volume II "La valorizzazione culturale e i sistemi di
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volume II "La valorizzazione culturale e i sistemi di
Azioni di sistema volte alla valorizzazione del potenziale territoriale in chiave turistico-culturale della Linea Gotica PO Miglioramento della Committenza Pubblica e Advisoring per lo Sviluppo di Studi di Fattibilità – Intervento AR-EMI-01-SdF-SCP Parte II - Valorizzazione culturale e promozione territoriale - Casi studio per la valorizzazione turistico-culturale - Linee di sviluppo dell’intervento - Proposta di governance A cura di Competitività e Territori Roma, Ottobre 2012 Indice Introduzione .............................................................................................................................. 3 1. Valorizzazione culturale e promozione territoriale ........................................................... 3 1.1 7.1.1. Iniziative regionali di valorizzazione culturale .............................................. 10 7.1.2. Valorizzazione culturale tra creatività e innovazione ................................... 30 1.2 2. 3. 4. 5. La valorizzazione culturale ....................................................................................... 5 Iniziative di promozione territoriale....................................................................... 38 Casi di studio per la valorizzazione turistico-culturale ................................................. 43 2.1 Sbarco in Normandia ........................................................................................... 45 2.2 Cortina di Ferro .................................................................................................... 51 2.3 Linea Maginot ....................................................................................................... 55 2.4 Memoria delle Alpi ................................................................................................ 59 2.5 Cammino di Santiago ........................................................................................... 64 2.6 Via Francigena ..................................................................................................... 73 2.7 Alcuni strumenti di rilievo per la valorizzazione ................................................... 80 2.8 Analisi dei casi studio e proposte per la Linea Gotica ......................................... 94 Linee di sviluppo dell’intervento ................................................................................... 97 3.1 Linee guida per la creazione del Sistema territoriale a rete della Linea Gotica ... 99 3.2 Ipotesi di ulteriore sviluppo del progetto ...........................................................109 Governance ...............................................................................................................110 4.1 La Governance turistica nel sistema della Regione Emilia Romagna ..............114 4.2 Proposta di governance per la “Linea Gotica” ..................................................120 Conclusioni ................................................................................................................128 2/129 Introduzione Il presente documento fa seguito alla prima parte dello studio dedicata all’analisi territoriale della Linea Gotica. Questa seconda parte è dedicata alle potenziali azioni di valorizzazione culturale, di promozione del territorio, all’analisi di casi studio di percorsi della memoria o di altri percorsi con finalità assimilabili (percorsi spirituali), alla individuazione di linee guida per lo sviluppo dell’intervento e di un possibile modello per la gestione del sistema Linea Gotica. 1. Valorizzazione culturale e promozione territoriale L’obiettivo del capitolo è presentare delle iniziative di valorizzazione culturale ritenute più significative nel panorama regionale e anche nazionale per la loro innovatività e originalità che riguardano la Linea Gotica, i temi correlati della Resistenza e dei processi di formazione di un paese e di una cittadinanza attiva e consapevole della propria identità. Questo vissuto alimenta forme di dinamismo sul territorio orientate a sostenere i valori di una società fondata sul rispetto dei popoli e sulla pace, valori che continuamente devono essere rinnovati nelle coscienze di ognuno per non dimenticare gli orrori del passato e da tramandare alle giovani generazioni affinché i processi di pacificazione siano mantenuti ed estesi in ogni ambito della società civile. Il capitolo si articola come segue: - nella rappresentazione del concetto di valorizzazione culturale secondo accezioni e sfumature che sono proprie di un percorso della memoria. E’ stata, infatti, evidenziata l’importanza della memoria storica e dell’identità di un territorio, delle emozioni che può suscitare la storia che il patrimonio storico-culturale conserva e delle tecniche innovative che consentono di vivere appieno l’esperienza di un viaggio nel tempo; - nella ricognizione delle iniziative poste in essere sul territorio regionale da Istituzioni e attori locali che si caratterizzano per l’uso di forme e strumenti innovativi capaci di raggiungere e di coinvolgere emotivamente in particolare i giovani in fase di formazione affinché divengano soggetti consapevoli della storia del loro territorio e dei valori fondanti della società in cui vivono; 3/129 - nell’esplorazione di alcune iniziative di valorizzazione culturale del patrimonio storico ai confini tra creatività e innovazione; - nella presentazione di nuove modalità di visita del territorio potenzialmente efficaci nel trasmettere al visitatore i sentimenti del vissuto della popolazione locale e modalità innovative per una organizzazione del viaggio attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici ormai di ampia diffusione. La presentazione di un processo di accreditamento delle strutture ricettive e un esempio di promozione territoriale regionale sono i contributi che completano la panoramica in ultimo finalizzata al miglioramento dell’attrattività e della competitività di territorio. Gli esempi e le evidenze di seguito avanzate costituiscono la base per strutturare proposte finalizzate alla valorizzazione culturale della Linea Gotica il più possibile aderenti alla realtà già in essere con una apertura verso l’utilizzo di adeguate forme di innovazione tecnologica. Lo studio realizzato prende le mosse anche dal Documento programmatico “Creazione di un sistema territoriale a rete della Linea Gotica” realizzato dal tavolo tecnico interistituzionale nell’aprile 2009 e vuole essere di supporto alla successiva definizione di un orientamento strategico da parte della amministrazione regionale volto alla individuazione e successiva implementazione di azioni finalizzate alla valorizzazione e promozione della Linea Gotica. 4/129 1.1 La valorizzazione culturale “Culture is: Behavior – what people do Knowledge – what people know Artifacts – things people make and use". (James Spradley) Secondo un rinomato antropologo americano, cultura è semplicemente l’insieme delle storie 1 che ci raccontiamo di noi stessi . E le storie ci raccontano il modo in cui altri sono stati nel mondo; sono un modo per capire chi è vissuto prima di noi, ci aiutano a comprendere come gli altri credevano nel mondo in cui hanno vissuto e combattuto, le cose giuste e gli errori fatti. Le storie aiutano a trasferire cultura, memoria dei fatti accaduti e a suscitare emozioni negli ascoltatori. Il sentir narrare una storia è un modo coinvolgente per imparare, per ricordare e per appassionarsi agli eventi passati, nonché in alcuni casi a suscitare il rifiuto di azioni che nel tempo vengono considerati razionalmente aberranti. La memoria storico-culturale di una collettività è importante in quanto intrinsecamente legata all’identità della collettività stessa: “Il passato sono io. Il passato è la mia storia, il seme dei miei 2 pensieri attuali, la matrice della mia attuale disposizione” . Secondo Emile Durkheim, “la memoria di un passato condiviso può esistere e conservarsi soltanto in relazione a tre fattori: il riferimento a determinate coordinate spazio-temporali, una serie di relazioni simboliche intrattenute da un certo gruppo e infine una rielaborazione continua della memoria stessa”. I riferimenti spazio-temporali specifici sono "i luoghi della memoria", siti in cui si condensano le immagini di un passato carico di significati. I luoghi della memoria sono punti, spazi fisici investiti di un significato totale che evocano il senso di appartenenza degli individui ad un determinato gruppo. Allo stesso modo, fondanti per la memoria appaiono le relazioni simboliche 1 2 Clifford Geertz Robert Louis Stevenson 5/129 basate sulla condivisione di cose, oggetti, beni, i cosiddetti "segni della memoria", che aiutano a ricordare e che consentono di evocare e di legare il soggetto alla realtà spaziale e temporale. Se i “segni della memoria” nella loro tangibilità consentono di trasmettere la memoria in maniera diretta, oggettiva, la rielaborazione della memoria attraverso gli eventi storici è un processo più complesso in quanto fondato su elementi intangibili legati all’intrinseca emotività di ogni individuo. L’identità può essere pensata come una costruzione simbolica che per sussistere deve fondarsi principalmente sulla memoria, perché identità e memoria sono intrinsecamente legate e si nutrono vicendevolmente in una catena infinita. 3 Cultura è ciò che dà senso alle azioni, fornisce la lente attraverso cui si interpretano eventi, 4 scene e azioni . La cultura è il patrimonio identificativo di un popolo e di un territorio, suscita emozioni uniche, permette di guardare il mondo con occhi diversi, è contenuti, conoscenza – quello che le persone sanno, comportamenti – cosa fanno / hanno fatto le persone, artefatti - cose create e 5 usate dalle persone . La cultura è quindi un patrimonio da salvaguardare e al contempo da valorizzare in quanto è una risorsa strategica per la qualità della vita delle persone, per lo sviluppo sostenibile, per la promozione dei territori e per le industrie locali. Tutto ciò che si sviluppa intorno al patrimonio infatti, accresce l’aspetto di competitività di un territorio, rendendolo capace di attrarre più di altri, risorse umane e finanziarie, incrementando i flussi turistici, come pure l’insediamento di attività produttive non esclusivamente appartenenti al settore culturale. Secondo il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, il patrimonio culturale è costituito sia da beni paesaggistici che da beni culturali, ovvero cose immobili e mobili che presentano interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico e le altre cose individuate dalla legge o in base alla legge quali testimonianze aventi valore di civiltà. Risulta quindi meritevole di tutela la cosa, mobile o immobile dotata di particolare pregio o rarità. Questa accezione può essere integrata da un concetto più ampio per cui un bene viene 3 4 5 Ugo Fabietti e Vincenzo Matera, Memoria e Identità, Roma, Meltemi, 1999 Robert Gordon (University of Cambridge). James Spradley. 6/129 considerato culturalmente rilevante in base anche a quello che è in grado di rappresentare più che per quello che realmente è. I valori dei beni culturali e ambientali contribuiscono a definire l’identità di un territorio e quindi la sua riconoscibilità e al contempo il territorio è un sistema partecipe del processo di creazione del valore del bene e assurge a sistema in grado di valorizzare la propria cultura. Una comunicazione efficace dei valori locali consente di attrarre eventi, viaggiatori, capitali, servizi, ed è quindi una leva strategica per la valorizzazione del patrimonio culturale. Per valorizzazione del patrimonio culturale si intendono tutte quelle attività dirette a promuovere la conoscenza del patrimonio e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione 6 pubblica del patrimonio stesso, al fine di promuovere lo sviluppo della cultura . La valorizzazione comprende, inoltre, finalità educative di stretto collegamento con il patrimonio, al fine di migliorare le condizioni di conoscenza e, conseguentemente, anche di conservazione dei beni culturali e ambientali, incrementandone la fruibilità. Anche infatti la promozione ed il sostegno di interventi di conservazione dei beni culturali rientrano nel concetto di 7 valorizzazione . La valorizzazione è strumentale sia per l’attrazione di un maggior numero di visitatori sia volano per la diffusione della cultura sia a livello locale che extra territoriale. In tale processo di valorizzazione, l’innovazione riveste un ruolo chiave e costituisce una leva strategica. Innovazione è intesa anche in ambito promozionale del bene. Sono avvincenti quelle strategie di comunicazione orientate a evidenziare l’esperienza desiderabile, le emozioni che quel bene può far vivere. Quelle comunicazioni cioè orientate a valorizzare le componenti intangibili attraverso l’utilizzo sia di supporti tradizionali che digitali. L’esperienza è l’elemento su cui incentrare le strategie di comunicazione, in quanto la cultura non è solo offerta di patrimonio, ma anche di emozioni, contesti, attività, motivazioni etc. E’ suggestiva la promozione di un’esperienza che sia memorabile, che rappresenti valori di unicità anche attraverso supporti digitali che consentono la riproduzione di suoni, effetti visivi legati a quell’esperienza. 6 7 Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio http://valorizzazione.beniculturali.it/it/valorizzazione-del-patrimonio-culturale-statale.html 7/129 Innovazione è creatività, che va stimolata attraverso iniziative atte a sostenere e coinvolgere la classe creativa locale. E la creatività è quindi un catalizzatore dello sviluppo locale di un territorio. A fronte di ciò, nell’offerta di un territorio è importante definire una strategia focalizzata sia sugli elementi tangibili (beni culturali), che sulle componenti di servizio (infrastrutture etc.) che sulle componenti emozionali suscitate dal luogo per i legami con il passato, con le storie delle persone. E’ necessaria una gestione simultanea e coerente sia degli aspetti tangibili che intangibili per riuscire a legare un territorio (tangibile) a un’identità culturale (immateriale) la cui unione renda fortemente distintiva e riconoscibile l’identità del luogo, basata sulla sua storia, cultura, ricettività, produzioni locali e nella sua memorabilità. La prima necessità per promuovere un territorio risulta quindi quella di creare un’identità territoriale attraverso il coinvolgimento e la soddisfazione dei cittadini. Un’identità territoriale condivisa dà valore al territorio e di conseguenza contribuisce a renderlo più attrattivo. Un modo originale di comunicare l’identità di un territorio è quella legata ai luoghi di ambientazione cinematografica, televisiva e di spot pubblicitari. In questo modo è possibile far scoprire luoghi, condividere esperienze e accrescere l’interesse e la curiosità di visitarli per rivivere quell’esperienza. Anche il territorio quindi può essere “raccontato” e in virtù di ciò che viene proposto e comunicato, può diventare meta di interesse. E anche in questo caso, la leva per attirare l’attenzione dei viaggiatori è quella di riuscire a comunicare l’esperienza che è possibile vivere, desiderare e che è ripetibile nel tempo. E’ importante riuscire a presentare il territorio come “oggetto” di desiderio. Il viaggio diventa quindi un modo di accedere alla cultura di un territorio, soddisfa il desiderio di andare a conoscere quel territorio per entrare in contatto con la cultura locale, permette di vivere emozioni. Il viaggio, sia reale che puramente virtuale, è quindi cultura, crea nuove relazioni umane, mette in contatto i visitatori con la cultura locale, promuove il territorio in cui è situato il patrimonio, è uno degli artefici principali dello scambio di culture. La cultura si accresce viaggiando e il viaggio è di per sé cultura e modo di accedere alla cultura. L’innovazione proposta è nel modo di concepire il viaggio alla scoperta della cultura e del territorio. Non ci sono più turisti, ma viaggiatori interessati a conoscere altre persone nel rispetto delle loro culture, volenterose di assimilare nuove conoscenze, altri sapori, che hanno voglia di vivere il viaggio secondo lo stile di vita degli abitanti del luogo. Lo slogan che riassume questa 8/129 nuova modalità di approcciarsi al viaggio è “Travel like a local”. Per soddisfare questo nuovo trend di esperienze richieste, si sono sviluppati strumenti e iniziative originali e già molto affermati che mettono in contatto i viaggiatori con gli abitanti delle località oggetto del viaggio. Un altro modo innovativo di viaggiare ed entrare in contatto con le culture locali viene suggerito dalle nuove frontiere del social travelling che mirano a soddisfare anche le necessità dell’uomo di aggregarsi con altri individui, di socializzare, stabilire delle relazioni con persone affini cioè con persone che si accingono a intraprendere esperienze affini. Quello che si cerca di enfatizzare è lo spirito collaborativo e partecipativo che si applica sia alla pianificazione che al modo di viaggiare e di percepire il viaggio stesso. In questi casi le nuove tecnologie rappresentano il supporto per una serie di spostamenti in cui l’incontro con l’altro è nuova conoscenza, agevolazione nell’organizzazione, occasione di risparmio economico, scoperta ed esperienza condivisa. Nasce quindi un importante filone di valorizzazione culturale potenzialmente efficace per la trasmissione della memoria alle giovani generazioni che cercano una differente tipologia di viaggio maggiormente orientata al contatto con le persone, i luoghi, la storia, la cultura locale in modo da vivere le emozioni che il territorio esprime. 9/129 7.1.1. Iniziative regionali di valorizzazione culturale «Ricordare il sacrificio di una generazione di giovani che offrirono la loro vita per la libertà dell’Italia rappresenta un’occasione per rinsaldare, nella coscienza comune, la solidarietà tra i popoli, e il rispetto dei diritti per un futuro di pace in Europa e nel mondo». Queste le parole del Presidente della Repubblica in occasione della presentazione nel 2002 del Progetto “Linea Gotica, Linea della memoria. Uomini in guerra”, che esprimono l’importanza del ruolo dei giovani del passato per costruire la storia dei giovani del futuro. Il sacrifico di tanti uomini e donne è la chiave da trasferire alle attuali generazioni affinché divengano depositari di sentimenti di pace, di libertà, di rispetto tra i popoli. La tenuta dei valori di una società che voglia migliorarsi passa anche attraverso la sua capacità di capire e assumere il passato e il passato costruisce e costituisce la memoria in assenza della quale la società non avrebbe una propria identità. La salvaguardia e la valorizzazione della memoria della Linea Gotica contribuisce pertanto a mantenere vivi i ricordi di eventi storici che hanno segnato la storia di un territorio e che rappresentano l’identità nella quale oggi riconoscersi e da trasferire a chi vivrà il futuro per garantire i valori fondanti di una società basata sulla volontà di costruire e non di distruggere. In Europa, oggi più che mai, il discorso sulla cittadinanza, sull'identità e sull'appartenenza assume una particolare importanza. L'identità è una realtà viva che si articola tra continuità e cambiamento e rinvia sempre ad una storia che ci precede, per questo l'insegnamento della storia locale è fondamentale in quanto contribuisce a costruire il senso di identità sociale dei 8 giovani . Il territorio della regione Emilia Romagna ha vissuto pienamente i tragici eventi legati alla storia della Linea Gotica ed ancora oggi è forte il sentire come attuali le sensazioni e le emozioni che ravvivono costantemente la memoria e quindi l’identità dei luoghi. Numerose sono le istituzioni culturali che nella regione si occupano dei temi storici che segnarono l’Italia durante il secondo conflitto mondiale, così come importanti sono le testimonianze materiali esistenti. Di seguito vengono presentate le iniziative più significative realizzate dalle Istituzioni culturali della regione e dalle realtà associative individuate nel corso dell’attività di ricognizione territoriale dell’intervento Linea Gotica. 8 Fonte: http://sites.google.com/site/progettolineagotica/Home 10/129 Da anni le istituzioni storico-culturali in sinergia con le amministrazioni locali hanno avviato una serie di confronti e riflessioni per condividere le conoscenze sui temi della Linea Gotica in un’ottica di integrazione del consistente patrimonio storico finalizzato alla sua valorizzazione. Tra le iniziative progettuali si evidenzia che l’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della 9 Regione Emilia Romagna (IBC) , in collaborazione con l’Unione Nazionale Comuni Comunità 10 Enti Montani (UNCEM) – Delegazione Emilia Romagna e le istituzioni locali , ha curato il progetto “Sistema territoriale a rete della Linea Gotica”, attraverso il quale si intende trasmettere alle giovani generazioni valori in un’ottica di cultura della pace mediante la realizzazione di una sorta di museo storico integrato ed organizzato a livello regionale con la funzione di contenitore della memoria, identità culturale, territorio e paesaggio nella cui fattibilità siano pienamente coinvolte le amministrazioni regionali a tutti i livelli, enti ed istituzioni culturali, associazioni e cittadini. Il programma intende costituire un’innovazione nell’orientamento dell’offerta territoriale, favorendo le migliori condizioni per la fruizione del territorio, nel rispetto della coerenza tra compatibilità economica e compatibilità ambientale nell’ambito di “una valorizzazione sostenibile”. Il programma vuole contribuire a creare un’offerta turistica di carattere storicoculturale eco-compatibile, complementare a quella oggi presente, fondata sui patrimoni ambientali e paesaggistici e connessa ad una fruizione escursionistica del territorio. Una sorta, pertanto, di eco-museo diffuso il cui fattore attrattivo è il territorio stesso con le sue testimonianze storiche e il suo patrimonio ambientale e paesaggistico. È dagli anni ’90, in preparazione del Cinquantesimo anniversario della Liberazione, che l’IBC è l’ideatore di numerosi progetti di ricerca e di promo-valorizzazione del patrimonio storico e culturale nell’ambito del progetto “Linea Gotica”. Finalità del progetto è stata da sempre quella di tutelare, conservare e valorizzare tutto il vasto patrimonio storico esistente nel territorio, materiale ed immateriale, relativo al passaggio del fronte ed alla lotta di liberazione, e finalizzato alla trasmissione di memoria di quei tragici anni alle nuove generazioni. Una delle prime iniziative è stata una missione nel febbraio 1992 presso i National Archives a Washington (DC) per acquisire immagini fotografiche sulla presenza nel territorio emilianoromagnolo delle armate alleate nel corso del secondo conflitto mondiale e documentare le 9 Fonte: http://www.ibc.regione.emilia-romagna.it/. 10 le altre istituzioni firmatarie sono: Province di Bologna, Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna, Modena e Reggio Emilia; le Comunità Montane dell’Appennino Reggiano, Appennino Modena Ovest, Frignano, Appennino Modena Est, Valle del Samoggia, Alta e Media Valle del Reno, Cinque Valli Bolognesi, Valle del Santerno, Appennino Faentino, Acquacheta, Appennino Forlivese, Appennino Cesenate, Valle del Marecchia, l’Unione dei Comuni della Val Conca, l’APT Servizi Emilia-Romagna ed i GAL dell’Appennino bolognese, Delta 2000, L’Altra Romagna, Antico Frignano e Appennino Reggiano. 11/129 trasformazioni sociali avvenute nel territorio appenninico della Linea Gotica. Frutto di questa iniziativa fu una mostra fotografica Combat Photo che, dal settembre 1994 fino all’autunno del 1996, fu presentata in tutti i comuni dell’Appennino, espressione della tragicità della guerra e delle trasformazioni sociali di questo territorio, nonché dell’impatto che la presenza di diverse culture, rappresentate dalle numerose nazionalità ed etnie, produsse durante la sosta degli eserciti belligeranti dall’ottobre del 1944 fino all’aprile del 1945. A tale iniziativa sono susseguite ulteriori ricerche, approfondimenti e dibattiti a livello locale al punto che, alcune Amministrazioni locali, hanno sentito la necessità di chiedere all’IBC di farsi portavoce presso l’Amministrazione regionale di un progetto complessivo finalizzato a preservare la memoria della guerra, della resistenza e della conquista della democrazia, tutelando i luoghi dove quegli eventi si erano svolti ed elaborando delle proposte per offrire ulteriori opportunità di sviluppo al territorio. Un progetto di grande rilievo che considerava tutto il territorio attraversato dal fronte come un vasto luogo della memoria nazionale ed internazionale, sull’esempio di analoghe esperienze realizzate in altri paesi europei (ad esempio i luoghi dello sbarco in Normandia, le Ardenne in Belgio o i campi di battaglia della 1a Guerra Mondiale). Risale al 31 luglio 1997, la Delibera di Giunta n°. 1515 con la quale si affidava all’Istituto l’incarico di avviare la ricerca su alcune aree-campione per verificare la qualità e la consistenza di reperti storici di varia natura e tipologia collegati al passaggio del fronte e alla lotta di liberazione e avanzare proposte operative, al fine di rappresentare tutto il territorio come un grande museo diffuso, un naturale parco storico su cui operare specifici interventi mirati per la salvaguardia del patrimonio storico, per individuare e predisporre degli itinerari storici attrezzati con finalità didattiche e turistiche, per rafforzare i Musei storici esistenti e per istituire due grandi Musei o Centri di documentazione di livello internazionale che potessero rappresentare la “porta d’accesso” alla valorizzazione del territorio e l’asse intorno al quale costruire la rete degli altri musei e parchi storici, biblioteche e archivi storici, collezioni e raccolte private. Il censimento, svolto in 50 comuni di 7 province, evidenziava la capillare presenza in ogni area interessata al rilevamento di reperti ed oggetti ascrivibili agli eventi storici relativi agli anni ’43-45, e, riguardo ai comuni appenninici, soprattutto la presenza di opere difensive tedesche. Nella seconda metà degli anni ’90, le linee guida elaborate dall’IBC e presentate all’Assessorato regionale alla cultura hanno rappresentato il punto di riferimento per gli interventi successivi in questo settore. È il caso ad esempio degli interventi di tutela e riqualificazione delle sale espositive e delle collezioni rivolti a tutti i Musei storici che sono stati svolti nel triennio 19961998 all’interno della programmazione della L.R. 20/90; o l’allestimento del Museo storico di 12/129 Montese ed il recupero conservativo del campo trincerato del Montello, primo esempio di intervento di tutela e valorizzazione di un complesso fortificato inserito nel progetto Linea Gotica; o ancora, la stipula della Convenzione tra l’Associazione culturale proprietaria delle collezioni del Museo della guerra di Castel del Rio e il Comune di Castel del Rio che permise di accedere ai finanziamenti regionali per riallestire le ampie sale di Palazzo Alidosi che attualmente ospitano il Museo. Di rilievo, alla fine degli anni ’90, in occasione di Bologna 2000 - Capitale europea della cultura ed in concomitanza con il 55° Anniversario della Liberazione, il piano straordinario di progetti e interventi predisposto dalla Regione attraverso la Direzione Generale Cultura e Turismo e l’IBC (Progetti speciali finalizzati previsti dalla LR 3/93 e con Deliberazione di Giunta 1 marzo 2000 n° 680). Con successiva Deliberazione (n. 1928 del 1 settembre 2001), la Giunta approvò il Programma di interventi che avrebbero portato alla realizzazione tra il 2003 e il 2005 di una ventina di progetti lungo i crinali appenninici e i contrafforti pliocenici dove era posizionata la linea che separava l’Italia liberata da quella ancora sotto occupazione tedesca. L’Istituto, inoltre, sempre in occasione di Bologna 2000 - Capitale europea della cultura, aveva presentato un programma speciale di iniziative denominato “Progetto Linea Gotica” che prevedeva, tra l’altro: • la realizzazione del Convegno internazionale “Un futuro per il passato. Memoria e musei per il terzo millennio” con la partecipazione di decine di ospiti stranieri in rappresentanza di prestigiose istituzioni museali e culturali provenienti dall’America e da vari paesi europei; • la realizzazione del Museo Memoriale della Libertà con cui è stato valorizzata la ricca collezione della famiglia Ansaloni ed avviata una stabile collaborazione con il comune di San Lazzaro per l’organizzazione di visite didattiche; • l’organizzazione di una manifestazione pubblica di carattere internazionale per commemorare il 55° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale in Europa. Appare evidente come il recupero della memoria sia un tema molto caro all’Istituto come lo dimostrano le tante iniziative poste in essere insieme alle istituzioni e agli enti locali, tra cui nel 2001-2002 la partecipazione al progetto europeo “Les chemins de la mémoire”, I Percorsi della memoria, con la costruzione di un sito web sui luoghi di memoria della Prima e Seconda Guerra Mondiale di 6 paesi europei. Altre iniziative intraprese dall’Istituto, con la costante opera di promozione da parte dell’amministrazione regionale e di enti locali, hanno riguardato nel 2005 la realizzazione della guida del Touring “Emilia Romagna. Itinerari nei luoghi della memoria 1943-1945”, nel 2006 la guida “Guerra e resistenza sulla Linea Gotica tra Modena e Bologna 13/129 1943-1945”, e sempre nel 2006 l’allestimento a Castel d’Aiano della postazione multimediale con mappa interattiva della Linea Gotica. Nel 2007 le Comunità montane dell’Appennino bolognese, con il supporto dell’IBC, hanno formulato il progetto “Linea Gotica: patrimonio storico-culturale dell’Appennino bolognese” che ha permesso di censire tutto il patrimonio storico-culturale presente nei 26 comuni compresi nelle 4 comunità montane; individuare un itinerario di oltre 200 km lungo i crinali che vanno dai Monti della Riva (al confine tra Fanano e Lizzano in Belvedere) fino a Monte Battaglia (comune di Casola Valsenio) lungo la linea del fronte che tra l’ottobre del ’44 e la primavera del ’45 separava l’esercito tedesco da quello alleato; coinvolgere le scuole in attività storico-didattiche e organizzare un Convegno internazionale per un confronto con esperienze europee e nazionali. Il territorio regionale ha dimostrato attenzione alla proposta di creare una rete che unisca i vari soggetti istituzionali e non nelle attività di valorizzazione e promozione del patrimonio tangibile e della memoria storica inerente gli avvenimenti della Linea Gotica, tanto che molte realtà territoriali si sono impegnate nella costituzione di un “Coordinamento nazionale dei Luoghi della memoria”, un progetto che nasce dalla necessità di costruire una struttura permanente di organizzazione della rete e la ufficializzazione di una qualche forma di coordinamento per dare visibilità e presenza sul campo nazionale al sistema dei luoghi della memoria in Italia. Il coordinamento di rete è una necessità da più parti manifestata, per mettere a sistema i concetti di “museo diffuso”, di “eco museo” e di “percorsi della memoria”, che sfuggono alla stretta musealizzazione delle testimonianze, dei “reperti” e delle collezioni storiche, ma sono parte integrante delle politiche territoriali per la memoria. Il primo tangibile segno di coordinamento, al di là delle forme e delle rappresentanze, è quello di mettere insieme i luoghi della memoria e di farli dialogare tra loro sulle rispettive risorse: produzioni di libri e ricerche da far circolare all’interno del sistema, raccolte documentali che sono oggi nelle disponibilità delle diverse 11 strutture, circolazione delle professionalità come risorse condivise per le iniziative . Di seguito invece, vengono descritte altre attività di valorizzazione intraprese a livello regionale e considerate significative per la specificità dei soggetti a cui si rivolgono e per le forme innovative di comunicazione utilizzate per tramandare la memoria storica in particolare verso le giovani generazioni. 11 Fonte: prima riunione preparatoria Museo Cervi – 23 gennaio 2009 del coordinamento nazionale dei luoghi della memoria 14/129 Molte iniziative presentano caratteristiche comuni relativamente ai destinatari a cui si rivolgono: talvolta, infatti, si possono trovare progetti articolati in proposte distinte, ma strettamente connesse, che si rivolgono in particolare a scuole e ricercatori. Nel caso delle scuole il percorso, di natura didattica, prevede l’approfondimento della conoscenza della storia degli eventi della Seconda Guerra Mondiale, attraverso diverse fonti storiche quali i luoghi della memoria, le testimonianze orali, i documenti di archivio, le visite guidate a musei, monumenti, ecc. I ricercatori, invece, operano per lo più attraverso centri di documentazione, che hanno lo scopo primario di promuovere la raccolta e la conservazione di documenti di studio della Seconda Guerra Mondiale. I centri di documentazione rappresentano, quindi, luoghi vivi e attivi per gli studiosi sul piano della ricostruzione storica ma anche sull'azione di rielaborazione dell’identità da vivere nel presente. Alcune iniziative hanno invece come interlocutore privilegiato la cittadinanza, ovvero gli uomini e le donne che hanno vissuto gli eventi storici e ne serbano la memoria o ne sono consapevoli per averla ricevuta dalla collettività in cui vivono e si identificano, nei confronti della quale vengono proposti incontri di approfondimento sulla storia particolare delle realtà locali, eventi commemorativi, mostre tematiche, spettacoli teatrali, musiche e letture, presentazione di libri e interviste con l’autore. Si evidenzia inoltre, che fattore comune a molte delle iniziative regionali è l’attenzione da parte dei soggetti coinvolti all’utilizzo di forme di comunicazione incentrate sull’aspetto emozionale e didattico, protese alla ricerca di linguaggi innovativi, che sappiano rinnovare continuamente le modalità di comunicazione e trasmissione della memoria in modo da parlare ai giovani coinvolgendoli nel tramandare le testimonianze e i valori, che devono fondare l’uomo del futuro. In queste direzioni è orientata la proposta della Fondazione “Scuola di Pace di Monte Sole” 12 di Marzabotto che, all’interno dell’omonimo Parco storico, affronta e sviluppa quattro macrotematiche formative intrecciate tra loro, continuamente e in maniera naturale, nella pratica educativa: educazione alla memoria, alla cittadinanza, ai diritti umani e alla trasformazione non violenta dei conflitti. Il punto di partenza di ogni laboratorio esperienziale è la storia e la memoria degli eccidi di Monte Sole avvenuti nel 1944. Quella che normalmente viene chiamata visita ai luoghi del Memoriale diventa per la Fondazione l’inizio del laboratorio stesso. Tutti i percorsi muovono come condizione necessaria dalla memoria e dai suoi luoghi, motori e catalizzatori del processo educativo trattando questa stessa memoria come produttrice di 12 Fonte: http://www.montesole.org/index.php/progetto/ 15/129 riflessioni che devono interrogare il qui e ora delle persone. Il laboratorio, condotto direttamente anche sui luoghi degli eccidi attiva, attraverso una metodologia di educazione non formale, processi cognitivi ed emotivi che fanno dell’attività educativa un’esperienza umana a tutto tondo. Per esempio, il contesto storico della strage viene ricostruito dai ragazzi attraverso la facilitazione dell’educatore: si attinge così a tutte le conoscenze pregresse sull’argomento (anche inconsapevoli: racconti familiari e non, film, documentari, romanzi ecc.) ricomponendole in un quadro condiviso ma non monolitico. Attraverso lo stimolo alla creatività e alla produzione di gruppo si attivano processi cognitivi ed emotivi che facilitano l’apprendimento e il consolidamento di concetti e problematiche complessi. Un esperimento che ha prodotto risultati positivi ha riguardato un gruppo di giovani provenienti da quattro diversi paesi (Italia, Germania, Israele e Territori dell’Autorità Palestinese) che accompagnati da alcuni educatori ha trascorso dieci giorni nel Parco storico con la finalità di far convivere e confrontare giovani con storie profondamente diverse per educarli al dialogo interculturale e al superamento dei conflitti in modo non violento. Il Parco storico di Monte Sole realizza numerosi progetti per la tutela e la valorizzazione del patrimonio ambientale e la diffusione di una cultura della pace rivolta soprattutto alle giovani generazioni; promuove itinerari storico-naturalistici, organizza eventi e gestisce un centro di documentazione sulle stragi nazifasciste e sulle rappresaglie di guerra di Marzabotto. Rivolte alla ricerca di nuovi linguaggi di comunicazione verso i giovani sono le attività dell’Istituto storico Parri Emilia-Romagna. Il suo programma di attività, vasto ed articolato, prevede una serie di iniziative tra le quali si pone in evidenza l’intensa attività di produzione e supporto alla produzione di documentari storici, video-montaggi e materiali didattici audiovisivi che sono a disposizione del mondo della didattica e che anche accompagnano mostre e convegni. L’Istituto ha organizzato giornate di studi sulla riflessione dell’uso del cinema amatoriale nella ricerca e nella didattica e seminari sull’utilizzo del cinema come documento storico con l’intento di sperimentare un uso del film come fonte storica, cercando di unire le competenze dello storico e quelle dello studioso di cinema per approfondire ciò che un documento filmico può dire di sé e dell’epoca in cui è stato prodotto e verificare come il cinema sia anche uno strumento più o meno esplicito della ”invenzione” e diffusione di nuovi modelli di cittadinanza. Molte le collaborazioni sul campo come ad esempio quelle con il DAMS e la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna e le attività di diffusione dei processi di innovazione e di sperimentazione didattica di incrocio fra didattica della storia, educazione civica interculturale, educazione alla dimensione europea, alla pace allo sviluppo e all’ambiente. L’Istituto gestisce il museo della Resistenza di Bologna e collabora attivamente 16/129 con la Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole. L’Istituto possiede, inoltre, una raccolta di biografie dei partigiani e dal 2010 è attiva la Biblioteca digitale online. L’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea nella Provincia di Bologna Luciano Bergonzini (ISREBO) svolge diverse attività rivolte in particolar modo ai giovani con un’offerta didattica che spazia tra visite guidate, mostre, lezioni e laboratori di storia sino a percorsi didattici che utilizzano la filmografia come veicolo di trasmissione della conoscenza storica. Le forme di comunicazione più innovative passano anche attraverso il teatro con le “lezioni/spettacolo” connubio tra arte scenica e apprendimento degli eventi storici che stimola dei processi di riflessione andando oltre i consueti strumenti formativi. Uno strumento, particolarmente significativo realizzato dall’Istituto è il dizionario biografico online “Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese: 1919-1945”, il quale presenta nella forma di un vocabolario i nomi e le storie di tutti gli uomini e le donne che nel territorio bolognese parteciparono e in molti casi offrirono la loro vita nella lotta per la liberazione e l’antifascismo. Anche l’Istituto storico di Modena da diversi anni utilizza forme di comunicazione della storia e della trasmissione della memoria basate su differenti linguaggi per diffondere la conoscenza degli eventi del passato, cercando di fuoriuscire dall’ambito unicamente commemorativo per richiamare l’attenzione, anche dei più giovani, su temi fondamentali della storia contemporanea, ma anche sui problemi più generali dei diritti della cittadinanza, del sapere critico, dell’identità e della coesione sociale. L’Istituto collabora attivamente con gli enti locali ed altri soggetti territoriali al fine di creare programmi di divulgazione storica il più possibile fruibili anche da un vasto pubblico. In questo senso vanno richiamate le rassegne cinematografiche e gli spettacoli teatrali, nei quali vengono coinvolti compagnie modenesi e attori d’importanza nazionale, gli eventi musicali con “gruppi storici” o cantautori: contesti differenti, rispetto a quelli “ufficiali” della comunicazione dell’Istituto, che hanno la funzione di creare e allargare gli spazi e le occasioni di promozione culturale e di diffusione della conoscenza storica. L’Istituto nel 2002 ha promosso il progetto educativo “Linea Gotica, linea della memoria” che prese avvio a seguito del convegno “Una montagna di Pace: la linea Gotica dei monti della Riva, 8-9 giugno 2002”, dove reduci americani, tedeschi e partigiani raccontarono la loro esperienza di guerra sui Monti della Riva. Nasce così l’idea del Diorama vivente, quale forma di rappresentazione storico-teatrale con finalità educativo-didattiche. Ogni rappresentazione è dedicata ad un evento o ad un giorno specifico della storia della Linea Gotica nella quale la classe, percorrendo un sentiero prestabilito incontra i personaggi legati all’evento (una postazione tedesca ri-allestita, un gruppo di partigiani in azione di pattugliamento e un gruppo di soldati alleati in procinto di preparare 17/129 l'attacco). Nel corso delle scene gli alunni possono interloquire con gli attori per meglio capire l'esperienza dell'essere soldati, le reali motivazioni, le discriminazioni, la consistenza delle forze in campo, i diversi punti di vista e successivamente verrà loro illustrato (e non rievocato) lo svolgersi della battaglia: le strategie di attacco e di difesa, gli errori, l’incertezza del futuro. Una delle attività più significative degli ultimi anni promosse dall’Istituto è stata la realizzazione di mostre fotografico-documentarie che spesso hanno veicolato presso un pubblico più vasto i risultati delle ricerche svolte dall’Istituto medesimo. In questo ambito è stata fondamentale la collaborazione con le Raccolte fotografiche modenesi, ora divenute Fotomuseo “Giuseppe 13 Panini” . Impegnato in attività di ricerca storica e formazione didattica è l’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea in Provincia di Reggio Emilia, il quale propone laboratori, corsi di aggiornamento, attività didattiche e formative, viaggi studio con il coinvolgimento di studenti, che hanno collaborato anche alla realizzazione dell’audioguida MP3 "Hai sentito che storia", al ritorno da un viaggio della memoria in Germania. L’itinerario proposto, attualmente scaricabile dal sito dell’Istituto fa parlare sette luoghi importanti per la storia di Reggio Emilia, alternando narrazione e musica. Tra le molteplici iniziative per la valorizzazione della memoria l’Istituto sta realizzando, inoltre, l’Albo della memoria “I caduti della provincia di Reggio Emilia di tutte le guerre dal 1820 al 1945 - I civili deportati ed i militari internati della Guerra 1940-45 - I perseguitati politici antifascisti” con il quale intende onorare la Memoria dei Caduti di tutte le guerre. L'obiettivo principale è la creazione di un "Libro della Memoria", aperto a ricevere testimonianze, fotografie, lettere e documenti relativi ai caduti o decorati, al fine di perpetuarli come patrimonio della memoria collettiva e contribuire a rendere la memoria più viva e più forte sia come onoranza ai caduti, che come monito per le nuove generazioni, affinché il flagello delle guerre possa finalmente essere ripudiato dall'umanità. L’Istituto organizza, inoltre, annualmente una gita di alcuni giorni in montagna, per camminare insieme ai testimoni partigiani, per ascoltare le loro storie durante i momenti conviviali e per discutere di ieri e di oggi. L’importanza della ricerca e della didattica storica per la formazione di cittadini consapevoli è espressa appieno dall’Istituto Alcide Cervi con l’organizzazione, tra i vari seminari, corsi di aggiornamento, laboratori didattici, anche della Summer School che continua a proporsi sempre più concretamente come snodo fra ricerca, scuola, cittadinanza attiva e governo del territorio. Un luogo dove studiosi e operatori possono incontrarsi e interrogarsi sull’efficacia sociale 13 Fonte: http://associazioni.monet.modena.it/ 18/129 dell'indagine storica, sul paesaggio, sui modi della sua valorizzazione, sulle tecniche e sulle strategie per il suo insegnamento, sul rapporto che occorre promuovere fra cittadinanza e patrimonio. Nuovi spazi di riflessione sulla Resistenza e sulla sua memoria sono il nodo centrale del Festival Teatrale di Resistenza, appuntamento annuale organizzato dall’Istituto che ha saputo creare un originale nesso fra Teatro/Memoria/Resistenza/Museo. Quello del Festival è un teatro sociale e di impegno, come vuole la storia stessa della famiglia Cervi, ma anche di incontro e di socializzazione, e non ultimo di scoperta degli spazi della memoria del Museo Cervi. L’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea della Provincia di Forlì14 Cesena ha realizzato il progetto Memoteca , un percorso che attraverso video-testimonianze accompagna alla conoscenza di volti e città, tra immagini ed emozioni. Né un museo né un deposito di storie, ma un archivio glocale vivo e dinamico, dove i ricordi, le storie, i drammi, i sogni delle persone vengono “conservate” come strumenti per ulteriori processi di cambiamento rivolti allo sviluppo sociale, culturale e politico della comunità. A questo scopo Memoteca promuove e realizza percorsi didattici per le scuole di ogni ordine e grado, organizza escursioni nei luoghi della memoria e produce video documentari. Iniziativa di carattere pedagogico è il progetto “La valigia della memoria” avviato dieci anni fa da una scuola elementare, come progetto di “vaccinazione” contro la guerra e solidarietà inter-generazionale, che si proponeva di far passare di scuola in scuola una vecchia valigia di cartone, che doveva raccogliere notizie e testimonianze sulle vicende relative alla Seconda Guerra Mondiale. Oggi la proposta è ancora attuale attraverso una valigia virtuale, ovvero un sito internet al quale possono accedere alunni e insegnanti coinvolti nel progetto per consegnare i loro prodotti, consultare i lavori delle altre classi, scambiare opinioni e collegarsi reciprocamente in video-conferenza. In primo piano tra le attività dell’Istituto il progetto “Dalla memoria della Linea Gotica alla cultura della non violenza e della pace” diretto alla valorizzazione dei luoghi della memoria nel territorio, facendone oggetto di visita da parte delle scuole con l’obiettivo di creare nell’area attraversata dalla Linea Gotica una rete di laboratori didattici in grado di far conoscere alle giovani generazioni i sacrifici sopportati dalle popolazioni per l’affermarsi di un’Europa democratica e per la partecipazione dell’Italia al consesso delle nazioni libere. I laboratori non hanno solo carattere prettamente storico: basandosi su una metodologia d’intervento che parte da una pedagogia del fare e non soltanto del sapere, la seconda fase del progetto consiste nell’esplorazione con i ragazzi delle idee che sottendono alla violenza e delle pratiche attraverso cui essa si esplica sia nelle sue 14 Fonte: http://www.memoteca.it/ 19/129 manifestazioni più evidenti in ambito globale, sia nelle sue espressioni più sottili e psicologiche nel vivere quotidiano. L’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea in Ravenna e provincia ha riconosciuto come bene culturale collettivo da tutelare e da promuovere, all’interno della storia generale del Novecento italiano, la memoria ed il patrimonio storico, morale e civile espresso dalla società ravennate con la lotta al fascismo, il movimento di liberazione, il contributo fornito alla fondazione della Repubblica italiana e le profonde trasformazioni sociali e civili avviate in questo territorio dal dopoguerra ai giorni nostri. A questo scopo sono dirette le attività istituzionali dell’Istituto che in particolare si propone di intervenire a sostegno della didattica della storia contemporanea nella scuola e nell’aggiornamento del personale docente attraverso viaggi studio e seminari di formazione come quello organizzato annualmente sulla Shoa. All’interno dell’Istituto è possibile trovare, rilevanti archivi storici tra i quali anche l’archivio della Resistenza costituito con il Fondo Organizzazione Resistenza Italiana (ORI) e una Fototeca, il cui patrimonio iconografico documenta importanti avvenimenti storici in Ravenna e provincia: Prima guerra mondiale, fascismo, guerra di liberazione, manifestazioni, momenti di vita pubblica. In particolare, la Fototeca conserva in deposito alcuni fondi fotografici di proprietà del Museo della Battaglia del Senio di Alfonsine, tra i quali il fondo Imperial War Museum, il fondo 15 Neozelandese e il fondo Canadese, per un totale di circa 3500 immagini . L'Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara 16 è nato nel 1973 per volontà del Comune e della Provincia di Ferrara come Istituto di Storia Contemporanea del Movimento Operaio e Contadino - Centro Don Minzoni. Il proposito era quello di dotare la città e la provincia di una moderna organizzazione in grado di soddisfare la sempre più diffusa domanda di storia contemporanea che proveniva dal mondo delle giovani generazioni e di affinare ulteriormente la qualità ed elevare il livello della ricerca. Compito scientifico e civile dell'Istituto, è la promozione della conoscenza critica e la divulgazione della storia, la ricerca, la didattica e la formazione dei docenti, organizzazione di convegni, seminari e mostre storiche. Nel 1990 si è trasformato in Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara. 15 Fonte: http://www.istorico.ra.it 16 Fonte: http://www.isco-ferrara.com 20/129 Le sezioni dell’Istituto sono: 1. Biblioteca: circa 20.000 volumi (storia, politica, economia), 30 testate di riviste storiche 2. Sezione Risorgimento e Unità d’Italia 3. Sezione Storia del fascismo 4. Sezione Resistenza antifascismo 5. Sezione del movimento operaio e contadino 6. Sezione del movimento cattolico 7. Sezione Storia dell’ebraismo 8. Laboratorio di Didattica della Storia 9. Archivio storico del P.C.I. provinciale 10. Archivio storico della DC provinciale Fra le varie attività si ricordano: Mostre di arte contemporanea, realizzazione di video storicodidattici. L’Istituto impegnato, quindi, nella formazione didattica destinata principalmente agli insegnanti delle scuole secondarie di primo e secondo grado opera attraverso il “Laboratorio di Didattica della Storia”. Nato nel 1990, collabora strettamente con il LANDIS nazionale e con le Scuole di ogni ordine e grado. Vi lavorano gruppi permanenti di insegnanti e si organizzano corsi di aggiornamento. Il laboratorio fornisce ai docenti gli strumenti metodologici indispensabili per acquisire i più aggiornati modelli di approccio alle tematiche proprie della ricerca e dell'insegnamento delle discipline storiche. In particolare, i compiti assegnati al Laboratorio sono: raccogliere, ordinare, catalogare, elaborare materiali documentari e audiovisivi necessari per individuare percorsi e strategie didattiche che consentano di affrontare i "nodi" principali della storiografia italiana e internazionale; organizzare seminari e stages sul lavoro dello storico di oggi e sulla metodologia e la didattica dell'insegnamento della storia; promuovere ricerche e sperimentazioni sull'insegnamento-apprendimento della storia. Il laboratorio è riconosciuto come ente di Formazione dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Tra i servizi offerti, la biblioteca fornisce un aggiornato punto di riferimento per chi studia politica economica e sociale. 21/129 Numerose, inoltre, sono le Convenzioni stipulate e le collaborazioni che di seguito si riportano: Memorial della Shoah di Parigi MEIS (Museo nazionale dell’Ebraismo e della Shoah) Università Middlebury College (USA) Tra le collaborazioni si menzionano quelle con: Università di Ferrara Università di Bologna Ufficio Scolastico provinciale Ufficio Scolastico regionale Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara Archivio di Stato Museo Ebraico di Ferrara Enti locali Anche per l’Istituto per la Storia della Resistenza e dell'Italia contemporanea della Provincia di Rimini, l’interlocutore privilegiato è il mondo della scuola al quale si rivolge con lo scopo primario di formare cittadini consapevoli guidando i giovani studenti in un percorso di riflessione ampio e articolato riguardo i vari aspetti dell’educazione alla cittadinanza, alla legalità e alla memoria. Le modalità utilizzate per la didattica spaziano dalla visione di spettacoli teatrali alla cinematografia fino alla rappresentazione, in collaborazione con il Cartoon Club, della storia della Shoah attraverso i fumetti. Anche del disegno viene fatto uno strumento di apprendimento e di interazione per diffondere e riflettere sui temi della Costituzione, della cittadinanza, dell’uguaglianza e della legalità. In diverse occasioni formative il gioco ha un suo ruolo didattico come i video giochi interattivi utilizzati per verificare le competenze, il “GioCostituzione” un gioco di “democrazia partecipata” dove i partecipanti assumono diversi ruoli per comprendere l’importanza dei processi decisionali intendendo stimolare la capacità di dialogo e di gestione non violenta dei conflitti in un’ottica non solo personale, ma di bene della comunità. I laboratori di narrazione propongono allo studente di vivere la storia anche attraverso percorsi di scrittura creativa per stimolare un approccio più emozionale verso gli eventi narrati. L’Istituto in particolare gestisce un progetto in collaborazione con il Museo comunale di Rimini, che mira a far conoscere il territorio di Rimini situato sulla Linea Gotica e l’importante ruolo che la provincia ha giocato come apertura verso la pianura Padana e poi verso l’Italia del Nord e l’Europa centrale durante il periodo tra novembre del 1943 e settembre 1944. Lezioni di storia dedicate alla ricostruzione degli eventi occorsi nel periodo dell’attraversamento del fronte della Linea Gotica, con un approccio diretto alle fonti storiche (videointerviste), descrivendo e ragionando 22/129 su esperienze di vita ad esempio dell’universo femminile, sono tenute presso il laboratorio del 17 Museo di Montegridolfo con il quale l’Istituto collabora . L’attività didattica è posta in primo piano tra le attività realizzate dall’Istituto storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Parma, il quale ha avviato un nuovo programma didattico denominato “Percorsi del Novecento”, che comprende oltre quaranta percorsi che attraverso lezioni frontali, laboratori esperienziali, contestualizzazioni sui luoghi e forme di rappresentazione cinematografica, conducono il giovane studente alla riflessione sui temi della lotta partigiana, dell’antifascismo, delle lotte per la liberazione, dell’antisemitismo e sino ad affrontare tematiche più attuali come la lotta per la legalità. L’Istituto storico della Resistenza e dell'Età contemporanea di Piacenza, offre tra i suoi servizi sportelli didattici, attività di laboratorio e percorsi di aggiornamento aperti ad insegnanti e studenti sulla storia del Novecento e sulla didattica della Storia con l’utilizzo di tecnologie multimediali. 18 Il Laboratorio Nazionale per la Didattica della Storia (LANDIS) , agenzia qualificata dal MIUR con sede a Bologna, svolge da oltre vent’anni un’attività di rinnovamento della didattica della storia applicando nuovi modelli didattici attenti all’utilizzo di nuove forme di comunicazione e nuove tecnologie. Le attività prevalenti sono la valorizzazione della formazione e dell'aggiornamento didattico volta a fornire a insegnanti e studenti gli strumenti metodologici indispensabili per acquisire i più aggiornati modelli di approccio alle tematiche proprie della ricerca e dell’insegnamento, la costituzione e lo sviluppo di reti di comunicazione e la diffusione di processi di innovazione e sperimentazione didattica tesi ad evidenziare le interconnessioni fra didattica della storia contemporanea, cultura costituzionale, educazione civica e interculturale, educazione alla dimensione europea e alla pace. Il LANDIS fa parte del Coordinamento delle Associazioni per Monte Sole e ha avuto un ruolo centrale nella definizione dell'identità della Scuola di Pace, durante il percorso che ha portato alla sua costituzione; ha poi a lungo collaborato attivamente alla definizione della linea culturale e ad alcune attività della scuola. Per questa ragione ha maturato uno spiccato interesse per la tematica dei "luoghi di memoria" rispetto alla quale si è sviluppata sin dalla metà degli anni Novanta una riflessione sulle pratiche educative e le metodologie didattiche. Il Landis propone alle scuole e alle province del territorio regionale forme di incontro e di scambio con le istituzioni locali e regionali 17 Fonte: http://www.italia-liberazione.it 18 Fonte: http://www.landis-online.it 23/129 attraverso il percorso progettuale “conCittadini” per sostenere la partecipazione attiva ed accrescere la cultura dei diritti e delle responsabilità dei cittadini anche attraverso l’uso di tecnologie a sostegno della divulgazione di esperienze. Attraverso attività laboratoriali e seminariali, progetti di ricerca ed altre iniziative i cittadini (in particolare bambini, adolescenti e giovani) partecipano alla formulazione delle politiche dell’Assemblea legislativa regionale. Partner del progetto sono il Dipartimento di Discipline della Comunicazione e la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna, associazioni, scuole e centri di ricerca e formazione. La promozione della storia avviene anche tramite laboratori di scrittura creativa in cui i giovani studenti raccontano la storia realizzando giornali simulando un preciso momento storico. Al giornale storico si sono affiancati telegiornali storici, speciali televisivi e documentari. Da segnalare anche l’esperienza del Centro Imolese di Documentazione sulla Resistenza antifascista e Storia contemporanea, il quale, oltre a promuovere ed effettuare studi e ricerche sulla Resistenza e sull'Antifascismo e più in generale sulla storia contemporanea, raccogliendo materiali, cimeli e documenti ovunque reperibili, che altrimenti andrebbero dispersi, assume iniziative a qualsiasi livello territoriale, prendendo contatto con analoghi istituti storici o enti interessati alla opposizione al fascismo, alle lotte per la democrazia e la libertà, alla promozione della conoscenza del movimento politico, culturale, ideale e militare delle lotte di liberazione dei popoli al fine di renderle disponibili per le scuole interessate di ogni ordine e grado. All'uopo si pone quale "agenzia formativa" e può predisporre ed attuare con i docenti e gli studenti degli Istituti scolastici interessati, programmi didattici ed iniziative di formazione ed aggiornamento, volti a diffondere nelle scuole la conoscenza della storia contemporanea, il rapporto fra 19 memoria e storia e l'educazione civica . Gli Istituti, i laboratori e i Centri di documentazione storica sopra citati fanno parte della rete degli Istituti per la storia della Resistenza e della società contemporanea coordinata dall’Istituto nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia (INSMLI). Il Centro Internazionale Documentazione (CID) "Linea Gotica" ha sede a Rimini con lo scopo primario di promuovere la raccolta e la conservazione di documenti della Seconda Guerra Mondiale, in modo particolare di quelli pertinenti l’offensiva della Linea Gotica in Italia nell'estate-autunno 1944 ("Battaglia di Rimini"). Il CID "Linea Gotica" è aperto a studiosi e a ricercatori storici di ogni nazione che potranno usufruire degli imponenti archivi specialistici raccolti presso varie fonti ed archivi in Gran Bretagna, Canada, USA, Germania, Polonia, India, 19 Fonte: http://www.italia-liberazione.it 24/129 20 Nuova Zelanda, Sud Africa ed altri paesi e presso veterani . Il Centro, con le sue migliaia di libri e documenti incoraggia studi e pubblicazioni, offre consulenze, promuove scambi di dati e informazioni, presta assistenze culturali e collabora attivamente con altre Associazioni che abbiano gli stessi scopi ed obiettivi culturali. Promuove incontri di riconciliazione e pacificazione fra veterani ex-nemici e la erezione di monumenti che inneggino a questi scopi di pace ed amicizia. Nel territorio riminese, la collaborazione tra il Comune di Gemmano e il Dipartimento di Archeologia dell'Università degli Studi di Bologna ha visto nascere il progetto del Museo Multimediale Linea Gotica di Onferno, che si presenta come un nuovo Museo polifunzionale per riscoprire la ricchezza del territorio sotto i diversi aspetti: storico, artistico, ambientale, paesaggistico e scientifico. Tecnologie all’avanguardia creano un ambiente senza barriere che consente al visitatore di immergersi in un mondo virtuale che gli consente vivere una realtà integrata delle valenze del territorio. Sempre con riferimento alla memoria del passaggio del fronte sulla Linea Gotica orientale, il Museo della Linea dei Goti di Montegridolfo svolge ricerche storiche e organizza laboratori didattici e lezioni per le scuole. Il Museo espone molteplici testimonianze del periodo con un nutrito repertorio fotografico. Inoltre due degli undici rifugi che furono scavati dai civili per proteggersi dai bombardamenti sono stati riqualificati per le visite guidate come testimonianza 21 dello svolgersi della vita civile nel quotidiano . Annualmente il Museo organizza la manifestazione “La Montegridolfo liberata”. La riqualificazione e la valorizzazione dei rifugi usati dagli abitanti per trovare riparo dai bombardamenti è realizzata anche dall’Associazione culturale Amici di Castiglione, la quale propone la riscoperta di circa trenta grotte-rifugi risalenti all’ultima guerra scavate dagli abitanti e nelle quali trovarono riparo migliaia di persone. Testimonianza del vivere civile quotidiano è anche quella offerta dal Museo Linea Gotica “Villaggio della Salute Più”, che espone cimeli originali del secondo conflitto mondiale, realmente appartenuti ai soldati che sono passati per l’Appennino bolognese e che organizza per le scuole primarie e secondarie una “fattoria didattica” nella quale i giovani studenti ripercorrono le tappe della storia della Linea Gotica anche attraverso la conoscenza degli usi e costumi dei soldati impegnati sul fronte. Sul fronte della Linea Gotica nelle valli il Museo della Battaglia del Senio è un'istituzione moderna nata e strutturata con una vocazione prevalentemente didattica che deriva la propria 20 Fonte: http://www.gothicline.org/ 21 Fonte: http://www.museolineadeigoti.it/ 25/129 vocazione dal rilevante evento militare avvenuto alla fine della II Guerra Mondiale, decisivo per le sorti della Campagna d'Italia ma ancor più per i Comuni lungo il corso del fiume Senio. All'interno del Museo sono previsti due percorsi didattico-tematici relativi al passaggio degli eserciti alleati ed alla resistenza romagnola, oltre ad un'aula attrezzata per le presentazioni audiovisive e di scambio culturale. Nell'archivio è conservata una ricca documentazione fotografica ed audiovisiva sulla guerra in Italia con particolare riferimento alla dimensione regionale fino all'immediato dopoguerra. Attivo nella trasmissione della memoria alle giovani generazioni della pacifica convivenza tra i popoli è poi il Museo Ebraico di Bologna il quale propone diversi tipi di approccio alla conoscenza quali lezioni interattive, percorsi storici, visite guidate al museo e ai luoghi ebraici di Bologna, festa della storia e giorno della memoria. Altre realtà orientate verso attività di ricerca, sono l’Associazione Museo della Guerra e della 22 Linea Gotica di Castel del Rio , che gestisce l’omonimo Museo e l’Associazione Linea Christa di Sogliano al Rubicone, centro culturale nel campo della storia e della tecnica militare. Entrambi, tra le azioni poste in campo svolgono promozione storica. L’organizzazione di mostre, di attività culturali e di un centro di documentazione è promossa poi dal Comitato “La nostra Linea Gotica” di Castel San Pietro. La valorizzazione e la tutela delle memorie legate allo sfondamento della Linea Gotica e alla guerra su Bologna è perseguita dall’Associazione culturale Museo del Grigioverde che gestisce il museo Memoriale della Libertà, meta di visite in particolare di gruppi scolastici. Il Museo possiede una collezione di filmati originali dell’ultima fase della guerra in Italia e presenta una mostra permanente sulle deportazioni. L’Associazione culturale Terra Nostra ha istituito un gruppo di lavoro che raccoglie testimonianze e documentazione sul passaggio del secondo conflitto bellico in Appennino, con particolare riferimento al territorio castiglionese. La raccolta di materiali costituirà un fondo documentario e 23 di testimonianze utile per la collettività, ma soprattutto per gli studiosi . L’Associazione culturale Romagna 1944-45 sta raccogliendo materiali e documentazioni relative alla storia del territorio della Romagna e delle Valli del Lamone, Senio, Santerno con particolare riferimento alla Linea Gotica e alla storia contemporanea per realizzare un futuro Museo dedicato ai territori romagnoli nel periodo del Secondo Conflitto Mondiale. Il “Centro residenziale Ca' Malanca di studi e iniziative sulla lotta di Liberazione in EmiliaRomagna”, curato dall’ANPI di Faenza promuove la raccolta di documentazione, lo studio e la didattica sulla storia dell'antifascismo, della resistenza e della guerra di liberazione in Italia, con particolare riferimento alla Romagna. L’iniziativa prevede la possibilità di soggiorni esperienziali, 22 Fonte: http://www.museodellaguerradicasteldelrio.it 23 Fonte: http://www.terranostracdp.it/ 26/129 particolarmente rivolte alle popolazioni scolastiche, durante i quali vengono organizzate lezioni di storia contemporanea italiana, in particolare sulla Guerra di Liberazione e l'antifascismo, e di escursioni sui sentieri dei partigiani nell'ambiente appenninico. Inoltre, il centro gestisce il Museo della Resistenza Ca’ Malanca e cura la tenuta di un'apposita documentazione libraria, 24 archivistica e audiovisiva . La scoperta del territorio rappresenta il cuore dell’attività dell’Associazione culturale La Conserva, la quale organizza passeggiate lungo i sentieri partigiani meno conosciuti dei calanchi. L’Associazione propone, inoltre, video-documentari e promuove eventi culturali. L’Associazione “Il Borgo della Pace” svolge attività di sensibilizzazione e formazione rivolta ai cittadini, in particolare ai giovani, per recupere la memoria storica partendo da quella locale. Gestisce un piccolo museo di storia contemporanea che è stato allestito dagli stessi volontari e collabora con gli enti pubblici per la realizzazione delle giornate internazionali e nazionali sulla memoria e sulla pace; annualmente organizza la “Scuola estiva di Educazione alle Pace”, un’iniziativa di formazione aperta ai giovani anche di altri continenti come l’accoglienza estiva dei ragazzi del Popolo Saharawi per educare i giovani alla condivisione dei valori della pace. Opera in sinergia con altre organizzazioni di volontariato, 25 enti del Terzo settore e istituzioni . Il Centro di documentazione sulla guerra di Liberazione curato dall’ANPI di Casola Valsenio, rappresenta un luogo vivo e attivo sul piano della ricostruzione storica ma anche sull'azione nel presente. L'attività del centro si articola su due punti principali: il primo riguarda la raccolta, la conservazione, la divulgazione del materiale da consultare in sede (archivio e videoteca), il secondo la gestione di iniziative e apertura al pubblico della Rocca di Monte Battaglia. Da sottolineare l'attività di collaborazione con le scuole locali. Negli ultimi anni le scuole elementari e medie hanno partecipato a incontri dentro il centro, con visione di documentari e dibattiti e con 26 visite visitato Monte Battaglia . Fermo restando l’obiettivo generale di trasmettere a un pubblico più ampio e diversificato possibile l’importanza legata alla memoria degli eventi e dei luoghi storici della Seconda Guerra Mondiale sul fronte della Linea Gotica, molteplici e diversi sono ad oggi gli strumenti di valorizzazione utilizzati per raggiungere tale obiettivo. Tra questi, l’approccio emozionale costituisce uno strumento importante per il coinvolgimento e la partecipazione attiva del visitatore. In tale direzione, l’Associazione Linea Gotica - Officina della Memoria promuove il 24 Fonte: http://camalanca.racine.ra.it 25 Fonte: http://www.volontarimini.it/ 26 Fonte: http://cdglcv.blogspot.it/ 27/129 progetto educativo “Linea Gotica, linea della memoria”, che ha preso avvio in collaborazione con l’Istituto storico di Modena a seguito del convegno “Una montagna di Pace: la linea Gotica dei monti della Riva, 8-9 giugno 2002”, dove reduci americani, tedeschi e partigiani hanno raccontato la loro esperienza di guerra sui Monti della Riva. Da “Storie di uomini in guerra sulla 27 Linea Gotica: ricordare per essere cittadini attivi”, nasce l’idea del “Diorama vivente” , il cui punto di forza è proprio l’approccio emozionale, volto alla comprensione del cambiamento interiore delle persone durante la guerra. Una metodologia didattico-formativa che usa la narrazione biografica di personaggi (interpretati da attori-ricercatori storici) delle varie parti in conflitto, definisce e ricostruisce un preciso episodio storico legato ad una data e ad un luogo della memoria col fine di stimolare nel pubblico (con cui gli attori dialogano e interagiscono) una partecipazione attiva ed emozionale e quello che John Dewey ha definito come “sviluppo del pensiero critico-creativo”. Nello specifico, la metodologia si propone di raccontare con i fatti la complessità della guerra – per quanto possibile – in tutti i suoi aspetti: economico, militare, sociale e personale, andando oltre alle affermazioni superficiali legate all'orrore, alla brutalità o alla fatalità. Vuole cercare di spiegare non solo come sia stato possibile arrivare a ciò ma, soprattutto, focalizzare il cambiamento interiore delle persone coinvolte. La guerra cambia gli uomini, cambia la percezione della realtà, cambia la scala dei valori e il ritorno alla normalità non è né semplice né scontato. La metodologia, pertanto, permette di comprendere l’importanza del dialogo e del confronto interculturale come mezzo per evitare i conflitti. Nell’era del passaggio del testimone, risulta indispensabile imparare a sfruttare la testimonianza dei luoghi, leggendone le stratificazioni ed i segni. L’obiettivo del progetto, rivolto alle scuole ma anche agli adulti, è quello di avviare il processo interiore di rielaborazione dell’ultimo conflitto mondiale che vide coinvolte l’Italia e l’Europa. Il tutto è supportato da schede didattiche, documenti originali, testimonianze, giornali e foto d’epoca. La metodologia proposta è stata depositata e registrata presso la SIAE dall’Associazione Linea Gotica-Officina della Memoria. Inoltre, l’Associazione cura l’elaborazione di progetti di valorizzazione storico-culturali e turistici della Linea Gotica. Opera sugli aspetti minori della presenza delle truppe alleate sul fronte del Senio e zone adiacenti durante la Seconda Guerra Mondiale promuovendo l’interazione con la popolazione 28 locale il gruppo di ricerca “Wartime Friends” . Nel tempo libero, il gruppo di ricerca si rende disponibile ad accompagnare gruppi o singole persone che vogliano recarsi in visita ad uno o più cimiteri di guerra, o vogliano visitare i luoghi dove accaddero episodi, per loro 27 Fonte: http://sites.google.com/site/progettolineagotica/Home/proposteeducative 28 Fonte: www.wartimefriends.org 28/129 particolarmente rilevanti. Hanno potuto, così, incontrare una moltitudine di veterani e i loro familiari, li hanno accompagnati sui luoghi dove combatterono e nei cimiteri dove riposano i loro cari, i loro commilitoni o i loro connazionali. Il gruppo ha prodotto, poi, lavori multimediali in DVD su aspetti della guerra nel territorio e, nel 2006, la mostra “In Sunny Italy”, con la quale si è voluta cogliere l’opportunità di far conoscere la vita dei soldati da un’angolatura insolita: quella delle vignette umoristiche, i “cartoons”. I cartoons e le caricature hanno rappresentato un modo per prendere scherzosamente in giro le situazioni contingenti e proprio in quei terribili momenti l’umorismo e l’ironia dei cartoons sulla vita militare e sulle sue ferree discipline hanno contribuito ad allentare la tensione. La mostra è stata dedicata a tutti i veterani. Nell’ambito delle iniziative focalizzate in particolare sul target didattico, la Fondazione ex Campo di Fossoli propone percorsi formativi articolati tra cinema, fumetto e storia, incontri con testimoni delle storie di deportazione che visse il luogo, lezioni di approfondimento sportelli didattici visite guidate, laboratori di storia, mostre. Periodicamente la Fondazione organizza viaggi della memoria con il “Treno per Auschwitz”. All’ampia proposta didattica si affianca una proposta per la cittadinanza che prevede la realizzazione di incontri di approfondimento sul tema della deportazione politica e razziale. A conclusione del panorama associativo si ricordano le attività di promozione culturale del territorio e di commemorazione dei valori della Libertà sui luoghi svolte dall’Associazione nazionale Reduci della Friuli, che celebra annualmente una commemorazione al Sacrario di Zattaglia e l’Associazione culturale Primola che ogni anno organizza l’iniziativa nel “Senio della memoria”. 29/129 7.1.2. Valorizzazione culturale tra creatività e innovazione In Italia la creatività è un tratto imprescindibile dell’immagine del paese in molteplici ambiti socio-economici. Essa affonda le proprie radici nella cultura del nostro territorio e rappresenta un vantaggio competitivo ancora in grado di creare quei caratteri distintivi di qualità e di valore che determinano l’immagine della nazione. In Italia la creatività si manifesta storicamente declinata in tutte le sue articolazioni, estetiche, artistiche, storiche e di design e la ritroviamo nella nostra cultura, nel nostro territorio, nella qualità del nostro vivere quotidiano e dei nostri prodotti. Non è un fine in sé, ma un processo, un mezzo straordinario per produrre nuove idee. In questo senso creatività e cultura sono un pilastro della qualità sociale, intesa come un contesto di comunità libero, giusto, economicamente sviluppato, culturalmente vivo e di alta qualità della vita. Secondo l’Agenda di Lisbona la creatività è input della qualità sociale e della società della conoscenza basata sull’ICT in quanto la valorizzazione del patrimonio culturale (archivi, biblioteche, musei, monumenti, musica, arte e spettacolo) e lo sviluppo delle industrie dei contenuti (cinema, radio, TV, editoria, software, pubblicità) costituiscono un fattore di progresso sociale ed economico, mentre l’innovazione tecnologica facilita lo sviluppo dell’industria culturale e dei suoi contenuti rendendoli maggiormente accessibili e attrattivi permettendone 29 una più vasta fruizione . I percorsi che legano tecnologie, turismo e valorizzazione culturale si fanno sempre più fitti e intrecciati. Si tratta di un processo che negli ultimi anni, a livello internazionale e nazionale, ha subito un’accelerazione sensibile a causa di una molteplicità di fattori. In primis la pervasività di Internet e la rilevanza crescente del settore turistico nella galassia web, la diffusione delle cosiddette “tecnologie mobili” (palmari, smart phone, lettori mp3, ricevitori gps, ecc.) e i costi decrescenti per la loro produzione. Essendo il cittadino europeo sempre più interessato all’arte e alla cultura del proprio paese e di altre regioni del mondo, aumenta conseguentemente l’importanza di rendere conoscibile, accessibile e accattivante un sistema culturale territoriale la cui crescita sarà tanto più sostenibile e durevole quanto maggiore sarà la capacità di combinare armonicamente i diversi 29 “Libro Bianco sulla Creatività” - Commissione sulla Creatività e Produzione di Cultura in Italia (D.M. 30 Novembre 2007) Ufficio Studi MIBAC. 30/129 fattori di attrattività (hard e soft). Questi dovrebbero poter essere riconosciuti, letti, e fruiti sia in modo fortemente integrato – attraverso forme efficienti di organizzazione del “tempo” e dello “spazio” - sia attraverso modalità libere e personalizzate di esperienza turistica. È quasi scontato ricordare come il turismo sia oggetto di forti processi di cambiamento e imponga una domanda sempre più esigente in termini di qualità dell’esperienza ricercata. Qualità in cui giocano un ruolo determinante l’accessibilità, la cultura dell’accoglienza, la disponibilità di informazioni, ma anche la possibilità di vivere e conoscere un territorio a partire da prospettive inusuali, di scoprire qualcosa che non si stava cercando, di ritrovare, in ultima istanza, quello che i viaggi sembrano sempre meno capaci di offrire: il senso della scoperta, dell’autenticità e dell’inaspettato. Il rapporto tra innovazione, turismo e valorizzazione dei beni e dei territori appare inevitabilmente destinato a farsi ancora più stringente e vincente, soprattutto se da tale relazione emergeranno soluzioni in grado di soddisfare - in modo semplice e accessibile – i bisogni emergenti di conoscenza, di approfondimento, di “orientamento” nella stratificazione 30 della storia e delle storie dei luoghi . Le tecnologie ICT facilitano queste soluzioni e il loro sviluppo nel campo della valorizzazione e promozione turistico-culturale è ormai un passaggio “obbligato” per offrire alla domanda di cultura, soprattutto quella giovane, servizi e strumenti all’avanguardia per rendere la conoscenza della storia e la scoperta dei luoghi e del loro patrimonio efficace e piacevole. Ad oggi non risultano studi ufficiali che diano una visione generale del binomio valorizzazione culturale e tecnologie. Di seguito si riporta una tassonomia creata nell’ambito di un rapporto sullo stato dell’arte e sviluppi per le tecnologie ICT applicate ai Beni Culturali 31 con la quale ordinare l’ampio insieme delle tecnologie applicate al settore. 30 “Tecnologia e storytelling per valorizzare il patrimonio culturale.” di Alessandro Bollo – Fondazione Fitzcarraldo. 31 Rapporto “Te.Be.: Stato dell’arte e sviluppi per le tecnologie ICT applicate ai Beni Culturali” curato da Fondazione Promo P.A., IMT Institute for Advanced Studies Lucca e Liberologico.com. 31/129 Tab. 1.1 Individuazione e classificazione delle tecnologie Fonte: Rapporto Te.Be: stato dell’arte e sviluppo delle tecnologie ICT applicate ai Beni culturali La creatività vive senza confini e infinite sono le possibili forme espressive che alimentano la cultura attraverso immagini che evocano i sentimenti e le emozioni destinati alla collettività. Spesso queste immagini rappresentano proprio il sentire di un territorio per rappresentare la sua storia ed in prospettiva il suo futuro. Tra la molteplicità delle forme espressive possibili la Land Art è quella che si lega strettamente al territorio, al suo paesaggio e alla sua natura che sono gli “strumenti” stessi dell’espressione artistica, divenendone il messaggio evocativo di storie, eventi, significati. 32/129 La Land Art vuole valutare il potere dell’arte al di fuori dell’ambiente asettico degli spazi espositivi per coniugarla direttamente nell’ambiente dove l’uomo vive e crea i suoi percorsi. Un “museo” all’aperto senza limiti né confini che si può coniugare per dare voce e rappresentare quelle storie che una terra ha vissuto e di cui serba la memoria. Nell’accezione classica la Land Art utilizza direttamente lo spazio e gli elementi naturali come materiali specifici dell'opera, attraverso interventi su grande scala. Ad esempio alle porte di 32 Verona è stata realizzata Justice un’opera che ha preso spunto da pagine oscure e drammatiche della storia recente d'Italia quali le stragi del volo Itavia e della stazione di Bologna del 2 agosto 1980. L’opera rappresenta una bilancia della giustizia leggermente asimmetrica per richiamare l’attenzione sul vuoto di giustizia che pesa sulle stragi rimaste impunite in Italia. L’accezione moderna invece utilizza lo spazio come scenario di opere artistiche per creare cammini tra arte e natura che rendono l’arte parte integrante di un percorso culturale che nasce e vive nell’ambiente rispettandolo in tutte le sue forme dall’origine dei materiali usati (materiali che la natura mette a disposizione o materiali riciclati), alla restituzione alla natura dei suoi stessi elementi che hanno contribuito a creare un’opera d’arte che non sempre è perpetua Figura 1 – “Justice” di Dario Gambarin nel tempo ma i cui elementi possono ritornare alle loro origini. Secondo questa accezione più moderna di Land Art, a Bologna 33 è stato organizzato un evento costituito da un percorso artistico e sensoriale nelle piazze della città nelle quali sono state posizionate opere realizzate con materiali di recupero poste in contrapposizione con 32 Autore Dario Gambarin uno degli esponenti italiani di spicco del movimento veronese di origine che vive a Bologna. 33 Opera realizzata dallo Studio Ciclo Stile Architettura di Bologna. 33/129 gli stessi materiali ma nella loro forma originaria contrapposizione dall'altra. dialettica La tra la materia prima di scarto nella sua forma originaria e l'oggetto realizzato a partire da essa ha la duplice funzione di mostrare concretamente il risultato di un'azione di recupero e al contempo di stimolare la curiosità del pubblico messo in contatto con l’opera nel suo vivere quotidiano luoghi della città. Le Figura 2 - Ciclostile Architettura, Ecole del Rusco, progetto di Land Art per la grandi sfere realizzate attraverso la sensibilizzazione del riuso. loro forma indicavano simbolicamente il processo circolare dell'atto del riciclo. Un altro esempio di opere della Land Art poste lungo un cammino è quello realizzato nella Riserva Naturale del Furlo nella provincia di Pesaro e Urbino 34 dove è stato creato sullo sfondo di un paesaggio naturalistico e gotico un chilometro di installazioni, sculture, opere materiche. Quarantadue artisti italiani ed esteri hanno presentato sculture in bronzo, pietra lavica, arenaria, raku, resine e poi, installazioni naturali con semi giganti di feltro, zucche sonore in concerto, lance, sfere, antichi giochi in porfido e pietre di fiume, un labirinto nel bosco, un work in progress di arte musiva e tanto altro. Un vero e proprio parco culturale per amare e conoscere i luoghi che oltre all’espressione di storie vissute diventano uno scenario artistico. Figura 3 – particolare di Land Art nella Riserva del Furlo Se la Land Art è simbolo di forme artistiche che coniugano la creatività con la realtà naturale dei territori, creando un richiamo verso i luoghi da valorizzare e che a loro volta valorizzano le opere artistiche, anche le nuove forme di realtà virtuale sono un fattore attrattivo sempre più utilizzato per la valorizzazione dei patrimoni storico-culturali. 34 Fonte: http://www.daringtodo.com 34/129 L'informatica e la Realtà Virtuale in particolare, creano per i Beni Culturali un ponte stabile capace di collegare passato e futuro: l'opera, recuperata o ricostruita attraverso il mezzo informatico, vive in un tempo costantemente presente; un presente, comunque, in perenne movimento, in continua trasformazione. I progetti di realtà virtuale mirano ad offrire al fruitore simulazioni sempre più vicine all'esperienza reale ed in alcuni casi permettono un’interazione più profonda con il bene. La visita virtuale di un bene architettonico opportunamente ricostruito può fornire sensazioni simili a quelle avvertite durante una visita reale, ma l’aggiunta di ulteriori informazioni storico-artistiche fruibili attraverso i diversi canali sensoriali contribuisce ad una 35 maggiore valorizzazione dell’opera e ad una migliore fruizione del suo contenuto culturale . Per fare un esempio di visita multimediale si rappresenta il caso della Domus Romana di Palazzo Valentini, tra le iniziative più di successo intraprese recentemente per la valorizzazione di un patrimonio culturale attraverso l’utilizzo di moderne tecnologie digitali. La Domus Romana è un esempio unico di come un patrimonio storico - archeologico dell’antichità, riconsegnato un’opera attenta e restauro e essere valorizzato da rigorosa riqualificazione, di può attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie che hanno realizzazione Figura 4 - particolare delle Domus Romana di Palazzo Valentini, Roma consentito della 36 la visita multimediale degli scavi. Grazie alla ricostruzione digitale realizzata, si può ammirare la Domus per come era realmente con i mosaici, le pareti degli ambienti colorate, le finestre precedentemente presenti, le colonne che le vicende storiche hanno distrutto e le decorazioni di cui fino a poco tempo fa si potevano vedere solo frammenti. 35 Fonte: http://www.percorsimeridiani.eu 36 Fonte:http://www.palazzovalentini.it 35/129 Il visitatore vede rinascere strutture murarie, ambienti, peristilii, terme, saloni, decorazioni, cucine e arredi, compiendo così un viaggio virtuale dentro dell’antica una grande Roma. Il Domus viaggio è narrato dalla voce di Piero Angela che racconta la vita dell'ex padrone di casa, tra i saloni dei ricevimenti, la biblioteca, mangiare le abitudini nel Fig. 5 – Particolare Domus Romana, Palazzo Valentini, Roma che sono state scoperte anche grazie ai reperti di cibo, tornati alla luce dopo gli scavi. E il tutto è animato da rumori che riportano alla vita precedente nella Domus, quali voci di servi, urla di bambini e anche rombi del terremoto che ha distrutto la dimora. Quest’opera di recupero è un esempio originale e prezioso di come un patrimonio storico possa, grazie alle nuove opportunità tecnologia, offerte rappresentare dalla una nuova modalità di approccio alla cultura. Un altro esempio dell’uso di tecnologie multimediali innovative è rappresentato dal progetto del Museo Multimediale Figura 6 - progetto grafico Museo Multimediale Polifunzionale di Onferno Polifunzionale di Onferno in collaborazione tra il Comune di Gemmano e il Centro di Ricerca TE.M.P.L.A. (Tecnologie Multimediali per l'Archeologia) del Dipartimento di Archeologia dell'Università degli Studi di Bologna realizzato con il finanziamento della Regione Emilia Romagna, nell'ambito del Piano di Azione Ambientale 2004-2006, e con il sostegno dell'Assessorato all'Ambiente della Provincia di Rimini. Il nuovo museo di Onferno si configura come un museo tematico, deputato a esposizioni virtuali. La funzione multimediale svolta da un elaborato sistema proiettivo, rende questa struttura duttile e poliedrica. Le moderne tecnologie accompagnano il visitatore in un viaggio alla scoperta delle ricchezze del territorio: l’antica Signoria dei Malatesta, il passaggio della Linea Gotica, i chirotteri della Riserva Naturale Orientata di Onferno, gli splendori paesaggistici della Valle del Ventena e della Valconca. 36/129 Questo nuovo "contenitore" multimediale nasce come struttura agile e dal contenuto dinamico, assurgendo a un ruolo di primaria importanza nella valorizzazione e fruibilità del patrimonio culturale riminese. La virtualità consente al visitatore uno scambio immediato e diretto con una struttura priva di ogni sorta di barriera, sia essa riconducibile all’architettura del luogo sia alla presenza/assenza di supporti fisici. Un valore aggiunto è costituito dalla polifunzionalità di un ambiente che si modella e trasforma insieme alle mutevoli esigenze del territorio in cui è ubicato, seguendone l’evoluzione temporale e spaziale. E’ così che il museo virtuale si trasforma, con un semplice click, in sala cinema/teatro, in sistema di esposizione museale statico e dinamico, in biblioteca comunale, o in sala conferenze. Con il nuovo Museo di Onferno nasce un centro di aggregazione per la promozione e lo sviluppo del territorio come box culturale aperto agli stimoli che il territorio vorrà fornire. Gli esempi riportati rappresentano due estremi di forme di valorizzazione culturale: una che poggia su aspetti quanto più naturali e non artefatti, facendo sentire il visitatore vicino all’arte in un ambiente originario, l’altra che utilizza le moderne tecnologie sempre più adatte al coinvolgimento emotivo dello spettatore. Tra questi due estremi molteplici sono le iniziative che possono essere immaginate per valorizzare il patrimonio della Linea Gotica che è costituito da un mix di patrimoni situati nell’ambiente naturale affianco di patrimoni di natura prettamente museale. La composizione variegata del patrimonio della Linea Gotica permette forme di valorizzazione che possono prevedere modalità di valorizzazione contestualizzate nell’ambiente, sia l’utilizzo di forme multimediali. 37/129 1.2 Iniziative di promozione territoriale La promozione territoriale, nelle sue varie forme, riveste un ruolo importante nella presentazione di un territorio e costituisce una delle leve strategiche per trasmetterne le opportunità e le ricchezze, per incrementarne il valore, in modo da renderlo attrattivo per la più ampia platea di visitatori possibile. Gli strumenti di promozione consentono di comunicare l’immagine del territorio e far nascere e poi crescere, nel visitatore, il desiderio di scoperta delle realtà locali e far conoscere i servizi offerti per rendere la visita il più gradevole e agevole possibile. L’organizzazione delle realtà locali per rispondere alle esigenze sempre più evolute del visitatore, costituisce una prerogativa indispensabile per far sì che il territorio sia veramente attraente. Di seguito vengono presentate delle iniziative di promozione territoriale sia dal punto di vista dell’organizzazione della visita, sia da quello dell’organizzazione del sistema ricettivo locale, che dal punto di vista della comunicazione originali e innovative. Tra le prime la filosofia di viaggio che si sta sempre più affermando è quella del “Travel like a local” che mette in contatto i viaggiatori con le persone della località da visitare, per conoscere e vivere la cultura locale e il territorio. Angeli per Viaggiatori 37 è un esempio di iniziativa che mette in contatto i viaggiatori orientati al “Travel like a local” con le persone della località da visitare, per conoscere e vivere la cultura locale e il territorio: è un’iniziativa che consente al viaggiatore di vivere la città e i suoi patrimoni con gli occhi e le esperienze dei locali. L’iniziativa ruota intorno ad una community che consente alle persone che intendono visitare un luogo di trovare un accompagnatore locale disposto a fornire suggerimenti, indicazioni e consigli per migliorare il proprio viaggio e per scoprire le bellezze del posto. Gli accompagnatori, cosiddetti “angeli”, illustrando i luoghi, le loro peculiarità, le iniziative ed altro, fanno superare al visitatore la consueta dimensione di mero “spettatore” trasmettendogli la cultura, la storia e il modo di vivere proprio del territorio in maniera reale come di chi l’ha vissuta e la vive. Tramite la community il viaggiatore potrà scegliere tra diversi angeli: appassionati di arte, esperti di archeologia, amanti delle comodità, in grado di dare suggerimenti per la miglior fruibilità della visita. 37 Fonte: www.angelsfortravellers.com 38/129 Angeli per Viaggiatori rappresenta uno strumento di sviluppo locale, particolarmente adatto alle località meno organizzate da un punto di vista turistico in quanto coinvolge direttamente le popolazioni locali a favorire l’attrazione di specifiche tipologie di turisti particolarmente interessati ai racconti dei luoghi di cui gli abitanti detengono la memoria. Quest’iniziativa può rappresentare una efficace modalità di trasmissione della memoria storica da parte dei cittadini che direttamente hanno vissuto eventi bellici o i cui familiari sono stati protagonisti delle 38 vicende. Da questa e da altre esperienze analoghe , si evince l’importanza del coinvolgimento della popolazione locale per la promozione del patrimonio culturale dei luoghi e per la promozione del territorio stesso. Infatti una popolazione sensibilizzata alla tematiche prettamente storico-culturali può trasmetterle ai viaggiatori e inevitabilmente creare delle 39 esternalità positive nel territorio stesso . Altre iniziative prevedono che ai viaggiatori che si riconoscono nella filosofia del “Travel like a local” e che quindi amano viaggiare a stretto contatto con la vita e la cultura del posto, vengano 40 offerte dagli stessi cittadini anche soluzioni di alloggio , gratuite o non, che consentono di effettuare vacanze alternative e di entrare in contatto in modo autentico e diretto con la cultura locale e la memoria storica dei luoghi. Un ruolo oggi importante per accedere a tali servizi è rappresentato fondamentalmente dai social network e dalle community che danno la possibilità ai viaggiatori che credono nello scambio culturale di entrare in contatto con altri viaggiatori interessati a condividere lo stesso 41 viaggio . 42 Operano secondo la filosofia del social network iniziative come Travellution , che crede nello scambio culturale, nel rispetto delle culture natie dei paesi e nella preservazione delle diversità culturali e ambientali. E’ una community che fa incontrare viaggiatori per pianificare e condividere il viaggio. Come tutti i social network si pone come risorsa per informazioni su punti di interesse ed esperienze di viaggiatori che hanno raggiunto lo stesso luogo in precedenza. Un aspetto originale di questa community – che apre a prospettive interessanti anche dal punto di vista di nuovi modelli economici – è la forte interattività con gli utenti: ogni anno i 38 Ad esempio Triptrotting, rete sociale attiva che permette di avere un punto di appoggio in ogni città del mondo, ospita viaggiatori con interessi in comune e ha un sistema di ospitalità legato al riconoscimento dei profili Facebook. 39 Angeli per Viaggiatori si è aggiudicato nel dicembre 2009 il primo posto all’ eContent Award Italy per la creatività e l’innovazione tecnologica nel settore New Media. 40 Ad esempio Couchsurfing e Wimdu 41 Fonte: www.busabout.com e Travellution. 42 http://www.travellution.com 39/129 “Travellutoners” avranno l’opportunità di candidarsi ed essere selezionati in base a competenze specifiche (viaggio, turismo, social media, grafica, informatica) per far parte della Community Advisory Board che gestisce il servizio. Busabout 43 invece, promuove itinerari già costruiti ai quali è possibile aggregarsi, oppure dà la possibilità di crearne di nuovi. Nel sito il forum dà agli iscritti alla community la possibilità di proporre il proprio viaggio, cercare nuovi partner con cui effettuare il viaggio, chiedere consigli ed altro. Nella promozione di un territorio è importante inoltre la presenza di strutture ricettive flessibili e di servizi innovativi che agevolino e supportino il viaggiatore nella selezione e prenotazione delle strutture stesse, che utilizzino le più avanzate tecnologie sempre più diffuse e piattaforme informatiche che consentano una rete dell’offerta. Alcuni dei servizi innovativi attualmente proposti sono prevalentemente servizi di last minute che consentono di soddisfare sia l’offerta delle strutture alberghiere rimasta pendente che le richieste di pernottamento dell’ultimo minuto, riservando sconti ai viaggiatori e una maggiore probabilità di introiti (anche se ridotti) alle strutture alberghiere. Esistono a tale proposito, ad esempio, applicazioni che effettuano servizi di notifica, direttamente sul dispositivo mobile del 44 cliente . Gli avvisi di giacenza comunicati dagli hotel per una specifica data vengono successivamente segnalati da parte dell’applicazione, agli utenti registrati e interessati a quel posto, direttamente sul telefono. Attraverso il loro telefono quindi i viaggiatori hanno l’opportunità di consultare le offerte di pernottamento e di prenotare all’ultimo minuto pagando un prezzo ribassato. Alcune di queste applicazioni offrono al viaggiatore anche la possibilità di effettuare l’acquisto direttamente tramite smartphone. Altri servizi innovativi proposti al viaggiatore sono relativi alla prenotazione alberghiera e nascono come supporto al viaggiatore stesso nel processo di selezione delle offerte più convenienti. Ci sono, ad esempio, siti Internet che offrono al viaggiatore direttamente le proposte degli operatori alberghieri, sollecitati a formulare preventivi in base alle esigenze specifiche dell’utente. Ci sono siti specializzati nell’offerta di pacchetti completi 45 o nella 46 proposta di camere strettamente attinenti alle esigenze del viaggiatore . Alcune applicazioni consentono al viaggiatore di inserire all’interno del sito i dati della prenotazione effettuata per 43 http://www.busabout.com/ 44 http://www.hoteltonight.com/ 45 http://www.backbid.com/ 40/129 scoprire se altre strutture alberghiere del territorio offrono loro un’offerta più conveniente. I dati inseriti dal viaggiatore, saranno visibili dagli hotel iscritti alla piattaforma che possono accedere ai dati dei viaggiatori diretti nei territori limitrofi alla loro posizione geografica. A valle della visualizzazione dei termini delle prenotazioni effettuate, gli operatori alberghieri possono decidere di proporre o meno nuove offerte che stimolino il viaggiatore a cambiare sistemazione. I viaggiatori vengono avvisati delle eventuali proposte via email e qualora nessuna nuova offerta venga reputata soddisfacente dal viaggiatore stesso, egli non ha comunque nessun obbligo nei confronti delle strutture alberghiere. In questo caso quindi l’attività di ricerca da parte del viaggiatore, della struttura alberghiera più idonea, viene completamente facilitata, in quanto sono gli operatori stessi a proporre le loro offerte migliori. La promozione del territorio è strettamente Figura 7 - particolare del sito Puglia XP collegata anche alla presenza di strutture ricettive e di accoglienza turistica che rispettano determinati standard minimi di qualità. Un esempio in merito è il sistema di accreditamento di tali strutture creato nell’ambito del progetto di sviluppo locale mediante la concessione in uso del marchio “Cammini d’Europa”. Possono accreditarsi al sistema di strutture turistico-ricettive, strutture agrituristiche, ostelli, ristoranti, punti vendita di prodotti tipici, imprese artigiane tradizionali, Comuni, Comunità montane, forme associative locali e punti informativi turistici. La concessione del marchio viene concessa esclusivamente alle strutture che superano tutte le fasi definite per il percorso di accreditamento (autocontrollo, richiesta di accreditamento, verifica ispettiva, esame dei risultati, decisione di concessione e notifica alla struttura accreditata / non accreditata e sottoscrizione della concessione del marchio). Le strutture accreditate vengono inserite in un albo ufficiale e pubblicate su Internet in occasione di eventi promozionali previsti dal progetto. Nella promozione di un territorio la comunicazione, la tecnologia e la creatività svolgono un ruolo chiave. Una modalità di comunicazione avvincente, riesce a catturare l’attenzione del 46 https://www.room77.com/ 41/129 target di riferimento; la combinazione tra strumenti tecnologici e creatività innalzano il livello di attrattività dell’offerta turistica consentendo ai potenziai visitatori di fruire dell’opportunità presentata, di arrivare al prodotto, di possederlo, di avvicinarsi allo stile di vita proposto A livello nazionale ci sono esempi di promozione turistica territoriale basati sull’utilizzo di soluzioni web based che propongono esperienze vissute dai viaggiatori attraverso la pubblicazione di diari di viaggio, foto e altro. Un esempio tra i diversi che se ne potrebbero avanzare, è dato dalla Regione Puglia che ha messo in atto una politica di promozione turistica in cui il viaggiatore stesso diventa condividendo promotore racconti ed della emozioni destinazione attraverso la 47 pubblicazione di foto, video, diari e consigli di viaggio . Figura 8 - particolare del sito "Puglia Events" Se da un lato la Regione Puglia lascia ai singoli individui, siano essi viaggiatori o cittadini, la promozione del territorio e la trasmissione dell’esperienza di viaggio, dall’altro propone attivamente soluzioni per vivere al meglio il territorio. La promozione turistica regionale è, infatti, rafforzata dalla presenza di un portale 48 dedicato alla promozione e comunicazione integrata degli appuntamenti in programma sul territorio pugliese (sito, guida cartacea, social network ed altro). Il portale PugliaEvents fa leva sui social network che vengono utilizzati come ulteriori strumenti per promuovere gli eventi e il territorio. La strategia consiste nel creare e consolidare una community con cui condividere le emozioni suscitate dalla visita al territorio regionale; la fanpage su Facebook propone uno spazio per la condivisione di contenuti, opinioni, foto e 49 video; le raccolte fotografiche vengono pubblicate su Flickr e i video su Youtube . Il portale PugliaEvents consente all’utente di creare un proprio account personale per la gestione e la creazione di eventi, location, preferiti e newsletter. Molteplici sono le accezioni della promozione territoriale e le iniziative evidenziate rappresentano una selezione, che pertanto, non esaurisce il panorama di tutte le iniziative poste in essere, ma vuole costituire giusto uno spunto per possibili future ulteriori azioni regionali di promozione territoriale. 47 http://www.pugliaxp.it/home 48 http://www.pugliaevents.it/ 49 www.youtube.com/pugliaevents 42/129 2. Casi di studio per la valorizzazione turistico-culturale Finalità dell’analisi è quella di individuare, riflettere e di trasferire spunti rilevanti e potenzialmente applicabili al contesto regionale della Linea Gotica. Lo studio è stato rivolto a realtà che appartengono sia al territorio nazionale che internazionale la cui offerta storico-turistica è costituita o da patrimoni storico-memorialistici relativi alla Seconda Guerra Mondiale (cimiteri di guerra, musei, fortificazioni, etc.) o da itinerari storico– memorialistici-spirituali. Sono stati considerati anche due importanti percorsi spirituali in quanto assimilabili per taluni aspetti alla valorizzazione dei percorsi della memoria storica in particolare riguardo il coinvolgimento emotivo che entrambi generano nel visitatore nonché nelle modalità di proposta al pubblico. Le nazioni interessate alla valorizzazione delle realtà esaminate sono Spagna, Francia, i territori dal Mar Baltico al Mar Nero, il territorio trans-frontaliero tra Italia, Francia e Svizzera e i territori che dall’Inghilterra scendono alle regioni francesi del Nord, varcano la frontiera svizzera e giungono a Roma. Le realtà esaminate sono le seguenti: • Lo Sbarco in Normandia – patrimoni storico-memorialistici • La Cortina di Ferro – itinerario storico • La Linea Maginot – patrimoni storico-memorialistici • La Memoria delle Alpi – itinerario storico-memorialistico • Il Cammino di Santiago – itinerario spirituale • La Via Francigena – itinerario storico-spirituale. Tra i diversi itinerari possibili sono stati scelti quelli che presentano caratteristiche diversificate, al fine di esaminare tipologie differenziate e trarre da ognuna di esse spunti per individuare elementi che potenzialmente possono costruire l’offerta della Linea Gotica. Di ognuna di esse è stata esplorata attraverso fonti web la tipologia di offerta dal punto di vista della focalizzazione esclusiva sul tema storico (prodotto core) oppure se estesa anche ad altri attrattori (prodotto integrato), la modalità di valorizzazione dell’offerta ricercando gli strumenti utilizzati (newsletter, blog, riviste, ecc.) e se riferita ad un modello centralizzato e delocalizzato, il riconoscimento a livello europeo come patrimonio dell’umanità o come grande itinerario culturale europeo, gli attori coinvolti nella gestione e le fonti finanziarie attivate. Le informazioni 43/129 vengono riportate così come proposte dai siti esplorati anche per fornire degli spunti eventualmente utili nella fase di costruzione del sito della Linea Gotica. Questi elementi vengono rappresentati nelle schede che seguono. 44/129 2.1 Sbarco in Normandia Lo Sbarco in Normandia • Prodotto: integrato • Prodotto core: Patrimoni storico - memorialistici • Altri attrattori: altri beni culturali, natura, enogastronomia • Valorizzazione: centralizzata e coordinata • Governance: centralizzata e consolidata: Association Normandie Mèmoire • Fonti: www.normandiememoire.com Localizzazione La Normandia è una regione del nord-ovest della Francia, che occupa la bassa vallata della Senna (Alta Normandia) e si estende verso ovest fino alla penisola del Cotentin (Bassa Normandia). Era una delle province storiche della Francia, che fu suddivisa nel 1790 in cinque dipartimenti (Calvados, Manica, Orne, Eure e Senna inferiore, divenuta poi Senna Marittima). Nel 1956 i primi tre furono raggruppati nella regione amministrativa della Bassa Normandia e gli ultimi due in quella dell'Alta Normandia. Un soggetto ricorrente nelle contestazioni delle suddivisioni regionali è la richiesta di riunire i dipartimenti normanni in una sola regione. 45/129 Prodotto Prodotto core Lo sbarco in Normandia, nome in codice operazione Overlord, fu la più grande invasione anfibia della storia, messa in atto dalle forze alleate per aprire un secondo fronte in Europa e invadere così la Germania nazista. Lo sbarco avvenne sulle spiagge della Normandia, nel nord della Francia, all'alba di martedì 6 giugno 1944, data nota come D-Day. Nelle settimane seguenti le operazioni continuarono con la campagna terrestre (Battaglia di Normandia), che ebbe lo scopo di rafforzare ed espandere la testa di ponte nella Francia occupata, fino alla liberazione di Parigi (25 agosto) e la ritirata dei Tedeschi oltre il fiume Senna (completata il 30 agosto). Dopo questa prima fase la strategia alleata prevedeva di sconfiggere completamente le forze tedesche schierate ad ovest, avanzare in profondità per liberare l’Europa occupata e concorrere, in cooperazione con l'Armata Rossa, in avanzata da est, all'invasione della Germania ed alla distruzione del Terzo Reich. È una delle battaglie più conosciute e importanti della seconda guerra mondiale. Il patrimonio storico-culturale è costituito da musei e siti, che sono promossi attraverso il sito web nella sezione “Museums & Sites”. Nella mappa stilizzata della Normandia, presente sul sito web e che si riporta di seguito, sono evidenziati 26 punti corrispondenti ai patrimoni storici da visitare e che inviano ad una scheda descrittiva per ogni museo o sito storicamente correlato. La scheda è arricchita da informazioni sulla possibilità di visita ovvero, indirizzo e/o sito web, tariffe e orari. Ogni scheda è omogenea dal punto di vista grafico. 46/129 Fig.9 – mappa e scheda del patrimonio storico Si ritiene che il prodotto sia maturo da un punto di vista dell’offerta storico-culturale in chiave turistica ovvero definito nella sua ampia offerta, coordinato nell’immagine a livello centrale e promosso dalle Istituzioni. Altri attrattori Il prodotto core è integrato con altri attrattori di diversa natura (da altri musei e castelli alle attività enogastronomiche). Le modalità di promozione sono le medesime del prodotto core: gli altri attrattori sono presentati con le stesse modalità del patrimonio storico dello Sbarco e sono rappresentati capillarmente su tutto il territorio. Ogni attività è descritta e raffigurata attraverso fotografie; sono indicati gli orari di accesso, le tariffe e altre informazioni utili alla fruibilità. 47/129 Fig. 10- mappa e scheda altri attrattori 1 2 3 I motori di ricerca previsti per la visualizzazione sia del patrimonio storico sia degli altri attrattori consentono all’utente di avere basilari e sintetiche informazioni sui luoghi della visita. Pur essendo chiaramente localizzato il patrimonio non è presentato sotto forma di itinerario né il sito contiene indicazioni sulle strutture ricettive o su altri servizi utili alla visita. Valorizzazione Valorizzazione culturale La storia dello Sbarco in Normandia è presentata in una sezione specifica del sito contenente una linea cronologica che illustra gli eventi dalle fasi preparatorie dello sbarco degli alleati sino alle battaglie per la liberazione. Una cartina interattiva esplica in forma cronologica e localizzata 48/129 lo svolgersi degli eventi mentre un’altra cartina permette di ricercare le vittime civili delle battaglie fornendo informazioni su ogni singola persona. Molteplici le iniziative legate alla storia della Seconda Guerra Mondiale quali convegni, cerimonie di commemorazione, esposizioni, etc. Il sito presenta sezioni dedicate alla rassegna stampa, alla fototeca, al “Livre d’Or” un libro degli ospiti punto di raccolta di informazioni, emozioni, suggerimenti. Strumenti di promozione Tra gli strumenti di promozione si segnala: il Carnet de route: un quaderno di viaggio virtuale che dà la possibilità al visitatore di definire un itinerario personalizzato; Normandie pass: una carta turistica che consente di ottenere sconti sugli accessi al patrimonio storico ma anche agli altri attrattori locali di vario genere offrendo così la possibilità di conoscere il territorio nella sua globalità. Target Tutti: studenti, gruppi, veterani, adulti, famiglie, etc. Si tratta di un target ampio interessato a conoscere luoghi ricchi di storia e cultura. Governance L’obiettivo della governance è la messa in rete e il coordinamento centrale da parte dell’associazione Normandie Mémoire dei musei e dei siti con finalità turistico-culturali. L’associazione gestisce il sito internet, che re-indirizza a sua volta attraverso la sezione partner ai portali dei soggetti istituzionali specializzati nella promozione turisticaL’Association Normandie Mémoire viene creata nel 2002 a cura del Consiglio regionale della Bassa Normandia con lo scopo principale di organizzare nel 2004 il 60° Anniversario dello Sbarco. La mission è : • avere un ruolo attivo nelle commemorazioni, informare e mantenere viva la memoria di tutti coloro che hanno combattuto con azioni dirette ai giovani; 49/129 • valorizzare e promuovere il patrimonio ai fini turistico-culturali o educativi, attraverso azioni di animazione territoriale dirette agli attori locali per migliorare l’attrattività dei siti e musei; • garantire la verità storica in tutte le evocazioni della battaglia. Sono partner del progetto enti istituzionali locali del settore turistico ed associazioni francesi ed internazionali culturali dedite allo studio, alla preservazione e trasmissione delle memoria storica. Finanziamenti nd 50/129 2.2 Cortina di Ferro La Cortina di Ferro • Riconoscimenti: progetto modello per il turismo sostenibile • Prodotto: core-itinerario storico (su pista ciclabile) • Valorizzazione: non coordinata • Governance: centralizzata e consolidata (della pista ciclabile) • Governance centrale: Federazione Europea Ciclisti • Governance locale: a livello nazionale • Finanziamenti: LIFE + Nature & Biodiversity, LIFE + Environment Policy & Governance, LIFE + Information & Communication, FESR; PORE • Fonti: www.ironcurtaintrail.eu; www.eurovelo.org Localizzazione Del progetto Iron Curtain Trail fanno parte 20 nazioni delle quali 14 membri dell'UE. Il percorso inizia dal Mare di Barents, lungo il confine russo-norvegese e russo-finlandese, toccando l’Estonia, la Lettonia, la Lituania, la Polonia e l’ex Repubblica democratica tedesca. Lungo il confine tra la Germania e la Repubblica Ceca, il percorso segue gli altopiani della Repubblica Slovacca fino ai confini con l’Austria. Seguendo il Danubio tocca la Bulgaria, la Romania e l’Ungheria sino a scendere verso la Slovenia, la Croazia, la Serbia, la Macedonia, la Grecia arrivando fino al punto più settentrionale della Turchia, sulla costa del Mar Nero. 51/129 Prodotto La Cortina di Ferro era una “frontiera” lunga 6.800 km che si estendeva dal Mar Baltico al Mar Nero, separando territorialmente e ideologicamente i paesi dell'Europa occidentale e quelli dell'Europa orientale dalla fine della Seconda Guerra Mondiale sino alla caduta del Muro di Berlino. La Cortina di Ferro indica la linea di confine, fatta di filo spinato, bunker, mine anti-uomo, che separò nel dopoguerra le sfere di influenza ideologica delle democrazie occidentali da quelle dei regimi comunisti dividendo l’Europa sino agli anni novanta. La Cortina di Ferro è oggi percorsa dalla pista ciclabile ’“Iron Curtain Trail”. La pista ciclabile lungo la cortina di ferro è un sentiero turistico per trekker e ciclisti provenienti da tutta Europa; il sentiero rappresenta un invito alla gente a ripercorrere questa parte importante della storia del continente. Nel 2005, a seguito dell’iniziativa di un europarlamentare tedesco, la Commissione Europea ha riconosciuto il sentiero della Cortina di Ferro come “progetto-modello per il turismo sostenibile” e nel 2010 ha pubblicato un invito, rivolto agli Stati membri, finalizzato a presentare proposte nell'ambito del progetto "Promozione del turismo in bicicletta in Unione Europea e sviluppo del turismo sostenibile”. La Cortina di Ferro rappresenta inoltre la tredicesima rotta del progetto EuroVelo avviato dalla Federazione Europea Ciclisti, che prevede il coinvolgimento di organizzazioni che rappresentano la maggior parte dei paesi europei ed è coordinato dalla suddetta Federazione. Vi sono attualmente 14 itinerari EuroVelo, che formano la rete europea di pista ciclabile per una copertura complessiva di 70.000 km. EuroVelo consente all’UE di impegnarsi direttamente nella promozione dell’uso della bicicletta, che, sebbene costituisca soprattutto un mezzo di trasporto locale, è anche l’ideale per un turismo sostenibile, sia in maniera autonoma che in connessione al trasporto pubblico. Valorizzazione Valorizzazione culturale e ambientale La valorizzazione della Iron Curtain Trail oltre al tema storico-culturale si estende pienamente al tema ambientale. 52/129 La storia che segnò l’Europa moderna è raccontata nelle guida del percorso - anche on-line – con la descrizione dettagliata di fatti accaduti lungo il c.d. “confine della morte” e che hanno coinvolto migliaia di persone che cercavano la fuga verso la libertà. Storie di separazione ma anche di ricongiungimenti, di morte ma anche di vita. Percorrere in bicicletta la Cortina di Ferro significa anche conoscere il “Green Belt” ovvero quello che è stato riconosciuto a livello ambientale come un biotipo unico nel suo genere. Per una sorta di ironia della storia il decennale isolamento che questi luoghi hanno vissuto ha permesso di preservare e favorire lo sviluppo di specie floro-faunistiche uniche nel loro genere. Quella che una volta era denominata la “striscia della morte” oggi è denominata la “cintura verde” tutelata dalla Croce Verde Internazionale come simbolo di unione tra Oriente e Occidente. Il Green Belt corre lungo tutti i 6.800 Km di lunghezza della Cortina di Ferro ed è costituito da 150 parchi ed aree protette nonché da monumenti, musei e da manufatti bellici di frontiera: un vero e proprio museo ambientale Riconoscibilità I percorsi lungo la Cortina di Ferro sono chiaramente segnalati. EuroVelo fornisce, altresì, una propria segnaletica riconoscibile; tuttavia l’organizzazione non ha fissato uno schema europeo standardizzato, fornendo linee guida al riguardo, in quanto ogni paese ha le sue regole e il suo sistema di segnalazione stradale. Strumenti di promozione I principali strumenti di promozione e valorizzazione utilizzati, oltre al sito Internet principale sono pubblicazioni, info su eventi, etc. Pubblicazioni: la guida ufficiale della Iron Curtain Trail, offre una panoramica storica del sentiero della Cortina di Ferro suddivisa in tre volumi corrispondenti alla storia e al tracciato del tratto settentrionale, centrale e meridionale del percorso. In generale le pubblicazioni forniscono un mix di informazioni legati agli eventi storici, alle bellezze ambientali e alle questioni pratiche di viaggio. Target • Ciclisti • Escursionisti 53/129 Governance La Federazione Europea Ciclisti coordina la rete EuroVelo di cui fa parte l’Iron Curtain Trail. La Federazione è composta dalle organizzazioni ciclistiche nazionali che promuovono la bicicletta per la mobilità urbana in tutta Europa, con il supporto dei Centri nazionali di coordinamento Eurovelo e delle autorità locali, nonché dei partner del Progetto. La Federazione persegue i seguenti obiettivi: • assicurare l'applicazione di un livello di piste ciclabili di altissima qualità in tutti i paesi d'Europa, diffondendo le best practice europee oltre i confini e cercando di armonizzarle con le norme vigenti nei diversi Paesi; • comunicare l'esistenza di questi percorsi agli organi decisionali e ai potenziali utenti; • promuovere e commercializzare l’utilizzo della bicicletta e fornire un importante punto di riferimento per le informazioni sul ciclismo in Europa. Finanziamenti L’iniziativa Iron Curtain Trail è stata finanziata con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (F.E.S.R), LIFE + Nature & Biodiversity, LIFE + Environment Policy & Governance e LIFE + Information & Communication. Recentemente nell’ambito dello stanziamento disposto a livello europeo per il miglioramento delle reti di trasporto, 4mln di Euro di finanziamento saranno dedicati per la ciclabile della Cortina di Ferro e del Danubio. 54/129 2.3 Linea Maginot La Linea Maginot • Prodotto: core – patrimoni storico-memorialistici • Valorizzazione: non centralizzata e non coordinata • • Governance: locale- associazioni varie Fonti: varie (per l’elenco delle fonti si rimanda alla conclusione della scheda) Localizzazione La Linea Maginot si estende dalla Francia lungo il confine con il Belgio, il Lussemburgo, la Germania, la Svizzera e l'Italia. 55/129 Prodotto La Ligne Maginot, dal nome di Andrè Maginot - eroe e Ministro della Guerra francese che la progettò - era la linea fortificata più potente d'Europa, costruita lungo i confini che separavano la Francia dal Belgio, Lussemburgo, Germania, Svizzera e Italia, per contrastare l’avanzata tedesca. Un complesso di fortificazioni, ostacoli anti-carro, postazioni di mitragliatrici, caserme e depositi di munizioni realizzati dal 1928 al 1940 è il patrimonio che resta a testimonianza della storia di questo periodo. Benché il termine "Linea Maginot" si riferisca all'intero sistema di fortificazioni, esso viene spesso usato solo con riferimento alle difese sul confine franco-tedesco. Le difese sul confine franco-italiano sono anche note con il termine “Linea Maginot Alpina”. La Linea Maginot dal punto di vista della fruibilità in chiave turistico-culturale si presenta come un insieme di patrimoni disomogenei, fruibili separatamente. Valorizzazione Valorizzazione culturale La valorizzazione riguarda i singoli patrimoni; non si riscontra una valorizzazione più ampia legata ai percorsi della memoria. Riconoscibilità La Linea Maginot viene presentata cartograficamente nel suo insieme ma ciò che viene promosso è il singolo sito o la singola area tanto che non esiste una immagine promozionale coordinata. Quasi tutti i siti offrono la visita guidata di bunker, casematte e forti, quali elementi di maggiore attrazione turistica. Strumenti di promozione I principali strumenti di promozione e valorizzazione utilizzati sono: riviste e pubblicazioni, community, newsletter, etc. Riviste: in alcuni siti. Pubblicazioni: in diversi siti vengono presentati libri in materia di fortificazioni e artiglieria con immagini che rievocano i luoghi delle battaglie. Community: realizzata solo in alcuni siti. Un sito promuove il “Libro degli ospiti” e un “blog” creato dall’Associazione “Amici della struttura del Frassinéa Maginot", per promuovere visite al Forte della Linea Maginot nel sud della Francia, eventi e mostre che si svolgono presso il forte. 56/129 Newsletter: presente in alcuni siti. Target nd Governance Le iniziative che riguardano la Linea Maginot sono organizzate e gestite da Associazioni volontarie non profit. Nello specifico, le Associazioni si occupano di promuovere libri sulle fortificazioni, organizzare visite guidate e provvedono alla conservazione, al restauro, alla manutenzione dei luoghi, all’organizzazione di rappresentazioni storiche, alla comunicazione attraverso internet e alla didattica per le visite scolastiche. Finanziamenti Le organizzazioni si finanziano attraverso sovvenzioni pubbliche, le quote associative, la vendita dei biglietti di ingresso e le sponsorizzazioni provenienti da organizzazioni private. In casi sporadici i siti sono gestiti da enti locali. 57/129 Fonti http://lesaittescervieres05.over- Sud-Est Ouvrage des Aittes protection-du-patrimoine-militaire-cerveyrin60489208.html Ouvrage de la Frassinéa http://www.frassinea.asso.fr Le fort de Saint Gobain http://www.fortifications-maurienne.com Site du fort des Gondrans-E http://www.multimania.com/benoit05 Le fort de l'Agaisen http://perso.wanadoo.fr/agaisen Ouvrage du Cap Martin http://www.amicorf.com L'ouvrage de Villy-La-Ferté http://www.ouvragelaferte.fr Le fort de Fermont http://www.ligne-maginot-fort-defermont.asso.fr Petit Ouvrage A5 Bois du Four http://www.maginot-a5.org Site Fortifié du Bois de Cattenom http://forticat.com L'ouvrage du Hackenberg http://www.maginot-hackenberg.com L'ouvrage du Michelsberg http://perso.wanadoo.fr/michelsberg L'Abri du Bichel-Sud http://bichel-sud.net Le Petit Ouvrage du Bois de Bousse Nord-Est blog.com/article-association-les-aittes-ou-la- http://www.fortauxfresques.fr Casemate de Wittring http://www.casemate-de-wittring.de Le petit ouvrage de Rohrbach http://casso.shorturl.com Le Simserhof http://www.simserhof.fr La casemate de Neunhoffen http://www.maginot-alsace.fr Le Four à Chaux http://www.lignemaginot.fr Le fort de Schoenenbourg La casemate Esch La casemate Oberroedern-Sud http://www.lignemaginot.com (Alsazia) L'abri de Hatten http://www.maginot-hatten.com Les gardiens du Rhin http://www.lesgardiensdurhin.com Le sentier des casemates La casemate de l'Aschenbach à Uffheim http://www.casemate-rieffel.com http://www.grandried.fr/261000822-Lesentier-des-casemates.html http://www.maginot68.com 58/129 2.4 Memoria delle Alpi La Memoria delle Alpi • Prodotto: core-itinerario storico – memorialistico • Valorizzazione: coordinata • Governance: (di progetto) centralizzata; attualmente a livello regionale • Finanziamenti: Interreg III A Italia – Francia – Svizzera, Regione Piemonte • Fonti: http://www.memoriadellealpi.net/ Localizzazione Territorio trans-frontaliero delle Alpi Occidentali tra Italia (Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria) Francia e Svizzera. Prodotto “La memoria delle Alpi” è un progetto transfrontaliero Interreg-Alcotra nato nel 2002 dalla collaborazione tra Italia, Francia e Svizzera con l’obiettivo di studiare, rappresentare e trasmettere alle giovani generazioni la memoria collettiva riferita al territorio delle Alpi occidentali. Il progetto è stato concluso nel 2008 e prosegue attualmente a livello regionale, (Regione Piemonte), con la prospettiva di continuare nella collaborazione tra le diverse istituzioni franco-italo-svizzere e così proseguire nello sviluppo progettuale. I tematismi storici individuati rispettivamente nel primo progetto ed in quello in corso sono: • Memoria delle Alpi I – “I sentieri della libertà” inerente la storia del periodo 1938 (emanazione delle leggi razziali in Italia) – 1945 (fine della II Guerra Mondiale); • Memoria della Alpi II – “Dalle Alpi in Europa” inerente la storia delle Alpi occidentali nel periodo post-bellico, nel periodo della costruzione dell’unità europea fino ai Trattati di Roma del 1957. 59/129 Il primo progetto oltre alla sezione storica “I sentieri della libertà” ha previsto anche una sezione storico/etnografica a supporto del patrimonio culturale ed artistico dell’area di riferimento. La “Memoria delle Alpi” I ha realizzato i seguenti prodotti/servizi: • Itinerari “Sentieri della Libertà”: si tratta di una estesa rete di sentieri e percorsi (n. 95 sentieri censiti e attrezzati) sui territori della Valle d'Aosta, del Piemonte e della Liguria che richiamano le vicende della II Guerra Mondiale e della Resistenza e che sono stati resi fruibili con importanti interventi di ripristino. Il progetto ha anche consentito il potenziamento della rete dei Sentieri della Libertà nel territorio francese del Vercors. • Centri di Rete multimediali: 29 Centri Rete che costituiscono le sezioni territoriali della rete museale. I Centri, che fungono anche da punti d'ingresso alla rete dei Sentieri della Libertà nelle varie aree, sono attrezzati per la navigazione nel portale Internet del "Museo virtuale", per la lettura/visione dei sussidi multimediali e svolgono anche attività formativo/didattiche. I Centri sono stati realizzati da Regioni e Province sui rispettivi territori in collaborazione con gli Istituti per la storia della Resistenza e della società contemporanea del Piemonte e della Valle d'Aosta. Sono strutture fisiche attrezzate segnalate anche in funzionalità Google Maps. • Banca dati e Mappe la Banca dati consente la realizzazione di ricerche sia dei contenuti storico-culturali che degli specifici itinerari e può essere liberamente interrogata on-line attraverso diverse vie di accesso: o Area Mappe interattive-Percorsi: tramite questa sezione è possibile ricercare i diversi percorsi storico-turistici memorizzati nella banca dati del progetto. Sulla base dei criteri di scelta immessi, vengono selezionati tutti i corrispondenti percorsi. Cliccando su uno qualsiasi di questi percorsi, viene visualizzata, all'interno della mappa dell'area geografica interessata la cartina della zona del percorso prescelto. La cartina è leggibile e stampabile e contiene anche una sintetica descrizione del percorso con evidenziate le correlazioni esistenti con le tabelle “Bibliografia”, “Eventi” e “Persone”. In particolare, se le correlazioni riguardano particolari eventi storici, questi vengono evidenziate attraverso icone significative delle diverse tipologie di evento: operazioni militari, bombardamenti, missioni alleate, stragi eccidi distruzioni, rastrellamenti, azioni partigiane, percorsi dei perseguitati. Un apposito motore di ricerca e le frecce 60/129 direzionali ai lati della cartina consentono la navigazione in modalità dinamica dell'intera mappa del progetto. o Area Documentazione e Ricerca e Area Didattica dedicata a studenti, ricercatori e docenti che consente di interrogare la Banca Dati centrale. Gli utenti registrati potranno accedere ad un'interfaccia avanzata di ricerca che consente di selezionare dati fra tutte le tabelle del Data Base. E' possibile anche compiere una ricerca per selezionare i link di Enti e siti web che si occupano di formazione e didattica nel campo della storia contemporanea. La seconda fase del progetto prevede le azioni di valorizzazione dei Centri Rete e dei Sentieri, nuove ricerche sui tematismi del periodo post-bellico, la reimpostazione ed un nuovo design del portale web al fine di garantire l’originaria funzione di “enciclopedia on-line”, l’implementazione della banca dati e altre azioni di comunicazione. Valorizzazione Valorizzazione culturale La valorizzazione delle memoria è il tema principale del progetto ed il tema culturale rivolto a docenti, studenti e cultori della materia è posto in primo piano rispetto alla chiave turistica. Il progetto è stato realizzato con la fattiva collaborazione degli istituti storici della resistenza e della storia contemporanea. Oltre alla realizzazione dell’importante banca dati storica il progetto ha realizzato anche una “Rete della Memoria” costituita da progetti, iniziative e realizzazioni inerenti i temi storici della II Guerra Mondiale, delle persecuzioni antiebraiche e della Resistenza la cui comune finalità è la valorizzazione dei luoghi della memoria. Riconoscibilità Il logo del progetto richiama i simboli della montagna (il sasso, il sentiero...) e della storia (la spirale del tempo). Esiste inoltre una segnaletica dei percorsi ben definita. Strumenti di promozione I principali strumenti di promozione e valorizzazione utilizzati sono il sito internet, pubblicazioni, community etc. Sito Internet: oltre al sito ufficiale del progetto sono stati creati altri siti relativi ai Centri di Rete gestiti dai partner del progetto. 61/129 Agenda il sito contiene un’area dove sono pubblicate e catalogate le news sui principali appuntamenti ed eventi collegati con i progetti ed i temi della “Memoria delle Alpi”. E' anche possibile segnalare eventi o altri contenuti significativi, per una loro eventuale pubblicazione sul portale. CD-Rom e DVD: sono stati realizzati vari cd-rom e dvd sui temi del progetto. Pubblicazioni: varie sono anche le pubblicazioni realizzate tra le quali la “Guida ai Sentieri della Libertà” edita dal Touring Club Italiano disponibile presso gli Istituti per la Storia della Resistenza e le Province del Piemonte. Community: Facebook, You tube e Flickr Altro: mostre, convegni, corsi di formazione. Area Multimediale: il sito contiene gallerie fotografiche, audio e una sezione di videodocumentari e videointerviste. Partecipazione: il sito contiene un’area ad accesso riservato che consente di condividere e scambiare argomenti comuni al progetto attraverso l’area “Forum”, l’area “Incontri e scambi” e l’area “Suggerimenti e segnalazioni”. Target • studenti • ricercatori • docenti. Le giovani generazioni sono il target principale del progetto in quanto destinatari delle azioni/attività utili alla trasmissione della memoria collettiva riferita al territorio delle Alpi Occidentali nella sua dimensione trans-frontaliera. Le banche dati e le mappe on-line individuano, esplicitamente o meno, gli altri target (in particolare il target ricercatori/studiosi) Governance Per la realizzazione del primo progetto sono stati costituiti i seguenti organi di coordinamento: • Comitato di Coordinamento - Indirizzo generale • Comitato scientifico - Indirizzo culturale • Coordinamento operativo e monitoraggio. Comitato di Coordinamento - Indirizzo generale La Regione Piemonte promuove il Comitato di Coordinamento di tutti i partner del progetto, non solo italiani, con il compito di definire gli indirizzi attuativi generali del progetto. Il Comitato di 62/129 Coordinamento è comune ai due progetti Interreg correlati Italia-Francia e Italia-Svizzera ed è presieduto dal Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte o da un suo delegato. Il Comitato si riunisce, di regola, almeno una volta l’anno nel corso della durata di realizzazione del progetto ed ogni qualvolta lo richieda il Presidente, oppure un capofila nazionale. Comitato scientifico - Indirizzo culturale Su iniziativa delle Istituzioni scientifiche che collaborano alla realizzazione del progetto - che, per la parte italiana, sono gli Istituti per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea e l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza - è costituito un Comitato Scientifico transfrontaliero - comune ai due progetti Interreg correlati Italia-Francia e Italia-Svizzera - con il compito di indirizzare e verificare per tutta la durata del progetto le ricerche e, più in generale, l’impostazione culturale complessiva delle attività. Il Comitato Scientifico determina autonomamente le modalità del suo funzionamento. Coordinamento operativo e monitoraggio Fatte salve le prerogative e le responsabilità dei partner capofila e del partner transfrontaliero di parte francese, ed in stretto raccordo con loro, il ruolo di coordinamento operativo e monitoraggio dell’intero progetto è affidato al partner italiano Centro di Iniziativa per l’Europa del Piemonte. I partner del progetto assicurano la piena collaborazione per il miglior svolgimento dell’attività di coordinamento. I responsabili delle diverse attività di coordinamento operativo partecipano con funzioni di segreteria esecutiva alle riunioni del Comitato di Coordinamento e del Comitato Scientifico. Finanziamenti Per il periodo di programmazione 2000 – 2006 il progetto Italia –Francia è stato finanziato attraverso il programma Interreg III A (Programma di Iniziativa Comunitaria finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale con lo scopo di favorire la cooperazione transfrontaliera). Il Programma INTERREG III A Italia-Francia (Alpi), denominato ALCOTRA (Alpi Latine Cooperazione Transfrontaliera), è stato approvato dalla Commissione europea con Decisione C(2001) 2768 del 12/11/2001 e modificato con Decisione C(2004) 4680 del 30/11/2004 e con Decisione C(2005) 6022 del 26/12/05. Le risorse FESR assegnate dagli Stati membri al programma ammontano a 63,340 Ml euro (38,34 per l'Italia e 25 per la Francia). Memoria delle Alpi II ha beneficiato di un contributo della Regione Piemonte. 63/129 2.5 Cammino di Santiago Il Cammino di Santiago: • Riconoscimenti: Patrimonio dell’Umanità e Grande Itinerario Culturale Europeo • Prodotto: core itinerario spirituale • Valorizzazione: centralizzata e coordinata • Governance: centralizzata e consolidata • Governance centrale: GEIE • Governance locale: Federazione Spagnola delle Associazioni degli Amici del Cammino di Santiago • Finanziamenti: Feoga • Fonti: www.caminosantiago.org; www.camminideuropa.eu Localizzazione: Spagna 64/129 Prodotto Il Cammino di Santiago trova le sue radici storiche nell’itinerario seguito dai pellegrini, a partire dal IX secolo d.c., per raggiungere la tomba dell’Apostolo Giacomo presso il Santuario di Santiago di Compostela. Gli itinerari percorsi per raggiungere Santiago sono molteplici e variano a seconda della provenienza dei pellegrini. Le strade francesi e spagnole che compongono l'itinerario sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Il 23 ottobre 1987 il Consiglio d’Europa ha riconosciuto l'importanza dei percorsi religiosi e culturali che attraversano l'Europa per giungere a Santiago de Compostela dichiarando la via di Santiago "itinerario culturale europeo" e finanziando le iniziative per segnalare "el camino de Santiago". L’Istituto Geografico Nazionale Spagnolo ha mappato e ricostruito tutti i cammini spagnoli di Santiago. Il sito http://www.caminosantiago.org dà indicazioni dettagliate ed omogenee per ogni cammino di Santiago mappato: • Camino Frances • Camino Aragones • Camino de Madrid • Camino Primitivo • Camino del Salvador • Camino del Norte • Camino Vasco del Interior • Via de la Plata • Camino Portugues • Camino del Sur • Camino Ingles • Ruta del Mar • Ruta de la Lana • Camino del Ebro • Camino Mozárabe • Camino de Levante • Camí de Sant Jaume • Camino de Guadalajara • Prolongacion Jacobea. 65/129 Per ciascun cammino è stato realizzato un approfondimento con informazioni sia di carattere generale che di dettaglio sulle tappe per poter affrontare e organizzare il pellegrinaggio. Il sito offre una vasta gamma di informazioni di supporto al cammino quali: • Modalità del viaggio: consigli specifici per percorsi in bici, a piedi o a cavallo. • Km totali da percorrere • Tappe • Approfondimenti storici • Paesi attraversati dal cammino con informazioni su: o distanza dalla città di Santiago de Compostela o servizi offerti in termini di: presenza di alberghi convenzionati con il Cammino di Santiago, ospedali, alloggi, forni, bar, ristoranti, farmacie, supermercati, meccanici, internet, punti informativi, banche, etc. I servizi vengono presentati attraverso l’utilizzo di icone “parlanti” che consentono una visualizzazione immediata delle informazioni (es • o alberghi con l’indicazione dei prezzi e dei servizi; o sito internet dell’ufficio del turismo dell’area di appartenenza del Paese. ) Alberghi e rifugi: norme di utilizzo per i pellegrini, consigli e informazioni varie, numerosità dei luoghi di accoglienza distinti per tipologia di struttura ricettiva • Stato delle segnaletiche e associazioni che le hanno realizzate • Bibliografia raccomandata • Associazioni di riferimento per ogni singolo cammino (denominazione e siti Internet). Per ogni tappa del cammino vengono indicati: • km di percorrenza della tappa con una descrizione dettagliata dell’itinerario supportata da disegni stilizzati con le principali info sul percorso da affrontare: attrazioni, distanze kilometriche, pendenze, luoghi di culto, etc (come dall’esempio riportato) 66/129 • alberghi e servizi offerti per i principali paesi dell’itinerario attraverso le icone “parlanti”. Lungo l’itinerario ai pellegrini viene offerta la possibilità di usufruire di ospitalità gratuita presso strutture di proprietà delle associazioni. Possono offrirsi di lavorare gratuitamente presso tali strutture esclusivamente persone che sono state in precedenza pellegrini a Santiago e che quindi possono collaborare nella diffusione di contenuti artistici, culturali e spirituali. Gli ospitanti, per essere tali, devono inoltre seguire un corso obbligatorio di preparazione tenuto dalla Federazione delle Associazioni. Il sito dà consigli pratici per la miglior fruibilità del viaggio (stagione migliore, materiali e attrezzature, libri e guide, alimentazione, salute etc.) Valorizzazione Valorizzazione culturale La realizzazione delle attività dirette alla conoscenza e diffusione del patrimonio storicoculturale del Cammino di Santiago, spetta alla Consellería de Cultura che, assieme al Consello della Xunta, deve garantire la realizzazione di meccanismi di collaborazione e coordinamento dei programmi con le Comunità Autonome attraversate dal Cammino. Ogni anno la Consellería de Cultura elabora norme direttrici che consentano di individuare le 50 attività di valorizzazione culturale e promozione del Cammino che si intende portare a termine . 50 http://www.aedon.mulino.it/archivio/2008/3/santiago_italiano.htm 67/129 Nello specifico della valorizzazione culturale è possibile accedere – dal sito - ad una emeroteca specializzata e molteplici sono le riviste del Cammino anche a livello locale (delle singole associazioni). Ogni anno viene assegnato un premio (Pentafinium Jacobeo) nel campo delle belle arti, della musica, della letteratura, delle immagini, della ricerca che riguardano il Cammino. Lo Scriptorium permette di accedere a pubblicazioni e contiene scritti con riflessioni sul tema del Cammino e della spiritualità. Riconoscibilità I percorsi hanno una segnaletica riconoscibile: frecce gialle ad ogni incrocio o poste su cespugli. Il simbolo identificativo del cammino di Santiago è la “concha amarilla”, la conchiglia gialla ritrovabile lungo tutto il percorso o, in alternativa, una freccia gialla. E’ stata inoltre ideata la cosiddetta Carta d’identità del Pellegrino che identifica il possessore come pellegrino ed è necessaria per accedere alle strutture convenzionate. Viene rilasciata dalle associazioni e riporta la modalità scelta di fare il cammino di Santiago: bici, a piedi etc. Ogni albergo convenzionato mette timbro e data del soggiorno effettuato presso la propria struttura. Se alla fine dell’itinerario il pellegrino riesce a dimostrare di aver fatto almeno 100 km a piedi o a cavallo o 200 km in bici per motivi di pellegrinaggio religioso, spirituale o di ricerca interiore, l’ufficio di Accoglienza del Pellegrino rilascia la Compostela, certificato in latino che dimostra che è stato concluso il pellegrinaggio a Santiago. Se i motivi non sono religiosi, spirituali o di ricerca interiore, al pellegrino viene rilasciato un altro certificato che attesta la visita al tempio. Strumenti di promozione I principali Cammini di Santiago vengono promossi anche nel sito www.camminideuropa.eu dove vengono evidenziate le strutture di accoglienza a cui è stato riconosciuto l’accreditamento ai Cammini d’Europa. Gli altri strumenti di promozione e valorizzazione utilizzati, oltre ai Cammini d’Europa e al sito internet principale (www.caminosantiago.org), sono: riviste, pubblicazioni, community, news, etc. 68/129 Riviste: la rivista “Peregrino” è pubblicata dalla Federazione spagnola delle Associazioni degli Amici del Cammino di Santiago. E’ un mezzo di comunicazione tra le Associazioni e i pellegrini Pubblicazioni: la guida verde Touring Club Italiano "Il Cammino di Santiago" realizzata in collaborazione con I Cammini d'Europa GEIE. Ci sono inoltre delle pubblicazioni periodiche eterogenee sia per formato che per contenuti e frequenza realizzate da Associazioni federate, non federate, straniere. Community: attraverso un Forum i pellegrini comunicano le loro impressioni di viaggio, condividono consigli, idee, foto, video etc. News: nella Home Page del sito internet ufficiale vengono pubblicate varie notizie di aggiornamento. Target • Pellegrino • Escursionista Governance Il Cammino di Santiago è gestito dalla Federazione delle associazioni degli Amici del Camino di Santiago ed è formato dalle associazioni dislocate a livello locale collegate ai singoli itinerari. Sono istituzioni senza scopo di lucro e rappresentano un lodevole sforzo di iniziative private orientate alla valorizzazione del pellegrinaggio a Compostela e dei diversi “Cammini di Santiago”. La Federazione di associazioni ha i seguenti obiettivi: • il compito di dare informazioni e supporto ai pellegrini, viaggiatori e chiunque mostri il suo interesse per i diversi percorsi di Santiago; • creare la figura dell’"ospite volontario" con l’organizzazione di corsi per chi è interessato a supportare i pellegrini; • organizzare e gestire gli “ospiti volontari” e tutto il personale volontario che gestisce le attività lungo il cammino; • collaborare con le istituzioni (parrocchie, comuni, consigli di contea, ecc.) ed i privati per la creazione di ostelli e rifugi dei pellegrini; • organizzare, amministrare e gestire le strutture per l’ospitalità dei pellegrini (ostelli, rifugi, ecc.), come pure le informazioni sul pellegrinaggio e sui vari cammini; 69/129 • collaborare con enti civili ed ecclesiastici; • manutenzione e recupero delle strada e delle infrastrutture, come la cartellonistica; • realizzare studi, ricerche e pubblicazioni e qualsiasi tipo di attività culturale sul cammino e sull’ambiente che esso attraversa; • pubblicazione della rivista. Le Associazioni degli Amici del Cammino di Santiago sono 36 e sono elencate nella tabella che segue: 70/129 Provincia Località Associazione Alava Vitoria Asociación de Amigos del Camino de Santiago de Alava Alicante Alicante Asociación de Amigos del Camino de Santiago de Alicante Asturias Oviedo Asociación Astur-Leonesa de Amigos del Camino de Santiago Asturias Tineo Asociación de Amigos del Camino de Santiago Astur-Galaico del Interior Asociación de Amigos del Camino de Santiago de L'Hospitalet de Barcelona Hospitalet de Llobregat Burgos Burgos Asociación de Amigos del Camino de Santiago de Burgos Burgos Miranda de Ebro Asociación de Amigos del Camino de Santiago de Miranda de Ebro Cadiz El Puerto de Santa Maria Córdoba Asociacion de Amigos del Camino de Santiago en Cádiz Cordoba Llobregat Asociación de Amigos del Camino de Santiago de Córdoba Cuenca Cuenca Asociación de Amigos del Camino de Santiago de Cuenca Granada Granada Asociación de Amigos del Camino de Santiago de Granada Guipuzcoa Irun Guipuzcoa San Sebastián Asociación de Amigos del Camino de Santiago de Guipúzcoa (Delegación Txingudi) Asociación de Amigos del Camino de Santiago de Guipúzcoa Jaen Jaen Asociación Jacobea de Jaén La Rioja Logroño Federación Española de Asociaciones de Amigos del Camino de Santiago Las Palmas Asociación de Amigos del Camino de Santiago de Las Palmas Leon Las Palmas de Gran Canaria Astorga Leon León Asociación de Amigos del Camino de Santiago Pulchra Leonina Leon Leon Mansilla de las Mulas Ponferrada Asociación de Amigos del Camino de Santiago de Mansilla de las Mulas Asociación de Amigos del Camino de Santiago de Astorga y Comarca Asociación de Amigos del Camino de Santiago del Bierzo Madrid Madrid Asociación de Amigos del Camino de Santiago de Madrid Malaga Málaga Asociación de Amigos del Camino de Santiago de Málaga Murcia Lorca Asociación Lorca-Santiago Murcia Murcia Estella Asociación de Amigos del Camino de Santiago de la Comunidad Murciana Navarra Orense Orense Asociación Cultural Amigos Vía da Plata. Camiño Mozarabe Ourense Palencia Carrión de los Condes Asociación de Amigos del Camino de Santiago de Palencia Palencia Pontevedra Carrión de los Condes Vigo Centro de Información y Documentación del Camino de Santiago Santa Cruz de Tenerife Santander La Laguna Asociación Tinerfeña de Amigos del Camino de Santiago Guarnizo -El Astillero Asociación de Amigos del Camino de Santiago de El Astillero Sevilla Sevilla Asociación de Amigos del Camino de Santiago de Sevilla Teruel Andorra Los Amigos del Camino de Santiago. Centro de Estudios Jacobeos Asociación de Amigos de los Pazos Asociacion de Amigos de los Caminos de Santiago "San Macario" Asociación de Amigos del Camino de Santiago de la Comunidad Valencia Valencia Vizcaya Bilbao Asociacion de Amigos de los Caminos de Santiago de Vizcaya Zaragoza Zaragoza Asociación de Amigos del Camino de Santiago de Zaragoza Valenciana 71/129 Il Cammino di Santiago è stato riconosciuto come Grande Itinerario Europeo e come tale è oggetto di attività di promozione anche da parte dell’iniziativa comunitaria “I cammini d’Europa” la quale è gestita dall’omonimo Gruppo Europeo di Interesse Economico (GEIE) che rappresenta la struttura tecnica ed operativa comune che i partner della rete hanno attivato ed utilizzano per la realizzazione delle attività di valorizzazione e promozione dei territori attraversati dagli Itinerari culturali Europei tra i quali oltre il Cammino di Santiago anche la Via Francigena. A tal fine il G.E.I.E.: • svolge funzioni di coordinamento operativo dei progetti comuni; • progetta e realizza pacchetti turistici e materiali promozionali; • realizza studi, progetti e ricerche di mercato; • attua la promozione commerciale dei prodotti dei territori (agro-alimentari, artigianali, turistici, culturali, etc.) tramite la partecipazione a fiere; • realizza e gestisce il marchio commerciale “I Cammini d’Europa”; • stimola ed organizza l’”in-coming” nei vari territori; • partecipa a progetti banditi a scala europea; Il GEIE inoltre gestisce il Marchio “Cammini d’Europa” e la procedura di accreditamento delle strutture turistiche, ricettive e informative . I “Cammini d’Europa” hanno costituito il proprio Comitato Scientifico Internazionale che ha per obiettivo la precisazione degli itinerari che per motivazioni storiche e tradizionali possono definirsi Cammini d’Europa. Finanziamenti Il progetto “I Cammini d’Europa”, è stato ideato e maturato nell’ambito della cooperazione transnazionale sostenuta dall’Unione Europea attraverso il programma Leader Plus, finanziato dal FEOGA Fondo Europea di orientamento e garanzia per l’agricoltura, e si propone di sviluppare una strategia di azione finalizzata alla valorizzazione turistica integrata dei territori rurali attraversati dai principali Itinerari Culturali Europei – Cammini di Santiago e Vie Francigene. 72/129 2.6 Via Francigena La via Francigena • Riconoscimenti: Grande Itinerario Culturale Europeo • Prodotto: integrato • Prodotto core: itinerario storico–spirituale • Altri attrattori: altri beni culturali, natura, enogastronomia • Valorizzazione: centralizzata e coordinata • Governance: centralizzata e consolidata • Governance centrale: GEIE • Governance locale: Associazione Europea vie Francigene • Finanziamenti: L. 135/01 (progetto interregionale); Feoga (Cammini d’Europa) • Fonti: http://www.viafrancigena.eu; www.camminideuropa.eu Localizzazione Un percorso di 1.800 Km articolato di 79 tappe che parte da Canterbury, percorre la contea del Kent, arriva alla Manica, prosegue lungo le regioni francesi Nord Pas de Calais, Picardie, Champagne-Ardenne FrancheComté, varca la frontiera Svizzera nei cantoni di Vaud e Vallese ed entra in Italia. Qui attraverso 44 tappe, solca sette regioni italiane - Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana e Lazio ed attraversa 140 Comuni fino a raggiungere Roma. 73/129 Prodotto Prodotto core La via Francigena è un’antica via di pellegrinaggio dal nord Europa verso Roma, le cui origini risalgono al Medioevo. La via prende il nome per la sua provenienza dalla Terra dei Franchi. Nell’antichità era nota anche come Itinerario di Sigerico in nome dell’arcivescovo di Canterbury che compì il percorso nel 990 di ritorno da Roma dove aveva ricevuto il Pallio dalle mani del Papa. L'arcivescovo inglese descrisse le 79 tappe del suo itinerario verso Canterbury, annotandole in un diario con precisione anche per ciò che riguarda i punti di sosta (Mansio). Il pellegrinaggio a Roma in visita alla tomba dell'apostolo Pietro, meta del pellegrinaggio della Via Francigena, divenne una delle tre peregrinationes maiores insieme alla Terra Santa e a Santiago di Compostela. L’itinerario ben presto entrò a far parte della vasta rete di strade e percorsi che segnava l'Europa del medioevo e che univa tutti i maggiori luoghi di spiritualità del tempo. L’odierno percorso riconosciuto dalla delibera del 21 aprile 1994 come “Itinerario Culturale” del Consiglio d’Europa, verificato e tracciato dall’Associazione Europea delle Vie Francigene nel 2005/2006. La via Francigena è stata riconosciuta nel 2004 "Grande Itinerario Culturale". La Via Francigena può essere percorsa a piedi, in bicicletta, a cavallo, in auto. Ogni modalità di percorrenza prevede un itinerario specifico secondo le caratteristiche del mezzo utilizzato, con 51 le proprie tracce GPS da scaricare . Sono proposti itinerari definiti per ciascuna regione italiana attraversata dalla Via Francigena. Per ciascun itinerario vengono fornite: • informazioni generali relative a: distanza totale da percorrere, giorni di viaggio necessari, classificazione delle difficoltà delle tappe, tipologia di fondo stradale e comuni interessati; • informazioni sulle tappe. per ciascuna tappa dell’itinerario ci sono, dove possibile, approfondimenti su elementi di interesse, punti informativi, ospitalità, natura e paesaggio, prodotti tipici, cultura e tradizioni, itinerari, notizie ed eventi, luoghi, immagini, video e commenti vari, nonché la possibilità di visualizzare il roadbook 51 52 52 e di Attualmente è stata implementata la sezione relativa ai percorsi a piedi. contiene indicazioni tecniche specifiche sulle singole tappe, piantine dettagliate ed indicazioni puntuali sulla percorrenza 74/129 scaricare il tracciato GPS. Lungo l’itinerario ci sono numerosi punti informativi georeferenziati. • Informazioni sull’ospitalità: per ogni tappa, dove disponibili, viene presentato l’elenco delle strutture alberghiere, extra alberghiere, e ristoranti che è possibile incontrare nel tragitto. Altri attrattori In aggiunta all’itinerario storico - spirituale vengono presentati i principali luoghi della fede correlati a loro volta alle tappe dell’itinerario. Attraverso un supporto telefonico dotato di GPS e connessione Internet si ha la possibilità di conoscere tutti gli approfondimenti riguardanti i borghi, le città, i beni artistici e naturali, le storie e tradizioni, nonché di essere aggiornati su strutture ricettive, punti di ristoro, notizie ed eventi, punti informativi e turistici e di consultare l’area dedicata alla Community. Nel sito viene anche sponsorizzata La Via del Gusto, attraverso la visualizzazione di un banner dedicato; vengono quindi proposti prodotti tipici, DOP e IGP presenti nelle località attraversate dalla Via Francigena. Valorizzazione Riconoscibilità I percorsi hanno una segnaletica riconoscibile che riporta il logo della Via Francigena ed è uniforme alle regole del Codice della Strada, alla normativa Regionale escursionistica di ciascuna regione attraversata e a quanto in uso sui sentieri CAI. I pellegrini possono richiedere “le Credenziali del Pellegrino” ovvero una carta d’identità che il pellegrino compilerà durante il suo viaggio a prova e ricordo del cammino compiuto. Presentandolo agli Enti che lo ospiteranno (parrocchie, municipi, altro), nelle tappe più significative del viaggio, il pellegrino potrà così ricevere un timbro da ciascuno di essi, fino al completamento del cammino. 75/129 Valorizzazione culturale La Via Francigena risulta ampiamente valorizzata con una vasta presentazione di patrimoni culturali visitabili lungo il cammino. Sono valorizzati beni culturali, luoghi della fede, tradizioni, personalità legati alla storia dei luoghi; ogni patrimonio viene proposto con approfondimenti culturali (studi, personaggi, eventi, etc.). Vitalità particolare risulta dall’organizzazione di eventi di promozione culturale legata a eventi, festival, mostre, il sito presenta anche una mediagallery, una sezione dedicata alle news e alla rassegna stampa. Strumenti di promozione Vengono utilizzati vari strumenti di promozione dell’itinerario: Sito Internet dedicato: http://www.viafrancigena.eu è il Portale europeo delle Vie Francigene che nasce dalla concertazione istituzionale con Ministero italiano per i Beni e le Attività Culturali, Regioni italiane del Progetto interregionale "Via Francigena" ed enti locali situati lungo il percorso. Riviste: la rivista “via Francigena” è una rivista semestrale pubblicata sia in italiano che in inglese ed è uno strumento di comunicazione dell’Associazione Europea delle Vie Francigene; promuove i luoghi della Via ed i progetti culturali ad essa collegati. Vi si possono trovare informazioni di carattere generale, notizie sugli eventi istituzionali internazionali legati alla Via Francigena, approfondimenti e testimonianze di chi ha già percorso l'itinerario di Sigerico. Community: La Community della Via Francigena è lo strumento per condividere l'esperienza del viaggio con gli altri viandanti, per creare e sviluppare un legame forte con i luoghi visitati e le persone incontrate durante il percorso. Nella Community del Portale web della Via Francigena è possibile: • condividere racconti di viaggio, commenti e file multimediali; • inserire commenti relazionati ai contenuti esistenti nella banca dati; commentare i contenuti del portale; • inserire segnalazioni e alert sul percorso con osservazioni di carattere pratico che possano essere utili ad altri visitatori Newsletter: l'utente può richiedere il servizio indicando le categorie di contenuto a cui è interessato. Periodicamente riceve una serie di news relative a eventi, aggiornamenti sul tracciato, strutture ricettive e tutte le informazioni utili alla visita. 76/129 Altri attrattori: la promozione della Via Francigena è affiancata dalla promozione di altri attrattori quali eventi legati alle tradizioni delle zone attraversate percorso. Le principali tradizioni anche enogastromiche vengono messe in correlazione con le tappe dell’itinerario, i luoghi, le attrazioni da vedere, le news e gli eventi. La Via Francigena promuove infatti anche “La Via del Gusto: prodotti tipici, DOP e IGP lungo la Via Francigena” volendo approfondire la conoscenza di un territorio ricco di “saperi e di sapori”, per mettere a valore le peculiarità locali in una prospettiva di turismo globale di qualità. Target Il progetto interregionale individua puntualmente le tipologie di target di riferimento e le esigenze di ognuna di esse. In particolare il turista “tipo” della Via Francigena è individuato nel Turista Pellegrino avente una sensibilità religiosa che potrà scegliere tra le diverse forme nelle quali è possibile percorrere l’itinerario: a piedi, in bicicletta, a cavallo. Le motivazioni di viaggio oltre che di natura religiosa, possono essere anche di natura culturale, storico-artistica, di comunicazione e di incontro, di fruizione della natura e del paesaggio. Governance La Via Francigena nasce da un progetto interregionale che nasce per volontà delle Regioni Valle d’Aosta, Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio con le quali collabora anche la Regione Puglia. L’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) fondata nel 2001 con la partecipazione di enti locali cura l’iniziativa svolgendo un’azione politica nei confronti degli interlocutori istituzionali che possono orientare significative risorse per la concretizzazione di obiettivi individuati e promossi negli accordi politico-programmatici siglati tra gli associati e le istituzioni. Per la creazione e divulgazione del “prodotto turistico-culturale francigeno”, si propone - nel rispetto delle singole autonomie - l’attivazione di modalità di lavoro organiche ed unitarie. In particolare per: • definire il “corridoio territoriale” del progetto e l’azione dell’Associazione ed acquisire il consenso e l’adesione di tutte le istituzioni locali interessate al percorso; • articolare un piano di analisi e di ricerca in grado di definire le caratteristiche del territorio interessato nelle sue componenti principali anche come supporto ai diversi settori di intervento; 77/129 • comprendere la pluralità delle relazioni esistenti e proponibili tra tutti gli elementi di pregio presenti sul territorio; • definire un progetto di “Valorizzazione a matrice ambientale e culturale” del percorso, come principale fattore di aggregazione e coinvolgimento degli interessi pubblici e privati di scala locale, nazionale ed europea; • stabilire e consolidare relazioni istituzionali ed operative con il Consiglio d’Europa, con la Commissione Europea e l’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali acquisendo il riconoscimento di interlocutore privilegiato sul tema “Via Francigena”; • estendere il partenariato ed il progetto di valorizzazione alle altre istituzioni locali europee, sviluppando al meglio le linee progettuali dell’Associazione Europea delle Vie Francigene; • produrre concrete ricadute sul territorio in termini di recupero e valorizzazione dei beni ambientali e storico-culturali, di scambio socio-culturale, di produzione di reddito ed occasioni occupazionali, di capacità di comunicazione con l’esterno attraverso il “vettore” Via Francigena; • coordinare le azioni in modo armonico tra loro, rispondendo all’obiettivo di rivitalizzare uno spazio di dimensione europea con specifico riferimento alla necessità di favorire il recupero di una cultura di scambio e cooperazione. Organi tecnici dell’associazione sono la Consulta degli Itinerari Storici, Culturali e Religiosi, istituita con DPC del 27 settembre 2007, organismo di indirizzo politico-strategico che intende promuovere e valorizzare gli Itinerari Culturali che si snodano nel territorio italiano e i cui organismi responsabili hanno sede in Italia. Essa si avvale del Comitato Scientifico organo di supporto tecnico-operativo composto dai rappresentanti degli itinerari culturali, dei ministeri, delle istituzioni, del mondo religioso. Come il Cammino di Santiago anche la Via Francigena è stata dichiarata Grande Itinerario Europeo ed in quanto tale fa parte dell’iniziativa europea “I Cammini d’Europa” gestita dall’omonimo Gruppo Europeo di Interesse Economico (GEIE). Per quanto riguarda le attività del GEIE si rimanda alla scheda relativa al Cammino di Santiago. 78/129 Finanziamenti: Il Progetto interregionale è stato cofinanziato a livello nazionale con la Legge 135/01 art, 5 comma 5 in materia di interventi di cofinanziamento a favore dei sistemi turistici locali per i progetti di sviluppo in ambito interregionale o sovraregionale. Il progetto “I Cammini d’Europa”, è stato ideato e maturato nell’ambito della cooperazione transnazionale sostenuta dall’Unione Europea attraverso il programma Leader Plus, finanziato dal FEOGA Fondo Europea di orientamento e garanzia per l’agricoltura, e si propone di sviluppare una strategia di azione finalizzata alla valorizzazione turistica integrata dei territori rurali attraversati dai principali Itinerari Culturali Europei – Cammini di Santiago e Vie Francigene. 79/129 2.7 Alcuni strumenti di rilievo per la valorizzazione Nel presente paragrafo vengono messi in evidenza i principali strumenti o prodotti realizzati da ogni iniziativa per la migliore valorizzazione delle informazioni storiche o la migliore fruizione della visita e che si ritengono possano essere potenzialmente utili in corso dell’implementazione del progetto Linea Gotica. Lo Sbarco in Normandia risulta interessante sia per le originali modalità di conoscenza della storia che per alcune utilities di presentazione dei luoghi non solo dal punto di vista degli accadimenti storici; le modalità di presentazione dell’offerta nel loro complesso forniscono l’idea di un prodotto in equilibrio tra valorizzazione storica e valorizzazione turistica anche di altri attrattori di vario genere. La storia viene raccontata nel sito internet attraverso una rappresentazione grafica delle aree geografiche coinvolte nello sbarco e nelle battaglie per la liberazione che ne seguirono e che vengono evidenziate in sequenza dello scorrere della cronologia degli eventi presentata graficamente a latere della pagina web. E’ possibile conoscere la storia anche nei luoghi della visita attraverso totem informativi che consentono, avvicinando il cellulare ai totem stessi, di visualizzare le 8 fasi della battaglia e 30 filmati originali oltre ad informazioni di tipo turistico. 80/129 Di notevole importanza oltre che di impatto emotivo la sezione dedicata alla Carta delle Vittime Civili la quale fornisce informazioni sui caduti civili durante le battaglie che si svolsero per la liberazione del territorio francese. 81/129 Le principali utilities rilevate sono: • la Normandie Pass: una carta che dà diritto a numerosi vantaggi, riduzioni e omaggi presso operatori turistici e commerciali affiliati. • Mon carnet de route: diario in formato web in cui è possibile visualizzare le visite e gli eventi selezionati a cui si è interessati La Memoria delle Alpi emerge per la particolare cura ed ampiezza della ricerca storiografica che ha dato vita ad una serie di strumenti – output del progetto - che tuttora consentono a studiosi, ricercatori, ed anche semplici interessati alla storia dei luoghi di venire a conoscenza di un’ampia mole di informazioni accuratamente sistematizzate anche in via informatica e di libero accesso all’utenza. La Banca dati centrale del progetto, suddivisa in tre aree (mappe e percorsi, area di ricerca e area didattica) consente di svolgere un’approfondita ricerca storica con numerose correlazioni tra le varie informazioni. La sezione “Mappe interattive e percorsi” consente di ricercare i diversi Percorsi storico-turistici. E’ possibile effettuare la ricerca per diversi livelli territoriali, per tipologia storica di itinerario (percorso della guerra, sentiero partigiano, etc.), per localizzazione geomorfologica (montagna, collina, pianura, etc.) e per difficoltà di itinerario. Di seguito si riportano le schermate web di accesso alla ricerca. 82/129 83/129 Per ogni itinerario viene presentata una mappa interattiva che indica la tipologia di eventi storici riferibili al territorio selezionato e fornisce chiare informazioni sull’itinerario turistico-culturale, con spiegazioni storiche unite all’ambiente in cui vive l’itinerario; corredano la scheda correlazioni bibliografiche, multimediali, eventi, persone e link utili. Le altre due aree (Area Didattica e Area Documentazione e Ricerca) consentono di ricercare informazioni storiche attraverso le chiavi di ricerca “luoghi-eventi-persone”; l’Area Documentazione e Ricerca consente di realizzare approfondimenti. 84/129 La Memoria delle Alpi ha altresì realizzato una “Rete della Memoria” che consente di venire a conoscenza delle molteplici iniziative correlati ai temi della II guerra mondiale, della resistenza e delle persecuzioni realizzate dai vari soggetti impegnati sul territori nei temi della valorizzazione storico-culturale. Tra le molteplici iniziative si segnalano: • la Banca dati del Partigianato Piemontese: la ricerca è stata condotta dagli Istituti storici della Resistenza del Piemonte, in collaborazione con il Ministero della Difesa. Raccoglie 91.847 nominativi tra partigiani combattenti, patrioti, e benemeriti piemontesi. Ogni scheda, accessibile dal progetto Memoria delle Alpi via link al sito dell’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea; comprende, oltre ai dati anagrafici, il nome di battaglia e la qualifica (partigiano, patriota, benemerito, ecc.), l'indicazione delle formazioni di appartenenza con i relativi periodi, la professione, la carriera militare precedente l'8 settembre 1943, l'eventuale appartenenza alle formazioni della Repubblica Sociale Italiana (RSI), i gradi partigiani, le ferite, le decorazioni ottenute ed eventuali dati su decesso, cattura e deportazione. E’ possibile accedere ai dati attraverso la seguente maschera di ricerca: Il risultato della ricerca è la scheda del partigiano come da esempio che segue: 85/129 • la Banca Dati delle Lapidi: è il risultato dell'informatizzazione della banca dati delle lapidi presenti sul territorio della Città di Torino raccolta nel volume "Che il silenzio non 53 sia silenzio, memoria civica dei caduti della resistenza a Torino" , arricchito di altre informazioni iconografiche e testuali. Si tratta di 204 schede di lapidi e di 368 schede biografiche. Il progetto Memoria delle Alpi permette il link alla banca dati dell’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea e permette la ricerca attraverso la seguente schermata: 53 "Che il silenzio non sia silenzio, memoria civica dei caduti della resistenza a Torino, Blu Edizioni, 2003 86/129 La banca data delle lapidi fornisce le seguenti schede di dettaglio: 87/129 • l’Archivio della deportazione piemontese: il database, sempre realizzato dall’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea e accessibile anche dalla Rete della Memoria delle Alpi, mette in relazione le trascrizioni e le registrazioni delle interviste a uomini e donne deportati con le loro biografie e con altre testimonianze, edite o inedite, raccolte nel corso di un complesso lavoro di ricerca, finalizzato al censimento di fonti audio-visive, scritti di memoria, articoli apparsi su periodici, interviste pubblicate o registrate, iniziative e attività realizzate dalle scuole, tesi di laurea redatte sull’argomento. La ricerca è iniziata nel 2001 con un finanziamento della Regione Piemonte settore Biblioteche, Archivi ed Istituti culturali, che ha permesso di conservare e valorizzare la memoria della deportazione femminile piemontese. Nel 2007, grazie a un finanziamento del Consiglio regionale del Piemonte, è stato realizzato il database consultabile on line, “Donne nella deportazione piemontese” (27 interviste). Nel biennio 2008-2010, con il sostegno della Compagnia di San Paolo è stato possibile recuperare anche le interviste ai 189 testimoni di sesso maschile che oggi confluiscono nel banca dati della deportazione piemontese. Le figure che seguono illustrano la schermata principale rinvenibile nel sito internet per realizzare la ricerca di archivio e la scheda analitica di un deportato. 88/129 La Cortina di Ferro rappresenta un forte esempio di turismo storico ecocompatibile in perfetta sintonia con il valore e le ricchezze ambientali. Il mezzo con il quale il percorso è fruibile - la bicicletta – rappresenta un caso di rilievo nella considerazione di voler costruire un turismo sempre più consapevole e rispettoso del patrimonio ambientale e vicino alla storia, alla cultura e alle tradizioni dei luoghi che via via si incontrano. La bicicletta è sempre più considerata un mezzo alternativo sia per la vita quotidiana che a livello turistico ed è oggetto di vari programmi ed incentivi a livello sia europeo che locale. A seguire la proposta che l’iniziativa offre di integrazione storico-ambientale: 89/129 Il Cammino di Santiago risulta interessante per le modalità di valorizzazione e fruibilità dell’informazione stessa e per la presentazione di originali servizi a supporto del prodotto core. Il prodotto viene presentato sia attraverso descrizioni dettagliate sia attraverso immagini stilizzate che forniscono informazioni di immediata comprensione. I principali punti di forza relativi alle modalità di valorizzazione e fruibilità dell’informazione sono relativi a: • presentazione degli itinerari: attraverso mappe stilizzate che mettono in evidenza le principali tappe da percorrere • presentazione delle tappe: attraverso immagini stilizzate e icone parlanti che consentono al pellegrino di fruire velocemente delle informazioni presenti nel territorio Informazioni di carattere paesaggisticoculturale e informazioni utili alla percorrenza della tappa in termini di distanze da una città all’altra, altitudini e presenza di strutture rilevanti (es ospedali). Informazioni sui km che separano ogni città da Santiago e i servizi presenti quali ad es: alberghi convenzionati, forni, pub, ristoranti, supermercati, connessione a Internet, punti informativi. Viene presentata inoltre una lista di alberghi con il numero di posti, il prezzo e i servizi che offrono. 90/129 • presentazione delle località: attraverso immagini stilizzate e icone parlanti che consentono al pellegrino di fruire velocemente dei servizi presenti in loco. I principali punti di interesse relativi ai servizi a supporto presentati sono: • l’iniziativa degli “Hospitalero Voluntario” sia per tipologia di iniziativa che per efficienza di organizzazione. L’ospite volontario, è una figura che cura l’accoglienza del pellegrino assicurandogli la migliore ospitalità e supportandolo fornendogli ogni genere di informazione e di assistenza di cui possa aver bisogno. • La Carta d’Identità del Pellegrino: documento che identifica il possessore come pellegrino e gli consente di accedere ai rifugi. Lungo l’itinerario, prevalentemente nei rifugi, vengono apposti, nella carta d’identità i timbri e le date a testimonianza del passaggio del pellegrino in quella specifica località. Se alla fine dell’itinerario il pellegrino riesce a dimostrare di aver fatto almeno 100 km a piedi o a cavallo o 200 km in bici per motivi di pellegrinaggio religioso, spirituale o di ricerca interiore, l’ufficio di Accoglienza del Pellegrino rilascia la Compostela, certificato in latino che dimostra che è stato realizzato il pellegrinaggio a Santiago. 91/129 La Via Francigena rappresenta un’iniziativa il cui prodotto viene presentato con numerosi strumenti che formano un quadro completo ed omogeneo. Tra gli strumenti più interessanti dell’iniziativa si segnalano: • : l’opportunità offerta al visitatore di pianificare e personalizzare un proprio itinerario sia lungo la via Francigena che nel territorio limitrofo. E’ possibile selezionare la tappa di partenza, indicare la direzione della tappa che si vuole seguire, selezionare i punti di interesse di ogni tappa in termini di Comuni da visitare, località, beni culturali e luoghi della fede presenti nel territorio. • e : per ogni itinerario sia predefinito che personalizzato è possibile scaricare il roadbook della tappa di interesse, che fornisce informazioni molto dettagliate sui dislivelli, le difficoltà, il profilo altimetrico e indicazioni precise delle direzioni da seguire durante il percorso segnalate con l’utilizzo di frecce direzionali; è prevista la possibilità di scaricare anche il tracciato GPS. • importante si ritiene la funzionalità di segnalare on-line difficoltà nella percorrenza degli itinerari svolta dall’Associazione Amici della Via Francigena. L’immagine successiva dà l’idea della funzione di controllo dei percorsi e delle modalità di comunicazione. 92/129 Per concludere si ricorda che anche La Via Francigena, come il Cammino di Santiago, rilascia “le Credenziali del Pellegrino” ovvero una carta d’identità che il pellegrino compilerà durante il suo viaggio a prova e ricordo del cammino compiuto. Presentandolo agli Enti che lo ospiteranno (parrocchie, municipi, altro), nelle tappe più significative del viaggio, il pellegrino potrà così ricevere un timbro da ciascuno di essi, fino al completamento del cammino. 93/129 2.8 Analisi dei casi studio e proposte per la Linea Gotica L’esame comparato delle caratteristiche di ogni iniziativa, riepilogate nella tabella che segue, conduce ad una prima riflessione innanzitutto sull’identità e l’offerta nella sua globalità . Da un lato sono stati esaminati percorsi della memoria storica e dall’altro percorsi di natura spirituale. La scelta di inserire anche quelli spirituali va oltre l’oggetto stesso del percorso per focalizzare l’attenzione su due grandi itinerari riconosciuti tali dall’Unione Europea, che si presentano fortemente coordinati e le cui modalità di presentazione comportano quel valore aggiunto che permette di ampliare la rilevanza del tema culturale per estenderlo ad una platea di fruitori maggiormente vasta e differenziata. Tab. 2.1 – Quadro di unione delle caratteristiche delle realtà esaminate Percorsi della memoria Sbarco in Normandia - Riconoscimenti Prodotto Prodotto core La Cortina di Ferro Progetto modello per turismo sostenibile Memoria delle Alpi - - Cammini di Santiago Via Francigena Patrimonio dell'Umanità e Grande Itinerario culturale europeo Grande Itinerario culturale europeo Integrato Core Core Core Core Integrato Patrimoni storico memorialistici Itinerario storico (su pista ciclabile) Patrimoni storico memorialistici Itinerario storico memorialistico Itinerario spirituale Itinerario storico spirituale altri beni culturali, Altri attrattori natura, enogastronomia Valorizzazione Ligne Maginot Percorsi spirituali - - - - altri beni culturali, natura, enogastronomia Centralizzata e coordinata Coordinata Non centralizzata e non coordinata Coordinata Centralizzata e coordinata Centralizzata e coordinata Centralizzata e Consolidata Centralizzata e Consolidata (della pista ciclabile) Locale Centralizzata (di progetto); attualmente a livello regionale. Centralizzata e Consolidata Centralizzata e Consolidata - Cammini d'Europa: GEIE Cammini d'Europa: GEIE - Federazione spagnola delle Associazioni degli Associazione Europea Amici del Cammino di Vie Francigene Santiago Riconoscib ilità Governance Governance L’Asociation centrale Normandie Mémoire Governance locale Finanziamenti Federazione Europea Ciclisti - a seconda delle nazioni - LIFE+: Nature & Biodiversity LIFE+: Environment Policy & Governance LIFE+: Information & Communication FESR; PORE - Associazioni varie - Interreg III A Italia Francia - Svizzera; Regione Piemonte Feoga (Cammini d'Europa) Legge 135/01 (progetto interregionale); Feoga (Cammini d'Europa) Elaborazione Invitalia I percorsi esaminati presentano caratteristiche eterogenee utili per trarre spunto sulle diverse modalità di offerta. 94/129 Alcuni propongono un’offerta puramente storica (Memoria delle Alpi, Linea Maginot) mentre altri danno valore anche ad altre valenze del territorio sia di tipo ambientale (Cortina di Ferro) che di tipo culturale fino ad integrare altre valenze locali quali l’enogastronomia (Sbarco in Normandia, Via Francigena); in alcuni casi un forte orientamento sulla chiave culturale (Memoria delle Alpi), in altri emerge più fortemente la chiave turistica sia per un più ampio target (Sbarco in Normandia ed entrambe le vie spirituali) che per un target specifico (Cortina di Ferro); alcuni hanno una gestione centralizzata e presentano un’immagine coordinata (Sbarco in Normandia, Cortina di Ferro, Cammino di Santiago e Via Francigena) mentre altri hanno una dimensione puramente locale (Linea Maginot). Da questo panorama emergono punti di forza e di debolezza di ogni iniziativa rispetto alla capacità di determinare un’identità del prodotto da proporre in modo equilibrato tra esigenze culturali ed esigenze di promozione turistica. Il primo punto di analisi riguarda la modalità di presentazione dell’offerta storica cioè se la valorizzazione è mirata alla sola memoria storica o se questa è integrata con altri attrattori di sviluppo locale ed in questo caso quali sono ed in quale misura. I prodotti integrati che emergono dai casi esaminati propongono un’identità del territorio più vasta al fine di rafforzare lo sviluppo locale con un effetto di ampliamento dei potenziali fruitori rispetto alla tipologia e alla numerosità (Sbarco in Normandia e Via Francigena). L’equilibrio con il quale viene proposta l’offerta storica e gli altri attrattori può essere diverso: il porre sul medesimo piano i due elementi - non solo culturali e ambientali - pone delle innegabili riflessioni di opportunità. Pur nella consapevolezza che l’identità di un territorio ed il suo sviluppo dipendono da una visione globale in grado di generare possibili economie di scala, è possibile immaginare dei piani diversi delle varie offerte. La memoria storica è nata e vive necessariamente in uno scenario ambientale che diventa il teatro stesso dello svolgersi degli eventi e genera una cultura che diviene uno strumento per rafforzare la memoria e volgerla verso le giovani generazioni. Il binomio ambiente-cultura appare quindi imprescindibile nella proposta di un’offerta storica; in quest’ottica la pista ciclabile lungo la Cortina di Ferro è perfettamente integrata in un ambiente naturale di pregio tale da costituire un unicum fruibile nella sua globalità. Riguardo gli altri attrattori potrà essere il territorio stesso a definire il peso da dare ad ulteriori proposte. L’importanza della valorizzazione della memoria finalizzata in particolare alle giovani generazioni non può prescindere dalla valorizzazione in chiave culturale, ambito nettamente distinto dalla valorizzazione in chiave turistica che rappresenta invece uno strumento per 95/129 generare sviluppo locale. La Memoria delle Alpi rappresenta sicuramente l’esempio più evidente di un’offerta in forte chiave culturale dedicata chiaramente a studiosi e ricercatori del tema storico; da tale iniziativa non emerge la chiave turistica in grado di fare dell’iniziativa un elemento di sviluppo locale. Pur potendo trarre da questo progetto spunti importanti sui prodotti culturali che ne sono derivati (banca dati specializzata, prodotti multimediali, etc.), resta comunque la necessità di veicolare l’offerta storica con modalità turistiche come avviene negli altri percorsi della memoria e spirituali laddove sono proposti itinerari, pacchetti turistici, eventi, esplicate le modalità di fruizione e quant’altro necessario per realizzare un prodotto completo. La forza dell’offerta di un prodotto completo culturale e turistico è espressa anche dalla modalità di gestione e dall’esistenza di un’immagine coordinata. Sistemi di gestione a rete richiedono necessariamente un forte coordinamento verticale a partire dalle istituzioni centrali sino ad arrivare a quelle locali ed alle realtà legate al territorio. Il coordinamento anche dell’immagine rafforza ulteriormente la rete facendola percepire come un territorio ed un network coeso che condivide i medesimi principi ed obiettivi. Il prodotto stesso viene così ad assumere una propria identità rispetto al territorio che appare viva e dinamica e quindi maggiormente capace di attrarre flussi turistici. Fig. 2.2- Sintesi comparata casi analizzati e proposta Linea Gotica Elaborazione Invitalia 96/129 3. Linee di sviluppo dell’intervento Da tempo, uno dei fenomeni turistici di maggior successo è certamente quello rappresentato dal cosiddetto “Turismo della memoria”. Esso si fonda sulla presenza e sulla fruizione del patrimonio storico/ambientale che, se adeguatamente tutelato, può trasformarsi per la comunità da costo in risorsa, in quanto in grado di generare ricchezza sul territorio, grazie ad un’attenta 54 politica turistica in chiave culturale . In questo ambito è in forte aumento la richiesta di visitare i siti più importanti della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, dalle trincee ai camminamenti ripristinati, dai sacrari ai musei che ricordano quei tragici eventi. Tale tipo di turismo, in generale, oltre a rispondere ad interessi di carattere culturale soprattutto didattico, si rivolge anche agli appassionati del turismo naturalistico in quanto le vestigia e le testimonianze presenti nei luoghi che richiamano quegli eventi si trovano sovente in cornici ad alta valenza ambientale. “Luoghi della memoria” o “luoghi per la memoria”? Entrambi questi luoghi rappresentano lo spazio entro cui la memoria si muove anche se il binomio riflette molteplici accezioni, secondo la dottrina storica. Secondo una prima riflessione i primi sono quei luoghi dove il ricordo è espresso da un patrimonio ancora oggi visibile, seppur in parte, e sono testimoni essi stessi dello svolgersi della storia, i secondi sono i luoghi dove è rilevante non ciò che è rimasto ma ciò che è stato distrutto e nei quali la memoria va maggiormente sostenuta con iniziative mirate affinché non si disperda. Esistono poi luoghi di carattere simbolico, luoghi della memoria personale ma nell’insieme si può dire che un “luogo della memoria” diviene “luogo per la memoria” quando la storia va oltre la materialità del luogo e del patrimonio per estendersi ad 55 ampliarsi alla riflessione, alla comprensione e al dialogo. . La creazione della memoria collettiva è un processo attraverso il quale i luoghi storici e gli eventi vengono recuperati e riproposti quali simboli di un’idea di nazione in cui il popolo possa riconoscersi. Questo processo quando si riferisce al vissuto storico si fonda su immagini e simboli di una realtà che non esiste più e che se demandato esclusivamente ad un processo di tipo immaginario crea una “memoria fragile” che col tempo rischia di essere compromessa. Per questo è necessario che l’intangibilità del vissuto divenga oggetto di una politica turisticoculturale che, con adeguate forme, sostenga e continuamente ravvivi e perpetui la corretta trasmissione della memoria storica. 54 Cfr. Massimo Andreoli, “Il Turismo della memoria - Identità culturale come volano di promozione internazionale del territorio” 55 Landis “Luoghi della memoria”. 97/129 Nel trasmettere alle giovani generazioni la memoria storica è fondamentale trovare un equilibrio tra “sterminio” e “serenità” facendo emergere ciò che c’era prima, le potenzialità che sono andate perse e che forse possono essere raccolte, quanta vita è stata stupidamente e orrendamente fermata e dando voce ai giovani, alle loro riflessioni, rendendoli partecipi di un 56 processo di metabolizzazione degli eventi senza caricarli solo di lutti . Dal un punto vista delle relazioni tra turismo, memoria e identità collettiva già il Touring Club Italiano nel 1927 con la guida “Sui campi di battaglia” promuoveva la visita turistica dei luoghi della grande guerra proponendo non solo una panoramica degli eventi storici ma anche itinerari per i turisti della memoria. La visita e l’esistenza stessa dei luoghi della memoria non promuovono esclusivamente la versione ufficiale della storia nazionale, ma stimolano tutti gli individui alla riflessione e all’interpretazione personale. Promuovere il turismo della memoria significa comunque avvalersi di tecniche di marketing che si fondano sull’uso della nostalgia e che devono essere sottoposte ad attentissime valutazioni per impedire che s’inneschino processi di alterazione che possano andare ad intaccare gli aspetti identitari in cui si 57 riconoscono le comunità che vi abitano . Poiché la memoria, affinché non scompaia, deve essere sostenuta anche con iniziative di tipo turistico occorre porre attenzione al tipo di iniziative che si possono proporre che devono essere tali da non compromettere il messaggio fondamentale del “turismo della memoria”. Riguardo lo studio della Linea Gotica fin qui realizzato, vengono di seguito presentate delle proposte dirette a orientare le scelte di implementazione dell’intervento riguardo la creazione dell’offerta storica e la sua valorizzazione da un punto vista culturale e turistico. Le proposte, finalizzate al consolidamento e al miglioramento della visibilità della Linea Gotica emiliano-romagnola, costituiscono un primo step per il lancio del “Sistema a Rete Linea Gotica” e rappresentano la fase conclusiva dell’intero percorso progettuale che prende le mosse dall’analisi e dalla lettura del territorio affrontate nella prima fase del lavoro e che è poi proseguito con le evidenze delle molteplici iniziative di valorizzazione culturale di tipo innovativo che dimostrano il forte dinamismo a livello territoriale del tema della valorizzazione storicoculturale. Nelle proposte che seguono si tiene conto dei servizi e degli strumenti a supporto della promozione turistica particolarmente rivolti a giovani fruitori. 56 Landis “Luoghi della memoria”. 57 Elisa Magnani Il turismo della memoria e i luoghi dell’Unità d’Italia 98/129 3.1 Linee guida per la creazione del Sistema territoriale a rete della Linea Gotica Creare una rete significa dare vita ad un sistema fisico e virtuale di collegamento e coordinamento del complesso degli elementi che sostanzia l’offerta storica “Linea Gotica” e tutti i soggetti coinvolti o coinvolgibili nella realizzazione delle azioni e delle iniziative di valorizzazione. Una rete aperta nella quale la forza delle sinergie create all’interno del network promana oltre il singolo territorio per raggiungere altre realtà analoghe con cui collaborare ed attrarre potenziali visitatori e al contempo riceve e mette a sistema contributi che arricchiscono l’offerta stimolando processi culturali sempre più elevati ed in continuo divenire. Una rete orizzontale che unisce progressivamente e modularmente il territorio ed il suo patrimonio attraverso i micro-sistemi degli ambiti storico-territoriali, le macro-aree territoriali fino all’intera Linea Gotica espressione di un tratto della storia della Regione Emilia Romagna. Questa rete potrebbe estendersi in una visione d’insieme multiregionale ed europea abbracciando l’intera storia della Linea Gotica che segnò i territori dell’Italia del centro-nord nel periodo dell’ultima guerra e di quei percorsi della memoria a livello europeo che rappresentano l’identità culturale sovranazionale. Al contempo una rete di tipo verticale che permette a tutti gli stakeholder della rete di dialogare tra loro coerentemente con le linee strategiche del decisore regionale e dei soggetti impegnati nella governance dell’iniziativa e di interagire anche con altri soggetti impegnati o interessati ai processi di sostegno e valorizzazione della memoria storico-culturale di una collettività finalizzati allo sviluppo dei sistemi locali. La rete promuove progetti che hanno lo scopo di migliorare la visibilità delle iniziative, consolidare le motivazioni di chi vi si dedica, facilitare la costruzione di una migliore proposta culturale complessiva nel rispetto del ruolo e dell’autonomia di ciascun membro. Tra le idee guida che muovono la rete c’è quella di far convergere le specificità di ciascuno per mettere a sistema competenze e risorse di diversa natura. La rete si sostanzia in elementi di natura strutturale (come i percorsi, i centri di rete, la piattaforma web), di valorizzazione culturale (laboratori didattici, soluzioni espositive, convegni e quanto altro per sostenere il trasferimento dei valori culturali della storia della Linea Gotica), di promozione turistica (immagine coordinata, strumenti di comunicazione, pacchetti turistici) e in azioni di animazione e formazione. 99/129 Pertanto le azioni che vengono proposte per realizzare il sistema della rete della Linea Gotica sono: a) Creare percorsi della memoria quale strumento di accesso e divulgazione della storia dei luoghi in grado di collegare il patrimonio della Linea Gotica, rendendolo fruibile in maniera integrata e articolata. Nella messa in rete del sistema territoriale lo strumento dell’itinerario riveste una grande valenza di unione dei territori e della loro identità. Il percorso è lo strumento principale per creare circuiti di valorizzazione che concretizzino il sistema della rete in quanto consentono di mettere in comune tutte le risorse umane, patrimonialistiche e le iniziative esprimibili dal territorio. Si ritiene fondamentale presentare il patrimonio storico-culturale in stretto rapporto con i luoghi in cui si sono svolti gli eventi. I luoghi stessi, i paesaggi, infatti sono parte del patrimonio memorialistico e in quanto tali contribuiscono ad incrementare il valore del patrimonio culturale locale. E’ il paesaggio stesso che “parla”, “racconta”, “tramanda” una parte di storia avvenuta. E tali “racconti” integrano il patrimonio culturale e lo arricchiscono con “narrazioni” che non possono essere riportate interamente nei libri, ma che possono essere vissute appieno soltanto attraversando fisicamente quei territori, vedendo, a tratti, quello che all’epoca vedevano i partigiani e i combattenti. Quindi l’itinerario deve saper raccogliere l’insieme delle valenze presenti nel territorio in maniera flessibile e modulare in modo da poter spaziare dalla conoscenza di uno specifico tema storico o di una porzione di territorio fino ad una conoscenza più ampia ed approfondita per consentire al visitatore di “immergersi” in una realtà storico-territoriale complessiva all’interno della quale poter orientare le proprie scelte di visita su più aspetti storici in sinergia con le altre risorse offerte dal territorio. Il visitatore che percorre i luoghi deve poi poterne riconoscere l’identità storica nonché gli eventi occorsi e per questo è di primaria importanza definire un’immagine coordinata la quale consentirà al visitatore di ricondurre i luoghi all’appartenenza alla Linea Gotica e di conoscerne, lungo il cammino, i singoli avvenimenti. Quindi i percorsi potranno essere disegnati sulla base: o dei diversi tematismi storici che rispecchiano anche la delimitazione geografica ipotizzata nella mappatura dei singoli ambiti storico-territoriali; o di una panoramica più ampia della Linea Gotica che comporta un viaggio alla scoperta dei vari ambiti, riuniti anche per macro aree, delle varie fasi storiche e dei diversi luoghi della guerra. 100/129 La prima fase del lavoro consente di disegnare puntualmente i possibili itinerari facendo leva sul ricco patrimonio censito e sulle caratteristiche rilevate di raggiungibilità e di rilevanza in termini attrattivi, nonché sui livelli di accessibilità al territorio sia interni all’ambito che esterni. Le cartografie realizzate consentono di visualizzare immediatamente i principali attrattori della Linea Gotica sia del singolo ambito che degli ambiti limitrofi e forniscono una chiara visione del possibile sistema territoriale e delle sue fattive connessioni. La visione per macroarea consente di realizzare un’offerta omogenea che fa proprie le identità territoriali anche morfologiche, suddividendo tra Linea Gotica verso Occidente (tratto appenninico centrale), Linea Gotica verso Oriente (tra il tratto appenninico fino al litorale adriatico) e Linea Gotica nelle Valli (pianure del ravennate e del ferrarese) e, mettendole in rete in una logica di sistema, costituisce il tessuto per dare luogo ad un intervento ad “ombrello” che uniforma e dà equilibrio ad ogni potenzialità locale. Per soddisfare al meglio le esigenze dei turisti, si propongono: o itinerari modulari ampliabili a seconda dell’interesse dei visitatori e dei loro tempi di permanenza; o integrazione dell’offerta storico-culturale della Linea Gotica con gli attrattori paesaggistici e culturali locali per realizzare appieno il concetto di eco-museo diffuso sul territorio; o servizi di informazione e di assistenza turistica attraverso info-point o gli IAT del territorio per orientare il visitatore nel percorso storico-culturale e per assisterlo nelle scelte e nelle necessità proprie del viaggio. o segnaletica e cartellonistica coordinata “leggera” in sintonia con il paesaggio circostante e non invasiva. Il sistema della segnaletica consente di identificare chiaramente l’immagine che sarà data all’offerta “Linea Gotica” e di esplicare la realtà che si sta osservando e le altre connotazioni utili alla visita in particolare del grado di difficoltà del percorso, dei tempi necessari alla sua percorrenza e della sua accessibilità alle persone diversamente abili, anche riferita a singoli punti tappa. Una forma innovativa di segnaletica che viene utilizzata attualmente in percorsi della memoria internazionali (come nel caso dello “Sbarco in Normandia”) è il “totem”, punto informativo multimediale, che agevola la fruizione dell’esperienza culturale consentendo al visitatore di ascoltare e visualizzare 101/129 attraverso i propri dispositivi mobili, informazioni aggiuntive sul patrimonio e sulla storia dei luoghi. o aree di sosta attrezzate ed accessibili alle persone portatrici di bisogni speciali per fornire al turista servizi minimi di accoglienza, quali toilette, nursery, parcheggi, indicazioni della posizione geografica e dei percorsi per raggiungere gli uffici di prima emergenza ed i punti informativi turistici. o intermodalità ovvero l’impiego di diverse forme di mobilità, in relazione al target di riferimento e alle tipologie di percorso, in particolare di quelle forme di mobilità sostenibile da un punto di vista ambientale che utilizzano ad esempio le ciclovie e le ippovie. I singoli percorsi possono essere arricchiti con specifiche iniziative di valorizzazione culturale che fanno leva sul territorio come scenario stesso della forma artistica. Le iniziative di valorizzazione culturale possono essere organizzate in funzione della tipologia di visitatori e dello specifico patrimonio oggetto della visita. b) Realizzare Centri di rete multimediali del sistema territoriale quali nodi locali del network per il coordinamento territoriale delle azioni e delle iniziative di valorizzazione turisticoculturale della Linea Gotica coerentemente con gli indirizzi strategici regionali. Queste strutture portanti del sistema territoriale saranno le porte di ingresso al sistema degli itinerari e il punto di riferimento a livello locale per l’attività di ricerca, di documentazione, di tutela e di valorizzazione del patrimonio storico. Possono essere centri di rete, dopo adeguata formazione, le istituzioni locali già esistenti nel territorio, sia pubbliche che private, quali Musei ed Istituti storici e della Resistenza, centri di documentazione, mostre permanenti, parchi, raccolte gestite da privati o da associazioni in regime di convenzione. I centri, adeguatamente attrezzati sia per gli operatori che per i visitatori con spazi didattici, laboratori, sala convegni e postazioni multimediali, offrono servizi informativi e di approfondimento della visita da un punto di vista storico–culturale. I Centri di rete possono essere ubicati a livello di macroarea fino a prospettare, come già avanzato dall’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna (IBC), dei Centri di documentazione internazionale a livello regionale quali “porte” per l’accesso alla storia della Linea Gotica dell’appennino emiliano e del territorio romagnolo. L’obiettivo principale è quello di mettere in rete in maniera accessibile per finalità di studio e ricerca tutte le informazioni e le conoscenze archivistiche a livello regionale, nazionale e internazionale in merito alla storia della Linea Gotica. I Centri di rete si differenziano dai 102/129 musei regionali in quanto ciò che si vuole divulgare va oltre l’esposizione di materiali e reperti bellici per essere luoghi di stimolo alla riflessione, attraverso anche strumenti innovativi, capaci di comunicare in particolare con i giovani. c) Realizzare un sito Internet dedicato alla Linea Gotica che rappresenta la creazione della rete da un punto di vista virtuale finalizzato ad essere il luogo principale di raccordo tra i soggetti del il sistema Linea Gotica ed i potenziali fruitori. Un portale che raccoglie tutte le 58 informazioni, da tradurre in più lingue (inglese, tedesco, ecc.) , relative alla storia della Linea Gotica ed alle informazioni correlate relative alla valorizzazione dell’offerta storica in chiave culturale e turistica. Un portale con diverse finalità, sia per il visitatore che per la didattica e la ricerca, accessibile per organizzare una visita sui luoghi e ripercorrere le tappe delle fasi della guerra e per svolgere ricerche storiche. Un portale aperto alla condivisione delle esperienze dei testimoni degli eventi e dei visitatori. Un portale che offre informazioni su: o La Linea Gotica ovvero l’offerta storico-culturale di cui il portale dà informazioni riguardo: i percorsi della memoria (itinerari flessibili e modulari-tematici che uniscono il patrimonio storico, i luoghi e i paesaggi); la scelta del percorso può avvenire attraverso la selezione per tematismo storico o per localizzazione geografica. la storia che il percorso esprime e le vicende da ricordare anche riferite ai singoli patrimoni; l’accessibilità agli itinerari ovvero informazioni riguardo il livello di difficoltà, i tempi di percorrenza, il dislivello e la stagionalità. La sezione dell’offerta storica consente l’accesso ad un’area di ricerca dove è possibile trovare, documenti, materiali fotografici e audiovisivi e informazioni sulla storia della Linea Gotica per finalità di studio e di ricerca. Si consideri l’ipotesi di mettere in rete, anche attraverso un’area riservata, l’ampio materiale disponibile presso gli Istituti e gli Archivi Storici a livello locale per consentire agli esperti della materia di trovare in un unico portale l’accesso (anche attraverso link) all’insieme del patrimonio documentale della Linea Gotica. Tra le iniziative che a livello web possono essere realizzate vi è una banca dati per conoscere la storia di tutti coloro che hanno combattuto per la Resistenza nel 58 In generale gli strumenti promozionali e di valorizzazione dell’offerta dovranno essere realizzati in più lingue. 103/129 territorio regionale ma anche dei numerosi civili che perirono nelle rappresaglie o che presero parte ad azioni di solidarietà nei confronti dei combattenti, in maniera che il territorio sia veramente un luogo di memoria riconosciuto dai paesi coinvolti nel conflitto, dalle associazioni e, soprattutto, dalle famiglie dei combattenti (cfr Memoria delle Alpi). o Le iniziative di valorizzazione turistico-culturale offerte dal punto di vista della tipologia (cinema, teatro, musica arte e cultura, sport e ambiente, tradizioni ed altro), della localizzazione, del periodo di svolgimento e per tipologia di fruitori. La sezione rappresenta il punto di raccordo e di confronto tra le iniziative proposte a livello locale, che mette in moto processi di competizione e simulazione, quindi di stimolo alla creatività e all’impegno da parte degli attori locali, portando ad un innalzamento ed estensione territoriale dell’offerta e del processo culturale. o I servizi turistici, per l’orientamento al potenziale visitatore (pacchetti turistici, ricettività, ristorazione, mobilità, iniziative di promozione territoriale, punti informativi, agenzie, punti per la richiesta della card turistica e per il rilascio della carta del patriota ed altro). La sezione è ancor più d’impatto ed efficace se l’offerta ricettiva è quella relativa ad un circuito “garantito” da un processo di accreditamento da parte dei soggetti preposti allo scopo nell’ambito della governance della Linea Gotica. o Un’ulteriore sezione del portale è quella in cui prende vita “la community”, la parte più dinamica del sito, dove prendono voce e partecipano attivamente i cittadini, i visitatori, dove si crea virtualmente il confronto, dove si animano suggerimenti, dove si genera l’interesse alla visita soprattutto da parte dei giovani, che pubblicano i loro diari di viaggio, immagini, riflessioni, spunti che sollecitano la visita di altri e divulgano con il passaparola l’entusiasmo e le emozioni provate. Qui il ruolo del forum, dei social network, dei blog, che con linguaggi e spazi appropriati consentono ai più, ma ormai anche ai meno giovani, di venire in contatto con altre persone che per visita temporanea o per mestiere pubblicano le loro esperienze o riflessioni. d) Realizzare iniziative di valorizzazione culturale che permettano il passaggio dalla mera osservazione del patrimonio alla presa di coscienza individuale e collettiva del significato che lo stesso patrimonio rappresenta in quanto “testimone silenzioso” di un vissuto da far rivivere affinché ne siano trasmessi i significati che racchiude. La rappresentazione 104/129 culturale, in ogni sua forma, dovrà pertanto rispettare l’equilibrio tra la tragicità del vissuto e quali valori siano importanti da trasmettere. Considerando che i giovani sono il target privilegiato dell’intervento, è rapido il riferimento ad iniziative culturali creative e innovative maggiormente in grado di coinvolgerli anche emotivamente, affinché il coinvolgimento porti nel più lungo termine alla metabolizzazione dei valori trasmessi. Come già evidenziato nel report, le iniziative di valorizzazione culturale a livello regionale sono molteplici e la creatività è il punto di forza di molte di esse. Affinché la trasmissione della memoria sia la più efficace è importante ricercare linguaggi innovativi e processi di innovazione e di sperimentazione didattica. Ne sono un esempio le lezioni/spettacolo, le rappresentazioni cinematografiche e teatrali, in particolare quelle che coinvolgono il visitatore in ambientazioni di vita quotidiana riferita a particolari momenti storici, permettendogli di interloquire con gli attori per meglio comprendere l’esperienza della guerra. I luoghi della storia, i luoghi della memoria e per la memoria, devono essere luoghi di incontro, di dialogo, di riflessione, di costruzione in contrapposizione e come rivincita rispetto allo sterminio e ai soprusi e in tal senso luogo è ciò che è reso visibile, diviene tangibile attraverso rappresentazioni e tutte le forme artistiche in grado di trasmettere i valori. Ancor più se vengono realizzati in forma organizzata che oltre ad offrire la singola rappresentazione (il film, lo spettacolo) trovano “spazio” in rassegne, con tempi che consentono di alimentare il dialogo e il confronto e dove poter incontrare esperti storici, della didattica, chi ha vissuto gli eventi o i cittadini che sono detentori della memoria di chi ha vissuto in quel tragico periodo. Spazi fisici o virtuali in cui proiettare video-testimonianze per far conoscere volti, luoghi, eventi ed emozioni. Il teatro, il cinema, la musica, l’espressione artistica sono il forte attrattore per i giovani: è ciò con cui i giovani hanno familiarità e il luogo (la Linea Gotica), la storia (la Guerra, la Resistenza, gli eventi) e i protagonisti (giovani soldati, partigiani, civili) devono diventare per loro uno stimolo per scoprire il territorio e inventare, reinterpretare e riappropriarsi della storia e dei luoghi per fondare la propria identità. Strumenti didattici per la trasmissione della memoria sono anche quelle forme che permettono al giovane studente di essere parte attiva del processo come ad esempio le forme partecipative di cittadinanza attiva per apprendere i valori costituzionali e i principi della legalità, quelle creative come la rappresentazione della storia attraverso i fumetti, le forme di rappresentazione pittorica e la realizzazione di giornali o telegiornali storici, che oltre ad essere uno strumento di apprendimento degli eventi storici consentono di sviluppare il senso critico nei confronti di quanto viene loro trasferito. Fondamentali le iniziative di apertura al confronto con persone di altre nazionalità, che vivono in contesti minati dall’oppressione, o in contesti 105/129 dove vi è stata la rinascita del vivere democratico, grazie a movimenti giovanili, o anche di nazioni democratiche per comprendere e confrontarsi sul significato attribuito ai valori della libertà e della pace, laddove sono sempre più manifesti contrasti sociali. Forme di espressione artistica potranno arricchire i luoghi della memoria per stimolare la riflessione e il senso critico sugli accadimenti attraverso l’interpretazione dell’opera che potrà anche essere portatrice del significato della storia. L’esempio della Land Art si lega al paesaggio e al territorio in maniera tale da veicolare con forza molteplici messaggi tra i quali quelli che trasmettono i valori fondamentali dei luoghi e della loro storia. La valorizzazione culturale non può inoltre prescindere dall’utilizzo di forme innovative tecnologicamente avanzate che sempre più caratterizzano il panorama dell’offerta culturale attraendo un più vasto pubblico. L’uso della realtà virtuale permette di far rivivere momenti della storia trasformando l’intangibile in scene nelle quali ci si può “immergere” e sentire pienamente il significato degli eventi trascorsi come più vicino alla realtà. Poiché l’approccio emotivo esalta il coinvolgimento del visitatore sarà importante scegliere realtà immersive che non riproducano momenti cruenti sic et simpliciter bensì siano veicolo di valori costruttivi e positivi. Si pensi alla possibilità di ricreare nei rifugi civili e partigiani scene di vita quotidiana, di coraggio patriottico e di solidarietà oppure riprodurre nei musei l’ambientazione storica con tecnologie multimediali che guiderà il turista in una visita dinamica e coinvolgente. e) Realizzare interventi di promozione per creare un’immagine dell’offerta storico-culturale in chiave turistica e per lanciare e mantenere viva l’offerta attraverso specifiche azioni di marketing. In tal senso si propone di: o Definire un’immagine coordinata del sistema territoriale della Linea Gotica, attraverso la quale veicolare in modo chiaro e riconoscibile ogni valenza ed azione correlata. I Centri di rete, gli strumenti di promozione, la segnaletica, le iniziative di valorizzazione culturale e turistica, le strutture ricettive eventualmente accreditate e tutto quanto è riconducibile all’offerta “Linea Gotica” esporrà il brand in modo ben evidente. Ciò tutela il fruitore e gli fa percepire l’unicità e la forza del sistema che in tal modo acquisisce effettiva visibilità e dà l’idea della presenza di un collegamento/dialogo tra gli attori della rete. Un ulteriore effetto è quello che, definendo nettamente i confini tra ciò che è compreso in un’offerta qualificata Linea Gotica e ciò che non lo è, riduce gli “squilibri” tra territori unendoli in un unico sistema. 106/129 o Lanciare la “Linea Gotica” attraverso una campagna di comunicazione di maggior impatto possibile. L’azione svolta attraverso i “media” e avvalendosi della forza degli attori locali (musei, istituti storici, associazioni di veterani, altre associazioni e soggetti locali) porterà la conoscenza della Linea Gotica a livello regionale ed oltre. Affianco ad eventi, pubblicazioni di articoli, messaggi promozionali, altre forme di comunicazione possono essere implementate per la divulgazione dell’immagine e del vero significato che la Linea Gotica rappresenta come ad esempio newsletter, brochure ed altro. Collegato alla campagna di comunicazione è l’organizzazione e il lancio dell’evento culturale di risonanza internazionale relativo al 70° anniversario della Battaglia di Rimini. o Creare pacchetti turistici a seconda del target di riferimento, integrando l’offerta storica con quella culturale e ambientale e, eventualmente, con una di natura maggiormente turistica, in modo da proporre, attraverso il coinvolgimento di tour operator, un “prodotto integrato” che soddisfi le diverse esigenze del fruitore finale. o Definire un sistema di accreditamento assegnando il marchio “Linea Gotica” alle strutture ricettive interessate a partecipare al circuito e ad essere promosse nell’ambito del progetto, che dimostrano di possedere determinati requisiti, ovvero gli standard minimi di qualità definiti dall’owner del processo. Tale iniziativa potrebbe concretizzarsi, quindi, con il rilascio della concessione in uso del marchio “Linea Gotica” alle strutture turistiche interessate a partecipare al circuito. o Sviluppare nuove iniziative finalizzate ad accompagnare il visitatore facendogli superare la dimensione di turista esterno/estraneo rispetto l’ambiente attraverso il lancio di nuove forme di accoglienza sempre più in voga e potenzialmente efficaci per la trasmissione della memoria. Si tratta di coinvolgere i cittadini o gli operatori locali, che dopo adeguata formazione possono diventare “tutor dell’ospite”, ricco di informazioni, storia locale, esperienza di vita vissuta e di vita quotidiana da trasmettere. Si possono applicare soluzioni innovative per l’organizzazione della visita come ad esempio le varie applicazioni multimediali che attraverso strumenti mobili consentono di ricevere informazioni sul sistema dell’offerta. o Creare una card turistica cioè una tessera per agevolare la visita delle località e che può comprendere promozioni per l’ingresso a musei, monumenti e attrazioni, utilizzo dei trasporti pubblici, convenzioni con esercenti commerciali locali etc. Tale iniziativa consente un approccio integrato di promozione del territorio, 107/129 certificazione dei suoi servizi, di monitoraggio e di supporto ai pianificatori dei flussi turistici per la predisposizione di nuovi servizi a valore aggiunto. o Creare la “carta del patriota” nella fattispecie un certificato da rilasciare al visitatore come riconoscimento ufficiale per aver visitato i patrimoni della Linea Gotica o aver parte preso parte ad iniziative correlate. f) Realizzare interventi di animazione e formazione. Le due attività strettamente correlate riguardano dapprima la creazione del dinamismo a livello territoriale per far conoscere l’iniziativa e suscitare l’interesse degli operatori locali, alla quale farà seguito un’intensa attività di preparazione dal punto di vista storico e di tutto ciò che ne consegue, ovvero i valori da trasferire, le modalità didattiche per la trasmissione, il coinvolgimento in iniziative culturali, l’accoglienza dei visitatori, i corsi per la sicurezza ed altro. Le azioni di formazione consentono di creare o consolidare le conoscenze di apposite figure professionali in qualità di guide turistiche e/o escursionistiche, con competenze storiche, professionisti nel campo delle iniziative di valorizzazione culturale (organizzatori, attori, ecc.) e formazione sia per i formatori, sia per il corpo docente, in funzione dell’età e del grado di istruzione degli studenti. La formazione potrà essere rivolta agli operatori del settore come ad esempio gli operatori delle strutture ricettive. Fondamentale l’avvio di partnership con le Università, gli enti e le associazioni locali per realizzare un programma condiviso di formazione e animazione territoriale. 108/129 3.2 Ipotesi di ulteriore sviluppo del progetto La Linea Gotica è costituita dalle terre tra Emilia-Romagna e Toscana, con propaggini nel Montefeltro marchigiano, nell’Alta Valle del Tevere e nella Lunigiana ligure. Fu teatro della Seconda Guerra Mondiale in Italia dove, per otto mesi, dalla tarda estate del 1944 alla primavera del 1945, si fronteggiarono le truppe tedesche in ritirata e gli alleati con aspri scontri avvenuti lungo una fitta rete di fortificazioni che tagliava in due l’Italia da Massa Carrara a Pesaro e che si modellava per oltre 300 chilometri sulla morfologia del territorio, dai crinali appenninici fino alle terre pianeggianti del litorale adriatico, con un complesso sistema di campi minati, reticolati, fossati anticarro, trincee e bunker. L’insistenza su più territori è frequentemente qualificata come fattore positivo per rafforzare le motivazioni e la gestione di un investimento: gli itinerari di carattere storico-culturale, infatti, si estendono lungo grandi città d'arte, borghi medievali, monasteri e abbazie per consolidare l'identità di un territorio, ma attraversano, talvolta, anche paesaggi dimenticati. Un modo per riscoprire i nostri territori e le antiche vie percorse dai primi europei. Gli itinerari rappresentano, quindi, un veicolo di comunicazione, di scambio culturale sia a livello nazionale che a livello sovranazionale - tra le culture europee. Sono, pertanto, considerati patrimonio nazionale ed europeo da salvaguardare. La valenza europea della tematica culturale impone la valorizzazione dell’intero territorio della Linea Gotica che abbraccia altre Regioni in cui poter definire e sviluppare un unico percorso che rappresenti un’unica identità culturale che accomuna i territori coinvolti dagli eventi bellici della Seconda Guerra Mondiale. In questi termini, è possibile ipotizzare un intervento multiregionale immaginando un unico itinerario inter-regionale che permetta di valorizzare l’intera storia della Linea Gotica attraverso un sistema che rappresenti la nazione in un’ottica di sviluppo dei sistemi locali e di ulteriore passaggio verso la dimensione europea in cooperazione culturale con altri percorsi della memoria. Quindi con la presente proposta si intende, altresì, ampliare la prospettiva di intervento, nell’ottica di promuovere l’azione di “Valorizzazione del potenziale territoriale in chiave turisticoculturale della Linea Gotica” a livello europeo, attraverso l’adesione al “Programma degli Itinerari Culturali” del Consiglio d’Europa, una iniziativa nata dalla consapevolezza 109/129 dell'esistenza di importanti luoghi d'attrazione culturale europei e del ruolo che essi possono svolgere per la valorizzazione culturale del tempo libero. 4. Governance Il termine governance esprime un significato complesso in quanto è chiamato a rappresentare sia la forma che le logiche da adottare in relazione al governo sistemico di un territorio a potenziale vocazione turistica. La forma della governance richiama l’organizzazione e l’organicità attraverso le quali i diversi stakeholder del sistema territoriale sono messi in sinergia per far convergere i differenti interessi di cui sono portatori, mentre la logica afferisce all’insieme delle modalità e degli strumenti atti a creare un obiettivo condiviso di sviluppo turistico di un dato territorio verso il quale far tendere la combinazione “risorse-soggetti-azioni”. La letteratura sul tema del governo delle destinazioni turistiche è vasta e la pluralità di interventi fa ritenere come non vi sia un modello che possa definirsi a priori ottimale, ma occorra tener conto del contesto socio-economico e normativo nel quale implementare lo sviluppo turistico dell’area. Sempre più condivisa è l’idea che per raggiungere gli scopi di valorizzazione turistica è necessario superare le logiche competitive ed unire i differenti attori, pubblici e privati, intorno ad una visione di sviluppo comune. Dal concetto di government, inteso come l’assunzione delle decisioni politiche spettanti agli organi di governo del territorio, si è arrivati al più esteso concetto di governance, che interessa oltre gli attori istituzionali anche le imprese e che esprime un concetto operativo di coordinamento teso a favorire l’emergere di relazioni non più strettamente gerarchiche ma cooperative tra enti pubblici e soggetti privati, secondo logiche che combinano sia modelli top-down che bottom-up. Il governo di un territorio in chiave turistica presenta delle caratteristiche variabili legate all’assetto amministrativo e alle strategie dei decisori locali; per questo è necessario che i modelli di management turistico tengano in considerazione il ruolo istituzionale, quale promotore della complessiva azione di governo, la definizione di piani di azione che, seppur indipendenti, convergano verso obiettivi comuni e il coinvolgimento degli attori locali nelle 110/129 strategie territoriali dei quali indirizzare il comportamento attraverso un sistema di regole e di incentivi. Il consenso, la cooperazione e la sinergia tra gli attori del sistema sono elementi imprescindibili nella governance turistica anche se, diverso, può essere il punto di bilanciamento tra l’autorità istituzionale - ai diversi livelli del governo territoriale – ed i soggetti privati. Tra le diverse impostazioni di forme di governo due sono i modelli che si pongono agli estremi delle teorie sul management dei sistemi territoriali: - modelli di tipo corporate, che riflettono una modalità organizzativa e gestionale di tipo istituzionale, formata da pochi soggetti; - modelli di tipo community, che si esprimono attraverso diverse forme di partecipazione. Il primo modello si caratterizza per la rapidità e la chiarezza dell’azione di governo a cui però potrebbe accompagnarsi una inadeguatezza a livello di contestualizzazione locale; il secondo modello per contro si presenta più fortemente calato nella realtà locale ma presenta un maggior 59 rischio di lentezza e di dispersione degli indirizzi strategici . Se sono sempre di più i processi di formazione degli organi di governo che combinano processi sia di tipo top-down che bottom-up, così la convergenza dottrinale ed operativa è rivolta sempre più verso modelli direzionali di tipo misto basati sull’interazione della dimensione politicoamministrativa con quella tecnico-imprenditoriale. L’applicazione di queste interazione è legata alla numerosità dei soggetti portatori di interessi, che potrebbero divergere rispetto alle finalità strategiche comuni rappresentative degli interessi collettivi. La composizione dell’organo di governo dovrà presentarsi su diversi livelli in modo da rappresentare e mediare i diversi interessi in campo. La recente letteratura - 60 propone tre livelli di articolazione del modello organizzativo formato da: soggetto ordinatore generalmente di natura istituzionale, chiamato alla definizione delle strategie di sviluppo territoriale; 59 60 Estratto “La valorizzazione della destinazione turistica in ottica integrata” – Università del Salento. Maria Pia Trunfio “Governance turistica e sistemi turistici locali. Modelli teorici ed evidenze empiriche in Italia”. 111/129 - soggetto coordinatore di tipo misto pubblico-privato, il quale svolge il ruolo di progettazione territoriale valorizzando le risorse e le competenze per trasformarle in fattori di competitività; - soggetto proponente di natura privatistica e non territoriale, il quale definisce e realizza singoli progetti in linea con gli indirizzi di sviluppo e di progettazione territoriale definiti ai livelli superiori. Questi tre livelli decisionali permettono di chiarire assetti di governance, funzioni, ruoli e responsabilità dei diversi soggetti e possono essere considerati anche come livelli di azione attribuibili solitamente a più soggetti ma anche ad uno solo. L’attribuzione dei differenti livelli di azione a diversi stakeholder – dotati di specifiche caratteristiche tecnico-manageriali – consente di realizzare forme partecipative di tipo misto che permettono di operare sia secondo criteri manageriali, ovvero criteri capaci di attuare le linee strategiche secondo valutazioni di efficienza, efficacia ed economicità, sia secondo criteri imprenditoriali ovvero criteri in grado di ideare progetti di sviluppo creativi ed innovativi con capitali propri. Fondamentali in tale disegno sono le decisioni di governo che, ad un livello superiore, pianificano la struttura decisionale realizzando una sorta di metamanagement (detto anche Destination Management) nel senso di governo che va al di là del management delle singole organizzazioni e che è in grado di delineare una politica del turismo maggiormente unitaria attraverso decisioni strategiche, organizzative ed operative con le quali gestire il processo di definizione, promozione e commercializzazione dei prodotti turistici espressi da un territorio, al fine di generare flussi turistici di incoming equilibrati, sostenibili ed adeguati alle esigenze 61 economiche degli attori coinvolti . La World Tourism Organization (UNWTO) in un rapporto di indagine sulla Destination Governance62 fornisce una valutazione delle tendenze attuali di destination management esaminando come influenzano il funzionamento delle destinazioni turistiche diversi modelli di gestione (DMO – Destination Management Organization) monitorati in tutto il mondo. Dall’ampia indagine ne deriva che il modello di maggior successo è quello che realizza partenariati pubblico-privati che assicurano un maggior efficienza delle governance e una maggior attualizzazione dei programmi turistici alle esigenze del territorio. 61 62 Martini Umberto “Management dei sistemi territoriali”. UNWTO “Survey on Destination Governance” Evaluation Report 2010. 112/129 Il miglior impatto e portata innovativa del Destination Management – seppur possibile nei modelli di tipo corporate - si riscontra pertanto nei processi di tipo community in quanto il maggior numero di soggetti coinvolti o coinvolgibili rende più forte la necessità di un coordinamento in chiave sistematica ed integrata del network in particolar modo in quei territori dove le risorse sono maggiormente diffuse e pertanto sono possibili azioni non univoche. D’altronde una configurazione dell’offerta territoriale priva di un’azione esplicita di coordinamento presenta diversi limiti, tra cui la difficoltà di evidenziare le vocazioni del territorio, in termini di prodotti, di servizi offerti e di immagine, di garantire livelli qualitativi uniformi e di realizzare progetti di sviluppo di più ampio respiro in termini temporali e di impegno finanziario. Gli interventi di Destination Management sono altresì rivolti alla pianificazione strategica in quanto devono fornire le linee guida e la strumentazione utile per il successo della destinazione. Il processo di pianificazione strategica si articola in due passaggi fondamentali: - elaborazione della vision per definire il quadro di insieme di lungo periodo che consideri variabili e fenomeni complessi quali l’ICT, la globalizzazione economica e la capacità di carico del territorio; - territorializzazione della vision dove gli obiettivi strategici vengono trasferiti al territorio di 63 riferimento . Il processo partecipativo potrà esprimere al meglio le sue potenzialità attraverso un processo di condivisione della vision e di cooperazione per porre le azioni di implementazione sul territorio verso un’unica direzione strategica. 63 Napolitano Maria Rosaria –“ Dal marketing territoriale alla gestione competitiva del territorio”. 113/129 4.1 La Governance turistica nel sistema della Regione Emilia Romagna In Italia, come a livello globale, gli ultimi decenni sono stati caratterizzati da una forte evoluzione del turismo in conseguenza dei cambiamenti intervenuti negli stili di vita e di comportamento dei consumatori. Con la legge quadro n. 135 del 2001 e la riforma del Titolo V della Costituzione (legge costituzionale n. 3 del 2001) è stata disegnata l’architettura della legislazione turistica nazionale non senza contrasti. In particolare, ratio della legge 135 è la volontà di delineare un corpus di principi normativi in grado di omogeneizzare gli standard dell’offerta e delle modalità competitive del settore turistico italiano mentre, d’altro canto, con la riforma dell’art. 117 della costituzione il legislatore affida la materia del turismo al governo regionale. Il recente intervento normativo effettuato con il Decreto legislativo n. 79 del 2011 che ha introdotto il Codice del Turismo non appare dirimere nell’immediato il contrasto tra potestà legislativa regionale e nazionale, vista, infatti, la pronuncia di incostituzionalità per eccesso di delega di alcune disposizioni del codice (sentenza Corte Cost. n. 80 del 2012). L’autonomia legislativa regionale riconosciuta con la riforma del Titolo V della costituzione ha portato alla definizione di uno scenario normativo sul territorio nazionale molto variegata che presenta modelli organizzativi e disciplina le imprese e le professioni turistiche secondo le diverse linee di indirizzo per la competitività riconosciute da ogni singola regione. La Conferenza del Turismo Italiano in un tavolo organizzato sui temi delle nuove forme organizzative per lo sviluppo e la promozione turistica dei territori e dei prodotti, in linea con le più evolute tendenze della governance turistica a livello internazionale, sottolinea come le Regioni hanno in parte esaurito la capacità propulsiva iniziale – anche per la crescente difficoltà di garantire a carico dei bilanci regionali gli investimenti necessari – e sono aperte al coinvolgimento di tutte le componenti pubbliche e private presenti sul territorio per realizzare uno sforzo sinergico diretto alla valorizzazione del territorio in chiave turistica. Come già accennato definire il punto di equilibrio tra il raggiungimento delle finalità pubbliche e il perseguimento della finalità imprenditoriale non è semplice. La sfida che le Regioni affrontano è quella di individuare un mix virtuoso di pubblico e privato. La storia dello sviluppo del turismo dimostra quanto sia importante il ruolo degli organismi pubblici a livello locale per far crescere la cultura dell’ospitalità e far emergere le potenzialità di sviluppo territoriale applicando appieno nel settore turistico il principio di sussidiarietà in base al quale – secondo il concetto giuridico di base - l’ente pubblico più prossimo alla realtà amministrativa-territoriale è chiamato a porre in 114/129 essere azioni di governo eventualmente anche con il sostegno degli enti superiori. L’evoluzione sta nel puntare al coordinamento degli interessi generali con le istanze e le iniziative del settore privato, cioè da parte di chi produce e vive dei redditi generati dal turismo che, come è noto, è un settore fondamentale e insostituibile nella nostra economia. La Regione Emilia Romagna ha saputo pienamente interpretare, anzi precorrere, tali tendenze evolutive dotandosi di un sistema normativo estremamente innovativo aperto alla partecipazione di tutte le componenti del sistema turistico regionale. Già con la legge regionale n. 7 del 4 marzo 1998 (c.d. Legge Errani) è stato introdotto un modello basato sulla collaborazione tra enti locali, sistema camerale, mondo associativo e forze imprenditoriali che ha posto la Regione Emilia Romagna all’avanguardia nel panorama normativo delle regioni italiane in materia turistica. Con la legge regionale 7/98 è stato creato “un sistema turistico integrato fra pubblico e privato in una logica di stretta connessione fra iniziative promozionali e commerciali, superando la distribuzione a pioggia delle risorse e ponendo al centro dell’intervento regionale il prodotto turistico; sono state incentivate e premiate le capacità di 64 aggregazione e di collaborazione messe in campo dalle imprese” . Con tale intervento la regione ha superato la tradizionale separazione pubblico-privato caratterizzata da un ruolo passivo dei soggetti privati visti spesso come meri fruitori di finanziamenti pubblici per arrivare ad un coinvolgimento cooperativo e sinergico che sollecita i privati ad impostare progetti di commercializzazione dei prodotti turistici in un quadro di 65 condivisione di obiettivi e risorse con i soggetti pubblici . La legge regionale oltre ad aver anticipato i trend nei modelli di governance turistica ha anche reso pieno il principio di sussidiarietà in materia turistica pienamente confermato nel 2001 con la riforma dell’art. 117 della Costituzione. I principi cardine dell’impianto normativo sull’organizzazione turistica regionale sono: 64 - sussidiarietà, posta concretamente alla base della vocazione turistica regionale; - concertazione, per rendere effettivo il sistema di collaborazione fra pubblico e privato; Brenaggi Venerio “Il sistema turistico dell’Emilia Romagna: evoluzione, margini di sviluppo, obiettivi strategici della Regione” in “Le istituzioni del federalismo” 2007. 65 “Governance e marketing territoriale nel turismo” Rapporto 2010 a cura di Unioncamere Emilia-Romagna. 115/129 - flessibilità, per assecondare le mutevoli esigenze del settore e rispondere alle istanze del mercato; - cofinanziamento regionale, per sostenere gli interventi dei soggetti pubblici e privati che abbiano deciso di investire proprie risorse per lo sviluppo di attività di promozione e di commercializzazione all’interno di un quadro complessivo di programmazione e di 66 concertazione . Una delle principali innovazioni che la normativa regionale ha introdotto è l’aver posto al centro dell’intervento regionale il prodotto turistico quale elemento trainante per attivare strategie di valorizzazione dei territori e delle destinazioni. Intorno al prodotto turistico si muovono i molteplici soggetti dell’organizzazione turistica regionale ognuno con uno specifico ruolo ma tutti posti in stretta sinergia e connessione. Questa scelta si è rivelata indubbiamente vincente visto il posizionamento dell’Emilia Romagna tra le regioni maggiormente all’avanguardia nella promozione e commercializzazione turistica in quanto ad oltre dieci anni dall’entrata in vigore della nuova disciplina la regione offre un’importante varietà di prodotti destinata a diversi segmenti di mercato tutti di qualità ed altamente competitivi non solo sul mercato interno ma 67 anche su molti mercati internazionali . I soggetti dell’organizzazione turistica regionale sono: - la Regione, alla quale competono le attività di disciplina normativa, di programmazione e di indirizzo, attraverso la definizione delle linee guida regionali per la promozione e la commercializzazione turistica, e di sostegno finanziario ai soggetti pubblici e privati attivi nell’ambito del sistema turistico regionale; - le Province, le quali svolgono il ruolo di ente intermedio di programmazione e coordinamento delle attività promozionali svolte sul territorio di competenza; - i Comuni, ai quali compete la valorizzazione dell’economia turistica del proprio territorio. La legge regionale 7/98 ha poi introdotto i seguenti nuovi soggetti dell’organizzazione turistica regionale: 66 67 Cfr rapporto Unioncamere Emilia Romagna 2010. Brenaggi Venerio “Il sistema turistico dell’Emilia Romagna: evoluzione, margini di sviluppo, obiettivi strategici della Regione” in “Le istituzioni del federalismo” 2007. 116/129 - APT Servizi Srl società a compartecipazione regionale e del sistema delle camere di commercio territoriali, la quale è preposta alla gestione ed attuazione dei piani regionali di promo-commercializzazione turistica, con particolare riguardo ai mercati internazionali; - Unioni di Prodotto, aggregazioni di soggetti istituzionali pubblici (enti locali e camere di commercio) e di soggetti privati (aggregazioni di imprese) interessati allo sviluppo e all’offerta dei quattro grandi comparti che caratterizzano il turismo regionale specificatamente individuati dalla disciplina regionale nelle seguenti: Appennino e Verde, Città d’arte, cultura e affari, Costa Adriatica, Terme e benessere. Alle Unioni di prodotto compete la definizione dei “Progetti di marketing e di promozione turistica di prevalente interesse per il mercato italiano” in linea con il quadro programmatico territoriale e che saranno gestiti e finanziati dalla parte pubblica dell’Unione. - Club di prodotto aggregazioni di imprese (cooperative, imprese turistiche aggregate e società d'area) socie delle Unioni di Prodotto che definiscono i loro progetti di commercializzazione turistica (c.d. “pacchetti turistici”) in sinergia con le indicazioni dei progetti di marketing e promozione definiti dall’Unione di riferimento. Con tale architettura la regione ha inteso superare la logica della distribuzione delle risorse “a pioggia” e su base geografica-amministrativa ed ha creato un sistema interdipendente e partecipativo oltre che dal punto di vista strategico e di progettazione di piani di marketing anche dal punto di vista dell’impegno finanziario; infatti la Regione cofinanzia sia i progetti di marketing e di promozione predisposti dalle Unioni di prodotto che le iniziative di 68 commercializzazione in forma di co-marketing predisposte dalle aggregazioni di imprese . Intorno al prodotto turistico, che può essere inteso come l’insieme di beni e di servizi di un territorio i quali, messi a sistema, compongono un’offerta in grado di rispondere alle esigenze di 69 specifici segmenti della domanda turistica , si muovono da un lato le azioni di promozione turistica svolte dai soggetti pubblici e dall’altro le attività di commercializzazione turistica realizzate dalle imprese private aggregate. Con questa organizzazione pertanto ogni soggetto svolge un ruolo fondamentale nella rete del sistema turismo: da un lato l’ente pubblico definisce la programmazione strategica, gli obiettivi 68 69 www.emiliaromagnaturismo.it Centro Studi Touring Club Italiano “Il prodotto turistico e le strategie di marketing”. 117/129 di indirizzo e l’allocazione delle risorse sollecitando su queste linee la progettualità da parte dei privati (che può essere considerato secondo la letteratura tematica precedentemente esposta “soggetto ordinatore”); un ruolo di “perno” dell’organizzazione turistica regionale è svolto dalle Unioni di Prodotto le quali rappresentano sia la parte pubblica che la parte privata e, con la definizione dei piani di marketing e commercializzazione, sono il punto di incontro tra le attività di promozione pubblica e di commercializzazione privata (definibile “soggetto coordinatore”); infine, le imprese aggregate in Club di prodotto le quali, consapevoli della necessità di agire in associazione per affrontare le sfide di un mercato fortemente competitivo che propone continuamente mete e modalità di fruizione dell’offerta sempre più innovative, offrono sul mercato il prodotto turistico secondo piani di commercializzazione co-finanziabili da parte dei soggetti pubblici (definibile “soggetto proponente”). Si crea così un circolo virtuoso che permette di realizzare la promozione istituzionale attraverso l’accompagnamento sino alla fase finale della commercializzazione del prodotto turistico. Secondo tali linee strategiche ed attuative sono state create in Emilia Romagna quattro Unioni di Prodotto legate alle aree di prodotto turistico considerate punti di forza della regione, quali Appennino e Verde, Città d’Arte Cultura e Affari, Terme e Benessere e Costa Adriatica e 293 70 Club di Prodotto nati nell’ambito delle Unioni . Nel 2007 la disciplina è stata aggiornata con la legge regionale n. 2 la quale ha mantenuto intatta la struttura strategica dell’organizzazione turistica regionale, che tanti risultati di valore ha saputo dare alla regione, ottimizzando il sistema normativo attraverso il rafforzamento del ruolo della programmazione regionale, il miglioramento degli strumenti di concertazione, il perfezionamento della mission di APT Srl e delle Unioni di Prodotto e l’introduzione dei Sistemi Turistici Locali (STL) in linea con legge nazionale 135/2001. Oltre alle Unioni di prodotto, corpus dell’offerta turistica territoriale, la regione persegue la strada del turismo tematico presentando nella propria offerta turistica altri prodotti rappresentativi di eccellenze territoriali quali Motorvalley e Strada dei Vini e dei Sapori. Il primo nasce dal più ampio progetto interregionale "Terra di Motori" – network della meccanica di eccellenza - del quale la Regione Emilia Romagna è stato soggetto promotore e ne è tuttora soggetto capofila. Dal 2004 sono inserite nel progetto interregionale ai sensi della Legge 135/01 anche Lombardia, Toscana e Sicilia. Per Motorvalley sono coinvolte la APT Servizi Srl la quale definisce i pacchetti promo-commerciali (oltre occuparsi della redazione), università e camera di 118/129 commercio locali, notori soggetti nel settore motoristico e del collezionismo sportivo (Casa 71 . Natale Enzo Ferrari, Ducati, Panini, Info point Maranello) . Le Strade dei Vini e dei Sapori dell’Emilia-Romagna nascono invece nel 1999 a seguito di un progetto speciale degli Assessorati regionali all’Agricoltura e al Turismo, conclusosi nel dicembre 2001 con undici Strade costituite nei principali territori vitivinicoli e ad alta valenza gastronomica della regione, col coinvolgimento di tutte le province dell’Emilia-Romagna. A seguito della Legge n. 268/99, giunta a disciplinare le Strade del Vino italiane, nell’aprile 2000 viene approvata la Legge Regionale n. 23/2000, destinata a regolamentare la nascita e lo sviluppo degli itinerari enogastronomici in Emilia-Romagna. Successivamente, nel giugno 2001, viene approvato il Regolamento di attuazione n. 16/2001, che fissa nel dettaglio i requisiti degli itinerari, le procedure per il loro riconoscimento, gli standard qualitativi per gli aderenti, il marchio e la 72 segnaletica uniformata a livello regionale . Attualmente si contano quindici strade tutte gestite a livello territoriale tramite per lo più associazioni o consorzi aperti alla partecipazione di 73 soggetti privati e pubblici. Molte Strade sono socie della UdP Appennino e Verde . 70 Dati estratti dallo studio di Pironi Massimo “La legge dell’Emilia Romagna n. 2 del 2007: la riforma dell’organizzazione turistica regionale” in “Le istituzioni del federalismo” 2007. 71 72 73 http://motorvalley.it/chi-siamo/chi-siamo.html. http://strade.emilia-romagna.it/web/chisiamo_unionediprodotto.php http://appenninoeverde.org/images/ 119/129 4.2 Proposta di governance per la “Linea Gotica” Completato il quadro dei prodotti turistici regionali e soprattutto delle modalità di gestione degli stessi, quale governance si ritiene possa essere maggiormente rispondente alla Linea Gotica, la cui alta valenza storica ed il forte impatto emotivo richiedono una grande attenzione nell’applicazione sic et simpliciter delle logiche della promozione turistica? La Linea Gotica interessa – al momento – sei delle nove province regionali ed in una prospettiva di ampliamento storico-progettuale alle vicende resistenziali e a tutte le retrovie della Linea Gotica potrebbe interessare almeno la metà dei comuni dell’intero territorio regionale oltre che estendersi alla Linea Gotica delle altre regioni coinvolte nelle relative vicende belliche. L’estensione territoriale dell’intervento è pertanto vasta e potrà estendersi ulteriormente nel futuro. Il tema poi della Linea Gotica è estremamente complesso in quanto legato a fatti e vicende che richiedono costantemente l’apertura al confronto, alla conoscenza e all’approfondimento storico nonché la capacità di non cristallizzare gli eventi ma di ampliare la visione oltre gli stessi per condurre la memoria verso nuovi valori lontani dalla sub-cultura della violenza e della sopraffazione e maggiormente diretti verso una cultura della solidarietà e della pace. Il sentimento di chi ha vissuto quegli eventi tragici è poi parte integrante di quello che – a tratti appare difficile chiamare “prodotto turistico” ma di cui è importante far emergere e divulgare la conoscenza e la memoria verso la più ampia collettività affinché i messaggi legati alla memoria stessa non vadano dimenticati. Le principali tipologie di visitatori della Linea Gotica sono di natura memorialistica e didattica e pertanto essendo una parte ben specifica del panorama di tutti i visitatori appaiono coinvolgere in prima battuta l’interesse di un numero e di una tipologia ristretta di operatori turistici, seppur specializzati nel turismo della memoria. E’ importante, poi, come d’altronde già ipotizzato nella parte di analisi del territorio, contestualizzare il patrimonio materiale e immateriale della Linea Gotica nel territorio vivendolo come una memoria presente nella vita stessa dei luoghi che diventano così scenario di un vero e proprio “museo diffuso” fruibile non solo da parte da tipologie turistiche specifiche ma, in una visione più ampia, da un turismo esteso il quale, probabilmente richiamato da altre valenze regionali, potrà essere attratto dall’offerta storico-culturale che richiama al vissuto del territorio e che in esso si integra. 120/129 L’ampiezza e la sensibilità della tematica, da un lato impone una governance maggiormente istituzionalizzata ovvero caratterizzata da un più diretto coinvolgimento delle istituzioni in particolare di quelle culturali mentre dall’altra la parcellizzazione e l’estensione territoriale del patrimonio e la memoria viva nei luoghi stessi richiama una governance più vicina al territorio. Si ritiene utile allo stato attuale del progetto e del “prodotto” Linea Gotica, che dovrà essere implementato negli aspetti operativi e verso il territorio ed in questo trovare spazio e integrazione con i sistemi culturali e turistici territoriali, proporre un modello organizzativo maggiormente vicino alle istituzioni regionali e locali in quanto la parte pubblica è chiamata in primis a far propria l’iniziativa ed a proporla al territorio con il dovuto equilibrio tra rispetto della memoria ed esigenze promozionali. Questa prima ipotesi prende le mosse dalla convenzione del 2007 tra enti per la realizzazione del sistema territoriale a rete della Linea Gotica con la quale è stato avviato il partenariato istituzionale della rete che ha proseguito nel tempo con diverse modalità e passaggi operativi finalizzati alla realizzazione del presente studio. Forte del partenariato tecnico-istituzionale già esistente la Regione potrà proseguire il dialogo già avviato secondo le seguenti linee di governance: 121/129 Nell’ipotesi di modello che si propone: la Regione, indica gli obiettivi generali della programmazione territoriale relativi ai temi della valorizzazione delle potenzialità locali in chiave turistico-culturale, fornendo linee di indirizzo e di coordinamento strategico; attraverso i propri organismi tecnici e altri soggetti preposti attua gli obiettivi per la valorizzazione culturale, la promozione turistica e la comunicazione istituzionale del progetto/prodotto; il Tavolo tecnico-interistituzionale, coinvolge gli enti del sistema territoriale a rete “Linea Gotica” e pertanto gli esperti del settore storico-culturale, enti 74 territoriali , rappresentanti della rete territoriale della Linea Gotica (ad esempio Comuni capofila dei “sistemi d’ambito” o dei “sistemi di macroarea”) e rappresentanti dell’associazionismo storico-naturalistico a livello regionale. Il tavolo definisce le linee guida (a breve, medio e lungo periodo) della valorizzazione culturale, della promozione e delle strategie 75 territoriali . Sistema d’ambito “Linea Gotica”, coinvolge a livello territoriale enti pubblici e soggetti privati in forza di convenzioni (o eventuali altre forme di affidamento) per la realizzazione/gestione degli itinerari, di eventi o quant’altro attinente la valorizzazione e promozione del sistema a rete della Linea Gotica. Ogni sistema d’ambito partecipa al tavolo tecnico-interistituzionale centrale attraverso un proprio rappresentante (es. Comune capofila). Il sistema d’ambito, che è da intendersi come collaborazione tra più ambiti definiscono specifici piani di azione (a breve, medio e lungo periodo) in linea con le linee guida e gli orientamenti forniti dal Tavolo tecnico-interistituzionale. Nel modello che si propone pertanto gli attori del tavolo tecnico-interistituzionale hanno il compito, oltre che di condividere gli orientamenti da proporre per le azioni che saranno realizzate a livello locale, anche di agire come propulsori di quella spinta capace di attivare a livello locale gli interlocutori che realizzano il “sistema d’ambito”. 74 75 Cfr. firmatari della convenzione del 2007 oltre altri enti a territoriali ai quali l’iniziativa potrà essere estesa. In dipendenza della complessità degli argomenti il tavolo potrà organizzarsi in sub-tavoli tematici (cultura-territorio- promozione) 122/129 Il “sistema d’ambito”, che lo studio propone come primo anello della rete Linea Gotica a livello locale, è il luogo in cui si realizza la collaborazione tra attori pubblici e privati in forza di atti idonei aventi ad oggetto la realizzazione e/o la gestione degli itinerari storico-turistici e di quanto necessario per la valorizzazione culturale e turistica della Linea Gotica in un’ottica di sistema. Gli attori del sistema, come già delineato nella prima parte del presente studio, sono per la parte culturale l’IBC e gli istituti storici regionali o provinciali i quali, chiamati a delineare le linee guida di indirizzo per la valorizzazione culturale, potranno condividere strategie, approcci, metodologie, segnalare specifici avvenimenti di carattere storico (esempio date o eventi da commemorare) in modo da creare orientamenti unitari da trasferire ai singoli sistemi d’ambito; per la parte territorio si pensa a tutti i rappresentanti di interessi di sviluppo locale come l’UNCEM, le province e i comuni (questi operativi a livello di sistema d’ambito e presenti al tavolo tecnico-interistituzionale attraverso un loro rappresentante) e i GAL, tutti chiamati a ricercare linee strategiche di attuazione sul territorio delle iniziative, delle modalità operative e finanziarie; esperta della parte promozionale è l’APT Servizi della Regione. Partecipano all’interlocuzione le associazioni storiche, naturalistiche e di promozione territoriale come l’ANPI, il CAI e l’UNPLI i quali ognuno in linea con le proprie finalità associative si relazioneranno con “l’area” cultura-territorio-promozione recependone gli indirizzi e attivando le proprie diramazioni sul territorio. 123/129 Di seguito si propone un’ipotesi di percorso attuativo delle principali azioni proposte per la realizzazione del sistema a rete della Linea Gotica. Le azioni potranno sostanziarsi in nuove iniziative o attività/servizi già presenti da integrare nel progetto. PRINCIPALI ATTIVITA' - SERVIZI ISTITUZIONI CENTRALI tavolo interistituzionale (attori pubblici e associazioni) e tavoli tematici (cultura-territorio-turismo) ATTORI LOCALI - Piano di Azione (Linea Gotica) - Attività di animazione istituzionale - Comunicazione istituzionale del progetto - Promozione - Fase di lancio (logo, brochure, leaflet, ecc…) - Realizzazione sito Internet (ipotesi di un link all’interno del portale ad es. www.emiliaromagnaturismo.it/it/linea-gotica) tavolo interistituzionale locale (attori pubblico-privati) e tavoli tematici locali (attori pubblico-privati) - Piano di Azione (Sistema d'Ambito) - Attività di animazione locale - Creazione dei Percorsi della Memoria (include segnaletica, cartellonistica e info point) - Alimentazione sito Internet - Iniziative di valorizzazione culturale - Formazione di figure professionali ISTITUZIONI CENTRALI ORGANISMI tavolo interistituzionale (attori pubblici, associazioni e rappresentanti sistema d’Ambito) e tavoli tematici (cultura-territorio-turismo) - Attività di animazione istituzionale - Promozione - Fase di diffusione - Diffusione di Format di valorizzazione culturale ed iniziative locali - Sistemi di accreditamento delle strutture turistiche ATTORI LOCALI FASE tavolo interistituzionale locale (attori pubblico-privati) e tavoli tematici locali (attori pubblico-privati) - Centro di Rete Multimediale - Alimentazione sito Internet - Formazione di figure professionali - Pacchetti turistici - Logo e materiale promozionale personalizzato Ambito - Special Card (Card Turistica e Carta del Patriota) FASE 1 Start Up FASE 2 Consolidamento 124/129 La seconda ipotesi di governance che si propone si muove invece all’interno del sistema normativo regionale vigente in materia turistica. L’esigenza insita nel tema storico di voler mantenere a livello “centrale” il quadro degli indirizzi strategici per la valorizzazione in particolare quella culturale può essere raggiunta prevedendo nel modello regionale di tipico carattere turistico di cui alla legge regionale 7/98 – realizzato attraverso le Unioni e i Club di prodotto - un organismo di indirizzo tecnico-scientifico che, dall’alto, possa fornire linee guida, orientamenti, informazioni e quanto altro utile per la lettura, l’interpretazione ed il trasferimento in chiave storico-culturale della memoria della Linea Gotica. Su queste linee si propone il seguente modello di governance: 125/129 Nell’ipotesi di modello che si propone: la Regione, indica gli obiettivi generali della programmazione territoriale relativi ai temi della valorizzazione delle potenzialità locali in chiave turistico-culturale, fornendo linee di indirizzo e di coordinamento strategico; attraverso i propri organismi tecnici attua gli obiettivi per la valorizzazione culturale, la promozione turistica e la comunicazione istituzionale del progetto/prodotto; il Comitato di indirizzo tecnico-scientifico, coinvolge esperti del settore storico-culturale per fornire le linee di indirizzo della valorizzazione culturale; secondo le esigenze istituzionali il tavolo sarà allargato – per tavoli tematici – ad altri soggetti portatori di specifiche competenze in un’ottica di omogeneità e di interpretazione condivisa delle strategie da attuare poi sui singoli territori. le Unioni di prodotto, indicate in “Appennino e Verde” e “Città d’arte” per la natura del patrimonio della Linea Gotica, in linea con gli indirizzi e gli obiettivi istituzionali e del Comitato tecnico-scientifico definiscono i progetti di marketing e di promozione turistica relativamente alla valorizzazione dell’offerta della Linea Gotica in chiave turisticoculturale; il o i Club di prodotto “Linea Gotica” - associati ad una o più Unioni di Prodotto e riferibile a porzioni di territorio (macro aree o ambi Linea Gotica) 76 – definiscono i progetti di commercializzazione turistica creando specifici «pacchetti turistici» in concerto con gli indirizzi dei progetti di marketing e di promozione turistica realizzati dalla Unione di prodotto. Il modello di governance ipotizzato si riferisce ad una fase di maturità della Linea Gotica, la quale molto dipenderà dall’animazione che sarà svolta sul territorio per sensibilizzare, coinvolgere e motivare i soggetti territoriali con particolare riferimento alle imprese private che dovrebbero aggregarsi in Club e cogliere le opportunità di sviluppo locale che la nuova offerta turistico-culturale propone. Pertanto, in una fase di start up i soggetti maggiormente coinvolti saranno di livello istituzionale impegnati nella definizione di linee guida e orientamenti tecnico-culturali e di comunicazione necessari per la realizzazione dell’offerta turistica sul territorio. 76 Il livello territoriale ovvero se riferirsi alle macro aree o agli ambiti sarà una scelta del territorio. 126/129 Sulla base delle considerazioni che hanno portato ad ipotizzare una ideale suddivisione territoriale per macro-aree e per ambiti si possono prevedere che le Unioni di Prodotto, nella definizione dei progetti di marketing e di promozione turistica, tengano conto delle specifiche peculiarità storiche, culturali e territoriali che hanno portato ad ipotizzare la suddivisione del territorio così come proposta nello studio. Il o i Club di Prodotto saranno così orientati a definire prodotti o servizi che esprimono l’immagine stessa dei singoli territori sempre in sinergia e coordinamento con gli indirizzi strategici e di comunicazione istituzionale. Laddove l’interesse privato sia così ampio da consentirlo, la costituzione anche di più Club di prodotto rispondenti agli obiettivi di sviluppo locale e alle peculiarità storiche, culturali e territoriali di ogni macro-area della Linea Gotica, potrebbero dar vita, in chiave turistica, a specifici prodotti e servizi ed eventualmente far nascere una specifica immagine dei singoli territori, in sinergia e coordinamento con l’offerta turistica Linea Gotica segnata dagli indirizzi strategici e di comunicazione dell’istituzione regionale. Si ritiene che le due proposte rispondano ad un ventaglio diversificato di esigenze che vanno dalla considerazione della fase di start up dell’iniziativa, dalle modalità di coinvolgimento del territorio, dell’equilibrio tra tema storico e istanze privatistiche, tali da orientare il decisore regionale verso il modello che riterrà maggiormente consono ed efficace per il miglior avvio e la miglior gestione dell’iniziativa. 127/129 5. Conclusioni Questa seconda parte dello studio finale sulle azioni di sistema volte alla valorizzazione del potenziale territoriale in chiave turistico-culturale della Linea Gotica conduce la dimensione territoriale dell’iniziativa, oggetto della prima parte dello studio, verso elementi di completamento e definizione del sistema Linea Gotica nel suo complesso. Il volgere le riflessioni verso iniziative di valorizzazione culturale con specifiche peculiarità di sperimentazione didattica, creatività e innovatività consente di guidare il futuro sistema Linea Gotica verso quelle iniziative e metodologie maggiormente in grado di coinvolgere le giovani generazioni alle quali il messaggio della rete della memoria della Linea Gotica è diretto. Da qui la possibilità di offrire al visitatore forme di valorizzazione interattive, partecipative e coinvolgenti anche attraverso varie forme di espressione artistica. Le iniziative di promozione territoriale permettono invece di guidare l’implementazione del progetto verso metodologie anch’esse innovative e di particolare appeal per coinvolgere in maniera più ampia possibile i potenziali visitatori. Gli strumenti social si inseriscono ormai da anni a pieno titolo verso un nuovo modo di fare turismo, mentre forse meno usuali ma di grande coinvolgimento emotivo sono i primi esempi di accompagnamento al viaggio attraverso figure di persone locali la cui esperienza di vita sul territorio potrà essere messa “a servizio” del viaggiatore per appassionarlo in una vicenda storica che non rappresenta solo una visita, ma anche un percorso di riflessione. Lo studio di casi nazionali ed internazionali di percorsi storico-culturali-turistici è stato di importante ausilio per mirare quelle iniziative o anche solo elementi delle stesse di interesse per una migliore proposta della Linea Gotica in grado di avvicinare all’iniziativa target differenziati di visitatori. Si pensi alla possibilità di mettere in rete le conoscenze storiche attraverso banche dati che potranno essere messe a disposizione di docenti, ricercatori, studenti ovvero di tutte quelle persone la cui memoria è realmente legata agli accadimenti storici e che una raccolta sui fatti accaduti alle persone, partigiani e civili, che hanno vissuto quegli eventi potrà servire a mantenerne viva la memoria ed anche a rendere omaggio al loro sacrificio. Senza dimenticare le modalità integrate di presentazione e promozione del territorio nel suo complesso, le metodologie di marketing maggiormente vicine alla fruibilità turistica come pass card o “titoli” che rimarranno a ricordo del percorso svolto (carta del patriota), la possibilità di realizzare forme di turismo eco-compatibile. 128/129 Le linee di sviluppo dell’intervento sono pertanto il punto di arrivo dell’insieme degli aspetti esaminati e si propongono come una guida per la futura implementazione del progetto. La proposta di un modello di governance si sostanzia in una duplice previsione: una in chiave maggiormente istituzionale, l’altra pienamente calata nelle logiche del sistema turistico regionale. La prima pur presentando caratteristiche di maggior concentrazione delle strategie e delle azioni a livello pubblico è comunque fortemente calata nel territorio il quale rimane attore principale del costituendo sistema di rete della Linea Gotica ed è parte attiva del sistema centrale attraverso la partecipazione al tavolo tecnico-interistituzionale; la seconda si inserisce pienamente nel sistema turistico regionale secondo logiche di maggior equilibrio tra pubblico e privato (le cui istanze si incontrano nelle Unioni di prodotto). Le valutazioni che scaturiscono dall’applicazione di entrambe le proposte sono molteplici e le scelte conseguenti ricadranno su quella forma che meglio realizzerà gli intendimenti strategici dell’Amministrazione regionale nel prossimo futuro. 129/129