studio - Stirato
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studio - Stirato
www.centrifuga.net Che fine fanno gli Stirati? Un mistero! Noi scriviamo/disegnamo/stampiamo /mettiamo in giro (e sul web)... ma l'ultima parola siete voi a dirla... li avete messi gli Stirati che vi abbiamo regalato? Lo vorremmo proprio Dove sapere... li avete appesi sui muri delle vostre stanze? Tra il paginone centrale un Playboy d'annata e il poster di un qualsiasi cantante alle prese di con microfoni e pose plastiche... oppure Stirato è finito dritto nelle vostre agende... o magari l'avete appiccicato su un qualche muro di una qualche città... ma dove finiscono gli STIRATI? Fateci vedere che fine avete fatto fare ai poster!! Scattate una foto a uno Stirato "in azione", al posto dove è stato appeso/appiccicato/infilato e raccontateci perchè sta lì!! Mandateci nostri a [email protected] e noi vi mettiamo su le foto www.stirato.net Il © di immagini+testi HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: :phunkstudio// Samuelgraf// Marcoricci// Pollanetsquad.it// Vienna, Karlplatz ore 15,00 del 24 marzo, un container di due piani dalle fredde forme avveniristiche è installato al centro della rispettabile piazza, sulla liscia facciata di metallo scintilla la scritta ben sproporzionata Nike Infobox. Lanciando uno sguardo all’interno dell’indiscreta struttura si può vedere un modellino tridimensionale del simbolo della Nike, il personale di accoglienza lo illustra avvertendo che presto diverrà una scultura di metri 36x18, ben visibile al centro della piazza che di conseguenza perderà l’ormai abusato nome Karlplatz, dotato tra l’altro di “tristi” assonanze con il completo Karl Marx. Cartelli fissati all’entrata dell’Infobox allertano che presto la piazza prenderà il nome di Nikeplatz, adeguandosi ad una comune linea che passerà per molte altre storiche piazze europee. Sta per accadere? www.nikeground.com Adesso Come nasce la serie Abandoned? Il progetto nasce per il sito www.urbanfields.net. Le foto sono state scattate in Lettonia, in una serie di caseggiati vicino Ventspils. Quando nel 1991 la Lettonia ha conquistato l’indipendenza gli abitanti di questi caseggiati hanno abbandonato le proprie case e sono tornati in Russia; molti di loro lavoravano per la milizia sovietica. Così le case sono rimaste abbandonate e assolutamente disabitate per più di dieci anni. E sono ancora così come le vedete nelle foto. (9 SETTIMANE PER COLLEZIONARE TUTTI I DVD) 1944hh:18mm:53ss 8 50hh:37mm:02ss PER FINIRE TUTTE LE MISSIONI, MA E’ SOLO IL 50% DEL GIOCO) 8( GIORNI CIRCA ORDINANDOLO Ogni cosa “ha” suo tempo... ecco quante ORE:MINUTI:SECONDI impiegherete per fare vostro ciò che consigliamo. libro parla di un’arte che INVISIBLE ART//LIBRO Questo non esiste... invisibile, appunto. C’è un particolare settore nella produzione di un film che si occupa di disegnare su grandi pannelli quello che non si può costruire realmente. Inutile costruire decine di palazzi (anche se in scala) per una scena non più lunga di 5 o 6 secondi. Basta un solo uomo a disegnare lo scorcio necessario, per poi ritagliarlo e montarlo sulla scena girata. Qualche esempio? Gotham City nei gotici Batman burtoniani, la Xanadu del citizen Kane in Quarto potere, alcune scene del Dracula di Coppola. Un libro (con cd-rom in regalo) fantastico che sarà presto invisibile anch’esso fagocitato dalla computer-art (passateci la banalità, ma è così!). Prefazione di George Lucas, che senza quei pannelli ancora stava costruendo la Morte Nera... altro che ILM! VAZ/BARRON//THE 168hh:45mm:31ss Il vostro è un sito particolare: poco uso di Flash e una lunga lista di collaborazioni e progetti... perchè così pochi effetti speciali? Non vi piace il web? No, no... amiamo il web. Il fatto è che non siamo dei bravi web designer! Informiamo solo sulle nostre news e siccome siamo molto (ma molto) pigri, ci metteremmo troppo a fare tutto in flash... così è più facile! Cosa facevate prima di creare :Phunk? Ognuno di noi lavorava per compagnie diverse... ma diciamocelo, faceva schifo! Così ci siamo detti “Fuck it! We got to do this...” studio www.phunkstudio.com 5 cose che conoscete dell’Italia... Monica Bellucci, Baggio, Lasagne, Vespa e... Monica Bellucci! Com’è lavorare a Singapore? Quanto la vostra città influenza il vostro stile? Singapore ha un clima tropicale 12 mesi l’anno, le ragazze sono carine e il cibo è speziato... il risultato lo vedi! Le due versioni del libro Mono dedicato ai :Phunk, edito da RebelOne con in bella mostra gli slip :Phunk. Un decennio di decadenza da ordinare sul sito www.rebelone.com Che programmi usate? Freehand 10... 4 teste e 8 mani! “Dieci fottutissimi anni”... lo scrivete nella splash del vostro sito. Il vostro è un matrimonio felice Presentazioni... o litigate? Noi siamo :Phunk... Litighiamo, ma risolviaPerchè “:Phunk”? mo tutto con la PlaystaStavamo cercando un nome per una ttion! Ha ha! Però si cashirt label e ne volevamo uno corto e favolo... dieci anni... ormai cile da ricordare. La cover dell’album dividiamo tutto (tranne le Mo’Phunky dei Mo’Wax, disegnata da ragazze)... Swifty, ci ha dato l’idea. In effetti dopo Vi è mai capitato di vedieci anni il nome per noi rappresenta un dere qualche opera e periodo molto lontano e più volte abbiapensare “Cazzo, perchè mo pensato di cambiarlo ma siamo tropnon l’ho fatto prima po pigri per cercarne un altro! E poi tutti io?” ci conoscono come :Phunk! Praticamente ci succede Siete in 4. Chi-fa-cosa? sempre! Noi ci vediamo come una band. Che inVoi avete un’imvece di strumenti&musica usa compupressionate varietà ter&design. Non ci sono restrizioni nei di progetti, dai clip ruoli e non c’è un leader, per MTV-Asia alognuno può “suonare” tutti gli l’underwear femmistrumenti e le idee sono al nile! Dove volete ar100% :Phunk! Lavoriamo rivare, ai razzi NAinsieme da tanti anni e ci SA? capiamo al volo... ormai Si! Chi ha disegnato i siamo telepatici! razzi per la NASA era un gran designer! Comunque tutto è design, davvero ogni cosa. Il design è un linguaggio proprio del genere umano... forse è la cosa che ci distingue davvero dagli animali! Adesso 8 (7 :Phunk Cinema in citta’ In Alphaville di J.L. Godard Parigi è lo spazio di lotta tra l’ingenuo romanticismo di eroi pulp; vedi macchiette; e signori del male ossessionati dal sogno del controllo. Wong Kar-Wai in Hong Kong Express attraverso amori che si infrangono e cuori che tornano a gioire racconta la labilità del tempo che scade, che sia quello del sentimento o di una civiltà che si spegne. Un giovane si muove a passi lugubri in una città, la San Pietroburgo di Dostoevskij, dove donne di malaffare si gettano da cortili tra risa distanti, sono le Whispering Pages (Pagine Mormoranti) di A. Sokurov. È il poliziottesco più violento mai girato (negli USA viene inserito nel circuito degli horror sotto il titolo Almost Human): Milano odia: la polizia non può sparare di U. Lenzi (sopra la locandina)... e un deliquente sociopatico diviene eroe malvagio, senza redenzione, di una periferia in cerca di riscatti e di gratuite carneficine. //as// N°06MAGGIO04 GRAFICA & COORDINAMENTO: Sebastianobarcaroli// Sirianaflaviavalenti// WEB: Marcoperugini// REDAZIONE: Claudialauricella// Andreasanguigni// TRADUZIONI: Sofiafarinetti// Chiaramoriconi// POSTERMAGAZINE test// :PHUNK STUDIO! DIRETTAMENTE DA SINGAPORE UN GRUPPO DI 4 DESIGNER CHE DA “DIECI FOTTUTISSIMI ANNI” LAVORANO INSIEME E CHE TRA CHAOS E UTOPIA, COME ORIENTALI RE MIDA, TRASFORMANO IN ORO (PER GLI OCCHI) LIBRI, SPOT, TAZZE DA TE E MUTANDE. Il gruppo Decoi fa capo all’architetto inglese Mark Goulthorpe. Loro è Aegis Hyposurface (‘99-’01), uno di quei progetti che ti prendono di peso e ti portano nel futuro. Si tratta di un gigantesco “cartellone” formato da migliaia di placche metalliche triangolari fissate su pistoni pneumatici che ne supportano i movimenti. Niente di prestabilito però: la deformazione ritmica della superfice è comandata da quello che succede davanti al cartellone stesso. Onde acquatiche e ondulazioni ipnotiche sono generate da un calcolatore interno che “recepisce” suoni, movimenti e luci per trasformarli in movimento. Il futuro della cartellonistica. Preoccupante un potenziale utilizzo politico.... //sb// ROCKSTAR//GTA- Vice City//VIDEOGIOCO Vice City ricalca fedelmente il clima, l’architettura e lo stile di vita di una Miami anni ‘80. Sarà questa città popolata da pupe, spacciatori, poliziotti corrotti e gangster di svariate tacche (dalla “mezza” al boss) a fare da sfondo all’ascesa di Tommy Vercetti, da delinquentello di periferia a padrone della città. Con un infinito arsenale, tutti i mezzi di locomozione possibili e la sua lingua lunga Tommy si farà strada uccidendo, rapinando e... andando a puttane. Ecco un videogioco che da al giocatore la cosa più ambita: la libertà. Le missioni da compiere sono cosa secondaria, molto più divertente andarsene in giro per la città uccidendo più gente possibile. Avvertenza: dopo Vice City una volta saliti in macchina sognerete di poter guidare come Tommy, la cosa potrebbe non far piacere ai passanti... ad ottobre GTA-SanAndrea: una nuova carneficina in città. ▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲ DECOI Adesso ▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲ 1 artista : 3 foto + 100 parole = Il primo febbraio del 1968 venne trasmesso alla televisione scozzese l’ultimo episodio del Il Prigioniero. Per 17 episodi, un agente era stato segregato in una perfida cittadina dal volto pulito di una località di svago, il Villaggio. Nessuno di cui fidarsi, sotto i sorrisi docili possibili informatori, solo numeri al posto di persone, ma lui non è un numero, lui è un uomo libero. Il capo dell’ambigua comunità, un famigerato numero 2 dall’identità intercambiabile, non gli dà tregua, vuole piegare la sua volontà, lui da tutti indicato come numero 6 non ha pace, rivuole la sua libertà e sapere chi si cela dietro il numero 1, la mente occulta del complotto. Nel ‘68, l’anno della rivoluzione, lo scoprirà e il mondo perderà un’altra volta la sua innocenza. Ma il Villaggio esiste? www.portmeirion.wales.com //IL PRIGIONIERO//9 DVD ▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲ da e riempiono pagine e pagine di belle parole su questi street artists really cool che attackano le cities con la loro beautiful illegal art. Che palle! La domanda a questo punto nasce dal cuore: sarebbero tutti ancora così contenti se fossero le loro business cars o i muri dei loro design loft ad essere riempiti di stickers? Intanto ecco fotografati più di 16.000 adesivi dal mondo... e in pdf per i pigri da scaricare/stampare/attaccare. A proposito... se trovo anche un solo sticker sulla mia macchina mi incazzo! //sb// / / M A C H E F I N E F A S T I R AT O ? / / p h o t o g r a p h i c c o n //foto:mr//city:london// www.stickernation.net Ecco la situazione: la sticker-art (cioè la pratica di stampare su carta adesiva le proprie opere e andare a tappezzarci i muri della città) è ormai alla portata di tutti. I più professionali stampano stickers plastificati a prova di pioggia, altri disegnano direttamente su fogli bianchi, ritagliano i bordi e con un pò di colla (si fa con acqua e farina)... il gioco è fatto! E fino a qui... Il vero problema della sticker-art non sta certo negli artisti che la praticano, ma nella miriade di young reporters che hanno scoperto l’acqua cal- www.centrifuga.netpresenta//stiratopostermagazine////eurozero///THE CITY grafica///////illustrazione//////web////////fotografia////fumetto////// UNA DISABITATE DASERIE DI CASE ANNI E AL CENTPIU’ DI DODICI CHE NE FOTOGR RO UN UOMO ABANDONED DI AFA I RICORDI: SAMUEL GRAF . Nel tuo lavoro c’è un interesse quasi esclusivo per le città... perchè? È vero...la città, l’architettura e l’urbanesimo sono temi fondamentali per me, praticamente una fissazione. Mi affascinano le diverse sfumature che una città può prendere se fotografata in un certo modo. Lavoro per l’estetica e il punto di vista, e anche le foto scattate per Abandoned risentono di questo tipo di lavoro... cercare di far rivivere con le foto un luogo completamente vuoto ma indubbiamente pieno di ricordi... di fantasmi. La città più bella passata dal tuo obiettivo? Londra! in questo senso è la città che più mi ispira: un’infinità di spunti, culture, attitutidi e persone... sarà per questo che ci vivo! www.sgis.ch www.urbanfields.net I 4 :Phunk. Tanto uniti da essere (quasi) la stessa persona... Uno stand con i prodotti :Phunk. I 4 presenti in versione cartone.