depliant guide - Château de Chareil

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depliant guide - Château de Chareil
Visita
Una doppia influenza
L
Informazioni
Architettura e pittura
Una doppia influenza classica
e manierista
A partire dal 1540, gli architetti iniziarono a visitare
l’Italia per studiare le antiche rovine e potersi ispirare
sia alle architetture più datate sia a quelle più recenti.
Sulle facciate del castello si nota la sovrapposizione
dei tre ordini* antichi, ciascuno rappresentato da
un tipo di capitello che incornicia le finestre: dorico
al piano terra, ionico al primo piano e corinzio al
secondo. Questo principio di sovrapposizione degli
ordini è visibile anche all’interno (focolai dei camini,
porte sui pianerottoli).
Il manierismo
Questa corrente riunisce tutte le manifestazioni
artistiche realizzate in Europa tra il 1515 e il 1580;
è espressione del rifiuto del classicismo e del
naturalismo del primo Rinascimento e le decorazioni
di Chareil ne presentano proprio alcuni caratteri
specifici: allungamento dei corpi, forme serpentine
che mostrano la figura sotto diverse angolazioni,
posture innaturali e creature fantastiche tipiche
delle grottesche. Queste decorazioni a grottesche
si ispirano a quelle rinvenute nella Domus Aurea
di Nerone a Roma, i cui resti sepolti ricordavano
delle grotte. Nel XVI secolo, gli artisti aggiunsero
a questi modelli antichi delle figure fantastiche,
che sarebbero all’origine dell’accezione peggiorativa
della parola “grottesco”.
*Spiegazioni sul retro del documento.
Storia
Visita
Una doppia influenza
Informazioni
Bucranio: motivo ornamentale raffigurante una testa
di bue.
Cariatide: statua rappresentante una figura di donna
che serve da supporto architettonico verticale.
Honor, virtus et gloria: onore, coraggio e gloria.
Non nobis domine non nobis sed nomini tuo da gloriam:
Non a noi, Signore, non a noi, ma al tuo nome dà
gloria.
Ordine: definisce uno stile costruttivo
dell’architettura antica e classica, con relative
proporzioni e ornamenti.
Ovidio: poeta latino del I secolo, autore delle
Metamorfosi, raccolta di leggende greche e
orientali scritte in linguaggio poetico.
Patera: coppa per bere svasata e poco profonda.
Putto: figura di angioletto paffuto.
Durata media della visita: 50 minuti.
Visita guidata in francese.
Centre des monuments nationaux
Château du Bas-Chareil
03140 Chareil-Cintrat
tél. 04 70 56 94 28
www.monuments-nationaux.fr
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Glossario
Informazioni pratiche
Storia
crédits photos © Pascal Lemaître / Centre des monuments nationaux. conception Plein Sens, Anders. réalisation Marie-Hélène Forestier. traduction InPuzzle. impression Stipa, avril 2014.
Storia
Visita
Una doppia influenza
castello di
Chareil-Cintrat
Informazioni
italiano
Nel cuore delle vigne
Il castello di Claude Morin
Facciata ovest
Edificato ai piedi di una collina coperta di vigne,
il castello era in origine
uno dei feudi della famiglia
dei Borbone. A metà del
XVI secolo ne divenne
proprietario Claude Morin,
controllore ordinario delle guerre, il quale fece
costruire un nuovo edificio adiacente alla cinta
muraria medievale di cui sono giunte fino a noi solo
le torri. Le cariche da lui ricoperte lo condussero
probabilmente in Italia, dove le antiche rovine e
gli edifici del Rinascimento lo ispirarono per la
realizzazione di alcune decorazioni. Durante le
guerre di religione, i protestanti assediarono il
castello, fortunatamente senza arrecarvi danno. Per
diritto di matrimonio, il castello passò nelle mani
dei Monamy e, in seguito, della famiglia Langlois
de Ramantière. Nel 1815, divenne di proprietà
dei Thonnier, che lo conservarono fino al 1923. Le
acciaierie Schneider acquisirono il castello ma
non lo occuparono mai.
Decorazioni uniche
Il castello è stato classificato monumento storico
nel 1958, anno della sua acquisizione da parte dello
Stato. Venne quindi dato il via ad importanti restauri
che permisero di riportare alla luce una parte delle
decorazioni pittoriche.
Storia
Visita
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Una doppia influenza
Informazioni
Gli interni del castello di Chareil si distinguono
per le decorazioni caratteristiche del secondo
Rinascimento francese, frutto dell’influenza classica
con riferimenti all’architettura romana e allo stile
manierista.
Il piano terra
1 La stanza con il camino monumentale. L’architrave
sostenuto dalle colonne è decorato con un fregio
dorico arricchito da due ornamenti alternati: bucrani*
e patere* . Alle estremità, il mantello del camino è
impreziosito da due cariatidi* . Nella decorazione
centrale sono raffigurate delle maschere e dei putti*
che incorniciano l’iscrizione “honor, virtus et gloria”* .
2 Le volte del vestibolo, delle rampe e dei pianerottoli
della scala sono ornate da decorazioni grottesche.
Nel fregio alla base della volta del vestibolo si nota
un’elegante figura ibrida composta da busto di donna,
ali di farfalla e corolla di fiori.
3 Nella prima rampa, lungo l’asse centrale, sono
raffigurati tre uccelli che rappresentano le divinità
romane: la civetta, Minerva, il pavone, Giunone e
l’aquila, Giove. Vicino al pavone e all’aquila, ai bordi
della volta, trova posto un essere bisessuato e
deforme. La composizione è completata da oggetti
vari, vegetali, ecc.
Il primo piano
È al primo piano, l’area più nobile del castello,
che troviamo le decorazioni più complete.
4 La torre d’angolo ospita una decorazione a
grottesche e due scene che ripercorrono la leggenda
di Adone, raccontata nelle Metamorfosi di Ovidio* .
N
piano terra
primo piano
secondo piano
7
1
4
6
3
5
9
2
La prima rappresenta la nascita di Adone. Sua madre
Mirra, metà donna e metà albero, partorisce assistita
dalla dea Lucina. Nella seconda scena si assiste al
riposo di Adone tra le braccia di Venere.
5 Nella sala nord, sul mantello del camino trova
seguito l’illustrazione della storia: Adone, ferito da
Marte tramutatosi in cinghiale, muore tra le braccia
di Venere.
6 Il salone ospita un camino il cui focolare è
incorniciato da pilastri affiancati da colonne con
capitelli a volute caratteristici dello stile ionico. Il
mantello riporta l’iscrizione: “Non nobis domine non
nobis sed nomini tuo da gloriam”* , estratta dal
Salmo 115 della Bibbia.
7 La volta del salone è ornata da decorazioni
grottesche che circondano un tema astrologico
inscritto all’interno di medaglioni. In ciascuno di essi
è raffigurato un pianeta rappresentato da una divinità.
Al centro, naturalmente, si trova Apollo, il sole. Le
ruote dei carri che trasportano le divinità racchiudono
i segni dello zodiaco. Sul mantello del camino, Marte
e Venere, accompagnati da Cupido, compongono una
scena galante. Sopra la porta, due scene di interni
completano la composizione pittorica.
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8
Il secondo piano
8 Sul pianerottolo, lo stile corinzio si manifesta
mediante capitelli con foglie d’acanto.
9 e 10 L’accesso al sottotetto consente di gettare
uno sguardo tra le capriate. Anche se sono state
restaurate, conservano elementi originali datati
1548-1552. Uscendo dal castello, si costeggia l’edificio
e si gira a sinistra in fondo alla corte. Dalla porta si
accede alla vigna che perpetua la tradizione degli
antichi vitigni di Chareil e Saint-Pourçain.
Il conservatorio botanico
degli antichi vitigni
Oltre a valorizzare il monumento, esso si pone
l’obiettivo di presentare vitigni tradizionali
(romorantin, melon, saint-pierre doré, gamay
Fréault...) e di trasmettere i savoir-faire e le
tecniche legate al ciclo della vite.
Dal 2004, viene prodotta la cuvée del
conservatorio, che propone i dieci vitigni
bianchi qui presenti.
*Spiegazioni sul retro del documento.