Scarica il periodico - Associazione Maggio Eugubino

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Scarica il periodico - Associazione Maggio Eugubino
Periodico dell’Associazione Maggio Eugubino Pro Gubbio - Gubbio Perugia Anno LVII, n. 4 - Agosto 2006 - Sped. in abb. 45% - Legge 662/96, art. 2, comma 20/B, Filiale di Perugia
SOMMARIO
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ATTUALITÀ
Torneo dei quartieri
Rischio chiusura
La nuova giunta
Non solo Ceri
SENZA PAROLE
L’EUGUBINO Storia Arte Cultura
VITA DELL’ASSOCIAZIONE
VITA CITTADINA
LE NOSTRE COPERTINE
Periodico di attualità, informazione e cultura
dell’Associazione Maggio Eugubino Pro-Loco
Anno LVII, n. 4 – Agosto 2006
In copertina: La Biennale in Piazza S. Giovanni - Ph Paolo Tosti
Direttore Editoriale: Lucio Lupini
Direttore Responsabile: Ubaldo Gini
Realizzazione: L’Arte Grafica
Redazione: Corso Garibaldi, 50 - 06024 Gubbio (Pg)
Tel. e Fax 075 9273912 - CC Postale n. 15463060
Aut. Trib. Perugia n°. 334 del 15/01/1965.
Sped. In abb. Postale 45%,
comma 20/B, legge 662/96, filiale di Perugia.
AMBROGI E BICCHERI FIRME SU L’EUGUBINO
La fretta è sempre cattiva consigliera come si suol dire. Così nell’ultimo numero
de “L’Eugubino” la distrazione ha giocato un brutto scherzo ai nostri collaboratori
per l’articolo sull’Altare della Madonna della Misericordia di San Domenico
che è stato redatto da Vincenzo Ambrogi così come il testo dell’articolo Caro
mio San Giorgio è stato inviato dalla gentilissima Michela Biccheri.
DIFENDIAMO LA NOSTRA CITTÀ
È giusto trattare la città come il luogo in cui tutto è permesso?
Da cosa dipende questo atteggiamento?
Scarso senso civico, maleducazione, mancato rispetto dei diritti
e delle sensibilità altrui, congenito riflesso di stili di vita?
Probabilmente un po’ di tutto.
Ma assolutamente non va bene.
Gli episodi sono tanti.
I motorini impazzano per strade e vicoli senza alcun rispetto di
limiti e delle norme del codice della strada.
Ci sono adunate, di giovani e non, e fino a qui niente di male,
al termine delle quali però il luogo viene lasciato come una
pattumiera; vedansi alcuni vicoli o piazze o il parco del Teatro
Romano.
Fioriere, pubbliche e private, panchine ma anche strutture come
le palestre sono oggetto di attacchi di vandalismo. Gratuito ed
incomprensibile.
Certo la vigilanza non è sufficiente, ma non si può pensare che
il problema sia risolvibile solo con un reggimento di vigili urbani
in servizio giorno e notte, o con l’installazione di telecamere o
con l’aggiunta di cestini per rifiuti. Il problema è più profondo
ed affonda nella vecchia “educazione civica”.
Se non si sentono le cose di tutti come proprie, se non si prende
coscienza che a fianco dei diritti esistono anche i doveri, che non
è permesso tutto ciò che è possibile e “piacevole” la situazione
è destinata solamente a peggiorare.
La civiltà si misura anche dal rispetto nei confronti delle persone
e dal rispetto della cosa pubblica e del patrimonio di tutti.
“La nostra città è la nostra casa!” è lo slogan che abbiamo visto
lanciare da una Amministrazione Comunale, evidentemente
non siamo soli, a volere una città più bella e vivibile. Si ritiene
dunque che gli atti ed atteggiamenti citati siano un grave
indicatore di malessere che debba essere preso seriamente in
considerazione e possibilmente risolto con attività di
sensibilizzazione.
Parliamone ai cittadini, alle famiglie ed alle scuole, tentiamo di
recuperare il giusto senso di “proprietà” della città.
IL PERIODICO VIENE INVIATO A TUTTI I SOCI
DELL’ASSOCIAZIONE MAGGIO EUGUBINO
LE OPINIONI ESPRESSE NEGLI ARTICOLI
IMPEGNANO UNICAMENTE
LE RESPONSABILITÀ DEI SINGOLI AUTORI.
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ATTUALITÀ
TORNEO DEI QUARTIERI
Una città in
piazza
Un’impegno sempre più coinvolgente
di Robert Satiri
L’
Associazione Maggio Eugubino, di concerto con i
Quartieri, la Società Balestrieri, il Gruppo Sbandieratori e
l’Amministrazione Comunale, è di
nuovo l’Ente di coordinamento del
Torneo dei Quartieri – edizione
2006.
Numerose le novità che quest’anno
saranno presentate alla manifestazione.
Grazie alla tenacia del Maggio Eugubino e dei Quartieri si è portata
a conclusione la realizzazione della
prima tranche del parco costumi
del Torneo, iniziata grazie alle risorse finanziare del progetto S.T.L. di
ormai tre anni or sono.
Gli splendidi costumi sono stati
prodotti su disegni del Prof. Stefano
Luigi Cannelli che si è ispirato ai
dipinti del tardo medioevo eugubino,
restituendo un contesto storiografico
e cronologico alla coreografia della
manifestazione.
La realizzazione è stata affidata
alla Sartoria Teatrale di Monica
Gufoni di Firenze, che vanta nel
settore una esperienza unica, con
realizzazioni che vanno dal Calcio
in Costume di Firenze, a tutte le
maggiori rievocazioni storiche italiane, alla collaborazioni per i costumi per le produzioni delle maggiori
Opere teatrali e di avanspettacolo
italiani.
Giuliano Uccellani avrà il compito
di curare la regia della manifestazione, che si snoderà da Piazza
Grande con il Corteo Storico che
attraverserà il Centro Storico cittadino toccando le vie e piazze princi-
pali dei Quartieri, per ritornare poi
in Piazza Grande e dare inizio alla
manifestazione che garantirà ad
eugubini e turisti la possibilità di
assistere alle evoluzioni dei drappi
degli Sbandieratori, ai tiri dei Balestrieri e… ad altro ancora.
La serata si concluderà nelle piazze
dei Quartieri dove le cucine saranno
aperte per gustare le specialità del
territorio ed un buon bicchiere di
vino accompagnerà, in ausilio alla
musica, il ballo dei convenuti.
Ma non è tutto: nella scorsa edizione
la scommessa era stata quella di
riuscire nel riproporre una manifestazione che stava ormai rapidamente procedendo nel senso del definitivo tramonto.
Gli sforzi sono stati notevoli, ma la
gratificazione incommensurabile!
Questo ci ha corroborati nel proposito di realizzare qualcosa di più,
che sia la premessa per un Torneo
dei Quartieri, nei prossimi anni,
non di una sola serata, ma di un
momento coinvolgente, festoso,
spensierato, un po’ come tutti ci
aspettiamo la settimana di Ferragosto.
Perché non tutto si esaurisca nella
serata del 14 agosto, sono previste
nei quartieri nei primi due fine settimana di agosto, 3 serate a tema.
Questo impegno va nel senso di recuperare un coinvolgente percorso
attraverso e nei Quartieri, mediante
5
ATTUALITÀ
giochi, usi, elementi e caratteri della
cultura medioevale cittadina.
Insomma, anche quest’anno un Torneo ricco di interesse per tutti, eugubini o turisti, che vogliamo torni
a coinvolgere attivamente i tanti
concittadini che, spesso durante
l’anno, si dimostrano disponibili,
interessati, non insensibili, alla valorizzazione della propria Città, delle sue tradizioni, della sua proposta
culturale e turistica.
Come succede da non molto tempo,
quando manderemo in archivio questa manifestazione, ci metteremo al
lavoro per progettare quella del
2007, per aggiungere, anno dopo
anno, un’altra tessera al puzzle delle
proposte dell’Estate Eugubina.
Come Maggio Eugubino forse dob-
biamo fare una recriminazione
nell’analisi di quanto realizzato fino
ad oggi: a fronte della partecipazione
popolare, siamo riusciti a coinvolgere poco gli operatori economici del
settore turistico nel nostro progetto;
speriamo che una giusta sensibilizzazione, insieme ad un impegno e
ad una programmazione dell’Amministrazione Comunale coerente
con ciò ed un coinvolgimento progettuale di lunga portata, possano, in
futuro, garantire un maggiore esposizione propositiva, foriera anche di
un maggiore ritorno in termini di
immagine per la Città, ricchezza
scenografica per la manifestazione
e gratificazione per tutti: associazioni, Maggio Eugubino ed operatori
economici.
05 Agosto quartiere di S. Andrea: botteghe medioevali e cena in via Dante
06 Agosto quartiere di S. Giuliano: scacchiere giganti e cena in piazza S. Giovanni
13 Agosto quartiere di S. Martino: pomeriggio con giochi medioevali in piazza Bosone
14 agosto Piazza Grande
ore 18.30:
Corteo Storico Medioevale con partenza da Piazza Grande per le vie del centro storico.
ore 20.30:
Sonata del Campanone ed ingresso del Corteo Storico Medioevale in Piazza Grande.
ore 21.00:
Inizio del Torneo. Al termine della manifestazione feste in Piazza nei rispettivi Quartieri
Torneo dei Quartieri
Appuntamento di prestigio a
Piazza Grande per il Torneo
Nazionale della Balestra antica
che vede l'assegnazione del
"collare" d'oro e del titolo a
squadre per le società che fanno
parte della Federazione: Gubbio,
Lucca, San Marino. Massa
Marittima e Sansepolcro. Le
medaglie sono state realizzate
dall'artista eugubino Nello
Bocci. Tutta la giornata di
domenica 5 agosto è dedicata
alla disfida nazionale.
6
ATTUALITÀ
VIABILITÀ
Rischio chiusura
I progetti sulle infrastrutture sono come
la “tela di Penelope”
di Giampiero Bedini
L
“passo” dalla conclusione, all’altezza di
Valfabbrica a causa del contenzioso tra
Anas e la “Grassetto”. Oggetto del
contendere la mancata redazione della
“perizia” sollecitata dall’impresa per
assorbire i maggiori oneri incontrati fino
ad oggi nella costruzione della “galleria”
e non solo. L’incontro svoltosi in Regione
per iniziativa dell’assessore Mascio,
presenti gli enti locali interessati, l’Anas
e la Grassetto stessa, si è dimostrato
Antonelli,
eugubino onario
Ennio Antonelli. La cerimonia si è svolta
nella sala consiliare del Comune in piazza
Grande, alla presenza di numerose autorità
civili e religiose e di moltissimi cittadini
che hanno voluto tributare omaggio al “loro”
vescovo. Ad affiancare nel saluto iniziale il
sindaco in fascia tricolore c’erano l’attuale
vescovo Mario Ceccobelli, il predecessore
Pietro Bottaccioli e Gianni Bettelli.
PHOTOSTUDIO
“Per l’alto profilo del Suo impegno umano
e pastorale durante il mandato episcopale
nella Diocesi di Sant’Ubaldo, svolgendo la
missione apostolica con inconfondibile
autorevolezza e riscuotendo concorde e
rispettosa ammirazione; per avere saputo
comprendere e arricchire lo spirito del
popolo eugubino, apprezzandone il genuino
orgoglio per il patrimonio architettonico,
artistico, culturale e folkloristico offerto
dalla città; per le doti di intelligenza,
affabilità e discrezione espresse nella acuta
osservazione e interpretazione delle
problematiche religiose e sociali, grazie alle
quali ha continuamente dialogato con
singole persone, gruppi ed istituzioni,
lasciando un segno di ricchezza indelebile
nella mente e nel cuore degli eugubini”
questa la motivazione letta dal sindaco
Orfeo Goracci della Cittadinanza Onoraria
conferita a Sua Eminenza Cardinale Mons.
A.M.E.
a viabilità che Gubbio insegue per
uscire dal suo isolamento secolare,
assomiglia sempre più ad una
immaginaria “tela di Penelope”;
circostanze imprevedibili ed incredibili,
riportano la “trama” all’ordito iniziale
non appena appare ormai vicina la
conclusioni definitive. Per rendersi conto
basta leggere le cronache di questi giorni.
I tempi necessari alla costruzione delle
infrastrutture stradali indispensabili per
avvicinarsi ai grandi “assi” ed agevolare
i tempi di percorrenza verso il capoluogo
regionale, tornano ad essere critici ed
incerti. Si ripropongono quali autentiche
emergenze, quindi, quelle che erano state
indicate quali priorità assolute dalla
civica amministrazione e dalle forze
politiche e sociali. L’Ancona-Perugia, parte
integrante del disegno portato avanti
negli anni, la cui validità si lega
all’indispensabile ammodernamento della
“Pian d’Assino” rischia di bloccarsi ad un
interlocutorio. L’Anas sostiene di non
poter procedere ad ulteriori adeguamenti,
avendo esaurito la disponibilità che la
legge consente fino ad un massimo del
20% della spesa inizialmente prevista.
Ora si confida sull’apertura di un tavolo
a livello romano, con il Ministro Di Pietro
ed i vertici nazionali dell’Anas, ultima
ancora di salvezza per evitare che la
Grassetto tolga il disturbo, le maestranze
vengano mandate a casa e la conclusione
dell’arteria, fondamentale per le Marche
e l’Umbria, rinviata di anni, quando il
traguardo finale, secondo gli esperti,
potrebbe essere tagliato nel giro di pochi
mesi. “Intorno a quel tavolo vogliamo
esserci anche noi - ha dichiarato
l’assessore comunale Graziano
Cappannelli - per tentare di sbloccare
una situazione complessa che si protrae
ormai da troppo tempo, rimarcando
l’importanza strategica che ha in termini
economici, occupazionali, turistici e
infrastrutturali”. Gubbio segue con
apprensione anche le vicende del tratto
Gubbio-Mocaiana della “Pian d’Assino”
che stenta ad essere appaltato, pur
essendo stata firmata la convenzione che
vede la Regione pronta ad anticipare i
soldi all’Anas (una trentina di milioni di
euro) necessari per i lavori. Si assiste ad
una situazione difficile da comprendere:
da una parte mancano le risorse
economiche e vanno reperite, dall’altra
ci sono, ma non si trova il modo di
spenderle! Intanto il territorio sconta
conseguenze pesantissime in termini di
sviluppo e sicurezza.
La nuova Giunta
La nuova giunta comunale con le relative
deleghe è composta da Renato Albo: Vice
Sindaco, Sanità, Personale, problematiche del
Centro Storico, servizi demografici.
Maria Cristina Ercoli: Bilancio, tributi,
patrimonio, riorganizzazione uffici comunali,
informatizzazione, cablaggio, pari opportunità,
volontariato e associazionismo. Marino
Cernicchi: Lavori Pubblici e manutenzione,
problematiche delle frazioni. Renzo
Menichetti: Cultura, Turismo, Sport e Tempo
libero. Aldo Cacciamani: Istruzione, politiche
socio educative, politiche giovanili e della 3°
età. Sauro Monacelli: Urbanistico, protezione
civile, gestione post terremoto. Lucio Panfili:
Servizi ed educazione ambientale, assetto del
territorio, verde pubblico, mobilità alternativa.
Graziano Cappannelli: attività produttive,
sviluppo economico – commercio, politiche
formative finalizzate a nuova occupazione,
rapporti con categorie produttive, agricoltura,
energie rinnovabili, sicurezza dei cittadini.
Gianluca De Gennaro farà parte dello Staff
del Sindaco con incarichi relativi a:
Partecipazione, Economia Solidale,
Cooperazione Internazionale e politiche di
pace.
7
ATTUALITÀ
I
l 3 luglio, sono salito in Comune
dove si stava celebrando la prima
assise cittadina dopo le ultime
elezioni amministrative, perché volevo
protestare con il Sindaco, sveltamente,
sui Ceri che ho visto ridotti a due
all’interno della Basilica di
Sant’Ubaldo ed al posto di quello di
San Giorgio un candelotto dal sapore
sepolcrale. Una brutta visione che mi
ha profondamente colpito! I Ceri sono
una trinità inscindibile e pertanto
debbono essere tolti tutti e tre quando
c’è necessità di intervento.
Ma il Sindaco era impegnato nella
sua concione alquanto dura e così ho
assistito anche agli interventi di vari
consiglieri, del Vice Sindaco Dott.
Albo, Tognoloni, Biancarelli, Smacchi,
Chiocci ed il neofita ingegner Bonci,
con interventi alquanto pepati, ma,
anche con problemi veri. Infatti tutti
hanno posto gli accenti sul nuovo problema della Comunità Montana che
vedrebbe l’esclusione del Comune di
Gubbio e su quell’ “annosissimo” delle
“viabilità” e su quelli che si presenteranno con il trasferimento “alquanto
intelligente”dell’ospedale a Branca.
Nello storico e grandioso palazzo ed
in tutto l’ambiente di Piazza Quaranta
Martiri avverrà un cambiamento per
la vita cittadina sulla quale è bene
porre molta attenzione e per la quale
tutti i cittadini debbono dare un contributo di idee sulle decisioni che verranno dagli Amministratori. Un compito difficile per chi dovrà assemblare
tutti i desiderata.
Chiocci ha rinnovato la richiesta di
RIFLESSIONI
E il “vecchio”
ospedale?
Intanto un candelotto sepolcrale fa perdere
la “trinità”dei Ceri
di Pietrangelo Farneti
trasferirvi una scuola. Questa in qualche modo ricalca quella degli anni ’50
quando furono avanzate idee per un
nuovo e più razionale ospedale. Una
prevedeva appunto il trasferimento
del nosocomio presso l’Edificio Scolastico in via Roma, ma non se ne fece
niente, perché qualche “sapiente” considerava allora tale cambiamento un
colpo grandioso per l’economia eugubina. Personalmente mi associo alla
proposta sopracitata però, per le scuole elementari di via Perugina e di
Sant’Illuminata proprio per ridurre
la presenza di auto che in certe ore
del giorno rendono difficile il traffico
cittadino. Moltissimi scolaretti del
secondo ciclo saranno facilitati nei
percorsi da e per le loro abitazioni.
Con il trasferimento del nosocomio a
Branca si presentano altre problematiche di natura sanitaria e allora prima di qualsiasi decisione bisognerà
mettere attenzione sui servizi fisioterapeutici che oggi vengono praticati
presso la Usl, per tutte le varie analisi
ed anche di primo e pronto intervento.
Mica saremo costretti continuamente
ad andare a Branca per un prelievo
o per qualche altro piccolo incidente?
Siamo tutti stufi dei continui andirivieni dal medico di famiglia, agli uffici
di prenotazione per poi ritornare ancora nelle varie farmacie o presso la
Usl che opera distaccata. Se tutti questi servizi fossero collocati in una
parte del vecchio nosocomio si concorrerebbe a diminuire i costi che gravano sull’economia sanitaria e cittadina.
La limitazione che mi impone il Direttore del nostro periodico mi vieta
di parlare sulla Comunità Montana:
cari concittadini un altro tiro alla città
di Gubbio, alla faccia delle politiche
regionali, provinciali, comunitarie e
comprensoriali.
8
A.M.E.
A.M.E.
A.M.E.
E
L
A
N
N
E
I
B
A
L’ALTR
IN VETRINA
A THANN
A CERI INVERTITI
A.M.E.
AVVISO PIÙ O MENO
PUBBLICO
E.B.
E.B.
A.M.E.
SENZA PAROLE
A.M.E.
CHE FINE FARANNO QUESTI ALBERI?
Una diceria su Gubbio
inventata da Cesare Lombroso
di Fabrizio Cece
Anche Cesare Lombroso (1835-1909), il celebre psichiatra,
antropologo e criminologo del XIX secolo, ebbe modo di visitare
Gubbio. Lo fece probabilmente alla fine dell’Ottocento e, nel
1902, ricordò questa sua “capatina” in occasione di certe sue
considerazioni contro le prese di posizione di
certa nobiltà favorevole alla politica coloniale
italiana che mirava all’occupazione, per
esempio, di Tripoli.
Ne “L’Avanti” del 30 aprile 1902 il Lombroso
scrisse queste parole:
dei nobili dell’antica città, venuti a male, abitando le rovine
dei loro palazzi in mancanza di altra risorsa, vergognandosi
di lavorare onde vivere meglio ed anche di farsi vedere in
cattivo arnese per le vie, facevano a quel modo le loro provviste,
non usando uscire che di notte per non
mostrarsi laceri e sdruciti...”
Questa parole, com’è ovvio, suscitarono non
poche reazioni in città, tanto che qualcuno,
per protesta, giunse persino a scrivere a
“l’Unione Liberale” di Perugia che, nella
sua rubrica regionale del 10 maggio 1902,
“Pochi anni fa, passavo qualche giorno in quella
diede ampio spazio alla corrispondenza
singolarissima città, tutta medievale e
eugubina – datata 3 maggio – intestandola
monumentale, che si chiama Gubbio. E’ si
con una delle celebri frasi di Cesare
potrebbe dire, una specie di Pompei del medio
Lombroso: “genio è pazzia”.
evo, dove, in vicinanza agli avanzi di un castello
L’anonimo corrisponde eugubino,
del Comune che occupa quasi un’intera collina,
stigmatizzando le parole dello psichiatra
trovi una quantità di palazzi monumentali,
torinese, osservò che il Lombroso si
quasi vuoti ed in rovina, di una immensa
trattenne a Gubbio solo poche ore e che fu
grandezza; vedi insomma gli avanzi di una
probabilmente vittima di qualche scherzo
signorile metropoli trasformata in un villaggio,
tiratogli da un buontempone eugubino alla
Cesare Lombroso
non senza però i segni di quelle eterne pretese
vista di un cestino che scendeva da un’alta
– ginnasio, liceo, scuola tecnica ecc. – in cui si baloccano e si
finestra.
rovinano le finanze dei nostri Comuni. Ma quello che mi ha
Così concluse il risentito articolista: “Pure, egregio professore,
colpito più di tutto, oltre al silenzio ed al deserto in questa
qua si mangia si beve e vi si vestono panni e si ride di voi,
città, già frà le più popolose, è stato di veder uscire dalle
come nelle più colte città di Italia; non abbiamo pretese
gelosie chiuse di molti di quei palazzi dei piccoli cestini, nei
esagerate eccetto quella di impedire a chicchesia specialmente
quali il bottegaio della via poneva qualche pane e qualche
a chi non ci conosce o a chi non sa, di denigrarci o di spargere
frutto. Avendone domandato alla guida, mi disse che molti
stupide storielle contro di noi”.
cu
ltu
ra
ar
te
sto
ria
La “Madonna del Belvedere”
secondo Giuseppe Magni
di Ettore A. Sannipoli
La collezione privata del noto ceramografo eugubino Giuseppe
Magni (1819-1917), ovvero la raccolta di maioliche da lui
decorate comprensiva di opere “a riverbero e colori” con
soggetti aventi “contorni
d’ornato di vario stile”, venne
messa in vendita a Roma nel
1930 dal figlio dell’artista,
Ubaldo. L’unico lavoro che
l’erede intese conservare fu
“la riproduzione della Madonna del Nelli”, ritenuta da
Pietro Rosati – autore della
prima nota storico-critica sul
Ottaviano Nelli, ‘Madonna del Magni (da cui ricaviamo
Belvedere’, dipinto murale. Gubbio, queste notizie) – un lavoro “di
chiesa di Santa Maria Nuova.
insuperabile valore artistico”.
In effetti la ‘Madonna del
Belvedere’ dipinta verso la metà degli anni dieci del Quattrocento sui muri della chiesa di Santa Maria Nuova in Gubbio,
capolavoro conclamato del pittore tardogotico eugubino Ottaviano Nelli (notizie dal 1400 al 1446; già morto nel 1449), ben
si prestava ad essere mirabilmente ripetuta da un decoratore
nitido, minuzioso e preciso quale era il Magni, per l’estrema
cura ornamentale e per la ‘propensione miniaturistica’ proprie
del raffinatissimo dipinto murale.
Ma mai avremmo avuto modo di valutare appieno le effettive
capacità dimostrate da Giuseppe Magni nella riproduzione
di questo capolavoro del gotico fiorito umbro-marchigiano se
la prima versione dell’opera non fosse ricomparsa, grazie
all’intraprendenza di un collezionista locale, proprio nella
città nella quale centovent’anni fa essa era stata realizzata.
Si tratta di un piatto del diametro di 39 centimetri, che non
presenta separazione fra tesa e cavetto e che risulta inserito
in una cornice ottagonale con passe-partout in velluto nero.
E’ firmato e datato in blu sul retro, all’interno del piede ad
anello: “Gubbio / Giuseppe Magni / 1885”. Accanto a una
tavolozza variegata di colori ‘a gran fuoco’, il Magni ha usato,
in questo suo eccellente lavoro, gli sfolgoranti lustri rossi e
dorati tipici della tradizione cinquecentesca eugubina.
Nella fascia medio-bassa del piatto appare il paradisiaco
consesso di sacri personaggi nato dall’immaginazione dal
Nelli: la Madonna con il Bambino benedicente posta tra
Sant’Antonio Abate e – a quanto sembra – San Giovanni
Evangelista, attorniata da angeli musicanti e reggicortina,
sormontata da cherubini e serafini che circondano la figura
a mezzo busto di Cristo nell’atto di incoronare la Madre; al
cospetto del gruppo sacro sono inginocchiati due donatori,
l’uomo accompagnato da Sant’Antonio, la donna da un angelo
custode.
La Vergine è seduta su di un cuscino posato sul pavimento
a formelle quadrate che occupa la parte più bassa
dell’immagine. In alto, invece, dietro le spalle dei sacri personaggi, si estende un ricchissimo fondale anti-naturalistico
d’impianto crucistellato, tempestato di stelle e animaletti
dorati. Per finire, sul bordo del piatto, è presente una fascia
decorata con tondi e losanghe ‘alla cosmatesca’.
Evidenti risultano alcune modifiche operate dal Magni rispetto
al modello iconografico, anche per adattare l’immagine originaria (rettangolare, come in genere ogni affresco) al profilo
circolare del piatto. Nel dipinto murale del Nelli da tempo è
assai consunta la base, tanto da non permetterci più di
accertare se la Vergine fosse seduta su un prato fiorito come
comunemente allora accadeva, seguendo i canoni della cosiddetta Madonna dell’Umiltà. Fatto sta che l’artista ottocentesco
ha sostituito il presunto prato con un impiantito quadrettato
difficilmente riscontrabile nell’originale. Il Magni ha inoltre
eliminato le due colonnine ritorte presenti ai lati dell’affresco
votivo, ed ha esteso in alto il fondale crucistellato, nell’opera
quattrocentesca serrato invece da una bassa trabeazione
simulata.
Queste varianti rispetto all’originale erano forse parzialmente
suggerite all’autore della maiolica da riproduzioni della
Madonna del Nelli che si diffusero sempre di più nel corso
dell’Ottocento, a partire da veri ‘prototipi’ come la cromolitografia stampata nel 1857, su disegno di Stigford Burr, a cura
Giuseppe Magni, piatto con la ‘Madonna del Belvedere’, ceramica a
lustro, 1885. Perugia, Collezione della Fondazione Cassa di Risparmio
di Perugia.
ra della Società Arundelliana
di Londra. Di particolare
interesse, a questo riguardo,
risulta l’illustrazione pubblicata nella guida di Gubbio
redatta da monsignor Pio
Cenci nel 1912 (ma evidentemente si tratta di
un’immagine databile a
qualche decennio prima): ove
non solo compare un fondo
crucistellato più esteso in
‘Madonna del Belvedere’,
alto rispetto a quanto si osillustrazione in P. Cenci, Guida di
serva nel dipinto murale, ma
Gubbio, Gubbio 1912, p. 32.
anche un bordo ornato da
cosmatesche non molto dissimili da quelle che anticipano l’orlo del piatto decorato da
Giuseppe Magni.
Si può ipotizzare con ragionevolezza che questo lavoro in
maiolica riscosse subito un notevole successo, tanto da incentivare delle repliche da parte dell’autore. Due anni dopo, in
occasione del giubileo sacerdotale di Leone XIII (1887), il
Magni offrì al pontefice un piatto ad iride con il ritratto papale,
che si è conservato almeno in due diversi esemplari; contemporaneamente i Canonici della Cattedrale di Gubbio acquistarono, per 100 lire, un altro suo piatto con la riproduzione,
appunto, della ‘Madonna del Belvedere’, per donarlo a papa
Pecci e presentarlo all’Esposizione Vaticana che allora si stava
preparando. Proprio al 1887 risale l’unica altra copia finora
rintracciata della Madonna del Nelli sicuramente di mano del
nostro, conservata nel Museo della Ceramica a Lustro ‘Torre
di Porta Romana’ di Gubbio. E’ un piatto quasi del tutto simile
a quello precedentemente esaminato, anche se qui mancano
gli intensi lustri di oro e di rubino che impreziosiscono
l’esemplare del 1885.
Oltre che all’Esposizione Vaticana del 1888, le riproduzioni
del capolavoro nellesco vennero esibite anche in altre occasioni:
alla Mostra d’Arte Antica e d’Imitazione organizzata a Città
di Castello nel 1893, ove il Magni presentò numerose sue
opere, tra cui due piatti con cornici, “uno a riverberi, l’altro
in stile di Orazio Fontana”, riproducenti proprio la ‘Madonna
del Belvedere’ del Nelli (forse gli stessi esemplari che abbiamo
descritto sopra o comunque del tutto simili ad essi); alla ‘Mostra
giorgesca’ allestita in Gubbio nel 1898, in occasione del quarto
centenario del conferimento della cittadinanza eugubina a
Mastro Giorgio Andreoli; e, per finire, all’Esposizione AgricolaIndustriale di Gubbio nel 1908, ove fu presentato un solo
esemplare, ben visibile in una fotografia allora scattata
dall’aretino Natale Luci.
Così il pubblico del tempo poté più volte ammirare il capolavoro
nellesco secondo la personale versione di Giuseppe Magni, il
quale applicò anche in questo caso i criteri fondamentali che
contraddistinguono il suo riconoscibilissimo storicismo: riproduzione meticolosa e calligrafica di celebri modelli dell’arte
italiana – specie di quelli tardogotici, pseudo-rinascimentali,
classicistici del Quattro e del Cinquecento –, ma anche opportuna capacità di modificare il soggetto riprodotto adattandolo
al nuovo contesto (piatto o targa che fosse) in cui esso veniva
ad essere calato. Un insegnamento che risulterà proficuo per
molti decoratori di ceramica a venire: come testimoniano
alcuni piatti con la ‘Madonna del Belvedere’ risalenti ai decenni
Giuseppe Magni, piatto con la ‘Madonna del Belvedere’ (part.), ceramica
a lustro, 1885. Perugia, Collezione della Fondazione Cassa di Risparmio
di Perugia.
iniziali del Novecento, d’incerta attribuzione, o le splendide
targhe con lo stesso soggetto eseguite, oramai nella Gubbio
degli anni trenta, dal grande ma ancora poco indagato ceramografo Guido Cattozzo.
Bibliografia essenziale
Sulla ‘Madonna del Belvedere’ di Ottaviano Nelli cfr.: E.A. Sannipoli,
Anasyrma?, in “L’Eugubino”, a. XLVII (1996), n. 2, pp. 80-81 (con erratacorrige a p. 124 del numero successivo della rivista); Id., Sui rapporti
artistici tra il Nelli e i Salimbeni: il Giudizio Universale di Sant’Agostino
a Gubbio e una traccia per Jacopo Salimbeni, in I da Varano e le arti,
a cura di A. De Marchi e P.L. Falaschi, atti del convegno internazionale
(Camerino 2001), Ripatransone 2003, pp. 579-610, speciatim pp. 581584 (testi a cui si rimanda anche per la precedente bibliografia).
Su Giuseppe Magni cfr.: F. Cece, E.A. Sannipoli, La ceramica “a lustro”
nell’Ottocento a Gubbio, Firenze 1998, pp. 57-63, 76-77, 105-117, 150162, 198-199 (contributo al quale si rimanda anche per la precedente
bibliografia); E.A. Sannipoli, Altri due piatti di Giuseppe Magni, in
“L’Eugubino”, a. L (1999), n. 3, pp. 29, 31; C. Giardini, Giuseppe Magni
nella manifattura Miliani: le maioliche policrome a lustri metallici, in
La Cattedrale di Fabriano, a cura di B. Cleri e G. Donnini, Fabriano
2003, pp. 212-215; E.A. Sannipoli, Il genio di Oderisi e di Mastro Giorgio.
Due pezzi poco noti di Giuseppe Magni, in “Gubbio Arte”, a. XXII (2004),
n. 1, pp. 27-29; Id., Sei coppe ‘abborchiate’ eugubine del Cinquecento e
un piatto ‘storicista’ di Giuseppe Magni, dattiloscritto, 2005.
Sulla ceramica eugubina nella cultura storicistica dell’Ottocento cfr.
Cece, Sannipoli, La ceramica cit.
Su Guido Cattozzo cfr. E.A. Sannipoli, L’ingegno della copia. Due opere
di Guido Cattozzo ed Elpidio Petrignani, in “L’Eugubino”, a. LIII (2002),
n. 3, pp. 5-7.
Giuseppe Magni, piatto con la ‘Madonna del Belvedere’, ceramica
policroma, 1887. Gubbio, Museo della Ceramica a Lustro ‘Torre di
Porta Romana’.
di Pina Pizzichelli
E’ stata inaugurata l’8 luglio scorso con un’affollata conferenza
stampa la 24a Biennale di Scultura, nata nel 1958 per una
felice intuizione dell’allora presidente dell’Azienda di
promozione turistica prof. Nicola
Benedetti e del suo staff. Era nata,
allora, come Biennale d’arte del Metallo
e della Ceramica, da tenersi in anni
alterni. Dopo il periodo d’oro fino agli
’70 - la maggior parte degli scultori
ceramisti e critici d’arte d’Italia sono
stati a Gubbio come protagonisti- la
biennale ha attraversato alterne
vicende, che comunque le hanno
permesso di arrivare all’edizione
odierna, considerata significativa
“perché è l’anno del suo rilancio, copromossa ed organizzata dal Comune
e dalla Provincia e realizzata in
collaborazione con la Fondazione
Accademia di Belle Arti “Pietro
Vannucci” di Perugia e la Camera di
Commercio Industria ed Artigianato
e Agricoltura di Perugia.
L’A.G.
cu
ltu
ra
ar
te
sto
ria
Biennale
d’autore
Il tutto grazie ad un accordo firmato l’anno scorso tra il
Comune e la Provincia che ha posto fine alla ricerca qualche
volta infruttuosa di sponsor sia pubblici e privati. Perché, è
facile intuire una manifestazione culturale che vuol essere
di qualità, ha bisogno di finanziamenti, che permettano di
programmare con una certa sicurezza le edizioni future.
“Noi - ha detto l’assessore alla cultura della Provincia
Pierluigi Neri che è stato il promotore dell’accordo - non
condividiamo la logica dei contributi dati a caso di volta in
volta, ma proponiamo un investimento programmato nel
tempo esplicitamente in azioni culturalmente di pregio. Un
investimento, come nel caso della Biennale di Gubbio, del
Lirico di Spoleto, del Conservatorio di Musica di Perugia,
dell’Accademia di Belle Arti di Perugia, che dia sicurezza
per l’attività di queste importanti istituzioni
ed iniziative. ”L’accordo tra il Comune di Gubbio
e La Provincia prevede la previsione di bilancio
fino al 2009 di 50.000 euro ciascuno all’anno.
Il che non esclude l’apporto, come quest’anno,
di altri enti e sponsor privati.
La Biennale, che chiuderà i battenti il 30
settembre prossimo, si articola in tre sezioni:
1- Museo della scultura contemporanea, la
collezione e nuove presenze 2006. 2- Omaggio.
3- Accademie. L’artista nel suo farsi.
La Biennale è stata realizzata in collaborazione
con la Fondazione Accademia di Belle Arti
“Pietro Vannucci” di Perugia e la Camera di
Commercio di Perugia.
Il costituendo museo raccoglie ogni anno
opere per luoghi aperti (Parco Ranghiasci e per
spazi chiusi in attesa che venga individuato
un luogo idoneo che qualcuno ha individuato
La Guastuglia
di Ubaldo E. Scavizzi
A.M.E.
Per il sesto anno consecutivo, presso l’area della Guastuglia, si sta svolgendo la campagna di scavi condotti
dagli studenti del Corso di Laurea in Scienze dei Beni
PH. PLUS
nell’edificio dell’ospedale di Piazza 40 Martiri. Per ora le
opere sono sistemate a Palazzo Ducale sotto gli Arconi del
Palazzo dei Consoli, a Palazzo Pretorio, al Palazzo del Turismo.
1 - Il museo al chiuso comprende la collezione comunale delle
opere acquisite nelle passate edizioni della Biennale, quelle
collocate lo scorso anno e quelle acquisite quest’anno. Nel
Parco Ranghiasci ugualmente sono presenti opere dello scorso
anno e di oggi. Poiché dagli ultimi decenni a questa parte il
concetto di “scultura si è molto diversificato ed ampliato, il
museo di Gubbio vuol dare testimonianza anche in questo
campo delle varie forme di esecuzione, dei differenti materiali
usati, dei vari generi stilistici fino a quella forma estrema
dell’uso del corpo dello stesso artista, o di modelli come”
scultura vivente” per cui quest’anno si è assistito alle
performance di tre artiste, durante la inaugurazione.
Performance “fissate” poi con la fotografia e diventare quindi
museificate, si dice cosi?
2 - Omaggio. Quest’anno è stata allestita una mostra di
ampie dimensioni come omaggio ad uno dei maestri della
scultura contemporanea Giuseppe Spagnulo. E’ stato preparato
su questo un catalogo.
3 - Questa sezione, oltre a stabilire rapporti con le istituzioni
di alta formazione sia italiane che straniere vuol presentare
i “giovani scultori nel loro farsi”, cioè nel momento dei loro
studi e dell’inizio della propria ricerca poetica.
Ruolo principale è senz’altro quello dell’Accademia di Belle
Arti di Perugia; alcuni suoi allievi sono affiancati da loro
colleghi delle Accademie di Belle Arti di Urbino, Carrara e
Firenze, in un confronto tra le reciproche esperienze.
Gli enti presenti e cioè la Provincia di Perugia ed il Comune
di Gubbio insieme alla Camera di Commercio di Perugia
conferiranno al termine premi acquisto ad alcuni dei giovani
artisti presenti.
Archeologici dell’Università di Perugia, diretti dal Prof.
Gian Luca Grassigli e con la collaborazione del Dott.
Francesco Marcattili per la gestione diretta del cantiere.
Quest’anno l’area indagata risulta particolarmente
ampia: è stato interamente scoperta la canaletta in
pietra, pressoché completa, che delimita la piazza
individuata nel corso delle campagne precedenti e sono
state ulteriormente scavate le aree adiacenti ad essa
in direzione est e sud; un saggio interno alla piazza
stessa ha permesso il ritrovamento di numerosi materiali. Mentre sul lato orientale non sembra aver dato
frutti la ricerca dell’edificio sacro che doveva affacciarsi
sulla piazza, probabilmente a causa della forte spoliazione dell’area operata a partire dall’alto medioevo, sul
lato meridionale sono state invece rinvenute le fondazioni di un muro di notevole lunghezza ed una vasca
in cocciopesto pressoché integra. Al momento in cui
andiamo in stampa, i nuovi ritrovamenti devono tuttavia
essere ancora inquadrati con precisione nel contesto
crono-stratigrafico dell’area.
L’area meridionale dello scavo 2006, con al centro
parte della vasca in cocciopesto, non ancora interamente scavata
8
Sfileranno per la prima volta. Saranno
il fiore all’occhiello del Corte Storico
del Torneo dei Quartieri. Ricerca storica
prima e collaborazione poi hanno fatto
sì che il progetto diventasse realtà. Il
Corteo sarà arricchito dai tantissimi
colori dei costumi di dame, cavalieri,
arcieri, popolani, paggetti, musici,
gonfalonieri, gentiluomini. La realizzazione dei bozzetti è stata curata
dall’eugubino Stefano Cannelli per la
manifattura della Sartoria Teatrale di
Firenze. Il progetto è stato portato
avanti dalla nostra Associazione e
finanziato dal STL Alto Chiascio con il
presidente Renzo Menichetti. Per il
momento si tratta di trenta nuovi
costumi ma il progetto integrale prevede
altri costumi per impreziosire sempre
di più la sfida tra i nobili quartieri
eugubini.
LE NUOVE
GUALDRAPPE
Nuove gualdrappe per la Festa dei
Ceri di quest’anno.
I ricami sono stati realizzati da
Paola Cainca. La ditta Lioli ha
realizzato il confezionamento.
Fanno bella mostra di se gli
stemmi della Città di Gubbio e
quello dell’Università dei Muratori,
curati entrambi nei minimi
dettagli.
GAVIRATI
VITA DELL’ASSOCIAZIONE
COSTUMI D’ARTE PER IL CORTEO STORICO
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16
VITA DELL’ASSOCIAZIONE
di Capodieci. A noi mancherà un vero
pilastro. Una figura, insomma,
stupenda sotto ogni aspetto; un grande
esempio da non dimenticare mai e
questi attributi, cari Familiari, siano
di conforto al vostro grande dolore.
Con tutta la nostra solidarietà.
UNA PERSONA STUPENDA
Nenuccio Sollevanti ci ha lasciati dopo
una breve malattia.
Per la nostra Associazione è una
perdita dolorosa ed incolmabile. Egli è
stato sempre presente nei Consigli di
Amministrazione e la sua opera
indefessa si è manifestata in tutte le
iniziative, un tempo più numerose ma
particolarmente per quelle a carattere
sportivo. Amava il ciclismo e suo era
principalmente il merito per la Corsa
dei Cinque Colli; inoltre si è rivelato
nel campo filatelico e numismatico
grande gestore ed organizzatore. Per
una cinquantina di anni ha organizzato
Annulli Postali in occasione della Festa
dei Ceri, contribuendo così a portare
Gubbio nel mondo culturale. Per la sua
opera quotidiana, in continuazione,
accadevano richieste sulla nostra città
con le sue attività e tradizioni. Quasi
mensilmente organizzava presso la
nostra sede incontri con filatelici
eugubini e forestieri che potevano così
aggiornarsi con mostre e mercati. Dalla
sua abnegazione è fiorito il francobollo
su Gubbio, con il “bel San Giovanni”,
edito dalle Poste Italiane con milioni
di esemplari. Noi, suoi amici e
collaboratori, non eravamo al corrente
di quanto fosse proficua l’attività
filatelica nel campo della cultura
nazionale ed internazionale, alla quale,
da solo, Lui è riuscito suscitando
ammirazione e collaborazione dai centri
Il Maggio Eugubino
LA LUCE DEL RISORGIMENTO
Città mia città ti ricordi quando fanciulli
ascoltavamo nelle stonate sere
il soffiar del vento attraverso
le fessure della porta.
più importanti marchigiani. I nostri
armadi sono “zeppi” di testimonianze
di questa grande volontà spesa per
Gubbio. Anche quest’anno, pur
ammalato, dalla sua dimora, ha voluto
organizzare la mostra filatelica in
occasione della festa dei Ceri con un
annullo particolare dedicato a Saffo
Scavizzi, un altro nostro indimenticato
collaboratore. Ora la sua scrivania con
tutti i suoi carteggi è vuota e sarebbe
un grave peccato perdere i frutti di così
grande lavoro. Gubbio manca di un
altro grande figlio che ha manifestato
in silenzio le sue virtù civiche nelle
Scuole cittadine e l’amore per i Ceri.
Negli anni 40 è stato tra i giovani
organizzatori dei Ceri Mezzani e ha
condotto il suo Sant’ Ubaldo in qualità
Sorgevano stabili per la loro pietra
le case, ampi palazzi per giocare
vivere la giovinezza
pur con cielo freddo e trasparente.
Oggi ogni epoca passa alla porta
come il vento, come la luce
ma l'Italia vide e subì il suo tormento
il suo Garibaldi volò come il Bonaparte.
I sentimenti degli eroi si compresero
nel sangue nelle nuove case, nella dura pietra.
Non cercherò fiori di un tempo passato
che storicamente ci rivelò la realtà
della vita. Erano tempi che la piccola Italia
con ombra eccessiva ed amore
come un impasto di libertà, di soavità
segnò le più belle pagine della sua vera unità.
Dante Ambrogi
8
VITA CITTADINA
GUBBIO SUMMER
FESTIVAL
“Gubbio Summer Festival 2006”
si è presentato al grande pubblico con una grande proposta culturale. Lo hanno sottolineato il
sindaco Orfeo Goracci,
l’assessore alla cultura Renzo
Menichetti, il direttore organizzativo Francesco De Zan e
l’assistente alla direzione artistica Katia Ghigi. Il sindaco Goracci ha sottolineato l’importanza e la qualità del Festival.
Katia Ghigi ha spiegato che
l’edizione 2006 di “Gubbio Summer Festival”, con la direzione
artistica di Stefano Pagliani è
stata caratterizzata da Masterclasses tenute da maestri di
chiara fama internazionale, da
concerti e recital cui hanno partecipato anche i migliori allievi
dei corsi. Tra le novità: il coinvolgimnento dei centri di Sigillo
e Costacciaro ed un gemellaggio
con alcuni dei Festival più importanti d’ Italia.
STAGIONE
DI PROSA ESTIVA
Presentata dall’assessore alla
cultura Renzo Menichetti e dal
direttore del Teatro Stabile
dell’Umbria Franco Ruggieri la
XLVI stagione degli spettacoli
classici. Cinque gli spettacoli
rappresentati dal 14 luglio al 12
agosto al Teatro Romano. Il 1
agosto “Non è vero, ma ci credo….”, commedia in due atti di
Peppino De Filippo interpretato
e diretto da Luigi De Filippo, si
chiude sabato 12 agosto con “Un
curioso accidente” di Carlo Goldoni con Mario Scaccia, Debora
Caprioglio per la regia di Beppe
Arena. Per informazioni ulteriori: I.A.T. di Gubbio Servizio Turistico Associato telefono 075
9220693 fax 075 9273409.
GUBBIO NO BORDERS
5 agosto:
Francesca Sortino, P.zza Bosone,
ore 21,15
6 agosto:
Sez. cinema “Ultimo Tango a
Parigi”, palazzo Ducale, ore
21.15
7 agosto: Paf Trio, P.zza Bosone,
ore 21.30
9 agosto:
Javier Girotto & Aries Tango,
P.zza Bosone, ore 21.30
10 agosto:
Sez. Terra Mia: Balletto di Gubbio, Teatro Comunale, ore 21.30
11 agosto:
Kenny Wheller & Colr Jazz Orchestra, Teatro Romano, ore
21.30
13 agosto:
Sez. Satira: Riondino & Vergassola, Teatro Romano, ore 21.30
15 agosto:
Antonella Ruggiero, Teatro Romano, ore 21.30
16 agosto:
“Fratello Blues”: Sound Blues
Band, P.zza Oderisi, ore 21.30
17 agosto:
Premiata Forneria Marconi,
Piazza Grande, ore 21.30.
Info e prevendita: Iat (tel.075
/9220693), Fotolibri, Bar Europa.
PASSEGGIATA DI
FINE ESTATE
Si sta convenendo per la fine
dell'estate una camminata
dall'Arco di San Marziale al
Parco Ranghiasci che terminerà
con una merenda serale allietata
da musiche danzanti. Per una
migliore riuscita occorre dare
già pronotazione presso la sede
d e l l ' A s s o c i a z i o n e ( Te l .
075/9273912).
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20
VITA CITTADINA
PROTOCOLLO D’INTESA
E’ stato firmato a Nola il protocollo
di intesa tra la città di Gubbio,
rappresentata dall’assessore alla
cultura Renzo Menichetti, e le città
di Nola, Palmi, Sassari e Viterbo,
cinque comuni accomunati da feste
di rilevante interesse etnoantropologico, storico, religioso e
culturale, caratterizzate dalla
presenza di macchine a spalla: la
Varia di Palmi, i Ceri di Gubbio, la
Macchina di Santa Rosa di Viterbo, i
Gigli di Nola e i Candelieri di Sassari.
Le delegazioni istituzionali dei comuni
si erano già incontrate più volte,
l’ultima proprio a Gubbio il 14 maggio
di quest’anno quando si è formalizzato
il protocollo di intesa con lo scopo di
rinsaldare i legami tra le città delle
Macchine a spalla al fine di
promuovere progetti di sviluppo e di
interscambio. «Dai vari comuni infatti
- La commenta l’assessore alla cultura
Menichetti - è stata riconosciuta la
necessità di approfondire lo studio
interdisciplinare relativo a tali
manifestazioni e di diffondere la loro
conoscenza a livello nazionale ed
internazionale. L’intento è di celebrare
e valorizzare il patrimonio culturale
e paesaggistico dei centri in cui queste
feste vengono celebrate dando valore
a comunità che hanno contribuito alla
storia, alla cultura e all’arte del nostro
Paese».
IN BICI DA GUBBIO
A THANN
Una folta delegazione eugubina era
presente nella cittadina alsaziana di
Thann in occasione dell’”Accensione
dei Tre Pini” in onore di S. Ubaldo
guidata dal Vescovo Ceccobelli. Per
l’amministrazione comunale erano
presenti gli assessori Aldo Cacciamani
e Sauro Monacelli a testimoniare i
saldi vincoli di amicizia che legano
storicamente le due città gemellate
fin dal secondo dopoguerra. Per questa
occasione larga eco per l’impresa di
due ciclisti eugubini Sauro Fiorucci
e Nicola Messere, partiti da Gubbio
il 21 giugno per raggiungere Thann
il giorno della cremazione dei tre pini.
I due ciclisti, che hanno percorso gli
ultimi chilometri insieme ai ciclisti
di “Amicale Cycliste Thann”.
S. GIOVANNI DA LODI
GUBBIO- La diocesi di Gubbio ha
deciso delle celebrazioni per
solennizzare il nono centenario della
morte di San Giovanni da Lodi,
avvenuta il 7 settembre 1105 a
Gubbio, dove era stato nominato
Vescovo da pochi mesi (1104). Le sue
spoglie sono custodite e venerate nella
Cattedrale eugubina, in una delle
cappelle laterali. Nato a Lodi Vecchio,
è stato allievo prediletto di San Pier
Damiani, tanto da seguirlo nella
esperienza eremitica presso l’eremo
di Fonte Avellana, appartenuta fino
al 1819 alla diocesi eugubina. Da
Vescovo incoraggia ed avvia alla vita
sacerdotale un giovane che frequenta
la canonica di S. Secondo, nel quale
intravede subito doti e virtù davvero
rare: si tratta di Ubaldo Baldassini,
futuro Vescovo e patrono di Gubbio.
Le celebrazioni, secondo il programma
illustrato dal Vescovo Mons. Mario
Ceccobelli, sono cominciate il 28 luglio
con la “ricognizione del corpo” (l’ultima
è stata fatta nel 1906); inizierà poi
un pellegrinaggio con tappe a
Cantiano (18 al 30 agosto), Scheggia
e Pascelupo (1-3 settembre), Gubbio
(3-10 settembre, Chiesa di San
Francesco). In programma anche un
convegno su S. Giovanni da Lodi a
cura dell’Università degli studi di
Perugia (21-22-23 settembre).
21
VITA CITTADINA
È ARRIVATA LA CICOGNA
NOMINE E LAUREE
È arrivato Antonio a rallegrare la Famiglia
Cozzari. Alla piccola sorellina Giulia a mamma
Cristiana ed al babbo Stefano gli auguri della
nostra associazione.
Enrico Passeri è il nuovo presidente del Rotary
Club di Gubbio A passargli la “campana” l’ex
presidente Mario Menichetti.
Il Dr. Cristiano Orlandi è il nuovo presidente del
Rotaract per il distretto di Gubbio. Succede alla
presidenza di Giudy Pacelli.
Fiocco rosa in casa Mercadini per la nascita
di Elena. Alla gentile sposa Alessia ed al collega
Luca i rallegramenti della nostra redazione.
FIORI D’ARANCIO
Alessandro Giacometti e Patrizia
Capponi si sono
uniti in matrimonio.
Al Capitano del
Gubbio e all’ex
pallavolista, ai
paratenti tutti
tantissimi auguri.
Paolo Rosati e
Stefania Staccioli
si sono sposati
nella Chiesa
Cattedrale di
Gubbio. Auguri
vivissimi
Stefano Marinelli Andreoli e Veronica Ambrogi
si sono uniti in matrimonio nella Chiesa
Cattedrale di Gubbio ed hanno poi festeggiato
a Villa Benveduti circondati dall’affetto di
parenti ed amici.
Marco Gaggiotti
e Roberta
Bedini si sono
felicemente
sposati nella
Chiesa di S.
Maria della
Piaggiola.
Ta n t i s s i m e
felicitazioni.
Rinnovo delle cariche al Lions Club Gubbio Host.
Dopo un annata impegnativa e ricca di iniziative,
per l’anno lionistico 2006/07, è stato confermato
Presidente Gino Brischi, Vice Presidente Luigi
Panata, Segretario Ezio Maria Caldarelli,
Tesoriere Franco Spogli, Censore Tullio Trippetti
e Cerimoniere Gianfrancesco Chiocci.
Marcello Rogari è il nuovo Presidente
dell’Associazione Famiglie Quaranta Martiri.
Laura Tomarelli è il Vice Presidente mentre
Giorgio Sollevanti è il segretario. Consiglieri:
Frqancesco Bartolini, Vincenzo Cacciamani,
Giuliano Minelli, Antonio Pannacci e Guglielmina
Roncigli.Sono stati nominati revisori Massimo
Minelli, Luciano Bedini e Marino Rossi.
Si è brillantemente laureato in Scienze della
Formazione-corso in Scienze della professionalità
all’Università degli Studi di Perugia Gianluigi
Traversini discutendo la tesi “E-learning come
strumento del cambiamento della formazione in
azienda”. Relatore Prof.ssa Floriana Falcinelli;
controrelatore Prof. Lanfranco Rosati.
Silvia Oganof si è laurata con 110 e lode in
comunicazione d'impresa, marketing e pubblicità
presso l'Università Lumsa di Roma discutendo
la tesi "ifarmaci OTC e la comunicazione nel
punto vendita in farmacia". Relatore Prof. Mauro
Covino. Alla figlia del nostro socio Maurizio
Oganof gli auguri della nostra redazione.
LE NOSTRE COPERTINE
22
Impegno
A noi del Consiglio Direttivo
del “MAGGIO EUGUBINO”
che per il prossimo triennio siamo stati ancora chiamati o confermati, a seguito delle elezioni
svoltesi nei giorni 25 e 26 aprile, per continuare l'attività
dell'Associazione, qualcuno può
obiettare: “ma chi ve lo fa fare?”... È proprio vero: chi ce
lo fa fare? Tuttavia, lo facciamo. Con entusiasmo, con impegno ed anche con sacrifìci. Perché molti di noi dedicano varie
ore della propria giornata sottraendole al lavoro e alla professione, per organizzare
“qualche cosa” che riteniamo
utile per Gubbio. Saremo
senz'altro degli illusi, dei sognatori; ma a questo mondo, è anche bello qualche volta vivere
un po' di illusioni o sognare
soprattutto quando i risultati di
certe illusioni recano utilità e
vantaggi alla comunità.
Noi non abbiamo la presunzione di ritenerci persone indispensabili per "fare qualche cosa,
di utile nello specifico settore
che la nostra Associazione, sorta nel
lontano 1949, deve
perseguire come è
stabilito nel suo Statuto: siamo stati incaricati da varie decine
di persone (i Soci del
“Maggio Eugubino”)
a seguito di libere e
democratiche elezioni,
di portare avanti ancora per tre anni il
programma che prevede iniziative tendenti
a recare per Gubbio
indubbi vantaggi immediati o immediatamente futuri, ma comunque tutti proiettati
anche alla realizzazione di problemi che
dalla unione concorde
di varie forze e persone
potranno venire risolti nella
completa validità di intenti.
Naturalmente, incorreremo
in errori, perché errare è
una prerogativa di ogni uomo.
Tenteremo, tuttavia, di farlo il
meno possibile.
Chiediamo, così, la collaborazione di tutti: delle Autorità, in
primo luogo; degli Enti vari che
rappresentano i settori della
vita cittadina e regionale, degli
eugubini, dei Soci tutti vicini e
lontani ai quali chiediamo comprensione, aiuto morale e materiale.
Prenderemo come esempio la
meritoria opera svolta da coloro che ci hanno preceduto: sentiamo il dovere di ricordare,
per tutti, due figure che hanno
determinato e improntato della
loro opera un'epoca nella vita
della nostra Associazione:
Mons. Origene Rogari e Mario
Rosati. Quelli senz'altro furono
gli anni più intensi e significativi per il "Maggio Eugubino,,;
momenti di alti ideali e di febbrile attività.
Noi non potremo uguagliare
quanto è stato compiuto da chi
ci ha preceduto, ma siamo spinti
dalla consapevolezza di non
demeritare affatto la fiducia o
le simpatie di moltissime persone per il “Maggio Eugubino”.
MESSAGGIO
DEL VESCOVO
Sono lieto di salutare la Chiesa particolare di Gubbio, alla
quale il Signore mi manda come vescovo.
Ho già una certa esperienza dell'ambiente eugubino, avendo
insegnato per tre anni nel liceo classico di Gubbio. Mi è
rimasta l'impressione di tanta gente cordiale, simpaticamente
vivace, generosa e disponibile ad aiutare il prossimo. Sono
fiducioso che anche la fede e la comunità cristiana possano,
con la grazia del Signore, vivere e svilupparsi intensamente
tra di voi.
Conosco personalmente alcuni sacerdoti, amici carissimi,
pieni di spirito cristiano e sensbilità umana; so che anche
gli altri membri del presbiterio diocesano sono persone
degnissime. Spero di poter attuare con tutti loro una vera
comunione di vita fraterna e di servizio pastorale.
Saluto i religiosi, le religiose e tutte le persone di speciale
consacrazione, ringraziandoli per la loro presenza tanto
significativa e necessaria alla vita della Chiesa.
Ai laici, che partecipano con impegno e responsabilità alle
attività ecclesiali, do piena fiducia e prometto una costante
premurosa atten-zone.
Ai malati, ai deboli, agli indifesi, ai poveri, agli emarginati,
a coloro che si sentono peccatori sono legato da profonda
soldarietà: cercherò di trovarmi accanto a loro nei modi
che mi saranno possibili.
Verso i non cattolici e non credenti, che sono aperti all'amore
degli uomini e alla ricerca della verità, nutro sincera stima.
Mi sento disponibile non solo al dialogo con essi, ma anche
alla più cordiale amicizia.
Alle pubbliche autorità, che lavorano in vista di una libera
e ordinata convivenza civile, assicuro il pieno rispetto della
loro specifica competenza e una leale e convinta
collaborazione per il bene di tutti.
Vengo a Gubbio, nel nome di Gesù Cristo, per essere
servitore della comunità cristiana, e per servire, insieme
con essa, tutti gli uomini con i quali ci è dato di vivere. Non
cerco onori né vantaggi personali; sarò felice se potrete
accorgervi, dai fatti concreti, che quello del vescovo è un
servizio fraterno, nel quale Dio vi da un segno del suo amore.
Mi affido alla vostra preghiera, alla materna protezione di
Maria SS.ma, alla intercessione degli Apostoli, di S. Ubaldo
e di tutti i santi della chiesa eugubina. Invoco sopra di me
e sopra di voi la benedizione del Signore.
Todi, 6 giugno 1982, Festa della SS.ma Trinità
ENNIO ANTONELLI
Vescovo eletto di Gubbio