Cosa può impedire al bambino di dormire (e quindi a tutta la

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Cosa può impedire al bambino di dormire (e quindi a tutta la
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Fase REM: fase di sonno ‘attivo’ durante la quale sogniamo. È presente sin dalla vita fetale e si regolarizza sui
livelli dell’età adulta verso il 4°/5° anno di vita stabilizzandosi intorno al 20% circa del tempo in cui dormiamo.
Durante questa fase il cervello matura e si sviluppano
connessioni cerebrali: quindi è molto improbabile che
bambini di età inferiore ai 3 anni, dormano come gli adulti.
Il passaggio dalla fase REM a quella non-REM è un momento delicato, nel quale è possibile che il bambino si
risvegli: questo è del tutto normale e rispecchia la fisiologia.
Fase non-REM: fase del sonno ‘pesante’ che compare
dopo il 3°/4° mese di vita con l’inizio del rilascio di melatonina endogena del bambino.
Il sonno del bambino dipende dal cronotipo (orario preferito nel quale si dorme), dalla curva di crescita, da fattori
ereditari e dal temperamento. Dal contesto culturale dipende la PERCEZIONE del sonno da parte dei genitori
non il sonno in sé del bambino.
Cosa può impedire al bambino di dormire
(e quindi a tutta la famiglia)?
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Eruzione dei dentini;
Sensibilità ai rumori;
Malattie stagionali o croniche;
Alimentazione poco digeribile, abbondante o insufficiente;
 Cambiamenti nella vita familiare: arrivo del
fratellino/sorellina, inserimento al nido.
 Ritorno al lavoro della mamma→bisogno di rassicurazione e di “fare il pieno” di coccole;
 Tensioni familiari;
 Presenza di estranei;
 Emissioni elettromagnetiche.
Lo stress provoca a tutti il rialzo del cortisolo che implica
una reazione sovraeccitativa di tutto il sistema nervoso, ma
nei neonati è causa di un’iperattività dell’emisfero destro
del cervello e ipoattività in quello sinistro: un accudimento
poco sensibile e solerte è associato, quindi, a una capacità
di reazione allo stress che comporta ansia e insicurezza emotiva.
Un accudimento più attento e più sollecito, contribuisce a
creare, nel bambino, un attaccamento sicuro, che contribuisce a sviluppare una capacità di reagire allo stress in modo
positivo e adeguato. L’aver sperimentato, in età neonatale,
il contatto fisico e un’alta responsività ai propri bisogni sia
di giorno che di notte, quindi, aiuta il bambino e il futuro
adulto a gestire anche le situazioni difficoltose e stressogene: ovviamente non è una legge di causa ed effetto, tuttavia
è bene saperlo. Uno dei fattori di stress maggiore per i neonati è la MNS (separazione materno - infantile) che può
causare un rialzo della frequenza cardiaca e degli effetti
negativi sulle fasi REM del sonno. Vi è un’ipotesi scientifica che correla la MNS con la riduzione della maturazione
dei recettori della serotonina che, invece, protegge dalla
SIDS. L’accudimento basato sul contatto e l’alta responsività (nurturing) aumenta, infatti, lo sviluppo di recettori per la
serotonina che protegge e regola la respirazione dei neonati.
L’allattamento materno sincronizza il sonno materno - infantile e ciò protegge dalla SIDS.
Sonno condiviso: alcune definizioni importanti per
poter scegliere cos’è meglio per la nostra famiglia.
Cosleeping: dormire assieme (stessa stanza, ma non stessa
superficie).
Bed-sharing: condivisione del medesimo letto dei genitori.
Room sharing: condivisione della stessa stanza.
Cobedding: condivisione del letto tra gemelli senza genitori.
La condivisione del sonno può essere abituale o reattiva
(attuata in casi eccezionali). Il bed-sharing è per lo più sicuro se attuato con abitudinarietà e se il neonato è allattato al
seno proprio perché, a partire dalla gravidanza, si mantiene
la sincronia del sonno con la madre. Il sonno condiviso
(cosleeping) è attuabile sia con neonati allattati, sia con i
neonati nutriti con la formula lattea.
Il ciuccio è nato per il bisogno dei genitori di avere un sostituto del seno materno e il fatto che succhiare il ciuccio prevenga la SIDS è ancora molto dibattuto: probabilmente è
l’atto del ciucciare a proteggere il sonno e non l’oggetto
ciuccio. Il ciuccio potrebbe interferire con la produzione di
latte materno, quindi i bambini allattati non dovrebbero essere costretti a prenderlo.
Sia il cosleeping, che il bed-sharing non inficiano di default
il rapporto di coppia: il fatto che si possano manifestare dei
problemi è indipendente da dove dorme il bambino e potrebbe dipendere unicamente dalla coppia.
SIDS e SUID: si faccia ordine!
La SUID è la morte inattesa del bambino con causa accertata (con o senza autopsia) mentre la SIDS è la morte inattesa
del bambino senza cause accertate che avviene tra i 2 e i 4
mesi, nel 60% dei casi ai maschi e in situazioni diverse (in
macchina, a casa, di giorno o di notte). La SIDS è sicuramente un fenomeno sovrastimato perché troppo spesso si
addossa la causa di morte infantile alla SIDS, mentre invece
potrebbe trattarsi di SUID: sicuramente in Italia siamo ancora agli albori degli studi sull’argomento.
I fattori di rischio per la SIDS sono:
 il fumo della madre in gravidanza e/o dopo la nascita,
 La posizione “a pancia in giù” del neonato,
 Dormire su divani o poltrone,
 Consumo di psicofarmaci o droghe o alcool da parte dei
genitori
 Basso livello socioeconomico ed educativo dei genitori;
 L’uso di cuscini e/o piumoni e/o materassi morbidi;
 Lasciare il bambino dormire da solo;
 L’obesità dei genitori.
 Temperatura della stanza non compresa fra il 18° e i
20° C gradi di inverno
Igiene del sonno infantile:
Attenzione ai pregiudizi!
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Se dormi con il bambino, non crescerà né autonomo, né
indipendente.
Se lo allatti oltre i “X” mesi, non mangerà mai altro, non
sarà capace di nutrirsi abbastanza.
I bambini acquisiscono la capacità di dormire da soli e
tutta la notte entro i primi 6/12 mesi.
Per far dormire tutta la notte i bambini è sufficiente interrompere l’allattamento notturno.
L’allattamento oltre il 1° anno di vita e il sonno condiviso
oltre la stessa data, dipende solo dal bisogno della madre
di non far crescere il bambino.
Ricorda: è normale che:
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Tuo figlio si svegli la notte sino ai 3/4 anni.
Voglia addormentarsi in braccio e cerchi il contatto durante l’addormentamento.
Cerchi il contatto quando si sente in difficoltà.
Pianga per chiamarti (notte e giorno).
Voglia essere allattato di notte.
Ricorda che:
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Se tuo figlio si sveglia la notte non è detto che abbia un
disturbo del sonno.
Non esistono bambini che non dormono.
Non esiste un metodo per far dormire il tuo bambino.
Il suo pianto non va ignorato.
Quando sei in attesa devi informarti sull’allattamento e
sulla fisiologia del sonno infantile poiché non sono informazioni scontate.
Parla serenamente delle tue scelte con il pediatra: la
maggior parte dei bambini dorme coi genitori e la maggior
parte dei bambini allattati lo fa dormendo con la mamma,
tuttavia i genitori (soprattutto le mamme) pensano sia
una scelta condannabile e quindi si sentono giudicate
negativamente a fare quello che da millenni viene attuato
in tutte le civiltà. Questo causa che pediatri (e molti altri
sanitari tra i quali gli psicologi), non abbiano lo stimolo a
formarsi in modo corretto circa sonno infantile fisiologico
e allattamento materno corretto.
Circondati di persone che rispettino le scelte di voi genitori
e informatevi tramite testi con bibliografie scientifiche.
Confrontarsi è importante, ma non fatelo su social
network o messaggeria istantanea: trovate gruppi che
realmente si ritrovano per parlare e ascoltare.
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La temperatura della stanza deve essere
tra i 18° e i 20°C. Se attui il bed-sharing e
quindi allatti, dovrai coprire meno il bambino.
Il luogo in cui dorme dovrebbe essere lontano da onde elettromagnetiche.
Tieni lontano il fumo dalla stanza (di sigaretta o di caminetto).
Il bambino deve sempre dormire a pancia
in su.
Non coprirgli mai la testa.
Non dormire completamente al buio.
Prima di dormire inventa rituali rilassanti e
non eccitanti.
Parla con lui: spiegagli cosa succederà
mentre dorme e cosa accadrà al suo risveglio.
Ascolta il tuo bambino e rispondi al suo bisogno di sicurezza e contatto.
Evita cibi troppo zuccherini che causano
picchi glicemici che lo svegliano, cibi contenenti glutammato e aspartame che sono eccitanti. Attenzione al mercurio che è
contenuto in tanti pesci (meglio il pesce
azzurro pescato).
Il sonno della
famiglia
Piccolo vademecum tratto liberamente da “I cuccioli non dormono
da soli” di Alessandra Bortolotti
Bibliografia:
A CURA DELLA
“I cuccioli non dormono da soli”
A. Bortolotti
“Di notte con tuo figlio”
J. McKenna
“Genitori di giorno e di notte”
W. Sears
www.associazioneabbracciami.com
[email protected]
3664761406