Diapositiva 1 - Comune di Vicchio

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Diapositiva 1 - Comune di Vicchio
COMUNE DI VICCHIO
Provincia di Firenze
VARIANTE GENERALE del
REGOLAMENTO URBANISTICO
(revisione quinquennale)
e Variante parziale al Piano Strutturale
Il Responsabile del Procedimento, architetto Riccardo Sforzi
Maggio 2013
A) Avvio del Procedimento
B) Documento preliminare di VAS
REGOLAMENTO URBANISTICO 2013
AMMINISTRAZIONE COMUNALE
Sindaco
Roberto Izzo
Assessore Urbanistica e Lavori Pubblici
Angelo Gamberi
Responsabile Unico del Procedimento
Riccardo Sforzi
Garante della Comunicazione
Emanuela Salimbeni
GRUPPO DI PROGETTO
Progettista per la disciplina Urbanistica
Roberto Vezzosi
Responsabile del Servizio Urbanistica
Riccardo Sforzi
Progettista per le Discipline GeologicheIdrauliche-Sismiche
Alberto Tomei
Tecnico del Servizio Urbanistica
Stefano Carmannini
COLLABORATORI
Gianna Messeri - Istruttore Tecnico Servizio Edilizia Privata (patrimonio edilizio)
Sheila Cipriani – Responsabile del Servizio Lavori Pubblici/Manutenzione (edifici pubblici)
Luca Poggiali – Responsabile del Servizio Polizia Municipale (strade)
Massimo Tofanelli - Consulente professionisti esterni per il Sistema Informativo
Territoriale (GIS)
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INDICE
Premessa
A) AVVIO DEL PROCEDIMENTO
A.0 Introduzione all’Avvio del Procedimento per la Variante generale al RU e varianti
parziali al PS
A.1 Le scelte della Giunta Comunale
A.1.1 Gli obbiettivi politici alla revisione quinquennale
A.1.2 Le proposte dei cittadini come base dell’istituto della Comunicazione
A.2 I recenti processi di trasformazione del territorio: 2007-2012
A.2.1 Sviluppo demografico e tendenze in atto nel territorio di Vicchio
A.2.2 Utoe e Sistemi Ambientali: stato di attuazione delle previsioni
A.3 Il Piano Struttuirale approvato nel 2005
A.3.1 Motivazioni della la variante al PS già attuata
A.3.2 Motivazioni della presente variante al PS
A.4 Il Regolamento Urbanistico approvato nel 2007
A.4.1 Motivazioni della Prima Variante Anticipatrice
A.4.2 Motivazioni della Seconda Variante Anticipatrice
B) DOCUMENTO PRELIMINARE DI VAS
B.0 Introduzione alla Valutazione Ambientale Strategica di del RU e del PS
B.1 Il sistema delle valutazioni: inquadramento legislativo
B.1.1.La procedura di VAS secondo il dispositivo Regionale
B.1.2 Scopo del documento preliminare
B.1.3 Obiettivi generali della VAS
B.1.4 Soggetti coinvolti nel procedimento
B.2 Iter di pianificazione e valutazione ambientale
B.2.1 Obiettivi della variante al RU e al PS
B.2.2 Gli scenari formulati dal PS
B. 3 Struttura del rapporto ambientale, metodologia di valutazione e prime
informazioni di contenuto
B.3.1. Rapporto con altri piani e programmi pertinenti
B.3.2 Caratterizzazione dello stato dell’ambiente e sua evoluzione probabile senza il RU
B.3.3. Caratteristiche ambientali, culturali e paesaggistiche delle aree che potrebbero essere
significativamente interessate
B.4 Obiettivi di protezione ambientale considerati nel procedimento di pianificazione
B.4.1 Individuazione e valutazione degli impatti significativi
B.4.2 Possibili misure per compensare gli effetti negativi sull’ambiente a seguito
dell’attuazione del RU
B.4.3 Le ragioni della scelta delle alternative individuate
B.4.4 Indicazioni su misure di monitoraggio ambientale
B.5
Sintesi non tecnica
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Il Lago di Montelleri rappresenta un Parco Urbano che disegna il versante nord-est del
capoluogo di Vicchio; offre scorci visivi di altissimo pregio ambientale.
Premessa
Il Comune di Vicchio ha redatto il presente Dossier tecnico (A-Avvio del Procedimento;
B-Documento preliminare di VAS) per la Variante generale al RU (Regolamento
Urbanistico) e conseguente adeguamento del PS (Piano Strutturale). La variante
generale al RU si rende necessaria per la perdita di efficacia delle previsioni relative alla
trasformazione degli assetti insediativi e per modificare alcune di queste. Quella parziale
al PS invece deriva dalla stessa variazione di alcune previsioni del RU, viste le
caratteristiche impropriamente “regolamentari” dello strumento di governo del territorio.
Il processo di formazione degli strumenti urbanistici del Comune di Vicchio è infatti
maturato durante il passaggio dalla legge regionale n. 5 del 1995 e la legge n. 1 del
2005, che anche in materia di valutazione di piani e programmi ha introdotto importanti
novità. Il PS giunse all’approvazione nell’aprile 2005, a seguito quindi dell’entrata in
vigore della Legge Regionale n. 1 del 3 gennaio 2005, ma fu concepito e sviluppato con i
contenuti e i procedimenti della vecchia Legge n. 5 del 1995. Lo stesso RU, approvato
due anni dopo, nell’aprile del 2007, se da un lato ha potuto recepire i contenuti della
nuova legge, dall’altro non ha invece potuto fare riferimento ai regolamenti di attuazione
della stessa LR 1/05, che di lì a poco sarebbero entrati in vigore.
Deve essere considerato poi che il PS presenta, se riesaminato alla luce degli ultimi
disposti regionali, alcuni caratteri di anomalia, primi tra tutti quelli rappresentati dai
caratteri di dettaglio della sua disciplina. Per quanto infatti il PS approvato abbia potuto
avvalersi degli importanti strumenti legislativi e regolamentari giunti a maturazione
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proprio negli stessi anni della sua costruzione, risente ancora della fase di passaggio
dalle discipline “regolative” proprie dei PRG, redatti ai sensi della L. 1150, a quelle di tipo
strutturale-strategico proprie degli strumenti di governo del territorio toscani.
E’ quindi evidente che porre mano ad una variante generale del RU, anche solo per
perdita di efficacia delle previsioni “relative alle trasformazioni degli assetti insediativi,
infrastrutturali ed edilizi del territorio, ed i conseguenti vincoli preordinati alla
espropriazione”, conduce a rivedere non solo le stesse previsioni, ma anche alcuni dei
contenuti, formali e sostanziali (il linguaggio, i parametri ed il livello di cogenza), del PS e
delle analisi svolte per quello (ad esempio gli studi geologici).
Il Comune di Vicchio deve dunque affrontare il procedimento di variante dei propri
strumenti di pianificazione, finalizzato al loro aggiornamento, ad un duplice livello: il
primo livello è quello più proprio del RU e riguarda la necessità di risolvere alcuni nodi
non risolti degli strumenti vigenti, in un contesto profondamente mutato, alla luce del
nuovo quadro legislativo e dei rinnovati strumenti di governo del territorio di Regione e
Provincia, ma anche con l’opportunità di collocare, entro un più coerente quadro di
riferimento, le trasformazioni più rilevanti del territorio comunale; il secondo livello è
quello del PS che si rende necessario per modificare quelle parti che corrispondono ai
nodi affrontati nel RU, prime fra tutte le discipline che vanno ben al di là degli aspetti
strategici o di indirizzo, conservandone comunque l’impianto e gli obiettivi generali, così
come gli indirizzi che l’Amministrazione Comunale ritiene a tutt’oggi validi.
Le discipline e le leggi intervenute successivamente alla approvazione del PS e del RU
pongono comunque la necessità di effettuare una serie di riflessioni, modifiche,
integrazioni e adeguamenti ad entrambi. Tuttavia, la revisione degli strumenti di
pianificazione comunale può contare su una lettura del territorio, su obiettivi generali e
progetti per la città che conservano la loro validità.
Se quindi la Varante al RU può dirsi di carattere generale, quella che riguarderà il PS
sarà principalmente orientata, oltre che all’aggiornamento degli studi geologici di
supporto (secondo il regolamento 53/R), a modificare quelle parti che erano in pratica
una anticipazione del RU, riconducendo il PS alla sua dimensione più propria, non
conformativa, strutturale e strategica.
Per questo si ritiene che le valutazioni che possano più adeguatamente rispondere a
quanto previsto siano quelle da effettuarsi al livello del RU, anche per il fatto che la sua
variazione avrà un carattere generale. In pratica poi, le stesse variazioni del PS
risulteranno adeguatamente valutate in relazione a quanto già svolto per il RU.
Ecco dunque che, ai fini dei procedimenti di valutazione, nell’ambito della redazione di
variante ai propri strumenti di pianificazione, il Comune di Vicchio redige il presente
documento, avente anche il valore di Rapporto preliminare, ai sensi dell’art. 23 della LR
10/10.
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A) AVVIO DEL PROCEDIMENTO
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A.0 Introduzione all’Avvio del Procedimento
Il Comune di Vicchio è dotato di Piano Strutturale (PS) e di Regolamento Urbanistico
(RU), rispettivamente approvati con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 40 del 29
aprile 2005 e n. 45 del 6 aprile 2007.
L’art. 55 della L.R. 1/2005 dispone che le previsioni del RU relative alle trasformazioni
degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio, ed i conseguenti vincoli
preordinati alla espropriazione “sono dimensionati sulla base del quadro previsionale
strategico per i cinque anni successivi alla loro approvazione; perdono efficacia nel caso
in cui, alla scadenza del quinquennio dall’approvazione del regolamento o dalla modifica
che li contempla, non siano stati approvati i conseguenti piani attuativi o progetti
esecutivi”.
Pertanto, vista la scadenza delle previsioni quinquennali del vigente RU, in data
16.05.2012 (ovvero 5 anni dopo la pubblicazione della Delibera di Approvazione del RU
sul BURT) l’Amministrazione Comunale ha programmato l’attività di revisione dello
stesso al fine di procedere al suo aggiornamento.
Il RU deve poi essere adeguato alle disposizioni normative, in larga parte affidate ai
regolamenti attuativi approvati dal 2007 in poi. Successivamente all'entrata in vigore del
RU di Vicchio, la Regione Toscana infatti si è dotata dei regolamenti di attuazione della
LR 1 del 2005, in particolare:
-DPGR 9 febbraio 2007, n.2/R Regolamento di attuazione dell’art. 37, comma 3, della
legge regionale 3 gennaio 2005, n.1: Disposizioni per la tutela e valorizzazione degli
insediamenti
-DPGR 9 febbraio 2007, n.3/R Regolamento di attuazione delle disposizioni del Titolo V
della legge regionale 3 gennaio 2005, n.1
-DPGR 9 febbraio 2007, n.5/R Regolamento di attuazione del Titolo IV, della legge
regionale 3 gennaio 2005, n.1
-DPGR 9 febbraio 2007, n.6/R Regolamento di attuazione dell’art.29, comma 5, della
legge regionale 3 gennaio 2005, n.1- Disciplina del sistema informativo geografico
regionale.
Nel febbraio del 2010 è stato poi pubblicato il nuovo Regolamento 5/R di attuazione del
titolo IV, Capo III, “Il territorio rurale” (Modifica del DPGR 9 febbraio 2007, 5/R con il
DPGR 9 febbraio 2010 7/R) e successivamente (ottobre 2011) la Regione ha ancora
provveduto alla modifica dei criteri da utilizzare per le indagini geologiche con il
Regolamento di attuazione dell’articolo 62 della LR 1/2005, in materia di indagini
geologiche, con il DPGR 53/R.
Inoltre, sia la Regione Toscana, che la Provincia di Firenze, hanno avviato un lavoro di
adeguamento dei rispettivi strumenti di governo del territorio.
a) la Regione Toscana ha approvato il nuovo Piano di Indirizzo Territoriale (PIT), con
D.C.R. n. 72/2007 e ha poi adottato una sua implementazione (principalmente costituita
dalle Schede d’ambito dei paesaggi toscani), con valore di piano paesaggistico con
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D.C.R. n. 32/2009;
b) la Provincia di Firenze ha appena approvato la variante al proprio Piano Territoriale
di Coordinamento (PTC) con D.P.C. n. 1 del 10 gennaio 2013, adeguandolo alla LR
1/2005 ed al nuovo PIT.
Per quanto a una prima analisi degli strumenti sovraordinati non risultino elementi di
contrasto irriducibile con le disposizioni del PS, per il quale si renderà comunque
necessario un lavoro di adeguamento alle prescrizioni del Regolamento 53/R, il lavoro di
variazione del RU potrebbe anche comportare modifiche allo strumento comunale di
governo del territorio, soprattutto dovuto al fatto che il PS anticipa elementi regolativi di
dettaglio che dovranno anch’essi essere modificati con quanto avviene con il RU.
Va comunque ribadito che il quadro delle scelte operato nel PS e tradotto in termini
operativi nel primo RU è ancora attuale. L’Amministrazione ritiene comunque necessario
operare lievi modifiche per adeguare lo strumento alle dinamiche territoriali avvenute
negli ultimi anni. In particolare le modifiche nascono dall’esigenza di riequilibrare, nel
complesso, l’assetto di alcune aree strategiche che insistono sul Capoluogo e di operare
il riordino delle attività produttive presenti sul territorio al fine di dare sostegno al sistema
produttivo e in particolare alle imprese radicate sul territorio.
Allo scopo è stato formato un gruppo di lavoro, incaricato di elaborare, sulla scorta degli
indirizzi forniti dall’Amministrazione Comunale, il secondo RU.
Il processo di revisione dello strumento urbanistico presuppone:
- un’attenta analisi del suo stato di attuazione ai fini di procedere alla conferma,
modifica o eliminazione delle previsioni non ancora realizzate o per le quali non sia stato
manifestato interesse da parte dei soggetti aventi titolo;
- la valutazione del dimensionamento e della potenzialità residua del PS, ai fini della
formulazione delle nuove previsioni.
A.1
Le scelte della Giunta Comunale
La revisione quinquennale del RU del Comune di Vicchio rappresenta un
appuntamento atteso dall’Amministrazione locale per mettere mano su determinati
passaggi strategici normati nello strumento scaduto: trattasi infatti di una Variante
generale che riassetta determinate schede progetto del precedente RU mirando a
sbloccare le progettazioni o comunque razionalizzare le potenzialità attuative di alcuni
luoghi-chiave: in specie del capoluogo, ma non solo; ovviamente alla luce di rielaborare
all’occorrenza le previsioni infrastrutturali ed il regime dei vincoli preordinati all’esproprio.
La casuale corrispondenza temporale tra 3 fattori, quali: le suddette volontà politiche, la
scadenza quinquennale prevista dalla norma e, non ultimo, la pesante recessione
economica che, da qualche anno, sta mettendo in crisi intere filiere economiche che
trovano base anche nel territorio di Vicchio, permette, in questo caso di centrare i più
obbiettivi di fortemente sentiti quali necessità di politica territoriale da parte della Giunta
Comunale.
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La scadenza fisiologica del RU., è da almeno un biennio già stata fatta propria
dall’Amministrazione anticipando nel tempo, con la Variante al PS e due Varianti
Anticipatrici al RU di seguito descritte, alcuni argomenti particolarmente sentiti dalla
Comunità e considerati, come tali, azioni di potenziale sviluppo al motore economico del
territorio.
A.1.1 Gli obbiettivi politici alla revisione quinquennale
Nella cornice del bacino naturalistico Mugello Val di Sieve, Vicchio è un territorio che
presenta dei caratteri ambientali e paesaggistici decisamente privilegiati, in quanto
dettati da un contesto geografico che si ritiene opportuno passare di seguito
velocemente in rassegna:
-l’intera la sezione longitudinale nord-sud del territorio è adagiata in una sorta di culla
della quale il corso della Sieve (ovvero la pianura alluvionale dove è ubicato anche il
capoluogo) rappresenta la quota orografica più bassa (circa ml200 slm) che si pronuncia
impettandosi sia verso sud che verso nord fino a raggiungere sommità prossime ai
ll1000 slm: più precisamente a sud nella forma, subito a ridosso della Sieve e pertanto
assai pronunciata, del promontorio di M.te Giovi e a nord attraverso una più dolce
articolazione pedecollinare che, dalla Sieve giunge dopo qualche km sui promontori
Appenninici;
-l’ubicazione territoriale Ovest-Est del Comune di Vicchio lungo la Val di Sieve rimane
interposta tra un sistema pianeggiante-collinare-montano (il Mugello vero e proprio da
intendersi nelle forme più proprie del Comune di Borgo San Lorenzo, limitrofo ad Ovest)
ed un sistema a cuneo fluviale, ove appunto scorre il fiume (la Val diSieve vera e propria
da intendersi nelle forme più proprie del Comune di Dicomano limitrofo ad Est): questa
variazione morfologica del territorio regala in certi tratti a Vicchio contorte geomorfologie,
decisamente più scosse e articolate (le così dette “balze” presenti in diversi luoghi con
acumi più o meno accentuati), che strappano ed al sistema paesaggistico, specie della
della pianura e del pedecollinare, di temi e scorci particolarmente suggestivi;
-il sistema Appenninico, che dona e funziona quale regale corona montana nord
dell’intero territorio Comunale, è rappresentato dal filo, mosso e scosso da frange
boschive ed acumi lapidei, che dal Passo della Colla a ml 913 slm lungo la via Faentina,
giunge al Passo del Muraglione a ml 907 slm sulla strada Dicomano, S.Godenzo, Forlì
ed il cui crinale è percorribile a piedi attraverso il cosidetto “sentiero CAI 00” . Su questo
versante il Comune di Vicchio confina col contiguo Comune di Marradi a nord (facente
parte ancora della Provincia di Firenze e dell’Unione Comuni Mugello-Val di Sieve, se
pur modellato sulla cultura popolare emiliano-romagnola).
Si è ritenuto necessario riepilogare, se pur in grande sintesi, i 3 quadri paesaggistici del
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Comune di Vicchio perché su ognuno di questi (pianura di fondo valle, intermedio
pedecollinare, alto montano) s’innervano gli obbiettivi politici dell’Amministrazione; anche
per ribadire, dopo l’esperienza del primo RU, che la valorizzazione e la sostenibilità
territoriale rimangono impegni assolutamente prioritari. Più specificatamente:
1)pianura di fondo valle
capoluogo e suo centro storico – la definizione del più appropriato disegno urbano delle
due centralità urbane del capoluogo (centralità ovest detta del Paretaio e centralità est
detta dell’Arsella) costituiscono i nodi di maggior interesse progettuale del nuovo RU,
nonché gli ambiti in cui potranno insistere le azioni di sviluppo residenziale più
significative (unite a funzioni di valenza pèubblica) che daranno adito a trasformazioni in
variante al precedente RU, ; tra questi due poli,è ubicato viceversa l’antico castellare
trecentesco di Vicchio attraversato dall’attuale Corso del Popolo (che univa le antiche
porte di Levante e Ponente andate distrutte nel secondo conflitto mondiale) ed, i cui assi
stradali all’intorno ricalcano l’originario confine poligonale del fortilizio: detto tessuto è
stato attrezzato, seguendo le indicazioni del primo RU, di Piano di Recupero del Centro
Storico con allegato Regolamento Attuativo per gli arredi esterni ed indicazioni sul colore
dei fronti; detti strumenti, seguendo la politica generale dell’Amministrazione, hanno
tentato di facilitare la riqualificazione residenziale e commerciale, pur trovando evidente
ostacolo nelle difficoltà logistiche a carico oggi di qualsiasi tipo d’investimento privato. A
fronte di ciò l’Amministrazione intende attivare ulteriori proposte (da intercalare nella
normativa del nuovo RU)che, pur nella salvaguardia del tessuto, ne possano attivare
potenziali trasformazioni sostenibili.
aree artigianali produttive - i due ambiti industriali del Comune, i Piani in prossimità del
capoluogo e Mattagnano a confine col Comune di Borgo S.Lorenzo, nel prossimo
quinquennio daranno adito ad un processo di trasformazione cui l’Amministrazione
deporrà molta attenzione: per quanto riguarda il primo,tra le varianti del PS di cui si
prevede prossima adozione ,sono da evidenziare i nuovi limiti di pericolosità idraulica
della Sieve lungo gli argini di detta zona (già deliberati dall’Autorità di Bacino), che
opportunamente regolamentati e verificati potranno dar luogo ad un quadro di
trasformazioni che potranno interessare aziende di spicco che hanno sede a Vicchio
entro cui insistono molti lavoratori in un quadro di relazioni produttive e commerciali
(talune di valenza internazionale); per quanto riguarda il secondo è opportuno prendere
atto di un sostanziale intervento di revisione e variante urbanistica che si sta risolvendo a
Mattagnano e che interesserà destinazioni diversificate: produttiva, residenziale, verde di
valenza pubblica. Detto intervento, che è già stato confermato come operativo e cogente
nella fase del secondo RU (vedi paragrafo sulla prima variante anticipatrice), darà luogo
ad inedite e peculiari azioni di reciproco supporto e valenza tra parte pubblica e soggetti
privati.
fondo valle e argine fluviale della Sieve - trattasi di uno degli alvei ambientali più
interessanti e significativi (anche nel riconoscimento storico della memoria collettiva
locale) che insiste lungo tutta la sponda del fiume con particolari elementi di riguardo
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proprio all’altezza del capoluogo di Vicchio (entro cui insistono spiccate destinazioni
collettive: campeggio, impianti sportivi, orti sociali……). Obbiettivo dell’Amministrazione
attraverso la presente variante (generale al RU e parziale al PS) è confermare ed
accentuare detta predisposizione accentuando, specie in prossimità del capoluogo, il
carattere di immagine-manifesto di governo politico del territorio da parte di detta area:
da intendersi pertanto come Parco Fluviale.
2)intermedio pedecollinare
- frazioni – l’attenzione al governo del territorio dell’Amministrazione insisterà, per ciò
che concerne le trasformazioni in variante al PS, esclusivamente nel capoluogo e nella
vicina frazione di Caselle (ovvero quella in cui si sono concentrate maggiormente le
azioni periferiche del vecchio RU), mentre per i tessuti ubicati nelle diverse frazioni si
prevedono esclusivamente variazioni puntuali: di queste solo alcune particolarmente
significative saranno evidenziate nel RU quali azioni di potenziale e necessaria di
riqualificazione, ma non necessariamente queste saranno le uniche che troveranno
attuazione: infatti nel Regolamento della Perequazione che sarà allegato al nuovo RU di
Vicchio. sarà messo a punto un processo in cui diversi parametri (volumetrie, livello di
urbanizzazione, capacità funzionale, valore immobiliare ecc…) entreranno tra loro in
relazione determinando un principio urbanistico modale in cui la realizzazione mirata
all’interesse privato dovrà sempre e comunque connettersi con una congruente mirata
all’interesse pubblico.
- agricoltura ed agriturismi – il presidio del suolo agricolo attraverso le attività consone
alle diverse colture dovrà essere accompagnato dalle azioni più prodighe e virtuose per
la promozione turistica-scolastica-ricreativa della campagna di Vicchio: intendendo
pertanto quest’ultima non soltanto come la risorsa connessa alle diverse qualità dei
paesaggi in essa presenti (paesaggi già descritti in premessa), ma anche quale
significativa porzione di un Parco che potremmo definire metropolitano: il Mugello e la
Val di Sieve, che in Vicchio convivono, sono sempre maggiormente sottolineati quale
standard alternativo a quell’effetto di urbanizzazione piatta-continua-diffusa che sta
proliferando ad ovest del capoluogo fiorentino e che, nel prossimo decennio, costituirà
un tessuto, se pur sparso e diffuso, che condenserà tra di loro le Provincie di Firenze,
Prato e Pistoia.
- viabilità secondaria – la tutela dell’ampia rete stradale bianca che innerva, secondo
l’antica ossatura interpoderale, le frazioni ed i toponimi sparsi nel Comune, rappresenta
uno dei connotati più impegnativi tra i vari obbiettivi del nuovo RU. Per la manutenzione
di questa risorsa unica e sostanziale (ancorché povera e fragile) l’Amministrazione si è
già prodigata in una puntualizzazione delle diverse competenze (Delibera di
Classificazione delle strade Vicinali e Comunali del Comune di Vicchio), ma non si
esclude affatto, anche tra le opzioni ammissibili dal Regolamento della Perequazione, la
messa a punto di obblighi e prescrizioni che coinvolgano più specificatamente gli utenti
pruvati.
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3)alto montano
- seconde case – il processo di recupero e riqualificazione degli antichi poderi (resi in
disuso dall’abbandono delle campagne avvenuto in specie nel secondo dopoguerra) è
stato un processo che ha fortemente caratterizzato il governo del primo RU e che questa
Amministrazione ha già inteso confermare con la Seconda Delibera Anticipatrice del RU
già adottata e di prossima approvazione: con questo atto si è infatti molto facilitato ogni
intervento di recupero e ricostruzione dei ruderi garantendo, per quanto possibile, la più
precisa quantificazione delle volumetrie originarie.
- Il sistema Appennino – la catena Appenninica tosco-romagnola, in specie nel tratto
insistente sulla Provincia di Firenze, rappresenta uno degli ambiti forestali maggiormente
salvaguardati ovvero assolutamente non aggrediti da infrastrutturazioni antropiche di
rilievo (in specie turistico-ricettive e sportive); questo stato ne ha preservato il ruolo di
sistema ambientale che, pur presentando diverse fattispecie atte alla mitigazione florofaunistica, ha contribuito a delinearne un quoziente di spiccato tenore “selvaggio” che,
oggi più che mai, rappresenta una non comune risorsa.
Già il PS all’art. 23 assegna a Gattaia, frazione posta nel Sistema alto-collinare
montano nord, un ruolo preminente nella politica di sviluppo turistico legato alla
valorizzazione delle risorse naturali del territorio di Vicchio, affidandole il compito di Porta
di accesso alla Conoscenza della Natura dell’Appennino e tale riconoscimento
testimonia l’importanza che lo strumento consegna a tale presenza orograficanaturalistica.
Il nuovo RU conferma tale importanza e mira ad incentivare quel processo di
comunicazione-informazione sul ruolo dell’Appennino: ovvero una maggiore base della
rete delle conoscenze: su tale argomento intende pertanto creare dei presupposti
maggiormente fattivi che, solo se adeguamente pubblicizzati, potranno effettivamente
conferire alla frazione detto ruolo.
- il Parco di M.te Giovi – quale sommità e cerniera del sistema delle valli e vallicole che
dal Comune di Fiesole discendono verso l’Arno per poi risalire la Sieve fino al Comune di
Vicchio, questo colle epicentrico alle soglie dei ml 1000 slm, per i caratteri floro-faunistici
(che derivano anche da tale ubicazione radiale), presenze archeologiche (gli antichi
presidi etruschi che da Fiesole scendevano verso il Mugello) e memoria storica ancora
viva (eventi sulla Resistenza e sulla Linea Gotica) è identificabile come contesto
predisposto ad assumere ruolo di Parco: essendo il territorio del Comune di Vicchio, per
infrastrutture presenti ed appositamente create, il presidio di approdo naturale a detto
ambito naturalistico, il nuovo RU conferma un quadro di politiche connesse al più
adeguato ed opportuno insediamento di infrastrutture e conferma la frazione de Il Cistio
quale presidio di riferimento.
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La Casa di Benvenuto Cellini all’ingresso ovest del Centro Storico del capoluogo: con
Giotto e Beato Angelico, il Cellini rappresenta la terza personalità di rilievo
artistico che abitò a Vicchio.
A.1.2 Le proposte dei cittadini come base dell’istituto della
Comunicazione
L’istituto della Comunicazione, promosso dalla LR 1/2005 ed in atto di procedura e
programmazione da parte di questa Amministrazione, è stato iniziato ed attivato
attraverso un processo di libere proposte con cui sono stati invitati i cittadini
(mediante informazione diretta ai professionisti, avvisi aperti e pubblicizzati sul sito
web del Comune e comunicazione agli esercizi pubblici principali di capoluogo e
frazioni) a porre per iscritto con le dovute annotazioni di merito le loro proposte.
Questa azione aveva un duplice scopo: rendere disponibile un canale di ricezione
trasmissione per qualsiasi tipo di richiesta (a prescindere dalla qualità e fattibilità
della medesima) e comprendere, se pur in linea di massima, attese e desiderata
della cittadinanza; per la dovuta precisione dette richieste (che chiunque poteva
svolgere: anche i non residenti) potevano essere incanalate dal sottoscrittore in due
gruppi: quelle relative alla realizzazione di opere pubbliche (attrezzature collettive in
genere) o possibilità che beni immobiliari insistenti nel territorio di Vicchio (terreni o
fabbricati) potessero modificare le proprie capacità urbanistiche. E’ pressoché
scontato dichiarare che quasi tutte dette proposte si sono orientate verso la seconda
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casistica; meno scontato constatare che su una popolazione di oltre 8000 abitanti
(pertanto circa 2000 famiglie) il numero complessivo delle proposte giunte è 110 ,
pari ad un 5%: che non è una percentuale da cui emerge una particolare volontà di
partecipazione; che comunque, secondo lo scrivente, è da inquadrare all’interno di
una sostanziale sfiducia-pregiudizio che sottende la visione di un nuovo strumento
Urbanistico da parte del cittadino.
Segue la scheda tipo su cui si richiedeva la segnalazione:
Il Corso del Popolo interno al capoluogo unisce le due antiche Porte del castellare
(Levante e Ponente) andate definitivamente distrutte dopo il secondo conflitto
mondiale.
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NUOVO REGOLAMENTO URBANISTICO COMUNALE DI VICCHIO (RUC)
SCHEDA DI CONSULTAZIONE ED ASCOLTO DELLE RICHIESTA DEI CITTADINI
DA COMPILARE CON CHIARA SCRITTURA IN STAMPATELLO
alla cortese attenzione del Sindaco
Via Garibaldi 1 – VICCHIO (FI)
La presente scheda è stata consegnata al protocollo del Comune da………………..
Cittadino [ ]
proprietario [ ] rappres.del comitato/assoc [ ]…………………………………
cellulare n………………………. o rintintracciabile in via…………………………………………….……..
loc……………………..…Comune………………..Prov………………………...……….cap……………….
evidenzia che in Comune di Vicchio ovvero
nel capoluogo, zona………………………...[ ] nella frazione ………..[ ]
in località…………. [ ]
(se necessario specificare indirizzo……………………….…………………………………………...….)
(selezionare solo una delle opzioni - [A] o [B] - e per segnalare altre richieste usare più schede)
[A] relativamente a strutture pubbliche si ritiene necessaria la seguente attrezzatura/servizio
per la collettività:
…………………………………………………………………………………………………
[B] relativamente al bene privato costituito dal seguente immobile:
solo terreno[ ]
unità immobiliare [ ]
terreno con annessi [ ]
edificio con resede [ ]
annesso[ ]
anesso precario [ ] altro ovvero………………………………………... [ ]
o al seguente rudere:
edif. con tetto e/o muri interni diruti [ ] edif.pressochè diruto [ ] edif. completamente diruto [ ]
meglio rappresentato dall’allegato alla presente scheda :
foto [ ]
docum.catastale [ ]
planimetria [ ]
altro ovvero ……………………………… [ ]
richiede che nell’elaborazione del nuovo Regolamento Urbanistico
Comunale codesta Amministrazione:
(descrivere sinteticamente la richiesta senza dettagliare contenuti troppo particolari):
……………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………..
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
Vicchio,……………………………
in fede………………………….……………
SPAZIO A DISPOSIZIONE DELL’U.T. COMUNALE – richiesta n…loc………………………………
1 [ ] nuova edificabilità su terreno agricolo
2 [ ] nuova edificabilità in zona urbanizzata
3 [ ] richiesta di cambio di destinazione d’uso
4 [ ] ampliamento edificio
5 [ ] variazioni sostanziali su edificio
6 [ ] sistemazioni a corredo
8 [ ] percorso/ingresso carrabile o ciclopedonale (nuovo o variazione)
9 [ ] realizzazione di attrezzature-servizi-arredi-verde pubblico (standard)
10[ ] realizzazione di attrezzature-servizi-arredi-verde pubblico (no standard)
11[ ] rudere
12[ ] altro ………………………………………………………………………………………………….
14/62
A.2
I recenti processi di trasformazione del territorio: 2007-2012
Le trasformazioni territoriali che hanno investito questo territorio durante le fasi di
governo del RU scaduto hanno, in grande sintesi, interessato gli ambiti di seguito
riportati con le corrispondenti azioni e livelli:
AMBITO
Montano
Collinare e
fondo valle
(frazioni)
Territorio
aperto
capoluogo
Centro Storico
INTERVENTI
Recupero ed insediamento di seconde
case
Urbanizzazioni frammentate e diffuse
Agriturismi
Edilizia residenziale pubblica
Recupero edilizio
LIVELLO
Molto accentuato
Preminente rispetto agli altri
ambiti
Preminente rispetto ad altri
interventi sul patrimonio agricolo
Molto accentuato
Investimenti occasionali
Ne sono derivati i seguenti effetti di natura infrastrutturale e produttiva:
1)elevata criticità di del tessuto viario che si discosta a pettine dalla strada provinciale
v”Traversa del Mugello” e si ramifica nelle direzioni nord e sud sulle due sponde della
Sieve;
2)necessità di organizzare le frazioni più abitate con gli spazi e le funzioni di standard
previsti dalla norma;
3)netta prevalenza della ricettività turistica mediante unità sparse nel territorio aperto
con sostanziale sottomissione del capoluogo a detto regime e carenza in questultimo di
poli di sostanziale rilievo mirati ad incrementare una qualità urbana;
4)intensa urbanizzazione delle zone di frangia del capoluogo, con creazione di una
polarità ovest su cui occorre, in più punti, organizzare al meglio pedonalizzazioni ed aree
verdi;
5)il centro storico conserva una sua naturale attitudine verso la terziarizzazione ed il
servizio con la conseguenza che all’interno dell’antico poligono castellare risultano piu
accentuate le immagini e le insegne di uffici che non quelle tipiche residenziali: in linea di
massima la richiesta mira alla casetta isolata circondata dal giardino (tipica delle frazioni
e comunque presente nelle borgate appena fuori il centro storico, in specie lato sud di
questo) e non risulta evidente richiesta di relazioni condominiali.
15/62
A.2.1 Sviluppo demografico e tendenze in atto
Nell’arco di 150 anni (dall’Unità del Regno ad oggi) la il numero di abitanti di Vicchio ha
costituito un doppio flesso che ha avuto il suo apicale massimo dopo il primo conflitto
mondiale (oltre 13.000 abit.) ed il minimo (6.000ca.) all’inizio degli anni ’70; con gli anni
’50 è ben leggibile la fase di spopolamento del territorio aperto. L’incremento di
popolazione dopo gli anni ’70 (data di messa a punto dei primi strumenti urbanistici)
perdura ancora oggi.
Mediamente le percentuali insistenti sulle variazioni della popolazione del Comune
di Vicchio superano abbondantemente le percentuali di Provincia e Regione:
L’incremento della popolazione nell’ultimo decennio si è fondato sostanzialmente sui
fenomeni immigratori con spiccato flusso internazionale.
16/62
Anno
Popolazione residente
Variazione assoluta
Variazione
percentuale
2001
7.150
-
-
2002
7.387
+237
+3,31%
2003
7.516
+129
+1,75%
2004
7.736
+220
+2,93%
2005
7.808
+72
+0,93%
2006
7.956
+148
+1,90%
2007
8.092
+136
+1,71%
2008
8.200
+108
+1,33%
2009
8.234
+34
+0,41%
2010
8.262
+28
+0,34%
A.2.2 UTOE e Sistemi Ambientali: stato di attuazione delle previsioni
Sistema territoriale alto collinare - montano nord
Il Sistema è costituito da una dorsale montuosa caratterizzata da rocce di natura
prevalentemente arenacea (formazione della “marnoso arenacea”) con altimetrie che
vanno dai 400 ai 1000 metri slm con prevalenza delle altimetrie tra i 500 e gli 800 metri .
Le pendenze sono accentuate.
La copertura vegetale è costituta da formazioni forestali di ceduo di quercia e faggio
( 85%), caratterizzate dalla presenza in ampie zone di castagneti da frutto (15%) che
rappresentano una vera risorsa sia dal punto di vista paesaggistico e parzialmente
17/62
anche economico. In minima parte sono presenti le aree a pascolo, zone arbustive,
specialmente sul crinale e coltivi (15%). Il paesaggio creato da queste formazioni è
particolarmente bello specialmente durante i cambi di stagione con differenza di
cromatismi accentuate.
E’ un sistema ambientale che si presenta integro grazie ad una urbanizzazione quasi
inesistente e data la copertura omogenea dei suoli non ha problemi di erosione mentre il
rischio d’incendio è alto.
Pure con l’abbandono di cui ha sofferto a partire dagli anni 50 che ha portato ad una
scarsa manutenzione delle sistemazioni montane, dei boschi e degli alvei dei corsi
d’acqua minori, il Sistema non mostra evidenti segni di degrado, anzi specialmente per la
fauna e per le emergenze botaniche la rinaturalizzazione forzata ha rappresentato una
forma di salvaguardia.
UTOE GATTAIA
L’UTOE Gattaia, è situata a nord del territorio comunale di Vicchio, fa parte del Sistema
Alto-Collinare-Montano caratterizzato da fasce altimetriche per la maggior parte
comprese
tra 500 e 800 m. Si raggiunge dalla strada comunale proveniente dal capoluogo e che
attraversato tutto l’abitato, finisce addentrandosi nella valle del torrente Muccione.
Il paesaggio è caratterizzato a basse quote da vigneti, campi coltivati ed alberi da frutto,
seminativi semplici; pascoli e prati a nord dell’abitato verso l’Appennino.
UTOE VILLORE
L’UTOE di Villore, situata a nord est del comune di Vicchio, fa parte di quel Sistema
Alto-Collinare - Montano che, con fasce altimetriche tra 500 e 800 m., rilievi di tipo
montano ed urbanizzazione quasi inesistente, caratterizza tutta la fascia nord di Vicchio.
Villore si trova nella fascia più bassa di questo Sistema. Si raggiunge per mezzo della
comunale che dal centro risale il corso del Botena, dove sono localizzati molti mulini
segno di un’area densamente abitata in passato. Villore è costituito da un insediamento
sparso e dai nuclei de il Santo, Uzzana, Il Borgo che si affacciano sulla parte bassa dove
sono localizzati il ponte , il Cimitero, L’Oratorio di Meleto. Il paesaggio è densamente
boscato ma è anche connotato da ampie zone un tempo coltivate su terrazzamenti ed
oggi incolte.
Sistema Territoriale delle Colline a Nord – Piani Alti
Il Sistema è caratterizzato dalla presenza dei depositi lacustri e fluvio-lacustri con
altimetrie che vanno dai 100 ai 400 metri slm con prevalenza delle altimetrie tra i 200 ed i
300 metri . Le pendenze sono tra medie e basse, salvo nelle incisioni recenti dei depositi
fluvio-lacustri, caratterizzate localmente anche da pendenze molto forti. Grazie alle
pendenze in genere contenute,l’esposizione ed la composizione dei suoli il Sistema è
interessato in massima parte dalle colture agrarie ed in parte minore ma significativa da
copertura arborea e pascoli. Date le caratteristiche favorevoli all’insediamento umano è
18/62
una area ricca di memorie storiche e di edifici e nuclei di notevole valore.
La presenza dell’agricoltura rappresenta una vera risorsa sia dal punto di vista
paesaggistico che economico. Il paesaggio creato dalle colture agrarie unito alla
dolcezza dei rilievi ne fanno uno dei paesaggi più significativi del Mugello e della
Toscana, particolarmente bello specialmente durante i cambi di stagione per le notevoli
differenze di cromatismi che si creano.
Pure con l’abbandono che la campagna ha sofferto a partire dagli anni 50 che hanno
portato ad una più ridotta manutenzione delle sistemazioni agrarie e degli alvei dei corsi
d’acqua minori, il Sistema ha conservato una forte caratterizzazione agricolo- produttiva
con limitati fenomeni di degrado.
Sistema Territoriale della Pianura alluvionale
Il Sistema Territoriale di fondovalle è rappresentato dalle piane alluvionali dei principali
corsi d’acqua che attraversano il Comune di Vicchio, nonché i fondovalle delle acque
tributarie. Si tratta di una piana alluvionale estesa con larghezze comprese fra i 200 e
800 metri e con altimetria compresa tra i 100 ed i 200 metri, caratterizzata da pendenze
minime. Prevale un uso del suolo a seminativo semplice ed in minima parte arborato. La
copertura arborea è limitata alla presenza di pioppete lungo il corso di fiumi e torrenti,
oltre che delle altre specie facenti parte dell’ecosistema della vegetazione ripariale.
UTOE VICCHIO
L’UTOE di Vicchio, facente parte del sistema ambientale della pianura alluvionale, si
caratterizza per la prevalenza del rilievo pianeggiante, fasce altimetriche tra i 100 ed i
200 m. ed un uso del suolo in prevalenza a seminativo semplice. L’Utoe di Vicchio è
attraversata in parte dalla linea ferroviaria che collega Firenze a Borgo S.Lorenzo e dalla
strada statale Traversa del Mugello ed è caratterizzata a nord dalla presenza di un vasto
bacino artificiale: Il lago di Montelleri, con caratteristiche paesaggistiche e ambientali di
rilievo.
UTOE – zona artigianale – I Piani
L’UTOE Zona Artigianale“I Piani”, è situata all’estremità ovest del capoluogo lungo la
statale Traversa del Mugello. Fa parte di quel Sistema Territoriale di Fondovalle costituito
dalla piana alluvionale del fiume Sieve con altimetria compresa tra i 100 ed i 200 metri
ed un uso del suolo a seminativo semplice, solo in minima parte arborato. In queste zone
è presente una importante vegetazione ripariale con esemplari di dimensioni notevoli.
L’Utoe risulta perfettamente delimitata a nord dalla Strada Provinciale ex-SS n. 551 ed
a sud dal fiume Sieve.
UTOE – Area Residenziale - Artigianale – Mattagnano
L’UTOE di Mattagnano è situata all’estremità ovest del Sistema Territoriale di
Fondovalle, costituito dalla pianura alluvionale del fiume Sieve, con altimetria compresa
tra i 100 ed i 200 metri, con un uso del suolo a seminativo semplice e solo in minima
19/62
parte arborato e vegetazione di tipo ripariale di bordo ai fossi esistenti.
E’ l’unica area dove è possibile attuare uno sviluppo artigianale che abbia un
collegamento con un’altra area artigianale preesistente. Questo sviluppo viene
comunque attuato tenendo presente la realtà residenziale di Mattagnano che è andata
espandendosi per la vicinanza con Borgo S.Lorenzo.
Nell’espansione della zona artigianale potranno trovare posto solo attività legate al
settore agroalimentare come quelle previste nel piano del 1991 e già insediate.
Sistema Territoriale delle Colline Sud
Questo Sistema collinare caratterizzato da fasce altimetriche tra i 200 e 300 ml, e da
pendenze sensibili, è’ caratterizzato da rilievi in parte boscati ed in parte coltivati
prevalentemente a seminativo semplice. Il paesaggio risulta quindi caratterizzato dalla
notevole eterogeneità dell’uso del suolo che, a seconda della stagione presenta
differenze cromatiche accentuate. E’ arricchito da sistemazioni agrarie storiche
(terrazzamenti, muri a retta, drenaggi) in stato di abbandono, specialmente nelle aree
penalizzate dalle pendenze più accentuate e da altri elementi che costituiscono
arricchimento paesaggistico quali la delimitazione dei confini, la presenza di viali
d'accesso alle fattorie e alle ville, limiti delle coltivazioni e percorsi spesso sottolineati con
alberature rade o cespugli che disegnano il territorio.
UTOE CISTIO
L’UTOE di Cistio fa parte del Sistema Collinare Sud, con fasce altimetriche tra i 200 e i
300m. Il paesaggio caratterizzato dalla notevole eterogeneità dell’uso del suolo che è
arricchito da sistemazioni agrarie storiche.
Collegato direttamente con la strada Provinciale di Sagginale, in ottima posizione
panoramica, pur essendo vicino al capoluogo, conserva intatte le sue caratteristiche di
piccolo centro rurale sorto in età medievale, con agglomerato di costruzioni intorno alla
vecchia strada comunale dove nonostante i rimaneggiamenti avvenuti nei secoli, si
conservano ancora intatte alcune delle sue originali caratteristiche (portali, aperture,
stipiti in pietra, etc.)
Sistema Territoriale Alto Collinare Sud
Il Sistema è caratterizzato prevalentemente da altimetrie tra i 400 e i 700 metri, con
punte che raggiungono anche i 1000 metri in prossimità della parte sommitale del Monte
Giovi.
La copertura vegetale è costituita da formazioni forestali di ceduo di quercia e faggio,
due zone a castagneto e qualche coltivo. Il paesaggio creato da queste formazioni è
particolarmente bello specialmente durante i cambi di stagione con differenza di
cromatismi accentuate.
Relativamente alla destinazione residenziale si prospettano le
seguenti tabelle inerenti il LIVELLO DI ATTUAZIONE, divise per
20/62
(UTOE) e Sistemi Ambientali-SA (separati nella prima tabella ed
integrati nella seconda)
(UTOE)/SA
SUL PREVISTA mq
(Vicchio)
Collinare nord
(Villore)
(Gattaia)
Pianura Fondo Valle
Collinare sud
(Cistio)
Montano nord
(Mattagnano)
Montano sud
(Piani)
19.100
7.500
3.800
3.700
3.300
3.100
2.300
1.000
600
500
400
SUL REALIZZATA
mq
9.729
4.682
293
187
1.109
797
107
911
517
67
122
(UTOE) + SA in esse insistenti
SUL PREVISTA mq
(Vicchio)+(Mattagnano)+(Piani)
+ Pianura fondo valle
Collinare nord
(Cistio)+Collinare sud
Montano sud
(Villore)+(Gattaia)+Montano nord
23.400
7.500
5.400
500
8.500
%
POPOLAZIONE
54,4
% RESIDUA
49
38
92
95
66
74
95*
9
14
87
69
%
RESIDUA
51
30,5
9,23
38
84
5,7
84
Alla luce delle tabelle di quanto sopra sono deducibili alcune considerazioni, se pur
generiche:
- Mediamente nell’intero territorio comunale è ancora spendibile oltre il 60%
dello stock di Superficie Utile Lorda SUL prevista dal PS; gran parte di tale
residuo è imputabile alla mancata realizzazione di talune Aree di Espansione
Residenziale-AER ubicate nel capoluogo (sostanzialmente connesse ad
investimenti privati connessi a Piani Complessi d’Intervento).
- Quale conseguenza diretta vi è stato un sostanziale recupero di Seconde
Case in Territorio Aperto (Vicchio si identifica in tal senso come un territorio
richiestissimo in quanto collaterale all’area metropolitana attraverso un
viaggio di 1 h in auto o treno ed immediatamente prospiciente la Catena
Appenninica ovvero uno dei patrimoni naturalistici meno infrastrutturali del
paesaggio toscano) ); risulta infatti che il Sistema Ambientale Montano Nord
ha pressoché esaurito lo stock in quanto nel medesimo si sono concentrate le
deruralizzazioni, mentre I Piani Attuativi si sono pressoché concentrati sulla
Pianura di fondo valle dove insistono l’UTOE del capoluogo l’UTOE
Mattagnano-Piani.
21/62
Utoe Vicchio, utoe Mattagnano-Piani ed il Sistema collinare nord, ovvero gli ambiti
residenziali più appetibili, conservano un 50% delle potenzialità edificatorie previste dal
PS.
La Casa di Giotto sul Colle di Vespignano, dove nacque l’artista.
A.3 Il Piano Strutturale approvato nel 2005
Come già esposto in fase introduttiva, essendo il PS del Comune di Vicchio uno dei
primi strumenti di pianificazione messo a punto con nla exLR 5/95 (ovvero la prima
normativa che introduceva il doppio canale “piano strategico – piano attuativo”) il
suddetto PS ha risentito delle antecedenti prassi operate dai PRG ed ha pertanto
intessuto lo strumento di quelle azioni, tipicamente quantitative e identificative, cui
viceversa risultava predisposto il successivo RU; ne è risultato pertanto un’impropria
sovrapposizione tra i due strumenti.
Oltre a ciò il PS, che oltremodo identificava anche la tipologia dei Piani Attuativi su cui
si sarebbe sostanziata la progettazione, mirava ad un ampissimo uso del Piano
Complesso d’Intervento, col tentativo di garantire i finanziamente per le infrastrutture
pubbliche previste: alla luce di un sostanzioso programma di Edilizia Residenziale
Pubblica.
Col recente presupposto di un ulteriore nuovo disegno della LR 1/2005 “Norme di
governo del territorio” (che è succeduta a sua volta alla 5/95) nel quale si presuppone
l’eliminazione, tra i Piani Attuativi, del Piano Complesso d’Intervento, questa
Amministrazione aveva già operato una prima variante all’attuale PS, come di seguto
descritta:
A.3.1 Motivazioni della la variante al PS già attuata
VARIANTE PS (Ado.Del 9-26.01.012 App.Del 64 27.06.012)
22/62
Di seguito la Relazione di Avvio del Procedimento della variante al PS di Vicchio
(approvata con Del CC n 64 del 27.06.012) con la quale la previsione del Piano
Complesso d’intervento è stata variata i semplice Piano Attuativo
PS e RUC del Comune di Vicchio e l’evolversi della normativa urbanistica
Il sistema dei due comprensori Mugello e Val di Sieve, in cui il territorio comunale di
Vicchio rappresenta l’habitat di contatto caratterizzato dal grande pianoro del fondo valle
(attraversato dalla Sieve) e dal declivio pedecollinare (che risale a nord verso
l’Appennino Tosco Romagnolo e a sud verso il massiccio di M.te Giovi) gioca un ruolo
determinante nella caratterizzazione del territorio aperto all’intorno del capoluogo
fiorentino.
E’ proprio nella tutela e valorizzazione del patrimonio territoriale toscano che negli ultimi
15 anni questa Regione ha dato corpo ad una profonda riforma dei disciplinari urbanistici
in cui il vecchio Piano Regolatore Generale-PRG è stato sostituito dal doppio regime
Piano Strutturale-PS (strumento che detta gli indirizzi sostanziali delle politiche
territoriali) e conseguente Regolamento Urbanistico Comunale-RUC (atto che specifica
standard di qualità/misura delle quantità/caratteri delle forme/ubicazione delle funzioni
ecc.).
In realtà questo processo di promozione si è svolto all’interno di un più ampio quadro di
riforme in cui svariate Leggi Quadro Nazionali hanno visto: l’evolversi della normativa
urbanistica (Codice dell’Edilizia, Testo Unico sull’Esproprio, Energie rinnovabili….), una
più opportuna interferenza tra Ente pubblico e cittadini (trasparenza ad atti, accessi a
provvedimenti pubblici, tutela privacy, alla nomina di garanti della comunicazione…)
nonchè la nascita di nuovi procedimenti per la realizzazione e il finanziamento di opere
di pubblica utilità così come di edilizia residenziale (Protocolli d’intesa, project-financing,
Piani Complessi d’intervento…)
In relazione ed in specie a quest’ultimi strumenti (Piani Complessi d’intervento) è da
evidenziare la strategia, offerta dalle norme, di convogliare l’interesse e l’investimento
privato a favore della realizzazione di opere pubbliche, garantendo un ritorno di utile
verso l’investitore o in termini di gestione commerciale di Attrezzature collettive piuttosto
che di elevato standard di servizi a favore dei tessuti abitativi con conseguente
incremento patrimoniale degli immobili.
Gli strumenti urbanistici del territorio comunale di Vicchio, concepiti all’interno del
processo di riforma appena descritto, hanno oltremodo risentito della contemporanea
evoluzione della legislazione regionale sul Governo del Territorio: infatti il PS è stato
approvato in regime di la LR 5/95, mentre il primo RUC si è generato immediatamente
dopo il varo della successiva LR 1/05.
In tal senso l’istituto del Piano Complesso (procedimento che ha sostanzialmente il
compito di promuovere l’esecuzione programmata e contestuale di interventi pubblici e
privati che per la loro articolazione necessitano di ricorsi negoziali tra più parti in causa)
è stato presentato dalle due norme suddette attraverso articolati passaggi (avvio dei
processi di inter-relazione tra le parti, messa a punto delle misure di contrattazione,
23/62
gestione e il controllo dei flussi d’investimento, ecc….) che hanno rappresentato un
articolato processo gestionale che necessitava di opportune (e non comuni)
sperimentazioni e verifiche che in realtà non sono mai state completamente esperite per
l’evidente dedalo burocratico generatosi.
Strumenti urbanistici Comunali: alcuni caratteri di anomalia
Il Comune di Vicchio (come si è detto già impegnato nelle approvazioni di PS e RUC
nel passaggio tra LR 5/95 e 1/05), ha oltremodo generato nella stesura di detti strumenti
di governo talune sfasature interpretative,alcune delle quali derivate anche dalla difficoltà
di applicazione dei Piani Complessi. Di seguito:
- Improprie localizzazioni del PS- Il Piano Strutturale-PS, dopo aver proceduto alla
stesura dello Statuto del Territorio, necessario a quantificare e qualificare le risorse al
fine di pianificare in termini di sostenibilità il proprio sviluppo, non si è limitato a
identificare le necessità territoriali di attrezzature sociali in termini di funzioni d’uso o
capacità edificatorie, bensì ha oltremodo offerto precisazioni sull’ubicazione di dette
attrezzature all’interno dei centri abitati, in particolare del capoluogo: ovvero il PS pur
proponendosi come strumento urbanistico d’indirizzo non ha atteso la stesura del
successivo RUC e precisando da subito l’ubicazione di detti servizi.
- Sviluppo residenziale articolato mediante il Piano Complesso- La realizzazione di
alcuni rilevanti lotti di espansione residenziale previsti dal PS è stata demandata al
Piano Complesso , sia nel capoluogo che in talune frazioni: più precisamente per tali
interventi si prevedevano istituti quali il PROGRAMMA INTEGRATO D’INTERVENTO
piuttosto che la SOCIETA’ DI TRASFORMAZIONE URBANA, ovvero procedimenti
normativi le cui discipline, proprio in quanto Piani Complessi, articolano il convergere di
imprenditorialità private e finanziamenti pubblici.
- Incoerenza tra PS e RUC nella definizione degli interventi - In fase di redazione del
RUC, le direttive del PS in merito ai Piani Complessi (di cui sopra) non erano esplicate
in forma coerente poichè, anziché promuovere l’applicazione degli istituti previsti dal PS
il RUC si esprime in termini di PROGRAMMI DI RIQUALIFICAZIONE INSEDIATIVA (in
ciò risentendo anche dell’evoluzione della norma regionale, che nel travaso dalla LR
5/95 alla 1/05 non precisava con compiutezza talune mutuazioni tra gli articolati di
legge). Più precisamente nel RUC erano specificate le previsioni del PS sui lotti
residenziali in espansione raggruppando i medesimi in schede tabellari dove le relative
Localizzazioni e Consistenze erano subordinate alla realizzazione delle Attrezzature
pubbliche di cui nel PS era già stata fissata l’ubicazione (vedi punto 1).
Criticità operativa del Piano Complesso
Il centro abitato di Vicchio, pur essendo capoluogo comunale nonchè crocevia storico di
rilievo nel contesto Mugello-Val di Sieve, per numero di abitanti e per concentrazione di
attività imprenditoriali non possiede quella “massa critica” di operatori economici e
quell’articolazione di previsioni urbanistiche che, o per la presenza di peculiari funzioni
o per i caratteri territoriali complessivi, è tale da rendere necessario lo strumento del
24/62
Piano Complesso. Infatti tale procedura trova il suo ambito di applicazione più idoneo
allorquando si delineano alcune condizioni (tipiche viceversa nelle Aree Metropolitane),
tra le quali:
-più attori diversificati gravitano intorno alle varie operazioni urbanistico-edilizie,
attivando condizioni e fattori che rendono pienamente virtuoso il connubio tra soggetti
pubblici e privati;
-lo strumento urbanistico, in determinate aree, preveda la presenza di una serie di
destinazioni d’uso tali da promuovere più alternative possibili all’iter della gestione
urbanistica;
-la frazione o la localizzazione circonvicina di determinati areali di zoning comporta una
concertazione tra le diverse proprietà;
Il PS di Vicchio, nonostante nel capoluogo non sussista nessuno di detti caratteri, ha
previsto aree da gestire attraverso lo strumento del Piano Complesso in quanto nella
prima fase di governo del capoluogo si è trovato adeguato supporto in sussidi finanziari
di scala Regionale; viceversa oggi tale istituto urbanistico non è più capace di gestire e
promuovere lo sviluppo edilizio delle aree residue da urbanizzare anche perché, in fase
di evidente congiuntura economica, la carenza di sovvenzioni pubbliche e private non
concede di presupporre le relative azioni.
Nella sostanza l’improprio quadro di definizioni e procedure urbanistiche sopra descritto
unitamente al sostanziale congelamento di investimenti pubblici e privati, ad oggi sta
sconfortando l’applicazione dei processi di sviluppo del capoluogo, col risultato, in termini
di espansioni edilizie previste dagli strumenti, di un’incompleta definizione del disegno
urbano di più porzioni di tessuto. Da ciò la necessita di promuovere procedure
urbanistiche più consone al contesto in esame.
Il quadro normativo di LR 5/95 e LR 1/05 e il dibattito urbanistico in corso.
Dalle norme per il governo del territorio della Regione Toscana si riportano i titoli degli
articolati che promuovono le procedure del Piano Complesso. Più precisamente:
LR 5/1995:
Art. 29: Programma integrato d’intervento;
Art. 30: Formulazione del Programma Integrato d’intervento;
LR 1/2005:
Art. 56: Piani complessi d’intervento;
Art. 57: Efficacia del Piano Complesso d’intervento;
Art. 74: Programmi Complessi di Riqualificazione Insediativa.
Il dibattito sul Governo del Territorio della Regione Toscana, specie in merito a centri
abitati di piccole-medie dimensioni (come il capoluogo di Vicchio), è particolarmente
sensibile a questa problematica: vale la pena soffermarsi sulla Relazione Preliminare al
dibattito Politico attualmente in corso che si esprime come segue per ”Eliminare l’istituto
del Piano Complesso d’Intervento, previsto negli articoli 56 e 57, in quanto si è rivelato di
scarsa e controversa applicazione”.
25/62
Constatati i motivi sostanziali di tale “impasse” già descritti, il Comune di Vicchio
necessita di mettere a punto una procedura di variante al PS che, alla luce dei problemi
sopra esposti, offra una concreta capacità operativa al nuovo RUC che sostituirà il primo
che scadrà nel 2012. più precisamente la variante al PS prevederà i seguenti due stralci:
-stralcio della procedura di Piano Complesso (sia nella forma del PROGRAMMA
INTEGRATO D’INTERVENTO che della SOCIETA’ DI TRASFORMAZIONE URBANA)
nelle aree di espansione residenziale in cui sono previsti detti istituti; i medesimi saranno
sostituiti (confermando la consistenza complessiva del PS) con le norme procedurali
del PIANO ATTUATIVO;
-stralcio delle ubicazioni imposte impropriamente dal PS per attrezzature pubbliche:
dette attrezzature rimangono confermate nella consistenza e caratteri funzionali, ma se
ne rimanda la possibile precisa ubicazione nel successivo RUC; pertanto con la
presente variante, le aree in cui il PS attuale specifica la realizzazione di attrezzature
pubbliche, si configureranno come “aree usufruibili da destinazioni d’uso la cui
ubicazione è rimandata al secondo RUC in coerenza col PS variato ”.
Per i motivi puntualizzati la variante in oggetto:
- non modifica quantità o funzioni previste dal PS nel territorio comunale, bensì intende
promuoverne nuovi iter procedurali (variante normativa);
- rinvia al prossimo RUC la precisa ubicazione di talune previsioni del PS;
- rimane conforme ai dettami di PIT e PTC;
- è promossa coi medesimi intenti del dibattito politico attualmente in corso
nell’Amministrazione Regionale relativamente ai Piani Complessi;
Pertanto la variante medesima non sarà soggetta a Valutazione Integrata semplificata
(LR 1/2005) e non sarà soggetta a Valutazione Ambientale Strategica (LR 10/2010) in
quanto variante esclusivamente normativa; si dichiara inoltre che le Valutazioni degli
Effetti Ambientali di cui all’allegato 3 del PS (approvato dalla Conferenza dei Servizi
svolta presso la Regione Toscana il 20.01.2004) non hanno subito sostanziali variazioni.
A.3.2 Motivazioni della presente variante al PS
Già operata la prima variante al PS si rende necessaria la presente variante parziale,
con cui apportare una serie di ulteriori modifiche a detto strumento al fine di evitare
improprie commistioni tra strumento (PS) e atto di governo (RU) che possono riguardare
sia la specifica destinazione dei suoli che la consistenza degli interventi: infatti, è
quest’ultimo atto che definisce nella sostanza attuativa (destinazioni e consistenze) le
diverse funzionalità delle aree.
Oltre questo aspetto, un’ulteriore necessità che comporta la variante parziale al PS è
dettata all’adeguamento di detto strumento nei confronti delle più recenti normative
Regionali che riguardano i rischi idraulico-geologico-sismico.
26/62
Lo studio geologico di supporto al R.U. per la definizione della fattibilità geologica,
idraulica e sismica viene elaborato ai sensi del nuovo Regolamento di attuazione
dell'art.62 della L.R.n.1/05 in materia di indagini geologiche (DPGR.n.53/R/11). Tale
Regolamento apporta alcune modifiche rispetto al precedente (DPGR.n.26/R/07) le più
significative delle quali riguardano le problematiche idrauliche e quelle sismiche. Mentre
per le prime vengono ridefiniti i criteri per la perimetrazione delle zone a diversa
pericolosità idraulica, per le seconde si introducono gli studi di Microzonazione Sismica
di primo livello.
Dato che lo studio geologico di supporto al P.S. vigente è stato redatto con la vecchia
normativa la prima fase di lavoro riguarderà la ridefinizione della cartografia di
pericolosità del territorio di Vicchio secondo le nuove direttive in modo da poter disporre
di uno scenario di riferimento aggiornato per le valutazioni della fattibilità delle nuove
previsioni contenute nel Regolamento Urbanistico. Per portare avanti questa operazione
di aggiornamento, oltre a nuove indagini e verifiche sulle problematiche geomorfologiche
che concorreranno anche alla procedura di integrazione e modifica del P.A.I per le aree a
pericolosità geomorfologica e da frana, si utilizzeranno anche i dati forniti da Enti
sovraordinati che nel frattempo hanno elaborato degli studi tematici rilevanti ai fini della
formazione del R.U. In particolare la Provincia di Firenze ha prodotto uno studio
idrologico-idraulico sul Fiume Sieve che ha portato all'aggiornamento della cartografia
del P.A.I. dell'Autorità di Bacino del fiume Arno (Decreto del Segretario Generale n.32 del
3 maggio 2012), mentre il Coordinamento Regionale Prevenzione Sismica della Regione
Toscana ha messo a disposizione lo studio di “Microzonazione sismica strumentale del
Comune di Vicchio” elaborato dal Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di
Firenze.
Per il completamento del quadro di pericolosità geologica, idraulica e sismica si
dovranno verificare ancora delle situazioni locali legate per lo più alle problematiche
idrauliche derivanti dai corsi d'acqua affluenti della Sieve, in particolare i torrenti
Muccione e Pesciola, laddove il loro percorso attraversa le aree urbanizzate del
fondovalle della Sieve.
Nella seconda fase dello studio geologico, quella della fattibilità degli interventi previsti
dal R.U., per tutte le aree nelle quali sono previste trasformazioni e/o modifiche
significative dell’uso del suolo si verificheranno gli effetti dei nuovi interventi proposti, in
relazione alla tipologia ed al dimensionamento degli stessi ed alle diverse condizioni di
pericolosità geomorfologica, idraulica e sismica del contesto locale in cui si inseriscono.
Tali verifiche concorreranno anche alla definizione di una serie di norme prescrittive e
prestazionali nei casi in cui si rilevi la necessità di adottare interventi di sistemazione e/o
bonifica del suolo rispetto alla presenza di p0articolari dinamiche geomorfologiche e/o
idrogeologiche in atto o potenzialmente attivabili a seguito delle nuove realizzazioni.
La sintesi di queste valutazioni sarà riportata, in via generale, mediante una carta della
fattibilità e, in particolare, mediante specifiche “schede di fattibilità” per ciascuna delle
aree assoggettate ad un Intervento Unitario (Piano Attuativo, Piano di Recupero, ecc.)
27/62
La chiesa di Barbiana, sul promontorio di M.te Giovi, dove ebbe sede la scuola
condotta da Don Milani.
A.4
Il Regolamento Urbanistico approvato nel 2007
Si riportano di seguito i tabellari degli interventi previsti nel RU del 2007 da cui emerge
la consistente presenza degli interventi non realizzati per le difficoltà precedentemente
analizzate:
Piani Attuativi previsti dal RUC (*NR): non realizzati)
PROGRAMMI COMPLESSI DI RIQUALIFICAZIONE INSEDIATIVA
St mq
N Np Np
alloggi letto auto
vicchio 1 – zona peep – fronte area carabinieri
39/1
Vicchio AER 85 alloggi
8.572
39/14
Vicchio parcheggio zona campo di calcio
5.500
39/19
Vicchio centro polivalente per l’infanzia
4.532
39/27
Vicchio circonvallazione nord tratto “e” Viabilità di
penetrazione.
3.025
85
250
Vicchio 2-zona esp. Est + attrezz. Pubbliche
39/5 (*NR)
Vicchio AER 5 alloggi
5.200
39/16 (*NR) Vicchio parcheggio cimitero
2.500
39/20 (*NR) Vicchio nuovo accesso e sistemazione a verde cimitero
7.900
39/21
Vicchio area dep. Automezzi comunali
5
Min.
10
120
11.000
Vicchio 3-zona parcheggio servizio centro storico
39/3 (*NR)
Vicchio AER 5 alloggi
2.000
39/13 (*NR) Vicchio – parcheggio
13.000
39/10 (NR)
Vicchio parco della pace
1.000
39/29
Vicchio verde pubblico attrezzato a sud del lago di
montelleri
2.020
39/30 (*NR) Vicchio nuovi uffici comunali
Cistio 1
28/62
5
Min.
10
330
Not
49/1
Cistio AER 30 alloggi
5.750
49/3
Cistio verde pubblico attrezzato
3.800
49/5 (*NR)
Cistio parcheggio fuori utoe
49/6
Cistio intervento centro culturale
30
445
Min.
60
30
Sup.
N Np Np
mq alloggi letto auto
PIANI ATTUATIVI PUBBLICI/PRIVATI
Note
Vicchio-Ortovecchio
39/11A(*NR) Vicchio verde pubblico attrezzato
1.966
39/11B
1.695
Vicchio verde privato attrezzato
39/15 (*NR) Vicchio parcheggio + autorimessa/vani accessori
1350+
500
45
+ 21
box
privati
42
+ 16
box
privati
38
+ 25
box
privati
35
+ 25
box
privati
Vicchio ovest
39/33 (*NR) Vicchio-verde pubblico attrezzato
2.900
Cistio 2
49/2(*NR)
Cistio. Verde pubblico attrezzato
700
49/4(*NR)
Cistio parcheggio+vani accessori
1650 +
650
27_5( *NR)
Caselle verde pubblico attrezzato
900
27_6 (*NR)
Caselle parcheggio + autorimessa/vani accessori
Caselle 1
1800+
500
Rupecanina
27_9 (*NR)
Rupecanina verde pubblico attrezzato
27_10 (*NR) Rupecanina parcheggio + rimessa vani accessori
450
1300+
450
S. Maria a Vezzano
27/1°
S. M. a Vezzano AER-8 alloggi
2.050
27/2b
S.M. a Vezzano parcheggio
27/2c
S.M. a Vezzano verde pubblico attrezzato
1.600
27_11
Mirandola AER –3 alloggi
1.050
27_12
Mirandola verde pubblico attrezzato
200
27/13
Mirandola parcheggio
145
8
550
Min.
16
20
Mirandola
Caselle 2
29/62
3
Min.
6
9
27/4bc(*NR)
Caselle AER – 8 alloggi
27/7(*NR)
Caselle parcheggio
1.680
Min.
16
8
430
20
Mattagnano
41/2
Mattagnano area polo agro alimentare
17.400
41/3
Mattagnano verde pubblico attrezzato
11.500
PIANI DI RECUPERO DI INIZIATIVA PRIVATA
Sup.
N Np Np
mq alloggi letto auto
5
Min.
10
Vicchio officina dismessa traversa del mugello
5
Min.
10
Gattaia – recupero per 5 Alloggi
5
Min
10
29/31
Vicchio capannone industriale v. mazzini
29/32(*NR)
23/1
500
Note
PMAA – PdR Zufolana
Sup.
N Np Np
mq alloggi letto auto
PIANI ATTUATIVI DI INIZIATIVA PRIVATA
Note
AER – AREE ESPANSIONE RESIDENZIALE
27/1b
S.M. a Vezzano AER – 3alloggi
1.650
3
Min.
6
Caselle AER – 8 alloggi
1.270
8
Min.
16
3.800
7
20
11
Caselle 3
27/4(*NR)
AET – AREE ESPANSIONE TURISTICO RICETTIVA
23/3(*NR)
Gattaia
45/1
Lago Viola
66.930
23
65
35
45/2
Campestri
153.97
9
18
50
27
53/1(*NR)
Le Casacce
9.560
18
50
27
AEP – AREE ESPANSIONE PRODUTTIVA
40/4(*NR)
I Piani area ex-industriale da bonificare
5.800
41/1
Mattagnano area polo agro alimentare
12.300
AREE A FINALITA’ SOCIALI
21/3
area psicoterapia familiare
7.800
30/1
area nuova edificazione a fini sociali
17.900
Sup.
N Np Np
mq alloggi letto auto
PIANI ATTUATIVI PUBBLICI
INFRASTRUTTURE E SERVIZI TECNOLOGICI
30/62
Note
23/7(*NR)
Gattaia messa a norma recapito fognario
27/3(*NR)
S.Maria a Vezzano messa a norma recapito fognario
27/8(*NR)
Caselle messa a norma recapito fognario
ATTREZZATURE E SERVIZI
Amministrativi Sociali
39/23(*NR)
Vicchio CASERMA CARABINIERI
2.800
39/27(*NR)
Vicchio circonvallazione nord – tratto “c”
1.490
39/24
Orti Sociali
15.000
Verde Pubblico Attrezzato a completamento standard
27/15(*NR)
Casole
300
27/17(*NR)
Molezzano
400
27/18(*NR)
La Ginestra
400
27/19(*NR)
Pilarciano
300
27/20(*NR)
Pesciola
170
27/21(*NR)
La Gracchia
345
39/34(*NR)
Vicchio AREA VIGNINI
2.775
Parcheggi a completamento standard
27/2(*NR)
S.M. a Vezz. Parcheggio
750
30
27/16(*NR)
Casole
300
20
34/1(*NR)
Ponte a Vicchio
390
30
44/1(*NR)
Barbiana Grande
1.100
55
550
25
1.150
44
3.200
30
27/17b(*NR) Molezzano
27/14(*NR)
Vespignano
Parcheggi privati a servizio residenti
39/35
Area a corredo viabilità e parcheggi privati
ATTREZZATURE DI LIVELLO SOVRACOMUNALE
Parchi Territoriali
45/3(*NR)
Centro recupero rapaci
4.400
53/2(*NR)
PARCO DELLA MEMORIA DI M. GIOVI
5.000
31/62
A.4.1 Motivazioni della Prima Variante Anticipatrice al RU
PRIMA VARIANTE ANTICIPATRICE (Ado.Del 63-27.06.012-App.Del12130.10.012); Delibera CC n.121 del 30.10.012 dal titolo “PROVVEDIMENTI SUL
GOVERNO DEL TERRITORIO NEL COMUNE DI VICCHIO ALLA SCADENZA DEL
REGOLAMENTO
URBANISTICO
COMUNALE
(PRIMO
RUC-2007)
E
PROGRAMMAZIONE DI VARIANTI ANTICIPATRICI NELLA FASE DI
FORMAZIONE DEL NUOVO ATTO DI GOVERNO (SECONDO RUC-2013)”
MOTIVAZIONI DELLA DELIBERA
L’approvazione del primo RUC del Comune di Vicchio è stata pubblicata sul BURT del
16.05.2007 e pertanto in data 16.05.2012 detto atto di governo risultava aver esaurito i 5
anni entro cui sussistono le previsioni;
Negli ultimi 15 mesi questa Amministrazione ha avviato una cospicua attività di
recupero nell’attuazione della programmazione urbanistica (peraltro attardatasi anche a
causa di un duplice e repentino passaggio di consegne nella gestione dell’Ufficio
Urbanistica) e che pertanto, a primo RUC scaduto, si è reputato di prevedere forme di
governo atte a garantire continuità e coerenza alla programmazione urbanistica fino
all’adozione del secondo RUC;
Nell’attuale evidente stadio di congiuntura economica sovranazionale si è inteso
attivare e promuovere, comunque negli spazi consentiti dalla norma, le possibili
forme di sburocratizzazione al fine di evitare tempi morti, ripetitività dei procedimenti
e comunque appesantimenti istruttorii.
PROSPETTI DEI PROCEDIMENTI IN ATTO E DA REITERARE
Quadro A), varianti urbanistiche che, alla data di scadenza del RUC, sono state
adottate o approvate:
1A) Variante RUC area turistico-ricettiva Campestri: scheda 45/2-adoz.29.02.012;
2A) Variante RUC area verde attrezzato ex-macelli: scheda 39/29-appr.26.01.012;
3A) Variante RUC area verde pubb.attr. Ortovecchio: scheda 39/11b-appr.29.02.012;
4A)Variante RUC aree. produt. e resid. Mattagnano: scheda 41/2-adoz.29.03.012;
5A) Variante RUC area verde attrezzato Mattagnano: scheda 41/3-adoz.29.03.012;
6A) Variante RUC per inserimento P.d.R. in località Zufolana-adoz.29.03.012;
le suddette varianti urbanistiche adottate e/o approvate alla data di scadenza del RUC
sono da considerarsi operative a tutti gli effetti e pertanto non hanno perso efficacia: ne
deriva che entro 5 anni dalla loro approvazione potrà essere autorizzato il relativo Piano
Attuativo o Permesso di Costruire:
Quadro B) Piani Attuativi d’iniziativa privata già previsti nel RUC approvato e che alla
32/62
data di scadenza del medesimo, non hanno ancora proceduto alla relativa stipula della
convenzione o atto d’obbligo:
1B) Piano attuativo area di espansione artigianale-produttiva Mattagnano;
2B) Piano attuativo per servizi socio-sanitari privati in località Razzo;
3B) Piano attuativo di espansione turistico ricettiva in località Lago Viola;
i suddetti Piani Attuativi d’iniziativa privata, pur mancanti della convenzione o atto
unilaterale d’obbligo firmato, per i motivi esposti in premessa sono reiterati oltre la data
di scadenza del primo RUC;
Quadro C) Piani Attuativi d’iniziativa privata già adottati o approvati e di cui, entro
cinque anni dall’approvazione della variante al RUC che li ha contemplati, si dovrà
procedere, al fine di renderli esecutivi, alla relativa stipula della convenzione o atto
d’obbligo:
1C) Piano attuativo area turistico-ricettiva Campestri (variante 1A);
2C) Piano Attuativo area verde attrezzato ex-macelli (variante 2A);
3C) Piano attuativo verde pubblico attrezzato Ortovecchio (variante 3A);
4C) Piano attuativo residenziale Mattagnano (variante 4A);
5C) Piano Attuativo area artigianale-produttiva Mattagnano (variante 4A);
6C) Piano attuativo in località Zufolana (variante 6A);
i suddetti Piani Attuativi d’iniziativa privata, essendo stati previsti attraverso variante al
RUC, potranno rendersi efficaci solo se, entro 5 anni dalla data di approvazione di detta
variante, risulteranno firmate la relativa convenzione o atto unilaterale d’obbligo;
Quadro D): varianti urbanistiche che non sono state né adottate o approvate, ma di cui
si prospetta necessario un prossimo atto quale variante anticipatrice del secondo RUC:
1D) Variante normativa art.NTA: 31 int. D18 – 55 c.5 di cui si è prospettato l’adozione
di seguito descritta.
A.4.2 Motivazioni della Seconda Variante Anticipatrice al RU
SECONDA VARIANTE ANTICIPATRICE (ado. Del 25 del28.02.2013)
Con l’adozione della Delibera CC n. 25 del 28.02.2013 si è provveduto alla seguente
variante urbanistica (modifica art. 31 e 55 del RUC), finalizzata alla semplificazione della
procedura per il recupero dei ruderi.
ART. 31 - intervento ristrutturazione d18 (attuale)
Ricostruzione di ruderi la cui consistenza planivolumetrica sia rilevabile da elementi
strutturali consistenti riscontrabili sul posto e da documentazione storica, grafica
catastale e non, fotografica, significativa tanto nel riferimento dimensionale che
nell'effettiva localizzazione della costruzione.
Il recupero dei ruderi di cui alla categoria di intervento d18 sarà consentito solo in
33/62
presenza di edifici di valore storico/ambientale/territoriale e solo con lo strumento del
Piano di Recupero. A condizione che sia finalizzato a risolvere una situazione di degrado
fisico ambientale determinato dalla presenza di ruderi con elementi strutturali sostanziali
e materiali presenti fisicamente in loco che allo stato attuale rappresentano presenza
significativa con ingombro territoriale, paesaggistico.
La condizione precedente deve coincidere con ruderi di edifici che per le loro
caratteristiche possono essere ricondotte almeno alla classe C4 e C8 per valore
testimoniale e/o paesaggistico.
Sono quindi escluse ,a priori ,situazioni ormai consolidate che hanno determinato una
nuova connotazione Fisico-Territoriale e paesaggistica priva di elementi edilizi
sostanziali (resti inconsistenti, contesti agricoli, aree boscate, nuovo assetto edilizio etc.)
per le quali il reinserimento di volumi “simili” al passato, solo in base a indizi verbali, foto
o impronta catastale, costituisce di fatto una nuova edificazione e trasformazione dello
stato dei luoghi ormai consolidato.
Intervento ristrutturazione d18 (modificato)
Per gli edifici non più utilizzabili (parzialmente o totalmente) a causa di crolli,
abbandoni, vetustà….. di cui l’UT riscontri una delle seguenti condizioni tramite specifica
documentazione illustrativa a carico del richiedente (con allegata scheda, se esistente,
del rilievo del patrimonio edilizio esistente attivato in fase di redazione del PS):
1) Edificio danneggiato: corpi edili definiti nella consistenza plano volumetrica e
parzialmente crollati o ammalorati, tali da risultare totalmente agibili a condizione di
operare recuperi parziali: consolidamenti, rialzamento di solai, fondazioni, nuove
distribuzioni interne ecc….;
2) Fabbricato abbandonato: corpi edili danneggiati o diruti crollati in uno o più elementi
strutturali tali da renderli totalmente inutilizzabili ed il cui rilievo allo stato attuale,
consente di risalire alla originaria consistenza plano volumetrica con ampio margine di
garanzia;
3) Rudere dissolto: corpi edilizi non più rilevabili in quanto comprovati solo da tracce di
porzioni murarie nel loro sedime, la cui originaria consistenza plano volumetrica non è
deducibile da rilievo a vista sul luogo
Si prevedono le seguenti condizioni per il recupero architettonico:
Gli edifici di cui ai punti 1) e 2) sono recuperabili anche con cambio di destinazione da
residenza o annesso rurale a residenza civile, attraverso intervento diretto, ovvero Scia
per 1) e Permesso a costruire per 2), a condizione del rispetto della consistenza plano
volumetrica originaria e la presenza di strada carrabile documentata che ne permetta
l’accesso.
Eventuali variazioni di:
- consistenza plano volumetrica in aumento per l’immissione di volumi tecnici,
accessori o di completamento che siano comunque ritenuti compatibili;
- cambi di destinazione d’uso diversi da quello suddetto;
34/62
- la proposta di oltre n. 3 unità abitative oltre quelle presenti;
- può essere acconsentita solo attraverso Piano di Recupero.
Gli edifici descritti al punto 3) sono recuperabili solo attraverso Piano di Recupero a
condizione che la proprietà fornisca documentazione storica (datata e certificata) e/o
tecnica (processo scientifico asseverato) che permetta di stabilire con margini di
certezza oggettivi e sufficienti i caratteri planovolumetrici originari del fabbricato; detti
fabbricati devono essere raggiungibili da strada carrabile comunque già esistente.
Per qualsiasi corpo di fabbrica recuperato di cui al presente articolo si prevede nuova
classificazione certificata dal professionista ed approvata dall’UT, secondo quanto
descritto negli art.li da 32 a 45.
Art. 55 Comma 5 capoverso 5 (attuale)
Per complessi particolari per dimensioni e articolazione e degrado, possono essere
prodotte proposte preliminari alla individuazione di zone di recupero soggette o meno a
piani di recupero, da sottoporre all’Amm.ne Com.le per eventuale inserimento nel’R.U.
Art. 55 Comma 5 capoverso 5 (modificato)
Per complessi particolari riconducibili a corpi edilizi non più utilizzati nella loro originaria
funzione e/o danneggiati nella globalità o in parte degli spazi e strutture, qualora sia
riconosciuto mediante presa d’atto della Giunta, uno o più dei seguenti caratteri:
- Importanza nella memoria collettiva locale determinata da eventi-circostanze
storicizzate;
- Ubicazione di rilievo nel contesto paesaggistico in esame o importanza
toponomastica;
- Caratteri architettonici di rilievo di cui è auspicabile il recupero o la manutenzione;
- Destinazione d’uso proposta di particolare vantaggio alla collettività;
è consentito, mediante intervento diretto convenzionato (Permesso a Costruire con atto
unilaterale d’obbligo o convenzione, secondo quanto concordato con l’UT), oltre quanto
previsto dall’art.31 int. d18, il cambio di destinazione da rurale a civile e la realizzazione
di più di n. 3 unità immobiliari oltre quelle già esistenti.
Oltre agli oneri previsti dalla Legge, l’atto unilaterale d’obbligo o la convenzione
dovranno specificare gli interventi concordati con l’UT a carico del richiedente, necessari
a qualificare la pubblica utilità dell’intervento.
35/62
Don Milani con i suoi allievi.
36/62
B) DOCUMENTO PRELIMINARE DI VAS
37/62
B.0 Introduzione alla Valutazione Ambientale Strategica
Con l’entrata in vigore del D. Lgs. 152/06 e poi della LR n. 10/10 “Norme in materia di
valutazione ambientale strategica (VAS), di valutazione di impatto ambientale (VIA) e di
valutazione di incidenza”, nel caso della variante al Regolamento Urbanistico del
Comune di Vicchio si rende necessario attivare la procedura di VAS, per la quale, ai
sensi dell’art. 5 bis, comma 1, della L.R. 10/10 e s.m.i. (è stato introdotto con la LR 6/12):
1. La Regione, le province e i comuni, per quanto di rispettiva competenza, provvedono
all’effettuazione della VAS sui seguenti strumenti e atti:
a) piano di indirizzo territoriale;
b) piano territoriale di coordinamento;
c) piano strutturale;
d) regolamento urbanistico;
e) piano complesso d’intervento;
f) atti di cui all’articolo 10, comma 2, della legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 (Norme
per il governo del territorio), quando determinano variazioni agli strumenti della
pianificazione territoriale;
g) varianti agli strumenti ed atti di cui al presente comma nei casi previsti dalla presente
legge regionale.
La procedura di VAS deve essere avviata attraverso lo svolgimento di una fase
preliminare (art. 23 LR 10/10), a partire dalla predisposizione di un documento
propedeutico alla definizione del rapporto ambientale.
Con il coordinamento effettuato con il gruppo di lavoro incaricato della redazione del
Regolamento Urbanistico, sulla scorta dei dati ambientali disponibili, è stato redatto
quindi il presente documento che assume quindi, ai fini della procedura di VAS, il valore
di rapporto ambientale preliminare, che più avanti potrà anche essere sinteticamente
definito come documento preliminare. Il documento preliminare di VAS costituisce parte
integrante dell’atto di avvio del procedimento di formazione della Variante al Piano
Strutturale e Regolamento Urbanistico.
I capitoli seguenti del documento preliminare sono così organizzati: una prima parte
introduttiva richiama il quadro normativo di riferimento, lo scopo ed i soggetti coinvolti nel
procedimento di Valutazione Ambientale Strategica ed in particolare nella fase
preliminare.
La seconda parte riguarda specificatamente il piano (RU), i suoi obiettivi e lo specifico
l'iter di redazione e di valutazione.
La terza parte di questo Documento preliminare di VAS imposta la struttura e la
metodologia per la redazione del Rapporto Ambientale proponendo già in questa prima
fase una ricognizione dello stato dell'ambiente e una prima valutazione degli effetti attesi,
descrivendo le caratteristiche degli impatti, i rischi per la salute umana e per l'ambiente,
l'entità ed estensione nello spazio degli impatti, il valore e vulnerabilità delle aree
38/62
coinvolte, il rapporto tra gli impatti e le aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello
nazionale, comunitario o internazionale.
Infine si ricorda che per definire i contenuti e l'impostazione del presente documento si
è fatto riferimento alla LR 10/2010 e - per quanto compatibile in riferimento ad un atto di
governo del territorio di livello comunale - al “Modello analitico per l’elaborazione, il
monitoraggio e la valutazione dei piani e programmi regionali” approvato dalla Giunta
Regionale Toscana con Decisione n.2 del 27.6.2011, pubblicata sul Supplemento al
Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 28 del 13.7.2011.
In particolare il presente Documento preliminare è redatto seguendo per quanto
possibile il “Modello per la redazione del documento preliminare di VAS ai sensi
dell’articolo 23 L.R. 10/2010”, che costituisce l'Allegato B al Modello analitico suddetto. Il
procedimento di valutazione prende a riferimento per quanto opportuno le “Linee guida
per la valutazione degli effetti attesi di piani e programmi regionali (procedure, modelli ed
indicatori)” - Allegato F al Modello analitico citato.
39/62
B.1 Il sistema delle valutazioni - inquadramento legislativo
Il procedimento di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è disciplinato in Regione
Toscana con la L.R. 10/2010. Tale norma recepisce la disciplina in materia contenuta nel
D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. L’attività di valutazione è preordinata a garantire che gli impatti
significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione dei piani o programmi, o loro
integrazioni, siano prese in considerazione durante la loro elaborazione e prima della
loro approvazione.
Così come previsto all’art. 7 della L.R. 10/2010, il procedimento di VAS è avviato dal
proponente contestualmente all’avvio del procedimento di formazione del
piano/programma (nel caso di Vicchio l’Avvio del procedimento si rende necessario tanto
per il RU, quanto per la variante contestuale al PS) e deve concludersi anteriormente alla
sua approvazione. La fase preliminare della procedura, viene dunque avviata
contestualmente all’avvio del procedimento di variante al piano strutturale e comunque
prende in esame anche quanto attiene al Regolamento Urbanistico.
Gli atti di riferimento per la valutazione della variante al RU e conseguente al PS sono:
· Direttiva 2001/42/CE con cui l'Unione Europea, secondo un approccio che pone al
vaglio le previsioni prima ancora che i progetti, disciplina lo strumento della Valutazione
Ambientale Strategica (VAS) e del correlato Rapporto ambientale, per i piani e
programmi che hanno effetti sull’ambiente e sul patrimonio culturale
· D.Lgs. n° 152 del 3 aprile 2006 e s.m.i. (in particolare D.Lgs 4/2008 e D.Lgs
128/2010), che recepisce a livello nazionale la direttiva europea, disciplinando VIA e
VAS.
· La L.R. 1/2005, Norme per il Governo del Territorio
· L.R. n° 10 del 12 febbraio 2010 e s.m.i. (in particolare L.R. 69/2010) “Norme in
materia di valutazione ambientale strategica (VAS), di valutazione di impatto ambientale
(VIA) e di valutazione di incidenza”, con cui la Regione Toscana recepisce la normativa
sovraordinata e dettaglia la disciplina della VAS
· Decreto del Presidente della Giunta Regionale del 23 giugno 2011, n. 24/R
“Regolamento di disciplina del processo di formazione, monitoraggio e valutazione degli
strumenti di programmazione di competenza della Regione ai sensi dell’articolo 16 della
legge regionale 11 agosto 1999, n. 49 (Norme in materia di programmazione regionale) e
dell’articolo 35 della legge regionale 12 febbraio 2010, n. 10 (Norme in materia di
valutazione ambientale strategica (VAS), di valutazione di impatto ambientale (VIA) e di
valutazione di incidenza (Vinca).
· Decisione della Giunta Regionale Toscana n. 2 del 27.6.2011, pubblicata sul
Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 28 del 13.7.2011,
contenente “Modello analitico per l’elaborazione, il monitoraggio e la valutazione dei
piani e programmi regionali”
40/62
B.1.1 La procedura di vas secondo il dispositivo regionale
La procedura di VAS è avviata durante la fase preparatoria della variante al RU e al PS
ed è estesa all’intero percorso decisionale, sino all’adozione e alla successiva
approvazione delle varianti. Il “Rapporto Ambientale”, infatti, integrato alla luce delle
eventuali osservazioni presentate e successive controdeduzioni, sarà sottoposto a
Parere Motivato, di cui all’art. 26 della LR 10/10 e s.m.i., prima dell’approvazione del RU
da parte del Consiglio Comunale e costituirà parte integrante dello stesso.
Il procedimento di VAS, secondo il percorso definito dal dispositivo regionale (art. 21 LR
10/10 e s.m.i.), è caratterizzato dalle seguenti fasi e attività:
a) lo svolgimento di una verifica di assoggettabilità, nei casi di cui all’articolo 5, comma
3;
b) la fase preliminare per l’impostazione e la definizione dei contenuti del rapporto
ambientale;
c) l’elaborazione del rapporto ambientale;
d) lo svolgimento di consultazioni;
e) la valutazione del piano o programma, del rapporto ambientale e degli esiti delle
consultazioni, con espressione del parere motivato;
f) la decisione;
g) l’informazione sulla decisione;
h) il monitoraggio.
Come abbiamo già visto, il caso del Comune di Vicchio, con la variante al PS e il nuovo
Regolamento urbanistico, rientra pienamente in quelli previsti all’art. 5 bis e pertanto si
procede a VAS con il Documento preliminare previsto all’art. 23 – Fase preliminare.
I tempi e le procedure di VAS fanno riferimento agli art. 24, 25, 26 e 27 della L.R.
10/2010.
Infine occorre dire che nel processo di formazione della variante al PS e RU del
Comune di Vicchio, la partecipazione è assunta come metodo concorrente alla
definizione del piano e pertanto non risulta limitata alla sola VAS, bensì estesa all’intero
processo di costruzione del progetto urbanistico.
B.1.2 Scopo del documento preliminare
Il presente rapporto costituisce il Documento Preliminare della VAS - elaborato ai fini
dello svolgimento della fase preliminare di VAS di cui all’art. 23 della L.R. 10/2010. Tale
documento riporta i contenuti minimi e le indicazioni necessarie inerenti la variante al PS
e al RU di Vicchio, relativamente ai possibili effetti ambientali significativi conseguenti
l’attuazione delle varianti stesse ed i criteri e l’approccio metodologico che verrà seguito
per la successiva redazione del rapporto ambientale che costituisce parte integrante
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degli strumenti di pianificazione. Il presente documento preliminare viene trasmesso
dall’autorità procedente o dal proponente a tutti i soggetti con competenze ambientali (di
seguito SCA) individuati e riportati al successivo paragrafo 2.2 ed all’Autorità
competente, al fine di acquisire osservazioni e contributi per meglio definire la portata ed
il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel rapporto ambientale e delle analisi
da svolgere.
La trasmissione del presente documento avviene con modalità telematiche ai fini della
prevista fase di consultazione. Il Documento preliminare contiene:
a) le indicazioni necessarie inerenti lo specifico piano o programma, relativamente ai
possibili effetti ambientali significativi della sua attuazione;
b) i criteri per l’impostazione del rapporto ambientale.
Il documento o rapporto preliminare ambientale ha dunque il principale scopo di definire
i contenuti del Rapporto ambientale (art. 13 del D.Lg. 152/06), nell’ambito della
procedura di Valutazione Ambientale Strategica. Tale obiettivo è ribadito, come abbiamo
già visto, all’art. 23 della L.R. 12.02.2010, n.10, allorché nella fase preliminare si prevede
la predisposizione di un documento preliminare al fine di definire, di concerto con gli altri
soggetti competenti in materia ambientale, i contenuti del Rapporto ambientale.
Il presente rapporto preliminare evidenzia gli obiettivi della variante generale al
regolamento urbanistico comunale e conseguente variante al PS e l’influenza su altri
piani, nonché la capacità d’integrazione con gli aspetti ambientali, al fine di promuovere
lo sviluppo sostenibile del territorio; contiene le prime indicazioni sulle caratteristiche
generali e qualitative degli impatti attesi, sulla loro cumulabilità, i rischi per la salute
umana o per l’ambiente, l’estensione degli impatti, la sensibilità di aree o paesaggi
riconosciuti come protetti, connessi al PS e all’attuazione della variante al Regolamento
Urbanistico del Comune di Vicchio, e per definire la portata e i l livello di dettaglio delle
informazioni da includere nel Rapporto Ambientale. Inoltre, con il presente documento
preliminare il Comune di Vicchio avvia la consultazione con i soggetti competenti in
materia ambientale, che verranno coinvolte con modalità telematiche (art. 23 LR 10/10,
comma 2).
Per la legge toscana n. 10, all’art. 23:
1. Ai fini dello svolgimento della fase preliminare di definizione dei contenuti del
rapporto ambientale, l’autorità procedente o il proponente predispone un documento
preliminare contenente:
a) le indicazioni necessarie inerenti lo specifico piano o programma, relativamente ai
possibili effetti ambientali significativi della sua attuazione;
b) i criteri per l’impostazione del rapporto ambientale.
Tale documento riporta quindi i contenuti minimi e l’approccio metodologico seguito per
la redazione del Rapporto Ambientale.
Il processo di VAS deve essere documentato attraverso la redazione di un Documento
Preliminare di VAS (Scoping) e di un Rapporto Ambientale, parte integrante del Piano,
che deve individuare, descrivere e valutare gli effetti sull’ambiente derivanti
dall’attuazione del Piano stesso, nonché le alternative selezionate per tutelare il contesto
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territoriale.
La fase di Scoping, dunque, costituisce l’introduzione programmatica e metodologica
che andrà a comporre la Proposta di Rapporto Ambientale; quest’ultima rappresenterà
l’elaborato da presentare alla adozione della variante al PS e del nuovo RU da parte del
Consiglio comunale.
B.1.3 Obiettivi generali della vas
La procedura di VAS, ha lo scopo di evidenziare la congruità delle scelte di
pianificazione rispetto agli obiettivi di sostenibilità del RU, del PS e degli altri strumenti di
pianificazione sovraordinata e di settore. Il processo di valutazione individua le
alternative proposte nell’elaborazione del Piano, gli impatti potenziali, nonché le misure
di mitigazione e compensazione di cui si dovrà tener conto nelle successive fasi di
attuazione dello stesso strumento urbanistico (RU) o nei successivi livelli di
pianificazione e programmazione (per il PS).
Essa rappresenta l’occasione per integrare nel processo di governo del territorio, sin
dall’avvio delle attività, gli aspetti ambientali, costituenti la baseline ambientale, ovvero lo
scenario di partenza rispetto alla quale valutare gli impatti prodotti dalle scelte di Piano,
la valutazione degli scenari evolutivi, delle alternative, degli obiettivi e delle scelte per
individuare le misure di mitigazione/compensazione e per calibrare il sistema di
monitoraggio successivo.
B.1.4 Soggetti coinvolti nel procedimento
I soggetti coinvolti nel procedimento di VAS sono di seguito definiti:
Proponente: Responsabile del servizio Urbanistica-Edilizia-Ambiente del Comune di
Vicchio
Autorità Competente: Ufficio VAS del Comune di Borgo San Lorenzo
Autorità Procedente: Consiglio Comunale
I Soggetti Competenti in materia Ambientale (SCA) sono:
Regione Toscana
Provincia di Firenze
Comuni limitrofi (Borgo San Lorenzo, Pontassieve, Dicomano, Marradi)
Unione dei Comuni del Mugello Val di Sieve
ASL
ARPAT – Dipartimento provinciale
Autorità di bacino del Fiume Arno
ATO Rifiuti - ATO Acque
Soprintendenze per i beni paesaggistici della Toscana
Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana
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Ufficio Tecnico del genio Civile di Firenze
Gestori delle reti infrastrutturali di acqua, energia elettrica, gas
Vicchio: acquasantiera
B.2 Iter di pianificazione e valutazione ambientale
Il Comune di Vicchio è dotato di Piano Strutturale (PS) e di Regolamento Urbanistico
(RU), rispettivamente approvati con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 40 del 29
aprile 2005 e n. 45 del 6 aprile 2007.
Il vigente Piano Strutturale del Comune di Vicchio è entrato in vigore a seguito di
pubblicazione della Delibera di approvazione del CC sul B.U.R.T. del 29-06-2005 : il
Comune intende procedere ad aggiornare quest’ultimo attraverso delle varianti parziali,
a cui seguirà la conseguente e necessaria variante generale al RU. Alla formazione del
secondo RU comunale è quindi associata una variante al Piano Strutturale, così come
risulta meglio dettagliato nella allegata relazione di avvio del procedimento. Nel rispetto
del principio della non duplicazione delle valutazioni contenuto nella stessa LR 10/2010,
la Valutazione Ambientale Strategica riguarderà il procedimento di adeguamento e
variazione del RU, attraverso il quale si potrà anche valutare quanto si varierà del PS,
ritenendo comunque che valutando il livello di maggior dettaglio si possa meglio
rispondere agli obiettivi di natura ambientale che devono essere garantiti.
Il presente documento sarà trasmesso ai soggetti individuati al paragrafo 1.4. e una
volta raccolti i pareri nei tempi stabiliti, l'iter di pianificazione seguirà con la stesura di una
proposta di Rapporto Ambientale, impostata come illustrato più avanti nel capitolo 3.
La proposta di Rapporto Ambientale sarà messa a disposizione del pubblico, corredata
di Sintesi non tecnica, prima dell'adozione della Variante generale del RU, come previsto
dalla normativa vigente.
In fase di osservazione alla Variante del RU e PS adottati, nei tempi stabiliti, saranno
raccolti i pareri sulla proposta di Rapporto ambientale che di conseguenza sarà
eventualmente modificata o integrata prima dell'approvazione. In particolare all’atto
dell’adozione del RU sarà contestualmente adottato anche il Rapporto ambientale della
VAS (corredato dal documento di Sintesi non tecnica), sulla base del quale far svolgere
le consultazioni a cui farà seguito il parere motivato della Giunta Comunale, quale
Autorità Competente e la decisione prima dell’approvazione definitiva del piano.
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B.2.1 Obiettivi della variante al RU e al PS
Come già espresso nella premessa, la variante al Piano Strutturale ed al Regolamento
Urbanistico si configura principalmente come revisione quinquennale del Regolamento
Urbanistico, per la parte delle previsioni di trasformazioni degli assetti insediativi,
decaduta ai sensi dell’art.55 della LR 1/2005, essendo trascorsi cinque anni
dall’approvazione.
L’occasione della variante costituisce però anche un momento di riflessione generale
sui risultati degli strumenti urbanistici comunali, alla luce di un mutato quadro normativo
e di pianificazione sovraordinata e in virtù delle criticità emerse nel quinquennio di
gestione del RU.
E’ gia stato rilevato che la variante generale al Regolamento Urbanistico comporta la
variazione contestuale del Piano Strutturale. Questo permette un diretto controllo e una
verifica in tempo reale della coerenza tra i due strumenti.
La variante al PS e RU dovrà definire un quadro generale di politiche di pianificazione
che rispondono agli obiettivi generali del controllo del consumo di suolo e del
miglioramento e riqualificazione dei sistemi insediativi urbani e rurali e della salvaguardia
delle risorse ambientali. Fermo restando che il dimensionamento del Piano Strutturale,
definito sulla base del quadro conoscitivo e delle valutazioni effettuate ai sensi della L.R.
5/1995, rimarrà pressoché immutato non essendo rilevabili a livello territoriale,
ambientale e socioeconomico cambiamenti sostanziali, appare opportuno, focalizzare
l’attenzione sulle strategie di sviluppo sostenibile, di salvaguardia dell’ambiente e del
patrimonio storico culturale, di qualificazione urbana, che il PS contiene; al fine di
verificare che nella visione strategica del territorio, lo sviluppo sociale ed economico
locale vada di pari passo con la salvaguardia e la valorizzazione delle risorse territoriali.
I temi che saranno oggetto delle varianti sono evidenziati nella relazione di Avvio del
procedimento (l’adeguamento 5/R e al 53/R e al PTCP 2010, il dimensionamento delle
trasformazioni del patrimonio edilizio esistente che dovrà essere riferito alle funzioni
principali e l’eliminazione, nel PS, delle norme che hanno una diretta efficacia
conformativa o che comunque assumono un valore impropriamente regolativo), a cui si
rimanda anche per gli obiettivi specifici, mentre all’interno del presente documento
approfondiremo gli aspetti più pertinenti al RU.
Il Regolamento Urbanistico è lo strumento che attua, con decisioni operative e puntuali,
gli obiettivi e gli indirizzi generali del Piano Strutturale ed ha come compito più specifico
quello di disciplinare l’attività urbanistica ed edilizia per l’intero territorio comunale: per
questa ragione esso si qualifica come lo strumento che si avvicina ai caratteri del
tradizionale Piano Regolatore, pur presentando importanti novità. La più rilevante è
quella che il Regolamento Urbanistico, secondo la legge regionale 1/2005, è diviso in
due parti: la prima riguarda la “gestione degli insediamenti esistenti” e mantiene valore
per un tempo indeterminato; la seconda, relativa alla “trasformazione degli assetti
insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio” ha invece una valenza quinquennale,
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almeno per quanto riguarda le eventuali aree preordinate al vincolo di esproprio.
In pratica le previsioni inerenti le dotazioni pubbliche che insistono sulle aree
appositamente individuate e soggette alle procedure di legge per l’esproprio decadono
alla scadenza del cinque anni dall’approvazione del Regolamento stesso.
Il vigente Regolamento Urbanistico ha definito il quadro dimensionale e qualitativo delle
trasformazioni e utilizzazioni ammesse in ogni porzione del territorio comunale ed ha
disciplinato le trasformazioni degli assetti i insediativi, infrastrutturali ed edilizi del
territorio nonché i conseguenti vincoli preordinati all’esproprio. Come abbiamo visto in
premessa, la variante al RU si rende necessaria innanzi tutto per l’avvenuta decadenza
di queste previsioni. Il processo di revisione dello strumento urbanistico presuppone:
- un’attenta analisi del suo stato di attuazione ai fini di procedere alla conferma,
modifica o eliminazione delle previsioni non ancora realizzate o per le quali non sia stato
manifestato interesse da parte dei soggetti aventi titolo;
- la valutazione della potenzialità residua del Piano Strutturale ai fini della formulazione
delle nuove previsioni;
- la considerazione delle disposizioni normative e regolamentari intervenute in materia
di pianificazione territoriale e urbanistica ai fini del relativo recepimento;
- la valutazione delle criticità e delle opportunità emerse in fase di attuazione delle
vigenti previsioni.
La disciplina per la gestione degli insediamenti esistenti, valida a tempo indeterminato,
in quanto non soggetta a decadenza quinquennale, non necessita di sostanziali
modifiche in sede di revisione del Regolamento Urbanistico, fatti salvi gli aggiornamenti
derivanti dal recepimento dello stato attuale, puntuali rettifiche di imprecisioni ed
eventuali specificazioni o aggiornamenti normativi.
La disciplina del RU per la gestione degli insediamenti esistenti individua (art. 55,
comma 2):
a) il quadro conoscitivo dettagliato ed aggiornato periodicamente del patrimonio edilizio
ed urbanistico esistente e delle funzioni in atto;
b) il perimetro aggiornato dei centri abitati inteso come delimitazione continua che
comprende tutte le aree edificate e i lotti interclusi;
c) la disciplina dell'utilizzazione, del recupero e della riqualificazione del patrimonio
urbanistico ed edilizio esistente, compresa la tutela e la valorizzazione degli edifici e dei
manufatti di valore storico e artistico;
d) le aree all'interno del perimetro dei centri abitati nelle quali è permessa l'edificazione
di completamento o di ampliamento degli edifici esistenti;
e) le aree per le opere di urbanizzazione primaria e secondaria nel rispetto degli
standard di cui all' articolo 53 ,comma 2, lettera c);
f) la disciplina del territorio rurale ai sensi del titolo IV, capo III;
g) la disciplina delle trasformazioni non materiali del territorio;
h) la valutazione di fattibilità idrogeologica degli interventi anche ai fini del vincolo
idrogeologico di cui alla L.R. 39/2000 in base all'approfondimento degli studi di natura
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idrogeologica, geologica ed idraulica;
i) le aree e gli ambiti sui quali perseguire prioritariamente la riqualificazione insediativa.
La disciplina del RU per la trasformazione degli assetti insediativi individua (art. 55,
comma 4):
a) gli interventi di addizione agli insediamenti esistenti consentiti anche all'esterno del
perimetro dei centri abitati;
b) gli ambiti interessati da interventi di riorganizzazione del tessuto urbanistico;
c) gli interventi che, in ragione della loro complessità e rilevanza, si attuano mediante i
piani di cui al presente titolo, capo IV, sezione I;
d) le aree destinate all'attuazione delle politiche di settore del comune;
e) le infrastrutture da realizzare e le relative aree;
f) il programma di intervento per l'abbattimento delle barriere architettoniche ed
urbanistiche, contenente il censimento delle barriere architettoniche nell'ambito urbano e
la determinazione degli interventi necessari al loro superamento, per garantire
un'adeguata fruibilità delle strutture di uso pubblico e degli spazi comuni delle città;
g) la individuazione dei beni sottoposti a vincolo ai fini espropriativi ai sensi degli articoli
9 e 10 del decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327 (Testo unico
delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica
utilità);
h) la disciplina della perequazione di cui all' articolo 60.
Sulla base delle considerazioni prima esposte, che fanno del PS lo strumento
appropriato alla definizione delle strategie e del RU quello capace di tradurle in scelte
operative, l’obiettivo generale della variante al Regolamento Urbanistico è quello di
prevedere una disciplina degli interventi e delle trasformazioni ammissibili per l’intero
territorio comunale, in coerenza con quanto stabilito dalle disposizioni del Piano
strutturale, nel rispetto della sua componente statutaria, riferita alle invarianti strutturali
ed ai diversi sistemi territoriali e sub sistemi di paesaggio - che potrà riflettersi sulla
disciplina del territorio aperto e sul patrimonio edilizio esistente - e traducendo ed
articolando la sua componente strategica, costituita dagli obiettivi delineati per i sistemi
funzionali e per le diverse UTOE. Inoltre la variante al RU dovrà anche considerare gli
esiti del lavoro preventivo di affinamento del quadro conoscitivo.
In questa che è la fase preliminare occorre dunque riferirsi agli obiettivi generali
enunciati dal PS, mentre più avanti si dettaglieranno anche obiettivi specifici, riferibili alle
attività di regolazione urbanistica e di trasformazione edilizia, propri del Regolamento
Urbanistico.
B.2.2 Gli scenari formulati dal PS
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Il Piano strutturale ha ben delineato quelle che sono sia le caratteristiche territoriali del
Comune di Vicchio, sia le prospettive e le strategie che dovrebbero, in relazione a quelle,
essere perseguite. Lo scenario di riferimento per il RU è pertanto quello definito dal PS
come visione al futuro e cioè come immagine condivisa del futuro assetto del territorio
comunale, da assumere come guida per i comportamenti da parte delle diverse
amministrazioni competenti e dei diversi soggetti pubblici e privati coinvolti nella
attuazione del piano, attraverso i successivi regolamenti urbanistici.
La visione al futuro messa a punto dal PS è riassunta nella Relazione generale:
“Nel complesso dunque il territorio del Comune di Vicchio presenta ampi caratteri di
naturalità, con possibilità e vocazione ad un razionale sfruttamento della risorsa natura,
soprattutto nelle zone scarsamente urbanizzate. Esso si distingue per il suo valore
paesistico globale, solo minimamente alterato nel tempo. L’insieme di questi elementi
costituisce un’importante eredità ed una grande risorsa per il Comune, da salvaguardare
ed utilizzare razionalmente.
Vicchio pur essendo dotato di queste importanti caratteristiche e valenze, non ha
ancora adeguatamente valorizzato le risorse presenti sul proprio territorio. Per questo
motivo le risorse naturali, insieme a quelle culturali e paesaggistiche sono, in questo
Piano Strutturale, il perno su cui sono incentrate le scelte progettuali, anche a favore di
uno sviluppo basato sul settore turistico,
considerato in questa area trainante.
Contemporaneamente alla presenza di una risorsa intatta deve essere sottolineato lo
stato di abbandono presente nei nuclei storici più legati alle aree naturali che
progressivamente vengono abbandonati dalla popolazione per la mancanza di servizi di
qualsiasi tipo. Popolazione attratta naturalmente dagli insediamenti di fondovalle che
progressivamente hanno conosciuto un notevole
Sviluppo”.
Per il PS con le invarianti strutturali si è inteso individuare quelle risorse che
costituiscono elementi identificativi del territorio di Vicchio, da sottoporre a tutela al fine di
garantire lo sviluppo sostenibile. Sono state classificate Invarianti Strutturali le seguenti
risorse:
1) Aree Sensibili soggette a rischio idraulico
2) Ambiti di reperimento per l’istituzione dei parchi, riserve e aree naturali protette di
interesse locale
3) Aree Fragili da sottoporre a Programma di Paesaggio
4) Aree di Protezione Paesistica e storico ambientale
5) Patrimonio Archeologico, Architettonico, e Storico-Artistico indicato nei Repertori
6) Viabilità Pubblica storica e non
7) Aree dove sono stati o saranno individuati, Biotopi, Geotopi, areali di interesse
Floristico e Faunistico, Monumenti vegetali, Aree Tartufigene, Castagneti da frutto.
8) Criteri di Dimensionamento degli Insediamenti contenuti nella Relazione Generale
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9) Aree Boscate
10) Sistema Idrografico
11) Sistema dei Crinali
Il comune di Vicchio è stato quindi suddiviso dal PS in 5 Sistemi territoriali ed in 6
UTOE (di tipo prevalentemente residenziale quelle di Vicchio, Villore, Gattaia, Cistio, di
tipo artigianale e terziario quella di Mattagnano e artigianale industriale e terziaria quella
de I Piani).
La maggior parte delle frazioni è stata invece collocata nel Territorio aperto dei Sistemi
Ambientali.
Le principali scelte attuative che il PS demanda al Regolamento Urbanistico prevedono:
1 – Tutela e valorizzazione delle risorse Naturali e Culturali dell’area nord
2 – Tutela e valorizzazione delle risorse Culturali e Naturali dell’area sud
3 – Riequilibrio e riorganizzazione urbanistica del Capoluogo
Riqualificazione e Valorizzazione del Centro Storico,
Riorganizzazione e Riqualificazione delle aree produttive
4 – Progetti Guida per conoscere e valorizzare il territorio
5 - Protezione Paesistica
In coerenza con gli obiettivi strategici delle politiche di pianificazione individuate dal
P.I.T e dal P.T.C.P. della Provincia di Firenze, il P.S, all’art. 5 delle Norme tecniche di
attuazione, individua le seguenti risorse territoriali, definendo per esse obiettivi di Tutela
e Valorizzazione necessari ad indirizzare le future utilizzazioni:
- “aria”, “acqua”, e “suolo” individuati quali risorse fondamentali e rappresentative della
struttura stessa del territorio su cui si inseriscono, si rapportano, e si confrontano tutti gli
altri Sistemi e Sub sistemi.
- “il territorio aperto”, che si individua nel complesso delle aree extraurbane e
comprendente i seguenti sistemi o sottosistemi a carattere naturale quali le “aree
boscate”, le “emergenze naturali” e quelli a carattere antropico costituiti da: i “nuclei
abitati”, gli “insediamenti rurali sparsi”, i “documenti materiali della cultura” (cd Beni
Culturali), le “aree a prevalente funzione agricola”, le “aree economicamente marginali”;
-“gli insediamenti”, comprendenti tutto il sistema insediativo presente sul territorio
comunale ivi compresi gli insediamenti più importanti formati dagli abitati di Vicchio,
Villore, Gattaia, Cistio.
-“le aree produttive”, comprendenti i sottosistemi agricolo e selvicolturale, artigianale,
commerciale, turistico, industriale e delle attività di servizio, concentrato nelle zone
artigianali ed industriali di Vicchio e di Mattagnano
- “il sistema dei servizi” costituita da:
i servizi amministrativi e sociali
le strutture sanitarie
il sistema scolastico
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le attrezzature culturali
le attività sportive e verde pubblico attrezzato
le attrezzature cimiteriali
- “la rete infrastrutturale”, comprendente:
- la Strada Provinciale (Ex SS n.551) Traversa del Mugello che attraversa tutto il
comune da ovest a est e sulla quale insistono le località di Mattagnano, Vicchio,
Ginestra, per un totale di 3987 abitanti corrispondente al 77% del totale dei residenti.
- la Strada Provinciale di Sagginale, che rimanendo in destra del fiume Sieve collega
S.Piero a Sieve con Dicomano e rappresenta di fatto una variante della Statale;
- un reticolo viario la cui rilevanza è da rapportare ai soli collegamenti interni e con i
comuni contermini, necessario per la mobilità di interesse locale, così rappresentato:
1) strada di collegamento tra la ex SS.551 in loc. Molezzano e S. Maria a Vezzano per
entrare poi nel Comune di Borgo S. Lorenzo;
2) strada di collegamento tra la ex SS.551 che si diparte dal Cimitero di Vicchio e
raggiunge il nucleo di Rupecanina;
3) strada di collegamento tra la ex SS.551 in loc. Ginestra e Villore;
4) strada di collegamento tra il Capoluogo e Gattaia;
5) strada di collegamento tra la S.P.41 in loc. Cistio e Arliano per entrare poi nel
Comune di Borgo S. Lorenzo;
6) strada di collegamento tra la S.P.41 in loc. C.Merciai e S. Martino a Scopeto e
Bricciana per entrare poi nel Comune di Dicomano;
- la viabilità minore, molto diffusa, pur nella vastità del territorio comunale, che si
compone di strade comunali e vicinali.
- “Le reti tecnologiche” comprendenti:
Il sistema di distribuzione dell’energia elettrica
Il sistema di captazione e di distribuzione dell’acqua potabile,
la fognatura e la depurazione
lo smaltimento dei rifiuti
Il sistema di distribuzione del gas metano
gli impianti per telecomunicazioni e telefonia mobile
gli impianti di distribuzione dei carburanti e combustibili
Deve essere considerato quindi che il PS individua e cartografa le aree assoggettate a
specifici Progetti Guida, per le quali la variante generale al RU potrebbe introdurre delle
variazioni (dimensionali, funzionali e localizzative), mentre per il resto i contenuti del PS
possono essere considerati validi e da confermare. In particolare restano validi:
Art.7 - Obiettivi di Tutela e Valorizzazione relativi al territorio aperto
3 – “I Nuclei Abitati “
- Si intendono per “nuclei abitati” le aggregazioni di gruppi di case contigue o vicine con
un numero limitato di famiglie, con interposte, strade, orti, spiazzi, individuati e
perimetrati nella cartografia del P.S. A 18 a/b come “ Insediamenti Storici “, “
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Insediamenti Consolidati ”, “Insediamenti Recenti”.
Per i diversi tipi di Insediamenti gli Obiettivi di Tutela e Valorizzazione saranno i
seguenti :
- Preservare l’identità storica, ove presente, dei nuclei per mantenerne inalterati i
caratteri fondativi e per ridefinirne il ruolo in rapporto al tessuto sociale, economico ed
abitativo da cui sono costituiti.
- Riqualificare completandone le fisionomie edilizie degli insediamenti nel rispetto dei
valori paesaggistici e delle indicazioni quantitative previste dal presente P.S. e
completandone i servizi e le infrastrutture.
- Incentivare i recuperi e le ristrutturazioni, in particolare la riedificazione dell’edificato
storico crollato come risulta dalle mappe storiche al fine di non perdere le caratteristiche
originarie degli antichi insediamenti, sempre che supportati da precisi studi.
- Riqualificazione ambientale e paesaggistica degli insediamenti recenti con blocco
dello sviluppo e riconfigurazione degli stessi rapportandoli al contesto agricolo che
hanno modificato. In particolare gli interventi relativi ai parcheggi ed all’arredo urbano
dovranno tenere conto delle specificità dei luoghi.
- Regolamentare significative aree di rispetto intorno ai nuclei, in particolare quelli
storici e consolidati, prevedendo comunque una riqualificazione ambientale e funzionale
degli insediamenti
consolidati e di quelli di recente formazione, promuovendo in generale un’offerta
residenziale basata sul riuso e la ristrutturazione del grande patrimonio esistente
sottoutilizzato senza ricorrere a nuove edificazioni, favorendo così la riqualificazione di
aree già urbanizzate.
- Prevedere strutture e di interventi mirati ad alleviare i disagi dovuti all’età per la
presenza sempre maggiore di popolazione anziana.
- Il R. U. formulerà inoltre proposte per consentire ai Comitati Territoriali di avere
compiti di utilizzo degli spazi e delle attrezzature pubbliche.
4 - “ insediamento rurale sparso ”per il quale sono individuati i seguenti obiettivi
strategici:
- Tutela e valorizzazione del patrimonio architettonico rurale, per mezzo di interventi di
manutenzione, ristrutturazione, adeguamento.
- Recupero e riuso degli annessi agricoli non più utilizzati a fini agricoli e dei quali si
richiede il mutamento di destinazione d’uso, garantendo, attraverso particolari
prescrizioni e limitazioni, il mantenimento delle caratteristiche architettoniche degli
immobili e la tutela paesaggistica ed ambientale delle “aree di pertinenza”,
corrispondenti all’intera proprietà su cui insiste l’edificio o gli edifici oggetto di
ristrutturazione.
5 - “Beni Culturali” – i documenti materiali della cultura per i quali sono individuati i
seguenti obiettivi strategici:
- Salvaguardia e valorizzazione delle risorse culturali presenti sul territorio in particolare
quelle segnalate come prioritarie, che sono emerse o emergeranno da futuri censimenti
– studi - segnalazioni, prevedendo ove occorrano particolari normative.
51/62
- Individuazione, tutela e valorizzazione dei beni culturali minori, attualmente
sconosciuti o sottovalutati ed in rischio di estinzione o di notevole trasformazione
( tabernacoli, cappelle, cimiteri, antichi percorsi etc. ) che rappresentano il tessuto di
pregio del territorio e delle aree di valore paesaggistico e storico, con i relativi areali di
rispetto.
- Salvaguardia e valorizzazione del reticolo della viabilità minore storicamente
accertata per ripristinare interdipendenze tra le varie parti del territorio ai fini di una
migliore accessibilità delle risorse culturali ed all’esercizio di attività ricreative, sportive,
escursionistiche con l’individuazione degli elementi di vincolo del traffico veicolare
rispetto al quotidiano uso dei cittadini fruenti soprattutto per le strade vicinali, la cui
manutenzione e gestione è a carico di consorzi obbligatori con una partecipazione del
comune rapportata al valore dell’effettivo uso collettivo.
- Salvaguardia e Valorizzazione della risorsa paesaggio (in particolare quella con
caratteri prevalentemente antropici) per la quale saranno previste particolari normative.
In particolare saranno salvaguardati i luoghi dove sono localizzati importanti edifici di
edilizia religiosa minore o interessanti edifici rurali. Il RU dovrà prevedere anche azioni di
valorizzazione inserendo tali edifici in itinerari all’uopo creati.
- Valorizzazione turistica e museale del territorio con incentivazione a migliorare le
iniziative in itinere e già realizzate (Casa di Giotto e Museo di Arte Sacra) con attivazione
di nuove iniziative anche in rapporto al ruolo culturale che Vicchio ha in ambito
Mugellano, ruolo preminente grazie ai legami di artisti quali Giotto, Beato Angelico e
Benvenuto Cellini e di emergenze storiche presenti nel Comune quali Vespignano con la
casa di Giotto, il Centro Storico con le mura castellane, etc. etc.), che vanno conservate
ed ulteriormente valorizzate.
- Stimolare il dibattito culturale sul tema della Ricostruzione delle Porte/Torri ( in chiave
contemporanea, ma nelle dimensioni originali, per dare nuova visibilità al Centro Storico
e il significato di contenitori “ a guardia “ di importanti memorie. Torri quali custodi di
quanto di più significativo Vicchio abbia prodotto nei secoli.
- Promuovere la realizzazione a Vespignano di un Progetto di valenza europea di
valorizzazione di tutta l’area dell’antico castello comprese le zone agricole limitrofe dove
possano trovare collocazione attività connesse con l’opera di Giotto, del Beato Angelico
e seguaci. Fra le altre:
Una Scuola permanente di pittura/scultura in cui potrebbero essere visionati all’interno
dell’antico Castello da restaurare e ricostruire anche i contributi che i vicchiesi hanno
dato, in varie epoche, alla pittura ed alla scultura.
Uno spazio dotato dei più moderni sistemi informatici per lo studio e l’approfondimento
dell’opera completa di Giotto.
- Promozione nel comprensorio appenninico ed in particolare a Villore, di azioni
progettuali finalizzate a creare un Nucleo Espositivo permanente dedicato alla Cultura ed
alle Colture dell’Appennino e particolarmente mirato a valorizzare il Marrone di Villore e
di tutta l’area Appeninica mugellana con zone dedicate alla vendita ed al consumo
(Bottega e Trattoria) ed estensioni delle visite sul territorio con percorsi in luoghi
52/62
significativi (Solstretto etc.).
- Miglioramento della fruibilità ed accessibilità di luoghi quali la Chiesa e la Canonica di
Barbiana legati alla memoria di Don Milani, con la predisposizione di normative di
salvaguardia e valorizzazione dell’area collegandola a percorsi di interesse religioso
culturale e naturalistico.
- Valorizzazione e salvaguardia delle preesistenze di interesse archeologico presenti
nell’area di Montisassi, che con il procedere delle campagne di scavo stanno
assumendo rilevanza internazionale, con la previsione di un Parco Archeologico e di una
raccolta espositiva dedicata alla presenza Etrusca sul territorio mugellano. Questa
iniziativa potrebbe favorire il finanziamento di ulteriori campagne di scavo e nel
contempo garantire la fruibilità del sito.
- Promozione nel comprensorio appenninico ed in particolare a Gattaia, di azioni
progettuali finalizzate a creare un Nucleo Espositivo permanente dedicato alla Natura
dell’Appennino e particolarmente mirato a valorizzare gli ecosistemi, la fauna, la flora e
le emergenze geologiche del territorio con zone espositive laboratori didattici e visite sul
territorio con percorsi in ecosistemi significativi ( Torrente Muccione - Fornello etc) .
- Valorizzazione della Casa di Benvenuto Cellini recentemente restaurata per ospitare
la Scuola permanente di Arte Orafa.
- Valorizzazione e potenziamento del Museo di Arte Sacra.
Creazione delle “aree di protezione paesistica”, con le finalità di tutelare al meglio la
risorsa, il Piano Strutturale indica un sistema di aree da sottoporre a protezione
paesistica al fine di garantire, preservare e riqualificare l’ambiente, il paesaggio ed in
particolare il patrimonio storico - culturale e naturalistico che dovrà essere salvaguardato
da ulteriori trasformazioni.
Art.8 - Obiettivi generali di Tutela e Valorizzazione relativi agli Insediamenti.
- Il sistema insediativo è considerato risorsa essenziale, da mantenere sostanzialmente
nella sua estensione fisica. La politica urbanistica comunale si propone, attua e
promuove, assieme agli altri
soggetti pubblici e privati operanti sul territorio, la tutela e la valorizzazione dei centri
storici, la riqualificazione ambientale e funzionale degli insediamenti consolidati e di
quelli di recente formazione. Nel caso di ogni nuovo intervento esso dovrà interessare
prioritariamente le aree dove già, anche parzialmente , si è programmato uno sviluppo
urbano, puntando perciò ad una loro riqualificazione che consideri le attuali destinazioni
d’uso e valuti eventuali incompatibilità.
- Al fine di un sempre maggiore recupero del patrimonio edilizio esistente ai fini abitativi
l’obbiettivo è quello di promuovere l’offerta residenziale basata sul riuso e ristrutturazione
del patrimonio edilizio sottoutilizzato o non utilizzato senza ricorrere a nuove edificazioni.
Negli Insediamenti Storici (IS), negli Insediamenti Consolidati (IC) e negli Insediamenti
Recenti (IR) sono ammesse le destinazioni d’uso compatibili con la residenza, compreso
l’artigianato di servizio e le attività commerciali di vicinato.
53/62
Per gli Insediamenti Storici, sono definiti i seguenti obiettivi generali:
- superamento della politica di conservazione basata prevalentemente sulla tutela dei
singoli elementi storico-monumentali, con la predisposizione di una disciplina
urbanistico-edilizia che, assicurando prioritariamente il mantenimento dell’identità degli
abitati, garantisca la conservazione
delle caratteristiche storiche, architettoniche e urbanistiche ed incentivi la riutilizzazione
del patrimonio abitativo, attualmente sotto-utilizzato.
- riorganizzazione ed il potenziamento delle infrastrutture e dei servizi nei contesti
urbani adiacenti all’ “Insediamento storico”, al fine di facilitare la fruizione dello stesso.
- dimensionamento e la ridistribuzione del piccolo artigianato di servizio e delle attività
commerciali di vicinato compatibili con la conservazione del patrimonio edilizio, al fine di
non creare condizioni di degrado e di alterazione dei valori che lo caratterizzano.
- lotta allo spopolamento abitativo di centri storici per mezzo di iniziative che, a livelli
diversi, sia urbanistici con l’incentivazione di interventi tesi al riuso, sia attivando nuove
opportunità economiche basate sul miglioramento della rete commerciale.
- Attivare pienamente le Norme per il Centro Storico di Vicchio inserito all’interno del
P.R.U. ’97
- secondo stralcio-. Da questa guida al restauro, al recupero funzionale degli spazi
liberi, ed alla valorizzazione degli elementi di facciata, della rete viaria e dei percorsi
pedonali verranno le indicazioni portanti per creare quelle sinergie pubbliche/private
necessarie ormai per la realizzazione di progetti di recupero e valorizzazione dei Centro
Storico. Intendendo con questo non solo la parte fisica ma anche le attività che vi si
svolgono in considerazione della valenza che hanno le Norme per il Recupero nel
contesto della vita urbana.
- miglioramento degli standards abitativi particolarmente carenti nel settore parcheggi e
dotazioni di spazi accessori all’abitazione.
Per gli Insediamenti Consolidati sono definiti i seguenti obiettivi generali:
- predisposizione di una politica di tutela dei singoli valori storici, documentali, artistici
ed architettonici presenti , che assicurando il mantenimento dell’identità dei tessuti
consolidati, garantisca la conservazione delle caratteristiche storiche ed incentivi la
riutilizzazione del patrimonio abitativo, attualmente sottoutilizzato.
- riorganizzazione e potenziamento delle infrastrutture e dei servizi nei contesti urbani
adiacenti all’ “Insediamento consolidato”, al fine di facilitare la fruizione dello stesso.
- dimensionamento e la ridistribuzione delle attività commerciali di vicinato compatibili
con la conservazione del patrimonio edilizio, al fine di non creare condizioni di degrado e
di alterazione dei valori che lo caratterizzano.
- riordino sistematico della circolazione veicolare, del trasporto pubblico locale e della
sosta sulla viabilità pubblica al fine di riqualificare gli insediamenti e recuperare le
infrastrutture urbane ad uso collettivo;
Per gli Insediamenti Recenti sono definiti i seguenti obiettivi generali:
- Riqualificazione del tessuto mediante interventi che mitighino l’effetto caotico e di “
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degradata periferia urbana” e incentivazione all’inserimento di attività compatibili con la
residenza ed adeguatamente servite.
- Miglioramento funzionale e qualitativo degli IR previa individuazione delle aree di
frangia intercluse e sovente soggette a degrado ambientale, con eventuale collocazione
all’interno di queste aree di nuovi insediamenti secondo le indicazioni di cui al comma 4
dell’art.5 della L.R.5/95.
- Riordino degli spazi pubblici di servizio alla circolazione veicolare , del trasporto
pubblico locale e della sosta sulla viabilità pubblica al fine di riqualificare gli insediamenti
e recuperare le infrastrutture urbane per un maggiore uso collettivo;
- Riduzione della necessità di mobilità per mezzo di un migliore dimensionamento,
integrazione e distribuzione organica dei servizi pubblici e privati di interesse generale ;
- Riorganizzazione degli esercizi commerciali di servizio e delle attività produttive e
artigianali.
Infine un’ultima considerazione sulle previsioni demografiche, che sostanzialmente
sono state confermate dai dati anagrafici, a parte una leggera flessione avvertita negli
ultimi due anni.
Il PS prevedeva:
E’ quindi ragionevole prefigurare dal 2002 al 2012 un aumento che porti la popolazione
a 8464 unità (+1040 unità), ad una dimensione media della famiglia che permanga su un
valore attorno all’attuale 2,53, che porterebbe infine a 3.345 il numero di famiglie al 2012
(+418 famiglie).
I riferimenti da dare al Regolamento urbanistico dovranno essere quelli di considerare
una volumetria totale per abitazione tra 253 mc ( 100mc x 2,53 u/f ) e 300mc con una
SUL da un minimo di 84 ad un massimo di 100 mq.
I dati anagrafici al 2010 riferiscono di 8.262 abitanti e 3.348 famiglie, dati quindi che
sono assolutamente allineati a quelli stimati dal PS.
Vicchio _ Madonna del latte
55/62
B.3 Struttura del rapporto ambientale, metodologia di valutazione e
prime informazioni di contenuto
Nel presente capitolo viene definita la struttura del Rapporto ambientale, il cui indice
deriva direttamente dai contenuti previsti dall’allegato 2, della L.R. 10/2010. In questa
fase preliminare verranno inserite le informazioni e le analisi proprie del livello
preliminare di valutazione e pianificazione, che nel caso di Vicchio sono rappresentate
dalle analisi svolte per il Piano Strutturale, assunte come baseline o scenario di partenza
per il sistema delle valutazioni.
Gli aspetti più propriamente valutativi, l’individuazione delle misure di mitigazione e
compensazione e gli aspetti relativi al monitoraggio verranno poi sviluppati in sede di
Rapporto ambientale, nella fase intermedia di valutazione.
B.3.1 Rapporto con altri piani e programmi pertinenti
Contemporaneamente agli approfondimenti conoscitivi, per il RU di Vicchio si rende
necessaria una ricognizione e verifica degli altri strumenti di governo del territorio di
Regione e Provincia:
- il nuovo Piano di Indirizzo Territoriale è stato approvato dalla Regione Toscana con
delibera C.R. n. 72 del 24 luglio 2007. Successivamente la Regione ha adottato il Piano
Paesaggistico, con deliberazione n. 32 del Consiglio Regionale del 16 giugno 2009, in
attuazione del Codice dei beni culturali e del paesaggio, tuttavia non ha mai proceduto
alla sua approvazione, mentre è in corso la redazione del nuovo PIT/PP, che nel caso
debba essere adottato prima del RU di Vicchio questo ne recepirà le indicazioni;
- la Regione ha modificato il DPGR 9 febbraio 2007, 5/R con il DPGR 9 febbraio 2010
7/R.
- la Provincia di Firenze ha approvato il nuovo Piano Territoriale di Coordinamento, on
Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 1 del 10 gennaio 2013.
A seguito dell’approvazione del PS e dello stesso RU, come riferito nell’introduzione,
importanti strumenti di indirizzo sovraordinati hanno dunque avuto importanti
aggiornamenti, che richiederanno anche nella successiva fase della valutazione una più
approfondita verifica.
Dobbiamo considerare che il Comune di Vicchio sin dal primo atto relativo alla
formazione dei nuovi strumenti urbanistici, all’Avvio del procedimento del PS, si era
posto nella condizione di assumere come propri gli obiettivi degli strumenti di governo
del territorio degli altri soggetti istituzionali, in particolare della Regione Toscana [1] e
della Provincia di Firenze. Il RU, quindi, sempre a partire dagli obiettivi espressi dal PS
dovrà cercare le necessarie coerenze tra le azioni da prevedere e i nuovi strumenti di
governo del territorio di Regione e Provincia.
Sarà necessario sottoporre il RU a verifica di coerenza esterna con lo stesso PS e con
56/62
l’integrazione ai regolamenti di attuazione della LR 1/05 e al nuovo PTC della Provincia
di Firenze.
Ulteriori riferimenti normativi per il RU in formazione sono:
DPGR 9 febbraio 2007, n.2/R Regolamento di attuazione dell’art.37, comma 3, della
legge regionale 3 gennaio 2005, n.1- Disposizioni per la tutela e valorizzazione degli
insediamenti;
DPGR 9 febbraio 2007, n.3/R Regolamento di attuazione delle disposizioni del Titolo V
della legge regionale 3 gennaio 2005, n.1;
Modifica del DPGR 9 febbraio 2007, 5/R con il DPGR 9 febbraio 2010 7/R.
DPGR 9 febbraio 2007, n.6/R Regolamento di attuazione dell’art. 29, comma 5, della
legge regionale 3 gennaio 2005, n.1- Disciplina del sistema informativo geografico
regionale.
L.R. n.28 del 7 febbraio 2005, il Codice del Commercio, “Testo Unico in materia di
commercio in sede fissa, su aree pubbliche, somministrazione di alimenti e bevande,
vendita di stampa quotidiana e periodica e distribuzione di carburanti” e s.m.i.
DPGR 1 aprile 2009 n.15/R “Regolamento di attuazione della legge regionale 7
febbraio 2005, n.28”
Legge regionale Toscana 8 maggio 2009, n. 24, “Misure urgenti e straordinarie volte al
rilancio dell’economia e alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente”
Legge regionale 08 febbraio 2010 n. 5 - Norme per il recupero abitativo dei sottotetti
Legge regionale Toscana5 agosto 2011, n. 40, Modifiche alla 1/05, 47/91, 24/09, 5/10
DPGR 53/11 Regolamento indagini geologiche in vigore dal 2 dicembre 2011.
B.3.2 Caratterizzazione dello stato dell’ambiente e sua evoluzione
probabile senza il RU
Di seguito sono riportate le principali fonti sullo stato dell’ambiente utilizzate per
l’implementazione del quadro conoscitivo ai fini della redazione del Rapporto ambientale.
Un primo screening dei principali studi ha consentito di valutare per quali temi effettuare
anche un secondo livello di integrazione, aggiornamento ed approfondimento.
Gli studi esistenti qui analizzati sono:
- il Documento Valutazione degli effetti ambientali del PS vigente;
- Relazione sullo stato dell’Ambiente, Provincia di Firenze;
- Piano di Indirizzo Energetico Regionale PIER;
-Relazione sullo Stato dell’Ambiente (Progetto Agenda 21 locale) Comunità Montana
Mugello;
- Studio idrologico-idraulico del territorio comunale, Allegato al Regolamento
Urbanistico, a cura del Geologo Alberto Tomei
- altri studi (ARPAT, ecc.).
57/62
Gli studi disponibili forniscono informazioni sufficienti a definire la baseline ambientale
in cui si colloca il RU, così che sarà possibile valutare sia la possibile evoluzione che si
produrrebbe in assenza di RU, sia, a seconda delle scelte alternative che il RU si porrà,
quali potrebbero essere gli effetti, positivi o negativi, che si avrebbero nel quadro di
riferimento ambientale.
B.3.3 Caratteristiche ambientali, culturali e paesaggistiche delle
aree che potrebbero essere significativamente interessate
Nel territorio di Vicchio, l’area interessata a tutela Paesaggistica a sensi ex L.
1497/1939 , i cui confini sono stati stabiliti da due Decreti Ministeriali (rispettivamente
emanati il 20.06.1969 ed il 18.05.1999) interessa la Frazione di Vespignano, con le
testimonianze storiche di antichi fabbricati, tra i quali la casa in cuio è nato Giotto, e
l’area che da questi si si dilata (a cavallo del confine tra i Comuni di Borgo S.Lorenzo e
Vicchio) a nord fino alle dalle prospicienze pedemontane dell’Appennino poste a 500 ml.
slm ed a sud fino al fiume Sieve. L’insieme paesaggistico è caratterizzato dalla
particolare morfologia delle colline e delle vallette, nonchè dall’alternanza di campi
coltivati di boschi e di querce che predominano la piana alluvionale che si sviluppa sulla
sponda sinistra della Sieve, per poi risalire attecchendo sul versante toscano della
catena Appenninica attraverso folti boschi di castagno. In prossimità della Sieve, detta
sezione di territorio è attraversata in direzione est-ovest dal sistema infrastrutturale della
SP “Traversa del Mugello” e della ferrovia Pontassieve-Borgo S.Lorenzo ed in direzione
nord-sud dalle alcune arterie a pettine che s’innestano sulla Strada Provinciale
medesima. il conseguente sistema lineare di urbanizzazioni che si sono andate
formandosi lungo dette arterie si enuclea in alcuni aggregati di rilievo: S.Maria a
Vezzano, Piazzano, La Gracchia, lo Spinoso, Mattagnano. Quest’ultimo in particolare,
ovvero il più vicino al fondo valle ed alla sponda del fiume, disegna una zona
prettamente residenziale lungo l’asse stradale Borgo S.Lorenzo-Vicchio ed un’area
artigianale produttiva, indicata dal Regolamento di Vicchio quale Polo Agroalimentare,
ovvero costituito da stabilimenti compatibili a tale settore
Ai fini di un’indicazione, se pur di massima, di altri ambiti da intendere quali
potenzialmente interessati a problematiche con risvolti paesaggistico-ambientali, vale la
pena indicare che oltre il 70% del territorio Comunale è soggetto a parere della
Soprintendenza per i beni culturali.in quanto soggetto alla tutela di fiumi, boschi o
comunque le zone previste dall’ex Decreto Galasso del 1985.
58/62
Vicchio _ S.Giovanni
B.4 obiettivi di protezione ambientale considerati nel procedimento
di pianificazione
Ai sensi dell’Allegato 2 della L.R. 10/2010, tra le informazioni da fornire nell’ambito del
rapporto ambientale sono inclusi “[…] f) possibili impatti significativi sull’ambiente,
compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna,
il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche
architettonico e archeologico, il paesaggio e l’interrelazione tra i suddetti fattori; devono
essere considerati tutti gli impatti significativi, compresi quelli secondari, cumulativi,
sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi”.
B.4.1 Individuazione e valutazione degli impatti significativi
In questa fase preliminare si individuano i possibili effetti significativi sulla base degli
obiettivi generali del piano e quindi le aree tematiche e le componenti ambientali di
maggior interesse per la successiva valutazione degli effetti che verrà sviluppata nel
rapporto ambientale e che avrà ad oggetto gli obiettivi e le azioni specifiche del RU.
Pertanto si precisa che la metodologia con la quale verrà affrontata la valutazione degli
effetti ambientali deriva dalle “Linee guida per la valutazione degli effetti attesi di piani e
programmi regionali (procedure, modelli ed indicatori)”, allegato F al citato “Modello
analitico per l’elaborazione, il monitoraggio e la valutazione dei piani e programmi
regionali” approvato dalla Giunta Regionale Toscana con Decisione n.2 del 27.6.2011,
pubblicata sul Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 28 del
13.7.2011.
La valutazione degli effetti attesi si pone come strumento ex ante di supporto alla
programmazione nella formulazione dei piani e programmi. Si propone di mettere in luce
gli effetti di questi, non rispetto alle proprie linee di intervento (efficacia nel raggiungere
gli obiettivi di piano/programma; ambito del monitoraggio o della valutazione ex ante
settoriale), ma rispetto alle diverse politiche comunali. La valutazione degli effetti
59/62
costituisce, quindi, il momento di riscontro della potenzialità o eventuale conflittualità
degli atti della programmazione rispetto agli obiettivi proposti dall’insieme delle politiche
comunali.
In sintesi si pone la questione: i diversi piani e programmi fino a che punto rispondono
alle finalità dell’azione comunale in tema di crescita, tutela dell’ambiente, salute,
equilibrio territoriale, garanzie sociali o, piuttosto, quali conflitti determinano?
Gli effetti si distinguono nelle seguenti categorie (Effetti ed indicatori di impatto, Allegato
F):
(A)
*effetti diretti dei piani/programmi, cioè gli effetti che riguardano l’oggetto dell’atto,
determinate in funzione del raggiungimento degli obiettivi principali del p/p stesso,
possono essere positivi o negativi (es. piano dei rifiuti effetto diretto: raccolta
differenziata di x quintali di rifiuti); ambito proprio alla valutazione interna del
piano/programma, esulano dalla valutazione degli effetti attesi
*effetti indiretti, effetti diversi determinati dalla realizzazione delle azioni di
piano/programma ma che non rientrano nell’oggetto del p/p stesso; anche all’interno
della analoga dimensione di analisi si tratta di effetti più generali relativi alle
macrostrategie delle politiche di settore, (es. interventi di promozione economica e effetti
sulla crescita del PIL); questi ultimi in particolare non costituiscono ambito proprio della
valutazione degli effetti attesi ma in alcuni casi se ne può ritenere opportuna la stima
* effetti trasversali del piano/programma in termini di effetto sulle dimensioni di analisi
diverse dalla propria. Ciò costituisce ambito proprio della valutazione degli effetti attesi.
In tale categoria rientrano gli effetti sulla dimensione di analisi relativa al
piano/programma che interessano ambiti settorialmente diversi (es. tutela delle acque e
risparmio energetico, entrambe interne alla dimensione ambientale). Si presterà
particolare attenzione agli effetti trasversali di genere
(B)
*effetti significativi, tutti gli effetti da considerare nell’analisi, anche se di minore
gravità, oggetto di individuazione nel corso della valutazione
*effetti relativi, tra quelli significativi, sono i più importanti rispetto all’intensità
dell’effetto, per la natura dello stesso, per l’area territoriale sulla quale incidono. Essi
sono oggetto di quantificazione; verranno evidenziati come rilevanti anche gli effetti
ritenuti tali seppure non quantificabili
(C)
*effetti transitori, o di breve periodo, vengono trascurati dall’analisi in quanto
temporanei, rientrano di solito tra questi gli effetti legati fase di avvio e di messa a regime
degli interventi (fase di cantiere negli interventi infrastrutturali)
*effetti a regime, o effetti che si protraggono nel medio lungo periodo costituiscono
ambito proprio di valutazione.
Si presterà particolare attenzione agli effetti ricadenti in aree significative dal punto di
vista ambientale o territoriale (ambiti di paesaggio definiti dal Piano di Indirizzo
60/62
Territoriale). Questo aspetto costituisce, per altro, un elemento di giudizio in merito alla
rilevanza dell’effetto.
Le previsioni insediative di recupero proposte dal RU saranno subordinate all'effettiva
sostenibilità degli interventi, in termini di consumi, smaltimento reflui, produzione di rifiuti,
conservazione della qualità delle risorse, compatibilità con il paesaggio e con i caratteri
storico/architettonici degli edifici di riconosciuto valore e di quelli che lo stesso RU
valuterà tali, attraverso la classificazione.
Gli interventi di recupero saranno comunque orientati al miglioramento delle prestazioni
energetiche degli edifici, al miglioramento antisismico ed al recupero del presidio del
territorio aperto, in maniera compatibile con i valori riconosciuti nei diversi sistemi di
paesaggio.
Infatti, se relativamente allo stato attuale il RU comporta un incremento dei carichi
insediativi, occorre tenere in considerazione la condizione di abbandono dei molti edifici
di valore esistenti, in particolare nel territorio aperto.
Sulla base delle voci introdotte dalle Linee guida regionali citate, il Rapporto ambientale
conterrà una matrice Azioni/effetti basata sul punto 4.1 delle Linee guida.
La Valutazione sarà effettuata congiuntamente per la Variante al PS e per il RU, in
considerazione della sostanziale omogeneità degli obiettivi e dei contenuti dei due
strumenti.
B.4.2 possibili misure per compensare gli
sull’ambiente a seguito dell’attuazione del RU
effetti
negativi
In questa fase si propone le misure per il raggiungimento della compatibilità ambientale
degli interventi già definite dal Piano strutturale. Queste saranno eventualmente
approfondite e integrate in fase di Rapporto ambientale. Le informazioni fornite in quella
sede, frutto della considerazione di tutte le variabili ambientali utilizzate nella valutazione
faranno riferimento a:
- valutazione di significatività degli effetti;
- definizione di possibili indirizzi di compatibilità o compensazione.
In questo paragrafo viene effettuata una prima sintetica valutazione degli effetti attesi
del RU. Ad essa è opportuno premettere un'informazione ed una riflessione sulle
caratteristiche dello stesso e sugli strumenti di valutazione degli effetti ambientali già
previsti dal PS.
Rispetto a tale quadro dovrà essere valutato l'aggiornamento della situazione descritto
sulla base degli elementi forniti principalmente dagli enti ed aziende gestori dei servizi,
affinché possa essere messo in evidenza un diffuso miglioramento delle condizioni
ambientali e quantomeno il non aggravamento delle situazioni di criticità segnalate in
precedenza.
61/62
B.4.3 Le ragioni della scelta delle alternative individuate
La valutazione delle alternative, la scelta e le motivazioni di tale scelta saranno
compiutamente sviluppate nel rapporto ambientale. Le alternative di piano e le ragioni
delle scelte saranno dettagliatamente illustrati e valutati nelle fasi successive.
B.4.4 Indicazioni su misure di monitoraggio ambientale
L’impostazione del sistema di monitoraggio degli effetti significativi sarà oggetto dei
contenuti del rapporto ambientale. Il sistema, oltre che comprendere la definizione degli
indicatori, dovrà comprendere anche le responsabilità e le risorse necessarie per la sua
attuazione. E' possibile ipotizzare in fase preliminare che le misure di compensazione
necessarie faranno riferimento al rischio idraulico, all'incremento dei consumi idrici,
nonché all'utilizzazione dei servizi a rete ed all'efficienza delle reti di depurazione.
B.5 Sintesi non tecnica
Il Rapporto ambientale redatto nella successiva fase di Valutazione Ambientale
Strategica sarà corredato da un allegato, eventualmente a sé stante per una miglior
fruizione, contenente una Sintesi non tecnica del Rapporto ambientale. Al fine
dell'informazione e la partecipazione del pubblico, tale Sintesi riporterà in termini non
specialistici la descrizione dell'iter e delle conclusioni del processo di Valutazione,
compreso il risultato delle consultazioni e la motivazione delle scelte tra ipotesi
alternative.
Vicchio _ Sa.Giovanni Battista di Bernando Daddi
62/62