programmazione e pianificazione del prelievo

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programmazione e pianificazione del prelievo
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Settore Agricoltura, Caccia e Pesca
Via P. Telesforo, 20 Foggia
PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE
DEL PRELIEVO VENATORIO DEL CINGHIALE
IN PROVINCIA DI FOGGIA
Art. 1 - Finalità
Il presente piano individua, ai sensi dell’art. 10, comma.2, della L. 157/92, i principi generali per la programmazione
e la pianificazione del prelievo venatorio del cinghiale nella Provincia di Foggia attraverso la destinazione differenziata del territorio e la disciplina della caccia alla specie.
Allo scopo è stato individuato il territorio provinciale cacciabile a vocazione faunistica per il cinghiale sul quale
avviare la pianificazione faunistico-venatoria della specie, ai sensi dell’art. 10, comma 7, della L.157/92.
Talune zone boscate o a macchia di alcuni Comuni non sono rientrate in quelle destinate alla caccia in battuta al
Cinghiale, perché hanno una superficie ridotta, oppure perché le zone individuate hanno un’altra destinazione (zone
di ripopolamento e cattura, oasi di protezione, aziende faunistiche venatorie, oppure un uso turistico delle zone,
ecc.....). I parametri dei rapporti tra fauna e territorio variano molto in base ad alcuni fattori ambientali. Le condizioni
climatiche, l’elevata piovosità, la siccità, la rotazione delle colture agricole ed altro ancora determinano, nell’intero
arco dell’anno, la disponibilità alimentare e di rifugio offerta dagli habitat, agevolando o penalizzando la presenza
dei popolamenti faunistici sul territorio.
Per il Cinghiale è possibile, di volta in volta, calcolare, a grandi linee, il rapporto tra capi da immettere e superficie
delle aree individuate; mentre, per stimare il numero di individui che tutto il territorio di caccia programmata è in
grado di sostenere, si è stabilito una media tra i valori riportati nella densità, riferita ai rapporti stabili tra il Cinghiale e le diverse tipologie vegetazionali, oltre a considerare le variabili di tipo ambientale che determinano notevoli
aumenti o diminuzioni di disponibilità all’interno di ogni habitat, comportando, di conseguenza, l’alto o il basso
numero di individui presenti sul territorio. Il territorio di caccia programmata riferito al Cinghiale si estende per una
superficie di circa ha 19.000, la densità oscilla tra 0,3 capi in ambiente scadente e 25 capi in ambiente ottimale
per 100 ettari; facendo il calcolo della media dei valori, e tenendo conto anche delle interferenze strutturali e delle
variabili di ogni singola zona, si è stabilito in 9 capi di Cinghiale per 100 ettari il numero di individui che l’intero
territorio, di media naturalità destinato alla caccia al Cinghiale, è in grado di sostenere.
Ne consegue quindi che il numero complessivo di individui che il territorio esteso per circa ha 19.000 è in grado di
sostenere è di 1.700 capi.
Le finalità principali del presente regolamento sono quelle di garantire la pubblica incolumità sia di chi pratica
tale forma di caccia che di chi frequenta gli ambienti rurali e, di razionalizzare il prelievo venatorio mantenendo la
presenza della specie compatibile con le esigenze ambientali, sociali ed economiche del contesto territoriale, con
particolare riferimento alla salvaguardia delle colture agricole.
Art. 2 - Destinazione differenziata del territorio - Comprensori Faunistici Omogenei.
A partire dalla stagione venatoria 2011-2012, le zone destinate alla caccia al cinghiale della Provincia di Foggia
saranno costituite dalla fascia montana e pedemontana che si sviluppa dall’agro del comune di Rocchetta S. Antonio
all’agro del comune di Carlantino, attraverso i comuni di Sant’Agata di P., Accadia, Monteleone di P., Deliceto, Bovino, Panni, Orsara di P., Castelluccio Valmaggiore, Celle di S.Vito, Biccari, Roseto Valfortore, Alberona, Volturino,
Volturara, Motta Montecorvino, S. Marco La Catola, Pietramontecorvino, Celenza Valfortore, Carlantino e Casalnuovo Monterotaro.
Tutta la zona prescelta della consistenza di ha. 18670 caratterizzata, sotto il profilo ambientale e faunistico, è stata
suddivisa in tre COMPRENSORI, “A” “B” e “C”, definiti Comprensori Faunistici Omogenei (C.F.O.).
I COMPRENSORI sono suddivisi in DISTRETTI, per un totale di 21, nei quali sono state individuate 48 ZONE sulle
quali realizzare gli interventi di gestione della specie, distinte dal nome della località in cui esse ricadono.
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Il Comprensorio “A“ esteso complessivamente 6.105 ettari, risulta costituito da territorio montano e pedemontano,
con altitudini comprese tra i 350 ed i 600 metri s.l.m..
Esso corrisponde alla Fascia Ambientale a gestione omogenea denominata “ Alta Collina “ individuata dal Piano
Faunistico Provinciale 2009/ 2014.
L’uso del suolo è costituito prevalentemente da fasce boscate naturali, da colture cerealicole e pascoli.
Il Comprensorio risulta particolarmente vocato per il cinghiale, comprende 7 distretti all’interno dei quali sono state
individuate 18 zone, dislocate negli agri dei comuni di Rocchetta S. Antonio, S. Agata di P., Accadia, Monteleone
di P., Deliceto, Bovino e Panni, numerate, facilmente identificabili per essere state caratterizzate dal nome della
località in cui esse ricadono.
Il Comprensorio “B” è esteso complessivamente ha. 6.215, risulta costituito da territorio quasi interamente montano.
L’uso del suolo è costituito prevalentemente da ampie fasce boscate naturali.
Esso comprende 5 distretti all’interno dei quali sono state individuate 13 zone, dislocate negli agri dei comuni di
Orsara di P.,Castelluccio Valmaggioe, Celle di S. Vito, Biccari, Alberona e Roseto Valfortore, numerate ed identificabili dal nome della località in cui esse ricadono.
Il Comprensorio “C” è esteso ha. 6.350, costituito da territorio interamente montano.
L’uso del suolo è costituito essenzialmente da ampie superfici boscate appartenenti amministrativamente a più comuni, da superfici modeste investite a cereali e pascoli.
Esso comprende 9 distretti all’interno dei quali sono state individuate 17 zone, dislocate nei comuni di Volturino,
Volturara, Motta Montecorvino, S. Marco La Catola, Pietramontecorvino, Celenza Valfortore e Carlantino.
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Art. 3 - Gestione Ambientale e Faunistico nei C.F.O.
1. Il prelievo venatorio del cinghiale su tutto il territorio provinciale, congruentemente con il comma 2 dell’art.1,
L. 157/92, ha la duplice esigenza di conservazione delle popolazioni selvatiche esistenti e di salvaguardia delle
produzioni agricole;
2. I principali obiettivi di gestione per la specie cinghiale sul territorio provinciale, differenziati per comprensori
omogenei, sono quelli contemplati nei successivi commi 3 e 4;
3. Comprensorio A: l’obiettivo gestionale è quello della conservazione delle popolazioni attuali ad un livello numerico prossimo alla densità agro-forestale per la specie in quel territorio, ovvero ad un livello tale da contenere al
minimo le intenzioni negative con quell’ambiente;
4. Comprensori B e C: l’obiettivo gestionale è quello della eradicazione e della riduzione del rischio di espansione
della specie cinghiale sulla restante parte del comprensorio per evidenti motivi di incompatibilità dalla sua presenza con le esigenze produttive, viarie e abitative della zona;
5. Per il raggiungimento degli obiettivi di cui ai commi precedenti, la Provincia con la collaborazione degli Ambiti
e i Capisquadra territorialmente competenti, predispone, differenziandoli per comprensori omogenei, interventi
di gestione quali: miglioramenti ambientali, censimenti, piani di assestamento, controlli quantitativi e qualitativi
dei prelievi, ecc.;
6. Gli interventi di miglioramento ambientale, ai sensi dell’art. 54 comma 4 lett. b-c L.R. 27/98 saranno finalizzati
sia alla conservazione o all’incremento delle popolazioni di cinghiale all’interno dei vari distretti, e sia alla prevenzione del loro impatto sulle colture agricole;
7. I piani di assestamento, attuati dalle stesse squadre, potranno prevedere oltre al numero di capi da abbattere
anche la loro distribuzione in classi di sesso e di età, e potranno essere redatti sulla base della ricognizione della
consistenza faunistico sia attraverso i controlli quantitativi e qualitativi dei prelievi, e sia attraverso appositi censimenti.
Art. 4 - Modalità e periodi di caccia.
1. Nei comprensori la caccia al cinghiale viene consentita, di norma, con il metodo della battuta o braccata alle
sole squadre regolarmente autorizzate dalla Provincia ed iscritte in apposito Registro conservato presso lo stesso
Ente;
2. In tutti i comprensori, alle squadre che ne faranno richiesta, può essere assegnata una zona di un Distretto di
Caccia in cui praticare in esclusiva la caccia al cinghiale;
3. La caccia al cinghiale nei tre comprensori delimitati è consentita nei soli giorni di mercoledi e domenica, con
orario a partire dalle ore 08,00, sempre rispettando i periodi di caccia individuati annualmente per la specie cinghiale dal Calendario Venatorio Regionale e/o Provinciale;
4. Ai cacciatori componenti di una squadra iscritta al Registro Provinciale è fatto divieto, durante l’intero anno, di
addestrare cani da seguita nei territori dei distretti confinanti al distretto assegnato alla propria squadra;
Art. 5 - Mezzi di caccia ausiliari
1. La caccia al cinghiale è consentita con mezzi previsti dall’art. 13 della L. 157/92;
2. Durante la battuta è consentita la detenzione delle sole munizioni a palla; ai soli Capisquadra e Vice-Capisquadra,
è consentita la detenzione di munizioni spezzate o a salve al solo fine di richiamo dei cani;
3. In tutti i comprensori, ad eccezione di quello appartenente al distretto assegnato alla propria squadra nei periodi
e giorni consentiti, è fatto divieto a tutti i cacciatori di utilizzare armi a canna rigata o armi a canna liscia caricate
a palla unica o 9 palle;
4. Durante la battuta è consentito l’utilizzo di mezzi ausiliari di comunicazione, sempre nel rispetto delle rispettive
normative vigenti, al solo scopo di consentire una agevole comunicazione tra i cacciatori, sia per la prevenzione
di incidenti, sia per il corretto espletamento del presente regolamento;
5. Sono vietati l’accensione di ampi fuochi, l’uso di sostanze repellenti nonché l’uso di attrezzi rumorosi messi in
atto allo scopo di sospingere i cinghiali nella direzione voluta.
Art. 6 - Caccia in forma individuale o di selezione.
1. Ciascuna squadra può prevedere nella Zona assegnata e per i soli propri componenti titolari della qualifica di
Selecontrollore rilasciata dalla Provincia di Foggia, la possibilità di utilizzare, per la sola specie cinghiale, anche
le tecniche di caccia individuali di selezione quali l’appostamento e la cerca, purchè nel rispetto delle limitazioni
imposte dalle vigenti normative.
2. I Capisquadra che vogliono prevedere nella Zona assegnata tale tipo di abbattimento devono richiederne annualmente l’autorizzazione alla Provincia, entro il 31 luglio di ogni anno, attraverso la presentazione di apposita
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istanza contenente le seguenti indicazioni:
a) cognome e nome dei componenti la propria squadra deputati al prelievo, in possesso della qualifica di Selecontrollore rilasciata dalla Provincia;
b) numero, sesso ed età dei capi di cinghiali da abbattere complessivamente;
c) tecniche utilizzate per il prelievo;
d) eventuale regolamento per la disciplina di tale attività.
3. L’attività di caccia in forma individuale può essere svolta solo in orario pomeridiano e mai contemporaneamente
allo svolgimento di una battuta nello stesso comprensorio.
Art. 7- Composizione delle Squadre.
1. Ciascuna squadra deve essere composta da non meno di 10, massimo 25, persone tra cacciatori e battitori, ivi
compresi un Caposquadra ed almeno tre Vice-Capisquadra, tutti in possesso di documenti validi per l’esercizio
venatorio;
2. Il Caposquadra ed i Vice-Caposquadra, possono essere avvicendati su proposta o sulla base di dichiarazione
scritta dalla maggioranza dei componenti la squadra, fermo restando il requisito relativo al numero minimo dei
componenti la squadra presentate alla Provincia, entro il 31 Luglio di ogni anno;
3. Ogni cacciatore può essere iscritto ad una sola squadra;
4. La composizione della squadra non può essere variata durante il corso della stagione venatoria, fatto salvo quanto
previsto al precedente comma 2;
5. Nella composizione delle squadre è consentita la presenza di cacciatori non residenti nella Regione Puglia fino
ad un massimo di un quinto del totale dei componenti la squadra stessa;
6. In ciascuna battuta possono essere inseriti cacciatori non appartenenti a nessuna squadra, definiti “ospiti”, in
misura non superiore ad un decimo dei componenti presenti in battuta stessa, purchè il numero minimo dei
partecipanti sia assicurato dai componenti della squadra; ciascun ospite non può partecipare a più di 5 battute
complessive nel corso dell’intera stagione venatoria;
Art. 8 - Costituzione delle squadre-Registro Provinciale
1. E’ istituito presso la Provincia di Foggia il Registro annuale delle squadre abilitate alla caccia al cinghiale nei
Comprensori, d’ora in avanti indicato come “Registro”;
2. Possono esercitare la caccia al cinghiale nei Comprensori esclusivamente le squadre iscritte a tale Registro;
3. L’iscrizione al Registro deve essere richiesta alla Provincia di Foggia annualmente dal Caposquadra attraverso la
completa compilazione di apposito modello ( Modello A) entro il 31 Luglio di ogni anno;
4. Per l’iscrizione delle squadre già operanti, ovvero quelle composte da almeno il 50% dei componenti registrati
nella stessa squadra nella precedente stagione venatoria, occorre indicare o produrre:
a) cognome, nome, residenza, indirizzo, numero di licenza venatoria e numero telefonico del Caposquadra e dei
Vice-Capisquadra;
b) elenco nominativo dei componenti la squadra completo di cognome, nome, residenza e numero di licenza
venatoria;
c) elenco nominativo dei componenti che nella precedente stagione venatoria non hanno effettuato il numero
minimo delle battute prescritte al comma 15 art. 10, e cancellati dalla squadra;
d) solo per i nuovi eventuali nominativi occorre produrre inoltre: dichiarazione sottoscritta (modello C) di appartenenza alla squadra accompagnata da fotocopia di porto di fucile con fotografia;
e) eventuali modifiche nel nome della squadra, del luogo di raduno, ecc..
5. Per l’iscrizione delle nuove squadre, ovvero quelle composte da un numero uguale o inferiore al 50% dei componenti registrati in una squadra nella precedente stagione venatoria, occorre indicare o produrre:
a) denominazione assunta dalla squadra;
b) cognome, nome, residenza, indirizzo, numero di licenza venatoria e numero telefonico del Caposquadra e
dei Vice-Capisquadra; elenco nominativo dei componenti la squadra completo di cognome, nome, residenza e
numero di licenza venatoria;
c) luogo e raduno della squadra;
d) dichiarazione sottoscritta (modello C) dei componenti di appartenenza alla squadra, accompagnata da fotocopia di porto di fucile con fotografia e firma evidenti.;
6. La Provincia, esaminate le domande, potrà provvedere all’iscrizione delle squadre nel Registro Provinciale, dandone comunicazione ai Capisquadra interessati. 6
Art. 9 - Distretti di caccia al cinghiale
1. A partire dalla stagione venatoria 2011/2012 il territorio vocato alla specie cinghiale, e rappresentato dai Comprensori così come esplicitato nel precedente art. 2.
2. A ciascuna squadra regolarmente iscritta al Registro Provinciale, e sulla base della richiesta formulata dalla stessa
squadra, può essere assegnata una Zona nella quale praticare, in forma esclusiva, la caccia al cinghiale.
3. Le zone all’interno dei distretti e i distretti all’interno dei comprensori vengono assegnati alle squadre secondo il
criterio della rotazione.
4. La durata delle assegnazioni delle zone è riferita alla durata della stagione venatoria.
5. La richiesta di assegnazione di una nuova Zona o di conferma e/o di modifica della Zona già assegnata alla stessa
squadra nella precedente annualità, deve essere inoltrata alla Provincia di Foggia dal Caposquadra, entro il 31
Luglio di ogni anno, unitamente alla domanda di iscrizione della squadra al Registro annuale provinciale.
6. Nel caso di prima richiesta di assegnazione occorre produrre n° 1 proposta cartografica, corrispondente alla zona
individuata dalla Provincia, nella quale la squadra intende esercitare in esclusiva l’attività venatoria al cinghiale,
ed eventuali n° 2 proposte alternative alla prima;
7. I provvedimenti di assegnazione conferma o modifica dei distretti sono adottati dalla Provincia sulla base sia delle
priorità e sia dei criteri tecnici oggettivi di valutazione dell’operato delle squadre medesime nelle precedenti annualità, deliberate dalla Giunta Provinciale;
8. La Provincia, una volta esaminate le varie proposte cartografiche, ed effettuate le verifiche delle battute e delle
modalità di gestione delle varie squadre, provvederà all’assegnazione delle Zone alle varie squadre, comunicandone le determinazioni ai Capisquadra;
Art. 10 - Le Battute
1. Prima della battuta la squadra dovrà radunarsi sul luogo prestabilito laddove, a cura del Caposquadra, si provvederà alla compilazione del relativo verbale non tralasciando di riportare l’orario di inizio della battuta, l’orario di
fine battuta e l’elenco di tutti i partecipanti, compresi i tabellatori o tracciatori;
Tutti i componenti partecipanti devono essere presenti al raduno nell’orario compreso tra le ore 8,30 e le ore
09,00 (per le battute mattutine) e tra le ore 13,30 e le ore 14,00 (per le battute pomeridiane); eventuali componenti sopraggiunti al di fuori di tali periodi non possono partecipare alle battute;
Ciascuna battuta può aver luogo solo in presenza del Caposquadra o, in sua mancanza, del Vice Caposquadra;
Per poter effettuare la Battuta, sul luogo del raduno, all’apertura del Verbale, e per tutta la durata della battuta,
devono essere presenti i componenti della squadra in numero minimo pari a 10 unità dei componenti complessivi della squadra iscritta al Registro Provinciale.
2. La battuta non può avere luogo senza lo svolgimento del raduno nei luoghi, tempi e modalità definiti ai precedenti commi;
3. La battuta non può avere inizio prima delle ore 09,00; prima di tale orario e comunque non prima dell’alba, sarà
consentita la sola operazione di reperimento delle tracce anche con l’ausilio di cani tenuti al guinzaglio e senza
l’uso del fucile;
4. Eventuali componenti che nel corso della battuta intendono abbandonare la battuta stessa, devono darne immediata comunicazione al Caposquadra, il quale deve prontamente riportarne il nominativo ed il relativo orario sul
verbale; nel caso in cui tale abbandono faccia decadere i requisiti di presenza minima dei componenti di cui al
comma 3, la battuta deve essere sospesa;
5. Il Caposquadra, o in sua mancanza il Vice-Caposquadra, organizza e dirige la battuta curando lo svolgimento
delle seguenti mansioni:
a) apre il Verbale giornaliero sul luogo del raduno compilando l’elenco nominativo dei partecipanti;
b) comunica a tutti i componenti l’inizio e la fine della battuta;
c) coordina le varie fasi delle operazioni di battuta;
d) ha l’obbligo di annotare sul verbale i capi appena abbattuti e di apporre idoneo contrassegno inamovibile rilasciato dall’Osservatorio Faunistico Provinciale;
e) ogni squadra durante la battuta non potrà abbattere piu’ di tre cinghiali per ogni giornata di caccia per un totale
di quindici cinghiali nell’intera stagione;
f) chiude il verbale giornaliero con l’indicazione del numero, sesso ed età dei capi abbattuti;
g) ha l’obbligo di trasmettere i verbali, debitamente sottoscritti dagli intervenuti alla battuta, all’Ufficio caccia e
Pesca entro il termine di giorni tre dallo svolgimento della battuta;
h) ha l’obbligo di sottoporre i capi abbattuti alle procedure per le indagini sanitarie ed al prelievo di campioni
biologici previsti dalla vigente normativa presso l’A.S.L. territorialmente competente.
6. E’ vietato abbattere giovani cinghiali di peso inferiore a 20 Kg., nonché femmine visibilmente gravide;
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7. Durante lo svolgimento della battuta è severamente vietato ai partecipanti abbattere capi di selvaggina diversa
dal cinghiale;
8. Durante tutta la giornata in cui si svolge la battuta nel proprio distretto è vietato ai componenti la squadra praticare
altre forme di caccia diversa dalla battuta stessa;
9. I cinghiali che durante lo svolgimento di una battuta entrano in una Zona diversa, possono essere abbattuti unicamente dalla squadra operante in quella zona;
10. Alle squadre che nel corso della stessa stagione venatoria non effettuano un numero di battute superiore a 15,
la Provincia revocherà l’assegnazione del distretto di caccia;
11. Alle squadre che nel corso della stagione venatoria incorrono nelle infrazioni che prevedono l’applicazione delle
sanzioni accessorie, ovvero di sospensione temporale dall’attività venatoria di cui all’all.to 9, o commettono
gravi violazioni delle norme in materia venatoria, o danneggiamento dei beni o persone, o altro ritenuto grave,
la Provincia con provvedimento motivato può revocare l’assegnazione del distretto di caccia anche nel corso
della stessa stagione venatoria;
12. Fuori dai tre comprensori i cacciatori non iscritti alla squadra inserita nel Registro Provinciale di cui all’art. 8
della Programmazione e Pianificazione, nelle giornate previste per la caccia al Cinghiale in battuta, sul terreno
di caccia programmata (A.T.C.) possono praticare la caccia al Cinghiale in forma individuale a distanza di m.
200 dai perimetri delle zone facenti parte dei Comprensori.
Art. 11 - Norme di sicurezza
1. Al fine di garantire la sicurezza di chi pratica altre forme di caccia o altre attività rurali, ciascuna squadra dovrà
provvedere alla segnalazione delle battute in corso attraverso l’apposizione, nei principali luoghi di accesso e
di maggiore frequentazione, di adeguata segnaletica con la dicitura: “ ATTENZIONE – Battuta al cinghiale in
corso”;
2. La segnalazione di cui al precedente comma 1 deve essere apposta prima dell’inizio della battuta e rimossa al
termine della stessa; solo nel caso di due giorni di caccia consecutivi, la tabellazione apposta il sabato può essere
rimossa la domenica;
3. Durante lo svolgimento della battuta al cinghiale, ciascun partecipante dovrà indossare un gilet o un giubbotto di
colore rosso vivo o arancione;
4. Al fine di aumentare la sicurezza, il tiro con arma rigata può essere eseguito, sempre in situazione di ottima visibilità dell’animale e solo su bersaglio posto a distanza inferiore a 200 metri;
5. Al fine di aumentare la sicurezza dei partecipanti alla battuta attraverso una agevole localizzazione dei vari componenti, è consigliato l’utilizzo di mezzi ausiliari di comunicazione di cui al precedente art. 5. Ogni utilizzo di
tali mezzi durante l’esercizio della battuta per fini diversi a quelli previsti dal presente regolamento è vietato.
Art. 12 - Sanzioni.
1. Fatto salvo quanto disposto dagli artt. 30 e 31 della Legge 11.02.1992, n° 157, qualora non diversamente sanzionate, per la violazione delle norme del presente regolamento si applicano, ai sensi dell’art. 13 del Regolamento
Regionale del 5 agosto 1999, n° 3 Ambiti Territoriali di Caccia (ATC), in materia di sanzioni amministrative, per
le violazioni alle disposizioni delle leggi nazionali e regionali.
Art. 13 - Norme finali.
1. Per quanto non previsto dal presente Regolamento, vigono le norme della Legge Regionale 13.08.1998, n° 27,
della legge 11.02.1992, n° 157 e del Calendario Venatorio Regionale e/o Provinciale.
2. La presente pianificazione, esecutiva per l’intera durata del Piano Faunistico-Venatorio per la Provincia di Foggia,
ha carattere sperimentale, e potrà essere modificata al suo termine anche sulla base delle esperienze maturate nel
corso della sua applicazione.
3. L’assegnazione della Zona a ciascuna squadra, in sede di prima applicazione, ha durata annuale; la Giunta Provinciale può estendere la durata all’intero periodo di cui al comma 5 dell’art. 8.
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ZONA N° 1
AGRO DI ROCCHETTA S. ANTONIO
località MACCHIALUPO - SERRO DI LUCA
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La zona estesa 750 ettari circa ricade a sud-est del centro abitato.
Interessa le località Macchialupo, Serro di Luca e Monte Martino.
L’altitudine varia da mt 400 a mt 700 circa s.l.m.
L’habitat è quello caratteristico del subappennino dauno meridionale, superfici boscate, ampie macchie di rovi,
superfici investite da colture di cereali, valloni e torrenti alimentati da sorgenti del luogo.
DELIMITAZIONI
A Nord: in parte dalla S.S. 303 nel tratto che dalla stazione ferroviaria di Rocchetta S.A. conduce a Lacedonia ed in
parte dal tratturo che dalla Masseria Pugliese conduce alla Masseria Luca;
Ad Est: in parte dalla strada che dalla Masseria Luca conduce alla località Macchialupo ed in parte dal tratturo che
dalla suddetta strada conduce alla Masseria Bortone;
A Sud: in parte dal canale Macchialupo ed in parte dal tratturo che dal canale conduce alla Masseria Macchialupo;
Ad Ovest: dalla strada che dalla Masseria Macchialupo conduce alla S.S. 303 - tratta stazione ferroviaria di Rocchetta S.A.-Lacedonia.
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ZONA N° 2
AGRO DI ROCCHETTA S. ANTONIO
contrada COSTE
La zona è ubicata tra la strada provinciale n. 99, tratta Candela-Rocchetta S.A. e la S.S. 303 che da Melfi conduce
a Lacedonia.
L’altitudine varia da mt 372 a mt 711 s.l.m. e si estende per circa 390 ettari.
L’habitat è costituito prevalentemente da ginestreti e boschi di roverelle miste con frassini minori, aceri campestri e
macchia mediterranea.
In questa zona sono presenti diverse sorgenti perenni.
DELIMITAZIONI
A Nord: con la S.P. Rocchetta S.A. - Candela, dal km 14 al Fosso del Serpente;
Ad Ovest: con la sorgente perenne del Fosso del Serpente;
A Sud: con la S.S. 303, dalla masseria La Norcia alla cantoniera km 65;
Ad Est: con la S.S. 303, dal km 66 alla Masseria Chieffo e da questa al km 14 della S.P. n. 99 Rocchetta S.A. - Candela.
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ZONA N° 3
AGRO DI S. AGATA DI PUGLIA
contrada BORGINETO
La zona è ubicata a sud-ovest del centro abitato di S. Agata di Puglia ed è estesa per 450 ettari circa.
L’altitudine varia da mt 400 a mt 650 circa s.l.m.
L’habitat è costituito da ginestreti e roverelle ed è attraversato da valloncelli.
DELIMITAZIONI
A Nord: è delimitata da un tratto del torrente Rio Speca;
Ad Est: dalla Strada Comunale che dalla Fontana della Fica conduce alla contrada Valle del Conte;
A Sud: dalla Strada Comunale che dalla contrada Valle del Conte conduce alla Masseria Pellegrini;
Ad Ovest: dalla Strada Comunale che dalla Masseria Pellegrini conduce al torrente Rio Speca.
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ZONA N° 4
AGRO DI S. AGATA DI PUGLIA
contrada SERBAROLI
La zona è ubicata ad ovest del centro abitato di S. Agata di Puglia ed è estesa per 350 ettari circa. Interessa le contrade di Serbaioli e Serra Pozzillo.
L’altitudine varia da mt 520 a mt 810 circa s.l.m.
L’habitat è costituito quasi totalmente dal bosco Serbaioli, dal bosco sul torrente Frugno e dalle conifere del rimboschimento di Serra Pozzillo.
DELIMITAZIONI
A Nord: dal tratturo che dalla Masseria Maulucci conduce al km 22+250 dalla S.P. Accadia - S. Agata di Puglia;
A Sud ed a Est: dalla S.P. Accadia - S. Agata di Puglia (km 22+250), alla casa Cantoniera;
Ad Ovest: dal Canalone Pozzillo (casa Cantoniera) fino alla confluenza con il Torrente Frugno; dal Torrente Frugno
fino al monte prossimo alla Masseria Maulucci.
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ZONA N° 5
AGRO DI S. AGATA DI PUGLIA
contrade TOFORA - BASTIA
La zona si sviluppa lungo l’asse est-ovest a nord del centro abitato di S. Agata di Puglia ed è estesa per 420 ettari,
comprende le contrade di Tofora, Bastia, Il Monte, Trisciti e Cannacarbone.
L’altitudine varia da mt 360 a mt 650 circa s.l.m.
L’habitat è caratterizzato dalla vegetazione del Torrente Frugno e da boscaglie.
DELIMITAZIONI
A Nord: dalla S.P. Bastia Nuova e dal ponte in ferro fino al Casone Comunale;
A Sud e ad Est: dalla S.P. Bastia Vecchia, dal Casone Comunale al muro in pietra alle pendici di S. Agata, dalla Strada Comunale che dal muro perimetra la collina del centro abitato fino al cimitero (escluso) e quindi alla Masseria
Clemente sulla Bastia Vecchia;
Ad Ovest: dalla Masseria Clemente lungo la strada comunale asfaltata fino a raggiungere la Bastia Vecchia all’altezza
della Masseria Cavaliere (ponte in ferro).
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ZONA N° 6
AGRO DI ACCADIA
contrade COSTE - DIFESA
La zona è ubicata a nord-est del centro abitato di Accadia ed interessa in parte anche l’agro di S. Agata di Puglia. Si
sviluppa per circa 220 ettari e comprende le contrade di Bosco Difesa, Acquatorta, Pilanova e Casone della Coste.
L’altitudine varia da mt 480 a mt 840 circa s.l.m.
L’ambiente è caratterizzato dal bosco della località Difesa e dalle conifere della località Acquatorta e Difesa delle
Coste.
DELIMITAZIONI
A Nord: dalla Comunale che dalla Neviera conduce alla S.S. 91/ter e dal km 3 al km 6+200 della S.S. 91/ter;
Ad Ovest: dalla Strada Comunale che dal km 3 della S.S. 91/ter - lungo la dorsale del Montagnone - conduce alla
Neviera fino alla località Frassino;
A Sud: dalla strada Comunale delle Coste, dal km 3 della S.S. 91/ter alla Masseria Paoletta;
Ad Est: dal Vallone della Costa, dal Km 6+200 della S.S. 91/ter alla Masseria Paoletta.
23
ZONA N° 7
AGRO DI ACCADIA
contrade CAMPANILE - PALOMBARA
La zona è ubicata a nord del centro abitato di Accadia, interessa le contrade Palombara-Campanile ed è estesa per
circa 180 ettari.
L’altitudine varia da mt 520 a mt 725 circa s.l.m.
L’habitat è costituito da boscaglie e canali.
DELIMITAZIONI
A Nord: dalla Strada Comunale che dalla località Profica conduce al centro rurale di Agata delle Noci;
Ad Est: dalla Strada Comunale Campanile fino alla Masseria Nigro;
A Ovest: dalla strada Comunale Palombara;
Ad Est: dalla confluenza dei Torrenti Acquatonda e Sambuco.
24
ZONA N° 8
AGRO DI ACCADIA
contrada BOSCO BOLANO
La zona è ubicata a nord del centro abitato di Accadia ed estesa per circa 260 ettari.
L’altitudine varia da mt 580 a mt 920 circa s.l.m.
L’habitat è caratterizzato da valloncelli, da ginestreti e boscaglie.
DELIMITAZIONI
A Nord: dalla Comunale che dalla Masseria Nigro conduce alle pendici del Monte Crispignano;
Ad Est: dalla Comunale che dalla Strada Comunale Profica-Agata delle Noci conduce alla Masseria Nigro;
A Sud: dalla strada Comunale Fossa del Lupo;
Ad Ovest: dalla Strada Comunale che dalla località Serra Mirolla, attraverso le pendici del Monte Faravella, conduce
al Vallone Accadia.
25
ZONA N° 9
AGRO DI MONTELEONE DI PUGLIA
contrada MACCHIACASELLA - CESINELLE
La zona è ubicata a nord del centro abitato di Monteleone di Puglia ed è estesa per circa 360 ettari.
L’altitudine varia da mt 490 a mt 760 circa s.l.m.
L’habitat è caratterizzato dal bosco di Macchiacasella, boscaglie, ginestreti e valloni.
DELIMITAZIONI
A Nord: dal confine con la limitrofa Provincia di Avellino;
Ad Est: dal Torrente Avella;
A Sud: dal vallone che da Fontana Vecchia conduce al Torrente Avella;
Ad Ovest: dalla strada comunale che da Fontana Vecchia conduce al Monte Triggiano.
26
ZONA N° 10
AGRO DI PANNI
contrada LAMA di S. COSTANZO
La zona è ubicata a sud-ovest del centro abitato di Panni ed è estesa per circa 300 ettari.
L’altitudine varia da mt 440 a mt 710 circa s.l.m.
L’habitat è caratterizzato dalla vegetazione del Bosco del Macchione, da ginestreti, macchie di rovi e valloncelli.
DELIMITAZIONI
A Nord: dalla Comunale che dalla Masseria Procaccini sul Torrente Avella conduce a Panni;
Ad Est: dal Torrente Avella;
A Sud: dal Vallone Marchetti e dalla S.P. Limitoni-Panni fino al Torrente Avella;
Ad Ovest: dalla S.P. Limitoni-Panni e dal Vallone Marchetti fino a circa 300 mt dal Comune di Panni.
27
ZONA N° 11
AGRO DI PANNI
contrade BARRACONE - PONTE di FERRO
La zona è ubicata a nord-ovest del centro abitato di Panni in prossimità del Torrente Cervaro ed è estesa per circa
200 ettari.
L’altitudine media è di circa 450 mt s.l.m.
L’habitat è caratterizzato dalla vegetazione delle sponde del Torrente Cervaro, fitta boscaglia alternata a terricci in
attività di colture ed incolti.
DELIMITAZIONI
A Nord: linea ferroviaria Napoli-Foggia e torrente Cervaro;
Ad Est: vallone che dal casone Rizzo raggiunge il Torrente Cervaro;
A Sud: in parte dalla S.P. Panni Scalo ed in parte dalla località Marsiglia;
Ad Ovest: Torrente Avella che delimita il territorio della Provincia di Foggia.
28
ZONA N° 12
AGRO DI PANNI
contrade LA SERRA - PUGLIGLIO
La zona è ubicata a nord-ovest del centro abitato di Panni ed è estesa per circa 175 ettari.
L’altitudine media è di circa 430 mt s.l.m.
L’habitat è caratterizzato dalla vegetazione che caratterizza le sponde del Torrente Cervaro, fitta boscaglia e ruscelli.
DELIMITAZIONI
A Nord: dal Torrente Cervaro;
Ad Est: dalla strada asfaltata che dalla Provinciale Panni-Bovino conduce alla Masseria Mastrangelo;
A Sud: dalla strada comunale che dal Casone Rizzo conduce alla S.P. Panni-Bovino;
Ad Ovest: con il Vallone che dal Casone Russo conduce al Torrente Cervaro.
29
ZONA N° 13
AGRO DI DELICETO
contrada MACCHIONE
La zona è ubicata a sud-ovest del centro abitato di Deliceto ed è estesa per circa 200 ettari.
L’altitudine varia da 650 a 925 mt s.l.m.
L’habitat è caratterizzato dalla vegetazione del Bosco Macchione, fitta boscaglia e valloncelli.
DELIMITAZIONI
A Nord: dalla strada comunale che dalla Masseria Conte conduce alla località Piano Nicola;
Ad Est: dalla fascia boscata del Bosco Macchione fino alla Masseria Conte;
A Sud: dal limitrofo territorio del Comune di S. Agata di Puglia e da Monte Tre Titoli alla S.S. 91/ter;
Ad Ovest: con il territorio dell’agro di Accadia dalla località Tre titoli alla località Perazzone.
30
ZONA N° 14
AGRO DI DELICETO
contrada PILONI-CRETAROSSA
La zona è ubicata a sud-ovest del centro abitato di Deliceto ed è estesa per circa 200 ettari.
L’altitudine varia da 500 a 760 mt s.l.m.
L’habitat è caratterizzato da roverelle, boscaglia e canaloni.
DELIMITAZIONI
A Nord: dal Vallone Meridiano compreso il Casone Petrella alla Località Piloni;
Ad Est: dal Torrente Cammarota;
A Sud: dalla strada comunale che dalla Masseria Conte conduce alla località Piano Nicola;
Ad Ovest: con il tratturo comunale che dalla località Piano Nicola conduce alla Masseria Ponticello.
31
ZONA N° 15
AGRO DI DELICETO
contrada VALLE IN VINCOLIS
La zona è ubicata ad est del centro abitato di Deliceto ed è estesa per circa 490 ettari.
L’altitudine varia da 400 a 690 mt s.l.m.
L’habitat è costituito prevalentemente dalla vegetazione del Bosco in Valle in Vincolis.
DELIMITAZIONI
A Nord: con il tratto della strada comunale che dalla località S. Gerardo conduce alla località Piano delle Rose;
Ad Est: dalla strada comunale che dalla località Apotrina conduce alla località Piano delle Rose;
A Sud: dalla strada comunale che dalla località Apotrina conduce alla Cappella dell’Olmitello;
Ad Ovest: con il canale che dalla Cappella dell’Olmitello raggiunge il Vallone della Madonna.
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ZONA N° 16
AGRO DI BOVINO
località SALECCHIA - MONTE ROTONDO
La zona è ubicata a sud del centro abitato di Bovino ed è estesa per circa 525 ettari.
L’altitudine varia da 590 a 825 mt s.l.m.
L’habitat è costituito prevalentemente dalla vegetazione che dal Bosco di Salecchia si estende fino a Monte Rotondo,
ginestreti e valloni.
DELIMITAZIONI
A Nord: dalla S.P. Bovino-Deliceto - dal km 0+00 al km 4+100 - e dalla Strada Comunale che dal km 4+100 conduce a Salecchia;
Ad Est: dal limitrofo agro di Deliceto;
A Sud: dalla strada comunale che dalla località Piano Montatore conduce alla località Serra del Monaco;
Ad Ovest: dalla S.P. Bovino-Panni fino all’incrocio con la S.P. Bovino-Accadia e da questa alla località Serra del
Monaco.
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ZONA N° 17
AGRO DI BOVINO
località PIANO MARTINO - MONTEFINOCCHIO
La zona è ubicata ad est del centro abitato di Bovino ed è estesa per circa 435 ettari.
L’altitudine varia da 380 a 700 mt s.l.m.
L’habitat è costituito dalla vegetazione del Torrente Biletra, boscaglia, ginestreti e valloncelli.
DELIMITAZIONI
A Nord: Dalla Strada Comunale che dalla località Madonna di Costantinopoli conduce alla località Porcili e Femmina Morta;
Ad Est: dalla Strada Comunale che dal Torrente Biletra conduce alla località S. Oronzo;
A Sud: in parte dal canale S.Oronzo ed in parte dalla S.P. Bovino-Deliceto;
Ad Ovest: dalla Strada Comunale che dalla località S. Maria di Costantinopoli conduce al Torrente Biletra ed in parte
al Vallone Acquasanta.
34
ZONA N° 18
AGRO DI BOVINO
contrada FORNACI - VALLE TROIANA
La zona è ubicata a nord del centro abitato di Bovino ed è estesa per circa 200 ettari.
L’altitudine varia da 300 a 540 mt s.l.m.
L’habitat è costituito dalla vegetazione del Torrente Cervaro, fitta boscaglia e canali.
DELIMITAZIONI
A Nord: dal Torrente Cervaro;
Ad Est: una parte con la strada che dal Torrente Cervaro conduce alla S.P. Bovino Scalo ed in parte dalla S.P. Bovino
Scalo alla località Fornaci;
A Sud e ad Ovest: dalla Strada Comunale che dalla località Fornaci conduce al Torrente Cervaro.
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ZONA N° 19
AGRO DI ORSARA DI PUGLIA
località BOSCO DI ACQUARA - MONTE PREISI
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La zona è ubicata a sud del centro abitato di Orsara di Puglia, è estesa per circa 220 ettari ed interessa le località
Demanio, Acquara e Monte Preisi.
L’altitudine varia da 340 a 785 mt s.l.m.
L’habitat è costituito prevalentemente da ginestre, roverelle e macchie di rovi.
DELIMITAZIONI
A Nord: con la strada comunale che dalla Strada Provinciale Orsara-Orsara Scalo conduce a Monte Cocullo;
Ad Est: con la zona di ripopolamento e cattura Masseria Mastrangelo e con l’agro del comune di Bovino;
A Sud: con la S.S. 90 Bari-Napoli;
Ad Ovest: con la Strada Provinciale Orsara-Orsara Scalo.
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ZONA N° 20
AGRO DI ORSARA DI PUGLIA
località MONTE VRECCIARO - COSTA DEI CAVOLI
La zona è ubicata a sud-est del centro abitato di Orsara di Puglia, è estesa per circa 400 ettari ed interessa le località
Cervellino, Paccarella, Difesa, Piana di Bongo, Costa dei Cavoli.
L’altitudine varia da 330 a 740 mt s.l.m.
L’habitat è costituito prevalentemente da ginestre, roverelle, macchie di rovi ed in piccola parte da colture di cereali.
DELIMITAZIONI
A Nord: dal tratturello che dalla Comunale Orsara-Macinando conduce a Monte Vrecciano;
Ad Est: in parte dalla Strada Comunale che dalle pendici di Monte Vrecciano conduce alla Piana di Bongo ed in parte
dalla Comunale che dalla piana di Bongo, attraverso la Costa dei Cavoli, conduce alla S.S. 90;
A Sud: con la S.S. 90 Bari-Napoli;
Ad Ovest: con la Strada Comunale che da Orsara conduce a Macinando.
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ZONA N° 21
AGRO DI ORSARA DI PUGLIA
località CANALE DI CARCI - CERVELLINO
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La zona è ubicata a sud-est del centro abitato di Orsara di Puglia, è estesa per circa 420 ettari ed interessa le località
Canale di Carci, Fontana di Ricci, Fontana di Pioppo, Pilone di Poppa, Inverse Madonna, Cervellino.
L’altitudine varia da 300 a 600 mt s.l.m.
L’habitat è costituito prevalentemente da bosco di roverelle, ginestreti, rovi e da una modesta superficie investita da
colture di cereali.
DELIMITAZIONI
A Nord: con la Strada Comunale che da Orsara conduce a Monte Fedele;
Ad Est: dalla Strada Comunale che dalla Taverna di Pagliarone, attraverso la località Caprariccio conduce alla Cella
di S. Lorenzo;
A Sud: la S.S. 90 Bari-Napoli dal km 52+800 al km 55;
Ad Ovest: in parte dalla Strada Comunale che dalla Piana di Borgo conduce al Pilone del Sorbo ed in parte dalla
Strada Comunale che dal Pilone Sorbo, attraverso la Costa dei Cavoli, conduce alla S.S. 90.
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ZONA N° 22
AGRI DEI COMUNI DI CASTELLUCCIO VALMAGGIORE E CELLE S. VITO
località BOSCO DIFESA
La zona interessa gli agri dei comuni di Castelluccio Valmaggiore e Celle San Vito.
È ubicata ad est rispetto al centro abitato del comune di Celle San Vito ed a sud del centro abitato del comune di
Castelluccio Valmaggiore; si estende per circa 560 ettari ed interessa le località di Bosco Difesa, Torre, Creta Bianca
e Canale della Perraglia.
L’altitudine varia da 470 a 900 mt s.l.m. mentre l’habitat è costituito da vaste superfici investite a bosco, rovi, torrenti,
canali ed una modesta superficie investita da colture di cereali.
DELIMITAZIONI
A Nord: in parte con il Torrente Celone ed in parte dalla Strada Comunale che dal Canale della Perraglia conduce a
Castelluccio Valmaggiore;
Ad Est: in parte dalla Strada Comunale che dal torrente Celone conduce al Monte Trinità, fino alla C.da Mari ed in
parte dalla strada comunale che dalla C.da Mari conduce al Monte Buccolo fino alla strada Ignazia;
A Sud: dal tratto della strada Ignazia compreso tra le località Buffaviento e Monte Buccolo;
Ad Ovest: in parte dal Canale della Perraglia ed in parte dalla Strada Comunale che dalla Masseria Girardi conduce
alla Località Buffaviento.
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ZONA N° 23
AGRI DEI COMUNI DI CASTELLUCCIO VALMAGGIORE E CELLE S. VITO
località MONTE SERRONE - PERAZZETA - FOSSA DEL LUPO
La zona interessa gli agri dei comuni di Castelluccio Valmaggiore e Celle San Vito. È estesa per circa 460 ettari di
cui 300 ricadenti nell’agro del comune di Castelluccio Valmaggiore e 160 nell’agro del comune di Celle San Vito.
Interessa le località Sopra Le Ripe, Baidalenga, Monte Sidone, Piano del Conte e Serra Pizzuta.
L’altitudine varia da 630 a 1075 mt s.l.m.
L’habitat è caratterizzato da boscaglia, rovi, ruscelli, ginestreti e canali; una modesta superficie è investita da colture
di cereali.
DELIMITAZIONI
A Nord: con l’agro del Comune di Biccari (dalla Località Piano del Conte alla Località Difesa Grande);
Ad Est: in parte dalla S.P. Faeto-Castelluccio V.re, in parte dal Vallone del Freddo ed in parte dalla Strada Comunale
che dalla S. Provinciale Faeto Castelluccio conduce alla località Difesa Grande;
A Sud: con la S.P. Faeto-Castelluccio Valmaggiore;
Ad Ovest: in parte con l’agro del comune di Faeto ed in parte con il tratturello che dalla località Castagna conduce
a Monte Cornacchia.
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ZONA N° 24
AGRO DI CASTELLUCCIO VALMAGGIORE
località DIFESA GRANDE
La zona è ubicata a nord del centro abitato di Castelluccio Valmaggiore, è estesa per circa 315 ettari ed interessa le
località Tamarice e Piano Casonetto.
L’altitudine varia da 405 a 750 mt s.l.m.
L’habitat è costituito prevalentemente da boscaglia, rovi, ruscelli e canali ricchi di vegetazione tipica.
DELIMITAZIONI
A Nord: con l’agro del Comune di Biccari tra le località Boschetto e Catenaccio;
Ad Est: con un tratto della Strada Comunale che dal centro abitato di Biccari conduce a Monte S. Martino e Monte
Priano;
A Sud: in parte con il canale di Lame Turchine ed in parte con il vallone Tamerice;
Ad Ovest: con la Strada Comunale che da Castelluccio Valmaggiore conduce a Biccari.
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ZONA N° 25
AGRO DI BICCARI
località BARICESARE - LAGO DI COCUZZA
La zona è ubicata a sud-ovest del comune di Biccari, è estesa per circa 365 ettari ed interessa le località Lago Cocuzza, Molino a Vento, Costabona, Baricesare e Fontana Cappelle.
L’altitudine varia da 520 a 820 mt s.l.m.
L’habitat è costituito da boschi, rovi, canali e ruscelli ricchi di vegetazione.
DELIMITAZIONI
A Nord: con la S.P. Biccari-Roseto;
Ad Est: in parte con il Vallone Calcare ed in parte con la Strada Comunale che da Biccari conduce alla località Molino a Vento;
A Sud: con la Strada Comunale che dalla località Molino a Vento conduce al canale del Tufo;
Ad Ovest: con il canale del Tufo e proseguendo attraverso la località Bufolara fino alla S.P. Biccari-Roseto.
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ZONA N° 26
AGRO DI BICCARI
località LAMA DEI SALICI - RATTAPONE
La zona è ubicata ad ovest del centro abitato di Biccari, è estesa per circa 245 ettari ed interessa le località Rattapone
e Lama dei Salici.
L’altitudine varia da 530 a 900 mt s.l.m.
L’habitat è costituito da superfici investite a bosco, macchie di rovi, ginestreti, ruscelli e canali.
DELIMITAZIONI
A Nord: con la Strada Comunale che dal torrente Vulgano conduce alla località Serracina;
Ad Est: in parte con la Strada Comunale che dalla località Serracina conduce alla località Serre delle Quote ed in
parte con la S.P. Biccari-Roseto;
A Sud: con la S.P. Biccari-Roseto;
Ad Ovest: con l’agro del Comune di Roseto Valfortore.
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ZONA N° 27
AGRO DI BICCARI
località SERRACINA - PINCIARA
La zona è ubicata a nord-ovest del comune di Biccari, si estende per circa 300 ettari e comprende le località Serra
delle Quote, Monte Elena e Mannone.
L’altitudine varia da 410 a 695 mt s.l.m.
L’habitat è costituito da superfici boscate, macchie di rovi, ginestre, torrenti e valloncelli ricchi di vegetazione tipica.
DELIMITAZIONI
A Nord: con l’agro del Comune di Alberona, quindi con il torrente Vulgano dalla Masseria Ruggero al Piano Vulgano;
Ad Est: con il Vallone dell’Olmo;
A Sud: in parte con la S.P. Biccari-Roseto ed in parte con il Vallone dell’Olmo;
Ad Ovest: in parte con la Strada Comunale che dalla località Serra delle Quote conduce alla Masseria Ruggero ed
in parte con il Torrente Vulgano.
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ZONA N° 28
AGRO DI ROSETO VALFORTORE
località RATTAPONE - MONTE TEGLIA - CHIANERI - IMBORCHIA
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La zona di vasta entità si estende lungo una fascia di territorio ubicato tra il centro abitato di Roseto Valfortore e la
limitrofa provincia di Benvento per una estensione di circa 900 ettari.
Interessa le località Rattapone, Monte Teglia, Chioneri, Imborchia, Vaccarella e Cavaliere.
L’habitat è quello caratteristico del Subappennino Dauno, vaste superfici boscate, ampie macchie di rovi, valloni e
torrenti alimentati dalle sorgenti locali e ricchi di vegetazione tipica.
DELIMITAZIONI
A Nord: dalla località Piano di Jallo;
Ad Est: in parte dalla S.P. 130 Roseto Castelfranco ed in parte dai tratturi che conducono a Serra Funaro e Masseria
Sabetti;
A Sud: dal tratturo che dalla Masseria Falcone conduce alla località Serra le Tani come da planimetria;
Ad Ovest: in parte con la delimitazione del confine regionale fino a Monte la Teglia e da questo con il vallone che
raggiunge il fiume Fortore.
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ZONA N° 29
AGRO DI ALBERONA
località FROIANO
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La zona è ubicata a sud del centro abitato di Alberona, si estende per circa 600 ettari ed interessa le località Serralunga, Pisciolo Froiano, Canalicchio, Mandria della Vedova e Lama delle Scimmie.
L’altitudine varia da 480 a 920 mt s.l.m.
L’habitat è costituito prevalentemente da boscaglie ed ampie macchie di rovi; una parte della superficie è investita
da colture di cereali. Ruscelli e canali ricchi di vegetazione caratterizzano l’intera zona.
DELIMITAZIONI
A Nord: in parte dalla S.P. Alberona-Roseto V.re ed in parte dalla Strada Comunale che dalla S.P. Alberona-Roseto
Valfortore conduce, attraverso la Fontana S. Camillo e la Lama delle Scimmie, al Torrente Vulgano;
Ad Est: dal Torrente Vulgano;
A Sud: dall’agro del limitrofo Comune di Roseto Valfortore;
Ad Ovest: dalla S.P. Alberona-Roseto Valfortore.
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ZONA N° 30
AGRO DI ALBERONA
località BOSCO TUORO
La zona è ubicata a est del centro abitato di Alberona, è estesa per circa 480 ettari ed interessa le località Piano
Vulgano, Ripe di Tor, Laviglione, Monte Tuoro, Casarsa e Cola Tamburo.
L’altitudine varia da 430 a 750 mt s.l.m.
L’habitat comprende vaste superfici investite a bosco ed ampie macchie di rovi e ginestre; una modesta parte della
zona è investita da colture di cereali. Numerosi sono poi i ruscelli ed i canali che caratterizzano orograficamente la
zona.
DELIMITAZIONI
A Nord: dalla Strada Comunale che dalla fontana S. Giacomo conduce al centro rurale Tertiveri;
Ad Est: dalla Strada Comunale che dalla località Piano Vulgano conduce al centro rurale Tertiveri;
A Sud: dal Torrente Vulgano;
Ad Ovest: dalla Strada Comunale che da Fontana S. Giacomo, attraverso la località Lavaglione e le Masserie Marucci
e Caruso, conduce al Torrente Vulgano.
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ZONA N° 31
AGRI DEI COMUNI DI ALBERONA E VOLTURINO
località BOSCO MEZZANA - CANALE DEI TIGLI - BOSCO MARANO
La vasta zona comprende parte dell’agro del Comune di Alberona e parte dell’agro del Comune di Volturino. È
estesa complessivamente per 770 ettari.
L’habitat e costituito da ampie superfici boscate, macchie di rovi, ruscelli e canali ricchi della vegetazione tipica dei
luoghi.
DELIMITAZIONI
A Nord: dalla Strada Comunale che dal Pozzo Mortaletto conduce al Canale Villanella;
Ad Est: in parte dalla Strada Comunale che dalla località Fontana Canala conduce alla Masseria Civetta ed in parte
dalla Strada Comunale che dalla strada Alberona-Tertiveri conduce alla località Serra del Mercante nonchè dalla
comunale che dalla Masseria Russo conduce alla Masseria Civetta;
A Sud: è delimitata in parte dal Vallone Rosso ed in parte dal Torrente Salsola;
Ad Ovest: dalla Strada Comunale che dal Pozzo Mortaletto conduce alla Fontana Ciofanello da questa alla Fontana
Gabriele e Via Delle Coste.
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ZONA N° 32
AGRO DI VOLTURINO
località MONTE LA GUARDIA - MONTORSI
La zona è ubicata a sud del centro abitato di Volturino, si estende per circa 390 ettari ed interessa le località Piano
dei Galli, Villanella e Lago Secco.
L’altitudine varia da 510 a 800 mt s.l.m.
L’habitat è costituito da vaste superfici boscate, ampie macchie di roverelle, torrenti e canali ricchi di vegetazione.
Una modesta parte della zona è investita da superfici occupate da coltivazione di cereali.
DELIMITAZIONI
A Nord: in parte dalla S.P. Volturino-Volturara ed in parte dal Canale Villanella;
Ad Est: in parte dalla Strada Comunale che dal Canale Villanella conduce alla Masseria Iorio ed in parte dalla Comunale che da Pozzo Mortaletto conduce alla Fontana Ciofanello;
A Sud: dalla Strada Comunale che dalla S.P. Volturino-Alberona conduce alla Fontana Ciofanello;
Ad Ovest: con l’agro del comune di Volturara.
53
ZONA N° 33
AGRO DI VOLTURINO
località BOSCO RIPA - STRACCIASACCHI
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La zona è ubicata a sud del centro abitato di Volturino, ed è estesa per circa 500 ettari ed interessa le località Stracciasacchi, Parco Ricci.
L’altitudine varia da 230 a 430 mt s.l.m.
L’habitat è quello caratteristico della fascia pedemontana del Subappennino con torrentelli e valloni ricchi di vegetazione ed alimentati dalle sorgenti locali anche nei periodi estivi.
DELIMITAZIONI
A Nord: dall’agro del comune di Pietra Montecorvino;
Ad Est: dalla Strada Comunale che dalla Fontana Iarrapino, attraverso la Masseria Fara Musta conduce all’agro del
Comune di Pietra Montecorvino;
A Sud: dalla Strada Comunale che dalla località Parcorro, attraverso il Casone Ramieri e la Masseria Iarrapino conduce al Casonetto;
Ad Ovest: con la Strada Comunale che dalla località Parco Ricci, attraverso il casone di Torre, raggiunge la località
Stracciasacchi.
55
ZONA N° 34
AGRO DI VOLTURARA APPULA
località DIFESA DEI CORVI - VALLONE FARINA
56
La zona è ubicata ad ovest del centro abitato di Volturara, è estesa per circa 530 ettari ed interessa le località Toppo
S. Antonio, Toppo dei Corvi, Renabianca, Selvotta e S. Antonio.
L’altitudine varia da 310 a 635 mt s.l.m.
L’habitat è costituito da vaste superfici boscate, torrenti e canali alimentati da sorgenti perenni ricchi della vegetazione tipica. Modeste superfici sono investite da colture di cereali.
DELIMITAZIONI
A Nord: con la Strada Comunale che dalla località Renabianca conduce a Volturara Appula;
Ad Est: in parte con la S.S. 17 ed in parte con la Strada Comunale che dalla S.S. 17 conduce alla località S. Antonio;
A Sud: dal tratturo che dalla località Monte S. Angelo conduce al Ponte La Catola, sul torrente omonimo;
Ad Ovest: con il limitrofo territorio del comune di S. Marco la Catola.
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ZONA N° 35
AGRO DI VOLTURARA APPULA
località BOSCO S. ANTONIO
La zona è ubicata a nord del centro abitato di Volturara, è estesa per circa 360 ettari ed interessa le località Macchiarossa, Piano dei Perazzi, Toppocicutella e Fontana Montenero.
L’altitudine varia da 420 a 900 mt s.l.m.
L’habitat è costituito prevalentemente da superfici boscate attraversate da canali ricchi di vegetazione alimentati
dalle numerose sorgenti locali.
DELIMITAZIONI
A Nord: dalla S.P. che da Castelnuovo della Daunia conduce a S. Marco la Catola;
Ad Est: dalla S.P. Castelnuovo della Daunia-Motta Montecorvino;
A Sud: dalla Strada Comunale che dalla località Macchia Rossa, attraverso il Vallone Giampaolo e la fontana Montenero raggiunge la progressiva 0+400 della S.P. che dalle pendici di Monte Sambuco conduce alla S.S. 17;
Ad Ovest: dal limitrofo comune di S. Marco la Catola.
58
ZONA N° 36
AGRO DI MOTTA MONTECORVINO
località MONTE ORLANDO - FONTANA DEI FIORI
La zona è ubicata a nord-ovest del centro abitato di Motta Montecorvino, è estesa per circa 300 ettari ed interessa
le località Sardana e Macchione.
L’altitudine varia da 670 a 980 mt s.l.m.
L’habitat è costituito prevalentemente da bosco ed ampie macchie di rovi, modeste superfici sono investite da colture
di cereali; torrenti e canali ricchi di vegetazione sono alimentati da sorgenti anche nei periodi estivi.
DELIMITAZIONI
A Nord: dall’agro del comune di Pietra Montecorvino nei pressi di Monte Sambuco;
Ad Est: dalla Strada Comunale che dalla S.S. 17 Appulo-Sannitica, attraverso il Canale dei Tori e la Fiumara di Motta
raggiunge l’agro di Pietra Montecorvino;
A Sud: dalla S.S. 17 Appulo-Sannitica dal km 295+100 al km 296+100 circa;
Ad Ovest: dalla S.P. che dalla S.S. 17 Appulo-Sannitica conduce a S. Marco la Catola.
59
ZONA N° 37
AGRO DI S. MARCO LA CATOLA
località STERPARO DI SOTTO
La zona è ubicata a sud del centro abitato di S. Marco la Catola, è estesa per circa 260 ettari ed interessa le località
Maitini, Salita Del Signore e Toppo S. Martino.
L’altitudine varia da 280 a 640 mt s.l.m.
L’habitat è costituito da superfici boscate, torrenti e valloncelli. Una modesta superficie è investita da colture di
cereali.
DELIMITAZIONI
A Nord: con il Torrente la Catola;
Ad Est: con la zona individuata con il n. 20 ricadente nell’agro del comune di Volturara Appula;
A Sud: con il tratturo Lucera-Castel di Sangro nel tratto che si sviluppa dalla Masseria Portillo alla Masseria Petrilli;
Ad Ovest: dalla Strada Comunale che dal tratturo Lucera-Castel di Sangro conduce alla Piana del Pozzo e quindi al
Torrente la Catola.
60
ZONA N° 38
AGRO DI S. MARCO LA CATOLA
località CAROMONTELLO
61
La zona è ubicata ad est del centro abitato di S. Marco la Catola, si estende per circa 260 ettari ed interessa le località
Pizzutello, Piano delle Lame, Molinello, Costa Montini e Fracassa.
L’altitudine varia da 390 a 650 mt s.l.m.
L’habitat è costituito da superfici boscate e torrenti e valloni ricchi di vegetazione ed alimentati da sorgenti durante
l’intero arco dell’anno.
DELIMITAZIONI
A Nord: con la Strada Comunale che dal Casone Pizzutello conduce alla S.P. Castelnuovo-S. Marco la Catola;
Ad Est: in parte con la zona di caccia al cinghiale denominata S. Cristoforo ed in parte con il territorio del limitrofo
comune di Volturara;
A Sud ed Ovest: in parte con la S.P. che dal centro abitato di S. Marco la Catola conduce alla S.S. 17 ed in parte dalla
Strada Comunale che dal centro abitato raggiunge il Casone Pizzutello.
62
ZONA N° 39
AGRO DI S. MARCO LA CATOLA
località BOSCO S. CRISTOFORO
La zona è ubicata a nord-est del centro abitato di S. Marco la Catola, è estesa per circa 260 ettari ed interessa le
località Valle Sambuco, Lago Savasta, Grotta De Biase e Piano del Sorbo.
L’altitudine varia da 500 a 820 mt s.l.m.
L’habitat è costituito prevalentemente da superfici boscate ed una modesta superficie è utilizzata per colture di cereali; numerosi ruscelli e canali interessano l’intera superficie.
DELIMITAZIONI
A Nord ed est: con la S.P. che da Castelnuovo della Daunia conduce al bivio Celenza-S.Marco la Catola;
A Sud: in parte con la Strada Comunale che dalla località Valle Sambuco conduce alla S.P. Castelnuovo-S.Marco ed
in parte con l’agro del limitrofo comune di Volturara Appula;
Ad Ovest: dal canale che dalla località Valle Sambuco conduce alla Strada Provinciale Castelnuovo-S. Marco la
Catola.
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ZONA N° 40
AGRO DI PIETRAMONTECORVINO
località MONTE SAMBUCO - TRE CANALI
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La zona è ubicata ad ovest del centro abitato di Pietramontecorvino, è estesa per circa 260 ettari ed interessa le
località Monte Sambuco, Tre Canali e Fontana.
L’altitudine varia da 900 a 480 mt s.l.m.
L’habitat è costituito prevalentemente da superfici boscate con prevalenza di roverelle.
DELIMITAZIONI
A Nord: con la Masseria Cicco del Vecchio e sorgente Nasce e Muore;
Ad Est: con le falde del Monte Fiumaturo e la Strada Provinciale Scassabarile;
A Sud: con le falde di Monte Sambuco;
Ad Ovest: con il perimetro della zona di ripopolamento e cattura denominata “Contrada del Villano” a circa 300 mt
da essa.
65
ZONA N° 41
AGRO DI PIETRA MONTECORVINO
località CASTELLANA - BOSCO DEL PRINCIPE
66
La zona è ubicata a sud-ovest del comune di Castelnuovo della Daunia, ed a nord-ovest del comune di Pietra Montecorvino. Si estende per circa 430 ettari. Interessa le località Castellana, Masseria Di Nardi, Masseria del Polacco
e Serra Caprara.
L’altitudine varia da 470 a 800 mt s.l.m.
L’habitat è costituito prevalentemente da bosco ceduo a prevalenza di roverelle ed una modesta superficie di incolti
produttivi.
DELIMITAZIONI
A Nord: con le Masseie De Salvia e Del Polacco;
Ad Est: con il Canale del Bosco e Masseria Dinardi;
A Sud: con la Strada Provinciale Scassabarile;
Ad Ovest: con Serra Campanara e Serra Capraia.
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ZONA N° 42
AGRO DI PIETRA MONTECORVINO
località CESA DEI MULINI - BOSCO DEL PRINCIPE
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La zona è ubicata a sud-ovest del comune di Castelnuovo della Daunia ed a nord-ovest del comune di Pietra Montecorvino. Si estende per circa 250 ettari ed interessa le località Bosco del Principe e Cesa dei Mulini.
L’altitudine varia da 590 a 300 mt s.l.m.
L’habitat è costituito da bosco ceduo con essenze prevalentemente di roverelle.
DELIMITAZIONI
A Nord: con la località Costa Caranda;
Ad Est: con la località Serra Campanara;
A Sud: con la masseria Cicco del Vecchio;
Ad Ovest: con il Canale Sente.
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ZONA N° 43
AGRO DI CELENZA VALFORTORE
località BOSCO PUZZANO
La zona è ubicata ad est del centro abitato di Celenza Valfortore, è estesa per circa 620 ettari ed interessa le località
di Campolungo, Rotta dal Guardia, S. Felice, Serra degli Scoppi, Fontana Cuculo e Tratturo Piano.
L’altitudine varia da 250 a 740 mt s.l.m.
L’habitat è costituito prevalentemente da superfici boscate; modeste superfici sono investite da colture di cereali.
Torrenti e valloni caratterizzano l’ambiente.
DELIMITAZIONI
A Nord: dalla Strada Comunale che dal Vallone del Bosco di Celenza, attraverso il Porcile Iamele e la località Campolondo conduce a Cesa dei Mulini fino al Vallone dei tre Canali;
Ad Est: dal Vallone dei tre Canali, quindi con l’agro del comune di Pietra Montecorvino;
A Sud: dalla Strada Comunale che dal Vallone del Bosco di Celenza, attraverso la Serra degli Scoppi e la località
Tratturo Piano conduce al Vallone dei Tre Canali;
Ad Ovest: dal Vallone del Bosco di Celenza.
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ZONA N° 44
AGRO DI CELENZA VALFORTORE
località MONTERULLO - LAMA DEL PESCO
La zona è ubicata a nord-est del centro abitato di Celenza Valfortore, è estesa per circa 500 ettari ed interessa le
località di Puleso, Impiso, Il Pesco, Brigante Morto, Fontana Pezzenta, Monte Auto e Vallone Marasco.
L’altitudine varia da 330 a 730 mt s.l.m.
L’habitat costituito prevalentemente da vaste superfici boscate è caratterizzato dalla presenza di torrenti e valloni
ricchi di vegetazione tipica del Subappennino Dauno Settentrionale.
DELIMITAZIONI
A Nord: dal Tratturo Comunale che dalla località Puleso Impiso conduce a Monte Cima e da questo al Vallone del
Tillo;
Ad Est: dal Vallone Surdo alle pendici del Monte Rullo e di Monte Auto;
A Sud: dal Vallone generato dalla Fonte S. Michele e da questo fino alla Comunale che dalle pendici del Monte
Miano, attraverso la località Brigante Morto conduce a M. Rullo;
Ad Ovest: in parte dalla Comunale che dalla località Puledro Impiso conduce alla Masseria Rossa, in parte dalla
S.P. Celenza-Carlantino ed in parte dalla Strada Comunale che dalla S.P. prima citata, attraverso la località Le Serre,
conduce alla Comunale Celenza-Carlantino ed alla località Brigante Morto.
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ZONA N° 45
AGRO DI CARLANTINO
località MASSERIA ISERRA - PIANO MORRA
La zona è ubicata ad est del centro abitato di Carlantino, è estesa per circa 200 ettari.
L’altitudine varia da 400 a 610 mt s.l.m.
L’habitat è costituito prevalentemente da superfici boscate, ampie macchie di rovi e ginestre. Torrenti e canali ricchi
di vegetazione caratterizzano il territorio.
DELIMITAZIONI
A Nord: con il tratturello che dalla Strada Comunale che congiunge la S.P. Carlantino-Celenza conduce alla Masseria delle Monache;
A Sud e ad Est: con l’agro del Comune di Celenza Valfortore;
Ad Ovest: con la Strada Comunale che dalla S.P. Carlantino-Celenza conduce alla Masseria delle Monache.
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ZONA N° 46
AGRO DI CARLANTINO
località MASSERIA DELLE MONACHE
La zona è ubicata a nord-est del centro abitato di Carlantino, è estesa per circa 300 ettari ed interessa le località
Serre Fontanelle e Valle Battagliola.
L’altitudine varia da 300 a 710 mt s.l.m.
L’habitat è costituito prevalentemente da vaste superfici boscate e valloncelli ricchi di vegetazione alimentati dalle
sorgenti della zona.
DELIMITAZIONI
A Nord: con la Strada Comunale che dalla località Serre Fontanelle conduce alla Masseria del Maresciallo;
Ad Est: in gran parte con il comune di Celenza Valfortore ed in parte con il Fosso don Pietro;
A Sud: con la Strada Comune che dalla località Macchie conduce alla località Puledro Impiso;
Ad Ovest: con la Strada Comunale che dalla località Macchie conduce alla località Serre Fontanelle.
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ZONA N° 47
AGRO DI CASALNUOVO MONTEROTARO
località TORRENTE SENTE - SCORCIACAPRA
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La zona è ubicata a sud-ovest del centro abitato di Casalnuovo Monterotaro, è estesa per circa 610 ettari ed interessa
le località Santesisto, Coste Caranda e Mandes.
L’altitudine varia da 140 a 450 mt s.l.m.
L’habitat è costituito da superfici boscate a cui si alternano superfici con colture di cereali.
Il Torrente Sente con le sue sponde ricche di vegetazione, canali e valloni alimentati dalle sorgenti anche nei periodi
estivi caratterizza la vasta zona.
DELIMITAZIONI
A Nord: con la Strada Comunale che dal torrente Sente conduce alla Masseria Santesisto;
Ad Est: con la Strada Comunale che dalla Masseria Santesisto conduce alla Masseria di Monterotaro e quindi alla
Masseria Barbieri ed alla località Costa Caranda;
A Sud: con l’agro del comune di Pietra Montecorvino;
Ad Ovest: dal torrente Sente che delimita l’agro del comune di Casalnuovo Monterotaro.
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ZONA N° 48
AGRO DI CHIEUTI
località VALLE DELL’INFERNO
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La zona è ubicata a nord del centro abitato di Chieuti ed è estesa per circa 320 ettari.
L’altitudine media della zona interessa è di circa 150 mt s.l.m.
L’habitat è costituito in parte da macchia mediterranea ed in parte da macchie di roverelle di altezze modeste.
DELIMITAZIONI
A Nord: è delimitata dalla stradina interpoderale passante per la località Pozzo S. Leonardo;
Ad Est: dalla strada provinciale n. 43 bis Chieuti-Scaricatorio;
A Sud: dalla località Masseria Porcareccia;
Ad Ovest: dalla strada provinciale n. 44 Serracapriola-Chieuti-Torre Fantine.
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INDICE
Art. 1 - Finalità
Art. 2 - Destinazione Differenziata Del Territorio Comprensori Faunistici Omogenei (C.F.O)
Art. 3 - Gestione Ambientale e Faunistica dei C.F.O
Art. 4 - Modalità e Periodi di Caccia
Art .5 - Mezzi di Caccia e Mezzi Ausiliari
Art. 6 - Caccia in Forma individuale o di Selezione
Art. 7 - Composizione delle Squadre
Art. 8 - Costituzione delle Squadre- Registro Provinciale
Art. 9 - Distretti di Caccia al Cinghiale
Art.10 - Battute
Art.11 - Norme di Sicurezza
Art.12 - Sanzioni
Art.13 - Norme finali
pag. 1
pag. 1
pag. 5
pag. 5
pag. 5
pag. 5
pag. 6
pag. 6
pag. 7
pag. 7
pag. 8
pag. 8
pag. 8
ALLEGATI
Alleg. 1) Richiesta di iscrizione della squadra Alleg. 2) Richiesta di assegnazione, di conferma o di modifica della zona interessata
Alleg. 3) Dichiarazione del cacciatore di adesione alla squadra
Alleg. 4) Richiesta facoltativa di abbattimenti selettivi
Alleg. 5) Richiesta facoltativa di abbattimenti selettivi
CARTOGRAFIA
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pag. 9
pag. 10
pag. 12
pag. 13
pag. 14
Il presente documento è stato elaborato su iniziativa:
dell’Assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca: Savino Antonio SANTARELLA
con il coordinamento:
del Dirigente del Settore Caccia e Pesca: dott.ssa Vittoria LOMBARDI
e dal seguente gruppo di lavoro composto dai dipendenti dell’Ufficio Caccia:
• Domenico GUERRA
• Alberto TACCONE
• Pietrantonio COLASANTO
• Michele ZULLO
• Giuseppina PISTILLO
• Carlo RONZINO
• Savino LA GATTA
• Giuseppe RAMPINO
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