barriera frangiflutto con produzione di energia elettrica
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barriera frangiflutto con produzione di energia elettrica
una soluzione a barriera frangiflutto con produzione di energia elettrica b c schema con indicati i punti di produzione di energia elettrica e il collegamento tra questi e la terraferma 52% gas 17% planimetria con indicate le componenti del sistema barriera frangiflutto 15% 14% 2% rinnovabili petrolio carbone altro percentuali di fonti rinnovabili impiagate in Italia per la produzione di energia elettrica (ENEA) La protezione dell’ambiente globale richiede l’adozione di nuove tecnologie in grado di ridurre le emissioni di gas serra, in particolare nella produzione di energia. È questo, infatti, il settore dal quale dipende oltre il 90% delle emissioni di CO2. L’obiettivo è quello di ridurre il consumo di combustibili fossili o, in alternativa, utilizzare fonti di energia pulite ovvero “emission free”. Le fonti “rinnovabili” di energia sono quelle fonti che, a differenza dei combustibili fossili e nucleari destinati ad esaurirsi in un tempo definito, possono considerarsi inesauribili. Le fonti rinnovabili possiedono due caratteristiche fondamentali, che rendono auspicabile un loro maggior impiego: la prima consiste nel fatto che esse rinnovano la loro disponibilità in tempi brevi; l’altra è che, a differenza dei combustibili fossili, il loro utilizzo produce un inquinamento ambientale del tutto trascurabile. Esistono comunque alcuni limiti che ne ostacolano il pieno impiego: le fonti rinnovabili forniscono energia in modo intermittente. Questo significa che il loro utilizzo può contribuire a ridurre i consumi di combustibile nelle centrali convenzionali, ma non può sostituirle completamente. Inoltre, per produrre quantità significative di energia, spesso è necessario impegnare rilevanti estensioni di territorio. Sono fonti rinnovabili di energia: step 0 viene rappresentata la condizione di riposo in cui il sistema non è attivo a causa delle caratteristche del moto ondoso insufficienti per permettere la produzione di energia elettrica. step 3 step 2 arrivo dell’onda nel momento in cui si verifica un incremento del moto ondoso il sistema comincia ad attivarsi, registrando una prima lieve modifica della membrana non ancora sufficiente per il passaggio dell’acqua nel serbatoio. step 4 ingresso dell’acqua nel serbatoio grazie alla forza del moto ondoso e all’ausilio della membrana la quantità d’acqua trasportata dall’onda riesce ad aprire la valvola di non ritorno e ad entrare nel serbatoio, aumentandone così il livello dell’acqua. innalzamento del livello dell’acqua nel serbatoio modifica della membrana e passaggio dell’acqua il moto ondoso risulta tale da riuscire ad imprimere la propria forza sulla membrana e a permettere il passaggio dell’acqua che dovrà poi forzare la valvola di non ritorno per riuscire ad entrare nel serbatoio. step 5 il moto ondoso è caratterizzato da una forza tale da riuscire a vincere la pressione creatasi ai piedi della colonna d’acqua che si trova all’interno del serbatoio. Si registra un’incremento del volume d’acqua nel serbatoio così da permetterne il successivo passaggio attraverso le turbine e la conseguente produzione di energia elettrica. passaggio dell’acqua nelle turbine nel momento in cui l’acqua all’interno del serbatoio raggiunge un salto idrico maggiore o uguale a due metri (necessario per il buon funzionamento delle turbine di tipo Kaplan) l’acqua passa, con l’ausilio di valvole di regolazione, attraverso le turbine permettendo così la produzione di enegia elettrica. + Lo sfruttamento del moto ondoso del mare è da tempo oggetto di studi e sperimentazioni volti alla trasformazione in energia elettrica del suo enorme potenziale. Energia solare fotovoltaica: produzione di energia elettrica direttamente dalla radiazione solare attraverso l’utilizzo di materiali “semiconduttori”; Lo studio approfondisce un progetto relativo ad un’opera di protezione della costa dal fenomeno erosivo con produzione di energia elettrica. Energia solare termica: produzione di acqua o aria calda attraverso sistemi che utilizzano il calore del sole; Il sistema è principalmente composto da un setto longitudinale in calcestruzzo sul quale si innestano, lato mare, dei setti trasversali che suddividono il frangi flutto in tante celle di captazione contribuendo ad orientare l’acqua trasportata dall’onda all’interno del serbatoio. Energia eolica: conversione dell’energia del vento in energia meccanica attraverso l’utilizzo di aerogeneratori; Energia dal mare: produzione di energia mediante lo sfruttamento del moto ondoso, delle maree, delle correnti e dei gradienti termici; Le strutture che caratterizzano l’opera sono tre, di seguito elencate ed esplicate: Energia idroelettrica: l’energia cinetica dell’acqua viene trasformata in energia meccanica da una turbina idraulica accoppiata ad un generatore elettrico. a il serbatoio di accumulo Il serbatoio è una struttura che trova la sua collocazione a ridosso delle celle di captazione di seguito descritte. La struttura, che segue in tutta la sua lunghezza la barriera frangi flutto, costituisce una notevole capacità di invaso destinata ad essere alimentata da una lunga serie di immissioni elementari operate dalle singole celle di captazione, nel mentre la portata d’acqua in uscita verso le turbine è costante in quanto regolata attraverso delle valvole. Energia da biomasse: energia derivante da processi di combustione di materiale organico; Energia geotermica: energia proveniente dalla struttura terrestre, sfruttata per la produzione di energia elettrica; step 1 condizione di riposo - b le celle di captazione Compito delle celle consta nel captare l’energia trasportata dalle onde. Viene impiagato un diaframma di contenimento (chiamato anche gonna) curvo e flessibile avente caratteristiche tali da assorbire ed annullare la forza d’urto delle acque, in grado di adattarsi al movimento del mezzo liquido che lo investe. Compito della membrana è quello di fungere da diaframma che implementa la forza dell’onda al momento in cui questa deve entrare nel serbatoio di accumulo e quindi vincere la pressione dell’acqua già immessa in precedenza. Il materiale da usare dovrà essere studiato e sperimentato nel dettaglio sulla base di materiali attualmente già impiegati nel campo. La cella è inoltre munita di fori di collegamento con la retrostante vasca di raccolta dotati di valvola di non ritorno che consente all’acqua l’ingresso in vasca e contemporaneamente impedisce l’uscita di quella precedentemente accumulatavi. Il moto ondoso, studiato attraverso una serie di rilevazioni in loco, deve pertanto essere tale da riuscire ad aprire le valvole di non ritorno, poste tra il diaframma e la vasca di raccolta, e inoltre deve riuscire a comprime il fluido precedentemente immesso all’interno del serbatoio: vinta tale pressione la quantità d’acqua accumulata nell’invaso passerà attraverso delle valvole che ne regolarizzeranno il flusso e così alla sala turbine. Da rilevare come ogni cella, pur immettendo acqua in uno stesso serbatoio, eserciti la sua azione indipendentemente da quella delle altre: viene così scongiurato il pericolo che contro il diaframma si esercitino in coincidenza una pressione positiva e una negativa, e quindi di risultato nullo, dovute alla presenza contemporanea di due onde di direzione opposta; in secondo luogo l’azione autonoma ed assolutamente alterna delle varie celle costituisce una sequenza ininterrotta di immissioni elementari in serbatoio che si susseguono a brevissimi e casuali intervalli di tempo. c la centrale di produzione dell’energia elettrica (con sala quadri) La centrale di produzione, anch’essa ubicata a ridosso delle celle di captazione e del serbatoio, sarà munita delle seguenti apparecchiature: - le turbine, atte a sfruttare i diversi regimi di funzionamento dell’insieme, e gli alternatori di produzione della corrente; - le apparecchiature di comando e controllo automatico e manuale degli impianti che dovranno provvedere alla messa in moto, alla regolazione e all’arresto delle turbine, alla misura e al controllo generale di funzionamento emettendo, se necessario, gli opportuni allarmi. Visti i modesti salti disponibili, due metri circa, si ruseranno turbine del tipo Kaplan a doppia regolazione al fine di poter seguire la variabilità di energia disponibile. Prinicpi del sistema moto ondoso L’impianto di ammortizzazione dei flutti e di produzione di energia elettrica dovrà essere dimensionato in funzione delle caratteristiche del moto ondoso che statisticamente si verificano nel luogo di impiego. Nello specifico è necessaria la conoscienza dei seguenti elementi: - altezza d’onda, intesa come la distanza tra la cresta dell’onda e lo zero del medio mare; - la velocità d’onda, ovvero lo spazio percorso dall’onda nell’unità di tempo; - il periodo, ovvero la distanza temporale che intercorre tra una cresta d’onda e l’altra. È importante che il moto ondoso sia caratterizzato da una potenza tale da riuscire a vincere la pressione che esercita la colonna d’acqua, posta nel serbatoio, alla propria base: l’acqua trasportata dall’onda marina deve infatti riuscire, anche grazie all’ausilio della membrana, ad aprire le valvole di non ritorno del sistema e a comprire l’acqua che gia trova nel serbatorio e che , di conseguenza, esercita una pressione alla propria base. potenza elettrica prodotta dall turbina Kaplan Per calcolare l’energia elettrica prodotta dalla barriera è necessario calcolare la potenza elettrica prodotta dalla turbina di tipo Kaplan. Pel = m x H x g x ηturbina m [kg/s] g [m/s] H [m] ηturbina portata di massa, ovvero massa d’acqua che attraversa la turbina nell’unità di tempo; accelerazione di gravità (9,81 m/s); prevalenza o salto idrico; rendimento della turbina (da manuale per le turbine di tipo Kaplan da 0,88 a 0,95). 1 2