Ferdinando Tecilla - Jolly Club home-page

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Ferdinando Tecilla
Ferdinando Tecilla
Ho corso dal 1956 con Fiat, Renault, Alfa Romeo, Innocenti, Abarth e
Lancia.
Ho vinto diversi Campionati Rally ed ero “tristemente” noto per non
dare a nessuno tempi o informazioni che avrebbero avvantaggiato i
miei avversari, anche solo tranquillizzandoli.
Ho vissuto la vita di club con grande passione, recandomi due volte
alla settimana in sede e collaborando a tutto ciò che riguardava cartoleria o stampati,essendo il campo in cui lavoravo.
Nel Rally di Lucca del 1960 la signora Renata ebbe un incidente in
corsa ed io, cavallerescamente, le andai a prendere un tonico..ma ero
talmente emozionato che finii per berlo io che ero molto più scioccato
di lei.
Eravamo molto meno “internazionali” di adesso!
Nel Rally di Polonia fui costretto a spiegarmi con dei disegni, ma
Sandro Miglior, copilota assegnatomi intelligentemente da Mario Angiolini, era diventato così abile a disegnare che sosteneva che, per lui,
sardo fino al midollo, era più facile farsi capire dalle svedesi a disegni
che dalle sue conterranee e quindi....non voleva tornare!
Maglia era un vero amico che stava male in auto e vomitava alla fine di
ogni speciale, ma tanta era la sua passione che corse con me per anni...
sino a che gli fu diagnosticato un abbassamento dell’intestino.
Nelle migliaia di chilometri che ho percorso da “pioniere” nei Rally ho
conosciuto personaggi incredibili, come la contadina del passo del Manghen a San Martino di Castrozza che accolse Bernacchini e me, sbucati
nel nulla dalla nebbia, con la sua “Berta”, una pistola Mauser della prima
guerra mondiale.
Rotto il ghiaccio e visto che eravamo solo due ragazzi persi nella montagna, ci accolse come parenti e da allora moltissimi piloti si fermavano
tutti gli anni a salutarla e a bere un buon bicchiere di vino.
Per dire :”Vado a provare il Manghen”, che era già una avventura, si
diceva: “Vado dalla Berta”.
Capitava poi che, come nel caso di Giorgio Gray, mentre ero a Bolzano
per lavoro, arrivasse una sera e mi costringesse a partire con lui per
partecipare al Rally Semperit in Austria, dove vincemmo.
Oggi sono, come altri ex piloti, un discreto giocatore di Golf e mi scontro ancora con molti avversari di quegli indimenticabili e indimenticati
anni.
Ero noto per la cocciuta volontà di finire le gare e costringevo i miei
copiloti ai massimi sforzi.
Bruno Scabini nel cofano anteriore per azionare manualmente l’acceleratore e Francesco Maglia nel cofano posteriore per tenere in sede il
tubo del carburante....al Jolly dicevano che avrei finito il Rally anche
con la macchina in spalle...e i Rally allora erano veramente durissimi
per piloti e mezzi.
descritto da
Agli esordi nel 1957
Ecco la Dauphine Gordini, che si misurava con vetture più sportive battendole.... Certo che non avrebbe mai vinti un
concorso di bellezza ne per forma, ne per la decorazione che qui sembraproprio non migliorarla.
La 850 del “Veloce” (Baggioli, il grande preparatore delle vetture di Raffa, Merzario, Del Monte e molti altri) invece è
ancora bella da quel mitico Rally dei Fiori.
Con Lipizer al
Rally d’Italia,
con la 125 fornita da Mirafiori
Con Scabini
a San Martino di Castrozza
Con Bernacchini.
e la fantastica Renault Gordini
Con Bernacchini.
A destra sua moglie Anna,
detta Annina
Con Maurizio Verini
ai suoi esordi”
la H.F. 1300
La coupè 1600
antenata della H.F.1600 “fanaloni”.
La prova è Pigna-Rezzo (55 km di
terra a San Remo)
“con Sergio Lipizer e la 125 berlina
fornita al Jolly dalla fabbrica””
La coupè Fiat 124
in versione “anfibia”.
con Francesco Maglia in un guado
Nel ‘71 sulla Tecno, con il mio meccanico Gianni Reggiani (“chiave d’argento Beta” di quell’anno), un
L’alfa Quadrifoglio
grande tecnico
preparata da Almo Bosato,
grande preparatore e gran signore
Finalmente il Jolly mi mise a disposizione una BrabHam B35. Qui sono in testa, davanti a Fontanesi
sulla Tecno al GP Campagnolo del 1972.
l perfetto assetto
della mia 125
Roberto Angiolini,
con il braccetto anteriore
rotto
Valentino Campagnolo,
in discesa
al Manghen
e il mitico
Commendatore Tullio
Campagnolo, che mi premia.
Dietro a lui l’immancabile
Massimo Baliva.
Mentre il Commendatore
mi premiava per la vittoria mi
scappò il solito mio innopportuno
commento:
“ Com’è che i suoi cerchi sono
così cari?”... Rise.
Momenti
di
gioia:
Momenti
di
gloria
la Fiat 124 ufficiale
che nessuno davaper vincente....
e che sorprese tutti
Una delle tante premiazioni del Jolly con presenti
partendo da sinistra: Paolo de Leonibus, il conte Lurani,
Renata Angiolini,l’ing. Ceard (presidente dell’ANCAI),
il comm.Spotorno e Alberto Redaelli
Con il compianto Pino Simonetta,
sempre con il cappello,
a San Remo
Al Rally di Svezia del 1964 corsi con
Sandro Miglior di Cagliari e fu un’accoppiata
anomala e felice, lui e Aldo Marongiu
erano il contrario dei
sardi chiusi e duri!!
Li caratterizzava
una gran voglia
di vivere
e di divertirsi
Sempre con l’amico Maglia
in un San Remo che non sembrava
certo la patria dei fiori ma dei lupi.
In F.3 a Monza, in testa, davanti a
Fontanesi e Cinotto
Ecco il mio capolavoro:
le natiche che vedete sono quelle di Scabini
infilato sotto il cofano per tirare il filo dell’acceleratore
“a mano”
...altro che vita bassa !!!
Hanno corso con noi...
Abbiamo lavorato, giocato
riso, scherzato, pianto,
sofferto e gioito insieme:
cioè vissuto.
Ferdinando Tecilla