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Numero 25, anno VII: luglio 2007
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 25 anno VII
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 25 anno VII
SOMMARIO
Primavera 2007
SOMMARIO ....................................................................................................................................................... 2
L’ANALISI SCIENTIFICA................................................................................................................................... 3
AURORE POLARI ............................................................................................................................................ 4
Il sistema dei Centri Funzionali (CF) nella previsione di fenomeni intensi ..................................................... 10
Osservatorio sul clima ..................................................................................................................................... 14
NOTIZIE DAL MONDO.................................................................................................................................... 18
CRONACA METEO LIGURIA ......................................................................................................................... 22
CRONACA METEO SUD AMERICA............................................................................................................... 31
Meteorologia d ’altri tempi................................................................................... 40
FOTO COPERTINA:
Cumulo orografico ricopre la vetta del M. Bellavista 3922 m, versante svizzero.
Foto ripresa dal rifugio Diavolezza al tramonto il 13-07-2007
Foto di: Massimo Riso
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EDITORIALE
L’ANALISI SCIENTIFICA
Di: Roberto Pedemonte
Nel panorama sempre più vasto dell’informazione di massa meteorologica, attraverso i giornali,
la televisione e internet in particolar modo, ci sembra interessante segnalare quello che
propone, dal maggio di quest’anno con cadenza mensile, l’ex Centro Meteo-Idrologico della
Regione Liguria (CMIRL), ora Centro Funzionale Meteo-Idrologico Protezione Civile Regione
Liguria (CFMI-PC), nell’ambito dell’analisi climatologica regionale.
Tale iniziativa, richiesta dalla Regione per i primari compiti di Protezione Civile, assume
tuttavia anche, e soprattutto, una valenza scientifica, tesa a delineare, con indagine
metodologica rigorosa, quali siano state le appena trascorse situazioni meteorologiche,
confrontate con le misure climatologiche di precipitazione e temperatura dell’aria. Analisi che
spesso (quasi sempre) non è affrontata con metodo scientifico dai mass media, bensì con
visioni superficiali, tali da innescare nell’opinione pubblica inesatte convinzioni, sfocianti,
sovente, nel “ridicolo” (basta ascoltare negli ambienti pubblici i discorsi delle persone).
Ben venga quindi questo progetto sperando che, in considerazione della gran visibilità del sito,
riesca a inculcare negli utenti quale debba essere il metodo scientifico di base, per una corretta
e proficua valutazione degli eventi del tempo atmosferico, particolarmente nel nostro campo,
oggigiorno sotto le luci della ribalta mediatica.
Ecco i link di riferimento:
• Rapporto termopluviometrico Maggio (file PDF)
• Rapporto termopluviometrico Giugno (file PDF)
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DIDATTICA
AURORE POLARI
Di: Diego Rosa
Seconda parte
I più affascinanti fenomeni ottici dell’atmosfera sono senza dubbio le aurore polari, boreali od
australi. Si verificano alle alte latitudini dell’emisfero N e a quelle basse dell’emisfero Sud. La
zona artica di massima frequenza corre su una linea che partendo dalla parte nord della
Norvegia, tocca la nuova Zemlia, la costa N della Siberia, l’Alaska, la Baia di Hudson, il
Labrador e l’ Islanda. Esse sono generate dall’urto delle particelle cariche (elettroni, protoni,
ioni) costituenti il così detto vento solare, con la parte più alta dell’atmosfera formata da
particelle ionizzate (ad una altezza normalmente compresa tra i 90 ed i 300 Km) complice il
campo magnetico terrestre che deviandole le concentra in una fascia circumpolare abbastanza
ristretta.
Esaminiamo separatamente questi due fattori: il magnetismo terrestre ed il vento solare e poi
la loro iterazione.
Il magnetismo terrestre
I cinesi alcuni secoli prima di Cristo ed in seguito i Greci avevano notato che alcune rocce
contenti ossidi di ferro avevano la proprietà di attirare limatura o pezzetti di ferro esercitando
una forza misteriosa che in Occidente venne detta magnetica dalla città di Magnesia dove
erano presenti giacimenti di tali minerali.
Fig. 1 - Deformazione del campo magnetico terrestre
ad operadel vento solare
Il flusso del vento solare corrisponde ad una perdita di massa del nostro astro di ca. 800 kg/s
molto piccola rispetto a quella corrispondente all’energia irraggiata dedotta dall’ equazione
eisteniana: e=mc2 con e=energia, m=massa e c=velocità della luce. In effetti tenendo
dell’irraggiamento specifico ai confini dell’atmosfera (costante solare) pari a 1366 W/m2, la
potenza emanata dal sole è di ca. 2,8 1026 W corrispondente ad una perdita di massa pari a
0,42 109 kg al secondo.
Il vento solare non è costante . Durante i così detti brillamenti solari dovuti a fenomeni di
riconessione di campi magnetici che si formano sulla superfice dell’astro, il vento solare
aumenta notevolmente di intensità ed una grande quantità di particelle cariche riesce a
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penetrare nell’alta atmosfera terrestre senza essere intrappolate nelle così dette fasce di Van
Allen.
Le fasce di Van Allen
Abbiamo ancora visto precedetemente come una particella carica che si muova in un campo
magnetico subisca una forza che agisce sempre perpendicolarmente alle linee del campo ed
alla velocità istantanea della particella. Ciò ne determina una traiettoria spiraleggiante attorno
alle linee del campo stesso. Il raggio r del cilindro ideale attorno cui essa si avvolge diminuisce
all’aumentare dell’intensità del campo ed al diminuire della velocità giacchè, a regime, deve
essere mantenuto l’equilibrio tra la forza cetrifuga e la forza magnetica
mv2/r =μ0qv/ B
dove m è la massa della particella, v la sua velocità, B l’induzione magnetica, q la carica e μ 0 la
permeabilità magnetica del vuoto.
Se l’induzione B non ha intensità costante ma aumenta lungo la direttrice del moto di
traslazione della particella cioè se secondo la convenzione, le linee che rappresentano il campo
si ravvicinano in quella direzione, la sua traiettoria diventa più complessa e la particella ad un
certo punto può rimbalzare indietro ( formazione dello specchio magnetico), Fig. 2.
.
Fig. 2 - Traiettoria di una particella
carica generata dall’interazione dei
raggi cosmici con l’alta atmosfera
Tenendo conto dell’andamento delle linee del campo attorno alla terra (Fig. 3) che si
avvicininano andando verso i poli magnetici, molte particelle sia provenienti dal sole che
generate dall’interazione dei raggi cosmici con l’alta atmosfera, rimbalzano procedendo verso i
poli in punti detti coniugati di riflessione e restano così intrappolate in due fascie toroidali
chiamate fasce di Van Allen dal nome dello scopritore James Van Allen che le identificò nel
1958 utilizzando dei rivelatori posti a bordo dei satelliti artificiali Explorer 1 e 2.
Le fasce sono 2 : una più interna costituita essenzialmente da protoni ad alta energia.
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Fig. 3 - Le fasce di Van Allen
(10-100 Mev) originate dall’iterazione dei raggi cosmici con l’atmosfera ed una seconda pù
esterna composta sopratutto da elettroni di energia dell’ordine dei KeV (Mev e Kev risp. milioni
e migliaia di elettronvolt)
L’aurora polare
L'aurora polare è prodotta da quelle particelle cariche di elettricità, per la gran parte costituite
da protoni ed elettroni, costituenti il vento solare, che sfuggono all’intrappolamento magnetico
e penetrano nell’alta atmosfera terrestre (tra 100 e 300 km) ove si scontrano con le molecole
del gas (sostanzialmente azoto ed ossigeno) che la costituisce eccitandole , cioè portando
alcuni elettroni atomici in orbite più esterne, di maggiore energia. Il ritorno degli elettroni alle
loro orbite originarie provoca emissione di onde elettromagnetiche di frequenza proporzionale
al salto energetico tra le due orbite. I colore rosso e verde sono dovuti all’interazione con
l’ossigeno, il blu il viola ed il rosa all’iterazione con l’azoto.
Lo scontro avviene dove le linee del campo magnetico terrestre attorno cui spiraleggiano le
particelle intersecano l’atmosfera, cioe nelle zone subpolari.
Esiste tuttavia un’altro fenomeno che concorre alla formazione della luce diffusa che sovente
costituisce uno sfondo colorato e poco visibile dell’aurora vera e propria ; la corrente elettrica
che si stabilisce nella ionosfera.
Fig. 4 - Aurora boreale con colorazione rossa dovuta alla
diseccittazione dell'ossigeno atomico
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Il meccanismo preciso che genera le aurore è tuttavia molto più complesso ed ancora non
completamente chiarito, ciò a causa della complicata interazione tra il campo magnetico
trasportato del vento solare e quello terrestre
Le regioni ove con più frequenza si hanno le aurore polari costituiscono le cosidette zone
aurorali od “auroral oval” che si dispongono ad anello attorno ai poli magnetici.
Fig. 5 - Le zone arorali attorno ai poli
In tali zone le aurore si possono verificare in ogni periodo dell’anno con una frequenza
maggiore attorno agli equinozi ed in corrispondenza del massimo dell’attività e della presenza
delle macchie solari durante il loro ciclo di 11 anni. Esse si manifestano un giorno dopo il
transito di macchie e brillamenti sul meridiano centrale del sole ritardo dovuto al tempo di
percorrenza del tragitto terra - sole. La massima visibilità si ha intorno a mezzanotte e poco
prima dell’alba.
ltre il 60° parallelo in Europa esse si osservano circa 100 giorni l’anno, ma durante le più
violente tempeste solari possono apparire molto più a sud. Eccezionale è stata l’aurora
osservata a Singapore il 25 settembre 1909.
Le aurore possono assumere forme diffuse oppure ad arco, a bande, a raggi, a drappeggi a
corone, a bande.
Le forme diffuse somigliano a nubi, con indistinti colori, illuminate da luce mutevole.
Gli archi sono raggiati od omogenei, disposti normalmente al meridiano megnetico del sito con
culmine sul meridiano stesso, verdi in alto, gialli nella parte mediana, rossi in fondo.I raggi
sono disposti a ventaglio e talora sono pulsanti od effimeri.
I raggi singoli o a fasci, stabili o pulsanti, fissi oppure migranti, si orientano di regola come le
linee del campo magnetico.
I dappeggi appaiono come cortine talora disposte a ventaglio.
Le corone presentano pennacchi che si irradiano dal punto in cui le linee del campo magnetico
incontrano la volta celeste.
Le bande, omogenee o raggiate, hanno la direzione degli archi.
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La luminosità va da quella della Via Lattea a quella della Luna piena (rapporto fotometrico di 3
decadi). Essa decresce con la distanza dai poli magnetici. I colori appaino distinti solo nelle
manifestazioni di massima luminosità e sono sopratutto il verde, il violetto, il rosso, il giallo. Il
grigio-viola può caratterizzare le alte aurore illuminate dal sole da sotto l’orizzonte.
Fig. 6 - Aurora boreale sopra Cortina d’Ampezzo
il 20/11/2003.
Foto di Diego Gaspari Bondion
Fig. 7 - Aurora Boreale ad arco raggiato a Cortina d’Ampezzo il 20/11/2003 dal rifugio
Scoiattoli verso la Tofana di Roces. Autore: Giuseppe Menardi
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Fig. 8 - Splendida immagine di un’aurora boreale
ripresa da un satellite
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DIDATTICA
Il sistema dei Centri Funzionali (CF)
nella previsione di fenomeni intensi
Di: Luca Onorato
Nel numero di Mainsail di Febbraio-Marzo 2007 (a sinistra) Paolo
Gemelli ci parlava del suo punto di vista sull’universo meteo….
Apriamo con l’intervento di Paolo Gemelli (Meteocean), che ci aiuta a
capire meglio il panorama meteorologico italiano, caratterizzato da una
serie d’informazioni a volte fuorvianti e confuse in cui si possono
inserire polemiche anche infondate e scorrette, troppo spesso
alimentate da una stampa poco attenta e superficiale. Il clima generale
che si respira non aiuta l’utenza a comprendere quale siano gli effettivi
impegni e le azioni che i Centri Funzionali Regionali (al servizio di
Protezione Civile) devono seguire nella previsione dei rischi meteoidrologici e nella successiva fase di monitoraggio e gestione.
Per fare po’ di chiarezza in questo particolare ‘universo meteo’ è
doveroso sapere, infatti, che il sistema dei Centri Funzionali (CF) è una rete coordinata dal
Dipartimento di Protezione Civile Nazionale (DPCN), composta da strutture regionali e nazionali
che si configurano come componenti fondamentali del Servizio di Protezione Civile, in qualità di
centri di responsabilità avranno in comune precisi compiti valutativi e decisionali nell'ambito
del sistema d’allertamento per rischio meteoidrologico. In questo contesto, il Centro Funzionale
MeteoIdrologico di Protezione Civile della Regione Liguria (CFMI-PC) rientra nel sistema dei
Centri Funzionali (CF), come unità operativa
dell’Agenzia per la Protezione dell’ambiente ligure che
dal 2005 è diventato un centro attivo, con autonomi
compiti valutativi e decisionali nell'ambito del sistema
d’allertamento per rischio meteoidrologico.
Il Centro Funzionale MeteoIdrologico della Liguria è
uno dei primi centri riconosciuti operativi sul territorio
nazionale (fig 1): oltre a raccogliere, concentrare,
elaborare, archiviare e validare i dati meteoidrologici
(attraverso la gestione diretta della rete di
monitoraggio meteoidrologico della Regione Liguria,
la ricezione primaria da satellite geostazionario,
l’acquisizione
di
dati
dall’esterno),
gestisce
quotidianamente la catena modellistica meteoidrologica, su cui si basano le previsioni e le
valutazioni
meteoidrologiche
che
servono
per
l’elaborazione delle previsioni meteorologiche e
meteomarine su territorio regionale.
La previsione quantitativa e le valutazioni degli effetti
al suolo delle piogge intense (su aree e macroaree
ben definite) e degli altri fenomeni meteorologici
potenzialmente pericolosi (vento, neve, mareggiate,
ecc.), rivestono un ruolo di primaria importanza, poiché il CFMI-PC ha come compito primario
quello di fornire supporto operativo e tecnico-scientifico nell’ambito della previsione e gestione
Fig 1 - punto della situazione sui CF
dei centri regionali (situazione al 2005)
su gentile concessione del DPCN
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del rischio meteoidrologico al Settore di Protezione Civile della Regione Liguria, struttura
competente per l’emanazione autonoma delle allerte su territorio regionale.
Quest’ultima, per espresso mandato del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile è
titolare e responsabile unico per l’emissione di allerta meteorologiche sull’intero territorio della
Regione Liguria ed a tal fine si avvale del Centro Funzionale.
Il compito demandato al Sistema Regionale di Protezione Civile (costituito dal CFMI-PC di
ARPAL e dal Servizio Protezione Civile regionale) è incentrato sulla previsione, monitoraggio e
gestione di fenomeni meteoidrologici estremi e dei loro effetti al suolo, in quanto
potenzialmente in grado di produrre danni alle persone, ai beni ed ai comparti produttivi.
Il CFMI-PC tiene memoria dei fenomeni precipitativi intensi (alcuni dati più recenti sono
raggiungibili
in
www.meteoliguria.it/level2/eventi/rmeteo.html)
che
hanno
portato
all’emissione di allerta sul territorio regionale. Ad esempio nel biennio 2003-2004 si evidenzia
una buona affidabilità del servizio: solo un’allerta su 10, infatti, si è rivelata a posteriori falsa,
cioè senza effetti al suolo rilevanti su territorio regionale.
Da segnalare inoltre anche i passi avanti fatti con l’istituzione del CF in merito alla necessità di
una maggiore formazione ed informazione al cittadino, alla definizione dei disciplinari di
allertamento e allo studio dei limiti tecnico-scientifici del sistema previsionale. Sui siti Internet
sia della Protezione Civile regionale (www.regione.liguria.it), che di ARPAL-CMIRL troviamo a
disposizione del cittadino tutte le informazioni aggiornate circa lo stato di allerta, i dati rilevati
e le previsioni aggiornate in modo che l’utenza possa seguire on line l’evento in corso: in
particolare è importante segnalare come sia gli utenti istituzionali, sia il singolo cittadino
possano trovare un bollettino di vigilanza meteorologica regionale aggiornato quotidianamente
a metà mattinata in www.meteoliguria.it/cfunz.html. Tale Bollettino viene emesso dal lunedì al
sabato anche nel caso in cui non si evidenzi alcun potenziale rischio meteoidrologico nel giorno
corrente e nei due giorni successivi, ed ha una validità di 72 ore dalle 00 UTC del giorno di
emissione. Il Bollettino è costituito da una prima parte in formato tabellare in cui vengono
messi in evidenza e caratterizzati per intensità eventuali fenomeni meteorologici di rilievo
previsti per le successive 72 ore. Sono contrassegnati con il simbolo di attenzione
i
fenomeni associati ad un livello non nullo di rischio. In tale tabella non viene specificata la
probabile localizzazione dei fenomeni per le diverse aree (vedi fig. 5). Nella seconda parte
troviamo ulteriori informazioni sulla finestra temporale, l’intensità e l’eventuale localizzazione
dei fenomeni nonché dare alcune indicazioni sulla tendenza dell’evoluzione a medio termine.
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Fig.2 - Esempio di bollettino di Vigilanza (del 14 Giugno 2007) in cui sono evidenziati
previsioni specifiche (secondo soglie predeterminate) su fenomeni specifici, quali la quantità
di precipitazioni, la probabilità di accadimento eventi temporaleschi intensi, lo stato del mare
e del vento, ecc...
Tali parametri, se potenzialmente intensi, vengono poi quotidianamente ripresi ed evidenziati
anche nella voce “avvisi” del bollettino Liguria (fig 3) che viene emesso quotidianamente entro
pranzo (h.13 locali). Ciò ha permesso di valorizzare, oltre alle precipitazioni anche una serie di
altri fenomeni potenzialmente pericolosi, che in precedenza passavano in secondo piano:
raffiche di vento legate al passaggio di fenomeni temporaleschi, venti rilevanti (come la
Tramontana o le burrasche di Libeccio), la presenza di mareggiate sottocosta o mare agitato al
largo, il disagio fisiologico da caldo e/o da freddo…ecc.
In questo contesto l’attività previsionale del CF gioca un ruolo cruciale nell’intraprendere con
un buon anticipo una serie di azioni mirate alla prevenzione e alla protezione dai rischi, oltre a
garantire la gestione ed il contenimento dei fenomeni estremi in corso di evento.
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Fig 3 - i fenomeni meteo ‘significativi’ del Bollettino di
Vigilanza vengono ripresi e segnalati in rosso anche alla voce
AVVISI PROTEZIONE CIVILE del Bollettino Liguria (Venti di
Libeccio forti e rafficati a W di Capo Mele, nelle zone
interne..ecc)
Fine prima parte
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CLIMATOLOGIA
Osservatorio sul clima
A cura di: Roberto Pedemonte
PRIMAVERA 2007: LA PIU’ CALDA
Per la terza stagione consecutiva, dopo l’autunno 2006 e l’inverno 2006/07, la temperatura
media dell’ultima primavera ha superato il precedente valore stagionale massimo. Infatti con
16.13°C, quest’ultima stagione ha oltrepassato il 2001 che deteneva il valore più alto dall’inizio
delle misurazioni presso l’aeroporto genovese (ottobre 1962), con 16.03°C.
Anche ciascuno dei tre mesi primaverili, marzo, aprile e maggio, ha avuto un valore termico
medio superiore al dato climatologico: rispettivamente 12.6°C, 16.8°C e 19.0°C (normale
climatologia 11.5°C, 13.8°C e 17.7°C). Addirittura aprile è risultato il più caldo della serie
storica; il precedente risale al 1966 con 15.3°C.
fig. 1 – GENOVA Aeroporto - Temperatura Media Primaverile (MAM),
Media Mobile ordine 5 e Tendenza Lineare
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fig. 2 – GENOVA Aeroporto - Temperatura Media Marzo e Media Mobile ordine 5
fig. 3 – GENOVA Aeroporto - Temperatura Media Aprile e Media Mobile ordine 5
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fig. 4 – GENOVA Aeroporto - Temperatura Media Maggio e Media Mobile ordine 5
fig. 5 – GENOVA Aeroporto - Temperatura Estrema Massima e Minima registrata in Marzo
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fig. 6 –GENOVA Aeroporto - Temperatura Estrema Massima e Minima registrata in Aprile
fig. 7 – GENOVA Aeroporto - Temperatura Estrema Massima e Minima registrata in Maggio
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NOTIZIE DAL MONDO
Marzo - maggio 2007
A cura di: Roberto Pedemonte e Massimo Riso
Europa
Russia - colpita da un'ondata di calore, da 128 anni Mosca non superava i 30°C nel mese di maggio.
RUSSIA
Un'onda di calore ha colpito aree della
Russia occidentale e centrale durante il
mese di maggio, con molti record di
temperatura infranti. A Mosca il 28 la
temperatura è arrivata a 32.9°C, la
prima volta in 128 anni che nella capitale
russa sono stati raggiunti i 30°C nel
mese di maggio. Il valore più alto
registrato in precedenza risale al maggio
1891 (31.8°C). Questo episodio di caldo
ha costretto, per la prima volta,
l'amministrazione energetica russa a
limitare l'uso di energia non-residenziale.
L'ondata di calore che ha colpito la Russia.
Fonte: NOAA
GERMANIA
Nel mese di maggio piogge torrenziali in Europa e Turchia hanno provocato inondazioni
improvvise e frane con almeno 23 morti. In Germania la pioggia ha raggiunto l’altezza di 106
mm, ben oltre la media mensile di 85 mm.
ASIA
Cina - Intense bufere di neve hanno colpito la Cina nord orientale..
SRI LANKA
Lungo la costa sud-ovest dello Sri Lanka frane e inondazioni, provocate da pioggia intensa,
hanno colpito più di 125.000 persone, provocando almeno 17 vittime tra il 3 e il 4 maggio.
L'inondazione ha distrutto o danneggiato centinaia di case. Secondo il Dipartimento di
Meteorologia del paese, la capitale Colombo, durante i due giorni, ha ricevuto 254 mm di
pioggia
INDIA
Un'onda di calore nella parte centrale del mese di maggio ha fatto salire il termometro fino a
45-50°C, provocando almeno 128 decessi. Il tempo estremamente caldo e i decessi a esso
associati sono comuni in India durante la fine della primavera, periodo che precede la stagione
dei monsoni di giugno.
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BANGLADESH e MYANMAR
Il Ciclone Tropicale Akash, sviluppatosi nel Golfo
del Bengala il 13 maggio, ha toccato la
terraferma vicino al confine tra Bangladesh e
Myanmar nella mattina del 15, con venti intorno
a 120 km/h. Akash ha provocato un’altezza di
marea di 1.2 m, sulle aree litoranee. Il ciclone ha
distrutto raccolti, danneggiato centinaia di case
ed è responsabile di almeno un decesso e di 100
dispersi.
Un passante cammina nella bufera di neve
nella città di Shenyang, capitale della
provincia di Liaoning della Cina nord
orientale.
(Xinhua Photo)
CINA
Nella Cina nord orientale, una tempesta di
notevole intensità ha colpito la Provincia di
Liaoning, provocando la nevicata più intensa da
56 anni, con altezza del manto fino a 2 metri,
con tetti crollati e forti disagi alla circolazione.
AMERICA
Stati Uniti - Nel mese di maggio numerosi tornado hanno colpito le grandi pianure.
Nord America
STATI UNITI
Un notevole sistema depressionario, altrimenti
noto come Nor'easter, si è abbattuto sulla Costa
Orientale tra il 15 e il 17 aprile. I forti venti
hanno causato l’interruzione della fornitura di
energia elettrica dalla Carolina Meridionale al
Maine, interessando centinaia di migliaia di
persone. Le forti piogge hanno provocato
inondazioni in alcune zone del Medio Atlantico e
del Nord-est. La pioggia e il vento hanno
rallentato i corridori della Maratona di Boston,
determinando la corsa più lenta dal 1977. Il 15
aprile la città di New York ha fatto registrare il
suo secondo giorno più piovoso, con 192 mm di
precipitazione. Il record per la maggiore pioggia
David Duprey / AP giornaliera è di 210 mm, risalente al 23
Questa chiesa a Redfield, N.Y. è circondata settembre 1882. Alle quote più elevate degli
e sepolta dalla neve.
stati del Vermont, Hampshire e New York
12 feb 2007
settentrionale, la neve fresca ha raggiunto 43 cm
Fonte: http://www.msnbc.msn.com/.
di altezza. La tempesta ha causato la perdita di
17 vite umane.
Una massa di aria artica ha ritardato la fine della stagione invernale negli stati Medio
occidentali, nelle Grandi pianure, nel Medio atlantico e nel Sud-est nel periodo 4-10 aprile,
dove ha portato freddo da record. Danni significativi ai raccolti (anche nel Nord Carolina) sono
stati valutati in 112 milioni di dollari. Le temperature sono scese notevolmente sotto il punto di
congelamento. In molte aree sono state osservate punte fino a -6°C.
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Forti piogge in parte dell’Oklahoma e del Texas nei giorni 26 e 27 maggio hanno causato
inondazioni improvvise che hanno interessato più di 1.000 persone e hanno provocato almeno
4 morti e 2 dispersi. Aree dell’Oklahoma settentrionale, riportando un totale di pioggia di 76
mm in 24 ore, hanno subito la peggiore inondazione da oltre 50 anni.
Nel mese di maggio temporali intensi hanno prodotto numerosi tornado nelle Grandi Pianure. Il
tornado più forte è stato registrato a Greensburg, Kansas, con almeno 10 persone rimaste
uccise e dove approssimativamente il 95% della città è stata distrutta. La traccia del tornado
sulla superficie è risultata di una larghezza di 2.7 km per una lunghezza di 35.4 km ed è stato
il primo tornado dell'anno a essere classificato, col nuovo sistema di stima, di categoria EF-5.
L'ultimo tornado di categoria F5 era stato registrato a Modwest City, Oklahoma, nel maggio
1999.
La tempesta subtropicale Andrea, prima della stagione ufficiale degli uragani di Atlantico
(primo giugno), si è sviluppata al largo della costa sud orientale degli Stati Uniti il 9 maggio,
divenendo la prima tempesta denominata nel mese di maggio dal 1981. Andrea, con venti a 65
km/h si è indebolita a depressione il giorno 10. Tempeste che si formano prima dell'inizio
ufficiale della stagione degli uragani non sono comuni. Recentemente, nel 2003, la Tempesta
Tropicale Ana si è sviluppata il 22 aprile.
CANADA
Una tempesta invernale ha depositato una spessa coltre di neve nel Canada orientale tra il
primo e il due marzo, con accumuli fino a 30 cm in zone dell’Ontario e del Quebec. La neve,
accompagnata da raffiche di vento fino a 80 km/h, ha provocato disagi nelle scuole e nel
mondo degli affari e la cancellazione di voli negli aeroporti di Toronto e di Montreal. Due morti
sono attribuibili alla tempesta.
AFRICA
Madagascar - Ciclone Tropicale Inalala ha sviluppato venti fino a 195 Km/h
MADAGASCAR
Il Ciclone Tropicale Inalala
Fonte. NASA.
La Tempesta Tropicale Bondo ha raggiunto la
costa del Madagascar, vicino Mahajanga, il
giorno di Natale, dopo essersi sviluppata
nell'Oceano Indiano meridionale il 18 dicembre.
Nel momento che ha toccato la terraferma il
vento massimo ha raggiunto velocità intorno a
115 km/h. L'impatto maggiore sono state le forti
piogge nella parte settentrionale dell’isola.
l Ciclone Tropicale Clovis si è sviluppato
nell'Oceano Indiano meridionale il 31 dicembre e
ha toccato la costa est del Madagascar il 3
gennaio, con venti intorno a 120 km/h. Così
come per il Ciclone Tropicale Bondo, al passaggio
del fronte freddo, dopo piogge intense si sono
verificati allagamenti e movimenti franosi.
ALGERIA
Temporali di forte intensità, con oltre 100 mm di pioggia in poche ore, abbattutisi il giorno 8
marzo nella regione di Djelfa, approssimativamente 270 km a sud di Algeri, hanno provocato
inondazioni che hanno causato 6 morti.
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SUD AFRICA
Nei giorni 21 e 22 maggio un fronte freddo ha
colpito l'Africa Meridionale provocando almeno
21 vittime. In molte aree si osservati record
meteorologici, la maggior parte dei quali sono
relativi all’estremo più basso delle temperature
giornaliere, sia minima che massima. La minima
temperatura più bassa è risultata di -6°C.
Il freddo che ha colpito il Sud Africa
Fonte: NOAA.
OCEANIA
Australia - Il Ciclone Tropicale George ha sviluppato venti fino a 205 Km/h, il più distruttivo ciclone
dal 1975.
AUSTRALIA
Il Ciclone Tropicale George, sviluppatosi nel Mare di Timor come depressione il 3 marzo, ha
attraversato la punta settentrionale dell'Australia Occidentale il 4. George si è rinvigorito nelle
acque aperte dell'Oceano Indiano il giorno successivo e ha toccato nuovamente la terraferma il
giorno 8, a est di Port Hedland, nell’Australia Occidentale, con massima velocità del vento
intorno a 205 km/h. George ha causato piogge intense lungo il suo corso, lasciando al suolo a
Darwin, nelle fasi iniziali della tempesta, 394 mm. Il ciclone, il più distruttivo che abbia colpito
Port Hedland dal Ciclone Joan nel 1975, ha provocato 3 morti e 28 feriti nell’Australia
Occidentale.
Il 7 marzo il Ciclone Tropicale Jacob si è sviluppato nell'Oceano Indiano meridionale e ha
raggiunto la costa dell'Australia Occidentale il 12. Jacob ha colpito la terraferma a est di Port
Hedland con venti vicino a 75 km/h. L'impatto primario della tempesta è stata la forte pioggia.
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Rivista Ligure di Meteorologia – n° 25 anno VII
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 25 anno VII
CRONACA METEO LIGURIA
Marzo - maggio 2007
A cura di: Paolo Muzio
Un inverno, questo appena passato, che si ricorderà sicuramente per l’anomalia termica
positiva: l’inverno più caldo da quando si registrano dati meteorologici. Un’anomalia, si spera,
come lo si era detto della torrida estate del 2003. Certo è che le temperature costantemente
sopra la media di alcuni gradi non fanno ben sperare. Che sia l’effetto serra o l’azione solare o
chissà che altro comunque sono già due anomalie positive che si ripetono in pochi anni. Per
fortuna che, almeno su di una parte della regione, non sono mancate le precipitazioni,
prevalentemente piovose, con pochi episodi nevosi relegati alle quote più alte dell’Appennino
se si esclude la nevicata del 24/25 gennaio. settentrionale.
Marzo
1/2
Due belle e calde giornate di inizio primavera.
3
Nuvolosità variabile un po’ su tutta la regione.
4
Altra bella giornata primaverile, calda, con un fenomeno abbastanza raro, di risalita di nebbia
dal mare verso le ore 17 e 30. E’ un avvenimento che si può verificare in primavera. L’aria
umida del mare, ancora freddo, portata dalla brezza, sulla terra già riscaldata, si condensa
generando il fenomeno.
5
Passaggi di nubi alte in mattinata.
6
Debole pioggia al mattino.
7
Pioggia, che ha portato, specialmente nel pomeriggio, accumuli a 2 cifre su tutta la regione.
8
Si apre con il sole e con il vento ruotato da nordest, la giornata dedicata alla donna.
9/15
Belle giornate calde e soleggiate, alcune con punte superiori ai 20°.
16
Si ripete il fenomeno del giorno 4, nel pomeriggio, ma in maniera meno estesa, della nebbia di
mare.
17/19
Coperto, maccaja.
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Rivista Ligure di Meteorologia – n° 25 anno VII
20
E finalmente arrivò l’inverno! Si sveglia la Liguria con 10°C in meno, scesa la temperatura nella
notte a cavallo tra il 19 e il 20 (Fig.1) con temporali nevosi e precipitazioni intense
nell’entroterra, nevose a quote collinari. Già al mattino 50 cm in zona Urbe/Faiallo, 20/30 in
Trebbia/Aveto.
FIG 1: Temperatura stazione meteo di Vicomorasso - 17-21/03/2007
Fonte: Meteoliguria.it.
21
Passata la tempesta… la giornata si apre fredda: pochi i gradi anche sulla costa ma con il sole,
solo a tratti, oscurato da passaggi nuvolosi.
22
Bella giornata, ancora fredda, con minime di pochi gradi sulla costa.
23
Passaggi nuvolosi alti e sottili.
24
Inizia a coprirsi al mattino il cielo con deboli piogge e nevicate sull’Appennino oltre i 1000 m.
25
Neve a quota 1000 sia sull’Appennino, tra Val d’Aveto e Trebbia, che sulle Alpi Liguri. Circa 40
cm il totale.
26
Ancora deboli nevicate in Aveto mentre sul resto della regione cielo coperto e deboli piogge.
23
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 25 anno VII
27
Migliora il tempo rimanendo però instabile.
28
Continua la variabilità.
29
Da poco nuvoloso a nuvoloso su tutta la regione.
30
Comincia nuvolosa la giornata con deboli pioviggini nel genovese e più intensi rovesci
nell’estremo levante. Nel pomeriggio rovesci grandinigeni su Genova e sul ponente. (FOTO 1)
FOTO 1: GRANDINE
(foto di Alessandro Robbiano di Limet).
31
Nuvoloso.
24
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Aprile
1
Pioggia su tutta la regione con 10 mm. in media.
2
Bella giornata al mattino con velature nel pomeriggio.
3
Qualche velatura al mattino, poi intensa attività temporalesca nell’entroterra, zona Val Trebbia
e anche nell’entroterra Savonese con rovesci e grandinate.
4
Sereno al mattino, poi il cielo inizia a coprirsi da est e arrivano le piogge nel primissimo
pomeriggio.
5/7
Belle giornata con formazioni cumuliformi pomeridiane e temperatura in aumento.
8/10
Il ponte pasquale, praticamente bello in tutta l’Italia , in Liguria è dominato dalla maccaja, che
copre le coste e regala giornate migliori nell’entroterra.
11
Bello senza la maccaja di Pasqua.
12
Bello e molto caldo per il periodo. Superati in molte località, costiere e non, i 24°C.
13
Coperto al mattino con ventilazione da nord est.
14
Altra giornata calda, superati i 26°C.
15/17
Bello e molto caldo: record con punte oltre i 27°C.
18/24
Continua il bel tempo, caldo, con alcuni temporali pomeridiani il 21/23.
25
Bello al mattino con temporali anche forti nel corso della giornata sul centro/levante.
26
La novità in Liguria di questo inizio di giornata è la pioggia. Dopo quasi un mese piove
specialmente sul ponente, nulla a levante, con accumuli interessanti. (FIG. 2).
25
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FIG 2: Dati di pioggia cumulati su 12 hr - 26-03-2007
Fonte: Meteoliguria.it.
27
Bella giornata, limpida, con vento settentrionale, temporali pomeridiani.
28
Un’altra bella e limpida giornata.
29 Bello con aumento dell’umidità, qualche nuvola.
30
Nuvoloso al mattino con piogge a carattere di rovescio temporalesco nel pomeriggio.
Maggio
1
Una giornata variabile con piovaschi pomeridiani.
2
Comincia con un temporale sul centro ponente che rovescia dai 20 ai 50 mm. poi variabile.
3
Giornata grigia, coperto con deboli pioviggini.
4
Pioggia,….pioggia per quasi tutta la giornata con accumuli interessanti (maggio è incominciato
molto bene per quanto riguarda la precipitazioni). (FIG. 3-4-5)
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FIG 3: Dati di pioggia cumulati su 12 hr - 04-04-2007
Fonte: Meteoliguria.it
FIG 4: Precipitazioni stazione meteo Madonna
delle Grazie
02-06/05-2007
Fonte: Meteoliguria.it
FIG 5: Precipitazioni stazione meteo Ge-Pegli
02-06/05-2007
Fonte: Meteoliguria.it
5
Ancora deboli piogge e locali rovesci in mattinata, miglioramento a cominciare da ovest.
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6
Rovesci nel primo pomeriggio e temporale serale nell’entroterra Savonese in zona Beigua.
7
Bello e limpido
8/12
Giornate maccaiose (l’11 pioviggine e rovesci da coalescenza al mattino).
13
La maccaja continua solo sul ponente tra Genova e Savona.
14
In attesa dell’arrivo di aria fredda, cumuli marittimi in transito, al mattino.
15
L’atteso arrivo dell’aria fredda ha generato, in mattinata, precipitazioni temporalesche
nell’entroterra a ovest del genovese, con grandine. Un passaggio veloce con temporali
pomeridiani.
16
Bella e limpida giornata, fresca al mattino. Aumento delle nuvole cumuliformi nel pomeriggio.
17
Cielo coperto al mattino su tutta la regione; ancora fresco.
18/19
Belle e limpide giornata.
20/22
Belle giornate con temperature in aumento.
23/25
Bello e molto caldo al mattino: oltre i 30° nell’immediato entroterra, con formazioni di
temporali, nel primo pomeriggio, in zona Trebbia/Aveto.
26
Due distinte formazioni temporalesche, una sull’estremo ponente e una tra Genova e Savona,
intorno alle 5 di mattina, regalano una decina di mm.. Completamente a secco lo spezzino
(FIG.6)
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FIG 6: Dati di pioggia cumulati su 12 hr - 26-05-2007
Fonte: Meteoliguria.it
27
Cielo coperto ovunque ma senza le precipitazioni previste.
28
Pioggia al mattino. Raggiunta la Liguria dal ramo freddo, tra la notte e il mattino successivo.
Freddo con temperature abbondantemente sotto la norma e pioggia moderata, questa volta
interessato il centro/levante. (FIG. 7)
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FIG 7: Dati di pioggia cumulati su 12 hr - 28-05-2007
Fonte: Meteoliguria.it
29
Ancora pioggia al mattino, poi lento miglioramento.
30
Bella e limpida giornata con temperature ancora sotto la media. Dal pomeriggio velature per
nubi alte.
31
Si apre con nuvolosità prefrontale l’ultima giornata della primavera 2007 in attesa del
peggioramento e delle precipitazioni previste in serata.
Maccaja: termine dialettale ligure-genovese, stratocumulo a bassa quota (600-1200m)
causato normalmente da una inversione termica provocata dalla temperatura del mare più
bassa di quella dell'aria. Sotto lo stratocumulo il tempo è umido e uggioso e si accumulano
veleni e smog, sopra il cielo è sereno e l'aria limpida.
Tempo maccajoso: quando il fenomeno della maccaja si prolunga per lungo tempo.
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Rivista Ligure di Meteorologia – n° 25 anno VII
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 25 anno VII
CRONACA METEO SUD AMERICA
A cura di: Gustavo Pittaluga
L'autunno in Sudamerica
emisfero australe (Marzo, aprile e maggio 2007)
Tra gli eventi più significativi se ne possono citare due.


Piogge molto abbondanti sul centro est dell’Argentina ed anche sull’Uruguay (a marzo e
aprile), con valori osservati - in certe stazioni meteorologiche - oltre il 400% delle
precipitazioni normali.
Dal punto di vista termico, a maggio e da tempo probabilmente non accadeva,
particolari situazioni sinottiche hanno cagionato irruzioni di masse d’aria polare sul
centro del Cile, centro e Nord dell’Argentina e sull’Uruguay, con delle temperature
mensili medie molto basse
Mappe delle anomalie delle temperature
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Anomalie delle temperature:
rispetto al periodo 1961 - 1990
Fonte: Iri (USA)
Anomalie delle temperature (°C)
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Mappe dei percentili delle temperature
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Percentili: sotto il ventesimo(colorati in azzurro) e
sopra l’ ottantesimo percentile (colorati in rosso)
Fonte: Iri (USA)
Mappe delle anomalie delle precipitazioni
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Anomalie delle precipitazioni:
rispetto al periodo 1979 - 1995
Fonte: Iri (USA)
Anomalie precipitazioni (mm)
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Rivista Ligure di Meteorologia – n° 25 anno VII
Mappe dei percentili delle precipitazioni
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Percentili: sotto il ventesimo(colorati in marrone) e sopra l’ ottantesimo percentile (colorati in verde)
Fonte: Iri (USA)
Bilancio climatico per marzo 2007
Scarti positivi della temperatura si osservano specialmente sul Paraguay, dove c’è un'ampia
zona con dei valori che vano sopra il percentile 80. Le condizioni idriche: sono scarse le piogge
sul centro del Brasile, sono invece molto abbondanti sul centro – Est dell’Argentina e
sull’Uruguay dove i valori superano il percentile 80.
Bilancio climatico per aprile 2007
La precipitazioni, anche se ci sono punti dove si osservano eccessi e deficit idrici, questi sono
geograficamente minoritari. Per quanto riguarda le temperature queste sono in genere sopra le
norma su una grande parte del continente sudamericano. I valori più stremi, medie mensili che
superano il percentile 90, si presentano sul sud del Brasile e paesi vicini (cioè Paraguay, Bolivia
e Argentina)
Bilancio climatico per maggio 2007
Anche questo mese nella distribuzione delle piogge ci sono punti dove si osservano eccessi e
deficit idrici, in posti geograficamente limitati. Il Nord della Patagonia sembra più secco della
norma. In genere però lo scenario sembrerebbe abbastanza normale sul centro del continente.
Questo maggio mostra una svolta, forse non vista negli ultimi anni, con degli estremi molto
freddi in su una importante zone del Sud del continente – Argentina, Cile e Uruguay – I valori
mensili si trovano sotto il percentile 10.
Eventi più significativi e situazioni tipiche dell'autunno in
Sudamerica
- Inondazioni in Argentina (marzo)
Già l’inizio del mese è segnato dall'ingresso di un sistema frontale freddo che cagiona
precipitazioni e temporali abbastanza forti. Sulla figura 1 si osserva il radiosondaggio della
stazione Ezeiza (a Buenos Aires) con un profilo che denota molta instabilità. Sotto, la figura 2,
33
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 25 anno VII
mostra il sistema frontale legato ad una bassa pressione dell’ordine dei 1002 hPa che sta
entrando sulla zona della pianura Pampeana in cui le precipitazioni saranno elevatissime.
Figura 1: Radiosondaggio, 01 marzo a Buenos Aires, forte instabilità dell'atmosfera.
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Rivista Ligure di Meteorologia – n° 25 anno VII
Figura 2: Fronte freddo: va avanti dalla Patagonia verso il centro delle Pampe, 01 marzo.
Coronda, provincia di Santa Fe, Argentina, 06
aprile.
Campagna e vie allagate. Fonte: La Voz del
Interior.
La popolazione ne soffre abbastanza con
almeno 2700 famiglie che lasciano le loro case
a Rosario e 5000 a Santa Fe. Altre località
colpite dal fenomeno meteo sono Esperanza,
Cañada de Gómez e Coronda.
Verso la fine del mese si produce una
configurazione “di blocco” che favorisce la
continuazione delle precipitazioni, anche a
carattere temporalesco.
Alla stazione Rosario (vedere tabella 1) le
precipitazioni, già prima del 27 marzo, si
presentavano con dei valori alti: oltre il 300%.
Alla fine del mese, in particolare il 28 e il 30
marzo, si producono valori più stremi, con
precipitazioni
di
93 mm/giorno
e
69
mm/giorno rispettivamente .
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Rivista Ligure di Meteorologia – n° 25 anno VII
Tabella 1 - Stazione meteorologica Rosario (Argentina)
Precipitazione (giorni di marzo 2007)
Giorno
Percentuale (%)
Valore del giorno (mm)
Cumulata (mm)
27
28
29
30
31
357
515
566
683
736
14.3
93
30
69.1
31
221.2
304.2
334.2
403.3
434.3
Fonte: SYNOP
A livello 500 hPa un minimo si presenta a ovest, mentre verso est, lungo l’oceano Atlantico, un
massimo del geopotenziale fa da blocco. Questa situazione è accompagnata da un’anomalia
negativa di pressione al suolo. Questo si può constatare nelle figure 3 e 4 (sotto). La località
Rosario si trova entro i valori minori di pressione, figura 4, a colore azzurro.
Figure 3 e 4
Anomalia dell'altezza di 500 Hpa
Dal 27 fino il 31 marzo.
Anomalia della pressione (livello del mare).,
dal 27 fino il 31 marzo.
Tra gli impatti economici di queste precipitazioni i mass media parlano di 3,5 milioni di ettari
sommersi dalle acque. Più colpita l’agricoltura e la produzione del bestiame. È particolarmente
a rischio la produzione di latte: la zona inondata vanta il 30% della produzione Argentina di
latte. In alcune città, da maggio in poi, comincerà a scarseggiare il latte e si prevede ci
vorranno tra 60 e 90 giorni per riprendere la produzione.
- Piogge sull'Uruguay (aprile 2007)
Le precipitazioni colpiscono anche l’Uruguay. La mappa del servizio meteorologico dell’Uruguay
mostra (mappa sotto) le aree dove, ad aprile, i valori osservati superano almeno il 200% della
piogge attese.
Le prime stime parlano di circa 12000 evacuati. A rischio i coltivi e il bestiame. I fiumi sono
fuoriusciti in particolare il fiume Yí (a Durazno) e Olimar (a Treinta y Tres). I dati parlano di
piogge che superano il 300 e 400% della stagione; sarebbero le peggiori inondazioni dal 1959.
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Rivista Ligure di Meteorologia – n° 25 anno VII
Mappa delle anomalie delle precipitazioni
Aprile 2007, percentuale.
Copertina del giornale uruguaiano (La Diaria),
"sotto l'acqua".
- Cile, Santiago: inquinata dallo Smog.
A Santiago non di rado si producono delle inversioni termiche, con associata aria fortemente
stabile, che blocca ogni rimescolamento verticale provocando condizioni propizie per
l'inquinamento. A maggio, la situazione è critica e il governo dichiara l’emergenza ambientale
della capitale cilena. Sotto si mostra il radiosondaggio di una stazione meteorologica vicina alla
capitale dove si presenta la citata inversione termica a livelli bassi dell’atmosfera.
Santiago del Cile: smog e inquinamento, 14 e 15 maggio. Foto della città. Fonti: EFE e AFP.
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Rivista Ligure di Meteorologia – n° 25 anno VII
Radiosondaggio Santo Domingo sul Cile centrale, giorno: 14 maggio 2007.
- Freddo in Argentina (maggio 2007)
Le basse temperature sul centro dell’Argentina sono una della caratteristiche di questo maggio
2007 (vedere sopra le mappe delle anomalie e dei percentili).
Le figure 5 e 6 mostrano la situazione di blocco. Questa volta con la pressione al livello del
mare e il geopotenziale a 500 hPa nella media dal 24 fino al 28 maggio. Si notano alte
pressioni nel sud del Cile verso l’Antartide. Questa configurazione fa si che la circolazione sia
da sud su una vasta area dell’Argentina, favorendo così l’ingresso d’aria polare.
Figure 5 e 6
Anomalia della pressione (livello del
mare), dal 24 fino il 28 maggio.
Anomalia dell'altezza di 500 Hpa,
dal 24 fino il 28 maggio
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Rivista Ligure di Meteorologia – n° 25 anno VII
Il freddo miete vittime, specie fra i più poveri, indigenti e senza tetto. La stampa parla di casi
isolati.
Le basse temperature vengono accompagnate da gelate che peggiorano localmente la
produzione agricola già danneggiata dalle precipitazioni avvenute precedentemente.
Fonti:
Giornali La Nación e Clarín (Argentina)
E le citate nei grafici e mappe.
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Rivista Ligure di Meteorologia – n° 25 anno VII
Meteorologia d ’altri tempi
Introduzione
Di: Roberto Pedemonte
Giacomo Filiasi, storico, astronomo e uomo di scienza veneziano, 1750-1829, ci presenta nel
suo libro “Memoria delle Procelle, che annualmente sogliono regnare nelle maremme
Veneziane”, che in questo articolo del giornale genovese “Avvisi Patrii” è recensito, un’analisi
dettagliata su quanto osservato nei lidi veneziani circa la persistenza, la variabilità e la
ricorrenza delle fasi perturbate del tempo atmosferico.
Si tratta certo di considerazioni empiriche e approssimative riferite dall’Autore ma che ci
possono far riflettere su quanto la climatologia dinamica fosse già di interesse negli studiosi del
passato. Leggiamo quindi questa prima parte senza la pretesa di completezza e totale
affidabilità delle riflessioni, rammaricandoci di non poter gustare l’edizione originale dell’opera,
verosimilmente fitta di illustrazioni e disegni, edita dal veneto Antonio Zatta, uno dei grandi del
libro illustrato del Settecento.
Buona lettura.
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Rivista Ligure di Meteorologia – n° 25 anno VII
Da “Avvisi Patrii” n° LXXXIX del 15 Agosto 1778
Memorie delle Procelle, che
annualmente sogliono regnare
Nelle maremme Veneziane
Il Signor Conte Giacomo Filiasi colle stampe di Antonio Zatta in Venezia
ha pubblicata una Memoria delle Procelle, che annualmente sogliono regnare
nelle maremme Veneziane. Ecco il Trasunto, che leggesi nel Giornale
Letterario d’Europa.
Prende a trattare, dicono
gli Editori, in questa
memoria il dotto Sig. Co.
Filiasi di tre spezie di
Procelle che principalmente
regnano nelle maremme
Veneziane, e sono le
Siroccali, le Levantere, e le
Grecali. Divide la Memoria
istessa in cinque articoli,
nel 1, va rintracciando le
cause generali di questi
IL MAPPAMONDO o sia DESCRIZIONE GENERALE DEL
GLOBO Ridotto in Quadro.
venti; nel 2, tratta di quelli
Venezia 1774 - Antonio Zatta
Particolare - Cliccare sull'immagine per osservare la
del Scirocco, nel 3, di quelli
stampa nella sua interezza. s.
di Levante, nel 4, di quelli
del Greco, nel 5, di alcuni venti particolari dell’Istria e della Dalmazia.
Tra le cause generali considera due venti perpetui, uno sotto l’Equatore da
Levante a Ponente con qualche inclinazione, e alternativa da Greco a
Sirocco, secondo le due grandi stagioni del verno e della state, e rapporto alli
41
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 25 anno VII
due Emisferi Australe e Boreale, e li diversi Oceani; l’altro dall’Equatore ai
poli di sopra, e da’ poli all’Equatore per di sotto. Il primo, nella conversione
specialmente ed alternazione delle Mozioni nei mari della Zona Torrida,
deve influire nelle procelle delle Zone temperate, e modificarle a seconda dei
climi, e delle località particolari, come quella delle maremme Veneziane.
Tra le cause generali, oltre la rarefazione dell’aria prodotta dall’alternativa
del giorno e della notte in ciascun luogo, deve esser considerato il
potentissimo agente del Fluido elettrico, anima del mondo, che circola tra i
Pianeti e gli Astri, e tutto penetra sino agli abissi, terre, mari, piante,
animali, minerali. La gran sorgente di questo fluido sembra essere il gran
corpo del Sole: dal Sole sgorga a torrenti, e dove più quello esercita la sua
forza, ivi anche spiega la sua elettricità: e chi non vede, che deve regnar
sopra tutto dentro la Torrida, e presso dell’Equatore? Quindi la frequenza
ivi de’ fulmini, e di tutte le ignite acquose aeree meteore, degli Oragani, dei
Tifoni, dei Nubifragi e delle più orrende Buffere. Con tanta
sovrabbondanza, è chiaro, che deve espandersi nelle Zone temperate, e
produrre l’accennato vento sino ai Poli per di sopra, nel qual tragitto
incontrando atmosfere diverse, secondo la diversa natura dei climi e secondo
gli aspetti del Sole e della luna, dar origine a meteore particolari e locali.
Sono inoltre le terre sotto l’Equatore in prima agitate e in certo modo
rarefatte per la forza centrifuga del massimo circolo della rotazione diurna
della terra; poi pregne di sali, zolfi, bitumi; in fine brugiate e incandite dal
sole. Quindi un’immensa copia di aliti, materia delle Meteore, poscia di
spiriti e fluidi elastici, sopra tutto di aria infiammabile, che anima tutte
queste materie; le quali tutte unite al fluido elettrico devono produrre non
solo l’indicate Meteore dentro la Zona Torrida, ma espandendosi nelle
temperate, e sin nelle frigide, come prova la frequenza ivi delle Aurore
Boreali, e riflettendosi, e incontrandosi in atmosfere proprie dei luoghi con
diversi accozzamenti, con fermentazioni, composizioni e decomposizioni
chimico-aeree devono produrre quelle tante variate meteore, che si scorgono
in diversi paesi.
Sono queste le cause generali percorse dall’Autore nel numero I., dopo le
quali passa al particolare delle meteore Venete; e nel numero II. Prende ad
esaminare le procelle Sciroccali.
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Rivista Ligure di Meteorologia – n° 25 anno VII
Regnano esse nel Golfo dal Settembre sino all’Aprile, e riescono talor tanto
violente che rovesciano il mare adosso ai lidi e all’Isole, sembrando volerli
ingojare con nuovo diluvio e sono smemorate nell’Istorie quelle del 835, del
900, 1004, 1281, e tutti si ricordano di quella vicina 11. Marzo 1783. Tanta
furia di marea facea dire all’antico volgo che fossero queste fortune eccitate
dagli stregoni Dalmatini, e dagli Uskocchi. Penetra questo vento umido e
caldo sino nell’Alpi, fondendo talora le ghiacciaje, e cagionando quelle
strane inondazioni che si provano in Lombardia. Commuove il mare dal
fondo, alzando a dismisura la marea, espande nell’aria quasi copiosi vapori
che inondano le pietre sino dentro le stanze chiuse, con esto affannoso e
soffocante; dalla qual commozione non può esser disgiunta una gran
generazione di fluidi aeriformi. Ma bisogna principalmente pensare che negli
accennati mesi da un Equinozio all’altro regna dentro la Torrida un
perpetuo asciutto con eccessivi ardori, ch’estraggono dalla terra i menzionati
aliti e fluidi elastici, generatori de’ venti, i quali venti rapporto al Golfo e
alle località di Venezia devono principalmente determinarsi allo Scirocco; e
la cagione è questa, molto da notarsi, che il mar Rosso infila direttam. Il
Golfo nostro, e senza l’Istmo di Suez formerebbe un solo lungo ristretto
continuato canale. Questa si può tenere per la causa la più precisa e
determinante delle nostre procelle Sciroccali; perché il vento incassato
nell’Eritreo, e che spinge l’acqua per miglia sull’Istimo, varcando questo
carico di caldo e di umido, viene direttamente a scagliarsi nell’Adriatico, nel
fondo del quale per scontro dei lidi batte e innalza le acque al segno che
abbiamo detto.
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