Effetti collaterali - Associazione Italiana Posturologi

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Effetti collaterali - Associazione Italiana Posturologi
Effetti collaterali
Il titolo può apparire preoccupante, in realtà gli effetti collaterali in oggetto sono un
prodotto interessante e positivo, ma non atteso, del trattamento di Correzione posturale
neuro-indotta. Per due anni abbiamo adottato un protocollo di preparazione al
trattamento posturale, basato sull’uso dell’Auricoloterapia e abbiamo monitorato i risultati
su Pedana Stabilometrica. I risultati sono stati quanto mai incoraggianti: in particolare
abbiamo osservato, proprio come effetto non atteso, un miglioramento importante del
recettore oculare, che è sembrato essere, fra i recettori del Sistema Posturale, quello che più
risente di un guadagno funzionale immediato. In sintesi: subito dopo la seduta di
Auricoloterapia i soggetti mostravano, tra gli altri parametri migliorati, una riduzione media
del 20% dell’area e del 40% della variazione di velocità dello statochinesigramma nelle
prove ad occhi aperti.
Introduzione: La postura è il nostro modo di relazionarci con il modo: è il frutto di
una somma di adattamenti, sia interni che esterni, per vivere nelle condizioni di massima
stabilità, massima economia e massimo confort. Questi adattamenti sono fissati nelle
memorie, dal livello più elementare (le memorie cellulari) alle combinazioni più evolute (le
strategie complesse). Un lavoro preparatorio di pulizia delle memorie facilita la correzione
posturale, con qualsiasi metodica si voglia in seguito intervenire.
Premessa: L’Auricoloterapia è l’uso del padiglione auricolare a scopo terapeutico:
attraverso vie dirette e riflesse permette di dialogare con le strutture di controllo superiori
(il computer) e la sua validità è universalmente riconosciuta (OMS, 1990, Lione). In Francia
è adoperata per la cura di svariate patologie. Da tempo se ne indagano anche le
applicazioni nel trattamento degli squilibri posturali: la metodica tradizionale vede implicati
dei punti del padiglione che risultano essere reflessogeni per il Sistema Posturale; su questi
viene applicata un’informazione elettrica o elettromagnetica dell’ordine di pochi mA, che è
in grado di produrre effetti sull’equilibrio posturale visibili sia all’esame clinico che
stabilometrico.
Il lavoro: La propriocezione e l’esterocezione ci collocano nello spazio-tempo
circostante; le strutture nervose modulano, a partire da queste informazioni, gli adattamenti
posturali in tempo reale. Filtri agiscono a vari livelli per ottimizzare le risposte alla finalità
preposta, in ogni attimo della vita quotidiana: anticipazione, feedback, ricalibrazione,
sinergie, strategie e memorie dell’adattamento posturale. Sono proprio le memorie che
costituiscono la ‘taratura’ del sistema, vale a dire la miglior risposta possibile di un sistema
modificato recettorialmente, per rispondere negli anni alle compromesse esigenze di
stabilità, economia e confort. Ogni intervento posturale si trova quindi ad affrontare la
necessità di ridare a quel sistema adattato una nuova, corretta informazione recettoriale su
cui far ricalibrare nel tempo la risposta posturale. Tuttavia, qualsiasi intervento permetta di
azzerare rapidamente la ‘taratura’, può produrre risultati più immediati, con minor
impegno da parte del soggetto in esame. Il dubbio che ci ponevamo era appunto il
seguente: esistono in Auricoloterapia altri punti, oltre a quelli normalmente conosciuti, in
grado di modificare in maniera ancora più efficace il tono posturale, ma soprattutto di
scardinare le memorie posturali storiche dell’individuo? A tal fine, abbiamo preso in esame
quali fossero, a livello neurofisiologico, le strutture che sovrintendono al controllo
posturale, ma soprattutto quali fossero quelle predisposte alle memorie adattative,
ovverosia le integrazioni messe in atto dal soggetto per ridurre il disagio dello squilibrio
posturale. Ne abbiamo selezionate alcune e abbiamo trattato i punti relativi sul padiglione
auricolare del soggetto. Lavorando con questi elementi abbiamo messo a punto due
modelli: vediamone i dettagli. I soggetti sono stati scelti in modalità random: erano i casi
che capitavano in studio, ne sono stati esaminati 50, con età variabile da 22 a 79 anni
(media 49). Uno di questi casi è stato successivamente eliminato per un errore effettuato
nella prova di rilevazione dei dati.
Figura 1 – distribuzione per età
Tutti i parametri stabilometrici sono stati confrontati. In questa sede, per praticità,
prenderemo in esame: X medio, Y medio, distanza media, area e lunghezza dello
statochinesigramma, LFS (lunghezza in funzione della superficie), velocità media, variazione
della velocità e riflessi vestibolo-spinali (nelle frequenze tra 0,0 e 0,5 Hz nella derivata di
Fourier). Il primo modello è stato presto abbandonato perché non pienamente
soddisfacente (11 elementi); il secondo modello applicato (38 elementi) ha meglio risposto
alle nostre aspettative. Il campione aveva uguali valori di range (22-79) e media d’età (49).
La metodica: I soggetti sono stati sottoposti ad esame posturale completo e subito
dopo hanno eseguito le prove sulla pedana stabilometrica. Sono stati quindi trattati soltanto
con l’Auricoloterapia e successivamente hanno effettuato di nuovo le prove su pedana.
Ogni altro intervento posturale è stato posticipato. Lo strumento di rilevazione delle
modifiche posturali è stato la pedana stabilometrica di Ouaknine, i Cyber Sabots, nelle
condizioni di dinamica antero-posteriore (DAP) e latero-laterale (DLL), nelle modalità sia a
occhi aperti (OA), sia a occhi chiusi (OC), prima dell’intervento e subito dopo l’intervento
di Auricoloterapia.
I risultati: I miglioramenti ottenuti (in %) sono stati i seguenti (figura2):
57,89
57,89
59,21
61,84
53,95
61,84
60,53
55,26
Figura 2 - percentuale di parametri migliorati
H
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42,76
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70
60
50
40
30
20
10
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La media dei parametri migliorati è stata del 54,66%. Il grafico seguente riporta le
percentuali minime e massime dei miglioramenti su 26 parametri osservati per ogni
prova:
Figura 3 – percentuale minima e massima di parametri migliorati
E riassumendo: Miglioramenti globali (su 104 parametri osservati, vale a dire la
media delle 4 prove): da 21,15% a 74,04%
Scendendo nei particolari abbiamo osservato:
•
Miglioramenti intorno al 20% dei parametri nel 5,26% dei casi
•
Miglioramenti intorno al 30% dei parametri nel 7,89% dei casi
•
Miglioramenti intorno al 40% dei parametri nel 15,79% dei casi
•
Miglioramenti intorno al 50% dei parametri nel 31,58% dei casi
•
Miglioramenti intorno al 60% dei parametri nel 28,95% dei casi
•
Miglioramenti intorno al 70% dei parametri nel 10,53% dei casi
Figura 4 – percentuale dei soggetti che hanno avuto miglioramenti nei parametri
E riassumendo nuovamente: Il 71,06% dei soggetti ha prodotto un miglioramento di
oltre il 50% dei parametri sotto osservazione.
Nella figura 5 vediamo i miglioramenti medi dei parametri principali espressi in
percentuale rispetto al valore rilevato prima dell’intervento: gli incrementi maggiori sono
stati nelle prove a occhi aperti e questo dimostra una migliorata propriocezione oculare.
Figura 5 - miglioramenti medi in percentuale per singola batteria di prove
A tutta conferma, vediamo un peggioramento medio dei valori del Quoziente di
Romberg del 12,22% nella dinamica antero-posteriore (DAP) e del 34,08% nella dinamica
latero-laterale (DLL), come da figura 6:
Figura 6 - variazioni del Quoziente di Romberg in percentuale
Nella figura 7 riportiamo il riassunto dei miglioramenti medi in percentuale rispetto
al valore rilevato prima dell’intervento: le variazioni in area, lunghezza, velocità media e
variazione della velocità ci danno la misura del minor lavoro fatto dai soggetti (dopo
l’intervento) per mantenere il nuovo equilibrio. Il tutto si può leggere come un’aumentata
economia del sistema.
Figura 7 - media dei miglioramenti in percentuale
Anche clinicamente potevamo osservare la normalizzazione della maggior parte dei
parametri (sparivano le bascule e le rotazioni dei cingoli, i test chinesiologici miglioravano, i
piedi si stabilizzavano e migliorava anche la convergenza oculare).
Specifichiamo che la metodica in esame NON È il trattamento, bensì la preparazione
al trattamento di correzione posturale: è la base di partenza per impostare subito dopo il
normale protocollo posturale. A tale proposito facciamo presente che a Lione nel 2005 è
stato pubblicato un lavoro, anch’esso svolto su pedana stabilometrica, di valutazione di una
diffusa metodica di correzione posturale, nel quale si afferma che un soggetto adattato al
proprio squilibrio vedrà in prima seduta peggiorare i parametri stabilometrici, segno che,
per mantenere il nuovo assetto posturale, è costretto ad un lavoro meno economico. In
ogni caso la percentuale di soggetti migliorata in prima seduta è stata del 40% e gli autori si
definivano estremamente soddisfatti dei risultati che confermano la validità del loro
intervento.
Ci perderemo un attimo nel considerare un’obbiezione che ci è stata sollevata da
alcuni ricercatori dell’Università di Pisa (ai quali siamo grati per il contributo): le pedane
stabilometriche (qualsiasi tipo di pedana) non sono collaudate e non danno valori ripetibili,
anche se attualmente non esiste altro strumento per la rilevazione di questi dati; ma
soprattutto il sistema (il soggetto in esame) ha bisogno mediamente di 30’ per adattarsi alla
posizione sulla pedana (sarebbe meglio adattare la pedana alla posizione spontanea del
soggetto) e di un tempo simile per adattarsi a qualsiasi tipo di intervento. Soltanto risultati
ottenuti rispettando queste modalità potrebbero essere abbastanza attendibili.
Ne prendiamo atto, ma di conseguenza ci domandiamo: quanti studi fatti su pedane
stabilometriche soddisfano questi requisiti? Quanti lavori, allora, sarebbero invalidati se
esaminassimo le procedure eseguite?
Se questo non salva il nostro lavoro, rimane la conferma dell’altra considerazione:
abbiamo sollevato un quesito interessante, l’abbiamo osservato con strumenti non perfetti,
abbiamo ottenuto comunque dei risultati eccellenti.
Bibliografia essenziale:
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Estratti dei resoconti delle sedute dell’Accademia delle Scienze – Tomi 1087-1089,
1950
• Bricot B. – La riprogrammazione posturale globale - Statipro
• Bricot B. – Interesse dell’uso delle zeppe dinamometriche in condizioni instabili per
misurare i risultati tecnici di riprogrammazione posturale – Dixiéme Congrés
SIRER/ACRAMSR – Lyon 2005
• Busquet L. – Le catene muscolari vol. I-IV - Marrapese
• Dell’Osso L.F., Daroff R.B. – Eye movement Characteristics and Recording
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•
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ed). Philadelphia: Lippincot-Raven, 1997.
Gagey P.M., Weber B. – Posturologia. Regolazione e perturbazioni della stazione
eretta – 2ª edizione – Marrapese Editore – Roma, 2000
Leclerc B. – Auriculotherapie – Traité d’Acupuncture Auriculaire – La Saga de l’Oreille
– 2004
Marrucchi C. – Coordimetria di versione, complemento del bilancio posturale –
Agressologie -28,9, 949-92, 1987
Moro F. – Podologia non lineare - Introduzione – Marrapese Editore – Roma, 2006
• Roll J.P., Roll R. – Kinesthetic and motor effects of extraocular muscle vibration in
man – in: Eye movements – O’Regan J.K. & Levy-Schoen A. – Amsterdam, 1987
• Roll J.P., Roll R. – Corso di Neurofisiologia della Regolazione Posturale – Atti –
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• Roncagli V. – Sports Vision – Le scienze visive al servizio dello sport – 2000
• Scoppa F. – Lineamenti di Auricoloterapia – dal trattamento del dolore alla
riprogrammazione posturale – Ed. Martina (Bo) 2006
• Ugolini D. – Importanza dell’entrata oculare nello sport – Tesi sperimentale A.A.
2003-2004 – Master Interdisciplinare di I° livello in Posturologia – Università “La
Sapienza” – Roma
Dr. Daniele Ugolini