Nuove tecnologie per il trattamento del latte
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Nuove tecnologie per il trattamento del latte
Nuove tecnologie per il trattamento del latte Germano Mucchetti Dipartimento Scienze degli Alimenti Università di Parma [email protected] Convegno DAL LATTE AI FORMAGGI DI NUOVA GENERAZIONE: LE NUOVE SFIDE Moretta 22 FEBBRAIO 2013 Finalità dei trattamenti del latte Garantire Sicurezza Conservabilità (pre o post trasformazione) con idoneo mantenimento delle proprietà originali di interesse. applicando trattamenti differenziati in funzione del tipo di trasformazione (latte alimentare, materia prima per la caseificazione o la produzione di yogurt , ingredientistica) e della durata di conservazione. Il latte è una materia prima complessa, poco stabile e quindi rapidamente deteriorabile, se non stabilizzata. G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 2 Trattamenti classici di riferimento Trattamenti termici non volumetrici (discontinui, continui in scambiatore) Separazione di particelle (m.o., cellule somatiche, corpi estranei) Centrifugazione (chiarificazione; debatterizzazione) Riduzione di dimensioni di particelle Omogeneizzazione (stabilità emulsione latte nel tempo) Motori di innovazione: riduzione di effetti indesiderati incremento di efficacia ed efficienza di processo Proposta di nuove tecnologie complementari o alternative alle classiche. Problemi: efficacia, efficienza e compatibilità con la possibilità di industrializzare l’innovazione in un contesto di grande produttività e margini economici ridotti per l’impresa G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 3 Trattamenti termici convenzionali Obiettivi: effetto letale specifico per prodotto (per latte a lunga conservazione B* ≥1 = > 9 D spore termoresistenti; per latte pastorizzato > 5 D Mycobacterium bovis e Coxiella burnetii) modificazione “accettabile” delle caratteristiche (per latte UHT C*< 1, = 3% perdite di tiamina) (denaturazione proteine, vitamine, colore etc) Sterilità commerciale vs stabilità del latte m.o. patogeni non sporigeni sono poco termoresistenti; le spore di Cl. botulinum (D121°C =0,25 min) (le + termoresistenti fra i patogeni) sono molto meno termoresistenti di altre spore di m.o. alterativi ma innocui per la salute. G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 4 Trattamenti termici convenzionali I criteri tecnologici: Trattamenti High Temperature Short Time: a pari effetto letale, minori modificazioni dei componenti del latte. Minimizzazione della differenza di temperatura tra hot e cold spot fluidodinamica abbastanza ben controllata Tuttavia: ? HTST è un concetto da estremizzare perché porterà in ogni caso a risultati migliori? Le cinetiche di inattivazione termica dei fattori destabilizzanti il latte (forme vegetative, spore ed enzimi) sono diverse da quelle dei componenti del latte (proteine, vitamine, zuccheri etc) G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 5 Trattamenti termici convenzionali z (°C) microrganismi 5-8; z spore ~ 10 Valori di z comparabili tra reazioni di “danno termico” (imbrunimento, perdita vitamine etc) e inattivazione enzimatica Trattamenti HTST = < “danno termico” = < inattivazione enzimatica = > stabilità del latte = minore durata di conservabilità. Il trattamento HTST, a pari effetto letale, non permette la stessa durata di conservabilità di un latte trattato a < temperatura x tempi più lunghi. G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 6 Trattamenti alternativi allo scambio di calore tra fluido riscaldante (vapore/H2O surriscaldata/H2O calda, olio diatermico) e latte Effetto Joule x scambio indiretto (Actini- France) Termici “volumetrici” (Ohmico, MW, RF) esaltazione concetto HTST per ridurre il danno termico (senza aumentare la durata di conservabilità, se non ci sono effetti aggiuntivi specifici che stabilizzino il latte); omogeneità di trattamento (?) “Ibridi” (Alte pressioni omogeneizzazione, Ultrasuoni, Campi Elettrici Pulsati): cavitazione, shear stress, scariche elettriche di breve durata parte dell’energia trasformata in calore Non Termici (Microfiltrazione, Separazione centrifuga) Radiazione UV G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 7 Trattamenti alternativi termici – Effetto Joule x scambio indiretto il calore è generato per trasporto di calore al fluido (v > 6 m/s) da parte della tubazione inox riscaldata per passaggio di corrente a bassa tensione. Elevata velocità di riscaldamento: ∆T 50°C in 3,5-10 sec Fouling ritardato x elevata turbolenza del fluido Controllo temperatura (±0,2°C) (NB di parete) la distribuzione di T del latte dipende dal tipo di flusso Assenza di inerzia termica, mancando un fluido riscaldante da condizionare Applicazioni attuali in agroalimentare ovoprodotti. Ricerca e sviluppo nel settore lattiero-caseario. G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 8 Trattamenti alternativi termici - Riscaldamento ohmico il calore è generato uniformemente nel fluido conduttivo dal passaggio di energia elettrica effetto letale dovuto a calore e modificazione di permeabilità della membrana cellulare (elettroporazione). Processo disponibile a livello industriale. Ipotesi di applicazione al latte Richiede fluido conduttivo: latte è OK Grande velocità di riscaldamento (55°C in 0,1 sec) (www.raztek.com) necessità di raffreddamento flash Operazione continua: impianti oltre 20.000 l/h Garantire flusso turbolento e portata costante tempi di residenza ≠ effetti ≠ Problemi di fouling degli elettrodi > resistenza > consumi elettrici per garantire = effetto; rischi di surriscaldamento localizzati Problemi di fenomeni elettrolitici sugli elettrodi (materiale acciaio vs grafite) e nel fluido con corrente alternata a bassa frequenza 60 Hz) EmmePiEmme (PC, Italia) uso di alte frequenze (25-30000 Hz) claim: no corrosione G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 9 Proteine solubili FAST index (Fluorescence of Advanced Maillard products and Soluble Tryptophan) Furosina Denaturazione Vit C Colore I risultati di una ricerca recente su latte per l’infanzia Il vantaggio dovrebbe quindi essere di tipo “industriale”, non si rivendicano miglioramenti della qualità del prodotto. G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 10 Trattamenti termici Radiofrequenze (RF) non convenzionali – Microonde (MW)- Trattamento in continuo ed in massa di fluidi alimentari “The rapid and uniform heating associated with continuous flow microwave heating should be ideal for aseptic processing of fluids”. Ma è sempre uniforme? Dipende dal fluido alimentare e dall’impianto Factors responsible for non-uniform temperature distribution include differences in dielectric and thermophysical properties, non-uniform distribution of electromagnetic field, and the magnitude of the diameter of the applicator tube. Additional issues include control of processing parameters such as microwave power, flow rate, temperature, and pressure (Kumar, 2008) Applicazione MW al latte per ottenere prodotti a breve o lunga shelf-life è ad oggi a livello pilota (impianti fino a 250 L/h) così come x altri fluidi. NB: diverso il caso degli alimenti conduttivi, ove il riscaldamento dielettrico presenta notevoli vantaggi rispetto al convenzionale e si hanno numerose applicazioni industriali G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 11 Trattamenti termici non convenzionali – MW/RF: un progetto europeo The novel system will also increase the shelf life of microwave-treated HTST and ESL milks by reducing the risk of contamination via equipment. S. The milk industry aims at reducing the cleaning time of milk processing plants to increase the production time. Therefore, one of the major advantages of the MicroMilk system is the rapid achievement of retention temperature by direct interaction of milk with microwaves; resulting in easier cleaning with subsequent reduction of cleaning time and the minimisation of contamination sources via equipment Aumento della durata shelf – life? Sulla base di quale logica c’è tale attesa? La post-contaminazione dipende dalle procedure di cleaning degli impianti e di filling asettico. Minore fouling: può essere un buon obiettivo, ma è sufficiente x giustificare la quantità di ricerca necessaria? G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 12 Comparison of Microwave vs Indirect UHT Fluid Skim Milk I risultati di un’esperienza: Obiettivo stesso effetto letale per UHT e MW F0 = 8 (Clare et al. 2005) UHT Indiretto: milk was heat-treated at 137.8°C for 10 s fastest particle (heating rate: 3.26°C/s, 20-s average hold time) (NB: condizioni di flusso laminare v media = 2 v max normalmente non usate in applicazioni industriali) MW: 60-kW continuous flow (flow rate of 3.8 L/min) microwave-heating unit operating at 915 MHz. (heating rate 3.42°C/s). In contrast to UHT processing methods, microwave energy, or cold wall heat, was transferred directly into the food product via the microwave itself. Aseptic packaging sterilità commerciale mantenuta per 1 anno sia x UHT che MW G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 13 Alternative methods such as MW processing may afford new opportunities to develop fluid milk products that exhibit a long shelf life, with sensory characteristics that are equivalent to, if not better than, those achieved with indirect UHT treated milk (Clare et al. 2005). NB “quando si vuole spingere l’innovazione”: esistono UHT indiretti ottenuti in condizioni molto meno drastiche ed i risultati del confronto cambiarebberoSsenza poi considerare G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 14 l’UHT diretto. Qualità del latte trattato MW risultati non univoci, come non univoci sono i trattamenti. “The most striking feature of microwave treatment was the difficulty in reproducing their effect on milk composition”. Raw milk was heated in a microwave oven at 2450MHz (fino a 70-120°C). Lactulose, epilactose, furosine and undenaturated whey proteins were measured as indicators of the heat damage in milk. Comparison with control samples treated by conventional heating showed a rate enhancement of the studied reactions during microwave treatment. These differences are supposed to be due, at least to some extent, to uneven heating of the milk in the microwave oven (Villamiel et al 1996). Raw milk was submitted to a continuous -flow microwave treatment at 80 or 92°C for 15 s or in a conventional heat exchanger under the same conditions. Volatiles (including aldehydes, ketones, alcohols, esters and aromatic hydrocarbons) in freshly pasteurised samples were very similar to those found in raw milk. Evolution of all analysed parameters during storage was similar for the two series of samples; microwave heating had no adverse effects on flavour (Valero et al. 2000) G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 15 Trattamenti “ibridi” Alte pressioni omogeneizzazione (UHPH) (> 100 MPa) “It is a non thermal process developed to fluids and has the appeal of preserves heat-labile nutrients” Effetto teorico: l’energia di pressione si trasforma in energia cinetica (shear stress + cavitazione) e termica (calore). TIN latte determina TOUT ∆T ~ 18-20°C/100 MPa > P = >Tout = > v (m/s) = < tempo a temperatura “sterilizzante” Pereda et al, 2007 Pinho et al 2011 G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 16 UHPH e riduzione di dimensioni dei globuli di grasso: oltre certi valori di P (diversi x sistema) effetto di clustering - coalescenza aggregati tra globuli di grasso e proteine. Limiti alla ricerca dell’effetto letale x aumento di P, perché si generano effetti di instabilità della fase grassa. G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 17 Microfluidificazione riduzione di dimensioni dei globuli di grasso > rispetto alla “normale” omogeneizzazione a pressione (10-30 MPa) in due stadi effetti letali parziali sui microrganismi. Oltre 100 MPa l’effetto di riduzione dimensioni cala ed iniziano fenomeni di aggregazione più marcati in funzione del tenore di grasso (whole milk e cream). Olson et al, 2004 G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 18 Effetti trattamenti Microfluidizzazione (MFz) su latte ps /magro Effetti non solo sul grasso, ma anche sulle altre “particelle” del latte modificazione di dimensioni = nuove possibili proprietà strutturali dei derivati Milk microfluidized at 150 MPa had smaller particle size than homogenized milk, but resulted in larger particles in yoghurt. MFz of lowfat milk modified the microstructure of yoghurt, giving more interconnectivity in the protein networks with embedded fat globules, but with similar texture profiles and water retention compared with yoghurt made from conventionally homogenized milk. MFz significantly improved creaminess and desirable texture characteristics such as smoothness, cohesiveness, thickness, and oral and spoon viscosity (Ciron et al., 2010; 2011) G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 19 Trattamenti ibridi : ultrasuoni (US) Effetto teorico: le onde sonore rompono le cellule x effetto di cavitazione Processo a livello LAB in discontinuo Frequenza 24 kHz (Potenza 200 W) fino a 16 min con controllo della temperatura media per immersione in bagno di H2O e ghiaccio (Chouliara et al, 2010). Effetti su m.o. SCARSI Results showed a 1–2.1 log cfu mL-1 reduction in total viable counts and psychrotrophs. US resulted in a taste score equal to or lower than that of untreated milk. Lipid oxidation products increased in concentration with sonication and storage time. Chemical reactions occurring in milk as a result of high local temperature and pressure values encountered during US cause rapid deterioration of milk quality G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 20 Trattamenti ibridi : le hurdles technologies Thermosonication: US (400 W; 24 kHz, 120µm x 5-30 min) + heat (63°C) inattivazione Listeria innocua (3-5 D in rapporto inverso al tenore in grasso – effetto protettivo) (Aguirre et al, 2007) Thermo-sonication has been found to have more killing effect than heat treatment alone Thermosonication [US (400 W x 80 sec) + Heat (55°C x 60 sec)] + PEF (30-40 kV cm-1) da 4,5 a 6,9 D x Listeria innocua (Noci et al 200) Mano sonication (US a pressione 10-60 MPa, T < 45°C) Thermo mano sonication (US a pressione 10-60 MPa, T > 45°C) Photosonication (US + UV C) US + CO2 Industrial relevance: the milk coagulation properties (MCP) of sonicated milk were dramatically improved following US treatments, indicating a possible use for US in the cheese-making industry. Moreover, despite the evident production of offflavours caused by US in milk, the use of CO2 to reduce the formation of oxidation products, appeared to be promising. The detection of a metallic flavour increased significantly at both intensities between 50 and 200 s of treatment (Marchesini et al, 2012) G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 21 Trattamenti ibridi: Pulsed Electric Field (PEF) Modalità: Short bursts of high voltage are delivered to conductive liquid food products pumped through a treatment chamber where high intensity electric fields are induced Effetto non termico: elettroporazione; rigonfiamento e rottura (electric breakdown) > permeabilità Effetto ohmico supplementare Due to electric energy dissipation in the food, ohmic heating occurs at some degree, depending on the intensity of the applied voltage, on the intrinsic electric resistance of the product and on type of treatment chamberS. However, interaction between ohmic heating and the applied electric fields has not been sufficiently studied (Guerrero-Beltran et al 2010) G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 22 The treatment temperatures were reached due to the ohmic heating caused by the applied PEF treatments (Guerrero Beltan et al. 2010) At 30 kV/cm of electric field intensity, a maximum L. innocua reduction of 4.3 log cycles was achieved with 10, 17.5, 20 and 25 pulses, when processing milk at initial temperatures of 43, 33, 23 and 13 C, respectively. At 40 kV/cm of intensity a maximum of 5.5 log bacterial inactivation was achieved when applying 17.5 pulses at an initial temperature of 13 C. The mean residence time of milk in the PEF treatment chamber G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 23 was 10 s. Effetto secondario di riscaldamento volumetrico, ma non solo. Possibili formazioni di hot spots in prossimità degli elettrodi The increase in the bulk fluid temperature during PEF treatments had been reported to be relatively small. The majority of the fluid only attained a small increase in temperature during pulse (10-15°C). (Salengke et al 2012) CFr slide precedente: variabilità di potenza impiegata, tipo di impulso, numero di impulsi etc but localized over heating may occur at certain locations within treatment chamber due to non-uniformity of electric field distributions which may arise from poorly designed treatment chambers. Local overheating occurs at spots adjacent to the edge of the electrodes (127227°C), especially the electrode at the outlet of the PEF chamber (Salengke et al 2012). G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 24 PEF ed attitudine del latte alla coagulazione The modification of milk protein structure may lead to changes in milk functional properties such as coagulation, foaming and emulsifying (Yu et al, 2009). Coagulation properties (RCT= Rennet Coagulation Time; CF = Curd Firmness) of raw milk may be better preserved by using lower electric field strength (<30 kV/cm) and moderate temperature (<50°C) combinations. Perché??? Ma si ha un sufficiente effetto debatterizzante? Il confronto termico- PEF andrebbe fatto a pari effetto letale. Se l’aspetto igienico non è di interesse, allora è sempre migliore il latte crudoUo più semplice l’addizione di CaCl 2 al latte pastorizzato. G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 25 Trattamenti non termici per latte alimentare. Microfiltrazione classica 1,4 µm. Applicazioni industriali: latte alimentare e x caseificio Obiettivo Riduzione cellule somatiche (totale) e carica microbica (da 2 a 4 D) Criteri dimensioni cellula + gestione strato deposito (resistenza supplementare al flusso e > efficacia di separazione). Controllo non rigoroso diversità risultati Milk MF with 1.4 µm membranes and UTP system however is not able to remove vegetative pathogenic bacteria with the same efficiency of heat and consequently it should not be considered as alternative to fluid milk heat pasteurization, being milk safety the main target of the process (Mucchetti, 2013) ESL o “qualità”? Scelta industriale: oggi prevale ESL G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 26 Confronto caratteristiche filtri MF nuovi obiettivi possibili s cro i M c e ta ci Con microsetacci (0,5 µm) la separazione è gestita effettivamente dalla membrana e non anche dal deposito, però occorre ridurre la tendenza al fouling di qs membrane abbinando bassa PTM e backpulsing. Efficacia di separazione microbica molto + elevata. G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 27 Microfiltrazione 0,1 µm latte caseificio. Applicazioni industriali: separazione sieroproteine – caseina standardizzazione tenore caseina del latte x caseificio; produzione caseina nativa (ingredientistica) Gestione diversa in funzione del livello di controllo impianti e del grado di separazione MF 100% latte magro al tenore caseina previsto dalla standardizzazione (es. FCV =1,2-1,3) MF di un’aliquota latte magro (es. circa 30%) a FCV elevato (~ 4) addizione di retentato in quota variabile in funzione delle caratteristiche del latte del giorno o delle varietà casearie FCV (+ diafiltrazione) determina la diminuzione del rapporto tra sieroproteine (NWP) e caseine da 0,19 a 0,07 (Heino, 2010) e quindi il grado di concentrazione di quest’ultima. G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 28 Microfiltrazione 0,1 µm latte caseificio. Applicazioni industriali: uso di membrane polimeriche vs ceramiche Costi energetici diversi: circa 3 volte > x ceramiche (Heino, 2010) Capacità di separazione SP da Caseine: fino a 6 volte > x ceramiche, sia UTP classico x ricircolo permeato (Hurt et al, 2010,Beckmann et al 2010) che con membrane con porosità variabile del supporto (Heino, 2010) G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 29 Trattamenti non termici per latte – radiazione UV 254 nm Problemi: diversa resistenza m.o. alla radiazione UV, anche se molti patogeni mostrano sensibilità UV comparabile (Chang et al, 1985). NB 1 mWsec/cm2 = 1 J/cm2 G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 30 Trattamenti non termici per latte – radiazione UV 254 nm La carica di E.coli è calata fino a 2.4 D quando il latte magro ha ricevuto una dose di UV di 5.9 mJ/cm2 per 1,5 sec. Singolo passaggio nel sistema (Matak et al 2004). Effetto protettivo del grasso temperatura dipendente (viscosità latte e turbolenza?) CiderSure 3500 apparatus. G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 31 Trattamenti non termici per latte – radiazione UV 254 nm Effetto significativo di riduzione di carica solo ad elevati dosaggi La carica di Listeria monocytogenes è calata fino a oltre 5 D quando il latte di capra ha ricevuto una dose cumulativa di UV di 15.8 mJ/cm2 (necessari 12 passaggi x un totale di 18 sec (Matak et al 2004). G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 32 Trattamenti non termici per latte – radiazione UV 254 nm una storia non nuova (Actini France UV +IR) con una nuova ricaduta di interesse: Problemi: Scarsa capacità di penetrazione UV in fluidi non trasparenti innovazione tecnologica moto turbolento (possibilità di contatto) e autopulente Design of a candidate UV processing method (Sure Pure turbulator) for such fluids in which the fluid is mixed such that it spends only a short time at the surface next to the UV source, and is thus fully processed. The practical need is to find out how effective mixing is, and what level of microbial reduction would be expected. In siero effetto letale pari a 3,5 log di CMT (Simmons et al. 2012) SurePure photopurification reduces the microbial load of milk at all levels SThe process can also increase the shelf life of dairy products by at least 30%. As it is a nonthermal process, the product being treated retains all its natural value (www.surepure.net). E’ sempre vero? G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 33 Trattamenti non termici per latte – radiazione UV 254 nm Scarsa capacità di penetrazione UV in fluidi non trasparenti Coiled tube reactors may provide secondary vortices and cause superior mixing of fluid flowing through the reactor depending on the design of the coiled tube reactors UV-C treatment of raw cow milk for 17 s in the coiled tube UV reactor (equivalent to an UV-C dose of 16.8 mJ cm-2) was capable of reducing Standard Plate Count by 2.3 log10 CFU mL-1. The olfactory sensory analysis indicated that there was no significant difference between the odors of UV-C treated and untreated Raw Cow Milk right after UV-C treatment, but after one day of storage the UV-C treated sample had significantly different smell than untreated sample. The higher values of Malondialdheyde Other Reactive Substances in UVC treated RCM indicated that the oxidative degradation might have taken place in UV-C Mucchetti, Moretta 22/2/2013 34 ) treated raw cow milk (Bandla et alG2012 Trattamenti non termici per latte – radiazione UV 254 nm Danno ossidativo in funzione della quantità di energia richiesta x effetto letale significativo Many nutrients such as vitamins, carotenes, pigments, fatty acids, solid fats, etc. are light sensitive intensity of UV should be minimized to prevent quality loss G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 35 Conclusioni L’innovazione tecnologica applicata industrialmente nel settore latte è rappresentata dall’implementazione di tecnologie consolidate Scambio termico non volumetrico Separazione di particelle (processi a membrana, centrifugazione) Finalità comune maggiore efficienza, considerazione della complessità della matrice latte (equilibrio tra effetto sterilizzante e capacità di stabilizzarla), standardizzazione di composizione e caratteristiche del latte prima della trasformazione Aumentano Livello di identità dei prodotti di trasformazione Riconoscimento da parte del consumatore Per fare questo occorrono Gprocessi Mucchetti, Moretta controllabili 22/2/2013 36 Conclusioni Mild technologies “innovative” (singole o in sequenza) Sono ancora a livello lab/pilota nonostante siano allo studio da decenni Difficilmente gestibili e controllabili Non risolvono in modo migliore il conflitto tra effetto sterilizzante e caratteristiche del latte proprio delle tecnologie termiche Per introdurre innovazione praticabile occorre individuare operazioni che si basano su criteri diversi da quelli ritenuti ancora oggi innovativi o riuscire a risolverne gli effetti collaterali, purchè questi derivino da “difetti” nell’esecuzione degli impianti (e siano quindi emendabili) e non siano insiti nel metodo stesso. GRAZIE G Mucchetti, Moretta 22/2/2013 37