Gesù e la nuova tecnologia Cosa è un “blog”, “podcast”, o “vodcast

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Gesù e la nuova tecnologia Cosa è un “blog”, “podcast”, o “vodcast
Gesù e la nuova tecnologia
Cosa è un “blog”, “podcast”, o “vodcast”? È proprio necessario saperlo per
raggiungere un mondo in favore di Cristo?
Vincenzo Annunziata
Direttore Dipartimento Comunicazioni
La tecnologia digitale porta le campagne evangelistiche a casa e gli spettatori e ad
una chiamata
Mentre alcuni sono esperti di computer, altri devono far fatica per essere al corrente degli
elementi di base: mandare e ricevere email, navigare sul web, difendersi dai virus.
Ma che c’entra la tecnologia odierna con Gesù e la nostra missione?
Quale era la missione di Cristo venendo nel mondo?
Gesù, nella Sua preghiera rivolta al padre in Giovanni 17 recita: “Non prego che tu li tolga dal
mondo, ma che tu li preservi dal maligno”… “Come tu hai mandato me nel mondo, anch’io ho
mandato loro nel mondo” (Giovanni 17;15,18).
Si, Gesù vuole che noi siamo protetti dal male nel mondo. Tuttavia, egli aveva anche una
missione verso il mondo.
Il mondo di oggi include radio, televisione ed internet. Noi dobbiamo seguire l’esempio di
Cristo. Ma anche nel mondo di internet? Certo, dopo tutto, anche gli incapaci e gli esperti di
cibernetica hanno bisogno di Gesù.
Pionieri del Ministero della Tecnologia
Se qualcuno si stupisce che anche gli avventisti si servono di un mezzo che potrebbe essere
ritenuto “strumento del diavolo”, ricordate che la Chiesa avventista è stata pioniere sin dagli
anni 20 con l’utilizzo di emittenti radiofoniche.
Il 1° maggio del 1934, la Conferenza Generale votò di “incoraggiare un uso più esteso della
radio e della stampa da parte dei nostri evangelisti, pastori, e responsabili della direzione, in
modo che queste importanti invenzioni servano in modo più efficace per trasmettere il
messaggio nelle case della gente.”
Ecco uno dei motivi per cui noi dovremmo servirci della tecnologia alla gloria di Dio.
Il Comitato della Conferenza Generale incoraggiò l’uso della radio (più tardi della televisione)
come voce per diffondere il messaggio “nelle case”. È chiaro che se la radio e la televisione
sono state considerate invenzioni per trasmettere il vangelo nella case di milioni di persone,
cosa ne sarà di Internet?
Sapete quante persone utilizzano oggi internet? Oltre un miliardo!
“Gesù passerebbe del tempo in una chat di internet per cercare di salvare chi è perduto? Non
direbbe ai discepoli moderni (voi ed io) di avere una presenza su internet con un sito web?
Gesù non farebbe un sito per avere ogni settimana uno studio biblico con le persone sparse nel
mondo o qualcuno della strada vicina? Non pubblicherebbe i suoi sermoni sul suo blog, o non li
farebbe scaricare col podcast o vodcast?
Proprio come Dio si è servito di metodi e lingue che uditori dell’Antico e del Nuovo Testamento
potevano capire, noi dobbiamo fare la stessa cosa nel vasto mondo cibernetico in cui viviamo
oggi.
Circa i nuovi metodi e le nuove tecnologie, Ellen White ha scritto: “Dio sceglie i suoi
messaggeri e da loro i suoi messaggi; e dice, “Non impedite che nuovi mezzi siano introdotti. Il
popolo di Dio deve essere cosciente dei bisogni del tempo in cui vive.” (Reflecting Christ,
p.242)
Il nostro tempo ha bisogno di competenze tecnologiche. Cosi come la nostra chiesa sin dal
1920 è favorevole all’uso del mezzo radiofonico, Dio ha aperto un'altra porta che non
dobbiamo aver paura di varcare: il mondo web. Insieme al satellite, alla radio e alla
televisione, Dio ha preparato un mezzo per trasmettere il vangelo al mondo intero (Matteo
28:19,20) Serviamoci di internet per raggiungere tutti per Cristo.
Leggete la storia che segue che ci viene raccontata da Williams Costa, jr, direttore dei Servizi
Media del Dipartimento Comunicazioni della Conferenza Generale.
Una Connessione Senza Fili alla Salvezza
Per molte persone al giorno d’oggi, la tecnologia comporta quasi tanti aspetti negativi quanto
positivi. Con almeno 196 miliardi di e-mail che corrono lungo la rete ogni giorno, liberarsi della
posta elettronica indesiderata comporta la perdita di molto tempo prezioso, a lavoro come a
casa.
Ma allo stesso tempo, la tecnologia sta aumentando la capacità degli avventisti di raggiungere
le persone, portando loro la buona novella di Gesù in tutto il pianeta. Alcune volte essa viene
in aiuto agli evangelisti che cercano di raggiungere non le masse, ma soltanto un singolo cuore
alla ricerca.
Un appello al cellulare
Ecco un esempio: nell’agosto del 2007, nel brulicante sobborgo di Bras, vicino San Paolo in
Brasile, Luìs Gonçalves, un evangelista, sta predicando il messaggio di Apocalisse capitolo 12,
nella chiesa avventista locale. I messaggi vengono catturati da alcune telecamere e mostrati
dal vivo via internet “in streaming”. Gli incontri sono stati organizzati per attirare gli abitanti di
Bras, che ha la comunità musulmana più grande di tutto il Brasile, potenzialmente interessati
alla campagna evangelistica, ma troppo impegnati e stanchi alla fine della giornata per venire
alle riunioni.
Alla fine del suo sermone, Gonçalves lancia un appello al pubblico, guardando dritto nella
telecamera, chiedendo in particolare a chi era in ascolto di rispondere. Un membro
dell’assemblea presente in chiesa, Cristina, lascia il suo posto facendosi avanti. Quando la
vede, Gonçalves le porge il microfono chiedendole: “Dov’è tuo marito?” Edmilson, il suo sposo,
non è lì con lei.
La risposta di Cristina alla telecamera è: “Sono venuta da sola.”
“Oh no, ci è mancato” risponde Gonçalves.
Poi il telefono di Cristina comincia a squillare. Guardando il display del telefono, la donna
esclama: “È mio marito!”
“Dai rispondi”, la esorta Gonçalves.
“Ciao caro”, dice Cristina a Edmilson.
“Quando sei uscita di casa per andare in chiesa ho acceso il computer e ho seguito il sermone
via internet”, ribatte il marito.
Gonçalves chiede a Cristina di farlo parlare con Edmilson. Il predicatore rivolge un appello in
diretta a quest’uomo. È tutto molto “interattivo”: Edmilson stava seguendo il sermone via
internet ed il pastore gli ha rivolto un appello via cellulare!
Poi Gonçalves chiede ad Edmilson il permesso di mettere il telefono in “viva voce” e l’uomo
acconsente. In questo modo tutta la congregazione potrà seguire la conversazione.
Poco dopo, Edmilson, profondamente toccato dallo Spirito Santo, decide di dare il suo cuore a
Gesù. Delle lacrime scendono lungo il viso di Cristina e la congregazione felice scoppia in un
applauso di gioia ed entusiasmo.
Cristina, ha pregato molto per questa decisione. Ora suo marito è fisicamente lontano dalla
chiesa, ma vicino alla famiglia di Dio. Edmilson rimane profondamente toccato nel vedere da
casa tutta la scena sullo schermo del suo computer.
Si è trattato di una combinazione benedetta di ministero personale e tecnologia, per
raggiungere un uomo attraverso internet ed un telefono cellulare.
Il tocco personale
Tuttavia, l’intero processo era cominciato con una “tecnologia rudimentale”. Marcia, una fedele
avventista del settimo giorno che vive a Bahia, a circa 2.400 chilometri dalla zona di San
Paolo, un giorno decise di chiamare sua sorella Cristina, non avventista, per invitarla a
partecipare ad una serie di 30 incontri evangelistici serali che Gonçalves aveva intitolato:
“Apocalisse, la risposta”.
Bras, dove vive Cristina, potrebbe sembrare a qualcuno un posto improbabile per una
campagna avventista. I dirigenti della chiesa locale avevano deciso di costruire una chiesa in
quella zona, senza la presenza di un gruppo di avventisti. Bras ha un clima fortemente
affaristico, così come molti immigrati: oltre alla grande comunità musulmana, coreani, italiani,
boliviani, e molti altri hanno fatto di Bras la propria casa. La campagna evangelistica era stata
organizzata per “lanciare” l’apertura della chiesa.
San Paolo, con più di 21 milioni di abitanti, offre alla gente ragioni sufficienti per restare a casa
la sera: traffico, inquinamento e preoccupazioni sulla sicurezza. Dopo una giornata passata in
ufficio ed un rientro da pendolari, molte persone sono semplicemente esauste. Ecco perché
Gonçalves era risoluto nel rendere questa campagna disponibile in rete. Si era detto: “Anche
se le persone non potranno, per una ragione o per un’altra, venire in chiesa, renderemo il
messaggio disponibile per ognuno di loro a casa.”
Cristina ed Edmilson vivono lontano dalla chiesa, ma accettarono l’invito di Marcia a
partecipare, seguendo la campagna on-line. La coppia aveva precedentemente conosciuto
Gonçalves guardando una serie di studi biblici su DVD.
Tatiane, un’altra sorella di Cristina, aveva deciso di seguire i programmi via internet, che
hanno poi prodotto un effetto determinante nella sua vita. Il 22 agosto, una settimana prima
del termine della campagna, Tatiana decise di essere battezzata. Allora invitò Cristina ad
andare in chiesa con lei. Anche Edmilson era stato invitato, ma aveva declinato. Dopo che
Tatiane ebbe firmato la sua richiesta di battesimo, lei e Cristina decisero di rimanere per il
programma della serata. Quel giorno Gonçalves predicò sulla grazia divina. Sempre in quello
stesso giorno, Edmilson fece, probabilmente, la telefonata più importante della sua vita
Tre giorni dopo, Edmilson, sua moglie Cristina e sua cognata Tatiane, furono battezzati tutti
insieme nella chiesa di Bras.
Uno sforzo collettivo
Come risultato di questa notevole combinazione di predicazione in questo luogo e di
trasmissione dal vivo via internet, 457 persone hanno ricevuto studi biblici alla fine della
campagna evangelistica. Di questi, 120 hanno deciso di essere battezzati; 62 hanno già
ricevuto il battesimo. La chiesa di Bras ha 300 posti, ma ogni sera vi si recavano più di 600
persone. Alla fine della campagna, circa in 900 erano presenti alla cerimonia battesimale
conclusiva.
Sebbene molte siano le campagne evangelistiche che sono state finora trasmesse via internet,
la diversità di questa è stata che Gonçalves ci ha “inserito” le persone che l’hanno seguita via
internet. Quando citava un testo della Bibbia, Gonçalves si rivolgeva alla telecamera dicendo:
“L’avete trovato?” oppure “Vi aspetto. Siete pronti?” Ciò creava un legame fra il predicatore e
gli spettatori. Alla fine, i dati on-line hanno indicato che la campagna ha toccato più di 32.619
persone attraverso la rete.
Anche Noêmia Mendes, un avvocato, ha scelto di essere battezzata dopo aver seguito la
campagna evangelistica della chiesa di Bras via internet. Il 15 agosto è andata in chiesa e ha
detto: “Conosco il messaggio avventista da quando avevo 15 anni. Guardo regolarmente Hope
Channel e ho seguito questa campagna evangelistica attraverso la rete. Sono sicura del mio
impegno verso Gesù.” Anche lei si è unita a quelli che sono stati battezzati.
Qualcuno ha detto che ci sono almeno tre modi di raggiungere Parigi. Uno è attraverso le linee
della metro, che potrebbe portare la gente a dire: “Parigi è cupa, stretta e puzza.”Un altro è in
automobile, che genera questa reazione: “Oh, Parigi è bellissima, ha dei giardini stupendi, ma
c’è un problema: il traffico è così intenso che non ci si può muovere.” Ma si può arrivare a
Parigi anche in aereo e allora l’impressione sarà completamente diversa: “Parigi è luminosa,
spaziosa e meravigliosa. È davvero la città della luce!”
A seconda del mondo in cui ci avviciniamo ad internet, anch’esso può sembrarci oscuro o
luminoso, stretto o spazioso, brutto o bello. Internet offre l’opportunità unica di condividere la
buona novella della salvezza con un mezzo attraverso il quale molte persone sofferenti cercano
delle risposte. In alcuni paesi le autorità tentano di controllare la rete, ma la natura di internet
tende a superare le barriere.
È tempo di pensare in maniera differente, di creare uno “spazio” on-line accessibile, dando alle
persone l’opportunità di conoscere in rete Gesù ed il Suo amore.
Il vantaggio tecnologico
Chiunque abbia accesso ad internet sa che in rete è disponibile una grande quantità di
materiale negativo; il fiume di spam è come uno tsunami di peccato. Tuttavia, internet offre
nel contempo l’opportunità di comunicare speranza e salvezza; soltanto per questo motivo gli
avventisti dovrebbero utilizzarlo. Se non approfittiamo di questa occasione, allora lo farà il
diavolo. Molto spesso abbiamo avuto paura di utilizzare film, TV e radio per condividere
l’evangelo; di conseguenza, Satana sta utilizzando i media in molti modi. Sinceramente credo
che il Signore abbia ispirato la creazione di questi mezzi, così come di altri strumenti ad alta
tecnologia, per aiutarci ad espandere il nostro campo di azione.
Bisogna che ci impegniamo con risolutezza per ritagliarci uno spazio nei media secolari. Spesso
siamo stati troppo timidi, troppo timorosi e troppo passivi per quanto riguarda i mezzi di
comunicazione di massa. Le entità temporali spesso si battono per ottenere visibilità nei
media. Le celebrità pagano profumatamente per essere pubblicizzati, fotografati o addirittura
perché si parli dei loro scandali! Noi non vogliamo mettere in mostra scandali, perché siamo
sobri, equilibrati e cristo-centrici: “L’amore di Cristo ci costringe.” (2 Cor. 5:14). Dobbiamo
essere determinati ad assicurarci un’esposizione sicura nei media, non per auto-promuoverci,
ma per l’opera di Dio.
La vita di Paolo, quel rabbino di Tarso, è un buon esempio. Egli era impegnato a distruggere la
chiesa cristiana dei primi anni, ma dopo un incontro personale con Gesù, ha capovolto la
maggior parte del mondo. Si autodefiniva “pazzo per il Cristo” e la sua evangelizzazione ha
cambiato la storia.
Paolo ha attraversato il mondo; noi potremmo dover aver bisogno soltanto di un computer e di
una connessione ad internet in casa. Immaginate che un afgano che abita in Brasile cominci a
mandare e-mail alla sua famiglia che si trova a Kabul dicendo qualcosa come: “Ho scoperto
Gesù. Dovete conoscerlo. So che se lo accettate come vostro personale salvatore potreste
rischiare la vita, ma vi prego, provateci. La mia vita è cambiata; adesso sono felice, sono libero
da ogni colpa. Volete fare uno studio biblico on-line?”
Oppure che una donna giapponese che ha accettato Gesù in Messico invii un messaggio a sua
zia che vive ad Osaka. Questa condivide con lei la nuova vita che ha scoperto dopo aver
accettato Gesù come personale Signore e Salvatore. Invita la sua parente a guardare Hope
Channel via cavo o via internet.
O invece che un mussulmano del medio oriente che ha accettato Gesù in una campagna
evangelistica di Mark Finley via satellite decida di condividere la sua esperienza con suo figlio
che vive ancora in quella regione. Invita il figlio ad ascoltare la AWR.
Radio, televisione, stampa, internet, tutti questi mezzi devono convergere per compiere lo
scopo per il quale, credo, furono inventati. Sono mezzi per portare speranza alle persone.
Dio non ha bisogno che finiamo il suo lavoro. Egli potrebbe servirsi degli angeli, che volando
attraverso i cieli, annuncerebbero il messaggio della salvezza a questo mondo morente.
Un uso saggio e determinato della tecnologia produrrà risultati migliori di quelli che la più
grande campagna pubblicitaria della storia potrebbe mai produrre. Trilioni di dollari o di euro o
di yen spesi sul mercato non potrebbero avere un impatto altrettanto incisivo nella vita delle
persone. Il potere della presenza cristiana avventista nei media odierni sarà calcolata un
giorno soltanto dalle facce dei redenti che godranno l’eternità con noi, perché avremmo osato
raggiungerli con la storia di Gesù.
Raggiungere il mondo
Gesù ci dona il privilegio di condividere la nostra testimonianza personale con tutti i nostri
“prossimi”; tutti i 6,6 miliardi di abitanti del pianeta terra. Nella vita non conosceremo gioia più
grande di quella dell’aver “portato” ai piedi di Gesù, attraverso gli strumenti che Iddio stesso ci
ha donato, persone che potremmo anche non incontrare mai fisicamente.
Ellen White aveva capito l’urgenza di condividere la buona novella: “Datevi da fare, ovunque
notiate che c’è del lavoro da svolgere. Sia che siate ricchi o poveri, grandi o umili, Dio vi
chiama ad un servizio attivo per la Sua causa.”
Notate questa splendida promessa: “Nel lavorare per le anime perdute, potete contare
sull’assistenza degli angeli. Milioni e milioni di esseri celesti aspettano di poter collaborare con i
membri delle nostre chiese per diffondere la luce che Dio ha generosamente donato. ”
Più di un secolo fa la messaggera di Dio scrisse queste parole ispiratrici: “C’è un’opera
missionaria da svolgere in molti luoghi che sembrano promettere molto poco. Lo spirito
missionario deve prendere possesso delle nostre anime, ispirandoci a raggiungere tipologie di
persone per le quali non avremmo mai pensato di lavorare ed in modi ed in luoghi nei quali
non avremmo mai immaginato di operare. Il Signore ha il Suo piano per seminare il seme
dell’evangelo. Seminando secondo la Sua volontà moltiplicheremo quel seme tanto che la Sua
parola potrà raggiungere migliaia di persone che non hanno mai sentito parlare della verità.”
Internet ci offre l’opportunità di accedere “a modi di lavorare e a luoghi che neanche
immaginavamo.” Sono sicuro che “il Signore abbia il Suo piano per seminare il seme
dell’evangelo.” Dobbiamo seminare “secondo il Suo volere”, e la Sua Parola raggiungerà non
soltanto migliaia, ma miliardi di persone sulla via della salvezza.
Sebbene così potente, internet non sostituirà mai l’importanza del contatto personale. Il piano
della salvezza è comunicato meglio attraverso la testimonianza personale. Usiamo internet
correttamente, come un mezzo, come uno strumento, non come una soluzione definitiva. C’è
un enorme potenziale nel fare evangelizzazione tramite un saggio impiego di YouTube, Google,
e-mail, MSN, blog, siti e pagine web. Uniamo questi strumenti all’incomparabile potere della
testimonianza personale.
Per tutte queste ragioni, diamo il benvenuto al futuro dei nuovi media: accogliamo a braccia
aperte l’opportunità di utilizzare internet per l’evangelizzazione. Dio può benedirvi ed ispirarvi;
lo Spirito Santo può usare la vostra vita per connettere le persone alla salvezza, anche
attraverso un cellulare!
Avventisti online
Seguite lo sviluppo tecnologico della nostra chiesa per internet, nel campo multimediale, cd,
video, su queste pagine e soprattutto online attraverso il nostro sito www.avventisti.it
Per il prossimo futuro sono previste nuove attività che ci permetteranno di essere
maggiormente presenti nella nostra società anche attraverso questi nuovi mezzi tecnologici.