Una Connessione Senza Fili alla Salvezza La

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Una Connessione Senza Fili alla Salvezza La
Una Connessione Senza Fili alla Salvezza
La tecnologia digitale porta le campagne evangelistiche a casa e gli spettatori ad una chiamata
all’altare.
Per molte persone al giorno d’oggi, la tecnologia comporta quasi tanti aspetti negativi
quanto positivi. Con almeno 196 miliardi di e-mail che corrono lungo la rete ogni giorno,
liberarsi della posta elettronica indesiderata comporta la perdita di molto tempo prezioso, a
lavoro come a casa.
Ma allo stesso tempo, la tecnologia sta aumentando la capacità degli avventisti di
raggiungere le persone, portando loro la buona novella di Gesù in tutto il pianeta. Alcune volte
essa viene in aiuto agli evangelisti che cercano di raggiungere non le masse, ma soltanto un
singolo cuore alla ricerca.
Un appello al cellulare
Ecco un esempio: nell’agosto del 2007, nel brulicante sobborgo di Bras, vicino San
Paolo in Brasile, Luìs Gonçalves, un evangelista, sta predicando il messaggio di Apocalisse
capitolo 12, nella chiesa avventista locale. I messaggi vengono catturati da alcune telecamere
e mostrati dal vivo via internet “in streaming”. Gli incontri sono stati organizzati per attirare gli
abitanti di Bras, che ha la comunità musulmana più grande di tutto il Brasile, potenzialmente
interessati alla campagna evangelistica, ma troppo impegnati e stanchi alla fine della giornata
per venire alle riunioni.
Alla fine del suo sermone, Gonçalves lancia un appello al pubblico, guardando dritto
nella telecamera, chiedendo in particolare a chi era in ascolto di rispondere. Un membro
dell’assemblea presente in chiesa, Cristina, lascia il suo posto facendosi avanti. Quando la
vede, Gonçalves le porge il microfono chiedendole: “Dov’è tuo marito?” Edmilson, il suo sposo,
non è lì con lei.
La risposta di Cristina alla telecamera è: “Sono venuta da sola.”
“Oh no, ci è mancato” risponde Gonçalves.
Poi il telefono di Cristina comincia a squillare. Guardando il display del telefono, la
donna esclama: “È mio marito!”
“Dai rispondi”, la esorta Gonçalves.
“Ciao caro”, dice Cristina a Edmilson.
“Quando sei uscita di casa per andare in chiesa ho acceso il computer e ho seguito il
sermone via internet”, ribatte il marito.
Gonçalves chiede a Cristina di farlo parlare con Edmilson. Il predicatore rivolge un
appello in diretta a quest’uomo. È tutto molto “interattivo”: Edmilson stava seguendo il
sermone via internet ed il pastore gli ha rivolto un appello via cellulare!
Poi Gonçalves chiede ad Edmilson il permesso di mettere il telefono in “viva voce” e
l’uomo acconsente. In questo modo tutta la congregazione potrà seguire la conversazione.
Poco dopo, Edmilson, profondamente toccato dallo Spirito Santo, decide di dare il suo
cuore a Gesù. Delle lacrime scendono lungo il viso di Cristina e la congregazione felice scoppia
in un applauso di gioia ed entusiasmo.
Cristina, ha pregato molto per questa decisione. Ora suo marito è fisicamente lontano
dalla chiesa, ma vicino alla famiglia di Dio. Edmilson rimane profondamente toccato nel vedere
da casa tutta la scena sullo schermo del suo computer.
Si è trattato di una combinazione benedetta di ministero personale e tecnologia, per
raggiungere un uomo attraverso internet ed un telefono cellulare.
Il tocco personale
Tuttavia, l’intero processo era cominciato con una “tecnologia rudimentale”. Marcia, una
fedele avventista del settimo giorno che vive a Bahia, a circa 2.400 chilometri dalla zona di
San Paolo, un giorno decise di chiamare sua sorella Cristina, non avventista, per invitarla a
partecipare ad una serie di 30 incontri evangelistici serali che Gonçalves aveva intitolato:
“Apocalisse, la risposta”.
Bras, dove vive Cristina, potrebbe sembrare a qualcuno un posto improbabile per una
campagna avventista. I dirigenti della chiesa locale avevano deciso di costruire una chiesa in
quella zona, senza la presenza di un gruppo di avventisti. Bras ha un clima fortemente
affaristico, così come molti immigrati: oltre alla grande comunità musulmana, coreani, italiani,
boliviani, e molti altri hanno fatto di Bras la propria casa. La campagna evangelistica era stata
organizzata per “lanciare” l’apertura della chiesa.
San Paolo, con più di 21 milioni di abitanti, offre alla gente ragioni sufficienti per restare
a casa la sera: traffico, inquinamento e preoccupazioni sulla sicurezza. Dopo una giornata
passata in ufficio ed un rientro da pendolari, molte persone sono semplicemente esauste. Ecco
perché Gonçalves era risoluto nel rendere questa campagna disponibile in rete. Si era detto:
“Anche se le persone non potranno, per una ragione o per un’altra, venire in chiesa,
renderemo il messaggio disponibile per ognuno di loro a casa.”
Cristina ed Edmilson vivono lontano dalla chiesa, ma accettarono l’invito di Marcia a
partecipare, seguendo la campagna on-line. La coppia aveva precedentemente conosciuto
Gonçalves guardando una serie di studi biblici su DVD.
Tatiane, un’altra sorella di Cristina, aveva deciso di seguire i programmi via internet,
che hanno poi prodotto un effetto determinante nella sua vita. Il 22 agosto, una settimana
prima del termine della campagna, Tatiana decise di essere battezzata. Allora invitò Cristina ad
andare in chiesa con lei. Anche Edmilson era stato invitato, ma aveva declinato. Dopo che
Tatiane ebbe firmato la sua richiesta di battesimo, lei e Cristina decisero di rimanere per il
programma della serata. Quel giorno Gonçalves predicò sulla grazia divina. Sempre in quello
stesso giorno, Edmilson fece, probabilmente, la telefonata più importante della sua vita
Tre giorni dopo, Edmilson, sua moglie Cristina e sua cognata Tatiane, furono battezzati
tutti insieme nella chiesa di Bras.
Uno sforzo collettivo
Come risultato di questa notevole combinazione di predicazione in questo luogo e di
trasmissione dal vivo via internet, 457 persone hanno ricevuto studi biblici alla fine della
campagna evangelistica. Di questi, 120 hanno deciso di essere battezzati; 62 hanno già
ricevuto il battesimo. La chiesa di Bras ha 300 posti, ma ogni sera vi si recavano più di 600
persone. Alla fine della campagna, circa in 900 erano presenti alla cerimonia battesimale
conclusiva.
Sebbene molte siano le campagne evangelistiche che sono state finora trasmesse via
internet, la diversità di questa è stata che Gonçalves ci ha “inserito” le persone che l’hanno
seguita via internet. Quando citava un testo della Bibbia, Gonçalves si rivolgeva alla
telecamera dicendo: “L’avete trovato?” oppure “Vi aspetto. Siete pronti?” Ciò creava un legame
fra il predicatore e gli spettatori. Alla fine, i dati on-line hanno indicato che la campagna ha
toccato più di 32.619 persone attraverso la rete.
Anche Noêmia Mendes, un avvocato, ha scelto di essere battezzata dopo aver seguito la
campagna evangelistica della chiesa di Bras via internet. Il 15 agosto è andata in chiesa e ha
detto: “Conosco il messaggio avventista da quando avevo 15 anni. Guardo regolarmente Hope
Channel e ho seguito questa campagna evangelistica attraverso la rete. Sono sicura del mio
impegno verso Gesù.” Anche lei si è unita a quelli che sono stati battezzati.
Qualcuno ha detto che ci sono almeno tre modi di raggiungere Parigi. Uno è attraverso
le linee della metro, che potrebbe portare la gente a dire: “Parigi è cupa, stretta e puzza.”Un
altro è in automobile, che genera questa reazione: “Oh, Parigi è bellissima, ha dei giardini
stupendi, ma c’è un problema: il traffico è così intenso che non ci si può muovere.” Ma si può
arrivare a Parigi anche in aereo e allora l’impressione sarà completamente diversa: “Parigi è
luminosa, spaziosa e meravigliosa. È davvero la città della luce!”
A seconda del mondo in cui ci avviciniamo ad internet, anch’esso può sembrarci oscuro
o luminoso, stretto o spazioso, brutto o bello. Internet offre l’opportunità unica di condividere
la buona novella della salvezza con un mezzo attraverso il quale molte persone sofferenti
cercano delle risposte. In alcuni paesi le autorità tentano di controllare la rete, ma la natura di
internet tende a superare le barriere.
È tempo di pensare in maniera differente, di creare uno “spazio” on-line accessibile,
dando alle persone l’opportunità di conoscere in rete Gesù ed il Suo amore.
Il vantaggio tecnologico
Chiunque abbia accesso ad internet sa che in rete è disponibile una grande quantità di
materiale negativo; il fiume di spam è come uno tsunami di peccato. Tuttavia, internet offre
nel contempo l’opportunità di comunicare speranza e salvezza; soltanto per questo motivo gli
avventisti dovrebbero utilizzarlo. Se non approfittiamo di questa occasione, allora lo farà il
diavolo. Molto spesso abbiamo avuto paura di utilizzare film, TV e radio per condividere
l’evangelo; di conseguenza, Satana sta utilizzando i media in molti modi. Sinceramente credo
che il Signore abbia ispirato la creazione di questi mezzi, così come di altri strumenti ad alta
tecnologia, per aiutarci ad espandere il nostro campo di azione.
Bisogna che ci impegniamo con risolutezza per ritagliarci uno spazio nei media secolari.
Spesso siamo stati troppo timidi, troppo timorosi e troppo passivi per quanto riguarda i mezzi
di comunicazione di massa. Le entità temporali spesso si battono per ottenere visibilità nei
media. Le celebrità pagano profumatamente per essere pubblicizzati, fotografati o addirittura
perché si parli dei loro scandali! Noi non vogliamo mettere in mostra scandali, perché siamo
sobri, equilibrati e cristo-centrici: “L’amore di Cristo ci costringe.” (2 Cor. 5:14). Dobbiamo
essere determinati ad assicurarci un’esposizione sicura nei media, non per auto-promuoverci,
ma per l’opera di Dio.
La vita di Paolo, quel rabbino di Tarso, è un buon esempio. Egli era impegnato a
distruggere la chiesa cristiana dei primi anni, ma dopo un incontro personale con Gesù, ha
capovolto la maggior parte del mondo. Si autodefiniva “pazzo per il Cristo” e la sua
evangelizzazione ha cambiato la storia.
Paolo ha attraversato il mondo; noi potremmo dover aver bisogno soltanto di un
computer e di una connessione ad internet in casa. Immaginate che un afgano che abita in
Brasile cominci a mandare e-mail alla sua famiglia che si trova a Kabul dicendo qualcosa come:
“Ho scoperto Gesù. Dovete conoscerlo. So che se lo accettate come vostro personale salvatore
potreste rischiare la vita, ma vi prego, provateci. La mia vita è cambiata; adesso sono felice,
sono libero da ogni colpa. Volete fare uno studio biblico on-line?”
Oppure che una donna giapponese che ha accettato Gesù in Messico invii un messaggio
a sua zia che vive ad Osaka. Questa condivide con lei la nuova vita che ha scoperto dopo aver
accettato Gesù come personale Signore e Salvatore. Invita la sua parente a guardare Hope
Channel via cavo o via internet.
O invece che un mussulmano del medio oriente che ha accettato Gesù in una
campagna evangelistica di Mark Finley via satellite decida di condividere la sua esperienza con
suo figlio che vive ancora in quella regione. Invita il figlio ad ascoltare la AWR.
Radio, televisione, stampa, internet, tutti questi mezzi devono convergere per compiere
lo scopo per il quale, credo, furono inventati. Sono mezzi per portare speranza alle persone.
Dio non ha bisogno che finiamo il suo lavoro. Egli potrebbe servirsi degli angeli, che
volando attraverso i cieli, annuncerebbero il messaggio della salvezza a questo mondo
morente.
Un uso saggio e determinato della tecnologia produrrà risultati migliori di quelli che la
più grande campagna pubblicitaria della storia potrebbe mai produrre. Trilioni di dollari o di
euro o di yen spesi sul mercato non potrebbero avere un impatto altrettanto incisivo nella vita
delle persone. Il potere della presenza cristiana avventista nei media odierni sarà calcolata un
giorno soltanto dalle facce dei redenti che godranno l’eternità con noi, perché avremmo osato
raggiungerli con la storia di Gesù.
Raggiungere il mondo
Gesù ci dona il privilegio di condividere la nostra testimonianza personale con tutti i
nostri “prossimi”; tutti i 6,6 miliardi di abitanti del pianeta terra. Nella vita non conosceremo
gioia più grande di quella dell’aver “portato” ai piedi di Gesù, attraverso gli strumenti che Iddio
stesso ci ha donato, persone che potremmo anche non incontrare mai fisicamente.
Ellen White aveva capito l’urgenza di condividere la buona novella: “Datevi da fare,
ovunque notiate che c’è del lavoro da svolgere. Sia che siate ricchi o poveri, grandi o umili, Dio
vi chiama ad un servizio attivo per la Sua causa.”1
Notate questa splendida promessa: “Nel lavorare per le anime perdute, potete contare
sull’assistenza degli angeli. Milioni e milioni di esseri celesti aspettano di poter collaborare con i
membri delle nostre chiese per diffondere la luce che Dio ha generosamente donato. ”2
Più di un secolo fa la messaggera di Dio scrisse queste parole ispiratrici: “C’è un’opera
missionaria da svolgere in molti luoghi che sembrano promettere molto poco. Lo spirito
missionario deve prendere possesso delle nostre anime, ispirandoci a raggiungere tipologie di
1
2
Ellen G. White, Testimonies for the Church, vol. 9, pag. 129.
Ibidem, pag. 129.
persone per le quali non avremmo mai pensato di lavorare ed in modi ed in luoghi nei quali
non avremmo mai immaginato di operare. Il Signore ha il Suo piano per seminare il seme
dell’evangelo. Seminando secondo la Sua volontà moltiplicheremo quel seme tanto che la Sua
parola potrà raggiungere migliaia di persone che non hanno mai sentito parlare della verità.”3
Internet ci offre l’opportunità di accedere “a modi di lavorare e a luoghi che neanche
immaginavamo.” Sono sicuro che “il Signore abbia il Suo piano per seminare il seme
dell’evangelo.” Dobbiamo seminare “secondo il Suo volere”, e la Sua Parola raggiungerà non
soltanto migliaia, ma miliardi di persone sulla via della salvezza.
Sebbene così potente, internet non sostituirà mai l’importanza del contatto personale. Il
piano della salvezza è comunicato meglio attraverso la testimonianza personale. Usiamo
internet correttamente, come un mezzo, come uno strumento, non come una soluzione
definitiva. C’è un enorme potenziale nel fare evangelizzazione tramite un saggio impiego di
YouTube, Google,
e-mail, MSN, blog, siti e pagine web. Uniamo questi strumenti all’incomparabile potere della
testimonianza personale.
Per tutte queste ragioni, diamo il benvenuto al futuro dei nuovi media: accogliamo a
braccia aperte l’opportunità di utilizzare internet per l’evangelizzazione. Dio può benedirvi ed
ispirarvi; lo Spirito Santo può usare la vostra vita per connettere le persone alla salvezza,
anche attraverso un cellulare!
3
Ibidem, pag. 130.