servizio civile i numeri dell`anno nero
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servizio civile i numeri dell`anno nero
8 DALL’ITALIA 3 LUGLIO 2009 VITA BANDO 2009. Perso il 23% dei posti. In arrivo numerosi ricorsi SERVIZIO CIVILE I NUMERI DELL’ANNO NERO Calo generalizzato fra gli enti storici. Con l’Anpas che tocca il fondo con il taglio di oltre il 50% delle posizioni rispetto al 2008. E c’è anche a chi è andata anche peggio di Stefano Arduini E alla fine la burrasca è arrivata. E rischia di portarsi via l’intero sistema di servizio civile. «La corda ormai si è rotta», per dirla con le parole di Licio Palazzini, responsabile di Arci Servizio civile, che così ha commentato la graduatoria ufficiale dei progetti sull’Italia che quest’anno consentiranno l’avviamento di 13.309 volontari (considerando gli albi regionali si arriva a 24.647) contro i 17.323 dello scorso anno. Nel momento in cui andiamo in stampa (martedì 23 giugno) non è stato ancora ufficializzato il bando 2009. Di conseguenza i calcoli elaborati in collaborazione con il sito www.esseciblog.it mettono a confronto i dati consolidati del bando 2008 con quelli che, se verrà rispettato il documento di programmazione finanziaria dell’Ufficio nazionale, saranno i posti messi a bando quest’anno, considerando - come dicono tutte le proiezioni che la soglia minima per accedere ai finanziamenti sarà di 63 punti. In termini relativi, nel 2009 su base nazionale ci saranno il 23,2% dei postivolontario in meno rispetto a 12 mesi fa. Gli enti che nella comparazione fra il 2008 e il 2009 hanno contenuto le “perdite” entro il 23,2% o addirittura hanno fatto registrare incrementi, si possono dunque considerare “fortunati”. «Poteva andare, peggio. Indubbiamente», ammette lo stesso Palazzini. Il suo Asc passerà da 1.833 a 1.780 volontari. Con una flessione di appena il 2,9%. «Non voglio guardare in casa d’altri», avverte, «ma il problema è che l’attuale sistema non premia in alcun modo chi investe nella formazione e nella qualità del servizio». E se lo dice lui che fra gli enti storici è quello che è andato meglio, c’è da credergli. I numeri parlano da soli. Le Misericordie perdono il 12,5% dei volontari, la Caritas italiana oltre il 30% così come i sale- siani della Federazione Scs/Cnos. Clamoroso il caso dell’Anpas. L’anno scorso era il primo ente di servizio civile in Italia con 2.250 posizioni. Nel 2009 ne avrà CHI VA SU E CHI VA GIÙI La tabella mette a confronto il numero di volontari ottenuti da alcuni enti nel bando 2008, con quelli che le proiezioni sul bando 2009 gli assegnano per l’anno in corso. ENTE A.S.C. – Arci Servizio Civile Unione naz. Pro Loco d’Italia Misericordie d’Italia A.N.P.A.S. Caritas Italiana Unione Italiana Ciechi Confcooperative - Federsolidarietà Federazione SCS/Cnos A.I.S.M. Associazione “FUTURA” A.Me.S.C.I. A.C.L.I. C.E.S.C. - Project U.N.I.T.A.L.S.i Croce Rossa Italiana U.I.L.D.M. Associazione Expoitaly Associazione Papa Giovanni XXIII Lega naz. delle Coop. e Mutue C.N.C.A. CE.S.V. Diaconia Valdese Cenasca - Cisl Associazione A.R.E.S.S. Fabiola Associazione Mosaico BANDO 2008 1.833 1.207 1.301 2.250 1.500 1.298 1.015 1.100 666 0 214 230 321 286 451 217 406 262 302 0 500 70 0 648 116 GRADUATORIA VARIAZIONE % 2009 1780 -2,9% 1144 -5,2% 1135 -12,8% 1068 -52,5% 1038 -30,8% 950 -26,8% 810 -20,2% 744 -32,4% 577 -13,4% 498 * 324 +51,4% 292 +27,0% 287 -10,6% 275 -3,8% 230 -49,0% 212 -2,3% 202 -50,2% 198 -24,4% 172 -43,0% 166 * 160 -68,0% 34 -51,4% 26 * 0 -100,0% 0 -100,0% * nel 2008 questi enti non avevano alcun progetto finanziato Fonte: www.esseciblog.it PANIePESCI 1.068: meno 52,5%. Poteva andare peggio? Sì, poteva andare peggio. Qualche esempio? Al Cesv - Centro servizi per il volontariato del Lazio, Claudio Tosi parla di «imprevedibile disastro». Le 150 associazioni del network quest’anno perderanno il 68% dei volontari. Ma è il dato disaggregato a preoccupare ancora di più. Spiega Tosi: «L’80% degli associati non avrà volontari e per lo più si tratta di piccole e piccolissime realtà». Il Cesv ha già fatto richiesta di accesso agli atti. «Stiamo valutando come procedere». Due le opzioni: «Il ricorso al Tar o addirittura alla presidenza della Repubblica». Al Cesv è andata male, ma c’è perfino chi dalla macchina del servizio civile è stato scaraventato fuori. L’associazione Mosaico di Bergamo, per esempio, (in Italia 0 posizioni a bando, rispetto alle 116 dello scorso anno) si deve attaccare alla bomboletta d’ossigeno dei progetti sull’estero. La consolazione è quella che è. Ma a Termini Imerese all’associazione Aress Fabiola non possono nemmeno contare su questa piccola ciambella. In pochi mesi infatti passeranno da 648 volontari allo zero assoluto. Il presidente Francesco Oliveri, raggiunto al telefono, è appena uscito dallo studio dell’avvocato che seguirà la pratica. «Mi ha assicurato che abbiamo ottime frecce al nostro arco. Ci hanno asfaltato senza un perché». «È una cosa assurda», aggiunge, «nel passaggio fra la prima graduatoria e quella definitiva ci hanno persino abbassato di 4 punti un progetto che ne aveva totalizzati 64». Risultato? «Siamo scomparsi e io ho qui dieci persone che si occupavano di servizio civile alle quali dovrò dire che non c’è più lavoro. Una tragedia». DI LUCIO BRUNELLI Quel complotto orchestrato contro padre Kizito N on c’è incubo peggiore di quello in cui è finito uno dei più popolari e stimati missionari italiani in Africa: padre Renato Kizito Sesana, lecchese, 66 anni, dal 1988 in Kenya dove ha aperto quattro centri di accoglienza per ex bambini di strada. Una tv privata di Nairobi lo ha accusato di pedofilia. Due ragazzi, con il volto coperto, hanno raccontato di aver subito violenze sessuali. L’emittente sostiene di essere in possesso anche di video compromettenti. Alla polizia in realtà non è ancora pervenuta alcuna denuncia mentre tutte le riviste missionarie esprimono solidarietà al religioso. L’ottimo corrispondente Rai da Nairobi, Enzo Nucci, crede all’ipotesi di un complotto per fini economici: «Sta emergendo una triste storia, il tentativo da parte di due dei più stretti collaboratori di Kizito di impadronirsi dei beni della comunità messa in piedi dal missionario con l’aiuto di migliaia di donatori. Un affare da tre milioni di euro». Padre Kizito ha negato con sdegno le accuse e si è detto pronto a confrontarsi con chiunque. Alla polizia locale ha consegnato la dichiarazione di un ragazzo ospite nel suo centro che afferma sotto giuramento di aver ricevuto promesse di ingenti somme di denaro per indurlo a denunciare il religioso. Anche la Conferenza episcopale del Kenya ha espresso «shock» ma è stata molto cauta nel prendere le difese di padre Kizito. Hanno scritto i vescovi. «Ci impegneremo fino in fondo per l’accertamento della verità e come Chiesa prenderemo gli opportuni provvedimenti». Lo scandalo dei preti pedofili, a livello internazionale, ha avuto un effetto devastante ed ora la Chiesa ha ovunque il terrore di essere sospettata di coprire i responsabili. A «Civiltà Cattolica» piacciono le Bcc Nell’editoriale, rivisto come sempre dalla Segreteria di Stato vaticana, il quindicinale dei gesuiti bastona le grandi banche accusate di «sostanziale sfruttamento dei clienti con un piccolo patrimonio». Quest’ultimi sono invitati ad “emigrare” dalle grandi banche verso istituti più affidabili, come ad esempio quelli del credito cooperativo. IPSE DIXIT Vi dirò qual è la mia ricetta: do ai peccatori una penitenza piccola e il resto lo faccio io al loro posto. Il santo curato d’Ars, citato nella Lettera al clero cattolico di Benedetto XVI, 18 giugno 2009