L`ablativo assoluto - Versione di latino

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L`ablativo assoluto - Versione di latino
L’ablativo assoluto
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Ablativo assoluto
L'ablativo assoluto è una proposizione incidentale o parentetica, che si può trovare simile al cum
narrativo e al participio congiunto.
L’ablativo assoluto è caratterizzato in genere da due elementi:
-
il soggetto, che può essere un sostantivo o un pronome,
e il predicato espresso come participio in caso ablativo al tempo presente o perfetto (molto
raramente al futuro).
Esempi:
Tarquinio superbo regnante, Pythagoras in Italiam venit. (Cic.) – Regnando Tarquinio il Superbo (mentre
regnava Tarquinio il Superbo), Pitagora giunse in Italia.
Cesar, ponte rescisso, in Gallia remeavit. (Caes.) - Cesare, dopo aver fatto tagliare il ponte, tornò in
Gallia.
L’ablativo assoluto può avere valore:
-
Temporale
Narrativo
Causale
Concessivo
Avversativo
Condizionale
Modale
Il termine assouto (da absolutus: sciolto, libero) indica che questo costrutto è una proposizione
indipendente e privo di alcun legame grammaticale con la poposizione principale.
E’ indispensabile pertanto che:
-
Il soggetto della principale e quello dell’ablativo assoluto siano differenti;
Nessun pronome contenuto nella proposizione reggente si deve riferire al soggetto dell’ablativo
assoluto.
Per quanto riguarda l’uso dei tempi del participio, si osservi:
-
Participio presente: può essere utilizzato con tutti i verbi transitivi, intransitivi e deponenti e
indica un’azione contemporanea a quella espressa nella reggente.
Esempi:
Hieme adventante, Labienus legiones in hiberna reduxit. (Caes.) – Approssimandosi l’inverno,
Labieno ricondusse le legioni nei quartieri invernali.
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Participio perfetto: può essere utilizzato solamente con i verbi transitivi e con gli intransitivi
deponenti per indicare un’azione anteriore a quella espressa nella reggente.
Esempi:
Orto sole, dux aciem pro castris constituit. (Cic.) – Sorto il sole, il condottiero schierò l’esercito
dinnanzi all’accampamento.
Talvolta si può trovare l’ablativo assoluto espresso solamente con un sostantivo o con un pronome con
funzione di soggetto e da un aggettivo o da un sostantivo con funzione di nome del predicato. In questi
casi il predicato è sottointeso ed è costituito dal verbo sum, che come è noto, è privo di participio.
Esempi:
Me puero. (Hor.) – Essendo fanciullo (quando ero fanciullo).
Me consule. (Cic.) – Essendo console (quando ero console).
Diis invitis. (Cic.) – Contro il volere degli dei.
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