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MANGA E IMMAGINARIO: LE LETTURE DI OGGI FORMANO GLI ATTEGGIAMENTI DI
DOMANI
Molti aspetti della società contemporanea, dei gusti e delle mode emergenti sono presenti nei fumetti, e
in questo senso lo studio di una storia del fumetto è anche espressione dello studio della stessa società
che lo ha prodotto.
La fiaba, sia raccontata che letta, e il libro, sono stati prima dell’avvento del cinema, dei fumetti e della
TV, la fonte primaria di alimentazione dell’immaginario infantile. I bambini e i ragazzi hanno sempre
cercato contenuti che alimentassero la loro fantasia, racconti che suscitassero e appagassero il desiderio
delle meraviglie. Fantasie e realtà sono i due poli in cui si muove il bambino ed entrambi sono
indispensabili per il suo equilibrio.
La fantasia è la facoltà che permette che la conoscenza di fatti non solo lieti e appaganti, ma anche tristi
e drammatici, venga esternata e oggettivata in un universo fantastico: in questo modo sono conosciuti o
riconosciuti e resi più accettabili proprio perché situati in un altrove immaginario e lontano dalla realtà
quotidiana.
Con l’avvento dei nuovi media-cinema, fumetto e TV, l’immaginario infantile ha conosciuto nuove
modalità di contenuti e di espressione.
Negli anni cinquanta e sessanta il cinema hollywoodiano e il mondo dei fumetti di Walt Disney hanno
costituito un punto di riferimento per la cultura occidentale, introducendo mode e abitudini, e
contribuendo alla creazione di un immaginario giovanile che si andava identificando sempre di più con i
modelli di vita proposti da oltre oceano.
Il ruolo culturale che prima il mondo anglosassone e gli Stati Uniti avevano svolto sembra essere stato
privato dell'autorità a partire dagli anni settanta, da nuovi modelli provenienti dalla società giapponese.
I personaggi dei fumetti giapponesi sono caratterizzati dal fatto di conservare il loro nome e la loro
ambientazione, che risulta essere tipicamente nipponica, mentre i tratti somatici sono occidentali:
questo è dovuto sia ad un fatto puramente commerciale, sia alla diffusione della cultura occidentale a
cui il Giappone non è indifferente.
I fumetti d’altra parte sono un veicolo di comunicazione molto forte e di facile e immediata
acquisizione, cosi come i cartoni animati. La diffusione dei manga in Europa si è verificata nel periodo
della guerra fredda.
DIFFUSIONE DEI MANGA
I manga in Europa si diffondono negli anni 70 e hanno all’inizio un contenuto tecnologico e robotico.
In diverse storie è tutto il pianeta terra che si deve difendere da nemici provenienti da altri pianeti, e per
difendersi utilizza degli enormi robot. Queste storie in genere si concludono con un lieto fine: gli
uomini si salvano e sconfiggono i nemici usando tecnologie molto avanzate.
La produzione dei cartoni giapponesi è stata spesso criticata soprattutto per la sua differenza dai cartoni
animati Disney, sia per quanto riguarda i disegni e l’animazione che apparivano meno curati, sia per il
contenuto ritenuto spesso banale e violento, a volte più di quanto in realtà non fosse.
Il fumetto giapponese appariva robotico e violento e un po’ ermetico: spesso era difficile capire la
stessa trama, rispetto al fumetto disneyano ormai conosciuto e collaudato da più generazioni, ricco di
sfumature e di dettagli.
Possiamo parlare di una vera rivoluzione culturale, che ha visto il suo momento culminante negli anni
90 con anime e fumetti come Sailor Moon, Dragon Ball, Ken il Guerriero.
ORIGINE E CARATTERISTICHE DEI MANGA
I manga, come tutti i fumetti affondano le loro radici nella cultura iconica, intesa come forma di
comunicazione attraverso l’immagine. In Giappone le storie pittoriche traggono origine nell’arte
giapponese e risalgono fino ai tempi medioevali. Già nel dodicesimo secolo troviamo dei rotoli di carta
su cui sono disegnate delle scene comiche, che si possono leggere srotolandole, e che si chiamano
emakimato, non molto diverse come idea dagli exultet medioevali che ovviamente avevano altro
contenuto, ma la cui funzione era la stessa: comunicare attraverso l’immagine.
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Il primo ad usare il termine manga è stato Hokusai katushika nel 1814 pubblicò una serie di caricature
in stile grottesco e intitolò la sua opera Hokusai manga. Il termine manga significa immagini disegnate
con lo scopo di divagare.
La data di inizio del fumetto giapponese coincide con lo sviluppo industriale del paese (1868-1911) . È
in questo periodo che si cominciano a diffondere delle vignette di tipo umoristico, che prendono di
mira le nuove tecniche di produzione, le nuove politiche emergenti nel mondo occidentale in generale.
In una rivista degli inizi Novecento troviamo un inserto domenicale con il titolo specifico Jiji manga in
cui si adotta questo termine per indicare il fumetto, e in cui compaiono le prime strisce con personaggi
fissi, disposti in riquadri che hanno un contenuto di tipo satirico e caricaturale, ad opera di Kitazawa
Rakuten, che successivamente fondò un giornale di stampa nettamente satirico il Tokyo punch.
A tutto questo si deve aggiungere lo sviluppo del Kamishibai all’inizio XX secolo: con questo termine si
indica una sorta di spettacolo particolare costituito dalla narrazione di storie raccontate attraverso
l’ausilio di disegni su cartoni, che vengono fatti scorrere via via dietro una specie di castelletto.
Il 1923 è una data importante perche segna l’inizio dell’introduzione delle nuvolette accanto ai
personaggi del disegno con lo scopo di farli parlare.
La produzione dei manga in Giappone è andata aumentando in modo vertiginoso, sorretta anche dalla
diffusione concomitante dei gadget, riproducenti i personaggi dei fumetti in pupazzi, fazzoletti, e dalla
diffusione delle canzoni, che vedono gli stessi personaggi come protagonisti a cui si aggiungono libri,
cartoni animati, giocattoli e figurine. Il fumetto è tutto quanto può derivare da esso.
Verso la metà degli anni cinquanta nasce una nuova forma di disegno a carattere drammatico e teatrale:
il gekiga. Questo si caratterizza per la lunghezza delle opere, un contenuto più realistico e violento, la
riduzione o abolizione dell’elemento comico e umoristico, una maggiore cura nella descrizione
psicologica dei personaggi. Negli anni 40 il Ministro degli interni ne limitò la produzione che poi riprese
nel 44.
I GENERI LETTERARI
Molti cartoni animati della Walt Disney così come molti fumetti hanno attinto direttamente al
repertorio delle favole classiche o della letteratura per l’infanzia.
La stessa cosa avviene per il fumetto e il cartone animato giapponese che si fanno a un repertorio
favolistico molto ricco e di antica data. Gli autori dei manga si sono ispirati nello scrivere le loro storie a
molte opere della letteratura giapponese o addirittura ne hanno fatto la trasposizione in fumetto.
Per indicare alcune forme letterarie, il giapponese utilizza quattro termini differenti:
• Mukashibanashi con questo termine si traduce il termine fiaba nel senso di racconto di un
tempo fa, e che non è ben determinato.
• Monogatari significa invece racconto di cose e in genere si trattava di uno scritto di carattere
aulico, non propriamente destinato ai bambini
• Hanashi con questo termine si designa molto semplicemente un racconto senza particolari doti
letterarie
• DØwa è il termine che indica la letteratura per l’infanzia perche significa racconto per i bambini
OSAMU TEZUKA
Si è meritato l’appellativo di Dio dei Manga, riconoscimento che va ben oltre quello di semplice
maestro. Infatti è con lui che il manga ha assunto un posto di tutto rilievo nel mercato mondiale del
fumetto.
Grande ammiratore di Walt Disney fin da bambino si è ispirato a lui nel disegno delle sue prime opere.
Una delle sue caratteristiche è che traeva ispirazione da tutto ciò che vedeva. Nei manga si da molta
importanza agli occhi e allo sguardo: un tratto scuro intorno agli occhi sottolinea emozioni e sentimenti
forti come odio, amore, preoccupazioni; la cattiveria vedrà sopracciglia folte e marcate e il naso verrà
disegnato grande se il personaggio è molto cattivo. Spesso le scene sono disegnate come se fossero
viste da una cinepresa: ci sono scene riprese da angolature diverse. Non manca l’uso della simbologia: il
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sorgere e il tramonto del sole possono significare lo scorrere del tempo, cuoricini e stelline una scena di
innamoramento.
Una delle caratteristiche dei manga è quella di essere compreso a colpo d’occhio, il suggerire situazioni
stati d’animo con le immagini ancora prima della parola scritta. Le nuvolette sono in molti manga meno
numerose rispetto al fumetto occidentale e spesso manca la voce fuori campo che narra il racconto.
Tra le numerose opere di Osamu Tezuka ricordiamo Kimba il leone bianco: una storia commovente
di tre generazioni di leoni, il primo è un leone feroce con gran rispetto per la vita e cerca di tenere
lontano gli uomini dalla giungla in cui vive, il secondo è il figlioletto kimba che viene allontanato dalla
foresta insieme alla mamma e portato in uno zoo di Londra, durante il viaggio la madre lo incita a
scappare e il piccolo si tuffa in mare e raggiunge l’Arabia dove incontra suo zio che le insegna la lingua
degli uomini. Tornato in Africa si dimostra un sovrano saggio e fa costruire una scuola dove gli animali
possono imparare il linguaggio degli uomini e la storia continua con le vicende di Renee figlio di
Kimba.
Astroboy narra le vicende di un piccolo bambino robot dai poteri superumani , cacciato dal suo
creatore che non riesce a sostituirlo al figlio morto, cui il robot somiglia viene adottato da un altro
scienziato che si prende cura di lui e lo educa e gli costruisce una famiglia di altrettanti robot. Questo
proteggerà il suo padrone e combatterà contro gli altri robot malvagi che attaccano gli esseri umani.
In quest’opera è chiaro un messaggio pacifista che vuole la scienza nei confronti dell’uomo, è un invito
ad accettare chi è diverso.
La principessa Zaffiro è prettamente femminile, vi si racconta le vicende di una principessa
che a causa dei poteri del dispettoso Trink si trova ad avere due cuori uno femminile e uno maschile.
Poiché nel suo paese una donna non può regnare la parte femminile viene nascosta fino al giorno in cui
Zaffiro si innamora del principe del vicino reame. In questo manga sono presenti diverse favole
classiche come Cenerentola Biancaneve e Peter Pan.
DISEGNO DEI MANGA
Ogni autore ha il suo stile, ci sono delle caratteristiche che sono tipiche nei manga e che li differenziano
dal fumetto occidentale:
• Sono fatti per essere letti velocemente e la storia quindi deve essere raccontata soprattutto dalle
immagini, quindi hanno l’obbiettivo usa e getta e la storia finisce e non ha un seguito.
• I personaggi sono persone comuni di tutte le età
• Coprono diversi generi
• La giovane età è data dai volti più arrotondati e tutti meno angolosi e gli occhi sono grandi e
disegnati più in basso rispetto alla proporzione del viso
• Il naso è piccolo e sottile
• I manga sono in genere in bianco e nero
• Danno molta importanza al movimento.
I MANGA PIU CONOSCIUTI
È difficile inquadrare un manga in un genere specifico, perche spesso all’interno dello stesso fumetto
sono presenti più generi. Gli autori dei manga si ispirano nello scrivere le loro storie a qualunque fatto
storico o letterario capiti loro tra le mani.
Nello scrivere Devilman, Negai Go tratta dell’eterno conflitto tra il bene e il male. Sempre dello stesso
autore è Manzinga il robot più famoso del genere fantascientifico. Infatti mentre i precedenti robot
sono pilotati dall’esterno e a distanza con Manzinga si assiste ad un concetto nuovo di robot, pilotato
dall’interno dal protagonista.
Da una parte sono presenti elementi della tradizione giapponese, come una certa ritualità nella lotta,
tipica nel mondo dei samurai, o le grida di guerra che richiamano la tradizione teatrale dove i movimenti
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del corpo sono sottolineati da suoni emessi dagli stessi attori, dall’altra emergono molti elementi tratti
dalla cultura occidentale, sia per quanto concerne la trama che l’ambientazione.
Lo shojo manga negli anni settanta vede uno sviluppo dovuto soprattutto alla presenza di disegnatrici
femminili che importano delle innovazioni notevoli.
Un opera significativa è Lady Oscar storia di una giovane aristocratica ambientata durante la rivoluzione
francese.
Di genere decisamente comico abbiamo le storie del dott. Slump & Arale di Toriyama Akira, che si
svolgono in un immaginario villaggio giapponese e hanno come protagonisti individui buffi e
grotteschi.
Lo stesso autore pubblica a partire dall’84 un fumetto che ha avuto un grande successo anche come
serie televisiva, Dragonball, e che si richiama ad antiche leggende rivissute in chiave comica.
Compaiono in queste storie anche figure femminili che sono capaci di combattere allo stesso modo dei
loro compagni maschi, come ad es. Sailor Moon. La protagonista è una ragazza del liceo che riceve da
un gatto di nome Luna capace di parlare dei poteri, per cui tramite un cristallo lunare si può trasformare
in una guerriera Sailor e combattere le forze del male con altre 4 compagne. Forse il messaggio è il fatto
che le donne per superare difficoltà e pericoli devono far gruppo tra loro e aiutarsi a vicenda piuttosto
che appoggiarsi a figure maschili.
I Pokemon hanno cominciato come videogioco e successivamente sono diventati un manga. Le storie
sono centrate tra un ragazzo e il suo Pokemon Pikachu, il messaggio dovrebbe essere il rapporto tra
uomo e animale.
INTRODUZIONE AL DIZIONARIO
Da semplice immagine nel 1905 il termine Manga fu utilizzato per intendere i fumetti in genere. I
manga cominciarono a diffondersi e nel 1923 furono introdotte per la prima volta le nuvolette. I manga
sono arrivati in Italia grazie alla TV le prime importazioni di prodotti giapponesi riguardando gli anime,
ossia cartoni animati. I primi due manga: Mazinga e Candy Candy.