi erano arrivati in
sordina i francesi di Deezer,
ma la vera sfida è allo store di
iTunes e ai video di Youtube,
proprietà di Google. Non a caso a guidare la pattuglia italiana è stata chiamata Veronica
Diquattro: giovane (30 anni),
carina, biondina e con un vistoso curriculum tra i ranghi
del motore di ricerca californiano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
A LOS ANGELES OSCAR DELLA MUSICA
OGGI FA
90 ANNI
Parte un Sanremo zeppo di atleti. Stasera anche Montella:
«Mi piace Gazzè». E la Pennetta: «Non dimentico la Martini»
GABRIELLA MANCINI
LE VOCI DELLA VIGILIA
Parte un Festival sportivo
più che mai. Molti atleti sfileranno all’Ariston per annunciare le canzoni «promosse» e per
raccontarsi. Questa sera si comincia con Flavia Pennetta,
Vincenzo Montella, Stefano
Tempesti e Angelo Ogbonna.
Ognuno con un ricordo di Festival o di un brano particolare.
«La canzone più bella in assoluto per me è Gli uomini non cambiano di Mia Martini. Molto intensa — dice la tennista —.
Una canzone alla quale sono rimasta affezionata è Ancora di
De Crescenzo, la ascoltavo sempre a Dubai. Per questo Festival
sarò banale, ma apprezzo Chiara». Il tecnico della Fiorentina
non può dimenticare «Nel blu dipinto di blu. E Tutto quello che
un uomo di Cammariere evoca
in me bei ricordi. Chi mi piace
quest’anno? Max Gazzè». Il pallanotista, invece, sta per «Daniele Silvestri», e tra le canzoni
del passato elegge «Perdere
l’amore di Massimo Ranieri». Il
calciatore del Torino stasera
rappresenta l’Italia multietnica
insieme a Toto Cutugno che
canterà L’italiano».
Littizzetto show
«Ballo e canto»
Scatenata Luciana
Littizzetto alla vigilia del
Festival. Mentre Fazio
definisce un’impresa
impossibile il poter ripetere il
record del 2012, lei scalpita:
«Io e Fabio canteremo, forse
ballerò anche un pochino,
anche se mi ritrovo sempre
nel posto sbagliato... Ma sarò
attentissima a quello che dirò,
l’ho promesso a Leone...», il
direttore di Rai 1. «Come sarà
il Festival? Un po’ comunione e
liberazione: è un momento di
comunione e insieme di
leggerezza. In questo paese
dove tutto è fatica,
pesantezza, conflitto, l’idea di
uno spazio di liberazione alla
fine è anche terapeutico».
Al Festival Vincenzo Montella, Flavia Pennetta ed Elisa Di Francisca ANSA
Biaggi: «I Modà
mi intrigano».
Ogbonna con
Cutugno, Baggio
il superospite
Fiorettiste E tanti altri campioni
si incroceranno sul palcoscenico. Mercoledì sarà la volta delle
fiorettiste. Elisa Di Francisca:
«Le canzoni che vincono non
mi sono mai piaciute: sono legata a Vita spericolata di Vasco
Sono una signora minuta,
diversamente
affabile
DIARIO DI UN’INVALIDA
LEGGERMENTE ARRABBIATA
DI FIAMMA SATTA
)
Vorrei essere
un orco
per far paura
ai maleducati
piuttosto elegante e non ho
l’aplomb di un orco ma quel
giorno avrei desiderato
esserlo. Non il tenero Shrek
piuttosto uno qualsiasi degli
orchi de Il signore degli
anelli con tanto di mazza
ferrata, accessorio
utilissimo. A che? A darla
sul cruscotto della Smart
parcheggiata con
il muso dentro l’unico
scivolo del marciapiede di
fronte a casa mia. E
quando dico “unico”
significa che non ce ne sono
altri che mi consentano di
scendere con la carrozzina
dal marciapiede e
che arrivò penultima. Un brano
nei miei ricordi? Un altro amore no di Lorella Cuccarini: lo
ascoltavo sempre in camper
con i miei. Quest’anno tifo per
Malika». Arianna Errigo: «A me
piace Annalisa Scarrone, che arriva da Amici, ma anche Malika
e Chiara sono nelle mie corde».
Ilaria Salvatori: «Io sono una
fan di Simone Cristicchi. Mi aveva colpito Ti regalerò una rosa e
anche quest’anno sto per lui».
Tra gli sportivi anche Felix Baumgartner, Jessica Rossi, Max
Biaggi e altri da definire. «Il
brano che rammento di più è
Terra promessa di Eros — racconta l’ex pilota — passa il il
tempo ed è sempre bello. Anche Pensa di Fabrizio Moro. Come saprei di Giorgia mi fa tornare in mente la giovinezza. E quest’anno mi intrigano i Modà, sono sempre originali». Fazio tra i
superospiti ha chiamato anche
Roberto Baggio che è sempre
stato un grande fan e amico di
Zucchero.
allontanarmi. Senza dubbio
avrei potuto risolvere la
sgradevole situazione con
maggiore fair play, per
esempio chiamando i
vigili urbani.
sviluppare la forza del
pensiero? Niente da fare.
Non mi rimaneva che la
trasformazione in orco con
mazza ferrata. Ho goduto
molto a immaginare
l’ignobile abilione davanti
alla sua automobile ridotta a
fax, a immaginarlo
sgambettare e implorare
pietà mentre l’orco lo teneva
sollevato da terra. Vi
domando: perché se io
riesco a immaginare orchi e
mazze ferrate, quell’abilione
non riesce a immaginare il
grande disagio provocato da
una sua mancanza di
rispetto?
* seguite Fiamma sul blog
diversamenteaffabile.it
Credete che non l’abbia
fatto? Ho telefonato subito
con il cellulare, ma il
centralino mi ha messo in
attesa. Dopo dieci minuti di
una splendida musica di
Ennio Morricone, ho
desistito e ho iniziato a
guardare fissa l’auto
abiliona. Ve lo ricordate
Massimo Troisi in
Ricomincio da tre quando
vorrebbe spostare il vaso di
fiori e si esercita a
© RIPRODUZIONE RISERVATA
S
Auguri
Zeffirelli
Franco
Zeffirelli, uno
dei pilastri del
nostro cinema,
compie oggi
90 anni.
Scenografo
e allievo
di Luchino
Visconti,
l’eclettico
fiorentino
debutta alla
regia sul grande
schermo con
«Camping»
nel 1957,
ma esplode
alla fine degli
Anni 60 con
«La bisbetica
domata» (1967)
e lo storico
«Romeo
e Giulietta»
(1968) con cui
vinse David
di Donatello
e Nastro
d’argento. Tra i
riconoscimenti
anche il David
per «Fratello
sole, Sorella
luna» (1971).
Celebre la sua
«Aida» per
la Scala e il film
per la tv «Gesù
di Nazareth».
Nel ’90 torna
a Shakespeare
per «Amleto»
con Mel Gibson
In alto, la coppia Gotye-Kimbra, 4 Grammy in due;
sotto, Rihanna sul palco: la cantante della Barbados
si è presentata con il fidanzato Chris Brown AFP
Tra Gotye e i Fun
Ai Grammy passa
la linea giovane
Volti emergenti illuminano i Grammy assegnati domenica a Los Angeles. Gli Oscar della
musica hanno visto trionfare i trentenni The
Black Keys, che si assicurano quattro premi, tra
cui il miglior pezzo e il miglior album rock (El
Camino) e i coetanei newyorkesi Fun, che vincono il «grammofono» per la miglior canzone (We
are young) e la miglior band emergente. Oltre
che per la battuta più dissacrante: «Scappo a fare
pipì, lascio i miei colleghi a ringraziare», ha detto Nate Ruess sul palco. Braccia piene d’oro anche per il belga-australiano Gotye, re della musica alternativa e vincitore della miglior incisione
dell’anno con Kimbra, per Somebody that I used
to know. Ma i Grammy sono stati pure una sfilata
di star, da Sting a Nicole Kidman, con il compagno e cantante Keith Urban, mentre Justin Timberlake ha presentato con Jay-Z il singolo Suit &
Tie e Rihanna ha portato il fidanzato Chris
Brown: prima della cerimonia 2009, lui l’aveva
aggredita. Ora sono tornati insieme.
A LONDRA VINCE ANCHE TARANTINO
Ai Bafta il trionfo di Affleck
«Argo» premiato tre volte
Miglior film, regia e montaggio: in vista degli
Oscar, non c’è male. Sono i premi vinti da «Argo»
di Ben Affleck (a sinistra, foto Afp) ai Bafta, il
corrispettivo inglese delle statuette Usa.
Battendo «Les Miserables», che ritira quattro
premi, ma di importante c’è solo la Hathaway
miglior attrice non protagonista e «Django», con
Waltz miglior attore non protagonista e la
sceneggiatura di Tarantino. Che intanto ha
annunciato un nuovo film a sfondo storico.
Premi anche per Daniel Day-Lewis
(miglior attore per «Lincoln»), Emmanuel
Riva (migliore attrice in «Amour») e «Ribelle
– The Brave» (miglior film d’animazione).
38
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
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Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del
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14: €7,92; n. 5, 6, 7, 8, 9, 12, 20: €4,67;
n. 10: €2,92; n. 1: €3,25; n. 13: €9,17;
n. 15: € 4,17; n. 17: € 4,58; n. 18, 19:
€3,33; n. 21: €5,00; n. 24: €5,42.
Rubriche in abbinata facoltativa:
n. 4: Corriere della Sera €4,42; Gazzetta
dello Sport € 1,67; abbinata € 5,00.
n.16: Corriere della Sera €1,67; Gazzetta
dello Sport € 0,83; abbinata € 2,08.
n.22: Corriere della Sera €4,08; Gazzetta
dello Sport € 2,92; abbinata € 4,67.
n.23: Corriere della Sera €4,08; Gazzetta
dello Sport € 2,92; abbinata € 5,00.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
39
ALTRI MONDI
Oroscopo
23/10 - 22/11
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
LE PAGELLE
Ariete 6,5
Scorpione 8
Toro 7+
Gemelli 5,5
Cancro 7,5
Leone 6
DI ANTONIO CAPITANI
Tutto vi stanca, tanto
che vorreste
dimettervi (come un
altro celebre Ariete)
da ogni ruolo.
Stringete i denti, non
la gola dei fallocefali.
IL MIGLIORE
Potete varare e
seminare con
successo, oggi.
Charme e fiuto vi
portano un passo
avanti agli altri, la
fornicazione è poesia
e pepe rosso together
Amici, sostenitori,
sponsor e clienti
decretano il successo
della vostra giornata.
Siete belli, motivati,
altruisti, anche col
sudombelico.
Le rogne ci sono e
chiedono tempismo,
non sfigoisteria. E
forse un compromesso
torna utile.
Sudombelico siberiano,
freddo e deserto.
Inserite il turbo: le
stelle propiziano ogni
successo! Da
“lontano” le occasioni
migliori, vicinissimi,
invece, i piaceri suini
più sapidi.
Se si eccettuano i
conforti economici
made in Luna,
l’atmosfera non è
festosa. Tensioni ed
equivoci abbondano, il
sudombelico è smunto.
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Sagittario 5,5
Capricorno 7+
Acquario 6
Pesci 7,5
Lavoro e rapporti
stressano, forse
deludono, magari vi
tagliano a dadini gli
zebedei. E ci son pure
penurie amorose e
suine. State su.
Ogni compito vi riesce
strabene, oggi, con
l’aiuto della fortuna. E
c’è pure un viaggio nel
continente amore, con
una formula suin
inclusive.
Correte il rischio di
sbagliare tempi e
modi: riflettete prima
di agire, specie in fatto
di soldi. L’amor
aleggia, il sudombelico
furoreggia.
La Luna nel vostro
segno vi promette un
colpo di fortuna.
Ambizione e charme
crescono, voi siete
lanciatissimi e
fornichevolissimi. Uau.
21/3 - 20/4
24/8 - 22/9
23/9 - 22/10
Vergine 6-
Bilancia 6,5
Il vostro vigore fisico
cresce. Ma calano
fascino, strategia e
pazienza. Non è che
siate molto simpatici,
sappiatelo. Nemmeno
suinamente.
SERGIO ALMIRON
Gli zebedei, li
mantecate (sul lavoro,
in casa, a chi amate),
ma grazie a metodo e
ordine producete
tanto. Sudombelico
neghittoso, però.
Il centrocampista
argentino del Catania
è nato il 7 novembre
1980. Per lui anche
una parentesi nella
Juventus nel 2011
Gazzetta.it
Televisioni in chiaro
RAIUNO
RAIDUE
RAITRE
CANALE 5
ITALIA 1
RETE 4
LA 7
LA GALLERY
8.00
10.00
10.55
12.00
13.30
14.10
15.15
17.00
17.10
18.50
20.00
6.40
9.40
10.00
11.00
13.00
14.00
16.55
17.00
18.15
18.45
19.35
8.00
10.10
11.00
11.30
12.00
12.45
13.10
14.00
16.00
19.00
20.35
8.50
10.00
11.00
13.00
13.40
14.45
16.15
16.55
18.50
20.00
20.40
6.40
8.45
12.25
13.00
13.40
15.00
15.50
16.45
17.40
18.30
19.20
10.50
11.30
12.00
12.55
14.00
14.45
15.30
16.35
16.50
18.55
19.35
9.50
11.00
12.30
13.30
14.05
14.45
16.50
Rio, il carnevale
continua a stupire
tra samba e pallone
TG1
UNOMATTINA
CHE TEMPO FA
LA PROVA DEL CUOCO
TG1
VERDETTO FINALE
LA VITA IN DIRETTA
TG1
CHE TEMPO FA
L'EREDITÀ
TG1
CARTONI
SABRINA VITA DA...
TG2 INSIEME
I FATTI VOSTRI
TG2
TELEFILM
TG 2 FLASH L.I.S.
ELEZIONI 2013
TG2
SQUADRA SPECIALE
IL COMMISSARIO REX
AGORÀ
LA STORIA SIAMO NOI
CODICE A BARRE
BUONGIORNO ELISIR
TG3
DIARIO ITALIANO
LENA, AMORE...
TGR - TG3
GEO & GEO
TG3 - TGR - BLOB
UN POSTO AL SOLE
MATTINO CINQUE
TG5
FORUM
TG5
SOAP
UOMINI E DONNE
AMICI
POMERIGGIO CINQUE
AVANTI UN ALTRO!
TG5
STRISCIA LA NOTIZIA
CARTONI
TELEFILM
STUDIO APERTO
SPORT MEDIASET
CARTONI
LUPIN III
WHITE COLLAR
CHUCK
LA VITA SECONDO JIM
STUDIO APERTO
C.S.I.
RICETTE DI FAMIGLIA
TG4
DETECTIVE IN CORSIA
LA SIGNORA IN...
TG4
FORUM
RESCUE SPECIAL
MY LIFE
SFIDA A WHITE...
TG4
TEMPESTA D'AMORE
COFFEE BREAK
L’ARIA CHE TIRA
I MENÙ DI BENEDETTA
TG LA7
TG LA7 CRONACHE
IL BOUNTY
IL COMMISSARIO
CORDIER
18.50 I MENÙ DI BENEDETTA
20.00 TG LA7
20.30 OTTO E MEZZO
20.35 63° FESTIVAL
DI SANREMO
21.00 ELEZIONI 2013
Attualità
21.05 OPERAZIONE
VALCHIRIA
21.10 IN QUESTO MONDO
DI LADRI
21.10 WILD
Documenti
21.10 L' AVVOCATO
DEL DIAVOLO
21.10 TURBULENCE
Film
23.40 TG1 60 SECONDI
0.30 RAI PARLAMENTO
ELEZIONI 2013 MESSAGGI
AUTOGESTITI
23.00 SPECIALE TG2
BENEDETTO XVI
0.00 AMORI
E ALTRI DISASTRI
1.30 FLASHPOINT
23.10 ELEZIONI 2013 INTERVISTA
23.20 I MIGLIORI VOLO
DELLA NOSTRA VITA
0.00 TG3 LINEA NOTTE
23.20
1.00
1.25
1.30
2.20
23.30 CHAMPIONS LEAGUE
SPECIALE
1.30 THE SHIELD
2.10 SPORT MEDIASET
2.35 STUDIO APERTO
0.20
0.25
23.30
0.35
0.40
0.55
1.00
Film sul
Digitale Terrestre
Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre
PREMIUM
IN DIRETTA
12.40 SBIRRI
PREMIUM CINEMA
14.30 J. EDGAR
PREMIUM CINEMA
16.45 AMO SOLO LEI
MYA
16.50 ROBIN HOOD
PREMIUM CINEMA
19.35 AMMESSO
PREMIUM CINEMA
21.15 CADO DALLE NUBI
PREMIUM CINEMA
23.05 IMMATURI IL VIAGGIO
PREMIUM CINEMA
1.00 FINAL DESTINATION:
DEATH TRIP
PREMIUM CINEMA
CALCIO
20.00 SNOOKER:
WELSH OPEN
CALCIO A 5
20.30 ITALIA - PORTOGALLO
Torneo di Viareggio
Rai Sport 1
17.00 MILAN - NEWCASTLE
BASKET
1.00
3.00
FLORIDA - KENTUCKY
3.00
Champions League
MP Calcio, Sky Sport 1,
Sky Calcio 1
Champions League
MP Calcio 1, Sky Sport 3,
Sky Calcio 2
MICHIGAN STATE MICHIGAN
BILIARDO
14.00 SNOOKER: WELSH
OPEN
9.30
Serie A. Highlights
11
ANCONA
-1
8
AOSTA
-3
-2
BARI
-2
8
BOLOGNA
-1
1
-2 2
Torino
CAGLIARI
CAMPOBASSO
CATANIA
6
13
-5
4
0
14
0
4
Nuvolo
Moderati
Rovesci
Forti
GENOVA
0
2
Coperto
Molto forti
L'AQUILA
-4
4
MILANO
-1
1
NAPOLI
2
11
8
15
FIRENZE
Pioggia
MARI
Temporali
Calmi
PALERMO
Neve
Mossi
PERUGIA
-1
5
POTENZA
-5
4
REGGIO CALABRIA
6
14
ROMA
2
10
TORINO
-2
-1
Agitati
Nebbia
Il sole oggi
MILANO
ROMA
-4
TRENTO
Tramonta
Sorge
Tramonta
TRIESTE
7:32
17:43
7:11
17:36
-2
5
VENEZIA
-1
3
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
VICEDIRETTORE VICARIO
Gianni Valenti
[email protected]
VICEDIRETTORI
Franco Arturi
[email protected]
Stefano Cazzetta
[email protected]
Ruggiero Palombo
[email protected]
Umberto Zapelloni
[email protected]
PRESIDENTE
Angelo Provasoli
VICE PRESIDENTI
Roland Berger
Giuseppe Rotelli
AMMINISTRATORE DELEGATO
Pietro Scott Jovane
CONSIGLIERI
Andrea Bonomi C.,
Fulvio Conti, Luca Garavoglia,
Piergaetano Marchetti,
Paolo Merloni, Carlo Pesenti,
Giuseppe Vita
DIRETTORE GENERALE
Riccardo Stilli
Testata di proprietà de "La Gazzetta dello
Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2013
DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI
Alessandro Bompieri
CALCIO: VALENCIA PARIS SAINT GERMAIN
Champions League. Highlights
-1 3
-2 3
Milano
0
Venezia
1
2
2
14.00 BASKET: SYRACUSE NOTRE DAME
7.30
GOLF: JOBURG OPEN
PGA European Tour.
Da Johannesburg, Sudafrica
A un anno dal Mondiale il
calcio è uno dei temi che
impazzano nel primo
giorno di sfilate nella città
brasiliana (nella foto). Ma
ci sono anche il basket e
altre stranezze nonché vip
come Alberto di Monaco
IL SONDAGGIO
NCAA
16.30 RUGBY: SCOZIA ITALIA
Inter, Stramaccioni
rimane sotto esame
anche se ha vinto
Sei Nazioni
21.45 RUGBY: ITALIA FRANCIA
Sei Nazioni
Secondo la grande
maggioranza degli utenti
del sito la vittoria sul
Chievo non mette la
parola fine alla crisi dei
nerazzurri. Solo il 15 per
cento pensa che tutti i
guai siano finiti
22.45 RUGBY:
SCOZIA - ITALIA
Sei Nazioni
SKY SPORT 3
10.00 GOLF: JOBURG OPEN
11.30 RUGBY: IRLANDA INGHILTERRA
PGA European Tour.
Da Johannesburg, Sudafrica
www.gazzetta.it
Sei Nazioni
In Sicilia e al Sud per tutto il giorno piogge e
neve ad alte quote. Precipitazioni anche altrove,
ma in esaurimento nel pomeriggio-sera; al Centro
in prevalenza pioverà con neve solo sui monti, al
Nord neve salvo coste e zone limitrofe.
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Domani
Dopodomani
Su Nordovest, Emilia, Toscana e Umbria variabile
senza precipitazioni e con nebbie in alcune zone
pianeggianti e vallive. Altrove alternanza piuttosto
irregolare di nuvole, piogge sulle pianure e sui
colli, neve sui monti e schiarite.
In Sicilia, al Sud e sulle Marche ancora parecchie
piogge e nevicate in montagna, ma anche qualche
schiarita. Altrove non si verificheranno
precipitazioni e le nuvole lasceranno spazio a
crescenti zone di sereno, ma con alcune nebbie.
4
5
Bologna
Genova
1
-1
4
Ancona
5
Firenze
2
Perugia
1
8
6
8
7
L’Aquila
1
5
ROMA
5
Campobasso
11
3
Napoli
9
Bari
5
9
Potenza
9
2
Cagliari
5
14
3
Catanzaro
10
7
Palermo
10
Reggio Calabria
10 13
9 10
2
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18 feb.
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12,19 - con i mitici Bud Spencer & Terence Hill N. 7 e
11,19 - con Michel Vaillant N. 10 e 4,19 - con Leggende
del Motociclismo N. 12 e 12,19 - con Cavalieri dello Zodiaco N. 16 e 11,19 - con I Love Travel N. 20 e 5,19 - con La
Cucina Italiana N. 25 e 11,19 - con Orologi Forze Armate
N. 26 e 16,19 - con l’Uomo Tigre N. 25 e 11,19 - con
Calciatori Panini La Raccolta Completa N. 41 e 6,19 con Aerei da Combattimento N. 44 e 14,19 - con Le
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Turchia e 2,00; Ungheria Huf. 600; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.
40
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2013
COPPA D’AFRICA
ECCO LA NUOVA
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DEL CONTINENTE
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SETTIMANALE DI CALCIO INTERNAZIONALE
12 FEBBRAIO 2013 - N. 89
IL FALLIMENTO DEI VECCHI IVORIANI HA SANCITO
IL RICAMBIO GENERAZIONALE: PITROIPA, MBA, MIKEL
ALL’INTERNO
PRIMO PIANO
Deca Trends
MOURINHO AL BIVIO
VINCERE O LASCIARE
ALESSANDRO DE CALÒ a pag. 2
Sponsor
GAZPROM IN CHAMPIONS
CONFLITTO D’INTERESSI?
ANDREA LUCHETTA a pag. 4
EUROPA
Spagna
È TORNATO IL VECCHIO
CUORE GRANADA
GIULIO DI FEO a pag. 6
Inghilterra
FENOMENBALE
«VALE COME RONALDO»
STEFANO BOLDRINI a pag. 7
Francia
IL CUGINO PARARIGORI
DI THURAM
ALESSANDRO GRANDESSO a pag. 8
Germania
E IL NIPOTE DI SEELER
TRADISCE L’AMBURGO
PIERFRANCESCO ARCHETTI a pag. 8
Portogallo
GIL VICENTE: SQUADRA
CHE VINCE SI RIFÀ
MANUEL MARTINS DE SÀ a pag. 9
MONDO
Argentina
IL RITORNO DEL VICERÉ
CARLOS BIANCHI
MARTIN MAZUR a pag. 11
DEL BOSQUE
PAOLO CONDÒ a pagina 10
UNA
CHAMPIONS
CON I BAFFI
IL C.T. CAMPIONE DEL MONDO E D’EUROPA ANALIZZA
GLI OTTAVI DELLA COPPA CHE RIPRENDE OGGI:
«FAVORITE JUVE, BAYERN, SCHALKE, PSG E PORTO,
SHAKHTAR-BORUSSIA LA SFIDA PIÙ EQUILIBRATA.
MA ALLA FINE RESTERANNO REAL E BARCELLONA»
Intervista di FILIPPO MARIA RICCI alle pagine 2 e 3
2
PRIMO PIANO
EXTRATIME - 12 FEBBRAIO 2013
Decatrends
DI ALESSANDRO DE CALÒ
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ORA DI MOU
CONDANNATO
A VINCERE
(O A LASCIARE)
Tutte le big hanno in
mano possibili
consolazioni. Il Real
ha solo questa coppa
E’ dal 2002 che, al Bernabeu,
è cominciato il conto alla
rovescia in attesa della
decima. Sull’ultimo trionfo
c’è il marchio di Vicente del
Bosque e la firma di Zizou
Zidane, con quella
meravigliosa volée spedita
col piede mancino nella
porta del Leverkusen. Era un
Real galactico che stava per
essere appesantito da troppi
gingilli. Dalle memorabili
giocate di quello squadrone —
per proliferazione degli
anticorpi — nasce anche il
migliore Barcellona di
sempre. In questi dieci anni,
i blaugrana hanno imposto
un’egemonia di gioco e di
successi che fa già parte
della grande storia del calcio.
A Madrid, Florentino Perez
non si rassegna a questa
subalternità. Mourinho è la
sua carta un po’ aggressiva e
vagamente disperata per
tentare di conquistare la
coppa. Il match di domani
contro Rooney e Van Persie
vale come mezza finale, e
nel doppio confronto con
Ferguson, Mou si gioca una
bella fetta di futuro. Può
essere il primo passo di una
gloriosa cavalcata oppure
l’epilogo di un’avventura
senza happy end.
«E INFINE RESTERANNO
REALEBARCELLONA»
Il c.t. della Spagna non teme che le polemiche accese dai clasicos contaminino
la nazionale: «Sono persone per bene. E se in patria vincono tanto non è per mancanza
di avversari, ma per merito loro. Altrimenti non avremmo ancora 4 squadre in corsa»
DAL NOSTRO INVIATO
A LAS ROZAS (Madrid)
FILIPPO MARIA RICCI
5RIPRODUZIONE RISERVATA
a serenità come antiruggine. La serietà come
antidoto al caos generalizzato. La forma, in campo e
fuori, eletta a stile di vita, guida di passaggi, tiri, tackle e parole. Vicente del Bosque è un
maestro che non ha bisogno
della cattedra, pasticcere che
rifiuta il biscotto perché vuole
offrire una torta a chi pensa
male.
L
Prima delle partite di qualificazione mondiale con
Finlandia e Francia in 5
giorni ci saranno altri due
Barça-Madrid. Preoccupato dal recente ravvivarsi
delle polemiche tra compagni di nazionale?
«No. C’è stato qualche screzio,
però decisamente più contenuto rispetto a un paio di stagioni fa. Parte della stampa spagnola ha preferito aizzarsi con
questa storia dello scisma dando spazio a stupidate invece di
parlare di un partidazo come è
stato l’ultimo Madrid-Barça.
Si è parlato più del tunnel, degli spogliatoi e del parcheggio,
episodi che contano nulla e la
cui reale esistenza è addirittura in dubbio, cosa che rende la
faccenda ancor peggiore. Non
Questo è il messaggio che cerco di passare e non credo i giocatori siano stati contenti al rivedersi in tv facendo certe cose. Non sono stupidi, sanno
che nel calcio succedono cose
sgradevoli, però sanno che deve trattarsi di episodi isolati».
penso che ci saranno rimbalzi
problematici per la nostra nazionale. No».
Clasicos a parte, guardandolo da vicino il vostro
gruppo sembra composto
da bravi ragazzi oltre che
da bravi giocatori.
«Le vittorie facilitano il lavoro.
Poi, chiaro, se oltre a vincere si
tiene un buon comportamento si raggiunge una situazione
ideale. Noi rappresentiamo il
Paese e i giocatori hanno
un’immagine. Non pretendiamo che siano buoni: tutti vogliamo essere buoni e non lo
siamo perché abbiamo i difetti, però se un giocatore si comporta bene è più apprezzato.
l
RR Davanti a questa
Champions, nessuno è messo
come il Real Madrid. Le altre
squadre hanno qualche
consolazione alternativa, un
buon obiettivo a portata di
mano. Tutte, quasi tutte.
Nonostante i problemi di
Vilanova, il Barça ha un
rendimento monstre nella
Liga; Sir Ferguson, in
Premier, è riuscito a
costruirsi un vantaggio
abissale sul City di Mancini;
il Bayern domina la
Bundesliga e attende
Guardiola senza fretta; il Psg,
come la Juve, comanda a
casa sua e in Europa: per
ora, deve solo pensare a
crescere; anche il solido e
mirabile Borussia Dortmund
può esercitarsi nella parte di
outsider di lusso; il Milan che
sbatte contro Messi è una
squadra giovane che sta
coagulando, tutto quello che
verrà sarà un successo. E’
difficile che Celtic o
Valencia, Arsenal o
Galatasaray, Porto o Malaga,
Shakhtar e Schalke possano
sollevare a Wembley, in
maggio, la coppa con le
grandi orecchie. Ci
proveranno, naturalmente: fa
parte del gioco. Ma sono
tentativi molto lontani
dall’ossessione del Real.
La Juve sa bene
chi è Llorente:
uno dei peggiori
clienti per
un difensore
Parlando di bravi ragazzi,
Llorente alla Juventus?
«Un passo avanti per lui. Si è
scontrato con la filosofia di un
club che l’ha avuto da quando
era bambino e di colpo ha visto che lo perdeva: uno shock
per tutti. L’Athletic è tanta roba, merita ogni rispetto, si è
sentito colpito. Non so se questa faccenda è stata gestita al
meglio».
3
PRIMO PIANO
EXTRATIME - 12 FEBBRAIO 2013
identikit
DOPPIA CARRIERA MERENGUE
PRIMA DI ESSERE TRADITO
IL RE L’HA NOMINATO MARCHESE
Vicente del Bosque è nato a Salamanca il 23
dicembre 1950. Da centrocampista nel 1966
parte dalle giovanili del club della sua città e
quindi del Real Madrid; debutta nel ’69 col
Castilla, poi Cordoba e Castellon. Dal 1973
all’84 gioca col Real: 335 presenze e 37 gol, è
un artista degli assist. Gran visione di gioco,
vince 5 Liga e 4 coppe di Spagna. Perde la
Coppa Campioni 1981 in finale col Liverpool. In
nazionale 18 match (1 gol, a Salamanca).
E già che siamo in Italia,
sta facendo benissimo un
ragazzo che lei ha tirato su
al Madrid, Borja Valero.
«Uno che si adatta bene a qualsiasi tipo di gioco, ha grandi
qualità. Mi aspettavo il suo successo in Italia. Ha uno stile perfetto anche per la nazionale:
non trova spazio solo perché
la competizione in quella zona
del campo è bestiale».
Torniamo al futuro: Guardiola al Bayern Monaco.
«Decisione molto coerente.
Ha scelto uno dei migliori
club. Si parlava tanto d’ipotesi
inglesi, io però lo vedo come la
destinazione perfetta. Tra le altre cose, è una squadra che è
arrivata a due finali di Champions negli ultimi tre anni».
Allenatore
Inizia nell’85 con le giovanili merengue. Passa
al Castilla (il Real B) nell’87 e resta 5 stagioni.
Debutta nel Madrid per un paio di mesi nel
1994 al posto di Benito Floro. Di nuovo nel 1996
è chiamato a interim per Valdano. E nel
novembre 1999 per Toshack, ma stavolta resta:
vince 2 Liga (2001 e ’03), la Supercoppa di
Spagna 2001, 2 Champions (2000 e ’02, foto
sopra), 1 Supercoppa Uefa e 1 Intercontinentale
(2002). Nel giugno 2003 a sorpresa viene
esonerato da Perez. Dopo un anno riparte col
Besiktas, ma finisce 4˚.
Sorpreso dalle difficoltà
del Madrid in Liga?
«Non è facile tenere certi ritmi. Chiaro che c’è un divario
tra risultati e qualità della rosa, però la Liga è molto complicata».
C’è chi pensa il contrario,
che Ronaldo e Messi segnino così tanto perché gli altri non hanno gli stessi
mezzi.
«Non sono d’accordo: in Champions sono rimaste 16 squadre
e 4 sono spagnole, l’ultima finale di Europa League l’hanno
l
l
E per il futuro bianconero
di Llorente?
«Si può adattare perfettamente. Alla Juve sanno chi hanno
preso, uno che io da difensore
considererei tra i clienti peggiori. Ha caratteristiche speciali».
C’è divario fra i
risultati e la rosa
del Madrid,
ma non è facile
tenere certi ritmi
tieri... È un concetto universale, non bisogna guardare il
modello di una o un’altra
squadra. I giocatori arrivano
in prima squadra non perché
si è deciso di giocare tutti allo
stesso modo, ma per le qualità individuali e la buona formazione».
Le difficoltà economiche
fanno sviluppare...
«... l’ingegno, ovvio. Non dovrebbe essere così però. I ragazzi più giovani dovrebbero
avere più spazio a prescindere
dalla situazione economica.
Se investi denaro nella cantera è perché credi nei frutti che
può dare, altrimenti non serve. Dai vertici del club in giù,
tutti devono crederci, altrimenti è inutile. Mi permetta
una banalità: tutti i giocatori
escono da un vivaio. Il vivaio
va utilizzato, niente di più».
In questi giorni si parla tanto di doping.
«Non mi piace parlarne».
Commissario tecnico
Si dimette e nell’estate 2008 subentra come c.t.
della Spagna ad Aragonés. Vince il Mondiale
nel 2010 (foto sotto) e nel 2012 l’Europeo, in
finale con l’Italia. Nel 2011 il re Juan Carlos gli
ha conferito il titolo di «marchese». Ha guidato
la Spagna 68 volte, record eguagliato di
Ladislao Kubala: 57 vittorie, 5 pareggi e 6 k.o.
Ha vinto il Pallone d'oro 2012 per i tecnici.
l
Il Bayern per
Guardiola è la
destinazione
perfetta, una
scelta coerente
giocata due club della Liga,
l’Atletico sta facendo di nuovo
una grande campagna europea... Madrid e Barça stanno
vincendo con autorità, ma per
meriti propri: hanno rose straordinarie e saranno loro due a
lottare per la Champions».
Barça che non ha accusato
il passaggio a Vilanova.
«Non conosco lui e Guardiola
in spogliatoio, però mi sembra
che le cose siano cambiate molto molto poco. La rosa ha grande coscienza, i successi vengono relativizzati rapidamente
per cercare nuovi
trionfi. Stanno gestendo al meglio
anche una situazione tanto dura come la malattia e l’assenza di Vilanova».
E parlando di
Barça, è notizia
di questi giorni
che il Milan riorganizza il vivaio sullo schema blaugrana.
«Per come la
vedo io, tutte
le squadre devono cercare
giocatori: centrali, laterali,
attaccanti, por-
È noto. Però permetta una
domanda generale: in questi anni in Spagna non si è
fatto tutto ciò che si poteva nella lotta al doping?
«Dico solo una cosa: negli
sport collettivi nei quali al momento la Spagna sta avendo
gran successo, pallanuoto, pallamano, pallacanestro, calcio,
non credo che il doping abbia
grande impatto. E per quanto
mi riguarda, io non ho visto alcun caso di doping. La mia
non è una risposta politica,
non parlo nascondendo qualcosa, lo faccio da una base di
pulizia e innocenza assolute.
Non conosco casi di doping.
Se poi vogliamo dire che lo
sport spagnolo è macchiato,
facciamolo. Però io non ho visto niente di male».
E a livello economico, in
Spagna si è permesso troppo al calcio?
«Sicuramente. Ci vuole equilibrio tra entrate e uscite. Pur
riconoscendo che il nostro
sport ha dato tanto al Paese e
poteva meritare una ipotetica
ricompensa, certi eccessi non
dovevano essere tollerati, ci
voleva e ci vuole più rigore».
E il Paese, la preoccupa?
«Si, è l’aspetto peggiore. Abbiamo
superato il problema gravissimo del terrorismo e ora
ci troviamo
ad affrontare
questa situazione. La cosa
peggior per un Paese è che ci sia gente
senza lavoro».
E il suo futuro?
«Chiuderò con la
nazionale. Vediamo dove arriviamo, al 2013, al ’14,
al ’15. Però che questo sarà il mio ultimo
passo, è sicuro».
4
PRIMO PIANO
EXTRATIME - 12 FEBBRAIO 2013
IL FUTURO
LEVSKI, STELLA
E VITESSE: PIÚ
GAS PER TUTTI
Contropotere
DI FABIO LICARI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
DA MOSCA
A PARIGI,
È ORA DI
INTERVENIRE
Le sponsorizzazioni
«finte» terrorizzano
l’Uefa: Nyon dovrà
inventarsi qualcosa
RR Gli agguati al fair play
finanziario sono dietro
l'angolo. L'ultimo, per
fortuna subito smascherato
dalla stampa francese, non
poteva che riguardare il Psg:
la Qatar Tourism Authority,
pensa un po’, gli ha offerto
generosamente un contratto
di sponsorizzazione da 150
milioni di euro all'anno (che
possono diventare 200 in
caso di risultati positivi, fino
al 2016). Per di più
retroattivo dal 2011-12.
Divertente, no? Peccato che
dietro il Psg ci sia proprio il
Qatar e che quindi sia
fortissimo il sospetto di una
sponsorizzazione «finta», di
quelle per aggirare il fair
play. Il problema è che il
Psg non sa come fare per
rientrare nei parametri,
visto che spende
compulsivamente: ma tra 15
mesi arriveranno, si spera,
le prime sanzioni e non è
chiaro come il club riuscirà
a evitarle.
All'Uefa non sono proprio
degli sprovveduti. Non c'è
club al mondo la cui
sponsorizzazione valga
tanto: a essere generosi,
facendo una media tra i top
d'Europa, si può arrivare a
50. Un esempio: il
Barcellona ne riceverà 35
dalla Qatar Airways
(sempre Qatar…). L’Uefa sta
pensando di riconoscere al
Psg soltanto la parte
«logica» del contratto, una
cinquantina di milioni
appunto, rifiutando il resto
nei conti del fair play. Se
però non aggiungerà una
bella sanzione, sarà come
non essere intervenuti e
tutti i furbi del mondo ci
proveranno di nuovo.
Perché il calcio — questo
calcio business — è ormai un
mondo di conflitti
d'interessi.
Esemplare è il caso
Gazprom, proprietaria dello
Zenit, sponsor di Champions
e con rapporti in Schalke 04
e Chelsea. Il rischio di un
conflitto d'interessi, non
prendiamoci in giro, è
fortissimo. Anni fa l’Uefa
modificò il regolamento per
combattere la partecipazioni
incrociate in più club: una
società quotata in borsa,
l'Enic, era dentro Slavia
Praga, Tottenham, Basilea,
Aek Atene e Vicenza. Forse
è arrivato il momento di un
nuovo intervento ad hoc. A
Nyon, per essere più precisi,
ci stanno già pensando.
COREOGRAFIA DELLO SCHALKE 04,
CON LO SPONSOR IN EVIDENZA
IL FILO RUSSO
CHE AVVOLGE
IL PALLONE
Chelsea, Schalke 04, Zenit, Champions: Gazprom
finanzia mezzo calcio europeo. Conflitto d’interessi?
ANDREA LUCHETTA
5RIPRODUZIONE RISERVATA
l Cremlino. Lo Zenit, lo
Schalke, il Chelsea. La
Champions e la Supercoppa europea. Tutti uniti dallo stesso filo rosso, anzi russo:
le decine di milioni che ogni
anno Gazprom — gigante
energetico controllato da Mosca — riversa nel calcio europeo. Gli ultimi colpi la scorsa
estate. A metà luglio l’annuncio del Chelsea: Gazprom fornirà gas ed elettricità fino al
2015 al campo di allenamento e a Stamford Bridge. «I dettagli dell'accordo sono un segreto commerciale», rispondono da Mosca. Non sono segreti invece gli ottimi rapporti di Abramovich — proprietario dei Blues — col primo
estrattore di gas al mondo:
nel 2005 cedette Sibneft a
Gazprom per quasi 10 miliardi di euro.
I
Estate torrida a Mosca
Pochi giorni prima dell’accordo col Chelsea, arriva la sponsorizzazione di Champions e
Supercoppa. La compagnia
russa è partner al pari di Unicredit, MasterCard, Ford,
Sony e Heineken. La firma del
contratto fa sollevare più di un
sopracciglio. Gazprom si viene a trovare in una posizione
inedita: possiede lo Zenit,
sponsorizza lo Schalke 04, alimenta il Chelsea e griffa due
competizioni cui partecipano
le stesse squadre. A Mosca sono netti: «Non vediamo nessun conflitto di interessi e non
capiamo bene dove potrebbe
trovarsi. La Champions e la
squadra che vi gioca (lo Zenit,
ndr) sono soggetti di diversi livelli che non si influenzano a
vicenda». Altrettanto chiara
l’Uefa: «Non c'è nessun conflitto di interessi», rispondono,
prima di rimandare all’art. 3
del regolamento Champions,
che vieta a qualsiasi soggetto
di condizionare le politiche di
più club.
IL PROGETTO
CREMLINO, BIG, TV, TUTTI DICONO SÌ
RIFARE IL CAMPIONATO SOVIETICO
(a.l.) Molto nasce da un bengala
piombato sul portiere della
Dinamo contro lo Zenit. 3-0 a
tavolino. «Tanti pensano che
potremmo giocare in un
campionato della Csi (il vecchio
spazio sovietico, ndr), e anch’io lo
sostengo» ha detto Miller, ceo di
Gazprom. In pochi giorni è giunta
l’approvazione del Cremlino e
l’ideale adesione al progetto di
molte nobili dell’area: Cska,
Rubin, Bate, Shakhtar, Anzhi. Le
agenzie hanno riferito di un
interesse dell’Uefa, Blatter ha
chiuso la porta. Le difficoltà sono
enormi: criteri di accesso,
promozioni e retrocessioni, posti
in Europa, problemi di ordine
pubblico fra vecchi cugini. Ma il
progetto è appetibilissimo dal
punto di vista di sponsor e diritti
tv. E Sergei Ivanov, tra i politici
più influenti e vicini a Putin,
critico sull’attuale modello del
calcio in Russia, ha dichiarato:
«Un campionato così sarebbe più
spettacolare e interessante.
Anche le big ucraine vorrebbero
partecipare a un torneo più
competitivo». Un modello viene
dall’hockey: un campionato
post-sovietico esiste già, ed è
secondo solo alla Nhl. Anche il
basket ha varie leghe «d’area»,
tra cui la Vtb United League che
unisce team russi, lituani,
ucraini, polacchi e di altri 4 paesi.
Le virtù di Platini
C'è un altro fronte, però. È il fair play finanziario (Fpf), riforma cardine della presidenza
Platini, che si pone l’obiettivo
di spingere i club al pareggio di
bilancio, pena la possibile
esclusione dalle coppe. Quest’estate il Guardian ha notato
una coincidenza legata all’arrivo di Hulk e Witsel allo Zenit:
«Poche ore dopo che l'Uefa aveva sottolineato come "l'intera
famiglia calcistica" stesse rispettando lo spirito del Fpf
(…), Gazprom ha speso 80 milioni per due giocatori». A Natale è sceso in campo direttamente Miller, Ceo della compagnia
russa: «Il prossimo anno il nostro impegno per lo Zenit non
sarà inferiore a quello delle stagioni precedenti». Non proprio
la miglior pubblicità delle virtù
predicate a Nyon. L'organismo
chiamato a vigilare è il Club Financial Control Body, i cui
membri sono eletti dal Comitato esecutivo Uefa. Daniel Geey,
avvocato dello Sport alla Field
Fisher Waterhouse, spiega: «Il
problema si pone per le sponsorizzazioni fuori mercato. Perché siano perseguibili, è necessario che lo sponsor sia in condizione di influenzare il club».
Circostanza teoricamente possibile allo Zenit, proprietà di
Gazprom e sostenuto da numerose compagnie della galassia.
Per ora nulla fa dubitare delle
finanze dei campioni di Russia,
e Geey non crede ai fantasmi:
«Sarei sorpreso se uno sponsor
esercitasse influenza sui provvedimenti disciplinari».
Da Depardieu a Ibra?
La discrezione promessa dall’Uefa è uno dei temi più controversi per i critici del Fpf.
L'art. 11 del regolamento dispone per l’autorità l’obbligo
di garantire «confidenzialità
su tutte le informazioni acquisite». Scrive il sito Soccer Politics, curato dal professor Dubois
(Duke University, Usa): «Come può giudicare una persona
esterna, se l'intero procedimento di concessione delle licenze è riservato?». Un altro
capitolo riguarda i diversi regimi di tassazione: il Fpf non prevede griglie per bilanciare il peso disomogeneo della fiscalità.
Ciò significa che se Hollande
riuscirà a imporre in Francia
un’aliquota del 75% per i redditi più elevati, il Psg dovrà spendere molto più dello Zenit
per garantire lo stesso stipendio netto (in Russia vige un'aliquota unica al 13%). È la
variabile Depardieu, l’attore che ha appena ottenuto la cittadinanza russa in polemica con la riforma fiscale. E chissà
che domani non diventi la variabile Ibra.
A Belgrado raccontano che i
dirigenti della Stella Rossa
fossero preoccupati durante
la trattativa con Gazprom. Si
riunivano col ministro
dell’Energia Skundric:
«Quanto possiamo
chiedere? Due milioni? Non
sarà troppo?». Quello li
freddava: «Noccioline». La
storia gli ha dato ragione. A
dicembre il colosso ha
raddoppiato la cifra. L’ufficio
stampa di Mosca spiega:
«Nel 2009 Gazprom Neft ha
acquisito il 51% della
compagnia petrolifera
serba». Per la Serbia
passerà anche una sezione
di South Stream, gasdotto
cruciale perché permetterà
di raggiungere l’Austria
aggirando Paesi riottosi
come l’Ucraina. Non ha
perso tempo il premier
bulgaro Borisov. Prima di
firmare l’intesa per South
Stream, è partito: «Gazprom
potrebbe sponsorizzare il
Cska». Poi non se n’è fatto
nulla, e in Bulgaria molti
imputano l’insuccesso al
rosso delle maglie. Peggio
per i vicini, godono i tifosi
del Levski (maglie blu):
Gazprom conferma la
trattativa, e potrebbe
finanziare il nuovo stadio. In
Turchia, il presidente
dell’Antalyaspor ha invocato
l’intercessione di Erdogan al
Cremlino: la Turchia è il
secondo miglior cliente dei
russi, e il 20% del gas viene
consumato nella provincia di
Antalya. A Monaco,
Beckenbauer è testimonial
della Russian Gas Society e
non si placano le voci su una
possibile intesa GazpromBayern (senza scavalcare lo
Schalke). Interessa anche
l’Olanda, sbocco naturale di
Nord Stream. La più vicina
all’accordo è il Vitesse. Il
club invia una smentita che
non pare definitiva: «Non
riveliamo chi incontriamo.
Possiamo solo confermare
che ora non abbiamo alcun
contratto».
A.L.
PUTIN E
MILLER,
N.1 DI
GAZPROM
(AFP)
5
EUROPA
EXTRATIME - 12 FEBBRAIO 2013
l’eurogol
DELLA SETTIMANA
MAESTRO RONALDO,
CHE LEZIONE AGLI ALLIEVI
RR Come nei vecchi film di kung-fu: il maestro
guarda gli allievi, lascia fare, poi ogni tanto giusto
per ribadire le gerarchie scende dalla montagnola
e spacca qualche faccia a caso. E tra tanti parvenu
del gol che si susseguono, vuoi che Ronaldo non
voglia puntualizzare che non ne fa solo tanti ma
pure belli? Vittima sacrificale il nazionale olandese
Maduro del Siviglia: scherzato con un pas de deux e
mazzata da trenta metri. Giusto per chiarire, eh...
TOP 11 VITESSE, STATE BONY SE POTETE
8 Suarez Liverpool (Ing, 17x2)
Solito
Povero chi
ci capita
sotto. E con
il Siviglia,
poi, era pure
in serata di
vena.
Peccato
solo sia nato
negli stessi
anni di
Messi...
Furioso
Forse la sua
miglior gara
in Bundes:
due gol allo
Stoccarda, il
dirimpettaio
Harnik
annichilito,
tante
iniziative
di qualità.
Una star
7
Turbo
Zitto zitto,
lo spagnolo
s’è preso il
Chelsea.
Corsa
costante a
destra, mille
cross e
tanto sudore
anche in
fase
difensiva
7
CHEDJOU (d, Lilla)
Flash
Già pronto
per Pep: a
20 anni
pochi hanno
personalità
e qualità
come lui.
Doppietta
allo Schalke
e mai un
pallone
fuori posto
7,5
EKICI (c, Werder)
Enorme
Quattro gol
nelle ultime
tre, e un
senso di
onnipotenza
in campo
che è difficile
ripetere. E in
estate
dominerà
pure il
mercato
ALABA (d, Bayern)
Magico
Gli assist che
hanno
ispirato la
goleada al
Getafe
hanno poco
di umano.
Poi smette di
far segnare
gli altri e si
toglie lo
sfizio lui
8
8
AZPILICUETA (d, Chelsea)
36
7 Rimkevicius Siauliai (Lit, 35x1) 35
8
RONALDO (a, Real Madrid)
6 Cavani Napoli (Ita, 18x2)
Ciclone
Torna dalla
Coppa
d’Africa e
rompe le
uova nel
paniere
del Psv,
rimontandolo due volte.
Merita una
big, senza
se o ma...
8
BALE (c, Tottenham)
48
3 Falcao Atl. Madrid (Spa, 19x2), Martinez Porto (Por, 19x2), Van Persie
Manchester United (Ing, 19x2), 38
Insonne
Diventa
papà in
piena notte,
non dorme,
ma scende
comunque
in campo
parando
tutto al
Bordeaux.
E l’Ajaccio
vince pure...
8
INIESTA (c, Barcellona)
70
2 Ronaldo Real M. (Spa, 24x2)
Glaciale
La Juve se
lo ricorderà:
due anni fa
gliene rifilò
4. Ora la
cura
Rudnevs è
toccata
al
Borussia: due
pere,
non
l’hanno visto
manco col
binocolo
8
BONY (a, Vitesse)
1 Messi Barcellona (Spa, 35x2)
Caldo
È il suo
momento:
dopo la
chiamata in
nazionale,
rifila al
Tolosa il
decimo gol
in Ligue, e il
Rennes è in
piena corsa
per l’Europa
7,5
OCHOA (p, Ajaccio)
I CANNONIERI D’EUROPA IN BASE AL COEFFICIENTE
DI DIFFICOLTÀ DEI VARI CAMPIONATI (TRA PARENTESI)
ALESSANDRINI (c, Rennes)
7
EL MATADOR
PERDE QUOTA
IBRA RESTA
TRA I PRIMI 10
RUDNEVS (a, Amburgo)
Scarpad’oro
Zampino
Il vizio del
gol ce l’ha
sempre
avuto, quello
di stavolta
spiana la
strada al
Psg e mette
in croce il
Lione. Per
il resto:
muscoli
34
9 Hosiner Austria Vienna (Aut,
21x1,5), Ibrahimovic Psg (Fra,
21x1,5)
31,5
11 El Shaarawy Milan (Ita, 15x2),
Michu Swansea (Ing, 15x2)
30
13 Ba Newcastle-Chelsea (Ing,
14x2), Di Natale Udinese (Ita,
14x2), Kiessling Bayer L. (Ger,
14x2), Lewandowski Borussia
D. (Ger, 14x2), Mandzukic
Bayern (Ger, 14x2)
28
18 Atar Maccabi (Isr, 18x 1,5),
Bacca Bruges (Bel, 18x1,5),
Bony Vitesse (Ola, 18x1,5),
Mkhitaryan Shakhtar (Ucr
18x 1,5)
27
22 Bale Tottenham (Ing, 13x2),
Meyong Vitoria S. (Por, 13x2)
26
24 McKay Inverness (Sco, 17x1,5),
Rusescu Steaua B (Rom, 17x1,5) 25,5
26 Aduriz A. Bilbao (Spa, 12x2),
Cardozo Benfica (Por, 12x2), R.
Castro Betis (Spa, 12x2), Djebbour
Olympiacos (Gre, 16x1,5), Dzeko
M. City (Ing, 12x2), Finnbogason
Heerenveen (Ola, 16x1,5), Mbokani
Anderlecht (Bel, 16 x1,5), Meier
Eintracht (Ger, 12x2), Sawaneh
Leuven (Bel, 16x1,5), Szalai Mainz
(Ger, 12x2), Vossen Genk
(Bel, 16x1,5)
24
Wunder21
LE PAGELLE DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO
Petrucci fa il presidente
AUSTRALIA
7 Del Piero (Sydney) Segna ancora, e sono 11. Ma la cosa più importante è che il Sidney entra per la
prima volta in zona playoff.
CIPRO
6,5 Monachello (Olympiacos
N.) Gran colpo di testa per il gol del
vantaggio. Non è colpa sua se poi
l’Olympiacos sbraga: 4 sconfitte
nelle ultime 5.
EMIRATI ARABI
6,5 Zenga (all. Al Nasr) Batte 3-2
la Lokomotiv Tashkent e accede alla prossima fase di Champions
asiatica. Non male.
6 Mascara (Al Nasr) Stavolta non
segna, ma corre parecchio e serve
un assist a Fardan.
FRANCIA
7 Ancelotti (all. Psg) Contro il
Bastia primo tempo scialbo, così il
tecnico scuote i suoi nell’intervallo: finisce 3-1.
5,5 Sirigu (Psg) Sulla punizione
di Khazri si fa trovare fuori dai pali
e incassa la rete che blocca l’imbattibilità record a 948’. Peccato.
7 Verratti (Psg) Metronomo del
centrocampo:113 palloni giocati,
lanci precisi, tackle corretti e tanta personalità. Alla Pirlo.
6,5 Ranieri (all. Monaco) Non
vinceva in casa dal 30 novembre.
Abbatte il Le Havre con una doppietta di Germain e allunga sul
Nantes (+2).
6 Raggi (Monaco) Imbambolato
sul gol del momentaneo pareggio
del Le Havre. Poi niente rischi in
una partita a senso unico.
GERMANIA
6 Macheda (Stoccarda) Scoppola memorabile in casa col Werder,
lui sostituisce Harnik ed è uno dei
meno peggio.
GRECIA
5,5 Napoleoni (Atromitos) Entra nella ripresa: debutto in ombra, e imprevisto 0-0 casalingo col
Veria.
INGHILTERRA
5 Mancini (All. Man. City) Il crollo di Southampton coinvolge anche lui. Non è soltanto colpa dei
giocatori.
6,5 Santon (Newcastle) Tra i migliori nonostante la sconfitta del
Newcastle.
6 Zola (all. Watford) Spreca una
formidabile occasione per salire
al secondo posto: si fa rimontare il
2-0 iniziale.
6,5 Cassetti (Watford) Un assist
e un'ammonizione: il suo pane
quotidiano.
5,5 Forestieri (Watford) Sfortunato: un suo errore favorisce il pareggio del Crystal Palace.
6 Di Canio (all. Swindon) Un altro pareggio, ma lo Swindon è sempre in zona playoff.
7 Petrucci (Peterborough) Primo gol per il centrocampista italiano, in prestito dallo United alla
squadra del figlio di Sir Alex...
OLANDA
6 Pellé (Feyenoord) Resta a secco, ma batte il suo passato (l’AZ
Alkmaar). Ora la vetta è a -3...
SCOZIA
6,5 Pascali (Kilmarnock) I Killies
si rialzano: 2-0 al Motherwell, il capitano ci dà dentro as usual.
SVIZZERA
5 Gattuso (Sion) Polmoni e grinta non mancano mai, ma Ringhio
soffre troppo l’organizzazione in
mediana del Basilea.
FIORI ROSA,
FIORI DI ISCO:
UN OMETTO
DA 20 MILIONI
LARGO AI GIOVANI: CLASSIFICA MARCATORI DEGLI
UNDER 21 NEI MIGLIORI CAMPIONATI D’EUROPA
15 El Shaarawy (Milan)
11 Lamela (Roma)
9 Lukaku (Wba), Son (Amburgo)
8 Castaignos (Twente), Icardi
(Samp), Musa (Cska), Kokorin (Dinamo)
7 J. Ayew (Marsiglia), Belfodil (Parma), Götze (Borussia D.), Rodriguez (Porto)
6 Baptistao (Rayo), Eriksen e Fischer (Ajax), Herrmann (Borussia
M.), Isco (Malaga), Rodrigo (Benfica)
RR (gdf) Nomi nuovi e nomi
vecchi. Tra i primi non
finiscono di stupire Son,
l’altro carnefice del Borussia,
e Icardi, che studia da vice
Milito. Tra i secondi invece c’è
Isco. Che tutte le big vogliono,
viene via a non meno di 20
milioni e con la doppietta al
Levante ha lucidato un talento
già di suo sbrilluccicoso.
I NUMERI DI MASSIMO PERRONE
Cristiano ce l’ha col Siviglia
E da 23 anni Giggs con tutti
100
I gol in Bundesliga
di Kiessling: 13 col
Norimberga e 87 col Bayer. E' il
49˚ giocatore ad arrivare a
questa quota in una classifica all
time guidata da Gerd Müller a
quota 365.
Windass (39 anni e 7 mesi); e da
quando il campionato inglese si
chiama così è il secondo bomber
del Manchester United, a quota
108, dietro Rooney (139) e
davanti a Scholes (107).
12
5002
17
4
23
4
I gol segnati da
Cristiano Ronaldo al
Siviglia: è diventata la sua
vittima preferita.
Gli anni dopo cui il
Barcellona ha segnato
con 6 differenti giocatori. Era
successo per l'ultima volta con
un 6-1 al Valladolid del 1996:
allora con le firme di Popescu,
Ronaldo, Luis Enrique, Bakero,
Figo e Roger.
I campionati in cui
Giggs ha segnato: tutti
quelli dal 1990-91 a oggi. E'
l'unico ad aver firmato tutte le
21 stagioni di Premier; è il terzo
più vecchio a segnare in
Premier, a 39 anni e 2 mesi,
dietro Sheringham (40 anni) e
I gol subiti nel
massimo
campionato dal Manchester
City, terza squadra a superare
quota 5.000 dopo Everton (5.955)
e Aston Villa (5.864).
Gli anni dopo cui la squadra
campione in carica ha
perso contro una neopromossa
(Southampton-Manchester City
3-1): era successo per l'ultima
volta nel 2009,
Burnley-Manchester United 1-0.
I gol segnati da Bony al Psv
in 4 partite nella Eredivisie:
è rimasto a secco solo nella
prima. Con la doppietta di
sabato l'ivoriano del Vitesse ha
allungato su Finnbogason
dell'Heerenveen, 18 gol a 16, in
testa alla classifica marcatori.
6
EUROPA
EXTRATIME - 12 FEBBRAIO 2013
SPAGNA
VECCHIO CUORE GRANADA
A gennaio 4 rinforzi e un allenatore che ha il club nel sangue:
battuto il Real, ora c’è il Barça. Torna il mito dei matagigantes?
GIULIO DI FEO
DEPORTIVO LA CORUNA
NON C’È PIÙ
PACIENCIA,
ARRIVA VAZQUEZ
RR Il Depor è ultimo a -6
dalla zona salvezza, è in crisi
finanziaria e ha perso le
ultime quattro. Domingos
Paciencia, allenatore da
inizio 2013, ieri ha lasciato
la panchina dopo 6 partite
(e soli 4 punti) in Liga: il club
ha accettato le sue dimissioni
e al suo posto ha nominato
tecnico fino a giugno
Fernando Vazquez, 58 anni,
ex Celta Vigo, Valladolid,
Rayo Vallecano, Betis e non
solo, fino a ieri responsabile
della selezione galiziana.
È il settimo cambio della
stagione in Spagna. Paciencia
era stato chiamato per
sostituire Jose Luis Oltra.
5RIPRODUZIONE RISERVATA
egli anni ’70 li chiamavano los matagigantes
e il vecchio stadio di
Los Carmenes era una sorta di
forca caudina dove passavano
e posavano punti tutte le big
della Liga. Ora c’è chi ci va cauto, ma pure chi quel nomignolo
tra speranza e nostalgia lo rievoca. Perché il Granada si è risollevato alla grande dalla palude salvezza in cui si era impelagato, ha cambiato uomini e rotta. E soprattutto, ha ricominciato a portarsi a casa scalpi che
contano. Due settimane fa quello del Real Madrid, sabato è toccato al Deportivo, decaduta ma
pur sempre nobile. E sabato tocca al Barcellona farsi un giro,
non semplice, all’ombra dell’Alhambra.
N
REAL MADRID
LA CARBONERO
IN CONFLITTO
LASCIA LA TV?
RR (s.s.) Gli ultimi rimbrotti
di Cristiano Ronaldo «Credo che abbia sbagliato
perché le cose dello
spogliatoio non vanno mai
raccontate» - avrebbero
mandato in crisi Sara
Carbonero. Secondo il
quotidiano spagnolo ABC, la
nota e bella giornalista tv,
nonché fidanzata di Casillas
che di recente aveva
confermato i malumori di
alcuni giocatori del Real nei
confronti di Mourinho,
starebbe pensando di
abbandonare la professione
per evitare altri incidenti
diplomatici.
MARCATORI
I PRIMI TRE
TUTTI A SEGNO
MA CR7 DI PIÙ
LOTTOMATICA SCOMMESSE S.R.L. - Conc. AAMS N. 15078 del 16 aprile 2012
35 Messi (Barcellona)
24 Ronaldo (Real Madrid)
19 Falcao (Atletico Madrid)
12 Ruben Castro (Betis) e
Aduriz (Athletic Bilbao)
11 Soldado (Valencia)
10 Piti (Rayo), Negredo (Siviglia)
9 O. Gonzalez (Valladolid),Vela
(R. Sociedad), Postiga (Sarag.),
8 I. Aspas (Celta), Higuain (Real
M), Riki (Deport) e Isco (Malaga)
7 Hemed e Victor (Maiorca),
Pizzi (Deportivo), Martins
(Levante), Baptistão (Rayo)
Verdù (Espanyol)
6 Apono (Saragozza), Benzema
(Real M.), Manucho (Valladolid),
Fabregas (Barça), Molina
(Betis), Saviola (Malaga), Villa
(Barcellona)
La svolta
Sono due vittorie di fila e la classifica parla di 26 punti, come
l’Athletic di Bielsa. Situazione
lusinghiera rispetto all’obiettivo salvezza, e pollice alto dal
Friuli: il Granada fa parte della
galassia Udinese, come il Watford, e l’ossatura della squadra
porta il marchio bianconero. Il
resto lo fa il presidente Quique
Pina, braccio destro spagnolo
dei Pozzo in Spagna, che ha raddrizzato la baracca pericolante
con una solida iniezione di mer-
CLASSIFICA
SQUADRA
BARCELLONA
ATL. MADRID
REAL MADRID
MALAGA
VALENCIA
RAYO
REAL SOCIEDAD
BETIS
LEVANTE
VALLADOLID
SIVIGLIA
GETAFE
ESPANYOL
ATH. BILBAO
GRANADA
SARAGOZZA
OSASUNA
CELTA VIGO
MAIORCA
DEPORTIVO
PT
G
V
62
50
46
39
37
37
36
35
33
29
29
29
28
26
26
24
22
20
18
16
23
23
23
23
23
23
23
22
23
22
23
23
23
23
23
23
23
23
23
23
20
16
14
11
11
12
10
11
10
8
8
8
7
7
7
7
5
5
4
3
N
2
2
4
6
4
1
6
2
3
5
5
5
7
5
5
3
7
5
6
7
P
F
S
1
5
5
6
8
10
7
9
10
9
10
10
9
11
11
13
11
13
13
13
78
44
58
36
32
33
37
31
29
32
30
29
30
29
22
23
19
21
23
27
26
23
22
21
35
39
29
34
35
29
34
42
34
46
32
33
27
28
43
51
23a giornata
MAIORCA
1-1
OSASUNA
CELTA VIGO
0-1
VALENCIA
LEVANTE
1-2
DEPORTIVO
0-3
REAL MADRID
4-1
BARCELLONA
6-1
SARAGOZZA
1-2
ATH. BILBAO
0-4
RAYO
2-1
ATL. MADRID
BETIS
Nella notte
VALLADOLID
GEROMEL 46’ st
BARKERO rig.27’ pt
cato e un cambio in panchina.
Quattro rinforzi, tutti a trazione anteriore: creatività con l’ex
canterano del Barça Nolito e il
minitrequartista Buonanotte
(strappato al Palermo), Aranda
al posto di Floro Flores e soprattutto Recio, passatore sopraffino che a Malaga aveva poco spazio e qui sta incantando. Per la
panchina scelta di cuore: Lucas
Alcaraz. Uno per cui Granada e
il Granada sono religione: ci è
nato, suo nonno e suo zio ci hanno giocato in tempi diversi ma
con lo stesso ruolo (difensori
coi piedi buoni), lui invece che
seguire le orme paterne (Felipe
Alcaraz, già segretario del partito comunista spagnolo) si mise
a studiare calcio. E ora torna a
casa: la prima volta gli diedero
la squadra a 29 anni ma fallì la
promozione in Liga, ora la riprende già promossa dopo 18
stagioni. Ha messo mano alla
difesa, apparsa molto più solida sotto la sua gestione, davanti il talento c’è e anche se i gol
sono pochi una mano la danno
gli avversari: col Real autorete
di Ronaldo, a La Coruna ha replicato Marchena. E l’ossatura
Udinese di cui sopra si fa valere: Siqueira, anonimo in B ad
Ancona, è ora tra i migliori mancini del torneo, Ighalo segna poco ma si fa un mazzo così, Torje
nella giorno buono è un problema per tutti. Vuoi vedere che si
parlerà di loro come dei nuovi
matagigantes?
ALLAN NYOM,
24 ANNI,
ESTERNO
DESTRO DI
PROPRIETÀ
DELL’UDINESE, SUPERA
SAMI KHEDIRA
DURANTE
IL TRIONFO
DEL GRANADA
SUL REAL
MADRID
(AFP)
BENZEMA 18’ pt
RONALDO 26’pt; 1’,14’ st
SANCHEZ 6’ pt
MESSI 13’ pt
VILLA 13’ st
TELLO 34’ st
INIESTA 45’ st
PIQUE’ 47’ st
APONO rig.47’ st
BANGOURA 3’ pt
LEO BAPTISTAO 33’ pt
LOLO 32’ st
VALDEZ 48’ st
MALAGA
ISCO rig.37’pt; 2’ st
GRANADA
MARCHENA aut.46’ pt
IGHALO 6’ st
SIQUEIRA rig.50’ st
SIVIGLIA
MANU DEL MORAL 42’ st
GETAFE
ALVARO 38’ st
REAL SOCIEDAD
GRIEZMANN 11’ pt
AGIRRETXE 32’ pt
ESPANYOL
MORENO 28’ pt
VICTOR SANCHEZ 12’ st
STUANI 13’ st
VERDU’ rig.30’ st
FALCAO 50’ st
Prossimo turno 15 febbraio: Siviglia-Deportivo. 16 febbraio: Getafe-Celta Vigo, Malaga-Ath. Bilbao, GranadaBarcellona, Osasuna-Saragozza. 17 febbraio: Real Sociedad-Levante, Valencia-Maiorca, Valladolid-Atl. Madrid, Real
Madrid-Rayo, Espanyol-Betis
IL CASO
IL PASTICCIACCIO BRUTTO DELLA LEY BECKHAM
La legge nata per far pagare meno tasse ai campioni stranieri è stata cambiata
Ma per il sindacato è ancora peggio: «Danno enorme per i giocatori spagnoli»
er correggere quella che
dal popolo era consideraP
ta una grave stortura, intollerabile in tempi di tanto profonda
crisi, la Spagna ne ha creata
un’altra. Minore, però evidente. Parliamo della «Ley Beckham», la legge promossa dal
governo Aznar nel 2004 ed entrata in vigore un anno dopo
che permetteva ai professionisti stranieri in arrivo in Spagna
di pagare tasse con un’aliquota
del 24% invece del 43% allora
in vigore. Creata per favorire
l’ingresso nel Paese di «cervelli» stranieri, la legge prese il nome di Beckham perché il calciatore inglese, passato dallo United al Real nel 2005, costituì
uno dei primi, e il più eclatante, caso di sfruttamento della
nuova norma. Il Madrid grazie
DAVID BECKHAM NEI GIORNI DELL’ARRIVO AL REAL MADRID NEL 2003 (AFP)
Informati sulle probabilità di vincita e sul regolamento di gioco sui siti
www.aams.gov.it e www.lottomatica.it e presso i punti vendita
alla Ley Beckham risparmiava
milioni, e così è stato per tutti i
club spagnoli fino al 2010. Solo con i contratti di Cristiano
Ronaldo e Kakà, da 10 milioni
di euro netti a stagione, il fisco
spagnolo ha rinunciato a un
sacco di soldi e alla fine le lamentele della sinistra parlamentare hanno spinto il governo di Zapatero a prendere provvedimenti. Dal 1 o gennaio
2010 la legge è stata modificata.
Il lato B della medaglia
Gli stranieri che vengono a lavorare in Spagna continuano a
pagare il 24% di tasse (e non il
52%, quota alla quale si è arrivati per gli altri) per i primi 5
anni, ma solo se guadagnano
meno di 600.000 euro all’anno. Non parliamo solo di calciatori, la legge vale per qualsiasi
professionista. «La cosa ha finito per pregiudicare gravemen-
te i giocatori spagnoli – si lamentano dalla Afe, il sindacato
calciatori locale – perché a parità di stipendio un calciatore
spagnolo costa il doppio di uno
straniero. E quindi a parità di
talento è normale scegliere un
tesserato di altra federazione».
E secondo la Afe i calciatori che
guadagnano meno di 600.000
euro all’anno sono il 90% dei
tesserati in Liga e il 100% in Segunda. Rimedi? Complicati: ai
vertici dello sport spagnolo sono coscienti del problema però
non hanno margini di manovra. Alla Afe temono che alla
lunga la cosa possa pregiudicare la crescita dei calciatori locali. Non è un caso che siano sempre di più gli spagnoli che vanno all’estero. E non parliamo di
Torres, Reina o Mata, ma di ragazzi che vanno in Cina, in Vietnam, a Cipro. Danni collaterali
di una legge nata male.
FILIPPO MARIA RICCI
7
EUROPA
EXTRATIME - 12 FEBBRAIO 2013
INGHILTERRA
CLASSIFICA
LIVERPOOL
SQUADRA
SPURS, BALE D’ORO
«VALE QUANTO CR7»
Potente come R. Carlos, segna come Facchetti, costa come
il bello del Real. Non è un cyborg, ma il gallese del Tottenham
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
A LONDRA
STEFANO BOLDRINI
MANCHESTER UNITED
MANCHESTER CITY
CHELSEA
TOTTENHAM
ARSENAL
EVERTON
SWANSEA
LIVERPOOL
WBA
STOKE CITY
WEST HAM
FULHAM
SUNDERLAND
NORWICH
SOUTHAMPTON
NEWCASTLE
ASTON VILLA
READING
WIGAN
QPR
PT
G
65
53
49
48
44
42
37
36
34
33
30
29
29
29
27
27
24
23
21
17
26
26
26
26
26
26
26
25
25
26
26
26
26
26
26
26
26
26
26
26
V
N
P
F
S
21
15
14
14
12
10
9
9
10
7
8
7
7
6
6
7
5
5
5
2
2
8
7
6
8
12
10
9
4
12
6
8
8
11
9
6
9
8
6
11
3
3
5
6
6
4
7
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7
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11
11
9
11
13
12
13
15
13
62
48
55
44
50
40
38
44
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36
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25
36
34
25
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30
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31
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28
30
29
32
29
32
35
31
38
42
34
40
45
46
50
48
51
41
5RIPRODUZIONE RISERVATA
26a giornata
ndre Villas Boas fa la
considerazione più
originale ed indubbiamente interessata: «Avere un
giocatore come Bale può attrarre altri campioni a scegliere il Tottenham». Un buon modo per assicurarsi la sua incedibilità e rovesciare la questione, ovvero la presunta vendita
del gallese. Il prezzo, del resto, è schizzato alle stelle dopo quest’inizio da urlo di
2013, che ha portato Bale a
quota 13 in classifica marcatori e ha permesso agli Spurs di
piazzare un filotto di 10 risultati positivi in Premier. Oggi
per acquistare Bale servono
70 milioni di euro: non sarà la
Gioconda, ma è sicuramente
un ottimo Picasso.
A
«Vale CR7»
Verrà il giorno in cui qualcuno
racconterà: «Ho visto giocare
Bale». Il gallese ha lo stile di
gioco che scuote anche chi vive il calcio con sobrietà: un gol
coast to coast come quello segnato sabato al Newcastle,
con un allungo di 50 metri,
esalta la fantasia. Bale è un fenomeno: inventa reti come
quella e prima ti aveva incantato con l’1-0 su punizione, con
un tocco di zucchero. Gli avversari s’inchinano. Alan Pardew, allenatore del Newcastle, dice: «Bale va inserito nel
Dream Team della miglior
squadra del mondo». Steven
Taylor, difensore del Newcastle, azzarda un paragone: «Per
me vale Cristiano Ronaldo».
Villas Boas, che di portoghesi
se ne intende, accetta il confronto: «Ronaldo gioca più a sinistra, mentre Bale è stato uti-
TOTTENHAM
2-1
CHELSEA
4-1
NORWICH
0-0
STOKE CITY
2-1
SUNDERLAND
0-1
SWANSEA
4-1
NEWCASTLE
BALE 5’pt; 33’ st
GOUFFRAN 24’ pt
WIGAN
RAMIRES 23’ pt
HAZARD 11’ st
LAMPARD 42’ st
MARIN 47’ st
MALONEY 13’ st
FULHAM
READING
HUTH 22’ st
JEROME 36’ st
MARIAPPA 38’ st
ARSENAL
CAZORLA 36’ pt
QPR
MICHU 8’pt; 22’ st
RANGEL 18’ pt
PABLO HERNANDEZ 5’ st
PORTSMOUTH
3-1
ASTON VILLA
2-1
MANCHESTER UNITED
2-0
MANCHESTER CITY
PUNCHEON 7’ pt
DAVIS 22’ pt
BARRY aut.3’ st
DZEKO 39’ pt
WEST HAM
BENTEKE rig.29’ st
N’ZOGBIA 34’ st
LIVERPOOL
EVERTON
WBA
Nella notte
Prossimo turno 17 febbraio: Liverpool-Swansea. 23
febbraio: Fulham-Stoke City, Arsenal-Aston Villa, Qpr-Manchester United, Reading-Wigan, Wba-Sunderland, NorwichEverton. 24 febbraio: Newcastle-Southampton, Manchester
City-Chelsea. 25 febbraio: West Ham-Tottenham
PRELIMINARI DI CHAMPIONS
SPAREGGI PER LE COPPE
lizzato spesso a destra e, a mio
avviso, può dare il meglio di sé
al centro, dove può godere di
maggior libertà».
Facchetti e Maldini
Bale il fenomeno è sicuramente il miglior esterno sinistro
del mondo. Non è facile accostarlo ai grandi mancini della
storia, per la semplice ragione
della sua unicità: può giostrare da terzino basso, da ala
avanzata e da incursore centrale. Si possono però azzardare
accostamenti. Ha il senso del
gol di Giacinto Facchetti. Ha
la potenza di Roberto Carlos.
Ha la prestanza fisica di Paolo
Maldini. Il punto debole sono
le caviglie: per i calci che riceve — Charlie Adam è il nemico
numero uno — e per la spinta
che devono assicurare alla corsa, che in età adolescenziale lasciava intravedere un futuro
da sprinter.
Lui e Giggs
Volendo, ha un altro punto debole: la nazionalità. Essere gallese è bello per lo spirito, meno per la carriera: sarà difficile
ammirarlo a un Mondiale o a
un Europeo. Sarà condannato
a condividere il destino di
Ryan Giggs, altro mancino e altro gallese da favola: esibirsi
solo sui grandi palcoscenici riservati ai club.
EUROPA LEAGUE
SPAREGGI RETROCESSIONE
RETROCESSIONE
IL CASO
ADEBAYOR TORNA
TARDI: SUPERMULTA
Maxi multa per Emmanuel Adebayor, a cui
il Tottenham toglierà quasi 190mila euro per
essere tornato tardi dalla Coppa d’Africa.
Il suo Togo ha perso domenica 3 febbraio ma
Adebayor aveva tempo fino a venerdì alle 15
per rientrare in Inghilterra. Non lo ha fatto
e il Newcastle, a corto di attaccanti, ha
mandato un aereo privato per recuperarlo e
averlo a disposizione contro il Newcastle.
Adebayor, portato in panchina, è entrato a 21’
dalla fine per rinforzare l’attacco light di Villas
Boas: Holtby-Dempsey.
FA CUP
NESSUNO AMA IL MILLWALL. NÉ LO VUOLE
Il sorteggio col Luton ha ricordato a tutti gli scontri di Kenilworth Road nell’85
all’apice dell’hooliganismo. E ora la Premier teme la promozione dei Lions
PAOLO AVANTI
5RIPRODUZIONE RISERVATA
itornano i fantasmi del
passato. Quando dall'urna del sorteggio di FA Cup sono stati estratti i nomi di Luton
Town e Millwall per il quinto
turno, in programma sabato
prossimo, sono venuti i brividi
a molti, in Inghilterra. Il giorno della loro ultima sfida in
Coppa, nell'ormai lontano 13
marzo 1985, è passato alla storia per i disordini di Kenilworth Road che hanno segnato
una sorta di spartiacque nella
lotta agli hooligans. Erano i favolosi e terribili anni Ottanta
del calcio inglese: grande spettacolo in campo, dominio delle coppe europee ma tanti,
troppi problemi sulle gradinate. Quella sera la sfida tra il Luton e il Millwall (1-0) fu trasmessa in diretta tv e quello
che andò in scena scioccò il Paese: scontri prima, durante e
R
KENILWORTH ROAD IL 13 MARZO 1985 GLI HOOLIGANS DEL MILLWALL,
QUARTIERE DIFFICILE A SUD DI LONDRA, MISERO A FERRO E FUOCO LO STADIO
DEL LUTON: CI FURONO 47 FERITI, 33 DEI QUALI POLIZIOTTI, E 31 ARRESTI
dopo il match, invasioni di
campo, lancio di oggetti, stadio e quartiere devastati e un
bilancio finale di 47 feriti, fra
cui 33 poliziotti, e 31 arresti.
L’inizio della fine
Potenza della tv: gli incidenti
in quegli anni erano all'ordine
del giorno, ma questi, visti da
una platea molto più ampia,
sconvolsero l'opinione pubblica e segnarono una svolta. Da
quel momento la battaglia contro la violenza negli stadi divenne una priorità per il governo Thatcher. A seguito dei fatti di Kenilworth Road, il Luton
introdusse la tessera dei tifosi,
vietò per quattro anni lo sta-
IN CADUTA
LIBERA VERSO
IL FALLIMENTO
WESTWOOD aut.43’ st
GIGGS 13’ pt
VAN PERSIE 46’ pt
GARETH
FRANK BALE,
23 ANNI,
ESTERNO
MANCINO DEL
TOTTENHAM:
13 GOL IN
QUESTA
PREMIER, 4
NEGLI ULTIMI
3 TURNI (AFP)
RR (s.s.) Jamie Carragher,
35enne difensore e bandiera
del Liverpool, ha annunciato
il suo ritiro a fine stagione. In
carriera ha vestito solo la
casacca dei Reds e lo fa
ininterrottamente dal 1996
(dal 1990 comprese le
giovanili). Con il club ha
superato la prestigiosa e
storica soglia delle 700
partite (723 ad oggi per la
precisione, più 38 in
Nazionale), secondo per
presenze complessive nel
Liverpool dietro a Ian
Callaghan (857), ala destra
degli anni '60 e '70. «E' stato
un privilegio e un onore per
me vestire questa maglia,
ma questa sarà la mia ultima
stagione. Ho deciso di
annunciarlo adesso per
evitare al manager il fastidio
di dover rispondere a
domande sul mio futuro».
ZAMORA 3’ st
SOUTHAMPTON
CHAMPIONS LEAGUE
CARRAGHER
(723 COI REDS)
SI RITIRA
dio ai sostenitori ospiti e nel giro di poco tempo trasformò
l'impianto in uno stadio con soli posti a sedere iniziando il
lungo cammino che avrebbe
portato alla scomparsa delle
terraces, le gradinate tipiche
degli stadi inglesi di allora. Vittime della devastazione dei famigerati tifosi del Millwall, gli
Hatters anticiparono molte
delle misure che poi furono introdotte dal governo dopo la
strage di Hillsborough del
1989.
Se torna il risk match
Oggi l'hooliganismo è sostanzialmente sconfitto, almeno
all'interno degli stadi. Ma il timore è che qualcosa continui
a covare sotto la cenere e che
basti un cedimento perché certi fenomeni possano tornare.
E' il motivo per cui tanto si è
scritto in questi giorni sui quotidiani inglesi rievocando la
lontana sfida tra Luton e Millwall. La paura riaffiora sempre, a maggior ragione se di
mezzo c'è il Millwall e la sua
tifoseria, quella del coro «Nobody like us but we don't care»,
«nessuno ci ama ma non c’importa», figlia di un quartiere
o
Gli incidenti
in diretta tv
scioccarono il
Paese e accesero
la Thatcher
difficile del sud di Londra e
troppo spesso protagonista di
scontri e violenze. I Lions non
sono lontani dalla zona
playoff della Championship,
la serie B inglese, e non è escluso dunque un ritorno in Premier League come non è escluso un ritorno nella massima divisione del derby col West
Ham, forse la partita più ad alto rischio di tutta la Gran Bretagna. L'idea di rivedere in Premier questa sfida, alla quale sono stati dedicati anche alcuni
film, qualche preoccupazione
la suscita. In Inghilterra la
guardia è sempre alta, anche
se il 1985 appare davvero lontano. Resta però vivo il ricordo
di quello che successe a Kenilworth Road, appena 77 giorni prima della strage dell'Heysel.
RR (s.s.) La crisi tecnica,
ma soprattutto quella
economica, non sembrano
finire mai per il Portsmouth.
Lo storico club inglese è
piombato in due anni dalla
Premier in League One (la 3ª
divisione inglese) e oggi si
ritrova penultimo in
classifica. Se possibile, la
situazione economica è ancor
più preoccupante: dopo
esser evitato la bancarotta in
più occasioni, il Portsmouth è
in amministrazione
controllata da più di due
anni. Ma ora è arrivato anche
l'ultimatum della Lega:
dovesse fallire anche
l'ultimo tentativo di
salvataggio, un azionariato
popolare promosso dagli
stessi tifosi, alla società sarà
ritirata la licenza.
MARCATORI
VAN PERSIE
INSISTE, MICHU
SALE AL 3˚POSTO
19 Van Persie (Manchester Un.)
17 Suarez (Liverpool)
15 Michu (Swansea)
14 D. Ba (Newcastle/Chelsea)
13 Bale (Tottenham)
12 Dzeko (Manchester City)
11 Walcott (Arsenal), Benteke
(Aston Villa), Lambert
(Southampton), Lampard
(Chelsea)
10 Defoe (Tottenham), Fletcher
(Sunderland), Fellaini (Everton),
Le Fondre (Reading), Mata
(Chelsea), Rooney (M. United)
9 Lukaku (Wba), Giroud e
Cazorla (Arsenal), Aguero
(Manchester City)
8 Berbatov (Fulham),
Hernandez (Manchester
United), Podolski (Arsenal)
FA CUP
IL PROGRAMMA
RISCHIA
IL CHELSEA
RR Luton-Millwall apre il
5˚ turno di FA Cup. Sabato
sono in programma altre 3
partite: Milton Keynes
Dons-Barnsley,
Arsenal-Blackburn Rovers e
Oldham Athletic-Everton.
Domenica: Manchester
City-Leeds United e la
vincente fra Huddersfield e
Leicester (replay del 4˚
turno oggi alle 20.45) contro
Wigan Athletic. Lunedì 18
febbraio: Manchester
United-Reading. Mercoledì
27 febbraio: Middlesbrough
contro la vincente fra
Brentford e Chelsea (replay
del 4˚ turno domenica 17
febbraio).
8
EUROPA
EXTRATIME - 12 FEBBRAIO 2013
FRANCIA
GERMANIA
C’È UN THURAM
CEDONO IL NIPOTE
CHE PARA I RIGORI IRA DI NONNO UWE
Al Troyes, club neopromosso, il portiere è il cugino di Lilian. Ha
già neutralizzato 3 penalty su 4 e anche se gioca in uno dei club
più perforati di Ligue 1 si è messo in mostra. E ora sogna i Bleu
SPAGNA
BARÇA, DEBITI
PER 64 MILIONI
DA LAPORTA
RR Una bella mazzata per
Joan Laporta: il Tribunal
Supremo ha rigettato
l’appello dell’ex presidente
del Barcellona, confermando
la sentenza che lo aveva
ritenuto responsabile
insieme ad altri 7 membri
del direttivo di debiti per 63,8
milioni (a cui ora Laporta
dovrà fare da garante)
durante la stagione 2002-03.
E in casa Barça c’è da fare i
conti anche con il ricovero
d’urgenza in ospedale per
David Villa, a causa di una
colica renale.
AUSTRIA
KRANKL NE FA 60
NEL ’78 «UCCISE»
LA GERMANIA
RR (c.r.) Vinse la Scarpa
d´oro nel 1978 per i 41 gol con
il Rapid Vienna, la Coppa delle
Coppe col Barcellona nel 1979
e segnò il gol più leggendario
del calcio austriaco: giovedì
Hans Krankl compie 60 anni.
Quel gol lo realizzò il 21
giugno 1978 ai mondiali in
Argentina: a 2’ dalla fine
l´Austria mise in ginocchio a
Cordoba il "grande fratello"
Germania (3-2) e il commento
audio («Tor Tor Tor Tor Tor
Tor, I werd' narrisch», «Gol
gol gol gol gol gol, sto
diventando pazzo») va in onda
ancora oggi.
ROMANIA
BECALI: 3 ANNI
PER SEQUESTRO
DI PERSONA
RR (g.s.) Gigi Becali,
proprietario della Steaua, è
stato condannato a 3 anni di
carcere per sequestro di
persona, pena sospesa ed
esecutiva solo nel caso di
nuovo reato. Becali finì in
manette nell'aprile 2009 per
aver aggredito con 6 suoi
dipendenti i 3 uomini che gli
avevano rubato l'auto,
minacciandoli con le pistole
prima di infilarli nel
bagagliaio e lasciare la
vettura fuori Bucarest. Becali
dovrà presentarsi alla polizia
una volta a mese e metterla
al corrente dei suoi viaggi.
ISRAELE
ULTRÀ BEITAR
NEL MIRINO
DI NETANYAHU
RR Un imponente servizio
d’ordine ha garantito lo
svolgimento della gara fra il
Beitar Gerusalemme e la
squadra araba del Bney
Sakhnin (2-2). A 45 ultrà del
Beitar è stato impedito
l’ingresso: 6 di loro sono
sospettati per l’incendio che
ha distrutto la sede del Beitar
responsabile di aver preso 2
musulmani, tra cui il ceceno
Kedyaev entrato all’80’ tra i
fischi. Il premier Netanyahu,
lui stesso un tifoso del Beitar,
s’è detto determinato ad
estirpare il razzismo fra i
tifosi più oltranzisti.
PARIGI
ALESSANDRO GRANDESSO
5RIPRODUZIONE RISERVATA
el noto cugino ha ereditato lo stile, posato.
Non il ruolo. Almeno
in campo. Forse una salvezza
perché il cognome è di quelli
che possono pesare. E, a volte,
dare una brutta piega a una
carriera con facili paragoni,
quasi sempre al ribasso. Invece Yohann Thuram, all’anagrafe Thuram-Ulien, 24 anni, cugino di Lilian, ex Parma, Juve,
Barcellona, campione del
Mondo nel 1998 e d’Europa
nel 2000 con la Francia, non fa
il difensore centrale, ma il portiere. E di qualità. E non ingannino i 44 gol incassati da inizio
stagione. Yohann difende la
porta del Troyes, ultimo ma
sbarazzino perché l’allenatore
di origini friulane, Jean-Marc
Furlan, ha il vizio del gioco alla Zeman. Spettacolare davanti, altamente permeabile dietro. Da qui la valanga di gol incassati. Peggio in Ligue 1 fa solo il Bastia (47). A farne le spese quindi è il cugino di Thuram che per orgoglio non raccoglie mai il pallone finito in
rete e compensa l’handicap
collettivo con una reputazione di pararigori. Ne ha neutralizzati 3 su 4 finora. Nessuno
fa meglio. Ed è anche la prova
che Thuram può aspirare a
qualche squadra di rango, senza raccomandazioni.
D
Da top 5
Anche perché il «cugino di» ha
personalità da vendere. Lo si
era intuito quando 3 anni fa
disse addio al Monaco, suo
club formatore dov’è cresciuto
all’ombra di Flavio Roma, ma
che allora in Ligue 1 non gli dava fiducia. Thuram scelse di
farsi le ossa in Ligue 2, prima
con il Tours, poi con il Troyes
appunto dove si è fatto spazio
l’anno scorso, approfittando
dell’infortunio del titolare,
centrando la promozione e incassando meno gol di tutti gli
altri portieri. Quest’anno Thuram, arrivato dal calcetto, deve adeguarsi alla tendenza opposta, ma le sue prestazioni rimangono all’altezza del glorioso cognome. Lo dimostrano
pure le pagelle che gli assicura-
Il ragazzo è Öztunali, talento che l’Amburgo si è lasciato scappare
È figlio della figlia di Uwe Seeler, bandiera del club, ora in protesta
coidirigenti:hannooffertosolo800milaeuroaLevin,finitoalBayer
CLASSIFICA
SQUADRA
PARIS SG
LIONE
MARSIGLIA
ST. ETIENNE
RENNES
NIZZA
BORDEAUX
LORIENT
MONTPELLIER
LILLA
VALENCIENNES
TOLOSA
AJACCIO*
BASTIA
BREST
REIMS
EVIAN
SOCHAUX
TROYES
NANCY
PIERFRANCESCO ARCHETTI
PT
G
51
45
43
40
40
39
38
36
35
34
33
31
28
26
24
23
23
23
18
18
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
V
N
P
F
15 6 3 45 13
13 6 5 39 24
13 4 7 31 29
11 7 6 36 18
12 4 8 37 30
10 9 5 36 28
9 11 4 26 16
9 9 6 39 38
10 5 9 39 32
8 10 6 30 25
9 6 9 34 35
8 7 9 30 30
7 9 8 27 32
7 5 12 29 50
7 3 14 24 35
5 8 11 21 28
5 8 11 24 36
6 5 13 22 34
3 9 12 26 44
3 9 12 22 40
* Ajaccio 2 punti di penalizzazione
24a giornata
PARIS SG
3-1
ST. ETIENNE
4-1
MONTPELLIER
AJACCIO
1-0
BORDEAUX
NANCY
1-2
REIMS
NIZZA
1-1
TROYES
0-0
VALENCIENNES
2-1
EVIAN
1-1
MARSIGLIA
RENNES
2-0
TOLOSA
MENEZ 11’ st
IBRAHIMOVIC rig.26’ st
LAVEZZI 44’ st
BRANDAO 13’ pt
P. AUBAMEYANG 29’ pt
MOLLO 3’ st
BODMER 30’ st
FATY 31’ pt
PUYGRENIER 29’ pt
EYSSERIC 37’ st
DOSSEVI 10’ pt
MATER 46’ pt
SAGBO rig.14’ st
ALESSANDRINI 34’ st
ERDINC 39’ st
LIONE
LOPEZ rig.12’ st
1-3
BASTIA
KHAZRI 38’ st
CABELLA 4’ st
AYITE 3’ st
FORTES 13’ st
LORIENT
MAREQUE 30’ st
SOCHAUX
BREST
RASPENTINO 45’ st
GIGNAC 6’ st
LILLA
CHEDJOU 28’ pt
BALMONT 45’ pt
S. KALOU rig.5’ st
Prossimo turno 15 febbraio: Lilla-Rennes. 16 febbraio:
Marsiglia-Valenciennes, Bastia-Nizza, Lorient-Evian, Montpellier-Nancy, Tolosa-Troyes, Brest-Ajaccio. 17 febbraio: Bordeaux-Lione, Reims-St. Etienne, Sochaux-Paris Sg
no un posto nel top 10 dei migliori portieri di Ligue 1 dell’Equipe, nel top 5 per France
Football che lo inserisce dietro Agassa (Reims), ma davanti a Vercoutre (Lione), Landreau (Bastia) e Sirigu che
nel Psg sta frantumando
tutti i record di Lama.
Guarda caso l’idolo
del 24enne che, passato per le giovanili
dei Bleus, può permettersi di sognare in chiave nazionale, magari scalzando il 33enne Landreau,
terza linea di Deschamps, e
continuare così la tradizione di famiglia.
5RIPRODUZIONE RISERVATA
S
YOHANN
THURAM (AFP)
CLASSIFICA
SQUADRA
BAYERN
BORUSSIA D.
LEVERKUSEN
EINTRACHT
FRIBURGO
MAINZ
AMBURGO
BORUSSIA M.
HANNOVER
SCHALKE
WERDER
WOLFSBURG
NORIMBERGA
STOCCARDA
FORTUNA DUSSELDORF
HOFFENHEIM
AUGSBURG
GREUTHER FURTH
PT
G
V
54
39
38
37
31
31
31
30
29
29
28
26
25
25
24
16
15
12
21
21
21
21
21
21
21
21
21
21
21
21
21
21
21
21
21
21
17
11
11
11
8
9
9
7
9
8
8
7
6
7
6
4
2
2
N
3
6
5
4
7
4
4
9
2
5
4
5
7
4
6
4
9
6
P
F
S
1
4
5
6
6
8
8
5
10
8
9
9
8
10
9
13
10
13
55
47
41
38
26
28
26
31
39
33
36
22
20
23
26
26
17
13
7
26
29
31
20
25
27
32
39
35
38
30
27
39
29
45
33
35
rdal Keser dirige l’ufficio europeo della federcalcio turca: da Colonia, l’ex giocatore di Bundesliga sguinzaglia 25 allenatori in
Germania per cercare di convincere gli juniores con origini
turche a scegliere la nazionale
di Istanbul e non quella del Paese dove sono nati da emigrati
o stanno crescendo. «Soltanto
a un ragazzo non mi sognerò
mai di chiederlo». Eppure il talento in questione si chiama Levin Öztunali, figlio di Mete, indiscutibilmente turco. «È una
questione etica: non potrei portar via dalla Germania il nipote di uno dei capitani d’onore
della loro nazionale». Levin
continuerà a vestire la maglia
bianca con l’aquila: attualmente ha il numero 10 nell’Under
16, e, almeno in ambito federale, al nonno non potrà sobbalzare il cuore come sta succedendo in queste settimane. La
mamma di Levin si chiama
Frauke Seeler, è la figlia di
Uwe, detto anche il nostro Uwe
per la tenerezza dei suoi comportamenti. Un tipino da leggenda: 476 partite e 404 gol in
una sola squadra, l’Amburgo.
Quattro Mondiali giocati con
la Germania (72 gare, 43 gol),
il titolo di Ehrenspielführer (capitano d’onore). Con lui soltanto Fritz Walter, Franz Beckenbauer, Lothar Matthäus.
Prossimo turno 15 febbraio: Wolfsburg-Bayern. 16
febbraio: Werder-Friburgo, Amburgo-Borussia M., MainzS h lk F t
D
ld f G th F th L
k
Trequartista
Uwe era un attaccante, Levin
un trequartista moderno, corsa e gol. Il nonno, 76 anni, è
stato anche presidente dell’Amburgo. Il nipote, sedicenne, gioca nel club ed è così bravo che lo schierano due categorie sopra, nell’Under 19. Mezza Europa però lo ha cercato.
Man United, Arsenal e Bayern
gli hanno proposto un futuro
migliore. Ma Uwe Seeler è un
eroe vivente nel club e non solo; un cittadino onorario a cui
è stato dedicato un monumento davanti allo stadio: un piede
gigantesco e bronzeo di 4 tonnellate. Una volta i tifosi del
St. Pauli, rivali cittadini, ne
hanno decorato le unghie di bianco e marro-
ne, ma era goliardia pre derby.
Il piedone è lì e Levin lo vede
quando va ad allenarsi. Il nonno invece non si fa notare alle
partite, «mi nascondo fra i cespugli per non mettergli pressione». La settimana scorsa però è esploso: «L’Amburgo ha
trattato male mio nipote». Che
ha firmato per il Bayer Leverkusen poiché gli offriva 1,7 milioni per 5 anni, mentre l’Hsv era
fermo a 800 mila euro. Dopo il
tradimento, Levin è stato sospeso. Il d.s. Frank Arnesen ha
spiegato che «mai l’Amburgo
aveva proposto tanto a un sedicenne. Di più non potevamo».
Anche suo figlio Sebastian è
partito (Manchester City). Ma
non era il nipote di una leggenda.
E
21a giornata
BORUSSIA D.
1-4
BORUSSIA M.
3-3
LEVERKUSEN
EINTRACHT
0-0
NORIMBERGA
GREUTHER FURTH
0-1
WOLFSBURG
HANNOVER
1-0
HOFFENHEIM
STOCCARDA
1-4
BAYERN
4-0
AUGSBURG
1-1
FRIBURGO
1-0
LEWANDOWSKI 17’ pt
STRANZL 44’ pt
DE JONG 13’ st
HERRMANN 41’ st
M. DIOUF 8’ pt
I. TRAORE’ 5’ st
ALABA rig.19’pt; 6’ st
SCHWEINSTEIGER 32’ pt
GOMEZ 18’ st
MOLDERS 12’ st
KRMAS 42’ st
AMBURGO
RUDNEVS 18’pt; 17’ st
SON 26’pt; 44’ st
SAM 7’ st
KIESSLING 15’ st
SCHURRLE 19’ st
DOST 23’ pt
WERDER
EKICI 34’pt; 29’ st
HUNT 16’ st
DE BRUYNE 47’ st
SCHALKE
MAINZ
SZALAI 43’ pt
FORTUNA DUSSELDORF
LEVIN ÖZTUNALI
16 ANNI
SVIZZERA
GELSON FERNANDES, UNA SPALLA PER GATTUSO
si momento. E inanellare giornate di squalifica, ben 10 negli
ultimi 18 mesi, o sfogarsi con
un raccattapalle rifilandogli
una sberla, come al termine
dell'incontro perso a Losanna
l’anno scorso.
Quattro allenatori, un mercato tra sogni e botti veri
e una mediana super tra Ringhio e l’ex Chievo: così
il Sion punta al titolo. Ma a Basilea le ha prese...
a Super League riparte col
botto. Dopo una sosta di
L
quasi due mesi subito uno
scontro al vertice: il Basilea
schianta il Sion con un 3-0 secco, frutto di un super Streller
(un gol e un assist). Ed è probabile che il testa a testa tra i campioni in carica e la squadra di
Gattuso continui fino all'ultima giornata. Il Grasshoppers
infatti sembra troppo giovane
per tenere il vantaggio alla lunga e il neopromosso San Gallo
ha la panchina corta e difficilmente potrà inserirsi nella vo-
lata per il titolo. Perciò il Basilea rimane il favorito numero
uno. I rossoblù, da 4 mesi sotto
la guida di Yakin, hanno superato l’inizio di stagione altalenante e si sono rinforzati col
bizzoso bomber Bobadilla,
benché fuori causa 6 settimane per il ginocchio, con l’egiziano Elneny e col combattente
Die, per quasi 5 anni al Sion.
Straripante quando in giornata, dotato di una forza fisica eccezionale e di una volontà di
ferro, il mediano ivoriano può
però perdere la testa in qualsia-
L’ESULTANZA PIÙ NOTA DI GELSON
FERNANDES, 26 ANNI: SVIZZERASPAGNA 1-0 AL MONDIALE 2010 (AP)
Sognando Beckham
Ma il Sion non è rimasto a guardare. Dopo aver contattato addirittura Beckham, ricevendone un cortese rifiuto, l’impetuoso presidente Constantin ha ingaggiato il quarto allenatore
della stagione, Victor Muñoz,
dinamico centrocampista della Samp a fine anni ’80. Constantin ha registrato la difesa
col ritorno del brasiliano Adailton e ritoccato l'attacco ingag-
giando il camerunense
N'Djeng. Il centravanti, classe
’90, è al suo debutto in Europa
ma si è già messo in luce con
l'Esperance in Tunisia. Il colpo
grosso, però, è stato richiamare l’ex Chievo e Udinese Gelson Fernandes, gazzella d'origine capoverdiana, che avrà il
compito di rimpiazzare proprio Die e di formare con Gattuso un'imbattibile cerniera di
centrocampo. A soli 26 anni,
dunque, il nazionale svizzero
torna nella squadra del cuore,
dopo aver vestito maglie di prestigio, Manchester City su tutte. Con una missione ben precisa: riportare a Sion quel titolo
che manca da ben 16 anni.
PIERLUIGI GIGANTI
9
EUROPA
EXTRATIME - 12 FEBBRAIO 2013
OLANDA
PORTOGALLO
PORTOGALLO
PRESIDENZA
SPORTING
OFFERTA A FIGO
POVERI MA BELLI PAULO ALVES
UTRECHT,PROVACI È L’UNICO GALLO
La quinta della Eredivisie sabato gioca a Eindhoven contro il Psv
È uno scontro ideologico: la capolista segna come il Barcellona
e spende ogni estate, la sorpresa ha tutti i leader sul mercato
ALEC CORDOLCINI
5RIPRODUZIONE RISERVATA
egna come il Barcellona ma è criticato tanto
quanto il Real Madrid.
Benvenuti al Psv Eindhoven,
lo schizofrenico leader di questa Eredivisie. Per gli uomini
di Advocaat non esistono mezze misure: 7-0 all’Ado Den
Haag ma anche 1-3 in casa
contro il PEC Zwolle, 6 reti al
Napoli nel doppio confronto
europeo ma una sola al modesto AIK Solna. Continuità questa sconosciuta: una squadra
capace di segnare 113 reti stagionali (stesso numero del
Barcellona) non sta dominando in campionato e ha già salutato l’Europa. Il Psv è l’anomalia d’Olanda: sfrutta pochissimo il vivaio e apre continuamente il portafoglio, in barba
a qualsiasi austerity. La rosa è
costata oltre 53 milioni contro
i 33 dell’Ajax, i 25 del Twente
e i 15 del Feyenoord. «Il Psv
vuole comprarsi la Eredivisie», hanno scritto. Per inseguire il titolo che manca dal
2008, ogni stagione il club della Philips ammassa trequartisti, interni, ali e attaccanti:
Mertens, Matavz, Wijnaldum,
Strootman, Lens, Toivonen,
Narsingh. Il difetto rimane nelle fondamenta: la difesa non
offre garanzie e in mediana
Van Bommel viaggia a corrente alternata. L’ex milanista
avrebbe dovuto essere il leader che al Psv mancava dai
tempi di Cocu, ma non sempre c’è riuscito.
S
Pareggio nel 2015
Domenica al Philips Stadion
arriva l’Utrecht per il più imprevedibile dei top match. La
squadra di Wouters è l’opposto di quella di Advocaat. Dopo aver nutrito un paio di anni
fa ambizioni europee che hanno scavato una voragine nel bilancio, l’Utrecht ha invertito
la rotta vendendo nella stagione 11-12 i big Vorm, Van Wolfswinkel, Mertens e Strootman, gli ultimi due proprio in
direzione Eindhoven. Ora
punta sui giovani e in panchina ha scelto il risparmio: esonerato Erwin Koeman nell’ottobre 2011, è stato promosso
Al Gil Vicente, che ha come simbolo il pennuto, da anni a ogni
sessione di mercato cambiano una decina di facce. La sola
certezza è il tecnico, che ha portato il piccolo club in serie A
CLASSIFICA
LISBONA
SQUADRA
PT
PSV
AJAX
FEYENOORD
TWENTE
VITESSE
UTRECHT
NEC
DEN HAAG
HERACLES
GRONINGEN
AZ ALKMAAR
RKC WAALWIJK
HEERENVEEN
NAC BREDA
RODA
ZWOLLE
VVV VENLO
WILLEM II
47
44
44
43
39
39
33
28
27
26
24
23
23
23
21
20
16
13
G
22
22
22
22
22
22
22
22
22
22
22
22
22
22
22
22
22
22
V
N
P
F
S
15 2
5 75 24
12 8
2 51 24
13 5
4 43 28
12 7
3 38 19
11 6
5 41 28
11 6
5 33 25
9
6
7 31 34
6 10 6 35 40
6
9
7 44 44
7
5 10 22 33
6
6 10 32 38
5
8
9 25 29
5
8
9 31 42
6
5 11 24 39
4
9
9 30 43
4
8 10 22 35
3
7 12 25 48
2
7 13 20 49
Da 5 ª a 8ª spareggi per il 30 posto in Europa L.
22a giornata
2-1
DEN HAAG
NAC BREDA
VICENTO 5’ st
CHERY 23’ st
TEN VOORDE 38’ st
2-1
GRONINGEN
RKC WAALWIJK
ZEEFUIK rig.32’pt; rig.24’ st
BRABER rig.24’ pt
2-2
HEERENVEEN
VVV VENLO
MARECEK 24’ st
FINNBOGASON 45’ st
NWOFOR 36’ pt
SEIP 23’ st
4-1
HERACLES
WILLEM II
VEJINOVIC 19’ pt
BRUNS 26’pt; 16’ st
DUARTE 44’ pt
VOSSEBELT 6’ pt
2-2
VITESSE
PSV
BONY rig.32’,43’ st
MERTENS rig.19’ pt
WIJNALDUM 33’ st
0-3
UTRECHT
NEC
PLATJE 15’ pt
FALKENBURG 40’ st
BOYMANS 48’ st
1-1
AJAX
RODA
BLIND 9’ st
RAMZI 39’ pt
3-1
FEYENOORD
AZ ALKMAAR
BOETIUS 24’ pt
CLASIE 27’ st
TRINIDADE DE VILHENA 48’ st
BEERENS 18’ st
1-1
ZWOLLE
TWENTE
AVDIC rig.36’ st
TADIC 11’ pt
Prossimo turno 15 febbraio: Nec-Vvv Venlo. 16 febbraio: Twente-Willem II, Nac Breda-Heracles, Roda-Az
Alkmaar, Psv-Utrecht. 17 febbraio: Vitesse-Groningen,
Den Haag-Heerenveen, Zwolle-Feyenoord, Rkc Waalwijk-Ajax
Jan Wouters, da tempo nello
staff tecnico. Così è nata la rivelazione, con acquisti low
cost ma funzionali (il portiere
Ruiter, tra i migliori, proviene
dalla B, mentre a gennaio è arrivato l’ottimo Toornstra dall’Ado) e una manciata di giovani di prospettiva: l’esterno
sinistro Oar, il centrale Van
der Hoorn e il mediano Kali. E
i pochi veterani (Mulenga,
Asare, Van der Gun) sono tutti sul mercato per questioni di
stipendio: l’obiettivo per
l’Utrecht è il pareggio di bilancio entro il 2015. Nel frattempo stazionano a -8 dalla vetta
e sono l’unica squadra in campionato a non aver concesso
reti al Psv. A Utrecht meno significa meglio.
LO ZAMBIANO
JACOB MULENGA,
28 ANNI (AFP)
MANUEL MARTINS DE SÁ
5RIPRODUZIONE RISERVATA
on sono molti i club di
calcio dedicati a un’artista. Nella provincia
di Braga, nel nord del Paese, a
Barcelos, ce n’è uno nato nel
1924 in onore di Gil Vicente, il
piu celebre drammaturgo iberico (scriveva pure in castigliano), nato qui nel 1465. Artista
della Corte faceva il poeta e
l’orefice. I suoi capolavori più
famosi sono lo scrigno in oro
della chiesa di Santa Maria di
Belém e la trilogia satirica di
«Atto della Barca dell’Inferno»
(1511). In realtà i giovani del
luogo che quasi 90 anni fa fondarono questo club si erano
ispirati al nome della piazza
dove di solito si ritrovavano. E
lì, c’era appunto il teatro intitolato a Gil Vicente.
N
Una finale di coppa
Il club di Barcelos, a 25 km da
Braga, ha come simbolo il gallo, il più noto dei tanti pezzi in
terracotta fatti dalle migliaia
di artigiani locali, ha poco più
di 5 mila soci e uno stadio da
13 mila. Oggi però i galletti
non se la passano molto bene.
L’anno scorso hanno colto una
clamorosa finale in coppa di
Lega (persa col Benfica). Ma
con un budget di soli 3,6 milioni di euro non si possono fare
miracoli. E così il Gil Vicente,
per sopravvivere, è il club più
attivo sul mercato. Anche troppo. Per esempio a gennaio dalla rosa sono andati via 8 elementi, di cui 7 arrivati solo a
luglio, e ne sono subentrati altri 7, qualcuno in prestito e
qualcun’altro proveniente dal
Cile (come Gabriel Rodriguez
dell’Audax) o addirittura dall’Angola (il capoverdiano Sidney) e dall’Iran (il portoghese
João Vilela). Fra quelli rimasti, 7 sono stati presi un anno
fa. In totale dall’ultima estate
in 20 sono arrivati a Barcelos e
una quindicina è andata via.
Giocattolo ricomposto
L’unica certezza nel tempo è il
bravo tecnico Paulo Alves, 43
anni, ex attaccante di Maritimo, Braga, Sporting e Gil Vicente dal 2001 al 2005. Appena smessi i panni di bomber è
CLASSIFICA
SQUADRA
PORTO
BENFICA
PACOS DE FERREIRA
BRAGA
RIO AVE
ESTORIL
MARITIMO
VITORIA G.
ACAD. COIMBRA
SP. LISBONA
NAC. MADEIRA
GIL VICENTE
OLHANENSE
VITORIA SETUBAL
BEIRA MAR
MOREIRENSE
PT
G
V
46
46
31
30
28
22
22
21
20
19
19
18
17
17
15
14
18
18
17
17
18
18
18
18
18
18
18
18
18
18
18
18
14
14
8
9
8
6
5
5
4
4
5
4
3
4
3
3
N
P
F
S
4
4
7
3
4
4
7
6
8
7
4
6
8
5
6
5
0
0
2
5
6
8
6
7
6
7
9
8
7
9
9
10
45
46
23
38
23
26
17
18
25
16
25
18
20
20
23
19
9
14
12
24
23
26
27
29
27
20
32
28
27
36
35
33
SVIZZERA
CLASSIFICA
GRASSHOPPER
BASILEA
SAN GALLO (-1)
SION
YOUNG BOYS
LOSANNA
ZURIGO
THUN (-1)
LUCERNA
SERVETTE
ISRAELE
BELGIO
0-1
3-2
Rinv.
2-0
3-0
2-0
ESTORIL
40
36
33
32
27
21
20
18
18
11
G. Beerschot-Genk
Charleroi-Lierse
Bruges-Leuven
Courtrai-Gent
Lokeren-Zulte W.
Malines-Cercle B.
Standard-Mons
Waasland Beveren-Anderlecht
CLASSIFICA
ANDERLECHT (-1)
ZULTE W. (-1)
LOKEREN
GENK
BRUGES (-1)
STANDARD
COURTRAI
MALINES
MONS
LEUVEN
CHARLEROI (-1)
GENT
WAASLAND BEVEREN
LIERSE
G. BEERSCHOT
CERCLE B. (-2)
0-2
1-0
3-1
1-0
1-1
2-0
0-1
1-2
59
51
45
45
43
43
38
38
38
31
27
27
26
20
19
14
Al termine playoff fra le prime 6: 1ª in Champions
League, 2ª ai preliminari, 3ª ai preliminari
di Europa League e 4ª allo spareggio per i
preliminari di Europa L. con la 1ª del playoff fra
le successive 8.
CHAMPIONS LEAGUE
PRELIMINARI DI CHAMPIONS
EUROPA LEAGUE
SPAREGGI PER LE COPPE
Mac. Netanya-Bnei Yehuda
3-5
Ashdod-Hap. Haifa
1-1
Hap. B. Sheva-Hap. Acre
0-0
K. Shmona-Hap. R. Gan
3-1
Mac. Haifa-Ramat Ha’Sharon
4-0
Beitar-Bnei Sakhnin
2-2
Mac. T. Aviv-Hap. T. Aviv Nella notte
CLASSIFICA
MAC. T. AVIV (-1)
MAC. HAIFA
HAP. T. AVIV (-1)
BNEI YEHUDA
K. SHMONA
RAMAT HA’SHARON
BEITAR
ASHDOD
HAP. B. SHEVA
BNEI SAKHNIN
MAC. NETANYA
HAP. R. GAN
HAP. HAIFA
HAP. ACRE
44
39
36
35
33
33
32
31
30
25
24
19
18
17
La 1a dei playoff va ai preliminari di Champions, la
2a e la 3a vanno ai preliminari di Europa League; le
ultime 2 dei playout retrocedono
SPAREGGI RETROCESSIONE
RETROCESSIONE
BOTTIGLIATA
E CARDOZO
VS PROENÇA
VITORIA G.
LEAL 33’ pt
CARLITOS 20’ st
1-2
ACAD. COIMBRA
RIO AVE
CISSE’ 5’ st
MAHGOUB 30’ pt
BEBE’ 9’ st
MOREIRENSE
3-0
BEIRA MAR
0-1
MARITIMO
ANIBAL CAPELA 46’ pt
GHILAS 22’,35’ st
PEDRO PROENÇA, 42 ANNI (FORTE)
SP. LISBONA
SUK 18’ pt
1-0
VITORIA SETUBAL
GIL VICENTE
PEDRO SANTOS 25’ pt
2-2
NAC. MADEIRA
BENFICA
DIEGO BARCELLOS 6’ pt
MATEUS 8’ st
MEXER aut.16’ pt
URRETAVISCAYA 37’ pt
1-1
PORTO
OLHANENSE
MARTINEZ 10’ st
TARGINO 7’ pt
Nella notte
BRAGA
PACOS DE FERREIRA
passato in panchina e ora in totale è qui che allena da 7 stagioni (con un interregno di 2
anni alla guida della Under 20
e dell’União Leiria). Alves ormai è abituato a vedersi smontare il giocattolo di 6 mesi in 6
mesi. Ma ciò non toglie che
due estati fa si è guadagnato la
promozione nella Liga, grazie
al capoverdiano Ze Luis (10
gol in quella stagione, ora a
Braga). Ora i leader sono i brasiliani Luis Carlos e Claudio
(entrambi qui dall’anno della
B). E Paulo Alves spera molto
nel neoacquisto d’attacco (in
prestito, ovvio) Hugo Vieira,
ex gilista, ceduto al Benfica in
estate e poi passato allo Sporting Gijon. Alla prima partita
intera, il 3 febbraio contro il
Maritimo, si è regalato una
doppietta. E Paulo Alves ha ricomposto il giocattolo.
GRECIA
TURCHIA
22a giornata
26a giornata
Servette-Grasshopper
Young Boys-Lucerna
San Gallo-Thun
Zurigo-Losanna
Basilea-Sion
PORTOGALLO
18a giornata
PAULO ALVES,
43 ANNI,
GIL VICENTE
RR (m.m.d.s.) Pedro
Proença, ritenuto il miglior
arbitro mondiale (finali di
Champions 2012 e di Euro
2012), è stato oggetto di due
episodi gravi durante la gara
Nacional-Benfica (2-2).
Quando mancavano pochi
minuti alla fine ha espulso il
paraguaiano Cardozo: prima
è stato colpito da una
bottiglia alla nuca che ha
richiesto l'intervento medico
e poi lo stesso Cardozo l'ha
strattonato per la casacca,
fermato nell’aggressione
dall’intervento dei suoi stessi
compagni del Benfica.
OLANDA
ESPULSO
DOPO APPENA
44 SECONDI
RR (m.via.) Cartellino rosso
dopo appena 44 secondi: non
è un record ma quasi quello
di Odysseu Guy Ramos del
Waalwijk, appena rientrato
dalla Coppa d’Africa dove ha
giocato per la nazionale di
Capo Verde benché nato in
Olanda. Entrato in campo al
21’ della ripresa, nella prima
azione ha travolto nella
propria area l'attaccante del
Groningen De Leeuw.
L'arbitro ha quindi fischiato
il terzo rigore della partita
ed espulso Guy Ramos.
Rigore tra l’altro decisivo
per il 2-1 finale.
L’ANDERLECHT ALLUNGA. IL BESIKTAS NON MOLLA
19a giornata
RR (m.m.d.s.) Tra la
moltitudine di candidati alla
presidenza dello Sporting
Lisbona, la cui elezione
avverrà il prossimo mese,
José Maria Ricciardi,
presidente della Banca
Espírito Santo che è una
delle due istituzioni bancarie
nelle cui mani si trova il club,
ha proposto il nome di Luís
Figo, attualmente «ministro
degli esteri» dell’Inter.
L'ex biancoverde ha risposto
che vuole analizzare la
proposta assieme alla
famiglia, anche se gli indizi
fanno pensare che rifiuterà.
SCOZIA
21a giornata
21a giornata
26a giornata
ROMANIA
Istanbul Bb-Belediyespor
Genclerbirligi-Eskisehirspor
Elazigspor-Besiktas
Karabukspor-Bursaspor
Sivasspor-Trabzonspor
Kayserispor-Orduspor
Mersin Idman Y.-Fenerbahçe
Galatasaray-Antalyaspor
Gaziantepspor-Kasimpasa
Atromitos-Veria
0-0
Paok-Ofi Creta
3-1
Asteras T.-Olympiacos P.
0-1
Panionios-Pas Ioannina
0-1
Kerkyra-Aek Atene
0-1
Panthrakikos-Levadiakos
3-0
Panathinaikos-Xanthi
0-1
Platanias-Aris
Nella notte
Dundee Fc-Ross County
0-2
Inverness-Celtic
1-3
Aberdeen-Saint Mirren
0-0
Dundee Utd-Hearts
3-1
Kilmarnock-Motherwell
2-0
Hibernian-Saint Johnstone Nella notte
MUTU DIVENTA
PROPRIETARIO
DI UN CLUB
CLASSIFICA
CELTIC (-1)
INVERNESS (-2)
MOTHERWELL (-2)
HIBERNIAN (-1)
SAINT JOHNSTONE (-2)
DUNDEE UTD (-1)
ABERDEEN
KILMARNOCK (-1)
ROSS COUNTY (-1)
HEARTS (-1)
SAINT MIRREN (-1)
DUNDEE FC (-1)
RR (g.s.) Adrian Mutu,
34enne punta dell’Ajaccio, sta
per comprare col socio Adrian
Martian il club di 2ª divisione
romena UTA Arad, di
proprietà dell’italiano
Giovanni Catanzariti. «È tutto
ok, mancano solo le firme sul
contratto. Mio "fratello"
Adrian è con me, per il
momento come consigliere
amministrativo», ha
assicurato Martian. In realtà
la partecipazione del
giocatore sarebbe di 500 mila
euro per riportare l’UTA
(ora 5˚ a 9 punti dalla zona
promozione) subito in serie A.
CLASSIFICA
GALATASARAY
BESIKTAS
FENERBAHÇE
ANTALYASPOR
ESKISEHIRSPOR
BURSASPOR
KASIMPASA
SIVASSPOR
KARABUKSPOR
TRABZONSPOR
GENCLERBIRLIGI
KAYSERISPOR
ORDUSPOR
ISTANBUL BB
GAZIANTEPSPOR
ELAZIGSPOR
MERSIN IDMAN Y.
BELEDIYESPOR
0-2
0-2
1-3
0-3
2-0
0-0
0-1
2-0
2-1
40
35
34
33
32
31
30
29
28
27
27
26
25
25
24
21
20
19
CLASSIFICA
OLYMPIACOS P.
PAOK
ASTERAS T.
ATROMITOS
PAS IOANNINA
XANTHI
LEVADIAKOS
PANATHINAIKOS*
OFI CRETA
PANIONIOS
PANTHRAKIKOS
AEK ATENE
VERIA
ARIS (-1)
PLATANIAS (-1)
KERKYRA
54
39
38
36
30
28
28
26
26
25
25
25
20
19
18
14
Dalla 2 ª alla 5ª spareggiano per i preliminari di
Champions (1 posto) e l’Europa League (2 posti).
* Panathinaikos 2 punti di penalizzazione.
55
37
37
34
33
33
33
32
32
30
29
14
La 1a dei playoff per le coppe va ai preliminari di
Champions, la 2a e la 3a vanno ai preliminari di
Europa League; l’ultima dei playoff retrocessione
retrocede
10
MONDO
EXTRATIME - 12 FEBBRAIO 2013
COPPA D’AFRICA
LE STELLE
DEL
TORNEO
NIGERIA
KESHI SE NE VA
SUBITO DOPO
IL TRIONFO
RR Il c.t. della Nigeria
Stephen Keshi si è dimesso
ieri all’indomani della
vittoria della Coppa d’Africa.
«Se il tuo lavoro non viene
apprezzato, beh, non puoi
costringere qualcuno a
farlo», ha spiegato alla Radio
sudafricana SABC
aggiungendo che c’erano
diverse tensioni fra le Aquile.
Già prima della semifinale
contri il Mali, Keshi aveva
minacciato di fare i bagagli
se si fosse sentito
indesiderato. E’ stato di
parola. Finora nessuna
reazione dalla federazione.
MBA
24 ANNI
GIOCA A CASA,
IN NIGERIA, CON
I WARRI WOLVES.
GOL IN FINALE
(1-0 AL BURKINA
FASO) E NEI
QUARTI (IL 2-1
AGLI IVORIANI)
RR Un pezzo dei nostri anni
Duemila potrebbe trasferirsi
in Asia. Il Mitra Kukar,
squadra di B indonesiana (!),
ha contattato Shevchenko e
sembra gli abbia offerto
500mila euro per 5 partite. Il
club ne ha parlato: «Sì, Andriy
è interessato». Trezeguet
invece potrebbe firmare con
lo Shanghai Shenhua, ex club
cinese di Drogba e Anelka: lo
ha detto il suo procuratore
Caliendo. Trezeguet però ha
appena rivelato di voler
giocare altri due anni col
River per poi diventare un
dirigente del club.
CHAMPIONS AFRICANA
PRELIMINARI
VENERDÌ
L’ANDATA
RR Comincia venerdì con
l’andata dei preliminari
la 49ª edizione della
Champions League Africana.
In calendario 24 confronti (le
gare di ritorno sono in
programma il 1˚ marzo) dai
quali usciranno le qualificate
al primo turno, sempre a
eliminazione diretta (andata
15 marzo, ritorno 5 aprile), a
cui accedono di diritto 8
squadre: oltre ai detentori
egiziani dell’Al-Ahly, Djoliba
e Stade Malien (Mali), TP
Mazembe (RD Congo),
Al-Merreikh e Al-Hilal
(Sudan), Espérance (Tunisa)
e ES Sétif (Algeria).
TUNISIA
DOPO IL FLOP
LASCIA IL C.T.
SAMI TRABELSI
RR (c.p.) Nella Tunisia
sull’orlo di una guerra civile
dopo l’assassinio del leader
dell’opposizione laica Chokri
Belaid al governo islamista,
anche la nazionale va in
pezzi. Dopo l’eliminazione
dei tunisini al primo turno
della Coppa d’Africa, la
scorsa settimana infatti si è
dimesso il 45enne c.t. Sami
Trabelsi. I candidati alla
sostituzione sono, oltre al
solito Nabil Maaloul che da
assistente di Roger Lemerre
ha anche vinto la Coppa
d’Africa del 2004 con la
Tunisia, Khaled Ben Yahia
e Maher Kanzari.
Il burkinabé è il migliore nel torneo del cambio generazionale
Mailgoldecisivol’hasegnatoMba,chesichiama...Domenica
OBI MIKEL
25 ANNI
NESSUN GOL,
MA TANTA
LEADERSHIP
PER LA NIGERIA
IN MEZZO
AL CAMPO,
È AL CHELSEA
DAL 2006.
DAL NOSTRO INVIATO
A JOHANNESBURG (Sudafrica)
PAOLO CONDO’
5RIPRODUZIONE RISERVATA
rriva sempre il momento in cui quello
che passerà alla storia
come un grande cambio generazionale si materializza davanti ai tuoi occhi, sostanzialmente inatteso, travestito da
semplice episodio. Al calcio
africano è successo domenica
3 febbraio, nei minuti finali di
un quarto che — ora lo sappiamo — era la cruna dell’ago da
attraversare per correre incontro alla gloria: nel momento in
cui la golden generation della
Costa d’Avorio boccheggia sotto il sole di Rustenburg, un ragazzo di 24 anni che gioca ancora in patria, Sunday Mba,
s’inventa un bel tiro spiovente
che fissa il definitivo 2-1 della
Nigeria. E mentre tutte le giovani superaquile inseguono il
loro compagno sprizzando
energia entusiasta, le mani sui
fianchi e il capo chinato tradiscono la resa fisica degli elefanti più famosi, da Drogba a
Zokora, fino al deludentissimo Yaya Touré, che non ha
ancora passato la boa dei
trent’anni e viene considerato
il miglior giocatore africano.
A
ASIA
SHEVA TRATTA
IN INDONESIA
E TREZEGUET...
PITROIPA IL TOP
MA PER LA NIGERIA
È SUNDAY TIME
WAKASO
22 ANNI
ESTERNO
SINISTRO
OFFENSIVO DEL
GHANA, 4 GOL, DI
CUI 3 SU RIGORE,
IN COPPA, SOLO
1 IN LIGA CON
L’ESPANYOL
SAMASSA
26 ANNI
ATTACCANTE
IN PANCHINA
AL CHIEVO,
DUE GOL
(DA TITOLARE)
PER IL MALI
ARRIVATO
IN SEMIFINALE
HELDON
24 ANNI
NUMERO 10
SORPRENDENTE
DI CAPO VERDE,
MEZZA PUNTA
RAPIDA
E TECNICA
DEL MARITIMO
IN PORTOGALLO
razione del laziale Onazi che
s’è guadagnato il posto cammin facendo, è stata la vera
chiave del successo nigeriano:
subito dietro a lui, però, vanno citati l’altro blues Moses —
come abbiamo già scritto un ribaltapartite del calibro di Lavezzi —, il roccioso difensore
centrale Oboabona, i terzini
Ambrose e Echiejile e ovviamente il cannoniere Emenike, la cui assenza in finale si
è sentita (scarpa d’oro del torneo col ghanese Wakaso).
Verso il Mondiale
Se nella nuova anagrafe africana sono questi i primi nomi da
segnalare, va ricordato che
l’appuntamento mondiale del
prossimo anno convincerà tutti i grandi vecchi — e non ne
ha soltanto la Costa d’Avorio
— a non mollare. E dunque
qualche rivincita a breve scadenza dei Drogba e degli Eto’o
(sempre che la federazione
del Camerun non lo assassini,
come lui teme) potrebbe verificarsi. In una prospettiva a medio termine, però, è la generazione di Mba a dover emergere, anche e soprattutto sulle
piazze europee. Nelle bacheche di Drogba ed Eto’o ci sono
Champions, scudetti e un decennio di protagonismo nei
campionati più difficili: sarà
durissima anche solo avvicinarli. Inoltre, la grandezza presuppone continuità, e le due
squadre che hanno sorpreso in
questa coppa sono ancora a quota zero dopo
due partite nel loro girone di qualificazione
mondiale. Il Burkina
JONATHAN
PITROIPA,
26 ANNI,
VOTATO
MIGLIOR
GIOCATORE
DELLA COPPA, A
DESTRA (LAPRESSE)
o
I grandi vecchi
ivoriani sono gli
sconfitti. A loro
resta la riscossa
al Mondiale 2014
Nigeria = Chelsea
Per uno che si chiama Sunday
la domenica non può che essere il giorno del destino, e così
Mba, pennellando un palleggio aereo di gran classe e un
sinistro incrociato al bacio,
esattamente una settimana dopo l’epifania con gli ivoriani
ha segnato il gol che ha dato
alla Nigeria il titolo. È stato
l’uomo migliore del torneo?
Forse no, nel cuore della banda di giovani talentuosi assemblata dal c.t. Keshi c’è un ragazzo che qualche mese fa ha giocato e vinto la finale di Champions, John Obi Mikel del
Chelsea. L’equilibrio che ha dato alla squadra, con la collabo-
Faso ha portato in Sudafrica
un difensore centrale già noto, ma non a così alto livello,
come Bakary Koné del Lione,
e ha rivelato al mondo il talento ultraleggero e veloce di Jonathan Pitroipa, eletto miglior giocatore della coppa.
Un terzo nome? Dei sette Traore presenti al torneo, il migliore finché c’è stato era il burkinabé Alain, un gol alla Nigeria nel girone e due all’Etiopia.
Pessimo Maghreb
Passando al capitolo del gioco, la Nigeria ha strameritato
il titolo mentre un’ideale medaglia d’argento toccherebbe
secondo noi a Capo Verde, con
due indicazioni obbligate per
gli attaccanti Heldon (bravissimo) del Maritimo e Mendes
del Lilla. Ritornando dall’arcipelago — che in Antunes ha
avuto il tecnico migliore del
torneo assieme a Keshi — alle
semifinaliste, va detto che il
Ghana ha scontato l’assenza
di un terminale migliore di
Gyan, e ha avuto poco dall’attesissimo Atsu. Molto meglio
Wakaso Mubarak. Nel Mali ha
brillato il faro 33enne Keita
ed è piaciuto parecchio Samassa, un centravanti che il
Chievo deve ancora scoprire.
Sempre a proposito di vacche
sacre, Adebayor si è visibilmente gestito ma nei momenti
topici del Togo c’era, e grazie
a lui ha fatto una discreta figura pure Gakpe.
Zambia, addio sogni
Nel fallimento della Costa
d’Avorio si è salvato soltanto
Gervinho. I padroni di casa
del Sudafrica sono stati deludenti come al Mondiale per il
semplice motivo che in squadra non hanno proprio niente,
e quindi occorrerà attendere
almeno un’altra generazione.
Fra le squadre eliminate nella
fase a gironi spiccano lo Zambia campione uscente, che a
parte un buon portiere non ha
mostrato granché, e le tre magrebine, tutte colpevolmente
fuori subito. La colpa è relativa al fatto di avere tre leader
tecnici giovani ma di assoluto
livello, Belhanda (Marocco),
Feghouli (Algeria) e Msakni
(Tunisia), incapaci però di incidere sui momenti di difficoltà. Fra due anni la coppa si gioca in Marocco, hanno il tempo
per prepararsi.
CAMERUN
IL TONNERRE VA AL CAMPO CON 2 SQUADRE
Due presidenti
si contendono
l’ex club di Weah.
Ciascuno ha portato
i suoi 11: è servito
l’intervento dei militari
MASSIMO ORIANI
5RIPRODUZIONE RISERVATA
uattro anni di purgatorio
in seconda divisione, priQ
ma di tornare nella Elite 1, serie che dovrebbe spettare di diritto a un club storico per il calcio camerunese come il Tonnerre Yaoundé, 5 volte campione
nazionale, 1 Coppa delle Cop-
pe africana, 5 Coppe del Camerun, con la cui maglia hanno
giocato campioni come George
Weah e Roger Milla. Un debutto atteso troppo a lungo dai tifosi dei Kalara, che si è invece trasformato in farsa. La prima partita della nuova stagione, scattata domenica 3 febbraio dopo
l’ennesimo rinvio per l’opposizione di alcuni club alla trasformazione in società per azioni,
ha visto il Tkc presentarsi allo
stadio Roumdé Adjia di Ga-
roua per sfidare il Coton Spor
con due formazioni. Il club è infatti spaccato in due fazioni,
con a capo Stephane Semengué e Zibi Onabembelé, entrambi convinti di essere il presidente del Tonnerre. L’arbitro
e i dirigenti della Fecafoot hanno controllato i documenti dalle due parti e ammesso negli
spogliatoi la fazione di Zibi,
mentre quella di Semengué è
stata riaccompagnata in hotel
sotto scorta militare. Nonostan-
te il caos, il TKC è riuscito a
strappare un prezioso punto,
passando in vantaggio e venendo raggiunto solo a un quarto
d’ora dalla fine. Uno dei 6 pareggi (su 7 partite) della giornata inaugurale. Un caso simile si era verificato anche in Italia a settembre, quando il Riccione in Serie D si presentò sul
campo del Tuttucuoio con due
formazioni. In quel caso però
l’arbitro rispedì tutti a casa con
successiva sconfitta a tavolino.
11
MONDO
ARGENTINA
IL RITORNO DEL
VICERE’
Dopo 7 anni il più grande tecnico sudamericano
s’è rimesso in gioco esaltando i tifosi del Boca e
spaventando gli avversari, soprattutto i brasiliani...
BUENOS AIRES
MARTIN MAZUR
5RIPRODUZIONE RISERVATA
l ritorno di Carlos Bianchi
sulla panchina del Boca
ha emozionato il Sudamerica. Il campionato argentino
e la Coppa Libertadores gli
danno il benvenuto con rispetto ma anche ansia. Bianchi è
sinonimo di successi e titoli.
Ma a 63 anni e dopo una pausa di 7, sarà ancora capace di
vincere tanto come una volta?
E' la domanda che si fanno i tifosi argentini e anche quelli
brasiliani, terrorizzati d’incrociare di nuovo Bianchi sulla loro strada. Solo lui è stato capace di vincere tre Libertadores
al Morumbi di San Paolo: una
contro il Santos, una contro il
Palmeiras e una contro il San
Paolo.
I
N. 1 anche in campo
Il Virrey (Vicerè) in realtà è un
vero imperatore. Da calciato-
o
Solo lui ha
saputo vincere
3 Libertadores
al Morumbi
di San Paolo
re (1967-1984) ha segnato
385 reti in 546 partite ufficiali. È il 13˚ cannoniere del mondo e il miglior argentino di
sempre. Meglio di Di Stefano,
Maradona, Batistuta e (per
ora) Messi. «Tutti vorremmo
che i nostri record durassero
per sempre, ma mi farà piacere essere battuto da lui: sono
stato tra i primi a dire che è il
migliore della storia». Neanche in panchina c’è
uno come Bianchi, eletto 5 volte miglior allenatore del Sudamerica. Tra il Velez e il Boca ha vinto 4 Libertadores (più una finale),
3 Intercontinentali (2
contro il Milan, nel
1994 e 2003), 1 Interamericana e 7 campionati argentini. E ha rifiutato 2 volte la guida della
Seleccion per divergenze con Grondona. Le uniche amarezze in Europa:
non è stato capace di portare i suoi poteri magici
alla Roma (1996-1997)
e all’Atletico Madrid
(2005-2006), esonerato
da entrambi.
Strillone
Carlos Bianchi si sveglia prestissimo, come
quando da ragazzo andava a vendere giornali sugli autobus (e fra i
tanti successi della sua
carriera ama ricordare
le 250 copie vendute in
mezzora la mattina del
golpe del 1966). Anche
dai suoi giocatori si aspetta
autodisciplina, oltre a dedizione totale. «C’è gente che
pensa che il sistema tattico valga più dell’atteggiamento. Per
me non è così». Il 4-3-1-2, oppure 4-4-2 quando non trova
un fantasista, sono i suoi moduli. Il nonno, nato a Paliano
TORNEO FINAL
IL FIGLIOL PRODIGO
RIQUELME APPLAUDE
LA RIMONTA
IN 10 SUL QUILMES
RR Nella prima giornata del
Torneo Final, il Boca e il River
hanno fatto i compiti. Vittorie
sofferte, e in 10 contro
Quilmes e Belgrano,
ma alla fine 3 punti
meritati per le
squadre di Carlos
Bianchi e Ramon
Diaz. «La partita
iniziava alle 19.15, noi siamo
entrati in campo 19.45», ha
detto Bianchi per spiegare le
due reti del Quilmes nei primi
minuti. Nel primo tempo, la
difesa del Boca è un concerto di
errori. Ma nella ripresa
Guillermo Burdisso segna una
doppietta e Orion para un
rigore. Riquelme (foto),
rientrato al Boca la scorsa
settimana, sorride dal
palco accanto al
presidente, mentre il
Viceré abbandona lo stadio
acclamato. E' una di quelle
partite che il Boca di Falcioni
avrebbe perso. L'ultima
rimonta da 0-2 a 3-2 fu nel 2006
contro il Velez, con l'unico gol in
Argentina di Fernando Gago. Il
quale adesso è del Velez, ultimo
campione e gran candidato al
titolo. In attesa del suo esordio,
a Liniers si godono con un altro
centrocampista da nazionale:
Francisco Cerro è un piccolo
Mascherano. La squadra di
Gareca batte l'Argentinos, ma
perde il bomber Ferreyra per 3
settimane, un colpo che si
sentirà anche nella
Libertadores. Il River, che
invece può concentrarsi solo sul
Torneo Final, batte in trasferta i
suoi fantasmi e il Belgrano, la
squadra che l’aveva condannato
alla B. Ma Ramon Diaz non ha
paura, nemmeno quando la
squadra resta in 10 per
l'espulsione del capitano
Ponzio, e lascia in campo i due
attaccanti: dai piedi di
Trezeguet arriva il tocco per il
missile di Vangioni a 100
chilometri l'ora.
MAR. MAZ.
CARLOS BIANCHI
EXTRATIME - 12 FEBBRAIO 2013
in provincia di Frosinone, venne espulso dall’Argentina per
le idee anarchiche. Bianchi invece crede nelle regole di coesistenza. La prima cosa che fece al Boca nel 1998 fu appendere un regolamento nello spogliatoio. Poi c’è la psicologia.
«I primi anni parlavo più con i
giocatori che con i miei figli.
Ma era l’unico modo per conoscerli. Non puoi avere uno spogliatoio con tutti amici, ma
puoi formare una squadra in
cui tutti diventano uno in campo». La reputazione di mago
nei rigori nasce dall’attenzione allo sguardo dei giocatori.
«Bisogna trovare gli occhi che
ti guardano, mentre altri invece hanno lo sguardo basso. Il
merito è scegliere quelli che ti
parlano con gli occhi. È la situazione di maggior pressione
nel calcio e non è un peccato
ammettere di non sentirsela».
Riquelme messo in riga
Per spiegare certe vittorie impossibili, in Argentina dicono
che Bianchi possieda il numero di cellulare di Dio: tra gli altri, anche Maradona. Ma a lui
la metafora non piace. «Quando i miei genitori morirono
non ebbi la fortuna di essergli
accanto. Quindi quando mi
parlano di fortuna io penso a
quello, non al calcio. Se qualcuno invoca Gesù per una partita, allora non crede veramente in Lui». Eppure le preghiere
dei tifosi del Boca sono state
ascoltate: Bianchi per loro era
l’uncico in grado di gestire
uno spogliatoio spaccato e rilanciare la squadra che ha perso la finale di Libertadores e i
due campionati del 2012. I risultati del precampionato non
sono stati positivi: «A me piace
il pressing alto, loro sono abituati a retrocedere 30 metri
quando perdono il pallone»,
dice il Vicerè. Due sconfitte
contro il River hanno convinto
Riquelme a tornare ad allenarsi dopo 7 mesi di vacanza. Per
la gioia dei tifosi, l’uomo che
aveva giurato che non sarebbe
tornato indosserà il numero
10. Ma a Bianchi, un uomo di
regole, non è piaciuto l’atteggiamento di Roman. Lo stima
ma non gli fa sconti: Riquelme
tornerà dopo 18 giorni di dura
preparazione fisica. «Nel calcio non esistono i salvatori. Ci
salviamo tutti insieme o affondiamo tutti insieme. Messi segna tanto, ma non recupera
più palloni di Puyol. E Puyol
ha bisogno della distribuzione
di Xavi. E Xavi gioca meglio se
c’è Iniesta. Una squadra è questo. Lo so da 40 anni ed è l’unico modo di vincere».
COPPA LIBERTADORES
6 NOBILI E 5 DEB
ALL’ASSALTO
DEL TRONO
DEL CORINTHIANS
RR Conclusa la fase
preliminare, entra nel vivo la 54ª
edizione della coppa
Libertadores con il primo
incontro del gruppo 1 tra
Nacional e Barcelona, in
programma stanotte a
Montevideo. Una corsa a
tappe lunghissima, che
terminerà il 24 luglio. Ai nastri di
partenza, 32 squadre suddivise
in 8 gironi per dare l’assalto al
trono del Corinthians, che si
presenta con una rosa
impreziosita dall’arrivo di
Alexandre Pato (foto), affiancato
da Emerson Sheik, Paolo
Guerrero e Romarinho in un
attacco stellare. A darsi
battaglia, l’élite del continente
quasi al completo, per
un’edizione mai così ricca di
squadre iridate: saranno infatti 7
i club al via che già vantano
ARGENTINA
TECNICI PIÙ
VINCENTI
D’AMERICA
BIANCHI 8
4 Libertadores
(1 Velez e 3 Boca),
3 Intercontinentali
(2 Boca, 1 Velez),
1 Interamericana
SANTANA 8
Col San Paolo: 2
Intercontinentali,
2 Libertadores, 2
Recopa, 1 Conmebol, 1 Supercoppa
CUBILLA 7
Olimpia: 2 Recopa,
2 Libertadores,
1 Supercoppa, 1
Intercontinentale,
1 Interamericana
BASILE 6
Boca: 2 Recopa,
1 Sudamericana;
Supercoppa col
Racing; Argentina:
2 coppe America
SCOLARI 5
2 Libertadores
(Palmeiras e
Gremio), 1 Recopa,
1 Mercosur, 1
Mondiale (Brasile)
almeno un trofeo in bacheca,
compresi gli argentini del Velez
e i paraguaiani dell’Olimpia. Ci
sarà anche il Palmeiras,
qualificatosi grazie al trionfo
nella passata Coppa del Brasile
nonostante la retrocessione al
termine dell’ultimo Brasileirao.
Tra i favoriti dietro al Timao
campione in carica, il Boca
Juniors di Carlos Bianchi e Juan
Roman Riquelme, primatista di
coppa con 6 trionfi, il
Fluminense del bomber Fred e
l’Atletico Mineiro di Ronaldinho,
rimasto a Belo Horizonte per
dare la caccia a un traguardo
mai raggiunto. Un gradino sotto,
il Gremio dell’ex napoletano Edu
Vargas in cerca di riscatto, e il
Penarol dell’ex juventino
Zalayeta. Le novità saranno
invece 5, a partire dal Tigre e dai
campioni messicani del Tijuana
per finire con i venezuelani del
Deportivo Lara, i cileni del
Deportes Iquique e i peruviani
del Real Garcilaso, club fondato
solo 4 anni fa e con il parco
giocatori meno quotato: appena
36 milioni di euro contro i 96 del
Fluminense e i 91 del San Paolo.
ADRIANO SEU
GRONDONA
LASCIA NEL 2015
DOPO 36 ANNI
RR (a.s.) Il boss del calcio
argentino ha annunciato che
si ritirerà nel 2015, dopo 36
anni alla guida della
federazione argentina (AFA),
da lui fondata nel 1979. Julio
Grondona ha detto che si farà
da parte solo al termine
dell'attuale mandato, quando
compirà 84 anni. «Aspetto il
2015 per non far perdere
all'Argentina e al Sudamerica
il peso acquisito a livello
internazionale in seno alla
FIFA», ha affermato don
Julio, da anni braccio destro
di Blatter in qualità di
tesoriere del massimo
organismo calcistico.
BRASILE
MARACANÀ
A RISCHIO
CONF. CUP
RR (a.s.) Ancora due mesi e
mezzo per terminare i lavori
di ristrutturazione del
Maracanà. La Fifa ha lanciato
l'ultimatum al Governo di Rio
e all'impresa che sta
realizzando i lavori di
adeguamento dello stadio che
rischia di essere escluso dalla
Confederations Cup di giugno.
I problemi principali
riguardano la copertura
dell'impianto e l'installazione
dei circa 80 mila seggiolini.
Ma finiti i festeggiamenti di
Carnevale gli operai impiegati
voteranno una proposta di
sciopero di 15 giorni.
CILE
BUS PRECIPITA
MORTI 15 FAN
DELL’O’HIGGINS
RR (a.s.) Fatale trasferta a
Talcahuano per quindici tifosi
dell'O'Higgins, deceduti
venerdì notte a causa di un
incidente stradale mentre
facevano rientro a Santiago
dopo aver assistito al
successo della propria
squadra per 2-0 sui campioni
in carica del Huachipato.
L'autobus che trasportava 48
tifosi della capitale cilena è
precipitato in una scarpata
causando la morte di 15
persone e il ferimento di
altre 19, in gran parte
ricoverati in gravi condizioni.
Il bilancio rischia di non
essere definitivo.
IL PROGRAMMA
Si inizia oggi la fase a gironi
della 54ª coppa Libertadores.
Ecco il programma dei match
della prima giornata.
GIRONE A
Oggi Nacional (Uru)-Barcelona
(Ecu); domani Boca Juniors
(Arg)-Toluca (Mes)
GIRONE B
14/2 Palmeiras (Bra)-Sporting
Cristal (Per); 21/2 Tigre (Arg)Libertad (Par)
GIRONE C
Domani Atletico Mineiro
(Bra)-San Paolo (Bra); 14/2
The Strongest (Bol)-Arsenal
(Arg)
GIRONE D
Oggi Emelec (Ecu)-Velez (Arg);
domani Deportes Iquique
(Cil)-Peñarol (Uru)
GIRONE E
19/2 Millonarios (Col)-Tijuana
(Mes); 20/2 San José (Bol)Corinthians (Bra)
GIRONE F
Domani Atl. Garcilaso
(Per)-Santa Fe (Col); 14/2
Deportes Tolima (Col)-Cerro
Porteño (Par)
GIRONE G
Oggi U de Chile (Cil)-Deportivo
Lara (Ven); 14/2 Newell’s
(Arg)-Olimpia (Par)
GIRONE H
Domani Caracas (Ven)Fluminense (Bra);
14/2 Grêmio (Bra)Huachipato (Cil)
12
EXTRA FUN
EXTRATIME - 12 FEBBRAIO 2013
BRASILE
RR La gnocca del vicino ti fa
sempre più verde. E quando
come compagno di reparto hai
Piqué che s’è accasato con la
miglior agitatrice di bacino del
globo dai tempi di Mata Hari, la
gente come minimo ti
immagina con una femmina di
pari caratura. Bene, Puyol non
è da meno, visto che quanto a
frequentazioni s’è sempre
trattato come un principe.
Prima stava con Malena Costa,
modellone maiorcano che ora è
passata a Suarez dell’Atletico.
E ora, non contento, ha alzato
la mira: visto passeggiare
mano nella mano con Vanessa
Lorenzo, che ha 2 anni più di lui
ma a vederla non lo direbbe
manco un antropologo. Per chi
se ne fosse scordato era la
biondina di Fuochi d’artificio,
quello della sempiterna battuta
di Ceccherini «Gli fa una s*** la
pioggia all’uomo ragno! Psh!
Psh!». Sono passati 15 anni, la
biondina ora è biondona, ma la
sostanza non cambia e resta
tanta, tantissima.
INGHILTERRA
5,8 MLN: ROONEY
IL PIÙ SEGUITO
SU TWITTER
RR (s.m.) Wayne Rooney
non è solo il calciatore
inglese con più follower su
Twitter (quasi 5,8 milioni) ma
anche il più seguito dai
colleghi della Premier
League: secondo la classifica
del «chi segue chi» stilata dal
Sun sui profili di 50 giocatori,
sono ben 23 quelli che
tengono d'occhio i cinguettii
dell'attaccante dello United,
contro i 21 del compagno Rio
Ferdinand e i 16 di Joleon
Lescott del City che precede
capitan Kompany (14 come
Cole del Chelsea). Per contro,
i meno seguiti dai loro pari
sono Arshavin dell'Arsenal
(0), Coates del Liverpool (1,
Lucas) e Ba del Chelsea (2,
Mata e Hazard).
COMMEMORAZIONI
UN MEMORIAL
PER LA TREGUA
DI NATALE 1914
Vanessa
CHOPRA VINCE
ED ESIBISCE
IL MALLOPPO
S
PICCIONI
L'Espanyol ne ha
abbastanza dei
piccioni che
rovinano il campo
del Cornellà-el
Prat. Perciò il
club catalano ha
assoldato Miguel
Zambrana, noto
falconiere, e due
dei suoi rapaci.
S
KOP Il Liverpool
ha i tifosi più
rumorosi della
Premier League,
secondo
un'indagine del
sito Fan Chants:
al secondo posto
quelli dello
United.
S
RECORD
Espulsione da
record per Lopez
Silva in
Elche-Cordoba,
Segunda Division
spagnola, finita
0-0, comminata
per 2 gialli nella
stessa azione: sul
primo fallo
l'arbitro aveva
concesso il
vantaggio.
S
PROCESSO
Iniziato il
processo contro
Courtney
Meppen-Walter
per aver ucciso
due fratelli in un
incidente d'auto: il
calciatore, che si
è dichiarato
colpevole di guida
pericolosa, rischia
5 anni di prigione.
Sentenza il 28
febbraio.
FRANCIA
GIOCATORI SPALATORI A ST. ETIENNE
RR Il mese scorso
l’allenatore Paolo Di Canio e
200 tifosi avevano spalato la
neve dal campo dello
Swindon (3ª serie inglese)
per poter giocare
regolarmente l’indomani.
Venerdì, invece, sono stati gli
stessi giocatori ad aiutare gli
addetti dello stadio Guichard
dove era in programma
St Etienne-Montpellier
di Ligue 1. Ecco in azione
armato di pala il brasiliano
Brandao della squadra di
casa, che ha poi battuto i
campioni di Francia salendo
al 4˚ posto in classifica.
RR Per il centenario dello
scoppio della 1ª guerra
mondiale, il governo
britannico vuole riproporre
sui campi di battaglia la
partita disputata fra soldati
tedeschi e inglesi (3-2)
durante la tregua del Natale
1914 (ET n. 42). «Il calcio ha
un ruolo particolare per quel
che ha rappresentato in qui
giorni», ha spiegato Andrew
Murrison, supervisore delle
commemorazioni. L’idea è
quella di organizzare nel
2014 un torneo giovanile fra
squadre inglesi e tedesche
sugli stessi campi sui quali
quel Natale i soldati nemici
uscirono dalle trincee,
deposero le armi e si
sfidarono a pallone.
S
DZEKO Edin
Dzeko ha aiutato
un ragazzo a
ristabilirsi da una
rara malattia
intestinale: il
giocatore del City
ha pagato al
16enne e alla
madre il viaggio
dalla Bosnia e
l'operazione a
Manchester.
S
Tweet
DELLA SETTIMANA
di FILIPPO CONTICELLO
NEYMAR SEMPRE BURLONE:
«TOSATO» IL BABY PORTIERE
Ha 21 anni, ma si comporta da «grande»
al punto da imporre a tutti le leggi dello spogliatoio.
Quel burlone di Neymar è legato a un’usanza in
vigore al Santos: lì i ragazzi delle giovanili che
arrivano in prima squadra devono essere «tosati».
Ecco, allora, come il portiere Gabriel Gasparotto,
20enne fresco vincitore della «Copa Sao Paulo
Junior 2013» (la «Copinha»), è stato conciato da
Neymar e compagni: si poteva fare un po’ meglio...
RR
BARBARA B. A SAN PAOLO
PER VEDER GIOCARE PATO
MA A SEGNARE È RIVALDO
COLTELLI Il
centrocampista
cileno Alejandro
Marquez è stato
accoltellato alle
spalle dopo una
lite in un
campeggio. Il
21enne giocatore
dell'Union
Temuco è stato
subito ricoverato
all'ospedale dove
si trova in
prognosi
riservata.
S
CERIMONIA
L’italiano
naturalizzato
belga Franco
Dragone, famoso
per il Cirque du
Soleil, sarà
l'incaricato di
dirigere le
cerimonie di
apertura e
chiusura del
Mondiale 2014 in
Brasile.
RR (m.can.) Barbara Berlusconi era in tribuna
per vedere il suo amato Pato giocare per il
Corinthians col São Caetano nel campionato
paulista. Chi trascorre il Carnevale in festa, però,
è un altro ex milanista: Rivaldo. Il 40enne debutta
al São Caetano segnando l'1-1. Il Papero, 3
presenze (una da titolare) e un gol per il
Corinthians, è partito dalla panchina ed è entrato
in campo quando il São Caetano vinceva 2-1. Per la
cronaca la gara è finita 2-2: Paulinho, oggetto del
desiderio dell'Inter, ha agguantato il pareggio a 4’
dal termine. Il Corinthians ora è 6˚, il Santos di
Neymar, battuto dal Paulista, 2˚.
OLANDA
FIDANZATA MANAGER?
L’AFFARE VA IN FUMO
RR (a.c.) Manda la sua ragazza a discutere
l'ingaggio, l'affare salta. E' quanto accaduto in
Olanda al centrocampista dell'Heracles Almelo
Marko Vejinovic il quale, dopo essere stato
convocato dall'AZ per definire i dettagli del proprio
passaggio al club di Alkmaar già a gennaio, ha
spedito all'appuntamento la sua fidanzata con tanto
di biglietto con scritto lo stipendio richiesto.
La ragazza però è stata immediatamente messa
alla porta dal direttore Overtoom.
COLOMBIA
RICICLAGGIO: MANDATO
DI CATTURA PER RINCON
RR (s.s.) Freddy Rincon, ex giocatore del Napoli
(1994/95), è ricercato dall'Interpol con l'accusa di
riciclaggio di denaro sporco risalente al 2007,
quando il 46enne colombiano fu arrestato a San
Paolo per presunti legami col boss del
narcotraffico Pablo Rayo Montano. Di recente
aveva annunciato il suo ritorno in campo nelle
file dell'America di Calì, uno dei suoi primi club,
per riportarlo in Prima Divisione. «E' un grosso
equivoco», il suo commento.
INGHILTERRA
8-1: PRESIDENTE REGALA
AL TECNICO LA SUA ASTON
RR (s.s.) La vittoria per 8-1 contro il Barrow in
Conference National inglese (la nostra Serie D) di
sabato scorso ha fatto felice l'allenatore del
Mansfield. E non solo per il risultato: al termine
della partita, infatti, il proprietario della squadra
John Radford era così entusiasta che ha deciso di
regalare la sua Aston Martin da 100mila euro al
tecnico Paul Cox: «Non so se sia uno scherzo - ha
detto il manager con le chiavi dell'auto in mano magari arrivo al parcheggio e ci trovo una bici».
La frase
JOEY BARTON
CENTROCAMPISTA DELL’OM
l
INGHILTERRA
RR (s.s.) Michael Chopra
ha postato su twitter una foto
di una borsa piena di soldi con
questo messaggio:
«Continuate pure a dire che
sono in perdita». Il
ventinovenne attaccante
dell'Ipswich Town è un
accanito giocatore d'azzardo:
nel 2011 ha rivelato di aver
perso più di 2 milioni di euro,
scommettendo oltre 25 mila
euro al giorno. Sempre nel
2011 fu proprio l'Ipswich a
prestargli 300 mila euro per
sanare i debiti accumulati con
gli allibratori. «Sei un
buffone», è stato il
commento del compagno
Emmanuel-Thomas prima che
lo stesso Chopra chiudesse il
proprio account twitter.
sms
PUYOL LANCIA
I FUOCHI
D’ARTIFICIO
Neymar non sa
chi sono? Magari
mi presenterò
quando si deciderà a
lasciare
la lega
della giungla
amazzonica
Mondovisione LE PARTITE DA NON PERDERE NEI PROSSIMI GIORNI IN TV
RESPONSABILE
Luca Curino
PROGETTO GRAFICO
Domenico Coppola
TWITTER
@ETGazzetta
EMAIL
[email protected]
OGGI 12
MERCOLEDÌ 13
CHAMPIONS LEAGUE
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DOMENICA 17 FEBBRAIO
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Paris St. Germain
Premium/Sky 20.45
CHAMPIONS LEAGUE
Shakhtar Donetsk
Borussia Dortmund
Sky/Premium 20.45
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Liverpool
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EUROPA LEAGUE
Atletico Madrid
Rubin Kazan
Sky Calcio 4 21.05
LIGUE 1
Marsiglia
Valenciennes
Sportitalia 17.00
PREMIER LEAGUE
Liverpool
Swansea
Sky Sport 3 HD 16.00
TORNEO FINAL
Una partita
Sportitalia 23.15